_HABITANDO_ in _Verona líAnno. M D XXXII_ llu-
$tri$$imo. S. _D_uca mi fu adimandato da uno mio intimo & cor-
dial amico _P_eritis$imo bombardiero in castel uecchio (huomo
atempato & copio$o di molte uirtu) dil modo di mettere a $e-
gno un pezzo de artegliaria al piu che puo tirare. E a ben che
in tal arte io non haue$$e pratica alcuna (perche in uero Eccel
lente Duca) giamai di$gargeti artegliaria, archibu$o, bombarda, ne $chioppo) niente
dimeno (de$idero$o di $eruir líamico) gli promis$i di darli in breue ri$$oluta ri$po-
sta. Et dipoi che hebbi ben masticata & ruminata tal materia, gli conclu$t, & di-
mo$trai con ragioni naturale, & geometrice, qualmente bi$ognaua che la bocca del
pezzo ste$$e elleuata talmente che guarda$$e rettamente a _45._ gradi $opra a líori-
zonte, & che per far tal co$a i$pedientcmente bi$ogna hauere una $quara de alcun
metallo ouer legno $odo che habbia interchiu$o un quadrante con lo $uo perpendico-
lo come di $otto appar in di$egno, & ponendo poi una parte della g„ba maggiore di
quella (cioe la parte. b e.) ne líanima ouer bocca dil pezzo diste$a rettam\~ete per il
fondo dil uacuo della canna, alzando poi tanto denanti il detto pezzo che il perpen
dicolo.h d.$eghi lo lato curuo.e g f. (dil quadrante) in due parti eguali (cioe in ponto
g.) Allíhora $e dira che il detto pezzo guardara rettamente a. 45 gradi $opra a lío
rizonte. Perche (Signor claris$imo) il lato curuo.e gf.del quadr„te ($ecıdo li a$tro-
Pezzo elleuato alli. 45. gradi $opra a líorizonte.
_M_a piu ne líanno _MDXXXII_. e$$endo per prefetto in _V_erona il Magnifico mi$-
$er _L_eonardo _I_u$tiniano. _V_n capo de bombardieri amici$$uno di quel nostro amico.
_V_enne in concorrentia con uníaltro (al pre$ente capo de bombardieri in _P_adoa)
& un giorno accadete che fra loro fu proposto il medemo che a noi propo$$e quel
no$tro amico, cioe a che $egno $i doue$$e a$$etare unpezzo de ariegliaria che facc$$e
_L_íaltro di$$e che molto piu tiraria a dui ponti piu ba$$o di tal $quara (laquale cra diui$a in 12. parti) come di$otto appare in di$egno.
_E_t $opra di questo fu depo$ta una certa quantita de danari, & finalmente uencno
alla $perient<007>a, & fu condotta una colobrina da 20. a _S_anta _L_uc<007>a in campagna,
& cadauno di loro tiro $econdo la propo$ta $enza alcun auantaggio di poluere ne
di balla, onde Quello che tiro $e condo la nostra determinatione, tir Ú di lontano ($e
condo che ne fu referto) pertiche 1971. da piedi 6. per pert<007>ca, alla uerone$a, líal-
tro che tirÚ li dui ponti piu ba$$o, tirÚ di lontano $olamente pertiche. 1872 per la
qual co$a tutti li bombardieri, & altri$e uerificorno della no$tra determinatione,
che auanti di que$ta i$perientia $ta$euano ambigui imo la maggior parte haueuano
cıtraria opinione par\~edoli che tal pezzo guarda$$e tropo alto. Ma piu forte uoglio
che uostra preclari$sima Signoria $appia che di tre co$e Ë forza che ne $ia una, ouer
che li mi$uranti ferno errore nel mi$urare, ouer che a me non fu refferto il uero,
cuer che il $econdo cargo piu diligentemente dil primo, Perche la ragion enc dimo-
_D_ata in _V_enetia in le ca$e noue di San Saluatore alli. _X X_. di _D_ecembrio. _M D XXXVII_.
_D_e uo$tr a _I_llustri$$ima. _D_. S. _I_nfimo Seruitore.
_N_icolo _T_artaglia _B_ri$ciano.
La Noua Scientia de Nicolo Tartaglia convna gionta al terzo Libro.
_<001> I_nlo $econdo (geometricamente) $e approua, e dimo$tra la qualita $tmilitudine, & proportionalita di tran$iti loro $econdo li uar{ij} modi, che puono e$$er eietti, ouer tirati uiole ntemente per aere, & $imil mente delle lor di$tantie.
_<001> I_n lo terzo $e in$egna una noua pratica de mi$urare con lía$petto, le altezze di$t„ tie ypothumi$$ale, & orizontale delle co$e apparente, giontoui anchora la theorica, cioe la ragione & cau$a di tal operart.
_<001> I_n lo quarto $e dar a la {pro}portione de líordine dil cre$cere callar che in ogni pez zo di artegliaria nelli $uoi tiri, alz„dolo ouer arba$$andolo, $opra il pian de líori- zonte, & $imilmente ogni mortaro, anchora $e in$egnara il modo di trouar tutte le dette uarieta, ouer quantita de tiri in ogni pezzo de artegliaria, ouer mortaro me- diante la notitia dun tiro $olo. Anchora $i mostrara il modo come $i debbia gouer- nar un bombardiero quando de$idera, di battere ouer di percottere in qual che luo- co apparente.
_O_ltra di que$to $e in$egnara anchor„ il modo come $i debbia gouernar il detto bombar diero quando gli fu$$e fatto un riparo dauanti al luoco doue percote uolen do pur percottere nel medemo luoco per altra uia, ouer elleuatione quantunque piu non ueda quel tal luoco.
_<001> A_nchora $e dara il modo di$apere percottere continuamente la o$cura notte in un luoco appo$tato il giorno auanti.
_<001> I_n lo quinto libro $e dechiarira ($econdo líautorita de molti Eccellenti$$imi Na- turali) la natur a, & origine de diuer$e fpecie di gome, olei, acque $tillate, anch ora de diuer $i $implici minerali & nı miner ali dalla natura prodotti, & da líarte fabri cati, anchora $e manife$tara alcune $ue particolare proprieta circa a lartede fuo chi. Et $imilmente $e delucidara quale $ono quelle materie chi $e conuiengono & che $e accordano & quale $ono quelle che non $i conut engono ne $e accordano, a ardere in$ieme, & con$equentemente $e dara il modo di componere, uarie & diuer$e $pecie de fuochi, non $olamente alla defen$ione de ogni murat a terra utili$$imi, ma ancho- ra in molte altre occorentie molto a propo$ito.
_C O_rpo egualmente graue Ë detto quello, che $econ- do la grauita della materia, & la figura di quel la Ë atto ‡ non patire $en$ibilmente la oppo$ition di l'are in alcun $uo moto.
O G N I corpo (come uoleno li naturali) Ú che egli $emplice Ú
che egliË compo$to, li $emplici$ono cinque, cioe, terra, acqua,
aere, fuoco, & cielo. Tutti li altri dicono e$$er compo$iti dalli
preditti, & que$ti tali $ono li huomini, li animali, le piante, le
pietre, li $ette mettalli. Et ogni altra $pecie di corpo. Delli det
ti cinque corpi$emplici, quattro$ono dettielementali, cioË la
terra, lacqua, laere, e il fuoco, Laltro Ë chiamato quinta e$$entia, cioË il cielo.
Delli detti quattro elementali(come uol. Auicena in la $econda dottrina della
prima fen.del $uo primo libro) dui $ono leui & dui graui. Li leui $ono <007>l fuoco
e laere. Li graui $ono la terra, & lacqua, ma Auerrois $opra il quarto de celo
& mundo (te$te. 29.) uol che tutti li detti corpi in li $uoi luochi habbino alcu-
na grauita, eccetto che il fuoco, etiam alcuna leuita eccetto che la terra. Onde
$eguiria che laere nel proprio luoco participa$$e de grauita. Per ilche $eguita
che ogni corpo compo$to di. 4. elementi<007>n aere participa de grauita. Niente di
meno per corpo egualmente graue in que$to luoco $e intende $olamente quello
che $econdo la grauita de la materia, & la forma di quella Ë atto a non patire
$en$ibilmente la oppo$itione de laere in alcun $uo moto. Secondo la materia,
cioË che $ia di ferro, ouer di piombo, ouer di pietra, ouer di altra materia $imi-
le in grauita. Secıdo la forma, cioe ch'l $ia unito di tal qualita, ch'l $ia atto a nı
patire $en$ibilm\~ete (per u<007>gor della forma) la detta oppo$ition de l'aere in al-
cun $uo moto. Onde fra le figure, ouer forme de corpi, la forma Cunea, ouer Py
ramidale $aria la prima, che $aria piu atta a temere meno la detta oppo$ition
de l aere de qual $i uoglia altra forma, domente che con arte la fu$$e con$erua-
Li corpi egualmente graui $ouo detti $imili & eguali quando che in quegli non <003> alcuna $u$tantial ne accidens tal differentia.
Lo in$tante e quello che non haparte.
_L_O <007>n@tate in e@ tempo e <007>n el moto e $<007> come il ponto geometrico in le ma- gnitudine, cioe chel non ha parte ma e indiui$ibile & con$equentemente <007>on e tempo ne anchora mouim\~eto, ma ben e principio e f<007>ne de ogni t\~e- po, & dogni mouim\~eto terminato. Et e proprio l'ultimo fine del tempo preterito, et nı e parte del t\~epo futuro. Et Ë principio del t\~epo futuro et nı Ë parte del t\~epo preterito cıe. Ari$.nel.6.della phy$i.(te$to. 24.) ci manife$ta.
Il Tempoeuna mi$ura del mouimento, & della quiete, li termini del quale $on dui i$tanti.
_I_L tempo da $cientifici Ë $tato in d<007>uer$i modidiffinito, cioe alcuni dicono (co
me hauemo detto di$opra)que'le$$er una mi$ura del mouimento, Et della
quiete. Altri determinan e$$er inducia del moto delle co$e uariabile. Alcuni
conchiudano e$$er uici$$itudine de co$e: lequale in molti modi per $ottil <007>ndaga-
tione $e cogno$cono. Et altri dicono e$$er una eta uolub<007>le che pre$to m„ca. Del
le quali diffinitioni bauemo tolto la prima per e$$er piu acco@nodata al no$tro
propo$ito. Dig„do che il tempo Ë una mi$ura del mouimento, & della quiete:
perche $i come per mezzo de una m<007>$ura materiale (in piu terre chiamata
perticha diui$a in piedi.6. Et cia$cun pie in once. 12.) $e uiene in cognitione
della longhezza, larghezza, et altezza di corpi materiali. Similm\~ete per mez
zo de una mi$ura di tempi(chiamata anno d<007>ui$o in me$i. 12. e cia$cun me$e
comunam\~ete in giorni. 30. e cia$cun giorno in hore 24. e cia$cuna hora in mi
nuti. 60.) $e cono$ce la differeniia di moti de corpi; cioe la uelocita. et tardi-
ta de quelli. Perche $e cono$ciuto in le $ette $telle erratice una e$$er di moto
piu ueloce de l'altra? Se non per la mi$ura de e$$i mouimenti chiamata anno
Il mouimento dun corpo egualmente graue equella tran$- mutatione, che alle uolte fa dauno loco a unaltro, liter- mini dilqual $on dui i$tanti.
_I_L mouimento da tutti li$cientifici e ma$$ime da Ari$totile nel quinto della Phy$ica (te$to. 9.) Ë $tato diffin<007>to e$$er una mutatione, ouer tra$mutatio- ne. Ma le $pecie di que$to mouimento, ouer tra$mutatione alcuni uoleno che $ia no.6.cioe Generatione, Corrottione, Au gmentatione, Diminutione, Altera- tione, & mutation di luoco. Ma Ari$totile in lo preallegato loco ucle che le mu tationi $iano. 3. e non piu, cioe mutat<007>on de quantita: de qualita, et $econdo il luoco. Delle qual $pecie hauemo tolto $olamente la ultima (perche le altre nı fanno al propo$ito) dicendo, che il mouimento dun corpo egualmente graue e quella tra$mutat<007>one, che alle uolte fa da un luoco ? unoaltro, come $aria a dir di $u$o in giu$o, et di giu$o in $u$o, di qua e di la dal'a banda de$tra alla $ini$ira & e conuer$o. Et li termini de tali mouiment<007> (cioe in principio e fin di quelli $ono dui i$tanti.
Mouimento naturale di corpi egualmente grauie quello che naturalmente fanno daun luoco $uperiore a un'altro inferiore perpendicularmente $enzauiolenza alcuna.
Mouimento uiolente di corpi egualmente graui e quello che fanno sforzatamente digiu$o iu $u$o, di$u$o in giu$o, di qua & dila, per cau$a di alcuna po$$anza mouente.
Li mouimenti de corpi egualmente graui, $e dicono eguali
quando che li detti corpi $on $imili, & uanno de egual uelo-
Re$i$tente $e chiama qual?que corpo manente, cheper far re$i$tentia „ un corpo egualmente graue in alcun $uo moto uien da quello offe$o.
Re$i$t\~eti $imili, $e dicono quelli corpi, che re$tariano egual mente offe$i, da corpi $imili egualmente graui, in mouim\~eti eguali, et in mouim\~eti ineguali inegualm\~ete offe$i, cioË che quello, che face$$ere$i$t\~etia al piu ueloce re$ta$$epiu offe$o.
Lo effetto dun corpo egualmente graue $edice la offen- $ione, ouer percu{$s}ione, ouer il bucco che inogni moto cau- $a in unre$i$tente.
Et quando le percu{$s}iont, ouer bucchi de corpi $imili egual- mente graui, $ono eguali, $e dicono eff etti eguali, & $e ine- guali, ineguali eff etti.
Po$$anza mouente uien detta qualunque artificial machi- na, ouer materia, che $ia atta ‡ $pingere, ouer tirare un corpo egualmente graue uiolentemente per aere.
Lepo$$anze mouente, uengono dette $imile & eguale qu„-
do che in quelle non <003> alcuna $u$tantia ne accidental diffe-
rentia nel $pinger de corpi egualmente graui $imili &
El $e $uppone che il corpo egualmente graue (in ogni moui- mento) uada piu ueloce doue fa, ouer faria(per comuna $ententia) maggior effetto in unre$i$tente.
El $e $uppone che dui corpi egualmente graui $imili & eguali, habbino tr„$ito, ouer chetrapa$$er„no in t\~epi egua li $pac{ij} eguali ter minanti in dui i$tanti, doue detti corpi pa$$erebbono di egual uelocita.
Et $e $uppone doue che corpi egualmente graui $imili & eguali, fariano (per cımune $ententia) eguali effetti in re$i$tenti $imili, pa$$erebbono per tai i$tanti, ouer luochi de egual uelocita.
Ma doue fariano ineguali effetti $e$uppone, che quelli pa$$erebbono de ineguali uelocita, & che quello, che faria maggior effetto pa$$eria piu ueloce.
Lieffetti de corpi egualmente graui $imili & eguali fat
ti nelli ultimi i$tanti di lor moti uiolenti in re$i$tenti $imili
Quanto piu un corpo egualmente graue uera da grande altezza di moto naturale, tanto maggior effetto fara in unre$i$tente.
Se corpi egualmente graui $imili & eguali uer anno da egual altezza $opra a re$i$tenti $imili di moto naturale faranno in quegli egualieffetti.
Ma$euerranno da ineguale altezza, faranno in quegli ineguali effetti, & qnello che uera da maggior altezza faramaggior effetto.
Ma bi$ogna notare che le dette altezze $i deueno intendere re$petto alli re$i$tenti.
Se un corpo egualmente graue nel moto uiolento trouara alcunre$i$tente, quanto piu el detto re$i$tente $arapropin- quo al principio di tal moto, tanto maggior effetto fara ildetto corpo in lui.
Ogni corpo egualmente graue nel moto natnr ale, quanto piu el$e andara aluntanando dal $uo principio, ouer appro- pinquando al$uo fine, tanto piu andara ueloce.
_E_s$empio $el fu$$e le.3.diuer$e altezze.a.b.c.in retta linea, come di $ot- to appare, et che dalla altezza.a.{per} ca$o ca$ca$$e da $e vn corpo egual m\~ete graue, $enza dubbio quello tal corpo, nı trouando re$i$tentia an daria di moto naturale $in in terra fac\~edo il viazzo $uo alla $imilitu- dine de la linea.d.e.f.g.hor dico che il mouim\~et di\~qllo tal corpo $aria di tal cıditione che qu„to piu el $e anda$$e aluntan„do dal $uo principio(cioe da lo i$tante, ouer pıto.d.) ouer appropinqu„do al $uo fine (cioe allo i$tante, ouer pıto.g.t„to piu andaria ueloce. Perche il detto corpo in tal mouimen to ({per} la prima comuna $ent\~etia) faria maggior effetto in vn re$i$t\~ete, ilqual fu$$e fuor dalla altezza.c.che dalla altezza.b.Seguitaria adunque, che il detto corpo (per la prima $uppo$itiıe) andaria piu ueloce per lo $pacio.e.f. che per lo $pacio.d.e.Similm\~ete {per}che lo detto corpo ({per} la detta prima comu na $ent\~etia) faria maggior effetto in un re$i$tente, che fu$$e nel pıto.g, che $el fu$$e alla altezza.c. Seguiria adıcha (per la medema prima $uppo$itio- ne) che lo detto corpo andaria piu veloce {per} lo $pacio.f.g.che per lo $pacio.e. f.et $e pa$$ar pote$$e il pıto.g.cioe che la terra gli anda$$e ced\~edo loco, como fa l'aere andaria cıtinuam\~ete augum\~et„do in uelocita, fiÒ al c\~etro dil mıdo poi in e$$o c\~etro $e ripo$aria ({per} comuna s\~et\~etia de Philo$ophi)$i che qu„do lo detto corpo fu$$e propinquo al detto c\~etro, ueria a e\~er di moto piu ueloci$ $imo, che in alc? pa$$ato $pacio fu$$e stato che @'il {pro}po$ito. Que$tomedemo $e uerifica ancora in cadauno che vada uer$o un loco de$iato che qu„to piu $e ua appro{$s}im„do al deto loco, t„to piu $e ua allegr„do, e piu $e sforza di ca- minare, como appar in un peregrino, che u\~ega dalcun luoco l?tano che qu„ do Ë {pro}pinquo al $uo pae$e, $e sforza naturalm\~ete al caminar a piu poter e t„to piu qu„to piu ui\~e di lıtan pae$i pero il corpo graue fa il medemo and„ do uer$o il $uo proprio nido, che Ë il c\~etro dil mıdo, & quando piu vien di lontano in e$$o c\~etro, tanto piu (giongendo a quello) andaria veloce.
_A_Ncor che la opinione de molti $ia che $el fu$$e un forame che penetra$ $e diametralm\~ete tutta la terra, et che {per} \~qllo fu$$e la$$ato andar un cor po egualm\~ete graue, come di$opra e $tato detto, che \~ql tal corpo giıto che fu$$e al c\~etro del mıdo immediate iui $e fermaria, laqual openione, dico nı e\~er uera che co$i immediate che ui fu$$e agiıto ui $e gli ferma$$e, anci {per} la grande uelocita che in \~qllo $i troua$$e $aria sforzato a pa{$s}are di moto uiol\~ete molto, e molto oltra il detto c\~etro $corendo uer$o il cielo del no$tro $ubterraneo emi$perio, da poi retornaria di moto naturale uer$o il medemo c\~etro, et giıto a \~qllo lo pa{$s}aria ancor {per} le mede$ime ragioni di moto uio l\~ete uer$o di noi, Et pur di nouo retornaria pur di moto naturale uer$o il me de$imo centro, et pur di nouo lo pa{$s}ari a di moto uiol\~ete, & da poi re- tornaria di moto naturale, & co$i andaria un t\~epo pa$$ando di moto uiolen te, & ritornando di moto naturale $minuendo$i continuamente in lui la ue locita, & finalmente $e fermaria poi nel detto centro.
Per il che egliË co$a m„ife$ta che dal moto naturale $i cau$a il uiol\~ete, et nı Ëcıuer$o, cioe che dal uiol\~ete giamai ui\~e cau$ato il naturale, „ci $i cau$a {per} $e.
Onde el $i manife$ta ancora qualmente ogni corpoegual- mente graue in el principio del mouimento naturale ua piu tardi{$s}imo, & in fin piu ueloci{$s}imo che in ogni altro luoco, et quanto piu pa$$era per longo $pacio t„to piu in fine an- dar aueloci{$s}imo.
Anchora Ë manife$to qualmente un corpo egualm\~ete gra
ue di moto naturale non puo pa$$are per dui diuer$i i$tanti
Tutti li corpi egualmente graui $imil@, & eguali dal prin- cipio delli lor mouimenti naturali, $e partir anno de egual uelocita, ma giongendo al fine ditali lor mouimenti, qnello che hauera pa$$ato per piu longo $pacio andara piu ueloce.
SEl fu$$e le quatro diuer$e altezze.a.b.et.c.d.po$te a due a due in retta li
nea come di$otto appare, et che la altezza.a.fu$$e t„to lontana dalla al
_Q_uanto pin un corpo egualmente grauc $eandara lunta-
nando dal $uo principio, ouer prop<007>nquando al $uo fine, nel
_E_S$empi gratia, $el fu$$e una po{$s}anza mouente in ponto.a. che tirare u@
le{$s}e, ouer doue{$s}e un corpo egualmente graue uiolentemente per a@re,
et che tutto il tiro che far pote{$s}e, ouer doue{$s}e la detta po{$s}„za con e{$s}o cor
po fu{$s}e tutta la linea.a.b. Dico che quello tal corpo qu„to piu il $e anda{$s}e
al@ntan„do dal $uo principio (cioË da lo i$t„te.a.) ouer appro{$s}im„do al $uo
fine (cioË allo ist„te.b.) t„to piu $e andaria alent„do de uelocita, laqual co-
$a $e dimo$trara in \~q$to modo. Diuideremo tutta la detta linea, ouer tr„$ito
a,b. in piu $pac{ij}, et $iano.b c.cd.de.e$.fg.gh.et.ha. Hor perche il detto cor-
po (per la quarta comuna $ententia) faria maggior effetto inun re$i$tente
e{$s}\~edo quello in ponto.c.che nı faria e{$s}endo in ponto.b. dilche (per lapri-
Onde el $e manife$ta qualm\~ete un corpo egualmente graue
in lo principio díogni moto uiolente, ua piu ueloci{$s}imo, &
Anchor Ë manife$to qualmente un corpo egualm\~ete gra- ue di moto uioleute non puo pa$$are per dui diuer$i i$tanti de egual uelocita.
Tutti li corpi egualm\~ete graui $imili & eguali giong\~edo al fine de lor motti uiolenti andaranno de egual uelocita, ma dal priucipio ditali mouimËti, quella che hauera a pa$ $are per piu longo $pacio $epartir a piu uelocc.
_E_Sfempi gratia $el fu{$s}e due po{$s}„ze mou\~ete di{$s}imile, et ineguale luna
in ponto.a.e líaltra in ponto.c.che tirar doue$$en dui corpi egualm\~ete
graui $imili et eguali uiol\~etem\~ete {per} aere, et che tutto il tiro: che far
doue$$eno le ditte due po$$anze cı e{$s}i\~corpi líuno fu{$s}e la linea.a.b.et
Ni? corpo egualm\~ete graue, puo andare {per} alcun $pacio di t\~epo, ouer di loco, di moto naturale, euiol\~ete in$ieme mi$to.
_E_S$empi gratia, $el fu{$s}e una po{$s}anza mou\~ete in pıto.a.laqual doue{$s}e ti
rare un corpo egualm\~ete graue uiol\~etem\~ete {per} aere, & che tutto il tr„$i
to:chi far doue{$s}e il detto corpo de quella $pinto: fu{$s}e tutta la linea.a.b.c.
d.e,f. Dico che il detto corpo nı pa{$s}ara parte alcuna di tal $uo tr„$ito di mo
to uiol\~ete, naturale in$ieme mi$to, mapa{$s}ara per \~qllo, ouer totalm\~ete di mo
to uiol\~ete puro, ouer parte di moto uiol\~ete puro, & parte di moto naturale
puro, et \~qllo i$t„te, che ter minara il moto uiol\~ete, quel medemo $ara princi
pio dil moto naturale, et $e po{$s}ibel fu{$s}e (per laduer$ario) che \~qllo pote{$s}e
pa$$are alcuna parte di moto uiol\~ete, et naturale in$ieme mi$to, poniamo,
che quella $ia la parte.c.d.Seguiria adonque che il detto corpo pa{$s}ando
Ognire$i$t\~ete m\~e uerra offe$o, daun corpo egualm\~ete gra ue eiecto uiolentem\~ete per aere, in quel i$t„te che di$tingue il moto uiolente dal naturale, che in ogni altro luoco.
_E_S$empio $el fu{$s}e una po{$s}anza mouente in ponto.a.laqual doue{$s}e tirare
un corpo egualmente graue uiolentemente per aere, et che tutto il tran
$ito: che tran$ir doue$$e quel tal corpo da quella $pinto, fo{$s}e tutta la linea
a b c d e f, & che il ponto.d.fu{$s}e il luoco de lo i$tante doue $e $eparara il mo
to uiolente dal naturale. Dico che ogni re$i$tente men uerria offe$o dal det
to corpo in ponto.d.che in ogni altro luoco del detto tran$ito. Perche il det
to corpo andaria piu tardi{$s}imo per lo i$tante.d.che in ogni altro luoco del
tran$ito u<007>olente.a b c d. (per lo primo correlario della terza propo$itione)
& con$equentemente faria menor effetto in lui. Similmente perche <007>l det-
to corpo andaria piu tardi{$s}imo per lo i$tante.d. (per lo primo correlario
della prima propo$itione) che in ogni altro luoco del tran$ito natural.d e f.
e.con$equentemente faria menor effetto in lui, e pero $el detto re$i$tente fu$
_M_ Ouim\~eto retto di corpi egualm\~ete graui Ë \~qllo, chef„ no da un loco, a un altro rettam\~ete, cioÈ {per} retta linea.
Come $aria a mouer$i dal ponto.a.al ponto.b. $ecıdo che giace la linea.a b.
MouimËto curuo di corpi egualm\~ete graui Ë \~qllo, che fan no da uno luoco a uníaltro curuam\~ete, cioË per curua linea.
Come $aria a mouer$i dal ponto.c.al ponto.d.$i come sta la linea.c d.
Mouimento in parte retto e in parte curuo di corpi egual- mente graui, È> quello, che fanno da uno luoco, a un altro par te rettamente, & parte curuamente, cioe per linea in par- te retta, Ë in parte curua.
_C_Ome $aria a dire mouendo$i dal ponto.e. al ponto.g. $i come giace la linea.e.f.g.intendando pero che le dette due parte cioe la parte ret- ta.e.f.$ia congionta in diretto con la parte curua.f.g. cioe che non faciamo angolo in ponto.f. perche $e cau$a$$eno angolo non $e potria dire che fu$$e vn moto continuo anci $ariano dui vari moti, $i come che an- chora non $e potria dire che tutta la quantita.e.f.g. fu$$e vna $ol linea, ma due linee, cioe vna retta, e laltra curua, & que$to bi$ognaua delucidare.
Orizonte <003> detto quel piano circulare, che diuide(non $ola mente)lo hemi$perio inferiore dal $uperiore, ma anchora ogni corpo egualmente graue, quando che <003> per e$$er eie- cto, ouer tirato uiolentemente per aere, in due partieguali, & <003> concentrico con il detto corpo.
Semidiametro del orizonte, uien detta quella linea, che $i parte dal centro, e ua a terminare nella circonferentia di quello rettamente per quel uer$o, doue chi debbe e$$er tira- to un corpo egualmente graue uiolent emente per aere.
Perpendicolar de líorizonte <003> detta quella linea, che $i par te dal polo de líorizonte (cognominato zenith) & uien perpendicolarmente $opra il centro di quello, & contino- uata per final centro dil mondo.
Maquella parte, che <003> dal centro al polo, uien detta la per pendicolare $opra a líorizonte, & líaltra che Ë dal detto centro per fin al dentro del mondo Ë detta la perpendicola- re$otto ‡ líorizonte.
Iltran$ito, ouer moto uiol\~ete díun corpo egualm\~ete graue uien detto e$$er per il pian de líorizıte qu„do che in elprin cipio $e i$tente in parte per il $emidiametro de líorizonte.
Iltran$ito, ouer moto uiolentË díun corpo egualm\~ete gra-
ue, uien detto e$$er elleuato $opra a líorizonte qu„do che in
el principio $e i$t\~ede talmente che quello cau$i in parte an
golo acuto cı el $emidiametro de líorizonte, di$opra a lío-
Il tran$ito, ouer moto uiolente díun corpo egualmente gra- ue $e dice e$$er elleuato. _45._ gradi $opra alorizonte quando che in el principio $e i$tendetalmente, che diuide líangolo retto, cau$ato dalla perpendicolar $opra al orizonte con il $emidiametro del orizonte, in due parti eguale.
Iltran$ito, ouer moto uioleute díun corpo egualmente gra- ue, $e dice e$$er obliquo $otto al orizonte, quando che in el principio $e i$tende talmente che quel cau$a angolo acuto con il $emidiametro del orizonte di $otto a e$$o orizonte, & tanto piu $e dice e$$er obliquo quanto maggior angolo acuto cau$a, ma quando cau$a angolo retto, $e dice retto $otto al orizonte.
Litran$itiouer moti uiolenti de corpi egualmente gr aui, $e dicono egualment e elleuati $opra alorizonte, qu„do che in el principio di quegli $e istendono talmen:e che cau$ano eguali angoli acuti con il $emidiametro del orizonte di $o pra ‡ e$$o orizonte, et $i milmente egualmente obliqui, quan do che in el detto principio cau$ano eguali angoli acuti con il detto $emidiametro di $otto a e$$o orizonte.
Iltran$ito, ouer moto uiolente dun corpo egualm\~ete graue uien detto e$$er per la perpendicolar del orizonte, quando che il principio, et fin di quello <003> in la detta {per}pendicolare, cioe quando che quello Í retto $opra, ouer $otto alorizıte.
La di$tantia dun tran$ito, ouer moto uiolente dun corpo egualmente graue, $e piglia per quello interuallo: che Ë per retta linea dal principio al fine dital moto uiolente.
Tutti li tran$iti ouer mouimenti naturali de corpi egual- mente graui $ono fra loro, & anchora alla perpendicolar de lorizonte equid<007>$tanti.
_A_Benche dui tran$iti, ouer moti naturali de corpi egualmente graui mai po$ciano e$$er fra loro, ne anchora alla perpendicolar de líori- zonte perfettamente equidi$tanti. Perche $e la terra gli anda$$e ce- dendo loco $i come fa líaere $enza dubbio concorrariano in$ieme nel centro del mondo onde(per la vltima diffinitione del primo de Euclide)non $ariano comího detto equidi$tanti. Nientedimeno per e$$er error in$en$ibi- le in vn poco $pacio. li $upponemo tutti equidi$tanti fra loro & anchora alla perpendicolar de líorizonte.
Ogni tran$ito, ouer moto uiolente de corpi egualm\~ete gra- ui che $ia fuora della perpendicolar de líorizonte $empre $ara in parte retto e in parte curuo, & la parte curua $ara parte díuna circonferentia di cerchio.
_A_ Benche niun tran$<007>to, ouer moto uiolente díun corpo egualm\~ete gra ue che $ia fuora delle perpendicolare de líorizonte mai puol hauer <007>lcuna parte che $ia perfettam\~ete retta per cau$a della grauita che $e ritroua in quel tal corpo, laquale continuamente lo ua $timolan- do, & tirando uer$o il centro del mondo. Niente di meno quella partc che Ë in$en$<007>bilmente curua, La $upponemo retta, & quella che Ë euidentemente curua la $upponemo parte duna circonferentia di cerchio, perche non pre- teri$cono in co$a $en$ihile.
Ogni corpo egualmente graue, in fine de ogni moto uiolen- te, che $ia fuora della perpendicolare di líorizonte $i mo- uera di moto naturale, ilqual$ara contingente conla parte curua dil moto uiolente.
_E_S$empi grat<007>a $e vn corpo egualmente graue $ara eietto ouer tratto violentemente per aere, fuora della perpendicolar de líorizonte. Di- co che in f<007>ne di tal moto uiolente, (non trouando re$i$tentia) $i m>oue- r‡ di moto naturale, ilquale $ara contingente con la parte curua dil moto violente alla $imilitudine de tutta la linea.a b c d.de laquale tutta la parte.a b c.$ara il tran$ito dil moto violente, & la parte.c d.$ara il tran- $ito fatto di moto naturale, ilqual $ara continuo, & contingente con la par te curua.b c.in ponto.c e.que$to Ë quello che uolemo inferire.
Lo effetto piu lontano dal $uoprincipio, che far po$$a un
_E_S$empi gratia $ia una po$$anza mou\~ete in ponto.a.laqual habbia eiecto,
ouer tirato il corpo.b.egualm\~ete graue uiolentem\~ete per aere, il cui tr„
$ito $ia la linea.a e d b.et il pıto.d.poniamo $ia lo i$t„te, che di$t<007>ngue il tr„
$ito, ouer moto uiolente.a e d.dal tran$ito, ouer moto naturale.d b. & dal
ponto.a.al ponto.d. $ia protratta la linea.a d c.hor dico che il ponto.d.e il
piu lontan effetto dal ponto.a.che far po$$a il detto corpo.b.$opra la linea
Li quatro angoli díogni quadrilatero rettilineo $ono egua li a quatro angoliretti.
SIa il quadrilatero.a b c d.dico tutti li $noi quatro angoli tolti in$ieme $o no eguali a quatro angoli retti. Perche protratto lo diametro.d.b. $ara diui$o in dui triangoli, & li trei angoli di cadauno de detti triangoli(per la $econda parte della _32._del._1_.di Euclide) $ono eguali a dui angoli retti, onde tutti li.6.angoli de detti dui triangoli $ono eguali a quatro angoli retti, & perche li detti.6.angoli di detti.2.triangoli $ono eguali alli.4.angoli del det to quadrilatero, e$$empi gratia langolo.a b d.del triangolo.a b d. gionto con langolo.d b c.del triangolo.d b c.$e egualiano a tutto langolo, a b c.del qua drilatero, & $imilmente li altri dui, che terminano al ponto.d.$e egualiano a tutto langolo.a d c.del detto quadrilatero, & li altri dui, cioË langolo.a.et c $ono quelli iste{$s}i del quadrilatero, onde il propo$ito Ë manife$to.
Se dal centro dun cerchio $ar an protratte due l<007>nee fina alla circonferentia, tal proportione hauer a tutta la circon ferentia del cerchio ‡ líarco che interchiuden le dette due linee qual hauera quatro angoli retti a langolo contenuto dalle dette due linee $opra il centro.
_S_Ia il cerchio.a b c.il centro dil quale $ia il ponto.d. & dal centro.d. $ian protratte le due linee.d.a.&.d.b.Dico che tal proportione ha tut- ta la circonferentia del detto cerchio a larcho.a.b. che interchiude le dette due linee qual ha quattro angoli rctti, ‡ langolo.a.d.b. Perche protraro vna delle dette linee fina alla circonferentia & $ia.a.d. fina in.e. onde(per la vltima dil $e$to de Euclide)la proportione de líarco.e.b.a.líar- co.b.a.Ë $i come líangolo.e d b a.líangolo.b.d.a.& (per la._18._ del quinto de Euclide)il congionto delli detti dui archi.e.b.&.b.a. (cioe tutto líarco.e.b. a.)a líarco.b.a. $ara $i come <007>l congionto delli dui angoli.e.d.b. &.b.d.a. a líangolo.b.d.a.& perche líarco.e.b.a.Ë la mitade della circonferentia di tut to il cerchio, & il congiunto delli dui angoli. e d.b.&.b d a.(per la decima tertia del primo de Euclide)Ë eguale a dui angoli retti $egu<007>ta adoque che $i come Ë la mita della circon$er\~etia del detto cerchio al detto arco.b a.co$i $ara dui angoli rettia líangolo.b d a. & perche tutta la circonferentia dil cerchio alla mitade di quella (cioe alíarco.e b a.) Ë $i come quatro angoli retti, a due angoli retti, donque (per la uice$ima$econda del quinto de Eucli de) $i come tutta la circonferentia del detto cerchio a líarco.a b.co$i $aran quatro angoli retti a líangolo. b d a.che Ë il propo$ito.
Propo$itione
Se due linee rette congiunte angolarm\~ete cıtingerano un cerchio, et produtta una di quelle dalla banda doue líango lo, tal proportione bauer a la cir cıfer\~etia d<007>l cerchio · líar co che inter chiuderanno, qual hauer anno quattro angoli retti ‡ líangolo exterior cau$ato dalla linea protratta.
S<_>Iano le due linee. a b. &. b c. congionte angolarmente in ponto. b. le qua-
le contingano il cerchio. d e f g. in li dui pıti. d. &. f. & $ia protratta una
di quelle dalla banda uer$o. b. & $ia la. f b. protratta fina in ponto. h. Dico
che tal proportione hauera la circonferantia dil cerchio a líarco. d e f. qual
ha quatro angoli retti ‡ líangolo. d b h. Perche del centro del detto cerchio
(qual pongo $ia. k.) tiro le due linee. k d. &. k f. onde (per la prima propo$i
tione di que$to) li quatro angoli del quadrilatero. b d k f. $ono eguali a qua-
tro angoli retti, & perche cadauno delli dui angoli. k d b. &. k f b. (per lo
correlario della decimaquinta del tertio de Eucl<007>de) Ë retto. Seguita adon-
Se il tran$ito ouer moto uiolente dun corpo egualm\~ete gra-
ue $ara per ilpiano de lorizonte, la parte curua di quello
S<_>Ia el $emidiametro del pian de líorizonte la linea. a b. & la perpendico lar del orizonte la linea. c a d. et il tran$ito uiolente díun corpo egualm\~e te graue la linea. a e f. la parte curua dil quale $ia líarco. e f. et la parte. f g. $ia il tran$ito fatto di moto naturale. Dico che la detta parte curua. e f. e$$er la quarta parte della circonferentia del cerchio donde deriua. Perche pro- duro <007>l tran$ito naturale. g f.uer$o il $emidiametro del orizonte talm\~ete che concorra con \~qllo in pıto. h. & perche il tr„$ito. f g h. È equidi$tante (per la prima $uppo$itione di que$to) alla perp\~edicolar. c a d. líangolo adıque. f b a. (per la prima parte della uige$imanona del primo de Euclide) $ara eguale a líangolo. h a c.ilquale È retto, adonque líangolo. f h b exteriore (per la de- cimaterza del primo de Euclide) $ara retto, onde quatro angoli retti uengo no a e$$er quadrupli al detto angolo exteriore per ilche la circıfer\~etia del cerchio donde deriua la detta parte curua. e f. (per la terza propo$itione di \~q$to) ui\~e a e$$er quadrupla al detto arco. e f. adonque il detto arco. e f. uien a e$$er il quarto della circıfer\~etia dil cerchio donde deriua, che È il propo$ite.
Se il tran$ito, ouer moto uiolente díun corpo egualm\~ete gra ue $ara elleuato $opra a líorizıte, laparte curua di quello $ara maggiore della quarta parte della circonfer\~etia del cerchio donde deriua, & quanto piu $ara eleuato, t„to piu $ara maggiore di la quarta parte de detta circonferentia, & tamen mai potra e$$er la mitade di e$$a circonfer\~etia.
S<_>Ia il $emidiametro del pian dellíorizonte la linea. a b. & la perpendico-
lar de líorizonte la linea. c a d & il tran$ito uiolente díun corpo egual-
mente graue la linea. a e f. la parte curua dilquale $ia líarco. e f. & la par-
te. f g. $ia il tran$ito fatto di moto naturale. Dico líarco. e f. e$$er maggiore
della quarta parte della circonferentia del cerchio donde deriua. Perche
produro il tran$ito naturale. f g. & la parte retta, a e. tanto che concorra-
no in$ieme in ponto. h. & produro. f h. fin in. k. co$t<007>tuendo líangolo e$teriore
Se il tr„$ito, ouer moto uiol\~ete díun corpo egualm\~ete graue $ara obliquo $otto a líorizonte la parte curua di \~qllo $ara menor della quarta {per}te della circıfer\~etia del cerchio díon de deriua, et tanto p<007>u $ara menore qu„to p<007>u $ara obliquo.
S<_>Ia il $emidiametro de líorizıte la linea. a b. et la {per}pendicolare de líorizı
te la linea. c a d, et il tr„$ito uiol\~ete díun corpo egualm\~ete graue la linea
a e f. la parte curua, dil quale $ia líarco. e f. et la parte. f g. $ia il tr„$ito fat-
to di moto naturale. Dico lo detto arco. e f. e$$er menore della quarta parte
della circıfer\~etia d<007>l cerchio donde deriua. Perche {pro}duro il tr„$ito natura-
T<_>Vtti li tran$iti, ouer moti uiolenti de corpi egualmente graui, $i grandi come picoli egualmente eleuati $opra alíorizonte, ouer egualmente obliqui, ouer $iano per il pian de líorizonte $ono fra lor $imili, & con$equentemente pro- portional<007>, & $imilmente le di$tantie loro.
S<_>Ia <007>l $emidiametro del pian de líorizıte la linea. a b. et la {per}p\~edicolare de
líorizıte la linea. c a d. et li tr„$iti di dui d<007>uer$i corpi egualm\~ete graui
egualm\~ete eleuati $opra a líorizıte, le due linee. a e d g. et. a h i k. di quali le
due parti. a e f. et. a h i. $ian li tr„$iti fatti di moto uiol\~ete, et le due parti. f g.
et. i k. $ian li tr„$iti fatti de moto naturale, et le due parti. a e. et. a h. $iano
le lor parti rette, lequal parti rette ({per} e$$er quegli egualm\~ete eleuati) for-
marono ?$ieme una $ol rettitudine, cioe una $ol linea, la\~ql $ara la linea. a e h.
et dal pıto. a. $ia dutta la linea. a f. et \~qlla {pro}tratta et cıtinuata direttamen
te de nece{$s}ita „dara {per} il pıto. i. {per}che qu„do le parti rette de tr„$iti, ouer mo
ti uiol\~eti $i cıpıgano in$ieme ancora le loro di$t„tie $e cıponer„no in$ieme
(aliter $eg iria inconueniente a$$ai) hor. Dico che il tr„$ito. a e f. (fatto di
moto uiol\~ete) Ë $imile al tr„$ito. a e h i. (pur fatto di moto uiol\~ete) et con$e-
qu\~etem\~ete {pro}portionale, et $imelm\~ete la di$t„tia. a f. alla di$t„tia. a i. Perche
{pro}duro l<007> lor tr„$iti naturali, et la lor com?a {per}te retta. a e h. fin a t„to che cı
corrano in$ieme in li dui pıti. l m et {pro}duro li detti tr„$iti naturali fin in. n o.
(co$titu\~edo li dui angoli e$teriori. e l n. et. l m o.) et ducero le due corde. e f. et
h i. alle lor {per}te curue. Et {per}che li dui tr„$iti naturali. g n. et. k o. ({per} la prima
$uppo$itione di \~q$to) $ono equidi$t„ti, adıque lí„golo. e l n. ({per} la $econda {per}te
della. 29. del. 1. de Euclide $ara eguale a l angolo. l m o. onde (per la $econda
{per}te della. 7. del. 5. del Euclide) quatro angoli retti hauer„ vna medema {pro}por
tione ‡ cadaun di loro, et $imelm\~ete la circonfer\~etia de cadauno di dui cer-
ch{ij} donde deriuano li dui archi. e f. et. h i. alli detti dui archi (cadauno al $uo
relatiuo ({per} la terza {pro}po$itione di \~q$to) hauer„no una medema proportione
{per} laqual co$a líarco. e f. uien a e$$er $imile a líarco. h i. et $imilm\~ete la portiı
p. alla portiı.q.onde costitu\~edo $opra cadauno de detti archiuna angolo quai
$iano. e p f. et. h. q i.li quai dui angoli ({per} il cıuer$o delle due ultime di$$initio-
ne del terzo de Euclide) $ar„no fra loro eguali {per} la\~ql co$a lí„golo. f e a. ({per}
la. 31. del terzo de Euclide) $ara eguale a lí„golo. i h e. onde ({per} la uige$imaot
taua del. 1. de Euclide) la corda. e f. $ara equidi$t„te alla corda. i h. {per} la qual
co$a lí„golo. e f a. $ara eguale ({per} la $ecıda parte della uige$imanona del pri-
mo de Euclide) a líangolo. f i h. adonque il triangolo. a e f. $ara equiangolo
altriangolo. a h i. et con $equentemente $imile, onde tal proportione È della
Se una medema po$$anza mouente eiettara, ouer tirara
corpi egualmente graui $imili, et eguali in diuer$i modiuios
_P_Er dimo$trare que$ta propo$itione u$aremo una argum\~etation naturale
la qual Ë questa, quella co$a che tran$i$$e dal minore al maggiore, et per
tutti li mezzi, nece$$ariam\~ete tr„$i$$e ancora {per}lo eguale, ouer \~q$tíaltra. Do-
ue accade trouar il maggiore, et ancora il minore di qualunque co$a, acca-
de ancora retrouar lo eguale. Vero Ë che que$te tale argum\~etationi nı ua-
leno, ne $ono accettate, ne cıce$$e dal geometra, come euid\~etem\~ete dimo$tra
il com\~etatore $opra la decimaquinta {pro}po$itione del _3_. de Euclide, et $imel-
m\~ete $opra la trige$ima del medemo, nientedimeno tai cıclu$ioni $e uerifi-
can in le co$e che $ono realm\~ete uniuoce, ma in \~qlle che participano de equi
uocatione, alle uolte $ono mendace, e{$s}\~epi gratia che dice$$e el $i troua vna
portione di cerchio che ne da líangolo costituido $opra líarco, menor del an
golo retto e, \~q$ta Ë la portione maggiore dil $emicerchio ({per} la detta trige$i-
ma del terzodi Euclide) $imilmente el $ene troua uníaltra che ne dail det-
to angolo maggior dil retto (et que$ta Ë la portione minore dil $emicer-
chio) per la detta trige$ima del _3_. di Euclide) Adıque el $aria po{$s}ibile per
le dette argum\~etationi a trouarne una che ne dara il detto angolo eguale a
líangolo retto, hor dico che in \~q$to ca$o la de<005>ta {pro}po$itione, ouer argum\~eta
tione nı $ara m\~edace, cioË che gl<007>e po{$s}ibile a trouar vna portione di cer-
chio, che ne dara realm\~ete líangolo co$tituido $opra líarco eguale a líangolo
retto, et \~q$to aduien perche nelli dett<007> angoli non Ë alcuna equiuocatione.
Ma che dice$$e el $i troua una portione di cerchio, che ne da líangolo de det
ta portione menore de líangolo retto (& \~q$ta È la portion menore del $em<007>-
cerchio) per la detta trige$ima del _3_. di Euclide) Similmente el $ene truoua
uníaltra che ne da il detto angolo maggiore dil angolo retto (e que$ta Ë la
portione maggiore del $emicerchio (per la detta trige$ima del terzo) Adı-
que (per le dette argum\~etationi el $aria po{$s}<007>bile a trouarne una che ne de$
$e il detto angolo eguale a líangolo retto, hor dico che in \~q$to ca$o la detta
{pro}po$itione, ouer argum\~etatione $aria m\~edace perche líangolo della portio-
ne dil cerchio nı Ë realm\~ete uniuoco cı líangolo retto perche líangolo ret-
to Ë cıtenuto da due linee rette, et líangolo della portion Ë cıtenuto da una
linea retta, et da una curua, cioË dalla corda et da líarco di \~qlla. Nıdimeno
dico che \~qlla {pro}po$itione, ouer argum\~etatione che Ë uera $e uer<007>fica s\~epre al
s\~e$o, et a líintelletto in \~qlla qualita media fra \~qlle due diuer$ita, ouer quali-
ta cıtrarie, cioe $ra la portion minore, et la portion magg<007>ore, del $emicer-
chio, laqual qualita media Ë {pro}priam\~ete e$$o $emicerchio (come {per} la detta tri
ge$ima del _3_. de Euclide $i {pro}ua) ma \~qlla che m\~edace. S\~epre $e uerifica anco-
ra lei in qu„to al s\~e$o pur in lo detto termine, ouer qualita media, cioË nel $e
micerchio, perche tal $ua m\~edacita nı È $en$ibile, ne alcun s\~e$o da $e Ë atto
Da que$ta propo$itione, et dalla ultima del primo, $e mani- fe$ta qualm\~ete un corpo egualm\~ete graue nelmoto uiol\~ete elleuato alli _45_. gradi $opra al orizıte fara menor effetto nel pian de líorizıte che in qualunque altro modo elleuato.
SË una medema po$$anza mou\~ete eiettara, ouer tirara dui corpi egualmente graui $imili, & eguali líuno elleuato al- li _45_. gradi $opr a al orizonte, e líaltro per il pian del orizı te. La parte retta dil tran$ito di quello che $ara elleuato alli. _45_. gradi $opra alorizonte, $ara circa a quadrupla del la parte retta di líaltro.
_P_Er dimo$trare \~q$ta propo$itione, pigliaremo {per} $uppo$ito quello che in el
principio dice{$s}imo hauer trouato, cioË che la di$tantia dil tr„$ito, ouer
moto uiol\~ete elleuato alli _45_. gradi $opra a líorizonte e$$er circa a decupla
al tr„$ito retto, fatto {per} il pian del orizıte, che dal vulgo Ë detto tirar de pı
toin bi„co, laqual proportione $e uedera co$i e$$ere nel quarto libro doue $e
dara in numeri líordine, & la proportione di cre$cer e calar di tiri de o-
gni $orte machine. Sia adıque <007>l $emidiametro del orizıte la linea. a b.ella {per}
p\~edicolar del detto orizıte la linea.c a d. et il tr„$ito dí? corpo egualm\~ete
graue fatto {per} il pi„ <006>l orizıte la linea. ae f g. la {per}te retta dil<002>le $ia la linea
a e. et la curua la linea.e f.et il tr„$ito di moto natural la linea.f g. Et il tr„
$ito dí?altro corpo $imile et egual al primo, e dalla medema po{$s}„za tirato
Da que$to $e manife$ta qualmente un corpo egualm\~ete gra ue da una medema po$$anza eietto, ouer tirato uiolentem\~e- te per aere:ua piu per retta linea per un uer$o, che per un altro, & con$equentemente fa maggior effetto.
FINE DEL SECONDO LIBRO.
_O_Rizonte (in que$to luoco) Ë detto quel piano circola- re che diuide (non $olamente) lo hemi$perio inferiore dal $uperiore, ma anchor a locchio ri$guard„te alcuna co$a appar\~ete in due parti eguali, et Ë cıcentrico con quello.
Perfetto piano $e chiama qualunque $pacio terreo, che pro cede, ouer che $e i$tende egualmente di$tante alpian de lío- rizonte, di $otto a e$$o orizonte.
Líaltezza delle co$e apparente È la perpendicolore dutta dallauertice di cadauna di quelle, alla ba$a, ouer piano ter reo doue e$$e $eripo$$ano.
Di$tantia ipothumi$$ale, ouer diametrale, Ë quella, che Ë per retta linea dal occhio ri$guardante, alla uertice di qua lunque altezza opparente
Di$tantia orizontale Ë quella che Ë per retta linea dal oc- chio ri$guardante, a alcuna co$a apparente che $iainel pian del orizonte.
Miuoglio certificare? materia $e una data regola (ouer Rega) materiale per de$iguar linee rette Ë giu$ia.
SIa la data Regola, ouer Rega, a, della quale mi uoglio certificare $ella Ë
giu$ta per tirare & de$ignare artificialmente linee rette in ogni piana
$uperficie, $egno li dui ponti.b. &.c. picolini quanto $ia po{$s}<007>bile luntani lu-
no da laltro circa a tanto quanto Ë longa la data Regola, ouer Rega, a, co-
me nel primo e$$empio appare, da poi acontio, ouer giu$to la data Regola
alli detti dui ponti $tante il corpo della detta regola ner$o mi, come nel $e-
condo e$$empio $i uede, dapoi dal ponto.a.al ponto.b.tiro leggiermente una
linea $uttili$$ima $econdo líordine della data regola, fatto que$to uolto la da-
ta regola da laltra banda della tirata linea, giu$tandola diligentem\~ete alli
detti dui ponti, come nel terzo e$$empio appare, & tiro leggiermente uníal-
Mi uoglio certificare in materia $euna propo$ta $quara materiale e giu$ta.
S Ia la detta $quara .a. Dico che mi uoglio certificare sí>ella Ë giu$ta, & $e li
angoli de$ignati $ecıdo líordine di quella $ono perfettamente retti, faccio
in que$to modo, de$egno líangolo.b c d.$econdo líordine della detta $quara, poi
Per unaltro modo (per e$$er piu $icuro) miuoglio certificare in materia $e la data $quara e g<007>u$ta.
S Ia la data $quara.a. Dico, che per e$$er piu $icuro mi uoglio {per} uníaltro mo-
do certificare $e quella e giu$ta, de$egno líangolo.b c d. $ecıdo líordine di \~ql-
la, poi dal ponto.b.al ponto.d.tiro la linea.b d. & \~qlla diuido in due parti egua-
li in pıto.e.elqual ponto.e.faccio c\~etro, & $opra di quello de$criuo un $emicer
Anchoraper uníaltro modo mi uoglio certificare in mate- ria $e la data $quara Ë giu$ta.
S Ia la data $quara.a.Dico ancora (per e$$er piu $icuro) mi uoglio per uníal
tro modo uerificare $e \~qlla Ë giu$ta de$criuo líangolo.b c d.$econdo líordine di
\~qlla fatto \~q$to piglio il mio cıpa$$o, & appro quello talm\~ete che la appritura
po$cia intrare tre uolte in la linea.c d.uel circa) et $econdo la detta appritura
a$$egno le tre parti.c e f. &.f g.et $econdo la medema appritura di cıpa$$o a$-
$egno in líaltra linea.c b.le quatro parti, ouer mi$ure.c h.b i.i k.k l.fatto que-
$to dal ponto.l.al ponto.g.tiro la linea.l g.poi con diligentia guardo $e la detta
Mi uoglio certificare in materia $eun dato quadrangolo equilatero e perfetto quadro.
S Ia il quadrangolo.a b c d.equilatero, cioe che li quatro lati.a b.b c.c d. & d a.$iano eguali, dico che mi uoglio certificare $e il detto quadrangolo Ë perfetto quadro, tiro in quello li dui diametri.a c. &.b d. liquali $e inter$ega- no in ponto e. poi piglio il mio compa$$o, & faccio <007>l ponto.e. centro, & de- $criuo un cerchio $econdo la quantita de.e a. ouer de.e b. da poi con diligentia guardo $e la circonferentia del detto cerchio anda$$e preci$amente per le qua- tro i$tremita di quatro angoli.a b c d. del detto quadrangolo, & $e la detta circonferentia andara pontalmente per le dette i$tremita diro, che il de to quadrangolo (per la .30. del terzo de Euclide) $ara rettangolo, & con$e- quentemente perfetto quadro. Ma $e per ca$o la detta circonferentia non an- dara pontalmente per tutte le dette quatro i$trem<007>ta, diro ab$olutamente, che il detto quadrangolo non e$$er rettangolo, & con$equentemente quel non e$$er perfetto quadro, che Ë il propo$ito.
Miuoglio fabricar uno i$trum\~eto che mi $erua a liuelar un piano, et ancora a cono$cerlo cı la$petto, le altezze, larghez ze profundita, di$tantie hipotumi$$ale, et horizontale delle co $e apparente, & che ancora con facilita me lopo$$a accomo- dar da inue$tigar la uarieta di tiri de cadauno pezzo de arte gliaria, & $imilmente de ogni mortaro.
_P_ Iglio una lamina di alcun metallo b\~e piana gro$$a una bona co$ta di cortel
lo, ouer una tauoletta di alcun legno $odo e ben $ecco gro$$a al men un dedo
gro$$o, & con una rega, et $quadra giusta, ne cauo della detta lamina, ouer ta-
uoletta una $quadra alla $imilitudine della infra$critta.a b c.d e f.che habbia
interchiu$o uno {per}fetti{$s}imo quadro alla $imilitudine del quadro, e g h i. & lun
tano una co$ta @i cortello, uel circa da li dui lati.g h. &.h i. tiro tre linee l?ta
ne lí?a da líaltra un dedo gro$$o, uel circa e<004> di$t„te alli detti dui lati.g h.et.h i.
& cadauna di \~qlle due che $ono ppinque alli detti dui lati.h g. &.h i. diuido in
_12._ parti eguali & dal angolo.e.a cadauno delli detti. _12. e. 12._ diui$ioni, ouer
pıti, tiro le linee diuid\~ete li $paci, che interchiude le tre, e tre linee equidist„ti
alli dui lati.g h. &.h i. in. _12._ $paci eguali, et co$i haro cıpita la figura gnomo-
nica. k h l.diui$a in. _12. e. 12._ parti eguali, laqual figura dalli antiquie chiama
@a $chala altimetria, & la peth l.È detta ombra retta, & la {per}te.h k. e chia-
mata ombra uer$a, et la linea.h e. (cioÈ il diametro del quadro) È detta linea
de líombra media, & la diui$ione._1._de líombra retta $e chiama il primo ponto
_C_ Ia$caduna co$a da poi, che Ë fatta, $e la fu$$e da fare molto meglio $e faria,
e {per} tanto dico che in luoco di \~qlle due laminette {pro}forate.m. &.n.molto piu
iu$tam\~ete re$pıdera, & $eruira fac\~edo fare uno canaletto picollino, cı un pio-
nino, accio atto, nella banda de $otto della g„ba.f b. qual uada rettamente dal
pıto.F.al pıto.P. & \~q$to $i debbe fare au„ti che $ia incolato la detta g„ba.f b.
$opra il quadrato.g h i e. & dapoi fatto il detto canaletto incollar la detta g„
ba al $uo luoco, et da poi incollar una li$tetina $ottila del mede$imo legno, nel-
Oltra di que$to bi$ogna notare, che quanto piu $ara maggiore que$to i$tromen to, tanto piu $ara atto a dar la co$a piu giu$ta, & in uero il quadrato.g h <007> e. non uoria e$$er men di una $panna per lato, talmente che cadauno delli detti _12._ &. _12._ ponti della ombra retta, & uer$a $e po{$s}ino diuidere in altre. _12._ &._12._ parti $econdo il mede$imo modo le quai parti $e chiamariano minuti, tal che il detto quadro ueria a e{$s}er poi._144._minuti per fazza, li quali $er- uiranno molto piu pontalmente, & $ottilmente di quello faria $olamente con le._12._prime diui$ioni.
Voglio liuelar un $pacio terreo, & cono$cer $e quello eper- fetto piano.
_S_ Ia il $patio terreo la linea .a b. Dico che uoglio liuellar il detto $pacio, et cer
tificarme $e egl<007>e perfetto piano, apo$to un ponto in qualche co$a elleuata
per pendicolarmente $opra il pian del orizonte, & $ia il ponto @. @i pi@lio il
Voglio inue$tigare líaltezza de una co$a apparente, alla qual $i po$ci andare alla ba$a, ouer fondamento di quella, & tutto a un tempo uoglio comprehendere la di$tantia ypothu- mi$$ale, ouer diametrale di tal altezza.
_S_la líaltezza.a b.della co$a apparente .a.elleuata, et co$tituta $opra il pia-
no terreo .b d.talmente che $i po$cia andare alla ba$a, ouer fondamento di
quella (cioË al ponto.b.) Dico che uoglio inuestigare la detta altezza. a b. &
tutto a un tempo uoglio cıpreh\~edere la dist„tia ypothumi{$s}ale, ouer diame
trale di tal altezza. Piglio il mio i$tromento, & aff<007>{$s}o quello in qualche co$a
$tabile, & liuello. il piano.b d.et uedo $i glie {per}fetto piano (proced\~edo, come nel-
la pa{$s}ata fu fatto) & $e lo trouo perfetto piano mi appo$to un pıto in la detta
co$a appar\~ete qual $ia la uertice.a.et \~qlla cerco de uedere {per} li dui forami.n m.
del mio i$trom\~eto, et mi uado tir„do t„to in dr<007>o, ouer au„ti che il {per}p\~edicolo ca
da $opra la linea della ombra media, cioË $opra il diametro del quadro come di
$otto appar in figura, fatto que$to mi$uro il $pacio che Ë dal ponto doue cade la
{per}p\~edicolar del mio occhio fina alla ba$a de tal altezza (cioË quanto Ë dal pıto
c.al ponto.b.) & a quella quantita gli agiongo la perpendicolare, che Ë dal
mio occhio a terra (cioË la quantita.e c.) e tanto quanto $ara que$ta $uma tan
to $ara anchora líaltezza.a b.E{$s}empi gratia, $e il $pacio.c b. fu{$s}e pa{$s}a._353._
& che dal occhio mio a terra (cioe dal ponto .e. al ponto .c. fu{$s}e pa{$s}a dui
Senza mutarme dal luoco doue meritrouo uoglio comprehen- dere líaltezza de una co$a apparente, che $i po$ci andare al- la ba$a, ouer fondamento di quella, & tutto a un tempo uo- glio inuestigare la distantia ypothumi$$ale, ouer diametra- le dital altezza.
S Ia líaltezza.a b.della co$a apparente.a.elleuata & co$tituta $opra il pia-
no terreo.b d.talmente che po$cia andare (come nella pa{$s}ata) alla ba$a, o-
uer fondam\~eto di \~qlla (cioË al ponto.b.) Dico che uogl<007>o comprehendere la det-
@a altezza.b. ($enza mouermi dal luoco doue me ritrouo & tutto a un tempo
_M_A $e il perp\~edicolo del mio i$tromento ca$cara $opra il lato della ombra
uer$a, allíhora me dinotara che il $pacio che $ara fra me & la ba$a della
altezza, cı la perp\~edicolar del mio occhio, ouer cı la linea.f b. e$$er maggiore
della altezza della co$a apparente, in tal proportione qual Ë. _12._al numero di
ponti della ombra uer$a doue cade il perpendicolo del mio i$trumento & tal co
$a in la pratica de numeri conchiudero in q e$to modo multiplicaro il numero
di pa$$a (ouer altra mi$ura) che Ë per retta linea delli mei pedi alla ba$a di tal
altezza (ouer dal mio occhio al ponto doue che il pian del orizonte $ega quel-
la) per li pıt<007> ouer minuti di líombra uer$a (doue cade il piıbino del mio istro
wento) e quella multiplicatione partiro per _12._ ouer per _144._ & a \~qllo che ue-
nira gli giıgero la qu„tita della perp\~edicolare del mio occhio a terra (e$$endo
in perfetto piano) ouer la qu„tita, che $ara dal pıto doue $ega \~qlla il pian del
orizonte a terra e tanto quanto $ara tal $uma tanto cıchiudero che $ia la det
ta altezza, e$$empi gratia poniamo che il perp\~edicolo del mio i$trom\~eto mi ca
da $opra il decimo ponto della ombra uer$o, come di $otto appar in di$egno, &
pono che dal pıto.c.al pıto.b.ouer dal pıto.e, al ponto.f.$ia pa$$a _350._& che
dal mio occhio ouer dal pıto.f.a terra $ia pa$$a _2._multiplicaro gli detti pa$$a
_350._per _10._ (cioË per l<007> ponti de líombra uer$a doue cada il perp\~edicolo (fara
_3500._ & \~qsto _3500._ partiro per _12._ (cioË per le _12._diui$ioni, ouer pıti de ca-
dauna ombra, ouer del lato dil quadro) ne uenira _291{2/3}_ & a \~q$to _291{2/3}_ gli giı
gero._2._ (cioË li pa{$s}a che hauemo $uppo$to che $ia dal pıto.e.al pıto c.ouer dal
pıto.f.alpıto.b) fara._293{2/3}_ & pa$$a. _293{2/3}_ cıchiudero che $ia la detta altezza
Voglio artificialmente mi$urare líaltezza duna co$a appa- rente, che non $i po$cia andare, ne ancor uedere la ba$a, ouer fondamento di quella, & tutto a untempo uoglio inue$tigare la di$tantia ypothumi$$ale, ouer diametrale dital altezza, et ancor a la di$t„tia orizıtale, cioe quella, che e dal mio occhio alponto doue il pian del orizıte $egatal altezza, qu„t?que tal pıto non $ia appar\~ete, ouer amente quella, che e dalli miei piedirettamente alla ba$a, ouer fondamento dital altezza, quantunque tal ba$a, ouer fundamento me $ia occulto.
S Ia la co$a appar\~ete.a.líaltezza di laquale (per la terza diffinitione di que
$to) Ë la per pendicolare tutta dalla uertice.a,alla ba$a, ouer piano terreo do
ue e{$s}a altezza $e ripo{$s}a, ilqual piano pongo $ia quello perfetto piano che $e
i$tende ($e non in atto almen in mente) dal luoco doue me ritrouo equidi$tante
mente al pian del orizonte, ilqual piano pongo che una parte ne $ia il $pac io
doue $e i$tende la linea.d r. & parte della detta altezza, $ia la linea.a $.il fon-
damento di laqual altezza uerria a e{$s}er drento della globo$ita terrea.t.cioË
doue cıcorrariano in$ieme le due linee.d r.& a $.e{$s}\~edo protratte con la m\~ete
penetr„te la detta globo$ita.t.<007>l qual cıcor$o pıgo che $ia ($i come nella pa{$s}a
ta) il pıto.b.il qual ponto.b.nı Ë appar\~ete per caula della detta globo$ita ter-
rea.t.hor dico che uoglio artificialm\~ete cı lo a$petto mi$urare la detta altez-
za.a b.(qu„tunque nı $i po{$s}a andare ne appro{$s}imare alla ba$a, ouer fonda-
mento di \~qlla, cioË al pıto.b.) & tutto a un t\~epo uoglio ritrouare la distantia
ypothumi{$s}ale, ouer diametrale di tal altezza, & $imilm\~ete la di$t„tia orizı-
tale cioË \~qlla, che Ë dal mio occhio al p?to doue il piano del orizonte $ega tal
altezza quantnnque tal pıto nı $ia appar\~ete per cau$a della globo$ita.t.oue-
ramente quella che Ë dalli miei piedi per retta linea al fondam\~eto di tal altez-
za (cioË al ponto.b.quantunque al ponto.b.ne $ia occulto per cau$a della det-
Miuoglio fabricare uníaltro i$tromento che mi $erua como damente a inui$tigare cı lía$petto le di$tanze orizontale & ancora le ypothumi$$ale delle co$e apparente.
_P_Iglio una la mina di rame, ouer di ottone ben piana gro$$a circa a una co$ta
di cortello, & di \~qlla ne cauo un quadro piu giu$to che $ia po{$s}ibile (per gli
modi dati nella quinta {pro}po$itione di \~q$to) & nel detto quadrato li ne di$egno
uníaltro alqu„to menor del primo, talm\~ete che li quatro lati di que$to $econdo
quadro $iano egualm\~ete di$t„ti dell<007> lati del primo & que$to faccio per la$$ar-
ui quel poco interuallo per mettere li numeri delle diui$ioni de cadauno lato
del detto quadro, ouer i$trom\~eto, & in que$to $ecıdo quadro gli ne di$egno uno
altro terzo quadro t„to menor del $ecıdo, che li lati di \~q$to terzo $iano egual-
m\~ete d<007>$t„ti delli lati del $ecıdo circa a quatro coste di cortello & piu, Ë m„co
$ecıdo la gr„dezza ouer picolezza del primo quadrato, & \~q$to $ecıdo inter-
uallo lo la$$o per mettere le diui$ioni di lati del detto i$trom\~eto, ct fatto que$to
diuido cadauno lato di que$ti tre quadrati in due part<007> eguali, & dal centro di
tal quadro a cia$caduna di quelle diui$ioni tiro una linea retta & per e$$er me
glio ?te$o $ia il primo quadro.a b c d.cı li altri dui quadrati <007>n$critti come nel-
la $equ\~ete figura appar, & le linee che u\~egono dal c\~etro.k.del detto quadro, al
la mitta di cia$cun lato $iano le due linee.e f.&.g h.le quale due linee u\~egano
a diuidere cia$cad? lato di questi tre quadrati in due parti eguali, hor dico che
questo i$trom\~eto nı uoria e{$s}er m\~e di una $p„na per fazza, ouer per lato. Ilche
e{$s}\~edo ogni mita del lato del._2._quadrato uol e{$s}er diui$o in _12._ parti lequali. _12_
parti $e chiamano ponti, talche cadaun lato del detto _3._ quadrato ueria a e{$s}er
diui$o in _24._ pıti, cioË. _12._ in una mita et _12._ nellíaltra mitta, & tutte que$te _12_
& _12._ pıti cominciano a numerar dalla mitta di cia$cun lato and„do uer$o l„
golo $ia da una b„da come da líaltra, & per e{$s}er piu pronto a numerar li detti
pıti in quel interuallo che fra li lati del primo & $ecıdo quadro ui $i gli mette
il numero a cia$cadun ponto cioË. _1.2.3.4.5.6.7.8.9.10.11.&.12._ & il primo
ponto in líuna e líaltra mita principia nella mita dil lato (cioË doue che le due
linee.g h. &.e f.$egano li lati del detto $ecıdo quadrato) & il _12._ pıto di luna
& líaltra mita uien a fenire nelli quatro angoli dil detto, _3._ quadrato & acio
che tai _12._ & _12._ diui$ioni per cia$eunlato $iano piu euidente $e diuide tutto
quel $pacio che Ë fra li lati del $ecıdo & terzo quadrato, & cı lineette che u\~e
ghino dal c\~etro.k.del quadro a cadauna di quelle _12._ & _12._ diui$ioni gia fatti
<007>n cia$cun lato del $ecıdo quadrato. Et oltra di que$to cia$caduno di questi _12._
& _12._ pıt<007> de cia$c? lato $i debe diuidere ancora in altre _12._ parti eguali, lequa
li $e chiam„o minuti, & farl<007> euid\~eti cı lineette tirate dal c\~etro.k.come fu det
to d<007> pıti, & fatto que$to a cadanno lato del detto $ecıdo quadrato uera a e$$er
diui$o in _288._ minuti, cioË. _144._ in cia$caduna mitta del lato, & _144._ ne líaltra
m<007>tta. Ma perche que$ta co$i minuta diui$ione nı $i puo mandar a e{$s}ecutione
in un quadrato piccolo, nıd<007>meno per e$$er meglio inte$o te pıgo in figura $ot-
Oltra di que$to bi$ogna far una dioptra, ouer tra$guardo ilqual tra$guardo uo- lendo far de un pezzo $olo el $i debbe tuor quella lamina di ottone, ouer di ra- me piana, & tirar in \~qlla (cı una rega iu$tis$ima) una linea retta longa quan to che Ë il diametro del quadrato del i$trom\~eto qual in que$to ca$o $aria qu„to che Ë dal.a.al.d.ouer dal.b.al.c. & que$ta tal linea $uppono che $ia la retta.l m & \~q$ta $ia diui$a in due parti eguali in pıto.n. & ad angoli retti con uníaltra retta linea, a \~qlla eguale laqual pıgo $ia la.o p.et $opra il pıto.n.faccio un cir coletto picolo, et unaltro $imile & eguale a quello ne $ia de$critto in cadauna i$tremita di que$te due linee, cioË $opra li pıti.l m.o p.et di que$ta figura cauar- ne fuora quattro brazza in croce perfetta, ma talmente che il corpo de cadau no di que$ti quattro brazza $ia al contrario del uo$tro contrapo$ito come di $otto $i uede in figura.
Ma bi$ogna u$ar dilig\~etia, che \~qlli lati che pa$$ano {per} il c\~etro.n.$iano rettamen
te tagliati, liquali lati uengo no a e$$er le prime due linee tirate nel pr<007>ncipio,
Et uolendo che tal istromento ne $erua comodamente non $olamente per inui $tigare una di$tantia orizontale, ma ancora le ypothumi$$ale, ouer diametrale, cioË di $otto in$u$o diametralmente, ouer di $u$o in giu$o pur ypothumi$$almen te. Bi$ogna congegnar tal istromento in la cima diquel ba$tone, come $on dui poli talmente che leuandolo dalla parte dananti, la parte di drio $i uenghi a d abba{$s}ar in uer$o terra, & al contrario elleuandolo dalla parte di drio, la par- te denanti $e abba{$s}i uer$o terra il che facendo $e potra tra$guardar non $ola- mente per il piano del orizonte, ma de $otto in $u$o, & di $u$o in giu$o.
Oltra di que$to bi$ogna notare, che tal quadrato $e potria de$ignar in carta gro$$a, e ben li$$a, & dapoi incolarlo $opra díun quadretto di tauola di legno gro$$a almen un buon dedo, & $ecca, & dapoi farui una dioptra di legno $econ do líordine datto nel._7._que$ito del._5._libro delli no$tri que$iti per fare la diop- tra del bo$$olo per tor in di$$egno, uero Ë che $e potria far il detto i$tromento de legno, e carta come Ë detto, & poi far la detta dioptra de ottone, & $ara piu bonoreuole & durabile.
Eglie pos$ibile a inuistigare, & con$cere la di$tantia de una co$a apparente, o$ia orizontale, ouer ypothumi$$ale ouo- gliam dire diametrale.
SIa prima il pıto.a.$ituato nel piano del horizonte dico che eglie po{$s}ibile a
cı$iderare, ouer cono$cere qu„to $ia da me di$t„te, & per inuistigar questo,