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DESpecs 2.0 Autumn 2009
author | Klaus Thoden <kthoden@mpiwg-berlin.mpg.de> |
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date | Thu, 02 May 2013 11:14:40 +0200 |
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<?xml version="1.0"?> <archimedes xmlns:xlink="http://www.w3.org/1999/xlink" > <info> <author>Cambiagi, Gaetano</author> <title>Guida al forestiero per ossrvar con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze</title> <date>1790</date> <place>Firenze</place> <translator></translator> <lang>it</lang> <cvs_file>l223.xml</cvs_file> <locator></locator> <echodir>/permanent/echo/guide/L223</echodir> </info> <text> <front></front> <body> <chap> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <p id="id2750654" type="head"><s id="id2750659">GUIDA <lb></lb> AL FORESTIERO <lb></lb> PER OSSERVARE CON METODO <lb></lb> LE RARITÀ E BELLEZZE <lb></lb> DELLA <lb></lb> CITTÀ DI FIRENZE </s></p> <p id="id2750660" type="main"><s id="id2750661"><emph type="italics">QUINTA EDIZIONE</emph></s></p> <p id="id2750619" type="main"><s id="id2750612">Corretta, ed accresciuta della Descrizione <lb></lb> della Real Gallerìa, del Gabinetto <lb></lb> d'Istoria naturale, e dell'Accademia <lb></lb> delle Belle Arti <expan abbr="eccetera">ec.</expan></s></p> <figure id="id2750366"></figure><lb></lb> <p id="id2750538" type="main"><s id="id2750539">FIRENZE MDCCLXXXX.</s></p> <p id="id2750553" type="main"><s id="id2750586">PER GAETANO CAMBIAGI <expan abbr="STAMPATORE">STAMP</expan> GRANDUCALE <lb></lb> </s></p> <p id="id2750579" type="main"><s id="id2750575">CON LICENZA DE' SUPERIORI.</s></p> <p id="id2750570" type="main"><s id="id2750566"><emph type="italics">Vale Paoli tre.</emph> </s></p> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> </chap> <chap> <pb pagenum="(1)"></pb> <figure id="id2750466"></figure> <lb></lb> <p id="id2750533" type="head"><s id="id2750530">DESCRIZIONE <lb></lb> DELLA CITTÀ <lb></lb> DI FIRENZE </s></p> <figure id="id2750517"></figure><lb></lb> <p id="id2750512" type="main"><s id="id2750507">VArie ſono le opinioni dei noſtri <lb></lb> Iſtorici circa l'origine, e prima <lb></lb> popolazione di queſta Città di Fi-<lb></lb> renze, poichè alcuni vogliono che <lb></lb> riconoſca il di lei principio dai <lb></lb> ſeguaci di Silla, altri dai Triumviri, e altri dai <lb></lb> Popoli Fieſolani; e ſecondo il ſentimento del <lb></lb> fu noſtro Dottor Giovanni Lami ſi vuole che <lb></lb> foſſe una delle antiche Città Etruſche, e dipoi, <lb></lb> ſecondo l'autorità di Giulio Frontino, e di <lb></lb> altri accreditati Autori, fu dedotta anticamente <lb></lb> da' Triumviri Colonia de' Romani compoſta <lb></lb> dei più ſcelti Soldati di Ceſare.</s><s id="id2750459"> Da Floro fu <lb></lb> annoverata Florenzia dipoi Firenze fra' più <lb></lb> ſplendidi Municipj d'Italia.</s><s id="id2750460"> Quindi è, che i <lb></lb> Fiorentini nutrirono in ogni tempo ſpiriti no-<lb></lb> <arrow.to.target n="a0"></arrow.to.target> <pb pagenum="(2)"></pb> bili, e generoſi, e niuna impreſa, benchè dif-<lb></lb> ficile, e grande, intentata laſciarono, per ac-<lb></lb> quiſtare a ſe medeſimi gloria, ed alla Patria or-<lb></lb> namento, e ſplendore.</s><s id="id2750355"> Scoſſo il duro giogo <lb></lb> di eſſere ad altri ſoggetti, dopo la decadenza <lb></lb> dell'Imperio Occidentale, nel quinto ſecolo, <lb></lb> procurarono di vivere in libertà; per conſer-<lb></lb> var la quale, non meno che per dilatare i con-<lb></lb> fini del proprio dominio, furono forzati ad ab-<lb></lb> battere l'audacia dei loro nemici, disfacendo <lb></lb> Caſtelli, eſpugnando Città, e riducendo ſotto <lb></lb> il loro comando Popoli intieri.</s><s id="id2750388"> Fatti pertanto <lb></lb> potenti, non temerono di ſoſtenere oſtinatiſſi-<lb></lb> me guerre contro i primi potentati d'Italia, <lb></lb> riportandone ſegnalate vittorie, le quali ſenz'<lb></lb> alcun dubbio non ſarebbero così toſto ceſſate, <lb></lb> ſe non ne aveſſero il corſo impedito le diſcor-<lb></lb> die civili.</s><s id="id2750344"> Queſte furono, che tolſero ai Grandi <lb></lb> il Governo, e 'l tramutarono di Ariſtocratico <lb></lb> in Popolare, e di Popolare lo riduſſero a <lb></lb> Principato: poichè la Repubblica nei primi <lb></lb> tempi ſolamente dagli Ottimati ſi governò, indi <lb></lb> dal culto Popolo (fuorichè nella rivoluzione <lb></lb> de' Ciompi nell'anno 1378. quando il popolo <lb></lb> vile, e minuto per breviſſimo tempo preſe il <lb></lb> comando); e finalmente nel ſecolo decimoſe-<lb></lb> ſto da Principi ottimi, e clementiſſimi cominciò <lb></lb> ad eſſer governata.</s><s id="id2750307"> Ora ſiccome nel coraggio, <lb></lb> <arrow.to.target n="a1"></arrow.to.target> <pb pagenum="(3)"></pb> e governo furono i Fiorentini ſomigliantiſſimi <lb></lb> a' Romani, così procurarono in ogni altra coſa <lb></lb> d'imitarli.</s><s id="id409568"> Ebbero come Roma il Teatro, <lb></lb> l'Anſiteatro, il Campidoglio, il Foro, le Ter-<lb></lb> me, gli Acquedotti, e ſecondo alcuni, anche <lb></lb> il Tempio di Marte.</s><s id="id2751462"> Dicono, che coſtumaſ-<lb></lb> ſero gli ſteſſi Giuochi, e le ſteſſe Feſte pub-<lb></lb> bliche, e onoraſſero pure come lor tutelare il <lb></lb> medeſimo Dio Marte.</s><s id="id2751098"> Così ne' tempi poſteriori, <lb></lb> quando ebbero la ſorte di conoſcere, e di ab-<lb></lb> bracciare la Religione Ortodoſſa, edificarono <lb></lb> nobiliſſime Chieſe, ſontuoſi Palazzi, Giardini <lb></lb> vaghiſſimi, che quaſi gareggiano con quei di <lb></lb> Roma.</s><s id="id2750820"> Coltivarono, come i Romani in ſom-<lb></lb> mo grado le Armi, e le Lettere.</s><s id="id2750980"> Nelle Armi <lb></lb> riuſcirono valoroſiſſimi Soldati, e condottieri <lb></lb> d'Eſerciti di gran nome.</s><s id="id2750293"> Sono innumerabili <lb></lb> quelli, che nei tempi antichi, e moderni ebbero <lb></lb> l'onore di eſſer creati Cavalieri da Imperadori, <lb></lb> e Monarchi, per ricompenſa del loro valore, <lb></lb> ed a taluni non ſon mancate ſovranità ragguar-<lb></lb> devoliſſime, e le dignità prime del Mondo, e <lb></lb> che nelle Regioni anche più barbare, e più <lb></lb> lontane ſi reſero formidabili, e nel medeſimo <lb></lb> tempo glorioſi.</s><s id="id2795511"> Eſperti, e ſagaciſſimi nelle <lb></lb> tante, e diverſe Ambaſcerìe, ſoſtenute ſempre <lb></lb> con gran decoro, e ſplendidezza, tralle quali <lb></lb> una delle più memorabili, e di ſommo onore <lb></lb> <arrow.to.target n="a2"></arrow.to.target> <pb pagenum="(4)"></pb> per la Nazione fu quella di ritrovarſi inſieme <lb></lb> in Roma a congratularſi con Bonifazio VIII. <lb></lb> dodici Ambaſciatori, ſpediti da diverſi Poten-<lb></lb> tati tutti a dodici Fiorentini, la qual coſa fece <lb></lb> tanta maraviglia a quel Pontefice, che in pub-<lb></lb> blico Conciſtoro diſſe: <emph type="italics"><emph type="quote">La Città Fiorentina <lb></lb> è la migliore Città del Mondo, e la Nazione <lb></lb> Fiorentina nelle coſe umane è il quinto ele-<lb></lb> mento.</emph></emph> <note id="id1564622" n="1"><p id="id2750972" type="main"><s id="id2750969">Gli Ambaſciatori trovatiſi in Roma furono <lb></lb> gli appreſſo: <emph type="italics">Vermiglio Alfani</emph> mandato dall'Im-<lb></lb> peratore Adolfo, <emph type="italics">Muſciatto Franzeſi</emph> dal Re Fi-<lb></lb> lippo di Francia, <emph type="italics">Ugolino da Vicchio</emph> dal Re d'In-<lb></lb> ghilterra, un tal <emph type="italics">Rinieri</emph> dal Re di Boemia, <lb></lb> <emph type="italics">Simone de Roſſi</emph> da Andronico Imperatore di <lb></lb> Coſtantinopoli, <emph type="italics">Guicciardo Baſtari</emph> dal Gran <lb></lb> Can' de Tartari, <emph type="italics">Manno Adimari</emph> dal Re Carlo <lb></lb> di Napoli, <emph type="italics">Guido di Talanca</emph> dal Re Federigo <lb></lb> di Sicilia, <emph type="italics">Bencivenni Folchi</emph> dal Gran Maeſtro <lb></lb> di Rodi, <emph type="italics">Lapo Uberti</emph> dalla Repubblica di Piſa, <lb></lb> <emph type="italics">Cino Dietiſalvi</emph> dal Signore di Camerino, e <lb></lb> <emph type="italics">Palla Strozzi</emph> dalla Repubblica di Firenze, ac-<lb></lb> compagnati tutti con ſolenne, e nobile comi-<lb></lb> tiva, trai quali ſi diſtinſe il <emph type="italics">Baſtari</emph> che com-<lb></lb> parve con cento perſone veſtite alla Tartara. </s></p></note> Al nuovo Mondo diſcoperto <lb></lb> diede il ſuo nome un Fiorentino.</s><s id="id2751452"> Ma che <lb></lb> diremo noi degli uomini letterati?</s><s id="id2751455"> Dopo l'in-<lb></lb> vaſione de' Barbari nell'Italia, rimaſero le <lb></lb> Scienze, e le Arti più nobili ſepolte in una <lb></lb> <arrow.to.target n="a3"></arrow.to.target> <pb pagenum="(5)"></pb> profonda ignoranza: mercè però de' Fiorentini <lb></lb> riſorſero a nuova vita, riprendendo il lor pri-<lb></lb> miero ſplendore.</s><s id="id2770465"> Quindi ſi vidde, quaſi diſſi, <lb></lb> rinata la Poeſia, e l'eloquenza Greca, e Latina, <lb></lb> e prender vita la letteratura Toſcana.</s><s id="id2766072"> Rifiorì <lb></lb> la Filoſofia di Platone, e con eſſa ogni altra <lb></lb> ſcienza più ragguardevole.</s><s id="id2756710"> Le Mattematiche, <lb></lb> e le Filoſofie ſormontarono al ſommo grado <lb></lb> per mezzo del gran Galileo inventore del Te-<lb></lb> leſcopio, Microſcopio, ed altri iſtrumenti, <lb></lb> mercè de' quali ampliò le cognizioni fino al-<lb></lb> lora limitate della Filoſofia, ed Aſtronomia <lb></lb> anco per via delle nuove ſcoperte da eſſo fatte <lb></lb> in Cielo, e ſempre più ſi accrebbero con le <lb></lb> molte eſperienze fatte dalla tanto celebre Ac-<lb></lb> cademia del Cimento, che diede moto a tutte <lb></lb> le altre rinomatiſſime Accademie dell'Europa <lb></lb> per le tante ſcoperte Fiſiche, e Filoſofiche <lb></lb> che vi furono fatte.</s><s id="id2755414"> L'Jus Civile dall'interpe-<lb></lb> trazione del noſtro Accurſio incominciò gran-<lb></lb> demente a riſorgere.</s><s id="id2755068"> Così fecero la Pittura, <lb></lb> la Scultura, e l'Architettura, nelle quali tant'<lb></lb> oltre s'avanzarono i Fiorentini, che a loro <lb></lb> giuſtamente ſi dee la lode di primi maeſtri, e <lb></lb> di riſtauratori di sì belle Arti.</s><s id="id2754801"> Sopra il numero <lb></lb> di dugento ſono quei, che già Cittadini di que-<lb></lb> ſta Patria, ora del Cielo col titolo di Beati, <lb></lb> o di Santi s'adorano ſu gli Altari.</s><s id="id2754684"> Moltiſſi-<lb></lb> <pb pagenum="(6)"></pb> me Chieſe ſi contano, trenta delle quali <lb></lb> ſon Parrocchie.</s><s id="id2753966"> Circa a ottanta tra Monaſteri di <lb></lb> Monache, Conſervatorj, Religioſi Clauſtrali ed <lb></lb> altre Chieſe tutti dentro della Città; oltre i <lb></lb> molti, che ſono ſuburbani: Vi ſono varj Con-<lb></lb> ſervatorj di fanciulle povere, e d'uomini men-<lb></lb> dicanti: diverſi Spedali per gl'infermi.</s><s id="id2753504"> Varie <lb></lb> Scuole pubbliche nei Quartieri della Città per <lb></lb> la gioventù, e varie Scuole di Manifatture ſo-<lb></lb> no ſtate recentemente erette dalla munificen-<lb></lb> za del noſtro Benefico Sovrano.</s><s id="id2753172"> Vi ſono Ac-<lb></lb> cademie di gran nome, e fra queſte la Reale <lb></lb> Accademia Fiorentina, adunandoſi ogni Giovedì <lb></lb> non impedito pubblicamente nella Librerìa Ma-<lb></lb> gliabechiana in cui oltre le dotte Diſſertazioni <lb></lb> che vi ſi odono, è permeſſo ad ognuno di re-<lb></lb> citarvi in qualunque idioma varie compoſizio-<lb></lb> ni, concorrendovi un ſeminario di belli inge-<lb></lb> gni.</s><s id="id2756064"> L'Accademia del Diſegno, che ebbe il <lb></lb> ſuo principio nella Chieſa di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Nuova <lb></lb> fino dall'anno 1239. e che è ſtata delle prime di <lb></lb> tutte l'altre, che molti anni dopo ſono ſtate <lb></lb> erette per l'Italia, e in altre parti dell'Eupo-<lb></lb> pa <note id="id1565108" n="1"><p id="id2751463" type="main"><s id="id2751466"> Vedi a ſuo luogo in queſto <emph type="italics">Accademia delle <lb></lb> Belle Arti.</emph></s></p></note>.</s> <s id="id2752278"> Vi è ancora quella de' Georgofili, ten-<lb></lb> dente a migliorare ſempre più l'Agricoltura.</s></p> <p id="id2751142" type="foot"><s id="id2751128"><foot.target id="a0"></foot.target>A bili,</s></p> <p id="id2751120" type="foot"><s id="id2751096"><foot.target id="a1"></foot.target>e go-</s></p> <p id="id2751042" type="foot"><s id="id2751039"><foot.target id="a2"></foot.target>A 2 per</s></p> <p id="id2750997" type="foot"><s id="id2750994"><foot.target id="a3"></foot.target>pro-</s></p> <p id="id2751537" type="foot"><s id="id2751497">Quel-</s></p> <pb pagenum="(7)"></pb> <p id="id2751150" type="main"><s id="id2751100">Quelle degl'Ingegnoſi, degli Armonici, Fati-<lb></lb> canti, Coreofili che ſi eſercitano in virtuoſe <lb></lb> adunanze di canto, ſuono, ballo ed erudite <lb></lb> compoſizioni.</s><s id="id2751068"> Finalmente per rendere una <lb></lb> Città in ogni parte compita, hanno fatto a gara <lb></lb> l'Arte, e la Natura; quella con tanti abbelli-<lb></lb> menti eſteriori, e di ſtrade ſpazioſe, e ben la-<lb></lb> ſtricate, c di ſontuoſi Edifizj, di tante belle <lb></lb> Pitture, e Statue di cui è ripiena la Città no-<lb></lb> ſtra; queſta coll'amenità del ſito, ov'ella è <lb></lb> collocata, e circondata da fertiliſſimi colli ri-<lb></lb> pieni tutti d'innumerabili Ville, e Caſamenti <lb></lb> che veduti da qualche eminenza fanno reſtare <lb></lb> ſorpreſi i riguardanti; irrigata dal Fiume Arno, <lb></lb> con aria ſottile sì, ma ſalubre, e produttrice <lb></lb> di nobiliſſimi ingegni.</s><s id="id2770019"> Onde non è maraviglia <lb></lb> s'ella meriti il giuſto encomio, che le hanno <lb></lb> dato gli Scrittori più nobili, di bella, e di <lb></lb> magnifica, di fiore delle Città, e di maeſtra <lb></lb> delle Scienze, e delle Arti, qual nuova Atene <lb></lb> in Italia.</s><s id="id2753432"> Ora perchè tanto i Foreſtieri che i <lb></lb> Cittadini poſſano da ſe ſteſſi oſſervar brevemente, <lb></lb> con una ſemplice ſcorſa per queſta Città, il <lb></lb> bello della medeſima ho diviſa queſta mia nuo-<lb></lb> va edizione per i quattro Quartieri della Città, <lb></lb> nei quali ella è ſpartita, e principiando da <lb></lb> quello di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni diaſi cominciamento dall'<lb></lb> inſigne Chieſa Metropolitana, detta </s></p> <p id="id2750944" type="foot"><s id="id2750946">SAN-</s></p> <pb pagenum="(8)"></pb> <p id="id1668002" type="main"><s id="id1668003">SANTA MARIA DEL FIORE.</s><s id="id2751511"> Queſta gran <lb></lb> Chieſa vince di pregio tutte le Fabbriche della <lb></lb> Città, onde fa di meſtiere oſſervare in eſſa di-<lb></lb> ſtintamente tutto ciò, che la rende ſopra d'ogni <lb></lb> altra ammirabile, e ſingolare.</s><s id="id2756577"> Primieramente <lb></lb> s'eſtende la ſua lunghezza a braccia dugento-<lb></lb> ſeſſanta, la larghezza delle Tribune a centoſeſ-<lb></lb> ſantaſei; e quella delle Navate a ſettantuna; <lb></lb> l'altezza dal piano della terra ſino alla ſommità <lb></lb> della Croce è braccia dugentodue, poichè <lb></lb> fino al piano della Lanterna, ell'è alta cento-<lb></lb> cinquantaquattro braccia, il tempio della Lan-<lb></lb> terna trentaſei, la Palla quattro, e otto braccia <lb></lb> la Croce.</s><s id="id2752843"> Finalmente tutto il giro di queſto <lb></lb> grand'edifizio aſcende a braccia milledugentot-<lb></lb> tanta.</s><s id="id2754377"> Per di fuori è tutta incroſtata di marmi con <lb></lb> bell'ordine diſpoſti.</s><s id="id2805356"> La facciata ancora era quaſi <lb></lb> per metà incroſtata di marmi, adornata di molte <lb></lb> ſtatue, e baſſirilievi, fatta con diſegno di Giotto; <lb></lb> ma fu demolita l'anno 1586. ſenza ſaperſene <lb></lb> il motivo, e fu dato principio ad un altra di <lb></lb> diſegno diverſo, la quale eſſendo ad una certa <lb></lb> altezza condotta, fu di nuovo disfatta l'anno <lb></lb> 1688., ed allora con l'occaſione delle Reali <lb></lb> Nozze del Gran Principe Ferdinando di To-<lb></lb> ſcana colla Gran Principeſſa Violante Beatrice <lb></lb> di Baviera, fu dipinta a freſco, come ritrovaſi <lb></lb> di preſente da dieci Pittori Bologneſi, capo <lb></lb> <arrow.to.target n="a5"></arrow.to.target> <pb pagenum="(9)"></pb> dei quali fu Bartolommeo Veroneſi per le fi-<lb></lb> gure, ed Ercole Graziani per l'Architettura, <lb></lb> avendovi eſpreſſi ſopra le porte tre Concilj ce-<lb></lb> lebrati in diverſi tempi in Firenze che quello <lb></lb> ſulla porta a mano dritta fu fatto da Papa Vit-<lb></lb> torio II. nel 1055.; l'altro ſulla Porta ſiniſtra <lb></lb> fu fatto da Papa Paſquale II. nel 1104, e <lb></lb> quello ſulla Porta maggiore è il celebre Ecu-<lb></lb> menico Concilio de' Greci, e Latini celebrato <lb></lb> nel 1439. da Eugenio IV. in memoria dei <lb></lb> quali ſi leggono ſotto a ciaſcuno le appreſſo <lb></lb> tre Iſcrizioni</s></p> <p id="id2764598" type="foot"><s id="id2750988"><foot.target id="a5"></foot.target>dei</s></p> <p id="id2822482" type="main"><s id="id2775922">Del primo</s></p> <p id="id2775926" type="main"><s id="id2759975"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Concilium Generale <lb></lb> Florentiae habetur <lb></lb> Difficillimis temporibus <lb></lb> praeſentibus <lb></lb> Victore II. Pont. Maximo <lb></lb> Et Henrico Imperatore Auguſto <lb></lb> Anno Domini M. LV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id409777" type="main"><s id="id409779">Del ſecondo</s></p> <p id="id2754301" type="main"><s id="id2754304"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Sacer Conventus <lb></lb> Epiſcoporum CCCXL. <lb></lb> Florentiae <lb></lb> De graviſſimis rebus conſulitur <lb></lb> A Paſchale II. <lb></lb> Rom. Pont. <lb></lb> Anno Dom. M. CIV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2774222" type="foot"><s id="id2774224">Del</s></p> <pb pagenum="(10)"></pb> <p id="id2782212" type="main"><s id="id2787826">Del terzo</s></p> <p id="id2751550" type="main"><s id="id2751552"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Sacroſancta Oecumenica <lb></lb> Decima ſeptima <lb></lb> Synodus hac in Florentina Baſilica celebratur <lb></lb> In qua tum Graeci tum Latini <lb></lb> In unam eamdemque veram fidem conſenſere <lb></lb> Coram Eugenio IV. Univerſalis Eccleſiae <lb></lb> Pontifice <lb></lb> Nec non Ioanne Auguſto <lb></lb> Graecorum Imperatore <lb></lb> Anno Domini MCD. XXXIX.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2750874" type="main"><s id="id2750846">Le ſtatue, che erano nell'antica facciata Got-<lb></lb> tica, parte altrove, ed una porzione dentro la <lb></lb> Chieſa in nicchie furono collocate: e tra que-<lb></lb> ſte i quattro Evangeliſti alti più del naturale, <lb></lb> fatti da Donatello, i quali oggi ſi veggono nelle <lb></lb> Cappelle della Tribuna di mezzo.</s><s id="id2786239"> Per ſette <lb></lb> gran Porte vi ſi ha l'ingreſſo, tre delle quali <lb></lb> nella facciata, e quattro lateralmente, abbellite <lb></lb> di vaghi lavori, ed intagli, tra' quali è molto <lb></lb> in pregio una Madonna di marmo alta più del <lb></lb> vivo con due Angioli in atto riverente, di Gio-<lb></lb> vanni da Piſa ſopra la Porta dirimpetto alla <lb></lb> Canonica; e la Nunziata di Moſaico di mano <lb></lb> del Ghirlandaio ſopra la Porta del fianco verſo <lb></lb> la via de' Servi, ſopra la quale rimiraſi un'Aſ-<lb></lb> ſunta di marmo di mano di Nanni di Antonio <lb></lb> di Banco.</s><s id="id2818181"> Rileva ſopra queſto Edifizio la gran <lb></lb> <arrow.to.target n="a6"></arrow.to.target> <pb pagenum="(11)"></pb> Cupola di figura ottagona, la cui bellezza, e <lb></lb> grandezza rende l'occhio di chi la mira per lo <lb></lb> ſtupore attonito; nè per quanto ſe ne ragioni, ſi <lb></lb> giunge mai a lodarne una parte.</s><s id="id2805829"> Queſta è la Cu-<lb></lb> pola sì famoſa, della quale il divin Michelagnolo <lb></lb> ebbe a dire, poterſi appena imitare, non che <lb></lb> ſuperare con l'arte.</s><s id="id2777489"> Finalmente l'Architettura <lb></lb> di tutto queſto compoſto è oltremodo mara-<lb></lb> viglioſa; imperciocchè in quell'età coſtuman-<lb></lb> doſi di fabbricare alla Gotica, fu al certo mi-<lb></lb> rabil coſa, che gl'ingegnoſi Artefici ſi diſco-<lb></lb> ſtaſſero da una maniera sì barbara, ed all'ot-<lb></lb> tima degli antichi Romani s'avvicinaſſero.</s><s id="id409205"> Que-<lb></lb> ſto grande Edifizio ebbe cominciamento il dì <lb></lb> 8. Settembre 1298. come dalla ſeguente Iſcri-<lb></lb> zione poſta per di fuori alla parete della Chieſa <lb></lb> dentro ai Cancelli del Campanile appariſce</s></p> <p id="id409627" type="foot"><s id="id2755534"><foot.target id="a6"></foot.target>Cu-</s></p> <p id="id2753998" type="main"><s id="id2754000"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Annis millenis centum bis octo nogenis <lb></lb> Venit Legatus Roma bonitate donatus, <lb></lb> Qui lapidem fixit fundo, ſimul & benedixit <lb></lb> Præſule Franciſco geſtanti Pontificatum <lb></lb> Iſtud ab Arnulpho Templum fuit ædificatum <lb></lb> Hoc opus inſigne decorans Florentia digne <lb></lb> Reginæ Cæli conſtruxit mente fideli <lb></lb> Quam tu Virgo pia ſemper defende Maria</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2818590" type="main"><s id="id2818592">avendovi gettata la prima pietra il Cardinale Pie-<lb></lb> tro Valeriano Legato Apoſtolico, eſſendo prima <lb></lb> <arrow.to.target n="a7"></arrow.to.target> <pb pagenum="(12)"></pb> in queſto luogo una Chieſa eretta in onore di <expan abbr="Santa">S.</expan> <lb></lb> Reparata, per ricordanza della vittoria ottenutaſi <lb></lb> l'anno 407. nel giorno a lei dedicato, con-<lb></lb> tro Radagaſio Re de' Goti.</s><s id="id2751480"> Il primo Architetto <lb></lb> fu Arnolfo di Lapo, diſcepolo di Cimabue, <lb></lb> ſotto la direzione del quale incominciataſi que-<lb></lb> ſta Fabbrica, in centocinquantaquattr'anni fu <lb></lb> da altri valenti uomini ſuoi ſucceſſori quaſi all'<lb></lb> ultima perfezione condotta.</s><s id="id2754422"> Ma la gran Cupola <lb></lb> fu parto dell'ingegno maraviglioſo di Filippo <lb></lb> di Ser Brunelleſco Lapi Architetto, che ne' <lb></lb> ſuoi tempi non ebbe uguale </s><note id="id1566168" n="*"><p id="id2780288" type="main"><s id="id2780291">(*) Le contrarietà, e difficoltà incontrate da <lb></lb> queſto celebre Architetto per eſſer preſcelto <lb></lb> a tal grandioſa fabbrica, e i caſi per queſta oc-<lb></lb> corſili ſi leggono nella di lui vita ſcritta da <lb></lb> Giorgio Vaſari.</s></p></note><s id="id2775440"> La Lanterna <lb></lb> di eſſa di diſegno del medeſimo, tutta di mar-<lb></lb> mo maſſiccio, mirabilmente intagliata fu meſſa <lb></lb> fu da Baccio d'Agnolo, e <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino allora <lb></lb> Arciveſcovo di Firenze ſalì con tutto il Clero <lb></lb> a porvi la prima pietra nell'anno 1438., e <lb></lb> quella parte di Ballatojo ſotto la Cupola dalla <lb></lb> parte dell'Opera è diſegno di detto Baccio. </s><lb></lb> <s id="id2775442">La Palla, e la Croce fu poſta da Andrea Ver-<lb></lb> rocchio.</s><s id="id2775444"> Ammirata l'eſteriore bellezza, entre-<lb></lb> remo in Chieſa.</s><s id="id2796262"> Il pavimento è di marmi di <lb></lb> <arrow.to.target n="a8"></arrow.to.target> <pb pagenum="(13)"></pb> varj colori, diviſati con mirabil diſegno.</s><s id="id2775727"> Quel-<lb></lb> lo della Navata di mezzo è di Franceſco da <lb></lb> San Gallo, e quello intorno al Coro è fatto <lb></lb> col diſegno di Michelagnolo, ed il rimanente <lb></lb> di Baccio d'Agnolo.</s><s id="id2757356"> Quivi prima d'ogni altra <lb></lb> coſa potrà l'erudito Foreſtiero volger l'occhio <lb></lb> alle varie Iſcrizioni, e memorie, che vi ſi <lb></lb> trovano.</s><s id="id2769409"> A man deſtra avvi il Ritratto del <lb></lb> menzionato Brunelleſco ſcolpito in marmo dal <lb></lb> Buggiano ſuo ſcolare con l'appreſſo Iſcrizione <lb></lb> compoſta da Carlo Marzuppini Aretino</s></p> <p id="id409896" type="foot"><s id="id409898"><foot.target id="a7"></foot.target>in</s></p> <p id="id2759895" type="foot"><s id="id2759898"><foot.target id="a8"></foot.target>varj</s></p> <p id="id2771566" type="main"><s id="id2755102"><emph type="italics">D. S.<lb></lb> Quantum Philippus Architectus arte dae-<lb></lb> dalea valuerit cum huius celeberrimi Templi <lb></lb> mira teſtudo, Tum plures machinae divino <lb></lb> ingenio ab eo adinuentæ documento eſſe poſ-<lb></lb> ſunt.</emph></s><s id="id2805270"> <emph type="italics">Quapropter ob eximias ſui animi dotes <lb></lb> ſingulareſque virtutes xv. Kal. Maias anno <lb></lb> 1444. eius B. M. corpus in hac humo ſuppoſita <lb></lb> grata Patria ſepelliri iuſſit.</emph></s></p> <p id="id2756160" type="main"><s id="id2750826">a cui ſegue il ritratto di Giotto reſtauratore <lb></lb> della Pittura. e Architetto del gran Campanile, <lb></lb> ſcolpito da Benedetto da Majano coi ſeguenti <lb></lb> verſi ſteſi da Agnolo Poliziano </s></p> <p id="id2777501" type="foot"><s id="id2777503"><foreign lang="la"><emph type="italics">Illa</emph></foreign></s></p> <pb pagenum="(14)"></pb> <p id="id2759819" type="main"><s id="id2759820"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Ille ego ſum per quem pictura extinta revixit <lb></lb> Cui quam recta manus tam fuit & facilis <lb></lb> Naturae deerat noſtrae quod defuit arti <lb></lb> Plus licuit nulli pingere, nec melius. </emph></emph></foreign></s><lb></lb> <s id="id2759822"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Miraris turrem egregiam ſacro aere ſonantem <lb></lb> Haec quoque de modulo crevit ad aſtra meo. </emph></emph></foreign></s><lb></lb> <s id="id2759823"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Denique ſum Iottus quid opus fuit illa referre. </emph></emph></foreign></s><lb></lb> <s id="id2759824"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Hoc nomen longi carminis inſtar erit <lb></lb> Obiit an. MCCCXXXVI. Cives poſ. <lb></lb> B. M. MCCCCLXXXX.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2757067" type="main"><s id="id2757070">Succedono altre memorie d'uomini illuſtri, <lb></lb> come di Antonio dell'Orſo Veſcovo Fiorentino <lb></lb> in un'arca elevata da terra, con la ſtatua di <lb></lb> marmo ſopra di eſſa, di Pier Farneſe Capitano <lb></lb> de' Fiorentini, di <expan abbr="Fra">Fr.</expan> Luigi Marſilj eminente <lb></lb> Teologo del Cardinal Pietro Corſini, con il <lb></lb> ſeguente Epigrafe.</s></p> <p id="id2778446" type="main"><s id="id2778449"><foreign lang="la"><emph type="italics"><emph type="quote">Florentina Civitas ob ſingularem eloquen-<lb></lb> tiam, & doctrinam Clariſſimi Viri Magiſtri <lb></lb> Luiſii de Marſiliis publico ſumptu <lb></lb> faciendum ſtatuit.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2794291" type="main"><s id="id2794293">e dopo queſto vi è di mano di Lorenzo di <lb></lb> Bicci il Depoſito del ſopraddetto Veſcovo di <lb></lb> Firenze, poi Cardinale Pietro Corſini, con il <lb></lb> ſeguente Epitaffio in terra alla dirittura delle <lb></lb> colonne.</s></p> <p id="id2756443" type="foot"><s id="id2756445"><emph type="italics">Pe-</emph></s></p> <pb pagenum="(15)"></pb> <p id="id2754792" type="main"><s id="id2754795"><foreign lang="la"><emph type="quote"> <emph type="italics">Petro Corſinio Florentiae Epiſcopo & Card. <lb></lb> Ampliſs. ob Familiae nobilitatem, & eximias <lb></lb> animi ſui dotes haec urbs opt. de ſe merito <lb></lb> ſepulcrum hoc. p. c.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2787524" type="main"><s id="id2787527">Ne ſegue poi l'effigie del gran Marſilio Ficino <lb></lb> rinnovatore della Filoſofia di Platone ſcolpita <lb></lb> in marmo da Andrea Ferrucci di Fieſole col <lb></lb> ſeguente Epitaffio</s></p> <p id="id2787220" type="main"><s id="id2770455"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">En Hoſpes.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2770460"><foreign lang="la"><emph type="quote"> <emph type="italics">Hic eſt Marſilius Sophie Pater <lb></lb> Platonieum qui dogma culpa temporum <lb></lb> Situ obrutum illuſtrans & Atticum decus <lb></lb> Servans Latio dedit.</emph></emph></foreign></s><s id="id409437"> <foreign lang="la"><emph type="quote"> <emph type="italics">Fores primus ſacras <lb></lb> Divinae aperiens mentis actus numine <lb></lb> Vixit beatus ante Coſmi munere <lb></lb> Laurique Medicis nunc revixit publico <lb></lb> S. P. Q. F. An. MDXXI.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2766115" type="main"><s id="id2766118">A mano ſiniſtra entrando in Chieſa, vedeſi il <lb></lb> Ritratto, e Iſcrizione di Antonio Squarcia-<lb></lb> lupi ſcolpito da Benedetto da Majano, con <lb></lb> l'appreſſo Iſcrizione compoſta dal Magnifico <lb></lb> Lorenzo de' Medici </s></p> <p id="id2817699" type="foot"><s id="id2817701"><emph type="italics">Mul-</emph></s></p> <pb pagenum="(16)"></pb> <p id="id1667499" type="main"><s id="id1667500"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Multum profecto debet Muſica <lb></lb> Antonio Squarcialupio Organiſtæ.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2803780"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Is enim <lb></lb> Ita arti gratiam coniunxit.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2803788"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Ut quartam. </emph></emph></foreign></s><lb></lb> <s id="id1740088"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Sibi viderentur charites Muſicam aſciviſſe <lb></lb> ſororem I. <lb></lb> Florentina Civitas grati animi officium <lb></lb> Rata eius memoriam propagare <lb></lb> Cuius manus ſæpe Mortales <lb></lb> In dulcem admirationem <lb></lb> Adduxerat Civi ſuo <lb></lb> Monumentum poſuit</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2757077" type="main"><s id="id2757079">Dipoi altro depoſito elevato da terra, eſſendo <lb></lb> varie le opinioni di chi ſia; ſopra la Porta <lb></lb> vedeſi quello di Don Pietro di Toledo Vi-<lb></lb> ce Re di Napoli, e dipoi nella parete ſono <lb></lb> dipinte due figure, rappreſentanti Niccolò da <lb></lb> Tolentino, che è di Andrea del Caſtagno, e <lb></lb> Giovanni Acuto, che è opera celebratiſſima di <lb></lb> Paolo Uccello.</s><s id="id2797564"> Merita anche oſſervazione un <lb></lb> quadro antico dell'Orcagna, in cui è dipinto <lb></lb> il Divino Poeta Dante, quivi eſpoſto per De-<lb></lb> creto della Repubblica Fiorentina, quale è <lb></lb> l'unica memoria pubblica, che vi ſia di que-<lb></lb> ſto gran Maeſtro della Toſcana Poeſia, ſotto <lb></lb> al qual Ritratto vi ſi leggono gli appreſſo verſi <lb></lb> compoſti da Coluccio Salutati.</s></p> <p id="id2810474" type="foot"><s id="id2810476"><foreign lang="la"><emph type="italics">Qui</emph></foreign></s></p> <pb pagenum="(17)"></pb> <p id="id2752092" type="main"><s id="id2752094"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Qui Cælum cecinit, mediumq imumq. Tribunal <lb></lb> Luſtravitque animo cuncta Poeta ſuo <lb></lb> Doctus adeſt Dantes ſua quem Florentia ſaepe <lb></lb> Senſit Conſiliis ac pietate patre <lb></lb> Nil potuit tanto mors ſalva nocere Poetae <lb></lb> Quem vivum virtus carmen imago facit.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2756283" type="main"><s id="id2756286">E' queſta Chieſa diviſa in tre Navate, alle <lb></lb> quali corriſpondono tre Tribune di forma ot-<lb></lb> tagona, e in ciaſcuna d'eſſe ſono cinque Cap-<lb></lb> pelle.</s><s id="id2755160"> Nella Tribuna di mezzo ſi oſſervano <lb></lb> nelle quattro Cappelle laterali i quattro Evan-<lb></lb> geliſti di mano di Donatello accennati di ſo-<lb></lb> pra, e nella Cappella di mezzo il Cenacolo, <lb></lb> di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Balducci, e gli altri due quadri late-<lb></lb> rali di Bernardino Poccetti che in quello a man <lb></lb> dritta ſono i Diſcepoli di Emaus, e nell'altro <lb></lb> a ſiniſtra Gesù Criſto che manda i ſuoi Apo-<lb></lb> ſtoli a predicare.</s><s id="id2790555"> Queſta Cappella moderna-<lb></lb> mente adornata di Balauſtri, e dell'Altare di <lb></lb> marmi di varj colori, è dedicata a <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi <lb></lb> Veſcovo Fiorentino, le di cui ſacre Ceneri ſi <lb></lb> conſervano ſotto l'Altare nella belliſſima Caſſa <lb></lb> di bronzo, che può oſſervarſi da tutte le parti, <lb></lb> mirabilmente lavorata da Lorenzo Ghiberti. </s><lb></lb> <s id="id1567283">Paſſando all'altra Tribuna detta della <expan abbr="Santa">S.</expan> Cro-<lb></lb> ce, ſi oſſerverà prima la Porta della Sagreſtia <lb></lb> di bronzo, opera del Ghiberti, e dentro alla me-<lb></lb> <arrow.to.target n="a11"></arrow.to.target> <pb pagenum="(18)"></pb> deſima Sagreſtia i Putti, che l'adornano con varj <lb></lb> feſtoni di mano di Donatello, e l'arco piano fatto <lb></lb> di Pietre commeſſe, opera certamente ſingolare, <lb></lb> e prodigio dell'Architettura</s><s id="id1567328"> In detta Tribuna <lb></lb> oltre l'Altare della <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce ove in un ric-<lb></lb> chiſſimo Reliquiario un gran pezzo di eſſa, con <lb></lb> altre inſigni Reliquie conſervanſi, ſi vedono <lb></lb> alle pareti laterali due quadri che in uno di <lb></lb> mano di Federigo Zuccheri vi è eſpreſſa la <lb></lb> <expan abbr="Santissima">SS.</expan> Nonziata, e nel'altro l'adorazione de' <lb></lb> Magi di Autore ignoto.</s><s id="id2790741"> Può oſſervarſi l'Im-<lb></lb> magine di <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe nella Cappella ad Eſſo <lb></lb> dedicata di mano di Lorenzo di Credi, e i due <lb></lb> Quadri laterali, che l'adornano, dei quali il <lb></lb> Tranſito è di Mauro Soderini, e lo Spoſalizio, <lb></lb> di Giovanni Ferretti.</s><s id="id2781649"> Nel pavimento di queſta <lb></lb> Tribuna ſotto a un'aſſito di legno vi è un tondo <lb></lb> di marmo, ſul quale nel ſolſtizio di Giugno <lb></lb> paſſando il Sole per un'anello fermato nella <lb></lb> lanterna della Cupola. ſi conoſce il punto <lb></lb> della maggiore altezza di queſto Pianeta, in-<lb></lb> venzione trovata dal celebre Maeſtro Paolo del <lb></lb> Pozzo Toſcanelli Fiorentino che morì nel <lb></lb> 1482., ed eſſendo la Lanterna della Cupola <lb></lb> ſtata terminata nel 1465. ſi conofee eſſervi <lb></lb> ſtati poſti queſti ſegni contemporaneamente, o <lb></lb> poco dopo la ſua terminazione, venendo ad <lb></lb> eſſere così una Meridiana delle prime, e più <lb></lb> <arrow.to.target n="a12"></arrow.to.target> <pb pagenum="(19)"></pb> antiche dell'Europa; che dipoi nel 1755. dal <lb></lb> Mattematico <expan abbr="Padre">P.</expan> Leonardo Ximenes allora Ge-<lb></lb> ſuita fu tirata una Meridiana in un regolone <lb></lb> di metallo che reſta ſotto al detto aſſito, per <lb></lb> ſervire alle ſuddette oſſervazioni ſolſtiziali, che <lb></lb> ſi ſeguitano a farſi da altre perſone erudite <lb></lb> regolarmente ogni anno alcuni giorni prima, <lb></lb> e dopo al ſopradetto ſolſtizio, leggendoviſi <lb></lb> quivi nella muraglia la ſeguente memoria</s></p> <p id="id2814623" type="foot"><s id="id2814625"><foot.target id="a11"></foot.target>B de-</s></p> <p id="id2814631" type="foot"><s id="id2772499"><foot.target id="a12"></foot.target>anti-</s></p> <p id="id2772505" type="main"><s id="id2772507"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics"> Auſpiciis Franciſci Romanorum Imper atoris, <lb></lb> ac Magni Etruriae Ducis Ad veterem Tem-<lb></lb> pli buius Gnomonem a Paullo Tuſcanellio <lb></lb> medio circiter ſaeculo XV. conſtitutum, ineun-<lb></lb> te vero XVI. amplificatum.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2761260"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Leonardus Xi-<lb></lb> menius Soc. I. novas obſervationes inſtituit. </emph></emph></foreign></s><lb></lb> <s id="id1567607"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Probata laminae aeneae, pro centro poſitae, <lb></lb> ac loci totius hac in re ſtabilitate, eius Gno-<lb></lb> monis altitudo, demiſſa catena, accurate ex-<lb></lb> plorata eſt, evaſitque pedum Pariſien-<lb></lb> ſium</emph>........ 277. pol: 4. lin: 9, 68. <lb></lb> <emph type="italics">Latus horizontale a verticali linea ad cen-<lb></lb> trum Solſtitialis marmoris, Solarem ima-<lb></lb> ginem Pridie ldus Iunii MDX. complexi, <lb></lb> inventum fuit pedum</emph>...... 102. pol: 6. <lb></lb> lin: 5, 10. <emph type="italics">Idem latus, ad ſpeciei ſolaris <lb></lb> centrum, X. KAL.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2803985"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Iulii MDCCLV, prioris <lb></lb> longitudinem exceſſit</emph>........ pol: 1. <lb></lb> lin: 3, 82; <emph type="italics">Unde, annis CCXLV. elapſis, <lb></lb> <arrow.to.target n="a13"></arrow.to.target> <pb pagenum="(20)"></pb> Eclipticae obliquitas minor deprebenditur <lb></lb> minuto uno, Secundis ſexdecim proxime. <lb></lb> Quum tamen antiquus Gnomon in Occaſum <lb></lb> M.</emph> 56. <emph type="italics">S.</emph> 41. <emph type="italics">aberraret, Novus, eodem Cen-<lb></lb> tro, eademque, intra Pariſienſem lineam, <lb></lb> altitudine, in vero Meridiani Circuli plano <lb></lb> conſtructus eſt; Meridiana linea in regula <lb></lb> metallica inſculpta Punctum perpendiculi in <lb></lb> aere conſignatum, Quod, reine eſſitate, in-<lb></lb> fra Meridianae Libellam conſtitit</emph> pol: 1. <lb></lb> lin: 10, 78 <emph type="italics">Quem Gnomonem toto terrarum <lb></lb> Orbe Maximum.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2753669"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Ad exiguas Eclipticae va-<lb></lb> riatienes in poſterum dignoſcendas, Ad an-<lb></lb> ni menſuram, Paſchatiſque Diem fubtilius <lb></lb> determinandum, Ad certos denique Plane-<lb></lb> tarum.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2764016"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Siderumque motus peculiari ratione <lb></lb> definiendos, Magnus Imperator, Sacrarum <lb></lb> rerum, Bonarumque Artium ſtudioſiſſimus, <lb></lb> Etruſcis ſuis dedit Anno a Ch. N. MDCCLVI.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2781400" type="foot"><s id="id2781403"><foot.target id="a13"></foot.target><emph type="italics">B</emph> 2 <emph type="italics">Ecli-</emph></s></p> <p id="id2769795" type="main"><s id="id2769798">Nella Tribuna oppoſta di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio Abate vi è <lb></lb> un'Armadio con una inſigne Reliquia di queſto <lb></lb> Santo con altre molte, di vari Santi.</s><s id="id2767438"> Nelle <lb></lb> pareti di queſta Cappella vi ſono due Quadri <lb></lb> che uno rappreſentante la Naſcita di Gesù di <lb></lb> Gregorio Pagani, e l'altro la Viſitazione di <lb></lb> Maria a <expan abbr="Sant'">S.</expan> Eliſabetta di Batiſta Naldini.</s><s id="id2756734"> Le <lb></lb> <arrow.to.target n="a14"></arrow.to.target> <pb pagenum="(21)"></pb> pitture dei Santi che ſi vedono nelle Cappelle <lb></lb> delle Tribune ſotto le fineſtre ſono di Loren-<lb></lb> zo di Bicci, di cui erano pure i dodici Apo-<lb></lb> ſtoli dipinti nelle Navate, dei quali uno ſolo <lb></lb> ora ſe ne vede accanto al Ritratto di Giotto <lb></lb> appiè della Chieſa.</s><s id="id2789517"> Tra le due Tribune di <expan abbr="San">S.</expan> <lb></lb> Zanobi, e di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio vi è là Sagreſtia dei <lb></lb> Canonici, ſopra la quale ſono di Luca della <lb></lb> Robbia, gl'adornamenti del ballatoio, dell'or-<lb></lb> gano ſopra di eſſa, e le figure di Terra verni-<lb></lb> ciata ſopra alle porte di ambedue le Sagreſtie <lb></lb> eſprimenti la Reſurrezione, e Aſcenſione del <lb></lb> Signore, alle pareti delle quali ſi leggono le <lb></lb> appiè quattro Iſcrizioni che le due accanto a <lb></lb> quella dei Canonici una contiene la traslazio-<lb></lb> ne del Corpo di <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi, e l'altra la me-<lb></lb> moria della fondazione di queſta Metropoli</s></p> <p id="id2787807" type="foot"><s id="id2787809"><foot.target id="a14"></foot.target>pit-</s></p> <p id="id2787815" type="main"><s id="id2787818"><emph type="italics">Cum Divi Zenobii Corpus in <expan abbr="Sancti">S.</expan> Lauren-<lb></lb> tii aede conditum eſſet: atque ob admiranda <lb></lb> ipſius opera majori in dies frequentia cele-<lb></lb> braretur, Andreas qui proxime Zenobio in <lb></lb> Epiſcopatu ſucceſſerat, eum bonorem iſti po-<lb></lb> tiſſimum, cui præfuerat Eccleſiæ deberiarbi-<lb></lb> tratus, convocatis ex vicinis Urbibus Epi-<lb></lb> ſcopis, Civitate geſtiente, & inſigne axidæ <lb></lb> arboris in area revireſcentis, floreſque fun-</emph> <lb></lb> <arrow.to.target n="a15"></arrow.to.target> <pb pagenum="(22)"></pb> <emph type="italics">dentis, miraculum obſtupeſcente, in banc lon-<lb></lb> ge quam nunc eſt bumiliorem Baſilicam il-<lb></lb> luſtri pompa tranſtulit.</emph></s><s id="id2758577"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics"> VII. Kal. Febr. <lb></lb> CCCCIX.</emph> </emph></foreign></s></p> <p id="id2763085" type="foot"><s id="id2763088"><foot.target id="a15"></foot.target><emph type="italics">den-</emph></s></p> <p id="id2827865" type="main"><s id="id2827867"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Anno a Chriſti ortu MCCIIC.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2827873" type="main"><s id="id2827876"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Florentini magnis divitii partis, & rebus <lb></lb> Domi, foriſque commode conſtitutis, cum ur-<lb></lb> bem mœnibus auxiſſent, pulcberrimiſque <lb></lb> ædificiis publice decoraſſent: ut rem divi-<lb></lb> nam quoque optime ordinarent & poſteris <lb></lb> inſignis magniſicentiæ, & religionis ſuæ <lb></lb> exemplum proderent; Hoc auguſtiſſimum <lb></lb> Templum in Dei bonorem, eiuſq matris <lb></lb> ſemper Virginis Mariæ inſtituerunt.</emph></emph></foreign></s><s id="id2798106"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics"> Et <lb></lb> Pontificio Legato Cardinale præſente pri-<lb></lb> mumque lapidem ponente, ſumma cum om-<lb></lb> nium lætitia, ac devotione incoarunt VI.Idus <lb></lb> Septembris.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2820912" type="main"><s id="id2756423">Le altre due accanto alla Sagreſtia comune con-<lb></lb> tengono le memorie della conſacrazione di <lb></lb> queſta Chieſa fatta da Eugenio IV., e quella <lb></lb> del Concilio Ecumenico celebrato da detto <lb></lb> Pontefice, diſteſe da Angiolo Poliziano.</s></p> <p id="id2799479" type="foot"><s id="id2799482"><emph type="italics">Ob</emph></s></p> <pb pagenum="(23)"></pb> <p id="id2799490" type="main"><s id="id2799492"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Ob inſignem magnificentiam Civitatis & <lb></lb> Templi Eugenius PP. IV. omni Solemnita-<lb></lb> te adbibita dedicavit Die XXV. Martii <lb></lb> MCCCCXXXVI. cujus dedicationis gratia <lb></lb> Pons Ligneus Inſigni Magnificentia, & or-<lb></lb> natu factus eſt ab Eccleſia <expan abbr="Sancte">S.</expan> Marie Novel-<lb></lb> le ubi Papa inhabitabat uſque ad banc Ec-<lb></lb> cleſiam.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2767272"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Per quem veniens Pontifex cum <lb></lb> Cardinalibus & Epiſcopis ceteriſq. Proce-<lb></lb> ribus Pontificali habitu ad dedicandum ac-<lb></lb> ceſſit.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2791826"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Tanta enim multitudo ad ſpectandum <lb></lb> convenerat ut pre nimia turba vias obſi-<lb></lb> dente niſi per pontem commode tranſire Pon-<lb></lb> tifex non potuiſſet.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2807046" type="main"><s id="id2807049"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Ad perpetuam rei memoriam</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2807055" type="main"><s id="id2755304"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Generali Concilio Florentie celebrato poſt <lb></lb> longas diſputationes unio Grecorum facta <lb></lb> eſt in bac ipſa Eccleſia die VI. Iulii <lb></lb> MCCCCXXXIX. preſidente eidem Concilio <lb></lb> Eugenio Papa cum Latinis Epiſcopis & <lb></lb> Prelatis, & Imperatore Coſtantinopolitano <lb></lb> cum Epiſcopis & Prelatis & Proceribus <lb></lb> Grecorum in copioſo numero.</emph></emph></foreign></s> <s id="id2761676"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Sublatiſque <lb></lb> erroribus in unam eandemque rectam fi-<lb></lb> dem quam Romana tenet Eccleſia con-<lb></lb> ſenſerunt.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2750276" type="foot"><s id="id2760270">S'</s></p> <pb pagenum="(24)"></pb> <p id="id2760276" type="main"><s id="id2760280">S'inalza ſopra le dette Tribune la grandioſa <lb></lb> Cupola, per di dentro tutta dipinta con ma-<lb></lb> raviglioſa invenzione da Federigo Zuccheri, <lb></lb> e da Giorgio Vaſari.</s><s id="id2753616"> Corriſponde per di ſotto <lb></lb> il Coro, diſegno di Filippo Brunelleſco, eſe-<lb></lb> guito da Giuliano di Baccio d'Agnolo, della <lb></lb> medeſima forma d'ordine Ionico, e di marmi <lb></lb> di varj colori.</s><s id="id2781477"> Reſta queſto coronato da un <lb></lb> belliſſimo fregio, ſoſtenuto da più colonne, <lb></lb> l'imbaſamento delle quali è arricchito di baſſi-<lb></lb> rilievi, parte de' quali ſono di Baccio Bandi-<lb></lb> nelli, e parte di Giovanni dell'Opera.</s><s id="id2784720"> In teſta <lb></lb> del medeſimo Coro ſi vede un Criſto Croci-<lb></lb> fiſſo. di mano di Benedetto da Majano, Scul-<lb></lb> tore antico, e valente.</s><s id="id2784731"> Poſano ſopra l'Altare <lb></lb> tre grandi Statue di marmo, ſcolpite da Baccio <lb></lb> Bandinelli, rappreſentanti Iddio Padre in atto <lb></lb> di ſedere, ed a' ſuoi piedi il Criſto morto ſo-<lb></lb> ſtenuto da un Angiolo.</s><s id="id2765841"> Dietro a queſto Altare <lb></lb> vedeſi una Pietà di mano del Buonarroti, che <lb></lb> ſebbene non condotta a fine moſtra tuttavia <lb></lb> l'eccellenza del Profeſſore.</s><s id="id2771325"> Queſto ſtimabiliſ-<lb></lb> ſimo gruppo ci fu collocato per ordine di <lb></lb> Coſimo III. in luogo di due belliſſime Statue <lb></lb> di marmo rappreſentanti Adamo, ed Eva, di <lb></lb> mano di Baccio Bandinelli, che di quivi le <lb></lb> fece traſportare nel Salone del Palazzo Vec-<lb></lb> chio, ove ſi ammirano tra tante altre opere <lb></lb> <arrow.to.target n="a16"></arrow.to.target> <pb pagenum="(25)"></pb> che vi ſono, de' più inſigni Scultori.</s><s id="id2759059"> Gl'Al-<lb></lb> tari della Croce, e di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio ſono ſtati <lb></lb> adornati con Tabernacoli, e Colonne di mar-<lb></lb> mo, come pure i gradi di marmo di tutti gli <lb></lb> altri Altari delle tre Tribune, i ſedili di noce <lb></lb> del Coro; e l'adornamento dell'Organo ſo-<lb></lb> pra la Sagreſtia comune fù fatto il tutto a ſpeſe <lb></lb> del paſſato zelantiſſimo Arciveſcovo Franceſco <lb></lb> Gaetano Incontri.</s><s id="id2759465"> Ne' pilaſtri delle Tribune, <lb></lb> come ancora nelle mura delle Navate ſi ve-<lb></lb> dono alcune Nicchie, o tabernacoli di marmo <lb></lb> miſto, fatti col diſegno di Bartolommeo Am-<lb></lb> mannati, entro de' quali ſono gli Apoſtoli ſcol-<lb></lb> piti in marmo da maeſtri eccellentiſſimi, cioè: <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo, ſcultura di Iacopo Tatti Fiorenti-<lb></lb> no, detto il Sanſovino; il <expan abbr="San">S.</expan> Matteo, di Vin-<lb></lb> cenzio Roſſi; il <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea, di Andrea Fer-<lb></lb> rucci; il <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo, di Vincenzio Roſſi; il <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Pietro, del Bandinelli; il <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Evange-<lb></lb> liſta, di Benedetto da Rovezzano; il <expan abbr="San">S.</expan> Iaco-<lb></lb> po Minore, e il <expan abbr="San">S.</expan> Filippo, di Giovanni dell'<lb></lb> Opera.</s><s id="id2798933"> Ha queſta Baſilica molte altre opere <lb></lb> degne di ſtima, le quali potrà il Foreſtiero da <lb></lb> ſe medeſimo oſſervare.</s><s id="id2777589"> Una ſola coſa parmi <lb></lb> neceſſario avvertire, ed è che ſe per ſorte <lb></lb> quivi non ſi vedranno in gran copia gli abbel-<lb></lb> limenti interiori, che a' noſtri tempi ſi coſtu-<lb></lb> mano, ſi ſcorgerà nondimeno un bel compo-<lb></lb> <arrow.to.target n="a17"></arrow.to.target> <pb pagenum="(26)"></pb> ſto, a cui tutte le parti corriſpondono, ed <lb></lb> una maeſtoſa bellezza, che ſenz'altro orna-<lb></lb> mento l'occhio ſommamente diletta.</s><s id="id2770383"> Oltre però <lb></lb> il materiale, degna ſi è queſta Chieſa di ſom-<lb></lb> ma venerazione per le inſigni Reliquie di tanti <lb></lb> Santi, che vi ſi adorano.</s><s id="id2794704"> Sono tra eſſe le più <lb></lb> coſpicue, una parte della <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce, un Chio-<lb></lb> do, ed una Spina della Corona di noſtro Si-<lb></lb> gnore, ripoſte in un Reliquiario d'oro maſſic-<lb></lb> cio tutto lavorato, ed intarſiato di perle, gioie, <lb></lb> e pietre prezioſiſſime.</s><s id="id2753636"> Evvi il Corpo di <expan abbr="San">S.</expan> Za-<lb></lb> nobi Veſcovo Fiorentino, e di molti altri ſuoi <lb></lb> ſucceſſori, e diſcepoli; di <expan abbr="San">S.</expan> Podio, di <expan abbr="Santo">S.</expan> Ste-<lb></lb> fano IX. Pontefice, e de' Santi Martiri Abdon, <lb></lb> e Sennen.</s><s id="id2811547"> Evvi inoltre un Pollice di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Batiſta, con alquante ſue Ceneri; una parte <lb></lb> di Braccio di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea Apoſtolo, ed altre <lb></lb> ancora ſenza numero, deſcritte già dall'Arci-<lb></lb> diacono Coſimo Minerbetti <note id="id1569084" n="1"><p id="id2802602" type="main"><s id="id2802605">(1) Queſta deſcrizione fu ſtampata nel 1615., e <lb></lb> di nuovo con aggiunte di Franceſco Cionacci <lb></lb> nel 1685. in 4. </s></p></note>.</s> <s id="id2795025"> Ma non minor <lb></lb> venerazione lo rende il Divin culto, che da <lb></lb> tanti ſacri Miniſtri religioſamente s'oſſerva. </s><lb></lb> <s id="id1569125">Quarantadue Canonici, e fra queſti, cinque <lb></lb> dignità, ſeſſanta e più Cappellani, cento Che-<lb></lb> rici Eugeniani, e nelle feſte, e ſolennità ac-<lb></lb> creſcono il numero circa a ſeſſanta altri Che-<lb></lb> <arrow.to.target n="a18"></arrow.to.target> <pb pagenum="(27)"></pb> rici del Seminario Fiorentino, celebrando qui-<lb></lb> vi continuamente gli Ufizj Divini con tal de-<lb></lb> coro, e ſplendore, che quello d'ogni altra <lb></lb> Cattedrale d'Italia non ſolo agguaglia, ma ſu-<lb></lb> pera di gran lunga.</s><s id="id2798877"> Queſta Chieſa s'è reſa ce-<lb></lb> lebre per molti, e ſingolari avvenimenti quivi <lb></lb> accaduti ne' ſecoli trapaſſati.</s><s id="id2753974"> Fra queſti è da ram-<lb></lb> mentarſi che Carlo Ottavo vi ſtabiliſſe la con-<lb></lb> cordia co' Fiorentini: che due Sommi Ponte-<lb></lb> fici Martino V. ed Eugenio IV. ſolennemente <lb></lb> vi celebraſſero.</s><s id="id2755204"> Che Pio II. e Leone X. v'aſſi-<lb></lb> ſteſſero più volte alle ſacre funzioni; ma più <lb></lb> di ogn'altro, che quivi ſi celebraſſe l'anno <lb></lb> 1439. il Concilio Ecumenico Fiorentino, <lb></lb> famoſo per l'intervento del mentovato Euge-<lb></lb> nio IV. dell'Imperador Paleologo, del Pa-<lb></lb> triarcà di Coſtantinopoli, e di tanti Primati <lb></lb> della Grecia per l'unione ſtabilitavi della Chie-<lb></lb> ſa Greca colla Latina, come dall'inſcrizione <lb></lb> in marmo riportata di ſopra appariſce.</s><s id="id2753566"> Per <lb></lb> queſte, ed altre cagioni non è maraviglia, <lb></lb> ſe queſta Chieſa gode molte inſigni prero-<lb></lb> gative, tra le quali è molto ſingolare, che i <lb></lb> Cherici, dopo il ſervizio di nove anni preſtato <lb></lb> alla medeſima, per Bolla di Eugenio IV. e per <lb></lb> conferma di detta Bolla fatta da <expan abbr="San">S.</expan> Pio V. dopo <lb></lb> il Concilio di Trento, vengono promoſſi al <lb></lb> Sacerdozio, benchè non ſiano provveduti di <lb></lb> <arrow.to.target n="a19"></arrow.to.target> <pb pagenum="(28)"></pb> alcun beneſizio, o d'altra rendita Eccleſiaſtica, <lb></lb> nel qual tempo da dotti Maeſtri vengono loro <lb></lb> inſegnate le neceſſarie utili ſcienze, eſſendo <lb></lb> eſciti da queſta Scuola in tutti i tempi ottimi, <lb></lb> e degni Sacerdoti abiliſſimi a qualunque Chie-<lb></lb> ſa, ed altri impieghi eccleſiaſtici.</s><s id="id2778248"> Queſta ſcuola <lb></lb> che eſiſteva dirimpetto al Cimitero della Mi-<lb></lb> ſericordia ſu trasferita pochi anni ſono nelle <lb></lb> ſtanze dell'antico ſtudio Fiorentino quivi vicino <lb></lb> leggendoviſi ſopra la porta la ſeguente inſcri-<lb></lb> zione</s></p> <p id="id2788164" type="foot"><s id="id2788167"><foot.target id="a16"></foot.target>che</s></p> <p id="id2752259" type="foot"><s id="id2752262"><foot.target id="a17"></foot.target>ſto,</s></p> <p id="id2752269" type="foot"><s id="id2752273"><foot.target id="a18"></foot.target>rici</s></p> <p id="id2776066" type="foot"><s id="id2776068"><foot.target id="a19"></foot.target>al-</s></p> <p id="id2776075" type="main"><s id="id2776079"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Ad veteres ſtudii Florentini <lb></lb> Aedes Eugenianum Collegium translatum <lb></lb> Anno Domini MDCCLXXXIV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2752515" type="main"><s id="id2752518">In ultimo è da ſaperſi, che nelle due Cappelle, <lb></lb> che ſono dai lati della porta principale ſi con-<lb></lb> ſervano in una gran venerazione due antichiſ-<lb></lb> ſime Immagini, una della <expan abbr="Santissima">SS.</expan> Trinità, e l'altra <lb></lb> di Maria Santiſſima, che è in un tabernacolo, <lb></lb> e che ſi venerava nell'antica Chieſa di <expan abbr="Santa">S.</expan> Re-<lb></lb> parata: la qual Santa vi è dipinta tra le altre, <lb></lb> nel quadro, che contorna il detto Tabernacolo <lb></lb> di mano di Franceſco Poppi.</s><s id="id2742617"> Il Moſaico ſopra <lb></lb> la detta porta è di Gaddo Gaddi.</s><s id="id2742621"> Le ſei ſtatue, <lb></lb> che ſono ſulla baſe attorno la Chieſa, ſono <lb></lb> i modelli di eccellenti Scultori, cioè <expan abbr="San">S.</expan> Mi-<lb></lb> niato, e <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino Arciveſcovo, ſono di <lb></lb> <arrow.to.target n="a20"></arrow.to.target> <pb pagenum="(29)"></pb> Batiſta Lorenzi, <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi, e <expan abbr="San">S.</expan> Podio del <lb></lb> Francavilla, <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea Corſini d'Antonio <lb></lb> d'Annibale, e di Giovanni Caccini è il <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Gualberto.</s><s id="id2752540"> Sopra la porta laterale dalla parte del <lb></lb> Campanile vi è il Martirio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Reparata di <lb></lb> mano del Paſſignano, e ſopra l'altra dalla parte <lb></lb> opp ſta fu rappreſentato il Concilio Fiorentino <lb></lb> dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Paggi.</s><s id="id2760296"> Uſcendo di Chieſa <lb></lb> trovaſi appreſſo il</s></p> <p id="id2760304" type="foot"><s id="id2760308"><foot.target id="a20"></foot.target>Ba-</s></p> <p id="id2760314" type="main"><s id="id2760318">CAMPANILE di forma quadrata, la cui circon-<lb></lb> ferenza è cento braccia, l'altezza centoqua-<lb></lb> rantaquattro.</s><s id="id2786996"> E' in iſola da ogni parte ſino da' <lb></lb> fondamenti ſtaccato dalla medeſima braccia 10. <lb></lb> ed è increſtato tutto di marmi di diverſi colori, <lb></lb> con bel diſegno diſtinti; eſſendo queſta una <lb></lb> delle torri più celebri dell'Italia.</s><s id="id2773586"> In quattro <lb></lb> nicchie da ogni lato poſano quattro Statue, <lb></lb> delle quali quelle che riguardano la Piazza, e <lb></lb> l'altre due ſopra la porta di eſſo ſono di mano <lb></lb> di Donatello, e le due che pongono in mezzo <lb></lb> le medeſime ſono di Niccolò Aretino: le tre <lb></lb> piccole figure che ſon ſopra la Porta del Cam-<lb></lb> panile, il diſegno di eſſa, e tre Statue dalla <lb></lb> parte della Miſericordia rappreſentanti quattro <lb></lb> Profeti, i ſette Pianeti, le ſette Virtù, e le <lb></lb> ſette Opere della Miſericordia ſono di Andrea <lb></lb> Piſano, e la quarta Statua è di Giottino.</s><s id="id2758224"> Le 7. <lb></lb> ſtoriette che ſono verſo la Chieſa rappreſen-<lb></lb> <arrow.to.target n="a21"></arrow.to.target> <pb pagenum="(30)"></pb> tanti la Grammatica, la Filoſofia, la Muſica, <lb></lb> l'Aſtrologìa, e la Geometria ſono di Luca <lb></lb> della Robbia, come pure le altre quattro Sta-<lb></lb> tue dalla parte della Chieſa ſi credono di detto <lb></lb> Luca.</s><s id="id2755335"> Fu condotta queſta gran Torre col di-<lb></lb> ſegno di Giotto <note id="id1569816" n="1"><p id="id2755188" type="main"><s id="id2755191"> Fu cominciato nel 1334.</s></p></note> ed è sì vaga, e sì mirabile <lb></lb> la ſua ſtruttura, che certamente non ſi trova l'e-<lb></lb> guale.</s> <s id="id2753282"> In faccia al medeſimo è l'eſemplariſſima.</s></p> <p id="id2753288" type="foot"><s id="id2753291"><foot.target id="a21"></foot.target>tanti</s></p> <p id="id2753298" type="main"><s id="id2753301">COMPAGNIA DELLA MISERICORDIA, la quale <lb></lb> mattina e giorno porta agli Spedali con gran <lb></lb> diligenza e carità gli Ammalati sì di Città che <lb></lb> di Campagna, e accorre con ſomma celerità <lb></lb> ad ogni caſo di diſgrazia, e morti iſtantanee <lb></lb> che accadono per le ſtrade della Città.</s><s id="id2753596"> Dirim-<lb></lb> petto alla Chieſa del Duomo è quella di</s></p> <p id="id2792223" type="main"><s id="id2792226">SAN GIOVANNI antico Battiſtero, <note id="id1569922" n="2"><p id="id2755195" type="main"><s id="id2755198"> Di queſto tempio ſi trova ſtampata a parte <lb></lb> un'eſatta deſcrizione ſcritta dal Canonico Bat-<lb></lb> teziere Antonio Lumachi. </s></p></note> e non <lb></lb> già come alcuni hanno creduto con inſuſſiſtenti <lb></lb> ragioni Tempio di Marte; poichè tale dai più <lb></lb> culti ſtimar non ſi può per gli errori, che <lb></lb> ravviſanſi nella ſua interna Architettura.</s><s id="id2772654"> Eſſo <lb></lb> è di forma ottagona, ed in queſta guiſa ſi ſo-<lb></lb> levano in antico ſabbricare i Tempi per uſo del <lb></lb> Batteſimo.</s><s id="id2772668"> Per di fuori è iſolato, e fu incro-<lb></lb> <arrow.to.target n="a22"></arrow.to.target> <pb pagenum="(31)"></pb> ſtato di varj marmì nel 1293.</s><s id="id1570003"> Per tre Porte vi <lb></lb> ſi ha l'ingreſſo, l'impoſte e adornamento delle <lb></lb> quali tutte di bronzo, ſono di sì maraviglioſa <lb></lb> bellezza, e con tal maeſtria lavorate, che Mi-<lb></lb> chelagnolo Buonarroti ſoleva dire, diſcorrendo <lb></lb> di quelle di Lorenzo Ghiberti, che ſarebbero <lb></lb> ſtate bene alle Porte del Paradiſo, e ſono quella <lb></lb> belliſſima che riguarda la Chieſa del Duomo, <lb></lb> e quella che è dirimpetto alla Colonna, ma la <lb></lb> terza più antica dalla parte del Bigallo fu fatta <lb></lb> da Andrea Piſano col diſegno di Giotto.</s><s id="id1570050"> Sono <lb></lb> effigiate in eſſe alcune Storie del Teſtamento <lb></lb> Vecchio e Nuovo, di baſſorilievo, fatte con <lb></lb> tale eccellenza ſpecialmente quelle della Porta <lb></lb> maggiore, che reſta l'occhio attonito per lo <lb></lb> ſtupore.</s><s id="id1570073"> Sopra la Porta principale vi ſono tre <lb></lb> Statue di marmo, che rappreſentano il Batte-<lb></lb> ſimo di Criſto, incominciate dal Sanſovino, e <lb></lb> perfezionate da Vincenzio Danti, di cui ſono <lb></lb> l'altre ſtatue di bronzo, rappreſentanti la De-<lb></lb> collazione di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, ſopra la Porta, <lb></lb> che è dirimpetto al Bigallo.</s><s id="id1570114"> Sopra quella verſo <lb></lb> la Colonna ſono maraviglioſe le tre figure di <lb></lb> bronzo, che rappreſentano <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, che <lb></lb> diſputa con un Fariſeo, e con un Dottore <lb></lb> della Legge antica, e ſono di mano di Giovan-<lb></lb> Franceſco Ruſtici.</s><s id="id1570150"> Poſſono ancora notarſi le <lb></lb> due Colonne di porfido, poſte avanti la porta <lb></lb> <arrow.to.target n="a23"></arrow.to.target> <pb pagenum="(32)"></pb> principale, donate già da' Piſani alla Città di <lb></lb> Firenze fino del 1117. tornati che furono dall'<lb></lb> acquiſto dell'Iſole di Majorica, e Minorica <lb></lb> per eſſere ſtati i Fiorentini alla guardia della <lb></lb> loro Città e le catene che pendono, con altre <lb></lb> che ſi veggono alle Porte della Città, di <expan abbr="San">S.</expan> Fre-<lb></lb> diano, di <expan abbr="San">S.</expan> Pietro in Gattolino, e al Palazzo <lb></lb> di Giuſtizia, ſono un trofeo del valor Fio-<lb></lb> rentino quando conquiſtarono nel 1362. il Porto <lb></lb> Piſano, che con queſte chiudevaſi.</s><s id="id1570221"> Entrando <lb></lb> in Chieſa ſi vedono ſedici groſſe Colonne di <lb></lb> belliſſimo granito, con Capitelli, e Pilaſtri, <lb></lb> ſopra de' quali ricorre un terrazzino, che cir-<lb></lb> conda quaſi tutta la Chieſa, tramezzo alle quali <lb></lb> vedonſi i 12. Apoſtoli, e allato alla Porta di <lb></lb> mezzo la Legge di Natura, e la Legge Scritta, <lb></lb> lavoro di Bartolommeo Ammannati, a riſerva <lb></lb> del <expan abbr="San">S.</expan> Simone che eſſendo poch'anni ſono a <lb></lb> caſo caduto, fu rifatto dal vivente <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Inno-<lb></lb> cenzio Spinazzi.</s><s id="id1570277"> Sotto l'Arco della Tribuna, <lb></lb> ove è ſituato l'Altar Maggiore fu nel 1732. <lb></lb> alzata la Statua di marmo del <expan abbr="Santo">S.</expan> Precurſore, <lb></lb> in atto d'eſſer portato alla celeſte Gloria, con <lb></lb> più Angioli pur di marmo, opera tutta di Gi-<lb></lb> rolamo Ticciati celebre Scultore, e Architetto, <lb></lb> di cui pure e lo ſpazioſo Presbiterio eretto da-<lb></lb> vanti il predetto Altar Maggiore, lavorato di <lb></lb> finiſſimi marmi, ed arricchito di medaglioni, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a24"></arrow.to.target> <pb pagenum="(33)"></pb> di baſſirilievi di marmo.</s><s id="id1570332"> Nella Tribuna rimiraſi <lb></lb> la figura dell'Agnello ſimboleggiato per il Sal-<lb></lb> vatore, leggendoviſi in lettere d'oro.</s></p> <p id="id2755177" type="foot"><s id="id2755181"><foot.target id="a22"></foot.target>ſtato</s></p> <p id="id2755097" type="foot"><s id="id2764052"><foot.target id="a23"></foot.target>prin-</s></p> <p id="id2764059" type="foot"><s id="id2764063"><foot.target id="a24"></foot.target>di</s></p> <p id="id2764070" type="main"><s id="id2764073"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Hic Deus est Magnus mitis quem denot at Agnus</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2770402" type="main"><s id="id2770405">Attorno al quale nel cerchio ſuperiore vi è <lb></lb> Moisè con i quattro Proſeti Maggiori, e i tre <lb></lb> Patriarchi, Abramo, Isacco, e Giacobbe con <lb></lb> i nomi loro.</s><s id="id1570441"> Nella lunetta dalla parte dell'Epi-<lb></lb> ſtola vedeſi Maria Vergine ſedente col Figlio <lb></lb> in braccio, e dall'altra parte <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta. </s><lb></lb> <s id="id1570467">In mezzo all'Arco ſuperiore vi è un piccol <lb></lb> buſto di Maria, come pure nella parte infe-<lb></lb> riore altro buſto ſimile in mezzo a dodici Pro-<lb></lb> feti; nel ſecondo arco inferiore vi è il <expan abbr="San">S.</expan> Pre-<lb></lb> curſore in mezzo a <expan abbr="San">S.</expan> Pietro, e <expan abbr="San">S.</expan> Paolo ſotto <lb></lb> ai quali i quattro Evangeliſti, e molti Angioli. </s><lb></lb> <s id="id1570513">Nei quattro peducci ſonovi quattro figure in atto <lb></lb> di ſoſtenere il cerchio ſuperiore eſſendovi ſotto <lb></lb> una cartella con i ſeguenti otto verſi.</s></p> <p id="id2754144" type="main"><s id="id2754146"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Anno Papa tibi nonus currebat Honori<lb></lb> Ac Federice tuo quintus Monarca decori<lb></lb> Viginti quinque Chriſti cum mille ducentis<lb></lb> Tempora currebant per ſecula cuncta manentis<lb></lb> Hoc opus incepit Lux Mai tunc duodena<lb></lb> Quod Domini noſtri conſervet gratia plena<lb></lb> Sancti Franciſci Frater fuit hoc operatus<lb></lb> Iacobus in tali pre cunctis arte probatus</emph></emph></foreign></s></p> <arrow.to.target n="a25"></arrow.to.target> <pb pagenum="(34)"></pb> <p id="id1570588" type="main"><s id="id1570589">Dai quali verſi ſi viene a ſapere che fu prin-<lb></lb> cipiato queſto lavoro a 12. Maggio 1225. da <lb></lb> <expan abbr="Fra">F.</expan> Iacopo da Torrita.</s></p> <p id="id2818362" type="foot"><s id="id2818366"><foot.target id="a25"></foot.target>C Dai</s></p> <p id="id2818373" type="main"><s id="id2818376">Nell'arco ſuperiore vedeſi una figura di un <lb></lb> altezza ſmoderata rappreſentante il Salvatore a <lb></lb> braccia aperte aſſiſo in atto di giudicare l'Uni-<lb></lb> verſo.</s><s id="id1570648"> La detta Immagine è alta braccia 14. <lb></lb> con molte figure attorno, e Angioli, circon-<lb></lb> data da un gran cerchio, e i Cieli di colore <lb></lb> azzurro; ſotto i piedi vi ſono diverſi Sepolcri <lb></lb> con Cadaveri avente a deſtra i preſcelti per il <lb></lb> Paradiſo, ed a ſiniſtra i condannati all'Inferno. </s><lb></lb> <s id="id1570675">Nei 5. ordini di quadri della cupola vi ſono <lb></lb> eſpreſſi a Moſaico, nel primo i fatti principali <lb></lb> delia vita di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta; nel ſecondo i <lb></lb> principali miſteri della vita del Redentore: nel <lb></lb> terzo la Storia di Giuſeppe dell'antico Teſta-<lb></lb> mento, nel quarto ſi mirano le opere ſtupende <lb></lb> del Creatore dalla creazione del Mondo fino <lb></lb> al Diluvio Univerſale. </s><s id="id1570720">Nel quinto ſon rappre-<lb></lb> ſentati gli Angioli, gli Arcangioli, i Troni, le <lb></lb> Dominazioni, le Poteſtà, i Cherubini, i Serafi-<lb></lb> ni <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s><s id="id1570741"> Nei fregi che circondano la Chieſa, ve-<lb></lb> donſi molte teſte di Serafini alate.</s><s id="id1570749"> Nei para-<lb></lb> petti del Loggiato ſul primo cornicione vi ſono <lb></lb> diverſi Patriarchi, e Profeti con il loro nome, <lb></lb> e motto.</s><s id="id1570763"> Setto ai Coretti <expan abbr="eccetera">ec.</expan> rimiranſi diverſi <lb></lb> Santi, e Sante, i 4. Evangeliſti, come <lb></lb> <arrow.to.target n="a26"></arrow.to.target> <pb pagenum="(35)"></pb> pure nell'altro ordine ſi vedono molti <expan abbr="Santi">SS.</expan> Pa-<lb></lb> dri, Veſcovi, e Diaconi della Chieſa Greca e <lb></lb> Latina, con i loro nomi.</s><s id="id1570806"> Oltre i varj orna-<lb></lb> menti vi è il Battiſtero molto vago, e di bel-<lb></lb> liſſimi marmi adorno, nella nicchia del quale <lb></lb> vi è un <expan abbr="San">S</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta di marmo fatto da <lb></lb> Giuſeppe Piamontini valente Scultore.</s><s id="id1570838"> Ed è <lb></lb> da notarli, che un magnifico antico Battiſtero <lb></lb> era nel mezzo del Tempio, di forma otta-<lb></lb> gona, del quale n'è rimaſto il ſegno nel pavi-<lb></lb> mento.</s><s id="id1570856"> Dirimpetto al detto Battiſtero vi è il <lb></lb> ſepolcro, ornato di varie Statue, di Baldaſſar <lb></lb> Coſcia, già Papa ſotto nome di Giovanni Vi-<lb></lb> geſimoſecondo, o come altri vogliono Vigeſi-<lb></lb> moterzo, morto in Firenze l'anno 1419. dopo <lb></lb> aver rinunziato il Pontificato avanti al Concilio <lb></lb> di Coſtanza.</s><s id="id1570883"> L'intaglio di queſto Sepolcro è <lb></lb> opera di Donatello, a riſerva della Statua della <lb></lb> Fede, che è di Michelozzo ſuo Scolare, ſotto <lb></lb> al qual Depoſito leggeſi l'appreſſo Inſcrizione.</s></p> <p id="id2756144" type="foot"><s id="id2756147"><foot.target id="a26"></foot.target>pure</s></p> <p id="id2771220" type="main"><s id="id2771224"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Ioañes quōdam Papa <lb></lb> XXIII. obiit Florentie <lb></lb> Año Dñi MCCCCXVIIII. XI. <lb></lb> Kalendas Ianuarii</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2771240" type="main"><s id="id2771243">Parimente di Donatello è la Statua in legno di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena Penitente, in un bell'Al-<lb></lb> <arrow.to.target n="a27"></arrow.to.target> <pb pagenum="(36)"></pb> tare fatto modernamente.</s><s id="id2782059"> Due altri antichi <lb></lb> Depoſiti di due Vescovi di Firenze ſono in <lb></lb> queſto Battiſtero, cioè di Rinieri XVII. Ve-<lb></lb> ſcovo, che è ſotto la ſtatua di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea, e <lb></lb> dall'altra parte tra l'Altar Maggiore e il Fonte, <lb></lb> vi è l'altro di Giovanni da Velletri XXXVI. </s><lb></lb> <s id="id1571022">Veſcovo avente ſotto di eſſi la reſpettiva inſcri-<lb></lb> zione.</s><s id="id2806052"> Finalmente in queſto Tempio ſono <lb></lb> molte Reliquie e ſpecialmente il Dito indice <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, e un braccio di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo <lb></lb> Apoſtolo, che ſi tengono in ſomma venerazio-<lb></lb> ne, come altresì molte ſuppellettili ſacre, e <lb></lb> argenti d'ineſtimabil valore, tra i quali vi è <lb></lb> un'Altare di argento ſodo che per le principali <lb></lb> ſolennità ſi pone nel mezzo di Chieſa, quale è <lb></lb> alto braccia 2., e un ſoldo, e largo nella fac-<lb></lb> ciata braccia 4. due terzi, e braccia 1. circa <lb></lb> nelle pareti laterali, peſa l'argento libbre 325. </s><lb></lb> <s id="id1571099">Vedonſi in queſto rappreſentati i fatti principali <lb></lb> della Vita di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, lavorati con <lb></lb> ſomma diligenza, come in tanti quadretti, nel <lb></lb> mezzo dei quali in una piccola tribuna vi è <lb></lb> una ſtatuetta intiera di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta in piedi <lb></lb> in atto di benedire, la quale è alta circa un <lb></lb> braccio di peſo libbre 14., ed è fattura di Mi-<lb></lb> chelozzo di Bartolommeo, eſſendovi ancora <lb></lb> in diverſe nicchie molte ſtatuette piccole tutte <lb></lb> di argento maſſiccio.</s><s id="id2767308"> Fu principiaco queſto <lb></lb> <arrow.to.target n="a28"></arrow.to.target> <pb pagenum="(37)"></pb> Altare come in eſſo ſtà ſcritto nel 1366. e fu <lb></lb> terminato nel 1477., onde vi impiegarono varj <lb></lb> Manifattori (credo interrottamente) lo ſpazio <lb></lb> di anni centundici, avendovi lavorato oltre il <lb></lb> ſopraddetto Michelozzo, ancora Bernardo di <lb></lb> Bartolommeo, Andrea del Verrocchio, e An-<lb></lb> tonio del Pollajolo.</s><s id="id2747328"> Sopra di eſſo vi ſi pone <lb></lb> una gran Croce parimente di argento, che peſa <lb></lb> libbre 141. alta braccia 3. e due terzi, ornata di <lb></lb> ſtatuette lavorate la metà da Betto di Franceſco, <lb></lb> e l'altra metà da Milano di Domenico Del, e <lb></lb> da Antonio del Pollajuolo.</s></p> <p id="id2747351" type="foot"><s id="id2781153"><foot.target id="a27"></foot.target>C 2 tare</s></p> <p id="id2781160" type="foot"><s id="id2781164"><foot.target id="a28"></foot.target>Al-</s></p> <p id="id2781171" type="main"><s id="id2781175">Uſcendo di Chieſa per la Porta di Tramonta-<lb></lb> na, ſi trova una Colonna poco diſtante, eretta in <lb></lb> quel luogo per ricordanza del miracolo, che ſe-<lb></lb> guì, allora quando trasferendoſi alla Chieſa <lb></lb> Cattedrale il Corpo di <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi Veſcovo <lb></lb> Fiorentino dall'inſigne Collegiata di <expan abbr="San">S.</expan> Loren-<lb></lb> zo, nel toccar quivi la Bara un Olmo ſecco <lb></lb> incontanente divenne freſco e verdeggiante. </s><lb></lb> <s id="id1571324">Dall'altra parte addirimpetto la Porta del fianco <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni a Mezzogiorno vi è l'Ufizio del <lb></lb> BIGALLO che ha cura de' Fanciulli orſani ſmar-<lb></lb> riti, ove era l'Oratorio ſtato chiuſo nel <lb></lb> luogo ove era la Loggia dell'antica famiglia <lb></lb> degli Adimari.</s><s id="id2777621"> Vedeſi nella facciata due anti-<lb></lb> che pitture, che una rappreſentante quando <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Pier Martire diede a i 2. Nobili il Gonfa-<lb></lb> <arrow.to.target n="a29"></arrow.to.target> <pb pagenum="(38)"></pb> lone per difendere la <expan abbr="Santa">S.</expan> Fede, e l'altra il detto <lb></lb> Santo in atto di predicare.</s><s id="id2764134"> Altre antichiſſime <lb></lb> pitture ſono alle pareti delle ſtanze interne, <lb></lb> come pure una vetuſta Immagine in marmo di <lb></lb> Maria Santiſſima col Bambino in collo di un <lb></lb> lavoro particolare di mano di Alberto Arnoldi <lb></lb> fatta nel 1359. con ſpeſa di Fiorini 150. d'oro, <lb></lb> e di Fiorini 130. per i due angioli laterali, che <lb></lb> eſiſte ove era l'Altare dentro l'Oratorio, ri-<lb></lb> dotto adeſſo per uſo de l'Archivio di detto Uffi-<lb></lb> zio.</s><s id="id2751373"> Dietro a <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni vi è il</s></p> <p id="id2751378" type="foot"><s id="id2768041"><foot.target id="a29"></foot.target>lone</s></p> <p id="id2768048" type="main"><s id="id2768052">PALAZZO DELL'ARCIVESCOVO, fatto col di-<lb></lb> ſegno di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio Doſi al tempo del <lb></lb> Cardinale e Arciveſcovo Aleſſandro de' Medi-<lb></lb> ci, dipoi per ſoli 27. giorni Papa Leone XI. <lb></lb> vedendoſi ſul canto di queſto Palazzo la di lui <lb></lb> Arme Pontificia con queſte brevi parole.</s></p> <p id="id2764639" type="main"><s id="id2764642"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Leoni XI. P. M. ob merita in-Eccl. <lb></lb> Flor. quam XXXIII. annos rexit <lb></lb> & has aedes reſtitutas.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2764657" type="main"><s id="id2789786">Ha la ſua entratura nell'altra ſtrada, ed è oſ-<lb></lb> ſervabile la magnifica Scala, e l'Atrio, che <lb></lb> mette nella gran Sala, dipinto eccellentemente <lb></lb> da Pietro Anderlini. con lo sfondo di Vin-<lb></lb> cenzio Meucci, a ſpeſe di <expan abbr="Monſignor">Monſig.</expan> Giuſeppe <lb></lb> Maria Martelli, a cui dobbiamo ancora il re-<lb></lb> ſtauramento della qui anneſſa Chieſa di </s></p> <arrow.to.target n="a30"></arrow.to.target> <pb pagenum="(39)"></pb> <p id="id1571594" type="main"><s id="id1571595">SAN SALVADORE, tenuta da una devota <lb></lb> Congregazione di Sacerdoti utili molto alla <lb></lb> diſciplina Eccleſiaſtica, ed è tutta dipinta a <lb></lb> freſco da diverſi celebri Profeſſori moderni, <lb></lb> avendovi colorita la Cupola, e la Natività, che <lb></lb> ſerve di Tavola all'Altar Maggiore Giovanni <lb></lb> Ferretti con i due Apoſtoli di chiaro ſcuro.</s><s id="id2766083"> La <lb></lb> depoſizione della Croce è di Mauro Soderini, e <lb></lb> la Reſurrezione oppoſta con lo sfondo della vol-<lb></lb> ta è di Vincenzio Meucci.</s><s id="id2766098"> Di quì paſſeremo alla</s></p> <p id="id2766103" type="foot"><s id="id2766106"><foot.target id="a30"></foot.target>SAN</s></p> <p id="id2760576" type="main"><s id="id2760579">CHIESA Collegiata, e Real Baſilica di SAN <lb></lb> LORENZO, dove giunti alla Piazza oſſerveremo <lb></lb> in faccia al Palazzo del Marcheſe della Stufa <lb></lb> una baſe di marmo, nel cui baſſorilievo ſi rap-<lb></lb> preſenta, quando al valoroſo Giovanni de' Me-<lb></lb> dici, Padre del Granduca Coſimo I., ſono con-<lb></lb> dotti molti prigioni con varie ſpoglie.</s><s id="id2742646"> E' opera <lb></lb> del Cavalier Bandinelli, di cui pure è la Statua, <lb></lb> che ſulla Baſe dovevaſi collocare, la quale non <lb></lb> ancora finita, nel Salone del Palazzo Vecchio <lb></lb> conſervaſi.</s><s id="id2742664"> Ma venendo alla Chieſa giudico a <lb></lb> propoſito il dar breve notizia di ciò che avvenne <lb></lb> nella ſua fondazione, eſſendo degno di ricor-<lb></lb> danza quanto di eſſa laſciarono ſcritto <expan abbr="San">S.</expan> Pao-<lb></lb> lino, il Baronio, ed altri Scrittori.</s><s id="id2798893"> A tempo <lb></lb> dell'Imperator Teodoſio, Giuliana Vedova <lb></lb> Fiorentina, non meno illuſtre per lo ſplendore <lb></lb> del ſangue, che per la pietà, acceſa di devo-<lb></lb> <arrow.to.target n="a31"></arrow.to.target> <pb pagenum="(40)"></pb> zione verſo il Martire San Lorenzo, volle colle <lb></lb> proprie ſoſtanze fabbricar queſto Tempio, e <lb></lb> dedicarlo al medeſimo.</s><s id="id2755244"> Terminata appena la <lb></lb> fabbrica, giunſe in Firenze Sant'Ambrogio Ar-<lb></lb> civeſcovo di Milano, perlochè venne in pen-<lb></lb> ſiero a Giuliana di ricorrere al detto Prelato, <lb></lb> e inſtantemente pregarlo, acciò voleſſe conſa-<lb></lb> crare la nuova Chieſa, al che di buona voglia <lb></lb> condeſceſe Celebroſſi pertanto la funzione <lb></lb> della Sacra l'anno del Signore 392. o come <lb></lb> altri vogliono 393. e fu con tal ſodisfazione del <lb></lb> popolo ſolennizzata, che da quel giorno in poi, <lb></lb> per memoria di tal fatto chiamoſſi queſta Chieſa <lb></lb> e tuttavìa chiamaſi Baſilica Ambroſiana.</s><s id="id2783748"> Quin-<lb></lb> di ebbe origine la ſingolare venerazione, che <lb></lb> a queſto Tempio portarono gli antichi Veſcovi <lb></lb> di Firenze, ed in ſpecie San Zanobi, il quale <lb></lb> eleſſe quivi la ſua ſepoltura, ove ſtette lungo <lb></lb> tempo ripoſto, prima che alla Cattedrale foſſe <lb></lb> trasferito il di lui Corpo.</s><s id="id2783775"> A sì felici principj <lb></lb> corriſpoſero con maggiori avanzamenti i ſuc-<lb></lb> ceſſi di queſta Chieſa, perciocchè eſſendo eretta <lb></lb> in Collegiata e di ampliſſimi privilegj arricchita, <lb></lb> ha in ogni tempo tenuto ſopra dell'altre, dopo <lb></lb> la Metropolitana, il primato.</s><s id="id2756402"> Sono in eſſa di-<lb></lb> ciaſſette Canonici, quaranta Cappellani, e gran <lb></lb> numero di Cherici, che vi celebrano gior-<lb></lb> nalmente i Divini Uffizj con non minor decoro <lb></lb> <arrow.to.target n="a32"></arrow.to.target> <pb pagenum="(41)"></pb> di quello facciaſi nella Metropolitana; ed a <lb></lb> queſti preſiede un Priore, che in varie Feſte <lb></lb> dell'anno gode l'uſo della Mitra, e Pontificali. </s><lb></lb> <s id="id1571942">Paſſando poi ad oſſervare la bellezza di queſto <lb></lb> Tempio, per la mirabile Architettura di Fi-<lb></lb> lippo Brunelleſchi, colla quale fu rinnovato; <lb></lb> avendovi gettata la prima pietra li 16.</s><s id="id2770577"> Agoſto <lb></lb> 1425. l'Arciveſcovo Amerigo Corſini a ſpeſe <lb></lb> di Giovanni de' Medici, e proſeguito da Coſimo <lb></lb> <foreign lang="la"><emph type="italics">Pater Patrie</emph></foreign> ſuo figlio (giacchè l'antico Tem-<lb></lb> pio, nel 1423. rimaſe quaſi affatto deſolato <lb></lb> dal fuoco) vedendoſi queſto Edifizio diviſo in tre <lb></lb> Navate, ſoſtenuto da groſſe colonne di maci-<lb></lb> gno, ſopra le quali poſano gli archi vagamente <lb></lb> intagliati, come altresì il cornicione, ed il fre-<lb></lb> gio che per tutta la Chieſa ricorrendo, vaga, <lb></lb> e maeſtoſa la rendono.</s><s id="id2756701"> Ella è lunga braccia 144. <lb></lb> larga 36. oltre lo sfondo delle Cappelle, e la <lb></lb> crociata braccia 60.</s><s id="id2786580"> Sopra la Porta del mezzo <lb></lb> ſi vede l'Arme de' Medici, ſcolpita in pietra <lb></lb> col diſegno del Buonarroti, di cui parimente è <lb></lb> il diſegno del Terrazzino e Sacrario, dove ſi <lb></lb> conſervavano moltiſſime Reliquie le quali ſono <lb></lb> ſtate recentemente traſportate in una Cappella <lb></lb> della crociata accanto alla Sagreſtia come ſotto <lb></lb> ſi dirà.</s><s id="id2747357"> Nelle Cappelle ſono di pregio alcune <lb></lb> Tavole, tra le quali a man deſtra la prima rappre-<lb></lb> ſentante la Viſitazione di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Eliſabetta, è di A-<lb></lb> <arrow.to.target n="a33"></arrow.to.target> <pb pagenum="(42)"></pb> goſtino Veracini.</s><s id="id2747381"> La ſeconda lodatiſſima opera <lb></lb> del Roſſo, nella quale ha eſpreſſo lo Spoſalizio <lb></lb> di Maria Vergine.</s><s id="id411411"> La terza che rappreſenta <expan abbr="San">S.</expan> Lo-<lb></lb> renzo, è opera di Niccolò Lapi.</s><s id="id411417"> Nella quarta vi <lb></lb> è l'Aſſunzione di Maria di antico, ed incognito <lb></lb> autore.</s><s id="id411427"> Nella quinta ſi vede dipinto da Ottaviano <lb></lb> Dandini un Crocifiſſo con San Franceſco, San <lb></lb> Girolamo, e la Maddalena a piè della Croce. </s><lb></lb> <s id="id1572159">Nella feſta San Girolamo nel Deſerto, opera <lb></lb> del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Giuſeppe Naſini.</s><s id="id2752426"> Terminata la navata, <lb></lb> vi è nella prima Cappella della crociata una <lb></lb> Tavola rappreſentante un Preſepio, creduto di <lb></lb> Coſimo Roſſelli.</s><s id="id2752440"> La Cappella che rimane nella <lb></lb> teſtata della Croce ha il Tabernacolo di marmo, <lb></lb> ove conſervaſi il <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Sacramento, diſegno, e <lb></lb> Scultura diligentiſſima di Deſiderio da Setti-<lb></lb> gnano, con figure di baſſo e alto rilievo, ſopra <lb></lb> cui ſi vede un Gesù Bambino di marmo bianco <lb></lb> opera del medeſimo.</s><s id="id2756599"> Queſto Tabernacolo è <lb></lb> meſſo in mezzo da bell'adornamento di co-<lb></lb> lonne d'ordine corintio con ſuo architrave, <lb></lb> fregio, e fronteſpizio di marmi miſti.</s><s id="id2756616"> Più d'ogni <lb></lb> altra coſa degna di ammirazione è la Sagreſtia <lb></lb> nuova detta comunemente la Cappella de' Prin-<lb></lb> cipi, fatta col diſegno, e architettura di Michela-<lb></lb> gnolo Buonarroti.</s><s id="id2764097"> Sia contento il Foreſtiere <lb></lb> di oſſervare il primo Sepolcro all'entrare, che <lb></lb> è di Giuliano de' Mediei Duca di Nemurs, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a34"></arrow.to.target> <pb pagenum="(43)"></pb> fratello di Leone X., ſopra di cui vi è il Si-<lb></lb> mulacro di mano del Buonarroti, e le due Sta-<lb></lb> tue appreſſo, che una il giorno, l'altra la notte <lb></lb> figurano, e nel dicontro Sepolcro fatto per <lb></lb> Lorenzo de' Medici Duca d'Urbino, ſopra cui <lb></lb> pure è il Simulacro della medeſima famoſa <lb></lb> mano, con altre due Statue rappreſentanti il <lb></lb> Crepuſcolo, e l'Aurora.</s><s id="id2753063"> Si vede ancora di <lb></lb> mano di Michelagnolo una Madonna col Bam-<lb></lb> bino in braccio poſta in mezzo a due Figure <lb></lb> dei Santi Coſimo, e Damiano, che la prima <lb></lb> è del Montorſoli, e la ſeconda di Raffaello <lb></lb> da Montelupo, ambedue Scultori eccellenti. </s><lb></lb> <s id="id1572353">Di quì uſcendo, paſſata la prima Cappella, <lb></lb> è ammirabile nella ſeconda la Tavola dell'ado-<lb></lb> razione de' Magi opera di Girolamo Macchietti; <lb></lb> Oſſerveremo dipoi il ricchiſſimo Maggiore Al-<lb></lb> tare ordinato quivi collocarſi nell'antepaſſato <lb></lb> anno 787. da <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> che eſiſteva in queſta <lb></lb> Real Galleria, fatto già coſtruire dai Sovrani <lb></lb> Medicei con lavori finiſſimi, e ſorprendenti di <lb></lb> tutte pietre prezioſe, per porſi nella gran Cap-<lb></lb> pella di queſto Tempio non terminato; aven-<lb></lb> dovi anco fatto erigere avanti il Presbiterio <lb></lb> un ricco balauſtro di finiſſimi marmi.</s><s id="id2800678"> Sopra il <lb></lb> medeſimo Altare vi è ſtato poſto un Crocifiſſo <lb></lb> di mano di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, in mezzo a una <lb></lb> Vergine di Michel Angiolo Buonarroti, ed <lb></lb> <arrow.to.target n="a35"></arrow.to.target> <pb pagenum="(44)"></pb> un <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni di un ſuo Scolare, che erano <lb></lb> nel ſotterraneo di queſta Chieſa.</s><s id="id2781118"> Oſſerveremo <lb></lb> ancora d'avanti al Maggiore Altare i tre tondi <lb></lb> con grata di bronzo i quali uniti a lapida di por-<lb></lb> fido di ſerpentino, e di altri marmi con l'arme <lb></lb> de' Medici ne' quattro lati, formano il no-<lb></lb> bile Sepolcro a Coſimo <foreign lang="la"><emph type="italics">Pater Patriae</emph></foreign> morto il <lb></lb> primo Agoſto 1464.</s><s id="id2781149"> Paſſate le due ſeguenti <lb></lb> Cappelle della Crociata s'entra nella vecchia <lb></lb> Sagreſtia, fabbricata col diſegno di Filippo di <lb></lb> Ser Brunelleſco; ſi oſſervino i quattro tondi <lb></lb> ne' peducci della volta di mano di Donatello, <lb></lb> le due piccole porte, e in alcune nicchie San <lb></lb> Lorenzo, Santo Stefano, San Coſimo, e <lb></lb> San Damiano del medeſimo, e nel doſſale dell'<lb></lb> Altare un baſſorilievo in bronzo del Brunel-<lb></lb> leſco.</s><s id="id2754381"> Quindi ſi vede un belliſſimo Sepolcro di <lb></lb> porfido iſolato retto ſulle cantonate da quattro <lb></lb> branche di Leone, adornato ne lati di fruttami, <lb></lb> e fogliami di bronzo, fatti col diſegno di An-<lb></lb> drea Verrocchio, ove ſono i Corpi di Pietro, <lb></lb> e Giovanni figli di Coſimo Padre della Patria. </s><lb></lb> <s id="id1572565">Corriſponde queſto nella Cappella dedicata alle <lb></lb> glorie di Maria Vergine Santiſſima, chiamata <lb></lb> la Madonna di <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi, la di cui Immagine <lb></lb> antica è circondata da una Tavola dipinta da <lb></lb> Franceſco Conti con i Santi Lorenzo, Za-<lb></lb> nobi, ed Ambrogio.</s><s id="id2790761"> Nello sfondo laterale di <lb></lb> <arrow.to.target n="a36"></arrow.to.target> <pb pagenum="(45)"></pb> queſta Cappella fatto riccamente coſtruire, <lb></lb> e abbellire dal noſtro benefico e pio Real <lb></lb> Sovrano, in vari belliſſimi armadj furono <lb></lb> quivi traſportate dal luogo antico ove eſiſte-<lb></lb> vano nel Terrazzino ſopra la Porta tutte le <lb></lb> Reliquie e ſuoi prezioſi Reliquiarj d'oro, <lb></lb> d'argento, e di altre ricche materie, ed unite <lb></lb> con altro numero grande di ſimili Reliquie, e <lb></lb> Reliquiarj ſtate donate da <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> quivi ora <lb></lb> con ſommo decoro unitamente ſi conſervano. </s><lb></lb> <s id="id1572660">Contigua a queſta vi è una Cappella con la <lb></lb> Tavola rappreſentante la Nunziata di Fra Fi-<lb></lb> lippo Lippi. e di quì tornando verſo la Porta <lb></lb> ammiraſi nella parete dipinto a freſco il mar-<lb></lb> tirio di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo con ſommo ſtudio eſeguito <lb></lb> da Agnolo Bronzino.</s><s id="id2755132"> Paſſata la Porta laterale <lb></lb> trovaſi di mano dell'Empoli il martirio di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Baſtiano; appreſſo a queſta ſi vede effigiato <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio Abate.</s><s id="id2755147"> Ne ſegue altra Cappella <lb></lb> con un Immagine di Criſto Crocifiſſo, dopo <lb></lb> la quale vi è una antichiſſima pittura rap-<lb></lb> preſentante Maria, con <expan abbr="San">S.</expan> Leonardo ed altri <lb></lb> Santi, dipoi ritrovaſi effigiato il martirio di <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Arcadio e Compagni, opera degna di ſom-<lb></lb> ma ſtima di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio Sogliani; ammirabile è <lb></lb> il gradino di queſt'Altare lavorato con indicibil <lb></lb> diligenza di Franceſco Bachiacca.</s><s id="id2772876"> E finalmente <lb></lb> trovaſi la converſione di <expan abbr="San">S.</expan> Matteo dipinta da <lb></lb> <arrow.to.target n="a37"></arrow.to.target> <pb pagenum="(46)"></pb> Pietro Marcheſini.</s><s id="id2772896"> Belliſſimi ancora ſono i due <lb></lb> Pergami nella Nave di mezzo, retti ciaſcuno <lb></lb> da quattro colonnette di diverſi marmi, nelle <lb></lb> facce de' quali ſi vedono alcuni baſſirilievi di <lb></lb> bronzo, fatti da Donatello, rappreſentanti i <lb></lb> più la Paſſione del noſtro Redentore, con ſin-<lb></lb> golare artifizio, e ſommamente lodati dagl'<lb></lb> intendenti.</s><s id="id2757238"> Ne laſceremo di dire, che la vaga <lb></lb> ſoffitta, a ricca e nobil Cupola dipinta da Vin-<lb></lb> cenzio Meucci il Campanile edificato da <lb></lb> fondamenti, ed il riſtoramento della Chieſa <lb></lb> ſotterranea, ſono opere fatte dalla pietà della <lb></lb> Principeſſa Anna Maria Luiſa de' Medici Elet-<lb></lb> trice Vedova Palatina del Reno.</s><s id="id2767230"> Nell'uſcir <lb></lb> della Porta, onde ſi và nella Canonica, ſi trova <lb></lb> la Statua di Paolo Giovio Veſcovo di Nocera, <lb></lb> e famoſo Scrittore d'Iſtorie, Scultura di Fran-<lb></lb> ceſco da San Gallo, indi ſalendo per una Scala, <lb></lb> che guida al Chioſtro di ſopra, troveremo la <lb></lb> celebre, e per tutto il Mondo tanto rinomata</s></p> <p id="id2759004" type="foot"><s id="id2759007"><foot.target id="a31"></foot.target>zio-</s></p> <p id="id2759014" type="foot"><s id="id2759018"><foot.target id="a32"></foot.target>di</s></p> <p id="id2759024" type="foot"><s id="id2759028"><foot.target id="a33"></foot.target>go-</s></p> <p id="id2759035" type="foot"><s id="id2756298"><foot.target id="a34"></foot.target>fra-</s></p> <p id="id2756305" type="foot"><s id="id2756309"><foot.target id="a35"></foot.target>un</s></p> <p id="id2756316" type="foot"><s id="id2756320"><foot.target id="a36"></foot.target>que-</s></p> <p id="id2756327" type="foot"><s id="id2756331"><foot.target id="a37"></foot.target>Pie-</s></p> <p id="id2787468" type="main"><s id="id2787472">LIBRERIA MEDICEO-LAURENZIANA, il cui vaſo <lb></lb> lungo braccia ottanta, largo diciotto e due terzi, <lb></lb> alto quattordici e mezzo, è cosi nobile e mae-<lb></lb> ſtoſo. e di sì rara e perſetta architettura, che <lb></lb> molti valent' uomini, come il Brezelio, il Se-<lb></lb> nator Nelli, Ferdinando Ruggieri, e Giuſeppe <lb></lb> Ignazio Roſſi l'hanno diſegnato, e pubblicato <lb></lb> colle ſtampe.</s><s id="id2758452"> Fu alzato col diſegno di Miche-<lb></lb> <arrow.to.target n="a38"></arrow.to.target> <pb pagenum="(47)"></pb> lagnolo, ſervendo ciò per un degniſſimo en-<lb></lb> comio.</s><s id="id2758472"> Prima dunque di penetrare là dentro, <lb></lb> trovaſi un bel ricetto in forma quadra, nel <lb></lb> quale è ſituata la Scala poſta sù da Giorgio <lb></lb> Vaſari e dal Tribolo, per ben diciotto volte, <lb></lb> e non mai per un miſterioſo ſilenzio di Miche-<lb></lb> lagnolo potuta collocarſi nella ſua proporzio-<lb></lb> nata ſituazione.</s><s id="id2753249"> Bella oltre modo è la Porta, <lb></lb> e belli ancora ſono gli ornamenti delle fineſtre, <lb></lb> vaghiſſimo il cornicione, l'architrave, ed il <lb></lb> fregio, e tutto inſieme è con sì nobil ſimetrìa <lb></lb> diviſato, che reſta l'occhio di chi lo mira dallo <lb></lb> ſtupore, e dal diletto ſorpreſo.</s><s id="id2753272"> Alla bellezza <lb></lb> del materiale corriſponde il pregio, ed il va-<lb></lb> lore de' Manoſcritti, che ſopra certi banchi di <lb></lb> noce, quarantaquattro per parte in gran nu-<lb></lb> mero vi ſi conſervano, oltre altri quattro nuovi <lb></lb> ſcaffali poſti in una ſtanza in ſondo alla Libreria <lb></lb> fattivi collocare da <expan abbr="Sua Maestà Cesarea">S. M. C.</expan> Franceſco l. ri-<lb></lb> pieni pure di Manoſcritti.</s><s id="id2796637"> Sono queſti di lin-<lb></lb> gue diverſe, e ſpecialmente Ebrea, Greca, <lb></lb> Latina, Cineſe, Arabica, Caldea, Siriaca, <lb></lb> Toſcana, Schiavona, Provenzale, e Franceſe <lb></lb> antica, nè ſolo per la rarità, ma eziandio per <lb></lb> l'ornamento di pitture, e miniature ſingola-<lb></lb> riſſimi.</s><s id="id2806085"> Da queſti come da rari eſemplari, ſo-<lb></lb> gliono i Letterati, e in ſpecie gli Oltramon-<lb></lb> tani diligentiſſimi oſſervatori, ſar riſcontrare, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a39"></arrow.to.target> <pb pagenum="(48)"></pb> emendar quei difetti, che ſpeſſe volte ſcor-<lb></lb> rono nelle ſtampe, o che furono da altri oſ-<lb></lb> ſervati, con pubblicarne intereſſanti aneddoti.</s><s id="id2766573"> Or <lb></lb> queſti Libri, parte da Coſimo Padre deila Pa-<lb></lb> tria, Lorenzo ſuo fratello, Piero ſuo Figliuolo, <lb></lb> e dal Cardinal <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> de Medici, poi Leon X. <lb></lb> da varie parti, e con grandiſſime ſpeſe procu-<lb></lb> rati ſpecialmente dalla Grecia, e dall'Aſia, <lb></lb> furono poſcia ripoſti in queſto luogo da Cle-<lb></lb> mente VII., che fondò la Librerìa, nella quale, <lb></lb> l'anno 1571. fu dal Granduca Coſimo I. or-<lb></lb> dinato che ſi daſſe pubblico ingreſſo a comune <lb></lb> benefizio de Cittadini.</s><s id="id2754652"> In queſti ultimi tempi <lb></lb> è ſtata accreſciuta di molti ottimi, e rariſſimi <lb></lb> Manoſcritti, cioè dall'Imperator Franceſco I. <lb></lb> nell'anno 1755. de' più rari della celebre Li-<lb></lb> breria Gaddiana.</s><s id="id2767393"> Indi per ordine del noſtro <lb></lb> Reale Sovrano vi furono traſportati nel 1766. <lb></lb> tutti i Codici manoſcritti che eſiſtevano nel <lb></lb> Convento de' Padri di <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce; nel 1771 ci <lb></lb> fece pure unire tutti i Codici Orientali, che <lb></lb> eſiſtevano nel ſuo Real Palazzo, nel 1783. <lb></lb> quelli della ſoppreſſa Badia di Fieſole, altri <lb></lb> della Magliabechiana, e nel 1785. un numero <lb></lb> dei più antichi, e rari della celebre Libreria <lb></lb> Strozziana.</s><s id="id2770903"> Chi poi bramaſſe ſapere il numero, <lb></lb> e la qualità de' Libri, potrà comodamente ap-<lb></lb> pagare il ſuo deſiderio, mediante gl'Indici che <lb></lb> <arrow.to.target n="a40"></arrow.to.target> <pb pagenum="(49)"></pb> ſono ſtati ſino ad ora pubblicati.</s><s id="id2770927"> Quello de' <lb></lb> Codici Orientali e Palatini, fu compilato da <lb></lb> Monſignor Evodio Aſſemanni, e ſtampato in <lb></lb> Firenze nel 1742.</s><s id="id2767450"> Il Canonico Antonio Ma-<lb></lb> ria Biſcioni rifece il Catalogo de' ſoli Codici <lb></lb> Orientali della Laurenziana, che fu pubblicato <lb></lb> dopo la ſua morte in Firenze ne'l'anno 1752. </s><lb></lb> <s id="id1573436">Eſſendo ſucceduto nell'impiego di Biblio-<lb></lb> tecario il vivente <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Canonico Angiolo Maria <lb></lb> Bandini, nel 1759. diede principio al Catalogo <lb></lb> ragionato de' Codici Greci, che ſu da eſſo felice-<lb></lb> mente condotto al ſuo termine nell'anno 1770. <lb></lb> in tre Tomi in <expan abbr="folio">fol.</expan> pubblicati colle ſtampe di Fi-<lb></lb> renze, ed ornati di tavole in rame eſprimenti <lb></lb> i ſaggi de' caratteri de' Codici più inſigni.</s><s id="id2811849"> Con <lb></lb> altri cinque volumi parimente in <expan abbr="folio">fol.</expan> ne' quali <lb></lb> ſi racchiudono i Codici Latini, Provenzali, e <lb></lb> Italiani in ogni genere, ha ſeguitata queſta beli' <lb></lb> Opera.</s><s id="id2811867"> L'erudito viaggiatore informandoſi <lb></lb> dalla perizia del Bibliotecario troverà ad ogni <lb></lb> banco qualche raro Manoſcritto.</s><s id="id2755603"> I più ſingo-<lb></lb> lari per l'antichità ſono il Codice Siriaco al <lb></lb> <expan abbr="Pluteo">Plut.</expan> I.</s><s id="id1573541"> Quello del Vergilio al <expan abbr="Pluteo">Plut.</expan> XXXIX. </s><lb></lb> <s id="id1573554">Al XLII. il Decamerone del Boccaccio.</s><s id="id2755617"> Quello <lb></lb> dell'Oroſio al LXV.</s><s id="id2755623"> Quello del Tacito al <lb></lb> LXVIII.</s><s id="id2755628"> Per la vaghezza dell'ornato il <expan abbr="Sant'">S.</expan> Am-<lb></lb> brogio, il Lirano, il Tolomeo, il Giulio Ce-<lb></lb> ſare, la Vita di Lorenzo de Medici, Domizio <lb></lb> <arrow.to.target n="a41"></arrow.to.target> <pb pagenum="(50)"></pb> Calderino, l'Argiropilo, e molti altri, trai <lb></lb> quali le famoſe, e celebri Pandette di Giuſti-<lb></lb> niano, chiamate le Pandette Piſane, poi Fio-<lb></lb> rentine, ſtimate più di ogni altro teſoro da <lb></lb> chi riguarda la rarità ed eccellenza di un Ma-<lb></lb> noſcritto sì prezioſo.</s><s id="id2776509"> Queſte per qualche ſecolo <lb></lb> furono con ſomma gelosìa cuſtodite nella Real <lb></lb> Guardaroba, ed ora da qualche anno d'ordine <lb></lb> Sovrano traſmeſſe e unite in queſta Libreria <lb></lb> tra gli altri molti rariſſimi manoſcritti;</s><s id="id1573651"> Da <lb></lb> queſto luogo ritornando in Chieſa ci porteremo <lb></lb> a viſitare la</s></p> <p id="id2754872" type="foot"><s id="id2754876"><foot.target id="a38"></foot.target>la-</s></p> <p id="id2754883" type="foot"><s id="id2754886"><foot.target id="a39"></foot.target>emen-</s></p> <p id="id2777436" type="foot"><s id="id2777440"><foot.target id="a40"></foot.target>ſono</s></p> <p id="id2777447" type="foot"><s id="id2777451"><foot.target id="a41"></foot.target>D Cal-</s></p> <p id="id2777458" type="main"><s id="id2777462">CAPPELLA REALE a cui l'anno ſcorſo è ſtato <lb></lb> fatto nel Coro l'ingreſſo, ma per comodo, ſi <lb></lb> entra per altra piccola porta nella contigua mi-<lb></lb> nor Cappella.</s><s id="id2795800"> Queſta è la gran Cappella co-<lb></lb> tanto celebre, che ſenza ingrandimento iper-<lb></lb> bolico vien reputata nel Mondo unica e ſin-<lb></lb> golare.</s><s id="id2795815"> E in vero, ſe in altri Edifizj s'ammira <lb></lb> la ſquiſitezza dell'arte, in altri la ricchezza dei <lb></lb> materiali, in alcuni qualche coſa di ſingolare, <lb></lb> in queſta ſola Cappella tutte unite concorrono <lb></lb> le prerogative più nobili; magnificenza d'ar-<lb></lb> chitettura, pregio infinito de' materiali, bel-<lb></lb> lezza incomparabile, e perfezione dell'arte in <lb></lb> ſommo grado.</s><s id="id2753406"> Per darne qualche breve noti-<lb></lb> zia, diremo, che la circoferenza di tutta queſta <lb></lb> Cappella è braccia centoquarantaquattro, l'al-<lb></lb> <arrow.to.target n="a42"></arrow.to.target> <pb pagenum="(51)"></pb> tezza della Cupola braccia centoquattro, e il <lb></lb> diametro quarantotto.</s><s id="id2761281"> L'incroſtatura è di dia-<lb></lb> ſpri, agate, calcedonj, lapislazzuli, ed oltre <lb></lb> pietre prezioſe.</s><s id="id2761292"> Belliſſimi ſono i pilaſtri co' ca-<lb></lb> pitelli di bronzo dorati, maeſtoſi ſono i Sepol-<lb></lb> cri di granito orientale, ſopra ciaſcun de' quali <lb></lb> poſa un guanciale di diaſpro tempeſtato di gioje, <lb></lb> e ſopra quello una corona reale, ancor eſſa ric-<lb></lb> ca di gemme.</s><s id="id2761316"> In alcune nicchie di paragone <lb></lb> ſono collocate altrettante Statue di bronzo do-<lb></lb> rate, maggiori del naturale che rappreſentano <lb></lb> i Sovrani Deſunti.</s><s id="id2768968"> Di vaghiſſime commettiture <lb></lb> di lapislazzuli, madreperle, diaſpri, agate, <lb></lb> verde antico, graniti, e altre rariſſime pietre <lb></lb> vedonſi effigiate le Armi delle Città ſottopoſte <lb></lb> al Granducato.</s><s id="id2768988"> In ſomma tali, e tanti ſono <lb></lb> gli ornamenti di pregio, che vi ſi trovano, che <lb></lb> umano penſiero non è baſtevole a immaginarſi <lb></lb> una bellezza sì rara.</s><s id="id2805151"> Fu cominciata l'anno 1601. <lb></lb> al tempo di Ferdinando l., e per quanto da <lb></lb> molti Maeſtri giornalmente vi ſi lavoraſſe, <lb></lb> moltiſſimo vi reſta ancora per renderla in tutto <lb></lb> compita.</s><s id="id2805168"> Appreſſo la Cappella per di dietro <lb></lb> alla Chieſa è la</s></p> <p id="id2805175" type="foot"><s id="id2805178"><foot.target id="a42"></foot.target>tezza</s></p> <p id="id2778275" type="main"><s id="id2778279">CASA de' Nelli, nella quale eſiſteva una <lb></lb> prodigioſa quantità di diſegni d'architettura <lb></lb> di mano de' più eccellenti profeſſori d'Italia, <lb></lb> ſiccome una raccolta di Manoſcritti de' celebri <lb></lb> <arrow.to.target n="a43"></arrow.to.target> <pb pagenum="(52)"></pb> Mattematici Galileo Galilei, Evangeliſta Tor-<lb></lb> ricelli, e Vincenzio Viviani, trasferita in oggi <lb></lb> nell'altra ſua Caſa detta de' Cartelloni, in Via <lb></lb> dell'Amore, ove abitava il celebre Vincenzio <lb></lb> Viviani.</s><s id="id2796651"> Di quì paſſeremo nella Via della Stipa <lb></lb> dov'è il</s></p> <p id="id2796660" type="foot"><s id="id2796664"><foot.target id="a43"></foot.target>D 2 Mat-</s></p> <p id="id2796671" type="main"><s id="id2796675">PALAZZO, e Banca del Saſſi, e proſeguendo <lb></lb> da queſta parte trovaſi la Chieſa di</s></p> <p id="id2796684" type="main"><s id="id2782441"><expan abbr="SAN">S.</expan> IACOPO in Campo Corbolini Commenda <lb></lb> de` Cavalieri Geroſolimitani, in cui vi ſono <lb></lb> varie Inſcrizioni e Memorie antiche; una Ta-<lb></lb> vola di Ridolfo del Ghirlandajo rappreſentante <lb></lb> lo Spoſalizio di Gesù Bambino con <expan abbr="Santa">S.</expan> Cate-<lb></lb> rina; altra dedicata alla Decollazione di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Battiſta, dipinta da Filippo Palladini, e ſopra <lb></lb> alla Porta per di dentro è maraviglioſo un <lb></lb> Puttino che ſoſtiene l'Arme della Famiglia <lb></lb> dell'Antella dipinto ſopra un'embrice da Gio-<lb></lb> vanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni.</s><s id="id2758182"> Eſcendo di quì trovaſi <lb></lb> il Monaſtero, e la Chieſa di</s></p> <p id="id2758191" type="main"><s id="id2758194"><expan abbr="SANT'">S.</expan> ONOFRIO delle Religioſe Franceſcane <lb></lb> dette di Fuligno, dove oltre una bella Tavola <lb></lb> dell'Aſſunzione che ſi vede all'Altar maggio-<lb></lb> re, è a man dritta quella di lacopo Ligozzi <lb></lb> rappreſentante l'Adorazione de' Magi, vi è <lb></lb> dirimpetto da ammirare il belliſſimo <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco in atto di ricevere le Stimate dipinto <lb></lb> con la più viva eſpreſſione da Lodovico Ci-<lb></lb> <arrow.to.target n="a44"></arrow.to.target> <pb pagenum="(53)"></pb> goli, opera in vero ſtimatiſſima di sì eccellente <lb></lb> artefice.</s><s id="id2769218"> La volta è pittura del <expan abbr="Padre">P.</expan> Galletti <lb></lb> Teatino.</s><s id="id2769225"> Poco diſtante da queſta Chieſa an-<lb></lb> dando verſo la Fortezza ſi trova la Chieſa di</s></p> <p id="id2769235" type="foot"><s id="id2762712"><foot.target id="a44"></foot.target>goli,</s></p> <p id="id2762719" type="main"><s id="id2762723"><expan abbr="SAN">S.</expan> GIULIANO, fuori della quale vedeſi un Ta-<lb></lb> bernacolo di un Crocifiſſo con altre figure, opera <lb></lb> di Andrea del Caſtagno.</s><s id="id2762735"> In Chieſa entran-<lb></lb> do a man deſtra vi è l'Altare del Santiſſimo <lb></lb> Crocifiſſo opera aſſai ſtimabile di Mariotto Al-<lb></lb> bertinelli, di cui è ancora la Tavola all'Altar <lb></lb> maggiore, ove ha effigiata Maria col Bambino <lb></lb> Gesù con altri Santi.</s><s id="id2756348"> Il quadro poi dell'altro <lb></lb> Altare a ſiniſtra rappreſentante la naſcita del <lb></lb> Santo Bambino, è di Iacopo da Empoli; di <lb></lb> contro a queſta vi è</s></p> <p id="id2756363" type="main"><s id="id2756367"><expan abbr="SANT'">S.</expan> ANTONIO già Convento di Canonici Re-<lb></lb> golari Franceſi ora ſoppreſſi, nella qual Chieſa <lb></lb> al primo Altare a man dritta vi è la Tavola <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Luigi Re di Francia, opera di Livio <lb></lb> Mehus; e il <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio viene da Niccolò <lb></lb> Mignard.</s><s id="id2792182"> Poco diſtante da queſta Chieſa ſi <lb></lb> trova il</s></p> <p id="id2792188" type="main"><s id="id2792192">CASTEL <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio</expan> Battiſta, volgarmente detto <lb></lb> la Fortezza da Baſſo, fatto fabbricare dal Duca <lb></lb> Aleſſandro nel 1534. col diſegno di Aleſſandro <lb></lb> Vitelli, e Antonio da <expan abbr="San">S</expan> Gallo, il quale di <lb></lb> preſente oltre una Truppa di Soldati, ſerve <lb></lb> per Caſa di Correzione, facendoviſi lavorare <lb></lb> <arrow.to.target n="a45"></arrow.to.target> <pb pagenum="(54)"></pb> tanto gli Uomini che le Donne, che ſono in <lb></lb> gaſtigo in diverſi meſtieri ſotto gli ordini di un <lb></lb> Commiſſario, e altri Miniſtri.</s><s id="id2772700"> Eſciti da queſto <lb></lb> luogo, e prendendo per la Via dell'Acqua a <lb></lb> mano deſtra ove era la</s></p> <p id="id2772711" type="foot"><s id="id2772715"><foot.target id="a45"></foot.target>tanto</s></p> <p id="id2790790" type="main"><s id="id2790793">COMPAGNIA di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Evangeliſta, vi è <lb></lb> ſtato trasferito lo Spedale di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Onofrio, nel <lb></lb> quale ſi dà ricetto ogni ſera a molte povere <lb></lb> perſone di ambedue i ſeſſi, prive di caſa, e <lb></lb> parenti; e vi ſi aduna l'Univerſità dei Tintori, <lb></lb> la quale ſomminiſtra diverſe carità ai poveri di <lb></lb> tale Arte.</s><s id="id1574573"> Poco dopo ſi trova la Chieſa delle <lb></lb> Religioſe Carmelitane di</s></p> <p id="id2755263" type="main"><s id="id2755266"><expan abbr="SAN">S.</expan> BARNABA: ſopra la porta di detta Chieſa <lb></lb> evvi una Vergine col Santo Bambino di Luca <lb></lb> della Robbia, il quale abitava preſſo queſta <lb></lb> Chieſa.</s><s id="id2755281"> Entrando vedeſi all'Altar maggiore <lb></lb> ſotto vaga tribuna ornata di ſtucchi, una ta-<lb></lb> vola di Sandro Botticelli, ingrandita da Ago-<lb></lb> ſtino Veracini, che imitò a perfezione l'antico, <lb></lb> in cui vi è eſpreſſa Maria Santiſſima col Bam-<lb></lb> bino Gesù, <expan abbr="San">S.</expan> Barnaba, e quattro altri Santi. </s><lb></lb> <s id="id1574645">Vi ſono nel corpo della Chieſa due Altari per <lb></lb> parte uniformi, al primo de' quali ſi venera <lb></lb> una prodigioſa Immagine del Crocifiſſo dipinta <lb></lb> dal Beato Giovanni Angelico.</s><s id="id2773558"> Di quì poco <lb></lb> diſtante trovaſi la Chieſa delle Religioſe Fran-<lb></lb> ceſcane di </s></p> <arrow.to.target n="a46"></arrow.to.target> <pb pagenum="(55)"></pb> <p id="id1574685" type="main"><s id="id1574686"><expan abbr="SANT'">S.</expan> ORSOLA nella quale fu dipinta da Matteo <lb></lb> Roſſelli all'Altar Maggiore la Tavola della <lb></lb> Concezione, e al deſtro Altare da Filippo Tar-<lb></lb> chiani il Batteſimo di Gesù Criſto, e in faccia <lb></lb> ad eſſo il martirio di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Orſola da Bartolommeo <lb></lb> Silveſtrini.</s><s id="id2794926"> Lo sfondo della ſoffitta è di Seba-<lb></lb> ſtiano Galeotti, e la lunetta ſulla maggior <lb></lb> Cappella è del Caſcetti.</s><s id="id2794936"> Li quì paſſando in <lb></lb> Via de' Ginori ſi trova il</s></p> <p id="id2794944" type="foot"><s id="id2756237"><foot.target id="a46"></foot.target>S. OR-</s></p> <p id="id2756244" type="main"><s id="id2756248">PALAZZO dei Giraldi che ha una buona Li-<lb></lb> breria, e quello del Senatore Ginori ripieno <lb></lb> di pitture, e molte altre pregiabili rarità.</s><s id="id2756259"> Di <lb></lb> quì andando in Via <expan abbr="San">S.</expan> Gallo oſſerveremo il</s></p> <p id="id2756267" type="main"><s id="id2756271">PALAZZO de' Marucelli, ora de' Brunaccini, <lb></lb> di vaghiſſima architettura di Gherardo Silvani, <lb></lb> ove ſono ammirabili le due Arpie ſoſtenenti il <lb></lb> Terrazzino opera di Raffaello Curradi: Entro <lb></lb> vi ſon cinque gran Camere dipinte da Seba-<lb></lb> ſtiano Ricci Pittor Veneziano.</s><s id="id2767653"> Di faccia a <lb></lb> queſto Palazzo vedeſi il</s></p> <p id="id2767660" type="main"><s id="id2767664">MONASTERO di <expan abbr="Santa">S.</expan> Appollonia la qual Chieſa <lb></lb> e Porta, della medeſima fu fatta col diſegno <lb></lb> di Michelagnolo.</s><s id="id2767674"> Alle due Cappelle laterali la <lb></lb> Tavola della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Trinità fu colorita da Pier <lb></lb> Dandini, ed il Crocifiſſo di rilievo è di Raffaello <lb></lb> da Montelupo.</s><s id="id2787022"> Nella Tribuna oſſervaſi la volta <lb></lb> dipinta da Bernardino Poccetti ſotto della quale <lb></lb> la Tavola dell'Altare rappreſentante Maria <lb></lb> <arrow.to.target n="a47"></arrow.to.target> <pb pagenum="(56)"></pb> Santiſſima ed altri Santi, è di Agoſtino Vera-<lb></lb> cini.</s><s id="id2787050"> Non è da tralaſciarſi di oſſervare ſopra le <lb></lb> grate del Coro delle Monache la gran Tela <lb></lb> eſprimente Criſto m niſtrato dagli Angeli nel <lb></lb> deſerto, opera di Matteo Roſſelli.</s><s id="id2793167"> E proſe-<lb></lb> guendo verſo la Porta ſi trova a mano deſtra la</s></p> <p id="id2793176" type="foot"><s id="id2793180"><foot.target id="a47"></foot.target>San-</s></p> <p id="id2793187" type="main"><s id="id2793191">CHIESA di Gesù Pellegrino già Congrega <lb></lb> maggiore, nella quale ſonovi tre Tavole a olio <lb></lb> molto eccellenti di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Balducci, come pur <lb></lb> ſono del medeſimo tutte le Pareti dipinte a <lb></lb> freſco.</s><s id="id1575005"> E' oſſervabile l'Epitaffio alla Sepoltura <lb></lb> fattaſi fare in vita dal celebre facetiſſimo Pio-<lb></lb> vano Arlotto, che dice così</s></p> <p id="id2774449" type="main"><s id="id2774452"><emph type="italics"><emph type="quote">Queſta Sepoltura il Piovano Arlotto la <lb></lb> fece fare per ſe e per chi ci vuole entrare,,.</emph></emph></s></p> <p id="id1575044" type="main"><s id="id1575045">Proſeguendo il cammino dalla parte oppoſta <lb></lb> ſul Canto di Via delle Ruote può oſſervarſi la <lb></lb> piccola, ma vaga facciata della Caſa, che per <lb></lb> propria abitazione ſi fabbricò il celebre Pittore <lb></lb> Santi di Tito; e ſull'altro canto di Via <expan abbr="San">S.</expan> Za-<lb></lb> nobi un belliſſimo Tabernacolo di Domenico <lb></lb> Puligo diſcepolo di Andrea del Sarto.</s><s id="id409401"> In faccia <lb></lb> a detta Via vi è da vedere la Fabbrica dei Ta-<lb></lb> bacchi, e accanto la Chieſa di</s></p> <p id="id409412" type="main"><s id="id409416"><expan abbr="SANTA">S.</expan> CATERINA già degl'Abbandonati, dirimpetto <lb></lb> alla quale è la Stanza Mortuaria, ove ogni ſera <lb></lb> vi ſi depoſitano i cadaveri degli eſtinti di queſta <lb></lb> Città, che dipoi ſono traſportati nel Campo <lb></lb> <arrow.to.target n="a48"></arrow.to.target> <pb pagenum="(57)"></pb> Santo a Treſpiano; e ritornando in Via <expan abbr="San">S.</expan> Gallo <lb></lb> ſi preſenta il Monaſtero, ora Conſervatorio di</s></p> <p id="id2776125" type="foot"><s id="id2776128"><foot.target id="a48"></foot.target>Santo</s></p> <p id="id2759931" type="main"><s id="id2759935"><expan abbr="SAN">S.</expan> GIOVANNINO de' Cavalieri di Malta aſſai <lb></lb> vago, e ſpazioſo, diviſo in tre navate.</s><s id="id2759943"> La pri-<lb></lb> ma Cappella, che incontraſi a man dritta ha <lb></lb> una Immagine del Crocifiſſo traslatato dall'an-<lb></lb> tica loro Chieſa, e Convento che aveano dalla <lb></lb> Porta Romana.</s><s id="id2759962"> Nella ſeconda vi è eſpreſſa da <lb></lb> Santi di Tito la Natività di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, <lb></lb> la terza è dedicata alla Preſentazione di Maria. </s><lb></lb> <s id="id1575241">Nella teſtata della Navata vedeſi la ſua incoro-<lb></lb> nazione, che è antica pittura dell'Orgagni. </s><lb></lb> <s id="id1575252">All'Altar maggiore dipinſe Pietro Dandini la <lb></lb> Decollazione di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta con due ovati, <lb></lb> che in uno <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, e nell'altro <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria <lb></lb> Maddalena de Pazzi, di mano d'Aleſſandro <lb></lb> Gherardini, di cui ſono ancora le pitture a <lb></lb> freſco della tribuna, e della ſoffitta della Chieſa <lb></lb> ornata di architettura da Rinaldo Botti.</s><s id="id2796504"> Ne <lb></lb> ſeguita la Naſcira di Gesù Criſto del Ghirlan-<lb></lb> dajo.</s><s id="id2796514"> Dopo ne viene una Nunziata della Scuola <lb></lb> di Giotto.</s><s id="id2796520"> Vi è infine la Cappella della Beata <lb></lb> Ubaldeſca Religioſa di queſt'Ordine Geroſoli-<lb></lb> mitano.</s><s id="id2796531"> E' da ſaperſi che in queſto eſempla-<lb></lb> riſſimo Monaſtero vi fu educata per più di ſei <lb></lb> anni ſino dalla ſua puerizia <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Madda-<lb></lb> lena de' Pazzi noſtra Concittadina.</s><s id="id2796546"> Accanto a <lb></lb> queſto Conſervatorio vi è il </s></p> <arrow.to.target n="a49"></arrow.to.target> <pb pagenum="(58)"></pb> <p id="id1575386" type="main"><s id="id1575387">PALAZZO de' Pandolfini fatto fabbricare col di-<lb></lb> ſegno di Raffaello da Urbino, da <expan abbr="Monſignor">Monſig.</expan> Gian-<lb></lb> nozzo Pandolfini Veſcovo di Troia.</s><s id="id2766149"> Ne ſegue <lb></lb> la Chieſa e Convento delle Monache di <expan abbr="Santa">S.</expan> Lucia <lb></lb> dello ſtretto Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico.</s><s id="id2766160"> Quivi di-<lb></lb> rimpetto vi è il grande, e magnifico</s></p> <p id="id2791996" type="foot"><s id="id2792000"><foot.target id="a49"></foot.target>PA-</s></p> <p id="id2792007" type="main"><s id="id2792010">SPEDALE di Bonifazio, o Conſervatorio di <lb></lb> Poveri, dove ſi raccettano in gran parte per-<lb></lb> ſone dell'uno, e dell'altro ſeſſo, che per vivere <lb></lb> neceſſitano dell'altrui ſoccorſo; il qual luogo <lb></lb> è chiamato dal nome dal di lui Fondatore Bo-<lb></lb> nifazio Lupi nobiliſſimo Parmigiano, già Po-<lb></lb> teſtà di Firenze nel Secolo XIV.</s><s id="id2802554"> Queſio vaſte <lb></lb> luogo è ſtato moltiſsimo ampliato, e rifabbri-<lb></lb> cato di nuovo quaſi del tutto, eſſendo reſtata <lb></lb> terminata queſta gran Fabbrica nell'antepaſſato <lb></lb> anno 1787. con avervi incorporati, oltre al <lb></lb> detto Spedale altri quattro contigui Monaſte-<lb></lb> ri, cioè quello delle fanciulle di <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina <lb></lb> che era ſotto le Logge, quelli di <expan abbr="San">S.</expan> Luca, e <lb></lb> della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Trinità degl'Incurabili quivi conti-<lb></lb> gui, e quello di <expan abbr="San">S.</expan> Miniato dall'altra parte <lb></lb> verſo la Porta.</s><s id="id2767687"> Oltre al Conſervatorio dei Po-<lb></lb> veri vi furono l'anno ſcorſo tra feriti, e rin-<lb></lb> chiuſi in una porzione di queſto Spedale i Pazzi; <lb></lb> in altra i malati cronici, ed in altre parti di <lb></lb> eſſo vi ſi curano, e medicano tutti i mali cu-<lb></lb> tanei; il medeſimo è ſtato d'ordine Regio <lb></lb> <arrow.to.target n="a50"></arrow.to.target> <pb pagenum="(59)"></pb> riunito allo Spedale di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Nuova e go-<lb></lb> vernato dall'iſteſſo <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Commiſſario.</s><s id="id2777705"> Si vede <lb></lb> ſotto la Loggia ſopra una Porta il buſto di <lb></lb> <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan>, e nella teſtata un'Inſcrizione indi-<lb></lb> cante quanto ſopra.</s><s id="id2777720"> La reſtaurazione della <lb></lb> Chieſa antica fu fatta col diſegno di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bat-<lb></lb> tiſta Pieratti.</s><s id="id2777733"> In eſſa la Madonna del Roſario è <lb></lb> di Niccodemo Ferrucci, accanto vi è il Mar-<lb></lb> tirio di Santa Caterina di Fabbrizio Boſchi. </s><lb></lb> <s id="id1575686">L'Annunziazione è opera di Niccolò Soggi <lb></lb> Diſcepolo di Pietro Perugino.</s><s id="id2762025"> All'Altar mag-<lb></lb> giore ſi vede una Tavola di Matteo Roſſelli <lb></lb> nella quale ha effigiato Maria con <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria <lb></lb> Maddalena de' Pazzi e altri Santi; e alle pa-<lb></lb> reti vi ſono ſtate poſte altre Tavole di pregio. </s><lb></lb> <s id="id1575723">Proſeguendo verſo la Porta trovaſi la Chieſa di</s></p> <p id="id2762050" type="foot"><s id="id2762053"><foot.target id="a50"></foot.target>riu-</s></p> <p id="id2762061" type="main"><s id="id2759416"><expan abbr="SANT'">S.</expan> AGATA, oggi Conſervatorio, e Scuola <lb></lb> delle Signore delle Montalve, ove la Tribuna <lb></lb> dell'Altar maggiore è dipinta da Aleſſandro <lb></lb> Allori.</s><s id="id2759431"> La <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Nonziata che vi ſi vede è di <lb></lb> Alfonſo Boſchi, e i due quadri laterali di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Bizzeli.</s><s id="id2759443"> La Tavola dalla banda dell'Epiſtola <lb></lb> è di Girolamo Macchietti, e le lunette intorno <lb></lb> alla Chieſa eſprimenti il Martirio di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agata, <lb></lb> ſono di Suor Ortenzia Fedeli.</s><s id="id2759459"> In queſto Nobil <lb></lb> Conſervatorio ſono tenute in educazione molte <lb></lb> nobili Donzelle, le quali ſotto abiliſſime Mae-<lb></lb> ſtre apprendono varj lavori.</s><s id="id2811509"> Quivi accanto vi <lb></lb> <arrow.to.target n="a51"></arrow.to.target> <pb pagenum="(60)"></pb> è la Chieſa, e Monaſtero delle nobili Reli-<lb></lb> gioſe di</s></p> <p id="id2811530" type="foot"><s id="id2811533"><foot.target id="a51"></foot.target>è la</s></p> <p id="id2759843" type="main"><s id="id2759847"><expan abbr="SAN">S.</expan> CLEMENTE ove Santi di Tito dipinſe la <lb></lb> Tavola dell'Altar maggiore di <expan abbr="San">S.</expan> Clemente <lb></lb> con molte altre figure, e quella del <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino <lb></lb> a mano dritta è di Iacopo da Pontormo.</s><s id="id2759863"> Di-<lb></lb> rimpetto a queſto Monaſtero vi è la Chieſa, <lb></lb> e Convento di</s></p> <p id="id2759874" type="main"><s id="id2759878">CHIARITO, dal <expan abbr="Beato">B.</expan> Chiarito che ne fu il <lb></lb> Fondatore, ove vi ſon paſſate le Religioſe <lb></lb> Mantellate che erano in via della Crocetta. </s><lb></lb> <s id="id1575966">E di quì oſſervata l'antica pittura di Michele <lb></lb> di Ridolfo del Ghirlandajo ſopra la Porta San <lb></lb> Gallo, il quale dipinſe Maria Vergine col <lb></lb> bambino, e da una parte <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, e <lb></lb> dall'altra <expan abbr="San">S.</expan> Coſimo, ſi può paſſare a vedere <lb></lb> fuori di eſſa Porta l'Arco Trionfale, che fu <lb></lb> eretto in occaſione dell'ingreſſo che fece in <lb></lb> Firenze il di 20 Gennaio 1739. <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan>, dipoi <lb></lb> Auguſtiſſimo Imperatore Franceſco I., come <lb></lb> pure il vago <emph type="italics">Parter</emph> fattovi fare dal noſtro Real <lb></lb> Sovrano per paſſeggio delle civili perſone di <lb></lb> ogni ſeſso e rango, che giornalmente in gran <lb></lb> numero vi ſi portano a diporto; e tornando <lb></lb> in Città, ſeguitando la ſtrada a mano deſtra <lb></lb> per le mura ſi vede ſopra di effe in faccia al <lb></lb> Maglio alzata una ſpecie di Torretta, la quale <lb></lb> fu fatta per miſurare il livello dell'acqua del <lb></lb> <arrow.to.target n="a52"></arrow.to.target> <pb pagenum="(61)"></pb> condotto Reale, ſe poteva andare, oltre alle <lb></lb> varie Fontane della Città a quella del Palazzo <lb></lb> Reale, ſulla terrazza al pari del primo piano, <lb></lb> prima di fare il condotto in Città.</s><s id="id2754705"> Quivi vi-<lb></lb> cino ſi trova la</s></p> <p id="id2754712" type="foot"><s id="id2754716"><foot.target id="a52"></foot.target>con-</s></p> <p id="id2754723" type="main"><s id="id2754727">CHIESA delle Nobili Religioſe di <expan abbr="San">S.</expan> Dome-<lb></lb> nico, nella quale al primo Altare a man dritta <lb></lb> vi è un <expan abbr="San">S.</expan> Pio di mano del Puglieſchi reſtato <lb></lb> imperfetto alla morte del medeſimo.</s><s id="id2768656"> La Ta-<lb></lb> vola dell'Altar Maggiore è di Lazzero Baldi; <lb></lb> ne ſegue la miracoloſa Immagine di Gesù Cro-<lb></lb> cifiſſo, ſtatavi traſportata dalla Chieſa di Chia-<lb></lb> rito.</s><s id="id2768674"> In ultimo il <expan abbr="Sant'">S.</expan> Euſtachio è opera del <lb></lb> <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Curradi.</s><s id="id2768684"> Intorno alla Chieſa vi ſono tre-<lb></lb> dici lunette dipinte parte dal Soderini, alcune <lb></lb> dal Ferretti, e parte dal Meucci.</s><s id="id2790901"> In faccia a <lb></lb> queſta Chieſa trovaſi il</s></p> <p id="id2790908" type="main"><s id="id2790912">GIARDINO detto de' Semplici, che dal Gran-<lb></lb> Duca Coſimo I. nel 1543. con regia ſpeſa fu fab-<lb></lb> bricato, ove ſi conſervavano le più rare, e belle <lb></lb> piante, ed erbe medicinali che quel magnanimo <lb></lb> Principe da ogni parte più remota le fe venire; <lb></lb> di preſente queſto luogo è ſtato addetto alla <lb></lb> Reale Accademia de' Georgofili per Orto ſpe-<lb></lb> rimentale, ove ſi fanno diverſe eſperienze <lb></lb> Agrarie provando nuove, ed utili ſemente per <lb></lb> poi ſperimentarle in grande nelle varie Pro-<lb></lb> vincie.</s><s id="id1576277"> Preſiede al medeſimo un Direttore <lb></lb> <arrow.to.target n="a53"></arrow.to.target> <pb pagenum="(62)"></pb> eletto con <foreign lang="la">Motuproprio</foreign> di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> il quale nell'<lb></lb> Eſtate fa diverſe Lezioni d'Agricoltura.</s><s id="id2750221"> Le <lb></lb> numeroſe piante dei Semplici che vi erano fu-<lb></lb> rono traſportate parte nell'Orto Bottanico del <lb></lb> Real Gabinetto di Fiſica, e parte in quello di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Nuova.</s><s id="id2779144"> Appreſſo vi è la</s></p> <p id="id2779149" type="foot"><s id="id2779152"><foot.target id="a53"></foot.target>cletto</s></p> <p id="id2779160" type="main"><s id="id2779163">CAVALLERIZZA, ove ſono i Cavalli di ſervi-<lb></lb> zio, e di maneggio di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan>, che in gran <lb></lb> numero, ed in luogo aſſai comodo vi ſi man-<lb></lb> tengono.</s><s id="id2779178"> In queſto luogo ancora ſi apprende <lb></lb> dalla Nobiltà Fiorentina, e foreſtiera, ſotto la <lb></lb> direzione di un Cavallerizzo ſpeſato dal mede-<lb></lb> ſimo noſtro Sovrano, l'Arte di cavalcate, e <lb></lb> di correr la lancia.</s><s id="id2756631"> A queſto effetto fu dal <lb></lb> Gran Principe Ferdinando fatto reſtaurare, ed <lb></lb> accreſcere un bel loggiato, perchè nel tempo <lb></lb> del crudo Inverno, o di pioggia ſi poſſa tut-<lb></lb> tavia continovare un efercizio sì nobile.</s><s id="id2756652"> Con-<lb></lb> tigue ſono ſtate recentemente fabbricate le <lb></lb> Reali Scuderìe nel luogo ove era in avanti il <lb></lb> ferraglio dei Leoni, ed altre beſtie feroci, <lb></lb> avendovi fatti tutti i comodi neceſſarj per le <lb></lb> Carrozze, e varie abitazioni per le perſone <lb></lb> addette a tal ſervizio.</s><s id="id2755683"> Quivi è la Piazza, e <lb></lb> Chieſa di</s></p> <p id="id2755690" type="main"><s id="id2755694"><expan abbr="SAN">S.</expan> MARCO de' Padri Domenicani dell'Offer-<lb></lb> vanza.</s><s id="id2755701"> Tra gl'ornamenti più ſingolari, vi s'am-<lb></lb> mirano belle Tavole, tutte di mano d'ec-<lb></lb> <arrow.to.target n="a54"></arrow.to.target> <pb pagenum="(63)"></pb> cellenti Maeſtri.</s><s id="id2820850"> Nell'entrare a man deſtra vi <lb></lb> è una devota Immagine di Maria Annunziata <lb></lb> di Piero Cavallini Romano, con la Tavola <lb></lb> ornata di figure da Fabbrizio Boſchi, o come <lb></lb> altri da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Paggi.</s><s id="id2820872"> La ſeconda dov'è <lb></lb> dipinto un Crocifiſſo con <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo d'Aqui-<lb></lb> no, è di Santi di Tito.</s><s id="id2820883"> La terza ove è eſpreſſa <lb></lb> Maria coi Bambino Gesù, e di altri Santi è <lb></lb> del celebre <expan abbr="Fra">F.</expan> Bartolommeo di <expan abbr="San">S.</expan> Marco di <lb></lb> cui nel Convento nella ſola Cappella del No-<lb></lb> viziato, eſiſtono molti pezzi oltre la Tavola <lb></lb> dell'Altare.</s><s id="id2798604"> Nella quarta ſi vede un'antichiſſi-<lb></lb> ma Madonna lavorata a Moſaico.</s><s id="id2798612"> La Tavola <lb></lb> della quinta Cappella dove è l'Immagine di <lb></lb> Maria, e <expan abbr="San">S.</expan> Domenico è di mano di Matteo <lb></lb> Roſſelli.</s><s id="id2798626"> Volendo di quì entrare nella Sagre-<lb></lb> ſtia vedeſi nell'ingreſſo una belliſſima Statua <lb></lb> di marmo rappreſentante Criſto riſorto, col-<lb></lb> locata in una nicchia, opera di Antonio No-<lb></lb> velli, e del Conti ſono li due baſſirilievi che <lb></lb> ſono dai lati.</s><s id="id2799512"> Di quì paſſata la prima porta <lb></lb> vedraſſi ſopra di eſſa una delle più belle Ta-<lb></lb> vole del Beato <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Angelico che ſtava anti-<lb></lb> camente all'Altar maggiore.</s><s id="id2799528"> Il ritratto di que-<lb></lb> ſto Beato ſtà appeſo nella Cella che qui abi-<lb></lb> tava <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino con altri quattordici ritratti <lb></lb> di Beati Religioſi che oltre i venerabili ſenza <lb></lb> numero hanno ſantificato queſto Convento, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a55"></arrow.to.target> <pb pagenum="(64)"></pb> edificata la noſtra Città.</s><s id="id2791779"> Tornando in Chieſa <lb></lb> ſegue dipoi la Tribuna ove nelle pareti da Mon-<lb></lb> ſieur Parocel Franceſe vi fu dipinto l'adora-<lb></lb> zione de' Magi, e le Nozze di Cana, e la <lb></lb> Cupola è di Aleſſandro Gherardini con un <lb></lb> bello Altar maggiore corredato di ricchiſſimi <lb></lb> argenti particolarmente nelle feſte ſolenni. </s><lb></lb> <s id="id1576987">Quindi vi è interna la Cappella de' Serragli <lb></lb> principiata nel 1600, ancor eſſa ragguardevo-<lb></lb> le, non meno per la ſtruttura di finiſſimi mar-<lb></lb> mi, de' quali fino al pavimento è ricoperta, <lb></lb> quanto per varj ornamenti di ſtatue, e di pit-<lb></lb> ture, che nobilmente l'adornano.</s><s id="id2784684"> La Tavola <lb></lb> dell'Altare rappreſentante l'ultima Cena è <lb></lb> opera di Santi di Tito, la Storia della Manna <lb></lb> è del Paſſignano; di Iacopo da Empoli è il <lb></lb> Sagrifizio di Abramo.</s><s id="id2784701"> Il ſaziar delle Turbe nel <lb></lb> Deſerto, e la Cena d'Emaus ſono del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <lb></lb> Curradi; e <expan abbr="San">S.</expan> Paolo che riſuſcita un Fanciullo <lb></lb> è del Biliverti.</s><s id="id2759616"> La volta è di Bernardino Poc-<lb></lb> cetti, e ancora i Santi dipinti a freſco tra-<lb></lb> mezzo a detti quadri in otto nicchie: nell'altre <lb></lb> quattro vi ſono gli Evangeliſti di marmo, che <lb></lb> due ſono di Lodovico Salvetti, e i due dall'<lb></lb> Altare, del Pieratti.</s><s id="id2759638"> Dopo la quale ſegue la <lb></lb> belliſſima Cappella di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino Arciveſcovo <lb></lb> di Firenze fatta fabbricare con ſomma magni-<lb></lb> ficenza da Averardo, e da Antonio Salviati.</s> <arrow.to.target n="a56"></arrow.to.target> <pb pagenum="(65)"></pb> <s id="id1577122">Ella è tutta di marmi nobilmente lavorati col <lb></lb> diſegno di Giovanni Bologna.</s><s id="id2807000"> Tre belle Ta-<lb></lb> vole di Pittori eccellenti ne adornano vaga-<lb></lb> mente le tre facciate; quella di mezzo è opera <lb></lb> d'Aleſſandro Allori detto il Bronzino, che vi <lb></lb> effigiò il ritorno di Criſto dal Limbo, quella <lb></lb> che rappreſenta il Lebbroſo riſanato in cornu <lb></lb> Evangelii è di Franceſco Poppi, l'altra eſpri-<lb></lb> mente la converſione di <expan abbr="San">S.</expan> Matteo è di Batiſta <lb></lb> Naldini.</s><s id="id2757921"> In ciaſcuna di queſte facciate ſi am-<lb></lb> mirano due Statue di marmo, che in tutto <lb></lb> aſcendono al numero di ſei, rappreſentanti <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, <expan abbr="San">S.</expan> Filippo, <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio, <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Adovardo, <expan abbr="San">S.</expan> Domenico, e <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo <lb></lb> d'Aquino, fra le quali è oltremodo maravi-<lb></lb> glioſo il <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta; il tutto diſegno di <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, eſeguite, e terminate dal Fran-<lb></lb> cavilla ſuo diſcepolo; ed altrettanti baſſirilievi <lb></lb> di bronzo di mano di <expan abbr="Fra">Fr.</expan> Domenico Porti-<lb></lb> giani, fatti ſul diſegno del medeſimo <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bo-<lb></lb> logna ſuo Maeſtro, da cui fu fatta la figura di <lb></lb> bronzo, che è in Sagreſtia rappreſentante il <lb></lb> Santo giacente.</s><s id="id2751710"> Nell'urna ſotto l'Altare ftà <lb></lb> ripoſto il di lui <expan abbr="Santo">S.</expan> Corpo.</s><s id="id2751717"> Finalmente corona <lb></lb> queſta Cappella una Cupoletta tutta adorna <lb></lb> di ſtucchi, e di vaghe pitture, di mano del <lb></lb> Poccetti.</s><s id="id2751730"> Avanti a queſta Cappella ſon dipinte <lb></lb> due Storie dell'Eſpoſizione, e Traslazione di <lb></lb> <arrow.to.target n="a57"></arrow.to.target> <pb pagenum="(66)"></pb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino di mano del Paſſignano.</s><s id="id1577370"> Ella ha <lb></lb> meritato d'eſſer deſcritta e pubblicata colla <lb></lb> ſtampa del fu celebre Antiquario Dottore Gori. </s><lb></lb> <s id="id1577384">Di fuori ſopra l'Arco di queſta vaga Cappella <lb></lb> ſi vede un <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino di marmo alto braccia 4. <lb></lb> di mano di detto <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna.</s><s id="id2798750"> Ne ſegue poi <lb></lb> alla prima Cappella, tornando verſo la Porta, <lb></lb> una belliſſima Tavola di Lodovico Cigoli, <lb></lb> ove ha dipinto l'Imperatore Eraclio, che de-<lb></lb> poſto l'Imperiale ammanto, e coſtituito in abito <lb></lb> di penitenza, ſcalzo ne' piedi, porta ſopra le <lb></lb> ſue ſpalle quella ſteſſa Croce, ove il noſtro <lb></lb> Salvatore con la ſua morte compì la redenzio-<lb></lb> ne del genere umano.</s><s id="id2769553"> Nella ſeguente Cap-<lb></lb> pella, eravi una ſtupenda Tavola di Fra Bar-<lb></lb> tolommeo, con alcuni Angioli in aria con un <lb></lb> padiglione con Maria, e altre figure attorno, <lb></lb> e Criſto fanciullo che ſpoſa <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina; ma <lb></lb> il Principe Ferdinando, che la volle avere, <lb></lb> ne fece fare un'altrettanto belliſſima copia al <lb></lb> Gabbiani, che certamente ſi ſcambia dal me-<lb></lb> deſimo originale.</s><s id="id2790340"> Nella terza di mano del <lb></lb> Paſſignano vi è eſpreſſo <expan abbr="San">S.</expan> Vincenzio Ferreri <lb></lb> predicante al Popolo.</s><s id="id2790349"> Nella quarta vicino alla <lb></lb> porta vi è la Tavola dipinta dal Cavalier <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Batiſta Paggi Genoveſe, rappreſentante la <lb></lb> Trasfigurazione del Redentore ſul Tabor.</s><s id="id2790364"> La <lb></lb> ſoffitta è tutta intagliata, e riccamente dora-<lb></lb> <arrow.to.target n="a58"></arrow.to.target> <pb pagenum="(67)"></pb> ta, con lo sfondo aſſai ben condotto, uſcito <lb></lb> dal pennello di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio Pucci.</s><s id="id2760529"> E' degno <lb></lb> di memoria, che quì furono ſepolti il Conte <lb></lb> Giovanni Pico della Mirandola, che fu chia-<lb></lb> mato la Fenice degl'ingegni, ed Agnolo Po-<lb></lb> liziano uomo letteratiſſimo, e ſingolare, e al <lb></lb> noſtri tempi i celebri Giuſeppe Averani, e il <lb></lb> Propoſto Anton Franceſco Gori.</s><s id="id2760557"> Non meno <lb></lb> però della Chieſa è ragguardevole il Conven-<lb></lb> to, fatto fabbricare da Coſimo, e Lorenzo <lb></lb> de'Medici, al quale fu dato principio nel 1437-<lb></lb> col diſegno di Michelozzo.</s><s id="id2788038"> Nel primo Chio-<lb></lb> ſtro ſono 28. lunette eſprimenti diverſi fatti, e <lb></lb> miracoli più celebri di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino Arcive-<lb></lb> ſcovo, tutte dipinte da eccellenti Maeſtri, e <lb></lb> ſpecialmente da Bernardino Poccetti, dal Roſ-<lb></lb> ſelli, dal Tiarini, e dal Boſchi, e le altre più <lb></lb> antiche venerabiliſſime immagini che ſono <lb></lb> negl'angoli, e ſopra le Porte ſono del <expan abbr="Beato">B.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Angelico inſigne Pittore; che come ſi è detto <lb></lb> abitava in queſto Convento, dentro al quale <lb></lb> ſi vedono moltiſſime opere di ſua mano, oltre <lb></lb> la magnifica pianta dell'Ordine Domenicano <lb></lb> dipinta da Eſſo ſulla parete del Capitolo che <lb></lb> reſta tra li due Chioſtri, nel quale vi ha effi-<lb></lb> giato gran numero di Ritratti di Uomini Illu-<lb></lb> ſtri del detto Ordine, tanto in ſantità, che in <lb></lb> dottrina. Poi nel ſecondo non meno vaſto del <lb></lb> <arrow.to.target n="a59"></arrow.to.target> <pb pagenum="(68)"></pb> primo in 36. Lunette ſi vedono eſpreſſe le <lb></lb> geſta della Vita di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico.</s><s id="id2763953"> In queſto <lb></lb> vi ha dipinta una navata Aleſſandro Gherar-<lb></lb> dini, altre due Coſimo Ulivelli, e una dalla <lb></lb> parte dell'ingreſſo Aleſſandro Loni, e Seba-<lb></lb> ſtiano Galeotti.</s><s id="id2763971"> E' molto deſiderabile da ve-<lb></lb> derſi la Cappella del Noviziato la di cui Ta-<lb></lb> vola di ſtraordinaria bellezza è opera di <expan abbr="Fra">Fr.</expan> <lb></lb> Bartolommeo nella quale vi ha eſpreſſa la Pre-<lb></lb> ſentazione di Gesù Bambino, vi è inoltre tra <lb></lb> l'altre buone pitture, una celebre immagine <lb></lb> di Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> di mano di Carlo Dolci.</s><s id="id2763999"> In <lb></lb> queſto inſigne Convento bella e copioſa Li-<lb></lb> breria vi ſi conſerva, ove fra gli altri, ſono di <lb></lb> pregio moltiſſimi Manoſcritti fatti quivi collo-<lb></lb> care a pubblico benefizio da Coſimo de'Me-<lb></lb> dici Padre della Patria, ed alcuni de'quali è <lb></lb> fama, che foſſero già di Niccolò Niccoli, che <lb></lb> è da annoverarſi fra quelli, da'quali le Let-<lb></lb> tere Greche riconoſcono il loro riſorgimen-<lb></lb> to.</s><s id="id2777331"> Vicino all'Orto in fondo al quale è da <lb></lb> ammirarſi una Cappella tutta dipinta da Ber-<lb></lb> nardino Poccetti, è ſituata la Spezieria, ce-<lb></lb> lebre per la fabbricazione che vi ſi fa dell'<lb></lb> Eſſenze di ogni ſorte, acque, ed altri lavori <lb></lb> di Fonderìa, ove ſi potrà con piacere oſſer-<lb></lb> vare ancora de' belliſſimi quadri.</s><s id="id2754268"> Fu queſto <lb></lb> Convento ſempre tenuto in grande ſtima, non <lb></lb> <arrow.to.target n="a60"></arrow.to.target> <pb pagenum="(69)"></pb> ſolo per l'oſſervanza reſtauratavi da <expan abbr="Fra">Fr.</expan> Gi-<lb></lb> rolamo Savonarola, ma eziandio per avervi <lb></lb> dimorato moltiſſimi Religioſi di ſanta vita, in <lb></lb> converſazione de'quali ſoleva Coſimo Padre <lb></lb> della Patria ſpeſſe volte trattenerſi vedendoviſi <lb></lb> ancora le ſtanze, ove abitava.</s><s id="id2810500"> E` ſtata abbel-<lb></lb> lita queſta Chieſa con una vaga facciata col <lb></lb> diſegno di <expan abbr="Fra">Fr.</expan> Giovacchino Pronti da Rimini <lb></lb> Converſo Carmelitano.</s><s id="id2810515"> Dirimpetto a queſta <lb></lb> Chieſa per la Porta laterale è il Palazzo <lb></lb> detto il</s></p> <p id="id2810526" type="foot"><s id="id2810530"><foot.target id="a54"></foot.target>cel-</s></p> <p id="id2810537" type="foot"><s id="id2759366"><foot.target id="a55"></foot.target>edi-</s></p> <p id="id2759373" type="foot"><s id="id2759377"><foot.target id="a56"></foot.target>Ella</s></p> <p id="id2759384" type="foot"><s id="id2759388"><foot.target id="a57"></foot.target>E <expan abbr="San">S.</expan> An-</s></p> <p id="id2759395" type="foot"><s id="id2759399"><foot.target id="a58"></foot.target>ta,</s></p> <p id="id2759406" type="foot"><s id="id2759410"><foot.target id="a59"></foot.target>E 2 pri-</s></p> <p id="id2820459" type="foot"><s id="id2820463"><foot.target id="a60"></foot.target>ſolo</s></p> <p id="id2820470" type="main"><s id="id2820474">CASINO DA <expan abbr="SAN">S.</expan> MARCO, fatto fabbricare dal <lb></lb> Gran Duca Franceſco I. intorno al 1570. col <lb></lb> diſegno del Buontalenti.</s><s id="id2820485"> E' ſervito ne'tempi <lb></lb> andati per abitazione de'Principi del ſangue, <lb></lb> eſſendo provveduto di tutte le comodità, che <lb></lb> a talì Perſonaggi ſi convengono.</s><s id="id2820501"> Accanto a <lb></lb> queſto Caſino è degno d'eſſer veduto il Chio-<lb></lb> ſtro della già ſoppreſſa</s></p> <p id="id2754031" type="main"><s id="id2754034">COMPAGNIA di San Giovan Batiſta, detta <lb></lb> dello Scalzo, per le molte eccellenti Pitture <lb></lb> a freſco rappreſentanti la vita di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Ba-<lb></lb> tiſta di mano di Andrea del Sarto, tra le quali <lb></lb> due ſole ſono dipinte dal Francabigio.</s><s id="id2754055"> Nell'in-<lb></lb> greſſo adunque del Cortile di mano di An-<lb></lb> drea ſi vedono due figure rappreſentanti la <lb></lb> Fede, e la Speranza.</s><s id="id1578194"> L'altra Porta è meſſa <lb></lb> in mezzo da una Carità, e una Giuſtizia.</s><s id="id2789530"> La <lb></lb> <arrow.to.target n="a61"></arrow.to.target> <pb pagenum="(70)"></pb> Storia a man deſtra rappreſenta quando Zac-<lb></lb> caria incredulo per la viſta dell'Angelo di-<lb></lb> venta muto.</s><s id="id409647"> L'altra è la viſita di Maria a <expan abbr="Santa">S.</expan> <lb></lb> Eliſabetta.</s><s id="id409653"> La ſeguente rappreſenta il Parto <lb></lb> di <expan abbr="Santa">S.</expan> Eliſabetta; dipoi ne viene quando Zac-<lb></lb> caria dà la benedizione a <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, che <lb></lb> ancor fanciulletto vuole andare al deſerto di <lb></lb> mano del Francabigio.</s><s id="id2789545"> La Storia che ne ſe-<lb></lb> gue è pure del Francabigio, quando <expan abbr="San">S.</expan> Gio-<lb></lb> vanni s'incontra nel Salvatore nel ritorno di <lb></lb> Egitto.</s><s id="id2789558"> Ne ſegue altre di Andrea quando Criſto <lb></lb> è battezzato da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, dipoi quando <expan abbr="San">S.</expan> <lb></lb> Giovanni predica ai Giudei nel Deſerto, e <lb></lb> nella ſeguente quando la gente convertita da <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni viene a ricevere il <expan abbr="Santo">S.</expan> Batteſimo; <lb></lb> indi quando <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni è condotto dinanzi <lb></lb> ad Erode; e dipoi vedeſi la Cena di Erode, <lb></lb> e il balio della figlia d'Erodiade, ed in ul-<lb></lb> timo è dipinto Erode a menſa con Erodiade, <lb></lb> ove dalla figlia di eſſa è portata la teſta di <expan abbr="San">S.</expan> <lb></lb> Giovanni come ella al medeſimo richieſe. </s><lb></lb> <s id="id1578384">Certamente queſte Iſtorie fatte di mano di An-<lb></lb> drea, e le quattro Virtù ſopradette ſono di <lb></lb> tanta bellezza e perfezione, che nella ſtima <lb></lb> degl'intendenti vincono ogni giudizio, ben-<lb></lb> chè per l'ingiurie dei tempi in qualche parte <lb></lb> abbino ſofferto.</s><s id="id2785438"> Queſt'Opera ſi trova inta-<lb></lb> gliata da Teodoro Cruger con fronteſpizio, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a62"></arrow.to.target> <pb pagenum="(71)"></pb> ritratto dell'Autore.</s><s id="id2785458"> Tiene ora la cuftodia di <lb></lb> queſto ammirabile Chioſtro la Reale Accade-<lb></lb> mia delle Belle Arti quivi vicina.</s><s id="id2785469"> Ritornando <lb></lb> indietro vedeſi ſul Canto di Via degl'Arazzieri <lb></lb> un piccolo vago Caſino fatto fabbricare pochi <lb></lb> anni ſono dal regnante Real Sovrano, e dall'<lb></lb> altra parte vi è la Chieſa, e Monaſtero di</s></p> <p id="id2766921" type="foot"><s id="id2766925"><foot.target id="a61"></foot.target>Sto-</s></p> <p id="id2766932" type="foot"><s id="id2766935"><foot.target id="a62"></foot.target>ri-</s></p> <p id="id2766942" type="main"><s id="id2766945"><expan abbr="SANTA">S.</expan> CATERINA dell'Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico, <lb></lb> nella di cui Chieſa che ha l'ingreſſo ſulla <lb></lb> Piazza di <expan abbr="San">S.</expan> Marco, all'Altar Maggiore ve-<lb></lb> deſi lo Spoſalizio di detta Santa, e ai due la-<lb></lb> terali le Tavole ſon dipinte da Suor Plautilla <lb></lb> Nelli valente Pittrice, e religioſa di queſto Mo-<lb></lb> naſtero, nel quale Caterina de' Medici Regina <lb></lb> di Francia nella ſua fanciullezza vi ſu tenuta <lb></lb> in educazione.</s><s id="id2754754"> Dalla parte oppoſta di queſta <lb></lb> Piazza, ſi ritrova la</s></p> <p id="id2754761" type="main"><s id="id2754764">REALE ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI (una <lb></lb> voltu Spedale ſotto il titolo di <expan abbr="San">S.</expan> Matteo) <lb></lb> modernamente trasferitavi per ordine Sovrano <lb></lb> dalla ſua antica ſituazione di Via della Crocetta <lb></lb> dove eſiſteva ſino dal 1500., e dalla Sovrana <lb></lb> Munificenza ampliata, ed arricchita di tutto <lb></lb> ciò che è neceſſario per apprendervi compi-<lb></lb> tamente le tre Arti Sorelle, contandoſi in eſſa <lb></lb> nove Profeſſori cioè, per il Diſegno, per il <lb></lb> Colorito, per il Grotteſco, per l'Inciſione in <lb></lb> rame, per la Scultura, per l'Architettura, un <lb></lb> <arrow.to.target n="a63"></arrow.to.target> <pb pagenum="(72)"></pb> Direttore agli Studenti il Nudo, un Aſſiſtente <lb></lb> ai Giovani che ſtudiano nella Real Galleria, e <lb></lb> uno per la Meccanica Pratica.</s></p> <p id="id2786499" type="foot"><s id="id2786502"><foot.target id="a63"></foot.target>Di-</s></p> <p id="id2814567" type="main"><s id="id2814571">E principiando ad oſſervare alla Porta <lb></lb> d'ingreſſo eſeguita con ben inteſa, ed elegante <lb></lb> Architettura ſi vedono appoſte ſcolpite in pietra <lb></lb> tre corone, che una di quercia, l'altra di lauro, <lb></lb> la terza d'ulivo, le quali ſono l'emblema dell'<lb></lb> Accademia, e ſotto le medeſime in un fregio <lb></lb> leggeſi l'Epigrafe ſeguente</s></p> <p id="id2814599" type="main"><s id="id2814602"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Liberalium Artium incremento <lb></lb> Petrus Leopoldus <lb></lb> Anno MDCCLXXXIV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2814616" type="main"><s id="id2766971">che è l'epoca della ſua inſtituzione:</s></p> <p id="id2766976" type="main"><s id="id2766979">Da detta Porta ſi paſſa in un veſtibulo dove <lb></lb> da due porte laterali ſi dà ingreſſo a due delle <lb></lb> ſuddette Scuole, cioè Diſegno, e Colorito, <lb></lb> e principiando dalla prima a mano deſtra</s></p> <p id="id2766998" type="main"><s id="id2767001">In una Gallerìa ben adorna, e corredata di <lb></lb> diſegni e geſſi per uſo de' principianti, ſi dan-<lb></lb> no dal Maeſtro a bella poſta aſſegnato tutte <lb></lb> le regole neceſſarie al profitto de' medeſimi. </s><lb></lb> <s id="id1578808">Dalla detta ſcuola ſi ha ingreſſo ad una gran <lb></lb> ſala la quale ſerve alle pubbliche adunanze <lb></lb> tutta ripiena di quadri Originali de'migliori <lb></lb> Autori della Scuola Fiorentina, e da vari Car-<lb></lb> toni Originali de'medeſimi, e alcuni ancora <lb></lb> <arrow.to.target n="a64"></arrow.to.target> <pb pagenum="(73)"></pb> delle Scuole Lombarda, e Romana non man-<lb></lb> candovi tra i primi il Grillandaio, Andrea del <lb></lb> Sarto, gli Allori, Carlo Dolci, il Roſſelli <expan abbr="eccetera">ec.</expan> <lb></lb> ed altri che troppo ci vorrebbe a noverarli, e <lb></lb> fra i Cartoni Fra Bartolommeo, Pietro da <lb></lb> Cortona, Baroccio, Cignani, Franceſchini <expan abbr="eccetera">ec.</expan> <lb></lb> oltre a ciò ſono da oſſervarſi alcuni modelli <lb></lb> in legno mirabilmente eſeguiti, rappreſentanti <lb></lb> la Città, e fortificazioni di Porto Ferraio, il <lb></lb> nuovo Lazzeretto di <expan abbr="San">S.</expan> Leopoldo, la Città <lb></lb> di Livorno <expan abbr="eccetera">ec.</expan> e ſi ritrovano ancora vari mo-<lb></lb> delli in terra cotta, e in geſſo di Profeſſori che <lb></lb> in queſta guiſa hanno voluto perpetuare Acca-<lb></lb> demici la loro memoria col laſciarvi le loro <lb></lb> Opere.</s></p> <p id="id2817354" type="foot"><s id="id2817357"><foot.target id="a64"></foot.target>delle</s></p> <p id="id2817364" type="main"><s id="id2804004">Da queſta ſi paſſa alla Sala del Nudo dove <lb></lb> in tutti i giorni ſi da il comodo di poterlo ſtu-<lb></lb> diare per due ore: nell'Eſtate la mattina, e <lb></lb> nell'Inverno la ſera.</s></p> <p id="id2804021" type="main"><s id="id2804025">Dalla detta Sala del Nudo proſeguendo avan-<lb></lb> ti, ſi entra in una Spazioſa Galleria tutta adorna <lb></lb> de' getti in Geſſo delle Statue le più rinomate, <lb></lb> non ſolo della noſtra Città, quanto di quelle <lb></lb> eſiſtenti in Roma, quali poſte con ottima ſi-<lb></lb> metria ſopra bene adattate baſi formano un <lb></lb> colpo d'occhio mirabile; il farne un eſatto <lb></lb> ragguaglio ſarebbe un far torto alle medeſime, <lb></lb> eſſendo troppo cognite appreſſo degli intenden-<lb></lb> <arrow.to.target n="a65"></arrow.to.target> <pb pagenum="(74)"></pb> ti.</s><s id="id2753327"> Nella medeſima Sala, ſono da oſſervarſi un <lb></lb> ſuperbo Tabernacolo dipinto a freſco ſul muro <lb></lb> unitamente alla volta, e pareti da Giovanni <lb></lb> Mannozzi detto da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni eſprimente il <lb></lb> ripoſo d'Egitto, già eſiſtente in fondo del <lb></lb> Giardino del Real Caſino della Crocetta, e <lb></lb> ad eſſo quì intieramente traſportato; ed il getto <lb></lb> della famoſa porta del Tempio di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni <lb></lb> opera ſingolare dell'immortale Lorenzo Ghi-<lb></lb> berti adattata alla gran porta della preſente <lb></lb> Sala dalla quale ſi ha ingreſſo alla Scuola del <lb></lb> Colorito: Contigua alla detta Sala vi è la ſtanza <lb></lb> per le private Adunanze, e avanti la medeſima <lb></lb> vi è un ricetto, il quale introduce mediante <lb></lb> una piccola Scala alle due Scuole dell'Archi-<lb></lb> tettura, e della Meccanica Pratica, ambedue <lb></lb> corredate de'neceſſari, libri, diſegni, e mac-<lb></lb> chine <expan abbr="eccetera">ec.</expan></s></p> <p id="id2766545" type="foot"><s id="id2766549"><foot.target id="a65"></foot.target>ti.</s></p> <p id="id2759082" type="main"><s id="id2759085">Ritornando al primo veſtibulo per una co-<lb></lb> moda Scala ſi perviene alle altre due Scuole <lb></lb> di Grotteſco, e dell'Inciſione in Rame ancor <lb></lb> eſſe beniſſimo provvedute di eccellenti eſem-<lb></lb> plari <expan abbr="eccetera">ec.</expan></s></p> <p id="id2759106" type="main"><s id="id2759109">In ciaſchedun Anno ſi danno due volte dei <lb></lb> premi a quelli Scolari che più hanno appro-<lb></lb> fittato ne' loro reſpettivi ſtudi, e queſto ſerve <lb></lb> per una virtuoſa emulazione di ſempre più <lb></lb> avanzarſi ne'medeſimi, ed una volta l'anno ſi <lb></lb> <arrow.to.target n="a66"></arrow.to.target> <pb pagenum="(75)"></pb> fa un concorſo di prima, ſeconda, e terza <lb></lb> claſſe per la Pittura, Scultura, ed Architet-<lb></lb> tura, e tutte queſte gratificazioni, quanto le <lb></lb> menſuali preſtazioni ai Maeſtri, la Carta, ma-<lb></lb> tita, colori <expan abbr="eccetera">ec.</expan> che giornalmente e gratuita-<lb></lb> mente ſi diſpenſa ai poveri Scolari vien ſuppli-<lb></lb> to dal Real Teſoro:</s></p> <p id="id2772488" type="foot"><s id="id2772492"><foot.target id="a66"></foot.target>fa un</s></p> <p id="id2809858" type="main"><s id="id2809861">Al buon ordine, e ſoprintendenza dell'Ac-<lb></lb> cademia vi ſono nominati da <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> un Pre-<lb></lb> ſidente, un vice Preſidente, ed un Segretario, <lb></lb> il quale oltre al mantenere il carteggio colle <lb></lb> più rinomate Accademie dell'Europa accudiſce <lb></lb> che ſia provviſta la medeſima di ciò che con-<lb></lb> tinuamente le può abbiſognare <expan abbr="eccetera">ec.</expan></s><s id="id2809890"> Sortendo da <lb></lb> queſto luogo, e ritornando per via Larga ſi trova la</s></p> <p id="id2809899" type="main"><s id="id2809902">LIBRERÌA O BIBLIOTECA MARUCELLIANA fon-<lb></lb> data a pubblico vantaggio dal fu Abate Fran-<lb></lb> ceſco Marucelli, ed aumentata da Monſignor <lb></lb> Aleſſandro Marucelli, la quale ſta aperta la <lb></lb> mattina, ne' giorni di Lunedì, Mercoledì, e <lb></lb> Venerdì, nella quale oltre la copioſità dei Li-<lb></lb> bri impreſſi in ogni ſcienza, vi ſi conſervano <lb></lb> molti Manoſcritti del celebre Antonio Maria <lb></lb> Salvini, ed una ſcelta numeroſa Raccolta di <lb></lb> rare, e celebri ſtampe inciſe in rame laſciate <lb></lb> quivi dall'ultimo ſuperſtite di detta nobil Fa-<lb></lb> miglia Franceſco Marucelli, e ſeguitando il <lb></lb> cammino dalla parte oppoſta ſi trova il </s></p> <p id="id2756103" type="foot"><s id="id2756107">PA-</s></p> <pb pagenum="(76)"></pb> <p id="id1579401" type="main"><s id="id1579402">PALAZZO de'Marcheſi Coppoli ora del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> <lb></lb> Averardo de'Medici eretto con vago e bel <lb></lb> diſegno del Silvani Architetto Fiorentino, <lb></lb> ultimamente accreſciuto, e dentro e fuori <lb></lb> quaſi della metà, dal fu Senatore Cammillo <lb></lb> Coppoli.</s><s id="id2756099"> E dipoi s'incontra il</s></p> <p id="id2756114" type="main"><s id="id2756118">PALAZZO del Marcheſe Capponi, fatto col <lb></lb> diſegno di Ferdinando Ruggieri circa al 1740. <lb></lb> e poco più giù dall'iſteſſa parte altro</s></p> <p id="id2787901" type="main"><s id="id2787905">PALAZZO di altra Famiglia Capponi, con <lb></lb> bella facciata di Gherardo Silvani, che è ſtato <lb></lb> internamente accreſciuto, e rimodernato nel <lb></lb> Cortile col diſegno di Luigi Orlandi.</s><s id="id2787921"> Ed ap-<lb></lb> preſſo il</s></p> <p id="id2787928" type="main"><s id="id2787932">PALAZZO fatto fabbricare dal Cardinale Ban-<lb></lb> dino Panciatichi, col diſegno del Cavalier <lb></lb> Carlo Fontana.</s><s id="id2769961"> In faccia al primo vedeſi un <lb></lb> antico Palazzo dei Medici dipoi dell'antichiſ-<lb></lb> ſima Caſa</s></p> <p id="id2769973" type="main"><s id="id2769977">UGHI, o fieno AVVOCATI protettori dell'Ar-<lb></lb> civeſcovado Fiorentino, Famiglia di poco <lb></lb> tempo eſtinta.</s><s id="id2769988"> Accanto al quale ne ſegue il <lb></lb> grandioſo</s></p> <p id="id2769996" type="main"><s id="id2770000">PALAZZO già della Famiglia DE' MEDICI, <lb></lb> oggi del Marcheſe Riccardi per compra fatta-<lb></lb> ne l'anno 1659. per prezzo di ſcudi 41. mila <lb></lb> dal Granduca Ferdinando II. fatto già fabbri-<lb></lb> care da Coſimo Padre della Patria, col di-<lb></lb> <arrow.to.target n="a68"></arrow.to.target> <pb pagenum="(77)"></pb> ſegno di Michelozzo.</s><s id="id2753200"> Non può ſpiegarſi ab-<lb></lb> baſtanza quanto ſia bello, e magnifico, nè può <lb></lb> comprenderlo facilmente chi non lo mira. </s><lb></lb> <s id="id1579618">Vedonſi le due facciate tutte di pietre forti in <lb></lb> tre ordini diviſate.</s><s id="id2753218"> Dal piano della terra fino <lb></lb> alle prime fineſtre, l'ordine è Ruſtico, o To-<lb></lb> ſcano, con bozze aſſai rilevate.</s><s id="id2801952"> Sopra di <lb></lb> queſto ſegue il Dorico, a cui ſuccede il Co-<lb></lb> rintio, e in fronte di sì nobile edifizio, ve-<lb></lb> deſi un cornicione d'incredibil vaghezza, che <lb></lb> da per tutto lo circonda.</s><s id="id2801971"> Non meno vaghe <lb></lb> ſono le fineſtre da baſſo, gli ornamenti delle <lb></lb> quali, come altresì il cornicione, ſi credono <lb></lb> fatti col diſegno del Buonarroti.</s><s id="id2801987"> Entrando per <lb></lb> la porta principale trovaſi la prima Loggia, <lb></lb> nel fregio della quale ſono alcuni tondi en-<lb></lb> trovi figure di marmo di Donatello, e le pa-<lb></lb> reti tutte furono fatte adornare l'anno 1719. <lb></lb> dal Marcheſe Franceſco Riccardi di baſſiri-<lb></lb> lievi, di Statue, di Buſti, e d'Inſcrizioni an-<lb></lb> tiche Greche, e Latine, a foggia di Muſeo. </s><lb></lb> <s id="id1579715">A man deſtra vi è una ſcala molto comoda, <lb></lb> e nobile fatta col diſegno di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta Fog-<lb></lb> gini Scultore e Architetto Fiorentino.</s><s id="id2814389"> E' pure <lb></lb> a man ſiniſtra una ſcala belliſſima fatta a chioc-<lb></lb> ciola, che dal terreno conduce ſino alla ſom-<lb></lb> mità.</s><s id="id2814404"> Penetrando poi nelle ſtanze, vi s`am-<lb></lb> mirano molti pregevoli ornamenti degni di <lb></lb> <arrow.to.target n="a69"></arrow.to.target> <pb pagenum="(78)"></pb> tanto Palazzo trai quali è da vederſi la vaga e <lb></lb> belliſſima Galleria dipinta nella volta a freſco <lb></lb> da Luca Giordano famoſo Pittore, e in eſſa <lb></lb> giù abbaſſo nella parete effigiati ſopra gran-<lb></lb> dioſi Criſtalli i quattro elementi inſigne opera <lb></lb> di Anton Domenico Gabbiani, tra i quali in <lb></lb> nobiliſſimi armarj ſi conſerva una bella, e co-<lb></lb> pioſa raccolta di Cammei, d'Intagli, di Me-<lb></lb> daglie, e di altre prezioſe antichità: allato <lb></lb> alla quale è una numeroſa, e ſcelta Librerìa <lb></lb> di manoſcritti, e di libri impreſſi, parte della <lb></lb> quale fu meſſa inſieme dal celebre Riccardo <lb></lb> Riccardi, e parte fu già del Senatore Mar-<lb></lb> cheſe Vincenzio Capponi, da cui l'ereditarono <lb></lb> i preſenti poffeſſori, i quali vanno di continuo <lb></lb> aumentandola, con accreſcimenti di ſtanze <lb></lb> e libri, avendo acquiſtato tutto il carteggio <lb></lb> Letterario del fu celebre Dottore Giovanni <lb></lb> Lami ſtato Bibliotecario di queſta Caſa.</s><s id="id2752710"> E' ri-<lb></lb> pieno queſto grandioſo Palazzo di mobili ric-<lb></lb> chiſſimi, pitture celebri, inſcrizioni, buſti, e <lb></lb> baſiirilievi antichiſſimi in gran numero.</s><s id="id2752726"> Si mi-<lb></lb> reranno inoltre i nuovi accreſcimenti di ſer-<lb></lb> vizi baſſi molto comodi, e finalmente ſi vedrà <lb></lb> creſciuta quaſi doppiamente la principal fac-<lb></lb> ciata verſo la Via Larga, coll'iſteſſo ordine, <lb></lb> e architettura dell'antica nel qual ricreſci-<lb></lb> mento fu incorporato il Palazzo di Lorenzino <lb></lb> <arrow.to.target n="a70"></arrow.to.target> <pb pagenum="(79)"></pb> de' Medici ove ucciſe il Duca Aleſſandro, <lb></lb> uno dei fatti aſſai celebri nella noſtra Iſtoria. </s><lb></lb> <s id="id1582104">E' famoſo queſto Palazzo, non ſolo per la <lb></lb> ſua bellezza, ma eziandio per eſſere ſtato in <lb></lb> ogni tempo ricetto di grandiſſimi perſonaggi, <lb></lb> eſſendoviſi trattenuti Sommi Pontefici, Im-<lb></lb> peradori, e Re, oltre un numero grande di <lb></lb> Principi (di che ſi legge la memoria in un <lb></lb> Cartello di marmo nel primo Cortile, fatta <lb></lb> dal celebre Abate Antonmaria Salvini) e per <lb></lb> molti avvenimenti accaduti e deſcritti larga-<lb></lb> mente da varj dei noſtri Scrittori de'tempi <lb></lb> andati, indi ſi trova la Chieſa di</s></p> <p id="id2791665" type="foot"><s id="id2791668"><foot.target id="a68"></foot.target>ſegno</s></p> <p id="id2791675" type="foot"><s id="id2791679"><foot.target id="a69"></foot.target>tanto</s></p> <p id="id2777514" type="foot"><s id="id2777517"><foot.target id="a70"></foot.target>de'</s></p> <p id="id2777524" type="main"><s id="id2777528">SAN GIOVANNINO, dedicata a San Gio-<lb></lb> vanni Evangeliſta poſſeduta già dai Geſuiti, <lb></lb> ai quali fu conceſſa l'anno 1557., e dipoi <lb></lb> per Real diſpoſizione nel 1775. data ai Cheri-<lb></lb> ci Regolari delle Scuole Pie, i quali tengono <lb></lb> nell'anneſſo loro Conventole Puppliche Scuole <lb></lb> in qualunque ſcienza.</s><s id="id2777556"> Era queſta Chieſa in <lb></lb> principio affai piccola; fondata nel 1351. per <lb></lb> teſtamento del nobile <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> di Lando Gori, <lb></lb> ma nell'anno 1579. coll'opera, e col diſegno <lb></lb> di Bartolommeo Ammannati, Scultore, ed <lb></lb> Architetto Fiorentino, fu oltremodo accre-<lb></lb> ſciuta, e adornata.</s><s id="id2759509"> Imperciocchè quell'Atte-<lb></lb> ſice molto pio, e religioſo, a niuna ſpeſa e <lb></lb> fatica perdonò, perchè queſt'opera foſſe con-<lb></lb> <arrow.to.target n="a71"></arrow.to.target> <pb pagenum="(80)"></pb> dotta al ſuo fine ammirando gl`intendenti <lb></lb> l'eſquiſitezza dell'architettura, e il bell'or-<lb></lb> dine di tutte le parti di queſto ſacro Edifizio. </s><lb></lb> <s id="id1576376">Ha la facciata tutta di pietre ſerene, e den-<lb></lb> tro vi ſono nelle Cappelle varj ornamenti di <lb></lb> ſtucchi con belle Tavole; nella prima a man <lb></lb> deſtra ſtà collocata un inſigne Tavola di Aleſ-<lb></lb> ſandro Allori, ove ha rappreſentato <expan abbr="Nostra Signora">N. S.</expan> con <lb></lb> alcuni Apoſtoli in atto di eſaudire la Cana-<lb></lb> nea, ed è da notarſi che quel Vecchio, che <lb></lb> ſi appoggia al baſtone, figurato per <expan abbr="San">S.</expan> Barto-<lb></lb> lommeo è il Ritratto del medeſimo inſigne <lb></lb> beneſattore Architetto Bartolommeo Amman-<lb></lb> nati, che la ſece ſare; la ſeconda Tavola di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Luigi Gonzaga, e <expan abbr="San">S.</expan> Stanislao è Opera di <lb></lb> Ottaviano Dandini; la terza di <expan abbr="San">S.</expan> Niccolò di <lb></lb> Bari di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Domenico Campiglia Lucche-<lb></lb> ſe, e dalle bande il <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco Borgia, e <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Giuliana Falconieri ſono di Agoſtino Ve-<lb></lb> racini.</s><s id="id2786067"> Quindi ſeguita la Cappella di <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco Xaverio ricca di nobiliſſimi marmi, dove <lb></lb> il Cavalier <expan abbr="Fra">F.</expan> Franceſco Curradi ha con ſtraor-<lb></lb> dinaria eccellenza rappreſentato il detto Santo <lb></lb> nell'atto di predicare agl'Infedeli; la gloria <lb></lb> dello sfondo è di mano di Pier Dandini, e i <lb></lb> quadri laterali ſono del Bamberini.</s><s id="id2786096"> Ne ſegue <lb></lb> la Cappella maggiore, la di cui Tavola ove <lb></lb> è eſpreſſo il <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo è di mano di Gi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a72"></arrow.to.target> <pb pagenum="(81)"></pb> rolamo Macchietti, nei due laterali il <expan abbr="San">S.</expan> Gi-<lb></lb> rolamo è di Giacomo Ligozzi, e la <expan abbr="Santa">S.</expan> Elena <lb></lb> del Bizzelli; trovaſi dipoi la nobil Cappella <lb></lb> di Sant'Ignazio tutta incroſtata di marmi, ove <lb></lb> è di mano del Puglieſchi la bella Tavola di <lb></lb> detto Santo, e gli ovati ſono del ſopradetto <lb></lb> Bamberini.</s><s id="id2752779"> Ne ſeguono tre altre Cappelle, <lb></lb> nella prima delle quali v'è l'Immacolata <lb></lb> Concezione di mano del mentovato Cur-<lb></lb> radi, nella ſeconda è ſtata collocata la belliſ-<lb></lb> ſima Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe Calaſanzio Fon-<lb></lb> datore, di mano di Antonio Franchi Lucche-<lb></lb> ſe, da cui fu effigiato il medeſimo Santo da-<lb></lb> vanti a Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan>, e al Santo Bambino; nella <lb></lb> terza ed ultima vi è la Tavola degli Angeli <lb></lb> dipinta da Giacomo Ligozzi; ſopra al cor-<lb></lb> nicione alcune ſtorie a freſco ſono di mano di <lb></lb> Aleſſandro del Barbiere, cioè la Cena, la <lb></lb> Trasfigurazione, quando <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni moſtra <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Pietro a Criſto, e gli Apoſtoli che accon-<lb></lb> ciano le Reti <expan abbr="eccetera">ec.</expan></s><s id="id2754508"> Gli Apoſtoli delle Nicchie <lb></lb> ſono di Cammillo Cateni, e lo sfondo nella <lb></lb> ſoffitta è ultima opera di Agoſtino Veracini. </s><lb></lb> <s id="id1582371">Eſcendo di queſta Chieſa, a man deſtra s'in-<lb></lb> contrano le abitazioni de' Martelli, e degl'Ar-<lb></lb> naldi, nella prima delle quali eravi una Sta-<lb></lb> tua di Donatello, la quale al preſente ritro-<lb></lb> vaſi nel Palazzo del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Balì Martelli in Via <lb></lb> <arrow.to.target n="a73"></arrow.to.target> <pb pagenum="(82)"></pb> della Forca creduto il più eccellente lavoro <lb></lb> di ſuo ſcarpello; e nella ſeconda vi ſono eſqui-<lb></lb> ſite Pitture: Traverſando la ſtrada dirimpetto <lb></lb> alla detta Chieſa ſi trova Via del Cocomero <lb></lb> ove da una parte vi è un Pubblico Teatro, ac-<lb></lb> canto al quale il Palazzo dei Baroni Ricaſoli <lb></lb> fabbricato con buona architettura, e dirim-<lb></lb> petto quello de' Gondi, e dalla parte ſiniſtra, <lb></lb> evvi il Palazzo dei Marcheſi Gerini ricco di <lb></lb> ſingolari Pitture, accreſciuto, e rimodernato <lb></lb> internamente dal fu Marcheſe Andrea Gerini <lb></lb> con disegno del vivente <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Gaſpero Pao-<lb></lb> letti, e tornando nella ſuddetta ſtrada ſi ve-<lb></lb> dono i</s></p> <p id="id2796601" type="foot"><s id="id2817639"><foot.target id="a71"></foot.target>dotta</s></p> <p id="id2817647" type="foot"><s id="id2817650"><foot.target id="a72"></foot.target>rola-</s></p> <p id="id2817658" type="foot"><s id="id2817661"><foot.target id="a73"></foot.target>F della</s></p> <p id="id2817669" type="main"><s id="id2817672">PALAZZI di due rami della Famiglia de' Puc-<lb></lb> ci, il primo de' quali d'ordine compoſito, ſul <lb></lb> Canto di Via de' Servi fu diſegnato con bella, <lb></lb> e vaga architettura del famoſo Paolo Fal-<lb></lb> conieri Cavaliere intendentiſſimo; e l'altro <lb></lb> accanto del Marcheſe Roberto Pucci, che ha <lb></lb> ſeguitato l'ordine del primo.</s><s id="id2800513"> Dirimpetto ve-<lb></lb> deſi il</s></p> <p id="id2800521" type="main"><s id="id2800524">PALAZZO del fu Marcheſe Incontri, di mae-<lb></lb> ſtoſa Architettura Toſcana, dove nel dipinger <lb></lb> quella Galleria cadde, e mori il celebre Anton <lb></lb> Domenico Gabbiani degno di eterna memo-<lb></lb> ria, in faccia al quale vi è la Parrocchia di</s></p> <p id="id2800546" type="main"><s id="id2800549">SAN MICHELE VISDOMINI, dove abitavano <lb></lb> <arrow.to.target n="a74"></arrow.to.target> <pb pagenum="(83)"></pb> i Monaci Celeſtini ſtati ſoppreſſi, ora uſiziata <lb></lb> da Preti ſecolari.</s><s id="id2768087"> Sono in queſta Chieſa da <lb></lb> oſſervarſi alcune Tavole molto belle, e ſpe-<lb></lb> cialmente la Natività di Noſtro Signore dell'<lb></lb> Empoli, accanto alla quale è una Vergine di <lb></lb> mano d'Iacopo da Pontormo aſſai ſtimata, <lb></lb> ſiccome due Tavole del Poppi, che in una è <lb></lb> la Reſurrezione, e nell'altra la Concezione, <lb></lb> e una belliſſima del Paſſignano, rappreſentante <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni che predica alle Turbe.</s><s id="id2768124"> Dipoi ſe-<lb></lb> guitando per la Via de' Servi evvi il</s></p> <p id="id2760324" type="foot"><s id="id2760328"><foot.target id="a74"></foot.target>i Mo-</s></p> <p id="id2760335" type="main"><s id="id2760339">PALAZZO de' Marcheſi Niccolini, fatto con <lb></lb> buon diſegno, e adorno di molte Statue an-<lb></lb> tiche, oltre uno ſtudio copioſiſſimo di Me-<lb></lb> daglie, buona Libreria, e pitture celebri.</s><s id="id2760355"> E <lb></lb> verſo la Nunziata ſi trova dall'iſleffa parte il</s></p> <p id="id2760363" type="main"><s id="id2760367">PALAZZO de' Grifoni molto nobile, e ſigno-<lb></lb> rile, che vien detto eſſerne ſtato l'Architetto <lb></lb> il Buontalenti: era in avanti della Famiglia <lb></lb> Ricci ove nacque a` 23. Aprile 1522. <expan abbr="Santa">S.</expan> Ca-<lb></lb> terina de' Ricci.</s><s id="id2755555"> Queſto fa angolo ad una <lb></lb> Piazza, che ha preſo il nome dalla vicina <lb></lb> Chieſa della Nunziata, che vedeſi dai lati <lb></lb> chiuſa da due gran Logge, il diſegno delle <lb></lb> quali è del Brunelleſco.</s><s id="id2755575"> Nel mezzo di eſſa <lb></lb> ſopra una Baſe di marmo ſi erge un Cavallo, <lb></lb> ſopra il quale è la Statua di Ferdinando Pri-<lb></lb> mo Gran-Duca di Toſcana gettato in bronzo <lb></lb> <arrow.to.target n="a75"></arrow.to.target> <pb pagenum="(84)"></pb> da Giovanni Bologna, di Cannoni <expan abbr="eccetera">ec.</expan> predati <lb></lb> dalle Galere Toſcane ai Turchi, leggendoviſi <lb></lb> ſotto la faſcia nella pancia del Cavallo</s></p> <p id="id2803811" type="foot"><s id="id2803815"><foot.target id="a75"></foot.target>F 2 da</s></p> <p id="id2803822" type="main"><s id="id2803826"><emph type="italics"><emph type="quote">Dei metalli rapiti al fiero Trace</emph></emph></s></p> <p id="id2803834" type="main"><s id="id2803838">Le due Fontane di bronzo, che adornano la <lb></lb> medeſima Piazza, ſono opera di Pietto Tacca <lb></lb> ſtatevi poſte nel 1643.; ed entrando nel de-<lb></lb> votiſſimo Tempio della Santiſſima</s></p> <p id="id2768220" type="main"><s id="id2768224">ANNUNZIATA, nel deſcrivere il quale mi <lb></lb> ſia lecito, che per breve ſpazio di tempo <lb></lb> io mi dilunghi fuor dell'uſato.</s><s id="id2768236"> Era queſta <lb></lb> Chieſa ne' tempi antichi un piccolo Oratorio <lb></lb> poſto fuor di Firenze, in queſto luogo, che <lb></lb> era detto il Cafaggio.</s><s id="id2768250"> Or tale Oratorio con <lb></lb> alcuna parte di terreno ivi contiguo, ſu con-<lb></lb> ceduto a quei ſette nobili Fiorentini, che ab-<lb></lb> bandonata la Patria, ſi erano ritirati nell'aſpro <lb></lb> Monte Senario, ove menando vita eremitica, <lb></lb> e ſolitaria, fondarono la Religione de' Servi <lb></lb> di Maria, ed il motivo fu, acciò quei buoni <lb></lb> Religioſi, che da per tutto avevano ſparſa la <lb></lb> fama della lor ſantità, più da vicino ſantifi-<lb></lb> caſſero col loro eſempio i loro Concittadini. </s><lb></lb> <s id="id1582984">Ma perchè troppo anguſto era quel luogo, <lb></lb> riguardo alle molte perſone, che vi erano ve-<lb></lb> nute ad abitare, fu di biſogno fabbricar nuovo <lb></lb> Convento, e nuova Chieſa; al che fare, la <lb></lb> povertà di quei Religioſi baſtante non era.</s></p> <p id="id2752079" type="foot"><s id="id2752082">Per-</s></p> <pb pagenum="(85)"></pb> <p id="id2787835" type="main"><s id="id2787838">Perciò ad un opera sì buona e ſanta, furono <lb></lb> dal Sommo Pontefice tutt'i Fedeli eſortati, <lb></lb> tra' quali ſopra di ogni altro ſi ſegnalò Chia-<lb></lb> riſſimo Falconieri Cittadino di queſta Patria, <lb></lb> Padre di Santa Giuliana, e Fratello del Beato <lb></lb> Aleſſio, imperciocchè a niuna ſpeſa, o fatica <lb></lb> perdonando ſomminiſtrò qualunque ſoccorſo <lb></lb> più opportuno, perchè tal opra foſſe al ſuo <lb></lb> fine condotta.</s><s id="id2787877"> Terminata la fabbrica, avvenne <lb></lb> quel gran prodigio, per lo quale è celebre <lb></lb> queſta Chieſa per tutto il Mondo.</s><s id="id2769047"> Avevano <lb></lb> quei buoni Padri nel 1252. dato a dipingere <lb></lb> a freſco ad un Pittore (di cui ancora è in-<lb></lb> certo il nome; altri chiamandolo Bartolom-<lb></lb> meo, altri Giovanni) un'Immagine di No-<lb></lb> ſtra Signora in atto di eſſere dall'Angiolo An-<lb></lb> nunziata.</s><s id="id2769072"> Il buon Pittore, che la figura dell'<lb></lb> Angiolo avea compita, e rimanevagli ſolo ad <lb></lb> effigiare della gran Vergine il Volto, ſtava <lb></lb> fra ſe ſteſſo dubbioſo, con qual arte poteſſe <lb></lb> eſprimere quell'Aſpetto Divino.</s><s id="id2769092"> In queſto <lb></lb> mentre fu ſopraffatto dal ſonno, da cui ſve-<lb></lb> gliatoſi, mirò toſto con ſuo ſtupore colorito <lb></lb> il Sembiante della gran Vergine Madre, di tal <lb></lb> bellezza e tanta divozione ſpirante, che ſolo <lb></lb> doveſſe crederſi coſa di Paradiſo.</s><s id="id2767037"> Attonito <lb></lb> dunque, e ſorpreſo da maraviglia incredibile, <lb></lb> ad alta voce gridò più volte: <emph type="italics"><emph type="quote">Miracolo, Mi-</emph></emph> <lb></lb> <arrow.to.target n="a76"></arrow.to.target> <pb pagenum="(86)"></pb> <emph type="italics"><emph type="quote">racolo</emph></emph>; Il che ſentito da' circoſtanti, e dipol <lb></lb> ſparſoſi per la Città, cagionò un tal concorſo <lb></lb> di Popolo, che ben tolto ne fu la Chieſa ri-<lb></lb> piena; e perchè niuno di queſto fatto dubitar <lb></lb> poceſſe, operò Iddio per mezzo di queſta Im-<lb></lb> magine infiniti miracoli, che tuttavia, mercè <lb></lb> della Divina bontà, vanno ſeguitando in gran <lb></lb> numero.</s><s id="id2812886"> Ora venendo alla deſcrizione della <lb></lb> Chieſa: Vedeſi al primo ingreſſo un Loggiato <lb></lb> con belle e ben proporzionate Colonne, fatto <lb></lb> fabbricare dalla Famiglia de' Pucci con diſegno <lb></lb> del Caccini Scultore.</s><s id="id2812904"> Sotto il Loggiato ſono <lb></lb> tre Porte.</s><s id="id2812910"> Quella a man deſtra conduce nella <lb></lb> Cappella di San Sebaſtiano dell'iſteſſa Fami-<lb></lb> glia Pucci, eretta ancor eſſa con diſegno del <lb></lb> ſopraddetto Caccini, adorna di tre Tavole, <lb></lb> colorite da Maeſtri eccellenti, che una d'Au-<lb></lb> relio Lomi Pſſano, l'altra del Paggi, e ſpe-<lb></lb> cialmente quella di San Sebaſtiano di Antonio <lb></lb> del Pollaiolo, ed altresì di alcune Statue di <lb></lb> marmo del Novelli Scultore, e della Tribuna <lb></lb> dipinta dal Poccetti.</s><s id="id2780265"> Vi ſono ancora molte <lb></lb> memorie di uomini illuſtri di queſta Famiglia, <lb></lb> e ſpecialmente di Lorenzo, Roberto, e An-<lb></lb> tonio Pucci, tutti tre inſigni Cardinali.</s><s id="id2780281"> Dalla <lb></lb> porta laterale di queſta Cappella ſi paſſa in un <lb></lb> Cortile, o Chioſtro tutto dipinto da' più rari <lb></lb> artefici di quei tempi, cioè: La pittura accanto <lb></lb> <arrow.to.target n="a77"></arrow.to.target> <pb pagenum="(87)"></pb> alla porta di Chieſa dietro l'Altare della Ma-<lb></lb> donna rappreſentante la Natività del Signore, <lb></lb> è di Aleſſio Baldovinetti.</s><s id="id2795485"> Quella che ſegue <lb></lb> a ſiniſtra eſprimente quando <expan abbr="San">S.</expan> Filippo Benizzi <lb></lb> ebbe la viſione di Maria Vergine per la quale <lb></lb> veſti l'Abito, è di Coſimo Roſſelli.</s><s id="id2795502"> L'altre <lb></lb> che ne ſeguono ſono di Andrea del Sarto, cioè <lb></lb> quella in cui ſi vede <expan abbr="San">S.</expan> Filippo, che nell'an-<lb></lb> dir alla Corte del Papa, che era in Viterbo, <lb></lb> trovando un lebbroſo nudo, ſi trae la propria <lb></lb> camicia, dandola ad eſſo perehè ſi ricopra. </s><lb></lb> <s id="id1583427">Nell'altra vedeſi quando <expan abbr="San">S.</expan> Filippo nel paſſare <lb></lb> tra Bologna, e Modena, trovando alcuni che <lb></lb> giocavano ſotto un'arbore con beſtemmie; con <lb></lb> fervore di ſpirito forte gli ripreſe, per cui gli <lb></lb> fecero dell'ingiurie e ſtrapazzi, e mentre egli <lb></lb> ſeguitando il cammino, venne un impetuoſo <lb></lb> fulmine che ſquarciato l'albero, due ne reſta-<lb></lb> rono morti, e gli altri ſpaventati ſi diedero alla <lb></lb> fuga.</s><s id="id2794358"> Ne ſegue l'Iſtoria quando detto Santo <lb></lb> libera dagli ſpiriti una Fanciulla.</s><s id="id2841889"> Nell'altra è <lb></lb> eſpreſſo un fanciullino rivocato da morte a vita <lb></lb> nel toccare la bara di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo già morto. </s><lb></lb> <s id="id1583501">L'ultima ſtoria da queſta parte eſprime un Re-<lb></lb> ligioſo parato con la reliquia di alcuni panni <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo con alcune donne in ginoc-<lb></lb> chioni che nè più vere nè più belle, non pare <lb></lb> che formar ſi poſſino, con alcuni puttini che <lb></lb> <arrow.to.target n="a78"></arrow.to.target> <pb pagenum="(88)"></pb> appariſcono di carne vera; Il Vecchio che ſi <lb></lb> regge con la mazza diceſi eſſere il ritratto di <lb></lb> Luca della Robbia.</s><s id="id2790672"> Dall'altra parte tra la <lb></lb> porta laterale della Chieſa, e l'altra della Cap-<lb></lb> pella di <expan abbr="San">S.</expan> Baſtiano vi ſi vedono nella prima <lb></lb> la ſtoria dei Re Magi, e nell'altra la Natività <lb></lb> della Madonna.</s><s id="id2790692"> Tutte ſette queſte lunette ſono <lb></lb> di ſtupendo colorito fatte dal celebre pennello <lb></lb> di Andrea del Sarto.</s><s id="id2790703"> Le altre tre dalla parte <lb></lb> della porta della Loggia ſono; Lo Spoſalizio <lb></lb> della Madonna del Francabigio; La Viſitazione <lb></lb> di Maria a <expan abbr="Sant'">S.</expan> Eliſabetta di Iacopo da Pon-<lb></lb> tormo; e l'Aſſunzione al Cielo del Roſſo <lb></lb> Fiorentino.</s><s id="id2805361"> E' in queſto Loggiato il ritratto in <lb></lb> marmo di Andrea, ſcolpito da Raffaello da <lb></lb> Montelupo, con Epigrafe ſotto di eſſo.</s><s id="id2805373"> En-<lb></lb> trando in Chieſa, vedeſi al primo aſpetto a <lb></lb> ſoffitta tutta d'intagli dorati ſopra fondo bian-<lb></lb> co, diſegnata da Franceſco Silvani, nel mezzo <lb></lb> della quale è un gran quadro, rappreſentante <lb></lb> l'Aſſunzione della Vergine al Cielo di mano <lb></lb> del Volterrano.</s><s id="id2805401"> Nelle pareti tra 'l fregio della <lb></lb> ſoffitta, e il cornicione, ſono dodici quadri d-<lb></lb> pinti a freſco dall'Ulivelli, dove ſi rappreſen-<lb></lb> tano alcuni Miracoli più ſingolari di Maria. </s><lb></lb> <s id="id1583688">A man ſiniſtra nell'entrare in Chieſa ſi trova <lb></lb> la Cappella della Santiſſima Nunziata, nel muro <lb></lb> della quale è dipinto il di lei Volto miracoloſo, <lb></lb> <arrow.to.target n="a79"></arrow.to.target> <pb pagenum="(89)"></pb> fatta di marmi intagliati da Pagno di Lapo Par-<lb></lb> tigiani Scultore di Fieſole col diſegno di Mi-<lb></lb> chelozzo.</s><s id="id2771602"> Quanto ſia ricca, e adorna queſta <lb></lb> Cappella non ſi può ſpiegare abbaſtanza.</s><s id="id2771610"> E' <lb></lb> l'Altare d'argento maſſiccio nobilmente lavo-<lb></lb> rato, il gradino parimente d'argento è tutto <lb></lb> diviſato di gioie, e pietre prezioſe.</s><s id="id2767746"> In un bel-<lb></lb> liſſimo Tabernacolo è una teſta del Salvatore <lb></lb> di Andrea del Sarto.</s><s id="id2767756"> Sopra due gran pilaſtri <lb></lb> poſa un ricco architrave, o cornicione d'ar-<lb></lb> gento, da cui pende una cortina di lavoro ec-<lb></lb> cellente, ſotto la quale una mantellina pari-<lb></lb> mente d'argento.</s><s id="id2767775"> Inoltre tanti e tanti ſono gli <lb></lb> ornamenti di queſta Cappella, che è malage-<lb></lb> vole il poterli diſtintamente deſcrivere: perchè <lb></lb> i vaſi, i doppieri, le lampane tutte d'argento <lb></lb> ſono moltiſſime, ſenza numero ſono i Voti <lb></lb> che vi ſi vedono appeſi in contraſſegno delle <lb></lb> grazie, che dalla Vergine ſi diſpenſano gior-<lb></lb> nalmente.</s><s id="id2792930"> Contiguo alla detta Cappella è un <lb></lb> piccolo Oratorio di forma quadrata nobilmente <lb></lb> arricchito; ha le pareti incroſtate di pietre pre-<lb></lb> zioſe, e ſpecialmente d'agate, calcedonj orien-<lb></lb> tali, e diaſpri, che rappreſentano alcuni ſim-<lb></lb> boli di noſtra Signora, ove vedeſi un Crocifiſſo <lb></lb> di mano di Antonio da <expan abbr="San">S.</expan> Gallo, che era ſopra <lb></lb> l'Altar Maggiore avanti vi foſſe poſto il Ciborio <lb></lb> d'argento.</s><s id="id2792967"> Accanto a queſta Cappella vi è <lb></lb> <arrow.to.target n="a80"></arrow.to.target> <pb pagenum="(90)"></pb> quella fatta fabbricare dal Marcheſe e Senatore <lb></lb> Franceſco Feroni, col diſegno di Giovan Ba-<lb></lb> tiſta Foggini tutta incroſtata di marmi, e adorna <lb></lb> di Statue; la Tavola dell'Altare rappreſen-<lb></lb> tante il Tranſito di <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe è dipinta da <lb></lb> Carlo Lotti Veneziano con ſingolar diligenza; <lb></lb> di mano di Giuſeppe Piamontini ſono le due <lb></lb> Statue rappreſentanti il Penſiero, e la Fortuna <lb></lb> marittima, e di mano dell'Andreozzi ſono <lb></lb> l'altre due, che figurano la Fedeltà, e la Na-<lb></lb> vigazione.</s><s id="id2756033"> Di Carlo Marcellini è il San Do-<lb></lb> menico, e del Cateni il San Franceſco, e le <lb></lb> Medaglie di bronzo dorato ſono di Maſſimiliano <lb></lb> Soldani Benzi; le due Inſcrizioni, che ſi ve-<lb></lb> dono ſotto i due Depoſiti, ſono dettate da <lb></lb> Anton Maria Salvini.</s><s id="id2775390"> Seguitano appreſſo, ben-<lb></lb> chè con ordine aſſai diverſo, altre Cappelle <lb></lb> adornate di belle Tavole, tralle quali è rag-<lb></lb> guardevole quella del Giudizio d'Aleſſandro <lb></lb> Allori detto il Bronzino, quella della Cro-<lb></lb> cifiſſione dello Stradano: la quarta di Pietro <lb></lb> Perugino, o come altri vogliono, dell'Alber-<lb></lb> tinelli.</s><s id="id2775422"> La quinta ſotto l'Organo con l'Aſſunta, <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo, e <expan abbr="San">S.</expan> Rocco ai piedi, di Ceſare <lb></lb> Dandini, e voltando alla crociata, vi è la Cap-<lb></lb> pella con lunette, e ſoffitta dipinta a freſco da <lb></lb> Baldaſſarre Franceſchini detto il volterrano, <lb></lb> ed all'Altare vedeſi in una antica e bella Ta-<lb></lb> <arrow.to.target n="a81"></arrow.to.target> <pb pagenum="(91)"></pb> vola dipinto San Zanobi, e altri due Santi <lb></lb> Veſcovi; ſegue la Cappella del Crocifiſſo, e <lb></lb> Madonna de' Dolori dipinta d'architettura da <lb></lb> Giuſeppe Chamant Loreneſe, collo sfondo di <lb></lb> Vincenzio Meucci; ſotto l'Altare conſervaſi <lb></lb> il Corpo di <expan abbr="San">S.</expan> Florenzio martire.</s><s id="id2804437"> Sono ſepolti <lb></lb> in queſta Cappella i tre noſtri Iſtorici Fioren-<lb></lb> tini Giovanni, Matteo, e Filippo Villani. </s><lb></lb> <s id="id1584085">E' poi aſſai vaga la Cappella de' Tedaldi, eretta <lb></lb> ad onore di San Filippo Benizj, colla Tavola <lb></lb> dipinta dal Volterrano, e con altre pitture a <lb></lb> freſco dell'Ulivelli.</s><s id="id2773353"> Nel ricetto, che torna <lb></lb> accanto a queſta Cappella, e per cui ſi và alla <lb></lb> Sagreſtia ſtata tutta rimodernata, e ampliata con <lb></lb> molta pulizìa, è collocato un Buſto di terra <lb></lb> cotta, rappreſentante l'effigie di detto Santo <lb></lb> in abito della Religione, donato a quei Reli-<lb></lb> gioſi dalla Famiglia de' Guicciardini, ſuben-<lb></lb> trata già nella Caſa de' Benizj, de' quali era il <lb></lb> Santo, ove ſi era conſervato ab antiquo in loro <lb></lb> mano ſino all'anno 1592.</s><s id="id2773394"> Entrando nella Tri-<lb></lb> buna maggiore, vedeſi al primo Altare a mano <lb></lb> ſiniſtra la Natività di Maria Vergine fatta da <lb></lb> Aleſſandro Allori, il di cui figlio Criſtofano <lb></lb> dipinte il quadro laterale, che è quello di ſotto <lb></lb> in cornu Epiſtolae, gli altri tre poi ſono del <lb></lb> Paſſignano, e la volta è del Poccetti.</s><s id="id2778748"> Nella <lb></lb> feconda è il San Michele di mano del Pignoni.</s></p> <p id="id2778756" type="foot"><s id="id2778759"><foot.target id="a76"></foot.target><emph type="italics">ra-</emph></s></p> <p id="id2778770" type="foot"><s id="id2778774"><foot.target id="a77"></foot.target>alla</s></p> <p id="id2778781" type="foot"><s id="id2818526"><foot.target id="a78"></foot.target>ap-</s></p> <p id="id2818532" type="foot"><s id="id2818536"><foot.target id="a79"></foot.target>fatta</s></p> <p id="id2818543" type="foot"><s id="id2818547"><foot.target id="a80"></foot.target>quella</s></p> <p id="id2818554" type="foot"><s id="id2818558"><foot.target id="a81"></foot.target>vola</s></p> <p id="id2818565" type="foot"><s id="id2818569">Nella</s></p> <pb pagenum="(92)"></pb> <p id="id2818577" type="main"><s id="id2818580">Nella terza la Tavola di Pietro Perugino, ove <lb></lb> è la Vergine con alcuni Santi.</s><s id="id2768408"> Nella quarta la <lb></lb> Reſurrezione di Criſto d'Agnolo Bronzino. </s><lb></lb> <s id="id1584330">La quinta Cappella che fù già a proprie ſpeſe <lb></lb> architettata, e fabbricata da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, oltre <lb></lb> l'eſſer tutta incroſtata di pietre ſerene, e mar-<lb></lb> mi, è arricchita di ſtatue, baſſirilievi di bronzo, <lb></lb> e di tre Tavole; la prima delle quali in <foreign lang="la">cornu <lb></lb> Epiſtolae</foreign> è del Ligozzi, ove dipinſe la Reſur-<lb></lb> rezione, la ſeconda del Paſſignano, ove eſpreſſe <lb></lb> la Pietà, e la terza della Naſcita è opera del <lb></lb> Paggi.</s><s id="id2768455"> Il Crocifiſſo è ammirabile, fatto col <lb></lb> modello dell'iſteſſo <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, e la Cu-<lb></lb> poletta è dipinta a freſco dal Poccetti.</s><s id="id2798951"> Paſ-<lb></lb> ſando alla ſeſta Cappella, la Tavola de' Beati <lb></lb> è di Niccolò Nannetti.</s><s id="id2798961"> Nella ſettima è del <lb></lb> Paſſignano l'illuminazione del Cieco nato. </s><lb></lb> <s id="id1584427">Nell'ottava Cappella ornata di marmi vi è di <lb></lb> mano di Giovanni Biliverti lo Spoſalizio di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina, e le pitture delle pareti e della volta <lb></lb> ſono del Vignali.</s><s id="id2798984"> In queſta Cappella è ſepolto <lb></lb> il noſtro Iſtorico Battolommeo Scala.</s><s id="id2798992"> Nell'<lb></lb> ultima e nona Cappella evvi <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna con Maria, <lb></lb> e Gesù Bambino, e dai lati di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo Be-<lb></lb> nizj, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Giuliana Falconieri, fattura d'Anto-<lb></lb> nio Donnini.</s><s id="id2822427"> La gran Tribuna di figura ro-<lb></lb> tonda con bella Cupola, fu fatta col diſegno <lb></lb> di Leon Batiſta Alberti nobil Fiorentino, a <lb></lb> <arrow.to.target n="a82"></arrow.to.target> <pb pagenum="(93)"></pb> ſpeſe di Lodovico Gonzaga ſecondo Marcheſe <lb></lb> di Mantova, adornata di ſtucchi, e dipinta poi <lb></lb> da Baldaſſar Franceſchini detto il Volterrano <lb></lb> in età ſenile.</s><s id="id2822466"> Ha queſto inſigne Pittore dipinto <lb></lb> la Vergine, quando Aſſunta in Cielo vien co-<lb></lb> ronata dalla Santiſſima Trinità; intorno ha di-<lb></lb> pinto i Patriarchi, i Profeti, e Santi del Te-<lb></lb> ſtamento Vecchio con alcuni altri del Nuovo, <lb></lb> che prima della Vergine erano paſſati alla Glo-<lb></lb> ria.</s><s id="id2785169"> Finalmente in queſta grand'opera è lau-<lb></lb> dabile non meno l'invenzione, e il diſegno, <lb></lb> che la vaghezza del colorito.</s><s id="id2785180"> Corriſponde alla <lb></lb> cupola il Coro de' Frati, di bella ſtruttura in-<lb></lb> croſtato di marmi, di forma ottagona diſegno <lb></lb> di Franceſco Silvani, con piccole ſimili ſta-<lb></lb> tuette di Santi che vagamente l'adornano.</s><s id="id2785200"> I <lb></lb> Religioſi che ſono circa al numero di cento, <lb></lb> con ſommo decoro, e con eſquiſitezza di can-<lb></lb> to, vi celebrano gl'Ufizi Divini.</s><s id="id2758602"> L'Altar <lb></lb> maggiore è molto ricco, e magnifico, ha il <lb></lb> Ciborio grande d'argento, di bellezza, e di <lb></lb> pregio conſiderabile; ſiccome un Paliotto e <lb></lb> tutto il finimento parimente d'argento con <lb></lb> figure di baſſorilievo, che adopraſi nelle feſte <lb></lb> ſolenni, nelle quali, tanti ſono i vaſi, i dop-<lb></lb> pieri, le ſtatue, e gli ornamenti prezioſi che vi <lb></lb> ſi vedono, che non hanno pari.</s><s id="id2758636"> Sul piano del <lb></lb> Presbiterio poſano due depoſiti di marmo, uno <lb></lb> <arrow.to.target n="a83"></arrow.to.target> <pb pagenum="(94)"></pb> del Veſcovo Angelo Marzimedici, colla ſtatua <lb></lb> al naturale di mano di Franceſco da <expan abbr="San">S.</expan> Gallo, <lb></lb> e l'altro del Senatore, e poi Sacerdote Do-<lb></lb> nato dell'Antella Benefattore della Chieſa di <lb></lb> Giovanbatiſta Foggini, e l'inſcrizione del Se-<lb></lb> natore Filippo Buonarroti.</s><s id="id2771267"> Sceſo il Presbiterio <lb></lb> nella teſtata della Croce, vien la Cappella di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Giuliana Falconieri, ove ſi conſerva il pre-<lb></lb> zioſo ſuo Corpo, è dedicata alla <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Conce-<lb></lb> zione, e al preſente rimodernata e arricchita <lb></lb> di finiſſimi marmi.</s><s id="id2771291"> La Tavola dell'Altare è di <lb></lb> Vincenzio Meucci, di cui altresì è lo sfondo; <lb></lb> le due laterali ſono di Giuſeppe Griſoni, del <lb></lb> quale è ancora la Santa Barbera, che ſi vede <lb></lb> nella Cappella a mano deſtra, ove ſono due <lb></lb> ritratti, che uno di Giovanni Stradano, e l'al-<lb></lb> tro di Lorenzo Palmieri.</s><s id="id2760783"> In faccia a queſta vi <lb></lb> è la Cappella del Bandinelli Scultore, che vi <lb></lb> ſcolpì un Criſto morto ſoſtenuto da Nicode-<lb></lb> mo, che è il ritratto di Baccio.</s><s id="id2760799"> Tornando <lb></lb> verſo la Porta vi è ſotto l'Organo (il di cui <lb></lb> tendone è del Puglieſchi) una piccola Cap-<lb></lb> pella fatta col diſegno del Silvani, con fini <lb></lb> lavori di marmi, e un <expan abbr="San">S.</expan> Rocco fatto di tiglio, <lb></lb> di mano di un certo Maeſtro Janni Franceſe <lb></lb> condotto con grande artifizio, dove all'Altare <lb></lb> ſi trova una copia di un Criſto riſorto del Pu-<lb></lb> gliani, cavata dall'originale del Frate, eſiſtente <lb></lb> <arrow.to.target n="a84"></arrow.to.target> <pb pagenum="(95)"></pb> nel Palazzo de' Pitti, e lateralmente le figure <lb></lb> di due Proſeti, che furon traſportati nella Gal-<lb></lb> lerìa, pure del medeſimo Autore.</s><s id="id2755822"> Ne viene <lb></lb> la Cappella dei Medici, e dipoi quella dei <lb></lb> Peruzzi, la di cui Tavola è dell'Ulivelli, rap-<lb></lb> preſentante un Criſto in atto di riſanare una <lb></lb> piaga a <expan abbr="San">S.</expan> Pellegrino Lazioſi di queſto Ordine. </s><lb></lb> <s id="id1584891">Nella ſeguente, non vi è di oſſervabile altro <lb></lb> che le pareti, dipinte dal medeſimo Ulivelli. </s><lb></lb> <s id="id1584902">La Cappella che ne ſuccede, tutta ornata di <lb></lb> marmi bianchi, e miſti, fu fatta col diſegno <lb></lb> di Matteo Nigetti.</s><s id="id2757372"> La Tavola rappreſentante <lb></lb> il martirio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Lucia, è di Iacopo Vignali, <lb></lb> la Cupola è lavoro del ſopraddetto Volter-<lb></lb> rano, e le ſculture di marmo ſono ſcolpite <lb></lb> da Orazio Mochi.</s><s id="id2757390"> Nell'altra appreſſo vi è la <lb></lb> Tavola di Pietro Dandini, rappreſentante un <lb></lb> fatto del Beato Giovacchino Piccolomini del <lb></lb> medeſimo Ordine.</s><s id="id2757404"> Nell'ultima ſi trova una <lb></lb> Tavola di mano di Iacopo da Empoli, che vi <lb></lb> ha dipiato Maria Santiſſima col Bambino, e <lb></lb> a' piedi <expan abbr="San">S.</expan> Niccolò, e altri Santi, e le pareti <lb></lb> ſono di Matteo Roſſelli.</s><s id="id2757424"> Queſta Chieſa verſo <lb></lb> la fine del paſſato ſecolo fu adornata di ſtucchi, <lb></lb> e pilaſtri incroſtari di marmi con diſegno di <lb></lb> Pier Franceſco Silvani, del quale pure l'Altar <lb></lb> maggiore, e la ſoffitta; i Medaglioni furon di-<lb></lb> pinti a freſco da Pier Dandini per legato del <lb></lb> <arrow.to.target n="a85"></arrow.to.target> <pb pagenum="(96)"></pb> detto Senatore dell'Antella.</s><s id="id2805872"> In ſomma ella è <lb></lb> in tutte le ſue parti ragguardevole, nè vi è <lb></lb> Foreſtiero, che non ſi porti a viſitarla.</s><s id="id2805883"> Nell'<lb></lb> anno 1785. furono levate tutte le lapide ſe-<lb></lb> polcrali che erano in queſta Chieſa, e poſte <lb></lb> nel Chioſtro, e fu tutto da capo a piede rifatto <lb></lb> il pavimento di marmi, come ſi vede, e nel <lb></lb> Presbiterio avanti l'Altar maggiore vi fu poſta <lb></lb> la memoria.</s><s id="id2772801"> Il Convento poi è molto comodo <lb></lb> e magnifico per il notabile accreſcimento fat-<lb></lb> tovi, ed ivi pure ſon degne d'eſſer vedute, <lb></lb> sì la Librerìa ripiena di ottimi, buoni, e rari <lb></lb> Libri, come anche nel Chioſtro interiore la <lb></lb> Cappella della famoſa Accademia del Diſegno, <lb></lb> per la Tavola dell'Altare, che è una Trinità <lb></lb> d'Agnolo Bronzino, e per due Quadri a fre-<lb></lb> ſco, cioè il <expan abbr="San">S.</expan> Luca in atto di dipinger Maria <lb></lb> Opera di Giorgio Vaſari, e l'altro rappreſen-<lb></lb> tante Salomone quando edifica il Tempio di <lb></lb> Santi di Tito con dodici Statue attorno tutte <lb></lb> di Scultori Accademici aſſai valenti.</s><s id="id2764884"> Entrando <lb></lb> ora dall'altra lateral porta nel Chioſtro aſſai <lb></lb> grande e vago, ſi vede in faccia ſopra la porta, <lb></lb> che và in Chieſa, la famoſa Madonna del <lb></lb> Sacco, dipinta da Andrea del Sarto con tutta <lb></lb> la perfezione dell'arte; è fama fra gl'inten-<lb></lb> denti, che queſta ſia la miglior opera, e più <lb></lb> perfetta, che quel famoſo Artefice conduceſſe; <lb></lb> <arrow.to.target n="a86"></arrow.to.target> <pb pagenum="(97)"></pb> e in vero chiunque attentamente la mira, reſta <lb></lb> fuor di modo attonito per lo ſtupore; ond'è, <lb></lb> che Michel Angiolo Buonarroti, ed il celebre <lb></lb> Tiziano non ſi ſaziavano mai di rimirarla, e di <lb></lb> commendarla in eſtremo.</s><s id="id2774238"> L'altre Lunette del <lb></lb> medeſimo Chioſtro ſono ancor eſſe dipinte da <lb></lb> eccellentiſſimi Artefici, e ſpecialmente da Ber-<lb></lb> nardino Poccetti, di cui primieramente ſono <lb></lb> tutte quelle delle due Navate, che fanno an-<lb></lb> golo alla già detta Pittura di Andrea del Sarto. </s><lb></lb> <s id="id1585226">Sono in queſte effigiati i fatti più ſingolari <lb></lb> dei Sette Beati Fondatori.</s><s id="id2774270"> Nella terza fac-<lb></lb> ciata dopo il Cancello della Cappella dei Sette <lb></lb> Beati, le due Lunette rappreſentanti quando il <lb></lb> Beato Manetto predicò davanti a <expan abbr="San">S.</expan> Lodovico <lb></lb> Rè di Francia, e l'altra quando Innocenzio IV. <lb></lb> dà per Protettore all'Ordine de' Servi il Car-<lb></lb> dinale Fieſco ſuo Nipote, ſono di mano del <lb></lb> Roſſelli.</s><s id="id2818128"> La quinta Lunetta, ove è Maria ſo-<lb></lb> pra un Carro tirata da un Leone, e un Agnello <lb></lb> è di Ventura Salimbeni Pittore Seneſe.</s><s id="id2818139"> Nella <lb></lb> quarta facciata, alla prima Lunetta è dipinto <lb></lb> Papa Aleſſandro IV. che concede alla Religione <lb></lb> di fabbricare Monaſteri per tutto il Mondo, <lb></lb> di mano del ſuddetto Roſſelli, come pure del <lb></lb> medeſimo è la ſeguente, quando il <expan abbr="Beato">B.</expan> Buonfi-<lb></lb> gliuolo rinunzia al <expan abbr="Beato">B.</expan> Buonagiunta il governo <lb></lb> della Religione.</s><s id="id2818170"> Nella terza di mano del Poc-<lb></lb> <arrow.to.target n="a87"></arrow.to.target> <pb pagenum="(98)"></pb> cetti è eſpreſſa la morte del <expan abbr="Beato">B</expan> Buonagiunta. </s><lb></lb> <s id="id1585361">Le altre tre ultime Lunette ſono dipinte dal <lb></lb> ſopradetto Ventura Salimbeni; e ne' peducci <lb></lb> delle volte di queſta Loggia i ritratti degli <lb></lb> Uomini più inſigni dell'Ordine de' Servi ſi <lb></lb> rimirano.</s><s id="id2751997"> In queſto Chioſtro è una gran Cap-<lb></lb> pella in volta, eretta già dalla Famiglia Ma-<lb></lb> cinghi, della quale reſtano le Armi negli an-<lb></lb> goli, che paſſata dipoi in quei Religioſi, ſer-<lb></lb> viva loro di Capitolo; ma adornata da eſſi mo-<lb></lb> dernamente, ed abbellita di pitture a freſco <lb></lb> per ogni parte, è ſtata deſtinata al culto delle <lb></lb> Sante Immagini de' Sette Beati Fondatori del <lb></lb> loro Ordine, dipinte in Tavole di affai antica, <lb></lb> e ſemplice maniera; perchè ſono oggi le dette <lb></lb> Immagini affai ſcolorite dal tempo, al fine di <lb></lb> meglio conſervarle, ſono ſtate unite tutte in-<lb></lb> ſieme in un Quadro, che poſa ſull'Altare, ma <lb></lb> ſpartite una dall'altra da un nuovo ornamento <lb></lb> dorato, e coperte di criſtalli; accanto a queſta <lb></lb> Cappella è il Refettorio de' Padri, adorno in <lb></lb> teſtata di una pittura a freſco della Cena del <lb></lb> Fariſeo di mano di Santi di Tito.</s><s id="id2786291"> Nel Novi-<lb></lb> ziato è oſſervabile a capo ſcala una Pietà di <lb></lb> mano di Andrea del Sarto delle più belle del <lb></lb> ſuo pennello, come pure nell'Orto di quefto <lb></lb> Convento, è dell'iſteſſa ſua mano la pittura <lb></lb> pertinente alla parabola della Vigna, veden-<lb></lb> <arrow.to.target n="a88"></arrow.to.target> <pb pagenum="(99)"></pb> doſi il Padre di Famiglia che tardi chiama al-<lb></lb> cuni Mercenarj con una figura che ſiede, e <lb></lb> altro che ſi appoggia al baſtone <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s><s id="id2755384"> Partendoſi <lb></lb> da queſto Santuario, ſi trova lo</s></p> <p id="id2755393" type="foot"><s id="id2755396"><foot.target id="a82"></foot.target>ſpeſe</s></p> <p id="id2755404" type="foot"><s id="id2755407"><foot.target id="a83"></foot.target>del</s></p> <p id="id2758755" type="foot"><s id="id2758758"><foot.target id="a84"></foot.target>nel</s></p> <p id="id2758765" type="foot"><s id="id2758769"><foot.target id="a85"></foot.target>detto</s></p> <p id="id2758776" type="foot"><s id="id2758780"><foot.target id="a86"></foot.target>e in</s></p> <p id="id2758787" type="foot"><s id="id2758791"><foot.target id="a87"></foot.target>G cetti</s></p> <p id="id2758798" type="foot"><s id="id2758802"><foot.target id="a88"></foot.target>doſi</s></p> <p id="id2758810" type="main"><s id="id2758813">SPEDALE degl'Innocenti, aſſai celebre per <lb></lb> l'inſigne carità, che vi ſi eſercita di allevare <lb></lb> moltiſſimi Fanciulli eſpoſti, che ſenza un tale <lb></lb> aiuto facilmente perirebbero.</s><s id="id2782230"> Fu fondato queſto <lb></lb> Spedale in Via della Scala ove è ora il Con-<lb></lb> vento delle Monache di <expan abbr="San">S.</expan> Martino, e quì <lb></lb> trasferito l'Anno 1420. e ne diede il diſegno <lb></lb> il poc'anzi nominato Brunelleſco.</s><s id="id2782250"> Le ſue <lb></lb> abitazioni ſono aſſai comode, e ben diſpoſte. <lb></lb> Nelle due Chieſe, molte belle Pitture ſi tro-<lb></lb> vano.</s><s id="id2782264"> Nella maggior Chieſa ſtata tre anni ſono <lb></lb> rimodernata, e abbellita, ſi vede l'Altar mag-<lb></lb> giore tutto di pietre dure, con una ſtupenda <lb></lb> Tavola di Domenico del Ghirlandajo rappre-<lb></lb> ſentante l'adorazione de' Magi, da una parte <lb></lb> della quale oſſervaſi in piccolo 12 ſtrage degl'<lb></lb> Innocenti; e nei due quadri delle pareti vi ha di-<lb></lb> pinto il vivente <expan abbr="Signore">Sig.</expan> Santi Pacini, da una, Ra-<lb></lb> chele piangente, e dall'altra <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe con-<lb></lb> fortato dall'Angiolo, e nella Cupoletta vi ha <lb></lb> il medeſimo eſpreſſi diverſi Puttini con palme, <lb></lb> e altro rappreſentanti il trionfo degl'Innocenti. </s><lb></lb> <s id="id1585771">Nell'Altare a man deſtra vi è una Nunziata di-<lb></lb> pinta da Filippo Latini, e di contro vi ſono <lb></lb> <arrow.to.target n="a89"></arrow.to.target> <pb pagenum="(100)"></pb> effigiati <expan abbr="San">S.</expan> Martino, e <expan abbr="San">S.</expan> Gallo ſtati titolari di <lb></lb> altri due Spedali, di mano di Matteo Roſſelli. </s><lb></lb> <s id="id1585811">La volta e dipinta per l'architettura dal <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Gio-<lb></lb> vacchino Maſſelli, e lo sfondo rappreſentante <lb></lb> il ritrovamento di Mose nel Nilo, è del ſud-<lb></lb> detto <expan abbr="Signore">Sig.</expan> Pacini.</s><s id="id2809132"> Sopra la porta di fianco <lb></lb> dalia parte del Chioſtro rimiraſi una Nunziata <lb></lb> aſſai bella di terra verniciata bianca di Luca <lb></lb> della Robbia; come altresì nel Loggiato di <lb></lb> mano di Bernardino Poccetti ſi vedono alcune <lb></lb> Pitture a freſco del più eccellente guſto.</s><s id="id2809156"> E' go-<lb></lb> vernato queſto Spedale da Perſona nobile, con <lb></lb> titolo di Commiſſario, ed altri Miniſtri, con <lb></lb> la ſoprintendenza di altri Spedali dello Stato <lb></lb> ad eſſo ſubordinati.</s><s id="id2766011"> Di quì tornando indietro <lb></lb> paſſata la Via della Crocetta trovaſi la già ſop-<lb></lb> preſſa Compagnia della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata deſti-<lb></lb> nata ora per Parrocchia in luogo della diruta <lb></lb> Chieſa di</s></p> <p id="id2766034" type="foot"><s id="id2766038"><foot.target id="a89"></foot.target>G 2 effi-</s></p> <p id="id2766045" type="main"><s id="id2766049"><expan abbr="SAN">S.</expan> PIER MAGGIORE la quale oltre una Log-<lb></lb> getta riquadrata, ricca di pitture a freſco di <lb></lb> Bernardino Poccetti ed altri Pittori; ha un <lb></lb> Quadro all'Altare d'Aleſſandro Allori, e va-<lb></lb> rie lunette degl'iſteſſi Autori in giro alla Chie-<lb></lb> ſa.</s><s id="id2807537"> Di quì uſcendo ſul Canto di Via del Man-<lb></lb> dorlo ſi oſſervi la Caſa già del celebre Pittore <lb></lb> Federigo Zuccheri fatta con ſuo diſegno fab-<lb></lb> bricare per propria abitazione, con una fac-<lb></lb> <arrow.to.target n="a90"></arrow.to.target> <pb pagenum="(101)"></pb> ciata di bozze veramente bizzarra, e pittore-<lb></lb> ſca.</s><s id="id2807571"> E dipoi vi è il</s></p> <p id="id2807575" type="foot"><s id="id2807579"><foot.target id="a90"></foot.target>ciata</s></p> <p id="id2807586" type="main"><s id="id2807590">PALAZZO del Marcheſe Capponi, che è ſtato <lb></lb> alzato in queſto ſecolo col diſegno del Cavalier <lb></lb> Carlo Fontana.</s><s id="id2779687"> E' queſto Palazzo uno de' mag-<lb></lb> giori, e più belli della Città, con facciata <lb></lb> molto nobile, e di lunga diſteſa.</s><s id="id2779699"> Entrati den-<lb></lb> tro ſi vede la magnifica Scala aperta, ornata di <lb></lb> ſtatue, e ſtucchi, e colla gran volta dipinta da <lb></lb> Matteo Bonechi: Vi ſono nobiliſſimi apparta-<lb></lb> menti con pitture, e addobbi di ottimo guſto. </s><lb></lb> <s id="id1586089">Nella Sala ſono dipinte dal medeſimo tre Sto-<lb></lb> rie di fatti illuſtri operati da alcuni de' Cap-<lb></lb> poni, che ſono molto celebri, e ſi può ſcen-<lb></lb> dere da altra ſcala molto comoda e bella, che <lb></lb> di giù conduce fino alla ſommità del Palazzo, <lb></lb> a cui è unito un vaſto, e delizioſo Giardino <lb></lb> con un bel Salvatico e Uccelliera.</s><s id="id2758499"> Quaſi in <lb></lb> faccia vi è il</s></p> <p id="id2758506" type="main"><s id="id2758510">PALAZZO già del Marcheſe Guadagni aſſai <lb></lb> vago, e di bella architettura, nell'ingreſſo del <lb></lb> quale ſi ammira lo sfondo del Volterrano, <lb></lb> rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Martino a cavallo, che dà <lb></lb> la metà del ſuo mantello al povero, opera a <lb></lb> freſco in ogni genere inſuperabile.</s><s id="id2758535"> Di quì <lb></lb> entrando in Via del Mandorlo ſtà ſituato il <lb></lb> Convento delle Monache della Pietà dell'Or-<lb></lb> dine di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico; e ritornando per la <lb></lb> <arrow.to.target n="a91"></arrow.to.target> <pb pagenum="(102)"></pb> prima ſtrada, e volgendo in via della Crocetta <lb></lb> ne ſegue il Convento delle Monache della <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce, dette della</s></p> <p id="id2767504" type="foot"><s id="id2767508"><foot.target id="a91"></foot.target>pri-</s></p> <p id="id2767515" type="main"><s id="id2767519">CROCETTA dell'Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico.</s><s id="id2767522"> La <lb></lb> Chieſa di queſte nobili Religioſe ſu accreſciuta <lb></lb> e ornata nel 1757. col diſegno di Luigi Or-<lb></lb> landi, la Tribuna è dipinta da Vincenzio <lb></lb> Meucei.</s><s id="id2767540"> Al deſtro Altare ſtà in grandiſſima <lb></lb> venerazione l'antica Immagine di Maria San-<lb></lb> tiſſima, avanti alla quale faceva i ſuoi ricorſi <lb></lb> la Venerabile Suor Domenica del Paradiſo Fon-<lb></lb> datrice, e Inſtitutrice di queſto Monaſtero, gli <lb></lb> Angeli dipinti nella Tavola attorno al Taber-<lb></lb> nacolo ſon di Giovanni Balducci.</s><s id="id2763461"> In faccia a <lb></lb> queſto Altare vi è quello della Crocifiſſione di <lb></lb> Criſto di mano di Franceſco Poppi.</s><s id="id2763472"> All'Altar <lb></lb> maggiore dal medeſimo <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Balducci fu <lb></lb> dipinta l'Invenzione della <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce.</s><s id="id2763484"> In queſto <lb></lb> Convento vi è il ſacro Depoſito della Venerabil <lb></lb> Fondatrice mirabilmente incorrotto, come anco <lb></lb> diverſi Corpi Santi, e molte inſigni Reliquie. </s><lb></lb> <s id="id1586365">Fin dal principio del paſſato Secolo paſsò ad <lb></lb> abitare nel di contro Palazzo di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> la <lb></lb> Principeſſa Maria Maddalena Figlia di Ferdi-<lb></lb> nando I. col deſiderio di godere la converſa-<lb></lb> zione di quelle pie Religioſe; perciò con un <lb></lb> cavalcavia lo fece unire al Convento, quale ſu <lb></lb> anche accreſeiuto di abitazioni per la medeſi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a92"></arrow.to.target> <pb pagenum="(103)"></pb> ma Principeſſa, che volle ancora conviver con <lb></lb> eſſe, ed alla ſua morte eſſervi ſeppellita, che <lb></lb> ſeguì li 28. Dicembre 1633. in età di anni 33. e <lb></lb> mezzo, vedendoſi in eſſa Chieſa il di lei Depoſito. </s><lb></lb> <s id="id1586432">In detto Caſino (che con un lungo corridore và <lb></lb> a un coretto che rieſce alla Chieſa della San-<lb></lb> tiſſima Nunziata) vi hanno a tal'effetto in più <lb></lb> tempi abitato altre Principeſſe della Sereniſſi-<lb></lb> ma Caſa.</s><s id="id2792603"> Queſto Palazzo è ſtato in queſti anni <lb></lb> aſſai accreſciuto e abbellito dal regnante noſtro <lb></lb> Real Sovrano, ſervendoſene per abitazione più <lb></lb> meſi dell'anno.</s><s id="id2792620"> Unito a queſto vi è un nobile, <lb></lb> e vago Giardino in fondo al quale ove era la <lb></lb> celebre pittura di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni ſul <lb></lb> muro, che fu traſportata intiera nell'Accade-<lb></lb> mia delle Belle Arti, vi è ſtata fatta una gran <lb></lb> porta per cui ſi entra in una belliſſima Sala <lb></lb> lavorata a ſtucchi di ottimo guſto.</s><s id="id2792648"> E proſeguen-<lb></lb> do per queſta ſtrada ſi trova la Chieſa delle <lb></lb> Religioſe Domenicane dette degl'</s></p> <p id="id2796762" type="foot"><s id="id2796766"><foot.target id="a92"></foot.target>ma</s></p> <p id="id2796772" type="main"><s id="id2796776">ANGIOLINI, nella quale entrando trovaſi in <lb></lb> Mezzo alla pila dell'acqua ſanta un <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Batiſta di bronzo che vien detto ſia il modello <lb></lb> che fece <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, avanti di far quello in <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Marco alla Cappella di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino, ſi <lb></lb> vedono ſotto il Coro cinque Lunette dipinte <lb></lb> dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Curradi.</s><s id="id1586610"> Vi ſono ancora due Altari, <lb></lb> ove in quello a man deſtra ſtà collocata la Ta-<lb></lb> <arrow.to.target n="a93"></arrow.to.target> <pb pagenum="(104)"></pb> vola di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico opera di Matteo Roſſelli.</s><lb></lb> <s id="id1586640">In faccia a queſta vi è l'Altare della Madonna <lb></lb> con gli Arcangeli <expan abbr="San">S.</expan> Michele, e <expan abbr="San">S.</expan> Gabriele <lb></lb> del medeſimo Curradi.</s><s id="id2799297"> All'Altar Maggiore <lb></lb> vedeſi la Preſentazione di Maria al Tempio <lb></lb> eccellente lavoro del Puligo, o come altri vogliono <lb></lb> di Andrea del Sarto.</s><s id="id2799311"> Di quì partendoſi, <lb></lb> e voltando a ſiniſtra per la Via di Pinti, verſo <lb></lb> la Porta vi è il</s></p> <p id="id2799323" type="foot"><s id="id2799327"><foot.target id="a93"></foot.target>vola</s></p> <p id="id2799334" type="main"><s id="id2766786">PALAZZO e Giardino de' Conti della Gherarde-<lb></lb> ſca, che fu già di Bartolommeo Scala Storico Fio-<lb></lb> rentino, ma creſciuto, ed abbellito aſſai da queſti <lb></lb> Signori, è arricchito di nobili ſuppellettili, e <lb></lb> pitture.</s><s id="id2766806"> Di contro a queſto è il Caſino, e</s></p> <p id="id2766811" type="main"><s id="id2766814">GIARDINO del Duca Salviati molto delizioſo <lb></lb> e poco lontano tornando indietro ſi trova il</s></p> <p id="id2766824" type="main"><s id="id2766828">PALAZZO de' Marcheſi Ximenes d'Aragona <lb></lb> ancor eſſo di buona capacità, e con delizioſo <lb></lb> Giardino, ora in gran parte abbellito, e ri-<lb></lb> modernato.</s><s id="id2766843"> Accanto a queſto è un piccolo <lb></lb> Convento di Nobili Religioſe Silveſtrine, nella <lb></lb> di cui piccola Chieſa vi è all'Altar Maggiore <lb></lb> un quadro rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Silveſtro Papa che <lb></lb> adora Maria Santiſſima in gloria, dipinto per <lb></lb> mano del venerabile Sacerdote Franceſco Bo-<lb></lb> ſchi in tempo che vi fu Confeſſore, eſſendo <lb></lb> anco Pittore eccellente.</s><s id="id2796716"> Non molto lungi per <lb></lb> queſta Via trovaſi il Monaſtero, e Chieſa di </s></p> <p id="id2777056" type="foot"><s id="id2777060"><expan abbr="Santa">S.</expan> MA-</s></p> <pb pagenum="(105)"></pb> <p id="id1586863" type="main"><s id="id1586865"><expan abbr="Santa">S.</expan> MARIA MADDALENA DE' PAZZI.</s><s id="id2796736"> Nell'in-<lb></lb> greſſo di queſta Chieſa ſi vede a man deſtra la <lb></lb> Cappella de' Neri, fatta fare dal Dottor Neri <lb></lb> Medico del Gran Duca Ferdinando I., dipinta <lb></lb> da Bernardino Poccetti, il quale ſe in ogni <lb></lb> opera ſua ſi moſtrò ſingolare, in queſta ſpe-<lb></lb> cialmente ſuperò ſe medeſimo.</s><s id="id2765430"> Ammirano gl'<lb></lb> intendenti, ſopra d'ogni altra coſa la bella <lb></lb> Cupoletta, ove è dipinto il Paradiſo, perchè <lb></lb> in eſſa ſono innumerabili le figure de' Santi, <lb></lb> ma così bene, e con tal arte diſpoſte, che la <lb></lb> moltitudine non genera confuſione, ma reca <lb></lb> diletto, e vaghezza.</s><s id="id2765457"> All'Altare di detta Cap-<lb></lb> pella è una Tavola del Paſſignano ove effigiò <lb></lb> il martirio dei Santi Nereo ed Achilleo ai quali <lb></lb> è dedicata; e finalmente non vi manca orna-<lb></lb> mento, che la poſſa render più vaga.</s><s id="id2765477"> Paſſando <lb></lb> per un Cortile (che quando vi abitavano i Mo-<lb></lb> naci di Ceſtello era Chioſtro, diſegno di An-<lb></lb> tonio da <expan abbr="San">S.</expan> Gallo, con colonne d'ordine Jo-<lb></lb> nico aſſai lodate dal Vaſari per il vago capitello <lb></lb> di eſſe) ſi entra in Chieſa, la ſoffitta della <lb></lb> quale è tutta dipinta da Iacopo Chiaviſtelli.</s><s id="id2797664"> Ha <lb></lb> una ſola Navata, ma però repartita in varie <lb></lb> Cappelle, in ciaſcuna delle quali ſi vedono <lb></lb> Tavole di Pittori aſſai ragguardevoli, delle quali <lb></lb> la prima a mano deſtra è opera di Carlo Por-<lb></lb> telli da Loro, rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Romolo, che <lb></lb> <arrow.to.target n="a95"></arrow.to.target> <pb pagenum="(106)"></pb> vien condotto al martirio.</s><s id="id2797701"> Nella ſeconda ſtata <lb></lb> modernamente reſtaurata, vi è rappreſentato <lb></lb> l'Arcangiol Raffaelle, con altri due quadri <lb></lb> laterali, che in uno <expan abbr="San">S</expan> Antonio da Padova, e <lb></lb> nell'altro <expan abbr="San">S.</expan> Luigi Gonzaga, il tutto di mano <lb></lb> di Giuſeppe Piattoli.</s><s id="id2788643"> Nella terza è di mano di <lb></lb> Lorenzo di Credi eſpreſſa Maria Santiſſima, <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giuliano, e <expan abbr="San">S.</expan> Niccolò.</s><s id="id2788654"> Nella quarta di <lb></lb> lacopo da Pontormo, è la Vergine col Bam-<lb></lb> bino Gesù, <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo e altri Santi.</s><s id="id2788665"> Alla <lb></lb> quinta evvi la Nunziata fatta da Sandro Botti-<lb></lb> celli.</s><s id="id2788675"> Sopra la porta della Sagreſtìa in una <lb></lb> gran tela è rappreſentato San Luigi Gonzaga <lb></lb> in gloria di Atanaſio Bimbacci.</s><s id="id2788688"> All'ultimo <lb></lb> Altare è un Crocifiſſo ſcolpito in legno da <lb></lb> Bernardo Buontalenti.</s><s id="id2803379"> Quindi ne ſegue la Cap-<lb></lb> pella maggiore, ricchiſſima in vero, e degna <lb></lb> in ogni ſua parte di tutta l'ammirazione, nella <lb></lb> quale ſtà ripoſto il Sacro Corpo di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria <lb></lb> Maddalena de' Pazzi Nobile Fiorentina.</s><s id="id2803400"> Ella <lb></lb> è tutta incroſtata di marmi miſti, de' più no-<lb></lb> bili, e de'più vaghi, che in tali Edifizj s'ado-<lb></lb> prino.</s><s id="id2803414"> Sono fra gli altri ornamenti molto am-<lb></lb> mirabili dodici Colonne di diaſpro di Sicilia, <lb></lb> i capitelli, e imbaſamenti delle quali ſon di <lb></lb> bronzo dorato.</s><s id="id2803430"> In alcuni ovati ſi vedono baſſi-<lb></lb> rilievi parimente di bronzo, eſprimenti i fatti <lb></lb> più ſegnalati della Santa, e queſti ovati ſon <lb></lb> <arrow.to.target n="a96"></arrow.to.target> <pb pagenum="(107)"></pb> retti da alcuni Angioletti di marmo del Mar-<lb></lb> cellini.</s><s id="id2827493"> Nelle quattro nicchie ſono quattro <lb></lb> ſtatue di marmo, che figurano le quattro Virtù <lb></lb> più ſingolari, che riſplenderono in queſta Ver-<lb></lb> gine, che due ſono del Montauti, e le altre <lb></lb> due furono nel 1781. ſcolpite dal vivente <expan abbr="Signor">Sig.</expan> <lb></lb> Innocenzio Spinazzi.</s><s id="id2827517"> La Tavola dell'Altar <lb></lb> maggiore è di Ciro Ferri, rappreſentante la <lb></lb> Gloria dei Santi con Gesù e Maria, con la <lb></lb> Santa genufleſſa ai piedi della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Vergine, di <lb></lb> cui pure è il diſegno, e l'architettura della <lb></lb> Cappella.</s><s id="id2789932"> L'altre due Tavole laterali ſono di <lb></lb> mano di Luca Giordano, e la Cupola è opera <lb></lb> di Piero Dandini.</s><s id="id2789943"> In ſomma non vi è coſa, <lb></lb> che non ſia di gran pregio, avendo fatto a gara, <lb></lb> per abbellire quello Sacrario, l'eſquiſitezza <lb></lb> dell'opere, e la ricchezza e nobiltà de mate-<lb></lb> riali.</s><s id="id2789962"> Tornando ora inverſo la porta, nella <lb></lb> prima Cappella vi è una Tavola del Cavalier <lb></lb> Curradi, ove ha dipinto <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena <lb></lb> de' Pazzi, che riceve il velo da Maria Santiſſi-<lb></lb> ma, e dall'uno. e dall'altro lato, due Virtù <lb></lb> rappreſentanti la Carità, e la Verginità della <lb></lb> Santa.</s><s id="id2783991"> Il tendone dell'Organo eſprimente la <lb></lb> Santa, comunicata per mano di noſtro Signore, <lb></lb> è opero di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta Cipriani.</s><s id="id2784006"> Nella ſeconda <lb></lb> vi è la Viſitazione di <expan abbr="Santa">S.</expan> Eliſabetta di Domenico <lb></lb> Ghirlandajo.</s><s id="id2784016"> Nella terza una ſtatua di legno <lb></lb> <arrow.to.target n="a97"></arrow.to.target> <pb pagenum="(108)"></pb> colorito, rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Sebaſtiano, e dai <lb></lb> lati il <expan abbr="San">S.</expan> Rocco, e <expan abbr="San">S.</expan> Ignazio ſono di Raffael-<lb></lb> lino del Garbo.</s><s id="id2784041"> Nella quarta vi è di Santi di <lb></lb> Tito l'Orazione nell'Orto.</s><s id="id2784048"> Nella quinta dal <lb></lb> Beato Giovanni Angelico con mirabile dili-<lb></lb> genza è dipinta l'incoronazione di Maria.</s><s id="id2777028"> Nell'<lb></lb> ultima, di Coſimo Roſſelli è la Madonna, <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena Penitente, e <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo. </s><lb></lb> <s id="id1587523">Il Monaſtero abitato da nobili Vergini è amplo <lb></lb> e magnifico, con un vaſto e vago giardino. </s><lb></lb> <s id="id1587534">Riprendendo il cammino, troviamo il Mona-<lb></lb> ſtero e Chieſa di</s></p> <p id="id2777067" type="foot"><s id="id2777071"><foot.target id="a95"></foot.target>vien</s></p> <p id="id2777078" type="foot"><s id="id2777082"><foot.target id="a96"></foot.target>retti</s></p> <p id="id2754313" type="foot"><s id="id2754316"><foot.target id="a97"></foot.target>colo-</s></p> <p id="id2754324" type="main"><s id="id2754328"><expan abbr="Santa">S.</expan> MARIA DI CANDELI, tutta rifatta di nuovo <lb></lb> con ſtucchi dorati nel 1703., col diſegno di <lb></lb> Giovan Battiſta Foggini, ove merita di oſſer-<lb></lb> varſi la Tavola dell'Altar maggiore rappreſen-<lb></lb> tante l'Aſſunzione di Maria Santiſſima opera <lb></lb> del celebre Anton Domenico Gabbiani, oltre <lb></lb> le altre tutte di valenti Pittori, la prima delle <lb></lb> quali a mano deſtra rappreſentante Maria con <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Niccola è di Agoſtino Veracini.</s><s id="id2754364"> La ſeconda <lb></lb> del Crocifiſſo d'Aleſſandro Gherardini.</s><s id="id2754371"> A ſini-<lb></lb> ſtra la prima ov'è il Tranſito di <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe <lb></lb> è di Tommaſo Redi; la ſeconda di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, <lb></lb> e <expan abbr="Santa">S.</expan> Monaca è di Franceſeo Soderini.</s><s id="id2819084"> Quindi <lb></lb> eſcendo a ſiniſtra per la ſtrada detta di Pinti, è <lb></lb> oſſervabile l'ampla</s></p> <p id="id2819096" type="main"><s id="id2819100">ABITAZIONE già dei Caccini, oggi del Ver-<lb></lb> <arrow.to.target n="a98"></arrow.to.target> <pb pagenum="(109)"></pb> naccia, a cui è unito un delizioſo Giardino, <lb></lb> e andando avanti s'incontra l'</s></p> <p id="id2819123" type="foot"><s id="id2819126"><foot.target id="a98"></foot.target>nac-</s></p> <p id="id409307" type="main"><s id="id409311">ABITAZIONE del Balì Roffi di vago diſegno <lb></lb> di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Foggini, rimpetto alla quale <lb></lb> col diſegno del Sadler era l'abitazione de' Paoli, <lb></lb> ora dei Mormorai, e ritornando per la Via di <lb></lb> Cafaggiolo al Canto alla Catena, trovaſi una <lb></lb> Chieſa dedicata alla <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata detta</s></p> <p id="id409341" type="main"><s id="id409345">ORBATELLO in cui all'Altare maggiore vi è <lb></lb> una Tavola rappreſentante detto Santo Miſtero <lb></lb> di mano di Pietro Cavallini Romano.</s><s id="id409357"> Queſto <lb></lb> luogo fu fondato dal nobile Meſſer Niccolò <lb></lb> degl'Alberti, nel quale oltre la Chieſa fece fare <lb></lb> dentro a queſto recinto varie caſette tutte unite <lb></lb> con 200 ſtanze, che ſervono per ricovero di <lb></lb> donne ſenili o prive del marito, o abbando-<lb></lb> nate dai parenti, come pure quivi ſono altre <lb></lb> abitazioni per le fanciulle pericolate per ſal-<lb></lb> vare non meno il loro onore che la vita alle <lb></lb> creature di cui ſon rimaſte incinte.</s><s id="id2812411"> Sortendo <lb></lb> da queſto luogo e voltando a man deſtra ſi <lb></lb> trova il</s></p> <p id="id2812421" type="main"><s id="id2812424">MONASTERO, e Chieſa de' Camaldolenſi, <lb></lb> detta comunemente degli Angeli, ſtata di nuovo <lb></lb> rifatta con tal diſegno, che la Chieſa comune <lb></lb> ed eſterna è diviſa dall'interna per uſo de' Re-<lb></lb> ligioſi, mediante una Cancellata di ſerri lavo-<lb></lb> rati a diſegno con ottimo guſto.</s><s id="id2810811"> La volta dun-<lb></lb> <arrow.to.target n="a99"></arrow.to.target> <pb pagenum="(110)"></pb> que di queſta Chieſa interna è tutta dipinta a <lb></lb> freſco di mano di Aleſſandro Gherardini, ed <lb></lb> ha cinque Tavole degne di ſtima, la prima <lb></lb> delle quali a man deſtra eſprimente la Reſur-<lb></lb> rezione di Lazzero è di Bernardino Poccetti, <lb></lb> di cui è la Cupoletta, e alcune figure a freſco; <lb></lb> la ſeconda che reſta dentro nella Chieſa è del <lb></lb> Cavalier Paggi, ove ha figurato la Santa Fa-<lb></lb> miglia, che ritorna d'Egitto; la terza è opera <lb></lb> del Gamberucci, rappreſentante la decollazione <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta.</s><s id="id2810873"> All'Altar maggiore vi è <lb></lb> d'Aleſſandro Allori l'Incoronazione di Maria; <lb></lb> e in ultimo vedeſi il tranſito di <expan abbr="San">S.</expan> Romualdo <lb></lb> di mano di Giuſeppe Grifoni.</s><s id="id2776965"> Il Monaſtero è <lb></lb> aſſai vago, e maeſtoſo con tre Chioſtri, e Giar-<lb></lb> dino fatto col diſegno di Gherardo Silvani, <lb></lb> ſtato dipoi reſtaurato; e nella Librerìa, ove <lb></lb> ſi conſervano rari <expan abbr="Manoscritti">MSS.</expan>, è uno sfondo di An-<lb></lb> tonio Puglieſchi, e le due Iſtorie di Pietro <lb></lb> Dandini.</s><s id="id2776992"> Nell'Orto ſi vede il principio del <lb></lb> famoſo Tempio della Famiglia degli Scolari, <lb></lb> tanto lodato da Giorgio Vaſari, architettura <lb></lb> del Brunelleſco.</s><s id="id2777008"> Rimpetto a queſto Monaſtero <lb></lb> corriſponde il</s></p> <p id="id2755450" type="foot"><s id="id2755453"><foot.target id="a99"></foot.target>que</s></p> <p id="id2755460" type="main"><s id="id2755464">PALAZZO de' Marcheſi Giugni, già de' Fi-<lb></lb> renzuoli fatto col diſegno dell'Ammannato, <lb></lb> edifizio in ogni parte ragguardevole.</s><s id="id2755476"> E ritor-<lb></lb> nando per via della Pergola ſi trova il gran </s></p> <p id="id2784862" type="foot"><s id="id2784866">TEA-</s></p> <pb pagenum="(111)"></pb> <p id="id1588140" type="main"><s id="id1588141">TEATRO per le Opere in Muſica fatto fare <lb></lb> nel 1657. a ſpeſe del Principe Cardinale <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Carlo de' Medici col diſegno dell'Architetto <lb></lb> Pietro Tacca, nel luogo ove era un Tiratojo <lb></lb> per le Lane.</s><s id="id2755512"> Fu queſto abbellito aſſai per le <lb></lb> Nozze del Gran Principe Ferdinando con la <lb></lb> Principeſſa Violante di Baviera; e dipoi ſu <lb></lb> nel 1756. rinnovato col diſegno del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Giulio <lb></lb> Mannajoni; ed ora nel corrente anno 1789. <lb></lb> rimodernato, e rifatto quaſi tutto di nuovo con <lb></lb> l'accreſcimento di un'ordine di palchi coll'<lb></lb> aſſiſtenza del medeſimo Architetto <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Man-<lb></lb> najoni, e vagamente dipinto per l'architettura <lb></lb> e figure dal <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Luigi Ademollo Milaneſe; <lb></lb> quaſi in faccia a queſta Via vi è il Palazzo Mar-<lb></lb> tellini grandemente lodato dal Bocchi, rimpetto <lb></lb> al quale vi ſono quelli del Turco Roſſelli, e <lb></lb> Gori.</s><s id="id2784854"> Dalla deſtra parte ſi ritrova il Regio, e <lb></lb> grandioſo Arciſpedale di</s></p> <p id="id2793342" type="main"><s id="id2793345"><expan abbr="Santa">S.</expan> MARIA NUOVA, edificato da Folco Por-<lb></lb> tinari nell'anno 1287.</s><s id="id2793352"> La facciata e Loggia <lb></lb> di queſto nobile edifizio, a cui ſu dato prin-<lb></lb> cipio nell'anno 1611. col diſegno e direzio-<lb></lb> ne del celebre Buontalenti, e compita da Giu-<lb></lb> lio Parigi, è oltremodo mirabile, i Buſti dei <lb></lb> quattro Granduchi che ſi vedono in queſta <lb></lb> nobil facciata ſono; quello di Coſimo II. del <lb></lb> Caccini; Ferdinando II. di Bartolommeo Cen-<lb></lb> <arrow.to.target n="a101"></arrow.to.target> <pb pagenum="(112)"></pb> nini; Coſimo III. di Carlo Marcellini, e <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gaſtone I di Antonio Montauti.</s><s id="id2785697"> Reſta <lb></lb> nel mezzo del Loggiato la Chieſa, nelle pa-<lb></lb> reti della quale ſi vedono dipinte due ſtorie da <lb></lb> Santi di Bicci, che rappreſentano la funzione <lb></lb> della Sagra, che già ne fece Martino V. Sommo <lb></lb> Pontefice, negli 8 Settembre 1420.</s><s id="id2785720"> Le altre <lb></lb> Lunette ſono del Pomarancio, l'incoronazione <lb></lb> di Maria ſopra la Porta è dipinta da Dello, e <lb></lb> la Pittura della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata in fondo al Log-<lb></lb> giato, è di Taddeo Zuccheri.</s><s id="id2785742"> Quattro belle <lb></lb> Tavole adornano gli Altari.</s><s id="id2785748"> A deſtra, la pri-<lb></lb> ma che rappreſenta Maria che porge il Bam-<lb></lb> bino a <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio, con <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, e <expan abbr="San">S.</expan> Nic-<lb></lb> colò, è di mano di Felice Ficherelli, detto <lb></lb> Felice Ripoſo, la ſeconda è del Paggi, eſpri-<lb></lb> mente quando Criſto dice all'Infermo della <lb></lb> Piſcina,</s> <s id="id1588444"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">ſurge, tolle grabatum tuum.</emph></emph></foreign></s><s id="id1588458"> A man <lb></lb> ſiniſtra la prima Tavola rappreſenta San Lodo-<lb></lb> vico Re di Francia, che guariſce dalle gavine, <lb></lb> è fattura del Volterrano; e la ſeconda, ov'è <lb></lb> dipinta la Depoſizione di Croce, è opera del <lb></lb> Bronzino.</s><s id="id2743819"> Vi ſi vedono alle pareti di queſta <lb></lb> Chieſa altre ſei Tavole, rappreſentanti, una <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Barbera nell'atto del Martirio di mano di <lb></lb> Lodovico Buti; altra rappreſentante <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria <lb></lb> Maddalena Penitente, e più figure di bambini <lb></lb> in ginocchioni ſuppoſti ritratti della Famiglia <lb></lb> <arrow.to.target n="a102"></arrow.to.target> <pb pagenum="(113)"></pb> Portinari, di mano di Andrea del Caſtagno; <lb></lb> altra rappreſentante la Vergine col Bambino, <lb></lb> e più Sante Vergini, opera di Aleſſandro Al-<lb></lb> lori; ſotto la menſa dell'Altar Maggiore ſi vede <lb></lb> un <expan abbr="Sant'">S.</expan> Egidio dipinto da Diacinto Gimignani; <lb></lb> altra eſprimente la Natività di noſtro Signor <lb></lb> Gesù Criſto, di mano di Domenico Veneziano; <lb></lb> altra rappreſentante la fuga in Egitto, <expan abbr="Sant'">S.</expan> An-<lb></lb> tonio Abate, e più giovanetti che ſi ſuppongono <lb></lb> della Famiglia Portinari opera di detto Dome-<lb></lb> nico Veneziano, e finalmente altro quadro rap-<lb></lb> preſentante l'Aſſunzione di Maria Vergine, <lb></lb> di mano dell'Empoli.</s><s id="id2810200"> All'Altar maggiore fab-<lb></lb> bricato di marmi Carrareſi, intarſiati di bel-<lb></lb> liſſime pietre, vi è un Ciborio parimente di <lb></lb> pietre pregiabili, e di bellezza non ordina-<lb></lb> ria.</s><s id="id2810220"> Da un lato della Chieſa è lo Spedale <lb></lb> degli Uomini, e dall'altro quello delle Don-<lb></lb> ne, fabbricati colla medeſima architettura <lb></lb> avente in tutti ſopra a 1034. Letti.</s><s id="id2810238"> Molte al-<lb></lb> tre ſono le ſtanze, e le diverſe abitazioni con <lb></lb> bell'ordine diſpoſte, acciò facile rieſca agli <lb></lb> Aſtanti il provvedere gl'inſermi di quanto loro <lb></lb> abbiſogna.</s><s id="id2810257"> In queſto luogo convivono ancora <lb></lb> moltiſſimi Giovani, che da varie parti anco <lb></lb> ſuori della Toſcana concorrono, per appren-<lb></lb> dere co' veri precetti la pratica della Medicina <lb></lb> e della Chirurgìa, ſotto la diſciplina degli ot-<lb></lb> <arrow.to.target n="a103"></arrow.to.target> <pb pagenum="(114)"></pb> timi primarj Profeſſori, che vi ſi ſtipendiano; <lb></lb> e preſtando nel medeſimo tempo il loro ſer-<lb></lb> vizio, ſempre lo rendono più celebre, non ſolo <lb></lb> in Firenze, ma per tutta l'Italia, eſcendone <lb></lb> ed eſſendone in tutti i tempi eſciti Maeſtri ec-<lb></lb> cellenti.</s><s id="id2743206"> Moltiſſimi ancora ſono i Serventi, che <lb></lb> aſſiſtono notte, e giorno; molti i Medici, che <lb></lb> giornalmente intervengono alla cura di queſti <lb></lb> infermi; molti gli ſpirituali e temporali aiuti, <lb></lb> che ſi ricevono in queſto, premendo alla pietà <lb></lb> ſingolare di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S A. R.</expan> la ſalute del corpo, ed <lb></lb> il profitto degli Studenti, ma di lunga mano <lb></lb> aſſai più quella dell'Anima.</s><s id="id2790278"> E' ſorprendente <lb></lb> ed ammirabile altresì la pulizìa, il metodo, ed <lb></lb> il buon ordine di queſto Regio Spedale, per <lb></lb> gli ottimi Regolamenti ſtati introdotti da pochi <lb></lb> anni in quà, e pubblicati con le ſtampe, mercè <lb></lb> la diligenza, e continua attenzione del preſente <lb></lb> <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Commiſſario Senatore Priore Marco Co-<lb></lb> voni, il quale aſſiduamente e ocularmente da <lb></lb> per ſe viſita e ordina l'occorrente, acciò nulla <lb></lb> abbiſogni ai poveri Infermi, avendovi nella <lb></lb> Cucina fatto coſtruire un'ammirabile Cammino <lb></lb> di un'idea e modello particolare inventato dal <lb></lb> <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Pietro Giuntini Soprintendente alla Spe-<lb></lb> zierìa del detto <expan abbr="Reale">R.</expan> Arciſpedale; e per verità que-<lb></lb> ſto è uno dei più vaſti, belli, e puliti Spedali che <lb></lb> poſſa vantar l'Italia.</s><s id="id2820521"> Non deveſi però tralaſciare, <lb></lb> <arrow.to.target n="a104"></arrow.to.target> <pb pagenum="(115)"></pb> come per render queſto Spedale in tutte le ſue <lb></lb> parti ragguardevole, vi è una Librerìa ripiena <lb></lb> di Libri ſpettanti alla Medicina, Chirurgìa, <lb></lb> Iſtoria Naturale <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, ſiccome un bel Teatro <lb></lb> anatomico, e un ben diſpoſto Orto Bottanico. </s><lb></lb> <s id="id1588888">Nell'ingreſſo che conduce al cortile, e alle <lb></lb> ſuperiori abitazioni, vi è da oſſervare, oltre una <lb></lb> lapida ſepolcrale antichiſſima, fermata nella <lb></lb> parete a mano deſtra, ove è la figura di Ma-<lb></lb> donna Teſſa che comunemente diceſi promo-<lb></lb> tora di queſto Spedale, un Tabernacolo dipinto <lb></lb> a freſco, rappreſentante la Carità, opera inſi-<lb></lb> gne di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni; ed in oltre a <lb></lb> man ſiniſtra ſotto la piccola loggetta nell'Or-<lb></lb> ticello vi è rappreſentato da Baccio della <lb></lb> Porta il Giudizio finale, quale laſciato dal <lb></lb> pittore imperfetto, nel veſtir l'abito Dome-<lb></lb> nicano, ſu terminato da Mariotto Albertinelli. </s><lb></lb> <s id="id1588951">In ſondo nel detto Cortile, vedeſi la Samaritana <lb></lb> al Pozzo, opera a freſco di Aleſſandro Bron-<lb></lb> zino.</s><s id="id2799600"> In faccia allo Spedale vi è il Convento <lb></lb> delle Monache ſerventi al medeſimo, e nel <lb></lb> vecchio ingreſſo dove era in antico il primo <lb></lb> Spedale, vi ſono ſtati poſti dei Letti, sì per tutta <lb></lb> la corsìa, che in altre ſtanze, rinnovando quivi <lb></lb> lo Spedale di <expan abbr="San">S.</expan> Matteo, per eſſere paſſata <lb></lb> in queſto l'Accademia delle Belle Arti, come <lb></lb> <arrow.to.target n="a105"></arrow.to.target> <pb pagenum="(116)"></pb> ſi è detto ſopra a carte 71.</s><s id="id2761349"> Eſcendo da queſto <lb></lb> luogo in vicinanza ſi trova il</s></p> <p id="id2761357" type="foot"><s id="id2761361"><foot.target id="a101"></foot.target>nini;</s></p> <p id="id2761369" type="foot"><s id="id2761372"><foot.target id="a102"></foot.target>Por-</s></p> <p id="id2761380" type="foot"><s id="id2761384"><foot.target id="a103"></foot.target>H timi</s></p> <p id="id2806108" type="foot"><s id="id2806112"><foot.target id="a104"></foot.target>come</s></p> <p id="id2806119" type="foot"><s id="id2806123"><foot.target id="a105"></foot.target>H 2 ſi è</s></p> <p id="id2806131" type="main"><s id="id2806135">TEATRO degl'Intrepidi detto della Pallaccor-<lb></lb> da per eſſervi ſtata in avanti una grande ſtanza <lb></lb> deſtinata a tal giuoco, ſtato dai fondamenti fab-<lb></lb> bricato nel 1779. con ſomma pulizìa, e ma-<lb></lb> gnificenza; accanto al quale è il</s></p> <p id="id2806157" type="main"><s id="id2806161">PALAZZO della Famiglia Compagni, ſtato <lb></lb> rimodernato pochi anni ſono; e in faccia quello <lb></lb> di altra Famiglia dei Marcheſi Pucci, ancor <lb></lb> queſto accreſciuto ed abbellito.</s><s id="id2800718"> Riprendendo <lb></lb> la ſtrada in faccia allo Spedale ſi oſſervi in Via <lb></lb> dell'Orivolo l'</s></p> <p id="id2800729" type="main"><s id="id2800732">ABITAZIONE de' Bargigli fabbricata col diſe-<lb></lb> gno di Bernardino Ciurini; e ſeguitando per <lb></lb> Via dell'Orivolo voltando ſotto la Volta di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Piero ſi ritrova la diruta Chieſa antichiſſima <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Pier Maggiore, <note id="id1589219" n="1"><p id="id2812937" type="main"><s id="id2812941">(1) Nel dopo pranzo del dì 9. Luglio 1784. ri-<lb></lb> facendoſi la volta della Chieſa per rimodernarſi, <lb></lb> rovinò più della metà della Tettoja di eſſa. per <lb></lb> lo che fa ordinato gettarſi a terra il reſtante. e <lb></lb> profanarla, eſſendo paſſate le Monache nel Mo-<lb></lb> naſtero delle Murate, e in altri Conventi. </s></p></note> e tirando per Borgo <lb></lb> degl'Albizzi vi ſi rimirano i Palazzi di queſte <lb></lb> Famiglie; quello degl'Aleſſandri aſſai accre-<lb></lb> ſciuto ſull'antico diſegno; dipoi il </s></p> <p id="id2800773" type="foot"><s id="id2812930">PA-</s></p> <pb pagenum="(117)"></pb> <p id="id1589290" type="main"><s id="id1589292">PALAZZO Valori, paſſato già ne' Guicciardini, <lb></lb> ed oggi negli Altoviti; nella facciata del quale <lb></lb> ſopra varj pilaſtri ſi vedono ſcolpiti in marmo <lb></lb> i Ritratti di quindici Uomini illuſtri di queſta <lb></lb> noſtra Città, a foggia de' termini degli Antichi. </s><lb></lb> <s id="id1589315">Gli uomini illuſtri ſono gli appreſſo: cioè, nel <lb></lb> primo da baſſo l'Accurſio, il Torrigiano, Mar-<lb></lb> ſilio Ficino, Donato Acciaiuoli, e Pier Vet-<lb></lb> tori: nell'ordine di mezzo, Amerigo Veſpucci, <lb></lb> Leon Batiſta Alberti, Franceſco Guicciardini, <lb></lb> Marcello Adriani, e Don Vincenzio Borghini. </s><lb></lb> <s id="id1589343">Nel ſuperiore, Dante, Petrarca, Boccaccio, <lb></lb> <expan abbr="Monſignore">Monſig.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> della Caſa, e Luigi Alamanni <note id="id1589366" n="1"><p id="id2813036" type="main"><s id="id2813040">Di queſti Ritratti d'Uomini celebri ſi trova <lb></lb> ſtampato nel 1604. un Trattato con le Vite di <lb></lb> eſſi, deſcritto da Filippo Valori col titolo di <lb></lb> <emph type="italics">Termini di mezzo rilievo, <expan abbr="eccetera">ec.</expan></emph></s></p></note>. <lb></lb> In queſto Palazzo vi è uno ſtupendo Quadro <lb></lb> rappreſentante il Ritratto di Raffaello da Urbino <lb></lb> fatto di ſua mano.</s><s id="id412169"> Quivi ſotto una fineſtra ter-<lb></lb> rena è un'Inſcrizione, e in mezzo della Via <lb></lb> una laſtra di marmo, poſta in memoria dell'in-<lb></lb> ſigne Miracolo di <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi operato in queſto <lb></lb> luogo, nell'aver riſuſcitato un Fanciullo.</s><s id="id412190"> Ap-<lb></lb> preſſo ſono le</s></p> <p id="id2813003" type="main"><s id="id2813007">ABITAZIONI de' Montalvi, e de' Pazzi, am-<lb></lb> bedue diſegno dell'Ammannato, e dipoi vi <lb></lb> ſono i </s></p> <p id="id2813025" type="foot"><s id="id2813029">PA-</s></p> <pb pagenum="(118)"></pb> <p id="id1589494" type="main"><s id="id1589495">PALAZZI, l'un dirimpetto all'altro, ambe-<lb></lb> due belli della Famiglia degli Strozzi.</s><s id="id2812735"> Quello <lb></lb> di più antica maniera ſi crede già alzato col <lb></lb> diſegno del Brunelleſco, ora acquiſtato, e re-<lb></lb> ſtaurato dalla Famiglia Quarateſi, e fu per <lb></lb> l'avanti della Famiglia dei Pazzi colla loro <lb></lb> Arme in fronte, e perciò ſi appella da remo-<lb></lb> tiſſimo tempo il Canto de' Pazzi. </s><s id="id1589531">Il più bello <lb></lb> però è quello, che per anco non è terminato. </s><lb></lb> <s id="id1589541">Fu fabbricato col diſegno dello Scamozzi, nelle <lb></lb> Opere del quale pubblicate colla ſtampa, ve-<lb></lb> deſi delineato.</s><s id="id2812779"> Le fineſtre a terreno ſono del <lb></lb> Buontalenti, e del Caccini è il Portone prin-<lb></lb> cipale.</s><s id="id2801322"> La facciata di verſo il Borgo degli Al-<lb></lb> bizzi è opera del Buontalenti, ed è degna di <lb></lb> lode.</s><s id="id2801332"> Il Cortile del medeſimo Palazzo è fatto <lb></lb> con diſegno di Lodovico Cigoli; poco diſtante <lb></lb> ſi trova il</s></p> <p id="id2801345" type="main"><s id="id2801348">PALAZZO già dei Duchi Salviati, oggi del <lb></lb> <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Ricciardi molto vaſto, e comodo, ſtato <lb></lb> dal preſente Poſſeſſore aſſai rimodernato, e di <lb></lb> ricchiſſimi mobili ripieno.</s><s id="id2801368"> In queſto Palazzo <lb></lb> nacque Maria d'Iacopo Salviati, che fu madre <lb></lb> del Gran Duca Coſimo I. </s><s id="id1589640">Quindi appreſſo può <lb></lb> vederſi la Chieſa della</s></p> <p id="id2801384" type="main"><s id="id2801387">MADONNA DE' RICCI ſtata tutta rimodernata <lb></lb> nel 1772. a ſtucchi, ove preſentemente abitano <lb></lb> i Cherici Regolari Miniſtri degl'Infermi co-<lb></lb> <arrow.to.target n="a108"></arrow.to.target> <pb pagenum="(119)"></pb> munemente detti Padri del Buon morire, perchè <lb></lb> aſſiſtono i moribondi potendoſi chiamare i Cu-<lb></lb> rati comuni della Città, eſſendo paſſati gli Sco-<lb></lb> lopj che quivi abitavano per Real diſpoſizione <lb></lb> nel Collegio che era de' Geſuiti.</s><s id="id2828262"> A queſta <lb></lb> Chieſa precede una Loggia con colonne di <lb></lb> pietra ſerena diſegno di Gherardo Silvani, ed <lb></lb> in eſſa non mancano alcune Pitture degne di <lb></lb> oſſervazione.</s><s id="id2828281"> E principiando dalla prima a mano <lb></lb> deſtra della Santa Famiglia opera di Matteo <lb></lb> Bonechi, ne ſegue la Cappella dedicata al Santo <lb></lb> Fondatore dipinto da Antonio Bettini.</s><s id="id411455"> All'Al-<lb></lb> tare maggiore evvi la miracoloſa Immagine di <lb></lb> Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata, con vago adornamento <lb></lb> tutto meſſo a oro.</s><s id="id411472"> Ritornando verſo la Porta <lb></lb> evvi la Tavola del Paralitico davanti a Criſto, <lb></lb> dipintovi dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Curradi.</s><s id="id411486"> Lo sfondo è di <lb></lb> Lorenzo del Moro.</s><s id="id411492"> In Sagreſtia vi è l'antica <lb></lb> Tavola che era all'Altar maggiore rappreſen-<lb></lb> tante Dio Padre dipinto da Franceſco Mati. </s><lb></lb> <s id="id1589809">Eſſendo ultimamente ſtata incorporata l'antica <lb></lb> Chieſa Parrocchiale di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Alberighi, che <lb></lb> reſtava per fianco appunto dietro a queſta, <lb></lb> ſerve adeſſo di abbellimento, e aumento della <lb></lb> medeſima per una comoda Sagreſtìa.</s><s id="id2788299"> Tornando <lb></lb> indietro e voltando a ſiniſtra dal Canto de' Pazzi, <lb></lb> ſi trova</s></p> <p id="id2788311" type="foot"><s id="id2788314"><foot.target id="a108"></foot.target>mu-</s></p> <p id="id2788322" type="main"><s id="id2788326"><expan abbr="SANTA">S.</expan> MARIA in Campo, Chieſa ricca d'Indul-<lb></lb> <arrow.to.target n="a109"></arrow.to.target> <pb pagenum="(120)"></pb> genze, Reſidenza del Veſcovo di Fieſole, che <lb></lb> abita nel Palazzo contiguo; e quantunque ſia <lb></lb> nel mezzo della Città, queſta Chieſa, e Palazzo <lb></lb> è Dioceſi Fieſolana.</s><s id="id2795867"> Vicino è il</s></p> <p id="id2795871" type="foot"><s id="id2795875"><foot.target id="a109"></foot.target>genze,</s></p> <p id="id2795883" type="main"><s id="id2795886">PALAZZO dei Guadagni, che ha nobile fac-<lb></lb> ciata fatta nello ſcorſo ſecolo col diſegno del <lb></lb> Silvani, con vaſti appartamenti rimodernata, e <lb></lb> con una magnifica ſcala fatta fare dal fu Se-<lb></lb> natore Filippo Guadagni.</s><s id="id2795906"> Dopo è </s></p> <p id="id2795910" type="main"><s id="id2795914">L'OPERA del Duomo, dove ſi conſervano, <lb></lb> oltre i ricchiſſimi Arredi Sacri, molte ſtatue, e <lb></lb> baſſirilievi di pregio, ed un Archivio di grande <lb></lb> importanza.</s><s id="id2753675"> A queſta è ſtata di poco tempo <lb></lb> d'ordine Sovrano unita tutta la Zienda d'en-<lb></lb> trate, e peſi dell'Opera dell'Oratorio di <expan abbr="San">S.</expan> Gio-<lb></lb> vanni, con unire i Cappellani di queſt'Orato-<lb></lb> rio a quelli della Metropolitana, e vi ſi con-<lb></lb> ſervano ancora tutti i Libri, col Regiſtro dei <lb></lb> nomi di tutti i Battezzati in Firenze; e quì <lb></lb> daremo fine al Quartier <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni.</s></p> <p id="id2753709" type="head"><s id="id2753713">QUARTIERE <expan abbr="SANTA">S.</expan> CROCE.</s></p> <p id="id2753717" type="main"><s id="id2753721">SANTA CROCE de' Frati Minori Conventuali. </s><lb></lb> <s id="id1590075">In queſto Tempio aſſai grande e magnifico, <lb></lb> lungo dugentoquaranta braccia, e largo ſet-<lb></lb> tanta, s'entra per tre porte di faccia, e ſu <lb></lb> quella di mezzo oſſerveremo una Statua di <lb></lb> <arrow.to.target n="a110"></arrow.to.target> <pb pagenum="(121)"></pb> bronzo, opera di Donatello, che rappreſenta <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Lodovico Arciveſcovo di Toloſa; ſotto <lb></lb> il comignolo della facciata, evvi il Nome di <lb></lb> Gesù tutto di pietra collocato laſsù con le pro-<lb></lb> prie mani da <expan abbr="San">S.</expan> Bernardino da Siena con licen-<lb></lb> za de' Signori nel 1437. anno di peſtilenza. </s><lb></lb> <s id="id1590138">Fu queſto Tempio fabbricato intorno all'an-<lb></lb> no 1294. col diſegno di Arnolſo, che fu l'Ar-<lb></lb> chitetto del Duomo, benchè dipoi reſtaurato <lb></lb> e abbellito d'ordine di Coſimo I. col diſegno <lb></lb> delle nuove Cappelle da Giorgio Vaſari.</s><s id="id2790448"> La <lb></lb> maggior parte de' Foreſtieri concorre a queſta <lb></lb> Chieſa, tirata dal deſiderio di rimirare quelle <lb></lb> belliſſime Tavole, che l'adornano, nelle quali <lb></lb> la paſſione tutta di noſtro Signore, e la ſua <lb></lb> Morte, e Reſurrezione è ſtata mirabilmente <lb></lb> rappreſentata da' primi Artefici di quei tempi. </s><lb></lb> <s id="id1590194">Ora facendoci dalla Porta di mezzo, nella <lb></lb> prima Tavola, che ſi trova a man deſtra, allato <lb></lb> alla ſuddetta Porta è dipinta la depoſizione di <lb></lb> Croce di noſtro Signore, di mano di Fran-<lb></lb> ceſco Salviati; la ſeconda dov'è la Crocifiſſione <lb></lb> è di Santi di Tito; appreſſo alla quale è il Se-<lb></lb> polcro di Michelagnolo Buonarroti Gentiluo-<lb></lb> mo Fiorentino, Pittore, Scultore, ed Archi-<lb></lb> tetto di sì gran nome, ed eccellenza.</s><s id="id2828903"> Vedonſi <lb></lb> a piè dell'Urna tre belle Statue di marmo, <lb></lb> che rappreſentano la Scultura, l'Architettura, <lb></lb> <arrow.to.target n="a111"></arrow.to.target> <pb pagenum="(122)"></pb> e la Pittura in atto compaſſionevole, e meſto: <lb></lb> e ſopra l'Urna, la teſta, ed il buſto di marmo <lb></lb> del Buonarroti.</s><s id="id2794383"> Fu queſt'opera fatta da tre <lb></lb> Maeſtri, cioè Giovanni dell'Opera, Valerio <lb></lb> Cioli, e Batiſta del Cavaliere, del primo dei <lb></lb> quali è la Statua dell'Architettura, del ſecondo <lb></lb> quella della Scultura, e del terzo quella della <lb></lb> Pittura; e di lui è pure il Ritratto di Miche-<lb></lb> lagnolo.</s><s id="id2794410"> Nella baſe di queſto Mauſoleo vi ſi <lb></lb> legge la ſeguente Inſcrizione che per eſſere <lb></lb> ſcolpita in un marmo miſchio ſcuro, ſi pone <lb></lb> quì perchè a molti sfugge all'occhio </s></p> <p id="id2757976" type="foot"><s id="id2757979"><foot.target id="a110"></foot.target>bron-</s></p> <p id="id2757987" type="foot"><s id="id2757991"><foot.target id="a111"></foot.target>e la</s></p> <p id="id2757999" type="main"><s id="id2758002"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">D. O. M. <lb></lb> Michaeli Angelo Bonarotio <lb></lb> E vetuſta Simoniorum Familia <lb></lb> Sculptori, Pictori, & Architecto <lb></lb> Fama omnibus notiſſimo <lb></lb> Leonardus Patruo Amatiſſ., & de ſe optime merito <lb></lb> Translatis Roma ejus oſſibus, atque in hoc Templo <lb></lb> Majorum ſuorum ſepulcro conditis <lb></lb> Exhortante Sereniſſ. Coſmo I. Med. Magno Etr. Duce <lb></lb> P. C. <lb></lb> An. Sal. MDLXX. Vixit An. LXXXVIII. Dies XV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2783070" type="main"><s id="id2783073">Dicontro a queſto Sepolcro alla prima Colonna <lb></lb> ſopra una pila dell'Acqua Santa è una Vergine <lb></lb> di marmo di baſſorilievo, lavorata da Antonio <lb></lb> Roſſellino, che reſta ſopra ove è ſepolto Fran-<lb></lb> ceſco Nori ſtato ucciſo nella congiura de' Pazzi.</s></p> <p id="id2779275" type="foot"><s id="id2779279">Segue</s></p> <pb pagenum="(123)"></pb> <p id="id2779286" type="main"><s id="id2779290">Segue la terza Cappella, dov'è dipinto da <lb></lb> Giorgio Vaſari Criſto quando porta la Croce <lb></lb> al Calvario; ſono dipoi oſſervabili le memorie <lb></lb> del dottiſſimo Antiquario Senator Filippo Buo-<lb></lb> narroti, e del famoſo Bottanico Pietro Micheli. </s><lb></lb> <s id="id1590491">La quarta Tavola rappreſenta l'Ecce Homo, <lb></lb> ed è fattura di Iacopo di Meglio; quivi ap-<lb></lb> preſſo ſi vede il Buſto, e Memoria del Dottore, <lb></lb> Medico, e Antiquario Antonio Cocchi.</s><s id="id2779330"> Aleſ-<lb></lb> ſandro del Barbiere dipinſe la quinta in cui ſi <lb></lb> figura la flagellazione alla Colonna; la ſeſta <lb></lb> dov'è dipinto noſtro Signore quando fa Ora-<lb></lb> zione nell'Orto, è opera di Andrea del Minga. </s><lb></lb> <s id="id1590532">Dopo il corſo di anni 260. appunto della ſe-<lb></lb> guita morte del famoſo ed aſſai celebre Segre-<lb></lb> tario, Iſtorico, e Politico Fiorentino Niccolò <lb></lb> Machiavelli, il quale morì il dì 22. Giugno 1527.; <lb></lb> nell'antepaſſato anno a ſpeſe di varj Eruditi fu <lb></lb> poſto in queſta Chieſa il ſeguente Mauſoleo di <lb></lb> marmi, per memoria di sì grand'uomo, ſcol-<lb></lb> pito dal <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Innocenzio Spinazzi, e gli ornati <lb></lb> della pittura ſono dei <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Molinelli, e Ca-<lb></lb> ſtagnoli, con l'appiè Epigrafe</s></p> <p id="id2780971" type="main"><s id="id2780974"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Tanto nomini nullum par Elogium <lb></lb> Nicolaus Machiavelli <lb></lb> Objt An. A P. V. MDXXVII.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2766860" type="main"><s id="id2766864">Appreſſo la quale è la Cappella dei Cavalcanti, <lb></lb> ove ſi ammira ſcolpita in marmo la Vergine <lb></lb> <arrow.to.target n="a112"></arrow.to.target> <pb pagenum="(124)"></pb> Annunziata dall'Angiolo, fatta da Donatello, <lb></lb> e il <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, e <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta dipinti <lb></lb> allato alla medeſima ſono di Andrea del Ca-<lb></lb> ſtagno.</s><s id="id2766900"> Paſſata la porta del Chioſtro vi è il <lb></lb> Sepolcro di Leonardo Bruni Aretino, inſigne <lb></lb> Scrittore d'Iſtorie, il tutto ſcolpito da Ber-<lb></lb> nardo Roſſellino, diſcepolo di Donatello: <lb></lb> La Madonna però, che ſopra ſi vede è d'An-<lb></lb> drea Verrocchio.</s><s id="id2763512"> Fnalmente la ſettima Cap-<lb></lb> pella ha una Tavola già cominciata dal Cigoli, <lb></lb> e finita dal Biliverti, in cui ſi rappreſenta l'en-<lb></lb> trata di Criſto in Geruſalemme.</s><s id="id2763529"> Nella Croce <lb></lb> della Navata trovaſi la Cappella dei Barberini, <lb></lb> dov'è ſepolto Franceſco da Barberino, Dot-<lb></lb> tore, e Poeta inſigne, ed in eſſa è una Tavola <lb></lb> dipinta dal Naldini, che rappreſenta quando <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco riceve le Sacre Stimate; paſſata <lb></lb> queſta, viene la Cappella de' Caſtellani, ov'è <lb></lb> un Sepolcro di paragone del Cavalier Vanni: <lb></lb> la volta è dello Starnina; e la Tavola all'Al-<lb></lb> tare rappreſentante la Naſcita di Gesù, è di <lb></lb> Giuliano Bugiardini.</s><s id="id2788082"> Poſcia in teſta alla Cro-<lb></lb> ciata vedeſi la Cappella de' Baronceili, ove <lb></lb> oltre le antiche pitture delle pareti dipinte da <lb></lb> Taddeo Gaddi; vi ſi conſerva ancora ſull'Al-<lb></lb> tare la ſtimatiſſima Tavola di Giotto, ove ha <lb></lb> dipinta l'incoronazione di Maria Santiſſima, <lb></lb> col Paradiſo, molti Santi, e Angeli vagamente <lb></lb> <arrow.to.target n="a113"></arrow.to.target> <pb pagenum="(125)"></pb> fatti ſotto alla quale a caratteri d'oro vi ſi legge: </s><lb></lb> <s id="id1590823"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Opus Magiſtri locti.</emph></emph></foreign></s><s id="id1590837"> Di quì entrando nella <lb></lb> Sagreſtìa piacerà il vedere negli armari della <lb></lb> medeſima 26. Storiette del detto Giotto bel-<lb></lb> liſſime, e ben conſervate, la metà eſprimenti <lb></lb> diverſi fatti della Vita di Criſto e altrettanti <lb></lb> della Vita di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco.</s><s id="id410501"> La Tavola all'Al-<lb></lb> tare con Maria e 4. Santi, con tutte le pitture <lb></lb> nelle pareti è opera di Taddeo Gaddi, nel <lb></lb> Cancello della quale in lettere Gotiche dorate, <lb></lb> vi ſi dice eſſer queſta Cappella ſtata dedicata <lb></lb> alla Natività di Maria, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena <lb></lb> da Lapo Rinuccini.</s><s id="id410530"> La Cappella de' Medici <lb></lb> del Noviziato è architettura di Michelozzo, <lb></lb> fatta fare da Coſimo de' Medici Padre della <lb></lb> Patria, la porta della quale è aſſai lodata dal <lb></lb> Vaſari.</s><s id="id410549"> La Tavola dell'Altare è dipinta da Fra <lb></lb> Filippo Lippi, in cui vedeſi Maria con Gesù, <lb></lb> e i Santi Coſimo, e Damiano, e il grado di <lb></lb> queſto Altare è dipinto da Franceſco detto <lb></lb> Peſellino.</s><s id="id2818608"> Uſcendo dalla Sagreſtia vi è da oſſer-<lb></lb> vare la ſeconda Cappella de' Calderini, ora de' <lb></lb> Riccardi, tutta incroſtata di marmi, e ornata <lb></lb> di belle pitture; la prima delle quali in <foreign lang="la">cornu <lb></lb> Evangelii</foreign> rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo, che <lb></lb> diſtribuiſce le limoſine, è del Paſſignano.</s><s id="id2818633"> La <lb></lb> Tavola dell'Altare rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Elena, <lb></lb> è di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan></s><s id="id2818643"> Biliverti, e l'altro laterale con San <lb></lb> <arrow.to.target n="a114"></arrow.to.target> <pb pagenum="(126)"></pb> Franceſco orante, di Matteo Roſſelli, e le <lb></lb> pitture a freſco rappreſentanti Storie della Vita <lb></lb> dell'Apoſtolo <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea, e quelle della volta <lb></lb> ſono di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni.</s><s id="id2812805"> Alla Cap-<lb></lb> pella di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, il Ritratto di detto Santo <lb></lb> è di Cimabue.</s><s id="id2812814"> Paſſate queſte cinque Cappelle, <lb></lb> tre delle quali vedevanſi una volta dipinte da <lb></lb> Giotto, ſi giunge all'Altar Maggiore, fatto <lb></lb> coſtruire nella forma che ſi vede nel 1569., <lb></lb> in cui di preſente conſervanſi le Sacre Oſſa <lb></lb> della Beata Umiliana de' Cerchi nobil Matrona <lb></lb> Fiorentina, Terziaria del medeſimo Ordine de' <lb></lb> Minori Conventuali, chiara per ſantità, e per <lb></lb> Miracoli, viſſuta intorno agli anni 1240.</s><s id="id2812852"> Dietro <lb></lb> al medeſimo nella parete del Coro è di mano <lb></lb> di Agnolo Gaddi dipinta l'Iſtoria dell'Inven-<lb></lb> zione della <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce; e paſſate cinque altre <lb></lb> Cappelle di minor pregio ſtate alcune dipinte <lb></lb> dal Gaddi, e da Giotto, ſi trova la nobiliſſima <lb></lb> e magnifica Cappella de' Niccolini, d'ordine <lb></lb> però diverſo dall'altre, eretta col diſegno dell'<lb></lb> Architetto <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio Doſio.</s><s id="id2786541"> Quanto ſia <lb></lb> bella, e di vaghezza ripiena, non ſi può ſpie-<lb></lb> gare abbaſtanza.</s><s id="id2786551"> E` ella tutta incroſtata di marmi <lb></lb> Carrareſi, bianchi, e miſti, ma di sì nobile e <lb></lb> diligente lavoro, che non può l'uomo deſide-<lb></lb> rare di vantaggio.</s><s id="id2786567"> Di mano del Francavilla <lb></lb> Scultor Fiammingo ſono le cinque Statue di <lb></lb> <arrow.to.target n="a115"></arrow.to.target> <pb pagenum="(127)"></pb> marmo, che una figura Aron, l'altra Mosè, <lb></lb> la terza rappreſenta la Verginità, la quarta <lb></lb> la Prudenza, e la quinta l'Umiltà.</s><s id="id2782638"> Le due <lb></lb> Tavole dipinte dell'Aſſunzione, e Incorona-<lb></lb> zione di Maria, ſono di mano di Aleſſandro <lb></lb> Allori, e le pitture a freſco della Cupola, e <lb></lb> le 4. Sibille dei peducci ſono del Volterrano, <lb></lb> con sì gran perfezione condotte, che queſte <lb></lb> ſole baſterebbero per eternargli la fama.</s><s id="id2782669"> Ve-<lb></lb> deſi all'Altare ſeguente il celebre Crocifiſſo di <lb></lb> Donatello, che è nella Cappella in teſta della <lb></lb> Crociata; e dipoi alla ſeguente Cappella Sal-<lb></lb> viati quella lodatiſſima Tavola di Giacomo Li-<lb></lb> gozzi Veroneſe, ove ha rappreſentato il martirio <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo.</s><s id="id2737233"> Indi ne viene di mano del <lb></lb> Cigoli la <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Trinità con Criſto morto, opera <lb></lb> ſtupendiſſima, e quindi ſeguitando ſino ad uſcir <lb></lb> di Chieſa, per le altre ſette dell'iſteſs'ordine, <lb></lb> e architettura delle prime; trovaſi una Tavola <lb></lb> di mano del Vaſari, dov'è dipinto la Venuta <lb></lb> dello Spirito Santo.</s><s id="id2737264"> Allato a queſto Altare, e <lb></lb> dirimpetto al Sepolcro di Leonardo Aretino è <lb></lb> quello di Carlo Marzuppini parimente Aretino, <lb></lb> Poeta, e Segretario della Repubblica, ſtupendo <lb></lb> lavoro di Deſiderio da Settignano, che quaſi <lb></lb> ſuperava di perfezione il ſuo Maeſtro Donatello, <lb></lb> nella ſua verde età in cui fu tolto dal mondo. </s><lb></lb> <s id="id1591364">Quindi paſſata la porta laterale, che reſta ſotto <lb></lb> <arrow.to.target n="a116"></arrow.to.target> <pb pagenum="(128)"></pb> l'Organo, è una Cappella irregolare detta della <lb></lb> Concezione, dipinta da Giotto, che fu ador-<lb></lb> nata, come ſi vede nel 1592. coi diſegno di <lb></lb> Filippo Baglioni Architetto.</s><s id="id2783605"> Queſta Cappella <lb></lb> era anticamente della Famiglia de' Machiavelli, <lb></lb> avanti alla quale verſo la porta laterale fu ſe-<lb></lb> polto il celebre Niccolò Machiavelli, ove <lb></lb> eſiſteva la di lui arme in pietra, ſtata pochi <lb></lb> anni addietro levata nell'abolizione delle ſe-<lb></lb> polture.</s><s id="id2783632"> Ne ſegue l'Aſcenſione di Gesù Criſto <lb></lb> al Cielo, opera di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Stradano; e dipoi oſ-<lb></lb> ſervaſi il Depoſito del Conſigliere Angiolo Ta-<lb></lb> vanti il di cui ritratto è ſcolpito dal <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Spi-<lb></lb> nazzi, e gl'altri lavori di marmi del <expan abbr="Signore">Sig.</expan> Gian-<lb></lb> nozzi.</s><s id="id2737309"> Dopo trovaſi il <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo, che <lb></lb> tocca la Piaga al riſorto Maeſtro, ed è ſtimatiſſi-<lb></lb> mo lavoro del mentovato Vaſari.</s><s id="id2737321"> Indi di marmi <lb></lb> vedeſi il Mauſoleo quivi poſto alla memoria del <lb></lb> celebre Dottore <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Lami con la di lui figura <lb></lb> maggior del naturale il tutto ſcolpito dal ſo-<lb></lb> pradetto <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Spinazzi col diſegno del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Sena-<lb></lb> tore <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Nelli.</s><s id="id2737350"> Degne di ſomma ſtima <lb></lb> ſono le due Tavole ſeguenti, ambedue di Santi <lb></lb> di Tito, ove nella prima ha rappreſentato No-<lb></lb> ſtro Signore, che ſi paleſa a' due Diſcepoli <lb></lb> nella Cena d'Emaus, e nell'altra con ammi-<lb></lb> rabile invenzione, e diſegno, ha eſpreſſa la di <lb></lb> lui glorioſa Reſurrezione; In mezzo a dette due <lb></lb> <arrow.to.target n="a117"></arrow.to.target> <pb pagenum="(129)"></pb> Cappelle eſiſtono le memorie del Marcheſe <lb></lb> Vincenzio Giugni, e del nobile Architetto <lb></lb> Aleſſandro Galilei ſcolpito da Girolamo Tic-<lb></lb> ciati; e dopo la ſeguente Cappella ſi trova il <lb></lb> Sepolcro del famoſiſſimo Galileo, dove è an-<lb></lb> cora il celebre Mattematico Vincenzio Vivia-<lb></lb> ni, che ordinò queſto Depoſito al ſuo Maeſtro, <lb></lb> al che fu dato eſecuzione l'anno 1737. a ſpeſe <lb></lb> della Famiglia Nelli erede di quella del Vi-<lb></lb> viani.</s><s id="id2781411"> II diſegno è di Giulio Foggini, la <lb></lb> quadratura di Anton Maria Fortini; il Buſto <lb></lb> di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Foggini; l'Aſtronomìa di <lb></lb> Vincenzio Foggini ſuo figlio, e la Geome-<lb></lb> trìa di Girolamo Ticciati.</s><s id="id2781433"> Finalmente l'ultima <lb></lb> di queſta Navata è di Batiſta Naldini, ove ha <lb></lb> effigiato con molta eſpreſſione Criſto che vien <lb></lb> dalla Croce condotto al Sepolcro; dopo di <lb></lb> eſſa in fine della Chieſa è il Buſto, e Inſerizione <lb></lb> del Senatore e Poeta Vincenzio Filicaja, che <lb></lb> era nella diruta Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Pier Maggiore. </s><lb></lb> <s id="id1591689">Quindi paſſata la prima porta vedeſi nella <lb></lb> diſceſa al Limbo de' Santi Padri prodigioſa-<lb></lb> mente eſpreſſa da Agnolo Bronzino, a quale <lb></lb> altiſſima perfezione arrivaſſe con l'arte in un <lb></lb> così ammirabil lavoro.</s><s id="id2756890"> Nè debbo tralaſciare <lb></lb> una Pietà del medeſimo Bronzino nel ſecon-<lb></lb> do pilaſtro a mano manca.</s><s id="id2756902"> Oltre a tante <lb></lb> pitture di ſingolare perfezione, di già de-<lb></lb> <arrow.to.target n="a118"></arrow.to.target> <pb pagenum="(130)"></pb> ſcritte, ſe ne trovano in queſta Chieſa e nel <lb></lb> Convento alcune di Cimabue, e di Giotto, le <lb></lb> quali, quantunque ſiano dalle moderne pitture <lb></lb> ſuperate in bellezza, non è però, che non <lb></lb> meritino di eſſere tenute in grande ſtima, per <lb></lb> la venerazione, che ſi dee a quei due primi <lb></lb> Maeſtri, e Reſtauratori della Pittura.</s><s id="id2774904"> E' altresì <lb></lb> oſſervabile il maraviglioſo Pergamo, tutto di <lb></lb> marmo di Seravezza, e vagamente intagliato da <lb></lb> Benedetto da Maiano.</s><s id="id2774917"> Sono in eſſo cinque <lb></lb> Storiette de' fatti più ſingolari di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, <lb></lb> ſcolpite in baſſorilievo, e così felicemente, <lb></lb> che non hanno prezzo.</s><s id="id2774932"> Ne' vani, che ſono <lb></lb> in mezzo de' beccatelli, ſi vedono cinque ſta-<lb></lb> tuette a ſedere di bellezza ſtraordinaria, che <lb></lb> rappreſentano la Fede, la Speranza, la Ca-<lb></lb> rità, la Fortezza, e la Giuſtizia.</s><s id="id2774953"> Più ammira-<lb></lb> bile però fu l'artifizio uſato nell'adattar queſto <lb></lb> Pergamo ad una colonna, nella quale rimane <lb></lb> incaſſato, eſſendochè la medeſima colonna ſia <lb></lb> nel mezzo forata, e per una ſcala acconciavi <lb></lb> dentro vi ſi aſcenda.</s><s id="id2797574"> Alla grandezza della Chieſa <lb></lb> corriſponde il Convento, di moltiſſime comode <lb></lb> abitazioni ed aſſai di preſente abbellito, e abi-<lb></lb> tato da più di ſeſſanta Religioſi, tra' quali in <lb></lb> ogni tempo ſiorirono Uomini ſegnalati in let-<lb></lb> tere, in dignità più coſpicue, e in ſantità di <lb></lb> coſtumi.</s><s id="id2797602"> In queſta Chieſa, e nei ſuoi Cimiteri <lb></lb> <arrow.to.target n="a119"></arrow.to.target> <pb pagenum="(131)"></pb> era una quantità conſiderabile di Sepolture fino <lb></lb> al ſorprendente numero di 2021., e di memo-<lb></lb> rie di Famiglie primarie, e d'inſigni Soggetti <lb></lb> di Firenze, e d'altrove.</s><s id="id2797632"> E' fama, che Siſto V. <lb></lb> nel tempo, che fu Religioſo, per molti anni <lb></lb> quivi abitaſte, leggendo Filoſofia.</s><s id="id2738388"> La Libreria <lb></lb> di antichiſſimi manoſcritti, che poſſedeva queſto <lb></lb> Convento, fu nel 1766. traſportata nell'inſi-<lb></lb> gne Biblioteca di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo, nel quale iſteſſo <lb></lb> luogo ne hanno queſti Religioſi coſtruita altra <lb></lb> di ottimi libri impreſſi.</s><s id="id2738412"> II Noviziato fu fatto <lb></lb> edificare con gran magnificenza a proprie ſpeſe <lb></lb> da Coſimo Padre della Patria, e nel Chioſtro <lb></lb> appreſſo alla Chieſa vi è un Atrio, e una gran <lb></lb> Cappella fatta erigere dalla Famiglia de'Pazzi; <lb></lb> mole di ſingolare Architettura, e ben degna di <lb></lb> chi ne ſece il diſegno, che fu il gran Brunel-<lb></lb> leſco.</s><s id="id2738444"> Dalla qual Chieſa ſi fa paſſaggio alla</s></p> <p id="id2741797" type="foot"><s id="id2741800"><foot.target id="a112"></foot.target>An-</s></p> <p id="id2741807" type="foot"><s id="id2741811"><foot.target id="a113"></foot.target>fatti</s></p> <p id="id2741818" type="foot"><s id="id2741822"><foot.target id="a114"></foot.target>Fran-</s></p> <p id="id2741830" type="foot"><s id="id2741834"><foot.target id="a115"></foot.target>mar-</s></p> <p id="id2741841" type="foot"><s id="id2741845"><foot.target id="a116"></foot.target>I' Or-</s></p> <p id="id2741853" type="foot"><s id="id2741857"><foot.target id="a117"></foot.target>Cap-</s></p> <p id="id2801599" type="foot"><s id="id2801602"><foot.target id="a118"></foot.target>I ſcrit-</s></p> <p id="id2801610" type="foot"><s id="id2801614"><foot.target id="a119"></foot.target>era</s></p> <p id="id2801621" type="main"><s id="id2801625">PIAZZA contigua, molto ampla, e regolare, <lb></lb> deſtinata principalmente nei paſſati tempi al <lb></lb> Giuoco del Calcio, proprio della Nobiltà Fio-<lb></lb> rentina in tempo di Carnevale, e ad altri diverſi <lb></lb> ſpettacoli, e pubbliche Feſte.</s><s id="id2801646"> Onde non è ma-<lb></lb> raviglia, ſe vi concorreva la maggior parte della <lb></lb> Città, e moltiſſimi Foreſtieri da ogni parte. </s><lb></lb> <s id="id1592188">Prima di uſcire da queſta Piazza ſi oſſervi la <lb></lb> facciata della Caſa de' Cocchi, che credeſi di-<lb></lb> ſegno di Baccio d'Agnolo.</s><s id="id2788360"> Ma ſingolarmente <lb></lb> <arrow.to.target n="a120"></arrow.to.target> <pb pagenum="(132)"></pb> è ammirabile la facciata della Caſa del fu Nic-<lb></lb> colò dell'Antella, Senatore, e Luogotenente <lb></lb> del Granduca nell'Accademia del Diſegno; a <lb></lb> richieſta del quale nel 1619. fu dipinta, e per-<lb></lb> fezionata nel breviſſimo tempo di venti giorni, <lb></lb> da i più valoroſi Artefici, che in numero ſio-<lb></lb> rivano nella Città.</s><s id="id2788402"> Queſti furono il Paſſignano, <lb></lb> Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, Matteo Roſſelli, <lb></lb> Ottavio Vannini, Fabbrizio Boſchi, Niccode-<lb></lb> mo Ferrucci, Filippo Tarchiani, e altri ſimili, <lb></lb> ſino al numero di 15. tutti Pittori eccellenti. </s><lb></lb> <s id="id1592277">Le antiche Pitture poi, che ſono nella facciata <lb></lb> del Convento accanto alla Chieſa ſono di Lo- <lb></lb> renzo di Bicci, grande imitatore della maniera <lb></lb> di Giotto.</s><s id="id2762088"> Da queſta piazza volgendo, dietro <lb></lb> la Chieſa trovaſi il Convento, e Chieſa di Re-<lb></lb> ligioſe Franceſcane di <expan abbr="Santa">S.</expan> Eliſabetta di Capitolo <lb></lb> ove ſono due Tavole antiche della Scuola di <lb></lb> Giotto: quindi la nuova, e vaga abitazione, <lb></lb> e giardino del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Priore Rucellai; rimpetto <lb></lb> alla quale ſi trova la Chieſa di</s></p> <p id="id2762119" type="foot"><s id="id2762122"><foot.target id="a120"></foot.target>I 2 è am-</s></p> <p id="id2762130" type="main"><s id="id2762134"><expan abbr="SAN">S.</expan> GIUSEPPE, già Convento de' Religioſi di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Paola poco fa ſoppreſſi, ora <lb></lb> Chieſa Parrocchiale di Sacerdoti Secolari, fatta <lb></lb> col diſegno di Baccio d'Agnolo, e moderna-<lb></lb> mente abbellita al di fuori di facciata, e ornata <lb></lb> al di dentro colla ſoffitta, e Tribuna, per mano <lb></lb> di Sigiſmondo Betti, e di Pietro Anderlini.</s></p> <p id="id2763326" type="foot"><s id="id2763329">Ve-</s></p> <pb pagenum="(133)"></pb> <p id="id2763336" type="main"><s id="id2763340">Vedeſi ad un Altare la Naſcita del Bambin Gesù, <lb></lb> opera aſſai ſtimata di Santi di Tito; Vi è la <lb></lb> Cappella di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Paola tutta dipinta <lb></lb> da Atanaſio Bimbacci.</s><s id="id2763359"> Sopra le Porte ſul Pre-<lb></lb> sbiterio ſono due quadri di Franceſco Bianchi, <lb></lb> eſprimenti fatti miracoloſi di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco. </s><lb></lb> <s id="id1592474">Paſſata queſta Chieſa vi è il Convento delle <lb></lb> nobili Religioſe Franceſcane dette di</s></p> <p id="id2777991" type="main"><s id="id2777995">MONTICELLI.</s><s id="id1592496"> L'Altar maggiore è fatto col <lb></lb> diſegno di Pier Franceſco Silvani, nella di cui <lb></lb> parete dipinſe a freſco Vincenzio Meucci l'An-<lb></lb> nunziazione di Maria Vergine, come pure la <lb></lb> ſoffitta, con l'ornato di Architettura di Mr. <lb></lb> Chamant Loreneſe, e da una banda la San-<lb></lb> tiſſima Concezione, e dall'altra la Natività di <lb></lb> Criſto, eſpreſſe ambedue da Carlo Portelli da <lb></lb> Loro, Pittore aſſai valente.</s><s id="id2778032"> Alla Parete poi <lb></lb> vicino alla Porta vi è il Sepolcro, ornato di <lb></lb> ricchi marmi, e Statue di Guido Magalotti, <lb></lb> oltre varie Inſcrizioni, e Sepolcri di perſone <lb></lb> degne di memoria.</s><s id="id2780032"> Di quì proſeguendo la <lb></lb> ſtrada, trovaſi il Convento, e la Chieſa delle</s></p> <p id="id2780041" type="main"><s id="id2780044">CAPPUCCINE, il tutto fabbricato nel 1722. col <lb></lb> diſegno di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Filippo Ciocchi.</s><s id="id2780054"> In queſta <lb></lb> devota, e vaga Chieſa, oltre l'Altar maggiore, <lb></lb> ove ſta collocata l'Immagine in grande del <lb></lb> <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo, vi ſono due Altari, che in uno <lb></lb> vi è eſpreſſa la <expan abbr="Santa">S.</expan> Famiglia, dipinta da Otta-<lb></lb> <arrow.to.target n="a121"></arrow.to.target> <pb pagenum="(134)"></pb> viano Dandini, e nell'altro la <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Concezione, <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Chiara, da Agoſtino Ve-<lb></lb> racini.</s><s id="id2783787"> Incontro a queſta Chieſa ve n'è un altra, <lb></lb> anch'eſſa di nobili Religioſe Franceſcane, <lb></lb> detta di</s></p> <p id="id2783799" type="foot"><s id="id2783803"><foot.target id="a121"></foot.target>viano</s></p> <p id="id2783811" type="main"><s id="id2783814">MONTE DOMINI, nella quale ſerve il vedere <lb></lb> la Tavola, che ſta collocata ad un Altare a <lb></lb> mano manca dov'è eſpreſſa la lapidazione di <lb></lb> <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano, per conſiderarſi dagl'intendenti per <lb></lb> un vero eſemplare della Pittura in ogni prero-<lb></lb> gativa dell'arte, e dove il <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Lodovico Ci-<lb></lb> goli ſi è maggiormente meritato il titolo del <lb></lb> Coreggio dei Fiorentini.</s><s id="id2812659"> In faccía a queſta <lb></lb> evvi una Tavola d'Aleſlandro Allori, rappre-<lb></lb> ſentante Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata dall'Angelo. </s><lb></lb> <s id="id1592771">Alla fine della Strada vi è il luogo detto la</s></p> <p id="id2812678" type="main"><s id="id2812682">ZECCA VECCHIA, nel quale di preſente è <lb></lb> degno da vederſi un gran traffico di Seterìe, e <lb></lb> Lavori di Stoffe all'uſo di Francia, con va-<lb></lb> lichi, e ordinghí per trarre la ſeta di nuova in-<lb></lb> venzione, e molti altri lavori attenenti a detta <lb></lb> utiliſſima manipolazione, e di quì in poca di-<lb></lb> ſtanza è il Convento delle Monache Geſuate <lb></lb> dette le</s></p> <p id="id2812715" type="main"><s id="id2812719">POVERINE nella qual Chieſa non mancano <lb></lb> da ammirarſi due pregiabiliſſime opere, una di <lb></lb> Pittura all'Altar maggiore, che è di Pietro Pe-<lb></lb> rugino, quale vi ha rappreſentato il <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Cro-<lb></lb> <arrow.to.target n="a122"></arrow.to.target> <pb pagenum="(135)"></pb> cifiſſo con Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> addolorata, e <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo, <lb></lb> e l'altra di Scultura di terra cotta verniciata <lb></lb> di più colori eſprimente il <expan abbr="Santo">S.</expan> Preſepio, nel <lb></lb> qual belliſſimo lavoro Andrea della Robbia, <lb></lb> al parere degli intendenti, ha ſuperato ſe <lb></lb> ſteſſo.</s><s id="id2818713"> Di quì uſcendo, e voltando il primo <lb></lb> canto, per una breve ſtradella ſi entra in via <lb></lb> delle Caſine, ed ove era il Convento dei <expan abbr="Padri">PP.</expan> <lb></lb> Minimi di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Paola, ſerve ora <lb></lb> una porzione di eſſo per abitazione del Paroco, <lb></lb> e Curati, e parte per il Conſervatorio dei <lb></lb> Fanciulli del Refugio di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo Neri, e <lb></lb> ſeguitando per detta via giunti in via Ghibel-<lb></lb> lina trovaſi in faccia il Monaſtero delle nobili <lb></lb> Religioſe dell'Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto detto le</s></p> <p id="id2790856" type="foot"><s id="id2790859"><foot.target id="a122"></foot.target>cifiſſo</s></p> <p id="id2790867" type="main"><s id="id2790870">MURATE. </s><s id="id1592999">La loro Chieſa è ſenza facciata ed <lb></lb> ha l'ingreſſo per due porte laterali.</s><s id="id2790879"> Al mag-<lb></lb> giore Altare evvi il Miſtero dell'Annunziazio-<lb></lb> ne di Maria Santiſſima del Piattoli, nei quattro <lb></lb> Altari laterali, l'Orazione nell'Orto è di <lb></lb> Matteo Roſſelli; la Flagellazione, di Lorenzo <lb></lb> Lippi; il <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto, di Giuſeppe Romei, e <lb></lb> il Crocifiſſo è lavoro di Baccio da Montelupo. </s><lb></lb> <s id="id1593047">Nella ſoffitta l'architettura è del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> del Moro, <lb></lb> e le figure del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Gricci, e le ſtoriette in giro <lb></lb> alla Chieſa ſono di Simone Ferri.</s><s id="id2771650"> Vi è in <lb></lb> queſto Convento un Teſoro di Sante Reliquie, <lb></lb> ed ha avuto l'onore d'eſſervi ſtata educata <lb></lb> <arrow.to.target n="a123"></arrow.to.target> <pb pagenum="(136)"></pb> Caterina de' Medici Regina di Francia; e vi è <lb></lb> ſepolta Caterina Sforza Moglie in prime Nozze <lb></lb> di Girolamo Rimio <expan abbr="Signore">Sig.</expan> d'Imola, e Forlì, e <lb></lb> in ſeconde di Giovanni de' Medici Nonno di <lb></lb> Coſimo I. </s><s id="id1593123">Paſſato il Convento vi è un piccolo <lb></lb> Oratorio col pietrame della facciata d'archi-<lb></lb> tettura di Michele Agnolo Buonarroti, avendo <lb></lb> all'Altare una Tavola con i ſette Angeli dell'<lb></lb> Apocaliſſe, e ſotto <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto, e <expan abbr="San">S.</expan> France-<lb></lb> ſco, e nel mezzo un Buſto di Maria col Bam-<lb></lb> bino Gesù, opera di Demetrio da Settignano. </s><lb></lb> <s id="id1593165">Tornando indietro pochi paſſi incontro a queſto, <lb></lb> vi è il Convento delle Nobili Religioſe di</s></p> <p id="id2740664" type="foot"><s id="id2740667"><foot.target id="a123"></foot.target>Cate-</s></p> <p id="id2740675" type="main"><s id="id2740679">SAN IACOPO.</s><s id="id2740682"> In queſta Chieſa è in gran ve-<lb></lb> nerazione un antichiſſimo e miracoloſo Croci-<lb></lb> fiſſo; all'Altar Maggiore ſta collocata una bella <lb></lb> tavola di Ridolfo del Ghirlandajo, che vi ha <lb></lb> effigiata Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> col <expan abbr="Santo">S.</expan> Bambino, e <expan abbr="San">S.</expan> Ia-<lb></lb> copo, <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Chiara. </s><lb></lb> <s id="id1593268">Ad un Altare a ſiniſtra ha dipinto la Tavola <lb></lb> il Naſini di Siena con Maria col Bambino, <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe, e <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio.</s><s id="id2771712"> Di quì uſciti e <lb></lb> proſeguendo il cammino, troveraſſi entrando <lb></lb> alla ſeconda cantonata a mano ſiniſtra il Con-<lb></lb> vento delle nobili Religioſe di</s></p> <p id="id2771730" type="main"><s id="id2771732"><expan abbr="SAN">S.</expan> FRANCESCO, la qual Chieſa fu edificata <lb></lb> dai fondamenti, e corredata di qualunque ſacro <lb></lb> ornamento dalla munificenza del Gran Prin-<lb></lb> <arrow.to.target n="a124"></arrow.to.target> <pb pagenum="(137)"></pb> cipe Ferdinando ſul principio di queſto Secolo, <lb></lb> unicamente per ricompenſa à quelle Religioſe <lb></lb> per aver prontamente ceduto al Real genio per <lb></lb> la Pittura, una belliſſima Tavola di Andrea del <lb></lb> Sarto, che eſſe nell'antica loro Chieſuola poſ-<lb></lb> ſedevano.</s><s id="id2740718"> Il detto Quadro vedeſi collocato <lb></lb> nelle ſtanze del Palazzo Reale, eſprimente Ma-<lb></lb> ria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> col Santo Bambino ſopra una Baſe, e <lb></lb> dai lati <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, e <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni Evan-<lb></lb> geliſta, opera in tutto ſtupenda, di cui gliene <lb></lb> laſciò la bella copia all'Altare a man deſtra <lb></lb> fatta per mano di Franceſco Petrucci eccellente <lb></lb> copiſta.</s><s id="id2740751"> In faccia a queſta vi è la Tavola di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Carlo, che la diede a fare al celebre Seba-<lb></lb> ſtiano Ricci Veneziano.</s><s id="id2740763"> Carlo Sacconi poi <lb></lb> fece la Santa Concezione per l'Altar Maggio-<lb></lb> re.</s><s id="id2771767"> II vago diſegno di queſta piccola Chieſa, <lb></lb> tutta adorna di ſtucchi meſſi a oro, è di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Batiſta Foggini.</s><s id="id2771779"> Uſcendo dalla medeſima, e <lb></lb> ritornando indietro, giunti al ſecondo Canto <lb></lb> a deſtra vedremo il Convento delle Nobili <lb></lb> Religioſe Valombroſane di</s></p> <p id="id2771795" type="foot"><s id="id2771799"><foot.target id="a124"></foot.target>cipe</s></p> <p id="id2771807" type="main"><s id="id2771811"><expan abbr="SANTA">S.</expan> VERDIANA, nella qual Chieſa all'Altare <lb></lb> a man deſtra vi è la Tavola di Niccodemo Fer-<lb></lb> rucci, che vi ha dipinto <expan abbr="San">S.</expan> Carlo a piè di un <lb></lb> Crocifiſſo, che vi è di rilievo; in faccia a queſto <lb></lb> vedeſi un Criſto orante nell'Orto opera dell'<lb></lb> iſteſſo Ferrucci, al maggior Altare vi è di mano <lb></lb> <arrow.to.target n="a125"></arrow.to.target> <pb pagenum="(138)"></pb> di Pietro Dandini Maria <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> in gloria, e ſotto <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Michel Arcangelo, <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta, <expan abbr="Santa">S.</expan> Re-<lb></lb> parata, <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto, <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto, <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Umiltà, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Verdiana; ſotto il Coro delle <lb></lb> Monache Tommaſo Redi dipinſe in ſei lu- <lb></lb> nette alcuni fatti principali di <expan abbr="Santa">S.</expan> Verdiana, la <lb></lb> proſpettiva delle volta è di Ferdinando Melani <lb></lb> con <expan abbr="Santa">S.</expan> Verdiana in gloria dipinta da Vincenzio <lb></lb> Meucci.</s><s id="id2771886"> Uſciti di queſta Chieſa e voltando <lb></lb> per via de' Pentolini ſi giunge alla Parrocchiale</s></p> <p id="id2771896" type="foot"><s id="id2767568"><foot.target id="a125"></foot.target>di</s></p> <p id="id2767575" type="main"><s id="id2767579">CHIESA DI SANT' AMBROGIO dove abitano <lb></lb> Monache dell'Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto.</s><s id="id2767585"> Una <lb></lb> delle coſe da oſſervarſi in queſta è la Cappel-<lb></lb> la del Miracolo del <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Sacramento ſeguito <lb></lb> in queſta Chieſa l'anno 1230. lavorata di fini <lb></lb> marmi da Mino da Fieſole.</s><s id="id2767607"> Allato a queſto <lb></lb> Altare ſi vede nella facciata dipinta la Proceſ-<lb></lb> ſione del Miracolo di mano di Coſimo Roſſelli. </s><lb></lb> <s id="id1593769">Vi ſono in queſta Chieſa alcune Tavole degne <lb></lb> di ſtima.</s><s id="id2767626"> Quella alla Cappella del Roſario è <lb></lb> del Paſſignano; accanto al pulpito è di Fran-<lb></lb> ceſco Boſchi il <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto con due Sante <lb></lb> genufleſſe; di contro la Viſitazione è opera di <lb></lb> Andrea Boſcoli.</s><s id="id2753113"> Il <expan abbr="San">S.</expan> Sebaſtiano di rilievo è <lb></lb> d'Andrea Comodi, che vi è ſepolto.</s><s id="id2753121"> Di Maſac-<lb></lb> cio è la piccola Tavola a tempra, rappreſentante <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna con Maria, e il Bambino.</s><s id="id2753132"> In ultimo <lb></lb> quella della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Nunziata è di mano di Vincen-<lb></lb> <arrow.to.target n="a126"></arrow.to.target> <pb pagenum="(139)"></pb> zio Dandini.</s><s id="id2753154"> Vi è ancora ſepolto in queſta <lb></lb> Chieſa il celebre antico Architetto detto il <lb></lb> Cronaca, che ereſſe in queſta Città sì magni-<lb></lb> fiche Fabbriche, ſiccome vi giace Andrea del <lb></lb> Verrocchio egregio Scultore, e maeſtro di <lb></lb> Leonardo da Vinci.</s><s id="id2765945"> Fu reſarcita, e rimoder-<lb></lb> nata queſta Chieſa nel 1716. col diſegno di <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Foggini, e nel 1719. Ranieri del <lb></lb> Pace vi dipinſe la Cupola.</s><s id="id2765966"> Paſſato la medeſima <lb></lb> in poca diſtanza verſo la Porta alla Croce tro-<lb></lb> vaſi il Convento delle Nobili Religioſe Car-<lb></lb> melitane Scalze di </s></p> <p id="id2765982" type="foot"><s id="id2765986"><foot.target id="a126"></foot.target>zio</s></p> <p id="id2765994" type="main"><s id="id2765997"><expan abbr="SANTA">S.</expan> TERESA di ſtrettiſſima oſſervanza, la di <lb></lb> cui Chieſa fu edificata col diſegno di Giovanni <lb></lb> Coccapani in forma eſagona, con ſua cupoletta <lb></lb> ben inteſa nelle proporzioni, e nei lumi.</s><s id="id2763375"> En-<lb></lb> trando in eſſa trovaſi a man deſtra una Cap-<lb></lb> pella con Tavola del Vignali rappreſentante <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Franceſca Romana: più oltre evvi la Cap-<lb></lb> pella di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni della Croce, con Tavola <lb></lb> di Pier Dandini: a man ſiniſtra vi è la Tavola <lb></lb> del Crocifiſſo dipinta da Iacopo Confortini. </s><lb></lb> <s id="id1594028">Segue la Cappella della Madonna di Savona, <lb></lb> fatta in baſſo rilievo, che da Genova nel 1630. <lb></lb> portaron ſeco le Fondatrici.</s><s id="id2763414"> Ne viene l'Altar <lb></lb> maggiore ove il <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Curradi dipinſe <expan abbr="Santa">S.</expan> Tereſa, <lb></lb> che da Maria Santiſſima le vien preſentato il <lb></lb> Santo Bambino.</s><s id="id2763431"> E' da ſaperſi, che nel ſotter-<lb></lb> <arrow.to.target n="a127"></arrow.to.target> <pb pagenum="(140)"></pb> raneo di queſta Chieſa, oltre le venerabili oſſa <lb></lb> di molte Religioſe morte in odore di ſantità, <lb></lb> vi ſi conſerva il corpo della <expan abbr="Sereniſsima">Sereniſs.</expan> Víolante <lb></lb> di Baviera Gran Principeſſa di Toſcana, ſep-<lb></lb> pellitavi, giuſta la ſua volontà, ai 30. di Mag-<lb></lb> gio 1731. la quale dopo la morre del Gran <lb></lb> Principe Ferdinando ſuo Conſorte, faceva più <lb></lb> volte fra l'anno tra quelle pie Religioſe i ſuoi <lb></lb> devoti ritiri, con grandiſſima edificazione delle <lb></lb> medeſime.</s><s id="id2757309"> Oltre a ciò ſotto il Presbiterio evvi <lb></lb> una Cappella a foggia delle antiche Confeſ-<lb></lb> ſioni, ove alcuna volta fra l'anno vi ſi ufizia, <lb></lb> reſtando fuori della Clauſura monaſtica, e vi <lb></lb> ſi oſſervano tre illuſtri depoſiti, uno della no-<lb></lb> bil Franceſca Guardi negli Ugolini fondatrice <lb></lb> di detto Monaſtero, l'altra della Ducheſſa <lb></lb> Eleonora Strozzi, il terzo del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gi-<lb></lb> raldi.</s><s id="id2793421"> Di quì tornando indietro, e ripiglian-<lb></lb> do per Via Pentolini, voltando in Via Ghi-<lb></lb> bellina, a deſtra troveremo l'</s></p> <p id="id2793434" type="foot"><s id="id2793437"><foot.target id="a127"></foot.target>raneo</s></p> <p id="id2793445" type="main"><s id="id2793449">ABITAZIONE de' Buonarroti, celebre per eſ-<lb></lb> ſere ſtata del Divin Michelagnolo, di cui <lb></lb> conſervano alcune opere, e per la Galleria <lb></lb> fatta fare da Michelagnolo il giovane di lui <lb></lb> pronipote tanto inſigne letterato, che l'arric-<lb></lb> chì di Pitture, Sculture, e di altre coſe ra-<lb></lb> riſſime.</s><s id="id2794954"> Ed in faccia il</s></p> <p id="id2794957" type="main"><s id="id2794961">PALAZZO della Famiglia del Sera ora del <lb></lb> <arrow.to.target n="a128"></arrow.to.target> <pb pagenum="(141)"></pb> Marcheſe Coſimo Corſi edificato col diſegno <lb></lb> di Piero Giovannozzi, ed ampliato aſſai dal <lb></lb> preſente Poſſeſſore.</s><s id="id2794986"> E poco dopo dall'iſteſſa <lb></lb> parte la</s></p> <p id="id2794994" type="foot"><s id="id2794998"><foot.target id="a128"></foot.target>Mar-</s></p> <p id="id2795005" type="main"><s id="id2795009">CASA del Dottor Ottaviano Targioni Toz-<lb></lb> zetti, il quale conſerva un abbondantiſſimo <lb></lb> Muſeo di Iſtoria naturale, Bottanica <expan abbr="eccetera">ec.</expan> po-<lb></lb> ſto aſſieme dal fu celebre Dottor Giovanni di <lb></lb> lui Padre morto li 7. Gennaio 1783., e di-<lb></lb> poi il</s></p> <p id="id2767333" type="main"><s id="id2767337">PALAZZO de' Baldinucci abitato di preſente <lb></lb> dal Principe Cowper, che nel Cortile ha una <lb></lb> fonte colla ſalubre acqua di Santa Croce.</s><s id="id2767348"> In-<lb></lb> di ſi trova a deſtra il </s></p> <p id="id2767356" type="main"><s id="id2767360">PALAZZO de' Conti Strozzi, e di contro ſo-<lb></lb> no le Prigioni dei condannati dette le </s></p> <p id="id2767368" type="main"><s id="id2767372">STINCHE, recinte da un'altiſſima muraglia, in <lb></lb> una cantonata della quale vi è un tabernacolo <lb></lb> dipinto a freſco da Giovanni Mannozzi, detto <lb></lb> Giovanni da San Giovanni, ove vedeſi noſtro <lb></lb> Signore, che benedice le mani dei pii Limo-<lb></lb> ſinieri, che ſoccorrono i Carcerati, tra' quali <lb></lb> è vivamente eſpreſſo il ſuo proprio ritratto, <lb></lb> riguardante verſo la ſtrada, che non ſolo è ben <lb></lb> conſervato, ma fa ben conoſeere agl'inten-<lb></lb> denti il ſommo merito di tal Autore.</s><s id="id2759697"> I de-<lb></lb> bitori civili ſon collocati adeſſo per Clemen-<lb></lb> za Sovrana in una nuova, e decente abitazio-<lb></lb> <arrow.to.target n="a129"></arrow.to.target> <pb pagenum="(142)"></pb> ne dietro il Palazzo di Giuſtizia, ove era <expan abbr="Sant'">S.</expan> A-<lb></lb> pollinare.</s><s id="id2759725"> Queſte Carceri ſervono di preſente <lb></lb> per Ergaſtolo, e nel meſe di Febbraio 1787. <lb></lb> cominciarono a porvi in quelle da baſſo gli <lb></lb> Uominí, e in quelle dí ſopra le Donne con-<lb></lb> dannati a lavorare per più, e diverſi anni ſe-<lb></lb> condo i loro delitti; e voltando a ſiniſtra tro-<lb></lb> veremo la Chieſa Parrocchiale di</s></p> <p id="id2755742" type="foot"><s id="id2755745"><foot.target id="a129"></foot.target>ne</s></p> <p id="id2755752" type="main"><s id="id2755756">SAN SIMONE, ſopra la Porta della quale <lb></lb> vedeſi una lunetta dov'è molto ben colorita <lb></lb> la Vergine co' Santi Apoſtoli Simone e Giu-<lb></lb> da, opera di Niccodemo Ferrucci.</s><s id="id2755772"> La ſoffit-<lb></lb> ta interna tutta d'intaglio dorato fa vaga mo-<lb></lb> ſtra.</s><s id="id2755782"> Nella teſtata ſopra la Porta ſi vede un <lb></lb> opera molto bella di Batiſta Naldini, ov'è <lb></lb> eſpreſſa la depoſizione di Criſto dalla Croce. </s><lb></lb> <s id="id1594598">Nella prima Cappella a man dritta è il marti-<lb></lb> rio di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo, dipinto da Giovanbatiſta <lb></lb> Vanni.</s><s id="id2760209"> Nella ſeconda vi è un immagine inta-<lb></lb> gliata in legno del <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo.</s><s id="id2760219"> La terza ha <lb></lb> un'antica pittura rappreſentante la Vergine. </s><lb></lb> <s id="id1594645">Vi è poi nella quarta una belliſſima Tavola di <lb></lb> Onorio Marinari, ove ha eſpreſſo San Giro-<lb></lb> lamo meditante il Finale Giudizio, non meno <lb></lb> è da lodarſi quella di Giacomo Vignali, col-<lb></lb> locata nel quinto Altare, ove effigiò San Ber-<lb></lb> nardo, al quale Criſto ſtaccatoſi dalla Croce, <lb></lb> e inchinato ſa vedere una gran piaga nelle <lb></lb> <arrow.to.target n="a130"></arrow.to.target> <pb pagenum="(143)"></pb> ſpalle.</s><s id="id2757652"> Le Statue di marmo laterali all'Altar <lb></lb> Maggiore fono d'Orazio Mochi, e li due <lb></lb> Apoſtoli dipinti accanto all'arco di Niccode-<lb></lb> mo Ferrucci.</s><s id="id2757665"> Tornando verſo la Porta vi è <lb></lb> di mano del medeſimo Vignali la Tavola di <lb></lb> San Franceſco rappreſentato in deliquio.</s><s id="id2757678"> Se-<lb></lb> gue l'Altare di <expan abbr="San">S.</expan> Carlo, e dopo queſto, <lb></lb> quello della Concezione, la di cui Tavola è <lb></lb> dell'iſteſſo Ferrucci, dipoi quello dell'Aſſun-<lb></lb> ta dipinta dal Cavalier Curradi.</s><s id="id2757697"> In ultimo è <lb></lb> la Tavola di San Niccolò, opera aſſai buona <lb></lb> di Franceſco Montelatici, detto volgarmente <lb></lb> Cecco bravo.</s><s id="id2757711"> Di quà tornando per la via del <lb></lb> Palagio trovaſi il</s></p> <p id="id2757719" type="foot"><s id="id2766710"><foot.target id="a130"></foot.target>ſpalle.</s></p> <p id="id2766716" type="main"><s id="id2766720">PALAZZO del Duca Cardinale Salviati, che <lb></lb> è l'antico del ſuo proprio ramo.</s><s id="id2766727"> In faccia ad <lb></lb> eſſo ſi trova l'</s></p> <p id="id2766735" type="main"><s id="id2766738">ABITAZIONE de' Baroncini, condotta da Ber-<lb></lb> nardino Ciurini molto pulitamente.</s><s id="id2766746"> Alla fine <lb></lb> di queſta ſtrada v'è il</s></p> <p id="id2766754" type="main"><s id="id2766757">PALAZZO già detto del Poteſtà, ora Supremo <lb></lb> Tribunale di Giuſtizia fabbricato nel 1250. <lb></lb> molto vaſto in cui ſono le pubbliche Carce-<lb></lb> ri.</s><s id="id2766772"> Dopo di eſſo in faccia alla ſtrada vi è la <lb></lb> Chieſa, e Monaſtero di</s></p> <p id="id2754428" type="main"><s id="id2754432">BADIA Fiorentina dove abitano i Monaci <lb></lb> Caſſinenſi dell'Ord ne di <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto, così <lb></lb> chiamata per antonomaſia, per eſſere ſtata la pri-<lb></lb> <arrow.to.target n="a131"></arrow.to.target> <pb pagenum="(144)"></pb> ma Badia di Monaci fondata in Firenze.</s><s id="id2754457"> La <lb></lb> Conteſſa Willa Madre del Conte Ugo Mar-<lb></lb> cheſe di Toſcana, moſſa da inſpirazione Di-<lb></lb> vina, a proprie ſpeſe fecela fabbricare, ed ella, <lb></lb> ed il Figliuolo la dotarono di ricchiſſime ren-<lb></lb> dite.</s><s id="id2754480"> Onde in ſegno di gratitudine verſo il detto <lb></lb> Conte Ugo loro Benefattore, ogni anno il <lb></lb> giorno di <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo le fanno un'Anniver-<lb></lb> ſario, e da un Giovane Nobile ſi recita l'Ora-<lb></lb> zione in ſua lode dopo la Meſſa ſolenne nella <lb></lb> mattina di <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano Protomartire antichiſſimo <lb></lb> contitolare di detta Badia, già fondata ſotto il <lb></lb> principal titolo di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria.</s><s id="id2768475"> Il ſuo principio <lb></lb> ſu intorno al 990. poi nell'anno 1286. con <lb></lb> l'aſſiſtenza e diſegno di Arnolfo di Lapo la <lb></lb> Signoria di Firenze fece ridurre la Chieſa in <lb></lb> forma maggiore, ma dipoi nel 1625. col di-<lb></lb> ſegno di Matteo Segaloni rinnuovata quaſi da <lb></lb> fondamenti, ſi è reſa vaga oltremodo, nè coſa <lb></lb> più magnifica, nè meglio inteſa ſi può mai de-<lb></lb> ſiderare.</s><s id="id2768512"> Alla nobiltà dell'architettura corri-<lb></lb> ſponde l'eleganza degli ornamenti.</s><s id="id2768520"> Dalle due <lb></lb> porti laterali ſi vedono due terrazzini con va-<lb></lb> ghi intagli dorati.</s><s id="id2768530"> Sopra di quello a mano <lb></lb> deſtra è ſituato l'Organo, e ſopra l'altro a <lb></lb> ſioiſtra, una Tavola, dove è dipinta Maria <lb></lb> Vergine Aſſunta, di mano di Giorgio Vaſari, <lb></lb> la quale nei tempi paſſati era poſta ſull'Al-<lb></lb> <arrow.to.target n="a132"></arrow.to.target> <pb pagenum="(145)"></pb> tar Maggiore.</s><s id="id2805305"> E' parimente di molto pregio la <lb></lb> ſoffitta, tutta fatta di finiſſimo intaglio.</s><s id="id2805313"> La <lb></lb> Tribuna ſotto la quale è il Coro de' Religioſi, <lb></lb> è dipinta da Giovanni Ferretti, e parimente <lb></lb> è pittura del medeſimo il Martirio di <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano <lb></lb> ſopra l'Altar maggiore.</s><s id="id2805332"> Le Tavole delle Cap-<lb></lb> pelle ſono ancor eſſe di gran bellezza.</s><s id="id2805340"> Quella <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Mauro a man deſtra è fatta da Onorio <lb></lb> Marinari, il volto del qual Santo è il Ritratto <lb></lb> al naturale del Padre Abate <expan abbr="Don">D.</expan> Placido Puc-<lb></lb> cinelli Croniſta di queſto Monaſtero, ſiccome <lb></lb> ſono oſſervabili le pitture di tutta la Cappella <lb></lb> colorite da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2798655"> Segue l'altra <lb></lb> di Batiſta Naldini, ove ſi rappreſenta la Venuta <lb></lb> dello Spirito Santo.</s><s id="id2798666"> A man ſiniſtra di mano <lb></lb> del medeſimo ſi vede dipinto un Criſto, che <lb></lb> porta la Croce al Calvario, e nella Cappella <lb></lb> dirimpetto a queſta evvi una Tavola di Filippo <lb></lb> Lippi, in cui vedeſi <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo effigiato con <lb></lb> ſingolar diligenza.</s><s id="id2798689"> Sono eziandio conſiderabili <lb></lb> tre Sepolcri d'Uomini ſegnalati; il primo ſi è <lb></lb> del mentovato Conte Ugo principal benefat-<lb></lb> tore di queſta Chieſa.</s><s id="id2798705"> Furono ſcolpiti i marmi <lb></lb> di queſto Sepolcro da Mino da Fieſole nel 1481., <lb></lb> e riuſcì tutta l'opera di maraviglioſo artifizio: <lb></lb> il ſecondo è del Cavaliere Bernardo Giugni: <lb></lb> e il terzo di Giannozzo di Agnolo Pandolfini <lb></lb> Cavaliere di gran nome in tempo di Repub-<lb></lb> <arrow.to.target n="a133"></arrow.to.target> <pb pagenum="(146)"></pb> blica, la cui Famiglia è padrona della Cap-<lb></lb> pella, o Tribuna, ſituata nel Veſtibulo di <lb></lb> queſta Chieſa, fatta col diſegno di Benedetto <lb></lb> da Rovezzano, con la Tavola di <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano di <lb></lb> mano del Biliverti.</s><s id="id2778831"> Prima di uſcire dalla Chieſa <lb></lb> ſi deve oſſervare in Sagreſtia il gran quadro, <lb></lb> che prima ſtava poſto interiormente ſopra la <lb></lb> porta, di mano di Fra Bartolommeo della Porta <lb></lb> detto il Frate Domenicano, ove è effigiata <lb></lb> Maria in Gloria, ed ai piedi i Santi Giovanni, <lb></lb> Benedetto, e Bernardo.</s><s id="id2778858"> Hanno queſti Religioſi <lb></lb> un'aſſai comodo Monaſtero, nel quale eſiſte <lb></lb> una numeroſa, e ſcelta Librerìa.</s><s id="id2766431"> E poco di-<lb></lb> ſtante da queſta Chieſa trovaſi la</s></p> <p id="id2766439" type="foot"><s id="id2766442"><foot.target id="a131"></foot.target>ma</s></p> <p id="id2766450" type="foot"><s id="id2766453"><foot.target id="a132"></foot.target>tar</s></p> <p id="id2766461" type="foot"><s id="id2766464"><foot.target id="a133"></foot.target>K blica,</s></p> <p id="id2766472" type="main"><s id="id2766476">CHIESA de' Padri dell'Oratorio di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo <lb></lb> Neri.</s><s id="id2766482"> Fu queſta principiata col dilegno di <lb></lb> Pier Franceſco Silvani, il giorno della Feſta <lb></lb> di detto Santo 26. Maggio 1645, vedendoſi <lb></lb> eſpreſſa la funzione di gettarvi la prima pietra <lb></lb> in un gran quadro vicino alla Sagreſtia, dipinto <lb></lb> dal Mariani, è dipoi è ſtata la Chieſa arricchita <lb></lb> di varj ornamenti di pittura, e di ſcultura di <lb></lb> eccellenti Profeſſori.</s><s id="id2760001"> Vedeſi alla prima Cap-<lb></lb> pella <expan abbr="Santa">S.</expan> Franceſca Romana, comunicata da <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Pietro Apoſtolo opera del Pinzani.</s><s id="id1595488"> Nella <lb></lb> ſeconda di mano di Aleſſandro Gherardini è il <lb></lb> Gesù morto, con la Vergine addolorata.</s><s id="id2760021"> Ne <lb></lb> ſegue una Cappella interna fatta col diſegno <lb></lb> <arrow.to.target n="a134"></arrow.to.target> <pb pagenum="(147)"></pb> del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Zanobi del Roſſo con Tavola all'Al-<lb></lb> tare rappreſentante Criſto alla Colonna di mano <lb></lb> di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Maria Morandi, in faccia alla quale ſopra <lb></lb> il Depoſito del <expan abbr="Venerabile">Ven.</expan> <expan abbr="Padre">P.</expan> Pietro Bini è altra bel-<lb></lb> liſſima Tavola rappreſentante i diecimila Mar-<lb></lb> tiri Crocifiſſi del celebre Stradano; ne ſegue in <lb></lb> Chieſa la Sacra Famiglia, dipinta da Tommaſo <lb></lb> Redi.</s><s id="id2771358"> All'Altar maggiore è una Tavola di An-<lb></lb> tonio Puglieſchi rappreſentante l'Immacolata <lb></lb> Concezione con i Santi Carlo, Franceſco di <lb></lb> Sales, <expan abbr="San">S.</expan> Filippo, <expan abbr="Santa">S.</expan> Tereſa, e la Beata Umi-<lb></lb> liana de' Cerchi, e la Tribuna di Antonio Ferri, <lb></lb> e i peducci di Niccolò Lapi.</s><s id="id2771383"> Segue la Tavola <lb></lb> del Crocifiſſo di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Sagreſtani.</s><s id="id2771392"> La Tavola <lb></lb> che ſi vede all'Altar di San Filippo è di <lb></lb> mano di Anton Domenico Gabbiani.</s><s id="id2771402"> L'ultima <lb></lb> è di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio Pucci, rappreſentante la <lb></lb> Preſentazione di Maria al Tempio.</s><s id="id2771416"> Lo sfondo <lb></lb> in mezzo alla ſoffitta è del detto Sagreſtani.</s><s id="id2797282"> La <lb></lb> Tela che cuopre l'Organo è del Soderini.</s><s id="id2797289"> I <lb></lb> baffirilievi di marmo ſono parte di Antonio <lb></lb> Montauti, e parte di Giovacchino Fortini, di <lb></lb> cui ſono anche le ſtatue.</s><s id="id2797303"> In Sagreſtia vi è una <lb></lb> Tavola con San Filippo di Onorio Marinari. </s><lb></lb> <s id="id1595713">La prima facciata della Chieſa, che è tutta <lb></lb> lavorata di pietra forte adornata di alcune figure <lb></lb> di marmo ſu condotta a fine col diſegno di <lb></lb> Ferdinando Ruggieri.</s><s id="id2797324"> Nel 1772, e ſeguenti con <lb></lb> <arrow.to.target n="a135"></arrow.to.target> <pb pagenum="(148)"></pb> l'iſteſſa architettura d'ordine corintio, col diſe-<lb></lb> gno e aſſiſtenza del ſopradetto Zanobi del Roſſo <lb></lb> è ſtato fabbricato un magnifico, e vago edifi-<lb></lb> zio per teſtamento di Giuliano Serragli Patri-<lb></lb> zio Fiorentino in favore de' Padri della Con-<lb></lb> gregazione dell'Oratorio ſuoi Eredi, nella di <lb></lb> cui facciata vedeſi il ſuo ſtemma e inſerizione <lb></lb> poſta in mezzo da due Fame ſcolpite da Pom-<lb></lb> pilio Ticciati.</s><s id="id2760137"> A tal fine fu gettata a terra l'an-<lb></lb> tichiſſima Chieſa dedicata a <expan abbr="San">S.</expan> Florenzio Ve-<lb></lb> ſcovo d'Oranges eretta fino dal nono ſecolo <lb></lb> fuori allora di Firenze ſopra d'un antico Ci-<lb></lb> mitero Popolare coſtituito nel luogo ſteſſo, <lb></lb> ove ai tempi del Gentileſimo eravi ſtato un <lb></lb> profano Tempio della Dea Iſide, e nel luogo <lb></lb> dell'antica Chieſa vi hanno ſotto l'iſteſſo titolo <lb></lb> rifabbricato un vago Oratorio a ſtucchi con un <lb></lb> bel gruppo d'Angioli nel proſpetto, lavoro di <lb></lb> Domenico Ruſca.</s><s id="id2760184"> Lo sfondo eſprimente l'Aſ-<lb></lb> ſunzione di Maria è di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Traballeſi.</s><s id="id2805188"> La <lb></lb> Tavola in <foreign lang="la">Cornu Epiſtolae</foreign> di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo in <lb></lb> atto di celebrar Meſſa è di Coſimo Ulivelli; <lb></lb> l'altra con Maria Santiſſima, e il Teſtatore <lb></lb> Serragli ai piedi è di Giuſeppe Fabbrini, e la <lb></lb> Tavola della Cantoria ove è eſpreſſo <expan abbr="San">S.</expan> Flo-<lb></lb> renzio in atto di ricevere <expan abbr="San">S.</expan> Filippo Neri è di <lb></lb> Geſualdo Ferri.</s><s id="id2805220"> Vedeſi avanti la medeſima il</s></p> <p id="id2805224" type="foot"><s id="id2805228"><foot.target id="a134"></foot.target>del</s></p> <p id="id2805235" type="foot"><s id="id2805239"><foot.target id="a135"></foot.target>K 2 l'iſteſſa</s></p> <p id="id2805247" type="main"><s id="id2805251">PALAZZO de' Gondi, principiato nel 20. Lu-<lb></lb> <arrow.to.target n="a136"></arrow.to.target> <pb pagenum="(149)"></pb> glio 1490. che ha la facciata di pietre a bozza <lb></lb> molto ſignorile, di ſegno di Giuliano da <expan abbr="San">S.</expan> Gallo, <lb></lb> che nella Sala vi fece un Cammino di baſsi-<lb></lb> rilievi di gran perfezione, che per quanto non <lb></lb> uſino oggi in ſimili luoghi, merita di ſtarvi, o <lb></lb> di eſſere ammirato, e lodato non poco.</s><s id="id2788194"> Di quì <lb></lb> ritornando dietro la Badia, quivi vicina è la <lb></lb> Chieſa Parrocchiale di</s></p> <p id="id2788206" type="foot"><s id="id2788209"><foot.target id="a136"></foot.target>glio</s></p> <p id="id2788217" type="main"><s id="id2788220"><expan abbr="SANTA">S.</expan> MARGHERITA nella quale oſſervaſi a man <lb></lb> deſtra al primo Altare il ritrovamento della <lb></lb> Santa Croce opera di Niccodemo Ferrucci. </s><lb></lb> <s id="id1596062">In faccia a queſta dipinſe Coſimo Gamberucci <lb></lb> una Tavola che ſerve di ornamento a un an-<lb></lb> tichiſſima Immagine di <expan abbr="Santa">S.</expan> Margherita con varie <lb></lb> perſone inferme che ricorrono a lei.</s><s id="id2797362"> All'Al-<lb></lb> tar maggiore vi è di mano di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta Mar-<lb></lb> mi, <expan abbr="Santa">S.</expan> Margherita in gloria, e i due laterali <lb></lb> ſono di Franceſco Conti.</s><s id="id2797379"> Al detto Altare ſtava <lb></lb> anticamente una Tavola di Lorenzo di Bicci <lb></lb> Scolare di Spinello Aretino che vedeſi collo-<lb></lb> cata ſopra la porta.</s><s id="id2797394"> Tornando addietro trovaſi <lb></lb> in vicinanza l'</s></p> <p id="id2797402" type="main"><s id="id2797405">ORATORIO di San Martino, ove ſogliono <lb></lb> congregarſi i Buonomini.</s><s id="id2797413"> E' celebre queſt'Ora-<lb></lb> torio non ſolo per eſſere ſtato fondato al tempo <lb></lb> di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino Arciveſcovo di Firenze a ſua <lb></lb> perſuaſione e conſiglio; ma eziandio per le <lb></lb> opere inſigni di miſericordia, che di continuo <lb></lb> <arrow.to.target n="a137"></arrow.to.target> <pb pagenum="(150)"></pb> vi ſi eſercitano.</s><s id="id2796974"> Ed io vero è prodigio mira-<lb></lb> bile della Provvidenza Divina, che queſta Caſa <lb></lb> ſenza fondi, o ferma rendita annuale, ma ſo-<lb></lb> lamente provveduta di elemoſine, e di laſciti <lb></lb> pii, giornalmente ſoccorra del neceſſario tante <lb></lb> povere Famiglie onorate.</s><s id="id2796998"> Di quì prendendo <lb></lb> per la Piazza, e Via de' Tavolini ſi giunge alla <lb></lb> Chieſa Parrocchiale Prepoſitura di</s></p> <p id="id2797011" type="foot"><s id="id2797015"><foot.target id="a137"></foot.target>vi ſi</s></p> <p id="id2797022" type="main"><s id="id2797026">ORSANMICHELE, la quale acquiſtà forma di <lb></lb> Chieſa, o ſivvero d'Oratorio, dacchè fu deli-<lb></lb> berato di chiuder le Logge, che erano ſotto <lb></lb> queſta gran fabbrica, in venerazione dell'Im-<lb></lb> magine di Maria Santiſſima, ch'è ſull'antico <lb></lb> Altare di marmi, che vi ſi vede.</s><s id="id2752568"> Anticamente <lb></lb> era quivi la Piazza ove ſi vendeva il grano.</s><s id="id2752574"> E <lb></lb> vi fu a benefizio pubblico alzato il Loggiato <lb></lb> nel 1387. col diſegno di Giotto, e proſeguito <lb></lb> da Taddeo Gaddi.</s><s id="id2752588"> Si dice Orſanmichele, o <lb></lb> Orto San Michele per poſpoſizione acciden-<lb></lb> tale da San Michele in Orto: atteſochè fino <lb></lb> dal, 100, era ivi una Chieſa Parrocchiale, <lb></lb> intitolata San Michele in Orto, da cui pren-<lb></lb> deva la poſpoſta denominazione di Orto San <lb></lb> Michele tutta quella adiacente Contrada.</s><s id="id2752615"> In <lb></lb> luogo della quale antica Chieſa, demolita per <lb></lb> farvi la ſuddetta Torre del grano, fu intorno <lb></lb> a 110. anni dopo rifatta dalla parte oppoſta <lb></lb> l'altra Chieſa ſotto lo ſteſſo titolo di San Mi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a138"></arrow.to.target> <pb pagenum="(151)"></pb> chele in Orto.</s><s id="id2777344"> Queſto grande Edifizio dunque <lb></lb> da ogni parte iſolato, e con belliſſima pro-<lb></lb> porzione, ed ottima architettura condotto, ha <lb></lb> per di fuori quattordici Nicchie, in varie fogge <lb></lb> intagliate, ed in cui furono collocate diverſe <lb></lb> ſtatue, alcune di bronzo, ed alcune di marmo, <lb></lb> lavorate da più eccellenti Maeſtri, che fio-<lb></lb> riſſero in queſta noſtra Città.</s><s id="id2777376"> Sono adunque di <lb></lb> Lorenzo Ghiberti il <expan abbr="San">S.</expan> Matteo Apoſtolo, il <lb></lb> Santo Stefano preſſo la porta principale, e il <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giovan Batiſta dalla parte oppoſta, Baccio <lb></lb> da Montelupo fece la bella ſtatua di bronzo <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni Evangeliſta, e Donatello ne <lb></lb> fece tre di marmo le quali ſono opere vera-<lb></lb> mente maraviglioſe.</s><s id="id2777408"> La prima è il <expan abbr="San">S.</expan> Pietro <lb></lb> Apoſtolo, la ſeconda il <expan abbr="San">S.</expan> Marco Evangeliſta, <lb></lb> e la terza il <expan abbr="San">S.</expan> Giorgio, ſtatua, che non ha <lb></lb> pari, e che ſecondo il parere di tutti i Profeſ-<lb></lb> ſori, più ſi può commendare, che imitare. </s><lb></lb> <s id="id1596512">Perlochè non è maraviglia, ſe le Repubbliche <lb></lb> di Venezia, e di Genova, ed altri Principi dell <lb></lb> Europa più volte ne fecero iſtanza, offerendo <lb></lb> gran ſomma di denaro, perchè foſſe loro con-<lb></lb> ceduta.</s><s id="id2797810"> Anche Nanni, o Giovanni d'Antonio, <lb></lb> diſcepolo di Donatello ne fece tre, cioè i <lb></lb> quattro Santi dentro un ſol Tabernacolo: il <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Filippo Apoſtolo, ed il <expan abbr="San">S.</expan> Eligio Veſcovo, <lb></lb> chiamato comunemente Santo Lò.</s><s id="id2797830"> D' Andrea <lb></lb> <arrow.to.target n="a139"></arrow.to.target> <pb pagenum="(152)"></pb> Verrocchio è il <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo Apoſtolo, che <lb></lb> mette il dito nel Coſtato di Criſto, opera molto <lb></lb> ſtimabile, allato alla quale è la ſtatua di <expan abbr="San">S.</expan> Luca <lb></lb> Evangeliſta di mano di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, ſcolpita <lb></lb> in bronzo con ſingolare artifizio.</s><s id="id2797867"> In Chieſa ſi <lb></lb> vede un Tabernacolo, o Cappella iſolata, <lb></lb> tutta di marmi vagamente intagliati, ed abbel-<lb></lb> lita di baſſirilievi, per opera, diſegno, e in-<lb></lb> duſtria di Andrea Orcagna, che la finì nel 1359. <lb></lb> e coſtò 96. mila Fiorini d'oro; e nel predetto <lb></lb> Tabernacolò s'adora un Immagine di Maria <lb></lb> Vergine molto antica, dipinta da Ugolino <lb></lb> Seneſe, e tenuta ne' tempi andati in ſomma <lb></lb> venerazione, avvegnachè fino al tempo della <lb></lb> terribile, e ſpaventoſa peſte nel 1348. che in-<lb></lb> fettò la maggior parte dell'Europa, incomin-<lb></lb> ciaſſe a fiorire il di lei culto, concorrendovi <lb></lb> grandiſſimo popolo con offerte, delle quali in <lb></lb> breviſſimo tempo ſi poterono accumulare più <lb></lb> di trecento mila fiorini d'oro, parte impiegati <lb></lb> in ſovvenimento dei poveri, e parte nell'ador-<lb></lb> nare queſta Chieſa.</s><s id="id2751813"> Dietro l'Altare vi è un <lb></lb> baſſorilievo dell'Orcagna, Architetto del Ta-<lb></lb> bernacolo, ove ha egli eſpreſſo a maraviglia il <lb></lb> ſuo ritratto.</s><s id="id2759741"> Sono ancora ſopra l'Altare Mag-<lb></lb> giore tre ſtatue di marmo, cioè Sant'Anna, <lb></lb> la Santiſſima Vergine, ed il Bambino Gesù di <lb></lb> mano di Franceſco da Sangallo; ſiccome ne' <lb></lb> <arrow.to.target n="a140"></arrow.to.target> <pb pagenum="(153)"></pb> pilaſtri alcune belle pitture antiche, cioè di <lb></lb> Lorenzo Credi, d'Agnolo Gaddi, e d'Iacopo <lb></lb> del Caſentino, da cui fu dipinta la volta, alla <lb></lb> quale nel 1770. fu dato di bianco.</s><s id="id2759783"> Vi è inoltre <lb></lb> un Criſto Crocifiſſo di legno, avanti il quale il <lb></lb> grande Arciveſcovo <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino ſoleva da gio-<lb></lb> vanetto giornalmente fare orazione.</s><s id="id2759798"> Nell'Al-<lb></lb> tare dicontro vi è un Immagine di Maria col <lb></lb> Figlio in collo ſcolpiti in marmo da Simone da <lb></lb> Fieſole allievo del Brunelleſco.</s><s id="id2759813"> Nelle ſtanze <lb></lb> ſopra la Chieſa fu dal Granduca Coſimo I. l'an-<lb></lb> no 1569. eretto il pubblico e generale Archivio <lb></lb> di Firenze, dove ſi conſervano innumerabili <lb></lb> Scritture, e tutti gli ſtrumenti pubblici dei Notari <lb></lb> dello Stato Fiorentino, ſtato tutto di preſente <lb></lb> in buona forma diſpoſto, e abbellito.</s><s id="id411339"> Paſſando <lb></lb> dipoi nella Piazza, oſſerviſi il</s></p> <p id="id411347" type="foot"><s id="id411350"><foot.target id="a138"></foot.target>chele</s></p> <p id="id411358" type="foot"><s id="id411362"><foot.target id="a139"></foot.target>Ver-</s></p> <p id="id411370" type="foot"><s id="id411373"><foot.target id="a140"></foot.target>pila-</s></p> <p id="id411381" type="main"><s id="id411385">PALAZZO VECCHIO, fabbricato col diſegno <lb></lb> d'Arnolfo, famoſo Architetto di varie fabbri-<lb></lb> che di queſta Città, e della Chieſa del Duomo. </s><lb></lb> <s id="id1596915">E dando un occhiata alla magnificenza di que-<lb></lb> ſta Fabbrica, alla Torre. o Campanile alto <lb></lb> braccia cento cinquanta, ſoſtenuto da quattro <lb></lb> colonne groſſiſſime, le quali rendono mirabile, <lb></lb> e prodigioſo queſto Edifizio; ammireremo nell'<lb></lb> ingreſſo, o ringhiera del Palazzo a man deſtra <lb></lb> la ſtatua giganteſca di marmo, opera del Ban-<lb></lb> dineili, che rappreſenta quando Ercole abbatte <lb></lb> <arrow.to.target n="a141"></arrow.to.target> <pb pagenum="(154)"></pb> Cacco, e dalla ſiniſtra quella di David ſcolpita <lb></lb> del Buonarroti, fatta negli anni ſuoi giovenili. </s><lb></lb> <s id="id1596970">Due figure, o termini di marmo parimente ſi <lb></lb> vedono. uno di mano del Bandinell:, l'altro <lb></lb> di Vincenzio Roſſi ſuo Scolare Entrando nel <lb></lb> Cortile, vedeſi in mezzo una Fontana di por-<lb></lb> fido, ſopta la quale ſcherza un fanciullo ſcol-<lb></lb> pito in bronzo, di mano d'Andrea Verrocchio. </s><lb></lb> <s id="id1596996">Era queſto Cortile anticamente ſoſtenuto da <lb></lb> colonne di mattone, ma eſſendo quaſi del tutto <lb></lb> guaſte, coll'acuto ingegno di Michelozzo Mi-<lb></lb> chelozzi furono ſoſtituite queile di pietra forte <lb></lb> che lo ſoſtengono di preſente, lavorate con <lb></lb> belle grotteſche ſenza danno veruno della fab-<lb></lb> brica.</s><s id="id2754908"> Tra le coſe degne di lode vi è una <lb></lb> ſtatua d'Ercole, che uccide Cacco, di mano <lb></lb> di Vincenzio Roſſi da Fieſole, non inferiore <lb></lb> a quella del Bandinelli ſuo Maeſtro.</s><s id="id2754925"> Salendo <lb></lb> al primo appartamento, trovaſi un magnifico <lb></lb> Salone lungo braccia 90., e largo braccia 37. <lb></lb> la ſoffitta del quale, come altresì le pareti, ſono <lb></lb> dipinte da Giorgio Vaſari con ſingolar maeſtria. </s><lb></lb> <s id="id1597068">In 39. quadri della ſoffitta, con belliſſimi in-<lb></lb> tagli, e ornamenti dorati, ſi rappreſentano <lb></lb> l'azioni, e fatti più ſegnalati della noſtra Città, <lb></lb> e della Real Caſa de' Medici, madre fecon-<lb></lb> diſſima d'uomini illuſtri. e Eroi.</s><s id="id2754965"> Nelle pareti <lb></lb> ſi vede dipinta a freſco la guerra, e preſa di <lb></lb> <arrow.to.target n="a142"></arrow.to.target> <pb pagenum="(155)"></pb> Siena, la Battaglia di Marciano, l'aſſedio di <lb></lb> Piſa, e altre memorabili impreſe.</s><s id="id2766343"> Anco negli <lb></lb> angoli del predetto Salone, ſi vedono quattro <lb></lb> gran quadri dipinti a olio, due de' quali ſono <lb></lb> di mano del Ligozzi, e gli altri due del Cigoli, <lb></lb> e del Paſſignano in uno di quei del Ligozzi, <lb></lb> ſi rappreſenta quando San Pio V. incorona Co-<lb></lb> ſimo I. creandolo Granduca di Toſcana, e <lb></lb> ornandolo di Corona e Manto Reale; E nell'<lb></lb> altro ſono figurati quei dodici Fiorentini, che <lb></lb> da varj Potentati del Mondo, in un medeſimo <lb></lb> tempo furono mandati Ambaſciatori a Bonifa-<lb></lb> zio VIII. Sommo Pontefice, de' quali cantò <lb></lb> il Verino.</s></p> <p id="id2766398" type="foot"><s id="id2766402"><foot.target id="a141"></foot.target>Cacco,</s></p> <p id="id2766409" type="foot"><s id="id2766413"><foot.target id="a142"></foot.target>Siena,</s></p> <p id="id2765330" type="main"><s id="id2765334"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Romanae merito Antiſtes Bonifacius Urbis, <lb></lb> Cum Florentinos diverſis partibus Orbis <lb></lb> Vidiſſes Romae Regum mandata ferentes, <lb></lb> Terrarum ſemen, tum quinta elementa vocavit.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2765355" type="main"><s id="id2765359">In quello del Cigoli mirabilmente ſi rappre-<lb></lb> ſenta quando Coſimo ancor giovanetto di 18. <lb></lb> anni, fu eletto Duca di Firenze, e da tutti i <lb></lb> Senatori, che lo eleſſero inchinato per loro <lb></lb> Sovrano: e finalmente in quello del Paſſignani <lb></lb> ſi dimoſtra la ſolenne funzione celebrata in <lb></lb> Firenze, quando il medeſimo Coſimo preſe <lb></lb> l'Abito della Religione di <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano Papa, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a143"></arrow.to.target> <pb pagenum="(156)"></pb> Martire, della quale fu il primo Fondatore, <lb></lb> e Gran Maeſtro.</s><s id="id2765408"> Ma che diremo delle Sculture, <lb></lb> che vagamente adornano la gran Sala?</s><s id="id1597315"> Sono <lb></lb> in faccia di eſſa tre grandi ſtatue di marmo <lb></lb> maggiori del naturale, cioè quella di Leon X. <lb></lb> Sommo Pontefice nella nicchia del mezzo, <lb></lb> quella di Giovanni de' Medici Padre di Coſimo <lb></lb> a man deſtra, e quella del Duca Aleſſandro a <lb></lb> man ſiniſtra, ſiccome dai lati ſi vede la ſtatua <lb></lb> di Clemente VII. e dicontro quella del Gran-<lb></lb> duca Coſimo I., tutte di mano del Cavalier <lb></lb> Bandinelli.</s><s id="id2768585"> Sopra tutte ammirabile è la ſtatua <lb></lb> della Vittoria, che ha ſotto di ſe un prigione, <lb></lb> di mano del Buonarroti; il quale deſtinata <lb></lb> l'avea per il Sepolcro di Giulio Il. ma non <lb></lb> avendola affatto terminata, laſciolla in Firenze. </s><lb></lb> <s id="id1597378">Seguono a queſta i ſei gruppi di Vincenzio <lb></lb> Roſſi, ne' quali ſi rappreſentano le forze d'Er-<lb></lb> cole, cioè quando ſoffoga Anteo, quando uc-<lb></lb> cide il Centauro, quando getta Diomede a' Ca-<lb></lb> valli che lo divorino, quando porta il Porco <lb></lb> vivo in ſpalla, quando aiuta ad Atlante reg-<lb></lb> gere il Cielo, e quando vince la Regina delle <lb></lb> Amazzoni, opere tutte degne di lode, e nelle <lb></lb> quali, come ſerive il Borghini, ſi veggono <lb></lb> belliſſime, e fiere attitudini, e grandiſſima di-<lb></lb> ligenza nell'arte, e tra queſte ſtatue fu collo-<lb></lb> cato nel 1720. il gruppo di Adamo ed Eva, <lb></lb> <arrow.to.target n="a144"></arrow.to.target> <pb pagenum="(157)"></pb> col Serpente, di mano di Baccio Bandinelli, <lb></lb> rimoſſo dal Coro della Metropolitana.</s><s id="id2769134"> Da <lb></lb> queſta all'altre ſtanze paſſando del medeſimo <lb></lb> appartamento, vedremo molte pitture a ſreſco <lb></lb> del Vaſari, col diſegno del quale fu queſto <lb></lb> Palazzo in gran parte riordinato.</s><s id="id2769153"> Ma ſalendo <lb></lb> agli appartamenti di ſopra, nella Sala chiamata <lb></lb> dell'Orivolo, troveremo una figura di marmo, <lb></lb> che rappreſenta un Davidde di mano di Dona-<lb></lb> tello, ed un'altra di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta ſopra la por-<lb></lb> ta già dell'Udienza, di mano di Benedetto da <lb></lb> Maiano, amendue grandemente lodate da' Pro-<lb></lb> feſſori.</s><s id="id2769186"> Da queſta ſtanza s'entra nella ricchiſſima</s></p> <p id="id2769192" type="foot"><s id="id2794050"><foot.target id="a143"></foot.target>Mar-</s></p> <p id="id2794057" type="foot"><s id="id2794061"><foot.target id="a144"></foot.target>col</s></p> <p id="id2794068" type="main"><s id="id2794072">GUARDAROBA di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> piena di coſe pre-<lb></lb> zioſe di vaſi d'oro, e d'argento, e di ſuppel-<lb></lb> lettili, e ornamenti belliſſimi.</s><s id="id2794084"> Tra queſto ci è <lb></lb> il famoſo Paliotto deſtinato da Coſimo II. per <lb></lb> voto a <expan abbr="San">S.</expan> Carlo Borromeo in Milano in caſo <lb></lb> che ſi riſtabiliſſe in ſalute, che eſſendo morto <lb></lb> rimaſe quà.</s><s id="id2794104"> Vi ſono in eſſo 84. libbre d'oro <lb></lb> e libbre 7. e mezza di perle, e pietre prezio-<lb></lb> ſe.</s><s id="id2794115"> Si traſporta, e ſi eſpone al pubblico nella <lb></lb> Cappella Reale il Giovedì Santo.</s><s id="id2794123"> Nella Sala <lb></lb> dell'Udienza vecchia, vedremo dipinte a fre-<lb></lb> ſco belle Storie di mano di Franceſeo Salviati, <lb></lb> che rappreſentano alcuni fatti più ſingolari di <lb></lb> Furio Cammillo.</s><s id="id2798771"> La contigua ſtanza ove era <lb></lb> la Cappella è dipinta dal Ghirlandajo.</s><s id="id2798778"> Vedute <lb></lb> <arrow.to.target n="a145"></arrow.to.target> <pb pagenum="(158)"></pb> queſte, ed altre coſe nel Palazzo Vecchio, fa-<lb></lb> remo ritorno nella medeſima Piazza, per oſ-<lb></lb> ſervare in eſſa, la bella e grandioſa</s></p> <p id="id2798805" type="foot"><s id="id2798808"><foot.target id="a145"></foot.target>que-</s></p> <p id="id2798816" type="main"><s id="id2798820">LOGGIA, ſotto la quale riceve ogn'anno gli <lb></lb> Omaggi <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> per la Feſta di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, <lb></lb> fabbricata col diſegno d'Andrea Orcagna, Pitto-<lb></lb> re, Scultorè, e Architetto Fiorentino nel 1356., <lb></lb> e nell'età ſua valentiſſimo.</s><s id="id2798841"> Sotto gli archi eſte-<lb></lb> riori di queſta Loggia ſi vedono tre belle Sta-<lb></lb> tue, ciaſcheduna delle quali merita ſomma lode. </s><lb></lb> <s id="id1597764">La prima ſcolpita in bronzo per mano di Do-<lb></lb> natello, rappreſenta Giuditta, appiè della quale <lb></lb> giace Oloferne immerſo nel ſonno, ſopra cui <lb></lb> queſta Amazzone ſi vede vibrare il colpo, per <lb></lb> recidere il capo all inimico.</s><s id="id2758679"> Nella ſeconda <lb></lb> Statua, ſcolpita in bronzo da Benvenuto Cellini, <lb></lb> vien figurato un Perſeo, che ha nella deſtra il <lb></lb> ferro, e nella ſiniſtra la teſta di Meduſa reciſa <lb></lb> dal buſto, tutta grondante ſangue, e ſenza ſpi-<lb></lb> rito, giacente appiè dell'ucciſore.</s><s id="id2758704"> E' commen-<lb></lb> data queſta figura in ogni ſua parte, e ben di-<lb></lb> moſtra il valore di Benvenuto, il quale così <lb></lb> felicemente conduſſe l'opera, che non un bron-<lb></lb> zo inſenſibile, ma una figura viva, ed animata <lb></lb> raſſembra.</s><s id="id2758728"> Degno ancora di molta lode ſi è il <lb></lb> baſſorilievo di brorzo, che ſerve di ornamento <lb></lb> alla baſe, nel quale ſi vedono Andromeda, e <lb></lb> Perſeo, con altre figure, che tutta l'Iſtoria <lb></lb> <arrow.to.target n="a146"></arrow.to.target> <pb pagenum="(159)"></pb> comprendano.</s><s id="id2765849"> Nella terza, ch'è più d'ogni <lb></lb> altra ſtimabile, s'ammira un gruppo di tre <lb></lb> figure di marmo, mirabilmente ſcolpite da <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, denotante il ratto d'una Sabina. </s><lb></lb> <s id="id1597897">Nel vecchio caduto a terra per l'impeto del ſuo <lb></lb> nemico, vien figurato il Padre della fanciulta, <lb></lb> in atto d'impedire la fuga al rapitore; nel <lb></lb> giovane di corpo robuſto, ſi rappreſenta un <lb></lb> Soldato Romano, che in occaſione de' giuo-<lb></lb> chi pubblici nella nuova Città di Roma cele-<lb></lb> brati, rapiſce al Padre una Donzella Sabina, <lb></lb> e nella femmina tenera. e delicata ſi dimoſtra <lb></lb> la Donzella rapita, vedendoſi nell'iſteſſo tem-<lb></lb> po in queſto ammirabil gruppo rappreſentante <lb></lb> le tre età, cioe la gioventù, la virilità, e la <lb></lb> vecchiezza.</s><s id="id2765916"> E finalmente in tutte le tre figure <lb></lb> ſi riconoſce una vivezza sì grande, che chiun-<lb></lb> que fiſſamente le mira, non ſi ſazia di com-<lb></lb> mendarle in eſtremo; nella baſe è un baſſori-<lb></lb> lievo, fatto con ſomma induſtria, e diligenza, <lb></lb> dove tutta l'iſtoria del rapimento delle Sabine <lb></lb> ſi rappreſenta.</s><s id="id2818986"> Nell'ingreſſo di qu ſta Loggia <lb></lb> ſono ſtati poſti due gran Leoni ſcolpiti in <lb></lb> marmo fatti quì traſportare da Roma, ove <lb></lb> eſiſtevano nel Giardino del Palazzo di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> <lb></lb> alla Trinità de' Monti in uno dei quali vi ſi <lb></lb> legge il nome dello Scultore, che fu Flammi-<lb></lb> nio Vacca Romano.</s><s id="id2819013"> Nella facciata interna <lb></lb> <arrow.to.target n="a147"></arrow.to.target> <pb pagenum="(160)"></pb> della medeſima nel meſe di Luglio 1789. fu-<lb></lb> rono erette ſei gran Baſi, ſopra le quali nei <lb></lb> primi giorni del ſeguente Agoſto vennero col-<lb></lb> locate ſei belle antiche ſtatue coloſſali di Fem-<lb></lb> mine ſcolpite in marmo rappreſentanti alcune <lb></lb> Sabine Sacerdoteſſe di Romolo, come ſi legge <lb></lb> nella Deſcrizione di Roma moderna del Roſſi, <lb></lb> ſtate parimente traſportate da Roma, dove <lb></lb> eſiſtevano nel Portico del ſopradetto Real Pa-<lb></lb> lazzo ſtate reſtaurate dall'abiliſiimo Scultore <lb></lb> <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Franceſco Carradori, che con la ſua di-<lb></lb> rezione furono quivi collocate.</s><s id="id2790470"> In una parere <lb></lb> della medeſima vi ſi legge la memoria della <lb></lb> mutazione del cominciare e contar l'anno che <lb></lb> ſi era uſata in Firenze ai 25. di Marzo fino al <lb></lb> 1749., ed ora dal 1750. in poi ſi preſe lo ſtile <lb></lb> comune dal primo Gennajo, come in eſſa ſi <lb></lb> deſcrive.</s><s id="id2790496"> Sul Canto del Palazzo vedeſi la</s></p> <p id="id2790501" type="foot"><s id="id2790505"><foot.target id="a146"></foot.target>com-</s></p> <p id="id2790512" type="foot"><s id="id2790516"><foot.target id="a147"></foot.target>della</s></p> <p id="id2790524" type="main"><s id="id2790528">FONTANA fatta fare dal Granduca Coſimo I. <lb></lb> col diſegno, e induſtria dell'Ammannato, che <lb></lb> da Filippo Baldinucci negli eruditi ſuoi De-<lb></lb> cennali vien deſcritta colle ſeguenti parole:</s></p> <p id="id2790546" type="main"><s id="id2790550"><emph type="quote">Appariſce nel mezzo di un gran vaſo pieno <lb></lb> di limpidiſſime acque ſgorganti da molti zam-<lb></lb> pilli, il qual vaſo è figurato pel Mare, il <lb></lb> gran Coloſſo del Nettunno, alto dieci brac-<lb></lb> cia, ſituato ſopra un Carro, tirato da quattro <lb></lb> Cavalli marini, due di marmo bianco, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a148"></arrow.to.target> <pb pagenum="(161)"></pb> due di miſtio, molto belli e vivaci; il Net-<lb></lb> tunno ha tra le gambe tre figure di Tritoni, <lb></lb> che inſieme con eſſo poſano ſopra una gran <lb></lb> conca marina in luogo di Carro.</emph></s><s id="id2797920"><emph type="quote"> Il vaſo è <lb></lb> di otto facce di marmo miſtio, quattro mi-<lb></lb> nori, e quattro maggiori.</emph></s><s id="id2797930"><emph type="quote"> Le quattro mi-<lb></lb> nori ſon vagamente arricchite con figure di <lb></lb> fanciulli, ed altre coſe di bronzo, come <lb></lb> chiocciole marine, cornucopie, cartelle, e <lb></lb> ſimili; s'inalzano ſul piano delle medeſime <lb></lb> certi imbaſamenti, ſopra ciaſcheduno dei <lb></lb> quali poſa una ſtatua di metallo maggiore <lb></lb> del naturale, e ſono in tutte quattro, due <lb></lb> femmine che rappreſentano Teti, e Doe, e <lb></lb> due maſchi figurati per due Dei marini. </emph></s><lb></lb> <s id="id1598309"><emph type="quote">All'una, e all'altra parte di ciaſcheduna di <lb></lb> queſte facce minori ſono due Satiri di me-<lb></lb> tallo in varie attitudini.</emph></s><s id="id2768736"><emph type="quote"> Le quattro facce <lb></lb> maggiori ſono tanto più baſſe, quanto baſti <lb></lb> per poterſi da chiccheſſia godere la limpi-<lb></lb> dezza dell'acqua, la quale traboccando gra-<lb></lb> zioſamente è ricevuta da alcune belle nic-<lb></lb> chie, e nel gran vaſo; ed in ſomma in tutto <lb></lb> è così ben diſpoſto, e con ranta maeſtà or-<lb></lb> dinato, che è proprio una maraviglia,,.</emph></s><s id="id2768769"> Vi-<lb></lb> cino alla Fontana, ſopra gran baſe di marmo, <lb></lb> è una belliſſima</s></p> <p id="id2768781" type="foot"><s id="id2768785"><foot.target id="a148"></foot.target>due</s></p> <p id="id2768792" type="main"><s id="id2768796">STATUA equeſtre di bronzo di mano di Gio-<lb></lb> <arrow.to.target n="a149"></arrow.to.target> <pb pagenum="(162)"></pb> vanni Bologna fatta erigere l'anno 1594. dal <lb></lb> Granduca Ferdinando I., in memoria di Co-<lb></lb> ſimo ſuo Genitore.</s><s id="id2764154"> Adornano le facciate di <lb></lb> queſta tre Baſſirilievi di bronzo dell'iſteſſo au-<lb></lb> tore, in uno de'quali ſi rappreſenta la Coro-<lb></lb> nazione del mentovato Granduca Coſimo, fat-<lb></lb> tale in Roma da <expan abbr="San">S.</expan> Pio V. nel 5 Marzo 1570. <lb></lb> da eſſo meritata <foreign lang="la"><emph type="italics">Ob zelum Religionis, praeci-<lb></lb> puumque Iuſtitiae ſtudium,</emph></foreign> come ſi legge <lb></lb> nell'Iſcrizione.</s><s id="id2764192"> Nel ſecondo la glorioſa entrata <lb></lb> nella Città di Siena obbediente al ſuo coman-<lb></lb> do, dopo la conſeguita vittoria.</s><s id="id2764204"> E nel terzo, <lb></lb> quando dal Senato Fiorentino, eſſendo egli <lb></lb> ancor giovanetto ne fu creato Duca di Firenze, <lb></lb> laſciando luogo nella quarta facciata ad una <lb></lb> nobile, ed altrettanto erudita Iſcrizione del <lb></lb> ſeguente tenore.</s></p> <p id="id2764228" type="foot"><s id="id2764231"><foot.target id="a149"></foot.target>L vanni</s></p> <p id="id2764239" type="main"><s id="id2764243"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Coſmo Medici Magno Etruriae Duci Primo <lb></lb> Pio Felici. <lb></lb> Invicto Iuſto Clementi Sacrae Militiae Paciſq. <lb></lb> In Etruria Authori Patri & Principi optimo; <lb></lb> Ferdinandus F. Magnus Dux III. erexit <lb></lb> A. M. D. L. XXXXIIII.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2781515" type="main"><s id="id2781518">In queſta Piazza è da oſſervarſi preſſo la <lb></lb> Statua Equeſtre di Coſimo la facciata del Pa-<lb></lb> lazzo degli Uguccioni, diſegno di Andrea Pal-<lb></lb> ladio.</s><s id="id2781534"> Dopo la Piazza oſſerveremo la grandioſa</s></p> <p id="id2781540" type="main"><s id="id2781544">FABBRICA DEGLI UFIZI, o Magiſtrati della <lb></lb> <arrow.to.target n="a150"></arrow.to.target> <pb pagenum="(163)"></pb> Città, la quale ordinata dal Granduca Coſimo I. <lb></lb> col diſegno di Giorgio Vaſari riuſcì, come ſi <lb></lb> vede, belliſſima, e ragguardevole in ogni parte. </s><lb></lb> <s id="id1598646">L'Architettura di tutto queſto edifizio è d'or-<lb></lb> dine Dorico abbellito di cornici, e pietre la-<lb></lb> vorate con pulitezza non ordinaria.</s><s id="id2781583"> A man de-<lb></lb> ſtra dietro alla Loggia detta de' Lanzi ſi trova la</s></p> <p id="id409790" type="foot"><s id="id409793"><foot.target id="a150"></foot.target>Città,</s></p> <p id="id409801" type="main"><s id="id409805">REALE ZECCA, ove di continuo fi battono <lb></lb> e ſi cambiano diverſe Monete, sì per conto <lb></lb> del Sovrano, che di altri Mercanti particolari.</s></p> <p id="id409817" type="main"><s id="id409821">Nelle nicchie di queſta grandioſa Fabbrica, <lb></lb> che per di fuori ſi mirano, avea diviſato il <lb></lb> Granduca Coſimo I. di collocarvi le Statue dei <lb></lb> più illuſtri Cittadini di queſta Patria; ma non <lb></lb> potè adempire il bel diſegno prevenuto dalla <lb></lb> morte.</s><s id="id409845"> Sotto il Loggiato, che ſoſtenuto da <lb></lb> colonne, e pilaſtri, gira tutta la Fabbrica, vi <lb></lb> ſi trovano le reſidenze di varj Tribunali uni-<lb></lb> ti in queſto luogo per comodo univerſale. </s><lb></lb> <s id="id1598760">In fondo a queſta Loggia ſull'Arno vedeſi in <lb></lb> alto la Statua di Coſimo I. ſcolpita da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bo-<lb></lb> logna, e l'altre due giacenti che la pongono <lb></lb> in mezzo rappreſentanti una l'Equitì, e l'altra <lb></lb> il Rigore ſono di mano di Vincenzio Danti; <lb></lb> e ſotto l'arco di queſta Loggia fu poſta il <lb></lb> di 2. Aprile 1789. la Statua di Neſſo Cen-<lb></lb> tauro ſcolpita da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna, ſtata levata <lb></lb> e quivi traſportata dal Canto dei Carneſecchi, <lb></lb> <arrow.to.target n="a151"></arrow.to.target> <pb pagenum="(164)"></pb> ove era ſtata collocata ſino degl'8 Aprile 1600. </s><lb></lb> <s id="id1598828">Quivi ſotto al Loggiato ſi ſale alla pubblica</s></p> <p id="id2770507" type="foot"><s id="id2770510"><foot.target id="a151"></foot.target>L 2 ove</s></p> <p id="id2770518" type="main"><s id="id2770522">LIBRERIA MAGLIABECHIANA ſondata a bene-<lb></lb> fizio pubblico dal celebratiſlimo Antonio Ma-<lb></lb> gliabechi, aumentata dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <expan abbr="Antonio">Ant.</expan> Franceſco <lb></lb> Marmi: Dipoi dall'Auguſtiſſimo Imperatore <lb></lb> Franceſco I. accreſciuta colle Librerìe Gad-<lb></lb> di, e Biſcioni, ed ultimamente dal Re-<lb></lb> gnante Noſtro Real Sovrano vi è ſtata fatta <lb></lb> unire la maſſima parte della Librerìa Mediceo-<lb></lb> Lotaringia del ſuo Palazzo, con farvi accre-<lb></lb> ſcere ſtanze per collocarvi molti Manoſcritti; <lb></lb> e vi furono ultimamente unite le Librerìe del <lb></lb> fu celebre Dottor <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Lami, della Badia di <lb></lb> Fieſole, della maggior parte di quella dello <lb></lb> Spedale di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Nuova, parte di quella <lb></lb> degli eſtinti Geſuiti, e dei ſoppreſſi Conventi <lb></lb> de' Teatini, dei Minimi di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di <lb></lb> Paola, dei Domenicani di Montepulciano <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, <lb></lb> e del maggior numero dei rari manoſcritti <lb></lb> della celebre Librerìa Strozziana, contandoſi <lb></lb> in eſſa ſopra novantamila Volumi ſtampati. e <lb></lb> tra eſſi una numeroſa Raccolta di ſopra a 3000. <lb></lb> Opere diverſe in varie Lingue, impreſſe nel XV. <lb></lb> Secolo, molte delle quali di un eſtrema rarità, <lb></lb> e ſopra ottomila Codici Manoſcritti, nella ſtanza <lb></lb> dei quali è da oſſervarſi una belliſſima Madonna <lb></lb> di Carlo Maratta: talmentechè ora queſta Bi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a152"></arrow.to.target> <pb pagenum="(165)"></pb> blioteca è la più copioſa di Libri d'ogni <lb></lb> ſorte che ſia nella Città, ed una delle più <lb></lb> celebri dell'Italia, aſſai frequentata dagli Stu-<lb></lb> dioſi e Letterati, e che molto merita di eſ-<lb></lb> ſere veduta, e oſſervata.</s><s id="id2797055"> Eſſendo ſtate con <foreign lang="la">Mo-<lb></lb> tuproprio</foreign> di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> del dì 7. Luglio 1783. <lb></lb> unite le tre Accademie Fiorentina, della Cru-<lb></lb> ſca, e Apatiſti, e levate dal loro antico luogo <lb></lb> di via dello Studio, fu ordinato che una ſola <lb></lb> ſe ne formaſſe ſotto il primo antico nome di <lb></lb> <emph type="italics"><expan abbr="Real">R.</expan> Accademia Fiorentina,</emph> e che ſi adunaſſe nelle <lb></lb> mattine di varj Giovedì non impediti in queſta <lb></lb> Librerìa, come ſi ſa in tali mattine alle ore 11. <lb></lb> con gran concorſo di Letterati, e Popolo, <lb></lb> leggendoviſi ogni volta da qualche Lettor Pub-<lb></lb> blico, o altro Accademico, o Letterato un'eru-<lb></lb> dita Diſſertazione, dipoi è data a chiunque li-<lb></lb> bertà di recitarvi delle Poetiche Compoſizioni <lb></lb> in qualunque lingua.</s><s id="id2797133"> Eſcendo da queſta verſo <lb></lb> il Palazzo alla penultima Porta trovaſi la</s></p> <p id="id2797142" type="foot"><s id="id2797146"><foot.target id="a152"></foot.target>blio-</s></p> <p id="id2752962" type="main"><s id="id2752965">REAL GALLERIA, alla quale vi ſi ſale per <lb></lb> una ſpazioſa ſcala in quattro branche, che <lb></lb> l'ultime due ſono ſtate fatte poch'anni addie-<lb></lb> tro d'ordine del Regnante Sovrano; il quale <lb></lb> ha talmente arricchito, e accreſciuto di tante, <lb></lb> e sì rare pitture, ſculture, e altro queſto luo-<lb></lb> go, che nulla di più ſi può deſiderate, e che <lb></lb> qualunque ſiaſi Foreſtiere di qualſivoglia rango <lb></lb> <arrow.to.target n="a153"></arrow.to.target> <pb pagenum="(166)"></pb> reſta attonito, e ſodisfattiſſimo nel rimirare, e <lb></lb> conſiderare tali innumerabili rarità <note id="id1599212" n="1"><p id="id2763913" type="main"><s id="id2763917"> La Deſcrizione quì fatta della Real Gallerìa <lb></lb> è ſtata eſtratta da quella dell'eruditiſſimo <expan abbr="Signor">Sig.</expan> <lb></lb> Abate Luigi Lanzi, con le variazioni ſeguite <lb></lb> dopo, communicatemi da altra perſona erudita, <lb></lb> e ragguardevole.</s><s id="id2763937"> Per la Storia del luogo, e per <lb></lb> l'illuſtrazione di molti pezzi più celebri, è da <lb></lb> vederſi il <emph type="italics">Saggio Iſtorico</emph> del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Direttor Pelli, <lb></lb> che fu ſtampato in queſta Stamperia Granducale <lb></lb> in 27 Vol. in 8. nel 1779. </s></p></note>.</s></p> <p id="id2753019" type="foot"><s id="id2753022"><foot.target id="a153"></foot.target>reſta</s></p> <p id="id2753030" type="main"><s id="id2753034">Salite le due prime ſcale avanti di montare <lb></lb> le altre due nuove branche ſono da vederſi le <lb></lb> ſtanze di quelli Artefici, che lavorano per <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R</expan>, <lb></lb> e ſpecialmente ſanno eccellenti quadri, tavole, <lb></lb> e altre finiſſime ſorprendenti opere in pietre <lb></lb> dure condotte all'ultima perfezione, lavoro <lb></lb> unico nell'Europa, che è ſtato ſempre un <lb></lb> oggetto particolare dei Sovrani di Toſcana, e <lb></lb> la cui direzione è appoggiata al <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Luigi <lb></lb> figlio del già Coſimo Siries.</s></p> <p id="id2763866" type="main"><s id="id2763870">Accanto a queſte ſtanze in faccia alla nuova <lb></lb> ſcala vi è l'Archivio Diplomatico, in cui per <lb></lb> ordine di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> vi ſono ſtati collocati un <lb></lb> numero immenſo di antichi Documenti ſcritti <lb></lb> in Cartapecora che aſcendono a più di ſet-<lb></lb> tantamila, che ſparſi ſi trovavano in diverſi Luo-<lb></lb> ghi, e Archivj della Toſcana, nel quale vi ſi <lb></lb> vede tra gli altri un antichiſſimo Papiro del V.<lb></lb> <arrow.to.target n="ab154"></arrow.to.target> <pb pagenum="(167)"></pb> Secolo, di cui ne è ſtata data alla luce nel 1781. <lb></lb> una illuſtrazione col ſaggio del carattere di <lb></lb> eſſo, e una Diſſertazione riguardante l'ere-<lb></lb> zione di tale utiliſſimo Archivio.</s></p> <p id="id2757001" type="main"><s id="id2757004">Salendo dipoi al ſuperiore appartamento, <lb></lb> che fu aggiunto dopo la prima fabbrica degli <lb></lb> Ufizj dallo ſteſſo Vaſari architetto della mede-<lb></lb> ſima, in cima alla ſcala ornata da una bella <lb></lb> ſtatuetta antica, rappreſentante un putto, e <lb></lb> altra ſtatua di un Bacco, trovanſi in primo <lb></lb> luogo due vaghi Ricetti ornati di diverſe <lb></lb> opere di Scultura antiche, e di otto buſti che <lb></lb> ſette dei Granduchi che la fondarono e arric-<lb></lb> chirono, col loro reſpettivo elogio ad ogni <lb></lb> buſto, e l'altro del Cardinal Leopoldo de' Me-<lb></lb> dici che molto fece per lei.</s><s id="id2757054"> Vi ſono altre duo <lb></lb> belle ſtatue di Sileno con Bacco, e Marte, <lb></lb> tutte due di bronzo: due Cani ſedenti mag-<lb></lb> giori del naturale; due Teſte una di Cibele, e <lb></lb> l'altra di Giove; quattro Statue, rappreſentanti <lb></lb> un Marte in marmo grigio; una Romana velata <lb></lb> dello ſteſſo marmo, con mani, volto <expan abbr="eccetera">ec.</expan> bian-<lb></lb> co; un Prometeo; un Ati reſtaurato per un <lb></lb> Re barbaro; Vi eſiſtono pure varj Sarcofagi <lb></lb> uno con un Baccanale, e l'altro con le 9. Muſe; <lb></lb> altro, ove è figurato un giovine Eroe con una <lb></lb> comitiva di Cacciatori, vedendoſi in un lato il <lb></lb> ſacriſizio fatto a Diana prima di portarſi alla <lb></lb> <arrow.to.target n="a154"></arrow.to.target> <pb pagenum="(168)"></pb> Caccia, e dall'altro ſtà in atto di ferire un Cin-<lb></lb> ghiale; altro Sarcofago eſprime la Favola di <lb></lb> Fetonte con la Corſa Circenſe; ſono aſſai <lb></lb> oſſervabili le due colonne quadrangolari ti-<lb></lb> piene da ogni lato di ſimboli di vittorie terre-<lb></lb> ſtri, e marittime con un infinito numero di <lb></lb> apluſtri, di prore, timoni, ancore, celate, <lb></lb> ſcudi, e altri ſegni militari.</s></p> <p id="id2763906" type="foot"><foot.target id="ab154"></foot.target><s id="id2763910">Se-</s></p> <p id="id2779132" type="foot"><s id="id2779135"><foot.target id="a154"></foot.target>Cac-</s></p> <p id="id2783644" type="main"><s id="id2783648">Entrati nel belliſſimo Corridore, o ſia quella <lb></lb> parte della fabbrica, che propriamente diceſi <lb></lb> Gallerìa, che è diviſa in due Corridori che quello <lb></lb> a Levante è braccia 255. 1/2, quello a Ponente <lb></lb> braccia 251 1/3 larghi braccia 11 2/3, che fra <lb></lb> di loro ſi comunicano, mediante un altro Cor-<lb></lb> ridore in faccia lungo braccia 67 2/3 vedeſi una <lb></lb> rariſſima raccolta di pitture, e di ſculture, che <lb></lb> può conſiderarſi come un gran Muſeo anche da <lb></lb> ſe ſolo, e ſenza le adiacenze di altre venti ſtanze, <lb></lb> che lo circondano.</s><s id="id2783694"> Sono primieramente da oſſer-<lb></lb> varſi le pitture delle Volte le quali preſentano <lb></lb> tre diverſi guſti della Scuola Fiorentina corri-<lb></lb> ſpondenti alle tre epoche, in cui ſon fatte. <lb></lb> Le prime a Levante lavorate nel 1581. re-<lb></lb> gnando Franceſco I. contengono ſoggetti per <lb></lb> lo più mitologici, ornati a grotteſchi.</s><s id="id2783724"> La tra-<lb></lb> dizione aſcrive al Poccetti tutta l'opera, ma <lb></lb> gl'intendenti vi ravviſano, oltre la ſua, le <lb></lb> maniere di più maeſtri.</s><s id="id2783739"> L'altra parte è di <lb></lb> <arrow.to.target n="a155"></arrow.to.target> <pb pagenum="(169)"></pb> diverſa Scuola che fioriva nel Regno di <lb></lb> Ferdinando II verſo il 1668., ove con figu-<lb></lb> re ſimboliche ſi rappreſentano le Scienze, e <lb></lb> l'Arti più nobili, intorno alle quali ſono i <lb></lb> Ritratti degli Uomini più illuſtri di Toſcana, <lb></lb> che in ſommo grado le proſeſſarono; quivi <lb></lb> ſi vedono i Filoſofi, e Mattematici più rino-<lb></lb> mati; i Poeti, e gli Oratori più celebri; i <lb></lb> Legiſti, e i Medici più ſingolari; gli Scrittori <lb></lb> di varia erudizione; gli Uomini più accreditati <lb></lb> nella prudenza, e nel governo; quei che ſi <lb></lb> ſegnalarono nell'armi, negli onori, e nelle <lb></lb> dignità più coſpicue; i Santi, i Beati, i Fon-<lb></lb> datori di Religioni, e di ogn'altro genere di <lb></lb> azioni glorioſe della Patria <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, l'invenzioni <lb></lb> delle quali furono ideate, e date ai Pittori dal <lb></lb> Conte Ferdinando del Maeſtro Cavaliere eru-<lb></lb> ditiſſimo.</s><s id="id410403"> L'incendio del dì 12. Agoſto 1762. <lb></lb> che conſumò dodici ſpartiti grandi di queſte <lb></lb> volte, ha dato luogo ai Pittori di una terza <lb></lb> epoca di collocarvi la lor maniera.</s><s id="id410421"> Eſſi vi han <lb></lb> fatte rivivere le idee del Conte Ferdinando con <lb></lb> poca alterazione nella ſoſtanza, ma con molta <lb></lb> maggior vivacità, e leggiadria nello ſtile <note id="id1599881" n="1"><p id="id409704" type="main"><s id="id409708">Queſte volte furono inciſe in rame, e deſcritte <lb></lb> dal fu Ignazio Orſini. con queſto titolo: <emph type="italics">Azioni <lb></lb> glorioſe degli Uomini Illuſtri Fiorentini, eſpoſti coi <lb></lb> loro Ritratti nelle volte della Real Galleria di Fi-<lb></lb> renze in ſol. traverſo.</emph> </s></p></note>.</s></p> <p id="id409686" type="foot"><s id="id409689"><foot.target id="a155"></foot.target>di-</s></p> <p id="id409696" type="foot"><s id="id409700">Que-</s></p> <pb pagenum="(170)"></pb> <p id="id409740" type="main"><s id="id409744"> Queſta è l'epoca del Regnante Pietro Leopol-<lb></lb> do feliciſſima.</s><s id="id409752"> Oſſervando le pareti di queſti cor-<lb></lb> ridori, ſi vedono in alto circa 500. Ritratti d'Im-<lb></lb> peratori, Pontefici, Regj, Principi, Cardinali, <lb></lb> Miniſtri, e Letterati di ogni profeſſione, e Mili-<lb></lb> tari di gran nome.</s><s id="id2752848"> Nel fine vedeſi la ſerie dei Prin-<lb></lb> cipi della Caſa di Lorena in 22. quadri.</s><s id="id2752856"> Sotto a <lb></lb> queſti Ritratti ſono ripiene le medeſime pareti <lb></lb> di belliſſime Tavole di diverſe Scuole.</s></p> <p id="id2752869" type="main"><s id="id2752872">Nel Corridore a Levante preſſo il fineſtrone <lb></lb> ſono di Ciro Ferri una Nunziata, e un Croci-<lb></lb> fiſſo; invenzione del Sarto, e copia dell'Em-<lb></lb> poli è una ſacra Famiglia in tavola bislunga. </s><lb></lb> <s id="id1600046">Del Baſſano ſono due quadri del diluvio, e di <lb></lb> Mosè poſti fra loro in poca diſtanza: del Mar-<lb></lb> tinelli la Cena di Baldaſſarre; del Vaſari una <lb></lb> ſacra Famiglia, e ivi appreſſo minor di mole <lb></lb> è il Perſeo liberatore di Andromeda, fu la qual <lb></lb> favola ſieguono in altro ſito due tavole com-<lb></lb> pagne, la prima è di Pier di Coſimo; le ſe-<lb></lb> guenti tengono della ſteſſa maniera, ma non <lb></lb> la uguagliano L'Apollo Sole vien dalla Scuola <lb></lb> di Rubens Carlo Caliari è il pittore di quella <lb></lb> noſtra Signora, a cui fan corona <expan abbr="San">S.</expan> Frediano <lb></lb> Veſcovo e Protettor di Lucca ed altri Santi; <lb></lb> lo Spagnoletto del <expan abbr="San">S.</expan> Pietro; di un'altra ſa-<lb></lb> cra Famiglia il Biliverti, a cui pure apparten-<lb></lb> gono due grandi Tavole, che s'incontrano <lb></lb> <arrow.to.target n="a156"></arrow.to.target> <pb pagenum="(171)"></pb> poco appreſſo, un Giuſeppe Ebreo, e una <lb></lb> Suſanna.</s><s id="id2759148"> Grandi ſono ſimilmente la Corona-<lb></lb> zione di noſtra Donna del Portelli, e la Trinità <lb></lb> con <expan abbr="San">S.</expan> lacopo, ed altri Santi di Tommaſo da <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Friano.</s><s id="id2759163"> Nelle medeſime vicinanze han luogo <lb></lb> queſti altri tutti minori; la Maddalena di Cri-<lb></lb> ſtofano Allori; altra del Cagnacci; la Nun-<lb></lb> ziata, e l'Angiolo del Bronzino; il <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco orante del Cigoli; Gesà, e Maria fra' <lb></lb> Santi Bartolommeo, e Biagio del Pinturicchio: <lb></lb> il Preſepio di Matteo Roſſelli.</s><s id="id2759191"> Preſſo i due <lb></lb> Biliverti ſopraccennati, e intorno alle due <lb></lb> grandi battaglie del Borgognone, ſon di Gior-<lb></lb> dano il Pilato che ſi lava le mani, e la de-<lb></lb> poſizione di Criſto dalla Croce; l'altra depo-<lb></lb> ſizione di antica maniera oltramontana ſi aſcrive <lb></lb> ad Alberto Durero, e ad Andrea del Sarto <lb></lb> l'Ercole al bivio.</s><s id="id2759222"> Dopo il Mosè al Nilo, <lb></lb> ch'è opera di Benedetto Luti, ſuccede l'Epu-<lb></lb> lone pur di Baſſano, il Salomone del Vicen-<lb></lb> tino, l'Aſſuero del Paſſignano; ai quali van <lb></lb> congiunti due quadretti l'uno del Gabbiani, <lb></lb> ed è una ſacra Famiglia; nell'altro che è un <lb></lb> tempio di Ercole pare accennato il nome, e <lb></lb> vi ſi vede lo ſtile del Franciabigi.</s><s id="id2796170"> Ultimi da <lb></lb> queſto lato, e del numero de' grandi ſono il <lb></lb> Tancredi del Vannini, la Trasfigurazione di <lb></lb> Giordano, <expan abbr="Sant'">S.</expan> Ivo, e varj Beati dell'Empoli, le <lb></lb> <arrow.to.target n="a157"></arrow.to.target> <pb pagenum="(172)"></pb> Sabine del Caſtelli, la Samaritana creduta del Bi-<lb></lb> liverti, il ratto di Elena di Raffael Vanni, la Ve-<lb></lb> nere con Cupido di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni.</s></p> <p id="id2796207" type="foot"><s id="id2796210"><foot.target id="a156"></foot.target>poco</s></p> <p id="id2796218" type="foot"><s id="id2796222"><foot.target id="a157"></foot.target>Sa-</s></p> <p id="id2796229" type="main"><s id="id2796233">Siegue nel Corridore di mezzo un tondo <lb></lb> con la Epifania dipinta da Domenico Ghirlan-<lb></lb> daio, il martirio de' <expan abbr="Santi">SS.</expan> Pietro e Paolo in due <lb></lb> quadri, che ſi recano a Luca di Olanda, e <lb></lb> un altro pure, che rappreſenta una noſtra <lb></lb> Donna lumeggiata a oro.</s></p> <p id="id2796256" type="main"><s id="id2775811">Nel Corridore a Ponente, tacendone ſimil-<lb></lb> mente alquanti, vi è Criſto della Moneta del <lb></lb> Cappuccin Genoveſe, l'Adorazione dei Magi <lb></lb> del Botticelli, l'Adamo ed Eva del Florio, <lb></lb> una caſcata di Tivoli di Michele Wuthij, una <lb></lb> Vergine in trono del Perugino con quattro <lb></lb> Santi ai lati, il Leandro del Geminiani; a cui <lb></lb> vanno anneſſi una Medea, e un altro quadretto <lb></lb> del Caſtiglioni, che rappreſenta animali, ſog-<lb></lb> getto uſitatiſſimo a tal Pittore, e replicato in <lb></lb> due ſimili tele poco lontane.</s><s id="id2775855"> Opra del Teſta <lb></lb> è la Didone ſul rogo.</s><s id="id2775862"> La riſurrezione di Laz-<lb></lb> zaro di Paolo Veroneſe, quantunque abbia <lb></lb> ſofferto nel colorito non laſcia di eſſere uno <lb></lb> de' pezzi più inſigni della raccolta; al quale <lb></lb> inferiore è vero, ma bello in ſuo genere è il <lb></lb> vicino ſacrifizio d'Iſacco di Livio Mehus.</s><s id="id2775887"> Ai <lb></lb> due Baſſani che figurano l'ingreſſo degli ani-<lb></lb> mali nell'Arca, e il chiuder dell'Arca, vuolſi <lb></lb> <arrow.to.target n="a158"></arrow.to.target> <pb pagenum="(173)"></pb> aggiungere un Coſimo, e un Lorenzo de' Me-<lb></lb> dici ritratti dal Vaſari, e un <expan abbr="San">S.</expan> Filippo del <lb></lb> Berrettini abbozzato ſoltanto.</s><s id="id2797446"> La grand'Epi-<lb></lb> fania può dirſi una delle più celebri pitture <lb></lb> di Filippo Lippi, e Vaſari dà gl'indizj per <lb></lb> riconoſcerla.</s><s id="id2797460"> Un ritratto di Principeſſa è del <lb></lb> Douven: altro ſimile del Van-Dyck, quello <lb></lb> del <expan abbr="Padre">P.</expan> Panigarola è di Lavinia Fontana; e <lb></lb> due di Cacciatori ſono del Caſſana.</s><s id="id2797476"> La lieta <lb></lb> Cena notturna di Campagnuoli è creduta di <lb></lb> Gherardo, e di ſimil maniera due altri quadri <lb></lb> bizzarriſſimi ſieguono con poco intervallo.</s><s id="id2797492"> II <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Luce è del Volterrano, e le nozze ſono di <lb></lb> Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni.</s><s id="id2797502"> Succedon altri mi-<lb></lb> nori de' due predetti; il ratto di Ganimede del <lb></lb> Gabbiani, un Epifania di Rubens copiata da <lb></lb> M. Giuſto, e della ſteſſa mano una copia della <lb></lb> Notte celebre del Correggio; una battaglia <lb></lb> abbozzata da Tiziano; la creazione di Eva, e <lb></lb> tre altre Storie di eſſa e di Adamo dipinte dal <lb></lb> Caliari giovane; un Calvario di Brughel, un <lb></lb> Crocifiſſo di Santi di Tito, un <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio <lb></lb> Abate di Salvator Roſa, varj tondi della Scuola <lb></lb> Fiorentina tutti di Madonne; uno de' quali, <lb></lb> ove Maria Santiſſima, e un'Angiolo adorano <lb></lb> il <expan abbr="Santo">S.</expan> Bambino pare del Baldovinetti.</s><s id="id2797550"> Reſtano <lb></lb> dalla medeſima banda un'adorazione de' Paſtori <lb></lb> di Santi di Tito, una Carità del Salviati, un <lb></lb> <arrow.to.target n="a159"></arrow.to.target> <pb pagenum="(174)"></pb> Paeſe di Thiers, una Vergine di Luca Signo-<lb></lb> relli, un Tobbia di Andrea del Satto, un An-<lb></lb> dromeda abbandonata del Guercino, un ri-<lb></lb> tratto del Duca Aleſſandro dei Medici del <lb></lb> Vaſari, e Criſto morto di Stefano Pieri Fio-<lb></lb> rentino <expan abbr="eccetera">ec.</expan></s></p> <p id="id2769462" type="foot"><s id="id2769465"><foot.target id="a158"></foot.target>ag-</s></p> <p id="id2769473" type="foot"><s id="id2769476"><foot.target id="a159"></foot.target>Paeſe</s></p> <p id="id2769484" type="main"><s id="id2769488">Inoltre appoggiati alle pareti poſano nel piano <lb></lb> ſopra baſi oltre a 100. Buſti di marmo con teſte <lb></lb> antiche tramezzate da 50. Statue intiere, oltre <lb></lb> il Cavallo, il Gruppo del Laoconte del Bandi-<lb></lb> nelli, quelle di bronzo di cui ſi parlerà quì a <lb></lb> baſſo, ed il Cinghiale, con belliſſima ordinanza <lb></lb> diſpoſte, di pregio, e di bellezza non ordinaria. </s><lb></lb> <s id="id1600795">Tralle Teſte che compongono la ſerie degl'<lb></lb> Imperadori Romani, cominciando da Giulio <lb></lb> Ceſare ſino a Giuſtiniano, e delle Donne Au-<lb></lb> guſte non meno ſtimabili di quelle dei Ceſari, <lb></lb> molte ve ne ſono pregevoli per il lavoro, c <lb></lb> la rarità: tralle ſtatue è degna di oſſervazione <lb></lb> e di ſtima il Bacco di Michelagnolo, che nulla <lb></lb> ha da invidiare alle antiche; ſono ancora di <lb></lb> particolare attenzione un Obeliſco Egiziano <lb></lb> con molti ſegni geroglifici dai 4. lati, tre ſtatue <lb></lb> di bronzo antichiſſime, e di eccellente mani-<lb></lb> fattura, delle quali una che rappreſenta un <lb></lb> Idolo è di maniera greca, l'altra che figura <lb></lb> una Minerva, forſe è Etruſca come la terza <lb></lb> che rappreſenta un Augure in atto di parlare <lb></lb> <arrow.to.target n="a160"></arrow.to.target> <pb pagenum="(175)"></pb> al Popolo la quale porta de' caratteri nel lembo <lb></lb> della veſte.</s><s id="id2800634"> Appreſſo vi è anche la Chimera <lb></lb> pezzo raro con lettere etruſche pure nella <lb></lb> zampa deſtra davanti.</s></p> <p id="id2800646" type="foot"><s id="id2800650"><foot.target id="a160"></foot.target>al</s></p> <p id="id2800658" type="main"><s id="id2800662">Terminato il giro del Corridore a Ponente <lb></lb> ſi entrerà da queſta parte ſulla Terrazza ſopra <lb></lb> alla così detta Loggia de' Lanzi, trovandoviſi <lb></lb> in un luogo coperto che forma la prima ſtanza <lb></lb> un Muſeo di antichità Etruſche, Urne Se-<lb></lb> polcrali, Tegoli, Olle cinerarie, e altre ſimili <lb></lb> materie, leggendoviſi in ogni nicchia alcuni <lb></lb> Cartelli che indicano il genere di dette anti-<lb></lb> chità, e il luogo di dove ſono ſtate eſtratte.</s></p> <p id="id2827776" type="main"><s id="id2827779">Tornando poi nel Corridore contiene la <lb></lb> ſeconda Camera una raccolta di Bronzi mo-<lb></lb> derni ove moltiſſime ſtatuette d'invenzione vi <lb></lb> ſi conſervano, e i modelli di molte ſtatue sì <lb></lb> di Firenze, che d'altrove, e la copia dì varie <lb></lb> altre ſtatue, sì antiche che moderne, che ri-<lb></lb> trovanſi in varie parti dell'Europa, come ſono <lb></lb> il Faunetto di Spagna, il Cincinnato, e la <lb></lb> Diana di Verſailles, il Laoconte, l'Apollo, <lb></lb> il Meleagro di Belvedere, l'Ercole, la Flora, <lb></lb> il Toro Farneſiano, i due Satiri, il creduto <lb></lb> Gladiatore, il Giovane che ſi trae la ſpina, il <lb></lb> <expan abbr="Marco">M.</expan> Aurelio del Campidoglio; i due gruppi <lb></lb> della Piazza Quirinale; il Sileno con Bacco, <lb></lb> e l'Ermafrodito di Caſa Borgheſe.</s><s id="id2827839"> Alcuni di <lb></lb> <arrow.to.target n="a161"></arrow.to.target> <pb pagenum="(176)"></pb> queſti moderni ſono di nuovo acquiſto, come <lb></lb> il Ratto delle Sabine; e ſpecialmente un Putto <lb></lb> ſtato già in Caſa Doni, che alcuni vogliouo <lb></lb> lavorato da Donatello, ſtatua veramente bel-<lb></lb> liſſima non meno che il David dello ſteſſo Mae-<lb></lb> ſtro, che è in queſta camera.</s><s id="id2764270"> Il Vaſari ha <lb></lb> lodato queſto nella vita di tanto Artefice, e <lb></lb> ſimilmente un ſuo baſſorilievo della Croci-<lb></lb> fiſſione, che quì eſiſte.</s><s id="id2764285"> Vi è pure la ſtoria del <lb></lb> Serpente di bronzo, e un altro baſſorilievo di <lb></lb> Vincenzio Danti menzionati dallo ſteſſo Va-<lb></lb> ſari: e di man più recente il <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe, il <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco Saverio, la <expan abbr="Santa">S.</expan> Tereſa del Soldani, <lb></lb> e la copia della Ifigenia Medicea, e del Bac-<lb></lb> canale Borgheſiano eſpreſſi in antiche urne; per <lb></lb> tralaſciare varj candelabri e attrezzi domeſtici <lb></lb> lavorati ad emulazione degli antichi, e non <lb></lb> poche altre coſe meno conſiderabili.</s><s id="id2764327"> Prege-<lb></lb> voliſſimo è bensì il Buſto di Coſimo I. fatto <lb></lb> dal Cellini, e il Mercurio di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna.</s></p> <p id="id2764341" type="foot"><s id="id2764345"><foot.target id="a161"></foot.target>que-</s></p> <p id="id2764353" type="main"><s id="id2764357">La terza Camera tutta meſſa a marmi con-<lb></lb> tiene una grandioſa raccolta di Bronzi antichi <lb></lb> diſtribuiti in 14. Armadj, con cartelli indi-<lb></lb> canti ciò che in ciaſcuno ſi contiene; ne' pri-<lb></lb> mi cinque ſono gli Dei del Paganeſimo, e al-<lb></lb> tre ſtatuette favoloſe; nel ſeſto ſono ritratti di <lb></lb> Uomini, e Donne Illuſtri, Ceſari, Filoſofi, <lb></lb> Togati <expan abbr="eccetera">ec.</expan>; nel ſettimo Animali di ogni ſpe-<lb></lb> <arrow.to.target n="a162"></arrow.to.target> <pb pagenum="(177)"></pb> cie; nell'ottavo ſonovi are, tripodi, e fram-<lb></lb> menti di eſſi; nel nono eſiſtono Candelabri, e <lb></lb> Lucerne varie; nel decimo una prezioſa rac-<lb></lb> colta di ori Coſmetici, di anelli, orecchini, <lb></lb> armille <expan abbr="eccetera">ec.</expan>; nell'undecimo ſono oſſervabili va-<lb></lb> rie iſcrizioni antiche inciſe in Bronzo.</s><s id="id2766659"> Un ma-<lb></lb> noſcritto in cera, che illuſtrò il fù <expan abbr="Dottore">Dott</expan> Coc-<lb></lb> chi.</s><s id="id2766669"> Nel duodecimo, e decimoterzo ſono varj <lb></lb> vaſellami, tra' quali il raro Diſco d'argento, <lb></lb> che defcriſſe, e vendè alla <expan abbr="Reale">R.</expan> Gallerìa il <expan abbr="Signor">Sig.</expan> <lb></lb> Abb Domenico Auguſto Bracci.</s><s id="id2766686"> Nel deci-<lb></lb> moquarto chiudonſi varj Strumenti di Arti, <lb></lb> ſerrami, e chiavi diverſe.</s><s id="id2766696"> Fuori degli Armadi <lb></lb> ſi vedono varj altri Bronzi più grandi, che <lb></lb> illuſtrano aſſai queſto Gabinetto, e ſpecial-<lb></lb> mente il Torſo virile, la Teſta di Tiberio, <lb></lb> quella di Omero, e di altri illuſtri Greci <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s></p> <p id="id2751582" type="foot"><s id="id2751585"><foot.target id="a162"></foot.target>cie;</s></p> <p id="id2751593" type="main"><s id="id2751597">La quarta Camera contiene Pitture an-<lb></lb> tiche di Cimabue, di Giotto, di Taddeo, e <lb></lb> Agnolo Gaddi, dell'Orgagna, del Laurenti, <lb></lb> di Lorenzo di Bicci, di Paolo Uccello, di <lb></lb> <expan abbr="Fra">F.</expan> Filippo, del Caſtagno, del <expan abbr="Beato">B.</expan> Giovanni An-<lb></lb> gelico, del Pollajolo, del Botticelli, del Bal-<lb></lb> dovinetti, e di altri tutti della Scuola antica <lb></lb> Fiorentina, non ſiſtemati, e diſpoſti per angu-<lb></lb> ſtia del luogo, con un Calendario grecimo-<lb></lb> ſco del XV. Secolo, ed altri quadretti ſimili. </s><lb></lb> <s id="id1601446">E ſiccome ogni ſtanza ha per ornamento <lb></lb> <arrow.to.target n="a163"></arrow.to.target> <pb pagenum="(178)"></pb> alcuni pezzi di ſcultura, così in queſta vi ſon <lb></lb> radunati varj buſti di Donatello, di Mino da <lb></lb> Fieſole, e di altri contemporanei a' Pittori ſo-<lb></lb> prallodati.</s><s id="id2751668"> Spicca ſopra tutti il <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta <lb></lb> in età adulta, ſcolpito dal detto Donatello.</s></p> <p id="id2751680" type="foot"><s id="id2751684"><foot.target id="a163"></foot.target>M al-</s></p> <p id="id2756460" type="main"><s id="id2756463">Nella quinta ſono da ammirarſi le famoſe <lb></lb> ſedici Greche Statue rappreſentanti la favola <lb></lb> della Niobe <note id="id1601537" n="1"><p id="id2756569" type="main"><s id="id2756573"> Di queſte Statue ne pubblicò una Diſ-<lb></lb> ſertazione <expan abbr="Monſignore">Monſig.</expan> Angiolo Fabbroni in <expan abbr="folio">fol.</expan> max. <lb></lb> 1779. con le medeſime intagliate in rame.</s></p></note>, che eſiſtevano nella Villa Me-<lb></lb> dici in Roma, ſtare quì traſportate per ordine <lb></lb> del Regnante Real Sovrano.</s><s id="id2756484"> Contiene inoltre <lb></lb> queſta bella, e nuova Sala, un Sarcofago con <lb></lb> ſtupendo Baſſo rilievo rappreſentante la vita <lb></lb> di un Eroe; e nelle pareti 4. gran Quadri, <lb></lb> che due, la battaglia d'Ypres, e il trionfo <lb></lb> d'Enrico IV. di Rubens, uno con l'omaggio <lb></lb> a Ferdinando II. di Giuſto Subtermans, ed il <lb></lb> quarto il ratto di Proſerpina del Griſoni.</s></p> <p id="id2756515" type="main"><s id="id2756519">Nella ſeſta ſtanza, che è miſta di Sculture, <lb></lb> e Pitture, vi è la belliſſima ſtatua dell'Erma-<lb></lb> frodito, l'Adone di Michelagnolo, un Ercole <lb></lb> ſuperbo, Apollo, e Bacco, fatti da Roma <lb></lb> traſportare a Firenze, la Venere ſemiveſtita, <lb></lb> ed altra col pomo.</s><s id="id2756542"> I Quadri ſono varj, trai <lb></lb> quali la tanto celebratiſſima Tavola di Fede-<lb></lb> <arrow.to.target n="a164"></arrow.to.target> <pb pagenum="(179)"></pb> rigo Baroccio, che eſiſteva nella Pieve d'A-<lb></lb> rezzo, rappreſentante il noſtro Signore, che <lb></lb> alle preghiere di Maria Vergine benedice co-<lb></lb> loro, che eſercitano gli atti di miſericordia. </s><lb></lb> <s id="id1601693">Un <expan abbr="San">S.</expan> Sebaſtiano del Sodoma; una Madonna <lb></lb> dello ſtile del Perugino, una Purificazione, <lb></lb> un'Aſcenſione, ed un'Adorazione dei Magi <lb></lb> del Montagna Grandi Tavole ſono, quella di <lb></lb> chiaro ſcuro di <expan abbr="Fra">F.</expan> Bartolommeo della Porta, <lb></lb> reſtata per la ſua morte imperfetta, che rap-<lb></lb> preſenta Maria fra varj Santi protettori di <lb></lb> Firenze; l'Aſſunzione è del Volterrano; le <lb></lb> Marie al Sepolcro di Pietro da Cortona, la <lb></lb> moltiplicazione dei Pani del Buti; Carlo V. <lb></lb> di Van Dyk; le Nozze di Cana di Aleſſandro <lb></lb> Allori; la diſputa del Caravaggio.</s><s id="id2797240"> In altre vi <lb></lb> ſono varj buſti, e teſte di diverſi buoni pen-<lb></lb> nelli cioè, del Veroneſe, di Guido Reni, del <lb></lb> Dolci, e parecchi Ritratti di Andrea, dello <lb></lb> Zuccheri, del Velaſco, dello Spagnoletto, di <lb></lb> Puligo, di Suttermans, di Van-Dych, e di altri.</s></p> <p id="id2756558" type="foot"><s id="id2756561"><foot.target id="a164"></foot.target>rigo</s></p> <p id="id2797264" type="main"><s id="id2797268">La Tavola di pietre dure, che è in mezzo alla <lb></lb> ſtanza è la più bella di quante altre ſe ne trovino <lb></lb> in altre Camere, lavorata in 16. anni di tempo.</s></p> <p id="id2759243" type="main"><s id="id2759246">La ſettima camera, che era il Veſtibulo <lb></lb> dell'antica ſcala di detta Galleria, è ripiena <lb></lb> di molte iſcrizioni Greche, e Latine, con <lb></lb> varie teſte in marmo di uomini illuſtri poſte <lb></lb> <arrow.to.target n="a165"></arrow.to.target> <pb pagenum="(180)"></pb> ſopra diverſe antiche baſi, ed ermi al muro <lb></lb> In mezzo alla medeſima vi è un Ercole che <lb></lb> uccide il Centauro, e un maraviglioſo torſo <lb></lb> comprato da <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> che eſiſteva già nella <lb></lb> Gallerìa Gaddi.</s><s id="id2759294"> Fra dette teſte vi è quella fa-<lb></lb> moſa di Bruto di Michel Angelo, con Adria-<lb></lb> no, Pompeo, <expan abbr="Marco">M.</expan> Antonio, Platone, Ana-<lb></lb> creonte, Cicerone, Aleſſandro, Seneca, Ovi-<lb></lb> dio, Solone, Sapho, <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s></p> <p id="id2759314" type="foot"><s id="id2759318"><foot.target id="a165"></foot.target>M 2 ſo-</s></p> <p id="id2759326" type="main"><s id="id2759330">L'ottava, e nona Camera ſono ripiene di <lb></lb> Ritratti di celebri Pittori dipintiſi di loro pro-<lb></lb> pria mano, la maggior parte dei quali col <lb></lb> loro reſpettivo elogio ſono ſtati intagliati in <lb></lb> rame, e dati alla luce, che formano i quattro <lb></lb> ultimi tomi del Muſeo Fiorentino, oltre altri <lb></lb> due a parte della raccolta acquiſtata dall'Aba-<lb></lb> te Pazzi.</s><s id="id2778318"> Son poſti con bella ordinanza delle <lb></lb> Scuole diverſe; nella prima vi ſi vedono i <lb></lb> ritratti de' celebri Pittori della ſcuola Fioren-<lb></lb> tina, e della Romana; quelli della ſcuola Ve-<lb></lb> neta, della Bologneſe, e dell'Oltramontana. </s><lb></lb> <s id="id1601997">Nella ſeconda, o ſia nona ſtanza vi ſono poſti <lb></lb> ancora i Ritratti di Pittori più moderni, ed inol-<lb></lb> tre in ambedue le dette ſtanze ſono da oſſervarſi <lb></lb> diverſe ſculture in marmo, tra le quali nella <lb></lb> prima un'urna col ſacrifizio d'lfigenia cele-<lb></lb> bratiſſima, e nella ſeconda un Amorino riden-<lb></lb> te belliſſimo, e aſſai grazioſo.</s></p> <p id="id2778371" type="foot"><s id="id2778374">Dopo</s></p> <pb pagenum="(181)"></pb> <p id="id2778382" type="main"><s id="id2778386">Dopo la camera nona vi è una ſcala, per la <lb></lb> quale ſi viene in un lungo Corridore che con-<lb></lb> duce al Palazzo Pitti a traverſo l'Arno <expan abbr="eccetera">ec.</expan><lb></lb> poi vi ſono delle camere all'uſo del Direttore <lb></lb> <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Pelli, e per comodo dei Giovani copiſti <lb></lb> dell'Archivio, della Librerìa <expan abbr="eccetera">ec.</expan>.</s></p> <p id="id2778414" type="main"><s id="id2778418">Viene poi la decima camera, e contiene <lb></lb> una numeroſiſſima raccolta di antiche Meda-<lb></lb> glie, paſſando le quattordici mila, fra le quali <lb></lb> ſono confiderabiliſſime quelle de' Ceſari in oro, <lb></lb> che ſi crede la più completa d'Italia.</s><s id="id2778439"> Vi ſono <lb></lb> anche in queſta camera 34. Quadri ſtoriati, <lb></lb> alti circa tre piedi, e larghi due dei miglio-<lb></lb> ri Scolari del Vaſari, poi molte ſtatuette la-<lb></lb> vorate diligentemente d'Argento.</s></p> <p id="id2797991" type="main"><s id="id2797995">Ripaſſando poi alla parte di Levante della <lb></lb> Gallerìa ſi trova l'undecima camera riton-<lb></lb> data a foggia di Tribuna, con coloune di ala-<lb></lb> baſtro orientale, e verdeantico, in cui eſiſtono <lb></lb> ſei Armadi diſtinti con colonne d'agate, e <lb></lb> di criſtallo di monte, ripieni di Gemme, <lb></lb> Cammei, e intagij, eſſendo un compleſſo, <lb></lb> che in Europa non è altro ſimile, ſorpaſſando <lb></lb> queſti il numero di 4000..</s><s id="id2798032"> Vi è una dovizia <lb></lb> di teſte, di buſti, di ſtatuette, e vaſellami di <lb></lb> pietre dure, diſtribuite con bell'ordine ſopra <lb></lb> menſole in diverſi palchetti.</s></p> <p id="id2798050" type="main"><s id="id2798054">Nella duodecima, e decimaterza Camera <lb></lb> <arrow.to.target n="a166"></arrow.to.target> <pb pagenum="(182)"></pb> ſonovi diverſe pitture Fiamminghe, con le <lb></lb> volte di eſſe dipinte, ſi crede, dal Poccetti. </s><lb></lb> <s id="id1602245">Non tutte però le pitture ſono di Profeſſori <lb></lb> Fiamminghi, nè di quella ſcuola, ma la deno-<lb></lb> minazione ſi è tolta dal gran numero che ivi <lb></lb> ſono di Fiamminghi, e dalla piccolezza e gu-<lb></lb> ſto degli altri foreſtieri, e degl'Italiani ſteſſi quì <lb></lb> meſcolati, che per lo più ſono di quel taglio, <lb></lb> e finezza, che alcuni chiamano quadretti alla <lb></lb> Fiamminga.</s><s id="id2768288"> Il numero in tutto è di 354.</s></p> <p id="id2768293" type="foot"><s id="id2768297"><foot.target id="a166"></foot.target>ſo-</s></p> <p id="id2768305" type="main"><s id="id2768308">Tiene il campo la Italiana Scuola nella mag-<lb></lb> gior camera, a cui fan quaſi un fregio collo-<lb></lb> cate in alto varie lunette del Curradi, ciaſcu-<lb></lb> na con una ſtoria della Maddalena.</s><s id="id2768325"> Il maggior <lb></lb> quadro è del Solimene, e figura Calliſto con-<lb></lb> vinta da Diana, e dalle Vergini compagne di <lb></lb> non eſſer più degna del lor conſorzio.</s><s id="id2768340"> Ivi in-<lb></lb> torno ſono dei Bronzini; il Giuſeppe, la Su-<lb></lb> ſanna, <expan abbr="San">S.</expan> Pietro camminante ſul mare, il Sacri-<lb></lb> ficio d'Iſacco, la Maddalena copiata dal cele-<lb></lb> bre original di Correggio, che ora è in Dre-<lb></lb> ſda, un ritratto della Bianca Cappello, e un <lb></lb> coro di Muſe, che applaude ad Ercole dopo <lb></lb> la guerra de' Giganti.</s><s id="id2768372"> La Pittura fra' ſuoi ſim-<lb></lb> boli di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, Venere fra' <lb></lb> ſuoi Amorini dell'Albano, un Genio che ſuo-<lb></lb> na attribuito al Roſſo, veggonſi in queſte vici-<lb></lb> nanze; ſiccome pure una Madonna di Anni-<lb></lb> <arrow.to.target n="a167"></arrow.to.target> <pb pagenum="(183)"></pb> bal Caracci.</s><s id="id2757791"> Un' altra con più figure della <lb></lb> ſteſſa mano ve ne ha poco appreſſo; e ſimil-<lb></lb> mente il Fariſeo che interroga Criſto di Ti-<lb></lb> ziano, l'orazione di Gesù nell'orto che vien <lb></lb> da Correggio, e la ſua cattura dipinta dal Baſ-<lb></lb> ſan vecchio.</s><s id="id2757816"> Quivi intorno, oltre una <expan abbr="Nostra Signora">N. S.</expan> <lb></lb> del Peſareſe, è una teſta giovanile creduta di <lb></lb> Raffaello ritratta dal Vinci, conſiderabil l'una, <lb></lb> e l'altra.</s><s id="id2757830"> Può anche piacere un'Armida del <lb></lb> Gabbiani, un Paeſe con antichi ruderi del Pa-<lb></lb> nini, una noſtra Donna in atto di lavar panni <lb></lb> di Lucio Maſſari, ſcolar de' Caracci.</s></p> <p id="id2757848" type="foot"><s id="id2757852"><foot.target id="a167"></foot.target>bal</s></p> <p id="id2757860" type="main"><s id="id2757863">In altra parete è la Crocifiſſione che ha per <lb></lb> inventore Michelagnolo, per eſecutor Bron-<lb></lb> zion; una <expan abbr="Nostra Signora">N. S.</expan> in gloria, bozzetto di Paol Ve-<lb></lb> roneſe; una Natività del Chiarini, un <expan abbr="San">S.</expan> Gal-<lb></lb> gano del Salimbeni Seneſe, della qual Patria <lb></lb> è anco l'Anſelmi autore di un maggior qua-<lb></lb> dretto poco diſtante, viviſſimo nel colorito, e <lb></lb> rappreſentante Gesù Bambino adorato dalla <lb></lb> Vergine Madre.</s><s id="id2757900"> La Viſitazione di lei è opera <lb></lb> del Morandi: la ſua Concezione è un quaſi <lb></lb> poema del Vaſari, che vi ha intrecciati varj <lb></lb> rapporti, e ſpecialmente il peccato dei noſtri <lb></lb> progenitori.</s><s id="id2755862"> Belliſſima è la campagna di Sal-<lb></lb> vator Roſa, paeſiſta, che per avventura può <lb></lb> contrrapporre l'Italia a' migliori Fiamminghi.</s></p> <p id="id2755876" type="main"><s id="id2755879">In altro lato è la <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina da Siena del <lb></lb> <arrow.to.target n="a168"></arrow.to.target> <pb pagenum="(184)"></pb> Franceſchini, una Madonna del Maganza, una <lb></lb> ſeconda col divin Figlio che dorme, dello <lb></lb> Spagnoletto, una terza con <expan abbr="Santa">S</expan> Caterina <expan abbr="Vergine">V.</expan> e <expan abbr="Martire">M.</expan> <lb></lb> del Parmigianino.</s><s id="id1602668"> L'apparizione di Criſto alla <lb></lb> Maddalena, e l'altra ai diſcepoli d'Emmaus, ſon <lb></lb> lavori, quello di Livia Fontana, e queſto del <lb></lb> vecchio Palma.</s></p> <p id="id2755922" type="foot"><s id="id2755926"><foot.target id="a168"></foot.target>Fran-</s></p> <p id="id2755934" type="main"><s id="id2755937">Finalmente nella parete, che ſiegue, è da <lb></lb> oſſervarſi la teſta di Meduſa con ſerpenti sì al <lb></lb> naturale, che rendon cred bile ciò che leg-<lb></lb> giamo del Vinci; aver lui con un dipinto al-<lb></lb> quanto ſimile a queſto cagionata in chi la vede <lb></lb> paura, e fuga.</s></p> <p id="id2755963" type="main"><s id="id2755966">Finitiſſime per contrario ſono le due quaſi <lb></lb> miniature del Porta, la Natività, e la Circon-<lb></lb> ciſione di Gesù Criſto, una <expan abbr="Nostra Signora">N. S.</expan> del Parmi-<lb></lb> gianino; e il bel quadretto di Giuditta, ch'è <lb></lb> di Criſtoforo, il più graude forſe fra' tre Bron-<lb></lb> zini.</s><s id="id2782486"> Ricchiſſimi di figure ſono i due Zuccheri, <lb></lb> che rappreſentano l'età dell'oro, e quella dell'<lb></lb> argento, e il terzo che figura Giove in atto dì <lb></lb> diſpenſare a ogni Nume un dono, col motto <lb></lb> <foreign lang="la"><emph type="italics">unicuique ſuum</emph></foreign>.</s><s id="id1602806"> Il quarto è un Adone con <lb></lb> Venere.</s><s id="id2782516"> Del pennello ſteſſo (per accennare <lb></lb> pochi Italiani del Gabinetto contiguo) è l'aſ-<lb></lb> ſemblea degli Dei; e dell'Albani ſon due <lb></lb> quadretti compagni con danze, e con giuochi <lb></lb> di Amorini.</s><s id="id2782535"> Il Noè ubriaco, e il Sacrifizio <lb></lb> <arrow.to.target n="a169"></arrow.to.target> <pb pagenum="(185)"></pb> d'Iſacco ſpettano all'Empoli; due ſtoriette di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo ad Aleſſandro Allori; due altre col <lb></lb> ſogno di <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe, e con <expan abbr="Nostra">N.</expan> Signora che <lb></lb> cuce, al Treviſani.</s><s id="id2782565"> Fra i buſti, o teſte grandi <lb></lb> quanto il vero, o anche minori, viſi trovano, <lb></lb> la Sibilla di Guido, il Salvator di Maratta, il <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Pietto, ed il <expan abbr="San">S.</expan> Simone di Carlin Dolci.</s></p> <p id="id2782581" type="foot"><s id="id2782585"><foot.target id="a169"></foot.target>d'I-</s></p> <p id="id2782592" type="main"><s id="id2782596">Nel duodecimo Gabinetto ſono pregevoli i <lb></lb> fiori di Van-Huis, rari gli uccelli di Van-Aelſt; <lb></lb> ſtimatiſſimi i due armenti di Van Berghen, pit-<lb></lb> tore di un tocco di pennello aſſai fine, e di <lb></lb> un diſegno più corretto che il comune della <lb></lb> ſua nazione.</s><s id="id2768827"> Due altri pezzi di ſua mano tro-<lb></lb> vanſi nel gabinetto ſeguente, come pure i peſci <lb></lb> di Van Keſel, che da queſti, e da inſetti, e da <lb></lb> fiori, e da altre picciole coſe traſſe gran nome.</s></p> <p id="id2768846" type="main"><s id="id2768849">Fra' paeſiſti rariſſimo tienſi l'Elzheimer, di <lb></lb> cui vi ha un paſtore ſotto un albero.</s><s id="id2768858"> Di Sa-<lb></lb> very pittor valente di rupi, e di paeſi non <lb></lb> colti, vi è un lido con marinari.</s><s id="id2768869"> Due piccoli <lb></lb> ſe ne additano della non men finita maniera di <lb></lb> Poelemburg, pennello, che Rubens impiegò a <lb></lb> ornar la ſua caſa: grand'elogio in poche ſillabe. </s><lb></lb> <s id="id1603104">Di maniera più ſtudiata ſono altri 4. di lui, un <lb></lb> Mosè al deſerto, un Mosè al Nilo, un ballo <lb></lb> di Satiri, un altro di Contadini, che ſtanno nel <lb></lb> Gabinetto decimoterzo.</s><s id="id2768901"> Quaſi tutti han belliſſi-<lb></lb> mi rottami di antiche fabbriche, ſtudi da lui <lb></lb> <arrow.to.target n="a170"></arrow.to.target> <pb pagenum="(186)"></pb> fatti in Roma, e nel ſuo diſtretto.</s><s id="id2768922"> Poſſono an-<lb></lb> che quì nominarſi i due Both fratelli, che in-<lb></lb> ſieme pingevano, Giovanni il paeſe ſul far di <lb></lb> Claudio, Andrea le figure ſullo ſtile di Laer; <lb></lb> del quale ancora abbiamo quì vedute, Paeſe, <lb></lb> giardino, fiume, uomini, quantità di volatili, <lb></lb> e di animali, e quanto di più ſcelto creò Na-<lb></lb> tura, o fece Arte, vedeſi ne' quattro elementi <lb></lb> del celebre Gio Brughel, ripetuti, come cre-<lb></lb> deſi, dalla ſua ſcuola; tanto ſi appreſſano a <lb></lb> que' dell'Ambroſiana di Milano.</s><s id="id2752296"> Si sà ch'egli <lb></lb> valſe egualmente nelle figure, delle quali ar-<lb></lb> ricchì i paeſi di Steenwick: e ne' paeſi, de' <lb></lb> quali fece il fondo alle figure di Van-Balen, <lb></lb> e di Rubens.</s></p> <p id="id2752315" type="foot"><s id="id2752319"><foot.target id="a170"></foot.target>fatti</s></p> <p id="id2752326" type="main"><s id="id2752330">Da lui ſenza controverſia è copiato il Calvario <lb></lb> che Alberto Durero diſegnò in biacca, e verde <lb></lb> terra.</s><s id="id2752342"> L'originale è a riſcontro della copia; ſi <lb></lb> ſtà incerti ſe più lodare ſi debba l'invenzione <lb></lb> del primo, o la eſecuzione del ſecondo.</s><s id="id2752354"> Altro <lb></lb> ſoggetto ſacro di Alberto è la cattura di Criſto; <lb></lb> di Dowen la <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna, di Van Balen lo Spo-<lb></lb> ſalizio di noſtra Signora.</s><s id="id2752369"> Un' altra <expan abbr="Nostra Donna">N. D.</expan> di <lb></lb> antica maniera ſi aſcrive a quel <expan abbr="Giovanni">Gio</expan> Van-Eyeck <lb></lb> cognito ſotto nome di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> da Brugia, che <lb></lb> ritrovato il ſegreto della vernice a olio, con-<lb></lb> tribuì tanto a' progreſſi della pittura.</s></p> <p id="id2752390" type="main"><s id="id2752394">Per proſpettive, quantunque ſparſe in altri <lb></lb> <arrow.to.target n="a171"></arrow.to.target> <pb pagenum="(187)"></pb> quadri, è da vedere il Carcere del Batiſta di <lb></lb> Steenwick uomo ſtimatiſſimo da Van-Dyck, ai <lb></lb> cui ritratti fece talvolta il fondo di architet-<lb></lb> tura.</s><s id="id2786314"> Vi è pure di Neeſs il carcer di Seneca, <lb></lb> e i due pezzi che rappreſentano l'interiore di <lb></lb> una Chieſa, come ſuol dirſi, alla gottica; nel <lb></lb> qual genere tanto valſe, e di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Van der <lb></lb> Heyden la veduta del Palazzo della Citta di <lb></lb> Amſterdam, con le figure di Van der Veld. <lb></lb> Di altra ſcuola, ma più belli ſono gli avanzi <lb></lb> delle ſabbriche antiche del moderno Clairiſſeau, <lb></lb> diviſi, come Neefs, ne' due gabinetti.</s></p> <p id="id2786353" type="foot"><s id="id2786356"><foot.target id="a171"></foot.target>qua-</s></p> <p id="id2786364" type="main"><s id="id2786368">Di quelle, che ne' Franzeſi cataloghi ſi <lb></lb> chiamano converſazioni; e ſe danno nel carico, <lb></lb> o imitan coſe burlevoli, bambocciate, o ſe <lb></lb> ſon fole, ſi riducono comunemente a fiere, e <lb></lb> mercati; poſſon quì vederſi la Riſſa di Wou-<lb></lb> wermans, il Cacciator di Metzù, due grandi <lb></lb> Olandeſi, ma il ſecondo in ſuo genere, mi-<lb></lb> glior del primo, e inoltre le due Oſterie del <lb></lb> vecchio Teniers, e le tre fiere di campagna <lb></lb> del Teniers giovane; due Fiamminghi nomi-<lb></lb> natiſſimi, de' quali il Figlio imita nel guſto, <lb></lb> ma nella fecondità delle idee avanza il Padre.</s></p> <p id="id2786420" type="main"><s id="id2786423">Ma il maggior numero è nel gabinetto ſe-<lb></lb> guente, che in pittura oltramontana molto ſu-<lb></lb> pera il ſuo compagno, e primeggia anzi ſra <lb></lb> molti in ltalia, e fuori.</s><s id="id2751829"> Soggetti ſacri ſono in <lb></lb> <arrow.to.target n="a172"></arrow.to.target> <pb pagenum="(188)"></pb> queſto il Giudizio di Salomone di Van-der-<lb></lb> Werf, e la ſtupenda Natività dello ſteſſo Mae-<lb></lb> ſtro; un'altra di Poelemburg; e una terza di <lb></lb> Rembrant, detto da alcuni il Caravaggio degli <lb></lb> Oltramontani.</s><s id="id2751862"> Evvi ancora la Maddalena del <lb></lb> Miris giuniore di un panneggiato quaſi Tizia-<lb></lb> neſco; e fra le notti dello Scalcken (alcune <lb></lb> han ritratti) un <expan abbr="San">S.</expan> Sebaſtiano poſto al ſepol-<lb></lb> cro, e una Noſtra Signora che impara leggere <lb></lb> da <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna.</s><s id="id2751884"> Le tentazioni di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio piene <lb></lb> di bizzarriſſime fantaſie ſono di David Ryckaert <lb></lb> il giovane.</s><s id="id2751895"> Il Figliuol prodigo, pittura delle <lb></lb> più grandi del Gabinetto è di Lys, autore che <lb></lb> ſi ſcompagna dalla ſchiera de' ſuoi, perchè <lb></lb> bravo imitatore, e ſeguace de' noſtri.</s><s id="id2751911"> Aggiun-<lb></lb> gaſi a queſte due teſte maraviglioſe di Apo-<lb></lb> ſtoli, e una di Religioſa, quelle di Alberto <lb></lb> Durero, queſta di Luca d'Olanda, due rifor-<lb></lb> matori della ſcuola Tedeſca, e Olandeſe, due <lb></lb> rari eſempj al pittore di un diſegno ſenza affet-<lb></lb> tazione, all'uomo di un'amicizia in una ſteſſa <lb></lb> profeſſione ſenza rivalità.</s></p> <p id="id2751946" type="foot"><s id="id2751950"><foot.target id="a172"></foot.target>que-</s></p> <p id="id2751957" type="main"><s id="id2751961">Soggetti mitologici ſon le tre Grazie in <lb></lb> chiaroſcuro, la Venere allo ſpecchio, e <lb></lb> l'Adone di Rubens.</s></p> <p id="id2774300" type="main"><s id="id2774304">Ritratti della ſteſſa camera ſono il poeta <lb></lb> Roſſeau dipinto dall'Argilier, il Lutero del <lb></lb> Cranack, l'altro Lutero, e il Riccardo Sotuel <lb></lb> <arrow.to.target n="a173"></arrow.to.target> <pb pagenum="(189)"></pb> dell'Olbenio, citati da Deſcamps e rari aſſai in <lb></lb> Italia, e fuori, trattone Inghilterra, per cui <lb></lb> ornamento par che Olbenio naſceſſe.</s><s id="id2774338"> Vi è <lb></lb> inoltre una delle due mogli di Rubens, e per <lb></lb> avventura la Elena Forman, che fu la ſeconda, <lb></lb> di beltà rara, dice il ſuo Storico, e ſervitagli <lb></lb> ſpeſſo di modello nelle teſte femminili.</s><s id="id2774357"> Nella <lb></lb> claſſe de' ritratti potrian computarſi due qua-<lb></lb> drettini del Miris un de' più gaj della ſchiera, <lb></lb> ov'egli ha ritratto ſe ſteſſo; in una è colla ſua <lb></lb> moglie, ed ha in mano un fiaſco di birra; in <lb></lb> altro tengono amendue uno ſtrumento da ſuo-<lb></lb> no, e moſtrano di avere ſervito alla muſica di <lb></lb> una lor figliuola, che bee dopo aver cantato. </s><lb></lb> <s id="id1603804">Sul guſto medeſimo ſono i ritrattini ove Neſcker <lb></lb> ſi è dipinto in compagnìa della moglie fra due <lb></lb> lor ſigli; e quelli altri pure di Neſcker, ne' quali <lb></lb> una medeſima Donna ſiede accordando un liuto, <lb></lb> e in altro quadro genufleſſa ſa voti a Venere.</s></p> <p id="id2774413" type="foot"><s id="id2774417"><foot.target id="a173"></foot.target>dell'</s></p> <p id="id2782277" type="main"><s id="id2782280">Così par che ſian tratti dal vivo que' tanti <lb></lb> altri perſonaggi di ſcene piacevoli, che paion <lb></lb> meſſi nelle quadrerìe a ſollevare lo ſpirito dagli <lb></lb> oggetti più ſerj.</s><s id="id2782297"> Tali ſono i Bevitori di Brauwer <lb></lb> ſoggetto familiariſſimo a queſto Fiammingo. </s><lb></lb> <s id="id1603883">Tali ſono i Giuocatori di Hemskerck in due <lb></lb> quadrettini; il Ciambellajo di Helmbreker, di <lb></lb> cui è anche il di ultimo di Carnevale eſpreſſo <lb></lb> con ſommo ingegno in una maſcherata, ove <lb></lb> <arrow.to.target n="a174"></arrow.to.target> <pb pagenum="(190)"></pb> il Tempo miſura in un criuolo a polvere il <lb></lb> poco ſpazio che rimane; il Ciarlatano, il Con-<lb></lb> tadino che parte il pane alla moglie, e l'A-<lb></lb> mante vecchio, tutti di Miris; i Fanciulli che <lb></lb> dell'acqua inſaponata fan le palle; opera di <lb></lb> Slingeland, e quegli altri, che traendo un uc-<lb></lb> cellino da una gabbia non ſi avveggono. che i <lb></lb> compagni tengon pronto un gatto, e preparano <lb></lb> non sò qual celia; invenzione curioſa di Pier <lb></lb> Van der Werf figliuolo del grande Adriano <lb></lb> ſoprallodato.</s><s id="id2782374"> Di Gherardo Douw è il Canti-<lb></lb> niere che ſaggia il vino dalla botte; e la Frit-<lb></lb> tellaja, che con atto naturaliſſimo riſcuote da <lb></lb> una bambina il prezzo della ſua merce, e l'al-<lb></lb> tra Donna, che ſuona, mentre un fanciullo <lb></lb> addeſtra al ballo un canino.</s><s id="id2782399"> Quattro altri che <lb></lb> vengono da Callot e già ſono in rame inciſi, <lb></lb> figurano una compagnia di Zingari in marcia, <lb></lb> e in ripoſo, i lor furti, la lor cucina, e tutto <lb></lb> il coſtume di quella gente raminga.</s></p> <p id="id2794163" type="foot"><s id="id2794167"><foot.target id="a174"></foot.target>il</s></p> <p id="id2794174" type="main"><s id="id2794178">Reſta a nominare i paeſiſti di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Brughel <lb></lb> di cui non vi è un guſto nè più ſtudiato, nè più <lb></lb> fecondo</s><s id="id1604043"> Vi è una campagna aſſai varia, e po-<lb></lb> polata da gran numero di gente, che guida <lb></lb> un carriaggio.</s><s id="id2794200"> Vicino a lui ſon quattro paeſi <lb></lb> dell'Agricola pittor felice in rappreſentare <foreign lang="la"><emph type="italics">ho-<lb></lb> minumque houmque labores,</emph></foreign> dal qual talento <lb></lb> ebbe il nome.</s><s id="id2794221"> Quì ſi hanno di ſua mano un'<lb></lb> <arrow.to.target n="a175"></arrow.to.target> <pb pagenum="(191)"></pb> Iride, una Pioggia, una Sera con campagnuoli <lb></lb> che ſi ritirano, una Notte con fuochi villerecci, <lb></lb> e lumi notturai.</s><s id="id2794246"> Due altri paeſi tutti coſperſi <lb></lb> di un bel colorito di primavera, e frequentati <lb></lb> da una moltitudine di uomini e di animali, <lb></lb> ſono di Van-der Neer autore ricercatiſſimo, e <lb></lb> prezioſo in Italia.</s><s id="id2794265"> Ma ſopra tutti è ſtimato an-<lb></lb> che per la ſua grandezza il quadro di Claudio <lb></lb> Loreneſe, detto da alcuni il Raffaele de' pae-<lb></lb> ſiſti; Eſprime una Marina con baſtimenti, e <lb></lb> marinerìa ſparſa pel lido: ſul quale ergeſi un <lb></lb> ſontuoſo edifizio, copia della <expan abbr="Reale">R.</expan> Villa Medici <lb></lb> di Roma.</s></p> <p id="id2767083" type="foot"><s id="id2767086"><foot.target id="a175"></foot.target>Iri-</s></p> <p id="id2767094" type="main"><s id="id2767098">Ornamenti di queſti due Gabinetti ſono due <lb></lb> ricche tavole di pietre dure, la Venere Ania-<lb></lb> domene trasferita non è molto da Roma, ed <lb></lb> un'altra che ſi aſciuga nel ſortire dal Bagno a <lb></lb> cui ſerve di compagno il giovane che ſi trae <lb></lb> la ſpina dal Piede del Campidoglio, pezzo ra-<lb></lb> riſſimo in marmo.</s><s id="id2767127"> La prima Venere ch'è nella <lb></lb> minor Camera, fu fatta incidere fra le più belle <lb></lb> dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Maffei, e l'altra con tutte quelle re-<lb></lb> ſtate dopo la nuova riordinazione della <expan abbr="Real">R.</expan> Gal-<lb></lb> lerìa ſtà nella grand'opera del <emph type="italics">Muſeo Fiorentino.</emph></s></p> <p id="id2767157" type="main"><s id="id2767161">Nella decimaquarta camera vi eſiſte una pre-<lb></lb> zioſa raccolta di ſtampe, e diſegni dei più ce-<lb></lb> lebri Profeſſori legati in molti volumi aſſai ric-<lb></lb> camente.</s><s id="id2767177"> Il vano che reſta fra gli ſcaſſali e la <lb></lb> <arrow.to.target n="a176"></arrow.to.target> <pb pagenum="(192)"></pb> volta è ripiena di quadri con diſegni aſſai finiti, <lb></lb> e molto belli, trai quali ve ne ſono di Fra Bar-<lb></lb> tolommeo della Porta, del Baroccio, di Ti-<lb></lb> ziano, la facciata del Palazzo Antella di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> da <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan>, del Beccafumi, del Caravaggio, <lb></lb> di Andrea del Sarto, di Salvator Roſa, e di <lb></lb> altri.</s><s id="id2766170"> I volumi de' diſegni ſono ſopra 300., e <lb></lb> molti quelli ancor delle ſtampe.</s><s id="id2766178"> I primi co-<lb></lb> minciano da Cimabue, e ſeguitando ſino ai <lb></lb> tempi preſenti, terminano con due gran lu-<lb></lb> minari di queſti anni Battoni, e Mengs.</s><s id="id2766194"> Eſi-<lb></lb> ſtono in queſto luogo ancora varj buſti antichi <lb></lb> aſſai belli di putti, Satiri, Idoli Egizj <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s></p> <p id="id2766206" type="foot"><s id="id2766210"><foot.target id="a176"></foot.target>volta</s></p> <p id="id2766218" type="main"><s id="id2766222">La decimaquinta camera in diverſi Armadi <lb></lb> contiene varie antiche lucerne, figuline anti-<lb></lb> che, frammenti di mani, piedi, gambe <expan abbr="eccetera">ec.</expan> dei <lb></lb> baſſirilievi aſſai piacevoli, vaſi etruſchi ſiniſſimi <lb></lb> di molte eleganti forme con ſuperbe pitture, <lb></lb> e un piediſtallo di un candelabro marmoreo di <lb></lb> ſcultura aſſai bella.</s></p> <p id="id2766252" type="main"><s id="id2766255">La decimaſeſta camera nominata la Tribuna <lb></lb> è la più bella, la più nobile, e la più ricca che <lb></lb> ſia in queſta Real Gallerìa, poichè la ſcul-<lb></lb> tura, la pittura, e altre coſe prezioſe ſono <lb></lb> l'oggetto di ammirazione di ognuno, e <lb></lb> che ſorprende aſſai i viaggiatori.</s><s id="id2766280"> L'ornato <lb></lb> della cupola è di Bernardino Poccetti.</s><s id="id2766287"> La <lb></lb> belliſſima Venere detta de' Medici, che dà il <lb></lb> <arrow.to.target n="a177"></arrow.to.target> <pb pagenum="(193)"></pb> nome a queſto gabinetto è la ſcultura più <lb></lb> bella, e più rara che in verun luogo ſi ritrovi <lb></lb> di femminil ſeſſo, che ognuno reſta attonito <lb></lb> dalla ſua bellezza.</s><s id="id2791853"> Preſſo a queſta ſi rimirano <lb></lb> le ſeguenti: un Uomo in atto di arrotare un <lb></lb> ferro, perciò da tutti nominato l'Arrotino <lb></lb> della Gallerìa di Firenze; il Fauno è dei mi-<lb></lb> gliori tempi dell'antica ſcultura, reſtaurato, e <lb></lb> ſupplito con gran diligenza da Michelagnolo <lb></lb> Buonarroti; due Lottatori, che nel ſuo ge-<lb></lb> nere è uno dei monumenti più belli dell'an-<lb></lb> tichità.</s><s id="id2791890"> L'Apollino appoggiato a un tronco <lb></lb> è ſtato quì poſto d'ordine del Real Sovrano <lb></lb> facendolo venir da Roma.</s></p> <p id="id2791901" type="foot"><s id="id2791905"><foot.target id="a177"></foot.target>no-</s></p> <p id="id2791912" type="main"><s id="id2791916">Tra i quadri che adornano queſta Tribu-<lb></lb> na, nella prima facciata dietro la Venere <lb></lb> de' Medici è la famoſa Pietà d'Andrea del Sar-<lb></lb> to ch'era a Luco; la Madonna con Gesù Bam-<lb></lb> bino di Carlo Dolci; una Madonna di Guido <lb></lb> Reni; un'altra col Bambin Gesù del Correg-<lb></lb> gio; una Sacra Famiglia del Parmigianino. </s><lb></lb> <s id="id1604645">Nella ſeconda la Venere aſſai celebre di <lb></lb> Tiziano; una Sibilla del Guercino; Endi-<lb></lb> mione del medeſimo; <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina di Tizia-<lb></lb> no o del Veroneſe; Abramo, e Agar di Pie-<lb></lb> tro da Cortona.</s><s id="id2791962"> Nella terza un Convito <lb></lb> di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> da Baſſano con la ſua Famiglia. </s><lb></lb> <s id="id1604689">Nella quarta vi ſono tre Tavole di Raf-<lb></lb> <arrow.to.target n="a178"></arrow.to.target> <pb pagenum="(194)"></pb> faelle d'Urbino, che le due minori eſpri-<lb></lb> mono Noſtra Signora col <expan abbr="Santo">S.</expan> Bambino, e <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, che ſcherzano fra loro; e l'al-<lb></lb> tra il <expan abbr="Santo">S.</expan> Precurſore ſedente nel Deſerto opera <lb></lb> della più perfetta maniera di Raffaelle, la <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Famiglia con <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco del Correggio; <lb></lb> la Madonna con Gesù, e due Santi di Pietro <lb></lb> Perugino, Papa Giulio della Rovere dello <lb></lb> ſteſſo Raffaelle.</s><s id="id2780141"> Nella quinta un Baccanale <lb></lb> ſopra la porta di Annibal Caracci, <expan abbr="Santa">S.</expan> Mad-<lb></lb> dalena di Lodovico Caracci, <expan abbr="San">S.</expan> Pietro di <lb></lb> Lanfranco.</s><s id="id2780154"> Nella ſeſta Giob di <expan abbr="Fra">F.</expan> Bar-<lb></lb> tolommeo della Porta, il Profeta Iſaia del <lb></lb> medeſimo con la Preſentazione al Tempio di <lb></lb> lui, la Viſitazione di <expan abbr="Santa">S.</expan> Eliſabetta dell'Al-<lb></lb> bertinelli condiſcepolo del ſuddetto.</s><s id="id2780175"> Nella <lb></lb> ſettima Ercole tra la Virtù, e il Piacere <lb></lb> di Rubens.</s><s id="id2780185"> Nell'ottava una <expan abbr="Santa">S</expan> Famiglia di <lb></lb> Michelangelo Buonarroti, una <expan abbr="Santa">S.</expan> Famiglia di <lb></lb> Andrea del Sarto, una Madonna di Tiziano, <lb></lb> la ſtrage degl'Innocenti del Ticciarelli detto <lb></lb> il Volterrano Vecchio.</s></p> <p id="id2780203" type="foot"><s id="id2780207"><foot.target id="a178"></foot.target>N faelle</s></p> <p id="id2780215" type="main"><s id="id2780218">La decimaſettima camera contiene molte <lb></lb> piccole ſculture diviſe in varie liſte con nic-<lb></lb> chie una ſopra l'altra con ſtatuette, e buſti <lb></lb> di marmo; e nello ſpazio compreſo fra eſſe <lb></lb> liſte vi è una rariſſima, e forſe unica raccolta <lb></lb> di moltiſſimi quadretti con ſopra 600. Ritrat-<lb></lb> <arrow.to.target n="a179"></arrow.to.target> <pb pagenum="(195)"></pb> tini parte a olio, ed i più lavorati in mi-<lb></lb> niature aſſai belle e rare, fatte da' più ce-<lb></lb> lebri Profeſſori, che ſono il Tintoretto, i <lb></lb> Caracci, Raffaello, Tiziano, Giorgione, Vol-<lb></lb> terrano, e altri.</s><s id="id2769853"> Vedeſi quivi la rariſſima co-<lb></lb> lonna a ſpire di alabaſtro orientale alta brac-<lb></lb> cia tre e mezzo, in cima alla quale è una <lb></lb> ſtatuetta di un fanciullo togato creduto Ne-<lb></lb> rone, e nel baſſo ſono con ottima ſimetria <lb></lb> diſpoſte altre ſculture corriſpondenti al guſto <lb></lb> di queſta ſtanza.</s></p> <p id="id2769883" type="foot"><s id="id2769887"><foot.target id="a179"></foot.target>tini</s></p> <p id="id2769895" type="main"><s id="id2769898">La decimottava camera contiene quadreria <lb></lb> grande.</s><s id="id2769905"> I maggiori quadri ſono una Pietà di <lb></lb> Agnol Bronzino, un <expan abbr="Sant'">S.</expan> Ivo dell'Empoli belliſ-<lb></lb> ſimo, un <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio di Carlo Dolci, un ritratto <lb></lb> di Filippo IV. di Spagna del Velaſco, una Ver-<lb></lb> gine con varj Santi del Ghirlandaio.</s><s id="id2769925"> Del Ca-<lb></lb> ravaggi è il Criſto interrogato dal Fariſeo; di <lb></lb> Tiziano altra Venere giacente; il ſacrificio <lb></lb> di Iſacco è di Aleſſandro Allori, la Madda-<lb></lb> lena è del Furino, il <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo dello Spa-<lb></lb> gnoletto; del Baſſano giovane l'Angelo che <lb></lb> annunzia i Paſtori, e finalmente la tela, nella <lb></lb> quale alla campagna ſta ragionando Ruggie-<lb></lb> ri con Fiordiſpina, è di Guido Reni <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s></p> <p id="id2778873" type="main"><s id="id2778876">La decimanona camera è adorna di ſcultu-<lb></lb> re mezzane, ed inſigne è il gruppo d'Amo-<lb></lb> re e Pſiche, ed inoltre ſono aſſai belle un <lb></lb> <arrow.to.target n="a180"></arrow.to.target> <pb pagenum="(196)"></pb> giovinetto togato, Vibia Figlia di <expan abbr="Marco">M.</expan> Au-<lb></lb> relio velata ſimboleggiata per la Dea Cere-<lb></lb> re, una Minerva, una giovane Donna ſtolata <lb></lb> creduta una Sacerdoteſſa, un Fanciullo ve-<lb></lb> ſtito con corta tunica ripiegata con alquante <lb></lb> noci dentro, ed un Ganimede reſtaurato dal <lb></lb> Cellini con rara induſtria; varj buſti antichi <lb></lb> tramezzano dette ſtatue, e nel diſopra è ador-<lb></lb> na di diverſi baſſirilievi.</s></p> <p id="id2778937" type="foot"><s id="id2778941"><foot.target id="a180"></foot.target>N 2 gio-</s></p> <p id="id2778949" type="main"><s id="id2778952">La vigeſima, e ultima camera, che ha la <lb></lb> volta dipinta con varie Deità da Federigo <lb></lb> Zuccheri, contiene una numeroſa e rara rac-<lb></lb> colta di Monete, e Medaglie moderne.</s><s id="id2778968"> Nel-<lb></lb> le pareti vi è colorita la Carta geografica del <lb></lb> Granducato, e il reſto dell'ornamento è di <lb></lb> quadri a moſaico, e quattro buſti, cioè, Ame-<lb></lb> rigo Veſpucci, Galileo Gaiilei, Lorenzo il <lb></lb> Magnifico, e Giovanni de' Medici detto delle <lb></lb> Bande Nere, Padre del Granduca Coſimo I. <lb></lb> valoroſo Capitano.</s></p> <p id="id2779000" type="main"><s id="id2779004">Queſto Gabinetto come quello delle Me-<lb></lb> daglie antiche, e delle Gemme intagliate ſtà <lb></lb> privativamente ſotto la cuſtodia del Direttore <lb></lb> Antiquario.</s></p> <p id="id2779021" type="main"><s id="id2760604">Terminato il giro della <expan abbr="Real">R.</expan> Gallerìa depo-<lb></lb> ſito ricchiſſimo di preſſo 600. quadri ſenza <lb></lb> quelli che preſentano i ritratti degli Uomini <lb></lb> Illuſtri, e dei Pittori, e di una raccolta di <lb></lb> <arrow.to.target n="a181"></arrow.to.target> <pb pagenum="(197)"></pb> antichi marmi, dei quali tanta copia non ne <lb></lb> ha fuori di Roma città alcuna, eſſendo com-<lb></lb> poſta di oltre a 200. Buſti antichi e non mi-<lb></lb> nori del naturale, e di oltre a 100. ſtatue ſi-<lb></lb> mili tutte rare; ſortendo dall'iſteſſe ſcale pren-<lb></lb> dendo ſotto la volta in mezzo agli Ufizj vi è <lb></lb> da oſſervare vicino al Ponte Vecchio la Chieſa <lb></lb> antichiſſima di</s></p> <p id="id2760668" type="foot"><s id="id2760671"><foot.target id="a181"></foot.target>an-</s></p> <p id="id2760679" type="main"><s id="id2760682"><expan abbr="SANTO">S.</expan> STEFANO E <expan abbr="SANTA">S.</expan> CECILIA, che circa all'<lb></lb> anno 1640. fu con grandiſſima ſpeſa reſtaurata <lb></lb> dai Marcheſi Bartolommei.</s><s id="id2760694"> Entrati in Chieſa, <lb></lb> a mano deſtra trovaſi la Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> Filippo <lb></lb> che caccia il Demonio, opera di Franceſco <lb></lb> Bianchi.</s><s id="id2760708"> Ne ſegue l'Altare di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo, e <lb></lb> quindi la Cappella di <expan abbr="San">S.</expan> Niccola, ove Matteo <lb></lb> Roſſelli ha con maeſtrìa rappreſentato il detto <lb></lb> Santo in Gloria, dipoi ne viene l'Altare di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Cecilia che era nella ſoppreſſa ſua Chieſa <lb></lb> in Piazza ed ora a queſta riunita, dipinta dal <lb></lb> <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Curradi.</s><s id="id2760738"> Niccolò Lapi dipinſe a freſco <lb></lb> la Santiſſima Vergine, e <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, che ſi <lb></lb> vedono nel proſſimo Altare del Crocifiſſo. </s><lb></lb> <s id="id1605510">E' nella facciata una ſtatua di legno colorito <lb></lb> rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo da Villanuova.</s><s id="id2760759"> In <lb></lb> una Nicchia del Coro vedeſi quella di San <lb></lb> Stefano fatta dal Gonnelli detto il Cieco da <lb></lb> Gambaſſi.</s><s id="id2818190"> E' poi da vederſi per l'Altar Mag-<lb></lb> giore il celebre Paliotto di bronzo nel quale <lb></lb> <arrow.to.target n="a182"></arrow.to.target> <pb pagenum="(198)"></pb> con moltiſſime, e ben diſpoſte figure di alto, <lb></lb> e baſſo rilievo, Ferdinando Tacca effigio il <lb></lb> Martirio di detto Santo, dono fatto a queſta <lb></lb> Chieſa da Girolamo Bartolommei.</s><s id="id2818223"> Paſſato poi <lb></lb> quello del Batteſimo di Criſto, ammireremo <lb></lb> all'altar della Madonna della Cintola la bel-<lb></lb> liſſima opera di Santi di Tito ove effigiò Maria <lb></lb> Vergine, <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, ed altri diverſi Santi di <lb></lb> queſt'Ordine.</s><s id="id2818247"> Trovaſi nella ſuſſeguente da <lb></lb> Mauro Soderini eſpreſſo il Miracolo di <expan abbr="San">S.</expan> Za-<lb></lb> nobi.</s><s id="id2818258"> La caduta di <expan abbr="San">S.</expan> Paolo di mano di Fran-<lb></lb> ceſco Moroſino, e in ultimo lo Spoſalizio di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina.</s><s id="id2818269"> Queſta Chieſa è ſtata moderna-<lb></lb> mente reſtaurata, e abbellita con tettoja, e <lb></lb> pavimento tutto nuovo; e l'iſcrizioni, e me-<lb></lb> morie Sepolcrali che erano in queſta ſono ſtate <lb></lb> collocate con buon ordine nella muraglia del <lb></lb> piccol Chioſtro di queſta Chieſa.</s><s id="id2818293"> Ripigliando <lb></lb> la ſtrada degli Ufizj per di dietro al Palazzo <lb></lb> Vecchio ſi trova la</s></p> <p id="id2818305" type="foot"><s id="id2818309"><foot.target id="a182"></foot.target>con</s></p> <p id="id2818316" type="main"><s id="id2818320">PIAZZA DEL GRANO, così chiamata, atteſo-<lb></lb> chè in un Loggiato aſſai comodo di Architet-<lb></lb> tura Toſcana fatto nel 1619. vendeſi il grano <lb></lb> pubblicamente, oſſervandoſi ſopra l'arco di <lb></lb> mezzo il buſto di Coſimo II fatto da Chia-<lb></lb> riſſimo Fancelli, eſſendo coſtata tutta queſta <lb></lb> fabbrica 5000. ſcudi; e di quì proſeguendo, <lb></lb> e al primo canto volgendo a man ſiniſtra, tro-<lb></lb> vaſi l'antichiſſima Chieſa Parrocchiale di </s></p> <pb pagenum="(199)"></pb> <p id="id1605763" type="main"><s id="id1605764"><expan abbr="SAN">S.</expan> REM GIO, qual'è a tre navate, con archi <lb></lb> di ſeſto acuto.</s><s id="id2758828"> La <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Nunziata, che è al <lb></lb> primo Altare a man deſtra è di Franceſco <lb></lb> Moroſini, al ſecondo lo Spoſalizio della Ma-<lb></lb> donna di Domenico Martinelli, al terzo vi è <lb></lb> dal Sagreſtani dipinta Maria Santiſſima, e al-<lb></lb> cuni Santi.</s><s id="id2758854"> Paſſato l'Altar maggiore trovaſi la <lb></lb> Cappella che fu già di Dante Alighieri, e poi <lb></lb> della Famiglia Gaddi ove è una Concezione <lb></lb> dipinta con poetica invenzione da Iacopo da <lb></lb> Empoli.</s><s id="id2758873"> Ne ſegue l'Altare di <expan abbr="San">S.</expan> Leonardo <lb></lb> dipinto dal detto Moroſini, del quale è anco <lb></lb> il Martirio di <expan abbr="San">S.</expan> Sebaſtiano paſſato l'Altare <lb></lb> del <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo.</s><s id="id1605868"> In Sagreſtia vi ſono due <lb></lb> antiche Tavole, ed è oſſervabile quella di una <lb></lb> <expan abbr="Santiſſima">SS</expan> Nunziata dipinta da Andrea Orcagna.</s><s id="id2758900"> Di <lb></lb> quì partendo, e voltando a ſiniſtra verſo il Canto <lb></lb> a' Soldani, ſi trova la Chieſa e Convento de' <lb></lb> Padri Agoſtiniani di</s></p> <p id="id2758916" type="main"><s id="id2758920"><expan abbr="SAN">S.</expan> IACOPO tra' Foſſi dove di Andrea del <lb></lb> Sarto, ſi vede l'apparizione di Criſto in forma <lb></lb> d'Ortolano alla Maddalena.</s><s id="id2758932"> Vi ſi vedono an-<lb></lb> cora le copie delle ſue Tavole che quì ſi tro-<lb></lb> vavano, una delle quali, ove ſono eſpreſſi <lb></lb> ſei diverſi Santi, è così bella che ſebben co-<lb></lb> pia è nondimeno tenuta in gran pregio.</s><s id="id2758952"> II <lb></lb> quadro della ſoffitta è vagamente colorito dal <lb></lb> Gherardini rappreſentante il Trionfo della <lb></lb> <arrow.to.target n="a183"></arrow.to.target> <pb pagenum="(200)"></pb> Fede con <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino eſtatico.</s><s id="id2758977"> Eſcendo da <lb></lb> queſta Chieſa ſi vede a man deſtra il</s></p> <p id="id2758986" type="foot"><s id="id2758990"><foot.target id="a183"></foot.target>Fe-</s></p> <p id="id2758997" type="main"><s id="id2758248">PONTE detto alle Grazie, per una Cappella <lb></lb> di grandiſsima devozione detta <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria delle <lb></lb> Grazie, di padronato dei <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Alberti, dei <lb></lb> quali è il Palazzo oppoſto di freſco rifatto, ed <lb></lb> ampliato ſommamente.</s><s id="id2758269"> Chiamaſi anche il <lb></lb> Ponte a Rubaconte, dal nome di Meſſer Ru-<lb></lb> baconte da Mandella Poteſtà di Firenze, che <lb></lb> diè mano a farlo edificare.</s><s id="id2758284"> Nel Lungarno da <lb></lb> queſta parte, e nelle ſtrade quivi attorno ſono <lb></lb> le Tintorìe di Seta, e Lana, e nel Corſo dei <lb></lb> Tintori vi è una delle Scuole per le Ragazze <lb></lb> erette da <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> detta di <expan abbr="San">S.</expan> Giorgio.</s><s id="id2758304"> Dalla <lb></lb> ſuddetta Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo ſi torna per due <lb></lb> ſtrade alla Piazza, e Chieſa di <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce, che <lb></lb> una detta Via de' Benci, dov'è l'antico Pa-<lb></lb> lazzo de' Peruzzi, poi de' Celleſi, dove abitò <lb></lb> l'Imperatore Paleologo, quando intervenne <lb></lb> al Concilio Fiorentino, el'altra detta Borgo <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce, nella quale ſono buone Fabbri-<lb></lb> che, ed in ſpecie l'antico</s></p> <p id="id2758340" type="main"><s id="id2758343">PALAZZO de' Corſini; le abitazioni de' Diac-<lb></lb> ceti, ove ſono molte Pitture di Giorgio Va-<lb></lb> ſari.</s><s id="id2758354"> I Palazzi degli Spinelli, de' Conti Bar-<lb></lb> di, e de' Morelli, e quello de' Dini ricco di <lb></lb> Pitture, ſpecialmente di Santi di Tito, ed una <lb></lb> d'Andrea del Sarto, E quì ſi termina il Quar-<lb></lb> tier <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce.</s></p> <p id="id2758375" type="foot"><s id="id2758378">QUAR-</s></p> <pb pagenum="(201)"></pb> <p id="id2758386" type="head"><s id="id2758390"> QUARTIERE <expan abbr="SANTA">S.</expan> MARIA NOVELLA.</s></p> <p id="id2758397" type="main"><s id="id2758400">SANTA MARIA NOVELLA de' Padri Domeni-<lb></lb> cani, una delle più belle non ſolo di Fi-<lb></lb> renze, ma quaſi diſſi d'Italia, lodata da Mi-<lb></lb> chelagnolo Buonarroti, che come è fama fra <lb></lb> noi, ſoleva chiamarla la ſua Spoſa.</s><s id="id2758421"> Fu queſta <lb></lb> cominciata nel 1279. avendone poſta la prima <lb></lb> pietra nei 18. Ottobre di detto anno il Car-<lb></lb> dinal Latino, col diſegno di Fra Siſto, e Fra <lb></lb> Riſtoro Converſi di quell'Ordine, e Fioren-<lb></lb> tini intendentiſſimi di Architettura, e perfe-<lb></lb> zionata circa l'anno 1350. governando il Con-<lb></lb> vento Fra Iacopo Paſſavanti celebre ed elo-<lb></lb> quente Scrittore.</s><s id="id2747403"> Promoſſe la gran Fabbrica <lb></lb> di queſto magnifico Tempio il Beato Giovanni <lb></lb> da Salerno diſcepolo di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico, il <lb></lb> quale è diviſo in tre Navate ſoſtenute da pi-<lb></lb> laſtri, e colonne, ſulle quali poſano gli archi <lb></lb> delle volte così ben rilevate, che oltre la mae-<lb></lb> ſtà, e vaghezza rendono molta luce alla Chie-<lb></lb> ſa, la quale è lunga dalla Porta maggiore fino <lb></lb> dietro all'Altar grande braccia 168., la cro-<lb></lb> ciata braccia 106., e la larghezza della Chieſa <lb></lb> braccia 46.</s><s id="id2747449"> Nelle pareti delle Navate ſono le <lb></lb> Cappelle tutte di un ordine.</s><s id="id2747456"> In ciaſcuna di <lb></lb> effe è una Tavola di Pitture eccellenti: in-<lb></lb> <arrow.to.target n="a184"></arrow.to.target> <pb pagenum="(202)"></pb> cominciando dalla porta del mezzo ſopra la <lb></lb> quale evvi un Crocifiſſo dipinto da Giotto, la <lb></lb> prima a man deſtra è una Vergine Annun-<lb></lb> ziata dall'Angelo dipinta da Santi di Tito. </s><lb></lb> <s id="id1606413">Segue il Martirio di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo mirabilmente <lb></lb> effigiato da Girolamo Macchietti: e dopo <lb></lb> queſto la Natività del Signore dipinta da Ba-<lb></lb> tiſta Naldini, di cui ſono l'altre due ſeguen-<lb></lb> ti; cioè quella della Purificazione di Maria <lb></lb> Vergine, e l'altra della Depoſizione di Croce <lb></lb> di Noſtro Signore.</s><s id="id2747516"> E' anco di Santi di Tito <lb></lb> il Lazzero reſuſcitato, dopo della qual Cap-<lb></lb> pella vedeſi il belliſſimo Sepolcro della <expan abbr="Beata">B.</expan> Vil-<lb></lb> lana de' Botti, ſcolpito da Deſiderio da Setti-<lb></lb> gnano.</s><s id="id2747535"> Del Ligozzi poi è la Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> Rai-<lb></lb> mondo, che reſuſcita da morte un fanciullo. </s><lb></lb> <s id="id1606493">Voltando nella Crociata ſi vede il Depoſito <lb></lb> del Patriarca Giuſeppe di Coſtantinopoli, che <lb></lb> intervenuto con l'Imperatore <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Paleologo <lb></lb> al Concilio Ecumenico nel 1439. morì quì <lb></lb> il dì 15. Giugno 1440. poco avanti che ter-<lb></lb> minaſſe il Concilio, e fu in queſta Chieſa ſe-<lb></lb> polto.</s><s id="id2747577"> Salita una ſcala in teſta alla Crociata <lb></lb> ſi ammira una Tavola rappreſentante il Mar-<lb></lb> tirio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina opera di Giuliano Bugiar-<lb></lb> dini con molte figure ſotto diſegnate da Mi-<lb></lb> chel'Angelo Buonarroti.</s><s id="id2770057"> In queſta Cappella <lb></lb> oſſervaſi un'antichiſſima immagine di Maria <lb></lb> <arrow.to.target n="a185"></arrow.to.target> <pb pagenum="(203)"></pb> che è la prima opera di Cimabue data al <lb></lb> pubblico, ſtata gran tempo all'Altar Mag-<lb></lb> giore di queſta Chieſa, nella quale cominciò <lb></lb> il ravvivamento della Pittura.</s><s id="id2770090"> Ne ſegue proſ-<lb></lb> ſima a queſta la Cappella di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico <lb></lb> ove la Tavola è di Iacopo Vignali, lo sfondo <lb></lb> è di Piero Dandini, come ancora una delle <lb></lb> due Lunette; e l'altra rappreſentante la Pietà <lb></lb> è del Paſſignano: i due gran quadri laterali <lb></lb> ſono del Bonechi.</s><s id="id2770118"> L'altra Cappella tutta di-<lb></lb> pinta a freſco da Filippo Lippi vi è rappre-<lb></lb> ſentato da una parte <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Evangeliſta, che <lb></lb> reſuſcita Druſiana, e dall'altra <expan abbr="San">S.</expan> Filippo Apo-<lb></lb> ſtolo che ſcaccia dall'Idolo di Marre il De-<lb></lb> monio; e la Madonna di marmo bianco poſta <lb></lb> fopra il Sepolcro di paragone dietro l'Altare <lb></lb> è opera di Benedetto da Majano.</s><s id="id2770153"> Dietro all'<lb></lb> altar maggiore belliſſime ſono le Pitture del <lb></lb> Coro fatte dal Grillandajo.</s><s id="id2770164"> In ſette Storie da <lb></lb> una parte ſi rappreſenta la vita di Maria Ver-<lb></lb> gine, ed in altre ſette dall'altra, quella di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta, ed in ciaſcuna furono ritrat-<lb></lb> te da quel Pittore molte perſone di quei tem-<lb></lb> pi così bene, ed al vivo, che la natura <lb></lb> vien ſuperata dall'arte: nella prima a man de-<lb></lb> ſtra entrando in Coro, ove è eſpreſſo quando <lb></lb> l'Angelo appariſce a Zaccaria mentre ſacrifi-<lb></lb> ca, vi è Agnolo Poliziano, che alza una ma-<lb></lb> <arrow.to.target n="a186"></arrow.to.target> <pb pagenum="(204)"></pb> no; Marſilio Ficino con veſte da Canonico; <lb></lb> Demetrio Greco che ſe gli volta; Criſtoforo <lb></lb> Landino che ha una becca nera al collo.</s><s id="id2770230"> In <lb></lb> quella della viſitazione della Madonna è ritratta <lb></lb> la Ginevera Benci belliſſima fanciulla.</s><s id="id2770241"> Nell'al-<lb></lb> tra facciata ove è dipinto Giovacchino cacciato <lb></lb> dal Tempio per non aver figli, il Grillandajo <lb></lb> ritraſſe ſe ſteſſo, che è quello che ſi tiene una <lb></lb> mano ſul fianco con veſte azzurra, e man-<lb></lb> tello roſſo.</s><s id="id2770264"> Quel vecchio raſo con cappuccio <lb></lb> roſſo è Aleſſio Baldovinetti ſuo maeſtro; quel-<lb></lb> lo con la zazzera nera è Baſtiano da <expan abbr="San">S.</expan> Gimi-<lb></lb> gnano ſuo Diſcepolo, e cognato, e l'altro <lb></lb> che volta le ſpalle col berrettino in capo è <lb></lb> Davitte fratello di Domenico.</s><s id="id2770289"> E appiè della <lb></lb> fineſtra vi è a man deſtra il Ritratto di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Tornabuoni, e a ſiniſtra quello di ſua Moglie <lb></lb> e altri delle Famiglie Popoleſchi, e Torna-<lb></lb> quinci; vi ſono pure in queſte Pitture i ri-<lb></lb> tratti di Piero, Giovanni, e Lorenzo de' Me-<lb></lb> dici, Monſignor Gentile Veſcovo di Arezzo, <lb></lb> e altre perſone di quei tempi.</s><s id="id2770322"> Le Pitture <lb></lb> d'avanti dell'Altare framezzate con intaglj a <lb></lb> oro rappreſentanti Maria, con i Santi <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Battiſta, e Domenico, ed a lato i Santi Ste-<lb></lb> fano, e Lorenzo ſono dell'iſteſſo Grillanda-<lb></lb> jo, e quella dalla parte del Coro della Re-<lb></lb> ſurrezione di Criſto è di Benedetto di Davidde <lb></lb> <arrow.to.target n="a187"></arrow.to.target> <pb pagenum="(205)"></pb> Fratello di Domenico.</s><s id="id410590"> Nella prima Cappel-<lb></lb> la, proſeguendo il giro della Chieſa, ammi-<lb></lb> raſi il celebre Crocifiſſo di Ser Brunelleſco <lb></lb> fatto da eſſo per la famoſa conteſa che ebbe <lb></lb> con Donatello, e che giuſta i più intendenti <lb></lb> Artefici queſto è uno dei più belli, e più rari <lb></lb> Criſti poſti in Croce.</s><s id="id410619"> Nella ſeconda fatta con <lb></lb> diſegno di <expan abbr="Giovanni">Gio</expan> Antonio Doſio tutta lavorata <lb></lb> di ricchi marmi oſſervaſi la Tavola rappreſen-<lb></lb> tante Criſto che reſuſcita la figlia dell'Archi-<lb></lb> ſinagogo di Agnolo Bronzino, di cui pure è <lb></lb> la Pittura della volta; i Sepolcri dei due Car-<lb></lb> dinali Niccolò, e Taddeo Gaddi, e i Baſſi-<lb></lb> rilievi di marmo, che ſono nelle pareti ſopra <lb></lb> i depoſiti ſono di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> dell'Opera.</s><s id="id410656"> Saliti per <lb></lb> una piccola ſcala nella terza Cappella, di-<lb></lb> pinta tutta a freſco da Andrea, e Bernardo <lb></lb> Orcagna fratelli, ove eſpreſſero da una parte <lb></lb> il Paradiſo, e dall'altra l'Inferno, nel quale <lb></lb> ritraſſero un certo Guardi Meſſo del Comune <lb></lb> con un foglio ſulla berretta per averlo una <lb></lb> volta pegnorato, ſi vede ancora la Tavola dell'<lb></lb> Altare di mano del detto Andrea.</s><s id="id410693"> Ed oſſer-<lb></lb> vando nella contigua Sagreſtia oltre i diverſi <lb></lb> grazioſi ornamenti, le Pitture del Beato <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Angelico e di altri buoni autori moderni, rien-<lb></lb> treremo nella Navata dove al primo Altare tro-<lb></lb> vaſi la Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> Giacinto lavorata da Aleſſan-<lb></lb> <arrow.to.target n="a188"></arrow.to.target> <pb pagenum="(206)"></pb> dro Bronzino, al ſecondo vi è una <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina di <lb></lb> rilievo della quale non è noto l'Autore: Di-<lb></lb> poi ritrovaſi il Depoſito ove eſiſte il Corpo <lb></lb> del B. Giovanni da Salerno Fondatore di que-<lb></lb> fto Convento.</s><s id="id410748"> Potranno quì oſſervarſi i due <lb></lb> Tabernacoli poſti ai pilaſtri fatti con diſegno <lb></lb> di Pier Franceſco Silvani, e le due Tavole <lb></lb> una del Cigoli rappreſentante <expan abbr="San">S</expan> Pier Martire, <lb></lb> e l'altra dell'Empoli.</s><s id="id410768"> Ne ſegue poi nell'or-<lb></lb> dine delle Cappelle due Tavole del Vaſari, la <lb></lb> prima rappreſentante Criſto riſorto, l'altra la <lb></lb> Madonna del Roſario; appreſſo a queſta la <lb></lb> belliſſima Tavola della Samaritana opera di <lb></lb> Aleſſandro Bronzino: ne viene poi il Sepolcro <lb></lb> di Antonio Strozzi fatto da Andrea da Fieſole, <lb></lb> ma la Madonna, e gli Angioli ſono di Maſo <lb></lb> Boſcoli.</s><s id="id410804"> In ultimo della Navata, alla Cap-<lb></lb> pella de' Ricci, la Tavola di <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina della <lb></lb> ſteſſa Famiglia è di mano di Gaetano Roma-<lb></lb> nelli.</s><s id="id410819"> E finalmente tralle due porte è effigiato <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Vincenzio Ferreri dal Pittore Iacopo del <lb></lb> Meglio.</s><s id="id410829"> Uſcito di Chieſa il Foreſtiero, e con <lb></lb> fiderando l'antichiſſima facciata fatta fabbricare <lb></lb> da Giovanni di Paolo Rucellai col diſegno di <lb></lb> Leon Batiſta Alberti terminata nel 1477. vedrà <lb></lb> l'Armilla di Tolomeo per oſſervar l'ingreſſo <lb></lb> del Sole nel primo punto d'Ariete fattavi col-<lb></lb> locare dal Gran-Duca Coſimo I., dall'altra <lb></lb> <arrow.to.target n="a189"></arrow.to.target> <pb pagenum="(207)"></pb> parte uno Gnomone per comodo degli Stu-<lb></lb> denti d'Aſtronomia, opera di Fra lgnazio <lb></lb> Danti dello ſteſſo ordine, e ſopra la Porta mag-<lb></lb> giore vedeſi eſpreſſa la Proceſſione del Corpus <lb></lb> Domini, dipinta da Uliſſe Giocchi nell'an-<lb></lb> no 1616.</s><s id="id410893"> Dalla Chieſa paſſeremo nel Con-<lb></lb> vento, fabbricato con comode abitazioni, in <lb></lb> cui ſon molte coſe degne di eſſer vedute da <lb></lb> ciaſcun Foreſtiero.</s><s id="id1607313"> Primieramente ſi trova un <lb></lb> Chioſtro aſſai grande, le cui pareti lungo la <lb></lb> Chieſa furono dipinte a verde terra di ſacre <lb></lb> Iſtorie della Geneſi da Paolo detto degli Uc-<lb></lb> celli, Pittore antico; e da altri alquanto a lui <lb></lb> anteriori, tutto il rimanente del Chioſtro, trai <lb></lb> quali Maeſtro Dello vi dipinſe Iſacco quando <lb></lb> dà la benedizione ai Figliuoli.</s><s id="id410939"> E' quivi ſituata <lb></lb> la Cappella della Nazione Spagnuola, già <lb></lb> eretta dalla Famiglia Guidalotti per Capitolo <lb></lb> di quei Padri, con pitture neile pareti, e nella <lb></lb> volta di mano di Taddeo Gaddi, e di Simone <lb></lb> Memmi, i quali vi dipinſero da una parte la <lb></lb> Chieſa militante, e trionfante, dall'altra la <lb></lb> Crocifiſſione del Signore; a Occidente <expan abbr="San">S.</expan> Tom-<lb></lb> maſo ſedente in Cattedra con molti Angioli, <lb></lb> ed attorno varj Profeti, ed Evangeliſti, con <lb></lb> varie virtù, e ſcienze in abito di femmine; nella <lb></lb> volta ſi vedono eſpreſſe la navigazione di <expan abbr="San">S.</expan> Pie-<lb></lb> tro, la Riſurrezione di Criſto, la di lui Aſcen-<lb></lb> <arrow.to.target n="a190"></arrow.to.target> <pb pagenum="(208)"></pb> ſione al Cielo, e la venuta dello Spirito Santo. </s><lb></lb> <s id="id1607429">Queſta gran Cappella fu fatta reſtaurare, ed <lb></lb> abbellire dal Padre Maeſtro Fra Salvadore di <lb></lb> Aſcanio Spagnuolo, ſtato Miniſtro in Firenze <lb></lb> del Re Cattolico.</s><s id="id411021"> La Tavola di San Iacopo <lb></lb> Apoſtolo Titolare della Cappella è di mano del <lb></lb> Bronzino, e il Crocifiſſo di marmo è opera del <lb></lb> Pieratti.</s><s id="id411036"> Sono oſſervabili in queſta Cappella varj <lb></lb> ritratti, vedendoſi a man deſtra all'entrare quello <lb></lb> di Cimabue veſtito di bianco, e allato ad eſſo vi <lb></lb> è quello di Simone Memmi Pittore di queſt'<lb></lb> opera che ſi ritraſſe da ſe con due ſpecchi II <lb></lb> Soldato coperto d'Armi è il Conte Guido <lb></lb> Novello <expan abbr="Signore">Sig.</expan> di Poppi, e quella donna ſedente <lb></lb> veſtita di verde è il Ritratto di Madonna Laura. </s><lb></lb> <s id="id1607508">Paſſando al ſecondo Chioſtro, che è lungo cen-<lb></lb> todieci braccia, e largo novanta, vi vedremo <lb></lb> diviſi in cinquanta lunette i fatti più ſingolari <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico, di <expan abbr="San">S.</expan> Pier Martire, di <expan abbr="Sant'">S.</expan> An-<lb></lb> tonino Arciveſcovo di Firenze, e di <expan abbr="San">S.</expan> Tom-<lb></lb> maſo d'Aquino, lavorate da varj eccellenti, e <lb></lb> celebri Profeſſori di quei tempi, i quali furono <lb></lb> Santi di Tito, Bernardino Poccetti, il Cigoli, <lb></lb> Battiſta Naldini, il Balducci, Aleſſandro Fei <lb></lb> detto del Barbiere, <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Maria Butteri, Coſimo <lb></lb> Gamberucci, Lodovico Buti, Marco Soderini, <lb></lb> Antonio Pillori, CoſimoSciorina, Benedetto Ve-<lb></lb> glia, Aleſſandro Allori, Coſimo Gheri, Simone <lb></lb> <arrow.to.target n="a191"></arrow.to.target> <pb pagenum="(209)"></pb> da Poggibonſi, Gregorio Pagani, Agoſtino Vera-<lb></lb> cini, il Bambocci, <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Paggi, <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Ma-<lb></lb> ria Caſini <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s><s id="id411151"> Vi ſi rimirano ancora varj Ritratti di <lb></lb> Uomini Illuſtri per Santità, che mentre viſſero <lb></lb> ſantificarono coll'eſempio loro queſto Conven-<lb></lb> to.</s><s id="id411167"> E' quì da oſſervarſi la gran Parete verſo <lb></lb> Ponente, con le Armi in pietra della Chieſa <lb></lb> Romana, e della Repubblica Fiorentina, per <lb></lb> eſſer queſto uno de' lati del grande Stanzone <lb></lb> ſervito al General Concilio Ecumenico cele-<lb></lb> brato in Firenze nel 1439. con la preſenza di <lb></lb> Eugenio IV., e dell'Imperator Paleologo <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, <lb></lb> nel quale ſeguì l'unione della Chieſa Greca <lb></lb> con la Latina.</s><s id="id411202"> Nel mezzo di queſto gran Chio-<lb></lb> ſtro vi è la Statua del Beato Giovanni da Sa-<lb></lb> lerno ſcolpita da Girolamo Ticciati.</s><s id="id411214"> Vicino <lb></lb> al medeſimo è ſituata la Spezierìa, celebre in <lb></lb> molti luoghi d'Italia, avvegnachè in eſſa, al <lb></lb> pari di ogni gran Fonderìa, ſi fabbricano me-<lb></lb> dicamenti Chimici d'ogni forte, olj, quinteſ-<lb></lb> ſenze, e odori di ſingolare perfezione, come <lb></lb> è ben noto a' Profeſſori di queſt'Arte.</s><s id="id411243"> Nel Re-<lb></lb> fettorio vedeſi ritratta di mano di Aleſſandro <lb></lb> Allori detto il Bronzino la pioggia della Manna <lb></lb> con molte figure belliſſime, ove è anco un <lb></lb> maeſtoſo Cenacolo di Agnolo Bronzino.</s><s id="id411262"> Sa-<lb></lb> lendo nel Dormentorio di Pitture abbellito, <lb></lb> colla ſerie di tutti i Pontefici, e Cardinali di <lb></lb> <arrow.to.target n="a192"></arrow.to.target> <pb pagenum="(210)"></pb> queſta inſigne Religione, trovaſi la Cappella <lb></lb> detta del Papa, dipinta da Iacopo da Pontor-<lb></lb> mo, e nella quale vi celebrarono quattro Som-<lb></lb> mi Pontefici, cioè Martino V. Eugenio IV. <lb></lb> Pio II. e Leone X. </s><s id="id1607804">Preſlo queſta è una copioſa <lb></lb> Librerìa, dipoi il Noviziato fatto fabbricare <lb></lb> dal Padre Aleſſio Strozzi inſigne Benefattore di <lb></lb> queſto Convento.</s><s id="id411522"> Nella gran Piazza vedonſi due <lb></lb> Piramidi rette ſopra le loro Baſi da quattro groſſe <lb></lb> Teſtuggini di bronzo.</s><s id="id411534"> In queſta Piazza diviſa <lb></lb> da dette due Piramidi ben diſtanti l'una dall'al-<lb></lb> tra, ridotta per il giorno avanti alla Feſta di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni Protettore di Firenze, con ben or-<lb></lb> dinati palchi per l'immenſo popolo a foggia di <lb></lb> un Anfiteatro, vi ſi corre in giro per tre volte <lb></lb> il Palio de' Cocchi all'uſo degli antichi Ro-<lb></lb> mani.</s><s id="id411566"> Sta collocato dicontro alla Chieſa il pal-<lb></lb> co nobilmente apparato per il Sovrano, e Sua <lb></lb> Real Famiglia con altri appreſſo per le cariche <lb></lb> di Corte.</s><s id="id411580"> Feſta per verità nobiliſſima, iſtitui-<lb></lb> ta da Coſimo I. nel 1563.</s></p> <p id="id411589" type="foot"><s id="id411593"><foot.target id="a184"></foot.target>co-</s></p> <p id="id411600" type="foot"><s id="id411604"><foot.target id="a185"></foot.target>che</s></p> <p id="id411611" type="foot"><s id="id411615"><foot.target id="a186"></foot.target>no;</s></p> <p id="id411622" type="foot"><s id="id411626"><foot.target id="a187"></foot.target>Fra-</s></p> <p id="id411634" type="foot"><s id="id411638"><foot.target id="a188"></foot.target>dro</s></p> <p id="id411645" type="foot"><s id="id411649"><foot.target id="a189"></foot.target>par-</s></p> <p id="id411656" type="foot"><s id="id411660"><foot.target id="a190"></foot.target>ſio-</s></p> <p id="id411668" type="foot"><s id="id411672"><foot.target id="a191"></foot.target>da</s></p> <p id="id411679" type="foot"><s id="id411683"><foot.target id="a192"></foot.target>O queſta</s></p> <p id="id411691" type="main"><s id="id411694">Sulla detta Piazza in faccia alla Chieſa era <lb></lb> ſituato il ſoppreſſo Spedale di</s></p> <p id="id411704" type="main"><s id="id411707">SAN PAOLO de' Convaleſcenti detto così per <lb></lb> la Carità che vi ſi eſercitava di ricettare per <lb></lb> tre giorni i poveri uſciti dallo Spedale, che è ſtato <lb></lb> recentemente aggregato all'Arciſpedale di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Nuova, e in queſto luogo d'ordine <lb></lb> <arrow.to.target n="a193"></arrow.to.target> <pb pagenum="(211)"></pb> di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> vi ſono ſtate erette diverſe Scuole <lb></lb> di ragazze, per apprendervi diverſe arti, e virtù <lb></lb> adattate al loro feſſo; Il diſegno della Loggia <lb></lb> diceſi fatto dal Brunelleſco: <note id="id1608138" n="1"><p id="id411858" type="main"><s id="id411862"> Le colonne che reggevano queſta Loggia <lb></lb> eſſendo ſottili. e mal conce, che potevaſi du-<lb></lb> bitare di rovina, furono nel meſe di Agoſto, e <lb></lb> ſeguenti 1789. ad una alla volta levare, e rifatte <lb></lb> tutte di nuovo coll'aſſiſtenza dell'abiliſſimo Ar-<lb></lb> chitetto <expan abbr="Signore">Sig.</expan> Giuſeppe Salvetti, ſenza detri-<lb></lb> mento veruno della Fabbrica. </s></p></note> i Tondi nei pe-<lb></lb> ducci, e la Lunetta ſopra la porta della Chieſa, <lb></lb> ſon d'Andrea della Robbia Nipote di Luca. </s><lb></lb> <s id="id1608198">Il buſto del Gran-Duca Ferdinando I. di mar-<lb></lb> mo collocato nel mezzo è di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> dell'Opera. </s><lb></lb> <s id="id1608216">Paſſato queſto luogo trovaſi la Chieſa delle Re-<lb></lb> ligioſe dette le Stabilite; e voltando a man ſini-<lb></lb> ſtra ſi trova per di dietro quella de' Padri Carme-<lb></lb> litani Scalzi di</s></p> <p id="id411791" type="foot"><s id="id411795"><foot.target id="a193"></foot.target>di</s></p> <p id="id411802" type="main"><s id="id411806"><expan abbr="SAN">S.</expan> PAOLO detto <expan abbr="SAN">S.</expan> PAOLINO, ai quali fu con-<lb></lb> ceſſa fino del 1618., che di antichiſſima, che <lb></lb> ella era fu ridotta alla moderna dai predetti <lb></lb> Padri, con Architettura aſſai vaga nell'anno <lb></lb> 1669. col diſegno del Balatri.</s><s id="id411826"> Ella ha una ſola <lb></lb> Navata con due Cappelle per banda sfondate, e <lb></lb> due gran Cappelle in faccia l'una all'altra, che <lb></lb> fanno Crociata, e pongono in mezzo un ampia <lb></lb> <arrow.to.target n="a194"></arrow.to.target> <pb pagenum="(212)"></pb> Tribuna, e Coro con l'Altare in iſola.</s><s id="id411900"> Nella <lb></lb> prima Cappella a man dritta vi è ſtata traſpor-<lb></lb> tata tutta la nobil Cappella di marmi con gl'<lb></lb> iſteſſi Depoſiti, e Tavola che era nella diruta <lb></lb> Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Pier maggiore della Famiglia Al-<lb></lb> bizzi a ſpeſe del fu Senatore Lorenzo degli Al-<lb></lb> bizzi morto nel Settembre 1786. ultimo di un <lb></lb> ramo di tal Famiglia, la di cui Tavola rappre-<lb></lb> ſenta il Martirio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Cecilia di mano del Vol-<lb></lb> terrano, la qual Cappella riceve sì bene il lume <lb></lb> da una Cupoletta, che meglio non ſi può de-<lb></lb> ſiderare; nella feconda è un antica Immagine della <lb></lb> Santiſſima Annunziata.</s><s id="id411953"> Segue il magnifico Al-<lb></lb> tare del Tranſito di <expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Fer-<lb></lb> retti, e dai lati il Medaglione, ov'è lo Spoſali-<lb></lb> zio della Madonna è opera di Vincenzio Meuc-<lb></lb> ci, e l'altro ov'è il ripoſo della <expan abbr="Santa">S.</expan> Famiglia <lb></lb> che va in Egitto, fu lavorato da Ignazio En-<lb></lb> rico Hugford.</s><s id="id411983"> All'Altar maggiore evvi un bel <lb></lb> Crocifiſſo di rilievo, e nella teſtata del Coro <lb></lb> il rapimento di <expan abbr="San">S.</expan> Paolo, opera del Cavalier <lb></lb> Curradi; Dai lati la converſione, e decollazione <lb></lb> del Santo è di <expan abbr="Fra">F.</expan> Iacopo Carmelitano Scalzo. </s><lb></lb> <s id="id1608466">Seguita la Cappella di <expan abbr="Santa">S.</expan> Tereſa il di cui qua-<lb></lb> dro all'altare è dello ſteſſo Curradi, nei Me-<lb></lb> daglioni dai lati il Marcheſini in uno effigiò la <lb></lb> Santa, e nell'altro il detto Ignazio Hugford <lb></lb> eſpreſſe <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni della Croce.</s><s id="id412024"> Alla proſſima <lb></lb> <arrow.to.target n="a195"></arrow.to.target> <pb pagenum="(213)"></pb> Cappella di <expan abbr="San">S.</expan> Giovacchino, la Tavola del <lb></lb> detto Santo è del medeſimo Marcheſini.</s><s id="id412044"> E nell'<lb></lb> ultima fu fatta da Tommaſo Gherardini l'Ora-<lb></lb> zione nell'Orto.</s><s id="id412054"> Hanno queſti Religioſi una <lb></lb> bella, e ſcelta Librerìa.</s><s id="id412062"> Di quì proſeguendo <lb></lb> per la ſtrada di Palazzuolo trovaſi la</s></p> <p id="id411847" type="foot"><s id="id411850"><foot.target id="a194"></foot.target>O 2 Tri-</s></p> <p id="id412070" type="foot"><s id="id412074"><foot.target id="a195"></foot.target>Cap-</s></p> <p id="id412082" type="main"><s id="id412086">CONGREGAZIONE di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco detta del <lb></lb> Bacchettoni fondata dal Venerabile Ipolito Ga-<lb></lb> lantini Fiorentino.</s><s id="id412097"> Queſto Oratorio è degno <lb></lb> di vederſi anco per l'eccellenti pitture che ador-<lb></lb> nano la vaſta ſoffitta, ove han gareggiato cin-<lb></lb> que illuſtri Pittori nei diverſi ſpartimenti, che <lb></lb> la compongono.</s><s id="id412117"> E primieramente <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> da San <lb></lb> Giovanni, fece l'Aſſunzione con <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco <lb></lb> d'Aſſiſi, e il <expan abbr="Venerabile">Ven.</expan> Ippolito fanciullo che pre-<lb></lb> dica fopra un Albero, e la di lui morte.</s><s id="id412203"> Bal-<lb></lb> daſſar Volterrano dipinſe i <expan abbr="Santi">SS.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Evangeliſta, e Filippo Neri con varj <lb></lb> Angioli in belle attitudini; Fabbrizio Boſchi, e <lb></lb> Cecco bravo, fecero <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino, <expan abbr="San">S.</expan> Carlo, <lb></lb> e altri Santi; e a Pietro Liberi da Padova, <lb></lb> toccò a far la Fama Volante, con l'arme <lb></lb> Granducale de' Medici; la di cui generoſa Pietà <lb></lb> nella creazione di queſto Santo Luogo diede <lb></lb> tutta la mano.</s><s id="id412247"> Modernamente poi furono or-<lb></lb> nate le pareti di queſta Chieſa con l'architet-<lb></lb> tura di Rinaldo Botti, e le figure di Niccolò <lb></lb> Nannetti.</s><s id="id412262"> L'atrio della medeſima fu fatto di <lb></lb> <arrow.to.target n="a196"></arrow.to.target> <pb pagenum="(214)"></pb> pianta dalla Granducheſſa Maria Maddalena <lb></lb> d'Auſtria; le Tavole che vi ſono ai due Altari <lb></lb> ſuron dipinte da Piero Dandini.</s><s id="id412288"> Nell'uſcire di <lb></lb> queſta Chieſa, e prendendo la più vicina ſtra-<lb></lb> della che ſi preſenta, rientreremo in via della <lb></lb> Scala, ove trovaſi il nobil Convento e Chieſa <lb></lb> della Concezione detta del</s></p> <p id="id412309" type="foot"><s id="id412312"><foot.target id="a196"></foot.target>pian-</s></p> <p id="id412320" type="main"><s id="id412324">MONASTERO NUOVO, nel quale fu incor-<lb></lb> porato il celebre Salone del Concilio Fioren-<lb></lb> tino, e il vaſto Quartiere ove abitarono i Pon-<lb></lb> tefici Martino V., Eugenio IV., e Leone X., <lb></lb> che il tutto era porzione del Convento di <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Novella, ſtantechè la Ducheſſa Eleo-<lb></lb> nora moglie di Coſimo I., ad imitazione del <lb></lb> Marito che creò la Religione de' Cavalieri di <lb></lb> <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano, volle ancora eſſa formare in queſto <lb></lb> Monaſtero di Nobili Dame le Cavaliereſſe ſotto <lb></lb> l'iſteſſo titolo <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s><s id="id412368"> All'Altar maggiore la Tavola <lb></lb> de' Magi è di Franceſco Conti, e la gran lunetta <lb></lb> che vi è ſopra è opera aſſai lodevole d'Antonio <lb></lb> Franchi; Aurelio Lomi all'Altare a man de-<lb></lb> ſtra dipinſe la Pietà, e le figure che adornano <lb></lb> a ſiniſtra il Tabernacolo della Madonna ſono <lb></lb> del Paſſignano.</s><s id="id412397"> Trovaſi poco diſtante un Ri-<lb></lb> tiro che volgarmente chiamaſi delle</s></p> <p id="id412406" type="main"><s id="id412409">MALMARITATE ove ſtanno rinchiuſe fecondo <lb></lb> le diverſe cauſe Donne di ogni rango, le quali <lb></lb> ò ſi eleggono queſto luogo da loro iſteſſe per <lb></lb> <arrow.to.target n="a197"></arrow.to.target> <pb pagenum="(215)"></pb> giuſti motivi avuti con i propri Mariti, o al <lb></lb> contrario fattevi porre dai Mariti fleſſi o parenti <lb></lb> per le medeſime cauſe, ma ſempre però con l'ap-<lb></lb> provazione del Real Sovrano.</s></p> <p id="id412450" type="foot"><s id="id412453"><foot.target id="a197"></foot.target>giuſti</s></p> <p id="id412461" type="main"><s id="id412465">Dalla parte oppoſta vi è il nobile Monaſtero <lb></lb> di Religioſe Camaldolenſi detto di</s></p> <p id="id412474" type="main"><s id="id412478"><expan abbr="SAN">S.</expan> MARTINO la di cui piccola ma vaghiſſima <lb></lb> Chieſa ornata di ſtucchi ha due Cappelle late-<lb></lb> rali che una della Nunziata, e l'altra del <lb></lb> Batteſimo di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, le di cui Tavole ſon <lb></lb> dipinte da Batiſta Gidoni, e quella dell'Altar <lb></lb> Maggiore è opera del Ferretti con l'adorazione <lb></lb> de' Magi.</s><s id="id412506"> Dipoi ſi trova il</s></p> <p id="id412510" type="main"><s id="id412514">PALAZZO, E GIARDINO fatto fabbricare, e <lb></lb> abbellire dal Cardinale <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Carlo de' Medici, <lb></lb> dipoi fu dei Marcheſi Ridolfi, ora delli Stiozzi; <lb></lb> queſto è ripieno di belliſſimi Quadri, con un <lb></lb> nobile, e vaſto Giardino, ov'è di Antonio No-<lb></lb> velli una Statua Coloſſale, oltre i vaſti, e co-<lb></lb> modi appartamenti.</s><s id="id412544"> Da queſto eſcendo per que-<lb></lb> ſta comoda ſtrada ſi trova dirimpetto il Mo-<lb></lb> naſtero, ora Conſervatorio di</s></p> <p id="id412557" type="main"><s id="id412561"><expan abbr="SAN">S.</expan> IACOPO di Ripoli di Religioſe dell'Ordine <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico; ove ſulla Porta della Chieſa <lb></lb> vedeſi un bel lavoro di Luca della Robbia, e <lb></lb> dentro parimente ven'ha altri due che ſon <lb></lb> degni di ammirazione ſopra le due laterali <lb></lb> Cappelle, in cui ſtan collocate belliſſime Ta-<lb></lb> <arrow.to.target n="a198"></arrow.to.target> <pb pagenum="(216)"></pb> vole di Domenico del Ghirlandajo, che in una <lb></lb> rappreſentò l'Incoronazione di Maria, e nell'<lb></lb> altra lo Spoſalizio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina, e molti San-<lb></lb> ti, tavola tanto bella, che pare miniata; e <lb></lb> all'Altar maggiore vi è di mano di Uliſſe Gioc-<lb></lb> chi <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo con molti Spettatori che reſtano <lb></lb> attoniti per un prodigio del Santo.</s><s id="id412624"> A queſto <lb></lb> Monaſtero negl'Anni paſſati è ſtata fatta di <lb></lb> ordine del Real Sovrano una grandioſa, e ma-<lb></lb> gnifica Fabbrica per un nobile Conſervatorio <lb></lb> col diſegno, e aſſiſtenza dell'Architetto <expan abbr="Signor">Sig.</expan> <lb></lb> Giuſeppe Salvetti, leggendoſi ſopra la Porta <lb></lb> del medeſimo la ſeguente Iſcrizione</s></p> <p id="id412654" type="foot"><s id="id412657"><foot.target id="a198"></foot.target>vole</s></p> <p id="id412665" type="main"><s id="id412669"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Quod priſca Florentinorum pietas ad Sacras <lb></lb> Dominicanae Familiae Virgines colligendas <lb></lb> Extruxerat, Providentia Petri Leopoldi Opt. <lb></lb> Etr. Principis ad nobilium Puellarum Inſti-<lb></lb> tutionem munifice ampliavit Perfecitque An. <lb></lb> Sal. MDCCLXXXVII.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id412703" type="main"><s id="id412706">Poco più oltre ſi giugne alie mura della Città, <lb></lb> di dove con breve tratto ſi arriva alla Pora <lb></lb> al Prato.</s></p> <p id="id412719" type="main"><s id="id412723">Uſciti appena dalla medeſima s'incontra ſulla <lb></lb> ſiniſtra uno ſpazioſo Stradone arborato, che <lb></lb> fecondando le mura delia Città guida alle così <lb></lb> dette Caſcine dell'Iſola.</s></p> <p id="id412741" type="foot"><s id="id412744">E'</s></p> <pb pagenum="(217)"></pb> <p id="id412752" type="main"><s id="id412755">E' queſta una delizioſiſſima pianura, fian-<lb></lb> cheggiara dall'Arno e da un Canale arteſatto, <lb></lb> elegantemente variata di Boſchereccio di pra-<lb></lb> terìe e di coltivazioni, diviſa da lunghi viali <lb></lb> di vario carattere, e di diverſa diſpoſizione, <lb></lb> che offre il più ameno ſpaſſeggio ai proſſimi <lb></lb> Cittadini, ed abbondante divertimento di Cac-<lb></lb> cia riservata, ſpecialmente di Fagiani.</s></p> <p id="id412794" type="main"><s id="id412797">Alla diſtanza di circa un miglio in faccia ad <lb></lb> uno ſpazioſo <emph type="italics">Parterre</emph> arricchito di diverſi <lb></lb> ornati, e tramezzato da viali e pratelli in parte <lb></lb> Arborati ed a giuſte diſtanze ripieno di co-<lb></lb> modi ſedili, con regia magnificenza è ſtata <lb></lb> recentemente inalzata dai fondamenti una gran-<lb></lb> dioſa Fabbrica della più ſquiſita Architettura <lb></lb> diviſa in tre diſtinte porzioni, eſeguita ſul di-<lb></lb> ſegno dell'Architetto <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Giuſeppe Manetti; <lb></lb> mentre le due laterali di più ſemplice ca-<lb></lb> rattere contengono vaſti Stalloni e Fienili per <lb></lb> le Mungane che vi ſi alimentano: non può <lb></lb> deſiderarſi nè maggiore eleganza, nè più nobile <lb></lb> ſemplicità in quella che trionfa in mezzo di effe. </s><lb></lb> <s id="id1609527">Le logge che la cingono tanto eſternamente, ar-<lb></lb> ricchite d'analoghi baſſirilievi, che ſull'interno <lb></lb> Cortile, ſomminiſtrano il più gradito ripoſo, <lb></lb> e la più amena vedura della Campagna e del <lb></lb> concorſo che nei gioini ſereni, e ſpecialmente <lb></lb> fellivi delle più dolci ſtagioni è ſolito eſſervi <lb></lb> <arrow.to.target n="a199"></arrow.to.target> <pb pagenum="(218)"></pb> al maggior ſegno numeroſo.</s><s id="id412904"> I tanti uſi diverſi <lb></lb> ai quali è deſtinata la Fabbrica, per la ſua <lb></lb> eccellente diſpoſizione, non cagiona la minima <lb></lb> confuſione.</s><s id="id412919"> Oltre il ſomminiſtrar tutti i comodi <lb></lb> neceſſarj ad una copioſa Caſeina ed all'azienda <lb></lb> rurale, comprende un elegante Caſino per il <lb></lb> ripoſo delle Perſone Reali, con quanto abbi-<lb></lb> ſogna al più grandioſo trattamento.</s><s id="id1609607"> L'indu-<lb></lb> ſtria degli Artefici Fiorentini nella mobilia, <lb></lb> negl'Intaglj, nelle dorature ha fatto conoſcere <lb></lb> di non aver nulla da invidiare alle più colte <lb></lb> Nazioni, corriſpondendo con mirabile effetto <lb></lb> alle grazioſe Pitture campeſtri eſpreſſe dai pro-<lb></lb> feſſori <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Gaetano Gucci, Giuſeppe Sorbo-<lb></lb> lini, Giuſeppe Caſtagnoli, e Luigi Mulinelli, <lb></lb> sì nelle diverſe ſtanze, come nella ſpazioſa Gal-<lb></lb> lerìa in cui fanno un mirabile effetto le Statue <lb></lb> modellate dallo Scultor Bologneſe <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Luigi <lb></lb> Acquiſti, facendo così l'inſieme trionfare la ma-<lb></lb> gnificenza dell'Auguſto Poſſeſſore, ed il genio <lb></lb> dell'attuale Amminiſtrator Generale dei Regj <lb></lb> Patrimonj da cui è ſtata animata, diretta, e con-<lb></lb> dotta a perfezione queſta magnifica fabbrica.</s></p> <p id="id413011" type="foot"><s id="id413014"><foot.target id="a199"></foot.target>al</s></p> <p id="id413022" type="main"><s id="id413025">Sopra tutto però è meritevole d'eterna me-<lb></lb> moria il filoſofico penſiero, e la generoſità del <lb></lb> Sovrano, che ha eſpreſſamente voluto poſpor-<lb></lb> re il ſuo maggior comodo privato al piacere <lb></lb> e ſollievo d'ogni ceto di perſone, dedican-<lb></lb> <arrow.to.target n="a200"></arrow.to.target> <pb pagenum="(219)"></pb> do porzione dello ſteſſo ſuo Quartiere per il <lb></lb> ripoſo della Nobiltà, e molte ſtanze a terreno <lb></lb> per qualunque che brami di riſtorarviſi con <lb></lb> Pranzi, Cene, ed ogni altra ſpecie di refe-<lb></lb> zione, per mezzo d'un Vivandiere, a cui gra-<lb></lb> tuitamente è ſtato conceſſo l'uſo del fabbricato <lb></lb> e della mobilia, onde metterlo in grado di <lb></lb> ben ſervire, e ben trattare i concorrenti, che <lb></lb> a diſcretiſſimi, e determinati prezzi con rego-<lb></lb> lamento reſo pubblico, vi trovano come ſoddi-<lb></lb> sfarſi a loro voglia, e ſenz'alcun timore d'eſ-<lb></lb> ſere aggravati e circonvenuti.</s><s id="id413108"> Ritornando in <lb></lb> Città, preſſo a queſta Porta ſi trova il</s></p> <p id="id413115" type="foot"><s id="id413119"><foot.target id="a200"></foot.target>do</s></p> <p id="id413126" type="main"><s id="id413130">CASINO E PALAZZO de' Principi Corſini, <lb></lb> nell'atrio del quale, che conduce al Giar-<lb></lb> dino è ſtata poſta una bella raccolta di anti-<lb></lb> che iſcrizioni.</s><s id="id413146"> Il detto Caſino è ſituato in <lb></lb> mezzo a due Chieſe di Religioſe, che la pri-<lb></lb> ma, venendo dalla Porta, è Santa Maria, e <lb></lb> l'altra <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna.</s><s id="id413162"> Nella prima è oſſervabile all'<lb></lb> Altar maggiore la Tavola de' Magj, che è di <lb></lb> Girolamo Macchietti, e i due Ovati ſono di <lb></lb> mano d'Ignazio Hugſort, e oltre a quella vi è <lb></lb> una Pietà di Santi di Tito, e il Batteſimo di <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino belliſſimo lavoro del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Curra-<lb></lb> di; Nella ſeconda aſſai abbellita moderna-<lb></lb> mente da che vi fu introdotta la devozione di <lb></lb> Maria Santiſſima del buon Conſiglio, la di <lb></lb> <arrow.to.target n="a201"></arrow.to.target> <pb pagenum="(220)"></pb> cui Immagine veneraſi al deſtro Altare; Ve-<lb></lb> deſi alla maggior Cappella, una Tavola degna <lb></lb> di ſtima di mano del Pontormo rappreſentante <lb></lb> Maria Santiſſima, <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna, e <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto; <lb></lb> la ſoffitta è dipinta da Vincenzio Meucci, e <lb></lb> l'architettura da Giuſeppe del Moro ove in <lb></lb> una eſpreſſe l'Areangiolo Raffaello, e nell'al-<lb></lb> tra <expan abbr="San">S.</expan> Vincenzio.</s></p> <p id="id413246" type="foot"><s id="id413250"><foot.target id="a201"></foot.target>cui</s></p> <p id="id413257" type="main"><s id="id413261">Alla fine del Prato accanto al Terrazzino dei <lb></lb> Principi, e in altre ſtanze dirimpetto merita di <lb></lb> vederſi lo Studio dei <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Fratelli Piſani dove <lb></lb> in eſſo ſi lavora ogni ſorte di marmi in Sta-<lb></lb> tue, Vaſi, Cammini, e tutt'altro che appar-<lb></lb> tiene all'Arte della Scultura, e ſpecialmente <lb></lb> per quello che riguarda il lavorio degli Ala-<lb></lb> baſtri che ſi può propriamente dire che ſia il <lb></lb> primo eretto in queſta Città, ſapendoſi da ognuno <lb></lb> che la perfezione degl'Alabaſtri, e la ſua mi-<lb></lb> glior qualità è quella che ſi rittova in Toſcana, <lb></lb> come ne fanno ſede la quantità dei Monumenti <lb></lb> antichi che ſi vedono ancora in oggi fatti di <lb></lb> tal genere dagl'antichi Etrufchi, eſſendo falſo <lb></lb> ciò che molti credono che detto Alabaſtro ſia <lb></lb> di poca durata; la quantità delle Figure che <lb></lb> ſi fanno di tal genere da detti Piſani, la bella <lb></lb> coſtruzione di Vaſi ricavati dalle migliori forme <lb></lb> antiche hanno tirato una non indifferente quan-<lb></lb> tità di commiſſioni da tutte le parti, reſtando <lb></lb> <arrow.to.target n="a202"></arrow.to.target> <pb pagenum="(221)"></pb> i ſuddetti garanti di tutto quello che ſi poteſſe <lb></lb> rompere nel tratto del viaggio.</s><s id="id413367"> Di quì entrando <lb></lb> in Borgo Ogniſſanti vedremo a ſiniſtra una <lb></lb> piccola traverſa, che mette alla Chieſa Par-<lb></lb> rocchiale di</s></p> <p id="id413383" type="foot"><s id="id413387"><foot.target id="a202"></foot.target>i ſud-</s></p> <p id="id413395" type="main"><s id="id413398"><expan abbr="SANTA">S.</expan> LUCIA, ove all'Altar maggiore è una <lb></lb> Tavola del Ghirlandajo rappreſentante la na-<lb></lb> ſcita di Gesù Criſto.</s><s id="id413410"> Due altre a tempera <lb></lb> del Puglieſchi, e una antica Immagine della <lb></lb> Nunziata che vien creduta di Pietro Cavallini. </s><lb></lb> <s id="id1610193">Di quì rimettendoſi in ſirada pel detto Borgo, <lb></lb> giugneremo alla Chieſa di</s></p> <p id="id413430" type="main"><s id="id413434">OGNISSANTI, dove abitano i Frati Minori <lb></lb> dell'Oſſervanza di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco.</s><s id="id413441"> Ha queſta <lb></lb> Chieſa la facciata di pietre forti, con buon <lb></lb> diſegno intagliate per opera del Nigetti Ar-<lb></lb> chitetto.</s><s id="id1610241"> Il baſſo rilievo di terra cotta, ſituato <lb></lb> ſopra la porta di mezzo, è di Luca della <lb></lb> Robbia.</s><s id="id413464"> La prima Tavola che ſi trova en-<lb></lb> trando per la Porta principale rappreſentante <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giovacchino, <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna, e Maria Santiſſima <lb></lb> è di Vincenzio Dandini Fiorentino valente <lb></lb> diſcepolo di Pietro da Cortona.</s><s id="id413485"> Nella ſeguen-<lb></lb> te lungo la navata vi è da Lodovico Butteri <lb></lb> eſpreſſa con molto ſtudio e bellezza l'Aſcen-<lb></lb> ſione di Criſto; dopo a queſta vi è da Mat-<lb></lb> teo Roſſelli effigiata Santa Eliſabetta Regina <lb></lb> di Portogallo; ne ſegue la Madonna col Bam-<lb></lb> <arrow.to.target n="a203"></arrow.to.target> <pb pagenum="(222)"></pb> bino Gesù, e altri Santi di mano di Santi di <lb></lb> Tito.</s><s id="id413527"> Tra queſta, e la ſeguente Cappella vi <lb></lb> è dipinto a freſco da Domenico del Ghirlan-<lb></lb> dajo <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino; E' da ſaperſi, che queſta <lb></lb> pittura nel 1566. con l'altra di <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo <lb></lb> che ſtà dall'altra parte, furono ſegate dal <lb></lb> muro del tramezzo, che vi era in queſta <lb></lb> Chieſa all'uſo antico, e inſerite con gran di-<lb></lb> ligenza nelle pareti ove al preſente ſi vedono; <lb></lb> ma l'altra di San Girolamo è di Sandro Bot-<lb></lb> ticelli.</s><s id="id413567"> Ne viene dopo la Tavolo di <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco che è di mano di Niccodemo Ferrucci; <lb></lb> Dipoi quella della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Concezione, lavoro <lb></lb> di Vincenzio Dandini; accanto a queſta il <lb></lb> Pugliani eſpreſſe il Beato Salvatore da Orta, <lb></lb> che riſana infermi.</s><s id="id413593"> Voltando verſo la cro-<lb></lb> ciata, <expan abbr="San">S.</expan> Diego è di Iacopo Ligozzi.</s><s id="id413600"> All'al-<lb></lb> tro Altare vi è <expan abbr="San">S.</expan> Pietro d'Alcantara, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Te-<lb></lb> reſa di mano di Lazzaro Baldi, i quadri la-<lb></lb> terali del Meucci, e la tribuna di Matteo Bo-<lb></lb> nechi.</s><s id="id413619"> In teſta alla Crociata, la Tavola di <lb></lb> San Bernardino e <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni da Capiſtrano <lb></lb> è di Vincenzio Dandini; i laterali ſi credono <lb></lb> d'Andrea del Caſtagno, la tribuna con i due <lb></lb> ovati di Giovanni Ferretti, e l'Architettura <lb></lb> di Lorenzo del Moro.</s><s id="id413642"> Nella prima Cappella <lb></lb> che ſegue vi è la Tavola di <expan abbr="Santa">S.</expan> Eliſabetta di-<lb></lb> pinta da Giuſeppe Pinzani con la Cupolina di <lb></lb> <arrow.to.target n="a204"></arrow.to.target> <pb pagenum="(223)"></pb> Ranieri del Pace, e dell'iſteſſo Pinzani è la <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Roſa, che ſi vede nella ſeguente; l'altre <lb></lb> Pitture furono eſeguite da Giovanni Cinqui. </s><lb></lb> <s id="id1610554">La Tavola poi che ſta appeſa ſopra l'arco è <lb></lb> di Benedetto Veli.</s><s id="id413684"> Nell'altra la Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> <lb></lb> Paſquale è dipinta da Pietro Dandini, e i la-<lb></lb> terali dal Ciceri.</s><s id="id413694"> E' poi da ammirarſi la mag-<lb></lb> gior Cappella molto arricchita di nobiliſſimi <lb></lb> marmi, e la Cupola e i peducci di Giovanni <lb></lb> da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni; a queſto Altare iſolato ve-<lb></lb> deſi un paliotto di pietre dure iſtoriato con <lb></lb> alcuni fatti di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, ſopra di eſſo vi è <lb></lb> eretto un Crocifiſſo di Bronzo, opera di Bar-<lb></lb> tolommeo Cennini diſcepolo del Tacca, gli <lb></lb> Angeli di marmo ſopra le porte del Coro, <lb></lb> ſono di Andrea Ferroni di Fieſole, i quattro <lb></lb> Santi della Religione nelle Nicchie, ſono di <lb></lb> Franceſco Gargiolli da Settignano.</s><s id="id413744"> I due qua-<lb></lb> dri laterali, che in uno Santa Chiara, è opera <lb></lb> di Coſimo Gamberucci, e nell'altro di <expan abbr="San">S.</expan> Bo-<lb></lb> naventura comunicato dagl'Angioli è di Fab-<lb></lb> brizio Boſchi.</s><s id="id413763"> La facciata del Coro dipinta a <lb></lb> freſco è lavoro del Pinzani, che vi ha eſpreſſo <lb></lb> Criſto che caccia i Profani dal Tempio.</s><s id="id413775"> Paſ-<lb></lb> ſata la Cappella maggiore trovaſi da Pier Dan-<lb></lb> dini effigiato <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni da Capiſtrano, del <lb></lb> quale ſon pure i due laterali.</s><s id="id413790"> In faccia alla <lb></lb> porta della Sagreſtia è la Cappella di <expan abbr="Santa">S.</expan> Mar-<lb></lb> <arrow.to.target n="a205"></arrow.to.target> <pb pagenum="(224)"></pb> gherita da Cortona, ov'è la detta Santa di-<lb></lb> pinta da Pietro Marcheſini.</s><s id="id413816"> Ritornando nella <lb></lb> Navata trovaſi la prima Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> Bernar-<lb></lb> dino da Siena, opera di Fabbrizio Boſchi: <lb></lb> nella ſeconda Cappella vi è un Crocifiſſo di <lb></lb> legno, del quale non è noto l'artefice.</s><s id="id413836"> La <lb></lb> ſtatua, che ne ſuccede di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio da Pa-<lb></lb> dova è di Baldaſſar Fiammingo.</s><s id="id413846"> Nella quarta <lb></lb> Cappella è l'Affunta di Tommaſo da <expan abbr="San">S.</expan> Fria-<lb></lb> no e il coro di Angeli di ſopra è di Santi di <lb></lb> Tito.</s><s id="id413861"> Segue il Martirio di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea opera <lb></lb> di mano di Matteo Roſſelli.</s><s id="id413868"> La tavola della <lb></lb> Nunziata è lavoro di Bartolommeo Traballe-<lb></lb> ſi, e l'altra Nonziata antica accanto alla Porta <lb></lb> ſi crede di Pietro Cavallini.</s><s id="id413883"> La ſoffitta è ſtata <lb></lb> fatta recentemente, il di cui ſfondo ſu di-<lb></lb> pinto da Giuſeppe Romei, e l'ornato d'ar-<lb></lb> chitettura da Giuſeppe Renucci.</s><s id="id413899"> Conſervanſi <lb></lb> ancora in queſta Chieſa molte Reliquie, e fra <lb></lb> queſte la Tonaca di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, tenuta in <lb></lb> ſomma venerazione.</s><s id="id413914"> Dopo la Chieſa ne viene <lb></lb> il Convento, in cui vi è un belliſſimo Chio-<lb></lb> ſtro con tutte le lunette dipinte a freſco, cin-<lb></lb> que delle quali ſono di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Gio-<lb></lb> vanni; cioè quella ove <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco mette <lb></lb> in pace gli Aretini, quella in cui riſufcita una <lb></lb> bambina caduta in caldaja, quella in cui ſana <lb></lb> una cieca, e l'altra ove predica ſopra un al-<lb></lb> <arrow.to.target n="a206"></arrow.to.target> <pb pagenum="(225)"></pb> bero.</s><s id="id413960"> Ne ſegue una di Giovanni Garzia ſuo <lb></lb> ſcolare, e figliuolo.</s><s id="id413967"> Ma cominciando a ſiniſtra <lb></lb> dalla parte del Convento per due intere na-<lb></lb> vate ſono tutte diligentiſſimo ed ammirabil <lb></lb> lavoro di Iacopo Ligozzi della bellezza delle <lb></lb> quali lunette per il colorito, finitezza ed eſ-<lb></lb> preſſione, níuno può averne idea ſenza ve-<lb></lb> derle, e fino all'angolo che mette alla Sagre-<lb></lb> ſtìa ſono di ſua mano fino al numero di 17. </s><lb></lb> <s id="id1610995">Nella navata poi lungo la Chieſa ſono ſtate <lb></lb> tutte eſeguite da Fabbrizio Boſchi anch'eſſo <lb></lb> eccellente Pittore il di cui Nipote Franceſco <lb></lb> ha con ſomma eccellenza effigiati ne' peducci <lb></lb> delle Volte gli Uomini illuſtri dell'ordine Se-<lb></lb> rafico.</s><s id="id2737413"> Vi ſono in queſta contrada molte belle <lb></lb> abitazioni tralle quali quelle de' Buini, de' Po-<lb></lb> poleſchi, de' Martellini, de' Grifoni, del Be-<lb></lb> nino, de'Cambi, e la</s></p> <p id="id2737431" type="foot"><s id="id2737434"><foot.target id="a203"></foot.target>bino</s></p> <p id="id2737442" type="foot"><s id="id2737446"><foot.target id="a204"></foot.target>Ra-</s></p> <p id="id2737453" type="foot"><s id="id2737457"><foot.target id="a205"></foot.target>ghe-</s></p> <p id="id2737464" type="foot"><s id="id2737468"><foot.target id="a206"></foot.target>bero.</s></p> <p id="id2737476" type="main"><s id="id2737480">CHIESA di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni di Dio fatta col di-<lb></lb> ſegno di Carlo Andrea Marcellini, a cui è an-<lb></lb> neſſo lo Spedale, tenuto da quei Religioſi con <lb></lb> molta pulitezza, e carità.</s><s id="id2737496"> In queſto luogo vi <lb></lb> era la Caſa di Amerigo Veſpucci ritrovatore <lb></lb> del nuovo Mondo, come ſi legge in un'Iſcri-<lb></lb> zione ſopra la Porta.</s><s id="id2737511"> Seguitando la via del <lb></lb> Corſo ſi vede in faccia il</s></p> <p id="id2737519" type="main"><s id="id2737523">PALAZZO de' Ricaſoli fatto col diſegno di <lb></lb> Michelozzo, il quale gode mediante un paſſo <lb></lb> <arrow.to.target n="a207"></arrow.to.target> <pb pagenum="(226)"></pb> ſotterraneo un vago Giardinetto dalla parte <lb></lb> oppoſta ſull'Arno, e quivi è il</s></p> <p id="id2737550" type="foot"><s id="id2737554"><foot.target id="a207"></foot.target>P ſot-</s></p> <p id="id2737562" type="main"><s id="id2737565">PONTE ALLA CARRAIA, ſtato fabbricato nel <lb></lb> 1218.</s><s id="id2737572"> Dipoi per la Vigna è da oſſervarſi il</s></p> <p id="id2737578" type="main"><s id="id2737581">PALAZZO, e LOGGIA de' Rucellai, fatti am-<lb></lb> bedue col diſegno di Leon Batiſta Alberti. </s><lb></lb> <s id="id1611258">Uſcendo alquanto di ſtrada a man ſiniſtra ſi trova <lb></lb> la Chieſa di</s></p> <p id="id2737599" type="main"><s id="id2737602"><expan abbr="SAN">S.</expan> PANCRAZIO de' Monaci Valombroſani, <lb></lb> nella quale entrando a man dritta ſi vede una <lb></lb> magnifica Cappella della Famiglia Riccardi <lb></lb> fatta col diſegno di Giuſeppe Broccetti, ov'è <lb></lb> un Immagine dell'Annunziata dipinta a freſco <lb></lb> da Pietro Cavallini.</s><s id="id2737626"> Nella moderna reſtaura-<lb></lb> zione di queſta Chieſa la detta Cappella rimane <lb></lb> nell'atrio, paſſata la quale ſi vede il Depoſito <lb></lb> del Duca di Nottumbria celebre per la di lui <lb></lb> vaſta Opera marittima, intitolata l'Arcano del <lb></lb> Mare; dopo la prima Cappella dov'è un Cro-<lb></lb> cifiſſo, ſi trova alla feconda la bella Tavola del <lb></lb> Paſſignano rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto, <lb></lb> che perdona all'inimico; ne ſegue la terza <lb></lb> Cappella nella quale ſi vede lavorata da Be-<lb></lb> nedetto Baglioni allievo del Verrocchio una <lb></lb> Pietà di terra cotta vetriata con <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, <lb></lb> e le Marie, e nelle pareti laterali in due Nic-<lb></lb> chie <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Verdiana; e ſo-<lb></lb> pra la medeſima vi è la Vergine Annunziata <lb></lb> <arrow.to.target n="a208"></arrow.to.target> <pb pagenum="(227)"></pb> dall'Angelo di terra ſimile dell'iſteſſo Artefice. </s><lb></lb> <s id="id1611419">Saliti nella Crociata ſi vede dipinto a freſco <lb></lb> Gesù moſtrato al Popolo fatto ultimamente da <lb></lb> Giuliano Traballeſi.</s><s id="id2737719"> All'Altare in teſta della <lb></lb> Crociata s'ammira la belliſſima Tavola di Santi <lb></lb> di Tito rappreſentante <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta che <lb></lb> predica alle Turbe.</s><s id="id2737737"> Dipoi nella Cappella de' <lb></lb> Minerbetti il Sepolcro di Meſſer Pier Miner-<lb></lb> betti è di mano di Simone Fiorentino allievo <lb></lb> del Verrocchio.</s><s id="id2737752"> Ne ſegue l'Altar maggiore <lb></lb> poſto in iſola; dietro al quale è il Coro dei <lb></lb> Religioſi.</s><s id="id2737763"> La Tribuna è dipinta da Sigiſmondo <lb></lb> Betti.</s><s id="id2737770"> Paſſata la Cappella del Santiſſimo in teſta <lb></lb> all'altra parte della Crociata vi è una Tavola <lb></lb> di Andrea del Minga rappreſentante Maria <lb></lb> Vergine Aſſunta, con <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Ca-<lb></lb> terina Vergine e Martire.</s><s id="id2737790"> Nella parete laterale <lb></lb> vi è dipinta a freſco modernamente da Tom-<lb></lb> maſo Gherardini una Madonna addolorata. </s><lb></lb> <s id="id1611552">Seguitando poi trovaſi la Porta di fianco nel <lb></lb> di cui ricetto oſſervaſi il Sepolcro del Veſcovo <lb></lb> di Fieſole Benozzo Federighi con ſua ſtatua <lb></lb> giacente di marmo, con attorno un vago fe-<lb></lb> ſtone di fiori e frutte, lavorato da Luca della <lb></lb> Robbia, e dipoi al primo altare paſſata detta <lb></lb> Porta vedeſi la Tavola di San Sebaſtiano di-<lb></lb> pinta da Aleſſandro del Barbiere.</s><s id="id2737835"> Al ſecondo <lb></lb> di mano di Franceſco del Brina una Tavola <lb></lb> <arrow.to.target n="a209"></arrow.to.target> <pb pagenum="(228)"></pb> dov'è dipinto <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo degl'Uberti, <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Gualberto, <expan abbr="San">S.</expan> Atto, e <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto; al terzo <lb></lb> altare è di mano di Santi Pacini <expan abbr="San">S.</expan> Atto Ve-<lb></lb> ſcovo di Piſtoia, che riceve in abito Pontifi-<lb></lb> cale da due Pellegrini la Reliquia di <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo <lb></lb> Apoſtolo Protettore di quella Città.</s><s id="id2737876"> Le ſtatue <lb></lb> che ſono lateralmente all'arco, ſono ſcolpite <lb></lb> da Domenico Poggini, e rientrando nell'atrio <lb></lb> ſi trova la Cappella Rucellai, nella quale ſi <lb></lb> vede il <expan abbr="San">S.</expan> Sepolcro fatto fare da Giovanni Ru-<lb></lb> cellai col diſegno di Leon Batiſta Alberti, <lb></lb> eſattamente eſeguito, con le miſure preſe in <lb></lb> Geruſalemme dal Sepolcro di Noſtro Signore. </s><lb></lb> <s id="id1611712">Eravi in antico al maggiore Altare una gran <lb></lb> Tavola di Taddeo Gaddi con molti ſparti-<lb></lb> menti di Santi, e ſtoriette diverſe, quali di-<lb></lb> viſe in tanti quadretti ſtanno modernamente <lb></lb> diſtribuiti nell'appartamento del <expan abbr="Padre">P.</expan> Abate di <lb></lb> quel Monaſtero.</s><s id="id2737932"> Reſta ora da ammirare per <lb></lb> ultimo tra le due porte la belliſſima Tavola di <lb></lb> Michele di Ridolfo del Ghirlandajo, ove con <lb></lb> ottimo guſto, e fatica ha eſpreſſo i diecimila <lb></lb> Martiri ai quali è dedicato queſto Altare; e <lb></lb> ritornando al Ponte alla Carraja per lungo <lb></lb> l'Arno ſi trova il</s></p> <p id="id2737960" type="foot"><s id="id2737964"><foot.target id="a208"></foot.target>dall'</s></p> <p id="id2737972" type="foot"><s id="id2737976"><foot.target id="a209"></foot.target>P 2 dov'è</s></p> <p id="id2737984" type="main"><s id="id2737988">PALAZZO de' Principi Corſini, in ſua viſta <lb></lb> magnifico da qualunque faccia ſi oſſervi d'Ar-<lb></lb> chitettura Toſcana, fatto per la maggior parte <lb></lb> <arrow.to.target n="a210"></arrow.to.target> <pb pagenum="(229)"></pb> con diſegno di Pier Franceſco Silvani.</s><s id="id2738014"> Egli è <lb></lb> ſtato accreſciuto di appartamenti doppj, ſcale, <lb></lb> gallerie, ed altre comode abitazioni, eſſendo <lb></lb> una delle fabbriche più coſpicue di queſta Città. </s><lb></lb> <s id="id1611863">La Sala maggiore è lunga braccia quaranta, e <lb></lb> larga venticinque, ed è ornata di varj colonnati, <lb></lb> di ſtatue antiche, e di buſti di marmo di mano <lb></lb> d'eccellenti Scultori.</s><s id="id2738047"> La ſoffitta è opera di <lb></lb> Anton Domenico Gabbiani, e tutto il com-<lb></lb> poſto non può eſſere nè più vago, nè più ma-<lb></lb> gnifico.</s><s id="id2738062"> Conduce a queſta Sala, ed al piano <lb></lb> nobile del Palazzo una Scala fatta col bel di-<lb></lb> ſegno di Antonio Ferri, perchè cominciando <lb></lb> con due grandi branche, che ſi uniſcono in un <lb></lb> bel ricetto, ov'è la Statua ſedente del Papa <lb></lb> Clemente XII. Corſini, và a terminare in una, <lb></lb> che è arricchita di nobile architettura, di pie-<lb></lb> tre e ſtatue belliſſime.</s><s id="id2738098"> Nel mentovato piano <lb></lb> nobile vi ſono otto appartamenti liberi, di-<lb></lb> pinti da più valenti profeſſori, e ſingolarmente <lb></lb> dal medeſimo Gabbiani, e dal Gherardini, <lb></lb> Dandini, e Puglieſchi.</s><s id="id2738117"> Sono ancora arricchiti <lb></lb> di ſcale ſegrete, gallerie, gabinetti, ed altri <lb></lb> ſervizj; e per comodità de' medeſimi evvi una <lb></lb> Cappella dipinta tutta dal Gherardini, colla <lb></lb> Tavola dell'Altare di Carlo Maratta.</s><s id="id2738135"> Il piano <lb></lb> terreno è altreſi dipinto da' migliori Maeſtri <lb></lb> d'Architettura.</s><s id="id2738146"> Oltre i prezioſi mobili, molti <lb></lb> <arrow.to.target n="a211"></arrow.to.target> <pb pagenum="(230)"></pb> ſono i quadri antichi, e moderni de' più illuſtri <lb></lb> maeſtri.</s><s id="id2738167"> Di quì ſeguitando il Lung'Arno tro-<lb></lb> vaſi il Palazzo Gianfigliazzi, e dipoi il</s></p> <p id="id2738176" type="foot"><s id="id2738180"><foot.target id="a210"></foot.target>con</s></p> <p id="id2738187" type="foot"><s id="id2738191"><foot.target id="a211"></foot.target>ſono</s></p> <p id="id2738199" type="main"><s id="id2738203">CASINO DE' NOBILI, e quivi il</s></p> <p id="id2738207" type="main"><s id="id2738211">PONTE <expan abbr="SANTA">S.</expan> TRINITA, fatto rifabbricare dal <lb></lb> Granduca Coſimo I., col diſegno di Bartolom-<lb></lb> meo Ammannati, Scultore, ed Architetto Fio-<lb></lb> rentino, dopo l'inondazione, che ſeguì l'anno <lb></lb> 1557. con danno univerſale della Città, e con <lb></lb> rovina totale di queſto Ponte.</s><s id="id2738235"> E' adorno di <lb></lb> quattro figure di marmo, che rappreſentano le <lb></lb> quattro ſtagioni dell'Anno.</s><s id="id2738246"> Il Verno, nella <lb></lb> perſona di un vecchio nudo, e tremante, è <lb></lb> opera di Taddeo Landini.</s><s id="id2738256"> L'Autunno, e la <lb></lb> Eſtate ſono di mano di Giovanni Caccini, e <lb></lb> quella della Primavera fu lavorata dal Franca-<lb></lb> villa Fiammingo.</s><s id="id2738271"> Accanto ad eſſo vi è la Volta, <lb></lb> e l'antico</s></p> <p id="id2738279" type="main"><s id="id2738282">PALAZZO DEGLI SPINI ora del Marcheſe Fe-<lb></lb> roni.</s><s id="id2738289"> Quivi preſſo vi ſono le Caſe dei Buon-<lb></lb> delmonti, dei Torrigiani, degli Altoviti, e <lb></lb> degl'Alamanni, e de' Minerbetti, nelle quali <lb></lb> tutte vi ſono ottime pitture, ed altre rarità di <lb></lb> aſſai pregio.</s><s id="id2738308"> Nel mezzo della Via ſi vede una</s></p> <p id="id2738313" type="main"><s id="id2738317">COLONNA di granito d'ordine dorico quivi <lb></lb> eretta l'anno 1564. da Coſimo I. con avervi <lb></lb> fatta collocare ſopra una ſtatua di porfido rap-<lb></lb> preſentante la Giuſtizia di mano di Romolo del <lb></lb> <arrow.to.target n="a212"></arrow.to.target> <pb pagenum="(231)"></pb> Tadda di caſa Ferrucci in memoria, come <lb></lb> ſi crede da molti, dell'avere il mentovato <lb></lb> Granduca ricevuta in queſto luogo la nuova <lb></lb> della preſa di Siena.</s><s id="id2738359"> Diceſi, che foſſe l'ultima <lb></lb> Colonna levata dalle Terme Antoniane, e do-<lb></lb> nata al Granduca Coſimo I. da Pio IV.</s><s id="id2738370"> Dirim-<lb></lb> petto alla Colonna appariſce di vaga viſta il</s></p> <p id="id2738379" type="foot"><s id="id2740772"><foot.target id="a212"></foot.target>Tadda</s></p> <p id="id2740780" type="main"><s id="id2740784">PALAZZO de' Bartolini, fabbricato col diſe-<lb></lb> gno di Baccio d'Agnolo; dopo del quale dall'<lb></lb> altra parte vi è la Chieſa de' Monaci Valom-<lb></lb> broſani, chiamata</s></p> <p id="id2740800" type="main"><s id="id2740804">SANTA TRINITA, diſegno di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Piſano, <lb></lb> fabbricata circa al 1250., e la facciata ſatta da <lb></lb> Bernardo Buontalenti nel 1595.</s><s id="id2740818"> Nel mezzo <lb></lb> ſulla porta maggiore evvi un baſſo rilievo rap-<lb></lb> preſentante la Santiſſima Trinità, ed allato alla <lb></lb> porta laterale a mano ſiniſtra <expan abbr="Sant'">S.</expan> Aleſſio in una <lb></lb> nicchia, opere di Giovanni Caccini.</s><s id="id2740837"> Entrando <lb></lb> per la porta maggiore trovaſi a mano deſtra <lb></lb> effigiato da Tommaſo da San Friano <expan abbr="San">S.</expan> Dioniſio <lb></lb> Areopagita, che medita la Riſurrezione di <lb></lb> Criſto, con adornamenti di marmi lavorati con <lb></lb> ſomma maeſtrìa da Benedetto da Rovezzano.</s><lb></lb> <s id="id1612410">Nella prima Cappella della navata evvi un Cro-<lb></lb> cifiſſo antico, creduto dei Bianchi.</s><s id="id2740870"> Nella ſccon-<lb></lb> da ſi vede effigiato <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta predicante alle <lb></lb> turbe, opera di <expan abbr="Fra">F.</expan> Francefco Curradi.</s><s id="id2740883"> Nella <lb></lb> terza è del Paſſignano il Criſto morto retto <lb></lb> <arrow.to.target n="a213"></arrow.to.target> <pb pagenum="(232)"></pb> dall'Eterno Padre, ed a baſſo ſono <expan abbr="San">S.</expan> Luca, <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, ed altri Santi.</s><s id="id2740911"> Nell'altre due <lb></lb> ſeguenti Cappelle in una vi è una Tavola an-<lb></lb> tica di <expan abbr="Don">D.</expan> Lorenzo Monaco Camaldolenſe, <lb></lb> con una <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata, e nell'ultima vedeſi <lb></lb> una Madonna con i <expan abbr="Santi">SS.</expan> Benedetto, e Bernardo <lb></lb> della Scuola di Andrea del Sarto.</s><s id="id2740939"> Segue la <lb></lb> Sagreſtìa, dentro la quale vi ſono varj quadri <lb></lb> antichi degni di molta ſtima, trai quali all'Al-<lb></lb> tare la Naſcita di Gesù Bambino, che è tra le <lb></lb> più ſingolari opere del Ghirlandajo; e ſopra a <lb></lb> queſta nella parete rimiraſi l'adorazione dei <lb></lb> Magi di mano di Gentile da Fabriano, come <lb></lb> ſtà ivi ſcritto; e dalla parte oppoſta all'ingreſſo <lb></lb> della Sagreſtia una Madonna dipinta da Cima-<lb></lb> bue.</s><s id="id2740979"> Altra Tavola con Gesù, Maria, e i <lb></lb> <expan abbr="Santi">SS.</expan> Girolamo, e Zanobi, opera di Mariotto <lb></lb> Albertinelli; una Pietà del Beato <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Ange-<lb></lb> lico; una Trinità con <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto, e <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Gualberto di Aleſſio Baldovinetti; ed alcuni <lb></lb> altri Santi Vallombroſani dipinti da Piero Dan-<lb></lb> dini; preſſo la porta di eſſa in Chieſa ſtà appeſa <lb></lb> una Tavola di Agnolo Bronzino, nella quale <lb></lb> dipinſe una Pietà.</s><s id="id2741020"> Ne ſegue poi la Cappella <lb></lb> dei Saſſetti dipinta a freſco dal predetto Ghir-<lb></lb> landajo, con diverſi fatti della Vita di <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco d'Aſſiſi; e la Pietà di marmo ſull'Altare <lb></lb> è lavoro moderno di Vittorio Barbieri.</s><s id="id2741041"> Ap-<lb></lb> <arrow.to.target n="a214"></arrow.to.target> <pb pagenum="(233)"></pb> preſſo è la Cappella di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto alle <lb></lb> pareti della quale ſono due Tavole, ove è in <lb></lb> una <expan abbr="San">S.</expan> Pietro Igneo che paſſa per il fuoco, <lb></lb> opera di Taddeo Mazza, nell'altra Domenico <lb></lb> Peſtrini da Piſtoja colorì la moltiplicazione del <lb></lb> Pane, e Vino fatta da <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto; la <lb></lb> Concezione in un quadretto ſopra l'Altare è <lb></lb> d'Ignazio Hugford, ſupplendo per Tavola un <lb></lb> bel Tabernacolo in cui ſi conſerva una Maſcella <lb></lb> del Santo.</s><s id="id2741099"> Contigua a queſta Cappella è l'Altar <lb></lb> maggiore ſopra il quale ſi venera l'Immagine <lb></lb> del Crocifiſſo, che chinò la teſta a <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Gualberto, collocata maeſtoſamente col diſegno <lb></lb> dell'Altare di Ferdinando Tacca, il Preſbiterio <lb></lb> fu diſegnato dal Buontalenti aſſai vago, e con <lb></lb> gran giudizio, con due ſcalette in due nicchie, <lb></lb> che l'occhio da sì ingegnoſo lavoro reſta am-<lb></lb> mirato.</s><s id="id2741136"> Paſſando all'altra parte trovaſi la Cap-<lb></lb> pella degli Uſimbardi tutta incroſtata di marmi <lb></lb> carrareſi, e pregiatiſſime pietre di diverſi colori, <lb></lb> con due ſepolcri di diaſpro nero, ſopra del <lb></lb> quali ſon ritratti al naturale due Veſcovi di <lb></lb> quella Famiglia lavorati da Felice Palma, cioè <lb></lb> Pietto Veſcovo d'Arezzo, e Uſimbardo Ve-<lb></lb> ſcovo di Colle.</s><s id="id2741170"> Nell'Altare in una nicchia di <lb></lb> diaſpro nero vedeſi un Crocifiſſo di bronzo del <lb></lb> ſopraddetto Palma.</s><s id="id2741182"> Sono di grande ſtima le <lb></lb> due Tavole nelle pareti, il <expan abbr="San">S.</expan> Pietro naufra-<lb></lb> <arrow.to.target n="a215"></arrow.to.target> <pb pagenum="(234)"></pb> gante è eccellentiſſimo lavoro di Criſtoſano <lb></lb> Allori; l'altra quando riceve le Chiavi da Criſto, <lb></lb> fu colorita da Jacopo da Empoli.</s><s id="id2741211"> Le Lunette a <lb></lb> freſco ſopra di eſſe ſono di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Gio-<lb></lb> vanni, e la tribuna è di Fabbrizio Boſchi.</s><s id="id2741223"> Il <lb></lb> Paliotto dell'Altare ove è eſpreſſo in alto ti-<lb></lb> lievo di bronzo il Martirio di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo è <lb></lb> opera di Tiziano Aſpetti Padovano.</s><s id="id2741238"> Al proſſi-<lb></lb> mo Altare è una Pietà di Giuſeppe Perini, di <lb></lb> cui lateralmente è il quadro di <expan abbr="Santa">S.</expan> Geltrude, di <lb></lb> faccia al quale <expan abbr="Sant'">S.</expan> Ildefonſo, che riceve una <lb></lb> Pianeta dalle mani di Maria Vergine, lavoro di <lb></lb> Ignazio Hugford.</s><s id="id2741260"> Segue la Cappellina dipinta <lb></lb> a freſco da Bernardino Poccetti, con varj fatti <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto.</s><s id="id2741274"> Rientrando nella navata <lb></lb> la prima Tavola di <expan abbr="Santa">S.</expan> Umiltà è del Perini, la <lb></lb> ſeconda di Lorenzo Bicci.</s><s id="id2741285"> La terza ove è effi-<lb></lb> giato lo Spoſalizio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina, è una copia <lb></lb> di <expan abbr="Don">D.</expan> Aleſſandro Davanzati, da Paolo Vero-<lb></lb> neſe, ed in queſta Cappella è da notarſi il Se-<lb></lb> polcro di Giuliano Davanzati.</s><s id="id2741304"> Nella quarta, <lb></lb> da una banda il portar della Croce è del Vi-<lb></lb> gnali, dall'altra l'orazione all'Orto è del Roſ-<lb></lb> ſelli.</s><s id="id2741318"> Alla ſeguente Cappella ornata di marmi <lb></lb> e colonne è la Nunziata dell'Empoli, le due <lb></lb> ſtatue rappreſentanti la Pace, e la Manſuetu-<lb></lb> dine, ſono di Giovanni Caccini, la morte di <lb></lb> Sant'Aleſſio è di Coſimo Gamberucci, ed il <lb></lb> <arrow.to.target n="a216"></arrow.to.target> <pb pagenum="(235)"></pb> Martirio di Santa Lucia è di Pompeo Caccini; <lb></lb> la Cupola di Bernardino Poccetti è così bella <lb></lb> che più non ſi può deſiderare.</s><s id="id2741362"> Fra le due <lb></lb> Porte la ſtatua di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maddalena, fu principiata <lb></lb> da Deſiderio da Settignano, e terminata da <lb></lb> Benedetto da Maiano.</s><s id="id2741376"> Di quì ſortendo ſi potrà <lb></lb> vedere la vicina</s></p> <p id="id2741384" type="foot"><s id="id2741388"><foot.target id="a213"></foot.target>dall'</s></p> <p id="id2741396" type="foot"><s id="id2741400"><foot.target id="a214"></foot.target>preſſo</s></p> <p id="id2741408" type="foot"><s id="id2741411"><foot.target id="a215"></foot.target>gan-</s></p> <p id="id2741419" type="foot"><s id="id2741423"><foot.target id="a216"></foot.target>Mar-</s></p> <p id="id2741430" type="main"><s id="id2741434">CHIESA DE' SANTI APOSTOLI, una delle più <lb></lb> antiche di Firenze, nella quale entrando ſi <lb></lb> trova a mano deſtra nella prima Cappella la <lb></lb> Tavola di mano del Gamberucci, rappreſen-<lb></lb> tante <expan abbr="San">S.</expan> Martino, che diſpenſa limoſine.</s><s id="id2741455"> Nella <lb></lb> ſeconda il <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Roncalli dalle Pomarance vi ha <lb></lb> dipinto <expan abbr="San">S.</expan> Pietro, che alla porta del Tempio <lb></lb> riſana lo ſtorpiato.</s><s id="id2741471"> Alla terza vi è la celebre <lb></lb> Tavola della Concezione, opera di Giorgio <lb></lb> Vaſari.</s><s id="id2741481"> Nella ſeguente vi è un antico quadro <lb></lb> rappreſentante la Santiſſima Nunziata.</s><s id="id2741489"> Paſſata <lb></lb> la quinta Cappella di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio Abate trovaſi <lb></lb> il depoſito di Oddo degli Altoviti, ammirabile <lb></lb> per la finezza de' ſogliami, feſtoni, e rilievi in <lb></lb> marmo, opera di Benedetto da Rovezzano, e <lb></lb> quindi la Sagreſtia, e l'altare appreſſo ov'è <lb></lb> una antichiſſima Immagine di Maria; ne viene <lb></lb> la Cappella maggiore rinnovata col diſegno di <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio Doſio.</s><s id="id2741528"> I due buſti laterali in <lb></lb> marmo, che uno rappreſenta Carlo Magno, e <lb></lb> l'altro l'Arciveſcovo Antonio Altoviti, ſono <lb></lb> <arrow.to.target n="a217"></arrow.to.target> <pb pagenum="(236)"></pb> di Giovanni Caccini.</s><s id="id2741553"> Seguita dopo queſta la <lb></lb> Cappella degli Acciaioli dove ſono lavori aſſai <lb></lb> belli di Luca della Robbia.</s><s id="id2741564"> Dopo a queſta, e <lb></lb> un altro altare appreſſo, trovaſi cinque Cappelle <lb></lb> sfondate, nella prima vi è dipinto da Tommaſo <lb></lb> da <expan abbr="San">S.</expan> Friano la Natività di Criſto, nella ſeconda <lb></lb> vi è di Stefano Marucelli <expan abbr="San">S.</expan> Michel Arcangelo <lb></lb> quando abbatte Lucifero.</s><s id="id2741588"> Ne ſuccede la Cap-<lb></lb> pella di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Sales, ove ſi ammira <lb></lb> il Santo Veſcovo da belliſſime figure d'Angeli <lb></lb> inalzato alla Gloria, opera del celebre Anton <lb></lb> Domenico Gabbiani.</s><s id="id2741607"> Appreſſo alla quale ve-<lb></lb> deſi un Crocifiſſo che eſiſteva nella ſoppreſſa <lb></lb> Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Biagio, e nell'ultima è un San <lb></lb> Bartolommeo.</s><s id="id2741622"> Accanto a queſta Chieſa ſi <lb></lb> trova il</s></p> <p id="id2741630" type="foot"><s id="id2741634"><foot.target id="a217"></foot.target>di</s></p> <p id="id2741641" type="main"><s id="id2741645">PALAZZO già della Famiglia Borgherini, ora <lb></lb> del Turco Roſſelli, che è diſegno di Baccio <lb></lb> d'Agnolo, e nella Sala vi è un Cammino di <lb></lb> pietra ſerena di gran mole, lavorato a baſſi-<lb></lb> rilievi d'eſquiſito lavoro da Benedetto da Ro-<lb></lb> vezzano.</s><s id="id2741670"> Dipoi paſſato il Palazzo degli Ac-<lb></lb> ciaioli, che corriſponde con buona facciata <lb></lb> ſull'Arno, voltando a mano ſiniſtra ſi giunge alla</s></p> <p id="id2741684" type="main"><s id="id2741687">LOGGIA di Mercato nuovo fatta fabbricare <lb></lb> dal Granduca Coſimo I. l'anno 1548. per co-<lb></lb> modo di trattare i negozj della Seta, con di-<lb></lb> ſegno di Bernardo Taſſo, in uno dei lati della <lb></lb> <arrow.to.target n="a218"></arrow.to.target> <pb pagenum="(237)"></pb> quale ſopra la ſcalinata, ſi vede lavorato in <lb></lb> bronzo un Cinghiale, che verſa acqua per <lb></lb> comodo pubblico, opera di Pietro Tacca, <lb></lb> tratta dall'antico sì celebre della Gallerìa.</s><s id="id2741729"> So-<lb></lb> pra queſta Loggia in alcuni Stanzoni vi ſi con-<lb></lb> ſervano tutti gl'inſtrumenti originali che reſtano <lb></lb> duplicati nei Protocolli de' Notari eſiſtenti nell'<lb></lb> Archivio Pubblico.</s><s id="id2741748"> All'intorno, e vicinanza <lb></lb> di eſſa Loggia vi ſono le Botteghe, che ſervono <lb></lb> alle manifatture e traffico delle Sete; e quì vi-<lb></lb> cino eſiſte il Monte Comune, e il Magiſtrato <lb></lb> della Comunità di Firenze.</s><s id="id2741768"> Seguitando il cam-<lb></lb> mino per la Via detta Calimala ſi arriva al</s></p> <p id="id2741777" type="foot"><s id="id2741780"><foot.target id="a218"></foot.target>quale</s></p> <p id="id2741788" type="main"><s id="id2741792">MERCATO VECCHIO, che per iſcherzo chia-<lb></lb> maſi il Giardino di Firenze, atteſe le molte de-<lb></lb> lizie, che in abbondanza vi ſi trovano, e delle <lb></lb> quali la Città noſtra al pari d'ogni altra è co-<lb></lb> pioſa.</s><s id="id2741881"> Quivi ſi vedeva ſopra una Colonna di <lb></lb> granito una ſtatua di pietra di mano di Donatello, <lb></lb> rappreſentante la Dovizia; ma eſſendo dive-<lb></lb> nuta aſſai lacera dal rempo vi è ſtata collocata <lb></lb> altra ſtatua ſimile, ſcolpita da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta Fog-<lb></lb> gini; quì oltre è una Loggia deſtinata alla <lb></lb> vendita del peſce, fatta quivi fabbricare dal <lb></lb> Granduca Coſimo I., e dipoi modernamente <lb></lb> accreſciuta.</s><s id="id2741921"> Beſtano quivi appreſſo le abita-<lb></lb> zioni degli Ebrei dette il</s></p> <p id="id2741929" type="main"><s id="id2741933">GHETTO, ove per avanti era un infame po-<lb></lb> <arrow.to.target n="a219"></arrow.to.target> <pb pagenum="(238)"></pb> ſtribolo, di cui fanno menzione gli Scrittori <lb></lb> citati dal Baldinucci nella Vita del Buontalenti. </s><lb></lb> <s id="id1613812">Queſto Ghetto è ſtato ampliato con abitazioni <lb></lb> aſſai comode.</s><s id="id2741963"> E ripigliando il cammino a Po-<lb></lb> nente per il Corſo de' Barberi è da oſſervarſi <lb></lb> un Satiretto di bronzo di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna al <lb></lb> Canto de' Diavoli, e dipoi ſi giunge al</s></p> <p id="id2741982" type="foot"><s id="id2741986"><foot.target id="a219"></foot.target>ſtri-</s></p> <p id="id2741994" type="main"><s id="id2741997">PALAZZO del Duca Strozzi fatto fabbricare <lb></lb> da Filippo Strozzi nel 1489., con ſomma ma-<lb></lb> gnificenza.</s><s id="id2742008"> Il primo diſegno di queſta fabbrica <lb></lb> fu dato da Benedetto da Majano, ſebbene poi <lb></lb> proſeguito dal Cronaca, il quale nella parte <lb></lb> interiore mutò ordine di architettura, avve-<lb></lb> gnachè per di ſuori Toſcano, con bozze di <lb></lb> pietra forte, di grandezza non ordinaria, per <lb></lb> di dentro ſia dorico e corintio, come ſi vede <lb></lb> nel Cortile.</s><s id="id2742039"> Rimane queſto Palazzo da ogni <lb></lb> parte iſolato, ed ha nella ſommità un corni-<lb></lb> cione di raro artifizio.</s><s id="id2742050"> Dalla parte oppoſta a <lb></lb> ſiniſtra è oſſervabile alla metà della ſtrada la <lb></lb> facciata di altro Palazzetto del medeſimo Duca <lb></lb> Strozzi, diſegno di Gherardo Silvani.</s><s id="id2742066"> E ſopra <lb></lb> la Porta della Caſa Uguccioni, ivi accanto vi <lb></lb> è un Buſto del Granduca Franceſco I. de' Me-<lb></lb> dici ſcolpito da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bologna.</s><s id="id2742084"> Quivi ap-<lb></lb> preſſo è il</s></p> <p id="id2742092" type="main"><s id="id2742096">CANTO DE' TORNAQUINCI dov'è la Loggia <lb></lb> di eſſa antica Famiglia, diſegno del Cigoli, <lb></lb> <arrow.to.target n="a220"></arrow.to.target> <pb pagenum="(239)"></pb> anneſſa al Palazzo fatto fabbricare da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Tor-<lb></lb> nabuoni col diſegno di Michelozzo Miche-<lb></lb> lozzi, ora dei Marcheſi Corſi dai quali fu eſſa <lb></lb> Loggia reſtaurata, nel qual Palazzo vi è un'am-<lb></lb> pia Gallerìa, che gli aggiunge comodo e bel-<lb></lb> lezza con eccellenti Quadri; in faccia al quale <lb></lb> ſi trova quello de' Viviani, dopo quello dei <lb></lb> Giacomini, la cui architettura è opera di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Antonio Doſi aſſai ſingolare; quello del Mar-<lb></lb> cheſe Albergotti dipinto in gran parte da Dia-<lb></lb> cinto Fabbroni, quello degli Antinori, quello <lb></lb> de' Paſquali con più altri dai quali è circondata <lb></lb> la Chieſa di</s></p> <p id="id2742171" type="foot"><s id="id2742175"><foot.target id="a220"></foot.target>an-</s></p> <p id="id2742182" type="main"><s id="id2742186"><expan abbr="SAN">S.</expan> MICHELE BERTELDI, detta degli Antinori, <lb></lb> dove già abitavano i ſoppreſſi Padri Teatini, <lb></lb> Chieſa Parrocchiale ufiziata ora da' Preti Se-<lb></lb> colari, chiamata comunemente <expan abbr="San">S.</expan> Gaetano, <lb></lb> fatta da' ſondamenti reſtaurare dal Cardinal <lb></lb> Decano <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Carlo de' Medici, col diſegno <lb></lb> di Matteo Nigetti Architetto, e di Gherardo <lb></lb> e Pier Franceſco Silvani.</s><s id="id2742219"> Queſta ſi può anno-<lb></lb> verare tra le più vaghe, e più adorne della <lb></lb> noſtra Città.</s><s id="id2742230"> Ed in vero ha la facciata di pietre <lb></lb> forti, e così nobile, e leggiadro è il ſuo di-<lb></lb> ſegno e lavoro, che non può vederſi coſa nè <lb></lb> meglio inteſa, nè più finita di quella.</s><s id="id2742247"> Sonovi <lb></lb> quattro belliſſime ſtatue di marmo, una delle <lb></lb> quali ſopra la porta, è di Baldaſſar Bermoſel <lb></lb> <arrow.to.target n="a221"></arrow.to.target> <pb pagenum="(240)"></pb> Fiammingo, del quale è ancora il San Gaetano <lb></lb> nella deſtra nicchia, nell'altra il <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea <lb></lb> Avellino è opera dell'Andreozzi.</s><s id="id2742281"> Maggiori <lb></lb> però, e di vaga apparenza ſono gl'interiori <lb></lb> ornamenti, imperciocchè diviſati con architet-<lb></lb> tura d'ordine compoſito, ed arricchiti di pietre <lb></lb> ſerene, lavorate con ſingolar pulitezza: Oſſer-<lb></lb> veremo primieramente. le Cappelle tutte in-<lb></lb> croſtare di marmi, e adorne di belle pitture a <lb></lb> freſco, e di Tavole molto ſtimate.</s><s id="id2742314"> Nella prima <lb></lb> all'entrare a man deſtra, vedremo la Tavola <lb></lb> del martirio dell'Apoſtolo <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea, di mano <lb></lb> di Antonio Ruggieri.</s><s id="id2742328"> La ſeconda, dov'è di-<lb></lb> pinto l'Arcangiolo <expan abbr="San">S.</expan> Michele, e i due quadri <lb></lb> delle pareti ſono del Vignali, e la volta è di-<lb></lb> pinta con molto artifizio dal Colonna; e nella <lb></lb> terza Matteo Roſſelli dipinſe <expan abbr="San">S.</expan> Gaetano, ed <lb></lb> un Beato ſuo Compagno.</s><s id="id2742351"> Accanto a queſta <lb></lb> Cappella è il Sepolcro, coll'Iſcrizione, e <lb></lb> ritratto dell'Avvocato Agoſtino Coltellini Fon-<lb></lb> datore della celebre Accademia degli Apatiſti. </s><lb></lb> <s id="id1614339">In faccia poi della Croce, di mano d'Ottavio <lb></lb> Vannini è dipinta l'adorazione de' Magi, e <lb></lb> alla Cappella che ſegue, viè del detto Roſſelli <lb></lb> una Tavola della Natività di Noſtro Signore. </s><lb></lb> <s id="id1614358">L'Altar maggiore, poſto nella Tribuna di <lb></lb> mezzo, tralle altre coſe di pregio, ha un ric-<lb></lb> chiſſimo Ciborio d'argento, opera di Benedetto <lb></lb> <arrow.to.target n="a222"></arrow.to.target> <pb pagenum="(241)"></pb> Petrucci.</s><s id="id2742409"> Bello ancora, e grandemente ſtimato <lb></lb> è il Criſto di bronzo, di mano di Franceſco <lb></lb> Suſini, e vaga viſta rende la Cupola della Tri-<lb></lb> buna, dipinta dal Padre Galletti Teatino che <lb></lb> ha pur dipinta tutta la volta della detta Chieſa. </s><lb></lb> <s id="id1614407">Seguitando dall'altra mano, nella Cappella vi-<lb></lb> cina all'Altar maggiore, vi è una Tavola di <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Elena dipinta dal mentovato Roſſelli, e in <lb></lb> faccia alla Croce, un altra ſimile del Biliverti <lb></lb> di gran bellezza.</s><s id="id2742450"> Nell'altra Cappella di <expan abbr="Sant'">S.</expan> An-<lb></lb> drea Avellino colorì la Tavola rappreſentante <lb></lb> il detto Santo in atto di eſſer colpito dall'ac-<lb></lb> cidente apopletico, Ignazio Hugford.</s><s id="id2742466"> Nella <lb></lb> Cappella di mezzo, Pietro da Cortona dipinſe <lb></lb> la Tavola del Martirio di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo.</s><s id="id2742476"> Nell'<lb></lb> ultima vi è una Concezione con varj Santi <lb></lb> genufleſſi di mano di Diacinto Fabbroni.</s><s id="id2742487"> Ador-<lb></lb> nano ancor queſta Chieſa quattordici Statue di <lb></lb> marmo, che dodici rappreſentano gli Apoſtoli, <lb></lb> con altrettanti baſſirilievi a piè di quelle, eſpri-<lb></lb> menti il loro martirio.</s><s id="id2742506"> Le ſtatue di <expan abbr="San">S.</expan> Pietro, <lb></lb> e Paolo ſono di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Foggini, ſei ſono <lb></lb> del Novelli, e le altre del Caccini, Piamon-<lb></lb> tini, Fortini, Pettiroſſi, Cateni, e Baratta. </s><lb></lb> <s id="id1614543">Camminando poi verſo il Canto de' Carneſec-<lb></lb> chi, ſi ritrovano a man ſiniſtra i Palazzi del <lb></lb> <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Venturi diſegno del Buontalenti, ove è <lb></lb> una ſala nobilmente dipinta da Bernardino Poc-<lb></lb> <arrow.to.target n="a223"></arrow.to.target> <pb pagenum="(242)"></pb> cetti; e quello detto del Mandragone celebre <lb></lb> per il primo abboccamento quivi ſeguito del <lb></lb> Gran Duca Franceſco I. con la Bianca Cap-<lb></lb> pello che poi divenne ſua moglie; e a deſtra <lb></lb> troveremo la Chieſa di</s></p> <p id="id2742576" type="foot"><s id="id2742580"><foot.target id="a221"></foot.target>Fiam-</s></p> <p id="id2742588" type="foot"><s id="id2742591"><foot.target id="a222"></foot.target>Pe-</s></p> <p id="id2742599" type="foot"><s id="id2742602"><foot.target id="a223"></foot.target>Q cetti;</s></p> <p id="id2742610" type="main"><s id="id2742682">SANTA MARIA MAGGIORE dei Carmelitani <lb></lb> della Congregazione di Mantova, dove in <lb></lb> primo luogo a mano deſtra è da ſtimarſi la <lb></lb> Tavola di mano del Cigoli, nella quale è <lb></lb> dipinto Sant'Alberto Carmelitano in atto di <lb></lb> liberare dal naufragio uno, che già pericolava <lb></lb> nell'acqua; ed anco quella del Pugliani, che <lb></lb> rappreſenta la Maddalena Penitente in atto di <lb></lb> ricevere nella ſua grotta da <expan abbr="San">S.</expan> Maſſimino la <lb></lb> Comunione.</s><s id="id2742720"> Segue il martirio di San Biagio <lb></lb> d'Ottavio Vannini, ed i laterali ſono d'An-<lb></lb> tonio Giuſti.</s><s id="id2742731"> Degna di lode è la Cappella <lb></lb> de' Carneſecchi, la volta della quale fu di-<lb></lb> pinta da Bernardino Poccetti, e le due ſtatue <lb></lb> di marmo di <expan abbr="San">S.</expan> Bartolommeo, e <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi <lb></lb> furono lavorate dal Caccini; La Tavola di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco in atto di ricever le Stimate è <lb></lb> delle bell'opere di Piero Dandini.</s><s id="id2742757"> Nella <lb></lb> quinta Cappella adoraſi un Crocifiſſo di rilievo <lb></lb> con alcuni Santi.</s><s id="id2742768"> La pittura a freſco nella <lb></lb> Volta è di Giuſeppe Romei.</s><s id="id2742775"> Paſſato l'Altar <lb></lb> maggiore, la più proſſima è la Cappella che <lb></lb> è deſtinata per il Santiſſimo Sagramento, al-<lb></lb> <arrow.to.target n="a224"></arrow.to.target> <pb pagenum="(243)"></pb> lato alla quale è la Cappella degli Orlandini, <lb></lb> nella volta della quale il Volterrano maravi-<lb></lb> glioſamente rappreſentò il Ratto di Elia, con <lb></lb> belliſſime figure, tramezzate da ſtucchi dorati; <lb></lb> La Tavola dell'Altare della Madonna è del <lb></lb> Biliverti.</s><s id="id2742822"> Ragguardevoli ancora ſono le due <lb></lb> Tavole, che appreſſo ſeguono, quella di Santa <lb></lb> Maria Maddalena de' Pazzi di mano d'Onorio <lb></lb> Marinari, e l'altra di San Franceſco e Sacra <lb></lb> Famiglia dipinta da Matteo Roſſelli, ſopra le <lb></lb> quali Vincenzio Meucci dipinſe li due sfondi <lb></lb> che vi ſi veggono.</s><s id="id2742849"> Degna di grande ſtima è <lb></lb> la Tavola del Paſſignano, ove ha rappreſen-<lb></lb> tata la venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id2742860"> Una ſin-<lb></lb> golar memoria era già in queſta Chieſa, oggi <lb></lb> perita, cioè il Monumento ſtato fatto a Sal-<lb></lb> vino di Armato degli Armati nel 1317, collo <lb></lb> ſpecitico titolo d'inventore degli Occhiali. </s><lb></lb> <s id="id1614897">Nel Chioſtro del Convento ſi vede in un can-<lb></lb> to, una delle quattro Colonne che reggevano <lb></lb> il Sepolcro di Ser Brunetto Latini maeſtro di <lb></lb> Dante, la quale ha l'Iſcrizione che lo di-<lb></lb> moſtra chiaramente.</s><s id="id2742899"> Preſſo queſta Chieſa vi è il</s></p> <p id="id2742904" type="foot"><s id="id2742908"><foot.target id="a224"></foot.target>lato</s></p> <p id="id2742916" type="main"><s id="id2742919">PALAZZO, già de' Gondi, paſſato dipoi ne' <lb></lb> Corſini Orlandini, ed oggi nella Famiglia del <lb></lb> Beccuto Orlandini, ſtato modernamente ac-<lb></lb> creſciuto, e ridotto alla forma, che di pre-<lb></lb> ſente ſi vede.</s><s id="id2742940"> Per di dentro è così nobilmente <lb></lb> <arrow.to.target n="a225"></arrow.to.target> <pb pagenum="(244)"></pb> adornato, e di comode abitazioni arricchito, <lb></lb> che può con ragione uguagliarſi ai più ſplen-<lb></lb> didi Palazzi di queſta Città.</s><s id="id1614997"> La Sala nella vol-<lb></lb> ta, e nelle pareti è dipinta per mano di Pie-<lb></lb> tro Dandini, Gherardini, e Gabbiani, ed altri <lb></lb> Profeſſori più accreditati hanno dipinto l'altre <lb></lb> ſtanze contigue, che adornate di ſtucchi, e <lb></lb> di prezioſi arredi, rieſcono vaghe oltremodo. </s><lb></lb> <s id="id1615023">Sulla Piazza di eſſa Chieſa di Santa Maria <lb></lb> Maggiore è ſituato il</s></p> <p id="id2742995" type="foot"><s id="id2742999"><foot.target id="a225"></foot.target>Q 2 ador-</s></p> <p id="id2743006" type="main"><s id="id2743010">PALAZZO Strozzi, oggi de' Martini.</s><s id="id2743014"> Sul <lb></lb> Canto della Fabbrica ove era il Seminario vi <lb></lb> è una Teſta di un Salvatore di mano del Caccini. </s><lb></lb> <s id="id1615076">Non lontano da queſto è il Palazzo de' Marcheſi <lb></lb> Malaſpina, modernamente abbellito con buon <lb></lb> diſegno, quelli del Balì Martelli, del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <lb></lb> Ambra, e dipoi a Piazza Madonna quello <lb></lb> degli Aldobrandini tutti ripieni di ottimi lavori <lb></lb> di Pitture. e ſculture.</s><s id="id2743047"> Quivi vicino rimiraſi <lb></lb> il Giardino, e Palazzo de' Gaddi ricchiſſimo <lb></lb> di ſtatue ſingolari, di pitture, medaglie, e <lb></lb> altre antichità; Dipoi prendendo la ſtrada a <lb></lb> man deſtra in Via dell'Amore oſſerveremo la <lb></lb> Caſa fatta fabbricare con gli onorifici donativi <lb></lb> di Luigi il Grande Re di Francia da Vincenzio <lb></lb> Viviani primo Mattematico del Granduca Co-<lb></lb> ſimo III ultimo Scolare del Galileo.</s><s id="id2743084"> Nella <lb></lb> facciata di queſta Caſa, eretta col diſegno del <lb></lb> <arrow.to.target n="a226"></arrow.to.target> <pb pagenum="(245)"></pb> Senator <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta Nelli il vecchio, alla qual <lb></lb> Famiglia appartiene, con raro eſempio, ed <lb></lb> in ſegno evidente d'Uomo grato al Maeſtro, <lb></lb> ed a generoſi Benefattori, vedremo ſopra la <lb></lb> porta maggiore eſpoſta al pubblico la viva <lb></lb> effigie di bronzo in rilievo, gettata da <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Ba-<lb></lb> tiſta Foggini di queſt'immortale Eroe Fio-<lb></lb> rentino, e dall'eſpreſſo ne' Cartelloni laterali, <lb></lb> nei quali ci viene indicato parte delle notizie <lb></lb> de' di lui ammirandi ritrovati <note id="id1615217" n="1"><p id="id2743302" type="main"><s id="id2743305"> In queſta Caſa vi abita il vivente <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Senatore <lb></lb> <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta Nelli Figlio del ſopradetto, il <lb></lb> quale poſſiede tutti gli Scritti del Galileo, e una <lb></lb> ſcelta Librerìa di materie Architettoniche, <lb></lb> d'Iſtoria, e Belle Lettere. </s></p></note>.</s><s id="id2743144"> Soddisfattici <lb></lb> d'aver veduto una memoria sì bella, entrando <lb></lb> ſulla Piazza Vecchia di Santa Maria Novella <lb></lb> oſſerveremo a man deſtra il</s></p> <p id="id2743229" type="foot"><s id="id2743232"><foot.target id="a226"></foot.target>Se-</s></p> <p id="id2743240" type="main"><s id="id2743243">PALAZZO de' Cerretani, dove è ſtata fabbri-<lb></lb> cata una Galleria di antiche Statue; e dipinta <lb></lb> vagamente da Vincenzio Meucci, ed è anche <lb></lb> ricca di inſigni pitture de'più eccellenti mae-<lb></lb> ſtri poſſeduta in oggi dalla Marcheſa Caſſan-<lb></lb> dra Capponi ſuperſtite di tal Famiglia.</s><s id="id2743268"> E vol-<lb></lb> gendo dipoi per la via di Gualfonda, è quivi <lb></lb> da vederſi la Getterìa delle Campane, e altri <lb></lb> lavori di bronzo del <expan abbr="Signore">Sig.</expan> Moreni; come pure <lb></lb> <arrow.to.target n="a227"></arrow.to.target> <pb pagenum="(246)"></pb> lo Studio di Pittura del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Vincenzio Gotti, <lb></lb> quivi vicino ripieno di belle, e rare pitture, <lb></lb> de le quali ne fu ſtampato un Catalogo, e di-<lb></lb> poi quaſi in fine a detta Via è da oſſervatſi il</s></p> <p id="id2743351" type="main"><s id="id2743355">CASINO dei Marcheſi Riccardi in Valfon-<lb></lb> da, pieno di Statue antiche e moderne, e di <lb></lb> pitture eccellenti, tra le quali nella Cappella <lb></lb> è la volta a freſco del Volterrano, con un <lb></lb> Giardino molto vaſto, e delizioſo, in cui ſi <lb></lb> vede la ſtatua di Papa Bonifazio VIII., che <lb></lb> prima era nella facciata del Duomo, eretta <lb></lb> da' Fiorentini per la benevolenza che queſto <lb></lb> Pontefice avea dimoſtrata alla loro Nazione. </s><lb></lb> <s id="id1615443">Uſcendo dal Caſino del Marcheſe Riccardi, e <lb></lb> voltando in Via Nuova, ſi vede alla metà di <lb></lb> eſſa un Tabernacolo con pittura di Giovanni <lb></lb> da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni.</s><s id="id2743406"> E quì reſta terminato a ve-<lb></lb> derſi il Quartiere <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Novella.</s></p> <p id="id2743290" type="foot"><s id="id2743294"><foot.target id="a227"></foot.target>lo</s></p> <p id="id2743414" type="head"><s id="id2743418">QUARTIERE <expan abbr="SANTO">S.</expan> SPIRITO.</s></p> <p id="id2743422" type="main"><s id="id2743426">SANTO SPIRITO, fabbricato col diſegno di <lb></lb> Filippo di Ser Brunelleſco; l'architettura di <lb></lb> queſto gran Tempio d'ordine corintio è con <lb></lb> ſomma perfezione condotta.</s><s id="id2743442"> La ſua lunghezza <lb></lb> a cento ſeſſanta braccia ſi ſtende e la larghezza <lb></lb> a cinquantaquattro, e la crociata a braccia 98. </s><lb></lb> <s id="id1615559">Vien diviſo in tre navate, ripartite da belliſſime <lb></lb> <arrow.to.target n="a228"></arrow.to.target> <pb pagenum="(247)"></pb> colonne di pietra bigia tutte d'un pezzo, ſo-<lb></lb> pra le quali l'architrave, il fregio e il corni-<lb></lb> cione dappertutto nobilmente ricorrono.</s><s id="id2743480"> Con <lb></lb> buona ordinanza diſpoſte 38. Cappelle ſi veg-<lb></lb> gono, e adornate di belliſſime Tavole.</s><s id="id2743494"> A man <lb></lb> deſtra vi è una antica Tavola rappreſentante <lb></lb> l'Aſſunzione di Maria, con Adamo ſteſo in <lb></lb> terra ſopra la vanga allato a un Fico, che <lb></lb> credeſi di un bravo allievo del Francabigio; <lb></lb> dopo a queſta evvi un ammirabile copia in <lb></lb> marmo del Gesù morto in grembo alla Madre, <lb></lb> di Michelagnolo, che ſtà in <expan abbr="San">S.</expan> Pietro di Roma, <lb></lb> e che fece Nanni di Baccio Bigio ſuo Diſce-<lb></lb> polo, in modo che tanto è il veder queſta <lb></lb> che l'originale.</s><s id="id2743538"> Ne viene l'Altare di <expan abbr="San">S.</expan> Nic-<lb></lb> cola la di cui figura in legno ſi dice del Sanſovino, <lb></lb> e ne' lati della Cappella vi ſon due Angioli di <lb></lb> mano del Francabigio</s><s id="id1615674"> Appreſſo ne viene la <lb></lb> Tavola dello Stradano, ove ha dipinto Criſto, <lb></lb> che ſcaccia i Profanatori dal Tempio.</s><s id="id2743564"> La Ta-<lb></lb> vola di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino e <expan abbr="Santa">S.</expan> Monaca ſua Madre, <lb></lb> che ne ſuccede è di Aleſſandro Gherardini. </s><lb></lb> <s id="id1615714">Quindi trovaſi di Domenico Paſſignani la lapi-<lb></lb> dazione di <expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano.</s><s id="id2743583"> Nell'ultima Cappella di <lb></lb> queſta navata vedeſi egregiamente ſcolpito in <lb></lb> marmo l'Arcangelo Raffaello, e Tobia con bel <lb></lb> finimento di paeſe, che è tutto lavoro del cele-<lb></lb> bre Giovanni Baratta.</s><s id="id2743601"> Voltando nella traverſa a <lb></lb> <arrow.to.target n="a229"></arrow.to.target> <pb pagenum="(248)"></pb> man deſtra, la ſeconda Tavola che ſi trova. è <lb></lb> di Fra Filippo Lippi.</s><s id="id2743621"> Quindi paſſando il ricco <lb></lb> Altare della Madonna della Cintola, e quello <lb></lb> appreſſo, ove ſi conſerva il Crocifiſſo de' Bian-<lb></lb> chi, trovaſi in altra Tavola di Fra Filippo, <lb></lb> dipintavi la Vergine col Bambino, e <expan abbr="Santa">S</expan> Cate-<lb></lb> rina.</s><s id="id2743644"> Ne ſeguita l'apparizione della Vergine a <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo, che vi fu lavorata da Pietro Pe-<lb></lb> rugino, ma trasferito l'originale in Caſa Cap-<lb></lb> poni da <expan abbr="San">S.</expan> Fridiano, vi ſi vede una perfettiſſima <lb></lb> copia, che ingannerebbe chiunque, fatta per <lb></lb> mano di Felice Ripoſo, da cui pur ſon fatti <lb></lb> dai lati <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, e <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio da Padova. </s><lb></lb> <s id="id1615860">Inoltre vengono due Cappelle, che in una <lb></lb> dipinſe il Sagreſtani lo Spoſalizio della Ma-<lb></lb> donna, e l'altra Gaetano Gabbiani il <expan abbr="San">S.</expan> Nic-<lb></lb> colò, che reſuſcita i tre fanciulli ucciſi da un <lb></lb> Oſte.</s><s id="id2743692"> Voltando poi dietro al Coro vi ſono <lb></lb> altre otto Cappelle, nella prima è di Aurelio <lb></lb> Lomi Piſano la viſita de' Magi con belle ſto-<lb></lb> riette nel grado dell'Altare: E appreſſo vi è la <lb></lb> Vergine con alcuni Santi di mano di Giotto, <lb></lb> ove è ſepolto il celebre Letterato Piero Vettori; <lb></lb> contigua a queſta viene una Tavola di una Ver-<lb></lb> gine di Sandro Botticelli; appreſſo vedeſi la <lb></lb> Tavola de' Martiri fatta con grande ſtudio da <lb></lb> Aleſſandro Allori, di cui pure al ſeguente <lb></lb> Altare è ammirabile quella dell'Adultera pre-<lb></lb> <arrow.to.target n="a230"></arrow.to.target> <pb pagenum="(249)"></pb> ſentata a Criſto.</s><s id="id2743752"> Vien poi di mano del Vignali <lb></lb> la Beata Chiara da Montefalco nell'atto di ri-<lb></lb> cever la Comunione per mano di Noſtro Si-<lb></lb> gnore; ne ſeguono altre due Cappelle, con <lb></lb> piccole Tavole antiche credute di Sandro Bot-<lb></lb> ticelli; e voltando all'altra Tribuna e paſſate <lb></lb> le altre tre ſuſſeguenti Cappelle, è da oſſervarſi <lb></lb> all'altar del Sacramento l'architettura, le pic-<lb></lb> cole ſtatue, i baſſirilievj, tutto lavorato in <lb></lb> marmo dal celebre Andrea Contucci da Monte <lb></lb> San Savino; quindi dopo altre tre Cappelle <lb></lb> trovaſi di mano di Benedetto del Ghirlandajo <lb></lb> il portar della Croce, e la Trasfigurazione del <lb></lb> Signore di Piero di Coſimo.</s><s id="id2743876"> E rientrando <lb></lb> nella navata, alla prima Cappella ornata di <lb></lb> prezioſimarmi, vedeſi la bella Tavola d'Agnolo <lb></lb> Bronzino, ove ha figurata l'apparizione di <lb></lb> Criſto alla Maddalena; e più oltre nella ſeconda <lb></lb> trovavaſi di mano del Roſſo la Vergine, il <lb></lb> San Baſtiano, ed altri Santi, l'originale di cui <lb></lb> trasferito nel Palazzo Reale, fu quì poſta la <lb></lb> bella copia, che ſi vede di mano del Petrucci. </s><lb></lb> <s id="id1616042">E paſſato l'Organo, di Ridolfo del Ghirlandajo <lb></lb> è la Tavola di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna, con la Vergine, e <lb></lb> varj Santi; dopo la quale da Rutilio Manetti <lb></lb> ſi trova effigiato <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo da Villanuova, <lb></lb> che diſpenſa limoſine ai Poveri: ne ſegue la <lb></lb> Tavola del Beato Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Facondo del <lb></lb> <arrow.to.target n="a231"></arrow.to.target> <pb pagenum="(250)"></pb> <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Naſini.</s><s id="id2743951"> Nella penultima Cappella è un <lb></lb> eſattiſſima copia di Taddeo Landini del Criſto <lb></lb> abbracciato alla Croce ſcolpito in marmo, il <lb></lb> di cui originale, di mano di Michelagnolo <lb></lb> Buonarroti ſta in Roma nella Chieſa della Mi-<lb></lb> nerva; all'ultimo altare vi è la Reſurrezione di <lb></lb> Criſto, che credeſi della Scuola del Francabi-<lb></lb> gio, o di Piero di Coſimo.</s><s id="id2743984"> Che diremo poi <lb></lb> della Cappella maggiore, quanto bella per <lb></lb> l'architettura altrettanto per la materia ma-<lb></lb> gnifica, e ricca?</s><s id="id1616154"> Reſta ella in mezzo della <lb></lb> Tribuna, da ogni parte iſolata, ed ha la ſorma <lb></lb> d'un piccolo Tempio, ergendoſi ſopra varie <lb></lb> belliſſime colonne una cupoletta, ſotto la quale <lb></lb> è ſituato l'Altare Iavorato di pietre dure, e <lb></lb> prezioſe, commeſſe con ſingolare artifizio, <lb></lb> come altresì il Ciborio dell'iſteſſo lavoro da <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta Cennini.</s><s id="id2744028"> Reſta dietro all'Altare <lb></lb> il Coro di figura ottagona tutto di marmi car-<lb></lb> rareſi e ornato di varie ſtatue di marmo ſeolpite <lb></lb> da Giovanni Caccini, che diè il modello di <lb></lb> tutta queſt'opera, nella quale dalla Famiglia <lb></lb> Michelozzi, che ne fu la fondatrice, grandiſſi-<lb></lb> me ſomme furono impiegate.</s><s id="id2744057"> Dalla parte ſini-<lb></lb> ſtra rimane la Sagreſtia con un bel ricetto avanti, <lb></lb> fabbricata col diſegno del Cronaca, ed il ri-<lb></lb> cetto è diſegno di Andrea Contucci di Monte-<lb></lb> fanſovino, nella cui Sagreſtìa tra gli altri orna-<lb></lb> <arrow.to.target n="a232"></arrow.to.target> <pb pagenum="(251)"></pb> menti vedremo una bella Tavola di Fra Filippo <lb></lb> Lippi, dove dipinſe la Vergine col Figliuolo <lb></lb> in collo, e con Angioli e Santi d'attorno. </s><lb></lb> <s id="id1616270">Un altra ſe ne trova di un <expan abbr="San">S.</expan> Friacrio Fran-<lb></lb> ceſe in atto di ſanare infermi di mano di Aleſ-<lb></lb> ſandro Allori, con altra pittura a freſco dell'<lb></lb> apparizione che ebbe <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino ſulla riva del <lb></lb> Mare, dell'Angiolo in forma di bambino, di <lb></lb> Bernardino Poccetti.</s><s id="id2744123"> Ammiraſi il belliſſimo <lb></lb> Campanile della Chieſa, condotto col modello <lb></lb> di Baccio d'Agnolo: ſiccome i Chioſtri, ed <lb></lb> il Convento, nel quale ſi trovano alcune pit-<lb></lb> ture di pregio.</s><s id="id2744142"> Sortendo da queſto nobiliſſimo <lb></lb> Tempio vedeſi ſul Canto di queſta Piazza il Pa-<lb></lb> lazzo dei Marcheſi Guadagni, e volgendo a <lb></lb> mano deſtra ſi arriva alla Chieſetta di</s></p> <p id="id2744160" type="foot"><s id="id2744164"><foot.target id="a228"></foot.target>co-</s></p> <p id="id2744171" type="foot"><s id="id2744175"><foot.target id="a229"></foot.target>man</s></p> <p id="id2744182" type="foot"><s id="id2744186"><foot.target id="a230"></foot.target>ſen-</s></p> <p id="id2744194" type="foot"><s id="id2744197"><foot.target id="a231"></foot.target>Cav.</s></p> <p id="id2744205" type="foot"><s id="id2744209"><foot.target id="a232"></foot.target>menti</s></p> <p id="id2744216" type="main"><s id="id2744220"><expan abbr="San">S</expan> CARLO già dei Padri Bernabiti, tutta va-<lb></lb> gamente dipinta d'architettura dallo Stagi, lo <lb></lb> sfondo della ſoffitta da Sigiſmondo Betti, e <lb></lb> da Giuſeppe Zocchi la tribuna della Cappella <lb></lb> maggiore, al di cui altare la Tavola rappre-<lb></lb> ſentante <expan abbr="San">S</expan> Carlo titolare di queſta Chieſa viene <lb></lb> da Andrea Comodi.</s><s id="id2744248"> Quella a mano deſtra, en-<lb></lb> trando, ove è effigiato <expan abbr="San">S</expan> Giovanni Nepomu-<lb></lb> ceno, è opera d'Ignazio Hugsſort, di cui pure <lb></lb> sono li due medaglioni rappreſentanti il mar-<lb></lb> tirio, e la morte di detto Santo, come ancor <lb></lb> l'Angelo Cuſtode in un piccolo ovato ſul grado <lb></lb> <arrow.to.target n="a233"></arrow.to.target> <pb pagenum="(252)"></pb> dell'Altare: in faccia a queſto Pietro Marche-<lb></lb> sini ha dipinto il Beato Aleſſandro Sauli, e i <lb></lb> due medaglioni ſono del predetto Giuſeppe <lb></lb> Zocchi.</s><s id="id2744299"> Di quì paſſando avanti nella via più <lb></lb> vicina, a man deſtra vi ſono i Palazzi degli An-<lb></lb> tinori, del Roſſo, Baldovinetti, e quello dei <lb></lb> Caſtelli, ora del Marcheſe Feroni ſtato aſſaiſ-<lb></lb> ſimo accreſciuto di Fabbrica, e Giardino per <lb></lb> avere in eſſo incorporato il ſoppreſſo Convento <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Fridiano, e proſeguendo direttamente ſi <lb></lb> trova la Chieſa delle Nobili Religioſe di</s></p> <p id="id2744335" type="foot"><s id="id2744338"><foot.target id="a233"></foot.target>dell'</s></p> <p id="id2744346" type="main"><s id="id2744350"><expan abbr="SANTA">S.</expan> MONACA dell'Ordine di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, <lb></lb> al di cui Altare maggiore evvi una belliſ-<lb></lb> ſima Tavola di Aleſſandro Gherardini rap-<lb></lb> preſentante Maria Santiſſima che porge il Bam-<lb></lb> bino Gesù alla detta Santa.</s><s id="id2744370"> Lo sfondo della <lb></lb> volta è di mano dell'Ulivelli.</s><s id="id2744376"> Di quì proſe-<lb></lb> guendo ſi trova la Chieſa dei Padri Carmelitani <lb></lb> detta il</s></p> <p id="id2744388" type="main"><s id="id2744392">CARMINE. </s><s id="id1616670">Queſto vaſtiſſimo Tempio che fu <lb></lb> cominciato fino dei 30 Giugno 1268. era il <lb></lb> più ricco di eccellenti Pitture che foſſe in queſta <lb></lb> Città, sì a freſco ſulle pareti, che a olio nelle <lb></lb> Tavole di ognuna delle Cappelle il quale per <lb></lb> vie più abbellirlo e ricoprirne i cavalletti <lb></lb> della Tettoja ſi riſolverono i Religioſi di farvi <lb></lb> una ſuperba ſoffitta d'intaglio in legno con <lb></lb> tre sfondi di Pittura, col Diſegno, e opera di <lb></lb> <arrow.to.target n="a234"></arrow.to.target> <pb pagenum="(253)"></pb> Pietro Pertici Intagliatore, al qual lavoro vi <lb></lb> fu poſto mano nel 1765.</s><s id="id2744446"> Er già quaſi il tutto <lb></lb> terminato, e collocate le Pitture negli sfondi la-<lb></lb> vorati da tre valenti Pittori, Ferretti, Ferri, <lb></lb> e Burci, quando nella notte antecedente al <lb></lb> dì 29.</s><s id="id2744464"> Gennajo 1771. fu con doloroſa perdita <lb></lb> nello ſpazio di poche ore tutto diſtrutto dal <lb></lb> fuoco <note id="id1616757" n="1"><p id="id2744572" type="main"><s id="id2744575"> Chi deſideraſſe però la deſcrizione delle <lb></lb> Tavole ec., che rendevano sì adorna queſta <lb></lb> Chieſa, la troverà nel Borghini, nel Brocchi. <lb></lb> nel <expan abbr="Padre">P.</expan> Richa, e nella prima edizione di queſto <lb></lb> Libro. </s></p></note>.</s><s id="id2744475"> Per tale deplorabile caſo non poco ſi <lb></lb> sbigottirono quei Padri di queſta per loro non <lb></lb> piccola diſgrazia, ſentita con ſomma ſenſibilità <lb></lb> anco da tutta la Città, ma con tutto ciò ani-<lb></lb> mati di vero zelo ſi riſolverono di dar di nuovo <lb></lb> mano a queſta grandioſa fabbrica, di cui non <lb></lb> erano reſtate ſe non le ſempliciſſime mura dan-<lb></lb> neggiate ancora eſſe non poco dal fuoco, per <lb></lb> la qual coſa di tre diſegni fatti per queſto ri-<lb></lb> facimento fu preſcelto quello dell'Architetto <lb></lb> Giuſeppe Ruggieri, onde dataſi quaſi ſubito <lb></lb> mano all'opera, ne fu benedetta la prima pie-<lb></lb> tra da Monſignor Arciveſcovo Incontri ne' 12. <lb></lb> Luglio dell'iſteſs'anno 1771. avendone com-<lb></lb> meſſo l'incarico per la coſtruzione materiale <lb></lb> <arrow.to.target n="a235"></arrow.to.target> <pb pagenum="(254)"></pb> della Fabbrica a <expan abbr="Fra">F.</expan> Giovacchino Pronti Laico <lb></lb> Carmelitano di Rimini, il quale con ſomma <lb></lb> ſollecitudine la conduſſe al ſuo compimento. </s><lb></lb> <s id="id1616894">Terminata che ſu queſta grandioſa Fabbrica <lb></lb> furono preſcelti a dipingere la volta, e gli sfon-<lb></lb> di della Crociata i due rinomati Pittori Dome-<lb></lb> nico Stagi per l'Architettura, e Giuſeppe Ro-<lb></lb> mei per le figure, il quale parimente dipinſe la <lb></lb> Cupola effigiandovi i perſonaggi più glorioſi <lb></lb> del vecchio, e nuovo Teſtamento, e nei tre <lb></lb> sfondi laterali ſi vedono in quello del Coro il <lb></lb> Profeta Elia rapito ſul carro di fuoco, in quello <lb></lb> dalla parte di <expan abbr="San">S</expan> Andrea, Maria che vela il <lb></lb> capo a <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena de' Pazzi, e nell'<lb></lb> altro il Beato Angiolo Mazzinghi in gloria; e <lb></lb> nello sfondo della gran navata della Chieſa <lb></lb> l'Aſcenſione al Cielo del noſtro <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Gesù <lb></lb> Criſto; Terminati tutti queſti lavori, e ripu-<lb></lb> lita tutta la Chieſa in grado da poterſi ufiziare, <lb></lb> fu ſolennemente conſacrata dal vivente Mon-<lb></lb> ſignor Arciveſcovo Antonio Martini nella mat-<lb></lb> tina de 15. Settembre 1782, e con ſommo <lb></lb> contento di tutto il popolo ſu riaperta al pub-<lb></lb> blico.</s><s id="id2744701"> E facendomi quindi a deſcrivere le Cap-<lb></lb> pelle di eſſe che 10. ſe ne rimirano nella navata <lb></lb> cinque per parte, principiando a deſtra dalla <lb></lb> Porta maggiore oſſerveremo al primo Altar e <lb></lb> un Crocifiſſo in luogo dell'altro miracoloſo, <lb></lb> <arrow.to.target n="a236"></arrow.to.target> <pb pagenum="(255)"></pb> che perì nell'incendio, al ſecondo che è della <lb></lb> Famiglia Martellini vedeſi di mano di Bernar-<lb></lb> dino Monaldi i Funerali di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Alberto Carme-<lb></lb> litano; nel terzo appartenente a <expan abbr="Sua Altezza Reale">S A. R</expan> il <lb></lb> Criſto in Croce con Maria, e la Maddalena <lb></lb> ai piedi è opera di Giorgio Vaſari; Ne ſegue <lb></lb> al quarto della Famiglia Fenzi la Viſitazione <lb></lb> della Vergine a <expan abbr="Santa">S</expan> Eliſabetta di mano di Au-<lb></lb> relio Lomi; nel quinto della Famiglia Saſſi <lb></lb> oſſervaſi una Pietà dipinta da Antonio Guidetti. </s><lb></lb> <s id="id1617095">Salendo nella crociata accanto alla Sagreſtia <lb></lb> vedeſi la Cappella della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Vergine del Car-<lb></lb> mine, appartenente già all'antica Famiglia <lb></lb> Brancacci ora dei Marcheſi Riccardi, in cui <lb></lb> ſi godono le belliſſime pitture rappreſentanti la <lb></lb> Vita di <expan abbr="San">S.</expan> Pietro Apoſtolo, di Maſolino da <lb></lb> Panicale, di Maſaccio ſuo Diſcepolo, che <lb></lb> vinſe di gran lunga il Maeſtro, e fu il primo <lb></lb> che apriſſe la ſtrada alla buona maniera, e <lb></lb> alla perfezione dell'Arte, ed eſſendo morto <lb></lb> Maſaccio in età giovanile fu terminata da Fi-<lb></lb> lippo Lippi figlio di Fra Filippo; dalle quali <lb></lb> pitture hanno appreſa la perfezione dell'Arte <lb></lb> i più ſublimi Maeſtri i quali ſtudiarono in que la <lb></lb> Cappella, cioè Leonardo da Vinci, Fra Bar-<lb></lb> tolommeo di <expan abbr="San">S.</expan> Marco, Michelagnolo Buonar-<lb></lb> roti, Andrea del Sarto Raffaello da Urbino, <lb></lb> e tanti altri rinomati Profeſſori, come leggeſi <lb></lb> <arrow.to.target n="a237"></arrow.to.target> <pb pagenum="(256)"></pb> nel Vaſari <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s><s id="id1617209"> Nella Sagreſtìa che è corredata <lb></lb> aſſai bene di Arredi Sacri vi è ſtata collocata <lb></lb> ſopra la Porta per di dentro una Tavola rap-<lb></lb> preſentante il Martirio dell'Apoſtolo <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo, <lb></lb> di mano di Lorenzo Lippi, che per l'avanti <lb></lb> eſiſteva nella Compagnìa di <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo del Nic-<lb></lb> chio.</s><s id="id2744890"> Eſciti di eſſa ſi trova la Cappella della <lb></lb> Famiglia Manetti lavorata a Stucchi dal Por-<lb></lb> togalli, vedendoviſi la Tavola in cui è figurato <lb></lb> il <expan abbr="Beato">B.</expan> Buonagiunta Manetti; il <expan abbr="San">S</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta <lb></lb> in gloria nella cupolina, e i peducci è opera <lb></lb> di Cipriano Lenſi, come pure ſono dell'iſteſſo <lb></lb> i due quadri laterali a freſco, nei quali vedeſi <lb></lb> la Predicazione, e Decollazione del Santo Pre-<lb></lb> curſore.</s><s id="id2744930"> Paſlando al magnifico Altar maggiore <lb></lb> circondato da un balauſtro, e tribuna, fu fatto <lb></lb> ſenza riſparmio di ſpeſa coſtruire di finiſſimi <lb></lb> marmi dal vivente <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Marcheſe Lorenzo Nic-<lb></lb> colini con un gran Ciborio di marmi, pietre <lb></lb> rare, e bronzi dorati con ſportello ove vedeſi <lb></lb> eſpreſſo il Salvatore lavorato in Argento.</s><s id="id1617342"> Nel <lb></lb> Coro è da oſſervarſi un belliſſimo Depoſito di <lb></lb> marmo lavorato eccellentemente con finiſſimi <lb></lb> intagli, e animali da Benedetto da Rovezzano <lb></lb> che era deſtinato per Piero Soderini Gonfalo-<lb></lb> niere perpetuo della Repubblica Fiorentina. </s><lb></lb> <s id="id1617367">Il diſegno dell'incaſſatura del nuovo Organo è <lb></lb> dell'Architetto Giulio Mannajoni, eſeguito <lb></lb> <arrow.to.target n="a238"></arrow.to.target> <pb pagenum="(257)"></pb> coll'intaglio di Pietro Pertici; la gran tela del <lb></lb> medeſimo rappreſentante Maria Santiſſima in <lb></lb> atto di dare il ſacro Abito a San Simone Stock <lb></lb> alta braccia 14 fu dipinta dal ſopralodato <lb></lb> Romei; l'Organo poi è dei migliori che ſieno <lb></lb> in queſta Città, lavorato dal nobile. ed abi-<lb></lb> liſſimo <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Alamanno Contucci di Montepul-<lb></lb> ciano.</s><s id="id2745030"> Accanto all'Altar maggiore ne ſegue <lb></lb> dall'altra parte la Cappella del <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo <lb></lb> della Provvidenza già della Compagnìa di <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Alberto bianco, ora dei <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Marcheſi <lb></lb> Rinuccini, ove ſi conſerva la miracoloſa Ima-<lb></lb> gine di detto <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo; La cupoletta con <lb></lb> i peducci, e due ovati laterali fu dipinta da <lb></lb> Agoſtino Roſſi rappreſentante <expan abbr="Sant'">S.</expan> Alberto in <lb></lb> gloria; I due quadri laterali dipinti a olio, <lb></lb> quello dell'Eſaltazione della Croce in <foreign lang="la">Cornu <lb></lb> Evangelii</foreign> è di Geſualdo Ferri, e l'altro è di <lb></lb> Gennaro Landi in cui copiò la famoſa Tavola <lb></lb> di Gregorio Pagani, rappreſentante l'Inven-<lb></lb> zione della Croce, che reſtò vittima dell'in-<lb></lb> cendio.</s><s id="id1617523"> Ne ſegue ora la nobile, e magnifica <lb></lb> Cappella della Caſa Corſini, ove era attual-<lb></lb> mente il Corpo incorrotto di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea già <lb></lb> Priore di queſto Convento, poi Veſcovo di <lb></lb> Fieſole, e Antenato di sì illuſtre Proſapia, <lb></lb> quale reſtò illeſo dall'incendio, tanto che la <lb></lb> mattina durante il fuoco, pure ebbero campo <lb></lb> <arrow.to.target n="a239"></arrow.to.target> <pb pagenum="(258)"></pb> i Religioſi di traslatarlo nel loro Convento; <lb></lb> la qual Cappella, nonoſtante le altiſſime fiam-<lb></lb> me, che vi furono, per il molto legname, <lb></lb> oltre a due delle migliori Tavole di Chieſa <lb></lb> che vi eran ripoſte, non reſtò tanto danneg-<lb></lb> giata da non poterſi rimettere nella ſua pri-<lb></lb> miera bellezza, come di preſente dalla detta <lb></lb> Famiglia Corſini è ſtata riaccomodata, ed ab-<lb></lb> bellita.</s><s id="id2745165"> Queſta fu condotta col diſegno di <lb></lb> Pier Franceſco Silvani, tutta incroſtata di <lb></lb> marmi bianchi di Carrara, e di miſti di Sera-<lb></lb> vezza, con pilaſtri, fregi, e cornicione d'ar-<lb></lb> chitettura compoſita.</s><s id="id2745185"> In faccia ſopra all'Alta-<lb></lb> re, il quale rimane alquanto iſolato, è una <lb></lb> Tavola di marmo bianco lavorata con grande <lb></lb> eccellenza di alto rilievo da <expan abbr="Giovanni">Gio</expan> Batiſta Fog-<lb></lb> gini, ove è figurato il Santo fra le nuvole in <lb></lb> atto d'eſſer rapito al Cielo da varj Angioletti. </s><lb></lb> <s id="id1617661">Sopra a queſta ſi vede Iddio Padre, parimente <lb></lb> ſcolpito in marmo da Carlo Marcellini Scul-<lb></lb> tore ingegnoſo, ed in mezzo all'Urna ove ſtà <lb></lb> ripoſto il facro Corpo, un baſſorilievo d'ar-<lb></lb> gento d'eccellente lavoro.</s><s id="id2745230"> Anche nelle due <lb></lb> bande laterali ſono due Tavole di mano dello <lb></lb> ſteſſo Foggini, in una è figurato il Santo di-<lb></lb> ſceſo dal Cielo per aſſiſtere all'Eſercito Fio-<lb></lb> rentino, quando nella battaglia d'Anghiari <lb></lb> meſſe in fuga, e ſuperò quello di Filippo Vi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a240"></arrow.to.target> <pb pagenum="(259)"></pb> ſconti Duca di Milano, condotto da Niccolò <lb></lb> Piccinino ſuo Generale: e nell'altra ſi rappre-<lb></lb> ſenta quando nel celebrare la Meſſa gli com-<lb></lb> parve la Santiſſima Vergine con grandiſſimo <lb></lb> ſtuolo di Angioli, proferendo verſo il Santo <lb></lb> quelle parole:</s><s id="id1617742"> <foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Serous meus es tu, quia elegi <lb></lb> te, & in te gloriabor</emph></emph></foreign></s><s id="id1617761"> La Cupola è tutta <lb></lb> dipinta da Luca Giordano.</s><s id="id2745303"> Non paſſeremo <lb></lb> ſotto ſilenzio le memorie, che quivi ſi tro-<lb></lb> vano degli Uomini illuſtri di queſta Famiglia, <lb></lb> e ſpecialmente de' due Principali, il primo <lb></lb> Piero Corſini Veſcovo di Volterra, e poi di <lb></lb> Firenze, e l'altro Neri Corſini Veſcovo <lb></lb> d'Arezzo, Zio del Sommo Pontefice Cle-<lb></lb> mente XII.</s><s id="id2745335"> Eſcendo da queſta Cappella a mano <lb></lb> deſtra trovaſi quella della Comunione, di pro-<lb></lb> prietà della Famiglia Buonaccorſi Perini (ove già <lb></lb> eſiſtevano le Pitture dello Starnina eſprimenti <lb></lb> la Vita di <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo).</s><s id="id2745355"> La Tavola che ora <lb></lb> vi ſi vede rappreſentante la Depoſizione dalla <lb></lb> Croce di Noſtro Signore è di mano di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Domenico Ferretti; la cupolina ove è eſpreſſo <lb></lb> il Re Melchiſedech in atto di offerire a Dio <lb></lb> il Pane, e il Vino per la vittoria di Abramo, <lb></lb> ſu dipinta dal ſopradetto Romei.</s><s id="id2745382"> Diſcendendo <lb></lb> nella navata ſi trova la Cappella d'Iuspadro-<lb></lb> nato de' <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Scarlatti con la Tavola rappre-<lb></lb> ſentante <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena de' Pazzi in atto <lb></lb> <arrow.to.target n="a241"></arrow.to.target> <pb pagenum="(260)"></pb> di ricevere il velo da Maria Santiſſima di mano <lb></lb> di Giuſeppe Antonio Fabbrini.</s><s id="id2745418"> Nella ſeconda <lb></lb> appartenente ai <expan abbr="Signori">Sigg.</expan> Conti Gabellotti Gam-<lb></lb> bereſchi di Faenza, e Baldovinetti di Firenze, <lb></lb> vi è una Tavola di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Maria Butteri, rap-<lb></lb> preſentante il Centurione che chiede al Re-<lb></lb> dentore la ſalute per il ſuo ſervo.</s><s id="id2745448"> Nella terza <lb></lb> che è dei <expan abbr="Signori">Sigg</expan> Marcheſi Arnaldi vi è eſpreſſa <lb></lb> la Natività di Noſtro Signore dipinta da Fran-<lb></lb> ceſco Gambacciani.</s><s id="id2745462"> Nella quarta che era della <lb></lb> Compagnìa di <expan abbr="Santa">S.</expan> Agneſe vi ſi vede un An-<lb></lb> nunziazione di Maria di mano di Bernardino <lb></lb> Poccetti.</s><s id="id2745476"> E nell'ultima il fu Dottor <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Franceſco Viligiardi a cui apparteneva, ci fece <lb></lb> porre una Tavola rappreſentante l'Adora-<lb></lb> zione dei Magi di mano del celebre Gre-<lb></lb> gorio Pagani.</s><s id="id2745495"> Alla bellezza, e grandezza <lb></lb> di queſta Chieſa corriſponde il Convento ca-<lb></lb> paciſſimo di gran numero di Religioſi.</s><s id="id2745506"> Ha due <lb></lb> Chioſtri molto ſpazioſi, in uno de' quali è di-<lb></lb> pinta dal Bettini, e dall'Ulivelli la vita del <lb></lb> gran Profeta Elìa, e di varj Santi Carmelitani; <lb></lb> e nel ſecondo vi è una lunetta belliſſima del <lb></lb> Poccetti, che rappreſenta il miracoloſo fuoco <lb></lb> ſceſo dal Cielo per avvampare il Sacrifizio <lb></lb> offerto da Elìa al vero Dio.</s><s id="id2745538"> Uſcendo da queſto <lb></lb> Chioſtro ſi trovano accanto alla Chieſa le <lb></lb> Scuole di <expan abbr="San">S.</expan> Leopoldo, fatte fabbricare e <lb></lb> <arrow.to.target n="a242"></arrow.to.target> <pb pagenum="(261)"></pb> mantenute dal noſtro Real Sovrano, dirette <lb></lb> da varj Maeſtri Sacerdoti Secolari, i quali <lb></lb> inſegnano nelle diverſe Scuole quivi eſiſtenti <lb></lb> la Lingua Latina, Arimmetica <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, a gran <lb></lb> numero di Giovinetti, che vi intervengono <lb></lb> ſenza veruna ſpeſa.</s><s id="id2745581"> Trapaſſando la Piazza quaſi <lb></lb> in faccia di eſſa a deſtra vi è il Palazzo Cap-<lb></lb> poni che oltre a varie belle pitture ha un Mu-<lb></lb> ſeo d'Iſtoria Naturale, e quivi appreſſo l'abi-<lb></lb> tazione dei Soderini; e a ſiniſtra per il Borgo <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Frediano ſi trova ſubito la Chieſa di</s></p> <p id="id2744549" type="foot"><s id="id2744552"><foot.target id="a234"></foot.target>Pie-</s></p> <p id="id2744560" type="foot"><s id="id2744564"><foot.target id="a235"></foot.target>della</s></p> <p id="id2745608" type="foot"><s id="id2745612"><foot.target id="a236"></foot.target>che</s></p> <p id="id2745620" type="foot"><s id="id2745623"><foot.target id="a237"></foot.target>nel</s></p> <p id="id2745631" type="foot"><s id="id2745634"><foot.target id="a238"></foot.target>coll'</s></p> <p id="id2745642" type="foot"><s id="id2745646"><foot.target id="a239"></foot.target>R i Re-</s></p> <p id="id2745654" type="foot"><s id="id2745657"><foot.target id="a240"></foot.target>ſconti</s></p> <p id="id2745665" type="foot"><s id="id2745669"><foot.target id="a241"></foot.target>R 2 di</s></p> <p id="id2745676" type="foot"><s id="id2745680"><foot.target id="a242"></foot.target>man-</s></p> <p id="id2745688" type="main"><s id="id2745692">CESTELLO, E <expan abbr="SAN">S.</expan> FREDIANO, ora Parrocchia <lb></lb> ufiziata da' Preti Secolari (ſurrogata all'antica <lb></lb> Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Frediano ſoppreſſa) ove già abita-<lb></lb> vano i Monaci Ciſtercienſi; Queſta fu fabbri-<lb></lb> cata col diſegno del Colonnello Cerruti di <lb></lb> Roma.</s><s id="id2745715"> Tutte le Cappelle ſono decorate di <lb></lb> ſtucchi dal Marcellini.</s><s id="id2745723"> Ed entrando dalla Porta <lb></lb> principale, cominciando dalla prima a mano <lb></lb> deſtra la <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena de' Pazzi è <lb></lb> opera di Giovanni Sagreſtani, e la cupoletta e <lb></lb> l'altre figure che l'adornano ſono di Matteo <lb></lb> Bonechi.</s><s id="id2745745"> La ſeconda è tutta di mano di An-<lb></lb> tonio Puglieſchi, eſſendo ſtata quivi poſta la <lb></lb> miracoloſa Imagine del <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo, detto <lb></lb> dell'Abito, che eſiſteva nella ſoppreſſa Com-<lb></lb> pagnia di tal nome vicina al Convento della <lb></lb> Nonziatina: la terza ove è nella Tavola eſ-<lb></lb> <arrow.to.target n="a243"></arrow.to.target> <pb pagenum="(262)"></pb> preſſa la Natività di Maria, con tutto il ri-<lb></lb> manente, è vago e ben inteſo lavoro d'Aleſ-<lb></lb> ſandro Gherardini.</s><s id="id2745794"> Il quadro in teſta alla <lb></lb> crociata col martirio di San Pietro viene da <lb></lb> Guido Reni.</s><s id="id2745804"> L'altro in faccia di <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo <lb></lb> d'avanti a Maria Santiſſima è di mano di Fab-<lb></lb> brizio Boſchi.</s><s id="id2745815"> La Tavola poi che è ſituata nel <lb></lb> Coro con Maria, ed altri Santi è del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <lb></lb> Curradi.</s><s id="id2745826"> La Cupola è del Gubbiani, e i pe-<lb></lb> ducci furono più anni dopo dipinti da Matteo <lb></lb> Bonechi.</s><s id="id2745836"> Reſtano le altre tre Cappelle tor-<lb></lb> nando verſo la porta, e principiando da quella <lb></lb> della Comunione, quale è di <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo, che <lb></lb> è nella Tavola celebrante all'Altare per la <lb></lb> liberazione dell'Anime del Purgatorio con <lb></lb> tutto il reſtante fu eſeguita da Pietro Dan-<lb></lb> dini.</s><s id="id2745864"> Vaghiſſima poi è la ſeguente, tutta opera <lb></lb> d'Antonio Franchi, ove ha eſpreſſo il Batte-<lb></lb> ſimo di Criſto al Giordano: l'ultima Cappella <lb></lb> è dipinta da Giovanni Ciabilli, nella quale <lb></lb> rappreſentò all'altare il martirio di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Ana-<lb></lb> ſtaſio.</s><s id="id2745888"> Nel primo Chioſtro di queſto Mona-<lb></lb> ſtero vi è eretta la ſtatua di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Mad-<lb></lb> dalena de' Pazzi lavoro di Antonio Montauti, <lb></lb> e di Giuſeppe Piamontini è quella di San <lb></lb> Bernardo nel ſecondo Chioſtro.</s><s id="id2745908"> In queſto <lb></lb> Convento abitavano già le Monache degli An-<lb></lb> gioli, che in oggi ſono nel Monaſtero di Pinti, <lb></lb> <arrow.to.target n="a244"></arrow.to.target> <pb pagenum="(263)"></pb> ed in queſto preſe l'Abito, viſſe e morì Santa <lb></lb> Maria Maddalena de' Pazzi, la cui Cella tut-<lb></lb> tavìa conſervata ſi tiene in gran venerazione. </s><lb></lb> <s id="id1618653">Queſto Monaſtero ſerve di preſente per uſo del <lb></lb> Seminario Fiorentino, provviſto di ottimi Pre-<lb></lb> cettori, e dotti Proſeſſori che la Filoſofia, il <lb></lb> Giuſ Canonico, Teologìa, e altre ſacre Scienze <lb></lb> inſegnano, non tanto ai Collegiali, quanto ad <lb></lb> ogn'altro Eccleſiaſtico, che v'interviene. </s><lb></lb> <s id="id1618680">Sulla Piazza di queſta Chieſa fu dal Granduca <lb></lb> Coſimo III. fatto fabbricare col diſegno di <lb></lb> Giovambatiſta Foggini un</s></p> <p id="id2745982" type="foot"><s id="id2745986"><foot.target id="a243"></foot.target>preſſa</s></p> <p id="id2745994" type="foot"><s id="id2745997"><foot.target id="a244"></foot.target>ed</s></p> <p id="id2746005" type="main"><s id="id2746008">GRANAIO pubblico, edifizio in vero magni-<lb></lb> fico, e comodo per un tal uſo; e quivi vicino <lb></lb> vi ſono le Fornaci ove ſi lavorano diverſe <lb></lb> manifatture di vetri; ripigliando per il Borgo <lb></lb> ſi arriva alla Porta <expan abbr="San">S.</expan> Frediano, fuori della <lb></lb> quale ſull'Arno eſiſtono un numero grande di <lb></lb> Barche, e Navicelli che traſportano per il <lb></lb> Fiume ogni ſorte di Mercanzìe, Robe, e Per-<lb></lb> ſone per Piſa, e Livorno.</s><s id="id2746045"> Prendendo dipoi <lb></lb> o l'ultima ſtrada a mano ſiniſtra, o per le <lb></lb> mura dentro la Città ſi trova il Monaſtero delle <lb></lb> Religioſe di</s></p> <p id="id2746061" type="main"><s id="id2746065"><expan abbr="SAN"> S.</expan> FRANCESCO DI SALES chiamato il Con-<lb></lb> ventino, nella di cui Chieſa aſſai moderna fatta <lb></lb> con diſegno di Anton Maria Ferri, ſi vede all'<lb></lb> Altar maggiore la Tavola del detto Santo di-<lb></lb> <arrow.to.target n="a245"></arrow.to.target> <pb pagenum="(264)"></pb> pinta da Ignazio Hugford, e le due laterali ſono <lb></lb> di mano di Giuſeppe Grifoni, in una rimiraſi <lb></lb> un Crocifiſſo con <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea Corſini, e <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco di Sales, e nell'altra la Viſitazione di <lb></lb> Maria </s><s id="id1618866">Queſte Religioſe tengono con ſommo <lb></lb> zelo in educazione molte Ragazze civili, e <lb></lb> fanno ad altre diverſe Scuole di Ricamo, Cu-<lb></lb> cito, ed altri lavori adattati alle reſpettive età, <lb></lb> e capacità.</s><s id="id2746128"> Eſcendo da queſto luogo, e vol-<lb></lb> gendo per la prima ſtrada a deſtra ſi trova la <lb></lb> Chieſa di</s></p> <p id="id2746141" type="foot"><s id="id2746145"><foot.target id="a245"></foot.target>pinta</s></p> <p id="id2746152" type="main"><s id="id2746156"><expan abbr="SAN">S.</expan> SALVADORE detta di Camaldoli e volgar-<lb></lb> mente dei Mendicanti, ſtato in antico queſto <lb></lb> luogo Monaſtero dei Monaci Camaldoleſi i quali <lb></lb> eſſendo Padroni di quaſi tutte le Caſe di quelle <lb></lb> contrade, preſero il nome di Camaldoli.</s><s id="id2746178"> Dopo <lb></lb> molte, e varie vicende di eſſo luogo, ſerve <lb></lb> di preſente per diverſe Scuole di Ragazze per <lb></lb> apprendervi l'Arte di teſſere Lana, Lino, ed <lb></lb> altro; E ſeguitando in faccia per la diritta ſtrada <lb></lb> laſciando la piccola Chieſa, e Convento delle <lb></lb> Religioſe Carmelitane della Nunziatina, vol-<lb></lb> gendo a deſtra ſi trova la Chieſa delle</s></p> <p id="id2746212" type="main"><s id="id2746216">CONVERTITE dove vi è di mano del Poccetti <lb></lb> la Natività del Signore; la depoſizione della <lb></lb> Croce, e un <expan abbr="San">S.</expan> Michele Arcangiolo in Sagre-<lb></lb> ſtìa; e il Crocifiſſo all'Altar maggiore è lavoro <lb></lb> di Baldaſſar Vermoſſer Fiammingo.</s><s id="id2746237"> Dirimpetto <lb></lb> <arrow.to.target n="a246"></arrow.to.target> <pb pagenum="(265)"></pb> a queſta Chieſa ſi trova quella delle Religioſe <lb></lb> Franceſcane di</s></p> <p id="id2746259" type="foot"><s id="id2746262"><foot.target id="a246"></foot.target>a que-</s></p> <p id="id2746270" type="main"><s id="id2746274">SANTA CHARA, dove fra l'altre vi ſono <lb></lb> due Tavole di molta ſtima; Il Criſto morto è <lb></lb> di Pietro Perugino opera delle più belle da <lb></lb> eſſo fatte; e di Lorenzo di Credi è la Natività <lb></lb> del Signore.</s><s id="id2746294"> Vago aſſai è l'Altar maggiore <lb></lb> con due ſtatue di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Chiara <lb></lb> di mano di Lionardo del Taſſo, e oltre ai <lb></lb> marmi oſſervaſi ancora alcuni lavori in tutti tre <lb></lb> gli Altari di terra della Robbia; lo ſfondo <lb></lb> della volta è dipinto dal Ferretti.</s><s id="id2746318"> Proſeguendo <lb></lb> la via verſo la Porta Romana ivi vicina è la <lb></lb> Chieſa detta</s></p> <p id="id2746330" type="main"><s id="id2746334">LA CALZA Chieſa antichiſſima ſtata abitata <lb></lb> prima da Religioſe Geroſolimitane, ed in <lb></lb> ultimo tenuta dai Geſuati, quali ſoppreſſi, ſu <lb></lb> ridotta Prebenda Abbaziale.</s><s id="id2746349"> In queſta Chieſa <lb></lb> oltre la bella Tavola del Ghirlandajo di Maria <lb></lb> circondata dagl'Angioli con <expan abbr="San">S.</expan> Zanobi, e <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Giuſto, ſono un Criſto, ed una Pietà, con <lb></lb> i Santi <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, Girolamo, <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Colom-<lb></lb> bini, e la Maddalena, opere eccellenti di <lb></lb> Pietro Perugino, ſiccome un Orazione all'Orto <lb></lb> dello ſteſſo, che dalla Chieſa è ſtata traſferita <lb></lb> nel Coro dove è l'<foreign lang="la">Ecce Homo</foreign> di Santi Pacini, <lb></lb> e una Vergine addolorata d'Ignazio Hugford, <lb></lb> del quale ancora è la Tavolina di Gesù buon <lb></lb> <arrow.to.target n="a247"></arrow.to.target> <pb pagenum="(266)"></pb> Paſtore, che ſtà all'Altare di una Cappella <lb></lb> de' Preti, che ſanno gli Eſercizj Spirituali. </s><lb></lb> <s id="id1619267">Eſſendo l'antico Convento di preſente Caſa di <lb></lb> Eſercizj dei <expan abbr="Reverendi">Rev.</expan> Sacerdoti della Congregazione <lb></lb> di Gesù Salvatore, è ſtato da eſſi con la detta <lb></lb> Chieſa rimodernato, e rifatto quaſi dai ſonda-<lb></lb> menti.</s><s id="id2746439"> Vedeſi nel Refettorio dipinto dal Ghe-<lb></lb> rardini, Zocchi, Gricci, e Mannajoni, un <lb></lb> Cenacolo a freſco di mano del Francabigio, <lb></lb> molto ſtimato dagl'Intendenti.</s><s id="id2746454"> E prima di <lb></lb> andare avanti per la ſtrada di Borgo, è da <lb></lb> oſſervarſi in faccia alla Porta una ſingolariſſima <lb></lb> opera di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, ove ha in una <lb></lb> Femmina veſtita di Regio ammanto effigiata <lb></lb> Firenze, con attorno altre femmine che ſim-<lb></lb> boleggiano le Città Provinciali in atto di ren-<lb></lb> der tributo alla loro Regina; pittura di pre-<lb></lb> ſente con ſommo diſpiacere degl'Intendenti <lb></lb> aſſai danneggiata, e guaſta.</s><s id="id2746495"> E proſeguendo il <lb></lb> viaggio trovaſi la Chieſa Parrocchiale di</s></p> <p id="id2746503" type="foot"><s id="id2746507"><foot.target id="a247"></foot.target>Pa-</s></p> <p id="id2746515" type="main"><s id="id2746518"><expan abbr="SAN">S.</expan> PIERO IN GATTOLINO detta volgarmente <lb></lb> Serumido, in cui di più pregiabile è un quadro <lb></lb> affiſſo alla muraglia a mano deſtra della Tri-<lb></lb> buna di una Crocifiſſione di mano del Paſſi-<lb></lb> gnano; e ivi accanto la già Compagnìa ora <lb></lb> Cappella del Santiſſimo ſu nel 1776. tutta <lb></lb> dipinta a freſco per l'architettura da Domenico <lb></lb> Stagi, e le ſigure da Pietro della Nave, nello <lb></lb> <arrow.to.target n="a248"></arrow.to.target> <pb pagenum="(267)"></pb> sfondo ſi vede Maria Santiſſima, e <expan abbr="San">S.</expan> Fran-<lb></lb> ceſco d'Aſſiſi, e nelle pareti la Vigilanza, e <lb></lb> le ſette Virtù.</s><s id="id2746574"> La Tavola di Maria di queſto <lb></lb> Altare è di Aleſſandro Fei detto del Barbiere. </s><lb></lb> <s id="id1619474">Quivi vicino paſſato il Portone detto di An-<lb></lb> nalena, trovaſi ſotto tal nome il</s></p> <p id="id2746592" type="foot"><s id="id2746595"><foot.target id="a248"></foot.target>sfon-</s></p> <p id="id2746603" type="main"><s id="id2746607">NOBILE MONASTERO di Religioſe dell'Or-<lb></lb> dine di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico, nella cui Chieſa, che <lb></lb> fu reſtaurata col diſegno di Antonio Ferri <lb></lb> nel 1701., vedeſi la ſoffitta arricchita di uno <lb></lb> sfondo di mano di Anton Domenico Gab-<lb></lb> biani, adorno d'architettura da Romualdo <lb></lb> Botti, ed il piccolo sfondo, ſotto il Coro <lb></lb> delle Monache, d'Antonio Puglieſchi, e la <lb></lb> tribuna della Cappella maggiore di Pietro <lb></lb> Dandini.</s><s id="id2746645"> Sono di pregio le Tavole degli Al-<lb></lb> tari, fra le quali quella fatta da Fra Filippo <lb></lb> Lippi della Natività di Criſto, con <expan abbr="Sant'">S.</expan> Ilarione <lb></lb> che è il ritratto al naturale di Fra Ruberto <lb></lb> Malateſti, fratello di Annalena.</s><s id="id2746665"> Di quì uſcendo, <lb></lb> vicino a queſta Chieſa è un Oratorio antichiſ-<lb></lb> ſimo detto dei Bini, e dicontro l'antica abita-<lb></lb> zione già di queſta Nobile Famiglia nel quale <lb></lb> di preſente ſi ammira una delle più vaſte raccol-<lb></lb> te, uno dei più magnifici ſtabilimenti che deb-<lb></lb> bono intieramente la fondazione ed il progreſſo <lb></lb> alla Regia Munificenza del noſtro Real Sovrano, <lb></lb> che merita ſpeciale oſſervazione quale è il </s></p> <p id="id2746792" type="foot"><s id="id2746795">Mu-</s></p> <pb pagenum="(268)"></pb> <p id="id1619640" type="main"><s id="id1619641">MUSEO DI FISICA, E STORIA NATURALE. </s><lb></lb> <s id="id1619647">E' queſto un'ampio Palazzo, che in ſe rac-<lb></lb> chiude quanto può deſiderare il Filoſofo con-<lb></lb> templatore della natura: ivi egli trova il co-<lb></lb> modo per eſaminare lo ſpettacolo intiero dell'<lb></lb> Univerſo dal regolato corſo degli Aſtri più <lb></lb> inſigni, fino alla organizzazione oſcura del più <lb></lb> minuto inſetto.</s><s id="id2746746"> Una ſcelta Biblioteca ſegna, e <lb></lb> conſerva i progreſſi dello ſpirito umano in <lb></lb> queſto genere.</s><s id="id2746758"> Una vaſta collezione di ſtro-<lb></lb> menti fiſici apre il campo a miſurare i feno-<lb></lb> meni, e a diſcoprire le leggi della natura. </s><lb></lb> <s id="id1619706">Una ſerie immenſa di minerali, e di Eſſeri <lb></lb> organici moſtra quali rapporti eſiſtano fra di <lb></lb> loro; ed in fine un Laboratorio Chimico offre <lb></lb> i neceſſarj comodi per tentarne l'analiſi, e <lb></lb> conoſcerne gli elementi.</s></p> <p id="id2746803" type="main"><s id="id2746807">Tre ampie Sale appena comprendono i mol-<lb></lb> tiplici ſtromenti relativi alla dimoſtrazione delle <lb></lb> ſtatiche leggi: una Sala conſecutiva racchiude <lb></lb> le macchine idroſtatiche; nella contigua ſono <lb></lb> quelle, che appartengono alla Pneumatica; <lb></lb> due ampliſſime Sale conſervano ogni varietà di <lb></lb> elettrico apparecchio; in un altra ſono le coſe <lb></lb> magnetiche; in un altra ſi vedono gli ottici ſtru-<lb></lb> menti; una contien macchine, e modelli relativi <lb></lb> alla Nautica; ed in un altra in fine, ſi vedono <lb></lb> dei reſti di macchinette, e modelli antichi.</s></p> <p id="id2746854" type="foot"><s id="id2746858">L'Of-</s></p> <pb pagenum="(269)"></pb> <p id="id2746866" type="main"><s id="id2746869">L'Oſſervatorio Aſtronomico è compoſto di <lb></lb> varie ſtanze; la prima e quella ove tra gli Stru-<lb></lb> menti fiſſi ſi diſtinguono un bel Settore di Aberra-<lb></lb> zione, un grande Strumento per i paſſaggi al Me-<lb></lb> ridiano, che è il maggiore che ſia ſtato fatto fino-<lb></lb> ra, ed il modello di un Cerchio di dodici piedi di <lb></lb> diametro, che ſi ſtà coſtruendo per tener luogo <lb></lb> di Quadrante murale.</s><s id="id2746905"> Nella ſtanza degli ſtru-<lb></lb> menti mobili, ove ſono Canocchiali, Tele-<lb></lb> ſcopj, Macchine parallattiche <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, merita ſpe-<lb></lb> cial menzione un ottimo Teleſcopio di Hershel, <lb></lb> un Quarto di cerchio di 18. pollici di raggio, <lb></lb> ed un Cerchio di quattro piedi e mezzo di dia-<lb></lb> metro mobili per ogni verſo, e regolati per mez-<lb></lb> zo di livelli.</s><s id="id2746937"> Sono come anneſſi all'Oſſervatorio <lb></lb> una lunga ſtanza al primo piano del medeſimo <lb></lb> parata di panno nero, e deſtinata alle delicate <lb></lb> eſperienze relative alla luce; ed un'altra all'<lb></lb> ultimo piano che vien deſtinata per ogni genere <lb></lb> di Metereologica oſſervazione: E ſiccome lo <lb></lb> ſtudio delle Meteore non può rieſcire intie-<lb></lb> ramente fruttuoſo ſe non ſeguendone il cammino <lb></lb> di momento in momento, così le macchine <lb></lb> deſtinate a tal'uopo Igrometro, Barometro, <lb></lb> Termometro, Anemometro, Hiometro <expan abbr="eccetera">ec</expan>, <lb></lb> ſono tali che tutti da loro ſteſſi ed inceſſante-<lb></lb> mente ſcriveranno gli andamenti dei ſenomeni <lb></lb> dell'Atmosſera.</s></p> <p id="id2747000" type="foot"><s id="id2747003">Tra</s></p> <pb pagenum="(270)"></pb><p id="id2747011" type="main"><s id="id2747014"> <lb></lb> Tra gli ſtrumenti più utili compreſi nella <lb></lb> ſurriferita collezione, meritano ſpeciale conſi-<lb></lb> derazione alcune delicatiſſime Bilance di par-<lb></lb> ticolar coſtruzione, le quali eſſendo caricate <lb></lb> di ben cinquanta libbre per parte, ſono capaci <lb></lb> d'indicar l'ecceſſo o il difetto di una millio-<lb></lb> neſima parte di tal peſo; meritano pure di <lb></lb> eſſer diſtinte tre grandi Macchine coſtruite per <lb></lb> graduare anco in minutiſſime parti e colla mag-<lb></lb> giore eſattezza il cerchio non meno che la <lb></lb> linea retta, tanto sù i metalli, quanto ſul vetro <lb></lb> iſteſſo, per mezzo di acutiſſime punte di dia-<lb></lb> mante: tali Macchine, tali Bilance ſono in-<lb></lb> ventato, e perfezionate dal celebre Direttore <lb></lb> di tal Muſeo, il nobile <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Felice Fontana, <lb></lb> alla cui cura fu affidata la formazione e dire-<lb></lb> zione di sì grandioſo ſtabilimento.</s></p> <p id="id2747090" type="main"><s id="id2747094">Apre l'ingreſſo alla Storia Naturale una <lb></lb> vaſtiſſima collezione di Anatomia dell'uomo <lb></lb> eſeguita in cera dappreſſo alla natura, ed alle <lb></lb> deſcrizioni dei migliori Autori, e che è com-<lb></lb> preſa in ſedici Stanze, e due Gallerìe.</s><s id="id2747115"> In <lb></lb> eſſa è una copioſa ſerie di tuttociò che con-<lb></lb> cerne l'Oſtetricia, compreſovi le operazioni <lb></lb> più difficili, come per eſempio la ſezione della <lb></lb> ſinfiſi, e il parto ceſareo.</s><s id="id2747135"> Seguendo l'inco-<lb></lb> minciato regno animale ſi entra in altra Gal-<lb></lb> lerìa, che da un lato offre una ſerie i uccelli, <lb></lb> <arrow.to.target n="a250"></arrow.to.target> <pb pagenum="(271)"></pb> dall'altra una di peſci preparati ciaſcuno ad <lb></lb> imitazione del vivente, e corredati non ſolo <lb></lb> del reſpettivo nome <emph type="italics">Linneano</emph>, ma di quello <lb></lb> ancora, che offre la noſtra lingua.</s><s id="id2747180"> I quadru-<lb></lb> pedi, unitamente ai groſſi peſci, e grandi vo-<lb></lb> latili, ſono cuſtoditi in due più ampli ſtan-<lb></lb> zoni (al primo piano): ſi entra in ſeguito in <lb></lb> una ſtanza deſtinata ai Rettili; indi in altra, <lb></lb> che comprende gl'Inſetti: ſi paſſa poi ad una <lb></lb> nella quale ſono i Vermi gelatinoſi; poi in <lb></lb> altra in cui ſono i Teſtacei; e finalmente in <lb></lb> un'altra, che comprende una ſerie di Vermi <lb></lb> Litofiti, con la qual termina il regno animale, <lb></lb> e che dà adito ai due ſeguenti regni vegeta-<lb></lb> bile, e minerale.</s></p> <p id="id2747230" type="foot"><s id="id2747233"><foot.target id="a250"></foot.target>dall'</s></p> <p id="id2747241" type="main"><s id="id2747245">Una ſtanza in cui ſono raccolti i ſemi, fiori, <lb></lb> foglie, radici, legni, gomme, reſine <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, apre <lb></lb> l'ingreſſo al regno vegetabile compreſo in <lb></lb> queſta, ed in altre due conſecutive, nelle <lb></lb> quali ſi conſervano frutte perfettamente ſimili <lb></lb> al vero, funghi, e piante graſſe, imitate con <lb></lb> cera, perchè non poſſono prepararſi aſciugan-<lb></lb> dole come ſogliono far delle altre piante i Bo-<lb></lb> tanici: evvi inoltre un copioſo erbario di effet-<lb></lb> tive piante aſciugate, e compreſſe tra fogli, <lb></lb> decorate col reſpettivo nome <emph type="italics">Linneano</emph>, come <lb></lb> ogni altra coſa coſtituente il Muſeo, e coll'<lb></lb> anatomia eſattiſſima del proprio fiore.</s></p> <p id="id2747309" type="foot"><s id="id2747313">Si</s></p> <pb pagenum="(272)"></pb> <p id="id2747320" type="main"><s id="id2747597">Si ſcende in ſeguito nel regno minerale a <lb></lb> cui dà principio una grande ſtanza nella quale <lb></lb> ſono ricchiſſime collezioni di Oro, Argento, <lb></lb> Platina, e Rame: la conſecutiva comprende <lb></lb> il Ferro, e le Piriti; lo Stagno, Piombo, e <lb></lb> Mercurio ſono in quella che viene appreſſo; <lb></lb> eſſendo poi in un altra diſpoſte le Piriti, e le <lb></lb> ſoſtanze ſaline ed infiammabili, il tutto eti-<lb></lb> chettato, e claſſato ſecondo il metodo di <lb></lb> Cronſtedt.</s></p> <p id="id2747641" type="main"><s id="id2747645">Dai Minerali ſi paſſa ai Foſſili propriamente <lb></lb> detti così, e ſi incomincia con le varie com-<lb></lb> binazioni della Terra calcaria, poſte nella <lb></lb> precedente ſtanza, a cui ne ſeguono due altre <lb></lb> le quali comprendono le altre terre Barite, <lb></lb> Magneſia, Argilla, Silicea, nei diverſi lor <lb></lb> ſtati dal friabile e polveroſo a quello di du-<lb></lb> riſſime pietre.</s><s id="id2747678"> L'altra contigua ſtanza racchiu-<lb></lb> de le pietre prezioſe, e le gemme, ed anco le <lb></lb> pietre compoſte, come Porfidi, Graniti <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</s></p> <p id="id2747691" type="main"><s id="id2747695">Una ſtanza è aggiunta in appendice a tuttociò <lb></lb> per racchiudere i Bezoarri, e le petrificazioni <lb></lb> di piante, e di animali.</s><s id="id2747706"> Finalmente un'altra <lb></lb> ſtanza in cui ſono effigiate alcune ſingolari <lb></lb> moſtruoſità di vegetabili, chiude, per dir così, <lb></lb> queſta vaſtiſſima collezione, più vaſta aſſai della <lb></lb> eſteſa fabbrica, che la racchiude (trattandoſi <lb></lb> di ſituarla in bella moſtra); quindi per neceſſità <lb></lb> <arrow.to.target n="a251"></arrow.to.target> <pb pagenum="(273)"></pb> reſtano molti foſſili e minerali non ancor poſti <lb></lb> in viſta, capaci di riempire parecchie ſtanze, <lb></lb> e reſtano pure non poche preparazioni anato-<lb></lb> miche, che attualmente ſi eſeguiſcono per <lb></lb> render completo quell'utile ramo di cogni-<lb></lb> zioni umane.</s><s id="id2747765"> Ma avvi inoltre aperto agli <lb></lb> occhi degli Studioſi un Giardino, in cui ve-<lb></lb> getano ben tremila piante, ed un ſalone nel <lb></lb> quale ſono raccolti quaſi tutti i minerali To-<lb></lb> ſcani; ed in altro luogo ſono chiuſe le pro-<lb></lb> duzioni induſtrioſe degl'Iſolani del Mar Pa-<lb></lb> cifico.</s></p> <p id="id2747794" type="foot"><s id="id2747798"><foot.target id="a251"></foot.target>re-</s></p> <p id="id2747805" type="main"><s id="id2747809">L'acceſſo in queſto vaſto Repoſitorio è <lb></lb> aperto indiſtintamente a tutti ogni mattina tolte <lb></lb> le Feſte.</s><s id="id2747820"> Ivi il Filoſoſo ſpecola, e contempla; <lb></lb> il Curioſo ritrova inaſpettate cognizioni dalla <lb></lb> ſemplice oſſervazione, e l'Artefice vi ravviſa <lb></lb> le ſpecie, le varietà dei corpi che poſſono <lb></lb> eſſer'utili all'arte ſua, da lui non conoſciuti <lb></lb> per l'avanti; e finalmente tutti in generale vi <lb></lb> acquiſtano delle nuove idee, imparano a co-<lb></lb> noſcere la natura, ed a viepiù ammirare il <lb></lb> Creatore nella varietà immenſa delle produ-<lb></lb> zioni.</s><s id="id2747861"> Uſcendo da queſto luogo, quivi vicino <lb></lb> vi è la Chieſa delle Monache di</s></p> <p id="id2747870" type="main"><s id="id2747874"><expan abbr="SAN">S.</expan> PIER MARTIRE detto <expan abbr="San">S.</expan> Felice in Piazza, <lb></lb> oſſervando prima la Colonna di marmo miſto di <lb></lb> Seravezza, fatta erigere in queſto luogo dal <lb></lb> <arrow.to.target n="a252"></arrow.to.target> <pb pagenum="(274)"></pb> Granduca Coſimo I., per ricordanza della Vit-<lb></lb> toria ottenuta nella battaglia di Marciano.</s><s id="id2747903"> Que-<lb></lb> ſta Chieſa è lunga braccia 90, e larga 25.; En-<lb></lb> trati a man deſtra al ſecondo Altare vi è un San <lb></lb> Rocco con <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina di mano di <lb></lb> Piero di Coſimo; dopo la Porta del fianco è da <lb></lb> oſſervarſi la Tavola di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio Abate, che <lb></lb> riſana alcuni inſermi, opera di Ottavio Vannini; <lb></lb> e nel ſeguente vi è Maria con <expan abbr="San">S.</expan> Domenico, <lb></lb> <expan abbr="San">S</expan> Pier Martire, e <expan abbr="San">S</expan> Tommaſo d'Aquino di <lb></lb> mano del Vignali.</s><s id="id2747943"> Quindi laſciate le tre Cap-<lb></lb> pelle di fronte, in una delle quali è il depoſito <lb></lb> del celebre Medico della Real Corte Giuſeppe <lb></lb> del Papa, e ivi accanto è da ammirarſi la rariſ-<lb></lb> ſima pittura a freſco di Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovan-<lb></lb> ni, fatta a Giulio Parigi celebre Architetto; <lb></lb> In queſta è dipinto <expan abbr="San">S.</expan> Felice Prete in atto di <lb></lb> ſoccorrere <expan abbr="San">S.</expan> Maſſimo Veſcovo di Nola mo-<lb></lb> ribondo per il freddo, e per la fame; con <lb></lb> premergli in bocca un grappolo d'uva, mira-<lb></lb> coloſamente trovato ſopra la neve.</s><s id="id2747987"> Accanto al <lb></lb> detto Altare di mano del Ghirlandajo vedonſi <lb></lb> effigiati varj Santi; e dipoi alla Cappella delle <lb></lb> Monache vi è eſpreſſa Maria, <expan abbr="San">S.</expan> Giacinto, e <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Pier martire di mano di Iacopo da Empoli. </s><lb></lb> <s id="id1620863">Seguitando verſo la porta, ſotto il Coro è <lb></lb> degna di ſtima la Tavola di Salvator Roſa, <lb></lb> nella quale ha figurato in tempo notturno <lb></lb> <arrow.to.target n="a253"></arrow.to.target> <pb pagenum="(275)"></pb> Criſto ſull'onde del mare, che porge la mano <lb></lb> a <expan abbr="San">S.</expan> Pietro naufragante.</s><s id="id2748034"> In ultimo trovaſi il <lb></lb> Martirio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Cecilia, la cui Tavola fu dipinta <lb></lb> al proprio Altare da Iacopo Chiaviſtelli ec-<lb></lb> cellente ancora nell'architettura, e che è quì <lb></lb> ſepolto.</s><s id="id2748053"> Contiguo a queſta Cappella è di mano <lb></lb> del Ticciati il Depoſito del celebre Pittore <lb></lb> Antonio Domenico Gabbiani, ſiccome dalla <lb></lb> parte oppoſta ſi vede ancora quello di Giu-<lb></lb> ſeppe Piamontini Scultore di gran merito.</s><s id="id2748074"> E' ſe-<lb></lb> polto in queſta Chieſa il rinomatiſſimo Pittore <lb></lb> Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, la di cui lapida ſi <lb></lb> legge dalla parte oppoſta alla di lui opera; <lb></lb> come pure Antonio Franchi, e Lorenzo del <lb></lb> Moro Pittori eccellenti.</s><s id="id2748096"> Proſeguendo il cam-<lb></lb> mino è oſſervabile la bella ſtrada nominata via <lb></lb> Maggio, ove ſono le abitazioni de' Guidi, <lb></lb> Suarez, Ridolfi, D' Elci, Michelozzi, Firi-<lb></lb> dolfi <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, e per l'altra Via a man deſtra ſi paſſa <lb></lb> a vedere il grandioſo</s></p> <p id="id2748121" type="foot"><s id="id2748125"><foot.target id="a252"></foot.target>S Gran-</s></p> <p id="id2748132" type="foot"><s id="id2748136"><foot.target id="a253"></foot.target>Cri-</s></p> <p id="id2748144" type="main"><s id="id2748148">PALAZZO DI <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan>, che è uno de' più fa-<lb></lb> moſi edifizj, che ſi veggano in tutta l'Italia. </s><lb></lb> <s id="id1621071">Queſto maeſtoſo Edifizio venne incominciato <lb></lb> col diſegno di Filippo di Ser Brunelleſco a <lb></lb> ſpeſe di Luca Pitti Gentiluomo Fiorentino, e <lb></lb> però è ſtato detto ſino al dì d'oggi de' Pitti, <lb></lb> quantunque fino dal tempo del Granduca Co-<lb></lb> ſimo I., e di Leonora di Toledo ſua moglie, <lb></lb> <arrow.to.target n="a254"></arrow.to.target> <pb pagenum="(276)"></pb> che lo comprò, diveniſſe abitazione de' Gran-<lb></lb> duchi Regnanti, ſtato dipoi aſſai accreſciuto <lb></lb> dal Granduca Coſimo Il. nel 1619.</s><s id="id2748204"> Di queſto <lb></lb> Edifizio adunque dovendo ragionare, difficil-<lb></lb> mente ſi potrebbe in un breve riſtretto tutte le <lb></lb> ſue parti deſcrivere, e ſpecialmente le Statue, e <lb></lb> le Pitture inſigni, che l'adornano, e l'altre <lb></lb> coſe di pregio, che vi ſi trovano.</s><s id="id2748229"> Primiera-<lb></lb> mente la facciata di queſto Palazzo lunga brac-<lb></lb> cia 250 in circa, ed alta a proporzione, è <lb></lb> tutta incroſtata di bozze di pietre forti d'or-<lb></lb> dine ruſtico, ma così ben diviſato, che vi ri-<lb></lb> ſplende una maeſtoſa bellezza.</s><s id="id2748254"> Più vaga però <lb></lb> rieſce in viſta la Loggia, ed il Cortile, fatto <lb></lb> con diſegno dell'Ammannato, perchè mutato <lb></lb> ordine della prima architettura, con tale avve-<lb></lb> dutezza però, che non diſconveniſſe all'opera <lb></lb> già cominciata, ſi vede il primo Appartamento <lb></lb> di forma dorica, il ſecondo d'ordine jonico, <lb></lb> ed il terzo di corintio, tutti e tre adornati di <lb></lb> varie colonne, di belliſſimi ſregj, e di un ric-<lb></lb> chiſſimo cornicione.</s><s id="id2748294"> In ſaccia poi del Cortile, <lb></lb> vi è una grotta, dentro la quale ſi trova una <lb></lb> Peſchiera di forma ovata con vari zampilli <lb></lb> d'acque, le quali pare che ſcaturiſcano dalla <lb></lb> terra al cenno di Mosè ivi rappreſentato in una <lb></lb> grande Statua di porfido.</s><s id="id2748318"> Adornano ancora la <lb></lb> facciata due altre pile con ſue fontane vaga-<lb></lb> <arrow.to.target n="a255"></arrow.to.target> <pb pagenum="(277)"></pb> mente intagliate; come altresì due grandi <lb></lb> Statue di marmo, che una rappreſenta Paſqui-<lb></lb> no, che ſoſtiene Aleſſandro; l'altra Ercole, <lb></lb> che ha ſuperato Anteo, amendue di maniera <lb></lb> Greca molto ſtimate.</s><s id="id2748356"> Vedeſi una Fonte ſopra <lb></lb> la grotta al pari del primo piano di queſto <lb></lb> Regio Palazzo, ed un gran Vivaio, nel quale <lb></lb> ſcherzano alcuni Putti di marmo ſopra Cigni, <lb></lb> e nel mezzo di eſſo una gran tazza, nella quale <lb></lb> verſano in copia le acque da varie bande. </s><lb></lb> <s id="id1621308">Sono le Stanze dell'Appartamento Grandu-<lb></lb> cale, e molte altre tutte adorne di ſtucchi <lb></lb> dorati, e gran parte ſono dipinte di mano dei <lb></lb> più rari, ed eccellenti Maeſtri, fra i quali <lb></lb> principalmente s'annovera Pietro da Cortona, <lb></lb> Ciro Ferri, Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni, il Vol-<lb></lb> terrano, Bernardino Poccetti, Giordano, il <lb></lb> Gabbiani, ed altri.</s><s id="id2748411"> Bene è vero però che ſe <lb></lb> io voleſſi ad una ad una deſcrivere tutte le <lb></lb> ſtanze, e l'infinite coſe di pregio, che vi ſi <lb></lb> trovano e ſpecialmente per i vaghi e moltiſſi-<lb></lb> mi adornamenti, e aggiunte ſtatevi fatte, e <lb></lb> che attualmente ſi fanno dal Regnante noſtro <lb></lb> Real Sovrano, non un breve racconto, ma <lb></lb> un intiero volume ſi richiederebbe.</s><s id="id2748443"> Baſterà <lb></lb> ſolo accennare, che i più ricchi prezioſi ad-<lb></lb> dobbi, le più ſtimabili Pitture, che in qua-<lb></lb> lunque gran Regia ſi poſſono deſiderare, quì <lb></lb> <arrow.to.target n="a256"></arrow.to.target> <pb pagenum="(278)"></pb> ſi trovano in grandiſſima copia, come potrà <lb></lb> meglio ocularmente conoſcerſi da chiunque per <lb></lb> la ſcelta, e copioſa quantità di quadri dei più <lb></lb> ſingolari, e più rinomati Autori.</s><s id="id2748486"> Dal Palazzo <lb></lb> faremo paſſaggio al contiguo</s></p> <p id="id2748494" type="foot"><s id="id2748498"><foot.target id="a254"></foot.target>S 2 che</s></p> <p id="id2748505" type="foot"><s id="id2748509"><foot.target id="a255"></foot.target>men-</s></p> <p id="id2748517" type="foot"><s id="id2748520"><foot.target id="a256"></foot.target>ſi tro-</s></p> <p id="id2748528" type="main"><s id="id2748532">GIARDINO DI BOBOLI, il più amplo, il più <lb></lb> vago, e delizioſo di quanti ſiano in queſta no-<lb></lb> ſtra Città, avvegnachè la magnificenza coll'<lb></lb> amenità, e l'abbondanza coll'induſtria, nobil-<lb></lb> mente in queſto luogo gareggiano.</s><s id="id2748553"> La ſua <lb></lb> circonferenza ſino alle mura della Città per <lb></lb> lungo tratto ſi ſtende, nella quale il colle, e <lb></lb> il piano, il domeſtico, e il ſalvatico ſcherzano <lb></lb> gentilmente.</s><s id="id2748572"> Egli è diviſato, come ſi vede, in <lb></lb> boſchetti, in prati, in lunghi viali, e ſontane. </s><lb></lb> <s id="id1621549">Lo adornano moltiſſime Statue, ed è ripieno <lb></lb> di alberi, di fiori d ogni ſorte, e d'infinito <lb></lb> piante d'agrumi, eſſendo ſtato abbellito, e <lb></lb> che di continuo d'ordine del noſtro Sovrano <lb></lb> và rendendoſi ſempre più dilettevole con nuo-<lb></lb> ve fabbriche, viali, e ſtatue, con molte altre <lb></lb> delizie che all'amenità del luogo richiedonſi. </s><lb></lb> <s id="id1621582">Vedeſi dunque in faccia alla gran porta che <lb></lb> mette in eſſo dalla Piazza, in primo luogo <lb></lb> una Grotta, fuori della quale le due ſtatue <lb></lb> che ſi rimirano, che una un Apollo, e l'altra <lb></lb> una Cerere ſono di mano di Baccio Bandi-<lb></lb> nelli; nei quattro angoli di eſſa, col diſegno, <lb></lb> <arrow.to.target n="a257"></arrow.to.target> <pb pagenum="(279)"></pb> ed invenzione del Buontalenti furono collo-<lb></lb> cate quattro Statue di marmo di mano di <lb></lb> Michelagnolo Buonarroti; ma però ſolamente <lb></lb> abbozzate, le quali doveano ſervire per il ſe-<lb></lb> polcro di Papa Giulio II e che dal Nipote di <lb></lb> Michelagnolo furono donate al Granduca <lb></lb> Franceſco.</s><s id="id2748672"> Vi ſono inoltre alcune ſtatue d'altri <lb></lb> famoſi Maeſtri, che rendon più vaga la Grotta, <lb></lb> che adornata di ſpugne lavorate in varie for-<lb></lb> me, nella rozzezza di quei materiali dimoſtra <lb></lb> una bellezza non ordinaria.</s><s id="id2748693"> Ha la volta tutta <lb></lb> dipinta di mano di Bernardino Poccetti, con <lb></lb> sì leggiadre, e bizzarre invenzioni, che in <lb></lb> un medeſimo tempo reca terrore e diletto, <lb></lb> avvegnachè quell'ingegnoſo Pittore, aiutato <lb></lb> in parte da una naturale apertura, che reſta <lb></lb> nella volta, finſe che la medeſima volta ſem-<lb></lb> braſſe di rovinare, e che da quelle feſſure <lb></lb> uſciſſero varj animali, i quali non dipinti, ma <lb></lb> veri, e naturali raſſembrano.</s><s id="id2748733"> In faccia all'en-<lb></lb> tratura di queſta Grotta vedonſi due belle <lb></lb> ſtatue di un Paride che ha rapito Elena con <lb></lb> una Troja ſotto ai piedi, opera di Vincenzio <lb></lb> Roſſi, e in ſondo vi è una Femmina di mano <lb></lb> di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan></s><s id="id2748755"> Bologna.</s><s id="id1621743"> Eſciti da queſta Grotta ſi ſale <lb></lb> con breve cammino ad un vago Anfitea-<lb></lb> tro, che riſponde di faccia al Palazzo cir-<lb></lb> condato da mura in forma di mezzo ovato, <lb></lb> <arrow.to.target n="a258"></arrow.to.target> <pb pagenum="(280)"></pb> nel quale per i paſſati tempi, feſte magnifiche <lb></lb> ſono ſtate rappreſentate.</s><s id="id2748789"> In faccia a queſto <lb></lb> per un ampio ſtradone ſi ſale ad un altro <lb></lb> belliſſimo Teatro avente un gran Vivaio nel <lb></lb> mezzo tutto rimodernato ed abbellito al quale <lb></lb> ſopra varj moſtri marini di marmo fatti da <lb></lb> Stoldo Lorenzi, vedeſi un Nettuno di bronzo <lb></lb> opera molto lodata dagl'Intendenti; E' da <lb></lb> oſſervarſi alla metà del ſuddetto Stradone nel <lb></lb> Viale che conduce alla Fortezza di Belvedere <lb></lb> un Caſſeaus in forma di piccola Torretta, da <lb></lb> cui con ſorprendente colpo d'occhio oſſer-<lb></lb> vanſi le adiacenti vicine, e lontane Colline, <lb></lb> e le Città di Prato, e Piſtoia: a ſiniſtra di eſſo <lb></lb> Teatro ſalendo una ſcala vi è un Palazzetto con <lb></lb> vago Giardino di Fiori <expan abbr="eccetera">ec.</expan>, e dall'altra parte <lb></lb> oppoſta ſi giunge in un vaſto Prato, e di quì <lb></lb> per due lunghi viali tutti coperti di piante, <lb></lb> e per un largo e ſpazioſo ſtradone ornatodi <lb></lb> belle Statue, ſi giunge ad una Fontana iſo-<lb></lb> lata, di cui nè più vaga, nè più dilettevol <lb></lb> coſa ſi può vedere.</s><s id="id2748873"> Sopra una Tazza di gra-<lb></lb> nito larga dodici braccia per ogni verſo ca-<lb></lb> vata da un ſolo pezzo, ſi vede una Statua <lb></lb> di marmo Giganteſca figurata per l'Oceano, <lb></lb> a piè della quale tre altre Statue a ſedere, <lb></lb> ſignificanti i tre Fiumi, Gange, Nilo, ed <lb></lb> Eufrate, che verſano gran copia d'acqua <lb></lb> <arrow.to.target n="a259"></arrow.to.target> <pb pagenum="(281)"></pb> nella Tazza; da cui per ſotterranei condotti <lb></lb> paſſa ad altre fonti, ed in varj ſcherzi per il <lb></lb> Giardino ſi ſparge.</s><s id="id2748923"> Or queſta belliſſima opera <lb></lb> fu dal celebre Giovanni Bologna condotta con <lb></lb> tale eccellenza, che reſta in dubbio chi la <lb></lb> vede ſe più debba lodarſi, o la rara inven-<lb></lb> zione, o la maeſtrìa del lavoro, tanto l'una, <lb></lb> che l'altra in perfetto grado s'ammirano. </s><lb></lb> <s id="id1621949">Dipoi ſi arriva in altro vaſto Prato abbellito <lb></lb> di varie ſtatue, e due colonne di Granito <lb></lb> Orientale, in fondo al quale vi è altra uſcita <lb></lb> che reſta accanto alla Porta Romana.</s><s id="id2748963"> Sorten-<lb></lb> do per qualunque porta del Giardino, tor-<lb></lb> nati alla Piazza de' Pitti ſi trova la Via, e il</s></p> <p id="id2748976" type="foot"><s id="id2748980"><foot.target id="a257"></foot.target>ed</s></p> <p id="id2748987" type="foot"><s id="id2748991"><foot.target id="a258"></foot.target>nel</s></p> <p id="id2748998" type="foot"><s id="id2749002"><foot.target id="a259"></foot.target>nella</s></p> <p id="id2749010" type="main"><s id="id2749014">PALAZZO de' Guicciardini, che include l'an-<lb></lb> tica Abitazione, dove nacque San Filippo <lb></lb> Benizj, del che è la memoria nella ſacciata, <lb></lb> ed in appreſſo ſi giunge al</s></p> <p id="id2749030" type="main"><s id="id2749034">PALAZZO de Franceſchi, ora dei Dragomanni, <lb></lb> fatto con diſegno di Anton Ferri, ornato di <lb></lb> belle pitture; indi ſi arriva alla Chieſa di</s></p> <p id="id2749048" type="main"><s id="id2749051"><expan abbr="SANTA">S.</expan> FELICITA, ſulla di cui Piazza eſiſte una <lb></lb> Colonna di granito, ſopra la quale vi è la <lb></lb> ſtatua di <expan abbr="San">S.</expan> Pier Martire, eretta quivi ad <lb></lb> onor ſuo dall'antica Famiglia de' Roſſi nel <lb></lb> Secolo XIII. per aver eſſo in Firenze colla <lb></lb> ſua predicazione, ed eſempio fatto gran frutto, <lb></lb> ed anco in ſegno delle vittorie avuteſi da' Cat-<lb></lb> <arrow.to.target n="a260"></arrow.to.target> <pb pagenum="(282)"></pb> tolici contro gli Eretici Manichei.</s><s id="id2749094"> La detta <lb></lb> ſtatua del <expan abbr="Santo">S.</expan> Martire poſta in luogo dell'antica <lb></lb> che vi era, quaſi disfatta dal tempo, è di <lb></lb> mano di Antonio Montauti.</s><s id="id2749109"> Entrando nella <lb></lb> Chieſa, rifatta modernamente col diſegno di <lb></lb> Ferdinando Ruggieri nel 1736, troveremo a <lb></lb> mano deſtra la Tavola della Cappella de' Cap-<lb></lb> poni, di mano di Iacopo da Pontormo, che <lb></lb> molto vi dipinſe, ed evvi un Ritratto ſomi-<lb></lb> gliantiſſimo di San Carlo Borromeo d'eccel-<lb></lb> lente pennello, collocato in un ornamento di <lb></lb> pietre di gran pregio, fatto col diſegno del <lb></lb> famoſo Vignola.</s><s id="id2749146"> Dopo di detta Cappella ſi <lb></lb> vede l'antica Tavola di <expan abbr="Santa">S.</expan> Felicita con li <lb></lb> ſette Figliuoli martiri.</s><s id="id2749157"> Ne ſegue la Cappella <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Gregorio Papa, dipinta da Ferdinando <lb></lb> Vellani da Modena.</s><s id="id2749166"> Contiguo a queſta è <lb></lb> l'Altare del Crocifiſſo ſcultura ſtimabile d'An-<lb></lb> drea da Fieſole.</s><s id="id2749178"> La Cappella maggiore è <lb></lb> l'iſteſſa già fatta col diſegno del Cigoli, che <lb></lb> fu unita con la nuova fabbrica, ed è adorna <lb></lb> con tre Tavole degne di ſtima, e ſpecial-<lb></lb> mente quella della Naſcita di Criſto, che è <lb></lb> opera di Gherardo Vanhonthourt Fiammingo, <lb></lb> la Crocifiſſione è di Lorenzo Carletti, e la <lb></lb> Reſurrezione di Antonio Tempeſti.</s><s id="id2749210"> Le pit-<lb></lb> ture della volta, e pareti ſono di Michela-<lb></lb> gnolo Cinganelli.</s><s id="id2749220"> Dopo queſto alla prima <lb></lb> <arrow.to.target n="a261"></arrow.to.target> <pb pagenum="(283)"></pb> Cappella della crociata, è di mano di Pietro <lb></lb> Dandini lo Spoſalizio della Madonna, e alla <lb></lb> ſeconda Carlo Portelli dipinſe la Trinità con <lb></lb> alcuni Santi, Tavola che ſtava a un piccolo <lb></lb> Altare dell'antica Chieſa, poi da Ignazio <lb></lb> Hugſord notabilmente da ogni parte ingran-<lb></lb> dita.</s><s id="id2749262"> Appreſſo ſegue l'Altare della Comu-<lb></lb> nione, nobilmente arricchito di marmi, e più <lb></lb> dalla ſtimatiſſima Tavola del Volterrano, ove <lb></lb> ha dipinto l'Aſſunzione di Maria, e genufleſſe <lb></lb> <expan abbr="Santa">S.</expan> Margherita da Cortona, e <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Mad-<lb></lb> dalena de' Pazzi, e in un pilaſtro vi è di Mo-<lb></lb> ſaico un bel ritratto di Aleſſandro Barbadori, <lb></lb> opera di Marcello Provenzale; dipoi nel Pre-<lb></lb> sbiterio ſotto l'Organo ſi trova la Cappella <lb></lb> di <expan abbr="Santa">S.</expan> Berta de' Bardi con una Tavola di Vin-<lb></lb> cenzio Dandini, che tenne il Gabbiani, al <lb></lb> naturale per il volto della detta Santa mentre <lb></lb> era allora ſuo Scolare e giovanetto.</s><s id="id2749315"> Belliſſi-<lb></lb> ma poi è la Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> Luigi Rè di Fran-<lb></lb> cia che ne ſuccede, opera di Simone. Pi-<lb></lb> gnoni.</s><s id="id2749329"> Dopo la quale è di mano di Ignazio <lb></lb> Hugſord quella dell'Arcangelo Raſſaello in <lb></lb> atto di far render la viſta al buon Vecchio <lb></lb> Tobia per mezzo del ſuo ſigliuolo.</s><s id="id2749346"> Vi è poi <lb></lb> il Martirio di <expan abbr="San">S</expan> Baſtiano di Fabbrizio Bo-<lb></lb> ſchi.</s><s id="id2749356"> Si trova in ultimo la Cappella de' Ca-<lb></lb> nigiani con Tavola, e pareti di mano di Ber-<lb></lb> <arrow.to.target n="a262"></arrow.to.target> <pb pagenum="(284)"></pb> nardino Poccetti, la qual Cappella con l'al-<lb></lb> tra dalla parte oppoſta reſtano ſotto al Co-<lb></lb> retto di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan>, che dal Real Palazzo viene <lb></lb> in alcuni tempi in Chieſa ad aſſiſtere alle Sa-<lb></lb> cre Funzioni per via del corridore che reſta <lb></lb> ſopra la Loggia di fuori, nella parete della <lb></lb> quale a ſiniſtra vedeſi collocata la memoria <lb></lb> di Arcangela Palladina celebre Pittrice, e Mu-<lb></lb> ſica col di lei ritratto in marmo, Scultura di <lb></lb> Agoſtino Bugiardini.</s><s id="id2749415"> E quella a mano deſtra <lb></lb> del Cardinale de' Roſſi Nipote di Leone X., <lb></lb> col di lui ritratto ed epigrafe <expan abbr="eccetera">ec.</expan> dopo aver <lb></lb> oſſervate molte antichiſſime Iſcrizioni affiſſe <lb></lb> nella parete entro il Cortile del Convento <lb></lb> ritrovate ſottoterra nel rifacimento della Chieſa, <lb></lb> proſeguendo per la Coſta, accanto al Palazzo <lb></lb> del Marcheſe Tempi, trovaſi la</s></p> <p id="id2749448" type="foot"><s id="id2749452"><foot.target id="a260"></foot.target>to-</s></p> <p id="id2749459" type="foot"><s id="id2749463"><foot.target id="a261"></foot.target>Cap-</s></p> <p id="id2749471" type="foot"><s id="id2749474"><foot.target id="a262"></foot.target>nar-</s></p> <p id="id2749482" type="main"><s id="id2749486">CASA del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Menabuoni già Menabuoi, che <lb></lb> fu nei Secoli addietro Monaſtero delle Monache <lb></lb> di <expan abbr="Santa">S.</expan> Felicita, ſotto il titolo di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria <lb></lb> Maddalena.</s><s id="id2749504"> Ivi ſi potrebbe vedere il di lui <lb></lb> Muſeo.</s><s id="id2749511"> Quaſi tutta la ſerie delle coſe, che <lb></lb> poſſiede fu raccolta da eſſo in Parigi, men-<lb></lb> tre colà dimorava.</s><s id="id2749522"> Sulla porta ſi vede la <lb></lb> teſta d'uno di quei Leoni, che erano ſopra <lb></lb> il Portone di Palazzo Vecchio, e che ſecondo <lb></lb> Matteo Villani, e Scipione Ammirato furono <lb></lb> fatti l'anno 1353.</s><s id="id2749541"> Nel primo ingreſſo è <lb></lb> <arrow.to.target n="a263"></arrow.to.target> <pb pagenum="(285)"></pb> collocata una numeroſa raccolta d'Iſcrizioni <lb></lb> Gentileſche tanto Greche, che Latine, fra le <lb></lb> quali una delle Tavole votive dedicate alla <lb></lb> Dea Iſide. il Tempio della qual Divinità fu <lb></lb> ritrovato dal Collettore di queſto Muſeo nello <lb></lb> ſcavare i fondamenti per il nuovo Oratorio di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Firenze.</s></p> <p id="id2749583" type="foot"><s id="id2749587"><foot.target id="a263"></foot.target>col-</s></p> <p id="id2749594" type="main"><s id="id2749598">Vi ſono i due Leoni in marmo antichiſſimi, <lb></lb> che ſoſtenevano l'architrave della porta dell'an-<lb></lb> tica Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Firenze; e quelli della Chieſa di <lb></lb> Santo Leo, che ſecondo il <expan abbr="Padre">P.</expan> Richa, era con-<lb></lb> ſuetudine ogni anno d'incoronargli di ghirlande <lb></lb> d'oro nel giorno della feſta di <expan abbr="San">S.</expan> Leone, <lb></lb> quali ſoſtengono un ſacro geroglifico, cioè: <lb></lb> due Colombe in atto di bere ad un Calice <lb></lb> eſprimente la comunanza de' Criſtiani cibati <lb></lb> ſpiritualmente ad una iſteſſa Menſa.</s></p> <p id="id2749642" type="main"><s id="id2749645">Vi ſi vedono ancora molti Buſti, e Teſte <lb></lb> antiche, con due belliſſime colonne, che una <lb></lb> di granito. e l'altra di lumachella Orientale, <lb></lb> ſopra la quale vi è un antichiſſimo Buſto gi-<lb></lb> ganteſco di Giano Bicipite.</s><s id="id2749665"> Vedeſi ancora <lb></lb> la belliſſima Pila dell'Acqua Santa, che eſi-<lb></lb> ſteva nella ſoppreſſa Chieſa di <expan abbr="San">S</expan> Biagio, negli <lb></lb> angoli della quale vi ſono quattro armi, cioè: <lb></lb> il Giglio della Città, la Croce del Popolo, <lb></lb> il Drago coll'Aquila della Parte Guelſa, ed <lb></lb> i Gigli col Raſtrello del Re Carlo, venendo <lb></lb> <arrow.to.target n="a264"></arrow.to.target> <pb pagenum="(286)"></pb> ſoſtenuto il Vaſo da due Leoni, ciaſcun dei <lb></lb> quali tiene fra le Ugne un Agnellino.</s></p> <p id="id2749713" type="foot"><s id="id2749717"><foot.target id="a264"></foot.target>ſo-</s></p> <p id="id2749725" type="main"><s id="id2749728">Salendo nel Muſeo è da ammirarſi fra i <lb></lb> Quadri la famoſa opera di Domenico Feti, <lb></lb> intagliata nella raccolta di M. Crozat ſotto il <lb></lb> titolo della Malinconia; una Carità di Pietro <lb></lb> Perugino; un quadro iſtorico, e allegorico <lb></lb> del Tiziano; una Santa Famiglia di Raffaello; <lb></lb> due quadri di Iacopo Baſſano, de' quali uno <lb></lb> rappreſenta il Diluvio univerſale, e l'altro <lb></lb> l'annunzio a' Paſtori; un'altra Carità di Gior-<lb></lb> gio Vaſari, un Ritratto d'un Guerriero <lb></lb> dipinto dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Antonio Moro l'anno 1561., <lb></lb> la tentazione di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio d'Annibal Ca-<lb></lb> racci, un Fanciullo che dorme di Guido <lb></lb> Reni; e il Ritratto di M. Jouvenet dipinto <lb></lb> da ſe ſteſſo.</s><s id="id2749790"> In altra ſtanza contigua, detta <lb></lb> la Gallerìa, ripiena di ſculture in Marmo, <lb></lb> Argento, Bronzo, ed Avorio, ſra le quali <lb></lb> vi ſi vede un ampia ſerie di Buſti di bronzo; <lb></lb> tra gli antichi Giulio Ceſare. Nerva, e Didio <lb></lb> Giuliano, e fra i moderni Enrico II, En-<lb></lb> rico IV, Maria de' Medici, Cromuelo, e <lb></lb> Carlo V. Imperatore.</s><s id="id2749824"> Fra i Gruppi un Lao-<lb></lb> conte antico, un Trionfo di Bacco, e una <lb></lb> Lotta di Femmine, oltre un belliſſimo Mor-<lb></lb> feo, e un numero grande d'Idoletti antichi, <lb></lb> e Lucerne di perfetta conſervazione, e di <lb></lb> <arrow.to.target n="a265"></arrow.to.target> <pb pagenum="(287)"></pb> patina ſorprendente.</s><s id="id2749856"> La raccolta de' Bronzi <lb></lb> Cinefi, e Giapponeſi, che non ſi vede in <lb></lb> neſſuna parte d'Italia, è aſſai numeroſa, oltre <lb></lb> una quantità di Vernici antiche, e Carte de' <lb></lb> medeſimi Paeſi.</s></p> <p id="id2749876" type="foot"><s id="id2749880"><foot.target id="a265"></foot.target>pa-</s></p> <p id="id2749887" type="main"><s id="id2749891">Si oſſervino due gran Medaglioni, che uno <lb></lb> di marmo che rappreſenta Luigi XIV fatto <lb></lb> da Franceſco Girardone, l'altro di bronzo, <lb></lb> che rappreſenta il medeſimo Eroe nell'eſerga <lb></lb> del quale ſi legge: <foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">A. Benoist fecit ad vi-<lb></lb> vum</emph></emph></foreign> 1705., tutti due di grandezza naturale; <lb></lb> il primo d'età virile, l'altro d'età ſenile.</s></p> <p id="id2749935" type="main"><s id="id2749939">Nel mezzo di detta ſtanza trionfa ſopra una <lb></lb> colonnetta di granito Orientale la ſtatua del <lb></lb> famoſo Duca d'Alba ſcolpita in finiſſimo Ar-<lb></lb> gento, d'un braccio d'altezza, e creduta da <lb></lb> alcuni del celebre Benvenuto Cellini.</s></p> <p id="id2749959" type="main"><s id="id2749963">In detto Muſeo trovaſi pure una raccolta <lb></lb> di <expan abbr="Manoscritti">MSS.</expan> antichi con miniature; un numero <lb></lb> aſſai grande di Diſegni, fra quali 496.</s><s id="id2749975"> Ri-<lb></lb> tratti d'Uomini illuſtri, e quantità di Stampe, <lb></lb> e Medaglie tanto antiche che moderne, fra <lb></lb> le quali una ſerie di bronzo, che rappreſenta <lb></lb> il Secolo del ſuddetto Luigi XIV. in 350. <lb></lb> pezzi.</s></p> <p id="id2749998" type="main"><s id="id2750002">In altro appartamento di queſta Caſa con-<lb></lb> ſervaſi una dovizioſa raccolta d'Iſtoria Natu-<lb></lb> rale meſſa inſieme dal Dottor Giovanni di lui <lb></lb> <arrow.to.target n="a266"></arrow.to.target> <pb pagenum="(288)"></pb> Figlio, con un Laboratorio di Chimica ben <lb></lb> corredato.</s><s id="id2750030"> Quindi eſcendo da queſto luogo, <lb></lb> ſi trova vicino il Monaſtero, e Chieſa di</s></p> <p id="id2750040" type="foot"><s id="id2750043"><foot.target id="a266"></foot.target>Fi-</s></p> <p id="id2750051" type="main"><s id="id2750054"><expan abbr="SAN">S.</expan> GIROLAMO ove ſono oſſervabili due Ta-<lb></lb> vole del Ghirlandajo, in una <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo in <lb></lb> penitenza, e ſopra in un tondo una <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria <lb></lb> Maddalena che ſi comunica, e nell'altra una <lb></lb> Nunziata, e ſopra in altro tondo la Natività di <lb></lb> Criſto.</s><s id="id2750078"> Alla Cappella maggiore vi è una Con-<lb></lb> cezione con alcuni Santi Franceſcani fatta di-<lb></lb> pingere in Roma dal Cardinal Bardi dal <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> <lb></lb> Mazzanti d'Orvieto.</s><s id="id2750092"> Quivi accanto vi è il Con-<lb></lb> vento delle Nobili Religioſe Valombroſane di</s></p> <p id="id2750101" type="main"><s id="id2750105"><expan abbr="SAN">S.</expan> GIORGIO detto lo Spirito Santo La Chieſa <lb></lb> fu tutta rinnovata, e abbellita nel 1705 Al <lb></lb> primo Altare a mano deſtra vedeſi eſſigiata <lb></lb> Maria, e <expan abbr="San">S</expan> Domenico, di Iacopo Vignali; <lb></lb> Il Criſto depoſto dalla Croce è di Aleſſandro <lb></lb> Gherardini, eſſendo anco del medeſimo Ar-<lb></lb> tefice lo sſondo della volta.</s><s id="id2750132"> All'altar mag-<lb></lb> giore la venuta dello Spirito Santo è di An-<lb></lb> ton Domenico Gabbiani; La Tavola di <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <lb></lb> Gualberto in atto di perdonare al nemico è <lb></lb> del <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Paſſignano, vedeſi all'ultimo vicino <lb></lb> alla Porta <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto che riſuſcita un Fan-<lb></lb> ciullo di Tommaſo Redi; Eſcendo da queſta <lb></lb> Chieſa ſalendo la Coſta è da vederſi la Villa <lb></lb> Manadori, e la </s></p> <p id="id2751247" type="foot"><s id="id2751251">FOR-</s></p> <pb pagenum="(289)"></pb> <p id="id1623556" type="main"><s id="id1623557">FORTEZZA DI BELVEDERE la quale fu fatta <lb></lb> fabbricare dal Granduca Ferdinando I nel <lb></lb> 1590, e riſedendo queſta nella più alta parte <lb></lb> della Città, ſi gode una ſorprendente veduta <lb></lb> di tutte le adiacenti Campagne, e Villaggi, <lb></lb> eſſendovi in eſſa una buona Armerìa, e varj <lb></lb> ottimi quartieri per la Truppa.</s><s id="id2751231"> Tornando a <lb></lb> ſcendere la Coſta, dirimpetto alla ſopraddetta <lb></lb> Chieſa dello Spirito Santo per una breve via <lb></lb> ſi arriva alla Chieſa di</s></p> <p id="id2751258" type="main"><s id="id2751262"><expan abbr="SANT'">S.</expan> AGOSTINO e <expan abbr="San">S</expan> Criſtina ove abitavano <lb></lb> già i Padri Agoſtiniani Scalzi, e ora Agoſti-<lb></lb> niani calzati, molto linda, ſatta ſabbricare dalla <lb></lb> <expan abbr="gloriosa memoria">gl. mem.</expan> di Madama Criſtina di Lorena, mo-<lb></lb> glie del Granduca Ferdinando I, Principeſſa <lb></lb> di gran prudenza, bontà, e vita eſemplare. </s><lb></lb> <s id="id1623656">Nella ſeconda Cappella a mano dritta il San <lb></lb> Niccolò da Tolentino è opera di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Batiſta <lb></lb> Vanni.</s><s id="id2751302"> All'Altar maggiore di nobili marmi <lb></lb> arricchito vedeſi la Tavola di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino di <lb></lb> mano di Franceſco Petrucci, e di Iacopo Vi-<lb></lb> gnali il <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Paola nella ſeconda <lb></lb> Cappella a man ſiniſtra.</s><s id="id2751321"> Nel mezzo di queſta <lb></lb> Chieſa vi ſono ſepolti i due rinomati Fratelli <lb></lb> Caſaregi, cioè l'Auditor Giuſeppe Lorenzo <lb></lb> dottiſſimo Giureconſulto, e il Conte Abate <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Bartolommeo inſigne Letterato e Poeta, <lb></lb> ſiccome vi è ſeppellito il Dottor <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Tar-<lb></lb> <arrow.to.target n="a268"></arrow.to.target> <pb pagenum="(290)"></pb> gioni Tozzetti Medico aſſai rinomato per i <lb></lb> ſuoi Viaggj, e per altre di lui Opere medi-<lb></lb> che, e d'Iſtoria naturale.</s><s id="id2752124"> Di quì dato uno <lb></lb> ſguardo alla delizioſa veduta della ſottopoſta <lb></lb> Città, e dell'adiacenti colline, ſcendendo ſi <lb></lb> trova l'</s></p> <p id="id2752140" type="foot"><s id="id2752144"><foot.target id="a268"></foot.target>T gio-</s></p> <p id="id2752152" type="main"><s id="id2752155">ABITAZIONE della Famiglia de' Mozzi, la <lb></lb> quale eſſendo ſtata alzata nell'antico a ſoggia <lb></lb> di Palazzo, o ſia di Torre con merli, moſtra <lb></lb> quella magnificenza, che fu capace di dar ri-<lb></lb> cetto nel 1273. al Ponteſice Gregorio X., e <lb></lb> dipoi nel 1279. al Cardinale Latino Orſini, <lb></lb> Legato del Papa, a fermar la Pace tra i Guelfi, <lb></lb> e Ghibellini, ſtata in queſti paſſati anni <lb></lb> tutta rimodernata, ed abbellita.</s><s id="id2752191"> Quindi proſe-<lb></lb> guendo il cammino per il Fondaccio di <expan abbr="San">S.</expan> Nic-<lb></lb> olò, che ſi vede ripieno anch'eſſo di Caſe <lb></lb> aſſai comode, e ſignorili; tralle quali ſono i <lb></lb> Palazzi dei Gianni, Alamanni, Rimbotti, e <lb></lb> Marzimedici; poco doppo ſi trova la Chieſa <lb></lb> Parrocchiale di</s></p> <p id="id2752219" type="main"><s id="id2752223"><expan abbr="SAN">S.</expan> NICCOLÒ, detto di Oltrarno, nella cui <lb></lb> facciata è collocata una cartella di pietra, con <lb></lb> iſcrizione inciſa, degna di oſſervazione, con-<lb></lb> tenendo la memoria della deplorabile inonda-<lb></lb> zione, che fece l'acqua d'Arno nella Città, <lb></lb> nell'anno 1557. nei ſeguenti verſi Latini </s></p> <p id="id2753773" type="foot"><s id="id2753777"><emph type="italics">Flu-</emph></s></p> <pb pagenum="(291)"></pb> <p id="id1623945" type="main"><s id="id1623946"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Fluctibus undivagis, Pelago, ſimiliſque <lb></lb> procellis,<lb></lb> Hunc tumidis praeceps irruit Arnus aquis,<lb></lb> Proſtravitque ſuae, ſpumanti gurgite, <lb></lb> Florae<lb></lb> Oppida, agros, fontes, moenia, Templa, <lb></lb> viros.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2753831" type="main"><s id="id2753835">e vi ſono altre memorie di diverſe inondazio-<lb></lb> ni poſteriori.</s><s id="id2753842"> Entrando in queſta Chieſa tro-<lb></lb> veremo a mano deſtra di Aleſſandro Allori, <lb></lb> l'Abramo in atto di ſacrificare il Figlio.</s><s id="id2753855"> Nella <lb></lb> ſeconda Cappella, di Batiſta Naldini la Pre-<lb></lb> ſentazione al Tempio.</s><s id="id2753865"> E' da oſſervarſi l'Altare <lb></lb> della Famiglia Cavalloni, dedicato al Santiſſimo <lb></lb> Crocifiſſo, che per la ſua ſtruttura fa cono-<lb></lb> ſcere eſſere lavorato da buona mano.</s><s id="id2753882"> Accanto <lb></lb> al Pulpito, da Iacopo di Meglio è dipinta la <lb></lb> Venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id2753892"> Dal Poppi è ſtato <lb></lb> ben colorito lo Spoſalizio di Maria Vergine alla <lb></lb> Cappella dei Banchi.</s><s id="id2753902"> All'Altar maggiore ve-<lb></lb> deſi la Tavola dipinta da Gentile da Fabria-<lb></lb> no con Maria, e quattro Santi con ſomma <lb></lb> diligenza fatta.</s><s id="id2753917"> Nella contigua Cappella dei <lb></lb> Gianni, il <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Predicante è dell'Empo-<lb></lb> li.</s><s id="id2753930"> La Nunziata che è alla Cappella de' Guar-<lb></lb> dini è opera di Aleſſandro Fei detto del Bar-<lb></lb> biere.</s><s id="id2753941"> Alla Cappella poi de' Naſi trovaſi altra <lb></lb> Tavola del Poppi nella quale è effigiato il Fi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a270"></arrow.to.target> <pb pagenum="(292)"></pb> glio della Vedova di Naim reſuſcitato da Cri-<lb></lb> ſto.</s><s id="id2754172"> Ne ſegue all'Altar de' Parenti il Martirio <lb></lb> di <expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina di Aleſſandro Allori.</s><s id="id2754180"> Accanto <lb></lb> a queſta è la Cappella de' Paolini, ai quali di-<lb></lb> pinſe l'Empoli Iddio Padre con diverſi Santi. </s><lb></lb> <s id="id1624188">E finalmente alla Cappella oggi dei Marzime-<lb></lb> dici è del Curradi il <expan abbr="San">S.</expan> Niccolò che reſuſcita <lb></lb> un Bambino arſo dal fuoco.</s><s id="id2754204"> Vi è una ben'in-<lb></lb> teſa Sagreſtìa con diverſi lavori di pietra, e <lb></lb> di Tarſia, ed una Vergine che porge la Cin-<lb></lb> tola a <expan abbr="San">S.</expan> Tommaſo nel muro di mano di <lb></lb> Domenico Ghirlandajo.</s><s id="id2754564"> In queſta Chieſa fu <lb></lb> ſepolto il tanto celebre Architetto Bernardo <lb></lb> Buontalenti.</s><s id="id2754574"> E dietro ad eſſa è il</s></p> <p id="id2754579" type="foot"><s id="id2754582"><foot.target id="a270"></foot.target>T 2 glio</s></p> <p id="id2754590" type="main"><s id="id2754594">PALAZZO dei Serriſtori molto magnifico.</s><s id="id2754598"> Di <lb></lb> faccia a queſto vedeſi il Palazzo dei Baroni del <lb></lb> Nero, alzato col diſegno di Tommaſo del <lb></lb> Nero; e quello degli Scarlatti con vaga fac-<lb></lb> ciata fatta col diſegno di Alſonſo Parigi. </s><lb></lb> <s id="id1624306">Quindi riprendendo per la Via de' Bardi ſi <lb></lb> trova la Chieſa di</s></p> <p id="id2754626" type="main"><s id="id2756746"><expan abbr="SANTA">S.</expan> LUCIA DE' MAGNOLI, in cui vi ſono al-<lb></lb> cune antiche Tavole, che una di Andrea del <lb></lb> Caſtagno allato alla Sagreſtìa eſprimente Maria <lb></lb> con <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, e altri Santi, e dirim-<lb></lb> petto ad eſſa ſe ne vede una d'Iacone Pitto-<lb></lb> re; ne ſegue d'Iacopo da Empoli un'Immagine <lb></lb> di Maria, e altri Santi; e la Tavola di <expan abbr="Santa">S.</expan> Lu-<lb></lb> <arrow.to.target n="a271"></arrow.to.target> <pb pagenum="(293)"></pb> cia che ha dai lati l'Arcangelo Gabbriello, e <lb></lb> la Vergine Annunziata è di Lorenzo di Bicci. </s><lb></lb> <s id="id1624394">All'ingreſſo di queſta Chieſa a deſtra vi è la <lb></lb> Cappella della Madonna di Loreto ſimile in <lb></lb> miſura a quella della Città di Loreto, col cam-<lb></lb> mino, armadj e altro, notando però che quì <lb></lb> tutto è rappreſentato in pittura.</s><s id="id2756816"> Accanto a que-<lb></lb> ſta Chieſa vi ſono le abitazioni de' Canigiani, e <lb></lb> dirimpetto vedeſi un Campo, ove per tre volte <lb></lb> rovinarono tutte le abitazioni, che quivi eſi-<lb></lb> ſtevano, per la qual coſa Coſimo I ordinò che <lb></lb> non vi ſi fabbricaſſe più, come ſi legge dalla <lb></lb> quivi poſta Inſcrizione in marmo</s></p> <p id="id2756847" type="foot"><s id="id2756850"><foot.target id="a271"></foot.target>cia</s></p> <p id="id2756858" type="main"><s id="id2756862"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Huius Montis Aedes <lb></lb> Soli. vitio. ter. collapſas <lb></lb> Ne. quis. denuo. reſtitueret <lb></lb> Coſmus Florent. & Senar. Dux II. <lb></lb> Vetuit. X. Octobris MDLXV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2757096" type="main"><s id="id2757099">Seguitando il cammino a deſtra vi è il</s></p> <p id="id2757105" type="main"><s id="id2757108">PALAZZO del Senator Conte Capponi, fatto <lb></lb> edificare dal famoſo Niccolò da Uzzano col <lb></lb> diſegno di Lorenzo di Bicci, entro del quale <lb></lb> ſi vede il buſto di eſſo Niccolò, opera inſigne <lb></lb> di Donatello, con iſcrizione adeguata a così <lb></lb> potente Concittadino, ſiccome appiè della <lb></lb> Scala un Leone di porfido, che è creduto <lb></lb> opera ſingolare degli antichi Etruſchi; e dipoi <lb></lb> ſi trova a ſiniſtra il </s></p> <arrow.to.target n="a272"></arrow.to.target> <pb pagenum="(294)"></pb> <p id="id1624572" type="main"><s id="id1624573">PALAZZO del Marcheſe Tempi nobilmente <lb></lb> adornato, ed ampliato dentro con ottimo gu-<lb></lb> ſto, che è poſto appunto in ſaccia alla Chieſa <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Maria ſopr'Arno, nella quale è un'am-<lb></lb> mirabile Tavola dell'Empoli, rappreſentante <lb></lb> un miracolo di Maria Vergine, ed all'Altar <lb></lb> maggiore una Nunziata antica, e di gran bel-<lb></lb> lezza.</s><s id="id2757186"> Avanzando più oltre il paſſo ſi giunge al</s></p> <p id="id2757192" type="foot"><s id="id2757196"><foot.target id="a272"></foot.target>PA-</s></p> <p id="id2757203" type="main"><s id="id2757207">PONTE VECCHIO, fabbricato nel 1345. co-<lb></lb> me nel Cartello affiſſo alla Loggia in mezzo di <lb></lb> eſſo a Ponente, nel muro che guarda Mezzo-<lb></lb> giorno ſi legge,</s></p> <p id="id2757429" type="main"><s id="id2757432"><foreign lang="la"><emph type="italics">Nel trentatrè dopo il mille trecento <lb></lb> Il Ponte cadde per diluvio d'acque, <lb></lb> Poi dodici anni come al Comun piacque <lb></lb> Rifatto fu con queſto adornamento.</emph></foreign></s></p> <p id="id2757452" type="main"><s id="id2757455">Appiè di eſſo Ponte oſſerveremo una</s></p> <p id="id2757461" type="main"><s id="id2757464">STATUA di marmo greca, aſſai bella, chia-<lb></lb> mata Aleſſandro Magno, ſebbene alcuni lo <lb></lb> credano Ajace.</s><s id="id2757476"> Dipoi per il Borgo di <expan abbr="San">S.</expan> Ia-<lb></lb> copo ſi Paſſa a vedere la Chieſa di</s></p> <p id="id2757484" type="main"><s id="id2757488"><expan abbr="SAN">S.</expan> IACOPO ſopr'Arno dove abitano i Padri <lb></lb> della Miſſione, che ſebbene antica è di buona <lb></lb> Architettura, ed è ſtata rimodernata di ſtuc-<lb></lb> chi, e di Tavole.</s><s id="id2757504"> La prima di queſte a man <lb></lb> deſtra è di Sebaſtiano Galeotti, ove è <expan abbr="San">S.</expan> Gen-<lb></lb> naro Veſcovo, la ſeconda rappreſentante il <lb></lb> <expan abbr="Santiſſimo">SS.</expan> Crocifiſſo è di mano di Agnolo Bronzi-<lb></lb> <arrow.to.target n="a273"></arrow.to.target> <pb pagenum="(295)"></pb> no, donata non ha molto da Aleſſandro Bo-<lb></lb> naccorſi; la terza di San Vincenzio de' Paoli <lb></lb> è opera di Antonio Puglieſchi; la quarta della <lb></lb> Trinità è del medeſimo Conti, e in ultimo di <lb></lb> faccia alla Navata, è di mano del Gandi l'Aſ-<lb></lb> ſunzione di Maria.</s><s id="id2757558"> Nella Tavola dell'Altar <lb></lb> maggiore, Pier Dandini ha figurato Criſto, <lb></lb> che elegge <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo all'Apoſtolato: la Tri-<lb></lb> buna con due Tondi laterali è lavoro di <lb></lb> Matteo Bonechi.</s><s id="id2757577"> Vi è poi l'altra Cappella <lb></lb> in faccia all'altra Navata, nella quale il Cioc-<lb></lb> chi ha eſpreſſo la tentazione di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio. </s><lb></lb> <s id="id1624887">Quindi ſi trova la Sagreſtia adorna di Tavole <lb></lb> antiche: dopo la quale ne viene la Cappella <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, il di cui quadro è d'Ago-<lb></lb> ſtino Veracini.</s><s id="id2757605"> Dopo di queſta è degna di ſti-<lb></lb> ma quella di <expan abbr="San">S.</expan> Liborio Veſcovo di mano di <lb></lb> Iacopo Vignali.</s><s id="id2757616"> Ne ſegue la Cappella della <lb></lb> Santiſſima Nunziata la cui Tavola è lavoro di <lb></lb> Ignazio Hugford.</s><s id="id2757627"> In ultimo trovaſi il Marti-<lb></lb> rio di <expan abbr="Santa">S.</expan> Cecilia dipinto da Giovanni Caſini. </s><lb></lb> <s id="id1624960">Alla ſalita del Ponte <expan abbr="Santa">S.</expan> Trinita vi è l'ingreſſo <lb></lb> di queſto Convento con nobil facciata. in cui <lb></lb> vedonſi in marmo quattro Buſti dei Granduchi <lb></lb> Franceſco I. Coſimo II., Ferdinando II. e <lb></lb> Coſimo III.: i primi tre ſcolpiti da An-<lb></lb> tonio Novelli, e l'ultimo da Carlo Marcelli-<lb></lb> ni.</s><s id="id2758073"> Delizioſo è il paſſeggio di queſta porzione <lb></lb> <arrow.to.target n="a274"></arrow.to.target> <pb pagenum="(296)"></pb> di Fiume, tanto dalla deſtra che dalla ſiniſtra <lb></lb> riva, in fine della quale da queſta parte, e <lb></lb> preſſo al già diviſato Ponte alla Carraia, oltre <lb></lb> le altre belle fabbriche vedeſi il Palazzo dei</s></p> <p id="id2758106" type="foot"><s id="id2758109"><foot.target id="a273"></foot.target>no,</s></p> <p id="id2758117" type="foot"><s id="id2758120"><foot.target id="a274"></foot.target>di</s></p> <p id="id2758128" type="main"><s id="id2758132">MEDICI, rifatto ed accreſciuto.</s><s id="id2758135"> E nel Fon-<lb></lb> daccio di <expan abbr="Santo">S.</expan> Spirito vi ſono le Abitazioni dei <lb></lb> Vettori, de' Conti Bardi, Freſcobaldi, Rinuc-<lb></lb> cini, e Pecori, ripiene ognuna di Pitture, e <lb></lb> altre rarità.</s></p> <p id="id2758155" type="main"><s id="id2758159">Luſingandomi di aver con brevità ſod-<lb></lb> disfatto a quanto ſi era da me in principio <lb></lb> promeſſo, quì pongo fine per ciò che riguarda <lb></lb> l'interno della Città.</s></p> <p id="id2758176" type="head"><s id="id2759545">VIDI FUOR DI FIRENZE UN' ALTRA ROMA</s></p> <p id="id2759550" type="main"><s id="id2759554">Cominciando dalla PORTA ROMANA, detta <lb></lb> volgarmente a San Pier Gattolini, voltando <lb></lb> a mano ſiniſtra, alla fine d'uno ſtradone co-<lb></lb> perto di Olmi ſi trova la Chieſa della</s></p> <p id="id2759570" type="main"><s id="id2759574">MADONNA DELLA PACE, di buona Archi-<lb></lb> tettura; già antico Oratorio delle Monache di <lb></lb> Santa Felicita, ove abitavano i Monaci di <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo della Nazione Franceſe Riforma-<lb></lb> ti, detti Fuliacenſi di poco tempo ſoppreſſi. </s><lb></lb> <s id="id1625203">In queſta è da oſſervarſi la Cupoletta dell'<lb></lb> Altar maggiore dipinta da Livio Mehus Fiam-<lb></lb> mingo.</s><s id="id2759605"> V'era nella ſoffitta un belliſſimo sfondo <lb></lb> con la Madonna, <expan abbr="San">S.</expan> Bernardo, e alcuni An-<lb></lb> <arrow.to.target n="a275"></arrow.to.target> <pb pagenum="(297)"></pb> gioli dell'eccellente Pittore Luca Giordano, <lb></lb> ſtato levato, e traſportato nella <expan abbr="Real">R.</expan> Accademia <lb></lb> delle Belle Arti ſulla Piazza di <expan abbr="San">S.</expan> Marco. </s><lb></lb> <s id="id1625266">Tornando alla Porta della Città, ſi vede quaſi <lb></lb> incontro la</s></p> <p id="id2760941" type="foot"><s id="id2760944"><foot.target id="a275"></foot.target>gioli</s></p> <p id="id2760952" type="main"><s id="id2760956">VILLA IMPERIALE.</s><s id="id2760959"> Al primo ingreſſo di un <lb></lb> lungo viale vi erano quattro Vivaj diviſi da <lb></lb> un Ponte, quali furono rinterrati, e ridotti a <lb></lb> prato, e ſopra due piediſtalli vi ſtanno erette <lb></lb> l'Aquile Imperiali, e nel corpo delle medeſi-<lb></lb> me l'Arme della Caſa Reale de' Medici con <lb></lb> quella della Granducheſſa Maria Maddalena, <lb></lb> e in altre due baſi, in quella a mano deſtra un <lb></lb> Leone, il quale con una zampa tiene un globo, <lb></lb> rappreſenta lo Stato Fiorentino, e nella ſini-<lb></lb> ſtra la Lupa che allatta, figura lo Stato Seneſe, <lb></lb> ſcolpite da Simone Cioli.</s><s id="id2761008"> In diſtanza vi erano <lb></lb> due altri Vivaj che furono non ha molto ancor <lb></lb> eſſi rinterrati.</s><s id="id2761018"> Quivi ſi vedono ſopra quattro <lb></lb> piediſtalli le Statue di Omero, di Virgilio, di <lb></lb> Dante, e del Petrarca.</s><s id="id2761029"> Queſto ornato dà in-<lb></lb> greſſo al Viale ſopraddetto, che dolcemente ſa-<lb></lb> lendo per poco men di un miglio, ombrato da <lb></lb> Lecci, e Cipreſſi poſti in bella ordinanza, con-<lb></lb> duce ad un grandiſſimo Prato di figura ſemiton-<lb></lb> da, chiuſo da balauſtrate di pietra con ſtatue ove <lb></lb> nell'apertura di mezzo ne ſono due di mar-<lb></lb> mo, una delle quali rappreſenta un Atlante col <lb></lb> <arrow.to.target n="a276"></arrow.to.target> <pb pagenum="(298)"></pb> Globo ſugli omeri, e l'altra un Giove con <lb></lb> fulmine alla mano degne di ſtima.</s><s id="id2761080"> In teſta a <lb></lb> detto Prato ſi erge l'Imperial Villa di delizie <lb></lb> delle Granducheſſe di Toſcana, ampliata o <lb></lb> ornata dalla predetta Arciducheſſa Maria Mad-<lb></lb> dalena, poi dalla Granducheſſa Vittoria accre-<lb></lb> ſciuta da Mezzogiorno di appartamenti; e <lb></lb> preſentemente dal regnante Real Sovrano è <lb></lb> ſtata magnificamente ampliata dalla parte del <lb></lb> Giardino, e del Prato, con avervi formati due <lb></lb> ſuperbi appartamenti, il primo dei qualì al piano <lb></lb> del Giardino tutto pitturato dai più celebri <lb></lb> Pittori del noſtro tempo rappreſentandoviſi la <lb></lb> Storia degl'Imperatori Romani dalla fonda-<lb></lb> zione di Roma, e l'altro ſuperiore è ſtato <lb></lb> ornato di vaghiſſimi ſtucchi, lavorati con la <lb></lb> maggior ſottigliezza dell'Arte.</s><s id="id2761146"> Queſta Villa <lb></lb> ha due Saloni, ed è ripiena d'ogni ſorte di <lb></lb> ricca ſuppellettile, di Quadri, e di altre galan-<lb></lb> terie di porcellane, buccheri, e Idoletti, e <lb></lb> ſimiglianti rarita antiche, che in diverſi Ga-<lb></lb> binetti, e Mezzanini con ben'inteſo ordine <lb></lb> poſte s'ammirano.</s><s id="id1625530"> Ivi ſono anneſſi due Giar-<lb></lb> dini con belli ſpartimenti di fiori, e fontane <lb></lb> d'acqua, diviſato l'uno e l'altro di piante <lb></lb> d'Aranci domeſtici; vi ſono molte antiche, e <lb></lb> moderne ſtatue tra le quali un Adone ferito <lb></lb> di Michelagnolo di ſtraordinaria bellezza.</s><s id="id2761196"> So-<lb></lb> <arrow.to.target n="a277"></arrow.to.target> <pb pagenum="(299)"></pb> pra il detto Palazzo in un Colle più rilevato in <lb></lb> poca diſtanza ſi vede un antico Monaſtero di <lb></lb> Religioſe dell'Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco, detto di</s></p> <p id="id2761223" type="foot"><s id="id2761227"><foot.target id="a276"></foot.target>Glo-</s></p> <p id="id2761234" type="foot"><s id="id2761238"><foot.target id="a277"></foot.target>pra</s></p> <p id="id2761246" type="main"><s id="id2761386"><expan abbr="SAN">S.</expan> MATTEO IN ARCETRI, il qual Territorio <lb></lb> produce ottimi, e delicati vini, detti Verdee, <lb></lb> e vi ſono delizioſe Ville.</s><s id="id2761397"> Tornando per la <lb></lb> Strada Romana ſi vedrà in primo luogo a man <lb></lb> ſiniſtra altro Convento di nobili Religioſe dell'<lb></lb> Ordine di Sant'Agoſtino, detto volgarmente di</s></p> <p id="id2761414" type="main"><s id="id2761417"><expan abbr="SAN">S.</expan> GAGGIO, ma in proprio ſignificato San <lb></lb> Caio, fondato dalla Famiglia de' Corſini, ove <lb></lb> ſi conſervano più inſigni Reliquie, e la Tavola <lb></lb> dell'Altar maggiore è di mano di Lodovico <lb></lb> Cigoli.</s><s id="id2761437"> Vedeſi in vicinanza l'altro Convento <lb></lb> detto del Portico di Religioſe dell'Ordine <lb></lb> Agoſtiniano.</s><s id="id2761448"> In una diſcreta lontananza di <lb></lb> circa due miglia trovaſi voltando verſo la <lb></lb> parte di Mezzogiorno la</s></p> <p id="id2761461" type="main"><s id="id2761464">CERTOSA, fatta col diſegno dell'Orcagna, <lb></lb> o come vuole il Vaſari, di alcuno de' ſuoi di-<lb></lb> ſcepoli.</s><s id="id2761476"> Nella Chieſa vedeſi oltre più eccel-<lb></lb> lenti pitture un nobile pavimento di marmi, e <lb></lb> ſoffitta, e bello Altare, e a man ſiniſtra ſi entra <lb></lb> in un altro grandiſſimo Chioſtro, il quale dà <lb></lb> introduzione a molte Celle, e colle ſue atte-<lb></lb> nenze, ſecondo l'iſtituto di queſti Eremiti. </s><lb></lb> <s id="id1625778">Nel Chioſtro vi ſono dipinte a freſco da Ia-<lb></lb> copo da Pontormo molte figure della Paſſione.</s></p> <p id="id2761511" type="foot"><s id="id2761515">Nella</s></p> <pb pagenum="(300)"></pb> <p id="id2761523" type="main"><s id="id2761527">Nella ſtanza del Refettorio di mano del me-<lb></lb> deſimo vi è un quadro a olio con Criſto a ta <lb></lb> vola, con Cleofas, e Luca, grandi al natu-<lb></lb> rale, eſſendovi fra quei che ſervono, ſtati ri-<lb></lb> tratti alcuní Converſi; e ſopra la porta, che <lb></lb> và nel Chioſtro di fuori, vi è una Pietà con <lb></lb> due Angioli, e dalla parte di dentro <expan abbr="San">S.</expan> Lo-<lb></lb> renzo, di mano del Bronzino.</s><s id="id2761562"> Nella ſtanza <lb></lb> del Capitolo vi è il Crocifiſſo colla Madonna, <lb></lb> e la Maddalena appiè della Croce, e Angioli <lb></lb> in aria di Mariotto Albertinelli pittore ne' ſuoi <lb></lb> tempi di credito, come ancora vi dipinſe Ber-<lb></lb> nardino Poccetti, e Rutilio Manetti Seneſe. </s><lb></lb> <s id="id1625879">Vi ſi conſervano ſopra centoventi Reliquie. </s><lb></lb> <s id="id1625886">Ve ne ſono molte inſigni, una gran parte delle <lb></lb> quali furono donate dal celebre Niccola Ac-<lb></lb> ciaioli gran Siniſcalco de' Regni di Sicilia, e <lb></lb> Geruſalemme.</s><s id="id2761607"> Fu queſto Niccola il Fondatore <lb></lb> della Certoſa intorno l'anno 1364. ed accrebbe <lb></lb> quella di Napoli.</s><s id="id2761618"> In una ſtanza ſotterranea <lb></lb> ſono le Sepolture di Caſa Acciaioli, la quale <lb></lb> lontana di quivi nove miglia in Valdipeſa poſ-<lb></lb> ſiede una gran Tenuta, e un magnifico Pa-<lb></lb> lazzo detto Monte Gufoni con un bel Giardino <lb></lb> con Fontane, e ſcherzi d'acque.</s></p> <p id="id2761643" type="main"><s id="id2761647">Rendono delizioſa queſta parte le varie <lb></lb> Ville, e ſpecialmente quella dei Dini, del Mi-<lb></lb> chelozzi detta Belloſguardo perchè di quì go-<lb></lb> <arrow.to.target n="a278"></arrow.to.target> <pb pagenum="(301)"></pb> deſi tutta la Città, (e dove il Guicciardini <lb></lb> ſcriſſe la ſua celebre Iſtoria d'Italia <note id="id1625982" n="1"><p id="id2761880" type="main"><s id="id2761884"> La più completa Edizione è quella fatta <lb></lb> recentemente in Firenze colla data di Friburgo <lb></lb> in 4. groſſi Tomi in quarto con varie addizioni, <lb></lb> che trovaſi vendibile a queſta Stamperia Gran-<lb></lb> ducale per 3. Zecchini. </s></p></note>), de' <lb></lb> Borgherini, degli Strozzi, e de' Franceſchi. </s><lb></lb> <s id="id1626022">In vicinanza havvi la Chieſa di</s></p> <p id="id2761757" type="foot"><s id="id2761761"><foot.target id="a278"></foot.target>deſi</s></p> <p id="id2761768" type="main"><s id="id2761772"><expan abbr="SAN">S.</expan> FRANCESCO DI PAOLA, ove abitavano <lb></lb> Frati del ſuo Ordine ora ſoppreſſi; Chieſa di <lb></lb> gran devozione, e bene adorna di nuove pit-<lb></lb> ture, sù la di cui Piazza è eretta la ſtatua di <lb></lb> detto Santo di marmo, lavorata dal Piamontini.</s></p> <p id="id2761793" type="main"><s id="id2761797">Fuori della PORTA A <expan abbr="San">S.</expan> FREDIANO, il Mo-<lb></lb> naſtero che a man ſiniſtra ſi vede poſto ſopra <lb></lb> una Collina è intitolato <expan abbr="San">S.</expan> Bartolommeo, e vi <lb></lb> ſtanno i Monaci di</s></p> <p id="id2761814" type="main"><s id="id2761818">MONTE ULIVETO.</s><s id="id2761821"> La Tavola dell'Altar <lb></lb> maggiore, in cui è figurato l'ingreſſo di Noſtro <lb></lb> Signore in Geruſalemme, è di mano di Santi <lb></lb> di Tito; quella ove è il <expan abbr="Beato">B.</expan> Bernardo Tolomei <lb></lb> è di mano del Pignoni, ed una Aſſunta dirim-<lb></lb> petto è del Paſſignano.</s><s id="id2761844"> Agli altri due Altari <lb></lb> in uno vi è eſpreſſo l'Apoſtolo titolare San <lb></lb> Bartolommeo, e nell'altro <expan abbr="Santa">S.</expan> Franceſca Ro-<lb></lb> mana.</s><s id="id2761858"> Delle due ſtatue di marmo la Vergine <lb></lb> <arrow.to.target n="a279"></arrow.to.target> <pb pagenum="(302)"></pb> Veſtale, che tiene in mano un vaglio per <lb></lb> l'Acqua ſanta, è di mano del Caccini, e <lb></lb> l'altra alla ſiniſtra che rappreſenta Claudia è <lb></lb> di Scultore Fiammingo.</s><s id="id2761927"> Nella Cappella dei <lb></lb> Capponi, che ſtà ſotto la Chieſa, vi è una <lb></lb> Tavola della Reſurrezione di Raffaellino del <lb></lb> Garbo, ben mantenuta.</s><s id="id2761942"> In vicinanza di detto <lb></lb> Monaſtero verſo Ponente, ſi vede un delizioſo <lb></lb> Caſino del Duca Strozzi, con un ſalvatico, <lb></lb> che ſcende ſino alla ſtrada maeſtra, e dalla <lb></lb> parte di Ponente vi è un Monaſtero detto</s></p> <p id="id2761963" type="main"><s id="id2761967"><expan abbr="SAN">S.</expan> PIERO A MONTICELLI, di Religioſe della <lb></lb> Regola di San Benedetto, in cui ſono ſtate <lb></lb> unite nel 1786. anco le Monache del ſop-<lb></lb> preſſo Monaſtero di <expan abbr="San">S.</expan> Frediano di Firenze.</s></p> <p id="id2761984" type="main"><s id="id2761988">Fuori della PORTA AL PRATO, veggaſi <lb></lb> uſcendo prima dalla Porticciuola delle Mulina, <lb></lb> a man ſiniſtra, poſta alla fine del Borgo di <lb></lb> Ogniſſanti un Giardino detto la Vagaloggia.</s></p> <p id="id2762143" type="main"><s id="id2762146">Parimente ſi rende una delizioſa paſſeggiata <lb></lb> quella dei Viali delle Caſcine, ove eſiſtono <lb></lb> ſuperbi, ed ameni prati, e boſchetti.</s></p> <p id="id2762161" type="main"><s id="id2762164">Può paſſarſi a vedere in qualche diſtanza un <lb></lb> antico Monaſtero di Monache Ciſtercienſi <lb></lb> detto <expan abbr="San">S.</expan> Donato in Polveroſa, Fuori di queſta <lb></lb> Porta è ſituata diſtante circa 10. miglia la <lb></lb> Villa del</s></p> <p id="id2762186" type="main"><s id="id2762189">POGGIO A CAIANO di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> ampliata <lb></lb> <arrow.to.target n="a280"></arrow.to.target> <pb pagenum="(303)"></pb> modernamente di nuovi Quartieri, e comodi, <lb></lb> che fu principiata dal Magnifico Lorenzo de' <lb></lb> Medici Padre di Leone X. il quale la non <lb></lb> terminata Fabbrica volle finire, e ſpecialmente <lb></lb> l'ornato, e le pitture del Salone grande in <lb></lb> parte, che poi il Granduca Franceſco fece <lb></lb> condurre a fine, e ridurre alla perfezione, che <lb></lb> ella è, ſeguitando il primo modello di Giuliano <lb></lb> da <expan abbr="San">S.</expan> Gallo.</s><s id="id2762235"> Evvi un Salone con volta a mezza <lb></lb> botte, tutta riccamente ſtuccata, o per meglio <lb></lb> dire, dal ſuddetto da San Gallo gettata di ma-<lb></lb> terie, invenzione da lui imparata a Roma.</s><s id="id2762251"> Il <lb></lb> detto Salone è dipinto da Andrea del Sarto, dal <lb></lb> Francabigio, e da Iacopo da Pontormo.</s><s id="id2762261"> L'Iſto-<lb></lb> ria è quando Ceſare è preſentato di varj do-<lb></lb> nativi in Egitto da molte Nazioni, alludendo <lb></lb> queſto fatto al Magnifico Lorenzo de' Medici, <lb></lb> che fu di rari animali, e tra gli altri di una <lb></lb> Giraffa preſentato da Gaitbeto Soldano d'Egit-<lb></lb> to nel 1487. e detta Giraffa è deſcritta dal <lb></lb> Poliziano nelle ſue meſcolanze erudite; fu <lb></lb> laſciata imperfetta da Andrea del Sarto, e <lb></lb> terminolla Aleſſandro Allori.</s><s id="id1626518"> Il Francabigio <lb></lb> vi dipinſe in altra facciata, quando Cicerone <lb></lb> depo l'eſilio fu in Campidoglio chiamato Pa-<lb></lb> dre della Patria: alludendo queſta Storia al <lb></lb> ritorno in Firenze di Coſimo Medici il vec-<lb></lb> chio.</s><s id="id2762321"> Nell'altra facciata il Francabigio me-<lb></lb> <arrow.to.target n="a281"></arrow.to.target> <pb pagenum="(304)"></pb> deſimo vi dipinſe, quando Tito Quinzio Fla-<lb></lb> minio Conſole Romano, orando nel Conſiglio <lb></lb> degli Achei contro l'Oratore degli Etoli, e <lb></lb> del Re Antioco, diſſuaſe la lega, che diſe-<lb></lb> gnavano concludere gli Oratori con gli Achei <lb></lb> medeſimi.</s><s id="id2762358"> Queſto fatto pure allude alla Dieta <lb></lb> di Cremona, in cui il Magnifico Lorenzo de' <lb></lb> Medici diſturbò i diſegni de' Veneziani, bra-<lb></lb> moſi di condurſi al poſſeſſo dell'Italia tutta. </s><lb></lb> <s id="id1626600">Ed Aleſſandro Allori fece la pittura, che <lb></lb> rappreſenta la Cena di Siface Re de' Numidj, <lb></lb> fatta a Scipione, dopo che egli ebbe rotto <lb></lb> Aſdrubale in Spagna: e queſto pure allude al <lb></lb> glorioſo viaggio del Magnifico Lorenzo al Rè <lb></lb> di Napoli, da cui fu generoſamente convitato. </s><lb></lb> <s id="id1626627">Le due teſtate dove ſono gli occhi che danno <lb></lb> lume, furono dipinte da Iacopo da Pontormo, <lb></lb> e vi è un Vertunno co' ſuoi Agricoltori, con <lb></lb> un pennato in mano bello e naturale, e l'Iſto-<lb></lb> ria di Pomona, e Diana con altre Dee, che <lb></lb> per eſſer pitture fatte a concorrenza de' ſo-<lb></lb> prannominati Pittori, ſono delle più belle che <lb></lb> uſciſſero dal ſuo pennello.</s><s id="id2762432"> Da queſte ſuddette <lb></lb> teſtate del Salone ſi ha l'ingreſſo in due Gal-<lb></lb> lerìe, ordinate dal Gran Principe Ferdinando, <lb></lb> per formare per mezzo di queſte riccamente <lb></lb> ornate, la comunicazione alli quattro Appar-<lb></lb> tamenti, de' quali vien compoſta queſta Real <lb></lb> <arrow.to.target n="a282"></arrow.to.target> <pb pagenum="(305)"></pb> Villa.</s><s id="id2762469"> Dal detto Salone facendoſi paſſaggio <lb></lb> in un altro di minor proporzione ornato a <lb></lb> ſtucchi, ſi trova dipinta nella ſua volta da <lb></lb> Anton Domenico Gabbiani la Toſcana, che <lb></lb> conduce davanti a Giove Coſimo Padre della <lb></lb> Patria, moſtrando d'aver eſſo quietate le di-<lb></lb> ſcordie, fugati i vizj, e introdotta la pace; <lb></lb> opera in vero degna di ſomma ſtima.</s><s id="id2762502"> Altre <lb></lb> varie eccellenti pitture ornano le ſtanze di <lb></lb> queſto Palazzo, in una delle quali vi è una <lb></lb> prezioſa raccolta di piccoli quadri fattavi dal <lb></lb> Gran Principe Ferdinando, conſiſtente in un <lb></lb> ſol pezzo per autore, de' primi pittori del <lb></lb> Mondo, sì antichi che moderni.</s><s id="id2762530"> La Tavola <lb></lb> della Cappella, che è ſul Prato, ove è una <lb></lb> Pietà, è di Giorgio Vaſari.</s><s id="id2762540"> In poca diſtanza <lb></lb> dal Palazzo vi ſono belliſſime ſtalle, lunghe <lb></lb> ciaſcuna più di centoventi paſſi, e ſopra queſte <lb></lb> le Camere per alloggio del ſervizio baſſo, <lb></lb> come pure una Fabbrica per uſo del Fattore, <lb></lb> e del copioſo Beſtiame, per la Caſcina nel <lb></lb> ſuo genere bella, e tutta circondata da un <lb></lb> largo foſſo di acqua corrente.</s><s id="id2762574"> Quivi ſi fanno <lb></lb> copioſe raccolte di ſquiſiti Riſi, e vi <lb></lb> ſono Edifizj per pulirli.</s><s id="id2762585"> Proſeguendo verſo <lb></lb> Tramontana, ſi giunge ad un lungo ameno, <lb></lb> detto le Pavoniere, e ſerve per far correre i <lb></lb> Daini, i quali in un Barco murato con bo-<lb></lb> <arrow.to.target n="a283"></arrow.to.target> <pb pagenum="(306)"></pb> ſcaglia, e foſſi d'acqua conſervanſi; e rimet-<lb></lb> tendoſi ſu la ſtrada maeſtra, a mano dritta <lb></lb> trovaſi altra Villa già di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan> ora del Mar-<lb></lb> cheſe Bartolommei detta</s></p> <p id="id2761869" type="foot"><s id="id2761873"><foot.target id="a279"></foot.target>Ve-</s></p> <p id="id2762628" type="foot"><s id="id2762632"><foot.target id="a280"></foot.target>mo-</s></p> <p id="id2762640" type="foot"><s id="id2762643"><foot.target id="a281"></foot.target>de-</s></p> <p id="id2762649" type="foot"><s id="id2762653"><foot.target id="a282"></foot.target>Villa,</s></p> <p id="id2762661" type="foot"><s id="id2762665"><foot.target id="a283"></foot.target>V ſca-</s></p> <p id="id2762672" type="main"><s id="id2762676">ARTIMINO, O VILLA FERDINANDA, da Fer-<lb></lb> dinando I. di queſto nome, e Terzo Gran-<lb></lb> duca di Toſcana, che dai fondamenti la fece <lb></lb> fabbricare col diſegno di Bernardo Buonta-<lb></lb> lenti l'Anno 1594. la quale è beniſſimo in-<lb></lb> teſa, sì nello ſcompartimento de' Quartieri no-<lb></lb> bili, come pure di quelli della Famiglia.</s><s id="id2762842"> Vi <lb></lb> ſono due bei Saloni.</s><s id="id2762848"> E' ſituata nell'ottima <lb></lb> eminenza di un Colle volto a Levante; ed il di-<lb></lb> vertimento maggiore, che ſi ritrae in detta <lb></lb> villeggiatura, ſi è la Caccia, eſſendovi a tal <lb></lb> fine un circuito di muraglia di ſopra trentadue <lb></lb> miglia, detto il Barco Reale, diſtendendoſi dalle <lb></lb> falde del Poggio di Artimino ſino a' Poggi <lb></lb> di Vinci nella Valdinievole.</s><s id="id2762880"> Due altre Ville <lb></lb> pure di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S.A R.</expan> poco diſtanti l'una dall'altra, <lb></lb> ſono fuori di queſta Porta, una detta la</s></p> <p id="id2762892" type="main"><s id="id2762896">PETRAIA, di gratiſſimo ſoggiorno ſpecialmen-<lb></lb> te nel tempo della Primavera.</s><s id="id1627077"> Il ſuo ingreſſo <lb></lb> principale è a Tramontana, per un Prato chiuſo <lb></lb> da folti cipreſſi in difeſa dei venti: ha nel <lb></lb> mezzo un Cortile tutto dipinto di fatti Mili-<lb></lb> tari; vi ſono nelle due fiancate due Logge, <lb></lb> che introducono negli appartamenti nobili; <lb></lb> <arrow.to.target n="a284"></arrow.to.target> <pb pagenum="(307)"></pb> queſte ſono dipinte con ottimo colorito, e <lb></lb> diſegno, da Baldaſſarre Franceſchini detto il <lb></lb> Volterrano, e rappreſentano alcune azioni di <lb></lb> Coſimo I. e di Ferdinando Il. Gran Duchi, <lb></lb> opere certamente degne di sì valoroſo Arte-<lb></lb> fice.</s><s id="id2762961"> Sono poi da vederſi gli appartamenti di <lb></lb> queſto Palazzo arricchiti di buoniſſimi Quadri <lb></lb> tra' quali più d'ogni altro è da ammirarſi <lb></lb> nella Cappella la Tavola d'Andrea del Sarto. </s><lb></lb> <s id="id1627155">A Mezzogiorno, Levante, e Ponente vi ſono <lb></lb> tre altre Porte particolari, che introducono <lb></lb> in uno ſpazioſo ripiano di Giardino, di dove <lb></lb> godeſi come in Teatro con tutta quella bel-<lb></lb> liſſima Campagna la Città noſtra.</s><s id="id2762997"> L'altra detta</s></p> <p id="id2763001" type="foot"><s id="id2763005"><foot.target id="a284"></foot.target>que-</s></p> <p id="id2763012" type="main"><s id="id2763016">CASTELLO, Villa antica della Famiglia dei <lb></lb> Medici, accreſciuta dal Granduca Coſimo I. <lb></lb> dalla parte di Levante, col diſegno di Nic-<lb></lb> colò detto il Tribolo.</s><s id="id2763101"> E' ſtata ampliata di <lb></lb> quartieri dal noſtro Real Sovrano, eſſendo <lb></lb> una delle ſue Ville favorite.</s><s id="id2763112"> Nella volta della <lb></lb> Loggia a man ſiniſtra dentro il Cortile, alcu-<lb></lb> ne Iſtorie degli Dei antichi, e l'Arti libe-<lb></lb> rali lavorate a olio ſulla calcina ſecca, ſono <lb></lb> di mano di Iacopo da Pontormo, ma aſſai <lb></lb> guaſte dal tempo.</s><s id="id2763135"> Per gli Appartamenti vi <lb></lb> ſono diſtribuite belle ſuppellettili, e molte <lb></lb> prezioſe pitture, e vi è a freſco di Baldaſſarre <lb></lb> Franceſchini nella volta del ricetto, ſalite le <lb></lb> <arrow.to.target n="a285"></arrow.to.target> <pb pagenum="(308)"></pb> prime ſcale, uno sfondo di ottimo colorito. </s><lb></lb> <s id="id1627297">Da Tramontana, uſcendo di detto Palazzo, ſi <lb></lb> entra in un vaſto e delizioſo Giardino.</s><s id="id2763173"> La <lb></lb> prima gran Fontana, ove è l'Ercole di mar-<lb></lb> mo, che ſcoppia Anteo, dalla cui bocca eſce <lb></lb> in gran copia l'acqua, è di mano di Bartolom-<lb></lb> meo Ammannati, eſſendo il reſtante della <lb></lb> Fonte diſegno, e fattura del Tribolo, come <lb></lb> di lui ancora è l'altra Fontana in mezzo al <lb></lb> Boſchetto de' lauri, piena di finiſſimi intaglj, <lb></lb> e baſſirilievi, nella cima della quale vi è una <lb></lb> Statuetta di femmina nuda di bronzo rappre-<lb></lb> ſentante una Venere, dalla cui chioma, che <lb></lb> ſi tien raccolta entro le mani, cade acqua.</s><s id="id2763222"> In-<lb></lb> torno alla detta Fonte vi ſono occulte fiſto-<lb></lb> lette, dalle quali vengono zampilli gentiliſſi-<lb></lb> mi a' acqua.</s><s id="id2763236"> Queſta Fontana è cinta d'ogni <lb></lb> intorno da un bel ſalvatico, che fa proſpet-<lb></lb> tiva dall'altra Fontana dell'Ercole, e per di <lb></lb> ſopra ad una Porta, ove pure ſono varj zam-<lb></lb> pilli d'acqua.</s><s id="id2763256"> Intorno alla detta Porta vi è <lb></lb> una Grotta grande, e ricchiſſima di ſpugne, <lb></lb> condotta anch'eſſa dal Tribolo.</s><s id="id2763268"> Vi ſono tre <lb></lb> grandiſſime Pile ſcavate, e intagliate d'un <lb></lb> pezzo ſolo, una nella teſtata, e l'altre due <lb></lb> per fianco all'entrare, ſopra le quali vi ſono <lb></lb> ſcolpiti al naturale diverſi Animali quadrupedi <lb></lb> con buona diſpoſizione, e da alcuni de' me-<lb></lb> <arrow.to.target n="a286"></arrow.to.target> <pb pagenum="(309)"></pb> deſimi cade acqua nelle ſuddette pile, ove <lb></lb> ſono intaglj di Peſci, e nicchi marini.</s><s id="id2763584"> La <lb></lb> detta Grotta è chiuſa da cancellate di ferro, <lb></lb> le quali aperte, quando ſi voglia dar l'acqua <lb></lb> agli zampilli, che tra le ſpugne di ſopra, nel <lb></lb> pavimento, e da' lati vi ſono, ſerranſi con <lb></lb> violenza anch'eſſe per forza d'acqua.</s><s id="id2763608"> Queſta <lb></lb> Grotta è in mezzo a due Fontane nel medeſi-<lb></lb> mo muro collocate, che ribattono all'altre <lb></lb> due del Giardino, ove è il boſchetto a La-<lb></lb> berinto.</s><s id="id2763626"> Dal ſuddetto Giardino ſi ſale ad un <lb></lb> gran Vivaio, in mezzo al quale vi è in un <lb></lb> Vecchio di bronzo figurato il Monte Appen-<lb></lb> nino, fatto dall'Ammannato, dalle cui chiome <lb></lb> cade acqua: diſegno, e lavoro del Tribolo, <lb></lb> del quale è a Levante una Quercia molto artifi-<lb></lb> cioſa, e tutta giuochi d'acqua, che è ben de-<lb></lb> gna di vederſi.</s><s id="id2763658"> Ma prima di rimetterſi ſulla <lb></lb> ſtrada per tornare in Firenze non rechi noja <lb></lb> il ſalire, voltando a mano deſtra della detta <lb></lb> Real Villa per una breviſſima ſtrada che con-<lb></lb> duce alla</s></p> <p id="id2763678" type="foot"><s id="id2763682"><foot.target id="a285"></foot.target>V 2 pri-</s></p> <p id="id2763690" type="foot"><s id="id2763694"><foot.target id="a286"></foot.target>deſi-</s></p> <p id="id2763701" type="main"><s id="id2763705">VILLA DE' GRAZINI, ora dell'unica ſuperſtite <lb></lb> di detta Nobil Famiglia <expan abbr="Signora">Sig.</expan> Tereſa Grazini, <lb></lb> moglie del <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Senatore Cavaliere Luigi Bar-<lb></lb> tolini Baldelli, ove con grandiſſimo piacere <lb></lb> potrà oſſervarſi il Cortile della medeſima tutto <lb></lb> dipinto a freſco da Giovanni da <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni; <lb></lb> <arrow.to.target n="a287"></arrow.to.target> <pb pagenum="(310)"></pb> in queſto vago lavoro ſi ammirerà la vivacità, <lb></lb> ed il guſto di queſto sì illuſtre Maeſtro; e quin-<lb></lb> di ripigliando il cammino potrà tener la ſtrada <lb></lb> che paſſa ſotto la Villa della Petraia, ove vedrà <lb></lb> di paſſaggio due</s></p> <p id="id2763763" type="foot"><s id="id2763767"><foot.target id="a287"></foot.target>in</s></p> <p id="id2763774" type="main"><s id="id2763778">CONVENTI, uno di Religioſe Camaldolenſi, <lb></lb> detto di Boldrone: e pochi paſſi inoltrandoſi, <lb></lb> un altro delle Signore delle Quiete, ove ſono <lb></lb> Fanciulle Nobili, che vi s'introducono ſopra <lb></lb> i ſette anni per educazione, alle quali è per-<lb></lb> meſſo, non ſoddisfatte di quell'Iſtituto di vita, <lb></lb> uſcire ſenza però potervi aver regreſſo, non <lb></lb> facendo mai Voti, come le altre Religioſe. </s><lb></lb> <s id="id1627737">Queſto luogo era per addietro una Villa detta <lb></lb> la Quiete della Granducheſſa Criſtina.</s><s id="id2763821"> Per-<lb></lb> venne in Donna Eleonora Ramirez di Mon-<lb></lb> talvo, che fu la Fondatrice, e Iſtitutrice di <lb></lb> quel vivere Religioſo; la Granducheſſa Vitto-<lb></lb> ria fecevi la Chieſa, che vi è, la Foreſteria, <lb></lb> Rimeſſe, e Stalle per renderlo comodo alle <lb></lb> occaſioni di trattenerviſi, il di cui eſempio <lb></lb> ſeguendo la Principeſſa Anna Maria Luiſa <lb></lb> Elettrice Palatina, l'ampliò di nobile Appar-<lb></lb> tamento, e arricchì di delizioſo Giardino.</s><s id="id2764409"> E <lb></lb> di preſente ſono ſtate ampliate dalla noſtra <lb></lb> Real Sovrana molte altre comode abitazioni. </s><lb></lb> <s id="id1627803">In queſte parti è degna di vederſi la Villa, e <lb></lb> luogo della </s></p> <p id="id2764525" type="foot"><s id="id2764529">Doc-</s></p> <pb pagenum="(311)"></pb> <p id="id1627829" type="main"><s id="id1627830">DOCCIA, la quale ha delizioſi anneſſi, ove <lb></lb> dal fu Marcheſe Senator Carlo Ginori fu <lb></lb> introdotta in poca diſtanza da detta Villa la <lb></lb> fabbricazione non ſolo di ogni qualità di Piat-<lb></lb> terie, Vaſi, ed altre Terraglie per uſo comune, <lb></lb> ma di finiſſime Porcellane di ogni ſorte con <lb></lb> ſingolare induſtria, ed ottima riuſcita, delle <lb></lb> quali ſe ne vede una gran raccolta in una <lb></lb> ſtanza, diſpoſta a forma di Galleria, accre-<lb></lb> ſciuta notabilmente dal vivente Senator Mar-<lb></lb> cheſe Lorenzo Figlio, e ridotta in tutte le <lb></lb> ſue parti ad un'ottima perfezione e bellezza, <lb></lb> impiegandoſi in queſta manifattura circa cento <lb></lb> perſone.</s><s id="id2764495"> In oltre a Seſto evvi quella del Mar-<lb></lb> cheſe Corſi; a Colonnata quella del Conte del <lb></lb> Benino, fabbricata dal Senatore Ferrante Cap-<lb></lb> poni, ove ſi veggono in una vaga Gallerìa i <lb></lb> cartoni eccellentemente coloriti d'una ſtanza <lb></lb> d'arazzi di quella di Verſaglies del Re Cri-<lb></lb> ſtianiſſimo.</s></p> <p id="id2764537" type="main"><s id="id2764541">Fuori della PORTA A <expan abbr="SAN">S.</expan> GALLO, oltre <lb></lb> l'Arco Trionfale, e Parter, come è detto in <lb></lb> queſto a <expan abbr="carte">c.</expan> 60., prendendo a ſiniſtra paſſato il <lb></lb> Mugnone è da oſſervarſi un Tabernacolo ſulla <lb></lb> ſtrada, dipinto da Gio Battiſta Vanni, preſſo al</s></p> <p id="id2764562" type="main"><s id="id2764566">CONVENTO de'Cappuccini a Montughi, i <lb></lb> quali hanno all'uſo del lor rigido Inſtituto <lb></lb> una bella Chieſa, e un comodo Convento, <lb></lb> <arrow.to.target n="a289"></arrow.to.target> <pb pagenum="(312)"></pb> ed Orto.</s><s id="id2764591"> Quindi paſſando da diverſe belle <lb></lb> Ville, inoltrandoſi a deſtra ſi trova la Vil-<lb></lb> la di</s></p> <p id="id2764672" type="foot"><s id="id2764675"><foot.target id="a289"></foot.target>ed</s></p> <p id="id2764683" type="main"><s id="id2764686">CAREGGI, cioè Campo Regio che apparte-<lb></lb> neva a <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R</expan>, e adeſſo è di proprietà del <lb></lb> <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Vincenzio Orſi.</s><s id="id2764698"> Queſta fu fatta fabbri-<lb></lb> care col diſegno di Michelozzo, da Coſimo <lb></lb> Padre della Patria.</s><s id="id2764709"> Quivi il Magnifico Lo-<lb></lb> renzo de' Medici, e Giovanni e Pietro ſuoi <lb></lb> figli facevano le virtuoſe Accademie con Mar-<lb></lb> ſilio Ficino, detto il novello Platone, ed An-<lb></lb> gelo Poliziano, Pico della Mirandola, l'Ar-<lb></lb> giropolo; Ermolao Barbaro, lo Scala, ed <lb></lb> altri dotti Uomini dell'età loro.</s><s id="id2764737"> Tornando <lb></lb> ſulla ſtrada maeſtra trovaſi cinque miglia di-<lb></lb> ſtante dalla Città</s></p> <p id="id2764749" type="main"><s id="id2764752">PRATOLINO, Villa di ſomma amenità nel <lb></lb> tempo di Eſtate appartenente a <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R</expan>. Que-<lb></lb> ſta gran Fabbrica col diſegno di Bernardo <lb></lb> Buontalenti, e di Franceſco ſuo Figliuolo fu <lb></lb> da' fondamenti per il Granduca Franceſco I. <lb></lb> fatta, e condotta quaſi al finimento, che ha in <lb></lb> oggi, ſiccome lo teſtifica una bella Inſerizione, <lb></lb> che ſi legge nel mezzo della volta della gran <lb></lb> Sala, del ſeguente tenore: </s></p> <p id="id2764844" type="foot"><s id="id2764848"><emph type="italics">Fon-</emph></s></p> <pb pagenum="(313)"></pb> <p id="id1628195" type="main"><s id="id1628196"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Fontibus, Vivariis <lb></lb> Xyſtis has Aedes <lb></lb> Franc. Med. Magn. Dux Etruriae II. <lb></lb> Exornavit bilaritatique <lb></lb> Et ſui amicorumque ſuorum <lb></lb> Remiſſioni animi dicavit <lb></lb> Anno Dom. M. D. LXXV.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2764860" type="main"><s id="id2764863">Per ſcale ſcoperte raddoppiate ſi ſale al primo, <lb></lb> e nobile piano dalla parte di Tramontana, <lb></lb> che per un Terrazzino, o ripiano pure ſco-<lb></lb> perto, introducono in un amplo Salone in <lb></lb> volta a mezza botte, ed ornato in parte di <lb></lb> ſtucchi, e di pitture; ed in un Salotto tutto <lb></lb> dipinto a freſco, dai quali ſi ha l'ingreſſo per <lb></lb> ogni parte in più appartamenti dipinti a fre-<lb></lb> ſco d'architettura.</s><s id="id2764967"> Vi è in una di queſte Ca-<lb></lb> mere un Organo Idraulico, che ſenza opera <lb></lb> di mantici ha l'ufizio del vento per mezzo dell'<lb></lb> acqua.</s><s id="id2764981"> Innumerabili poì ſono i lavori di Spu-<lb></lb> gne marine, le Fontane, le Grotte, le Statue, <lb></lb> fra le quali molte Coloſſali, e che in mille <lb></lb> ſcherzoſe maniere verſano acqua, molte altre <lb></lb> sì fatte delizioſe per l'ampio, e ben diſpoſto <lb></lb> Salvatico, e per i Giardini ſono ſparſe, e <lb></lb> ſotto il Palazzo medeſimo, che troppo lungo <lb></lb> ſarebbe il minutamente deſcrivere per darne <lb></lb> una giuſta, e adeguata idea a chi perſo-<lb></lb> <arrow.to.target n="a291"></arrow.to.target> <pb pagenum="(314)"></pb> nalmente non ſi porta ad ammirarle.</s><s id="id2765032"> Per il <lb></lb> che meglio ſarà che ocularmente ſi oſſervino <lb></lb> da chi deſidera averne la perſetta cognizione. </s><lb></lb> <s id="id1628361">Circa tre miglia diſtante da queſta Villa ſi trova <lb></lb> l'Eremo di</s></p> <p id="id2765052" type="foot"><s id="id2765055"><foot.target id="a291"></foot.target>nal-</s></p> <p id="id2765063" type="main"><s id="id2765067">MONTE SENARIO, ove ebbe miracoloſa-<lb></lb> mente principio da' ſette Beati Romiti Nobili <lb></lb> Fiorentini la Religione de' Servi di Maria <lb></lb> Vergine l'anno 1233. e dove San Filippo <lb></lb> Benizj noſtro Cittadino lungo tempo ſtette a <lb></lb> far penitenza ſull'alto giogo dell'iſteſſo Monte, <lb></lb> veſtito di una folta ſelva di Abeti.</s><s id="id2765095"> In mezzo <lb></lb> di eſſa ſtà il Convento de' Religioſi dell'Or-<lb></lb> dine de' Servi di Maria; e vedonſi nel recinto <lb></lb> le ſette Grotte de' Beati Fondatori, e quella <lb></lb> del Santo Propagatore, ove fecero lunga di-<lb></lb> mora; coſe, che muovono lo ſtupore inſieme, e <lb></lb> la divozione.</s><s id="id2765122"> In queſto Santuario non mancano <lb></lb> da vederſi varie buone pitture, ma ſopra di <lb></lb> ogn'altra vi ſi ammira nella volta della Chieſa <lb></lb> il belliſſimo sfondo, nel quale il Gabbiani rap-<lb></lb> preſentò Maria Santiffima in Gloria con molti <lb></lb> Angeli, che porge l'abito ai ſette Beati Fon-<lb></lb> datori.</s><s id="id2765150"> Il ſecondo a piè del Monte Senario <lb></lb> era l'antico, e celebre</s></p> <p id="id2765159" type="main"><s id="id2765162">MONASTERO DI BUONSOLLAZZO, tutto rin-<lb></lb> novato dalla Real Muniſicenza di Coſimo Ill. <lb></lb> ove abitavano i Monaci della ſtretta oſſervanza <lb></lb> <arrow.to.target n="a292"></arrow.to.target> <pb pagenum="(315)"></pb> detti della Trappa che ſono ſtati ſoppreſſi.</s><s id="id1628528"> Nel <lb></lb> ritorno a Firenze, quaſi due miglia diſcoſto dalla <lb></lb> Città, ſulla mano ſiniſtra fuori della via maeſtra <lb></lb> ſi vede la bella, e delizioſa Villa del Duca <lb></lb> Cardinale Salviati ſopra il Ponte alla Badia, <lb></lb> con bel Giardino e ſcherzi d'acque.</s><s id="id2765211"> Quindi <lb></lb> paſſato il Ponte di Mugnone ſi và alla ſop-<lb></lb> preſſa</s></p> <p id="id2765223" type="foot"><s id="id2765226"><foot.target id="a292"></foot.target>detti</s></p> <p id="id2765234" type="main"><s id="id2765238">BADIA di <expan abbr="San">S.</expan> Bartolommeo, che ſervì lungo <lb></lb> tempo per Cattedrale di Fieſole, e fu poi ufiziata <lb></lb> dai Monaci di <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto: ma eſſendo quaſi <lb></lb> dal tempo, e dalle guerre in poſitura di mi-<lb></lb> nacciar rovina, Coſimo de' Medici Padre della <lb></lb> Patria, ſopra quaſi le rovine di quel Santua-<lb></lb> rio, a proprie ſpeſe, col diſegno di Filippo <lb></lb> di Ser Brunelleſco, fabbricò una bella Chieſa, <lb></lb> e Monaſtero a' Canonici Lateranenſi, che vi <lb></lb> erano a contemplazione di un tal Padre Don <lb></lb> Timoteo da Verona eccellente Predicatore di <lb></lb> quell'Ordine, e per meglio godere la ſua <lb></lb> converſazione, vi fece un appartamento per <lb></lb> proprio uſo.</s><s id="id2765500"> Dopo la ſoppreſſione dei ſo-<lb></lb> praddetti Canonici Lateranenſi, è ſtato tutto <lb></lb> queſto luogo conceſſo dal Real Sovrano all'<lb></lb> Arciveſcovo di Firenze.</s><s id="id2765516"> Volgendo a Tramon-<lb></lb> tana, vi è una</s></p> <p id="id2765524" type="main"><s id="id2765528">CHIESETTA, ove ſi conſerva una miraco-<lb></lb> loſiſſima Immagine di un Crocifiſſo, luogo <lb></lb> <arrow.to.target n="a293"></arrow.to.target> <pb pagenum="(316)"></pb> detto Fonte Lucente, nominato dal Poliziano <lb></lb> nella Lamia; e da Levante vi è</s></p> <p id="id2765554" type="foot"><s id="id2765558"><foot.target id="a293"></foot.target>detto</s></p> <p id="id2765566" type="main"><s id="id2765570"><expan abbr="SAN">S.</expan> DOMENICO, Chieſa dell'Ordine ſuo più <lb></lb> ſtretto, ove è Noviziato, e vivono con gran-<lb></lb> diſſima eſemplarità molti Religioſi, i quali <lb></lb> hanno un comodo Convento fondato intorno <lb></lb> l'anno 1406 dal Beato Fra Giovanni Do-<lb></lb> menici a ſpeſe della nobiliſſima Famiglia degli <lb></lb> Agli, e quivi <expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonino fu il primo, che <lb></lb> veſtiſſe l'Abito di <expan abbr="San">S.</expan> Domenico.</s><s id="id2765602"> Sono in <lb></lb> queſta Chieſa alcune pitture buone: tra le <lb></lb> antiche, ſi vede quella alla Cappella de' Gaddi <lb></lb> della Coronazione della Madonna del Beato <lb></lb> Giovanni Angelico, quella della Natività di <lb></lb> Pietro Perugino; e un'altra del Sogliani; fra <lb></lb> le moderne, quella della Nunziata di Iacopo <lb></lb> da Empoli, e tutta la volta della Chieſa di-<lb></lb> pinta da Lorenzo del Moro.</s><s id="id2765635"> Poco ſopra fa-<lb></lb> lendo il Monte, ſi vede una bella Villa fab-<lb></lb> bricata già da Giovanni di Cofimo Medici col <lb></lb> diſegno di Michelozzo, la quale appartiene <lb></lb> ora al Senator <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> Giulio Mozzi; avendo <lb></lb> l'iſteſſo Giovanni fatto col diſegno del mede-<lb></lb> ſimo Michelozzo fabbricare, poco ſopra alla <lb></lb> ſua Villa, una</s></p> <p id="id2765670" type="main"><s id="id2765673">CHIESA e Convento a' Frati di <expan abbr="San">S.</expan> Girolamo, <lb></lb> i quali ebbero principio in Firenze circa <lb></lb> l'anno 1407. da Carlo Conte di Montegranelli <lb></lb> <arrow.to.target n="a294"></arrow.to.target> <pb pagenum="(317)"></pb> che ha culto di Beato.</s><s id="id2765696"> Quelli furono ſoppreſſi <lb></lb> da Clemente IX, e queſto luogo è poſſeduto di <lb></lb> preſente dal <expan abbr="Signor">Sig.</expan> Conte Carlo de' Bardi.</s><s id="id2765709"> Fi-<lb></lb> nalmente ſi giunge ſopra la cima di Fieſole, <lb></lb> ove è la</s></p> <p id="id2765720" type="foot"><s id="id2765724"><foot.target id="a294"></foot.target>che</s></p> <p id="id2765731" type="main"><s id="id2765735">CATTEDRALE, la Canonica, ed il Palazzo <lb></lb> del Veſcovo di Fieſole.</s><s id="id2765742"> Non molto vi ſi vede <lb></lb> di antico, fuori che alcuni frammenti della <lb></lb> Rocca, e delle Mura, avendo l'anno 1010. <lb></lb> i Fiorentini dato il ſacco, come è noto per <lb></lb> le Storie, e demolito tutto.</s><s id="id2765759"> La Chieſa fu <lb></lb> fabbricata l'anno 1028. dal Veſcovo Iacopo <lb></lb> Bavaro, di diſegno Gotico.</s><s id="id2765770"> Nella Tribuna, <lb></lb> o Altar Maggiore, vi ſi conſervano le Reli-<lb></lb> quie di Santo Romolo in una caſſa di marmo <lb></lb> miſtio, la Teſta del qual Santo con un brac-<lb></lb> cio ſi eſpone il dì feſtivo del medeſimo.</s><s id="id2765790"> Vi <lb></lb> ſono le Reliquie ancora di quattro ſuoi com-<lb></lb> pagni martiri: buona parte della Teſta di San <lb></lb> Donato di Scozia Veſcovo di Fieſole, e la <lb></lb> Cattedra di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Andrea Corſini altro Veſcovo <lb></lb> di queſto luogo, la quale è ſpecie di Reli-<lb></lb> quia, come ſtata già occupata dal Santo nelle <lb></lb> ſacre Funzioni Veſcovili, che è traſportata <lb></lb> nella parete ſiniſtra in un ornato di pietra ſe-<lb></lb> rena.</s><s id="id2767810"> La Tavola rappreſentante il martirio <lb></lb> di San Tommaſo Apoſtolo alla Cappella della <lb></lb> Famiglia Guadagni è di mano del Volterrano, <lb></lb> <arrow.to.target n="a295"></arrow.to.target> <pb pagenum="(318)"></pb> e tutto il baſſorilievo di marmo alla Cap-<lb></lb> pella di Monſignor Salutati col di lui De-<lb></lb> poſito e Ritratto, è opera di Mino da Fie-<lb></lb> ſole, e il lavoro di marmi all'Altare di mezzo <lb></lb> tra le due ſcale è di mano di Andrea Ferrucci <lb></lb> pure da Fieſole </s><s id="id1629132">Di faccia al Duomo vi è il</s></p> <p id="id2767858" type="foot"><s id="id2767862"><foot.target id="a295"></foot.target>e tut-</s></p> <p id="id2767870" type="main"><s id="id2767874">PALAZZO del Veſcovo, che ha vaſta Diogeſi, <lb></lb> accanto al quale paſſata la Via vi è un molto <lb></lb> comodo, vaſto, e ben regolato Seminario per <lb></lb> i Cherici.</s><s id="id2767889"> Sopra ſi trova la Chieſa di</s></p> <p id="id2767894" type="main"><s id="id2767898">SANT'ALESSANDRO, che in antico chiama-<lb></lb> vaſi di San Pietro in Geruſalemme, ove era il <lb></lb> Corpo di detto Santo, che fu Veſcovo di que-<lb></lb> ſta Città, e martirizzato nel Bologneſe intorno <lb></lb> all'anno 502.</s><s id="id2767917"> Il detto Corpo fu nel 1785. tra-<lb></lb> siatato nella Cattedrale per aver deſtinata queſta <lb></lb> Chieſa, che è ſtata ſcoperta di tettoja, a uſo di <lb></lb> Campoſanto.</s><s id="id2767933"> Nel più alto di Fieſole è poſto il</s></p> <p id="id2767938" type="main"><s id="id2767942">CONVENTO dei Riformati di <expan abbr="San">S.</expan> Franceſco <lb></lb> aſſai grande, fondato dalla Famiglia del Pala-<lb></lb> gio, ove anticamente era la Rocca de' Fie-<lb></lb> ſolani.</s><s id="id2767958"> La Tavola della Santiſſima Conce-<lb></lb> zione in detta Chieſa è di mano di Piero <lb></lb> di Coſimo, e ve ne ſono altre buone. </s><lb></lb> <s id="id1629284">Nella Librerìa di queſto Convento ſi conſer-<lb></lb> vano beniſſimo cuſtodite varie Bolle di Euge-<lb></lb> nio IV., tralle quali una firmata di propria <lb></lb> mano dall'Imperatore <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan></s><s id="id2767985"> Paleologo di Co-<lb></lb> <arrow.to.target n="a296"></arrow.to.target> <pb pagenum="(319)"></pb> ſtantinopoli, riguardante l'unione della Chie-<lb></lb> ſa Greca, e Latina.</s><s id="id2768006"> Scendendo, in faccia alla <lb></lb> Piazza vedeſi la Chieſa antichiſſima di</s></p> <p id="id2768151" type="foot"><s id="id2768155"><foot.target id="a296"></foot.target>ſtan-</s></p> <p id="id2768162" type="main"><s id="id2768166"><expan abbr="SANTA">S.</expan> MARIA PRIMERANA, ove eſiſte un'an-<lb></lb> tichiſſima Immagine di Maria, che è tradizio-<lb></lb> ne ſia una delle prime Immagini della Toſca-<lb></lb> na, e che perciò ſi chiami Primerana, la qual <lb></lb> Chieſa, ſecondo l'Ammirato, veniva ad eſſere <lb></lb> quaſi nel mezzo della Città di Fieſole.</s><s id="id2768192"> Ivi <lb></lb> ſono molte Indulgenze.</s><s id="id2768198"> Verſo Levante, qual-<lb></lb> che tratto diſcoſto dalla Cattedrale, vi è un <lb></lb> altro</s></p> <p id="id2768210" type="main"><s id="id2769238">CONVENTO di Zoccolanti detto la Doccia, <lb></lb> fondato da Giuliano Davanzati noſtro Citta-<lb></lb> dino; e tanto in queſto luogo che per l'adia-<lb></lb> centi Colline non più diſcoſto da Firenze di <lb></lb> due miglia, vi ſono ſparſe Ville molto co <lb></lb> mode e grandioſe.</s><s id="id2769262"> Tutti queſti Monti Fieſo-<lb></lb> lani e di Settignano ſono abbondanti di Cave <lb></lb> di pietra, e macigni per uſo di qualunque ſiaſi <lb></lb> fabbrica, e in ciò conſiſte il maggior traffico, <lb></lb> e ſoſtegno di quegli Abitanti.</s><s id="id2769282"> Diſcendendo il <lb></lb> Monte, e voltando a deſtra avanti <expan abbr="San">S.</expan> Dome-<lb></lb> nico, paſſata la Badia, e il Ponte, prendendo <lb></lb> a ſiniſtra ſi giunge ad altro Convento di Mo-<lb></lb> nache detto</s></p> <p id="id2769302" type="main"><s id="id2769306"><expan abbr="SANTA">S.</expan> MARIA DEL FIORE DI LAPO, le quali <lb></lb> ſono ſotto la Regola di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, ed in <lb></lb> <arrow.to.target n="a297"></arrow.to.target> <pb pagenum="(320)"></pb> antico circa l'anno 1334. avevano il loro <lb></lb> Convento, dov'è oggi quello de' Riformati a <lb></lb> Fieſole.</s><s id="id2769334"> Nella loro Chieſa vi è una Tavola <lb></lb> di mano di Aleſſandro Allori, ove è la Ma-<lb></lb> donna con alcuni Santi, e il Padre Eterno. </s><lb></lb> <s id="id1629567">E di quì ritornando verſo Firenze ſi trova la <lb></lb> Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Marco Vecchio, ove è ſtata col-<lb></lb> locata la miracoloſa Immagine di Maria San-<lb></lb> tiſſima della Toſſa, che era nella ſoppreſſa <lb></lb> Chieſetta fuori la Porta <expan abbr="San">S.</expan> Gallo.</s><s id="id2769366"> Paſſando alla</s></p> <p id="id2769371" type="foot"><s id="id2769580"><foot.target id="a297"></foot.target>an-</s></p> <p id="id2769587" type="main"><s id="id2769591">PORTA A PINTI, fuori di eſſa vi è un Taber-<lb></lb> nacolo di mano di Andrea del Sarto, che per <lb></lb> l'ingiurie dei tempi è quaſi andato a male. </s><lb></lb> <s id="id1629646">Quivi diſtante un miglio nella Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Ger-<lb></lb> vaſio ſtata tutta rinnovata, vi è una bella Ta-<lb></lb> vola di Santi di Tito; e fuori della</s></p> <p id="id2769616" type="main"><s id="id2769620">PORTA alla CROCE, ſi trova un Convento <lb></lb> di Monache detto</s></p> <p id="id2769628" type="main"><s id="id2769632">SAN SALVI, da cui prende la denomina-<lb></lb> zione l'adiaceute pianura.</s><s id="id2769639"> Queſto fu già uno <lb></lb> de' primi Monaſterj de' Vallombroſani, che lo <lb></lb> cederono alle Monache dette di Faenza l'anno <lb></lb> 1529. nel demolirſi un loro antico Convento, <lb></lb> per piantarvi la Fortezza di San <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Battiſta, <lb></lb> volgarmente detta da Baſſo.</s><s id="id2769664"> Nel Refettorio di <lb></lb> eſſo Monaſtero di San Salvi dall'immortal pen-<lb></lb> nello di Andrea del Sarto ſi vede dipinto in un <lb></lb> arco San Benedetto, San Giovanni Gualberto, <lb></lb> <arrow.to.target n="a298"></arrow.to.target> <pb pagenum="(321)"></pb> <expan abbr="San">S.</expan> Salvi Veſcovo, e <expan abbr="San">S,</expan> Bernardo degli Uberti <lb></lb> Monaco e Cardinale, e nel mezzo in un <lb></lb> tondo è rappreſentata la Trinità.</s><s id="id2769701"> In faccia del <lb></lb> medeſimo vi è un Cenacolo di noſtro Signore, <lb></lb> che ſi reputa delle migliori pitture di Andrea, <lb></lb> di cui ſe ne vede la ſtampa inciſa da Teo-<lb></lb> doro Cruger; ſul che è degno di memoria, <lb></lb> che convenendo demolire per il detto aſſe-<lb></lb> dio con molti ſuburbani Conventi, e Ca-<lb></lb> ſamenti, anche la Chieſa di <expan abbr="San">S.</expan> Salvi con ſue <lb></lb> abitazioni, a contemplazione di così belle <lb></lb> Pitture fu il Refettorio laſciato in piedi; ma <lb></lb> per l'introdotta Clauſura di Monache non ſi <lb></lb> poſſono vedere ſenza ſpeciale licenza.</s><s id="id2769750"> Nella <lb></lb> Chieſa vi è una Tavola con Criſto in Croce, <lb></lb> e alcuni Santi di mano di Franceſco Moran-<lb></lb> dini da Poppi, e quella di <expan abbr="Santa">S</expan> Umiltà del Paſſi-<lb></lb> gnano, ove ripoſa il di lei ſacro corpo </s><s id="id1682295">Meno <lb></lb> d'un miglio diſcoſto da San Salvi ſi trova a <lb></lb> piè di quelli ameni Poggi un altro Convento <lb></lb> di Monache detto</s></p> <p id="id2770602" type="foot"><s id="id2770606"><foot.target id="a298"></foot.target><expan abbr="San">S.</expan> Sal-</s></p> <p id="id2770614" type="main"><s id="id2770617">SAN BALDASSARRE, le quali vivono ſotto <lb></lb> la Regola di <expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino; e ſalendo ſulla ſini-<lb></lb> ſtra, fe ne trova un altro dell'Ordine di <expan abbr="San">S.</expan> Be-<lb></lb> nedetto, intitolato</s></p> <p id="id2770634" type="main"><s id="id2770638"><expan abbr="SAN">S.</expan> MARTINO a Maiano, ove è la Tavola <lb></lb> dell'Altar maggiore dipinta dal Grillandajo.</s></p> <p id="id2770647" type="main"><s id="id2770650">Fuori di queſta Porta, e in lontananza l'uno <lb></lb> <arrow.to.target n="a299"></arrow.to.target> <pb pagenum="(322)"></pb> dall'altro ſono da vederſi tre celebri, e gran-<lb></lb> dioſi Santuarj, cioè la Vallombroſa, il Sacro <lb></lb> Eremo di Camaldoli, e il ſacro Monte dell'<lb></lb> Alvernia, nel primo dei quali <expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gual-<lb></lb> berto, e nel fecondo <expan abbr="San">S.</expan> Romualdo fondarono i <lb></lb> loro Conventi, e lunga penitenza fecero; e <lb></lb> nel terzo <expan abbr="San">S.</expan> Franceſeo ricevè le ſacre Sti-<lb></lb> mate.</s><s id="id2770697"> In ciaſcuno di queſti ſono oſſervabili <lb></lb> molte belle pitture, ed altre grandioſe magni-<lb></lb> ficenze, e paſſando in queſti luoghi vi ſono <lb></lb> anco da oſſervare molte Terre, e Caſtelli della <lb></lb> ricca, e bella Provincia del Caſentino.</s></p> <p id="id2770720" type="foot"><s id="id2770723"><foot.target id="a299"></foot.target>X dall'</s></p> <p id="id2770731" type="main"><s id="id2770735">Fuori della PORTA a <expan abbr="San">S.</expan> NICCOLÒ, paſſato <lb></lb> il Fiume, è una pianura abbondante di ottimi <lb></lb> frutti, nominata Pian di Ripoli, e tale fi chia-<lb></lb> ma una</s></p> <p id="id2770752" type="main"><s id="id2770756">BADIA di <expan abbr="San">S.</expan> Bartolommeo de' Monaci Val-<lb></lb> lombroſani, che quaſi nel centro di queſto <lb></lb> piano è poſta con un comodo Monaſtero, ove <lb></lb> fa fua reſidenza il Generale di quell'Ordine, <lb></lb> e fu già Monaſtero di Donne.</s><s id="id2770777"> Un altro Con-<lb></lb> vento ſi trova più ſopra detto</s></p> <p id="id2770785" type="main"><s id="id2770789"><expan abbr="SANTA">S.</expan> MARIA del Bigallo, poco fuori della ſtra-<lb></lb> da maeſtra d'Arezzo per Levante, che fino <lb></lb> al 1503 ſi mantenne a ufo di Spedale, di <lb></lb> padronato de' Capitani allora del Bigallo, che <lb></lb> da eſſo preſero un tal nome, e poi ceduto fu <lb></lb> alle Monache dette di Caſignano della Regola <lb></lb> <arrow.to.target n="a300"></arrow.to.target> <pb pagenum="(323)"></pb> di <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto, minacciando rovina l'antico <lb></lb> loro Convento in quel luogo.</s><s id="id2770829"> Poco più di <lb></lb> cinque miglia da Firenze diſcoſto ſi arriva all'</s></p> <p id="id2770838" type="foot"><s id="id2770842"><foot.target id="a300"></foot.target>di</s></p> <p id="id2770849" type="main"><s id="id2770853">APPEGGI, Villa di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R</expan>. Poco diſtante <lb></lb> è la celebre Villa de' Vecchietti detta il Ripoſo. </s><lb></lb> <s id="id1682700">Sopra di uno ſpogliato Poggio tra Mezzo-<lb></lb> giorno, e Levante, ſi vede la</s></p> <p id="id2770870" type="main"><s id="id2770874">CHIESA di <expan abbr="Santa">S.</expan> Maria dell'Impruneta, aſſai <lb></lb> frequentata dai Popoli sì di Firenze, come di <lb></lb> tutto il Contado, per la gran devozione che <lb></lb> portano a quella ſacra Immagine.</s><s id="id2770958"> Miraco-<lb></lb> loſiſſimo ſi è il ritrovamento di tale Imma-<lb></lb> gine ſecondochè riferiſce Franceſco Rondi-<lb></lb> nelli nella Relazione dell'ultimo Contagio di <lb></lb> Firenze.</s><s id="id2770976"> Vi ſono grandi Indulgenze, e Privi-<lb></lb> legj conceduti da molti Pontefici, e nel giorno <lb></lb> di <expan abbr="San">S.</expan> Luca vi è un gran concorſo di Popolo, <lb></lb> e vi ſi fa una groſſa Fiera.</s><s id="id2770992"> E'ufiziata la detta <lb></lb> Chieſa da dieci Cappellani con un Pievano, <lb></lb> che hanno l'obbligo di dirvi quotidianamente <lb></lb> il Divino Ufizio.</s><s id="id2771005"> Fu fondata dall'antica eſtinta <lb></lb> Famiglia de' Buondelmonti, che fino al pre-<lb></lb> ſente ha goduta la libera collazione di quelle <lb></lb> Cappellanie, e l'elezione del Pievano.</s><s id="id2771021"> La <lb></lb> Chieſa è in oggi mutata, e riccamente ador-<lb></lb> nata, con ſoffitta tutta dorata con tre sfondi <lb></lb> dipinti da tre eccellenti Pittori di Firenze, <lb></lb> tra i quali quello di mezzo è conſiderato eſſere <lb></lb> <arrow.to.target n="a301"></arrow.to.target> <pb pagenum="(324)"></pb> il più inſigne lavoro di Antonio Puglieſchi. </s><lb></lb> <s id="id1682855">Il primo degli altri due è opera di Tommaſo <lb></lb> Redi, e l'ultimo di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Cammillo Sagreſtani. </s><lb></lb> <s id="id1682872">Sopra tutte le buone Tavole, che vi ſi vedono, <lb></lb> è oſſervabile la Vocazione di <expan abbr="San">S.</expan> Pietro, bel-<lb></lb> liſſimo lavoro di Jacopo da Empoli.</s><s id="id2771076"> E' degna <lb></lb> di eſſer veduta la Sagreſtia per la ricchezza <lb></lb> de' ſacri arredi, che ivi ſi conſervano: e chi <lb></lb> voleſſe più minuta informazione di tutto ciò <lb></lb> che appartiene a queſta Chieſa potrà vederne <lb></lb> le memorie Iſtoriche del Pievano Caſotti, ſtam-<lb></lb> pate da Giuſeppe Manni in Firenze l'anno 1713.</s></p> <p id="id2771106" type="foot"><s id="id2771110"><foot.target id="a301"></foot.target>X 2 il</s></p> <p id="id2771118" type="main"><s id="id2771122">Fuori della Porta <expan abbr="San">S.</expan> Miniato, che è ſerrata, <lb></lb> ſi trovano due Chieſe, la prima è detta</s></p> <p id="id2771131" type="main"><s id="id2771135"><expan abbr="SAN">S.</expan> FRANCESCO al Monte, già de Frati Minori <lb></lb> Oſſervanti, ora de' Padri Riformati di Toſcana. </s><lb></lb> <s id="id1682988">Queſta con ottimo diſegno di Simone del Pol-<lb></lb> laiolo detto il Cronaca, fu fatta fabbricare in-<lb></lb> torno all'anno 1350. da Caſtello Quarateſi, <lb></lb> come ne fa fede un'Iſcrizione poſta davanti <lb></lb> l'Altar maggiore nel pavimento.</s><s id="id2771164"> Non ha che <lb></lb> una ſola navata con ſei Cappelle per parte, <lb></lb> ed una di fianco all'Altar maggiore in dentro, <lb></lb> con ſuoi archi per di ſuora di pietra ruſtica, e <lb></lb> ſuo cornicione, che ricorre intorno la Chieſa, <lb></lb> e per l'arco maggiore della Tribuna.</s><s id="id2771187"> La Ta-<lb></lb> vola della Nunziata è di mano del Beato Fra <lb></lb> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Angelico Domenicano, e quella della <lb></lb> <arrow.to.target n="a302"></arrow.to.target> <pb pagenum="(325)"></pb> Natività di Noſtro Signore è di <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Antonio <lb></lb> Sogliani, oltre diverſe Tavole di buoni Au-<lb></lb> tori moderni che vi ſono.</s><s id="id2771427"> Sopra la Porta della <lb></lb> Sagreſtia la Pietà di terra cotta è di mano di <lb></lb> Luca della Robbia: accanto alla Porta mag-<lb></lb> giore ſi oſſervi il Buſto di marmo bianco di <lb></lb> Marcello Virgilio Segretario della Repubblica <lb></lb> Fiorentino, e gran Letterato, con un bello <lb></lb> Epitaffio.</s><s id="id2771452"> Queſta Chieſa è poſta in tale emi-<lb></lb> nenza, e vicinanza inſieme alla Città, che di <lb></lb> quivi con pittoreſca proſpettiva ſi gode una <lb></lb> gran parte de' Villaggi, ed in vero ſu fatta da <lb></lb> queſto luogo una belliſſima veduta di Firenze, <lb></lb> che ſi trova inciſa in rame.</s><s id="id2771478"> Uſcendo per la <lb></lb> Porta del fianco di detta Chieſa, e camminan-<lb></lb> do pochi paſſi a man dritta per una Porta della <lb></lb> Fortezza, che intorno all'anno 1526. con <lb></lb> diſegno di Michelagnolo Buonarroti fu fatta, <lb></lb> benchè tirata a fine dal Tribolo, di cui è <lb></lb> lavoro la belliſſima ſtatua di macigno non finita <lb></lb> rappreſentante una Vittoria che ſtà appoggiata <lb></lb> accanto alla detta porta, ſi arriva all'altra <lb></lb> antichiſſima</s></p> <p id="id2771519" type="foot"><s id="id2771523"><foot.target id="a302"></foot.target>Na-</s></p> <p id="id2771530" type="main"><s id="id2771534">CHIESA di <expan abbr="San">S.</expan> Miniato, poſta ſopra, e nel <lb></lb> mezzo di detta Fortezza, che per ogni parte <lb></lb> tutta ſi gode.</s><s id="id2771545"> Ma prima di deſcrivere com'ella <lb></lb> ſtà al preſente, sì eſteriormente, che interior-<lb></lb> mente, mi piace di non paſſare ſotto ſilenzio <lb></lb> <arrow.to.target n="a303"></arrow.to.target> <pb pagenum="(326)"></pb> alcuna notizia di ſua grande antichità, e ori-<lb></lb> gine.</s><s id="id2771916"> Nella perſecuzione de' Criſtiani ſotto <lb></lb> Decio, trovandoſi San Miniato con alcuni <lb></lb> Compagni a far penitenza nel Poggio, ove è <lb></lb> oggi la ſua Chieſa, e in quei tempi altro non <lb></lb> v'era, che un piccolo Oratorio dedicato all'<lb></lb> Apoſtolo <expan abbr="San">S.</expan> Pietro, e all'intorno boſcaglia, <lb></lb> il Tiranno con doni ed offerte d'ingrandi-<lb></lb> mento condottolo in Firenze, lo tentò a ri-<lb></lb> moverſi dalla Religione Criſtiana, ma nulla <lb></lb> valendo a frangere la Fede del Santo, dopo <lb></lb> diverſi martirj, da' quali per alcun tempo Iddio <lb></lb> lo preſervò, gli fece tagliare la teſta in un <lb></lb> luogo detto fino a' noſtri giorni <expan abbr="San">S.</expan> Candida, <lb></lb> detta dal Candidato dei Martiri, ma il Santo <lb></lb> preſala nelle mani paſsò l'Arno, e ſalito in <lb></lb> queſto Poggio, reſe nel ſuddetto Oratorio <lb></lb> l'Anima a Dio: quivi fu ſeppellito il ſuo Cor-<lb></lb> po, e da' Fiorentini Criſtiani fu fabbricata una <lb></lb> Chieſa al ſuo Nome.</s><s id="id2771994"> Ma queſta sì nobile, e <lb></lb> grande, che ſi vede al preſente, ſu alzata <lb></lb> nell'anno 1013 a' 26. d'Aprile con conſiglio <lb></lb> di Ildebrando Veſcovo Fiorentino, e coll'aſ-<lb></lb> ſenſo, e perſuaſione di Sant'Arrigo primo Im-<lb></lb> peratore, e ſecondo Re di Germania, e di <lb></lb> Santa Cunegonda ſua moglie, che la dota-<lb></lb> rono di molte tenute, e con ſolenne pompa <lb></lb> vi fecero traslatare il Corpo di <expan abbr="San">S.</expan> Miniato nell'<lb></lb> <arrow.to.target n="a304"></arrow.to.target> <pb pagenum="(327)"></pb> Altare, che è ſotto le Volte della medeſima <lb></lb> Chieſa, la quale da'Fiorentini fu data allora <lb></lb> in cura a' Conſoli dell'Arte dei Mercatanti. </s><lb></lb> <s id="id1683413">E' ſpartita queſta in tre navate. e vi ſono due <lb></lb> ſcale di marmo quaſi al mezzo della Chieſa <lb></lb> di 16. ſcalini l'una, per dove ſi ſale al Preſbi-<lb></lb> terio, e Coro, fatto full'antica coſtumanza <lb></lb> della primitiva Chieſa.</s><s id="id2772074"> Queſto è tutto di <lb></lb> marmi e porfidi intagliati, e intramezzati; <lb></lb> dietro all'Altare vi ſono cinque fineſtroni ſer-<lb></lb> rati di traſparentiſſimo marmo, e nella lunetta <lb></lb> ſemirotonda di Moſaico col Padre Eterno ſi <lb></lb> vede a deſtra effigiata Maria Santiſſima, e a <lb></lb> ſiniſtra l'effigie di <expan abbr="San">S.</expan> Miniato, e nel mez-<lb></lb> zo i ſimboli de' quattro Evangeliſti.</s><s id="id2772106"> Davanti <lb></lb> le volte, e ove elle terminano, pure iſolata <lb></lb> vi è una Cappella di marmo, fatta fare da <lb></lb> Pietro de' Medici, ove nella volta è un parti-<lb></lb> mento d'ottangoli beniſſimo lavorato da Luca <lb></lb> della Robbia, con un quadro di pittura antica <lb></lb> diviſo in 13. ſpartimenti, nel quale Altare <lb></lb> era collocato il Santiſſimo Crocifiſſo che <lb></lb> fu traslatato in <expan abbr="Santa">S.</expan> Trinita.</s><s id="id2772141"> A man ſiniſtra la <lb></lb> Cappella che ſi vede dedicata a <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo, <lb></lb> degna per ogni ſua parte fu fatta alla memoria <lb></lb> del Cardinale Iacopo di Portogallo, con par-<lb></lb> timento tutto di marmi e porfidi, come ſono <lb></lb> la Cattedra Epiſcopale, e il Sepolcro di lui <lb></lb> <arrow.to.target n="a305"></arrow.to.target> <pb pagenum="(328)"></pb> con tutta la figura, e ſopra Maria Santiſſima <lb></lb> col <expan abbr="Santo">S.</expan> Bambino e Angeli lavorati da Antonio <lb></lb> Roſſellini Scultore di quei tempi rinomatiſſi-<lb></lb> mo, e vi è queſto Epitaffio:</s></p> <p id="id2772192" type="foot"><s id="id2772196"><foot.target id="a303"></foot.target>X 3 al-</s></p> <p id="id2772204" type="foot"><s id="id2772207"><foot.target id="a304"></foot.target>Al-</s></p> <p id="id2772215" type="foot"><s id="id2772218"><foot.target id="a305"></foot.target>X 4 con</s></p> <p id="id2772226" type="main"><s id="id2772230"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Regia Stirps, Iacobus nomen, <lb></lb> Luſitana propago, <lb></lb> Inſignis forma, ſumma pudicitia; <lb></lb> Cardineus titulus, morum nitor, optima vita, <lb></lb> Iſta fuere mibi: mors iuvenem rapuit. </emph></emph></foreign></s><lb></lb> <s id="id1683673"><foreign lang="la"><emph type="quote"><emph type="italics">Vix. An XXV. M. XI D. X. Obiit Anno <lb></lb> Salutis M. CCCC. LIX.</emph></emph></foreign></s></p> <p id="id2772259" type="main"><s id="id2772263">Nella volta, che è ſenza ſpigoli, l'iſteſſo Luca <lb></lb> della Robbia fece in quattro tondi ne' Cantoni <lb></lb> i quattro Evangeliſti, e in quello di mezzo lo <lb></lb> Spirito Santo.</s><s id="id2772278"> Di mano di Antonio del Pol-<lb></lb> laiolo è la Tavola a olio, entrovi <expan abbr="San">S.</expan> Iacopo, <lb></lb> <expan abbr="Sant'">S.</expan> Euſtachio, e <expan abbr="San">S.</expan> Vincenzio; di Pietro ſuo <lb></lb> fratello sono alcuni Profeti dipinti a olio nel <lb></lb> muro di detta Cappella di preſente in aſſai cattivo <lb></lb> ſtato, ſiccome in un mezzo tondo la Nunzia-<lb></lb> ta; nella Sagreſtia alcune azioni di <expan abbr="San">S.</expan> Bene-<lb></lb> detto dipinte a freſco ſono di mano di Spinello <lb></lb> Spinelli, e accanto alla medeſima vedeſi un <lb></lb> quadro con <expan abbr="San">S</expan> Miniato, con otto ſpartimenti, <lb></lb> e preſſo alla Porta a deſtra ſonovi pure varie <lb></lb> antiche Pitture.</s><s id="id2772327"> Queſta Chieſa di cui ſi è fatto <lb></lb> ragionamento, e che ha ſervito di Sepoltura a più <lb></lb> <arrow.to.target n="a306"></arrow.to.target> <pb pagenum="(329)"></pb> Martiri, fu negli antichi tempi ufiziata da'Mo-<lb></lb> naci di <expan abbr="San">S.</expan> Baſilio, poi da quelli di <expan abbr="San">S.</expan> Benedetto <lb></lb> dell'Ordine di Clugnì, o Cluniacenſi, e fra <lb></lb> eſſi ſtette alcun tempo S <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Gualberto Fio-<lb></lb> rentino de'Signori di Petroio dopo d'avere <lb></lb> magnanimamente perdonato all'inimico, uc-<lb></lb> ciſore di Ugo ſuo Fratello, quale riſcontrò <lb></lb> poco ſotto a <expan abbr="San">S.</expan> Miniato, ove è una memoria <lb></lb> del generoſo fatto già noto in un Tabernacolo <lb></lb> con Iſcrizione.</s><s id="id2772389"> Il Crocifiſſo che chinò la teſta, <lb></lb> il quale era in quei tempi nella ſuddetta Chieſa <lb></lb> nella mentovata Cappella di mezzo fu traſpor-<lb></lb> tato con ſolenne pompa nel dì 25. Novem-<lb></lb> bre 1671. in quella di Santa Trinita de' Monaci <lb></lb> del ſuo Ordine dentro la Città.</s><s id="id2772416"> L'anno 1373. <lb></lb> a' 27. del Meſe di Agoſto ſotto Gregorio XI. <lb></lb> uſciti molto prima i Monaci Cluniacenſi di <lb></lb> detta Chieſa, vennero ad ufiziarla i Monaci <lb></lb> bianchi di Monte Uliveto, i quali vi ſtettero <lb></lb> fino al 1542. allorchè partirono al tempo del <lb></lb> Granduca Coſimo I., e in detta occaſione le-<lb></lb> varono le oſſa di <expan abbr="San">S.</expan> Miniato.</s></p> <p id="id2772519" type="foot"><s id="id2772522"><foot.target id="a306"></foot.target>Mar-</s></p> <p id="id2772530" type="main"><s id="id2772533">Sono tanti poi i Subborghi e le grandioſe <lb></lb> Ville, e Caſe ſparſe per la Campagna Fio-<lb></lb> rentina, che oſſervandole dalle altezze della <lb></lb> Città, e da altri Colli vicini, ſorprendono ma-<lb></lb> raviglioſamente l'occhio di chi le rimira, e <lb></lb> per eſſere la maggior parte in poca diſtanza <lb></lb> <arrow.to.target n="a307"></arrow.to.target> <pb pagenum="(330)"></pb> l'une dall'altre, appariſcono tutte inſieme una <lb></lb> vaſtiſſima Città: onde il celebre Lodovico <lb></lb> Arioſto Ferrareſe, che aſſai tempo dimorò in <lb></lb> Firenze, nell'ultimo Capitolo delle ſue Rime, <lb></lb> parlando di queſta Città, così ſcriſſe:</s></p> <p id="id2772592" type="foot"><s id="id2772595"><foot.target id="a307"></foot.target>X 5 l'une</s></p> <p id="id2772603" type="main"><s id="id2772607"><emph type="quote">A veder pien di tante Ville i Colli, <lb></lb> Par che'l terren ve le germogli, come <lb></lb> Vermene germogliar ſuol'e rampolli.</emph></s></p> <p id="id2772619" type="main"><s id="id2772622"><emph type="quote">Se dentro un mur, ſotto un medeſmo nome <lb></lb> Foſſer raccolti i tuoi Palazzi ſparſi, <lb></lb> Non ti ſarian da pareggiar due Rome <expan abbr="eccetera">ec</expan>.</emph></s></p> <p id="id2772636" type="main"><s id="id2772640">E coſa mai direbbe ai tempi noſtri, che tanto <lb></lb> accreſciute eſſe ſono ed abbellite? </s></p> <figure id="id2772720"></figure> <lb></lb> </chap> <chap> <pb pagenum="(331)"></pb> <p id="id2772728" type="head"><s id="id2772732">INDICE<lb></lb> DELLE COSE PIU' NOTABILI<lb></lb> Deſcritte nel preſente Libro.</s></p> <p id="id2772753" type="head"><s id="id2772756">A</s></p> <p id="id2772760" type="main"><s id="id2772764">A<emph type="italics">Ccademia delle Belle <lb></lb> Arti</emph> 71.</s></p> <p id="id2772777" type="main"><s id="id2772781">-- <emph type="italics">Fiorentina</emph> 165.</s></p> <p id="id2772928" type="main"><s id="id2772932">-- <emph type="italics">de' Georgofili</emph> 61.</s></p> <p id="id2772942" type="main"><s id="id2772946"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Agata</emph> 59.</s></p> <p id="id2772956" type="main"><s id="id2772959"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Agoſtino, Chieſa, e Con-<lb></lb> vento</emph> 289.</s></p> <p id="id2772972" type="main"><s id="id2772976"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Aleſſandro di Fieſo-<lb></lb> le</emph> 318.</s></p> <p id="id2772988" type="main"><s id="id2772992"><emph type="italics">Aleſſandro Magno Sta-<lb></lb> tua</emph> 294.</s></p> <p id="id2773005" type="main"><s id="id2773009"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Ambrogio Chieſa, e <lb></lb> Monaſtero</emph> 138</s></p> <p id="id2773022" type="main"><s id="id2773026"><emph type="italics">Angeli Chieſa</emph> 109.</s></p> <p id="id2773035" type="main"><s id="id2773039"><emph type="italics">Angiolini Chieſa, e Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 103.</s></p> <p id="id2773052" type="main"><s id="id2773056"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Anna Monaſtero</emph> 219.</s></p> <p id="id2773066" type="main"><s id="id2773069"><emph type="italics">Annalena Monaſtero, e <lb></lb> Chieſa</emph> 267.</s></p> <p id="id2773082" type="main"><s id="id2773086"><emph type="italics"><expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annunziata</emph> 84.</s></p> <p id="id2773095" type="main"><s id="id2773099"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Antonio Chieſa</emph> 53.</s></p> <p id="id2773109" type="main"><s id="id2773113"><emph type="italics"><expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Apoſtoli Chieſa</emph> 235.</s></p> <p id="id2773123" type="main"><s id="id2773126"><emph type="italics">Appeggi Villa di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan></emph> <lb></lb> 323.</s></p> <p id="id2773138" type="main"><s id="id2773142"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Appollonia Monaſtero, <lb></lb> e Chieſa</emph> 55.</s></p> <p id="id2773155" type="main"><s id="id2773159"><emph type="italics">Archivio Fiorentino</emph> 153.</s></p> <p id="id2773169" type="main"><s id="id2773172">-- <emph type="italics">Diplomatico</emph> 166.</s></p> <p id="id2773183" type="main"><s id="id2773187"><emph type="italics">Arco trionfale fuori la <lb></lb> Porta <expan abbr="San">S.</expan> Gallo</emph> 160.</s></p> <p id="id2773199" type="main"><s id="id2773203"><emph type="italics">Armilla di Tolomeo</emph> 206.</s></p> <p id="id2773212" type="main"><s id="id2773216"><emph type="italics">Artimino Villa</emph> 306.</s></p> <p id="id2773225" type="head"><s id="id2773229">B</s></p> <p id="id2773233" type="main"><s id="id2773236"><emph type="italics">Dei Bacchettoni Compa-<lb></lb> gnia</emph> 142.</s></p> <p id="id2773249" type="main"><s id="id2773253"><emph type="italics">Badia di Fieſole</emph> 315.</s></p> <p id="id2773263" type="main"><s id="id2773266">-- <emph type="italics">di Firenze</emph> 143.</s></p> <p id="id2773277" type="main"><s id="id2773281">-- <emph type="italics">di Ripoli</emph> 322.</s></p> <p id="id2773291" type="main"><s id="id2773295"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Baldaſſarre Monaſtero, <lb></lb> e Chieſa</emph> 321.</s></p> <p id="id2773308" type="main"><s id="id2773312"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Barnaba Monaſtero</emph> 54.</s></p> <p id="id2773322" type="main"><s id="id2773326"><emph type="italics">Bigallo Ufizio</emph> 37.</s></p> <p id="id2773404" type="main"><s id="id2773407">-- <emph type="italics">Monaſtero, e Chie-<lb></lb> ſa</emph> 322.</s></p> <p id="id2773421" type="main"><s id="id2773425"><emph type="italics">Boldrone, Monaſtero, e <lb></lb> Chieſa</emph> 310.</s></p> <p id="id2773438" type="foot"><s id="id2773442"><emph type="italics">Buon-</emph></s></p> <pb pagenum="(332)"></pb> <p id="id2773453" type="main"><s id="id2773457"><emph type="italics">Buonſollazzo già Badia</emph> <lb></lb> 314.</s></p> <p id="id2773473" type="head"><s id="id2773477">C</s></p> <p id="id2773480" type="main"><s id="id2773484"><emph type="italics">Calza, Chieſa</emph> 265.</s></p> <p id="id2773494" type="main"><s id="id2773497"><emph type="italics">Camaldolenſi, Chieſa</emph> 109.</s></p> <p id="id2773507" type="main"><s id="id2773511"><emph type="italics">Campanile del Duomo</emph> 29.</s></p> <p id="id2773520" type="main"><s id="id2773524">-- <emph type="italics">di Palazzo Vecchio</emph> <lb></lb> 153.</s></p> <p id="id2773606" type="main"><s id="id2773609">-- <emph type="italics">di <expan abbr="Santo">S.</expan> Spirito</emph> 251.</s></p> <p id="id2773620" type="main"><s id="id2773623"><emph type="italics">Cappella dei Principi in <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo</emph> 50.</s></p> <p id="id2773636" type="main"><s id="id2773640"><emph type="italics">Cappuccine</emph> 133.</s></p> <p id="id2773649" type="main"><s id="id2773653"><emph type="italics">Cappuccini di Montu-<lb></lb> ghi</emph> 311.</s></p> <p id="id2773665" type="main"><s id="id2773669"><emph type="italics">Carceri 141,</emph> 143.</s></p> <p id="id2773678" type="main"><s id="id2773682"><emph type="italics">Careggi Villa</emph> 312.</s></p> <p id="id2773691" type="main"><s id="id2773695"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Carlo già de' Berna-<lb></lb> biti</emph> 251.</s></p> <p id="id2773708" type="main"><s id="id2773712"><emph type="italics">Carmine, Chieſa, e Con-<lb></lb> vento</emph> 252.</s></p> <p id="id2773725" type="main"><s id="id2773728"><emph type="italics">Caſa del Viviani Matte-<lb></lb> matico</emph> 244.</s></p> <p id="id2773741" type="main"><s id="id2773745"><emph type="italics">Caſa di Federigo Zac-<lb></lb> cheri</emph> 100.</s></p> <p id="id2773758" type="main"><s id="id2773762">-- <emph type="italics">del <expan abbr="Dottor">Dott.</expan> Targioni</emph> 141.</s></p> <p id="id2773772" type="main"><s id="id2773776">-- <emph type="italics">di Santi di Tito</emph> 56.</s></p> <p id="id2773787" type="main"><s id="id2773791"><emph type="italics">Caſcine di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A R.</expan></emph> 216.</s></p> <p id="id2773800" type="main"><s id="id2773804"><emph type="italics">Caſino dei Principi Cor-<lb></lb> ſini</emph> 219.</s></p> <p id="id2773817" type="main"><s id="id2773821">-- <emph type="italics">di <expan abbr="San">S.</expan> Marco</emph> 69.</s></p> <p id="id2773831" type="main"><s id="id2773835">-- <emph type="italics">del Marcheſe Riccar-<lb></lb> di</emph> 246.</s></p> <p id="id2773849" type="main"><s id="id2773852">-- <emph type="italics">dei Nobili</emph> 230.</s></p> <p id="id2773863" type="main"><s id="id2773867">-- <emph type="italics">di Via della Crocet-<lb></lb> ta</emph> 103.</s></p> <p id="id2773880" type="main"><s id="id2773884"><emph type="italics">Caſtello. Villa di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan></emph> <lb></lb> 307.</s></p> <p id="id2773896" type="main"><s id="id2773900"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina Monaſtero</emph> 71.</s></p> <p id="id2773910" type="main"><s id="id2773914"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Caterina in via delle <lb></lb> Ruote</emph> 56.</s></p> <p id="id2773926" type="main"><s id="id2773930"><emph type="italics">Cavallerizza</emph> 62.</s></p> <p id="id2773939" type="main"><s id="id2773943"><emph type="italics">Cavallo della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Annun-<lb></lb> ziata</emph> 83.</s></p> <p id="id2773956" type="main"><s id="id2773960">-- <emph type="italics">di Piazza</emph> 161.</s></p> <p id="id2773970" type="main"><s id="id2773974"><emph type="italics">Centauro Statua</emph> 163.</s></p> <p id="id2773983" type="main"><s id="id2773987"><emph type="italics">Certoſa, Chieſa, e Con-<lb></lb> vento</emph> 299.</s></p> <p id="id2774000" type="main"><s id="id2774004"><emph type="italics">Ceſtello, Chieſa</emph> 261.</s></p> <p id="id2774013" type="main"><s id="id2774017"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Chiara, Chieſa, e Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 265.</s></p> <p id="id2774030" type="main"><s id="id2774034"><emph type="italics">Chiarito Monaſtero</emph> 60.</s></p> <p id="id2774044" type="main"><s id="id2774048"><emph type="italics">Cinghiale di Mercato nuo-<lb></lb> va</emph> 237.</s></p> <p id="id2774060" type="main"><s id="id2774064"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Clemente, Chieſa, e <lb></lb> Monaſtero</emph> 60.</s></p> <p id="id2774077" type="main"><s id="id2774081"><emph type="italics">Colonna di <expan abbr="San">S.</expan> Felice in <lb></lb> Piazza</emph> 273.</s></p> <p id="id2774093" type="main"><s id="id2774097">-- <emph type="italics">di <expan abbr="Santa">S.</expan> Felicita</emph> 281.</s></p> <p id="id2774108" type="main"><s id="id2774111">-- <emph type="italics">di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni</emph> 37.</s></p> <p id="id2774122" type="main"><s id="id2774126">-- <emph type="italics">di Mercato Vecchio</emph> <lb></lb> 237.</s></p> <p id="id2774139" type="main"><s id="id2774143">-- <emph type="italics">di <expan abbr="Santa">S.</expan> Trinita</emph> 230.</s></p> <p id="id2774153" type="main"><s id="id2774157"><emph type="italics">Compagnia della Miſeri-<lb></lb> cordia</emph> 30.</s></p> <p id="id2774170" type="main"><s id="id2774174">-- <emph type="italics">già dello Scalzo</emph> 69.</s></p> <p id="id2774185" type="main"><s id="id2774188">-- <emph type="italics">de' Bacchettoni</emph> 213.</s></p> <p id="id2774199" type="main"><s id="id2774203"><emph type="italics">Concilio <expan abbr="Fiorentino">Fior.</expan></emph> 209.</s></p> <p id="id2774212" type="foot"><s id="id2774216"><emph type="italics">Con-</emph></s></p> <pb pagenum="(333)"></pb> <p id="id2774500" type="main"><s id="id2774504"><emph type="italics">Conſervatorio dei Pove-<lb></lb> ri</emph> 58.</s></p> <p id="id2774520" type="main"><s id="id2774524"><emph type="italics">Convertite, Chieſa, e Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 264.</s></p> <p id="id2774537" type="main"><s id="id2774541"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Croce, Convento, e <lb></lb> Chieſa</emph> 120.</s></p> <p id="id2774554" type="main"><s id="id2774557"><emph type="italics">Crocetta Monaſtero</emph> 102.</s></p> <p id="id2774567" type="main"><s id="id2774571"><emph type="italics">Cupola del Duomo</emph> 11.</s></p> <p id="id2774581" type="head"><s id="id2774584">D</s></p> <p id="id2774588" type="main"><s id="id2774592"><emph type="italics">Doccia, Chieſa, e Con-<lb></lb> vento</emph> 319.</s></p> <p id="id2774605" type="main"><s id="id2774608"><emph type="italics">Doccia Villa Ginori, e <lb></lb> Fabbrica di Porcella-<lb></lb> ne</emph> 311.</s></p> <p id="id2774624" type="main"><s id="id2774627"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Domenico nel Maglio</emph> <lb></lb> 61.</s></p> <p id="id2774639" type="main"><s id="id2774643"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Domenico di Fieſole, <lb></lb> Chieſa, e Convento</emph> 316.</s></p> <p id="id2774664" type="main"><s id="id2774667"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Donato in Polveroſa, <lb></lb> Chieſa, e Monaſtero</emph> 302</s></p> <p id="id2774681" type="main"><s id="id2774685"><emph type="italics">Duomo di Firenze</emph> 8.</s></p> <p id="id2774694" type="main"><s id="id2774698">-- <emph type="italics">di Fieſole</emph> 317.</s></p> <p id="id2774708" type="head"><s id="id2774712">E</s></p> <p id="id2774716" type="main"><s id="id2774719"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Eliſabetta di Capito-<lb></lb> lo</emph> 132.</s></p> <p id="id2774732" type="head"><s id="id2774736">F</s></p> <p id="id2774740" type="main"><s id="id2774743"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Felice in Piazza, Chie-<lb></lb> ſa, e Monaſtero</emph> 273.</s></p> <p id="id2774757" type="main"><s id="id2774761"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Felicita, Chieſa, e Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 281.</s></p> <p id="id2774774" type="main"><s id="id2774778"><emph type="italics">Fieſole Città</emph> 317.</s></p> <p id="id2774787" type="main"><s id="id2774791"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Filippo Neri, Chieſa, <lb></lb> Oratorio, e Convento</emph> <lb></lb> 146.</s></p> <p id="id2774806" type="main"><s id="id2774810"><emph type="italics">Fontana di Piazza del <lb></lb> Gran-Duca</emph> 160.</s></p> <p id="id2774823" type="main"><s id="id2774826"><emph type="italics">Fonte Lucente Chieſa</emph> <lb></lb> 315.</s></p> <p id="id2774975" type="main"><s id="id2774979"><emph type="italics">Fortezza da Baſſo</emph> 53.</s></p> <p id="id2774989" type="main"><s id="id2774992">-- <emph type="italics">di Belvedere</emph> 289.</s></p> <p id="id2775003" type="main"><s id="id2775007"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Franceſco Monaſtero</emph> <lb></lb> 136.</s></p> <p id="id2775019" type="main"><s id="id2775023"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Saleſ del <lb></lb> Conventino</emph> 163.</s></p> <p id="id2775036" type="main"><s id="id2775040"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Fieſole, <lb></lb> Chieſa, e Convento</emph> 318.</s></p> <p id="id2775053" type="main"><s id="id2775057"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Franceſco al Monte, <lb></lb> Chieſa, e <expan abbr="Convento">Conv.</expan></emph> 324.</s></p> <p id="id2775070" type="main"><s id="id2775074"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Franceſco di Paola, <lb></lb> Chieſa</emph> 301.</s></p> <p id="id2775087" type="head"><s id="id2775091">G</s></p> <p id="id2775095" type="main"><s id="id2775098"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Gaetano</emph> 239.</s></p> <p id="id2775108" type="main"><s id="id2775111"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Gaggio, Chieſa, e Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 299.</s></p> <p id="id2775125" type="main"><s id="id2775128"><emph type="italics">Gallerìa di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan></emph> 165.</s></p> <p id="id2775138" type="main"><s id="id2775142"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Gervaſio</emph> 320.</s></p> <p id="id2775152" type="main"><s id="id2775155"><emph type="italics">Gesù Pellegrino in via <lb></lb> <expan abbr="San">S.</expan> Gallo</emph> 56.</s></p> <p id="id2775168" type="main"><s id="id2775172"><emph type="italics">Ghetto degli Ebrei</emph> 237.</s></p> <p id="id2775182" type="main"><s id="id2775185"><emph type="italics">Giardino di Boboli</emph> 278.</s></p> <p id="id2775195" type="foot"><s id="id2775199">-- <emph type="italics">del</emph></s></p> <pb pagenum="(334)"></pb> <p id="id2775211" type="main"><s id="id2775215">-- <emph type="italics">del Salviati</emph> 104.</s></p> <p id="id2775228" type="main"><s id="id2775232">-- <emph type="italics">de' Semplici</emph> 61.</s></p> <p id="id2775242" type="main"><s id="id2775246"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> <expan abbr="Batista">Bat.</expan> Chieſa</emph> 30.</s></p> <p id="id2775256" type="main"><s id="id2775260"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> Evangeliſta, de' <lb></lb> <expan abbr="Padri">PP.</expan> delle Scuole Pie 79</emph></s></p> <p id="id2775271" type="main"><s id="id2775275"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> <expan abbr="Giovanni">Gio.</expan> di Dio</emph> 225.</s></p> <p id="id2775284" type="main"><s id="id2775288"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Giovannino de' Cava-<lb></lb> lieri</emph> 57</s></p> <p id="id2775301" type="main"><s id="id2775304"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Girolamo Chieſa</emph> 288.</s></p> <p id="id2775314" type="main"><s id="id2775318"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Girolamo di Fieſole</emph> 316.</s></p> <p id="id2775328" type="main"><s id="id2775332"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Giuliano Monaſtero</emph> 53.</s></p> <p id="id2775341" type="main"><s id="id2775345"><emph type="italics">Giuoco del Calcio</emph> 131.</s></p> <p id="id2775355" type="main"><s id="id2775358"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Giuſeppe. Chieſa</emph> 132.</s></p> <p id="id2775368" type="main"><s id="id2775372"><emph type="italics">Gotti Vincenzio, ſuo Stu-<lb></lb> dio di Pittura</emph> 246.</s></p> <p id="id2775453" type="main"><s id="id2775457"><emph type="italics">Granaio pubblico</emph> 263.</s></p> <p id="id2775467" type="main"><s id="id2775470"><emph type="italics">Grazini Villa</emph> 309.</s></p> <p id="id2775480" type="main"><s id="id2775483"><emph type="italics">Guardaroba di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan></emph> <lb></lb> 157.</s></p> <p id="id2775495" type="head"><s id="id2775499">I</s></p> <p id="id2775503" type="main"><s id="id2775506"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Iacopo ſopr'Arno Chie-<lb></lb> ſa, e Convento</emph> 294</s></p> <p id="id2775520" type="main"><s id="id2775524"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Iacopo tra' Foſſi Chieſa <lb></lb> e Convento</emph> 199.</s></p> <p id="id2775537" type="main"><s id="id2775540"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Iacopo <expan abbr="Monaſtero">Monaſt</expan></emph> 136.</s></p> <p id="id2775550" type="main"><s id="id2775554"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Iacopo in Campo Cor-<lb></lb> bolini</emph> 52.</s></p> <p id="id2775567" type="main"><s id="id2775571"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Iacopo di Ripoli</emph> 215.</s></p> <p id="id2775580" type="main"><s id="id2775584"><emph type="italics">Imperiale Villa di Sua <lb></lb> Altezza Reale</emph> 297.</s></p> <p id="id2775596" type="main"><s id="id2775600"><emph type="italics">Impruneta Chieſa</emph> 323.</s></p> <p id="id2775610" type="head"><s id="id2775614">L</s></p> <p id="id2775617" type="main"><s id="id2775621"><emph type="italics">Lapo Chieſa, e Monaſte-<lb></lb> ro</emph> 319.</s></p> <p id="id2775634" type="main"><s id="id2775637"><emph type="italics">Libreria di <expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo</emph> 46.</s></p> <p id="id2775647" type="main"><s id="id2775651">-- <emph type="italics">del Magliabechi</emph> 164.</s></p> <p id="id2775661" type="main"><s id="id2775665">-- <emph type="italics">del Marucelli</emph> 75.</s></p> <p id="id2775675" type="main"><s id="id2775679"><emph type="italics">Loggia dei Lanzi</emph> 158.</s></p> <p id="id2775689" type="main"><s id="id2775692">-- <emph type="italics">di Mercato Nuovo</emph> 236.</s></p> <p id="id2775703" type="main"><s id="id2775707">-- <emph type="italics">de' Tornaquinci</emph> 238.</s></p> <p id="id2775718" type="main"><s id="id2775927"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Lorenzo Collegiata <expan abbr="Real">R.</expan> <lb></lb> Baſilica</emph> 39.</s></p> <p id="id2775939" type="main"><s id="id2775943"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Lucia ſul Prato</emph> 221.</s></p> <p id="id2775952" type="main"><s id="id2775956"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Lucia, Chieſa, e Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 58.</s></p> <p id="id2775969" type="main"><s id="id2775973"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Lucia de' Magnoli</emph> 292.</s></p> <p id="id2775983" type="main"><s id="id2775986"><emph type="italics">Luoghi Pii quanti in Fi-<lb></lb> renze</emph> 6.</s></p> <p id="id2775999" type="head"><s id="id2776003">M</s></p> <p id="id2776006" type="main"><s id="id2776010"><emph type="italics">Madonna della Pace, <lb></lb> Chieſa</emph> 296.</s></p> <p id="id2776023" type="main"><s id="id2776026">-- <emph type="italics">de' Ricci Chieſa, e <lb></lb> Convento</emph> 118.</s></p> <p id="id2776040" type="main"><s id="id2776044">-- <emph type="italics">del Sacca</emph> 96.</s></p> <p id="id2776055" type="main"><s id="id2776058"><emph type="italics">Maiano Monaſtero, e <lb></lb> Chieſa</emph> 321.</s></p> <p id="id2776139" type="main"><s id="id2776143"><emph type="italics">Malmaritate</emph> 214.</s></p> <p id="id2776152" type="main"><s id="id2776156"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Marco Convento, e <lb></lb> Chieſa</emph> 62.</s></p> <p id="id2776169" type="main"><s id="id2776172"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Marco Vecchio</emph> 320.</s></p> <p id="id2776182" type="main"><s id="id2776186"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Margherita Chieſa</emph> <lb></lb> 149.</s></p> <p id="id2776198" type="foot"><s id="id2776202"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Ma-</emph></s></p> <pb pagenum="(335)"></pb> <p id="id2776213" type="main"><s id="id2776217"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria ſul Prato</emph> 219.</s></p> <p id="id2776230" type="main"><s id="id2776234"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria in Campo, Chie-<lb></lb> ſa</emph> 119</s></p> <p id="id2776247" type="main"><s id="id2776251"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria di Candeli, Mo-<lb></lb> naſtero e Chieſa</emph> 108.</s></p> <p id="id2776264" type="main"><s id="id2776268"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria del Fiore</emph> 8.</s></p> <p id="id2776277" type="main"><s id="id2776281"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maddalena, <lb></lb> Monaſtero e Chieſa</emph> 105.</s></p> <p id="id2776294" type="main"><s id="id2776298"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Maggiore, Con-<lb></lb> vento e Chieſa</emph> 242.</s></p> <p id="id2776311" type="main"><s id="id2776315"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Novella, Con-<lb></lb> vento, e Chieſa</emph> 201.</s></p> <p id="id2776328" type="main"><s id="id2776332"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria Primerana, <lb></lb> Chieſa</emph> 119.</s></p> <p id="id2776344" type="main"><s id="id2776348"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Maria ſopr'Arno Chie-<lb></lb> ſa</emph> 294.</s></p> <p id="id2776361" type="main"><s id="id2776365"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Martino <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 215.</s></p> <p id="id2776375" type="main"><s id="id2776378"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Martino <expan abbr="Oratorio">Orat.</expan></emph> 149.</s></p> <p id="id2776388" type="main"><s id="id2776392"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Matteo in Arcetri, <lb></lb> Monaſtero e Chieſa</emph> 299.</s></p> <p id="id2776405" type="main"><s id="id2776408"><emph type="italics">Menabuai <expan abbr="Cavalier">Cav.</expan> ſuo Mu-<lb></lb> ſeo</emph> 284.</s></p> <p id="id2776421" type="main"><s id="id2776425"><emph type="italics">Mendicanti Conſervato-<lb></lb> rio</emph> 264.</s></p> <p id="id2776438" type="main"><s id="id2776442"><emph type="italics">Mercato vecchio</emph> 237.</s></p> <p id="id2776451" type="main"><s id="id2776455"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Michel Berteldi Chie-<lb></lb> ſa</emph> 239.</s></p> <p id="id2776468" type="main"><s id="id2776471"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Michel Viſdomini Chie-<lb></lb> ſa</emph> 83.</s></p> <p id="id2776552" type="main"><s id="id2776556"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Miniato al Monte Chie-<lb></lb> ſa</emph> 325.</s></p> <p id="id2776569" type="main"><s id="id2776573"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Monaca <expan abbr="Monaſtero">Monaſt</expan>,</emph> 252.</s></p> <p id="id2776583" type="main"><s id="id2776586"><emph type="italics">Monaſter Nuovo</emph> 214.</s></p> <p id="id2776596" type="main"><s id="id2776600"><emph type="italics">Monaſteri di Clauſtrali e <lb></lb> Monache quanti</emph> 6.</s></p> <p id="id2776612" type="main"><s id="id2776616"><emph type="italics">Monte Domini Mona-<lb></lb> ſtero</emph> 134.</s></p> <p id="id2776629" type="main"><s id="id2776632"><emph type="italics">Monte Senario Eremo, e <lb></lb> Chieſa</emph> 314.</s></p> <p id="id2776645" type="main"><s id="id2776649"><emph type="italics">Monte Uliveto Monaſte-<lb></lb> ro</emph> 301.</s></p> <p id="id2776661" type="main"><s id="id2776665"><emph type="italics">Monticelli <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 133.</s></p> <p id="id2776675" type="main"><s id="id2776679"><emph type="italics">Murate Monaſtero</emph> 135.</s></p> <p id="id2776689" type="main"><s id="id2776692"><emph type="italics">Muſeo di Fiſica <expan abbr="eccetera">ec.</expan></emph> 268.</s></p> <p id="id2776702" type="head"><s id="id2776706">N</s></p> <p id="id2776710" type="main"><s id="id2776713"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Niccolò Oltr'Arno <lb></lb> Chieſa</emph> 290.</s></p> <p id="id2776726" type="main"><s id="id2776730"><emph type="italics">Nunziatina <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 264.</s></p> <p id="id2776740" type="head"><s id="id2776744">O</s></p> <p id="id2776747" type="main"><s id="id2776751"><emph type="italics">Ogniſſanti Convento, e <lb></lb> Chieſa</emph> 221.</s></p> <p id="id2776764" type="main"><s id="id2776768"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Onofrio di Fuligno Mo-<lb></lb> naſtero</emph> 52.</s></p> <p id="id2776781" type="main"><s id="id2776785"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Onofrio Spedale</emph> 54.</s></p> <p id="id2776794" type="main"><s id="id2776798"><emph type="italics">Opera del Duomo</emph> 120.</s></p> <p id="id2776807" type="main"><s id="id2776811"><emph type="italics">Orbatello</emph> 109.</s></p> <p id="id2776821" type="main"><s id="id2776824"><emph type="italics">Origine di Firenze</emph> 1.</s></p> <p id="id2776834" type="main"><s id="id2776837"><emph type="italics">Orſanmichele Chieſa</emph> 150.</s></p> <p id="id2776847" type="main"><s id="id2776851"><emph type="italics"><expan abbr="Sant'">S.</expan> Orſola <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 55.</s></p> <p id="id2776861" type="head"><s id="id2776864">P</s></p> <p id="id2776868" type="main"><s id="id2776872"><emph type="italics">Palazzo di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A R.</expan></emph> 275.</s></p> <p id="id2776881" type="main"><s id="id2776885">-- <emph type="italics">Albergotti</emph> 239.</s></p> <p id="id2776896" type="main"><s id="id2776899">-- <emph type="italics">degli Alberti</emph> 200.</s></p> <p id="id2776910" type="main"><s id="id2776914">-- <emph type="italics">degli Aleſſandri</emph> 116.</s></p> <p id="id2776925" type="foot"><s id="id2776928">-- <emph type="italics">Al-</emph></s></p> <pb pagenum="(336)"></pb> <p id="id2776941" type="main"><s id="id2776944">-- <emph type="italics">Albizzi</emph> ivi</s></p> <p id="id2777095" type="main"><s id="id2777098">-- <emph type="italics">Altoviti</emph> 117.</s></p> <p id="id2777109" type="main"><s id="id2777113">-- <emph type="italics">Antella</emph> 132.</s></p> <p id="id2777123" type="main"><s id="id2777127">-- <emph type="italics">Antinori</emph> 239.</s></p> <p id="id2777137" type="main"><s id="id2777141">-- <emph type="italics">Arciveſcovo</emph> 38.</s></p> <p id="id2777152" type="main"><s id="id2777156">-- <emph type="italics">Arnaldi</emph> 81.</s></p> <p id="id2777166" type="main"><s id="id2777170">-- <emph type="italics">Baldinucci</emph> 141.</s></p> <p id="id2777180" type="main"><s id="id2777184">-- <emph type="italics">Bardi</emph> 200. 296.</s></p> <p id="id2777195" type="main"><s id="id2777198">-- <emph type="italics">Bargigli</emph> 116.</s></p> <p id="id2777209" type="main"><s id="id2777213">-- <emph type="italics">Baroncini</emph> 143.</s></p> <p id="id2777223" type="main"><s id="id2777227">-- <emph type="italics">Bartolini</emph> 231.</s></p> <p id="id2777238" type="main"><s id="id2777241">-- <emph type="italics">Beccuto <expan abbr="Orlandini">Orland.</expan></emph> 243.</s></p> <p id="id2777252" type="main"><s id="id2777256">-- <emph type="italics">Borgherini</emph> 236.</s></p> <p id="id2777266" type="main"><s id="id2777270">-- <emph type="italics">Buouarroti</emph> 140.</s></p> <p id="id2777280" type="main"><s id="id2777284">-- <emph type="italics">Canigiani</emph> 293.</s></p> <p id="id2777636" type="main"><s id="id2777640">-- <emph type="italics">Capponi</emph> 76. 101. 293.</s></p> <p id="id2777650" type="main"><s id="id2777654">-- <emph type="italics">Caſtelli ora de Fero-<lb></lb> ni</emph> 293.</s></p> <p id="id2777668" type="main"><s id="id2777672">-- <emph type="italics">Cerretani</emph> 245.</s></p> <p id="id2777682" type="main"><s id="id2777686">-- <emph type="italics">Cocchi</emph> 131.</s></p> <p id="id2777696" type="main"><s id="id2777700">-- <emph type="italics">Compagni</emph> 116.</s></p> <p id="id2777779" type="main"><s id="id2777783">-- <emph type="italics">Coppoli</emph> 76.</s></p> <p id="id2777793" type="main"><s id="id2777797">-- <emph type="italics">Corſi</emph> 140. 239.</s></p> <p id="id2777807" type="main"><s id="id2777811">-- <emph type="italics">de' Corſini</emph> 200. 219 228.</s></p> <p id="id2777822" type="main"><s id="id2777826">-- <emph type="italics">Dragomanni</emph> 281.</s></p> <p id="id2777836" type="main"><s id="id2777840">-- <emph type="italics">Feroni</emph> 230. 252.</s></p> <p id="id2777850" type="main"><s id="id2777854">-- <emph type="italics">Franceſchi</emph> 281.</s></p> <p id="id2777865" type="main"><s id="id2777869">-- <emph type="italics">Gerini</emph> 82.</s></p> <p id="id2777879" type="main"><s id="id2777883">-- <emph type="italics">Gherardeſca</emph> 104.</s></p> <p id="id2777894" type="main"><s id="id2777898">-- <emph type="italics">Giacomini</emph> 239.</s></p> <p id="id2777908" type="main"><s id="id2777912">-- <emph type="italics">Gianni</emph> 290.</s></p> <p id="id2777922" type="main"><s id="id2777926">-- <emph type="italics">Ginori</emph> 55.</s></p> <p id="id2777937" type="main"><s id="id2777940">-- <emph type="italics">Giraldi</emph> 55.</s></p> <p id="id2777951" type="main"><s id="id2777955">-- <emph type="italics">Giugni</emph> 110.</s></p> <p id="id2777965" type="main"><s id="id2777969">-- <emph type="italics">Gondi</emph> 82. 148.</s></p> <p id="id2778048" type="main"><s id="id2778052">-- <emph type="italics">Grifoni</emph> 83.</s></p> <p id="id2778062" type="main"><s id="id2778066">--<emph type="italics">Guadagni</emph> 101. 120. 251.</s></p> <p id="id2778076" type="main"><s id="id2778080">-- <emph type="italics">Guicciardini</emph> 281.</s></p> <p id="id2778091" type="main"><s id="id2778094">-- <emph type="italics">Incontri</emph> 82.</s></p> <p id="id2778105" type="main"><s id="id2778109">-- <emph type="italics">Malaſpina</emph> 144.</s></p> <p id="id2778119" type="main"><s id="id2778123">-- <emph type="italics">Mandragone</emph> 242.</s></p> <p id="id2778134" type="main"><s id="id2778137">-- <emph type="italics">Martelli</emph> 81. 244.</s></p> <p id="id2778148" type="main"><s id="id2778152">-- <emph type="italics">Martellini</emph> 111.</s></p> <p id="id2778162" type="main"><s id="id2778166">-- <emph type="italics">Martini</emph> 244.</s></p> <p id="id2778176" type="main"><s id="id2778180">-- <emph type="italics">Marucelli</emph> 55.</s></p> <p id="id2778191" type="main"><s id="id2778194">-- <emph type="italics">Medici</emph> 76. 296.</s></p> <p id="id2778205" type="main"><s id="id2778209">-- <emph type="italics">de' Montalvi</emph> 117.</s></p> <p id="id2778219" type="main"><s id="id2778223">-- <emph type="italics">Mozzi</emph> 290.</s></p> <p id="id2778234" type="main"><s id="id2778237">-- <emph type="italics">Nelli</emph> 51. 244.</s></p> <p id="id2778453" type="main"><s id="id2778456">-- <emph type="italics">del Nero</emph> 292.</s></p> <p id="id2778467" type="main"><s id="id2778470">-- <emph type="italics">Niccolini</emph> 83.</s></p> <p id="id2778481" type="main"><s id="id2778485">-- <emph type="italics">Panciatichi</emph> 76.</s></p> <p id="id2778495" type="main"><s id="id2778499">-- <emph type="italics">Pandolfini</emph> 58.</s></p> <p id="id2778509" type="main"><s id="id2778513">-- <emph type="italics">Paſquali</emph> 239.</s></p> <p id="id2778524" type="main"><s id="id2778528">-- <emph type="italics">Pazzi</emph> 117.</s></p> <p id="id2778538" type="main"><s id="id2778542">-- <emph type="italics">de' Pecori</emph> 296.</s></p> <p id="id2778553" type="main"><s id="id2778556">-- <emph type="italics">del Poteſtà, detto il <lb></lb> Bargello</emph> 143.</s></p> <p id="id2778570" type="main"><s id="id2778574">-- <emph type="italics">Pucci</emph> 82. 116.</s></p> <p id="id2778585" type="main"><s id="id2778588">-- <emph type="italics">Ricaſoli</emph> 82. 225.</s></p> <p id="id2778599" type="main"><s id="id2778603">-- <emph type="italics">Riccardi</emph> 76.</s></p> <p id="id2778614" type="main"><s id="id2778617">-- <emph type="italics">Ricciardi</emph> 118.</s></p> <p id="id2778628" type="main"><s id="id2778632">-- <emph type="italics">Rinuccini</emph> 296.</s></p> <p id="id2778642" type="main"><s id="id2778646">-- <emph type="italics">Roffia</emph> 109.</s></p> <p id="id2778656" type="main"><s id="id2778660">-- <emph type="italics">Rucellai</emph> 226.</s></p> <p id="id2778671" type="main"><s id="id2778674">-- <emph type="italics">Salviati</emph> 143.</s></p> <p id="id2778685" type="main"><s id="id2778689">-- <emph type="italics">Saſſi</emph> 5--</s></p> <p id="id2778699" type="main"><s id="id2778703">-- <emph type="italics">Scarlatti</emph> 292.</s></p> <p id="id2778713" type="foot"><s id="id2778717">-- <emph type="italics">Ser-</emph></s></p> <pb pagenum="(337)"></pb> <p id="id2779344" type="main"><s id="id2779348">-- <emph type="italics">Serriſtori</emph> ivi</s></p> <p id="id2779362" type="main"><s id="id2779365">-- <emph type="italics">Spini</emph> 230.</s></p> <p id="id2779376" type="main"><s id="id2779380">-- <emph type="italics">Stiozzi</emph> 215.</s></p> <p id="id2779390" type="main"><s id="id2779394">-- <emph type="italics">Strozzi</emph> 113. 141. 238. <lb></lb> 241.</s></p> <p id="id2779407" type="main"><s id="id2779411">-- <emph type="italics">Tempi</emph> 294.</s></p> <p id="id2779422" type="main"><s id="id2779426">-- <emph type="italics">Turco Roſſelli</emph> 162.</s></p> <p id="id2779437" type="main"><s id="id2779440">-- <emph type="italics">Valori</emph> 117.</s></p> <p id="id2779451" type="main"><s id="id2779455">-- <emph type="italics">Vecchio</emph> 153.</s></p> <p id="id2779465" type="main"><s id="id2779469">-- <emph type="italics">Vernaccia</emph> 108.</s></p> <p id="id2779479" type="main"><s id="id2779483">-- <emph type="italics">Veſcovo di Fieſole</emph> 318.</s></p> <p id="id2779494" type="main"><s id="id2779498">-- <emph type="italics">Ughi</emph> 76.</s></p> <p id="id2779508" type="main"><s id="id2779512">-- <emph type="italics">Uguccioni</emph> 162.</s></p> <p id="id2779523" type="main"><s id="id2779526">-- <emph type="italics">Viviani</emph> 244.</s></p> <p id="id2779537" type="main"><s id="id2779541">-- <emph type="italics">Ximenes</emph> 104.</s></p> <p id="id2779551" type="main"><s id="id2779555"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Pancrazio Monaſtero, <lb></lb> e Chieſa</emph> 226.</s></p> <p id="id2779575" type="main"><s id="id2779579"><emph type="italics">Pandette Fiorentine</emph> 50.</s></p> <p id="id2779589" type="main"><s id="id2779592"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Paolino, Convento, c <lb></lb> Chieſa</emph> 211.</s></p> <p id="id2779605" type="main"><s id="id2779609"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Paolo</emph> 210.</s></p> <p id="id2779618" type="main"><s id="id2779622"><emph type="italics">Petroia Villa di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A. R.</expan></emph> <lb></lb> 306.</s></p> <p id="id2779634" type="main"><s id="id2779638"><emph type="italics">Piazza di <expan abbr="Santa">S.</expan> Croce</emph> 131.</s></p> <p id="id2779647" type="main"><s id="id2779651">-- <emph type="italics">del Granduca</emph> 153.</s></p> <p id="id2779661" type="main"><s id="id2779665">-- <emph type="italics">del Grano</emph> 193.</s></p> <p id="id2779676" type="main"><s id="id2779679">-- <emph type="italics">di <expan abbr="Santa">S.</expan> <expan abbr="Maria">M.</expan> Novella</emph> 210.</s></p> <p id="id2779758" type="main"><s id="id2779762">-- <emph type="italics">della <expan abbr="Santiſſima">SS.</expan> Nunziata</emph> 84.</s></p> <p id="id2779773" type="main"><s id="id2779777"><emph type="italics"><expan abbr="San">S</expan> Pier Maggiore</emph> 100.</s></p> <p id="id2779786" type="main"><s id="id2779790"><emph type="italics"><expan abbr="San">S</expan> Piero in Gattolini</emph> 266.</s></p> <p id="id2779799" type="main"><s id="id2779803"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Piero a Monticelli, Mo-<lb></lb> naſtero e Chieſa</emph> 302.</s></p> <p id="id2779817" type="main"><s id="id2779820"><emph type="italics">della Pieta Monaſtero</emph> <lb></lb> 101.</s></p> <p id="id2779833" type="main"><s id="id2779836"><emph type="italics">Piſani Fratelli, loro la-<lb></lb> vori di Sculture, e <lb></lb> Alabaſtri</emph> 220.</s></p> <p id="id2779853" type="main"><s id="id2779856"><emph type="italics">Poggio a Caiano Villa di <lb></lb> <expan abbr="Sua Altezza Reale">S. A R.</expan></emph> 302.</s></p> <p id="id2779869" type="main"><s id="id2779872"><emph type="italics">Ponte alla Carraja</emph> 226.</s></p> <p id="id2779882" type="main"><s id="id2779886">-- <emph type="italics">alle Grazie</emph> 200.</s></p> <p id="id2779896" type="main"><s id="id2779900">-- <emph type="italics">a <expan abbr="Santa">S.</expan> Trinita</emph> 230.</s></p> <p id="id2779911" type="main"><s id="id2779914">-- <emph type="italics">Vecchio</emph> 294.</s></p> <p id="id2779925" type="main"><s id="id2779929"><emph type="italics">Portico Monaſtero, e <lb></lb> Chieſa</emph> 299.</s></p> <p id="id2779942" type="main"><s id="id2779945"><emph type="italics">Poverine Monaſtero</emph> 134.</s></p> <p id="id2779955" type="main"><s id="id2779959"><emph type="italics">Pratolino Villa di <expan abbr="Sua Altezza Reale">S.A R.</expan></emph> <lb></lb> 312.</s></p> <p id="id2779971" type="head"><s id="id2779975">Q</s></p> <p id="id2779978" type="main"><s id="id2779982"><emph type="italics">Quiete, Conſervatorio e <lb></lb> Chieſa</emph> 310.</s></p> <p id="id2779995" type="head"><s id="id2779999">R</s></p> <p id="id2780002" type="main"><s id="id2780006"><emph type="italics">S. Remigio</emph> 199.</s></p> <p id="id2780016" type="head"><s id="id2780019">S</s></p> <p id="id2780296" type="main"><s id="id2780300"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Salvadore Chieſa</emph> 39.</s></p> <p id="id2780310" type="main"><s id="id2780314"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Salvadore di Camal-<lb></lb> doli</emph> 264.</s></p> <p id="id2780326" type="main"><s id="id2780330"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Salvi Monaſtero, e <lb></lb> Chieſa</emph> 320.</s></p> <p id="id2780343" type="main"><s id="id2780347"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Silveſtro <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 104.</s></p> <p id="id2780356" type="main"><s id="id2780360"><emph type="italics">Stabilite Monaſtero</emph> 211.</s></p> <p id="id2780370" type="main"><s id="id2780374"><emph type="italics">Seminario <expan abbr="Fiorentino">Fiorent.</expan></emph> 263.</s></p> <p id="id2780383" type="main"><s id="id2780387">-- <emph type="italics">Fieſolano</emph> 318.</s></p> <p id="id2780398" type="foot"><s id="id2780402"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Si-</emph></s></p> <pb pagenum="(338)"></pb> <p id="id2780413" type="main"><s id="id2780417"><emph type="italics"><expan abbr="San">S.</expan> Simone Chieſa</emph> 142.</s></p> <p id="id2780430" type="main"><s id="id2780434"><emph type="italics">Spedale di <expan abbr="San">S.</expan> Giovanni <lb></lb> di Dio</emph> 225.</s></p> <p id="id2780446" type="main"><s id="id2780450">-- <emph type="italics">di Bonifazio</emph> 38.</s></p> <p id="id2780461" type="main"><s id="id2780464">-- <emph type="italics">degl'Innocenti</emph> 99.</s></p> <p id="id2780475" type="main"><s id="id2780479">-- <emph type="italics">di <expan abbr="Santa">S.</expan> <expan abbr="Maria">M.</expan> Nuova</emph> 111.</s></p> <p id="id2780489" type="main"><s id="id2780493"><emph type="italics"><expan abbr="Santo">S.</expan> Spirito Convento, e <lb></lb> Chieſa</emph> 246</s></p> <p id="id2780506" type="main"><s id="id2780509"><emph type="italics">Spirito Santo Monaſtero <lb></lb> e Chieſa</emph> 288.</s></p> <p id="id2780523" type="main"><s id="id2780526"><emph type="italics"><expan abbr="Santo">S.</expan> Stefano Chieſa</emph> 197.</s></p> <p id="id2780543" type="main"><s id="id2780547"><emph type="italics">Stinche Carceri</emph> 141.</s></p> <p id="id2780556" type="head"><s id="id2780560">T</s></p> <p id="id2780564" type="main"><s id="id2780567"><emph type="italics">Targioni Tozzetti Mu-<lb></lb> ſeo</emph> 141.</s></p> <p id="id2780580" type="main"><s id="id2780584"><emph type="italics">Teatro di Via del Coco-<lb></lb> mero</emph> 82.</s></p> <p id="id2780597" type="main"><s id="id2780600">-- <emph type="italics">di Via della Pergo-<lb></lb> la</emph> 111.</s></p> <p id="id2780614" type="main"><s id="id2780618">-- <emph type="italics">della Palla Corda</emph> 116.</s></p> <p id="id2780629" type="main"><s id="id2780633"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Tereſa <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 139.</s></p> <p id="id2780642" type="main"><s id="id2780646"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Trinita Chieſa</emph> 231.</s></p> <p id="id2780656" type="head"><s id="id2780660">V</s></p> <p id="id2780663" type="main"><s id="id2780667"><emph type="italics"><expan abbr="Santa">S.</expan> Verdiana <expan abbr="Monaſtero">Monaſt.</expan></emph> 137.</s></p> <p id="id2780677" type="main"><s id="id2780681"><emph type="italics">Ufizi Fabbrica</emph> 162.</s></p> <p id="id2780690" type="head"><s id="id2780694">Z</s></p> <p id="id2780697" type="main"><s id="id2780701"><emph type="italics">Zecca</emph> 163.</s></p> <p id="id2780711" type="main"><s id="id2780714"><emph type="italics">Zecca vecchia</emph> 134.</s></p> <p id="id2780724" type="main"><s id="id2780727">FINE. </s></p> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <figure id="id2780735"></figure> <lb></lb> </chap></body><back></back></text> </archimedes>