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author Klaus Thoden <kthoden@mpiwg-berlin.mpg.de>
date Thu, 02 May 2013 15:04:28 +0200
parents 22d6a63640c6
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<pb>
<C>DISCORSO
DI
DOMENICO
MELLINI.</C>
<C><I>Nel quale $i proua contra l'oppenione di alcuni
non $i potere artifizialmente ritrouare, ne
dare ad vn corpo compo$to di Materia
corrottibile vn Mouimento, che
$ia contmouo &amp; perpetuo.</I></C>
<C>CON LICENZIA DE' SVPERIORI.</C>
<FIG>
<C>IN FIORENZA
<I>Appre$$o di Bartolommeo Sermartelli.</I>
MDLXXXIII.</C>
<pb n=3>
<C>ALL'ILL VSTRISSIMO
S. FRANCESCO BARBOLANI
DE SIGNORI CONTI DI
MONTAGVTO.</C>
<C>Gouernatore dell'Arme, &amp; Ca$tellano delle
Fortezze della Terra di Porto Ferraio
per Sua Altezza Sereni$sima &amp;
mio Signore O$$eruan-
di$simo.</C>
<FIG>
<p><I>ESSENDOMI ve
nuto in fanta$ia di $cri
uere contra ad vna
nuoua, &amp; $trauagan-
te Oppenione, la quale
hanno alcuni Inrgegne-
ri, &amp; della quale io mi ricordo hauermi
piu di vna volta ragionato V.S. Illu$tri$
$ima quando io era co$t&agrave;: &amp; ri$olutomi
di ci&ograve; fare, deliberai anco in vn tempo me
de$imo di dedicare &agrave; lei, come &agrave; Per$ona</I>
<pb n=4>
<I>dame $ingolarmente amata &amp; riuerita,
&amp; di molta intelligenza, &amp; $qui$ita co-
gnizione delle Filo$ofia &amp; delle Matema
tiche; &amp; di ogni piu nobile Arte, che &agrave;fa
mo$o Capitano $i appartenga; tutto quello,
che io $criue&szlig;i intorno &agrave; cotale credenza,
&amp; non piu pen$ata &amp; non riu$cibile in-
uenzione del Moto perpetuo. Scritto
adunque $opra di co$i fatta materia vn pic
cioli&szlig;imo trattato, &ograve; per meglio dire breue
Di$cor$o; ne faccio piu che volentieri vn
pre$ente alla S. V. Illu$tri&szlig;ima: non per-
pche io creda con que$to mio pouero Dono
&amp; prima che hora de$tinatole, di potere
di punto piu arricchirla di honore &amp; di
lode oltre &agrave; quello, che $i facciano la $ua
Dottrina &amp; il$uo valore, non meno il-
lustrato dalla Nobilt&agrave; del $angue, che'$i
$ia dalla chiarezza de'$uoi proprij fatti;
ma per honorare me ste$$o col ve$tire que
sta mia Operetta del chiarore del $uo No
me, &amp; mo$trarmi &agrave; lei, &amp; &agrave; gl'altri buo</I>
<pb n=5>
<I>no cono$citore di quanto ella vaglia; &amp;
far $apere &agrave; cia$cuno, che io l'ho in quel pre
gio maggiore, che ella merita, &amp; &agrave; me $i
conuiene: &amp; finalmente per darle occa$io
ne &amp; prouocarla &agrave; dimostrare con quelle
piu viue ragioni, che $apr&agrave; v$are ella, &amp;
che non ho appieno $aputo. v$are io, l'erro-
re altrui; &amp; quella Verit&agrave;, l'Amore del-
la quale, &amp; non altro, mi h&agrave; inuitato &amp;
mo$$o allo $criuerne. Accettilo, la prego,
con lieta fronte: &amp; per la $ua natural gen
tilezza &amp; Bont&agrave; continoui di amarmi.
Baciole le mani, &amp; le prego dal Nostro
Signore Dio ogni pro$perit&agrave; &amp; contento.</I>
<p><I>Di Fiorenza il di. 15. di Gennaio
1582.</I>
<p><I>Della S. V. Illu$tri&szlig;im&agrave;</I>
<p><I>Affezionati&szlig;imo Seruitore</I>
<p><I>Domenico Mellini.</I>
<pb n=6>
<C>DISCORSO
DI
DOMENICO
MELLINI.</C>
<C><I>Nel quale $i proua contra l'oppenione di alcuni
non $i potere artifizialmente ritrouare, ne
dare ad vn corpo compo$to di materia
corrottibile vn Mouimento, che
$ia continuo &amp; perpetuo.</I></C>
<FIG>
<p>POI che tra quelli, i quali fan-
no profe$sione di veramen-
te e$$ere Ingegneri, &amp; di $ape
re con l'Arte fabbricare &amp;
comporre $tormenti &amp; Ma-
chine marauiglio$e; alcu-
ni ne $ono, che hanno openione, ($e io
non m'inganno) $trauagante &amp; contraria in
tutto alla Ragione &amp; al Di$cor$o naturale,
Repugnante alla filo$ofia, &amp; alla $perien-
za &amp; al vero: &amp; quella, come creduta da loro
per buona, &amp; hauuta per certa, vanno $e-
minando &amp; $pargendo tra le per$one meno in-
tendenti per vera; Et que$ta e, che $i po$$a $en-
za fallo per via &amp; mezzo dell'Arte trouare lo
Moto perpetuo: &amp; fare vn'corpo, che $i muo-
<pb n=7>
ua $empre $enza giamai re$tare di muouer$i: &amp;
tra e$si $ene ritrouano di quelli, che per e$$ere
for$e di manco intelligenza &amp; di piu ardire, af-
fermano di hauerlo trouato; piacemi di chia-
ramente dimo$trare &agrave; co$i buoni Huomini &amp;
&agrave; qualunche in que$to crede$$e loro troppo,
come quelli $i facciano &agrave; credere co$a, la qua-
le e$$ere non pu&ograve;: &amp; que$ti anco eglino $i in-
g&atilde;nino. Ne &agrave; ci&ograve; $ono mo$$o da altro, che da lo
amore, che io porto alla verit&agrave;, &amp; dal de$iderio,
che io h&ograve; che la $ia cono $ciuta, amata &amp; dife$a;
&amp; dal dolermi, che Huomini per altro Vertuo
$i &amp; da bene, &amp; che non a torto riputano $e $te$
$i, &amp; $ono riputati da altri $olenni Fabbricato-
ri &amp; gran Mae$tri di artificio $amente fabbrica
re &amp; c&otilde;porre varij &amp; diuer$i $tormenti &amp; Ma-
chine, n&otilde; meno nece$$arie che c&otilde;mode &amp; vtili
all'v$o delle Mecchaniche, &amp; al $eruigio del Vi
uere humano de gl'Huomini nella Pace, che le
$i $iano vtili$sime &amp; nece$$ari$sime nella Guer-
ra, $iano grauemente da co$i fatto &amp; notabile
errore $oprapre$i: il quale gli fa cono$cere per
di ghiribizzo$o ingegno $i, ma contra al trop-
po loro alto pre$umer$i, per di poca cognizio-
ne delle Matematiche; della Filo$ofia; &amp; in par-
ticolare della Dottrina delle Mecchaniche, &amp;
in que$to affare per di poco, per non dire di
ne$$uno giudicio.
<p>Sono adunque per sgannarli, $e di co$i pia-
cer&agrave; &agrave; Dio, &amp; lo $pero; con fare toccare con le
mani &agrave; loro, &amp; &agrave; chi gli ode tale co$a dire, co-
<pb n=8>
me' non f&ugrave; mai per l'addietro chila ricerca$$e,
&amp; quello che e pi&ugrave;, chi ne dice$$e parola, &amp; for-
$e vi pen$a$$e. Et che ne per Arte, ne por for
za humana, &egrave; po$sibile formare Machina, ne
comporre $tormento, &ograve; trouare co$a in ter-
ra, la quale compo$ta, fatta &amp; fabbricata dal-
l'artifizio dell'huomo, continouamente, $enza
intermi$sione &amp; in perpetuo ($e tanto fu$$e per
durare il Mondo) $i po$$a girare &amp; muouere: ne
via ne modo di farla muouere perpetuamente.
Et che tanto maggiore, &egrave; l'errore, nel quale e'$o
no; qu&atilde;to e'$i accorgono meno, che qu&atilde;do pure
&ptail; la ragione &amp; regole dell'Arte vniuer$almente
pre$e, &amp; $ec&otilde;do i termini del Di$cor$o humano
di$corrente infino ad vn certo che; &amp; $econdo
i principii di Filo$ofia &amp; di Matematica pote$$e
e$$ere vero il loro ghiribizzo, la Materia, la qua
le contiene in $e difetti innumerabili, &amp; nel-
l'operare non corri$ponde, ne vbbidi$ce in tut
to all'humano intelletto, $arebbe loro di pure
troppo impedimento alla con$ecuzione del fi-
ne propo$to$i, come $i dimo $trer&agrave; piu di $otto.
Et che il non poter$i hauere, n&otilde; che $cienza, ma
ne anco leggieri notizia di vn fatto, il quale deb
be e$$ere dimo $trato &amp; chiarito vero da vna co
$i fatta $perienza particolare, &amp; ri$ultante da
lo $tare la co$a $te$$a, &amp; lo $te$$o fatto in vn me
de$imo modo $empre, &amp; $enza variare; il che
non cade $otto lungo tempo, ma $otto lo per-
petuo &amp; da durare infino al ce$$are del Moui-
mento del Cielo, &amp; al principio del futuro &amp;
<pb n=9>
$empiterno $ecolo, il quale non pu&ograve; e$$ere com
pre$o dalla breui$sima Vita di vn'huomo, ne
eziandio dall'Et&agrave; di piu huomini, ne di tutti in
$ieme; ne anco dalla intelligenza di e$si; poiche
non &egrave; co$a vera, &amp; vno impo$sibile: potendo
accadere infiniti impedimenti, come io manife
$ter&ograve;, per i quali quella co$a, che per qual-
che $pazio ditempo, ancora che lungo, $i mo-
ue$$e, re$ti di muouer$i in tutto; d&agrave; pur trop-
po ad intendere, che il cercare quello, che non
s'intende, &amp; n&otilde; $i s&agrave; che po$$a e$$ere &amp; po$$a tro
uar$i, &egrave; vno auuolger$i il ceruello indarno. Ne
io per me credo che'$ia per e$$ere alcuno fuori
di quelli, che hanno que$ta nuoua oppenione,
ne alla fine anco eglino, che n&otilde; $ia per cono$ce
re, come Pazzia $ia veram&etilde;te il p&etilde;$are, che' $i po
$a fare c&otilde; le $ue ghiribizzo $e &amp; fallaci inuenzio
ni, &amp; &ptail; mezzo dell'Arte &amp; della Materia $ogget
ta al tempo &amp; di $ua natura alterabile &amp; corrot
tibile, &amp; come $i &egrave; di gia detto, non vbbidiente
in tutto all'intelletto; &amp; dalla quale pende ogni
imperfezzione, &qtilde;llo che Dio $olo pu&ograve; fare con
la $ua infinita vert&ugrave; &amp; omnipotenza; &amp; che nel
Corpo Cele$te $olam&etilde;te per la $ua nobili$sima
natura, figura &amp; forma $i potrebbe dare, $e'fu$
$e per&ograve; per muouer$i eternamente comen&otilde; &egrave;,
douendo $ec&otilde;do lo diuino volere di colui, che
di nulla, &amp; con lo atto della $ua intelligenza &amp;
volont&agrave; omnipotentemente lo cre&ograve;; vna $ia-
ta, &amp; quando che fia, per $empre fermar$i. Ne
$i dee marauigliare alcuno, che gli Huomini
<pb n=10>
mortali non po$$ano fare quello; che ne anco la
Natura Mini$tra di Dio, &amp; di lui infinitamen-
te meno, &amp; di loro a$$ai viepiu potente, pu&ograve; fa
re. Et $e bene Ari$totile di$$e, che l'Arte fa
&amp; conduce &agrave; perfezzione alcune co$e, le quali
non f&agrave;, &amp; non riduce al perfetto la Natura,
della quale ella &egrave; imitatrice, come di$$e il me-
de$imo filo $ofo nello $te$$o luogo del $econdo
libro della Fi$ica, anzi &egrave; qua$i Figliuola l'Arte
della Natura, &amp; que$ta di Dio, &agrave; cui l'&egrave; Nipo-
te, $econdo che $cri$$e il no$tro Dotti$simo &amp;
marau iglio$i$simo Poeta Dante; non &egrave; per&ograve;
chel'Arte a$$olutamente po$$a piu della Natu
ra, &amp; $ia da piu di quella. Perche con tutto
che l'Arte faccia delle co$e, le quali non pu&ograve; fa
re la Natura, come $ono tutte le Fattiue &amp; Arti
fiziali, &amp; in altre l'aiuti di maniera, che la le ri
duce &agrave; maggiore perfezzione, il che la Natu-
ra n&otilde; f&agrave; da $e: come $i vede nell'Arte della Medi
cina, che euacua i cattiui humori, &amp; gli trae fuo
ri del corpo, ri$tora le forze nell'ammalato, &amp;
rimette vn'o$$o nel luogo $uo, e$$endone v$cito
per qualche accidente; &amp; nell'Agricoltura la
quale addime$tica molte Piante, &amp; fa altri effet
ti mirabili; non &egrave; perci&ograve; che quella $ia altro
che imitatrice &amp; aiutatrice di e$$a Natura, la
quale ancora che aiutata da co$a a$$ai minore
di $e, non &egrave; per que$to da manco di quella: Si
come l'Arte non &egrave; da meno de' $uoi $tormen-
ti, da quali l'&egrave; tuttauia &amp; intanto aiutata ne
$uoi effettiartifiz iali; che la non pu&ograve; fare, ne
<pb n=11>
operare co$a veruna $enza e$si. Ne $anno an-
cora co$toro, non $apendo per quello che io
mi creda, di $apere quello, che'$i $timano di $a
pere, perche non $anno, che la co$a non po$$a
$tare, &amp; $tia altramenti; che ogni Mouimento
&ograve; &egrave; naturale alla co$a mobile, perche ella hab-
bia il principio del muouer$i dentro di $e, co-
me hanno gli Animali: &ograve; &egrave; violento, cioe fat-
to da cagione &amp; da principio, che &egrave; fuori del
mobile, &amp; &agrave; quello non naturale. Et che $e
gl'&egrave; naturale, &amp; il corpo mobile compo$to di
materia libera da contrari, &amp; per&ograve; non $ogget
ta alla corruzzione, di figura sferica, mo$$o cir
colarmente, &amp; da intelligenza incorporea, in-
fatigabile &amp; eterna, doppo che la f&ugrave; creata,
che non pu&ograve; e$$ere altro, che il Moto del cie-
lo, &amp; il corpo Cele$te. Et che $e l'altre co$e,
benche mo$$e naturalmente, non $ono perpe-
tue, ne eterne, ne il mouimento loro; tanto
meno $aranno Perpetui il corpo da' $opradet-
ti Ingegneri ordinato, &amp; il Moto da loro da-
togli in qual $i voglia modo. Puo$si etiandio
credere, che' non $appiano per quello che di
cono, Che nullo Violento pu&ograve; e$$ere perpe-
tuo. La qual co$a &egrave; chiari$sima appre$$o de
Prencipi de filo$ofi, &amp; di chi $a, che $e la Vio-
lenza fatta contra la Natura di alcuna co$a du-
ra$$e lungamente, &amp; da quella non fu$$e $upe-
rata &amp; vinta, che' $aria forza, che'la corrom-
pe$$e &amp; di$trugge$$e quella tal co$a. &amp; la ra-
gione &egrave;, perche la $upererebbe nel contra$to,
<pb n=12>
&amp; vincerebbe la Natura, vert&ugrave; &amp; forza di e$$e
contra la quale l'adopera$$e: &amp; co$i non $areb-
be perpetua la violenza, $i come la non pu&ograve;
e$$ere, ne per con$equente il Moto Perpetuo
vanamente ricerco &amp; propo$to. Ma per co-
minciare homai &agrave; $coprire la chiarezza della ve
rit&agrave; del mio proponimento, ba$teuole come
l'&egrave; per di$sipare la folta nebbia, &amp; le o$cure te-
nebre, dalle quali $ono cotali Artifici inuol-
ti, &amp; venire al prencipale mio intendimento,
h&ograve; pen$ato che'$ia bene di prima fermare &amp; e$-
$ere daccordo con gli Inue$tigatori &amp; ritro-
uatori del Moto perpetuo, che $ia quello ap-
punto che eglino intendano per perpetuo Mo
to; accioche il mio Ragionamento n&otilde; fu$$e &amp;
re$ta$$e vano, c&otilde; lo hauere pre$uppo$to co$a di
uer$a dalla loro intelligenza: &amp; anco perche
eglino n&otilde; habbiano luogo di ritirar$i, ne occa
$ione di dire, Noi non vogliamo dire que$to,
ne di affermare cotal co$a intendiamo. Per
conuenire adunque ne termini dico. Che $e
co$toro per Mouimento Perpetuo intendono
vn mouimento il qualenon $ia perfornir mai,
&amp; che da quei ritrouato per vert&ugrave; &amp; forza del
loro ingegno, &amp; dell'Arte, &amp; dato da e$si in-
fatto vna volta artifizio$amente ad vn corpo ar
ti$iziale per mezzo di vn Motore, che $enza in-
terme$sione lo muoua, habbia a durar $empre,
&amp; fare che quel Corpo s&etilde;za ce$$are giamai p&utilde;
to dal muouer$i, giri, &amp; $i tramuti da luogo a
luogo per tanto tempo quanto durer&agrave; il mon
<pb n=13>
do; che que$to non $i pu&ograve; $enza altro, ne in al-
cun'modo fare; &amp; che gl'&egrave; vn pen$iero vano, $i
come $i dichiarer&agrave;. Et che vogliano dire &amp; in-
ferire que$to, &amp; non altro, pare che non $i po$
$a dubitare, po$cia che le parole v$ate da quel-
li, lo $ignificano apertam&etilde;te, dicendo eglino di
volere comporre &amp; fabbricare vno Ordigno,
che $i muoua $empre $enza mai re$tare, c&otilde; dar
gli vn Moto che $ia perpetuo. Et $e anco la lo-
ro int&etilde;zione fu$$e di volere dire, che dato vna
fiata $ola il mouimento &agrave; tale corpo, e'fu$$e
per muouer$i di poi $empre da $e, &amp; $enza che
altro motore lo moue$$e, fuori della vert&ugrave; &amp;
forza impre$$agli dal principio dal $uo primo
Mouente; $i come $i vede nella Ruota del Va-
$ellaio, &amp; nel Paleo &amp; Trottola, che girano
poiche Colui, il quale cominci&ograve; &agrave; girarle, la-
$ci&ograve; di muouerle; que$to $arebbe viepiu im-
po$sibile, &amp; al tutto incredibile: po$cia che e$
$ere non pu&ograve;, che il Moto $i faccia, $e il Motore
&amp; il Mobile non $ono in$ieme, &amp; attualmente
$i toccano cioe, $e il Mouente non tocca $em-
pre il Mobile di maniera che infra di loro non
$ia di mezzo co$a veruna, come dichiar&ograve; Ari-
$totile nel $ettimo della Fi$ica; &ograve; vertualmente
cioe, c&otilde; lo imprimere nel Mobile della $ua ver
t&ugrave;, la quale per&ograve; durerebbe poco, come $i ve-
de nel moto di quelle co$e, le quali $ono tira-
te, &ograve; auuentate con mano, &ograve; con qualche $tor
mento. Et que$to etiandio fa che non pu&ograve; e$
$ere Perpetuo quello, che &egrave; Violento. Ma $e
<pb n=14>
eglino intende$$ero di fabbricare vn' Corpo &amp;
dargli il Moto per forza di qualch'altra co$a,
la quale habbia vert&ugrave; &amp; potenza di muouerlo,
&amp; per continouo toccamento &amp; impul$ione lo
muoua $enza mai re$tare per lungo $pazio di
tempo, &amp; infino &agrave; tanto, &ograve; che dalla parte del
Mouente, &ograve; dall'alterazione dello Spazio, &ograve; da
altro $imile accidente &amp; impedimento &egrave; non
fu$$e di nece$sit&agrave; che' $i ferma$$e: $i come noi
veggiamo per e$$empio accadere in vno Hori
uolo, che vadia per vert&ugrave; &amp; forza della Molla
&amp; della corda, que$to $i potrebbe ammettere
&amp; concedere loro; ma non gia che tal Moto $i
dice$$e &amp; $i chiama$$e Perpetuo, come' lo chia
mano. Concio$ia che co$i fatto Moto, &amp; $imi
le &agrave; quello de gli Horiuoli, $arebbe a$$ai diuer
$o dal perpetuo, di che $i ragiona: &amp; il modo
del chiamarlo, cio&egrave; il dirlo Perpetuo, $arebbe
improprio &agrave; tale qualit&agrave; di mouimento, $otto-
po$to al potere e$$ere interrotto. Et $e' dice$
$ero di intendere di potere trouare modo $e-
condo le regole dell'Arte, la quale con$idera
gli Vniuer$ali, che tal Moto fu$$e perpetuo; Ri
$pondo: che non &egrave; po$sibile, non $i potendo in
que$to ca$o ridurre in atto, &amp; introdur$i nella
Materia quello, che fu$$e in potenza $econdo
quei Principij Vniuer$ali &amp; veri in con$idera-
zione a$tratta: &amp; che tale potenza, $arebbe va
na &amp; ozio$a, non $i potendo ridurre all'atto
pratico, &amp; mettere in e$$ecuzione &amp; in fatto.
Et in oltre, che la con$iderazione, che $i fa-
<pb n=15>
ce$$e intorno alle Regole &amp; principij, $opra
quali eglino vorriano fondare la loro intenzio
ne, nece$$ariamente rinchiude &amp; comprende
dentro di $e la materia, $enza la quale n&otilde; $i pu&ograve;
fare quello che' vogliono, &amp; che' promettono,
&amp; alla quale bi$ogna applicarla. Ne $i pu&ograve; an
co prouare la loro intenzione doppo il fatto
&amp; compo$izione della loro imaginata Machi-
na, &amp; per ancora non ritrouata, che che in con
trario ne dicano alcuni: de quali altrui alla $i-
cura $i pu&ograve; far beffe; &amp; credere che ne $iano &agrave;
quelle mede$ime, chene $ono coloro, i quali
cercano quello, che eglino affermano di ha-
uere trouato; $e non con a$pettare, $e non pa
recchi et&agrave;, &amp; tutti gli anni del mondo, alme-
no vn lunghi$simo tempo. Et $e alcuno pure
face$$<*> nuouo in$tanza con dire; che ba$te-
ria trouare lo Moto perpetuo dalla parte del
Motore: &amp; che all'hora lo haueranno troua-
to, quando da loro fia trouato, come &egrave;, vn Mo-
tore naturale &amp; perpetuo, atto &agrave; muouere per
petuamente, pure che la Materia &amp; corpo Mo
bile lo comporta$$e. Et che que$to &egrave;, &amp; $areb
be la $tella Tramontana: &amp; il corpo mobile $a
rebbe la Calamita, mentre ch'e fu$$e po$sibi-
le che la $i moue$$e, &ograve; fu$$e mo$$a; $ono forza-
to &agrave; ri$pondere, dicendo prima; Che $e' voglio
no $tare in propo$ito, &amp; non riuolgere il det-
to loro, che &egrave; di volere trouare il Moto per-
petuo, &amp; darlo ad vn corpo da e$si fanta$tica-
mente compo$to; che que$to non pu&ograve; e$$ere.
<pb n=16>
Perche quando $i dice Moto, $i pre$uppone
qualche corpo. Adunque non s'intende dal-
la parte del Motore $olo, ma dalla parte del
mobile &amp; del Motore in$ieme. Poi, che'non
accade che $i affatichino pi&ugrave;, non de$ideran-
do $e non di trouare vn Motore atto di $ua na
tura &agrave; muouere perpetuamente &amp; continoua
mente, po$cia che la Intelligenza, che muoue
il Cielo, come di gia &amp; a$$ai prima che hora $i
s&agrave;, &egrave; atta &agrave; muouerlo $empre; &amp; il Cielo at-
to ad e$$er mo$$o, $e bene come $i &egrave; detto, ce$-
$er&agrave; vna fiata per $empre: Et la $tella Polare &egrave;
atta &agrave; muouere la Calamita; &amp; que$ta ad e$$er
mo$$a, quanto $i $ia per&ograve; per la $ua propria na
tura, &amp; ogni volta che la fu$$e libera da ogni im
pedimento: &amp; che que$te due co$e come note
&agrave; cia$cuno, non deono e$$ere cercate piu co-
me nuoue. Ma poiche co$toro di contino uo
vanno cercando Motore perpetuo, &agrave; fine di tro
uare perpetuo Moto, $egno e$pre$$o &egrave;, che' vo
gliano altri Motori fuori di que$ti: &ograve; che non
habbiano cognizione alcuna di e$si, &amp; $iano
in tutto, come $i dice al Buio; &amp; argomento
chiari$simo, che contradicano &agrave; loro mede$i-
mi, &amp; non intendano $e $te$si: &amp; tanto meno
quanto ad intendere &amp; dire co$i, intendereb-
bono &amp; fauellerebbono piu da Filo$ofi che da
Ingegneri &amp; Artefici: Et facendo, farebbono
&amp; opererebbono piu da Artefici che da Filo-
$ofi. Il che implica contradizzione. Per&ograve; non
$i pu&ograve; conchiudere, che $ignifichino que$to,
<pb n=17>
ma quello appunto, che le parole loro $uona-
no, &amp; che di $opra $i &egrave; $tabilito. Soggiungo
oltra &agrave; di ci&ograve;, che come niuna co$a naturale,
non che artifiziale, non $i muouer&agrave; piu forni
to che fia que$to Mondo, &amp; mancher&agrave; in tut-
to la generazione &amp; corruzzione, per che man
cher&agrave; il Moto, perche $econdo il beneplaci-
to di Dio, &amp; al tempo pre$critto dalla Diui-
na Mae$t&agrave; $ua ce$$er&agrave; il Mouimento del Cielo:
co$i il Moto perpetuo &amp; imaginario, del qua-
le $i ragiona, non $i pu&ograve; in cotal gui$a dare &agrave;
Mobile veruno, che po$$a durare infino &agrave; che
il Cele$te Mouimento $i fermi: douendo tut-
to ci&ograve; che'face$$ero e$$ere $ottopo$to ad infini
ti accidenti, i quali gua$terebbero di gran tem
po innanzi in tutto, &ograve; in parte ogni loro Com
ponimento &amp; artifizio$o Ordigno. Ne voglio
la$ciare eziandio di dire, che $e eglino n&otilde; vole$
$ero inferire altro che darci ad intendere, che
quanto $i $ia per i Principij &amp; Regole dell'Ar-
te loro, tal Moto Perpetuo $i pu&ograve; trouare, ogni
volta per&ograve; che la Materia, &amp; il Tempo lo pati-
$cano, che' non direbbero, ne farebbero co-
$a alcuna di piu di quello, cha $ia $tato detto,
trouato &amp; fatto infino ad hora, come $i vede ne
qua$i infiniti Horiuoli, che per lo Mondo $o-
no: &amp; che in vano $i affaticherebbero &agrave; cerca-
re altro, $e gia eglino n&otilde; de$$ero al corpo fab-
bricato vn Moto, il quale fu$$e per durare piu
lungo tempo, che non dura quello di qual $i
voglia Horiuolo. La qual co$a $i pu&ograve; fare, &amp;
<pb n=18>
for$e non e molto difficile. Con que$te inten
zioni, &amp; con co$i fatti pre$uppo$ti proceden-
do auanti, dico che in ogni Mouimento, &ograve; $ia na
turale, &ograve; $ia artifiziale &amp; violento, $ono da con
$iderar$i cinque co$e, le quali nece$$ariamente
concorrono &agrave; tale Mouimento, in co$ifatta gui
$a, che'non pu&ograve; $enza alcuna di quelle far$i, &amp;
$ono que$te. Il Corpo Mobile: il Motore: il
Termine d'onde'debbe cominciare: &amp; il Ter-
mine doue &egrave; debbe fornire: dentro all'vno &amp;
all'altro de quali, cioetra ambidue, $i compren
de lo Spazio &amp; luogo: &amp; finalmente il Tempo,
il quale non &egrave; altro che la mi$ura del Moto $e-
condo il prima &amp; il poi. A volere adunque
che' $i po$$a conforme al parere degl'inuento-
ri del Moto perpetuo, dare cotale Mouimento,
bi$ogna per via dell'Arte fabbricare vn Cor-
po atto ad e$$ere mo$$o. Et que$to bi$ogna
per forza &amp; a$$oluta nici$t&agrave;, che $ia compo$to
di qualche Materia: la quale quantunque di
natura $ua $ia forte, &amp; lungamente durabile,
$ia nondimeno $ottopo$ta alla corruzzione; &amp;
doppo qualche $pazio di tempo, &ograve; $i corrom-
pa quanto alla $ua $o$tanza in tutto: &ograve; imparte:
&ograve; almeno $i alteri quanto alla figura &amp; forma
accidentale: come $arebbe per e$$empio, $e co$i
fatto corpo fu$$e di Legno, &ograve; di Rame qu&atilde;to al
la Materia: &amp; qu&atilde;to alla figura, Circolare, Tri&atilde;
golare, &ograve; Pentagono; perche' pu&ograve; accadere, &amp;
$enza dubbio accaderebbe qualche volta, che
con$umato &amp; mangiato il rame &amp; il ferro dal-
<pb n=19>
la ruggine &amp; dal tempo, &amp; logoro dal conti-
nouo Moto, $i come ancorail legno intarlato
&amp; infracidato, &amp; la pietra con$umata, &ograve; $i gua
$ta$$e &amp; diuenta$$e di$utile, &ograve; $i altera$$e nella
$ua figura, rompendo$i, &ograve; torcendo$i dima-
niera, che' non pote$$e fare l'effetto, al quale &egrave;
fu$si $tato ordinato. Et co$i il Moto ce$$a$$e
per difetto del corpo Mobile, &ograve; mutato per
corruzzione, &ograve; alterato per qualche $emplice
gua$tamento. Et quello, che io dico della cor
ruzzione della $o$tanza, &amp; dell'alterazione
della figura &amp; forma accidentale, intendo ezi&atilde;
dio didire del Pe$o &amp; della Grauezza: la qua-
le $cemerebbe in$ieme con lo $cemare della
quantit&agrave; della Materia, della quale il corpo fu$
$e compo$to. Ma che dir&ograve; io di quella co$a,
$opra della quale il fabbricato corpo $i haue$-
$e &agrave; muouere, &amp; ponghiamo per ca$o, circo-
larmente; po$cia che anco que$ta $arebbe Ma-
teriale, &amp; $ottopo$ta &agrave; mede$imi auuenimen-
ti? Quello $te$$o appunto, che del corpo Mo-
bile: aggiugnendo oltre &agrave; ci&ograve;, che la $arebbe
verbigrazia vna linea, che co$i mi piace per ho
ra di chiamarla, hauendo ri$petto alla $ua lun-
ghezza $olamente, terminata da due punti, i
quali $i potriano chiamare Poli, $i come quel-
la $i potria appellare A$$e, intorno &amp; $opra di
cui $i volge$$e &amp; moue$$e detto Corpo. Et qui
non $ia chi mi pigli nelle parole; perche io hab
bi chiamato linea quell'ago, $tile &ograve; trauer$a, &ograve;
comunche la $i chiami altramenti, che fu$$e di
<pb n=20>
ferro, &ograve; di acciaio, &ograve; di vetro, &ograve; dilegno, &ograve;
di altra Materia; perche di gia mi $ono dichia
rato, con dire di hauere hauuto $olamente ri-
$petto alla lunghezza di tal co$a. Et s&ograve; mol-
to bene qual $ia propriamente la linea, &amp; che
differenza $ia tra quella, &amp; il corpo. Il$omi-
migliante dico dell' e$tremit&agrave; dell'A$$e di gia
detto, da me chiamate col nome di Poli, per
la $imilitudine &amp; conuenienza, che le hanno in
buona parte c&ograve; Poli del Mondo: i quali $i ima-
ginono, &amp; $ono $i$si in Cielo $enza hauere di
bi$ogno di e$$ere $o$tentati da altra co$a fuori
del Cielo, &amp;&verbar;di loro $te$si. il che non accade di
que$ti: &agrave; quali &egrave; di nece$sit&agrave; di altro $o$tentaco
lo oltra al loro A$$e, come noi veggiamo e$$e
re nella Ruota degli Arrotatori, &amp; nello $tor
mento chiamato Burbera, con che i Muratori
tirano s&ugrave; &agrave; braccia picciola quantit&agrave; di Mate-
ria da murare, che l'vna &amp; l'altra &egrave; retta da due
co$ce di legname: &amp; nell' A$$e &amp; ago, dentro
al quale $tanno comme$$e le Ruote di vn Car-
ro, $o$tenuto &amp; retto dalle mede$ime Ruote.
Et perche qualch'vno potrebbe dire, che cota
le Moto perpetuo $i potrebbe dare ad vn'cor-
po, il quale $i moue$$e &amp; gira$$e come la Ruo
ta del Va$ellaio, la quale &egrave; po$ta &amp; billicata $o
pra vn' Perno; ri$pondo che del Corpo &amp; del
Perno potrebbe auuenire, &amp; auuerrebbe il
mede$imo gua$tamento, &amp; gl'altri impedimen
ti e$pre$si di $opra. Et perche io h&ograve; detto in-
fino &agrave; qui, che co$i tatto corpo $i potrebbe
<pb n=21>
muouere &ograve; $opra vn Perno, come la Ruota
del Va$aio, &ograve; $opra vna linea &amp; A$$e, come
vna Palla, la quale $i volga &amp; giri $opra due
Poli, &egrave; nece$$ario che io ragioni di quel Moto
che fu$$e fatto per dirittura &amp; progre$siua-
inente: il quale &ograve; $i farebbe $opra vna linea ter
minata &amp; $inita, col fare ritornare il Mobile,
giunto &amp; arriuato che' fu$$e all'e$tremit&agrave; del-
la detta linea indietro: &ograve; $i farebbe $opra vna
linea infinita, &amp; $enza che il corpo ritorna$$e
giamai nel muouer$i &agrave; dietro: &ograve; $i farebbe $i-
nalmente per modo di Trepidazione, Tremo-
lamento &amp; Crollo: &amp; in$ieme in$ieme $e que-
$to $i po$$a fare per mezzo dell'Arte; &amp; per
con$equente $ia da concedere &agrave; quei della con
traria oppenione. Per e$$ere adunque ben
chiari del vero, mi comincer&ograve; di qui. E chiara
co$a, che ogni Mouimento, che $i f&agrave; da luo-
go &agrave; luogo, &ograve; gl'&egrave; diritto, &ograve; gl'&egrave; torto &amp; &agrave;
chiocciola, &ograve; Circolare; &amp; per&ograve; $i f&agrave; &ograve; dal
mezzo ver$o il di$opra; &amp; que$to $i dice all'in
s&ugrave;; &amp; tale &egrave; il Mouimento del fuoco: &ograve; $i fa
ver$o il di$otto, &amp; chiama$si all'ingi&ugrave;, &amp; que-
$to &egrave; il Moto delle graui, come di vn $a$so, di
vn legno &amp; di vna Zolla di Terra. &ograve; $i fa intor-
no al mezzo &amp; centro: &amp; $i dice far$i ingiro
&amp; circolarmente; come il Moto del Cielo, &amp;
come appari$ce e$$ere il Moto della Ruota de
gl'Arrotatori: &ograve; $i f&agrave; $econdo i tre $iti &amp; ri$pet
ti di gia detti; &amp; $i appella Moto fatto &agrave; Vite
&amp; &agrave; Chiocciola, perche $if&agrave; all'ins&ugrave;, all'ingi&ugrave;
<pb n=22>
&amp; in giro in vn'Tempo mede$imo: $i come appa
ri$ce nel muouer$i della Vite di vno Strettoio
da Vino, &ograve; di altro ordigno, che $i muoua s&ugrave;
per quella, mentre che la $ta ferma &amp; immobi-
le: come $i vede in quelle Nottole degli Stret-
toi, che adoperano i legatori de' libri: &amp; in
quelle di quelli, dentro &agrave; quali le Donne ten-
gono li loro Veli, &amp; altri Drappi in $oppre$-
$a, perche piglino le pieghe. Le quali Not
tole, voltando $i $econdo il tutto &amp; di fuori cir
colarmente; &amp; $econdo la parte &amp; di dentro
$piralmente &amp; &agrave; Chiocciola, &amp; $opra la li-
nea Chiocciolare &amp; &agrave; Vite, gli $tringono &amp; $er
$ono. In qualunche modo adunque de'tre di
gia detti que$to Moto $i tenta$$e di fare, non
riu$cirebbe. Perche quella co$a, $opra la qua
le egli douerria far$i, anch'ella $arebbe Mate-
riale, &amp; perci&ograve; $oggetta al gua$tamento, &amp; alla
corruzzione, $i come il corpo Mobile. A que-
$to $i aggiugne; che $e'$i face$$e $opravna Linea
retta, &amp; come $i dice, per vna lunghezza, &ograve; la
detta linea $arebbe terminata, &ograve; n&ograve;. Se la fu$$e
terminata &amp; finita, di nece$sit&agrave; bi$ognerebbe,
che tale Mouimento dura$$e $olamente tanto
quanto la linea fu$$e lunga; &amp; che arriuato il
Mobile all'e$tremit&agrave; di quella, $i ferma$$e, &amp;
manca$$e il $uo Moto: &ograve; che' $i face$$e col tor-
nare del corpo Mobile all'indietro, &amp; al prin-
cipio d'onde' cominci&ograve;. Da che ri$ultereb-
be, che tal Moto non fu$$e di numero, ne pro-
priamente vno, ma molti &amp; contrarij Moti.
<pb n=23>
Perche douendo concorrere &agrave; que$to tre co$e
&amp; que$ta &egrave; la prima cio&egrave;, l'vnit&agrave; &amp; mede$i-
mit&agrave; del corpo Mobile nel muouer$i. La $e-
conda &egrave; l'o$$eruanza di vno $te$$o modo nel
muouer$i. Et la Terza &egrave; la continouazione del
Mouimento, il quale non $ia interrotto da quie
tealcuna, come dimo$tr&ograve; Ari$totile nel quin
to della Fi$ica; non vi concorrerebbe altramen
ti vna mede$ima forma di Moto. imperoche il
corpo $i mouerebbe quando all'innanzi, &amp;
quando all'indietro: ne vi $arebbe la c&otilde;tinoua
zione del Mouimento. Concio$ia che fu$$e
nece$$ario, che nel punto, doue' comincia$$e
&agrave; tornare &agrave; dietro, interueni$$e qualche quie-
te del corpo Mobile, che tanto, &ograve; quanto $i fer
merebbe in quello. il che f&ugrave; chiaramente, pro
uato da Ari$totile nell'ottauo de' principij na
turali: doue egli prou&ograve; manife$tamente $opra
vna linea diritta &amp; terminata, non poter$i fare
il Moto infinito, ne cotinouato. Et qui &egrave; da au
uertire, che il mede$imo inconueniente, il qua
le accadrebbe nella linea finita, accadrebbe
ancora nella linea circolare, cio&egrave; Se il Moto
non $i face$$e circolarmente, ma $opra &amp; d'in
torno ad vn' Cerchio. Et perche que$to s'in
tenda meglio, $i &egrave; da $apere, che gl'&egrave; differen-
za non piccola da muouer$i vna co$a $opra vna
linea circolare &amp; vn' cerchio; &agrave; muouer$i cir-
colarmente. Imperoche il primo modo $i f&agrave;
quando vn' corpo mouendo $i $opra di vna cir-
colar linea; arriuato che gli &egrave; al punto d'on-
<pb n=24>
de &egrave; $i part&igrave;, ritorni indietro. Et que$to $i f&agrave;
&amp; $i dice per Retroce$sione: come $arebbe &amp;
$i direbbe, quando &egrave; ritorna$$e indietro s&ugrave; per
vna linea retta finita. Nel qual ca$o &egrave; nece$$a
rio, che interuenga qualche Quiete di mezzo.
Il muouer $i circolarmente &egrave;, quando il corpo
$i muoue in giro perfettamente &amp; all'intorno
col trapa$$are lo termine, donde il Moto co-
minci&ograve;, &amp; $enza giamai tornare indietro, nel
che non accade quiete, ne $o$ta alcuna. Et ri
tornando al mio propo$ito dico, che quando
il corpo artifiziale $i moue$$e $opra la detta li-
nea finita &amp; Terminata, il Moto di quello man
cherebbe to$to che il corpo arriua$$e all'e$tre-
mit&agrave; della linea; &amp; co$i non $arebbe perpetuo
non che eterno: benche dell'eterno propria-
mente per hora non $i ragiona, ne appre$$o di
noi Chri$tiani, illuminati dall'infallibile lume
della Santi$sima &amp; Cattolica fede, $i d&agrave;. Et $e'
ritorna$$e all'indietro al punto d'onde'comin-
ci&ograve; &agrave; muouer$i, &amp; del continouo anda$$e all'in
nanzi, &amp; ritorna$$e indietro, non $arebbe al-
tramenti perpetuo: perche non $arebbe vn'$o
lo, ne continouato: $i come dichiar&ograve; Ari$toti-
le nell'ottauo della Fi$ica. Et $e qualch'vno di
ce$$e, che ancora che co$i fatto corpo Artifi-
ziale $i moue$$e $opra di vna linea finita, &amp; che
arriuato all'e$tremit&agrave; di quella ritorna$$e indie
tro, &amp; del continouo anda$$e innanzi &amp; indie
tro, interrompendo lo $uo Mouimento con
fermar$i infinite volte, &amp; e$$ere interrotto non
<pb n=25>
da vna Quiete $ola, ma da infinite: le quali fa-
riano che' non fu$$e vn' Moto $olo, ma infiniti
&amp; contrarij; nondimeno per la Vert&ugrave; del Mo-
tore, durazione del Corpo, &amp; con$eruazione
del Luogo, &amp; c&otilde;tinouazione di quel Mouimen
to, quatunque $pezzato, $e bene poco appa-
rentemente, &amp; non vno, ne continouo, hauen
do ri$petto alle tante pau$e, &amp; &agrave; termini, i qua
li $cambieuolmente $i confonderebbono, per-
che quello, che hora fu$$e il termine d'onde,
diuenterebbeil Termine al quale; $i potrebbe
in vn'certo modo, &amp; largamente pigliandolo
dire, Che quel Moto fu$$e vno &amp; perpetuo;
in quanto e' dura$$e $empre &agrave; quel modo; ri-
$pondo. Che' $arebbe vero, che tal Mouimen
to compo$to di piu Moti fu$$e per durar $em-
pre, ogni volta che le cagioni, dalle quali e' bi
$ognerebbe che' dipende$$e, per forza fu$$e-
ro perpetue. Ma le non potriano e$$ere tali:
Adunque ne anco il Moto potria e$$ere perpe-
tuo. Et che le dette Cagioni non po$$ano, &amp;
non pote$$ero e$$ere perpetue, $i dimo$tra in
que$ta maniera. Ad ogni Effetto concorrono
Quattro Cagioni, le quali $ono &ograve; interne, co-
me la Materia &amp; la Forma: &ograve; e$terne, come l'Ef
ficiente &amp; la Finale: &amp; ne que$te, ne quelle $o-
no perpetue, come &agrave; tal Moto $i ricercherebbe
douendo e$$ere perpetuo. Imperoche la Ma-
teria, la quale &egrave; il principio paziente, &amp; nel qua
le $i riceue il Moto; &amp; non &egrave; altro per dirlo piu
chiaramente, che il Corpo Mobile, &egrave; corrot-
<pb n=26>
tibile, $i come $ono tutti gl'altri corpi $u-
blunari.
<p>La Forma $omigliantemente, la quale altro
non &egrave;, che l'acqui$to del luogo, fatto $ucce$si-
uamente dal Mobile, non pu&ograve; di $ua natura,
durare. perche corrompendo$i il $uo $ogget-
to, cio&egrave; il corpo Mobile, nel quale gl'&egrave;, for-
za &egrave;, che anco ella $i corrompa &amp; manchi. L'A
gente ancora egli, che nel ca$o no$tro &egrave;, &amp; $a-
rebbel' Artefice &amp; la cau$a Motrice &amp; il Moto
re, per e$$ere per propria natura $ua generabi
le &amp; corrotttbile, $enza dubbio veruno man-
cherebbe: &amp; mancando que$ti mancherebbe
etiandio il Fine, che dall'Agente dipende, &amp;
al quale l'Agente &amp; Motore a$pira &amp; muoue.
Adunque per ne$$una delle dette Quattro Cau
$e potr&agrave; e$$ere il Moto perpetuo. Ma perche
que$ta Argomentazione &amp; Ragione Quadri-
partita conchiude vniuer$almente, &amp; da ogni
$ua parte procede contra la propo$ta, afferman
te poter$i ritrouare &amp; dare il Moto perpetuo,
$eguiter&ograve; di valermi di $peciali ragioni, &amp; che
riguar dino modi particolari di muouere. Et
per&ograve; non o$tante, che per quella $i $ia proua-
to il Mouimento perpetuo, non $i potere da-
re, ne dalla parte del Mobile, ne dall'acqui$to
$ucce$siuo del luogo &amp; forma del Moto, che
comprendei termini &agrave; Quo, &amp; ad Quem: ne
dalla parte del Motore, ne da quella del Fine;
dico nondimeno, che dato, &amp; non conceduto
che' pote$$e accadere, che il Moto per ri$pet-
<pb n=27>
to del Mobile; &amp; di quella co$a, $opra della
quale &egrave; $i moue$$e, pote$$e e$$ere perpetuo &amp;
durar $empre, nel modo per&ograve; che hor hora $i &egrave;
detto; non $arebbe per ci&ograve; vero dalla parte del
Motore. il quale di nece$sit&agrave; bi$ognerebbe
che fu$$e tale, che' pote$$e Riflettere lo corpo
Mobile, &amp; farlo ritornare in dietro: $i come
per e$$empio, $i vede in alcune Statuette, fatte
&amp; formate di ge$$o, &amp; dentro piene di Ruote,
fabbricate &amp; compo$te in$ieme come quelle
degl'Horiuoli. Le quali picciole Statue, tra
gl'altri Mouimenti che lefanno, camminando
$opra di vna Tauola, &ograve; altro luogo piano &amp; li-
$cio vna certa lunghezza, $i riuoltano dipoi
da per loro: $i come io veddi gia in Fiorenza,
e$$endo fanciulletto, &amp; dipoilo anno 1562. &agrave;
Trento, doue vn Tede$co ne haueua vna bella,
$timata da lui cento $cudi. la quale nel cammi
nare $i moueua di maniera, che'pareua, che c&otilde;
dolcezza &amp; vezzo $aggine anda$$e ballando, m&etilde;
tre che c&otilde; l'atteggiare del capo, $onaua vn Liu
to cheteneua in braccio. Ma ne anco que$to
ba$terebbe. Perche il Moto di que$te $tatuet
te, non pure non pu&ograve; e$$ere perpetuo, ma ne
anco di lunga &amp; continouata durazione: e$$en
do ogni co$a concorrente &agrave; quello Materiale
&amp; finita; &amp; potendo per molto poco gua$tar
$i &amp; fermar$i gli ordigni, che lo cagionaua-
no: come ne gli Horiuoli ad ogni punto $i ve
de auuenire. il che da altro non procede, $e non
da que$to: ch'ogni volta che la Molla, &ograve; la cor-
<pb n=28>
da, che $ono la mi$ura del Moto &amp; del Tem-
po, $i e tutta $uolta dal $uo Rocchetto, in-
torno &amp; $opra al quale la $taua raccolta; re-
$tano le Ruote di girare, &amp; l'Horiuolo tut-
to di muouer$i. Onde &agrave; volere che' $i muo-
ua, &egrave; di nece$sit&agrave; ricaricarlo $pe$$o, &amp; ogni
tanto tempo. Adunque non continouo, ne
perpetuo. Et $e $i dice$$e, che' $i potreb-
be fare $opra vna linea non terminata &amp; infi-
nita: que$to $i negherebbe per me, perche
non $i pu&ograve; prouare e$$er vero, poi che' non
&egrave;, n&egrave; pu&ograve; e$$ere in modo alcuno, per non $i
dare, ne concedere vna linea attualmente in-
finita: &amp; que$ta non $i dare &amp; non $i concede-
re, perche la maggior linea, che $i po$$a troua-
re, &ograve; dare nell 'Vniuer$o &egrave; il Diametro del
Mondo, il quale &egrave; finito: come $i dimo$tra
nel primo del Cielo.
<p>Le mede$ime co$e $i potriano dire contra al
detto Moto, $e fu$$e fatto per via di Trepida-
zione, di Tremolamento &amp; di Crollo. Ne $i
marauigli alcuno, che io habbi ragionato del
Moto, ragionando del Corpo Mobile; poi che
il Mouimento &egrave; atto di quello, come altre$i del
Motore, benche diuer$amente: come in molti
luoghi ne in$egn&ograve; Ari$totile, &amp; particolarmen
te nel 3. della Fi$ica. Et que$to ba$ti hauer
detto del Corpo Mobile &amp; artifiziale. Segui-
ter&ograve; hora di Trattare del Motore. Non h&agrave;
dubbio veruno, che il Motore, il quale dee
perpetuamente Muouere il corpo digia tante
<pb n=29>
volte da me nominato, di nici$t&agrave;, $ar&agrave; &ograve; co$a na
turale, &ograve; fatta d'all' Arte. Se la $ar&agrave; naturale, $ar&agrave;
verbigrazia vn'Fiume, &ograve; altra acqua corr&etilde;te &amp;
deriuata da quella, la quale mouer&agrave; tal corpo,
volgendolo come $i vede fare delle Ruote de'
no$tri Mulini. nelle $car$elle delle quali perco
t&etilde;do l'acqua corrente del Fiume &amp; della Gora,
le fa girare. co$a, che accade ancora &agrave; quelle de'
Mulini fabbricati &itilde; $u le Barche, come io h&ograve; ve
duto $opra il P&ograve;:i quali $ialzano &amp; abba$$ano
$econdo che l'acqua cre$ce &amp; $cema. Que$to
Motore, ancora che for$e non punto meno at-
to per $ua natura di qualunch'altro &agrave; mouere
lungamente &amp; in perpetuo, pigliando que$ta
voce Perpetuo, per modo di larga $ignifica-
zione, la quale importi vna lunga, &amp; $e non
continouata, almeno poco apparentemente in-
terrotta durazione di moto; non $arebbe pe-
r&ograve; $enza molta difficult&agrave;, &amp; impedimenti no-
tabili. Imperoche oltre all'immoderata quan
tit&agrave; di acqua, la quale potria col venire di vna
piena, fare che il fiume cre$ce$$e co$i sforma-
tamente, che' rouina$$e &amp; porta$$e via ognie-
difizio $opra di quello fabbricato; potrebbe
$eccar$i &amp; mancare, per e$$ere diuertito, &amp; ri-
uolto altroue: &ograve; per e$$ere inghiottito dal ter-
reno con l'occorrenza di qualche apertura fat
ta da Tremuoto, che veni$$e. Potrebbe per
auuentura e$$ere cotal Motore Rena, la quale
&agrave; poco &agrave; poco $cendendo da alto &agrave; ba$$o, &amp;
battendo $opra di qualche Molla: &ograve; altra co$a
<pb n=30>
$i fatta, face$$e muouere lo detto corpo in gi-
ro. Ma que$to hauerebbe in $e due impo$si-
bilit&agrave;, le quali ridurrebbono la co$a &agrave; tale, che
&ograve; il Moto non $i farebbe, ne $i darebbe in mo-
do alcuno: &ograve; non durerebbe molto, non che
fu$$e perpetuo. L'vno $arebbe la quantit&agrave; del
la Rena: la quale bi$ognerebbe, che fu$$e infi-
nita, douendone $empre $cendere della nuo-
ua da vna Tramoggia per dire co$i, &ograve; da altra
co$a $imile &agrave; quella. Et che la Rena fu$$e infi-
nita, $arebbe al tutto impo$sibile: perche l'in-
finito attuale non $i d&agrave;, ne pu&ograve; dar$i. Et che'
$ia vero, $i pu&ograve; con$iderare, che $e la Rena fu$
$e di quantit&agrave; infinita, per forza occuperebbe
tutto il luogo de gl'altri corpi dell'Vniuer$o:
&ograve; vn' corpo penetrerebbe l'altro: &amp; il corpo &amp;
luogo che la contene$$e, $aria anch'e$$o infini-
to: &amp; co$i $ariano due Infiniti: che &egrave; molto
maggiore inconueniente &amp; impo$sibile. L'al-
tra impo$sibilit&agrave; $arebbe il non potere $eruir$i
$empre della Rena mede$ima, quando la fu$$e
buona quantit&agrave;, ma finita. Concio$ia che
non $i fu$$e per trouare modo, che con qual-
che po$sibilit&agrave;, per non dire ageuolezza, $i po-
te$$e ridurre tutta la detta Rena nel luogo, do-
ue la fu$$e $tata prima, $e non in altra gui$a,
col riuoltare almeno di quella Machina, &amp; di
quel $eno, $pazio &amp; riccettacolo, doue la fu$-
$e tutta caduta: $i come $i vede in vno Horiuolo
fatto &agrave; poluere: &ograve; in alcuni Tabernacoli, che co
$i gli chiamo, per non $apere con che altro piu
<pb n=31>
accomodato nome chiamargli, i quali fatti di
legname, hanno dentro di loro, &amp; ne $one pie
ni, certi figurini di rilieuo, rappre$ent&atilde;ti varij
&amp; diuer$i Artefici, lauoranti di piu e$$ercizij,
che congegnatiui c&otilde; gran Mae$tria, &amp; c&otilde; mol
ta indu$tria, $i piegano &amp; muouono, faccendo
diuer$e attitudini &amp; ge$ti per forza di certa Re
na, che cade per via occulta dalla $ommit&agrave; di
detti Tabernacoli giu al piano di e$si; &amp; nel
$uo cadere fa muouere &amp; lauorare tutti quei
figurini. Et come quella Rena &egrave; tutta cadu-
ta al ba$$o, re$tano di muouer$i, infino &agrave; che
riuolta tutta quella Machina, &amp; quel Taberna-
colo capo piedi &amp; $otto$opra; &amp; alzata vna
picciola cataratta &amp; bietta, la Rena torna
nella parte $uperiore: &amp; quella abba$$ata, la
quale chiude vna apertura a$$ai larga, per
la quale la Rena pa$$a pre$to nell'e$$ere ri-
dotta di$opra, cade dipoi la mede$ima Rena
per picciolo foro &agrave; poco, &agrave; poco, dando in s&ugrave;
la Molla, che muoue l'altra, alla quale $ono i fi-
gurini attaccati. Di que$ti $tormenti ne f&ugrave; do
nato vno all'Illu$tri$simo &amp; Eccellenti$simo
Signore Don Pietro de Medici mio Signore
e$$endo egli fanciullo, portatogli della Ale-
magna, doue gl'era $tato fatto. Potrebbe for
$e anco e$$ere il Motore, $econdo qualch'vno
vn'Fiato; il quale v$c&etilde;do verbigrazia di vn'gran
Mantice, &ograve; di vna Canna &amp; fi$tola, dentro al-
la quale e'fu$$e raccolto, percote$$e il Mobi-
le, &amp; lo face$$e muouere. Ma que$to $areb-
<pb n=32>
be impo$sibile: perche il detto fiato bi$ogne-
rebbe che fu$$e &ograve; finito, &ograve; infinito. Se fu$-
$e finito; ne $eguiterebbe, che e$$alando &amp;
v$cendo fuori $i con$umerebbe; e$$endo che
da ogni co$a finita leuando $i del continouo
qualche parte finita, la $i con$umi; come ci
in$egn&ograve; Ari$totile nel primo della Fi$ica.
Se infinito, bi$ognerebbe ancora, che per e$$e
re il detto fiato corpo; che $i de$$e l'in$inito in
atto contra &agrave; quello, che &egrave; determinato nel 3.
libro della Fi$ica, &amp; nel primo del Cielo: oltre
che il corpo, che lo haue$$e a c&otilde;tenere, $arebbe
anco e$$o infinito in atto, che $arebbe il $ec&otilde;do
incoueniente: &amp; di piu vi farebbe di bi$ogno,
anzi a$$oluta nici$t&agrave; vi $aria di vn' Motore, che
fu$$e d'infinita Vert&ugrave;. La quale non $i pu&ograve; ri
trouare ne nell'Artefice, ne in qualunch'altro
Agente fuori della prima Cagione, che &egrave; Dio:
ne in qual $i voglia co$a artifiziale, ne naturale.
Et $e ci fu$$e chi $oggiugne$$e, che tal fiato &amp;
Vento potrebbe e$$ere tirato &amp; raccolto $uc-
ce$siuamente, &amp; &agrave; poco &agrave; poco con vn Manti-
ce, &ograve; $imile $tormento, da vn' Agente &amp; Mo-
tore, che alzandolo face$$e che' tira$$e &agrave; $e il fia
to; &amp; la$ciandolo abba$$are, fu$$e cagione che'
lo manda$$e fuori, &amp; che il Vento nell'v$cire di
quella Machina percote$$e &amp; volta$$e il Mobi-
le; direi, che que$to $arebbe vn'dare vn'Moto-
re, che moue$$e il Motore Mouente il Mobile
immediatamente: il quale &ograve; $arebbe animato,
caduco &amp; mortale: &amp; perci&ograve; non atto &agrave; muoue
<pb n=33>
re s&etilde;pre: &ograve; inanimato naturale, &ograve; artifiziale, &amp; bi
$ogno$o di vno altro agente &amp; Motore, &amp; quel
lo di vn'altro con procedere in infinito, che &egrave;
anco impo$sibile. Et $e alcuno dice$$e, che'$i
potria muouere per forza di Ruote &amp; di con-
trape$i, $i come $i moueua quel corpo sferico,
compo$to gia &amp; fabbricato con Arte maraui-
glio$a &amp; $tupenda da Lorenzo della Volpaia;
&amp; che anco hoggidi $i ritroua nella Ricchi$si-
ma, &amp; veram&etilde;te Reale Guardaroba del no$tro
Sereni$simo Gran DVCA di To$cana, nel qua
le $i vedeuano, &amp; veggiono i Moti di tutti i Pia
neti, &amp; dell'ottaua sfera; Ri$ponderei, che tut
ti que$ti Motori, $i come, gl'altri di qualun-
que $orte e'$i fu$$ero, &ograve; naturali, &ograve; artifiziali, &ograve;
mi$ti, $arebbero ridotti $otto le Regole del-
l'Arte, &amp; per mezzo di quella adattati all'arti$i
zio di gia detto: Et tutti forza $arebbe, che
qualche volta, &amp; bene $pe$$o fu$$ero impe-
diti nellaloro operazione da piu &amp; diuer$e ca-
gioni, contrariet&agrave;, alterazioni, mutazioni, &amp;
gua$tamenti, &amp; altre co$e accidentali, proce-
denti dalla Materia, di $ua natura alterabile &amp;
corrottibile; &amp; dal Tempo, che &agrave; lungo anda-
re gua$ta, con$uma &amp; di$$olue ogni co$a: ne
pati$ce che in qual $i voglia, dal Cielo della Lu
na in gi&ugrave;, $ia $tabilit&agrave;, ne lunga durazione, non
che perpetuit&agrave;. E $imilmente da auuertire
per confutazione di tanto incoueniente &amp; im
po$sibile, che $enza il toccamento continouo
&amp; $cambieuole del Mobile &amp; del Motore, non
<pb n=34>
$i potrebbe mai fare, ne dare mouimento al-
cuno, &amp; tanto meno il perpetuo: e$$endo a$$o-
lutam&etilde;te nece$$ario, che p cotal Toccam&etilde;to $i
logora$$e dell'vno &amp; dell'altro, &ograve; del corpo mo
bile, $e non del motore: &amp; co$i $i di$co$ta$$e-
ro l'vno dall'altro di maniera, che'non $i tocca$
$ero: &amp; per tal cagione ce$$a$$e il moto. Inol-
tre, $e chiara co$a &egrave;, che ogni mouente inani-
mato, $ec&otilde;do la $ua propria natura, non $i muo
ua, ne po$$a muouere, $e non ad vna differen-
za $ola di luogo, come $i vede nel fuoco: il qua
le di $ua natura $i muoue $olamente all'ins&ugrave;: &amp;
in vna Zolla di Terra, che $i muoue all'ingi&ugrave;;
non &egrave; po$sibile, che i $opra detti Motori, &ograve;
altri $omiglianti muouano &agrave; piu differenze di
luogo: come $arebbe all'innanzi, &amp; all'indie-
tro, &amp; col fare, che i termini $i varino, cio&egrave;,
che il Termine &agrave; cui, diuenti al quale: &amp; que-
$to quello: come pu&ograve; fare, &amp; f&agrave; vn' Motore ani
mato, &amp; che h&agrave; il principio in $e mede$imo di
poter$i muouere per propria elezzione, &amp; $i
muoue dou &egrave; vuole.
<p>La qual co$a non potendo fare in modo al-
cuno i $opranominati Motori; &egrave; impo$sibile
per mezzo di quelli dare ad vn' corpo artifi-
ziale mouimento perpetuo. Ma perche qui
mi potrebbe e$$ere oppo$to, che io non haue$
$i fatto menzione dell' Ariento viuo, atto $econ
do lo parere di alcuni &agrave; potere dare il Moto &agrave;
qualche corpo, come parue che afferma$$e an-
cora Ari$totile nel primo libro dell'Anima; do
<pb n=35>
ue egli ragion&ograve; della Statua di Venere, fatta di
legno da Dedal&ograve;: la quale $i moueua per for-
za dell'Ariento viuo, che vi era dentro. La
qual co$a f&ugrave; ancora $critta &amp; prima da Plato-
ne: il quale fece menzione delle Statue di Deda
l&ograve; con dire, che le erano fuggitiue, ne $i pote-
uano fare $tare ferme $e non legando le: ma non
di$$e in vert&ugrave; di che co$a le $i moue$$ero, ri$pon
do; Che quando &egrave; fu$$e vero, che l'Ariento vi
uo le haue$$e $enza l'aiuto di altra co$a fatte
muouere, il che io non credo; non per&ograve; $i con
chiude la perpetuit&agrave; di quel Moto, per ri$pet-
to della Statua, non atta &agrave; durare $empre. Et ag
giungo di piu, l'Ariento viuo non e$$er ba$te-
uole per muouere da $e corpo alcuno: ma$si-
mamente $egl'hauer&agrave; in $e qualche grauezza;
ma hauer di bi$ogno, che qualch'altra co$a lo
aiuti, &amp; concorra $eco nel muouere del corpo
Mobile. Et che ci&ograve; $ia vero, lo dimo$tra la $pe
rienza, mae$tra delle co$e, &amp; alla quale chi non
crede, $i pu&ograve; dire; che $ia fuori di $e. Vede$i ad&utilde;
que manife$tamente che'tutto che lo Ariento
viuo sfugga il Tatto &amp; $ia sdrucciolante, mo-
bile &amp; fuggitiuo, non per&ograve; $i muoue $e' non
&egrave; tocco, &ograve; mo$$o il luogo, doue gl'&egrave;, ancora
che non terminato, ne ri$tretto da quello. La
qual co$a mi f&agrave; credere, &amp; pu&ograve; ad altri dare &agrave;
ba$tanza ad intendere, che quando vna Statua
ne fu$$e in buona parte piena, non per ci&ograve; $i
mouerebbe: ne l'Ariento per $e $te$$o la mo-
ueria; e$$endo che' $arebbe all'hora termina-
<pb n=36>
to $econdo la piu parte delle Dimen$ioni di
quel' corpo. Et $e co$toro pure $i imagina$-
$ero di fare vn' Corpo sferico pulito, li$cio
&amp; $drucciolante, come $arebbe per e$$em-
pio vna Palla di materia leggiera, &amp; atta &agrave; pi-
gliare pulimento, &amp; diuentare li$cia; &amp; di em-
pierla infino ad vn' certo che, perche riuoltan
do$i quella, lo Ariento viuo pote$$e muouer$i
per luogo vacuo dialtro corpo, eccettuatane
l'Aria, &amp; aiutarla rotolare &amp; voltar$i, con po-
$arla $opra vn' piano pulito, li$cio &amp; $druccio
lante, molto bene liuellato, doue la $i riuolge$
$e &amp; gira$$e come il meglio, &amp; quanto la po-
te$$e. Et inoltre pote$$ero fabbricare vn' Cor
po di tanta perfetta ritondit&agrave;, &amp; vn' piano co-
$i pari &amp; $pianato, cheil corpo sferico po$an-
do$i $opra del piano, lo tocca$$e in co$i piccio
la parte, che qua$i per nici$t&agrave; &amp; per forza del
non trouare appena doue fermar$i, &amp; dell'A-
riento viuo, che fu$$e dentro di quella, la fu$$e
nece$sitata &agrave; muouer$i; non per que$to $arebbe
che il corpo, &amp; il piano come materiali non fu$
$ero $ottopo$ti alla corruzzione, &amp; ad altriac-
cidenti, ne' quali gli incorrerebbono &agrave; qual-
che tempo, ma$simamente in vn lungo pro ce$-
$o di quello. Et perche da mede$imi Ingegne-
ri, &ograve; da chi vole$$e la loro oppenione $o$tenta-
re, mi potrebbe e$$ere $oggiunto, Che quan-
tunque e' non $i po$$a negare, ne in tutto, ne in
parte quello, che infino ad hora $i &egrave; detto da
me, per prouare, che gl'&egrave; impo$sibile per via
<pb n=37>
dell'Arte &amp; ingegno humano trouare &amp; dare
il Moto perpetuo; &amp; che tal co$a particolar-
mente non e' comportata dalla caducit&agrave; &amp; in
obbedienza della Materia, della quale il corpo
Mobile douerrebbe e$$ere compo$to: ne an-
co dal Motore, alterabile &amp; corrottibile, $i co-
me &egrave; cia$cuno di quelli, de' quali $i &egrave; ragiona-
to: ne dallo Spazio: ne dal Tempo; non &egrave; per&ograve;,
che tale oppenione $ia vana del tutto &amp; fal$a:
anzi che la $i pu&ograve; prouare e$$ere vera; &amp; il Mo
to Perpetuo poter$i trouare, dare &amp; concede-
re: poiche per la co$a Mobile $i potrebbe da
re &amp; a$$egnare la Calamita, &ograve; il ferro &amp; accia-
io calamitato: &amp; per Motore la Stella Tramon
tana &amp; $ua Vert&ugrave;: con la quale la tira &amp; riuol
ge &agrave; s&egrave;, non pure la Calamita, ma il ferro &amp;
acciaio: $e per&ograve; que$to &egrave; vero, &amp; non per il
contrario, cioe che la Calamita di $ua propria
natura, &amp; il ferro &amp; acciaio calamitato $i muo
uano &amp; riuoltino alla Tramontana: co$a, che
come in fatto $i vede negl'Horiuoli da Sole, &amp;
nelle Bu$$ole e$$ere vera: co$i non $i s&agrave; chi $ia
l'Agente, &amp; il Paziente. Ionondimeno rimet
tendomene &agrave; chi piu intende di me, credo che
la Vert&ugrave; attiua &amp; Motrice $ia nella Stella, cor-
po nobili$simo, cele$te &amp; n&otilde; $oggetto alla cor
ruzzione, perche co$i $ia piaciuto &agrave; chi la cre&ograve;
&amp; con$erua; &amp; non nella Calamita, corpoter-
reno, mi$to &amp; corrottibile:
<p>Et che il Motore in que$to ca$o non $i po-
crebbe corrompere, anzi $arebbe perpetuo:
<pb n=38>
ne per accidente, &amp; modo alcuno, potria e$$e-
re impedito dal $empre muouere, &amp; tirare &agrave; $e
quel Mobile c&otilde; la mede$ima Vert&ugrave;, &amp; nella ma
niera che' f&agrave; hoggidi. Et che e$$endo la Ca-
lamita per e$$ere anch'ella $empre della $te$$a
natura &amp; attitudine &agrave; muouer$i ver$o la Tra-
montana, &ograve; ad e$$ere mo$$a da lei, $i come l'&egrave;
hora; che $empre $aria tirata in ogni parte, do
ue la fu$$e, infino &agrave; quanto il Mondo dura$$e.
al qual termine poi, marauiglia n&otilde; $arebbe che
manca$$e il Moto trouato &amp; dato, po$cia che
mancare dee il Mouimento del Cielo, &amp; la in
fluenza di quello, in$ieme c&otilde; la generazione &amp;
corruzzione delle co$e dal Cielo in gi&ugrave;: &amp; con
tutto ci&ograve; $aria verificato, che' $i fu$$e potuto
trouare &amp; dare lo Moto perpetuo. Et che'
non &egrave; inconueniente alcuno, ne repugna alla
ragione, che' $i dica, che' $i po$$a trouare &amp; da
re vn' Moto perpetuo, in quel modo, che da
Ari$totile $i dice nel primo del Cielo, Che
ogni grandezza $i pu&ograve; diuidere in parte, che
di nuouo $i pu&ograve; $empre diuidere: il che non &egrave;
altro, che poter$i diuidere in infinito.
<p>Et che in infinito $econdo Euclide $i pu&ograve; tira-
re vna Linea, $e bene non $i &egrave; trouato mai chi la
tira$$e. Per&ograve;, che pre$uppo$to, che la Ca-
lamita pote$$e $empre muouer$i da $e ver$o la
Tramontana, &ograve; e$$er mo$$a da quella, come la
farebbe per la propria Vert&ugrave;, &amp; $e la non ha-
ue$$e impedimento, alcuno; tal Moto $arebbe
perpetuo a$$olutamente dalla parte del Moto-
<pb n=39>
re, che con la mede$ima Vert&ugrave; &amp; forza, che'ti-
ra hoggidi, &amp; riuolge a $e la Calamita, la tire-
rebbe $empre, per e$$ere perpetuo &amp; incorrot
tibile. A que$ta oppo$izione, &amp; nuouo pen-
$iero ri$ponder&ograve;, parte col negare quello, che
per gli auuer$arij $i pre$uppone nel princi-
pio della loro in$tanza, cio&egrave;; che la Calamita $i
muoua, &ograve; po$$a e$$er mo$$a $empre &amp; contino
uamente, $enza hauere impedimento, che $i c&otilde;
traponga accidentalmente alla $ua natural Ver
t&ugrave;, dicendo con Epicarmo, Che fatti i pre$up
po$ti fal$i, non &egrave; po$sibile di$correr bene, ne
conchiudere il vero: &amp; parte con prouare,
che que$to non pu&ograve; far$i: &amp; che co$toro non
intendono loro mede$imi, ne $anno quello,
che' $i vogliono dire. Primieramente adun-
que, niego il pre$uppo$to. il quale douendo
toccare &agrave; prouare &agrave; loro, $ar&agrave; da e$si co$i be-
ne, &amp; con qvella po$sibilit&agrave; &amp; ageuolezza pro-
uato e$$er vero, che $arebbe dimo$trare, che
tra lo Diametro, &amp; la co$ta, fu$$e qualchepro-
porzione. Et che $arebbe prouare, che quel-
lo, chenon $olamente &agrave; Priori; ma ne anco &agrave;
Po$teriorinon $i pu&ograve; prouare, pure $i proua$
$e. Non $i pu&ograve; adunque prouare &agrave; priori: per
che nel pre$uppo$to $i comprende il $empre
muouer$i, &ograve; e$$ere $empre mo$$a, non $econdo
la po$sibilit&agrave; della $ua natura &amp; vert&ugrave;, &amp; $econ
do la ragione in vniuer$ale &amp; a$tratto; ma $e-
condo il $en$o &amp; in fatto. Et perche il $empre
inferi$ce &amp; importa continouo &amp; perpetuo,
<pb n=40>
del quale non $i pu&ograve; hauere cognizione $e non
in vn' Tempo, quando non $ar&agrave; piu Tempo:
il che implica c&otilde;tradizzione, &amp; impo$sibilit&agrave;,
non potendo $tare in$ieme Tempo &amp; non Tem
po. Adunque non $i pu&ograve; prouare &agrave; Priori.
A Po$teriori $imilmente, non &egrave; po$sibile pro-
uare tale pre$uppo$to, per la ragione hora ho
ra detta. La quale chiari$ce, che ne$$uno pu&ograve;
auuerare quello e$$ere in fatto, di che non $i
pu&ograve; hauere in fatto $cienza &amp; notizia alcuna.
A dunque ne anco &agrave; po$teriori &egrave; po$sibile co-
tal co$a prouare. Secondariamente dico, che il
pre$uppo$to &egrave; fal$o per $e $te$$o, cio&egrave; $enza ha
uere ri$petto &amp; con$iderazione &agrave; gli accidenti
&amp; impedimenti, &amp; lo prouo co$i. Quello,
che &egrave; atto nato, &amp; di $ua natura determinato,
mouendo$i da $e, &ograve; e$$endo mo$$o da altri, ad
vn' particolar' $ito, &amp; ad vn' punto $olo, come
&agrave; $uo proprio &amp; naturale Termine &amp; fine; &amp; &agrave;
quello nece$$ariamente per $ua propriet&agrave;, &ograve; di
chi lo muoua &amp; tiri, acqui$tato che lo h&agrave;, $i fer
ma &amp; ce$$a di piu muouer$i: &amp; tanto piu age-
uolmente &amp; prima re$ta di muouer$i, quanto
la Vert&ugrave; attatrice &amp; motrice, che lo hauer&agrave;
mo$$o, $ar&agrave; piu gagliarda &amp; piu potente. Ma
tale &egrave; la Calamita, la quale per occulta Vert&ugrave;
&amp; qualit&agrave; non inte$a $i riuolge, &ograve; &egrave; riuoltaper
forza al punto &amp; al $egno della Tramontana,
dalla mede$ima Stella, &agrave; cui trouata che la l'ha,
$i ferma &amp; pi&ugrave; non $i muoue. Adunque non &egrave;
po$sibile, che la Calamita $i muoua $empre.
<pb n=41>
Adunque vano il pre$uppo$to, &amp; dimo$trato
vano dalla Sperienza, piu potente &amp; piu forte
di ogni ragione. Imperoche noi veggiamo
lo Ago calamitato &amp; Lancetta di vno Horiuo
lo da Sole, &amp; co$i quello delle Bu$$ole muo-
uer$i ad ogni altro $ito fuori della Tramonta-
na, n&otilde; per muouer$i ad alcuno, che n&otilde; $ia quel
lo: ma per muouer$i alla mede$ima Tramonta-
na, &amp; $olamente &agrave; dirittura di quella fermar$i.
La qual co$a dimo$tra, quel $egno e$$ere il fine
del $uo Moto: &amp; che lo hauerlo con$eguito &egrave;
la cagione del $uo fermar$i. Et che, &ograve; $ia la Ver
t&ugrave; nella Calamita, &ograve; nella Stella, la Calamita
non $i muoue &amp; ferma ad altro $egno, $e la non
&egrave; mo$$a &amp; ferma per forza &amp; opera altrui; ma
per&ograve; la$ciata operare $econdo la $ua natura,
$enza fermar$i altroue; ritorna al $egno del no-
$tro Polo.
<p>Adunque non &egrave; vero, che la Calamita $ia il
Mobile perpetuo, che i ghiribizzatori cerca-
no in darno. Ne anco pu&ograve; e$$ere; poiche in
ogni Moto &egrave; nece$$ario non pure il Mouente,
ma il corpo, che dee e$$ere mo$$o, come $i di$-
$e di $opra, quando $i mo$tr&ograve;, che ad ogni Mo
to cinque co$e concorrono: Et che $e il Mo-
tore debbe perpetuamente muouere, perpe-
tuamente ancora debbe il corpo e$$ere mo$$o.
la qual co$a $i &egrave; dimo$trata non potere della ca
lamita auuenire. Chi non vede per tanto, che
il volere, che la Calamita, che non $i muoue,
ne &egrave; mo$$a $empre &amp; di continouo; anzi $i vol-
<pb n=42>
ge &amp; ferma alla Tramontana, $ia quella co$a,
nella quale come in Mobile, dee e$$ere l'atto
del Motore, che perpetuamente muoua, &amp; ca
gioni il Moto perpetuo, &egrave; vna baia: Si come
baia &egrave;, che' $i po$$a colorire vn' di$egno in aria
&amp; mettere in atto vno impo$sibile non pure
$trauagante capriccio: al quale $i contrapon-
gono non pure molti &amp; molti, ma qua$i infi-
niti impedimenti, &amp; difficult&agrave; innumerabili.
Ne bi$ogna che' replichino, che ci&ograve; che $i ra-
giona &amp; afferma da loro, hauerebbe luogo &amp;
$arebbe vero ognivolta che dalla parte del Mo
bile, cio&egrave; della Calamita, non ci fu$$ero impe-
dimenti, come non ci $ariano dalla parte del
Motore, cio&egrave; della $tella Polare: la quale &egrave; in
corrottibile, et atta a $empre muouere: ma que
$to $arebbe vn' ritirar$i dalla prima conuen-
zione fatta infra di noi, quando conuenimo
nel Termine, &amp; $ignificato della loro Propo$i-
zione: la quale, f&ugrave; che' $i po$$a trouare &amp; da-
re in verit&agrave; &amp; in fatto il Moto perpetuo: &amp; n&otilde;
come' vorriano hora, imaginario &amp; fonda-
to $opra pre$uppo$ti non veri; &amp; in $ul dire,
ca$o che co$i fu$$e, &amp; che co$i pote$$e e$$ere:
che tanto &egrave; quanto dire nulla: anzi dire &amp; mo
$trare di volere fare co$e nuoue, marauiglio$e
&amp; $tupende, ma con la imaginazione &amp; in
$ogno.
<p>Puo$si in oltre con$iderare, che $e natural-
mente $i pote$$e, &amp; tra le co$e naturali ritro-
uare cotal Moto, che' non $arebbe piu officio
<pb n=43>
di co$toro il cercarne &amp; il trouarlo durabile
perle centinaia de'gl'anni, $e non eternamente;
&ograve; almeno per le Decine, che' $i $ia de Filo$o-
fi &amp; de Medici: anzi molto piu proprio di que
$ti: i quali potriano a$$egnare il Mouimento
del Cielo, ben che $aputo &amp; inte$o da tutti; &amp;
il Moto &amp; battere del pol$o; che di quelli, i
quali promettendo in ci&ograve; di operare come Ar
tefici indu$trio$i &amp; di $ingolare Eccellenza;
mo$trano $enza altro, che l'opera loro debba
e$$ere artifiziale, &amp; non naturale. Adunque
maggiormente $ottopo$ta alla corruzzione,
&amp; manco perfetta: adunque manco durabi-
le: adunque non perpetua. Et que$to ba$ti ha
uere ragionato del Motore. il quale non &egrave; po$
$ibile, &amp; $ia di qualunque qualit&agrave; &amp; $orte $i vo
glia, &amp; con ogni $qui$ito, &amp; da me non pen$a-
to artifizio adattato &amp; adoperato &agrave; perpetua-
mente muouere lo corpo fabbricato da' $o-
pradetti Ingegneri, che lo muoua di Moto
perpetuo, &amp; $enza mai re$tare. Ragioner&ograve;
hora con breuit&agrave;, &amp; piu di$tintamente della
qualit&agrave; del detto Moto. il quale per non po-
tere e$$ere $e n&otilde; Violcto &amp; Locale, forza &egrave; che
$ia tale, che $i po$$a chiamare $econdo vna di
quelle Quattro Differenze, che da Ari$totile
furono notate nel $ettimo della Fi$ica, &amp; que-
$te $ono. Il Pignere: il Portare: il Tirare &agrave;
$e; &amp; il Girare.
<p>Se tal Mouimento adunque $i face$$e per im
pul$ione, &amp; per linea retta, cio&egrave; perche il
<pb n=44>
Mobile de$$e la pinta al corpo Mobile con $e-
guitare ditoccarlo $empre, non potrebbe e$-
$ere il Moto pepetuo: in quel modo che non
pu&ograve; e$$er Perpetuo ci&ograve; che &egrave; Violento.
<p>Ne comporterebbelo Spazio finito, che in e$-
$o $i face$$e vn' Moto in$inito. Se' fu$$e per
e$pul$ione, cio&egrave; percheil Motore pigne$$e &amp;
di$co$ta$$e da $e il Mobile, &amp; non lo $eguita$$e,
ne accadrebbe il mede$imo, che $i vede acca-
dere nel tirare che $i f&agrave; di vn' $a$$o. nel qual
ca$o, quegli che lo tira, non lo $eguita, ne lo v&agrave;
toccando &amp; $pignendo continouamente: anzi
che il $a$$o $e ne v&agrave;, &amp; $i muoue $pinto della for
za impre$$agli dal Motore, &amp; aiutato dall' A-
ria per alquanto Spazio, poiche gl'&egrave; v$cito di
mano &agrave; colui, che lo tra$$e: ne $i muoue per-
petuamente, ne in infinito: perchela Violen-
za manca, &amp; per con$equente il Moto: la per
petuit&agrave; del quale non comporta eziandio la
Terminazione dello Spazio. Adunque in que
$to modo non $i pu&ograve; dare il Moto perpetuo:
come ne ancora $e $i cagiona$$e dallo e$$ere il
Mobile portato. perche ne $eguirebbe il me-
de$imo, per cagione dello $pazio finito; &amp; per
gl'impedimenti &amp; o$tacoli, co$i del non pote-
re e$$ere portato innanzi &amp; indietro, per non
$i potere muouere lo Agente &amp; Motore $econ
do la volontaria &amp; propria $ua determinazio-
ne; come di altro, che potrebbe accadere dalla
parte della co$a, che lo porta$$e. la quale $i po
tria alterare &amp; gua$tare: non a ltramenti che
<pb n=45>
lo $te$$o corpo Mobile, per e$$ere di $ua natu-
ra &agrave; ci&ograve; $ottopo$to, Materiale &amp; non $en-
za priuazione di contrariet&agrave;. Ma che direi
io, quando t&agrave;l Moto $i face$$e col tirare &agrave; $e il
Mouente lo corpo Mobile? Ri$ponderei, che
ad ogni modo, anzi tanto meno potrebbe e$-
$ere perpetuo. Et per dichiararmi, &agrave; fine di
e$$er meglio inte$o, fo que$ta di$tinzione. Che
il Tirare &agrave; $e, $i fa in tre modi. Primieramente
il Motore, come fine, tira &agrave; $e il Mobile: come
Verbigrazia il Guadagno tira il Mercatante &agrave;
Fiorenza. Secondariamente il Tira &agrave; $e, come
alterante &amp; imprimente nel Mobile qualche
nuoua qualit&agrave; accidentale: Si come l'Ambra
ri$caldata dallo $tropicciamento, tira &agrave; $e la pa
glia: &amp; la Calamita il ferro, &amp; il ferro Calami
tato, hauendo riceuuto dalla Calamita vna Ver
t&ugrave; &amp; qualit&agrave; occulta, tira &agrave; $e l'altro ferro non
Calamitato. Et finalmente tira il Motore lo
Mobile &agrave; $e, come Agente violento, il quale
operi per lo mezzo del Moto locale, &amp; $enza
alcuna alterazione nel corpo Mobile:
<p>Si come quando $i tira vna Naue allito. Nel
primo modo non $i potrebbe fare il Moto per
petuo, per non $i trattare in que$ta nuoua in-
uenzione, ne in que$to mio ragionamento di
Moto trouato dall'Arte, &amp; fatto per mezzo di
Motori intelligibili. Et perche con$eguito
che fu$$e il fine, ce$$erebbe il Moto: poiche
chiunque muoue, non per altro muoue, $e n&otilde;
perche gli manca alcuna co$a; &amp; $e non &agrave; $e,
<pb n=46>
&agrave; chi &egrave; prouede: &amp; quella con$eguita che gl'h&agrave;
re$ta di muouere. E in oltre da auuertire,
che $e il Motore moue$$e per lo Fine, &amp; non lo
pote$$e con$eguire, ne acqui$tare ne al Mobi-
le, ne &agrave; $e; &ograve; non moueria in ordine al Fine: ne
il Fine mouerebbe come de$iderato: &ograve; il me-
de$imo Motore moueria in vano. La qual co
$a &egrave; a$$urdi$sima &amp; $conueneuoli$sima &agrave; dir$i
poiche ogni Agente adopera per lo Fine.
<p>Nel $econdo modo $omigliantemente, non
$i potrebbe fare: per la ragione, che non vuole,
che quando la co$a &egrave; giunta, &amp; arriuata al $uo
Termine, la $i muoua piu: anzi chiede di fer-
mar$i: come di nici$t&agrave; la Paglia quando la toc
ca l'Ambra; &amp; il ferro tocca la Calamita, che
que$to &amp; quella $i ferma.
<p>Nella Terza maniera finalmente non $i po-
trebbe dare il Moto perpetuo: perche il tira-
re $empre, &amp; $empre muouere tirando &agrave; $e, &ograve;
ad altra co$a, per via di Moto locale il Mobile,
ricercherebbe di$tanza infinita tra'l Motore
e'l Mobile; &amp; vert&ugrave; infinita nel Mouente, &ograve; fu$
$e artifiziale, &ograve; naturale. Le quali co$e non $i
concedono; come ne anco la durazione per
petua delle co$e $ublunari nel mede$imo e$$e-
re &amp; $tato: &ograve; $iano fatte dalla Natura, &ograve; ritro-
uate dall' Arte.
<p>Re$tacihor&agrave; &agrave; ragionare de' Termini: den-
tro &agrave; quali cotal Moto nece$$ariamente dec
far$i; &amp; dello Spazio &amp; del Luogo piu partico
larmente, &amp; del Tempo.
<pb n=47>
<p>De'Termini, come che poco ci $ia che ra-
gionarne, dir&ograve; nondimeno, che non e$$endo
quelli altro che termini &amp; e$tremit&agrave; dello Spa
zio; ci mo$trano &amp; fanno cono$cere, che il
detto Spazio, del quale e' $ono l'vltimo, da
ogni parte $ia $inito. Se adunque lo $pazio $a
r&agrave; finito &amp; terminato, come di nece$sit&agrave; dee e$
$ere, non $i dando lo $pazio attualmente infi-
nito; forza anco $ar&agrave;, che il Moto fatto in e$$o
$ia finito. Et $e que$to $ar&agrave; finito; finito $ar&agrave;
ancora il Tempo; ma lo $pazio &amp; il luogo, den-
tro &amp; $opra del quale $i di$egna, che $i habbia &agrave;
fare il Moto perpetuo, non pu&ograve; e$$ere $e non fi
nito: Adunque finito $ar&agrave; il Moto &amp; finito il
Tempo. adunque non $i dar&agrave; il Moto, perpe-
tuo, di che $i ragiona: Adunque non vera la
propo$izione de gl'Ingegno $i Arteficr. E di
piu da con$iderare, Che i Termini dal Quale &amp;
&agrave; Cui, &ograve; $ono vna co$a mede$ima in fatto, ma
diuer$i &amp; di$tinti $econdo la con$iderazione: &ograve;
$ono di$tinti &amp; diuer$i in fatto &amp; realmente, &amp;
$econdo la con$iderazione. Se'fu$$ero nel
propo$ito no$tro, nel $econdo modo, come'$o
no quando il Moto locale $i fa per vna lunghez
za finita, perche della infinita, la quale non $i
d&agrave;, non $i po$$ono a$$egnare Termini; lo Spazio
adunque $arebbe finito, &amp; il Moto &amp; il Tem-
po finito, come $i &egrave; detto. Et $e infra e$si il Mo
bile $i moue$$e perpetuamente, hora dall'vno
all'altro; &amp; da que$to &agrave; quello, con l'andare
innanzi &amp; indietro, non $arebbe vn'Moto $o-
<pb n=48>
lo, ma piu Moti contrari, &amp; non vno contino
no, ne perpetuo: Et i Termini dello Spazio,
nel quale e' $i face$$e, non $ariano di$tinti in
fatto &amp; in con$iderazione: che $arebbe contra
rio &agrave; quello, che pure hora $i &egrave; detto &amp; pre-
$uppo$to per via &amp; ragione diui$iua, &amp; s'im-
plicherebbe contradizzione. Se' fu$$ero nella
prima maniera, come' $ono quando il Moto $i
f&agrave; circolarmente, ad ogni modo $ariano Ter-
mini di vno Spazio finito, &amp; $imilmente fini-
to il Moto, &amp; il Tempo: Si come per e$$em-
pio, il Cielo $i muoue da Oriente ver$o Occi-
dente: &amp; quantunque il Termine &agrave; Quo &amp;
d'onde, che &egrave;l'Oriente; &amp; il Termine ad Quem
&amp; al quale, ch'&egrave; il mede$imo Oriente, $iano re-
almente vna co$a mede$ima; $ono nondimeno
diuer$i $econdo i diuer$i ri$petti del Mobile &amp;
del $uo mouimento. Sono vna co$a mede$i-
ma quanto al $oggetto, ch'e la puntal parte
del Cielo, chiamata Oriente: perche mouendo
$i il corpo Cele$te dall' Oriente, ch'&egrave; termine
dal quale, ver$o la $ua parte dinanzi, la quale &egrave;
l'Emi$perio di $opra, &amp; ver$o l'Occidente; tor
na al mede$imo Oriente, come &agrave; Termine al
Quale. Et que$to Termine con$iderato co-
me fine, $i chiama ad Quem &amp; al Quale: $i co
me con$iderato come principium vnde motus
E Termine &agrave; Quo &amp; dal Quale. Ma perche que
$ti nonpo$$ono in modo alcuno, ne inqual $i
voglia Tempo, impedire la durazione del Mo-
to nel Mobile, ne lo Motore, perche non $ono
<pb n=49>
co$a materiale: ma $olamente terminarlo &amp; far
lo finito, non $ene pu&ograve; dire altro. Lo Spazio &amp;
il Luogo, altre$i per$e$te$$o, &amp; come rinchiu
$o tra' Termini, &amp; da e$si compre$o, ci dimo-
$tra, che il Moto, il quale $i face$$e $opra quel-
lo, nece$$ariamente $arebbe finito. Adunque
non perpetuo. Adunque vana la inu enzione
dico$toro. Et perche qualch'vno potrebbe
dirmi, Que$to non s'inferire concludentemen
te, &amp; non e$$er vero: imperoche ancora il Mo
to del Cielo &egrave; finito quanto &agrave; $e, &amp; &agrave; $uoi Ter-
mini: nondimeno &egrave; continouo &amp; perpetuo:
&amp; co$i potria e$$ere il Moto, del quale $i ragio
na. A que$ta obbiezzione ri$pondo; Che, $e
bene il Moto Cele$te &egrave; finito, &amp; $i fa dentro &agrave;
certi Termini, &amp; Spazio, &amp; Luogo finito,
&egrave; per&ograve; continouo, &amp; per durare $enza im-
pedimento alcuno infino alla fine del Mon-
do: &amp; $i pu&ograve; chiamare perpetuo, &amp; in vn'cer
to modo $empiterno, per le $ucce$siue &amp; conti
nouamente rinnouate circolazioni &amp; riuolu-
zioni, fatte &amp; cagionate dalla $ua Intelligenza,
la quale &egrave; immateriale, incorrottibile, $piritale
&amp; eterna &agrave; parte po$t, cioe doppo il principio
della $ua creazione. Ma che tale non &egrave;, ne pu&ograve;
e$$ere il Motore cagionante l'immaginato Mo
to perpetuo. Et per&ograve; l'argomento non valere,
ne tenere. non per cagione della diuer$it&agrave; del
la Terminazione: ma per la perpetua iterazio-
ne, &amp; rinnouazione $ucce$siua, &amp; continoua
della circolazione &amp; riuolgimento del Mobi-
<pb n=50>
le, &amp; diuer$it&agrave; &amp; vert&ugrave; del Motore. Pu&ograve; di pi&ugrave;
accadere, che per qualche accidente &amp; Sini-
$tro, vn'altro corpo $ia mo$$o, &amp; $i muoua per
lo mede$imo $pazio; &amp; attrauer$ando$i al Mo
bile artifiziale, il quale $i moue$$e &ptail; alcunalun
ghezza; &ograve; acco$tando$i &agrave; quello, quando e'fa-
ce$$e il $uo Moto circolarmente, &ograve; in giro; lo
face$$e fermare, &amp; co$i fu$$e d'impedimento al
la c&otilde;tinouazione di quel Moto, &amp; ageuolmen
te in$ieme in$ieme alla $ua durazione &amp; perpe-
tuit&agrave;. Et perche que$to pu&ograve; far$i qua$i che
in infiniti modi per dire co$i, la$cer&ograve; di piu ra
gionarne. Il Tempo finalmente anch'egli, dal
la $ua parte non comporteria la perpetuit&agrave; del
Moto. perche e$$endo il Tempo mi$ura di Mo-
to, &amp; il Moto finito, come $i &egrave; dichiarato: $a-
r&agrave; eziandio il Tempo finito &amp; non perpetuo.
<p>Et $e alcuno $i contrapone$$e dicendo, che
a$$ai $arebbe, che il t&etilde;po che mi$ura$$e lo ritro
uato Moto perpetuo, fu$$cil mede$imo, che mi
$ura$$e la durazione del Moto del Cielo; ri$p&otilde;
do, niuno altro Mouimento fuori di quello, po
tere durare tanto, per n&otilde; e$$ere il Mobile, ne il
Motore di quella natura &amp; perfezzione, che &egrave; il
corpo Cele$te, &amp; la Intellig&etilde;za, che lo muoue
&amp; perche le co$e di qua gi&ugrave; n&otilde; $ono &ptail;petue,
ma dal Tempo con$umate &amp; disfatte. Io h&ograve; in
fino &agrave; qui prouato, conforme al Titolo della
Qui$tione propo$ta, &amp; alla prome$$a fattane,
Che il Moto perpetuo non $i po$$a in modo al
cuno ritrouare, ne dare in fatto &amp; realmente,
<pb n=51>
per via &amp; mezzo dell'Arte, cio&egrave; fare che &utilde; C or
po fabbricato da quella, attualm&etilde;te $i muoua,
&ograve; $ia mo$$o $empre, $enza giamai re$tare, $e n&otilde;
qu&atilde;do re$ter&agrave; il Mouim&euml;to del Cielo: ne in co
$a fuoridi quel corpo $opra mondano trouar
lo, ne a$$egnarlo: &amp; dimo$tro la verit&agrave; della
mia Conchiu$ione, argomentando dalla par-
te del Corpo Mobile, artifiziale in tutto, &ograve; na-
turale: dalla parte del Motore qualunque' $i
fu$$e, Eccettuatone per&ograve; le Intelligenze: Da
Termini, &amp; dallo Spazio &amp; dal Luogo tra e$si
compre$o; &amp; dal Tempo: co$e tutte apparte-
nenti &agrave; qualunque Mouiment&oacute;: Et per ogni
ver$o $coperto la fallacia &amp; vanit&agrave; dell'openio
ne contraria alla mia: &amp; manife$tato la verit&agrave;
del mio proponimento, con piu &amp; diuer$e ra-
gioni. le quali tutte $aranno hora da me rac-
colte, in vna pro cedente informa Sillogi$tica:
accioche come la mia Conchiu$ione &egrave; vna; co-
$i in vna $ola ragione, di cui le propo$izioni
&amp; le parti $i $iano prima prouate e$$er vere; $i
$cuopra &amp; veggia ad vn'tratto il vero del mio
proponimento, &amp; la concludente confutazio
ne &amp; di$truzzione della contraria propo$ta:
&amp; con l'vna &amp; con l'altra in$ieme $i conchiug-
ga &amp; termini lo mio Di$cor$o: &amp; $i ponga fi-
ne &agrave; que$to mio Ragionamento: &amp; la detta Ra
gione $ar&agrave; que$ta.
<p>Cinque co$e $i richieggono ad ogni moui-
mento, che $i habbia &agrave; fare, &amp; $ono que$te. Il
Corpo Mobile: il Motore: lo Spazio per lo
<pb n=52>
quale e' dee far$i: i Termini del detto Spazio:
&amp; il Tempo. Adunque tante nece$$ariamen-
te deono concorrere al Moto perpetuo, di che
$i cerca. Adunque tutte cinque deono e$$ere
perpetue<SUP>1</SUP>, &amp; perpetuamente concorrere al
detto Moto, $e'dee e$$ere perpetuo. Ma ne il
Corpo mobile c&otilde;po$to, &amp; trouato da qual $i
voglia Ingegnere pu&ograve; e$$er perpetuo, come ne
anco perpetuo il Motore. Non pu&ograve; e$$ere in
finito lo Spazio, dentro al quale $i face$$e tal
Moto; ne la co$a $opra della quale e' $i face$$e:
ne i Termini $uoi po$$ono e$$ere vna co$a me-
de$ima in fatto; &amp; diuer$i &amp; di$tinti $econdo
la realit&agrave; &amp; con$iderazione. Non pu&ograve; e$$ere
il tempo finito: Adunque dal primo all'vltimo
non pu&ograve; e$$ere, ne trouar$i, ne dar$i il Moto
perpetuo in modo alcuno: come partitamente
$i &egrave; dimo$trato di$opra. Et per&ograve; vane tutte
le fatiche di coloro, i quali $i $ono me$si, &ograve; $i
mette$$ero &agrave; cercare tal co$a, impo$sile &agrave; tro-
uar$i &amp; fabbricar$i dall'humano ingegno, &amp;
che per mezzo della $perienza n&otilde; $i pu&ograve; proua
re; ne per via della ragione &amp; Di$cor$o dimo
$trare e$$er vera, come la non &egrave;. Perche toglien
do$i homai da co$i fatta impre$a qualunque In
gegnere, &amp; nobile Artefice $i $ia; attenda &agrave;
quello, che cade $otto la po$sibilit&agrave; &amp; $otto le
forze dell'Arte, &amp; che pu&ograve; arrecare vtile &amp;
honore &agrave; $e $te$$o, &amp; giouamento &agrave; gl'altri.
<C>IL FINE.</C>