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+<pb id="p.0001">
+<HEAD>QVESITI ET INVEN,
+<I>TIONI DIVERSE</I>
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>DI NOVO RESTAMPATI CON VNA
+GIONTA AL SESTO LIBRO, NBLLA
+<I>quale $i mo$tra duoi modi di redur una Citta ine$pugnabile.</I></HEAD>
+<HEAD>LA DIVISIONB ET CONTINENTIADI TVTTA
+l'opra nel feguente foglio $i trouara notata.</HEAD>
+<HEAD>CONPRIVILEGIO</HEAD>
+<fig>
+<HEAD>APPRE<I>SS</I>O DE L'AVTTORE
+MD LIIII.</HEAD>
+<pb>
+<HEAD>LA PRESENTE OPERA E DI-
+<I>ui$a in noue libri, la continentia di cia$cun di loro
+$ummariamente di $otto $i narra.</I></HEAD>
+<I>Nel primo libro $i tratta, delli tiri &amp; effetti delle artegliarie, $econdo le $ue ud
+  rie elleuationi, &amp; $econdo la uaria po$ition delle mire con altri $uoi $trani
+  accidenti.                                                           a car. 5
+Nel $econdo $i manife$ta la differentia, che occorre fra li tiri, &amp; effetti fatti con balle di
+  piombo, di ferro, ouer di pietra, con altre $otilita circa la proportion pe$o &amp; mi$ura
+  delle dette balle.                                                           a car. 32
+Nel tertio $e notifica le $pecie di $alnitri, &amp; le uarie compo$itioni delle poluere u$ata da
+  no$tri antichi &amp; moderni $perimentatori.                                        a car. 73
+Nel quarto $i da el modo di $aper ordinar li e$$erciti in battaglia $otto uarie &amp; diuer$e
+  forme, con un modo di faper tramutar in un $ubito una ordinanza in forma quadra di
+  gente, in una forma cunea $enza de$ordinar la prima ordinanza &amp; altre. a char. 43
+Nel quinto libro $e in$egna il modo di mettere rettamente il di$egno con el Bo$$olo, li $iti,
+  Pae$i, &amp; le piante delle Citt&agrave;, con el modo de fabicar il detto Bo$$olo in dui modi.
+  a carte. 55
+Nel $e$to libro $i narra, il modo, che $i doueria o$$eruar nel fortificar le Citt&agrave; a que$ti tem
+  pi per ouiar alli uigoro$i colpi delle artegliarie per uigor della forma.                        a car. 64
+Nella gionta del detto $e$to libro $i mo$tra dui modi de fortificar una Citt&agrave;, luno di quali
+  per $e la redu$$e ine$pugnabile, et che non potra e$$er battuta ne daneggiata da nemici
+  c&otilde; le artegliarie, ne potra e$$er minata, ne &igrave;pite le fo$$e, et l'altro $ara tale, che ruuin&atilde;
+  dogli le mura $i fara qua$i piu forte che con le mura, c&otilde; altre particolarita.                a car. 71
+Nel $ettimo libro $i manife$ta alcuni dubbij, che mouer $i po$$eno $opra li principij delle
+  que$tioni Mecanice de Ari$totile, per acuir li pelegrini in gegni. a car. 78
+Nel ottauo libro $i tratta della $cientia di Pe$i demo$tratiuamente, per mezzo della qual
+  $cientia non $olamente $i puo cono$cere &amp; $apere la forza de l'buomo, ma anchora
+  trouar modo, di augumentar quella con artificio$i i$trumenti in infinito. a car. 83
+Nel nono libro $i da regola &amp; modo di $aper ri$oluere uarij &amp; diuer$i ca$i, ouer que-
+  $tioni in Arithmetica, in Geometria, &amp; in la Pratica $peculatiua de l'arte Magna,
+  detta Algebra &amp; almucabala, uolgarmente detta la Regola della co$a, &amp; ma&szlig;ime
+  $opra le Regole de co$e e cubi eguali a numero, dal pre$ente Autor ritrouate, &amp; $imel
+  mente de cen$i e cubi &amp; altri $uoi edderenti, li quali da $apienti erano giudicati im-
+  po&szlig;ibili.                                                              a car.</I> 98
+<pb>
+<HEAD><I>TAVOLA DE CIO CHE</I>
+SI CONTIEN PARTICOLARMEN-
+TEIN CIASCVNLIBRO.</HEAD>
+<HEAD><I>El$oggetto delli Que$iti del primo libro.</I></HEAD>
+Di <I>che $o$tantia $ia la notitia della proportione delli tiri lontani e propinqui. a car-
+  te. 5.                                                 al Que$ito primo
+Come che una artegliaria fara maggior effetto nellli tiri elleuati che nelli aliueliati. a car-
+  te. 7.                                                      al Que$ito $econdo
+Come the una balla tirata da una artegliaria mai ua per linea retta eccetto che rettamente
+  in $u$o uer$o el cielo, ouer rettam&ebreve;te in zo$o uer$o el centro del m&otilde;do. a car.</I> 11. Q. 3
+C<I>ome che tirando un pezzo due uolte luna drieto l'altra in un mede$imo uer$o, tirara
+  piu alla $econda uolta che alla prima.   a carte. 23. al Que$ito. 4
+C&otilde;e che a tirar molte uolte c&otilde;tinue un pezzo al fine tirara men l&otilde;tano. a car. 13. al</I> Q. 5
+D<I>onde procede che dagando piu poluer a un pezzo dara piu alto da quel $egno doue con
+  men poluere ue tiraua rettamente de mira. a car. 14. al Que$ito. 6.
+De tutti li effetti, ouer botte cha puo occorrere nel tirar de mira quando che la mira da-
+  uanti del pezzo e egualmente alta a quella da drio, o ueramente piu alta o ueramente
+  piu ba$$a del $uo douere.              a carte. 14. al Que$ito. 7.
+De tutti li effetti, ouer botte che puo occorrere nel tirar de mira quando che la mira dauan
+  ti non e tanto piu corta di quella de drio quanto bi$ognaria.  a car. 16. al</I> Q. 8.
+D<I>e tutti li effetti, ouer botte che puo occorrere nel tirar de mira quando che la mira dauan
+  ti ha la $ua conueniente ba$$ezza re$petto a quella de drio. a car. 17. al Que$ito. 9.
+Donde puo proceder la cau$a quando che un pezzo da molto co$tero nel tirar de mira.
+  a carte. 17.                                       al Que$ito. 10.
+Come che el non e generale que$ta regola che quanto che un pezzo e piu longo di canna
+  tanto piu tiri lontano, &amp; come che nel far colobrine molto longhe &egrave; un error troppo
+  manife$to &amp; di molto danno.                   a car. 18. al Que$ito. 11.
+Della longhezza de tutte le $pecie de pezzi, &amp; della quantita del metallo, che c&otilde;munam&ebreve;-
+  te ue intra in cadauno de loro, et delli animali, che ui uol a c&otilde;durli. a. c. 19. al</I> Q. 11.
+D<I>i quanta longhezza doueria e$$er la canna de cadaun pezzo a douer e$$er ben propor
+  tionata la longhezza.                   a car. 20. al Que$ito. 22.
+Come de nece$sita eglie un certo termine, ouer mi$ura nel dar della poluere nel qual
+  daendo piu, ouer men poluer al pezzo di quella tal mi$ura $empre tal pezzo tirara
+  manco.                                a car. 20. al Que$ito. 13.
+Qual $ia meglio calcar beni&szlig;imo la poluer nel pezzo ouer la$$arla alquanto rara. a car-
+  te. 22.                                                      al Que$ito. 14.
+Qual &egrave; la cau$a che con un $chioppo $e tiri piu lontan de mira che non $i fa con un ar-
+  chibu$o &amp; tamen lo archibu$o fara maggior pa$$ata in un comun tramite del $chiop-</I>
+<foot>A <I>ij</I></foot>
+<pb>
+  <I>po. a car. 22.                                           al Que$ito. 15.
+Donde procede che una drtegliaria non fa tanto effetto percotendo in una naue ouer ga-
+  lia in mare quanto faria percottendo in una muraglia. a car. 22. al Que$ito. 16.
+Come $e potria di$chiodare al improui$o una multitudine de artegliarie che fu$$eno $tate
+  inchiodate.                                  a car. 23. al Que$ito. 17.
+Doue na$ce la cau$a che una artegliaria fa manco effetto nella co$a doue $e tira, a $tarui
+  molto propinquo che a $tarui alquanto di lontano. a car. 23. al Que$ito. 18.
+In quanta di$tantia una artegliaria faria el maggior effetto, che far po$$a. a carte. 24.
+  al Que$ito. 29.
+Perche cau$a $e mette quelli $troppaioni di fieno, ouer di $toppa auanti alla balla &amp; da
+  poi.                                              a car. 24. al Que$ito. 20
+La cau$a d'un certo ca$o rediculo$o di una artegliaria che $orbete dentro nella canna un
+  cagnolino.                                    a car. 24. al Que$ito. 21.
+D&otilde;de procede che de tutte le artegliarie che creppano, creppano la maggior parte de drio,
+  ouer nella bocca, &amp; rare uolte nel mezzo.       a carte. 25. al Que$ito. 22
+Come $e potria cono$cere $e una artegliaria tirara li $uoi tiri retti $enza tirarla altra-
+  mente.                                       a carte. 26. al Que$ito. 23.
+La cau$a d'un'altro accidente di una artegliaria che $orbette $u$o gran quantita di $abbia
+  a Lio.                                  a car. 27. al Que$ito. 24.
+Come che quelle mire che $eruono per tirar in piano, non $eruono co$i preci$amente per
+  tirar a l'alta, ouer al ba$$o.    a car. 27. al Que$ito. 25 &amp;. 26.
+Come che quelle mire che fanno dar la botta di $opra dal $egno in maggior di$tantia la
+  faranno dar molto piu di $opra dal $egno.  a car. 28. al Que$ito. 27.
+Come che quelle mire che fanno dar la botta de $otto dal $egno in maggior di$tantia puo
+  far uarij effetti.                          a car. 28. al Que$ito. 28.
+Donde procede che ogni Schioppettero, &amp; anche Bombardero, generalmente quanto
+  che e piu propinquo al $egno tolto de mira tanto piu &egrave; atto a far piu bella botta.
+  a car. 29. al Que$ito. 29.
+Donde procede che <*>rando de continuo a un $e gno de mira con un mede$imo $chioppo alle
+  uolte $e da molto di $opra, alle uolte molto di $otto, alle uolte molto costero del $egno
+  tolto de mira &amp; alle uolte nel $egno.     a car. 31. al Que$ito.</I> 30
+<HEAD><I>El$oggetto delli Que$iti del Secondo libro.</I></HEAD>
+Q<I>ual andara piu lontaro (&amp; quanto) una balla di Piombo, ouer di Ferro, ouer di Pie-
+  tra, &amp; prima con equal quantita di Poluere, &amp; da poi con la $ua poluere ordmaria.
+  a car. 32.                                   al Que$ito. 1. 2. 3. &amp;. 4.
+Qual fara maggior effetto in una di$tantia comuna, una balla di Piombo, ouer di Ferro,
+  ouer di Pietra, &amp; prima con equal quantita di poluere, &amp; dapoi con la $ua poluere
+  ordinaria.                          a car. 33. al Que$ito. 5. &amp;. 6.
+Donde procede che e$$endo tirato ad alcuni gua$tadori in Rodi, alla prima uolta la balla
+<pb>
+  ziffolaua molto forte per aere, &amp; alle altri tiri la balla ui ueniua tacita &amp; quieta.
+  a car. 33.                                                   al Que$ito. 7.
+Qual andara piu lontano una balla graue, ouer legera. a car. 34. al Que$ito. 8.
+Certe regole, che per la notitia del diometro &amp; pe$o di una balla $e puol determinare el
+  pe$o, ouer el diametro di qualunque altra. a car. 34. al Que$ito. 9. &amp; 10.
+La determinatione del diametro de piu $orte balle per linea ritrouati geometrice per la no
+  titia d'un diametro dato.      a car. 35. al Que$ito. 11. &amp;</I> 12.
+<HEAD><I>El$uggetto delli Que$itidel Terzo libro.</I></HEAD>
+Q<I>ualmente la notitia del Salnitrio &amp; la natura $ua &egrave; antiqui&szlig;ima &amp; come ne $ono de ua-
+  rie $pecie.                                             a car. 37. al Que$ito. 1. &amp; 2.
+Perche cau$a li antiqui non $epeno componer la poluere delle artegliarie. a carte 38.
+  al Que$ito. 3.
+Che uirtu, ouer officio particolare ha cadauno di tre $implici, ouer materiali, cioe Salnitrio,
+  Solphere et Carbone nella compo$itione della poluere. a car. 38. al Que$ito. 4.
+Chi fu inuentor della poluere, &amp; con che ragione fu determinata la proportione della quan
+  tita de cadauno de detti tre materiali.            a car. 39. al Que$ito. 5.
+Delli uarij ordeni $i antiqui come moderni u$itadi nella compo$itione delle poluere gro$$e
+  &amp; fine.                                      a car. 39. al Que$ito. 5.
+Come $e puol cono$cere una poluere e$$er piu potente de un'altra. a car. 41. al Que$ito. 6.
+Come $i puo augumentar la poluere in uirtu, ouer potentia. a car. 41. al Que$ito. 7.
+Se egli &egrave; nece$$ario a limitar la compo$itione della poluere delle artegliarie gro$$e da quel
+  la delle $otile &amp; da quella delli archibu$i &amp; Schioppi. a car. 42. al Que$ito. 8.
+Perche cau$a $i da la grana alla poluere delli archibu$i, &amp; non a quella delle artegliarie.
+  a car. 42.                                     al Que$ito. 9. &amp;</I> 10.
+<HEAD><I>El$uggetto delli Que$iti del Quarto libro.</I></HEAD>
+C<I>ome $i de procedere, a uoler redure una quantit&agrave; de fanti, ouer un e$$ercito in Batta-
+  glia quadra di gente &amp; a quanti per fila $i debbono far caminar per uiaggio, ouer ca-
+  mino accio che occorrendo el bi$ogno con facilit&agrave; $i pote$$eno mettere $ubito in orde-
+  nanza.                           a car. 43. al Que$ito. 1. &amp;. 2.
+Come $e debbe procedere a uoler far una ordinanza $imile a una data in ogni quantit&agrave;
+  de fanti.                                        a car. 46. al Que$ito. 3.
+Come $i de procedere uolendo redur una quantit&agrave; de fanti, ouer un e$$ercito in una Batta-
+  glia quadra di terreno.                                       a car. 47. al Que$ito 4.
+Come $i de procedere de una quantita de fanti a uolerne formar el cuneo, ouer la forfice.
+  a car. 47.                                al Que$ito. 5. &amp; 6.
+Di che auantaggio $aria un'e$$ercito formato in forma cunea, quando che li nemici non
+  $ape$$eno con$tituir la for$ice.            a car. 48. al Que$ito. 7.
+Come $e doueria procedere uolendo de una quantit&agrave; de fanti formar la Serra, ouer Segha.
+  a car. 49.                                                                   al Que$ito.</I> 8.
+<pb>
+C<I>ome $e doueria procedere uolendo redur una quantita de fanti in figura Rhombica di
+  gente.                                          a car. 49. al Que$ito. 9.
+Come $e poteria ordinar una quantita de fanti, ouer un e$$ercito in una battaglia cor-
+  nuta.                                      a car. 50. al Que$ito. 10.
+Come non e licito uno e$$ercito offe$o dalle artegliarie nemiche, a re$tringer$i in$ieme, ne
+  manco a caminare $econdo che $i troua.            a car. 52. al Que$ito. 11.
+Come $e doueria procedere uolendo in un $ubito ridure una ordinanza in forma quadra
+  di gente, in una forma cunea $enza de$ordinare la prima ordinanza.  a carte. 52.
+ al Que$ito. 22.
+Con ragion $e approud come che eglie po&szlig;ibile a ritrouar col frequente $tudio modi di
+  ordinar un e$$ercito qua$i di che fattion, ouer autorita $i uoglia. a car. 53. &amp;.</I> 54.
+<HEAD><I>El$oggetto delli Que$iti del quinto libro.</I></HEAD>
+C<I>ome ua fabricato il Bo$$olo per tor in di$egno li $iti pae$i &amp; le piante delle Citt&agrave;.
+  a carte. 55.                                                                 al Que$ito primo
+Come $e de proceder a, uoler tor in di$egno un $ito, ouer pae$e contenuto da linee rette.
+  a carte. 56.                                          al Que$ito $econdo
+Come $e de procedere uolendo tor in di$egno un pae$e contenuto da linee corue &amp; rette.
+  a carte. 79. &amp;. 60.            al Que$ito. 3. &amp;. 4.
+Come $i de procedere uolendo tor in di$egno la pianta de una Citt&agrave;. a car. 61. al</I> Q. 5.
+C<I>ome $e de procedere uolendo formar un Bo$$olo per $e mede$imo &amp; con puoco arte$i-
+  cio &amp; $pe$a.                                 a carte. 61. al Que$ito.</I> 6.
+<HEAD>ALLILETTORI.</HEAD>
+<p>C<I>hi Brama di ueder noue inuentioni,
+Non tolte da Platon, ne da Plotino,
+Ne d'alcun altro Greco, ouer Latino,
+Ma $ol da Larte, mi$ura, e Ragioni.</I>
+<p>L<I>ega di que$to le interrogationi,
+Fatte da Pietro, Pol, Zuann', e Martino</I>
+(S<I>i come, l'occorea $era, e Matino</I>)
+E<I>t $imelmente, le re$pon$ioni.</I>
+<p>Q<I>ui dentr'intendara, s&egrave; non m'inganno,
+De molti effetti a$$ai $peculatiui,
+La cau$a propinqua del $uo danno,</I>
+<p>A<I>nchor de molti atti operatiui,
+Se uedera e$$equir con puoc'affanno</I>
+<p>N<I>ell'arte della guerra Profittiui.
+Et molto defen$iui.</I>
+<p>C<I>on altre co$e di magno ualore,</I>
+<p>E<I>t inuentioni nell'arte maggiore.</I>
+<pb>
+<HEAD><I>AL CLEMENTISSIMO, ET</I>
+INVITTISSIMO HENRICO, OTTAVO,
+PERLA DIO GRATIA RE DE ANGLIA, DE
+FRANCIA, ET DE HIB BRNIA, ETC.</HEAD>
+<fig>
+<HEAD><I>NICOLO TARTAGLIA.</I></HEAD>
+<p>Le D<I>imande, Que$iti, ouer Interrogationi Mae$t&agrave;
+Sereni&szlig;ima, &amp; Illu$tri&szlig;ima, fatte da Saui, &amp;
+Prudenti Domandatori, fanno molte uolte con$i-
+derare allo interrogato molte co$e, &amp; anchora co-
+no$cerne molte altre, le quale $enza e$$erne ddi-
+mandato giamai harebbe cono$ciute, ne con$iderate.
+Que$to dico per me, qual mai feci profe&szlig;ione,
+ouer dilettai de tirare di alcuna $orte, Arteglia-
+ria, Archibu$o, Bombarda, ne Schioppo, (ne
+manco tirar intendo) &amp; un $ol que$ito fattomi da
+un perito Bombardero, l'anno</I> MDXXXI.
+<I>in Verona, mi fece &agrave; quel tempo con$iderare, &amp; inue$tigare $peculatiuamente l'ordine,
+&amp; proportione di tiri propinqui, &amp; lontani, $econdo le uarie elleuationi de tale ma-
+chine tormentarie, alle qual co$e giamai haueria po$to cura, $e tal Bombardero, con
+tal $uo que$ito non mi haue$$e in tal materia $ueggiato. Ma piu $entendo io l'anno</I>
+MDXXXVII. <I>con quanto gran preparamente $i moueua Soliman Impera-
+tor de Turchi, per infe$tare la no$tra Chri$tiana Religione, Compo&szlig;i con gran celeri-
+t&agrave; $opra &agrave; tal materia una operina, &amp; quella publicai. Accioche tai mie particolar in-
+uentioni $i haue$$eno &agrave; $perimentare, uedere, &amp; con$iderare $e di quelle $i poteua caua-
+re qualche buon co$trutto in beneficio &amp; difen$ion di quella, &amp; quantunque di tal co$a
+non ne $eguita$$e altro (per uari accidenti, ne manco io me ne curai, perche tal guerra
+in fummo $i ri$ol$e,) nondimeno tal mia operina, ha prouocato uarie qualit&agrave; di per$o-
+ne, &amp; maggior parte non uolgare, ma di $upremo, &amp; alto ingegno) &agrave; trouagliarmi
+di nouo con altri uarij Que$iti, ouer interrogationi, &amp; non $olamente $opra &agrave; tal ma-
+teria di Artegliarie, Balle, Salnitrio, &amp; Poluere. Ma anchora $opra di nouo me han-
+no fatto non $olamente con$iderare tai particolarit&agrave; da loro adimandate, ma anchora co-
+no$cerne, &amp; ritrouarne (com'e detto) molte altre, lequale $enza tai $uoi Que$iti,
+ouer interrogationi, for$i giamai haueria cono$ciute, ne con$iderate. Dapoi fra me
+pen$ando, che non puoco bia$ino merita quel huomo, qual, ouer per $cientia, ouer per $ua
+indu$tria, ouer per $orte ritroua qualche notabil particolarit&agrave;, &amp; chi $olamente lui $olo</I>
+<pb>
+<I>ne uoglia e$$er po$$e$$ore, perche $e tutti li no$tri anciani il mede$imo haue$$eno o$$er-
+uato, poco dalli animali irrationali al pre$ente $are&szlig;imo differenti adunque per non in-
+correre in que$to bia$imo. Ho deliberato di uolere tai mei que$iti, ouer inuentioni man-
+dar al tutto in luce, &amp; per dar principio ad e$$equire tal mio bon uolere, ne ho raccolto
+per al pre$ente una parte da un mio memoriale nel qual $empre per bona memoria tutti
+li notabili, che me ueneuan $atti de mia man notaua, &amp; que$ta parte la ho di$tribuita in
+nuoue libri di$tinti $econdo la qualit&agrave; delle materie conforme de tai Que$iti. Dapoi ue-
+nendomi ad aricordare, che ragionando un giorno, con el no$tro honorando compare,
+me$$er Ricardo Ventuorth, gentil'huomo di uo$tra Sacra Mae$t&agrave;, elqual predicandomi
+della Magnificentia, Magnanimit&agrave;, Liberalit&agrave;, Genero$it&agrave;, Humanit&agrave;, &amp; Clemen-
+tia di uo$tra Altezza, mi di$$e anchora, qualmente uo$tra Cel$itudine $i dilettaua gran-
+damente di tutte le co$e alla guerra ptrtinente. Il che pen$ando, ini ha datto ardire</I>
+(Q<I>uantunque in me non $ia quella eloquentia, &amp; ornato dire, che $e rechiederia al-
+l'udito diuo$tra Serenit&agrave;) di douere tai mei Que$iti, ouer interrogationi, conle $ue ri-
+$olute ri$po$te &agrave; quella offerire, &amp; dedicare, non come co$a conueniente &agrave; uo$tra Subli-
+mit&agrave; (perche in uero le co$e di profondi&szlig;ima dottrina, narrate, &amp; e$plicate con elle-
+gante, &amp; ter$o $tile, non potriano aggiungere al primo grado di uo$tra altezza, non
+che que$te no$tre, che $ono co$e Mechanice, e plebee, &amp; $imilmente dette. &amp; prononcia-
+te con rozzo &amp; ba$$o $tile.) Ma $olamente come co$e nuoue &agrave; quella le offeri$co, &amp; de-
+dico, come $i co$tuma &agrave; fare delli primi frutti, che al principio di $ua $tagione uengono
+ritrouati, liquai<*> (anchor che $iano alquanto immatturi, &amp; di puoca $o$tantia, &amp; men
+$apore) $empre $e $ogliono appre$entare &agrave; per$one Magnifiche &amp; $ignorile, non per
+la qualita della materia, ma per la nouit&agrave; di quella, perche le co$e nuoue naturalmente $o-
+ghono aggradire al intelletto humano, &amp; cio mi ha dato &agrave; credere, tai no$tre inuentioni
+non douere &agrave; uo$tra Clementia in tutto di$piacere anzi aggradirli alquanto, il che e$$en-
+do (come de$idero) mi dar&agrave; animo di douere per l'auenire piu oltra tentare, alli piedi
+della quale, pro$trato in terra con le man gionte, &amp; capo chino humilmente mi racco-
+mando.</I>
+<pb n=5>
+<HEAD>IL PRIMO LIBRO DELLI
+QVESITI, ET INVENTIONI DIVERSE
+DE NICOLO TARTAGLIA,
+SOPRA GLI TIRI DELLE ARTIGLIERIE,
+ET ALTRI SVOI VARII
+ACCIDENTI.</HEAD>
+<fig>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DALL'ILLVSTRISS.
+S<I>ignor France$co Maria Duca Eccellenti&szlig;imo di Vrbino.</I>
+L'A<I>nno.</I> M. D. XXXVIII.
+IN VENETIA.</HEAD>
+<p>Dvca. C<I>he ragioni$ono quelle che dicete hauer trouato, neluo-
+$tro libro &agrave; me intitolato, $opra al tirare delle artiglierie.</I> NI-
+COLO. L<I>a proportione, &amp; ordine de i tiri lontani, &amp; pro-
+pinqui di qual $i uoglia pezzo, &amp; con qual $iuoglia $orte di balla.</I>
+S. D. I<I>o non u'intendo parlatemi piu chiaro, &amp; datemi un'e&szlig;em
+pio.</I> N. V<I>olendo e$$emplificar que$ta no$tra inucntione &agrave; uo-
+stra Eccellentia, $ono astretto &agrave; parlar prima di quello istrumen-
+to materiale, da noi ritrouato, figurato nel principio del detto no$tro libretto &agrave; quella
+intitolato: il qual i$trumento &egrave; una $quadra di legno, ouer di alcun mettallo fatta con di
+ligentia, alla $imilitudine della $otto $critta figura. b. a. c. la quale ha interchiu$o uno
+quadrante, cio&egrave; una quarta parte di un cerchio, alla $imiliuudine della figura. h. i. g. k.
+la qual figura, ouer quadrante. h. i. g. k. $i de$criue con un compa$$o $opra il centro. h.
+cio&egrave; ponendo il pede immobile del detto compa$$o, in el detto ponto. h. (angolo intrin-
+$lco di tal $quadra, &amp; l'altro piede mobile girandolo per. i. g.</I> k. <I>formando il detto la-
+to curuo. i. g.</I> k. <I>del detto quadrante, &amp; dapoi re$tringere alquanto el detto compa&szlig;o,
+&amp; de$criuere un'altra linea curua, equidi$tante alla prima, quale $ia la linea. e. f. et tut
+to quel $patio, che &egrave; fra que$te due linee curue, cio&egrave; fra ellato curuo. i. g.</I> k. <I>et la curua
+e. f. uuol e$$er diui$o, prima in dodici parte equali, le quai diui$ioni uogliono e$$er tirate
+con una rega, che uenga dal ponto. h. (centro del quadrante) &agrave; cia$cheduna di dette di
+ui$toni, accioche cia$cheduna diui$tone ri$guardi il detto centro. h. come in la figura
+appare, &amp; que$te dodici parte le chiameremo ponti.</I>
+<foot>B</foot>
+<pb>
+<fig>
+<p>An<I>chora cadauna di queste tai parti, ouero ponti uuol e$$er anchora diui$a in'al-
+tre dodici parti equali, con il mede$imo ordine, le qual diuifioni non ho uoluto
+tirare in que$ta figura piccola, perche generarebbeno confu$ione, ma in una $qua-
+dra di commune grandezza, co$i, come ho detto, uuol e$$er diui$a, tal che tutto il det-
+to quadr ante. e. f. i. g.</I> k. <I>nenira &agrave; e$$er diui$o in. 144. parti equali, le qual parti chia-
+meremo minuti, &amp; questi minuti $e $egnano con lineette alquanto piu corte di quel-
+le delli ponti, perche $ono poi piu facili da e$$er numerati per mezzo de i ponti (con
+maggior lince depinti) per $aper gia che ogni ponto contiene. 12. minuti. Fatto que-
+sto bi$ogna ficcare un pironcino di ferro, ouero di ottone preci$amente in ponto. h.
+(centro del quadrante) &amp; &agrave; quel tal pironcino attaccarui uno perpendicolo girabi-
+le, cio&egrave; uno fil di $eta (&ograve; d'altro) con uno piombino dacapo alla $imilitudine del per-
+pendicolo. h. g. d. &amp; co$i con tal i$trumento habbiamo con$iderato tutte le uarie po$i-
+tioni, ouero elleuationi, che occorrer po$$a in qual $i uoglia pezzo di artiglieria. Et
+la prima po$itione di cadauno pezzo $e intende quando, che quello &egrave; aliuello, cio&egrave; tal-
+mente a$$ettato, che ponendoui la gamba piu longa della detta no$tra $quadra in boc-
+ca di$te$a rettamente per el fondo del uacuo della canna, el per pendicolo ca$chi preci-
+$amente $opra ellato. h. f.</I> k. <I>del quadrante, come di $otto appare nella prima figura,
+Et $imilmente uno pezzo $e intende e$$er elleuato un ponto quando che quello $ia tal-
+mente a$$ettato, che ponendoui la detta gamba piu longa della detta no$tra $quadra
+in bocca di$te$a rettamente per el fondo del nacuo della canna (come prima) el per-
+pendicolo ca$chipreci$am&etilde;te $u la diui$ione del primo ponto, come di $otto appar nel-
+la $econda figura: Et co$i un pezzo $e intende e$$ere elleuato due ponti, quando che el
+detto perpendicolo ca$chi preci$amente $opra la diui$tone del detto $econdo ponto, &amp;
+co$i al terzo quando ca$cara $opra la dim$ion del terzo, el mede$imo $e intende del
+quarto, quinto, &amp; $e$to. Et quando che uno pezzo &egrave; elleuato al $e$to ponto (cio&egrave; co-</I>
+<pb n=6>
+<I>me di $otto appare nella terza figura) $e intende alla maggiore elleuatione, che elleuar
+$i po$$a.</I> (D<I>ico un pezzo d'artigliaria perche li mortari poi $e po$$ono elleuare in
+tutti li altri $eguenti per fin al duodecimo ponto.</I>) E<I>t que$to che habbiamo detto de i
+ponti, $e debbe anchora intendere de i minuti, cio&egrave;, che quando, che uno pezzo $ia tal
+mente elleuato, che el perpendicolo ca$chi preci$amente $opra la diui$ione del pri-
+mo minuto, cio&egrave; $opra la duodecima parte del primo ponto, tal pezzo s'intende e$-
+$er elleuato uno minuto, &amp; quando ca$chara $opra alli due minuti, s'intendera e$$ere
+elleuato duoi minuti, il medefimo s'intendera de tutti li altri, per fin alla maggtor el-
+leuatione cio&egrave; alla clleuatione del $e$to p&otilde;to, ouero $ettantadue minuti, come nella det-
+ta terza figura appare: Li altri minuti che $eguita per fino in capo, $ono per le elle-
+uationi di mortari.</I>
+<fig>
+<fig>
+<foot>B 4</foot>
+<pb>
+<fig>
+<p>S. DVCA. C<I>he uolete inferir per que$to.</I> N. P<I>rimamente uoglio inferir que
+$to, che tirando un pezzo alla elleuatione del primo ponto, tir ara molto piu lontano di
+quello che fara $tando aliuello, &amp; tirandolo alla elleuatione del $econdo ponto, tirara
+molto piu lontano di quello, che fara alla elleuatione del primo ponto, &amp; co$i alla elle-
+uatione del terzo ponto tirara piu lontano, che alla elleuatione del $econdo, &amp; co$i alla
+clleuation del quarto tirara anchora a$$ai piu lontano di quello, che fara alla elleuatio-
+ne del terzo, &amp; $imilmente alla elleuatione del quinto tirara alquanto piu, che alla elle
+uatione del quarto, &amp; co$i alla ultima elleuatione, cio&egrave; al $e$to ponto, con balla di piom
+bo tirara alquanto piu, che alla elleuation del quinto, ma poco piu, per che la ragion ne
+dimostra, che que$ti que tiri, cio&egrave; tirati al quinto, &amp; $e$to ponto $ono tanto uicini, o-
+uer tanto poco differenti, che ogni poco d'auantaggio, che $i troua$$e nel quinto, &ograve; per
+uigor di poluere, ouer per altro, al detto quinto, $e tiraria t&atilde;to, quanto al $e$to, et for$i
+piu. Et chi pote$$e elleuar tal pezzo come $e fanno li mortari, cio&egrave; al $ettimo ponto,
+$enza dubbio al detto $ettimo ponto tirara alquanto manco, che al detto $e$to, &amp; co$i
+all'ottauo pento tirara a$$ai manco, che al detto $ettimo, &amp; $imilmente, al nono tirara
+molto manco, che all'ottauo, &amp; co$i al decimo tirara molto manco, che al nono, et co$i</I>
+<pb n=7>
+<I>al undecimo, tirara molto manco, che al decimo, &amp; $imelmente al duodecimo, cioc al
+ultimo ponto tirara molto e molto manco che al undecimo anci in tal ultima elleuatio-
+ne per ra$on naturale la balla doueria retornar a dare preci$amente nella bocca di tal
+pezzo, ma per molti accidti&etilde; che ui puo occorrere nel di$ca<*>gar$i, tal balla n&otilde; ui ritor
+nara co$i preci$e, ma bennon andara a dare molto lontana dal detto pezzo.</I> S. D.
+E<I>glie co$a con$onante qua$i tutto quello che haueti detto, ma che uoleti inferire per
+que$to.</I> N. V<I>oglio $econdariamente inferir que$to, che noi habbiamo ritrouato in
+che $pecie di proportione, ouer ordine uanno augumentando li detti tiri in ogni elleua-
+tione, &amp; non $olamente a ponto per ponto della detta nostra $quadra, ma anchora a mi
+nuto per m<*>uto per fin alla elleuatione del $e$to ponto, ouer di. 72. minuti, &amp; in ogni
+$orte balla, cioe di piombo, ferro, ouer di pietra. Et $imelmente chi pote$$e elleuare li
+pezzi oltra al detto $esto ponto (come $e fanno li mortari) hauemo anchora ritrouato
+in che proportione andaranno calando li $uoi tiri, &amp; non $olamente a ponto per pon-
+to, ma anchora (come detto) a minuto per minuto per fin al fine di tutta la $quadra,
+cioe per fin in capo de tutti li 12. ponti, ouer. 144. minuti.</I> S.D. Q<I>ue co$trutto $e
+puo cauar de tal uo$tra inuentione.</I> N. E<I>l co$trutto de tal inuentione &egrave; questo, che
+per la notitia de un$ol tiro di qual $i uoglia pezzo, po$$o formar una tauola de tutti li
+tiri che tirara quel tal pezzo in ogni elleuatione, cioe a ponto per ponto, et a minutop
+minuto della no$tra$quadra, la qual tauola $ara di tal $o$t&atilde;tia, ouer proprieta, che qua
+l&utilde;que p$ona la hauera a pre$$o di$e, n&otilde; $olam&etilde;te $apra tirare, ma $apra far tirare ogni
+gro$$o bombardero con tal $orte pezzi di lontano quanti pa$$a li parira (pur che non
+$la piu lontano del maggior tiro di tal pezzo) &amp; che non hauera la detta no$tra tauo-
+la, non potra imparare alcuna particolarita di tal inuentione, ma tal $ecreto re$tara $o
+lamente a pre$$o di colui che hauera tal tauola, &amp; non ad altri.</I> S.D. M<I>o $i colui che
+hauera tal uo$tra tauola non uora tirare lui mede$imo, ma uora far tirare aun'altra
+$econda per$ond, non $ara nece$$ario che tal $econda per$ona impari tal $ecreto.</I> N.
+N<I>on Signor Eccellenti&szlig;imo, anci tal $econda per$ona re$tara come restano li garzo-
+ni di $peciari de medicine, li quali continuam&etilde;te c&otilde;poneno medicine, $ec&otilde;do che gli uen
+gono or dmate dalli m<*>dici, &amp; tamen mai impar ano a $aper medicare.</I> S.D. Q<I>ue$ta
+mi pare una co$a molto dura da credere, &amp; tanto piu che nel no$tro libretto (a me inti-
+tulato) uoi diceti che mai tira$ti di artegliaria, ne di $chioppo, &amp; colui che $a un giudi
+cio di una co$a, della quale nonhabbia ui$to lo effetto, ouer i$perientia, lamaggior par-
+te delle uolte $e inganna, perche $olamente l'occhio &egrave; quello che ne rende uera testimo-
+nianza delle co$e immaginate.</I> N. E<I>glie benuero che il $en$o i$teriore, ne dice la ue-
+rita nelle co$e particolare, ma non nelle uniuer$ale, perche le co$e uniuer$ale $ono $ot-
+topo$te $olamente al intelletto, &amp; non ad alcun $en$o.</I> S.D. B<I>a$ta $e me faretiueder
+que$to (co$a che non credo) el me parera un miracolo.</I> N. T<I>utte le co$e che accade-
+no per natura, ouer per arte pareno de grande ammiratione, quando che di quelle non
+$i $ala cau$a, mapre$to uo$tra Eccellentia $e ne potrachiarire, facendone far lai$pe-
+rientia con un pezzo.</I> S.D. V<I>oglio andare per fina &agrave; Pe$aro, $ubito che $ia ritor-
+nato, certo la uoglio uedere.</I>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO
+<I>dal mede$imo Illust. Sig. Duca con$equentemente
+al precedente.</I></HEAD>
+<p>DVCA. M<I>a ditemi un poco per qual uer$o credete uoi che una
+Artegliaria
+fara maggior effetto, ouer pa$$ata nella co$a doue $e tira, tirandoui con quel-
+la aliuellata, ouer elleuata dau&atilde;ti.</I> N. A <I>uoler re$oluere que$to que$ito $enza repren
+$ione, egli&egrave; nece$$ario, che uo$tra Eccellentia, me proponga tal que$ito per e$$empio,
+ouer figura, con la quantita della di$tantia de tal Artegliaria, &amp; la qualita del luoco
+doue $e tira.</I> S.D. P<I>ongo per e&szlig;&etilde;pio, che il mi occorre$$e di far battere una fortez-
+za che fu$$e in cima di una colina, ouer monticello, alto pa$$a. 60. &amp; che lontano pa$-
+$a. 100. da quella tal colina, ouer monticello, ui fu$$e un'altra c&ograve;lina, ouer monticel-
+lo, alto alla equalita di detta fortezza, cio&egrave; pur pa$$a. 60. (come di $otto appare in
+figura) &amp; poniamo che $opra la cima di que$to $econdo monticello, ui $e pote$$e sta-
+re commodamente con la artegliaria &agrave; battere que$ta tal fortezza, la quale arteglia-
+ria in tal luoco ueneria &agrave; tirare in quella retto tramite, cio&egrave; con la detta artegliaria
+aliuellata (come di $otto appare in figura) &amp; poniamo anchora che tal fortezza, $l
+pote$$e commodamente battere $tando con la artegliaria nel piano (cio&egrave; $tando da
+banda nel pie del detto $econdo monticello in quella mede$ima di$tantia) cio&egrave; $tando
+lontano dal pie del monte, doue &egrave; la fortezza pur pa$$a. 100. nel qual luoco, la detta
+artegliaria uerria &agrave; tirare in quella stante molto elleuata dauanti, cio&egrave; tiraria in quel-
+la di $otto in $u$o (come di $otto appare in figura.) Hor ue adimando, in qual luoco
+pen$ati che tale artegliaria faria maggiore effetto, ouer pa$$ata in detta fortezza,</I>
+<fig>
+<pb n=8>
+<I>eio&egrave; $tando in cima del detto monticello, ouer $tando iui da banda nel pie di quello.</I>
+N. S<I>enza dubbio, che $tando nel piano, cio&egrave; nel pie del monte, faria mag-
+giore effetto, ouer pa$$ata in detta fortezza, di quello faria $tando nella $ommita del
+monte.</I> S.D. E<I>t lo giudicarei, &amp; giudico e$$er tutto al c&otilde;trario, perche quelle che ti-
+raranno dalla $ommita del monte $aranno molto piu propinque alle muraglie di quel-
+la tal fortezza, di quello che $aranno quelle che tirar anno dal pie del monte, &amp; quan-
+to che la co$a doue $e tira &egrave; piu propinqua alla artegliaria, per ragion naturale, la
+balla douria far maggiore effetto in lei.</I> N. Q<I>u&atilde;do che un'artegliaria tira$$e egual-
+mente per ogni uer$o $egueria quello, che dice uo$tra Eccellentia. Ma per efficace ra-
+gioni ritrouo tutto all'oppo$ito, cio&egrave; che ogni $orte di artegliaria nece$$ariamente ti-
+rara manco per line a retta, $tante aliuellata di quello faria in qualunque altro modo
+a$$ettata, o per dir meglio, che ogni $orte di artegliaria nece$$ariamente tirara pile
+per linea retta $tante alquanto elleuata dauanti di quello fara $tante quella &agrave; liuello,
+&amp; quanto piu $tara elleuata tanto piu tirara per retta linea, il mede$imo $i debbe in-
+tendere e$$endo abba$$ata, cio&egrave; che molto piu tir ara per linea retta $tante quella al-
+quanto abba$$ata dauanti, di quello fara $tante &agrave; liuello, &amp; quanto piu $tara abba$-
+$ata, t&atilde;to piu tirara per linea retta.</I> S.D. Q<I>ue$to che uoi dite, me pare una co$a mol-
+to $trania da credere, cio&egrave; &agrave; dire, che una mede$ima quantita, e po$$anza di poluere,
+debbia $pingere piu uigoro$amente una mede$ima grauita di balla, per un uer$o, che
+per un'altro, e pero haria &agrave; caro, che uoi me a&szlig;igna$ti la ragione, e cau$a di questa uo-
+$tra openione.</I> N. L<I>a ragion di questo lo dimo$tr amo (per li accidenti accadenti nelli
+$uoi tiri) nella ultima propo$itione del Secondo libro della no$tra nuoua $cientia, ue-
+ro &egrave;, che in tal dimo$tratione, non $e a$$egna la cau$a propinqua di tale effetto, la qual
+co$a in tal luoco preterme&szlig;i, per non fa$tidiar uostra Eccellentia, perche tal cau$a
+propinqua, $e dimo$tra con la $cientia di pe$i, la quale &egrave; una $cientia di non poca $pe-
+culatione, per e$$er quella $ubalternata, $i dalla Geometria, come dalla natural Filo-
+$ophia. Ma quando non $ia graue &agrave; quella lo a$coltarme, io mi sforzaro di dimostrar-
+la al pre$ente.</I> S.D. S<I>eguitatipur, ma $otto breuita.</I> N. P<I>er dimo$trar que$ta co$a
+rettamente $ono astretto uolendo e$$ere inte$o &agrave; m&atilde;dare auanti la diffinitione de alcu-
+ni termini opportuni, etiam alcune $uppo$itioni, come $i co$tuma in cia$cuna $cientia,
+&amp; perche tutte le co$e meglio $e apprendono per e$$empio, che per parole. Pongo
+per e$$empio la libra, ouer bilanza.a.b. con li dui brazzi.a.c. &amp;.c.b. eguali, &amp; il
+centro, $opra del qual lei gira, $ia il detto ponto.c.&amp; nelle e$tremita di detti dui braz-
+zi $lano congionti dui corpi egualmente graui, li quali nominaremo dalle mede$ime
+lettere, cio&egrave;.a.&amp;.b. li quali dui corpi, per e$$ere eguali in grauita, dal pre$uppo$ito,
+&amp; appe$i in longhezze eguali, cio&egrave; &agrave; gli detti dui brazzi.a.c.&amp;.c.b. della propo-
+$ta libra, qual $ouo $ta $uppo$ti e$$ere egualmente longhi, per la prima petitione adut<*>
+ta da Archimede, nel libro che fa del centro della grauita, quelli inclinar anno egual-
+mente, cio&egrave; che $taranno in equilibra, come di $otto appare in figura.</I>
+<pb>
+<fig>
+<p>An<I>chora $ta de$critto $opra il centro.c.un cerchio, $econdo la quantita dell'u-
+no di brazzi della libra, ouer bilanza qual $la il cerchio.e.a.f.b. la circonfe-
+rentia del quale $upponeremo per il uiaggio che fariano li centri di detti corpi, gi-
+rando &agrave; torno la detta bilanza $opra il $uo centro.c.</I>
+<HEAD>D<I>iffinitione Prima.</I></HEAD>
+<p>S<I>tando adunque li detti dui corpi in equilibra, come in figura appare, in tal luoco
+li detti dui corpi, $e dicono e$$er nel $ito della equalita.</I>
+<HEAD>D<I>iffinitione Seconda.</I></HEAD>
+<p>A<I>nchor tirando dalla $ommita una perpendicolare pa$$ante per il centro. c.
+(quala $ia la linea.e.c.f.) tal linea uien detta la linea della direttione.</I>
+<fig>
+<HEAD>S<I>uppo$itione Prima.</I></HEAD>
+<p>An<I>chora bi$ogna notare qualmente un corpo graue $e $uppone e$$er tanto piu
+graue, nel luoco doue $e ritroua quanto che il di$cender di quello &egrave; manco obli-
+quo, cic&egrave; manco curuo, in el mede$imo $ito, ouer luoco. Lo e$$empto di que$ta $uppo-
+$itione $e adura nella $eguente figuratione.</I>
+<HEAD>S<I>uppo$itione Seconda.</I></HEAD>
+<p>E<I>t il di$cender d'un corpo graue, $e $uppone e$$er tanto piu obliquo, quanto che
+nel $uo di$cender capi$$e manco del diretto, in mede$ima quantita, cioe che capi$$e man
+co parte della linea della direttione, ouer di una altra a quella equidi$tante, in la mede-
+$ima quanlita, cioe in mede$ima quantita di cir conferentia del cerchio doue gir<*>, ouer
+ua, &amp; que$to nella figuration $equente meglio $e intendera.</I>
+<pb n=9>
+<p>Sv<I>pposte adunque le $opradette $uppo$itione, adduco questa propo$itione, &amp; dico
+che ogni librato pe$o partendo$l dal $ito, ouer luoco della equalita, quel $i fa piu le
+ue, &amp; tanto piu quanto piu $ara lontano dal detto luoco della equalita. Et per e$$eme
+pio di questa propo$itione $ia la libra.a.b. (della figura precedente) girabile $opra el
+detto centro.c. con li dui mede$imi corpi.a.&amp;.b. (equali) appe$i, ouer congionti alle
+due e$tremita di ambi dui li brazzi della detta libra, &amp; $tiano nel mede$imo $ito della
+equalita (come di $opra fu $uppo$to) hor dico, che remouando l'uno, &amp; l'altro de detti
+corpi dal detto $ito della equalita (cio&egrave; arba$$andone uno, &amp; elleuando l'altro) l'uno,
+e l'altro de quelli $ara fatto piu leue $econdo el luoco, &amp; tanto piu leui, quanto che piu
+$aranno allontanati dal detto luoco della equalita. Et per dimo$trar que$to $ia arba$$a
+to el corpo.a. (della detta figura precedente) per fina al p&otilde;to.u. (come nella $otto $crit
+ta figura appare, &amp; l'altro $uo oppo$ito (cio&egrave; el corpo.b.) uerra &agrave; e$$er$e elleuato per
+in fina al ponto.i.&amp; $ia diui$o l'uno, e l'altro di dui archi.a.u.&amp;.i.b. in quante parti
+$i uoglia, equale hor poniamo l'uno, e l'altro in trei parti equali in li ponti. l.n.et.q.$.
+&amp; dalli trei ponti.n.l.i.$iano tirate le tre linee.n.o.l.m.&amp;.i.</I>k <I>equidi$tante al diame-
+tro.b.a.le quale $egarano la linea.e.f.della direttione nelli trei ponti.z.y.x.$imelmen
+te dalli trei ponti.q.s.u. $iano tirate le tre linee.q.p.s.r. &amp;.u.t.pur equidi$tante alla
+medema linea.a.b. le quale $egarano la medema linea della direttione nelli tre ponti,
+&amp;.<36><*>. Onde per queste co$e co$i de$po$ite ueniremo ad hauer diui$o tutto el decen$o
+a.u.fatto dal detto corpo.a.nel di$cender in ponto.u.in trei decen$i, ouer parti equa-
+li, le quale $ono.a.q.q.s.&amp;.s.u. Et $imelmente tutto el decen$o.i.b. qual faria el detto
+corpo.b. nel di$cendere, ouer ritornare al $uo primo luoco (cio&egrave; in ponto.b.) uerra &agrave; e$
+$er diui$o in trei decen$i, ouer in tre parti equali, le quali $ono.i.l.l.n.&amp;.n.b.&amp; cadau
+no de que$ti tre, &amp; tre partiai decen$i capi$$e una parte della linea della direttione,
+cio&egrave; el decen$o dal.a.al.q. piglia, ouer capi$$e dalla linea della direttione la parte.c.&amp;.
+lo decen$o.q.s.piglia, ouer capi$$e la parte, &amp;.<36>. &amp; lo decen$o.s.u. capi$$e la parte <36>.
+<*>.&amp; perche la parte.c.&amp;. emaggiore della parte.&amp;.<36>. (come facilmente geometri
+ce $e puo prouare) onde (per la $econda $uppo$itione) el decen$o.q.s. uerra &agrave; e$$er piu
+obliquo del decen$o.a.q. onde piu leue $ara el detto corpo.a. (per la $uppo$itione) $tan
+te quello in ponto. q di quello $ara, $tante quello in ponto.a. Simelmente perche la par
+te.<36>.<*>. (della linea della direttione) &egrave; menore della parte. &amp;.<36>. el decen$o.s.u. (per la
+mede$ima $econda $uppo$itione $ara piu obliquo del decen$o.q.s.&amp; con$equentemen-
+te) per la prima $uppo$itione piu leue $ara el detto corpo.a $tante quello in ponto.s. di
+quello $ara$tante in ponto.q. Et tutto que$to, &amp; per li mede$imi modi $e demo$trara
+nella oppo$ita parte del corpo.b. cio&egrave; chel decen$o di quello dal ponto.i. al ponto. l. &egrave;
+piu obliquo di quello, che &egrave; dal ponto.l. al ponto.n. (per la detta $econda $uppo$itione)
+perche la parte.x.y. che capi$$e della linea della direttione, &egrave; menore della parte y.z.
+onde per la detta prima $uppo$itione piu leue $ara el detto corpo $tante quello in pon-
+to.i.di quello $ara $tante quello in ponto.l. &amp; per le mede$ime ragioni piu leue $ara
+$tante quello in ponto.l.di quello $ara $tante in ponto.n. &amp; $imelmente piu leue $ara
+st&atilde;te in p&otilde;to.n. di quello $ara $tante in p&otilde;to.b. ($ito della equalita) che &egrave; il propo$ito.</I>
+<foot>C</foot>
+<pb>
+<fig>
+<p>S. DVCA. C<I>he uoleti inferir per que$to.</I> N. V<I>oglio inferir que$to, che ogni arti
+gliaria e$$endo aliuellata, la $e intende e$$er nel $ito della equalita, &amp; la balla tirata da
+quella, in tal $ito u$ci$$e del pezzo piu graue, che in qualunque altro modo elleuata,
+ouer $eparata da quel $ito della equalita (per le ragioni di $opra adutte) e pero in tal
+$ito la balla ua con piu difficult&agrave;, &amp; molto piu pre$to comincia &agrave; declinar al ba$$o, cio&egrave;
+uer$o terra, &amp; in maggior quantita lei ua declinando, che in qualunque altro modo el
+leuata, cio&egrave; che lei ua (come fra bombardieri$e dice) molto manco per linea retta, che
+in qualunque altro modo elleuata, e pero li effetti di tiri fatti in tal $ito $aranno men ui
+goro$i, ouer di menor effetto, che in qualunque altro uer$o. Vero &egrave;, che uo$tra Eccellen
+tia potria dire, &amp; ragioneuolmente, per que$te tue ragioni $on chiaro, che in di$tantia
+equale lei fara m&atilde;co effetto, ma in distantie inequale re$to dubbio$o, perche nel no$tro
+Que$ito $i uede, che quelle artegliarie, che $ono nel piano, ouer nel pie del monte, $ono
+molto piu di$tante, dalla fortezza, di quelle, che $on nella $ommita del monte, talmente
+che tal differentia potria e$$er molto maggiore della differentia del $uo tirar per li-
+nea retta, ouer della differentia de $uoi effetti in di$tantie equale, &amp; e$$endo co$i quelle
+de la $ommita del monte, uerriano &agrave; far maggior effetto, di quelle po$te in piano, cir-
+ca al qual dubbio ri$pondo, che gli&egrave; ben uero, che la di$tantia di quelle, che $tano in pia
+no, potria e$$er alle uolte tanto grandemente differente da quella, di quelle, che $ono ne
+la $ommita del monte, che $eguiria quello, che di $opra hauemo detto, ouer dubitato.</I>
+S.D. D<I>atime un'e&szlig;&etilde;pio in figura, $e uoleti, che ue intenda.</I> N. P<I>er uoler e$$emplifi
+care figuralmente que$ta co$a $upponeremo una colobrina da lire. 20. di balla, laqual
+colobrina (per quella $perientia, che fu fatta &agrave; Verona, narrata nel principio della no
+$tra noua $cientia &agrave; uo$tra Eccellentia) io trouo, che tal colobrina nel $ito della equali-
+ta (cio&egrave; $tando aliuellata) tirara de mira, ouer per linea retta circa pa$$a. 200. &amp; alla
+elleuatione de. 45. gradi, cio&egrave; al $e$to ponto, ouer alli. 72. minuti della no$tra $quadra
+tal colobrina (per le ragioni adutte nella ultima propo$itione del $ec&otilde;do libro della no
+stra noua $cientia) tirara de mira, ouer per linea retta, in quel uer$o, circa pa$$a.</I> 800.
+S.D A<I>dunque tir&atilde;do la detta colobrina &agrave; tal elleuatione tirara circa pa$$a. 800. per
+linea retta, &amp; tirandola poi aliuellata, non tirara $aluo che circa pa$$a.</I> 200 N. C<I>o
+$i ne afferma la ragione.</I> S.D. L<I>a me pare una grah differentia.</I> N. Q<I>uesto pro-
+cede per e$$er anchora tal ellcuatione molto differente dal $ito della equalita, perche $e</I>
+<pb n=10>
+<I>condo che la $i ua elleuando de minuto in minuto, co$i de minuto in minuto lei ua ancho
+ra augumentando il $uo tirar per linea retta, il mede$imo fara etiam nelli ponti, &amp; in
+maggior quantita, cio&egrave;, che elleuata al primo ponto della $quadra tirara molto piu
+per linea retta, di quello fara nel $ito della equalita, cio&egrave; aliuellata, &amp; elleuata poi al $e
+condo ponto di detta $quadra, molto piu tirara per linea retta, di quello fara elleuata al
+primo ponto, &amp; co$i elleuata al terzo ponto, tirara piu pur per linea retta, di quello
+fara al $econdo, &amp; co$i $ucce&szlig;iuamente al quarto, tirara piu, che al terzo &amp; al quin-
+to piu che al quarto, &amp; al $e$to (detto di $opra) tirara piu che al quinto, &amp; $e piu ol-
+tra la $i pote$$e elleuare gradatamante andaria augumentando il $uo tirare per linea
+retta, cio&egrave;, che al. 7. ponto, tirara piu per linea retta, che al. 6. &amp; al. 8. piu che al. 7.
+&amp; al. 9. piu che al. 8. &amp; al. 10. piu che al. 9. &amp; al. 11. piu che al. 10. &amp; al. 12. piu che
+al. 11. &amp; &agrave; que$to. 12. tutto il $uo tiro $ara per linea retta, perche $ara perpendicola-
+re $opra all'orizonte, &amp; que$to tale $ara piu perfettamente retto de cadauno delli an-
+teditti, perche in uero il tran$ito, ouer moto uiolente d'un corpo egualmente graue,
+che $ia fora della perpendicolar del orizonte, mai pol hauere alcuna parte, che $ia per
+fettamente retta (come fu detto $opra la $econda $uppo$itione del $econdo libro della
+no$tra noua $cientia.</I> S.D. P<I>erche diceti adunque per linea retta, non e$$endo per-
+fettamente retta.</I> N. P<I>er e$$er inte$o dal uolgo, perche quella parte, che &egrave; qua$i in-
+$en$ibelmente curua, la chiamamo retta, &amp; quella che &egrave; euidentamente curua, li dico-
+no curua.</I> S.D. S<I>eguitati.</I> N. H<I>or per ritornare al no$tro propo$ito, dico adun-
+que, che $e la altezza della predetta $ortezza fo$$e tanta, che da quella &agrave; le arteglia-
+rie, che fu$$eno nel piano del monte, fu$$e. 760. pa$$a, &amp; che dalla medema fortezza
+&agrave; quelle artegliarie, che fu$$eno nella $ummita del monte, fu$$e $olamente pa$$a. 130. in
+questo ca$o dico, che la $opra detta colobrina faria mazzor effetto nelle muraglie di
+detta fortezza, stante quella ne la $ommita del monte, di quello faria, $tante nel pie dil
+monte. La cau$a &egrave;, perche la detta colobrina ($tante aliuellata) tira circa pa$$a. 200.
+per linea retta (come di $opra fu detto) E$$endo adunque da quella &agrave; la muraglia pa$-
+$a. 130. (come fu $upposto) lei ueneria &agrave; percuotere ne la detta muraglia circa per. 70.
+pa$$a auanti al termine dil $uo andar per linea retta: Ma $tante quella nel pie dil mon-
+te (dal qual luoco alla detta muraglia &egrave; $ta $uppo$to e$$er diametralmente pa$$a. 760.)
+&amp; elleuandola alla elleuatione de. 45. gradi (cio&egrave; al. 6. ponto della no$tra $quadra) ti-
+rara circa pa$$a. 800. per linea retta (come di $oprafu detto) onde lei ueneria &agrave; per-
+cuotere nella detta muraglia $olamente circa per pa$$a. 40. auanti il termine del $uo
+andar per linea retta, cio&egrave; auanti la $ua $en$ibil declinatione. Et perche quella balla che
+nel $uo percotere hauera &agrave; tran$ire per piu longo $patio (non trouando re$i$tcntta) fa
+ra maggior effetto in tal re$istente (per le ragioni adutte $opra la. 4. propo$itione del
+primo libro della no$tra noua $cientia) perche adunque la halla tirata da la $ommita
+del monte nel $uo percottere haueria anchora &agrave; andare pa$$a. 70. per linea retta. Et
+quella tirata dal piano, nel $uo percottere haueria &agrave; procedere $olamente pa$$a. 40.
+per linea retta, &amp; per que$te ragiom $e c&otilde;chiuderia in tal ca$o, che maggior effetto fa
+ria la detta colobrina in detta muraglia, $tante quella ne la $ommita del monte di quel-
+lo faria $tante nel piano, ouero pie dil monte alla elleuatione del detto. 6 ponto della</I>
+<foot>C <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>no$tra $quadra), &amp; $e alla detta elleuatione dil. 6. ponto lei fara manco effetto, molto
+meno lei lo faria ad alcuna altra piu ba$$a elleuatione. Ma $e per ca$o la distantia de
+detta fortezza alle artegliarie, che fu$$eno nel piano fu$$e pa$$a. 600. cio&egrave; diametral-
+mente, &amp; che dalla medema &agrave; quelle che fu$$eno nella $ommita del monte fu$$e pa$$a
+150. in tal ca$o dico, che la detta colobrina fara molto maggiore effetto nella detta mu
+raglia stante nel piano (ouer pie dil monte alla elleuatione del detto. 6. ponto.) di quel-
+lo faria $tante nella $ommita del monte, perche stante nel piano le balle tirate da quel-
+ia ueniranno &agrave; percuottere nella detta muraglia circa &agrave; pa$$a. 200. auanti il termine
+dil $uo procedere per linea retta, Et quelle tirate dalla $ommita del monte ueneriano
+&agrave; percuotere $olamente &agrave; pa$$a. 50. auanti al termine del $uo andar per linea retta, &amp;
+perche la differentia de detti effetti, cio&egrave; dalli. 50. pa$$a, alli. 200. (che feri$cono au&atilde;
+ti la $ua $en$ibel declinatione) &egrave; circa pa$$a. 150. e per tanto la detta colobrina non $o-
+lamente alla elleuatione del $e$to ponto della no$tra $quadra ma anchora alla elleuatio-
+ne del quinto ponto, fara maggior el detto effetto: ma di que$to non uoglio star &agrave; far-
+ne dimo$tratione, perche $o che ueneria in fa$tidio &agrave; quella. Adunque, $e in una co$t
+grande altezza (quala in que$to ultimo ca$o hauemo $uppo$ta) la detta colobrina fa-
+ria maggior effetto (stante quella nel piano alla elleuatione del. 6. &amp; etiam del. 5. pon-
+to) di quello faria $tante la medema nella $ommita del monte, molto piu euidentamen-
+te $eguiria tal effetto nel primo ca$o propo$to da</I> V. E<I>c. nel quale fu $uppo$to il m&otilde;te,
+et etiam la fortezza, e$$ere egualmente alti $olamente pa$$a. 60. &amp; la di$tantia delle
+radice delli dui monti, ouer le cime de quelli e$$er pa$$a. 100. onde la linea diametrale,
+ouer diagonale, cio&egrave; la distantia de detta fortezza al luoco &agrave; co$to alla radice del mon
+te, doue $e $uppone el $tar delle artegliarie in piano, per la penultima del primo di Eu-
+clide $ara circa pa$$a. 116. (la$$ando li rotti) &egrave; per tanto, le balle tirate dalla detta no-
+$tra colobrina, $tante quella nella $ommita del monte, ueriano &agrave; percuottere nella det-
+ta muraglia circa &agrave; pa$$a. 140. auanti al termine del $uo procedere per linea retta, &amp;
+quelle tirate dalla mede$ima $tante quella nel piano alla elleuatione del. 6. ponto uene-
+riano &agrave; percottere nella detta mur aglia, circapa$$a. 684. auanti al termine del $uo an
+dar per linea retta, &amp; perche tal differentia &egrave; grandi&szlig;ima, cio&egrave; da. 140. pa$$a &agrave;. 684.
+pa$$a, che feri$cono auanti al termine del $uo andar per linea retta. Eglie co$a euiden-
+te, e chiara, in que$to ca$o, che non $olamente alla elleuatione del. 6. ponto, la detta colo
+brina $tante nel pie del monte, fara maggior effetto in detta fortezza di quello faria
+$tante nella $ommita. Ma anchora alla elleuatione di qual $iuoglia ponto, che $ia elleua
+ta, che &egrave; il propo$ito.</I> S.D. M<I>e haueti ri$olto a$$ai bene que$to Que$ito.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL MEDESIMO
+I<I>llu$tri&szlig;imo Signor Duca con$equentemente.</I></HEAD>
+<p>DVCA. M<I>a nel uo$tro arguire me haueti reduto in un'altra maggior
+difficul-
+ta, ouer dubitatione <21>che $e b&etilde; ui aricordati, haueti detto, che la balla sboccata
+che $ia d'un pezzo maiua parte alcuna del $uo motto <21> linea retta, $aluo che tir&atilde;dola
+rettam&etilde;te in $u$o uer$o il cielo.</I> N. O<I>uer rettam&etilde;te in zo$o uer$o il centro dil m&otilde;do?</I>
+<pb n=11>
+S.D. Q<I>ue$to ui c&otilde;cedo ben, cioe che tir&atilde;do o rettam&etilde;te in $u$o uer$o il cielo, ouer retta
+mente in zo$o uer$o il centro del mondo, che il tran$ito, ouer moto di tal balla, $ia total
+mente retto, &amp; anchora ui concedo che in tai dui uer$i tal balla uada molto piu per li-
+nea retta che in qual $iuoglia altra elleuatione, ouer in qual $i uoglia altro uer$o. Ma
+che in ogni altro uer$o delli detti dui in fuora la non uada parte alcuna del $uo moto ret
+tamente, cioe per retta lunea, la non mi pare co$a da credere, ne io la credo, perche $e
+ben ue aricordati di $opra dice$ti che per quelli dui tiri a Verona tirati, uoi troua$ti
+che la detta colobrina da lire. 20. tiraua de mira, cioe per retta linea in quanto al $en-
+$o, circa pa$$a. 200. e$$endo aliuellata, hor $e tal tramito de pa$$a. 200. uoi trouati
+poi con ragione non e$$er totalmente retto, cioe totalmente per linea retta, io uel cre-
+do, et uel concedo. Ma $e tal pezzo non puol tirare per retta linea li detti pa$$a. 200.
+non uoleti concedere che una tal machina ne tiri al manco la mita, cioe pa$$a. 100. &amp;
+$e non. 100. al men.</I> 50. N. N<I>on $olamente la non tirara li detti pa$$a. 50. per linea
+perfettamente retta, ma la non tirara un pa$$o $olo.</I> S.D. E<I>glie una pacia la uo$tra.</I>
+N. L<I>a ragione &egrave; quella che acquieta lo intelletto delli huomini, per che quella, ne di-
+$cerne il uero dal fal$o.</I> S.D. E<I>glie il uero.</I> N. D<I>apoi adunque che la opinione di
+uo$tra Eccellentia &egrave; che la balla tirata da tal colobrina aliuellata, debbia andare una
+parte del $uo tran$ito, ouer moto uiolente per linea retta, &amp; il re$tante poi per linea
+curua $tante che que$to fu$$e il uero, uoria $apere da quella, qual &egrave; la cau$a propria
+che tal balla uada co$i per linea retta, in quella parte, doue che quella $uppone che uada
+co$i rettamente, &amp; quala $ia mede$imamente la cau$a che lei uada co$i per linea curua,
+in quella parte, doue $uppone uostra Eccellentia che uada co$i curuamente.</I> S.D. L<I>a
+grandi&szlig;ima uelocita che $e ritroua nel moto di tal balla, nel u$cir della bocca del pez-
+zo &egrave; la propria cau$a che tal balla per un poco di tempo, ouer $pacio uada rettamen-
+te per aere, ma dapoi mancando alquanto in quella il uigore, &amp; la uelocita comincia
+p&oacute;i ad alentar$e &amp; ad abba$$ar$e $ucce&szlig;iuamente uer$o terra, &amp; co$i ua continuando
+per fin che percuote $opra quella.</I> N. C<I>ertamente uo$tra Eccellentia non potea ri-
+$ponder meglio di quello ha ri$po$to, cioe a dire che la gran uelocita &egrave; la propria cau-
+$a, di redure il moto di tal balla ($e po&szlig;ibil &egrave;) alla rettitudine, &amp; $imilmente, il mancar
+della uelocita in quella, e la propria cau$a di farla tendere &amp; declinare nel $uo moto
+curuamente uer$o terra, &amp; quanto piu ua mancando in quella la detta uelocita, tanto
+piu fa maggiore la $ua declinatione, ouer curuita, &amp; tutto que$to procede, perche ogni
+corpo graue $pinto uiolentemente per acre, quanto piu ua ueloce, tanto piu in tal mo-
+to $e fa men graue, e pero ua piu rettamente per aere, perche lo aere piu facilmente $o-
+stenta un corpo quanto piu eglie leue, tamen nel far di $uoi effetti in tal moto a$$um-
+me molto maggior grauita della $ua propria, e pero quanto piu un corpo graue ua ue-
+loce (nel moto uiolente) tanto maggior effetto fa in ogni re$i$tente. Similmente quan-
+to piu ua mancando in quello la uelocita, tanto piu in tal moto gli ua cre$cendo la gra-
+uita, la qual grauita, continuamente lo ua $timulando, &amp; tirando uer$o terra. Ma nel
+far de $uoi effetti in tal moto a$$umme maggior leuita, ouer minor grauita, e pero fa
+minor effetto.</I> S.D. Q<I>ue$to uo$tro di$cor$o non me di$piace, e pero $eguitate.</I> N.
+D<I>ico adunque che da que$te co$e dette, &amp; per ragion naturale approbate, na$ce que-
+<pb>
+$ta conclu$ione, che doue &egrave; maggior uelocita nella balla tir ata uio lentemente per aere,
+in quella &egrave; manco grauita, &amp; econuer$o, cioe che doue che in quella &egrave; menor uelocita iu<*>
+&egrave; maggior grauita in quella.</I> S. D. E<I>glie il uero.</I> N. A<I>nchor dico, che doue che in
+quella &egrave; maggior grauita, iui &egrave; maggior $timulatione di quella in tirare la detta balla
+uer$o il centro del mondo, cioe uer$o la terra.</I> S. D. E<I>glie co$a credibile.</I> N. H<I>or
+per conchiuder il nostro'propo$ito, $up poneremo che tutto il tran$ito, ouer uiaggio che
+debbia far, ouer che habbia fatto la balla tirata dalla $opradetta colobrina $ia tutta la
+linea. a. b. c. d. &amp; $e po&szlig;ibil &egrave; che in quello $ia alcuna parte che $ia per$ettamente retta,
+poniamo che quella $ia tutta la parte. a. b. la qual $ia diui$a in due parti eguali in ponto
+e. &amp; perche la balla tran$ira piu ueloce per il $pacio. a. e. (per la terza propo$itione
+del primo, della no$tra nuoua $cientia) di quello fara per il $pacio. e. b. Adunque la det-
+ta balla andara piu rettamente, per le ragioni di $opra adutte, per il $pacio. a. e. di quel
+lo fara per il $pacio. e. b. onde la linea. a. e. $aria piu retta della. e. b. la qual co$a &egrave; impo$
+$ibile, perche $e tutta la. a. b. &egrave; $uppo$ta e$$er perfettamente retta, la mitade di quella
+non puol e$$er ne piu ne men retta dell'altra mitade, &amp; $e pur l'una mitade $ara piu ret-
+ta dell'altra $eguita nece$$ariamente quell'altra mitade non e$$er retta, e pero $egui-
+ta de nece&szlig;ita, la parte. e. b. non e$$er perfettamente retta.</I>
+<fig>
+<p>E<I>t $e pur alcuno haue$$e anchora opinione che la parte. a. e. fu$$e pur <21> fettam&etilde;te retta,
+tal opinione $e reprobara per fal$a, per li mede$imi modi, e uie, cioe diuidendo la detta
+parte. a. e. pur in due parti eguali in ponto. f. &amp; per le mede$ime ragioni di $opra adut-
+te, $era manife$to la parte. a. f. e$$er piu retta della parte. f. e. adunque la detta parte. f.
+e. de nece&szlig;ita non $ara perfettamente retta, $imilmente che diuide$$e anchora la. a. f.
+in due parti eguali, con le mede$ime ragioni $e manife$ta la mita di quella uer$o. a. e$$er
+piu retta di quella che uer$o. f. &amp; co$i chi diuide$$e quella mita pur in altre due parti
+eguali il mede$imo $eguira, cioe la parte terminante in a. e$$er piu retta dell'altra, &amp;
+perche que$to procedere &egrave; infinito $eguita di nece&szlig;ita che non $olamente tutta la. a. b.
+non &egrave; perfettamente retta, ma che alcuna minima parte di quella non puo e$$er perfet-
+tamente retta, che &egrave; il propo$ito. Si uede adunque qualmente la balla tirata da detta co
+lobrina in tal uer$o non ua alcuna minima parte del $uo moto, ouer tran$ito per linea
+perfettamente retta (u$ci$ca pur con qual grandi&szlig;ima uelocita $i uoglia) perche la ue-
+locita (per granda che la $ia) mai &egrave; $ufficiente, in $imili uer$i, a farla andar per linea
+retta, uero &egrave; che quanto piu ua ueloce in $imili uer$i tanto piu col moto $uo $e appro-
+pinqua al moto retto, cioe all'andar per retta linea, tamen mai puo arriuar a tal $egno,
+e pero piu conueniente &egrave; a dire in $imil ca$o, che quanto piu la detta balla ua ueloce, fa</I>
+<pb n=12>
+<I>il moto $uo men curuo.</I> S. D. D<I>oue procede adunque che molte uolte $e ui$to per-
+cuotere uno preci$amente nel luoco tolto de mira, la qual co$a non potria occorrere $e
+tal balla non fu$$e andata rettamente.</I> N. S<I>ignor que$to non ne fa certi che la balla
+uada rettamente, perche anchora molte uolte $e ui$to percuotere di $opra dal $egno
+tolto de mira, la qual co$a, e$$endo le mire eguale, &egrave; impo&szlig;ibile, cioe che la balla $eghi
+la linea ui$uale equidi$tante alla canna di tal pezzo, ma tai effetti non procedeno, per-
+che la balla uada rettamente, ne perche quella a$cenda oltra la rettitudine, ma proce-
+dano totalmente dalle mire, ouer dal tra$guardante. Eglie ben uero, che chi pote$$e ue-
+der la balla, nel moto $uo $enza dubbio giudicarebbe tal balla per un commun $pacio
+e$$er andata retti&szlig;ima, perche il no$tro $en$o non &egrave; atto, ne $ufficiente a di$cerner tale
+obliquita, $i come occorre, guardando l'acqua del mare quando &egrave; quieto, la quale per
+una gran di$tantia ne pare perfettamente piana, &amp; nondimeno, per meggio della ra-
+gione $apemo e$$er all oppo$ito, cioe $pherica, e pero nelli giudici fatti $econdo il $en$o
+del uedere, molte uolte $e ingannamo.</I> S. D. L<I>e ragioni uo$tre $on buone certo, pur
+mi pare molto distranio a dire, che una balla tirata da una tal machina, &amp; con tanta
+uehementia, non uada alquanto per linea retta, ma pur con$ider ando anchor che in tal
+obliquo uer$o la grauita della balla &egrave; molto piu atta a far declinar, ouer a tirare la det
+ta balla uer$o terra, che in ogni altra elleuatione, mi fa credere che uoi diciate il uero.
+Ma tir ando quella alquanto elleuata dauanti, pen$o &amp; tengo per fermo che quella deb
+ba andar per alquanto rettamente per aere, perche la grauita di tal balla tirandola in
+$imei uer$i elleuati &egrave; manco atta a far declinar la balla uer$o terra di quello che &egrave; tiran
+dola a liuello.</I> N. V<I>o$tra Eccellentia dice ben il uero, che la grauita della balla non &egrave;
+tanto atta a ouiar il moto di quella, nelli tiri elleuati, quanto che nelli tiri equidi$tanti
+all'orizonte, cioe aliuellati, ouer de ponto in bianco (come dicono li bombarderi) per
+due cau$e, l'una perche in tal$ito (come nel principio fu approuato) ui &egrave; maggior graui
+ta, l'altra perche la detta grauita tira la balla perpendicolarmente $opra il moto, ouer
+tran$ito di quella uer$o terra, il qual modo da tirare &egrave; piu uigoro$o, e gagliardo, che
+in ogni altra elleuatione, perche elleuandola gradatamente, etiam gradatamente la det
+ta grauita, $i ua accostando uer$o il $uo tran$ito, cioe che non ui cade co$i perpendico-
+lare $opra il detto moto, ouer tran$ito, anci $empre $i ua piu restringendo uer$o quello:
+ilche la fa men uigoro$a, ouer men gagliarda a tirar detta balla fuora del uiaggio, ouer
+moto $uo, &amp; oltra di que$to (come in principio fu dimo$trato) quanto piu $i ua elleuan
+do tanto piu l&iacute; tiri $uoi$ono ben men curui, tamen mai ponno e$$er per alcuna $ua par-
+te perfettamente retti, eccetto nelli $opradetti duoi uer$i, cioe rettamente in $u$o uer$o
+il cielo, ouer rettamente in gio$o uer$o il centro del mondo, <21> che in ogni uer$o ui &eacute; alc<*>
+na parte de grauita quala $empre tira la detta balla fuora del $uo uiaggio, ouer fuora
+del $uo tran$ito, ouer moto, eccetto che nelli predetti dui uer$i, cioe rettamente uer$o il
+cielo, ouer rettam&etilde;te in giu$o uer$o il c&etilde;tro del m&otilde;do, nelli quali dui uer$i la detta graui
+ta ($e pur <*> &egrave; grauita) uien a tirare la detta balla rettam&etilde;te $ec&otilde;do l'or dine del $uo uiag
+gio, ouer moto, et n&otilde; fuora di quello, come <21> la $otto$critta figura facilm&etilde;te $enza altra
+l&otilde;ga dimostratione $i puo c&otilde;pr&etilde;dere, et co$i nelli tiri abba$$ati, come nelli elleuati, $up-
+pen&etilde;do. a. la bocca del pezzo, doue $ia u$cita la balla. b. et la grauita di tal balla. b. la $up
+<pb>
+poneremo in forma del <21> p&etilde;dicolo. c. il &qtilde;l <21>p&etilde;dicolo, ouer gra
+uita. c. in ogni uer$o $empre uatir&atilde;do la detta balla uer$o il c&etilde;
+tro del m&otilde;do, cioe <21> p&etilde;dicolarm&etilde;te uer$o terra, onde argum&etilde;
+t&atilde;do, come nel tiro aliuellato $u fatto, $ara manife$to qualm&etilde;
+te in nullo altro uer$o che nelli dui $opra detti, la balla tirata
+da detta colobrina, ouer d'altro pezzo, non puo andare alcu
+na minima parte del $uo moto per linea perfettamente retta,
+che &egrave; il propo$ito.</I> S. D. V<I>oi haueti ben dife$a la uo$tra ra-
+gione, &amp; questo ba$ta per hoggi, come $ia ritornato da Pe$a-
+ro uoro che $i faccia la i$perientia di que$te uo$tre inuentioni.</I>
+<fig>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL SIGNOR
+G<I>abriel Tadino da Martinengo Cauallier de Rodi,
+&amp; Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. T<I>irando un pezzo di artegliaria due uolte l'una drieto a l'altra,
+a
+una mede$ima elleuatione, &amp; uer$o uno mede$imo luoco, et cargato $empre egual
+mente, domando $e que$ti dui tiri $ar anno eguali.</I> N. S<I>enza dubbio $aranno in eguali,
+perche tirara piu lontano alla $econda uolta che alla prima.</I> P. P<I>erche ragione.</I> N.
+P<I>er due ragioni, la prima &egrave; que$ta, che al primo tiro la balla ritrouara l'aere quieto, et
+nel $econdo lo ritrouara non $olamente tutto commo$$o dalla balla tirata dal primo ti-
+<*>o, ma anchora molto tendente, ouer $corrente uer$o al luoco doue $e tira. Et perche
+eglie piu facile a mouere etiam a penetrare una co$a gia commo$$a &amp; penetrata, che
+una che $tia ripo$ata &amp; quieta. Seguita che la balla tirata alla $econda uolta (per ritro
+uare men ostacolo nel $uo moto della prima) andara molto piu lontano di quella tirata
+alla prima uolta. La $econda ragione &egrave; que$ta, che al primo tiro la poluere po$ta nel
+pezzo, $pe$$e uolte ritroua la canna alquanto humida, ma&szlig;ime quando che quel tal pez
+zo non fu$$e $tato tirato gia alquanti giorni, per la qual co$a, la detta poluere non br<*>
+$ara co$i pre$to, come faria trouando tal luoco arido, &amp; alquanto caldo d'una calidita
+temperata: la qual calidita $uga alquanto la poluere de ogni humidita che in lei fu$$e: il-
+che la fa piu pre$ta, e potente nell'abbru$iare, &amp; per tanto non operara co$i uigoro$a-
+mente nel primo tiro, come fara nel $econdo, $i che anchora per questa $econda ra-
+gione alla $econda uolta douera tirar piu lontano che alla prima.</I> P. Q<I>ue$te uo$tre
+ragioni molto mi piaceno, &amp; uoglio che ba$ti per que$ta $era.</I>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL
+<I>mede$imo. Sig. Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$era uoi conclude$ti, &amp; con buone ragioni naturali
+approua-
+sti, che tirando un pezzo due uolte l'una drieto l'altra a una mede$ima elleua-
+tione, &amp; uer$o uno mede$imo luoco, &amp; etiam egualmente cargato, molto piu tirara la
+$econda uolta, che la prima, hor ue adimando, che continua$$e per longo tempo a tira-</I>
+<pb n=13>
+<I>re &igrave;l detto pezzo &agrave; tal elleuatione, &amp; uer$o il mede$imo luoco, $e cont&igrave;nuamente anda
+ria aug<*>mentando li $uoi tiri.</I> N. N<I>on $ignore, chel non $eguiria que$to.</I> P. M<I>o
+perche uoi dice$ti pur hier$era, che per trouare lo aere commo$$o, &amp; alquanto $cor-
+rente uer$o el luoco doue $e tira, etiam perche la poluere posta nel pezzo, troua el
+luoco piu arido, &amp; $utto, &amp; alquanto caldo, che alla $econda uolta tiraria piu, che alla
+prima, e per tanto quanto piu $i ua tirar&atilde;do, tanto piu la balla uien &agrave; ritrouare l'aere
+piu commo$$o, e penetrato, etiam piu $corrente uer$o al luoco doue $e tira (per cau$a
+delli tiri anciani) &amp; $imelmente la poluere, che $e ua recargando, ouer remettendo nel
+pezzo, continuamente ua ritrouando il luoco (cio&egrave; la canna del pezzo) continuamen-
+te piu arida, &amp; $utta, &amp; piu calda, la qual calidita (come uoi dice$ti hier$era) $uga la
+poluere de ogni humidita, che in lei fu$$e, per il che tal poluere $i fa piu pre$ta nel ab-
+bru$iare: la qual pre$tezza la uien &agrave; far piu potente del $olito.</I> N. E<I>glie ben uero
+tutto quello, che dice uostra Signoria, ma ui occorre un'altro accidente molto contra-
+rio, el quale &egrave; questo: che per el continuo tirare el pezzo continuamente piu $e ua $cal-
+dando, &amp; quanto piu &egrave; caldo, tanto piu la canna di quello $i fa attrattiua, cio&egrave;, $i come
+una uento$a, quando &egrave;$caldata per la $toppa abbru$iata dentro in quella, &amp; perche la
+balla non &egrave; $pul$ata, ouer $pinta da altro, che dalla e$$alatione aerea, ouer uento$a, cau-
+$ata dal $alnitrio, onde facendo$i tal pezzo continuamente piu attrattiuo, come ho det
+to, per el maggior caldo, quel medemo uiene &agrave; $orbere, &amp; &agrave; retenere, &amp; continuamen
+te piu di quella uento$ita, che doueria $eruire al $pingere la balla, e pero $cemando (&amp;
+continuamente piu) la uirtu e$pul$iua nel detto pezzo, ra$oneuolmente la balla conti-
+nuamente debbe u$cire men ueloce, ouer piu debile, &amp; con$equentemente andar conti-
+nuamente men lontano.</I> P. Q<I>ue$ta uo$tra ragione mi con$ona molto</I>: <I>ma chi $a, che
+quelli dui accidenti primi, che dano fauore, &amp; aiuto al moto della balla, cioe la gran
+combu$tione, ouer $correntia del aere uer$o al luoco doue continuamente $e tira, &amp; lo
+uigore, che $e augumenta nella poluere, per cau$a del caldo, non $iano $officienti &agrave; $up-
+plire &agrave; quel difetto attratiuo cau$ato dalla gran calidita del pezzo et for$i piu, la qual
+co$a e$$endo co$i, $eguiria, che el detto pezzo tira$$e $empre &agrave; uno mede$imo modo e$-
+$endo tanto quello, che ui aggionge$$e li detti dui primi accidenti, quanto quello, che ui
+roba$$e el terzo, oueramente che tira$$e continuamente piu, e$$endo piu la augmenta-
+tione di ditti dui primi accidenti, della detrattione del terzo.</I> N. C<I>ertamente el non
+$i puo negare, che quelli dui primi accidenti (cioe el rompimento dell'aere, &amp; quel ui-
+gor che accre$$e nella poluere) non diano grande aiuto e $u&szlig;idio al moto della balla, el
+qual aiuto, e $u&szlig;idio, eglie da credere, che per alquanto tempo $uppli$ca (&amp; $or$i da-
+uantaggio) per quella uirtu expul$iua, che continuamente ua robando, ouer $orbendo
+el pezzo, $econdo che fi ua $caldando, talmente che for$i el terzo, &amp; quarto tiro $aran
+no qua$i pari in bilancia, con el $econdo, ouer poco differenti, nondimeno &agrave; longo anda-
+re, eglie da tenere, che li detti dui accidenti non potranno $upplire al difetto del terzo
+accidente, per la augmentatione del grandi&szlig;imo caldo, che continuamente $i ua cau$an
+do in quel tal pezzo, per il che el detto pezzo, come di $opra &egrave; detto, $i fa continua-
+mente piu attrattiuo, e pero continuamente ua robando, ouero $orbendo piu di quella
+e$$alatione, che doueria $pingere la balla, &amp; per tanto que$to terzo accidente &agrave; longo</I>
+<foot>D</foot>
+<pb>
+<I>andare uien &agrave; re$tar $uperiore alli detti dui primi, et per que$to &agrave; longo andar talpez
+zo uien &agrave; tirare molto manco del $olito.</I> P. M<I>o chi reffredda$$e tal pezzo, con ac-
+qua (cio&egrave; gettandoui dell'acqua nella canna) non credeti chel tiraraue piu uer$o il me-
+de$imo luoco.</I> N. S<I>enza dubio che tiraraue piu, quando che tal pezzo re$ta$$e per-
+fettamente fredo, &amp; a$ciuto, ma raffredandolo co$i con acqua, el metallo che &egrave; caldo,
+$orbe di quella acqua, &amp; $orbendola la ri$olue in uapore aereo, el qual uapore non po-
+tendo stare nella canna &egrave; sforzato &agrave; u$cir di quella pian piano, el qual uapore, quando
+chel non porta$$e con $eco alcuna humidita, &amp; chel pezzo resta$$e di dentro ben a$ciu
+to, tal uapore doueria piu pre$to augumentar il tiro in tal pezzo, che $cemarlo: per-
+che de attrattiuo, che era tal pezzo, per lo continuo u$cire di tal uapore $aria fatto
+e$pul$iuo, ma perche tal uapore &egrave; tutto humidit&agrave;, onde recargando tal pezzo, quan-
+tunque para a$ciuto nel metterui la poluere, el non puo e$$ere che tal uapore humido,
+non humidi$ca alquanto la poluere, per il che non fara t&atilde;to uigoro$o il $uo effetto, qu&atilde;
+to faria $e tal pezzo $i la$$a&szlig;e raffredare per $e $te$$o $enza metterui acqua.</I> P. V<I>oi
+me haueti molto $atisfatto que$ta $era, ma <21> e$$er hora tarda, uoglio, che questo ba$ti.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual &egrave; la cau$a, che dando$i piu quantita di poluere del
+$olito &agrave; un
+pezzo di artegliaria quella percuottera piu alto del $egno, doue che prima con
+men poluere ui tiraua rettamente de mira.</I> N. Q<I>ue$to procede, che il moto, ouero
+tran$ito di tal balla tirata con piu poluere, &egrave; manco curuo, che quel di quella tirata con
+men poluere, &amp; la differentia di que$te due curuita piu $e dimo$tra, ouer che piu $i fa
+apparente nel fin del moto, che in ogni altro luoco, pero che quel tran$ito, ouer moto,
+che &egrave; men curuo, $empre $e i$tende, &amp; procede di $opra &agrave; quello, che &egrave; piu curuo, &amp;
+quanto piu &egrave; longo el tiro, tanto piu la percu&szlig;ione del m&etilde; curuo $ara piu alta di quella
+del piu curuo, perche il tran$ito, ouer moto men curuo piu $i accosta al tran$ito, ouero
+moto retto, di quello. che fa lo piu curuo, &amp; perche el tramito, ouer tran$ito retto,
+cioe quello, che $e i$tende rettamente $econdo la rettitudine della canna del pezzo in
+qual $i uoglia uer$o, &egrave;$empre $uperiore &agrave; tutti li moti, ouer tran$iti obliqui di qual $i
+uoglia balla, che uiolentemente u$ci$ca di quel pezzo in qual $i uoglia uer$o.</I> E <I>pero
+quel moto, ouer tran$ito, che piu $i acco$ta al detto retto, $empre uien &agrave; e$$er $uperiore
+&agrave; quello, che men ui $i acco$ta, &amp; perche la balla tirata con piu poluere u$ci$$e, &amp; ua
+piu ueloce di quella tirata con men poluere, e pero fa el moto $uo piu retto, ouer men
+curuo di l'altra, e per tanto la $ua percu&szlig;ione &egrave; $uperiore &agrave; quella di l'altra.</I> P. I<I>o
+n&otilde; bene int&etilde;do que$to che uoi diceti, che el tiro fatto con piu poluere ua men curuo di
+quello fatto con men poluere. Non uoleti uoi, che una balla tirata con un pezzo car-
+gato con la $ua debita, &amp; con$ueta mi$ura di poluere uada rettamente al luoco, ouer $e
+gno tolto de mira, in una mediocre di$tantia.</I> N. A<I>nci que$to il nego, cioe, che tal
+balla uada per linea retta al$egno tolto de mira, &amp; que$to medemo pa$$o fu da me di-
+$putato un'altra uolta auanti della buona memoria della Eccellentia del Duca di Vrbi-</I>
+<pb n=14>
+<I>no padre di questo, cioe, che una balla tirata con qual $i uoglia pezzo di artegliaria,
+&amp; per qual $i uoglia uer$o mai ua, ne puo andare alcuna minima parte del $uo moto,
+ouer tran$ito per linea perfettamente retta, $aluo che non la tira$$e rettamente uer$o
+el cielo, ouer rettamente uer$o el centro del mondo.</I> P. C<I>omprendo, che uoi diti la
+uerita, perche $e quella anda$$e alla prima rettamente al $egno, per darui poi piu quan
+tita di poluere, ra$oneuolmente non doueria dar de $opra del $egno, anzi doueria pur
+dar nel mede$imo loco, doue che prima con men poluere percuoteua, &amp; per que$to ui
+ho fatto lo pre$ente Que$ito, perche mi pareua di $tranio, che per darui piu poluere
+la balla doue$$e a$cendere di $opra alla rettitudine, nondimeno doman di $era uoro che
+di$putamo meglio que$ta materia, perche la me piace.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$era uoi concludesti, &amp; con buone ragioni naturale uoi dimo
+$tra$ti qualmente una balla tirata da una artegliaria, mai ua per linea retta in
+parte alcuna, $aluo che rettamente uer$o il cielo, ouer rettamente uer$o il centro del
+mondo. Hor ue dimando donde procede, che tirando$e ad alcun $egno de mira, alcuna
+fiata $i da preci$amente in brocca, cioe nel $egno tolto de mira, alcun'altra fiata $i da di
+$otto, &amp; alcun'altra di $opra dal $egno.</I> N. T<I>utto que$to procede dalle mire, perche
+$e la mira dauanti &eacute; preci$amente tanto alta, quanto quella de drio, cioe, che l'una, &amp;
+l'altra $iano egualmente lontane dal fondo del uacuo della canna di tal pezzo, &amp; che
+colui, che uol tirare ad alcun $egno, incontri col $uo occhio preci$amente el detto $egno
+con le due mire, cioe con le i$tremita di quelle $empre in tal ca$o dara alquanto di $otto
+dal $egno, &amp; quanto piu il detto $egno $ara lontano, tanto piu ba$$a $ara la botta, &amp; &eacute;
+conuer$o, cio&eacute;, che quanto piu $ara propinquo il detto $egno, tanto men ba$$a $ara la
+detta botta. Que$to mede$imo, &amp; con maggior differentia, $eguiria quando che la mi
+ra de drio fu$$e piu ba$$a, ouero piu corta di quella dauanti, dico piu corta in re$petto
+al fondo del uacuo della canna del pezzo.</I> P. N<I>on ue intendo.</I> N. A<I>ccio meglio
+me intendiati uoglio ponere figuralmente la $otto$critta artegliaria con le due mire
+e. &amp;. d. le qual due mire poniamo in que$to ca$o, che $iano equale, cioe, che le due istre-
+mita di quelle (cioe. c. &amp;. d.) $iano egualmente di$tante dal fondo del uacuo della can-
+na, &amp; con que$te due mire $ia incontrato el ponto. e. cioe $upponemo, chel ponto. e. $ia
+el $egno, che hauemo tolto de mira per tirarui, hor dico in que$to ca$o, che nece$$a-
+riamente $empre $e dara alquanto piu ba$$o del $egno, &amp; $ia tal $egno lontano, ouero
+propinquo quanto $i uoglia. Perche la no$tra linea ui$uale (qual $ia la. c. d. e.)
+$empre procedera, ouero $e e$tendera egualmente di$tante al uacuo della canna, o-
+uero alla linea, che $ia protratta rettamente in longo, $econdo l'ordine del uacuo
+della canna, ouero centro di quella, la quale in que$to ca$o pongo $ia la linea. f. g.
+et perche il ponto. g. &eacute; nece$$ario e$$er piu ba$$o del ponto. e. per tanto quanto che &eacute; dal
+ponto. d al centro della canna, $i uede adunque, che $e la balla anda$$e perfettamente
+per linea retta, in que$to ca$o lei percuotteria de $otto dal $egno, cioe in ponto. g. ma</I>
+<foot>D <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>per e$$er $tato dimo$trato, che in $imei tiri la balla mai ua per linea perfettamenteret
+ta, ma $empre per obliqua, ouer curua $eguita di nece&szlig;ita, che tal balla dia, ouer dara
+di $otto dal ponto. g. come $aria &agrave; dire in ponto. i. &amp; perche ogni commune intelletto,
+$enza altra dimostratione, confirmara in que$to ca$o, che quanto piu $ara lontano el
+detto $egno. e. tanto piu ba$$o $ara el ponto. i. perche el tran$ito, ouer moto curuo con
+tinuamente $i ua piu curuando uer$o terra, che &egrave; il primo propo$ito.</I>
+<fig>
+<p>E<I>l $econdo propo$ito (cio&egrave;, che $e la mira dauanti $ara piu alta, che quella de drio,
+che $imelmente la botta $empre dara piu ba$$a del $egno, &amp; in ogni uer$o, &amp; molto
+piu ba$$o di quello faria con le mire eguale, &amp; que$to $enza altra dimo$tratione &egrave; ma
+nife$to, come per la figura $otto$critta $en$ibelmente $i uede, e pero $opra di cio non di
+ro altro, $aluo che que$ti dui e$$empi, quantunque $iano dati nel tirar aliuello $i debbe
+intendere il mede$imo $uccedere in ogni altro uer$o.</I>
+<fig>
+<p>PRIORE. Q<I>ue$ti dui uo$tri e$$empi, gli ho inte$o beni&szlig;imo, $i che uegnamo
+pur all'altra parte, cio&egrave; doue na$ce, che molte uolte $i da in brocca, &amp; alcuna fiata di
+$otto dal $egno.</I> N. D<I>etta la conditione, &amp; qualita delle botte, che occorre, quando
+che le due mire $ono eguale, &amp; etiam quando, che la mira dauanti &egrave; piu alta di quella
+de drio (cio&egrave;, che in l'una, &amp; l'altra $empre de nece&szlig;ita $i da di $oto dal $egno.) Hor
+re$ta $olamente &agrave; narrare le conditione, &amp; qualita delle botte, che puo occorrere qu&atilde;
+do che la mira dauanti $ia alquanto piu ba$$a, cio&egrave; alquanto piu corta di quella de drio,
+&amp; questo piu ba$$a, ouer piu corta $i debbe intendere $empre (come di $opra fu detto)
+in ri$petto al fundo del uacuo della canna del detto pezzo. Dico adunque, che quando
+la mira dauanti $ara alquanto piu ba$$a di quella de drio in tal ca$o puo occorrere, che
+alcuna fiata $e dia in brocca, &amp; alcun'altra, che $e dia di $opra, &amp; alcun'altra di $otto
+dal $egno.</I> P. P<I>erche ragione.</I> N. L<I>a ragione &egrave; que$ta, che ogni uolta, che la mi-
+ra dauanti $ia alquanto piu ba$$a di quella de drio (per la quinta petitione di Eucli-
+de) la nostra linea ui$uale &egrave; nece$$ario concorrere con la linea retta, che procede</I>
+<pb n=15>
+<I>qettamente $econdo lo a&szlig;is del uacuo della canna, &amp; perche il tran$ito, ouer <*>iaggio,
+qual debbe far la balla (quantunque il non $ia retto, ne che uada realmente per la detta
+linea che procede rettamente $econdo l'ordine del a&szlig;is del uacuo della canna del pez-
+zo) tamen per molto $pacio ua quafi contiguo con quella, ouer poco lontano da quella.</I>
+E <I>per tanto tal $egamento puo e$$er in tal luoco che la mede$ima linea ui$uale $eghera
+anchora il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla. (Et que$to accadera quando
+che la mira dauanti $ara piu ba$$a del douere ri$petto a quella de drio) &amp; puo anchora
+e$$er in tal luoco, che non $olamente la detta linea ui$uale non $eghera il detto tran$ito,
+ouer uiaggio, ma anchora non lo toccata, &amp; questo accadera quando che la mira da-
+uanti non $ara a $ufficientia piu ba$$a di quella de drio. Anchora puo e$$er in tal luoco
+che tal linea ui$uale $ara contingente con il detto tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far
+la balla, &amp; que$to occorrera quando che la mira dauanti hauera la $ua debita &amp; conue
+niente ba$$ezza ri$petto alla mira de drio, $e per $orte adunque la no$tra linea ui$ua-
+le $eghera il detto tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla, &amp; che per $orte an-
+chora il $egno che $e tuol de mira, $ia preci$amente nel ponto di tal inter$ecatione $en-
+za dubbio la balla dara preci$amente in brocca, ma $e per ca$o il detto $egno $ara di den
+tro da tal inter$eccatione, cioe piu in uer$o il pezzo, tal balla dara $empre alquanto di
+$otto dal $egno, cioe dalla brocca di quello, &amp; quanto piu il detto $egno $ara remoto,
+ouer lontano datal inter$eccatione, cioe piu uer$o il pezzo, tanto piu ba$$o dal $egno,
+ouer dalla brocca di quello, dara la detta balla. Ma $e per ca$o il detto $egno $ara alquan
+to fuora della detta inter$eccatione, cioe alquanto piu alta de tal inter$eccatione, tal
+balla dara di $opra dal detto $egno, &amp; quanto piu $ara da quello lontano (per un certo
+$pacio) tanto piu dara di $opra da quello.</I> P. N<I>on ue intendo troppo bene.</I> N. P<I>o-
+niamo per figura la $otto$critta artegliaria, &amp; le due mire di quella $iano. c. &amp;. d. &amp;
+$ta la mira. d. piu ba$$a della mira. c. &amp; $ia la linea che procede rettamente $econdo l'or
+dine del a&szlig;is del uacuo della canna, la. f. g. &amp; il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la
+balla la linea. h. i. &amp; la no$tra linea ui$uale quella che procede rettamente $econdo l'or-
+dine delle due i$treme ponte delle due mire. c. &amp;. d. la quale nece$$ariamente (come &egrave; det
+to) $eghera la linea. f. g. &amp; per tanto poniamo anchor che quella $eghi la detta linea. h.
+i. in ponto.</I> k. <I>(come di $otto appar in figura) hor dico, che $e il $egno che $e tuol de mi-
+ra $ara preci$amente in ponto.</I> k. <I>tal balladara preci$amente in brocca, &amp; $e per ca$o il
+detto $egno fu$$e di dentro di tal inter$eccatione, cioe in uer$o del pezzo, come $aria a
+dire in ponto. m. tal balla dara $empre alquanto di $otto dalla brocca del detto $egno,
+perche per tutto tal luoco, ouer $pacio il tran$ito della balla pa$$a $empre di $otto dalla
+no$tra linea ui$uale, &amp; quanto piu remoto $ara il detto $egno dal ponto.</I> k. <I>cioe quanto
+piu $ara uer$o il pezzo, tanto piu ba$$a $ara la detta no$tra botta, niente dimeno tal
+ba$$ezza in un $imil ca$o mai puo e$$er eguale alla differentia, che &egrave; dalla i$tremita della
+mira dinanti, cioe dal ponto. d. al centro del foro del pezzo, ouer uacuo della canna, la
+qual differentia &egrave; circa alla mita della gro$$ezza del pezzo nella parte de drio, cioe
+nella culatta, e per tanto, e$$endo il $egno doue $e tira de mira di qua da tal inter$ecca-
+tione, il bombardiero &egrave; $oggietto a poco errore (per conto delle mire.) Ma quando tal
+$egno fu$$e alquanto fuora da tal inter$eccatione, come $aria a dire in ponto. l. tal balla
+<pb>
+dara di $opra dal $egno, per che per un longo tramito, ouer $pacio, il tran$ito della balla
+pa$$a di $opra dalla linea ui$uale, e pero quanto piu lontano $ara il detto $egno dal pon-
+to.</I> k. <I>per un longo $pacio, tanto piu alta $ara la botta, uero &egrave;, che &agrave; longo andare la bal-
+la con il tran$ito $uo curuo, ouer naturale ritornera &agrave; $egare un'altra uolta la no$tra li
+nea ui$uale, perche la no$tra linea ui$uale. c. d.</I> k. <I>l. procede in infinito rettamente, &amp; la
+balla per il tran$ito. h.</I> k. <I>i. non procede in infinito, anci con tempo ua mancando, &amp; $i
+ua curuando uer$o il centro del mondo, &amp; finalmente $e redrizza rettamente di moto
+naturale (non trouando re$istentia) uer$o il detto centro del mondo, e pero eglie nece$-
+$ario che a longo andare che la ritorni con il tran$ito $uo &agrave; inter$eccar$e un'altra uolta
+con la nostra linea ui$uale, e pero $e il detto $egno fu$$e tanto, &amp; tanto lontano, cioe tan
+to oltra la prima inter$eccatione fatta in ponto.</I> k. <I>&amp; che per $orte fu$$e anchora pre-
+ci$amente in quella altra $econda inter$eccatione, $enza dubbio in tal luoco co$i lontano
+$e daria preci$amente in brocca, perche ogni uolta che la no$tra linea ui$uale $eghi il
+tran$ito della balla, eglie nece$$ario che la $eghi quello in dui lochi, l'uno de quali, cioe il
+primo, non puo e$$er molto lontano, ma l'altro, cioe il $econdo &egrave; nece$$ario che $ia mol-
+to, e molto lontano, cioe qua$i in fine del $uo moto uiolente, &amp; tal hora potria e$$er nel
+$uo moto, ouer tran$ito naturale, e pero in tal ca$o e$$endo il $egno che $e tuol de mira,
+in qual $i uoglia de que$ti dui lochi, ouer iter$eccationi, nece$$ariam&etilde;te $e daria i brocca.</I>
+<fig>
+<p>PRIORE. Q<I>ue$ta Speculatione molto mi piace, &amp; &egrave; molto bella, ma non ho trop-
+po ben inte$a questa ultima particularita che mi haueti detta, cioe che in dui $egni po$t<*>
+in dui diuer$i luoghi, ui $i po$$a tirar, &amp; dar de mira, e pero datime un'e$$empio $e po$
+$i<*>il &egrave; in figura, perche &agrave; mi me pare che tal co$a non $ia po&szlig;ibile.</I> N. S<I>ia e$$em pi
+gratia la $otto$critta artegliaria con le due mire. c. &amp;. d. $econdo il propo$ito, cioe
+che la mira. d. $ia talmente piu ba$$a della mira. c. che la no$tra linea ui$uale $eghi il tr&atilde;
+$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla, &amp; $ia tutto il tran$ito, ouer uiaggio che hab-
+bia fatto, ouer che faria la balla (non trouando re$istentia) di moto uiolente tutta la li-
+nea. h. i.</I> k. <I>l. m. &amp; la linea. m. n. $ia parte del tran$ito, ouer uiaggio che quella habbia
+fatto, ouer faria de moto naturale, hor dico, che $e la no$tra linea ui$uale (procedente
+per le i$tremita delle due mire. c. &amp;. d.) Seghara il detto tran$ito, ouer uiaggio. h. i.</I> k. <I>l.
+m. n. et quella procedendo rettamente in in infinito (per le ragion di $opra aditte) eglie
+nece$$ario che la inter$eghi tal tran$ito, ouer uiaggio in dui lochi, cioe uno nella parte
+retta (ouer men curua.) h. i.</I> k. <I>&amp; l'altro nella parte curua.</I> k. <I>l. m. ouer nel tran$ito na
+turale. m. n. hor $upponamo che nella parte retta. h. i.</I> k. <I>la la $eghi in ponto. i. &amp; nella
+curua in ponto, l. (come nella figura appare) conchiudo adunque che $e il $egno tolto de</I>
+<pb n=16>
+<I><*>a, $ara in qual $i uoglia delle dette due inter$eccationi, cioe in ponto. i. ouer in pon
+to. l. nece$$ariamente la balla dara preci$amente in brocca, &amp; quando che il detto $egno
+$ara piu in fuora della prima inter$eccatione, cioe dal ponto. i. per fin al ponto.</I> k. <I>tan-
+to piu alta $ara la detta botta, ma quanto piu oltra al detto ponto.</I> k. <I>per fin al ponto. l.
+$ara il detto $egno tanto men alta $ara la detta botta, ma quando che il detto $egno fu$$e
+per alquanto oltra al ponto. l. tal botta nece$$ariamente dara di $otto dal $egno, &amp; qu&atilde;
+do tal $egno $ara molto oltra al ponto. l. la detta balla non potra arriuare al $egno, co-
+me (per ragion naturale) credo, che quella po$$a facilmente comprendere.</I> P. C<I>om-
+prendo che eglie troppo il uero. Et certam&etilde;te questa &egrave; $tata una bella Speculatione, e pe
+ro non uoglio che piu ue affaticati per que$ta $era, diman de $era direti poi il restante.</I>
+<fig>
+<HEAD>QVESITO OTTAVO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> S. P<I>rior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>or $eguitamo la materia de hier$era.</I> N. H<I>ier$era ($e ben mi ari
+cordo) fu detto tutti gli effetti, ouer botte che puo occorrere, quando che per la
+molta cortezza, ouer ba$$ezza della mira denanti ri$petto &agrave; quella de drio, la nostra
+linea ui$uale $eghera il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla. Et que$ta $era uo-
+glio dichiarire tutti gli effetti, ouer botte, che puo occorrere, quando che la detta mi-
+ra de nanti non &egrave; talmente piu corta, ouer ba$$a della mira de drio, quanto ui $i conue-
+gneria, per la qual cau$a, la no$tra linea ui$uale non procede tanto al ba$$o che $i po$$a
+congiongere con il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla, e pero in $imil ca$o,
+$empre la balla dara di $otto dal $egno, perche per tutto tal luoco, ouer $pacio, il tran-
+$ito della balla pa$$a di $otto della no$tra linea ui$uale, uero &egrave;, che ui &egrave; un certo luoco, nel
+quale la no$tra linea ui$uale piu $e appropinqua al detto tran$ito della balla che in ogni
+altro luoco, e per tanto, $e per ca$o il $egno doue $e tira de mira $ara nel detto luoco, a
+ben che la balla dara di $otto da quello pur ui dara piu propinquo che in ogni altro luo
+co e$$empi gratia $ia per figura lo $otto$critto pezzo di artegliaria: le due mire delqua
+le fiamo. c. &amp;. d. &amp; $ia il tran$ito della balla la linea. h. i.</I> k. <I>&amp; $ia pur la mira denanti,
+cioe la. d. alquanto piu corta, ouer piu ba$$a della. c. ma in tanta poca quantita che la li-
+nea ui$uale che tr&atilde;$tra p le i$tremita di quelle (quala $ia la linea. c. d. m. l.) non tocchi lo
+detto tr&atilde;$ito. h. i.</I> k. <I>et $ia il p&otilde;to. m. il luoco di tal linea piu propinquo al detto tr&atilde;$ito di
+<pb>
+qualunque altro, hor dico, che $e per ca$o il $egno che $e tuol de mira $ara in ponto. m.
+la balla dara pur di $otto dal $egno, cioe daria in ponto. n. ma pur ui dara piu propin-
+quo che in qualunque altro luoco, perche $e tal $egno fu$$e piu de la dal ponto. m. (come
+$aria a dire in ponto. l.) ouer di qua (come $aria a dire in ponto. o.) $empre dara piu
+ba$$o, uero &egrave; che eglie $uggetto a maggior errore di la, che di qua dal detto ponto. m.
+(come d&igrave; $otto nella figura appare.)</I> P. N<I>on piu che ue ho inte$o beni&szlig;imo, circa a
+que$ta parte.</I>
+<fig>
+<HEAD>QVESITO NONO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> S. P<I>rior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>or $eguitati la ultima parte di que$ta propo$ta materia, cioe qu&atilde;
+do che la mira dauanti hauera la $ua conueniente cortezza, ouer ba$$ezza ri-
+$petto a quella de drio.</I> N. Q<I>uando che la mira dauanti $ara talmente piu $car$etta,
+ouer piu ba$$a di quella de drio, che la no$tra linea ui$uale che tran$ira per le i$tremita
+delle ponte di quelle, nel tuor la mira delle co$e, uada $olamente a toccare, e non $egare
+il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla (come nella $otto$critta figura appare
+in ponto. m.) &amp; tutta la di$tantia che $ara dalla bocca de tal pezzo al ponto de tal toc
+camento che nella $otto$critta figura $aria la linea. h. m. tanto $e potra dire con ragio-
+ne, che tal pezzo tiri de mira, perche $e per ca$o il $egno che $e tuol de mira $e trouara
+&agrave; e$$ere nel ponto di tal toccamento, la balla dara preci$amente in brocca, ma e$$endo
+fuora di tal toccamento, cioe fuora del ponto. m. la balla $empre dara alquanto di $otto
+di tal $egno, cioe di $otto dalla brocca di quello, &amp; tanto piu quanto piu $ara remoto il
+detto $egno dal detto ponto del toccamento. o. $ia de l&agrave;, ouer de qu&agrave; da quello. Vero &egrave;,
+che e$$endo de qu&agrave;, cioe uer$o il pezzo, tal balla non puo dar molto ba$$a, perche tal
+ba$$ezzamai $e puo agguagliare alla altezza della mira de drio, che puo e$$ere circa
+allamita della gro$$ezza del pezzo nella culattade drio (come fu detto anchora in fi-
+ne del Settimo que$ito) e pero in tal ca$o $e &egrave; $uggetto &agrave; poco errore in ri$petto &agrave; quello
+che potria occorrer quando che il $egno fu$$e de la dal ponto del detto toccamento, co-
+me ogni commun intelletto puo con$iderare.</I> P. P<I>erche uoleti co$i attribuire alla di-
+$tan<*>a del $opradetto ponto del toccamento che $ia il tirar de mira di tal pezzo, et non
+alla di$tantia del ponto della inter$eccatione, nel quale e$$endoui il $egno, la balla da me
+de$imamente in brocca, $i come fa nel ponto del toccamento, come fu dimo$trato nel
+Settimo que$ito.</I> N. P<I>erche il ponto della inter$eccatione non ha luoco determinato,</I>
+<pb n=17>
+<I>ma puo occorrere in infiniti luochi, $econdo li infiniti modi, che la mira dauanti puo e$
+$er di $operchio piu corta di quella de drio, ma el ponto del toccamento non puo occor
+rere, $aluo che in un luoco $olo, el qual luoco &egrave; il piu lontano della bocca del pezzo de
+qual $i uoglia altro, doue concorrer po$$a la no$tra linea ui$uale con el tran$ito, ouer
+uiaggio qual debbe far la balla, e$$endo adunque el piu lontano concor$o de cadauno de
+li altri concor$i, che $e inter$ecano, &amp; el manco uariabile: per tale ragioni &agrave; mi me pa
+re, che piu meritamente &agrave; quel $i debbia atribuire tal dignita, che ad alcuno di ponti
+delle inter$ecationi.</I> P. V<I>oi hauetiragione, &amp; que$ta con le due pa$$ate $ono state
+tre belle lettioni.</I>
+<fig>
+<HEAD>QVESITO DECIMO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. F<I>in qua me haueti fatto chiaro, donde procede la cau$a, qu&atilde;do che
+uno tirando de mira &agrave; uno $egno alle uolte da in brocca, alle uolte di $opra, et alle
+uolte di $otto del detto $egno, hor uoria $apere da che procede, che alcune uolte da mol
+to costero dal detto $egno tolto de mira.</I> N. Q<I>ue$to puo procedere per due cau$e, l'u-
+na &egrave; per le mire, le quale alle uolte l'una, ouer ambe due non $ara preci$amente nella
+mezzara del pezzo, cio&egrave; nel mezzo della parte $uperiore del pezzo, per il che tal
+pezzo &egrave;sforzato &agrave; percuottere co$tero, perche $e la mira de drio $ara fora del detto
+ponto di mezzo: poniamo uer$o la no$tra man de$tra, etiam el detto pezzo dara co$te
+ro alla mede$ima banda de$tra del $egno, che $e tol de mira, &amp; $e la detta mira de drio
+$ara fora del ponto di me</I>zz<I>o, &amp; uer$o la man $ini$tra, etiam el detto pe</I>zz<I>o percuote
+ra co$tero, &amp; uer$o la mede$ima parte $ini$tra.</I> P. A <I>me pare, che doueria e$$er al
+contrario di quello che haueti detto, cio&egrave; che $e la mira de drio $ia fora del ponto di
+me</I>zz<I>o, &amp; uer$o la banda destra, che il detto pe</I>zz<I>o ueria tirar costero uer$o la ban-
+da $ini$tra.</I> N. N<I>on Signore, anci eglie, come hauemo detto, &amp; accioche quella
+per ragione ne $ia certa, poniamo e&szlig;empi gratia, lo $otto $critto pe</I>zz<I>o, che la mira de
+drio. c. $ia alquanto fora del ponto di me</I>zz<I>o, &amp; uer$o man de$tra, &amp; che la mira. d.
+dauanti $ia iu$tamente nel ponto de me</I>zz<I>o, &amp; il $egno incontrato, ouer tolto de mira
+con le dette due mire, poniamo $ia el ponto. e. el qual ponto. e. eglie nece$$ario, che $ia
+di$crepante, ouer di$co$to dal uiaggio, che debbe far la balla, &amp; uer$o la banda $ini-
+stra, come di $otto in figura appare, $upponendo che la linea f. g. $ia el uiaggio, che de
+ue far la balla. E$$endo adunque el$egno. e. di$co$to &agrave; b&atilde;da $inistra del uiaggio, che de-</I>
+<foot>E</foot>
+<pb>
+<I>ue far la balla, $eguita chel uiaggio che deue far la detta balla pa&szlig;i di$co$to dal detto
+$egno, &amp; uer$o la banda destra di quello, come nello $otto $critto e$$empio $i puo uede
+re, &amp; molto piu $eguiria tal effetto $e la mira. d. dauanti fu$$e anchora lei fuora del det
+to ponto di mezzo, ma uer$o l'altra banda, cioe uer$o la banda $inistra.</I>
+<fig>
+<p>LA<I>$econda cau$a, che puo cau$ar tal effetto, ouer inconueniente puo procedere
+del uacuo della canna, el quale molte uolte non &egrave; triuellato, ouer gettato dretta-
+mente nel me</I>zz<I>o del mettallo, cioe, che tal foro non &egrave; perfettamente nel mezzo del
+mettallo, anci da una banda ui &egrave; piu $ottile, ouer piu gro$$o, che non &egrave; dall'altra, talmen
+te, che $e ben le due mire fu$$eno collocate, &amp; a$$ettate perfettamente nelli ponti di
+me</I>zz<I>o di la parte $uperiore del mettallo, tal pe</I>zz<I>o nece$$ariamente tirara co$tero,
+perche $e ben le mire $ono nelli ponti del me</I>zz<I>o del $uperior mettallo non $ono $opra
+la me</I>zz<I>ara del foro, &amp; per que$ta cau$a da co$tero, onde per remediar &agrave; tal inconue
+niente, eglie nece$$ario c&otilde; indu$tria ritrouare doue batte la mezzara del foro $i de drio
+come dauanti, &amp; iui a$$ettaruile mire: &amp; leuara&szlig;i tal inconueniente al detto pezzo,
+per trouar la me</I>zz<I>aria del detto foro, li bombardieri co$tumano &agrave; retrouarla (per
+quanto ho inte$o da alcuni) con due li$te, ouer cantinelle egualmente larghe, &amp; retti&szlig;i
+me, &amp; una ne cazano nel pezzo rettamente per ilfondo della canna, &amp; l'altra di fo-
+ra $opra il pe</I>zz<I>o, &amp; incontrano una parte di quella di $opra el pezzo c&otilde; quella par
+te, che auanza fora della bocca del pezzo di quella, che ua per dentro el pe</I>zz<I>o, &amp;
+co$i doue batte el mezzo di quella di fora$opra il pezzo $i de drio, come dauanti ui
+pongono l'una, &amp; l'altra mira, el qual modo per e$$er a$$ai $pediente, &amp; di poco artifi
+cio, non &egrave; da bia$mare, quantunque per altre uie $e potriano inue$tigare.</I> P. N<I>on $e
+potria truouare el mo do di agiu$tar le dette mire $enza altra indu$tria de dette li$te,
+ma$olamente nel tirar continuamente el pezzo.</I> N. S<I>e potria $i, cioe $el pezzo de$
+$e co$tero, poniamo uer$o la banda de$tra del $egno, $pingendo la mira de drio alquan-
+to uer$o la parte $ini$tra, &amp; $e per ca$o lui percote$$e co$tero uer$o la banda $inistra
+del $egno, $pingere alquanto la detta mira de drio uer$o la banda de$tra, &amp; co$i andar
+fac&etilde;do, tanto che $e ritroui il perfetto luoco di tal mira, &amp; ritrouato che $ia far in tal
+luoco un $egno $tabile ($e tal mira fu$$e co$a mobile) accioche un'altra uolta non $i hab
+bia cau$a &agrave; ricercar tal luoco.</I> P. V<I>e ho inte$o beni&szlig;imo, &amp; basta per que$ta $era.</I>
+<HEAD>QVESITO VNDECIMO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. P<I>erche cau$a uno pezzo di artegliaria quanto &egrave; piu l&otilde;go di c&atilde;na,</I>
+<pb n=18>
+<I>tanto piu tira lontano.</I> N. Q<I>ue$ta uo$tra propo$itione non &egrave; generale, cioe che qu&atilde;
+to piu &egrave; longo di canna un pezzo tanto piu tiri lontano. Anci &egrave; da credere, &amp; da te-
+ner per fermo, che ogni $pecie di pezzo, ui $ia una $ua certa, &amp; determinata longhez
+za, co$i debitamente proportionata alla poluere, &amp; balla che porta quello tal pezzo,
+la quale ogni uolta che $ia preterita (in qual modo $i uoglia) tal pezzo $empre deb-
+bia tirar manco, e per tanto dico, che pote$$e hauer perfetta cognitione di que$ta $ua
+proportionata longhezza in ogni $pecie di pe</I>zz<I>o non accaderia &agrave; fare pezzi l&otilde;ghi,
+&amp; pezzi corti di canna ($aluo per nece&szlig;it&agrave;) perche ogni uolta che una $pecie di pez-
+zo fu$$e fatto piu l&otilde;go di quella $ua proportionata l&otilde;ghe</I>zz<I>a, ouer piu corto tal pez
+zo $empre tirariamanco (dico con una mede$ima quantita di poluere.</I> P. C<I>redo che
+uoi diciati el uero, perche uedo che &agrave; tutte le $pecie de canoni, &amp; altri pezzi corti, per
+tirarli ordinariamente ui danno di poluere li dui terzi di quello, che pe$a la balla. Ma
+&agrave; tutte le $pecie di colobrine, per e$$er pezzi piu longhi di canna &agrave; cadauna ordinaria
+mente per tirarla ui danno li quatro quinti di quello pe$a la balla, &amp; tutto questo cre-
+do chel facciano, perche daendoli $olamente li dui terzi, come $i co$tuma dar alli cano-
+ni for$i che la non tiraria tanto, come fanno li canoni.</I> N. Q<I>ue$to &egrave; una co$a certa-
+mente, che io non $apeua, &amp; e$$endo co$i ho molto &agrave; caro hauerla inte$a.</I> P. A<I>nci
+que$ta &egrave; una co$a, che &egrave; noti&szlig;ima ad ogni minimo bombardiero.</I> N. C<I>redo, che e$$en
+do co$i ui debbia e$$er nota &agrave; cadauno di loro. Ma io non $o che materia $ia que$ta, &amp;
+molto mi marauiglio di Principi, che fanno gettar tai pezzi con uno difetto tanto eui
+dente per uoler poi medicar quel tal effetto con $uo gran di$c&otilde;modo, &amp; $pe$a.</I> P. M<I>a
+$e ben que$te colobrine ui$i da piu poluere di quello, che $e fa alli canoni, tirano poi an
+chora piu di quello fanno li canoni.</I> N. N<I>e ha mai fatto far i$perientia uo$tra Signo-
+ria di que$to.</I> P. I<I>o non ho mai fatto far que$ta $perientia, nondimeno io ho per fer-
+mo, che $ia co$i, perche etiam tutti li b&otilde;bardieri h&atilde;no uniuer$alm&etilde;te que$ta opinione,
+&amp; non puo e$$er altramente, perche e$$endo la colobrina piu l&otilde;ga di canna del canone,
+&amp; daendoli poi anchor piu poluere di quello $i fa al canone, el n&otilde; puo e$$er altramen-
+te, che la non tiri a$$ai piu di quello che fa il canone, &amp; la $pe$a n&otilde; &egrave; tanto grande, come
+uoi la fati, perche in uno canone da libre. 20. di balla ui $i da ordinariamente per ti-
+rarlo libre. 13. onze. 4. di poluere, &amp; alla colobrina pur da libre. 20. di balla ui $i da
+ordinariamente per tirarla lire. 16. di poluere, che $aria $olamente lire. 2. onze.</I> S. <I>de
+piu, $i che que$ta $pe$a de lire. 2. onze. 8. de poluere de piu &egrave; una mi$eria.</I> N. I<I>o n&otilde; uo
+glio affermare, che la colobrina debbia tirar piu, ouer meno del $uo canone <21> n&otilde; e$$er
+tal co$a molto chiara, <21> n&otilde; hauer$i perfetta notitia della $ua proportionata l&otilde;ghezza
+(detta di $opra) ma $e eglie il uero, che la colobrina carg&atilde;dola $olamente con tanta pol
+uere, quanta $i da al $uo canone, la non tiritanto quanto fa el $uo canone, io $on certi&szlig;i
+mo, che &agrave; uoler che la tiri preci$amente tanto, qu&atilde;to fa el $uo canone, eglie nece$$ario &agrave;
+porui d&etilde;tro piu poluere di quello $i fa al canone, &amp; tanto piu poluere ui uora, quanto
+maggior $ara la differ&etilde;tia di dui tiri fatti c&otilde; egual qu&atilde;tita di poluere, et <21> t&atilde;to c&otilde;chiu
+do chel potria e$$er facilm&etilde;te, che tir&atilde;do la $opra detta colobrina da. 20. c&otilde; la poluere
+che ordinariam&etilde;te ui $i da de piu del canone, che quella tal poluere n&otilde; $ara for$i $offi-
+&etilde;te &agrave; farla arriuare &agrave; quel $egno, che tira el canone, uero &egrave; chel potria e$$er anchora</I>
+<foot>E <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>che da quelli primi, che determinorono, che ui $e doue$$e dare li detti quattro quinli di
+quello, che pe$a la balla, ui la proportionarono for$i talmente con la i$perientia, che la
+tira$$e tanto, quanto $a el $uo canone, &amp; for$i piu, ma tal co$a non $i potria affermare,
+ne negare $enza qualche particolar i$perientia, nondimeno $ia come $i uoglia $e la det
+ta colobrina, con la mede$ima poluere, che $i da al canone non tira tanto, quanto fa el
+$uo canone. Eglie un'error euidenti&szlig;imo, &amp; &egrave; una co$a rediculo$a, &agrave; dir poi di uoler re
+mediare &agrave; tal errore con dire: metteremo, ouer daremo alquanto piu quantita de polue
+re alla detta colobrina, accioche la tiri tanto, quanto fa detto $uo canone, ouer piu di
+quello, la qual poluere, che ui $i da di piu, che la de$$e mede$imamente al detto canone
+for$i che tiraria molto piu della detta colobrina. Circa alla $pe$a, che ui ua de piu, qua-
+la uostra Signoria dice e$$er una mi$eria. Dico e$$er molto maggiore di quello, che uo
+$tra Signoria $i pen$a: perche, $e non me inganno, facendo$i le dette colobrine piu lon-
+ghe delli canom, la ragion uole, che $i facciano anchor piu gro$$e di metallo. Il che e$-
+$endo, ui intra molto piu metallo, che in uno canone, &amp; con$equentemente debbeno e$-
+$er molto piu graue delli $uoi canoni, et e$$endo piu graue, uogliono anchora (per con
+durle) piu numero de buoui, ouer caualli, di quello uoleno li canoni, &amp; maggior molti-
+tudine de huomini, che gouerni quelli, &amp; maggior quantita di uettouaglia $i per li ani
+mali, come per li huomini, che gouernan quelli oltra il $tip&etilde;dio, che &agrave; quelli ui $i da per
+ordinario &ograve; dal principe, ouer da quelli communi, che li manda per comandamento del
+principe, $i uede adunque da un picciolo errore fatto nel principio quanti ne $eguita
+nel fine, &amp; $e tali errori $ono a$$ai in una colobrina da lire. 20. di balla, molto piu $e
+trouara occorrere in quelle di. 30. 40. 50. &amp;. 60. lire di balla, come ho inte$o da bom
+bardieri, che $e co$tumano.</I> P. S<I>enza dubbio, che piu metallo intra in le colobrine,
+che nelli canoni, &amp; con$equentamente per condurle, ui ua piu animali, &amp; di que$to ne
+azzo una notta in un mio memoriale $i del mettallo che ui intra, &amp; della $ua longhez-
+za di cadauna $orte pezzo, come delli animali, che gliua &agrave; condurle.</I> N. D<I>i gratia
+uo$tra $ignoria me ne dia la coppia, perche di que$te particolarita ne potria for$i ca-
+uar con tempo qualche co$trutto.</I> P. M<I>olto uolentieri, portame qua quel mio me-
+moriale, che &egrave; in la mia ca$$a.</I> SERVO. E<I>ccolo Signore.</I> P. H<I>or $criueti co$i.
+Vn falconetto da lire tre di balla di piombo ua longo piedi cinque e meggio, &amp; di met-
+tallo ui intra com munamente lire quatrocento, &amp; &agrave; condurlo ui uuol caualli pa-
+ra uno.</I>
+<p>V<I>n falcon da lire. 6. ua longo piedi. 7. &amp; uuol lire. 890. di mettallo, &amp; per condur-
+lo caualli para.</I> 2.
+<p>A<I>$pidi da lire. 12. de longhezza de pie. 5. e meggio, uuol di mettallo lire. 1300. &amp; per
+condurli caualli para.</I> 3.
+<p>S<I>acri da lire. 12. de longhezza de pie.</I> S. <I>uuol di mettallo lire. 1400. &amp; per condurli
+caualli para.</I> 4.
+<p>S<I>acri la lire. 12. de longhezza de pie. 9. uuol di mettallo lire. 2150. &amp; per condurli
+caualli para.</I> 5.
+<p>S<I>acri da lire. 10. de longhezza de pie. 8. uuol di mettallo iire. 1300. &amp; per condurli
+caualli para.</I> 3.
+<pb n=19>
+<p>C<I>olobrina da lire. 16. di balla di ferro de longhezza de piedi. 7. e meggio, uol di metal-
+lo lire. 1750. &amp; per condur la caualli para. 4. in.</I> 5.
+<p>P<I>a$$auolante da lire. 16. di longhezza piedi. 12. uol di metallo lire. 2740. &amp; per con-
+durlo buoui para.</I> 5.
+<p>C<I>olobrina da lire. 14. di longhezza piedi. 8. e meggio, uol di metallo lire. 2233. &amp;
+per condurla buoui para.</I> 5.
+<p>C<I>olubrina da lire. 20. di longhezza piedi. 10. uol di metallo lire. 4300. &amp; per con-
+durla buoui para.</I> 7.
+<p>V<I>n canon da lire. 20. di longhezza piedi. 7. uol di metallo lire. 2200. &amp; per con-
+durlo buoui para.</I> 5.
+<p>V<I>n canon da lire. 20. di longhezza piedi. 8. uol di metallo lire. 2500. &amp; per condur-
+lo buoui para. 5. in. 6.
+Vna colobrina da lire. 30. di longhezza piedi                  uol di metallo lire                   &amp;
+  per condurla buoui para. 8.
+Vn canon da lire. 30. di longhezza piedi                   uol di metallo lire                   &amp; per
+  condurlo buoui para.</I> 6.
+<p>V<I>na colobrina da lire. 50. da piedi. 10. e meggio, di l&otilde;ghezza uol di metallo lire. 5387.
+&amp; per condurla buoui para.</I> 12.
+<p>E<I>t una colobrina pur da lire. 50. di longhezza de piedi. 12. uol di metallo lire. 6600.
+&amp; per condurla buoui para.</I> 14.
+<p>V<I>n canon da lire. 50. di longhezza de piedi. 8. e meggio, uol di metallo lire. 4000. &amp;
+per condurlo para. 9. de buoui.</I>
+<p>V<I>n canon da lire. 100. di longhezza de piedi. 9. e meggio, uol di metallo lire. 8800.
+&amp; per condurlo buoui para.</I> 18.
+<p>C<I>anoni da lire. 120. di longhezza piedi. 10. uol di metallo lire. 12459. &amp; per con-
+durli buoui para.</I> 25.
+<p>C<I>olobrine da lire. 120. di longhezza de piedi. 15. uol di metallo lire. 13000. &amp; per
+condurle buoui para.</I> 28.
+<p>N. V<I>o$tra Signorla non me ne dica piu, perche mi bastaua della mita di questi che ho
+notati.</I> P. M<I>e ne resta de dirui $olamente $ei altri, e pero compiteli, cioe ui $ono an-
+chora bombarde de lire. 250. di balla di pietra, di longhezza piedi. 10. e meggio, che
+uol di metallo lire. 8900. &amp; per condurle para. 18. in. 19. de buoui.</I>
+<p>A<I>ltre da lire. 150. longhe piedi. 10. che uol di metallo lire. 6146. &amp; per condurle buo-
+ui para.</I> 12.
+<p>A<I>ltre da lire. 100. longhe pur piedi. 10. che uol di metallo lire. 5500. &amp; per condurle
+buoui para.</I> 11.
+<p>A<I>ltre pur da lire. 100. longhe $olamente piedi. 8. e meggio, che uol di metallo lire.
+4500. &amp; per condurle buoui para.</I> 9.
+<p>A<I>nchora ui $ono cortaldi da lire. 45. longhi piedi. 7. che uoleno di metallo lire. 2740.
+&amp; per condurli buoui para.</I> 5.
+<p>V<I>n'altra $orte de cortaldi da lire. 30. longhi piedi. 7. e meggio, uoleno di metallo lire.
+1600. &amp; per condurli buoui para. 3. &amp; co$i faremo fine.</I>
+<pb>
+N. L<I>e $opra annotate lire $ono alla $ottile, ouer alla gro$$a, &amp; $imilmente li piedi $o-
+no piedi alia mi$ura di Venetia, ouer maggiore, ouer menore di quella.</I> P. L<I>e lire cre
+do $tano tutte alla $ottile, delli piedi non uel $aprei dire, ma perche que$ta nota mi fu da
+ta &agrave; Barletta, potria e$$er che fu$$eno piedi &agrave; mi$ura di quelle bande, pur credo $iano
+egualt &agrave; questi.</I> N. H<I>or non importa hauer la co$a tanto per $ottile, ma me ba$ta ha
+uer inie$o che in un canone da. 50. longo piedi. 8. e meggio, uol di metallo lire. 4000.
+Et le colc brine pur da. 50. ui ne una $orte longa piedi. 12. che uol di metallo lire. 6600.
+che $arian lire. 2600. di metallo piu del canone, &amp; questa uol para. 5. de buoui di piu
+di quello uol il canone, &amp; li detti cinque para de buoui credo uorranno cinque huomini
+che li gouerni, hor guardati $e que$to importa &agrave; longo andare, oltra la $pe$a della pol-
+uere che uole de piu &agrave; ogni colpo che la $e tira.</I> P. L<I>a importa $i in una, ma molto
+piu importa in molte, &amp; certamente $e fu$$e $ano ne uorria ueder la i$perientia per e$-
+$er co$a molto importante.</I>
+<HEAD>QVESITO DVODECIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> S. P<I>rior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$era fu a$$ai di$putato qualmente &agrave; ogni artegliaria lo e$$er
+troppo longa di canna, &amp; etiam lo e$$er troppo cortanoce alli tiri di quella, hor
+uorria $apere di quanta longhezza $e potria con ragion naturale determinare che do-
+ue$$e e$$er la $ua canna, &agrave; douer e$$er debitamente proportionata alla $ua conueniente
+mi$ura di poluere, &amp; balla.</I> N. L<I>a $ua longhezza uorria e$$er tanta che in quello
+i$tante che tutta la poluere compi$$e di e$$er ri$olta in fuoco, in quello mede$imo la bal
+la $e ritroui e$$er peruenuta preci$amente nella i$tremita della canna, cioe preci$amente
+alla bocca del pezzo, perche in tal i$tante tutta la uirtu i$pul$iua della poluere uiene &agrave;
+operare nella balla nel colmo della $ua furia, ouer po$$anza, &amp; dapoi che tal uirtu ha
+operato nella detta balla, la detta balla non ritroua co$a alcuna, che ui impedi$ca, ouer
+che gli interrompa il moto eccetto che l'aere, e pero debbe andar piu in tal longhezza,
+che $e tal canna fu$$e piu longa, ouer piu corta, perche $e la canna fu$$e piu corta, la bal
+la u$ci$$e della bocca del pezzo auanti che $ia compita di e$$er ri$olta in fuoco tutta la
+poluere, e pero tutta la uirtu i$pul$iua della poluere non uiene &agrave; operare nella balla, an
+ci parte di quella re$ta una, &amp; puo accadere facilmente, che molta poluere u$ci$ca $a-
+na fuora del pezzo in$ieme con la balla, cioe poluere non tocca dal fuoco. Ma quando
+poi che la detta canna fu$$e piu longa, in quello i$tante che compi$$e da e$$er ri$olta in
+$uoco tutta la poluere, la balla in quel mede$imo non $i troua co$i preci$amente alla boc
+ca del pezzo, ma alquanto piu in dentro, e per tanto la detta balla nel colmo della $ua ue
+locita, $correndo per quella poca parte di canna che ui re$taua &agrave; compire, la detta can-
+na grandemente ue interrompe il $uo moto, perche ogni uolta che un corpo immobile
+tocchi alcun corpo che $i moua $empre ui interrompe il moto, &amp; tanto piu, quanto che
+maggior parte, ouer per maggior tempo ua toccando quello.</I> P. V<I>e ho inte$o beni$-
+$imo, &amp; que$te uo$tre ragioni me piaceno molto, ne uoglio che procedemo in altro per
+que$ta $era.</I>
+<pb n=20>
+<HEAD>QVESITO DECIMOTERTIO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di
+Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$era uoi dimo$tra$ti con buone ragioni di quanta longhezza $e
+potria con ragione determinare che doue$$e e$$er la longhezza della canna d'un
+pezzo di Artegliaria ad e$$ere debitamente proportionata alla conueniente mi$ura
+della poluere, &amp; balla che $i co$tuma &agrave; dare &agrave; un tal pezzo, la qual mi$ura conueniente
+il $e $uppone che $ia li dui terzi di quello che pe$a la balla. Hor $e il fu$$e uno pezzo
+(poniamo uno canon da. 20.) che per $orte haue$$e quella $ua debita &amp; proportiona-
+ta longhezza che ui $i conuiene alli dui terzi poluere di quello pe$a la balla, che gli de$
+$e poi piu poluere, cioe piu delli detti dui terzi di quello che pe$a la balla, ue adimando
+$e tal pezzo tirara piu del $olito.</I> N. S<I>enza dubbio che lui tirara alquanto piu del$o
+lito.</I> P. Q<I>uesto $aria contra alle ragioni da uoi hier$era adutte, perche in que$to ca$o
+la balla $ara u$cita della bocca del pezzo auanti che tutta la detta poluere $ia compita di
+ri$oluer$i in fuoco, e pero quella parte de uigore, che $ara cau$ato da quella tal parte de
+poluere di piu, dapoi che $ara u$cita la balla della bocca del pezzo $ara fru$ta &egrave; uana,
+e pero tal pezzo non doueria tirar piu, per tal poluer dataui de piu (re$tando il uigor
+di quella in tutto uano &egrave; fru$to) anci doueria tirare $olamente $econdo il $olito.</I> N.
+Q<I>uel uigore uento$o, che generara quella parte di poluer dataui de piu (dapoi che la
+balla $ara u$cita dalla bocca del pezzo) &agrave; benche lui non potra operare nella detta balla
+mentre che quella $ara dentro della canna del pezzo, il non re$tara pero da operare
+in quella, dapoi che $ara u$cita dalla bocca del pezzo, cioe in aere, perche tutto quel
+uento che uien cau$ato dalla poluere nella detta canna $empre $eguita per alquanto uni-
+tamente la balla, anchor che la balla $ia u$cita per alquanto fuora della bocca del pez-
+zo, e pero ui augumenta alquanto il moto, uero &egrave; che tal uigor uento$o non operara
+tanto nel $pingere la detta balla (per trouarla co$i fuora della detta canna) come faria
+$e la troua$$e dentro nella canna, cioe che tal $uo operare non $ara proportionale &agrave;
+quella quantita di poluere po$taui di piu, anei $ara molto lontano di tal proportione.</I>
+P. I<I>o non intendo que$to operar poportionale.</I> N. O<I>perar proportionale $e in-
+tende in que$to modo, poniamo e$$empi gratia che que$to no$tro canon da lire uenti, ti-
+randolo &agrave; una data elleuatione con li dui terzi poluere di quello pe$a la balla, tiri pa$$a
+1000. tirandolo poi con tanta poluere quanto pe$a la balla, la qual poluere ueneria &agrave;
+e$$ere un tanto &egrave; meggio di quello era prima (cioe dalli dui terzi) hor dico, che $e que-
+$ta poluere che ui fu$$e aggionta de piu opera$$e proportionalmente nella balla, tal
+pezzo doueria lirare alla mede$ima elleuatione preci$amente pa$$a. 1500. cioe un tan
+to &egrave; meggio di quello fece con li dui terzi poluere. Et io dico, che il pezzo in $imil ca-
+$o non $olamente il non tiraria li detti pa$$a. 500. de piu, ma for$i che il non tiraria
+manco la mita di piu, cioe pa$$a. 250. Ma $upponemo che lui tira$$e li detti pa$$a.
+250. de piu (che in $umma $aria pa$$a. 1250.) Anchora dico, che tira$$e il me-
+de$imo canone con uno altro terzo di poluere de piu, cioe con tanta poluere quan-
+to pe$a la balla, &amp; un terzo piu, che $aria quattro terzi que$to $econdo terzo non
+<pb>
+accre$ceria il detto tiro tanto quanto fece il primo terzo, cioe chel non accre$cera quel
+li pa$$a. 250. che fu $uppo$to che face$$e il primo terzo, ma cre$ceria molto manco de
+dettipa$$a. 250. &amp; $imilmente, che ui aggionge$$e anchora un'altro terzo di poluere di
+piu que$t'altro terzo accre$ceria pur il tiro, ma molto manco di quello hauera fatto lo
+$econdo terzo, che fu aggionto, $i che ogni accre$cimento di poluere andaria per fina &agrave;
+un certo termine $empre accre$cendo alquanto il tiro, ma tal cre$cere andaria $empre
+$minuendo del $uo anciano per fina al detto termine, ma da quello termine in $u$o che ui
+aggionge$$e piu poluere non faria accre$cere piuil detto tiro, anci potria e$$er tanto lo
+accre$cimento della poluere che non $olamente la non faria cre$cere, ma faria calare a$
+$ai il detto tiro.</I> P. V<I>oi diceti una co$a, che non mi con$ona molto, cioe &agrave; dire che ui $e
+potria aggiongere, ouer accre$cerui tanta poluere oltra &agrave; un certo termine, che non $o
+lamente la non faria accre$cere il tiro &agrave; tal pe</I>zz<I>o, ma che lo faria callare, la qual co$a
+me pare molto fuora diragione.</I> N. A<I>nci &egrave; ragioneuole per commun prouerbio: qual
+dice, che ogni $uperchio rompe il coperchio, &amp; per chiarire ben que$to dubbio bi$o-
+gna uenir alli e$tremi. Et per tanto dico, che chicarga$$e que$to tal pe</I>zz<I>o con tanta
+poluere quanto puo tener la canna, la$$andoui $olamente nella i$tremita di detta canna
+tanto diuacuo quanto &egrave; il diametro della balla, cioe tanto che ui $t pote$$e mettere la bal
+la &agrave; pena, &amp; tir arlo poi in tal modo cargato, adimando &agrave; uo$tra Signoria, $e quella cre
+de, che quello tiraria piu, ouer meno di quello faria &agrave; cargarlo $econdo l'ordinario, cioe
+con dui terzi poluere di quello pe$a la balla.</I> P. I<I>o credo che chi il tira$$e in tal modo
+cargato che tal pezzo crepparia, &amp; che uer amente il $uperchio di detta poluere, rom
+peria il coperchio (come dice il uo$tro prouerbio) cioe che romperia il detto pezzo.</I>
+N. N<I>on uoglio $tare &agrave; di$putare che in un tal ca$o, tal pezzo doue$$e ragioneuolmen
+te creppare, ouer non creppare, perche longa $aria tal di$putta, ma $uppo&ngrave;iamo pur,
+che tal pezzo non creppa$$e.</I> P. I<I>n que$to ca$o che gli pone$$e una balla che ui entra$
+$e talmente $tretta, che fu$$e nece$$ario &agrave; farla entrar per forza di ma</I>zz<I>ate. Io ten-
+go per fermo che tiraria molto lontano.</I> N. I<I>n tutte le co$e che $ono $tate dette, et che
+$e hanno da dire, circa alle co$e di tiri delle artegliarie, $empre $e $uppone (non $pecifi-
+cando altro) che le balle $iano, eguale $i in grandezza, come di pe$o, etiam che $iano
+egualmente rotonde, perche cia$cuno di questi accidenti fanno uar&igrave;ar li tiri.</I> E <I>per tan-
+to in que$to no$tro ca$o dico, che $e debbe intendere, che la balla che $e ha datir are conla
+canna piena di poluer $ia di quella mede$ima qualita di pe$o, mi$ura, &amp; rotondita, che
+quella che $e ha da tirare $econdo l'ordinario, cioe con li dui terzi poluere di quello pe
+$a la balla.</I> P. P<I>igliandola per il modo che uoi diceti, in effetto la co$a &egrave; dubbio$a.</I> N.
+N<I>on ui &egrave; dubbio alcuno, anci &egrave; co$a certa che tirandola conla canna piena di poluere ti
+rara molto, &amp; molto manco di quello faria con la poluere ordinaria.</I> P. P<I>erche ra-
+gione.</I> N. L<I>aragion &egrave; que$ta, che ognipoluere (per fina che la $ia) abbru$a in tem-
+po, cioe che prima abbru$a quella che $e ritroua nel luoco doue ui $e da fuoco, di quella
+che &egrave; alquanto remota dal detto luoco, &amp; quella, che &egrave; piu propinqua al detto luoco $e
+abbru$a alquanto auanti di quella, che ui &egrave; men propinqua, ouer che ui &egrave; piu remota,
+$tante adunque que$ta propo$itione, eglie manife$to che qual $i uoglia parte di quella tal
+poluere, che $e ritroua nella canna del detto pezzo, che $ia piu propinqua al foro doue</I>
+<pb n=21>
+<I>$e gli da el fuoco, $e abbru$a auanti di quella, che glie piu remota, &amp; per e$$er me-
+glio inte$o, diuidamo con la mente tutta la longhezza della poluere, che $e ritroua in
+detta canna in quattro parti equali. Dico adunque, che quella quarta parte, che termi
+na al bu$o, doue che ui $tda el fuoco, $e abbru$a auanti dell' altra con$e quente parte, &amp;
+bru$iando genera tanta gran quantita di e$$alation uento$a, che diece luochi equali al
+luoco della poluere abbru$ata non $ariano capaci per la detta e$$alatione, &amp; per tan-
+to $econdo che la detta e$$alatione continuamente $e ua cau$ando, per la poluere, che
+continuamente $e ua abbru$ando. Anchora eglie nece$$ario &agrave; quella tal e$$alatione con
+tinuamente andar$e acqui$tando per forza luoco maggiore a$$ai, di quello della polue
+re, da che eglie cau$ata, &amp; questo luoco la nol puol acqui$tare, $aluo che per due uie.
+La prima &egrave; $pingendo per forza auanti il re$tante della poluere, non abbru$ata, che &egrave;
+uer$o la bocca del pezzo in$teme con la balla, oueramente far crepare il pezzo, &amp;
+perche eglie da credere, che piu facil ui $ia &agrave; $pingere fuora la detta poluere in$ieme c&otilde;
+la balla, che &agrave; far creppar il pezzo, &amp; ma&szlig;ime per e$$er la balla nella i$tremita della
+canna, diremo adunque, che la prima quarta parte de ditta no$tra poluere, che prima
+$e abbru$a, bru$ando continuamente ua $pingendo auanti l'altra poluere, che $i ua tro-
+uando auanti di $e, &amp; con$equentemente quella $penge la balla, et per e$$er la balla co$i
+propinqui&szlig;ima all'u$cita alla prima, &amp; minima urtata, che nel principio $ente, quella
+u$ci$$e del pezzo $ubito, $pinta $olamente dalla poluer $ana (come detto) &amp; non dalla
+propria e$$alatione della poluere abbru$ata, lo qual $pengimento (per e$$er fatto co$i
+nel principio) non puo e$$er $e non dabole nella balla, dico debole ri$petto &agrave; quello che
+$aria, qu&atilde;do che quella fu$$e $pinta dalla propria e$$alatione uento$a, et nel colmo della
+gran furia di quella</I>: E<I>t oltra di que$to, la balla nell'u$cire del pezzo &egrave; $eguitata (per
+alquanto) dalla poluere $ana, la qual poluere dali &agrave; un puoco cade in terra, la qual pol
+uere nel andar per aere, &amp; poi nel cader in terra, molto interrompe el moto di quel-
+la e$$alatione uento$a, che dapoi$eguita la balla, il che non poco nuoce al moto di quel-
+la Si che per que$te ragionital balla (in $imel ca$o) non andara molto da lontano: ma
+che ricarga$$e tal pezzo con alquanto men poluer $enza dubbio lui tirar aue a$$ai piu
+di quello faria, e$$endo co$i piena la canna, perche $e in que$to $econdo modo ui manca$
+$e &agrave; impire tutta la canna dui diametri di balla, cargato che $ia la balla, non $e ritroua-
+ra co$i nella istremita della bocca del pezzo, ma piu in dentro, &amp; pero quella non u$ci
+ra co$i della bocca del pezzo alla prima, &amp; minima urtata dalla poluere, anci re$i$te-
+ra per un poco piu dell'altra, nel qual tempo, molto piu poluere $ara abbru$ata, et con
+$equentemente maggior quantita de e$$alatione uento$a $ara cau$ata, &amp; tal balla da
+maggior impeto, ouer furore $ara urtata, &amp; $pinta, dico urtata, &amp; $pinta pur dalla
+poluere, &amp; non dalla propria e$$alatione uento$a, $i come dell'altro tiro fu detto, &amp; co
+$i per tale euidente ragioni, in questo $econdo tiro con men poluere, conchiudemo che
+tirara piu lontano di quello, faria al primo con qua$itutta la canna piena di poluere, et
+$imelmente, che recarga$$e tal pezzo anchor con men poluere, cio&egrave; poniamo con tan-
+ta poluere, che ui manca$$e &agrave; impire tutta la canna tre diametri di balla, dico che in tal
+ca$o lui tiraria piu di quello faria cargandolo, $econdo che di $opra fu detto, cio&egrave; $ola-
+mente per dui diametri manco, &amp; co$i chel carga$$e per quattro diametri manco tira</I>
+<foot>F</foot>
+<pb>
+<I>ra piu che c&otilde; li tre manco, et co$i con cinque manco tirara piu che con quattro m&atilde;co, et
+co$i andaria proced&etilde;do per fin &agrave; un certo termine medio fra que$ti dui e$tremi, el qual
+termine gi&otilde;to che ui $e fu$$e haueria que$ta dignita in $e, che chi carga$$e poi tal pez-
+zo c&otilde; m&etilde; poluere lui tir araue m&atilde;co, et $imelm&etilde;te che ui da&szlig;e piu poluere, anchora ti-
+rar aue m&atilde;co.</I> P. C<I>ertam&etilde;te questa &egrave; una bella $peculatione, et molto mi piace, per-
+che in uero cono$co, che fra dui i$tremi diuer$i in proprieta eglie nece$$ario e$$erui un
+per$etto me</I>zz<I>o.</I> SERVO. S<I>ignor el pa$$a l'hora da cena.</I> P. H<I>or$u chel $e ceni.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMO QVARTO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual credeti $ia meglio &agrave; calcar beni&szlig;imo la poluere in un pe</I>zz<I>o
+ouer &agrave; la$$arla alquanto di$per$a, erara.</I> N. I<I>n tutti gli i$tremi contrari bi$o
+gna fondar$e $ul me</I>zz<I>o, cio&egrave;, che la non uuol e$$er molto calcata, ne molto di$per$a,
+perche la poluere molto, e molto calcata fa maggior re$i$tentia al ingre$$o del fuoco,
+di quello faria e$$endo alquanto rara, &amp; per tanto la poluere molto, e molto calcata
+pena piu tempo ad e$$er con$umata dal fuoco, di quello faria, $e quella fu$$e alqu&atilde;to ra
+ra, &amp; quanto piu tempo pena una poluere ad e$$er con$umata dal fuoco, tanto piu de-
+boli $egue li $uoi effetti, &amp; &eacute; conuer$o, cioe, che quanto piu pre$to uien ri$olta in fuoco
+tanto piu uigoro$amente $pinge la balla, perche la $ua uirtu, ouer po$$anza piu unita-
+mente opera. Il mede$imo qua$i $eguita, e$$endo molto di$per$a, &amp; rara, &amp; ma&szlig;ime in
+forma longa, come $i uede $eguir nelle $ementelle, che $i co$tumano per uoler dar fuoco
+&agrave; qualche co$a $tando da lontano, delle qual $ementelle prima abbru$a quella parte,
+che $e ritroua nel capo di tal $e<*>uent<*>lla doue ui $i da fuoco, &amp; $ucce&szlig;iuamente ua con-
+tinuando, cio&egrave; abbru$ando di mano in mano, per fin chel fuoco aggionge all'altro ca-
+po, &amp; quanto piu &egrave; longa tal $ementella, tanto piu tempo pena tal poluere ad e$$er to
+talmente con$umata dal fuoco. Il mede$imo uoglio inferire delle artegliarie, che quan-
+to piu $e la$$a la poluere di$per$a, &amp; rara quella occupa piu della canna, cio&egrave; tal for-
+ma di poluere uien &agrave; e$$er piu longa, e pero piu tempo ui uuol ad e$$er totalmente con-
+$umata dal fuoco, e per tanto li $uoi effetti non $aranno co$i uigoro$i. Conclude$i adun
+que, che la poluere molto e molto calcata nel pezzo, ouer molto di$per$a e rara inde-
+bili$$e gli effetti di t<*>l pezzo, e pero bi$ogna fondar$e nel termine di mezzo (come di
+$opra e detto) &amp; non nelli i$tremi, cioe, che quella $ia non molto colcata, ne molto ra-
+ra.</I> P. Q<I>ue$ta uostra openione molto mi con$ona.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMO QVINTO FATTO DAL
+<I>detto Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual &egrave; la cau$a che con un $chioppo $e tira piu rettamente, &amp; piu
+lontano de mira, che non $e fa con uno archibu$o, et tam&etilde; lo archibu$o fara mag
+gior effetto, ouer pa$$ata m un commun tramite del $ehioppo.</I> N. Q<I>uesto procede,
+che le balle delli ar chibu$i debbono e$$er for$i piu gro$$<*> di quelle di $chioppi, &amp; la</I>
+<pb n=22>
+<I>grauita della balla offende a$$ai piu della uelocita di quella, e$$enipi gratia e$$endo un
+$chioppo, che tiri di lontano retto tramite pa$$a. 400. con una balla di pe$o di mezza
+onza, &amp; un archibu$o, che retto tramite tiri $olamente pa$$a. 300. ma con una balla,
+che pe$iuna onza, hor dico, che in un tramite di. 100. ouer. 150. pa$$a, lo archibu$o fa-
+ra maggior pa$$ata del $chioppo, quantunque in tal luoco la balla del $chioppo uada
+piu ueloce per le ragioni adutte nella quarta propo$itione del primo libro della no$tra
+noua $cientia, di quella del archibu$o. Et pero e$$endo, come dice uo$tra $ignoria, di ra
+gione la balla dello archibu$o debbeno e$$e piu gro$$e, che quelle de $chioppi.</I> P. S<I>en
+za dubbio, che gli archibu$t portano generalmente maggior balla de $chioppi, uero &egrave;,
+che $ono alcune $orte de $chioppi, che portano balle alla equalita de alcuni archibu$t.</I>
+N. M<I>a quando fu$$e un $chioppo, che porta$$e tanta balla, quanto che face$$e un ar-
+chibu$o, &amp; che tal $chioppo tira$$e piu rettamente, ouer piu lontano di mira, di quello
+tal archibu$o, $enza dubbio in di$t&atilde;tie equale, lo $chioppo fara maggior pa$$ata del ar
+chibu$o.</I> P. Q<I>ue$to &egrave; co$ara$oneuole, &amp; basta per que$ta $era.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMOSESTO FATTO DAL
+<I>detto Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. D<I>onde procede la cau$a, che percuotendo con una artegliaria in
+unanaue, ouer galia in mare, el pare che tal artegliaria faccia puoco effetto, o-
+uer pa$$ata re$petto &agrave; quello che $olita &agrave; far tir&atilde;do in una mur aglia, perche e$$endo co
+me $i $ame $i $a ogni naue, ouer galia di tabule di legname onde e$$endo due, ouer tre
+naue uni appre$$o laltra, el pare, che tirando un pezzo gro$$o in quelle, re$petto &agrave;
+quello, che faria tal pezzo in una gro$$a muraglia, ragioneuolmente le doueria pene
+trar tutte tre dabanda &agrave; banda con tutte le bagaglie che ritroua$$e per quelle, per e$-
+$er ognico$a di legname, &amp; tamen rare uolte accade, che ne po$$a penetr ar una $ola da
+banda &agrave; banda, anci la maggior parte delle uolte le balle re$tano nellanaue, ouer galia.</I>
+N. E<I>glie manife$to per ragion naturale, che quella co$a, che piu impedi$ce il moto,
+piu uien $penta, urtata, ouer offe$a dalla co$a mobile, ouer percotente per e$$er adun-
+que la muraglia una co$a $tabile, &amp; $oda, &amp; che piu impedi$$e el moto della balla del-
+la artegliaria di quello fa una naue, ouer galia e$$endo quella in el mare, mobile, la qual
+mobilita fa che la detta naue ouer galia con$ente alquanto al moto, ouer alla percu&szlig;io
+ne della balla, per il che la balla non fa quel uigoro$o effecto, ouer pa$$ata, che faria $e
+tal naue, ouer galia fu$$e ben a$$ettata in terra ferma, $i come $ono le muraglie. Si che
+per tal ragione, piu gagliardo effetto fauna artegliaria in una muraglia, ouer in una
+altra co$a ferma e $i$$a in terra $oda, che non fa in una naue, ouer galia, nel mare mobi-
+le. Ma molto maggior effetto fara la detta artegliaria in una naue, ouer galia, che gli
+uegna alincontro, di quello faria in una, che gli fuggi$$e dauanti, perche quella, che gli
+uien alincontro uien contra al moto della balla, &amp; pero la ballo debbe far maggior ef
+fetto in quella, che non farta $tando quella ferma in mare. Et quella, che gli fuggie da-
+uanti, molto piu ua con$entendo alla percu&szlig;ion della balla, di quello faria, $e quella $t<*>$
+$e in mare $erma, &amp; quteta.</I> P. V<I>e ho inte$o beni&szlig;imo.</I>
+<foot>F <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO DECIMOSETTIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. D<I>iteme un poco, $e per ca$o in qualche improui$o a$$alto ne $u$$e
+inchiodate le artegliarie, $aria po&szlig;ibile &agrave; ritrouar un modo, che fu$$e $pediente
+&amp; pre$to di poter ip$o facto, cioe de $ubito di$chiodar le dette artegliarie, dico de $ubi
+co, perche moliti dicono $aper far, &amp; fanno certa acqua, ouer olio, qual ponendolo $o-
+pra el $oro inchiodato corode quel ferro talmente, che di$chiodano quel tal pezzo.
+Alcuni altri ho inte$o, che fanno el mede$imo con un trappano, cioe per el modo che u-
+$ano &agrave; farui il primo bu$o, nondimeno cadauno di que$ti modi uoleno tempo a$$ai, &amp;
+ma&szlig;ime e$$endoui molto numero de pe</I>zz<I>i da de$chiodare, &amp; io uoria ritrouar un mo
+do, $e po&szlig;i<*> el fu$$e, di poterle di$chiodar con cellerita, &amp; pre$tezza.</I> N. A <I>me mi
+pare, che tal co$a $e potria fare ($e non me inganno) &agrave; recargare tutte le dette arteglia
+ria, con balle alquanto $car$ette, cioe, che non uadano molto $errate nel pezzo, &amp; da
+poi che $ono cargate, metterle &agrave; $egno uer$o al luoco doue potria occorrer il bi$ogno,
+cioe come proprio $e faria, quando che loro non fu$$eno inchiodate, &amp; dapoi farui una
+$ementella di poluere nel fondo della c&atilde;na, che uada dalla bocca del pezzo, per fin alla
+balla di cadauna artegliaria, &amp; per non tirarle fru$tamente a$pettar la occa$tione, &amp;
+occorrendo la occa$ione da tirarle, darui il $uoco per la bocca, onde oltra che faranno
+li $uoi effetti ordinarij, tutte nel di$cargar$e pen$o $e di$chioderanno, &amp; getteranno
+fuora quel chiodo, ouer ponta di ferro con che furono inchiodate: &amp; co$i facendo de
+tal inchiodatura $e uenira &agrave; non patirne alcun $enistro ouer di$conzo.</I> P. C<I>erto que
+sto &egrave; bello, e molto $pediente, &amp; non credo, che $i pote$$e ritrouar modo meglio di que
+$to, domente che nel di$cargar$e facciano questo effetto, che haueti detto di gettarne
+quel chiodo, ouer ponta di ferro, con che furno inchiodate.</I> N. S<I>enza dubbio lo git-
+taranno.</I> P. E<I>t $e per ca$o alcuna non lo getta$$e, per e$$crui for$i piu fi$$amente po-
+sto delle altre, che rimedio ui $i potria aggiongere.</I> N. C<I>argarla, &amp; tirarla un'al-
+tra uolta per el mede$imo modo, uero &egrave; che ui getta$$e $opra la inchiodatura un poco
+di oglio caldi&szlig;imo $caldando anchora prima el luoco doue &egrave; la inchiodatura con car-
+bon acce$o, poi con creda farui $opra un ua$etto attorno el bu$o, che ritenga quello olio
+caldo, che ui $i ponera, il che facendo el buco con quel ferro interpo$to, per la $ua cali-
+dita, $orbiranno quello olio caldo, la qual co$a fara quel tal ferro piu lubrico$o ad u$ci
+re. Anchora $e dapoi che $i hauera po$ta, &amp; a$$ettata la poluere nel mezzo (innanti
+che ui $e ponga la balla) $ara fatto uno bu$o con una a$ta nella detta poluere, el quale
+penetri per fin in fondo della canna del ditto pe</I>zz<I>o, cioe che uada &agrave; referire appre$-
+$o al detto bu$o inchiodato, tal cautella n&otilde; $ara fora di propo$ito in questo ca$o: Et cre
+do, che <34>$ta $upplira $enza operar altram&etilde;te olio caldo.</I> P. Q<I>ue$to credo anchora
+mi, perche nel di$cargar$e, la furia del fuoco troua tutte le comi$$ure mal come$$e, &amp;
+pero non credo che ui$ta debi$ogno &agrave; preparar la materia con olio caldo, ne fredo, al-
+tramente. Et perche credo $ta hora da'cena, non uoglio proccdiamo piu oltra, et pla-
+uenire, n&otilde; uoglio che piu parlamo della artegliaria, ma che intramo in qual che altra in
+genio$a materia, perche circa alle co$e della artegliaria, io non $o piu che adim&atilde;darui.</I>
+<pb n=23>
+<HEAD>QVESITO DECIM'OTTAVO FATTOMI
+<I>dal Signor Iacomo de Achaial' Anno.</I> 1542.</HEAD>
+<HEAD>I<I>n Venetia qual ui u&etilde;ne alla Sen$a.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR IACOMO. I<I>o ho ui$to per i$perientia che tirando con una Arte-
+gliaria in una muraglia standoui molto propinquo non ui fa co$i gagliardo effet-
+to, ouer pa$$ata quanto fa &agrave; starui alquanto piu di lontano, et per leragioni da uoi adu<*>
+te nella uo$tra nuoua $cientia, doueria $eguir tutto al contrario, perche la balla tirata
+da ogni artegliaria quanto piu $e allontana dalla bocca del pezzo tanto piu $e allenta di
+uelocita, come uoi approuate, cioe che quella ua men ueloce, &amp; doue ua men ueloce, iui
+fa menor effetto. Adunque quanto piu $i sta propinquo al luoco doue $e tira tanto mag
+gior effetto doueria far tal balla nel luoco doue percuote, di quello faria $tandoui piu
+lontano, perche tal balla feri$$e di moto piu ueloce, &amp; tamen, come di$opra ho detto.
+Io trouo con la i$perientia riu$cir tutto al contrario, &egrave; per tanto ui adimando la cau$a
+di que$to inconueniente.</I> N. P<I>er ben ri$oluere que$to dubbio bi$ogna notare qual-
+mente ogni co$a mo$$a moue $empre qualche altra co$a. Et pero quando che la balla
+uien moue$ta da quella uento$ita cau$ata dal $alnitrio, la mede$ima balla in$teme con la
+mede$ima uento$ita, moue anchora in quel mede$imo i$tante quel aere &agrave; $e conterminale
+nella canna, &amp; quel mede$imo aere moue &amp; $pinge l'altro aere &agrave; $e con$equentemente
+conterminale, &amp; co$i l'altro $pinge l'altro talmente che la detta balla uien &agrave; $pingere,
+&amp; &agrave; mandare auanti di $e una gran quantita di aere di forma molto longa, la qual for-
+ma, quantunque la $ia de aere, per uigor del moto, tal aere $umme grauita in $e talmen-
+te, che per un certo poco ditempo ua penetrando l'altro aere che per iluiaggio $uo ri-
+troua, come $e fu$$e qua$i un trauo di legno, ma tal $uo penetrar non procede molto l&otilde;
+tano, perche tal figura aerea, per un poco di tempo, ouer $pacio procede auanti della
+balla, ma perche la balla &egrave; di materia graue piu facilmente penetra lo aere, di quello fa
+la detta figura aerea, &amp; pero la balla uien a e$$er di moto molto piu ueloci&szlig;ima della
+detta figura aerea, &amp; per tanto in breui&szlig;imo tempo la detta balla uien &agrave; la$ciar$e de
+drio da $e quella tal fignra aerea (che prima andaua auanti di$e) hor per tornare al no
+$tro primo propo$ito, quando che con una artegliaria$e tira in una co$a, che ki$ia mol-
+to propinqui&szlig;ima, quella figura aerea, che &egrave; $pinta auanti della balla detta di $opra)
+per cuotera prima in quella co$a doue $e tira, dellaballa, &amp; per non e$$er tal figura ae-
+rea atta &agrave; penetrar quella co$a, eglie nece$$ario, che quella prima, &amp; i$trema parte di
+tal figura, che prima percuote, &agrave; refflettere, &amp; ritornar in drio, in contra alla mede-
+$ima figura, &amp; alla balla, che $eguita (ma&szlig;ime quando tal tiro $ia tirato con il pezzo
+aliuellato) la qual reffle&szlig;ione (continua) nell'aggiongere della balla con il re$iduo di tal
+figura aerea che &egrave; contigua alla balla fanno uno contra$to grandi&szlig;imo, cioe il re$iduo
+della figura aereauol proceder auanti, &amp; non puo parte, per non e$$er atto (come di
+$opra &egrave; detto) &agrave; penetrar quella co$a doue $e tira, &amp; parte par cau$a di quell'altra par
+te che &egrave; sforzata &agrave; ritornar in drio, la qual combustione da un grande impedimento al
+moto della balla, talmente che la balla non puo far sutto quello effetto, che doueria fa-
+re. Ma quando che il luoco doue $e tira &egrave; d'una mediocre di$tantia, la bala per la $u<*>
+<pb>
+uelocita la$$a de drio da$e la detta figura aerea, &amp; $e non tutta almeno la maggior par
+te, talmente che in tal luoco di mediocre distantia la balla ui fara maggior effetto di
+quello faria nel luoco piu propinquo, perche tal balla nel fare il $uo effetto non ritroua
+tanto impedimento di reffle&szlig;ione ne combu$tion di aere.</I> S. IACO MO. Q<I>ue$tauo
+straragione ne con$ona molto, &amp; comprendo che non puo procedere da altra co$a.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMONONO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Iacomo
+de Achaia.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR IACOMO. M<I>a un'altro dubbio uorria che me chiare$ti, il qual
+&egrave; que$to, $e per $tar troppo propinquo con la artegliaria alla co$a doue $e tira, gli
+effetti di tal artegliaria, non $ono co$i uigoro$i quanto $ariano in una mediocre di$tan-
+tia, per le ragioni per uoi adutte, &egrave; per le $perientie per me fatte, $imilmente per $tar-
+ui troppo di lontano (per commune opinione) $eguitail mede$imo, cioe che per $tarui
+molto di lontano non fa co$i gagliardo effetto, nella co$a doue percuote quanto faria
+in una mediocre di$tantia, hor ui adimando doue $e potria con ragione determinare il
+luoco doue che la balla di tal artegliaria faria il piu gagliardo, ouer uigoro$o effetto,
+che far pote$$e in tutto il tran$ito, ouer uiaggio che far debbe, ouer che faria, quella tal
+balla, non trouando alcuno impedimento.</I> N. I<I>n quello i$tante che la balla peruiene,
+ouer aggionge nella i$trema parte di quella figura aerea (detta nel precedente que$i-
+to) trouando in tal luoco un re$istente, in quel tal luoco ui faria maggiore, ouer pue
+uigoro$o effetto, che in qualunque altro luoco, perche $e tal re$i$tente fu$$e piu in uer-
+$o la bocca del pe</I>zz<I>o, in quel tale re$i$tente prima ui percuoteria la detta figura aerea
+che la balla (come nel precedente que$ito fu detto) &amp; dapoi la per cu&szlig;ione immediate
+refflettaria in drio incontra alla mede$ima figura aerea, &amp; alla balla, ouiando alquan-
+to il moto di quella (come fu detto nel precedente que$ito.) Et $e tal re$i$tente $ara piu
+lontano di tal luoco, $ubito che la balla u$ci$$e totalmente di quella figura aerea, cioe la
+$ciando quella de drio da $e immediate ritroua lo aere qua$i quieto, onde tal balla uiene
+ad hauer alquanto piu difficulta &agrave; penetr ar tal aere quieto, che non haueua &agrave; penetra-
+re quello della detta figura aerea, per e$$er quello di detta figura mede$imamente in
+cor$o, &amp; uer$o il mede$imo luoco doue ua la balla. Et per tanto u$cita la balla di tal fi-
+gura continuamente ui andara mancando il uigore, &amp; tanto piu quanto piu $e andara
+allontanando, e pero con$equentemente tanto piu deboli fara li $uoi affetti $i che per
+que$te due ragioni, la detta balla doueria far piu gagliardo effetto in un re$i<*>ente tro-
+uando quello preci$amente nello u$cire della i$tremita della $opradetta figura aerea,
+che in qualunque altro luoco piu lontano, ouer propinquo.</I> S.I. E<I>glie da credere che
+$ia co$i, perche in effetto comprendo che in tal luoco la balla feri$$e $enza impedimen-
+to dire$$le&szlig;ione de aere, ne per fina allhora non &egrave; stata impedita da aere quieto, come
+$aria impedita per lo auenire $e procede$$e piu oltra.</I>
+<pb n=24>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMO FATTO DA VNO
+C<I>apo de Bombardieri.</I></HEAD>
+<p>BOMBARDIERO. P<I>erche cau$a credete uoiche $i metta quelli dui $trope
+paioni de $ieno, ouer de $toppa, ogni uolta che $i carga una artegliaria, cioe uno
+dapoi che ui $e ha po$ta la poluere, cioe auanti che ui $i metta la balla, &amp; l'altro dapoi
+che ui $i ha po$ta la detta balla.</I> N. C<I>ertamente che io non $apeua que$ta co$a, che uoi
+me haueti detto, cioe che auanti che $i metta la balla nel pe</I>zz<I>o ui $i metta uno $trop-
+paion de fieno, ouer de $toppa, &amp; co$i un'altro dapoi che ui $e ha po$ta la balla, ma e$-
+$endo co$i (come al pre$ente credo) &agrave; me mi pare, che piu $e conuegnaria che io ui adi-
+manda$$e &agrave; uoi la cau$a di tal cautella, cha che uoi l'adimanda$ti &agrave; me, perche $e uoi u$a
+ti di far tal co$a ogniuolta che uoi cargati un pezzo, uoi douere$ti pur $apere &agrave; che fin
+il fati, perche l'arte bi$ogna che la imiti lanatura in questo, che tutte le co$e, che quella
+fa, le faccia &agrave; qualche fine.</I> B. M<I>aue dir&ograve;, io non ho grammatica, &amp; $e pur u$o di far
+que$ta co$a, lo faccio, perche ho ui$to che tutti glialtrilo fanno.</I> N. Q<I>ue$to $i co$tu-
+ma in molti, &amp; in molte arte, $i mecanice come liberale, e pero non me mar auiglio di
+uoi, ne manco uibia$imo, anci ue laudo &agrave; ricercar la cau$a di quelle co$e che $i co$tuma
+difare nell'arte uostra, ilche doueria far ogniuno, perche il $apere non &egrave; altro che co-
+no$cere la co$a per la cau$a, hor tornando al no$tro propo$ito, il primo $troppaione,
+cioe quello che diceti che $i mette drio alla poluere, auanti che ui $e metta la balla, non
+po$$o pen$are che ui $i metta per altro, $aluo che per $pazzar, &amp; condure tutta quella
+poluere (che nel cargare il pezzo fu$$e rimasta per la canna) in$ieme con l'altra, &amp; &agrave;
+tenerla dapoi unita al $uo luoco, dou'&egrave; $tata a$$ettata. Ma il $econdo $troppaione, cioe
+quello che uoi diceti che metteti drio alla balla, bi$ogna pen$are, che colui, che prima co
+mincio &agrave; porui tal stroppaione fu a$tretto da qualche nece&szlig;ita, la qual nece&szlig;ita non ui
+puo e$$er occor$a, $aluo che lui doueua e$$ere in qualche luoco doue gli conuenia tirare
+alba$$o, cioe tirar de $u$o in giu$o, la qual co$a uol&etilde;dola e$$equire $enza porui tal $trop-
+paione, nell'abba$$are il pe</I>zz<I>o dauanti per metterlo &agrave; $egno, la balla $aria u$cita del
+pezzo, e pero accio che tal balla non u$cide$$e, fu sforzato &agrave; porui tal $troppione.</I> B.
+Q<I>ue$te uo$tre ragioni $ono boni&szlig;ime, ma e uedo che tal stroppaione uc lo ponemo an-
+chora quando che uolemo tirare all'alta, cioe di giu$o in $u$o, doue non &egrave; quel pericolo
+che diceti, cioe che la balla u$ci$ca del pe</I>zz<I>o nel metterlo &agrave; $egno, e pero uorria $apere
+la cau$a di questo.</I> N. L<I>a cau$a di que$to &egrave; la ignorantia, perche $e uoi $ape$ti la cau$a
+di tal attione, uoi non ui ponere$ti tal $troppaione, $aluo quando che la nece&szlig;ita, accio
+ue a$tringe$$e.</I> B. C<I>ertamente comprendo che uoi diceti troppo il uero.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMOPRIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Capo de Bombardieri.</I></HEAD>
+<p>BOMBARDIERO. V<I>euoglio raccontar una nouella, della quale $oncerto
+ue ne marauigliarcti molto, la qual &egrave; que$ta. Rurouandomi una uolta &agrave; fare una
+ba<*>la, &amp; dapoi moluuri, accadete che per uno certo di$concio, il pezzo nel di-
+<pb>
+$cargar$e $e elleu<*> talmente che andete con la bocca in terra, &amp; in tanto che io tende-
+ua &agrave; ragunar facchini con $tanghe per ritornar tal pezzo al $uo luoco un cagnolino
+<*>ol$e andar (come accade) &agrave; na$are la bocca di tal pezzo, &amp; $ubito che il detto cagno-
+lino fu gionto alla bocca di tal pezzo, immediate lo detto pezzo lo tiro dentro della
+canna, la qual co$a uista dalli circo$tanti, alcuni cor$e per aiutare il detto cagnolino, &amp;
+lo trouorno e$$er stato tirato qua$t in capo della canna, cioe qua$t in capo del uacuo del
+la canna di tal pezzo, pur lo cauorno, come morto, non $o quello che dapoi $egui$$e
+de lui, ma credo che mori$$e, hor cheue pare di que$to.</I> N. D<I>i que$ta co$a non
+me ne mar auiglio, perche un pezzo per il molto tirar, diuenta caldo, &amp; per tal cal-
+dezza (come fu detto nel quinto que$ito) quel tal pe</I>zz<I>o $i fa attrattiuo, cioe alla $imi-
+<*>itudine di una uento$a, quando ui &egrave; ar$a di dentro la stoppa.</I> E <I>pero non &egrave; marauiglia,
+che $orbe$$e $u$o quel tal cagnolino, anci credo, che quando un tal pezzo &egrave; molto caldo
+$euno ui anda$$e ad appoggiar la pancia nuda alla bocca di quello, colui in tal luoco ui
+re$taria talmente appre$o, che con difficulta ui $e di$taccaria. Et molto piu attrattiuo
+tal pezzo diuentaria in tal ca$o, che ui attura$$e, ouer a$troppa$$e quel bu$etto doue $e
+gli da il fuoco.</I> B. Q<I>ue$ta uo$tra ragione mi con$ona molto.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMOSECVNDO FATTO
+<I>da uno Gettador di Artegliaria.</I></HEAD>
+<p>GETTADORE. D<I>onde procede che di tutte le artegliarie che creppano, la
+maggior parte creppano, de drio doue $ta la poluere, ouer alla bocca, &amp; rare
+uolte nel meggio, uero &egrave; che del creppar nella parte de drio doue $ta la poluere non me
+ne marauiglio, perche in tal luoco la poluere ui mo$tra ogni $ua po$$anza, ma del crep
+pare in bocca ne $tago molto ammir atiuo, perche &agrave; me mi pare che piu pre$to doueria
+creppar nel meggio della canna che alla bocca, perche la e$$alatione del $almitrio alla
+bocca uitroua luoco largo da sborare, co$a che non troua co$i di dentro nel meggio del
+la canna.</I> N. C<I>irca &agrave; questa co$a bi$ogna pen$are, che ogni mouente puo riceuere
+due difficulta, ouer nocumenti nel mouere un corpo rotondo graue che stia ripo$ato &eacute;
+quieto nel mouerlo per tra$uer$o la prima &egrave; &agrave; mouerlo nel principio, perche dapoi che
+mo$$o $ia non ui ha tanta dif$iculta &agrave; mantenerlo continuamente in moto, l'altra diffi-
+culta che puo riceuere tal mouente &egrave; que$ta, che dapoi che ha moue$to quel tal corpo
+rotondo, e graue, e quel redutto in moto continuo, ouer $ucce&szlig;iuo per trauer$o ritro-
+uando poialcuno repentino o$tacolo, ouer, te$i$tente &agrave; tal moto, tal mouente riceue no
+cumento a$$ai. Et per tanto dico, che &agrave; quella e$$alatione di uento cau$ata dal $alnitrio,
+dapoi che e generata nel pezzo ui occorre due gran difficulta, la prima &egrave; &agrave; mouere co
+$i repentmamente la balla ripo$$ante quieta, e pero in tal accidente $ubitano trouando$i
+il pezzo in tal luoco debole di metallo, ouer di metallo, nel getto mal con$olidato, ouer
+piu $ottile da una banda che dall'altra, facilmente in tal luoco creppa, ma $e per ca$o il
+metallo di tal luoco r<*>e$i$ta gagliardamente tanto che tal e$$alatione moue la balla, mo$-
+$a che $ia dal $uo luoco, non ui &egrave; piu pericolo in tal parte di creppare ($aluo $e &agrave; tal balla
+non ui occorre$$e dentro dal pezzo qualche $trano accidente (come in fine $e dira,)</I>
+<pb n=25>
+<I>perche $ubito, che la balla $ia in moto con facilita tal e$$alatione ue landaria mantenen
+do, non occorrendoui altro impedimento, ma $ubito, come la balla aggionge alla bocca
+del pezzo iui truoua tutto lo aere e$trin$ico: el quale, quanto che c&otilde; piu maggiore pre
+stezza uien la balla in$ieme con la detta e$$alatione, che la $pinge ad a$$altarlo t&atilde;to piu
+unitamente, et con maggiore uigoro$ita ui $i oppone gagliardamente all'incontro, per
+re$i$tere &agrave; tal moto $ubitano, onde in tal luoco ui $e uiene &agrave; cau$are un'altra difficulta,
+ouer ri$$a fra la e$$alatione intrin$ica (che $pinge la balla) &amp; laere e$trin$ico, cioe lun
+uoria u$cire, &amp; laltro non uoria che u$cide$$e, pur $inalmente lo intrin$ico per e$$er di
+maggior po$$anza, e uigore u$ci$$e con uittoria rompendo, &amp; $pezzando el $uo nemi
+co, nel quale rompimento $e cau$a quel co$i gran $uono, perche ogni $uono dalli Sapien
+ti$e diffini$$e non e$$er altro, che la percu&szlig;ione fatta de dui corpi inanimati, in$ieme, e
+pero in que$to ca$o non puo procedere da altro, che dalla percu&szlig;ione fatta da quella
+e$$alatione, cau$ata dentro dal pezzo, con lo acre e$trin$ico, trouando$e ad&utilde;que la boc
+ca del pe</I>zz<I>o qua$i nel mezzo di tal abbattimento, uiene &agrave; patire grandamente in ge-
+nerale, e que$ta &egrave; la cau$a, che in tal luoco el pezzo non hauendoui la $ua conueniente
+gro$$ezza, ouer e$$endoui qualche occulto diffetto cau$ato nel gettarlo, facilm&etilde;te cre
+pa.</I> G. Q<I>ue$te due uo$tre ragioni molto me quadrano, ma re$ta un'altro dubbio, el
+quale &egrave; que$to, che quantunque la maggior parte delle uolte creppano (come di $opra &egrave;
+detto) nella parte de drio doue $ta la poluere, ouer nella bocca, pur alcune uolte crep-
+pano anchora nel mezzo, e pero haria &agrave; caro, che me a&szlig;igna$ti la cau$a di que$to.</I> N.
+L<I>e due cau$e di $opra per me a&szlig;ignate, $ono cau$e generale, che $empre per ordinario
+fanno patire generalmente ogni $pecie di pe</I>zz<I>o nelli preditti dui luochi piu che in al-
+tro luoco, ma oltra le dette cau$e generale, bi$ogna pen$are, &amp; credere, che per acci-
+dente ue ne po$$a occorrere molte altre, le quale non $olamente puono augum&etilde;tar pa$
+$ion al pe</I>zz<I>o nelli medemi dui luochi, cioe de drio, &amp; nella bocca, ma anchora nel mez
+zo della canna, e$$empigratia, $e per mala $orte la balla nel $correre per la canna tro-
+ua$$e qualche picc&igrave;ol pieretta in $orma di cuneo, ouer altro corpetto duro, &amp; che per
+$orte la balla ui $corre$$e per di $opra tal pieretta, ouer corpetto interromperia nece$
+$ariamente el moto, ouer cor$o della balla, per il che la balla $ariasforzata in tal luoco
+&agrave; far de due co$e luna, &ograve; &agrave; intertener $i (&amp; que$to $eguiria quando la balla anda$$e mol-
+to $errata nel pezzo) ouer tal balla nel pa$$arui $opra face&szlig;e un $alteto, &amp; questo po
+tria far, quando la canna del pezzo fu$$e alquanto piu larga della gro$$ezza della bal
+la, $e per ca$o adunque la balla fu&szlig;e intertenuta da tal pieretta, ouer corpetto in for-
+ma de cuneo, per tal intertenimento (e$$endo gaiardo) $ariasforzato tal pezzo di cre
+pare, &amp; $e tal cuneo fu$$e trouato dalla balla nel principio del $uo moto, tal pezzo cre
+paria pur nella parte doue $ta la poluere, &amp; $e tal cuneo fu$$e trouato nel mezzo della
+canna, &amp; nel mezzo della canna naturalm&etilde;te crepparia, &amp; $e fu$$e trouato appre&szlig;o
+alla bocca, &amp; nella bocca crepperia. Ma$e per ca$o la balla hauera luoco di po&szlig;er pa$
+$ar di $opra &agrave; tal corpetto, nel pa&szlig;arui (come di $opra di&szlig;i nece&szlig;ariamente fara un $al
+tetto, nel qual $altetto percottera nella $ummita della canna, &amp; rebattera poi nel fon-
+do, la qual percu&szlig;ione, &amp; repercu&szlig;ion, non puo e&szlig;er tanto debile, che non $ia atta &agrave;
+fa creppare el pezzo in tal luoco, et que$ta &egrave; una delle cau$e accidentale, che &egrave; atta &agrave;</I>
+<foot>G</foot>
+<pb>
+<I>far creppar el pezzo qua$i in ogni luoco. Anchora quando che una balla non &egrave; egual
+mente tonda, ouer che haue$$e qualche parte piu elleuata in un luoco, che in un'altro,
+potria alle uolte far accadere un tal inconueniente uer$o la bocca del pezzo. Anchora
+quando, che el pezzo &egrave; molto caldo per el lungo tirare, &egrave; molto piu atto al crep-
+pare, che e$$endo freddo (e$$endo pero di bronzo) perche el bronzo &egrave; di tal na-
+tura, che per il caldo $e fa frangibile. Anchora un pezzo quanto piu tira in alto
+tanto piu pati$$e di quello fa tirandolo in piano. Anchora nel gettare il pezzo, ui $e
+puo cau$ar alcune come$$ure, &amp; cauerno$ita parte occulte al $en$o, &amp; parte pale$e: ma
+per e$$er di dentro dal pezzo non $i po$$ono uedere, le quale fanno piu debile in tal luo
+co el pezzo di quello ui $i conuiene, e per que$to alle uolte $enza altro particolar acci-
+dente, in talluoco creppa, &ograve; $ia de drio, ouer dauanti, ouer in mezzo. Alcuna fiata an-
+chora el foro del pezzo n&otilde; pa$$a preci$amente per mezzo dil mettallo, ma tende piu
+da una banda, che dall'altra: per il che il mettallo uien &agrave; restare da una banda piu $otti
+le, &amp; dall'altra piu gro$$o del $uo douere, e per tanto da quella banda doue che el met
+tallo &egrave; piu $ottile, et debile del $uo douere el pezzo alle uolte creppa, et questo &egrave; quan-
+to che alle cau$e del creppare, ui$o dire</I>, G. V<I>oime haueti largament<*> di mei dub-
+bij $atisfatto.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMOTERZO FATTO DA
+M. A<I>lberghetto di Alberghetti gettadore de artegliaria.</I></HEAD>
+<HEAD><I>l'anno. 1545. adi Aprile. In Venetia.</I></HEAD>
+<p>ALBER GHETTO. S<I>aria po&szlig;ibel di poter $apere, de una artegliaria noua
+uamente inca$$ata, ouer fornita, &amp; non mai tirata $e quella tirara li $uoi tirirct
+ti, ouer co$teri, ouer in $galembro, $enza tirarla altramente.</I> N. Q<I>uesto uostro que
+$ito in $o$tantia non uuol dir altro, che $apere cono$cere $e el foro di tal pezzo giace
+rettamente nel me</I>zz<I>o del mettallo, ouer non, &amp; non giacendo in mezzo del detto met
+tallo $apere determinare in qual uer$o pende tal foro: la qual co$a non ho per difficile,
+&amp; con$idero che eglie una co$a, che per molte uie $e potria inuestigare, &amp; $apere: ma
+&agrave; uoler dare un modo, che $ia i$pediente e facile, bi$ogneria pen$arui alquanto.</I> A. P<I>&etilde;
+$atigli un poco, perche ho addimandato questo dubbio &agrave; molti, che fanno profe&szlig;ione
+de ingegno, &amp; non ho ritrouato alcun, che me habbia $aputo dar re$olutione.</I> N. I<I>o
+ho pen$ato $opra que$ta materia, &amp; ritrouo in effetto tal co$a poter$i inue$tigar per
+piu uie: ma &agrave; uolerlo $apere con una co$a $pediente, et di poco arti$icio el $i die tuor due
+a$te, ouer dui ba$toni dritti&szlig;imi, ouer due cantinelle, ouer li$te ben pianate, &amp; egual-
+mente larghe, longhe quanto che &egrave; la canna de tal pe</I>zz<I>o, &amp; anchora uno brazzo di
+piu, &amp; in quel brazzo di piu metterui, &amp; inchiodar ui dui trauer$i longhi quanto che
+&egrave; la mitta della culatta del pezzo uel circa (e nanti piu che <*>eno) &amp; lontani luno da
+l'altro circa un bra</I>zz<I>o, accio $iano piu atti &agrave; con$eruar li dette due a$te, ouer canti-
+nelle, ouer li$te egualmente di$tante, e dapoi ficare luna di quelle a$te, ouer li$te nella
+canna, ouero foro de tal pezzo, &amp; laltra andara de fuora uia. Et uolendo $apere $e
+tal pezzo &egrave; piu gro$$o di mettallo in un luoco, che in un'altro, procederemo in que$to</I>
+<pb n=26>
+<I>modo. La a$ta, che ua per dentro uia prima la di$tendaremo, &amp; giu$taremo rettamen
+te per la parte $uperiore del uacuo de detta canna, &amp; fatto que$to mi$uraremo, ouer
+che faremo mi$urare $ottilmente quanto che $ara di$tante dal mettallo la i$trema par-
+te, cioe il capo di quella asta, ouer li$ta, che procede de fuora uia, fatto que$to el $i de uol
+tar alquanto dalla banda del detto uacuo della canna la detta a$ta, ouer li$ta, che ua per
+dentro, cioe mutarui alquanto luoco, &amp; in que$to $econdo luoco far come prim&agrave;, cioe
+far guardare, &amp; mi$urare con diligentia quanto che $ara di$tante dal mettallo la detta
+e$trema parte, ouer capo di quella a$ta, ouer li$ta, che procede de fuora uia, &amp; $e in que
+$to $econdo luoco lui $ara preci$amente tanto lontano dal mettallo, quanto che eranel-
+la prima po$itione, $e potra concluder el mettallo e$$er nelli detti dui luochi egualmen
+te gro$$o, ma$e $ara piu lontano, $e potra concludere in que$to $econdo luoco e$$erui
+piu $ottile el mettnllo, che nel primo, &amp; tanto piu $ottile, quanto che la detta lontanan
+za dal detto mettallo in que$ta $econda po$itione $ara maggiore della prima. Et $imel-
+mente, $e per ca$o in que$ta $econda po$itione el detto capo della detta a$ta, ouer li$ta $a
+ra piu propinquo al mettallo della prima, $eguira tutto al contrario, cioe, che in que$to
+$econdo luoco ui $ara piu gro$$o el mettollo, che nel primo, &amp; con tal ordine proceden
+do de in parte in parte, ouer de banda in banda d'intorno &agrave; tutto el pezzo con tal eui-
+dentia$e cono$cera $el detto foro $ara preci$amente, ouer rettamente in me</I>zz<I>o del
+mettallo, ouer non, perche $el mettallo $e trouara egualmente gro$$o, $e potra conclude
+re tal foro e$$er rettamente in mezzo del mettallo, &amp; tirara etiam li $uoi tiri retta-
+mente, $econdo la appar&etilde;tia di tutto el pezzo: &amp; $e per ca$o $e trouara e$$er piu gro$
+$o e<*> mettallo da una banda, che dall'altra, $e potra concludere, tal foro non e$$er retta
+mente in mezzo del mettallo, &amp; con$equentemente non tirara li $uoi tiri retti, $econ-
+do la apparentia de tutto el pezzo: ma li tirara $empre pendenti, ouer obliqui uer$o &agrave;
+quella banda doue che $ar a piu gro$$o el mettallo, cioe $i tal gro$$e</I>zz<I>a $ara dalla ban-
+da de$tra lui tirara co$tero uer$o l<*> mede$ima parte, ouer banda de$tra, &amp; &egrave; conuer$o:
+&amp; $e tal gro$$ezza $ara in $galembro poniamo fra la parte, ouer banda de$tra, &amp; la
+parte $uprema del pezzo luitirara mede$imam&etilde;te li detti $uoitiri in $galembro, cioe
+obliqui, ouer p&etilde;d&etilde;tii$u$o: ma uer$o la medema b&atilde;da doue &egrave; tal gro$$ezza, et co$i $i deb
+be int&etilde;der, et c&otilde;cludere in qual $i uoglia b&atilde;da, che fu$$e tal maggior gro$$ezza di met
+tallo. Et p e&szlig;er meglio inte$o $otto breuita p&otilde;go p e&szlig;&etilde;pio figurale, che $ialo $otto $crit
+to pezzo di artegliaria, et che in quello uogliamo inue$tigare <34>llo, che di $opra fu pro
+po$to, cioe $el$uo foro, ouer uacuo della c&atilde;na giace rettam&etilde;te in mezzo dil mettallo,
+hor p uoler inue$tigar tal co$a, dico, che el $i die pigliar due a$te dritte, et eguale, ouer
+due li$tette, come $ono le due. a.b. &amp;. c.d. &amp; con dui trauer$i daun capo, ouer $opra un
+brazzo de tabula inchiodaruele, che $tiano equidi$t&atilde;te, et l&otilde;tane luna dallaltra alqu&atilde;to
+piu di <34>llo, che &eacute; la mitta della gro$$e</I>zz<I>a di tutto el pezzo nella parte de drio, et l&otilde;ghe
+t&atilde;to piu del uacuo della c&atilde;na di tal pezzo, qu&atilde;to che bi$ogna per mettere in li dui tra
+uer$i, ouer tabula, et dapoi cazzar luna de dette a$te, ouer li$te (poniamo la. d.c.) p il
+$oro, ouer uacuo della canna, talmente che stia uniuer$almente per longo contingente
+con la parte $uperiore del foro, ouer uacuo de detta canna, come in que$ta prima figu-
+ra appare, e dapoi mi$urare, ouer far mi$urar $ottilmente la di$t&atilde;tia, che &egrave; dal p&otilde;to. a.</I>
+<foot>G <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<fig>
+<I>(capo de la$ta, ouer li$ta) al mettallo de tal pezzo in tal luoco, &amp; poniamo che tal di-
+$tantia $ia preci$e quanto, che &egrave; la lineetta. e. &amp; fatto que$to, el $i de tramutar tai a$te,
+ouer li$te in uno altro luoco, ouer banda di tal pezzo, hor tra$mutamola (per far la dif
+ferentia piu $en$ibile) nella parte oppo$ita, come in que$ta altra figura appare, et co$i
+in tal luoco mi$uraremo pur (ouer faremo mi$ur are) in tal luoco la distantia, che $a-
+ra dal mede$imo ponto. a. (capo de lasta) al pezzo ouer mettallo, la qual di$tantia $up
+ponamo, che la $ta quanto e la linea f. hor dico, che $e per ca$o la linea. f. fu$$e $tata e-
+quale alla linea. e. el mettallo di tal pezzo $aria stato equalmente gro$$o $i de $opra, co
+me di $otto di tal pezzo: ma perche in questo ca$o $en$ibelmente trouamo la linea. f.</I>
+<fig>
+<I>e$$er molto maggiore della linea. e. e per tanto concluderemo e$$er molto piu gro$$o el
+mettallo di$opra, che di $otto in tal pe</I>zz<I>o, &amp; tanto piu gro$$o, quanto che la linea. f.
+$ara piu longa della linea. e. &amp; contal ordine, e modo $e die procedere dalla banda de-
+$tra, &amp; dalla $ini$tra etiam in tutte le altre parte, ouer bande a torno a torno di tal pez
+zo notando $empre le dette di$tantie per linee, &amp; con tai linee $e cono$cera minuta-
+mente la gro$$ezza, &amp; $ottigliezza del mettallo &agrave; torno &agrave; torno del foro di tal pe</I>z-
+<I>zo, etiam per qual uer$o, ouer banda penderanno li $uoi tiri per le ragioni, per auanti
+dette, che &egrave; il propo$ito.</I> A. Q<I>ue$to uostro modo &egrave; molto $pedi&etilde;te, et me piace a$$ai.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMO QVARTO FATTO DAL
+<I>mede$imo</I> M. A<I>lberghetto.</I></HEAD>
+<p>ALBER GHETTO V<I>n'altro dubbio ue uoglio addim&atilde;dare. Accadete una
+uolta, che prouando$i alcuni pezzi &agrave; lio, uno de ditti pezzi dapoi alcuni tiri
+nel di$cargar$e, andete con la te$ta dauanti in terra, cioe con la bocca, et $ubito che tal
+pezzo $u gi&otilde;to c&otilde; la detta bocca in terra (doue era molta $abbia, ouer $abbione) tiro</I>
+<pb n=27>
+<I>gran quantita della detta $abbia dentro da $i, cioe dentro dal $oro della c&atilde;na, hor ue ad
+mando la cau$a di tal effetto.</I> N. V<I>n ca$o $imil &agrave; que$to, etiam alquanto piu fanta$ti-
+co, mi fu ricercato da uno Bombardiero (come appare in que$to al. 21. que$ito) il quale,
+$i come nel uo$tro, il pezzo tiro gran quantita di $abbia dentro dal uacuo della canna,
+nel $uo, tal pezzo ue tiro dentro uno cagnolino, co$a a$$ai ridicolo$a, e pero que$to uo-
+$tro dubbio lo ri$olueremo, $i come ri$olue&szlig;imo quello, cioe che per tir ar il pezzo, tal
+pezzo nece$$ariamente $e $calda, &amp; $ubito che il $ia alquanto caldo, $ubito $i fa alquan
+to attrattiuo alla $imilitudine d'una uento$a, e tanto piu, quanto piu $i troua cal&aacute;o, e pe
+ro non &egrave; marauiglia $e tal pezzo tra$$e tal $abbia dentro da $e.</I> A. Q<I>ue$ta uo$tra
+ragion molto mi con$ona.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMOQVINTO FATTO DA
+<I>uno Schioppettero, &amp; etiam Bombardiero.</I></HEAD>
+<p>SCHIOPPETIERO. H<I>auendo io un $chioppo con la $ua mira tanto ben ac-
+concia, che tirando &agrave; un $egno po$to in piano, in una certa mia conueniente di$tan-
+tia qua$i la maggior parte delle uolte, dia preci$amente in brocca, cioe nella co$a tolta
+de mira per picciola che la $ia. Ve adimando $e tal mira co$i ben acconcia me $eruira &agrave;
+tirare &agrave; un $egno, o altra picciola co$a, che $ia po$ta in &agrave;lto, in quella mede$ima di$tan-
+<*>ia.</I> N. E<I>glie co$a chiara, che tal mira non ue $eruira co$i preci$amente tirando al-
+l'alta, &amp; in quella mede$ima di$tantia.</I> S. M<I>a percheragione.</I> N. L<I>a ragione &egrave; que
+sta, $e tirando in piano in quella uo$tra commune distantia uoi date la maggior parte
+preci$amente in brocca, nece$$ariamente in quella tal di$tantia, &amp; in tal luoco, ui $e con
+gionge, ouer concorre la uo$tra linea ui$uale, o per contingentia, ouer per inter$eccatio
+ne, con il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla. Et perche nelli tiri elleuati, la
+balla ua molto piu per linea retta, ouer linea men curua di quello ua nelli tiri fatti in
+piano, cioe con il pezzo, ouer $chioppo aliuellato, come fu di$putato $opra al $econdo
+que$ito, e perche quanto che piu rettamente $e i$tende il tran$ito, ouer uiaggio, qual deb
+ba far la balla (tirando all'alta) di quello faceua tirando in piano, tanto piupre$to uien
+&agrave; concorrere, &amp; &agrave; inter$eccar$e, il detto tran$ito, ouer uiaggio, con la detta linea ui$ua
+le, di quello faceua tirando in piano. Facendo$i adunque tal inter$eccatione piu propin-
+qua (per tirar co$iin alto) la co$a &agrave; chi $e tira uien &agrave; re$tare oltra &agrave; tal inter$eccatione
+(per e$$er quella nella mede$ima prima distantia) &amp; e$$endo fuora di tal inter$eccatio-
+ne &egrave; impo&szlig;ibile &agrave; dar preci$amente in brocca per ragion delle mire.</I> S. I<I>o non inten-
+do troppo bene que$te uo$tre ragioni, ne manco uoglio che ue affaticati &agrave; darmele ad in
+tendere, perche credo, che uoi ui hauere$ti difficulta ma conchiudetemi pur $e tir ando
+&agrave; tal $egno po$to in alto, &amp; nella mede$ima prima di$tantia io daro piu alto, ouer piu
+ba$$o di tal $egno.</I> N. C<I>onchiudo che uoi dariti piu alto, perche ogni uolta che la li-
+neaui$uale $e inter$ecca con il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla, &amp; che la
+co$a, ouer $egno &agrave; che $e tira $ia oltra &agrave; tal inter$eccatione, $empre la balla percuotera
+alquanto di $opra del $egno, &amp; tanto piu alto quanto che il detto $egno, $ara piulon-
+tano dalla detta inter$eccatione.</I> S. C<I>ertamente uoihaueti detto la uerita, et $appiati
+<pb>
+che io ho morto alli miei giorni. 2000. uccelli (dico di piccioli) &amp; la mia longa i$pe-
+rientia mi hafatto chiaro di quello che uoi me haueti detto, e pero ogni uolta che mioc-
+corre &agrave; tirare ad alcuno uccello che $ia $opra &agrave; qualche alboro nella mia con$ueta di-
+$t&atilde;tia, io toglio $empre la mira alli piedi di tal uccello, ma e$$endo tal uccello in piano, io
+toglio la mira preci$am&etilde;te nel corpo di tal uccello, ilche fac&etilde;do rare uolte tiro in fallo.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMOSESTO FATTO
+<I>dal mede$imo Schioppettiero.</I></HEAD>
+<p>SCHIOPPETTIERO. A<I>nchora ui uoglio adim&atilde;darui un'oltro pa$$o, qual
+&egrave; que$to. Se con il detto mio $chioppo uoglio tirare &agrave; un $egno po$to al ba$$o, ma
+pur nella mede$ima di$tantia (detta di$opra) ue adimando $e tal mia mir a mi $eruira, $i
+come fa in piano, cioe $e io daro in brocca, ouer di $opra, ouer di $otto dal detto $egno.</I>
+N. S<I>enza dubbio che tal mira nonue $eruiria in quella mede$ima di$tantia, per le me-
+de$ime ragioni dette di $opra, ma uoi dareti pur anchora piu alto del $egno, cioe di $o-
+pra dal detto $egno.</I> S. V<I>oi dite pur anchor la uerita, perche ogni uolta che io tiro &agrave;
+alcun uccello che $ia in qualche ba$$ura, ouer di$montata, la longa $perientia miha fat-
+to cauto che $empre piglio la mira pur nelli piedi di detto uccello, come faccio anchora
+&agrave; quelli che $ono all'alta, cioe $opra &agrave; qualche arboro, ouer torre, &amp; co$i facendo rare
+uolte tiro in fallo.</I> N. I<I>o ho molto &agrave; caro, che la uostra longa i$perientia ui habbia
+dato buona te$timonianza, di quello che con ragioni naturale, ui ho conchiu$o.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMOSETTIMO
+<I>fatto dal mede$imo
+Schioppettiero.</I></HEAD>
+<p>SCHIOPPETIERO. V<I>n'altro pa$$o ui ho anchora di adimandarui qual &egrave;
+questo, tir ando$t con un $chioppo &agrave; un ber$aglio, ouer ad altro $egno, de mira, &amp;
+che per $orte la botta dia di $opra dal $egno, tra$portando poi il detto $egno alquanto
+piu lontano, ouer ritir ando$i il $chioppettero alquanto piu in drio, &amp; ritir ando poi an
+chora de mira al detto $egno, $e adimanda$e con tal tiro $i dara piu alto, ouer piu ba$$o
+dell'altro tiro.</I> N. I<I>n un $imil ca$o alla $econda uolta $i dara molto piu di $opra dal $e
+gno di quello $i fece alla prima.</I> S. V<I>oi haucti detto la uerita, perche me accaduto &agrave;
+me uolendo inuestigare quanto tiraua de mira uno $chioppo nuouo non piu tirato qual
+in una certa commune di$tantia mi da$eua di$opra dal$egno, et facendo tra$portar piu
+di lontano il detto $egno, cioe circa. 10. pa$$a con $peranza de dar in brocca, &amp; ritiran
+do al mede$imo $egno, io perco&szlig;i molto piu di $opra dal $egno alla $econda uolta che al-
+la prima, la qual co$a, mi parue tanto fuora diragione quanto dir $e po$$a, perche &agrave; mi
+me parea, &egrave; pare anchora che allontanando il $egno $e doueria battere piu ba$$o, di quel
+lo $i faceua $tandoui piu appre$$o, e per tanto haueria molto accaro &agrave; intendere la cau-
+$a di que$to inconueniente.</I> N. Q<I>ue$to non &egrave; inconueniente, anci &egrave; co$a conueniente &agrave;
+far quello che diragion de fare, &amp; inconueniente grandi&szlig;imo $aria$e $eguita$$e $econ-</I>
+<pb n=28>
+<I>do il detto uo$tro parere, perche ogni uolta che un $chioppetiero, ouer bombardicro
+tiri de mira &agrave; un $egno, &amp; che per uigor, ouer difetto delle due mire lui dia di $opra dal
+$egno. Eglie manife$io che la linea ui$uale inter$ecca, il tran$ito, ouer uiaggio qual deb-
+be far la balla, &amp; che tal inter$eccatione che fa la detta linea ui$uale con il detto uiaggio
+qual debbe far la balla, $e fa de qua dal $egno (per le ragioni adutte nel. 7. que$ito) &amp;
+perche per un molto longo $pacio, quanto piu il $egno doue $e tira $ia piu oltra la detta
+inter$eccatione, tanto piu la perco$$a dara di $opra dal$egno, tra$portando adunque il
+detto $egno, per alquanto piu lontano, $imilmente per alquanto piu lontano $ara tra$-
+ferido dalla dalla mede$ima inter$eccatione, et per tanto la botta dara piu alta, ouer piu
+di $opra dal $egno dell'altra, &amp; tanto piu quanto che piu lontano per fin &agrave; un certo ter
+mine $ara tras$erito, ouer tra$portato il detto $egno il mede$imo $eguiria $eil $chiop-
+petiero, ouer bombardiero $e ritira$$e per alquan<*>o in drio, &amp; tutto que$to che ho det-
+to $e debbe intendere quando che la botta &egrave; alta per difetto delle due mire, &amp; non per di
+fetto de colui che tira, perche $e per difetto de colui che tira, cioe che nel di$cargare il
+$chioppo lui face$$e alcun mouimento, &amp; che per tal mouimento lui de$$e di$opra, ouer
+di$otto, ouer co$ter dal $egno, tal inconueniente non $i comprende nel no$tro ragiona-
+mento, ma $olam&etilde;te quando che tal effetto occorre per difetto delle due mire del$chiop
+po. Anchor bi$ogna auertire, che il detto $egno $e potria tra$portar tanto, &amp; tanto lon
+tano dalla prima po$itione, che non $olamente $e potria dar piu propinquo al$egno del-
+la prima botta, ma anchora $e potria dar nel proprio $egno, per le ragioni adutte nel fi
+ne del. 7. que$ito, cioe $e per $orte $e tra$porta$$e tanto, &amp; tanto lontano il detto $egno,
+&amp; che per $orte $e mette$$e nel luoco doue che la nostra linea ui$uale fa la $econda in-
+ter$eccatione, c&otilde; il tr&atilde;$ito della balla $enza dubbio $e daria in brocca (come fu detto $o
+pra al detto. 7. que$ito) &amp; $e p ca$o n&otilde; fu$$e co$i preci$e in tal $econda inter$eccatione,
+ma propinquo, tal botta non dara co$i preci$amente in brocca, ma ben ui dara propin-
+quo, cioe $e tal $egn&oacute; $ara alquanto di qua da tal inter$eccatione, dar a alquanto di$opra
+dal $egno, &amp; $e $ara alquanto de la, dara alquanto di $otto dal detto $egno, &amp; tutto que
+sto facilmente $e apprendera dalle ragioni adutte per figura in fine del detto. 7. que$i-
+to. Vero &egrave;, che il detto $egno $e potria tra$portar tanto di la della detta $econda inter-
+$eccatione che la balla non potria aggiongere &agrave; quello, come per ragion naturale fa-
+cilmente $i puo comprendere.</I> S. H<I>o inte$o beni&szlig;imo la uo$tra ragione, &amp; la bo
+molto accara.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMO OTTAVO
+<I>fatto dal mede$imo
+Schioppettiero.</I></HEAD>
+<p>SCHIOPPETIERO. D<I>al $opradetto que$ito me ne uenuto un'altro in men
+te, qual &egrave; que$to, $e tir&atilde;do c&otilde; il detto mio $chioppo pur &agrave; un $egno de mira, et che p
+di$etto delle due mire io de$$e di $otto dal$egno, tra$port&atilde;do anchora il detto $egno al-
+quanto piu lontano, ouer ritir&atilde;domi alquanto in drio, &amp; ritir ando al mede$imo $egno
+de mira, ue adimando $e questa $econda botta $ara piu alta, ouer piu ba$$a della prima.</I>
+<pb>
+N. I<I>n que$to ca$o puo far uarie mutationi, perche la mira dauanti puo e$$ere <*>gual-
+mente alta alla mira de drio, &amp; puo e$$ere anchora piu alta, &amp; anchora piu ba$$a di
+quella, $e per ca$o adunque la mira dau&atilde;ti $ara eguale, ouer maggiore di quella de drio
+(per le ragioni adutte nel principio del. 7. que$ito) quanto piu $e tra$portara tal $egno
+di lontano, tanto piu ba$$a $ara la botta. Ma $e la mira dauanti $ara piu ba$$a di quella
+de drio, &amp; che per $orte la $ia talmente piu ba$$a di quella, che la no$tra linea ui$uale
+uada realmente &agrave; $egare il tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla, come $e dimo-
+$tra in fine del. 7. que$ito, in tal ca$o, la $econda botta nece$$ariamente $ara di $opra della
+prima, uero &egrave; che la puo e$$er anchor lei pur di $otto dal$egno, cioe fra il $egno, &amp; la
+prima botta, &amp; puol e$$er anchora preci$amente nel proprio $egno, cioe in brocca, &amp;
+anchor puol e$$er di$opra dal $egno, perche ogni uolta che la detta mira dauanti $ia tal
+meute piu ba$$a di quella de drio, che la no$tra linea ui$uale uada realmente &agrave; $egare il
+detto tran$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla, come di $opra &egrave; detto, &amp; che in un
+$imil ca$o alcuno $chioppettero, ouer bombardiero tiri de mira &agrave; un $egno, &amp; che per
+uigore delle dette due mire (et n&otilde; p $uo difetto) lui dia di$otto del $egno, eglie manife-
+$to che la inter$eccatione, che fa la linea ui$uale, conil tran$ito, ouer uiaggio che debbe
+far la bella, per le ragioni adutte in fine del $ettimo que$ito, $ara de la dal $egno, cioe che
+il $egno $ara fra la detta inter$eccatione, &amp; colui che tira. Et per tanto, $e il luoco doue
+$ara tra$portato il detto $egno, $ia anchora di qua da tal inter$eccatione, nece$$aria-
+mente la detta $econda botta $ara di $otto dal $egno, uero &egrave; che ui $ara piu propinqua
+della prima, cioe $ara fra il $egno, &amp; la prima botta, ma $e la tra$portatione del $egno
+$ara per $orte nel luoco della propria inter$eccatione, al detto $econdo tiro $i dara pre-
+ci$amente in brocca, cioe nel detto $egno tolto de mira, ma $e per $orte il detto $egno $a-
+ra tra$portato oltra la detta inter$eccatione nece$$ariamente la detta $econda botta da
+ra di$opra dal $egno, &amp; tanto piu dara di $opra quanto che piu oltra la detta inter$ec-
+catione $ara tra$portato detto $egno, per fin &agrave; uno certo termine (come in fine del pre-
+cedente que$ito anchor fu detto) ma $e la detta mira dauanti $ara pur alquanto piu ba$-
+$a di quella de drio, ma che tal $ua ba$$ezza $ia tanto poca, che non$ia atta di condure la
+no$tra linca ui$uale tanto ba$$a che $i po$$a congiongere con il uiaggio, ouer tran$ito,
+qual debbe far la balla, anchora in que$to ca$o in ogni tra$portatione del detto $egno, la
+botta dara pur di $otto dal $egno, uero &egrave;, che tal $econda botta potria dar di $opra, &amp;
+anchor di $otto della prima, &amp; anchora in quella mede$ima, perche $e la prima po$ition
+del $egno $ara per $orte nel luoco doue che la linea ui$uale pa$$a piu propinquo al tran
+$ito, ouer uiaggio qual debbe far la balla (come $e dimo$tra nel. 8. que$ito) tra$portan-
+do poi il detto $egno oltra al detto luoco $enza dubbio la $econda botta $ara piu ba$$a
+della prima, il mede$imo $eguiria quando, che la po$itione del $egno fu$$e oltra al detto
+luoco. Ma quando che la detta prima po$itione de $egno fu$$e de qua da tal luoco (piu
+propinquo tra$portando poi il detto $egno piu appre$$o &agrave; tal luoco, la detta $econda
+botta $ara di $opra della prima, ma pur $ara di $otto dal $egno, cioe $ara fra la prima
+botta, &amp; il $egno. Ma quando tal $egno fu$$e tra$portado di la di tal luoco propinquo
+potria e$$er tanto poco di la che pur la detta $econda botta $ara fra la prima, &amp; il $e-
+gno, &amp; potria e$$er anchor tanto di la che la detta $econda botta dara di $otto della pri-</I>
+<pb n=29>
+<I>ma, &amp; potr&igrave;a anchor e$$er co$i proportionalmente di la, che la detta $econda botta da
+ria preci$amente nel luocho della prima, &amp; tutto que$io, che ben con$iderara la figu-
+ratione del ottauo qu&aelig;$ito, $ar a manife$to. Ma quando che la mira dauanti haue$$e per
+$orte la $ua debita &amp; conueniente ba$$ezza re$petto &agrave; quella de drio, laqual co$a acca
+de rare uolte, cioe che la linea ui$uale anda$$e preci$amente &agrave; toccare, ma non $egare,
+el tran$ito, ouer uiaggio: qual debbe far la balla. Et che in un $imel ca$o alcun $cioppet-
+tero, ouer bombardiero tira$$e de mira ad alcun $egno, &amp; che per uigore delle dette
+due mire &amp; non per $uo diffetto, lui de$$e di $otto dal $egno, per le co$e dette &amp; dimo-
+strate nel. 9. que$ito, puo occorrer che tal $egno $ia di qua etiam di la dal toccamento
+delle dette due linee, perche co$i e$$endo di qua, come di la da tal toccamento $empre da
+ra di $otto dal $egno, come $opra alla figura del detto. 9. Que$ito facilmente $e appren-
+de, uero &egrave;, che quando tal prima botta fu$$e molto ba$$a, $aria da giudicare che tal $e-
+gno fu$$e di la dal detto toccamento, perche e$$endo de qua tal botta, non puo e$$er mol
+to ba$$a, per le ragioni adutte nel detto nono Que$ito, $e tal $egno adunque $ara de la
+dal detto toccamento, &amp; tra$portando poi tal $egno anchor piu in la, cioe piu lontano
+dal detto toccamento, $enza dubbio la $econda botta $ara molto piu ba$$a della prima.
+Ma quando che tal $egno fu$$e di qua dal detto toccamento, tra$portandolo poi piu in
+la, puo occorrere che tal $egno in tal $econda po$itione, $ia anchor di qua dal detto toc
+camento, &amp; puo accadere, che $ia nel proprio toccamento, &amp; puo e$$er anchor che $ia
+di la da tal toc camento. Sel $egno adunque in tal $econda po$itione $ara de qua dal toc
+camento, la $ecouda botta $ara de $opra della prima, uero &egrave;, che $ara pur de $otto dal
+$egno, cioe $ara fra el $egno, &amp; la prima botta. Ma $el detto $egno in tal $econda po$i-
+tione $ara p $orte nel p&otilde;to del detto toccamento, la detta $ec&otilde;da botta dara preci$amen
+te in brocca. Ma $el detto $egno in tal $econda po$itione $ara de la dal detto toccamen-
+to, puo e$$er tanto de la, che la detta $econda botta $ara piu ba$$a della prima, &amp; puo e$
+$er anchora co$i poco di la da tal toccamento, che la detta $econda botta $ara di $opra
+della prima, ma pur di $otto dal $egno, cioe fra il $egno e la prima botta, &amp; puo e$$ere
+anchora co$i proportionalmente di la, che la detta $ec&otilde;da botta dara preci$amente nel
+luoco della prima.</I> S. Q<I>ueste uo$tre ragioni certamente me ingra$$ano, &amp; que$to
+procede, perche le comenzo &agrave; intendere, e per que$to mio intendere, qu&atilde;do che mi cre
+deua di por fine &agrave; mei Que$iti, le uo$tre argumentationi me inducono nuoue chimere
+uella mente mia, ouer nuoui dubbij de addimandarui, ma dubito de non farui fa$tidio.</I>
+N. S<I>eguitati pur, che non mi fatti fa$tidio alcuno.</I>
+<HEAD>QVESITO VIGESIMONONO FATTO DAL
+<I>mede$imo Schioppettero.</I></HEAD>
+<p>SCHIOPPETTERO. P<I>er quanto po$$o con$iderare per le uo$tre argumen
+tationi do $opra adutte, la openione uo$tra &egrave;, che $e il $egno doue $e tira de mira n&otilde;
+$e imbatte per $orte &agrave; e$$er nel ponto doue concorre la lineaui$uale con el tran$ito, o-
+uer uiaggio qual debbe far la balla, non $i po$$a dare preci$amente in brocca. La qual
+co$a, da una b&atilde;da p ragi&otilde; naturale c&otilde;$idero, che eglie nece&szlig;ario co$i e&szlig;er, ma da laltra</I>
+<foot>H</foot>
+<pb>
+<I>banda, la mia longa i$perientia pare, che non corre$ponda preci$amente &agrave; questo: ma
+innanti che io ue dica in que conto la non me corre$ponda, uoglio che me chiariti que-
+$to altro dubbio, cioe. Donde procede, che ogni $chioppettero, &amp; anchor bombar die-
+ro generalmente quanto piu $ta propinquo &agrave; un $egno tolto de mira, tanto piu &egrave; atto
+&agrave; darui dentro, ouer &agrave; far piu bella botta, &amp; in ogni qualita de mire.</I> N. P<I>er ri$ol-
+uere regolatamente que$to uostro dubbio, in tutte le $orte, ouer qualita de differentie
+che occorrer po$$a nelle due mire. Incominciaremo prima, qu&atilde;do che per $orte la mi
+ra dauanti fu$$e preci$amente di quella mede$ima altezza, che &egrave; quella de drio. Dico
+adunque, che quando la mira dauanti $ara egualmente alta &agrave; quella de drio in tal ca$o,
+quanto piu colui, che tirara stara propinquo al $egno, tanto piu $ara atto &agrave; darui den-
+tro, ouer &agrave; far piu bella botta, &amp; que$to $eguita per due cau$e. La prima &egrave;, perche $em
+pre (come fu detto $opra el $ettimo Que$ito) tal $chioppo, ouer pezzo dara di $otto
+dal $egno, che $e tol de mira, &amp; tanto piu ba$$a $ara tal botta, quanto che piu lontano
+$ara dal detto $egno, &amp; &egrave; conuer$o, quanto che piu propinquo $ara al $egno, tanto men
+ba$$a $ara tal botta, &amp; la menor ba$$e</I>zz<I>a, che ui po$$a occorrere in $imel ca$o, $aria
+quella, quando, che $e $te$$e tanto propinqui&szlig;imo al$egno, che la i$tremita della mira
+de nanti, tocca$$e qua$i el detto $egno, che $i tol de mira, la qual ba$$ezza puo e$$er cir
+ta &agrave; tanto, quanto che &egrave; la di$tantia, che &egrave; dalla i$tremita de l'una, e l'altra mira al ua-
+cuo della canna, la quale puo e$$er poco piu della gro$$ezza del mettallo del pe</I>zz<I>o ne
+la parte de drio, che in un $chioppo puo e$$er circa &agrave; tanto, quanto &egrave; la gro$$ezza di
+un dedo, &amp; in un pe</I>zz<I>o gro$$o tanto piu, quanto piu $ara gro$$o di mettallo nella par
+te de drio. Et qu&atilde;tunque la balla $ubito, che &egrave; u$cita della bocca del $chicppo, ouer pez
+zo, uada continuamente declinando al ba$$o (come $i dimo$tra nel terzo Que$ito) ta-
+men per un poco di tempo, ouer $patio, quando che tal balla $i pote$$e uedere tal $uo de-
+clinare non $aria $en$ibile, cioe chel no$tro occhio non lo potria di$cernere, e pero in
+un corto $patio, per conto delle dette mire, tal $chioppo puo dar poco piu ba$$o del $e-
+gno tolto de mira di quella gro$$ezza d'un dedo, detta di $opra, dico per uigor delle mi
+re, e non per difetto di colui che tira, perche li difetti, &amp; accidenti, che puo occorrere
+per difetto di colui che tira, non $e comprendono nelli no$trir agionamenti, &amp; que$ta
+&eacute; la prima cau$a, che un $chioppettero, &amp; anchor bombardiero, quando che la mira da
+uanti &egrave; di quella mede$ima alte</I>zz<I>a, che &egrave; quella de drio, quanto piu stara propinquo
+al $egno tolto de mira, tanto piu $ara atto &agrave; darui dentro, ouer &agrave; far piu bella botta di
+quello fara &agrave; $tarui piu lontano, et per que$ta mede$ima cau$a occorreria el mede$imo,
+quando che la mira de nanti fu$$e alquanto piu alta di quella de drio, perche in $imel ca
+$o, come fu detto nel detto $ettimo Que$ito, $empre tal pezzo dara di $otto dal $egno
+tolto de mira, &amp; tanto piu di $otto, qoanto che piu $ara lontano dal detto $egno, &amp; la
+menor ba$$ezza che ui po&szlig;i occorrere in tal ca$o puo e$$er circa &agrave; tanto, quanto che
+$ara dalla i$tremita della mira dauanti, al uacuo della canna de tal $chioppo, ouer arte-
+gliaria, ouer poco piu, la qual co$a, quando chel $egno fu$$e, come di $opra di&szlig;i, propin
+qui&szlig;imo alla bocca del $chioppo potria e$$er poco piu dell'altra, cioe poco piu della
+gro$$ezza dun dedo, uero &eacute; che in di$tantie equale daria alquanto piu ba$$o dell altra,
+detta di $opra, ma poco piu ba$$o, ma&szlig;ime in una piccola di$tantia, $i che, come di $o-</I>
+<pb n=30>
+<I>pra &egrave; detto, que$ta &egrave; la prima cau$a, che un $chioppettero, &amp; anchor bombardiero,
+quando che la mira dauanti fu$$e ben alquanto piu alta di quella de drio, quanto piu
+$tara propinquo al $egno tolto de mira, tanto piu $ara atto &agrave; darui dentro, ouer &agrave; fare
+piu bella botta di quello $aria &agrave; $tarui piu lontano. Ma oltra &agrave; que$ta prima cau$a io re
+puto, che la ragion naturale ne in$egni una altra al detto bombardiero, ouer $chioppet
+tero, la qual &egrave; que$ta, che ogni uolta, che lui &egrave; molto propinquo al $egno doue uol tira
+re, che lui non pigli la mira nel proprio $egno, ma alquanto di $opra dal $egno, perche
+el die comprendere per di$cretione naturale, che le istremita delle due mire $ono alqu&atilde;
+to piu ad alto della bocca del pezzo, doue u$ci$$e la balla, la qual co$a facendo, uiene &agrave;
+medicare quel poco errore, detto di $opra, che doueria far in ba$$ezza quel tal tiro,
+il che lo fa piu atto &agrave; dar preci$amente in brocca. Et per tanto dico, $e quando la mi-
+ra dauanti &egrave; equalmente alta, &amp; anchor alquanto piu alta di quella de drio, el bombar
+diero, ouer $chioppettero &egrave; tanto piu atto &agrave; dar nel $egno doue tira, ouer &agrave; far piu bel-
+la botta, quanto piu ui sta propinquo, per le due ragioni di $opra adutte, molto mag-
+giormente, per le mede$ime ragione, $eguiria el mede$imo, quando che la mira dauanti
+$ara alquanto piu ba$$a di quella de drio, &amp; $ia tal $ua ba$$ezza troppo, ouer poco &agrave;
+$ufficienza: perche in qual $i uoglia modo, che la $ia piu ba$$a, la uien &agrave; unir piu la linea
+ui$uale con el uiaggio qual debba far la balla, et continuamente piu per fina al luoco do
+ue che tal linea uisuale $ega, ouer tocca, ouer che pa&szlig;a piu propinqua al detto tran$i-
+to, ouer uiaggio, qual debbe far la balla di quello $i fa nelle due po$itione dette di $opra,
+perche in quella la detta linea uisuale continuamente $i ua discostando dal detto tran$i-
+to, ouer uiaggio, che debbe far la balla, &amp; in que$te continuamente la ui $i ua piu acco-
+$tando, per fin al luoco detto di$opra, &amp; quantunque anchora in que$ta $econda po$i-
+tione de mire quanto piu el $egno, che $e tuol de mira, sara de qua dal luoco doue con-
+correra la linea ui$uale con el detto tran$ito, ouer uiaggio, ouer dal luoco, doue che piu
+tran$iranno uicine, ouer propinque, dette linee, tanto piu ba$$a sara la botta, come $e
+dimo$tra nel $ettimo, ottauo, &amp; nono Que$ito, tamen la ba$$ezza puo e$$er poca, co-
+me fu detto $opra li predetti Que$iti, pche la maggiore che ui po$$a occorrere saria
+quella, che nelle altre due prime era la maggiore, cioe quando chel segno, che $e tol de
+mira fu$$e propinqui&szlig;imo alla mira dauanti, cioe alla bocca del $chioppo, ouer pez-
+zo, la qual di sopra determina&szlig;imo in un $chioppo poter e$$er poco piu della gro$$ez
+za dun dedo, se la maggior ba$$ezza adunque &eacute; poco piu dun dedo in un $chioppo $tan
+do al segno propinqui&szlig;imo alla bocca di quello. E$$endo adunque tal $egno alquanto
+lontano da detta bocca, nece$$ariamente men ba$$a $ara la $ua botta, cioe men di quella
+gro$$e</I>zz<I>a dun dedo, &amp; tanto men ba$$a, quanto che $ara piu lontano dalla bocca del
+$chioppo, pur che non $ia oltra alla detta intersecatione, ouer toccamento che fa la det
+ta linea uisuale con el tran$ito della balla, ouer alla maggior propinquita di quelle, e&szlig;&etilde;
+do adunque tal segno lontano al men diece pa$$a della detta bocca del $chioppo, qua$i
+che la ba$$ezza de tal botta non $aria $en$ibile, oltra che, come di $opra di&szlig;i, qu&atilde;do che
+colui, che tira &egrave; molto propinquo al $egno doue tira, credo per una certa de$cretione
+naturale, che lui non pigli la mira preci$amente nella brocca, ma una minima co$a piu
+alto, perche lui die comprendere per ragion naturale, come di $opradi&szlig;i, che la i$tre-</I>
+<foot>H <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>mita delle due mire $ono alquanto piu alte della brocca del $chioppo doue u$ci$$e la bal-
+la. la qual co$a facendo (come credo che faccia) ueneria ad annular quel poco errore,
+che doueria far in ba$$ezza la detta balla, &amp; per que$te due cau$e tal $chioppettero,
+ouer bombardero con tal $orte di mire generalmente $ara molto piu atto &agrave; dar nel $e-
+gno, ouer &agrave; far piu bella botta in un luoco propinquo di quello $aria con le due prime
+qualita de mire dette nel principio di que$to Que$ito, perche in que$ta qualita la linea
+ui$uale per molto $patio ua qua$i congionta, ouer poco di$tante dal tran$ito della balla,
+e pero in tutto quel $pacio che &egrave; fra la bocca del $chioppo, &amp; el luoco doue concorano
+le dette due linee, ouer doue che $ono piu propinque, non $e &egrave; $uggetto qua$i ad alcuno
+errore per le ragion dette di $opra, dico ad alcuno errore p conto delle mire.</I> S. C<I>er
+tamente con que$to uo$tro ragionamento uoi me haueti $atisfatto in tutto, e per tutto,
+perche da una banda io teneua, per le ragioni da uoi adutte nel precedente Que$ito,
+che fu$$e impo&szlig;ibile &agrave; dar in un $egno tolto de mira, quando che tal $egno non fu$$e pre
+ci$amente nel ponto della inter$ecatione, ouer del toccamento delle due linee concor-
+rente, cioe della linea ui$uale, &amp; del tran$ito della balla, &amp; dell'altra banda, me parcua
+che la mia longa i$perientia non corre$ponde$$e &agrave; questo, perche con el mio $chioppo
+ho tirato, &amp; morto infiniti uccelli, alcuni &agrave; $tarui competentamente da lontano, alcu-
+ni altri &agrave; $tarui co$i mediocrem&etilde;te di lontano, et alcuni altri $tarui molto propinquo,
+la qual co$a non potria accadere, e$$endo, come prima tenea (perche $e le mire del detto
+mio $chioppo $ono tale, che mi facciano concorrere la mia linea ui$uale con el tran$ito
+della balla, el ponto di tal c&otilde;cor$o eglie da credere, che $empre $i faccia qua$i in una me
+de$ima di$tantia (ma&szlig;ime tir ando per un mede$imo uer$o, e cargandolo $empre &agrave; uno
+mede$imo modo) e per tanto e$$endo $tata la co$a &agrave; che $e tira piu, ouer men distante di
+quella tal determinata di$tantia, $aria $tato impo&szlig;ibile &agrave; imbroccar la detta co$a tol-
+ta de mira, e gia (come di $opra ho detto) per i$perientia ritrouaua al contrario, cioe
+che in di$tantie commune, &amp; mediocre, &amp; propinque, &amp; in un mede$imo uer$o me oc-
+cor$o molte uolte &agrave; dar imbrocca con el mio $chioppo, la qual co$a mi faceua $tar mol
+to ambiguo, ma uoi me haueti ottimamente da ogni dubbio fatto chiaro, &amp; ma&szlig;ime
+che ogni uolta che mi occorre &agrave; tirare &agrave; qualche uccello, che me $ia molto propinquo,
+io co$tumo come di $opra dicesti, cioe &agrave; p&igrave;gliar la mira talmente piu alto, che la bocca
+del mio $chioppo uenga &agrave; c&otilde;uerzerme lo uccello, il che fac&etilde;do rare uolte tiro in fallo.</I>
+N. M<I>i piace a$$ai, che la uo$tra longa $perientia ui renda bona te$timonianza di quel
+lo, che per ragion naturale, e geometrica la mia mente $ente.</I> S. Q<I>uantunque del mio
+dubbio me habbiati fatto chiaro, nondimeno pen$ando $oprala uo$tra argumentatio-
+ne, me ne occor$o nouamente un'altro in mente, ma dubito din&otilde; farui fa$tidio.</I> N. S<I>e
+guitati pur che non mi fatte fastidio alcuno, anci me fatti appiacere.</I>
+<HEAD>QVESITO TRIGESIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Schioppetero.</I></HEAD>
+<p>SCHIOPPETTERO N<I>ella argumentatione per uoi fatta $opra al preced&etilde;
+te Que$ito, c&otilde; boni&szlig;ime ragionihauete dimo$trato qualm&etilde;te un $chioppettero in</I>
+<pb n=31>
+<I>un $egno propinquo &egrave; s&etilde;pre $uggetto &agrave; dar alqu&atilde;to di $otto dal $egno, cioe piu ba$$o del
+$egno, &amp; che tal ba$$ezza non puo eccedere la gro$$ezza d'un dedo, o poco piu, &amp; lo
+ho ui$to molti, che con uno mede$imo $chioppo, in una non molto longa di$tantia tir an-
+do de continuo &agrave; un $egno hauer dato talhora molto di $opra dal $egno, &amp; talhora mol
+to di $otto, &amp; talhora molto co$tero, &amp; talhora nel proprio $egno, e per tanto ue adi-
+mando la cau$a di que$to inconueniente, il quale me pare e$$er molto di$cordante &agrave; tutte
+le uostre ragioni adutte in tutte le uo$tre argumentationi.</I> N. B<I>i$ogna $apere, che tut
+ti gli errori occorrenti nel tirar de $chioppo, alcuni ponno e$$er cau$ati $olamente dal-
+le mire, &amp; alcuni altri $olamente per difetto da colui che tira, &amp; alcuni altri per difet-
+to dell'uno, &amp; dell'altro, cioe &amp; dalle mire, &amp; da colui che tira. Gli errori adunque, del
+li quali nelle precedente no$tre argumentationi hauemo parlato, $ono quelli che $ola-
+mente dalle mire ponno e$$er cau$ati, non interponendoui alcuno minimo difetto de co-
+lui, che tira (come piu uolte alli $uoi lochi &egrave; $tato detto) perche gli errori che proce-
+deno $implicemente dalle due mire hanno in $e regola &egrave; mi$ura, come alli $uoi lochi &egrave; $ta
+to detto, ma quelli che $implicemente procedeno per difetto di colui che tira, non hanno
+in $e alcun ordine, ouer regolarita, perche la maggior parte de tai errori, procedeno
+per cau$a de qualche mouim&etilde;to, che ha fatto con il $chioppo colui che tira dapoi che ha
+pre$a la mira, ouer nel di$cargar del $chioppo, perche ogniminimo moto fatto in quel
+lo i$tante, che $e di$carga il detto $chioppo puo cau$ar grande errore al luoco, ouer al $e
+gno doue $e tira de mira, &amp; tanto piu quanto piu tal $egno $ara lontano, &amp; perche tal
+mouimento del $chioppo (qual puo occorrere, per il menar del fiato, ouer per il batter
+del pol$o, ouer per tremar della mano) non ha in $i regolarita alcuna e per tanto quan-
+do che il $egno fu$$e ben preci$amente nel ponto doue concorre la linea ui$uale con il
+uiaggio qual doueria far la balla (nel qual luoco alla ragion delle mire lui doueria dar
+preci$amente in brocca) nondimeno quel tale, mouendo il $chioppo lui &eacute; $oggetto &agrave; er-
+rare in tutti i uer$i, cioe che eglie $oggetto $i &agrave; dar di$opra, come di $otto dal$egno, &amp;
+co$i anchora &agrave; dar co$tero $i dalla banda de$tra, come dalla $ini$tra, uero &egrave;, che eglie
+etiam $oggetto &agrave; dar per $orte in brocca, &amp; tutti questi mede$imi accidenti gli puo ac-
+ca$are quando che il $egno fu$$e di qua, ouer di la di tal concor$o, uero &egrave;, che quando il
+detto $egno fu$$e di la da tal concor$o, glierrori $i cau$ano maggiori (per la gran di-
+$tantia) di quello fariano e$$endo di qua, per e$$er piu propinquo, perche in uero quan-
+to piu il $egno &egrave; propinquo &agrave; colui, che tira, tanto piu ogni $pecie di errore $e $minui$$e
+in lui, e pero tanto piu $e &egrave; $oggetto &agrave; darui dentro, ouer &agrave; far piu bella botta, come $i<*>
+detto nel precedente que$ito; &amp; &agrave; tutti que$ti mede$imi accidenti, anchora &egrave; $oggetto
+quando che nelle mire fu$$e qualche difetto, cioe che per il mouimento del detto $chiop
+po lui &egrave; $oggetto &agrave; dare $i di $opra, come di $otto del $egno, &amp; etiam co$tero. Anchora
+eglie $oggetto &agrave; dar preci$amente in brocca, perche quel moto del $chioppo potria per
+$orte e$$er tale che medicaria il difetto delle mire, &amp; darla in brocca, uero &egrave;, che non $a
+riu per $uo $apere, ma$olamente per $orte.</I> S. N<I>on piu, che ue ho inte$o beni&szlig;imo, et
+que$ta uo$tra argumentatione, me ha certamente da ogni mio $cropolo$o dubbio ret-
+camente chiarito.</I>
+<HEAD>I<I>l fine del Primo Libro.</I></HEAD>
+<pb>
+<HEAD>LIBRO SECVNDO DE LI
+QVESITI ET INVENTION DIVERSE.</HEAD>
+<HEAD>DE NICOLO TARTAGLIA,
+S<I>opra la differentia, che occorre nelli tiri, &amp; effetti
+fatti con balla de Piombo, ouer di Ferro, ouer
+di Pietra, &amp; altre uarie particola-
+rita, circa la proportione,
+pe$o, &amp; mi$ura delle
+dette balle.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL SIGNOR
+G<I>abriel Tadino Cauallier de Rodi, &amp; Prior
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. D<I>apoi che non $appiamo piu che dire, per al pre$en-
+te $opra le qualita di tiri, &amp; altri accidenti delle Artegliarie, per
+non $tar otio$i dapoi la lettione di Euclide, uoglio che parlamo al-
+quanto delle qualita, &amp; accidenti delle diuer$ita delle balle.</I> E <I>per
+tanto, ditemi un poco, qual credeti che andara piu lontano, &amp; quan
+to una balla di piombo, ouer di ferro, tirate con una i$te$$a arte-
+gliaria, &amp; &agrave; una iste$$a elleuatione, &amp; con egual quantita di polue-
+re.</I> N. B<I>i$ogna che quella me dica, con quanta quantita di polue-
+re.</I> P. P<I>oniamo con li dui terzi di quello pe$ara la balla di piombo.</I> N. S<I>enza dub
+bio la balla di ferro andara piu lontano.</I> P. Q<I>uanto piu.</I> N. N<I>elli tiri ba&szlig;i, cioe
+con il pezzo aliuellato andara qua$i un terzo de piu, ma alla elleuatione d'un ponto, an
+dara alquanto meno d'un terzo piu, &amp; quanto piu la $e andara elleuando tanto piu an-
+dara $cemando di tal proportione, talmente che tirandola alla elleuatione del quinto,
+ouer $e$to ponto, tal balla de ferro andara piu lontano di quella di piombo $olamente
+poco piu d'un quinto, &amp; accio che</I> V.S. <I>meglio me intenda, poniamo che la balla di pi&otilde;
+bo, $tando il pezzo aliuellato, uada di lontano pa$$a. 300. dico che la balla di ferro (ti-
+rata con quella mede$ima quantita di poluere con che fu tir ata quella de piombo (cioe
+con li dui terzi di quello pe$a la detta balla di piombo) andara di lontano qua$i pa$$a.
+400. cioe qua$i in $e$quitertia proportione, ma $e tal balla de piombo alla elleuatione
+del quinto, ouer $esto ponto anda$$e di lontano poniamo pa$$a. 3000. dico che la balla
+di ferro &agrave; tal elleuatione, con la mede$ima poluere, andara di lontano poco piu di pa$$a.
+3600. cioe poco piu che in $equi quinta proportione.</I> P. P<I>erche ragione $eguita tal
+co$a, cioe che co$i nelli tiri elleuati, non eccede $econdo la mede $ima proportione che fa
+nelli ba&szlig;i.</I> N. P<I>erche lo aere fa maggior re$istentia proportionalm&etilde;te al corpo men
+graue, $econdo la$pecie, di quello fa al piu graue, &amp; tanto piu qu&atilde;to piu la ritroua quel
+lo men ueloce, ouer piu lento, e la$$o. Et perche nelli tiri ba&szlig;i, non pertran$i$$e per aere
+$aluo che nella $ua piu uigoro$a uelocita, perche pre$to ritroua la terra che ue impe-</I>
+<pb n=32>
+<I>di$$e il moto, e pero non ui $e moltiplica tanto la offen$ione dell'aere, quanto che fanelli
+tiri elleuati, perche in quelli pertran$i$$e a$$ai piu tempo per l'aere, &amp; ma&szlig;ime nella
+$ua la&szlig;itudine, nella qual la&szlig;itudine (come di $opra di&szlig;i) lo aere ui ha proportional-
+mente maggior potesta, &amp; dominatione di quello ha nelli tiri ba&szlig;i, &amp; per tanto la det
+ta balla di ferro non eccede tanto la balla di piombo nelli tiri elleuati (proportional-
+mente) quanto fa nelli tiri ba&szlig;i.</I> P. V<I>e ho inte$o beni&szlig;imo.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual credeti poi che andara piu lontano, o la detta balla di piom-
+bo, ouer di ferro, tirate pur con una i$te$$a artegliaria, &amp; &agrave; una i$te$$a elleuatio
+ne, ma cia$caduna con la $ua poluere ordinaria, cioe con li dui terzi di quello pe$a cia-
+$caduna balla per $e.</I> N. N<I>elli tiri ba&szlig;i, cioe aliuellati, ouer poco elleuati non ui $ara
+gran differentia, ma nelli tiri molto elleuati, come $aria &agrave; dire alla elleuatione del terzo,
+quarto, quinto, &amp; $esto ponto, la balla de piombo andara a$$ai piu lontano di quella di
+ferro, &amp; tutto questo procedera per le ragioni adutte nel precedente que$ito.</I> P. I<I>o
+haueua in animo di uolerui adimandare, quando che cadauna di dette balle fu$$e tirata
+con li dui terzi poluere di quello pe$a la balla di ferro, qual $aria andata piu lontano,
+ma per le ragion di $opra adutte comprendo che la balla di ferro andaria piu lontano.</I>
+N. C<I>o$i &egrave;.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Priore
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual credeti poi che andara piu lontano, &amp; quanto una balla di fer-
+ro, ouer una di pietra pur tirate con una i$te$$a artegliaria, &amp; &agrave; una i$te$$a elleua-
+tione, &amp; con egual quantita di poluere, cioe con li dui terzi poluere di quello pe$a la
+balla di ferro.</I> N. S<I>enza alcun dubbio la ragion ne dimostra che nelli tiri ba&szlig;i, et nel
+la maggior parte delli elleuati, la balla di pietra andara piu lontano di quella di ferro.</I>
+P. E<I>t quanto andara piu lontano.</I> N. N<I>elli tiri ba&szlig;i (poniamo dal $ito della equali-
+ta, per fina alla elleuation de un $ol ponto) la balla de pietra andara piu lontano, circa &agrave;
+un quarlo piu di quello $ara andata, ouer che andaria la balla di ferro, &amp; inanti piu che
+manco, ma poi nelli tiri piu elleuati, non cre$$aria tanto, &amp; tanto meno quanto piu $a-
+ranno elleuati, &amp; talmente andara $cemando che alla elleuatione del quarto ponto ui $a
+ra pochi&szlig;ima differentia, cioe che &agrave; tal elleuatione andara qua$i tanto lontano la balla
+di ferro quanto quella di pietra, ma alla elleuatione del quinto, &amp; $e$to ponto la balla
+di ferro andara poi alquanto piu lontano di quella di pietra, &amp; tutto que$to procede
+per le ragioni adutte $opra il primo que$ito.</I> P. C<I>ertamente le $ono co$e belle da
+con$iderare.</I>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual credeti poi che andara anchora piu l&otilde;tano, o la detta balla di
+ferro, o quella di pietra, pur tirate c&otilde; una i$te$$a artegliaria, et &agrave; una i$te$$a elle
+uatione, ma con la $ua poluere ordinaria, cioe tirando la balla di ferro con li dui terzi,
+poluere di quello pe$a la balla, &amp; quella di pietra con un terzo di quello pe$a la mede$i
+ma balla di pietra.</I> N. L<I>a determination di que$to non &egrave; molto facile per il uariar
+della proportione del pe$o di cadauna balla alla $ua poluere, nondimeno conchiudo che
+la balla di ferro andara piu lontano di quella di pietra in ogni elleuatione, uero &egrave;, che
+quanto piu il tiro $ara elleuato, tanto piu andara piu lontano la detta balla di ferro pro
+portionalmente di quella di pietra, &amp; econuer$o, cioe che quanto piu il tiro $e acco$te-
+ra al $ito della equalita, ui occorrera menor differentia</I>. P. C<I>omprendo adunque che
+quelli primi che determinorno che alla balla di pietra ui $i doue$$e dar $olamente il ter-
+zo poluere, di quello pe$a la balla, il ferno, perche for$i con con la $perientia trouaro
+quello che uoi diceti, cioe che $e agguagliaua &agrave; quella di ferro.</I>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual teneti che fara maggior effetto, ouer pa$$ata (in una egual di
+$tantia) una balla di piombo, ouer di ferro tirate con una i$te$$a artegliaria, &amp; &agrave;
+una i$te$$a elleuatione, &amp; prima con egual quantita di poluere, cioe con li dui terzi di
+quello pe$a la balla de piombo) &amp; dapoi con la $ua poluere ordinar&igrave;a.</I> N. D<I>i $opra
+nel primo que$ito fu conchiu$o che la balla di ferro in ogni elleuatione andara piu lon-
+tano di quella di piombo (e$$endo pero ambedue tirate con quella detta egual quantita
+di poluere) e pero $e la co$a doue $e tira fu$$e tanto lontano che la balla di piombo non
+ui pote$$e arriuare, &amp; che quella di ferro ui arriua$$e, cadauno $apra far que$to giudi-
+cio $enza che io il dica, ma $e la detta co$a doue $e tira$ara in una di$tantia conueniente
+all uno, e l'altro tiro, &amp; che la detta co$a non $ia di tal durezza che $ia atta &agrave; $mac care
+la balla de piombo, $enza dubbio la balla de piombo fara molto maggior effetto, ouer
+pa$$ata di quello fara la balla di ferro, per cau$a della $ua maggior grauita, perche mol
+to piu opera la grauita che la uelocita (come $opra al. 16. que$ito del primo anchor fu
+detto) uero &egrave;, che quando la detta co$a doue $e tira fu$$e di tal durezza che fu$$e atta &agrave;
+$maccar la detta balla di piombo, ui$aria da dubitare, che la balla di ferro doue$$e pene
+trare alquanto piu di quella di piombo, uero &egrave;, che $e ben la balla di piombo non pene-
+tra$$e tanto quanto quella di ferro, il non re$tara ch'ella non conqua&szlig;imolto piu la det
+ta co$a perco$$a di quello fara la detta balla di ferro, per cau$a della $ua maggior gra-
+uita, &amp; tutto que$to che $e detto di tai balle tirate, con la detta egual quantita di polue-
+re meglio $e uerificara tir andole con la $ua poluere ordinaria, cioe con li dui terzi di
+quello chi pe$a cadauna balla per $e, cioe che nelle co$e che non $iano atte per $ua durez
+za &agrave; $maccare la balla de piombo molto piu $ara di maggior effetto, ouer pa$$ata la</I>
+<pb n=33>
+<I>detta balla di piombo di quella di ferro, di quello era tirandole cadauna con la $opra
+detta equal quantita di poluere, &amp; $imelmente in quelle co$e, che per la $ua durezza
+$iano atte &agrave; $maccar la balla de piombo, quantunque for$i la balla di ferro potria e&szlig;er
+che penetra$$e alquanto piu, nondimeno molto maggior botta, &amp; conqua$$am&etilde;to fara
+la balla di piombo di quella di ferro.</I> P. E<I>glie co$a, che a$$ai mi con$ona.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Priore di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. Q<I>ual credeti poi che fara maggior effetto, ouer pa$$ata (in equal
+di$tantia) una balla di ferro, ouer di pietra, tir ate con una i$te$$a artegliaria, &amp;
+a una i$te$$a elleuatione, &amp; prima con equal quantita di poluere, cioe con li dui terzi
+di quello pe$a la balla di ferro, &amp; dapoi con la $ua poluere ordinaria.</I> N. I<I>n que$ta
+non ui &egrave; alcun dubbio, che la balla di ferro fara molto maggior effetto, ouer pa$$ata, et
+in ogni qualita di materia, di quello fara la balla di pietra, domente che la co$a doue $e
+tira non fu$$e tanto lontana, che la balla di ferro non ui pote$$e arriuare, &amp; che quel-
+la di pietra ui arriua$$e (come fu detto anchora$opra la balla di piombo, &amp; di ferro
+nel precedente Que$ito) &amp; $e adunque la balla di ferro fara maggior effetto, ouer pa$
+$ata, della balla di pietra tirandole ambe due con quella equal quantita di poluere, mol
+to maggior effetto, ouer pa$$ata fara la poi tirandole ambe due con la $ua poluere ordi
+naria, cioe la balla di ferro con li dui terzi di quello pe$a la detta balla, &amp; quella di pie
+tra con un $olterzo di quello pe$a detta balla di pietra.</I> P. I<I>o ho $empre tenuto, che
+co$i fu$$e, come uoi hauete detto, &amp; determinato.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. E<I>$$endo io &agrave; Rhodi al tempo, che il Turco ui era &agrave; torno, &amp; e$$en
+do io andato in una certa parte della terra con molti gua$tadori per far fare al
+cuni ripari, accadete, che ne fu tirato da Turchi con una artegliaria, &amp; la balla con el
+$uo ciffolare $e fece $entire tanto di lontano, che ogn uno hebbe a$$ai commodita di po
+ter dar luoco alla detta balla, &amp; $chiuar$i da quella, &amp; co$i ogn'un fece. Et dapoi che
+la detta balla hebbe fatto il $uo effetto fru$tatorio, ogniuno retornorno &agrave; lauorare $icu
+ramente confidando$i, che $e ben ue retirauano piu di $aluar$i $empre al aui$o della bal
+a, cioe al$uo ciffolare, hor accadete, che ue retirorno un'altra uolta, &amp; la detta balla
+uenne tanto quietamente, che alcun non la $entete, $aluo nel aggiongere, ouer nel far el
+$uo effetto, talmente che quella ucci$e quattro gua$tadori, hor ue adimando la cau$a di
+tal $uo uenir co$i tacito, &amp; quieto, &amp; ma&szlig;ime, che ue retirorno molte altre nolte, &amp;
+faceua el mede$imo.</I> N. L<I>a cau$a di tal effetto procede, per le ragioni adutte nel. 4.
+Que$ito del primo libro, cioe, perche la prima uolta, che ui fu tirato, tal balla ritrouo
+lo aere quieto, per la qual quietitudine, fa maggior re$i$tentia al moto della balla di
+quello faria e$$endo commo$$o, per la qual re$i$tentia $e cau$a quel$uo $i gr&atilde; ciffolare,</I>
+<foot>I</foot>
+<pb>
+<I>cioe, che tal ciffolare, na$$e dalla gran difficulta, che ritroua la detta balla in penetrar
+tal aere ripo$ante, e quieto: ma perche alla $ec&otilde;da uolta tal balla, non $olamente la ritro
+uo tal aere tutto commo$$o, rotto, &amp; conqua$$ato, dalla prima balla tirata, ma ancho-
+ra molto tendente, ouer $corrente uer$o al luoco doue $e tira, cioe $econdando el moto
+della detta halla, per le qual co$e la detta balla, per non ritrouar quell'ostacolo alla $e
+conda uolta, ch<*> fece alla prima, la non ciffolaua co$i forte, come fece alla prima uolta,
+&amp; per le mede$ime ragioni molto meno doueua ciffolare nelli altri tiri, e$$endo pero ti
+rati con$equentemente.</I> P. Q<I>ue$ta uo$tra ragione mi con$ona a$$ai.</I>
+<HEAD>QVESITO OTTAVO FATTO DAL
+M<I>agnifico</I> M. B<I>ernardo Segreo.</I></HEAD>
+<p>MAGN. M. BERNARDO Q<I>ual credeti che andara piu l&otilde;tano, una balla
+graue, &ograve; una leggiera, tir&atilde;do l'una e laltra c&otilde; una i$te$$a artegliaria, et &agrave; una i$te$
+$a elleuatione, &amp; con equal quantita di poluere.</I> N. A <I>que$to non ui $i puo dare de-
+terminata re$po$ta, che non di$tingue la differentia della lor grauita, &amp; la quantita de
+la poluere, perche, &amp; la grauita della co$a, &amp; la leuita $e &eacute; uista fru$tare la uirtu del
+mouente, perche la co$a tirata puo e$$er di tal leuita, che &agrave; pena, ouer poco lontano dal
+la bocca del pezzo $ara $penta, ouer tirata, &amp; $imelmente potria e&szlig;er di tanta gran
+grauita (ri$petto alla poca quantita della poluere) che $eguitaria el mede$imo inconue
+niente, e pero eglie nece&szlig;ario &agrave; di$tinguere la differentia della lor grauita, etiam di
+che materia $ia cadauna balla, etiam la quantita della poluere, perche $e l'una fu$$e de
+piombo, &amp; l'altra di ferro, ouer di pietra, &amp; tirandole con i dui terzi di poluer&egrave; di
+quello pe$a la balla de piombo, eglie co$a chiara (per le ragioni adutte di $opra nel pri-
+mo, &amp; terzo Que$ito) che la balla di ferro, ouer di pietra andara piu lontano di quel
+la di piombo, ma $e l'una de dette balle fu$$e di piombo, ouer di ferro, et l'altra di legno
+leggiero, ouer di quel $uore, che $i mette nelli $ubri, ouer zocoli delle donne, eglie da
+credere che la balla graue, cioe quella di piombo, ouer di ferro (tirata con la $ua pol-
+uere or dinaria) andara molto piulontano, della balla leue (cioe di quella balla di le-
+gno leggiero, ouer di$uore) tirate anchor quelle con la mede$ima quantita di polue-
+re. Ma uoltando carta, che uole$$e tirare una balla de piombo da lire cento con un ca-
+non da cento, &amp; $imelmente una balla di legno di quella mede$ima grandezza, ouer
+gro$$ezza, che &eacute; quella di piombo, ma tirare l'una, e l'altra $olamente con una lira,
+ouer due di poluere, eglie da credere in que$to ca$o, che la balla di legno andara piu l&otilde;
+tano di quella di piombo, la qual co$a ne auerti$$e qualmente eglie nece$$ario, che tra
+la grauita della co$a tirata, &amp; la uirtu della co$a mouente (ouer che $penge) ui ca$ca
+una $ua limitata proportione.</I> M. B. Q<I>ue$to uo$tro di$cor$o non me di$piace, &amp;
+$appiati, che una uolta mi uol$i chiarire di que$to dubbio, &amp; feci far una balla, pur di
+mettallo, ma bu$a, cioe uacua di dentro, &amp; la feci tirare, &amp; quella ando a$$ai meno del
+la balla or dinaria di ferro.</I>
+<pb n=34>
+<HEAD>QVESITO NONO FATTO DAL MAGNIFICO
+S<I>ignor Giulio Sauorgnano.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR GIVLIO E<I>glie una balla, che per diametro &egrave; onze quatro di mi
+$ura, &amp; pe$a lire otto, hor ue adimando quanto pe$aria unaltra, che fu$$e per dia
+metro onze.</I> 6. N. L<I>a pe$aria lire.</I> 27. S. G. C<I>ome &egrave; po&szlig;ibile, che una balla, che
+$ia per diametro onze. 6. de mi$ura (che $aria mezzo pie) non pe$i piu de lire. 27. an
+zi tengo, che debbia pe$are piu de lire.</I> 60. N. E<I>glie il uero, che $e tal balla fu$$e di
+ferro, et che per diametro la fu$$e onze. 6. de mi$ura ordinaria (che $aria me</I>zz<I>o pie)
+$enza dubbio tengo, che pe$aria circa &agrave; dette lire.</I> 60. S. G. P<I>erche diceti adunque
+che la pe$ara $olamente lire.</I> 27. N. I<I>o dico, che la pe$ara lire. 27. stante, che quella
+che &egrave; di diametro onze quattro pe$i $olamente lire otto: ma$e tal balla fu$$e de $erro,
+&amp; che de diametro la fu$$e (come &egrave; detto) onze quattro de mi$ura ordmaria (cioe un
+terzo dun pie) la pe$aria piu de lire. 18. uel circa, e pero io ho ri$posto $econdo la pro
+po$ta.</I> S. G. E<I>t come haueti trouato quelle lire.</I> 27. N. I<I>o le ho ritrouate in que-
+$to modo, io ho cubato quelle onze. 4. (diametro della prima balla) el cubo delle quale
+&egrave;. 64. &amp; $imelm&etilde;te ho cubato quelle. 6. onze (diametro della $ec&otilde;da balla) el cubo del
+le quale &egrave;. 216. et dapoi per la regola del tre, dico: $e. 64. pe$a lire. 8. che pe$ara. 216.
+multiplico, &amp; parto $econdo l'ordine di tal regula, &amp; mene uenuto le dette lire. 27. e
+pero ho conclu$o, che la detta $econda balla pe$aria lire. 27. $tante che la prima pe$a$-
+$e $olamente lire.</I> 8. S. G. V<I>eho inte$o beni&szlig;imo.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMO FATTO DA M. ZANAN-
+<I>tonio di Ru$coni Pittor, &amp; Architettor.</I></HEAD>
+<p>ZANANTONIO E<I>glie una balla, che per diametro &egrave;. 5. deda ui
+adimando
+come faro io aritrouare quanto che $ia el diametro duna altra balla che $ia dop-
+pia &agrave; questa.</I> N. V<I>oi doueti cubar quelli cinque deda de diametro, el qual cubo $ara
+125. &amp; questo. 125. uoi lo adoppiareti, fara. 250. &amp; la radice cuba di que$to. 250. $a-
+ra el diametro di quella $ec&otilde;da balla (doppia alla prima) la qual radice cuba de 250.
+cauandola per el modo, che ui ho mo$trato uoi trouareti, che la $ara alquanto piu de
+$ei deda, cioe ui auanzara. 34. rotti.</I> Z. C<I>ome mi debbio gouernare con quello. 34.
+che mi auanza per formar il conueniente rotto da accompagnar con quelli $ei deda.</I>
+N. L<I>a bona regola di formar el rotto di quel re$iduo, che auanza nella e$tratione
+della radice cuba (nelli numeri non cnbi) per fin &agrave; que$ta hora maiho ritrouato in al-
+cun Autore, che di tal materia habbia trattato, che l'habbia rettamente inte$a, &amp; que
+$to procede ($e non me inganno) perche el retto modo da cauar la detta radice cuba,
+dalla maggior parte &egrave; ignorato, n&otilde; dico ignorato, che quelli tali n&otilde; la $appiano caua
+re, ouer che le regole da lor po$te, non $eruino per cauarla, ma uoglio dire, che tai
+$ue regole non procedeno per la uera, &amp; retta uia naturale, perche $e que$ti tali proce
+de$$eno per la $ua rettauia nel cauar la detta radice cuba, &amp; che intende&szlig;ino po<*>la
+cau$a di tal $uo operare, facile ui $aria ad a&szlig;ignare con ragione la uera regola da</I>
+<foot>I <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>$ormar el $uo rotto, nelli re$idui restanti nel $uo operare.</I> Z. L<I>a retta uia da cauare
+la detta radice cuba, non eglie quella, che uoime baueti mo$trata.</I> N. Q<I>uella pro-
+pria.</I> Z. D<I>apoi che uoi me haueti mo$trata tal regola, uoi me mo$trareti pur ancho
+ra el modo da formar rettamente el detto rotto.</I> N. P<I>er al pre$ente uoi hareti pa-
+tientia, ma ben ui prometto, che in breue con alcune altre co$e in$ieme ue le faro uede-
+re &agrave; uoi, et alli altri.</I> Z. N<I>on potendo far altro haro patientia per fin a quel t&etilde;po.</I>
+<HEAD>QVESITO VNDECIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> M. Z<I>anantonio di Ru$coni.</I></HEAD>
+<p>ZANANTONIO. C<I>on che regola, ouer uia determina adunque Vetruuio
+la proportione delle pietre, che $e hanno da mettere al forame della Balista.</I> N.
+A<I>de$$o me aricordo, che la ragione, che uoi me adimanda$ti nel precedente Que$ito &eacute;
+proprio quella mede$ima, che pone il detto Vittruuio al. 17. capitulo del $uo decimo li-
+bro, nel qual luoco lui conclude, che $el$a$$o qual debbe tirare la bali$ta $ara dui pe$i,
+cio&egrave; de due libre) che el forame del $uo capitello $ara de. 5. digiti, ouer dedi, e che $e tal
+$a$$o $ara de. 4. libre, dice chel detto forame $ia fatto de. 6. digiti, ouer dedi, la qual de
+terminatione &eacute; $imile alla no$tra fatta nel precedente Que$ito re$petto al numero $a-
+no, cioe al $e$to, ma non al rotto, perche quello. 34. che in tal luoco ne auanzo ne ri$p&otilde;
+de a$$ai piu dun quarto de digito, cioe, che tal forame doueria e$$er alquanto piu de di-
+giti. 6. <*> un quarto.</I> Z. P<I>otria e$$er, che il fu$$e $tato mal tradutto.</I> N. E<I>l mede$i-
+mo $i trouanel Latino.</I> Z. V<I>edeti mo, $e nelle altre $ue determinationi, che $eguitano
+in tal luoco, $ono giu$tamente c&otilde;clu$e.</I> N. S<I>enza dubbio ui &egrave; qualche errore, ma piu
+in una, che nell'altra, &amp; credo tutto que$to proceda per ignorare quella regola da noi
+ritrouata (detta nel precedente Que$ito) di $apere formare el $uo conueniente rotto
+di quel re$iduo, che auanza nelle e$trationi delle radice cube, nelli numeri non cubi, &amp;
+che el $ia eluero, lui conclude, che $el$a$$o, che $e ha da tirare $ara de. 7. libre, che el fo
+rame del capitello de detta bali$ta $i debbia far de digiti. 7. &amp; per el rotto, che debbe
+e$$er de piu de detti digiti. 7. lui mette noue ponti in forma qua$i circulare.</I> Z. C<I>he
+$a, che quelli. 9. ponti non $ignificano el conueniente rotto, ouer parte de digiti, che uol
+e$$er el detto forame de piu delli detti. 7. digiti, quantunque che noi non intendamo el
+$igni$icato de detti noue ponti, per e$$er co$a antiqua.</I> N. Q<I>uando co$i fu$$e nece$-
+$ariamente $eguitaria, che in qualunque luoco doue $ono po$ti quelli tali noue ponti, ui
+repre$enta$$ono uno mede$imo rotto, la qual co$a non &egrave; uera, perche nelli detti luochi
+ui occorre rottimolto diuer$i in quantita, e$$empi gratia, al detto $a$$o de $eilibre, el
+detto forame uora e$$er de. 7. digiti, &amp; circa a uno ottauo de digito, cioe uol e$$er al-
+quanto $car$o de. 7. digiti, &amp; uno ottauo de digito. Et per tanto quellinoue ponti, in
+tal luoco ueneriano a $ignificare alquanto manco de uno ottauo de digito. Et nel $a$$o
+de diece libre lui conclude, che el detto forame uora e$$er de. 8. digiti, &amp; piu el $ignifi-
+cato de detti noue ponti, &amp; noi procedendo per l'ordine dato nel precedente Que$ito,
+ritrouamo che el detto $a$$o de diece libre, uora di forame alquanto piu de digiti otto e
+mezzo, per il che $eguitaria, che li detti noue ponti nel detto luoco $ignifica$$ono al-</I>
+<pb n=35>
+<I>quanto piu d'un mezz digito, &amp; gia di $opra troua&szlig;imo, che $ignificauano manco d'un
+ottauo de digito, la qual co$a ne manife$ta qualmente li detti nuoue ponti non hanno al-
+cuna regolata $ignificatione, &amp; $imilmente ne aduerti$$e qualmente Vitruuio non haue
+uaregola di $apere formare rettamente il rotto di quel re$iduo che $oprauanza nelle
+e$trattioni delle radice, cube, nelli numeri non cubici (che di $opra nel precedente que-
+$ito dice&szlig;imo hauer ritrouata) la qual dice&szlig;imo anchora e$$er $tata ignorata da quanti
+Autori habbiamo letto, che di tal materia habbiam trattato.</I> Z. N<I>on po$$o credere,
+che Vitruuio ignora$$e tal co$a, ma la cau$a debbe e$$er proce$$a dalli traduttori.</I> N.
+I<I>l mede$imo &egrave; nelli antichi&szlig;imi in lingua Latina, ma piu che nel $a$$o de. 20. libre, lui
+determina che il detto forame uorra e$$er de digiti diece, &amp; piu il $ignificato di detti
+nuoue ponti, &amp; noi ritrouamo, che tal forame uorra e$$er de digiti diece, &amp; piu de tre
+quarti d'un' altro digito, onde in que$to luoco li detti nuoue ponti ueneriano &agrave; $ignifi-
+care piu de tre quarti d'un digito, &amp; co$i ua procedendo, &amp; errando qua$i in tutte le
+altre $ue determinationi che $eguitano.</I> Z. M<I>e $tupi$co che tal huomo habbia erra-
+to in $imil ca$o.</I>
+<HEAD>QVESITO DVODECIMO FATTO DAL
+S<I>ignor lacomo di Achaia, Con una $ua lettera
+mandata da Lezze.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR IACOMO. I<I>o ui prego di gratia, che per il lattor della pre$ente,
+me uogliati mandar in di$$egno quanto $ia, ouer debbia e$$ere il diametro di una
+palla di uno rotulo &agrave; pe$o, &amp; co$i quello di una, di dui rotuli, &amp; $imilmente datre, da
+quattro, da cinque, da $ei, &amp; co$i procedendo per fina &agrave; quella maggior quantita de
+rotuli, che &agrave; uoi parera.</I> N. A <I>douer $atisfare alla dimanda di uostra Signoria, eglie
+nece$$ario che quella me dia notitia del diametro, &amp; del pe$o di una balla con $omma di
+ligentia mi$urata, &amp; pe$ata, cioe ueder di trouare una balla, &amp; quanto piu &egrave; gro$$a tan
+to &egrave; meglio, &amp; quella pe$arla $ottilmente, come $e fu$$e di argento, &amp; dapoi trouar dil<*>
+gentemente quanto &egrave; per diametro, cioe quanto &egrave; per linea, &amp; dapoi mandarme in di$-
+$egno la longhezza di tal diametro, etiam la quantita del pe$o di tal balla, &amp; darmi an
+chor notitia, ouer in$ormatione che pe$o $ia un rotulo, &amp; come $e diuide, cioe quante li
+re, ouer onze $ia, perche tal $orte de pe$o non $e co$tuma in que$te bande, &amp; facendo
+questo $atisfaro alla petitione, ouer que$ito de uo$tra Signoria.</I> S.I. M. N<I>icolo cari$-
+$imo ho riceuuta la uo$tra, &amp; inte$o il tutto, e per tanto ui aui$o qualmente la $otto$crit
+ta linea &egrave; il diametro di una balla di ferro, qual pe$a preci$amente. 9. rotuli, &amp; $appiati
+che un rotulo &egrave; un certo pe$o che $i u$a qua in Lezze, il qual rotulo &egrave; onze. 33. e un ter
+zo di on za, cioe onze. 100. $ono tre rotuli.</I> N. S<I>ignor Iacomo honor andi&szlig;imo ho r<*>
+ceuuta la uostra in$ieme con il diametro di una balla de rotuli. 9. con il qual diametro
+ue ho ritrouato il diametro delle $otto$critte, &amp; piu ue ne haria ritrouato, ma mi ho
+pen$ato, che que$ti debbano e$$er &agrave; $ufficientia, per quello de$idera uo$tra Signoria, &amp;
+per piu commune $atisfattione ho uoluto tirar tal pe$o de rotuli al pe$o de queste ban-
+de, cioe &agrave; onze. 33. e un terzo per rotulo, &amp; perche alcuni diametri ueniuano tanto lon
+<pb>
+ghi che non poteuduo capire nel foglio, ui ho notato $olamente la mitade di tal diame-
+tro, come quella potra uedere, &amp; $e il diametro, che quella me ha mandato &egrave; giu$to, an-
+chora questida me geometricamente ritrouati, $ar anno giu$ti, &amp; $e quella hauera c&otilde;-
+me$$o alcuno errore, nel detto diametro &agrave; me mandato, anchor li miei non $aranno $en-</I>
+<fig>
+<pb n=36>
+<I>zamenda, $imilmente $e il uo$tro rotulo &egrave; giu$tamente onze. 33. e un terzo, &amp; le lire
+da me determinate $opra detti diametri $tar anno bene &agrave; ragion de onze. 12. per lira,
+&amp; $i taluo$tre onze $aranno eguale alle no$tre onze qua da Venetia, anchora le dette
+balle $e uerificaranno al no$tro pe$o da Venetia, altr amente non.</I>
+<fig>
+<pb>
+<p>VERO <I>&egrave;, che tutte le balle gettate in una mede$ima forma non
+$aranno pre-
+ci$amente d'un mede$imo pe$o, perche in una il metallo ui $e congella alle uol-
+te piu fi$$o, ouer piu poro$o che nell'altra per molte cau$e le quale non uoglio al pre-
+$ente $tar &agrave; narrarle, ma $olamente me appar$o de aduertirui, accio che $e la nostra de-
+terminatione, non ui ri$ponde$$e co$i preci$amente, come habbiamo determinato, che
+quella non $e ne debbia $candalizzare, perche tutte le co$e operate in materia, mai pon
+no e$$er fatte co$iuere &egrave; preci$e, che $empre le n&otilde; po&szlig;ano e$$ere piu uere, et piu preci$e.</I>
+<p>ANCHORA V<I>ostra Signoria aduerti$ca, che $e il detto diametro
+&agrave; me man-
+dato fu di una balla di ferro (come me haueti $critto) tutti li no$tri $e debbono
+intendere $olamente $opra balle di ferro, &amp; non di piombo, ma uolendoli etiam adat-
+tare alle balle di piombo, bi$ogna augumentarui il $uo pe$o per la $ua mita, cioe $elo
+detto diametro &egrave; di balla di ferro, &amp; che quella pe$i, come detto rotuli.</I> 9 (<I>ouer lire.</I>
+25.) <I>dico che un'altra di piombo gettata in quella mede$ima forma pe$ara, circa &agrave; un
+tanto &egrave; me</I>zz<I>o, cioe rotuli. 13. e mezzo, ouer lire. 37. e mezza, perche il piom-
+bo, al ferro in grauita $ta qua$i in $e$quialtera proportione, &amp; co$i $i debbe intendere
+in tutti glialtri. Et che ne uole$$e farne far de pietra commune $opra la mi$ura di alcu-
+no di detti diametri, tal balla pe$ara circa la quarta parte di quello pe$aria quella de
+piombo, cioe che la proportione della pietra marmorina al piombo in pondero$ita &eacute;
+qua$i $ubquadrupla, &amp; con il ferro &egrave; qua$i come da. 15. &agrave;. 38. per la qual notitia $e po-
+tra trouar la grauita di qual $iuoglia balla, $opra qual $i uoglia diametro a&szlig;ignato, &amp;
+accio che meglio quella lo po$$a tener in memoria qua di $otto ui ho notata la detta lor
+proportione di$tintamente.</I>
+<p>I<I>l piombo al ferro &egrave; qua$i come. 30. &agrave;. 19. cioe qua$i $e$quialtera.</I>
+<p>I<I>l piombo al pietra marmorina &egrave; qua$i come. 4. &agrave;.</I> 1.
+<p>I<I>l ferro alla pietra &egrave; qua$i come. 38. &agrave;.</I> 15.
+<HEAD>I<I>l fine del Secondo Libro.</I></HEAD>
+<pb n=37>
+<HEAD>LIBRO TERZO DELLI
+QVESITI ET INVENTIONI DIVERSE,
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>S<I>opra del Salnitrio, &amp; delle uarie compo$itioni della poluere delle arte-
+gliarie, &amp; della propriet&agrave;, ouer particular officio, che ha
+cadauno di $uoi tre materiali in tal compo$itione,
+&amp; altre particolarita.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL SIGNOR
+G<I>abriel Tadino Priore di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. N<I>on &eacute; da mar auigliar$i, che gli autiqui non haue$$ero
+notitia del $alnitrio, qual &agrave; noi moderni &egrave; fatto tanto famigliare.</I>
+N. A<I>nzi la notitia di tal $implice &egrave; antiqui&szlig;ima, perche el $i uede
+tutti li antiqui Phy$ici, ouer naturali farne mentione, uero &egrave; che al
+cuni (&amp; ma&szlig;ime Auicenna) l'hanno chiamata, Baurach, perche co
+$i in lingua Arabica &egrave; nominato, &amp; alcuni altri gli dicono, Afro-
+nitrum, perche da Greci co$i &egrave; detto, &amp; altri poi (&amp; ma&szlig;ime Sera
+pione, Dia$coride, &amp; Plinio) lo chiamano Nitro, ouer $puma ni-
+tri, perche in lingua Latina co$i &egrave; nominato, &amp; nelle Pandete $e affermale $pecie del
+nitro, ouer $alnitri, e$$er due, cioe minerale, &amp; artificiale, &amp; del minerale, dicono e$-
+$eruen di. 4. $orte, cioe Armeno, Affricano, Romano, &amp; Egyptio. Et Serapione dice,
+che le minere del $alnitrio, $ono come le minere de $ali, perche di quello $e ne troua, che
+$ono acque $corrente, le quale acque $e congellano, et $i conden$ano qua$i, come pietra,
+&amp; que$to mede$imo afferma Plinio, &amp; $e ne troua anchora, che nella $ua minera &egrave; co-
+me pietra, &amp; chiama$i $al petro$o, anchor dice, che di que$to $alnitrio $e ne troua de
+bianco, de ro$$o, &amp; de molti colori, &amp; per tanto a$$erma le $pecie di quello e$$er molte,
+non $olamente per la diuer$ita del colore, ma perche ui $e ne troua prima una $pecie,
+che &egrave; molto $pongo$o, cioe pieno de forami, &amp; un'altra poi che uiene in lamine frangi
+b&igrave;le, &amp; de molte altre qualita, che longo $aria &agrave; starle &agrave; narrare &agrave; una per una: delle
+quale una &egrave; piu mordente, &amp; potente dell'altra, del Artificiale poi non accade &agrave; par-
+larne, per e$$er &agrave; que$ti tempi piu cognito, che la herba Betonica.</I> P. C<I>erto credeua
+che la notitia $ua fu$$e moderna.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. D<I>itime un poco, $e gli antiqui bebbero cognitione del $alnitrio $i
+del naturale, come del artificiale (come di $opra haueti approuato) per autori-
+ta de antiqui Phy$ici, hebbero poi notitia che quello arde$$e abbru$a$$e co$i uigoro$a-
+mente come fa.</I> N. C<I>ertamente li$opradetti antiqui naturali non fanuo mentione,</I>
+<foot>K</foot>
+<pb>
+<I>$aluo di quelle propriet&agrave;, che in lui$e ritruoua, alla medicina nece$$arie, &amp; non d'al-
+tro: ma molti altri antiqui autori, ne fanno certi&szlig;imi, che lor $eppero, che abbru$aua,
+perche loro $e ne $eruiuano nelle compo$itioni de alcuni  fuochi, per abbru$are le te$tu
+dine, ouer ariete, &amp; le ellepoli, &amp; altre torre portatile, che nelle i$pugnationi delle cit
+ta &agrave; quel tempo $i u$aua: Et $imilmente per abbru$are le armate nauale, uero e che in
+tai compo$itioni alcuni el chiamano $al ardente, altri el chiamano $al petro$o, altri el
+chiamano $al praticha, &amp; altri el chiamano proprio, $alnitrio.</I> P. C<I>irca di que$io ui
+ho da adimandarui un'altro dubbio: ma perche el mi dole alquanto la te$ta, lo uoglio re
+mettere &agrave; doman de $era.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. S<I>e gli antiqui hebbero cognitione, chel $alnitrio bru$aua, &amp; arde-
+ua con quella uigoro$ita che fa, perche non $eppero far la poluere delle arte-
+gliarie di tanta importanza nell'arte militare, come noi moderni.</I> N. Q<I>ue$ta con-
+$e que ntia non &egrave; bona, &agrave; dire, che $e li antiqui hebbero notitia del $alnitrio, &amp; che $a-
+pe$$ono, che ardeua, ouer bru$aua, che de nece&szlig;ita doue$$ono $aper componere la pol
+uere delle artegliarie, perche la detta poluere non $i fa de $alnitrio puro, anzi $e com
+pone de tre materiali (come credo, che quella $appia) cioe di $alnitrio, $olfere, &amp; car
+bone. Et pero eglie co$a credibile, chel $ia po&szlig;ibile hauer cogn&imacr;tione del $alnitrio,
+&amp; della natura di quello, &amp; ignorare la compo$itione della detta poluere.</I> P. V<I>oi
+haueti ragione.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. C<I>on che ragione, ouer perche cau$a la detta poluere delle arteglia
+rie, $e compone co$i de que$ti tre materiali, cioe de $alnitrio, $olfere, et carbone,
+&amp; non de altri $implici, &amp; que uirtu, ouer officio particolare ha cadauno di detti tre
+materiali, ouer $implici per $e in tal compo$itione, &amp; que effetto faria ogni dui di lo
+ro $enza el terzo.</I> N. T<I>al poluere $e compone co$i de detti tre materiali, perche ca
+dauno loro medica, &amp; $uppli$$e ad alcun difetto de alcun delli altri dui, perche el $ol-
+fere &egrave; piu atto di accendere il fuoco con fiamma (e$$endo alquanto tocco da quello) de
+alcun delli altri dui, el qual fuoco con fiamma &eacute; molto piu atto &agrave; introdur in fuoco el
+$alnitrio di qualunque altro fuoco, &amp; perche el detto $alnitrio bru$ando $e ri$olue in
+e$$alatione uento$a, la quale &egrave; tanto potente, che $ubito amorzarebbe la fiamma gia
+introdutta nel $olfere, &amp; con$equentemente quella introduta (per quella del $olfere)
+nel medemo $alnitrio, &amp; perche la natura del $olfere, &amp; $imelmente quella del $alni-
+trio &egrave; tale, che morta la fiamma, non ui re$ta alcuna minima in$egna di fuoco, &amp; per
+tanto componendo in$ieme $olamente $alnitrio, &amp; $olfere ottimamente pi$ti, &amp; acco-
+$tandoui el fuoco, immediate tal fuoco ui $e accendera, &amp; immediate ui $e de$tuara,</I>
+<pb n=38>
+<I>per le ragioni di $opra dette, cioe, che tal fuoco non continuera per fina che $ia con$u-
+mata, ouer abbru$ata tutta la materia, ma $olamente ne abbru$ara un poco, &amp; lo re-
+$tante re$tara non offe$a dal detto fuoco, onde per medicare que$to difetto, ui$e mc$co
+la con ambidui el carbone ottimamente poluerizato, perche el carbone &egrave; di tal natu-
+ra, che tocco dalla fiamma del fuoco $ubito $i accende, &amp; $i conuerte in fuoco $enza
+fiamma, el qual fuoco $enza fiamma, quanto piu &egrave; ue$$ado dalcun uento, tanto piu$i ac
+cende, &amp; con$erua per fina &agrave; tanto, che ogni $ua $o$tantia $ia conuer$a in cenere, e per
+tanto, toccando tal compo$itione con el fuoco immediate el $olfere $i apprende c&otilde; fi&atilde;-
+ma (come detto) la qual fiamma non $ola nente mtrodu$$e immediate fuoco e fiamma
+nel $alnitrio, ma etiam in quello i$tante introdu$$e fuoco $enza fiamma nel carbone, el
+qual fuoco, per alcun uento non $e e$tingue, anzi $e augmenta, &amp; pero quel uento cau-
+$ato dal $alnitrio, non &egrave; atto &agrave; poter ammorzar quel fuoco $enza fiamma, che &eacute; nel car
+bone anzi, come ho detto lo augmenta, &amp; perche il $olfer e$$endo contiguo con el fuo
+co, &ograve; $ia con fiamma, ouer $enza fiamma, non puo $tar $enza fiamma la qual fiamma,
+come detto infiamma el $alnitrio, e pero que$titre materiali pi$ti, &amp; mi$ti ottimamen
+te in$ieme, &amp; in tal mi$tur a introdutoui el fuoco tal fuoco uien &agrave; e$$ere ine$tinguibile,
+per fin che non $ia con$umata ogni $ostantia ($aluo $e in alcuno de detti materiali non
+fu$$e qualche accidental di$etto, &ograve; de humidita, ouer che fu$$eno tolti molto differenti
+di la $ua conueniente proportione) &amp; pero $e conclude, che lo officio del $olfere in tal
+compo$itione &egrave; $olamente per apprendere il fuoco con fiamma, &amp; introdurlo nelli al-
+tri dui materiali, &amp; quello del carbone &egrave; $olamente de mantenere el detto fuoco $enza
+fiamma, gia introdutoui dal $olfere, &amp; ma&szlig;ime contra quel gran uento, che cau$a el
+$alnitrio, ma lo officio poidel detto $alnitrio &egrave; $olamente per cau$ar quella co$i gran-
+di&szlig;ima e$$alatione di uento, perche in quel tal uento con$i$te tutta la uirtu, et proprie
+ta di la poluere, perche quello &egrave; $olamente quello, che fpmge co$t uigoro$amente ogni
+balla, &amp; per tanto $e conclude, che $olamente dal $alnitrio depende tutta la uirtu, e
+po$$anza della poluere, &amp; li altri dui $implici, ouer materiali, cioe el $olfere, &amp; el car
+bone ui$e pongono $olamente per ri$oluere in fuoco, e uento el detto $alnitrio, e non
+per altro, perche chi compone$$e poluere $olamente de $olfere, e carbone, &amp; che di
+quella $e ne carga$$e una artegliaria &agrave; gran misura, dico che in tal $orte di poluere in-
+troducendoui el fuoco, la non $aria atta &agrave; $pingere fora di detta artegliaria un minime
+legnetto, ouer una paglia, &amp; que$to procede, perehe tutta quella utrtu e$pul$iua de-
+pende $olamente dal puro $alnitrio, &amp; non da altro, e per tanto el$e potria piu pre$to
+concludendo dire e$$er piu po&szlig;ibile &agrave; fare poluere de artegliaria, $enza carbone, &amp;
+$olfere, che $enza $alnitrio, perche eglie da credere e$$er piu po&szlig;ibile &agrave; trouar altri
+materiali, che face$$eno lo officio del $olfere in apprendere el fuoco con fiamma, &amp;
+$imelmente del carbone in mantenerui el detto fuoco $enza fiamma, che &agrave; ritrouarne
+uno altro, che fu$$e atto &agrave; cau$ar tanto grande, &amp; impetuo$o uento, come fa el detto $al
+nitrio.</I> P. E<I>glie da credere che $ia piu pre$to po&szlig;ibile &agrave; componere poluere buona
+$enza carbone e$olfere, che $enza $alnitrio, perche tutta la uirtu e po$$anza della pol
+uere (come di $opra haueti detto) depende dal puro $alnitrio, &amp; non da altro, ma per
+&szlig;er hora tarda, uoglio facciamo fine.</I>
+<foot>K <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Priore di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$erauoi a&szlig;igna$tila cau$a, perche la poluere $e compone co$i
+co$i di quelli tre materiali, &amp; che officio ha cadauno de dittimateriali, in tal c&otilde;
+po$itione, hor ue adimando, che fu inuentor di tal poluere, &amp; con che ragione fu de-
+terminata da quello, la proportione della quantita di cadauno materiale conueniente &agrave;
+tal compo$itione.</I> N. C<I>he fu$$e inuentor di que$ta poluere, &amp; della artegliaria, fra
+el uulgo &egrave; $parto, per autorita del Cornazano, qual dice, che futrouata &agrave; ca$o da un
+Tode$co Alchimista, ma io $on di openione, che di tal compo$itione Archimede Sira-
+cu$ano</I> (P<I>hilo$opho, &amp; Mathematico periti&szlig;imo) ne fu$$e inuentore (&amp; di que$ta me
+dema opinione &egrave; il commentator di Vitruuio $opra el primo libro &agrave; carte.</I> 8.) <I>perche
+di lui $i troua in molti luochi in $critto (come narra Valturio nel decimo libro de remi-
+litare) qualmente lui trouo una certa $pecie di machina di ferro, con la quale lui tra$e
+ua uer$o lo e$$ercito terre$to $a&szlig;i di grandi&szlig;imo pe$o, e grandezza, &amp; con uno incre-
+dibel $uono, la qual co$a ne da ad intendere, che fu$$e una machina $imile &agrave; una arteglia
+ria, ma che tir a$$e balle di pietra gro&szlig;i&szlig;ime, come che anchor a non &egrave; molto tempo, che
+fra moderni$i co$tumaua, &amp; ma&szlig;ime per quel incredibel $uono, che nel tirarla ui oc-
+corre, el qual $uono, in altra$orte di machina da tirar, &agrave; me non pare, che ui$e po$$a
+cau$are, $aluo che in una $imile alla artegliaria, uero &eacute;, che &agrave; quel tempo io tengo, che
+fu$$eno molto difforme, &amp; piu di$conze di quelle, che alli pre$enti tempi $i co$tuma,
+perche $empre le prime inuentioni teneno del rustico, ma con el tempo $e uanno meglio
+rando, per e$$er co$a facile aggiongere alle co$e trouate, &amp; il mede$imo dico della pol
+uere, cioe, che al principio, che la fu trouata (&ograve; da Archimede, ouer da chi $i uoglia)
+eglie da credere, che in quel tempo la non$e compone$$e con tal ordine e proportione,
+come che al pre$ente $i co$tuma, anzi giudico, che da quel tempo in qua $e $ia uariato
+l'ordine da componerla qua$i infiniti modi, &amp; che el $ia el uero, io ho ritrouato $opra
+alcuni libri non molto antiqui certi modi, &amp; ordinida componerla, molto differenti
+dalli piu moderni.</I> P. D<I>itime un poco, che proportion o$$eruamo, &amp; o$$eruauano.</I>
+N. I<I>o ho ritrouato in alcuni piu antiqui libri, che &agrave; uoler far poluere di bombarda uo
+leuano, che $e piglia$$e de cadauno di $opra detti tre materiali parte equale, cioe tanto
+de l'uno, quanto de l'altro. Et alcuni altri dapoi uoleuano che $e piglia$$e parte. 3. di
+$alnitrio, &amp; parte. 2. di $olfere, &amp; parte. 2. di carbone. Alcuni altri poi uoleuano, che
+per far la detta poluere di bombarda $e toglie$$e lire. 10. di $alnitrio, &amp; lire. 3. di $olfe
+re, &amp; lire. 3. di carbone. Et alcuni altri uoleuano, che $e piglia$$e lire. 12. di $alnitrio,
+&amp; lire. 3. di $olfere, &amp; lire. 2. di carbone. Altriuoleuano che $i toglie$$e parte. 9. di $al
+nitrio, &amp; parte. 2. di $olfere, e parte. 3. di carbone, et alcuni altri piu moderni per far
+la per $chioppiuoleuano, che $e piglia$$e parti. 4. de $alnitrio, &amp; parte una di $olfere,
+&amp; parte. 1. di carbone: alcuni altri han detto, che per far poluere gro$$a$i doue$$e pi-
+gliare parti. 20. di $alnitrio, et parti. 3. di $olfere, et parti. 10. di carbon, &amp; <21> farla al
+quanto piu fina per $chioppi h&atilde;no detto, che $i doue$$e tore parti. 100. di $alnitrio, &amp;
+parti. 10. di $olfe re, et parti. 36. di carbone, altri dicono che <21> far poluere gro$$a, che</I>
+<pb n=39>
+<I>$i debbiatuor parti. 100. di $alnitrio, et parti. 20. di $olfere, et parti. 37. dicarbone. Et
+<21> farla fina parti. 9. $alnitrio, parti. 3. $olfere, et parti. 6. de fior de mirochea (cioe h&atilde;-
+no tentato di farla $enza carbone, anchor che tal herba &agrave; me $ia incognita, perche tal
+nome di herba mai ho potuto ritrouare, ne in le Pandete, ne in Auicenna, ne in alcun
+herbolario) alcuni altri piu moderni poi hanno detto, che per fare la poluer gro$$a $e
+debbia pigliare $alnitrio parti. 2. $olfere parti. 1. carbon de $alice parti. 1. Et per far
+quella de archibu$i dicono che $i debbia pigliare $alnitrio parti. 3. carboni de rami di $a
+lice giouani, parte. 1. $olfere parti. 1. Et &agrave; far la poluer fina de $chioppo dicono, che $e
+debbia pigliare $alnitrio raffinato piu uolte parti. 5. $olfere parti. 1. carbone de uerghet
+te di Auellane, ouer nocelle giouine de un'anno parti. 1. alcuni altri dicono, che per far
+poluer gro$$a, che $i debbia tuor parti. 3. de $alnitrio raffinato, &amp; parti. 1. di $olfere, et
+parti. 2. di carbon de $alice, &amp; per fare la poluere mezzana dicono, che $i debbia pi-
+gliare parti. 10. di $alnitrio raffinato, &amp; parti. 2. di $olfere, &amp; parti. 3. di carbon de $a
+lice, &amp; per farla fina de archibu$i dicono, che $e debbia pigliar parti. 10. di $alnitrio
+raffinato $olfer parti. 1. carbon de uerzelle de nizola monde pur parte. 1. Et per farla
+migliore, eioe per $chioppo, uogliono che $e toglia parti. 27. de $alnitrio raffinato $ol-
+fere parti. 3. carbone pur de uerzelle de nizola monde parti. 4. alcuni altri dicono, che
+per farla piu gagliarda che $i debbia tuore $alnitro raffinato lire. 7. $olfere lire. 1. car-
+bon de uerzella de nizola monde lire. 1. altri per farla molto migliore uoleno che $i to
+glia $alnitrio raffinato parti. 8. $olfere parte. 1. carbon de uerzelle de uizola gioueni,
+&amp; monde parte. 1. alcuni per farla piu forte hanno uoluto aggiongere dell'argento ui
+uo, alcuni acqua de uitta, alcuni $al armoniaco, alcuni canfora, alcuni farla con carboni
+de tor$i de uerzi, alcuni con carbone de gionchi, ouer di tela di lino bru$iata, alcuni han
+no tentato &agrave; farla in uari colori $enza carboni, cioe bianca, ro$$a, biaua, ponendoui alcu
+ni fiori di herbe $ecche in poluere che faceuano lo officio del carbone, &amp; chi ue da$e-
+uano quel tal colore, le qual co$e, &agrave; uolerle de$criuere &agrave; una per una ci haueria da dire
+per fin &agrave; diman da mattina, &amp; accio che quella po$$a uedere la differentia, che $ia fra
+que$ti modi li uoglio de$criuere qua $otto a uno per uno di$tintamente, $econdo che di
+$opra gliho recitati, &amp; de molti altri non recitati per piu breuita.
+   Poluere di bombarda al modo piu an-
+         tico.
+1  Salnitrio                                    parte.1.
+   Solfere                                      parte.1.
+   Carbone                                      parte.1.
+   Poluer di bombarda al modo non tanto
+         antico.
+2  Salnitrio                                    parti.3.
+   Solfere                                      parti.2.
+   Carbone                                      parti.2.
+   Poluer di bombarda al modo non tan-
+         to antico.
+3  Salnitrio                                   parti.10.
+   Solfere                                      parti.3.
+   Carbone                                      parti.3.
+   Poluer di bombarda al modo non tan-
+         to antico.
+4  Salnitrio                                   parti.12.
+   Solfere                                      parti.3.
+   Carbone                                      parti.2.
+<pb>
+   Poluer di bombarda al modo non trop
+         po antico.
+5  Salnitrio                                    pari.9..
+   Solfere                                      partti.2
+   Carbone                                      parti.3.
+   Poluer a$$ai moderna de $chioppo.
+   Salnitrio                                    parti.4.
+6  Solfere                                      parte.1.
+   Carbone                                      parte.1.
+   Poluer di bombarda al modo piu mo-
+         derno.
+   Salnitrio                                   parti.20.
+7  Solfere                                      parti.3.
+   Carbone                                     parti.10.
+   Poluer di bombarda al modo piu mo-
+         derno.
+8  Salnitrio                                  parti.100.
+   Solfere                                     parti.10.
+   Carbone                                     parti.36.
+   Poluer gro$$a al modo moderna.
+   Salnitrio                                  parti.100.
+9  Solfere                                     parti.20.
+   Carbone                                     parti.37.
+   Poluer fina non molto antica.
+   Salnitrio                                    parti.9.
+10 Solfere                                      parti.3.
+   Pior de mirochea                             parti.6.
+   Poluer gro$$ a piu moderna.
+   Salnitrio                                    parti.2.
+   Solfere                                      parte.1.
+11 Carbone de$alice                             parte.1.
+   Poluer di archibu$o piu moderna.
+   Salnitrio                                    parti.3.
+12 Solfere                                      parti.1.
+   Carbone de rami de $alice giouani
+                                                parte.1.
+   Poluer fina piu moderna.
+13 Salnitrio raffinato piu uolte                parti.5.
+   Solfere                                      parte.1.
+   Carbone de uerga de auolane gioue-
+         ni                                        parte.1.
+   Poluer gro$$a piu moderna.
+   Salnitrio raffinato                          parti.3.
+14 Solfere                                      parte.1.
+   Carbone di $alice                            parti.2,
+   Poluer mezzana piu moderna.
+   Salnitrio raffinato                         parti.10.
+15 Solfere                                      parti.2.
+   Carbone de $alice                            parti.3.
+   Poluer di archibu$o moderno.
+   Salnitrio raffinato piu uolte               parti.10.
+16 Solfere                                      parte.1.
+   Carbone de uerzelle di nizola mon-
+         de                                        parte.1.
+   Poluer de $chioppo piu moderna.
+   Salnitrio raffinato                         parti.27.
+17 Solfere                                      parti.3.
+   Carbone de uerzelle de nizola mon-
+         de                                        parti.4.
+   Poluer de $chioppo piu gagliarda, &amp;
+         piu moderna.
+   Salnitrio raffinato                          parti.7.
+18 Solfere                                      parte.1.
+   Carbone de uerzelle de nizola mon-
+         de &egrave; giouene                       parte.1.
+   Poluer de $chioppo piu fina &egrave; ga-
+   gliarda.
+   Salnitrio raffinato piu uolte
+                                                 parti6.
+19 Solfere                                      parte.1.
+   Carbone de uerzelle de nizo la gioue-
+         ne &egrave; monde                         parte.</I>1.
+<pb n=40>
+   P<I>oluer gro$$a moderna
+   Salnitrio                                    parti.4.
+20 Solfere                                      parte.1.
+   Carbone de $alice                            parte.1.
+   Poluer gro$$a moderna.
+   Salnitrio                                   parti.20.
+21 Solfere                                      parti.4.
+   Carbone de $alice                            parti.5.
+   Poluer de $chioppo moderna.
+   Salnitrio raffinato &agrave; $ecco          parti.48.
+22 Solfero cetrino                              parti.7.
+   Carbone de nizolaro, ouer de legni
+   del caneuo $ecchi                               parti.8.
+   Poluer da $chioppo moderna.
+   Salnitrio raffinato                         parti.18.
+23 Solfere                                      parti.2.
+   Carbon de legno de nizolaro                  parti.</I>3.
+<p>P<I>er fare qual $i uoglia delle $opra$critte $orte di poluere, bi$ogna notare, che &agrave; uoler
+che la $ia buona, $econdo la qualita $ua, eglie nece$$ario, che il $alnitrio $ia puro, e netto,
+&amp; potente (la qual co$a $i cono$ce da pratici &agrave; bru$arne un poco) $imilmente che il $ol-
+fere $ia netto di terra, &amp; da altre $porcitie, che in e$$o $i troua, &amp; che il carbone an-
+chora non $ia $uboido per stare in luoco humido, ouer che il non $ia mi$to con poluere,
+ouer terra, ultimamente bijogna aduertire, che tal poluere $ia ottimamente pe$ta, &amp;
+li detti tre materiali in$ieme ben incorpor ati ilche facendo tal poluere non mancara di
+$uoi effetti $econdo la $pecie di quella, domente, che anchora $ia da ogni humidita bene
+e&szlig;icata, e pero la non uol e$$er tenuta in luoco humido ma in luoco $utto. Anchora per
+un'altra ragione uol $tar in luoco $utto, che la humidita ri$olue il $alnitrio in acqua, &amp;
+ri$olto che $ia di$cende pian piano uer$o il fondo del ua$o doue reposta tal poluere, per
+ilche nella poluere del fondo uien &agrave; e$$er piu $alnitrio, che in quella che $tanella parte
+di $opra del detto ua$o.</I>
+<p>HOR V<I>o$tra Reuerentia puo uedere in quanti uarij modi &egrave;
+$tato determinato
+l'ordine, ouer la proportione della quantita di $opradetti tre materiali nella
+compo$itione della detta poluere.</I> P. C<I>ertamente eglie da marauigliare de tante ua-
+rie mutationi de ordini, &amp; non po$$o pen$are con che ragione quelli tali $e $iano mo&szlig;i &agrave;
+determinar tai ordmi.</I> N. L<I>a prima inuentione (quantunque alcuni dicono che la fu
+trouata &agrave; ca$o) io tengo che la fu$$e ritrouata con ragion naturale, $peculatiuamente,
+cioe che tai tre materiali ben pi$ti, &amp; me$colati in$ieme doue$$eno e$$er atti &agrave; formar
+un fuoco co$i gagliardo, &amp; ine$tinguibile, per fin che ogni materia non fu$$e con$u-
+mata, perche ui $ono le ragionuiue co$i douer e$$er, ma &agrave; determinare la proportione
+della quantita de detti materiali, credo che con la i$perientia $e $iano con$igliati, per-
+che nel primo ordine $e fondorno $u la proportion della equalita, perche il $iuede,
+che pigliauano tanto de l un materiale quanto che dell'altro, &amp; quantunque tal pol-
+uere in gran quantita face$$e for$i qualche buon effetto, nondimeno con$iderando che
+tal effetto procedeua dal $alnitrio, $ecero un'altro ordine, cioe pigli&atilde;do maggior parte
+de $almtrio di quello faceano de cadauno delli altri, et ritrouorno tal poluer piu pot&etilde;te
+<pb>
+della prima, et co$i con tai aui$i ragioneuoli, alcuni $ono andati uariando tal ordine per
+fin &agrave; que$titempi, uero &egrave;, che ui $o no alcuni ordini delli $opra notati, che con poca ra-
+gion, &amp; manco giudicio $ono $tati ordinati, anzi credo che $tano $tati alcuni, che per n&otilde;
+uoler far, come faceuano gli altri) per mo$trar di$aper piu di loro) $enza altra ragio-
+ne hanno uoluto formar nuoui ordini, cioe cre$cendo il carbone, &amp; $minuendo il $olfe-
+re, altri in cre$cere il $olfere, &amp; $minuire il carbone, altri uariando tutti tre li detti ma
+teriali in certe $tranie proportioni, accio che para con maggior $apientia, &amp; $ottilita
+ritrouato.</I> P. E<I>glie que$to, $i come $ono anchora quelli compo$itori, che non $anno
+dire, ne fare, $e non quello, che hanno detto, ouer fatto gli altri, ma perche $i uergogna
+no alle uolte apparere che habbiano imparato, ouer tolto da quelli tali $e sforzan di ua
+riar alquanto il modo, ouer il parlare.</I> N. C<I>o$i &egrave; preci$o.</I> P. Q<I>ue$to ragionamen-
+to &egrave; $tato molto longo, e pero uoglio che facciamo fine.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL
+<I>mede$imo</I> S. P<I>rior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$erauoi dimo$tra$ti in quanti modi (da non molto t&etilde;po in qua)
+&egrave; $tato uariato l'ordine, ouer la proportione della quantita di tre materiali nel
+componere la poluere, hor ue adimando, qual di $opra notati ordini ($i di piu antichi,
+come di piu moderni) giudicati e$$er migliore, cioe che ne dia piu perfetta, &amp; piu ga-
+gliarda, ouer potente poluere.</I> N. S<I>enza dubbio quella poluere $e de giudicar e$$er
+piu gagliarda, &amp; potente che contien maggior parte de $alnitrio, dico maggior parte
+ri$petto al tutto. E$$empi gratia, il primo ordine di $opra annotati, cioe quello doue $i
+tuol de cadauno materiale parte una, tal compo$itione uenira &agrave; tener un terzo $alnitrio
+&amp; li dui terzifra$olfere &egrave; carbone, &amp; lo $econdo con$equente &agrave; quello, cioe quello do-
+ue $e tuol $alnitrio parte. 3. $olfere parte. 2. e carbone parte. 2. ueniria &agrave; tener li tre
+$ettimi $alnitrio, &amp; li quattro $ettimi fra$olfere, e carbone, &amp; perche li tre $ettimi &egrave;
+maggior parte de un terzo, e pero diremo che la poluere del detto $econdo ordine $ara
+piu gagliarda, e potente di quella del primo ordine, $imilmente la poluere del terzo or
+dine $ara piu potente di quella del $econdo, perche quella del detto terzo ordine tien li
+cinque ottaui $alnitrio, li quai cinque ottaui $ono molto maggior parte de tre $ettimi,
+&amp; il quarto uien &agrave; tener li dodeci. 17. e&szlig;imi $alnitrio, &amp; perche dodeci. 17. e&szlig;imi &egrave;
+maggior de cinque ottaui, e pero diremo, che la poluere del detto quarto ordine &egrave; piu
+gagliarda di quella del terzo, &amp; il quinto ordine uien &agrave; tener li nuoue. 14. e&szlig;imi $al-
+nitrio, &amp; perche li nuoue. 14. e&szlig;imi &egrave; menor parte de dodeci. 17. e&szlig;imi diremo che la
+poluer del detto quinto ordine e$$er peggiore, ouer men potente di quella del quarto,
+&amp; il $e$to ordine uien &agrave; tener li dui terzi $alnitrio, &amp; perche li dui terzi &egrave; maggior
+delli nuoue. 14. e&szlig;imi, diremo che la poluere del $e$to ordine e$$er migliore, ouer piu
+potente di quella del quinto, &amp; con tal modo procedendo in tutti glialtri con$equenti
+ordini (&agrave; che non ignorara lo operar, &amp; cognition di rotti) con facilita cono$cera
+qual ordine $ia migliore, ouer peggiore, cioe qual poluere $ara piu gagliarda &egrave; poten-
+te, &amp; econuer$o, intendendo pero in una i$te$$a $orte di $alnitrio, &amp; co$i$e potra far</I>
+<pb n=41>
+<I>comparatione di quelle gro$$e, ouer de artegliarie alle altre $ue $imile, et co$t delle fine,
+ouer de$chioppo, alle altre $ue $imile, perche $aria co$a longa &agrave; uoler dare e$$empio &agrave;
+tutti li $apra detti ordini &agrave; uuo per uno.</I> P. C<I>oncludetemi al manco de tutti li $opra
+notati or dini qual $ara la piu gagliarda &eacute; pot&etilde;te de tutte le altre.</I> N. Q<I>uella del. 16.
+ordine $ara la piu potente, &amp; gagliarda de tutte le $opra notate (cioe quella doue $e tol
+$alnitrio raffmato piu uolte parte. 10. $olfere parte. 1. carbon de uerzelle de nizola
+giouene e monde parte. 1. &amp; que$ta $ara la piu potente per due cau$e. La prima &egrave;, per
+che tal poluere uien &agrave; tener li cinque $e$ti $alnitrio, el qual cinque $e$ti &egrave; maggiore di
+qual $i uoglia parte occorrente in qual $i uoglia delli altri $opra notati ordini. La $e-
+conda cau$a &egrave;, che tal $alnitrio ua raffinato piuuolte, che lo fa piu perfetto etiam ui
+concorre piu perfetto carbone, perche in effetto quanto piu el carbone &egrave; di materia le-
+ue, e dolce, eglie piu atto &agrave; riceuere, &amp; mantenere piu facilmente il fuoco, e pero tan-
+to piu &egrave; perfetto, per e$$er piu atto, &amp; di$po$to &agrave; far con celerita lo officio $uo.</I> P.
+Q<I>ue$ta uostra openione mi con$ona molto, ma mi resta un dubbio di adimandarui, ma
+per e$$er tardi lo uoglio la$$ar &agrave; diman di $era.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$era uoi conclude$ti, che quella del decimo$e$to ordine, e$$er la
+piu fina, &amp; piu pot&egrave;nte, ouer gagliarda poluere de cadauno altro di $opra nota
+ti ordini, perche contien ma ggior parte de $alnitrio, de cadauno delli predetti ordeni
+la qual parte &egrave; li cinque $esti del tutto, hor ue adimando $e la non $aria a$$ai piu ga-
+gliarda, e potente, che la face$$e con maggior parte de detti cinque $e$ti del mede$imo
+$alnitrio, &amp; menor parte de un $e$to fra $olfere, e carbon, cioe carbon della mede$ima
+$orte.</I> N. S<I>enza dubbio, che la $aria piu gagliarda, e potente, domente, che tal mini
+ma parte de $olfere, &amp; carbone fu$$e atta, &amp; $officiente &agrave; far quel$uo officio, che ui$e
+a$petta, cioe ad apprendere con prestezza el fuoco, etiam &agrave; introdurlo, &amp; mantener-
+lo nel $alnitrio per fina che $ia totalmente ri$$olto in fuoco, perche $el fu$$e tanto poca
+la quantita, ouer parte del detto $olfere, &amp; carbone, che la non fu$$e atta, e $officiente
+&agrave; far tal officio, tal compo$itione re$taria inutile, &amp; qua$i de niun ualore, e pero bi$o-
+gna $opra questo molto ben aduertire, perche $el fu$$e po&szlig;ibile &agrave; far tal poluere de pu
+ro, e perfetto $alnitrio, $enza dubbio quella $aria piu potenti&szlig;ima, ouer gagliardi&szlig;ima
+di qualunque altra compo$ta de mede$imo $alnitrio con $olfere, &amp; carbone: ma petche
+el detto $alnitrio per $e $olo non &eacute; atto ne $officiente ad apprendere con tal cellerita el
+$uoco con uiua fiamma, come fa el $olfere, ne etiam &agrave; con$eruarlo per fina &agrave; tanto, che
+fu$$e totalmente ar$o, &amp; di$trutto (come fa el carbone) e pero eglie nece$$ario &agrave; dargli
+la compagnia delli altri dui, cioe $olfere, &amp; carbone, &amp; tanta quantita, che $ia atta, e
+$officiente &agrave; fare quel tal $uo officio, che ui$e a$petta (detto di $opra.)</I> P. E<I>ue ho in-
+te$o beni&szlig;imo, &amp; uoglio, che que$to ba$ti per que$ta $era.</I>
+<foot>L</foot>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO OTTAVO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Priore di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>ier$era uoi determina$ti, che quella poluere, che c&otilde;tien maggior
+parte de $alnitrio, et menor parte fra$olfere e carbone (domente che tal$olfere,
+&amp; carbone $ia $officiente &agrave; far cl$uo officio) e migliore, e piu potente di qualunque al
+tra compo$ta della mede$ima $orte di $alnitrio, $olfere, e carbone, ma con menor parte
+del detto $alnitrio, &amp; maggiore fra $olfere e carbone (et que$to credo anchor a io) ma
+c&otilde;fidero, che tal regola n&otilde; &egrave; generale &agrave; ogni $pecie di artegliaria, perche el $e $a commu
+namente che li $chioppi, la uogliono piu fina delli archibu$t, &amp; li archibu$t la uogliono
+piu fina delli mo$chetti, et falconetti, &amp; li falconetti la uogliono megliore delle altre
+$or te de artegliarie gro$$e, &amp; per tanto ue adimando $el non ui pare, che el $ianece$$a
+rio &agrave; limitare questa $ua compo$itione. &amp; finezza $econdo la $orte di pezzi.</I> N. A
+<I>me non pare, che tal co$a $ia nece$$aria, anchor che la$e co$tumi, anzi ho una openio-
+ne, che que$to $ia un errore a$$ai maggiore di quello fu detto delle collobrine, &amp; $uoi
+canoni al. 11. Que$ito del. 1. libro.</I> P. M<I>o come uore$ti uoi, che $i face$$e.</I> N. A<I>lpre
+$ente n&otilde; uoglio co$i ab$olutam&etilde;te dar determinata ri$po$ta &agrave; <27>sta materia, <21>che la uo
+glio un poco con$ider arla meglio, et $pero di farui cono$cere un errore in <27>$ta co$a, el
+quale $e ne tira drio molri altri de piu di$comodita, interre$$o, et $pe$a di quello f&atilde;nole
+dette colobrine ri$petto alli $uoi canoni (come $i fece cono$cere $opra lo detto. 11. Que
+$ito del. 1. libro.</I> P. C<I>on$ideratila un poco bene, perche le $ono co$e che importano a$
+$ai &agrave; longo andare, &amp; tal hora a$$ai piu di quello che l'huom $i pen$a.</I>
+<HEAD>QVESITO NONO FATTO DA VN HIERONIMO
+<I>qual di$$e e$$er $otto capo de bombar dieri nella i$ola de Cipri.</I></HEAD>
+<p>HIERONIMO. P<I>erche cau$a credeti, che $e dia la grana alla poluere fina,
+(cioe &agrave; quella de $chioppo, &amp; de archibu$o) &amp; non alla gro$$a (cioe &agrave; quella del
+le artegliarie.</I> N. I<I>o $o bene, che la cau$a di que$ta tal particolarita non &egrave; da uoiigno
+rata, &amp; che non me adimiandati tal co$a, perche non la $appiati: ma $olamente per far
+i$perientia di me.</I> H. A<I>nziue la adimando per saperla, &amp; non per far i$perientia di
+uoi: perche non solamente con$e$$o non $aper tal cau$a, cioe perche ragione ui $e dia.
+tal grana, ma ui giuro da real Chri$tiano, che ho ricer cato que$ta tal cosa da molti che
+fanno poluere, dico proui$ionati dalla $ignoria per far poluere d'ogni $orte, &amp; niuno
+me ne ha $aputo a&szlig;ignar ragion alcuna, $aluo quello che lauora qua in lar$enale di Ve-
+netia, el quale me ha ri$po$to, che per darui la detta grana tal poluere $i fa, ouer diuen-
+ta piu gagliarda, e potente, la qual $ua ragione mi con$ona alquanto ma non tanto che
+ba$ti, e pero $on uenuto da uoi per chiarirme meglio, e per uedere $e la uo$tra openio-
+ne &eacute; $imile alla $ua.</I> N. Q<I>ua$i che non po$$o credere que$to, che uoime dite, perche el
+mi pare qua$i impo&szlig;ibile, che uno arti$ta faccia alcuna co$a, $enza $apere &agrave; che fine el
+la faccia, &amp; ma&szlig;ime di quelle co$e, che lui fa de continuo, perche el bi$ogna che larte
+imiti la natura in que$to, che tutte le co$e che lei $a, la lifaccia &agrave; qualche fine. Et pero</I>
+<pb n=42>
+<I>non po$$o credere, che co$tui del Ar$enale (qual me haueti detto, che &egrave; proui$ionate
+dalla $ignoria per far poluere $i fina come gro$$a) non $appia &agrave; que fine $e dia co$i la
+grana alla poluere de $chioppo, e de archibu$o, &amp; non &agrave; quella dalle artegliarie, et m<*>
+$ime facendone continuam ente ogni giorno.</I> H. I<I>o ui $o dir certo, che non ui $a a&szlig;i-
+gnare altra meglior ragione di quella, che ui ho detta.</I> N. I<I>nanti che di questa cosa
+ue dica la mia opinione, uoglio che ritornati da lui, &amp; pregarlo di gratia, che ue di-
+ca realmente, perche ragione ui da tal grana.</I> H. N<I>on accade che ui uada altramen-
+te, perche io $on certo, che mi replicara el mede$imo, cioe, che tal grana la fa diuentar
+piu gagliarda, e potente.</I> N. S<I>e pur el ue replica que$to, re$pondetegli in que$to mo
+do, $e tal grana fala poluere piu gagliarda, e potente, mo non $aria benfatto &agrave; ingra-
+nire anchora quella gro$$a (cioe quella delle artegliarie) per farla diuentare piu ga-
+gliarda e potente.</I> H. L<I>a$$atifar &agrave; me, che ui uoglio ritornare (&amp; for$i hoggi) &amp;
+diman ue refferiro quello me hauera ri$po$to.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMO FATTO DAL MEDESIMO
+H<I>ieronimo.</I></HEAD>
+<p>HIERONIMO. D<I>apoi che fui partito da uoi hieri, io andai $ubito in lar-
+$enale, &amp; andai &agrave; ritrouar l'amico, &amp; lo pregai de nouo, che $e lui haueua al-
+tra ragione di quella, che lui me haueua detta, che non me la uole$$e cellare, che di cio
+$empre gline re$teria obligati&szlig;imo, lui me giuro, che non $apeua altra ragione di quel
+la, che gia me haueua detta, cioe, che la $e ingraniua per augumentarla in uirtu, &amp; po$
+$anza, cioe per farla piu gagliarda, &amp; potente, &amp; io gli di&szlig;i quello, che me ordina$ti,
+cioe $el non $aria buono &agrave; ingr anire anchora la poluere delle artegliarie, cioe la gro$
+$a, per farla anchor lei piu gagliarda, e potente di quello che la &eacute;, lui me ri$po$e, che $i
+andaria &agrave; pericolo di far creppar li pezzi, et co$i meri$ol$e.</I> N. V<I>oi gli doueui pur
+ri$pondere, che $e potriano poi cargare tai pezzi con manco poluere del $olito, &amp; tan
+to $aria auanzato, ouer amente ponerui dentro alquanto manco $alnitrio del $olito.</I>
+H. I<I>o non ho hauuto tanto aui$o di $aperui far tal ri$po$ta, ma che credeti, tutti que-
+$ti che fanno poluere, uanno facendo $econdo, che hanno ui$to far alli altri, ouer $econ
+do, che gli &egrave; $tato in$egnato, &amp; non $i curano di cercare, ne manco di $apere la cau$a
+delle co$e, che loro fanno, cioe &agrave; che fin le faceiano. Et uoi dir di me, che anchora mi ho
+fatto della poluere gro$$a, e fina, &amp; quando ne faceua de fina, io la ingraniua anchora
+mi, anchor che non $ape$$e, ne anchor $o &agrave; que fine la $e ingrani$cha, &amp; que$to faceua,
+perche haueua uisto che tuttili altri co$i faceuano.</I> N. C<I>redo, che $ia, come uoi di-
+ceti.</I> H. D<I>i gratia ditime la uo$tra opinione circa &agrave; que$ta co$a.</I> N. H<I>auendoui
+qua$i prome$$o de diruela, eglie il douer ch'io ui attenda, &amp; per tanto dico, che da-
+poi, che hieri ui parti$ti da me, ho con$iderato $opra di tal co$a, &amp; in effetto ho ritro-
+uato, che $olamente la nece&szlig;ita, ouer commoditaha indutto gli huomini &agrave; inue$tigar
+il modo de ingranire la detta poluere de $chioppo, &amp; de archibu$o, &amp; non quella de
+artegliaria, perche la detta poluere granita e molto piu $corrente, de la non gra-
+nita alla $imilitudine, che $aria uno pugno di $rcmento, de un pugno de farina,</I>
+<foot>L <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>cioe ponendo $opra una tabula piana un pugno di fromento, &amp; $eparatamente un pu-
+gno di farina, &amp; inclinando poi al quanto da una banda la detta tabula, $enza dubbio
+piu facilmente $correra el detto fromento zo$o della detta tabula, di quello fara la det
+ta farina, ma tal farina restara amaccata, &amp; piu immobile, &amp; $e pur anchora lei ui
+$corre$$e per la molta dependetia di tal tabula, la ui $correra qua$i tutta in un colpo,
+&amp; il frumento ui $corrir a &agrave; parte a parte, cioe piu di$gregatamente.</I> H. E <I>ue ho in-
+te$o beni&szlig;imo, ma che mi gioua quella $ua $correntia.</I> N. M<I>o n&otilde; $apeti, che uolendo
+portar un $chioppo, ouer un'archibu$o per $eruir$ene alli bi$ogni, eglie nece$$ario an-
+chora portar$e drio della poluere, per poterlo cargar ad ogni $uo piacere, &amp; che tal
+poluere $e porta nelle fia$che, &amp; per cargarli con mi$ura in quelle tai fia$che ui$e fa
+u$cire, come $apeti, un certo canoncino atto a riceuere tanta poluere, quanta ui $i con-
+uiene a cargare quel tal $chioppo, ouer archibu$o con un certo ingegno da rechiuderlo
+poi di dentro uia, quando che e pieno, accioche tal poluere non po$$a u$cire fora del ca
+noncino, &amp; ritornar nella fia$cha.</I> H. I<I>o $o tutte que$te particolarita, $i che non
+accade che uoi me le dicate.</I> N. A<I>nchor che $o, che uoi le $apeti meglio di me, ue le
+ho uolute dire, accioche meglio me intendiati per l'auenire. Et per tanto concludo,
+che $e la poluere, che $i mette nelle dette fia$che, non fu$$e granita, con difficulta $e po
+tria fare impire quel tal canoncino, perche nel riuoltar la fia$cha per far impire
+quel tal canoncino la poluere che fu$$e nella detta fia$cha, ca$caria qua$i tutta in un
+tratto $opra alla intrata di tal canoncino, chiudendo, ouer re$$er ando in quello qua$i
+tutto quello aere, che in quello $i troua$$e, per e$$er uodo, el qual aereueneria a impedi
+re lo ingre$$o alla poluere, talmente, che tal canoncino la maggior parte delle uolte $i
+trouaria qua$i uacuo, ouer molto $cemo, la qual co$a non ui occorrera co$i, $e la detta
+poluere $ara granita, perche tal poluere granita $correra nel detto canoncino piu di-
+$gregatamente (come fu detto del from&etilde;to, et della farina) la qual di$gregatione dara
+adito a quello aere, che $i ritrouara nel detto can&otilde;cino da poter u$cire, et de intrare ne
+la fia$ca a impire quel loco che occupaua quella poluere, che intrara nel detto can&otilde;ci-
+no, e pero el detto can&otilde;cino la maggior parte delle uolte $e trouara pieno, come $i c&otilde;uie
+ne, et co$i <21> que$ta cau$a li huomini $ono $tati a$tretti a inui$tigar el modo de ingranire
+la detta poluere de $chioppo, &amp; de archibu$o, &amp; n&otilde; quella di artegliaria, perche nelle
+artegliarie ui $e mette la poluere c&otilde; una cazza, come $apeti, et c&otilde; quella la ui $e porta <21>
+fin nel fondo della $ua canna, et pero n&otilde; importa che tal poluere $ia $corr&etilde;te, &ograve; n&otilde; $cor
+rente, anzi $aria co$a $uperflua a ingranire quella delle artigliarie, ma piu, che per ine
+$car quel bu$ettino doue $e da el fuocho alli $chioppi, &amp; alli archibu$i $e costuma por-
+tar. come $apeti, un fia $chettino piccolino pieno di poluer fini&szlig;ima, la qual poluere, $e
+per $orte non fu$$e menutamente granita, la non uoria, ne potria u$cire di quel tal bu$o
+co$i piccolino, <21> le ragioni di $opra dette, e pero fu nece$$ario a farla minutam&etilde;te grani
+ta, la qual co$a n&otilde; accade nelle artegliarie, perche, <21> quanto ho inte$o, uoi ue la metteti
+c&otilde; la mano.</I> H. E<I>glie co$i, &amp; certamente que$te uostre ragioni $ono lo euangelio, ne
+mai haria pen$ato, che per $imel cau$a ui $e li de$$e tal grana, &amp; que$ta co$a la ho acca
+ro piu di dieci $cudi, &amp; pero di que$to ue ne ringratio grandamente.</I>
+<HEAD>I<I>l fine del terzo libro.</I></HEAD>
+<pb n=43>
+<HEAD>LIBRO QVARTO DELLI
+QVESITI ET INVENTIONI DIVERSE,
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>S<I>opra l'ordinar delle $chiere, ouer e$$erciti in battaglia $otto
+uarie &amp; diuer$e forme, &amp; del modo de far caminar
+quelli, con altre uarie particolarita.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL
+C<I>onte Hieronimo da Piagnano.</I></HEAD>
+<p>CONTE HIERONIMO. V<I>olendo io redure una quantita
+de Fanti, ouer un e$$ercito in una battaglia quadra di gente, ue do-
+mando in che modo, ouer con che regola potria $apere quanti Fan-
+ti $e doueria mettere per fila.</I> N. P<I>igliando la radice quadrata
+di quel tal numero de Fanti, e tanto quanto $ara quella tal radice,
+tanti Fanti $e ne douera mettere per fila.</I> C.H. D<I>atime uno e$-
+$empio in uno piccolo numero, perche ue intendero meglio.</I> N.
+P<I>oniamo che $ia. 100. Fanti, dico che uolendoli mettere in una ordinanza, ouer batta-
+glia quadra di g&etilde;te, il $e debbe cauare la radice quadra de. 100. quala come, $apeti &egrave;.
+10. hor dico che mettendo. 10. de questi Fanti per fila faranno file. 10. &agrave;. 10. Fanti per
+fila, le quale. 10. file a$$ettandole ordinatamente l'una drieto all'altra, talmente che tut
+ti li interualli che $ara fra Fante, &egrave; Fante, $i dalle bande, come dauanti, &amp; de drio $ia-
+no equali, tai. 100. Fanti formaranno una figura quadrata, $i di g&etilde;te, come diterre-
+no, come di $otto appare in figura.</I>
+<fig>
+<p>MA <I>perche in effetto li Fanti po$ti in ordinanza non stanno, ne caminano, come
+di $opra &egrave; sta $upposto, cioe in eguale di$tantie, perche ogni Fante (come a$-
+$erma Vegetio) uol per larghezza piedi tre, cioe da$palla, &agrave; $palla, &amp; per longhez-
+za picdi. 7. cioe piedi. 3. dauanti di $e, &amp; piedi. 3. de drio, &amp; un piede uol che occupi la
+$ua per$ona, per la qual co$a la $opra$critta or dinanza, $tando li Fanti $econdo le det-
+<pb>
+te di$tantie ordinarie, non $ara quadrata di terreno anci occupara in longhezza piedi.
+70. &amp; in larghezza $olamente piedi. 30. onde che all'oc chio parera piu che bislonga,
+come di $otto appare in figura.</I>
+<fig>
+<p>CONTE HIERONIMO. V<I>e ho inte$o beni&szlig;imo in quanto &agrave; questo, ma
+quando, che tal numero de fanti non fu$$e co$i quadrato, come $aria $e fu$$eno.
+200. fanti, la radice di quali, $e non me inganno, $aria. 14. ma auanzaria. 4. fanti, hor
+come doueria fare in tal ca$o.</I> N. I<I>n que$to ca$o uoi ne douere$ti pur mettere. 14. per
+fila, &amp; ueneria pur la detta battaglia quadra di gente, $i come la precedente, cioe $ara
+de. 14. file &agrave; fanti. 14. per fila, uero &egrave;, che ui auanzara, quelli fanti. 4. fuora di tal ordi
+nanza, li quali il Sargente li a$$etta doue &agrave; lui pare, fuora di tal ordinanza, ouer che li
+pone for$i nella coda de tal ordinanza.</I> C.H. A<I>nchor que$ta parte ho inte$a beni&szlig;i-
+mo, ma $e il fu$$e un grande e$$ercito, che mi occorre$$e di mettere pur in forma quadra
+di gente, come doueria procedere.</I> N. P<I>er il mede$imo modo, e$$empi gratia, ponia-
+mo che tal e$$ercito $ia de fanti. 35000. dice che di questi. 35000. fanti uoi ne douetica
+uar la radice quadrata per l'ordine che ue ho in$ignato, &amp; trouareti quella e$$er. 187.
+&amp; auanzara fanti. 31. e per tanto $e douera mettere fanti. 187. per fila, &amp; tal e$$ercito
+uerra in forma quadra di gente, cioe uenira de. 187. file &agrave; fanti. 187. per fila, uero &egrave;,
+che ui auanzara quelli fanti. 31. detti di $opra, li quali il Sargente li accommoda doue li
+pare, ma io tengo che tai re$idui $empre li pongano nella coda di tal e$$ercito.</I> C. H.
+C<I>o$i credo anchora io.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> C. H<I>ieronimo da Piagnano.</I></HEAD>
+<p>CONTE HIERONIMO. M<I>o occorrendomi &agrave; douer condure una quan-
+tita de fanti, ouer uno e$$ercito in uiaggio, ouer per camino, ue adimando, come
+$e potria $apere &agrave; quanti fanti per fila li $e doueria far caminare, accio che occor-
+rendo il bi$ogno, $e pote$$ono mettere in un $ubijo in battaglia quadra di gente, &amp; che</I>
+<pb n=44>
+<I>la bandera $e ueni$$e &agrave; ritrouare nel meggio de tal ordinanza, ouer battaglia.</I> N.
+P<I>er $aper far questa co$a con pre$tezza, $ubito pigliati la radice quadra di quella tal
+qu&atilde;tita de fanti, et $e tal radice $ara diui$ibile per tre, t&atilde;to qu&atilde;to $ara la detta terza par
+te di tal radice, &agrave; tanti per fila $e douera far caminar li detti fanti per camino.</I> C.H.
+D<I>e gratia datime un e$$empio, &amp; in piccol numero, perche meglio ue intendero, in uno
+numero piccolo, che in uno grande.</I> N. P<I>oniamo per e$$empio, che li fanti, che $e ha
+da condur, $iano fanti. 81. dico che il $i debbe tuor la radice de. 81. la qual &egrave;. 9. &amp; per-
+che que$ta tal radice &egrave; diui$ibile per tre, &amp; la $ua terza parte &egrave; tre, e per tanto dico che
+li detti fanti. 81. $i debbono far caminar per uiaggio &agrave; tre fanti per fila, &amp; far anno in
+tutto file. 27. come qui $otto appare.</I>
+<fig>
+<p>E<I>t quando l'occorre$$e el bi$ogno di uolerli redure in battaglia quadra tutte que$te. 27.
+file $i debbono $membrare in tre parti eguale, come dimo$tra. a.b. &amp; c.d. che in ogni
+parte uenira &agrave; re$tare. 9. file &agrave; tre fanti per fila, &amp; dapoi il $i debbe far fermar la pri-
+ma parte uer$o la fronte, &amp; che le altre due procedano auanti dalla banda de$tra, ouer
+$ini$tra della prima (gia fermata) per fina &agrave; tanto che la te$ta, ouer fronte della $econ-
+da parte $e uni$ca con la te$ta, ouer fronte della prima, &amp; iui fermar$e, &amp; fermata la
+prima, &amp; $econda parte $i debbe far il mede$imo con la terza parte, cioe farla camina-
+re, e procedere &agrave; canto della $econda parte (gia fermata) per fina &agrave; tanto che la $ua te-
+$ta, ouer fronte $e uni$ca con la testa, ouer fronte della prima, &amp; $econda (come nella
+$otto$critta figura.</I>
+<fig>
+<p>L<I>e qual tre parti co$i redutte, &amp; a$$ettate, haueranno redutta tal battaglia in forma
+quadra di gente, come di $otto appare in figura, &amp; per far che la bandiera ca$chinel
+meggio di tal battaglia $empre la $e debbe a$$ettar nel meggio della $econda parte, co-
+me di$opra appare in ponto.</I> B. E<I>t bi$ogna auertire che anchor che tal figura $ia qua-
+dra di terreno, come $en$ibilmente $i uede, nondimeno in atto proprio tal figura $e
+trouora occupare per longhezza predi. 63. &amp; per larghezza piedi uenti$ette,
+<pb>
+(per le ragion adutte nel pre$ente que$ito) le qual di$tantie
+non hauemo o$$eruate, ne anchora $e o$$eruara nella mag-
+gior parte delle figure che hanno da uenire, per che occupa-
+riano troppo gran $pacio.</I> C.H. Q<I>ue$to non me impor-
+ta, ma ditemi pur, come $e potra $aper, ouer cono$cer li luo-
+chi doue $e debbia $membrare le dette. 27. file in tre parte
+eguale, $enza $tare &agrave; numerare le dette file &agrave;. 9. per che quan
+do che il fu$$e una gran quantita de fanti $aria co$a molto lon
+ga.</I> N. I<I>o ho inte$o che ogni quantita de fanti ui $e li da una</I>
+<fig>
+<I>fila de archibu$eri nella fronte, &amp; un'altra nelle $palle che in que$ti $opra$critti fanti.
+81. ui uorria. 18. archibu$eri, cioe 9. nella fronte, &amp;. 9. nella coda, &amp; per tanto nelli luo
+chi doue $e doueria far la diui$ione ui metteria due file de archibu$eri, come di$otto ap
+pare in figura, intendendo li archibu$eri per que$ta lettera o.</I>
+<fig>
+<p>L<I>i quali archibu$eri ui auertir anno $empre delli luochi doue $e douer anno $membr are
+le dette file. 27. &amp; co$i in ogni altro maggior numero.</I> C.H. E<I>ue ho inte$o be$ii&szlig;i-
+mo, fin qua, ma uorria che me dicesti, come $e doueria procedere quando che la radice
+de detti fanti non $i pote$$e diuidere in tre partieguale.</I> N. Q<I>uando che tal radice
+non &egrave; diui$ibile in tre parti eguali, io non $o come $e procedano li periti Sargenti, ma
+ben ue diro in che modo in tal ca$o, $e potria procedere, il qual modo, $e il $ara per ca-
+$o $imil &agrave; quello che lor co$tumano, io lo hauero accaro, &amp; $e per ca$o il $ara meglio di
+quello che lor co$tumano, io lo hauero molto piu accaro, &amp; $e per ca$o il $ara peggio-
+re, imputareti la mia poca pratica, ouer i$perientia di tal e$$ercitio. Dico adunque che
+quando la radice di detti fanti non $ia diui$ibile in tre parti eguali, nece$$ariamente in
+tal diui$ione auanzara uno, ouer dui, hor pigliamo prima per e$$empio quella che auan
+za $olamente uno, come $aria $e fu$$eno fanti. 100. la radice di quali &egrave;. 10. il qual. 10.
+partendolo per. 3. ne uien. 3. &amp; auanza uno, hor dico che io faria caminar diece file, &agrave;
+tre, &agrave; tre (cioe tante file quanto &egrave; il numero della radice) &amp; altre diece file, &agrave; quattro,
+&agrave; quattro, &amp; altre diece pur &agrave; tre, &agrave; tre, come qui $otto appare con li $uoi. 20. archi-
+bu$i oltra li detti. 100. fanti.</I>
+<fig>
+<p>E<I>t queste tre parti, quando l'occorre$$e di uolerli redur in battaglia quadra di gente,
+$e procedaria, $i come di $opra, cioe far affermar la prima parte uer$o la fronte, &amp;</I>
+<pb n=45>
+<I>fermata che $ia far procedere auanti la $econda anchor la terza per fina &agrave; tanto che la
+te$ta, ouer fronte della $econda parte $e $ia unita con la te$ta, ouer fronte della prima,
+&amp; co$i fermata la detta $econda parte, far procedere auanti, per el mede$imo modo an
+chor la terza parte, la qual co$a fac&etilde;do $e uedera e$$er redutta tal battaglia in forma
+quadra di gente, come di $otto appare con li $uoi archibu$eri alla fronte, et alle $palle.</I>
+<fig>
+<p>M<I>a quando che nel partire la detta radice auanza$$e. 2. come $aria, quando che li fan
+ti fu$$eno. 121. la radice di quali &egrave;. 11. el qual. 11. partendolo per tre, ne uien tre, &amp;
+auanza. 2. (come habbiamo detto) dico che in que$to ca$o, &amp; in altri $imili io faria ca
+minare. 11. file (cioe tante quanto &egrave; la radice) &agrave;. 4. fanti per fila, &amp; altre. 11. file &agrave;. 3.
+fanti per fila, &amp; altri. 11. file pur &agrave;. 4. fanti per fila, come di $otto appar in figura c&otilde;
+li $uoi. 22. archibu$eri oltra li detti fanti. 121. li quali fanti ogni uolta che $e uole$$eno</I>
+<fig>
+<I>redure in battaglia quadra di gente $e procederia, come di $opra fu fatto.</I> C.H. Q<I>ue
+$to uo$iro di$cor$o non me di$piace, anchor che tai tre parti per e$$ere di$eguale, par
+che di$dicano a$$ai, ma diteme un poco que$ta regola $eruila co$i in ogni gran numero
+de fanti.</I> N. S<I>enza dubbio, che la $eruira in ogni numero, $i quadrato, come n&otilde; qua-
+drato.</I> C.H. D<I>atime un'e$$empio in parole $olamente.</I> N. P<I>oniamo per e$$empio,
+che $iano fanti. 3969. delli quali uolendo uoi$apere &agrave; quanti fanti per fila uoi li debbia-
+ti far caminar per camino, accioche $iano commodi &agrave; poterli in un $ubito mettere in
+battaglia quadra di gente, dico che de que$ti tai fanti uoi debbiati pigliar la radice qua
+drata (per el, modo che ui ho in$ignato) quala trouareti e$$er. 63. &amp;. 63. fanti $ara per
+fila tutta la battaglia in quadro di gente, &amp; perche questa radice (cio&egrave;. 63.) &egrave; diui$ibi-
+le in tre parti equale, ne pigliareti el terzo (per regola ferma) qual $ara. 21. &amp; co$i &agrave;
+21. fante per fila uoi li douete far caminare in camino.</I> C.H. M<I>o quante file potro
+io $apere che $iano in tutto co$i &agrave;. 21. fante per fila.</I> N. S<I>empre $ar anno el treppio</I>
+<foot>M</foot>
+<pb>
+<I>della uo$ira radice, cioe el treppio de $e$$antatre, che $aria. 189. et. 189. file &agrave; fanti. 21.
+per fila ue ne peruenira.</I> C.H. D<I>oue $apro io doue $e debbia mettere quelle due, &amp;
+due file de archibu$eri, per cogno$cere el luoco doue $e debbia $membrare in tre par-
+te per metter li in battaglia quadra di gente.</I> N. L<I>a uo$tra radice (cioe $e$$antatre)
+ui da el tutto, cioe, che tal diui$ione $e fa alle. 63. &amp;. 63. file talmente, che la prima par-
+te $ara de $e$$antatre file, &amp; co$i etiam la $econda, &amp; la terza.</I> C.H. V<I>e ho inte$o be
+ni&szlig;imo in quanto a questa parte, e pero $eguitate.</I> N. M<I>a$e nel partire la uo$tra ra-
+dice per tre ui auanza$$e uno (come accaderia $e li propo$ti fanti fu$$eno. 5776. che la
+radice di quelli $aria $ettanta$ei, la qual radice diuidendola per tre, ne ueneria. 25. &amp;
+auanzeria uno: hor dico, che tutte le file, che reu$ciran de que$ti tai fanti $ar anno pur
+el treppio della radice, cioe el treppio de $ettanta$ei, che $aria. 228. &amp; perche tutta
+que$ta fila de file ua diui$a $empre in tre parti (come di$opra fu detto, etiam fatto) a
+$ettanta $ei file per parte (cioe tanto quanto e la no$traradice) hor dico, che la prima,
+&amp; la ultima de que$te tre parte, $i debbano far caminar a uinticinque fanti per fila,
+cioe quanto che &eacute; il terzo della no$tra radice, &amp; perche el ne auanzo uno (come di $o-
+pra appare) dico che quel tal. 1. $i debbe mettere $empre nella $econda parte, cioe in
+quella di mezzo, cioe facendo caminar quelli della detta $econda parte &agrave;. 26. fanti per
+fila, talmente, che la prima, &amp; la ultima parte della gran fila delle file, $aranno &agrave;. 25.
+fanti per fila, &amp; la $eeonda parte $ara de fanti. 26. per fila, &amp; il mede$imo $i debbe fa
+re in ogni altra radice, che partita per. 3. ue auanzi $olamente. 1. ma quando l'auan-
+za$$e. 2. $eguita tutto al contrario, cioe, che la prima, &amp; la ultima parte uuol e$$er de
+uno fante de piu, di quello $ara el terzo della nostra radice, come, e$$empi gratia $e li
+detti fanti fu$$eno. 2809. la $ua radice $ara. 53. la qual partita per tre, ne uien. 17. &amp;
+auanza. 2. e per t&atilde;to dico, che tai fanti $e ne formara file.</I> 159. (<I>cioe el treppio de.</I> 53.)
+<I>le quale file. 159. diuidendole pur i tre parti, ne uenira. 53. per parte, cioe el numero del
+la radice, &amp; la prima, &amp; terza parte uol e$$er de uno fante de piu del terzo della no-
+$tra radice, cioe uoleno e$$er de fanti. 18. per fila, &amp; la $econda parte, cioe la parte de
+mezzo, uol e$$er puramente el terzo della nostra radice, cioe de fanti. 17. per fila tal-
+mente, che de tutte le. 159. file, le prime. 53. file, &amp; co$i le ultime. 53. file uoranno e$$er
+de fanti. 18. per fila, &amp; le. 53. file di mezzo uoranno e$$er $olamente de fanti. 17. per
+fila. Et in quella che nel partire la radice per. 3. auanza $olamente uno ua al contrario
+di que$ta, cioe, che la prima, &amp; terza parte della detta gran fila delle file, uoleno $em-
+pre tanti fanti per fila, quanto $ara la terza parte integra della nostra radice, &amp; la
+parte di mezzo, cioe la $econda uora uno fante de piu del ditto terzo della nostra radi
+ce. Et perche mai puo auanzar piu che uno, ouer dui, &agrave; partire la detta no$tra radice
+per. 3. le dette nostre regole ue $atisfar anno in ogni quantita de fanti $i quadrata, ouer
+non quadrata, perche, come di $opra fu detto, nelle quantita, ouer numerinon quadra-
+ti, $empre $e piglia la radice propinqua di quel tal numero, &amp; di quella $e ne $erue, co
+me di $opra &egrave; $tato detto, &amp; de quello re$iduo, ouer $uperfluo de fanti, che $operchia$-
+$eno el quadrato di tal radice el $argente li a$$etta $econdo el $uo parere, e$$empi gra-
+tia, $e li detti fanti fu$$eno quattromilla, el qual numero non &egrave; quadrato, nondimeno di
+co, che di quello $e debbia cauar la $ua radice propinqua, la quale $ara</I> 63. (<I>uero &egrave;, che</I>
+<pb n=46>
+<I>auanzara fanti.</I> 31.) <I>&amp; di tal radice $eruir$ene $econdo il $uo uolere, e$$empi gratia, uo
+lendoli de $ubito mettere in btttaglia quadra di gente, $e ne doueria mettere $e$$anta-
+tre fanti per fila, &amp; tal battaglia uenira quadra di gente, come nel primcipio fa det-
+to, uero &egrave;, che ui auanzaria fora di tal ordinanza quelli fanti. 31. li quali il $argente li
+a$$ettara $econdo el $uo uolere, $imilmente uolendo mettere li detti fanti quattro mille
+in camino $e die pur tore la detta $ua radice propinqua, la quale, come detto &egrave; $e$$anta
+tre, la qual partendola per tre, ne uien. 21. &amp; non auanza co$a alcuna, e per tanto gli
+detti fanti $i debbouo far caminare &agrave; fanti. 21. per fila, &amp; partire le dette file in tre
+parte &agrave;. 63. file per parte, uero &eacute;, che la ultima parte uerra &agrave; e$$er de. 64. file, &amp; an-
+chor. 10. fanti de piu (per quelli fanti. 31. che auanzorno in principio, li quali (come &egrave;
+detto) re$tar anno fora della ordinanza, $econdo il parere del $argente, &amp; per lo me-
+de$imo modo $e procedaria, quando che la radice di tal numero non quadrato non re-
+ceue$$e la perfetta diui$ion per tre, cioe, $el auanza$$e uno, procedere, come di $opra
+di&szlig;i, cioe dar uno fante de piu per fila alla parte di mezzo, &amp; alle altre due parti,
+cioe alla prima, &amp; alla terza porui $olamente tanti fanti per fila, quanto $ara la ter-
+za parte della nostra radice, &amp; quando auanza$$e. 2. procedere al contrario, cioe
+dar uno fante per fila de piu alla prima, &amp; alla terza parte, &amp; alla $econda porui $ola
+mente tanti fanti per fila, quanto $ara el terzo della no$tra radice, &amp; quelli fanti che
+fu$$eno auanzati nel cauar della radice in principio, a$$ettarli, come di $opra &egrave; $tato
+detto.</I> C.H. N<I>on procedati piu oltra, che ue ho inte$o beni&szlig;imo.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> C.H<I>ieronimo da Piagnano.</I></HEAD>
+<p>CONTE HIERONIMO. I<I>o adimandai una uolta &agrave; uno famo$o Sargen-
+te, come ordinaria una battaglia de. 1000. fanti, lui me ri$po$e, che lui faria el fi
+le de fanti. 49. per te$ta, hor ue adimando, uolendo io ordinare una battaglia $imile &agrave;
+que$ta de una altra maggiore, ouer menore quantita de fanti, come me doueria gouer-
+nare.</I> N. Q<I>uadrati quello numero de. 49. cioe multiplicatilo in $e mede$imo, che fara
+2401. &amp; que$to. 2401. moltiplicareti fia quella quantita de fanti, che uoreti mettere
+in battaglia, &amp; quel produtto, partiritele per el uo$tro. 1000. &amp; la radice di que$to
+aduenimento $ara nel numero di fanti, che douereti metter in cadauna fila per te$ta,
+e$$empigratia, $e quelli fanti, che de$iderareti di mettere in una battaglia $imile fu$-
+$eno. 2500. multiplicati que$ti fanti. 3500. per. 2401. cioe per el quadrato de. 49. fa-
+ra. 8403500. &amp; que$to tal produtto, partireti per el uo$tro. 1000. ne uenira. 8403.
+(la$$ando el rotto, perche uno huomo non $i puo $pezzare, che non peri$ca el tutto,)
+&amp; di que$to. 8403. ne cauareti la radice, la qual $ara. 91. &amp; auanzara. 112. &amp; fanti
+91. douereti mettere in cadauna fila per te$ta, &amp; per fianco ne uerra &agrave; e$$er fanti. 38.
+uero &egrave; che anchor ne auanzara fora fanti. 42. quali non compir anno la ultima fila de
+drio. Et con $imel ordine uoi procedareti in ogni altra maggior, ouer menor quantita.</I>
+C.H. V<I>eho inte$o beni&szlig;imo, &amp; questa uo$tra regola la ho piu accara, che co$a, che
+me habbiati in$egnato, perche me gli $on affaticato molti giorni, per trouarui rego-
+la, &amp; mai ue la ho potuta ritrouare.</I>
+<foot>M <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL SARGENTE
+<I>maggiore del Duca di Vrbino.</I></HEAD>
+<p>SARGENTE. C<I>ome ordinare$ti una battaglia quadra di terreno, &amp; non di
+gente.</I> N. V<I>olendo limitar &agrave; cadauno fante piedi. 7. per l&otilde;ghezza, &amp; piedi. 3.
+per larghezza (come uol Vegetio) cioe piedi. 3. dauanti, &amp; piedi. 3. de drio. et piedi. 1.
+uol che occupi la $ua per$ona, che in $umma $arian piedi. 7. in lungo, et da $palla &agrave; $pal
+la uol che occupi piedi. 3. come di $opra &egrave; detto, io procedaria in que$to modo multipli
+carei quella quantita de fanti, che de$idera$$e di metter in battaglia, per el quadrato
+de $ette. cioe per. 49. &amp; quel produtto parteria per. 21. &amp; quanto fu$$e la radice di
+tal aduenimento, tantifanti mettaria in cadauna fila per te$ta, e$$empi gratia, $el fu$$e
+fanti. 3600. li quali de$idera&szlig;i di mettere in battaglia quadra di terreno, &amp; non di
+gente, io moltiplicaria li detti fanti. 3600. per el quadrato de. 7. cioe per. 49. fariano
+176400. &amp; que$to produtto lo parteria per. 21. del qual partimento ne ueneria
+8400. &amp; di que$to aduenim&etilde;to ne cauaria la radice, laqnal $aria.</I> 91. (<I>uero &egrave; che auan
+zaria.</I> 119.) <I>&amp; de fanti. 91. faria le file per te$ta, uero &egrave; che la maggior parte delle uol
+te nella coda ui re$tara una fila non compita, cioe imperfetta, perche li numeri rare
+uolte ne $eruano preci$amente $econdo el no$tro intento, $i, come anchora occorre nel
+fare le battaglie quadre di gente, cioe, che la maggior parte delle uolte ne au&atilde;za qual
+che fante de piu, tamen una fila de piu, ouer de manco, non fa error troppo apparente.</I>
+S. D<I>oue cauati quel. 21. con el quale uoi parteti quella uo$tra multiplicatione.</I> N.
+I<I>o imagino una battaglia de tre file a fanti. 7. per fila, la qual batt aglia $aria quadra di
+terreno, perche le tre file in longo uor&atilde;no piedi. 21. di terreno (a piedi. 7. per fila fra
+dauanti, &amp; de drio con quel piede, che occupa ogni fila, &amp; $imelmente li fanti. 7. in lar
+ghezza uoranno mede$imamente piedi. 21. di terreno a piedi. 3. per fante, onde$e tal
+battaglia occupa piedi. 21. di terreno in ogni uer$o la $ara quadra di terreno, &amp; tutta
+tal battaglia contenera fanti. 21. &amp; que$ti fanti. 21. me ne $eruo per partitore nella $o
+pra$critta mia operatione.</I> S. S<I>ta beni&szlig;imo.</I>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL S. GABRIEL
+T<I>admo da Martinengo, Cauallier de Rhodi,
+e Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. D<I>apoi che $opra la compo$itione della poluere non ui habbiamo
+altro che dire, per non star ocio$i dapoi la no$tra lettione di Euclide, uoglio che
+ragionamo un poco del modo de ordinare li e$$erciti in battaglia, &amp; ma&szlig;ime in alcu-
+ne ingenio$e forme, u$itate da no$tri antiqui, el qual modo, alli pre$enti tempi, par $ia
+totalmente per$o, &amp; anullato, per non trouar$e alcuno autore antiquo, ne moderno,
+che ne dia el modo, ouer regola di $aperli ordinare, &amp; que$te tai figure, ouer forme $o
+no el cuneo, la forfice, la $erra, el rh&utilde;bo, el cerchio, et la forma lunare, uero &egrave; che el ual
+lo ha posto alcune str anie $orme di battaglie, ma rare di quelle &egrave; che $ia atta a poter ca
+minare, che n&otilde; ui $egua immediate di$ordine, <21> che ogni ordinata battaglia $e la debbe</I>
+<pb n=47>
+<I>e$$er atta &agrave; poter caminare in quel tal ordine eglie nece$$ario che ogni fante habbia uno
+altro fante in debita di$tantia, che ui camini auanti di $e, eccetto quelli della prima fron
+te, &amp; co$i un'altro per banda, eccetto quelli che $ono nei fianchi, et co$i un'altro de drio
+eccetto la ultima fila, perche ogni fante nel caminare $e regge dal $uo compagno che gli
+camina auanti di $e, eccetto quelli della prima fila, e pero $e una ordinanza uorra cami
+nare, &amp; che tutti li fanti non habbiano un'altro fante, che gli camini auanti di $e nella
+$ua debita di$tantia, accettuando quelli della prima fronte, $ubito tal ordinanza uerra
+in confu$ione.</I> N. C<I>redo che $ia co$i, perche ogni fante piglia la meta nel $uo cami-
+nare pian, e forte, dal compagno che gli camina auanti, eccetto quelli che $ono nella pri
+ma fila della fronte, li quali non $i reggono da niuno nel caminare, ancitutte le altre fi-
+le $e reggono da quella $ola.</I> P. C<I>o$i &egrave;, hor dapoi che uedo che haueti inte$o la mia o-
+pinione, ue adimando, come $e douera procedere, uolendo ordinare una quantita de fan
+ti, ouer uno e$$ercito in forma cunea, ouer triangolare talmente che fu$$eno atti &agrave; po-
+ter caminare uer$o la ponta de tal cuneo, cioe che tal ordinanza po$$a caminare con la
+ponta di tal cuneo uer$o li nemici.</I> N. Q<I>ue$ta forma di ordinanza, ouer di battaglia
+na$ce, ouer $e forma dalla progre&szlig;ione a$cendente per numero binario, cominciando
+dalla unita, cioe ponendo prima un fante, &amp; dapoi. 3. &amp; dapoi. 5. &amp; dapoi. 7. &amp; dapoi.
+9. &amp; dapoi. 11. &amp; co$i andar procedendo, &amp; accre$cendo $empre dui fanti de piu, per
+fina &agrave; tanto che non ui $ia piu fanti, uero &egrave;, che potria e$$er tal numero de fanti, che in
+ultimo non potranno, ouer non $aranno $officienti &agrave; compir la ultima fila, ilche e$$en-
+do $e potriano la$$ar co$i fuora della ordinanza da $eruir$ene $econdo parera al buon
+Sargente, perche tal co$a occorre la maggior parte delle uolte, &amp; in ogni $pecie de or-
+dinanza, cioe che $empre ui re$ta qualche fante fuora di tal ordinanza.</I> P. C<I>redo
+que$to che uoi diceti, ma datime uno e$$empio in figura $opra tal materia, &amp; in piccol
+numero, perche nelli numeri piccoli meglio $e intende la co$a.</I> N. P<I>oniamo che li fan
+ti che de$ideriamo di mettere in battaglia cunea $iano. 100. dico che prima $e ne pon-
+ga uno, dapoi. 3. dapoi. 5. dapoi. 7. dapoi. 9. dapoi. 11. &amp; co$i andar procedendo $empre
+mettendoui. 2. fanti de piu per fina &agrave; tanto che ue $ia fanti, come di $otto appare in fi-
+gura, onde la ultima fila, in que$to ca$o uenira &agrave; e$$er de fanti. 19. &amp; non ui auanzara
+alcun fante, &amp; que$to &egrave;, perche il numero delli fanti (cioe il. 100.) &egrave; numero quadrato,</I>
+<fig>
+<pb>
+<I>&amp; co$i in ogni altro numero, che $ia quadrato $e formara il detto cuneo $enza alcuno
+$oprauanzamento de fanti, ma $e il detto numero de fanti non $ara numero quadrato
+$empre ui auanzara tanti fanti, quanto che il detto numero de fanti auanzara il mag-
+gior numero quadrato contenuto da quello, e$$empi gratia $e gli propo$ti fanti da far
+il cuneo fu$$eno. 120. dico che ui auanzara. 20. fanti fuora della ordinanza del cuneo,
+cioe tanti quanto che. 120. eccede el. 100. (maggior numero quadrato contento da
+quello) che $aria pur. 20. ma fe gli detti fanti fu$$eno. 123. ui auanzaria $olamente fan
+ti. 2. perche il maggior numero quadrato contenuto da. 123. $aria. 121. e pero. 123. au&atilde;
+za il detto. 121. nel detto. 2. &amp; questo mede$imo $i debbe intendere in ogni gran nu-
+mero.</I> P. E<I>ue ho inte$o beni&szlig;imo, &amp; me ba$ta a$$ai per que$ta $era.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. C<I>ome $e potria formar quella figura chiamata la forfice, la quale
+u$auano gliantichi per opponere alla forma cunea.</I> N. L<I>a forfice $e costitui$
+$e con due forme cunee congionte per tuor la detta figura cunea in meggio.</I> P. D<I>ati-
+me uno e$$empio figurale, &amp; in piccol numero.</I> N. L<I>o e$$empio di questa lo uoglio
+adure nel mede$i no numero de fanti. 100. con che fu fatto il cuneo, accio che quella
+po$$a far giudicio, $e il fu$$e dui e$$erciti eguali de quantita de fanti, &amp; che l'uno for-
+ma$$e il cuneo, &amp; l'altro la forfice, qual de loro haueria auantaggio, dico adunque che
+e$$endo fanti. 100. &amp; uolendo de quelli formare la forfice, li $e debbono diuidere in due
+parti eguali, che ne ueneria. 50. per parte, &amp; de cadauna de que$te parti $e ne debbe</I>
+<fig>
+<pb n=48>
+<I>$ormar uno cuneo, $econdo il modo di $opra detto, &amp; congionger li in$ieme, come di
+$opra appare in figura con le $ue ponte uer$o delli nemici, cioe ner $o del cuneo per tor
+lo in meggio, &amp; bi$ogna notare qualmente nella formatione di que$ti dui cunei, ui auan
+zara un fante per cadauno de loro fuora della ordin&atilde;za, <21> che il numero. 50. n&otilde; &egrave; nume
+ro quadrato, &amp; auanza il maggior numero quadrato contenuto da quello (qual &egrave;.</I> 49.)<I>
+<21> un fante $olo, cioe fra tutti dui ui au&atilde;zaria dui fanti, come di $opra appare in figura.</I>
+<p>PRIORE. C<I>ertamente non &egrave; huomo che non reputa$$e che li fanti che $ono
+in quelli dui cunei che formano la detta forfice, non fu$$eno piu d'un tanto, e meg
+gio de quelli, che $ono nel primo cuneo, &amp; $e io non gli haue$$e numerati, io non lo cre-
+derei che fu$$eno eguali, e per tanto, io giudicarei, in dui e$$erciti co$i ordinati, e$$er
+maggior auantaggio nella forfice, che nel cuneo, perche la forfice piglia in meggio il
+detto cuneo, &amp; quello ha da tendere nel combattere dall'una &eacute; l'altra banda, &amp; li dui
+cunei della forfice non hanno da tendere nel combattere, $aluo che da una banda $ola
+cadauno de loro.</I> N. C<I>o$i &egrave; da giudicare.</I> P. N<I>on uoglio che intramo in altra ma-
+teria per questa $era, ma diman de $era uoglio che di$putamo la proprieta di que$ta fi-
+gura cunea, quando che il nemico non $ape$$e formar la detta forfice.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barleata.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. B<I>en quando $e ordina$$e uno e$$ercito in forma cunea, &amp; che li ne-
+mici non haue$$ono l'arte di $aper far la forfice, che auantaggio $e potria giudi-
+care per quella $orte figura, ma&szlig;ime hauendo tanta gente l'una parte quanto l'altra.</I>
+N. Q<I>uando che la contraria parte uole$$e opponer$e &agrave; tal figura cunea, con una for-
+ma quadra di terreno, come al pre$ente $i co$tuma, &agrave; tutte le ragion del mondo restara</I>
+<fig>
+<pb>
+<I>rotto &egrave; $bezzato.</I> P. P<I>erche ragione.</I> N. L<I>a ragion ue la diro, $ia e$$empi gra-
+tia fanti. 100. in forma cunea, &amp; altri fanti. 100. in forma quadra di terreno all'op-
+po$ition del detto cuneo, come di $otto appare in figura, &amp; perche l'ordine del ferir
+del cuneo, e que$to che tutti quelli che tirano de alcuna $orte i$trumento, come $ono ar-
+tegliarie, archibu$i, dardi, archi, ouer bale$tre, tutti debbono tendere &agrave; tirare, &amp; &agrave; $e-
+rire $olamente in quel luoco doue ua &agrave; inferire la ponta del cuneo, cioe in ponto. a. on-
+de li fanti che in quel luoco $e ritrouar anno, ui $ara nece$$ario, o a morire, ouer &agrave; dar
+luoco alla ponta del detto cuneo, per la grande moltitudine delle archibu$ate, &amp; friz-
+zate tutte in quel $olo luoco tirate, intrando adunque dentro la ponta del detto cu-
+neo in tal luoco, continuamente andara preforando, &amp; penetrando tutta quella or
+dinanza da banda, &agrave; banda, perche tutti archibu$eri, &amp; arceri che re$tano di fuora,
+non debbono ce$$ar de tirare in quel i$te$$o luoco, &amp; non altroue, la qual co$a facendo
+eglie impo&szlig;ibile che non ui $ia dato luoco al detto cuneo da penetrare, et penetrato che
+$ia tal e$$ercito &egrave; rotto $enza alcun remedio.</I> P. Q<I>ue$ta co$a &egrave; chiara, che $e il detto
+cuneo penetra tutta la detta ordinanza quella $enza dubbio re$ta rotta, e fraca$$ata, et
+&egrave; qua$i impo&szlig;ibile che non gli uenga ad ef$etto, perche tutta la po$$anza &amp; uirtu de
+quel tal cuneo uien &agrave; operare in quel luoco $olo, e pero eglie qua$i impo&szlig;ibile che in
+quel tal luoco ui po$$ano durare anchor, che fu$$eno molto piu in tal ordin&atilde;za, de quel-
+li che fu$$eno nel detto cuneo, perche tal luoco non puo e$$er $occor$o da alcuno de quel
+li di tal ordinanza, perche $e quelli che $ono uer$o. b. ouer uer$o. c. uole$$eno uenire &agrave;
+dar $occor$o &agrave; quel tal luoco, $aria forza &agrave; de$ordinar$e, &amp; de$ordinati che fu$$ono,
+incorrariano nel mede$imo $candolo, cioe re$tariano rottitotalmente, &amp; re$tando nel
+$uo luoco la $ua uirtu, ouer po$$anza, re$ta qua$i morta, perche niun de loro la puo mo
+$trare per ualente che $ia, &amp; hor comprendo di quanta importantia $ia que$ta forma
+cunea, &agrave; chinon ui $ape&szlig;i, trouar la$ua medicina, ouer rimedio.</I> N. S<I>enza dubbio che
+onv buona forma alle uolte &egrave; di tal autorita quanto che &egrave; la $ua materia, &amp; anchor piu.</I>
+P. C<I>ertamente que$ta uo$tra opinione mi &egrave; piace$ta a$$ai, et mi ba$ta per que$ta $era.</I>
+<HEAD>QVESITO OTTAVO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. C<I>ome $e potria formare, de una quantita de fanti, ouer di uno e$$er
+cito, quella forma, ouer figura di battaglia dalli antichi chiamata la Serra.</I> N.
+Q<I>ue$ta forma di battaglia, $econdo la qualita del $uo nome, &agrave; mi me pare che debbia
+e$$ere dentata, $i come &egrave; la $ega con che $e co$tuma $egar li traui, e per tanto uolendo re
+dure una quantita de fanti, ouer uno e$$ercito in tal forma. bi$ogna con$iderare due co
+$e, l'una de quanti denti$e uol far que$ta Serra, ouer $ega, &amp; $e oltra tai denti ui $i uol
+altra ordinanza da $ostentar quelli denti, ouer non.</I> P. D<I>atime uno e$$empio in figu
+ra$opra quello che uoleti in ferire, ma in poco numero de fanti, perche meglio appren
+dero la co$a.</I> N. P<I>oniamo che li fanti delli quali $e uol formare li puri denti della det-
+ta Serra $iano. 100. hor que$ti. 100. fanti $i debbono diuidere nel numero delli denti che
+$i uol dar &agrave; que$ta Serra, &amp; de cadauna de quelle parti formarne un cuneo, per la re-</I>
+<pb n=49>
+<I>gola data nel. 5. Que$ito, &amp; quelli tai cunei, congiongerli in diretto, $econdo che fu fat
+to di quelli dui nel formar la forfice, e$$empi gratia, poniamo, che delli detti fanti cen
+to $e uoglia far quattro denti di una $erra, dico, che li detti fanti c&etilde;to li $e debbono par
+tire in quattro parti, del qual partimento ne uenira fanti. 25. per parte, hor di cadau
+na di queste parti $e ne debbe formar un cuneo $econdo lordine dato nel detto. 5. Que
+$ito, &amp; que$ti quattro cunei congiongerli in diretto, come di$otto appar in figura, &amp;
+que$to &egrave; in quanto al far delli puri denti, ma $e per ca$o $e uole$$e mettere una altra or
+dinanza drio alli detti quattro denti, bi$ognaria prima determinare de quanti fanti
+tal ordinanza$e uora fare, &amp; quella cauarla de per $e, &amp; del resto formar li denti, &amp;</I>
+<fig>
+<I>de drio de detti denti ponerui quella quantita de fanti, che prima fu cauata, &amp; ordi-
+narli &agrave; tanti fanti per fila, quanti fanti $e trouara direttamente in longo e$$ere in tutte
+le ba$e delli denti formati, e$$empi gratia, poniamo che $iano fanti. 244. et che de fan
+ti. 100. de quelli $e uoglia fare quattro denti di una $erra, &amp; delli altri. 144. $e uoglia
+fare una ordinanza $u$tentante li detti quattro denti, dico, che redutti li fanti cento in
+quattro denti, come di $opra fu detto, con$equentemente drieto &agrave; quelli ui $e debbe a$$et
+tar quelli cento quar antaquattro fanti &agrave; fanti trenta$ei per fila, perche in tutte quat-
+tro le ba$e de detti quattro denti ui $ono fanti trenta$ei, come nella $otto $critta figura
+appare, &amp; co$i con tal modo, &amp; ordine $e potra ordinare, $e fu$$eno bene cento milia
+fanti de$tinguendo, come di $opra $e fatto in quel poco numero.</I> P. V<I>eho inte$o be-
+ni&szlig;imo, &amp; ba$ta per que$ta$era.</I>
+<fig>
+<HEAD>QVESITO NONO FATTO DAL MEDESIMO
+S<I>ignor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. C<I>ome $e potria redure una quantita de fanti, ouer uno e$$ercito in
+figura Rhombica di gente, che fu$$eno atti &agrave; poter caminar con uno angolo uer-</I>
+<foot>N</foot>
+<pb>
+<I>$o li nemici.</I> N. C<I>on la regola che $i fa el cuneo, con quella mede$ima qua$i $i fa el rh&otilde;
+bo, perche diuidendo tutti quei fanti, ouer quello e$$ercito con, che $i uuol formar el
+detto rhombo in due parti equali, &amp; di quella mita formar el cuneo, &amp; formato che le
+$opra el me de$imo ultimo lato, ui$e debbe andar a$$ettando l'altra mita de fanti, ouer
+del a$$ercito con file, che continuamente anda$$eno declinando per dui fanti m&atilde;co, cioe
+al contrario di quello $e fa comenzandolo dalla unita, cioe comenzando &agrave; far la ponta
+del cuneo, nel qual $i ua continuamente accre$cendo le file per dui fanti piu, ma bi$o-
+gna aduertire, che $e nella fabricatione del primo cuneo, ui ananza$$e qualche fanti,
+che non fu$$eno &agrave; $officienza de farui un'altra fila, quella mede$ima fila $e debbe pur
+compire con li fanti dell'altra mita de fanti, perche uno di que$ti dui cunei congionti,
+uiene a e$$er de una fila piu de l'altro.</I> P. D<I>atime un'e$$empio in figura ma in picciol
+numero.</I>
+<fig>
+<pb n=50>
+N. P<I>oniamo, e$$empi gratia, che li fanti, con li quali $e de$idera di uoler $ormar el
+rhombo $iano. 320. dico, che $i debbono partire in due parti equali, che de tal partinen
+to ne uenira fanti. 160. per parte, &amp; de l'una di que$te parti$e ne debbe far uno cuneo
+$econdo l'ordine datto nel quinto Que$ito, el qual fatto $i trouara auanzar fanti. 16.
+(per le ragioni adutte nel detto quinto Que$ito) cioe ui mancara fanti noue &agrave; compi-
+re la detta ultima fila de tal primo rhombo, hor dico, che tal fila $i debbe compire con
+li fanti dell'altra mita, cioe pigliarne quelli fanti. 19. che ui manca, che nel detto primo
+rhombo uenira &agrave; e$$er fanti. 169. &amp; nell'altra parte uenira &agrave; re$tare $olamente fanti
+151. coni quali formandone l'altro rhombo, $opra la ultima fila del primo, la qual ulti
+ma fila $ara de fanti uinticinque, onde bi$ognara $opra di quella a$$ettaruene un'altra
+fila de dui fanti manco, cioe de fanti uimitre, &amp; di $opra &agrave; quella de detti fanti uintitre
+a$$ettaruene un'altra de fanti uintiuno, &amp; $opra &agrave; quella de fanti uintiuno, un'altra
+de fanti de$noue, &amp; $opra &agrave; quella de fanti de$noue un'altra de fanti dieci$ette, &amp; co$i
+andar procedando $empre con dui fanti manco, per fina &agrave; tanto che $e peruenira alla fi
+la dun fante $olo (come di $opra appar in figura) uero &egrave;, che $i trouara in ultimo auan-
+zar fanti$ette, li quali il $acente Sargente li a$$ettara $econdo il $uo parere, &amp; co$i con
+tal modo, &amp; ordine $e potra redure in una $imel ordinanza ogni grande e$$ercito, &amp;
+potranno uoltar$e, &amp; caminar facendo de$palle fronte, &amp; $imelmente de qual $i uo-
+glia fianco.</I> P. I<I>o ue ho inte$o ottimamente, &amp; chel $ia el uero, uoi uoleti primamen
+te, che $e aduerti$ca, come chel primo cuneo ui &agrave; e$$er de una fila di fanti de piu del $e-
+condo, e pero e$$endo diui$o lo e$$ercito in due parti equali, &amp; ponendo poi quelli fan-
+ti de$noue, che auanzano nella formation del primo cuneo, in$ieme c&otilde; quelli fanti. 160.
+dell'altra mita fariano poi fanti cento $ettantanoue, delli quali uolendone poi formar
+l'altro cuneo $opra la ultima fila del detto primo cuneo, laquale $aria $olamente de fan
+ti uintitre, &amp; cominciando poi el $econdo cuneo de fanti uintiuno (cioe per dui fanti
+manco) &amp; co$i andar procedendo (per duo fanti meno) per fin al compimento di que
+$to $econdo cuneo, ne uenira auanzar fanti cinquantacinque, &amp; uoi per far auanzar
+men fanti uoleti, che quella ultima fila (imperfetta del primo cuneo, quala &egrave; $olamente
+di fanti de$noue, che la $e compi$ca delli fanti dell'altra mita (cioe pigliando quelli fan-
+ti noue che ui manca) il che facendo, &amp; procedendo poi come di $opra fudetto, inul-
+tima ui uenira auanzar $olamente fanti $ette, come di $opra fu detto, et dapoi$otto gi&otilde;
+geti qualmente que$ta figura rhombica ha quella pote$ia, che $e ritroua nelle ordinan
+ze quadre di gente, ouer diterreno, cioe, che ella &egrave; atta &agrave; uoltar$e, &amp; far de $palle fr&otilde;
+te, &amp; caminar etiam per queluer$o, &amp; $imelmente &egrave; atta &agrave; far da qual $i uoglia fianco
+te$ta, uero &egrave;, che ui occorre in taiuer$i &agrave; douer$i re$tringer per un uer$o, &amp; allargar-
+$e per un'altro, come medemamente, occorre anchora nelle dette ordinanze qua-
+dre di gente, ouer di terreno.</I> N. N<I>on altro che que$to uolemo inferire.</I> P. A<I>dun
+que ue ho inte$o, e pero al pre$ente non uoglio che procedamo piu oltra <21> que$ta $era.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<foot>N <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<p>PRIORE. <I>Come $e potria ordinare una quantita de fanti, ouer uno e$$ercito
+in una battaglia cornuta, che fu$$e atta &agrave; poter caminare in tal ordine contra &agrave;
+li nemic&imacr;, &amp; chi fu$$e anchora atta occorrendo il bi$ogno &agrave; poter allongar i corni, cioe
+buttarli in fuora etiam &agrave; tirarli in dentro (come $uol far la lumaca, ouer bouolo) $en
+za alcum pericolo de alcun de$ordine.</I> N. V<I>olendo e$$eguir tal co$a, io diuideria tut
+ti quelli fanti, ouer tutto quel e$$ercito in tre partiequali, &amp; una di quelle parti redu-
+ria in battaglia quadr a diterreno, &amp; cadauna delle altre due le reduria in battaglia
+quadra di gente, &amp; n&otilde; di terreno, et una di que$te due battaglie, la mettaria alla b&atilde;da
+de$tr a della prima battaglia (gia fatta in forma quadra di gente) &amp; l'altraue la pone
+ria alla banda $ini$tra, non continuate con quella, ma alquanto di$tante: accio po&szlig;ino
+caminar piu pre$to, ouer piutardi di quella di mezzo (occorrendo el bi$ogno) $enz&aelig;
+interrompere l'andare, ouer el $tare della detta battaglia di mezzo.</I> P. E <I>ue ho qua$t
+inte$o, nondimeno datime uno e$$empio in figura, ma $opra tutto in poca quantita de
+fanti, perche molto meglio $e apprende la co$a nelli numeri piccoli, che nelli numeri
+grandi.</I> N. P<I>oniamo, che tutti li no$tri fanti fu$$eno trecento, li quali uolendo li re-
+dure in quella forma di battaglia, che me adimanda uo$tra</I> R <I>euerentia, dico, che li diui
+deria in tre parti equali, che in cadauna $aria fanti cento, &amp; l'una di que$te partiredu
+ria in battaglia quadra di terreno (per el modo dato nel quarto Que$ito) &amp; cadauna
+delle altre due reduria in battaglia quadra di gente (per el modo dato nel primo Que-
+$ito) &amp; fra queste due battaglie, gli a$$ettaria la prima battaglia detta di $opra, cioe
+quella quadra diterreno, talmente, che fu$$e alquanto di$tinta, ouer di$gionta da quel-
+le, come di $otto appar in figura, accio che occorrendo &agrave; uoler far procedere auanti</I>
+<fig>
+<I>uno, ouer ambidue li corni, chel $i po$$a fare $enza di$tur bar la ordinauza dimezzo,
+ouer amente occorrendo &agrave; uoler retir are uno, ouer ambidui di ditti corni in drio, che
+mede$imamente el $i po$$a fare $enza impedimento della detta ordinanza di mezzo.</I>
+P. C<I>redeti che tai $orte de corni fu$$eno quelli, che u$auano li antiqui in alcune $ue
+battaglie.</I> N. N<I>on ui$aprei dire di certo $e fu$$eno $un que$ta forma, ma qu$tea $or-
+te me la ho imaginata da me, perche la me par hauer in $e tutto quello che mi ba ri-
+cercato</I> V.R. P. B<I>a$ta che la non me di$piace, anchor che la non fu$$e $imile &agrave; questo
+che u$auano li antichi.</I>
+<pb n=51>
+<HEAD>QVESITO VNDECIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. E<I>$$endo uno e$$ercito ordinato in qual $i uoglia forma, &amp; che per
+$orte li nemici inuistide$$ono dentro con le $ue artegliarie, talmente che amaz-
+za$$eno molti de quelli fanti di tal e$$ercito, $e adimanda qual $aria meglio che tal e$$er
+cito camina$$e $econdo che lui $e ritroua$$e, cioe la$$ando quelli lochi co$i uacui di quel
+le per$one morte dalle artegliarie, ouer &agrave; restringer$i in$ieme per impire quelli tali
+lochiuacui.</I> N. A<I>ll'uno modo mi par male, &amp; all'altro peggio, perche la$$ando quel
+li lochi co$i uacui, &amp; ma&szlig;ime nella fronte, $i da facilita gr&atilde;di&szlig;ima alli nemici di entrar
+nella detta ordinanza, &amp; diromperla, &amp; facendo poirestringere la detta ordinanza
+per empir li detti lochi, nece$$ariamente tal or dinanza $e di$ordina totalmente, &amp; $e
+redu$$e qua$i in confu$ione, perche eglie da credere, che le dette artegliarie, non con$u
+mano alcuna fila de fanti integralmente da un capo all altro per longo, ma $olamente
+una parte di que$ta, &amp; una parte di quell'altra, &amp; alcune re$tano ille$e, ouer non offe-
+$e, ma intiere, &amp; $ane, onde uolendole far re$tringere per empir li detti lochiuacui,
+eglie nece$$ario &agrave; di$conciar le file acconcie, per integrar le di$concie, tal che tal ordi-
+nanza uerra &agrave; restar con piu numero de file de fanti (al longo)nella coda, che nella fron
+te, la qual co$a, $e tal ordinanza uorra caminare, eglie nece$$ario che immediate uenghi
+in confu$ione, per cau$a di quelle file imperfette per longo.</I> P. E<I>glie co$a con$onan-
+te, ma come uorresti che $e face$$e altramente.</I> N. I<I>o laudarei che $e amae$tra$$e li
+fanti in $imil ca$o, &agrave; non re$tar mai$enza compagno auanti di$e, eccetto che nella fron
+te, cioe auertir cadauno de loro, che $e per ca$o gli ueni$$e &agrave; manco quello fante che gli
+camina auanti di $e, ouer piu, che $ubito, &amp; con gran pre$tezza debbia caminare tan-
+to auanti che ritroui un'altro compagno nella con$ueta distantia auanti di $e, &amp; $e <21>
+ca$o non ui ne ritroua$$e alcuno auertirli, come debbiano procedere per fin alla te$ta,
+ouer fronte, et in tal luoco fermar$e, ouer caminare $econdo che fara tal fila della te$ta,
+ouer della fronte.</I> P. M<I>oglialtri che $aranno nella mede$ima fila de drio da quel tal
+compagno, per longo, che uorreti che facciano.</I> N. E<I>&szlig;endo que$taregola ferma che
+ogni fante piglia la mi$ura del $uo caminar pian, e forte dal $uo compagno che gli ca-
+mina dauanti, &amp; non da quelli che gli $ono dalle bande, e per tanto tutti quelli fanti che
+$e ritrouaranno in quella mede$ima fila de drio da quel tal fante &agrave; che $ara mancato il
+$uo compagno, ouer piu compagni dauanti, $aranno sforzati &agrave; correre, ouer camina-
+re &agrave; longhi pa&szlig;i$econdo che caminara quel tal compagno, la qual co$a e&szlig;endo o&szlig;erua
+ta da tutti, tal or dinanza, ouer battaglia $e trouara $empre nella fronte integra, e$ana,
+&amp; quelli $paci uacui, delli ucci$i fanti, $e tra$portar anno nella coda, nel qual luoco non
+$aranno qua$i de alcuno pericolo.</I> P. D<I>e gratia datime uno e&szlig;empio, &amp; in poco nu-
+mero de fanti, per non mi confonder lo intelletto.</I> N. P<I>oniamo per e&szlig;empio che in
+una nostra battaglia de fanti. 144. in forma quadra di g&etilde;te, linemici ui habbiano mor
+to fanti.12.come per li $uoilochiuacuati nella $otto$critta figura appare, dico che ha-
+uendo auertito cadaun fante &agrave; far quanto che di $opra habbiamo narrato, cioe che ogni
+uolta che ui manca&szlig;e il $uo compagno che glicamina dauanti (ouer piu) $ubito debbia
+<pb>
+&agrave; longare i pa&szlig;i, &amp; con quella pre$tezza che &agrave; lui $ia po&szlig;ibile, non de ce$$are de cami-
+nare tanto auanti, che ritroua un'altro compagno nella con$ueta di$tantia, che gli ca-
+mini auanti di$e, et $e per ca$o in quella tal fila per longo non ue ne troua$$e alcuno, deb
+ba procedere tanto, che peruenga alla ultima fila uer$o la fronte, cioe nella fila della</I>
+<fig>
+<I>fronte, &amp; li affermar$e, ouer caminar $econdo l'ordine di detta fila, &amp; $imilmente
+$i debbe auertire cadauno, che nel $uo caminare piano, e forte, $i debbia regge-
+re $empre dal $uo compagno che gli camina dauanti, &amp; non da alcuno de quelli
+che gli &egrave; dalle bande, la qual co$a e$$endo o$$eruata, nella $opra$critta figurata or-
+dinanza quella $e tr as ferira in que$t'altra forma, che qui di$otto appar, cioe che quel-</I>
+<fig>
+<I>li dodecilochi uacui $aranno traslatati nella coda, come $en$ibilmente $ipuo uedere, nel
+qual luoco non $aranno qua$i de alcun pericolo, ouer di$ordine.</I> P. Q<I>ue$ta uo$tra
+opinione &egrave; boni&szlig;ima, &amp; non credo che la $i po$$a megliorare in $imil ca$o.</I>
+<pb n=52>
+<HEAD>QVESITO DVODECIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. D<I>itemi un poco, $aria po&szlig;ibile di potere tra$mutar con pre$trez-
+za uno e$$ercito in forma quadra di gente, in una forma cunea, $enza di$ordi-
+nar la prima ordinanza, &amp; $enza pericolo di confu$ione.</I> N. T<I>roppo $aria po&szlig;ibi-
+le.</I> P. E <I>come.</I> N. S<I>econdo che con il $uono, ouer con uoce uoi ue fati intendere qu&atilde;
+do che uoleti che quelli $i uoltano con la faccia uer$o la banda de$tra, ouer $ini$tra, ouer
+&agrave; $palle, con un diuer$o $uono, ouer con la uoce uoglio che $iano auertiti, &amp; amae$trati
+&agrave; $aper$i uoltare in quel uer$o, che &egrave; fra la fronte, &amp; il fianco de$tro, ouer il $ini$tro,
+&amp; $imilmente in quello che &egrave; fra il fianco de$tro, ouer il $ini$tro, &amp; le $palle, &amp; dapoi
+che $aranno ben informati di que$ta particolarita, uoglio che anchora $iano ben auer-
+titi di quello fu detto nel precedente que$ito, cioe de auertire, &amp; amaestr are cadauno
+fante, che ogni uolta che fu$$e fatto uoltare in alcun di $opradetti uer$i, et che non $i tro
+ua$$e hauer compagno nella con$ueta di$t&atilde;tia auanti di $e, che quel debbia con gran pre
+$tezza procedere, ouer caminare tanto rettamente auanti, che ritroui un compagno
+nella con$ueta di$tantia auanti di $e, delle qual co$e e$$endo tutti ben informati, &amp; amae
+$trati, in uno batter d'occhio $e potra e$$equire quello ricerca Vo$tra Signoria, cioe uo
+lendo tra$mutare uno e$$ercito che $ia in forma quadra di gente, in una forma cunea, et
+uolendo che l'angolo de$tro della fronte re$ti la ponta della detta forma cunea, dico che
+facendo uoltar con il $uono, ouer con uoce, tutti li fanti di tal e$$ercito con la faccia in
+quel uer$o, che &egrave; fra la fronte, &amp; il fianco de$tro, &amp; $ubito uoltati che $iano, o$$eruan-
+do cadauno l'ordine detto di $opra, cioe che tutti quelli che non $i trouaranno hauer
+compagno nella con$ueta di$tantia auanti di $e, procedino rettamente auanti tanto che
+ne ritrouano uno, la qual co$a e$$equida, $e trouara e$$er trasformata la detta forma
+guadrata di gente in una forma cunea, &amp; la ponta di tal figura cunea uerra &agrave; e$$er lo
+detto angolo de$tro della fronte della prima figura.</I> PRIORE. Q<I>ue$ta uo$tra
+regola me par molto belli&szlig;ima, e pre$ta, ma non la ho ben capita, e pero ui prego
+che me dati uno e$$empio in figura, ma $opra tutto in poco numero, perche la</I>
+<fig>
+<pb>
+<I>me par molto difficile da intendere.</I> N. L<I>a non &egrave; co$i difficile, come la pare, &amp; che il
+$ia il uero, $ia e&szlig;empi gratia fanti.25.in forma quadra digente, come di$opra appare
+in figura, &amp; per e&szlig;er meglio inte$o me appar$o di formar tal figura co n.25.lettere
+del no$tro alphabeto, hor uolendo tra$mutare cal figura quadrata di gente, in una fi-
+gura cunea, primamente gli faccio uoltar tutti con la faccia in quel uer$o che &egrave; fra la
+fronte, &amp; quel fianco doue mi pare di uoler co$tituire la ponta del cuneo, e&szlig;empi gra-
+tia uolendo che la ponta di tal figura cunea $ia l'angolo.e.faro che tutti $i uoltano con</I>
+<fig>
+<I>la faccia per quel uer$o che &egrave; fra la fronte, &amp; il fianco de$tro, cioe uer$o l'angolo.e.la
+qual co$a e&szlig;equida tal figura uerra &agrave; $tare, come qui$otto appare, nella qual figura il $i
+uede che ui $ono molti fanti che non hanno compagno nella con$ueta di$tantia auanti di
+$e, uero che hanno ben compagno rettamente auanti di $e, ma molto piu lontano del $o-
+lito, cioe il doppio del $olito, come appare al.f.il qual harettamente auanti di $e il.b.
+ma la di$tantia che &egrave; dal detto.f.al detto.b.&egrave; il doppio della di$tantia con$ueta, onde $el
+.f.uorra o&szlig;eruare li precetti di $opra adutti, $ubito che hauera uoltato la faccia uer$o
+tal uer$o immediate $e andara ad appro&szlig;imar$e al detto.b.nella con$ueta di$tantia, il-
+che facendo $e cacciara fra.a.et.g.uero &egrave;, che il detto.g.non re$tara nel $uo luoco pre
+$ente, ma $e trasferira appre&szlig;o al.c.in distantia con$ueta, &amp; nel luoco doue prima era
+il.g.ui conueneria uenir.l.tal chel.f.$e trouara fra.a.&amp;.l.&amp; co$i $e tutti glialtri pro
+cederanno auanti $econdo il detto ordine, cioe per fina che trouano compagno in di$t&atilde;
+tia con$ueta auanti di $e la.h.$e andara ad appro&szlig;imar$e al.d.&amp; lo.m.$eguitara la det
+ta.h.&amp; il.q.$eguitara drio al detto.m.tutti per fina alla con$ueta di$tantia, &amp; co$ilo.i.
+$eappro&szlig;imara al.e.&amp; lo.n.$eguitara lo.i.&amp; lo.r.$eguitara lo.n.&amp; lo.x.$eguitara il
+detto.r.tutti per fin alla con$ueta di$tantia $imilmente lo.o.$e appro&szlig;imara al.</I>k.<I>&amp; lo.
+$.$eguitara lo.o.&amp;.y.$eguitara.$.pur per fin &agrave; di$tantia con$ueta, &amp; co$i.t.$e appro&szlig;i-
+mara al.p.&amp;.z.$eguitara.t.pur per fin alla con$ueta di$tantia, &amp; $imilmente, &amp; $e ap-
+pro&szlig;imata al.u.pur nella detta con$ueta di$tantia, la qual co$a o&szlig;eruata tal ordinan-
+za quadra di gente $e $ara tra$mutata in una ordinanza cunea, come di $otto appare in
+figura, &amp; la ponta di tal figurauerra &agrave; e&szlig;er l'angolo.e.&amp; con tal ordine $e procede-
+ria$e tal e&szlig;ercito fu&szlig;e ben de.100000.fanti, pur che li detti fanti $iano ben auertiti,
+&amp; amae$trati di quanto di$opra &egrave;$tato detto, $i del $aper$i <*>oltar, come del caminare.</I>
+P. Q<I>ue$ta &egrave; una bella inuentione, &amp; dimolta importantia, perche reducendo co$i al-</I>
+<pb n=53>
+<I>Pimproui$o uno e&szlig;ereito in forma cunea, eglie qua$i impo&szlig;ibile che linemici po&szlig;ano,
+oue$appiano formar la forfice da opponerui, talmente che$e ueniria ad hauer gran-</I>
+<fig>
+<I>de auantaggio, come $e uerifico di$opra nel $ettimo Que$ito, perche &agrave; mi me pare che
+una battaglia cunea $ia $empre atta e $officiente &agrave; rompere ogni altra battaglia in
+forma quadra di terreno, come che al pre$ente $i costuma, anchor che quella fu$$e di g&etilde;
+te, ouer de fanti un tanto e mezzo de piu, domente, che quelli della forma cunea $iano
+ben istrutti del modo del ferire (detto nel $ettimo Que$ito.)</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMOTERZO FATTO DAL MEDESIMO
+<I>Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. I<I>o ho pen$ato a$$ai que$ta notte $opra &agrave; quella tra$mutatione de
+hier$era, &amp; &agrave; tutte quelle altre uarieta di forme, di che hauemo fin &agrave; que$ta ho-
+ra parlato, &amp; certamente el non $i puo negare, che le non $iano co$e molto ingenio$e,
+&amp; atte &agrave; dare alle uolte honor atamente una uittoria, anchor che li nimici fu$$eno un t&atilde;
+to e mezzo piu di no$tri, come di&szlig;i anchor hier$era, nondimeno non $ono di tanta au-
+torita, quanto che &agrave; questitempi bi$ognaria, perche contra &agrave; una pot&etilde;tia, come &egrave; quel
+la del Turco, comprendo, che alcuna de loro non $aria $officiente a darli noia, la cau$a
+&egrave; che quello &egrave; $empre atto a fare, &amp; fa continuamente (come $apeti) uno e$$ercito di
+tre, &amp; quattro tanta moltitudine de fanti de noi Christiani, delli caualli poi non ne par
+lo, che $empre ne ha una infinita, da non comparare alli no$tri.</I> E <I>pero uolendo e$$ere
+$icuri di poter$i opporre $itur amente a quello in campagna, el bi$ognaria inue$tigare
+qualche altro artificio$o modo di ordinare uno e$$ercito de fantaria, che fu$$e at-
+to, &amp; $icuro di poter re$istcre in una nuda campagna a uno altro e$$ercito almen ditre
+tanta moltitu <*> anti, &amp; che anchora el fu$$e $icuro di non poter e$$er turbato,</I>
+<foot>O</foot>
+<pb>
+<I>ne offe$o da alcuna moltitudine de caualli, &amp; circa cio ui ho $tudiato molti giorni, &amp;
+me$t, ma finalmente per certe ragioni ho compre$o non e$$er po&szlig;ibile, perche una co$a
+$ola mi gua$ta ogni di$egno.</I> N. E<I>glie il uero, che tal co$a non &eacute; molto facile, nondime
+no el non &egrave; da concludere co$i ab$olutamente, che la $ia impo&szlig;ibile, perche $econdo, che
+lo ingegno de l'huomo ha ritrouato (con ragion &amp; arte) che uno $olhuomo leui, ouer
+conduca tal pe$o, che quattro, e piu huomini natur almente per $e non $ariano atti ad
+alleuarlo, ouer condurlo, co$i anchora eglie da pen$are, che con ragion, &amp; arte $ia po$
+$ibile di ritrouare tal modo, eforma di ordinare uno e$$ercito che $ia atto, &amp; $icuro &agrave;
+$uperare, &amp; rompere ogni altro e$$ercito, quantunque el fu$$e di tre, &amp; anchor de
+quattro tanta moltitudine di gen$&egrave; di piu, &amp; in qual$i uoglia forma.</I> P. E<I>l potria e$
+$er que$to, che uoi diceti, quando che el non ui$e interpone$$e artegliarie, archibu$i, et
+archi, perche in uero doue &egrave; maggior e$$ercito &agrave; que$ti tempi, eglie da giudicare, che
+iui$ia anchor maggior numero de tai bellici i$trumenti, per la autorita de guali, &amp; n&otilde;
+per altro el detto Turco riport&ograve; honor at a uittoria contra el Sophi, al qual Sophi non
+li giou&ograve; hauer uno e$$ercito tutto de huomini genero$i, &amp; honoratamente armati, &amp;
+con mir abel ordine ordinati, perche, come cominciorno ad e$$er $alutati dalle arte-
+gliarie, archibu$i, &amp; archi Turche$chi ogni$uo ordine diuento uano. Et me arricor-
+do quando, chel Turco uenne all'impre$a de Rhodi, che io uol$i andare con una bona
+banda de ottimi fanti, ad a$$altare una grande moltitudine de Turchi, che erano uenu-
+ti in un certo luoco non molto lontano dalla terra:ma$coperti, che nui fu$$emo &agrave; quel$i
+$u t&atilde;ta la moltitudine delle frizze, che ne incominciorno &agrave; piouere $oprala testa, che
+fu$$emo sforzati immediate &agrave; ritornar nella terra, uero &egrave;, ohe erano piu di tre tanti de
+noi, &amp; nondimeno $e la tanta moltitudine delle $ue frizze non fu$$e $tata, &amp; che $e fu$
+$emo potesti appro&szlig;imar &agrave; quelli con le no$tre picche, &amp; $pade, $enza dubbio li ha-
+uere&szlig;imo $baratati, &amp; ma&szlig;ime, che non haueuano artegliaria con loro, per e$$er gen
+teche anda$euano robando, &amp; depredando per l'i$ola: $i che uoglio inferire, che $e tai
+machine non fu$$e, credo chel $e potria ritrouare de or dinare uno e$$ercito con tal ar-
+tificio$o modo, che fu$$e atto a rompere un'altro e$$ercito molto maggior di lui, come
+fudetto $opra al cuneo, ma quando, che la parte contraria habbia gran coppia de arte
+gliarie, archibu$i, &amp; arch&iacute;, non credo che la natura, ne l'arte ui pote$$e fare equiualen
+te riparo, $aluo, che con altre tante, ouer con maggior quantita di quelle, perche &agrave; tai
+machine, &amp; ma&szlig;ime alle artegliarie, non ui $i puo trouar ingegno, che ui duri, ne me-
+dicina, che ui uaglia, &amp; $e que$te tai machine fu$$eno $tate al tempo antiquo, li elephan
+ti haueriano per$ala $crimia, &amp; li carri falcati ui $ariano $tati di poco giouemento,
+ouer profitto.</I> N. E<I>glie da tener per fermo, che la natura mai crea$$e, ne crea alcun
+$i crudo ueleno, che anchor immediate non crea$$e, ouar crei la $ua propria medecina,
+quantunque co$i immediate la non $ia cono$ciuta dalli huomini, $imelmente dico, che
+l'arte mai ritrouo; ne puo ritrouare co$a co$i noceuole all'huomo, che quella non $ia an
+chor atta &agrave; ritrouarui immediate il$uo conueniente rimedio, anchor che la ignorantia
+delli huomini non lo $appia alle uolte co$i all'improui$o immaginare, ouer ritrouare.</I>
+P. I<I>o non credero mai, che l'arte $ia atta &agrave; poter ouiare, che le artegliarie non $iano
+$empre atte &agrave; dannificare ogni e$$ercito ordinato in campagna$econdo el $olito, &amp; $ia</I>
+<pb n=54>
+<I>pur tal e$$ercito ordinato in forma quadrata, cunea; ouer come $i uoglia, $aluo che non
+circonda$$e tal e$$ercito de gro&szlig;i&szlig;ime mura, ouer ba$tioni, come $i co$tuma alli pre$en
+ti tempi nelli alloggiamenti, ma uolendo poi uenir alla frontera, eglie forza u$cir de
+quelli, $i che nel atto del combattere, io non credo, ne reputo, che ue $ia alcun meglior ri
+medio a uoler uinzere, &amp; $uperchiar el nemico, che hauere gente, artegliarie, archibu<*>
+$i, &amp; archi piu di lui, &amp; per$one pratiche, &amp; e$$ercitate nella guerra.</I> N. Q<I>ue$to,
+che conclude uo$tra Signoria, $e intende natur almente co$i douer $eguire, cioe non ui
+$e interponendo alcuna artificialita, perche eglie co$a naturale, che el numero maggio
+re in ogni attione $uperi el menore, cioe che lo e$$ercito maggiore $uperi el menore, et
+che el maggior numero de artegliarie, archibu$i, &amp; archi, $iano de molta maggior fac
+cione, che non $ara el menore: ma nelle co$e fatte, &amp; ordinate con arte non $eguita $eni
+pre que$to, perche l'arte tende $empre a l'uno de que$ti dui fini, oueramente ad emitar
+la natura ad ogni $uo potere, oueramente a $upplire alli diffetti di e$$anatura, cioe a fa
+re quelle co$e, che la natura non puo fare, ouer che natur almente non $i po$$ono e$$e-
+quire (co$a certamente magnanima, &amp; genero$a)e pero non &egrave; da concludere, ne da di
+re, che con arte non $ia po&szlig;ibile a $uperare quelle co$e, che per natura $iamo uenti.</I>
+P. D<I>apoi che haueti que$ta tal openione, che uia ui pare, che $i potria tenere, ouer c&otilde;
+che mezzo credeti, che tal co$a pote$$e fare.</I> N. C<I>irca cio bi$ognaria pen$arui alqu&atilde;
+to.</I> P. P<I>en$atigli un poco (dico con $umma diligentia) perche eglie una co$a molto
+importanti&szlig;ima, &amp; nece$$aria a questi tempi, &amp; in cio cono$cero quanto ualeti, per-
+che nelle infirmita, che $ono giudicate incurabile, $i cono$ce la $ufficienza del medico.</I>
+N. I<I>o certamente ui pen$aro, ma molto piu con diligentia, quando pre$entiro appro$
+$imar$i el bi$ogno.</I>
+<HEAD>I<I>l fine del quarto libro.</I></HEAD>
+<pb>
+<HEAD>LIBRO QVINTO DELLI
+QVESITI, ET INVENTIONI DIVERSE,
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD><I>Sopra el mettere, ouer tuore rettamente in di$egno con el bo$$olo, li $iti,
+pae$i, &amp; $imelmente le piante delle citta, con el modo de $a-
+pere fabricare el detto bo$$olo, &amp; in diuer$i
+modi, la cui $cientia da Ptolomeo &egrave;
+detta Chorografia.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL MIO HONO-
+<I>rando Compare.</I> M. R<I>ichardo Ventuorth, gentil'huomo
+della Mae$t&agrave; del Re d'inghilterra.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. C<I>ompare cari&szlig;imo haria molto accaro, che me
+dichiara$ti, come $e poteria mettere in di$egno rettamente un $ito-
+ouer un particolar pae$e, &amp; $imelmente la pianta di una citta, la
+cui pratica da Ptolomeo, come $apeti nella $ua Geographia, &egrave; det-
+ta Chorographia.</I> N. T<I>al co$a $i puo $are con un bo$$olo artifi-
+cialmente fatto con la $ua calamita, che $ia giu$to.</I> R. V<I>i prego
+me dicati in che forma uol e$$er fatto que$to bo$$olo.</I> N. L<I>a for
+ma di tal bo$$olo $i puo far in dui modi.</I> L'<I>uno, qual &egrave; il piu communo, $i &eacute; &agrave; farlo con
+una dioptra, ouer tra$guar do mobile, cioe, che $i puol girare &agrave; torno per poter tra$-
+guardare in ogni uer$o $econdo che occorre il bi$ogno.</I> L'<I>altro $i fa da poter$ene$er-
+uire$enza quella tal dioptra, ouer tra$guardo mobile, il che &egrave; molto accommodo, e di
+menor artificio, ma ben ui oceorre un bo$$olo con una lancetta molto longa.</I> R. M<I>o
+stratime pur per al pre$ente $olamente quella forma, che &eacute; piu in u$o, cioe quella che
+piu $i co$tuma. perche quando $aro in Inghilterra me ne $appia far far uno.</I> N. L<I>a
+piu frequentata $i fa in que$to modo. Prima$e fa far un tondo di lama di rame, ouer di
+ottone gro$$a una co$ta di cortello uel circa el diametro, del qual tondo non uoria e$$er
+men de una$panna, perche quanto piu tal i$trumento &egrave; maggiore, tanto piu eglie men
+fallace, uero &egrave;, che eglie poi piu di$commodo da portar$e drio, &amp; per questa cau$amol
+ti lo co$tumano piu piccolo a$$ai per e$$er piu commodo, &amp; que$to tal tondo di lama
+$e fa $pianar bem&szlig;imo alla mola, &amp; dapoi, che &eacute; ben $pianato $opra el centro del mede
+$imo tondo ui $i de$criue prima un cerchio piu $car$o una co$ta di corteilo del tondo di
+detta lama et anchora un'altro piu piccolo di que$to <36> due bone co$te di cortello, et tut
+ta la circ&otilde;fer&etilde;tia del primo cerchio, prima$e diuide c&otilde;$umma dilig&etilde;tia in quatro par
+ti equali, et &agrave; una di que$te diui$ione ui $e$criue Leu&atilde;te, et all'altra &agrave; que$ta oppo$icaui
+$e $criue Pon&etilde;te, &amp; &agrave; quella diui$ione, che &eacute; fra queste due uer$o Tram&otilde;tana, ui$e$cri
+ue Tramontana, &amp; &agrave; quella che &egrave; uer$o O$tro, ui $e$criue Ostro, &amp; co$i la circ&otilde;feren-
+tia del detto primo cerchio uenira a e$$er diui$a in le dette quattro parti equali, delle
+quali una uenira &agrave; e$$er fra Leu&atilde;te, et Tram&otilde;tana, et una fra Tram&otilde;tana, &amp; Pon&etilde;te,</I>
+<pb n=55>
+<I>&amp; una fra Ponente, &amp; O$tro, &amp; una fra O$tro, &amp; Leuante. Anchora cadauna di que
+$te quattro parti $e diuide pur in due parti eguali, &amp; quella diui$ione che fra Leuan-
+te, &amp; Tramontana, ui $e$criue Grego, &amp; &agrave; quella che &egrave; fra Tramontana, e Ponente,
+ui $e $criue Mai$tro, &amp; &agrave; quella che &eacute; fra Ponente, &amp; Ostro, ui $e $criue Gar-
+bino. Et &agrave; quella, che &egrave; fra O$tro, e Leuante, ui $e $criue Sirocco, &amp; co$i la cir-
+conferentia di tal primo cerchio uenira &agrave; e$$er diui$a in otto parti eguali, &amp; cadaun-
+di quelle diui$ioni $e chiama uento, e pero tal circonferentia $era diui$a in otto uenti,
+&amp; cadauno de quelli $i chiama, come di $opra &egrave; $tato detto, nondimeno per abbreuia-
+$crittura in luoco di Leuante, ui $e $criue un.</I> L.<I>et in luoco di Ponente, ui $e $criue un.</I> P.
+<I>&amp; in luoco di Tramontana, ui $e $criue un.</I> T.<I>&amp; in luoco di O$tro, ui $e $criue un.</I> O.
+<I>&amp; in luoco di Grego, ui$e $criue un.</I> G.<I>&amp; in luoco di Garbino, ui$e $criue un'altro.</I> G.
+<I>&amp; in luoco di Mai$tro, ui $e $criue un.</I> M.<I>&amp; in luoco de Sirocco, ui $e $criue un.</I> S.<I>co-
+me di $otto nella figura appare. Anchora $e diuide cadauna di quelle ottaue parti di det
+ta circon$erentia, primamente in tre partieguali, &amp; cadauna di quelle terze parti $e
+diuide anchora in altre tre partieguali, &amp; cadauna di queste ultime parti (e$$endo lo
+detto tondo di lamma, di competente grandezza) $i debbono ultimamente diuidere in
+tinque parti eguali, il che facendo $e trouara tutta la circonferentia del detto primo ce<*>
+chio e$$er diui$a in.360.parti eguali ($econdo l'ordine, &amp; diui$ione delli antichi cho-
+<*>ographi) &amp; cadauna di que$te tal parti$e chiama grado, &amp; accio che tai diui$ioni, $ia
+no apparente $e $egnano cadauna con una linceta long a una meggia co$ta di cortello, et
+que$te tai lineete (accio che tutte tendano al centro di tal cerchio) $e de$criuono con
+unaregagiu$tando talrega con il centro di tal cerchio, &amp; con il ponto di quella diui$io
+ne che $i uol $ignare nella detta circonferentia, &amp; accio che tai diui$ioni $i po$$ano con
+facilita numer are (occorrendo il bi$ogno) &agrave; ogni cinque de tai diui$ioni piccole ui $e $a
+una diui$iont che trauer$i tutto quel $pacio che &egrave; fra la circonferentia del detto primo
+cerchio, &amp; la circonferentia del $econdo. Ma $e per ca$o il $opradetto tondo di lamma,
+fu$$e talmente piccolo, che quelle ultime terze partinon fu$$eno atte, per la $ua picco-
+lezza, &agrave; e$$er diui$e nelle $opradette cinque parti eguali, $e la$$ariano $tar co$i, per il-
+che la circonferentia del detto primo cerchio ueneria &agrave; e$$er diui$a $olamente in.72.
+partieguali, onde facendo tai.72.parti, apparente con il tirarui quella lineeta per fi-
+na alla circon$erentia del menor cerchio $econdo l'ordine detto di$opra, cioe che tutte
+le dette lineete tendan&otilde; al centro delli detti cerchij, $i come appare nella figura $otto-
+$critta, ma bi$ognanotare che $i ben la circonferentia di tallamma, per la $ua piccole&aelig;
+za, $ara diui$a$olamente nelle $opradette.72.partieguali, come nella detta $otto$crita
+figura appare, nondimeno tutta la detta circonferentia con lo intelletto $e debbe inten-
+dere e$$er diui$a pur nelle dette.360.partieguali, cioe in.360.gradi, &amp; pero nel com-
+putar le $otto$critte.72.diui$ioni, per cadauna di quelle, ui $e computa cinque gradi,
+perche.5.fia.72.uien &agrave; fare li detti.360.gradi, &amp; dapoi che $e haueran fatte tutte
+que$te co$e, ouer diui$ioni, ui $e debbe far a$$aldare una armilla della mede$ima $orte di
+banda di ottone, ouer di rame &agrave; torno al centro, cioe uno cerchio della detta banda lar-
+ga almen dul dedi, qual uenghi affare &agrave; modo di una $catolina &agrave; torno al detto centro
+della detta prima lamma circolare, talmente che $ia concentrica con quella, &amp; nel cen-
+<pb>
+tro poiui $e de far a$$ettar una ponta alta circa per la mita della detta $catolina, e que-
+$ta ponta &egrave; per metterui $u$o la lanzetta acconcia con la calamita, alla $imilitudine di
+quelle, che hanno quelli horologietti, che uengono de Alamagna, ma alquanto piu gran-
+da, &amp; nel fondo di questa $catola ui $e de $egnar una linea qua$i alla $imilitudine della
+lanzetta che uada da. Tram&otilde;tana uer$o O$tro rettamente, accio che $i po$$a cono$cere
+quando che il bo$$olo $ia ben a$$ettato (perche il
+bo$$olo $e intende e$$er ben a$$ettato, quando che
+la ponta della dettalanzetta guarda rettamente
+uer$o la Tramontana ($i come nella figura appa-
+re) la qual co$a facilmente $i cono$ce per meggio
+della detta linea, cioe come $e fa preci$o con li $o-
+pradetti horologietti quando $e uol $aper quan-
+<*>e hore $ono, &amp; fatto que$to ui$e de poner la det
+ta lanzetta acconcia (come &egrave; detto) con la cala-
+mita, &amp; dapoi $i fa un coperchio alla detta $ca-
+tolina de uitrio chiaro, come $e co$tuma alli bo$-</I>
+<fig>
+<I>$oli da nauicare, accio $i po$$a uedere il $tar, &amp; l'andar della detta lanzetta, &amp; dopo
+que$to ui$e de metter una dioptra, ouer tra$guardo, la qual dioptra, ouer tra$guardo
+$olea co$tumar$i alla $imilitudine della prima figura.a.b.con quelli dui bracci.c.d.&amp;.e.
+$.il qual modo <21> mettere in di$$egno un pae$e era $offici&etilde;te a$$ai, ma <21> mettere in di$$e
+gno la pi&atilde;ta de una citta era alqu&atilde;to di$c&otilde;modo, onde <21> farlo piu acc&otilde;modo, &amp; genera
+le ui $e co$tuma &agrave; ponerui un'altro tra$uer$o in croce, <21> fettam&etilde;te $quadra e&szlig;&etilde;pi gratia
+&agrave; quella armilla uacua.a.b.ui $e a$$alda prima nelli dui bracci.c.d.et.e.f.della principal
+dioptra, ouer tra$guardo, con quelle due lamette in alto elleuate nelle istremita di quel-
+la, con uno bu$ettino in cadauna da tra$guardare, per quelli le co$e che accadera, &agrave; ben
+che anchor due pontine acute $eruiriano, $i come quelli dui bu$ettini, &amp; for$i meglio,
+&amp; dapoi ui $e $alda anchora quelli altri dui brazzetti.g.h.&amp;.i.</I>k.<I>per fettamente in cro
+ce, cio perfettamente &agrave; $quara $opra la principal dioptra, &amp; nel capo dell'un de questi
+$econdi bracciui $i a$$etta, ouer $alda quell'altro brazzetto.l.m.pur &agrave; $quadra, come
+nella $econda figur a appare, &amp; la forma di quala $i uoglia delle due $otto$critte $orte
+de dioptreuol e$$ere totalmente fabricata che la detta armilla.a.b.$ia de tal grandez-</I>
+<fig>
+<pb n=56>
+<I>za che ui po$$a entrare $azzatamente quell'altra armilla, ouer $catolina del $opra-
+$critto no$tro istrom&etilde;to, et che quelli dui, ouer quattro bracci, cioe.c.d.e.f.g.b.&amp;.i.</I>k.
+<I>$iano talmente fabricati che dall'una, &amp; l'altra banda dimo$trino giustamente li gradi
+$epra la prima lamma circolare gia $ignati, &amp; li dui principali, cioe.c.d.&amp;.e.f.uoleno
+e$$er di tanta longhezza che dall'una, &amp; l'altra banda ufci$cano alquanto fuora del
+cerchio della no$tra prima lamma circolare, &amp; nella istremita dell'uno, &amp; l'altro de
+que$ti dui bracci ui $e $alda le $opradette due lamette, ouer figure quadrangole in alte
+elleuate di tal altezza che $opra auanzano la altezza della $catolina del no$tro bo$$o-
+lo, &amp; talmente larghe, che facendoli uno bu$ettino in meggio di cadauna di quelle, cioe
+in quella parte che $operchia di $opra del detto bo$$olo, uno rettamente oppo$ito all al
+tro, talmente che tra$guardando per li detti dui bu$ettini la no$tra linea ui$uale tran$i-
+$ca preci$amente $opra al centro del cerchio del detto no$tro i$tromento, &amp; dapoi tal
+dioptra $i debbe con diligentia inca$$are $opra al detto no$tro bo$$olo, cioe $opra &agrave; quel
+la armilla, ouer $catolina, che interchiude il detto bo$$olo, ilche facendo il detto no$tro
+i$tromento $tara preci$amente, come di $otto appare in figura, &amp; la dioptra, ouer tra$
+guardo, $ara girabile, cioe che la $e potragir are per ogniuer$o &agrave; torno &agrave; torno, et per
+quelli dui bu$ettini, che $ar anno in quelle due lamette quadrangole in alto elleuate, $e po
+tratra$guardar con un'occhio li $egni, &amp; termini, che $i uorra uedere, come per l'aue-
+nire per e$$empio $e mo$trara, uero &egrave;, che in luoco de quelli dui bu$ettini &agrave; me mi pia-</I>
+<fig>
+<I>ce, &amp; me pare anchora piu $pediente due pontine acute, come di$opra di&szlig;i.</I> R. Q<I>ue-
+$ta forma de i$tromento molto mi piace, dimane parlaremo poi del modo di operarlo.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> M.R<I>ichardo Ventuorth.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. H<I>or uorria Compare che $otto breuita me dichiar asti il
+modo
+di operare l'i$tromento, che hieri me in$igna$ti &agrave; fare.</I> N. P<I>er uoler operar
+tal i$tromento &agrave; uoler mettere in di$$egno qualche $ito, ouer pae$e, bi$ogna hauere un
+ba$tone longo, circa piedi tre, &amp; che tal ba$ione in un di capi habbia un ferro ap-
+pontito, per poter lo piantare in terra, &amp; dall'altro capo un tondo di legno alla gran-
+dezza dello i$tromento con un poco di orlo, che $ia atto &agrave; tener tale i$tromento
+<pb>
+inca$$ato, &amp; fermo in cima de quel tal bastone, come di$otto appare in $igura, &amp; che
+cal orlo $ia tanto ba$$o che il non impedi$ca il poter girar la dioptra in ogni uer$o.</I> R.
+N<I>on $e potria far $aldar un canon di banda bu$o $otto &agrave; tal i$tromento per $icar dentro
+tal ba$tone, ouer una ponta da poterlo piantar in cima di tal ba$tone, facendo prima un
+bu$o nella cima di tal bastone.</I> N. L'<I>uno &egrave; l'altro de que$ti, daria impedimento per
+mettere tal di$$egno in carta, come alli $uoiluochi $i potra giudicare.</I> R. S<I>eguitati.</I>
+N. I<I>nte$o adunque tutte que$te co$e bi$ogna notare, che per mettere in di$$egno un $i-
+to, ouer un pae$e, $i puo procedere in dui modi, l'uno &egrave;
+&agrave; $tare in meggio, cioe dentro dal detto $ito, ouer pae-
+$e con il detto i$tromento piantato, fermo &egrave; $tabile, &amp;
+l'altro &eacute; &agrave; andare &agrave; torno, &agrave; torno per la circonferen-
+tia di tal $ito, ouer pae$e.</I> R. Q<I>ual &egrave; meglio de que$ti
+dui modi.</I> N. C<I>ertamente piu giusto, ouer men fal-
+lace riu$cira tal di$$egno &agrave; $tare fermo &egrave; fi$$o nel meg-
+gio, cioe dentro di tal $ito, ouer luoco, perche in ogni
+tra$mutatione che $i fa del detto bu$$olo nel tra$por-
+tario da un luoco in un'altro $empre $e incorre in qual-
+che poco di errore, &amp; perche &agrave; tuor in di$$egno un luo
+co, ouer $ito andando per la circonferentia di quello $e
+famolte tra$mutationi, del detto bo$$olo, come per lo</I>
+<fig>
+<I>auenire $e potrauedere, e pero delli molti pochi errori $e ne uiene &agrave; cau$are poila mag
+gior parte delle uolte, in fine uno maggiore.</I> R. M<I>o$tratime adunque quello che de
+$tar dentro in meggio, perche l'altro e$$endo co$i fallace non me ne curo.</I> N. A<I>nci &eacute;
+nece$$ario, che uoi intendiati l'uno &egrave; l'altro modo perche non $empre $i puo tuor in di$-
+$egno un $ito, ouer pae$e &agrave; star dentro nel detto $ito, perche $pe$$e uolte ui $e troua del
+li arbori, monticelli, ca$amenti, &amp; altre co$e, che impedi$cono il poter uedere tutti li
+termini di tal $ito, alcuna fiata per la grandezza $ua non $i potra e$$equire tal effetto &agrave;
+star co$i fermo nel meggio anchor che non ui fu$$e arbori, ne altri impedimenti, come
+che uole$$e mettere in di$$egno uno grandi&szlig;imo pae$e, che per la $ua grandezza in al-
+cun luoco dentro di quello non $i pote$$e uedere tutti li $uoitermini, e pero quantunque
+il modo di quelluor in di$$egno &agrave; $tar dentro di tal $ito, ouer luoco $ia piu giu$to, ouer
+men fallace dell'altro, nondimeno l'altro &egrave; poi piu generale, perche con quello $e puo
+operare, $i nelli pae$i grandi, come nelli piccoli, o con arbori, monti, &amp; ca$amenti, co-
+me e$$endo piani, &amp; con questo tale $i puol tuor in di$$egno, non $olamente le piante del
+le citta, ma anchora tutto il territorio di quelle, et $imilmente I$ole, prouincie, &amp; altre
+co$e $imile.</I> R. A<I>dunque me li dichiarereti ambi dui. tamen cominciatemi prima &agrave; di
+chiarire quel primo modo, cioe &agrave; $tar dentro nel meggio di tal $ito, ouer pae$e, &amp; da-
+poi me dichiarereti l'altro.</I> N. A<I>ccio che meglio me intendiati, $upponeremo che il
+$ia uno pae$etto de cinque fazze, ouer lati, alla $imilitudine della $otto$critta figura.
+a.b.c.d.e.&amp; che $ia di tal qualita, che $tando dentro in meggio, ouer circa al meggio di
+quella, &amp; che facendo poi piantar una bacchetta in cadauno di quelli cinque angoli,
+ouer cantoni che tai bacchette $i po$$ano uedere &agrave; una per una, hor dico, che &agrave; uoler</I>
+<pb n=57>
+<I>metter rottamente in di$egno$opra &agrave; uno foglio di carta un'altra figura $imile alla
+propo$ia.a.b.c.d.e.el $i debbe far piantare una bacchettina per cia$caduno delli detti
+cinque angoli, ouer c&atilde;toni.a.b.c.d.e.&amp; dapoiel $i debbe intrare nel detto $ito, ouer lo
+co, &amp; andare nel mezzo di quello, ouer cir ca al mezzo (perche piue manco del mez-
+zo non importa, &amp; iui piantarui quel ba$tone con el detto no$tro bo$$olo in cima, et da
+poi che $ara piantato bi$ognara torzerlo, &amp; fermarlo talmente, che el detto bo$$olo
+$tia ben a$$ettato, cioe, che la lenguella della calamita stia giu$ta $econdo el $uo ordine,
+come fu detto di $opra, cioe, che la ponta di detta lenguella, ouer lanzetta guardi retta
+mente uer$o la Tramontana del detto i$trumento, il che $i cono$ce facilmente per mez
+zo di quella linea, che ua da Tramontana al O$tro, di $otto della detta lenguella, ouer
+lanzetta, cioe, come $e co$tuma in a$$ettar quelli horologietti, che uien de Alemagna,
+quando $e uol $aper quante hore $ono, con el $ole, &amp; dapoi che tal i$trumento $ara tal
+mente a$$ettato, el $i de girar la dioptra, ouer tra$guardo del detto i$trumento, talm&etilde;
+te che cignando con uno occhio per quelli dui bu$ettini della detta dioptra ($e tal dio-
+ptra hauera detti bu$ettini) chel $i ueda una di quelle.5.bacchette piantate, ouer amente
+$e la detta dioptra non hauer a li detti dui bu$ettini, ma che haue$$e quelle due pontine
+acute, come di $opra fu detto, le qual due pontine &agrave; me mi pareno molto pin accommo
+de che li hu$i, el $i de guardare una di dette bacchette, &amp; uoltar tanto la detta dioptra,
+che la line a ui$uale $e incontri con le dette due pontine de detta dioptra, &amp; con quella
+bacchetta che $i guardara, &amp; fatto questo el $i de annotare $opra una policetta, per
+qual grado (de quelli.360.$e $aranno.360.oueramenta de quelle.72.parti $el detto i-
+$trumento $ara diui$o in.72.parti &agrave; gradi.5.per parte, pa$$ara la detta linea ui$uale (il
+qual grado la dioptra lo fara manife$to) &amp; per e$$er impo&szlig;ibile &agrave; dar in un piccol $pa
+tio perfetto e$$empio in figura &agrave; que$ta materia, $e sforzaremo al men con parole di
+$upplire &agrave; quello, che non $i puo dar in figura, hor poniamo che &agrave; tra$guardare quella
+bacchetta po$ta in p&otilde;to.a.la no$tra linea ui$uale pa&szlig;i alli.3.gradi de Sirocco uer$o</I> O-
+<I>$tro, fatto que$to, el $i de mi$urare, ouer far mi$urare qu&atilde;to &egrave; dal pede del no$tro i$tr<*></I>
+<fig>
+<pb>
+<I>mento alla detta bacchetta po$ta in ponto.a.hor poniamo che ui $ia pa$$a.54.hor dico,
+che di tutto que$to $e ne debbe far memoria$opra una policetta in que$ta forma, cioe &agrave;
+gradi tre de Sirocco uer$o Ostro pa$$a.54.fatto que$to, el $i de uoltar la detta dioptra
+(stando pero lo i$trumento $empre fermo e fi$$o $econdo el $uo ordine) talmente, che
+per el mede$imo modo el $i ueda l'altra bacchetta che $eguita, poniamo quella po$ta in
+ponto.b.&amp; ui$to, et notato el grado, etiam la di$tantia, che $ara dal pie del no$tro i$tru
+mento per fin al ponto.b.$opra la nostra polizetta alla $imilitudine dell'altra, &amp; con
+tal modo, e uia $i de procedere &agrave; cadauna delle altre tre bacchette poste nelli altri tre
+angoli, ouer cantoni.c.d, &amp;.e.&amp; per abbreuiar $crittura, poniamo che le dette cinque
+di$tantie annotate $opra alla detta polizetta uadano, &amp; $iano tanto quanto qua di $ot
+to appare, perche co$i debbono e$$er notate.</I>
+A <I>gradi. 3. de Siroccouer$o O$tro         pa$$a.</I>   54.
+A <I>gradi. 29. de Greco uer$o Leuante       pa$$a.</I>   63.
+A <I>gradi. 28. de Tramontana uer$o Greco    pa$$a.</I>   81.
+A <I>gradi. 9. de Mai$tro uer$o Ponente      pa$$a.</I>   72.
+A <I>gradi. 5. de Garbino uer$o O$tro        pa$$a.</I>   62.
+<p>H<I>or fatto que$to, $e de cauare lo istrumento, &amp; andar$ene &agrave; ca$a con la $opradetta $ua
+poliza, &amp; quando l&iacute; pare di uoler mettere in di$$egno quella tal figura de pae$e $opra
+una carta, ouer tela primamente el $i debbe di$tendere quella tal carta, ouer tela $opra
+una tabula piani&szlig;ima, &amp; $opra &agrave; quella imbroccaruela, ouer taccaruela con cera tal-
+mente, che la non $i po$$a muouere, &amp; dapoi tirare una linea retta, in mezzo di quella
+tal carta, ouer tela alla $imilitudine della $otto$critta linea.a.b.&amp; al mezzo di quella
+a$$ettarui el detto nostro istrumento, talmente, che la detta linea uenghi &agrave; pa$$ar per
+el centro del detto i$trumento, &amp; che anchor el detto i$trumento ui $tia $opra ben agiu
+stato, cioe, che la $ua lanzetta $tia $econdo el $uo debito ordine (piu uolte detto) &amp; da
+poi da l'una e l'altra parte del detto i$trumento el $e die di$tinguere quella parte della
+detta linea.a.b.che uien &agrave; e$$er $otto al i$trumento (cioe coperta da quello) da quella,
+che &eacute; di$coperta con dui piccoli ponti, quali$iano li dui ponti.c.&amp;.d.et questo $i fa per
+poter ritrouar con facilita el luoco, doue $e ripo&szlig;i el centro del detto i$trumento, per-
+che la detta parte.c.d.uien &agrave; e$$er equal al diametro del detto i$trumento, &amp; pero nel
+mezzo di quella, cioe in ponto.e.$e ripo$ara el centro del detto i$trumento. Dapoi che
+$e hauera fatte que$te co$e, el $i de $ignar.5.ponti $opra alla detta carta &agrave; torno del i-</I>
+<fig>
+<I>$trumento $econdo l'ordine della no$tra polizetta, cioe uno &agrave; dirimpetto alli.3.gradi
+de Sirocco uer$o O$tro, &amp; co$i un'altro &agrave; derimpetto delli.29.gradi de Greco uer$o
+Leuante, co$i un'altro &agrave; dirimpetto delli.28.gradi de Tramontana uer$o Greco, &amp;
+un'altro alli.9.gradi de Mai$tro uer$o Ponente, &amp; un'altro alli.5.gradi di Garbino
+uer$o O$tro el giu$to loco da $egnar li $opradetti.5.ponti $i troua per mezzo della dio
+ptra, cioe uoltando prima la detta dioptra talmente, che la $e ripo&szlig;i giustamente alli
+detti.3.gradi de Sirocco uer$o O$tro, &amp; $econdo l'ordine di quel poco brazzo della
+detta dioptra, che pa$$a fuora del i$trumento, $ignar el detto ponto $u la carta perpen</I>
+<pb n=58>
+<I>dicolarmente $otto al loco doue procede la no$tra linea ui$uale per quelli dui bu$etti-
+ni, ouer per quelle due ponte, &amp; $ignato quel tal ponto, uoltar la detta dioptra, &amp;
+giu$tarla alli.29.gradi di Greco uer$o Leuante, come parla la polizetta, &amp; $iguar el
+$econdo ponto, &amp; co$i andar procedendo alli.28.gradi di Tramontana uer$o Greco,
+&amp; alli.9.gradi di Mai$tro uer$o Ponente, &amp; ultimamente alli.5.gradi di Garbino uer
+$o O$tro, come con lo intelletto facilmente $i puo comprender $opra la figura $equen-
+te, &amp; dapoi che $e hauera $ignati li detti ponti, $e potra leuar lo detto i$trumento, &amp;
+$ignar el luoco doue $e ripo$$auael centro di quello (come di $opra di&szlig;i e$$er nella mit-
+ta della $opradetta partial linea.c.d.in ponto.e.) &amp; dal detto centro, con una rega,
+ouer una regola tirar.5.linee de indiffinita quantita, che pa&szlig;ino per li detti.5.ponti,
+cioe la prima dal detto centro al primo ponto, cioe a quello $ignato alli.3.gradi de Si-
+rocco uer$o O$tro, &amp; quella tirarla de longo $enzafarui termine, &amp; co$i procedere
+alli altri quattro ponti, &amp; dapoi che $e haueran tirate le dette.5.linee, di cadauna di
+quelle bi$ognara cauarne com un compa$$o una parte de t&atilde;te mi$urette, ouer apriture
+di compa$$o, quanto $aranno li pa&szlig;i della $ua relatiua nella no$tra polizetta, comenz&atilde;
+do pero $empre &agrave; mi$urare &agrave; quel loco, doue $e ripo$$aua el centro del nostro istrumen
+to, cioe &agrave; quel ponto.e. (di $opra detto) e$$empi gratia, da quella linea, che pa$$ara per
+li.3.gradi di Sirocco uer$o O$tro, $e ne douer a mi$urar fora.54.apriture di compa&szlig;o,
+per e$$er la $ua relatiua nella polizetta pa$$a.54.et in capo delle dette.54.apriture di
+compa$$o, ui $e douera far un ponto fermo termin&atilde;te detta linea, &amp; co$i $enza mouere
+il c&otilde;pa$$o, cioe c&otilde; la mede$ima apritura, $i debbe mi$urare fuora &agrave; cadauna delle altre
+quattro linee, t&atilde;te apriture, quanto $ara el numero di pa$$a della $ua relatiua nella no
+$tra polizetta, cioe &agrave; quella che pa$$a per li.29.gradi di Greco uer$o Leu&atilde;te, <21> e$$ere
+la $ua relatiua pa$$a.63.$e ne mi$urara fuora.63.apriture di c&otilde;pa$$o, et in fine di <34>lla
+farui un ponto fermo, &amp; co$i <21> non abondar in parole, de l'altra con$equente $e ne do
+uer a mi$urar fuora.81 &amp; far ponto, &amp; de l'altra.72.&amp; della ultima.62.emezzo,
+&amp; in fine di cadauna di quelle farui un ponto fermo (come di $opra fu detto) &amp; fatto
+que$to, el $i de congiongere li detti.5.ponti fermi con.5.linee rette, le quale.5.linee ti-
+rate, che $iano, repre$entaranno li.5.lati del no$tro $ito, ouer pae$e proportionalmen-
+te, come di $otto appare in figura, cioe, che tal piccol di$egno, ouer figura $ara $imile &agrave;
+quella figura del no$tro pae$e, ouer $ito, &amp; langolo.a.della $otto$critta figura $ara re
+latiuo, &amp; equale a langolo.a.della figura del no$tro pae$e, &amp; langolo.b.a langolo.b.
+&amp; co$i tutti li altri al $uo relatiuo. Et bi$ogna notar, che quantunque io habbia ti-
+rate quelle.5.linee, che uien dal centro &agrave; cia$cun angolo del no$tro di$$egno, tutte ap-
+parente (come nella figura appare) nondimeno uoleno e$$er tirate occulte, cioe $enza
+inchio$tro, perche gua$tano la figura, ma co$i le ho tirate, accio che uoi intendiate me-
+glio la co$a. Anchor bi$ogna notar, che per mi$urar fora delle $opra $critte.5.linee
+quelle apriture di c&otilde;pa&szlig;o che bi$ogna, c&otilde; piu breuita, $e puo $ignar dacanto una lineet
+ta de.100.apriture di c&otilde;pa&szlig;o, ouer de piu, $ec&otilde;do che tal pae$e $ara gr&atilde;de, ouer picco
+lo, et <34>lla tal lineetta diuiderla &itilde; parte a.10.apritura <21> parte, et que$ta tal linea $e chia
+ma $chala della no$tra mi$ura, et quando poi occorre&szlig;e de mi$urare $ora da una data
+linea una qualche gr&atilde; dist&atilde;tia, ouer l&otilde;ghezza, poniamo una l&otilde;ghezza de.795.pa$$a,</I>
+<foot>P <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<fig>
+<I>$e tal no$tra$cala $ara $uppo$ta poniamo de cento apriture di compa$$o, le quale repre
+$enta$$e.100.pa$$a, prima con un compa$$o largo alla equalita di tal $cala, $e mi$urara
+fora $ette apriture di quel tal compa$$o, le quale denotaranno.700.pa$$a, dapoi $e re
+$tringera el detto compa$$o alla equalita de una decima parte de tal $cala, la quale re-
+pre$entara dieci pa$$a, &amp; c&otilde; tal apritura $e mi$urara fora anchora.9.e meggio di tal
+apriture, &amp; co$i $e hauera mi$urato fuora li $opradetti pa$$a $ettecento nouantacin-
+que, &amp; questo $i fa, perche $aria co$a molto longa &agrave; uoler $tare &agrave; mi$ur are una tanta
+gran quantita di pa$$a, con una apritura di compa$$o che repre$enta$$e un $ol pa$$o, &amp;
+ma&szlig;ime, che tal hora el di$$egno $i uora far tanto piccolo, che un pa$$o non$aria quan-
+tita $en$ibile, &amp; per que$to $empre $i co$tuma far la detta linea (chiamata $cala) &amp;
+quella $e $uppone de quanti pa$$a pare all'operante, nondimeno la maggior parte la
+$uppone de cento pa$$a nelle di$cretion piccole, ma nelle grande in Geographia $e $up-
+pongano de milliari, &amp; non de pa$$a, cioe de cento, ouer piu milliari. Anchora bi$ogna
+notar, che quella prima linea, che di $opra fu detto, che $i debbe tirare in mezzo della
+carta, doue $e uol de$criuere el nostro di$$egno (cioe quella linea.a.b.) la $e puo fuppo-
+nere, che uada rettamente da Leuante &agrave; Ponente, ouer da O$tro &agrave; Tramontana, il che
+$upponendola, bi$ogna poi giu$tar la mede$ima del no$iro istrumento $opra &agrave; quella,
+&amp; dapoitorcere talmente la tabula, che la lancetta della calamita $e uada &agrave; giu$tar (in
+tal po$itione) $econdo el $uo ordine, &amp; dapoi procedere, come di $opra fu detto.</I> R.
+E<I>ue ho inte$o beni&szlig;imo, &amp; ba$ta per hoggi.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL MEDESIMO
+M. R<I>ichardo Ventuorth.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. H<I>or uoria, che uoi mi dichiara$ti un poco quando che li lati
+del detto pae$e non fu$$eno perfettamente retti, come $e doueria procedere.</I>
+N. Q<I>uando che quello pae$e, che $e de$idera$$e da mettere in di$$egno fu$$e contenu
+to parte da linee curue, &amp; parte da rette, ouer amente tutto da linee curue, eglie ne-
+ce$$ario &agrave; formar in tal figura curuilinea una figura rettilinea de molti lati per acco-
+$tar$e piu che $ia po&szlig;ibile &agrave; quelle linee curue, &amp; mettere in di$$egno quella figura</I>
+<pb n=59>
+<I>rettilinea in $critta in quella curuilinea, &amp; darui poi alli $uoi debiti luochi alquanto di
+curuita per pratica, cioe &agrave; de$crittione, &amp; per e$$or meglio inte$o, $upponeremo che il
+$ia uno pae$e contenuto la maggior parte da linee curue, come di $otto appare in figu-
+ra. Dico &agrave; uoler metter in di$$egno questa tal figura, etaltre $imile piantato, che $e hab
+bia il detto nostro i$tromento in meggio del detto $ito, uel circa, come di $otto appare,
+&amp; quello agiu$tato, ouer a$$ettato $econdo il $uo ordine el $i de far piantar molte bac-
+chette per la circonferentia di quelle curaita, &amp; doue &egrave; maggior curuita piantarui mol
+to piu $pe$$e le dette bacchette per poter $i con linee rette piu appro&szlig;imar$e &agrave; quella
+curuita, come di $otto appare, &amp; $upponer che quelle differentie che &egrave; da bacchetta &agrave;
+bacchetta $iano lati de una figura rettelinea in $critta in quella figura curuilinea, e per
+tanto el $i debbe andar tra$guardando con la no$tra dioptra cadauna di dette bacchet-
+te, &amp; notare nella pollicetta per qual grado pa$$ara cadauna linea ui$uale con la $ua
+quant&igrave;ta di pa$$a, che $ara dal piede dell'i$tromento &agrave; cadauna bacchetta, &amp; fatto que-
+sto, il$e debbe far un qualche $egno, ouer nota per memoria de quelle $ue curuita, cioe
+$e tai curuita danno in fuora, ouer $e $e incarnano in dentro della figura, &amp; dapoi ca-
+uar l i$tromento, &amp; andar$ene &agrave; ca$a, &amp; uolendo poi mettere tal di$$egno in carta,
+ouer in tela, di$te$a quella $opra una tauola $econdo il $olito, il $i de prima mettere in
+di$$egno quella figura rettelinea in $critta (ma non tirar li $uoi lati per linea retta, ma
+andar congiongendo le istremita di quelle linee (terminate con il $olito ponto fermo)
+con una linea alquanto curuata in fuora, ouer in dentro $econdo che dinotara quel $e-
+gno che gia fu annotato per memoria, ilche facendo $e fara una figura $imile &agrave; quella di
+quel tal pae$e. ouer $ito, granda, ouer piccola $econdo che $iuorra, cioe uolendola far
+granda $e fara anchora la no$tra $cala (detta nel precedente que$ito) de.100.pa$$a al-
+quanto longa, &amp; uolendola piccola, $e fara la detta $cala alquanto curta, &amp; bi$ognano
+tare, che quantunque io habbia tirate quelle.25.linee nel no$tro di$$egno tutte appa-
+rente, et l'haggio fatto, accio che piu euidentemente $i ueda il modo de procedere per-
+che le dette.25.linee $ono relatiue &agrave; quelli.25.interualli, che $ono dal piede del no$tro</I>
+<fig>
+<pb>
+<I>$tromento &agrave; cadauna bacchetta piantata nel c&otilde;torno del nostro $ito, ouer pae e, le qual
+bacchette, $e non me inganno, $ono <*>r.25.tamen in fatto proprio non uoleno e$$er ti
+rate apparente (come di$opra nell'altro di$$egno fu anchor detto) perche gua$tano la
+figura de$ignata, ma $olamente quelle del contorno uoleno e$$er tirate apparente, per-
+che quelle $ono che ne rappre$entano la figura, &amp; que$te tale, che uoleno e$$er tirate,
+non le ho uole$te tirare, ma $olamente ui ho annotato li ponti fermi, accio meglio $i ap
+prenda il modo operatiuo, li quali ponti fermi, che li congiongera con una linea retta.</I>
+<fig>
+<I>ouer curua, conue$$a, ouer concaua, $econdo il bi$ogno, $e uedera rappre$entar$e una
+figuretta $imile &agrave; quella del no$tro $ito, ouer pae$e.</I> R. A<I>nchora questa parte l'ho
+inte$a beni&szlig;imo, &amp; uoglio che ba$ti per hoggi.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> M. R<I>ichardo Ventuorth.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. H<I>or uorria Compare che me dichiara$ti quel $econdo modo
+de tuor in di$$egno, che in principio dice$ti, cio procedendo, ouer andando per
+la circonferentia, ouer contorno di tal $ito, ouer pae$e.</I> N. H<I>auendo uoi ben inte$o il
+primo modo, uoi ueniti hauer anchor a inte$o piu della mita di que$to $econdo, perche
+$imilmente uolendo proceder per la circonferentia di tal $ito, ouer pae$e, e$$endo quel
+lo contenuto de lati, ouer linee rette nelli angoli de quello, ui bi$ogna pur mettere una
+bacchetta, ouer qualche altro $ignale da potere tra$guardare, &amp; dapoi piantare il det
+to no$tro i$tromento in uno di $uoi angoli, &amp; quello a$$ettarlo $econdo l'ordine piu uol
+te detto, &amp; dapoitra$guardare quella bacchetta, o altro $ignale, che $ia nell'altro ango
+lo auanti di $e, &amp; girare talmente la dioptra che la linea ui$uale pa&szlig;i per quelli dui bu-
+$ettini (hauendo dettibu$ettini) ouer amente che la $e incontri con quelle due ponte (ha
+uendo dette ponte, quale &agrave; me mi pareno piu $pediente) &amp; dapoi notar $opra una pol-
+licetta il uento, &amp; numero di gradi per donde pa$$ara la detta linea ui$uale (ilche la
+dioptra fara manife$to) &amp; dapoi far mi$urare quanto &egrave; dal piede dell'i$tromento &agrave;
+quella bacchetta, o altro $ignale, che $ara $u l'altro angolo: &amp; tal quantita de pa$$a, &agrave;
+notarli $u la pollicetta con$equentemente drio &agrave; quello uento, &amp; numero de gradi per</I>
+<pb n=60>
+<I>auanti annotati ($i come nella precedente operatione fu anchor fatto) &amp; dapoi cauar
+il detto i$tromento di quell angolo, &amp; andarlo &agrave; piantare in $u quell'altro (doue &egrave; quel
+la bacchetta, ouer $ignale, gia tra$guardato) et con il mede$imo modo tra$guardar quel
+la bacchetta, o altro $ignale che $ara $u l'altro terzo angolo, &amp; annotar $imilmente
+nella pollicetta per qual uento, &amp; numero de gradi pa$$ara la linea ui$uale, &amp; con$e-
+quentemente &agrave; notarui drio il numero di pa$$a, che $ara dal piede del no$tro i$tromen-
+to per fina al detto $egno, &amp; co$i con tal ordine $i debbe andar procedendo per fin che
+$i hauera totalmente circondato quel tal pae$e grande, ouer piccolo che $ia, ilche $e ha-
+uera totalmente circondato, quando $e $ara peruenuto &agrave; tra$guardare quel $egno po$to
+in $u quel angolo, ouer cantone, doue che nel principio fu piantato la prima uolta lo
+i$tromento, &amp; fatto que$to il $i puo cauar lo $uo i$tromento, &amp; andar$ene &agrave; ca$a, &amp;
+quando $e uorra mettere tal pae$e in di$$egno, in carta, ouer in tela, il $i debbe proce-
+der qua$i, come nell'altra de$crittione, cioe distendere tal carta, ouer tela, $oprauna
+tauola piana, &amp; da quella banda, che parera piu conuenire al primo lato del no$tro pae
+$e, &amp; non nel meggio de tal carta, come nell'altra fu fatto, $e douera a$$ettare il detto
+nostro i$tromento talmente che la lancetta del bo$$olo $tia $econdo l'ordine $uo, &amp; da-
+poi a$$ettare anchora la dioptra &agrave; quel uento, &amp; numero de gradi annotati nella prima
+partita della nostra pollicetta, &amp; a$$ettata che ui $ia, il $i debbe $ignar dui pontini $u la
+c&agrave;rta piccoli&szlig;imi (con un'ago, ouer altra co$a pontita) cioe l'uno da l'un capo della dio-
+ptra, &amp; l'altro dall'altro per pendicolarmente $otto al luoco doue $uol procedere ret-
+tamente la nostra linea ui$uale, &amp; que$to facilmente $e puo cono$cere per meggio de
+quella poca parte della dioptra che u$ci$$e fuora dell'i$tromento (come nell'altro que-
+$ito anchor fu detto) &amp; dapoi che $e hauera $ignati li detti dui ponti, il $i debbe leuar
+uia l'i$tromento, &amp; con una rega il $i debbe tirare, ouer $ignare una linea retta de indif
+finita quantita, la qual pa&szlig;i preci$amente per li detti dui pontini, &amp; di que$ta tal linea
+il $i ne debbe mi$urar fuora con il compa$$o (con l'ordine della no$tra $cala) tanti pa$-
+$a quanti dira la no$tra pollicetta, &amp; principiare &agrave; mi$urare doue ne parera piu con-
+ueniente nella detta linea, &amp; nel principio, &amp; fine di tal parte mi$urata ui $e debbe far
+un ponto fermo, fatto que$to il $i debbe giu$tar la dioptra, &agrave; quel uento, &amp; numero de
+gradi, che $i contiene nella $econda partita della no$tra pollicetta (cioe nella $econda sta
+tione) &amp; dapoi giu$t arlo al capo de drio di detta dioptra &agrave; quel ponto fermo, che fu $i-
+gnato in fine della no$tra prima linea, &amp; agiustato, che ui$ia, il $i debbe torcere tanto
+in qua, &amp; in la il detto i$tromento in$ieme con la dioptra, che la lancetta del bo$$olo ua
+da al $uo $egno $enza che la dioptra $i muoua dell' or dine, che fu prima a$$ettata, ma $o-
+lamente girare &agrave; torno &agrave; quel ponto fermo, come $uo centro, talmente che que$te tre
+co$e $i accordano, cioe che la lancetta $tia giu$ta al $uo $egno, &amp; che la dioptra $tia al
+$uo uento, &amp; numero de gradi, &amp; che anchora la detta dioptra con il capo da drio
+uenghi &agrave; terminare preci$amente &agrave; quel ponto fermo della prima linea $ignata, &amp;
+quando che que$te tre co$e $iano ben accordate, il $i debbe $ignare uno pontino dal-
+l'altro capo della dioptra con uno ago, ouer altra co$a appontita, cioe $otto al luoco do
+ue pa$$a, ouer $uol pa$$are la no$tra linea ui$uale, et $ignato tal pontino, il $i debbe leuar
+uia lo i$tromento, &amp; con una rega il $i debbe tirare una linea retta, che pa&szlig;i per
+<pb>
+quel ponto fermo, &amp; anchora per quello pontino, &amp; di que$ta $econda linea il $e ne
+debbe con un compa$$o ($econdo l'ordine della no$tra $cala) mi$urar fuora tanti pa$$a,
+quanti dira la $econda partita della no$tra pollicetta, &amp; principiare &agrave; mi$urare &agrave; quel
+ponto fermo, terminante la prima linea, &amp; in capo de tal commen$uratione, farui pur
+un ponto fermo $econdo il $olito, &amp; de nuouo il $i debbe agiu$tar la dioptra &agrave; quel uen-
+to, &amp; numero de gradi, come $e contien nella terza partita della no$tra pollicetta, &amp;
+agiu$tarla &agrave; tal ponto fermo, &amp; accordar quelle tre co$e (dette di $opra) &amp; $ignare
+quel pontino, dall'altro capo della dioptra, &amp; leuar l'i$tromento, &amp; mi$urar fuora
+(con il compa$$o) da tal linea, tanti pa$$a (con l'ordine della no$tra $cala) quanti dira la
+detta terzapartita della no$tra pollicetta, &amp; co$i andar procedendo per fin che $e hab
+bia circondato, ouer $errato tutto tal di$$egno, &amp; $e per ca$o $e hauera comme$$o qual
+che errore, $e ne accorgera nell'ultimo lato, ouer linea, che compira di $errare tal di$-
+$egno, perche quella$ara nece$$ario &agrave; tirarla $enza mi$urarla altramente con il com-
+pa$$o, perche quella $e tirara dal ponto fermo, terminante il penultimo lato, ouer linea
+di tal di$$egno, al ponto fermo, doue principiara lo primo lato, ouer linea, che prima fu
+tirata, cioe doue fupo$to lo i$tromento nel principio, cioe la prima uolta, &amp; $e per ca-
+$o, dapoi che la $e hauera tirata la $e ritrouara, con il compa$$o &agrave; e$$er de tanti pa&szlig;a,
+($econdo l'ordine della no$tra $cala) quanto che $ara not ato nella ultima partita della
+no$tra pollicetta (ilcherare uolte accade) dinotara non e&szlig;er$i comme&szlig;o alcuno mini-
+mo errore in tutto quanto il no$tro operare, ma $e per ca$o il detto ultimo lato, ouer
+linea, del no$tro di&szlig;egno $e trouara de piu, ouer men apriture di compa&szlig;o di quello $a-
+ra il numero di pa&szlig;a, annotati nella pollicetta, di tal $uo relatiuo lato del no$tro $ito,
+ouer pae$e, dinotara e&szlig;er$i fatto errore nell'operare, &amp; tanto maggior quanto mag-
+gior differentia $i trouara fra quelli, &amp; $e il ui pare ue ne daro uno e&szlig;empio in figura.</I>
+R. N<I>on accade che uoi me dati altro e&szlig;empio, perche ue ho inte$o beni&szlig;imo, &amp; ba-
+sta per hoggi.</I>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL
+<I>mede$imo.</I> M. R<I>ichardo
+Ventuorth.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. A<I>nchor che qua$i comprenda, come $e doueria procedere qun
+do che tal $ito fu$$e contenuto da linee, ouer lati curui, ouer montuo$i, nondime
+no hauero accaro &agrave; intendere la uo$tra opinione per uedere $e la mia $e conforma con
+la uo$tra.</I> N. B<I>i$ogna procedere pur, come fu detto nel terzo que$ito, cioe nella cur-
+uita de tai lati piantarui de molte bacchette, et tanto piu $pe$$e quanto che piu $ono cur
+ui, &amp; dapoi procedere, come $e fece nel precedente que$ito, cioe procedere propria-
+mente, come $e tal figura fu$$e contenuta de tante linee, ouer lati retti, quante $aranno
+quelle differentie, che $ara da bacchetta, &agrave; bacchetta, ma nel di$$egnarli poi, bi$ogna
+darui un poco del curuo in fuora, ouer in dentro, $econdo che con qualche $egno ue ne
+haucti fatto memoria nella pollicetta.</I> R. C<I>o$i preci$amente haueua in opinione, che
+$i doue$$e fare, e pero non uoglio, che per hoggi entramo in altro.</I>
+<pb n=61>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL MEDESIMO
+M. R<I>ichardo Ventuorth.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. P<I>er le ragioni dette nelli precedenti dui Que$iti &agrave; me mi pa-
+re, che $enza alcun uo$tro aui$o io $aperia anchor tor in di$egno la pianta de
+una citta.</I> N. S<I>i bene, ma in questo bi$ogna con$iderar, che li lati di una citta $ono
+muraglie, &amp; perche nel proprio loco, doue che &egrave; la detta muraglia non ui $i puo anda
+re, ne piantarui el no$tro i$tromento, ne etiam le bacchette, ouer $ignali, perche la det
+ta muragliane impedi$$e, e per tanto bi$ogna procedere per l'uno de dui modi, el pri-
+mo di quali &egrave; &qacute;ue$to: che el $i puo procedere per el mede$imo modo, ma andando egual
+mente di$tante &agrave; cadauna muraglia, cioe piantare el no$tro i$tromento alquanto lonta
+no dalla detta muraglia, come $aria &agrave; dire tre piedi, &amp; co$i $e de far piantare la bac-
+chetta, che $i uuol tra$guardare, mede$imamente lontana dalla detta muraglia li detti
+tre piedi, onde tra$guardando la detta bacchetta $econdo l'ordinario, &amp; annotar nel
+la policetta, per qual uento, &amp; numero de gradi pa$$ara la no$tra linea ui$uale, &amp; da
+poi far mi$ur are la longhezza di quella tal muraglia, ouer cortina, &amp; tal numero de
+pa$$a annotarlo nella policetta con$equentemente drio &agrave; quel uento, et numero de gra
+di, che prima fu annotati, &amp; co$i con tal ordine andar procedendo in cadauna corti-
+na, &amp; $e per $orte in alcuna di dette muraglie, ouer cortine ui fu$$e qualche porta, ba
+luardo, ouer torrione, bi$ogna farne un poco di memoria nella policetta, cioe &agrave; quan-
+ti pa$$a $ara della detta cortina, etiam di quanti pa$$a $ara la $ua larghezza, per po-
+terli, &amp; $aper li poi mettere, ouer de$ignare nel no$tro di$egno alli $uoi debiti luochi,
+&amp; con le $ue debite mi$ure, &amp; que$to mede$imo modo $e douera anchora o$$eruare,
+quando l'occorre$$e &agrave; uoler mettere in di$egno un pae$e, doue fu$$e nece$$ario &agrave; pro-
+ceder per la circonferentia, ouer contorno di quello, &amp; che nella detta $ua circonfe-
+rent&igrave;a, ouer contorno ui fu$$e qualche fo$$o, cie$e, ouer qualche altra co$a, che ne im-
+pedide&szlig;e il poter andare &agrave; piantar el no$tro i$tromento, &amp; le bacchette da tra$guar-
+dare, in la uera circonferentia di tal $ito, ouer pae$e, cioe, chel $i doueria procedere e-
+qu&imacr;di$tantemente &agrave; quel tal lato, cioe $el tal nostro i$tromento, $aremo sforzati &agrave; pian
+tarlo lontano dal uero lato de tal $ito, poniamo pa$$a.4.ouer piu, altertanti anchora
+$e douera piantar lontano la bacchetta dall'altro capo di tal lato.</I> R. E<I>ue ho inte$o
+beni&szlig;imo circa &agrave; que$to primo modo, hor diteme pur l'altro modo.</I> N. L'<I>altro mo
+do certamente &egrave; molto piu e$pediente, &amp; presto, perche in quello non ui occorre &agrave; far
+piantar bacchette, ne metter altri$ignali, perche quel brazzetto, ouer trauer$o.l.m.
+che fu po$to a $quadra nella i$tremita di quello brazzo.g.h. ne caua de tal fa$tidio,
+perche uolendo $apere per qual uento, &amp; grado proceda, ouer $tia una cortina, ouer
+muraglia di tal citta, ba$ta $olamente a tuor el detto no$tro i$tromento in mani, &amp; an-
+dare adappozzare quel tal brazzo, ouer trauer$o.l.m.in un luoco piano di tal corti-
+na, ouer muraglia, &amp; dapoi girarui fotto lo detto i$tromento, ouer bo$$olo, per fina a
+tanto, che la lenguella, ouer lancetta $tia $econdo el $uo ordine, &amp; fatto questo bi$ogna
+notare nella no$tra policetta, per qual uento, e numero de gradi pa$$ara, ouer che di-
+$couerzera la no$tra principal dioptra, perche, per quel mede$imo procedera ancho-</I>
+<foot>Q</foot>
+<pb>
+<I>ra quella tal cortina, ouer muraglia (per e$$er la detta principal dioptra in tal po$i-
+tione equidistante &agrave; tal cortina, ouer muraglia, &amp; dapoi far mi$urare tal cortina, o-
+uer muraglia, &amp; tal $ua quantita de pa$$a annotarli con$equentemente drio &agrave; quel u&etilde;
+to, &amp; numero de gradi, gia annotati, &amp; co$i andar facendo &agrave; cadauna dell'altre corti
+ne (facendo memoria delli luochi delle $ue porte, &amp; baluardi (come di $opra fu det-
+to) &amp; fatto que$to andar$ene &agrave; ca$a, &amp; quando $e uora poi mettere in di$egno la pian
+ta di tal citta, $e potra procedere preci$amente, come fu fatto di quel pae$e nel.4.Que
+$ito, uero &egrave;, che $e potria tirar anchora le linee, $econdo l'ordine di quel brazzo.l.m.
+cioe a$$ettato, che $e habbia tal no$tro i$tromento $u la carta da quella banda, doue pa-
+re piu conuegnir$e alla prima cortina di tal citta, &amp; agiu$tato la dioptra &agrave; quel uento,</I>
+<fig>
+<I>&amp; numero de gradi, come parlara la prima partita della no$tra policetta, &amp; fatto
+que$to, tir are una linea retta de indiffinita quantita, $econdo l'ordine del detto braz-
+zetto.l.m.&amp; datal linea cauarne, ouer mi$urarne fora con el compa$$o, tanti pa&szlig;a ($e
+condo l'ordine della no$tra $cala) come parlara la detta prima partita della no$tra po
+licetta, &amp; nel principio, &amp; fine di tal linea farui un ponto fermo, come piu uolte &egrave; $ta
+to detto, &amp; dapoi reconzar la dioptra al uento, &amp; grado, come parlara la $econda
+partita della nostra policetta, &amp; con tal po$itione a$$ettarla quel brazzetto.l.m. &agrave;
+quel ponto fermo gia fatto nel fin della detta prima linea, con tal modo, &amp; forma che
+$e accorda quelle tre co$e dette nel precedente Que$ito, cioe, che la lancetta della cala-
+mita, $tia $econdo el $uo ordine, &amp; che la dioptra $tia &agrave; quel uento, &amp; nomero de gr-
+di, come parla la detta$econda partita della policetta terzo, &amp; ultimo, che el detto
+brazzetto.l.m.termini preci$amente &agrave; quel ponto fermo, terminante la prima linea,
+&amp; accordate que$te tre co$e, tirate un'altra linea de indeffinita quantita, $econdo l'or
+dine del detto brazzetto.l.m.la qual pa&szlig;i per el detto ponto fermo, terminante la pri
+ma linea, &amp; di que$ta $econda linea, con el compa$$o $e ne debbe pur mi$urar fuora tan
+ti pa$$a ($econdo l'ordine della no$tra$eala) quanti $ara notati nella detta $econda par
+tita della no$tra policetta, comenzando pero &agrave; mi$urare al detto ponto fermo, termi-
+ne della prima linea, &amp; principio della $econda, &amp; in fine farui pur un ponto fermo,
+&amp; co$i con tal modo, &amp; ordine $e douera andar procedendo, per fin che $e hauera c&otilde;-
+pito da de$ignare la pi&atilde;ta di cadauna cortina di tal citta, et chi uole&szlig;e $apere che u&etilde;to</I>
+<pb n=62>
+<I>percote&szlig;e perp&ebreve;dicolarm&etilde;te $opra &agrave; cadauna cortina, $empre el brazzo.g.h. lo fara
+manife$to.</I> R. V<I>oi me haueti certamenti molto $atisfatto, uero &egrave;, che el me &egrave; occor-
+$o un'altra particolarita de adim&atilde;darui, ma per e$$er tardi, la uoglio la$$ar &agrave; dimane.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL MEDESIMO
+M. R<I>ichardo Ventuorth.</I></HEAD>
+<p>RICHARDO. A<I>nchor che me habbiati</I> (C<I>ompar cari&szlig;imo) molto $atisfat
+to in tutto quello, che nel principio ue richie$e, nondimeno pen$ando poi, che in
+ogni luoco, ouer citta, n&otilde; potero for$i trouare mae$tro, che mi pote$$e, ouer $ape$$e $er
+uire in farmi tal i$trom&etilde;to, ouer bo$$olo, per e$$er quello, $econdo el mio parere, di n&otilde;
+poco artificio, &amp; per tanto uiprego, che $el fu$$e po&szlig;ibile de immaginare una qualche
+altra forma, che fu$$e de tal facilita, che fu$$e $icuro di poter in ognicitta ritrouare
+mae$tri, che me pote$$ono, ouer $ape$$ono fare.</I> N. I<I>o ue ne uoglio in$ignare &agrave; for-
+marne uno di legno, el quale non $olamente in ogni cittauoi trouareti molte per$one,
+che uel $apranno, &amp; potrauno fare, ma anchora per uoi mede$imo aun bi$ogno lo $a-
+pereti, &amp; potreti fare.</I> R. V<I>oi non mi potre$ti fare co$a piu grata, ma dubito a$$ai
+che tal co$a non $ia el uero, &amp; la cau$a, che mi fa dubbitare &egrave; questa, che $olamente in
+le citta maritime, $e ritroua per$one, che $appiano far li bo$$oli, &amp; temperare quella
+$ua lancetta, la qual &egrave; il timone, che gouerna la naue di questa no$tra pratica.</I> N. E-
+<I>glie ben il uero, che in ogni citta non $i troua co$i per$one, che $iano atte a far tal co$a,
+ma non me potretinegare, che in ogni citta non ui $i troua di quelli horologietti, che
+uengono dalla Lemagna, con li quali al$ole $e pol $apere quante hore $ono, &amp; $i uendo
+no tre, ouer quattro $oldi luno.</I> R. C<I>he de quelli, che hanno una Tramontanella pic
+cola, cioe poco piu della ungia del dedo gro$$o.</I> N. P<I>roprio de quelli.</I> R. S<I>&etilde;za dub
+bio, che de tali horologietti$e ne ritroua per egni citta.</I> N. E<I>t con uno de quelli ue
+uoglio in$ignare a far ui uno i$trumento, &amp; con gran facilita, con el quale ue ne potre-
+ti $eruir in tutte que$te prasiche, di che hauemo fin hora parlato.</I> R. E<I>come.</I> N.
+I<I>o uoglio, che uoi di$egnati con un compa$$o $opra a un foglio di carta alqu&atilde;to gro&szlig;a
+e ferma, e b&etilde; li&szlig;a, una figura $imile a quella, che &itilde; principio ui mo$trai di far $opra quel
+la l&atilde;ma di ottone, cioe quelli mede$imi circuli, c&otilde; le me de$ime diui$ioni de uenti, &amp; de
+gradi, come che anchora di $otto appar in figura, ma farlo, che <21> diametro $ia al men
+una $p&atilde;na, accio che la $ua circonferentia po$$a e$$er diui$a in.360.gradi, et dapoi che
+baueriti fatto que$to tal di$egno in carta, uoglio che tal di$egno l'incollati $opra ad un
+quadretto di tabula di legno b&etilde; piana, et di legno b&etilde; $ecco, gro$$a circa a un dedo, &amp; $e
+po&szlig;ibil fu$$e farla far de legno d'ancipre$$o (perche tal legno n&otilde; fa mutatione $en$ibile
+ne $e $torge <21> t&etilde;po) &amp; far che el detto quadretto di tabula habbia nel mezzo de un di
+$uoi lati un'altro quadrettino congionto di t&atilde;ta gr&atilde;dezza, che $ia capace di poterui $o
+pra di quello inca$$arui, &amp; incollarui uno delli $opradetti horologietti, che uengono
+da Allemagna, ma bi$ogna aduertire ne l'incollar el detto di$egno, &amp; el detto horolo-
+gietto di far, che la Tram&otilde;tana del detto di$egno, et $imilm&etilde;te quella del detto horolo
+gietto guardino rettamente per uno mede$imo uer$o, come di $otto appar in figura.</I>
+<foot>Q <I>ij</I></foot>
+<pb>
+E <I>dapo&igrave; que$to, bi$ogna farui una dio-
+ptra pur li legno d'ancipre$$o ($e po&szlig;i-
+bil &egrave;) ouer di qualche altro, che $ia ben
+$ecco, talmente, che per tempo non fac-
+cia mutatione, che in cio l'ancipre$$o lau
+piu de tutti. Et per far que$ta dioptra,
+che $ia giu$ti&szlig;ima, bi$ogna far fare una
+reghetta, ouer li$tetta del detto legno,
+l&otilde;ga circa un brazzo, e mezzo, &amp; lar
+ga circa a un dedo, &amp; gro$$a circa a
+una co$ta di cortello, &amp; que$ta tal ri-</I>
+<fig>
+<I>ghetta uol e$$er retti&szlig;ima, &amp; giu$ti&szlig;ima, &amp; per cono$cere $e tal regha $ara giu$ta,
+$e potra cono$cere per quel modo po$to nel terzo libro della no$tra noua$cientia, &amp;
+dapoi fatta que$ta tal regha, di quella bi$ogna $egarne fuora otto pezzetti, cioe quat-
+tro maggiori, &amp; quattro menori, li quattro maggiori uoleno e$$er di tal longhezza,
+che $opragionti, &amp; incolati, come di $otto appar in ponto.e.&amp;.f. $iano alquanto piu
+del diametro del detto istromento. Et bi$ogna notar, che tal $opragiontion uol e$$er
+fatta per gro$$ezza, &amp; uol e$$er tanta, quanto che &egrave; la $ua larghezza, &amp; con tal mo-</I>
+<fig>
+<I>do, &amp; ordine, che que$ti dui par de pezzi (co$i congionti, &amp; incolati) ponendoli luno
+$opra l'altro in perfetta croce, cioe perfetta linea a $quadra (come di $opra appar in
+figura) u&etilde;gono a fare, ouer a formare nella $ua c&otilde;giontione uno quadretto (come nella
+detta $otto$critta figura appare) el qual quadretto uenghia cau$ar un angolo in pon-
+to.g.&amp; un altro a quel oppo$ito in ponto.h. Et co$i que$ti dui par de pezzi uogliono
+e$$er perfettamente incolati in tal po$itione, cioe, come nella detta$otto$critta figura
+appare. Gli altri.4.pezzetti menori, li quali po
+niamo che $iano li $opra notati <21>.a.b.c.d.uoglio
+no e$$er piu corti delli altri.4.maggiori, tanto
+quanto &egrave; la larghezza de cadauno de loro, <21> che
+de quelli uoglio che $e ne $erui <21> redure la $opra
+$critta croce tutta piana, e $olida, <21> che eglie ma-
+nifesto, che li dui brazzi.i.h.g.</I> k <I><21> e$$er $opra
+posti alli altri dui, n&otilde; toccano el piano doue $eri</I>
+<fig>
+<I>po$$a li detti altri dui brazzi a <34>lli $ottopo$ti, anci $t&atilde;no in aere, cioe l&otilde;tani dal detto
+piano t&atilde;to qu&atilde;to &egrave; la gro$$ezza de cadauno de loro, e pero <21> impir quel uacuo uoglio,</I>
+<pb n=63>
+<I>che otto &agrave; cadauno de detti dui bracci.i.h.g.</I>k.<I>ui $ia incollato uno de quelli.4.pezzi
+menori.a.b.c.d.detti di $opra, li quali ueniranno &agrave; empire perfettamente quelli duiua-
+cui, perche $e conueneranno preci$amente in quelli, &amp; co$i $era redutta tal croce piana
+dalla parte di $otto uer$o il piano, ma non di $opra, perche quelli dui primi bracci po$ti
+in piano non a$cendono alla altezza delli dui $opra po$ti, cioe de.i.h.</I> g.k.<I>anci ui manca
+tanto quanto &egrave; la gro$$ezza de cadauno de loro, e pero per empir quel uacuo, uoglio
+che ui $ia incollato $opra &agrave; cadauno de loro uno de quelli altri dui pezzi menori giare-
+$tati, li quali uenir anno &agrave; empire perfettamente quel uacuo, perche $e conueniranno
+preci$amente in quelli, &amp; fatto que$to, tal croce $ara redutta tutta $olida, &amp; piana da
+ambe le bande, e $ara fortificata, perche $ara fatta tutta doppia, et tutto que$to meglio
+$e uedera nel fabricarla, che per figura. Et dapoi que$to nel capo de dui di detti bracci
+oppo$iti, bi$ogna incollarui un'altro pezzetto dellamede$ima li$tetta pur doppia, co-
+me di $otto appare in ponto.a.&amp; in ponto.b.&amp; in l'uno, el'altro de que$ti dui lochi ui
+douera piantar una ponta acuta, come $aria una ponta de ago, che $eruino per tra$-
+guardar, in luoco delli dui bu$i. Et $e piu ag-gradara li bu$i che tai due ponte, in tai me-
+de$imi lochi ui $e potra inca$$ar, &amp; incollar
+dui quadratini in alto elleuati con li detti dui
+bu$i, ma piu mi piace le due ponte, che li bu
+$i. Et per poter$i $eruire di que$to tal istro-
+mento per tuor in di$$egno le piante delle cit
+ta, nella i$tremita del braccio.c.d.ui $e potra
+inca$$ar, &amp; incollar il brazzetto.e.f.&agrave; $qua</I>
+<fig>
+<I>dra, come nella $opra$critta figura appare. Et dapoi que$to nel centro di tal dioptra bi
+$ogna farui un bu$ettino, &amp; con un pironcino di ferro, ouer di ottone piantare tal dio-
+ptra nel centro di tal i$tromento, la qual co$a facendo tal i$tromento $tara preci$e, come
+me di $otto appare in figura, &amp; di que$to ue ne potreti$eruire, $i come di quello di ot-
+tone.</I> R. Q<I>uesto mi pare una co$a molto facile, &amp; di poco artificio, &amp; qua$i di niu-
+na $pe$a, perche tutta la $pe$a che ui entrara non credo che a$cendera &agrave; un marcello, ma
+dubito che il n&otilde; $ara di quella mede$ima giu$tezza che $ara quello di ottone.</I> N. A<I>n
+ci per molte ragioni, eglie nece$$ario, che que$to $ia molto piu giu$to di quello di ot-</I>
+<fig>
+<pb>
+<I>tone, perche in quello di ottone, oltra che ui occorre maggior difficolta in far quelli dui
+bracci della $ua dioptra, che $iano retti&szlig;imi (per e$$er di metallo) di quello, che occorre
+nelli dui bracci della $opra$critta dioptra.a.b. (per e$$er piu facile da lauorar con la
+piona il legno del metallo) ma poniamo anchora che gli detti bracci di ottone (per la
+buona diligentia del mae$tro fu$$eno fatti di tanta giu$tezza, quanto quelli di legno)
+dico che eglie difficile a$$ai ad a$$ettarli poi in quella $ua armilla, che $i incontr ano ret-
+tamente, &amp; non in contrando $i tal i$tromento $aria fal$o, &amp; oltra di questo, eglie an-
+chora molto difficolto$o, che tal armilla uada, ouer intraga talmente giu$ta, ouer $az-
+zadamente, in quella altra armilla $aldata &agrave; torno del bo$$olo, che non $cantini piu in
+un luoco, che in un'altro, ilche facendo tal dioptra non ri$pondera il uero grado, ilche
+facendo tal i$trom&etilde;to $aria fal$o. Et oltra di que$to, non &egrave; molto facile ad a$$aldare quel
+la prima armilla &agrave; torno al centro di tal i$tromento di ottone, che $ia perfettamente c&otilde;
+centrica con il detto i$tromento, &amp; non e$$endo concentrica tal i$tromento $aria fal$o,
+e per tanto dico, che &agrave; far tal dioptra di legno per il modo dato di $opranon ui occorre
+alcune delle $opr adette difficolta, ma $olamente bi$ogna e$$er diligente in far, che quel-
+la prima righetta, ouer li$tetta $ia giu$ti&szlig;ima (ilche facilmente per lo $opradetto mo-
+do da noi po$to nel Terzo libro detto Nuona Scientia) $i puo cono$cere, &amp; uedere.</I> R.
+C<I>on$idero che eglie il uero quello, che uoi diceti, ma eglie $e non una co$a, che quel qua-
+dretto doue uoleti che ui $e inca&szlig;<*> il detto horologietto, par che molto di$dica co$i con-
+gionto in quel lato, de fuor a uia.</I> N. C<I>ir ca &agrave; que$to, ui $e gli potria rimediare in piu mo
+di, l'uno di quali &egrave; questo, il $e potria da tal horologietto $egarui, ouer tagliarui fuora
+quel poco bo$$oletto, cioe quella tramontanella, &amp; tal tramontanella inca$$ar la in uno
+de quelli $paci uacui de quelli angoli del quadrato, che conterminorno con il mede$imo
+lato doue che &egrave; congionto tal quadretto, cioe in quel $pacio doue &eacute; $ignato.o.ouer nel-
+l'altro, mabi$ogna auertire nell'inca$$ar tal bo$$oletto, ouer tramontanella, in tal luo-
+co de far che la Tramontana de tal bo$$oletto, guardi per quel mede$imo uer$o, che
+guardara quella del no$tro di$$egno, cioe che la linea che ua da O$tro &agrave; Tramontana
+nel bo$$oletto $tia equidi$tante &agrave; quella, che mede$imamente ua da O$tro &agrave; Tramonta-
+na del no$tro di$$egno, il qual bo$$oletto e$$endo co$i a$$ettato, tanto ui $eruira, come $e
+quel fu$$e, come era prima, cioe congionto con quel lato de fuor a uia.</I> R. A <I>que$to
+modo sta molto meglio, &amp; molto piu mi piace dell'altro. Nondimeno ho &agrave; caro di ba-
+uer inte$o l'uno, e l'altro, &amp; per al pre$ente non ui uoglio dare altro fa$tidio. Ma un'al
+tra uolta con piu uo$tro, &amp; mia commodita, uorro poi che anchora mi dichiarati di
+quell'altra forma de i$tromento, ouer bo$$olo, che $erue $enza dioptra.</I> N. O<I>gni uol
+ta che ui $ia accommodo $on $empre apparato &agrave; farui appiacere. Ma una co$a ui ho da
+ricordare, ogni uolta che uoleti operare tal i$tromento auertir, che non ui $ta propin-
+quo ferro di$orte alcuna, perche il bo$$olo, ouer calamita, non ui ri$ponderia il uero, e
+pero in tal negocio non $i debbe portar $pada, ne pugnal cinto, perche il pomo $pe$$e
+uolte ui faria errare, &amp; non di poco.</I>
+<HEAD>I<I>l fine del Quinto Libro.</I></HEAD>
+<pb n=64>
+<HEAD>LIBRO SESTO DELLI
+QVESITI, ET IN VENTIONI DIVERSE,
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>S<I>opra il modo di fortificar le Citta
+ri$petto alla forma.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL S. GABRIEL
+T<I>adino, Cauallier de Rodi, &amp; Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. N<I>on credeti uoi che lo ingegno dell'huomo al pre$ente
+$ia peruenuto &agrave; quel $ublime grado doue $ia po&szlig;ibile &agrave; peruenire,
+per fortificare una citta.</I> N. D<I>i que$to non ui $aprei ri$pondere,
+perche non $olamente ho praticato poco per Italia, &amp; manco fuor
+de Italia, ma da dodeci anni in qua mai $on $tato fuora di Venetia,
+$aluo una uolta che andai &agrave; Verona per un mio negocio qua$i &agrave; $taf-
+fetta.</I> P. M<I>o non uede$ti Padoua, &amp; Verona, non haueti ancho-
+ra ui$to Bre$$a uo$tra Patria.</I> N. P<I>adoua ho ui$to per tran$ito $im
+plicemente in trauer$arla per andare alle barche dal Fra&szlig;ine, ma non con$iderata. Si-
+milmente ho ui$to Verona, &amp; $tantiato per diece anni in quella, ma mai la circondai,
+ne manco con$iderai, la figura del contorno di quella. La can$a fu che &agrave; quel tempo non
+mi dilettaua de tai particolarita, ne mai hebbi in animo di dilettarmene in conto alcu-
+no, ma que$ti $o$petti, &amp; mouimenti Turche$chi me hanno dato nuouamente occa$ione
+di ponerui alquanto cura, come co$a utile, &amp; nece$$aria, &amp; quello che ho detto di Ve-
+rona, il mede$imo dico di Bre$$a</I> (P<I>atria mia) &amp; $imilmente di Crema, Bergamo, &amp;
+Millano. Le quai citta tutte le ho uedute quando era giouene, &amp; gargione. Ma non
+con$iderata la forma delle mura di alcuna di quelle, eglie ben uero, che quando stantia-
+ua &agrave; Verona, io fui alcune uolte &agrave; San Georgio, &amp; uidi &agrave; quella porta e$$erui princi-
+piati alcuni fondamenti dimura di una i$mi$urata gro$$ezza, &amp; $imilmente me aricor
+do hauer ui$to &agrave; cadauna delle altre porte certi ba$tioni, torrioni, ouer baluardi, alcuni
+$olamente principiati, alcuni meggi fatti, &amp; alcuni compiti, di una gro$$ezza ine$tima
+bile, ma come ho detto, mai po&szlig;icura alla forma del contorno di quella, il mede$imo di-
+co hauer ui$to Bre$$a</I> (P<I>atria mia) &amp; stantiato per tutta la mia pueritia, in quella, &amp;
+me aricordo delli $uoi gro&szlig;i&szlig;imi terrai, muri, et torrioni, ma non della forma.</I> P. M<I>o
+hauendo ui$to quelli $ondamenti de mura, &amp; torrioni co$i gro&szlig;i&szlig;imi di Verona, et quel
+li gro&szlig;i&szlig;imi terrai, mura, &amp; torrioni, che circonda Bre$$a, non poteti far giudicio del
+la$ua fortezza.</I> N. L<I>o ingegno dell'huomo, nel fortificar una citta ($econdo il mio
+parere) $e cono$ce per la forma, &amp; non per la materia, perche &agrave; fortificare una citta
+$implicemente per uigore, &amp; forza de materia. La non mi pare co$a molto ingenio-
+$a, ne di molte laude degna.</I> P. I<I>o non ue intendo troppo bene.</I> NIC. I<I>o dico,
+che &agrave; fortificare una Citta ui concorre la materia, &amp; la forma, &amp; che lo inge-
+gno dillo huomo $e approua per la forma delle $ue mura, &amp; non per la materia,
+<pb>
+cioe per la gro$$ezza de quelle. Et per tanto quantunque habbia ui$to la gro$$ezza del
+le mura, et torrioni de tai citta, non hauendo con$iderata la $ua forma non po$$o far giu
+dicio di quello, che me ha adimandato</I> V.S.<I>perche quella ($e ben me aricordo) me ha adi
+mandato, $e &agrave; me mi pare che lo ingegno dell'huomo $ia peruenuto &agrave; quel $ublime gra-
+do doue $ia po&szlig;ibile de peruenire, nel fortificare una citta. Onde $e lo ingegno dell huo
+mo, in $imil ca$o (come di $opra &egrave; detto) $e approua per la forma, &amp; non hauendo io
+con$iderato alcuna forma non po$$o far alcun giudicio.</I> P. D<I>oman de $era ui uoglio
+mo$trar il di$$egno d'una citta de Italia, la qual &egrave; giudicata ine$pugnabile, uorro poi
+che $opra la forma di quella me dicati la uo$tra opinione, cioe $e la $ara ingenio$a-
+mente fabricata.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. V<I>edeti qua, que$to &egrave; il di$$egno della pianta de
+Turino, qual da gli
+huomini de ingegno &egrave; giudicato e$$er ine$pugnabile. Hor che diceti di que$ta figu
+ra.</I> N. I<I>n questa tal figura, non ui dicerno alcuna gran $ottilita d'ingegno.</I> P. O <I>uoi
+$eti, non $olamente contra alla opinione d'ogn'uno, ma anchora contra &agrave; tutto quello,
+che per $perientia $e &egrave; ueduto, toccato, e palpato.</I> N. N<I>on dico, ne manco uoglio di-
+re, che Turino non $ia forte, &amp; for$i forti$-
+$imo, perche una citta puo e$$ere alle uolte
+forte per la natura del luoco doue che la $e
+ritroua, &amp; alle uolte $olamente per artificio
+dell'huomo, &amp; alle uolte per l'uno, e per l'al
+tro. Quelle che $ono forte $olamente per la
+natura del luoco (cioe quando che quella fu$-
+$e cinta, ouer cir c&otilde;data da acque, fiumi, ouer
+paludi) io non ne parlo, perche il laude di tal
+$ua fortezza $i debbe attribuire piu pre$to
+alla natura, che all'ingegno dell'huomo. Ma
+quelle che $ono forte $olamente per artificio
+dell'huomo, tal $ua fortezza puo accadere</I>
+<fig>
+<I>in dui modi, cioe tal hora puo e$$er forte, piu per uigor della pura materia, che della for
+ma, cioe piu per uigor delle $ue gro$$e mura, ba$tioni, larghe &amp; profonde fo$$e, che dal
+la forma di quella, il qual modo, anchor che faccia qua$i lo effetto di$iderato, &agrave; me non
+pare che $ia de molto ingegno.</I> L'<I>altro modo &egrave;, che talhora una citta puo e$$er forte piu
+per uigore della forma, che della materia, cioe che la forma delle mura del circuito de
+tal citta, potria e$$er alle uolte di tal $orte, che quella non $aria di menor impedimento,
+ouer ostacolo alli nemici, di quello che $aria le $ue gro$$e mura, bastioni, larghe et pro-
+fonde fo$$e, la qual co$a e$$endo, giudicareital oprae$$er compo$ta, ouer ordinata da
+non mediocre ingegno.</I> P. M<I>auoglio che $appiati qualmente la detta citta &egrave; forti&szlig;i-
+ma, &amp; non$olamente per la pura materia, ma anchora per la buona forma, &amp; accio</I>
+<pb n=65>
+<I>meglio intendiati il tutto, questa tal citta &egrave; di forma quadrangola, come in el $otto$crit
+to di$egno appare, &amp; la fazzata, che ua da Leuante &agrave; Ponente, uer$o Septentrione &eacute;
+circa pa$$a.360.el mede$imo &egrave; l'altra fazzata &agrave; que$ta oppo$ita. Le altre due faz-
+zate, ouer te$te $ono alquanto piu corte, cioe
+meno de detti pa$$a.360.&amp; in cadauno delli
+quattro angoli di que$ta citta ui &egrave; un Baluar-
+do, ouer ba$tione de i$mi$urata gro$$ezza.
+La fazzata de fora uia, cioe la co$ta.a.b.o-
+uer.b.c.de cadauno de quelli, me $ta referto
+e$$er pa$$a.40.Le quattro fazze di que$ta
+citta con li detti baluardi, ouer ba$tioni $ono
+$tati fatti modernamente, cioe di muraglia no
+ua gro&szlig;i&szlig;ima, &amp; hanno $errato dentro da $e
+tutta la muraglia uecchia, con alqu&atilde;to de in-
+teruallo fra la muraglia noua, &amp; la muraglia
+uecchia, &amp; cadauno di quattro baluardi ha
+due canonere di dentro della noua muraglia,</I>
+<fig>
+<I>che guardano quel $pacio, ouer interuallo, che &egrave; fra la muraglia noua, e la uecchia
+(detto di $opra.) Anchora fra baluardo, e baluardo, cioe nel mezzo di cadauna faz-
+zata ui &eacute; una forma piatta, ouer caualliero, le quale guardano li baluardi, &amp; cadauna
+di queste forme piatte ha due canonere di dentro della noua muraglia oppo$ite &agrave; quel-
+le di baluardi, che guardano quel detto $patio, che &egrave; fra la muraglia noua, &amp; la mura-
+gliauecchia. Le fo$$e poi che cercondano questa citta nel fondo $ono larghe pa$$a.14.
+&amp; nella $ommita, ouer bocca pa$$a.16.&amp; alte pa$$a.4.hor ue adimando, $el non ui pa
+re, che que$ta tal citta $ia forti&szlig;ima, $i $econdo la forma, come $econdo la materia.</I>
+N. I<I>o confirmo, che la &eacute; forte re$petto alla materia, cioe in quanto alle $ue gro$$e mu
+ra, baluardi, cauallieri, profonde, &amp; larghe fo$$e. Ma in quanto alla forma delle dette
+$ue mura, non ui di$cerno alcuna artificio$a particolarita.</I> P. E<I>t &agrave; me mi pare, che
+la forma di tal $uo contorno, ouer mura non potria e$$er megliore, &amp; credo chel $ia
+qua$i impo&szlig;ibile &agrave; poterla megliorare in conto alcuno.</I> N. I<I>n que$to uo$tra Reue-
+rentia $e inganna grandemente.</I> P. H<I>aro de caro, che mel fatti cono$cere, ma per
+e$$er hora tarda, ucglio che la remettiamo &agrave; diman de $era.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. V<I>oi c&otilde;chiude$ti hier$era, che la detta citta de
+Turino, n&otilde; ha in $e
+gran fortezza, per uigor della forma delle $ue mura, ma $olamente per uigore
+della gro$$ezza de quelle, et delle $ue profonde, &amp; larghe fo$$e hor uoria, che me dice
+$ti, le c&otilde;ditioni, qualita, ouer particularita, che &agrave; uoi par, che $e doueria fare, ouer che
+doueria hauere la $orma delle mura de una citta &agrave; douer e$$er forte per uigor di tal for
+ma, accio ch'io $appia in che riprendeti, ouer in che co$a pecca, ouer manca la forma</I>
+<foot>R</foot>
+<pb>
+<I>de Turino.</I> N. L<I>e c&otilde;ditioni, qualita, &amp; particolarita, che douria hauere, ouer che$t
+potria adattare, alla forma, &amp; mura de una citta, $i per re$i$tere &agrave; que$ti tempi alli ui-
+goro$i colpi delle artegliarie, come anchora per potere confacilita, rebattere, &amp; of
+fendere in uarij modi li nimici in ogni lor impetuo$o a$$alimento, eglie da credere, che
+$iano molti. Ma quelle, che co$i per al pre$ente me ho imaginate, $ono $olamente $ei,
+&amp; perche que$te $ei $e po$$ono alterare, &amp; uariare in uarij, &amp; diuer$i modi, $econdo
+uarij, &amp; diuer$i ri$petti, &agrave; me $arianece$$ario (&agrave; uolere &agrave; $officienza ben dechiarire,
+&amp; con ragione dimo$trare di cadauna di quelle particolarmente $ua ualuta) &agrave; de$igna
+re, uarie, &amp; diuer$e piante, ouer &agrave; fabricare materialmente uarij, &amp; diuer$i modelli,
+la qual co$a non $i puo fare co$i all'improui$o, anci ui uol tempo, &amp; non poco, &amp; ma&szlig;i-
+me &agrave; me, che nel operar manuale non $on molto i$perto.</I> P. A<I>nchor, che co$i al im-
+proui$o non po&szlig;iati de$ignare le dette piante, ne fabricar materialmente li detti mo-
+delli, non poteti almen $otto breuita narrare la conditione, &amp; proprieta di que$te uo-
+stre $ei imaginate particolarita, &amp; dapoi de$ignare con uo$tra commodita le dette pi&atilde;
+te, ouer modelli.</I> N. L<I>e po$$o dir $i.</I> P. M<I>o ditteli adunque con$equentemente
+l'una dietro l'altra, perche in effetto &agrave; me mi pare, che $ia qua$i impo&szlig;ibile di poter
+ta$$are la forma de Turino de un$olo non che de $ei diffetti.</I> N. L<I>a prima co$a, che
+&agrave; me mi pare, che doueria hauere la forma delle mura de una citta, ouer che ui $e do-
+ueria fare, uolendo &agrave; questi tempi fortificar quella &egrave; que$ta, che mai in conto alcuno $e
+doucria far pala de alcuna $ua cortina, ouer muraglia, talmente, che li nemici ui pote$-
+$ono percotere, ouer tirare <21> pendicolarmente con le artegliarle, perche, ogni mura-
+glia cede molto piu facilmente alle <21>cu&szlig;ioni delle balle, che feri$cono <21> pendicolermen
+te $opra &agrave; quella, di quello fa &agrave; quelle, che gli feri$cono obliquamente, cioe in $guinzo,
+&amp; quanto piu ueneranno, ouer feriranno obliquamente, cioe in $guinzo, tanto menor
+nocumento faranno in detta cortina, ouer muraglia. La cau$a &egrave;, che ogni c&otilde;muna per
+co$$a fatta perpendicolarmente $opra &agrave; una muraglia &egrave; molto piu ri$entita in tutte le
+parte di tal muraglia, di quello $ara ogni altra molto maggiore, che percottera obli-
+quamente, ouer in $guinzo $opra alla mede$ima.</I> P. C<I>redo questo, che uoi diceti, per
+che delle per cu&szlig;ioni fatte co$i obliquamente, ouer in $guinzo, la muraglia non riceue
+tutta la botta, ma $olamente parte di quella, la qual parte tanto $ara menore, quanto
+che piu obliquamente, ouer in $guinzo tal balla ferira $opra &agrave; quella.</I> N. A<I>dunque
+la forma de Turino incorre in que$to errore, perche cadauna delle $ue quattro mura-
+glie, ouer cortine, che la circonda, $ono a$$ettate di tal $orte (come $i uede nel $uo di$e-
+gno) che li nemici ui potranno ageuolmente tir are perpendicolarmente in cadauna di
+quelle.</I> P. Q<I>uando, che tal uostra opinione $i pote$$e mandar ad e$$ecutione in ogni
+cortina, el non $e potria negare, che la non fu$$e una co$a molto ingenio$a, &amp; utile.
+Ma non $olamente dubito, che uoi non ue ingannati. Ma tengo, che tal co$a $ta impo&szlig;i
+bile, perche de quante citta ho pratticate, &amp; ui$te mai, ne bo ui$to alcuna (che batter $i
+po$$a) che in ogni $ua cortina, non ui$e po$$a tirare per pendicolarmente con le arte-
+gliarie.</I> N. D<I>apoi, che noi haueremo compito da narrare tutte que$te nostre $ei ima
+ginate qualita, ouer conditioni, non $olamente faro cono$cere, &amp; uedere &agrave; uo$tra Si-
+gnoria in figura (ouer con modelli) qualmente eglie po&szlig;ibile di mandar ad effetto tal</I>
+<pb n=66>
+<I>no$tra imaginata qualita, ouer particolarita in ogni cortina. Ma che anchora eglie
+po&szlig;ibile &agrave; farlo in tre diuer$i modi, &amp; for$i piu.</I> P. Q<I>ue$to bauero molto a caro,
+di uedere.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL
+<I>mede$imo $ignor Priore
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>or $eguitati anchora la $econda qualita, ouer particolarita.</I>
+N.
+L<I>a $econda qualita, ouer conditione e que$ta, che bi$ogna ben antiuedere di a$$et
+tar tutte le $ue cortine, &amp; baluardi, con tal modo e forma, che li nimici non po$$ano
+trouar luoco alcuno di poter piantare le $ue artegliarie, che $empre non $ia menor di
+$tantia di alcuno di baluardi di tal citta al detto luoco, di quella, che $ara dal detto loco
+&agrave; quella cortlna, che de$iderar anno da battere. Il che facendo, li detti nimici non po-
+tranno piantare le dette $ue artegliarie per battere detta citta, $e non con$uo gran di-
+$auantaggio. Et di que$ta qualita, ouer c&otilde;ditione, manca anchora la forma di Turino,
+perche el $i uede, che in qualunque luoco $i uora a$$ettar li nemici con le artegliarie
+per battere tal citta $empre $ara maggior di$tantia di qual $tuoglia baluardo al detto
+luoco, che non $ara dal mede$imo luoco &agrave; quella cortina, che de$iderar anno da battere.</I>
+P. Q<I>ue$to mi par qua$i impo&szlig;ibile.</I> N. I<I>o non diria una co$a a uo$tra Signoria, che
+fu$$e impo&szlig;ibile di fare. Anci in fine &agrave; quella faro non $olamente figur almente uedere
+qualmente tal co$a $ia po&szlig;ibile, ma che eglie po&szlig;ibile &agrave; farlo in uarij, &amp; diuer$t modi.</I>
+P. D<I>i que$to ne hauero appiacer grandi&szlig;imo. Et ui uoglio dire, che con que$ta uo$tra
+$econda conditione mi haueti auerto lo intelletto talmente, che $pero fra pochi giorni
+di farue uedere una pianta de$ignata de mia mano, che hauera in $e que$te uo$tre due
+dette conditioni.</I> N. I<I>o $on certi&szlig;imo, che $e uo$tra Signoria ui pen$ara alquan-
+to $opra, facilmente le ritrouara, &amp; de$ignera: perche ogni commun ingegno, che
+di tai particolarita $ia auertito, facilmente ritruouara il tutto, tanto piu uo$tra
+Signoria, che &egrave; colma de ingegno.</I> P. H<I>or $u per que$ta $era, non uoglio, che
+procedamo in altro.</I>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>or uegnamo alla terza conditione, ouer particolarita.</I> N.
+L<I>a
+terza conditione &egrave; que$ta, che el bi$ogna, che la forma di tal citta $ia talmente di
+$po$ita, che $e li nemici delibera$$eno di darui una battaglia ordinata, chel non $i troui
+alcuna parte di quella tal citta, che po$$a e$$er a$$altata da nemici, che quelli non po&szlig;a
+no $empre e$$er offe$i da quelli dalla terra almen da quattro diuer$e bande con le arte
+gliarie (&amp; da piu bande $e eglie po&szlig;ibile) della qual co$a manca la ditta citta
+de Turino, perche ogni uolta, che li nemici a$$alta$$ero tal citta in una (qual $i uoglia)</I>
+<foot>R <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>delle $ue quattro fazzate, ouer cortine, quelli non potranno e$$er offe$i, da quelli dalla
+terra, con lartegliaria, $aluo che da due bande, cioe dalli dui baluar di, che guardano
+quella tal cortina, ouer mur aglia, perche la forma piatta, ouer caualliero, n&otilde; debbe po
+ter tirar tanto ba$$o, che po$$a offendere li nemici, che $iano $otto alle mura.</I> P. D<I>i
+questa particolarita manca anchora ogni altra fortificata citta de Italia, &amp; anchora
+fuor de Italia, perche de quante ne ho uiste maine ho ui$ta alcuna, che le $ue cortine
+$tano guardate, $aluo che da due bande, cioe da dui baluar di. Et quando, che que$ta uo
+$tra particolarita $i pote$$e condur ad effetto in ogni cortina, certo la $aria una co$a
+di molto profitto, ma ui dubito grandemente.</I> N. I<I>n fine di que$ti no$tri ragiona-
+menti ($i come ho prome$$o) faro ueder &agrave; quella il tutto in figura, &amp; quando, che uo-
+$tra $ignoria hauera ui$to el di$egno di tal pianta, $on certo, che quella non ui hauera
+dubbio alcuno, &amp; tanto piu, che gli far&ograve; uedere, tal co$a poter$i far in piu modi.</I> P.
+Q<I>ue$to hauero molto accaro.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>or $eguitati anchora la quarta qualita, perche eglie &agrave;
+buon'ho-
+ra.</I> N. L<I>a quarta conditione, che $i conuien nel fortificar una citta, re$petto
+alla forma delle mura &egrave; que$ta. Che nelfar fabricar, et in alzar le $ue mura, ouer corti
+ne. Bi$ogna fra le altre co$e e$$er cauto de farle in alzar con tal modo eforma, che $e
+per ca$o quelle fu$$eno ruinate da nemici con le artegliarie, che tai mura co$i ruinate,
+rendano qua$i maggior difficult&agrave;, &amp; pericolo alli dettinemici, uolendo quelli intrare
+nella detta citta, di quello che faceuano, quando, che quelle erano intiere, &amp; $ane. De
+la qual co$a $on certo, che manca la forma di Turino.</I> P. Q<I>ue$ta non me pare co$a
+da credere, perche $e tal co$a fu$$e po&szlig;ibile, $eguiria, che tal citta fu$$e qua$i piu for-
+te $enza le mura, che con le mura.</I> N. Q<I>ue$to &egrave; uero, che la $aria qua$i piu forte,
+perche $e le mura cadute, &amp; ruinate cau$ar anno qua$i maggior difficulta, &amp; pericolo
+alli nimici &agrave; uoler intrar dentro della detta citta, di quello fariano e$$endo intiere, &amp;
+$ane. Seguira de nece&szlig;ita, che la detta citta$ia piu forte con le mura ruinate, che con
+quelle intiere e$ane.</I> P. I<I>o non po$$o qua$i credere questa co$a.</I> N. Q<I>uando che uo
+$tra Reuerentia hauera ui$to el modello de tal forma de mura, $on certo, che quella af-
+fermera tutto quello, che hauemo detto. Ma piu, che gli faro uedere, &amp; con ragion
+toccare, poter$i tal particolarita condur ad effetto in tre diuer$i modi.</I> P. Q<I>uando
+che que$to fu$$e la uerita, le artegliarie haueriano per$o la mita della $ua reputatione,
+nelle i$pugnation delle citta. Et ui uo dire, che co$i ragionando, &amp; tutta uia pen$ando
+$opra &agrave; que$ta uo$tra particolarita, e me ho qua$i imaginato, come $e potria far que-
+$ta tal co$a, ma la uoglio un poco meglio con$iderare, &amp; farne un modelletto, perche
+nel far di modelli meglio $e delucida la co$a, dapoi uoro uedere $e la mia opinione $ara
+$imile alla uostra.</I> N. I<I>o $on certi&szlig;imo, che $e uo$tra Signoria ui pen$ara alquanto
+$opra, quella ritrouara il tutto, auanti che ueda altramente gli miei modelli, perche</I>
+<pb n=67>
+<I>ogni commun ingegno (come di $opra di&szlig;i) che di tai particolarita $ia auertito facil-
+mente da $e le ritrouara, non che Vo$tra Reuerentia.</I> P. C<I>on$idero ueramente, che
+il molto praticare, ragionare, &amp; di$putare de una materia, fa ritrouar molte co$e, cir
+ca &agrave; quella, perche nel praticare, ragionare, et di$putare, l huomo uien $empre auerti-
+to de qualche nuoua particolarita, et dapoi ch eglie auertito, et $opra &agrave; quella p&etilde;$ando
+facilmente la ritroua.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. S<I>eguitati anchora la quinta particolarita, ouer conditione, per
+fin
+che uenga hora da cena.</I> N. L<I>a quinta qualita, ouer conditione, che debbe ha-
+uer una citta &egrave; que$ta, che $empre $i debbe adattare qualche particolare, &amp; $icuro in-
+gegno alla guardia de cadauna cortina, ouer muraglia, che occorrendo che li nemici ue
+ni$$ono per $calarla con $cale, che con facilita ui $i pote$$e rompere totalmente ogni $uo
+di$$egno, &amp; con $uo grandi&szlig;imo danno, et uergogna, della qual co$a $on certo, che man
+ca le cortine, ouer mura de Turino.</I> P. A<I>nci di questa tal particolarita, non $olamen-
+te, non manca la citta de Turino, ma nanche alcun'altra citta de Italia, perche $empre
+ui $e mette dui, &amp; tal hora quattro pezzi di artegliaria per banda in cadauno baluar
+do, li quali guardano, &amp; defendano tal cortina da chi la uole$$e $calare.</I> N. I<I>l non bi-
+$ogna totalm&etilde;te a&szlig;icurar$e $opra dui, ne quattro pezzi di artegliaria, che fu$$eno per
+banda in cadauno baluardo, ne tenere, che quelli $iano $officienti &agrave; difendere tal corti-
+na, da uno impetuo$o, &amp; grandi&szlig;imo a$$alimento, perche anchor che le artegliarie $ia
+no de gran terrore, &amp; de mirabile effetto (doue che percuoteno) nondimeno tai $uoi
+effettila maggior parte delle uolte, ouer che uanno totalmente falliti, ouer che manca-
+no a$$ai di quello, che le per$one $e i$timano, ouer pen$ano, perche le lor balle pa$$ano
+$empre per $tretto luoco, e pero offendono li nemici $olamente in particolare (cioe &agrave;
+chi la tocca per $orte) &amp; non in generale. Et per tanto dico, che bi$ogna prepar arui
+co$e che offendono li detti nemici in generale cioe di tal qualita che $ubito che li nemici
+comincia$$eno ad aggiongere nella $ommita di tal cortina, che non $olamente fu$$eno
+atte di ributtare in drio generalmente tutti quelli, che fu$$eno peruenuti nella $ommi-
+ta di tal cortina, in$teme con quelli, che $u per tai $cale $t troua$$eno. Ma che anchora
+offende$$ono generalmente tutti quelli altri, che $opra &agrave; tai $cale $te$$ono per a$$alire.</I>
+P. Q<I>uando che il non fu$$e le artegliarie. Credo ben che facilmente $e potria trouar
+qualche particolar ingegno chi face$$e in gran parte quello, che haueti detto. Ma uo-
+glio che $appiati, che quando li nemici deliberano di dare l'a$$alto, ouer battaglia &agrave; una
+citta, $empre cercano da daruela da tal banda, ouer in tal luoco, che con le $ue arteglia
+rie lor po&szlig;ino leuare facilmente quelli della terra dalle diffe$e &amp; doue che le arteglia-
+rie po$$ono giuocare, non credo che $ia po&szlig;ibile di accommodarui alcuna $orte de inge
+gno, che da quelle non $ia immediate rotto, &amp; di&szlig;ipato, come di&szlig;i anchora $opra il far
+delle ordinanze.</I> N. O<I>gni dritto ha il $uo rouer$o, ba$ta che in fine nel far di no$tri
+modelli, $econdo la prome$$a, faro uedere &agrave;</I> V.R. <I>&amp; con ragion toccare, che non $ola-
+<pb>
+mente eglie po&szlig;ibile di far una tal particolarita ad ogni cortina. Mache eglie po&szlig;ibile
+&agrave; far la in tre diuer$i modi, &amp; che eglie una co$a facile, &amp; dur abile, &amp; di pochi&szlig;imo ar
+teficio, &amp; manco $pe$a. Et dico di tal proprieta, che. 25. ouer. 30. huomini al piu $aran-
+no $officienti&szlig;imi &agrave; difendere. 150. pa$$a di cortina, ouer muraglia da ogni grandi&szlig;ma
+moltitudine de nemici, che con $cale la ueni&szlig;ono per $calare, ouer che la haue&szlig;ono gia
+$calata (come di$opra &egrave; detto) &amp; tal particolarita $ara $icura dalle artegliarie nemi-
+che.</I> P. Q<I>uando che que$to fu&szlig;e la uerita, ne $eguiria due cofe digrandi&szlig;imo momen
+to, &amp; utilita l'una &egrave;, che con pochi&szlig;ima gente, et con$e quentemente con pochi&szlig;ima $pe
+$a $i faria guardar una tal citta.</I> (A<I>nchor che fu&szlig;e molto granda</I>) <I>l'altra &egrave;, che una cit
+ta da poca gente guardata, con difficolta, puo e&szlig;er a&szlig;ediata, ilche importa a&szlig;ai.</I> N.
+E<I>glie ben uero, che una citta da poca gente guardata, ui uol molto piu tempo &agrave; douerla
+a&szlig;ediare, di quello uorria, quando che quella fu&szlig;e di gente molto piena, nondimeno &agrave;
+questi tempi questo non $atisfa tanto che ba$ti, perche</I> V.R. <I>$a la po$$anza del Turco,
+per la difen$ion del quale, hauemo inue$tigato, tutto quello, che per fina &agrave; que$ta hora
+hauemo detto, &amp; di$putato. Et per tanto dico, quando che di quel $e dubita$$e, ouer de
+altra, po$$anza $imile, che fu$$e atta &agrave; mantenere longamente l'a$$edio &agrave; tal citta, accio
+che &agrave; longo andare tal citta non incorre$$e in tal errore. Il $arianece$$ario &agrave; fargli al-
+tra proui$ione, come nella $eguente $e$ta particolarita, ouer conditione $i narrara, la
+quale per e$$er hora tarda la la$$aremo &agrave; diman de $era.</I> P. H<I>or$u doman ui a$petto,
+&amp; ueniti &agrave; bon'hora.</I>
+<HEAD>QVESITO OTTAVO FATTO DAL
+<I>mede$imo Signor Prior
+di Barletta.</I></HEAD>
+<p>PRIORE. H<I>or$u $eguitati la $e$ta qualita, ouer particolarita.</I> N.
+L<I>a $e$ta
+qualita, ouer conditione &egrave; que$ta. Quando che la citta, che $e ha da fortificare, $e
+dubita$$e del Turco (come di&szlig;i hier$era) ouer de qualche altra potentia $imile, cioe che
+fu$$e atta, &amp; $officiente &agrave; mantenerui molti anni l'a$$edio. Bi$ognaria al tutto auertire
+di dar una tal forma, alle mura, &amp; circuito di quella, talmente che quelli di detta citta
+pote$$ono $icur amente andare, ouer mandare &agrave; lauorare, $eminare, &amp; raccogliere, al
+men tanto terreno, che fu$$e atto, &amp; $officiente &agrave; dargli qua$i il uiuere, cioe che li ne-
+mici (per gro&szlig;i che fu$$eno) non ui pote$$ono uenire, ne $correre in conto alcuno &agrave;
+danneggiare li raccolti, ne gli lauoranti, ouer raccoglienti quelli.</I> P. S<I>enza dubbio
+che que$to $aria una co$a ottima, &amp; $anta, &amp; credo anchora che il $e potria fare, maue
+entraria una troppo gran $pe$azza.</I> N. A<I>nci io ho opinione che &agrave; fortificare, &amp; a$-
+$icurare il pae$e di una citta per un commun $pacio &agrave; torno, ui entraria molto manco
+$pe$a di quello che entraria &agrave; fortificare la $implice citta.</I> P. M<I>o ditemi un poco, non
+uoleti che prima $e fortifichi la $implice citta, auanti che $e fortifichi il pae$e.</I> N. F<I>or
+tificando il pae$e non accade &agrave; fortificare altramente la citta, perche la detta citta $ara
+fatta forte per la fortezza del pae$e, perche $e tal pae$e $ara fatto forte (poniamo)</I>
+<pb n=68>
+<I>per. 200. ouer piu pa$$a da lontano &agrave; torno &agrave; torno di talcitta, &amp; che $ia fortificato
+di tal $orte, che dentro di tai termini alcun e$$ercito (per gro$$o che $ia) non $olamen-
+te non $ia atto, ne $officiente &agrave; poter penetrare, ma nanche per altri. 100. pa$$a oltra
+&agrave; tai termini po$$a $icuramente piantar la $ua artegliaria, per battere detta citta. Sen-
+za dubbio tal citta uenira ad e$$er $icura da non poter e$$er danneggiata da nemici con
+le artegliarie. Et per tanto e$$endo $icura detta citta da non poter e$$er battuta con
+le artegliarie danemici, non ui occorrer a &agrave; farui altra $pe$a in fortificarla. Ma ui ba-
+$tara una $implice muraglia per una battaglia da mano per buonri$petto.</I> P. I<I>n ef-
+fetto ogni uolta che $i pote&szlig;e a&szlig;icurare una citta, da non poter e&szlig;er battuta da nemi-
+ci con le artegliarie, la non puo e&szlig;er $e non forti&szlig;ima, quantunque haue&szlig;e le mura niol
+to debole, perche le artegliarie (&agrave; questitempi) $ono il uerbo principale per debel-
+lare una citta. Et quando che il fu&szlig;e po&szlig;ibile &agrave; condure ad effetto que$to che uoi haue-
+ti detto, anchor che ui entra&szlig;e il doppio $pe$a, di quello che entraria &agrave; fortificar la $im
+plice citta, la $aria una co$a molto laudabile, &amp; degna, &amp; le artegliarie nelle i$pugna-
+tioni de tai citta haueriano per$o tutto il credito. Ma per non ue dir bugia, non credo
+che il $ia po&szlig;ibile di far una tal co$a (come di $opra di&szlig;i) $aluo, che con una grandi&szlig;i-
+ma, &amp; intolerabil $pe$a.</I> N. Q<I>uando che uo$tra Reuerentia hauera uisto in di&szlig;e-
+gno la forma delle piante, oueramente li modelli di tai $orte de fortificationi, &amp; $opra
+de quelli calculata la $pe$a che ui entrara, $pero che quella ritrouara entrarui manco
+$pe$a di quello, che di $opra di&szlig;i.</I> P. M<I>o quando uoleti dar principio &agrave; far que$te uo-
+stre piante, ouer modelli.</I> N. P<I>artito che $ia da uo$tra Signoria non tendaro ad altro.</I>
+P. D<I>itemiun poco, in que$ti uo$tri modelli non gli fareti li $uoi baluar di, &amp; cauallie-
+ri, ouer forme piatte, &amp; $imilmente le $ue fo&szlig;e.</I> N. S<I>enza dubbio. Anci uolendo io
+dimo$trare con ragioni $en$ibili, la proprieta, &amp; ualuta di cadauna di dette forme,
+$ono a$tretto &agrave; farui gro&szlig;o modo tutte que$te co$e.</I> P. D<I>itemi anchora haueti pra-
+tica, ouer notitia della forma, &amp; mi$ura di baluardi, cauallieri, ouer forme piatte, che
+al pre$ente $i co$tuma nelle moderne fortificationi, cioe di quanta longhezza, larghez
+za, &amp; altezza $i formino, &amp; $imilmente di quanta gro&szlig;ezza, &amp; altezza $i fac-
+ciano li loro mura, &amp; parapetti, &amp; $imilmente, di quanta longhezza, altezza, &amp;
+gro&szlig;ezza, $i faccia cadauna cortina, &amp; par apetti di quelle, &amp; $imilmente di quan-
+ta larghezza, &amp; altezza, $i co$tumano, far le fo&szlig;e.</I> N. V<I>eramente che di questo
+non ue ne $aperia dire alcuna minima particolarita, ne per alduta, ne manco per ue-
+duta, perche (come nel principio di&szlig;i &agrave; uo$tra Signoria) giamai ho praticato in luo-
+co doue $e fortifica$$e, ne manco ho conuer$ato con alcuno che di tal co$a habbia no-
+titia.</I> P. M<I>o di que$ta materia ue ne $apro rendere buon conto, la qual co$a, ui po-
+tra giouare, per far li $opradetti uo$tri modelli ben proportionati, $econdo il co$tu-
+me moderno.</I> N. I<I>o hauero molto accaro di hauerne notitia. Anchor che di tal
+co$a non credo di $eruirmene molto, nondimeno hauero $ommo appiacere ad inten-
+dere il tutto, per piuri$petti.</I> P. V<I>oglio incominciare dalle cortine. Hor $appiati,
+che alli pre$enti tempi, $i co$tuma di far le cortine nel fondo communamente di gro$-
+$ezza piedi $ette, &amp; co$i le fanno andar procedendo per fina alla altezza de piedi
+diece, &amp; da li in $u$o $e fanno $olamente de piedi dui, ma ui fanno poi li contrafortide
+<pb>
+piedi. 8. che con li piedi dui di detta cortina uengono poi &agrave; fare piedi. 10. di parapetto,
+la altezzadi detta cortine, $i co$tuma far de piedi. 34 cominciando dal pian del fo$$o.
+La l&otilde;ghezza di dette cortine $i fa tal hora de pa$$a. 250. tal hora de pa$$a. 300. et tal
+hora de piu $ec&otilde;do il bi$ogno, come haueti inte$o, $opra la pi&atilde;ta di Turino, che due del
+le $ue cortine $on de pa$$a. 360. l'una, &amp; l'altre poco meno. Libaluardi poi nel fondo $i
+fanno di gro$$ezza de piedi. 8. ma per fin alla altezza de piedi. 10. $e uanno re$tringen
+do talmente che $e reduce in piedi. 6. (per il retirar della $carpa, la qual $e ua retiran-
+do in ogni. 5. piedi, un piede. Et da quel in $u$o $e fa de piedi. 2. Ma ui fanno poi li con-
+traforti, di gro$$ezza de piedi. 2. &amp; longhinel fondo piedi. 27. ma in cima $olamente
+piedi. 22. che con li piedi. 2. della muraglia fanno piedi. 24. di gro$$ezza, &amp; di que-
+sta gro$$ezza$e ne fa il parapetto de piedi. 18. &amp; il corritore de piedi.</I> 6. L'<I>altezza di
+baluardi $e fa de piedi. 37. che uien ad auanzare piedi. 3. di $opra alle cortine. Le pri-
+me piazze da ba$$o delli detti baluardi $ono alte dal pian del fo$$o piedi. 17. &amp; co$i le
+lor canonere, &amp; lor parapettide piedi. 24. di gro$$ezza. Il merlon $e fa di altezza
+piedi. 8. dal pian delle canonere. Et le dette canonere, $e fanno de piedi. 10. in bocca, &amp;
+in meggio de piedi. 5. La retirata della piazza da ba$$o $i fa di pa$$a. 10. &amp; la larghez
+za$e fa de pa$$a. 11. Del piano della piazza di $otto, &agrave; quello della piazza di$opra, $e
+fapiedi. 13. di altezza. La piazza granda in $u la entrata $e fa di larghezza pa$$a. 16.
+&amp; nel meggio pa$$a. 28. &amp; di larghezza pa$$a. 25. &amp; piede uno, cioe piedi. 126. &amp;
+co$icon tal ordine, e mi$ura $e fanno qua$i tutti li baluardi. Li cauallieri, ouer forme
+piatte, $e fanno nel meggio delle cortine, &amp; tai cauallieri$e fanno alcuni di longhez-
+za pa$$a. 32. (cioe $econdo l'andar della cortina) &amp; di larghezza pa&szlig;a. 18. Alcuni al-
+tri $i fanno di longhezza pa&szlig;a. 26. &amp; di larghezza pa&szlig;a. 14. Et la altezza de detti
+cauallieri $e fanno communamente de piedi. 44. che ueneria ad a$cendere piedi. 10. di
+$opra la cortina. Li parapetti de detti cauallieri $e fanno di gro$$ezza de piedi. 24. Et
+co$i con tal ordine, e mi$ura $e fanno qua$i tutti li cauallieri, ouer forme piatte. Il fo&szlig;o
+poi nel fondo $i fa di larghezza pa&szlig;a. 14. &amp; in bocca pa&szlig;a. 16. &amp; di altezza pa&szlig;a. 4.
+&amp; co$i con tal ordine, &amp; mi$ura $i fa communamente tutte le fo&szlig;e. La contramina poi
+$e fa di larghezza piedi. 3. e meggio, &amp; di altezza piedi. 7. &amp; ha li $uoi $oratori, &amp; ui
+$i fanno anchora due porte per u$cir li fanti, &amp; que$ta contramina la fanno $otto ter-
+ra, per non indebelir il muro. Et co$i con tal ordine, e mi$ura $e procede generalmente
+qua$i in tutte le moderne fortificationi.</I> N. Q<I>uinti pezzi di artegliaria $i co$tuma &agrave;
+mettere per ogni baluardo.</I> P. N<I>ella prima piazza da ba&szlig;o ui $e ne mette dui pez-
+zi per banda, &amp; que$ti tali ui $e pongono $olamente per guardia delle cortine, &amp; del
+fo&szlig;o. Et $imilmente nella piazza di $opra ui $e a&szlig;etta per quanto ho inte$o nuouamen-
+te dui, &amp; tal hora tre altri pezzi per banda in cadaun baluardo, &amp; que$ti tali guar-
+dano pur anchorale cortine, e parte del fo&szlig;o, &amp; credo, che guardano anchora l'altro
+baluardo, &amp; ma&szlig;ime uno de detti pezzi.</I> N. E<I>t $opra li cauallieri quanti pezzi ui $i
+co$tuma tenere.</I> P. C<I>inque communamente, cioe dui per banda, li quali guardano li
+baluardi, &amp; uno che per faccia guarda la campagna.</I> N. D<I>i che qualita $ono que$ti
+tai pezzi, $i di baluardi, come di cauallieri.</I> P. A<I>lcuni $ono da. 20. alcuni da. 30. al-
+cunida. 50. &amp; alcuni da. 100. lire di balla.</I> N. A <I>me non pare, che nelli cauallieri, ne</I>
+<pb n=69>
+<I>$imilmente nelli baluardi ui $i conuengono co$i gro&szlig;i pezzi, perche li pezzi gro&szlig;i$o-
+no ($econdo il mio parere) $olamente per rouinar le mura delle citta, &amp; non per tirar
+nelli e$$erciti, &amp; li pezzi piccoli, &amp; meggiani, $ono per tirare nelle ordinanze, ouer
+nelli e&szlig;erciti, &amp; non per rouinar le mura delle citta, perche un pezzo piccolo, ouer un
+meggiano, &agrave; me mi pare e$$er di tanta faccione, per tirare in una banda de fantaria che
+ueni$$e $otto &agrave; tal citta, quanto che $aria un canon da. 50. ouer da. 100. &amp; for$i piu.</I>
+P. Q<I>ue$ta uo$tra opinione non me di$piace, perche un $acro, &amp; altri pezzi $imili,
+nel tempo che uorra uno di detti pezzi gro&szlig;i &agrave; tirarlo due uolte, $e potranno tirare
+tre uolte, &amp; for$ipiu, &amp; tanto effetto fara for$i l'uno, quanto l'altro per cadauna uol
+ta.</I> N. C<I>o$i &egrave; da credere, oltra che $ariano di molto menor $pe$a, et occupariano man
+co luoco.</I> P. C<I>ertamente pen$ando $opra di uoi $tago $tupefatto, che non hauendo uoi
+mai tirato, ne dilettato da tirare di artegliaria, archibu$o, ne $chioppo, ne e$$erui gia-
+mai e$$ercitato, nell'arte militare, ne praticato doue $e fortifichi alcuna citta, ouer for-
+tezza. Et che ui ba$ti l'animo non $olamente di parlare, ma ditrattar di queste co$e.</I>
+N. I<I>l non &egrave; da mar auigliar$i di que$to, perche l'occhio mentale uede piu intrin$eca-
+mente nelle co$e generale, di quello, che fa l'occhio corporale, nelle particolare.</I> P. D<I>i
+temi un poco, ue aricordati hauermi cono$ciuto, quando che io $tantiaua &agrave; Bre$$a.</I>
+N. M<I>e ne ariccordo $i, qu&atilde;tunque &agrave; quel tempo io fu$$e molto piccolo, &amp; per tal $i-
+gnale uo$tra Signoria stantiaua in quella contrata, che &egrave; fra li Carmini, &amp; Santo Chri
+$tofolo, ouer Santa Chiara nuoua.</I> P. V<I>oi diceti la uerita: Ditemi anchora, come $e
+chiamaua uo$tro padre.</I> N. M<I>io padre hebbe nome Michele. Et perche la natura
+non gli fu manco auara in dare &agrave; $ua per$ona grandezza conneniente, di quello, che fu
+la fortuna in farlo partecipe di $uoi beni, fu chiamato Micheletto.</I> P. C<I>ertamente $e
+la natura fu alquanto auara, in dare alla per$ona di uo$tro padre grandezza conuenien
+te, nanche con uoi &egrave; $tata molto liberale.</I> N. I<I>o me ne allegro, perche l'e$$er di per$o
+na co$i piccolo, mi fa te$timoniaza che ueramente fui $uo figlio, perche anchor che il
+non mi la$cia$$e al mondo, &agrave; me con un'altro mio fratello, &amp; due $orelle, qua$i $aluo, che
+l'e$$er per buona memoria de lui, mi ba$ta hauer $entito &agrave; dire da molti che il cono$ceua
+&amp; praticaua, che egliera huomo da bene, della qual co$a molto piu me ne contento, &amp;
+allegro di quello haueria fatto $e mi haue$$e la$ciato di molta facolta con un tri$to no-
+me.</I> P. C<I>he e$$ercitio faceua uo$tro padre.</I> N. M<I>io padre teneua un cauallo, &amp; con
+quello correua alla po$ta ad i$tantia di Cauallari da Bre$$a, cioe portando lettere della
+Illu$tri&szlig;ima Signoria, da Bre$$a, &agrave; Bergamo, &agrave; Crema, &agrave; Verona, &amp; altri luochi $imili.</I>
+P. D<I>i che ca$ata$e chiamaua.</I> N. P<I>er Dio che io non $o, ne me aricordo de altra $ua
+ca$ata ne cognome, $aluo che $empre il $entei da piccolino chiamar $implicemente Mi
+cheletto Cauallaro, potria e$$er che haue$$e hauuto qualche altra ca$ata, ouer cogno-
+me, ma non che io $appia, la cau$a &egrave;, che il detto mio padre mi mor$e e$$endo io di eta de
+anni $ei, uel circa, &amp; co$i restai io, &amp; un'altro mio fratello (poco maggior di me) &amp;
+una mia $orella (menora di me) in$ieme con nostra madre uedoua, &amp; liquida di beni
+della fortuna, con la quale, non poco dapoi fu$$emo dalla fortuna conqua$$ati, che &agrave; uo
+lerlo raccontar jaria co$a longa, la qual co$a mi dete da pen$are in altro, che de inque-
+rire di che ca$ata $e chiama$$e mio padre.</I> P. N<I>on $apendo di che ca$ata $i chiama$$e</I>
+<foot>S</foot>
+<pb>
+<I>uo$to o padre, perche ue chiamati co$t Nicolo Tartaglia.</I> N. I<I>o ue diro, quando che
+li Frarce$i $accheggiorno Bre$$a (nel qual $acco fu pre$o la bona memoria del Magni
+fico me$$er Andrea Gritti (&agrave; quel tempo Proueditore) &amp; fu menato in Franza, oltra
+che ne fu $uali$ata la ca$a (anchor che poco uifu$$e) ma piu, che e$$endo io fuggito nel
+domo di Bre$$a in$ieme con mia madre, &amp; mia$orella, &amp; molti altri huomini, &amp; don-
+ne della no$tra contrata, credendone in tal luoco e$$er $alui almen della per$ona, ma tal
+pen$ier ne ando falito, perche in tal chie$a, alla pre$entia di mia madre mi fur date cin
+que ferite mortale, cioe tre $u la testa (che in cadauna la panna del ceruello $i uedeua)
+&amp; due $u la fazza, che $e la barba non me le occulta$$e, io pareria un mostro, frale
+quale una ue ne haueua &agrave; trauer$o la bocca, &amp; denti, la qual della ma$$ela, &amp; palato
+$uperiore me ne fece due parti, &amp; el mede$imo della inferiore: per la qual ferita, non
+$olamente io non poteua parlare ($aluo, che in gorga, come fanno le gazzole) ma nan
+che poteua manzare, perche io non poteua mouere la bocca, nelle ma$$ele in conto al-
+cuno, per e$$er quelle (come detto) in$teme con li denti tutte fracca$$ate, talmente, che
+bi$ognaua cibarme $olamente con cibi liquidi, &amp; con grande indu$tria. Ma piu forte
+che &agrave; mia madre, per non hauer co$i il modo da comprar li unguenti (non che da tuor
+medico) fu a$tretta &agrave; medicarme $empre di $ua propria mano, &amp; non con unguenti,
+ma $olamente con el tenermi nettate le ferite $pe$$o, &amp; tol$e tal e$$empio dalli cani,
+che quando quelli $i trouano feriti, $i $anano $olamente con el tener$i netta la ferita con
+la lingua. Con la qual cautella, in termine di pochi me$i me ridu$$e &agrave; bon porto, hor
+per tornare al no$tro propo$ito, e$$endo io qua$i guarrito di tale, et tai ferite, $tetti un
+tempo, che io non poteua ben proferire parole, ma $empre balbutaua nel parlare, per
+cau$a di quella ferita &agrave; trauer$o della bocca, &amp; denti (non anchor ben c&otilde;$olidata) per
+il che li putti della mia eta con chi conuer$aua, me impo$ero per $opra nome Tarta-
+glia. Et perche tal cognome me duro molto tempo, per bona memoria di tal mia di-
+$gratia, me appar$o de uolermi chiamare p Nicolo Tartaglia.</I> P. D<I>iche eta erate uoi
+&agrave; quel tempo.</I> N. D<I>e anni. 12. uel circa.</I> P. C<I>ertamente la fu co$a molto crudele &agrave;
+ferire un putto di quella eta, aui$andoui, che mi mar auigliaua di tal uo$tro str anio co
+gnome, pche &agrave; me mi pareua di n&otilde; hauer mai alduto ne $entito &agrave; nominar una tal ca$a-
+ta in Bre$$a.</I> N. L<I>a co$a sta preci$amente, come ho narrato &agrave; uo$tra Reuerentia.</I>
+P. C<I>he fu uo$tro precettore.</I> N. A<I>uanti, che mio padre mori$$e, fui mandato al-
+quanti me$i &agrave; $cola di leggere, ma perche &agrave; quel tempo io era molto piccolo, cioe di
+eta de anni cinque in $ei, n&otilde; me aricordo el nome di tal mae$tro, uero &egrave;, che e$$endo poi
+di eta di anni. 14. uel circa. Andei uolontar iamente circa giorni. 15. &agrave; $cola de $criuere
+da uno chiamato mae$tro France$co, nel qual tempo imparaia fare la.</I> A.<I>b.c.per fin al</I>
+k. <I>de lettra mer cante$ca.</I> P. P<I>erche co$i per fina al.</I> k. <I>&amp; non piu oltra.</I> N. P<I>er-
+che li termini del pagamento (con el detto mae$tro) erano di darui cl terzo au&atilde;ti trat
+to, &amp; un'altro terzo quando che $apeua fare la detta.</I> A.<I>b.c.per fina al.</I> k. <I>&amp; el re$to
+quando, che $apeua fare tutta la detta.</I> A.<I>b.c. &amp; perche al detto termine non mi troua
+ua co$i li danari de far el debito mio (&amp; de$idero$o de imparare) cercai di hauere alcu
+ni di$uoi Alphabeti compiti, &amp; e$$empi de lettera $critti di $ua mano, &amp; piu non ui
+tornai, perche $opra de quelli imparai da mia po$ta, &amp; co$i da quel giorno in qua, mai</I>
+<pb n=70>
+<I>piu fui, ne andai da aleun'altro precettore, ma $olamente in compagnia di una figlia di
+pouerta, chiamata Indu$tria. Soprale opere de gli huomini defonti continuamente mi
+$on trauagliato. Quantunque della et&agrave; d'anni uinti in qua $empre $la $tato da non poca
+cura famigliare straniamente impedito. Et finalmente poi la crudel morte mi ha fatto
+re$tare nouamente poco men che $olo.</I> P. N<I>on haueti fatto poco, hauendo hauuto cu
+ra famigliare a frequentar el $tudio.</I> SERVO. S<I>ignor, eglie $onato cinque hore.</I>
+P. Q<I>ue$to nostro ragionamento &eacute; $tato molto piu longo del $olito, e pero uoglio fac-
+ciamo fine, ui prego, che piu pre$to, che poteti, me fatti quelli modelli, perche molto de
+$idero di uedergli.</I> N. N<I>on mancaro de $olicitudine.</I> P. D<I>itemi un poco, uolendo
+far que$ti modelli, non de$ignareti prima le $ue piante.</I> N. S<I>enza dubbio della mag-
+gior parte de$ignaro prima le $ue piante, &amp; dapoi $opra a quelle andaro eleuando le
+$ue cortine, &amp; baluardi, $econdo, che occorrera.</I> P. H<I>auero molto accaro, che co-
+me hauereti de$ignate le dette piante, $ubito me le fatte uedere, &amp; de$ignatele tutte
+pur $opra la pianta de Turino, perche a mi me pare, che tal forma de Turino (come
+nel principio ue di&szlig;i) non $i po$$a megliorare.</I> N. F<I>aro molto uolentiera, &amp; di que-
+$to in breue me ne i$pedir&ograve;, perche le piante $e de$ignar&atilde; pre$to.</I> P. E<I>t que$to &egrave; quel
+lo, che uoglio dire, che le i$pedireti piu pre$to. Et $pe$$e uolte tanto $e intende la co$a
+$opra della pianta, quanto che $opra un modello de releuo.</I> N. C<I>o$i&egrave;, &amp; $e pur ui $a
+ra qualche particolarita, che nella pura pianta non $i po$$a dimo$trare, cercaremo de
+delucidarla con parole, &amp; $e per ca$o con quelle non potro $odisfare uostra Signoria,
+la faremo poi de releuo.</I> P. A<I>lla buon'hora $ia.</I>
+<HEAD>I<I>l fine del $esto Libro.</I></HEAD>
+<foot>S <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<HEAD>LA GIONTA DEL SESTO
+LIBRO DI QVESITI, ET INVENTIONI DIVERSE
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>N<I>ella quale $i dimo$tra un primo modo diredure una citta ine$pugnabi-
+le, &amp; che non potra e$$er battuta, ne danneggiata da nemici
+con le artegliarie, con altre particolar
+$ottilita.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL MAGNIFICO,
+<I>&amp; Clari&szlig;imo Signor Marc' Antonio Moro$ini Dottor,
+&amp; Philo$opho Eccellenti&szlig;imo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTONIO. S<I>on molto de$idero$o
+$ier Nicolo di uedere in di$egno, ouer in figura quelle piante de
+fortificationi, che gia promette$ti di mostrare al Prior di Barlet
+ta, cioe con quelle $ei qualita, ouer conditioni, che nel uo$tro $e$to
+libro preponete: perche tutte me paiono co$e ingenio$e, n&otilde; piu au
+dite, ne uedute, ne con$iderate d'alcuno altro, &amp; $e po&szlig;ibel &eacute; di po
+terle mandar &agrave; e$$ecutione (come credo) $ara co$a utili&szlig;ima, &amp;
+ma&szlig;ime quella uostra terza qualita, ouer conditione, nella quale diceti, che uoleti, che
+la forma delle mura di una citta $ia talmedte di$po$ita, che $e per $orte li nemici delibe-
+ra$$eno di darui la battaglia generale, chel non $i troui alcuna parte di quella, che po$
+$a e$$er a$$altata da nemici, che quelli non po&szlig;ino e$$er $empre offe$i da quelli dalla
+terra, al men da quattro bande con le artegliarie: il che potendo$i fare, me pareria co-
+$a grande, e pero que$ta tal qualita, ouer conditione haueria piu accaro di uedere de
+qual $i uoglia delle altre cinque.</I> N. V<I>o$tra Eccellentia, Signor Magnifico, $a, che
+mi puo comandare, &amp; per tanto non $olamente le predette $ei qualita mo$traro in di-
+$egno &agrave; Vo$tra Magnificentia, ma molte altre inue$tigate dapoi: perche (come dice il
+prouerbio) di co$a $empre na$ce co$a, cioe trouata che $ia una co$a, $empre ui $i troua
+di megliorarla, &amp; di farla molto meglio. Ma bi$ogna notare, che tutte tai qualita,
+ouer conditioni non $i conuengono in una mede$ima forma de fortificatione, anci par-
+te $e conuengono in una, &amp; parte in un'altra: &amp; perche le forme de fortificare da me
+immaginate, &amp; ritrouate $ono molte, $econdo uarij re$petti delle quale alcune $i difen
+dono con baluardi, &amp; cauallieri, $econdo, che communamente $i co$tuma nelle moder-
+ne fortificationi, ma $otto altra forma. Altre poi $i difendono per altri uarij, &amp; inge-
+nio$i modi, l'uno molto piu $icuro, &amp; di molto manco $pe$a dell'altro: Ma perche &agrave; uo-
+ler mo$tr are in di$egno tutte le dette forme in un tratto generariano confu$ione &agrave; Vo-
+$tra Eccellentia, e pero li andaro mostrando &agrave; una per una, &amp; uoglio cominciare dalla
+piu tri$ta, come co$tumano li botegheri nel mo$trar le $ue merce, che tengono da uen-
+dere. Et que$to tal modo, ouer forma$ara di maggior $pe$a de tutti li altri: perche $ara
+di$e$o con baluardi, &amp; cauallieri, $i come, che alli pre$enti tempi $i co$tuma, ma $otto</I>
+<pb n=71>
+<I>altra forma &amp; con altre particolarita de piu. Et que$to tal modo, ouer forma non$o
+lamente hauera in $e quella no$tra terza qualita, ouer conditione, che Vo$tra Magni-
+ficentia tanto de$idera di uedere: ma hauera anchora in $e la $econda, &amp; terza, &amp;
+piu, che la non potra e&szlig;er danneggiata da nemici con le artegliarie, come, che $opra
+il di$egno de due $ole cortine intiere, &amp; parte de due altre in$ieme congionte con le $ue
+fo$$e, baluardi, &amp; cauallieri alli $uoi con$ueti luochi, &agrave; quella faro uedere, &amp; toccare.</I>
+S.M. Q<I>ue$to hauero ben accaro di uedere.</I> N. Q<I>ue$to $otto $critto, Signor Clari$
+$imo, &egrave; il di$egno di quelle cortine di $opra narrate &agrave; Vo$tra Magnificentia, $econdo la
+forma delle quale, uoglio, che $iano fatte tutte le cortine, fo$$e, baluardi, &amp; cauallieri,
+che circondano tal citta, cioe far, che ogni due cortine uadino &agrave; ingolfar$i con dui capi
+uer$o il corpo della citta, formando un angolo ottu$o, $i come fanno le $otto $critte due
+a.b.&amp;.c.b. in ponto. b. &amp; che li altri dui capi $e i$tendino in fuora, cau$ando con le al
+tre due circon$tante cortine dui alti angoli ottu$i, uer$o la campagna, come fanno le
+mede$ime $otto$critte.a.b.&amp;.b.c.con le due parti.a.d.&amp;.c.e. in li dui ponti.a.&amp;.c. et
+in cia$cun de detti angoli ui $e gli debbe con$tituir un baluardo, $econdo, che nelle det-
+te moderne fortificationi $i co$tuma c&otilde; le $ue canonere nella piazza da ba$$o, che guar
+dino non $olamente le due circostante cortine, &amp; fo$$e, ma anchora li dui circo$tanti
+baluardi: male canonere della piazza di $opra parte debbono guardare pur le due
+circo$tante cortine, fo$$e, &amp; baluardi, et parte guardino minutamente quel $patio in-
+golfato dentro dalle lettere.o.y.</I> 4.z.<I>m.l.</I>k.<I>h.i.n.o.&amp; anchora la campagna di fuora
+dalle lettere.o.y.</I>z.<I>m.&amp; ma&szlig;ime li dui baluardi.a.&amp;.c.non $olamente debbono guar
+dar la campagna, ma l'uno debbe guardar l'argine, che &egrave; oppo$ito all'altro, cioe il ba-
+luardo.a.debbe guardar quel $pacio, che &egrave; di fora dil ponto.o. &amp; il baluardo. c. debbe
+guardare quel $pacio, che &egrave; di fora del ponto. m. &amp; il baluardo. b. non $olamente deb-
+te guardar per tutto il detto $patio, dentro delle dette lettere.o.y. 4. z.m.l.</I>k.<I>h.i.n.o.
+&amp; anchora di fora da dette lettere: ma particolarmente debbe guardare &agrave; longo, do-
+ue $ono.</I>k.<I>l.m. &amp;. i.n.o. Et fatto que$to, uolendo $eguir il moderno u$o di fortificare,
+$i debbe far nel meggio della $ummita de cia$cuna cortina un caualleretto, $i come $o-
+no li dui.f.g.nou molto larghi, ne longhi, ma $olamente di tal capacita, che ui po$$a $tar
+$u$o dui, ouer tre $acri, per cadauno, &amp; l'officio de questi dui caualleretti $ia princi-
+palmente di guardar li dui circo$tanti baluardi: &amp; oltra di que$to uoglio, che guardi-
+no quel $patio ingolfato, &amp; anchora la campagna istrin$eca, uero &egrave;, che il caualliero
+f. for$i con difficulta potra guardare quella riuera de fora della fo$$a, che procede $e-
+condo le lettere.</I>k.<I>l.m.per e$$er troppo $otto di lui: ma tal riuera.</I>k.<I>l.m.$ara commo-
+damente guardata dall'altro caualleretto. g. &amp; dal baluardo. b. &amp; il detto caualliero
+f.in$ieme con el detto baluardo. b. guardar&atilde;no commodamente la riuera, ouer argine,
+che procede $econdo le lettere.i.n.o. Oltra di que$to uoglio, che da l'una, et l'altra ban
+da del baluardo. b. $ia fatto un caualleretto piccolo quadrangolo ($i come $ono li dui.f.
+&amp;.g.) oueramente tondo nella $ummita, $i come $ono li dui $ignati per. 2. &amp; 3. di tal ca
+pacita, che ui $e po$$a accommodar $opra, pur dui, ouer tre $acri da. 12. lire di balla <*>
+cia$cadun de loro, &amp; uoglio, che cia$caduno de loro $ia talmente a$$ettato, che po$$a
+guardare l'uno, &amp; l'altro di dui baluardi. a. &amp;. c. la qual co$a $i potra fare facilmente
+<pb>
+perche $en$ibilmente $i uede, che il cauallero. 2. puo guardare, et difendere la banda. <*>
+x, del baluardo. c. &amp; $imilmente la banda.s.t.del baluardo. a. &amp; quelle mede$ime puol
+guardar anchora lo cauallero. 3. Et oltra di que$to uoglio che guardino per longo uia
+tutto quel $pacio ingolfato per fin nella campagna i$trin$eca, &amp; ma&szlig;ime uoglio, che
+guardino quelle riuere, ouer $pacij arginati, che procedono $econdo le lettere.i.n.o.&amp;</I>
+k.<I>l.m.ilche commodamente far anno, uero &egrave;, che di$commodamente potr anno guar da-
+re il $pacio, che procede $econdo le lettere.</I>k.<I>h.i.per e$$er for$i troppo $otto de loro, ma
+tal parte potra e$$er facilmente guardata, &amp; dife$a dalli dui baluardi. a. &amp;. c. &amp; dalli
+dui caualleri. f. &amp;. g. &amp; da molte altre bande, come nel no$tro proce$$o $e intendera.
+Perche uoglio anchora, che nella $ommita di cia$c aduna cortina (per longo uia) $ia fat-
+to contr auetti piantati, &amp; buone tauole molte parianette alte alquanto piu dell'altez-
+za de un'huomo, le quai parianette trauer$ino tutta la $ommita della detta cortina, ma
+che tal trauer$amento non uadi ad angolo retto $opra alla detta cortina, anci uoglio,
+che procedano con la parte di fuora alquanto uer$o la citta, &amp; conla parte di dentro
+obliquar$i in fuora uer$o la campagna, come $i uede de$ignato nella pre$ente figura, ue
+ro &egrave;, che le dette parianette uogliono e$$er alquanto piu oblique di quello che mo$tra la
+figura per le ragioni, che di $otto $e dira, fatto que$to, uoglio che dalla banda che guar
+da uer$o la campagna di cia$caduna di dette parianette ue $ia fatto un'arginetto di ter-
+ra (come $i uede nelle due parianette. p.&amp;.r.) di tanta gro$$ezza, che non po$$a e$$er
+danneggiato da nemici con le $ue artegliarie, &amp; $otto &agrave; cia$caduno de detti argenetti,
+uoglio che ui $ia a$$ettato, ouer po$to un falconetto da. 6. ouer da. 3. lire di balla, &amp; per
+que$to uoglio che le dette parianette, &amp; argenetti $iano alti alquanto piu de un'huomo,
+accio che facciano $cudo &agrave; cia$cun de detti falconetti, che non po$$ano e$$er danneggiati
+da nemici con le $ue artegliarie, &amp; uoglio anchora che tai argenetti $tiano alquanto
+obliqui con la parte dauanti uer$o la citta, accio che li nemici non po&szlig;ino uedere ne ti-
+rare per la parte dauanti $otto alli detti argenetti, cioe nel luoco doue $ta li detti falco-
+netti, perche il proprio officio de tutti que$ti falconetti, uoglio che $ia di guardare mi-
+nutamente tutto quel $pacio ingolfato fra le gia dette lettere.o.y.z.m.l.</I>k.<I>h.i.n. &amp; al-
+quanto piu in fuora del angolo.o.&amp;.m.cioe cercar de far che gli falconetti della cor-
+tina.a.b.tutti po&szlig;ino tirare, &amp; guardare $tanti $otto al $uo arginetto, per otto, ouer
+dieci pa$$a piu in fuora del ponto.o.&amp; quelli della cortina.c.b. guardino il mede$imo
+piu in fuora del ponto.m.accio che niun $ia $icuro $otto alli argini di terra, che $ar an-
+no di fuora del fo$$o &agrave; de rimpetto delli dui baluardi.a.&amp;.c.perche nel far delli fo&szlig;i,
+ouer fo$$e, uoglio che la mitta della terra, che $ene caua $ia gettata di dentro della citta
+per far li argeni de drio alle cortine con li $uoi contraforti, come $i co$tuma nelle mo-
+derne fortificationi. Et uoglio che per piedi. 12. (uel circa) lontano da lhoro della fo$-
+$a di fuora uia $ia fatto un muro commune $econdo l'andar della detta fo$$a, alto circa
+dui piedi manco della cortina di dentro, &amp; &agrave; quel tal muro di fuora uia farui li $uoi con
+traforti, &amp; fra quelli contr aforti gettarui quella mitta della terra, che $e caua della gia
+detta fo$$a, facendo con tal terra ungro$$o argine di fuora uia di tal muro il qual argi-
+ne uada procedendo $econdo le lettere.m.l.</I>k.<I>h.i.n.o. &amp; di$cendendo &agrave; $carpa uer$o lo
+ingolfato $pacio, che &egrave; di$uora uia, il qual argine oltra che uenira &agrave; far $cudo qua$i &agrave; tut</I>
+<pb>
+<fig>
+<pb n=72>
+<I>ta la cortina, et &agrave; tutti li baluardi <21>che de <27>lli n&otilde; potra e$$er uisto ne battuto da nemici
+c&otilde; le $ue artegliarie, eccetto che <27>lla $oprema parte de dui piedi, che$e la$cera $coperi&aelig;
+<21> poter tirar di fuora c&otilde; le artegliarie della citta. Et <27>l $pacio largo. 12. piedi, uel cir
+ca (la$ciato fra la fo$$a, et lo detto argine di fuora) formara una uia coperta, ouer $e-
+creta, <21> laquale potra andare $ecretam&etilde;te caualli, et fanti, et altri $icuramente &agrave; torno
+atorno di fuora uia di tal citta, cioe atorno della fo$$a di fuora uia, et $e douera la$ciar al
+cune aperture penetr&atilde;te il muro, qua$i tutto l'argine, che$e dicono porte fal$e fatte di
+muro $empio, cioe duna piera, coperte difuora uia leggierm&etilde;te di terra, accio che <21> tut
+to ui paia argine, le quai porte fal$e $i po&szlig;ino facilm&etilde;te rouinare <21> poter u$cir tacitam&etilde;
+te la notte, &amp; andare &agrave; far qualche $trettagema, ouer iproui$oa$$alto alli nemici, le quai
+porte fal$e $e potriano fare fra il p&otilde;to.m.et.l.et fra il p&otilde;to.n.et.o.ouer in altri $imili lo
+chi, uero &egrave;, che tal uia $ecreta, o uogliam dir coperta non $i di$cernera nella no$tra figu
+ra, perche la non ui &egrave; stata po$ta, perche uol&etilde;dola far &agrave; mi$ura $aria da $e co$a in$en$ibi
+le, et re$taria in tutto coperta dal no$tro argine, e pero bi$ogna che c&otilde; la pura imagin&aelig;
+tiua $ia ui$ta, et inte$a. Et que$ta tal uia uenira &agrave; e$$er ottimamente guardata, et dife$a,
+non $olamente dalli baluardi, et dalli dui caualleretti. 2. et. 3. et dalli falconetti che $tar&atilde;
+no $otto &agrave; quelli argenetti della $ua oppo$ita cortina, ma anchora piu minutamente $ar&aelig;
+guardata, et dife$a da quelli archibu$eri, che $ar&atilde;no $otto alli mede$imi arginetti, <21>che
+tal uia uoglio che la $ia totalmente di$coperta uer$o la citta, la qual uia hauera anchora
+que$t'altra proprieta, che$e nella fo$$a non ui fu$$e acqua, et che li nemici per $orte con
+trincere penetr a$$ono nella detta fo$$a, per minare, ouer $calare le mura, ouer corti-
+ne di tal citta quelli della terra potr&atilde;no uenire $icuram&etilde;te per tal uia &agrave; offendere li det
+ti nemici nella $chena con archibu$i, balestre, archi, et altre co$e $imili. Dico oltra &agrave; quel
+lo, che far&atilde;no poi li baluardi, caualleri, falconetti, et archibu$i, che $ar&atilde;no $u la cortina
+di d&etilde;tro della citta. Et co$i $ara c&otilde;pita <27>$ta no$tra prima forma de fortificare, la qual
+forma $e trouara bauere in $e non $olamente tutte quelle. 3. qualita, ouer c&otilde;ditioni det
+te, nel. 3. 4. et. 5. que$ito del no$tro. 6. libro (come che.</I> V.M. <I>c&otilde; il $uo $ano intelletto puo
+facilm&etilde;te c&otilde;pr&etilde;dere) ma ui ba anchora que$to de piu, che tal citta (come fu detto di$o-
+pra) n&otilde; puo e$$er d&atilde;neggiata da nemici c&otilde; le artegliarie, la qual co$a di qu&atilde;ta autorita,
+et importantia la $ta, &agrave;</I> V.M. <I>ne la$$o il giudicio. Poi di quella uia coperta, o uogli&atilde; dir
+$ecreta, n&otilde; uoglio $tar &agrave; narrare di qu&atilde;ta c&otilde;modita, et utilita, la $ia &agrave; quelli della terra,
+et de d&atilde;no et terrore alli nemici <21> cau$a delli improui$i a$$alim&etilde;ii, che di notte gli uerr&atilde;
+no fatti da diuer$e b&atilde;de <21> uia di quelle porte fal$e. Et accio che</I> V.M. <I>po$$a gro$$o mo-
+do int&etilde;dere, le mi$ure, et di$t&atilde;tie di tal no$tra forma ui ho de$critta la $cala, da noi u$ata
+nella de$ignation di quella, la qual $cala &egrave; la linea.</I> <22>. <I>l&otilde;ga pa$$a. 120. uero che nelle ma
+terie piccole n&otilde; ui $e &egrave; o$$eruato le $ue debite mi$ure.</I> S.M. N<I>&otilde; me importa &agrave; uederla
+t&atilde;to p $ottile, mi ba$ta a$$ai, che gli uedo quella uostra. 3. qualita, ouer c&otilde;ditione da me
+de$ider ata di uedere, et molto maggiore di quello preponeti nel. 5. que$ito. Perche ue-
+do chiaramente, che $e li nemici delibera&szlig;eno di dar una battag<*>ia generale &agrave; tal citta
+$ubito, che quelli $ar anno entrati in quello ingolfato piano, cioe di dentro da quelle
+lettere m.z. 4. y.o.n&otilde; $olamente $ar anno offe$i da quelli della terra da quattro ban-
+de con le artegliarie, ma da piu de. 20. bande, perche cono$co, che non $olamente $a-
+ranno offe$i dalli. 3. baluardi, &amp; dalli. 4. caualleretti. Ma anchora da tutti quelli
+<pb>
+falconetti, che $ar anno $ot-
+to &agrave; quelli argenetti per lon
+go all'una, e l'altra cortina,
+e perche comprendo e$$ere
+impo&szlig;ibile da potere e$$ere
+ouiate tai dife$e da nemici,
+non credo che $ariano co$i
+pazzi, per gro&szlig;i che fu$$e-
+no che $e mette&szlig;ono &agrave; tal im
+pre$a, cioe &agrave; uoler dar batta
+glia &agrave; una citta, talmente for
+tificata, eglie b&etilde; uero, che tal
+forma &egrave; alquanto mo$truo$a
+dauedere, nel re$to poi la c&otilde;
+mendamo a$$ai.</I> N. S<I>ignor
+Clari&szlig;imo, $e la natura ha-
+ue$$e principiato, &amp; $empre
+continuato &agrave; far tutti glihuo
+mini $enza na$o, et $enzao-
+recchie, et che dapoi per $or
+te ne face$$e uno con il na$o,
+et orecchie, certamente &agrave; tut
+ti glialtri huomini pareria
+co$a mo$truo$a da uedere, il
+mede$imo dico di questa no-
+$tra forma de fortificatione,
+la quale per e$$er molto di-
+uer$a dall'u$o c&otilde;mune, &agrave; quel
+la pare, &amp; &agrave; molti altri pa-
+rera mostruo$a co$a da ue-
+dere, pur $ia, come $i uoglia,
+doue, che &egrave; nece$$ario la for
+tezza, non $i debbe far con-
+to di bellezza.</I> S. M. E-
+<I>glie il uero.</I>
+<fig>
+<pb n=73>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATO CONSEQ VENTE-
+<I>mente dal mede$imo Magnifico, &amp; Eccellenti&szlig;imo
+Dottor, Signor Marc' Antonio
+Moro$ini.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTONIO. M<I>a ditime un pnco, uolendo uoi, che
+tutte le cortine, che hanno da circondare tal citta procedano $econdo l'ordine de
+le predette, doue uorete poi, che $iano fatte le porte nece$$arie &agrave; tal citta.</I> N. S<I>ignor
+Magnifico tutte le porte nece$$arie &agrave; tal citta, uoglio, che $iano fatti in quelli angoli
+ingolfati uer$o la citta, cioe, doue, che nella figura pa$$ata fu fatto il baluardo. b. per-
+cha tai angoli, ouer luochi $ono le piu $icure parti di tutto il contorno di tal citta. Ma
+bi$ogna farle far con tal modo, e forma, che dalla banda de$tra, &amp; $ini$tra di quella ui
+$e gli po$$a accommodar dui, ouer tre $acri, che guardino non $olamente l'una, e l'altra
+cortina, &amp; $imelmente li dui circostanti baluardi, in$iene c&otilde; el fo$$o, ma anchora quel-
+la uia coperta dal argine, cioe, che fu la$$ata fra l'argine, &amp; il fo$$o, ouer fo$$a, la qual
+co$a $ara facili&szlig;ima da fare, et $imelm&etilde;te, far $opra alla detta porta, cioe nella $ummita
+de la cortina, fra li dui caualleretti, un luoco di poterui a$$ettar tre, ouer quattro $a-
+cri, che po&szlig;ino tirare, &amp; guardare &agrave; l&otilde;go per tutto quel $pacio ingolfato, &amp; ma&szlig;ime
+per longo alli argini, cioe doue procedono le lettere.m.l.</I>k.<I>i.n.o. &amp; anchora per quel
+la uia coperta, &amp; nella campagna i$teriore, uero &egrave;, che lo ingre$$o di andare alla det-
+ta porta non uoglio, che $i faccia nel argine.</I>k.<I>h.i. Anci uoglio, che tal ingre$$o $ia fat
+to in quel interuallo de argine, che &egrave; fra le due lettere.l.&amp;.m.ouer, che &egrave; fra. n. &amp;. o.
+&amp; tal ingre$$o, ouer intrata $i debbe far con una porta $oda. ouer con un ponte leuato
+re, che habbia un poco di fo$$etta$otto, &amp; co$i tal ingre$$o $ara $icuri&szlig;imo, perche tut
+ti quelli, che uor anno intrar dentro di tal citta, &ograve; $iano carri, caualli, ouer pedoni, $ara
+nece$$ario, che per un pezzo camineno per quella uia coperta &agrave; quelli di fuora, ma tut
+<*> di$coperta &agrave; quelli, che $ar anno $opra le cortine della citta $otto &agrave; quelli argenetti
+piu uolte detti, nelli quali luochi, oltra li falconetti, ui puo $tare $icur amente molti ar-
+chibu$eri, come fu detto nel principio, e pero $e li nemici con qualche inganno piglia&szlig;e
+no tal ingre$$o, porta, ouer ponte, nanti che pote$$ono peruenir alla principal porta,
+da piu bande $aranno rebattuti, &amp; mal trattati, &amp; la detta porta principale hauera
+commodita, &amp; tempo abondante da e$$er $errata, &amp; quella $errata, che $ia, li nemici
+$ar anno sforzati ($e non uor anno morire) &agrave; tor$e fuora di tal uia, &amp; ritornar$ene alli
+$uoi alloggiamenti con$uo grandi&szlig;imo danno, &amp; uergogna per e$$er tal uia in ogni lo
+co di$coperta &agrave; quelli, che $ar anno $opra la $ummita della cortina, &amp; anchora alli ba-
+luardi, et cauallereti, come di $opra fu detto, uero &eacute;, che tal uia dal primo ingre$$o per
+fin alla porta principale della citta uuol e$$er tanto larga, che incontr ando$i dui carri
+carghi l'uno po$$a dar luoco all'altro di pa$$are.</I> S.M. C<I>ertamente, che que$ta uo-
+$tra prima forma &egrave; molto artificio$amente compo$ta, tal che &agrave; me pare e$$er ine$pu-
+gnabile. Et uoi dite, che la &egrave; la piu tri$ta de tutte le altre, &amp; io non po$$o imaginare, co
+me $ia po&szlig;ibile de megliorarla, ma per e$$er bora tarda, uoglio, che poniamo fine &agrave; tal
+ragionamento.</I> N. A<I>l piacer di quella.</I>
+<foot>T</foot>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>agnifico, &amp; Eccellenti&szlig;imo Dottor, Signor
+Marc' Antonio Moro$ini.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTONIO. N<I>on $aria buona co$a &agrave; far far ancho-
+ra quel tal argine, &amp; quella uia coperta alle citta, che $ono gia fortificate, accio,
+che li nemici non le pote&szlig;ino battere con le artegliarie, accettuando in quella poca par
+te apparente di $opra di tai argini.</I> N. N<I>on $ignor Magnifico, perche le forme, che
+$i costuma &agrave; dare &agrave; tai fortificationi nol comportano, anci $aria tai argini molto noci-
+ui &agrave; quelli della citta: perche $otto de quelli (cioe dalla banda de fora) ui potria $icura-
+mente $tar li nemici, &amp; quelli con trincere potriano penetrar in diuer$i luochi li detti
+argini, &amp; anchora intrar nella fo$$a, con el farui larghe, &amp; profonde aperture, e per
+quelle battere in diuer$i luochi $icuramente le mura, ouer cortine di tal citta, la qual
+co$a non puo occorrere nella no$tra forma, perche $e quella ben $e arricorda, la parte
+de fora dello detto argine, ouer argini (cioe, doue $ono le lettere.m.l.</I>k.<I>h.i.n.o.&egrave; otti-
+mamente guardata, &amp; dife$a da uarie, &amp; diuer$e bande.</I> S.M. M<I>e ne arricordo, et
+comprendo, che uoi diceti il uero. Questo debbe e$$ere quel modo de fortificare,
+che preponeti nello ottauo Que$ito del uo$tro $esto Libro: Perche uedo, che quelli
+della terra potr anno andare $icuramente &agrave; lauorare, $eminare, e riccogliere per
+tutti quelli $pacij di terreno, che $e ingoifar&atilde;no &agrave; torno al circuito di tal citta, $imili &agrave;
+quello, che &egrave; dentro delle lettere.m.z. 4. y.o. ma anchora molto piu in fora delle det-
+te lettere: &amp; oltra di que$to tal citta non potra e$$er battuta, ne danneggiata da nemi-
+ci con le artegliarie, come $e prepone del detto Que$ito.</I> 8. N. N<I>on $ignor Magnifico,
+che tal modo non &egrave; que$to, anci quello a&szlig;icurara tal pae$e, per piu di tre tanto lontano
+dalle mura di tal citta, &amp; con molto e molto m&atilde;co $pe$a, di quello intrara in que$ta$or
+te de fortificatione, &amp; que$to mo$traro da far per due diuer$e uie, come, che in fine &agrave;
+uo$tra Eccellentia gli faro uedere.</I> S.M. C<I>erto gran co$a me parera, $e uoi me fare
+tiucder una tal opra con $i poca$pe$a.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>agnifico, &amp; Eccellenti&szlig;imo Dottor, Signor
+Marc' Antonio Moro$ini.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTONIO. M<I>ire$ta da dirui, perche cau$a uoleti
+co$i, che langolo fatto delle due cor tine in ponto.b.$ia ottu$o, &amp; non retto, ne acu
+to.</I> N. P<I>erche $e langolo.b.fo$$e retto, ouer acuto (uolendo procedere regolatamen
+te) $aria nece$$ario &agrave; far li angoli.a.&amp;.c.di quella mede$ima qualita, &amp; nelli angoli
+retti, ouer ottu$i non ui $e puo far baluardo, che uaglia, &amp; que$to procede, perche lan
+golo del baluardo &egrave; nece$$ario &agrave; farlo menore del angolo delle dette cortine, perche,
+che lo face$$e equale, ouer maggior di quello, el $aria impo&szlig;ibile tal baluardo &agrave; poter
+e$$er guardato da alcun delli altri dui circo$tanti baluardi. Et $aria anchora impo&szlig;i-
+bile &agrave; poter far in alcun luoco $opra l'una, &amp; l'altra cortina un cauallero, che lo po-</I>
+<pb n=74>
+<I>te$$e guardare: onde facendo l&atilde;golo di tal baluardo acuto, ueneria debeli&szlig;imo, tal che
+con facilita potria e$$er ruinato da nemici con le artegliarie.</I> S.M. P<I>erche cau$a $e-
+guitaria, che$e langolo del baluardo fu$$e eguale, ouer maggiore del angolo compre$o
+dalle due cortine, e$$er impo&szlig;ibile &agrave; poter e$$er guardato dalli dui circo$tanti baluar-
+di, &amp; manco da alcun cauallero, che fu$$e $opra &agrave; l'una, e l'altra cortina.</I> N. S<I>ignor
+Magnifico, per a&szlig;ignar la cau$a di que$to, $upponamo, che langolo compre$o da due
+cortine $ia langolo.a.b.c.&amp; che le dette due cortine, ouer che la i$ten$ion di quelle $ia
+$econdo le due linee.a.b.&amp;.b.c.hor uolendo con$tituir rettamente un baluardo $opra
+&agrave; tal angolo.a.b.c.diuideremo tal angolo in due partiequali ($econdo l'ordine dato de
+Euclide nella nona del primo) con la linea.d.b.e.f.&amp; in qual ponto ne parera nella li-
+nea i$trin$ica.b.e.f.con$tituiremo un angolo (per la. 31. del primo di Eutlide) equale $i
+quel angolo, che ne parera di fare langolo del no$tro baluardo, ma farlo contal condi-
+tione, che tal angolo $ia diui$o pur in due parti equali dalla detta linea.b.e.f. &amp; que$to
+$i fara facendo la mita di tal angolo da una banda, &amp; l'altra mita dall'altra di detta li
+nea, hor $upponemo, che questo tal angolo $ia langolo.g.e.h.hor dico, che $e tal angolo
+g.e.h.$ara equale, ouer maggiore del angolo.a.b.c. e$$er impo&szlig;ibile &agrave; poter fare in al
+cun luoco della cortina.a.b. una canonera, che po$$a uedere, ne tirare, ne difendere lo
+lato.g.e.del detto baluardo. Il mede$imo dico della cortina.c.b.cioe e$$er impo&szlig;ibile di
+fare in aleun luoco di quella una canonera, ouer bombardera, che po$$a uedere, ne tira
+re, ne difendere l'altro lato.e.h.del detto baluardo, la qual co$a$e dimo$tra in questo
+modo, $e tutto langolo.g.e.h.&egrave; equale a tutto langolo.a.b.c. anchora la mitta di l'una</I>
+<fig>
+<I>(per communa $cientia) $ara eguale alla mitta de l'altro, e pero langolo.g.e.b. $ara e-
+guale al angolo.a.b.d. onde (per la. 29. del primo di Euclide) le due linee.g.e.&amp;.a.b.
+$aranno equidi$tante, &amp; per le mede$ime ragioni la linea. e.h.$ara equidistante alla li-</I>
+<foot>T <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>nea.b.c.per la qual co$a il nostro primo propo$ito uenera &agrave; e$$er manife$to: perche, $e
+la linea.e.g. (lato del baluardo) non puo concorrere con la linea.a.b.eglie co$a chiara
+che in alcun luoco di detta linea, ouer cortina.a.b.poter e$$er fatto una canonera, che
+po$$a ueder, ne tirar, ouer difendere il detto lato.g.e.di tal baluardo, et c&otilde; le mede$ime
+ragioni$e approuara, l'altro lato.e.h.dal detto baluardo e$$er equidi$tante alla linea,
+ouer cortina.b.c.e <21> questo e$$er impo&szlig;ibile poter$i far una canonera in alcun luoco di
+detta cortina.b.c. che po$$a guardare il lato.e.h.dil detto baluardo. Et molto piu$egui
+ria tal impo&szlig;ibilita, qu&atilde;do, che tutto langolo.g.e.h.del detto baluardo fu$$e maggior
+del angolo.a.b.c.perche $eguiria, che anchora la mitta di tal angolo fu$$e anchor mag
+giore della mitta del angolo della cortina, cioe, che l&atilde;golo.g.e.b.fu$$e maggiore del an
+golo.a.b.d. Et perche lo detto angolo.a.b.d.in$ieme con langolo.a.b.e. (per la. 13. del
+primo di Euclide) $ar anno eguali &agrave; dui angoli retti, per il che li dui angoli.a.b.e.&amp;.g.
+e.b.$ar anno maggiori di dui angoli retti, onde (per lo conuer$o modo della quinta pe-
+titione del no$tro Euclide) protratta la linea.e.g. dalla banda dal.g. continuamente $e
+andara allargando, &amp; alluntanando dalla cortina.b.a.e pero molto piu euidente $e ma-
+nife$ta la $opra detta impo&szlig;ibilita, &amp; <21> le mede$ime ragioni $e dimo$trara dell'altro la
+to e.h.con la cortina.b.c. Ma $e lo detto angolo.g.e.h.del baluardo $ara menore del an
+golo.a.b.c.della cortina, $eguira, che l&atilde;golo.g.e.b.$ia anchor minore del angolo.a.b.d.
+&amp; $imelmente (per la detta. 13. del primo di Euclide) $eguira, che li dui angoli.g.e.b.
+&amp;. e.b.a.$iano menori de dui angoli retti, onde (per la detta quinta petitione) protrat
+ta la linea.e.g.in$ieme con la linea.b,a.eglie nece$$ario, che concorreno in$ieme, e pero
+tutte le canonere fatte &agrave; canto al luoco di tal concor$o, quelle guardar anno rettamen-
+te il detto lato.g.e.&amp; que$to mede$imo $eguira nella cortina.b.c.cioe, che quella c&otilde;cor
+rera con la linea.e.h.e$$endo protratta in diretto uer$o.c.et co$i tutte le canonere, che
+$ar an fatte &agrave; canto al luoco di tal concor$o, &ograve; $iano di $opra, ouer di $otto di tal luoco,
+cioe, &ograve; $iano de baluardi, ouer de caualleri guardar anno rettamente il detto lato.e.h.
+del baluardo. Et ai$ogna notar, che quanto piu $ara menore langolo del baluardo del
+angolo delle cortine, tanto piu propinquo al detto baluardo $e fara tal concor$o, et tan
+to piu debile $ara tal baluardo, &amp; per il contrario, quanto manco $minuera langolo del
+detto baluardo del angolo delle due cortine, tanto piu lontano dal detto baluardo $e fa-
+ra tal concor$o, &amp; piu gagliardo, ouer forte $ara tal baluardo, e per tanto dico, che uo
+lendo far un baluardo $opra &agrave; un angolo retto de due cortine, eglie nece$$ario (uolen-
+do far, che tal baluardo $ia guardato da altri baluardi, ouer caualleri) &agrave; far tal ba-
+luardo de angolo acuto, &amp; ogni baluardo de angolo acuto uien &agrave; e$$er debole, &amp;
+tanto piu debole $ara, quanto piu acuto angolo contenera: e pero, quando, che
+langolo contenuto dalle due cortine $ara poiacuto, de nece&szlig;ita molto piu acuto bi$ogna
+ra far langolo del detto baluardo, &amp; con$e quentemente molto piu debole uenira &agrave; e$-
+$er tal baluardo.</I> S.M. E<I>ho ben inte$o da molti pratici forti$icatoride citta e$$er
+difficulto $i&szlig;imo &agrave; poter fortificar un angolo retto de una citta, &amp; molto piu un ango-
+lo acuto, &amp; quantunque la i$perienza ne faccia chiaridi que$to, nondimeno con que$te
+uostre Euclidiane argumentationi, me haueti fatto perfettamente cono$cere la cau$a
+propinqua de tali effetti.</I> N. S<I>ignor Magnifico non $olamente l'hanno per difficul</I>
+<pb n=75>
+<I>to&szlig;&szlig;imo: ma un certo me$$er Ce$are Napolitano zotto (qual faceua gran pro$e&szlig;ione
+de fortificar citta) me affermo e$$er impo&szlig;ibil edi poter fortificare l'angolo retto, &amp;
+manco l'acuto, della qual co$a fra me molto me ne ri$i, ma allui fin$i da credere tal $ua
+conclu$ione.</I> S.M. A<I>dunque haueti opinione, che li detti angoli $i po$$ano $icuramen
+te fortificare.</I> N. S<I>enza dubbio Signor Magnifico, che $i po$$ono fortificare.</I> S.M.
+Q<I>ue$to hauero ben accaro di uedere.</I> N. V<I>n'altra uolta di cio $atisfaro Vo$tra Ma-
+gnificentia, perche al pre$ente &egrave; hora tarda de intrar in tal ragionamento.</I> S.M.
+M<I>or$u diman ui a$petto.</I> N. I<I>o ueniro Signor Magnifico.</I>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>agnifico, &amp; Eccellenti&szlig;imo Dottor. Signor
+Marc' Antonio Moro$ini.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTONIO. H<I>or narratime un poco que$to uo$tro
+modo de fortificare un'angolo retto, ouer acuto de unacitta.</I> N. Q<I>ue$to $i fa-
+ra Signor Magnifico, facendo prima di $opra al detto angolo, o uogliamo dir cantone
+uno cauallero, il qual cauallero trauer$i da una cortina all'altra, ma che tal cauallero $ia
+molto in dentro dal detto angolo, retto, ouer acuto, perche $e tal cauallero fu$$e fatto
+terminare con alcuna parte di quello $opra al detto angolo facil co$a $aria alli nemici &agrave;
+rouinare tal angolo con le $ue artegliarie (per e$$er debile) onde $e tal angolo fu$$e fon
+dameuto del detto cauallero, ueneria &agrave; rouinare il detto cauallero in$ieme con tal ango
+lo, la qual co$a non poco pericolo cau$aria &agrave; quelli della citta, perche tal rouinazzo ca
+deria nella fo$$a, &amp; ueneria &agrave; far $cala alli nemici di poter a$cendere, &amp; entrare per
+tal luoco dentro della citta.</I> E <I>per que$to uoglio, che tal cauallero trauer$i rettamente
+da una cortina all'altra molto in dentro di tal angolo, &amp; perche tal angolo retto, ouer
+acuto (anchor che $opra di quello non ui fu$$e il detto cauallero) potria pur e$$er roui
+nato da nemici ad ogni $uo piacer, etma&szlig;ime tutta quella parte, che fu$$e appar&etilde;te di $o
+pra dalla fo$$a, e pero meglio &egrave; &agrave; fare di uolonta quello, che li nemici (parendogli) ne
+potriano far per forza, &amp; con no$tro maggior pericolo, perche rouinando $implice-
+mente tal angolo per forza tal luoco rouinato in$ieme con il rouinazzo, che caderia
+nel fo$$o (come &egrave; detto) ueneriano pur &agrave; far $cala alli nemici di a$cendere, &amp; entrare
+nel cauallero, &amp; nella detta citta.</I> E <I>per tanto uoglio, che tutto tal angolo, ouer canton
+appar&etilde;te dalla fo$$a in $u$o $ia totalm&etilde;te tagliato, ouer $mu$$ato &agrave; $carpa per fin &agrave; c&atilde;to
+del fondam&etilde;to del cauallero, la qual co$a fac&etilde;do tal loco uenira &agrave; re$tar a$$ai gagliardo,
+eforte. Oltra di que$to uoglio, che circa al meggio dell'una, &amp; l'altra cortina $ia fatto
+un baluardo, c&otilde; tal ordine, che li lati, che $ono dalla b&atilde;da uer$o il detto cauallere dell'<*>
+no, e l'altro de quelli, $iano rettam&etilde;te $ignoreggiati, &amp; guardati dal detto cauallero, ol
+tra di que$to uoglio che ac&atilde;<*>o dell'uno, e l'altro baluardo, dalla b&atilde;da uer$o l'angolo, ret
+to, ouer acuto $ia fatto un caualleretto (qua<*>r &atilde;golo, ouer t&otilde;do, ouer ouale) di tal capa
+cita, che $opra all'uno, &amp; l'altro de quelli ui $e po$$a acc&otilde;modare. 3. ouer. 4. falconetti
+da. 6. lire di balla, oueramente. 2. ouer. 3. $acri, &amp; che li detti caualleretti $iano $ituati di
+$orte, che po&szlig;ino rettam&etilde;te difendere, et guardar tal angolo.</I> S.M. E<I>ui ho ottimam&etilde;-
+te inte$o, nondimeno fatime un poco di e$$empio in figura.</I> N. S<I>ignor clari&szlig;imo, per
+<pb>
+$atlsfar meglio</I> V. M<I>ag. ho portato in di$$egno un modelletto di tal $orte angolo forti-
+ficato, qual &egrave; que$to $otto$critto, cioe l'angolo.a.&egrave; l'angolo terreo contenuto dalle due
+cortine, retto, ouer acuto. Et.b.&egrave; lo cauallero fatto $opra di quello, &amp; lo triangolo.c.
+d.e.&egrave; il taglio, ouer $mu$$atura &agrave; $carpa, dell'angolo, ouer cantone, che era apparente
+di $opra della fo$$a, che gia conteneua le due cortine, et la linea.a.e.&egrave; il restante dell'an
+golo contenuto pur dalle dette due cortine, il quale uien &agrave; e&szlig;ere alto, quanto &egrave; alta la fo$
+$a, cioe la linea.a.e. debbe e&szlig;er eguale alla detta altezza della fo$$a, la qual fo&szlig;a non
+ue la ho uoluta de$ignare, accio meglio $i ueda il tutto, l'uno, e l'altro baluardo $ono.f.
+&amp;. g. Et li dui caualleretti $ono.h.&amp;.i.le qual co$e difender&atilde;no honoratamente tal $pe
+cie di angolo, &amp; lo far anno gagliardo, &amp; forte, uero &egrave;, che io laudarei, che $opra &agrave;
+l'un, e l'altro di dui baluardi ($i nella piazza di $opra, come in quella da ba&szlig;o) ui $e gli
+mette&szlig;e piu pre$to pezzi piccoli, che gro&szlig;i, cioe $acri, ouer falconetti da. 6. &amp; met-</I>
+<fig>
+<I>teruene tanto piu numero.</I> S.M. M<I>e piace a&szlig;ai questa uo$tra opinione, pur pen$o,
+che con$iderando ben questa co$a ui $e ritrouera molte co$e da poterui opponere, e pe
+ro uoglio che rimettemo &agrave; di$putar meglio que$ta uo$tra opinione &agrave; un'altra fiata</I>
+N. C<I>ome pare &agrave; uo$tra Magnificentia.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>agnifico, &amp; Eccellenti&szlig;imo Dottor, Signor
+Marc' Antonio Moro$ini.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTONIO. N<I>el Sesto Que$ito del uostro Se$to li-
+bro, uoi diceti, che &agrave; uoler fortificar una citta, che $i debbe dar tal forma alle mu-
+<*>, ouer cortine di quella, che $e per $orie quelle tai mura, ouer cortine fu$$eno roui-</I>
+<pb n=76>
+<I>nate da nemici con le artegliarie, che tal citta $ia qua$i piu forte con tai mura rouina-
+te, che $i quelle fu$$eno intiere, &amp; $ane, della qual co$a molti $e $ono $candalizzati di
+uoi.</I> N. S<I>ignor clari&szlig;imo, credo uer amente, che molti $e ne $iano $candalizzati, pen
+$ando loro, che io uoglia for$i dire, che rouinate le dette mura per fin alli fondamenti,
+ma io non uoglio dir co$i, anciuoglio dire, che rouinata quella parte apparente di $o-
+pra al horo della fo$$a (come $i co$tuma communamente nelle batterie) che ne $eguiria
+poi quello, che hauemo detto nel detto Se$to Que$ito del no$tro Se$to libro, cioe che tal
+citta $aria qua$i piu forte con tai parti de mura rouinate di quello $aria e$$endo intiere,
+e $ane.</I> S.M. I<I>ntendetela mo, come uoleti, che per qual modo $i uoglia la me par co-
+$a granda, &amp; $e po&szlig;ibil fu$$e di farme intendere con parole la qualita di tal uo$tra for
+ma de mura, me fare$ti co$a grati&szlig;ima, delle altre co$e poi, che me haueti prome$$o a-
+$pettaro fin che uorreti uoi, accio le po$$ate far con uostra commodita.</I> N. S<I>ignor
+Magnifico, eglie co$a chiara per ragion naturale, che quando li nemici uogliono bat-
+tere una citta c&ograve;n le artegliarie non cercano da battere, ne darouinare quella parte de
+te de mura, ouer cortina, che non uedono, ma $olamente quella parte, che &egrave; apparente
+di $opra al horo della fo$$a, perche rouinata che $ia tal parte apparente, cadendo tal
+rouinamento nella fo$$a gli uien &agrave; far una $cala di poter a$cendere, &amp; da entrare com-
+modamente nella detta citta.</I> E <I>per tanto nel fabricar le dette mura, ouer cortine, quan
+do che $ono elleuate qua$i alla altezza del horo della fo$$a, uorria, che quella parte,
+che gli manca &agrave; compirle in altezza, fu$$eno fabricate piuin dentro uer$o la citta tal-
+mente, che uenghi &agrave; re$tar de fuora uia un $pacio nella $ommita del primo muro, il qual
+$pacio uoglio che$ia di t&atilde;ta capacita, che $ta atto &agrave; riceuere, &amp; tenere $opra di $e qua$i
+tuttoil rouinazzo, di quella $ec&otilde;da parte di cortina (fatta piu id&etilde;tro) $e rouinata fu$$e
+da nemici con le artegliarie (o poco manco) uero &egrave;, che bi$ogna auertire nel far li bal-
+uardi di farli con tal modo, e mi$ura, che habbiano almen due, ouer tre canonere per
+banda, cherettamente po$$ano tirare &agrave; longo per tutto quel tal $pacio, ma dico con l'u
+no, &amp; l'altro di dui baluardi, po$ti alla guardia di quella tal cortina, la qual co$a facen-
+do tal forma de cortina hauera in $e la detta no$tra qualita, perche $e quella $econda
+parte di cortina (fatta piu in dentro) apparente di $opra lo horo della fo$$a $ara per
+$orte rouinata da nemici, con le artegliarie. Quel rouinazzo di tal cortina re$tara a$-
+$unato $opra di quel $pacio (gia la$ciato per tal effetto) &amp; perche ogni uolta, che tal
+parte apparente di una tal cortina uenga rouinata da nemici con le artegliarie, non la
+rouinar anno mai totalmente, ma rouinar anno $olamente quella parte compo$ta di pie
+tre, &amp; malta, ma quella parte poi che &egrave; di terra fra quelli contraforti (che noi chiama-
+mo argine) non re$tara, mai totalmente rouinata, ma de quella ne rouinara $olamente
+unacerta parte, che $e tirara drio la cortina di pietre, e malta, nel cader chi fara, &amp;
+re$tara poi una certa di$ce$a, ouer montata di terra in$ieme con certe reliquie di quel-
+li contr aforti gia fatti de drio &agrave; tal cortina fatta de pietre, e malta, la qual di$ce$a, ouer
+montata non $ara molto facile di a$cendere.</I> E <I>per tanto $e li nemici dapoi che hauer an-
+no rouinata tal muraglia ouer cortina, deliberar anno di uoler entrare in tal citta, pri
+ma gli$ara nece$$ario &agrave; portar $cale di poter a$cendere dal fondo della fo$$a per fin &agrave;
+quel <*> acio doue$e ripo$$ara quel rouinamento, il qual $pacio per e$$er tutto occupa-
+<pb>
+to, et pi&etilde; di pietre, oltra che nell'appogiar le dette $cale molte pietre $i far&atilde;no rouinar
+&agrave; do$$o, ma li primi, che a$cender&atilde;no uolendo montare poi $u$o per quel monte de pie-
+tre non poche de tai pietre ne far anno non $olamente rouinar &agrave; do$$o de quelli, che $u
+per le dette $cale con$equentemente a$cender anno, ma anchora &agrave; quelli, che nella fo$$a
+$tar anno per a$cendere de mano in mano, oltra che le canonere delle piazze da ba$$o
+dell'uno, o l'altro baluardo romperanno molte de quelle $cale, &amp; uccider anno molti de
+quelli, che a$cender anno, &amp; che staranno per a$cendere per le dette $cale. Ma piu che
+le canonere della piazza di $opra pur dell'uno, e l'altro baluardo in$ieme con quelle,
+che gia furno a$$ettate dall'una, e l'altra banda per guardar &agrave; longo per tutto quel $pa
+cio doue $e repo$$er anno le dette pietre della cortina rouinata, $enza comparatione fa
+ranno piu effetto, &amp; danno nelli detti nemici, per cau$a de tal rouinamento de cortina,
+che$e tal cortina fu$$e intiera, &amp; $ana, perche tirando in quelli fanti, che $u$o per quel
+le amontonate pietre a$cenderanno, oltra che amazzar anno, &amp; $troppiar anno con le
+pure balle gran parte de quelli, li quali cadendo per quelle amontonate pietre redola-
+ranno, &amp; far anno redolar quelle pietre giu$o per la te$ta de quelli, che a$cender anno,
+&amp; $tar anno per a$cendere $u per dette $cale. Ma le balle tirate $u per quelle tai pietre
+sbroffar anno quelle per tutte le parti di tal fo$$a, &amp; non ui &egrave; dubbio, che li dettinemici
+riceuer anno infinite uolte piu danno, &amp; offen$ione dalle pure pietre, che dalle pure bal
+le tirate dall'un, e l'altro baluardo, &amp; canonere.</I> S.M. S<I>enza dubbio che li detti ne-
+mici $ar anno piu offe$i, &amp; mal trattati dalle dette pietre, che dalle pure balle, &amp; que-
+$ta uo$tra opinion me piace a$$ai, perche comprendo che tai pietre rouinate co$titue-
+ranno, &amp; formar anno un'altra altezza de pietre rouinate $opra della prima fonda-
+mental cortina, oltra quella di$ce$a, ouer montata di quel argine di terra mi$to, &amp; col-
+ligato con le reliquie di contr aforti gia fatti nell'arginar la cortina rouinata, la qual
+altezza &agrave; uolerla a$cendere li nemici trouar anno de molte difficolta, e for$i molto piu,
+che$e tal cortina fu$$e intiera, e $ana. Ma ditemi un poco, quel tal $pacio uoleti che $ia
+per fettamente quadrangolo, &amp; rettangolo.</I> N. N<I>on Signor magnifico, anci uoglio
+che tal $pacio dall'uno, e l'altro capo uada tondezando in uer$o la citta, cioe $can$ando,
+&amp; annullando l'uno, e l'altro de quelli dui angoli che doueriano formar $i uer$o la detta
+citta, tal che il detto $pacio uenira &agrave; formar una figura biangola qua$i alla $imilitudine
+<*> quella figura, che fa la Luna qu&atilde;do &egrave; in quadrato con il Sole, dico dalli capi di tal $pa
+cio, cioe che l'un, e l'altro uengano &agrave; formar un'angolo $olo qua$i contiguo con il bal-
+uardo &agrave; $e conterminale dall'uno, &amp; dall'altro capo.</I> S.M. E<I>ue ho inte$o.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>agnifico, &amp; Eccellenti&szlig;imo Dottor, Signor
+Marc' Antonio Moro$ino.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR MARC'ANTON. S<I>o che doueti $aper minutam&etilde;te, come $i fan
+no al pre$ente li baluardi di dentro uia, cioe la piazza da ba$$o, &amp; quella di $opra
+&amp; $o, che doueti hauer trouato qualche bella $ottilita $opra la co$trution de quelli, e
+per non $tare otio$i fina &agrave; hora da cena, uorria, che di cio ne ragiona&szlig;imo un poco.</I>
+<pb n=77>
+N. A<I>nci eglie tutto al contrario Signor Magnifico, che delle $ue particolarita non
+gli ne ho altra$pecial cognitione, che quello, che mi fu narrato in parole dal</I> S. P<I>rior
+di Barletta, qua$i in fine del ottauo Que$ito del mio $e$to libro, perche gia mai fui in
+luoco, che pote$$e uedere realmente la piazza di $opra, ne manco quella da ba$$o de al-
+cun baluardo, &amp; la cau$a di que$to fu da me narrata al detto Signor Priore nel primo,
+&amp; anchora in fine del ottauo Que$ito del detto no$tro $e$to libro, eglie ben uero, che
+ho compre$o, come $ia fatta l'una, e l'altra piazza, per uigor de un di$egno retratto
+da un baluardo de una citta maritima, el qual &egrave; que$to.</I> S.M. S<I>eti $tato per mare.</I>
+N. S<I>on $tato fina &agrave; lio Signor Magnifico, quando, che la Illu$tri&szlig;ima Signoria ua <*>
+$po$ar el mare, &amp; non piu oltra.</I> S.M. C<I>ome caua$ti adunque il ritratto di tal ba-</I>
+<fig>
+<I>luardo da tal citta maritima.</I> N. T<I>al ritratto non fu da me cauato, ma mi fu dato da
+un mio di$cipulo Pittore eccellente.</I> S.M. S<I>apeti come $tia, ouer come $ia fatta la
+piazza da ba$$o di tal baluardo, &amp; altri $imili.</I> N. D<I>i ueduta non ui $aprei dire, ne
+di questo, ne manco de altri $imili, come di $opra ho detto. ma diro bene, come i$timo,
+che $ia fatta. Pen$o, che tal piazza da ba$$o $ia fatta in uolti $opra, de gro&szlig;i, &amp; ga-
+gliardi pila$troni, &amp; che la intrata di andar, &amp; condur le artegliarie in tal piazza da
+ba$$o $ia doue $iuede il p&otilde;to.a.et che quelle fene$trelle, che $ono per el piano della piaz
+za di$opra $iano fatte per dar luce alla detta piazza da ba$$o.</I> S.M. V<I>oi non haueti
+in tutto mal pen$ato, ma molto me marauiglio di uoi, che non ue $iati dilettato de anda
+re &agrave; uedere minutamente tai particolarita.</I> N. N<I>on ho tempo Signor Eccellenti&szlig;. di
+andar &agrave; cercar di uedere tai co$e, &amp; ma&szlig;ime, che io n&otilde; mi curo, ne tengo conto di quel
+le co$e, che molti le $anno fare, anchor, che $iano da me ignorate (come che nel $uppli-
+mento della nostra trauagliata inuentione da me fu anchor detto) ma $olamente di quel
+le co$e che niuno le $anno e$$equire molto me diletto, &amp; curo ditrouare. Io non uo di-
+re, che quando fu$$e uno de detti baluardi qua in Venetia, &amp; appre$$o della mia $t&atilde;tia,</I>
+<foot>V</foot>
+<pb>
+<I>che non lo anda$$e qualche uolta &agrave; uedere, ma non con altro mio maggior di$conzo.</I>
+S.M. C<I>redo, che $iati molto occupato nel e$$ercitio uostro. Dimane $on per andare
+alla uilla, doue $taro alquanti giorni, per certe mie occorrentie. In questo mezzo pre-
+parareti quelle altre forme de fortificationi, accio $iano in ordine alla tornata mia. Et
+ma&szlig;ime quella, che preponetinel. 7. Que$ito del uo$tro $e$to Libro, cioe di fare quel
+uo$tro particolar ingegno di accommodar &agrave; ogni cortina, che $icur amente potra e$$er
+guardata, &amp; dife$a da. 25. ouer. 30. fanti al piu, contra &agrave; ogni grandi&szlig;imo a&szlig;alimen-
+to, che con $cale la uole$$eno $calare. Et preparate anchora quel modo de fortificar el
+pae$e atorno de una citta (come, che preponeti nell'ottauo Que$ito) talmente, che quel
+li della citta po$$eno $icuramente andare &agrave; lauorare, $eminare, &amp; raccogliere qua$i t&atilde;
+to, che $ia atto &agrave; dar il uiuere &agrave; quelli della citta, perche $on molto de$idero$o de ueder
+tal uo$tra inuentione, perche la me par co$a granda &agrave; farlo con co$i poca $pe$a, come di
+ceti.</I> N. F<I>aro Signor Magnifico.</I>
+<HEAD>F<I>ine della Gionta del $e$to Libro delli Que$iti, &amp; Inuentioni
+diuer$e de Nicolo Tartaglia.</I></HEAD>
+<p>CON <I>gratia, &amp; priuilegio dall'Illustri&szlig;imo Senato Veneto, che niuno ardi$ca, ne
+pre$uma di $tampar, ne far $tampare la pre$ente Gionta, ne $tampate altroue uen-
+dere, ne far uendere in Venetia, ne in alcuno altro luoco, &ograve; terra del Dominio Ve-
+neto, per anni diece, $otto pena de duc. 300. &amp; perdere le opere in qual $i uoglia lo
+co, che $ar anno trouate, el terzo della qual pena pecuniaria $ia applicata all'Ar$e-
+nale, &amp; un terzo $ia del Magi$trato, doue $e fara la e$$ecutione, &amp; l'altro terzo $ia
+del denonciante, &amp; le opere $iano del pre$ence Autore, come che nel priuilegio $i
+contiene.</I>
+<pb n=78>
+<HEAD>LIBRO SETTIMO DELLI
+QVESITI, ET INVENTIONI DIVERSE,
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>S<I>opra gli principij delle Que$tioni Mechanice di
+Ari$totile.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL ILLVSTRISS.
+S<I>ignor Don Diego Hurtado di Mendozza, Amba$ciator
+Ce$areo in Venetia.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. T<I>artaglia, dapoi, che
+noi de&szlig;imo uacatione alle lettioni di Euclide, ho ritrouato co$e
+nuoue $opra le Mathematice.</I> N. C<I>he co$a ha ritrouato uo$tra
+Signoria.</I> S.A. L<I>e Que$tioni Mechanice di Ari$totile, Grece,
+&amp; Latine.</I> N. E<I>glie tempo a$$ai che io le uidi, ma&szlig;ime Lati-
+ne.</I> S.A. C<I>he ue ne pare.</I> N. B<I>eni&szlig;imo, &amp; certamente le $o
+no co$e $uttili&szlig;ime, &amp; di profonda dottrina.</I> S.A. A<I>nchora io
+le ho $cor$e, &amp; inte$o di quelle la maggior parte, nondimeno me resta molti dubbij $o-
+pra di quelle, li quali uoglio, che me li dichiarati.</I> N. S<I>ignore, ui $ono dubbij a$$ai, che
+&agrave; uolergli &agrave; $officienza delucidare, &agrave; me $aria nece$$ario prima &agrave; dechiarare &agrave; uo$tra
+Signoria li principij della $cientia di pe$i.</I> S.A. A <I>me mi pare, che Ari$totile dimo-
+$tri il tutto, $enza procedere, ouer intendere altramente la $cientia di pe$i.</I> N. E<I>glie
+ben uero, che lui approua cadauna de dette que$tioni, parte con ragioni, &amp; argomenti
+naturali, &amp; parte con ragioni, &amp; argomenti Mathematici. Ma alcuni di quelli $uoi
+argomenti naturali, con altri argomenti naturali ui $i puol opponere. Et alcuni altri
+con argomenti Mathematici (mediante la $cientia di pe$i detta di$opra) $e po$$ono re
+probar per fal$i. Et oltra di questo lui pretermette, ouer tace una questione $opra del-
+le libre, ouer bilanze di non poca importanza, ouer $peculatione, &amp; que$to &egrave; proce$-
+$o (per quanto po$$o con$iderare) perche di tal que$tione, non $i puo a&szlig;ignar la cau$a
+per ragion naturale, ma $olamente con la detta $cientia di pe$i.</I> S.A. N<I>on credo, che
+que$to $ia la uerita, cioe, che alcuna $ua argumentatione pati$ca oppo$itione, perche
+Ari$totile non fu uu'ocha, ne manco credo, che lui habbia preterme$$o, ouer taciuto
+que$tione alcuna $opra delle libre, che $ia de importantia.</I> N. A<I>nci eglie troppoel ue
+ro, <21>che uol&etilde;do c&otilde;$iderare, giudicare, et dimo$trare la cau$a della $ua prima <27>stione, $i
+come naturale, cioe c&otilde; <27>lli ultimi argom&etilde;ti naturali, che lui aduce $opra le libre ouer bi
+l&atilde;ce materiale. Mede$imam&etilde;te c&otilde; altri argom&etilde;ti naturali (come di $opra di&szlig;i) $i puo ap
+prouare, che $eguita tutto al c&otilde;trario di <27>llo, che in tal <27>$tione c&otilde;clude, ouer $uppone.
+Et uol&etilde;do poi c&otilde;$iderare, &amp; giudicare tal Que$tione, $i come Mathematico, &amp; c&otilde; ar
+gom&etilde;ti Mathematici $i puo mede$imamente li detti $ui argomenti reprobar per fal$i,
+mediante la $cientia di pe$i detta di $opra.</I> S.A. C<I>ome $e con$iderano, &amp; giudicano
+le co$e, $i come natura le, &amp; come $e con$iderano, &amp; giudicano, $i come Mathematico.</I>
+<foot>V <I>ij</I></foot>
+<pb>
+N. E<I>l naturale c&otilde;$idera, giudica, et determina le co$e, $ec&otilde;do el $en$o, &amp; appar&etilde;tia di
+quelle in materia. Ma el Mathematico le con$idera, giudica, &amp; determina, non $econ
+do el $en$o, ma $econdo la ragione (a$trate da ogni materia $en$ibile) come che</I> V. S<I>ig.
+$a, che co$tuma Euclide.</I> S.A. C<I>irca di que$to non $o che ri$pondere, perche io non
+me arricordo co$i all'improui$o il $oggetto di tal $ua prima que$tione, e pero ditime.
+come, che quella parla, &amp; dice.</I> N. L<I>a dice, &amp; parla preci$amente in que$ta forma.</I>
+<p>P<I>erche cau$a le maggior libre, ouer bilanze, $ono piu diligente delle menore.</I>
+S.A. B<I>en? che uoleti dire $opra di tal que$tione.</I> N. V<I>oglio dir que$to, che $umen-
+dola, ouer con$iderandola, $i come Mathematico (cioe astrata da ogni materia) $enza
+alcun dubbio tal que$tione &egrave; uniuer$almente uera, $i per le ragioni da lui adutte per
+auanti, come, che per molte altre, che nella $cientia di pe$i addur $e potria. Perche quel
+la linea, che con la $ua mobile i$tremita piu $e allontana dal centro d'un cerchio, moue-
+sta dauna mede$ima uirtu, ouer potentia (in tal $ua i$tremita) piu facilmente, &amp; con
+maggior celerita, ouer pre$te</I>zz<I>a $aramo$$a, $penta, ouer portata, di quella, che c&otilde; la
+detta $ua i$tremita men $e alluntanara dal detto centro, &amp; per tal ragione le libre, o-
+uer bilanze maggiori, $e uerificano e$$er piu diligente delle menore. Ma uolendo poi
+con$iderare, &amp; approuare tal que$tione in materia, &amp; con argomenti naturali, co-
+me, che in ultimo lui con$idera, &amp; approua, cioe per el $en$o del uedere in e$$e libre,
+ouer bilanze materiale. Dico, che con tai $orte de argomenti non $e uerifica general-
+mente tal que$tione, anzi $e trouara $eguir tutto al contrario, cioe le libre, ouer bilan
+ze menori e$$er piu diligente delle maggiori, &amp; che questo $ia el uero nelle libre, ouer
+bilanze materiale, la $perientia lo fa manife$to: perche $e de uno ducato $car$o uoremo
+$apere de quani grani lui $ia $car$o, con una libra, ouer bilanza granda, cioe con una
+de quelle, che adoprano li $peciali per pe$ar $pecie, zuccaro, zenzero, e canella, &amp; al
+tre co$e $imile, malamente $e ne potremo chiarire, ma con una di quelle librette, ouer
+bilancette piccole, che oprano li bancheri, or efici, &amp; gioieleri, $enza dubbio $e ne po-
+tremo totalmente certificare. Per il che $eguitaria tutto al contrario, di quello, che in
+tal que$tione $e conchiude, &amp; dimo$tra, cioe, che tai bilancette piu piccole $iano piu di
+ligente, delle piu grande, perche piu diligentemente, ouer $ottilmente dimo$trano la
+differentia di pe$i. Et la cau$a di que$to inconueniente non procede da altro, che dalla
+materia, perche le co$e costrutte, ouer fabricate in quella, mai ponno e$$er co$i preci-
+$amente fatte, come, che con la mente uengono imaginate fuora di e$$a materia, per il
+che tal hor $e uien &agrave; cau$ar in quelle alcuni effetti molto contr arij alla ragione. Et per
+questo, &amp; altri $imili re$petti, el Mathematico non accetta, ne con$ente alle dimo$tra-
+tioni, ouer probationi fatte per uigor, &amp; autoritadi $en$i in materia, ma $olam&etilde;te &agrave;
+quelle fatte <21> demostrationi, et argom&etilde;ti a$trati da ogni materia $en$ibile. Et <21> questa
+cau$a, le di$cipline Mathematice. non $olamente $ono giudicate dalli $apienti e$$er piu
+certe delle naturale, ma quelle e$$er anchora nel primo grado di certezza. Et pero
+quelle que$tioni, che con argomenti Mathematici $e po$$ono dimo$trare, non &egrave; co$a
+conueniente ad approbarle con argomenti naturali. Et $imelmente quelle, che $o-
+no gia dimo$trate con argomenti Mathematici (che $ono piu certi) non &eacute; da ten-
+tare, ne da per$uader $i de certificarle meglio con argomenti naturali, li quali $ono</I>
+<pb n=79>
+<I>men certi.</I> S.A. A <I>me mi pare che lui uoglia, in tal prima que$tione, che quella resti
+ot timamente chiarita (come &egrave; il uero) per le ragioni, &amp; argomenti per auanti adutti,
+&amp; dimo$trati, le quale ragioni, ouer argomenti $cno tutti Mathematici, &amp; non natu-
+rali, perche parte de quelli $e uerificano per la. 23. del Se$to di Euclide, &amp; parte per
+la quarta del mede$imo.</I> N. V<I>o$tra Signoria in$ieme con lui dice la uerita, che tal que
+$tione &egrave; manife$ta per le $ue ragioni adutte per auanti, &amp; questo mede$imo anchoraio
+di $opra lo affermai, perche tai antecedenti$ono $tati da lui dimo$trati con argomenti
+Mathematici, ma in fine de tai buone argomentationi, ui $ottogionge due altre con-
+clu$ioni, la prima delle quale dice preci$amente in que$ta forma. Et certamente $ono
+alcuni pe$i, li quali po$ti nelle piccol libre, non $ono manifesti al $en$o, &amp; nelle grande
+$ono manifesti. La qual conclu$ione, uolendola con$iderare, giudicare, &amp; approuare,
+$i come naturale, cioe per uigore, &amp; autorita del $en$o del uedere, nelle libre materia-
+le, $enza dubbio tal $ua conclu$ione pati$$e oppo$itioni a$$ai, perche nelle dette libre,
+ouer bilanze materiale, la maggior parte delle uolte $e trouara $eguir tutto al contra-
+rio, cioe che $ono alcuni pe$i, li quali po$ti, nelle libre, ouer bilanze grande, non $e fa-
+ranno con alcuna inclinatione manife$ti al $en$o del uedere. Et nelle bilanzette piccole
+$e manifestar anno, cioe che far anno inclinatione ui$ibile, &amp; tutto questo, la $perien-
+tia lo manife$ta. Perche $e $opra una di quelle $opradette bilanze grande de Speciali, ui
+$ara posto un grano di formento. Eglie co$a chiara, che nella maggior parte di quelle,
+non fara alcuna ui$ibil inclinatione. Et nella maggior parte di quelle piccolette che u$a
+no li Banchieri, far anno inclinatione molto cuidente. Ma uolendo poi con$iderare,
+giudicare, &amp; dimo$trare tal $ua que$tione, ouer conclu$ione, $i come Mathematico,
+cioe fuora de ogni materia, $enza dubbio tal $ua conclu$ione $aria fal$a, perche ogni
+piccol pe$o po$to in qual $e uoglia libra fara inclinar quella continuamente per fina
+all'ultimo, ouer piu ba$$o luoco, che inclinar $e po$$a, &amp; tutto que$to nelli principij del-
+la $cientia di pe$i &agrave; Vo$tra Signoria, lo faro manife$to. Dapoi lui $ottogionge anchora
+que$t'altra conclu$ione, &amp; dice in que$ta forma. Et certamente $ono alcuni pe$i, le
+quali $ono manife$ti nell'una, &amp; l'altra $orte de libre (cioe nelle maggiori, &amp; nelle me
+nori) ma molto piu nelle maggiori, perche molto piu granda inclinatione, uien fatta dal
+mede$imo pe$o nelle maggiori. La qual conclu$ione, uolendolo con$iderare, giudicare,
+&amp; approuare, $i come naturale (come fu detto dell'altra) cioe per uigore, &amp; autorita
+del $en$o del uedere, nelle dette libre materiale, certamente que$ta non patira men op-
+po$itioni dell'altra, per le mede$ime ragioni in quella adutte. Et $imilmente, uol&etilde;do poi
+con$iderare, giudicare, &amp; dimo$trare tal conclu$ione, come Mathematico, cioe fuora
+de ogni materia mede$imamente tal$ua conclu$ione $aria fal$a, perche ogni $orte di pe
+$o po$to in qual $i uoglia $orte de libra, fara inclinar quella de continuo per fina &agrave; tan
+to che quella $ia gionta all'ultimo, ouer piu ba$$o luoco, che quella inclinar $i po$$a, &amp;
+tutto que$to, nelli detti principij della $cientia di pe$i dimostr atiuamente &agrave; quella $i fara
+manife$to.</I> S.A. A<I>nchor che tutte queste uo$tre oppo$itioni, &amp; argomenti naturali,
+habbiano del ueri$imile non po$$o credere, che il non ue $ia altre ragioni, &amp; argo-
+menti, $i naturali, come Mathematici da poter difendere, &amp; $aluare, tal $ua questione
+in$ieme con quell altre due conclu$ioni. Anci &egrave; ho ferma opinione che chi $tudia$$e con
+<pb>
+dilig&etilde;tia $opra &agrave; tal materia, ritrouaria tutte &qtilde;lle particolarita materiale, che $ono cais
+$a, che tal que$tione, &amp; c&otilde;clu$ioni n&otilde; $e uerificano in materia, come che l'autor c&otilde;chiu
+de, et dice. Et dapoi che quelle fu$$eno ritrouate, et cono$ciute, t&etilde;go che $aria co$a facile
+&agrave; rimediarli, &amp; fare che $e uerifica$$eno in materia preci$amente, come che l'autor
+propone.</I> N. V<I>o$tra Signoria non &egrave; di uana opinione, perche in effetto tutte quelle
+co$e che nella mente $ono cono$ciute uere, &amp; ma&szlig;ime per dimo$trationi a$tratte da o-
+gni materia, ragioneuolmente $i debbono anchora uerificare al $en$o del uedere in ma-
+teria (altramente le Mathematice $ariano in tutto uane, &amp; dinullo giouamento, ouer
+profitto all'huomo, &amp; $e per ca$o quelle non $e uerificano, comc che nelle $opradette li
+bre, ouer bilance maggior, &amp; menor, e $tato detto, &amp; di$putato. Eglie da credere, anci
+da tener per fermo, che il tutto proceda dalla di$proportionalita, &amp; inequalita delle
+parti, &amp; membri materiali, dalli quali uengono compo$te, cioe che le dette parti, &amp;
+memibri dell'una piu $e di$co$tano, ouer allontanano da quelle con$iderate fuora de ogni
+materia, di quello che fanno quelli dell'altra.</I> E <I>per tanto uolendo difendere, &amp; $alua-
+re tal que$tione Aristotelica, cioe far che quella $empre $e uerifichi in materia, &amp; in
+ogni qualita de libre, ouer bilance $i grande, come piccole. Bi$ogna agguagliar le dette
+parti, ouer membri dicadauna di quelle, talmente che quelli $iano egualmente di$tanti
+da quelle con$iderate fuora de ogni materia $en$ibile. Ilche fac&etilde;do non $olamente $e ue
+rificara tal $ua que$tione al $en$o in materia, cioe nelle dette libre, ouer bilance materia
+le, ma anchora $e uerificaranno quelle altre due conclu$ioni, che $ottogion$e in fine.</I>
+S.A. I<I>o ho accaro che la mia opinione $e $ia uerificata.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO CONSEQ VEN-
+<I>temente dal mede$imo Illustri&szlig;imo Signor Don
+Diego Amba$ciator
+Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. M<I>a per non hauer troppo ben inte$o le
+ragioni da uoi allegate, uorria che un'altra uolta, &amp; piu chiar amente me le repli
+casti.</I> N. D<I>ico Signore, che la cau$a che le $opradette libre, ouer bilance maggiore,
+&amp; menore, non ri$pondeno $econdo che l'autor conchiude, &amp; dimo$tra, non procede
+d'altro, che dalla inequalita delle parti, ouer membrimateriali, dalli quali uengono com
+po$te, le quai parti, ouer membri, $ono li dui bracci, &amp; anchora il $parto (cioe quel
+axis ouer centro, $opra del qual girano li detti bracci in cadauna de loro, perche li
+detti bracci, &amp; $parto nelle libre, ouer bilance maggiore $ono molto piu gro&szlig;i, &amp; cor
+pulenti di quelle delle menore. Et perche li bracci di quelle libre, ouer bilance che uen-
+gono con$iderate, come Mathematico, cioe fuora de ogni materia, $ono con$iderati, et
+$uppo$ti, come $implice linee, cioe $enza larghezza, ne gro$$ezza, &amp; il $parto, ouer
+axis di quelle uien con$iderato, &amp; $uppo$to un $implice ponto indiui$ibile, le qual $orte
+de libre, ouer bil&atilde;ce. Qu&atilde;do che po&szlig;ibil fo$$e &agrave; darne una co$i realmente $pogliata, &amp;
+nuda de ogni materia $en$ibile, come che con la m&etilde;te uengono con$iderate, $enza alcun</I>
+<pb n=80>
+<I>dubbio quella $aria agili&szlig;ima, &amp; diligenti&szlig;ima $opra &agrave; tutte lelibre, ouer bilance ma
+teriale, di quella mede$ima grandezza, perche quella $aria totalmente libera da ogni
+material impedimento. Et per tanto conchiudendo dico, che quanto piu le parti, ouer
+membri di una libra, ouer bilanza materiale, $e acco$tano, ouer appropinquano alle
+parti, ouer membri della non materiale (qual &egrave; la originale, ouer ideale di tutte le mate
+riale) tanto $ara piu agile, &amp; diligente di quelle che men ui $e accostaranno, ouer ap-
+propinquaranno (di quella mede$ima grandezza') Et perche le parti, ouer membri di
+quelle bilancette, che adoprano li Bancheri, &amp; Gioieleri (di$opra allegate) molto piu
+$e acco$tano, ouer appropinquano alle parti, ouer membri della detta $ua ideale, di
+quello che fanno le parti, ouer membri di quelle libre, ouer bilance maggiori, che ado-
+prano li Speciali (di$opra allegate) perche li brazzetti delle dette bilancette piccole
+$ono $ottili&szlig;imi, &amp; quelli delle grande $ono piu gro&szlig;i. Onde li $ottili piu $e acco$tano
+alla $implice linea (quale manca de larghezza, &amp; gro$$ezza) di quello fanno li piu
+gro&szlig;i, &amp; corpulenti, &amp; $imilmente il $parto, ouer axis delle dette librette, ouer bilan-
+cette piccole, &egrave; piccolino, &amp; $ottile, &amp; quello delle grande, &egrave; piu grande, &amp; gro$$o.
+Onde il detto $parto delle dette bilancette piccole piu $e accosta, ouer appropinqua al
+$parto della $ua ideale (qual &egrave; un ponto indiui$ibile) di quello fa il $parto delle dette bi-
+lance grande per e$$er piu grande, &amp; gro$$o. Et que$ta &egrave; la principal cau$a che le $opra
+dette librette, ouer bilancette menori, $e dimo$trano al $en$o piu diligente delle mag-
+giori, cofa totalmente contraria alla $opra allegata Ari$totelica que$tione.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO CONSE-
+<I>quentemente dal mede$imo Illu$tri&szlig;imo
+Signor Don Diego Amba$cia-
+tor Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIAT ORE. B<I>en in che modo $i puo difendere, &amp;
+$aluare tal$ua que$tione, cioe far che quella $e uerifichi al $en$o in materia $econ-
+do che lui propone, ouer conchiude.</I> N. B<I>i$ogna fondar$e $opra le libre, ouer bilan-
+ce ideale, cioe $opra quelle che uengono con$iderate con la mente a$tratte da ogni mate-
+ria, &amp; uedere in che co$ale maggiore $iano differente dalle menore, la qual co$a e$$en
+do o$$eruata nelle libre, ouer bilance materiale $ara dife$a, &amp; $aluata tal que$tione Ari
+$totelica, cioe che quella $empre $e uerificara al $en$o nelle dette libre materiale.</I> S. A.
+N<I>on ue intendo parlatime piu chiaro.</I> N. D<I>ico Signore, che &agrave; uoler difendere, &amp;
+$aluare tal que$tione, bi$ogna fondar$e, ouer regger$i per le libre, ouer bilance idea-
+le, cioe per quelle, che con la mente uengono con$iderate fuora de ogni materia, &amp;
+uedere in che co$a le maggiori $iano differente dalle menori, $opra la qual co$a con-
+$iderando, &amp; guardando, $e trouara, che le dette libre, ouer bilance maggiori, nen
+$ono differente dalle menori, eccetto che nella longhezza di $uoi bracci, &amp; in tut-
+te le altre co$e $e agguagliano, perche anchor che li bracci delle libre maggiori $ia-
+no piu longhi de quelli delle menori, tamen non $ono ne piu gro&szlig;i, ne piu $otti-
+li de quelli, perche, $i nelle maggiori, come nelle menori, $ono con$iderati,
+<pb>
+come $tmplice linee, le quale mancano dilarghezza, &amp; gro$$ezza, e pero in larghez-
+za, &amp; gro$$ezza non ui &egrave; alcuna differentia. Et $imilmente li $parti, ouer axi delle li-
+bre, ouer bilance maggiori $ono eguali alli $parti, ouer axi delle menori, perche $i nelle
+maggiori, come nelle menori $ono con$iderati, come $implici ponti, li quali ponti per e$-
+$er tutti indiui$ibili, $ono eguali, le qual co$e e$$endo diligentemente o$$eruate nelle li-
+bre, ouer bilance materiale, cioe che le maggiore non $iano differente dalle menore, ec-
+cetto che nella longhezza di $uoi bracci, ma che in larghezza, et gro$$ezza $iano egua
+li, &amp; co$i li lor $parti materiali $enza dubbio in quelle, non $olamente $e uerificara al
+$en$o quello, che Aristotile nella detta $ua que$tione conchiude. Ma anchora $e uerifica
+ranno, quelle altre due conclu$ioni che ui $ottogion$e in fine.</I> (A<I>nchor che in a$tratto,
+cioe fuora de ognimateria, ambedue fal$e $iano, come che per li principij della $cientia
+di pe$i &agrave;</I> V.S. <I>faro manife$to.</I>) E<I>t $iano le dette libre, ouer bilance di che qualita, mate-
+ria, &amp; condition fi uoglia, pur che o$$eruino la detta egualita nella gro$$ezza di detti
+bracci, &amp; $partiloro.</I> S.A. C<I>ertamente che que$to uo$tro di$cor$o me piace a$$ai.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO CONSE-
+<I>quentemente dal mede$imo Illu$tri&szlig;imo Signor
+Don Diego Amba$ciator Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. M<I>a $e ben me aricordo uoi dicesti an-
+chora nel principio del no$tro ragionamento, che Ari$totile pretermette, ouer ta
+ce una que$tione $opra delle dette libre di non poca importantia, ouer $peculatione, hor
+ditemi, che que$tione &egrave; que$ta.</I> N. S<I>e</I> V.S. <I>ben $e aricorda della $ua $econda que$tione,
+in quella lui mterrogatiuamente adimanda, &amp; con$equentemente dimo$tra, perche cau
+$a quando che <*> $parto $era di$opra della libra, &amp; che l'uno di bracci di qu<*>lla da qual-
+che pe$o $ia portato, ouer $pinto &agrave; ba$$o, remo$$o che$ia, ouer leuato uia quel tal pe$o,
+la detta libra di nuouo rea$cende, &amp; ritorna al $uo primo luoco. Et $e il detto $parto &eacute;
+di $otto della detta libra, &amp; che mede$imamente l'uno di $uoi bracci $ia da qualche pe$o
+pur portato, ouer $pinto &agrave; ba$$o remo$$o, ouer leuato che $ia uia quel tal pe$o la detta li
+bra non rea$cende, ne ritorna al $uo primo luoco (come che fa nell'altra po$itione) ma
+rimane di$otto, cioe &agrave; ba$$o. Hor dico, che lui pretermette, ouer tace un'altra que$tio-
+ne, che in que$to luoco $e conueneria, di molta maggior $pcculatione di cadauna delle $o-
+pradette, la qual que$tione &egrave; que$ta. Perche cau$a quando che il $parto &egrave; preci$amente
+in e$$a libra, et che l'un di bracci di quella $ta da qualche pe$o portato, ouer urtato &agrave; ba$
+$o, remo$$o, ouer ieuato che $ia uia quel tal pe$o, la detta libra di nuouo rea$cende al $uo
+primo luoco, $i come che fa anchora quella, che ha il $parto di $opra da lei.</I> S. A.
+Q<I>ue$ta mi pare una bella que$tione, &amp; molto piu remota dal no$tro intelletto natu-
+rale che le due $opradette, &amp; molto hauero accaro ad intendere la cau$a di tal effetto,
+ma prima noglio che me chiariti un dubbio, che nella mente me intona $opra delle $opra
+allegate que$iioni, il quale &egrave; que$to.</I>
+<pb n=81>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATO CONSE QVENTE-
+<I>temente dal mede$imo Illustri&szlig;imo Signor Don Diego,
+Amba$ciator Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. D<I>oue $e troua una libra, ouer bilanza
+materiale, che il $uo $parto $ia di $opra, ouer di $otto di quella, anci &agrave; me mi pare,
+che il detto $parto in tutte $ia preci$amente in e$$e libre, come, che nella uo$tra terza
+question $e $uppone, &amp; non di $opra, ne manco di $otto.</I> N. A<I>nchor, che di tal $orte
+bilance non $i faccia, ouer $i troui el non re$ta pero, chel non $e ne pote$$e fare.</I> S.A.
+A <I>me mi pare una materia, &agrave; mouer que$tione $opra &agrave; c&omacr;$e, che non $i costumano, ne $i
+trouino in e&szlig;ere.</I> N. I<I>l tutto $ifa Signore, perche tutti li artificio$i i$tromenti, che
+per augumentare le forze del huomo $e oprano, in qual $i uoglia arte Mechanica $e re
+feri$cono &agrave; una delle $opradettetre $pecie de libre, ouer bilance, et co$i in ogni dubbio,
+ouer que$tione, che $opra ad alcuno de tai i$tromenti na$cer pote$$e, uolendone cono$ce
+re, ouer a&szlig;ignare la intrin$ica cau$a. Eglie nece$$ario prima uenir a quella $orte libra,
+ouer bilanza, alla qual piu $e referi$$e quel tal i$tromento, &amp; dalla detta libra, ouer bi
+lanza $e uien al cerchio, per la mirabil uirtu, &amp; potentia del qnale $e ri$olue il tutto,
+come, che nella $cientia di pe$i $i fara manife$to.</I> S. A. E<I>$$endo adunque co$e di tan-
+ta importantia, uoglio, che me replicati, &amp; dimo$trati figuralmente cadauna de det
+te tre Que$tioni, ouer parti a una per una: perche le uoglio ben intendere, &amp; comin-
+ciati alla prima.</I> N. P<I>er dimo$trar in figura la prima parte di tal Que$tione. Sia la
+libra. a. b. el $parto della quale $ia el ponto. c. (qual $parto $ia alquanto di $opra del-
+la detta libra.a. b. come nella figura appare) &amp; $ia che per la impo$itione del pe$o. e.
+el $uo brazzo. a. d. $ia da quel tirato a ba$$o, come che di $otto appare in detta figu
+ra: hor dico, che chileua$$euia el detto pe$o.e.tal brazzo. a. d. rea$cendaria, &amp;</I>
+<fig>
+<I>retornaria al $uo primo, &amp; condecente luoco, el qual luoco $aria nel ponto, ouer
+$ito.</I> k. <I>&amp; co$i l'altro brazzo. d. b. de$cendaria per fina al ponto, ouer $ito. l. &amp;
+tutto que$to procede: perche nel tra$portar el detto brazzo. a. d. a ba$$o, piu del-
+la mitta di tutto el fu$to della detta libra. a. b. $e uien a trasferrir$i in alto, cioe
+oltra la perpendicolar.n.m. pa$$ante per il $parto.c.la qual perpendicolar $e chiama</I>
+<foot>X</foot>
+<pb>
+<I>la lined della direttione, cioe, che la parte.b.d. g. in alto elleuata uien &agrave; e$$er tan-
+to piu della mita de tutto el fu$to.a.b.quanto che &egrave; dal.d.al.g.&amp; la re$tante parte.a.g.
+ridutta al ba$$o uien &agrave; e$$er tanto manco della mita di tutto el detto fu$to.a.b. quanto
+che &egrave; dal detto ponto.g.al ponto.d. perche adunque tal parte.b.d.g.in alto elleuata &egrave;
+molto maggiore del restante brazzo.a.g.al ba$$o trasferto, leuando$e uia el detto pe-
+$o.e.la detta parte.a.g. (piu debole) uien &agrave; e&szlig;er urtata, &amp; $pinta dall'altra maggior
+parte.b.d.g.in alto elleuata (per e$$er di lei piu potente) per fin &agrave; tanto, che la detta li
+nea della direttione ca$chi perpendicolarmente $opra el detto fu$to, ouer libra.a.b. &amp;
+che $eghi quello in due parti equali in ponto.d.</I> S.A. Q<I>ue$taragion &egrave; qua$i $imile &agrave;
+quella che aduce Ari$totile, ma &egrave; alquanto piu chiara, &amp; miglior figura.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTO CONSE-
+<I>quentemente dal mede$imo Illu$tri&szlig;imo Signor
+Don Diego Amba$ciator Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. H<I>or $eguitati la $econda parte.</I> N.
+P<I>er dimo$trare la $econda &agrave; uo$tra Signoria. Pongo $ia la libra.a. b. la qual hab-
+bia il $parto (cioe quel ponto, ouer polo, $opra del qual lei gira) alquanto di $otto, cioe
+di$otto dal fu$to.a.b.come di$otto appar in ponto.c. &amp; $ia anchor, che per la impo$i-
+tion del pe$o.e.el $uo brazzo.a.d.$ia da quel tirato &agrave; ba$$o, come che di $otto nella figu
+ra appar, hor dico, che chi leua$$e uia el detto pe$o.e.tal brazzo nonrea$cenderia ne ri
+tornaria al $uo primo luoco, cioe in ponto.</I> k. <I>(come, che fa in quella, che ha il $parto di
+$opra) ma rc$taria co$i inclinato &agrave; ba$$o, &amp; la cau$a di que$to procede, perche nel tra
+$portar$e el detto brazzo.a.d.al ba$$o piu della mitta di tutto el fu$to, ouer libra.a.b.</I>
+<fig>
+<I>$i uien &agrave; trasferire drio &agrave; quello, oltra la linea della direttione, cioe oltra la perpendi-
+colar.n.m.qual pa$$a per il $parto.c.tal che tutta la parte.a.g. al ba$$o ridutta, uien &agrave;
+e$$er tanto piu della mitta di tutta la libra.a.b.quanto, che &egrave; dal.d.al.g. &amp; la parte.g.
+b. in alto elleuata uien &agrave; re$tare tanto meno della detta mitta, quanto, che &egrave; dal detto.d.
+al detto.g.per e$$er adunque la elleuata parte.g.b.di menor quantita della inelinata.a.
+g.uien &agrave; e$$er piu debole, ouer men potente di lei, e pero, non &eacute; atta, ne $offici&etilde;te &agrave; po-</I>
+<pb n=82>
+<I>terla urtare, &amp; sforzare &agrave; farla a$cendere al $uo primo luoco in.</I> k. <I>come fece nella pa$
+$ata, anci quella restara co$i inclinata al ba$$o, &amp; la retenera lei co$i in aere clleuata,
+che &egrave; il propo$ito.</I> S.A. Q<I>ueste due parti qua$i, che il no$tro intelletto le apprende
+per ragion naturale, $enza altra dimo$tratione.</I> N. C<I>o$t &egrave; Signore.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO CONSEQ VENTEMEN-
+<I>te dal mede$imo Illustri&szlig;imo Signor Don Diego,
+Amba$ciator Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. H<I>or $eguitati mo la terza parte, quale
+diceti, che manca in que$to luoco, cioe doue na$ce la cau$a, che quando el $parto de
+una libra $ara preci$amente nel mezzo di e$$a, cioe ne di $otto, ne di $opra, ma nel me</I>z
+<I>zo di quella, come, che $ono tutte le libre, ouer bilance, che communamente $e oprano,
+&amp; che l'uno di bra</I>zz<I>i di quella $ia da qualche pe$o (ouer dalla no$tra mano) urtato &agrave;
+ba$$o, leuado, che $ia uia quel tal pe$o (ouer mano) immediate tal bra</I>zz<I>o ria$cende, et
+ritorna al $uo primo luoco $i come che anchor fa &qtilde;lla libra, qual ti&etilde; il $parto di $opra
+da e$$a libra. Perche in effetto la cau$a di que$to ultimo effetto mi par molto piu remo
+ta dal no$tro intelletto de cadauna delle altre due.</I> N. E<I>ho detto &agrave; uo$tra Signoria,
+che &agrave; uoler dimostrare la cau$a di tal effetto &agrave; me &egrave; nece&szlig;ario &agrave; diffinire, &amp; dechiari-
+re prima &agrave; uo$tra Signoria alcuni termini, &amp; principij della $cientia di pe$i.</I> S.A. S<I>o
+no co$a longa questi principij, che ui bi$ogna dechiarare.</I> N. P<I>er qu&atilde;to a$petta &agrave; uo
+ler demo$tr are $implicemente que$ta particolarita $ara co$a breui&szlig;ima, uero &egrave;, che
+quando, che uo$tra $ignoria uole$$e intendere ordinariamente tutti li principij di tal
+$cientia, ui $aria da dire a$$ai.</I> S.A. B<I>en$a, che uoglio intendere il tutto ordinariam&etilde;
+te, come $i de.</I> N. L'<I>hora &egrave; tarda Signore per far que$to effetto.</I> S.A. B<I>en andati,
+&amp; ritornati dimane da mattina.</I> N. R<I>itornaro Signore.</I>
+<HEAD>I<I>l fine del $ettimo Libro.</I></HEAD>
+<foot>X <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<HEAD>LIBRO OTTAVO DELLI
+QVESITI, ET INVENTIONI DIVERSE,
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>S<I>oprala Scientia di Pe$i.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DAL ILLVSTRISS.</HEAD>
+<HEAD>S<I>ignor Don Diego Hurtado di Mendozza, Amba$ciator
+Ce$areo in Venetia.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. H<I>or uoria Tartaglia,
+che me incomenciasti &agrave; dechiarire ordinariamente quella $cien-
+tia de pe$i, di che me parla$ti hi&aelig;ri. Ma, perche cono$co tal $cien
+tia non e$$er $emplicemente per $e (per non e$$er le arte liberale,
+$aluo che $ette) ma $ubalternata, uoria che prima me dice$ti, da
+che $cientia, ouer di$ciplina quella deriui, &amp; na$ci.</I> N. S<I>ignor
+Clari&szlig;imo parte di que$ta$cientia na$ce, ouer deriua dalla Geo-
+metria, &amp; parte dalla Natur al Philo$ophia: perche, parte delle $ue conclu$ioni $e dimo
+$trano Geometricamente, &amp; parte $e approuano Phy$icalmente, cioe naturalmente.</I>
+S.A. E <I>ue ho inte$o circa questa particolarita.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO CONSEQ VEN-
+<I>temente dal mede$imo Illustri&szlig;imo Signor Don
+Diego Amba$ciator
+Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. M<I>a ditime anchora, che co$trutto $i puo
+cauar di tal $cientia.</I> N. L<I>i co$trutti, che di tal $cientia $i potriano cauare, $a-
+ria qua$i impo&szlig;ibile &agrave; poterli &agrave; uo$tra Signoria i$primere, ouer connumerare, nondi-
+meno io ue referiro quelli, che per al pre$ente &agrave; me $ono manife$ti. Et per tanto dico,
+che primamente per uigore di tal $cientia, eglie po&szlig;ibile &agrave; cono$cere, &amp; mi$urare con
+ragione la uirtu, &amp; potentia di tutti que$ti i$tromenti Mechanici, che da no$tri anti-
+qui $ono $tati ritrouati, per augumentare la forza de l'huomo, nel elleuare, condurre,
+ouer $pingere auanti ogni graue pe$o cioe in qual $i uoglia grandezza, che quelli $iano
+con$tituidi, ouer fabricati, $econdariamente per uirtu di tal $cientia, non $olamente
+eglie po&szlig;ibile di poter con ragion cono$cere, &amp; mi$urare $implicemente la forza de
+l'huomo, ma anchora eglie po&szlig;ibile di trouar el modo di augumentar quella in infini-
+to, &amp; in uarij modi, &amp; co$i in qual $i uoglia modo eglie po&szlig;ibile &agrave; cono$cere l'ordine,
+&amp; proportione di tal augumentatione, come, che in fine con uarij i$tromenti Mecha-
+nici &agrave; Vo$tra Signoria faro cono$cere, &amp; uedere.</I> S. A. Q<I>uesto hauero molto
+accaro.</I>
+<pb n=83>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO CONSE-
+<I>quentemente dal mede$imo Illu$tri&szlig;imo Signor
+Don Diego Amba$cia
+tor Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIAT ORE. H<I>or $eguitati, come ui pare circa &agrave; tal
+$cientia.</I> N. P<I>er procedere regolatamente, hoggi diffiniremo $olamente alcuni
+termini, &amp; modi di parlare occorrenti in que$ta $cientia, accio che il frutto della intel
+ligentia di quella,</I> V.S.<I>piu facilmente apprenda. Dimane poi dichiariremo li principij
+di tal $cientia, cioe quelle co$e che in tal $cientia non $i po$$ono dimo$trare, perche (co
+me che</I> V.S. <I>$a) ogni $cientia ha li $uoi primi princpij indemo$trabili, li quali e$$endo
+do conce&szlig;i, ouer $uppo$ti per lor meggio $i di$puta, &amp; $o$tenta tutta la $cientia, dapoi
+que$to andaremo preponendo uarie propo$itioni, ouer conclu$ioni $opra di tal $cien-
+tia, &amp; parte de quelle dimostraremo &agrave;</I> V.S. <I>con argomenti Geometrici, &amp; parte ap-
+prouaremo con ragioni naturali, come di $opra di&szlig;i. Et dapoi questo,</I> V.S. <I>preponera
+tutti quei dubbij, ouer que$tioni che &agrave; quella gli parera, nelle co$e Mecanice, &amp; ma&szlig;i-
+me $opra li mir abili effetti delli $opradetti i$tromenti materiali che augumentano la
+forza dell'huomo, che per le co$e dette, &amp; approbate, nella detta $cientia de pe$i, tutte
+$e re$olueranno.</I> S.A. Q<I>ue$to uo$tro procedere co$i regolatamente molto mi piace.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO CONSE-
+<I>quentemente dal mede$imo Illu$tri&szlig;imo Signor Don
+Diego Amba$ciator Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. H<I>or $eguitate adunque le dette diffini-
+tioni con$equentemente.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. IIII. DIFFINITIONE PRIMA.</HEAD>
+<p>Li <I>corpi$e dicono di grandezza eguali, quando che quelli occupano, ouer empi-
+no luochi eguali.</I> S.A. D<I>atemi qualche material e$$empio.</I> N. E<I>$$empi gra
+tia, doi corpi $pherici gettati, ouer prontati in una mede$ima forma, ouer in forme e-
+guale, $e diriano eguali di grandezza, anchor che fu$$eno di materia diuer$a, cioe che
+l'uno fu$$e di piombo, &amp; l'altro di ferro, ouer di pietra, &amp; co$i $i debbe intendere in
+qual $i uoglia altra diuer$ita di forma.</I> S.A. E <I>ue ho inte$o, $eguitati.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. V. DIFFINITIONE II.</HEAD>
+<p>Si<I>milmente li corpi $e dicono di grandezza diuer$i, ouer ineguali, quando che
+quelli occupano, ouer empino luochi diuer$i, ouer ineguali. Et maggiore $e in-
+tende quello, che occupa maggior luoco.</I> S. AMBASCIA. E <I>ue ho inte$o,
+$eguitati.</I> NIC.
+<pb>
+<HEAD>QVESITO. VI. DIFFINITIONE TERZA.</HEAD>
+<p>La <I>uertu d'un corpo graue $e intende, &amp; piglia per quella potentia, che lui ha da
+tendere, ouer di andare al ba$$o, &amp; anchora da re$i$tere al moto contrario, cioe
+&agrave; che il uole$$e tirar in $u$o.</I> S.A. Q<I>uando che non ui dico altro $eguitati, perche col
+mio tacere, e ue dinoto hauerui inte$o, &amp; che debbiati $eguitare.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. VII. DIFFINITIONE QVARTA.</HEAD>
+<p>Li <I>corpi $e dicono de uertu, ouer potentia, equali, quando che quelli in tempi egua
+li di moto pertran$i$cono $pacij eguali.</I>
+<HEAD>QVESITO. VIII. DIFFINITIONE QVINTA.</HEAD>
+<p>Li <I>corpi $e dicono de uertu, ouer potentia diuer$a, quando che quelli in tempi di-
+uer$i, pertran$i$cono di moto, $pacij eguali, ouer che in tempi eguali pertran$i-
+$cono interualli ineguali.</I>
+<HEAD>QVESITO. IX. DIFFINITIONE SESTA.</HEAD>
+<p>La <I>uertu, ouer potentia de corpi diuer$i, quella $e intende e$$er maggiore, la qua
+le nel pertran$ire uno mede$imo $pacio $umme manco tempo. Et menor quella
+che $umme piu tempo, ouer amente quella che in tempi eguali pertran$i$$e mag-
+gior $pacio.</I>
+<HEAD>QVESITO. X. DIFFINITIONE SETTIMA.</HEAD>
+<p>Qv<I>elli corpi $e dicono e$$ere di uno mede$imo genere, quando che $ono di egual
+grandezza, &amp; che $ono anchora di egual uertu, ouer potentia.</I>
+<HEAD>QVESITO. XI. DIFFINITIONE OTTAVA.</HEAD>
+<p>Qv<I>ellicorpi $e dicono e$$ere de diuer$i generi, quando che $ono di egual gran-
+dezza, &amp; che non $ono di egual uertu, ouer potentia.</I>
+<HEAD>QVESITO. XII. DIFFINITIONE NONA.</HEAD>
+<p>Qv<I>elli corpi $e dicono e$$ere $implicemente eguali in grauita, li quali $ono real-
+mente di egual pe$o, anchor che fu$$eno dimateria diuer$a.</I>
+<HEAD>QVESITO. XIII. DIFFINITIO-
+NE DECIMA.</HEAD>
+<pb n=84>
+<p>Vn <I>corpo $e dice e$$ere $iinplicemente piu graue d'un'altro, quando che quello
+&egrave; realmente piu pondero$o di quello, anchor che fu$$e di materia diuer$a.</I>
+<HEAD>QVESITO. XIIII. DIFFINITIONE XI.</HEAD>
+<p>Vn <I>corpo $e dice e$$ere piu graue d'un'altro $econdo la $pecie, quando che la $o-
+$tantia material di quello &egrave; piu pondero$a della $o$tantia material dell'altro, co-
+me che &egrave; il piombo del ferro, &amp; altri $imili.</I>
+<HEAD>QVESITO. XV. DIFFINITIONE XII.</HEAD>
+<p>Vn <I>corpo $e dice e$$ere piu, ouer men graue d'un'altro nel de$cendere, quando
+che la rettitudine, obliquita, ouer dependentia del luoco, ouer $pacio doue de-
+$cende lo fa de$cendere piu, ouer men graue dell'altro, &amp; $imilmente piu, ouer menue-
+loce dell'altro, anchor che $iano ambidui $implicemente eguali in grauita.</I>
+<HEAD>QVESITO. XVI. DIFFINITIONE XIII.</HEAD>
+<p>Vn <I>corpo $i dice e$$ere piu graue, ouer men graue d'un'altro, $econdo il luoco,
+ouer $ito, quando che la qualita del luoco doue che lui $eripo$a, &amp; giace, lo fa
+e$$ere piu graue dell'altro anchor che fu$$eno $implicemente egualmente gr aui.</I>
+<HEAD>QVESITO. XVII. DIFFINITIONE XIIII.</HEAD>
+<p>La <I>grauita d'un corpo $e dice e$$erenota, quando che il numero delle libre, che
+lui pe$ane $ia noto, ouer altra denomination de pe$o.</I>
+<HEAD>QVESITO. XVIII. DIFFINITIONE XV.</HEAD>
+<p>Li <I>bracci de una libra, ouer bilancia $e dicono e$$ere nel $ito, ouer luoco della e-
+qualita, quando che quelli $tanno equidi$tanti al piano dell'Orizonte.</I>
+<HEAD>QVESITO. XIX. DIFFINITIONE XVI.</HEAD>
+<p>La <I>linea della diretttione &eacute; una linearetta imaginata uenire perpendicolarmen-
+te da alto al ba$$o, &amp; pa$$are per il $parto, polo, ouer a&szlig;is de ogni $orte libra,
+ouer bilancia.</I>
+<HEAD>QVESITO. XX. DIFFINITIONE XVII.</HEAD>
+<p>Pi<I>u obliquo $e dice e$$ere quel de$cen$o, d'un corpo graue, il quale in una mede$i-
+ma quantita, capi$$e manco della linea della direttione, oueramente del de$cen$o
+<pb>
+<*>eito uer$o il centro del mondo.</I> S. A. I<I>n que$ta non ue intendo troppo bene. e pero
+datemi uno e$$empio.</I> N. P<I>er e$$emplificare que$ta diffinitione $ia il corpo.a. &amp; il
+retto de$cen$o di quello uer$o il centro del mondo $ia la linea.a.b. &amp; $ia anchora li de-
+$cen$i.a.c. &amp;. a.d. &amp; de que$ti dui ne $ia $ignati le due quantita, ouer parti.a.e. &amp;. a.f.
+eguale, &amp; dalli dui ponti.e. &amp;. f. $iano tirate le
+due linee.e.g. &amp;. f.h. equidi$tanti al piano del-
+l'Orizonte, e perche la parte.a.b.&egrave; menore della
+parte.a.g. il de$cen$o.a.f.d.$e dira e$$er piu obli
+quo del de$cen$o.a.e.c.perche lui capi$$e manco
+del de$cen$o retto, cioe della linea.a.b.in una me
+de$ima quantita. Et que$to mede$imo $i debbe in-
+tendere in tutti li de$cen$i che pote$$e fare il det-
+to corpo.a. (ouer altro $imile) $tante appe$o al
+al braccio di alcuna libra, cioe che quel de$cen$o
+$e dira e$$er piu obliquo, che per lo mede$imo mo
+do capira manco della linea della direttione, in
+una mede$ima quantita de de$cen$o.</I> S.A. E <I>ue</I>
+<fig>
+<I>ho inte$o &agrave;$officientia, e pero $eguitati $e haueti altra co$a da diffinire.</I> N. S<I>ignore
+que$ta &eacute; la ultima co$a che habbiamo da diffinire $opra &agrave; que$ta materia. Dimane poi
+dichiariremo li principij di que$ta $cientia, $ec&otilde;do la prome$$a.</I> S.A. A<I>lla bon'hord.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXI. FATTO CONSE-
+<I>quentemente dal mede$imo Illu$tri&szlig;imo Signor
+Don Diego Amba$ciator Ce$areo.</I></HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. H<I>or $eguitati Tartaglia questi uo$tri
+principij.</I> N. L<I>iprincipij de qual $i uoglia $cientia alcuni uogliano che $iano det
+ti dignita, perche quelli approuano altri, &amp; loro non ponno e$$ere approuati da altri,
+alcuni le chiamano $uppo$itioni, perche $e $uppongono per ueri in detta $cientia, altri
+piacque chiamarli petitioni, perche uolendo di$putare tal $cientia, &amp; quella $o$tentare
+con dimo$trationi, bi$ogna prima adimandar e all'auer$ario la conce&szlig;ione de quelli,
+perche $e lui non li uole$$e concedere (ma negare) $aria negata tutta la $cientia, ne ui
+occorreria &agrave; di$putarla altr amente. Et perche que$ta ultima opinione mi piace alqnan-
+to piu delle altre due, petitioni le chiamaremo, &amp; co$i anchora in forma de petitioni
+li proferiremo.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXII. PETITIONE PRIM A.</HEAD>
+<HEAD><I>&amp;</I></HEAD>
+<p>Ad<I>imandamo che ne $ia conce$$o, che il mouimento natur ale de ogni corpo pon-
+dero$o, e graue $ia rettamente uer$o il centro del mondo.</I> S. AMB. Q<I>ue$to
+non &egrave; da negare.</I>
+<pb n=85>
+<HEAD>QVESITO XXIII. PETITIONE II.</HEAD>
+<p>Si<I>melmente adimandamo, che na$ia conce$$o quel corpo, ch'&egrave; di maggior potentia
+debbia anchora di$cendere piu uelocemente, et nelli moti contrarij, cioe nelli a$c&etilde;-
+$i, a$cendere piu pigramente, dico nella libra.</I> S.A. D<I>atime uno e$$empio materiale
+$opra di que$ta petitione, $e uoleti, che ue intenda.</I> N. S<I>ia, e$$empi gratia, le due li-
+bre.a.b.c. &amp;. d.e.f.equali, cioe, che li dui brazzi. a.b. &amp;. b.c.$iano equali alli dui braz
+zi.d.e. &amp;. e.$. &amp; li lor $parti, ouer centri$iano.b. &amp;. e. &amp; nella i$tremita del brazzo.
+b.a.ui $ia appe$o il corpo.a.poniamo de libre due in grauita, &amp; nella i$tremita de l'al-
+tro brazzo, cioe in ponto.c.non ui $ia alcuna altra grauita, &amp; co$i nella i$tremita del
+brazzo.e.d.ai $ia appe$o el corpo.d.poniamo di una libra $ola in grauita, &amp; nell&agrave; i-
+$tremita dell'altro brazzo, cioe in ponto.f.non ui $ia alcuna grauita, &amp; $iano li detti
+dui corpi, co$i congionti elleuati con la mano in alto egualmente, come che di $otto ap-
+par in figura: hor adimando, che me $ia conce$$o, la$ciando andare cadauno de detti dui
+corpi co$i in alto elleuati, che il corpo.a. (per e$$er piu graue) di$cenda piu ueloce-</I>
+<fig>
+<I>mente al ba$$o del corpo.d.cioe, che il detto corpo.a. $umara manco tempo &agrave; pertran
+$ire il curuo $pacio.a.g.di quello fara il detto corpo. d o pertran$ire il curuo $patio.d.
+h.li quali $pacij uengono &agrave; e$$er eguali, perche li brazzi de dette libre $ono eguali dal
+pre$uppo$ito, e pero li detti dui $pacij, ouer de$cen$i curui, uengono &agrave; e$$er circ&otilde;feren
+tie di cerchij eguali. Et &eacute; conuer$o, quando, che li detti corpi$ar&atilde;no di$ce$inel $uo in-
+mo, ouer piu ba$$o luoco, cioe l'uno in ponto.g. &amp; l'altro in ponto.h.adimando, che me
+$ia conce$$o, che quella uirtu, ouer potentia, la qual o$$endo appe$a nell'altro brazzo
+della libra in ponto.c.$ara atta ad elleuare el detto corpo.a.per fin al luoco, doue, che
+al pre$ente $e ritroua nella figura $uperiore, quella mede$ima $ia atta ad alleuar piu ue
+locemente il corpo.d.e$$endo appe$a nell'altro brazzo della $ua libra, cioe in p&otilde;to.f.</I>
+S.A. Q<I>uesto ui concedo, perche la $perientia ne rende buona te$timoni&atilde;za.</I> N. M<I>a
+uo$tra Signoria$appia, che quello, che hauemo detto, &amp; adimandato delli detti dui cor
+pi, delli quali l'uno &eacute; $implicemente piu potente dell'altro, il mede$imo adimandamo de
+dui corpi $implicemente eguali in potentia ma inequali per uigor della lor po$itione,
+ouer $ito nel brazzo de una mede$ima libra, e$$empigratia, $e nel brazzo.a.b. della</I>
+<foot>Y</foot>
+<pb>
+<I>libra.a.b.c. ue $ia appe$o li dui corpi.a. &amp;. d.&emacr;guali $implicemente in potentia, cioe,
+luno in ponto.a. &amp; l'altro in ponto.d.come di $otto appar in figura, anchor, che $iano
+$implicemente egualmente potenti, nondimeno il corpo.a. in tal po$itione per la. 13.
+diffinitione $e dira e$$er piu grauedel corpo.d. come per lauenire $e fara manife$to,
+perche in que$to luoco non $i puo a&szlig;ignar la ragioue per le co$e dette, ma per laueni-
+re $e prouara el corpo.a. in $imel $ito e$$er piu graue del corpo.d.e pero. e$$endo quelli
+elleuati luno in p&otilde;to.e. &amp; laltro in p&otilde;to.g. &amp; dapoi e&szlig;&etilde;do ambi dui abandonati, dico,
+che il corpo.a.di$c&etilde;dera piu ueloce del corpo.d. &amp; &eacute; c&otilde;uer$o, e$$endo luno, e l'altro di
+$ce$i nelli loro infimi luochi, cioe luno in ponto.f. &amp; laltro in ponto. h. quella potentia
+che $ara atta in ponto.c.ad elleuare il corpo.a.dal ponto.f.per fina al ponto.e. quella
+mede$ima $ara atta ad elleuare nel mede$imo luoco, molto piu uelocemente il corpo.d.</I>
+<fig>
+<I>dal ponto.h.per fi al ponto.g.</I> S. A. A<I>nchora que$ta &egrave; co$a chiara, ma uoria inten-
+dere due co$e da uoi. la prima &eacute;, che uoria intendere, perche non fingeti la $opra$critta
+figura de libra, con quelle $ue due tazzette appe$e luna da un capo, &amp; laltra da laltro
+(come nelle material libre $i co$tuma) per imponeruili pe$i, ouer campioni in luna, &amp;
+nell'altra le co$e, che $e hanno da ponderare; la $econda &egrave;, che uoria $apere $e que$to e$
+$empio de libra $i debbe intendere di quelle, che hanno il lor $parto di $opra, ouer di
+quelle, che l'hanno di $otto, ouer di quelle, che non l'hanno, ne di $opra, ne di $otto, ma
+in e$$e libre proprie.</I> N. C<I>irca alla prima, ri$pondo, che la pura libra $e intende per
+quella pura l&otilde;ghezza, che fcrma quelli dui brazziluno di qua, laltro di la dal $parto,
+&ograve; $iano li detti bra</I>zz<I>iequali tra loro, ouer inequali, &amp; quelle due tazzette, che dice</I>
+V.S. <I>non $ono parte della libra, ma ui $e aggiongono per commodita del ponder ante,
+per imponerui li campioni, &amp; pe$i, che ha da ponderare, $i come ch'&egrave; anchora la $ella
+dun cauallo, la quale non &egrave; parte del cauallo, ma una co$a aggionta per c&otilde;modita di co
+lui, che l'ha da caualcare, e perche meglio $i uede, &amp; comprende uno cauallo nudato
+della $ua $ella, che c&otilde; la$ella, et $imelm&etilde;te una libra nudata di quelle $ue due tazzette,
+che con le tazzette $enza tazzette la e&szlig;emplificamo. Circa alla $econda particolari
+ta, dico, che la pre$ente libra, &amp; $imelmente tutte quelle, che per lauenir $i proponera
+(non $pecificando altro) $i debbono intendere di quelle, che hanno il $parto in lor me-
+defime, come nelle materiale $i costuma.</I> S.A. E<I>ue ho inte$o, $eguitati.</I> N.
+<pb n=86>
+<HEAD>QVESITO. XXIIII. PETITIONE III.</HEAD>
+<p>An<I>chora adimandamo, che ne $ia conce$$o un corpo graue e$$er in el di$cendere
+tanto piu graue, quanto che il moto di quello &egrave; piu retto al centro del mondo.</I>
+S.A. D<I>atime anchora uno qualche material e$$empio $opra &agrave; que$t'altra petitione
+$e uoleti, che ui intenda.</I> N. S<I>ia, e&szlig;empi gratia, il corpo graue.a. &amp; poniamo, che le
+quattro linee.a.b.a.c.a.d.a.e.$iano quattr&omacr; luochi, ouer $pacij da poter de$cendere el
+detto corpo.a. &amp; poniamo anchora, che la linea. a.b. $tail retti&szlig;imo, &amp; perpendico-
+lar de$cen$o uer$o il c&etilde;tro del mondo, onde la linea.a. d.ueneria ad e&szlig;er piu retta uer
+$o il detto centro del mondo della linea.a.e. &amp; per tanto in que$to ca$o adimandamo,
+chene $ia conce$$o ildetto corpo.a. e$$er piu graue nel di$cendere per la line<*>.a.d. che
+per la linea.a.e.per e$$er (come detto) piu retta di quella al centro del mondo, &amp; $i-
+melmente per la linea.a.c.de$cendere piu graue, che per la linea.a.d.per e$$er tal linea
+a.c.piu retta al centro del mondo della detta tinea.a.d. &amp; co$t quanto piu el detto cor
+po.a.$e andara acco$tando alla detta linea. a. b. nel $uo de$cendere $e $uppone tanto
+piu graue de$cendere, perche quel tran$ito, ouer de$cen$o, che forma piu acuto angolo
+con la linea.b.a.in ponto.a.$e intende e&szlig;er piu retto al centro del mondo, di quello, che
+lo forma men acuto. Onde per la linea.a.b.uien &agrave; di$cendere piu graue, che per qual $i
+uoglia altro uer$o.</I>
+<fig>
+<p>E<I>t que$to, che hauemo detto, &amp; adimandato dal $opradetto corpo. a. $eparato
+da ogni libra, il mede$imo adim andamo de quelli, che de$cendono appe$i al brazzo di
+qualche libra. E$$empi gratia, $ia anc hora el detto corpo.a. appe$o al brazzo della
+libra.a.b.c. girante$opra al $parto, ouer centro.b. oueramente al brazzo della libr&aelig;
+a.d.e.girante $opra al $parto, ouer centro. d. &amp; $ia el perpendicolar de$cen$o uer$o il
+centro del m&otilde;do la linea retta.a.f. &amp; el de$cen$o, che faria el detto corpo.a. c&otilde; el braz
+zo.a.b.della libra.a.b.c.$opra elcentro.b.la linea curua.a.g. Et el de$cen$o, che faria
+el mede$imo corpo.a.con el brazzo.a.d.della li<*>ra.a.d.e. $opra el centro.d. la linea
+curua.a.h. Hor dico, &amp; adimando, che ne $ia conce$$o il detto corpo.a.e$$er piu graue
+nel de$cendere per il de$cen$o.a<*>h. che p el de$cen$o.a g. per e$$ere el detto de$cen$o
+a. h. piu retto al centro del mondo del de$cen$o. a. g. perche el detto de$en$o. a. h.</I>
+<foot>Y <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>forma piu acuto angolo con la linea.a.f. (qual &egrave; l'angolo.h.a.f. della contingentia) di
+quello fa lo decen$o.a.g.</I>
+<fig>
+<p>S.A. E <I>ue ho inte$o beni&szlig;imo, &amp; tal petitione non &egrave; da negare, e pero $eguitati nel-
+l'altra.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XXV. PETITIONE IIII.</HEAD>
+<p>An<I>chora adimandamo, che ne $ia conce$$o quelli corpi e$$er egualmente graui,
+$econdo el $ito, ouer po$itione, quando che li lor de$cen$i in tai $iti $ono egualm&etilde;
+te obliqui, &amp; piu graue e$$er quello, che nel $uo $ito, ouer luoco doue $e ripo$a, ouer gia
+ce ha il de$cen$o manco obliquo.</I> S.A. A<I>nchora questa ui&etilde; a e$$er manife$ta per quello
+fu detto nella precedente, &amp; anchora $opra la $econda petitione, e pero $eguitati.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XXVI. PETITIONE V.</HEAD>
+<p>Si<I>melmente adimandamo, che ne$ta conce$$o quel corpo e$$er men graue dun altro
+$econdo el $ito, ouer luoco, qu&atilde;do che per el de$c&etilde;$o di quello altro, nell'altro braz
+zo della libra in lui $eguita il moto contrario, cioe, che da lui uien elleuato in$u$o uer$o
+il ciclo, &amp; &eacute; conuer$o.</I> S.A. Q<I>ue$ta &egrave; co$a troppo chiara da concedere.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XXVII. PETITIONE VI.</HEAD>
+<p>An<I>chora adimandamo, che ne $ia conce$$o, niun corpo e$$er graue in $e mede$i-
+mo.</I> S.A. Q<I>ue$ta uostra petitione non intendo.</I> N. C<I>ioe, che l'acqua nella
+acqua, il uino nel uino, l'olio nel olio, &amp; l'aere nel aere non e$$ere di alcuna grauita.</I>
+S.A. E <I>ue ho inte$o, &amp; &egrave; co$a conce&szlig;ibile, perche la $perientia nel manifesta, $i che, $e
+guitati.</I> N. N<I>on ci &egrave; altra co$a da adimandare &agrave;.</I> V. S. <I>diman, piacendo &agrave; Iddio, in-
+traremo nelle propo$itioni.</I> S. A. S<I>aranno propo$itiom a$$ai.</I> N. N<I>on troppo
+$ignore.</I> S. A. C<I>redeti, che le$pediremo dimane.</I> N. N<I>&otilde; credo Signore, che le $pe
+diremo n&atilde;che fra diman, e l'altro.</I> S.A. B<I>&etilde; andate, ritornate da mattina &agrave; bon'hora.</I>
+<pb n=87>
+<HEAD>QVESITO. XXVIII. PROPOSITIONE
+PRIMA.</HEAD>
+<p>SIGNOR AMBASCIATORE. H<I>or $eguitati Tartaglia que$te uo$tre
+propo$itioni, ouer conclu$ioni con$equentemente l'una drieto all'altra, &amp; $otto
+breuita.</I> NICOLO.
+<p>La <I>proportione della grandezza di corpi de un mede$imo genere, &amp; quella del-
+la lor potentia &egrave; una mede$ima.</I> S.A. D<I>atemi uno e$$empto.</I> N. S<I>iano li dui
+corp&igrave;.a.b. &amp;. c. de uno mede$imo genere, &amp; $ia.a.b. maggiore, &amp; $ia la potentia del
+corpo.a.b.la.d.e.&amp; quella de corpo.c.la.f. Hor dico che quella proportione, che &egrave; dal
+corpo.a.b.al.corpo.c. quella mede$ima &egrave; della potentia.d.e.alla potentia.f. Et $e po&szlig;i-
+bile &egrave; e$$er altramente (per l'auer$ario) $ia che la proportione del corpo.a.b.al corpo.
+c. $ia menore di quella della potentia.d.e.alla potentia.f. Hor $ta del corpo.a.b. (mag-
+giore) compre$o una parte eguale al corpo.c.menore, quale $ia la parte.a. &amp; perche
+la uertu, ouer potentia del compo$ito &egrave; compo$ta dalla uertu di componenti. Sia adun-
+que la uertu, ouer potentia della parte.a.la.d. &amp; la uertu, ouer potentia del re $iduo. b
+de nece&szlig;ita $ara la re$tante potentia.e.et perche
+la parte.a.&egrave; tolta egual al.c.la potentia.d. (per
+il conuer$o della. 7. diffinitione) $ara eguale alla
+potentia.f.&amp; la proportione de tutto il corpo.
+a.b.alla $ua parte.a. (per la $econda parte della.
+7. del quinto di Euclide) $ara, $i come quella del
+mede$imo corpo. a. b.al corpo.c. (per e$$er.a.
+egual al.c.) &amp; $imilmente la proportione della
+potentia.d.e.alla potentia.f.$ara, $i come quella
+della detta potentia.d. e. alla $ua parte.d. (per</I>
+<fig>
+<I>e$$er la.d.egual alla.f.) Adunque la proportione de tutto il corpo.a.b.alla $ua parte.
+a.$ara menore di quella di tutta la potentia.d.e.alla $ua parte.d. Adunque euer$amente
+(per la. 30. del quinto di Euclide) la proportione del mede$imo corpo.a.b. al re$iduo
+corpo.b. $ara maggiore di quella di tutta la potentia.d.e. alla re$tante potentia. e. la
+qual co$a $aria inconueniente, &amp; contra la opinion dell'auer$ario, il qual uol che la
+proportione del maggior corpo al menore $ia menore, di quella della $ua potentia alla
+potentia del detto menore. Adunque de$trutto l'oppo$ito rimane il propo$ito.</I> S. A.
+S<I>ta bene, $eguitati.</I> NIC.
+<HEAD>QVESITO. XXIX. PROPOSITIONE
+SECONDA.</HEAD>
+<p>La <I>proportione della potentia di corpi graui de uno mede$imo genere, &amp; quella
+della lor uelocita (nelli de$cen$i) $e conchiude e$$er una mede$ima, anchor quel-
+<pb>
+la delli lor moti contr arij (cioe delli lor a$cen$i) $e conchiude e$$er la mede$ima, ma tra$
+mutatiuamente.</I> S.A. E<I>$$emplificatemi tal propo$itione.</I> NIC.
+<p>Si<I>a anchora li dui corpi.a.b.&amp;.c.de uno mede$imo genere, &amp; di grandezza diuer
+$a, &amp; $ia lo.a.b.maggiore, &amp; $ia la potentia del.a.b.la.d.e.&amp; del.c.la.f. &amp; per-
+che il corpo di potentia, ouer grauita maggiore (per la $econda petitione) de$cende piu
+uelocemente, $ia adunque la uelocita nel de$cender del corpo.a.b.la.g.h. &amp; quella del
+corpo.c.la.</I> k. <I>hor dico, che la proportione della potentia. d. e. alla potentia. f. &amp; quella
+della uelocita.g.h.alla uelocita.</I>k.<I>e$$er una mede$ima, &amp; quella delli lor moti contrarij
+e$$er quella mede$ima, ma tra$mutatiuamente, cioe che la proportione della uelocita
+del corpo.a.b.alla uelocita del corpo.c.nel moto contrario (cioe nell'a$cendere) e$$er,
+$i come quella della potentia.f.alla potentia.d.e.ouer, come del corpo.c.al corpo.a.b.
+la qual co$a $e dimo$tra per il mede$imo modo, che fu dimo$trata la precedente, cioe
+$e la proportione della potentia.d.e.alla po
+tentia.f.non &egrave; (per l'auer$ario) $i come quel
+la della uelocita.g.h.alla uelocita.</I>k. <I>nece$$a
+riamente la $ara maggiore, ouer menore,
+hor poniamo che la $ia menore, della poten-
+tia.d.e.ne a&szlig;ignaremo la parte.d.eguale al-
+la.f.&amp; co$i della uelocita.g.h.ne a&szlig;ignare-
+mo la parte.g.eguale alla.</I>k. <I>&amp; arguiremo,
+come nella preced&etilde;te, dic&etilde;do che la pportio
+ne di tutta la potentia.d.e.alla $ua parte.d.
+$ara (per la $econda parte della. 7. del quin-</I>
+<fig>
+<I>io di Euclide) $i come quella della mede$ima potentia.d.e.alla potentia.f. (per e$$er la
+d.&amp;.f.eguale) &amp; $imilmente la proportione de tutta la uelocita.g.h.alla $ua parte.g.
+e$$er, $i come quella della mede$ima.g.h.alla.</I>k. A<I>dunque la proportione di tutta la po-
+tentia.d.e.alla $ua parte.d.$ara menore di quella di tutta la uelocita.g.h.alla $ua par-
+te.g. Onde (per la. 30. del quinto di Euclide) la proportione di tutta la mede$ima po-
+tentia.d.e.al $uo re$iduo.e.hauera maggior proportione, che tutta la uelocita.g.h.al
+$uo re$iduo.h.la qual co$a $aria contra la opinione dell'auer$ario qual $uppon&emacr;, che la
+proportione della maggior potentia alla menore e$$er menore di quella della maggior
+uelocita alla menore. Et con li mede$imi argomenti$e procederia quando che quel $up-
+pone$$e che la proportione della maggior potentia alla menore fu$$e maggiore di quel
+la della maggior uelocita alla menore, di$trutto adunque l'oppo$ito rimane il propo$i-
+to, hor per la $econda parte della no$tra conclu$ione, dico, che la proportione della ue-
+locita delli de$cen$i, &amp; delli contrari moti, cioe delli a$cen$i de detti corpi &egrave; una mede$i-
+ma, ma tra$mutatiuamente, cioe che la proportione della uelocita del corpo.a.b. e$$en
+do da qualche altra uertu impo$ta nell'altro braccio della libra in alto elleuato (ponia-
+mo per fin alla linea della direttione) alla uelocita del corpo.c.dalla mede$ima uertu,
+pur in alto elleuato per fin all mede$ima linea della direttione $ara, $i come quella del-
+la uelocita.</I>k.<I>alla uelocita.g.h.ouer della potentia.f.alla petentia.d.e.ouer del cor-</I>
+<pb n=88>
+<I>po.c.al corpo.a.b.perche quanta uertu, ouer potentia ha uncorpo graue per de$cen-
+dere al ba$$o, tantane ha anchora per re$i$tere al moto contrario, cioe &agrave; che il uole$$e
+tirare, ouer &agrave; leuare in alto adunque la potentia del corpo.a.b. per re$i$tere &agrave; che il uo
+le$$e elleuare in alto, $aratanto quanto la $opradetta.d.e.&amp; quella del corpo.c.$ara
+tanto quanto la $opradetta.f. Adunque quella uertu che nell'altro braccio della libra
+$ara atta ad elleuare co$i &agrave; pena il detto corpo.a.b.per fin alla linea della direttione,
+quella mede$ima $ara atta ad elleuare il detto corpo.c.tanto piu uelocemente (per fin
+alla detta linea della direttione) quanto che la $ua re$i$tentia $ara proportionalmente
+menore di quella del corpo.a.b.&amp; perche la detta re$i$tentia del detto corpo.c. e tan-
+to menore della re$i$tentia del corpo.a.b.quanto che la $ua potentia.f.della potentia.
+d.e. Adunque la uelocita del corpo.c. (nel moto contrario) alla uelocita del corpo.a.
+b.$ara, $i come la potentia.e.d.alla potentia.f.ouer come che il corpo.a.b.al corpo.
+c. che il propo$ito.</I>
+<HEAD>CORRELARIO.</HEAD>
+<p>Da <I>qui $e manife$ta qualmente la proportione della grandezza di corpi di uno
+mede$imo genere, &amp; quella della lor potentia, &amp; quella della lor uelocita nelli
+lor de$cen$i e$$er una mede$ima. Et $imilmente quella della lor uelocita nelli moti
+contrarij, ma tra$mutatiuamente.</I> S. AMBASCIATORE. E <I>ue ho inte$o,
+$eguitati pur.</I> NICOLO.
+<HEAD>QVESITO XXX. PROPOSITIONE III.</HEAD>
+<p>Se <I>$aranno dui corpi $implicemente eguali di grauita, ma ineguali per uigor del
+$ito, ouer po$itione, la preportione della lor potentia, &amp; quella della lor ueloci-
+ta nece$$ariamente $ara una mede$ima. Ma nelli lor moti contrarij, cioe nelli a$ceo-
+$i, la proportione della lor potentia, &amp; quella della lor uelocita $e afferma e$$er la
+mede$ima, ma tra$mutatiuamente.</I> S. AMB ASCIA. F<I>atemi la dimo$tratione di
+que$to.</I> NICOLO.
+<p>SIANO L<I>i dui corpi.a.&amp;.b. $implicemente eguali di grauita, &amp; $ia la libra.
+c. d. il cui centro, ouer $parto il ponto. e. &amp; $ia nella $trema parte del braz-
+zo.e.c.cioe in ponto.c.appe$o, &amp; $o$tentato il corpo.a.&amp; in uno altro luoco piu pro-
+pinquo al $parto nel mede$imo brazzo, hor $ia in ponto.f.ui $ia $o$tentato il corpo.b.
+Et &agrave; ben che que$ti dui corpi $tano $implicemente eguali di grauita, nondimeno (per
+la quarta petitione) il corpo.a. $ara (per uigor del luogo) piu graue del corpo. b.
+perche il de$cen$o di quello qual $ia lo.c.h. e manco obliquo del de$cen$o del corpo.b.
+qual $ia lo.f.g. (per la terza, &amp; quarta petitione) e$$endo adunque il corpo.a. piu
+graue, $econdo il $ito del corpo.b.$ara etiom piu potente, &amp; e$$endo piu potente (per
+la $econda petitione) nelli de$cen$i de$cendera piu uelocemente del corpo.b. &amp; nelli
+moti contr arij, cioe nelli a$cen$ipiu tardamente. Dico adunque che la proportione
+della lor uelocita nelli de$cen$i e$$er $imile &agrave; quella della loro potentia, &amp; quella delli lo-
+<pb>
+ro a$cen$i e$$er pur la mede$ima, ma tra$mutatiuamente, et per dimo$trar la prima par
+te, $ia la potentia del corpo.a.la.l. &amp; quella del corpo.b.la.m. &amp; la uelocita del corpo
+a. (nelli de$cen$i) la.n. &amp; quella del corpo.b.la.o. Dico che la proportione della ueloci-
+ta.n.alla uelocita.o.e$$er, $i come quella della potentia.l.alla potentia.m.la qual co$a $e
+dimostra, $i come la precedente, cioe $e po&szlig;ibil fu$$e, che la proportione della poten-
+tia.l.alla potentia.m. (per l'auer$ario) pote$$e e$$er menore di quella della uelocita.n.
+alla uelocita.o.$umendo della potentia.l.la parte.p.eguale alla.m. &amp; della uelocita.n.la
+parte.q.eguale alla.o.&amp; arguendo, come nella precedente, cioe che la proportione di
+tutta la potentia.l. alla $ua parte.p. (per la. 7. del quinto di Euclide) $ara menore di
+quella di tutta la uelocita.n.
+alla $ua parte.q. Onde (per
+la. 30. del quinto di Euclide)
+la proportione della mede$i
+ma potentia. l. all'altra $ua
+parte, ouer re$iduo.r.haue-
+ra maggior proportione di
+quello, che hauera tutta la
+uelocita.n.all'altra $ua par
+te, ouer re$iduo.s.la qual co
+$a $aria inconuem&etilde;te, et con
+tra la opinione dell'auer$a-
+rio, qual $uppone che la pro
+porclone della maggior po-
+tentia alla menore, e$$er me
+nore di quella dellamaggior
+uelocita, alla menore, &amp; il
+mede$imo inconueniente $e-</I>
+<fig>
+<I>guiria quando che l'auer$ario, $uppone$$e che la proportione della potentia.l.al-
+la potentia.m. fu$$e maggiore di quella della uelocita.n.alla uelocita.o. distrutto adun
+que l'oppo$ito rimane il propo$ito. La $econda parte $e ri$olue, ouer argui$$e, $i come
+nella precedente, cioe che quella potentia, che nell'altro brazzo della libra (poniamo
+in ponto.d.) $ara atta ad ellcuare il corpo.a.per fin alla linea della direttione, cioe in
+ponto.</I>k.<I>quella mede$ima $ara atta ad elleuare tanto piu uelocemente il corpo.b.per fi
+na al ponto. 1. quanto che la potentia del detto corpo.b. (qual'&egrave; la.m.) &egrave; menore della
+potentia del corpo.b. (qual'&egrave; la.l.) perche quanto che la potentia d'un corpo &egrave; menore
+tanto men re$i$te al moto contrario, &amp; econuer$o, adunque la uelocita del corpo.b. &agrave;
+quella del corpo.a. (nelli a$cen$i) $ara, $i come quella della potentia.l.alla potentia. m.
+che &egrave; il $econdo propo$ito.</I> S. AMB. Q<I>ue$ta &egrave; stata a$$ai bella propo$itione, ma
+$eguitati pur.</I> NIC.
+<pb n=89>
+<HEAD>QVESITO XXXI. PROPOSITIONE IIII.</HEAD>
+<p>La <I>proportione della potentia di corpi$implicemente equali in grauita, ma ine-
+quali per uigor del$ito, ouer po$itione, &amp; quella delle lor di$tantie dal $parto,
+euer centro della libra, $e approuano e$$er equali.</I> S.A. D<I>atime uno e$$empio.</I> N.
+<p>Si<I>ano li dui corpi.a.&amp;.b.della figura precedente $implicemente equali in grauita
+&amp; $ia la libra.c.e.d.el centro, ouer $parto della quale $ia el ponto.e.&amp; $ia appe$o
+el corpo.a. in ponto.c.&amp; lo corpo.b.nel ponto.f.come nella figura precedente appa-
+re. Dico, che la proportione della potentia del corpo.a. (quale $ia la.l.) alla potentia
+del corpo.b. (quale $ia la.m.) e$$er $imile &agrave; quella, ch'&egrave; dalla di$tantia, ouer brazzo.e.
+c.alla distantia, ouer brazzo.e.f.&amp; tutto que$to $i approua$econdo lordine della pre
+cedente, cioe, $e la proportione della di$tantia, ouer brazzo. c. e. alla distantia, ouer
+brazzo.f.e.non &egrave; (per lauer$ario, $i come quella, ch'&eacute; dalla potentia.l.alla poteutia.m.
+adunque nece$$ariamente $ara maggiore, ouer minore, hor $ia prima ($e po&szlig;ibil &egrave;) me
+nore $ia del brazzo, ouer di$tantia.c.e.maggiore cauato el brazzo, ouer distantia.e.
+f.menore dalla banda uer$o.c.quale $ia la.c.x.&amp; dalla potentia.l.ne $ia cauata la par-
+te.p.equal alla.m. Adunque per la. 7. del quinto di Euclide) la proportione di tutta la
+distantia, ouer brazzo.e.c.alla $ua parte.c.x.hauera menor proportione, di quello,
+che hauera tutta la potentia.l.alla $ua parte. p. Onde per la. 30. del quinto di Euclide)
+la proportione del brazzo, ouer distantia.c.e.alla restante di$tantia, ouer bra</I>zz<I>o. e.
+x.hauera maggior proportione di quello hauera la potentia.l.alla re$tante pot&etilde;tia.r.
+la qual potentia.r.uerria ad e$$er la potenza del mede$imo corpo.b. $tante nel ponto
+x.la qual co$a $aria inconueniente, perche, $e la proportione della maggiore di$tantia
+dal $parto alla menore (per lauer$ario) hauera maggior proportione, che la maggior
+potentia alla menore, que$to doueria $eguire in ogni po$itione, &amp; tamen$e uede occor-
+rere al contrario, cioe, che la proportione della di$tantia.c.e.alla di$tantia.e. x. $aria
+maggiore di quella della potentia.l.alla potentia del corpo.b.nel $ito, ouer luoco, do-
+ue.x.di$trutto adunque lo oppo$ito rimane il propo$ito.</I>
+<HEAD>CORRELARIO.</HEAD>
+<p>Da<I>lle co$e dette, &amp; dimostrate, $e manife$ta non $olamente la proportione delle
+di$tantie dal $parto nel bra</I>zz<I>o della libra, &amp; quella delle pot&etilde;tie di cor pi $im
+plicementi equali in grauita, in tai$iti, ouer luochi, &amp; $imelmente la uelocita de quelli
+nelli dc$cen$i e$$er una mede$ima, ma anchora li lor de$cen$i, &amp; anchora li loro a&szlig;c&etilde;$i
+o&szlig;eruano la mede$ima, perche qual proportione &egrave; dal bra</I>zz<I>o.e.c.al brazzo.e.f.tala
+&egrave; dal curuo de$cen$o.c.h.al curuo de$cen$o.f.g.&amp; $imelm&etilde;te del curuo a$$en$o. c.</I>k.<I>al
+curuo a$$cen$o.f.i.pche li dette de$cen$i, &amp; a$$cen$i uengono &agrave; e$$er cadauno de loro la
+quarta parte della circonferentia de dui ceochij. delli quali el $emidiametro del mag-
+giore uerria &agrave; e$$er el brazzo, ouer di$tantia.e.c.et del menore el brazzo, ouer di$t&atilde;
+tia.e.f.</I> S.A. A<I>nchor que$ta &eacute; $tata una bella propo$itione $eguitati.</I> N.
+<foot>Z</foot>
+<pb>
+<HEAD>QVESITO XXXII. PROPOSITIONE V.</HEAD>
+<p>Qv<I>ando, che la po$itione de una libra de brazzi equali $ta nel $ito della equali-
+ta, &amp; nella i$tremita de l'uno, e l'altro brazzo ui $iano appe$i corpi $implice-
+mente equali in grauita, tal libra non $e $eparara dal detto $ito della equalita, &amp; $e per
+ca$o la $ia da qualche altro pe$o in luno de detti bra</I>zz<I>i impo$to $eparata dal detto $i-
+to della equalita, oueramente con la mano, remo$$o quel tal pe$o, ouer mano, tal libra
+de nece&szlig;ita ritornara al detto $ito della equalita.</I> S. A. Q<I>ue$ta &egrave; quella Que$tione,
+della quale uoi dite, che manca Ari$totile nelle $ue Que$tioni Mechanice.</I> N. C<I>o$i &egrave;
+Signore.</I> S.A. M<I>olto haro &agrave; caro &agrave; intendere la cau$a di tal effetto, e pero $eguita-
+te.</I> N. S<I>ia e$$empi gratia la libra.a.c.b.el centro della quale $ia il ponto. c. &amp; $ia el
+bra</I>zz<I>o.a.c.equale al bra</I>zz<I>o.b.e.&amp; stia nel $ito della equalita, come $e prepone. Et
+che nella i$tremita de luno, e laltro bra</I>zz<I>o ui$ia appe$o uno corpo (poniamo el cor-
+po.a.&amp;.a.) li quali corpi$iano $implicemente equali in grauita. Dico che la detta li-
+bra (per la impo$itione de detti corpi) non $e $eparara dal detto $ico della equalita, &amp;
+$e pur quella fu$$e $eparata dal detto $ito, &ograve; per la impo$itione di qualche altro pe$o,
+ouer con la mano, remo$$o che $ia quel tal imposto pe$o, ouer mano, tal libra de nece&szlig;i
+ta ritornara al detto $ito della equalita. La prima parte &egrave; manife$ta, perche li detti dui
+corpi $ono $implicemente di equal grauita (dal pre
+$uppo$ito) et $imelm&etilde;te $ono equalmente graui per
+uigor del $ito, per la quarta petitione (per e$$er li
+loro de$cen$i equalmente obliqui) e pero e$$endo
+quelli $i per uigor del $ito, come che $implicem&etilde;te
+duna equal grauita, e potentia, e pero niun de loro
+fara atto &agrave; poter elleuar l'altro, cioe &agrave; farlo a$cen
+dere di moto contrario, e pero restaranno nel me-
+de$imo $ito della equalita.</I> S.A. Q<I>ue$to ue credo
+&amp; ue lo haueria largamente conce$$o $enza altra</I>
+<fig>
+<I>demon$tratione, per e$$er co$a naturale. Ma $eguitati la $econda parte, la qual me pare
+molto piu a$trata, ouer lontana dal no$iro intelletto naturale dell'altra.</I> N. P<I>er la $e
+condu parte $ia pur anchora la libra.a.c.b.de braz
+zi equali et nella i$tremita de quelli $iano pur ap-
+pe$i li dui corpi.a.et.b.$implicemente equali in gra
+uita, la qual librap le ragioni di $opra adutte $tara
+nel $ito della equalita, come di $otto appar &itilde; figura.</I>
+<fig>
+<p>HOR <I>e$$endo $pinto el brazzo.a.c.al ba$$o con la mano, ouer per la impo$itio
+ne di qualche altro pe$o $opra el corpo.a.remo$$o uia la mano, ouer quel tal
+pe$o, el brazzo di tal libra rea$cendera, &amp; ritornera al $uo primo luoco della <*>quali-
+ta, &amp; per a&szlig;ignar la cau$a propinqua di tal effetto, fla de$critto $opra el centro.c. el
+cerchio.a.c.b.f. per el uiazzo, che fariano li detti dui corpi alzando, ouer arba$$ando
+li brazzi della detta libra, &amp; $ia tirata la linea della direttione, quale $ia la.e.f. &amp; $ia
+diui$o l'arco.a.f.in quanti parti equali $i uoglia (hor $ia in quattro) nelli trei ponti,</I>
+<pb n=90>
+<I>q.$.u.&amp; in altre tante $la anchor diui$o l'arco.e.b. nelli trei ponti.i.l.n. &amp; dalli detti
+trei ponti.n.l.i.$iano tirate le tre linee.n.o.l.m.&amp;.i.</I>k.<I>equidi$tante al$ito della equa-
+lita, cioe al diametro, ouer linea.a.b.le quale $egaranno la linea.e.f. della direttione ne
+li tre ponti.z y.x. Simelmente dalli tre ponti.q.$.u.$iano tirate le tre linee.q.p.$.r.&amp;.
+u.t.pur equidi$tante alla mede$ima linea.a.b.le quale $egaranno la mede$ima linea del
+la direttione.e.f.nelli trei ponti.&amp;.</I><36>.<38>. E<I>t dapoi $ia arba$$ato con la mano il corpo.a.
+(ouer con la impo$itione di qualche altro pe$o) per fin al ponto.u. &amp; laltro corpo.b.
+(&agrave; quel oppo$ito) in tal po$itione $e trouar a e$$er a$$e$o de moto contrario per fin al
+ponto.i. Onde per queste co$e co$i di$po$ite ueniremo ad hauer diui$o tutto el de$cen$o
+a.u.fatto dal detto corpo.a.nel di$cendere in ponto.u.in tre de$cen$i, ouer parti equa
+li, le quale$ono.a.q.q.$.&amp;.$.u.&amp; $imelmente tutto el de$cen$o.i.b. qual faria il detto
+corpo.b.nel di$cendere, ouer ritornare al$uo primo luoco (cioe in ponto.b.) uerra ad
+e&szlig;er diui$o in trei de$cen$i, ouer in tre parti equalile quali $ono.i.l.l. n. &amp;.n.b. &amp; ca-
+dauno de que$ti tre, &amp; tre partiai de$cen$i capi$$e una parte della linea della direttio-
+ne, cioe il de$cen$o dal.a.al.q.piglia, ouer capi$$e della linea della direttione la parte.e.
+&amp;.&amp; lo de$cen$o.q.$.capi$$e la parte.&amp;.</I><36>. <I>&amp; lo de$cen$o.$.u.capi$$e la parte.</I> <36>. <38>.
+<I>&amp; laltro de$cen$o, che re$ta &agrave; de$cendere al detto corpo.a.cioe el de$cen$o. u.f.capi&szlig;e
+la linea, ouer parte.</I><38>.<I>f. Et $imelmente el de$cen$o del corpo.b. dal ponto.i. al ponto.l.
+capi$$e della mede$ima linea della direttione la parte.x.y.&amp; nel de$cen$o dal ponto.l.
+al ponto.n.capi$$e la parte.y.z.&amp; dal ponto.n.al ponto.b.capi$$e la parte.z.c.et tue
+te que$te parti$ono fra loro inequale, cioe la parte.c.z. &egrave; maggiore della.z.y.&amp; la. z.
+y.della.y.x.&amp; la.y.x.della.x.e.&amp; $imelmente la parte. c. &amp;. &egrave; maggiore della par-
+te.&amp;.</I><36>.<I>&amp; la parte.&amp;.</I><36>.<I>della parte.</I><36>.<38>.<I>&amp; la.</I><36>.<38>.<I>della.</I><38>.<I>f.&amp; tutto que$to facil-
+mente Geometrice $i puo prouare, &amp; $imelmente $e puo prouare, la parte.</I> <38>.<I>f. e$$ere
+equale alla porte.e.x.&amp; la parte.</I><38>.<36>.<I>alla parte.x.y.&amp; la parte.</I><36>.<I>&amp;.alla parte.y.z.
+&amp; la parte.&amp;.c.alla parte.z.c. Hor per tornare al no$tro propo$ito. Dico, che il cor
+po.b.$tante quel nel ponto.i.uien &agrave; e$$er piu graue, $econdo il $ito del corpo. a. stante
+quello in ponto.u. (come di$otto appar in figura) perche il de$cen$o del detto corpo
+b.dal ponto.i.nel ponto.l. &egrave; piu retto del de$cen$o del corpo.a. dal ponto. u. nel ponto
+f. (per la $econda parte della quarta petitione) perche capi$$e piu della linea della di-
+rettione, cioe, che nel de$cendere il detto corpo.b. dal ponto. i. nel ponto.l. lui capi$$e,
+ouer piglia della linea della direttione, la parte.x.y.&amp; il corpo.a. nel di$cendere dal
+ponto.u.nel ponto.f.lui caperia della detta linea della direttione, la parte.</I><38>.<I>f.&amp; per-
+che la parte.x.y. &eacute; maggiore della linea, ouer parte.</I><38>.<I>f. (per la. 17. diffinitione) piu
+obliquo $ara il de$cen$o dal ponto.u.al ponto.f.di quello dal ponto.i.al ponto.l. Onde
+(per la $econda parte della quarta petitione) il corpo.b.in tal po$itione $ara piu gra-
+ue $econdo il $ito del corpo.a.e&szlig;endo adunque piu graue, leuando uia lo impo$to pe$o,
+ouer la mano dal corpo.a. (per il conuer$o della quinta petitione) lui fara rea$cende-
+re di moto contrario il detto corpo. a.dal ponto.u.al ponto.$. &amp; lui de$cendera dal
+ponto.i.nel ponto.l.nel qual ponto.l. lui uenira &agrave; trouar$e anchora piu graue del det
+to corpo.a.$econdo el $ito, perche il detto corpo.a. $tante nel ponto. $. hauera il de-
+$cen$o.$.u.piu obliquo del de$cen$o.l. n. del corpo. b. perche capi$$e men parte della</I>
+<foot>Z <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>detta linea della direttione, cioe, che la parte.</I><36>.<38>. <I>&egrave; menore della parte.y.z. Onde per
+le ragioni di $opra adutte, el detto corpo.b.fara elleuare il detto corpo.a. &amp; a$cende-
+re nel ponto.q.&amp; lui de$cendera nel ponto.n.nel qual ponto.n.el mede$imo corpo. b.
+$i trouara pur piu graue anchora, $econdo il $ito del corpo.a.perche il de$cen$o dal.q.
+in.s.&egrave; piu obliquo del defcen$o dal ponto.n.nel ponto.b. per e$$er la parte.z.c.maggio
+re della parte.&amp;.</I><36>. E <I>pero (per le ragioni di $opra adutte) el detto corpo.b.fara re-
+a$cendere il detto corpo.a.al ponto.a. ($uo primo, &amp; condecente luoco) &amp; lui mede$i
+mamente de$cendara nel ponto.b.pur $uo primo,
+&amp; condecente luoco, cioe nel $ito della equalita,
+nel qual $ito li detti dui corpi$e trouar anno (per
+le ragioni aduttenella prima parte di que$ta) e-
+gualmente graui $econdo el $ito, &amp; perche $ono
+anchora $implicemente egualmente graui, $e con
+$eruarano nel detto luoco, come di $opra fu det-
+to, &amp; approuato, che &egrave; il no$tro propo$ito.</I>
+S. A. Q<I>ue$ta &egrave; $tata una bella demostratione,
+ma$e ben me arricordo, uoi dice$ti anchor $opra
+la detta prima que$tion Mechanica de Ari$toti-
+le, che quelle $ue due conclu$ioni, che lui ui aduce
+in fine e&szlig;er fal$e.</I> N. E<I>glie il uero.</I> S.A. P<I>er</I>
+<fig>
+<I>che ragione.</I> N. L<I>a ragione di tal particolarita, ouer oppo$itioni $e uerifica-
+ranno nella $equente propo$itione, mediante alcuni correlarij, che dalle co$e dette, &amp;
+dimostrate nella precedente $i manife$tano, delli quali il primo &egrave; que$to.</I>
+<HEAD>CORRELARIO.</HEAD>
+<p>Da<I>lle co$e dette, et dimostrate di $opra, $e manife$ta qualmente un corpo graue in
+qual $i uoglia parte, che lui$e parta, ouer remoui dal $ito della equalita lui $i fa
+piu leue, ouer leggiero $econdo el $ito, ouer luoco, &amp; tanto piu, qu&atilde;to piu$ara remo&szlig;o
+da tal $ito, e$$empi gratia. El corpo.a.$i trouara e$$er piu leue nel ponto.u.chi nel p&otilde;
+to.s.et nel p&otilde;to.s.piu che nel p&otilde;to.q.&amp; nel ponto.q.che nel ponto.a.$ito della equali-
+ta, <21> cau$a della uarieta di de$cen$i, cioe, che luno &egrave; piu obliquo dell'altro, cioe el de$cen
+$o.u f.ui&etilde; &agrave; e&szlig;er piu obliquo del de$c&etilde;$o.$.u.perche la parte.f.</I><38>.<I>della direttione, &egrave; me
+nore della.</I><38>.<36>.<I>et co$i el de$c&etilde;$o.$.u.ui&etilde; &agrave; e&szlig;er piu obliquo del de$c&etilde;$o.q.s. <21>che la par
+te.</I><38>.<36>.<I>&egrave; menore della parte.</I><36>.<I>&amp;.&amp; lo de$c&etilde;$o.q.$.ui&etilde; &agrave; e$$er piu obliquo del de$cen-
+$o.a.q.perche la parte.</I><36>.<I>&amp;.&egrave; menore della parte.&amp;.c.&amp; per le mede$ime ragioni $i
+manife$ta del corpo.b.cioe, che quello $ara piu leue nel p&otilde;to.i.che nel p&otilde;to.l.&amp; nel po
+to.l.che nel ponto.n.&amp; nel ponto.n.che nel ponto.b.$ito della equalita.</I>
+<HEAD>CORRELARIO SECONDO.</HEAD>
+<p>An<I>chora per le co$e dette, &amp; dimostrate $e manife$ta, che remuouendo$i li detti
+dui corpi dal de<*>o $ito della equalita, cioe luno &itilde; giu$o, et laltro in$u$o, anchor</I>
+<pb n=91>
+<I>che l'uno, e l'altro $ia fatto piu leue $econdo il $ito, tamen in ogni po$it&igrave;one men leue $i
+trouara quello che $ara in alto elleuato di quello, che $i trouara al ba$$o oppre$$o, &amp;
+que$to &eacute; manife$to per la argomentatione di $opra adutta, cioe che il corpo.b.nel $ito,
+ouer ponto.i.e$$er piu graue del corpo.a.nel $ito, ouer ponto.u.&amp; co$i nelli altri $iti
+$uperiori $i trouara piu graue del corpo.a.nelli $iti inferiori, $imili.</I> S.A. E <I>ue ho
+inte$o, $eguitati.</I> NICOLO.
+<HEAD>QVESITO. XXXIII. PROPOSITIONE VI.</HEAD>
+<p>Qv<I>ando che la po$itione d'una libra de bracci eguali $ia nel $ito della egualita, &amp;
+che nella i$tremita dell'uno &egrave; l'altro brazzo ui $iano appe$i corpi $implicemen
+<*>e ineguali di grauita, dalla parte doue $ara il piugraue $ara sforzata &agrave; declinare per
+fin alla linea della direttione.</I> S.A. A <I>me non pare che que$ta uo$tra propo$itione po$
+$a e$$er uniuer$almente uera, &amp; que$to uoglio che uoi mede$imo il confe$$ati perche uoi
+$apeti che nel Correlario precedente haueti conchiu$o, che remouendo$i li detti dui cor
+pi.a.&amp;.b. (dalla figura della precedente propo$itione) dal $ito della egualita, cioe l'u-
+no in giu$o, &amp; l'altro in$u$o, anchor che l'uno &egrave; l'altro $ia fatto piu leue, ouer leggero,
+$econdo il $ito, tamen in ogni po$itione men leue $i trouara quello, che $ara in alto elle-
+uato di quello, che $i trouara quello, che $ara &agrave; ba$$o inclinato.</I> N. E<I>glie il uero Si-
+gnore.</I> S.A. S<I>e que$to &egrave; uero, eglie da credere, anci da tener per fermo, che chi impo
+ne$$e $opra al corpo.a.&agrave; ba$$o inclinato, un'altro corpetto qual in grauita fu$$e eguale
+&agrave; quella differentia, che il corpo elleuato &egrave; piu graue, $econdo il $ito del corpo &agrave; ba$$o
+inclinato, che cadauno de loro re$taria nel proprio luoco doue $i troua$$e, &amp; accio me-
+glio me intendiati, uoi $apeti che il corpo.b.della figura della precedente propo$itione,
+$tante elleuato per fin al ponto.i. (come in quello appare) &amp; il corpo.a.&agrave; ba$$o inclina
+to per fin al ponto.u.uoi approua$ti il detto corpo.b.in tal $ito e$$er piu graue del cor
+po.a.</I> N. S<I>ignore eglie il uero.</I> S.A. A<I>dunque conchiudo che chi impone$$e in tal
+$ito un'altro corpetto $opra alcorpo.a.qual fu$$e preci$amente di tanta grauita, quan
+to, che &egrave; la differ&etilde;tia, che &egrave; fra li detti dui corpi.a.&amp;.b.in tal po$itione li detti dui cor
+pire$tariano fermi, &amp; $tabili in tal po$itione, perche in tal$ito $e trouariano egualmen
+te potenti, cioe il corpo.b.non $aria $officiente &agrave; far rea$cendere il detto corpo.a.al $i-
+to della egualita, per e$$er il detto corpo.a. (per uigor di quel corpetto aggionto) tan-
+to graue &egrave; potente quanto lui, cioe che per quel tanto che il detto corpo.b. &egrave; piu poten-
+te, ouer graue per uigor del $ito del corpo.a.per quel tanto $ara piu graue il detto cor
+po.a.del detto corpo.b.per uigore della grauita di quel $implice corpetto aggiontoui
+$opra, per ilche il detto corpo.b.non $ara atto &agrave; far rea$cendere il detto corpo.a.al $i-
+to della egualita, &amp; manco il corpo.a.$ara atto &agrave; potere piu elleuare il detto corpo.b.
+del $ito.i.e pero l'uno &egrave; l'altro de nece&szlig;ita non $e potra partire di tal $uo luoco, cioe il
+corpo.a.con la gionta di quell'altro corpo, non potra rea$cendere al $ito della eguali-
+ta, ne manco potra de$cendere alla linea della direttione, cioe al ponto.f.come $e con-
+chiude nella uostra propo$itione, &amp; pur il detto corpo.a.in$ieme con quell'altro cor-
+petto aggionto, $aria $implicemente piu graue del corpo.b.e per tanto non poteti ne-
+<pb>
+gare che tal uo$tra propo$itione non $ia fal$a in quanto al generale, eglie ben uero, che
+$e la grauita di quel corpetto che fu$$e aggionto $opra al detto corpo.a.fu$$e maggiore
+della grauita, nella quale il corpo.b.&egrave; piu graue per uigor del $ito del corpo.a. $eguiria
+quello che nella detta uo$tra propo$itione $e conchiude, &amp; $e per ca$o tal grauita di cor
+petto fu$$e menore di detta differentia, tal corpo.b.faria a$cendere il detto corpo.a.in
+un'altro $ito piu alto del ponto.u. $econdo che piu, ouer men $car$eza$$e la grauita di
+tal corpetto della detta differentia che &egrave; fra loro per uigor del $ito.</I> N. Q<I>ue$ta oppo
+$itione di</I> V.S. <I>certamente &egrave; molto $peculatiua, &amp; bella, nondimeno auerti$co quella,
+che $e ben il corpo.b.in tal $ito.i.$ia piu graue del corpo.a.nel $ito.u.la differentia di
+que$te due grauita ineguale &egrave; tanto piccola, ouer minima, ch'eglie impo&szlig;ibile &agrave; potere
+ritrouare una co$i piccola, ouer minima differentia fra due quantita ineguale.</I> S. A.
+Q<I>uesto che haueti detto mi pare una co$a molto ab$orda da dire, &amp; manco da crede-
+re, perche e$$endo la quantita continua diui$ibile in infinito, eglie una materia &agrave; uoler
+dire, che il $ia impo&szlig;ibile &agrave; dare un corpettino di tanta poca quantita, &amp; grauita, quan
+to che &egrave; la differentia che &egrave; fra la grauita del corpo.b.nel $ito.i.&amp; quella del corpo.a.
+nel $ito.u.</I> N. S<I>ignore la ragione &eacute; quella che ne chiari$$e le co$e dubbio$e, &amp; che ne
+di$cerne il uero dal fal$o.</I> S.A. E<I>glie il uero.</I> N. S'<I>eglie il uero, nanti che</I> V.S. <I>dia
+a$$oluta $ententia alla mia propo$itione quella a$colti prima le mie ragioni.</I> S.A. S<I>e-
+guitati, &amp; dite cio, che ui pare.</I> N. S<I>ia e$$empi gratia, la mede$ima libra.a.b.c.della
+precedente propo$itione, nelle istremita, della quale $iano pur appe$i li dui corpi.a.
+b.eguali $implicemente in grauita, &amp; $ia abba$$ato con la mano il corpo.a.&amp; elleuato
+il corpo.b.come di $otto appare in figura. Dico che in tal $ito, il corpo.b. &egrave; piu ponde-
+ro$o, ouer graue per uigor del $ito del corpo.a.&amp; che la differentia che &egrave; fra le grauita
+de questi dui corpi, eglie impo&szlig;ibile &agrave; poterla dar, ouer trouar fra due quantita ine-
+guale, &amp; per dimo$trar questa propo$itione. Tiro le due rette linee.a.h.&amp;.b.d.per-
+pendicolare uer$o il centro del mondo, &amp; tiro anchora le due linee.a.l.&amp;.b.m.contin
+gente il detto cerchio, che de$criue li brazzi della libra, l'una nel ponto.a.&amp; l'altra
+nel ponto.b. Et de$criuo anchora una parte de una circonferentia d'un cerchio, contin
+gente il mede$imo cerchio.a.e.b.in ponto. b.la qual $ia pur d'un cerchio $imile, &amp; e-
+guale al mede$imo cerchio.a. e. b. la qual parte pongo che $ia la.b.z.tal che l'arco.b.
+z.uien &agrave; e$$er $imile, &amp; eguale all'arco.a.f.&amp; anchora $imilmente po$to, cioe nel me-
+de$imo $ito, ouer luoco, &amp; la linea.b.m.che continge, ouer tocca quello, &amp; perche la
+obliquita dell'arco.a.f. (per quello che fu detto $opra la terza petitione) uien mi$ura-
+ta, ouer con$iderata per meggio dell'angolo contenuto dalla perpendicolar.a.h. &amp; dal
+la circonferentia.a.f. in ponto.a. &amp; la obliquita dell'arco.b.f. uien mi$urata, ouer
+con$iderata per meggio dell'angolo contenuto dalla perpendicolar. b. d. &amp; dalla
+circonferentia. b. f. in ponto.b. adunque il corpo.b.in tal $ito ueneria ad e$$er tanto
+piu graue del corpo.a.quanto che il detto angolo (contenuto dalla perpendicolar.b.d.
+&amp; dalla circonferentia.b.f.in ponto.b.) $ara menore dell'angolo contenuto dalla per-
+pendicolar.a.b. &amp; dalla circonferentia.a.f.in ponto.a. &amp; perche il detto angolo.h.a.
+f.&egrave; preci$amente eguale all'angolo.d.b.z.&amp; lo detto angolo.d.b.z.uien ad e$$er tanto
+maggiore dell'angolo contenuto dalla detta perpendicolare,b.d.&amp; dalla circonferen-</I>
+<pb n=92>
+<I><*>a.b.f.in ponto.b.quanto che &eacute; l'angolo della contingentia delli dui cerchij.b.z.&amp;.b.
+f. in ponto. b. &amp; perche il detto angolo della detta contingentia &eacute; acuti&szlig;imo de tutti
+li angoli acuti de linee rette (come per la decima$e$ta del terzo di Euclide facilmente
+$i puo approuare) adunque la differentia, ouer proportione, che ca$ca fra l'angolo.
+h.a.f. &amp; l'angolo contenuto dalla perpendicolar.b.d. &amp; della circonferentia.b.f. in
+ponto.b.&egrave; menore di qual $i uoglia differentia, ouer proportione, che ca$car po$$a fra
+qual $i uoglia maggiore, &amp; menor quantita, &amp; co$i (per la terza petitione) la diffe-
+rentia della obliquita del de$cen$o.a.f.&amp; del de$cen$o.b.f.&amp; con$equentemente la di$-
+ferentia della detta grauita delli detti dui corpi.a. &amp;.b.$econdo il $ito &egrave; menore, del
+quale $i uoglia fra due quantita ineguale, e pero ogni piccola quantita corporea, che
+$ia aggionta $opra il corpo.a.nece$$ariamente in ogni $ito $ara piu graue del corpo.b.
+e pero non ce$$ara di de$cendere continuamente <21> fin alla linea direttione, cioe <21> uigor
+fin al ponto.f. &amp; co$i continuamente quello andara elleuando il corpo.b. per fin alla
+detta linea della direttione, cioe per fin al ponto.e.&amp; $e que$to $eguiria in tal $ito, co-
+me che nella $otto$critta figura appare tanto piu $eguiria nel $ito della egualita, nel
+qual $ito, ouer luoco non ui &egrave;, ouer $aria alcuna differentia, <21> uigor del $ito, ne <21> uigor
+delli lor de$cen$i, cioe che in tal $ito $ariano egualmente graui, e pero ogni piccola
+quantita di pe$o per minima, che $ia, che ui $ia impo$to dall'una delle bande di qual $i
+uoglia libra (cioe granda, ouer piccola de brazzi eguali) immediate fara declinare
+nece$$ariamente quella da quella mede$ima banda, ouer brazzo, &amp; continuara tal $u<*>
+declinatione (per le ragioni di $opra adutte) per fin alla linea della direttione, cioe
+per fin al ponto.f.la qual co$a $aria contra &agrave; quelle due conclu$ioni, che adduce Ari-
+$totile $opra la $ua prima que$tione Mecanica, delle quale altra uoltane parlai con
+Vo$tra Signoria, delle quale in l'una dice, che $ono alcuni pe$i, li quali impo$ti nel-
+le piccole libre, non $e fanno manife$ti con alcuna inclinatione al $en$o, &amp; che nel-
+le grande libre $e fanno manifesti, la qual conclu$ione, $umendola Mathematica-
+mente, cioe a$tratta da ogni materia, $aria fal$i&szlig;ima (per le ragioni di $opra adutte)
+perche $i nelle piccole, come nelle grande libre, da quella banda doue $ara po$to quel
+tal pe$o (per piccol che $ia) $ara sforzata &agrave; declinar per fina alla detta linea della di-
+rettione, e pero nella declinatione della piccola, &amp; in quella della granda, non $ara
+proportionalmente alcuna differentia, perche in luna, e l'altra la declinatione $ara
+per fina alla linea della direttione, il mede$imo $eguiria dell'altra $ua conclu$ione,
+cioe quando dice, che $ono alcuni pe$i, li quali $ono manife$ti in luna, &amp; l'altra
+$orte de libre, cioe nelle maggiori, &amp; nelle menori, ma molto piu nelle maggiori,
+la qual conclu$ione (per le ragioni di $opra adutte) $aria pur fal$a, perche, come
+detto in luna, &amp; l'altra fara declinare il brazzo della libra per fina alla linea
+della direttione.</I> S. AMBASCIATORE. Q<I>ue$te uo$tre ragioni, &amp; argo-
+menti $ono ottimi &egrave; buoni, nondimeno nelle libre naturale, ouer materiale il $i uede
+pur $eguire la maggior parte delle uolte, come che Ari$totile conchiude, &amp; dice,
+perche $e $opra qual $i uoglia libra (cioe granda, ouer piccola) ui $ara posto <*>-
+no grano, ouer $emenza di papauero, o altra $imile piccola quantita, rare libre $e
+ritrouara che per $i poca grauita, $acciano inclinatione $en$ibile, &amp; $i pur ni $e ne ri-
+<pb>
+trouard alcuna che faccia alcun $en$ibile $egno de declinatione, tamen non procedera
+per fina alla detta linea della direttione, &amp; non $olamente il detto gran de papauero
+non$ara atto &agrave; farla declinare per fin alla detta linea della direttione alcuna libra, ma</I>
+<fig>
+<I>nanche un gran di formento, qual &eacute; molto piu pondero$o, &amp; tutto que$to la $perientia
+lo manife$ta. Si che non $o che mi dire, perche da una banda per le uo$tre ragioni, &amp; ar
+gomenti, uedo, &amp; comprendo che uoi diceti il uero, &amp; dall'altra trouo per i$perientia
+$eguir tutto al contrario.</I> N. I<I>l tutto procede Signor, dalla materia, perche nelle li-
+bre con$iderate con la mente fuora de ogni materia il $uo $parto, polo, ouer a&szlig;is, $e $up
+pone un ponto indiui$ibile, et nelle libre materiale, tal $parto, ouer a&szlig;is ha $empre qual
+che corporal gro$$ezza in $e, la qual gro$$ezza, quanto &egrave; maggiore tanto men dilig&etilde;-
+te redu$$e la detta libra, &amp; $imilmente li brazzi delle libre imaginate (cioe ideale) $e
+$uppongano linee, cioe $enza larghezza, ne gro$$ezza, &amp; nelle libre materiale tai
+brazzi $ono di alcun metallo, ouer di legno, li quali brazzi quanto piu $ono corpulen-
+ti, &egrave; gro&szlig;i tanto men diligente reducano tal libre.</I> S.A. E <I>ue ho inte$o, $eguitati$e he
+ueti altra propo$itione de adure circa &agrave; que$tamateria.</I> NIC.
+<HEAD>QVESITO. XXXIIII. PROPOSITIONE VII.</HEAD>
+<p>Se <I>li brazzi della libra $aranno ineguali, et che nella i$tremita di cadauno de quelli
+ui $iano appe$i corpi$implicemente eguali in grauita dalla banda del piu l&otilde;go braz
+zo tal libra fara declinatione.</I> S. A. Q<I>ue$ta
+&egrave; co$a naturale.</I> N. A<I>nchor che la $ia co$a na
+turale uolendo procedere rettamente, bi$ogna
+a&szlig;ignar la cau$a di taleffetto.</I> S.A. S<I>eguitati.</I>
+N. S<I>ia la uerga, ouer libra.a.c.b.et $iail braz
+zo.a.c.piu longo del.c.b. Dico che e$$endo ap-
+pe$i corpi $implicemente eguali in grauita, nelli
+dui ponti.a.&amp;.b.tal libra declinara dalla par-
+te del.a. Perche e$$endo tirata la perpendicola-
+re.c.f.g. (cioe la linea della direttione) et e$$en</I>
+<fig>
+<pb n=93>
+<I>do circindle le due quarte parte de circuli, $opra el centro.c.le quale $iano.a.g. &amp;. b.
+f.&amp; e$$endo dutte dal ponto.a.&amp;.b.due linee contingente, le quale $iano.a.e.&amp;.b.d.
+Eglie manife$to langolo.e.a.g.della detta contingentia, e$$er menore de langolo. d. b.
+f.e pero manco obliquo &eacute; il de$cen$o fatto per.a.g. del de$cen$o fatto per. b. f, e pero
+(per la terza petitione) piu graue $ara il corpo.a.del corpo.b, in tal $ito, ch'&egrave; il pro-
+po$ito.</I> S. A. E <I>ue ho inte$o, $eguitati.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XXXV. PROPOSITIONE VIII.</HEAD>
+<p>Se <I>li brazzi della libra $aranno proportionali alli pe$i in quella impo$ti, talmen-
+te, che nel brazzo piu corto $ia appe$o il corpo piu graue, quelli tai corpi, ouer
+pe$i $eranno equalmente graui, $econdo tal po$itione, ouer $ito.</I> S.A. D<I>atime uno e$
+$empio.</I> N. S<I>ia come prima la regola, ouer libra,a.c.b. &amp; ui $iano appe$i. a.&amp;.b. et
+$ia la proportione del.b.al.a.$i come del brazzo.a.c.al brazzo.b.c. Dico, che tal li-
+bra non declinara in alcuna parte di quella, &amp; $e po&szlig;ibil fu&szlig;e (per lauer$ario) che de-
+cl inar pote$$e, poniamo che quella declini dalla parte del b.&amp; che quella di$cenda, &amp;
+tran$i$ca in obliquo, $i come $ta la linea.d.c.e.in luoco della.a.c.b.&amp; attaccatoui.d.co
+me.a.&amp;.e.come.b.&amp; la linea.d.f.de$cenda orthogonalmente, &amp; $imelmente a$cenda
+la.e.h. Hor eglie manife$to (per la. 16. &amp;. 29. del primo di Euclide) che li dui triango
+li.d.f.c.&amp;.e.h.c.e&szlig;er de angoli equali. Onde per la. 4. del $e$to di Euclide) quelli $a-
+ranno $imili, &amp; con$equentemente de lati proportionali, adunque la proportione del
+d.c.al.c.e.&egrave; $i come del.d.f.al.e.h.&amp; perche $i come del.d.c.al.c.e.co$i &egrave; dal pe$o.b. al
+pe$o.a. (dal pre$uppo$ito) adunque la proportione dal.d.f.al.e.b.$ara $i come dal pe-
+$o.b.al. pe$o.a.$ia adunque dal.c.d.tolto la parte.c.l.equale alla.c.b.ouer alla. c. e. &amp;
+$ia po$to. l. equale al. b. in grauita, &amp; de$cenda el perpendicolo. l. m. Adunque per-
+che eglie manife$to la. l. m. &amp; la. e. h. e$$er equale, la proportione della. d.
+f. alla. l. m. $ara$i come delle $implice grauita del corpo. b. alla $implice graui-
+ta del corpo. a. ouer della $implice grauita del corpo.l. alla $implice grauita del cor-
+po d. (perche li dui corpi.a.&amp;.d.$ono $uppo$tiuno mede$imo) &amp; $imelmente el cor-
+po.b.&amp;.l.per e$$er $uppo$ta la grauita del. l. equale alla grauita del. b.) e per tanto
+dico, che la proportione di tutta la.d.c.alla.l. c. $ara $i come la grauita del corpo.l.
+alla grauita del corpo.d. Onde $e li detti dui corpi graui, cioe.d.&amp;.l.fu$$eno $implice
+mente equali in grauita, stanti poi in limede$imi $iti, ouer luochi, doue, che al pre$en
+te uengono $uppo$ti, el corpo.d.$aria piu graue del corpo.l.$econdo el$ito (per la. 4.
+propo$itione) in tal proportione, qual &eacute; di tutto il brazzo.d.c.al brazzo.l.c.&amp; per
+che il corpo.l.&egrave; $implicemente (dal pre$uppo$ito) piu graue del corpo.d.$econdo la me
+de$ima proportione (cioe, $i come la proportione del brazzo.d.c.al brazzo.l.c.adun
+que li detti dui corpi.d.&amp;.l.nel $ito della equalita ueneranno ad e$$ere egualmente
+graui, perche per tanto quanto il corpo.d.&egrave; piu graue del corpo.l. per uigor del $ito,
+ouer luoco, per quel mede$imo el corpo.l. &egrave; $implicemente piu graue del corpo.d.e pe
+<*>o nel detto $ito della equalita uengono &agrave; restare egualment&egrave; graui. Adunque quella
+potentia, ouer grauita, che $ara $ufficiente ad elleuare il corpo.a.dal $ito della equali-
+ta, al ponto, doue che al pre$ente &egrave; (cioe per fin al ponto.d.) quella mede$ima $ara$o$a</I>
+<foot>AA</foot>
+<pb>
+<I>ficiente ad elleuare il corpo.l.dal mede$imo $ito della equalita al luoco, doue che al pre
+$ente &egrave;. Adunque $el corpo.b. (per lauer$ario) &egrave; atto ad elleuare il corpo. a. dal $ito
+della equalita per fin al ponto.d.el mede$imo corpo.b.$aria anchora atto, e $officiente
+ad elleuare il corpo.l.dal mede$imo $ito della equalita per fin al ponto, doue che al pre
+$ente &egrave;, el qual con$equente &eacute; fal$o, &amp; con-
+tra alla quinta propo$itione, cioe el corpo
+b. (qual &egrave; $upposto equale in grauita al
+corpo.l.) elleuaria il detto corpo. l. fuora
+del $ito della equalita, in $iti equali, cioe e-
+qualmente di$tanti dal centro.c.la qual co-
+$a &eacute; impo&szlig;ibile per la detta quinta propo-
+$itione, di$trutto adunque l'oppo$ito, rima
+ne il propo$ito.</I> S. A. Q<I>uesta &egrave; una a$-
+$ai bella propo$itione, ma el me pare, $e b&etilde;
+me arricordo, che Archimede Syracu$ano</I>
+<fig>
+<I>ne ponga una $imile, ma el non mi pare, che lui la dimo$tri per que$to uo$tro modo.</I>
+N. V<I>o$tra Signoria dice la uerita, anci di tal propo$itione, lui ne fa due propo$itio-
+ni, &amp; que$te $ono la quarta, &amp; quinta di quel libro, doue tratta delli centri delle co$e
+graue, &amp; in effetto tai due propo$itioni lui le dimostra $uccintamente per li $uoi prin
+cipij da lui per auanti po$ti, &amp; demostrati, &amp; perche tai $ui principij, ouer argomen
+ti.non $e conuegnariano in que$to trattato, per e&szlig;er materia alqu&atilde;to diuer$a da quel-
+la, ne appar$o in questo luoco de dimo$trare tal propo$itioni con altri principij, ouer
+argomenti piu conuenienti in que$to luoco.</I> S.A. E<I>ue ho inte$o $eguitati.</I> N.
+<HEAD>QVESITO XXXVI. PROPOSITIONE IX.</HEAD>
+<p>Se <I>$aranno due $olide uerghe, traui, ouer ba$toni di una $imile, &amp; equal longhez
+za, larghezza, gro$$ezza, &amp; grauita, &amp; che $iano appe$i in una libra talmente
+<*>he luno $tia equidi$tante al orizonte, &amp; laltro dependi perpendicolarmente, &amp; tal-
+mente anchora, che del termine del dependente, &amp; del mezzo dell'altro $ia una mede
+$ima di$tantia dal centro della libra, $econdo tal$ito, ouer po$itione ueneranno &agrave; e&szlig;ere
+equalmente graui.</I> S.A. N<I>on ue intendo, e pero datime uno e$$empio.</I> N. E<I>$$em-
+pi gratia. Siano li termini dellibrazzi della libra.b.&amp;.d.&amp; il $parto, ouer centro di
+quella il ponto.c.&amp; ui $iano attaccati li dui $olidi $imili, &amp; equali, come detto, delli
+quali luno ui $ia attaccato $econdo lordine del bra</I>zz<I>o della libra, cioe equidistanta-
+mente al orizonte qual $ia.f.e.del qual il $uo ponto di me</I>zz<I>o $ia el ponto.d.&amp; laltro
+$ia attaccato pendente perpendicolarmente qual $ia.b.g. &amp; $ia il termine del $uo at-
+taccamento il ponto.b.&amp; $ia che la di$tantia del ponto.b.al ponto. c. (centro della li-
+bra) $ia tanto, quanto ch'&egrave; dal ponto di mezzo de laltro $olido (cioe dal p&otilde;to.d.) al me
+de$imo ponto.c. Dico che li detti dui $olidi, in tal $ito, ouer po$itione $ono equalmen-
+te graui, &amp; que$to $e puo dimostrar in piu modi. El primo di quali &eacute; que$to, ch'eglie
+manife$to per le co$e dimostrate da Archimede in quello del centro della grauita, che</I>
+<pb n=94>
+<I>tanto pe$a il $olido.f.e.in tal po$itione nella detta libra, quanto che faria $e quello fu$-
+$e anchora lui appe$o perpendicolarmente in ponto.d.perche in tal ponto. d. ui $otto
+giace el centro della grauita de tal $olido, &amp; per e$$er li detti dui $olidi equali in gra-
+uita dal pre$uppo$ito, &amp; appe$i equalmente di$tanti dal ponto, ouer centro.c. quelli
+(per la. 5. propo$itione) non $e $eparano dal $ito della equalita, ch'&eacute; il propo$ito.</I>
+<fig>
+<p>A<I>nchora tal propo$itione $i puo demo$trar in que$to altro modo (el quale &eacute; piu $ua
+conueniente dimostr atione, perche $e uien &agrave; dimo$trare per li $uoi proprij Principij,
+&amp; non per principij alieni. Eglie manife$to, che e$$endo $u$pe$i dui pe$i $implicemen-
+te equali, luno in ponto.f.&amp; laltro in ponto.e.quali poniamo, che $iano.h.</I>k. <I>&amp; $imel
+mente dui altri equali alli mede$imi in ponto.b.quali $iano.l.m.nelli quali $iti, dico, che
+tai pe$i pe$ar anno equalmente, perche la proportione del pe$o. l. al pe$o.</I> k. <I>&egrave; $i come
+del brazzo.b.c.al brazzo.f.c., per la quarta propo$itione, perche tanto graue $aria
+el corpo.l.$econdo el $ito nel ponto.d.quanto che nel ponto, doue $i troua al pre$ente,
+cioe in ponto.b. (per e$$er.c.d.equale al.c.b.dal pre$uppo$ito) e pero per la detta pro
+po$itione, tal proportione $ara della grauita del corpo. l. al corpo.</I> k. <I>$econdo el $ito,
+quale $ara del brazzo.d.c.ouer.b.c.al.c.f.&amp; per le mede$ime ragioni tal proportio-
+ne $ara della grauita del corpo.m.alla grauita del corpo.h.$econdo el $ito, quale $ara
+del mede$imo brazzo.c.d.ouer.c.b.al brazzo.c.e.adunque la grauita de ambi dui l<*>
+corpi.l.m.in$ieme alla grauita de ambi dui licorpi.h.</I>k.<I>in$ieme $econdo il $ito $ara $i
+come el doppio del brazzo.c.d. ouer del hrazzo.c.b.in$ieme alli dui brazzi.c.f. et.c.
+e.pur in$ieme, &amp; perche li detti dui brazzi.c.e.&amp;.c.f.in$ieme $ono preci$amente tan
+to, quanto &egrave; il doppio del detto bra</I>zz<I>o.c.d.ouer.c.b. $eguita anchora, che la graui-
+ta delli detti dui corpi.l.m. $ia equale alla grauita delli dui corpi.h.&amp;.</I>k. <I>$econdo il $i
+to, ch'&egrave; il propo$ito, perche $e del $opradetto $olido.f.e.ne $ara fatto due parti equali,
+appiccandone una di quelle in ponto.f.&amp; laltra in ponto.e.tanto pe$arano co$i $epa-
+rate in tai $iti, $i come faceuano in longo congionte, come di $opra fu $uppo$to, &amp; $i-
+melmente facendo del $olido.b.g.pur due parti, &amp; appiccarle ambe due in el mede$i-
+mo ponto.b.tanto pe$arano co$i $eparate, come che congionte, come, che di $opra $i<*>
+$uppo$to epero per le co$e detto, &amp; allegate $eguita il propo$ito.</I>
+<foot>AA <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<fig>
+S.A. V<I>oria, che me dimo$tra$ti che il brazzo.c.f.in$leme con il.c.e.$ia tanto qu&atilde;to
+el doppio del brazzo.d.c.ouer.c.b.</I> N. S<I>ignor eglie manife$to, che tutto il bra</I>zz<I>o
+c.e.&egrave; maggiore del brazzo.c.d.per la parte.e.d.la qual parte.e.d.&egrave; equale alla.d.f.di
+remo adunque, che tutta la.c.e.&egrave; equal alla.c.d. &amp; anchora alla $ua parte.f.d alla qual
+parte.f.d.giontoui el brazzo.f.c.queste due parti in$teme $e egualiano anchora loro
+alla mede$lma.c.d, e pero tuttala.c.e.in$ieme con la.c.f. $ono preci$amente il doppio
+della.c.d &amp; perche la detta.c.d.&egrave; equale (dal pre$uppo$ito) alla.b.c.$eguita, che tutta
+la.c.e.in$ieme con la.c.f.$tano equali al doppio della.c.b. ch'&egrave; il propo$ito.</I> S.A. E
+<I>ue ho inte$o beni$simo, e pero $eguitati.</I> N.
+<HEAD>QVESITO XXXVII. PROPOSITIONE X.</HEAD>
+<p>Se<I>l $ara una $olida uerga, traue, ouer ba$tone di una $imile, &amp; equal larghezza,
+gro$$ezza, $o$tantia, &amp; grauita in ogni $ua parte, &amp; che la longhezza di quella
+$la diui$a in due parti inequale, &amp; che nel termine della menor parte ui $la appe$ouno
+altro $olido, ouer corpo graue, el quale faccia $tare la dettauerga, traue, ouer ba$tone
+equidistante al orizonte. La proportione della grauita di tal corpo graue, alla diffe-
+rentia della grauita della maggior parte della detta uerga (traue, ouer ba$tone) alla
+grauita della parte menore, $ara $i come la proportione della l&otilde;ghezza di tutta la uer
+ga (traue, ouer ba$tone) al doppio della longhezza della $ua menor parte.</I> S. A. D<I>a
+time un e$$empio $e uoleti, che ui int&etilde;da.</I> N. S<I>ia la $olida uerga (traue, ouer ba$tone)
+il $olido.a.b.di una $imile, et equal gro&szlig;e</I>zz<I>a, larghezza, $o$t&atilde;tia, et grauita <21> tutto,
+cioe <21> ogni parte, et $ia diui$o c&otilde; l'intelletto in due parti inequale in p&otilde;to.c.et $ia $igna
+ta la.c.d.equal alla.a.c.adunque la.d.b. ui&etilde; &agrave; e$$ere la differ&etilde;tia, ch'&egrave; fra la parte mag
+giore.c.b.et la menore.c.a.della qual differ&etilde;tia $ia trouato il mezzo, qual $ia il pon-
+to.e. Hor e&szlig;&etilde;do $u$pe$o il detto $olido, ouer traue.a.b.nel p&otilde;to.c.et e&szlig;&etilde;doui attaccato,
+ouer $u$pe$o nel termine della $ua menor parte un altro $olido (poniamo il $olido.f.)
+qual faccia $tare il primo $olido, ouer traue.a.b.equidi$t&atilde;te al oriz&otilde;te. Dico, che tal
+proportione hauera la grauita del $olido.f.alla grauita della differ&etilde;tia.d.b. qual hara
+tutta la l&otilde;ghezza.a.b.alla.a.d. cioe al doppio della l&otilde;ghezza della parte menore.a.c.
+Perche tanto pe$a la detta differentia.d.b.m tal po$itione, come che al pre$ente $ta qu&atilde;
+to che faria $e quella fu$$e perpendicolarmente $o$pe$a in ponto.e.e pero (per il con-</I>
+<pb n=95>
+<I>uer$o della.8.propo$itione) la proportione della grauit &agrave; del $olido.f.alla grauita del
+partial $olido, ouer traue.d.b. $ara, $i come la proportione della di$tantia.c.e.alla di-
+$tantia.c.a. Et la proportione, che &egrave; della di$tantia.c.e.alla di$tantia.c.a. (per la.15.del
+quinto di Euclide) quella mede$ima $ar a del doppio della di$tantia.c.e. al doppio della
+detta di$tantia.c.a.&amp; perche il doppio della detta di$tantia.c.e.&egrave; quanto che &egrave; tutta la
+longhezza del $olido.a.b.&amp; il doppio della detta di$tantia.c.a.&egrave; quanto che &egrave; tutta la
+a.c.d. $eguita (per la.11.del quinto di Euclide) che la proportione della grauita del $o-
+lido.f.alla grauita della pifferentia.d.b.$ia $i come la proportione di tutta la longhez
+za del $olido, ouer uerga.a.b.al doppio della longhezza della parte menore.a.c. (qual
+&egrave; la detta.a.c.d.) che &egrave; il propo$ito.</I> S.A. P<I>erche ragione uoleti che il doppio della</I>
+<fig>
+<I>di$tantia.c.e.$ia eguale &agrave; tutta la longhezza del traue.a.b.</I> N. P<I>erche la detta di$tan
+tia.c.e.uien &agrave; e$$er preci$amente eguale alla mita di tal longhezza.a.b. perche la par-
+ce.d.e. &eacute; la mita della parte.d.b.&amp; la.d.c.&egrave; la mita dell'altra parte.d.a.adunque le due
+parti.d.e.&amp;.d.c.gionte in$ieme, uengono &agrave; e$$ere la mita delle due parti.d.b.&amp;.d.a.
+pur gionte in$ieme.</I> S.A. E<I>ue ho inte$o, e pero $eguitate in altro.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XXXVIII. PROPOSITIONE XI.
+<I>conuer$a della precedente.</I></HEAD>
+<p>Se <I>la proportione della grauita d'un $olido $o$pe$o in el termine della menor parte
+di una $imile $olida uerga (traue, ouer ba$tone) diui$a in due parti ineguali, alla dif
+$erentia, che $ara fra la grauita della maggior parte, &amp; quella dellamenore, $ara, $i co
+me la proportione di tutta la longhezza della $olida uerga, traue, ouer ba$tone, al dop-
+pio della longhezza della $ua menor parte. Tal $olida uerga, traue, ouer ba$tone, ne-
+ce$$ariamente $tara equidi$tante all'Orizonte.</I> S.A. C<I>redo bene che tal precedente
+propo$itione $e conuerti$ca, nondimeno non re$tati da farme la dimostratione.</I> N.
+P<I>er e$$er que$ta il conuer$o della precedente, per $uo e$$empio $upponeremo la mede-
+$ima di$po$itione, ouer figura, cioe $upponeremo, che la proportione della grauita del
+$olido.f.alla differentia della grauita della maggior parte alla grauita della menore,
+cioe della.d.b.e$$er, $i come la proportione di tutta la longhezza della $olida uerga.
+b.al doppio della longhezza della parte menore.a.c. (quale $aria la.a.d.) Dico che
+$tante questo la $olida uerga.a.b.de nece&szlig;ita $tara equidi$tante all'Orizonte. Et $e po$
+<pb>
+$lbil fu$$e (per l'auer$ario) che quella debbia, ouer po$$a declinar da qualche banda, po
+niamo che declini dalla banda uer$o.b.al $olido.f.gli aggiongeremo con lo intelletto
+una tal parte (quale pongo che $ia la parte.g.) che faccia re$tare la detta $olida uerga,
+traue, ouer ba$tone equidi$tante al detto Orizonte. Adunque, per la precedente, la pro
+portione di tutta la grauita del compo$to delli dui corpi. $i &amp;.g.alla differentia, che &egrave;
+fra la grauita della parte maggiore.b.c.&amp; quella della parte menore.a c. (che $aria
+quella della.d.b.) $ara, $i come la proportione di tutta la longhezza.a.b.al doppio
+della longhezza della $ua parte menor.a.c. il qual doppio, $aria la.a.d.&amp; perche il
+$implice $olido.f.ha quella mede$ima proportione,alla mede$ima differentia (dal pre-
+$uppo$ito) $eguitaria (per la.9.del quinto di Euclide) che la grauita del $implice $oli<*></I>
+<fig>
+<I>do.f.fu$$e eguale alla grauita de tutto il compo$ito di dui $olidi.f.g.la qual co$a &egrave; impo$
+$ibile, che la parte $ia eguale al tutto, il mede$imo inconueniente $eguiria quando che lo
+auer$ario $uppone$$e che declina$$e dalla parte.a.perche $egando uia dal $olido.f.una
+tal parte, che il rimanente face$$e re$tare il detto $olido.a.b. equidi$tante all'Orizon-
+te, argomentando, come di $opra fu fatto, $eguiria pur che la grauita del mede$imo re-
+fiduo fu$$e eguale alla grauita di tutto il $olido.f. Adunque non potendo declinare ne
+dalla banda uer$o.b.ne da quella uer$o.a.eglie nece$$ario che stia equidi$tante all'Ori-
+zonte, che &egrave; il propo$ito.</I> S.A. S<I>tabeni&szlig;imo, hor $eguitati pur.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XXXIX. PROPOSITIONE XII.</HEAD>
+<p>Se<I>l $arauna $olida uerga, trauer ba$tone, come nelle due precedente &egrave; $tato detto,
+cioe diuna $imile, &amp; egual gro$$ezza, larghezza, $o$tantia, &amp; grauita, in ogni
+$ua parte, &amp; che di quello ne $ia nota la $ua grauita, &amp; $imilmente la $ua longhezza, et
+che quello $ia diui$o in due parti ineguale pur note. Eglie po&szlig;ibile di ritrouar un pe$o,
+il quale quando che quello $ara $o$pe$o al termine della $ua menor parte fara stare la
+detta$olida uerga, traue, ouer ba$tone, equidi$tante all'Orizonte.</I> S.A. Q<I>ue$to atto
+operatiuo uoglio che mel dichiarati con e$$empio materiale, perche lo uoglio intende-
+rebene.</I> N. S<I>ia e$$empi gratia la $olida uerga (traue, ouer ba$tone) a.b.$econdo che
+$e propone, cioe di una $imile, &amp; equal gro$$ezza, larghezza, $o$tantia, &amp; grauita
+per ogni$ui banda, ouer parte, &amp; poniamo, che la grauita di tal $olida uerga ne $ia</I>
+<pb n=96>
+<I>nota, cioe poniamo che tutta pe$i lire. 40. et che $imilmente la longhezza di tal uerga,
+ouer ba$tone, ne $ia nota, cioe poniamo che quella $ia longa dui pa$$a, cioe dieci piedi, &amp;
+poniamo anchora che tal uerga $ia diui$a in due parti ineguale in ponto.c.&amp; che le det
+t&egrave; partine $ia note, cioe poniamo che la parte.a.c.menore, $ia piedi dui, &amp; che la mag
+gior.c.b.$ta piedi. 8. Hor dico, che eglie po&szlig;ibile di trouare di quante libre uorra e$$er
+quel corpo qual e$$endo $o$pe$o nel ponto.a. (termine della $ua menor parte) faccia $ta
+re la detta uerga, ouer traue equidi$tante all'Orizonte. Perche (per le co$e dimo$trate
+nelle due precedente propo$itioni) eglie manife$to, che la proportione della grauita di
+quel tal corpo alla grauita di quella differentia che &egrave; fra la parte maggiore.c.b.&amp; la
+parte menore.a.c. (la qual differentia uerria &agrave; e$$er la.d.b.) $ara, $i come tutta la lon
+ghezza della uerga, ouer traue.a.b. (qual &egrave; piedi. 10.) al doppio della longhezza della
+partemenor.a.c. (qual &egrave; piedi dui) il doppio della quale uerria &agrave; e$$er piedi. 4. qual
+pongo $ia la.a.d.adunque la grauita di quel tal corpo, alla grauita della partial uerga.d.
+b.$ara, $i come la longhezza de tutta la.a.b. (qual &egrave; piedi. 10.) alla longhezza della.a.
+d. (qual &egrave; piedi.</I> 4.) O<I>nde arguendo alcontrario, diremo, chela proportione della.a.d.
+(qual &egrave; piedi. 4.) &agrave; tutta la.a.b. (qual &egrave; piedi. 10) $ara, $i come la grauita della partial
+uerga.d.b.qual (alla ratta di tutta la.a.b.che libre. 40.) uerria ad e$$er libre. 24. alla
+grauita del corpo che recercamo, cioe di quello, che appe$o nel ponto.a.debbia man-</I>
+<fig>
+<I>tenere la dettauerga, ouer traue equidi$tante all'Orizonte. Onde per ritrouarlo pro-
+cederemo $econdo l'or dine della regola uolgarmente detta del tre, fondata $opra la. 20.
+propo$itione del. 7.di Euclide, moltiplicando. 10.fia.24.fa.240. &amp; que$to lo parti-
+remo per.4.ne uenira.60.&amp; libre.60.dico che pe$ara, ouer che douera pe$are quel
+tal corpo, qual pongo fia il corpo.f.che &egrave; il propofito.</I> S.A. Q<I>uesto problema me &egrave;
+piace$to a$$ai, &amp; l'ho inte$o beni&szlig;imo, e pero $eguitati $e ci &egrave; altro da dire.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XL. PROPOSITIONE XIII.</HEAD>
+<p>Se<I>l$e hauerauna uerga, traue, ouer ba$tone, come piu uolte &egrave; stato detto, del qual
+ne $ia nota la $ua longhezza, &amp; anchora la $ua grauita, &amp; anchora un corpo pon
+dero$o, del quale ne $ia nota $ua grauita, eglie po&szlig;ibile &agrave; deter minare il luoco doue $e
+hauera da diuidere la data uerga, traue, ouer ba$tone, talmente che appendendo il det-
+<pb>
+to corpo pondero$o al termine della $ua menor parte faccia $tare la detta uerga, traue,
+uer ba$tone, equidi$tante all'Orizonte.</I> S.A. E<I>$$emplificatemi questa propo$itione.</I>
+N. P<I>er e$$emplificar que$ta propo$itione, $upponeremo che il $ia pur unauerga, tra-
+ue, ouer ba$tone, come fu la precedente, cioe longa piedi.10.&amp; che la grauita di quella
+fia pur libre.40. (come che nella detta precedente fu $uppo$to.) Et poniamo anchora
+che il $ia un corpo che la grauita di quello $ia libre.80. Dico ch'eglie po&szlig;ibile &agrave; deter
+minare il luoco doue $e debbe diuidere la detta uerga, talmente che appendendo il det-
+to corpo graue al termine della $ua menor parte, faccia $tar quella equidi$tante all'</I>O-
+<I>rizonte. Et quantunque tal problema, $i po$$a ri$oluere per uia di proportioni, nondi-
+meno piu leggiadr amente, $e ri$olue per Algebra, ponendo che la parte menore della
+detta uerga $ia una co$a de pie, onde la parte maggiore ueneria &agrave; re$tare piedi.10.
+men.1.co. Duplico la menor parte, cioe.1 co.fa.2.co, &amp; queste.2.co$e le $ottro da tut
+ta la uerga qual &egrave; piedi.10.re$ta piedi.10 men.2.co$e, &amp; que$to $ara la differentia,
+che &egrave; fra la parte maggiore, &amp; la menore della detta uerga, onde per trouar la graui-
+ta di tal differentia, la moltiplico per.4. (perche pe$ando tutta la uerga libre.40.ue
+neria ogni pie di quella &agrave; pe$ar lire.4.) e pero moltiplicando quella per.4. come detto
+ne uenir a libre.40.men.8.co$e. Et perche la proportione di tutta la uerga (qual &egrave; pie
+di.10.al doppio della $ua menor parte) il qual doppio $aria.2.co$e (&egrave; $i come che la gra
+uita del no$tro corpograue (qual &egrave; libre.80.) alla grauita della $opradetta differentia,
+qual fulibre.40.men.8.co. Onde per la.20.del.7.di Euclide (la moltiplicatione della
+prima) che.10.piedi (fia la quarta che &egrave;.40.men.8.co$e) qual fara.400.men.80.co
+$e ($ara eguale alla moltiplicatione della terza qual &egrave; libre.80.fia la $econda, qual &egrave;.2.
+co$e (qual fara.160.co.) e pero haueremo.160.co$e eguale &agrave;.400.men.80.co$e, on-
+de ri$torando le parti, &amp; $eguendo il capitolo, trouaremo la co$a ualer.1.e dui terzi,
+&amp; de piedi.1.edui terzi, $e douera $ignar la menor parte della detta uerga, ouer tra-
+ue, onde la maggiore uenira &agrave; re$tare de piedi.8.e un terzo, che &egrave; il propo$ito.</I> S.A.
+Q<I>ue$ta &egrave; $tata una bella re$olutione, ma $eguitati pur, perche uorria che trahoggi &amp;
+dimane uede&szlig;imo de i$pedire tutto quello, che haueti da proponere $opra di que$ta $cien
+tia, perche uorro poi che me a&szlig;ignati la cau$a de alcune que$tioni, che ho da dirui.</I> N.
+N<I>on credo di potermene i$pedire fra diman, e l'altro, perche continuamente me na$ce
+nuoue materie da proponere circa &agrave; tal$cientia.</I> S.A. S<I>e non $e ne potremo i$pedire
+co$i dimane non importa, non perdemo tempo, $eguitati.</I> N.
+<HEAD>QVESITO. XLI. PROPOSITIONE XIIII.</HEAD>
+<p>La <I>egualita della declinatione &egrave; una mede$ima egualita de pe$o.</I> S.A. D<I>atemi
+un e$$empio.</I> N. L<I>a egualita della declinatione uien con$eruata $olamente in
+uia retta. Hor poniamo adunque che la detta uia retta $ia la linea.a.b. &amp; dal ponto.a.
+$ia anchor tirata la perpendicolare.a.c.&amp; $upponamo anchor nella detta declinata lie
+nea.a.b.dui diuer$i luochi. Hor poniamo che l'uno $ia il ponto.d.&amp; l'altro il ponto.e.
+Hor dico che di$cendendo, qualunque corpo pondero$o, ouer dal ponto.d.ouer dal pon
+to.e.$ara de uno mede$imo pe$o, $econdo il $ito in qual $i uoglia de detti luochi. Per</I>
+<pb n=97>
+<I>che $e pigliaremo $otto al.d.&amp; al.e.due parti equali nella uia, ouer linea.a.b. Hor po
+niamo, che l'una $ia la parte.d.e.et laltra la.e.g. Dico, che per le dette parti equali ca
+pira equalmente del diretto, cioe della linea.a.c.la qual co$a$e notificara in que$to mo
+do, dalli duiponti.e.&amp;.g.$iano tirate le due linee.e.h.&amp;.g.l.
+perpendicolare $opra la linea.a.c.et dalli dui ponti, ouer luo
+chi.d.&amp;.e.le due linee.d.</I>k.<I>&amp;.e.m. perpendicolare $opra
+le mede$ime.e.h.&amp;.g.l.le qual due perpendicolare, cioe.d.</I>
+k.<I>&amp;.e.m.$aranno fra loro equali, perche adunque il detto
+corpo pondero$o, $i e$$endo nel ponto.d.come nel ponto.e.in
+quantita, ouer de$cen$i equali, capira equalmente del diret-
+to, $ara di una mede$ima grauita in qual $i uoglia de quelli, $e
+condo el $ito, ch'&egrave; il propo$ito.</I> S.A. E <I>ue ho inte$o, $egui-
+tate pur.</I> N.
+<fig>
+<HEAD>QVESITO XLII. PROPOSITIONE XV.</HEAD>
+<p>Se <I>dui corpi graui de$cendano per uie de diuer$e obliquita, &amp; che la proportio-
+ne delle de clinationi delle due uie, &amp; della grauita de detti corpi $ia fatta una me-
+de$ima, tolta per el mede$imo ordine. Anchora la uirtu de luno, e laltro de detti dui
+corpi graui, in el de$cendere $ara una mede$ima.</I> S.A. Q<I>ue$ta propo$itione mi par
+bella, e pero datime anchora un e$$empio chiaro, accio che meglio mipiaccia.</I> N. S<I>ia
+la linea.a.b.c.equidi$tante al orizonte, &amp; $opra di quella $ia perpendicolarmente e-
+retta la linea.b.d.&amp; dal ponto.d.de$cendano de qua, &amp; de la le due uie, ouer linee.d.a.
+&amp;.d.c.&amp; $ia la.d.c.di maggior obliquita. Per la proportione adunque delle lor de-
+clinationi, non dico delli lor angoli, ma delle linee per fina alla equidi$tante re$ecatio-
+ne, in la quale equalmente $ummemo del diretto. Sia ad&utilde;que la lettera.e.$uppo$ta per
+un corpo graue posto $opra la linea.d.c.&amp; un'altro la lettera.h.$opra la linea.d.a.
+&amp; $ia la proportione della $implice grauita del corpo.e.alla $implice grauita del cor
+po.h.$i come quella della.d.c.alla.d.a. Dico li detti dui corpi graui e$$er in tai $iti, o-
+uer luochi diuna mede$ime uirtu, ouer potentia. Et per dimo$trar que$to, tiro la.d.</I>k.
+<I>di quella mede$ima obliquita, ch'&egrave; la.d.c.&amp; imagino un corpo graue $opra di quella
+equale a corpo.e.el qual pongo $ia la lettera.g.ma che $ia in diretto con.e.h.cioe e-
+qualmente di$tanti dalla.c.</I>k.H<I>or $e po&szlig;ibel &egrave; (per lauer$ario) che li detti dui corpi
+e.&amp;.h.non $iano diuna mede$ima, &amp; equal uirtu in tai luochi, adunque luno $ara di
+maggior uirtu, ouer potentia dell'altro, poniamo adunque, che.e. $ia di maggior uir-
+tu, adunque quello $ara atto &agrave; di$cendere, &amp; $imelmente &agrave; far a$cendere, cioe &agrave; tirare
+in $u$o el corpo.h. Hor poniamo ($e po&szlig;ibel &egrave;) che il detto corpo.e.de$cenda per fina
+in ponto.l.&amp; che faccia a$cendere il corpo.h.per fin in ponto.m. &amp; faccio, ouer che
+$egno la.g.n.equale alla.h.m.la quale anchora lei uien &agrave; e$$er equale alla.e.l. Et dal p&otilde;
+to.g.tiro la.g.h.e.la qual $ara perpendicolare $opra la.d.b.per e$$er li detti tre pon-
+ti (ouer corpi) g.h.e.$uppo$ti in diretto, &amp; equalmente distanti dalla.</I> k. <I>c. &amp; fimel-
+mente dal ponto.l.$ia tiratala.l.t.equidi$tante alla.c.b.qual $ara pur perpendicolare</I>
+<foot>BB</foot>
+<pb>
+<I>$opra la mede$ima.d.b.&amp; dalli tre ponti.n.m.e. $iano tirate le tre perpendicolari.n.
+z.m.x.&amp;.e.r. Et perche la proportione della.n.z.alla.n.g.&egrave; $i come quella, che &egrave; dall<*>
+d.y.alla.d.g.e pero $i come anchora quella della.d.b. alla.d.</I>k. <I>(per e$$er li detti tre
+triangoli $imili.) Simelmente la proportione della.m.x.alla.m.h.&egrave; $i come quella, che
+&eacute; dalla detta.d.b.alla.d.a. (per e$$er li detti dui triangoli $imili.) Anchora la propor-
+tione della.m.x.alla.n.</I>z. <I>$ara $i come quella della.d.</I>
+k.<I>alla.d.a.&amp; quella mede$ima (dal pre$uppo$ito) e
+dalla grauita del corpo.g.alla grauita del corpo. h.
+perche il detto corpo.g.fu $uppo$to e$$er $implicem&etilde;
+te, egualmente graue con el corpo.e. adunque tanto
+quanto, che il corpo.g.&egrave; $implicemente piu graue del
+corpo.h.per altro tanto il corpo. h. uien &agrave; e$$er piu
+graue per uigor del $ito del detto corpo.g.&egrave; pero $i
+uengono ad egualiar in uirtu, ouer potentia, &amp; per
+tanto quella uirtu, ouer potentia, che $ara atta &agrave; far
+a$cendere luno de detti dui corpi, cioe &agrave; tirarlo in $u
+$o, quella mede$ima $ara atta, ouer $officiente &agrave; fare
+a$cendere anchora l'altro, adunque $el corpo.e. (per
+lauer$ario) &egrave; atto, &amp; $officiente &agrave; far a$cendere il
+corpo.h.per fin in.m.el mede$imo corpo.e.$aria a-
+dunque $officiente &agrave; far a$cendere anchora il corpo
+g.&agrave; lui equale, &amp; inequale declinatione, la qual co$a</I>
+<fig>
+<I>&eacute; impo&szlig;ibile per la precedente propo$itione, adun-
+que il corpo.e.non $ara de maggior uirtu del corpo.h.in tali $iti, ouer luochi, che &eacute;il
+propo$ito.</I> S.A. Q<I>ue$ta &egrave; $tata una bella $peculatione, &amp; me &egrave; piace$ta a$$ai. Et per
+che uedo e$$er hora tarda, non uoglio, che procedati in altro per hoggi.</I>
+<HEAD>F<I>ine del ottauo libro.</I></HEAD>
+<pb n=98>
+<HEAD>LIBRO NONO DELLI
+QVESITI, ET INVENTIONI DIVERSE.
+DE NICOLO TARTAGLIA.</HEAD>
+<HEAD>S<I>opra la $cientia Arithmetica, Geometrica, &amp; in la Pratica Speculatiua
+de Algebra, &amp; Almucabala, uolgarmente detta Regola de
+la co$a, ouer Arte maggiore, &amp; ma&szlig;ime della
+inuentione de Capitoli de Co$a, e Cubo
+equal &agrave; numero, &amp; altri $uoi
+ederenti, et dependenti,
+Et $imelmente de cen$i, e cubi equal &agrave; numero, &amp; $uoi
+dependenti, quali dalli Sapienti $ono stati
+giudicati impo&szlig;ibili.</I></HEAD>
+<HEAD>QVESITO PRIMO FATTO DA MAESTRO
+F<I>rance$co Feliciano l'anno.1521.in Verona.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO FRANCESCO. I<I>o comprai un pe$ce per lire
+1.p.10.danari.1.&amp; tanti danari lo pagai la lira, quanto, ch'erano
+le lire, che lui pe$aua. Domando quante lire pes&ograve; il detto pe$ce.</I>
+N. L<I>ui pes&ograve; lire.19.che &agrave; danari.19.la lira montaria danari.361.
+che $ariano.p.30.&amp; danari.1.cioe lire.1.&sect;.10. danari.1. che &egrave; il
+propo$ito, &amp; tal ragione la ri$oluo in questo modo. 10 reduco il
+detto precio, cioe lire.1.p.10.danari.1.tutto in danari, che $aria-
+no danari.361.&amp; di que$ti danari.361.ne cauo la $ua radice, qual &egrave;.19.&amp; tante lire
+pes&ograve; il detto pe$ce, come di $opra di&szlig;i, ch'&eacute; facile.</I>
+<HEAD>QVESITO SECONDO FATTO DA VN FRA
+R<I>aphaelle de.</I>S.Z<I>orzi de Verona, l'anno.</I>1524.</HEAD>
+<p>FRA RAPHAELLE. V<I>no padre ha alquanti figliuoli, &amp; fa te$tamento,
+&amp; fra le altre co$e ha una quantita de ducati in una ca$$a, &amp; da de detti danari
+un ducato al $uo primo figliuolo, &amp; anchora la ottaua parte del rimanente, &amp; al $e-
+condo gli da ducati.2.&amp; la ottaua parte del rimanente, &amp; al terzo gli da ducati.3.et
+pur la ottaua parte del $uo rimanente, &amp; co$i ua procedendo, &amp; accre$cendo con tal
+or dine &agrave; cadauno delli altri figliuoli, eccetto &agrave; l'ultimo, al qual gli dette tutti quelli,
+che gli erano re$tati, &amp; finalmente tanti ducati $i trouo luno, come laltro. Hor ue adi
+mando quanti ducati haueua in ca$$a il detto padre, &amp; $imelmente quanti figliuoli ha
+ueua.</I> N. I<I>l detto padre haueua duc.49.in ca$$a, &amp; haueua.7.figliuoli</I> F.R. E<I>tc&otilde;
+che regola ritrouati li detti.49.ducati, &amp;.7.figliuoli.</I> N. I<I>o cauo quella unita, che
+&egrave; $opra la uirgola di quello.1/8.che da &agrave; cadauno, di quel.8.ch'e di $otto della
+detta uirgola, &amp; riman.7.&amp; tanti figliuoli conchiudo, che lui haueua, et dapoi qua-</I>
+<foot>BB <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>dro il detto.7.fa.49.&amp; tanti ducati determino, che haueua in ca$$a el detto padre.</I>
+F.R. E<I>t $e in luoco di quello.1/8.lui ui haue$$e dato $empre.1/7.come $e doueria pro-
+cedere.</I> N. P<I>er lo mede$imo ordine, cioe cauando quella unita, che &eacute; $opra la uirgo
+la di quello.7.che &eacute; di $otto, et rimaneria.6.&amp; co$i.6.figliuoli haueria il detto padre,
+&amp; dapoi quadrando el detto.6.faria.36.&amp; co$i.36.ducati haueria hauuto in ca$$a.</I>
+<HEAD>QVESITO TERZO FATTO DA. VNO MIO DISCI-
+<I>pulo, detto mae$tro Maphio, qual dice e$$erli stato fatto &agrave;
+lui in Mantua, l'anno.</I>1526.</HEAD>
+<p>MAESTRO MAPHIO. E<I>glie uno, che impre$ta &agrave; uno ducati.300. per
+anni.3.ma non $o &agrave; quanto $e conuiene de pagarli de merito ogni anno, ma $o
+ben, che non dandoli ogni anno il merito tra lor conuenuti luiuoleua, che tal merito ui
+fu$$e meritato alla ratta del loro accordo di primi duc.300. Accade, che co$tui non ui
+da co$a alcuna per fin in capo de ditti tre anni, &amp; in capo delli detti tre anni lui lire$e
+fra capital e merito ducati.500.Se adimanda quanto pag&ograve; de merito per cento all'an
+no.</I> N. P<I>ag&ograve; di merito duc.</I> <22>.<I>cuba.1666666.2/3.men.100.cioe pag&ograve; tanto per
+cento all'anno.</I> M.M. E<I>t con che regola ritrouati tal merito,</I> N. P<I>er ritruouare
+tal merito primamente imagino li detti duc.300.in li detti anni tre formar quattro
+termin<*> continui proportionali, delli quali quattro termini, li detti duc.300.uengono
+&agrave; e$$er el primo, &amp; li dettiduc.500.che lui re$titui$$e, uengono &agrave; e$$er el quarto, e pe
+ro bi$ogna ritrouare li dui termini intermedij, oueramente il $ec&otilde;do (qual ba$ta in que
+$to ca$o) &amp; per ritrouarlo quadro.300.fa.90000. &amp; questo. 90000. lo molti-
+plico fia el quarto termine, cioe fia.500.fara.45000000. &amp; la radice cubade dit-
+to.45000000.$aranno ritornati li detti duc.300.tramerito, et capitale in capo del
+primo anno, la qual quantita la diuido per tre (cubando pero el tre per trouar quan-
+to retornara $olamente duc.100.) ne uenira.</I> <22>.<I>cuba.1666666.2/3.&amp; t&atilde;to $aria ritor
+nato duc.100.fra merito, e capitale in capo del primo anno, hor per $apere quanto fu
+el puro merito per cento all'anno, cauo di tal qu&atilde;tita il capitale, cioe duc.100.rimane
+ra.</I> <22>.<I>cuba.1666666.2/3.men.100.et tanto dico, che pago de merito per cento all'anno,
+come di $opra di&szlig;i.</I> M.M. L<I>a &egrave; piu forte ragione di quello mi pen$aua.</I>
+<HEAD>QVESITO QVARTO FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>aestro Maphio, qual dice gli fu propo$to in
+Mantua l'anno.</I>1526.</HEAD>
+<p>MAESTRO MAPHIO. T<I>rouatime duinumeri, che tutte le parti ali-
+quote del primo gionte in$ieme facciano el $econdo, &amp; che $imelmente tutte
+le parti aliquote del $econdo facciano preci$amente elprimo numero.</I> N. L<I>'uno $a-
+ra. 284.&amp; laltro.220.cioe, $e recogliereti tutte le parti aliquote de.284. uoitro-
+uareti, che faranno preci$amente.220.&amp; co$i, $e recogliareti tutte le parti aliquote
+<*> 220. uoi trouareti, che faranno preci$amente.284.come $e ricerca.</I>
+<pb n=99>
+<HEAD>QVESITO QVINTO FATTOMI DA
+<I>un Fiorentino.1526.in Verona.</I></HEAD>
+<p>FIORENTINO. E<I>gliera un contadino qual e$$endo infermo, &amp; trouan-
+do$i hauer duc.17.1/2. &amp; hauendo trei figliuoli, la$$a che morendo li detti $uoi
+trei figliuoli $e diuide$$ono li detti ducati.17.1/2.egualmente fra loro, cioe che cadau-
+no $e ne piglia$$e la terza parte. Accade che co$tui more, &amp; li detti figliuoli cor$e-
+no alla ca$$a doue erano li detti danari, &amp; cadauno comincio &agrave; grapire di quelli meglio
+che pote, cioe che piu, e chimeno diquello $e gli a$pettaua. Ilche inte$o da un $uo bar-
+bano, quel uene, &amp; fece che il figliolo maggiore mette$$e zo$o la mita, &amp; $e retene$$e
+laltra mita de tutti quelli danari, che haueua aggrapiti, &amp; $imelmente fece che laltro
+$econdo fratello mete$$e zo$o liduiterzide detti danari &amp; che $e retene$$e laltro ter
+zo per $e &amp; $imelmente fece che il terzo figliolo mete$$e zo$o litre quarti dedetti de-
+nari, &amp; che $e retene$$e laltro quarto per $e, &amp; tutto quello nnmero de denari, che fu
+po$to zo$o il detto $uo barbano lo diui$e in treparti equali, &amp; a cadauno di loro dete
+una de dette parti, &amp; fatto que$to cadauno di loro $i trouo hauer il $uo douere, cioe tan
+to luno quanto laltro. Hor ue adimando quanti denari tol$e cadauno de loro doppo la
+morte del padre.</I> N. E<I>l primo tol$e duc. 3.8/9.il $econdo duca.5.15/18.il terzo.</I>7.7/9
+F. E <I>con cheregola lo ritrouati.</I> N. Q<I>ue$ti li ritrouo per la co$a (uero &egrave;, che an-
+chor per altre uie $e potriano trouare) cioe pongo, che tutto quello che fu posto giu$o
+da tutti tre fu$$e.1.co$a, &amp; quella diuido in tre parti ne uien.1/3.co, &amp; perche $o che
+con la gionta di que$to. 1/3.co.cadauno di loro fece duc.5. 5/6.adunque auanti di quella
+cadauno haueua duc.5.5/6.men.1/3. co.la qual quantita uien &agrave; e$$er la mita di quello, che
+nel principio tol$e il primo, &amp; il terzo di quello tol$e il $econdo, &amp; il quarto di quello
+tol$e il tol$e il terzo, e pero moltiplico l'una per.2.l'altra per.3.&amp; l'altra per.4.&amp;
+la $umma di tai moltiplicationi (quale $ara.52.1/2.men.3.co$e) diro che $ia eguale &agrave; duc.</I>
+<*>7.1/2.<I>leuo li $uperflui, &amp; restoro le parti, &amp; $eguito il capitolo, &amp; trouo la co$a ua-
+ler.11.2/3.&amp; tanto fu po$to giu$o da tutti, &amp; que$to lo diuido poi per.3.ne uien.3.8/9.
+qual $ottratto da duc.5.5/6.re$ta duc.1.17/18. &amp; tanto re$to &agrave; cadauno dapoi che heb-
+ben po$to giu$o. Et perche que$to duc.1.17/18 uien &agrave; e$$er la mita di quello che tol$e,
+nel principio il primo, &amp; il terzo del $econdo, &amp; il <27>uarto del terzo, moltiplico il det
+to duc.1.17/18. per.2.&amp; poi per.3.&amp; poi per.4.&amp; li tre produtti conchiudo e$$er
+quello che cadauno di loro tol$e nel principio, le qual moltiplicationi produranno, co-
+me nel principio fu conchiu$o, cioe il primo tol$e nel principio duc.3.8/9. il $econdo duc.
+5.15/18. il terzo duc.</I>7.7/9. F. V<I>e ringratio a$$ai.</I>
+<HEAD>QVESITO SESTO FATTODA VN MAESTRO
+A<I>loui$e Pirouano Milane$e l'Anno.</I>1529.</HEAD>
+<p>MAESTRO ALOVISE. T<I>rouatemi.2.numeri che li.</I>2/<*>.<I>dell'uno $ia li.
+3/7.dell'altro, &amp; che que$ti dui numeri facciano tanto aggionti in$ieme, come
+che moltiplicati l'uno fia l'altro,</I> N. L<I>'uno de que$ti numeri, cioe il maggiore $ara.
+<pb>
+2.1/14.&amp; l'altro, cioe il menore $ara.</I>1.14/15. A. E<I>t come li trouati.</I> N. I<I>o trouo
+prima $implicemente dui numeri che li.2/5.dell'uno $ia li.3/7.dell'altro, &amp; que$ti li tro-
+uo moltiplicando il denominator dell'uno fia il numerator dell'altro de tai rotti, cioe li
+moltiplico in croce, &amp; di tale moltiplicationine uien.15.&amp;.14.&amp; que$ti $ono quelli,
+che li.2/5.dell'uno fali.3/7.dell'altro, ma non hanno per&ograve; l'altra conditione, cioe che tan
+to facciano aggionti, come moltiplicati, ma con que$ti per&ograve; po$$o ritrouar quelli, &amp;
+per ritrouarli $ummo in$ieme que$ti dui numeri fanno.29.et que$to.29.lo parto per
+l'uno, e poiper l'altro di detti dui numeri, cioe per.15.&amp; per.14.&amp; li dui aduenimen
+ti$aranno li dui numeri, che $e ricerca, li quali aduenimenti l'uno $ara.2.1/14.&amp; l'al-
+tro.1.14/15.come di$opra di&szlig;i.</I> A. S<I>ta beni&szlig;imo.</I>
+<HEAD>QVESITO SETTIMO FATTO DA VN
+F<I>rate Beretino del.</I>1526.</HEAD>
+<p>FRATE. T<I>rouatemi un numero che facendone di quello due tal parti, &amp; che &agrave;
+moltiplicare li.3/4.dell'una di quelle parti fia li.4/5.dell'altra parte me ne uegna il
+primo numero.</I> N. Q<I>uesto ca$o $e puo conchiudere in infiniti modi, perche mi po$-
+$o fondar $opra di qual numero mi piace, e$$empi gratia, pigliando.10.per quel tal nu
+mero l'una parte di quello $aria.5.piu</I> <22>.8.1/3.<I>&amp; l'altra $aria.5.men</I> <22>.8.1/3.<I>&amp; co$i
+pigliando altro numero quello me daria altre parti.</I> F. E<I>t come le ritrouate.</I> N.
+I<I>o cerco di far del detto.10.due tal parti, come ricercate, cioe che li.3/4.dell'una molti
+plicati fia li.4/5.dell'altra mi facciano aponto.10.&amp; per trouar le dette parti, io pon-
+go che l'una $ia una co$a, la $econda per forza $ara 10.men.1.co.piglio li.3/4.de.1.co.
+che $aria.3/4.co.&amp; co$i piglio anchora li.4/5.de.10.men.1.co.che $aria.8.men.4/5.co.&amp;
+que$te due quantita, li moltiplico l'una fia l'altra, &amp; fanno.6.co$e men.3/5.cen$i, et que
+sto produtto $ara egual &agrave;.10.re$toro le parti, &amp; $eguito il capitolo, &amp; trouo la co$a
+ualer.5.piu</I> <22>.8.1/3.<I>qual cauo de.10.re$ta.5.men</I> <22>.8.1/3.<I>&amp; tanto fu l'altra parte, co-
+me di $opra di$$e.</I> F. Q<I>ue$to uo$tro operar me piace a$$ai.</I>
+<HEAD>QVESITO OTTAVO FATTO DA MAESTRO
+F<I>rance$co Feliciano l'Anno.1526. In Verona.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO FRANCESCO. V<I>no compra una quantita di pernice, &amp;
+$pende in tutte lire.25.de danari, &amp; le porta &agrave; Mantoua &agrave; reuendere, &amp; tan
+te, come che lui ne haue alla lira, lui li uendete tante lire l'una, &amp; le uendete tutte, ec-
+cetto che.10.&amp; ne cauo lire.75.de danari. Hor ue adimando quante furono tutte le
+dette pernice che compro, &amp; quante n'hebbe alla lira de prima compra.</I> N. L<I>e per-
+nice che lui compro furono</I> <22>.1900.<I>piu.5. &amp; n'hebbe per ogni lira de danari per-
+nice</I> <22>.3.2 1/5.<I>piu.1/5.de prima compra. Et tal que$ito lo ri$oluo in que$to modo, io pon
+go che lui haue$$e una co$a di pernice alla lira, onde hauendo $pe$o (come dite) lire 25.
+de danari, io moltiplico.25.fia.1.co.fa.25.co.de pernice, &amp; de que$te.25.co.de per-
+nice ne cauo le.10.pernice, che lire$to, re$tano.25.co.men.10. &amp; perche diceti che li</I>
+<pb n=100>
+<I>uendete tante lire l'una, quante che lui n'hebbe alla lira, io moltiplico.1.co.fia.25.co.
+men.10.fanno.25.cen$i men.10.co.le quale $aranno eguale &agrave; lire.75.che ne cauo, eg-
+guaglio le parti, &amp; poi $chi$$o per.25.&amp; me ne uien.1.cen egual &agrave;.2/5.co.piu.3.$egui
+to la regola, &amp; trouo la co$a ualer</I> <22>.3.1/25.<I>piu.1/5.&amp; tante pernice dico, che hebbe
+per lira, come di $opra di&szlig;i, &amp; per $aper quante pernice compro in tutto, dico per la
+regola del.3.$e lire.1.me da pernice</I> <22>.3.1/25.<I>piu,1/5.che me dara lire.25.che lui $pe-
+$e, onde moltiplicando, &amp; partendo, come uol la regola, trouo che compro pernice</I> <22>.
+1900.<I>piu.5.fatine mo uoi la proua, che la trouareti giu$ta.</I> M.F. Q<I>ue$to uo$tro o-
+perar a$$ai me piace.</I>
+<HEAD>QVESITO NONO FATTO DAL MEDESI-
+<I>mo maestro France$co Feliciano l'Anno.</I>1526.</HEAD>
+<p>MAESTRO FRANCESCO. E<I>glie uno, che me doueua dare una quan-
+tita de ducati &amp; me ne ha dato una parte, talmente che el mi re$ta anchora duc.
+300. &amp; $appiati che tolto il.1/5.di quello, che lui me ha dato, &amp; quello moltiplicandolo
+in $e mede$imo fa tanto quanto era il primo debito, ue adimando quanto fu il primo de-
+bito.</I> N. I<I>l primo debito fu ducati.</I> 400. M.F. E<I>t con che regola lo ritrouati.</I>
+N. A<I>nchor che per altre uie tal ragione $e potria fare, nondimeno io la ri$oluo per
+Algebra, cioe pongo che li ducati che ue ha dati $iano una co$a, adunque tutto il debito
+fuducati.300.piu una co$a, poi piglio il.1/5.de una co. qual &egrave;.1/5.co. &amp; que$to lo mol-
+tiplico in $e mede$imo fa.1/25.de cen$o, &amp; que$to $i &egrave; eguale &agrave;.1.co.piu.300.ristoro le
+parte, &amp; $eguo il capitolo, &amp; trouo la co$a ualer.100.&amp; ducati.100. ui haueua dati,
+li quali gionti con li ducati.300.che ui re$ta faranno ducati.400.come di $opra ui di&szlig;ie</I>
+M.F. S<I>ta bene.</I>
+<HEAD>QVESITO DECIMO FATTO DA VNO
+<I>maestro Ale$$andro Venetiano l'Anno.1527.
+In Verona.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO ALESSANDRO. F<I>atemi di.10.due tal parti che parti-
+ta la maggior per la menore, &amp; dapoi lamenore per la maggiore, et li dui ad-
+uenimenti aggionti in$ieme facciano.</I>3.1/3. N. L<I>amaggiore $ara.7.1/2.&amp; la meno-
+re $ara.</I>2.1/2. M.A. E<I>t come la ri$olueti.</I> N. I<I>o procedo in que$to modo. Perche
+ogni quantita, che $ia diui$a in due parti, come $i uoglia, partendo la maggiore per la
+menore, &amp; dapoi la menore per la maggiore, li dui aduenimenti moltiplicati l'uno fia
+l'altro $empre $anno aponto.1.Et per tanto in que$to ca$o uolendo ritrouar li detti dui
+aduenimenti, bi$ogna fare del $opradetto.3.1/3.due tal parti, che moltiplicata l'una in
+l'altra faccia.1.La qual parte procedendo per la co$a, ouer per qual uia $i uoglia $i tro
+uara l'una e$$er.3. &amp; l'altra.</I>1/3. E<I>t dapoi que$to bi$ogna$ar de.10. due tal parti, che
+partendo la maggior per la menor, me ne uenghi.3.ouer che partendo la menor
+per la maggiore, me ne uenghi.1/3, le quale l'una $i trouara e$$ere il quarto
+<pb>
+de.10.cioe.2.1/2.&amp; l'altra li.3/4.de.10.cioe.7.1/2.come di $opra fu determinato.</I> M.A.
+S<I>ta beni&szlig;imo.</I>
+<HEAD>QVESITO. XI. FATTO DA VNO DETTO
+<I>lo Inzegnero l'Anno.1527. In Verona.</I></HEAD>
+<p>INZEGNERO. F<I>atemi de.12.due parti tali, che moltiplicando il quadrato
+di luna $ia el quadrato de laltra facciano.</I>130. N.L<I>una $aria.6.piu</I> <22>. <I>uniuer$ali
+de.36.men</I> <22>.130.L<I>altra$ara.6.men la</I> <22>. <I>uniuer$ale di.36.men</I> <22>. 130. INZEG.
+E<I>t come ritrouati le dette parti.</I> N. P<I>er $chiuar garbulii de $tranie dignita in pongo
+che una parte $ia.6.men.1.co$a laltra per forza $ara.6. piu.1. co$a, quadro cadauna
+delle dette parti, luna fara.36.men.12.co$e piu.1.cen$o laltra fara36.piu.12. co$e piu
+<*>. cen$o. Poi multiplico questi dui quadrati luno fia laltro, fanno.1296. men.72.cen$i
+piu.1.cen$o de cen$o et que$to $era equale a.130.re$toro le parti me ne uien.1166. piu
+<*>.cen$o de cen$o, equal a.72.cen$i $eguito il capitulo, &amp; trouo la co$a ualer radice uni-
+uer$ale de.36.men</I> <22>.130.<I>donde che luna parte, cloe la maggiore $ara.6.piu</I> <22>. <I>uniuer
+$ale di.36.men.</I> <22>.130. E<I>t l'altra, cioe la menore $ara.6.men.</I> <22>.<I>uniuer$ale.36.men.</I> <22>.
+230.<I>come di $opra fu determinato.</I> I. I<I>o ue diro la uerita, che io non intendo troppo
+ben que$ta uo$tra conclu$ione, perche que$ta ragione mi fu data a me in Bologna, neio
+laho mai $aputa far, ne m&atilde;co ho ritrouato, che me la habbia $aputa far, eccetto che uoi
+come credo, che la habbiati ri$olta anchor che io non intenda (come di $opra di&szlig;i) tal
+uostra conclu$ione.</I>
+<HEAD>QVESITO. XII. FATTOMI DA VNO
+A<I>rchitettore adi.31.Luio.1527. In Verona.</I></HEAD>
+<p>ARCHITETTORE. I<I>o faccio far quarelli, ouer piere cotte longhi once.
+8.larghi once.4.alti, ouer gro&szlig;i once.2.delli quali ne ua.27.al pie cubo.Do
+mando uolendo far far detti quarelli, ouer piere cotte, che ue ne uada.30.al detto pie
+cubo, &amp; che la $ua longhezza $ia pur doppia alla $ua larghezza, &amp; che $imilmente
+la$ua larghezza $ia doppia alla $ua gro$$ezza, come ch'erano glialtri primi, quanto
+$e doueranno far far longhi, larghi, &amp; gro&szlig;i.</I> N. S<I>e doueranno far far longhionce</I>
+<22>.<I>cuba.458.4/5.larghi once</I> <22>. <I>cuba.57.3/5. gro&szlig;i once. Radice cuba.</I>7.1/5. A. E<I>t
+come ritrouate tai mi$ure.</I> N. I<I>o cubo un piede fatto in once, fara once.1728.cu-
+be, &amp; que$te once.1728.cube le parto per.30. (cioe per li.30.quarelli, ouer piere cog
+te) ne uien.57.3/5.poi trouo tre numeri continui proportionali in proportion dupla,
+che moltiplicati l'uno fia l'altro, &amp; quel produtto fia l'altro facciano.57.3/5. quali pro
+cedendo per la co$a trouo che il maggiore $ara</I> <22>. <I>cuba.458.4/5.&amp; tante once douera
+e$$er longo il detto quarello, ouer piera cotta, &amp; l'altro $ara Radice cuba.57.3/5.&amp;
+tante once douera e$$er largo, il menore $ara once Radice cuba.7.1/5. &amp; tanto douera
+e$$er gro$$o, come di $opra fu conchiu$o.</I> A. Q<I>ue$ta ragione &egrave; molto piu forte di
+quello mi pen$aua.</I>
+<pb n=101>
+<HEAD>QVESITO XIII. FATTO DA MAESTRO ANTONIO
+V<I>erone$e, Zenero de Mae$tro France$co Feliciano adi. 16.
+Settembrio. 1527. in Verona.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO ANTONIO. Q<I>ue$ta notte, quando, che non poteua dormi-
+re, me ho imaginato una que$tione a$$ai bella, uero &egrave;, che io non ho anchora ritro
+uato el modo da ri$oluerla, &amp; la ho detta anchora al mio $uocero, &amp; ue la uoglio dire
+anchora &agrave; uoi, accio, che ui fantasticati anchora uoi $opra.</I> N. D<I>itela di gratia.</I>
+M.A. E<I>glie una figura Rhombica, che cadauno di $uoi lati &egrave; piedi.10.&amp; ha de area
+piedi 72.$uperficiali, domando che proportione &eacute; dal diametro maggiore al diame-
+tro menore.</I> N. Q<I>ue$ta non mipare molto forte questione, perche diuidendo el det
+to Rhombo in dui triangoli, cadauno de detti tri&atilde;goli uenira &agrave; e$$er di$uperficie. 36.
+&amp; uolendo $apere quanto $ia la ba$a de cadauno, io ponero, che tal ba$a $ia una co$a,
+trouo la $ua perpendicolare, &amp; trouo, che tal perpendicolare &egrave;.</I> <22>.<I>uniuer$ale de.100.
+men un.1/4.de cen$o, &amp; $imelmente ritrouo larea $ua co$i $ordamente quale $ara.</I> <22>.
+<I>uniuer$ale de.25.cen$i, men.1/16.cen$o de cen$o, &amp; que$to $ara equale &agrave;. 36. quadro
+ambi li termini, me uenira.1296.equal &agrave;.25.cen$i, men.1/16. cen$o de cen$o, leuo li
+rotti, &amp; ri$toro le parti, &amp; $eguitc el capitolo, &amp; ritrouo la co$a ualer la.</I> <22>.<I>uniuer-
+$al de.200 piu.</I> <22>.19264.<I>&amp; que$to $ara el maggior diametro del detto Rhombo, &amp;
+el menore uenira ad e$$er.</I> <22>. V.200.<I>men.</I> <22> 19264.<I>$i che la proportione del diame-
+tro maggior al diametro menor $aria, come, che &eacute; dal detto diametro maggiore al det-
+to menore, che &eacute; il propo$ito.</I> M.A. V<I>oi diceti, che tal questione non &eacute; molto forte,
+&amp; &agrave; me lame pare molto difficile.</I>
+<HEAD>QVESITO XIIII. QVAL MI FV MANDATO A
+V<I>erona da un Mae$tro Zuanne de Tonini da Coi, qual tene-
+ua $chola in Bre$$a, &amp; me lo port&ograve; me$$er pre
+Antonio da Cellatica l'anno.</I>1530.</HEAD>
+<p>MAESTRO ZVANNE. T<I>rouatime un numero, qual multiplicato per la
+$ua Radice piu:3.mi faccia.5. Simelmente trouatime.3.numeri, ma chel $e-
+condo $ia.2.piu del primo, &amp; chel terzo $ia pur.2.piu del $econdo, &amp; che multipli-
+cato el primo fia el $econdo, et quel produtto fia el terzo faccia.</I>1000. N. M.Z<I>uane,
+uoi me haueti m&atilde;dato que$ti uostri dui que$iti, come co$e impo&szlig;ibile da ri$oluere, ouer
+ignorate da uoi, <21>che proced&etilde;do <21> Algebra, el primo c&otilde;du$$e l'oper&atilde;te, in.1.cubo piu
+3.c&etilde;$i egual &agrave;.5.et il $ec&otilde;do in.1.cubo piu.6.c&etilde;$i piu.8.co$e equal &agrave;.1000.li quali capi
+toli <21> fin &agrave; <34>sto t&etilde;po &eacute; $tato giudicato da</I> F. L<I>uca, &amp; altri e$$er impo&szlig;ibile &agrave; ri$oluerli
+<21> regola generale, cred&etilde;doui con tai que$iti di farui cauallero $opra di me, &amp; da farui
+tenere un grandi&szlig;imo Mathematico, come che ho inte$o, che fati con tutti li altri pro
+fe$$ori di tal $cientia li in Bre$$a, li quali per tema de tai uo$tri Que$iti, non o$$ano &agrave;
+parlar conuoi, &amp; for$i meglio intendano in tal faculta di uoi, ma per non e$$er aduer
+titi t&atilde;to, che ba$ti, credono, che uoili $appiatire$oluere, e <21> questo ui cedono in tutto.</I>
+<foot>CC</foot>
+<pb>
+O<I>nde per farui emendar di tal uo$tra uana opinione, &amp; prouocarui, a ricercar di ac-
+quistar ui honor con il $apere, &amp; non con que$tioni da uoi ignorate, ue ri$pondo &amp; di
+co che ui douere$ti aro&szlig;ire, a proponere da ri$$oluere ad altri, quello che uoi mede$i-
+mo non $apetiri$$oluere. Et per mo$trarui che di que$to ne $on certo me offeri$co &agrave; de
+ponere ducati diece contra cinque, cio&etilde; che uoi non $apereti ri$oluere que$ti dui ca$i
+che &agrave; me haueti propo$ti con regule generale, &amp; circa cio non uido altra ri$po$ta.</I> M.
+Z. H<I>o inte$o quanto me haueti $critto, &amp; come che haueti opinione che tai ca$i $iano
+impo&szlig;ibili, e per tanto ue ri$pondo, che accetto que$ta uostra offerta, cioe che uoi non
+me approuareti che tai ca$i $iano impo&szlig;ibili<*>come che uoidiceti.</I> N. I<I>o non dico che
+tai ca$i $iano impo&szlig;ibili anci il primo, cioe quello de cubo &eacute; cen$o equal &agrave; numero, io me
+per$uado di hauerui trouato la $ua regola generale, ma per al pre$ente la uoglio tace-
+re per piu ri$petti, del $econdo poi, cioe quello de cubi &amp; cen$i, &amp; co$e equale &agrave; nume
+ro, confe$$o non hauerui potuto fin &agrave; que$ta hora trouar regola generale, ma per que
+$to non dico ne manco uoglio dire ch'el $ia impo&szlig;ibile a trouaruela anchor che per fina
+&agrave; questo tempo la non ue $ia $tata ritrouata. Ma ho detto di uoler deponere li diece do
+cati contra.5.che uoi non $apereti ri$oluere li detti dui que$iti &agrave; me mandati con rego-
+le generale, &amp; che circa cioue douere$ti alquanto &agrave; ro&szlig;ire &agrave; proponere ad altri
+quello, che uoimede$imo non intendeti &amp; fingere de intenderlo per farui reputare
+un gran che.</I>
+<HEAD>QVESITO. XV. FATTO DA M. BERNARDIN
+D<I>ona da Zano lattor in greco l'anno.1530.adi.12.Ottobrio in
+Verona qual di$$e e$$erli $tato propo$to &agrave; lui in Bre$$a da
+maestro Zoan de Tonini da Coi.</I></HEAD>
+<p>MISSER BERNARDINO. I<I>o $on $tato &agrave; Bre$$a &amp; me$tato fatto uno
+que$ito da un certo Mae$tro Zuanne da Coi, elquale $ap&etilde;do haria de caro che
+mel re$olue$ti elqual que$ito dice in questa forma. Voria che nel $otto$critto triango-
+lo.a.b.c.equilatero me gli fu$$e in$critto geometricamente un quadrato.</I> N. Q<I>ue-
+$to $i puo far in piu modi, ma quello che per al pre$ente mi &egrave; uenuto in mente &egrave; que$to.
+Tiro nel detto triangolo.a.b.c.la $ua
+perpendicolare.a.d.&amp; dal ponto.a.ti
+ro la.a.e.equidi$t&atilde;te alla.b.c.&amp; facio
+la detta.a.e equale alla mita della per-
+pendicolare.a.d.&amp; dal ponto.e.tiro
+la.e.d.laqual $ega el lato.a.c.nel p&otilde;to
+f.dal qual p&otilde;to.f.tiro la.f.g.per p&etilde;di-
+colare $opra la.b.c.&amp; anchora dal me
+de$imo p&otilde;to.f.tiro la.f.h. equidi$t&atilde;te al
+la.b.c. &amp; dal ponto.h. tiro la linea.h.
+i. perpendicolare alla. b.c. &amp; co$i nel</I>
+<fig>
+<I>detto triangolo $ara in$critto il quadrilatero.f.g.h.i.qual dico e$$er quadrato, perche</I>
+<pb n=102>
+<I>il triangolo.a.d.e.&egrave; $imile al triangolo.f.g.d.&amp; perch'el lato.a.d &egrave; doppio al lato.a.e.
+Simelm&etilde;te el lato.f.g.$ara doppio al lato.d.g.&amp; perche.f.</I>k.<I>&eacute; equale al.d.g.lo mede
+$imo lato.f.g.$ara anchora doppio al.f.</I>k.<I>&amp; perche la.f.h.&eacute; a nchora lei doppia alla
+mede$ima.f.</I>k <I>$eguita che il lato.f.h.$ia equale al.f.g.&amp; $imelmente li altri dui lati c&otilde;
+trapo$iti, (cioe.h.i.&amp;.g.i.) $ono equali alli mede $imi &amp; $imelmente li $uoi quattro
+angoli $ono rettiper e$$er le linee.f.g.&amp; h.i.perpendicolare $opra <*>.b.c. ad&utilde;que tal
+figura &egrave; quadrata ch'&egrave; il propo$ito.</I> M. B. Q<I>uesta uo$tra conclu$ion molto mipia
+ce, &amp; uene ringratio a$$ai.</I>
+<HEAD>QVESITO XVI. FATTO DA FRATE AMBRO-
+<I>$io da Ferrara del ordine di.s. Maria Organa adi.21. Lu-
+io l'anno.1532. in Verona.</I></HEAD>
+<p>FRATE AMBROSIO. I<I>o aggio uno triangolo equilatero nel quale ui &egrave;
+in$critto dentro un cerchio, &amp; trouo, ouer che $o che il diametro del detto cer-
+chio &egrave; la Radice cuba de.16. Hor ue adimando quanto ch'era per fazza el detto tri-
+angolo.</I> N. E<I>l detto triangolo uenira &agrave; e$$er per fazza la Radice cuba della Radi-
+ce quadra de.</I>6912. F. A. E<I>t perche uia lo ritrouati.</I> N. I<I>o $uppono uno trian
+golo equilatero &agrave; mio piacere, cioe che $ia per fazza quanto mi pare, ma per non abon
+dar in gran numeri in que$to ca$o io pongo che tal triangolo $ia.2.per fazza, ouer
+lato et di que$to tal triangolo ricerco quanto $ia el diametro del maggior cerchio che
+in$criuer $i po$$a in quello, &amp; trouo tal diametro e$$er la Radice quadratade.</I> 1 1/3.
+H<I>or per la regola uolgarmente detta del tre dico $e.</I> <22>.1.1/3.<I>de diametro mi da.2. per
+lato del triangolo, che me dara</I> <22>.<I>cuba.16.de diametro de cerchio multiplico, &amp; par-
+to $econdo l'ordine di tal regola &amp; me ne uien</I> <22>.<I>q.de</I> <22>. <I>quadra. 6912.come di $opra
+fu da me determinato, &amp; tanto dico fu per fazza el detto triangolo ch'&egrave; il propo$ito.</I>
+F. A. Q<I>ue$to uo$tro procedere molto mi piace.</I>
+<HEAD>QVESITO XVII. FATTO DA MAESTRO
+A<I>le$$andro Venetiano l'anno.1533. in Verona
+qual haueua per opinione che fu$-
+$e impo&szlig;ibile.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO ALESSANDRO. E<I>$$endo io in Fiorenza gia fa quatro
+me$i, &amp; mi fu data una ragione la qual $on certo ch'eglie impo&szlig;ibile &agrave; ri$$ol-
+uerla, come credo che il mede$imo uoi affermareti.</I> N. E<I>t come dice que$ta uostra
+ragione.</I> M. A. L<I>a dice in que$ta forma. Eglie uno triangolo de tre lati me qua-
+li, la ba$a del quale &egrave;.10.&amp; la $ua perpendicolare &egrave;.8.&amp; li altri dui lati tolti in$ieme
+$ono.20. Se domanda quanto era cadauno de dettidui lati per $e mede$tmo.</I> N. I<I>o
+non uoglio affermare, ne manco negare che tal que$tione $ia impo&szlig;ibile $e prima non
+tento quanto la pe$a, perche $ono molte que$tioni, che in prima faccia pareno facile, et
+nella re$olutione, $e ritrouano difficile &amp; alcune che in prima faccia pareno difficile,</I>
+<foot>CC <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>&amp; nella re$olutione $i trouano facili&szlig;ime.</I> M.A. C<I>o$i me accaduto &agrave; me molte uol-
+te, nondimeno que$ta nella re$olutione non ui ritrouo mezzo da poterla concludere,
+e pero haria accaro, che anchora uoi tenta$ti al pre$ente, qua in mia pre$entia, perche
+ho accaro &agrave; uedere il uo$tro procedere, &amp; poi io ue diro el mio.</I> N. I<I>o ue diro per
+ri$oluer que$to ca$o. Io poneria, che il menor lato delli due fu$$e.1.co$a laltro maggior
+de nece&szlig;ita uerria &agrave; e$$er.20.men.1.co$a. Et (per l'ordine della.13.del $econdo di
+Euclide) io aggiongero el quadrato del detto lato menore (el qual quadrato $aria.1.
+cen$o) con el quadrato della ba$a (el qual quadrato $aria.100.) fara.100.piu.1. cen$o,
+&amp; da que$ta $umma ne cauaro el quadrato de laltro maggior lato (el qual quadrato
+$aria.400.piu.1.cen$o, men.40.co$e) &amp; re$tara.40.co$e men.300.et questo parti$co
+per el doppio della ba$a (el qual doppio $aria. 20.) &amp; me ne uiene.2.co$e men.15.&amp;
+tanto lontano da langolo doue termina il menor lato con la ba$a, cadera la perpendico
+lare del detto triangolo $opra la ba$a. Onde per uenire alla equatione, io quadraro tal
+di$tantia, cioe.2.co$e men.15.el qual quadrato $ara.4.cen$i men.60.co$e. piu. 225.
+&amp; &agrave; que$to ui aggiongo el quadrato della perpendicolare, el qual $aria. 64. fara in
+$umma.4.cen$i men.60.co$e, piu.289.&amp; que$to (per la penultima del primo di Eu-
+clide) $ara equale al quadrato del menor lato (el qual quadrato $aria.1.cen$o) re$to-
+ro le parti, &amp; $eguito il capitolo, &amp; trouo la co$a ualer.10.men. <22>.3.2/3.&amp; tanto fu
+el lato menore, &amp; el maggiore uenira &agrave; e$$ere.10.piu. <22>.3.2/3. della qual conclu$ione,
+$e ne fareti proua, la trouareti e$$er giu$ta, che &egrave; il propo$ito.</I> M.A. A<I>nchora, che
+tutto que$to uo$tro operar $ia $tato bello nondimeno, quel uo$tro $ottrare.400.piu.1.
+cen$o, men.40.co$e de.100.piu.1.cen$o, doue concludeti che resta.40.co$e, men.300.
+eglie $tato il fiore di tutto quanto el uostro operare appre$$o di me. Et quantunque
+habbia detto diuolerui dir il mio procedere nella re$olutione di que$to Que$ito, lo uo-
+glio tacere, perche, per la uia, che io procedeua, io non poteua uenire ad alcuna equa-
+tione, e pero $aria co$a $uperflua &agrave; uolerla narrare.</I>
+<HEAD>QVESITO XVIII. FATTO CREDO DA MAETSRO
+A<I>ntonio Maria Fior, qual me porto un gargione $otto
+mano l'anno.1534.in Venetia.</I></HEAD>
+<p>GARGIONE. H<I>aggio una botta piena di uin puro, della quale ne cauo fuo-
+ra dui barili, &amp; la reimpio di acqua, &amp; dapoi alcuni giorni, ne reccauo fuora
+anchora dui altri barili, &amp; la reimpio pur di acqua, &amp; co$i dapoi alcuni altri giorni
+ne reccauo pur fuora dui altri barili, &amp; la reimpio pur di acqua. Et fatto questo, io ri
+trouo, che quel uino, che in ultimo $e ritroua nella detta botta piena &eacute; preci$amente la
+mitta uino, &amp; la mitta acqua. Se adimanda quanti barili teneua la detta botta.</I> N.
+Q<I>ue$to Que$ito non uol dir altro, che trouar quattro quantita continue proportio-
+nale co$i conditionate, che la quarta quantita $ia doppia alla prima perche per la quar
+ta quantita, ouer termine $e intende la tenuta di la botta, &amp; per el primo termine, o-
+uer quantita $e intende per quel uino, che in ultimo riman con lacqua, &amp; che la diffe
+rentla del ter<*>o, &amp; quarto termine $ia.2.per li dui barili, che $i caua. Onde per ri$ol-</I>
+<pb n=103>
+<I>uere tal que$ito fra.1.&amp;.2.ritrouo dui medij continui proportionali, delli quali l'u-
+no $ara Radice cuba.2. (cioe il $econdo termine) l'altro, cioe il terzo termine, $ara</I> <22>.
+<I>q.4.dapoi guardo che differentia &egrave; frail terzo, &amp; quarto termine, &amp; trouo che la &egrave;.
+2.men</I> <22>.<I>q.4.&amp; io uorrei che fu$$e 2. (come di $opra di&szlig;i) e pero con forza di pro-
+portione li po$$o ritrouar in que$to modo, digando $e.2.men</I> <22>.<I>q.4. (de differentia)
+mi da.2.per il quarto termine, che mi dara.2.de differentia, moltiplicando, &amp; parten
+do $econdo la regola ne uenira.4.piu</I> <22>.<I>q.32.piu</I> <22>.<I>q.16.&amp; tanti barili teneua la det
+ta botta.</I> G. E<I>t io ritrouo che la tiene barili.4.piu</I> <22>.<I>q.10.men</I> <22>.<I>q.</I>6. N. H<I>or
+ua, e di &agrave; colui, che ti ha mandato, che $e lui proua la $ua, &amp; mia conclu$ione, che lui ri-
+trouara la mia buona &amp; la $ua fal$a, &amp; accio che lui habbia manco fatica, io ti uoglio
+dare li tre re$tanti ordinatamente della detta botta, cioe de uino puro.</I>
+<p>T<I>enuta di tutta la botta.4.piu</I> <22>.<I>q.32.piu</I> <22>.<I>q.</I>16.
+<p>L<I>o primo re$tante $ara</I> <22>.<I>q.32.piu</I> <22>. <I>q.16. piu.</I>2.
+<p>L<I>o $econdo re$tante $ara</I> <22>.<I>q.16 piu.2.piu</I> <22>.<I>q.</I>4.
+<p>L<I>o ultimo re$tante $ara.2.piu</I> <22>.<I>q.4.piu</I> <22>.<I>q.</I>2.
+<p>C<I>ioe l'ultimo re$tante $ara preci$amente la mita della tenuta di tutta la botta, cioe la mi
+ta del uino, &amp; l'altra mita uenira &agrave; e$$er acqua, che &egrave; il propo$ito.</I>
+<HEAD>QVESITO. XIX. FATTO DAL MAGNIFICO
+<I>me$$er Zuanbattista Memo l'anno ch'io ueni ad ha-
+bitare in Venetia, che fu.</I> 1534.</HEAD>
+<p>MAGNIFICO M. ZVAN BATTISTA. H<I>auetiuoi opinione che il
+$ia po&szlig;ibile &agrave; ritrouare la quadratura del cerchio.</I> N. I<I>l non $i puo negare,
+che quella co$a che &egrave; in e$$er nelle co$e naturale, che il non $ia po&szlig;ibile anchora &agrave; ritro-
+uarla.</I> M.Z. V<I>oi $eti in errore. Anchora che Ari$totele affermi e$$er po&szlig;ibile, la
+cau$a &egrave;, che fra il diametro del cerchio, &amp; la $ua circon$erentia non ui cade alcuna pro
+portione, perche il diametro non &egrave; uniuoco con la cir conferentia (perche il retto, &amp; il
+curuo non $ono uniuoce) e pero non $ono comparabili, et non e$$endo comparabili non
+$i puo dire, che fra loro ue $ia alcuna $pecie di proportione, &amp; quello che non &egrave; in nelle
+co$e di natura non &egrave; po&szlig;ibile &agrave; poterle ritrouare.</I> N. E<I>glie ben uero, che la linea ret
+ta non &egrave; comparabile alla curua ri$petto &agrave; quella qualita del retto, &amp; curuo, ma ri$pet
+to alla qu&atilde;tita, &agrave; me mi pare, che $iano comparabile, perche il predicameuto della quan
+tita &egrave; uno, &amp; quello della qualita &egrave; un'altro, &amp; che il $ia il uero che $iano comparabili,
+&amp; che ue $ia fra lor proportione, facilmente il $i puo prouare per la quinta diffinitio-
+ne del quinto di Euclide. Nella quale lui diffini$$e che quelle quantita $e dicono hauer
+proportione fra loro, le quale moltiplicate $i po$$ono eccedere l'una, el altra, &amp; per-
+ch'eglie co$a chiara, che il quadruplo del diametro del cerchio, eccede la circ&otilde;fer&etilde;tia di
+quello, pche il quadruplo del detto diametro di tal cerchio &egrave; eguale alli.4.lati del qua-
+dro circon$critto al mede$imo cerchio, &amp; li detti.4.lati, eglie manife$to e$$er molto
+piu della circonferentia del cerchio, adunque potendo$i moltiplicare il diametro del
+<pb>
+cerchio, talmente che ecceda la detta circonferentia $eguita (per la detta diffinitione)
+che fra il diametro del cerchio, &amp; la circonferentia di quello ue $ia proportione, an-
+chor che tal proportione ne $ia incognita, che &egrave; il propo$ito.</I>
+<HEAD>QVESITO. XX. FATTO COPERTAMENTE
+<I>da mae$tro zuan de Tonini da Coi, qual mi port&ograve; in $critto
+mae$tro Dominico da Vderzo, l'Anno. 1535. Adi.12.
+Settembrio, in Venetia, qual di$$e hauerli hauu
+ti da nn Special, che ueniua
+da Bre$$a.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO ZVANE. I<I>o adimandai &agrave; uno Pe$catore, che $el mi uoleu&aelig;
+uendere una trutta, che lui haueua, che tante once, come che lei pe$aua, io gli uo
+leua dare tanti danari, ouer pizzoli della lira, &amp; tante lire, come che la pe$aua ancho-
+ra tanti altri danarigli uoleua dar pur della lira, &amp; lui $i contento, &amp; io glidiedi $ol-
+di.7.domando quanto pe$aua la detta trutta.</I>
+<p>A<I>nchorauno me impre$talire.60.de danari &agrave; ragion de.5.per cento de utile &agrave; l'an-
+no. Et io gli la$$o po$$edere una ca$a qual paga de fitto lire.23.&agrave; l'anno. Domando in
+che tempo $ara pagato.</I>
+<p>A<I>nchora $ono trei, che hanno comprato lire. 20.di carne, &amp; tante lire ne ha com
+prato uno di loro, che moltiplicato tal numero de lire in $e mede$imo tal produtto &egrave;
+eguale alla moltiplicatione delle lire, che hanno comprate glialtri dui, cioe quelle del-
+l'uno fia quelle dell altro, &amp; moltiplicati li due menor quantita de lire l'una fia l'altra
+fanno preci$amente.8.Se adimanda la quantita delle libre di carne, che compro cadau-
+no per $e.</I> N. C<I>hi uiha dato que$ti que$iti.</I> M.D. E<I>l me liha dati uno Speciaro qual
+uien da Bre$$a, il qual dice e$$erli $tati dati da uno li in Bre$$a, il qual l'ha pregato, che
+ue li dia far hauer &agrave; uoi $otto mane, &amp; ueder da intendere la uo$tra ri$po$ta.</I> N. V<I>e-
+nendo da Bre$$a, li $ono d'un mae$tro zuan da Coi, qual quando $tantiaua anchora &agrave; Ve
+rona l'Anno. 1530. me ne mandete dui altri, &amp; qua$i che que$ta mi ra$$omiglia la $ua
+lettera.</I> M.D. P<I>otria e$$er chi fu$$e quello.</I> N. C<I>redo che il $e $ia emendato del $uo
+co$tume antico, qual era de proponere alcuni ca$i fanta$tichi, che lui mede$imo non $a-
+peuari$oluere. Perche uedo che il primo de que$ti, &egrave; co$a $olubile, &amp; non uol dir altro
+in $o$tantia, $aluo che tante lire, come pe$aua la trutta, tanti $oldi, &amp; tanti danari, ouer
+pizzoli, la uoleua pagar la lira. Onde per a$$oluere tal que$ito.Io ponero che tal trut-
+ta pe$a$$e.1.co$a de lira, adunque la pagai &agrave;.1.co$a de $oldo piu.1.co$a de danaro la lira.
+Onde moltiplicando.1.co$a de $oldo piu.1.co$a de danaro fia.1.co$a de lira fara.1.cen$o
+de $oldo piu.1.cen$o de danaro. Et questo $ara egual &agrave; $oldi.7. Hor reducendo ogni co-
+$a in danari, ouer, pizzoli, &agrave; danari.12.al $oldo, uenir anno in tutto.13.cen$i de danaris
+&amp; que$ti $aranno eguali &agrave;. 84.danari, onde partendo il numero per li cen$i, ne uien.6.
+6/13.&amp; la Radice de.6.6/11.ual$e la co$a, &amp; tante lire pe$o la detta trutta, cioe lire</I> <22>.
+6.6/13.<I>che &agrave; $oldi</I> <22>.6.6/13.<I>piu danari</I> <22>.6.6/13.<I>la lira montara preci$amente $oldi.7.
+che &egrave; il propo$ito.</I>
+<pb n=104>
+<p>L<I>o $econdo anchora che &egrave; co$a $olubile, perche meritando le dette lire.60.(rece-
+pute impresto) per uno anno &agrave;.5.per cento &agrave; l'anno tornar anno tra cauedal &egrave; merito
+lire.63.&amp; di que$te bi$ogna cauarne el fitto della ca$a di quell'anno (che $ono lire.23.)
+re$tara anchor debitor de lire.40.in capo del primo anno, hor per il $econdo anno bi
+$ogna pur meritar le dette lire.40.&agrave;.5.per cento &agrave; l'anno, &amp; tornaranno tra merito,
+&amp; capitale lire.42.&amp; di que$te lire.42.bi$ogna cauarne el fitto della ca$a di quell'an
+no (che $ono lire.23.) re$ta lire. 19.&amp; lire.19.uerria &agrave; e$$er debitore in capo de detti
+dui anni, hor qui &egrave; la difficolta &agrave; $aper determinare que parte del terzo anno die po$$e
+dere la ca$a colui &agrave; douer re$tare preci$amente $atisfatto, perche eglie co$a chiara, che
+douendo hauer $olamente lire.19.dal patron della ca$a non die po$$edere la detta ca$a
+tutto l'anno, ma $olamente una parte, &amp; per ritrouar quella parte.Io pono che la deb-
+bia po$$edere.1.co$a de giorni, &amp; per tanto tempo merito lire.19.&agrave; ragion de.5.per
+cento &agrave; l'anno &agrave;.365.giorni &agrave; l'anno, &amp; per piu breuita moltiplico lire.100.per gior
+ni.365.fanno.36500.fra giorni, &amp; lire di cauedale, &amp; dapoi moltiplico anchora lire.
+105.fra utile, &amp; cauedale pur per giorni.365.fanno.38325.fra giorni, &amp; lire de caue
+dal &egrave; guadagno, poi moltiplico.1.co$a fia lire.19.fara.19.co$e, dapoi procedo per lare
+gola (uolgarmente detta del tre) digando, $e.36500.mi torna.38325.che me ritorna-
+ranno.19.co$e (cioe quelle lire.19.moltiplicate fia.1.co$a de giorni) operando me ne
+uien.728175/36500.co$e, &amp; questo &egrave; fra tempo &egrave; danari, &amp; que$to bi$ogna partire per
+lo tempo (qual &egrave;.1.co$a de giorni) ne uenira lire.728175/36500.&amp; que$to $aluo da banda,
+dapoi bi$ogna meritar.1.co$a de giorni &agrave; lire.23.&agrave; l'anno, digando $e giorni.365.uol
+lire.23.che uorra.1.co.operando $econdo la regola uorra.23/365.co$e, &amp; que$to $ara
+egual &agrave;.</I>728175/36500.S<I>eguitando il capitolo $e trouara la co$a ualer.316.55/92.&amp; tanti
+giorni douera star nella detta ca$a &agrave; douer e$$er integralmente $atisfatto, oltragli an-
+ni integri, detti di $opra, che &egrave; il propo$ito.</I> M.D. C<I>ertamente li $ono a$$ai belli que
+$iti.</I> N. H<I>or uedemo un poco que$to terzo qual per quanto uedo, non uol dir altro in
+$o$tantia che fare de.20.tre parti continue proportionale in tal$pecie di proportio-
+ne, che moltiplicando le due menore l'una fia l'altra faccia.8.etiam per quanto po$$o
+co$i all'improui$o con$iderare, dubito che in que$ta faccia delle $ue, &amp; che il non $e$ta
+in tutto emendato, del $uo diffetto pur la uoglio un poco meglio con$iderarla.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXI. FATTO DA VNO MER-
+<I>cante, qual gli era stato dato &agrave; lui da darmi l'anno.1535.
+Adi.16.Ottobrio, in Venetia, &amp; non uol$e
+dir da chi.</I></HEAD>
+<p>MERCANTE. D<I>ui fanno compagnia, il primo mi$$e ducati.240.&amp; $tette
+me$i.9.l'altro mi$$e una gioia, &amp; $tette me$i.6.&amp; guadagnorno ducati.100.
+&agrave; quello della gioia gli tocco fra cauedal eguadagno ducati. 150. Domando quan-
+to ual$e la gioia.</I> N. P<I>er $oluere tal que$ito. Io pongo, che la gioia uaglia.1.co$a, &amp;
+quella moltiplico fia lime$i.6.che $ta in la compagnia fa.6.co$e, poi moltiplico, li
+ducati.240.fia.9.me$i fanno.2160.&amp; que$to $ummo con. 6. co$e fanno. 2160.
+<pb>
+piu.6.co$e.Poi dico per regola detta del tre, $e.2160.piu.6.co.me guadagna duc.100.
+la che mi guadagnaran.6.co$e oper&atilde;do trouo che guadagnariano.600.co. e$imi de.
+2160.piu.6.co. &amp; que$to $ara eguale &agrave; duc.150.men.1.co. (cioe &agrave; quello, che tocco al
+$econdo, de puro guadagno, cioe trattone.1.co$a, che fu il $uo puro capitale) leuando li
+rotti, &amp; $eguitando il capitolo trouo la co$a ualer</I> <22>.78025.<I>men.155.&amp; tanto ual-
+$e la gioia.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXII. FATTO DA VNO VICENTI
+<I>di Gaffari Adi.13. Ago$to. 1536. In Venetia, in la Chie$a di San
+Giouanepolo, in la capella de San Nicolo, i$ponendo io la
+13.propo$itione del terzodecimo di Euclide publica-
+mente, credendo$i lui con tal $uo que$ito di far-
+mi totalmente re$tar confu$o.</I></HEAD>
+<p>VICENTI. C<I>ertamente uoi haueti i$po$ta que$ta uo$tra lettione, ouer pro-
+po$itione tanto degnamente, quanto dir $i po$$a. Ma uorria, che uoime ri$ol-
+ue$ti anchora que$to que$ito.</I>
+<p>S<I>aggi diece di orc che tenia
+De argento in $e la $ua cuba Radice
+Co$to ducati diece, hor stati al quia
+Che alla ra$on mede$ima $e dice.</I>
+<p>D<I>iece altri $aggi che tenia in$erto
+De argento in $e la $ua quadra Radice
+Co$ta ducati nuoue intendi il merto</I>
+<p>P<I>roportionatamente, qual dimanda
+Che ual$e il $aggio di cia$cun incerto</I>
+A <I>uoi $pirto gentil questa $i manda
+Et perche hormai $i $panda
+La fama di colui che l'ha compo$ta
+Di Gaffari Vicenti, &egrave; la propo$ta.</I>
+<p>NIC. Q<I>uando che uno uol arguire contra ad alcuno, che legga publicamente in qual
+che $cientia, lui de $empre arguire $opra alle co$e da lui lette, &amp; dichiarate, nella $ua
+lettione, ouer i$po$itione, &amp; non in altre particolarita fuora di tal propo$ito, &amp; $e pur
+alcuno temerario (per mo$trar anchora lui di $apere) ui propone$$e, ouer parla$$e di
+qualche altra particolarita fuora di tal propo$ito (come che haueti fatto uoi) il letto-
+re puo con $uo honore, recu$are di darui ri$po$ta, come co$a fuora di propo$ito, nondi-
+meno allegramente, eccetto que$to uo$tro que$ito, con que$to patto per&ograve;, che anchora
+uoi ne acettati un'altro da me.</I> V. M<I>ade uolontiera.</I> N. H<I>auendo uoi tanto lauda
+ta la miai$po$itione, eglie da credere, che uoi l'habbiati rettamente inte$a, &amp; perche
+non me ritrouo co$i all'improui$o alcuno piu famigliar que$ito, che la pre$ente propo-
+$itione da me i$posta, ue impongo, che uoi di nuouo qui publicamente la i$poneti, &amp; in
+que$to meggio, mandaro &agrave; tuor penna, &amp; inchio$tro, &amp; uiri$oluero il uostro que$ito.</I>
+<pb n=105>
+<I>$e$apero.</I> VICENTI. I<I>o ue diro io non intendo Geometria, ma el mio que$ito &egrave;
+in numeri, ouer in Algebra $i che preponetime un que$ito in numeri, ouer in Alge-
+bra, che io lo accettaro &amp; ue lo ri$oluero $ubito.</I> N. S<I>on contento $e uenereti &agrave; lal-
+tra mia lettione ue lo portero.</I> VICENTI. V<I>eniro $enza fallo.</I>
+<HEAD>QVESITO XXIII. FATTO DAPOI LAL-
+<I>tralettione al detto Vicenti.</I></HEAD>
+<p>NICOLO. I<I>n fin de l'altra mialettione, me$$er Vicenti. Voi me prepone$ti
+quel uo$tro que$ito che $appeti, &amp; io lo accettai con que$ta conditione che
+uoi ne doue$ti anchora uoi accettarne un'altro da me et uoi ue contenta$ti di accettar-
+lo domente che talmio que$ito, fu$$e in numeri, ouer per Algebra. Et co$i ue l'ho por
+tato elqual &egrave; que$to, trouatime uno numero, che multiplicato fia la $ua Radice piu.
+6.faccia &agrave; ponto.</I>100. VICENTI. B<I>enlo ri$oluero. Ma ditime haueti ri$olto il
+mio che io ui dedi.</I> N. M<I>e$$er $i che io l'ho re$olto, &amp; tal uostro que$ito &egrave; molto
+bello, &amp; ingenio$o, ma n&otilde; &egrave; uo$tra farina. Perche uoi confe$$a$ti, quando mel de$ti che
+uoi non haueui, ouer intendeui geometria, &amp; tal uo$tro que$ito (anchor che $ia pro-
+po$to $otto ombra de numeri) &egrave; co$a geometrica, ma uoi el doueti hauer ritrouato,
+$critto $opra qualche libro, da qualche per$ona dotta, &amp; con tal particolarita, ue re-
+putati e$$ere un gran huomo in tal faculta, ma colui che co$i po$itiuamente $e ucste di
+panni d'altri pre$to $e ne $poglia. Hor per uenire alla conclu$ione, dico che'l $aggio
+del uo$tro ero ual$e ducati.1.1/90.piu</I> <22>.<I>cu.1/72900.piu</I> <22>. <I>cuba quadra.1/53144100000.
+piu</I> <22>. <I>cuba quadra.1/5314410.piu</I> <22>.<I>cu.1/7290.piu</I> <22>. <I>quadra</I>1/810
+E<I>t el $aggio de l'argento ual$e ducati.9/10.men</I> <22>.1/10.<I>piu</I> <22>. <I>cuba.1/100.piu</I> <22>. <I>cuba
+quadra</I> 1/100000. H<I>or guardati $el ui pare che tal uostro que$ito $ia ben re$olto.</I>
+VICENTI. S<I>el $e incontra, con que$to che ade$$o, ade$$o ui mo$traro $un que$to
+mio libro lui $ara ben re$olto, &amp; e$$endo altramente, lui $ara fal$o.</I> N. E<I>t io di-
+co che $e la conclu$ione di quello che haueti $ul detto uo$tro libro $e incontrara con la
+mia, la uostra $ara bona, &amp; e$$endo altramente, la $ara fal$a.</I> VICENTI. H<I>or in
+contramole un puoco, la $e incontra beni&szlig;imo.</I> N. A<I>dunque confirmati, che la $ta
+bene.</I> VICENTI. L<I>a $ta ben per certo.</I> N. H<I>or $u &agrave; laltra lettione ui a$petto
+con la re$olution del mio.</I> VICENTI. V<I>eniro.</I>
+<HEAD>QVESITO XXIIII. FATTO DAL NOSTRO
+<I>amici&szlig;imo mi$$er Hieronimo Triui$ano, dapoi
+laltra lettione.</I></HEAD>
+<p>MISSER HIERONIMO. M<I>olto mi allegro</I> M. N. <I>cari&szlig;imo chel
+Vicenti non habbia $aputo ri$oluere il uo$tro que$ito, &amp; e$$er re$tato total-
+mente confu$o, come meritaua la $ua audacia, qual $e per$uadeua con tal $ua que$tione
+di farue restare publicamente confu$o, &amp; fu uolta ch'io dubitai che uoi non la $ape$ti
+re$oluere perche lui ha giurato non hguer mai ritrouato huomo, che ge l'habbia $apu-</I>
+<foot>DD</foot>
+<pb>
+<I>ta ri$oluere. Et per che in effetto tal ragione mi piace uoria che per uo$tra gentilez-
+za mi mostra$ti il modo da ri$oluerla.</I> N. M<I>olio uolentera $appiati che per ri$olue
+re tal ragione, ouer que$ito bi$ogna con$iderar que$to. Che quello ducato che monta
+de piu li primi $aggi.10.&eacute; per e$$er in quello piu oro che non &egrave; nelli altri $econdi $aggi.
+10.&amp; manco argento, &amp; quel oro &egrave; tanto quanto che &egrave; la differentia ch'&egrave; fra la Radi-
+ce cuba di.10.&amp; la Radice quadra de.10.laqual differentia, &egrave;</I> <22>.10.<I>men</I> <22>.<I>cuba.10.&amp;
+que$to re$iduo de oro ual uno ducato de pi&ugrave;, che $el fu$$e argento, cioe un tal re$iduo
+a'oro ualeria de piu de un tal re$iduo di argento, uno docato &agrave; ponto. Adunque bi$o-
+gna uedere che ualeria alla ratta</I> <22>. <I>cuba.10.de oro puro, digando $e</I> <22>.10.<I>men</I> <22>. <I>cu-
+ba.10 dioro ual ducati.1.che ualeria</I> <22>.<I>q.10.di oro operando haueremo</I> <22>.<I>cuba.10.da
+partir per</I> <22>.10.<I>men</I> <22>.<I>cuba.10.&amp; per trouar el partitore rationale, multiplicare-
+mo el detto</I> <22>.10.<I>men</I> <22>.<I>cuba.10.per.10.piu</I> <22>. <I>cuba quadra.100000. piu</I> <22>.<I>cu.100.
+ne uenira</I> <22>.1000.<I>men.10.&amp; questo re$iduo, lo remultiplicaremo per el$uo binomio,
+cioe per</I> <22>.1000.<I>piu.10.produra.900.&agrave; ponto (che numero rationale) &amp; questo $er
+uaremo per no$tro partitore. Dapoi multiplicaremo la co$a da partire, (cioe</I> <22>.<I>cu.
+10.per la detta quantita trinomiale, et dapoi per quella binomiale, cioe prima per.10.
+piu</I> <22>.<I>cuba quadra 100000.piu</I> <22>.<I>cuba.100 fara</I> <22>.<I>cuba.10000.piu</I> <22>.<I>cuba quadra.
+10000000.piu.10. Dapoi bi$ogna anchora multiplicar que$to produtto per el bino-
+mio, cioe per.</I> <22>.1000.<I>piu.10.fara.100.piu.</I> <22>.<I>cuba.10000000. piu</I> <22>.<I>cuba.quadra.
+10000000000000.piu</I> <22>. <I>cu.qua.100000000000000000.piu</I> <22>.<I>cu.qua.100000000000
+00000.piu</I> <22>. 100000. E<I>t que$ta quantita de $ei nomi, bi$ogna partirla per el no-
+$tro partitor $aluato, cioe per.900. &amp; ne uenira.1/1.piu</I> <22>.<I>cu.10/729.piu</I> <22>. <I>cu. qua.
+10/531441.piu</I> <22>.<I>cu.qua.100000/531441.piu</I> <22>.<I>cu.qua.10000/531441.piu</I> <22>.0/81.E<I>t tan
+to ual$e</I> <22>.<I>cu.10.de oro piu de altro tanto argento. Onde aggiung&etilde;do</I> <22>.<I>cu.10.in luo
+co de lo argento alla prima uirga cioe &agrave; $aggi.10.men</I> <22>.<I>cu.10.faranno $aggi.10.de
+oro puro elqual oro puro montaria piu di primi ducati.10.la $opra $critta quantita
+de $ei nomi compo$ta, cioe ualeriano ducati.10.1/9.piu</I> <22>.<I>cu.11/729.piu</I> <22>.<I>cuba.qua.
+10/531441.piu</I> <22>.<I>cu.qua.100000/531441.piu</I> <22>.<I>cu.qua.10000/531441.piu</I> <22>.10/81.D<I>a-
+poi uolendo $aper che ual$e il $aggio, bi$ogna partire li $opra $critti. 6.nomi per li.10
+$aggine uenira ducati. 1.1/90.piu</I> <22>.<I>cu.10/729000.piu</I> <22>.<I>cu.qua.10/531441000000.
+piu</I> <22>.<I>cu.qua. 10000/531441000000.piu</I> <22>.<I>cu.qua.10000/531441000000.
+piu</I> <22>.10/8100.<I>&amp; tanto ual$e el $aggio del detto oro puro ch'&eacute; il primo propo$i-
+to. Ma bi$ogna notare che li detti rotti $e po$$ono la maggior parte $chi$$are &amp; $chi-
+$andoli $econdo il bi$ogno $e trouarano ducati.1.1/90.piu</I> <22>.<I>cuba.1/72900.piu.</I> <22>.
+<I>cu qua.1/53144100000.piu</I> <22>.<I>cu.qu.1/5314410.piu</I> <22>.<I>cu.qua.1/53144100.
+piu</I> <22>.1/810.<I>&amp; tanto ual$e il detto $aggio del detto oro puro. Anchor bi$ogna
+notare, che quel penultimo nome, cioe</I> <22>.<I>cu.qua.1/53144100. &eacute; numero quadra
+to, onde cauandone la radice $e trasferiria in</I> <22>.<I>cu.1/7290.&amp; $aria piu breue &amp; ele-
+gante ri$po$ta &agrave; dire che il $aggio del detto oro puro ual$e du.1 1/90. piu</I> <22>.<I>cu.1/72900.
+piu</I> <22>.<I>cu.qua.1/53144100000.piu</I> <22>.<I>cu. qua.1/5314410.piu</I> <22>.<I>cuba
+1/7290.piu.</I> <22>.1/810. H<I>or per $apere quanto ual$e il $aggio del argento, bi$ogna ari
+cordar$i di quello che di $opra fu c&otilde;clu$o, cioe che.</I> <22>.10 <I>men.</I> <22>.<I>cu. 10.dioro ual duc.</I>
+<pb n=106>
+1.<I>di piu di altro tanto argento, adunque altro tanto argento, cioe</I> <22>.10.<I>m&etilde;.</I> <22>.<I>cu. 10
+d'argento ual un duc. manco di altro tanto oro &amp; per tanto diremo $e</I> <22>.10. <I>men.</I>
+<22>.<I>cuba. 10. di argento, ual duc.1.manco di altro tanto oro che ualera $aggi.10.men.</I>
+<22>.10.<I>di argento, operando come prima, cioe multiplicando duc.1.fia $aggi.10.men.</I>
+<22>.10.<I>fara pur $aggi.10.men.</I> <22>.10.<I>qual bi$ogna pur partir per</I> <22>.10. <I>men.</I> <22>. <I>cu.10
+trouando per prima un partitor rationale come di $opra fu fatto, cioe multiplicando
+el detto partitor de</I> <22>.10.<I>men.</I> <22>.<I>cu.10.per.10.piu.</I> <22>.<I>cu.qua.100000.piu.</I> <22>.<I>cu.100
+fara</I> <22>.1000.<I>men.10.&amp; que$to mede$imo multiplicandolo per el $uo binomio fara.
+900. come prima qual bi$ogna $eruar da banda per nostro partitore. Dapoi bi$ogna
+multiplicare la nostra co$a da partire, cioe $aggi.10.me</I> <22>.10.<I>per lo mede$imo trino
+mio &amp; binomio, ma comenzar prima per el binomio, cioe per.</I> <22>.1000.<I>piu.10. (per-
+che comenzando dal trinomio $e ueniria in gran confu$ion de nomi) adunque multi-
+plicandolo prima per</I> <22>.1000.<I>piu.10 far.</I> <22>.100000.<I>men.</I> <22>.1000. <I>qual multiplican
+dolo anchora per el trinomio, cioe per.10.piu</I> <22>.<I>cu qua.100000.piu</I> <22>.<I>cu.100. fara.</I>
+<22>.10000000.<I>piu</I> <22>.<I>cu.qua.100000000000000000000.piu.</I> <22>.<I>cu.qu.</I>10000000000-
+000000000.<I>men</I> <22>.100000.<I>men</I> <22>.<I>cu.qua.100000000000000.m&etilde;</I> <22>.<I>cu.qua.</I>10000-
+000000000.<I>&amp; que$to tal produtto bi$ogna partirlo per el no$tro partitore, cioe per.
+900.ma per abreuiar li detti $ei nomi bi$ogna uedere s'eglie alcune de detta quantita,
+che $iano communicante, &amp; quelle $umarle, ouer $otrarle $econdo il bi$ogno il che fa
+cendo $e trasferira quelli tanti nomi in</I> <22>.8100000.<I>piu</I> <22>.<I>cu.qua.</I>53144100000000-
+000000.<I>piu</I> R.<I>cu.qua.5314410000000000000.&amp; que$to tal trinomio bi$ogna par-
+tirlo per el $opradetto.900.recando $empre el partitore alla natura della dignita che
+$i uol partire il che fac&etilde;do ne uenira</I> <22>.10.<I>piu</I> <22>.<I>cu.10.piu</I> <22>.<I>cu.qua.10. &amp; t&atilde;ti duc.
+manco ual $aggi.10.men.</I> <22>. 10. <I>de argento puro de altro tante oro, onde cauandolo
+de duc.9.lo rimanente $ara el ualor de $aggi.10.di argento puro, el qual rimanente
+$ara duc.9.men questo trinomio, cioe</I> <22>.10.<I>piu.</I> <22>.<I>cu.10.piu</I> <22>. <I>cu. qua.10.&amp; tanto
+ual$e $aggi.10.di argento puro, lo qual ualor partendolo per.10.ne uenira duc.9/10.
+men que$to trinomio</I> <22>.1/10.<I>piu</I> <22>.<I>cu.1/100.piu</I> R.<I>cu.qua.1/100000.et tanto ual
+$e el$aggio del arg&etilde;to puro, &amp; accio che meglio lo po&szlig;iati c&otilde;$iderare qua de $otto ue
+lo uoglio distintamente notare. El $aggio de l'oro ual$e ducati.1.1/90.piu</I> <22>.<I>cu.1/12900.
+piu</I> <22>.<I>cu.qua.1/53144100000.piu</I> R.<I>cu.qua.1/5314410.piu</I> R.<I>cuba.
+1/7290.piu</I> <22>. 11/810. E<I>l $aggio de l'argento ual$e ducati.9/10.men</I> R.1/10.<I>piu</I> R.<I>cu.
+1/100.piu.</I> <22>.<I>cu.qua.</I>1/100000. M. H. Q<I>uesta &eacute; una delle piu forte ragioni che
+mai uede$$e in mia uita, et ui &egrave; molte co$e nella uostra operatione lequale n&otilde; le ho trop
+po ben inte$e, ma per al pre$ente non ui uoglio dar altro fa$tidio perche mi pare che
+habbiati fatto a$$ai, ma la $tudiaro un puoco da mia po$ta, $e <*>i<*>rouaro co$a ch'io non
+intenda ritornaro da uoi.</I> N. S<I>on $empre parato &agrave; farue &agrave; piacere.</I>
+<HEAD>QVESITO XXV. FATTO DA M. ZVANNE DI TONI-
+<I>ni da Coi per$onalmente l'anno. 1536. adi. 10. Decembre in Venetia.</I></HEAD>
+<p>MISSER ZV ANNE. H<I>o inte$o che za molti giorni uoi uenesti in di-
+$puta con Mae$ero Antoniomaria fior. Et che finalmente ue conneni$ti</I>
+<foot>DD <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>in que$to che lui ui doue$$e proponere.30.que$iti in $critto $otto bolla realmente diuer
+$i in mane de</I> M. <I>pre Iacomo di zambelli notaro, &amp; che $imelmente uoi ne propone-
+re$ti altri.30. &agrave; lui realmente diuer$i &amp; co$i face$ti, &amp; a&szlig;igna$ti.40.ouer.50.giorni
+di termine &agrave; cadauno di uoi per $oluere li detti que$iti, &amp; determina$ti che quello di
+uoi, che al detto termine $i troua$$e hauer a$$olto piu numero di detti.30.receputi que
+$iti re$ta$$e con l'honore oltra no$oche puoco di $cotto che limita$ti per ogni que$ito.
+Et me $tato referto, &amp; accertado per fina &agrave; Bre$$a che uoi re$olue$ti tutti li $uoi.30.in
+termine di due, hore laqualco$a mi par dura da credere.</I> N. E<I>glie il uero quanto ue
+$tato detto, ouer referto. Et la cau$a che io re$ol$e li $uoi.30.con tanta breuita &egrave; que$ta
+che lui propo$e tutti li detti $uoi.30.que$iti, che conduceuano l'operante per Algebra
+in co$a, &eacute; cubo equal &agrave; numero, credendo$i che de quelli non ne doue$$e ri$oluere alcu-
+no, perche frate Luca nella $ua opera afferma e$$er impo&szlig;ibile &agrave; ri$oluere tal capito-
+lo con Regola generale, &amp; io che permia bona $orte, $olamente.8.giorni auanti al ter
+mine di portar li.30.&amp;.30.que$iti $otto bolla dal notaro. Io haueua ritrouata la re-
+gola general a tal capitolo. Onde per e$$er tal inuentione co$i di fre$co, mella trouai
+molto prompta, &amp; famigliar, &amp; per que$to io lire$ol$e tutti.30. contanta celerita,
+ouer pre$tezza.</I> M. ZV ANNE. C<I>he ue indu$$e co$i &agrave; recercare &agrave; quel tempo
+la regola di tal capitulo.</I> N. L<I>ui mede$imo, perche lui $i andaua uantando per far-
+me paura hauer trouata tal, regola, uero &egrave; che in principio non gli credena questa co
+$a, perche lui non haueua $cientia, ma $olamente gran pratica, &amp; per la pura pratica,
+io comprendeua chel non era atto ne$officiente &agrave; poter hauer ritrouata tal regolaper
+$e mede$mo. Ma lui per farme credere che haue$$e tal pa$$o, &amp; che doue$$e temere di
+lui, anchor che non haue$$e theorica, $e auantaua che gia trenta anni tal $ecreto gli era
+$tato mo$trato da un gran mathematico, il che mifece dubitar, che'l fu$$e il uero, e per
+que$to io po$i ogni mio $tudio, cura &amp; arte per ritrouar regola &agrave; tal capitolo, &amp; co$i
+per mia bona $orte (come di $opra &egrave; detto) la ritrouai.8.giorni auanti al termine de
+dar li detti.30.que$iti $otto bolla al notaro, &amp; que$to fu l'anno pa$$ato, cioe del.1535.
+adi.12.di.Febraro (uero &egrave; che in Venetia ueneua &agrave; e$$er del.1534.) et per alcuni aui<*>
+&amp; accidenti di tal inuentione il giorno $eguente ritrouai anchora regola generale al
+capitolo de co$e, &amp; numero equal &agrave; cubo.</I> M. Z. V<I>oi haue$ti una gran $orte &agrave; ri-
+trouar tal pa$$o co$i al improui$o, perche $e uoi non lo haue$ti ritrouato uoi re$taui ui
+tuperato appre$$o al uolgo de gli ignoranti, non gia appre$$o delli intelligenti, perche
+uno particolar $ecreto, non da la $cientia &agrave; l'huomo, perche la $cientia uer$a $opra
+le co$e generale, &amp; non $opra le particolare perche li partico'ari $ono infiniti, &amp; pe
+ro non &egrave; po&szlig;ibile hauer cognitione de ogni particolare. Ma ditime un puoco in che
+materia prepone$ti li uo$tri.30.que$iti &agrave; lui.</I> N. I<I>o ge li propo$i tutti realmente di-
+uer$i, &amp; que$to feci per mo$trarli che io era uniuer$ale, &amp; chel mio fondamento, non
+era in una, ne in due, ne in tre mie particolar inuentioni, ouer $ecreti, anchor che &agrave;
+pre$$o di me li haue$$e hauuti per $icuri&szlig;imi, &amp; che $opra di quelli ui haue$$e potuto
+formar. 10000. ca$i non che. 30. anci li uol$i proponere (come detto) tutti
+realmenle diuer$i, per mo$trarli che io non lo $timaua ne temeua in conto alcuno.</I> M.
+ZV ANNE. E<I>t quanti ne re$ol$elo lui di uo$tri.</I> NICOLO. D<I>e niun mai poteti</I>
+<pb n=107>
+<I>hauerne ri$po$ta, uero &eacute;, che lui $e andaua auantando, che gli baucua ri$olti, ma el
+non me li uol$e mai la$$ar uedere tai $ue re$olutioni, ma per couerzer la co$a, lui uole-
+ua, che $e elegge$$e alcuni $uoi amici, che giudica$$eno $e lui gli haueua ben ri$olti, ouer
+non, la qual co$a uedendo, che da ogniun era giudicato per perdente, io gli feci publi-
+camente un pre$ente del precio giocato.</I> M.Z. D<I>i gratia datemi in $critto li detti.
+30.que$iti, che lui ui propo$e, con le $ue $olutioni, &amp; $imilmente li uo$tri. 30.che pro
+pone$ti &agrave; lui.</I> N. Q<I>uando che haue$$e tempo da coppiarli, io ue daria ben li detti que
+$iti, ma non le mie re$olutioni, perche ogni uolta, che uoi uede$ti lemie re$olutioni, imme
+diate intender esti la regola, ma $e pur uoleti li detti $implici que$iti, andati dal notaro,
+&amp; donategli una gentilezza, che ue ne dara la coppia immediate. Aui$andoui anchora
+che de li mei.30. che gli propo$e &agrave; lui, io non ho coppia alcuna, perche, $i come gli heb
+bi notati, io li portai di $ubito $otto bolla al notaro, &amp; non ne tenni altramente coppia,
+talmente che non ue li $apria dire la mita de quelli, $e io non anda$$e dal notaro &agrave; far-
+mene dar coppia.</I> M.Z. D<I>itemene un poco tre, ouer quattro de quelli, che uoi gli
+proponesti &agrave; lui.</I> N. I<I>l primo que$ito delli miei.30.che io gli propo$i &agrave; lui, $e ben
+me aricordo, diceua in que$ta forma.
+  Trouatemi una quantita che $ia irrationale, che moltiplicata $ia la $ua radice piu.
+40. faccia numero rationale, &amp; di$ereto.                     La $econda.
+  Trouatemi una quantita, che $la irratienale, la qual moltiplicata fia.30.men la ra
+dice di detta quantita, faccia numero rational, &amp; di$creto.       La terza.
+  Trouatemi una quantita, qual gionta con il quadruplo della $ua radice cuba
+faccia.13.                                                           La quarta.</I>
+<p>T<I>rouatemi una quantita, che $ottratone.5.delle $ue radice cube re$ti.</I>10.
+<p>E<I>t quantunque que$te quattro uarieta de equationi, ouer capitoli, da me ritrouati.
+Io gli haue$$e per forti&szlig;imi pa&szlig;i, nondimeno non ui uol$e proponere, $aluo che un $ol
+que$ito per cadauno capitolo, per mo$trarli, come di $opra di&szlig;i, che lo non mi $onda-
+ua, ne $peraua di conuencerlo con una, ne due, ne tre, ne quattro particolar inuentioni,
+ouer $egreti, anci tutti li miei.30.que$iti eranotutti uarij, $i in Geometria, come in el
+operar de Algebra, che longo $aria &agrave; uolerueli narrare &agrave; uno per uno.</I> M.Z. P<I>er
+quanto uedo il primo uo$tro que$ito conduce l'operante in cubo, e cen$i egual &agrave; qualub
+que numero $i uoglia, pur che dia la co$a irrationale, &amp; lo $econdo conduce in cubo,
+&amp; numero egual &agrave; cen$i. Il terzo poi in cubo &eacute; co$a egual &agrave; numero, &amp; lo quarto in co
+$e &egrave; numero egual &agrave; cubo. Adunque uoi haueti ritrouato anchora regola al capitolo
+de cubo &eacute; cen$o egual &agrave; numero, &amp; &agrave; quello de cubo, e numero egual &agrave; cen$i.</I> N. Q<I>ue
+$to trouai per fin dell'anno. 1530. quando $tantiaua &agrave; Verona, &amp; quella uo$tra ra-
+gione, che mi manda$ti per me$$er pre Antonio da Cellatica, fu cau$a di farme ritro-
+uar regola &agrave; tai capitoli.</I> M.Z. E<I>t che ragion fu gia quella.</I> N. L<I>e furno due, ma
+in una. Voi me adimandaui, che ui troua$$e un numero, che moltiplicato per la $ua ra-
+dice piu.3.face$$e.5.qual que$ito conduce l'operante, come $apeti in.1.cubo piu.3.cen-
+$i egual &agrave;.5.&amp; io ue re$cri&szlig;i, che uoi non $apre$ti ri$oluere tai dui que$iti &agrave; me man-
+dati, cioe quello in$ieme con quell'altro, che me mandasti in$ieme con quello, &amp; che cir
+ca cio. Io me offeriua di giocare duc.10.contra.</I>5. M.Z. E<I>me ne aricordo.</I> N. R<I>e-
+<pb>
+plico ad&utilde;que, che tal uo$tro que$ito fu cau$a di farme ritrouar la regola di tal capitolo
+de cubo &egrave; cen$o egual &agrave; numero, &amp; ritrouato quello il giorno $eguente ritrouai regola
+all'altro, cioe &agrave; quello de cubo &egrave; numero egual &agrave; cen$i, perche l'uno tira l'altro. Et co$i
+mae$tro Antoniomaria Fiore per auantar$e di hauer quello di co$a &egrave; cubo egual &agrave; nu-
+mero (o fu$$e il uero, o no) non $olamente mi fece &agrave; quel tempo ritrouare tal capitolo,
+ma anchora immediate quello di co$e &agrave; numero egual &agrave; cubo, con le quale inuentioni, da
+poi alquanti giorni, ritrouai molte altre regoli, &amp; capitoli, &amp; uolendoli $tudiar $opra
+&agrave; tal materia $e ne potria trouar infiniti, perche una regola apre gliocchi in molte al-
+tre, come poteti con$iderare, ma per e$$er hora tarda, non uoglio, che parlamo piu di
+queste materie, anci uoglio andare &agrave; cena, &amp; uoglio, che restati &agrave; cena con meco.</I>
+M.Z. I<I>o $ono a$pettato da uno mio cugino, che $tantia qua in Venetia.</I> N. A<I>$petti
+quanto uoglia, che uoglio, che re$tati.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXVI. FATTO DAL MEDE-
+<I>$imo Me$$er zuane de Tonini da Coi, l'Anno.</I></HEAD>
+<HEAD>1536. A<I>di.15.Decembrio.</I></HEAD>
+<HEAD>I<I>n Venetia.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO ZVANE. M<I>e$$er Nicolo, mi uoglio partire per ritornarme-
+ne &agrave; Bre$$a, uero &egrave;, che fra pochi giorni ritornaro, ma nanti, che mi parta ue uor
+ria pregare, che uoi me de$ti uno di quelli uostri quattro que$iti ri$olto.</I> N. V<I>oi do-
+ueti $apere Me$$er zuane, che le inuentioni $ono difficili, &amp; lo aggiongergli &egrave; facile.
+Et per tanto e$$endomi molto affaticato per ritrouare tai particolarita, il non mi pare
+licito, che io li debbia co$i facilmente publicare, &amp; ma&szlig;ime doue non me ne reufi$ca al-
+cuno honore, ne utilita, eglie ben uero, che il non &egrave; nanche licito &agrave; uoler tenere tai in-
+uentioni totalmente $epolte, ma $appiati, che la mia intentione non &egrave; di uolerle tener
+oppre$$e, ma de publicar le &agrave; ogni huomo, &amp; come che habbia $pedito alcune mie altre
+gia principiate fatiche, $pero de e$$equir tal mia buona intentione, &amp; accio che uoi
+non pen$a$ti che tai inuentioni $iano da me piu i$timate del douere, io mi ue offeri$co,
+ogni uolta che uoi me $apereti formar uno, ouer piu que$iti, che io non ue li $appia ri$ol
+uere, di barattar con uoi &agrave; capo per capo, cioe &agrave; uno per uno, ilche non &egrave; poco &agrave; offe-
+rirue una co$a generale ($opra della quale non $olamente $e puo formare infiniti ca$i,
+ma $e puo con facilita ritrouare regola &agrave; molti altri capitoli) per un particolare.</I>
+M.<*>. Q<I>ue$ta uo$tra mi par una hone$ta oblatione. Et per tanto ue uoglio propone-
+re dui belli que$iti, li quali non $apendoli ri$oluere, io ue li in$ignaro, &amp; uoi me in$i-
+gnareti la regola di detti uo$tri capitoli, &amp; ma&szlig;ime quella di co$a &egrave; cubo egual &agrave; nu-
+mero, il primo di quai que$iti &egrave; que$to.</I>
+<p>E<I>glie il triangolo rettangolo, poniamo lo.a.b.c.del qual l'angolo.c.&egrave; retto, &amp; nel
+detto triangolo ui &egrave; i$critto il cerchio.e.f.d.il cui diametro &egrave;. 2. &amp; trouo che la linea.
+a.c.gionta con la.c.b.tal $umma $ara $empre eguale alla linea.a.b. gionta con il dia-
+metro de cerchio (qual come detto &egrave;.</I>2.) H<I>or ue adimando la cau$a di que$to.</I>
+<pb n=108>
+<fig>
+<p>S<I>econdariamente, eglie il triangolo.a.b.c.che il lato.a.b. &eacute;.13.a.c.15.b.c.14.&amp; la
+$ua perpendicolare e la.a.d. &amp; dall'angolo.b.tiro la linea.b.f.e. la qual $ega dalla li-
+uea.a.d.la.f.d.la qual &egrave;.3.$e adimanda la quantita delle due parti.a.e.&amp;.e.c.</I>
+<fig>
+<p>H<I>or guardati $el ui pare di mo$trarmi quella uostra regola de cen$o &eacute; cubo egual &agrave; nu-
+mero, io ui mo$traro il modo di ri$oluere que$ti dui que$iti, quali in uero $ono belli, &amp;
+forti.</I> N. Q<I>ue$ti egli ho per co$e facile, perche $e mi dati tempo un'hora, io ue li da-
+ro ri$olti. Ma fati una co$a ch'io ui diro, l'anno pa$$ato mi furono portatitre uo$tri
+que$iti, quali me porto Maestro Dominico da Vderzo, fra li quali uno ue ne era, qual
+diceua in que$ta forma.</I>
+<p>S<I>ono trei, che hanno comprato lire.20.di carne, &amp; tante lire ne ha comprate uno
+di loro, che moltiplicato tal numero de lire in $e mede$imo, tal produtto &egrave; eguale alla
+moltiplicatione delle lire, che hanno comprato glialtri dui, cioe quelle dell'uno fia quel
+le dell'altro, &amp; moltiplicate anchor le due menor quantita de lire, l'una $ia l'altra
+fanno preci$amente.8. $e adimanda la quantita delle lire della carne, che compro cadau
+no per $e, il qual que$ito non uol dire altro in $o$tantia, che far de.20.tre parti conti-
+nue proportionale, in tal $pecie di proportione, che moltiplicando le due menore, l'u-
+na fia l'altra facciano.8.hor mo$tratemi &agrave; $oluere questo tal que$ito con regola ge-
+nerale, che io me offeri$co &agrave; mo$trarui il modo, &amp; regola generale da ri$oluere, quala
+equatione ui pare di $opradetti quattro capitoli.</I> A <I>benche $o, che uoi non accettareti
+que$to partito, perche uoi mede$imo non $apeti ri$oluere tal que$ito. Et &egrave; gran co$a,
+che non ui po&szlig;iati in tutto rimouere del vo$tro u$o antico.</I> M.Z. E <I>ue diro il non &eacute;
+manco bello il $apere dimo$trare la impo&szlig;ibilita d'un ca$o irre$olubile, quanto che &egrave;
+&agrave; ri$oluezne uno $olubile.</I> NIC. Q<I>ue$ta uo$tra $cu$a non &egrave; buona, perche uoi
+<pb>
+non me lo haueti propo$to per impo&szlig;ibile, anci me lo haueti propo$to, come co a, che
+uoi non intendeti, ne $apreti ri$oluere, ne manco me $apreti dimo$trar che il $ia impo$-
+$ibile, perche &agrave; me mi ba$taria l'animo di formar.1000.che uoi ne altri li $apra ri$ol-
+uere, ne manco, ne uoi, ne altri mi potra con ragione dimostrare che il $ia impo&szlig;ibile
+&agrave; darli ri$olutione. Anci &egrave; uoglio dire, che tal uo$tro que$ito non $olamente &egrave; l'ho per
+po&szlig;ibile, ma i$pedito alcune mie facende $pero trouarui regola generale, come feci an-
+chora &agrave; quello, che me manda$ti &agrave; Verona.</I> M.Z. F<I>areti a$$ai $e la ritrouareti. Hor
+perche il $e appre$$a l'hora da douermi partire, ui prego che per uo$tra gentilezza
+uogliati darme almen uno di quelli uo$tri quatro que$iti a$$olto che ui prometto come
+$on gionto &agrave; bre$$a di $criuerui &amp; di mandarue qualche bello que$ito qual $el non $ape
+reti ri$oluere mi offero &agrave; mandarue anchora la re$olutione, &amp; $e haueti anchora qual-
+che altra comuna que$tione fuora di que$ti uo$tri capitolinoui ui prego me le uoglia-
+ti dar, che $apendola ri$oluere ui mandaro anchora la $ua re$olutione in $critto.</I> N. L<I>e
+uo$tre parole mi hann a$tretto &agrave; compiacerui alquanto et per tanto ui uoglio dar a$$ol
+to el primo, cioe quello che dice trouatime una quantita che $ia irrationale, che molti-
+ta fia la $ua radice piu.40.faccia numero rational &amp; di$creto, anchor che $on certo
+che ui trouareti regola generale, o uer particolare alla re$olutione di $imili que$iti.</I>
+E <I>per tanto dicoche la detta quantita $e puo conchiudere in infiniti modi per e$$er l'o-
+perante in liberta de eguagliar$e &agrave; che numero li piace, nondimeno io mi uoglio egua-
+gliar &agrave;.2888.perche la co$a miuerra un re$iduo $implice, onde la detta quantita ue-
+nira &agrave; e$$er.78.men</I> <22>.308.<I>la radice della quale uien &agrave; e$$er</I> <22>.77.<I>men.1.aggiongen-
+doli.40.fara.39.piu</I> <22>.77.<I>qual moltiplicata fia la detta quantita, cioe fia.78.men</I>
+<22>.308.<I>fara preci$e.2888.che il propo$ito.</I> M.Z. A <I>che fin gli propone$ti la co$a
+tanto larga di poter$i eguagliar &agrave; che numero li pare$$e, pur che de$$e la co$a irra-
+tionale.</I> N. I<I>o il fece per due cau$e. La prima fu, che $e per ca$o lui haue$$e hauuto
+opinione, che io non haue$$e $aputo ri$oluere tal capitolo, e$$endo tal que$ito $otto co$i
+larga forma, $empre mi po$$o eguagliar &agrave; tal numero, che il ualor della co$a me ueni-
+ra un $implice re$iduo, come di $opra haueti ui$to, che la co$a ual$e</I> <22>.77.<I>men.1.il qual
+re$iduo &egrave; una quantita facile da maneggiar, per poterne far la proua alla improui$a, il
+che non accade co$i facile in altre $ue equationi. La $econda fu, che per tal ri$olutione,
+non $i puo co$i facilmente apprendere la regola generale da ri$oluere $imili capitoli,
+come $e apprendaria, quando che tal ri$olutione ueni$$e da.4.ouer.5.nomi.</I> M.Z. E
+<I>ue ho inte$o. Hor $e hauesti qualche altra bella ragione da darmi, mi fareti &agrave; piacere.</I>
+N. I<I>o ue ne uoglio dar una quala mi fu propo$ta gia fa.4.me$i, in San zuanepolo,
+i$ponendo io la.13.propo$itione del.13.di Euclide, qual dice in que$ta forma. Eglie una
+uerga, che pe$a $aggi.10.di oro, qual tien di argento la Radice cuba de.10.&amp; ual duc.
+10.Et eglie anchora un'altra uerga, qual pe$a altri $aggi.10.pur di oro, qual tien di ar
+gento la Radice quadra de.10.&amp; alla proportione del primo que$to ual $olamente du
+cati. 9.$e adimanda che ual$e il $aggio del oro puro, &amp; $imilmente quello dell'argento
+puro.</I> M.Z. Q<I>ue$ta mi pare a$$ai bella que$tione. Hora ue uoglio la$$are, come $ia
+gionto &agrave; Bre$$a ue $criuero, me arricomando.</I> N. A<I>ndati in buon'hora, arricoman-
+datemi &agrave; Me$$er Pre Antonio da Cellatica.</I>
+<pb n=109>
+<HEAD>QVESITO XXVII. FATTO DA M. HIERONI-
+<I>mo Treui$ano.1536.adi.16. Decembrio in Venetia.</I></HEAD>
+<p>MESSER HIERONIMO. E<I>ue ho da dir de nouo.</I> N. C<I>he co$a ui &eacute;
+accaduto me$$er Hieronimo.</I> M. H. H<I>ieri el mi fu &agrave; ritrouar un certo gr&atilde;
+don, qual dice e$$er anchora lui Bre$$ano, el qual $i fa molto piu grande nelle mathema
+tice di quello ch'&egrave; la grandezza della $ua per$ona, et fra le altre co$e gli ho uoluto dir
+di uoi, &amp; come che haueti letto publicamente il terzodecimo di Euclide in $an Zuanne
+polo. Lui me ha ri$po$to che uoi haueti letto el detto.13.libro &amp; che non intendeti
+il decimo. Et chel non cono$ce huomo, che ben intenda el detto decimo di Euclide ac-
+cetto che lui.</I> N. E<I>glie ben stato qua da me due uolte &amp; &egrave; andato uia per fin da hie
+ri alla uolta de Bre$$a, ma el mi dole che uoi non mi habbiati rifferto que$ta $ua bra-
+uata auanti che lui $e fu$$e partito perche gli hauria dato quella debbita ri$po$ta che
+&agrave; tal $ua arrogantia $i conuenia. Et al pre$ente mi auedo che lui era uenuto qua per
+uenire con meco alle conte$e, ma lui per quanto po$$o con$iderare) $e ha me$$o paura di
+quella mia inuentioni de capitoli Algebratici quali mi ricer caua con tanta i$tantia.</I> M.
+H. A<I>dunque le $tato qua da uoi &agrave; ricercarue de quelli uo$tri noui capitoli trouati.</I> N.
+E<I>l cie stato due uolte.</I> M. H. E<I>t che glihaueti ri$posto.</I> N. I<I>o gli ho ri$po$to che
+ogni uolta che lui proponerauno, ouer piu ca$i che io non li $appia ri$oluere mi offe-
+ri$co &agrave; baratar con lui. Et co$i lui me ne proponete dui, ma io gli di&szlig;i, che tai $uoi ca-
+$t io li haueua per co$a facile &amp; che $e lui mi da$eua termine una hora che io me gli of-
+ferriua &agrave; dargeli ambidui ra$olti.</I> M. H. E<I>t come dicano quelli ca$i.</I> N. E<I>l pri-
+mo dice in que$ta forma.</I>
+<p><*>E<I>glie il triangolo rettangolo.a.b.c.del quale langolo.e.&eacute; retto &amp; nel detto triango
+lo ui &egrave; in $critto il cerchio.e.f.d. il cui diametro &egrave;.2. &amp; trouo che la linea.a.c.gionta
+con la.c.b.tal $umma $ara $empre equal alla lmea.a.b. gionta con el diametro del cer-
+<*>hio, qual (come detto) &egrave;.2.$e adimanda la cau$a di que$to.</I>
+<fig>
+<p>M. H. L<I>a me par difficile.</I> N. A<I>nci la &egrave; facili&szlig;ima &amp; il tutto $i conclude &amp; di-
+mo$tra per la penultima del terzo di Euelide per la qual $e uerifica le due linee.a.e.
+&amp;.a.d.e$$er fra loro equale, &amp; $imelmente le due.b.d.&amp;.b.f.e$$er pur fra loro equa-
+le &amp; $imelmente le due.c.e.&amp;.c.f.&amp; que$te due ultime, cioe.c.e.et.c.f.non $olam&etilde;te
+$ono $ra loro equale, ma per e$$er l'angolo.c. retto cadauna de loro uien a e$$er equale</I>
+<foot>EE</foot>
+<pb>
+<I>alla mita del diametro del detto cerchio tal che ambedue in$ieme uerano &agrave; e$$ere equa
+le &agrave; tutto il diametro del detto cerchio, onde per concludere tal que$ito arguiremo in
+que$to modo, per e$$er la partial linea.a.e.equale alla partial.a.d.&amp; $imelmente la
+partial.b.f.e$$er equale alla partial.b.d.$eguita che le due partiale linee.a.e.&amp;.b.f.
+e$$er equale &agrave; tutta la linea.a.b.onde aggiongendo da luna &egrave; laltra banda equalmente
+el diametro del detto cerchio (per comuna$ententia) le dette due $umme $aranno an-
+chora equale, &amp; perche le due linee.c.e.&amp;.c.f.(come di $opra fu detto) $ono equale
+&agrave; tutto il diametro del detto cerchio, $eguita adunque che le due linee.a.c.&amp;.c.b.$ia-
+no equale alla linea.a.b.gionta con el diametro del detto cerchio ch'&egrave; il propo$ito.</I> M.
+H. S<I>ta bene. Hor ditime un puoco l'altra.</I> N. L'<I>altra dice in que$ta forma.</I>
+<p>E<I>glie il triangolo.a.b.c. che il lato.a.b.&egrave; 13. &amp; lo.a.c. 15. &amp; lo.b.c. 14. &amp; la $ua
+perpendicolare &egrave; la.a.d. &amp; da l'angolo.b.tiro la linea.b.f.e.la qual $egha dalla linea.
+a.d.la.f.d.la qual &egrave;. 3. $e adimanda la quantita delle due parti.a.e.&amp;.e.c.</I>
+<fig>
+<p>M. H. Q<I>ue$to mipar piu difficile, di l'altro.</I> N. A<I>nci ch'eglie a$$ai piu facile, per
+che $e dal ponto.c.$ia tirata la.c.h.equidi$tante alla perpendicolar.a.d.&amp; che $ia slon
+gata la linea.b.e.per fina &agrave; tanto che quella $eghila.c.h.in ponto.g. Et perche (per la.
+13. del $econdo di Euclide) la perpendicolare.a.d.uien &agrave; e$$er. 12. &amp; la linea.b.d.uien
+&agrave; e$$er. 5. Et perche (per la$econda del $e$to di Euclide) la proportione della.g.c.&agrave; tut
+ta la.b.c. (quala &egrave;. 14. ) &egrave; $i come quella della.d.f. (quala &egrave;. 3. )alla.d.b. (quala &eacute;. 5.)
+onde la.c.g.ueneria ad e$$er.</I> 8. 2/5. E<I>t perche il triangolo.f.a.e.&eacute;$imile al triangolo.g.
+e.c. (per e$$er fra linee equidi$t&atilde;te) la proportione del lato.a.f. (qual &egrave;. 9. al lato.g.c
+(qual &egrave;. 8. 2/5. $ara $i come quella dalla.a.e.alla.e.c.&amp; (per la. 18. del quinto di Euclide)
+la proportione del conglonto della.a.f.&amp;.g.c. (qual congionto $aria. 17. 2/5. )alla.g.c.
+(qual &eacute;. 8. 2/5. )$ara $i come la proportione del congionto della.a.e.et.e.c. (qual &egrave;.</I> 15.) <I>alla.e.c. Onde procedendo per laregola $e trouara la.c.c.e$$er. 7. 7/29. &amp; la.a.e.il re-
+$tante per fin in. 15. che $aria. 7. 22/29. ch'&eacute; il propo$ito.</I> M. H. L<I>a non &egrave; $tata tanto
+difficile, come che mi pen$aua. Ma diteme non gliuoleti mandar que$te uo$tre due re
+$olutioni acc io ch'el non $i creda che uoi non li habbiate $aputeri$$oluere.</I> N. A<I>nci
+non uoglio mandaruene alcuna. Perche comprendo che lui ha animo di uoler ueniro
+ud habitar qua, &amp; me ha prome$$o de ritornar fra pochi giornie pero non lo uoglio</I>
+<pb n=110>
+<I>de$inanimare, perche non dandoui ri$po$ta lui $i pen$ara che io n&otilde; li $appia re$$oluere,
+&amp; non $e deffidara del uenire &amp; uenendoui ui uoglio lauar il capo d'altro che di $apo-
+ne, u$ando pero termini, ouer parole non con conueniente, come che $o che lui haue-
+ria fatto quando che lui non $i fu$$e $paurito per quelle mie inaentioni de capitoli, anci
+$on certo che lui me $criuera, &amp; me mandara qualche altro que$lto per meglio ta$tar
+me, ma de niuno non li uoglio dar ri$po$ta.</I> M. H. E<I>ue ho inte$o.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXVIII. FATTO DA M. ZV ANNE
+<I>di Tonini da Coi con una $ua lettera quale me port&ograve; Bene-
+detto caualaro l'anno. 1537. adi. 8. Genaro.</I></HEAD>
+<p>MAESTRO ZV ANNE. Q<I>uando da uoi mi $comiai Me$$er Nicolo ca-
+ri&szlig;imo, uoi $apete ch'io ui di&szlig;i che $critto ue harrei, &amp; hora per pagar el de-
+bito che in cio teneua con uoihouui la pre$ente $critta. Nellaqual primieramente ui
+$criuo la re$olution ($e io non $ono errato) di quella domanda, che dice eglie una uer-
+zella di oro qual pe$a $aggi. 10. &amp; tien di argento la</I> <22>. <I>cuba di. 10. &amp; ual duc. 10. &amp;
+eglie anchora un'altra uerga pur di oro che pe$a pur $aggi. 10. &amp; tien di argento la
+Radice quadra de. 10. &amp; alla proportion del primo ual $olamente duc. 9. $e adiman-
+da che ual$e el $aggio del oro puro &amp; $imelmente quello del argento puro. Io ue dico
+cheloro della primaual</I> <22>. <I>qua. 1000. piu</I> <22>. <I>cu. 72. 9/10. m&etilde;</I> <22> <I>cu. 7290. m&etilde;</I> <22>. <I>cu.qua.
+100000. Et l'arg&etilde;to ual la</I> <22>. <I>cuba de</I> <22>. <I>qua. 100000. men</I> <22>. <I>cu 7. 2. 9/10. m&etilde;</I> <22> <I>cuba. 10
+Et quella che t&igrave;en di argento la</I> <22>. <I>qua.di. 10. l'oro ual</I> <22>. <I>qua. 1000. men. 10. men</I> <22>. <I>cu.
+7290. piu</I> <22>. <I>qua.de</I> <22>. <I>cu.</I> 53144100000/7000000. E<I>t l'argento ual. 10. men</I> <22>. <I>qua. de</I>
+<22>. <I>cu'a. 53144100000/1000000. men</I> <22>. <I>qua. 10. La proua di que$ta ragione &egrave; a$$ai bella
+&amp; la co$a ual</I> <22> 10. <I>men</I> <22>. <I>cu. 7. 29/100. men.</I> 1. (N. P<I>er mia fe che costui ri$ponde
+a$$aiben &agrave; propo$ito.)</I> M. Z. L'<I>altra uo$traragione che dice trouatime un numero
+che $tairrationale che multiplicato uia la $ua Radice piu. 40. faccia numero rationa
+le a trouarlo $i dupla il. 40. &amp; del duplato $i tra due &amp; re$ta. 78. &amp; di que$to ne ca-
+namo uno resta. 77. &amp; que$to per. 4. $e multiplica &amp; del prodotto $i prende la Radi-
+ce che $ara</I> <22>. <I>qua. 308. &amp; co$i aduiene in tutti. Et perche co$i dobbiamo fare ho tro-
+uata la cagione. Et $i diremo trouame uno numero che multiplicato per la $ua Radice
+piu. 8. faccia numero rationale. Questo $ara. 14. men.</I> <22>. 52. <I>&amp; la $ua</I> <22>. <I>&egrave;.</I> <22>. 13. <I>men
+1. Et giongendoli. 8. re$tara</I> <22>. 13. <I>piu. 7. &amp; que$to binomio multiplicato c&otilde; que$to re
+ci$o. 14. men.</I> <22>. 52. <I>fara. 72. Et$e not diremo, multiplicato per la $ua Radice men. 8.
+faremo dir il. 52. piu.</I>
+<p>H<I>ora $e a uoipare di mandarme la $olutione delle no$tre due oueramente di quelle che
+ni trouarete hauer fatte uoi mi farete in cio tanto appiacer qu&atilde;to che io mi credo che
+riceuer pote$$e giamai, maio uorrei che in$leme c&otilde;loro mi mandaste que$te due etian
+dio $ciolte delle quale la prima. Et che mi trouate tre quantita continue proportio-
+nale, che la maggiore $ia. 700. &amp; il prodotto delle due menore luna in l'altra multi-
+plicato in $e produca</I> <22>. <I>cuba. 10000. La $econda que$tione che io uorrei che uci fo
+ste contento ditrouar una quantita che multiplicata in $e &amp; il produtto multiplicato</I>
+<foot>EE <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>anchora per la detta quantita, &amp; al prodotto giontoui la inuenta quantita faccia. 8.
+in que$ta domanda uol&etilde;do noi adoperar lalgebra per trouarla, poneremo questa quan
+tita e$$er una co$a, laqual multiplicata in $e fara uno cen$o &amp; que$to cen$o multiplica
+to per una co$a fara uno cubo, &amp; &agrave; que$to cubo aggiungerli la co$a che prima noi po-
+ne&szlig;imo haueremo un cubo &amp; una co$a equal al numero. 8. Quando io ui domandai
+me$$er Nicolo che una domanda di que$ta manier a mi de$ti fatta. Parmiche poco $a-
+uiamente face$ti quando uoi del tutto &agrave; me la nega$ti hau&etilde;domi (qu&atilde;do &agrave; trouar la pri
+ma uolta ui uenni) mo$trata tanta beniuolenza. Et u$andomi quella amicheuole cor-
+te$ia, che uoi miu$a$te &agrave; farmi quella $era qua$i per uiua forza uenir &agrave; cena con uoi.
+Ma dapoiche mi haue$ti u$ata quell'altra corte$ia nouamente in darmi quella a$$o<*>
+che $apeti (de cen$o &egrave; cubo equal &agrave; numero) mi parue che'l error, che fatto haueuate
+in non uolermi quell'altra, che ui adimandai $oluere, qua$i in tutto emendato haueste,
+&amp; perche di legiero uoipotre$ti dire, per qual cagione, uoi$auiamente non ragiona$t-
+all'hora che mi nega$te di non uoler quella domanda $oluere piacemi in que$ta charta
+al pre$ente dinarraruela in bona parte, uoi$apete me$$er Nicolo che incontan&etilde;te che
+<*>o ui domandai quel ca$o uoi me dice$ti, che le inuentioni $ono difficile, &amp; lo aggiun-
+gergli&egrave; co$a facile, &amp; che per e$$erui molto affaticato per ritrouare tale, &amp; tai capi-
+toli, chel non ui pareua co$a molto licita &agrave; douerli co$t facilmente publicare &agrave; ognipar
+ticolar per$ona, &amp; ma&szlig;ime doue non ue ne reu$i$ca alcunbonore, ne utilita, &amp; per
+tanto dico che il tener caro quello che in uoi $olo non &egrave; ne pur di uo$tri amici, manife-
+$tam&etilde;te &agrave; ogn'uno ui pale$ate di hauerne grandi&szlig;ima cara$tia, laqualco$a e$$endo io
+della pfe&szlig;i&otilde;e uo$tra auoi la$$o il giudicio qual &egrave; piu, &ograve; il bia$mo &ograve; l'honor che ne porta
+te, &amp; $e premio di cio cercate &amp; n&otilde; honore parmi che quello debba e$$er pochi&szlig;imo, et
+mi$eri&szlig;imo, e$$endo uero quello che me fureferto, (come ueram&etilde;te t&etilde;go che $ia) che
+30. ca$i, ouer que$iti di que$ta $orte in due hore dauoierano $tati a$$olti &agrave; mae$tro Gio
+uanantonio Maria fior uo$tro riuallo, parmi che farebbestato il premio a$$ai gra$$o
+bauendoui dato $oldi. 5. per cia$cun de&szlig;i, ma $e for$e uole$ti dire che non tanto &eacute; il pre
+mio che domandate della fatica quanto &egrave; quello della inuentione, et del modo da $oluer
+gli$ecreto, il che non $i puo con uerita dire che il modo $ia $ecreto, ne etiandio che la $ia
+propria inuentione $apendolo nanti il uo$tro aduer$ario. Hor $e uogliamo dir della
+muentione, non $apeti uoi che $olamente le prime inuentioni $ono lodate &amp; premiate
+da color che $anno, &amp; che premio &amp; che loda uore$ti uoi che merita$$e un huomo che
+mai non haue$$e da niuno apparata Geometria, ne mai haue$$e ueduto Euclide, &amp; che
+da$e $te$$o ne compone$$e uno, nel qual tutte quelle co$e dice$$e, chel detto autor ha-
+dette nel $uo. Io non $o gia con tutto que$to che loda potre$ti dar &agrave; co$tui, ne che pre-
+mio, ma uolendolo incio bia$imare &agrave; uoi $arebbe ageuoli&szlig;imo, con$iderando che egli
+haue$$e gettato uia tutto il tempo della $uauita in co$e che de niente non fo$$ero, ne $a-
+rebbe mai gioueueuole &agrave; niun uiu&etilde;te, et $e &agrave; uoi era di me$tiero per e$$eruime$$o &agrave; con
+tendere c&otilde; quel mae$tro che <21> in$egna tenea le corone, o da $oluer li oda re$tar in gr&atilde;
+parte $uergognato appre$$o aluolgo, n&otilde; gia appre$$o &agrave; gli huomini, dotti et intellig&etilde;ti
+di que$te $cientie, ba$taui adunque per premio della fatica che uoi hauete fatta in tro-
+uar la inu&etilde;tione da $oluerei detti. 30. ca$i, l'honor &amp; fauor, che per lei haueti hauuto</I>
+<pb n=111>
+<I>in far quelmae$tro re$tar uinto, &amp; $uperato da uoi. Et che il fu$$e ben fatto per trarne
+premio, ouer honore &agrave; far que$te co$e stampare, come uoi me dice$ti, non e$$endo co$e
+qua$i in parte alcuna gioueuoli al mondo, io tengo fermamente, che niuno che diritta-
+mente giudichi non lo e$timera giamai. Et che $tara in pen$iero, che di quegli non $i tro-
+uino, che diranno, che per la uilta, &amp; maluagita dell'animo uostro, non ui cur ate di pia
+cere &agrave; glihuomini, ne in gentilezza, ne in beniuolenza, ne in corte$ia alcuna, que$ta uil
+ta non credo, ne credero di leggeri, che in uoi alberghi, ne albergar po$$a giamai per
+hauerui cono$ciuto pieno d'amoreuolezza, pieno di gentilezza, pieno di lealta, pieno
+di corte$ia, &amp; in fine pieno d'ogni hone$ta, &amp; gentil conuer$atione, per ilche io non $to
+in dubbio, che uoi diciate, che io me affatichi &agrave; trouare il modo da $oluerle, $i come uoi
+anchor a haueti fatto, &amp; quando pur dice$ti que$to, que$ta fatica non uoglio, ne debbo
+farla per fuggir quel bia$mo, che $i darebbe &agrave; colui, che una opera $imile &agrave; quella di Eu
+clide, compone$$e nuouamente, &amp; $e pur miueni$$e talento di far qualche fatica d'in-
+torno &agrave; una $imil co$a, io la farei in bia$mare, &amp; uituperare la mente uile, &amp; maluag-
+gia di colui, che una tanta a$inaria u$a$$e, perche $ei dotti huomini per adictro $tai, que
+$to haue$$ero o$$eruato, ne Euclide, ne tanti altri digni&szlig;imi autori hoggi da niun uiuen
+te non $arebbono cono$ciuti. Hora non $o gia &agrave; che altro ui uogliate ne po&szlig;iate tenere
+di non e$$er in cio altro, che liberale, $e for$e non uole$te dire, che $e &agrave; uoi fu$$e di me-
+$tieri di contendere con un'altro mae$tro di cio ui$eruire$ti, ilche appena mi $t la$$acre
+dere, che uoi pur il pen$ate, perche $e uoi con$iderate, che que$to modo per il quale $i
+$oluono que$ta maniera de domande non &egrave; $aputo da uoi $olamente, maetiandio &egrave; $tato
+inanzi da uoi $aputo da colui, che malui uole, &amp; non credete uoi, che $e egli$ape$$e, che
+uoi contende$ti, ch'egli $i ingegnarebbe di dare ogni aiuto &agrave; uo$tri auer$arij, che per lui
+$i pote$$e il maggiore, &amp; non che premio di cio &agrave; lor domanda$$e, magli pregarebbe
+che ne di lui ne del$uo hauere in cio ponto non lo $parmia$$e per tentare di uendicar$e
+della uergogna, &amp; dishonore, che uoi gli haueti fatto, &amp; $i cio mae$tro Nicolo non cre
+dete mal credete, &amp; che uolete che altro d'intorno &agrave; que$ta materia ui $criua, di cio che
+mae$tro Antoniomaria Fior mi offer$i ($i come $aggio) di darmi una di quelle. 30. do-
+mande che &agrave; lui $oluesti, ma per che tanto piu mi piace la uo$tra amicitia della $ue quan
+to che &egrave; la uostra uirtu della $ua maggiore. Et anche per e$$er della patria, io mi uenni
+prima &agrave; trouarui uoi, &amp; con quella instantia ue gli domandai che uoi i$te$$o $apete, &amp;
+perche uoi mi de$ti quello uo$tro ca$o a$$olto che $apeti, io non uol$i ritornar piu da lui
+&agrave; richiederglilo per non obligarmegli altrimente, &amp; perche anchora mi dice$ti all'ho-
+ra che$e io ue ne daua &agrave; uoi alcuni che non $ape$ti ri$oluere, che altritanti ne daresti &agrave;
+me, quanto all'hora il uostro parlar mi piacque, io non uel potrei dire di qui &agrave; un'anno
+compiutamente, matanto in cio $olamente ui dico, che adueni$$e (ch'io non m'il credo)
+che uoi non haue$te tanti ca$i co$i accommodati da mandarmi, quanti nell'animo ne ha-
+ue$ti di domandarmene. Non uoglio percio che in parte alcuna ui retignate di non chie
+dere tutti quelli, che nel uo$tro animo ui $corge$$e di chiedermi. Et non $olamente ca$t,
+maogn'altra co$a che ui piaccia, che in balia $ta dime, io co$iuolontieri, per uoi me$$er
+Nicolo quanto che per cia$cuno buomo che uiua lo faro certamente. Horauenendo al
+fine di que$ta $crittura, la qual per la maggior parte d'altro non ragiona (come uoi uc-
+<pb>
+der poteti) che di quel capitolo di co$a, &amp; cubo, egual &agrave; numero, mo$trando che &agrave; me
+nou fia di$diceuole il chiederuelo, ne il concederlo mi &agrave; uoi, altre$i, &amp; $e in lei trouare-
+te aggionta alcuna uoce, &amp; de altre in tutto ca$$e, &amp; altre in tutto mutate, questi$ono
+gli inditij, che lei dimo$trino e$$er $tata $critta di$contiamente, &amp; benche io acconcio,
+&amp; adaggiato $ia non $criua bene, non dico giai caratteri, che cura alcuna in e&szlig;i non
+ho po$ta, come uoi $te$$o ueder potete, ma dico nel $tile, &amp; per cio $e in lei troua$te uo-
+ce, che ui $piace$$ero, uaglia il perdonare, che $e mailettra fu di$conciamente $critta,
+credo che que$ta $ia una d'e$$e, dico di$conciamente per hauerla $critta in cinque gior-
+ni, hora in un luoco, hora in un'altro, &amp; di cio ne potrebbe e$$er buon te$timonio mae
+$tro Battista, che $taua in ca$a del Conte Nicolo de Lodron, il quale. &amp; io altre$i &agrave; uoi
+molto $e aricomandiamo, &amp; uorrei che al Frate, che $ta in Fricciaria me aricomanda-
+$ti, ma primieramente uorrei, che letta che harete la lettra, che incontanente nota$ti i
+ca$i, che all hora all'hora piu ageuolmente uoi potrete, ma per mio contento piacciaui
+di notar per il primo quello di co$a, &egrave; cubo, egual &agrave; numero, &amp; all'hora all hora man-
+darmeli $el fu$$e po&szlig;ibile uia piu che digaloppo, &amp; c. &agrave;. 5. di Genaro.</I> 1537.
+<p>G<I>iouanni di Tonini uostro &agrave; gui$a di buon fratello.</I>
+NICOLO. Q<I>ue$ta $ua gran retorica non uoglio che habbia ri$po$ta da me. Ma pur
+uoglio con$iderar que$to $uo que$ito, nel qual lui uole, che io gli troui tre quantita con
+tinue proportionale, che la maggior $ia. 700. &amp; che il produtto delle due menore, l'u
+na fia l'altra, moltiplicato poi in $e mede$imo produca la Radice cuba de. 10000.
+Qual credo, che $ia facile, uero &egrave;, che per ri$oluerlo bi$ogna notar, che moltiplicando
+la prima ditre quantita continue proportionale fia la $<17>conda, &amp; quel produtto fia la
+terza, quell'ultimo produtto $empre $ara eguale al cubo della $econda, e per tunto $e il
+quadrato delle due menore l una fia l'altra fanno</I> <22>. <I>cuba. 10000. adunque il puro pro
+dutto fu la</I> <22>. <I>quadra della</I> <22>. <I>cuba de. 10000. cioe il fu</I> <22>. <I>cuba. 100. &amp; que$to molti-
+plicandolo fia la terza, che $u.</I> 700. (<I>cubando prima.</I> 700.) <I>fara</I> <22>. <I>cuba. 34300000000.
+&amp; la</I> <22>. <I>cuba di questo produtto $ara lo $econdo termine, cioe</I> <22>. <I>cuba de</I> <22>. <I>cuba.
+34300000000. Hor per trouar il primo termine quadro il $econdo, cioe</I> <22>. <I>cuba de</I> <22>.
+<I>cuba. 34300000000. &amp; quel tal quadrato lo parto per lo terzo, c&icirc;oe per. 700. (re-
+cando. 700. &agrave; cubo de cubo) ne uenira</I> <22>. <I>cuba de</I> <22>. <I>cuba. 117049/4035360700. &amp; que-
+$to $ara il primo termme, che &egrave; il propo$ito.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXIX. FATTO DAL MEDESIMO
+M<I>e$$er Zuane de Tonini da Coi, con una $ua lettera alli. 17.
+di Febraro. 1537. In Venetia.</I></HEAD>
+<p>MESSER ZVANE. M<I>e$$er Nicolo il me ha detto Benedetto cauallaro,
+che uoi haueti hauuta la no$tra lettera, &amp; che gli hauete detto, che uoi me ha-
+ueti &agrave; cio ri$po$to, ilche &agrave; me pare molto duro &agrave; douerlo credere, con$iderando ch'egli
+&egrave; me$$o molto da fidar$e, &amp; che all'uno, &amp; a l'altro di noi $erue uolontieri. Et che non
+mi hauete uoluto per lui mandar mi lettra niuna la, onde non $to gia in pen$iero, che
+uoi re$tar non doueuate, perche ui manca$$e la carta, o per non $aper $criuere, o per</I>
+<pb n=112>
+<I>fuggir la fatica (che cio uo$tro co$tume non &eacute;) o per non $apere con belli carattere
+$criuermi, perche io co$i habbia $critto &agrave; uoi, che cio non &egrave; $tato u$ato da me in parte
+ueruna &agrave; uoi. Ma $olamente $to in pen$iero che uoi re$tate, o per il $criuermi To$cana-
+mente, o per non uolermi mandar quel ca$o $ciolto de co$a, &amp; cubo egual &agrave; numero,
+qual con tanta in$tanza ui ho adimandato. Io non a$petto, che To$canamente mi $cri-
+uiate, ne etiandio che mi mandate quel ca$o $e &agrave; uoi non ui piace. Ma ben di cio ui pre-
+go che ui uogliati degnar di $criuermi o poco, o a$$ai, che ui piaccia, &amp; $e cio me$$er
+Nicolo non fate io tenero per fermo, che uoi poca $tima fareti di me, &amp; della mia
+amicitia, alli. 14. Febraro.</I> 1537.
+<p>G<I>iouanni di Tonini uo$tro.</I>
+<p>NICOLO. M<I>e$$er Zuane ho riceuuto due uo$tre, &amp; hoggi un'altra, che $ono tre
+delle quale le due ultime $ono $olamente ammonitorie, che ui debbia dar ri$posta alla
+prima uo$tra, uer amente haueua deliberato, che $olamente il mio tacere ui fu$$e ri$po-
+sta per molte ragioni, la prima &egrave;, che uolendo dar particolar ri$po$ta &agrave; ogni uo$tra ri-
+chie$ta, &amp; ragioni da uoi allegate, bi$ognaria $criuere un quinterno di carta, ilche le
+occupationi diurne, &amp; notturne, non mel conciedono. La $econda &egrave;, che dapoi la parti-
+ta uo$tra da Venetia me$$er Hieronimo Triui$ano, &amp; anchora quel mae$tro Dominico
+da Vderzo (che mi port&ograve; quelle uo$tre.3.dimande) me hanno riferto tante uo$tre bra
+uate, che longo $aria &agrave; narrarle, ma molto mi dol$e con cadauno de loro, perche non mi
+feceno intendere tal co$e auanti la partita uo$tra. Che haueria fatto qualche $perien-
+tia diuoi, &amp; uoi di me, &amp; comprendo che uoi eriuenuto &agrave; po$ta per tal effetto, ma ue
+teme$ti per quelli capitoli da me trouati, li quali me ricercati con tanta in$tantia, alla
+qual richie$ta breuiter ri$pondo, che hauendoui dato a$$olto quello de cen$o, e cubo
+egual &agrave; numero (per mia gentilezza) ue douere$ti alquanto arro&szlig;ire &agrave; richiedermi
+anchora quell'altro, e$$endo quell'buomo, che ue teneti, &amp; ma&szlig;ime hauendoui fatto
+quella oblatione, che ogni uolta che me proponereti un ca$o, &amp; che il non $appia ri-
+$oluere di barattar conuoi, la qual offerta non &egrave; poco &agrave; offerire una co$a generale per
+una particolare, ilche mi fa credere uoi non e$$ere quello, che mi credeua, non ba$tan-
+doui l'animo di componere un ca$o, ouer que$ito, che io non lo $appia ri$oluere, ma per
+che non uoglio, che fati piu $perientia di me, ne che piu me tediate con uo$tre dimande,
+ouer que$iti, uoglio annullar tal oblatione, perche mi bi$ogna attendere ad altro, che
+$tar tutto il giorno a$$oluere uo$tri que$iti $enza alcun frutto, ne honore, ne ancho-
+ra ue uoglio dar tal ca$o a$$olto, per gentilezza, e$$endo di poco ualore appre$$o di
+uoi, perche poca $aria la mia gentilezza, e$$endo $timato da uoi $oldi cinque per ca$o,
+che in uero piu non ualeria, premiandomi, come $e fanno gli facchini, ouer manuali,
+che lauorano &agrave; tanto al giorno, la qual propo$ta &egrave; molto ridicolo$a appre$$o de ogni
+intelligente. Et perche diceti (per calonniar tal mia inuentione) che $olamente le pri-
+me inuentioni $ono laudate appre$$o di color, che $anno, &amp; che tal mia inuentione non
+&egrave; propria inuentione, $apendola il mio auer$ario auanti di me. Et che poca laude meri-
+taria un'huomo, che mai haue$$e imparato Geometria, ne mai haue$$e ueduto Eucli-
+de, &amp; che da $ei$ie$$o compone$$e un'altra opera $imile &agrave; quella di Euclide, ma uo-
+lendolo in cio bia$imare $arebbe ageuoli&szlig;imo, con$iderando che egli haue$$e gettato
+<pb>
+uia tutto il tempo della $ua uita in co$e, che de niente fu$$ero, ne $arebben mai gioueuo
+le &agrave; niun uiuente, circa alla prima parte ri$pondo, &amp; dico, che uoi non hauet&igrave; altra cer
+tezza, ouer indicio, che il mio auer$ario haue$$e tal $ecreto, $aluo per hauermi co$i pro
+posti tutti li $uoi. 30. ca$i, che mi conduceuano &agrave; tal difficulto$o pa$$o, la qual co$a non
+ui fa certo, che lui haue$$e, ouer $ape$$e tal $ecreto, perche molti $ogliono $pe$$euolte,
+per confutar il $uo auer$ario proponere delle que$tioni, che loro mede$iminon le inten
+dono, ne le $apriano ri$oluere, $i come fe$ti uoi &agrave; me, quando che io $tantiaua &agrave; Verona
+con quelle due dimande, che mi manda$ti per Me$$er Pre Antonio. Ma $upponendo an-
+chor che il detto mio auer$ario gli$ape$$e ri$oluere auanti di me, &amp; hauendola io ritro
+uata da me $enza aiuto di alcun autore, la $e puo chiamare mia propria inuentione, per
+che circa &agrave; quell'altra parte che uoi diceti, che poca laude meritaria uno, che compo-
+ne$$e da$e un'altra opera $imile &agrave; quella di Euclide, anchor che non haue$$e mai ui$to
+Euclide, ne imparato Geometria. Et io dico, che quando il $i $ape$$e di certo, lui non ha
+uer ui$to l opera di Euclide, ne cauato da quello, ne d'altri, che meritaria mille uolte
+piu laude di Euclide, perche non hauemo certezza, che Euclide non habbia cauato d'al
+tri anciani di lui. Et accio che non crediati, come diceti, che ui nega tai mie inuentioni,
+ne che le tenga accare per contendere con qualche altro. Le ben la uerita, che di tal co-
+$a (accadendo) me ne potria $eruire, nientedimeno accio non pen$ati, che ogni mio fon-
+damento $ia in tai mie particolarita. Quando che alcuno di$idera$$e di uenire al cimen
+to con meco, &amp; che non haue$$e altra temenza di me, $aluo che delli detti capitoli di co
+$a, e cubo egual &agrave; numero, &amp; di cen$o &egrave; cubo egual &agrave; numero, &amp; delli $uoi ederenti uo-
+lendo giocare un precio condecente per un meggio $cudo me obligaro &agrave; non propo-
+nerui ca$o alcuno, che conduca l'operante in alcuno de detti capitoli, &amp; $uoi ederenti,
+&amp; lo faro $icuro di que$to. Oltra di que$to uoi me ammonite con grande i$tantia, che
+ui uoglia mandare quelli ca$i, che mi trouo hauer ri$olti de quelli, che uoi mi la$cia$ti in
+$critto, &amp; di quelli che me haueti rimandati, &amp; $imilmente quel mae$tro Dominico,
+che mi port&ograve; quelli altri tre uo$tri me ha riferto qualmente uoi gli fe$tiuna grandi&szlig;i-
+ma$tantia, che doue$$e uenir &agrave; domandarme, quelli, &amp; perche lui ui di$$e (come il ue-
+ro) che io ne haueua a$$olti dui $ubito ch'io gli hebbi riceuuti alla $ua pre$entia, dice
+che uoiue ne ridesti, come che il non $u$$e il uero. Et perche cono$co, che que$to uo$tro
+t&otilde;to proponere non &egrave; altro, che un uoler ta$tarme doue $ia di$armato, ouer mco forte,
+per ilche ho deliberato di non uoler ri$pondere ad alcuna uostra propo$ta fina a tanto
+che uoi uenereti &agrave; Venetia per$onalmente, come me promette$ti al partir uo$tro diuo
+ler ritornare &agrave; quell'hora, poi ui daro la re$oluti&otilde;e di quelle, che hauero $aputo $oluere
+&amp; quelle che non hauero $aputo $oluere me le in$ignareti, pagandoue per&ograve;, non altro.
+Iddio da mal ui guardi. In Venetia alli. 3. di Marzo.</I> 1537.
+<p>N<I>icolo Tartaglia Bri$ciano.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXX. FATTO DA MESSER
+H<I>ieronimo Triui$ano, qual gliera sta fatto a lui
+l'Anno. 1537. Adi. 25. Ago$to.</I></HEAD>
+<HEAD>I<I>n Venetia.</I></HEAD>
+<pb n=113>
+<p>MESSER HIERONIMO. V<I>orria me$$er Nicolo caro che me mostra-
+$ti &agrave; ri$oluere uno que$ito che mi fu datto hieri da uno mercante qual dice in
+que$ta forma. Doi fanno compagnia, el primo me$$e duc. 240. e $tette me$i. 9. l'altro
+mi$$e una gioia &amp; $tette me$i. 6. &amp; guadagnorono duc. 100. a quello della gioia gli toc
+co fra cauedal &eacute; guadagno duc. 150. domanda quanto ual$e la gioia, cioe quanto la $u
+apprecciata nella compagnia.</I> N. P<I>er ri$oluere questa domanda bi$ogna poner che
+la gioia uaglia una co$a, &amp; multicarla fia li me$i. 6. (che ste nella compagnia el $econ
+do) fara. 6 co. poi el $i die multiplicar li duc. 240. fia li. 9. me$i (che $tete nella compa
+gnia el primo) fara. 2160. &amp; que$te due multiplicationi. bi$ogna $umarle in$ieme &amp;
+faranno in $omma. 6. co$e piu. 2160. Dapoi bi$ogna procedere per la regola del tre
+digando $e. 6. co.piu. 2160. me guadagnano duc. 100. che mi guadagnara. 6. co$e ope
+rando $econdo che uol la detta regola $e trouara che guadagnariano. 600. co$e e$lmi
+de. 2160. piu. 6. co$e &amp; que$to rotto $ara equal &agrave; ducati. 150. men. 1. co$a (cioe &agrave; quello
+che tocco al $ec&otilde;do d<*> puro guadagno, cioe trattone. 1. co$a che fu el $uo capitale) onde
+de leuando el rotto, &amp; $eguitando el capitolo $e trouara la co$a ualer</I> <22>. 78025. <I>men.
+155. &amp; tanto ual$e la gioia.</I> M. H. V<I>e ringratio.</I>
+<HEAD>QVESITO XXXI. FATTO DA M. ZVANAN-
+<I>tonio libraro, per nome d'un me$$er Hieronimo Cardano, Medico
+&amp; delle Mathematice lettor publico in Milano,
+adi. 2. Genaro.</I> 1539.</HEAD>
+<p>ZVANANTONIO. M<I>e$$er Nicolo el me ha drizzato da uoi un huomo da
+bene Medico da Millano chiamato mi$$er Hieronimo Cardano elquale &eacute; un gran
+di&szlig;imo Mathematico, &amp; legge publicamente Euclide li in Millano, &amp; al pre$ente fa
+<*>t&atilde;pare una $ua oper a in la pratica di Arithmetica &amp; Geometria &amp; in Algebra che
+$ara una bella co$a. Et per che egli ha inte$o uoi e$$er $tato in una di$puta con maestro
+Antoniomaria fiore, &amp; che uoi romane$ti daccordo di proponere. 30. ca$i, ouer que
+$tioni, per uno, &amp; che co$i face$ti, &amp; $ua eccellentia ha inte$o che il detto maestro An-
+toniomaria, ui propo$e tutti li $uoi. 30. che ui conduceuano in Algebra in un capito-
+lo di co$a &egrave; cubo equal &agrave; numero. Et che uoi troua$ti regola generale &agrave; tal capitolo,
+&amp; per uigore di tal uo$tra inuentione uoi ri$olue$ti tutti li detti. 30. ca$i &agrave; uoi propo-
+$ti in termine de due hore. Et per tanto $ua eccellentia ui prega che uoi gli uogliati
+mandare di gratia tal regola da uoi trouata, &amp; s'el ui pare lui la dara fora in la pre-
+$ente $ua opera $otto uostro nome, &amp; $e anchor el non ui pare, che lui la dia fora, la te-
+nera$ecreta.</I> N. D<I>iceti &agrave; $ua eccellentia, che quella mi perdona, che quando uoro pu
+blicar tal mia inuentione la uoro publicar in opere mie, &amp; non in opere de altri, $i che
+$ua eccellentia mi habbia per i$cu$o.</I> Z. N<I>on uolendoli dar tal uo$tra inuentione $ua
+eccellentia mi ha or dinato che uiprega che gli uogliati almen dar li detti. 30. ca$i che
+lui ui propo$e, con la uo$tra re$olutione, &amp; $ime lm&etilde;te li uo$tri. 30. che gli proponefti
+a lui.</I> N. M<I>anco questo $arin perche ogni uolta che lui haue$$e uno de detti ca$t con
+la $ua $olutione $ubito $ua eccellentia intendaria la regola da me rnrouata con laquale</I>
+<foot>FF</foot>
+<pb>
+<I>molte altre regole $e potria ritrouare, $opra &agrave; tal materie.</I> Z. S<I>ua eccellentia mi ha
+dato. 8. que$tioni, ouer que$iti da darue pregandoui che ge li uogliati ri$oluere liquai
+que$iti $ono que$ti.</I>
+<p>P<I>artime diece in quatro parti continue proportionale che la prima, $ia.</I> 2.
+<p>P<I>artime diece in. 4. parti continue proportionale che la $econda parte $la.</I> 2.
+<p>T<I>rouatime. 4. numeri continui proportionali che il primo $ia. 2. &amp; el $econdo &eacute;. 4.
+gionti in$ieme faciano.</I> 10.
+<p>T<I>rouatime. 4. numeri continui proportionali ch'el primo $ia. 2. &amp; il terzo &egrave; quarto
+gionti in$iema facciano.</I> 10.
+<p>T<I>rouatime. 4. quantita continue proportionale che la $econda $ia. 2. &amp; la prima &amp;
+quarta gionte in$ieme facciano.</I> 10.
+<p>F<I>atime de. 10. tre parti continue proportionale che multiplicata la prima nella $econ
+da facia.</I> 8.
+<p>T<I>rouatime uno numero che multiplicato nella $ua radice piu. 3. facia.</I> 21.
+<p>NICOLO. Q<I>ue$ti que$iti $ono de me$$er Zuanne da Coi. Et n&otilde; d'altri, perche li co-
+no$co &agrave; que$te due ultime perche una $imile &agrave; que$ta $esta mi mando gia fa dui anni et
+tal ragione gli feci confe$$are che lui mede$imo non la intendeua ne la $apeua ri$olue-
+re &amp; una $imile &agrave; que$ta ultima (quale induce l'oper ante in cen$o &egrave; cubo equal &agrave; nume
+ro) glidei per gentilezza a$$olta non &egrave; anchora un'annno, &amp; pertal $olutione trouo
+una regola particolare $opra $imili que$iti. z. Io $o ben mi che que$ti que$iti el me li
+ba dati la detta eccellentia de me$$er Hieronimo Cardano &amp; non altro.</I> N. A<I>dun-
+que il detto me$$er zuanne da Coi debbe e$$er uenuto &agrave; Millano &amp; ge li ha propo$ti &agrave;
+$ua eccellentia &amp; quella per non $aperli ri$oluere melli ha mandati da ri$oluere &agrave; me
+&amp; <27>$to tengo per certo <21>che il detto me$$er zu&atilde;ne me promi$$e gia fa un'anno da uo-
+ler uenire &agrave; $tar qua &agrave; Venetia, &amp; tamen il non ui &eacute; mai uenuto, e pero credo chel $i $ia
+p&etilde;tito da uenir &agrave; Venetia, &amp; ch'el $e $ia uoltato alla uolta de Millano.</I> z. N<I>&otilde; p&etilde;$ati
+che $ua eccell&etilde;tia ui manda$$e que$te que$tioni $e la non li int&etilde;de$$e, et $ape$$e ri$oluere
+ouer che fu$$ero de altra per$ona, perche $ua eccellentia &eacute; di primi di Millano di dot-
+trina, &amp; il Marche$e dal Va$to gliha dato una gran proui$ione per la $ua $ufficien-
+tia.</I> N. N<I>on nego che $ua eccellentia non $ia per$ona dotti&szlig;ima, &amp; $ufficienti&szlig;ima.
+Ma ben dico che quella non $apera ri$oluere que$ti. 7. que$iti ch'ella mi ha mandato &agrave;
+me dari$oluere con regole generale. Perche $e $ua eccellentia non $a ri$oluere quel-
+lo di co$a, &eacute; cubo equal &agrave; numero (che me haueti ricercato con tante preghere) come
+$aprala ri$oluere la maggior parte di que$tiliquali conducano l'operante in molto piu
+$tranie $orte de capitoli di quello di co$a, e cubo equal &agrave; numero, e pero $e quella $ape$-
+$e ri$oluere tutti que$ti, molto piu facilmente $aperia anchora ri$oluere quello di co$a
+&egrave; cubo equal &agrave; numero, &amp; $apendolo ri$oluere $on certo che la non lo and aria m&etilde;dican
+dolo ne cerc&atilde;dolo. z. Io n&otilde; $o che ri$p&otilde;derui perche n&otilde; me int&etilde;do di que$te co$e, ma
+qu&atilde;do che parla$ti c&otilde; lui credo che ui $apria ri$p&otilde;dere, ma la$$amo andar tutte que$te
+co$e, accioche n&otilde; $ia uenuto in darno datime alm&etilde; la coppia delli$implici. 30. ca$i che
+il detto mae$tro Antonio Maria fior ui propo$$e &agrave; uoi et $e pote$ti anchora darmi la
+coppia di uostri. 30. che uoi prepone$ti &agrave; lui me fare$ti $ummo appiacer.</I>N. D<I>elli $uoi</I>
+<pb n=114>
+<I>anchor che habbia care$tia del tempo) ue ne daro coppia, ma delli mei, non ue la po$$o
+dar perche io non ho coppia alcuna appre$$o di me ne m&atilde;co me li aricordo co$i preci-
+$e tutti perche erano tutti uarii, ma $e andati dal notaro lui ue ne potra dar coppia.</I>
+Z. M<I>or$u datime li $uoi.</I> N. S<I>ono questi preci$e come che luile $cri$$e.</I>
+<HEAD>L<I>aus deo. 1534. adi. 22. Febraro in Venetia.</I></HEAD>
+<HEAD>Q<I>ue$te $ono le. 30. ra$one propo$te per mi Antoniomaria
+fior &agrave; uoi Mae$tro Nicolo Tartaglia.</I></HEAD>
+<p>1 T<I>rouame uno numero che azontoli la $ua radice cuba uenghi $ie, cioe.</I> 6.
+<p>2 T<I>rouame. 2. numeri in dupla proportione che il quadrato del mazor numero mul
+tiplicato, per el menore, &amp; &agrave; quella multiplicatione zontoli li. 2. primi numeri
+uenga quaranta, cioe.</I> 40.
+<p>3 T<I>rouame uno numero che cubiccato, &amp; $opra quella cubicatione azontoli el det-
+to numero uenghi cinque.</I>
+<p>4 T<I>rouatime. 3. numeri in tripla proportione chel quadrato del menore multiplica
+to per el numero mazore &amp; a quella multiplicatione azontoli el numero mezza-
+no uenghi $ette.</I>
+<p>5 D<I>oi huomini fanno compagnia, &amp; die mettere de cauedal tra tutti duoi ducati no-
+uecento con que$ta conditione che uno metta la</I> <22>. <I>cuba del altro domandando che
+die mettere cadauno in detta compagnia.</I>
+<p>6 D<I>oi huomini hanno guadagnato ducati cento, &amp; die partire ditto uadagno in que-
+$ta forma, che luno dieba hauere la</I> <22>. <I>cuba del altro, domando che tocca per uno de
+ditto guadagno.</I>
+<p>7 T<I>rouame un numero che azontolile due $ue</I> <22>. <I>cube uenghi trede$e.</I>
+<p>8 T<I>rouame un numero che azontolile tre $ue</I> <22>. <I>cube uenghi quinde$e.</I>
+<p>9 T<I>rouame un numero che azontoli le $ue quatro</I> <22>. <I>cube uenga di$ette.</I>
+<p>10 F<I>ame de. 14. doi parti che luna parte fia la</I> <22>. <I>cuba de l'altra.</I>
+<p>11 F<I>ame de. 20. doital parte che una parte $ia la</I> <22>. <I>cuba de laltra.</I>
+<p>12 V<I>no zoielero uende due zoie per duc.mille &amp; nouecento zoe uno diamante, et uno
+rebino, et lo robino, fu u&etilde;duto la</I> <22>. <I>cuba. del diamente, dom&atilde;do che ual$e el robino.</I>
+<p>13 V<I>no zudio impresta &agrave; uno dinari non $o quanti con que$ta conditione che in capo
+de uno anno li debba dar de u$ura la</I> <22>. <I>cuba del $uo capitale in capo de l'anno haue
+il zudio fra capital &egrave; guadagno ducati ottocento domando quanto fuel capital del
+zudio.</I>
+<p>14 F<I>ame de. 13. due parte che t&atilde;to fazza &agrave; multiplicare una parte per laltra, come fa
+ra el quadrato della menore multiplicato in $e mede$imo.</I>
+<p>15 V<I>no uende uno Safil per ducati. 500. &amp; ha guadagnato la</I> <22>. <I>cuba del $uo capitale
+domando quanto fu el guadagno.</I>
+<p>16 E<I>glie uno riangolo orthogonio.a.b.c.la linea.a.b.&amp; la linea.b.c.zonte in$ieme
+$ono brazza$eite &amp; la linea.a.b.&eacute;</I> <22>. <I>cuba de.b.c.domando la linea.a.c.</I>
+<foot>FF <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<fig>
+<p>17 E<I>glie uno arboro alto $opra terra brazza. 12. il quale le rompete in dui pezzi iu
+tal luogo che quello che rima$e in pie fu la</I> <22>. <I>cuba di quello fu $egato uia, doman-
+do quanto fu quello pezzo, che rima$e in pie.</I>
+<p>18 E<I>glie una linea longa brazza. 9 la qual uoglio diuidere in due parti ineguale in tal
+luoco, che la linea menore fia la</I> <22>. <I>cuba della maggiore, domando la quantita del-
+le parte menore.</I>
+<p>19 S<I>ono dui triangoli equilateri, che le loro $uper ficie gionte in$ieme $ono brazza. 25.
+&amp; la menore &egrave; la</I> <22>. <I>cuba della maggiore, domando la $uperficie del menore.</I>
+<p>20 S<I>ono dui quadrati che le lor $uperficie gionte in$teme $ono. 26. e la menore $uper-
+ficie &egrave;</I> <22>. <I>cuba della maggiore, domando la $uperficie del maggiore.</I>
+<p>21 S<I>ono dui penthagoni equilateri, che le loro $uperficie gionte in$ieme $ono brazza.
+28. la menore &egrave; la</I> <22>. <I>cuba della maggiore, domando la $uperficie menore.</I>
+<p>22 S<I>ono dui e$$agoni equilateri che le loro $uperficie gionte in$ieme $ono brazza. 27.
+&amp; lo e$$agono menore &egrave; la</I> <22>. <I>cuba del maggiore, dom&atilde;do la $uperficie del menore.</I>
+<p>23 S<I>ono dui ottagoni equilateri che le lor $uperficie gionte in$ieme $ono brazza. 29.
+la menor &egrave; la</I> <22>. <I>cuba della maggior, domando quanto &egrave; la$uperfioie maggior.</I>
+<p>24 S<I>ono dui triangoli equilateri, che li loro cateti gionti in$ieme $ono brazza. 34. il
+cateto menore &eacute; la</I> <22>. <I>cuba del maggiore, domando il cateto menore.</I>
+<p>25 S<I>ono dui triangoli equilateri, che le loro fazze gionte in$ieme $ono brazza. 12. la
+fazza menore &egrave; la</I> <22>. <I>cuba della maggior, dom&atilde;do la fazza del triangolo maggiore.</I>
+<p>26 S<I>ono dui corpi cubi che la loro Aree $ono in tutto brazza cento, &amp; la area cor-
+poral del menor &egrave;</I> <22>. <I>cuba del maggior, domando l'area menor.</I>
+<p>27 S<I>ono dui corpi de quattro ba$e triangolari che le loro aree corporale $ono braz-
+za. 140. l'area corporal del menor &egrave;</I> <22>. <I>cuba del maggior, domando l'area del
+maggior.</I>
+<p>28 S<I>ono dui corpi de otto ba$e triangolari equilateri che le loro aree corporale $ono
+brazza. 300. &amp; l'area corporal del menore &egrave;</I> <22>. <I>cuba del maggior, domando l'a-
+rea menor.</I>
+<p>29 S<I>ono dui corpi de. 12. ba$e penthagonale che le loro aree corporale gionte in$ieme
+$ono brazza. 810. l'area corporal del menore &egrave;</I> <22>. <I>cuba del maggior, domando l'a-
+rea maggior.</I>
+<p>30 S<I>ono dui corpi de. 20. ba$e triangolare che le loro aree corporal gionte in$ieme $o
+no brazza. 700. &amp; l'area del menor &egrave;</I> <22>. <I>cuba del maggior, dom&atilde;do l'area menor.
+Io Antoniomaria Fior del.q.maestro Pelegrino $cri$$e.</I>
+<pb n=115>
+<p>H<I>or que$ti $ono li delti. 30. ca$i che mi propo$e el detto mae$tro Antoniomaria fior. li
+quali tutti conducono l'operante in el capitolo de co$a &eacute; cubo el qual capitolo per ha
+uerui trouato circa giorni. 8. auanti la regola generale che uoi me ricercati. Io li re-
+$ol$i tutti. 30. in cermine de hore due $i che toleti que$ta coppia.</I> Z. V<I>e ringratio <*>
+recomando.</I> N. A<I>ndati in bon'hora.</I>
+<HEAD>QVESITO XXXII. FATTO CON VNA LET-
+<I>tera dalla eccellentia de me$$er Hieronimo Cardano l'anno
+1539. adi. 12. Febraro.</I></HEAD>
+<p>MISSER HIERONIMO. M<I>imar auiglio molto Me$$er Nicolo caro de $i
+di$conueneuole ri$po$ta haueti data &agrave; uno Zuanantonio da Ba$$ano libraro el qua
+le da mia parte ui ha pregato li uole$ti dare la ri$po$ta di $ette, ouer otto <27>$tioni le qua-
+le ui mandai, &amp; la coppia delle propo$te fatte trauoi &amp; mae$tro Antoniomaria fior
+con le $ue $olutioni alle quale non ui &egrave; ba$tato di non mandarmene niuna$aluo che quelle
+de mae$tro Antoniomaria lequale $ono. 30. propo$te ma reuera qua$t una $ola $ostan-
+tia, cioe cubo &egrave; co$a equal &agrave; numero, pero mi doglio tra l'altre di$gratie di que$ta arte
+che quelli li danno opera$ono tanto di$corte$i &egrave; tanto pre$umeno di $e $te$$o, che non
+$enza cagion $ono iudicati dal uulgo apre$$o che pazzi &agrave; cio ui caui for a de que$ta
+fanta$ta della quale cauai nouamente me$$er zuanne da Coi, cioe d'e$$ere il primo ho-
+mo del mondo donde $e partito da Millano per di$perato, ue uoglio $criuere amo-
+reuolmente &amp; trarui fori di fanta$ia che uoi ui crediati e$$ere $i grande ui faro co-
+no$cere con amoreuole admonitioni per le uo$tre parole mede$ime che $eti piu apre$$o
+a la ualle che alla $umita del monte, potria ben e$$ere che in altra co$a fo$ti piu e$er-
+citato, &amp; ualente che non dimo$trati per la ri$po$ta &amp; prima ui aui$o pero che io ue
+ho hauuto in bon conto &amp; $ubito ariuo li uo$tri libri $oprale artegliarie ne c&otilde;prai dui
+che $olo porto zuanantonio delli quali uno ne dette al Signor Marche$e, &amp; l'altro ten
+ne per mi, &amp; oltra cio ui laudai molto al Signor Marche$e pen$ando fosti piu gen-
+til recono$citore, &amp; piu humano, &amp; piu corte$e, &amp; piu $ufficiente de Me$$er zuan-
+ne qual uoi allegati, ma mi pare poca differentia da luno &agrave; laltro $e altro non mo-
+strati hora peruenire a fatti ue accu$o in quatro co$e de momento. La prima &egrave;
+che uoi diceti che le mie interrogatione non e$$er mie ma de me$$er zuanne Colle qua-
+$i uolendo dire che n&otilde; $ia huomo in Millano che $ape$$e fare tale interrogatione, me$$er
+mio li ualentomini n&otilde; $i cono$cono a le propo$te come uoi pen$ati, ma alle ri$po$te pero
+peecati di pro$umptione graui&szlig;ima, ce $ono in Millano molti che le $anno, et io le $ape
+ua auanti che me$$er zu&atilde;ne $ape$$e numerare $in &agrave;. 10. $e lui &egrave; co$i giouine come $i fa.
+La $ec&otilde;da &egrave; che uoi haueti detto al libraro che $olta una delle que$tioni de maestro An
+toniomaria $ariano $olte tutte le mie, ui domando di gratia c&otilde; che credet&igrave; parlare con
+li uo$tri $colari, ouer con huomini, doue troua$ti uoimai che la inuentione de la radi-
+ce pronicamedia, la qual &egrave; il fondamento de la $olutione de tutte le. 30. que$tioni de
+mae$tro Antoniomaria, laqual &egrave; fondata $opra l'ottaua del $e$to di Euclide po&szlig;i e$$ere
+la re$ulutione duna que$tione di cubo &egrave; numero equal &agrave; c&etilde;$o fopra elqual capitolo $i fon
+<pb>
+da la propo$ta, che dice. Trouami quattro quantita continue proportionale, che la $eo
+conda $ia. 2. &amp; che la prima, e quarta gionte in$ieme $acciano. 10. co$i dico delle al-
+tre, $i che mentre$eti uoluto dimo$tr arui mir acolo$o nell'arte uo$tra con un libraro, ui
+$eti dimostrato un grande ignorante appre$$o &agrave; quelli, che intendono, ne pero per que
+$to ui e$istimo ignorante, ma troppo pro$ontuo$o, come ch'era me$$er Zuane da Coi,
+qual pen$ando di far credere che il $ape$$e quello, che il non $apeua, fece credere, che il
+non $ape$$e quello, che il $apeua.</I>
+<p>L<I>a terza &egrave;, che uoi haueti detto al libraro, che $olta una delle mie que$tioni $ono
+$olte tutte, la qual co$a &egrave; fal$i&szlig;ima, &amp; &egrave; una ingiuria coperta de dire, che pen$ando man
+darui. 7. questioni ue ne habbia mandato una, ilche arguirebbe in me un gran tra$cor-
+$o di mente, e certo s'io fu$$e dell'arte io uorrei deponere. 100. $cudi $opra que$to pa$-
+$o, cioe che non $i ponno redurre, ne in una, ne in due, ne in tre que$tioni, &amp; pur quando
+li uole$ti mettere, to non li rifiutaria, et ueniro &agrave; Venetia &agrave; posta, e daro $icurta de ban
+co qua de accettare, $e uoi uoleti uenir qua, ouer datila uoi la in Venetia ch'io ueniro,
+ne per que$to fo la profe&szlig;ione, pen$ati che fareti con quelli, che la fanno.</I>
+<p>L<I>a quarta &egrave; uno errore troppo manife$to nel uo$tro libro, detto $cientia nuoua de
+artegliarie, nel qual uoleti alla quinta propo$itione del primo, che niuno corpo egual-
+mente graue po&szlig;i and are per alcuno $pacio di tempo, ouer di luoco di moto naturale,
+&amp; uiolente in$ieme mi$to, la quale &egrave; fal$i&szlig;ima, &amp; contra ogni ragione, &amp; i$perientia
+naturale. Il uo$tro fondamento con che lo prouati &egrave; piu $torno a$$ai, che non &egrave; la ri$po
+sta, che haueti data al libraro, non $apeti uoi che il non &egrave; inconueniente nel di$cendere
+una co$a $i moua piu uelocemente, &amp; nel procedere uadi piu tardo, $i come uedemo nel
+la i$pertentia nel trare d'una pietra, la quale, come piu de$cende, piu uiene ueloce &agrave; ter
+ra, e pur procedendo ua piu tardo, dalla qual conclu$ione faceti na$cere altre ragioni,
+molto strane in detto libro, $i che pen$ati bene, che gli huomini da bene non $ono al ri-
+prendere $i facili. Ch'io ue ho hauuto per i$cu$ato in uolerui riprendere, perche trat-
+tando de artegliaria, ch'era poco uo$tro me$tiero, ue $iti pero ingegnato di dire qual-
+che bella co$a, ma accio non pen$ati, che $ia $imile &agrave; uoi, &amp; &agrave; me$$er Zuan Colle ui man
+do due que$tioni con le $ue $olutioni, ma le $olutioni $aranno $eparate dalle que$tioni, &amp;
+il me$$o le portara $eco, &amp; $e uoi non le $apreti $oluere lui ue dara $ubito hauendola,
+pero $ieco &agrave; una, &agrave; una, accio non crediate l'habbia mandate per impararle, &amp; non
+per donaruele, ma ritorra prima le uo$tre in drieto, accio non gli da$e$ti intendere ha-
+uerle $olte, &amp; non le haue$ti.</I>
+<p>O<I>ltra di cio dignareteui di mandarme le propo$te fatte per uoi &agrave; mae$tro Antonio
+maria Fior, &amp; $e non uoleti mandar le $olutioni, tenetile per uoi, poi che ne $eti co$i ca
+restio$o, &amp; $e il ui piace riceuendo le $olutioni delle dette mie questioni, $enza che uoi
+le $appiati $oluere, dapoi che $eti chiaro le mie $ette que$tioni e$$er diuer$e, mandar-
+mene la $olutione di qualche una di loro mi fareti $ingolari&szlig;imo appiacer, piu per la
+amicitia, &amp; per cono$cere il uostro grande ingegno, che per altro.</I>
+<p>L<I>a prima questione feme de. 10. quattro quantita continue proportionale, che li
+loro quadrati gionti in$ieme facciano. 60. una $imile pone Frate Luca, ma non
+la $olue.</I>
+<pb n=116>
+<p>L<I>a $econda, duifeceno compagnia, &amp; po$$eno non $o quanti ducati, &amp; guadagnor-
+no il cubo dell&agrave; decima parte del $uo capitale, &amp; $e haue$$ero guadagnato. 3. meno di
+quello che guadagnorno haueriano guadagnato tanto quanto fuil $uo capitale aponto
+$e domanda il $uo capital &egrave; guadagno, non altro.</I>
+<p>H<I>ieronimo Cardano Medico.</I>
+<p>NICOLO. E<I>ccellenti&szlig;imo me$$er Hieronimo ho riceuuto una uo$tra, nella quale
+dite che molto ue mar auigliati de $i di$conueneuole ri$po$ta per me data &agrave; une Zuanan
+tonio da Ba$$ano Libraro, per hauergli negato di dare la maggior parte di quello mi
+richiedeua da parte di uo$tra Eccellentia, per ilche quella u$a de molte braue, arro-
+gante, &amp; ingiurio$e parole, che &agrave; uolerle replicare, &amp; ri$pondere &agrave; una per una,
+ui andaria da $criuere a$$ai, fra le quale uoi dite, che me accu$ate in quattro co$e
+di momento.</I>
+<p>L<I>a prima &egrave;, che uoi diceti, che io ho detto al libraro, che quelle $ette interrogatio-
+ni &agrave; me mandate non e$$er uo$tre, ma d'un me$$er Zuane da Coi, qua$i uolendo dire, che
+il non $ia huomo in Millano, che $ape$$e $oluere tale interrogationi, con cio che $ugue.
+Circa &agrave; que$ta uo$tra prima accu$a ui ri$pondo, &amp; dico, che eglie il uero, che io ho det
+to, che tale que$tioni erano di me$$er Zuane da Coi, perche gia fa un'anno &egrave; meggio &agrave;
+me, me ne propo$e una $imile alla penultima di quella (ma $otto altre parole) la quale &agrave;
+lui mede$imo gli feciconfe$$are qua in Venetia, che non la intendeua, &amp; non la $apeua
+ri$oluere, $i che per tal ragione, &amp; altri inditij giudicai tale questioni e$$er $ue, et che
+lui proprio me le manda$$e $otto nome uo$tro, ma quando che il libraro me acerto ha-
+uerle hauute da uo$tra Eccellentia, giudicai che il detto me$$er Zuane da Coi fu$$e ue-
+nuto &agrave; Millano, &amp; che gli haue$$e proposte &agrave; quella (come che anchor giudico, &amp; ten
+go per fermo) &amp; che quella per non $aperle ri$oluere me le habbia mandate dari$ol-
+uere &agrave; me per le ragioni, che di $otto $e dira.</I>
+<p>S<I>econdariamente quella dice, che mi accu$a, che ho detto al detto libraro, che $olta
+una delle que$tioni di</I> M. A<I>ntoniomaria $ariano $olte tutte le uo$tre. 7. &agrave; me mandate.</I>
+<p>T<I>ertio quella dice, che mi accu$a anchora, che io ho detto al $opradetto libraro, che
+a$$olta una delle uo$tre. 7. que$tioni &agrave; me mandate, $ariano ri$olte tutte, &amp; $eguitando
+dite, che que$ta &egrave; una co$a fal$i&szlig;ima, &amp; che $opra &agrave; que$to pa$$o uoleti deponere. 100.
+$cudi, cioe che tale. 7. que$tioni non $i ponno ridurre ne in una, ne in due, ne in tre que-
+$tioni, &amp; quando che mi pare$$e di uoler deponere gli detti. 100. $cudi $opra &agrave; que$to
+pa$$o, che quella uenira &agrave; Venetia &agrave; posta, &amp; chi quella dara $icurta de banco la in Mil
+lano uolendo io uenia la &agrave; Millano di accettare, oueramente che io debbia dare la detta
+$icurta qua in Venetia, che quella uenira qua &agrave; Venetia, &amp;c.</I>
+<p>E<I>t per tanto circa &agrave; que$ta uo$tra $econda, &amp; terza accu$a ue ri$pondo, &amp; dico,
+che credo che uoi ue habbiati in$oniato que$te uostre zance. Eglie ben uero, che io ho
+detto al detto libraro, che uo$tra Eccellentia non $aperia ri$oluere le dette. 7. que-
+stioni &agrave; me mandate con regole generale, &amp; accio che il non pare$$e, che io dice$$e tal
+co$a $enza qualche ragione, gli di$$e, che $e quella non $a ri$oluere il capitolo de co$a &egrave;
+cubo egual &agrave; numero (qual me ricercati con tanta i$tantia) manco $apereti ri$oluere
+quelle uo$tre. 7. &agrave; me mandate, le quale conducano l'operante in piu $tranie equationi,
+<pb>
+ouer capitoli di quello di co$a, e cubo egual &agrave; numero. Et che $e pur quella li $ape$$e ri-
+$oluere, che molto piu facilmente $oluere$ti il capitolo di co$a &egrave; cubo egual &agrave; numero,
+&amp; que$to &egrave; quanto che ho detto al libraro. Ma per quanto po$$o con$iderare uo$tra Ec
+cellentia molto de$idera di far cono$cere con meco la $ua $officientia, ilche e$$endo, $e io
+fu$$e ben certo di re$tar perdente, non uoglio rifiutare tal inuito, cioe di deponere cir-
+ca cio li detti ducati. 100. &amp; ueniro per$onalmente per fina &agrave; Millano, $e quella non
+uorra uenire &agrave; Venetia.</I>
+<p>Q<I>uarto quella dice, che mi accu$a d'uno errore fra glialtritroppo manifesto, nel
+mio libro, detto nuoua $cientia, nella quinta propo$itione del primo libro, perche in
+quella conchiudo, che niun corpo egualmente graue, po&szlig;i andare per alcuno $pacio di
+tempo, ouer di luoco, di moto naturale, &amp; uiolente in$ieme mi$to, &amp; dite che tal pro-
+po$itione &egrave; fal$i&szlig;ima, &amp; contra ogni ragione, &amp; i$perientia naturale, &amp; che il mio
+fondamento con il quale approuo la detta propo$itione, uoi dite, ch'eglie piu $torno
+a$$ai, che non fu la ri$po$ta, che io deti al libraro, circa &agrave; cio quella adduce molte $ue
+ragioni contra &agrave; tal mia propo$itione.</I>
+<p>E<I>t per tanto circa &agrave; que$ta uo$tra quarta accu$a ue ri$pondo, &amp; dico, che le uo$tre
+ragioni, &amp; argomenti per uoi adutti &agrave; de$truttione di tal mia quinta propo$ltione $ono
+tanto deboli, &amp; mal conditionati, che una femina inferma $aria $officiente &agrave; sbatterli
+per terra, perche $e la conclu$ione della detta mia quinta propo$itione &egrave; fal$a, eglie ne-
+ce$$ario, che li $uoi primi principij $tano fal$i, ouer amente che alcuna delle $ue preme$-
+$e propo$itioni, con le quale $e dimo$tra la detta quinta $ia fal$a, la qual co$a e$$endo uoi
+doueti pur $apere, che l'officio del perito medico $i &egrave; de inue$tigare con $omma diligen-
+tia la cau$a principale de ogni infirmita, che gli occorra alle mani, &amp; ritrouata quella,
+anchora con $omma diligentia di cercare piu di opponere, ouer di curare la detta cau$a
+principale, che di opponere, ouer di cur are li $uoi tristi effetti, perche rimo$$a che $ia
+la cau$a de nece&szlig;ita, $aranno rimo&szlig;i anchora tutti li $uoi tri$ti effetti.</I> E <I>pero uo-
+lendo uo$tra Eccellentia opponere, ouer argu&igrave;re contra &agrave; tal mia quinta propo$itione
+quella doueua primamente opponere, ouer arguire $opra alli $uoi primi principij, oue-
+ramente $opra ad alcuna di quelle prome$$e propo$itioni, con le quale io conchiudo la
+detta quinta propo$itione (come fondamento, &amp; cau$a principale di tal effetto) per-
+che $e uoi haue$ti potuto di$truggere il fondamento con qualche $ofi$tice ragioni tutta
+la fabrica $aria andata per terra, mauoi credendoui di dimostrarue &agrave; me miracolo$o
+con tale uo$tre ridicolo$e oppo$itioni, ue $eti dimo$trato, non uoglio dire, un grande
+ignorante, come haueti detto &agrave; me, ma un'huomo di poco giudicio.</I>
+<p>E<I>t perche</I> V. E<I>ccell&etilde;tia dice, che me ha per i$cu$o, trattando de artegliarie, che &egrave; po
+co mio me$tiero, anchor che me $ia ingegnato di dire circa a tal arte qualche bella co$a.</I>
+<p>C<I>irca &agrave; que$ta particolarita ue ri$pondo, &amp; dico, che me diletto de nuoue inuentio-
+ni, &amp; di trattare, &amp; parlare de co$e, che altri non habbia trattato, ne parlato, &amp; non
+me diletto di far, come fanno alcuni, che empiono li $uoi uolumi di co$e robate da que-
+sto, &amp; da quell'altro autore. Et quantunque &agrave; parlare delle artegliarie, et lor tiri non
+$ia co$a molto honoreuole in $e, pur per e$$er una materia nuoua, &amp; di non poca $pecu
+latione, me appar$o di parlarne alquanto, &amp; circa cio al pre$ente dago fuora due $or-</I>
+<pb n=117>
+<I>te de in$trumenti circa &agrave; tal arte, cioe una $quadra per regolar li tiri delle dette arte-
+gliarie, &amp; anchora per liuellare, &amp; inue$tigare ogni altezza. Et uno altro in$tru-
+mento, per inue$tigare ogni di$tantia in piano, con l'a$petto, liquali in$trumenti anda
+rano con el detto mio libro de artegliaria. Et perche me haueti $critto che uoi com-
+pera$ti dui de detti mei libri, delli quali uno ne de$ti alla eccellentia del Signor Mar-
+che$e, &amp; laltro tene$ti per uoi, me appar$o anchora dimandarue, quatro delli detti in
+$trum&etilde;ti &amp; li ho dati alla Signoria de me$$er Ottauian Scotto che ueda da farueli por
+tar per qualche me$$o che uegna &agrave; quelle bande, delli quali quatro instrumenti, dui ne
+donareti alla eccellentia del Signor, Marche$e, &amp; li altri dui tenereti per uoi, uo$tra
+eccellentia anchora me $criue, che accio che io non pen$a che quella $ia $imile &agrave; me &amp;
+&agrave; me$$er Zuan Colle che quella me manda due que$tioni con le $ue $olutioni, ma che il
+me$$o tenera le dette $olutioni $eparate dalle dette questioni, &amp; che $e io non le $apro
+ri$oluere che il detto me$$o me le dara $ubito hau&etilde;dole, pero $eco &agrave; una <21> una accio che
+io n&otilde; creda, che quella me le habbia m&atilde;date per impararle, &amp; n&otilde; per darmele ma che
+il detto me$$o retora prima le mie $olutioni in dr&iacute;o n&atilde;ti che me dia le uo$tre accioche io
+non li de$$e ad intendere di hauer le a$$olte, &amp; chel non fu$$e il uero. della qualco$a me
+ne ho ride$to a$$ai &amp; la cau$a de tal mio ridere $e narrara $opra alla $olutione della uo
+$tra $econda questione.</I>
+<p>H<I>or per ri$pondere alla uo$tra prima que$ti&otilde;e quale dice, che ui debbia far de. 10.
+quattro quantita continue proportionale, che li loro quadr ati gionti in$ieme facciano.
+60. io ue ri$pondo che le dette parti $ono le $otto $critte cioe.</I>
+<p>L<I>a prima $ara. 6. 1/2. men</I> <22>. 7. 1/4. <I>meno la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 49. 1/2. m&etilde;</I> <22>. 1225. 1/4. <I>men
+que$to e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. e$imo de</I> <22>. 116. <I>piu. 4. cioe
+da partire per el detto</I> <22>. 116. <I>piu.</I> 4.
+<p>L<I>a $econda $ara</I> <22>. 7. 1/4. <I>men. 1. 1/2. men la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 9. 1/2. men</I> <22>. 65. 1/4 <I>men que-
+$to e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. e$imo, cioe da partire per</I> <22>.
+116. <I>piu.</I> 4.
+<p>L<I>a terza $ara</I> <22>. 7. 1/4. <I>men. 1. 1/2. piu la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 9. 1/2. men</I> <22>. 65. 1/4. <I>men que$to
+e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. da partire per</I> <22>. 116. <I>piu.</I> 4.
+<p>L<I>a quarta $ara. 6. 1/2. men</I> <22>. 7. 1/2. <I>piu la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 49. 1/2. men</I> <22>. 1225. 1/4. <I>men
+questo e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396 <I>men. 288. da partire per</I> <22>. 116. <I>piu.</I> 4.
+<p>E<I>t que$te tai parti le ritrouo in que$to modo. Prima t&otilde;$idero che $e $ar anno. 4. quan
+tita continue proportionale delle quale la $econda &amp; terza in$ieme ne $ian note, et che
+la prima &amp; quarta in$ieme ne $ian note eglie po&szlig;ibile &agrave; potere ritrouare quanto $ia
+cadauna delle dette quantita feparatamente, perche chi partira el cubo della $umma
+della $ec&otilde;da &amp; terza, per el c&otilde;po$to di tutte quattro &amp; del doppio della $umma della
+$econda &amp; terza l'aduenimento $ara equale alla multiplicatione della $econda nella ter
+za, ouer della prima nella quarta (ch'&egrave; il mede$imo) per &iacute;lche fac&etilde;do due tal parti della
+$umma della $econda, &amp; terza, ouer della prima &amp; quarta, che multiplicata luna fia
+l'altra faccia lo detto aduemmento $eguir a il propo$ito. Hor con tal euidentia io po
+so che la $econda &amp; terza &iacute;nfleme $iano. 1. co$a adunque, la prima, &amp; quarta in$ieme
+por $orza$arano. 10. men.i.co$a, cubo la co$a fa. 1. cubo el qual parto per. 10. piu el</I>
+<foot>GG</foot>
+<pb>
+<I>doppio della $econda &amp; terza, cioe per. 10. piu. 2. co$e ne uien. 1. cu.e$imo de. 10. piu
+2. co$e, et <27>sto $ara il pdutto della $econda nella terza, ouer della prima nella. 4. Adun
+que per trouar cadauna $eparatamente faccio di. 1. co. due tal parti che multiplicata
+luna fia l'altra faccia. 1. cu. e$imo de. 10. piu. 2. co$e, oper&atilde;do come bi$ogna trouo che
+la menore &egrave;. 1/2. co.men</I> <22>. <I>u. 1/4. ce.m&etilde;. 1. cubo.e$imo de. 10. piu. 2. co$e et la maggiore
+$ara. 1/2. co.piu</I> <22>. <I>u. 1/4. ce.m&etilde;. 1. cubo e$imo de. 10. piu. 2. co$e, &amp; co$i $ordam&etilde;te haro
+trouata la $econda &amp; terza $eparatam&etilde;te. Simelmente trouaro la prima &amp; quarta fa
+c&etilde;do de. 10. m&etilde;. 1. co.due tal parti che multiplicata luna fia l'altra facia. 1. cu.e$imo de.
+10. piu, 2. co$e, oper&atilde;do come bi$ogna trouo che la prima $ara. 5. m&etilde;. 1/2. co.m&etilde;</I> <22>. <I>u. 25.
+m&etilde;. 5. co piu. 14. ce m&etilde;. 1. cubo e$imo de. 10. piu: 2. co$e (cioe la menor) la quarta cioe la
+maggiore $ara. 5. men. 1/2. co.piu</I> <22>. <I>u. 25. men. 5. co.piu. 1/4. ce.m&etilde;. 1 cubo.e$imo de. 10.
+piu. 2. co$e, &amp; co$i li haueremo tutte quatro $eparate come di $otto appare.</I>
+<p>P<I>rima $ara. 5. men. 1/2. co.men</I> <22>. <I>u. 25. men. 5. co.piu. 1/4. ce.men. 1. cubo e$imo de. 10.
+piu. 2. co. El quadrato della qual quantita $ara. 50. men. 10. co.piu. 1/2. cen$o men.
+1. cubo. e$imo de. 10. piu. 2. co.men, anchora el doppio del dutto de luna par-
+te in laltra.</I>
+<p>L<I>a $econda $ara. 1/2. co.men</I> <22>. <I>u. 1/4. ce.men. 1. cubo e$imo de. 10. piu. 2. co$e. Et el $uo
+quadrato $ara. 1/2. ce.men. 1. cu.e$imo de. 10 piu. 2. co.men, anchora el doppio de lu
+na parte in l'altra.</I>
+<p>L<I>aterza $ara. 1/2. co.piu</I> <22>. <I>u. 1/4. ce.men.u.cu.e$imo de. 10. piu. 2. co. Et il quadrato de
+tal quantita $ara. 1/2. ce.men. 1. cu.e$imo de. 10. piu. 2. co.piu, anchora il doppio de
+luna parte in l'altra.</I>
+<p>L<I>a quarta$ara. 5. men. 1/2. co.piu</I> <22>. <I>u. 25. men. 5. co.piu. 1/4. ce.men. 1. cu.e$imo de. 10.
+piu. 2. co. Et il quadrato de questa quantita $ara. 50. men. 10. co.piu. 1/2. ce.men. 1.
+cu.e$imo de. 10. piu. 2. co.piu anchora el doppio de luna parte in l'altra.</I>
+<p>E<I>t dapoi $ummo li detti quatro quadr ati et fanno in $umma. 100. men. 20. co.piu. 2. ce.
+men. 4. cubi e$imi de. 10. piu. 2. co.&amp; questa $umma $ara equale &agrave;. 60. egualio le par
+ti &amp; ri$toro li diminuti &amp; leuo li rotti &amp; in ultimo me ne peruene. 6. co.piu. 1. ce. e-
+gual &agrave;. 20. $eguito el capitolo &amp; trouo la co$a ualer</I> <22>. 29. <I>men. 3. &amp; tanto dico che
+fu la $umma della $econda, &amp; terza quantita. Onde che la $umma della pr&iacute;ma et quan
+ta de nece&szlig;ita $ara. 13. men</I> <22>. 29. <I>cioe el rest&atilde;te per fina in. 10. Hor per trouar le par
+te $eparate bi$ogna procedere come fuproce$$o $ordamente, cioe trouando el produt-
+to della $econda in la terza, ouer della prima nella quarta, el qual uol&etilde;dolo trouar cu-
+bo</I> <22>. 29. <I>men. 3. fa.in $umma</I> <22>. 41876. <I>men. 288. piu</I> <22>. 9396. <I>et que$to parto per.
+10. piu el doppio de</I> <22>. 29. <I>men. 3. cioe per</I> <22>. 116. <I>piu. 4. mene uiene</I> <22>. 41876. <I>piu</I>
+<22>. 9396. <I>m&etilde;. 288. e$imo de</I> <22>. 116. <I>piu. 4. &amp; questo $ara equale al produtto della $e
+c&otilde;da nella terza, ouer della prima nella quarta. Hor per trouare cadauno $eparatam&etilde;-
+te procedendo $ec&otilde;do il $olito trouo che la $econda &egrave;</I> <22>. 7. 1/4. <I>m&etilde;. 1. 1/2. m&etilde; la</I> <22>. <I>u.de. 9.
+1/2. men</I> <22>. 65. 1/2. <I>m&etilde; anchora</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>m&etilde;. 288. e$imo.de</I> <22>. 116. <I>m&etilde;. 4.
+La terza uera &agrave; e$$ere la mede$ima</I> <22>. 7. 1/4. <I>me.</I> 1/2. M<I>a piu la $opra$critta</I> <22>. <I>uniuer
+$ale de. 9. 1/2. men.</I> <22>. 65. 1/4. <I>men, anchora la</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396, <I>men. 288. e$imo
+de</I> <22>. 116. <I>piu.</I> 4.
+<pb n=118>
+<p>H<I>or per ritrouar la prima &amp; quarta $eparatamente procedero, come di $opra fa
+c&etilde;do de. 13. men</I> <22>. 29. <I>due tal parti che multiplicata luna in l'altra facia pur il $opra
+$critto e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. e$imo de</I> <22>. 116. P<I>iu. 4. onde
+operando $ec&otilde;do il $olito trouo che la prima (cioe la menore) $ara preci$amente. 6.
+1/2. men</I> <22>. 7. 1/4. <I>men la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 49. 1/2. men</I> <22>. 1225. 1/4. <I>m&etilde; que$to e$imo, cioe</I>
+<22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>m&etilde;. 288. e$imo de</I> <22>. 116. <I>piu. 4. et la maggiore cioe la quar
+ta$ara. 6. 1/2. m&etilde;</I> <22>. 7 1/4. <I>piu la $opra $critta</I> <22>. <I>uniuer$ale. Onde le dette quatro parti
+del detto. 10. adimandate dauo$tra eccellentia $arano come di$otto appare.</I>
+<p>L<I>a prima $ara. 6. 1/2. men</I> <22>. 7. 1/4. <I>men la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 49. 1/2. men.</I> <22>. 1225. 1/4.
+<I>men que$to e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. e$imo de</I> <22>. 116. <I>piu. 4.
+cioe da partire per</I> <22>. 116. <I>piu.</I> 4.
+<p>L<I>a $econda $ara</I> <22>. 7. 1/4. <I>men. 1. 1/2. men la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 9. 1/2. men</I> <22>. 65. 1/4. <I>men
+que$to e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. da partire per.</I> <22>. 116
+<I>piu.</I> 4.
+<p>L<I>a terza $ara</I> <22>. 7. 1. 1/4. <I>men. 1. 1/2. piu.la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 9. 1/2. men</I> <22>. 65. 1/4. <I>men que
+$to e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. da partire per</I> <22>. 116. <I>piu.</I> 4.
+<p>L<I>a quarta $ara. 6. 1/2. m&etilde;</I> <22>. 7. 1/4. <I>piu la</I> <22>. <I>uniuer$ale de. 49. 1/2. men.</I> <22>. 1225. 1/4. <I>men
+que$to e$imo, cioe</I> <22>. 41876. <I>piu</I> <22>. 9396. <I>men. 288. e$imo de</I> <22>. 116. <I>piu. 4. come
+che nel principio fu conclu$o.</I>
+<p>C<I>irca &agrave; l'altra uostra $econda questione, quala dice che $ono doi che feceno compagnia
+&amp; po$eno non $o quanti ducati &amp; guadagnorno el cubo della decima parte del $uo ca
+pitale &amp; che $e haue$$ero guadagnato. 3. meno de quello che guadagnorono, haueria-
+no guadagnato tanto quanto fu il $uo capitale aponto, $e adimanda il $uo capitale &amp;
+guadagno. Certamente di que$ta come di $opra di&szlig;i me ne $on ride$to a$$ai, perche ue-
+do che uostra eccellentia cerca di uoler giocare con meco &agrave; trapola, oueramente al gio
+co della corrigiola, come co$tumano li cingheni &amp; $i crede di uolermi agabare con di-
+re di hauermi mandato la $alutione di que$ta ragione $e io non la $apero ri$oluere. La
+qual ragione procedendo per Algebra (come credo che $apeti) condu$$e l'operante in
+el capitolo de co$e, et numero equal &agrave; cubo Et la regola da ri$oluere tal capitolo, affer
+mo e$$er totalmente ignorata da uoi, &amp; per mo$trarue che di que$to ne $on certi&szlig;i-
+mo me offeri$co &agrave; deponere circa cio ducati diece contra uno, &amp; accio non crediate
+ch'io parli auentura dico che dapoi che io hebbe ritrouato la regola del capitolo de co
+$a &egrave; cubo equal &agrave; numero, per alcuni aui$i di tal inuentione il giorno $eguente ritrouai
+regola general anchora &agrave; que$to di co$e et numero equal &agrave; cubo, la cur regola gia mai
+haueria potuta inue$tigare $enza la prima, cioe $enza quella di co$a &egrave; cubo equal &agrave; nu
+mero, &amp; perche tal regola &egrave; da uoi ignorata, tanto piu ui &egrave; occulta que$ta di co$e, &amp;
+numero equale, a cubo, la quale con cautela ue credeui di cauarmela da le mani con di-
+re che haueui data la $ua $olutione al me$$o, la qual bogia mi fa dubitare che uoi non
+$appiati ri$oluere nanche la uo$tra prima qual ui mando re$olta.</I>
+<p>O<I>ltra di que$to mi pregati ch'io ui m&atilde;da le propo$te per me fatte &agrave; mae$tro Anto
+niomaria fiore et che $e non ui uoglio mandar le $ue $olutioni che le debbia ritener per
+me.</I> E <I>per t&atilde;to ue faccio int&etilde;dere che le dette m<*>. 30. que$tioni $ono digran $crittura</I>
+<foot>GG <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>&amp; &agrave; douerucle regi$trare tutte ue andaria da $criuere a$$ai &amp; $i mal me ritrouaioe-
+cupato me ritrouo al pre$ente &amp; la cau$a &eacute; che ho posto fuora alcuni cartelli publici
+qualmente dominica pro&szlig;ima uoglio principiare &agrave; i$ponere publicamente in $an zuan
+nepolo, la $cientia di pe$i &amp; mostr are alcune co$e operatiui $opra la pratica delle co-
+$e per me ritrouate $opra li tiri delle artegliarie con altre uarie particolarita. Et ac-
+cio che uo$tra eccellentia non $i creda che que$ta $ia una finta per non uolerui $eruire &agrave;
+mandarue le dette mie. 30. que$tioni ui mando la coppia del cartello che ho po$to fuo-
+ra gia fa dui giorni, &amp; per mo$trarui che ho uolonta de $eruirui (anchor che $ia occu
+pato) ue ne mando, per al pre$ente noue che mi $ono re$tati in memoria delle dette mie
+questioni (perche in uero) io non ne fece de quelli nota ne memorria alcuna da tener ap
+pre$$o di me, ma ce$$ato che me $ia que$te mie occupationi di leggere publico, ne anda-
+ro &agrave; cauar la coppia dal notaro, &amp; ue la mandaro.</I>
+<p>E<I>l primo de detti que$iti $e ben me aricordo fu $opra il capitolo de cen$o &egrave; cubo e-
+qual &agrave; numero, &amp; ue lo propo$i largamente da poter$i egualiar &agrave; che numero liparea
+pur che de$$ela co$a irrationale. Qual diceua in que$to modo trouatime una quantita
+che $ia irrationale che multiplicata fia la $ua radice piu. 40. faccia numero rationale
+&egrave; di$creto, &amp; ue la propo$i co$i larga di poter$i egualiar &agrave; che numero gli parea per un
+certo mio ri$petto, et non ue ne detti altro $opra &agrave; tal capitolo, uero &egrave; che me$$er zuan
+ne da Coi mi prego che ui de$$e que$to ca$o a$$olto &amp; io ge lo dedi ri$olto in uno $impli
+ce reci$o qual $u$e b&etilde; me aricordo. 78. men</I> <22>. 308. <I>et per tal $olutione lui ui trouo una
+certa regola da $oluere tutti $imili, e pero piu non mi fidaria &agrave; proporli $otto tal for-
+ma, ma tal, $ua regola non $erue $aluo in quelli numeri, ouer $olutioni, che $e ri$olueno
+in un re$iduo.</I>
+<p>E<I>l $econdo que$ito fu $opra il capitolo de cen$o &eacute; numero equal &agrave; cubo &amp; non ue ne
+detti $imelmente altro che uno $opra tal capitolo. Ma $opra al capitolo de cubo, e nu-
+mero equal &agrave; cen$i non ue ne dette elcuno perche co$i al improui$o non potei trouar re
+gola &agrave; tal capitolo.</I>
+<p>E<I>l terzo poi fu $opra il capitolo de co$a &egrave; cubo equal &agrave; numero &amp; ge lo detti pur
+largam&etilde;te da poter$i egualiare &agrave; che numero gli parea pur che de$$e la co$a irrationa
+le, et n&otilde; ue ne ppo$i altro $opra &agrave; tal capitolo, ma n&otilde; me aricordo come diceua preci$e.</I>
+<p>E<I>l quarto fu $opra el capitolo de co$e, e numero equal &agrave; cubo ne piu ue ne uol$i pro
+ponere $opro &agrave; tal capitolo, et $opra al capitolo de cubo, &eacute; numero equal &agrave; co$e n&otilde; ue ne
+propo$i alcuno perche co$i al improui$a n&otilde; potetitrouare la regola de tal capitolo.
+Del quinto n&otilde; me aricordo, come dice$$e ne manco de li altri ordinariam&etilde;te, ma $o ben
+che io gli propo$e fra le altre co$e che mi doue$$e ritrouar una quantita, qual multipli
+cata per</I> <22>. <I>cu. 24. piu</I> <22>. <I>cu. 6. piu</I> <22>. <I>cuba. 1. 1/2. face$$e numero rationale, et di$creto.</I>
+<p>A<I>nchora io gli propo$i una linea retta et gli adimandai che me la $ega$$e geometri
+camente in. 3. tal parti che facendo di quelle parti un triangolo quel fu$$e retangolo.</I>
+<p>A<I>nchora io gli propo$iuna piramide troncata &amp; gli adimandai che geometrica-
+mente, me la $ega$$e in. 3. parti equali per trauer$o.</I>
+<p>A<I>nchora gli propo$i uno tri&atilde;golo de tre lati inequale et gli adimandai che in quel-
+lo geometricamente me gli in$criue$$e un quadrato.</I>
+<pb n=119>
+<p>A<I>nchora io gli propo$i la $otto$critta questione per e$$ermene $tata propo$ta qua$i
+una $imile $otto mane da lui qual tenea <21> ragion forti&szlig;ima, ma l'agun&etilde;tai in difficult<*></I>
+<p>H<I>aggio una botta piena de uino puro, della quale ne cauo dui $ecchi, &amp; la riempio
+di acqua, &amp; dapoi que$to ne recau&ograve; fuora dui altri$ecchi, &amp; la reimpio di acqua, &amp; da
+poi que$to ne recauo pur fuora dui $ecchi, &amp; la riempio di acqua, &amp; co$iuado faccian
+do per fin al numero de. 6. uolte &amp; fatto que$to in ultimo ritrouo, che in la detta bot-
+ta era la mita uino, &amp; la mita acqua, &amp; gli adimandaua la tenuta della botta.</I>
+<p>Q<I>uattro altri que$iti gli propo$i anchora in Algebra communa, quali non me ari-
+cordo, come preci$amente diceuano. Molti ue ne propo$e de a$$oluere geometrice, per
+che lui non haueua alcuna $cientia in tal operare, ma$olamente pratica nelli numeri, li
+quali non gli ho allamente, ma un'altra uolta con piu commodita, come detto, ue li man
+daro, perche li andaro &agrave; tuor dal notaro.</I>
+<p>A<I>nchora uo$tra Eccellentia mi prega, che ui uoglia mandar la $olutione di qualche
+una delle uostre prime. 7. que$tioni, che mi port&ograve; il libraro. Certamente molto mi ma-
+rauiglio, &amp; $tupi$co, hauendo quella hauuto tanto per male, per hauer io detto al li-
+braro, che uo$tra Eccellentia non $aperia ri$oluere tai propo$itioni, &amp; hauendo$i poi
+quella con tanta arrogantia auantato, che lei li $apeua ri$oluere auanti, che mae$tro
+Zuane $ape$$e numerar fina &agrave;. 10. &amp; che anchora me richiedeti, che ue le debbia ri$ol-
+uere, ma tengo, che uoi non ue aricordati di quello, che hauueti detto nel principio del
+la uo$tra lettera, non altro. In Venetia alli. 18. Febraro.</I> 1539.
+<p>N<I>icolo Tartaglia</I>
+<HEAD>QVESITO. XXXIII. FATTO CON VNA
+<I>lettera dalla eccellentia de me$$er Hieronimo Cardano
+l'Anno. 1539. Adi. 19. Marzo.</I></HEAD>
+<p>MESSER HIER ONIMO. M<I>e$$er Nicolo mio cari&szlig;imo ho riceuuto
+una uo$tra lettera a$$ai longa, la quale quanto piu &egrave; $tata longa, tanto piu me
+piacciuta, &amp; uorria fu$$e $tata doppia, tanto ne ui pen$ate, che le mie mordente paro-
+le $iano procedute, ne da odio non e$$endogli cau$a, ne da maligna natura facendo io be
+ne doue po$$o, piu pre$to, che male, e$$endo a$$ueto nell e$$ercitio mio del medicare,
+che porta que$to, ne manco $on mo$$o da inuidia, perche $e uoi$eti, o eguale, o menore,
+non ne ho cau$a $e $eti maggiore in que$t'arte debbo cercare di agguagliarue, &amp; non
+de dirne male, oltra di cio l'inuidio$o maledice in ab$entia, &amp; non in pre$entia, ma io
+$cri$$e que$to per e$citarui &agrave; re$criuere, giudicandoui di pelegrino ingegno, come $eti
+per relatione de me$$er zuan Colle, il quale &egrave; $tato qua, &amp; hauendolo io molto fauori-
+giato, &amp; fattogli appiacere, $econdo il mio potere, donde che lui ui faceua a$$ai bene,
+&amp; haueua anchora in di$$egno di la$$arui una mia lettura, ma lui $i port&ograve; ingratamen-
+te, dicendo male priuatamente, &amp; publicamente, &amp; inuitandomi fuora di propo$ito,
+con cartelli, &amp; $critture, la qual co$a non riu$cendoli &agrave; $uo modo, che di una petitione
+hebbe. 3. $olutioni, una di Euclide, l'altra di Ptolomeo, l'altra di zebber, $i confu$e tal-
+mente, che $i parti per di$perato, &amp; la$$o una $cuola de for$i. 60. $colari, dilche me ne
+<pb>
+dol$e a$$ai, $i che $e ue ho $critto a$per amente l'ho fatto uolontieri, pen$ando di far $e-
+guire quello, che ne $eguito, cioe di hauere la ri$po$ta uo$tra con l'amicitia di co$i $in-
+golar huomo in que$t'arte &agrave; quel giudico per le co$e $critte nella uo$tra lettera, $i che
+ho fatto un peccato di che non me ne uoglio pentire.</I>
+<p>H<I>ora doueti $apere, che oltra la lettera uo$tra, ho riceuuto uno cartello delle co$e,
+che al pre$ente $eti per leggere publicamente in San Zuanepolo, il qual cartello mi &egrave;
+$ommamente piacciuto, &amp; oltra di cio mi prometteti duii$tromenti per dare al</I> S.M<I>ar
+che$e, &amp; dui per me, et il</I> S. O<I>ttauiano $criue ne manda quattro pur $in al pre$ente non
+ho hauuto ne dui, ne quattro, ma dice, ch'io li hauero con certi libri, che mi manda uo-
+lontieri, gli hauerei hauuti da dare al</I> S.M<I>arche$e, come gli hauero ue li daro.</I>
+<p>Q<I>uanto alla ri$po$ta delle quattro mie accu$e mi acca$ca $olo ri$ponderui &agrave; due, l'u-
+na $i &egrave; della accu$atione della uostra quinta propo$itione dell'arte nuoua l'altra &egrave; dal ue
+nire al cimento con uoi, che $ia piu ualente huomo in que$t'arte.</I>
+<p>Q<I>uanto &agrave; que$ta $econda uoglio piu pre$to uiuere un poco poltrone, che morire ua
+lent'huomo, dapoi che gia ui rendeti, dicendo che Zuanantonio ha mal inte$o, $i che fac
+cio fine &agrave; que$to combattimento, $pero uerreti &agrave; Millano, &amp; uoi me cono$cereti $enza
+il depo$ito di. 100. ducati, perche reuera io ue cono$co per ualent'huomo, &amp; co$i co-
+no$cendo$i tutti dui poi potremo deliberare.</I>
+<p>C<I>irca alla di$putatione della uostra quinta propo$itione certo uoi fati bene &agrave; u$ar
+parole braue, &amp; difendere la uo$tra co$a gia diuulgata Et certo uenendo (come $pero
+piacendo &agrave; Dio) uoi &agrave; Millano ne parlaremo piu adaggio, et tanto piu ch'io hebbe le uo
+$tre lettere hier$era, &amp; hoggi me bi$ognato re$criuerui per commandamento del Sig.
+Marche$e, $i che non ho potuto hauer con$ideratione delle altre uostre propo$itioni,
+pregoui mandati, ouer portati quel re$to delle uo$tre. 30. conclu$ioni, che de$ti &agrave; mae-
+$tro Antoniomaria ad ogni modo.</I>
+<p>S<I>e mi manda$ti qualche $olutione delle uo$tre, cioe regole, ouer mi dareti, uenendo
+l'hauero $ommo appiacere, perche doueti $apere, ch'io me diletto de ogni gentilezza,
+&amp; ch'io ho dato fuora una opera pur di pratica di Geometria, &amp; di Arithmetica, &amp;
+di Algebra, della quale $in &agrave; que$t'hora &egrave; $tampato piu della mita, &amp; $e uoleti, dando-
+mene ch'io la daga fuora $otto uo$tro nome, io le daro fuora in fin dell'opera, come ho
+fatto de tutti glialtri me hanno dato qualche co$a di bello, &amp; ui ponero uoi per l'inuen
+tore, &amp; $&eacute; uoleti ch'io le tenghi occulte, faro come uorreti.</I>
+<p>I<I>o aui$ai la eccellentia del</I> S.M<I>arche$e de gli i$tromenti quali gli mandati (anchor
+che non $iano per fina hora gionti) et gli di&szlig;i del cartello, et $ua eccellentia mi c&otilde;mando
+lo legge$$e, et tutte queste uo$tre co$e, piacque grandemente &agrave; $ua eccellentia. Et mi c&otilde;-
+mando di $ubito ui $criue$$e la pre$ente con grande i$tantia in nome $uo, aui$andoui che
+ui$ta la pre$ente doue$ti uenir &agrave; Millano $enza fallo, che uorria parlar con uoi. Et co$i
+ue e$$orto &agrave; douer uenire $ubito, et non pen$arui $u, perche il detto</I> S.M<I>arche$e &egrave; $i gen
+til remuneratore delli uirtuo$i, $i liberale, et $i magnamimo che niuna per$ona chi$erue
+$ua eccellentia, mentre $ia da qualche co$a, re$ta di$cont&etilde;ta. Si che non re$tati de uenire,
+et uenireti &agrave; logiare in ca$a mia, n&otilde; altro. Chri$to da mal ui guardi alli. 13. marzo.</I> 1539.
+<p>H<I>ieronimo Cardano medico.</I>
+<pb n=120>
+NICOLO. P<I>er co$tui $on ridutto &agrave; un $tranio pa$$o, perche $enon uado &agrave; Millano
+il</I> S.M<I>arche$e il potria hauer per male, &amp; qualche male me potria riu$cire, &amp; mal u<*>
+lontiera ui uado, pur ui uoglio andare.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXXIIII. FATTO PERSONAL-
+<I>mente dalla eccellentia del mede$imo me$$er Hieronimo Car
+dano in Millano in ca$a $ua Adi. 25. Marzo.</I> 1539.</HEAD>
+<p>MESSER HIERONIMO. H<I>o molto accaro che uoi$iati uenuto in que
+$ta, che la eccellentia del</I> S.M<I>arche$e &egrave; caualcato per fina &agrave; Vegeuene, perche
+haueremo commodita di poter$e galdere, et ragionare in$ieme delle co$e no$tre per fin
+che torni. Certamente uoi $eti $tato pur troppo di$corte$e &agrave; non hauermi uoluto da-
+re quella regola da uoi ritrouata $opra il capitolo di co$a, e cubo egual &agrave; numero, et ma$
+$ime hauendouene tanto pregato.</I> N. I<I>o ue diro, io non fazzo tanto il care$tio$o, per
+il $implice capitolo, ne per le co$e ritrouate per lui, ma per quelle, che per notitia di
+quello $i po$$ono ritrouare, perche eglie una chiaue, che ne apre la uia &agrave; potere inue$ti-
+gare infiniti altri capitoli, &amp; $e il non fu$$e che al pre$ente io $on occupato nella tradut
+tione di Euclide, in uolgare (&amp; per fin &agrave; que$t'hora l'ho tradutto per fin al $uo. 13. li-
+bro) &agrave; molti altri capitoli haueria gia trouato regola generale, ma $pedito che habbia
+que$ta mia fatica di Euclide gia principiata, ho de$ignato di c&otilde;ponere un'opera di pra-
+tica, &amp; in$ieme con quella, una nuoua Algebra, nella quale non $olamente ho deliberato
+di publicare ad ogni huomo tutte le dette mie inuentioni de capitoli nuoui, ma molti al
+tri, che $pero di ritrouare, &amp; anchora uoglio mo$trare la regola di poterne inue$tigar
+ne infiniti altri qual$pero, che la $ara una co$a utile, &amp; bella, &amp; que$ta &eacute; la cau$a, che
+me glifa negar ad ogniuno, per che io al pre$ente non ui pongo alcuna cura $opra di
+loro (per e$$er, come detto, occupato $opra Euclide) &amp; in$ignandoli ad alcuno $pecu-
+latiuo (come che &egrave; uo$tra eccellentia) facilmente potria con tal euidentia trouar altri
+capitoli (per e$$er facile lo aggiongere alle co$e trouate) &amp; publicarli, come inuento-
+re, ilche facendo mi gua$taria ogni mio di$$egno. Si che questa &egrave; la principal cau$a, che
+mi ha fatto e$$er tanto di$corte$e con uo$tra Eccellentia, &amp; tanto piu facendo al pre$en
+te imprimere quella $ua opera in $imil materia, &amp; hauendomi anchor $critto di uoler
+dar fuora tai mie inuentioni $otto mio nome, &amp; farmene inuentore La qual co$a in ef-
+fetto non mi piace in conto alcuno, perche tale mie inu&etilde;tioni le uoglio publicare in ope
+re mie, et non in opere de altra per$ona.</I> M.H. E<I>ue ho pur $critto anchora che $e uoi
+non ui contentati, che io ue le dia fuora, che io le reteniro $ecrete.</I> N. B<I>a$ta che in que
+$ta parte non ui ho uolesto credere.</I> M.H. I<I>o ui giuro, ad$acra Dei euangelia, &amp; da
+real gentil'huomo, non $olamente da non publicar giamai tale uo$tre inuentioni, $e me
+le in$ignate. Ma anchora ui prometto, et impegno la fede mia da real Christiano, da no
+tarmele in zifera, accio che dapoi la mia morte alcuno non le po$$a intendere, $e me il
+uoleti mo credere credetilo, $e non la$$atilo $tare.</I> N. N<I>on uolendo io pre$tar fede &agrave;
+tanti uo$tri giur amenti io meritaria certamente da e$$er giudicato huomo $enza fede,
+ma perche ho deliberato caualcare per fina &agrave; Vegeuene &agrave; ritrouar la eccellentia del</I> S.
+M<I>arche$e, perche eglie hormai tre giorni ch'io $on qua, &amp; me rincre$$e lo a$pettare
+<pb>
+tanto, ritornato che $ia ui prometto di mo$trarui il tutto.</I> M.H. D<I>apoi che haueti
+deliberato da uolere adogni modo caualcare per fina &agrave; Vegeuene dal</I> S. M<I>arche$e, ni
+uoglio dar una lettera da dar &agrave; $ua Eccellentia, accio che quella $appia, che uoi $eti, ma
+nanti che ue parteti, uoglio che mi mo$trati la regola di que$ti uostri capitoli, come che
+me haueti prome$$o.</I> N. I<I>o $on contento, ma uoglio che $appiati, che per potermi ari
+cordare in ogni mia improui$a occorrentia tal modo operatiuo, io l'ho redutto in uno
+capitolo in rima, perche $e io non haue$$e u$ato questa cautella $pe$$o me $aria u$cito di
+mente, &amp; quantunque tal mio dire in rima non $ia molto ter$o non mi ho curato, per-
+che mi basta che mi$erua &agrave; ridurme in memoria tal regola ogni uolta, che io il dica, il
+qual capitolo ue lo uoglio $criuere de mia mano, accio che $iati $icuro, che ui dia tal
+inuentione giu$ta, &amp; buona.</I>
+<p>Q<I>uando chel cubo con le co$e appre$$o
+Se agguaglia &agrave; qualche numero di$creto
+Trouan dui altri differenti in e$$o.</I>
+<p>D<I>apoi terrai que$to per con$ueto
+Che'llor produtto $empre $ia eguale
+Alterzo cubo delle co$e neto,</I>
+<p>E<I>l re$iduo poi $uo generale
+Delli lor lati cubi ben $ottratti
+Varra la tua co$a principale.</I>
+<p>I<I>n el $econdo de cote$tiatti
+Quando che'l cubo re$ta$$e lui $olo
+Tu o$$eruarai que$t'altri contratti,</I>
+<p>D<I>el numer farai due tal part'&agrave; uolo
+Che l'una in l'altra $i produca $chietto
+El terzo cubo delle co$e in $tolo</I>
+<p>D<I>elle qual poi, per communprecetto
+Torrai li lati cubi in$ieme gionti
+Et cotal $omma $ara il tuo concetto.</I>
+<p>E<I>l terzo poi de que$ti no$tri conti
+Se $olue col $econdo $e ben guardi
+Che per natura $on qua$i congionti.</I>
+<p>Q<I>ue$ti trouai, &amp; non con pa&szlig;i tardi
+Nel mille cinquecent&egrave;, quatroe trenta
+Con fondamenti ben $ald'&egrave; gagliardi</I>
+<p>N<I>ella citta dal mar'intorno centa.</I>
+<p>I<I>l qual capitolo parla tanto chiaro, che $enz'altro e$$empio credo che uo$tra Eccel
+lentia intendera il tutto.</I> M.H. C<I>ome $e lo intendero, e l'ho qua$i inte$o per fina el-
+pre$ente, andati pur, che, come $areti ritornato, ue faro poi uedere $e l hauero inte$o.</I>
+N. H<I>or uo$tra Eccellentia $e aricordi mo &agrave; non mancar della prome$$a fede, perche
+$e per mala $orte quella me manca$$e, <*> che me de$$e fuora que$ti capitoli, o $ia in</I>
+<pb n=121>
+<I>que$ta opera che fatti imprimere al pre$ente, ouer in altra anch or che quella li de$$e
+fora $atto mio nome, &amp; che mi face$$e il proprio inuentore, ui prometto, &amp; giuro di
+$arne $tampare immediate drio un'altra, laqual non ui $ara molto agrata.</I> M. H.
+N<I>on ue dubitati che quello che ui ho prome$$o ue lo attendaro, andati &egrave; $tati $icuro to-
+le, dareti que$ta mia lettera al Signor Marche$e da mia parte.</I> N. H<I>or $ume arrico
+mando.</I> M. H. A<I>ndati in bon'hora.</I>
+<p>N. P<I>er la fede mia che non uoglio andare altramente &agrave; Vigeuene, ancime uoglio
+uoltare alla uolta di Venetia, uada la co$a come $i uoglia.</I>
+<HEAD>QVESITO XXXV. FATTO DALLA ECCELLEN-
+<I>tia del mede$imo</I> M. H<I>ieronimo Cardano, con una lettera fatta
+alli. 9. Aprile. 1539. mandatame in Venetia.</I></HEAD>
+<p>MESSER HIERONIMO. M<I>e$$er Nicolo mio cari&szlig;imo mi $ono molto
+mar auigliato della uo$tra partita co$i al improui$ta $enza parlare al Signor
+Marche$e qual u&etilde;ne el $abbato Santo, &amp; non pote hauer li uo$tri in$tromenti per fin
+al marti dapo Pa$qua &amp; con grandi&szlig;ima difficulta, pur gli hebbi &amp; li conzai &amp; ge
+li appre$entai il medemo martidi de $era, certo io pen$o che fala$ti &agrave; non farui cono$ce
+re da $ua eccellentia, perche eglie Principe liber ali&szlig;imo &amp; grande amatore de uirtu,
+&amp; fautore, &amp; hebbe molto &agrave; caro li uostri instromenti, &amp; li uol$e intendere, &amp; io li
+mo$trai $ucitamente la $ua ualuta, hor que$to ba$ta potria anchor uenir tempo che ui
+giouaria l'e$$ere cono$ciuto dal</I> S. M<I>arche$e, anchor ch'io $o perche cau$a ue $iti par
+tito perche coloro che ui con$igliorono me lo di$$ero.</I>
+<p>Q<I>uanto &agrave; l'opera mia pen$o $era fornita la $ettimana che uiene che non li manta
+$aluo che tre fogli &agrave; fornirla. Quanto alla que$tione del uo$tro capitolo di co$a &eacute; cubo
+equal &agrave; numero ui ringratio a$$ai che mi da$e$ti tal capitolo, &amp; ui faro cono$cere ch'io
+non ui$aro ingrato. Ma pero io confe$$o il mio errore di non hauer hauuto tanto inge
+gno che io lo habbia potuto anchora intendere, e pero ui $upplico per l'amor che mi
+portati, &amp; per l'amicitia ch'&egrave; tra noi che $pero durara fin che uiueremo che mi man-
+dati $ciolta que$ta que$tione. 1. cubo piu. 3. co$e, equal &agrave;. 10. &amp; $pero che mandandome
+la ue ne trouareti $i contento quanto io di hauerla riceuuta non altro Chri$to da mal
+ui guardi in Millano alli. 9. Aprile.</I> 1539.
+<p>H<I>ieronimo Cardano medico tutto uo$tro.</I>
+<p>NICOLO. H<I>onorando me$$er Hieronimo ho riceputa una uo$tra di. 9. Aprile
+&amp; ho inte$o il tenor di quella, la cau$a della mia co$i improui$a et tacita partita da Mi
+lano $enza parlare alla eccellentia del Signor Marche$e &egrave; que$ta che quando me par-
+<*>eti da Venetia per uenir &agrave; Milano io promi&szlig;i alli mei amici di e$$er qua infalante &agrave;
+Pa$qua &amp; con$ider ando che $e io $ta$eua niente piu di quello ch'io $teti &agrave; partirme da
+Millano egliera forza &agrave; re$tar mendace, perche uenendo uia &agrave; $taffetta hebbi fatica ad
+e$$er qua el $ebbo Santo $i che non incolpati alcun che mi habbia con$igliato.</I>
+<p>C<I>irca alla uo$tra opera molto de$idero che la$e forni$ca presto, &amp; di uederla, per-
+che per fin che n&otilde; la uedo $to $u$petto$o che quella non mi manchi di $ede, cioe che quel-</I>
+<foot>HH</foot>
+<pb>
+<I>la non ue interponga, li mei capitoli.</I>
+<p>C<I>irca al detto mio capitolo de co$a &egrave; cubo equal &agrave; numero molto mi marauiglio che
+uo$tra eccell&etilde;tia n&otilde; habbia inte$o ma&szlig;ime che io parlo chiaro nel detto mio capitolo,
+ma ho pen$ato che uoi ui $iati ingannato in quel ditto, che dice al terzo cubo delle co$e
+netto, cioe pen$o che uoi habbiati tolto il terzo del cubo delle co$e, et bi$ogna tor il cu
+bo del terzo delle co$e e$$empi gratia &agrave; uoler ri$oluere quella equatione de. 1. cubo piu.
+3. co$e equal &agrave;. 10. che uo$tra eccell&etilde;tia mi ha mandata dico che bi$ogna trouar dui nu
+meri (ouer quantita) che la differentia de luno &agrave; laltro $ia. 10. (cioe tanto quanto &egrave;
+il no$tro numero) &amp; che il produtto de que$te due quantita multiplicate luna fia l'al-
+tra facciamo &agrave; ponto. 1. cioe el cubo della terza parte delle co$e, liquali dui numeri,
+ouer quantita, operando per Algebra, ouer per qual altra uia para piu commoda $e
+trouara luna de loro, cioe la menore e$$er</I> <22>. 26. <I>men. 5. &amp; laltra, cioe la maggiore</I> <22>
+26. <I>piu. 5. Hor de cadauna di que$te due quantita bi$ogna trouar il $uo lato cubo, cioe
+la $ua</I> <22>. <I>cuba, &amp; quella della menor $ara</I> <22>. <I>uniuerr$ale cuba de</I> <22>. 26. <I>men. 5. &amp; quel-
+la della maggiore $ara</I> <22>. <I>uniuer$ale cuba de</I> <22>. 26. <I>piu. 5. Hor bi$ogna $ottrare il lato
+menore del maggiore, et il re$tante $ara el ualore della no$tra co$a principale, el qual
+rest&atilde;te uenira &agrave; e$$er el re$iduo di quelle due</I> <22>. <I>uniuer$ale cu.cioe $ara</I> <22>. <I>u.cu.</I> <22>. 26.
+<I>piu. 5. men</I> <22>.<I>u.cuba</I> <22>. 26. <I>me. 5. &amp; tanto ual$e la no$tra co$a principale, la qual con-
+clu$ione, oltra che la i$perienza ne renda bona testimonianza, cioe cubando la detta
+quantita, ouer co$a, &amp; &agrave; tal cubo giongendoui il triplo di detta quantita tal $umma fa
+ra preci$amente. 10. come $e propone, ma anchora Geometricam&etilde;te facilmente $e di
+mo$tra la bonta et cau$a di tal operare, &amp; qu&atilde;do chel fu$$e. 1. cubo piu. 1. co$a equal
+&agrave;. 11. bi$ognaria pur trouar dui numeri, ouer quantita, che luna fu$$e. 11. piu de laltra,
+&amp; che il produtto de luna in laltra faccia. 1/27. cioe il cubo del terzo delle co$e, onde
+oper&atilde;do come di$opra fu fatto $e trouara la no$tra co$a ualer</I> <22>. <I>u.cuba</I> <22>. 30.31/108.
+<I>piu. 5. 1/2. men</I> <22>.<I>u.cuba</I> <22>. 30.31/108. <I>men, 5. 1/2. non altro Iddio da mal ui guardi in Ve
+netia alli. 23. di Aprile. 1539. aricordatiue della prome$$a.</I>
+<p>N<I>icolo Tartaglia</I>
+<HEAD>QVESITO. XXXVI FATTO DALLA ECCEL-
+<I>lentia de me$$er Hieronimo Cardano con una $ua lettera
+fatta all. 12. di Mazzo.</I> 1539.</HEAD>
+<p>MESSER HIER ONIMO. I<I>n ri$po$ta de una uo$tra delli. 23. d'Aprile,
+hauuta non hieri l'altro, me$$er Nicolo cari&szlig;imo, ui ri$pondero $ucintamente &agrave;
+partita per partita, &amp; prima, quanto alla e$cu$atione del e$$er partito, $enza andar &agrave;
+Vigeueno. Io non uoglio $aluo quello che uoleti uoi, me rincre$$e l'habbiati pigliato
+que$ta fatica per cau$a della mia amicitia $enza frutto alcuno.</I>
+<p>Q<I>anto &agrave; l'opera che $ia fornita per cauarui di $o$petto ue ne mando una e ue la
+mando disligata che non ho uoluto farla battere per e$$er troppo fre$ca,</I>
+<p>Q<I>uanto al capitolo uostro &amp; al mio ca$o per uoi a$$olto ue ne ringratio $ingola-
+ri&szlig;imam&etilde;te, &amp; laudo il uo$tro ingegno $opra tutti quelli che ho cono$ciuti, &amp; me $ta-</I>
+<pb n=122>
+<I>to accaro piu che $e mi hauesti donato duc. 100. &amp; ui cono$co per m&igrave;o amici&szlig;imo &amp;
+ne ho fatto proua &amp; l'ho trouato generali&szlig;imo.</I>
+<p>Q<I>uanto al dubbio che uoi haueti che non ui faccia $tampare tai uostre inuentioni,
+la mia fede che ui ho data con giuramento, ui doueua ba$tare, perche la $peditione del
+mio libro non faceua niente &agrave; que$to, perche $empre che mi pare gli po$$o $empre ag-
+giongere, ma ue ho per e$cu$o che la dignita della co$a, non ui la$$a fondare $opra quel
+lo che ui doueti fondare, cioe $opra la fede d'un gentilhuomo &amp; ui fondati $opra una
+co$a che non ual niente, cioe $opra il finir d'un libro al quale $i potria $empre agion-
+gere capitulum nouum. ouer capitula noua, &amp; ui &eacute;. 1000. altriremedij, ma el ponto &eacute;
+qua chel non &egrave; mazor tradimento che &agrave; e$$er mancator di fede, &amp; far di$piacere &agrave; chi
+ha fatto appiacere, &amp; $e me e$perimentareti trouareti $e io ui $aro amico, ouer n&ograve;,
+&amp; $e hauero grato l'amicitia uo$tra, &amp; li piaceri che me haueti fatti.</I>
+<p>V<I>e aui$o anchora, et caramente ui prego che di que$te mie opere $tampate per amo
+re di quello che li ha $t&atilde;pate qual ne m&atilde;dara iui da uendere, che ge ne facciati $pazzar
+piu che po&szlig;ibel $ia per mio amore che, $e fu$$ero $tampate &agrave; mie $pe$e n&otilde; ue ne diria pa
+rola perche $on piu caldo del ben di mei amici che del mio, n&otilde; altro Dio da mal ui guar
+di in Milano alli. 12. di Marzo.</I> 1539.
+<p>H<I>ieronimus Cardanus Medicus totus ue$ter.</I>
+<p>NICOLO. H<I>onorandi&szlig;imo me$$er Hieronimo ho riceputo una uo$tra in$ieme
+con una delle uo$tre, opere della quale ue ne ringratio, &amp; quantunque al pre$ente non
+habbia tempo di poterla uedere ordinnariamente come $i de, $i per e$$er molto occupa
+to nella i$peditione di Euclide $i per e$$er anchora mezzo amalato, nondimeno ui ho
+dato una occchiata co$i disligata, &amp; ho guardato quel uo$tro modo di formar el rotto
+di quello re$iduo che rimane nella e$tratione della radice cuba al. 23 capi.alla carta $i-
+gnata</I> D.<I>iiij.doue che uostra eccellentia uole che $i metta quel detto re$iduo che auan
+za nella e$tratione delle radice cube, $opra una uirgula per numeratore, &amp; di $otto di
+tal uirgulaquella uole che $i ue metta el treppio del quadrato della radice per denomin-
+tore nella qual co$a uo$tra eccellentia err a tanto de gro$$o che me ne $tupi$co, perche
+cadauno che haue$$e $olamente mezzo un'occhio lo potria uedere, &amp; $el non fu$$e che
+quella con e$$empij la ua replicando io haueria giudicato che fu$$e errore di $tampa,
+&amp; che el $ia eluero che tal uo$tra regola $ia fal$i&szlig;ima $e puo cono$cere uolendo cauar
+la Radice cuba propinqua de. 24. la quale primamente $aria. 2. &amp; auanzaria. 16. el-
+qual. 16. part&etilde;dolo per el treppio del quedrato del.</I> 2. (<I>qual$aria.</I> 12.) <I>ne uenira. 1. 1/3.
+qual gionto con la prima radice, cioe con. 2. fara. 3. 1/3. &amp; co$i $econdo tal uo$tra rego
+la la radice cu. propinqua de. 24. $aria. 3. 1/3. co$a molto rediculo$a, perche il cubo de.
+3. 1/3. $aria. 37. 1/72. co$a molto l&otilde;tana dalla uerita, della qualco$a molto me ne rincre$ce
+per honor uo$tro n&otilde; altro Iddio da mal ui guardi in Venetia alli. 27. di Mazzo.</I> 1539.
+<p>N<I>icolo Tartaglia tutto uo$tro.</I>
+<HEAD>QVESITO XXXVII. FATTO DA MAESTRO
+M<I>aphio Poueiani gia no$tro di$cipulo qual stantiaua &agrave; Ber
+gamo, con una lettera de di. 10. Luio.</I> 1539.</HEAD>
+<foot>HH <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<p>MAESTRO MAPHIO. H<I>onorando me$$er mae$tro $aluti &amp;c. Pre-
+go uo$tra eccellentia mi uoglia chiarire questa ragi&otilde;cella, la quale io non la $o
+ne per po$itione ne per altra regola ri$oluere. Hor guardati $e io $on un cauallo, qual
+ragione dice &agrave; que$to modo.</I>
+<p>E<I>glie uno che uorebbe comprar un pe$$e, &amp; dom&amacr;da quanto ne uoi tu della lira gro$
+$a da once. 30. come qui in Bergamo $iu$a, &amp; colui ri$ponde &amp; dice, ne uoglio tanti de
+nari della lira con quante once pe$a tutto il pe$$e, et co$i &agrave; quel mercato fu pe$ato il det
+to pe$ce qual monto $oldi. 8. $e adimanda quante lire pe$aua tutto il pe$ce. Et ue de-
+gnareti di darmene aui$o &amp; perdonatime $e ogni tratto ue dago di$turbo con qualche
+chimera di poco $ugo certo ui poteti accorgere che io dago poca opera al $tudio.</I>
+<p>A<I>nchora ui ho da aui$arue que$to de nouo, che uno mio amico da Milano m'ha $crit
+to come che il Medico Cardano compone un'altra opera, in Algebra, $opra certi ca-
+pitoli nouamente trouati, onde pen$o che le $iano le co$e che gia me dice$ti hauerli in-
+$egnate $i che mi dubito che ui uoglia gabbare non altro &agrave; uoimol to mi aricomando,
+&amp; offero in Bergamo alli. 10. di Luio.</I> 1339.
+<p>M<I>aphio Poueiani uo$tro di$cepolo.</I>
+<p>NICOLO. M<I>ae$tro Maphio cari&szlig;imo ho riceuuto la uo$tra alla qual breuemen
+te ri$pondo, &amp; dico che il detto pe$$e pe$aua once</I> <22>. 2880. <I>lequal once le ritrouo in
+questo modo. Io pongo chel pe$$e pe$a$$e. 1. co$a di once, adunque fu po$to la lira una
+co$a de danari diro adunque $e onci. 30. ual una co.de danari, che ualera. 1. co$a de on-
+ce multiplico. 1. co$a.de once fia. 1. co$a de danari fara. 1. cen$o de danari da partir
+per. 30. qual partendolo me ne uien. 1. cen$o, e$imo de. 30. &amp; que$to tal rotto $ara equa
+le &agrave; danari. 96. cioe &agrave; $oldi. 8. fatto in danari, leuo li rotti et feguito el capitolo trouo la
+co$a ualer</I> <22>. 2880. <I>&amp; tante once pe$aua el detto pe$$e, come di $opra di&szlig;i, &amp; ancho
+ra tanti danari fu posto la lira &agrave; once. 30. per lira, onde facendo el c&otilde;to montaria pre
+ci$amonte danari. 96. cioe $oldi. 8. ch'&egrave; il propo$ito.</I>
+<p>C<I>irca alla noua che me $criueti hauer inte$o del Medico Cardano da Mila no, cer
+tamente ne ho riceuuto fa$tidio a$$ai, perche s'eglie il uero che lui dice di uo ler darfo
+ra capitoli nouamente ritrouati, el non puo e$$er altramente di quello che haueti det-
+to, e pero il prouerbio n&otilde; m&etilde;ti$$e, qual dice. Quello che tu non uoi che $i $appia nol dir
+ad alcuno, stati attento $e intendereti altro $opra di que$to datimene aui$o non altro
+Iddio da mal ui guardi in Venetia alli. 19. di. Luio.</I> 1539.
+<HEAD>QVESITO. XXXVIII. FATTO CON VNA
+<I>lettera dalla eccellentia de me$$er Hieronimo Cardano
+riceputa alli. 4. di Ago$to.</I> 1539.</HEAD>
+<p>MESSER HIERONIMO. P<I>er aui$o del no$tro ben $tare, &amp; de molte
+altre lettere quale ue ho $critte anchor non ue $iati dignato di re$criuermi, &amp;
+tanto piu io ue ho mandato adomandare la re$olutione de diuer$i que$iti alli quali non
+mi haueti ri$po$to, &amp; tra li altri quello di cubo equale &agrave; co$e, e numero, eglie ben
+uero che ho inte$o tal regola, ma quando che il cubo della terza parte delle co$e ec-</I>
+<pb n=123>
+<I>cede il qu adrato della mita del numero, all'hora non po$$o farli $eguir la equatione,
+come appare, pero haueria appiacere me $olue$ti que$ta. 1. cubo egual &agrave;. 9. eo$e piu.
+10. &amp; di que$to mi fareti $ommo appiacere.</I>
+<p>V<I>i prego anchora che mi uogliati mandarme quel uostro modo da de$criuere Geo-
+metrice uno quadrato in un triangolo de lati diuer$i, pero che circa &agrave; tal co$a me gli$o
+no affaticato a$$ai, &amp; mai ho potuto ritrouar modo da $aperlo fare, offerendomi an-
+chora mi per uoi, $e po$$o, e uaglio.</I>
+<p>V<I>e aui$o anchora qualmente io indrizzai da uoi il signor Don Diego de Mendo-
+cia Amba$ciatore della maesta dell'Imper atore, qual $e diletta di queste $cientie, qual
+pen$o non ui $ara inutile, &amp; gli di&szlig;i dell'altezza delle uirtu uo$tre, come meritati.</I>
+<p>Q<I>uanto alla pro&szlig;imatione della Radice, &amp; della formatione del $uo rotto, nelli re-
+$idui delli numeri, che non $ono cubi. Dico che ne $ono due altre regole buone po$te nelle
+detta opera, &amp; in quella non ui ca$ca errore, $aluo che nel detto e$$empio de</I> <22>. <I>cuba.
+24. perche la</I> <22>. <I>cuba del detto. 24. reuera $arebbe circa. 2. 1/4. ouer parlando piu
+preci$amente $aria. 2. 20/81. non altro. Chri$to da mal ui guardi.</I>
+<p>H<I>ieronymus Cardanus medicus totus ue$ter.</I>
+<p>NICOLO. S<I>to in fanta$ia di non dar ri$po$ta &agrave; questa, $i come che ho fatto ancho
+ra alle altre due, pur ui uoglio ri$pondere, &amp; farli intendere quello, che ho inte$o di
+lui. Et dapoi che uedo, che ua $o$pettando $opra la retta uia della regola del capitolo di
+co$e, e numero, egual &agrave; cubo, uoglio tentare$e gli pote$$e cambiare li dati che ha in ma
+ne, cioe remouerlo di tal uia retta, &amp; farlo entrare in qualche altra, &agrave; benche credo
+non ui $ara meggio, nondimeno il tentar non nuoce.</I>
+<p>M<I>e$$er Hieronimo ho riceuuta una uo$tra, nella quale me $criueti qualmente haue-
+ti inte$o il capitolo de cubo, eguale &agrave; co$e, &amp; numero, ma che quando il cubo della ter-
+za parte delle co$e, eccede il quadrato della mita del numero, che all'hora non poteti
+fargli $eguir la equatione, &amp; che per tanto me pregati, che ue dia ri$olto que$to capi-
+tolo de. 1. cubo, eguale &agrave;. 9. co$e piu.</I> 10.
+<p>E<I>per tanto ue ri$pondo, &amp; dico, che uoi non haueti appre$a la buona uia per ri$ol-
+uere tal capitolo, anci dico, che tal uo$tro procedere &egrave; in tutto fal$o, circa al darui que-
+$to capitolo, che me haueti mandato ri$olto, ue dico, che molto me rincre$ce di quello,
+che per fina &agrave; quest'hora ui ho dato, attento che ho inte$o da per$one degne di fede,
+che uoi $eti per dar fuora un'altra opera in Algebra, &amp; che ue andati auantando per
+Millano hauer trouato nuoui capitoli in Algebra, ma auertite, che $e uoi mancareti di
+fede &agrave; me, che certamente io non ui mancaro &agrave; uoi (per non e$$er mio co$tume) anci ui
+prometto di attenderui piu di quello, che ui ho prome$$o.</I>
+<p>A<I>nchora me pregati, che ui uoglia mandare il modo da de$criuere in uno triangolo
+de lati diuer$i Geometricamente uno quadrato. Per mo$tr arui che ho fatto qua in Ve-
+netia qualche buon di$cipulo, ue aui$o qualmente ho proposto que$to ca$o &agrave; dui miei di
+$cepoli, delli quali l'uno ha nome me$$er Ricardo Ventuorthe gentil'huomo Ingle$e, &amp;
+l'altro &egrave; un me$$er Zuanantonio di Ru$coni qua di Venetia, &amp; cadauno di loro &agrave; con-
+correntia dell'altro, la mattina $eguente &agrave; buon'hora mi porto tal ca$o a$$olto. &amp; lauia
+del procedere dell'uno &egrave; molto differente di quella dell'altro, &amp; anchor della mia, &amp;
+<pb>
+accio che quella $ia certa di que$to, ho uole$to che cadauno di loro ui manda tal $olutlo-
+ne $critta de $ua mano, le quale $ono le inchiu$e in que$ta, &amp; $e nella ri$olutione di me$-
+$er Ricardo, ui trouareti qualche uocabolo, ouer parola mal proferta per non hauer
+la retta pronontia della lingua Italiana uoi l'hauereti per i$cu$o, tamen $o che per di-
+$crettione quella intendera il tutto.</I>
+<p>C<I>irca all'errore per quella comme$$o, ouer fatto doue che in$egna &agrave; formar il rot-
+to delli re$idui, che auanzano nella e$tratione della radice cuba, nelli numeri non cubi, e
+quella $e $cu$a, et dice primamente che in la detta opera ue ne $ono due altre regole buo
+ne, ma non dice in che capitolo, ouer &agrave; quante carte $iano.</I>
+<p>C<I>irca questa particolarita ri$pondo ch'io non ho guardata da quella uolta in qua al
+tramente la detta uo$tra opera, ne manco l'ho fatta, anchora ligare ne manco ho tem-
+po di uederla al pre$ente per e$$er (come piu uolte ho detto, e $critto) occupato, circa
+la traduttione di Euclide, e pero non $o che ri$pondere, de quelle altre due uostre re-
+gole, quale dite che $ono buoue. Ma ben ui dico (e$$endo come haueti detto) che il mi pa-
+re il uo$tro procedere molto di$ordinato, &amp; di$regolato, &amp; non $o doue che quella
+habbia tolto tal ordine, &agrave; dar regola &agrave; una mede$ima particolarita in tre diuer$i luo-
+chi in una mede$ima opera.</I>
+<p>M<I>a me ho poi pen$ato che for$i quella non ha datta fuora tal opera, come co$e com-
+poste da $ua te$ta, ma come co$e elette raccolte, &amp; copiate de diuer$i libri &agrave; penna, &amp;
+in diuer$i tempi, $i come che gli$ono uenuti alle mani. Perche $e quelle fu$$eno co$e com
+po$te, &amp; ordinate di $ua te$ta. Certamente io giudicaria in quella piu pre$to ignoran-
+tia, che intelligentia perche la $officientia dell'huomo nella compo$itione d'un'opera $i
+cono$ce nell'ordine $uo, &amp; non nella altezza della materia di che tratta. Et che il $ia il
+uero, il $i uede che l'altezza delle co$e di che ha trattato Euclide, non $ono quelle, che
+ui habbiano dato $i gran nome, perche la maggior parte di quelle erano note &agrave; cadau-
+no Philo$ofo, perche molti altri anciani haueuano di tal materie abbondantemente
+trattato. Auanti di Euclide, ma $olamente per hauerle co$i con tanto mirabil ordine
+raccolte, a$$ettate, &amp; ordinate.</I>
+<p>S<I>econdariamente quella $ottogionge, &amp; dice, che in quella tal $ua regola da me tan-
+$ata, non ui ca$ca errore, $aluo che nel detto e$$empio de Radice cuba. 24. Et io dico,
+che in cadauno rotto formato con tal uo$tro ordine $empre ui ca$cara errore, &amp; non
+poco, ma io ui diedi lo e$$empio co$i $opra la Radice cuba de. 24. per farui piu eui-
+dente tal errore.</I>
+<p>T<I>ertio quella concede che nel detto e$$empio de Radice cuba de. 24. cauato $econ-
+do la regola per lei po$ta, e$$er fal$o, &amp; credendo$i di hauerlo cono$ciuto, &amp; emen-
+dato dice, che reuera non $arebbe, $aluo circa. 2. 1/4. ouer parlando piu preci$amente,
+che quella $aria. 2. 20/81. della qual conclu$ione me ne ho ride$to a$$ai, perche quella cre-
+dendo$i di emendare il $uo primo errore, ne ha comme$$o dui altri maggiori, dicendo
+che reuera, la Radice cuba propinqua del detto. 24. $aria circa. 2. 1/4. &amp; che parlan-
+do piu preci$amente, che quella $aria.</I> 2. 20/81. P<I>erche il cubo de. 2. 1/4. $aria $olamente.</I>
+11.25/<*>4. <I>il qual cubo il $i uede quanto ch'eglie menore, ouer lontano dal no$tro. 24. &amp;
+perche. 2. 20/81. &egrave; alquanto menore de. 2. 1/4. $enz'altra proua, ouer i$perientia, eglie co-</I>
+<pb n=124>
+<I>$a chiara, che il $uo cubo $ara anchora menore del cubo de. 2. 1/4. cioe menor de. 11. 25/64.
+e pero $ara anchora piu lontano del no$tro. 24. &amp; quella uole che $ta piu preci$e, co$a
+come che ho detto, molto ridicolo$a. Eglie ben uero, che il non &egrave; da marauigliar$i mol-
+to quando che un'huomo erra in qualche particolarita (per e$$er lo errare co$a huma
+na) ma ben eglie da marauigliar$i, &amp; da $tupir$i, quando che lui &egrave; stato auertito del $uo
+errore, &amp; che quello non $olamente non$e $ia $aputo emendare, ma che quello $ia incor
+$o in un'altro maggiore, come che quella ha fatto. Et me aricordo quando ch'era &agrave; M<*>
+lano in ca$a uo$tra, che quella me di$$e, che la non haueua mai tentato de ritrouare il ca
+pitolo di co$a, e cubo egual &agrave; numero da me trouato, perche Frate Luca haueua detto,
+ch'egliera impo&szlig;ibile, qua$i uolendo dire, che $e uoi ui fu$ti me$$o &agrave; ricercarlo, che l'ha
+uere$ti ritrouato, della qual co$a al pre$ente me ne rido, perche uedo ch'eglie horamai
+dui me$i, che ui ho aui$ato del uo$tro error comme$$o nella e$tratione della Radice cu-
+ba, il qual atto &egrave; qua$i uno di primi principij che $e in$egna &agrave; un $colaro, che uoglia dar
+principio &agrave; l'Algebra, &amp; $e in tanto tempo non haueti $aputo ritrouar medicina da
+medicare il detto uo$tro errore (che &egrave; una co$a minima) hor pen$ati mo $e uoi eri $offi
+ciente &agrave; ritrouare il detto capitolo. Et certamente il fu gia, che ui haueua in buon con-
+to, ma al pre$ente uedo, che me ingannaua de gro$$o, non altro. Iddio ui con$erui, in
+Venetia alli. 7. Ago$to.</I> 1539.
+<p>N<I>icolo Tartaglia.</I>
+<HEAD>QVESITO. XXXIX. FATTO DALLA ECCEL-
+<I>lentia del mede$imo me$$er Hieronimo Cardano, con una
+lettera de di. 18. Ottobrio.</I> 1539.</HEAD>
+<p>MESSER HIERONIMO. H<I>o riceuuto una uo$tra, me$$er Nicolo o$$er-
+uandi&szlig;imo, nella quale me pare $iati u$cito di uoi &agrave; dire, che io non ho inte$o la
+regola del capitolo de cubo, egual &agrave; co$e &egrave; nuuiero, &amp; che tal mia uia &egrave; in tutto fal$a,
+onde credo, che uoi zauariati, &amp; che $iati u$cito di ceruello for$i per il troppo uostro
+$tudiare, ouer leggere, onde ui e$$orto &agrave; torne un poco meno con menor utilita, perche
+certo uoi u$cireti del $enno, o della uita, &amp; per que$to non mi marauiglio de gli impro-
+perij fuora di propo$ito, che me $criueti, che io ui $on uo$tro grande amico, &amp; ui ho
+laudato fina al Cielo $enza inuidia di alcuno.</I>
+<p>A <I>quel che me $criueti della uia del $cioluere il capitolo de cubo egual &agrave; co$e &egrave; nume
+ro. Dico che $ta beni&szlig;imo, &amp; $e uoletimettere. 25. $cudi, ne ponero. 100. all'incontro,
+&amp; ui mando la $olutione de. 1. cubo eguale &agrave;. 12. co$e piu. 20. Dico che la co$a ual$e</I> <22>.
+<I>cuba. 16. piu</I> <22>. <I>cuba. 4. &amp; il cubo ual$e</I> <22>. <I>cuba. 27648. piu</I> <22>. <I>cu. 6912. piu. 20. la
+qual co$a prouandola la trouareti buona. Se uoleti mo dire, che ue $ia altro modo piu
+generale di questo non contendo con uoi.</I>
+<p>A<I>nchora circa all'altra parte dico, che zauariati &agrave; dire, che haueti inte$o, che uo-
+glio dar fuora l'atre magna, &amp; che uoglio dar fuora li uo$tri capitoli. Ma pen$o ue ra
+degati de me$$er Ottauiano Scotto, quanto all'opera de My$terijs &aelig;ternitatis, che ui
+pen$ati $ia l'arte magna, che io uoglia dar fuora.</I>
+<pb>
+<p>Q<I>uanto al pentirue hauermi dato quel uostro capitolo per questo non mi mouo,
+per uostre parole &agrave; niuna co$a contra la fede ui promi$es.,</I>
+<p>D<I>apoi doueti $apere, che nella mia opera ho ritrouati molti errori di $car$o, e non
+di arte, li quali daro fuora, come habbi un poco di tempo, non altro. Iddio da mal ui
+guardi in Millano alli. 18. Ottobrio.</I> 1539.
+<p>H<I>ieronymus Cardanus medicus.</I>
+<p>NIC. D<I>apoi che il n&otilde; miha giouato lamia cautella, io n&otilde; ui uoglio dar altra ri$po$ta.</I>
+<HEAD>QVESITO. XL. FATTO DALLA ECCELL EN-
+<I>tia del mede$imo me$$er Hieronimo Cardano, con una
+lettera de di. 5. Genaro.</I> 1540.</HEAD>
+<p>MESSER HIER ONIMO. M<I>e$$er Nicolo quanto fratello, aui$oui qual
+mente eglie ritornato qui quel diauolo de me$$er Zuane Colle, il qual &egrave; uenuto
+per hauere inte$o, che io era contento renontiarli una delle mie letture, cioe quella di
+Arithmetica, trouando che lui fu$$e ualent'huomo, &amp; in que$to lo prouato, &amp; non tro
+uo, che lui $ia quello, che il $i pen$a ne $i dimostra, aui$oui che lui ha il uo$tro capitolo
+de co$a, e cubo egual &agrave; numero, &amp; quello de co$a &egrave; numero egual &agrave; cubo, lo <*>dato
+come haueua hauuti detti capitoli, me ri$po$e, che e$$endo lui &agrave; Venetia, oper&ograve; talmente
+che ui po$e un'altra uolta alle mani con mae$tro Antoniomaria &amp; che per tal uia gli
+auenne cio, che cercaua, perche contra$tando inte$e la natura della equatione, &amp; tan-
+dem per diuer$e conietture trou&ograve; detti capitoli in$ieme con un $uo compagno.</I>
+<p>D<I>apoi $appiati che lui troua regola de cauare la Radice cuba de <22>. 108. piu. 10.
+per regola generale in tutti quelli bin omi, che hanno detta Radice cuba, &amp; co$i dice,
+come &egrave; il uero, che la &egrave; <22>. 3. piu. 1. &amp; co$i dice, che la Radice cuba de <22>. 108. men. 10. &eacute;
+<22>. 3. men. 1. adunque la <22>. cuba de <22>. 108. piu. 10. men la <22>. cuba de <22>. 108. men. 10. &egrave;
+la <22>. 3. piu. 1. men <22>. 3. men. 1. che &egrave;. 2. $o che le il uero que$to, ma non ho hauuto tempo
+di trouar tal regola, e per tanto ui prego uogliati ueder di trouarla, &amp; contentarui
+dell'honore, anchora mi non re$taro di cercarla, &amp; $e io la trouaro auanti di uoi ue
+la mandaro anchora mi &agrave; uoi.</I>
+<p>A<I>ui$oui anchora che lui ha certo la $olutione di tal que$tione fame di. 10. tre parti
+continue proportionale, che la prima moltiplicata nella $ec&otilde;da facia. 8. perche il me la
+uole$ta in$ignar $e io gli uoleua renontiar la lettura, e pero uorria che uoi uedesti di tro
+uarla, et co$i faro anchora io, et chi piu pre$to la troua la c&otilde;munichi al c&otilde;pagno. An-
+chora uorria che uoi uede$ti da trouar que$ta, la quale lui c&otilde;fe$$a &agrave; non $aperla $oluere.</I>
+<p>T<I>rouatemi tre quantita continue proportionale. che la prima c&otilde; la terza facia. 10.
+&amp; la prima nella $econda moltiplicata facia. 7. ma lui non l'ha, $i che $ap&etilde;do che $i puo
+$oluere certo, &amp; lui non &egrave; piu de huomo, cercatela ui prego, &amp; co$i faro anchora io, et
+chi la troua la c&otilde;munichi al compagno, cioe tra noi, perche ello confe$$a, che $i troua <21>
+un certo andare. Dice anchora hauer la dimo$tr atione qualmente il cerchio &egrave; di mag-
+gior contenuta d'ogn'altra figura, et che detta dimo$tr atione &egrave; in Greco &agrave; $tampa for$i
+&egrave; in proclo, ouero in theone, &amp; che un me$$er Phileno da Bologna gli l'ha in$ignata, et
+dice, che gli la dette per co$a grande. L'altra domanda che lui ha &egrave; que$ta.</I>
+<pb n=125>
+<p>E<I>glie uno paralellogramo.a.c.che.a.b.e. 2. &amp;.b.c.&egrave; 3. et $i $egna dentro el centro
+d. et $i trazeno due linee.d.f.&amp;.d.e.equale ita ch'el ponto.e.&amp;.f.con el ponto.g.$ono
+in linea una, cioe.e.g.f.$e adimanda quanta &egrave; la linea.d.e. Vedeti ui prego di mandar-
+ne qualcuna di queste a$ciolte, non altro ricomandatime al Signor Amba$ciatore et ba
+$ciateli la mano in Milano alli. 5. Zenaro.</I> 1540.
+<fig>
+<p>NICOLO. I<I>n piu co$e cono$co costui e$$er molto piu tondo di quello che io i$ti
+maua, et prima lo dimo$tra nel parlare, nel quale dice alcune co$e che n&otilde; h&atilde;no alcuna
+co$onantia, cioe dice prima ch'eglie ritornato quel diauolo de</I> M. Z<I>u&atilde;ne Colle per ha
+uer inte$o che lui li uol renonciar la lettura de Arithmetica trouando che lui fu$$e ua
+lent'huomo.</I>
+<p>A<I>nci credo che gli $ia ritornato per torge la detta lettura contra il $uo uolere. Poi
+dice ch'el l'ha prouato &amp; che non lo ritroua che lui $ia quello ch'el $i pen$a. Et per
+qu&atilde;to uedo lui trema di paura di lui. Dapoi uedo che lui $i la$$a dar ad intender al detto</I>
+M. Z<I>uanne che ha li mei capitoli di co$a &egrave; cubo equal &agrave; numero, &amp; de co$e, e nume
+ro equal &agrave; cubo la qual co$a non &egrave; uera ma$i la$$a infenocchiare da lui. Dapoi dice chel
+detto</I> M.Z.<I>ha ritrouato la regola generale de cauar la radice cu.de</I> <22> 108. <I>piu. 10. &amp;
+co$i in tutti li altri binomi che hanno la detta</I> <22>. <I>cu.&amp; li pare che questo $ia una gran
+co$a ma&szlig;ime nelli binomi cubi, perche tal $ua radice $e puo trouar, ouer cauare $ola-
+mente de luno di $uoi nomi qual $i uoglia, cioe uolendola cauar del $opradetto</I> <22>. 108.
+<I>piu. 10. per maggior mia commodita la trouaria $opra el. 10. (per e$$er piu facile da
+maneggiare nel $lmplice numero che nelle radice) e per cauarla que$ta &eacute; la $ua pro-
+priaregola, bi$ogna far del detto. 10. due tal parti, che luna di quelle $ia numero cubo,
+&amp; che l'altra $ia diui$ibile in tre parti equali $enza rotto, &amp; per trouarli $ottro del
+detto. 10. luno de quelli numeri cubi contenuti dal detto. 10. liquali $ono. 1. &amp;. 8. &amp; ue
+do qual di loro mi da il rimanente diui$ibile (come detto) in tre parti equali &amp; troua-
+remo che $ara. 1. et n&otilde; lo. 8. hor dico che la</I> <22>. <I>cu. de. 1. qual &egrave; pur. 1. $ara el menor nome
+della detta radice binomiale, et laltro $ara la radice quadra del aduenim&etilde;to che perue
+nira a partire la terza parte del $opradetto riman&etilde;te partita <21> el detto nostro menor
+nome, cioe$ottrato el detto numero cu. 1. de. 10. roman. 9. del qual. 9. pigl&atilde;done la $ua
+terza parte qual &egrave;. 3. et quella partiremo per la</I> <22>. <I>cu.del nostro numero cubo. 1. qual
+$ara pur. 1. ne uenira del detto partimento pur. 3. &amp; la radice quadra de. 3. $ara el mag
+gior nome del no$tro radical binomio, cioe che la radice cuba. de de</I> <22>. 108. <I>piu. 10.
+$ara</I> <22>. 3. <I>piu. 1. ch'&egrave; il propo$ito, &amp; de</I> <22>. 108. <I>men. 10. la $aria</I> <22>. 3. <I>men. 1. Et que$ta</I>
+<foot>II</foot>
+<pb>
+<I>medema radice $e puo anchora trouar $opra el maggior nome, cioe $opra</I> <22>. 108. <I>per
+el mede$imo modo, ma la radice cu. del no$tro numero cubo $ara el maggior nome del-
+la no$tra binomial radice, ouer re$iduale e$$endo re$iduo e$$empi gratia, faremo, pur
+de</I> <22>. 108 <I>$implicemente due tal parti, che luna $ia</I> <22>. <I>de un numero cubo &amp; che l'al-
+tra $ia diui$ibile per. 3. come radice, cioe per el quadrato de. 3. ch'&egrave;. 9. Onde inue$tig&atilde;do
+come di $opra fu fatto $opra li numeri cubi $e ritrouara che tal</I> <22>. <I>de numero cubo $a
+ra la</I> <22>. 27. <I>hor dico che la radice cu.de</I> <22>. 27. (<I>qual &egrave;</I> <22>. 3.) <I>$ara el maggior nom&egrave;
+del no$tro Radical binomio, (ouer re$iduo) $e fu$$e re$iduo &amp; que$ta parte de</I> <22>. 27.
+<I>$ottrah&etilde;do la del tutto, cioe de</I> <22>. 108. <I>re$tara pur</I> <22>. 27. <I>della quale pigli&atilde;done la $ua
+terza parte, come radice, (che $ara la nona) ne uenira</I> <22>. 3. <I>&amp; que$ta part&etilde;dola per el
+no$tro primo nome, (cioe <21> la</I> <22>. <I>cu.della no$tra</I> <22>. 27. <I>qual &egrave; pur</I> <22>. 3.) <I>de tal parti
+m&etilde;to ne uenira. 1. et la</I> <22>. <I>de. 1. qual &egrave; pur. 1. $ara el menor nome del no$tro radical bi-
+nomio ouer re$iduo, cioe che la radice cu.de</I> <22>. 108. <I>piu. 10. $aria</I> <22>. 3. <I>piu. 1. e de</I> <22>. 108
+<I>men. 10 la $aria</I> <22>. 3. <I>men. 1. $i come fu anchor a determinato, ouer trouato $opra el. 10.
+&amp; per tal uia $i puo anchora cono$cere $e uno binomio, ouer re$iduo propo$to &egrave; cubo,
+ouer non cubo, perche s'eglie cubo bi$ogna che il nostro operare $e incontri in luno et
+laltro nome et non potendoli far incontrare, tal binomio, ouer re$iduo non $aria cubo.</I>
+<p>D<I>apoi uedo anchora che lui $e la$$a dar ad intendere dal detto</I> M. Z<I>uane, che lui
+habbia ritrouato il modo, ouer regola di $oluere quella que$tione, che dice, fame di. 10.
+tre parti continue proportionale, che la prima moltiplicata nella $econda faccia. 8. Et
+gli crede fermamente per hauerli fatto offerta de in$ignarglila $e gli renoncia la lettu-
+ra, et non $i auede il poueretto, che il non gli fa tal oblatione $e non per fargli credere,
+che habbia detta regola, accio che habbia tema di lui, perche lui$a bene, che non ui re-
+nontiaria la lettura per in$ignargli la regola di ri$oluere tal ragione, non tanto per la
+lettura, ma per la uergogna, che gli ne $eguiria, e pero uedo che eglie di poco ingegno.</I>
+<p>D<I>apoi dice, che il detto</I> M.Z<I>uane confe$$a non $aper $oluere quell'altra $ua propo-
+$ta ragione, et che la &egrave; $olubile, perche il detto</I> M.Z<I>uane gli ha detto, che la $e ri$olue
+per un certo andare, et non $e auede, che lui dice due co$e contrarie, cioe che il non la $a
+ri$oluere, et che la $e ri$olue per un certo andar, perche $e il non la $a ri$oluere manco
+el puo $apere perche uia, ouer perche andar la$e ri$olue. Dapoi dice che lui ha la de-
+mo$tratione qualm&etilde;te il cerchio &eacute; di maggior contenuta de ogni altra figura, &amp; li pa
+re a lui che que$to $ia troppo gran co$a, la quale quantunque alcun autor non haue$$e
+mai parlato, $e potria trouar di dimostrarla in piu modi, cioe ch'eglie piu capace de
+ogni figura i$operimetra per le co$e dimostrate da Archimede, &amp; anchora dal Cardi
+nal de Cu$a. In quello de tra$mutatiouibus Geometricis, e per que$to cono$co che con-
+tien poco $ugo. Dapoi uedendo anchora che lui non $a ri$oluere quella ultima que$tio
+ne geometrica ch'&eacute; una co$a facile, (perche la maggior difficulta che occorra nella ri
+$olution di quella &eacute; &agrave; $aper ritrouar le due partiale linee.c.e.et.a.f.le quale $on medie
+continua proportionalita fra li dui lati del paralellogramo.a.c. delli quali luno &eacute;. 2.
+&amp; laltro. 3. dal pre$uppo$ito &amp; trouate quelle con facilita $e ritrouara la quanti-
+ta de la linea.d.e.ouer.d.f.) lo giudico di poco di$cor$o. Et per que$to non li uo-
+glio dar altrari$po$ta, perche &egrave; non ui ho piu affetione &agrave; lui che &agrave; me$$er Zuanne, e</I>
+<pb n=126>
+<I>pero li uoglio la$$ar ar tra loro, ma me la uedo che lui &eacute; per$o de animo, non $o mo
+come la andara.</I>
+<HEAD>QVESITO XLI. FATTO DA MAESTRO MA-
+<I>phio Poueiani, con una lettera de di. 15. Aprile.</I> 1540.</HEAD>
+<p>MAESTRO MAPHIO. E<I>ccellente me$$er Mae$tro $aluti infiniti &amp;c.
+Sono molti giorni che ho hauuto de$iderio di domandarui uno apiacere, ma
+con$iderando le uo$tre occupationi non mi &egrave; mai dato il core, temendo di non efferui
+mole$to, pur ca$$ando ogni ri$petto me &egrave; appar$o de $criuerloui ogni modo fareti poi
+il parer uostro &amp;c. La co$a che ue uoria domandar $i &eacute; que$ta, che haueria $ingolar
+appiacer che me manda$te una nota di quel mi$urar di terre alla Venetiana, ouer $econ
+do il co$tume di l&agrave;, cioe $el $i ua &agrave; campi, ouer &agrave; tornidure, &amp; quante tauole fa un cam
+po, &amp; $e ue dago fa$tidio perdonatime, ui haueria de aui$are de molti mae$tri che mi $o
+no capitati inanti mentre $taua in Bergamo, come &eacute; el figliuolo del Tagliente, &amp; tra li
+altri mae$tro zuanne da Coi doue tra noi fu alquante parole in fin fatti amici gli par-
+$e per $ua gratia di laudarmi, &amp; di$$e che uifaceua honore, al fin el $e parti da Berga
+mo quantunque el fu$$e partito da Bre$$a per uenir &agrave; $tantiar in Bergamo, &amp; an &agrave;
+Millano con tanta importunita che non uoleua la$$ar far bene quelli mae$tri, tenu-
+to $chola che ghe hebbe alquanti me$i $e ne partete con $ua grandi&szlig;ima ignominia,
+ma ritrouandomi que$ti giorni pa$$ati in Milano, trouai chel ghe era ritornato, &amp;
+non $o per qual cau$a gli habbiano tolto la lettura al Cardano (gia amico uo$tro)
+&amp; data &agrave; lui, cioe al detto maestro zuanne, a benche for$i el poteti hauer inte$o pri-
+mache ade$$o, pur me appar$o di daruene aui$o ca$o che nol $ape$ti, non altro $e
+non che con tutto il core humilmente me aricomando et offero, a quo benignum et gra
+tio$um expecto ri$pon$um. Di Trento adi. 15. Aprile.</I> 1540.
+<p>D<I>iuostra eccellentia $eruitor &amp; di$cipulo Maphio Poueiani.</I>
+<p>NICOLO. M<I>ae$tro Maphio cari&szlig;imo ho riceputo una uo$tra &amp; inte$o quan
+to me $criueti, &amp; per tanto ue aui$o qualmente $ul Treui$ano li terreni $e uendeno et
+comprano &agrave; campi &amp; un campo &eacute; de tauole. 1250. &amp; una tauola (per quanto ho in-
+te$o) &egrave; un quadretto di terra de una pertega de mi$ura per fazza, el campo poi Pado
+uano &egrave; $olam&etilde;te de tauole. 840. Et co$i el Vi$entino, uero &eacute; che la pertega Padouano
+credo che la$la alquanto piu l&otilde;ga della Triui$ana, el c&atilde;po Verone$e e de tauole. 720.
+in Mantoana el terreno $e uende &agrave; biolchi et il biolco &egrave; de tauole. 100. ma la tauola &eacute;
+uno quadretto di terra de dui cauezzi per fazza elqual cauezzo &egrave; una mi$ura lon-
+ga. 6. brazza tal che la tauola ueneria &agrave; e$$er uno quadretto di terra de brazza. 12.
+per fazza, a Bre$$a poi el detto terreno $e uende &agrave; pio, el qual pio &eacute; pur de tauole. 100
+$i come il Mantouano, &amp; $imelmente la $ua tauola &egrave; pur uno quadretto di terra de dui
+cauezzi per fazza, liquali cauezzi $ono pur longhi brazza. 6. luno $i come el Man-
+touan. Sul Bergama$co el detto terreno $e uende &agrave; perteghe &amp; una pertegha de terra
+$i &egrave; di tauole. 24. Et la tauola &egrave; $i come la tauola Bre$$ana, cioe de dui cauezzi, ouer
+de. 12. brazza per fazza. Sul Millane$e, $imilm&etilde;te $e u&etilde;de el terreno &agrave; perteghe $i co
+me $ul Bergama$co et la detta pertica &eacute; pur de tauole. 24. et la detta tauola &egrave; pur uno</I>
+<foot>II <I>ij</I></foot>
+<pb>
+<I>quadretto de due mi$ure longhe. 6. brazza luna per fazza, cioe brazza. 12. in tutto
+per fazza.</I> A <I>b&etilde;che $o che quelle pratiche di Bergamo et da Milano ui debbiano e$$er
+note nondimeno ui mando la coppia de una nota che me ritrouo apre$$o di me circa al
+aui$o del medico Cardano da Milano, a me &eacute; co$a noua, che gli$ia $tata tolta la lettura,
+&amp; data a</I> M. z<I>uanne, eglie b&etilde; uero, che per lettere del Cardano mi haueua antiueduto
+tal co$a non altro Iddio ui con$erui di Venetia alli. 24. Aprile.</I> 1540.
+<HEAD>QVESITO. XLII. FATTO DAL MIO HONORANDO
+<I>compare</I> M. R<I>icardo Ventuorthe gentil'huomo Ingle$e l'anno.</I> 1541.</HEAD>
+<p>MESSER RICAR. C<I>ompar cari&szlig;imo io $on al pre$ente per partirme da
+uoi, &amp; ritornarmene in Inghilterra. &amp; hauendome mo$trata la regola del ca
+pitolo de co$a, et cubo equal &agrave; numero, &amp; delli altri dui $oi c&otilde;pagni uoria piacendoui,
+che fe$ti la co$a c&otilde;pita, cioe che mi mo$tra$ti anchora la Regola del capitolo de cen$o,
+e cubo equal &agrave; numero, &amp; $imelmente delli altri dui $uoi c&otilde;pagni.</I> N. M<I>e$$er compa
+re certam&etilde;te &egrave; non me ritrouo co$a, qual e$$endoui agrata giamai ui pote$$e ne doue$$e
+negare, per le molte obligationi, che ho con uoi. Ma perche ho deliberato, $ubito cho
+habbia i$pedito di tradur Euclide, &amp; di correggere le figure, &amp; altrierrori fatti da
+$crittori &amp; traduttori $opra Archimede Sir acu$ano, di c&otilde;ponere una opera in la pra
+tica di Arithmetica, et Geometria, et in$ieme con quella una noua Algebra, nella quale
+non $olam&etilde;te uoglio ponere tutte le regole per me ritrouate $opra li detti capitoli con
+tutte le $ue ragioni, &amp; fondamenti, ma molte altre, che $pero per loro euidentie de ri-
+trouare &amp; quella dadicaruela &agrave; uoi, per due cau$e luna per $atisfare imparte alli detti
+molti oblighi ho c&otilde; uoi, laltra come &agrave; per$ona piu atta cauar di lei co$trutto di qualun
+que altra, per $uo mirabile &amp; profondo ingegno. Et per tanto mo$tr&atilde;doui al pre$ente,
+quello che nella detta opera offerirue intendo, $aria un degradare la reputatione della
+detta opera appre$$o di uoi, e per questa cau$a uoglio che per al pre$ente me habbiate
+per i$cu$o, &amp; che non ue $ia graue lo a$pettare perche hauereti poi la co$a meglio dige
+$ta.</I> M. R. D<I>apoi che uoleti che a$petti a$pettaro, ma uoglio che me dati almen dui,
+ouer treica$i a$$olti $opra &agrave; tal materia de capitoli, per che in que$to mezzo me uoglio
+e$$ercitare, &amp; tentare $e per mezzo de tai $olutioni $ape$$e trouar per me le dette re-
+gole, ouer parti de quelle. Et fra li altriuoglio che mi dati a$$olto quel ca$o, ouer que-
+$tione che prepone$ti al uicenti in $an zuannepolo, perche me li $ono affaticato a$$ai
+per ri$oluerla, &amp; mai ho potuto.</I> N. E<I>t come diceua tal que$tione.</I> M. R. L<I>a di
+ceua in que$ta forma.</I>
+<p>T<I>rouatime una quantita che multiplicata fiala $ua Radice piu. 6. faccia aponto.
+100 Onde ponendo che tal quantita $ia un cen$o, la $ua Radice $aria una co$a alla qua
+le giontoui. 6. faria. 1. co.piu. 6. qual multiplicandola fia. 1. cen$o faria. 1. cubo piu. 6.
+cen$i et que$to $aria equal &agrave;.</I> 100. N. I<I>n que$to ca$o la co$a ualeua</I> <22>. <I>u.cu. 42. piu</I> <22>.
+17000. <I>piu</I> <22>. <I>u.cu. 42. m&etilde;</I> <22>. 17000. <I>m&etilde; el terzo di cen$i cioe men.</I> 2. M.R.A <I>uoler
+far la proua di que$ta uo$tra conclu$ione, la $araue molto, fatico$a &amp; di$$icile.</I> N. I<I>n
+effetto la non &egrave; molto facile.</I> M R. N<I>on me ne potre$ti dar un'altro $imile ri$olto,</I>
+<pb n=127>
+<I>che mi de$$e il ualor della co$a di un'altra quantita piu facile da maneggiare.</I> N. S<I>t
+bene, perche mi po$$o $empre eguagliare &agrave; tal numero che mi dara el ualor della co$a
+in un $implice re$iduo. E$$empi gratia $e io baue$$e detto trouatime una quantita che
+multiplicata fia la $ua</I> <22>. <I>piu. 9. faccia &agrave; ponto. 100. apponendo$i come di $opra uoi fe
+$ti $e perueneria in 1. cubo piu. 9. cen$i equal &agrave;. 100. &amp; in que$to ca$o la co$a ualeria</I>
+<22>. 24 <I>men. 2. &amp; la adimondata quantita $aria el quadrato de</I> <22>. 24. <I>men. 2. elqual
+quadrato $aria. 26. men</I> <22>. 384 M. R. Q<I>uesta re$olutione mi piace molto piu de
+l'altra, perche piu facilmente ne po$$o far la proua. perche $e alla co$a, cioe &agrave;</I> <22>. 24.
+<I>men. 2. gli aggiongo. 9. fara</I> <22>. 24. <I>piu. 7. qual $umma multiplicata fia. 26. men</I> <22>.
+384. <I>fa preci$amente. 100. come $e adim&atilde;da hor uoria che me ne de$ti dui altri $imili.</I>
+NICO. Q<I>uando che. 1. cubo piu. 3. cen$i fu$$e equal &agrave;. 2. la co$a ualeria</I> <22>. 3. <I>men.
+1. Et co$i quando che. 1. cubo piu. 7. cen$i fu$$e equale &agrave;. 50. la co$a ualeria.</I> <22>. 11. <I>m&etilde;.</I> 1.
+M.R. B<I>a$ta circa &agrave; que$to capitolo, hor datemene anchora dui altri $olti $opra il ca-
+pitolo de cubo, e numero egual &agrave; cen$i, &amp; $e po&szlig;ibile &eacute; proponeteli, che diano il ualor
+della co$a in quantita facile da maneggiare, accio che io ne po$$a far la proua.</I> N.
+Q<I>uando che il fu$$e. 1. cubo piu. 4. egual &agrave;. 5. cen$i la co$a ualcria</I> <22>. 8. <I>piu.</I> 2. M.R.
+A<I>nchora que$ta ri$olutione me piace, perche la po$$o prouare facilmente, perche $e la
+co$a ual</I> <22>. 8. <I>piu. 2. il cen$o ualera. 12. piu</I> <22>. 128. <I>&amp; il cubo ualera. 56. piu</I> <22>. 3200.
+<I>al qual cubo giontoli. 4. fara. 60. piu</I> <22>. 3200. <I>&amp; que$to &egrave; preci$amente eguale &agrave;. 5.
+cen$i, cioe &agrave;. 5. fia. 12. piu</I> <22>. 128. <I>qual fa mede$imamente. 60. piu</I> <22>. 3200. <I>che &eacute; il
+propo$ito hor datemene anchora un'altro.</I> N. Q<I>uando che. 1. cubo piu. 6. fu$$e egua
+le &agrave;. 7. cen$i la co$a ualeria</I> <22>. 15. <I>piu.</I> 3. M.R. L<I>auoglio prouare. Se la co$a ual</I> <22>.
+15. <I>piu. 3. il cen$o ualera. 24. piu</I> <22>. 540. <I>&amp; il cubo. 162. piu</I> <22>. 26460. <I>al qual cubo
+giontoli. 6. fara. 168. piu</I> <22>. 26460 <I>hor$e. 7. fia. 24. piu</I> <22>. 540. <I>fara quel mede$i-
+mo la $tara beni&szlig;imo, in effetto trouo che la fa quel mede$imo, $i che $ta beni&szlig;imo, hor-
+$u credo che que$ti me ba$tara.</I> N. M<I>e$$er Compare anchor che per uo$tra $atisfat-
+tione ue habbia dati li $opra$critti capitoli ri$olti, ue e$$orto &agrave; non $tare &agrave; perder tem-
+po, ne &agrave; romperue la te$ta in uolere con i$perientie de numeri (per meggio delle dette
+mie ri$olutioni) ritrouar la regola generale ad alcuno de detti capitoli, perche credo,
+che uoi ue affaticareti in darno, la cau$a &egrave;, che tutti tai capitoli riceueno due diuer$e ri-
+$po$te, &amp; for$i piu, onde $eguita, che habbiano, ouer riceuano due diuer$e regole, e for
+$i piu, &amp; l'una piu difficulto$a dell'altra, la qual co$a fondandoui $opra la $perientia
+de numeri ue fara zauariar a$$ai, et in ultimo credo, che non trouareti niente che uaia,
+perche questi tai capitoli uogliono e$$er ricercati $peculatiuamente, &amp; non con i$pe-
+rientie de numeri, e per tanto ui e$$orto ad hauer patientia per fin che ue manda le det
+te regole con li $uoi fondamenti dimostrartiui, &amp; prima di quelli de co$a, e cubo egual
+&agrave; numero con glialtri dui $uoi compagni, dalle quale regole $e caua le regole dimo$tra
+tiue de tutti glialtri perche tutte $ono in$ieme concatenate, dico quelle de cen$o, e cubo
+egual &agrave; numero, &amp; $uoi compagni, &agrave; quelle de co$a, e cubo egual &agrave; numero, et $uoi com
+pagni, come &agrave; luoco &eacute; tempo ui faro uedere.</I> M.R. I<I>l me pare di$tranio di quello, che
+haue ti detto, cioe che tutti tai capitoli riceuano due diuer$e ri$po$te, &amp; for$i piu, et che
+per tal cau$a riceueno due diuer$e regole, &amp; for$i piu, la qual co$a mi pare dura da
+<pb>
+credere.</I> N. L<I>a &egrave; certo co$a dura da credere, &amp; certamente $e la $perientia non me
+ne face$$e testimonianza, qua$i che non il crederei, perche $e io dice$$e trouatemi un
+numero, ouer quantita, che gionta con tre delle $ue radice cube faccia. 14. Eglie co$a
+chiara, che il numero. 8. fara questo, che $e adimanda, perche la $ua radice cuba &egrave;. 2.
+&amp; tre $ue radice cube $aranno. 6. quale gionte con il detto. 8. faranno. 14. come $e ri-
+cerca, hor dico, che chi ri$oluera tal capitolo de. 1. cu.piu. 3. co$e egual &agrave;. 14. $econdo
+la regola da me ritrouata, $e ritrouara la co$a ualer</I> <22>. <I>u.cuba. 7. piu</I> <22>. 41. <I>men</I> <22>. <I>u.
+cuba. 7. men</I> <22>. 41. <I>la qual co$a treplicandola, &amp; tal treplicatione aggiongerla al $uo
+cubo fara mede$imamente. 14. $i come fa anchora ualendo la co$a $implicemente.</I> 2.
+E <I>pero eglie co$a manife$ta, che il capitolo de co$a, e cubo egual &agrave; numero riceue due
+regole, cioe l'una (che nel $opr adetto capitolo) me doueria dar il ualor della co$a ra-
+tionale, cioe. 2. &amp; l'altra &egrave; la no$tra qual me da la co$a irrationale, come di$opra $i &egrave;
+uisto. Et da qui &egrave; na$ciuto, che coloro che per auanti di me hanno ricercato regola &agrave; tal
+capitolo, credendo$i che tal capitolo non riceue$$e altro, che una $ol regola, cioe una
+che $erue$$e $i nelle conclu$ioni rationale, come nelle irrationale loro la ricercauano
+$olamente con la i$perientia de numeri rationali apo$tati, come di$opra per noi fu fat-
+to de. 1. cubo piu. 3. co$e egual &agrave;. 14. del qual capitolo gia $apemo che la co$a ual. 2. &amp;
+la regola de ritrouar, che la co$a uaglia. 2. eglie da pen$are che la ue $ia, anchor che da
+gli no$tri anciani la non $ia stata ritrouata.</I> L'<I>alira regola da me ritrouata con dimo-
+$trationi Geometrice $e cono$ce la $ua bont&agrave;, &amp; $i cono$ce anchora che da me la non fu
+ricercata con numeri apo$tati (come for$ihanno fatto coloro, che ui $e $ono affaticati
+auanti di me) ma con la pura $peculatione, &amp; que$te due uarie ri$po$te $e ritrouara non
+$olamente in tutte le $orte de equationi de co$e &eacute; cubi eguali &agrave; numero, doue acca$chi la
+co$a e$$er rationale (come fu nel $opra datto e$$empio del.</I> 14.) <I>ma anchora il mede$i-
+mo $eguira nel capitolo de co$a &egrave; numero egual &agrave; cubo, &amp; in quello de cubo, e numero
+egual &agrave; co$e, &amp; in quello de cen$o &egrave; cubo egual &agrave; numero, &amp; in quello de cubo egual &agrave;
+cen$o &egrave; numero, &amp; finalmente in quello de cubo, &egrave; numero egual &agrave; cen$i, e pero eglie da
+credere che riceuono anchora due uarie regole, &amp; in alcuni de loro per certe $ue ua-
+riationi, &amp; accidenti mi fanno qua$i certo riceuere piu di due regole, come che in bre-
+ue, piacendo &agrave; Iddio, $e dimo$trara. &amp; pero me$$er Compare non $tati &agrave; durar fatica
+in ricercar tale regole con i$perientie, che in breue le hauereti con le $ue ragioni, &amp;
+fondamenti chiare, &amp; nette.</I> M.R. E<I>uoglio far quello, che me con$igliati, &amp; ma&szlig;i-
+me che uedo in alcune equationi $eguitar ri$olutione de certe quantita de molto $trania
+irrationalita, &amp; molto difficile, &amp; fa$tidio$e da maneggiare in pratica, &amp; $e in queste
+$orte de capitoli de co$e, cubi, cen$i, enumero ui ca$ca co$i $tranie conclu$ioni, che $e-
+guiria poi nelle altre dignita, cioe doue interueni$$e il primo relato, oueramente cen$o
+de cubo, ouer amente il $econdo relato, e per tanto credo, che in tal pratica di Algebra,
+uoi $iati peruenuto per fin doue $ia po&szlig;ibile &agrave; peruenire, perche il $e entraria in un
+Chaos &agrave; uoler tentar piu oltra de tai capitoli per uoi trouati.</I> N. A<I>nci ui uoglio di-
+re, che nelle equationi di alcune altre piu alte dignita, non $eguiria for$i nella $ua con-
+clu$ione quantita de co$i $trania irrationalita, quanto che $eguita nelli predetti capito-
+li, &amp; que$to procede per la $ua di$proportionalita, ch'&egrave; $trania Anci me aricordo che</I>
+<pb n=128>
+<I>l'anno. 1536. la notte de $an Martin, laqual fe$ta fu in $abbo, fanta$ticando in letto quan
+do che non potea dormire trouai la regola generale allo capitolo de cen$o de cubo; &amp;
+cubi, equal &agrave; numero &amp; $imelmente alli altri dui $uoi compagni, nella mede$ima notte,
+il che non me fu difficile anchor che fu$$eno compo$ti di piu alte dignita di co$a &egrave; cubo
+equal &agrave; numero, per e$$er di megliore proportionalita &amp; la $ua regola &egrave; piu facile, &amp;
+di piu amena conclu$ione &amp; piu uniuer$ale, perche quella ne $erue $i nelle c&otilde;clu$ioni ra
+tionale come nelle irrationale.</I> M.R. H<I>or queste hauero molto accaro de intende-
+re nanti che me parta da uoi et for$i piu di quelle di c&etilde;$i &egrave; cubo equal &agrave; numero, et delli
+altri dui $uoi compagni, per e$$er, come haueti detto, di piu amena conclu$ione, e pe
+ro datemene una nota.</I> N. P<I>igliati la penna, &amp; $criueti in que$ta forma.</I>
+<p>Q<I>uando li cen$i de cubi in$ieme con li cubi $e eguagliarano al numero reccareti la
+equatione &agrave; un cen$o de cubo. Dapoi smezzareti li cubi, &amp; tal mita multiplicareti in
+$e mede$ima &amp; &agrave; tal quadrato aggiongereti el numero &amp; di quella $umma cauaretine
+la Radice quadrata &amp; di tal radice quadrata cauaritene la mita di cubi &amp; la radice cu
+ba del rimanente ualera la co$a. E$$empio in numeri di$creti per uo$tra maggior intel
+ligentia, (elqual e$$empio non $e potria dar in el capitolo de co$a &egrave; cubo equal &agrave; nume
+ro, &amp; altri $uoi ederenti, ne in quello de cen$o, e cubo equal &agrave; numero, &amp; $uoi edderen
+ti</I>). 1. <I>cubo de cen$o piu. 4. cubi equal &agrave;. 96. $mezzo li cubi mene uien. 2. lo quadro fa.
+4. gli agiongo el numero fa. 100. ne cauo la radice quadra qual &eacute;. 10. et di que$to. 10.
+ne cauo, la mita del numero di cubi qual &egrave;. 2. re$ta. 8. &amp; la radice cuba de. 8. qual e. 2.
+ual la no$tra co$a el $imile o$$eruareti quando che fu$$eno quantita irrationale. Hor
+per el $econdo $criueti in que$ta forma.</I>
+<p>Q<I>uando li cen$i de cubi, $e eguagliano alli cubi, &amp; al numero, fareti come di $opra,
+cioe reccareti tutta la equatione &agrave; un cen$o de cubo, dapoi $mezzati li cubi &amp; tal mita
+multiplicati in $e &amp; &agrave; tal multiplicatione, ouer quadrato aggiongereti el numero, &amp;
+di tal $umma cauaretine la</I> <22>. <I>quadra alla qual</I> <22>. <I>quadra aggiongereti la mita di cubi
+&amp; la</I> <22>. <I>cuba di tal $umma ualera la co$a. E$$empio in numeri di$creti.</I>
+<p>S<I>ia. 1. cubo de cen$o egual &agrave;. 4. cubi piu. 32. $mezzo li. 4. cubi ne uien. 2. lo quadro
+fa. 4. gli aggiongo il numero, cioe. 32. fa. 36. ne piglio la</I> <22>. <I>quadra qual &egrave;. 6. alla qual
+gli aggiongo la mita di cubi, che &eacute;. 2. fa. 8. &amp; la</I> <22>. <I>cuba de. 8. qual &egrave;. 2. ualera la co$a,
+&amp; per $imil modo $e doueria procedere quando che ne ri$ulta$$e quantita irrationale.
+Hor per el terzo $criueti in que$ta forma.</I>
+<p>Q<I>uando li cen$i de cubi piu numero, $e eguagliano alli cubi, reccareti la equatione
+tutta &agrave; un cen$o di cubo. Dapoi $mezzareti li cubi &amp; tal mita multiplicareti in $e, &amp;
+di quel produtto, ouer quadrato ne cauareti el numero, &amp; del rimanente ne trouareti
+la</I> <22>. <I>quadra, &amp; &agrave; tal radice quadra gli aggiongereti, ouer cauareti la mita di cubi, &amp;
+la</I> <22>. <I>cuba di tal $umma, ouer re$to ualera la co$a. E$$empio.</I>
+<p>S<I>ia. 1. cubo de cen$o piu. 48. egual &agrave;. 14. cubi, $mezzo li cubi. 14. ne uien. 7. quadro
+questo. 7. fa. 49. &amp; de questo. 49. ne cauo il numero (cioe. 48.) re$ta. 1. &amp; di que$to
+ne cauo la</I> <22>. <I>quadra qual &egrave; pur. 1. al qual gli aggiongo, ouer cauo la mita di cubi che &egrave;.
+7. &amp; perche in que$to ca$o il detto. 7. &egrave; maggior de. 1. Io non lo po$$o $e non aggionge-
+re, &amp; fara. 8. &amp; la</I> <22>. <I>cuba de. 8. ualera la co$a, cioe. 2. &amp; bi$ogna notar, che que$to
+<pb>
+capitolo alcuna fiata dara ri$po$ta in dui modi, alcun'altra $olamente in un modo $olo,
+come accaduto in que$to $opra$critto, cioe che la mita di cubi non$e puo $e non aggion-
+gere alla radice di quel rimanente, che fu. 1. ma quando $e fu$$e potuto aggiongere, &amp;
+cauare for$i, che l'uno, e l'altro haueriano dato perfetta ri$po$ta, ma per una ri$po$ta
+$empre la dara, o in el aggiongere, ouer nel cauare, et mai falla, ma alcuna uolta ri$pon
+dera all'uno, e l'altro medo.</I> M.R. Q<I>ue$ti tre capitoli certamente non gli ho manco
+accari di quello hauero quelli de cen$o &egrave; cubo egual &agrave; numero con glialtri dui $uoi com-
+pagni, quando che me li mandareti, hor$u ui uoglio la$$are Compare, gionto che $ia in
+Inghilterra ue $criuero.</I> N. A<I>ndati me$$er Compare, che Iddio ue dia il buon uiag-
+gio, &amp; ui prego che me $criueti $ubito, che ui $eti aggionto, come haueti detto.</I> M.R.
+F<I>aro $enza fallo.</I>
+<HEAD>F<I>ine delli Que$iti, &amp; Inuentioni diuer$e de Nicolo Tartaglia.</I></HEAD>
+<HEAD>REGISTRO.</HEAD>
+<HEAD>ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZ
+AA BB CC DD EE FF GG HH II.</HEAD>
+<HEAD>T<I>utti $ono Duerni.</I></HEAD>
+<HEAD>I<I>n Venetia per Nicolo de Ba$carini, ad in$tantia &amp; requi$itione,
+&amp; &agrave; proprie $pe$e de Nicolo Tartaglia Autore.</I></HEAD>
+<HEAD>N<I>ell'anno di no$tra $alute.</I> M D LIIII.</HEAD>