LA SECONDA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NVMERI, ET MISVRE DI NICOLO TARTAGLIA, NELLAQVALE IN VNDICI LIBRI SI NOTIFICA LA PIV ELLEVATA, ET SPECVLATIVA PARTE DELLA PRATICA Arithmetica, laqual è tutte le regole, & operationi praticali delle progre$$ioni, radici, proportioni, & quantita irrationali. NICOLO TARIAIEA IEINMENTION DIFFI, MAIO AGG È FACILE MALIGNITÀ NOIAR NON PVO À FORTEZZA CON LI SVOI PRIVILEGII. In Vinegia per Curtio Troiano de i Nauo. M D LVI. AL MOLTO MAGNIFICO, ET GENEROSO SIGNOR, IL SIGNOR CONTE ANTONIO L’ANDRIANO SVO HONORANDISS.

_H_Auendo que$ti duoi anni pa$$ati, Magnifico Signor Con- te _(_a commune beneficio_)_ compo$to un general Trattato di nu- meri, & mi$ure, ma in $eiparti diui$o, per la diuer$ita di lor $oggetti, dellequali $ei parti, que$ta è la $econda, nellaquale in undici libri $i notifica tutte lepiu $peculatiue regole, & gran- di attioni, ouer operationi praticali, che occorrer po$$a, non $o- lamente nella general pratica di numeri, & mi$ure, ma ancho- ra nella pratica $peculatiua dell’arte magna, detta in Arabo Algebra, & Al- mucabala, ouer regola della co$a. Et perche gia moltigiorni ragionando con la eccellen za di me$$er Federico Comandino da Vrbin periti{$s}imo mathematico, quella mi cer tifico qualmente uo$tra Signoria molto $i dilettaua, non $olamente della $peculatiua dottrina di Euclide Megaren$e, ma anchora della pratica $peculatiua dell’arte ma- gna. Laqual co$a intendendo, & de$ider ando io gia molti, & molti giorni di far qual- che co$a aggrata a uo$tra Signoria, per ricompen$ar alquanto la troppo gran corte$ia a me u$ata, per una co$a da niente. Mi ho pen$ato, che tal mia $econda parte non gli $a- ra in di$piacere, trattando delle materie, che lei tratta, e pero con le debite riuerenze â quella la dedico, offeri$co, & dono. Et $euo$tra Signoria non trouara tal mia fatica in tutto $econdo il uoler $uo, quella $i degnara hauermiper i$cu$o, alla buona gratia, della- quale di continuo mi raccomando.

Di Venetia alli III di Aprile. M D LVI.

Allicomandi di V.S.

Nicolo Tartaglia

TAVOLA DELLA CONTINENTIA DI CIASCVN LIBRO, ET A QVAN- TE CARTE PRINCIPIA. NEL primo libro $i notifica le $pecu- # latiue diui$ioni di tutto il numero da- # te da Euclide, & da altri filo$ofi, & in- # $ieme con quelle, $i dichiara la penulti- # ma $pecie, atto, ouero operatione del # Algorithmo detta progre$$ione con # molte que$tioni $opra quelle. # a car. 1 Nel $econdo libro $i narra, & tratta della vltima $pe- # cie, atto, ouero operatione del Algorithmo detta # e$trattion di radici in generale, & non $olamente # nelli numeri $implici, ouero intieri, ma anchora nel # li rotti, & $ani, & rotti con molte nuoue inuentioni # $opra quelli. # a car. 14 Nel terzo libro $i tratta delle cinque principali parti, # ouero operationi del algorithmo nelle radici in ge- # nerale, cioe rappre$entar, multip@icar, partir, $um- # mar, & $ottrar di quelle fra loro, & con il nume- # ro. # a car. 74 Nel quarto libro $i dichiara li $opradetti cinque atti, # ouero operationi del algorithmo di duoi termini, # detti piu, & men, cioe rappre$entar, $ummar, $ot- # trar, multidlicar, & partir di quelli. # a car. 83 Nel quinto libro $i tratta di quattro atti, ouero opera- # tioni della pratica di binom{ij}, & re$idui, cioe del # $ummar, $ottrar, multiplicar, et partir di quelli. # c. 87 Nel $e$to libro $i e$$emplifica con numeri le prime 11. # propo$itioni, ouer cõclu$ioni geometricamente di- # mo$trate nel $econdo libro di Euclide, & replicate # arithmeticamente doppo la 16 del $uo nono libro # in$ieme con molte altre non puoco alla pratica vti- # li, & nece$$arie. # a car. 96 Nel $ettimo libro $i tratta delle proportioni, & pro- # portionalita, & delli cinque atti, ouero operationi # praticali di quelle, cioe rappre$entar, $ummar, $ot- # trar, multiplicar, & partir di quelle, con molte nuo- # ue regole dal pre$ente auttor $opra tal materia ri- # trouate. # a car. 103 Nel ottauo libro $i notifica alcune corri$pond\~etie, che # ha la proportione, & proportionalita arithmetica, # con la proportione, & proportionalita geometri- # ca, et dapoi $i narra alcuni notabili effetti, che $i tro- # ua occorrere nelle quantita propoportionali nella # geometrica proportionalita. # a car. 131 Nel nono libro $i narra della creatione di tutti li nu- # meri $ignalati in generale, & in particolare, in$ieme # con molte $peculatiue que$tioni $opra delli numeri # quadrati. # a car. 139 Nel decimo libro $i dimo$tra alcune regole generali # dal pre$ente auttor ritrouate da $aper trouar a qual # $i voglia $pecie di binomio, ouer re$iduo cubo, # ouer cen$o di cen$o, ouer relato, ouero altra $pecie # di vna quãtita, che dutta, ouer multiplicata fia quel # tal binomio, ouer re$iduo produca quantita ratio- # nale, in$ieme con la regola da $aper partire realmen # te vna quantita, per qual $i voglia $pecie di bino- # mio cubo, ouer cen$o di cen$o, ouer relato, ouero # altra $pecie di materia, non poca $peculatione, & # non piu audita. # a car. 148 Nel vndecimo, & vltimo libro $i dichiara, & $i e$$em- # plifica praticalmente con numeri, & radici, & altre # quantita irrationali, tutte le diffinitioni, & propo$i- # tioni del decimo di Euclide, et ma$$ime le difficili, et # che $ono piu alla pratica di numeri, & mi$ure vti- # li, & nece$$arie, & non piu oltra. # a car. 156 IL FINE. LE SEQVENTI SONOLE TAVOLE DELLA general continentia delli capi di cia$cun libro. # _Taula di capi delprimo libro._ IL primo libro, qual principia alla prima # carta, è diui$o in 16 capi, nel primo di qua- # li $i notifica la prima $peculatiua diui$ione # di tutto il numero. # a carte 1 Nel $econdo capo $i dichiara la $econda $peculatiua # diui$ione di tutto il numero. # a car. 1 Nel terzo capo $i da la terza $peculatiua diui$ion di tut # to il numero. # a car. 2 Nel quarto capo $i $pecifica la quarta $peculatiua diui- # $ione di tutto il numero. # a car. 2 Nel quinto capo $i i$prime la quinta $peculatiua diui- # $ione di tutto il numero. # a car. 2 Nel $e$to capo $i notifica la penultima $pecie, atto, # ouer operatione del algorithmo, cioe della pratica # di numeri, detta progre$$ione. # a car. 3 Nel $ettimo capo s’in$egna la regola generale di $aper # raccogliere, ouer $ummar tutte le progre$$ioni arith # metici principianti dalla vnita. # a car. 3 Nel ottauo capo $i da la regola generale di $aper rac- # cogliere, ouer $ummar tutte le $pecie di progre$$io- # ni arithmetici non principianti dalla vnita. # a car. 4 Nel nono capo $i dichiara la regola generale di $aper # trouar il numero di termini di qual $i voglia pro- # gre$$iõ arithmetica, per la notitia del numero a$cen TAVOLA # dente, & del primo, & vltimo termine. # a car. 4 Nel decimo capo $i dimo$tra la regola generale di $a- # per trouar il numero a$cendente, di qual $i voglia # progre$$ione arithmetica per la notitia del numero # di termini di tal progre$$ione, & del primo, & vlti- # mo termine di quella. # a car. 4 Nel vndecimo capo $i notifica la regola generale di # $aper trouar l’ultimo termine di vna progre$$ione # a$cendente per il numero, in che principia per la no # titia del numero di termini, & il conuer$o. # a car. 5 Nel 12 capo $i da alcune regole particolari adutte da # Giouan di Sacrobu$to, & da fra Luca, lequali (co- # me dicono) co$tumauano li no$tri antichi in racco- # gliere, ouer $ummar li termini di vna progre$$ione # arithmetica. # a car. 5 Nel 13 capo $i parla, & tratta delle progre$$ioni geo- # metrici in generale, & particolare. # a car. 5 Nel decimoquarto capo $i da alcune progre$$ioni $tra # ordinarie. # a car. 7 Nel decimoquinto capo $i propone var{ij}, & diuer$i # ca$i, ouer que$tioni, quali $i $oluono per le regole # delle progre$$ioni. # a car. 8 Nel decimo$e$to, & vltimo capo $i da vna regola ge- # nerale di $aper $ummare con gran pre$tezza ogni # gran numero di termini nella progre$$ion doppia # principiante dalla vnita, propo$ti $olamente in vo- # ce, & non in $critto cõ vn certo ridiculo$o ca$o real # mente accaduto $opra a tal materia, giontoui an- # chora alcune regole adutte da fra Luca $opra il dop # piar le ca$e bianche, & nere del tauolier da $cacchi, # con alcune altre belle que$tioni dal pre$ente auttor # ritrouate $opra la variatione di quanti voglia dati # nel gittar quelli. # a car. 15 # _Tauola di capi del$econdo libro._ IL $econdo libro, qual principia a carte 24. è diui$o # in capi 21. nel primo di quali $i dichiara donde de- # riua que$to nome radice, & $i da la regola generale # da cauar la radice quadra di numeri intieri, $i geo- # metrice, come per numeri. # a car. 24 Nel $econdo capo $i dimo$tra, come $i caua la radice # quadra di numeri rotti, & $ani, & rotti. # a car. 25 Nel terzo capo $i da la regola da cauar la $econda $pe # cie di radice detta radice cuba, $i per linea, come per # numero, con la cau$a di tal regola dal pre$ente aut- # tor ritrouata, & non $olam\~ete le rationali, & di$cre- # te, ma anchora le irrationali, ouer $orde propinque # al vero. # a car. 27 Nel quarto capo $i notifica la regola da cauar la detta # radice cuba di numeri rotti, & $ani, & rotti, & non # $olamente le rationali, & di$crete, ma anchor le ir- # rationali, ouer $orde propinqui$$ime al vero. # a c. 34 Nel quinto capo $i dichiara la propria regola generale # dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la terza $pe- # cie di radice chiamata radice di radice, ouer radice # cen$a di cen$a, ouer cen$ica cen$ica, et non $olamen- # te le rationali, & di$crete, ma anchora le irrationali, # ouer $orde propinqui$$ime al vero. # a car. 35 Nel $e$to capo $i dimo$tra la regola generale, dal pre- # $ente auttor ritrouata, da cauar le radici cen$iche # cen$iche, ouer radici di radici, dalli numeri rotti, & # dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationali, & # di$crete, ma anchora le irrationali, ouer $orde pro- # pinqui$$ime alla verita. # a car. 38 Nel $ettimo capo s’in$egna la regola generale dal pre- # $ente auttor ritrouata da cauar la quarta $pecie di # radice chiamata communamente radice relata, & # non $olamente le rationali, & di$crete, ma anchora # le irrationali propinqui$$ime alla verita. # a car. 39 Nel ottauo capo $i dimo$tra la regola generale, dal # pre$ente auttor ritrouata, da cauar la radice relata # dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, non $ola- # mentele rationali, & di$crete, ma anchora le irratio # nali, ouer $orde propinque alla verita. # a car. 43 Nel nono capo $i notifica la regola generale dal pre- # $ente auttor ritrouata, da cauar la quinta $pecie di # radice detta communamente radice cuba quadra, # ouer cen$a cuba con la $ua propria regola, & non # $olamente le rationali, & di$crete, ma anchora le ir- # rationali, ouer $orde propinqui$$ime alla verita. # a carte. # 44 Nel decimo capo $i dichiara la regola generale dal pre # $ente auttor ritrouata, da cauar la radice cuba cen$a # di numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $ola- # mente le rationali, & di$crete, ma anchora le irratio # nali, ouer $orde propinqui$$ime al vero. # a car. 48 Nel vndecimo capo $i da la regola generale dal pre- # $ente auttor ritrouata, da cauar la $e$ta $pecie di ra- # dice detta communamente radice $econda relata, et # non $olamente le rationali, & di$crete, ma anchora # le irrationali, ouer $orde propinqui$$ime al vero. # a carte # 49 Nel duodecimo capo s’in$egna la regola generale dal # pre$ente auttor ritrouata, da cauar la radice $econ- # da relata dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & # non $olamente le rationali, & di$crete, ma anchora # le irrationali, ouer $orde propinqui$$ime alla veri- # ta. # a car. 52 Nel 13 capo $i notifica la regola generale dal pre$ente # auttor ritrouata da cauar la $ettima $pecie di radice # chiamata communamente cen$a di cen$a dicen$a, # ouer radice di radice di radice, & non $olamente le # rationali, & di$crete, ma anchora le irrationali, ouer # $orde propinque alla verita. # a car. 51 Nel 14 capo $i dichiara la regola generale dal pre$ente # auttor ritrouata da cauar la radice di radice di radi- # ce dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $o # lamente le rationali, & di$crete, ma anchora le irra- # tionali propinque alla verita. # a car. 56 Nel 15 capo $i da la regola generale, dal pre$ente aut- # tor ritrouata da cauar la ottaua $pecie diradice det- # ta cuba di cuba, & non $olamente le rationali, & TAVOLA # di$crete, ma anchora le irrationali propinqui$$ime # alla verita. # a car. 57 Nel 16 capo s’in$egna la regola generale dal pre$ente # auttor ritrouata da cauar la radice cuba di cuba, dal # li numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamen # te le rationali, & di$crete, ma anchora le irrationali # propinque alla verita, # a car. 60 Nel 17 capo $i dimo$tra la regola generale dal pre$en # te auttor ritrouata, da cauar la nona $pecie di radi- # ce chiamata cen$a relata, & non $olamente le ratio- # nali, & di$crete, ma anchora le irrationali propin- # qui$$ime alla verita. # a car. 61 Nel 18 capo $i fa nota la regola generale dal pre$ente # auttor ritrouata da cauar le radici cen$e relate dalli # numeri rotti, & $ani, & rotti, & non $olamente le # rationali, & di$crete, ma anchora le irrationali pro- # pinque alla verita. # a car. 63 Nel 19 capo $i manife$ta la regola generale dal pre$en # te auttor ritrouata da cauar la decima $pecie di radi- # ce detta terza relata, & non $olamente le rationali, # & di$crete, ma anchor le irrationali, ouer $orde pro # pinque alla verita. # a car. 64 Nel 20 capo $i dichiara la regola generale dal pre$en- # te auttor ritrouata, da cauar la radice terza relata # dalli numeri rotti, & $ani, & rotti, & non $olamen- # te le rationali, & di$crete, ma anchora le irrationali # propinque al vero. # a car. 68 Nel 21. & vltimo capo $i da la regola generale dal pre # $ente auttor ritrouata da $aper in tai e$trattioni di # radici, in infinito piu oltra procedere, nelle altre $e- # quenti $pecie. # a car. 69 # _Tauola di capi del terzo libro._ IL terzo libro, qual principia a carte 74. è diui$o in 7 # capi, nel primo di quali $i dimo$tra il primo atto del # algorithmo delle radici, cioe come $i rappre$enta- # no tutte le $pecie di radici. # a car. 74 Nel $econdo capo s’in$egna il $econdo atto del algo- # rithmo, cioe come $i multiplica tutte le $pecie di ra- # dici fra loro, & con il numero. # a car. 74 Nel terzo capo $i dichiara il terzo atto detto partir di # radici fra loro, & con il numero, & in ogni $pecie # di radici. # a car. 76 Nel quarto capo $i notifica il quarto atto detto $um- # mar di radici fra loro, & con il numero, & in ogni # $pecie. # a car. 78 Nel quinto capo s’in$egna il quinto atto operatiuo # chiamato $ottrar di radici fra loro, & con il nume- # ro, & in ogni $pecie di radici. # a car. 81 Nel $e$to capo $i dimo$tra, come $i multiplicano, par- # teno, $ummano, & $ottrano le radici di diuer$e $pe- # cie fra loro, & con il numero. # a car. 82 Nel $ettimo, & vltimo capo $i notifica, come che il # modo di $ummar, & $ottrar con li duoi termini, # cioe piu, & meno, che $i v$a nelle quantita irratio- # nali non communicanti, $i co$tuma anchora da na- # turali nella quãtita rationale di natura diuer$e. # c. 82 # _Tauola di capi del quarto libro._ IL quarto libro, qual principia a carte 83. è diui$o in # cinque capi, nel primo di quali $i noti$ica il primo at # to del algorithmo delli duoi termini piu, & meno, # cioe come $i rappre$entano. # a car. 83 Nel $econdo capo $i dimo$tra le regole del $ummar # delli detti duoi termini piu, & meno. # a car. 83 Nel terzo capo s’in$egna le regole del $ottrar delli det # ti duoitermini piu, & meno. # a car. 84 Nel quarto capo $i dichiara le regole del multiplicar # del piu, & del meno. # a car. 86 Nel quinto, & vltimo capo $i da le regole del partir # del piu, & del meno. # a car. 87 # _Tauola di capi del quinto libro._ IL quinto libro, qual principia a carte 87. è diui$o in # quattro capi, nel primo di quali $i notifica le regole # del $ummar di binom{ij}, & re$idui. # a car. 87 Nel $econdo capo $i dimo$tra le regole del $ottrar di # binom{ij}, & re$idui. # a car. 88 Nel terzo capo s’in$egna le regole del multiplicar di # binom{ij}, & re$idui. # a car. 90 Nel quarto, & vltimo capo $i dichiara le regole del # partir di binom{ij}, & re$idui. # a car. 95 # _Tauola di capi del $e$to libro._ IL $e$to libro, qual principia a carte 96. è diui$o in vn # capo $olo, nelquale con numeri $i verifica, ouero e$- # $emplifica le prime vndici propo$itioni da Euclide # geometricamente dimo$trate nel $uo $ecõdo libro, # & replicate arithmeticamente dapoi la decima$e$ta # propo$ition del libro nono, in$ieme con molte al- # tre alla pratica non poco vtili, & nece$$arie. # a car. 96 # _Tauola di capi del $ettimo libro._ IL $ettimo libro, qual principia a carte 103. è diui$o # in capi 13. nel primo di quali $i da, & e$$emplifica al- # cune diffinitioni del quinto libro di Euclide $opra la # proportione, & proportionalita, in$ieme con la di- # ui$ion di detta proportione, & proportionalita, & # altre accidental particolarita alla pratica di dette pro # portioni vtili, & nece$$arie. # 103 Nel $econdo capo $i dichiara alcune altre diffinitioni, # & propo$itioni di Euclide, nece$$arie, per intendere # la cau$a del algorithmo delle proportioni. # a c. 111 Nel terzo capo $i dimo$tra il $ummar delle propor- # tioni. # a car. 112 Nel quarto capo $i da il modo da cono$cere vna pro- # portione da che $pecie di proportioni la $ia compo # $ta, anchor che tai $pecie $iano di numero infini- # to. # a car. 112 Nel quinto capo s’in$egna il $ottrar delle proportio- # ni. # a car. 113 Nel $e$to capo $i narra il multiplicar delle proportio- # ni # a car. 114 TAVOLA Nel $ettimo capo $i dichiara, come che il partir delle # proportioni $i puo intender in duoi modi, & $i di- # mo$tra, come che $olamente vno di quelli è pro- # prio partire, & l’altro non, & $i manife$ta alcune # nuoue regole dal pre$ente auttor ritrouate, al pro- # prio partire di dette proportioni, molto commo- # de, & nece$$arie. # a car. 115 Nel ottauo capo $i notifica alcune $pecie di ca$i, ouer # que$tioni, che $opra di meriti, & $conti a capo d’an # no, nella pratica negotiaria, ouer mercantile potria- # no realm\~ete interuenire, i quali $enza la notitia delle # regole trouate dal pre$ente auttore, $aria impo$$i- # bile a darui perfetta ri$$olutione. # a car. 119 Nel nono capo $i da vna prima regola, circa al pro- # prio partire delle proportioni. # a car. 123 Nel decimo capo $i fa nota vn’altra $econda regola, cir # ca al proprio partire delle proportioni. # a car. 126 Nel vndecimo capo $i dimo$tra vna regola generale # di $aper multiplicar, & partir vna proportione per # vn numero rotto. # a car. 128 Nel 12 capo $i dichiara la regola general di $aper quã- # te volte vna proportione menore numeri, ouer mi # $uri vna proportione maggiore, ouer quante vol- # te vna proportion maggiore contenghi in $e vn’al # tra proportion menore, con il qual atto $i cono$ce # la proportione, che hanno due proportioni fra lo- # ro, & altre particolarita al mu$ico non puoco vtili, # & nece$$arie. # a car. 128 Nel 13. & vltimo capo $i dimo$trala regola di $apere # con ragione cono$cere, & trouar in mu$ica di quan # ti toni $ia compo$to il Diapa$on, cioe la dupla, che # da pratici è detta ottaua. # a car. 129 # _Tauola di capi del ottauo libro._ L’Ottauo libro, qual principia a carte 131. è diui$o # in cinque capi, nel primo di quali $i diffini$$e la pro # portione, & proportionalita arithmetica con alcu- # ne attioni, & particolar proprieta $opra quella. # a carte # 131 Nel $ecõdo capo $i dichiara alcuni notabili effetti, che # occorrono nelle quantita proportionali. # a car. 135 Nel terzo capo $i notifica alcuni altri notabili effetti, # che $i trouano occorrere in tre quantita continue # proportionali. # a car. 136 Nel quarto capo $i dimo$tra alcune conclu$ioni caua- # te dalla decima$e$ta, & decimaottaua del quinto di # Euclide. # a car. 136 Nel quinto, & vltimo capo $i da il modo, & la regola # da ri$oluer varie, & diuer$e que$tioni $opra le quan # tita, $i continue, come non continue proportionali, # & altri. # a car. 137 # _Tauola di capi del nono libro._ IL nono libro, qual principia a carte 139. è diui$o in # vn capo $olo, nelqual $i narra della creatione di tutti # li numeri $ignalati in generale, & in particolare, in- # $ieme con molte $peculatiue que$tioni $opra li nu- # meri quadrati. # a car. 139 # _Tauola di capi del decimo libro._ IL decimo libro, qual principia a carte 148. è diui$o # in 2 capi, nel primo di quali $i dimo$tra alcune re- # gole generali dal pre$ente auttor ritrouate di $aper # trouare a qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re- # $iduo vna quantita, che dutta, ouer multiplicata # per quel tal binomio, ouer re$iduo, produca quan- # tita rationale, materia non piu audita. # a car. 148 Nel $econdo, & v@timo capo $i notifica la regola di # $aper partire realmente vna quantita per qual $i vo # glia $pecie di binomio, ouer re$iduo, materia di nõ # poca $peculatione. # a car. 151 # _Tauola di capi del undecimo libro._ L’Vndecimo, & vltimo libro, qual principia a carte # 155. è diui$o in dodici capi, nel primo di quali vi $i # da vna dichiaratione del pre$ente auttore $opra le # diffinitioni del decimo di Euclide, piu alla pratica # conueniente di quella gia fatta dal mede$imo $opra # di e$$o Euclide. # a car. 155 Nel $econdo capo $i e$$emplifica con numeri, & radi- # ci la $econda, terza, quarta, quinta, $e$ta, $ettima, ot # taua, & nona propo$itione del decimo di Euclide, # & $imilmente la 14. 15. 16. 17. & 18. del mede$i- # mo, & con$equentemente $i dichiara anchor la 21. # 22. 23. 27. 28. 29. 30. & 31. del detto decimo di # Euclide. # a car. 158 Nel terzo capo $i diffini$$e, che co$a $iano radici vni- # uer$ali, & $i dimo$tra come $i rappre$entano, & # maneggiano in pratica. # a car. 166 Nel quarto capo vi $i notifica vna regola generale da # $aper diuidere vna quantita in due tai parti, che fra # l’una, & l’altra vi ca$chi vn’altra data quantita, in # continua proportionalita, ouer che’l dutto dell’una # parte in l’altra faccia vna data quantita. # a car. 168 Nel quinto capo $i da vna regola generale di $aper e$- # $equir praticalmente tre problemi del decimo libro # di Euclide, cioe la 32. 33. et 34 propo$itione del det # to decimo. # a car. 170 Nel $e$to capo $i mo$tra, & dichiara la formatione, # qualita, & denominatione delle $ei linee irrationali # compo$te. # a car. 170 Nel $ettimo capo $i narra, & tratta delle $pecie del bi- # nomio, & della regola di $aper componere, ouero # formar cia$cuna di dette $pecie praticalmente con # numeri, & radici. # a car. 171 Nel ottauo capo $i notifica, come che le $ei $pecie di li- # nee irrationali compo$ite, $ono radici di $ei binom{ij} # $uperficialmente compre$i, & è conuer$o. # a car. 176 Nel nono capo $i narra, & tratta delle altre $ei linee ir- # rationali, che mancano, ouer re$tano da diffinire al # $upplimento di quelle 13 dette nel principio di que # $to libro, lequali $ei linee $ono tutte di$compo$te TAVOLA # mediante il termine del meno. # a car. 180 Nel decimo capo $i notifica le $pecie del re$iduo, & la # regola di $aper compouere, ouer formare pratical- # mente con numeri, & radici cia$cuna di dette $pe- # cie. # a car. 181 Nel vndecimo capo $i dimo$tra praticalmente, come # che le antedette $ei linee irrationali di$compo$te, $o # no radice delli $ei re$idui $uperficialmente compre- # $i, & $i dimo$tra la regola di $aper cauar le dette ra- # dici, & il lor conuer$o. # a car. 181 Nel duodecimo, & vltimo capo $i da il modo, ouer # regola di $aper con ragione limitar il precio alle # gioie, ouer pietre precio$e, per mezzo dell precio # di due $imili, ma differenti in grandezza. # a car. 186 IL FINE. _INCOMINCIA IL PRIMO LIBRO_ DELLA SECONDA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NVMERI, ET MISVRE DI NICOLO TARTAGLIA, NEL- qual $i notifica tutte le varie diui$ioni, & $pecie del numero a$tratto, & con$e- quentemente $i dichiara la penultima $pecie, atto, ouer pa$$ione del Algorithmo, ouer della Pratica di numeri detta Progre$$io- ni, & delle $ue generali, & particolari Proprieta.

HAuendo nel principio della prima parte del no$tro general trattato diffinito ($econdo Euclide) che co$a $ia la vnita, & il numero, & co$i $econdo la con$ideratione del natura- le, come del mathematico, ma perche le diui$ioni adutte da Euclide, & da altri filo$ofi $o- pra di e$$o numero non apparteniua a Mercanti fu prorogato a parlar di tal materia in que$ta $econda parte.

Della prima diui$ion di tutto il numero. # Cap. I.

TVTTO il numero vien diui$o in paro, & di$paro, il numero paro (come vuol Eu- clıde nella prima diffinition del nono) è quello, che puo e$$er diui$o in due parti equali, 1 $i come $ono 2. 4. 6. 8. 10. 12. 14. & altri $imili, quali $ono infiniti.

Et il di$paro, ouer imparo è quello che non puo e$$er diui$o in due parti eguali, & oprauanza il paro (come dice Euclide) nella vnita, $i come $ono 3. 5. 7. 9. 11. 13. & al- ri $imili, per ilche $eguita la vnita non e$$er connumerata fra li numeri di$pari, anchor che la $ia principio di tutti quelli.

Della $econda diui$ion di tutto il numero. # Cap. II.

Tutto il numero anchora $i diuide in quattro $pecie (come dimo$tra Euclide nella terza, quarta, quin- ta, & $e$ta diffinition del nono, cioe in parimente paro, parimente di$paro, parimente, & di$parimen- te paro, & di$parimente di$paro.

IL numero parimente paro, & quello che tutti li numeri pari, che lo numerano, lo nume- 1 rano per volte pari.

Come $aria il 64. il qual 64 è numerato da cinque numeri pari, & non da piu, cioe da 2. da 4. da 8. da 16. & da 32. & tutti que$ti lo numerano per volte pare, perche il 2 lo nu- mera 32 volte, lequali 32 volte $ono pare, il 4 lo numera 16 volte, lo 8 il numera 8. il 16 lo numera 4 volte, & il 32 lo numera 4 volte, & perche tutte le dette volte $ono pare il detto 64. è numero pa- rimente paro, il mede$imo $i trouara e$$er 4. 8. 16. 32. 128. & infiniti altri.

IL numero parimente di$paro è quello, che tutti li numeri pari, che lo numerano li nume 2 rano per volte di$pare.

Come $aria il 90. il quale è numerato $olamente da cinque numeri pari, & que$ti$ono 2. 6. 10. 18. & 30. cioe il 2. lo numera 45 volte, il 6. 15 volte, il 10. 9 volte, il 18. 5 volte, il 30. 3 volte, & perche tutte le dette volte $ono di$pare tal numero 90. $ara parimente di$paro, & il mede$imo $i trouaranno e$$er 6. 10. 14. 18. 22. 26. 30. 34. 38. 42. & infiniti altri.

IL numero parimente, & di$parimente paro, è quello che li numeri pari che lo numerano 3 alcuni lo numerano per volte pare, & alcuni per volte di$pare.

Si come è il 40. il quale è numerato da 2. da 4. da 10. da 20. per volte pare, poi è nume- rato da 8 per volte di$pare, cioe per 5 volte, & pero tal numero 40 $ara parimente, & di- $parimente pare, il mede$imo $i trouara e$$er 24. 28. 36. & infiniti altri, & que$ti tai numeri participa- no del numero parimente pare, & del parimente di$paro.

LO numero di$parente di$paro è quello che tutti li numeri di$pari, che lo numerano, lo nu 4 merano per volte di$pare.

Si com’è il 45. qual è numerato da quattro numeri di$pari, cioe da 3. da 5. da 9. & da 15. per volte di$pare, perche da 3 è numerato 15 volte, da 5. 9 volte, da 9. 5 volte, & da 15. 5 volte, & pero è detto numero di$parmente di$paro, il mede$imo $i trouara e$$er 15. 21. 27. 33. 35. @9. & infiniti altri.

LIBRO Della terza diui$ion di tutto il numero. # Cap. III.

TVtto il numero $i diuide anchora (con$iderato $econdo $e) in due $pecie, cioe in numero primo, & in numero compo$ito, & in due altre in comparatione di vno ad vn’altro, cioe in numeri contra $e primi, & in numeri fra loro compo$iti, come vuol Euclide nella 20. 21. 22. & 23. diffinition del $uo $ettimo libro.

NVmero primo $i dice quello, che dalla $ola vnita è numerato.

1

Come $ono 2. 3. 5. 7. 11. 13. 17. 19. 23. 29. 31. & altri $imili, liquali per non e$$er numerati $olamente dalla vnita $ono detti numeri primi.

NVmero compo$ito è detto quello, che da qualche numero è numerato.

2

Come e$$empi gratia è il 21. qual per e$$er numerato da 3. & da 7. è detto numero compo $ito, & li componenti $ariano 3. & 7.

NV meri contra $e primi, $ono detti quelli, che $olamente dalla vnita $ono communamen- 3 te numerati.

E$$empi gratia que$ti duoi numeri 9. & 25. con$iderando cia$cun di loro $econdo $e $aria numero compo$ito, perche il 9 è numerato da 3. & il 25 è numerato da ma com- parati l’unocontr a l’altro $ono detti contra $e primi, perche il non $i troua alcuno numero (eccetto che la vnita) che li numeri communemente ambiduoi, eglie il vero, che il 3 numera il 9. ma non numera poi il 25. & co$i il 5 numera il 25. ma non numera poi il 9. $i che la vnita li numera $ola- mente ambiduoi, & ogni volta, che $ia duoi numeri, che $olamente la vnita $ia communa mi$ura ad ambiduoi, tali numeri da Euclide $ono detti contra $e primi.

NV meri fra loro compo$iti, ouer communicanti, $i dicono quelli, liquali qualche numero 4 (oltra la vnita) numera communamente quelli, cioe che niun di quelli è a l’altro primo.

E$$empi gratia perche il 5 numera communamente que$ti duoi numeri 35. & 40. li detti duoi numeri 35. & 40. $ono fra loro compo$iti, ouer communicanti, & que$to s’in- tende in tutti gli altri che habbiano la detta conditione.

Della quarta diui$ione di tutto il numero. # Cap. IIII.

ANchora tutto il numero $i diuide in tre altre $pecie, cioe in numero perfetto, abondante, & dimi- nuto (come vuol Euclide nella $ettima, ottaua, & nona diffinitione del nono.

IL numero perfetto è quello, che è equale a tutte le $ue parti, dallequali è numerato.

1

Come è il 6. il quale ha $olamente tre parti, che lo numerano, & que$te $ono 1. 2. & 3. cioe il 3 è la mita di 6. & 2. ne è la terza parte, & la 1. ne è la $e$ta, & perche que$te tre parti, cioe 1. 2. & 3. $ummate in$ieme fanno preci$amente il detto 6. tal numero è perfet- to, il mede$imo $i trouara e$$er 28. 496. 8128. 130816. come nel proce$$o piu abondantemen- te parleremo.

IL numero abondante è quello, che è menore di tutte le $ue parti, che lo numerano.

2

Come è il 12. il quale ha la mita (che è 6) ha la terza (che è 4) ha la quarta (che è 3) ha la $e$ta (che è 2) & anchora ha la duodecima (che è 1) lequai parti gionte in$ieme fanno a ponto 16. laqual $umma per e$$ere maggiore del detto 12. il detto 12 è numero abon- dante, il mede$imo $i trouara e$$er 24. 36. 48. 60. & infiniti altri, che $e a vno per vno da te mede$imo ne farai i$perientia, cioe pigliando tutte le parti di cia$cun di quelli, & $ummarle in$ieme trouarai, che tal $umma $ara maggiore del detto numero.

IL numero diminuto é quello, che è maggior ditutte le $ue parti.

3

Si come è 8. il qual ha la mita (che è 4) ha la quarta (che è 2) ha la ottaua (laqual è @) le- quai parti gionti in$ieme fanno a ponto 7. laqual $umma di parti è minore del detto 8. & pero il detto 8 è numero diminuto, il mede$imo $i trouara e$$er 10. 14. 16. & infiniti altri, come da te mede$imo con la i$perientia ti potrai certificare.

Della quinta diui$ione di tutto il numero. # Cap. V.

ANchora tutto il numero mathematico da no$tri antichi (per praticare, volgere, & ma- 1 neggiare le figure geometrice, & li $pac{ij}, & mi$ure di quelle) è $tato diui$o da Euclide (nelle diffinitioni de l’ottauo libro) in numero lineali, $uperficiali, & $olidi, & $imilmente in numeri quadrati, & cubi, ma altri filo$ofi greci, come dimo$tra Boetio, & Giorgio val PRIMO. la piacentino, & molti altri, vi aggiongono anchora numeri triangolari, penthagonali, e$$agonali@ circolari, & $imilmente in numeri piramidali, $i e$$agonali, & penthagonali, come quadrangulari, & triangolari, & $i curte come integre, & $imilmente in numeria$$eri, ouer laterculi, cunei, $apherici, & altri, delliquali prima dichiariremo quelli po$ti da Euclide, come co$a piu nece$$aria al no$tro propo- $ito, de gli altri poi $olam\~ete di alcuni $otto breuita ne parleremo, ma che per curio$ita ne vorra abon dantemente intendere, ricorra a Boetio $euerino, & a Georgio valla, & altri che trouaranno cio che nel greco hanno trouato, & in latino tradotto $opra tal materia.

OGni numero, che $ia produtto da multiplicatione di duoi numeri, è detto numero $uper- 2 ficiale, & quelli duoinumeri producenti $i dicono lati di quel numero $uperficiale da loro produtto, & pero l’uno, & l’altro di detti duoi numeri producenti $ara lineale, e$$empi gratia multiplicando 5 fia 7 fara 35. in que$to ca$o il 35. $ara detto numero $uperficiale, & li $uoi lati $ara 5. & 7. & pero 5. & 7 $ara detto numero lineale, & pero $eguita che li numeri linea- li, & $uperficiali $ono infiniti.

di numeri lineali 0000000, & 00000

OGni numero $uperficiale, che $ia produtto da duoi numeri è detto numero quadrato, e$ 3 $empi gratia, multiplicando 2 fia 2. ouer 3 fia 3. ouer 4 fia 4. & co$i di$correndo, li loro produtti $aranno detti numeri quadrati, liquali produtti $aranno 4. 9. & 16. il mede$imo figura di numeri $u- perficiali in genere ì debbe intendere in tutti gli altri $imilmente produtti.

OGni numero, che $ia produtto dalla continua multiplicatione di tre numeri è detto numero 4 $olido, & i lati di quel tal numero $olido s’intendono e$$er quelli tre numeri, e$$empi gratia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 $iano que$ti tre numeri 3. 4. & 5. & $ia multiplicato il primo fia il $econdo (cioe 3 fia 4 fa 12) & quel produtto fia il terzo (cioe 12 fia 5 fara 60) hor dico che que$to vltimo produtto (cioe 60) $a- ra detto numero $olido, & li tre lati di que$to tal numero $olido s’intende e$$er li detti tre numeri (cioe 3. 4. & 5) & pero cia$cun di quelli $ara in que$to ca$o numeri lineali.

OGni numero $olido, che $ia produtto dalla continua multiplicatione di tre numeri egua- 5 i è detto numero cubo, & li lati di tal cubo $ara li detti tre numeri, e$$empi gratia $iano figura di numeri quadrati que$ti tre numeri eguali 2. & 2. & 2. & $iano multiplicati l’uno fia l’altro, & tal produtto @a l’altro, tal vltimo produtto $ara detto numero cubo, il qual vltimo produtto in que$to 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ca$o $aria 8. & pero 8 è numero cubo, il mede$imo $eguiria in que$ti tre, cioe 3. & 3. & 3. che produ- riano 27. & pero 27 $ara numero cubo, & co$i que$ti tre 4. & 4. & 4. produranno 64. & pero 64 $a- ra numero cubo, & co$i $i debbe intendere in tutti gli altri, & quelli tre numeri multiplicati, vengono a e$$er li tre lati di quel tal numero cubo, & pero cia$cun di detti tre numeri in vn $imil ca$o $ara nu- numero lineale.

LI numeri $uperficiali, ouer $olidi (come diffini$$e Euclide nella 6 diffinitione del 8) $ono 6 detti $imili, quando che li lati di quelli $ono proportionali, ma per non e$$er anchora $ta- to diffinito, che co$a $ia numeri proportionali (delliquali parlaremo nel libro 7. doue trat- taremo delle proportioni) li diffiniremo (per bi$ogno) in que$t’altro modo, dicendo che li numeri $uperficiali $imili $ono quelli che multiplicati l’uno fia l’altro producano numero quadra- to, ouero che diremo che $ono quelli, che partendo l’uno per l’altro lo auenimento $ara numero qua- drato, perche tai numeri $empre hanno que$te due conditioni, che multiplicati, & $imilmente parti- ti l’uno per l’altro $empre ne danno numero quadrato, come $ono 2. & 8. liquali multiplicati fanno 26. che è numero quadrato, & $imilmente partendo 8 per 2. ne vien 4. che è pur numero quadrato, & pero que$ti duoi numeri 2. & 8 $aranno $uperficiali, & $imili, & per le mede$ime ragioni 3. & 12. & $imilmente 6. & 24. & co$i 5. & 20. $aranno pur $uperficiali, & $imili, perche 2 fia 8 fa 16. ch’è nu mero quadrato, & co$i 3 fia 13 fa 36. che è pur numero quadrato, & $imilmente 6 fia 24 fa 144. che è pur numero quadrato, & co$i 5 fia 20 fa 100. che è pur numero quadrato, & co$i tutti gli altri, che haueranno tal conditione.

Et li numeri $olidi $imili diremo, che $ono quelli, che $olamente partendo l’uno per l’altro, lo aueni- mento $empre $ara numero cubo, come $aria 1728. & 216. che partendo 1728. per 216. ne vien 8. il qual 8. come $i vede è numero cubo, & pero $ono numeri $olidi $imili, & per le mede$ime ragioni 24. & 3. & $imilmente 108. & 4. & co$i 81. & 3 $aranno pur numeri $olidi, & $imili, & tutti gli al- tri, che haueranno tal conditione, auertendoti che tutti li numeri quadra@i $ono tutti fra loro $uper- ficiali $imili, & $imilmente tutti li numeri cubi $ono tutri fra loro numeri $olidi, & $imili.

DElli numeri $uperficiali li no$tri antichi vogliono, che il primo $ia il numero triangolare ($i co- 7 me occorre anchora nelle figure geometrice $uperficiali) il $econdo poi è il numero quadrato, il terzo è il numero penthagonale, il quarto è il numero e$$agonale, il quinto è il numero $et- ragonale, il $e$to è il numero ottogonale, & co$i di$correndo.

LIBRO

ET il principio di numeri triangolari li no$tri antichi filo$ofi vogliono, che $ia la vnita, & 8 dapoi quella il 3. dapoi il 6. dapoi il 10. dapoi il 15. & co$i tutti quelli, che a$$ettati $econ- do l’ordine de gli e$$empi figurati in # # ## Numeri triangolari. # 15 # # # 10 # 0 # # 6 # 0 # 0 0 # 3 # 0 # 0 0 # 0 0 0 1 # 0 # 0 0 # 0 0 0 # 0 0 0 0 0 # 0 0 # 0 0 0 # 0 0 0 0 # 0 0 0 0 0 # # ## Numeri quadrati. # 25 # # # 16 # 0 0 0 0 0 # # 9 # 0 0 0 0 # 0 0 0 0 0 # 4 # 0 0 0 # 0 0 0 0 # 0 0 0 0 0 1 # 0 0 # 0 0 0 # 0 0 0 0 # 0 0 0 0 0 0 # 0 0 # 0 0 0 # 0 0 0 0 # 0 0 0 0 0 # ## Numeri penthagonali, # 22 # # # 0 # # 12 # 0 0 # # 0 # 0 0 0 # 5 # 0 0 # 0 0 0 0 # 0 # 0 0 0 # 0 0 0 0 1 # 0 0 # 0 0 0 # 0 0 0 0 0 # 0 0 # 0 0 0 # 0000 margine formano vna figura trian- golare equilatera.

SImilmente il principio di tutti li nu- 9 meri quadrati vogliono che $ia pur la vnita, & dapoi quella il 4. dapoi il 9. dapoi il 16. dapoi il 25. & co$i tut ti quelli, che a$$ettati $econdo l’ordine, che in margine appar formino vna figura quadrata.

SImilmente il principio di tutti li numeri pen- 10 thagonali vogliono che $ia pur la vnita, & dapoi quella il 5. poi il 12. poi il 22. poi il 35. & co$i tutti quelli, che a$$ettati $econdo l’ordine po$to in margine venghino in forma, ouer fi- gura penthagonale.

SImilmente il principio di tutti li numeri e$$a- 11 gonali vogliono che $ia pur la vnita, & da- poi quella il 6. dapoi il 15. dapoi il 28. & co$i tutti gli altri, che a$$ettati $otto a vn certo $uo ordine formino vna figura e$$agonale, & co$i vanno procedendo nelli numeri $ettagonali, ot togonali, & altri liquali per non e$$er materia molto al no$tro propo$ito, perche que$ti nume- ri triangolari, penthagonali, e$$agonali, $ettago- nali. &c. non ri$pondeno a tai figure geometrice, & tengo che per que$ta cau$a Euclide non fece men tion $aluo che di quelli, che corri$pondeno a tai figure geometrice, cioe li numeri quadrati.

_Della penultima $pecie, atto, ouer pa{$s}ione del algorithmo, cioe della_ pratica di numeri, detta progre$$ioni. # Cap. VI.

SEguita la penultima $pecie, atto, ouer pa$$ione della pratica di numeri, chiamata progre$$ione, la- 1 quale (per non e$$er materia molto nece$$aria a mercanti) fu preterme$$a nella prima parte detta regole negotiarie, abenche tal $pecie, ouer atto non $ia molto accadente, ouer nece$$ario nelle prati- che mercantile, nondimeno molte, & molte que$tioni nella general pratica di numeri, & anchora in quella di mi$ure occorrer po$$ono, che $enza l’aiuto, ouer $uffragio di tal $pecie, & delle $ue regole $a- ria impo$$ibile di poter ri$oluere, & pero furno a$tretti li no$tri antichi a ritrouar tal $pecie con@e $ue # Laprima progre$$ione arithmetica detta naturale # 1 # " # 2 # " # 3 # " # 4 # " # 5 # " # 6 # " # 7 # " # 8 # " # 9 # " # 10 # " # 11 # " # 12 15 # " # 13 1 # " # 14 16 # " # 15 ### @ fia 15. fa 120 conuenienti regole, ma nanti che procediamo piu oltra voglio dichiarir, che co$a $ia progre$$ion\~e.

Che co$a $ia progre{$s}ione.

PRogre$$ione nõ è altro in que$to luogo, che vn certo ordine di piu numeri, che l’uno va ecceden 2 do il $uo antecedente egualmente di mano in mano talmente, che l’ultimo vien a e$$er maggiore di qual $i voglia delli intermedi, & il primo vien a e$$er il minimo di tal ordine.

_Delle $pecie delle progre{$s}ioni arithmetici principianti dal-_ le vnita dette continoue.

LE $pecie delle progre$$ioni $ono molte, ma quelle che in que$to libro trattar intendo $o- 3 no due, cioe progre$$ioni Arithmetici, & progre$$ioni Geometrici, ma prima diremo del le Arithmetici, lequali principiano dalla vnita, & $i vanno augumentando, & dilatando continuamente in egual differentie, cioe $e il $econdo termine eccede il primo in vna vni- ta mede$imamente il terzo eccede il $econdo pur per vna vnita, & co$i il quarto eccede il terzo, & il quinto il quarto, & il $e$to il quinto, & co$i procedendo di mano in mano, & $imilmente $e il $e- condo eccede il primo per due vnita mede$imamente il terzo eccede il $econdo per due vnita, & il quarto eccede il terzo, & il quinto eccede il quarto, & co$i vanno procedendo, & $e il $econdo PRIMO. eccede il primo in tre, ouer in 4. ouer piu vnita, in quelle mede$ime il {0/3} eccedera il $econdo, & il quar to eccedera il terzo, & il terzo, & il quinto il quarto, & co$i procedendo di man in mano, & di que- # # La terza progre$$ione arithmetica # 1 # La $econda progre$$ion arithmetica. # 1 # " # 3 # " # 4 # " # 5 # " # 7 # " # 7 # " # 10 # " # 9 # " # 13 # " # 11 # " # 16 # " # 13 # " 28 # 19 # " # 15 # " 1 # 22 # " # 17 # " 29 # 25 # " # 19 # " 5 # 28 # " # 21 # " 145 # 145 # " # 23 # " # # " # 25 # " # ## $umma # 169 # $te progre$$ioni Arithmetice quella che li termini $i vanno eccedendo per vna $ola vnita (com’è que $ta 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. & co$i di$correndo) da Euclide (nella terza diffinition del $ettimo libro) è detta naturale, perche naturalm\~ete è la piu frequentata, & v$ata appre$$o a tutti gli huomini di qual $i voglia altra, & per molte ragioni a me mi pare, che que$ta tal $pecie di progre$$ione conue- nientemente vi $i po$$a dir la prima di tutte le progre$$ioni Arithmetici, e quella che li termini $i van no eccedendo per due vnita, cioe in que$ta forma 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. & co$i procedendo, a me mi pare che meritamente gli $i debba dire la $econda delle progre$$ioni Arithmetici, & quella che li ter- mini $i vanno eccedendo per 3 vnita (in que$ta forma 1. 4. 7. 10. 13. 15.) $e gli debba dir la terza, & $imilmente a quella che per $imil ordine li termini$i vanno eccedendo per 4 vnita, la quarta, & per 5 vnita la quinta, & per 6 vnita la $e$ta, & co$i di$correndo in infinito.

_Della regola generale di $aper raccogliere, ouer $ummar tutte le $pecie_ di progre$$ioni arithmetice principiante dalla vnita. # Cap. VII.

LE regole per raccogliere, ouero $ummar tutti li termini di qual $i voglia progre$$ione 1 Arithmetica princıpiante dalla vnita $on molte, ma la piu generale è que$ta $empre ag- # # La quinta progre$$ione arithmetica # 1 # La quarta progre$$ione arithmetica # 1 # " # 5 # " # 6 # " # 9 # " # 11 # " # 13 # " # 16 # " # 17 # " # 21 # " # 21 # " 56 # 26 # " # 25 # " 1 # 31 # " # 29 # " 57 # 36 # " # 33 # " 6 # 41 # " # 37 # " 342 # 46 # " # 41 # " # 51 # " # 45 # " # 56 # " # 49 # " Ⴔ # 342 # Ⴔ # 325 # giongi il primo termine (cioe la vnita) con l’ultimo, & la mita di tal $umma multiplica fia il numero delli termini di quella progre$$ione, & il produtto di tal multiplicatione $ara la $umma di tutti li detti termini di tal progre$$ione, il mede$imo $eguira a multiplicar la $umma del pri- mo, & del vltimo termine, fia la mita del numero delli termini di tal progre$$ione. E$$empi gratia $ia- no que$ti 15 termini 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. nella progre$$ion naturale (da noi det- ta prima) & continua. Hor volendo con regola generale trouar la $umma di tutti li detti 15 termini, dico che $i debba aggiongere il primo termine (qual è 1) $opra l’ultimo (qual è 15) fara 16. delqual 16 pigliarne la mita (qual è 8) & quella multiplicata fia il numero delli termini della progre$$ione (qua li $ono 15) faranno 120. & co$i dico che 120 $ara la $umma di tutti li detti 15 termini, come in mar- gine appar, il mede$imo ti auenira multiplicando la mita del numero di termini (laqual mita $ara 7 {1/2}) fia la $umma del primo, & vltimo termine (laqual $umma è 16) & que$to mede$imo $eguira 1 piu, ouer manco numero di termini.

SImilmente volendo $ummare li 13 termini $ituati nella $econda progre$$ione (cioe che co 2 mincia dalla vnita, & va augumentando per due vnita) di quali 13 termini il primo è 1. & l’ultimo è 25. $umma la vnita con 25 fara 26. pigliane la mita, che è 13. & que$ta mita multiplicala fia il numero di termini (che $ono pur 13) fara 169. e co$i 169 $ara la $umma # 1 # La $etttima progre$$ione arithmetica # # # 8 # " # # La $e$ta progre$$ione arithmetica # 15 # " # 1 # " # 22 # " # 7 # " 85 # 29 # " # 13 # " 1 # 36 # " # 19 # " 86 # 43 # " # 25 # " 43 # 50 # " # 31 # " 13 # 57 # " # 37 # " 559 # 64 # " # 43 # " # 71 # " # 49 # " # 78 # " # 55 # " # 85 # " # 61 # " Ⴔ # 559 # # 341 # di tutti li detti 13 termini, il mede$imo $eguira in ogn’altro maggior, ouer menor numero di termini.

IL mede$imo ti verra $e vorrai $ummar li 10 termini, in margine po$ti nella terza progre$ 3 $ione, che fini$$e in 28. perche $e aggiongirai pur la vnita al detto 28 (vltimo termine) fa- ra 29. & que$to multiplicarlo fia la mita del numero ditermini, che $ara 5 fara 145. & tanto $ara la $umma di tutti li detti 10 termini, il mede$imo $eguira in ogni altro mag- gior, ouer menor numero di termini, & nota che in que$ta (per $chiuar il rotto) ho multiplicato la mi ta del numero di termini fia la $umma del primo, & dell’ultimo termine, il mede$imo o$$eruaro nelle $eguenti occorrendo tal accidente.

VOlendo anchora $ummar quelli altri 13 termini po$ti in margine nella quarta progre$- 4 $ione, cioe che $i vanno eccedendo, & augumentando per 4 vnita, l’ultimo di quali 13 termini è 49. aggiongi la vnira al detto 49. fara 50. la mita delquale è 25. hor multiplica 25 fia li detti 13 termini fara 325. & 325 fara la $umma di detti 13 termini, il mede$imo $eguira in ogni altro maggior, ouer menor numero di termini.

HOr per abreuiar $crittura $e con li mede$imi modi, ouer regola $ummarai gli altri tre e$- 5 $emp{ij} di progre$$ioni in margine po$ti, cioe li 12 termini della quinta progre$$ione, & $imilmente li 11 termini della $e$ta, & li 13 termini della $ettima tu trouarai, che la $um- 61 1 62 31 11 341 ma delli 12 termini della quinta fara 342. & delli 11. della $e$ta fara 341. & delli 13 della $ettima fara 559. come vedi in margine, & tal regola ti $eruira in tutte le altre proge$$ioni arithmetice principianti dalla vnita, lequali progre$$ioni $ono infinite.

NAnti che procediamo in altro voglio notificarti vn’ordine di non poca ammiratione, che 6 accade in que$te progre$$ioni Arithmetici, principianti dalla vnita, il qual ordine è que- $to, che la $umma di quanti termini $i voglia nella prima progre$$ione (detta naturale) $empre $ara numero triangolare.

LIBRO

Et chi $ummara quanti termini $i voglia nella $econda progre$$ione (cioe in quella che va a$cendendo per due vnita) $empre tal $umma $ara numero quadrato. Et nota che tutti li numeri di$pari occorre- no in que$ta $econda progre$$ione, dallaquale $i creano tutti li numeri quadrati.

ET chi $ummara quãti $i voglia termini nella terza progre$$ione (cioe in quella che va a$c\~e 8 dendo per tre vnita, o vuoi dir per il ternario) $empre tal $umma $ara numero penthago- nale, & co$i per abreuiar $crittura, che $ummara quanti $i voglia termini nella quarta pro- gre$$ione, tal $umma $empre $ara numeri e$$agonali, & quella della quinta $ara numero $ettagonale, & co$i la $umma di quelli della $e$ta $ara ottogonale, & di quelli della $ettima $ara nona- gonale, & co$i procedendo in infinito.

Sopra di que$tiordini $i potria narrare molte belle $peculationi, ma perche tale $ottilita $ono piu pre$to per filo$ofanti inue$tigatori di $ecreti ordini di natura, che ք al pre$ente li pretermetto.

_Della regola gener ale di $aper raccogliere, ouer $ummar tutte le $pecie di pro-_ gre$$ioni Arithmetici non principiante dalla vnita. # Cap. VIII.

LE $pecie di progre$$ioni Arithmetici non principianti dalla vnita $ono molto piu di quel- 1 le, che principiano dalla vnita, perche alcune vanno a$cendendo per quel numero in che principiano, & alcune vanno a$cendendo per vn’altro numero diuer$o da quello, in che principiano, nondimeno li termini, di qual $i voglia di quelle, $i $ummano, ouer racco- glieno per quella mede$ima regola, che fu data, & v$ata in quelle che principiano dalla vnita, e$- $empi gratia.

VOlendo raccogliere, ouer $ummare que$ti 12 termini 2. 4. 6. 8. 10. 12. 14. 16. 18. 20. 22. 2 24. po$ti in margine, liquali (come tu vedi) principiano dal numero binario (cioe dal 2) & # 2 # 4 # 6 # 8 24 # 10 2 # 12 26 # 14 13 # 16 12 # 18 256 # 20 # 22 # 24 $umma # 156 vanno a$cendendo, ouer augumentando per il detto binario, dico che lui $i debba pur aggiongere il primo termine (cioe 2) $opra l’ultimo (cioe $opra 24) fa 26. la mita di que- $to 26. qual è 13. $i debbe multiplicar fia il numero di termini, cioe fia 12 fara 156. & tanto $ara la $umma di tutti li detti 12 termini, il mede$imo $eguira $e multiplicarai la mita di 12 (cioe del numero di termini) che $ara 6 fia 26. cioe fia la $umma del primo, & de l’ultimo termine.

IL mede$imo ti $eguira $e tal progre$$ion principia$$e da qual $i voglia altro numero, e$- 3 pi poniamo che ti occorra di $ummar, ouer raccogliere que$ti 9 termini 7. 9. 11. 13. 15. 17. 19. 21. 23. aggiongi pur il primo termine (qual è 7) con l’ultimo (qual è 23) fara 30. la mita delquale è 15. hor multiplicando 15 fia 9 (che è il numero di termini) fara 135. & tan to $ara la $umma di tutti li detti 9 termini, come in margine appare.

QV e$to mede$imo $eguira in ogni altra $pecie di progre$$ion arithmetica a$cendente, & 4 principiante in che numero $i voglia, hor poniamo anchora que$ti 8 termini 5. 12. 19. 26. 33. 40. 47. 54. liquali (come tu vedi) principiano da 5. & vanno a$cendendo per 7. vo lendone la $umma aggiongi pur il primo termine, che è 5. con l’ultimo, che è 54. fara 59. # 7 23 # 9 7 # 11 30 # 13 15 # 15 9 # 17 135 # 19 # 21 # 23 $umma # 135 qual (per e$$er di$paro) tul multiplicarai fia la mita del numero di termini, laqual mita $ara 4. multipli- cando adonque 4 fia 59 fara 236. come in margine appare, & tanto $ara la $umma di tutti li detti 8 termini. Alcun potria dire, potendo io hauer la detta $umma di termini per il proprio atto del $um- mare, che mi accade a intendere que$ta tal regola co$i generale, io gli ri$põdo (come fu detto nel prin cipio del capo $e$to) che a molte $ottile, & $peculatiue que$tioni ($enza la notitia di que$ta, & altre re- gole) $aria impo$$ibile a dar perfetta re$olutione, come che nel no$tro proce$$o $i vedera manife$to.

_Regola generale di $aper trouar il numero di termini di qual $i uoglia_ progre$$ion Arithmetica, mediante la notitia del numero a$cendente, & del primo, & del vltimo termine. # Cap. IX.

VOlendo trouar per regola generale il numero di tutti li termini di qual $i voglia $pecie di # 5 54 # 12 5 # 19 59 # 26 4 # 33 236 # 40 # 47 # 54 $umma # 236 1 progre$$ione arithmetica mediante la notitia del primo, & dell’ultimo termine, & del nu- mero a$cendente, $empre caua il primo termine da l’ultimo, & il rimanente diuiderai per il numero a$cendente, & lo auenimento $ara il numero delli termini di tal progre$$ione manco vno, cioe manco il primo, che fu cauato da l’ultimo, e$$empi gratia volendo $aper il numero di tutti li termini di vna progre$$ione (a$cendente per 2) che principia da 7. & fini$$e in 21.

Caua 7. di 21. re$ta 14. & que$to 14 parti per 2 (cioe per il numero a$cendente) ne vien 7. & perche que $to 7 è il numero di detti termini, manco il primo, che fu $ottrato, & pero per regola generale aggion gi 1 al detto 7 fara 8. & per tanto tu concluderai che li detti termini $ono 8. & $e ne vorrai far proua PRIMO. piglia 7 per primo, & va a$cendendo per 2. dicendo 7. 9. 11. 13. 15. 17. 19. 21. tu trouarai che l’otta- uo termine $ara 21. come fu propo$to.

VOlendo anchora $apere quanti $iano li termini di vna progre$$ione arithmetica a$cendente 2 per 3. laqual progre$$ione principia da 5. & termina in 32.

7 9 11 13 15 17 19 21 22 23

Caua 5 di 32 re$ta 27. & que$to 27 parti per 3 (cioe per il numero a$cendente) ne vien 9. alqual 9. aggiongi. 1. (per il primo termine, che caua$ti) fara 10. & co$i concluderai li detti ter- mini e$$er 10. fanne proua, che trouarai co$i e$$ere.

VOlendo anchora $apere quanto $iano li termini di vna progre$$ione a$cendente per 7. la- 3 qual principia da 19. & termina in 47.

Caua pur 19. di 47. & re$ta 28. & que$to parti per 7 (cioe per il numero a$cendente) @e vien 4. $opra alqual aggiongi. 1. per regola (cioe per il primo termine, che fu cauato) fara 5. & co$i 5 $aranno tutti li termini di tal progre$$ione, fanne proua che co$i trouarai, & que$ta me de$ima regola ti $eruira anchora in tutte quelle progre$$ioni, che principiano dalla vnita, come per te mede$imo ti potrai certificare, ma nota che $e per ca$o tu nõ pote$ti partire per il numero a$c\~ed\~ete net tamente quel re$iduo, che ti re$tara dalla $ottratione del primo termine da l’ultimo, cioe che di tal par- 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 tire vi occorre$$e vn rotto $eguira l’ultimo termine e$$er imperfetto, cioe non e$$er cre$ciuto quel che $e gli conuiene (per care$tia del tempo, ouer d’altra cau$a) ma $ara cre$ciuto $olamente quella parte, ouer parti, che repre$entara quel tal rotto, e$$empi gratia volendo trouare il numero di tutti li termi- ni di vna progre$$ione, che a$cende per 2. & principia dal 7. & fini$$e in 22. caua 7 di 22. re$tara 15. onde partendo 15 per 2 (numero a$cendente) te ne venira 7 {1/2}, & per tanto dico che $aranno $olamen te 7 termini perfetti, & vno imperfetto, cioe che nõ $ara cre$ciuto $aluo, che la mita del numero a$cen dente, laqual mita in que$to $aria 1. & pero l’ultimo termine, qual è 22. non è perfettamente integra- to, anzi gli manca 1 a e$$er integrato, cioe doueria e$$er 23. ma per cari$tia di tempo è re$tato in 22. fanne proua, & trouarai co$i e$$ere.

_Regola generale di $aper trouare il numero a$cendente di qual $i uoglia_ progre$$ione Arithmetica per la notitia del numero di termini di tal progre$- $ione, & del primo, & vltimo termine di quella. # Cap. X.

VOlendo trouare il numero a$cendente di qual $i voglia $pecie di progre$$ione Arithmetica per la notitia del numero di $uoi termini, & del primo, & vltimo termine di quella, $empre ca ua il primo termine da l’ultimo, & il re$tante parti per vn manco del numero di termini, & lo auenimento $ara il numero a$cendente di tal progre$$ione, e$$empi gratia.

VOlendo trouare il numero a$cendente di 13 termini di vna progre$$ione, laqual principia nel- 1 la vnita, & fini$$e in 25. caua 1 di 25 re$ta 24. & que$to 24 parti per 12 (cioe per 1 manco del numero di termini) ne vien 2. & co$i dirai, che tal progre$$ione va a$cendendo, ouer augu- mentando per il numero binario, cioe per 2. & per farne proua va di$tendendo dalla vnita 13 ter- mini a$cendendo per 2. tu trouarai che l’ultimo di quelli $ara 25. come vedi in margine.

VOlendo anchora trouar il numero a$cendente di 8 termini di vna progre$$ione, che principia 2 da 7. & termina in 28.

Caua 7 di 28 re$tara 21. & que$to partirai per 7 (cioe per 1 manco del numero di termi- ni) te ne venira 3. & 3 $ara il numero a$cendente di tal progre$$ione, faranne proua che tu la trouarai e$$er buona.

SImilmente volendo anchora trouar il numero a$cendente di 12 termini di vna progre$- 3 1 3 {1/12} 5 {1/6} 7 {1/4} 9 {1/3} 11 {5/12} 13 {1/2} 15 {7/12} 17 {2/3} 19 {3/4} 21 {5/6} 23 {11/12} 26 $ione, che il primo termine è 5. & l’ultimo è 49.

Caua pur 5 di 49 (cioe il primo termine da l’ultimo) re$tara 44. & que$to 44 partirai per 11 (cioe per vn manco del numero di termini) ne venira 4. & 4 $ara il numero a$cen- dente, faranne proua che la trouarai buona. Ma nota che $e per ca$o quando, che tu hauerai tratto il primo termine da l’ultimo, & che il re$tante non pote$$e e$$er partito nettamente per il numero di ter mini, cioe che tal auenimento fo$$e con rotto $eguira pur la verita, cioe che tal auenimento con tal rot to $ara il vero numero a$cendente, & tutti li termini $aranno mi$ti con rotto, eccetto il primo, & l’ul- timo e$$endo prima propo$ti integri, e$$empi gratia volendo trouar il numero a$cendente di 13 ter- mini di vna progre$$ione, che principia nella vnita, & fini$$e in 26. caua 1 di 26 re$ta 25. parti 25 per 12 (cioe per vn manco del numero di termini) & te ne venira 2 {1/12}, & co$i 2 {1/12} $ara il ricercato nu- mero a$cendente faranne proua, come in margine vedi, & la trouarai buona, il mede$imo $eguira nelle altre $imili.

LIBRO _Regola di $aper trouar l’ultimo termine di una progre{$s}ione a$cendente per il_ numero, in che principia per la notitia del numero ditermini, & il conuer$o. # Cap. XI.

PEr trouare l’ultimo termine di qual $i voglia progre$$ione arithmetica, che a$cenda per il 1 numero del primo termine, per la notitia del numero ditermini $empre multiplica il nu- mero di termini per il numero del primo termine, & tal produtto $ara l’ultimo termine di detta progre$$ione, e$$empi gratia. Poniamo che $ia 10 termini, che principiano dal 2. & vanno a$cendendo per 2. & che $i adimandi quanto $ia l’ultimo termine. Dico che debbi multipli- car quel 10 (cioe il numero di termini) per il primo termine, ouer per il numero a$cendente (cioe per 2) fara 20. & 20 $ara l’ultimo termine di quelli 10 termini principianti da 2. & a$cendenti per 2. fan- ne proua, che trouaraico$i e$$er, il mede$imo $eguira in ogni maggior numero di termini.

SOno anchora 14 termini, che principiano dal 3. & vanno a$cendendo per 3. $i adimanda 2 quanto $ara l’ultimo termine, multiplica 3 fia 14 fara 42. & 42. dico che $ara l’ultimo ter- mine fanne proua, che trouarai co$i e$$ere, & con que$to ordine procederai in ogni altra $pecie di progre$$ione arithmetica principiante, & a$cendente, com’è detto, & $iano quan ti termini $i voglia, & nota che con que$ta euidentia potrai e$$equir il conuer$o, cioe per la notitia del vltimo termine, & del numero di termini, tu puoitrouar il primo termine, ouer il numero a$cenden- te, e$$empi gratia.

SOno 30 termini, che fini$cono in 150. & vanno a$cendendo nella quantita del primo ter 3 mine, $i adimanda quanto $ia il primo termine, oueramente il numero a$cendente.

Fa co$i parti 150 (cioe l’ultimo termine) per 30 (cioe per il numero di termini) ne vien 5. & 5 fu il primo termine, ouer il numero a$cendente di tal progre$$ione fanne proua, & trouarai co$i e$$ere_,_ & que$to riu$cira in numeri $ani, & rotti e$$empio.

SOno anchora 6 termini, che l’ultimo di quelliè 13. & il lor numero a$cendente è equale 4 al primo termine, $i adimanda quanto $ia il primo termine, ouer il numero a$cendente.

Fa co$i parti 13 per 6 ne vien 2 {1/6}, & co$i 2 {1/6} fu il primo termine di detti 6 termini, & $imilmente 2 {1/6} fu il numero a$cendente fanne proua_,_ che trouarai co$i e$$ere, & con que- $ta voglio far fine a que$to capo.

_Di alcune regole particolari adutte da Giouan di Sacro Bu$to, & da_ Frate Luca, lequali (come dicono) co$tumauano li no$tri antichi in raccogliere, ouer $ummar li termini di vna progre$$ione arithmetica. # Cap. XII.

ACcio s’intenda il tutto circa alli modi, ouer regole di $aper raccogliere, ouer $ummare li termini di vna progre$$ione arithmetica, in que$to luogo ti voglio narrare alcune regole particolari, & diui$ioni adutte da Giouan di Sacrobu$to, & replicate da Frate Luca, che v$auano li no$tri antichi pratici.

DIce il detto Fra Luca preci$amente in que$ta forma (per auttorita di Lunardo Pi$ano) la 1 progre$$ione non è altro $e non vno aggiongimento di numeri, liquali cominciano dal- la vnita, oueramente dal binario, o da altro numero (come nelli ca$i infra$critti intende- rai) & poi continuando eccede vn l’altro equalmente, accio la loro $umma pre$tamente $i habbia, hor que$to è quel ch’è progre$$ione, $i come da vno cominciando $i dice$$e 1. 2. 3. 4. 5. etc. oue ramente 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. & c. oueramente dal binario co$i 2. 4. 6. 8. 10. 12. & c. oueramente dal ter- nario co$i 3. 6. 9. 12. ouer dal quinario co$i 5. 10. 15. 20. & c. Hor que$ti co$i fatti ordini, & di$po$i- 1 # Prima regola della continua 2 # " 3 # " 4 # " 5 # " 6 # " 3 fia 7. 21 # tioni $ono dette di$po$itioni di progre$$ioni, dellaqual co$a na$ce vna diui$ion bimembre, cioe che delle progre$$ioni alcuna è detta naturale, ouer continua, & l’altra è detta interci$a, ouer di$continua, la naturale progre$$ione s’intende quando li numeri cominciano dalla vnita, & non $e ne la$cia ve- runo co$i 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. & c. doue $empre il numero $equente auanza il numero precedente per vna vnita, come appare, interci$a, ouer di$continua, $i è quando cominciano pur dalla vnita $em- pre $i la$cia qualche numero interpolatim co$i dicendo 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. & c. Et puo anchora que$ta tale hauer il principio dal binario co$i dicendo 2. 4. 6. 8. 10. 12. & anchor da altri, com’e detto di 3. & delliquali membri a voler con pre$tezza la $umma di tutte le vnita in loro numeri contenute, $i dan- no alcune regole a far que$to, dellequali altre $eruano alla continua, altre $eruano alla interci$a, & di vna, & dell’altra $ono due regole generali, quella della continua $ono que$te, $i come cia$cuna in duoi diuer$i modi puo terminare, cioe in numero paro, & in numero di$paro. Quando che li numeri della progre$$ion continua $ono finiti, & terminati in numero paro, $empre per la mita del vltimo $uo ter- PRIMO. mine multiplica il numero pro$$imo di $opra al detto termine vltimo, $i come in que$ta dicendo 1. 1 # Seconda regola della mede$ima 2 # " 3 # " 4 # " 5 # " 6 # " 7 # " ## 4 fia 7. 28. 8 fia 3 {1/2} fa 28 2. 3. 4. 5. 6. dellaqual l’ultimo termine è 6. qual è paro, dico che tu lo $mezzi ne vien 3. poi prendi il numero, che immediate $egue 6. cioe 7 fia il quale dico, che multiplichi la mira del 6. cioe 3 fia 7 fa 21. laqual multiplicatione co$i formata $empre $ara la $umma di tutti li numeri ordinatamente po$ti, da vno fin quel tale vltimo termine, $i che 1. 2. 3. 4. 5. 6. fanno in tutto 21. La $econda regola della conti- nua è que$ta, cioe quando la progre$$ione continua termina$$e in numero di$paro, come a dire 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. allhora del vltimo termine $i fa due partile maggior $i po$$ano, & la maggior parte $i mul- tiplica fia tutto il detto vltimo termine di$paro, & la multiplicatione, che fa $ara la $umma di tutte le vnita contenute dalli prepo$ti numeri da vno fino all’ultimo termine, adonque in que$ta di $opra $i- gnata, dellaquale l’ultimo termine è 7. delquale fattone due parti, le maggior $i po$$a l’una $ara 3. & l’altra 4. Dico che multiplichi 4. che è la maggior parte fia 7. che è l’ultimo termine di$paro fa 28. per tutta la $umma delli detti numeri da 1 fin 7. pari, & di$pari. Anchora per la ottaua regola data di $ot- to que$te potrai fare, & $e que$te due regole in vna vuoi ridure dirai co$i, o $ia paro, o $ia di$paro $em pre $mezza l’ultimo termine, & $opra l’ultimo termine $empre aggiongi 1 per regola generale, & la $umma che fa multiplicala fia la mita del detto vltimo termine, o $ia paro, o di$paro $empre rie$ci $i co me face$ti della prima, che termino in paro, cioe 1. 2. 3. 4. 5. 6. la mita di 6 è 3. $opra po$to 1 fa 7. qual multiplica fia 3. che fu la mita di 6. fa 21. per tutta la $umma, come prima haue$ti, & co$i della $econ- da, che $opra face$ti di$paro, dellaqual l’ultimo termine fu 7. dico che lo $mezzi ne vien 3 {1/2}, & $opra e$$o vltimo termine, che è 7. aggiongi 1 fa 8. laqual $umma dico che multiplichi fia 3 {1/2}, che fu la mi- ta dell’ultimo, $i che 3 {1/2} fia 8 fa 28 per tutta la $umma da 1 fin in 7. co$i 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. $i come di $o- pra haue$ti, & que$ta regola ba$ta per tutte due le $orti di progre$$ioni paro, & di$paro, ma le due pri me furno po$te da gliantichi per non rompere la vnita, & per non $i voler trauagliar nel multiplicar rotti, che a tutti non è commodo, ma que$ta conclude indifferentemente, o $ia rotti, o $ia $ani, come appare, & que$to ba$ti alla notitia della natural continua, hor piglia della interci$a.

DElla progre$$ion di$continua, ouero interci$a, $imilmente $i danno due regole, $i come in 2 2 4 6 8 10 12 6 fia 7. 42 duoi modi po$$ano terminare, & finire, cioe in numero paro, & in numero di$paro, per quella paro que$ta è la regola quando la interci$a termina in numero paro, $empre de l’ul timo ter mine $i fa due parti equali, & vna di quelle mita $i multiplica per il numero, che è pro$$imo a e$$a mita, cioe di $opra, & quella tal multiplicatione $ara la $umma di tutte le vnita con- tenute da tutti li termini della progre$$ione, cominciando dal binario, $i come di que$ta 2. 4. 6. 8. 10. 12. dico che prenda la mita de l’ultimo termine, che è 12. ne vien 6. qual multiplica per il numero, che immediate $eguita 6. qual è 7. adonque dirai 6 fia 7 fa 42. & tanto dico, che $ara la $umma della detta progre$$ione, cominciando dal 2 fin al 12. inclu$iue, doue $empre il termine $eguente auanza il termine antecedente per due vnita.

L’Altra regola $i è della progre$$ione di$continua, quando la termina, & fini$$e in n̊ di$paro, allho 3 2 3 5 7 9 11 13 7 fia 7. 49. 14 fia 3 {1/2} fa 49 ra $empre dell’ultimo termine $i vuol far due parti le maggior $i po$$ino non rompendo la vni ta, & la maggior die$$e $i vuol multiplicare in $e, cioe quadrarla, & quello che fa ranto $ara la $umma di tutte le vnita contenute da tutti li termini di detta progre$$ione, cominciando dalla vnita, $i come que$ta 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. dellaquale l’ultimo termine eglie 13. dico che faccia di 13 due maggior parti, che $i puo, & vna $ara 6. l’altra 7. dico che quadri la maggiore, cioe 7 fara 49. per la $umma ditutti li detti termini da 1 per fino a 13 inclu$iue, & mai falla, $i che hai inte$o in parte le re- gole conditionate, che v$auano li no$tri antichi di parola in parola, come $ono $tate dette da frate Lu ca dal borgo $opra le progre$$ioni arithmetice $i continue, come nõ cõtinue, accioche intendi il tutto.

Delle progre{$s}ioni Geometrice. # Cap. XIII.

DApoi le progre$$ioni arithmetici in ordine $eguita le progre$$ioni geometrice, lequali $o- 1 no differenti dalle arithmetice in que$to, che li termini delle progre$$ioni arithmetici $i vãno eccedendo, & a$c\~edendo con egual differentie, come che nelli cinque precedenti ca pi $i è vi$to. & li termini delle geometrice, $e ne vanno a$cendendo, & augumentando in egual multiplicita, come $i vede in que$ti $ei termini 1. 2. 4. 8. 16. 32. il $ecõdo delliquali è doppio al pri mo, cioe che il 2 è doppio alla vnita, & co$i il terzo è doppio al $econdo, & il quarto è doppio alter zo, & $imilmente il quinto è doppio al quarto, & il $e$to al quinto, come per te mede$imo puoi con- $iderare, & que$ta $pecie $i chiama (nelle progre$$ioni geometrici) progre$$ione doppia, perche ogni termine con$equente è doppio al $uo antecedente, ma quando che ognitermine con$equente fo$$e treppio al $uo antecedente (come $ono que$ti 1. 3. 9. 27. 81. 247.) tal progre$$ione (nelle progre$$ioni geometrici) $i chiamaria tripla, & que$t’altra 1. 4. 16. 64. 2@6. quadrupla, & que$t’altra 1. 5. 26. 125. LIBRO 625. quincupla, & di$correndo.

ET nota che’l numero denominante vna progre$$ione geometrica _s_’intende quello in che 2 la $i proferi$$e, e$$empi gratia il denominator della doppia è il 2. & della treppia il 3. & del la quadrupla il 4. & della quincupla il 5. & co$i di$corr\~cdo, & tal denominatore $i ritroua a partir qual $i voglia termine maggiore per lo $uo immediatamente anciano.

ANchora di que$te progre$$ioni geometrice alcune principiano dalla vnita, & alcune da altro 3 numero, prima parleremo di quella che principia dalla vnita, & con$equentemente di quella, che principia da altro numero.

VOlendo adõque raccogliere, ouer trouar la $umma di tutti li termini di qual $i voglia $pe # 1 # # 2 # # 4 # 64 # 8 # 1 # 16 # 63 # 32 # 64 # 64 # 127 $umma # 127 # cie di progre$$ion geometrica, non $olamente principiante dalla vnita, ma di qual altro numero $i voglia.

Sempre caua il primo termine da l’ultimo, & il re$tante $empre partiraiper vn manco del numero denominante tal progre$$ione, & lo auenimento gionto con l’ultimo termine di tal pro- gre$$ion, tal $umma $ara egual alla $umma di tutti li termini di tal progre$$ion, e$$empio nella doppia.

Delle progre{$s}ioni doppie.

VOlendo la $umma di que$ti $ette termini dopp{ij} 1. 2. 4. 8. 16. 32. 64. caua il primo (cioe 1) 4 da l’ultimo, che è 64. re$tara 63. & que$to 63. partirai per 1 (cioe 1 manco del 2. che de- # 3 # 96 # 6 # 3 # 12 # 93 # 24 # 96 # 48 # 189 # 96 # $umma # 189 # nomina la doppia) ne venira pur quel mede$imo 63. il qual gionto con 64 (vltimo termi ne) fara 127. & co$i concluderemo la $umma di detti 7 termini dopp{ij} e$$er 127. come in margine appar, & nota che nella detta doppia progre$$ione $e ben con$ideri ti ba$ta a cauar il primo termine de l’ultimo, & il re$tante aggionerlo con vltimo termine, & que$ta $umma $ara eguale alla $umma di termini di tal progre$$ione, perche nella detta doppia il $i vien ad annullare quel partir per 1 manco del numero denominante, come per te mede$imo poi comprendere, & que$to $eguira in quanti termini $i voglia.

VOlendo anchora la $umma di que$ti 6 termini dopp{ij} principianti dal numero ternario 5 3. 6. 12. 24. 48. 96. Caua pur il primo termine, che è 3. da l’ultimo, qual è 96. re$tara 93. & # 1 # # 3 # 729 # 9 # 1 # 27 # 728 # 81 # 364 # 243 # 729 # 729 # 1093 $umma # 1093 # que$to 93. $ummarai con l’ultimo termine, che è 96. fara 189. come in margine vedi, $i che tu vedi, che nella progre$$ion doppia non accade a $tar a partir quel 93. per vn man- co del denominator di tal progre$$ione, il mede$imo $eguira in quanti termini $i voglia.

Delle progre{$s}ioni tripple.

VOlenddo anchora la $umma di que$ti 7 termini trippli principianti dalla vnita 1. 3. 9. 27. 81. 6 243. 729. Caua pur il primo termine, che è 1. da l’ultimo, che è 729. re$tara 728. & que$to par tirai per 2 (cioe per vn manco del numero denominante, che è 3) ne venira 364. & que$to 364. $ummarai con l’ultimo termine, che è 729. fara 1093. & tanto $ara la $umma di tutti li detti 7 termini, come in margine appar, il mede$imo $eguira in ogni altro maggior numero di termini prin- # # 324 # 4 # 4 # 12 # 320 # 36 # 160 # 108 # 324 # 324 # 484 $umma # 484 # cipianti dalla vnita, & anchor da altro numero.

VOlendo anchora la $umma di que$ti 5 termini trippli, principianti dal 4. 12. 36. 108. 324. Ca- 7 ua pur il primo termine, che è 4. da l’ultimo, che è 324 re$tara 320. & que$to parti per 2 (cioe per 1 manco del 3. che denomina la trippla ne venira 160. & que$to 160. $ummarai con l’ul- timo termine, che è 324. fara 484. come in margine vedi, il mede$imo $eguira in ogni altro nu mero di termini, & principianti in qual altro numero $i voglia.

Delle progre{$s}ioni quadruple. # 1 # 16384 # 4 # 1 # 16 # 16383 # 64 # 5461 # 256 # 16384 # 1024 # 21845 # 4096 # # 16384 # Ⴔ # 21845 #

VOlendo anchora la $umma di que$ti 8 termini quadrupli, che principiano dalla vnita 1. 4. 8 16. 64. 256. 1024. 4096. 16384. caua pur il primo termine, che è 1. da 16384. re$tara 16383. & que$to parti per 3 (cioe per vn manco del 4. che denomina, la quadruppla) ne venira 5461: & que$to $ummarai con l’ultimo termine, che è 16384. fara 21845. & tanto $ara la $umma delli pre detti 8 termini quadrupli principiãti dalla vnita, il mede$imo $eguira in ogn’altro numero di termini.

VOlendo anchora la $umma di que$ti 6 termini quadrupli principianti dal 3. 12. 48. 192. 768. 9 3072. caua pur il primo termine, che è 3. da l’ultimo, che è 3072. re$tara 3069. & que$to pa@- tirai per 3 (cioe per vn manco del 4. che denomina la progre$$ione) ne venira 1023. & que$to giongirai con l’ultimo termine, che 3072 fara 4095. & tanto fara la $umma delli detti 6 termini qua- drupli, il mede$imo $eguira in ogni altro numero di termini, & principianti in qual $i voglia altro.

PRIMO. Delle progre{$s}ioni quincuple. # 3 # # 12 # 3072 # 48 # 3 # 192 # 3069 # 768 # 1023 # 3072 # 3072 $umma # 4095 # 4095

VOlendo anchora la $umma di que$ti 6 termini quincupli, che principiano dalla vnita 1. 10 5. 25. 125. 625. 3125. Caua pur il primo termine, qual è 1. da l’ultimo, qual è 3125. re$ta- ra 3124. & que$to partirai per 4 (cioe per 1 manco del 5. che denomina tal progre$$io- ne) ne venira 781. & que$to $um marai con l’ultimo termine, che è 3125. fara 3906. et tan to $ara la $umma di detti 6 termini quincupli, come in margine vedi, il mede$imo $eguira in ogni al- tro numero ditermini.

VOlendo anchora la $umma di que$ti 5 termini quincupli, che principiano dal 8. 40. 200. 11 # 1 # # 5 # 3125 # 25 # 1 # 125 # 3124 # 625 # 781 # 3125 # 3125 $umma # 3906 # 3906 1000. 5000. Caua pur il primo termine, che è 8 da l’ultimo, che è 5000. re$tara 4992. qual partiper 4 (cioe per 1 manco del denominator) te ne venira 1248. & que$to $um- marai con l’ultimo, termine che è 5000. fara 6248. come in margine vedi, & tanto $ara la la $umma di detti 5 termini, & $enza che piu mi $tenda con tal modo, & ordine procederai in tutte le altre $pecie di progre$$ioni, cioe denominate da 6 da 7. da 8. da 9. & co$i procedendo in infinito.

_Regola di Michel $tifelio circa al trouar la $umma als_ le dette progre$$ioni geometrice.

MIchel $tifelio per trouar la $umma di qual $i voglia progre$$ion geometrica da que$ta re- 12 # 8 # 5000 # 40 # 8 # 200 # 4992 # 1000 # 1248 # 5000 # 5000 $umma # 6248 # 6248 gola generale, multiplica il maggior termine (cioe l’ultimo) per il numero denominante la tua progre$$ione, & tal produtto $erua da banda, & dapoi $ottra il minimo termine (cioe il primo) da quello che glie appre$$o, & quel che re$ta, $i chiama re$tante menore, da poi $ottra anchor il detto minimo termine, da quel produtto che $alua$ti (per quella multiplicatione fatta) & que$to re$to $ia chiamato re$tante maggiore, dapoi multiplica il minimo termine nel re$tan- te maggiore, & il produtto parti per il re$tante menore, & te ne venira la $umma di termini della tua progre$$ione geometrica $ia come $i voglia, e$$empi gratia volendo con que$ta regola trouar la $um- ma delli $opra dati cinque termini quincupli principianti dal numero ottonario, cioe da 8. 40. 200. 1000. 5000. dico che multiplichi il maggior termine (cioe l’ultimo) che è 5000. per il numero deno- minante tal progre$$ione (che è 5) fara 25000. & da que$to produtto cauane il menor termine, cioe 8. re$tara 24992. & que$to chiamaremo re$tante maggiore, & que$to $erua, dapoi $ottra il menor ter mine da quel che eglie appre$$o (cioe 8 da 40) re$tara 32. & que$to chiamaremo re$tante menore, fat to que$to multiplica il minimo termine (cioe 8) fia il re$tante maggiore (cioe fia 24992) fara 199936. & que$to partirai per il re$tante menore (cioe per 32) & te ne venira 6248. & que$to auenimento $a- ra la $umma di tutti li $opradetti cinque termini, $i come ti viene anchor per la precedente, & que$ta tal regola ti $eruira in ogni altra $pecie di progreffione geometrica principiante da che numero $i vo glia, vero èche tal regola è difficulto$a di con$ervar in memoria.

_Delle progre{$s}ioni$uper particolari, & prima di un tanto, e mezzo_ detta latinamente $exquialtera, laqual è denominata da 1 {1/2}.

VOlendo anchora la $umma di que$ti 5 termini, che principiano da 16. & vanno proce- 13 dendo in vn tanto, e mezzo, come vedi 16. 24. 36. 54. 81 (volendo procedere per la no- # 16 # @@ # 24 # 16 # 36 # 65 # 54 # 130 # 81 # 81 $umma # 211 # 211 $tra prima regola generale, v$ata nelle progre$$ioni multiplice) caua pur il primo termine (che è 16) da l’nltimo (che è 81) re$tara 65. & que$to partirai per {1/2} (cioe per 1 manco del numero denominante, che è 1 {1/2}) ne venira 130. & que$to $ummato con l’ultimo termine, che è 81. fara 211. & co$i 211. $ara la $umma delli detti 5 termini nella detta progre$$ion denominata da 1 {1/2} nota che tal denominator $i troua partendo qual $i voglia termine maggiore per quel termine me- nore a lui propinquo, & nota che que$ta mede$ima regola ti $eruira quando che nellitermini vi inter ueni$$e rotti, ma te la e$$emplifico $olamente in numeri integri accio piu amena ti $ia la operatione. Anchora que$ta $pecie di progre$$ione denominata da 1 {1/2} $i puo e$$equir per que$t’altra regola adut ta da frate Luca, caua $empre il doppio del primo termine del treppio de l’ultimo, & il re$tante $ara la $umma di tutti li termini di tal progre$$ion $e$quialtera, & que$to verificaremo nelli $oprapo$ti 5 termini, cioe piglia il doppio del primo termine (che fu 16) che $ara 32. & que$to caua del treppio di 81 (vltimo termine) il qual treppio $ara 243. caua adonque 32 di 243. & ti re$tara 211. per la $umma di tutti li detti 5 termini $i come fu anchor trouato per quell’altra no$tra regola.

Que$to mede$imo $i trouaria anchor per la regola di Michel $tifelio, & di que$to a te la$cio farne la i$perientia.

LIBRO _Delle progre{$s}ioni che $i uanno dilatando in untanto e un terzo le-_ quali latinamente $ono dette $e$quitertie la cui denominatione è 1 {1/3}.

VOlendo anchora trouar la $umma di tutti que$ti termini 81. 108. 144. 192. 256. che $i 14 vanno dilatando in vn tanto e{1/3}, la cui denominatione è 1 {1/3} (trouata per l’ordine detto nelle pa$$ate) prima per la no$tra regola caua pur il primo termine (che è 81) da l’ultimo (che è 256) re$tara 175 & que$to partirai per {1/3} (cioe per 1 manco del denominatore, ch’è 1 {1/3}) te ne venira 525. & que$to auenimento $ummato con l’ultimo termine, che è 256. fara 781. & # # 256 # 81 # # # 81 # 108 # # # 175 # 144 # # 192 # 525 # 256 # 256 $umma # 781 # 781 tanto $ara la $umma di tutti li detti termini, come in margine vedi.

Se vorrai proceder per la regola data da frate Luca caua il treppio del primo termine (che è 81) il qual treppio $ara 243. del quadruplo de l’ultimo termine (che è 256) il qual treppio $ara 1024. cauando adonque 243 di 1024. re$tara 781. & tanto $ara la detta $umma, come per l’altra regola fu anchor trouato il mede$imo ti veniria per la regola di Michel $tifelio, et $enza che piu oltra mi i$tenda que$te mede$ime regole ti $eruira in tutte le $orti di progre$$ioni $uper particolare.

_Delle progre{$s}ioni che uanno augumentando in piu parti, che latinamente_ $i dicono $uperpatiente, diremo $olamente della prima, che va augu- mentando {2/3}, che il $uo denominator è 1 {2/3}.

VOlendo anchora trouar la $umma di piu termini di vna progre$$ione, come $ono que$ti # # 125 # # 27 # 27 # # 45 # 98 # 75 # 147 # 125 # 125 $umma # 272 # 272 15 27. 45. 75. 125. che il $uo denominator è 1 {2/3}, cioe $eguitando nelle $ue due partitertie, ca ua pur il primo termine (che è 27) da l’ultimo (che è 125) re$tara 98. et que$to parti per {2/3} (cioe per 1 manco del $uo denominatore) te ne venira 147. et que$to auenimento aggion girai con l’ultimo (cioe con 125) fara 272. et tanto $ara la $umma di detti termini, come in margine appar, et con tal euidentie pen$o che $aprai come procedere in ogni altra progre$$ione $uperpatiente.

_Delle progre{$s}ioni dette latinamente multiplice $uperpatiente diremo_ $olamente della doppia $opra le $ue due parti terze. # # 512 # # 27 # 27 # 485 # 72 # 291 # 192 # 512 # 512 # 803 $umma # 803 #

VOlendo anchora trouar la $umma di vna progre$$ione doppia $opra le $ue due parti tertie, 16 come $aria que$ti 27. 72. 192. 512. caua pur $econdo il $olito il primo termine (che è 27) da l’ultimo, che è 512. re$tara 485. et que$to partirai per 1 {2/3} (cioe per 1 manco del denominato- re, che in que$ta $aria 2 {2/3}) ne venira 291. qual auenimento $ummato con l’ultimo termine (ch’è 512) fara 803. et tanto $ara la $umma di tutti li detti termini, come vedi in margine, et $enza che ti ponga altro e$$empio, non dubito, che da te mede$imo $aprai come gouernarti in ogni altra $pecie di pro- gre$$ione multiplice $uperpatiente.

Dialcune progre{$s}ıoni $traor dinarie. # Cap. XIIII. ## E$$empio Numeri$emplici # Numeri quadrati 1 # 1 2 # 4 3 # 9 4 # 16 5 # 25 6 # 36 7 # 49 8 # 64 9 # 81 10 # 100 11 # 121 12 # 144 $umma # 650

SE vorraitrouare la $umma di tutti li numeri di$pari, che $ia dalla vnita per fino a qual nu- 1 mero di$paro $i voglia, hor poniamo per fino a 27.

Tu dei $apere, che la progre$$ione arichmetica, che principia dalla vnita, & va a$cenden do per il numero binario in que$to modo 1. 3. 5. 7. 9. & c. quella va procedendo per tutti li numeri di$pari, onde in que$to ca$o tu hai la notitia del primo, & de l’ultimo termine, che $ono 1. & 27. & anchora del numero a$cendente (qual è 2) & pero tu puoitrouar il numero di termini, on- de procedendo per il modo dato nella prima del 9 capo di que$to, cioe caua 1 di 27 re$tara 26. & que$to parti per (cioe per il numero a$cendente) ne venira 13. alqual giontoui 1 per quel che fu ca- uato $ara 14. & tanto $ara il numero di termini di tal propo$ta progre$$ione, onde procedendo mo per la $ua regola generale, cioe $umma il primo termine (che è la vnita) con l’ultimo (che è 27) fara 28. la cui mita $ara 14. & que$ta mita multiplica fia il numero di termini (che $ono pur 14) fara 196. & tanto $ara la $umma di tutti li numeri di$pari, che $ono da 1 per fino in 27.

Si poteua anchora e$$equir il propo$ito $enza ritrouar il numero di termini facendo del 27 (l’ultimo ter mine) le due maggior parti $enza romper la vnita, dellequali l’una $ara 13. & l’altra 14. multiplica la maggiore per $e mede$ima (cioe 14 fia 14) fara mede$imamente 196. per la $umma di detti nu- meri di$pari.

VOlendo anchora trouar la $umma di tutti li numeri quadrati, che $iano dalla vnita per fino al 2 quadrato, delqual numero $i voglia, come e$$empi gratia volendo trouar la $umma di tutti li numeri quadrati, che $ono da 1 per fino al quadrato, poniamo di 12. che $aria 144.

PRIMO.

Farai in que$to modo $umma 12 con il numero che gli $eguita (che è 13) fara 25. qual $alua, poi multi- 12 # 156 13 # 16 25 # 780 # 312 per 1 # 3900 per 6 # 3900 # 650 plica il detto 12 fia il detto 13 fara 156. & que$to 156 multiplica fia quel 25. che $alua$ti fara 3900. & que$to vltimo produtto parti per 1 (cioe per la differentia, qual è fra quel 12. & il 13) ne vien pur quel mede$imo 3900. & que$to auenimento partirai poi per 6. & ne venira 650. per la $umma di det ti numeri quadrati, come in margine vedi, & con tal regola potrai $aper per fin al quadrato di qual altro numero $i voglia.

VOlendo anchora hauer la $umma di tutti li quadrati, che na$con da tutti li numeri di$pari fino 3 al quadrato di qual numero di$paro $i voglia, come diciamo fin al quadrato del 11. cioe la $umma di quadrati di 1. di 3. di 5. di 7. di 9. & di 11. che $ono li numeri di$pari per ordine pre$i come pre$uppone la regola, & non per $alto, dico che $i prenda il $equente numero di- $paro de l’ultimo termine nel retto ordine naturale qual fia 13. qual come $opra fe$ti giongi a 11. fara 24. & poi fa come di $opra multiplica que$ti 3 numeri, cioe 11. 13. 24. l’uno per l’altro, & di 11 fia 13 ## E$$empio Numeri$implici # Numeri quadrati 1 # 1 3 # 9 5 # 25 7 # 49 9 # 81 11 # 121 # 286 fa 143. quali multiplica fia 24. che è il congionto di 11. & di 13. fanno 3432. & que$ta vltima multi- plicatione partila per la differentia (che è da 11 a 13) cioe per 2. ne viene 1716. & poi que$to partilo per 6. ne vien 286. per tutta la $umma que$ita, & nota che part\~edo per 2. & poi per 6. $i è tanto quan to che a partir per 12. tutto, perche 2. & 6 $ono il repiego di 12. Ma ti fo partire $eparatamente per 2. perche ti bi$ogna partire per la differentia, che è da 11 a 12. & poil’auenimento $empre $i parte in 6. come fe$ti nella precedente per regola ferma, & co$i farai nelle $imile.

Nota che que$ta regola $i puo anchora variar in que$to modo piglia il {1/3} di 11. che $ara 3 {2/3} per l’ultimo termine, poi piglia il {1/4} del congionto di 11. & 13 (cioe di 24) che è 6. qual multiplica fia quel 3 {2/3} fara 22. & que$to poi multiplica fia 13. che fu il numero di$paro (immediatamente $equente) fara 286. co- me di prima, & co$i in molti altri modi $i potria variar.

VOlendo anchora trouar la $umma di tutti li quadrati, che per ordine $ono fatti dalli numeri 4 pari, fin a qual numero paro $i voglia mettiamo fin al quadrato di 12. poni 12. che è l’ulti- mo termine, & il $equente numero, che immediate li $eguita in retto ordine di numeri pari qual è 14. & $ummali in$ieme fanno 26. poi que$to 26. che èlo congionto di tutti duoi ponilo da parte, & poi come di $opra face$ti multiplicarai que$ti tre numeri vno per l’altro, cioe 12 fia 14 fa 168. & que$to 168. multiplicalo poi fia 26. ch’e lo congionto di 12. & di 14 faranno 4368. qual par 11 # 143 13 # 24 24 # 572 # 286 per 2 # 3432 per 6 # 1716 # 286 tirai per 2. poi per 6. cioe per la differentia, che è da 12. a 14. ne viene prima 2184. & que$to poi an- chora parti per 6. ne viene 364 per tutta la $umma delli detti quadrati. Tu poteui anchora $enza re- piego partir 4368 per 12. ne viene 364. come prima, e$$empio. Prima poni il quadrato di 2. che è 4. poi $otto quello poni il quadrato di 4. che è 16. poi il quadrato di 6. che è 36. poi $otto quello poni il quadrato di 8. che è 64. poi poni $otto quello il quadrato di 10. che è 100. poi $otto quello poni il quadrato di 12. ch’è 144. et $ummali tutti in$ieme trouarai che farãno a ponto 364. come fu cõclu$o.

VOlendo anchora con regola inue$tigare la $umma di tutti li numeri quadrati, quali $ono fatti 5 dalli numeri, che ordinatamente a$condeno per binario, o ternario, o quaternario, o quina- rio, o $enario. & c. fino al quadrato di alcuni numeri ordinariamente a$cendenti, come a dire cominciando al quaternario fino al quadrato di 24. co$i dicendo 4. 8. 12. 16. 20. 24. li quadra- ti di quali $ono que$ti 16. 64. 144. 256. 400. & 576.

## E$$empio Numeri$implici # Numeri quadrati 2 # 4 4 # 16 6 # 36 8 # 64 10 # 100 12 # 144 # 364

Fa co$i $empre piglia il numero chi $eguita l’ultimo termine immediate, nell’ordinata a$c\~e$ione delli pre cedenti, cioe per quaternario, il qual $ara 28. liquali aggiongirai in$ieme, come di $opra face$ti nelli pre cedenti faranno 52. poi multiplica detti 3 numeril’uno per l’altro, cioe 24 fia 28. fanno 672. poi que $to 672. multiplicalo fia 52. che fu la loro $umma faranno 34944. qual $empre parti per la differen- tia, che è da 24. che è l’ultimo termine al 28. che èil numero, che immediatamente lo $eguita nell’ordi- nato ordine, cioe per 4. ne viene 8736. & que$to partilo poi in 6 per regola ferma ne viene 1456. per tutta la $umma delli detti quadrati. Et $e tu non vole$ti partire in 4. & in 6. che $ono il repiego di 24. parti alla prima 34944. per 24. ne venira alla prima 1456 per la $umma que$ita, ouer multiplica l’ulti mo termine, che è 24 fia il {1/4} del {1/6} di 28. che è il numero $equente, & quello che fa multiplicalo, poi nello congionto di 24. & 28. cioe per 52. trouarai che la ti fara il mede$imo numero, e$$empio lo {1/6} di 28 $i è 4. & {4/6}, & il {1/4} di 4 {4/6}, $i è 1 {1/6}, multiplica adonque 1 {1/6} fia 24 fara 28. poi multiplica 28 fia 52. fara 1456. per tutta la adimandata $umma, come prima. Ma nota che que$ta regola $e intende delli nu meri, che ordinatamente a$cendeno $econdo il numero da che $i comincia, come in que$ta, che co- mincia dal quaternario, & continuamente la loro a$cen$ione fu per quaternario, come $i vede.

SImilmente chi dice$$e dammi tutte le vnita, che $ono nelli numeri quadrati delli numeri, che or- 6 dinatamente a$cendeno per ternario cominciando dal ternario, come a dire 3. 6. 9. 12. 15. 18. 21. di qualili quadrati $ono 9. 36. 81. 144. 225. 324. 441.

LIBRO

Fa come di $opra, cioe $aputo che hai che la propo$ta dice fino al quadrato di 21. Allhora piglia il nume 12 # 168 14 # 26 26 # 1008 # 336 per 2 # 4368 per 6 # 2184 $umma # 364 ro che ordinatam\~ete $eguita 21. in detta a$cen$ione ternaria, il qual è 24. & giongilo in$ieme con 21. fanno 45. poi que$titre numeri multiplicali l’uno per l’altro, cioe 21 fia 24. fanno 504. & poi que$to 504 fia 45. fanno 22680. qual parti per 3. per 6. cioe per 3. perche èla differentia da 21 a 24. & per 6. per regola. Adonque parti 22680 per 3. ne vien 7560. & que$to partilo per 6 ne vien 1260. per tut ta la detta $umma, ouero parti 22670. la prima fiata per 18. & co$i ti venira alla prima 1260. che è la que$ita, $umma perche 3. & 6 $ono il repiego di 18. $i che con que$ta limitatione intendila regola, le- qual co$e da raccoglier detti numeri donde la forza di tali numeri proceda. Dice frate Luca, che Leo nardo pi$ano in vn trattato, che lui fece de quadratis numeris, dimo$tra geometricamente tutte, que- Numeri $implici # Numeri quadrati 4 # 16 8 # 64 12 # 144 16 # 256 20 # 400 24 # 576 # 1456 $te regole che $ono $tate dette, circa al $ummar di numeri quadrati, il qual trattato mai ho potuto tro uar, ne vedere per non e$$er mai $tato in luce, per le cau$e dette in principio della prima parte.

_Di un’ altra regola per trouar la $umma di tutti li numeri quadrati_ dalla vnita per fino a qual numero quadrato $i voglia.

ARaccogliere tutte le vnita di numeri quadrati cominciando da 1. come a dire 1. 4. 9. 16. 7 25. 36. 49. 64. 81. 100. que$ta $i è la $ua regola, prima conta li termini, ouero luoghi che vi $ono, quali in que$ta $ono 10. poi raccoglie le vnita da 1 fino a 10. per la regola della pro- gre$$ione continua, che $ono 55. quali $erua, poi duplica la $umma di detti termini fara 20. et $opra que$to duplicato poni. 1. fara 21. qual $empre partirai in 3. ne vien 7. multiplicalo fia quel lo 55. che $erua$ti fara 385. & tanta è la $umma nelli quadrati fino a 10 termini, cominciando dalla vnita, & $e vole$ti la $umma fin a 8. prima troua la vnita di 8. che $ono 36. poi duplica 8 fa 16. ag- giongegli 1 fa 17. poi partilo per 3. ne vien 5 {2/3}, & que$to multiplica fia 36. fara 204. & tante $ono le vnita da 1 fin a 8 numeri quadrati. Et co$i $e tu vole$ti ricoglier fin 12. prima troua le vnita di 12. che $ono 78. poi duplica 12 fa 24. & aggiongegli $opra fa 25. poi partilo per 3 ne viene 8 {1/3}, & que$to 24 # 672 28 # 52 52 # 1344 # 3360 per 4 # 34944 per 6 # 8736 # 1456 multiplica fia 78. che $erua$ti fara 650. & la $umma delli quadrati da 1 fin 12. quali $ono que$ti 1. 4. 9. 16. 25. 36. 49. 64. 81. 100. 121. 144. quali aggionti in$ieme fanno 650. come è detto di $opra, & co$i quando $e gli interpone$$e rotti o$$erua detta regola ti venira lo effetto. & c.

ET $e tu vole$ti raccogliere tutte le vnita di numeri cubi, che $ono da 1 fin 14. cubi integri, 8 come a dire 1. 8. 27. 64. 125. 216. 343. 512. 729. 1000. 1331. 1728. 2197. 2744. che tut ti $ono cubi.

Fa co$i piglia la mita delli termini, o vuoi dir luoghi, liquali in que$ta tu vedi che li $o- no 14. cominciando dalla vnita ne vien 7. & que$ta mita multiplica in $e fara 49. & poi $opra il nume ro delli termini aggiongegli $opra vno fara 15. & que$to anchora multiplica in $e fara 225. poi ## E$$empio Numeri $implici # Numeri quadrati 3 # 9 6 # 36 9 # 81 12 # 144 15 # 225 18 # 324 21 # 441 # 1260 multiplica 49. quadrato della mita fia 225. quadrato piu 1. di termini faranno 11025. per tutta la $umma di detti numeri cubi continuati dalla vnita, & co$i $eguita in tutti, & mai non $alla, come da ti mede$imo i$perimentando puoi procedere.

_Di certi ca$i, che $ono $olubili per le regole delle pro-_ gre$$ioni. # Cap. XV.

SOno duoi, che $i parteno da vn mede$imo luogo, & vanno ambiduoi per vn mede$imo 1 ver$o, il primo mobile va continuamente miglia 24 al giorno naturalercioe di hore 24. Il $econdo mobile lo va $eguitando $econdo l’ordine della prima progre$$ione (detta na turale, & continua) cioe che il primo giorno fa vn miglio, & il $econdo ne fa 2. & il terzo ne fa 3. & co$i va continuamente augumentando, ouer a$cendendo per vna vnita, hor $i adimanda in quantigiorni quel $econdo mobile hauera aggionto il primo.

Certamente $enza la notitia delle regole delle progre$$ioni $aria qua$i impo$$ibile a ri$oluere per regola que$ta, & ogni altra $imile que$tione, ma per la notitia di quelle $appiamo, che in que$to ca$o eglie ne ce$$ario, che li termini di que$ta progre$$ione $iano tanti che $ummando il primo con l’ultimo, & di 21 # 504 24 # 45 45 # 2520 # 2016 per 3 # 22680 per 6 # 7560 # 1260 tal $umma pigliandone la mita, tal mita $ia preci$amente 24. cioe quel numero di miglia, che fa il pri- mo mobile ogni giorno, & perche $appiamo che il primo termine èla vnita, $eguira che l’ultimo ter mine $ara il doppio di 24. manco la detta vnita (cioe manco il primo termine) duplicaremo adonque 24 fara 48. & di que$to 48 ne cauaremo 1. per il primo termine re$tara 47. per l’ultimo termine di tal progre$$ione, & perche la quantita del detto vltimo termine (in que$ta $pecie di progre$$ione) $em pre $i aguaglia al numero di tutti li termini di detta progre$$ione. Et pero diremo che in 47 giorni il detto $econdo mobile hauera gionto il primo, & $e ne vuoi far la proua, vedi quanti miglia hauera PRIMO. fatto il primo in giorni 47. a miglia 24 al giorno, onde multiplicando 24 fia 47 fara 1128. & tanti miglia hauera fatto il primo. Hor per trouar quanti ne hauera fatti il $econdo aggiongi (per la no$tra Numeri $implici # Numeri quadrati 1 # 1 2 # 4 3 # 9 4 # 16 5 # 25 6 # 36 7 # 49 8 # 64 9 # 81 10 # 100 55 # 385 regola generale) il primo termine della progre$$ione (qual è 1) con l’ultimo (qual è 47) fara 48. la mi- ta delquale $ara 24. qual multiplica fia il numero di tutti li termini di detta progre$$@one (che $ono 47) faranno mede$imamente 1128. & pero $ta bene. Et con tal regola $oluerai tutte le altre $imili, e$$em- pi gratia $e in que$to ca$o tu haue$ti detto, che’l primo mobile face$$e $olamente 23 miglia al giorno tu haure$ti pur duplicato quel 23. & haueria fatto 46. delqual trattone pur 1. $aria re $tato 45. & co$i in giorni 45. il $econdo mobile haueria aggionto il primo.

SOno anchora duoi, che $i parteno da vn mede$imo luogo, & vanno in vn mede$imo 2 ver$o, il primo va continuamente 22 mia al giorno, & il $econdo gli va dietro, nell’ordi- ne della $econda progre$$ione arithmetica, che principia da 1. & va a$cendendo per 2. nu- merando tuttili numeri di$pari, cioe che’l primo giorno fa vn miglio, il $econdo ne fa 3. il terzo ne fa 5. il quarto ne fa 7. il quinto ne fa 9. & co$i va continuamente a$cendendo per 2. $i adi- manda in quantigiorni que$to mobile hauera gionto il primo.

Per ri$oluer que$ta que$tione, & altre $imili, dico che $empre il $ecõdo aggiongera il primo in tanti gior ni quanti $ono li miglia, che fa il detto primo ognigiorno, che in que$to ca$o $ono 22. & pero dire- mo che il detto $econdo mobile aggiongera il primo in giorni 22. La cau$a di que$ta regola $i caua da qui, che eglie nece$$ario che la $umma del primo, & vltimo termine (quando lo aggiongira) $ia ta- le, che la mita di quella $ia preci$amente 22. & pero $ara il doppio di 22. che $ara 44. & perche (per le co$e dette $opra a tal progre$$ione) $appiamo che il quadrato di que$to 22. $ara equale alla $umma di tutti li termini di tal progre$$ione, perche $appiamo anchora (per la prima del nono capo) che’l nume # 10 # 55 # 2 # 7 # 20 # 385 # 1 # # 3 # 21 # # 7 # ro di termini di tal progre$$ione $aranno mede$imamente 22. liquali multiplicati per la mita di 44. (che $ara la $umma del primo, & dell’ultimo termine) laqual mita $ara mede$imamente 22. ne produ ranno 484. per la $umma ditutti li detti 22 termini di tal progre$$ione, $i che l’uno, & l’altro mobile (in detti giorni 22) $i trouara hauer fatto miglia 484. & pero $aranno pari.

Nota che a voler ben intendere la cau$a, non $olamente delli duoi modi dati per ri$oluere le $opradette due que$tioni, ma anchora quelli che $i daranno per ri$oluere tutte le $equenti, eglie nece$$ario hauer ben in memoria quella regola generale data nel $ettimo, & ottauo capo per raccogliere, ouer trouar la $umma di tutte le progre$$ioni arithmetice principianti, non $olamente dalla vnita, ma di qual $i vnglia altro numero, & in$ieme con quella quelle due regole date nel nono, & decimo capo, cioe per la notitia del numero a$cendente, & del primo, & vltimo termine, $aper determinare il numero di tuttili termini di tal progre$$ione, & il conuer$o, perche $opra tai regole $i trouara la cau$a di que$te al tre $econde regole, & pero auerti$$e, che per l’auenire non ti a$$ignaro co$i particolarmente la cau$a delle no$tre conclu$ioni, vero è che anchora $i potria a$$ignar le dette cau$e per quelle altre regole adutte da no$trianrichi regi$trate da Giouan di Sacrobu$to, & da frate Luca $opra delle dette pro- gre$$ioni (narrate nel vndecimo capo di que$to libro) & pero auerti$$e.

SOno anchora duoi mobili, che $i parteno ambiduoi da vn mede$imo luogo, & vanno 3 ambiduoi in vn mede$imo ver$o, il primo camina di continuo pur miglia 22 al giorno, & il $econdo lo va $eguit ando facendo il primo giorno 2 miglia, & il $econdo ne fa 4. & il terzo ne fa 6. & il quarto giorno ne fa 8. & co$i continuamente va cre$cendo duoi mi- glia al giorno, $i adimanda in quanti giorni que$to $econdo aggiongira il primo.

Breuemente ti dico che debbi cauar 1 di quel 22. & ti re$tara 21. & co$i in giorni 21 lo hauera aggion to, anchora tu potre$ti duplicar quelli miglia 22. $ara 44. & di que$to cauarne 2 (cioe il primo termi- ne re$tara 42. la mita delquale $ara 21 per il numero di termini di tal progre$$ione, & pero in giorni 21 lo hauera aggionto, fanne la proua trouarai, che in detti giorni 21 l’uno, & l’altro hauera fatto 462 miglia, & pero $aranno paro, le cau$e di que$te due operationi la trouarai $e ben con$ideri le re- gole date nel $ettimo, ottauo, & nono capo di que$to libro, come di $opra è $tato detto, oueramente per quelle regole adutte da no$tri antichi, come narra Giouan di Sacrobu$to, & frate Luca, & da me regi$trate nel vndecimo capo.

DVoi altri anchora caminano per vno mede$imo viaggio, il primo ogni giorno fa 36 mi- 4 glia, il $econdo gli va dietro in que$to modo, che il primo giorno fa 3 miglia, il $econdo ne fa 6. & il terzo ne fa 9. il quarto 12. & co$i $empre a$cende per ternario, dimando in quanti giornilui l’hauera aggionto, & quanti miglia haueranno fatto.

Fa co$i duplica quel 36 fa 72 per la $umma del primo, & de l’ultimo termine di tal progre$$ione, pero ca uandone il primo (che è 3) re$tara 69. per l’ultimo termine di tal progre$$ione, hor per trouar il nume ro di detti termini (per la regola data nel nono capo) caua il primo de l’ultimo (cioe 3 di 69) re$tara LIBRO 66. qual partendo per il numero a$cendente, cioe per 3. ne venira 22. per il numero di dettitermini manco il primo, che fu cauato, & pero giongendo 1 $opra 22 fara 23. per tutti li detti termini, & co$i in 23 giorni il $econdo hauera gionto il primo. Il mede$imo trouarai per que$t’altro modo, che co$tu maua gli antichi adutto da fra Luca. Parti 36 per il numero a$cendente, ch’è 3. ne vien 12. duplicalo fa 24. poi cauane 1 per il primo termine re$ta 23. per li luoghi, ouer numeri, che bi$ognano fino al tri plato di 23. ch’è 69. $i che da 3 fin 69. a$c\~edendo per ternario vi $ono 23 numeri, ouer termini, ouer luoghi, et co$i in tanti giorni $aranno pari, cioe che il $ecõdo hauera arriuato il primo in 23 giorni, & l’ultimo giorno que$to $ecõdo hauera fatto 69 miglia, & in tutto haueranno fatto 828 miglia cia$cun diloro, laqual $umma trouarai $e aggiõgi 3. ch’è il primo termini $opra 69. ch’è l’ultimo fara 72. la cui {1/2} è 36. qual multiplicarai fia tutti li predetti luoghi, che $ono 23. farãno 828. ouer $e multiplicarai 72 fia la {1/2} di 23. ch’è 11 {1/2}, faranno $imilmente 828. come di prima, & co$i $ta bene.

DVoi altri vanno per vna mede$ima via, in que$to modo, cioe che’l primo fa di continuo 40. 5 miglia, l’altro gli va dietro per quinariã a$cen$ionem, co$i che’l primo giorno fa 5 miglia, il {0/2} 10. & il {0/3} 15. etc. dimando in quanti giornil’hauera giõto, e quanti miglia harãno caminato.

Procederai come nella precedente, cioe duplica 40. fa 80. per la $umma del primo, & de l’ulti- mo termine dital progre$$ione, onde cauandone il primo termine (ch’è 5) re$tara 75. per l’ultimo ter- mine di tal progre$$ione, onde per trouar il numero di termini, caua 5 di 75 (cioe il primo de l’ulti- mo) re$tara 70. qual parti per il numero a$cendente (ch’è 5) ne vien 14. alqual giontoui. 1. (per il pri- mo termine) fara 15. & tanti furno tutti li termini di tal progre$$ione, & co$i in 15 giorni il $econdo aggiongira il primo, il mede$imo trouarai procedendo per quel modo, che co$tumauano gli antichi adutto da fra Luca, cioe parti 40 per 5. ne viene 8. duplicalo fa 16. poi cauane 1 per il primo termine, re$ta 15. cioe che’l $e ne caua 1 per il primo termine della vnita, che non intra in que$to conto (perche la progre$$ione comincia dal quinario, com’è detto) & co$i re$ta 15 per li numeri della progre$$ione, & co$i in 15 giorni $i aggiongiranno, & l’ultimo termine della detta progre$$ione $ara 75. & tanti mi glia fara que$to l’ultimo giorno, & haueranno caminato cia$cun di loro 600 miglia, perche tante $o- no le vnita di tutta la progre$$ione fin 75. & tanto fa anchora 40 fia 15. & co$i per te $te$$o ne potrai far di $imile per qualunque a$cen$ion anda$$e, cioe $e la $ara quaternaria partirai il fermo per 4. & $e la $ara $enaria lo partirai per 6. & $e la $ara $eptenaria per 7. etc. Ma e$$endo quaternaria, & partendo per 4 l’auenim\~eto duplicato, et trattone poi. 1. & il re$to quatruplato, farail’ultimo termine della progre$ $ione, & per 6 $ecuplato, & per 7 $ettuplato, & per 8 ottuplato, & co$i di$correndo, il mede$imo ti ve nira per la no$tra prima regola detta di $opra, cioe duplica $empre il termine fermo, & tal duplato $ara $empre la $umma del primo, et de l’ultimo termine di tal $pecie di progre$$ione, dellaqual $umma trat tone il primo termine (gia cognito) ti re$tara $empre l’ultimo termine di tal progre$$ion, per la notitia delquale, & del numero a$cendente tu puoi $aper (per il modo dato nel 9 capo) il numero di termini di tal progre$$ione, qual verra a e$$er il numero di giorni, che il $econdo mobile hauera gionto il pri- mo. Et benche quel $econdo modo dato da no$tri antichi para e$$er molto piu breue del no$tro, nõdi meno non è co$i generale, com’è il no$tro, perche quel $erue $olam\~ete per quelle progre$$ioni, che prin 2 6 10 14 18 22 26 30 34 38 42 46 $umma 288 cipiano nel numero in che a$cendono, cioe $e la a$cende per 2. che principia anchora dal 2. & $e l’a$cen de per 3. che principia anchor dal 3. & $e la a$cende per 4. che la principia anchora dal 4. & co$i di$cor r\~edo ք qual $i voglia altro numero. Ma la no$tra regola ne $eruira generalmente ք qual $i voglia pro gre$$ion, & principiante ք qual $i voglia numero, & che $ia il vero cõ li $equenti ca$i $i fara manife$to.

SOno duoi, che $i parteno da vn mede$imo luogo, & vanno in vn mede$imo ver$o, il primo va 6 continuamente miglia 24 al giorno, il $econdo lo va $eguitando facendo il primo giorno 2 mi- glia, il $econdo ne fa poi 6. il terzo ne fa 10. il quarto ne fa 14. & co$i di giorno in giorno ne va facendo 4 di piu, $i adimanda in quanti giorni il $econdo hauera gionto, ouer arriuato il primo.

Hor dico che volendo ri$oluere que$ta $econdo la regola di no$tri antichi adutta da Frate Luca, cioe per quella $ecõda regola da noiadutta nelle due precedenti. Bi$ognaria partir quel 24 ք 4 (cioe per il numero a$cendente) ne veniria 6. qual duplicato per la detta regola ne veniria 12. delqual trattone 1 (per il termine) re$taria 11. per li luoghi, ouer termini di tal progre$$ioni, laqualco$a non è vera, per- che l’ordine della no$tra regola li detti termini $ariano 12. ilche $i trouara per quel mede$imo modo v$ato nelle due precedenti, cioe duplico quel 24. fa 48. per la $umma del primo, & de l’ultimo termi- ne di tal progre$$ione, delqual 48. cauandone il primo termine, che è 2 (dal pre$uppo$ito) re$tara 46. 24 12 288 per l’ultimo termine di tal progre$$ione, hor per la notitia di que$ti termini trouarai (per l’ordine da- to nel nono capo) che li termini di que$ta progre$$ione $aranno 12. come di $opra è $tato detto, & co$i in 12 giorni il $econdo hauera gıonto il primo, & cia$cun di loro $i trouara hauer fatto miglia 288. perche $e l’ultimo termine di tal progre$$ione $ara 46. giontoui il primo (che è 2) fara 48. la mita PRIMO. $ara 24. qual multiplicata fia il numero di termini (che è 12) fara 288. & tanti miglia hauera fatto il $e condo, $imilmente il primo a miglia 24 al giorno in detti giorni 12 hauera fatto pur miglia 288. & pero $aranno pari, $i vede adonque, che quella regola adutta da Frate Luca (v$ata da no$tri antichi) non $erue $e non quando la progre$$ion principia nel numero, nelqual a$cende, & pero auerti$$e.

SOno anchora duoi, che $i parteno da vn mede$imo loco, & vanno per vn mede$imo ver$o, il pri 7 mo fa ogni giorno miglia 29. & il $econdo lo va $eguitando in que$ta progre$$ione, che il primo 8 11 14 17 20 23 26 29 32 35 38 41 44 47 50 $umma 435 giorno fa miglia 8. & il $econdo fa miglia 11. et il terzo fa miglia 14. & il quarto ne fa 17. et co$i va procedendo cre$cendo ogni di 3 miglia, $i dimanda in quanti di il $econdo hauera gionto il primo.

Per la no$tra regola duplica il termine fermo (cioe 29) fara 58. & tanto $ara la $umma del primo, & de l’ultimo termine di tal progre$$ione, onde trattone il primo (che è 8) re$tara 50. & 50 $ara l’ultimo termine di tal progre$$ione, onde per la regola data nel nono capo, trouarai che il numero di ter- mini $aranno 15. laqual regola del detto nono capo è que$ta, caua il primo termine (che è 8) da l’ul- timo, che è 50. re$tara 42. & que$to partirai per il numero a$cendente (che è 3) te ne venira 14. alqual giontoui 1 (per il primo termine, che caua$ti) fara 15. & co$i 15 $aranno tutti li termini di detta pro- gre$$ione, come di $opra è $tato detto, & co$i in giorni 15 il $econdo mobile hauera gionto il primo fanne proua, che trouarai co$i e$$ere, perche in tal tempo l’uno, & l’altro $i trouara hauer fatto miglia 435. & co$i que$ta $i come la precedente non $i potra ri$oluere per quella regola adutta da Frate Lu- ca v$ata da no$tri antichi non $eruiria in que$ta, ne in altre $imili, che non principiano dal n̊ a$cend\~ete.

SOno anchora duoi, che $i parteno da vn mede$imo luogo, & vanno per vn mede$imo ver$o, il 8 primo va cõtinuamente miglia 29 {1/2} al giorno, & il $ecõdo gliva dietro in que$ta forma, che’l pri- mo giorno fa 5 miglia, & il {0/2} ne fa 12. & il {0/3} nefa 19. & il {0/4} ne fa 26. & co$i va continuamente cre$cendo 7 miglia ognigiorno, $i adimanda in quanti giorni que$to $ecõdo hauera gionto il primo.

Duplica pur il termine fermo (cioe 29 {1/2} fara 59. & tanto $ara la $umma del primo, & de l’ultimo termi ne di tal progre$$ione, onde cauando del detto 59. il primo termine (che è 5) re$tara 54 per il puro vl 29 15 435 timo termine, onde per trouar il numero di termini, caua il primo de l’ultimo (come s’in$egna nel 9 capo) re$tara 49. qual parti per 7 (per il numero a$cendente) ne venira 7. alqual giontoui. 1. (per il pri mo termine, che fu cauato) fara 8 per il numero ditermini in tal progre$$ione, & pero in giorni 8. il $e condo hauera gionto il primo, քche l’uno, e l’altro ($e farai conto) hauera fatto a ponto 236 miglia.

Da notar generalmente in tutte que$te $orte di que$tioni.

IN tutte que$te que$tion fin hora date da ri$oluere per le regole delle progre$$ioni arithmetici bi$o 9 gna notar ogni volta, che $i hauera (per la regola data) trouato l’ultimo termine di tal progre$$io- ne, & che per trouar il numero di termini di tal progre$$ione, $e hauera cauato il primo termine da l’ultimo, & che il re$tante non $i pote$$e partire per il numero a$cendente nettamente (cioe $enza rotto) tal que$tione non $i potria ri$oluere per le $empliciregole date fin a que$to luogo, anzigli bi$o- gna alquanto piu arte, e$$empi gratia poniamo, che $iano pur duoi, che $i partino da vn mede$imo luogo, & vadino per vn mede$imo ver$o il primo va continuamente miglia 17 al giorno, & il $econ do lo va $eguitando facendo il primo giorno miglia 4. il $econdo miglia 7. il terzo miglia 10. & co$i procedendo a$cendendo per ternario, $i dimanda in quanti giorni il $econdo hauera gionto il primo.

Duplica ($econdo l’ordinario) 17. fara 34 (per la $umma del primo termine, & de l’ultimo, onde cauan done il primo (che è 4) re$tara 30 per l’ultimo termine di tal progre$$ione, hor per trouar il numero di termini, procederemo per la regola data nel nono capo, cioe cauaremo il primo termine (che è 4) da l’ul@imo (che è 30) re$tara 26. & que$to 26 partiremo per il numero a$cendente (che è 3) ne venira 8 {2/3}, alqual giontoui 1 (per il primo termine, che fu cauato) fara 9 {2/3}, & tanti doueriano e$$er li termini di tal progre$$ione (cioe 9 {2/3}, & anchora in tanti giorni ($econdo la regola) il $econdo doueria arriuar il primo a ponto, & nondimeno per cau$a di quel rotto, che viè occor$o nel partir per il numero a$cendente (cioe per 3) lo arriuara piu pre$to, & nelli detti giorni 9 {2/3} gli $ara pa$$ato auantiper vn ter zo di miglio, perche colui che fa di fermo miglia 17 al giorno nelli detti giorni 9 {2/3} hauera fatto mi- glia 164 {1/3}, & il $econdo nelli giorni 9 integri hauera fatto miglia 144 ($e farai ben il conto) & in quel li {2/3} di giorno a ragion di miglia 31 (che doueria far il decimo giorno (fara miglia 20 {2/3}, quali gionti con li 144. fara in $umma miglia 164 {2/3}, & il primo non $i troua hauer fatto $aluo, che miglia 164 {1/3}, come di $opra fu detto, $i vede adonque che il $econdo (nel detto tempo) haueria pa$$ato auanti il pri mo per vn terzo di miglio, hor per $oluere giu$tamente que$ta, & le altre $imili vedi quanti miglia hauera fatto cia$cun di loro in quelli giorni 9 integri (la$ciando il rotto) & trouarai, che il primo haue ra fatto miglia 153. & il $econdo in quelli 9 termini hauera fatto miglia 144 (come di $opra fu an- chor detto) $i che fin qua il primo $i troua 9 miglia auanti al $econdo, ma $e l’uno, & l’altro camina$$e LIBRO tutto il decimo giorno il primo faria li $uoi miglia 17. & il $econdo ne faria 31 ($eguendo lordine del 4 7 10 13 16 19 22 25 28 144 19 {13/14} 163 {13/14} la progre$$ione) tal che il $econdo nel detto decimo giorno veniria ad auanzar 14 miglia $opra del primo, ma per far$i pari bi$ognaria auanzar $olamente quelli miglia 9. che il primo gli è auanti di lui, onde per trouar il giu$to tempo dirai per la regola del tre $e miglia 14 $ono auanzati in giorni 1. in quanto $ara auanzati miglia 9. opera che trouarai, che $anno auanzati in {9/14} di giorno, & co$i in giorni 9 {9/14}, il primo hauera a ponto cauato il $econdo, & $e ne vuoi far proua vedi quanti miglia hauera fatto cia$cun diloro nelli detti giorni 9 {9/14}, onde tu trouarai che il primo (cioe quello che fa di fermo miglia 17 al giorno) hauera fatto miglia 163 {13/14}, & il $econdo nelli 9 giorni integri hauera fat ti que$ti 9 termini 4. 7. 10. 13. 16. 19. 22. 25. 28. liquali $ummati in$ieme faranno 144 miglia poi in que$to {9/14} del decimo giorno, nelqual decimo giorno lui doueria far miglia 31 (a $eguir l’ordine del la progre$$ione) onde pigliando li {9/14} di quelli miglia 31. trouarai che $aranno miglia 19 {13/14}, quali gionti con quelli altri miglia 144. faranno in $umma preci$amente 163 {13/14}, $i come il primo, & pero $aranno pari, ch’è il propo$ito, & con tal modo procederai nelle $imili, cioe $empre vedi quanto haue 17 9 {9/14} 153 10 {13/14} 163 {13/14} ra fatto cia$cun di loro nelli giorni integri il rotto piu giu$tarai per l’ordine, che di $opra è $tato fatto.

VNo $i parte da vn luogo, & fa miglia 30 al giorno continuamente, & 4 giorni dapoi tal 10 $ua partita, $i parti vn’altro $econdo per arriuar il primo, & que$to $econdo fa di conti- nuo miglia 40 al giorno, $i adimanda in quanti giorni que$to $econdo arriuara il primo.

Eglie manife$to che quando il $econdo $i parte, il primo è lontano miglia 120. & il $e- condo andara auanzando 10 miglia ognigiorno, & pero dirai $e miglia 10 $ono auanzati in giorni 1. in quanti ne $aranno auanzati 120. opera che trouarai che $aranno auanzati in giorni 12. & co$i in giorni 12. il $econdo hauera arriuato il primo.

POniamo che da Padoua a Turino $ia miglia 400. & che duoi correri $i parteno in vn me- 11 de$imo i$tante, l’uno da Padoua per andar a Turino, & l’altro da Turino per venir a Pa- doua, quello che $i parte da Padoua per andar a Turino $i offeri$$e di arriuar a Turino in 11 giorni, & quello che $i parte da Turino $i offeri$$e di venir a Padoua in giorni 9. $i adi manda (o$$eruando li correrila prome$$a del $uo caminar) in quanti giorni s’incontraranno caminan do ambiduoi per vna mede$ima via, & quanti miglia hauera caminato cia$cun di loro.

Farai co$i troua vn numero, che $ia numerato da 11. & da 9. che $ara 99. eglie manife$to, che in giorni 99. quel da Padoua faria 9 volte il detto viaggio da Padoua a Turino, cioe faria 9 viaggi, & quello da Turino lo faria 11 volte, cioe faria 11 viaggi, onde $umando 9 con 11 fara 20. & co$i 20 viaggi fra tutti duoi fariano in 99 giorni, & noi vore$$imo vn viaggio $olo, & pero diremo $e 20 viaggi $o no fatti in giorni 99. in quanti ne $ara fatto viaggio 1. opera che $ara fatto in giorni 4 {19/20}, & co$i in giorni 4 {19/20} $i incontraranno. Poi per $aper quanti miglia haueranno fatto cia$cun di loro, per quel da Padoua dirai $e giorni 11 mi fa 400 miglia, che mi fara giorni 4 {19/20} opera, che trouarai che faræ miglia 180. & per quello da Turin dirai $e giorni 9 mi fanno miglia 400. che mi fara giorni 4 {19/20} ope ra, che trouarai che fara miglia 220. $i che quello che $ara partito da Padoua quando $i incontraran- no hauera fatto miglia 180. & l’altro ne hauera fatto 220. quali gionti con li 180. faranno preci$e mi glia 400. come fu $uppo$to e$$er da Padoua a Turino, & pero $ta bene.

DA Padoua a Bre$cia è miglia 90. vno $i parte da Padoua per andar a Bre$cia, & fa $ola- 12 mente 18 miglia al giorno (per e$$er mal in gambe) vn’altro $i parte in quel mede$imo i$tante) da Bre$cia per venir a Padoua, & fa miglia 30 al giorno, $i adimanda in quanti giorni $i incontraranno, & quanti miglia hauera fatto cia$cun diloro.

Eglie manife$to che fra tutti duoi fanno miglia 48 al giorno, & per tanto dirai $e miglia 48 $ono fatti in giorni. 1. in quanto $aranno fatti miglia 90. opera che trouarai che $aranno fatti in giorni 1 {7/8}, & co$i in giorni 1 {7/8} $i incontraranno, & $e vuoi $aper quanti miglia hauera fatti cia$cun diloro per quel che $i parte da Padoua multiplica 18 fia 1 {7/8} fara 33 {3/4}, & tanti miglia haueua fatto, & per quello che $i parti da Bre$cia multiplica 30 fia 1 {7/8} fara 56 {1/4}, & tanti miglia hauera fatti, i quali gionti con li 33 {3/4}, che fece l’altro faranno preci$amente miglia 90. come fu $uppo$to e$$er da Padoua a Bre$cia, che co- $i è il propo$ito.

FRate Luca a carte 41 de l’opra $ua mette que$ta que$tione preci$amente in que$ta forma.

13

Da Firenza a Roma $ono miglia 100. & $ono 4 compagni, che $i parteno da Firenza per an dar a Roma, & caminano diuer$amente, il primo camina il primo giorno 1 miglio, & il $econ- Errore di Fra Luca do giorno 2 miglia, & il terzo 3 miglia, & co$i va cre$cendo vn miglio per giorno. Il $econdo compagno il primo giorno fa vn miglio, & il $econdo 3. & il terzo 5. & co$i $empre cre$cie 2 miglia per giorno. Il terzo compagno il primo giorno va 2 miglia, il $econdo 4. il terzo 6. & co$i $empre cre$ci 2. Il quarto compagno il primo giorno fa 4. il $econdo 8. il terzo 12. & co$i $empre cre$cie 4 per PRIMO. giorno. Dimanda$i volendo que$ti tali giongere in$ieme a Roma quanti giorni conuien che $i parta l’uno, dapoi l’altro.

Il detto Frate vuol che prima $i troui in quanti giorni andara cia$cun di qne$ti 4. per $e Firenza a Roma, & co$i procedendo lui per Algebra, o vuoi dir per la regola della co$a conclude che’l primo gli anda ria in giorni Radice 200 {1/4} manco {1/2}, & che il {0/2} gli andaria in giorni 10. et il terzo gli andaria in gior ni Radice 100 {1/4} manco {1/2}, & che il quarto gli andaria in giorni Radice 50 {1/4} manco {1/2}, laqual conclu- $ion é fal$a, perche in que$ta re$$olutione non debbe venir il primo gli andaria in giorni # 13{9/14} il $econdo gli andaria in giorni # 10 il terzo gli andaria in giorni # 9{1/2} il quarto gli andaria in giorni # 6{4/7} alcuna quantita irrationale ragioneuolmente, & che $ia il ve ro, $appi che il primo gli andaria in giorni 13 {9/14}, & il $econ do in giorni 10. & il terzo in giorni 9 {1/2}, & il quarto il gior- ni 6 {4/7}, che $e ne farai proua la trouarai buona, poi per $aper quanto debbono $tar l’uno doppo l’altro a partir$e da Fi- renza, accioche arriuano tutti in vn ponto a Roma facilmente per te lo potrai trouare $ottrando il tempo menore dal maggiore.

Il modo da ri$oluere que$ta $opra$critta in altro luogo $i dara perche in que$to luogo per le co$e fin hora date non $i puo ri$oluere per regola, ma $olamente a ta$toni come fanno li ciechi, & pero non t’incre- $ca a pro$eguir il $tudio ordinariamente per fin che arriui alla no$tra algebra.

VNo $i parte da Padoua, & va ogni giorno miglia 32. & dapoi 6 giorni vn’altro gli caual 14 cò dietro, & in 25 giornate lo aggion$e, dimando quanti miglia fece al giorno que$to $econdo.

Frate Luca mette que$ta que$tione, & la ri$olue pet la co$a, ma piu facilmente $i ri$olue in que$to modo, eglie co$a chiara, che quando il $econdo aggion$e il primo il detto primo veniua ha uer caualcato giorni 31 (cioe li primi 6. & li 25. che colui lo $eguito) nelliquali giorni 31 facendo 32 miglia al giorno veniria hauer fatto miglia 992. liquali il $econdo li veniria ad hauer fatti in quelli giorni 25. che gli cauatcò dietro, onde partendo quelli miglia 992 per 25 ne venira 39 {17/25}, & tanti miglia faceua al giorno quel $econdo.

VN’altro $i parte da Padoua, & non $o quanti miglia faccia al giorno, & doppo 5 giorni 15 vno gli va dietro facendo 40 miglia al giorno, & in termine di 8 giorni lo aggion$e. Si adimanda quanti miglia faceua al giorno quel primo.

E co$a certa che quel $econdo in quelli 8 giorni, che gli caualco dietro facendo miglia 40 al giorno haueua fatto miglia 320. & quelli mede$imi veniua hauer fatto anchora il primo, ma in 5 giorni di piu, che $aria in 13 giorni, parti adonque quelli miglia 320. per 13. te ne venira 24 {8/13}, & tanti miglia faceua al giorno quel primo.

FRate Luca mette que$ta que$tione dicendo. Vno $i tuol a cauar vn pozzo alto braccia 11 per 16 ℒ 11. accade, che non ne cauo $e non braccia 6. dimando quanto ne douera hauer $econdo il patto, & vuole che per ri$oluere tal que$tione, che $i raccogli le vnita, che $ono in braccia 11. cioe da 1 fin in 11. che $ono 66. & dapoi vuole che anchora $i raccogli quelle, che $ono in braccia 6. pur cominciando da 1. che $ono 21. poi dirai $e 66 fatiche mi danno ℒ 11. che mi daranno fatiche 21. oude opera $i trouara, che daranno ℒ 3 {1/2}, & tanto afferma che doueria hauer quel mae$tro. La- Errore di Frate Luca qual $ua conclu$ione è piu pre$to giudiciale, che mathematica, parendo al $uo giudicio, che come che piu $otto $i va cauando, che il cauator habbia maggior fatica (ilche è da credere) ma eglie mo da di- $putar che il $econdo brazzo habbia doppia fatica del primo, & che il terzo habbia treppia fatica del primo, & co$i di$correndo ne gli altri piu profondi braccia, & per tanto dico, che le co$e che $ono di- $putabili non $ono cognite, anzi $ono dubbio$e, & le co$e dubbio$e non $i cura il mathematico, ma $i cura $olamente delle certe, & pero tal que$tion non è mathematica, ne $i appartiene al mathematico.

FRate Luca mette que$ta que$tione dicendo. Due formiche $ono in vn piano longo braccia 100. 17 l’una da vn capo, & l’altra da l’altro, l’una va al giorno {1/3} di brazzo, & la notte torna indietro {1/4} di brazo, l’altra al giorno va {1/5} di brazzo, & la notte torna indietro {1/6} di brazzo, dimanda in quanti giorni $i incontraranno. Il detto Frate Luca in tal $olutione vi fa piu errori nella calcula- tione, talche in fine (per tal $ua regola) conclude che le dette due formiche $i incontraranno in giorni 762 {6/7}, & nondimeno (per tal $ua regola) $i incontrariano in giorni 857 {1/8}, ma l’una, e l’altra di que$te due conclu$ioni è fal$a, la prima è fal$a per cau$a de gli errori comme$$i nella calculatione, & la $econ- Errore di Frate Luca dal Borgo da è fal$a per cau$a della regola da lui data per $oluere le $imili, laquale molto $i $co$ta dalla retta via.

Hor per ri$oluere rettamente la que$tione, & altre $imili, prima $umma quel {1/3} di brazzo, che fa l’una al giorno, con quel {1/5} di brazzo, che fa l’altra, fara {8/15}, & tanto faranno al giorno fra tutte due, fatto que$to $umma anchora quel {1/4}, che ritorna indietro la notte l’una, con quel {1/6}, che ritorna, l’altra fara LIBRO {5/12}, & tanto ritornaranno indrieto la notte fra tutte due, fatto que$to caua que$to {5/12} (che ritorna- no la notte) da quel {8/15}, che fanno al giorno re$tara {21/180}, che $chi$ato $ara {7/60}, & tanto auanzaran- no tra il giorno, & la notte fra tutte due, ma perche l’ultimo giorno, cioe quello che s’incontraran- no non gli $eguira la notte, che li faccia ritornar in dietro, caua quelli {5/12}, che ritornano delli braccia 100. re$taranno braccia 99 {7/12}, fatto que$to dirai $e braccia {7/60} vuol giorni. 1. che vorra braccia 99 {7/12}, opera che trouarai che vorranno giorni 853 integri, & {4/7} di giorno, ma non ti curar di quelli {4/7} di giorno, perche tal rotto non rende il giu$to, ma tal rotto nella giornata $equ\~ete $i regiu$tara, & pe ro vedi quanti braccia haueranno fatto, ouer auanzato que$te due formiche nelli detti giorni 853 in tegri a ragion di {7/60} al giorno, opera che trouarai che auanzaranno braccia 99 {31/60}, caualo di braccia 100. re$tara {29/60}, hora vedi quanto penaranno que$te due formiche a far que$to rotto {29/60} di braccia a ragion di quello, che fanno al giorno fra tutte due (non computando il ritorno, che fariano poi la notte $equente) che è {8/15} di brazzo (come di $opra fu trouato) & pero dirai $e {8/15} di brazzo vuol giorni 1. che vorra brazzo {29/60}, opera che trouarai che vorra {29/32} di giorno, & que$to aggionto con quelli giorni 853 integri faranno in $umma giorni 853 {29/32}, & in detti giorni 853 {29/32} s’incontraran no le dette due formiche, il qual tempo è molto manco di quello che conclude il detto Frate Luca, co me $en$ibilmente $i puo vedere.

Ma per approuare che la no$tra regola, & conclu$ion $ia buona, cioe che le dette due formiche $i incon- traranno nelli detti giorni 853 {29/32}, eglie manife$to che difalcando quello, che fra lor due ritornano la notte (che è in $umma {5/12} di brazzo) dalla $umma di quello che fanno ordinariamente fra tutte due il giorno (che è in $umma {8/15} di brazzo) re$tara {7/60} di brazzo, & tanto auanzaranno tra il giorno, & la notte fra tutte due, adonque dirai $e giorni 1 auanza {7/60} di brazzo quanto auanzaranno gior- ni 853 integri (cioe la$ciando il rotto, che è {29/32}) opera che trouarai, che auanzaranno braccia 99 {31/66}, i quali $alua. Poi vedi quanto auanzaranno in quel {29/32} di giorno a ragion di {8/15} di brazzo, che fanno fra tutte due al giorno puro (cioe fino alla $era) dicendo, $e giorno 1 mida {8/15} di brazzo, che mi dara {29/32} di giorno, opera che trouarai che ti daranno {29/60} di brazzo, qual aggiongirai con quelli braccia 99 {31/60} (che haueuano caminato nelli giorni 853 integri) faranno in tutto braccia 100 a ponto, che è il propo$ito, adonque la no$tra regola, & conclu$ion è buona, & quella di frate Luca è fal$a, & que- $to $uo errore procede, perche non ha ri$petto a l’ultimo giorno, che $i incontrano, nelquale camina- no tra tutte due a ragion di {8/15} di brazzo al giorno, perche non hanno la notte, che gli impedi$ca, ne che li faccia tornar indietro.

Et nota che anchora Piero Borgi da Venetia s’inganna per la mede$ima via, che Frate Luca, in quella che lui mette a carte 91 di quel $parauero, che è nel piede di quella torre alta braccia 60 in cima, della- Error di Piero Bor- gi da Venetia quale dice che è vno colombo, qual di$cende ogni giorno {3/4} di brazzo, poi la notte ritorna in $u$o {2/3} di brazzo, il $parauero monta ogni giorno in $u$o {2/3} di brazzo, & la notte di$monta, ouero di- $cende {1/2} brazzo, & dimanda in quanto s’incontraranno, & finalmente conclude (operando per la mede$ima via, che fa Frate Luca) che $i incontraranno in giorni 240. che è fal$o (per le ragioni di $o- pra adutte) anzi $i incontraranno in giorni 235 {15/17}, che $i procederai per la no$tra regola di $opra adutta trouarai co$i e$$ere, & tal errore trouarai na$cere per non hauer ri$petto a l’ultimo giorno, & pero auerti$$e.

FRate Luca dal Borgo mette que$ta que$tion dicendo vn toppo $ta in cima di vno albe- 18 ro alto braccia 60. & vna gatta $ta al piede in terra il toppo $cende ogni giorno {1/2} braz- zo, & la notte torna in $u {1/6} di brazzo, la gatta $ali$$e ogni giorno vn brazzo, & la notte Errore di Frate Luca dal Borgo $cende {1/4} di brazzo, & l’alboro cre$cie ogni giorno fra il toppo, & la gatta {1/4} di braz- zo, & la notte $cema {1/8} di brazzo, dimando in quanti giorni aggiõgira la gatta il toppo, cioe in quan ti giorni $i incontraranno, & quanti braccia $ara diuentato in tutto longo l’alboro per quel tal cre$ci- mento, & quanti braccia hara caminato il toppo, & la gatta per $e, onde procedendo il detto auttore con quella mede$ima regola, che v$o nelle due formiche dette di $opra, per ilche e$$endo tal regola fal$a $eguita la $ua conclu$ion e$$er fal$a, & tutto il $uo errore procede per non hauer ri$petto a l’ulti- mo giorno, che loro $i incontrano, che non ritornaranno piu indietro, ne l’alboro non calara niente di quello $ara cre$ciuto in quel gouerno tra il toppo, & la gatta.

Per $oluere adonque rettamente que$ta que$tione, prima vedi quanti vengano ad auanzar que$ti duoi animali fra il giorno, & la notte, & que$to lo puoi far congiontamente, come fu fatto delle due for- miche, & lo puoi fare $eparatamente, hor facciamolo $eparatamente (per variar modo) $e la gatta a$cende vn brazzo il giorno, & di$cende {1/4} di brazzo, cauando {1/4} di vno re$tara {3/4} di brazzo, & tan to auanzara fra il giorno, & la $equente notte. Sel toppo poi di$cende il giorno {1/2} brazzo, & la $e- quente notte ritorna in $u$o {1/6} caua {1/6} di {1/2}, & ti re$tara {1/3} di brazzo, & tanto auanzara il toppo fra PRIMO. il giorno, & la $equente notte, onde $umando quelli {3/4}, & quel {1/3}, che auanzano fara 1 {1/12}, & tanto auanzara fra tutti duoi (non computando l’alboro) il mede$imo, et piu leggiadramente ti venira a far lo congiontamente, cioe $ummar quel braccia 1. che fa la gatta al giorno, & quel {1/2} brazzo, che fa il toppo fara 1 {1/12}, & $imilmente $ummar quello {1/4}, che ritorna la gatta con quel {1/6}, che ritorna il toppo fara {5/12}, & que$to $ottrandolo di quello 1 {1/2} re$tara mede$imamente 1 {1/12}, & tanto auanzaranno fra tutti duoi (non computando il cre$cere, & il calar de l’alboro) & perche l’alboro cre$cie ogni giorno (fra li duoi animali) {1/4}, & la notte $cema {1/8} caua {1/8} di {1/4} re$tara {1/8} di brazzo, che auanzara l’alboro fra il giorno, & la notte $equente, & perche que$to auanzo proroga lo appro$$imar di que$ti duoi ani- mali caua que$to {1/8} di quello 1 {1/12}, che dettianimali auanzauano re$tara {23/24} di brazzo, & tanto $i ap pro$$imaranno fra il giorno, & la notte $equente, & perche quel {1/8} di brazzo, che $cema l’alboro la notte li fa piu pre$to appro$$imare, & quelli {5/12}, che ritornano la notte li tardi$$e lo appro$$imar$i, & pero caua quel {1/8} di brazzo di quelli {5/12} re$tara {7/24}, & que$to cauarai di quelli braccia 60. che longo l’alboro re$tara braccia 59 {17/24}, fatto que$to procederai per la regola del 3. dicendo $e {23/24} di brazzo vuol giorni. 1. che vorra braccia 59 {17/22} opera, che trouarai che vorranno giorni 62 {7/23}, hor dico che ligiorni 62 integri $ono giu$ti, ma il rotto (in que$te $orte di ragioni) è $empre fal$o, perche in quella parte di giorno, perche non camina la notte, che $eguita (che li fa ritornar indietro, & $cemar l’albo- ro) bi$ogna di tal parte di giorno farne il conto a quello, che caminano il giorno puro $enza il ritor- no della notte, & $imilmente del cre$cer de l’alboro, per far adonque que$to conto giu$tamente vedi quanto auanzaranno que$ti duoianimali in quelli giorni 62 integri a ragion di {23/24} di brazzo al gior no, onde multiplicando trouarai, che auanzaranno braccia 59 {5/12}, quali cauandoli di quelli braccia 60 (che è tutto l’alboro) re$tara {7/12} di brazzo, & tanto gli re$ta a far in quella parte di giorno, & per $aper in che parte di giorno auanzarãno, ouer faranno quelli {7/12} di brazzo vedi quanto fanno, ouer fariano in tutto il detto giorno ($enza la $equente notte) gia tu $ai, che fra tutti duoi que$ti animali, gia $ai che l’uno fa braccia 1. & l’altro braccia {1/2}, che in $umma $ono braccia 1 {1/2} fra tutti duoi, ma per che l’alboro cre$cie ogni giorno fra loro braccia {1/4}, caualo di quelli braccia 1 {1/2} re$tara braccia 1 {1/4}, & tanto auanzaranno quel giorno $enza la notte, che $eguita, & pero dirai $e braccia 1 {1/4} $ono auanzati da giorni 1. da che $ara auanzati {7/12} di brazzo, opera che trouarai, che $aranno auanzati da {7/15} di hiorno, qual gionto con quelli giorui 62. fara giorni 62 {7/15}, & co$i in giorni 62 {7/15} $i incontraran- no li detti animali.

Per approuare que$ta no$tra conclu$ione, eglie manife$to che nelli giorni 62 integri que$ti duoi animali a ragion di braccia 1 {1/12} al giorno con la $equente notte) auanzaranno braccia 67 {1/6}, poi in quel {7/15} di giorno puro ($enza notte) a braccia 1 {1/2} al giorno, fra tutti duoi, faranno {7/10} di brazzo, quali gion- ti con quelli braccia 67 {1/6} faranno braccia 67 {13/15}, & tanto haranno auanzato ambiduoi li detti anima li nelli detti giorni 62 {7/15} da noi ccluõ$i. Re$ta mo da veder $e l’alboro nel detto tempo $ara cre$ciuto tanto, che $ia ritornato nelli detti braccia 67 {13/15}, ilche e$$endo la no$tra conclu$ion $ara buona, & per vederlo gia tu $ai che’l detto alboro fra il giorno, & la notte che $eguitaua re$taua {1/8} di brazzo piu longo che prima non era, cioe che auanzaua {1/8} di brazzo, onde nelli giorni 62 integri hauera auanza to, ouer che piu $ara cre$ciuto 62 ottaui di brazzo, che $aranno braccia 7 {3/4}, quali gionti alli braccia 60. che prima era l’alboro fara braccia 67 {3/4}, & tanto $ara tornato in quelli giorni 62 integri, re$ta mo a veder quanto $ara cre$ciuto in quelli {7/15} di giorno puro $enza notte a ragion di {1/4} di brazzo (che cre$ceua fra li detti duoi animali) al giorno, che multiplicando trouarai, che $ara cre$ciuto {7/60} di braz- zo, qual gionto a quelli braccia 67 {3/4} faranno in $umma braccia 67 {13/15}, come $i conuiene, & pero la no$tra regola in$ieme con la no$tra conclu$ione è buona.

ACcioche meglio s’intenda quello, che nella precedente habbiamo i$plicato, voglio pre- 19 ponere que$t’altra piu piaceuole, poniamo che vn ponto, ouero vna $tella ha da far 360 miglia, ouer gradi, & poniamo che ogni giorno artificiale que$ta $tella camini 15 miglia, ouer gradi, & che la notte $equente ne ritorna indietro 5. volendo mo $aper in quanti giorni que$ta $tella hauera fatti quelli 360 miglia, ouer gradi. Eglie co$a nota che que$ta $tella fra il giorno, che principia a caminare in$ieme con la notte, che $eguita non viene a pertran$ire, ouer a fa- re, ouer ad auanzare $aluo che 10 di quelli 360 miglia, ouer gradi, onde molti diriano, che tal $tella facendo, ouer auanzando 10. di quelli miglia, ouer gradi al giorno, che in 36 giorni gli haueria fatti, ouero auanzati tutti 360. laqual co$a non è vera, anzi è fal$a, perche eglie co$a chiara, che in 35 giorni accompagnati con la $equente $ua notte tal $tella fara, ouero auanzara 350. di quelli miglia, ouer gra- di, & il trige$imo$e$to giorno principiando nel leuar del $ole a tal $tella gli mancara a compir il viag- gio $olamente miglia 10. ouer gradi 10. & perche tal $tella (come fu $uppo$to nel principio) camina ogni giorno artificiale miglia 15. per ilche $i mani$e$ta, che tal $tella caminara, & fara quelli miglia, LIBRO ouer gradi 10. nelli duoi terzi di tal giorno artificiale, talmente che la veniria a fare tutto il detto viag gio in giorni 35 {2/3}, & pero per ri$oluere bi$ogna cauar quello, che ritorna la notte, cioe quelli 5 da 360. & re$tara 355. poi veder in quanto tempo auanzara que$ti miglia 355. a ragion di 10 al giorno con la $ua notte $equente, & $i trouara, che gli auanzaria in giorni 35 {1/2}, dellaqual conclu$ione dico che in quanto alli giorni 35 integri $ta bene, ma quel rotto (cioe quel {1/2}) è fal$o $empre nelle $imili, ma per trouar il giu$to bi$ogna procedere, come di $opra è $tato fatto, cioe veder quanto fara, ouero auanzara quella $tella in quelli giorni 35 integri, che trouarai, che auanzara 350. quali $i debbono ca uar dalli 360. & re$tara pur 10. fatto que$to bi$ogna poi veder in quanta parte del giorno, che $egui- ta la penara a far que$ti gradi, ouer miglia 10. ma a ragion di 15 gradi al giorno artificiale, ilche facen do trouarai che la li fara in {2/3} di giorno artificiale qual gionto con quelli 35. fara in tutto giorni 35 {2/3}, come di $opra, vero è che li 35 intieri s’intendono con la $ua $equente notte, & quelli {2/3} s’intendono d’un giorno artificiale, cioe $enza notte, & pero auerti$$e.

HOr nota anchora que$ta, che propone$$e e$$er due $telle l’una da vn capo, & l’altra da l’al 20 tro della $opradetta di$tantia di 360 miglia, ouer gradi, & che l’una veni$$e in qua facen- do il giorno miglia 6. & che la notte ne ritorna$$e 2. & l’altra anda$$e in la facendo il gior no miglia 9. & che la notte ritorna$$e miglia 3. & che $i adimanda$$e in quanti giorni le $i incontrariano, dico che le $i incontrariano nelli mede$imi $opradetti giorni 35 {2/3}, perche tu vedi, che fra tutte due caminano il giorno artificiale miglia 15 ($i come faceua la $opradetta lei $ola) & la notte fra tutte due ritornano indietro miglia, ouer gradi 5 ($i come faceua anchora la $opra$critta lei $ola) onde procedendo con que$te due in$ieme preci$amente, come $i fece nella $opra$critta $ola $i conclu- dera in que$ta quel mede$imo, che fu conclu$o in quella, cioe che que$te due auanzaranno tutti li det ti miglia, ouer gradi 360. in giorni 35 {2/3}, & pero in detti giorni 35 {2/3} $i incontraranno, & $el te gli fu$$e aggionto, che quella di$tantia, che $i troua$$e di giorno in giorno fra l’una, et l’altra $tella cre$ce$$e qual che quantita, & che la notte $cema$$e vn’altra maggior, ouer menor quantita, tu procedere$ti $econ- do la regola data $opra la 18. del toppo, & della gatta po$ta da Frate Luca.

FRate Luca dal Borgo mette que$ta que$tione dicendo. Vn lepre è dinanzi a vn cane pa$ 21 $a 60. & per ogni pa$$a 5. che fa il cane la lepre ne fa 7. & finalmente il cane l’aggionge, dimanda in quanti pa$$a il cane aggiongira la lepre. Lui dice che in que$ta dimanda $ono molti trauagli da litigare, $e prima non $i chiari$ce la di$tantia dal lepre al cane di 60 pa$- Errore di Fra- te Luca $a. Se $ono pa$$a di cane, o pa$$a di lepre, & anche dice che bi$ogna chiarire $e la lepre pena tanto a far quelli 7 pa$$a, quanto il cane a far quelli 5. & $e $i moueno a vn tempo a caminare, ouer correre, perche (dice) $econdo li pro$uppo$iti bi$ogna lauorare la ragione, & dar ri$po$ta. Et dice di volerla prima far a vn modo, & dapoi a l’altro, & $uppone che quelli 60 pa$$a $iano pa$$a di lepre, & $up- pone anchora, che tanto tempo metta il lepre a farne 7. quanto il cane a farne 5. & che a vn tempo $i mouino, & per ri$oluere tal que$tione dice che’l $i vede che 5 pa$$a del cane auanza 2 di lepre, e pero dice che $i debbe dire $e 2 di lepre $ono auanzati da 5 di cane, 60 di lepre, da quanti di cane $aranno auanzati, & dice che operando $i trouara, che $aranno auanzati da 150. & che in tanti pa$$a il cane di $uoi hauera auanzato li 60 di lepre, & $aranno in vn pareggio, laqual $ua conclu$ion è fal$a, perche $e tanto t\~epo mette il lepre a far li $uoi pa$$a 7. quãto il cane a far li $uoi pa$$a 5. non $apendo per le co$e da lui dette, & $uppo$te, che cõuenientia $ia fra il pa$$o del cane, et quello della lepre, non potiamo di- re che ogni 5 pa$$a di cane auanzi 2 pa$$a di lepre, anzi puo auanzar piu, e manco a$$ai di detti 2 pa$$a di lepre, $econdo che $i pre$upponera e$$er la detta conuenientia. E$$empi gratia $upponendo in que $to ca$o, che ogni pa$$o del cane fu$$e quanto, che 3 pa$$a di lepre $eguiria che li 5 pa$$a del cane $arian 15 pa$$a di lepre, & que$ti 15 pa$$a $arãno fatti dal cane in quel mede$imo tempo (dal pre$uppo$ito) che la lepre ne fa 7. onde $i vede che in ogni 5 di $uoi pa$$i, il cane auanzaria 8 pa$$a di lepre (cioe da 7 andar in 15) & per tanto dire$$imo poi in $imil ca$o, $e 8 pa$$a di lepre $ono auanzati da 5 pa$$a di ca ne, da quanti $aranno auãzati quelli 60 pa$$a di lepre, onde operando $i trouaria, che $ariano auanza- ti da pa$$a 37 {1/2} di cane, & $taria bene, e pero nelle $imili que$tioni oltra le co$e dette eglie nece$$ar{ij}$$i mo a $aper la detta cõuenientia di pa$$a, altramente eglie impo$$ibile a darui perfetta ri$olutione, eglie ben vero che nel proce$$o di $ua operatione il detto Frate Luca volendo redur quelli 150 pa$$a di ca ne in pa$$a di lepre dice, $e 5 pa$$a di cane $ono pa$$a 7 di lepre, quanto $aranno pa$$a 150 di cane, & co$i operando conclude, che ne $ariano pa$$a 210. per laqual co$a $i manife$ta, che lui $uppone, che 5 pa$$a di cane $iano preci$amente @ pa$$a di leppre, laqual co$a è impo$$ibile, perche $e co$i fo$$e, cioe che li 5 pa$$a di cane fu$$ero eguali a quelli 7 di lepre, $eguiria che in vn mede$imo tempo tanto $pa- cio $correria la lepre quanto il cane, & pero giamai il cane aggiongeria la detta lepre, ma di continuo gli re$taria di dietro li detti primi 60 pa$$a di lepre, come che ogni $ano intelletto puo con$iderare.

PRIMO.

Hor per chiarir il tutto della $opra notata que$tione $upponiamo anchora, che quelli pa$$a 60 (che la lepre $i troua auanti del cane) $iano pa$$a di cane, & tutti gli altri pre$uppo$iti $tiano fermi, dico che in $imil ca$o dobbiamo ridur quelli pa$$a 7. di lepre a pa$$a di cane a ragion di 3 pa$$a di lepre al pa$$o del cane (come da noi fu $uppo$to) onde operando trouaremo che li detti pa$$a 7 di lepre $aranno pa$ $a 2 {1/3} di cane, & perche in quel mede$imo tempo, che la lepre fa quelli pa$$a 2 {1/3} di cane, in quel mede $imo il cane ne fa 5. per ilche il detto cane in ogni pa$$a 5. che fara venira auanzar pa$$a 2 {2/3} pur di ca- ne (cioe venira auanzar tanto quanto è dalli 2 {1/3}, che fa la lepre alli 5. che fa il cane, che $ono pa$$a 2 {2/3} (come è detto) hor per $aper in quanti pa$$a il detto cane arriuara la detta lepre, dirai $e pa$$a 2 {2/3} $o- no auanzati da pa$$a 5. da quanti $aranno auanzati li detti 60. opera che trouarai, che $aranno auan- zati da pa$$a 112 {1/2} di cane, & co$i il detto cane in pa$$a 112 {1/2} arriuara la detta lepre, & con tal modo procederai nelle $imili.

FRate Luca dal borgo mette que$to ca$o, ouer que$tione dicendo. Poniamo che la sfera 22 terrena habbia di riuolutione 20400 miglia, & che $opra l’equinottio da vn ponto, & in Errore di Frate Luca dal Borgo vn ponto $i moua duoi ponti mobili, il primo va ver$o oriente il primo giorno vn mi- glio, il $econdo 2. il terzo 3. etc. Il $econdo va ver$o occidente, il primo giorno vn miglio, il $econdo 8. il terzo 27. Adimando in quanti giorni $i trouaranno li duoi mouimenti in vn $ol pon to. Il detto auttor operando per la co$a conclude, che $i incontraranno in giorni Radice 81601 man- co {3/4} la Radice del rimanente manco {1/2}, & in tanti giorni dice che $i trouaranno li detti ponti in vn ponto. & c. Laqual $ua conclu$ione è fal$a, perche non debbe accadere irrationalita alcuna, & che $ia il vero dico che $i incontraranno in giorni 16 {1768/4930}, & che $ia il vero lo approuaremo in que$to modo. Prima eglie manife$to, che nelli giorni 16 integri quello, che va il primo giorno vn miglio, il $econdo 2. il terzo 3. & c. Nelli detti giorni 16 fara 136 miglia, liquali $alua, poi l’altro che va il pri- mo giorno vn miglio, {0/2} 8. il {0/3} 27. & co$i di$corendo per li numeri cubi nelli detti giorni 16 integri hauera fatto ($e farai ben il conto) miglia 18496. quali $ummandoli con quelli altri 136. che $alua$ti faranno in $umma miglia 18632. quali $aluarai, poi vedi in quel rotto di giorno, qual è {1768/4930} quan ti miglia faranno fra tutti duoi, & per $aperlo, eglie chiaro che $e camina$$ero tutta la decima$ettima giornata, quello che o gni giorno cre$ce vn miglio faria quel giorno miglia 17. & l’altro faria il cubo di 17. che è 4913. che gionti con li miglia 17 (che fa l’altro) faranno miglia 4930. & tanti miglia fa- riano fra tutti duoi, $e camina$$ero tutto il giorno, ma noi diciamo che del detto giorno non ne cami- narono $e non {2768/4930}, & pero diremo $e giorni. 1. mi da miglia 4930. che mi dara {1768/4930} di giorno opera, che ti daranno miglia 1768. liquali $ummarai con li miglia 18632. che $alua$ti faranno preci$e 20400. che è il propo$ito. Per ri$oluere que$ta con facilita bi$ogna che tu ti $erui di quella regola di raccogliere, ouer $ummar le vnita di numeri cubi data nella 8 del 14 capo.

FRate Luca dal borgo mette que$to ca$o, ouer que$tione dicendo. Vno ha me$$o per or- 23 dine retto filo 100 naranci in vn piano di$tante l’una da l’altra vn pa$$o a tanto che ten- Errore di Fra- te Luca gono (dice lui) di $pacio pa$$a 100 per longhezza, & vno vuol raccogliere detti naranci a vno a vno, & porli tutti $opra il primo, & far di tutti vn monte nel detto luogo del pri- mo, dimanda ia quanti pa$$a li hara raccolti tutti, dice il detto auttor che $i debbe far co$i, multiplicar la di$tantia di detti naranci in $e mede$ima dicendo 100 fia 100 fa 10000. & $opra que$to aggion- gere la detta di$tantia, cioe 100. fara 10100. & conclude che tanti pa$$a conuerra far coluia raccorle, laqual conclu$ion è fal$a, perche le dette 100 narance non hanno $aluo che 99 differentie, & volen- doli mettere tutti $opra il primo quel tale fara $olamente pa$$a 9900. & que$ti pa$$a 9900. $i ritroua- no con que$ta ragione, ouer regola, eglie manife$to, che volendo colui mettere il $econdo naranzo $o pra il primo, fara 2 pa$$a (cioe vn pa$$o al andar, & vn’altro al ritornar) & volendo metter poi il ter zo naranzo pur $opra il primo lui fara 4 pa$$a, cioe 2 andarlo a tuor, & 2 a riportarlo $opra il pri- mo, & co$i con tal ordine per il quarto naranzo fara 6 pa$$a. & per il quinto ne fara 8. & co$i andara pro$equendo nella progre$$ione a$cendente per 2. & principiante dal mede$imo 2. & li termini di que$ta tal progre$$ione $aranno 99. cioe tanti quanti $ono le differentie di detti naranci, lequali (come di $opra fu detto) $ono 99. (cioe vn manco delli naranci) & nota che l’ultimo termine di que$ta $pe- cie di progre$$ione è nece$$ariamente il doppio di 99 (per le ragioni adutte nel 11 capo) cioe $ara 198. Hor volendo mo $aper la $umma di tutti li detti termini (per la no$tra regola generale) $umma il pri mo termine (che è 2) con l’ultimo (che è 198) fara 200. pigliane la mita, che $ara 100. & que$ta mul- tiplicala fia il numero di termini (che è 99) fara 9900. & tanto $ara la $umma di tutti li pa$$a, che ha- uera fatto colui in raccogliere li detti naranci.

Anchora per hauer la $umma di detti 99 termini principianti dal 2. & finiendo in 198 (che è numero paro) per quella regola adutta dalli no$tri antichi (narrata nel 12 capo) piglia la mita de l’ultimo ter- LIBRO mine (cioe di 198) che $ara 99. e que$ta {1/2} multiplicala fia il numero, che immediatamente li $egue ap pre$$o (che è 100) fara pur 9900. come prima, & pero da que$te due operationi $i puo formar que$ta regola generale $opra vna que$tion $imile, cauar $empre 1 dal numero di naranci (o altre materie $i- mili) re$tara 99. & que$to 99 multiplicarlo fia li 100 naranci fara 9900. come è detto. Et $e li naranci propo$ti fo$$ero $tati 200. multiplicali fia vn manco di 200. cioe fia 199 fara 39800. & tanti pa$$a fa ria colui in raccoglierli, & $e fu$$ero $tati poniamo 20 multiplica 20 fia vn manco di 20 (cioe fia 19) fara 380. & co$i 380 pa$$a faria colui in raccogliere li detti naranci $econdo l’ordine detto, & con tal ordine procederai nelle $imili.

FRa Luca dal borgo mette que$to ca$o, ouer que$tion, dic\~edo eglie vna botte, che tien bari 24 li 10 {1/2}, & ha vna $ola canella in tal luogo, & di tal qualita, che appr\~edola $uota, ouer $par gi in vn’hora vn barile quando che la detta botte $ia piena a ponto, & dipoi che nel v$i- to vn barile, la detta canella pena due hore a $pargere l’altro barile, & per cauar il terzo ba rile pena 3 hore, & per il quarto pena 4 hore, & per il quinto pena 5 hore, & co$i di$correndo a tan- Errore di Frate Luca dal Borgo ti barili tante hore pena, per cagione, che quanto piu vino e$ci fuora tanto piu pigramente getta per il carico del vino, che indeboli$ci, che non ha tanta furia la canella in modo, che s’ella tene$$e 11 bari- li per l’ultimo barile penaria 11 hore, & $e la tene$$e 12 barile per il duodecimo penaria 12 hore, di- manda in quante hore $aranno vodate le dette barile 10 {1/2}, & vuol il detto auttore, che per ri$oluere que$ta que$tione (per e$$er tal progre$$ione naturale) che $i proceda $econdo l’ordine dato da no$tri antichi (detto al $uo luogo) cioe piglia la mita de l’ultimo termine, che è 10 {1/2}, laqual mita $aria 5 {1/4}, & dapoi giongere il primo termine (che è 1) $opra l’ultimo (che è 10 {1/2}) fara 11 {1/2}, & que$to multiplicar fia quel 5 {1/4} fara 60 {3/8}, & tanto cõclude che $ara tutta la progre$$ione, e co$i cõclude, che in tante hore $aranno vodati li detti barili 10 {1/2}, laqual $ua conclu$ione è fal$a, perche $i vede, che li termini di tal progre$$ione non $ono realmente compiti per e$$er 10 {1/2}, onde raccogliendo li 10 termini intieri, cioe da 1 per fino a 10. nella progre$$ion continua $enza dubbio faranno hore 55. & co$i in hore 55 $a- ranno vodati quelli 10 barili intieri, & $e vi fu$$e vn’altro barile da vodare ($econdo il propo$ito) pe- naria 11 hore, ma per e$$eruene $aluo che {1/2} barile quello (alla ratta) penariano hore 5 {1/2}, quale gionte con quelle altre hore 55. fara in $umma hore 60 {1/2}, & co$i in hore 60 {1/2} noi diciamo che $aranno vo- dati li detti barile 10 {1/2}, ouer la detta botte, ma quando che la botte tene$$e barile integre non vioc- correria alcuna difficulta, e$$empi gratia $e in luogo di barili 10 {1/2} haue$$e detto (poniamo) barili 12. ba$taria a raccogliere li termini 12. nella detta progre$$ion continua principiante dalla vnita per le re- gole date, cioe $ummar il primo con lultimo (cioe 1 con 12) fara 13. & que$to 13 multiplicarlo per la mita di 12. che è 6 (cioe per la mita del numero di termini) faria 78. & co$i in hore 78. $aria vodata que$ta $econda botte.

EGlie vn’altra botte, che ha 3 $pine, ouer canelle in fondo l’una piu gro$$a de l’altra, ma tal 25 mente fatte, & limitate, che chi caua$$e fuora la piu gro$$a $pina, ouer canella, tutta quella botte e$$endo piena di vino, ouero d’acqua $i vodarebbe in 2 giorni, & $el $i caua$$e fuo ra la mezzana la $i vodarebbe in 3 giorni, & cauando fuora la piccola la $i vodarebbe in 4 giorni. Si adimanda cauando fuora tutte 3 le dette $pine, ouer canelle a vn tratto in quanto tempo $i vodarebbe la detta botte.

Que$ta & altre $imili, per $chiuar rotti bi$ogna trouar vn numero che $ia numerato, ouero che $i po$$a partir per 2. 3. & 4. che ք il modo detto accatare (dato nel $ettimo libro della prima parte) $i trouara il minimo e$$er 12. nelqual tempo di 12 giorni, trouarai che la $pina piu gro$$a vodarebbe (alla ratta) 6 botte, & la mezana ne vodarebbe 4. & la piu piccola ne vodarebbe 3 botte, onde $ummando que $te botte, cioe 6. 4. & 3. faranno 13 botte, che $ariano vodate dalle dette 3 $pine nelli detti giorni 12. ma noi vore$$imo $aper in quanto tempo vodariano vna botte $ola, onde per trouarlo dirai per la regola, $e 13 botte $ono vodate in giorni 12. in quanto $ara vodata botte 1. opera che $ara vodata in {12/13} di giorno, che $aria in hore 22 {2/13} a ragion di hore 24 al giorno naturale, che $e ne farai proua la trouarai co$i e$$ere.

EGlie anchora vna vezza, cioe vna gran botta piena di vino, laqual ha 4 $pine, ouer canel 26 le talmente fatte, che cauando fuora la maggiore la $i vodara in vn giorno, con la $econ- da in 2 giorni, con la terza in 3 giorni, con la quarta in 4. Si adimanda cauandole fuora tutte 4 a vn tratto in quanto tempo $ara vodata la detta botte.

Similmente troua vn numero che $ia numerato, ouer partito da que$ti 4 numeri, cioe da 1. da 2. da 3. & da 4. che trouarai il minimo e$$er 12. liquali ponerai per 12 giorni, nelliquali la maggior $pina voda- ra 12 botte (ilche $i troua partendo 12 per 1) la $econda canella ne vodarebbe 6 botte, la terza ne vo- darebbe 4. & con la quarta ne vodaria 3 botte, lequali botte $ummate in$ieme $ariano 25. & noi vo- 7>PRIMO. re$$imo $aper in quanti giorni ne vodariano vna botta $ola, onde per $aper o dirai, $e 25 botte vo- gliono 12 giorni a e$$er vodati, quanti ne vorra botta 1. opera trouarai che vorra {12/25} di giorno, che $aria hore 11 {3/25}, & co$i in tanto tempo $ara vodata la detta botta, ouer vezza. Molte altre $pecie di que$tioni $i ri$olueno con que$ta regola, laqual regola è $pecie della po$ition $implice po$ta qua$i in fine delle pratiche negotiarie, ouero mercantile, dellequali que$tioni ne poneremo alcune anchor che altre qua$i $imili $iano $tate po$te nelle dette po$itioni $implice, & doppie.

VNo gentil’huomo $i vuol far far vna ve$ta da 4 mae$tri, & vuol che tutti 4 gli lauorino 27 dentro a vn tratto, & que$ti 4 mae$tri $ono di tal qualita, che’l primo la faria per $e $olo in vn giorno, il $econdo la faria in 2 giorni per $e $olo, & il terzo la faria in 3 giorni, & il quarto la faria in quattro giorni, $i adimanda lauorando tutti 4 a vn tratto in quanto tempo la faranno.

Que$ta farai come la precedente della vezza con le 4 $pine, & trouarai che anchora loro la faranno in {12/25} di giorni, che $aria pur hore 11 {13/25}.

SImilmente poniamo che vn lupo, vn’or$o, vn cane, & vna volpe mangino tutti 4 vn ca- 28 $trone. L’or$o lo mangiaria lui $olo in vn giorno, & il lupo lo mangiaria tutto in 2 gior- ni per lui $olo, & il cane lo mangiaria per lui $olo in 3 giorni, & la volpe in 4. Si adimanda in quanto tempo lo mangiaranno tutti 4 in$ieme, procedi come nelle due precedenti, & trouarai che mede$imamente lo mangiaranno in horre 11 {13/25}.

VNa naue, che ha 2 vele con la maggior vela fara il $uo viaggio in giorni 5. & con la menore 29 lo fara in giorni 9. Si adimanda mettendo $u$o in principio tutte que$te due vele ad vn trat- to, in quanti giorni fara il detto $uo viaggio.

Farai come nelle due $uperiore, cioe troua vn numero che $ia numerato da 5. & da 9. che tro- uarai e$$er 45. quali ponerai e$$er giorni, nelliquali 45 giorni con la vela maggiore faria 9 viaggi $i- mili, & con la menore ne faria 5 liquali viaggi $ummati in$ieme faranno 14 viaggi, che $ariano fatte con le dette due vele nelli detti giorni 45. ma perche vore$$imo $aper di vn viaggio $olo, diremo $e 14. viaggi vogliono giorni 45. che vorra viaggio 1. opera che venira da giorni 3 {3/14}, & co$i in gior ni 3 {3/14} la detta naue con le dette due vele fara il detto $uo viaggio.

Non ti $candaleggiar lettor di alcuna delle que$tioni fin hora dette, ouero propo$te, ne di alcune di quel le che per lo aueuir $i daranno, ouer proponeranno per e$$er applicate a certi (qua$i rediculo$i) $ogget ti, laqual co$a $i fa per farti piu capace della $o$tantia del ca$o, ouer que$tione, & della regola $ua, le- quai regole preparano l’ingegno dell’huomo a potere inue$tigare, & filo$ofare var{ij} $ecreti di natura.

VN’altra naue $i ha 3 vele, con la maggiore la fara vn certo viaggio in 2 giorni, con la mezana 30 lo fara in 3 giorni, & con la piccola lo fara in 4 giorni. Si adimanda facendo vela con tutte tre a vn tratto in quanto tempo la fara il detto viaggio.

Troua pur vn numero numerato da 2 da 3. & da 4. qual (largo modo) $i troua multiplican- do 2 fia 3 fa 6. & 4 fia 6 fa 24 (vero è che il minimo $aria 12. com’è fatto nella precedente, ma per ari cordarti il largo modo voglio che operamo il detto 24) hor dirai che in giorni 24 con la maggior ve la fara 12 viaggi (ilche $i troua partendo 24 per 2) & con la mezana (nelli detti giorni 24) fara 8 viag gi, & con la minima ne fara 6. inte$o que$to $umma in$ieme que$ti viaggi 12. 8. & 6 faranno 26. & tu vore$ti vn viaggio $olo, & pero dirai, $e 26 viaggi $ono fatti in 24 giorni, in quanto $ara fatto viag gio 1. opera trouarai che $ara fatto in {12/13} di vn giorno, che $aria hore 22 {2/13} di hora, & co$i in dette hore 22 {2/13}, la detta naue con le dette 3 vele fara il detto viaggio, & con tal ordine $i potria ri$oluere di 4. 5. & píu vele.

VN gentil’huomo volendo far far certe manifature in vn $uo giardino piglia tre manuali, o 31 vogliam dir lauorenti, & con il piu $acente $i acorda di darui $oldi 15 al giorno, & con il mediocre s’accorda di darui $oldi 11 al giorno, & con l’ultimo s’accorda di darui $oldi 8. pur al giorno, & accioche niuno haue$$e inuidia a l’altro fece lauorar tanti giorni cia$cun diloro, che tanti $oldi integri doueua hauer l’uno quanto l’altro. Si adimanda quanti giorni lauo- rorno cia$cun di loro.

In que$ta procederai, come nelle precedenti, cioe troua vn numero, che $ia numerato, ouero partito per 15 per 11. & per 8. che (per il largo modo) lo trouarai multiplicando 15 fia 11. fara 165. & que$to fia 8. fara 1320. & que$to partirai prima per 15. & te ne venira 88. & tanti giorni lauoro il piu $acen- te (cioe quello da ß 15 al giorno) poi partirai anchora que$to 1320 per 11. & te ne venira 120. & tanti giorni lauoro quello da ß 11 al giorno, finalmente partirai il detto 1320 per 8. & te ne venira 165. & tanti giorni lauoro quello da ß 8 al giorno, onde $e farai il conto trouarai che cia$cun diloro guadagno ß 1320. che $ariano ℒ 66 di danari.

LIBRO Di una particol ar proprieta della progre{$s}ion doppia, geometrica.

VNo gentil’huomo accorda vn certo artefice a farui vn certo lauorerio per 60 giorni, & 32 riman dacordo di darui vn mocenigo al giorno, & perche il gentil’huomo non $i fida- ua troppo di co$tui, cioe a darui danari auanti tratto, il detto gentil’huomo fece $tampar in cecca 6 monete di argento che fra tutte 6 valeuano 60 mocenighi, ma co$i ben ordina- te di valore, che ogni $era gli ne daua vna talmente che con tai 6 monete paghete quel artefice di gior no in giorno ogni $era per quel giorno $olo, che andaua lauorando di mane in mane, & co$i con quelle 6 monete in fine di detti 60 giorni lo compite da pagar a ponto. Si adimanda l’ordine, & la qualita del valore di dette 6 monete.

La progre$$ion doppia (principiãte dallavnita) $erue per $ua particolar proprieta in que$to negotio, & al tri $imili, pero facendo far vna moneta, che vaglia vn mocenigo, & vn’altra che ne vaglia 2. & vn’al tra che ne vaglia 4. & vn’altra che ne vaglia 8. & vn’altra che ne vaglia 16. & bi$ognando ne potria far far vn’altra, che ne vale$$e 32. lequal 6. monete in que$ta progre$$ion geometrica formate 1. 2. 4. 8. 16. 32. Seruiriano in vn $imil ca$o per giorni 63. cioe per la $umma di tutti li detti 6 termini, laqual $aria 63. lequai 6 monete contracambiandole ogni $era in que$to modo, che la $era del primo gior- no gli daria quella, che val vno mocenigo, & $aria $atisfatto, la $econda $era gli daria quella di 2 mo- cenighi, & $i faria tornar quella di 1 mocenigo, la terza $era gli daria quella di 1 mocenigo, & $aria $a tisfatto, la quarta $era gli daria quella da 4 mocenighi, & $i faria ritornar quelle due, cioe quella da 1. & quella da 2. la quinta $era gli daria quella da 1. la $e$ta gli daria quella da 2. & $i faria ritornar quel- la da 1. la $ettima gli daria quella da 1. & la ottaua $era gli daria quella da 8 mocenighi, & $i faria ri- tornar tutte le altre a lui date, & co$i la nona $era gli daria quella da 1. la decima gli daria quella da 2. & $i faria ritornar quella da 1. la vndecima gli ritornaria quella da 1. la 12 gli daria quella da 4. & $i faria ritornar quelle da 1. & da 2. & con tal ordine andaria $eguitando per fin alla 15 $era, la 16. poi gli daria quella da 16 mocenighi, & $i faria ritornar tutte quelle 4 a lui date, & con le dette 4 riceuute lo andaria pagando, & contracambiando con il mede$imo ordine per fino alla 31. $era, alla 32 $era, poi gli daria quella moneta, che vale 32 mocenighi, & $i $e faria ritornar tutte le altre cinque a lui da- te, & con quelle al mede$imo modo lo andaria pagando, & contracambiando di $era in $era per fin al 63 giorno. Ma perche la no$tra que$tione non pa$$a 60 giorni, & pero la vltima moneta, cioe quella detta di valor di 32 mocenighi non vuol (in que$to ca$o) e$$er divalor di piu di 29 mocenighi, laqual moneta in$ieme con le altre cinque, valeranno in tutto li detti 60 mocenighi, lequai 6 monete in que $to modo a$$ettate 1. 2. 4. 8. 16. 29. $eruiranno (contracambiandole per il mede$imo modo) per pa- gar il detto artefice ogni $era, come da te mede$imo ti potrai con la i$perientia cercificare. Et con tal $pecie di progre$$ioni potrai trouar da e$$equir vn tal ca$o in ogni altro maggior numero di giorni, laqual co$a $enza la euidentia, ouero notitia di que$ta particolar proprieta di que$ta progre$$ione $a- ria qua$i vna co$a impo$$ibile a tai $orte di que$tioni dar ri$olutione, & accio meglio l’apprendi te ne pongo vn’altra.

VNo $i troua hauer 5 monete d’oro, lequali vagliono in tutto $cudi 31 d’oro, & co$tui $i 33 fa fare vn certo lauorerio a vn mae$tro, il qual lauorerio debbe e$$er cõpito in termine di giorni 31. & ogni giorno il mae$tro debbe e$$er pagato a ragion d’vno $cudo d’oro al giorno per $ua mercede a non farui alcuno a$petto per e$$er co$i rima$to dacordo. Si adi manda in che ordine debbe e$$er il valor delle dette 5 monete a douer poter e$$equir da tal effetto.

Dico come fu detto nella precedente, che è il valor delle dette 5 monete d’oro debbe e$$er formato nel- la $opradetta progre$$ion doppia principiante dalla vnita in que$ta forma 1. 2. 4. 8. 16. cioe che la pri ma debbe valer vn $cudo d’oro, la $econda 2. la terza 4. la quarta 8. la quinta 16. facendo bi$ogno, perche $e la $umma di que$ti 5 termini fo$$e piu di 31 (cioe del numero di giorni) bi$ognaria $minuir tanto l’ultimo termine, che la $umma di tutti face$$e $olamente 31. come $i fece nella precedente, ma perche in que$ta la $umma di detti 5 termini fa preci$am\~ete 31. bi$ogna adonque che il detto vltimo termine re$ti nel e$$er $uo, cioe 16. & co$i tutti gli altri, con lequali 5 monete e$$equira il propo$ito per quello mede$imo ordine detto nella precedente, che a replicarlo in que$ta mi pare e$$er co$a $uper- flua. Ma bi$ogna notar, che $e per ca$o li giorni da e$$er compito il detto lauorerio fo$$ero $tati $up- po$ti 32. ouero piu di 32. $aria impo$$ibile con 5 monete d’oro, che fra tutte vale$$ero $cudi 32. ouer piu di 32. a e$$equir il propo$ito, perche la $umma di detti 5 termini nella progre$$ion doppia princi- piante dalla vnita non pa$$a 31. cioe che non è po$$ibile, che tal $umma po$$a far 32. ne piu del detto 32. & pero in vn $imil ca$o $aria nece$$aria le dette monete d’oro e$$er 6. $i come nella precedente, & co$i con 6 potrai e$$equir vn tal ca$o dal 32. per fino al 63. & con 7 $orte di monete potrai e$$equir il 17>PRIMO. propo$ito da 64. per fino a 127. cioe alla $umma di que$ti 7 termini 1. 2. 4. 8. 16. 32. 64. che è 127. & co$i puoi procedere in infinito.

ANchora que$ta mede$ima progre$$ion doppia principiante dalla vnita $erue, & $i co$tu- 34 ma per far li campioni per pe$are con le bilanze materiale, che $i oprano per pe$are oro, ar gento, oueramente co$e di $peciarie di valore, perche $el $ara fatto poniamo 6 campioni in tal progre$$ione, cioe che’l primo pe$i vna lira di pe$o, & il $econdo 2. il terzo 4. il quar to 8. il quinto 16. & il $e$to 32. la $umma di quai 6 campioni, oueramente del pe$o di quelli venira a e$$er ℒ 63. Hor dico che con que$ti 6 campioni $i potra pe$are quante lire integre, che occorrer po$$a da ℒ 1 per fino in ℒ 63. perche $e vorrai pe$ar ℒ 1. tu ponerai $u$o il pe$o de ℒ 1. & $e vorrai pe$ar ℒ 2 tu ponerai $u$o il campion da ℒ 2. & $e vorrai pe$ar ℒ 3. tu ponerai $u$o il campion da ℒ 4. & da l’altra banda tu viponerai quel campion da ℒ 1 in$ieme con la materia che vorrai che $ia ℒ 3. & hauerai il propo$ito, & co$i per pe$ar ℒ 4 tu vi hai il campion da ℒ 4 per pe$ar ℒ 5 tu vi ponerai il campion da ℒ 4. & quel da ℒ 1. & per le ℒ 6. quel da 4. & quel da 2. & per e$$er tal co$a facili$$ima da $aper e$$equir da $ua po$ta nõ voglio $tar a narrarti tal operation a ℒ per ℒ, ba$tami hauerti auertito.

Vnaparticolar proprieta della progre{$s}ione treppia principiante dalla unita.

VNo con quattro campioni da lui con tal ordine fabricati, che con quelli pe$a quante lire 35 integre gli occorra alle mani da ℒ 1 per fino a ℒ 40. Si adimanda in che ordine di pe$o erano formati tai campioni.

Dico che la progre$$ion treppia principiante dalla vnita per $ua particolar proprieta $erue per ri$oluer tal que$tione, & altre $imili, & $enza tal particolar notitia $aria qua$i impo$$ibile a dar ri$olutione a $imil $orte di ca$i, perche in co$i piccol numero di campioni, la progre$$ione doppia non ne potria $eruire, percioche 4 campioni in tal progre$$ione doppia non ponno pe$ar oltra ℒ 15. & la treppia lo fara per fin a ℒ 40. perche facendo vn campion da ℒ 1. & vn’altro da ℒ 3 (cioe il $e- condo) & il terzo da ℒ 9. & il quarto da ℒ 27. liquali 4 campioni in $umma pe$aranno ℒ 40. & co$i con quelli $i potra pe$ar e quante lire $i vorra da ℒ 1 per fino a ℒ 40. ma non piu de ℒ 40. & co$i $e tu tripla$ti 27. faria 81. & hare$ti formato vn’altro quinto campione, & con que$ti 5 campioni tu po- tre$ti $empre pe$are quante lire integre ti pare$$e da ℒ 1 per fino a ℒ 121. cioe per fino alla $umma di que$ti 5 termini 1. 3. 9. 27. 81. che $aria ℒ 121. come di $opra è detto. Et $e tu vole$ti far vn’altro $e$to campione, quello $aria il treppio di 81. che faria 243. & co$i ℒ 243 doueria pe$ar quel $e$to cam pione, & con que$ti 6 campioni tu potre$ti pe$are da vna lira integramente per fino alla $umma, che faranno tutti que$ti 6 campioni in tal modo fabricati 1. 3. 9. 27. 81. 243. laqual $umma $ara 364. & co$i potrai pe$are da ℒ 1. com’è detto per fino a ℒ 364. dimandi pur il compratore quante lire $i vo- glia, pur che lui non dimandi lire rotte, ne oncie, & che lui non ecceda in $ua dimanda il detto numero de ℒ 364. Eglie ben vero che ti bi$ogna con il tuo ingegno e$$er pronto a $aper $atisfare con li detti pe$i, ouero campioni a chi ti dimanda$$e robba, ponendo hora di qua hora dila della bilancia vno, ouer 2. ouer 3. ouer piu campioni $econdo che tu $arai dimandato, del pe$o nella mercantia, & accio meglio la verita appari di cio ch’è detto, & come far $i debba, ouer po$$a te lo voglio e$$emplificare nelli 4 pe$i fino a ℒ 40. & tu poi con $imili modi procederai in tutti gli altri.

Dico adonque che con quattro campioni, l’uno di quali (per l’ordine dato) $ara ℒ 1. l’altro ℒ 3. l’altro ℒ 9. & l’altro ℒ 27. $empre $i potra pe$are ogni quantita de lire integre cominciando da ℒ 1 per fino a ℒ 40. & non piu oltra, & che co$i $ia con la i$perientia lo faremo manife$to. Se vuoi pe$ar ℒ 1. tu hai a ponto il campion de ℒ 1. & $e vuoi pe$ar ℒ 2 da vn lato della bilanza ponerai il campion de ℒ 3. & da l’altro lato in$ieme con la robba metterai il campion de ℒ 1. ilche facendo la mercantia pe$a- ta venira a e$$er ℒ 2. & co$i hauerai pe$ato ℒ 2 di mercantia, & $e vorrai pe$ar ℒ 3. tu hai il propio campione da ℒ 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 4. da vn lato tu ponirai duoi campioni, cioe quel da ℒ 3. & quel da ℒ 1. & da l’altro la mercantia, & $e vorrai pe$ar ℒ 5. ponirai da vn lato il campion da ℒ 9. & da l’altro lato in$ieme con la robba ponirai quello da ℒ 1. & quello da ℒ 3. ilche facendo la robba venira a re$tar in ℒ 5. Et $e vorrai pe$ar ℒ 6. ponirai da vn lato il campion da ℒ 9. & da l’altro in$ieme con la robba ponirai quel da ℒ 3. et co$i la robba venira a re$tar ℒ 6 a ponto. Et $e vorrai pe$ar ℒ 7. po nerai da vn lato il campion da ℒ 9. & quel da ℒ 1 (che in $umma faranno ℒ 10) & da l’altro lato in$ie me con la robba ponerai quella da ℒ 3. per ilche la robba venira a re$tar in ℒ 7. & $e vorrai pe$ar ℒ 8. da vn lato ponirai il cãpion de ℒ 9. & da l’altro in$ieme con la robba ponerai quel da ℒ 1. e co$i la rob ba venira a re$tar ℒ 8. et $e vorrai pe$ar ℒ 9. tu hai il propio cãpione, & $e vorrai pe$ar ℒ 10. tu ponirai da vn lato quel da ℒ 9. in$ieme con quel da ℒ 1. che faranno ℒ 10. & $e vorrai pe$ar ℒ 11. ponirai quel LIBRO da 9. & quello da 3 da vn canto (che faranno ℒ 12) & da l’altro canto ponirai quel da ℒ 1 in$ieme con la robba, tal che la robba venira a re$tar ℒ 11 a ponto, & $e vorrai pe$ar ℒ 12. tu e$$equirai lo ef- fetto con il campion da ℒ 9. in$ieme con quello da ℒ 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 13. ponerai da vn lato tre campioni, cioe quel da ℒ 9. & quello da ℒ 3. & quello da ℒ 1. che in $umma faranno ℒ 13. & $e vorrai pe$are ℒ 14. tu ponerai da vn lato il campion da ℒ 27. & da l’altro tu ponerai gli altri tre cam pioni in$ieme con la robba, liquali tre campioni pe$ano in tutto ℒ 13. tal che la robba venira a re$tar ℒ 14 a ponto, & $e vorrai pe$ar ℒ 15. tu ponerai da vn lato pur il campione da ℒ 27. & da l’altro in$ieme con la robba quel da ℒ 9. & quel da ℒ 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 16. tu ponerai da vn lato quel da ℒ 27. & quel da ℒ 1 (che in $umma fanno ℒ 28) & da l’altro in$ieme con la robba tu ponerai quel da ℒ 9. & quel da ℒ 3 (che fanno ℒ 12) tal che la robba venira a re$tar ℒ 16 a ponto, & $e vorrai pe $ar ℒ 17. tu ponerai da vn lato il campion de ℒ 27. & da l’altro quello da ℒ 1. & quel da ℒ 9. in$ieme con la robba, & $e vorrai pe$ar ℒ 18. tu ponerai da vn lato quel da 27. & da l’altro tu vi ponerai quel lo da 9. in$ieme con la robba, & $e tu vorrai pe$ar ℒ 19. tu ponerai da vn lato quello da 27. & quel- lo da 1. & da l’altro ponerai quello da 9. in$ieme con la robba, & $e vorrai pe$ar ℒ 20. tu ponerai da vn lato quello da 27. & quello da 3. & da l’altro lato tu ponerai quello da 9. & quel da 1. in$ieme con la robba, & $e tu vorrai pe$ar ℒ 21. tu ponerai da vn lato quel da 27. & quello da 3. & da l’altro in- $ieme con la robba tu ponerai quello da 9. & $e vorrai pe$ar ℒ 22. tu ponerai da vn lato quello da 27. & quello da 3. & quello da 1. & da l’altro lato in$ieme con la robba tu gli ponerai quello da 9. & $e vorrai pe$ar ℒ 23. tu ponerai da vn lato quello da 27. & da l’altro tu gli ponerai quello da 3. & quello da 1. in$ieme con la robba, & $e vorrai pe$ar ℒ 24. tu ponerai da vn lato quello da 27. & da l’altro tu ponerai quello da 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 25 tu ponerai da vn lato quello da 27. & quel- o da ℒ 1. & da l’altro in$ieme con la robba tu ponerai quello da 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 26. tu po- nerai quello da ℒ 27 da vn lato, & da l’altro tu gli ponerai quello da 1. in$ieme con la robba, & $e vorrai pe$ar ℒ 27. tu hai il campione de ℒ 27. & $e tu vorrai pe$ar ℒ 28. tu lo farai con quella da 27 in$ieme con quel da 1. & $e tu vorrai pe$ar ℒ 29. tu ponerai da vn lato quello da ℒ 27. & quello da 3. & da l’altro ponerai quello da 1. in$ieme con la robba, & $e vorrai pe$ar ℒ 30. tu lo farai con quello da ℒ 27. & da ℒ 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 31. tu lo farai con quello da ℒ 27. & da ℒ 3. & da ℒ 1. & $e vorrai pe$ar ℒ 32. ponerai da vn lato quello da ℒ 27. & da ℒ 9. & da altro in$ieme con la robba tu gli ponerai quello da ℒ 3. & quello da ℒ 1. & $e vorrai pe$ar ℒ 33. tu ponerai da vn lato quello da ℒ 27. & quello da 9. & da l’altro in$ieme con la robba tu ponerai quello da ℒ 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 34. ponerai da vn lato quello da ℒ 27. & da ℒ 9. & da ℒ 1. & da l’altro in$ie- me con la robba tu ponerai quello da ℒ 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 35. tu ponerai da vn lato quello da 27. & quello da 9. & con la robba ponerai quello da 1. & $e vorrai pe$ar ℒ 36. tu lo farai con quello da ℒ 27. in$ieme con quello da ℒ 9. & $e vorrai pe$ar ℒ 37. tu ponerai quello da 27. & quello da 9. & quello da 1. da vn lato, & la robba da l’altro, & $e vorrai pe$ar ℒ 38. tu ponerai da vn lato quel o da 27. & quello da 9. & quello da 3. & da l’altro con la robba tu ponerai quello da 1. & $e vorrai pe$ar ℒ 39. tu lo farai con tre campioni, cioe da 27. da 9. & da 3. & $e vorrai pe$ar ℒ 40. tu e$$equi- rai il propo$ito con tutti quattro li campioni, cioe con quello da 27. con quello da 9. con quello da 3. & con quello da 1. liquali gionti in$ieme fanno 40 a ponto, & piu oltra non potrai pe$ar $enza aiuto d’altri campioni, & con tal ordine procedere$ti in piu numero di campioni.

_Regola generale di $aper $ummare con pre$tezza ogni grande numero_ di termini, nella progre$$ione doppia principiante dalla vnita, propo$ti $ola- mente in voce, & non in $critto. # Cap. XVI.

SApendo la $umma di vna quantita di termini di vna progre$$ione doppia principiante 1 dalla vnita, & volendo con gran pre$tezza trouar, ouero determinare la $umma di duo tanti termini quanto $ono quelli gia noti, & manife$ti tien que$ta ferma regola alla $um- ma di quelli termini dati (gia nota) aggiongirai. 1. (cioe il primo termine della progre$- one) & qua drarai tal $umma (cioe multiplicarla fia $e mede$ima) & di tal quadrato cauarai pur 1. (cioe quel primo termine) tal rimanente $ara equale alla $umma di duoi tanti termini quanti $ono li gia propo$ti, e$$empi gratia $iano que$ti cinque termini 1. 2. 4. 8. 16. la cui $umma per le regole date $i trouara e$$er 31. Hor volendo mo con ragion trouare, ouer determinare quãto $ia la $umma di duoi tanti termini, cioe di 10 termini (pur dalla vnita principianti) $umma 1 (cioe il primo termine) con quel 31. fara 32. quadralo fara 1024. cauane 1 per regola (cioe per quel primo termine) re$tara 1023. & tanto $ara la $umma di 10 termini nella progre$$ione doppia principianti dalla vnita, che $e ne farai PRIMO. proua la trouarai buona. Et $e con que$ta $umma vorrai mo trouar quanto $ia la $umma di 20 termi- ni (cioe del doppio di. 10. fatti noti) aggiongi pur quel 1 (primo termine) $opra 1023. ritornara pu<_>r 1024. Hor quadra que$to 1024 fara 1048576. & di que$to cauane 1 per regola (cioe per il primo termine) re$tara 1048575. & tanto $ara la $umma di 20 termini nella detta progre$$ione doppia prin cipianti dalla vnita, che $e ne farai la i$perientia trouarai co$i e$$ere, & $e con tal notitia vorrai $apere la $umma di 40 termini (cioe del doppio di quelli 20) con la mede$ima regola la trouarai, & trouata che $ia $el ti parera di voler trouar quella di 80 termini, $eguirai per il mede$imo modo, & con tal or dine potrai procedere in infinito. Et nota che $e nel principio haue$ti hauuto in animo di trouar la $umma di detti 20 termini, per mezzo della notitia della $umma di quelli cinque 1. 2. 4. 8. 16. la cui $umma è 31. piu breuemente lo poteui e$$equir in que$ta forma, giongendo pur 1 a quel 31 fa 32. hor quadra quel 32. fara 1024 per la $umma di 10 termini (piu vno) poi immediatamente quadra que$to 1024 fara 1048576. per la $umma di 20 termini pur piu vno, & $e la vole$ti di 40 termini tu quadrare$ti que$to 1048576. & lo auenimento $aria la $umma di detti termini 40. & vn di piu, & pero cauandone in vltimo 1. il re$tante $aria la detta $umma $enza co$a alcuna di piu.

SEl ti occorre$$e, ouero fo$$e prepo$to di trouare la $umma di vn gran numero di termini 2 nella progre$$ione doppia principiante dalla vnita, eglie il vero, che tu potre$ti di$criuere con la penna quel tal numero di termini, & de$critti che fo$$ero $ummarli poi lecondo l’ordine del $ummar, & hauere$ti lo intento, ma a que$to modo ogni gro$$a per$ona lo $a pria fare, anchor che per tal modo l’operante è $oggetto a far errore per piu vie. Ma volendo e$$equir tal effetto da per$ona intelligente prima vedi $e quel tal numero di termini è diui$ibile per vn di quel li termini che ca$ca nella detta progre$$ion doppia liquali $ono 1. 2. 4. 8. 16. &c. Et e$$endo diui$ibile per alcuni di quelli diuide quel tal numero per il maggior di quelli, & l’auenimento vedi quanto $ara la lor $umma, & con tal $umma trouarai la $umma del doppio termini, & con tal $umma del doppio $ecõdo l’ordine dato nella precedente trouarai la $umma del doppio di quello doppio, & co$i andarai procedendo per fin che tu aggiõgi al tuo numero di termini gia propo$to, e$$empi gratia poniamo, che ti occorra, ouer che ti $ia propo$to di douer trouar la $umma di 40 termini nella detta progre$$io ne doppia principiante dalla vnita, prima vedi $e tal numero di 40. è diui$ibile per vno (ouer da piu) di quelli termini della detta progre$$ion doppia, cioe da que$ti 1. 2. 4. 8. 16. 32. 64. &c. onde tu vedi che’l detto 40. è diui$ibile per cia$cun di que$ti quattro 1. 2. 4. 8. prendi il maggior di que$ti 4. ch’è 8. e con que$to 8 partirai 40. & trouarai che te ne venira 5. hor dico che tu de$criui con la penna que$ti 5 termini dopp{ij} dalla vnita, & trouarai e$$er que$ti 1. 2. 4. 8. 16. delliquali (per li modi dati) trouarai la $umma e$$er 31. con il qual 31 trouarai la $umma di 10 termini (per la regola data nella precedente) & trouata la detta $umma di detti 10 termini, con quella (per la mede$ima regola) trouarai quella di 20 termini, & con quella di 20. trouarai quella di propo$ti 40 termini.

MA $e per ca$o li propo$ti termini da trouar la $umma fo$$ero 60. tu vedi che que$to 60 è 3 diui$ibile $olamente da que$ti tre della detta progre$$ione 1. 2. 4. onde partendo 60 per il maggior di quelli, cioe per 4. & te ne veniria 15. & pero tu di$criuere$ti con la penna li det ti 15 termini, & dapoi per le regole date tu trouare$ti la $umma di detti 15 termini, et con tal $umma tu trouare$ti la $umma delli propo$ti 30 termini, & con tal $umma tu trouare$ti la $umma delli propo$ti 60 termini.

MA $e per ca$o li propo$ti termini fo$$ero $tati 26. que$to tal numero di 26. non $aria diui$ibile 4 $aluo che per que$ti 2 numeri della detta progre$$ione, cioe da 1. 2. partendo adonque 26. per il maggiore, cioe per 2. te ne venira 13. & 13 $aranno li termini, che ti bi$ognara di$cri- uere con la penna (nella detta progre$$ion doppia) & dapoi de$critti che $iano trouar (per le regole date) la $umma di quelli, & per la detta $umma (per la regola data di $opra) trouarai la $umma delli propo$ti 26 termini per e$$er quelli il doppio di quelli 13 termini gia formati con la penna.

MA $e pee ca$o il numero di propo$ti termini fo$$e numero primo, il qual non puo e$$er diui- 5 $o $aluo che dalla vnita (come $aria $e fo$$ero li propo$ti termini 31. ouer 37. ouer 43. ouero altro $imile in tal ca$o tu $are$ti qua$i sforzato a de$criuerli tutti con la penna, & dapoi de- $critti $ummarli $econdo l’ordine dato alli $uoi luoghi, eglie ben vero che tu potre$ti anchora in vn $imil ca$o, trouar la $umma di vn termine di piu di tal numero primo, ouero di manco, & tro- uata tal $umma difalcar la quantita di quel termine di piu, ouero aggiongerui la quantita di quel ter- mine tolto di manco. Et accio meglio m’intendi, volendo trouar la $umma di termini 31. della pro- gre$$ione doppia principiante dalla vnita, onde per e$$er tal 31 numero primo cercaremo di trouare quella di termini 32. Et perche que$to 32 è diui$ibile per tutti que$ti numeri 1. 2. 4. 8. 16. della pro- gre$$ione continua doppia, onde partiremo tal 32. per il maggiore, che è 16. ne venira 2. ma perche LIBRO tal 2 è numero troppo ba$$o, & piu commodo tornara a torlo piu alto, & pero lo partiremo per 8. & ne venira 4. hor trouando di 4 termini, che $aranno que$ti 1. 2. 4. 8. la $ua $umma, trouarai quella e$$er 15. hor con que$ta $umma trouarai la $umma di 8 termini, laqual $ara 255. & con que$ta tro- uarai quella di 16 termini (cioe $umma 1 con 255 fa 256. quadralo fara 65536. per la $umma di 16 termini piu 1. quadra que$to 65536. fara 4294967296. delqual cauane 1 (per il primo termine) re$tara 4294967295. & tanto $aria la $umma di 32 termini in progre$$ion doppia principianti dal- la vnita. Ma perche tu non vore$ti la $umma $aluo che di 31 termine, & pero bi$ogna trouar quanto $ia l’ultimo termine di detti 32 termini, & $ottrarlo della detta $umma gia trouata, & il re$tante $ara la $umma di detti termini 31.

ALcuno mi potria dir, come trouaro io quanto $ia l’ultimo termine di quelli 32. attento 6 che circa cio tu non me ne hai dato regola alcuna. Ri$pondo che $e alla detta $umma di 4294967295. tu gli aggiongirai quello 1. che gia li caua$ti fara pur 4294967296. & la {1/2} di que$to, laqual $ara 2147483648. & tanto $ara il detto vltimo termine di detti 32. qual $ottrato da 4294967295. re$tara 2147483647. per la $umma di detti termini 31. & co$i $enza altro e$$empio non dubito, che con tuo ingegno $aprai, come gouernarti nelle $imile. Auert\~edoti che mol ti ignoranti di que$ta $pecie di progre$$ion doppia, e$$er $ta captati di gro$$o, & accio che tu intenda il tutto ti voglio narrare vna i$toria, laqual è que$ta.

FV al tempo della care$tia vn certo pouero contadino qual haueua vn belli$$imo poledro 7 natogli di vna caualla, che lui daua a nollo, qual poteua valer circa ducati 25. ouer 30 al piu, & vn gentil’huomo s’inamoro di quel poledro, & dimando al contadino $e gli vo- leua vendere tal poledro, lui gli ri$po$e che gli lo venderebbe, ma che voleua tanto for- mento (che a quel tempo non $e ne trouaua per danari) il gentil’huomo di$$e quanto formento vuoi tu, ch’io ti dia, lui ri$po$e, voglio che voi vi obligatia darmi $olam\~ete vn grano di form\~eto quel gior no che menareti via il detto mio poledro, & il $equente giorno a darmene 2 grani, & il terzo gior- no a darmene 4 grani, & il quarto giorno a darmene 8 grani, & co$i andar per$euerando que$ta du- pla progre$$ion per fin in capo d’un me$e (cioe digiorni 30) il gentil’huomo credendo che lui treppa$ $e, gli replico che dice$$e quanto formento voleua, & il contadino gli replico che non ne voleua ne piu, ne manco di quello vi ho detto, eglie ben il vero, che ve ne fazzo buon mercato, ma di que$to ne è cau$a il mio bi$ogno grandi$$imo. Onde vedendo il gentil’huomo, che il detto contadino dice- ua da buon $eno, di$$e che vi pen$aria $u$o, & che tornarebbe, & co$i $e ne torno a ca$a, & fece che li $eruitori portorno vn $acco di formento in vna $ala, et fece che vn $eruitore in$ieme con certialtri, co minciorno a tentare di voler veder quanto formento viandaria a pagar tal poledro, & co$i nume- rando, & facendo diuer$i much{ij} di grani di formento, ma come veniuano ad appro$$imar$i alli 10. giorni $i confondeano nel numerar, ma vedendo che nelli 10 giorni vi era vna poca quantita di for mento, & era fuora il terzo del me$e non vol$ero $tar piu a romper$i il ceruello, & co$i il gentil’huo- mo vedendo quanto puoco formento v’intraua per il terzo del me$$e $i parti $ubito, & ritorno dal contadino, & conclu$e il mercato, & ne fu fatto i$trumento, & il cõtadino gli fece $otto giongere, che voleua che fo$$e formento di fitto, & il gentil’huomo contento, & fatto l’i$trumento il gentil’huomo gli fece dar vn grano di formento, & $i fece far del riceuere $opra d’un libretto tutta via ridendo in$ie me con tutti li circo$tanti, & tol$e il poledro, & lo meno a ca$a $ua, & lo a$tuto cõtadino fingeua, che il bi$ogno l’hauea fatto far que$to mercato, & que$to diceua perche la maggior parte nõ $timaua che per tal mercato doue$$e hauer tre, ouer quattro $tara di formento al piu, io non ti voglio mo $tar a narrar minutamente, come $uccede$$e il fin di que$to mercato, ma $e $ummarai quelli 30 termini nella progre$$ion doppia principiante dalla vnita trouarai, che tal $umma fara preci$am\~ete 1073741823. & tanti grani di formento douera tirar il detto contadino dal detto gentil’huomo per il detto $uo po ledro, liquali grani a ragion di grani 4 al caratto (del pe$o delle $peciarie, et della $eda) faranno caratti 268435455. & grani 3. liquali caratti 268435455. tirandoli in $azzi partendoli per 6. perche $azzi 6 fanno vna ⓜ al pe$o di Venetia faranno ⓜ 1864135. & auanza $azzi. 0. lequai oncie 1864135. tirandole in lire partendole per 12. perche oncie 12 fa vna ℒ faranno ℒ 155344. & oncie 7. lequai ℒ 155344. facendone $tara partendole per 132. perche ℒ 132 pe$a vn $taro di formento (a molin) alla mi$ura di Venetia fara $tara 1176. & ℒ 112. la$ciando andar quelli altri fragmenti, liquali $tara 1176. ℒ 112. a ragion di 3 vel circa, che valeua il $taro in quella care$tia fa conto quanto montaria, & quanti ducati venne ad hauer venduto il $uo poledro il $agace villano al detto gentil’huomo, il qual poledro era $timato valer ducati 25 in 30 al piu, come di $opra di$$i, $i che’l gentil’huomo, & tutti li cir co$tanti per ignorar la pratica di numeri, & delle progre$$ioni geometrice re$torno totalmente $cor- nati del $uo ignorante$co giuditio.

PRIMO.

DVe que$tioni, ouer ca$i prepone frate Luca $opra le ca$e bianche, & nere del tauolier da 8 $cacchi, dellequali vna è $opra la $opradetta progre$$ion doppia, principiante dalla vnita, l’altra è alquanto differente, & per non alterar tai $ue que$tioni te le ho regi$trate di paro- la in parola, come che lui le e$plica.

Duplicare vno granello di formento tante volte quante, che $ono ca$e bianche, & nere nel tauoliero da $cacchi, che $ono 64 in tutto, $i puo intendere in duoi modi il primo $i e che la ca$a $equente dopp{ij} tutte le ca$e precedenti, cioe come a dire 1. poi 2. poi 6. poi 18. poi 54. poi 162. & que$to modo mul- tiplica a$$ai piu, che non fa il $equente modo. Et l’altro modo s’intende che $olamente la ca$a $equen- te duplichi la precedente, & non piu, & que$to modo nõ a$cende tanto quanto, che fa il modo pre cedente, hora per duplicare vno granello in que$to $econdo modo. Sappi che $e alla $umma di 4 ca$e tu aggiongi il primo termine, & la $umma multiplichi in $e, & di quello produtto caui il primo termi- ne, che aggiõge$ti dico che’l riman\~ete $ara la $umma delli dupplati di 8 ca$e, onde li dupplati di 4 ca$e $ono 1. 2. 4. 8. la cui $umma fa 15. dico che li debbiaggiongere il primo termine, che è 1 fa 16. & que- $to 16 multiplicalo in $e mede$imo fara 256. delquale cauane il primo termine che è 1. re$tara in 255. & tanto $ara la $umma di 8 ca$e, duplicate $empre allo predetto modo, poi aggiongi. 1. $opra 255. per il primo termine fara 256. il qual muliplicarai in $e fara 65536. delqual numero trattone 1. per il primo termine, & co$i te ne re$tara 65535. & tanto $ara la $umma delli dupplati di 16 ca$e, $opra il quale aggiongi. 1. per il primo termine fara quello, che era di $opra, cioe 65536. & que$to multiplica in $e fara 4294967296. cauane 1 per il primo termine re$tara 4294967295. & tanto fia la $umma di dupplati di 32 ca$e, $opra il qual numero aggiongi il primo termine, che è 1 fara 4294967296. co me di $opra, qual numero $el $ara multiplicato in $e mede$imo fara 18446744073709551616. ca- uane 1 (per il primo termine) re$tara in 18446744073709551615. & tanto $ara la $umma delli dup plati delle 64 ca$e, cioe di tutto il tauolieri, il qual modo è $imile a quello che di $opra è $tato detto, & la $umma di quelli grani li ridu$$e alla mi$ura di Pero$a, che grani 72 fanno {1/8} di oncia, & la lira è grani 6912. & mette che vna mina $ia ℒ 133. & mine 3 per $oma, & $ome 4 per corba, & corbe 20 per vna arca. & 40 arche per vna barca, & 100 barche per vn magazeno, & 100 magazeni per vn ca$tello, tal che cõclude che li detti grani duplicati per 64 ca$e del tauolieri da $cacchi, $ariano ca$tella 209022 {47576557551616/88252416000000}, $i che parti ponerai precio alla mina, & corba, & $oma, & archa, & barca, & magazeno, & hauerai la valuta del ca$tello, & per con$equente di tutti quelli ca$telli de- ducendo per te $te$$o. Ma a quell’altra via aduplare $arebbono molto piu, $i che quando $i dice de in- doppiar bi$ogna far di$tinguere chiaramente al preponente.

_Regola di doppiare le ca$e, ouer luoghi del $cachieroper quel primo_ modo di $opra narrato da Frate Luca.

MA volendo adoppiare pre$tamente per regola le ca$e dello $cachieri a quell’altro modo, 9 cioe che $empre la ca$a $equente redopp{ij} tutte le antecedenti, auenga che di$te$amente al $opradetto modo, & ancho a que$to, cioe ponendo le vnita in tauola $ucce$$iuamente fi- no a l’ultima ca$a, & poi $ummarli $i po$$a fare, & verra bene, ma noi intendiamo dar re- gole breui$$ime, che in $umma pre$to ci diano quello, che con fatica diffu$amente $i farebbe, $i come di $opra haue$ti, che con vna $ola multiplicatione deuene$$emo alla $umma delli duplati di altre tante ca$e pa$$ate, cioe che $empre veniua il doppio delle ca$e, che $i multiplicaua, & poi $i caua il primo ter mine, come intende$ti. Hora in que$ta duplatione, doue la $equente ca$a $empre radoppia le vnita di tutte le antecedente a volerne hauer pre$to la $umma per regola $i fa co$i. Prima $i pone 1. nella pri- ma ca$a, qual duplicato fa 2. & $i $e pone nella $econda ca$a, poi $i $ummano in$ieme que$te due ca$e faranno 3. laqual $umma $e tu la multiplichi in $e faranno 9 per la $umma di 3 ca$e, cioe delle due pre- dette, & di quella che $eguita, nellaquale $i douera poner 6. $equendo l’ordine, $i che la $umma della prima ca$a ch’è 1. & della $econda ch’è 2. & della terza, che è 6. fanno a ponto 9. laqual $umma di 3 ca$e $e la $i multiplica in $e fara 81 per la $umma delli doppiamenti di 5 ca$e, perche $eguitando nella quarta ca$a $eguiua 18. ch’è il doppio delle 3 antecedenti, & nella quinta $eguitaua 54. ch’è il doppio delle 4 antecedenti, & nella $e$ta $eguiua 162. che è la $umma delle 5 pa$$ate. Hor $i che fin alla quin- ta, che è 54. la $umma è 81. come habbiamo predetto, et breuemente per regola tien amente que$to, che $empre ti $eguita la $umma, cioe che la multiplicatione che tu fai in $e di alcuna $umma di ca$e ti da la $umma $empre di vna ca$a manco, che non $ono quelle dellequali tu multiplichi la $umma, $i co me in quello che fina hora habbiamo detto, accioche meglio nello auenire tu m’intenda quando tu multiplica$ti 3 in $e che fece 9. Tu $i multiplica$ti la $umma di due ca$e, cioe della prima, et della $econ- da, che fo 1. e 2. et pero ti nacque la $umma di 3 ca$e, cioe di vna ca$a $eguente manco che non $ono LIBRO quelle, dellequali tu multiplichi la $umma, onde $e tu multiplichi due ca$e ti $egue l’altra ca$a di piu, cioe la terza che $ono 6. che doppia le due pa$$ate, & la $umma di tutte 3 $i è 9. & $e tu multiplichi la $umma di que$te 3 ca$e in $e, cioe 9 fia 9 fara 81 per la $umma di 5 ca$e, cioe delle 3. che tu multipli- chi in $e mede$ime, & di due che a quelle $eguitano pero che nella quarta ca$a fia 18. & nella quin- ta 54. che gionte que$te 5 ca$e fanno 81. come di $opra haue$ti, & $e tu multiplichi in $e la $umma di que$te cinque ca$e, cioe 81 fia 81. fa 6561. per la $umma di 9 ca$e, cioe delle 5. dellequali la $um- ma fu multiplicata, & delle 4. che $eguitano, pero che nella $e$ta ca$a, come di $opra habbiamo predet to $eguita 162. nella $ettima 486. nella ottaua 1458. nella nona 4374. delqual noue ca$e la $umma ri- colta fa la detta multiplicatione, cioe 6561. laqual $umma di 9 ca$e $e la $i multiplica in $e fara 43046721. per la $umma delle dette 9 ca$e, & anche di vna manco di 9. che $eguitano nella ordina- ta dupplatione delle antecedenti, cioe di 8 altre ca$e $eguenti, che in tutto fanno 17 ca$e, $i che la detta multiplicatione $i è la $umma di 17 ca$e, laqual $e la $i multiplica in $e fara 1853020188851841 per la $umma delle dette 17 ca$e, & anche de 16. che le $eguita, cioe vna manco delle pa$$ate, che in rutto $ono ca$e 33. & di tante fia $umma la detta multiplicatione, il qual uumero anchora $e in $e $i multi- plica faranne la $equente quantita, cioe 3433683820292512484657849089281. che $ono tren- ta vna figura, & que$ta $era la $umma delle 33 ca$e predette, & anchora delle 32. che $eguitano in l’or dinata a$cen$ione duppla de gli antecedenti, che in tutto $ono ca$e 65. di che noi $i habbiamo il dop- piamento di vna ca$a piu che non è tutto lo $cachiero, pero che noi intendiamo dupplare in quel mo do $olamente 64 $iate $i come le $ono 64 ca$elle. Adonque quella $umma $i è il doppio di 3 $cachie- ri, perche la $e$$age$imaquinta ca$a radoppio la $e$$age$imaquarta con tutte le $ue antecedenti, cioe che la radoppio li dupplati di 64 ca$e, che $ono vno tauoliero a ponto, & quella ca$a piu la radoppia, $i che in quella ca$a gli erano duoi tauolieri, & vno era gli antecedenti dupplamenti, tal che la $umma di 65 ca$e viene a e$$er a ponto 3 tauolieri. Adonque di quello grande numero, che fu $ua $umma, pigliane il terzo, cioe partelo in 3. ne venira que$to numero 1144561273430837494885949- 696427. & tanto viene a e$$ere il doppiato $olo di vno tauolieri, cioe di 64 ca$elle, $i che vedi che molto piu ridonda doppiare in que$to $econdo modo, che non faceua al primo modo, onde la $um- ma di quello modo di tutto il $cachiero erano 20 figure, & la $umma di que$to $ono 31 figura, $i che vedi quello che importa a vno modo, & a l’altro, & pero li modi delle loro $umme breui habbi a mente, & con chi propone chiari$cite. &c.

10

VNo alloggia 10 per$one, & fagli tanti pa$ti quanti che $aranno li modi var{ij}, che loro a$- $ettare $i po$$ino a $edere, tal che mai non $edinc vna volta come l’altra. Dimanda$i a ß 1 per huomo al pa$to quante lire montaranno, & in quanti modi $i potranno a$$ettare a modo predetto.

Hora in que$ta, & in ogni $imile argui$$e, & dirai che vno non puo $tare altro che a vn modo. Duoi $ie- deno a duoi modi, vno $ta vna volta in capo, & anche l’altro $ta la $ua volta in capo. Tre $iedono a 6 modi, perche $tando $empre in capo il terzo, li duoi fra loro $i tramutano in duoi modi. Et $tando poi in capo il $econdo, gli altri duoi $i tramutano in duoi modi, che gia $ono 4 modi, & $tando in ca- po il primo gli altri duoi $i mutano in altri duoi modi, che $ono 6 modi in tutto fra loro 3. quattro $i mutano in 24 modi, perche $tando $empre il quarto fermo in capo di tauola gli altri 3 $otto lui $i mu- tano fra loro, come habbiamo detto in 6 modi, & $tando in capo il terzo, anchora gli altri 3 $otto lui $i mutano in 6 modi, che $ono 12 modi, & $tando in capo il $econdo, gli altri 3 $otto lui $i mutano in 6 modi, che $ono 18 modi, & $tando in capo il primo gli altri 3 $i mutano $otto lui in 6 modi, che $o no 24 modi in tutto per li 4 huomini, li 5 huomini $i mutano in 120 modi, perche li 4 $tando fermo il quinto $i mutano fra loro in 24 modi, come habbiamo detto, & $tando fermo il quarto, gli altri 4 $otto lui $i mutano in 24 modi, che $ono 48 modi. Et $tando fermo il terzo, gli altri 4 pur $i mutano in 24 modi, che $ono 72. Et $tando fermo il {0/2}, gli altri 4 $i mutano in 24 modi, che $ono 96. & $tan- do fermo il primo gli altri 4 $i mutano in 24 modi, che $ono 120 modi in tutto fra 5 per$one. Si che hauuto che hai li modi d’uno multiplicali per 2. che $eguita hauerai li modi delli duoi, e pero 1 fia 2 fa 2. che in duoi modi $i mutano li duoi, come mo$triamo, & hauuto li modi delli duoi multiplicali per il numero, che $eguita, cioe 3. dicendo 2 fia 3 fa 6. & tanti $aranno li modi delli 3. pero che in 6. modi $i põno mutare com’è detto. Quali multiplica per il numero delle per$one che $eguitano ch’è 4 dic\~edo 4 fia 6 fa 24. & tanti $aranno li modi delle 4 per$one, & que$ti multiplicali per il numero delle ք$one, che $eguitano, ch’è 5. dicendo 5 fia 24 farãno 120. per li modi delle 5 per$one, quali multiplicati fia 6. che $ono le per$one $equenti faranno 720. per li modi delli 6 per$one, quali multiplicati per 7 per$one faranno 5040. per li modi delle 7 per$one, quali multiplicati per 8 per$one faranno 40320. per li mo- di delle 8 per$one, quali multiplicati per 9 per$one faranno 362880. poi per li modi delle 10 per$o- PRIMO. ne multiplica 362880. per 10 faranno 3628800. & in tanti modi potranno $edere 10 per$one, & tanti pa$ti gli fara quello albergatore a $oldi vno per pa$to. Farai poi conto quante lire montaran- no. &c. Et l’ordine di que$to proce$$o tenirai $e fo$$ero ben mille per$one, o quante $i vogliano, per- che in infinitum regula tendit. Onde poi a $apere di 11 per$one multiplicare$ti li modi delle 10 per- $one per 11. dicendo 11 fia 3628800. fanno 39916800. & in tanti modi potranno $edere 11 per$o- ne, & per 12. dirai 12 fia 39916800. faranno 479001600. & co$i potrai procedere in infinito, il qual modo $i proua per la deduttione, che prima comincia$$imo a fare. &c.

_Regola generale dal pre$ente auttore ritrouata il primo giorno di quare$ima_ l’anno 1523. in Verona, di $aper trouare in quanti modi puo variar il getto di che quantita di dati $i voglia nel tirar quelli.

ST antiando l’anno 1523 in Verona, & il giorno di Carneuale vna cometiua di giouinet 11 ti, et altri di matura età traeuano con 3 dati $ul libro (detto) della ventura di Lorenzo $pir to, cercando cia$cun di loro da intendere quello che tal libro gli determinaua circa alle ma terie, che tal libro prepone da notificarli. Et vedendo che in ogni carta li detti 3 dati con la i$perienza hauea il detto auttore trouato poter variar in 56 modi, laqual co$a con$iderando delibe rai di voler trouare, come che con regola generale tal co$a $i pote$$e determinare, & non $olamente in detti 3 dati, ma in ogni altra maggior quantita di dati, & co$i tutta la notte $opra tal materia andai tanto freneticando che il giorno $eguente (che fu il primo di quare$ima) trouai tali ordini, ouer re- gole formar$i da $trane $orte di progre$$ioni, come intenderai.

Prima eglie manife$to che vn $ol dato puo variar in 6 modi per e$$er di 6 fazze, ouer di 6 ba$e, nellequa li $ono 6 ordini di numeri, cioe 1. 2. 3. 4. 5. & 6. come in figura vedi.

Ma per trouar in quanti modi puo variar il getto di duoi dati trouai che raccogliendo tutte le vnita, che $ono da 1 per fino in 6. nella $opra notata progre$$ion continua, che fanno 21. & co$i in 21 modo trouai poter variar il getto di duoi dati.

Tre dati poi ponno variar il lor getto nella $umma di que$ti 6 termini di progre$$ione 1. 3. 6. 10. 15. 21. laqual $umma $ara 56.

Li 4 dati ponno variar il lor getto nella $umma di que$ti altri 6 termini di progre$$ione 1. 4. 10. 20. 35. 56. laqual $umma $ara 126.

Li 5 dati ponno variar il lor getto nella $umma di que$ti altri 6 termini di progre$$ione 1. 5. 15. 35. 70. 126. laqual $umma $ara 252.

Li 6 dati ponno variar il lor getto nella $umma di que$ti altri 6 termini di progre$$ioni 1. 6. 21. 56. 126. 252. laqual $umma $ara 461.

Li 7 dati ponno variar il lor getto nella $umma di que$ti 6 termini di progre$$ione 1. 7. 28. 84. 210. 462. laqual $umma $ara 792.

Li 8 dati ponno variar il lor getto nella $umma di que$ti 6 termini di progre$$ione 1. 8. 36. 120. 330. 792. laqual $umma $ara 1287.

Ma a volerti mo dichiarare minutamente in $crittura l’origine di tutti li $opra notati 6 termini di pro- gre$$ioni bi$ognaria formarui $opra vn libro, ma accioche in parte re$ti $atisfatto, $appi che ogni vna di dette progre$$ioni $i forma dalla progre$$ione per 1 dato # 1 # 1 # 1 # 1 # 1 # 1 per 2 dati # 1 # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 per 3 dati # 1 # 3 # 6 # 10 # 15 # 21 per 4 dati # 1 # 4 # 10 # 20 # 35 # 56 per 5 dati # 1 # 5 # 15 # 35 # 70 # 126 per 6 dati # 1 # 6 # 21 # 56 # 126 # 252 per 7 dati # 1 # 7 # 28 # 84 # 210 # 462 per 8 dati # 1 # 8 # 36 # 120 # 330 # 792 anciana, & la prima progre$$ione viene a e$$er di 6 termini di vna vnita per termine in que$ta forma 1. 1. 1. 1. 1. 1. et co$i la $umma di que$ti 6 termini di progre$$ione puo variar il getto di vn dato $olo, come vedi in figura. Et nota che l’ultimo termine di cia$cuna di dette progre$$ioni vien a e$$er la $um ma della anciana progre$$ione, come nella figura puoi vedere, & cõ tal ordine potrai $aper li 10000 dati in quanti modi ponno variar il lor getto.

_LIBRO SECONDO DELLA SECONDA_ PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NVMERI, ET Mi$ure di Nicolo Tartaglia, nelqual $i tratta della vltima $pecie, Atto, ouer Pa$$ione del Algorithmo, ouero della Pratica di Numeri detto e$trattion di Radice, & non $olamente delli Numeri integri, ma anchor delli rotti, e $ani, e rotti. Donde deriui que$to nome Radice # Cap. I.

SI come che nelle herbe, & nelle altre piante, dalla natura prodotte, 1 que$to nome Radice $ignifica quella $ua piu ba$$a, & original parte occultata dalla terra, dallaqual tal herba, ouer piãta è $tata produtta, & generata, il mede$imo (per $imilitudine) ogni numero vien detto Radice di qual $i voglia numero da lui mede$imo produtto, & ge- nerato, e$$empi gratia ogni numero dutto in $e mede$imo vien a e$- $er radice di quel $uo produtto, cioe 1 dutto in $e mede$imo fa pur 1. & co$i. 1. producente vien a e$$er radice di quel $uo produtto 1. & $imilmente 2 dutto, ouero multiplicato in $e mede$imo fara 4 (per- che 2 fia 2 fa 4) onde il detto 2 (producente) vien a e$$er radice di quel 4. da lui produtto, & il detto 4 $i chiama quadrato del detto 2. $imilmente il 3 dutto in $e mede$imo dicendo 3 fia 3 fa 9. onde il detto 3. vien a e$$er radice di tal 9 Radice quadre # Numeri quadrati 1 # 1 2 # 4 3 # 9 4 # 16 5 # 25 6 # 36 7 # 49 8 # 64 9 # 81 10 # 100 11 # 121 12 # 144 $uo produtto, & al detto 9 $e gli dice il quadrato del detto 3. & per le mede$ime ragioni il 4 vien a e$$er radice di 16 (da lui produtto) & il detto 16 vien a e$$er il quadrato di 4. & co$i il 5. vien a e$$er radice di 25 (da lui produtto) & co$i 25 vien a e$$er il quadrato di 5. & co$i il 6 s’intende e$$er radi- ce di 36. da lui produtto, & il 36 s’intende e$$er il quadrato del detto 6. & per le mede$ime ragioni il 7 s’intende e$$er radice di 49 (da lui produtto) & 49 s’intende e$$er il quadrato di 7. & co$i 8 s’in- tende e$$er radice di 64. da lui produtto, & generato, & il detto 64 s’intende e$$er il quadrato del detto 8. & co$i il 9 s’intende e$$er radice di 81 (da lui produtto) & quello 81 s’intende e$$er il qua- drato di 9. & co$i il 10 s’intende, ouer dice e$$er radice di 100 (da lui produtto) & co$i il 100 s’inten- de e$$er il quadrato di 10. & co$i lo 11 s’intende e$$er radice di 121 (da lui produtto, & generato) & co$i il 121 s’intende e$$er il quadrato del detto 11. & co$i $i debbe intendere di ogni altro maggior numero, & tai $pecie di radice $i dicono radice quadre per e$$er inte$e radice del quadrato di quel tal numero, & non d’altro $uo produtto dico d’altro $uo produtto, perche li numeri, che ponno e$$er produtti da vn mede$imo numero $ono infiniti, come procedendo intenderai.

MA $i come, che dalla radice di vna herba, ouer di vna pianta $i produce piu qualita di ma- 2 terie, cioe prima produce vna certa piccola co$a a pena apparente $opra a terra, dapoi pro duce vn fu$to, ouer foglie $econdo la qualita di tal radice, & dapoi produce fiori, & da- poi frutti, ouero $emenze, onde di cia$cuna di tai materie la detta prima radice, vien a e$- $er $ua radice, perche il tutto è $tato produtto da tal prima radice, & dalle co$e produtte da quella, co- $i mede$imamente interuien nel numero, perche ogni numero dutto, ouero multiplicato in $e produ Radice cube # Numeri cubi 1 # 1 2 # 8 3 # 27 4 # 64 5 # 125 6 # 216 7 # 343 8 # 512 9 # 721 10 # 1000 11 # 1331 12 # 1728 ce il $uo quadrato (detto cen$o) & tal numero viene a e$$er la radice di quel tal numero, & tal radice è detta radice quadrata, ouero cen$a di quel tal quadrato, ma $e tal numero $ara di nuouo multipli- cato fia tal $uo quadrato que$to $econdo $uo produtto venira a e$$er il cubo di tal numero, & il det- to numero venira a e$$er pur la radice di que$to $uo $econdo produtto, & perche tal $econdo pro- d utto è numero cubo tal $econda radice $i dice radice cuba di quel tal numero cubo, e$$empi gra- tia, $e 2 $ara multiplicato in $e mede$imo (cioe fia 2 fara 4. & dapoi multiplicando anchora il detto 2 fia quel $uo produtto 4 fara 8. dico che que$to $econdo produtto del detto 2 (fia il $uo quadrato) vien a e$$er il cubo del detto 2. & il detto 2 vien a e$$er la radice cuba del detto 8 ($uo $econdo pro- dutto) $imilmente $el 3 $ara multiplicato in $e mede$imo fara 9. dapoi multiplicando il mede$imo fia il detto 9 ($uo primo produtto) fara 27. il qual 27. vien a e$$er il cubo del detto 3. & il detto 3 vien a e$$er la radice cuba del detto 27 ($uo $econdo produtto) & co$i per le mede$ime ragioni il 4 venira a e$$er la radice cuba di 64. & il detto 64 vien a e$$er il cubo del detto 4. & $imilmente il 5 vien a e$$er la radice cuba di 125. & il detto 125 vien a e$$er il cubo del detto 5. & co$i di$corendo, come che in margine appar per e$$empio per $in al cubo di 12.

MA perche, che multiplica$$e anchora qual $i voglia numero fia il $uo cubo formaria vn’altro ter 3 zo produtto, il qual terzo produtto da no$tri antichi è detto cen$o di cen$o del detto primo nu 24>SECONDO. mero, & que$to cen$o di cen$o non vuol dir altro, che quadrato del quadrato del detto primo nu- mero, perche tanto $ara il quadrato del quadrato del detto primo numero quanto $ara il produt- to del detto primo numero fia il $uo cubo, e$$empi gratia multiplicando 2 fia il $uo cubo (che è 8) $a- ra 16. & perche multiplicando il quadrato del detto 2 (che è 4) @in $e mede$imo fara mede$imamen- te 16. il detto 16 vien a e$$er il quadrato del quadrato del detto 2. & il detto 2 viene a e$$er la radice quadra della radice quadra del detto 16 ($uo terzo produtto) & per abreuiar parole, che multiplica$$e il detto 2 fia il $uo quadrato di quadrato (cioe fia quel 16) faria 32. & que$to quarto produtto (cioe que$to 32) da no$tri antichi è $tato detto primo relato (cioe del detto 2) & il detto 2 veniria a e$$er la radice prima relata del detto 32. Dapoi che multiplica$$e anchora que$to 2. fia quello 32. ($uo pri- mo relato) faria 64. & que$to 64. da no$tri antichi $aria detto il cubo quadro, ouero il quadro cu- bo del detto 1. perche quel tal 64 viene a e$$er il cubo di quel 4 (quadrato del detto 2) oueramente che vien a e$$er il quadrato di quel 8 (cubo del detto 2) onde il detto 2 (per le dette ragioni) vien a e$ $er la radice cuba quadra, ouero quadra cuba del detto 64. Dapoi che multiplica$$e anchora il detto 2. fia quel 64 ($uo quadro cubo) faria 128. & que$to 128 da no$tri antichi $aria detto $econdo relato del detto 2. onde il detto 2 vien a e$$er la radice $econda relata del detto 128 ($uo $econdo relato) & co$i che multiplica$$e il detto 2 fia il detto 128 ($uo $econdo relato) faria 256. & que$to 256. $i dice cen$o de cen$o, de cen$o, ouer quadrato de quadrato de quadrato, del detto 2. & il detto 2 vien a e$- $ere la radice quadra della radice quadra della radice quadra, del detto 256 ($uo quadro de quadro, de quadro) & co$i che multiplica$$e anchora il detto 2. fia il detto 256. faria 512. & que$to 512 $i chia ma cubo de cubo del detto 2. & il detto 2 vien a e$$er la radice cuba della radice cuba del detto 512. ($uo cubo de cubo) & co$i che multiplica$$e anchora il detto 2 fia il detto 512 faria 1024. & que$to 1024. $e gli dice quadro del primo relato, ouero c\~e$o del primo relato, del detto 2. & il detto 2. vien a e$$er la radice cen$a prima relata del detto 1024 ($uo cen$o primo relato) & co$i che multiplica$$e anchora il detto 2 fia il detto 1024 ($uo cen$o relato) faria 2048. & que$to 2048. è detto terzo rela- to del detto 1. & il detto 2 vien a e$$er la radice terza relata del detto 2048 ($uo terzo relato) & co$i con tal ordine $i puo procedere in infinito (come in parte habbiamo notato) & non $olamente con il detto 2. ma con qual $i voglia altro numero, come nella tauola da l’altra banda po$ta di tutti li nu- meri digiti appare, quantunque in ogni altro maggior numero tal ordine proceda in infinito. Il prin- cipio fondamentale di que$te tai progre$$ioni $otto breuita lo dimo$tra $peculatiuamente Euclide nel la ottaua propo$itione del $uo nono libro, & perche di tutte que$te infinite $pecie di radici. La radice quadrata è la prima, da que$ta priorita, $eguita, che ogni volta, che $i dica radice ($enza altro) s’inten- de, & $i debbe intendere la radice quadrata, nelle altre $pecie, poi $e gli aggiongera il $uo nome $pecia- le, eccettuando alla radice prima relata, laquale per e$$er anchora lei la prima di tutte le radici relate $e gli dira $implicemente radice relata, & $imilmente al primo relato $e gli dira $implicemente relato, an- chora bi$ogna auertire, che que$to nome radice per abreuiar $crittura, $i de$criuera in que$ta forma ℞@ ouero in que$t’altra ♃ gli altri nomi $peciali $i abbreuiano, come qui di $otto appar.

Nota che que$to nome quadrato per breuita $i $criue per cen$o, perche co$i co$tumaua Maumeth figli- uolo di Moi$e arabo della communa algebra inuentore.

# Abreuiature vnita -- -- -- -- 1 # ce. -- -- cioe cen$o, ouer quadrato Radice -- -- -- -- 2 # cu. -- -- cubo, ouer cuba Cen$o -- -- -- 4 # ce. ce. -- cen$o di cen$o cubo -- -- -- -- 8 # relato -- -- primo relato cen$o de cen$o -- -- 16 # ce. cu. -- cen$o cubo primo relato -- -- 32 # {0/2} rel. -- $econdo relato cen$o cubo -- -- -- 64 # ce. ce. ce. -- cen$o de cen$o de cen$o $econdo relato -- -- 128 # cu. cu. -- cubo de cubo cen$o de cen$o de cen$o 256 # ce. rel. -- cen$o del primo relato cubo de cubo -- -- 512 # {0/3} rel. -- terzo relato. cen$o primo relato -- 1024 # & co$i procedendo nelle altre, & tali bre- \\ uiature s’applicano feminilm\~ete alle radici. terzo relato -- -- 2048 # " cubo de cen$o de cen$o 4096 # ℞. -- radice cuba quarto relato -- -- 8192 # ♃ ce.ce. -- radice cen$a di cen$a cen$o del $econdo relato 16384 # ♃ rel. radice relata cubo del primo relato. 32768. # ♃ ce.cu. -- radice cen$a di cuba & co$i procedendo in infinito. # ♃ {0/1} rel. radice $econda relata \\ & co$i nelle altre che $eguitano. LIBRO _T auola di dieci $pecie di numeri notabili, con le $ue radici digitali formante_ cia$cuno di quelli, liquali numeri $ono detti dignita, lequai dignita l’una s’intende mag- giore de l’altra quando, che è di piu alta $pecie, com’è il cubo del cen$o &c. Radici # 1 # ♃ 2 # ♃ 3 # ℞ 4 # ♃ 5 # ♃ 6 # ℞ 7 # ♃ 8 # ♃ 9 numeri c\~e. # 1 # 4 # 9 # 16 # 25 # 36 # 49 # 64 # 81 num. cubi # 1 # 8 # 27 # 64 # 125 # 216 # 343 # 512 # 729 num.ce.ce. # 1 # 16 # 81 # 256 # 625 # 1296 # 2401 # 4096 # 6561 num.rel. # 1 # 32 # 243 # 1024 # 3125 # 7776 # 16807 # 32768 # 59049 nu.ce.cu. # 1 # 64 # 729 # 4096 # 15625 # 46656 # 117649 # 262144 # 531441 num. {1/2} rel. # 1 # 128 # 2187 # 16384 # 78125 # 279936 # 823543 # 2097152 # 4782969 nu.ce.ce.ce. # 1 # 256 # 6561 # 65536 # 390625 # 1679616 # 5764801 # 16777216 # 43046721 nu. cu. cu. # 1 # 512 # 19683 # 262144 # 1953125 # 10077696 # 40353607 # 134217728 # 387420489 nu.ce.rela. # 1 # 1024 # 59049 # 1048576 # 9765625 # 60466176 # 282475249 # 1073741824 # 3486784401 num. {1/3} rel. # 1 # 2048 # 177147 # 4194304 # 48828125 # 362797056 # 1977326743 # 8589934592 # 31381059609 _Di alcune multiplicationi nece$$arie $aper a mente a uoler intendere il modo da_ cauare la radice quadra, & di alcune che non $ono nece$$arie, ma $ono molto vtile per quelli che hanno da maneggiare le radici, & numeri quadrati. ##### Multiplicationi nece$$a- \\ rie di $aper a mente. 1 # fia # 1 # fa # 1 2 # fia # 2 # fa # 4 3 # fia # 3 # fa # 9 4 # fia # 4 # fa # 16 5 # fia # 5 # fa # 25 6 # fia # 6 # fa # 36 7 # fia # 7 # fa # 49 8 # fia # 8 # fa # 64 9 # fia # 9 # fa # 81 10 # fia # 10 # fa # 100

PEr intendere la pratica, ouero la regola di $aper cauare, ouero e$traere la radice quadrata 4 (laquale e la prima di tutte le $pecie di radici) eglie nece$$ario di $apere a mente le multipli cationi di tutti li numeri digiti dutti in $e mede$imi (cioe li quadrati di cia$cun di quelli) co me che in margine ti ho figuratamente de$critto, & quantunque tai multiplicationi $aran no for$e note per le multiplicationi nel principio del multiplicar di numeri $implici, nondimeno per non interrompere l’ordine mi è par$o di replicarle anchor quiui, come $uo proprio luogo, in$ieme con alcune altre, lequai non per nece$$ita $i debbono imparare a mente, ma perche fanno l’huomo pronto, & pre$to, & ma$$ime nel maneggiare delle radici, & altre quantita irrationali, dellequai alli $uoi debiti luoghi parlaremo.

Come $i cauano le radici quadre di numeri menori. ##### Multiplicationi, che per \\ vtilita, & commodita $i \\ debbono imparar a m\~e \\ te, o almen vna parte. 11 # fia # 11 # fa # 121 12 # fia # 12 # fa # 144 13 # fia # 13 # fa # 169 14 # fia # 14 # fa # 196 15 # fia # 15 # fa # 225 16 # fia # 16 # fa # 256 17 # fia # 17 # fa # 289 18 # fia # 18 # fa # 324 19 # fia # 19 # fa # 361 20 # fia # 20 # fa # 400

PEr cauare adonque la radice quadra di qual $i voglia numero menore, & per numero me 5 nore $i debbe intendere tutti quelli, che la $ua radice non puo e$$er piu di vna $ol figura, onde tai numeri menori non ponno e$$er $e non di vna, ouero di figure al piu, & per tan to dico che di nece$$ita tal numero, o che $ara quadrato, oueramente no, $e $ara quadrato tal $ua radice $i $apera a mente, perche $e tu vorrai cauar la radice di. 1. tu $ai che tal radice è 1. & $e vor rai cauar la radice @@ @ tu $ai che tal radice è 2. & co$i $e vorrai cauar la radice di 9. tu $ai che la è 3. & co$i di 16. tu $ai che la è 4. & di 25. che la è 5. & di 36. che la è 6. & di 49. che la è 7. & di 64. che la è 8. & di 81. che la è 9. & anchor $ai che di 100. tal radice è 10. vero è quanto piu oltra $aprai delle $opra notate multiplicationi a mente tanto piu ℞ $aprai cauar a mente.

MA per cauar mo la detta radice da li numeri, che non $ono quadrati (pur da 100 in giu$o) 6 $e tai numeri $aranno di qualita di$creta $econdo la con$ideration del Mathematico (qual $uppone la vnita e$$er indiui$ibile) $i cauara la radice del maggior numero quadrato, che $ia in tal numero, & quello che $uperchiara il detto numero quadrato, lo notarai per auan 25>SECONDO. zo (come che $opra il partir di numeri $implici fu anchor fatto) e$$empi gratia volendo cauar la ℞ 21 # fia # 21 # fa # 441 22 # fia # 22 # fa # 484 23 # fia # 23 # fa # 529 24 # fia # 24 # fa # 576 25 # fia # 25 # fa # 625 26 # fia # 26 # fa # 676 27 # fia # 27 # fa # 729 28 # fia # 28 # fa # 784 29 # fia # 29 # fa # 841 30 # fia # 30 # fa # 900 31 # fia # 31 # fa # 961 32 # fia # 32 # fa # 1024 33 # fia # 33 # fa # 1089 34 # fia # 34 # fa # 1156 35 # fia # 35 # fa # 1225 36 # fia # 36 # fa # 1296 37 # fia # 37 # fa # 1369 38 # fia # 38 # fa # 1444 39 # fia # 39 # fa # 1521 40 # fia # 40 # fa # 1600 41 # fia # 41 # fa # 1681 42 # fia # 42 # fa # 1764 43 # fia # 43 # fa # 1849 44 # fia # 44 # fa # 1936 45 # fia # 45 # fa # 2025 46 # fia # 46 # fa # 2116 47 # fia # 47 # fa # 2209 48 # fia # 48 # fa # 2304 49 # fia # 49 # fa # 2401 50 # fia # 50 # fa # 2500 51 # fia # 51 # fa # 2601 52 # fia # 52 # fa # 2704 53 # fia # 53 # fa # 2809 54 # fia # 54 # fa # 2916 55 # fia # 55 # fa # 3025 56 # fia # 56 # fa # 3136 57 # fia # 57 # fa # 3249 58 # fia # 58 # fa # 3364 59 # fia # 59 # fa # 3481 60 # fia # 60 # fa # 3600 ##### & co$i puoi proceder \\ piu oltra $el ti pare. di 2. diremo tal radice e$$er 1. & auanzar anchora 1. & $imilmente la ℞ di 3. diremo che la è 1. & auanzar 2. $imilmente volendo cauar la radice di 5. diremo quella e$$er 2. & auanzar 1. & co$i di 7 diremo tal radice e$$er 2. & auanzar 3. & co$i di 8. diremo che la $ara pur 2. & auanzar 4. per tal modo diremo la radice di 20 e$$er 4. & auanzar 4. & di 35 diremo tal radice e$$er 5. & auanzar 10. & di 48 diremo la radice e$$er 6. & auanzar 12. & di 63 diremo la radice e$$er 7. & auanzar 14. & co$i di 70 diremo la radice e$$er 8. & auanzar 6. & co$i di 86. diremo la radice e$$er 9. & auanzaria 5. & co$i di 120 diremo la radice e$$er 10. & auanzar 20.

LA proua di que$ta $pecie di e$trattioni $i fa in que$to modo, quadra la radice trouata, 7 & tal quadrato giongiui l’auanzo, & tal $umma debbe e$$er equale a quello numero, da chi fu cauata tal radice, e$$empi gratia di $opra fu detto la radice di 48 e$$er 6. & auanzar 12. per far mo proua, che que$to $ia il vero quadra la detta radice (che è 6) fa- ra 36. alqual 36 giongiui quel 12. che ti auanzo fara 48. & perche que$ta $umma è eguale al nu- mero, da chi fu cauata tal radice (che fu pur 48) diremo tal no$tra operatione e$$er $tata ben con- clu$a, & con tal ordine procederai nelle altre $imili operationi.

_Come $i cauano le radice propinque delli numeri_ non quadrati di quantita continua.

MA quando il numero, che $ara propo$to di cauar la radice quadrata $ara numero non 8 quadrato, & di qualita, ouer quantita continua, & ma$$ime di $uperficie &c. Il non $a- tisfaria a cauar la radice del maggior numero quadrato, che $i troua in quel tal nume- ro, & quello che $uperchiara a notarlo poi per auanzo, come di $opra fu fatto (per non poter $pezzare la vnita) anzi in que$to ca$o bi$ogna $pezzare la detta vnita (come quantita conti- nua) & dar la detta radice ($e fo$$e po$$ibile) preci$amente per numero $ano, & rotto, ma perche quelli antichi arabi per $cientia $apeuano e$$er impo$$ibile a dare vna tal radice preci$amente per numero $ano, e rotto, pur per venire qua$i alla vera cognitione per numero $ano, e rotto di tal $or te di radice inue$tigorno con ragione geometrica (e non naturale) vna regola generale da determi nare, & formar vn rotto di quello auanzo (cioe di quello che auanza nella operatione) qual rotto accompagnato con quel numero $ano (gia cauato) formara vna quantita tanto proprinqua alla vera radice di tal numero, che $ara co$a in$en$ibile la differentia di quella alla detta vera radice. Laqual regola è di que$ta $orte, che pongono quel tal auanzo $opra vna virgola, & il doppio del- la prima radice (gia trouata) di $otto, et tal rotto lo accompagnano con la detta prima radice $ana, & tal $umma concludeno e$$er la radice propinqua di detta prima quantita propo$ta. E$$empi gratia volendo cauar la radice di 2 per que$ta regola, tu dei $aper (per la regola pa$$ata) che la ra- dice di 2 è 1. & auanza 1. hor dico che quello 1. che ti auanza tu debbi metterlo $opra a vna vir- gola, & di $otto di quella metterui il doppio di quella radice gia cauata (che fu 1) il doppio della- qual $ara 2. ilche facendo fara {1/2}, il qual gionto alla detta prima radice (che fu 1) fara 1 {1/2}, e tanto di remo, che $ia la radice di 2. laqual radice a douer e$$er քfetta $aria nece$$ario, che a multiplicarla in $e mede$ima face$$e preci$amente 2. ma multiplicandola dicendo 1 {1/2} fia 1 {1/2} $i trouara che fara 2 {1/4}, & pero $i vede, che la non è perfetta, perche la pa$$a con il $uo quadrato per {1/4} il no$tro numero, cioe il detto 2. Alcuno potria dir, che tal radice talmente tolta, erra di a$$ai errando di{1/4}, ri$pondo che quel tal errore di {1/4} non è nella detta radice, ma è $olamente nel quadrato di quella, ma nella propria radice (cioe in quel 1 {1/2} è vna co$a in$en$ibile, come che nel cauarla geometricamente con il compa$$o al $uo luogo $i fara manife$to, ma per non $tar in vn $olo e$$empio, volendo per que- $ta regola trouar la radice di 13. tu dei $apere (per il primo modo) che la è 3. & auanza 4. mette quel 4 $opra vna virgola, & il doppio di 3. di $otto da quella, ilche facendo $tara in que$to modo {4/6}, che $chi$ado faria {2/3}, & que$to gionto con quel 3 fara 3 {2/3}, & tanto diremo che $ia la radice pro- pinqua alla verita del detto 13. & $e con il mede$imo ordine cauarai la detta radice propinqua del 32. tu trouarai, che la $ara 5 {7/10}, & di 54. trouarai che la $ara 7 {5/14}, & di 88. trouarai che la $ara 9 {7/18}, & co$i di$corendo.

Ma bi$ogna notare, che per que$ta regola la radice di tutti quelli numeri, che mancano di vna $ola vnita a e$$er numeri quadrati tal $ua radice, venira $enza rotto, & tal radice quadrandola nel detto $uo quadrato fara errore di vna vnita, e$$empi gratia il 3. & $imilmente lo 8. & il 15. cia$cun di lo- ro manco di vna vnita a e$$er numero quadrato, cioe che dae$$e a cia$cun di loro 1. il 3 faria 4. & lo 8 faria 9. et il 15 faria 16. che $ariano tutti numeri quadrati, hor dico che cauando per que$ta re- gola la radice di 3. & di 8. et di 15. cia$cuna di dette radici venira $enza rotto, et quadrandole cia- LIBRO $cuna di loro fara errore nel $uo quadrato per vna $ola vnita dal no$tro primo numero, e$$empi gratia $e cauaremo per que$ta regola la radice di 3 trouaremo quella e$$er 1. & {2/2}, liquali {2/2} fanno 1. qual gionto con quell’altro 1. fara 2. & tanto diremo, che $ia la radice propinqua alla verita del detto 3. laqual radice, come vedi è $enza rotto, & quadrando tal radice (cioe quel 2) fara 4. il qual 4 erra di. 1. dal no$tro 3. come habbiamo detto il mede$imo fara la radice di 8. laqual cauandola per que$ta regola $i trouara e$$er 2 {4/4}, che vuol dir 3. che è pur $enza rotto, & quadrandola fara 9. cioe vno piu del no$tro 8. $i che erra di. 1. a ponto, come habbiamo detto, il mede$imo $eguira del 15. perche cauandone la radice per que$ta regola di tal radice venira 3 {6/6}, che vuol dir 4. il qual 4 quadrandolo fara 16. cioe 1 piu del no$tro 15. il mede$imo trouarai di 24. di 35. di 48. di 63. di 80. di 99. & co$i da tutti quelli che mancano di vna $ola vnita a e$$er numeri quadrati, onde alcu- ni (piu pre$to naturali, che mathematici) per emendar alquanto a tanto errore vogliono che $em- pre, al dupplato, che $i mette $otto alla detta virgola vi $e gli aggionge 1. In que$to modo volen- do cauar la radice di 3. diranno prima che la è 1. & quel 2. che gli auãza lo mettono pur $opra vna virgola, & di $otto di tal virgola gli mettono il doppio della prima radice, & 1 di piu, cioe vi met teranno 3. tal che diriano, che la detta radice di 3 $aria 1 {2/3}, & cõ tal modo diriano che la radice di 8 $aria 2 {4/5}, & di 15 diriano che la $aria 3 {6/7}, & quantunque para che tal $ua regola ri$ponda meglio, per di$co$tar$i manco in que$ti $imili ca$i con il $uo quadrato dal no$tro numero, nondimeno que $to non $eguira in tutti gli altri ca$i, perche $e con que$ta antica regola pigliaremo la radice di 17. diremo che la $ara 4 {1/8}, laqual quadrandola fara 17 {1/64}, cioe dara di piu quel {1/64}, ma pigliando per la regola di que$ti (piu pre$to naturali, che mathematici) diremo che tal radice propinqua di 17. $a- ria 4 {1/9}, laqual radice quadrandola $i trouara, che fara 16 {73/81}, ilche $aria {4/81} manco del no$tro 17. il qual {4/81} è molto maggior errore (in manco) del no$tro {1/64} (in p@u) & pero non bi$ogna fondar$i in que$ta tal regola generale, vero è che in quella particolarita la non $aria da bia$imare totalmen- te (anchor che tal $ua conclu$ione $ia $empre manco del douere) per vna cagione, che nel no$tro proce$$o $i fara manife$ta. Anchora bi$ogna notare per que$te radice propinque, che $e per $orte in fine della tua general e$trattione di tal $orte di radice ti auanza$$e piu del doppio della tua radice gia cauata $ara euidente $egno tu hauer errato nella tua general operatione, perche tal auanzo mai puo e$$er maggiore del detto denominatore (formato $econdo quella regola da no$tri antichi ma thematici ritrouata) ma $olamente eguale, ouer menor di quello.

Regola di $aper $empre appro{$s}imar$i piu nelle radici $orde.

ANchora quelli antichi arabi (come tengo) di que$te pratiche i$perti$$imi inue$tigatori 9 non $i contentorno di hauer ritrouata la $opradata regola di ritrouar quella radice co- $i propinqua alla verita, delli numeri non quadrati (lequai radice da pratici, $ono dette radici $orde) ma anchora ne inue$tigorno vn’altra di poter con ragion acco$tar$i $em- pre piu alla detta verita, & per infinite volte, laqual regola è que$ta.

Trouata che hai la radice propinqua (di qual $i voglia numero non quadrato) per la regola adutta nella precedente, dapoi fanne la proua, cioe multiplicala in $e mede$ima, & vedi quãto faccia di piu del no$tro propo$to numero, & fatto que$to piglia quel piu (cioe quella differentia) et partila per il doppio di que$ta prima radice, che ti ha data tal differentia, & quel che venira del detto partimen to, caualo di detta prima radice, & il detto rimanente $ara la $ecõda radice del detto no$tro propo- $to numero, a$$ai piu propinqua alla verita della prima. Et vol\~edone ritrouar anchor vn’altra terza piu propinqua della $econda, procederai con la detta $ecõda come fu fatto, ouer detto della prima, cioe farai la proua della detta $econda (multiplicando in $e mede$ima) & vedi di quanto la pa$$a- ra, ouer $uperchiara il no$tro propo$to numero, & quel piu che la ti dara partilo pur per il doppio di tal $econda radice, che te l’ha dato, & quel auenimento caualo di detta $econda radice, & il rima nente $ara la terza ladice piu propinqua alla verita della $econda, cioe che il quadrato di tal terza radice $ara piu propinquo al no$tro propo$to numero di quello, che $ara quello della $econda ra- dice, & molto piu di quello della prima, & co$i con tal modo, & regola, con tal terza radice tu ne puoi trouar vna quarta radice piu propinqua alla verita della detta terza, & co$i con la quarta tu ne puoi trouar vna quinta, & con la quinta vna $e$ta, & co$i andar procedendo in infinito, e$$em- pi gratia volendo cauar la radice propinqua di 5. procedendo per il modo dato nella precedente trouaremo quella e$$er 2 {1/4}, hor $e ne vogliamo trouar vn’altra piu propinqua di que$ta, quadra- remo que$ta dicendo 2 {1/4} fia 2 {1/4} trouaremo, che fara 5 {1/16}, cioe $uperchiara il no$tro 5. di quel {1/16}, dico che que$ta differ\~etia, cioe que$to {1/16} $i debbe partire per il doppio della detta radice, che l’ha generato, cioe per il doppio di 2 {1/4}, il qual doppio $aria 4 {1/2}, partendo adonque {1/16} per 4 {1/2} ne ve- 26>SECONDO. nira {2/144}, coe {1/72}, & que$to auenimento caualo della no$tra prima radice, cioe di 2 {1/4} re$tara 2 {17/72} per la no$tra $econda radice di 5 piu propinqua della prima, & che $ia il vero fanne proua, cioe quadra que$ta tal $econda radice, dicendo 2 {17/72} fia 2 {17/72}, & trouarai che fara 5 {1/5184}, $i che tu vedi di quanto manco erra della prima, cioe di quanto manco la $uperchia il detto no$tro 5. del la prima, cioe la prima lo $uperchiaua in {1/16}, & que$ta $econda lo $uperchia $olamente in {1/5184} co$a veramente in$en$ibile.

Et $e con que$ta $econda radice ne vorrai trouar vn’altra terza piu propinqua di e$$a $econda, pro- cederai per il mede$imo modo, cioe parti quel {1/5184} (ch’è la $uperchia il no$tro 5) per il doppio di detta $econda radice, cioe per il doppio di 5 {1/5184}, il qual doppio $ara 10 {1/2592}, partendo adonque {1/5184} per 10 {1/2592} ne venira {2592/134374464}, & que$to cauarai della no$tra $econ- da radice, cioe di 2 {17/72}, & trouarai che re$tara 2 {31724712/134374464}, & tanto $ara la terza radice del detto no$tro 5. piu propinqua de l’altra $econda, cioe di 2 {17/72}, che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere, et con tal ordine potre$ti trouarne vn’altra quarta, per mezzo della terza, & dapoi per mez zo della quarta trouarne vna quinta, & co$i protre$ti proceder in infinito.

_Come $i pontano le figure di numeri maggiori quando $e_ ne vuol cauar la Radice quadra.

QVando, che il numero, di che $i hauera da cauar la radice $ara piu, che di due figure $i 10 intende numero maggiore, perche eglie nece$$ario che la $ua radice $ia piu di vna figu- 9\.37\.57\.93\.05\.76\.3 ra, & pero ogni volta che $i vuol cauar la radice quadrata di vn numero di piu figure $opra la prima figura ver$o man de$tra $e gli fa vn ponto, & vn’altro $opra alla terza (andando ver$o la man $ini$tra) & vn’altro $opra la quinta, dico vn gran numero di figure, che $i fa vn ponto $opra a cia$cuna figura, che $ia ne i luoghi di$pari, il primo di quai luoghi di$pari vien a e$$er il primo ver$o la man de$tra, l’altro $ara il terzo, & co$i il quinto, il $ettimo, come che in \.9 9\.9 98\.7 7\.85\.9 \.87\.50\.8 7\.95\.40\.8 margine vedi, cioe $e ne va pontando vna $i, & l’altra non cominciando a pontar la prima ver$o man de$tra, & la$ciar la $econda, pontar la terza, & la$ciar la quarta, pontar la quinta, & la$ciar la $e$ta, & pontar la $ettima, & la$ciar la ottaua, & pontar la nona, & co$i procedendo $i venira a pontar tutte quelle delli luoghi di$pari, come di $opra fu detto, & que$to appontar di figure $i fa, perche tai ponti ne dinota di quantte figure $ara la radice di quel propo$to numero, & pero $el propo$to numero $ara $olamente di vna, ouer di due figure $iamo certi la radice di quel tal nume- ro e$$er vna figura $ola, perche una, ouer due figure a pontarle non vioccorre $aluo, che vn ponto $olo $opra alla prima, come tu vedi in que$ta $ola \.9, ouero in que$te due 9\.9, perche douendo rice uer duoi ponti bi$ogna che $iano almeno tre in que$ta forma \.98\.7, oueramente quattro al piu, co me $ono que$te 7\.85\.9, & co$i douendo riceuere tre ponti bi$ogna che $iano almeno cinque, come que$ti \.87\.50\.8, ouer $ei al piu, come que$te 7\.95\.40\.8, & co$i procedendo di mano in mano.

_Come $i cauano le radici quadre $i di$crete, come $orde nelli nu-_ meri maggiori, & prima in quelli, che le $ue figure riceueno 2 ponti $oli.

HAuendo per auanti mo$trato, come $i cauano le radici quadre $i di$crete, come $orde, ouero propinque delli numeri menori, cioe di quelli che $ono $olamente di vna, ouer due figure, lequai riceuono vn ponto $olo, & $imilmente, come $i appontano le molte figure delli numeri maggiori, cõueniente co$a mi pare che mo$tramo, come $i cauano le dette radici quadre dalli numeri maggiori, cioe di quelli numeri, che le $ue figure riceuano piu ponti, ma per proceder con de$trezza cominciaremo prima a cauarla di quelli che riceueno $ola- mente duoi ponti, perche con tal intelligentia facil co$a $ara a cauarli di quelli, che riceueno mol- ti ponti, e per tanto.

VOlendo cauar la Radice quadra poniamo di 1296. prima ponta que$te quattro figure 11 prima operatione a 1\.29\.6 b $econdo l’ordine detto di $opra, lequai quattro figure riceueno duoi ponti il primo an dara $ignato $opra la prima (cioe $opra il 6) & l’altro andara $ignato $opra la terza fi- gura, cioe $opra a quelli 2 centenara tal figure põtate $taranno in que$ta forma 1\.29\.6 liquali 2 ponti ne dinotano la radice di tal numero e$$er di due figure, & per trouar tai due figure $econda operatione a 03 3 1\.29\.6 36 b a$$etta il detto numero, come che in margine vedi, cioe come fare$ti $e lo vole$ti partir a galea, ti- randoui quella linea. a. b. fatto que$to $otto al $econdo ponto, cioe $otto a quelli 2 centenara, troua la radice di quel 12. che è dal detto $econdo ponto in la, laqual radice vien a e$$er 3. il qual $i pone prima oltra la linea. a. b. & dapoi $i mette anchora $otto a quel 2 (del 12) & per $aper quanto $ia lo LIBRO auanzo, multiplica quel 3. ch’è oltra la linea, fia quell’altro 3. che è $otto a quelli 2 centenara, fara 9. & que$to 9 caualo di quello 12. che gli è $opra ($i come $i co$tuma nelli partiri per batello, ouer ga- lia) re$tara 3. il qual 3 tu lo ponerai $opra quel 2. & immediatamente depenerai il detto 2. & ancho ra quella decena, cioe quel. 1. che $eguita quel 2. & depenna anchora quel 3. che pone$ti $otto a terza operatione 0 330 a 1\.29\.6 36 366 b quel 2. fatto que$to per regola generale dupplica quel 3 radical (oltra la linea. a b.) fara 6. il qual 6 ponerai $otto al 9. cioe $otto a quella figura, che non ha ponto $opra di $e, hor per trouar l’altra fi- gura della no$tra ricercata radice, bi$ogna trouarla $otto a quel 6. doue $ignato di $opra il ponto, & per trouarla bi$ogna inue$tigar, che la $ia di tal qualita, che multiplicata fia quel 6 (dupplato del- la prima figura trouata) & anchora in $e mede$ima disfaccia tutte quelle figure, che di $opra fino a quel luogo $i trouano e$$ere (cioe non depennate) ouer piu vicino che $ia po$$ibile, lequai figure in que$to ca$o $ono 396. come vedi $opra la $econda operatione, & per trouar tal figura con le dette La radice di 1296 $a- ra 36 preci$amente conditioni facılmente per il dupplato della figura gia trouata (il qual dupplato è 6) la ritrouarai qua$i $econdo il modo, che nel partir per batello, ouer galia $i co$tuma, cioe vedendo quante vol- te puo intrar il detto 6 in quel 39. a lui $opra po$to, & trouarai che v’intraria 6 volte, & auanzaria 3. ma nanti che che tu noti il detto 6. oltra la linea. a. b. bi$ogna antiuedere $e di quello, che vi re$ta ra $e ne potra cauare il quadrato del detto 6 (che $ara 36) & perche quel 3. che di $opra fu detto, che auanzaria in$ieme con quel 6 (che ha il ponto $opra) dira preci$amente 36. dalqual ben $e ne potra cauar quell’altro 36. & pero notarai $icuramente il detto 6. oltra la linea. a b. con$equente- mente al primo 3. come nella terza operatione in margine appare, & notarai anchora il detto 6. $otto quell’altro 6 (del ponto) & fatto que$to multiplicarai il detto 6 (oltra la linea a b) fia quell’al tro 6 (dupplato) fara 36. & que$to $ottrarai da quel $oprapo$to 39. & ti re$tara 3. il qual 3 notarai prima operatione a 9\.62\.3 b $opra al 9. & depenarai quel 39. & anchora quel 6 (dupplato) $i come che $i co$tuma nelli partiri per batello, ouer galia, & dapoi multiplicarai anchor il detto 6 (oltra la linea a b) fia quel 6. ch’è $ot to a quell’altro 6 (che ha $opra il ponto) fara 36. & que$to 36 $ottralo di quell’altro 36. di $opra re $tato, & ti re$tara. 0. & dapoi depenar tutte le $oggiacente figure, come che nella terza operatione in margine appar, & co$i concluderai la radice del detto 1296. e$$er 36. cioe quel 36. ch’è oltra la li- $econda operatione a 9\.62\.3 9 9 b nea. a b. & perche di $opra a tal operatione non vi è auanzato co$a alcuna, diremo tal numero 1296 e$$er numero quadrato, & la $ua perfetta radice quadra e$$er quel 36. & $e ne vuoi far pro- ua multiplica il detto 36. fia 36. & trouarai che fara preci$amente il detto 1296. & pero $ei chiaro che la tua operatione è buona.

VOlendo anchora cauar la radice quadra di 9623. a$$ettalo come l’altro tirando la linea 12 a b. & dapoi pontar le dette quattro figure, come nella 10 fu detto, cioe in que$to mo- do 9\.62\.3, come che anchora nella prima operatione in margine appare, & fatto que terza operatione 15 a 9\.62\.3 9 9 b $to troua la radice di quel 9\.6 (che termine al $econdo ponto) & trouarai tal radice e$- $er 9. il qual 9 tu lo notarai oltra la linea. a b. & anchora tu lo notarai $otto quel 6. che $otto al $e- condo ponto (come che nella $econda operatione appare) & fatto que$to tu multiplicarai il detto 9 oltra la linea. a b. fia quel 9 (che è $otto al 6) fara 81. & que$to cauarai da quel 96 di $opra po$to, procedendo come nel partir per batello, ouer galia, dicendo 1 di 6 re$ta 5. il qual 5 tu lo notarai $o quarta operatione 15 a 9\.62\.3 9 98 b 1 pra il 6. & le 8 decene tu le cauarai da quelle 9 di $opra, & ti re$tara 1. il qual 1. tu lo notarai $opra il 9. & fatto que$to depenarai quel 96. & quel 9 (ch’è $otto al 6) & ti re$tara, come che nella terza operatione in margine appar, fatto que$to, per regola general duplica quel 9 della radice gia tro- uata, cioe quel 9. oltra la linea. a b. fara 18. delqual 18. tu notarailo 8 $otto al 2. doue non è ponto $opra, & la decena di quel 18. tu lo notarai nello antecedente luogo $otto a quel 9 depenato, co- me nella quarta operatione in margine appar, fatto que$to ti bi$ogna inue$tigar vn’altro digito, o quinta operatione 15 a 9\.62\.3 98 988 b 1 vuoi dir vn’altra figura $otto al 3 (doue il ponto $opra) di tal qualita, che multiplicata fia quel 18. (dupplato del 9) & anchora in $e mede$ima disfaccia tutte quelle $opra po$te figure non de- penate, lequai figure $ono 1523. ouer piu vicino che $ia po$$ibile, & que$ta tal figura facil- mente trouarai con quella decena del 18 (dupplato) laqual è $otto a quel 9 (depenato) perche $e ben guardi rettamente $opra a tal 1. tu trouarai e$$erui 15. non depenato, & pero tu inue$tiga- $e$ta operatione 0 71 a 1589 9\.62\.3 99 988 1 b rai quante volte po$$a intrare quella. 1. nel detto 15. & tal inue$tigatione tu la farai, come $i co- $tuma nel partir per batello, ouer galia, cioe bi$ogna limitar lo intrar di quel 1. nel detto 15. tal- mente che nel re$tante vi po$$a intrar quelle mede$ime volte quel 8. che $eguita, & che anchora del re$tante $e ne po$$a cauar il quadrato di quel tal digito, o vuoi dir di quella tal figura, on- de per venir a tal effetto diremo 1 in 15 intraria 9. perche vna figura (nelli partiri) mai puo in- trar piu di 9 volte) ma facendolo intrar 9 volte veniria auanzar 6. il qual 6 accõpagnato con quel 2. che $eguita dira 62. nelqual 62. lo $ottogiacente 8. non vi potria intrar le dette 9 volte, perche 8 27>SECONDO. fia 9 fa 72. & pero il detto 1 lo faremo intrar $olamente 8 volte, & per que$te 8 volte notaremo 8. oltra la linea. a b. appre$$o a quel 9. & lo notaremo anchora $otto a quel 3 (appontando) come nella quinta operatione in margine appare. Fatto que$to multiplica quel 8 (oltra la linea a b) fia quel 1 ($otto al 15) fara 8. & que$to 8 $ottralo del $oprapo$to 15. re$tara 7. il qual 7 tu lo notarai $opra al 5. & $ubito depenarai quel 15. & anchora quel 1. dapoi multiplicarai anchora il detto 8 (oltra la linea a b.) fia quel 8 (che $otto al 2) fara 64. & que$to 64 tu lo $ottrarai del $opra po$to (che è 72) & ti re$tara 8. il qual 8 tu lo notarai $opra al 2. & $ubito depenarai quel 72. & anchora quel 8. ch’è $otto al 2. finalmente multiplicarai il detto 8 (oltra la linea a b) fia quell’altro 8. ch’è $otto al 3 (appontado) fara 64. & que$to 64 tu lo $ottrarai del $opra$tante (il qual $opra$tante è 83) & ti re- $tara 19. il qual 19 tu lo notarai $econdo che $i o$$erua nel partir per batello, ouer galia, & tutte le altre $ottogiacente figure depenarai, come nella $e$ta operatione in margine appar, & co$i tu con- cluderai la radice del detto 9623 e$$er quel 98. ch’è oltra la linea a b. & che oltra di quella gli auan- za 19. cioe $el detto 9623. $ara di qualita di$creta (come fu detto nella 5) tu dirai tal radice e$$er 98. & auanzar 19. ma e$$endo di qualita continua non $i conueneria a ri$ponder tal radice in que$ta forma (come fu detto nella 8) anzi bi$ognaria di quel 19. che auanza formarne vn rotto per la re- gola data nella detta ottaua, cioe poner quel 19. che auanza $opra vna virgola, & di $otto a tal vir gola metterui il doppio della radice trouata (cioe di 98) il qual doppio $ara 196. ilche fac\~edo il det- to rotto $tara in que$ta forma {19/196}, qual giõto alla detta radice fara 98 {19/196}, & tãto $ara la radice La ℞ propinqua di 9623 $ara 98 {19/196}. propinqua al vero del detto 9623. dico propinqua al vero, accioche tu non pen$a$ti, che la fo$$e di preci$ione, anzi tien que$ta regola ferma, che ogni volta, che $opra alla tua operatione ti auanza qualche co$a tu $ei $icuro, che tal radice è $orda, cioe che la non è di$creta, & e$$er impo$$ibile a po- terla notificar per numero di $orte alcuna, cioe ne per numero $ano, ne manco per numero rotto. Eglie ben vero che ք linea la $i puo perfettam\~ete dare, come nel no$tro proce$$o $i fara manife$to. Et $e della $opra$critta conclu$ione ne vorrai far proua multiplica quel 98. in $e mede$imo, cioe 98 fia 98 fara 9604. alqual aggiongegli quel 19. che ti auãzo, & fara 9623. e per e$$er equale al detto no$tro numero, dalqual fu cauata tal radice, diremo che la detta no$tra operatione è $tata buona. Tu la potre$ti anchora approuare con la proua del 9. ouer del 7. & accioche tu intendi il tutto vo- glio, che la prouiamo per 7. & per far tal effetto caua la proua di 98. tu trouarai quella e$$er. 0. la- qual multiplicala (per intender l’ordine) in $e mede$ima fara pur. 0. alqual. 0. ru gli aggiongirai la proua di quel 19. che ti auanzo (laqual proua è 5) & fara pur 5. & co$i 5 debbe e$$er la proua del no$tro 9623. & perche cauandola la trouaremo pur 5. diremo la detta no$tra operatione e$$er $ta- ta ben fatta per ragion naturale.

Bi$ogna notar che $el ti pare$$e di voler trouar vn’altra $econda radice al detto 9623. piu propinqua di quella 98 {19/196} tu lo puoi fare per l’ordine dato nella 9. & nõ $olamente vn’altra $econda puoi trouare, ma vna terza, & con quella vna quarta, & co$i andar procedendo in infinito.

_Di certe auertent ie $opra il cauar, & dar una radice di un_ numero non quadrato nelli numeri naturali.

ALcun potria dir, come $apro io nelli numeri naturali, ouer mathematici nel cauar dell e 13 radici quadre, quali $iano di qualita di$creta, ouer di qualita cõtinua accio $appia, come debba ri$pondere la radice quadra di quel tal numero propo$to, ri$pondo & dico che la ragion naturale t’in$egna que$to, perche $e per $orte vn $argente vole$$e formar vna battaglia quadra di gente, poniamo di fanti 9623. & che quel tal $argente ti adimanda$$e in $imil ca$o quanti fanti douera metter per filza, oueramente quanti fanti $ara il detto quadro per faccia, ouer per lato. In que$ta tal que$tione volendola ri$oluere a ti non accaderia altro che a cauar la ra- dice quadra del detto 9623. & ri$ponderla, come numero di qualita di$creta, & $econdo la con$i- deration del mathematico, delqual le $ue vnita $ono indiui$ibile dicendo (come fu detto nella pre- cedente) tal radice e$$er 98. & auanzar 19. & co$i tu concludere$ti a quel tal $argente, che doueria mettere 98 fanti per fila, & trouaria venirne 98 file, che a 98 fanti per fila faranno vna battaglia quadra di gente di fanti 98 per faccia, o vuoi dir per cia$cun lato, & auanzargli anchora quelli fan ti 19 fuora di detta ordinanza, $i che la ragion naturale t’in$egna a ri$pondere la detta radice (in vn $imil ca$o, come è $tato detto, & la detta ragion naturale ti fa auertente, come che $aria co$a re- diculo$a (in que$to ca$o) a voler ri$pondere, ouer dare que$ta tal radice per quell’altro modo, che fu detto conuenir$i alli numeri di qualita continua, dicendo che doue$$e (tal $ergente) mettere fan- ti 98 {19/196} per non poter$i ne conuenir$i tuor quelle {19/196} di vno fante, perche vn’huomo è indi- LIBRO ui$ibile in quanto alla $pecie, perche diuidendolo in quanto alla quantita, come $i fanno li ca$troni in beccaria il non $aria piu huomo, ne parte di huomo.

Ma voltando carta, quando che’l detto numero 9623 fo$$e tanti pa$$a $uperficiali, e$$empi gratia po- niamo che ti fo$$e detto, eglie vn quadro, ouer quadrato, che l’area $ua $uperficiale è pa$$a 9623. (pur $uperficiali) $i adimanda quanti pa$$a lineali $ara per faccia il detto quadro per ri$oluere que- $to tal que$ito per numero propinquo al vero non vi occorre altro, che a cauar la radice propin- qua di tal numero 9623. laqual cauandola per l’ordine dato nella precedente $ara pur 98 {19/196}, & tanti pa$$a lineali $aria per faccia il detto quadrato, & $e di quel rotto di pa$$o ne vorrai cauar pie- di, & oncie, tu dei $aper che piedi 5 $ono vn pa$$o, & pero multiplica per 5 quel 19 ($opra la vir- gola) fara 95. da partire per 196. ma non $i puo, & pero multiplica quelli piedi 95 per 12. perche oncie 12 fanno vn piede, faranno oncie 1140. quale partendole per 196. te ne venira ⓜ 5 {160/196}, & co$i pa$$a 98. piedi. 0. oncie 5 {40/49} $tara per faccia il detto quadro, & tal ri$po$ta $aria conuenien te, ma di$conueniente $aria ben in que$to ca$o a ri$pondere, ouero a dare tal radice per quell’altro modo, cioe a dire, che tal quadrato $aria per faccia, ouero per lato pa$$a 98 lineali, & che auanzaria pa$$a 19. et pero in $imei que$tioni bi$ogna auertire. Hor ritornando al no$tro propo$ito, dico che hauendo ben inte$o il modo, ouer la regola di $aper cauar la radice quadra di numeri, doue che’l numero delle figure riceuono duoi ponti $pero con gran facilita di darti intendere il modo, ouer regola di cauar la detta radice di quelli numeri, che’l numero delle loro figure riceuano 3. ouer 4. ouero piu ponti.

VOlendo anchora i$traere, ouer cauar la radice quadra di que$to numero 968372. pri- prima operatione a 9\.68\.37\.2 b 14 ma a$$ettalo con la $ua linea. a b. & dapoi pontarai le figure $econdo l’ordine dato nel- la 10. cioe come che nella prima operatione in margine vedi, & perche que$to numero di figure riceueno tre ponti, cioe il primo $opra il 2 della prima figura il $econdo $opra il 3 (terza figura) & il terzo $opra il 6. quinta figura, liquali 3 ponti ne dinota tal radice e$$er di 3 fi gure compo$ta, hor dico che tu debbi trouare le due prime di dette figure radicale $econdo l’ordi- ne dato, & mo$trato nella 11. & nella 12. cioe cauar le radici di quelle quattro figure, che $ono da@ $econda operatione 0 a 1 77 1549 9\.68\.37\.2 98 988 1 b la banda $ini$tra, cioe da quel 9\.68\.3, lequai riceuono li duoi vltimi ponti, & pero quelle $ole ne da ranno due figure radicali per e$$er di duoi ponti, come è detto, & pero cauando la detta radice di quelle 9\.68\.3 per l’ordine detto, & dato nella detta 11. & 12. trouarai quella, ouer quelle e$$er 98. & $oprauanzar 79. come nella $econda operatione appare, il qual 79 (che auanza) accompagna- to con quelle altre due $equente figure dira 7972. come che nella detta $econda operatione puoi $en$ibilmente vedere, hor per trouar l’altra terza figura radicale (laqual $i debbe trouar $otto a quel 2 del primo ponto) & per trouarla (per regola generale) duplica quelle due figure radicale ol- tra la linea. a b. cioe quel 98. fara 196. metterai il numero, cioe quel 6 $otto a quel 7. doue non è al- cun ponto $opra, & le altre due figure (cioe quel 19) ne gli altri duoi $equenti luoghi, come che nel la terza operatione appare, fatto $otto a quel 2 (doue il ponto) bi$ogna trouar vn digito, cioe vn terza operatione 0 a 1 077 1549 9\.68\.37\.2 98 9886 119 b numero, ouer vna figura di tal qualita, che multiplicato fia quel 196 (dupplato) & dapoi in $e me- de$ima disfaccia il $opra po$to 7972. ouer piu vicino che $ia po$$ibile, ilche facilmente $i trouara per mezzo di quella vnita del 196. cioe quel centenaro, cioe vedendo quanto che il detto puo in trar in quel 7 (non depenato) a lui $opra po$to, & limitar tal $uo intrar, che nel re$tãte li $equenti vi po$$ino intrar il mede$imo (come $i co$tuma nelli partiri per batello, ouer galia, ilche facendo tu tro uarai, che vi potra intrar 4 volte, il qual 4 tu lo notarai in duoi luoghi, cioe oltra la linea. a b. ap- pre$$o alle altre due, & anchora $otto a quel 2. doue che di $opra è il primo ponto, come che nella quarta operatione in margine appare, & fatto que$to procederai, come $i fa nelli partiri per batel- lo, cioe va multiplicando per quel 4 radicale (cioe che è oltra la linea. a b.) fia le figure di $otto la ope ratione, cominciando da quel. 1. dicendo 4 fia 1 fa 4. caualo di quel 7. che di $opra gli $ta, & re$ta- ra 3. $egnagli $opra quel 3. & depena quel 7. & co$i $eguitando dirai 4 fia 9 fa 36. qual $ottrarai di quarta operatione 0 a 1 077 1549 9\.68\.37\.2 984 98864 119 b quel 39. che di $opra gli $ara, & re$tara 3 $opra al 9. depenando le $oggiacente, & co$i facendo con il 6. & con il 4. che $eguita ti re$tara di $opra 116 (non depenati) come nella quinta operatione in margine appare, & co$i concluderemo la radice quadrata del detto 968372 e$$er quel 984. che è oltra la linea. a b. & auanzar 116. e$$endo quantita di$creta, ma e$$endo quantita continua pone remo quel 116. che auãza $opra vna lineetta, e di $otto di tal linea gli poneremo ıl doppio di 984. cioe della radice cauata, il qual doppio $ara 1968. ilche facendo $tara in que$ta forma {116/1968}, qual gionto con 984 fara 984 {116/1968}, & tanto concluderemo e$$er la radice propinqua del detto 9\.68\.37\.2, che è il propo$ito.

28>SECONDO.

VOlendo anchora i$traere, ouer cauare la radice de 96837278. lequai figure $e le nota- 15 quinta operatione 00 a 131 07731 154936 9\.68\.37\.2 984 98864 119 b rai, & pontarai $econdo il $olito tu trouarai che vi occorre quattro ponti, come nella prima operation appare, hor per abbreuiar parole dico che tu debbi cauar la radice di quelle $ei figure ver$o man $ini$tra (cioe di 9\.68\.37\.2) preci$amente $econdo l’ordine detto, & fatto nella precedente, & perche $ono quelle mede$ime figure della precedente, te ne ve- nira mede$imamente quel 984. che ti viene in quelle, et ti auanzara di $opra quel mede$imo 116. che di $opra ti auanzo, come nella $econda operation appare, fatto que$to duplicarai ($econdo l’or dinario la detta radice fin hora cauata, cioe quel 984. fara 1968. & di que$to dupplato metterai lo 8. $otto al 7 (non pontado) & le altre figure di tal dupplato andarai oltra a$$ettando di mano in mano, come nella terza operatione appare, & fatto que$to $otto al 8 (pontado) bi$ogna inue$ti- gar di trouar vn digito, o vuoi dir vna figura di tal cõditione, che multiplicata fia quel 1968 (dup La ℞ propinqua di 968372 $ara 984 {116/1968} plato) & in $e mede$ima disfaccia tutto il $oprapo$to, cioe quel 11678. oueram\~ete piu vicino che $ia po$$ibile, & que$to tal digito, facilmente $i trouara con quel 1 (del dupplato) $econdo l’ordine del partir per batello, cioe vedendo quante volte il detto 1 puo intrare nel numero a lui $opra po- $to (non depenato) il qual è 1. & per tanto diremo 1. in 1. intraria vna volta, ma perche nel re$tan- te le con$equente figure non vi potria intrar quella volta, eglie nece$$ario a farlo intrar nulla volta, prima operatione a 9\.68\.37\.27\.8 b & tal. 0. bi$ogna $econdo l’ordinario notarlo in duoi luoghi, cioe oltra la linea. a b. appre$$o alle al tre figure radicale, & anchora $otto al 8 (appontado) come che nella quarta operatione appare, la- qual. 0. (oltra la linea. a b.) multiplicandola (per $eguir l’ordine) di mano in mano nelle $ottogia- cente figure del numero 19680. & tai multiplicationi andarle $ottrando dalle figure del $opra no tato auanzo, cioe di 11678. te ne veniria a re$tar quel mede$imo 11678. come da te puoi con$ide $econda operatione 00 a 131 7731 154936 9\.68\.37\.27\.8 984 98864 119 b rare, & pero non ho voluto far altramente que$ta vltima operatione per non ti confondere lo in- telletto con tante operationi, & pero concluderemo la radice del detto 96837278. e$$er 9840. & auanzar 11678. e$$endo quantita di$creta, ma e$$endo continua tu ponere$ti quel auanzo 11678 $opra a vna virgola, & di $otto da quella tu gli ponere$ti il doppio della no$tra radice cauata, cioe il doppio di 9840. che $aria 19680. & $taria in que$ta forma {11678/19680}, che gionto a 9840 fara 9840 {11678/19680}, & tanto $ara la radice propinqua del detto 96837278. Et $e per $orte ti pare$$e di voler trouar vn’altra $econda radice piu propinqua alla verita della $opra$critta, lo puoi far per il modo dato nella nona di que$to. Et $enza che piu oltra mi $tenda $on certo (per le regole date) per te mede$imo $aprai cauar tal radice nelli numeri, doue che’l numero delle $ue figure riceue$$ino terza operatione 00 a 131 07731 154936 9\.68\.37\.27\.8 984 988648 11996 1 b non $olamente 5. ouer 6 ponti, ma in ogni altro maggior numero di detti ponti, perche in tutte $i o$$erua il mede$imo ordine.

NElla e$trattion delle dette radici quadre delli numeri non quadrati, prepone Orontio 16 di voler dare vn’altro modo, piu $ottile, & piu preci$e del $opra po$to (da no$tri anti- chi ritrouato) & per e$$equir tal effetto dice che a quel numero, che de$ideriamo di tro uar tal radice quadra, gli dobbiamo aggiongere dalla banda de$tra quante nulle ne pa re di$tribuite per numero paro, come $aria a dire 00. ouer 0000. ouer 000000. & co$i di$corendo o$$eruato lo accre$cimento del numero binario, & che dapoi di que$to numero ri$ultante, dice che dobbiamo cauarne la radice del tutto $econdo la regola $ua (di $opra data) & dalla detta radice di- ce che dobbiamo tuore, ouer leuare tante figure dalla banda de$tra quanto $ara la mita del nume- ro delle nulle, che gli fu aggionte, & il re$tante delle figure, che $ara ver$o la parte $ini$tra $ara il nu quarta operatione 00 a 131 07731 154936 9\.68\.37\.27\.8 9840 9886480 11996 1 b mero integro di detta radice, & quelle figure, che $aranno $tate $errate, ouer tolte dalla banda de- $tra, multiplicandole poi per quel numero articolo, che ne parera di denominare le parti di quel nu mero integro, come $aria a dir per 10. $e vorremo denominar le parti del no$tro integro per 10. ouer per 20. $e le vorremo denominar per 20. ouer per 30. ouer per 40. ouer per 60. $e per 60. le le vorremo denominar, cioe $e vorremo diuidere il no$tro integro in 10. ouer in 20. ouer in 30. ouer in 40. ouer in 50. ouer in 60 parti, come co$tumano gli a$tronomi li gradi in 60 minuti. &c. Et co$i da tal produtto $errar pur fuora dalla banda de$tra, cioe tagliar fuora tante figure quanto $ara la mita delle predette nulle aggionte, & le re$tante figure $criuerai appre$$o al numero de gli integri per auanti trouato, per la prima frattione denominata da l’articolo multiplicante, & dapoi que$to multiplicare vn’altra volta quelle figure $errate, ouer tagliate fuora dalla banda de$tra per il mede$imo articolo, & dal produtto remouerai, ouer $errarai fuora mede$imamente tante figu- re, come prima pur dalla banda de$tra, & il re$tante collocarai appre$$o a que$t’altro rotto per la $e La ℞ propinqua di 96837278 $ara 9840 {11678/19680} Orontio conda frattione del mede$imo integro, o per dir meglio per la frattione di vna vnita della prima frattione denominata dal mede$imo articolo, & co$i con tal ordine $i potria procedere in infini- to, come dimo$tra, & per far$i meglio intendere, per e$$empio propone di voler cauare la radice LIBRO di 10. & per cauar tal radice piu preci$e della $ua regola ordinaria dice che gli dobbiamo aggion- gere $ei nulle da man de$tra, & fara 10000000. dalqual numero dice, che gli dobbiamo cauar la radice $econdo l’ordinario (detto nelle precedenti operationi) per il qual modo trouaremo tal ra- dice e$$er 3162. & auanza 1756. come che in margine vedi di quello auanzo non $e ne tien con- to per e$$er co$a d’in$en$ibil errore, ma di quella radice 3162. dice che $e ne debbe leuar via tre fi- 01 0127 033485 a 01498456 1\.00\.00\.00\.0 3 162 2612622 663 b gure da banda de$tra, cioe $errar fuora quel 162. perche la mita di quelle $ei nulle, che gli fu aggion te è 3. & il re$tante di tal leuatione delle dette tre figure $ara quel 3 meara, & que$to 3 dice che lo dobbiamo $eruare per il numero integro della futura radice, & quel 162. che leuato, ouer $ertato fuora, parendone di voler diuidere il no$tro integral tutto per 60. per e$$er tal diui$ione famigliare alli mathematici multiplicaremo il detto 162 per 60 fara 9720. & da que$to $errar fuora mede$i- mamente 3 figure, cioe quel 720. & ti re$tara 9 per li primi minuti, liquali $i debbono mettere ap- pre$$o alli 3 integri, & dira 3. & minuti 9. & volendo anchora cauarne li $econdi minuti multipli- car quel 720 pur per 60 fara 43200. da $errar fuora pur tre figure per la mede$ima ragione, cioe 3 162 60 primi 9 720 60 $econdi 43 200 60 terzi 12 000 quel 200 re$tara 43 $econdi, finalmente multiplicando anchora quel 200 per 60 fara 12000. dal qual $errando fuora $imilmente 3 figure, cioe quelle 000. re$tara 12 terzi, liquali primi, $econdi, & terzi in$ieme con li 3 integri dira, ouer fara 3 integri 9 primi minuti 43. $econdi, & 12 terzi, & tanto conclude e$$er la detta radice di 10. laqual $ua regola anchora che in que$to ca$o, & con tal $ua adittione di dette $ei nulle. 000000. $ia alquanto piu propinqua alla vera radice in ba$$ezza, cioe in $car$ezza di quello $i trouaria quella tolta $econdo l’antica regola, in $oprabondantia, non- dimeno molte volte $i trouara $eguir al contrario, cioe che la no$tra regola antica dara la detta radice a$$ai piu propin qua alla verita di que$ta $ua, che lui dice e$$er piu $ottile, & piu preci$e, come che di $otto $i mo$trara, che tal $ua regola è di gran manifatura, & tanto piu quando, che il nume- ro propo$to da cauar la detta radice fo$$e numero grande, cioe che’l numero delle figure riceue$$e tre, ouer quattro ponti, alqual giongendoui poi anchora 4. ouer 6 nulle $i faria molto piu grande, & cre$ceria fatica a$$ai, com’e detto di $opra, & come di $otto $i fara manife$to.

Della cau$a di tal $ua regola, ouer di tal $ua operatione.

LA cau$a di tal $ua regola, ouer operatione è que$ta che quello aggiongere di 00. ouero 17 0000. ouero 000000. ouer piu nulle a$cendente per numero binario lo fa per far le mi$ure quadrate del numero propo$to in parti, cioe o in diece parti, ouer in 100. ouer in 1000 parti quadrate accioche il rotto di tal radice $orda venghi a ca$car $opra l’una di quelle parti, & non $opra il tutto, perche eglie manco errore a la$ciar andar per nulla vn rotto di vn piccolo, ouer di vn danaro, che vn rotto di vn ducato, & pero quando, che al numero pro- po$to vi $e gli aggionge due nulle vien ad hauer multiplicato quelle vnita quadrate del detto nu- mero per 100. cioe per il quadrato di 10. & pero con tal cautella vien ad hauer diui$e tutte quelle vnita lineali del propo$to numero in 10 parti eguali, onde cauandone poi la radice il numero del- la detta radice vien a e$$er di quelle parti decime, & il re$tante di tal operatiooe vien a e$$er vn rot- to di vna di quelle parti decime, & per e$$er rotto di co$a minima lo la$cia andar a monte, & per- che il numero della detta radice è di parte decime, per farle poi integre vuol che $i parteno per 10. con il $errar fuora quella figura ver$o man de$tra per e$$er la mita delle due 00 nulle (prima ag- gionte) & co$i quella figura $errata fuora dinota pur parti decime da multiplicar per 60. o per quel numero che gli parera da diuidere quelle vnita lineali della radice prima. &c. Et pero nel e$$empio propo$to da lui, cioe da cauar la radice di quel 10. aggiongendoui quelle 000000. vien ad hauer multiplicato il detto 10. per 1000000. cioe per il quadrato di 1000. & pero vien ad hauer diui$e le vnita $uperficiale del detto 10. in 1000000 parti, onde le vnita lineale vengono a e$$er diui$e $o- lamente in 1000 parti, cioe nella radice del detto 1000000. & pero quella radice, che ne è venuta, cioe quel 3162 vengono a e$$er parti mille$ime, onde partendole per 1000. con il $eruarui fuora quelle tre figure dalla banda de$tra vien a venire 3 vnita integre, & quelle 162 vengono a e$$ere {162/1000}, onde volendo di que$to rotto cauarne li primi minuti a ragion di 60 al integro, & dapoi $econdi, & dapoi in terzi $i vanno multiplicando per 60. & partendo per 1000 di mano in mano, come di $opra è $tato fatto, & co$i hai inte$o la cau$a di tal $ua operatione.

_Come che la $opradetta regola data da Orontio alle uolte dalle dette radici_ $orde piu lontane dalla verita di quello fa la regola data da no$tri antichi mathematici.

ANchor che la $opradetta regola data da Orontio in que$to ca$o da lui formato $opra il cauar 18 la radice di 10. con lo aggiongerui $ei nulle, $ia alquanto piu propinqua alla verita (cioe alla 29>SECONDO. vera radice di 10) di l’altra, perche il quadrato di quella fara 9 {616/625}, il qual quadrato $car$eggieria dal no$tro 10. in que$to rotto{9/625}, & il quadrato di quella cauata $econdo la regola de gli antichi arabi, $aria 10 {1/36}, $i che il quadrato di que$ta $oprabondaria il no$tro 10 in {1/36}, & quella di Oron tio $car$eggieria (com’è detto) il detto no$tro 10 in {9/625}, & perche que$to {9/625} è alquanto me- nor in quantita di {1/36}, & pero in que$to ca$o vien a e$$er alquanto piu propinqua alla verita de l’altra anchor che’l $uo error è in $car$eggiar, & quello de l’altra in $oprabondar, nondimeno que $to procede per hauer lui diui$o in co$i gran numero di parti cia$cuna di quelle vnita $uperficiali di quel 10. con aggiongerui quelle $ei nulle, perche con tal aggiongimento di dette $ei nulle lui vien a diuider cia$cuna di dette vnita $uperficiali in 1000000 parti $uperficiali, per laqual co$a cia- $cuna di quelle vnita lineali (cioe di quelle mi$ure della radice) vien a e$$er diui$a in 1000 parti (cioe nella radice del deteo 1000000. ma quando che lui haue$$e cia$cuna di quelle diui$a $olamente in 100 parti $uperficiali, cioe aggiongendo $olamente due nulle a quel 10. che faria 1000. onde ca- uandone poi la radice quella $i trouaria 31 (la$ciando andar l’auanzo, come dice) & que$to 31 par tendolo per 1. con il $errar fuora quel 1. & quel 1 multiplicarlo per 60. come lui comanda, & par- tir pur per 10. ne veniria in tutto 3 integri, & 6 primi, onde il quadrato di que$ta $ua radice $car- $eggiaria di 10. que$to rotto {39/100}, cioe che il $uo quadrato $aria $olamente 9 {61/100}, & quello della no$tra cauata per l’antica regola $aria 10 {1/36}, $i che $i vede la $ua e$$er in que$to ca$o molto piu lon tana dalla verita della no$tra cauata $econda la detta antica regola, & $e al detto 10 gli troua$$imo la $ua $econda radice (come $i mo$tra nella nona) molto, & molto piu propinqua $aria tal radice al- la verita di que$ta cauata con tal $ua regola.

Que$ta tal regola di aggiongere di nulle, eglie manife$to e$$er $tata trouata piu pre$to per vn certo natural di$cor$o, ouer giuditio, che pe ragion geometrica, ouero arithmetica, & pero quantunque tal regola in que$ta $pecie di radice quadra, laqual è la prima, & minima di tutte le altre $pecie di ra- dice, nõ $i di$co$ti molto dalla verita, nondimeno nelle altre maggior $pecie fara li $uoi errori mol- to, & molto piu apparenti, ouer di$co$ti dalla detta verita, come che $opra le radici relate, & altre $i fara manife$to, & que$to procede, che tutti li piccoli errori fatti $enza ragione, & mi$ura nelle co- $e minime, ouer piccole, nelle grande $i fanno poi molto grandi, & piu manife$ti.

LA cau$a della regola data da no$tri antichi per cauar la radice quadra, & $im ilmente 19 quella da formar il rotto di quello, che $opr’auanza nelli numeri non quadrati per dar tai radici propinque al vero, il non $i puo negare, che quella non $i po$$a a$$ignare per a h b f 60 i g 10 24 a 19 60 c e d la quarta propo$itione del $econdo di Euclide, nellaqual $i dimo$tra, che $el $ara diui$a vna linea in due parti, come $i voglia che il quadrato di tutta la linea $empre $ara eguale alli quadra ti di quelle due parti, & tal doppio del dutto di vna parte in l’altra, perche $e ben con$ideriamo il $en$o di que$ta propo$itione, & il modo operatiuo nella detta e$trattione $i trouara e$$er, come habbiamo detto, pur per farlo piu chiaro veniremo allo e$$empio, poniamo che $ia il quadrato a b c d. che l’area $ua $ia piedi 1024 $uperficiali, hor volendo mo $aper quanti piedi lineali $ia cia- $cun $uo lato, per certificar$i di que$to non vi occorre altro, che cauar la radice quadrata del detto 1024. & tanto quanto $ara tal radice tanti piedi $ara per faccia il detto quadro, & per cauar tal ra- dice pontaremo le figure del detto 1024. $econdo l’ordinario, & trouaremo che tai figure rice- uono duoi ponti, come appar in margine, & pero la $ua radice $ara di due figure la prima di det- te due figure (cioe le decene) $i trouara $otto al $econdo ponto, cioe $otto a quel 1\.0. la radice delqual 10 $ara 3 decene, l’altra $econda figura (cioe il numero) $i trouara $otto al primo pon- to (cioe $otto a quel 4 del 24) imaginaremo adonque il lato. c d. del detto quadrato e$$er diui- $o in due parti in ponto. e. dellequai due parti fin hora ne habbiamo trouata la maggior, che $a- ria quel 3 (radice di 10) dico maggiore, perche tal 3 è 3 decene, diremo adonque la parte. c e. e$$er 3 (cioe 3 decene) per trouar mo dimo$tratiuamente la menore (cioe la e d) tiraremo il diame- tro. c b (del quadro) & dal ponto. e. tiraremo la linea e g h. equidi$tante al lato. b d. & dal ponto g. tiraremo la linea. g f i. pur equidi$tante al lato. a b. & fatto que$to, dico che la $uperficie. c e f g. e$$er il quadrato della. c e. (per il correlario della detta 4 del $econdo di Euclide) onde $iamo certi tal quadrato e$$er 900 (per e$$er la. c e. 30) il qual 900 tratto di quel 1024. re$tara 124. & tanto ve niria a e$$er il gnomone, cioe quella $uperficie. a fg b e d. che circonda quella mita del quadro f g e c. hor per trouar mo quanto $ia la. e d. noi $iamo certi (per la detta 4 del $econdo di Eucli- de) che il detto gnomone (qual come detto è 124) e$$er eguale al dutto della detta. e d. nel doppio della. c e. & al quadrato della mede$ima. e d. & pero bi$ogna trouare vn digito di tal conditione, che multiplicato nel doppio della. c e. (il qual doppio $aria 6 decene) & in $e mede$imo disfaccia quel 124. ouer piu vicino, che $ia po$$ibile (come nella e$trattion di dette radici $i co$tuma) il qual LIBRO digito cercandolo $econdo l’ordine dato $opra alle dette e$trattioni (per auanti fatte) trouaremo quello e$$er 2. il qual 2 po$to appre$$o a quelle 3 decene nel principio trouate fara 32. et tanto $ara la detta radice di 1024. laqual radice s’intende e$$er di$creta, & non $orda, perche $opra a tal ope- ratione non vi auanza. 0. che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere, cioe $e cauarai detta radice tro- uarai, che ti auanzara. 0.

Corellario.

DAlla $opra narrata propo$itione di Euclide $i manife$ta, che $el $ara vna linea diui$a, come $i voglia il quadrato di tutta la detta linea $empre $ara equale a que$ti 3 princi- pali produtti, cioe al quadrato della prima parte, & al doppio del dutto della prima parte nella $econda, & al quadrato della $econda parte.

Cioe il primo produtto vien a e$$er il quadrato della detta prima parte (laqual prima parte s’inten de quella ch’è a man $ini$tra) il $econdo produtto vien a e$$er il doppio del dutto della prima par- te fia la $econda il terzo, & vltimo produtto vien a e$$er il quadrato della $econda parte.

_Come che quella regola trouata_ (_per mia openione_) _da gli antichi arabi_ (_nar-_ rata nella 8) per determinare la radice propinqua delli numeri non quadrati, è $tata trouata per ragion geometrica, & non per ragioni naturali.

CErtamente non è da dubitare, che quella regola data da no$tri antichi mathematici, 20 per formar quel rotto nelle radici $orde (detta nella ottaua di que$to) e$$er $tata trouata per ragioni mathematici, & non naturali, anchor che tal radice non $ia (ne dar $i po$- $a) preci$e, & que$to $i manife$ta con la p@edetta quarta del $econdo di Euclide, perche $el $ara poniamo il quadrato a b c d. che l’area $uperficiale $ia poniamo piedi 10. $uperficiali, & che di quello vogliamo determinare quanto $ia il lato, cioe quanti piedi lineali $ia il lato di quello, & perche tal lato $ara preci$amente la radice di di 10. laquale prima $aria 3. & auanzaria 1. il qual 1. che ne auanza ne dinota tal lato e$$er alquanto piu di 3. hor $upponiamo che la linea c e. $ia li det- ti piedi 3 lineali, & che la e d. $ia quello che $uperchia li detti piedi 3. & $ia tirato il diametro c b. & dal ponto. e. $ia tirata la e h. equidi$tante alla b d. & dal ponto. g. doue che quella $ega il dia- metro. c b. tirar la linea g f i. & fatto que$to eglie manife$to, che il quadrato. c e g f. e$$er 9. (per a h b f g i 10 a 20 c e d e$$er il $uo lato. c e. 3.) adonque il gnomone. a b d e g f. e$$er 1. perche cauando il quadrato. c e f g. (ch’è 9) dal quadrato. a b cd. ch’è $uppo$to e$$er 10. re$tara 1 (com’è detto) per il detto gnomone, & perche il detto gnomone (per la detta 4 del $econdo di Euclide) vien a e$$er equale al dutto della e d. nel doppio della c e. (qual doppio $aria 6) & al quadrato della detta e d. & perche la e d. nece$$a riamente è manco di. 1. (perche $e la fo$$e 1. ouer piu di. 1. il quadrato. a b c d. $aria 16. ouer piu di 16. & non è accetto, che 10 (dal pre$uppo$ito) et pero $eguita la detta e d. e$$er mãco di. 1) cioe con uien e$$er vn rotto, & di tal qualita, che multiplicato fia il detto doppio della detta c e. & in $e me- de$imo faccia la quantita del detto gnomone (laqual è 1) oueramente piu propinquo che $ia po$$i bile, & benche a ta$tone molti rotti $i potria trouar, che dariano molto appre$$o al $egno (ma niun mai $e ne potria trouar che de$$e preci$amente in brocca (per non e$$er tal numero quadrato) onde per trouarne vn per regola ferma (& non a ta$tone) a$$ai propinquo al vero piu i$pediente, che tro uarne vno, che multiplicato $implicemente fia il detto doppio della c e. che face$$e la detta quanti- ta del gnomone (laqual è 1. come e detto) & perche il doppio della detta c e. è 6. partendo adon- que quel 1. per il detto 6. ne venira {1/6}, il qual {1/6} multiplicato fia il detto 6. fara la detta quantita del gnomone, cioe fara 1. & co$i in que$to ca$o $i dira la detta e d. e$$er circa a {1/6}, & tutta la c d. e$$er cir ca 3 {1/6}, dico circa 3 {1/6}, perche la non è di preci$ione, perche douendo e$$er di preci$ione bi$ogna ria, che la quantita del gnomone fo$$e 1 {1/36}, cioe eguale al dutto della detta e d. nel doppio della c e. & al quadrato della detta e d. (per la detta 4 del $econdo di Euclide) cioe $e l’area $uperficia le del detto quadrato a b c d. fo$$e 10 {1/36}, dico che in tal ca$o il detto gnomone veniria a re$tar 1 {1/36}, perche a cauar il quadrato f g e c (qual è 9) dal quadrato a b c d (qual di nuouo $upponia- mo 10 {1/36}) re$tara 1 {1/36} per il detto gnomone, & perche il dutto della e d (e$$endo {1/6}) nel dop- pio della c e (qual doppio è 6) in$ieme con il quadrato della mede$ima c d (qual quadrato è {1/36}) è eguale preci$amente al detto gnomone (qual è preci$e 1 {1/36} dal nuouo pre$uppo$ito) onde (per la detta 4 del $econdo di Euclide) tutta la linea c d (lato del quadrato a b c d) veniria a e$$er in que- $to ca$o preci$amente 3 {1/6}, perche $aria preci$amente la radice di 10 {1/36}, che habbiamo di nuouo $uppo$to il detto quadrato a b c d.

32>SECONDO. Corellario.

ET per tanto dalla $opra$critta argumentatione $i manife$ta, come che il quadrato di 21 quella radice propinqua di numeri non quadrati, formata $econdo quella regola data da gli antichi arabi, narrata nella ottaua di que$to e$$er $empre tanto piu del no$tro nu mero non quadrato, quanto che il quadrato di quel rotto formato con il re$iduo $o- pra$tante a tal operatione, anchor che tal rotto non re$ta$$e in rotto, perche $e ben ti aricordi di quello fu detto in quella notatione po$ta con$equentemente alla ottaua di que$to la radice di nu- meri non quadrati, che mancano di vna $ola vnita a e$$er numeri quadrati la $ua radice propinqua cauata $econdo l’odine della detta regola venira $enza rotto, perche di tal rotto $e ne cauara preci- $amente vna vnita, & pero il quadrato di tal radice eccedera il no$tro numero non quadrato di. 1. che $ara pur a ponto 1. per le $opra notate argumentationi.

_Come che le radici quadre, $i delli numeri non quadrati, come quadrati $i_ ponno per via geometrica trouar, & dare preci$amente per linea.

ANchora che le radici di numeri non quadrati, non $i po$$ino perfettamente cauare, ne 22 dare per numero di $orte alcuna, cioe ne per numero rotto, ne manco per numero in- tegro, ne manco per numero $ano, & rotto, nondimeno per regole geometrice tutte $i po$$ono perfettamente dare, & a$$ignare per linea, ma per ben intendere la pratica di a b e a 22 c f d que$ta operatione bi$ogna notare, che li numeri che per que$ta regola geometrica $i preponera di cauarne la radice $i debbono intendere numeri di mi$ure $uperficiali, come $aria a dire di tante pa$- $a, ouer di tanti piedi, ouer di tante altre mi$ure formate a no$tro piacere, & per tal mi$ura $uper- ficiale $i debbe intendere per vno quadretto di vna di dette mi$ure per faccia, & per tal mi$ura li- neale $i debbe intendere $implicemente tal mi$ura, et accio meglio m’intendi poniamo che la lin eet ta. a. po$ta in margine $ia vna mi$ura formata a no$tro piacere, & voglio che la $upponiamo per vn piede, hor $tando que$to $uppo$ito, dico che tal mi$ura $i chiamara vn piede lineale, ma for- mando il quadretto. b. che $ia vno di detti piedi per faccia, dico che tal quadretto. b. $i chiamara vn piede $uperficiale, anchora bi$ogna notar quando che $i propone vn numero di quantita conti- nua da cauarne la radice, $empre tal numero $i debbe intendere di mi$ure $uperficiali, & quando $i ha cauata la $ua radice tal radice s’intende di mi$ure lineali.

Hor per tornar al propo$ito no$tro, vol\~edo per via geometrica cauar la radice (poniamo) di 6 piedi $uperficiali, troua duoi numeri che multiplicati l’un fia l’altro faccia 6. & trouarai che 2 fia 3 faran no tal effetto, cioe che faranno 6. fatto que$to tira vna linea, che $ia longa tanti piedi quanto $ara la $umma di detti duoi numeri (che è 5) laqual linea $ia la c d. & $opra di tal linea de$criuegli vn mez zo cerchio, qual $ia c e d. & dal ponto. f. (il qual ponto. f. è quello che di$tingue li duoi piedi dalli 3. nella detta linea c d.) $ia tirata la linea f e. perpendicolarmente $opra la c d. per fin che $eghi la cir conferentia in ponto. e. & fatto que$to dico la linea. f e. e$$er la radice preci$a dı detti piedi $uperfi- ciali, & que$to $i puo dimo$trare per la vltima del $econdo di Euclide, perche il dutto della parte c f. nella parte. f d. è eguale al quadrato della. f e. & perche il dutto della detta. c f. nella. f d. fa piedi 6. $uperficiali adonque il quadrato della detta. f e. venira a e$$er preci$amente piedi 6. $uperficiali, & perche la detta linea. f e. vien a e$$er il proprio lato di tal quadro $eguita che la detta linea. f e. $ia la preci$e radice di tal quadrato, ch’è il propo$ito, anchora per il corellario della ottaua del $e$to del detto Euclide $i mani$e$ta la detta. f e. e$$er la preci$a radice di 6.

Sento il puro pratico in que$to luogo lamentar$i di me, per hauer io prome$$o nel principio del no- $tro general trattato, che le parti di quello, $aranno di tal qualita, che cia$cuno da $e $te$$o le potra dinariamente intender dal principio al fine, per trouar$i for$i lui non capace delle no$tre argumen- tationi, ri$pondo che in que$to luogo $on $tato sforzato a far que$to per a$$ignar la cau$a a gli huomini $cientifici delle co$e conclu$e, lequai cau$e il puro pratico (per non e$$er capace d’intender le) bi$ogna che le pre$uponga per vere, & tanto piu che con la i$perientia $e ne potra certificare, e$- $empi gratia $upponendo tu che la linea. f e. $ia la propria, & vera radice di 6 piedi $uperficiali, & che tu voglia veder quanto $i di$co$ti dalla verita quella radice propinqua del detto 6 cauata $e- condo quella regola de gli arabi piu volte detta, laqual radice propinqua del detto 6 $aria 2 {1/2}, & que$ti 2 {1/2} s’intendono piedi 2 {1/2} lineali, & pero piglia diligentemente con vn compa$$o la mi$ura di quella lineetta. a. (laqual in que$to ca$o è $uppo$ta per vn piede lineale) & con tal compa$$o ve- di quante volte intrara, ouer mi$urara la detta linea. f e. il che facendo tu trouarai che al $en$o ti pa- rera che’l detto compa$$o la mi$uri 2 volte è mezzo, cioe che tal linea. f e. $ia due apriture, e mezza LIBRO del detto compa$$o, per il che $arai certo, che lo errorre di tal radice di 6 (tolta, ouer cauata $econ- do l’ordine di detti arabi) e$$er in$en$ibile nella detta radice, anchor che il quadtato di quella (in que $to ca$o) faccia {1/4} di piu del no$tro 6 (cioe che faccia 6 {1/4}) ma tal error di{1/4} s’intende $olamente nel $uo quadrato, & non nella radice, & pero auetirai.

QVando che per $orte il numero di che $i hauera a cauar la radice geometricamente per 23 linea fu$$e numero primo, cioe che’l non $i pote$$e trouar dui numeri, che multiplicati l’uno fia l’altro face$$e quel tal numero, tal co$a e$$equirai con la vnita, & quel tal nume ro e$$empi gratia, proniamo che’l numero, che ne occorra di cauar la radice quadra $ia 7 piedi $uperficiali, & perche il non $i puo trouar duoi numeri, che multiplicati l’uno fia l’altro fac- cia 7. in tal ca$o torremo la vnita et il mede$imo numero cioe. 1. e 7. perche multiplicati l’uno fia l’al tro fanno 7. & co$i tiraremo vna linea poniamo la. c d (di que$to $econdo e$$empio) longa s pie- di (cioe quanto che è la $umma dí quel 1. e 7. come in margine appar, & $opra di quella linearai vn mezzo cerchio ($i, come fu fatto della pa$$ata) qual $ia. c e d. & dal ponto. f. (qual di$tingue quel la parte di vn piede da quell’altra de 7 piedi, cioe la parte. c f. dalla parte. f. d.) tirarai la linea. f e. e a 23 c f d perpendicolare alla. c d. per fin che $eghi la circonferentia in ponto. e. & cofi que$ta linea. f e. dico e$$er la vera radice di detti piedi 7 $uperficiali, laqual co$a $i dimo$tra con quelli mede$imi argu- menti con li quali fu dimo$trato la precedente, ma $e tu pratico $implice la vorrai approuare con la i$perientia caua la radice propinqua di 7 per li modi dati, & trouarai che tal radice propinqua $ara piedi 2 {3/4} lineali, onde pigliando con il compa$$o la mi$ura di quella lineetta. a. laqual $uppo- niamo per il no$tro piede lineale, & con tal apritura di compa$$o mi$urarai la detta linea. f e. il che facendo trouarai al $en$o quella e$$er perfettamente piedi 2 {3/4} anchor che co$i non $ia preci$amen- re, & que$to procede, perche il $uo error non è $en$ibile, & co$i con tal ordine potrai trouar la det ta radice di qual $i voglia altro numero, ma bi$ogna che tu $ia diligente nel operare, perche $e ma- lamente operarai, malamente trouarai la radice cercata.

Nota che la detta radice propinqua di 7. che per numero hai trouato e$$er 2 {3/4} $ela quadrarai troua- rai il $uo quadrato e$$er 7 {9/16}, che $aria {9/16} piu del no$tro 7. & $e ben tal errore è piu di mezzo pie $uperficiale (per e$$er nel $uo quadrato) nondimeno nella propria radice (cioe in quelli piedi 2 {3/4}) è vno errore in$en$ibile, come che con il compa$$o nella giu$ta radice, f e. te ne puoi certificare, come che di $opra è $tato anchora detto, & fatto, que$to ti ho voluto replicar accioche tu non crede$ti, che quello errore di{9/16} fo$$e nella propria radice, cioe in quel 2 {3/4}.

Come $i cauano le radici quadre di numeri rotti, e $ani, e rotti. # Cap. II. Come $i cauano le radici quadre di numeri rotti quadrati. Numeri rotti quadrati # Le $ue radici $ono # {1/4} # {1/2} # {1/9} # {1/3} # {4/9} # {2/3} # {1/16} # {1/4} # {4/@6} # {2/4} # $chi$a {1/2} {9/16} # {3/4} # {1/25} # {1/5} # {4/25} # {2/5} # {9/25} # {3/5} # {16/25} # {4/5} # {1/36} # {1/6} # {4/36} # {2/6} # $chi$a {1/3} {9/36} # {3/6} # $chi$a {1/2} {16/36} # {4/6} # $chi$a {2/3} {25/36} # {5/6} #

PEr cauar la radice quadra di numeri rotti bi$ogna notare, come che di tai numeriro tt 1 alcuni$ono quadrati, & alcuni no, & molto piu $pe$$i $ono li non quadrati, che li qua- drati, li quadrati $ono $olamente quelli, che’l $uo numeratore, & anchor il $uo denomi natore è numero quadrato, come $ono tutti que$ti {1/4} {1/9} {4/9} {1/16} {4/16} {9/16} {1/25} {4/25} {9/25} {16/25} {1/36} {4/36} {9/36} {16/36} {25/36}, & co$i procedendo in infinito. Onde per cauar la radice di cia$cun diloro, & di altri $imili cauarai la radice del $uo numeratore, & quella pnnerai $opra vna virgoletta, & di $ot to di tal lineetta ponerai la radice del $uo denominatore, e$$empi gratia volendo cauar la radice di {1/4} caua la radice di quel 1. ch’è $opra la virgola, laqual trouarai e$$er 1. mette que$to 1 $opra vna virgoletta in que$ta forma {1/ }, dapoi caua la radice di quel 4. ch’è $otto la virgola, che trouarai quella e$$er 2. & que$to 2 metteralo $otto a quella mede$ima lineetta doue $oprapone$ti quello 2. il che facendo dira {1/2}, & co$i concluderaila radice di {1/4} e$$er {1/2}, & $e ne vorrai far proua multiplica la detta radice in $e mede$ima dic\~edo {1/2} fia {1/2}, & trouarai che fara il detto {1/4}, & pero $ta bene. Et $e cõ tal ordine procederai ne gli altri $opra$critti, trouarai le loro radici e$$er come in margine appar.

Ma bi$ogna notare che molte volte vn rotto $ara quadrato, & non parera e$$er quadrato, perche il $uo numeratore, & $imilmente il $uo denominatore non $ara numero quadrato, come e$$empi gratia $aria que$to {28/63}, del quale nel 28 (ch’è $opra la virgola) ne manco il 63. ch’è $otto alla detta virgola è numero quadrato, & nondimeno tal rotto è quadrato, perche $e tal rotto lo $chi$$arai per 7. tu trouarai che te ne venira {4/9}, che la radice di quello è {2/3}, & pero il non $i puo affermare, che vn rotto non $ia quadrato, $e nõ quando ch’eglie $chi$ato per fin a l’ultima $chi$atione quando poi che quel $ara $chi$ato per fin a l’ultima $chi$atione $e l’uno, & l’altro di duoi numeri, che for- maranno quel tal rotto non $ara quadrato $i potra $icuramente dire tal rotto non e$$er quadrato, dico l’uno, & l’altro di detti duoi numeri, perche anchor che tal rotto ne haue$$e vno di detti duoi numeri, che fo$$e numero quadrato, & l’altro nõ quadrato (o $ia quel di $opra, ouer quel di $otto) ab$oltamente $i puo giudicare tal rotto non e$$er quadrato.

SECONDO. Del primo modo di cauar laradice propinqua nelli rotti non quadrati.

MA quando che’l rotto non $ara quadrato, & che ne vorrai cauare la radice propinqua 2 al vero (per e$$er impo$$ibile a cauarla vera, & preci$e per numero) $i puo e$$equire in duoi modi, il piu commune è a cauar la radice propinqua (oueram\~ete vera) $i del deno- minatore, come del numeratore, & dapoi partire la radice del numeratore per la radice del denominatore, & lo auenimento $ara la radice propinqua del propo$to rotto non quadrato (cioe come che $i o$$erua anchor nelli rotti quadrati) e$$empi gratiavolendo cauar (per que$to pri mo modo) la radice propinqua di {5/7}, caua la radice propinqua di quel 5. ch’è $opra la virgola, che per li modi dati trouarai e$$er 2 {1/4}, poi caua anchora la radice propinqua di quel 7 (che è $otto alla virgola) laqual trouarai e$$ere 2 {3/4}, hor parti 2 {1/4} per 2 {3/4}, & trouarai, che te ne venira {9/11}, & co$i di- raila radice propinqua al vero del detto {5/7} e$$er {9/11}, vero è che quadrando que$to {9/11} fara {81/121}, che $aria {38/847} manco delli detti {5/7}, per non e$$er tal radice la vera radice, il mede$imo o$$eruare- $ti quando che l’uno di duoi numeri formante quel rotto fo$$e numero quadrato, e$$empi gratia volendo la radice propinqua di {7/9} caua la radice propinqua di 7. laqual trouarai e$$er 2 {3/4}, & que $ta partirai per la vera radice di 9 (laqual è 3) & te ne venira {11/12}, & tanto concluderai e$$er la ra- dice propinqua di {7/9}, che $e ne farai proua, quadrando quel {11/12} trouarai, che fara {121/144}, che $aria {1/16} piu del no$tro {7/9}, & co$i con tal modo cauando la radice propinqua di {4/5} trouarai quella e$- $er {8/9}, che quadrandola fara {64/81}, che $aria {4/405} manco del no$tro {4/5}.

Del $econdo modo di cauar la radice propinqua nelli rotti non quadrati.

IL {0/2} modo di cauar la radice propinqua nelli rotti non quadrati è que$to multiplica il 3 numeratore fia il $uo denominatore, & la radice propinqua di tal produtto partirai per il denominatore di tal rotto, & lo auenimento $ara la radice propinqua del propo $to rotto, e$$empi gratia volendo per que$to $econdo modo cauar la radice propinqua del {5/7}, dico che tu debbi multiplicare quel 5. ch’è $opra la virgola fia quel 7. ch’è di $otto alla detta regola fara 35. & di que$to 35 cauane la radice propinqua, che (per li modi dati) trouarai quella e$ $er 6. & que$to 6 partirai per il denominator del no$tro rotto, cioe per 7. & te ne venira {6/7}, & tan to dirai, che $ia la radice propinqua di {5/7}, che $e la prouarai multiplicandola in $e mede$ima, cioe {6/7} fia {6/7} fara {36/49}, & que$to $aria {1/49} piu del no$tro {5/7}, & per la regola del primo modo troua$$imo tal radice e$$er {9/11} il quadrato, dellaquale ($e ben tiaricordi) era {1/16} manco del detto no$tro {5/7}, & pero fu maggior errore, perche {1/49} è a$$ai manco di {1/16}.

MA nota che $e ben di que$to $ecõdo modo malam\~ete s’intende la cau$a della $ua opera 4 tione, nondimeno tal modo è generalmente piu giu$to, ouer manco fallace del primo, & quantunque la cau$a di que$to non potra for$i e$$er inte$a per le co$e fin a que$to luogo dette dal $tudente della pre$ente opera, per non hauer anchora parlato della pra tica delle proportíoni, & proportionalita, & li $uoi mirabili effetti, ma quando che con il tuo $tu- dio $arai gionto alla terza del $ettimo capo di tal trattato (nellaquale $i mo$tra per la notitia del pri mo, & de l’ultimo di tre termini proportionali a $aper trouar il termine di mezzo, ponendoui cu ra da te mede$imo trouarai la cau$a di tal $econda regola.

Dapoi $critto il $opra notato aricordo mi ho pen$ato, che molti $tudiaranno la pre$ente opera, liquali hauerãno vi$to, & inte$o il no$tro precettor Euclide Megaren$e, onde per $atisfare a que$ti tali (an chor che preteri$ca al no$tro ordine) voglio dichiarare la cau$a di tal $econda regola, ouer modo, dico adonque che que$to $econdo modo è molto piu $cientifico, piu giu$to, ouer manco fallace del primo per que$ta ragione, che nel primo, la maggior parte delle volte $iamo $oggettia duoi erro- ri, cioe nel cauar quelle due radici propinque, cioe quella del numeratore, & quella del denomina- tore, perche ne l’una, ne l’altra è perfetta (& ma$$ime quando, che ne l’un ne l’altro è numero qua drato) Ma in que$to $econdo modo non $iamo $oggetti $aluo che a vn $olo errore, cioe in cauar quella radice bropinqua della multiplicatione del numeratore fia il $uo denominatore, & perche tal radice va poi partita anchora per il mede$imo denominatore tal errore $i va $minuendo, & ac- cioche ben intendi que$to $econdo, voglio che per quello reccauamo le dette radici propinque a cia$cun di quelli mede$imi rotti, a chi per l’altro primo modo furno cauate, & dapoi immediata- mente, mo$traremo la cau$a di tal operare, materia non piu audita.

VOlendo anchora per que$to $econdo modo cauar la radice propinqua di {7/9} multiplica 5 quel 7. che $opra la virgola fia quel 9. che glie $otto fara 63. cauane la radice propinqua (per li modi dati, che trouarai e$$er 8. & que$ta partirai per il denominatore, cioe per 9. & ne LIBRO venira {8/9}, & co$i dirai la radice propinqua di {7/9} e$$er {8/9}, vero è che quadrando que$to {8/9} (per farne la proua) trouarai che fara {64/87}, che $aria piu del no$tro {7/9} que$to rotto {1/81}, & per il primo modo fu conclu$o la detta radice di {7/9} e$$er {11/12}, & il $uo quadrato e$$er {121/144}, che $aria {1/16} piu del no- $tro {7/9}, & perche que$to {1/16} è a$$ai maggiore di quel {1/81} $eguita, che tal radice cauata per que$to $econdo modo e$$er molto piu propinqua alla verita di quella cauata per il primo modo.

VOlendo anchora cauar (per que$to $econdo modo) la radice propinqua di {4/5} multipli- 6 ca 4 fia 5 fa 20. caua la radice propinqua di 20. che (per li modi dati) $aria 4 {1/2}, hora par ti que$to 4 {1/2} per 5 te ne venira {9/10}, & tanto diremo, che $ia la radice propinqua di {4/5} il quadrato, dellaqual radice $aria {81/100}, che $aria {1/100} piu del no$tro {4/5}, & la detta ra- dice di {4/5} cauata, per il primo modo ($e ben ti aricordi) fu trouata e$$er {8/9}, & fu trouato anchor, che il $uo quadrato era {64/81}, cioe {4/405} manco del no$tro {4/5}, & perche quel {1/100} è piu di quello {4/405}, in que$to ca$o tal radice di {4/5} $car$eggiaria alquanto manco della verita, quella cauata per il pri- mo modo, di quello, che $oprabondaria que$ta cauata per que$to $econdo modo, & quantunque que$to $ia proce$$o, per e$$er il numeratore di tal {4/5} numero quadro, che la radice $ua (laqual è 2) è netta, cioe $enza alcuno errore, nondimeno lo errore di quel {1/100} piu del no$tro {4/5} è piu ragio- neuole di quello di quel {4/405} manco del detto no$tro {4/5}, perche le radici propinque cauate $econ do l’antico ordine (per il corellario notato nella 21) ragioneuolmente li loro quadrati debbono errar in piu, & non in manco del no$tro propo$to numero, & pero tal $econdo modo vien a e$$er generalmente piu giu$to, ouer manco fallace del primo, & tal $ua regola è piu da $cientifico che quella del primo modo.

ET la cau$a di tal modo operatiuo $i caua dal corellario della 18 del 6 di Euclide da noi 7 tradutto (dico da noi tradutto, perche nelli latini varia di numero tal propo$itione 18) perche $e ben con$ideri la radice della multiplicatione del denominatore fia il nume- ratore (per la 17 del $e$to di Euclide) vien a e$$er media proportionale fra il detto nu- meratore, & denominatore, & perche la no$tra intentione non è altro che vn voler trouar, che parte, ouer parti $ia la radice del numeratore della radice del denominatore, & pero $eguita, che noi intendiamo il detto numeratore e$$er vna $uperficie quadrata, & $imilmente il denominato- re, & anchora la media proportionale conuien e$$er $uperficie quadrata (anchor che quella non $ia data perfettamente, ma $olam\~ete propinqua) & perche (per il $econdo corellario della 19 del $e$to di Euclide da noi tradutto) $i manife$ta, che $\~e tre linee $arãno proportionali, $i come $ara la prima alla terza, co$i $ara la $pecie, che $ara de$critta dalla prima a quella che $ara $imilmente de$critta $o- pra la $econda, il mede$imo $eguita anchora, che la $pecie de$critta $opra la $econda hauera quella mede$ima proportione a quella $imilmente de$critta $opra alla terza, che hauera la prima linea alla terza linea, & pero perche la proportione che ha la radice del numeratore, alla radice del denomi- natore quella mede$ima hauera il quadrato della media al quadrato della terza, & pero $i parte quel quadrato della media per il quadrato della terza, & tal auenimento $ara egual allo auenimen to, che veniria a partire la radice della prima (cioe del numeratore) per la radice del denomina- tore, & accio meglio m’intendi poniamo che vogliamo trouar la radice di {5/6} que$ti duoi numeri, cioe 5. & 6. $ono inte$i per $uperficie quadrate, & la radice de l’uno, & l’altro di quelli vien a e$$er vna linea multiplicando mo que$ti duoi numeri fara 30. pigliando mo la radice propinqua di 30. (per li modi dati) $i trouara e$$er 5 {1/2}, & que$to 5 {1/2} venira a e$$er qua$i medio proportionale fra li duoi quadrati 5. & 6. & pero il detto 5 {1/2} venira a e$$er vna $uperficie quadrata, come che in mar- gine $i vede notato, & perche noi non cerchiamo altro, che di $apere che parte, ouer parti $ia il la- to del quadrato 5 del lato del quadrato 6. liquali lati ne $ono occulti, & a voler ritrouarli per pro- @ 5 5 {1/2} 6 pinquita occorreria alquanto di errore in vno, & nell’altro (per le ragioni dette) & perche $appia- mo (per li detti corellar{ij} di Euclide) che quella mede$ima parte, ouer parti che è il lato del qua- drato 5 del lato del quadrato 6. quella mede$ima, ouer mede$ime $ara il quadrato 5 {1/2} del quadra- to 6. onde partendo 5 {1/2} per 6 (che ne venira {11/12}) & co$i diremo che il lato del quadrato di 5 (che $aria la $ua radice) $ara li {11/12} del lato del quadrato di 6 (che $aria la radice di 6) & nota che quando che quel 5 {1/2} fo$$e la vera radice di 30. $eguiria, che quelli {11/12} fo$$ero la vera radice delli detti {5/6}.

Corellario primo.

DA que$ta mede$ima argumentatione $i manife$ta quando che quel 5 {1/2} fo$$e la perfet- 8 ta radice di 30. cioe che’l fu$$e perfetto medio proportionale fra 5. & 6. la mede$ima conclu$ione $eguiria a partir 5 per 5 {1/2}, che in que$to ca$o ne veniria {10/11}, & quel me- de$imo doueria venir a partir 5 {1/2} per 6. & gia $ai che ne vien {11/12}, & que$ta di$egua- SECONDO. glianza procede, perche il detto 5 {1/2} non è perfetto medio proportionale fra 5. & 6. per non e$$er la vera radice di 30. ma propinqua. Et accio meglio intendi que$to pa$$o poniamo che vogliamo $aper la radice di {4/9} procedendo per il detto $econdo modo multiplicaremo fia 9 fara 36. la perfet ta radice, delquale $aria 6. & que$to 6 (per le ragioni di $opra adutte, $aria perfetto medio propor- @ 4 6 9 tionale fra li duoi quadrati 4. & 9. & anchora il detto 6 $aria $uperficie quadrata, hor dico che tal parte, ouer parti $ara il lato del quadrato 4. del lato del quadrato 9. tala, ouer tale $ara il quadrato 6 del quadrato 9. ouer tala, ouer tale $ara il quadrato 4. del quadrato 6. & que$to $en$atamente puoi vedere, cioe che la radice di 4 (laqual 2) & tal parte della radice di 9 (laqual è 3) qual è il 6. che l’u- no, & l’altro è li {2/3}, & quelle mede$ime dico e$$er anchora il 4. del 6. che è pur li {2/3}.

Corellario $econdo.

ET pero da que$t’altra argumentatione $i manife$ta che per cauar la radice di vn rotto 9 $i quadrato, come non quadrato $i puo partir il numeratore di tal rotto per la radice vera, ouer propinqua della multiplicatione del detto numeratore fia il $uo denomina- tore, & $i puo anchora partire la radice di tal multiplicatione, o $ia vera, ouer propin- qua, per il denominatore, eglie ben vero che $e tal radice non $ara vera, ma $olamente propinqua, la conclu$ione fatta per l’un modo, non $ara preci$amente, come $ara quella fatta per l’altro modo, come di $opra $i è vi$to con la radice propinqua di {5/6}, che per vn ver$o è {11/12}, & per l’altro è {10/11}, nondimeno il quadrato della prima, cioe di {11/12} (che $aria {121/144}) $oprabonda il no$tro {5/6} di {1/144}, & il quadrato della $econda, cioe di {10/11}, che $aria {100/121} $car$eggiaria {1/121} del detto no$tro {5/6}, ma per e$$er menor {1/144} di quel {1/121} meglio è a diuidere la detta radice propinqua del detto 30. cioe quel 5 {1/2} per il denominatore, cioe per 6 (delqual partimento ne vien il detto {11/12}) che a diuidere il numeratore (cioe 5) per il detto 5 {1/2}, delqual partimento ne vien {10/11}, & tanto piu che il detto qua- drato di {11/12} falla in piu $ecõdo il $uo ragioneuol errare, & l’altro erra in manco, cioe al cõtrario.

_Come $i cono$ce un numero$ano, erotto e$$er quadrato, & come $i_ cauano le radici di detti numeri $ani, & rotti quadrati.

PEr volerti mo$trar il modo da cauar la radice di numeri $ani, & rotti quadrati conue- 10 niente co$a mi pare, che prima ti dica, come $i cono$cano li detti numeri $ani, & rotti e$$er quadrati, & per tanto dico che volendo $apere $e vno propo$to numero $ano, & rotto $ia quadrato, ouer non, prima $chi$a quel tal rotto per fino alla vltima $chi$$atio ne, & $e per $orte il denominatore di quel tal rotto non $ara numero quadrato tal numero $ano, è rotto $enza dubbio, non $ara numero quadrato, ma $e per $orte il denominatore $ara numero quadrato tal numero $ano, & rotto puo e$$er, & non e$$er numero quadrato, & per certificar$i s’eglie quadrato, ouer non recca il numero $ano al $uo rotto, $econdo l’ordine che $i co$tuma nel- li rotti, & $e la $umma di tal riduttione $ara numero quadrato tal numero $ano, & rotto $ara qua- drato, onde per trouar la $ua radice, cauarai la radice di tal numero quadrato, & quella partirai per la radice del denominatore, & l’auenimento $ara la vera radice di quel tal numero $ano, & rotto, e$$empi gratia $ia que$to numero 5 {38/50}, che $chi$ando il rotto dira 5 {19/25} dico che per e$$er quel 25 E$$empio (denominator di quel rotto) numero quadrato, tal numero 5 {19/25} poter e$$er, & non e$$er numero quadrato, ma per certificar$i di que$to ridu$$e quel 5 a vinticinque$imi multiplicãdolo per 25 fara 125. alqual giontoui quel 19. che $opra la virgola fara in tutto {144/25}, & perche tu vedi che quel 244 è numero quadrato, et anchor quel 25. è pur numero quadrato tu $ei certo che’l detto 5 {19/25} è numero quadrato, volendone mo cauar la radice caua la radice di quel 144 (ch’è 12) caua anchor la radice di quel 25 (ch’è 5) hor parti quel 12 per quel 5. te ne venira 2 {2/5}, & co$i concluderai la ve ra radice di 5 {19/25} e$$er 2 {2/5}, & $e ne vuoi far la proua quadra quel 2 {2/5}, & trouarai che fara quel me de$imo 5 {19/25}, & pero $ta bene. Similmente volendo $aper $e 6 {3/12} $ia quadrato $chi$$a il rotto, & fara 6 {1/4} fa tutto in quarti, & trouarai che fara {25/4}, & perche l’uno, & l’altro di que$ti duoi numeri è numero quadrato, caua la radice di 25. che $ara 5. & que$to mettilo $opra vna virgola, & dapoi caua la radice di quel 4 (che è $otto la virgola, laqual $ara 2. & que$to 2 poneralo $otto alla virgo la, doue pone$ti il 5. il che facendo dira {5/2}, onde partendo 5 per 2 ne venira 2 {1/2}, & co$i 2 {1/2} $aræ la vera radice di 6 {1/4}, & $e la vuoi approuare multiplica 2 {1/2} in $e mede$imo dicendo 2 {1/2} fia 2 {1/2} tro uarai che fara preci$amente 6 {1/4}, & pero $ta bene, ma quando che la riduttione fatta in quella $pe- cie di rotti non fu$$e numero quadrato, tal numero$ano, & rotto non $aria quadrato.

LIBRO _Come$i caua la propinqua radice di numeri$ani, & rotti_ non quadrati in duoi modi.

MA quando che’l numero $ano, & rotto non $ara quadrato, & ma$$ime quando che’l 11 denominator del rotto non $ara numero quadrato non bi$ogna in conto alcuno v$ar quel primo modo (detto nella $econda di que$to capo) delli $implici rotti non quadra- ti, perche quando che’l numero $ano fu$$e grande $i cau$aria anchora errore grande, perche quel poco errore della propinqua radice del denominatore generaria alle volte non poco errore nel partire quella propinqua radice di quel gran numero (ridutto in tal $orte di rotto) ma in tal ca$o tu puoi pur procedere per due vie l’una é a cauar la radice del maggior numero quadrato che $ia in quel numero $ano, $econdo l’ordinario, et quello che di $opra vi re$tara in$ieme con quel rotto, che hauerai in compagnia del $ano partirlo per il doppio di quella radice gia cauata, & quel che te ne venira di tal partimento gionto con quella radice gia cauata ti dara la propinqua radice di quel tal numero $ano, e rotto, l’altra $econda regola, ouer via $ara per quel $econdo modo det to nella terza di que$to capo delli rotti non quadrati, cioe multiplicando il denominator del rotto fia quella riduttion del $ano al $uo rotto, & l@ radice propinqua di quel tal produtto partita per il detto denominatore, & lo auenimento $ara la propinqua radice di quel tal numero $ano, & rotto, e$$empi gratia $ia que$to numero 5 {2/3}, & perche il denominator del rotto (qual è 3) non è numero quadrato tu $ei $icuro tal 5 {2/3} non e$$er quadrato, hor volendo cauarne la propinqua radice per il primo modo, caua la radice $olamente del $ano, cioe di 5. che trouarai, che $ara 2. & auãza 1. qual 1 gionto con il rotto dira 1 {2/3}, & que$to parti per 4 (cioe per il doppio di quel 2) te ne venira {5/12}, qual gionto con quel 2. dira 2 {5/12}, & tanto $ara la propinqua radice di 5 {2/3} fanne proua, cioe qua- dra quella, & trouarai che fara 5 {121/144} cioe erraria per quel {121/144} nel $uo quadrato, ma nella radi- ce tal errore non $aria qua$i $en$ibile, vero e che alle volte puo errare per que$ta regola piu di vna vnita nelli numeri propinqui manco di. 1. a e$$er numero di quadrato. Ma volendo cauar la detta radice di 5 {2/3} per il $econdo modo recca il tutto in terzi, che fara {17/3}, & perche ne l’uno, ne l’altro di que$ti duoi numeri è numero quadrato tal {17/3} non $ara quadrato, & pero non $i puo di lui ca- uar perfetta radice per numero, ma volendola cauar propinqua per il $econdo modo multiplica li detti duoi numeri l’uno fia l’altro, cioe 3 fia 17 fara 51. cauane la radice propinqua (per li modi Errore di fra Luca dati) trouarai e$$er 7 {1/7}, & que$to partirai per il 3 (denominator) te ne venira 2 {8/21}, & co$i 2 {8/21} $a- ra la radice propinqua di 5 {2/3} per que$to $econdo modo, & $e ne farai proua multiplicãdo tal 2 {8/27} n $e fara {2500/441}, che $aria $olamente {1/441} piu del no$tro 5 {2/2}, $i che tu vedi quanto poco falla con il $uo quadrato, pen$a mo in quanto manco errara nella radice. Et frate Luca afferma in que- $te radici di rotti, & di $ani, e rotti non quadrati, e$$er impo$$ibile a cauar tal radice propinqua per regola di pratica, $e non a ta$toni. Et perche tu hai vi$to quanto $ia piu propinqua tal radice per il $econdo modo, che per il primo, & pero ti e$$orto a fondarti $ul $econdo in tai e$trattioni.

VOlendo anchora cauar la radice di 3 {1/5} per il detto $ecõdo modo redutto rutto in quin 12 ti fara {16/5}, & quantunque l’uno di que$ti duoi numeri $ia numero quadrato, cioe il 16. perche l’altro non è poi quadrato, cioe quel 5. tal 3 {1/5} non $ara quadrato, & pero non $i potra cauar perfetta radice, ma volendo cauarla propinqua, com’è detto, mul- tiplica pur 5 fia 16 fa 80. cauane la radice propinqua, che trouarai per li modi dati e$$er 9 (perche 80 manca 1 a e$$er numero quadrato, come fu detto infin della ottaua del primo capo) hor parti quefto 9 per quel 5 (denominator del 16) te ne venira 1 {4/3}, & tãto $ara la radice propinqua di 3 {1/5}, che $e ne farai proua trouarai che il $uo quadrato fara 3 {6/25}, che erraria nel $uo quadrato $olamen te in {1/25} di piu, ma uella propria radice $aria quantita in$en$ibile, & co$i con tal ordine procederai ne gli altri aricordandoti a notar li rotti (che $aranno in compagnia di $ani) $chi$$ati a l’ultima $chi$- $atione, accioche non piglia$ti qualche numero quadrato per vn numero non quadrato, come $o- pra la prima di que$to capo fu anchor detto.

Da notar $opra le propinque radici quadre.

BI $ogna notar che que$ta pratica di cauar la radice propinqua delli numeri non quadra- 13 ti è $tara trouata per poter cono$cere $en$ibilmente per numero, la conclu$ion di qual- che ri$olta que$tione, ma rai radici propinque non $i debbono cauare nel principio di vna propo$ta que$tione, perche occorrendo a multiplicare tai radici propinque $i ve- niria anchora a multiplicar tal piccol errore talmente che in fine (come dice Ari$totile) $i faria mag giore, come che $opra l’algorithmo delle radici, & altre quantita irrationale $i fara mamfe$to.

SECONDO. _Del modo, ouer regola di cauare la $econda $pecie di radice_ detta radice cuba. # Cap. III.

AVoler e$$er pronto a cauar le radici cube eglie nece$$ario a $aper a mente le multiplica- 1 Radici cube # # # # Numeri cubi 1 # fia # 1 # fa # 1 2 # fia # 4 # fa # \.8 3 # fia # 9 # fa # 2\.7 4 # fia # 16 # fa # 6\.4 5 # fia # 25 # fa # 12\.5 6 # fia # 36 # fa # 21\.6 7 # fia # 49 # fa # 34\.3 8 # fia # 64 # fa # 51\.2 9 # fia # 81 # fa # 72\.9 tioni in margine notate, ouer che bi$ogna tenerle auanti in $critto, lequai non $ono al- tro, che le multiplicationi di tutti li numeri digiti nelli $uoi quadrati, onde li lor produt ti $ono li cubi di cia$cun di quelli, & co$i cia$cun di detti numeri digiti vien a e$$er la ra- dice cuba del $uo cubo, come da te puoi con$iderare, que$to nome di radice cuba per abreuiar pa- role $i co$tuma di repre$entarlo in que$to modo ℞ cu. ouer in que$t’altro ℞ q. ouero in que$t’al- tro ♃ cu. ouero in que$ta forma ♃ q. come nella terza del primo capo fu anchor detto.

Come $i cauano le radici cube di numeri menori, & prima di numeri cubi.

PEr cauar la radice cuba di vn numero menore, & per numero menor $i debbe inten- 2 dere cia$cun di quelli, che la $ua radice non puo e$$er piu, che di vna $ol figura, & pero tai numeri menori ponno e$$ere $olamente di vna figura, ouer di due, ouer di tre figu- re al piu, perche il cubo di qual $i voglia figura $ola non puo pa$$ar tre figure come $e- guendo meglio intenderai, & pero per cono$cere in que$te $pecie di radice, $e vn propo$to nume- ro, $ia di menori, ouer non, $i co$tuma di far vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e non pa$$ano tre figure $i la$ciano co$i, perche tal ponto ne dinota il detto numero e$$er di me- nori, cioe ne dinota il detto ponto la radice cuba di quello e$$er vna figura $ola, ma $e le fu$$ero piu di tre figure, tal numero $aria di maggiori, perche vi $i faria altriponti, come al $uo luogo $i dira. Dico adonque che tal numero menore dinece$$ita $ara, o numero cubo, oueramente numero non cubo, $e $ara numero cubo, tal $ua radice cuba $i $apera a mente per vigore delle multiplicationi in margine po$te gia imparate a mente, perche $e vorrai cauar la radice cuba di 1. tu $ai che tal radice cuba è pur 1. & co$i $e vorrai cauar la ℞ cu. di s. tu $ai che tal cu. è 2. & co$i $e vorrai $e vorrai ca uar la radice cu. di 27. tu $ai che la è 3. & $imilmente la E cu. di 64. tu $ai che la è 4. & co$i di 125. tu $ai che la è 5. & co$i di 216. tu $ai che la è 6. & di 343 tu $ai che la è 7. & $imilmente di 512 $ai, ouer che tu dei $aper che la è 8. & co$i di 729 tu dei $aper che la è 9. & di 1000 tu dei $aper che la è 10. Et $e per $orte non le $ape$ti a mente eglie nece$$ario, che tu le impari, come di $opra è$tato det to, ouero che tu tenghi auanti la $opra notata tauola. Ma $e per $orte tal numero non $ara cubo, per fino a que$ta hora non ho vi$to, ne letto alcuno auttore, che vi habbia $aputo trouar, ne dar regola di $aperla cauare, & dare propinqua alla verita anchor che molti $i $ono pre$ume$ti di ha- uerla trouata, & data, il primo di que$ti, che $i $ono pre$ume$ti di hauerla trouata, & data è $tato Errore fatto da fra Lu- ca dal Borgo nella rego la da lui data per trouar la propinqua radice cu- ba di numeri non cubi. Fra Luca dal Borgo, qual hauendo mo$trato vn $uo modo a$$ai confu$o da cauar le di$crete, cioe quelle di numeri cubi, dice que$te parole preci$e, & per quelle che non fu$$ero di$crete, il rimanen- re $i pone $opra vna riga, come nelle quadrate face$ti, & di $otto $i mette l’ordine di digiti trouati, triplati, & cubicati, & $ara circa quello, & non di ponto, laqual $ua regola è fal$i$$ima, perche $e con tal $ua regola cauaremo la radice cuba di 25. prima diremo che la $ara 2. & auãzara 17. il qual 17 ponendolo $opra vna riga, & di $otto da quella ponendoui il treppio del digito 2 cubicato, il qual treppio di 2 $ara 6 .il cubo delquale $aria 216. ponendo adonqne $otto alla detta riga 216. dira {17/216}, qual po$to appre$$o a quel 2 dira 2 {17/216}, & tanto faria ($econdo lui) la radice cuba pro pinqua di 25 .laqual co$a è fal$a, քche $e cubaremo tal radice, cioe quel 2 {17/216} fara 8 {9897281/10077696} il qual cubo è molto lontano dal detto no$tro 25. come $en$atamente $i vide, & perche il detto fra Luca tol$e tal regola da Lunardo pi$ano, & Lunardo pi$ano la porto di Arabia, giudico che ara- bi non haue$$ero regola generale a tal particolarita, ma molto mi marauiglio che il detto frate Lu- ca non $i auerti$$e della fal$ita di tal $ua notata regola, ma pen$o che la copia$$e $enza con$idera- tione, ne i$perientia.

Giouan di $acro bo$co.

Giouan di Sacro bo$co nel $uo algorithmo, doue tratta della e$trattione delle radici cube nelli nu- meri cubi ha dato regola a cauarla, ma per cauarla propinqua nelli numeri nõ cubi nõ ha parlato.

Giorgio valla piacen- tino.

Il mede$imo ha fatto Georgio valla piacentino, qual tradu$$e quanto trouo fra greci hauer parlato $o pra a tal materia, & pero tengo che tal particolarita fu$$e ignorata da greci, & tanto piu, che Vi- Vitruuio architetto. truuio architetto nel 17 capo del decimo libro della $ua architettura dimo$tra hauer ignorato tal particolarita, cioe doue vuol dimo$trare della proportione delli $a$$i da e$$er tirati dalla Bali$ta al forame di quella.

LIBRO

HIeronimo Cardano medico milane$e preponendo (nella $ua pratica di Arithmetica) di 3 voler dar vna regola general alla appro$$imatione delle dette radici cube, delli numeri non cubi, dice che $i debbe multiplicare la radice in $e, & quel tal produtto multiplicar lo per 3. & quello che vien fatto da tal multiplicatione, $ara partitore di quello che $ara $opr’auanzato nella operatione, & lo auenimento di que$ta diui$ione dice, che $i debbe aggion- Errore di Hieronimo Cardano medico mila- ne$e fatto nella regola da lui data per trouar la propinqua radice cuba di numeri non cubi. gere per la prima volta alla radice gia cauata, & e$$emplificare que$ta $ua regola prepone di voler cauare la radice cuba propinqua di 11. & dico che tal radice è 2. & che auanza 3. & dice che $i deb be multiplicar quel 2 in $e mede$imo, che fa 4. & que$to 4 lo tripplica per regola, che fa 12. & con que$to 12 lui diuide quel 3. che gli auanzo nella operatione, & ne vien {1/4}, & que$to {1/4} lo ag- gionge alla radice gia ttouata, cioe a quel 2. & fa 2 {1/4}, & co$i lui conclude la prima radice cuba pro pinqua di 11. e$$er 2 {1/4}, laqual $ua conclu$ione in$ieme con tal $ua regola è fal$a, perche $e con tal $ua regola cauaremo la radice cuba di 24. trouaremo quella e$$er prima 2. & auanzaria 16. il qual 16 partendolo per il treppio del quadrato di 2 (che $aria 12) ne veniria 1 {1/3}, qual gionto a quel 2. (prima radice) faria 3 {1/3}, & tanto $aria ($econdo lui) la propinqua radice cnba di 24. & perche il cu- bo di 3 {1/3} è 37 {1/72}, & pero è manife$ta la $ua fal$ita douendo venire circa 24. & venendo 37 {1/72}, tal Vn’altro maggior erro re fatto dal $opradetto Hieronimo Cardano medico pur nel cauar la detta propinqua radice cuba di numeri non cu- bi. che il $uo errore $aria circa 13.

Ma piu che auedutomi di tal $uo errore (come amico $uo) gli ne diedi aui$o con vna mia lettera, co- me appar nel 36 que$ito del mio nono libro di que$iti, & lui mi ri$puo$e (confe$$ando il $uo erro- re) & di$$e che gli ne era due altre regole buone (nella detta $ua opera) & che in que$ta non vica- $ca errore, eccetto che nel detto e$$empio di 24. perche la radice cuba del detto 24. re vera $arebbe circa 2 {1/4}, ouer parlando piu preci$amente $aria 2 {20/81}, come appare per vna $ua lettera da me regi- $trata nel que$ito 38. del nono libro di miei que$iti, laqual $ua $econda, & terza conclu$ione $aria piu fal$a della prima, perche il cubo di 2 {1/4} $aria $olamente 11 {25/64}, ıl qual cubo $i vede quanto, che Vn’altro maggior er- rore fatto dal detto hie- ronimo cardano nel ca- uar la detta propinqua radice cuba di numeri non cubi. eglie menore, ouer lontano dal no$tro 24. Et perche quel 2 {20/81} (della terza $ua conclu$ione) è al- quanto menore di 2 {1/4} $enz’altra proua, ouero i$perientia eglie co$a chiara, che il $uo cubo $ara an- chora menor del cubo di 2 {1/4}, cioe menor di 11 {25/64}, & pero $ara anchora piu lontano del no$tro 24. & lui vuol che $ia piu preci$e.

ORontio delle mathematice profe$$ore, & lettor publico in Parigi per a$$ignar la pro- 4 pinqua radice cuba delli numeri nõ cubi vuole che quel re$iduo, che $opr’auanza in tal e$trattione $ia po$to $opra vna virgola per numeratore, & $otto di tal linea vuol che Errore fatto da Oron- tio nella regola da lui data per trouar la pro- pinqua radice cuba di numeri non cubi. gli $ia po$to il treppio della radice gia cauata per denominatore, & tal rotto giõto con la prima radice cauata, & tal $umma vuol che $ia la propinqua radice cuba del propo$to numero, onde la propinqua radice cuba di 26 $econdo tal $ua regola veniria a e$$er 5. perche la prima radi- ce cuba di 26 $aria 2. & auanzaria 18. il qual 18 partendolo per il treppio di 2 (che $aria 6) ne ve- niria di tal partimento 3. il qual 3 gionto con la prima radice gia cauata, cioe con 2 faria 5. & co$i 5 ($econdo tal $ua regola) veniria a e$$er la propinqua radice cuba del no$tro propo$to 26. & per- che il cubo di 5 è 125. $i vede $en$atamente quanto $ia tal 125. lontano dal detto no$tro 26. & di quanto $ia fal$a tal $ua regola.

MA piu e$$endo que$ti anni pa$$ati di nuouo compar$a in luce, l’opera di Michel $tifelio, 5 nellaquale veramente, nelle e$trattioni delle radici rationali, & di$crete $i è mo$trato nolto eccellente, ma vedendo che delle irrationali, ouer $orde, $i nelli numeri $ani, co- ne nelli rotti, & $ani, & rotti niente parlaua, non puoco me ne allegrai, vedendo che tanti periti mathematici, non haueuano $aputo trouar, ne dar regola a tal vtile particolarita, & che io nel tempo che principiai a dilettarmi, & a $tudiare in tai faculta, che fu l’anno 1514. parendomi co$a $trania a procedere auanti, & ignorare detta regola non $olamente quella cercai, & ritrouai, ma anchora per vigor di tal inuentione cõ$equente mi $i $coper$e la via difar il mede$imo in ogni altra $pecie di radice in$ieme con la regola di e$traere cia$cuna di quelle, come che nel no$tro pro- ce$$o $i fara manife$to.

_Regola generale (dal pre$ente auttor ritrouata) da $aper_ cauare la propinqua radice cuba delli numeri non cubi.

PEr cauare adonque la propinqua radice cuba delli numeri non cubi, caua prima la radice cu- 6 oa del maggior numero cubo, che $ia in quel tal numero non cubo, & quel che $opra re$ta- ra a tal operatione poneralo $opra vna virgola, o vuoi dir $opra di vna lineetta, & fatto que- $to per formar il denominator da mettere $otto di quella trippla $empre quella radice gia cauata, e quel tripplato multiplicalo per la mede$ima radice, & a tal multiplicatione aggiongiui il detto trip SECONDO. plato, & tal $umma ponila $otto a quella lineetta per denominator, & que$to tal rotto aggiongilo alla prima radice, & tal quãtita co$i cõpo$ta $ara la radice propinqua cuba di quel propo$to nume ro noncubo, e$$empi gratia vol\~edo cauar la propinqua ℞ cu. di 24 (che il Cardano di$$e e$$er 2 {1/4}, ouer 2 {20/81} caua prima la detta radice cuba $econdo l’ordinario, che $ara 2. & auanzara 16. poni que$to 16 $opra vna lineetta in que$ta forma {16/ } per numeratore, fatto que$to trippla quel 2 (cioe la radice cauata) fa 6. & que$to tripplato multiplicalo per il mede$imo 2 fara 12. & a que$to 12. giongiui quel 6 (tripplato) fara 18. & que$to 18 ponilo $otto a quella lineetta per denominatore per la 2 1 regola trouata 16 24 2 {16/18} $chi$a {8/9} 8 La propinqua 2 ℞ cu. di 24. $a- 3 ra 2 {8/9}. 6 2 12 6 denominatore 18 per la 2 2 regola trouata ce. 4 $implici 2 3 3 12 6 primo produtto 12 $econdo produtto 6 denominatore 18 di quel 16. il che facendo tal rotto $tara in que$ta forma {16/18}, che $chi$a per 2 dira {8/9}, & que$to {8/9} po$to appre$$o alla prima radice (cioe a quel 2) dira, ouer fara 2 {8/9}, & tanto $ara la propinqua radi- ce cuba di 24. & $e la vuoi approuare naturalmente, cioe con la i$perientia cuba la detta radice, cioe il detto 2 {8/9}, il che facendo tu trouarai, che fara 24 {80/729}, cioe faria $olamente {80/729} piu del no $tro 24. il qual errore anchor che in tal $uo cubo para alquanto grande, nondimeno nella propria radice veniria a re$tar qua$i nulla, cioe molto piu in$en$ibile di quello faria nella radice quadra, & co$i que$ta fu la no$tra prima regola trouata. Ma perche $empre le prime inuentioni hanno del ru $tico, ma col tempo $i vanno poi polendo, & limando da gli altri dilettanti, per e$$er facile lo ag- giongere alle co$e trouate, laqual co$a con$iderando longo tempo dapoi tal inuentione, trouai vn’altra piu breue via, ouer regola da formar il $opradetto denominatore, laqual è che $empre $i puo formar con duoi principali produtti, il primo produtto $ara il treppio del quadrato di quella radice gia cauata (che in que$to ca$o il detto treppio dital quadrato $aria 12) il $econdo produtto $ara il treppio della detta $implice radice gia cauata, il qual treppio di detta $implice radice, in que- $to ca$o $aria 6. liquali duoi produtti gionti in$ieme faranno pur 18. per il detto denominatore, $i come fece anchora per l’altra prima regola trouata, & quantunque que$ta $econda regola $ia piu breue, & piu facile da con$eruar$i in memoria, nondimeno nelle $equenti operationi procederemo per la prima anchor che $ia la piu ru$tica, & $trana (per non la repul$are in tutto) ma con la $econ- da da te mede$imo (per e$$er facile) la potrai rifare per pigliarla in pratica, & per vedere $e la s’in- contrara con l’altra gia fatta per la prima regola trouata.

VOlendo anchora (per $tabilir tal regola) cauar la propinqua radice cuba di 29. 7 Cauala prima $econdo l’ordinario, & trouarai quella e$$er 3. & $opr’auanzar 2. po ni quel 2 $opra a vna virgola, & dapoi trippla tal radice, & fara 9. & que$to 9 multipli calo per la mede$ima radice fara 27. & a que$to 27. giongiui quel tripplato (cioe quel 9) fara 36. & que$to 36 ponilo $otto a quella virgoletta, doue pone$ti quel 2 fara {2/36}, che $chi$a $a ria {1/18}, & que$to ponerai appre$$o alla prima radice, che fu 3. & dira 3 {1/18}, & tanto $ara la radice propinqua cuba del detto 29. fanne la proua naturale, cioe cuba la detta radice propinqua, cioe quel 3 {1/18}, ilche facendo tu trouarai, che tal $uo cubo $ara 28 {3079/5232}, che $aria {2753/5832} manco del no$tro 29. il qual errore anchora, che para quantita molto $en$ibile nel detto cubo, nondime- no nella detta propinqua radice cuba $ara molto, & molto piu in$en$ibile di quello, che $aria vn tal errore nella radice quadra, voglio inferire que$to, che vno errore di 4 vnita, che occorre$$e per $orte nel cubo di vna propinqua radice cuba, cau$aria manco errore nella detta propinqua radice cuba di quello faria vno errore di vna $ola vnita, che occorre$$e nel quadrato di vna propinqua radice quadra, nella detta propinqua radice quadra, come che ogni$ano intelletto puo con$idera- re, per e$$er molto piu alta $pecie il cubo del quadrato, cioe piu lontano dalla $ua radice cuba.

Hor volendo anchora formar il $opradetto denominatore con quell’altra $econda regola trouata, cioe con quelli duoi produtti, quadra quel 3 (prima radice trouata) fara 9. treppialo per regola fer ma fara 27. per il primo produtto, fatto que$to treppia poi$implicem\~ete la detta prima radice tro- uata (cioe quel 3) fara 9. per il $econdo produtto, qual gionto con il primo (cioe con quel 27) fara pur 36. per il detto denominatore, qual po$to pur $otto alla detta virgola, come per l’altra regola fu fatto, e co$i mede$imam\~ete la detta propinqua radice cuba di quel 29. $i trouara pur e$$er 3 {1/18}, ma per l’auenire (come di $opra é $tato detto per abreuiar $crittura) procederemo $olamente per il primo modo, ouer per la prima regola trouata.

Da notare.

MA per que$te radici propinque cube bi$ogna notare, che di tutti quelli numeri, che mã 8 cano di vna $ola vnita a e$$er numero cubo la $ua propinqua radice cuba, tolta per la no$tra regola $empre venira $enza rotto (come fu detto anchor delle radici quadre pro pinque) & tal radice propinqua cubandola fara $empre 1 piu del no$tro propo$to nu- mero, e$$empi gratia volendo cauar la radice propinqua cuba del 7. il qual 7. come $i vede manca LIBRO di vna $ola vnita a e$$er numero cubo, perche $el fu$$e 8. cioe vno dí piu di 7. $aria numero cubo, hor cauando la propinqua radice cuba di 7. $econdo la regola no$tra prima ne venira per tal radi- ce 1. & auanzara 6. qual 6 ponendo $econdo il $olito $opra vna virgola, & dapoi treppiar quel 1 fara 3. & quel multiplicarlo per il mede$imo 1 fara pur 3. & a que$to 3 gli aggiongiremo quel altro 3 (cioe quel trippiato) fara 6. & que$to 6 lo poneremo $otto a quella virgola per denomina- tore, & dira {6/6}, che vuol dir 1. & que$to 1 lo aggiongiremo alla prima radice (che fu 1) & fara 2. e @ diremo, che $ara la propinqua radice cuba di 7. laqual radice è $enza rotto, & tal radice cuban- dola fara 8. cioe 1 di piu del no$tro 7. $i come fanno le propinque radici quadre delli numeri, che mancano per vna $ola vnita a e$$er numeri quadrati. Ma quello errore di. 1. che fa il quadrato di tal radice propinqua è molto maggiore in e$$a radice quadra, di quel mede$imo error di. 1. che fa il cubo di tal propinqua radice cuba in e$$a radice cuba per le ragioni di $opra dette. Et nota che tal error di. 1. non è il ma$$imo che occorrer po$$a nelle propinque radici cube, come che era nelle propinque radici quadre.

VOlendo anchora (per fartela meglio intendere) cauar la propinqua radice cuba di 26. 9 il qual 26. come vedi manca $olamente di vno a e$$er numero cubo.

Caua la $ua radice cuba $econdo l’ordinario, & trouarai quella e$$er 2. & auanzar 18. il qual 18 ponerai $econdo il $olito $opra vna virgola, fatto que$to treppia la radi- ce, cioe quel 2 fara 6. & que$to 6 multiplicalo per la mede$ima radice (cioe per 2) fara 12. alqual 12 aggiongi quel 6 (tripplato) fara 18. & que$to 18 ponendolo $otto alla $opradetta virgola dira {18/18}, che $aria pur 1. qual gionto alla prima radice (che fu 2) fara 3 per la radice cuba propinqua di 26. laqual radice cubandola fara 27. cioe fara pur piu 1 del no$tro 26. il qual errore nella detta ra- dice $ara quantita molto in$en$ibile, il mede$imo ti venira $e cauaraila detta propinqua radice cu- ba di 63. ouer di 124. ouer di 215. ouer di qual $i voglia altro numero, che manchi $olamente di vna vnita a e$$er numero cubo, cioe di 63. tu trouarai per la no$tra regola tal propinqua radice cuba e$$er 3 {36/36}, che $aria 4. & quella di 124. tu la trouarai e$$er 4 {60/60}, che $aria 5. & quella di 215. tu la trouarai e$$er 5 {90/90}, che $aria 6. & il mede$imo trouarai in tutti gli altri numeri $imili. Ancho- ra nota quando che per $orte quello che auanza$$e fu$$e maggiore del no$tro denominatore for- mato per la $opradetta no$tra regola, $aria $egno tu hauer errato nella tua operatione, perche tal auanzo non puo e$$er maggiore, ma $olamente eguale, ouer menor di quello.

_Regola_ (_dal pre$ente auttor ritrouata_) _di $aper $empre appro{$s}i-_ mar$i piu nelle radici cube $orde, ouer propinque.

ANchora in que$te propinque radici cube eglie po$$ibile dapoi che $i ha ritrouata la pri- 10 ma per la regola no$tra di trouarne vn’altra $econda piu propinqua della detta prima, & co$i trouata la $econda $e ne puo trouar vn’altra terza piu propinqua della $econ- da, & co$i per la terza trouarne vna quarta, & per la quarta trouarne vna quinta, & co$i andar procedendo in infinito, come che $i fa anchora delle quadrate, & per far que$to troua- ta che tu hai la tua radice cuba propinqua per la no$tra regola cuba tal radice, & vedi di quanto la $oprabonda, ouero $minui$$e della verita, cioe del no$tro propo$to numero, & quella differentia ponerai $opra vna virgola, & que$to treppiarai tal radice, & tal treppiato multiplicalo per la detta prima radice, & a que$to produtto aggiongirai il treppiato, & que$ta $umma ponerai $otto alla $o pradetta virgola, per denominatore, & tal rotto $ottrarai dalla detta prima radice ($e quella $opra- bondara) oueramente gli lo aggiõgirai $e quella $minuira con il $uo cubo dal no$tro propo$to nu- mero, & tal re$tante, ouer $umma $ara la no$tra $econda propinqua radice cuba del no$tro propo $to numero, & que$ta $econda $ara piu propinqua della prima, & co$i con tal $econda, proceden- do per il mede$imo modo, tu ne potrai trouar vn’altra terza piu propinqua della $econda, & co$i con la terza trouarne vna quarta, & co$i procedendo in infinito, e$$empi gratia cauando la pro- pinqua radice cuba di 7. $econdo l’ordine della no$tra regola, trouaremo per le ragioni dette nel- la precedente quella e$$er e$$er 2. hor per trouarne vn’altra $econda piu di lei propinqua cubare- Primo e$$empio mo que$ta prima, & fara 8. il qual 8 $oprabondaria il no$tro 7 di. 1. poneremo que$to 1 $opra vna virgola, fatto que$to treppiaremo la no$tra prima radice (cioe quel 2) fara 6. & que$to tripplato lo multiplicaremo per la mede$ima radice, & fara 12. & a que$to 22 gli aggiongiremo quel mede- $imo tripplato (cioe quel 6) fara 18. & que$to 18 lo poneremo $otto alla $opradetta virgola, & fa- ra {1/18}, & que$to {1/18} lo cauaremo della detta prima radice (cioe di 2) & re$tara 2 {17/18}, & tanto $ara la no$tra $econda ricercata radice cuba propinqua del detto no$tro 7. laqual $ara piu propinqua alla verita della prima, perche $e la cubarai trouarai tal $uo cubo e$$er 7 {2051/5832}, che molto manco SECONDO. $oprabonda il detto 7 della prima, perche tu $ai che la prima $oprauanza il detto 7. con il $uo cu- bo, per vna vnita, & la $econda $oprabonda il detto 7 con il $uo cubo $olamente per que$to rotto {2051/5832}, qual è manco di {1/2}, come per te puoi con$iderare, & $e con que$ta $econda ti pare$$e di vo lerne trouar vn’altra terza piu propinqua di que$ta $econda, lo puoi fare per il mede$imo ordine. Ma nota che $e la detta prima propinqua radice cuba di 7. con il $uo cubo haue$$e $operchiato il detto 7. per vno rotto, tu hare$ti partito tal rotto per quel 18. che pone$ti $opra alla virgola di quel 2. & lo auenimento tu lo hare$ti cauato della detta prima radice, & il re$tante $aria $tata la no $tra $econda ricercata radice, e$$empi gratia, cauando la propinqua radice cuba de 6. (per la no$tra Secondo e$$empio regola) trouarai quella e$$er 1 {5/6} hor volendo mo trouar vn’altra $econda propinqua radice cuba del detto 6. che $ia piu propinqua della prima, cuba tal prima radice (cioe quel 1 {5/6}) fara 6 {35/216} Come $i pontano li nu meri da cauarne la ra- dice cuba. 3\.576\.795\.432\.8 cioe tal $uo cubo $oprabonda il no$tro 6 di {35/216}, $alua que$ta differentia (cioe que$to {35/216}) poi treppia la prima ra 3ice (cioe quel 6 {35/251} fara 18 {35/72}, & que$to treppiato multiplicalo per la mede fima prima radice, cioe per 6 {35/216} fara 113 {14185/15552}, & a que$to aggiongirai il treppiato, cioe quel 18 {35/72} fara 132 {6193/15552}, & con que$to partirai quel {35/216}, & lo auenimento $ottrarai della prima radice (cioe di quel 1 {5/6}) & il re$tante $ara la no$tra ricercata $econda propinqua radice cuba del det to 6. laqual $ara piu propinqua della prima, & que$to voglio che $ia ba$tante per que$ta particola- rita auertendoti $olamente di que$to che di tai propinque radici cube, molte ne trouarai che il $uo \.8 7\.8 67\.8 \.567\.8 9\.765\.7 76\.547\.9 \.757\.674\.9 7\.098\.572\.9 57\.897\.597\.9 cubo $ara alquanto manco del no$tro propo$to numero, & volendone poi trouar vn’altra $econ da radice piu propinqua della prima, $aluarai da banda quella differentia, che il $uo cubo $ara man co del detto no$tro propo$to numero nel re$to $eguita $ecõdo il $olito, cioe treppiarai tal prima ra- dice, & quel treppiato multiplicaralo per la mede$ima prima radice, & a tal produtto aggiongirai quel treppiato, & con tal $umma partirai quella differentia, che $alua$ti, & tal auenimento tu lo ag giongirai alla detta prima radice trouata, & tal $umma $ara la no$tra $econda propinqua radice cu ba di tal propo$to numero, & que$ta con il $uo cubo $i acco$tara piu al no$tro propo$to numero della prima, & pero auertirai nelle $imili occorrentie.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggiori da che_ $i ha da cauar la radice cuba.

QVando che il numero da chi $i ha da cauar la radice cuba $ara di piu di tre figure, s’in- 11 tende e$$er numero maggiore, perche la radice cuba di quello conuien e$$er piu di vna figura, & tanto piu quanto piu $ara il numero delle figure di tal numero, e pero per $a pere di quante figure $ara la radice cuba di tal numero, $i co$tuma a pontar le figure di quel tal numero, come $i fece anchora nel cauar delle radici quadre, ma $i pontano altramente di quello $i fece nel cauar le radici quadre, perche in que$te bi$ogna pontar la prima ver$o la man de $tra, & la$ciar la $econda, & la terza, andando ver$o la man $ini$tra, & appontar la quarta, & co$i la$ciar la quinta, & la $e$ta, & pontar la $ettima, & co$i ($e molte figure fu$$ero) la$ciar la ottaua, & la nona, & appontar la decima, & con tal ordine andar procedendo $empre la$ciandone due, & pontar l’altra, come che per e$$empio appar in margine, & que$to appontar difigure $i fa per $a- per di quante figure $ara la radice cuba di quel tal propo$to numero, & pero $e quel propo$to nu mero $ara $olamente di vna, ouer di due, ouer ditre figure $iamo certi la radice cuba di quel tal nu mero e$$er vna figura $ola, perche vna, ouer due, ouer tre figure a vederle appontare $econdo l’or- dine di $opra detto non vioccorre $aluo che vn ponto $olo $opra alla prima figura ver$o man de $tra, come tu vedi in que$ta $ola figura \.8, ouer in que$te due 7\.8, ouer in que$te tre 67\.8, perche douendo riceuer duoi ponti bi$ogna che $iano almeno quattro in que$ta forma \.567\.8, ouera- mente cinque, come $ono que$te 9\.765\.7, oueramente $ei, come $ono que$te 76\.547\.9, & co$i do uendo riceuer tre ponti bi$ogna che $iano almeno $ette figure, come $ono que$te \.757\.674\.9, oue ramente otto, come $ono que$te 7\.098\.572\.9, oueramente 9. come $aria que$te 57\.897\.597\.9, & co$i procedendo di mano in mano.

_Come $i cauano le radici cube $i di$crete, come $orde delli numeri_ maggiori, & prima di quelli, che le figure riceuano duoi ponti.

HAuendo di $opra mo$trato, come $i cauano le radici cube $i di$crete, come $orde, ouer propinque delli numeri menori, cioe di quelli che le $ue figure non pa$$ano tre, & $i- milmente come $i appontano le figure di numeri maggiori. Hora intendo di mo$tra- re come $i cauano le dette radici cube $i di$crete, come $orde, ouer propinque, delli nu- meri maggiori, cioe di quelli numeri, che le figure di quelli riceueno piu ponti, ma per procedere LIBRO regolatamente cominciaremo prima a cauarla di quelli, che riceuano $olamente duoiponti, per- prima operatione a 7\.950\.7 b $econda operatione 15 a 8\.950\.7 4 4 64 b 4 terza operatione 16 15 a 3 7\.95\.0 43 48 648 b 4 quarta operatione 1 03 151 a 7\.950\.7 43 648 b 3 4 3 quinta operation 9 1 3 03 a 27 151 4 7\.950\.7 43 108 6488 40 b 1 $e$ta operatione 0 10 031 a 1512 7\.950\.7 43 6488 40 b 1 $ettima operatione 0 1 0300 a 15120 7\.950\.7 43 64887 402 b 1 prima operatione a 9 91\.271\.0 9 b 81 243 che inte$o tal ordine, facil co$a $ara a cauarla anchora da quelli che riceuono molti ponti.

VOlendo adonque cauar la radice cuba poniamo di 79507. prima apponta que$te cin- 12 que figure $econdo l’ordine detto dı $opra, che trouarai che riceuono $olamente duoi ponti, l’uno di quali va $opra la prima figura ver$o man de$tra, cioe $opra a quel 7 (nu mero $implice) & l’altro va $opra la quarta, cioe $opra a quelli 9 meara, come in mar- gine vedi, tirando poi la linea. a b. $i come $i faceua anchora al cauar delle radici quadre, & quelli duoi ponti ne dinotano la radice cuba di tal numero e$$er di due figure, & l’una di que$te due fi- gure $i debbe trouare $otto a quel 9. doue $ta il $econdo ponto, & l’altra poi $otto al primo pon- to, cioe $otto al 7 (numero $implice) per trouar adonque la prima $otto al detto 9 (migliara) con- $ideraremo quel tal 9. con quell’altra figura, che $eguita ver$o man $ini$tra, cioe quel 7. che con il detto 9. dira 79. & co$i $otto al detto 9. trouaremo la radice cnba di 79. che trouaremo quella e$$er 4. il qual 4 tu lo ponerai oltra la linea. a b. come vedi nella $econda operatione in mar- gine, & per $apere quanto $ia lo auanzo cuba il detto 4 fa 64. ponilo $otto al 79. caua il det- to 64 di 79. che gli è $opra (come $i co$tuma nelli partiri per galia) & ti re$tara 15. il qual 15 tu lo ponerai $opra al detto 79. & depenarai quel 79. & anchora quel 64. come nella detta $econ- da operatione appar in margine, fatto que$to per ritrouar l’altro $econdo digito, o vuoi dir l’altra $econda figura della no$tra radice $i puo procedere per diuer$e vie, lequaitutte procedano da vna cau$a, come di $otto $i dira, ma la piu da me v$itata, & que$ta quadro quel 4. ch’è oltra la linea. a b. fa 16. & trepplico quel 16 fa 48. & di quel 48 pongo lo 8 $otto a quella figura di qua da quel 79. cioe $otto a quel 5 di quel 155. che non $ono depenati, & le 4 decene di quel 48. le pon- go nel $eguente luogo $otto al 4 di quel 64 depenato, come che nella terza operation appare, da- poi vedi quante volte puo intrar quel 48. in quel 155. che diritto gli è $opra, ma con tal conditio- ne, che il treppio del quadrato di quel tal numero, che $i fara intrare multiplicato per quel 4. che è oltra la linea. a b. $i po$$a cauar da quello, che di $opra re$tara, & che vi auanzianchora tanto per fin a quel vltimo 7 (doue il primo ponto di $opra) che vi $i po$$a cauar il cubo di quel tal numero, laqual co$a con$iderata trouaremo che il detto 48 intra 3 volte nel detto 155 (con le dette con- ditioni) & que$to 3 lo poneremo appre$$o a quel 4. oltra la linea. a b. come nella detta terza ope- ratione appare, dapoi per trouar il re$tante multiplicarai il detto 3. fia quel 48 (come$i fa nelli ba- telli, ouer galie) & tal multiplicationi andarle $ottrando di mano in mano da quel 155. che gli $ta rettamente di $opra, ilche facendo ti re$tara di $opra 11. qual con l’altre due figure, che $eguita dira 110\.7, & depenar poile $ottogiacenti figure, come nelli partiri per galia $i co$tuma, come che nella quarta operatione puoi vedere, fatto que$to quadra il detto 3 fa 9. trepplica que$to 9 fara 27. & que$to 27. multiplicalo anchora per quel primo 4 (oltra la linea a b) fara 108. & que$to ponilo $ot to a quel 110. ponendo quel 8 $otto a quella. 0. & quel 10. $otto a quel 11. come che nella quinta operatione appare, dapoi $ottrar il detto 108 di quel $oprapo$to 110. & ti re$tara $olamente 2 $o- pra quel. o. come che nella $e$ta operatione appare, il qual 2 con quel 7 (appontato) che gli è ap- pre$$o dira 27. fatto que$to bi$ogna cubar pur quel 3 (della no$tra radice) fara 27. & que$to 27 bi $ogna pur $ottrarlo di quella che $ara auanzato di $opra la no$tra operatione, & quando che non vi fu$$e auanzato tanto che tu ne pote$ti cauar quel tal 27. tu hare$ti fatto intrar troppo quel 48 (nel principio) in quel 155 a farlo intrar quelle 3 volte, & pero in vn $imil ca$o a te bi$ognaria re- far tal operatione qua$i dal principio al fine (come $i co$tuma anchor nelli partiri per batello, ouer per galia) & doue che fe$ti intrar quel 48 tre volte in quel 155. tu lo fare$ti intrar $olamente 2 vol- te, & con quel 2 tu andare$ti procedendo, come fu fatto con il 3. Ma perche in que$to ca$o tu vedi che puoi cauar il detto 27. dal $oprauanzo per e$$er il detto auanzo preci$amente 27. onde cauan do il detto 27 di quel 27 ti re$tara. o. come che nella $ettima, & vltima operatione appar, & co$i di rai la radice cuba del detto 7\.950\.7 e$$er 43. & per non e$$erti auanzato co$a alcuna $opra alla tua operatione tu $arai certo il detto 7\.950\.7 e$$er numero cubo, & $e ne vorrai far proua cubarai il detto 43. & $e tal $uo cubo venira preci$amente il no$tro 7\.950\.7 $arai $icuro la tua operatione e$- $er buona, ma venendo altra mente tu $are$ti $icuro di hauer errato, & pero $are$ti sforzato (vo- lendo emendar tal errore a refarla.

VOlendo anchora cauar la radice cuba di 912710. a$$ettalo come nella prima operatio- 13 ne in margine vedi, tirando la $olita linea. a b. & appontar le figure $econdo l’ordine dato nella 11. ilche facendo trouarai che tal numero riceue $olamente due pontature, $i come quello della precedente, cioe il primo ponto $opra a quel. o. che è nel luogo del numero $implice, & il $econdo $opra la quarta figura, che quel 2 meara, fatto que$to troua la SECONDO. radice cuba dal detto $econdo ponto in la ver$o la man $ini$tra, cioe di quel 912. che trouarai quel $econda operatione 183 a 91\.271\.0 9 729 b terza operatione 183 a 91\.271\.0 97 7293 b 7 24 7 quarta operatione 49 13 3 45 147 1836 a 1323 91\.271\.0 97 72933 b 7 242 7 13 quinta operatione 49 00 7 13 343 0483 a 18368 91\.271\.0 97 72933 242 b 13 $e$ta operatione 00 1303 04534 a 183687 91\.271\.0 97 729333 97 2424 b 3 133 291 97 2037 2619 28227 291 28518 la e$$er 9. poni quel 9 oltra la linea. a b. come nella $econda operatione appare, & per $aper quanto $opra auanzi cuba il detto 9 fara 729. & que$to ponerai $otto al detto 912. & $ottraralo da quel- lo, & re$tara 183. & que$to 183 notarai ordinatamente $opra al detto 912. come che nella detta $econda operatione appare depenando tutte le $ottogiacenti figure, cioe quel 912. & quel 729. fatto que$to quadra il detto 9 fara 81. & que$to trepplicalo fara 243. & di que$to 243 tu notarai il 3 $otto al primo luogo di qua dal $econdo ponto, cioe $otto a quel 7. & le altre due figure ne gli altri antecedenti luoghi, come nella terza operatione appare, dapoi vedi quante volte puo intrare il detto 343 in quel 1837. che gli $ta $opra $econdo, che nelli partiri per batello, ouer galia $i co$tu ma, ma con que$ta condition di che il treppio del quadrato di quel tal numero (che farai intrare) multiplicato anchora per quel 9. che è oltra la linea. a b. $i po$$a cauare di quello che re$tara $opra a quel 18371. non computandoui quel. \.0. appontato, & che anchora che vire$ti tanto, che in$ie- me con quel. \.0. appontato $e ne po$$a cauar il cubo di quel tal numero, onde $e ben con$iderarai tu trouarai che il detto 243 intrara nel detto 1837 $ette volte (con le dette conditioni) il qual 7 tu lo notarai appre$$o al 9. oltra la linea. a b. come nella terza operatione appare, poi per $aper quan- to auanzara di $opra, andarai multiplicando il detto 243 per il detto, & $ottrando le dette multi- plicationi di mano in mano dal $opra$tante 1837. & trouarai che ti re$tara 136. qual accompa- gnato cõ quello 1 (che $eguita) fara 1361. fatto que$to quadra il detto 7 fa 49. treplicalo fara 147. & que$to multiplicalo anchora per quel primo 9 (che caua$ti oltra la linea) fara 1323. & que$to a$$ettarai $otto ordinatamente a quel $oprauanzato 1361. come nella detta quarta operatione ap- pare, & $ottralo da quello. Et quando che per $orte tu non pote$ti $ottrare, cioe che’l fu$$e menor dilui, $aria $egno che il gia detto 243. non poteua intrare quelle 7 volte in quel 1837. con le dette conditioni, & pero in tal ca$o tu $are$ti sforzato (volendo emendar tal errore) qua$i a reprincipiar da capo tal operatione (come occorre anchora alle volte nelli partiri per batello, ouer galia) ma per che in effetto tu puoi cauar il detto 1323 dal detto $oprauanzato 1361. tu lo cauarai regolatamen te, il che facendo ti $opra re$tara 38. il qual 38. con quella \.0 (appõtata) dira 380. finalmente di que $to 380. bi$ogna che tu ne caui il cubo di quel 7. il qual cubo $aria 343. & $e per $orte non vi fu$$e auanzato tanto numero, che tu lo pote$ti cauare, denotaria che il gia detto 243. non poteua intra- re nel gia detto 1837. con le dette conditioni, & pero in tal ca$o ti faria dibi$ogno (volendo emen dar tal errore) a ritornar a principiar da capo tal operatione, ma perche $i vede che tu puoi cauar il detto 343 dal $oprauanzato 380. & pero tu lo ponerai di $otto regolatamente, come nella $e$ta operatione $i vede, & lo $ottrarai da quello, il che facendo ti $oprare$tara 37. & co$i concluderai la radice cuba del detto 91\.271\.0 e$$er 97. & auanzar 37. per il qual 37 auanzato tu $ei chiaro il det- to 91\.271\.0 non e$$er numero cubo, & tal $ua radice non e$$er di$creta, ma $orda, ma vol\~edo dar tal radice propinqua, cioe formar di quel $opr’auanzato 37. quel rotto $econdo la regola da noi trouata, poni il detto 37 $opra vna virgola, & dapoi treppia la radice cauata, cioe quel 97 fara 291. & que$to triplato multiplicarai anchora per 97. & fara 28227. & a que$to gli aggiongirai quel triplato, cioe quel 291 fara 28518. & que$to ponerai$otto alla $opradetta virgola per deno- minatore di quel 37. che auanzo, il che facendo fara {37/28518}, & que$to rotto ponerai appre$$o a quella radice gia cauata, cioe a quel 97 fara 97 {37/28512}, & tãto $ara la propinqua radice cuba del detto 91\.271\.0. & $e vuoi far proua $e hai errato in tal operatione cuba quel 97. & a tal cubo giõgiui quel 37. che ti auanzo, & tal $umma doueria e$$er equale al no$tro primo numero, cioe a 912710. il che e$$endo tal no$tra operatione $ara buona, & perche il cubo del detto 97 $ara 912673. & a quel giontoui il detto 37. fara mede$imamente 912710. & pero è buona.

Ma nota che $e per ca$o quel 37. che ti è auanzato di $opra alla operatione fu$$e $tato maggior di quel denominatore, cioe di 28518. $aria $egno, che tu fe$ti intrare manco del douere quel 243. in quel 1837. & pero in tal ca$o volendo emendaretal errore $are$ti sforzato qua$i a refar da capo La ℞ cuba propin- qua de 912710 $ara 97 {37/28518} tutta la operatione, & pero auerti$$e, eglie ben vero, che il detto $oprauanzo alle volte puo e$$er eguale al detto denominatore, & que$to $empre ti occorrera quando che il propo$to numero da che cauarai la radice cuba, mancara $olamente di vna vnita a e$$er numero cubo, come fu det- to nella ottaua di que$to capo.

_Come $i cauano le radici cube di quelli numeri, che le figure_ di quelli riceueno piu di duoi ponti.

VOlendo cauar la radice cuba di 929716128. prima a$$etta que$to tal numero, come nella pri- 14 ma operatione in margine appare tirando la $olita linea. a b. & dapoi pontar le figure di tal LIBRO numero $econdo l’ordine dato nella 11. di que$to, che trouarai le figure di tal numero riceuere tre prima operatione a 92\.971\.622\.8 $econda operatione b 1 270 303 06244 a 200683 92\.971\.612\.8 97 729333 2424 b 133 terza operatione 1 270 303 06244 a 200683 92\.971\.612\.8 97 7293337 24242 b 6 1332 6 28 36 quarta operatione 6 0 001 1520 27012 303261 0624412 a 20068396 92\.971\.612\.8 976 72933376 242427 b 13324 280 quinta operatione 0 001 15201 270129 303261 06244125 a 200653962 92971\.612\.8 976 729333766 2424271 b 133242 280 1 la propinqua radice cuba dı 92\.971\.612\.8 $ara 976 {1952/2857728} prima operatione a .15. a c b ponti, come in margine vedi, liquali tre ponti ne dinotano (come piu volte è $tato detto) la detta radice cuba di tal numero e$$er di tre figure, ouer di tre digiti compo$ta Hor per trouar, ouer ca- uar tal radice cuba, prima cauala dalli duoi vltimi ponti in la ver$o la man $ini$tra (cioe di quelle $ei figure 92\.971\.6) preci$amente $econdo l’ordine dato nelle due precedente di due figure, ouer di duoi ponti appontate, il che facendo trouarai tal radice cuba e$$er 97. & $opr’auanzar 17043. come nella $econda operatione appare, fatto que$to per trouare l’altra terza figura, ouer digito di tal radice non ti occorre altro che a procedere, come hai fatto fina hora in que$ta, ouer nelle altre due pa$$ate, cioe non vi è altra differentia $aluo, che tu hai a maneggiare piu grandi numeri, ma in quanto all’ordine eglie quel mede$imo delle pa$$ate, cioe quadra que$to 97 (della radice trouata) fara 9409. & que$to mede$imamente tripplicalo (come nelle pa$$ate) fara 28227. & que$to lo no- tarai $otto quello auanzo 17043. giontoui quel 1. che gli $eguira (il qual venira a e$$er 170431. $otto alqual po$toui ordinatamente il detto 28227. come che nella terza operatione appare, & fatto que$to bi$ogna poi inue$tigare quante volte potra intrare il detto 28227. nel $opra po$to 170431. con le gia dette conditioni, cioe che del $oprauanzo (accompagnato con quel 2. che gli $egue dietro) $e ne po$$a cauar il treppio di quel tal numero, che intrara multiplicato anchora per quel primo 97. & che del auanzo anchora accompagnato con quel s apponto $e ne po$$a cauar il cubo di quel tal numero; che intrara, laqual co$a ben con$iderata $i trouara, che intrara 6 volte (con le dette conditioni) & per tanto notaraital 6 oltra la linea. a b. appre$$o a quel 97. & dira poi 976. fatto que$to multiplicarai il detto 6 fia quel 28227. et il produtto andarai $ottrando di mano in mano dal $opra po$to 170431 (come $i co$tuma nelli partiri per batello, ouer galia) il che facen- do ti re$tara 1069. alqual giontoui quel 2. che $eguita dira 10692. fatto que$to quadra il detto 6. fa 36. trepplicalo fa 108. multiplicalo per 97 fara 10476. & que$to notarai $otto al detto 10692. & $ottraralo da quello, il che facendo ti re$tara 216. alqual giontoui quel 8 (appontato) che $eguita, dira 2160. come nella 4 operatione $i vede, dalqual ne cauarai il cubo del detto 6 (che $ara 216) te ne re$tara 1952. come nella quinta operatione appare, & co$i dirai la radice cuba del detto 92\.971\.612\.8 e$$er 976. & auanzar 1952. & $e di que$to auanzo vorrai formar il rotto per darla propinqua procedi $ecõdo la regola data, cioe ponerai que$to auanzo di 1952 $opra vna virgola per numeratore, dapoi trepplica la radice cauata, cioe quel 976 fara 2928. & que$to multiplicalo anchora per 976 fara 2857728. & que$to ponerai $otto alla $opradetta virgola per denominato- re, & dira {1952/2857728}, & que$to rotto ponerai appre$$o alla prima radice, cioe a quel 976. & dira 976 {1952/2857728}, & tanto $ara la propinqua radice cuba del detto 92\.971\.612\.8, & $e ne vorrai far proua cubarai 976. & a tal cubo aggiongirai quello 1952. che auanzo, & $e tal $umma fara preci$amente il no$tro numero 929716128. tal tua operatione $ara $tata ben fatta altramente e$- $endo $aria fal$a. Et co$i che piu oltra mi i$tenda, con tal ordine procederai nelli numeri doue ti oc corre$$e nelle lor figure 4. ouer 5. ouer piu põti, perche in tutti $i va procedendo replicando di ma no in mano $econdo che fu fatto nelle due precedenti (di duoi ponti) & non vi è altro di piu $aluo, che tu maneggi maggiori numeri (come di fopra è $tato detto) & pero cerca d’int\~eder bene le due precedenti, perche l’ordine dato in quelle è ıl fondamento di tutti gli altri di piu ponti appontate.

La cau$a della regola data per cauar la radice cuba, & $imilmente quella da formar il rotto delle pro- pinque radici cube delli numeri non cubi, $i puo a$$ignare da que$ta $otto$critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, eccetto che da Hieronimo Cardano da noi a lui mo$trata, con laqual propo$itione fu da me trouata la regola generale al capitolo di co$a, è cubo egual a numero, & a molti altri $uoi dependenti l’anno 1534 in Venetia, come al $uo luogo $i dira.

Propo$itione $peculatiuamente trouata dal pre$ente auttore.

SEl $ara vna linea diui$a in due parti (come $i voglia) il cubo fatto da tutta la detta linea 15 $empre $ara eguale a que$ti otto produtti, ouer $olidi, cioe alli duoi cubi fatti da quelle due parti, in$ieme con quelli $ei $olidi, delliquali tre $ono cõtenuti da tre $uperficie qua drate di l’uno di cubi, & dall’altra parte della linea diui$a, & tre $ono contenuti da tre $uperficie quadrate da l’altro cubo, & da l’altra parte della linea diui$a.

Sia la linea. a b. diũi$a in due parti in ponto. c. dico che’l cubo fatto dalla parte. c b. & il cubo della par te. a c. in$ieme con li tre $olidi fatti del quadrato della. c b. & della parte. a c. & de gli altritre $olidi fatti del quadrato della. a c. & della parte. c b. $aranno eguali al cubo di tutta la linea. a b. & pero di mo$trar que$to fia fatto il quadrato della linea. a b. qual $ia il quadrato. a b d e. & $ia tirato il dia- metro. b d. & dal ponto. c. $ia tiratala linea. c f. equidi$tãte al lato. a d. & dal ponto. g. $ia tirata la. h i. SECONDO. equidi$tãte alla. d e. et fatto que$to $ara diui$o il detto quadrato. a b d e. nelli duoi quadrati. c g l b. & g h d f. (che $ono intorno al diametro) & nelli 2 $upplimenti. a c g h. &. g i f e. (come nella $ecõ- da operatione appar) fatto que$to $opra il detto quadrato. a. b. d. e. $ia co$tituito vn cubo, & $ia ele uato $opra le tre linee. b d. c f. &. h i. tre $uperficie ($egante il detto cubo) perpendicolare $opra la $u $econda operatione a 15. d f e h g i a c b perficie del quadrato. a b d e. et come nella terza operation $i vede, fatto que$to dalle due linee. a k. & b l. ne $ia $egate le due parti. a m. &. b n. eguale alla parte. b c. et $ia tirata la linea. m n. & dalla det ta linea. m n. $ia protratta vna $uքficie equidi$tãte alla ba$a del Teızı operatione a 15. p u o 27 63 3 t y 63 k z $ x m g n 147 343 e i a 3 c 7 b cubo, cioe al quadrato. a b d e. da quel coքto, & fatto que$to $i trouara il grã cubo a b d e. k l p o. e$$er diui$o in 8 corpi $oli- di, delliquali duoi $ono cubi, cioe il corpo. c b l q n r. et il corpo che $ottogiace al quadrato. p s t u. & de gli altri 6. tre $ono cõ- tenuti $opra li 3 quadrati occulti del cubo. b c q n r l. & l’uno è il $olido q n z l t y r. il $econdo è quello che dietro dal detto cu bo, che ha la apparente $uperficie. r l e x. il terzo poi è quello, ch’è $otto alla apparente $uperficie. m q a c. & $ono detti $olidi maggiori, et que$ti 3 $ono cõtenuti (come di $opra è $tato det- to) dalli 3 quadrati del detto cubo della parte maggior b c. & dell’altra parte. a c.) Et gli altritre $olidi $ono cõtenuti da 3 $u- perficie quadrate del cubo $ottogiac\~ete al quadrato. p u t s. & dalla linea. c b. (cioe eguale alla detta. c b. il primo di quali è il $olido. tu. y. o. r x. il 0 2 $olido. s t k z. m q. il 0 3 poi $i ripo$a $ot- to al detto cubo $ottogiacente al detto quadrato. s t u p. et que $ti tre $ono detti $olidi menori. Et perche que$ti duoi cubi, & 6 $olidi impi$$ono totalmente, & per fettam\~ete il detto gran cubo. a b k l p o e, & pero $ono a lui eguali, ch’è il propo$ito. Quelli 6 $olidi $i potriano chiamar $upplimenti. Et nota che per e$$er $tata ignorata que$ta $opra$critta propo$itio ne dalli no$tri antichi, & moderni mathematici, non hanno potuto, ne $aputo dar regola a molte $ottile particolarita in geometria, & in algebra (come che nel no$tro proce$$o $i fara manife$to.)

ET accioche meglio $ia inte$o la $opra$critta propo$itione da ogni qualita di per$one la 16 voglio di nuouo e$$emplificare con ragioni naturali, cioe con la i$perientia di numeri, cioe voglio che poniamo, che tutta la linea. a b. della $opra$critta propo$itione $ia 10 piedi lineali, & che la parte. c b. ne $ia 7. & che la parte. c a. ne $ia 3. il cubo della parte c b. (che è 7 piedi) veniria a e$$er piedi 342 cubi. & tanto $aria il cubo. c b q n r i. come è notato nel la faccia. c b q n. di quello, il cubo poi della parte. c a. (laqual è 3) veniria a e$$er 27 (come è notato nella $uperior faccia. p u s t. di quello, li tre $olidi maggiori, cioe quelli, che $ono contenuti $opra li tre quadrati del cubo. c b q n r l. & della parte. a c. (della linea diui$a, delliquali l’uno è il $olido. q n Cubo della c b # 349 Li $oi 3 $olid # 147 " # 147 " # 147 Cubo della a c. # 27 Li$uoi 3 $olidi # 63 " # 63 " # 63 $umma # 1000 z l t v r. & l’altro $aria di dietro dal detto cubo, delqual $olamente la faccia. r x i e. è apparente di quello, il terzo poi è dalla banda $ini$tra del detto cubo, delquale $olamente la facciata. a c m q. è di quello apparente, cia$cun di loro veniria a e$$er 147. come nelle $ue facciate apparenti $i vede no- tato. Litre $olidi poi menori, cioe che $ono contenuti dalli 3 quadrati del cubo. p u s t. & dell’altra parte. c b. della linea diui$a cia$cun di loro veniria a e$$er 63. delliquali l’uno $aria. t u y o r x. il $e- condo $aria. s t k z m q. il terzo non è in parte alcuna apparente per e$$er $ottogiacente al detto cu- bo. p u s t. & per maggior intelligentia alli duoi $uperiori vi habbiamo annotato il detto 63 nella facciata $uperiore, hor $e di$tenderai cia$cuno di detti 2 cubi con li $uoi 3. & 3 $olidi di $otto, come che in margine vedi, & $ummar in$ieme tutti li detti 8 corpi, trouarai che in $umma farãno 1000. & tanto debbe e$$er in cubo di tutta la linea. a b. laqual è $uppo$ta e$$er 10. & perche il cubo di 10 è pur 1000. vien a e$$er verificata naturalmente la no$tra propo$itione.

HOr per voler mo a$$ignar la cau$a propinqua di tutte le attioni v$ate, & che v$ar $i po$ 17 $ano $opra il cauar la radice cuba di numeri maggiori, che riceueno 2 ponti, pongo per prima operatione 4 a c e d 1\.216\.7 2 b e$$empio, che vogliamo cauar la radice cuba di 12167. il qual numero a$$etta, & ap- pontate le figure, come che in margine appare, & perche le $ue figure riceueno duoi ponti, come vedi tu $ei chiaro, che la radice $ara di due figure, o vuoi di duoi digiti, & pero ima- giniamo tal radice e$$er vna linea, come $aria la. c d. diui$a in due parti in ponto. e. lequali due par- ti $aranno quelle due figure, il cubo dellequali vien a e$$ere quel numero 12167. & perche que$to cubo è compo$to di duoi cubi di quelle due parti. c e. &. e d. & di quelli altre 3. & 3 $olidi detti nel le due precedenti il cubo della parte maggiore (cioe della. c e) eglie nece$$ario che’l $ia in quel nume ro, che è dal $econdo ponto in qua ver$o man $ini$tra, cioe in quel 12. & pero con modi naturali LIBRO inue$tigamo la radice del maggior cubo, che $ia in 12. & trouaremo quella e$$er 2. il qual pone- rai $econdo il $olito oltra la linea. a b. & per $aper quanto auanza tu ponerai il cubo del detto 2 (che $ara 8 $otto al 12. & lo $ottrarai del detto 12. & ti re$tara 4 (come nella $econda operatione appare) depenando le $ottogiacenti, tu vedi mo che ponendo il detto 4 con le altre due figure, che $eguita di qua dal primo ponto, dira 416. hor dico che in que$to 416. vi $e gli contiene quelli 3. $econda operatione 4 a c e d 1\.216\.7 2 8 b & 3 $olidi (detti nelle due precedenti) & perche li tre maggiori $ono contenuti dalli tre quadrati, del maggior cubo, & della parte menore della linea diui$a, onde per trouar la detta parte menore (fina hora incognita) pigliaremo tre quadrati del detto 2. che $aranno 12. & lo poneremo $otto a quel 41. & come nella terza operatione appare, & con modi naturali inue$tigaremo quante vol te il detto 12 potra intrar nel detto 41 (con quelle conditioni dette al $uo luogo) & trouaremo, che v’intrara 3 volte, & que$to 3 lo poneremo oltra la linea. a b. appre$$o al 2. & dira 23. & que- $to 23 $aranno le due ricercate parti della linea. c d. (cioe le due decene $ono per la parte maggior c e. & quel 3 numero $implice e’per la parte. e d. menore) hor per trouar quello che auanza multi- terza operatione 0 1 45 a c e d 1\.216\.7 23 8 b 1 plica il detto 3 fia quel 12 fara 36. & que$to $ara per li 3 $olidi maggiori quali tratti di quel 41. re- $tara 5. come nella detta terza operatione $i vede, il qual 5 con quel 6. che $eguita dira 56. & per- che fin a que$ta hora habbiamo cauato il maggior cubo (di duoi) & li tre maggiori $olidi, adonque vi re$ta da cauar gli altri tre $olidi menori, & anchora il cubo menore, per trouarli bi$ogna il trep pio del quadrato del 3 (menor parte) il qual treppio venira a e$$er 27. & que$to 27 multiplicalo fia la parte maggiore (cioe fia quel 2) fara 54. & que$to $ara la $umma ditre $olidi menori, liquali po- $ti $otto a quelle 56 (decene) & $ottrati da quelle re$tara 2. il qual 2 con quel 7. che $eguita dira 27. come nella quarta operatione appare, & co$i fino a que$ta hora habbiamo il cubo maggior (di quarta operatione 0 10 452 a c e d 1\.216\.7 23 8247 b 152 duoi) & li 3 $olidi maggiori, & anchora li 3 $olidi menori, & pero non vi re$ta altro, che a cauar del re$tante il cubo menore, cioe il cubo di quel 3. il qual cubo $aria 27. & perche il re$tante è me- de$imamente 27. & pero cauando 27 di 27 re$taria nulla, il che ne dinotaria il detto 12167 e$$er numero cubo, io non ti ho voluto cauar quel 27 di 27. per non ti porre vna quinta operatione, ma $ottralo da te mede$imo, & fatto que$to tu trouarai hauer cauato il tutto, cioe li duoi cubi, & li 6 $olidi, cioe li 3 maggiori, & li 3 menori, & pero la operatione viene a e$$er compita, & co$i pen $o, che tu habbi inte$o la cau$a propinqua di tutte le attioni, che habbiamo v$ato nella e$trattion della radice, eglie ben vero che Giouan di $acro bo$co, Giorgio valla, frate Luca, Michel $tifelio, Orontio, v$ano alcuni altri modi fra lor diuer$i, & differenti dal no$tro, nondimeno per la no$tra trouata proportione (di $opra notata) $i potra a$$ignar la cau$a propinqua di tutte le varie attioni v$ate in cia$cun di quelli da cia$cun di loro, perche tutti li var{ij} modi, che trouar $i po$$ano per e$- $equir tal atto $i per vie naturali, come mathematice, dipendano dalla detta no$tra propo$itione.

DAlla mede$ima $opra notata propo$itione caua$$imo il modo, ouer la regola di $aper 18 rationabilmente formar il rotto delli $oprauanzi nelle dette e$trattioni delle radici cu- be, perche $e ben con$ideri quel trepplicar della prima radice (per formar il denomina tor di tal rotto) & quel treppiato multiplicato anchora per la detta prima radice, non è altro che quadrar la prima radice, & triplicar tal $uo quadrato, ma noi v$amo tal modo per po- terui commodamente aggiongere il $implice treppio della detta radice, onde che tal denomina- tore viene a e$$er compo$to di tre quadrati del maggior cubo (di duoi) & di tre lati del detto cu- bo, onde che pote$$e, ouer $ape$$e trouar vna tal qualita di rotto, che multiplicato fia quelli tre qua drati, et quelli 3 lati in$ieme cõ il cubo di tal rotto, che tal $umma fu$$e preci$amente egual a quel $o prauanzo della no$tra operatione) perche tal $umma $e ben la con$iderarai veniria a e$$er eguale al li tre $olidi maggiori, & alli tre menori, & al cubo del detto rotto, & pero in tal ca$o la detta radice cuba compo$ta del primo numero $ano, & di quel rotto $aria la perfetta radice cuba, di quel no- $tro primo numero, & tal numero $aria numero cubo, ma per e$$er impo$$ibile, che il cubo di vn numero $ano, & rotto po$$a venir $enza rotto, & pero in tal ca$o non $tiamo a ricercarlo, ma per rotto a$$ai propinquo alla verita notemo quello, che per auanti (nella $e$ta di que$to capo) fu noti- ficato, il quale gionto con la radice prima forma vna radice a$$ai propinqua alla verita, vero è che il cubo di tal radice alle volte è alquanto piu, & alle volte è alquanto manco del no$tro propo$to numero, per var{ij} accidenti, liquali non li voglio $tare a narrare, perche dubito, che ti veni- ria in fa$tidio.

Corellario primo.

DAlla $opra$critta propo$itione $i manife$ta, che $e vna linea (poniamo la. a b.) $ara diui$a in due parti, come $i voglia, che il cubo di tutta la detta linea diui$a $ara eguale a que$ti 4 princi- SECONDO. pali produtti, cioe al produtto del cubo della prima parte (laqual $upponiamo la parte. a c.) & al produtto del triplo del quadrato della detta prima parte. a c. fia la $econda parte (laqual $upponia- mo la. c b.) & al produtto del triplo del quadrato della detta $econda parte fia la prima, & final- mente al cubo della detta $econda parte, delqual corellario e$$endone fatto la proua naturale $i tro uara co$i e$$ere, & per que$to ver$o piu $i accommoda alla e$trattione della detta radice cuba.

Corellario $econdo.

ANchora dalle co$e dette $i manife$ta, che il cubo di tutta la $opradetta linea. a b. (diui- $a $ara eguale a que$ti altri 4 principali produtti, cioe pur al produtto del cubo della pri ma parte, & al produtto del quadrato della prima parte fia il treppio della $econda, & al produtto del quadrato della detta $econda parte fia il treppio della prima, & $inal- mente al produtto del cubo della detta $econda parte, come che per la proua naturale te ne potrai certificare, & di que$to te ne ho voluto auertire per mo$trarti, che tal propo$itione $i puo tramuta- re in piu modi per meglio accommodar$ela $econdo il bi$ogno in pratica.

NElla e$trattione delle dette radici cube propinque delli numeri nõ cubi propone Oron 19 tio duoi modi, il primo è quello che fu narrato nella 4 del terzo capo, cioe che lui vuo- le, che quel re$iduo, che $oprauanza in tal e$trattione, $ia po$to $opra vna virgola (per Orontio numeratore) & $otto di tal virgola vuol che gli $ia po$to il treppio della radice gia ca- uata per denominator, laqual $ua regola è molto lõtana della verita, come che nella detta 4 del ter zo capo fu fatto manife$to. Ma con$equente a quello ne propone vn’altro $econdo, qual dice e$$er piu preci$e del $opra narrato, & que$to è $imile a quello, che nella 16 del primo capo fu detto del- le radici quadre, cioe vuole che $ia antepo$to, a tal numero tante nulle ver$o la man de$tra quante ne pare, ma di$tribuite ք ordini ternar{ij}, come $aria almãco. 000. ouer 000000. ouer. 000000000. cioe 3. ouer 6. ouer 9. ouer 12. & co$i di$cor\~edo, & fatto que$to vuol che di tal ri$ultante numero $e ne debba poi cauar la radice cuba $ecõdo l’ordinario, & $e in tal operatione auanza$$e qualche numero non vuole, che ne $ia tenuto alcun conto, & dalla radice, che in tal operatione $ara $tata ca uata vuole che $ia tolto via tante figure ver$o la banda de$tra quante $aranno le ternarie nulle, che $aranno $tate aggionte al primo numero, & le figure che re$taranno ver$o la banda $ini$tra in$ie- me con il rotto, che $i formara con quelle figure tolte via da banda de$tra con il $uo diui$ore, con- clude che $ara la radice propinqua cuba del propo$to numero, laqual co$a $e ben la con$iderarai non vuol dir altro, che voler diuidere quelle vnita naturali di mi$ure cube del propo$to numero in 1000 parti, ouer in 1000000 parti, ouer in 1000000000. & co$i di$cor\~edo, con laqual diui$io- ne veniria ad hauer diui$o le vnita delle mi$ure lineali, che nella radice peruenira in 10 parti, ouero in 100 parti, ouero in 1000 parti, & pero cauata la detta radice cuba di quelle particole per tirarle poi nelle no$tre prime mi$ure, bi$ogna partirle per quel numero in che $aranno $tate diui$e, e$$em- pi gratia $e al primo propo$to numero $ara $tato aggionto 000. (che verra a e$$er multiplicato per 1000) bi$ognara partire la radice cauata per 10 (perche la radice cuba di 1000 vien a e$$er 10) & per le mede$ime ragioni $e il primo numero $ara $tato multiplicato per 1000000 (con lo ag- giongerui 6 nulle) bi$ognara partire la radice cauata per 100. & co$i $e al primo numero $ara $tato aggionto 9 nulle bi$ognara poi partire la radice cauata per 1000. & co$i di$corendo, & que$to lo fa, accioche quel rotto, che non $anno formar del auanzo (che re$ta nella prima operatione) ca$chi $opra vna di quelle parti di quelle mi$ure lineali, & nõ $opra la prima propo$ta integra vnita, ouer mi$ura, & pero quanti piu ternar{ij} di nulle $i aggiongera al primo numero tanto piu $i andara ac- co$tando alla verita, laqual cautella (non hauendo altra migliore) non è da bia$imare, ma tal cautel- la è piu pre$to da naturale, che da mathematico (come $opra delle radici quadre fu anchor detto. Que$ta medefima regola è $tata imitata dal Cardano, medico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato, & non $olamente nelle radici quadre, & cube, ma nella no$tra publica di$puta $e ne hanno voluto $eruire nella ri$$olutione di var{ij} miel que$iti allhor publicamente propo$ti $opra il Hieronimo Cardano medico milane$e cauare delle propinque radici relate, & di molte altre $pecie, come che al $uo conueniente luogo $i dira, & $i fara anchor vedere per confidar$i loro in que$ta regola di aggiongere di nulle in quanti grandi errorazzi fiano ca$cati, perche (come fu detto in fine della 18 del primo capo di que$to li- bro) gli errori di detta regola $i fanno piu euidenti in tal grande $pecie di radice di quello fanno in que$te piccole, cioe in que$te due quadre, et cube, pur accioche ogn’un veda, & intenda quello che di $opra è $tato detto, $opra a tal regola (nelle radici cube) pongo che vogliamo trouar la propin- qua radice cuba di 10 per il detto modo po$to da Orontio, & imitato dal Cardano (come di $o- LIBRO pra è $tato detto) aggiongiremo per al pre$ente. 000. nulle al detto 10. & fara 10000. & di que- $to 10000 ne cauaremo la radice cuba per le regole date, & trouaremo quella e$$er 21. & del auan zo non ne teniremo altro conto, ma que$to 21 lo partiremo per 10 (per quelle 000. che fur ag- gionte al primo numero) & ne venira 2 {1/10}, & tanto $i concluderia per tal $ua regola e$$er la pro- pinqua radice cuba di. 10. ma procedendo per la no$tra regola trouaremo la detta propinqua ra- dice cuba di 10. e$$er 2 {1/9}, & $e de l’una, e l’altra ne farai proua, cioe cubãdo l’una, e l’altra trouarai la no$tra e$$er molto piu propinqua della $ua, & con piu breue, & rationabil via ritrouata, perche $e con tal $ua regola vorremo cauar la radice cuba propinqua di quel 929716128 (delqual nella 14 di que$to capo ne caua$$imo la detta propinqua radice cuba per la no$tra regola, & quella con la $umma breuita troua$$imo e$$er 976 {1952/2857728}) dimando quanta manifatura vi $e gli aggion gira a procedere con tal $uo modo, ouer regola, & tanto piu aggiongendo a tal numero 9 nulle, come nelli $uoi e$$empi co$tuma cia$cun di loro.

_Come che le radici cube $i delli numeri non cubi, come delli cubi $i puo_ per via geometrica trouare, & dare preci$amente per linea.

ANchor che le radici cube delli numeri non cubi non $i po$$ino preci$amente cauare, ne 20 dare per numero di $orte alcuna, cioe ne per numero $ano, ne per numero rotto, ne per $ano & rotto, nondimeno con modi, & regole geometrice, tutte $i po$$ono perfet tamente dare, & a$$ignare per linea, ma per ben intendere la pratica di que$ta operatio ne bi$ogna pur notare (come $i fece delle radici quadre) che tutti li numeri, che $i propõgano, ouer che $i proponera da cauargli la radice cuba, per que$ta regola geometrica $i debbono intendere numeri di mi$ure $olide, o vuoi dir corporee, come $aria a dire di tante pertiche, ouer di tanti pa$- $a, ouer di tanti piedi, ouer di tante mi$urette formate con il compa$$o a no$tro piacere, & per tal a b a 20 c mi$ura $olida, ouer corporea $i debbe intendere per vno cubetto di vna di dette mi$ure per faccia, o vuoi dir per lato, & accio meglio m’intendi bi$ogna notare, che le mi$ure geometrice $i di$tin- guono in tre modi, o vuoi dir in tre $pecie, la prima è detta mi$ura lineale (come $aria la lineetta. a. in margine po$ta, laqual $upponeremo in que$te no$tre operationi per vn piede lineale, come fu fatto anchora nella 22 delle radici quadre) la $econda è detta mi$ura $uperficiale (come $aria il qua- dretto. b. qual $upponeremo il quadro della linea. a. cioe d’un piede) la terza è chiamata mi$ura cor porea (come $aria a dire il corpetto. c. qual $upponiamo il cubo della detta lineetta. a (cioe d’un pie- de, per e$$er $tata $uppo$ta la detta lineetta. a. vn piede) hor tornando al no$tro primo propo$i- to replico, che tutti li numeri che $i propongono da cauarui la $ua radice cuba, $empre $i deb- bono intendere numeri di mi$ure corporee, alla $imilitudine del corpetto. c. & la radice cuba, che da tal e$trattione $i trouara $empre $i debbe intendere numero di mi$ure lineali, alla $imilitudine della lineetta. a.

ANchora bi$ogna notare, che il problema da trouare la detta radice cuba geometrica- 21 mente per linea non è $tato dato, ne in$egnato da Euclide, anchor che di tal co$a ne fu$- $e ricercato da alcuni a lui indrizzati da Platone (per duplicar il cubo, ouer l’altare ad Apolline, per far ce$$ar la pe$te) & que$to (per quanto po$$o con$iderare) è proce$$o per non $aper trouar modo di e$$equir tal effetto dimo$tratiuamente come $i conuiene al mathe- matico, anzi rimando quelli tali a lui indrizzati dal detto Platone, laqual co$a vedendo Platone, et molti filo$ofi $i mi$$ero a cercare di e$$equir tal effetto, & co$i fu trouato da loro di mandar tal co- $a a e$$ecutione che per vna via, che per vn’altra, talmente che tutti li detti modi, & regole errano fra loro diuer$i (come che nel no$tro trattato di geometria $i potra vedere) vero è che niun di det- ti modi era da mathematico, ma da naturale, perche in cia$cuno di quelli $i procedeua a ta$tone, ve ro è che Orontio moderno mathematico in quel di quadratura circuli, $i pre$ume di hauer troua to di e$$equir tal problema dimo$tratiuamente, ma non poco s’inganna, come al $uo conueniente luogo $i fara manife$to. Hor per tornar al no$tro propo$ito anchor che per molte vie naturali (co me è detto) $i po$$a e$$equir tal effetto di trouar la radice cuba per linea, quiui mo$traro $olamen- te quello, che opero nelle mie occorrentie, perche a me mi pare molto i$pediente, de gli altri poi nel no$tro trattato di geometria ne parleremo.

VOlendo adonque trouare per linea, poniamo la radice cuba di. 10. que$to 10 (come di $opra è $tato detto) s’intende, o che $i debbe intendere 10 mi$ure corporee, hor ponia- mo che $iano 10 corpetti $imili al no$tro corpetto. c. di $opra po$to in margine, delli- E$$empio per trouar la radice cuba per linea. quali 10 corpetti la intention no$tra è di volerne fare vn cubo $olo, & $aper quanto quel $ara per lato, ouer che diremo, eglie vn cubo, che l’area $ua corporale è 10. di detti corpetti. c. SECONDO. & vore$$imo $apere quanto $ia il lato di tal cubo, cioe quanto $ia di quelle mi$urette lineali ($imile alla. a.) per lato, laqual lineetta. a. per e$$er $tata $uppo$ta per vn piede, & per piede la chiameremo, per e$$equir adonque que$to effetto tira vna linea, cioe la. d e. & di quella ne cauarai la. d f. che $ia preci$amente 10 piedi (cioe 10 di quelle lineette. a.) et $opra la detta. d f. farai la $uperficietta. d f g h. rettangola che la $ua larghezza (cioe la. d g. & la. h f.) $ia preci$amente piedi. 1. (tal che la detta $u- perficie venira a e$$er 10 piedi $uperficiali) fatto que$to tira in quella li duoi diametri. d h. &. g f. (per trouar il centro 1) dapoi slonga il lato. d g. poniamo fino a. k. (ponto non determinato) fatto que$to piglia il tuo com k l p n a .21. g h d f o g m c pa$$o (facendo centro il ponto. 1.) & con quel- lo cercarai di $ignar in põto $opra la linea. g k. & vn’altro ($enza va- riar il compa$$o dal cen tro. 1.) $opra la linea. f e. liquali duoi ponti $iano di tal qualita, che tiran- do vna linea retta da vno a l’altro di quelli tal linea pa$$i preci$am\~e te per il ponto. h. & per trouar que$ti duoi pon ti co$i conditionati bi- $ogna procedere a ta$to ne in que$to modo pri- ma a no$tro giudicio $i gnaremo li duoi ponti l. &. m. & dapoi $ignati, che $iano i$perimentaremo $e tirando da l’uno a l’altro la detta linea retta $e quella tran$ira precifamente per il detto ponto. h. & perche in vero tirando la detta linea dal det to ponto. l. al ponto. m. quella tran$iria alquanto di $opra dal detto ponto. h. & pero ne fignaremo duoi altri $tringendo alquanto il no$tro compa$$o, & que$ti $econdi pongo che $iano. n o. ma ti- rando la detta linea dal ponto. n. al ponto. o. trouaremo, che quella tran$ira alquanto piu ba$$o del detto ponto. h. & pero slargaremo alquanto il no$tro compa$$o, & con quello $ignaremo gli altri duoi ponti. p. &. q. & perche a tirar la detta linea dal ponto. p. al ponto. q. quel pa$$a pontalmente per il detto ponto. h. come $en$ibilmente fi vede, concluderemo la linea. f q. e$$er la radice cuba di 10. vero è che bi$ogna e$$er diligenti$$imo nell’operare altramente malamente ri$ponderia al $en- $o, e$$empi gratia cauando la propinqua radice cuba di. 10. per la no$tra regola trouaremo quella e$$er 2 {1/9}, & pero $e la no$tra operatione geometrica $ara $tata fatta con diligentia la detta. f q. do- ueria e$$er circa piedi 2 {1/9}, cioe circa due di quelle lineette. a. & vn nono di vna di quelle, & co$i con il compa$$o te ne potrai chiarire.

MA perche di$idero, che ben intendi la $opradata regola te la voglio $otto breuita repli- 21 care in parole $opra di vn’altro numero, e$$empigratia $e quel tal numero, delqual vor rai cauar la radice cuba ք linea fu$$e 7. tu formare$ti, ouer cauare$ti della linea. d e. la par te. d f. di 7 piedi, & la larghezza, cioe la. d g. ouer. f h. tu la formare$ti di. 1. piede, tal che la $uperficie. d f g h. veniria a e$$er 7 piedi $uperficiali nel re$to tu procedere$ti, come di $opra è $ta- to fatto, & la detta radice cuba di 7. ti veniria pur nel luogo della. f q. & la trouare$ti $car$eggiar di 2. tanto poco $car$eggiaria di 2 ($e diligentemente operarai) che il $en$o non potria vedere tal diffe rentia, anzi parera preci$amente 2. come che anchora con la no$tra regola trouiamo la radice cuba propinqua di 7 e$$er 2.

Come $i puo geometricam\~ete dimo$trar la linea. f q. e$$er laradice cuba di x.

BElla cofa certamente è il $aper operare diligentemente nelle ri$$olutioni delle que$tioni 22 occorrenti nelli numeri, & mi$ure, ma molto piu bello è il $aper a$$ignar le cau$e (dimo $tratiuamente) delle loro conclu$ioni, & per tanto per $atisfare a gli huomini dotti, & ma$$ime a quelli che non ignorano il Megaren$e, voglio dimo$trare qualmente la li- nea. f q. della figura $opra$critta è la radice cuba di. 10. vero è che per dimo$trar que$to bi$ogna LIBRO prima, che io dimo$tri, che le due linee. g p. &. f q. e$$er medie proportionali fra la. d f. & la. f h. & per dimo$trar que$to, $opra il centro. 1. del detto parallelogramo rettangolo. d f g h. gli de$criuo il $otto$critto cerchio. p o q. $econdo la quantita di. i p. ouer. i q. (che è quel mede$imo) fatto que$to allongo da l’una, & l’altra banda il lato. h f. per fino alla circonferentia $egando quella nelli duoi ponti. r. &. s. & co$i la. p d. per fino a. o. & la. g h. per fino a. t. & tiro le due linee. p s. &. o r. & $imil- m\~ete le. s o. t o. & la. s t. dapoi argui$co in que$to modo. La linea. s r. è eguale alla. p o. per e$$er egual mente di$tante dal centro. 1. & per cõ a 22. p s g h t @ i f g o r muna $ententia le quattro linee. p g. s h. d o. &. f r. $ono fra loro eguali, & $imilmente le due. h t. & f q. $ono fra lo ro eguali, & pero tirando la. t f. & quel la produtta in diretto quella concore- ra nel ponto. o. $i come che la. q h. con corre nel ponto. p. (dal pre$uppo$ito) onde langolo. s t o. vien a e$$er retto, per e$$er nel mezzo cerchio. s t o. & pe ro anchora il triangoletto. s t f. vien a e$$er rettangolo, & la pendicolare. t h. (per il corellario della ottaua del $e$to di Euclide) vien a e$$er media propor- tionale fra la. f h. &. h s. & perche la f q. è eguale alla detta. t h. $eguita, che la. f q. $ia pur media proportionale fra le dette due linee. f h. &. h s. & pero la proportione, che è dalla. f h. alla. f q. quella mede$ima $ara dalla. f q. alla. h s. et perche la. p g. è eguale alla detta. h s. $eguita adonque, che la proportione che è dalla. f h. alla. f q. quella mede$ima $ia della. f q. alla. p g. & perche il triangolo. p g h. è $imile al triangoletto. h f q. (come di $otto $i dimo$trara) la propor- tione, ch’è del lato. f h. al lato. f q. quella mede$ima $ara del lato. p g. al lato. g h. & pero $eguita le quattro linee. f h. f q. g p. &. g h. e$$er continue proportionali, & le due. f q. &. g p. (da noi trouate) e$$er medie fra le due prime, cioe fra la. f h. et. d f. (քche la detta. d f. vi\~e a e$$er eguale alla detta. g h) e$$endo adonque que$te quattro linee. f h. f q. g p. d f. continue proportionali, la proportione della prima alla quarta, $ara $i come quella del cubo de$critto $opra la prima al cubo de$critto $opra la $e conda (per la 31 del vndecimo del no$tro Euclide volgare) & perche la prima linea (cioe f h.) è la decima parte della quarta (cioe della. d f. dal pre$uppo$ito) anchora il cubo della detta. f h. $ara la decima parte del cubo della. f q. & perche il cubo della detta. f h. (laqual è $uppo$ta e$$er vn piede) vien a e$$er vn piede cubo, & co$i il cubo della detta linea. f q. veniria a e$$er 10 piedi cubi, & pero la $implice linea. f q. veniria a e$$er la radice cuba di detti 10 piedi cubi, che è il propo$ito no$tro, qual fu da dimo$trare, che la no$tra trouata linea. f q. era la radice cuba di 10.

Re$tacia dimo$trare, che li duoi triangoli. g p h. & f h q. $iano $imili (come di $opra fu prome$$o) la- qual co$a in piu modi $i puo dimo$trare, ma per al pre$ente lo dimo$traremo in que$to modo, per e$$er le due linee. g h t. &. d f q. equidi$tante fra loro langolo. g h p. (del triangolo. g h p) $ara egua- le (per la 29. del primo di Euclide) al angolo. f q h. del triangolo. f q h. & langolo. p g h. del mede$i- mo triangolo. p gh. è eguale al angolo. h f q. del mede$imo triangolo. h f q. per e$$er l’uno, & l’al- troretto, onde (per la 32 del primo di Euclide) $arannoequiangoli, & con$equentemente $imili, ch’è il propo$ito.

_Come $i cauano le radici cube di numerirotti, & di $ani, & rotti $i le pre-_ ci$e delli rotti cubi, come le propinque delli non cubi. # Cap. IIII.

PEr intendere il modo di cauar la radice cuba di numeri rotti, bi$ogna notare, come che 1 di tai numeri rotti alcuni $ono cubi, & alcuninon, & molto piu $pe$$i $ono li non cubi delli cubi, li rotti cubi $ono quelli che dapoi che $ono $chi$ati all’ultima $chi$atione han no il $uo numeratore, et anchora il $uo denominatore numero cubo, come $ono que$ti {1/8}{1/27}{8/27}{1/64}{27/64}{1/125}{8/125}{27/125}{64/125}{1/216}{27/216}{125/216}, & infiniti altri $imili, onde per cauar la radice cuba di que$ti tali è co$a facile, perche ba$ta a cauar la radice cuba del $uo numeratore, & SECONDO. ponerla $opra a vna virgola pur per numeratore, & dapoi cauar anchora la radice cuba del $uo denominatore, & poner tal radice $otto alla mede$ima virgola per denominatore, e$$empi gratia volendo cauare la radice cuba di {1/8}, caua la radice cuba di quel 1. ch’è $opra la virgola, laqual è pur 1, e que$to 1 mettilo $opra vna virgola, & $otto di quella metterai la radice cuba di quel 8 (ch’è $ot to alla virgola) laqual radice è 2. & $tara in que$to modo {1/2}, & co$i concluderai la radice cuba di la ℞ cu. di {1/8} è {1/2} la ℞ cu. di {1/27} è {1/3} la ℞ cu. di {8/27} è {2/3} la ℞ cu. di {1/64} è {1/4} la ℞ cu. di {27/64} è {3/4} la ℞ cu. di {1/125} è {1/5} la ℞ cu. di {8/125} è {2/5} la ℞ cu. di {27/125} è {3/5} la ℞ cu. di {64/125} è {4/5} la ℞ cu. di {1/216} è {1/6} la ℞ cu. di {27/216} è {3/6} la ℞ cu. di {125/216} è {5/6} {1/8} e$$er {1/2}, & $e vuoi far proua cuba que$to {1/2}, & vedi $e ti ritorna quel {1/8}, ilche tornando tu $ei $icu ro la tua conclu$ion e$$er buona, ma tornando altramente $are$ti $icuro di hauer errato nella ope- ratione, per cubar que$to {1/2} pen$o, che tu debbi $aper, che bi$ogna dir {1/2} fia {1/2} fa {1/4}, & {1/2} fia quel {1/4} fa {1/8}, & pero $ta bene, & con tal modo concluderai, che la radice cuba di {1/27} e$$er {1/3}, & di {8/27} e$- $er {2/3}, & di {1/64} e$$er {1/4}, & di {27/64} e$$er {3/4}, & di {1/125} e$$er {1/5}, & di {8/125} e$$er {2/5}, & di {27/125} e$$er {3/5}, et di {64/125} e$$er {4/5}, & di {1/216} e$$er {1/6}, & di {27/216} e$$er {3/6}, & di {125/216} e$$er {5/6}, & co$i di$corendo.

Ma bi$ogna auertire, che molte volte vn rotto $ara cubo, & parera nõ e$$er cubo, come e$$empi gra- tia $aria que$to {24/81}, delquale ne il numeratore, ne manco il denominatore è numero cubo, & nondimeno $e lo $chi$arai per 3. trouarai che te ne venira {8/27}, ch’è cubo, & pero $empre $chi$a il tuo rotto $e ti vuoi certificar $e quello è cubo, oueramente non, eglie ben vero che alcuni $i da $chi $ar, come $chi$ati $i cono$cono e$$er cubi, come $aria que$to {27/216}, qual $chi$andolo per 27. ti dara {1/8}, ch’è cubo, la cui radice cuba è {1/2}, & $imilmente il detto {27/216} è cubo, & la $ua radice cuba è {3/6}, qual $chi$ato fara pur {1/2}, ma que$tl tali $ono rari.

Come $i cauano le propinque radici cube delli numeri rotti non cubi.

MA quando che il numeratore, & il denominator del rotto, $chi$ato che $ia non $ara nu- 2 mero cubo, & quando ben vn di loro fu$$e numero cubo, & l’altro non, tal rotto no n $ara cubo (come fu detto anchora $opra li rotti quadrati) Se adonque vn rotto non $a @a cubo, & che ne vorrai cauar la propinqua radice cuba, tal atto $i potria e$$equir per tre diuer$i modi ragioneuoli, delliquali il piu leggiadro, & a manco errori $oggetto è que$to, mul- tiplicarai il quadrato del denominatore di tal rotto fia il $uo numeratore, & di tal produtto cauane la propinqua radice cuba (per la no$tra regola) & tal propinqua radice partirai per il $implice de- nominatore, & lo auenimento $ara la propinqua radice cuba di tal rotto, e$$empi gratia volendo E$$empio per que$to $econdo modo cauar la propinqua radice cuba di {5/6} quadra il 6. ch’è $otto alla virgola, fara 36. multiplica que$to 36. per quel 5. ch’è $opra la virgola fara 180. & di que$to 180. cauane la propinqua radice cuba (per il modo da noi trouato po$to, & dichiarato nella $e$ta del terzo capo, & trouarai quella e$$er 5 {11/18}, & que$to partirai per il $implice denominatore del no$tro primo rot to (cioe per quel 6) & te ne venira {101/108}, & tanto diremo e$$er la propinqua radice cuba di quel {5/6}, che $e ne farai la proua naturale, cioe cubando la detta radice propinqua tu trouarai tal $uo cu- bo errar di vna puoca co$a del no$tro {5/6}, il qual errore nella detta radice $ara qua$i nulla.

La cau$a di que$ta regola non te la po$$o far manife$ta in que$to luogo per non hauerti anchora di- chiarato il trattato delle proportioni, ma quando che cõ il tuo $tudio $arai aggionto alla quarta del $ettimo capo di tal trattato $e vi ponerai cura da te mede$imo la intenderai, perche que$ta regola non è altro, che di trouar fra il denominatore, & il numeratore il $econdo termine del quattro ter- mini continui proportionali (per la notitia del primo, & de l’ultimo, ouer del primo, & del quar- to, & in que$to ca$o il primo termine vien a e$$er il denominatore, & il quarto il numeratore, on- de la proportione del detto denominatore, alla radice cuba del detto $econdo termine $ara $i co- me la radice cuba del denominator alla radice cuba del numeratore (per la 36 del vndecimo di Eu clide) & pero partendo la propinqua ℞ cu, del $econdo termine per il detto denominatore ne ve- nira quel mede$imo che veniria a partir la radice cuba del numeratore per la radice cuba del deno minatore, & a tuor la radice propinqua, $i del denominatore, come del numeratore $i fa duoi erro ri (per non e$$er ne l’un, ne l’altro numero cubo) delliquali quel che occorre nella propinqua radi- ce cuba del denominatore (anchor che $ia in$en$ibile) per operarlo poi per partitore cau$a alle vol- te errore a$$ai nella conclu$ione. Ma procedendo per que$to no$tro modo il denominatore $ta in $uo e$$ere, & non $i altera, & pero lo errore è $olamente in quella radice propinqua, che $i caua del $econdo termine, qual errore e$$endo gia piccolo, & partendolo poi $i fa piu piccolo, & pero que- $to modo è piu leggiadro, & $oggetto a manco errore di qual $i voglia per gli altri duoi.

Alcuno mi potria in que$to luogo, ouero in que$to pa$$o, ragioneuolmente riprendere dicendo non potendo a$$ignar la cau$a della $opra$critta regola auanti al trattato delle proportioni, tu doueui ponere il detto trattato delle proportioni auanti di que$to delle radici. Ri$pondo che l’uno, & l’al- LIBRO tro di que$ti duoi trattati (ri$petto alle cau$e) ha dibi$ogno de l’altro, ma piu ha dibi$ogno il trat- tato delle proportioni (in quanto alla pratica) del trattato delle radici, di quello che ha que$to delle radici di quello delle proportioni, & pero lo habbiamo antipo$to a quello.

Come $i cauano le radici cube delli numeri $ani, & rotti.

HAuendo ben inte$o il modo dicauar le radici cube $i delli rotti non cubi, come delli cu 3 bi, facil co$a $ara a intendere il modo da far il mede$imo nelli numeri $ani, & rotti, ve- ro èche bi$ogna pur $apere, come che delli numeri $ani, & rotti ve ne $ono alcuni, che $ono pur cubi, & alcuni non, quelli che $ono cubi $ono quelli che ridutti li numeri $a- ni nel $uo rotto $chi$ato, & $ummati in$ieme tal $umma $ia numero cubo, & $imilmente il deno- minator di tal rotto $ia pur cubo, come $aria 3 {3/8}, che ridutto quelli 3 $ani in ottaui, che fara 24 ot- taui, i quali gionti con quelli 3 ottaui $aranno in tutto {27/8}, & perche quel 27. che é $opra la vir- gola è numero cubo, & $imilmente quel 8 (denominator) è pur cubo, diremo tal 3 {3/8} e$$er cubo, & per cauarui la $ua radice cuba procederai, come fe$ti delli $implici rotti cubi, cioe caua la radice cuba di quel 27. ch’è$opra la virgola, laqual è 3. & ponilo $opra vna virgola, & di $otto di quella ponerai la radice cuba di quel 8 (denominatore) ch’è 2. & dira {2/3}, che $aria 1 {1/2}, & co$i diremo la la ℞ cu.di 3 {3/8} è 2 {1/2} la ℞ cu.di 15 {5/8} è 1 {1/2} la ℞ cu.di 2 {10/27} è 1 {1/3} radice cuba di 3 {3/8} e$$er 1 {1/2}, & $e ne vuoi far la proua cuba tal radice, cioe quel 1 {1/2}, & trouarai che fara preci$amente 3 {3/8}, & per tanto è buona, & $e haue$$e fatto altramente $aria $tata fal$a, & con tal ordine procederai ne gli altri $imili, perche $e con tal ordine inue$tigarai la radice cuba di 15 {5/8}, tu trouarai quella e$$er 2 {1/2}, & quella di 2 {10/27}, tu trouarai quella e$$er 1 {1/3}, come in margine vedi, ma quando che l’uno, & l’altro di detti numeri non fu$$e numero cubo, tal numero $ano, & rot- to non $ara cubo, & $imilmente quando che vno di detti duoi numeri fu$$e cubo, & l’altro non @u$$e cubo, pur tal numero $ano, & rotto non $ara cubo, & pero $eguita, che quando il denomina- tore del rotto $chi$ato non $ara numero cubo, tal numero $ano, & rotto non $ara cubo.

Come $i cauano le propinque radici cube delli numeri $ani, & rotti non cubi.

HOr per cauar la propinqua radice cuba di numeri $ani, & rotti non cubi (materia non piu 4 audita) prima $chi$arai il rotto, fatto que$to redurai il numero $ano a quella $pecie di rotto, & dapoi procederai $econdo la regola data nella $econda di que$to capo, di numeri rotti, cioe multiplicarai il quadrato del numeratore di tal rotto fia quel gran numeratore (cau$ato con la riduttione del $ano) & la propinqua radice cuba di tal produtto partirai per il $implice denomina- tore, & l’auenimento di tal partire $ara la propinqua radice cuba di tal numero $ano, & rotto. E$- E$$empio $empi gratia volendo cauare la propinqua radice cuba di 3 {1/2}, recca tutto in mezzi, & hauerai {7/2} quadra il denominatore, cioe quel 2 fa 4. multiplica il numeratore (cioe quel 7) per que$to 4. fara 28. caua la propinqua radice cuba di quel 28. laqual (procedendo per la noftra regola) trouarai e$ $er 3 {1/36}, & que$ta partirai per il $implice denominatore (cioe per quel 2) & te ne venira 1 {37/72}, & tanto $ara la propinqua radice cuba di 3 {1/2}, & $e ne vorrai far la proua naturale, cuba quella tal pro pinqua radice cuba, cioe quel 1 {37/72}, & trouarai che fara 3 {175285/373248}, che $oprabondaria il no$tro 3. di quel rotto, il qual errore nella propria radice (cioe in quel 1 {37/72}) non $aria quantita $en$ibile, & co$i con tal regola cauarai le propinque radicl cube di numeri $ani, & rotti non cubi, due altre regole ti potria chiarire $opra a tal materia, ma per e$$er que$ta la migliore, & $ottopo$ta a manco errore delle altre voglio por $ilentio a quelle, & a que$to capo.

Da notare $opra le propinque radici cube.

BI$ogna notare (come fu detto di $opra le propinque radici quadre) che que$ta regola 5 di $aper trouare, & cauare la propinqua radice cuba $i di numeri $ani, & di rotti, & di $ani, & rotti, è $tata da me ricercata, & ritrouata per poter cono$cere per numero la conclu$ione di qualche que$tione $ordamente ri$olta, ma non perche tai propinque ra dici $i debbano cauar nel principio di alcuna operatione per maneggiarle nella ri$$olution di quel- la tal que$tione, perche tal ri$$olutione veniria in tutto fal$a, come nel algorithmo di tai $orti di ra- dici $i fara manife$to.

_Regola generale (dal pre$ente auttor ritrouata) da cauar la terza $pecie_ di radice chiamata da no$tri antichi radice di radice, ouer radice cen$a di cen$a, ouer radice cen$ica, cen$ica con la $ua propria regola. # Cap. V.

ANchor che la regola data per cauar la radice quadrata ne potria $eruire per cauar la radice di 1 radice in duoi colpi, ouero in due operationi, & ma$$ime quando che quelle $ono rationali, & SECONDO. di$crete, nondimeno perche tal modo di cauarla in duoi colpi, quando che non $ono rationali, & di$crete cau$ano non poca difficulta in voler a$$ignarle propinque alla verita, come nel no$tro pro ce$$o $i vedra pale$e, & per tanto parte per leuare tal difficulta (non cõ$iderata ne po$ta da alcun’al tro) & parte per far noto il mirabil ordine, che hanno li numeri fra loro, mi è appar$o ($otto breui- uita) di voler mo$trare di cauare tal ℞ ℞ per la $ua propria regola, onde per e$$equire tal atto con prontezza bi$ogna $aper a mentele multiplicationi po$te in margine, lequai non $ono altro, che li quadrati di quadrati delli numeri digiti, & chi non le vole$$e, ouer pote$$e imparar a mente, ne con$eruar in memoria, bi$ognaria nelle $ue e$trattioni di tai $orte di ♃ ♃ hauer auanti a gli occhi in $critto le dette multiplicationi, ouer li detti quadrati di quadrati con le $ue radici per poter nego tiar le co$e nece$$arie in tai operationi.

_Come $i cauano le radici di radice di numeri menori, & prima_ di numeri ce. di ce. o vuoi dir quadrati di quadrati.

PEr cauar la ℞ ℞ di vn numero menore, & per numero menore $i debbe intendere cia- @ Radice di radice, ouer \\ radice cen. di cen. # Numeri c\~e. di cen. ouer \\ quadrati di quadrati. 1 # 1 2 # 1\.6 3 # 8\.1 4 # 25\.6 5 # 62\.5 6 # 129\.6 7 # 240\.1 8 # 409\.6 9 # 656\.1 $cun di quelli, che la $ua ℞ ℞ non puo e$$er piu, che di vna $ol figura (come $opra la ra dice cuba fu anchor detto) & que$ti tai numeri menori nõ ponno e$$er maggiori, che di 4. figure, perche il quadrato del quadrato di qual $i voglia digito nõ puo pa$$ar 4 fi gure (come nella tauola po$ta in margine appare) et pero per cono$cere in que$ta $pecie di radice $e vn propo$to numero $ia di menori, ouer di maggiori $i co$tuma di farui vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e non pa$$ano quattro figure $i la$ciano co$i, perche tal ponto ne di- nota tal numero e$$er di menori, cioe quel $ol ponto ne dinota la radice di radice, o vuoi dir cen$a di cen$a di tal numero, e$$er vna figura $ola, ma $e le figure del detto numero fu$$ero piu di quat- tro numeri maggiori, & bi$ognaria farui altri ponti, come al $uo luogo $i narrara. Dico adonque che tal numero menore (delqual vorrai cauar la ♃ ♃ nece$$ariamente $ara o, numero quadrato di quadrato (o vuoi dir cen$o di cen$o) oueramente non, $e per $orte tal numero $ara quadrato di quadrato, tal $ua ♃ ♃ $ara manife$ta, per vigore della tauola in margine po$ta, perche $el numero propo$to $ara poniamo 6561. per vigor della detta tauola tu $aprai che la $ua radice di radice $a- ra 9. & $imilmente di 4096. tu $aperai che tal $ua radice di radice $ara 8. & co$i di 2401. tu $aperai che la $ara 7. & co$i di$corendo in tutti gli altri numeri annotati.

_Regola generale (dal pre$ente auttor ritrouata) da cauare la propinqua_ radice ce. ce. delli numeri non cen. de cen.

MA quando che il detto propo$to numero non $ara quadrato di quadrato, per fino al 3 pre$ente non ho vi$to, ne letto alcun’auttore, che habbia dato, ne manco tentato di trouar regola di $aper trouar, & dare tal $pecie di radice propinqua alla verita, & la cau$a di que$to èproce$$a per non hauer hauuto, ne inte$o la propria regola da e$trae- re tal radice (con il $uo propter quid) ma $i $eruiuano in cauarla della regola della radice quadra, ca uandola in duoi colpi. Per cauar adonque la propinqua radice delli numeri non cen$i di cen$i, cioe non quadrati di quadrati, cauarai prima la radice ce. ce. del maggior numero ce. di ce. che $ia in quel tal numero, & quello che di $opra re$tara in tal operatione poneralo $opra di vna lineetta, & fatto que$to per formar mo il denominatore da mettere $otto di tal lineetta, lo farai con tre produtti principali, il primo produtto formarai con il quadrupplo del cubo della radice gia cauata, il $e- condo lo farai con il $e$uplo del quadrato della detta radice gia cauata, il terzo, & vltimo pro- E$$empio prima operatione 60 a 60 76 2 16 b cu. 8 c\~e. 4 2 4 6 4 1 prod. 32 24 8 0 2 prod. 24 0 3 prod. 8 $umma 64 denominator dutto lo formarai con il quadrupplo della $implice radice gia cauata, & la $umma di tai tre produt ti $i douera ponere $otto alla detta lineetta per denominatore, & co$i la detta prima radice cauata in$ieme con quel tal rotto $ara la propinqua radice cen$ica, cen$ica (o vuoi dire ℞ ℞) di quel tal nu mero non cen$o di cen$o. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua ℞ ℞ di 76. caua prima la detta ℞ ℞ $econdo l’ordinario, cioe del maggior cen$o di cen$o, che $ia nel detto 76. & trouarai quel e$$er 16. la cui ℞ ℞ è 2. & perche a cauar il cen. di cen. di quel 2 dal detto 76 ti re$tara di $opra 60 (come in margine vedi) il qual 60. dico che lo debbi porre $opra di vna virgola con$equente- mente alla detta ℞ ℞ (cioe al detto 2. come nella prima operatione in margine appare, & fatto que$to per formar il denominatore quadrupplica il cubo del detto 2 (ch’è 8) fara 32 per il primo produtto, fatto que$to piglia il quadrato del detto 2 (che $ara 4) & multiplicalo per 6 (per regola ferma) fara 24 per il $econdo produtto, qual ponerai $otto al primo, & fatto que$to pigliarai final mente il quadruplo del detto 2 (che $ara 8) & que$to $ara il terzo, & vltimo produtto, qual po$to LIBRO $otto a gli altrl, & la $umma di quelli (laqual $ara 64) ponerai $otto alla detta lineetta per denomi- $econda operatione 60 a 76 2 {60/64} $chi$a {15/16} 16 b natore, il che facendo $tara in que$to modo 2 {60/64}, ma $chi$ando il rotto per 4 dira 2 {15/16}, & tanto $ara la propinqua ℞ ℞ del $opradetto 76. & $e ne vorrai far la proua naturale recca tal radice a cen$o di cen$o, cioe multiքlica il detto 2 {15/16} in $e mede$imo, & trouarai che $ara {2209/256}, & tal pro- dutto multiplicalo vn’altra volta in $e mede$imo, & trouarai che fara 74 {30017/65536}, cioe faria 1 {35519/65536} manco del no$tro 76. & quantunque tal errore para a$$ai nel cen$o di cen$o, nondime- no nella radice nõ è co$a $en$ibile, anzi che ben cõ$iderara gli errori, che faranno tutte le $orte di radice propinque, trouara che l’errore di vna vnita, che faccia la radice propinqua quadra nel $uo quadrato cau$ara maggior errore nella detta radice quadra propinqua di quello fara cinque vnita di errore, che faccia la propinqua radice cuba nel $uo cubo, & le dette cinque vnita di errore, che faccia la detta radice propinqua cuba nel $uo cubo cau$ara maggior errore nella detta radice pro- pinqua cuba, di quello faria 10 vnita, che face$$e di errore la detta propinqua radice cen. di cen. nel $uo cen. di cen. nella detta propinqua radice cen. di cen. & pero non è da marauigliar$i $e in que$te propinque radice cen. c\~e. nel farui la $ua proua naturale face$$ero ben errore di. 10. vnita, perche vn tal errore nella detta radice $aria mãco $en$ibile di quello (com’è detto) che face$$e la radice quadra di vna $ola vnita, come da te puoi con$iderar per e$$er molto piu alta dignita lo cen. di cen. del $im plice cen$o, & $ono piu rari, cioe che frali c\~e. di cen. di duoi numeri $ara molto maggior differentia da l’uno a l’altro, di quello $ara fra li duoi quadrati di quelli mede$imi numeri, & anchora di quel- la $ara fra li duoi cubi di quelli mede$imi, & perche di que$to con la i$perientia da te te ne puoi cer tificare, non ti aduco circa cio altro e$$empio, anzi voglio che ritorniamo al no$tro primo propo- $ito, auertendoti pero che que$te radici propinque nel $uo cen$o di cen$o ponno errare tal hora in piu del numero propo$to, & tal hora in manco, ma è piu $oggetta a errar in manco, che in piu.

PEr meglio $tabilirti in que$ta regola, volendo anchora cauar la propinqua radice cen. 4 cen. di 254. cauala prima $econdo l’ordinario, che trouarai quella e$$er 3. & $oprauan prima operatione 173 a 284 3{173/ } 81 b cu. qua. 27 9 3 4 6 4 1 pro. 108 14 12 0 2 prod. 54 0 3 prod. 12 Ⴔ 174 denominator zarti 173. que$to $oprauanzo di 173. ponerai pur $opra di vna lineetta, come nella pri ma operatione in margine appar, fatto que$to quadruplica il cubo di quel 3 (che è 27) fara 108. per il primo produtto, dapoi multiplicarai il quadrato del detto 3 (che $ara 9) per 6 (per regola ferma) fara 54 per il $econdo produtto, qual ponerai $otto al primo, finalmente quadrupli- carai il detto 3 ($implice) fara 12. per il terzo produtto, qual po$to $otto a gli altri duoi, & la $um- ma di quelli fara 174. & que$to ponendolo $otto alla gia detta lineetta per denominatore, dira poi 3 {173/174}, & tanto $ara la propinqua radice cen$ica cen$ica, del detto numero 254. come nella $e- conda operatione in margine appare, & $e ne vuoi far la proua naturale reccarai la detta radice (cioe quel 3 {173/174}) a cen$o di cen$o, cioe quadra il detto 3 {173/174}, & trouarai, che fara {483025/30276}, & que$ta quantita quadrarai vn’altra volta, & trouarai che fara 254 {487561921/916636176}, che veniria a errare in piu del no$tro 254 poco piu di vna mezza vnita, ma nella detta radice $ara quanti- ta in$en$ibile.

VOlendo anchora (per con$olidarti meglio) cauar la propinqua radice cen$ica, cen$ica 5 di 17. procedendo per la regola data trouarai quella e$$er 2 {1/64}, & $e ne farai proua tro $econda operatione 173 254 3 {173/174} 8 1 uarai che il $uo cen$o di cen$o $ara 16 {8487425/16777216}, che $aria manco del no$tro 17. $olamente per circa {1/2}, & co$i anchora la ℞ ℞ propinqua di 2. trouarai e$$er 1 {1/14}, & il $uo cen$o di cen$o $ara 1 {12209/38476}, & c.

Da notare.

ANchora per que$te propinque ℞ ℞, bi$ogna notare qualmente vi occorre quel mede 6 mo accidente, che $i di$$e occorrere nelle radici propinque quadre, & anchora nelle cu be, cioe che di tutti quelli numeri, che mancano di vna $ola vnita a e$$ere numero cen. di cen. o vuoi dire a e$$er quadrato di quadrato la $ua propinqua radice cen. cen. caua- ta $econdo la detta no$tra regola $empre tal radice venira $enza rotto, & il cen$o di cen$o di tal propinqua radice errara di vna $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, cioe che il quadrato del quadrato di tal radice propinqua fara vno di piu del no$tro propo$to numero, vero è che tal fuo error nõ è il ma$$imo che occorrer po$$a in tal $pecie di radici (come che era nelle propinque ra dici quadre, perche in altre propinque radici cen. di c\~e. vi occorre errori nel $uo cen. di cen. alcuna fiata di molte vnita, vero è che tali errori $arãno in$en$ibili nella detta radice per le ragioni dette in fine della terza, hor per tornar al no$tro propo$ito, dico che volendo cauar la radice cen. di cen. di 15 (il qual 15 manca di vna $ola vnita a e$$er numero cen. di cen. perche $e lui fu$$e 16 $aria cen. di cen.) & la $ua propinqua radice cen. di cen. cauata $econdo la no$tra regola $i trouara e$$er 1 {14/14}, SECONDO. che $aria 2. cioe $enza rotto, & il cen$o di cen$o di tal radice $aria 16. cioe vno di piu del no$tro 15. & il mede$imo occorrera in tutti gli altri $imili numeri, che mancano di vna $ola vnita a e$$er numeri cen$i di cen$i, o vuoi dir quadrati di quadrati, & per certificarti meglio $e con tal mia rego la cauarai la detta propinqua radice ce. ce. di 80. (il qual numero manca di vna $ola vnita a e$$er 14 15 1 {14/14} 1 numero cen. di cen.) trouarai tal $ua propinqua ℞ ℞ e$$er 2 {64/64}, che $aria 3 $enza alcun rotto, del- laqual propinqua ℞ ℞ $e la reccarai al $uo cen$o di cen$o trouarai quel e$$er 81. cioe vno di piu del no$tro 80. & co$i il mede$imo $eguira ne gli altri $imili numeri, laqual co$a non è di puoca am- mira tione a quelli che ignorano la cau$a propinqua di tal no$tra regola. Anchor nota che $e per 1 # 1 # 1 4 # 6 # 4 4 # 6 # 6 # # 4 # # 14 # # $orte quello che auanza$$e fu$$e maggiore del no$tro denominatore formato con la $opradetta no$tra regola (cioe con quelli 3. produtti) $aria $egno euidente tu hauer errato nella operatione, & denotaria la tua prima radice cauata e$$er manco del douere, perche tal auanzo mai puo e$$er mag giore, ma $olamente eguale, ouer menor di tal denominator.

ANchora in que$te propinque radici cen. di cen. eglie po$$ibile dapoi che $i ha ritrouata 7 la prima per la detta no$tra regola, di trouarne vn’altra $econda piu propinqua della prima, & trouata la $econda $e ne puo trouarne vna terza, & co$i andar procedendo in infinito, ma perche gli errori della no$tra prima $ono (come di $opra è detto) di tan- to poco momento nella detta prima radice, che mi par co$a $uperflua a voler dar regola di ap- pro$$imarui$i piu, ma $e per curio$ita lo vorrai e$$equir non dubito, che da te mede$imo lo $aprai mandar a e$$ecutione mediante le regole date nelle quadre, & cube.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggiori da che $i ba_ da cauar la radice cen. di cen. o vuoi dire la ℞ ℞.

QVando che il numero da chi $i ha da cauar la radice cen$ica, cen$ica, o vuoi dir ℞ ℞ 8 $ara di piu di quattro figure s’intende e$$er numero maggior, perche la radice cen$ica, cen$ica di tal numero conuien e$$er piu di vna figura, & tanto piu $ara maggior quan- to piu $ara il numero delle figure di tal numero, & pero per $aper di quante figure $a- ra la radice cen. cen. di tal numero $i co$tuma a pontar le figure di quello, come $i fece anchora nel cauar le radici quadre, & cube, ma $econdo che nella quadra s’interla$cia fra ponto, & ponto vna \.2 7\.6 35\.7 357\.9 16\.7961\.6 797\.0345\.0 5\.35479574\.6 figura $ola, & nel pontar quelle della cuba $e ne interla$cia due (cioe vna di piu della quadra) co$i in que$ta $e ne interla$cia tre (cioe vna di piu di quello $i fa nella e$trattione della cuba) & co$i con tal ordine $i vanno appontando tutte, come che nelli e$$empi po$ti figuralmente in margine ap- pare, & que$to appontar $i fa (come di $opra fu detto) per $aper di quante figure $ara compo$ta la detta radice cen. cen. di tal numero, & pero $e quel tal numero propo$to $ara $olamente, di vna, ouer di due, ouer di tre, ouer di quattro figure, $iamo certi la radice di radice di quel tal numero e$$er vna figura $ola, perche volendoli appontar $econdo l’ordine di $opra detto non vi occorrera $aluo che vn ponto $olo $opra la prima figura ver$o man de$tra, come tu puoi vdere in que$ta $ol figura \.2, ouer in que$te due 7\.6, ouero in que$te tre 35\.7, ouero in que$te quattro 357\.9, ouero in que$te $ette 16\.7961\.6, ouero in que$te otto 797\.0345\.0, ouero in que$te dieci 5\.3547\.9574\.6, & co$i procedendo di mano in mano in infinito.

_Come $i cauauo leradici di radice, ouoi dir radice cen. cen. ($i di$crete;_ come $orde) di numeri maggiori, & prima di quelli che riceuano duoi ponti.

HAuendo di $opra dato il modo, ouer regola di cauar le ℞ cen. cen. o vuoi dir radice di 9 radice $i di$crete, come $orde, ouero propinque, di numerimenori, & anchora, come $i prima operatione a 16\.7961\.6 b pontano le figure di numeri maggiori, hora intendo di mo$trare, come $i cauano le dette radici di radice, $i le di$crete, come le $orde, o vuoi dir propinque, & cominciare- mo prima a cauarla da quelli numeri, che riceuano $olamente duoi ponti, perche da quella regola $i caua la regola da cauarla da quelli che piu ponti riceuano.

Volendo adonque cauare la radice di radice di 1679616. prima apponta que$te $ette figure $econ- $econda operatione 86 2 16\.7961\.6 3 81 b 27 4 108 do l’ordine detto di $opra, che trouarai che riceueno $olamente duoi ponti, l’uno di quali va $opra la prima figura ver$o mã de$tra (cioe $opra a quel 6) & l’altro va $opra la quinta (cioe $opra a quel le 7 decene di meara) fatto que$to tiraremo la linea. a b. $econdo il $olito, & dapoi inue$tigaremo la radice cen. cen. di quel 167. che è dal $econdo ponto ver$o man $ini$tra, & trouaremo quella e$- $er 3. il qual 3 lo poneremo oltra la linea. a b. & il cen. di cen. di tal 3 (che $ara 81) tu lo ponerai $ot to al detto 167. & lo $ottrarai da quello, & il re$tante che $ara 86. tu lo ponerai di $opra al detto 167. come nella $econda operatione appare, & depenarai tutte le $ottogiacenti figure (come che $i LIBRO co$tuma nelli partiri per galia, ouer batello) fatto quefto per ritrouar l’altra $econda figura, ouero digito di tal radice, $i puo procedere per piu vie, ma la piu intelligibile è que$ta, cubico quel tal 3. ch’è oltra la linea. a b. fa 27. & que$to 27 lo quadruplico per regola generale fara 108. & que$to 108 lo pongo piu auanti ver$o man de$tra vna figura del $econdo ponto (come che nella terza operatione $i vede) & dapoi vederemo quante volto puo intrare quel 108. in quello $opra po$to terza operatione 2 26 861 a 16\.7961\.6 36 818 b 9 10 6 quarta operatione 54 2 36 03 1944 12 267 8612 a 1\.67961\.6 36 8184 b 104 19 621 quinta operatione 12 0 2592 2 031 1222 2673 86129 a 1679616 36 81842 b 6 1049 6 108 36 2 36 $e$ta operatione 1296 0 20 0310 1222 26730 861290 a 1679616 35 818426 b 10499 1952 2 869. (non depenato) & que$to lo puoi inue$tigare con la prima figura (cioe con quello 1 del detto 108) come $i co$tuma nelli partiri per batello dicendo 1. in quel 8. che gli è $opra, vero è che gli po tria intrar 8 volte, ma bi$ogna farlo intrare con tal conditione, che del re$tante accompagnato con la $eguente figur a (laqual è 6) vi $e ne po$$a cauare il produtto del quadrato della prima radice multiplicato per 6. et tal produtto multiplicato anchora per il quadrato di que$to $econdo digito, che $i ha da ponere dietro alla prima radice, ouer digito (cioe a quel 3) & che anchora di tal re$to accompagnato con la $eguente figura ver$o man de$tra $e ne po$$a cauar la multiplicatione del cu bo del detto $econdo digito per il quadruplo del primo, & che anchora del re$tante per fino a l’ul tima figura del primo ponto, $e ne po$$a cauare il cen$o di cen$o del detto $econdo digito, laqual co$a $e con diligentia ricercarai trouarai tal $econdo digito e$$er 6. cioe che quel 1 intrara 6 volte nel detto 8. con le dette conditioni, & pero notarai il detto 6 appre$$o a l’altra prima radice, ouer digito, & con quello multiplicando quel 108. & tal multiplicationi andarle $ottrando dal $opra- po$to 869 ($econdo che $i co$tuma nelli partiri per galia) & trouarai che ti re$tara di $opra 2@1. qual compagnato con quel 6. che $eguita dira 2216. come nella terza operatione appare, fatto que $to quadra quel 3 (primo digito, ouer prima radice) fara 9. multiplicalo per 6 (per regola ferma) fa- ra 54. & que$to 54 multiplicalo per 36 (quadrato della $econda radice) fara 1944. & que$to caua- rai da quel 2216. che $opra ti auanzo, & ti re$tara 272. come nella quarta figura appare, qual 272 accompagnato con la $equente figura dira 2721. come nella detta quarta operatione appare, fatto que$to multiplica il cubo della $econda radice (cioe quel 6) che $ara 216 per il quadruplo della pri- ma radice (cioe di quel 3) che $aria 12 fara 2592. & que$to cauarai da quel 2721. che $opra ti auan zo nella quarta operatione, & trouarai che ti re$tara 129. come nella quinta operatione appare, il qual 129 accõpagnato con la $equente vltima figura (cioe con quel 6 del primo põto) dira 1296. & di que$to cauarai finalmente il cen$o del $econdo digito (cioe quel 6) che $ara pur 1296. & tro- uarai che ti re$tara nulla, come nella $e$ta, & vltima operatione appare, & per e$$erti auanzato nul- la tal numero 1679616. è cen$o di cen$o, o vuoi dir quadrato di quadrato, & l’a $ua perfetta ra- dice di radice viene a e$$er perfetta, & rationale, & $e ne vuoi $ar proua troua il cen$o di cen$o del- la detta radice cauata, cioe di quel 36. & $e tal cen$o di cen$o tornara quel mede$imo 1679616. la tua operatione $ara buona. Ma quando che di $opra alla vltima operatione ti fu$$e auanzato qual- che co$a, tu aggiongere$ti quel tal auanzo al detto tuo cen$o di cen$o, & tal $umma doueria e$$er eguale al detto no$tro primo po$to numero (come fu detto delle quadre, & cube, & nota quando che di $opra alla detta vltima operatione ti # cubo # quadrato # $implice # 46656 # 12 96 # 36 # 4 # 6 # 4 primo produtto # 186624 # 7776 # 144 $econdo produtto # 7776 # # terzo produtto # - 144 # ## 36{0/164544} $umma # 194544 # denominator # fu$$e re$tato qualche co$a, tal $ua radice non $aria rationale, & per a$$ignarla propinqua al @ verita tu procedere$ti $econdo l’ordine, ouer regola data nella terza di que$to capo, cioe mettere $empre tal auanzo, ouer re$tan- te $opra vna lineetta, & per trouar poi il de- nominator da ponere $otto di tal lineetta, tu lo formarai cõ quelli 3 produtti detti in quel la, cioe col quadruplo del cubo di quel det- to 36 (radice trouata) il qual cubo $ara 46656. & il $uo quadruplo $ara 186624. & que$to $ara il primo, & con il $e$uplo del quadrato del detto 36. il qual quadrato $ara 1296. & il $uo $e$uplo $ara 7776. & que$to $ara il $econdo produtto, il terzo poi $ara il quadruplo del $implice 36. che $ara 144. la $umma di quai tre produtti $ara 194544. & que$to $i doueria metter $otto all@ detta lineetta per denominatore di quel tal auanzo, ma perche in que$ta operatione nulla vi è auanza- to, onde (accio meglio m’intendi) diremo che tal radice di radice $ara 26 {0/164544}, il qual rotto rappre$enta. o. & pero tal rotto è $uperfluo, & meglio $tara a dire tal radice di radice e$$er 36. co- me di $opra fu detto, ma vi ho voluto ponere quella. o. in forma di rotto per auertirti, che qua- lunque numero fu$$e auanzato in que$ta e$trattione $aria $tato denominato dal $opra $critto 194544.

SECONDO. _Come $i cauano le radici cen$iche, cen$iche, o uuoi dir radice di radice_ dalli numeri, che riceuono piu di duoi ponti.

VOlendo cauar la radice cen. cen. 43237381441. prima a$$etta que$te tai figure, come 10 prima operatione a 43\.2373\.8144\.1 b che nella prima operatione appare pontando le dette figure $econdo l’ordine dato nel la ottaua, lequai figure riceuono tre ponti, come vedi in margine, liquali tre ponti ne dinotano (come piu volte è $tato detto) tal radice cen. cen. e$$er di tre figure, o vuoi dir di tre digiti compo$ta. Hor per cauar tal radice cauala prima dalli duoi vltimi ponti ver$o man $i- ni$tra, cioe da quelle $ette figure 43\.2373\.8 preci$amente $econdo l’ordine dato nella precedente 125 # 64 16 # 4 2000 # 256 25 # 16 25 # 6 625 # 96 # 25 # 2400 di duoi ponti appontate, ilche facendo trouarai tal radice c\~e. c\~e. e$$er 45. & $oprauanzar 223113. $econda, terza, quarta, & quinta operatione. 22 44 58 7131 1763713 a 4323738144\.1 45 2566005 b 25002 2406 45 2 45 225 180 2025 45 10125 8100 91125 4 364500 qual accompagnato con le $equente figure dira 2231131441. come appar in margine, fatto que$to per trouar l’altra terza figura, ouer digi to di tal radice non ti occorre altro, che a procedere, come hai fatto fin hora in que$ta, ouero nella precedente, cioe che non vi èaltra differen- tia (come fudetto anchora $opra le cube, & anchora $opra le quadre) $aluo che hai a maneggiare maggiori numeri, ma in quanto a l’ordine eglie quel mede$imo, che $i o$$erua in quelle due figure, cioe $i opera con quelle due (cioe con quel 45) come $e fu$$e vna figura $ola, tal che altra prima operatione 0 4 22 4444 5877 713113 17637131 a 43\.2373\.8144\.1 456 25660050 250020 24065 394 45 3 45 225 180 2025 6 12150 36 72900 36450 437400 la regola data in cauar tai radici delli numeri di duoi ponti, ti $erue per cauarla anchora di piu ponti appontadi, hor per tornar al no$tro pro- po$ito, dico che per trouar la terza, & vltima figura di que$ta no$tra radice, che ricercamo, che tu debbi cubare quella che fin hora habbia- mo trouata (cioe quel 45) fara 91125. come in margine vedi, & tal cu bo multiplicalo per 4 ($econdo la no$tra regola) fara 364500. & que- $to lo a$$ettarai $otto alla no$tra operatione per vna figura piu auanti (come $i co$tuma nelli partiri per galia) cioe terminante $otto a quel 1. dapoi il $econdo ponto ver$o man de$tra, & trouarai che hauera $o- pra di $e 2231131. hora inue$tigarai quante volte puo intrare la pri- ma figuraver$o man $ini$tra (cioe quel 3. delle figure di $otto) in quel 22. che gli è rettam\~ete $opra (con quelle conditioni, che furno dette nel la precedente) & trouarai che vi intrara 6 volte, il qual 6 ponerai con$e quentemente appre$$o a quel 45. della radice gia cauata, & dira poi 456. fatto que$to per trouar quannto $oprauanzi multiplicarai il $ot- to giacente 364500. per il detto 6. di mano in mano, come $i co$tu- ma nelli partiri per batello, ouer galia, & co$i di mano in mano lo andarai $ottrando del $opra- $econda operatione 0 4 0 2201 44443 587749 7131131 176371314 a 4323738144\.1 456 2566005000 b 25002008 6 2406548 6 26478 36 3433 6 216 180 17280 216 38880 po$to 2231131. il che facendo trouarai che ti re$tara di $opra 44131. qual in compagnia con quel 4. che $eguita dira poi 441314. hor di que- $to $oprauanzo bi$ogna $ottrarne quello che $i produra del quadrato di 45 (prima ℞) (che $ara 2025) multiplicato per 6 (per regola ferma) che fara 12150. & que$to anchora multiplicato per il quadrato di 6 (terzo digito) cioe per 36. & fara 437400. come in margine vedi, & per tanto ponendo il detto 437400. rettamente $otto al detto 441314. come nel- la $econda operatione appare, & $ottrandolo da quello trouarai, che ti terza operatione 0 4 0 220100 4444312 5877493 71311316 a 1763713144 4323738144\.1 456 2566005000 25002008 b 2406548 26478 3433 re$tara 3914. qual con quel 4. che $eguita dira 39144. hor di que$to $o- prauanzo bi$ogna cauarne il produtto del cubo di que$to 6 (terzo di- gito (qual $ara 216. multiplicato per il quadruplo dell’anciana radice, cioe per il quadruplo di quel 45 (che $ara 180) & trouarai che tal pro- dutto $ara 38880. qual cauandolo $econdo l’ordinario dal $opra po- $to 39144. trouarai che ti re$tara 264. come che nella operatione appa- re, il qual 264 in compagnia della figura che $eguita, cioe di quel 1 (vl- tima figura) dira 2641. & da que$to bi$ogna finalmente cauarne il cen- $o di cen$o della detta no$tra terza figura trouata, cioe di quel 6. il cen$o di cen. delquale $ara 1296. qual cauandolo dal detto $oprapo$to 2641. trouarai che ti re$tara 1345. come nella quarta operatione appare, il qual re$to ne dinota il detto numero 43237381441 nõ e$$er cen. di c\~e. o vuoi dir quadrato di quadrato, e pero tal radice non $aria perfetta radi LIBRO ce di tal numero, ma per formar il rotto di quel quarta & vltima operatione 0 4 0 2201001 44443123 587749344 713113165 a 17637131445 43237381441 456 {1345/380524704} 25660050006 250020089 b 24065482 264781 3433 auanzo, per darla propinqua alla verita proce- derai $econdo la regola data nella terza di que- $to capo, cioe poni quel 1345. che auanza $o- pra di vna virgola, o vuoi dir lineetta in que$ta forma { /1345}, & per formar il denominato- re da mettere $otto di quella procederai $econ- do la regola data di quelli tre produtti, cioe pi- glia il quadruplo del cubo di quel 456 (radice gia cauata) il qual cubo $ara 94818816. et il qua druplo $ara 379275264 per il primo produt- to, dapoi piglia il $e$uplo del quadrato del det- to 456. il qual quadrato $ara 207936. & il $e$u- plo $ara 1247616. & que$to $ara il $econdo pro dutto, poi piglia finalmente il quadruplo $impli cemente del detto 456. che $ara 1824. per il 0 3 produtto, & la $umma di que$ti tre produtti (che $ara 380524704) $i douera metter $otto alla det ta lineetta per denominatore, onde # cubo # quadrato # fimplice # 94818816 # 207936 # 456 # 4 # 6 # 4 primo produtto # 379275264 # 1247616 # 1824 $econdo produtto # 1247616 # # terzo produtto # 1824 # # $umma # 380524704 # denominator # la detta prima radice in$ieme cõ tal rotto dira 456 {1345/38054704}, & tã to $ara la propinqua radice di radi ce, o vuoi dir c\~e$ica c\~e$ica del detto numero 43237381441. & con tal ordine, ouer regola procederai in quelli numeri doue occorre$$e piu di tre ponti operando $empre con la radice gia cauata, come $e fu$$e vna $ola figura, come di $opra hai vi$to.

Volendo far la proua della tua operatione, cioe $e hai errato nella tua general operatione, recca la det ta radice trouata, cioe quel 456. a cen$o di cen$o, o vuoi dire a quadrato di quadrato, & trouarai, che fara 43237380096. alqual giontoui quel 1345. che ti auanzo trouarai che fara preci$e il no- $tro primo propo$to numero, cioe quel 43237381441. & pero $ei certo non hauer fatto errore nella general operatione, & co$i procederai nelle altre $imili.

La cau$a della $opra data no$tra regola da cauar la radice di radice in vn colpo $olo, & $imilmente quella data per formar il rotto del auanzamento, che $opra re$ta nelli numeri non cen$i di cen$i per dare tai radici propinque al vero $i puo a$$ignare dalla $otto$critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi trouata.

Propo$itione ritrouata dal pre$ente auttore.

SE vna quãtita $ara di- a 12 c b 9 3 # 9 # 9 # 81 # 27 # 3 # 9 # 9 # 9 # 36 # 3 # 81 # 81 # 729 # 972 # 9 # 81 # 9 # 6 # # 9 # 6561 # 729 # 4374 # # 81 # # 12 # # # # # 8748 # # # primo produtto # 6561 # # # # 12 $econdo produtto # 8748 # # # # 12 terzo produtto # 4374 # # # # 144 quarto produtto # 972 # # # # 144 quinto produtto # 81 # # # # 576 $umma # 20736 # # # # 576 # # # # # 144 # # # # # 20736 ui$a in due parti, come $i voglia il quadrato del quadrato di tutta la detta quantita $ara eguale a que $ti cinque produtti, cioe al pro- dutto del quadrato del quadra- to della prima parte, & al pro- dutto del cubo della detta prima parte fia il quadruplo della $econ- da parte, & al produtto del qua- drato della prima nel quadrato della $econda multiplicato ancho- ra per 6. & al produtto del cubo della $econda multiplicato per il quadruplo della prima, & final- m\~ete al produtto del quadrato del quadrato della $econda parte.

SECONDO.

Que$ta propo$itione in que$to luogo non te la po$$o dimo$trare geometricam\~ete con ragioni a$trat te $ecõdo il co$tume di mathematici (per non hauerti anchor parlato delle proportioni, & propor tionalita, & di termini cõtinui proportionali, & le loro mirabil qualita, & effetti delliquali nel quar to libro ne parleremo, & pero la dichiariremo $olamente praticalmente, cioe per i$perientia di nu- meri $i come co$tuma il naturale. Sia adonque e$$empi gratia la quantita. a b. 12. per numero di- E$$empio ui$a in ponto. c. & poniamo che la prima parte $ia la. a c. & la $econda. c b. & poniamo anchora che la. a c $ia 9. per numero, & la. c b. $ia 3. Dico che il cen$o di cen$o di tal quantita. a b. (cioe il qua- drato del quadrato di quella (che in que$to ca$o $aria 20736) $ara eguale a que$ti cinque produt- ti, cioe al quadrato del quadrato, o vuoi dir cen$o del cen$o della prima parte (che tal primo pro- dutto in que$to ca$o $aria 6561) & al produtto del cubo della detta prima parte multiplicato per il quadruplo della $econda (il qual $econdo ptodutto in que$to ca$o $aria 8748) & al produtto del quadrato delia prima fia il quadrato della $econda multiplicato anchora per 6 (il qual terzo pro- dutto in que$to ca$o $aria 4374) & al produtto del cubo della $econda, multiplicato per il quadru plo della prima (il qual quarto produtto in que$to ca$o $aria 972) & finalmente al cen$o del cen$o, o vuoi dire al quadrato del quadrato della $econda parte (il qual quinto produtto in que$to ca$o $aria 81) liquali cinque produtti $ummati in$ieme faranno 20736. che ben $ara eguale al quadrato del quadrato di tutta la linea. a b. qual, come $ai di $opra fu trouato mede$imamente e$$er 20736. & pero $eguita il propo$ito, il mede$imo trouarai $eguire in ogni altro numero.

Da notare.

NOta che que$ta $opra $critta no$tra propo$itione $i puo, & $i debbe tramutare $econdo il bi$ogno per accommodar$ela alle $ue operationi, cioe per accommodar$ela meglio al cauar la $opra$critta radice cen. cen. Diremo che il quadrato del quadrato della $opra detta quantita diui$a in due parte $ara eguale a que$ti cinque produtti, cioe al quadrato del quadrato della prima parte, & al dutto del quadruplo del cubo della detta prima nella $econ- da, & al $e$uplo del quadrato della detta prima multiplicato fia il quadrato della $econda, & al pro dutto del quadruplo del cubo della $econda fia la prima, et finalm\~ete al quadrato del quadrato del la $econda, che $e ne farai la proua praticale trouarai co$i e$$ere, & per que$to modo torna piu a propo$ito nel cauar la detta radice cen$ica cen$ica, il mede$imo $i puo far di tutte le altre no$tre pro po$itioni trouate, $i per la radice cuba, come in quelle che $i ha da dire.

_Regola generale (dal pre$ente auttor ritrouata) da cauar le radici cen$iche,_ cen$iche, ouer radice di radice dalli numeri rotti, & da li $ani, & rotti, & non $o- lamente le rationali, & di$crete, ma anchora le propinque irratio- nali, ouer $orde. # Cap. VI. Come $i cauano le radici di radice dirotti cen$i di cen$i.

PEr intender la regola di cauare le radici cen$iche di cen$iche delli numeri rotti bi$ogna 1 notare, che di tai numeri rotti alcuni $ono cen$i di cen. & alcuni nõ, & molto piu $pe$$i $ono li non cen$i di cen$i, di quelli che $ono cen$i di cen$i, li rotti adonque che $ono E$$empio la ℞ ℞ di {1/16} è {1/2} la ℞ ℞ di {1/81} è {1/3} la ℞ ℞ di {16/81} è {2/3} la ℞ ℞ di {81/256} è {3/4} la ℞ ℞ di {81/625} è {3/5} la ℞ ℞ di {256/625} è {4/5} la ℞ ℞ di {625/1296} è {5/6} cen. di cen. $ono quelli, che dapoi che $ono $chi$atia l’ultima $chi$atione hanno il $uo numeratore, & anchora il $uo denominatore, numero cen$o di cen$o, come $ono que$ti {1/16}{1/87} {16/81}{81/256}{81/625}{256/625}{625/1296}, & infiniti altri $imili, onde per cauar la detta radice ce. ce. da tali nu- meri rotti, ba$ta a cauar la detta radice cen. cen. del $uo numeratore, & ponerla $opra di vna vir- gola pur per numeratore, & dapoi cauar anchora mede$imamente la radice cen. cen. del $uo de- nominatore, & poner tal radice $otto alla mede$ima virgola per denominatore, e$$empi gratia vo lendo cauar la radice cen. cen. di {1/16} caua tal radice di quel 1 (ch’è $opra la virgola) laqual è pur 1. & que$to 1 ponilo $opra di vna lineetta, & $otto di quella, ponerai la radice cen. cen. di quel 16 (ch’è $otto la virgola) laqual radice è 2. & $tara in que$to modo {1/2}, & co$i concluderai la radice c\~e. cen. di {1/16} e$$er {1/2}, & $e ne vuoi far proua reccarai tal {1/2} a cen$o di cen$o, & vedi $e ti ritorna quel mede$imo {1/16}, il che tornando tu $arai $icuro tal tua conclu$ione e$$er buona, ma $e ti torna$$e al- tramente fare$ti $icuro di hauer errato nella tua operatione, ouer nel far di detta proua. Per reccar tal {1/2} a cen. di cen. p\~e$o che tu debbi $aper che bi$ogna quadrar il detto {1/2} dicendo {1/2} fia {1/2} fa {1/4}, & dapoi quadrar anchora quel {1/4} dicendo {1/4} fia {1/4} fa {1/16}, & pero $ta bene, & co$i con tal regola con- cluderai la radice cen. cen. di {1/81} e$$er {7/3}, & di {16/81} e$$er {2/3}, & di {81/256} e$$er {3/4}, & di {256/625} e$$er {4/5}, & di {625/1296} e$$er {5/6}, come in margine vedi.

LIBRO _Come $i cauano le propinque radicicen$iche, cen$iche, o uuoi dir radice delli_ numeri rotti non cen$i di cen$i, o vuoi dire non quadrati di quadrati.

MA quando che il numeratore del rotto $chi$ato, & $imelmente il denominatore non 2 $ara quadrato de quadrato, tal rotto non $ara quadrato de quadrato, & quando ben vno de loro fu$$e quadrato de quadrato, & l’altro non tal rotto non $ara quadrato de quadrato. Quando adunque vn rotto non $ara quadrato de quadrato, & che di quel- lo ne vorrai cauare la propinqua radice di radice, tal atto $i puo e$$equir in tre diuer$i modi, ma per abreuiar il dire ti narraro $olamente il piu leggiadro, & $otto giacente a manco errore, il quale è que$to, cuba $empre il denominator di tal rotto, & quel tal cubo multiplicalo fia il numeratore del detto rotto, & di tal produtto cauane la propinqua radice di radice (per la no$tra regola data nella terza del primo capo) & quella partirai per il mede$imo denominatore del dato rotto, & lo E$$empio auenimento $ara la radice cen. cen. di quel tal rotto. E$$empi gratia volendo la propinqua radice di radice (poniamo di {1/2} cuba il 2 (denominator di tal rotto) fara 8. multiplicalo fia il numerator (cioe fia quel 1) fara pur 8. trouane la $ua propinqua radice di radice (per la regola data nella terza) tro- uarai quella e$$er 1 {1/2}, & que$to 1 {1/2} partilo per quel 2 (denominatore del rotto) te ne venira {3/4}, & co$i concluderai la propinqua radice di radice di {1/2} e$$er {3/4}, vero è che que$te radici radice pro- pinque di rotti alcune volte fanno molto piu errore nel $uo quadrato di quadrato, di quello fan- no le cube nel $uo cubo, & molto piu di quello fanno le quadrate nel $uo quadrato, ma in e$$a ra- dice di radice è poi menore (come che anchora $opra la terza del quinto capo fu detto) La cau$a di que$ta regola in que$to luogo non te la po$$o dichiarire, ma quando $arai aggionto (con il tuo $tu dio) alla quinta del $ettimo capo del trattato delle proportioni (facilmente da te la intenderai $e vi ponerai cura) perche que$ta regola non è altro che vn ttouar fra il denominatore, & numeratore il $econdo di cinque termini continui proportionali per la notitia del primo, & de l’ultimo.

Come $i cauano le radici di radice delli numeri $ani, erotti cen$i di cen$i.

HAuendo ben inte$o il modo di cauar le radici cen. cen. $i delli rotti non cen. di cen. co- 3 me di quelli che $ono cen. di cen. facil co$a $ara a intender la regola di far il mede$imo nelli numeri $ani, & rotti, vero è che bi$ogna pur $apere, come che delli detti numeri $a ni, & rotti, ve ne $ono alcuni che $ono cen. di cen. o vuoi dir quadrati di quadrati, & al cuni non, quelli che $ono cen. di cen. $ono quelli che ridutto lo numero $ano al $uo rotto ($chi$ato) & $ummato in$ieme con il numeratore del detto rotto, tal $umma $ia numero cen. di cen. domen- te che anchora il denominatore di tal rotto $ia pur numero cen. di cen. come e$$empi gratia $aria 5 {1/16}, che riducendo quel 5. in $ede$e$imi, che $aranno 80. alliquali giontoui quel 1 (che è $opra la E$$empio la ℞ ℞ di 5 {1/16} è 1 {1/2} la ℞ ℞ di 3 {13/81} è 1 {1/3} la ℞ ℞ di 7 {58/81} è 1 {2/3} virgola) dira in $umma {81/16}, hor perche quel 81. che è $opra la virgola è cen$o di cen$o, & $imil- mente quel 16. che è $otto alla detta virgola, diremo tal 5 {1/16} e$$er quadrato di quadrato, & per cauarui la $ua radice di radice tu trouarai la detta radice di radice di 81 e$$er 3. & que$ta partirai per la radice di radice di 16 (che è $otto la virgola) che $ara 2. partendo adonque quel 3 per 2 ne venira 1 {1/2}, & co$i 1 {1/2} diremo e$$er la perfetta radice di radice del detto 5 {1/16}, & $e ne farai proua reccando tal 1 {1/2} a quadrato di quadrato tu trouarai, che fara 5 {1/16}, & pero $ta bene, & co$i $e con tal regola inue$tigarai la radice di radice di 3 {13/81} trouarai quella e$$er 2 {1/3}, & quella di 7 {58/81} e$$er 1 {2/3}, come in margine vedi, & con tal regola procederai ne gli altri numeri $imili.

_Come $i cauano le propinque radice di radice delli numeri $a-_ ni, & rotti non cen. di cen.

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno quadrati di quadrato, & che 4 ne vorrai cauar la propinqua radice di radice, tal atto $i puo con ragion e$$equire per tre diuer$e regole, ma per non tenerti in tempo ti natraro quella, che $otto giace a man co errore. Ridurrai il numero $ano a quella $pecie di rotto (prima $chi$ato) & dapoi procedi per quel modo detto nella $econda di que$to capo, cioe cuba il denominatore di tal rotto, & quello tal cubo multiplicarai fia quel numeratore della reduttion del $ano, & la propinqua ra- dice di radice di quel tal produtto, partita per il $implice denominatore, lo auenimento di tal par- titione $ara la propinqua radice di quel tal numero $ano e rotto, & perche tal regola da $e è chia- ra (per mezzo della $econda di quefto) non ti voglio porre altro e$$empio.

SECONDO. _Regola generale (dal pre$ente auttor ritrouata) da cauar la quarta $pecie di_ radice chiamata communamente radice relata. # Cap. VII.

PEr voler cauar la quarta $pecie di radice (detta radice relata) eglie nece$$ario, ouer a $a- 1 per a mente li $otto notati numeri relati produtti da tutti li numeri digiti con le $ue ra- dici, ouer che bi$ogna tener tal tauola auanti in $critto quando che $i vuol cauar la det Radicerelate # Numeri relati 1 # 1 2 # 32 3 # 243 4 # 1024 5 # 3125 6 # 7776 7 # 16807 8 # 32768 9 # 59049 ta radice relata da qualche propo$to numero, per poter negotiare le co$e a tal regola nece$$arie, come che nel proce$$o s’intendera.

Come $i cauano le radici relate delli numeri menori.

PEr cauar la radice relata di vn numero menore, & per numeri menori $i debbe intendere (co 2 me fu detto delle quadre, & cube, & radice di radice) tutti quelli che la $ua radice relata non puo e$$er piu, che di vna $ol figura, & pero tai numeri menori ponno e$$ere di vna figura, ouer di due, ouer di tre, ouer di quattro, oueramente di cinque al piu, perche il relato di vna $ola figura non puo pa$$ar cinque figure, come che in margine vedi, che il relato del 9 (maggior figura) è compo$to di cinque figure (che è 59049) Dico adonque che tal numero menore nece$$ariamente, ouer che $ara numero relato, oueramente che non $ara numero relato, $e $ara numero relato tal $ua radice relata $i $apera a mente, ouer che $i $apera per vigore della $opra data tauola in margine po$ta (laqual bi$ogna $empre hauer auanti in $critto) perche $e vorrai ca- uar la detta radice relata di. 1. tu $aperai per vigor di detta tauola, che la è 1. & co$i di 32 tu $aperai che la è 2. & co$i di 243 tu $aperai che la è 3. & co$i di 1024 tu $aperai che la è 4. & di 3125. che la è 5. & di 7776. che la è 6. & di 16807. che la è 7. & di 32768. che la è 8. & finalmente di 59049. $a perai che la è 9.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar_ la propinqua radice relata dalli numeri non relati.

MA quando che il detto propo$to numero non $ara relato caua prima la detta radice re- 3 lata del maggior numero relato, che $ia in quel tal propo$to numero, & quello che ti re$tara $opra della tua operatione ponerai ($econdo il $olito) $opra di vna lineetta per numeratore, & fatto que$to per formar il denominatore da mettere $otto di quella, bi $ogna notar che quel $i forma con quattro principali produtti, ouer multiplicationi, il primo pro- dutto $i forma con il quintuplo del cen. di cen. della prima radice gia cauata, il $econdo $i forma con il decuplo del cubo della detta prima radice gia cauata, il terzo $i forma con il dcuplo del qua- drato della detta prima radice gia cauata, il quarto, & vltimo $i forma con il quintuplo della detta $implice radice gia cauata, & co$i la $umma di detti quattro produtti $i douera ponere $otto alla detta lineetta per denominatore, & la detta prima radice in$ieme con tal rotto $ara la propinqua radice relata di quel tal propo$to numero non relato. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua E$$empio radice relata di 200. Caua prima la radice 168 2 200 2 {168/210} 32 b # # cubo # qua. # ℞ prima # ce.ce. # 8 # 4 # 2 # 16 # 10 # 10 # 5 # 5 # 80 # 40 # 10 primo produtto # 80 # # # $econdo produtto # 80 # # # terzo produtto # 40 # # # quarto produtto # 10 # # # $umma # 210 # ### denominator relata del maggior relato, che $ia nel detto 200. che trouarai tal radice relata e$$er 2. (come in margine vedi) il cui relato è 32. qual $ottrato del detto 200. trouarai che di $opra ti re$tara 168. & que$to 168 po- nerai $opra di vna lineetta per numerato- re, hor per formar mo il denominatore da mettere $otto a tal lineetta (con li $opradet ti quattro produtti) prima per formar il primo produtto, troua il cen$o di cen$o del detto 2 (prima radice) che $ara 16. & quel multiplica per 5. fara 80. per il detto primo produtto, qual $alua da banda, poi per formar il $ecõdo produtto troua il cu- bo del mede$imo 2 (prima radice) che $ara 8. & quel multiplica ք 10. fara pur 80. per il detto $econdo produtto, il qual ponerai $otto al primo, che $alua$ti, poi per trouar il terzo pro- LIBRO dutto, quadra il detto 2. (prima radice) fa 4. & quel multiplica anchora per 10 fa 40. per il detto terzo produtto, il qual ponerai $otto a gli altri duoi produtti, poi per formar il quarto, & vltimo produtto, multiplica il detto 2 (prima radice) per 5 fa 10 per il detto quarto & vltimo produtto, qual po$to $otto a gli altri, & $ummati, in$ieme faranno 210. & que$to 210 ponerai $otto alla $o- pradetta lineetta per denominatore, & co$i la detta prima radice in$ieme con quel tal rotto $tara in que$ta forma 2 {168/210}, & tanto $ara la propinqua radice relata del $opra po$to 200. che $e ne fa- rai proua relatando la detta radice relata di 2 {168/210} trouarai che errara alquanto del detto 200. ma tal errore $ara co$a in$en$ibile nella detta radice relata, & molto menor di quelli delle pa$$ate per le ragioni piu volte dette.

Da notare $opra le propinque radici relate.

ANchora per que$te propinque radici relate bi$ogna notare che di tutti quelli numeri 4 che mancano di vna $ola vnita a e$$er numero relato la $ua propinqua radice relata (ca uata $econdo la $opradetta no$tra regola) $empre venira $enza rotto (come fu detto an chora delle quadre, & delle cube, & delle cen$iche cen$iche) & tal propinqua radice relata relatandola $empre fara 1 piu del no$tro propo$to numero. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua radice relata di 59048. il qual numero manca di vna vnita a e$$er il relato di 9. hor cauando la propinqua radice relata del detto 59048. $i trouara prima e$$er 8. & $oprauanzar 26280 59048 8 {26280/26280} 32768 cioe. 9. primo produtto 20480 $econdo produtto 5120 terzo produtto 640 quarto produtto 40 $umma 26280 denominatore 26280 (come in margine vedi) qual ponerai $o- pra vna lineetta, $econdo il $olito, hor per compo nere il denominatore da mettere $otto a tal lineet- ta troua il cen$o di cen$o di quel 8. che $ara 4096. & multiplicalo per 5 (ք regola ferma) fara 20480. per il primo produtto, poi troua il cubo del mede- $imo 8. che $ara 512. & multiplicalo per 10 (per re gola ferma) fara 5120. per il $econdo produtto qual ponerai $otto al primo) poi troua il quadrato del mede$imo 8. che $ara 64. & multiplicalo an- chor per 10 (per regola ferma) fara 640 per il ter- zo produtto, qual ponerai $otto a gli altri duoi, poi multiplicarai quel $implice 8 per 5 (per regola ferma) fara 40 (per il quarto & vltimo produtto) qual po$to $otto a gli altri 3. et $ummati in$ieme faranno 26280 per il detto denminatore qual po$to $otto alla $opra detta lineetta fara in tutto 8 {26280/26280}, che $aria a ponto 9. $enza alcun rotto, come habbiamo detto, il qual 9 (per farne pro- ua) relatando fara preci$amente 59049 ($uo relato) che $aria vna vnita di piu del no$tro numero propo$to, cioe di 59048. il qual errore di. 1. nel $uo relato nella propria (propinqua radice relata non $aria $en$ibile) et que$to $empre ti occorrera in tutti gli altri $imili che mancano di vna $ola vni ta a e$$er relati, ma $e per $orte quel auanzo (po$to $opra la virgola) fu$$e maggiore di quel denomi natore formato con la no$tra regola $aria $egno tu hauer errato nella tua operatione, perche mai puo auanzar piu di tal denominatore, ma $olamente eguale, ouer menor di quello.

A que$te propinque radici relate vi $i potria dar regola generale di $aper $empre appro$$imar$iui piu in infinito, come fu fatto $opra le quadre, & cube, ma per e$$er que$te tolte per la detta no$tra rego la qua$i propinqui$$ime, mi par co$a $uperflua a parlarne.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggiori per_ cauarui la $ua radice relata.

QVando che il numero dalqual $i ha da cauar la radice relata $ara piu di cinque figure \.9 4\.7 35\.9 475\.7 9607\.0 357\.02343\.6 5735\.62734\.5 74603\.45067\.9 637546\.76573\.4 5 s’intende e$$er numero maggiore, perche la radice relata di quello conuien e$$er piu di vna figura, & tanto piu quanto piu $ara il numero delle figure di quel tal nume- ro, & pero per $aper di quante figure $ara la radice relata di tal numero bi$ogna pon- tar le figure di quel tal numero, ponendo prima vn ponto $opra la prima figura da banda de- $tra (cioe quella che $ignifica numero $implice) & interla$ciarne quattro, & pontar la $e$ta (cioe quella che $ignifica centenara di meara) & co$i con tal ordine andar pro$equendo di mano in ma- no $e tai figure fu$$ero molte, cioe interla$ciandone quattro, & pontar l’altra, come che nel e$$em- pio po$to in margine appare, & que$to appontar di figure $i fa per $apere di quante figure $ara la radice relata di quel tal uumero propo$to, er pero $e quel propo$to numero $ara $olamente di vna, ouer di due, ouer ditre, ouer di quattro, ouer di cinque figure $iamo certi la radice relata di quel SECONDO. tal numero e$$ere vna figura $ola, perche vna, ouer due, ouer tre, ouer quattro, ouer cinque figure a volerle appontare $econdo l’ordine di $opra detto, non vi occorre $aluo che vno ponto $olo $o- pra alla prima ver$o man de$tra, come tu vedi in que$ta $ola figura \.9, ouer in que$te due 4\.7, ouer in que$te tre 35\.9, ouer in que$te quattro 475\.7, ouero in que$te cinque 9607\.0, perche douendo riceuere duoi ponti bi$ogna che $iano almeno $ei, o piu di $ei, come (per abreuiar parole) in margi- ne in figura puoi vedere, che a $tartele a narrar di vna in vna $aria co$a longa, & $uperflua.

_Come $i cauano le radici relate di quelli numeri maggiori_ che riceuono duoi ponti.

HOr volendo cauar la radice relata poniamo 9999999999. prima apponta que$te die- 6 ci figure $econdo l’ordine detto di $opra, che trouarai che riceueno $olam\~ete duoi pon ci di quali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra (nel luogo di digiti, ouer nu meri $implici) & l’altro va $opra la $e$ta, cioe $opra a quelli 9 centenara di meara (co- me in margine vedi nella prima operatione) liquali duoi ponti ne dinotano la radice relata di tal numero e$$er di due figure, & vna di que$te due figure $i debbe trouare $otto al $econdo ponto prima operatione a 9999\.99999\.9 b $econda operatione 40950 a 999999999\.9 9 59049 b cen. cen. 6562 5 32805 terza operatione 40950 a 9999\.99999\.9 9 590495 b 3280 81 9 729 10 7290 (cioe $otto a quel 9 centenara di meara) & l’altra poi $otto al primo ponto, cioe $otto a quel 9 (nu- mero $implice) per trouar adonque la detta prima figura $otto a quelli 9 centenara di meara, com- putandoui quelle altre quattro, che oltra a tal figura $ono) che in tutto diranno 9999\.9) & co$i al detto ponto inue$tigaremo la radice relata del detto 9999\.9, ouer del maggior numero relato, che $ia contenuto dal detto 9999\.9, & trouaremo quella e$$er 9. il qual 9 lo notaremo ($econdo il $olito) oltra la linea. a b. come nella $econda operatione appare, & per $aper quanto il re$tante re- latarai il detto 9. & trouarai che il $uo realto $ara 59049. qual po$to $otto al detto 9999\.9, & $ot- trato da quello (come nella detta $ecõda operatione appare) trouarai che re$tara 40950. qual com- pagnato con quel 9. che $eguita ver$o man de$tra dira 409509. fatto que$to per voler mo trouar il $econdo d_i_gito, $i puo procedere per piu vie, lequali tutte dipendono da vna cau$a $ola (laqual di $otto $i narrera) ma la piu breue è que$ta, recco quel 9 (ch’è oltra la linea. a b.) a cen$o di c\~e$o (che fara 6561) & tal cen. di cen. lo multiplico per 5 (per regola generale) il qual quintuplo $ara 32805. & que$to notarai rettamente $otto a quel 409509. ponendo il numero $otto al numero, le decene $otto alle dene, & co$i procedendo di mano in mano con le altre figure, & trouarai che la prima figura (cioe quel 3. del numero di $otto) ha $opra di $e 40 (come nella terza operatione appare) hor bi$ogna mo vedere quante volte puo intrare quel 32805 in quel 409509. negotiando tal co$a, come che nel partir per galia, ouer batello $i co$tuma, ma farlo intrare con tal altra conditione, che vi re$ti anchora tanto che compagnato quel tal re$to con la figura, che $eguita $e ne po$$i ancho- ra cauar la multiplicatione del decuplo del cubo di quel 9 (primo digito trouato) fia il quadrato di quello $econdo digito, & che anchora del re$tante accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a anchor cauare la multiplicatione del decuplo del cubo del detto $econdo digito fia il qua drato del primo, & che anchora del re$tante accompagnato con la figura che $eguita) $e ne po$$a cauare la multiplicatione del quintuplo del cen$o di cen$o del $econdo digito fia il primo digito $implice, & anchora che del re$tante (accompagnato con la $eguente vltima figura) $e ne po$$a ca- uare il relato del detto $econdo digito.

Alcuno potria dire e$$er impo$$ibile di poter antiuedere tante varie conditioni nel far intrare quel 32805. nel $oprapo$to 409509. circa di que$to ri$pondo che quantunque nelli partiri per galia, ouer batelli nel far intrar la prima figura bi$ogna farla intrare con tal conditione, che nelli re$tanti di mano in mano $e ne po$$a cauare tutte le multiplicationi delle con$equenti figure in quel digi- to, che $e hauera fatto intrar la prima figura del partitore, laqual conditione alli principianti par nel principio co$a grande, ma con$iderando poi che qua$i il tutto $i apprende, & cono$ce con lo in trar della prima figura, & della $econda, tal che a longo andare gli par poi co$a facile, & que$to mede$imo voglio inferire e$$er in que$to atto, cioe che qua$i il tutto $i apprende, & cono$ce nel far intrare quel 32805 in quel 409509 in$ieme con la $econda altra conditione, cioe che nella pri- ma vi re$ti tanto, che di quel tal re$to accompagnato con quella figura, che $eguita $e ne po$$a ca- uar la $opradetta multiplicatione del decuplo del cubo di quel 9 (primo digito trouato) fia il qua- drato di quel $econdo digito, che $i hauera inue$tigato, perche ogni piccol numero, che vi re$ti ra- re volte accade, che tutte le altre dette multiplicationi non $i po$$ino cauare, & $e pur qualche vol- te accade$$e che non $i pote$$ero cauare, non manca a cercar di emendar lo error fatto, come $i co- $tuma anchora nelli partiri per batello, ouer galia, que$to ho voluto dire, accioche tu non ti perda di animo da intendere que$ta no$tra regola in$ieme con le altre che $i ha da dire, hor per tornar LIBRO al no$tro propo$ito, per trouar quante volte puo intrare il $opra narrato 32805 in quel 409509 quarta operatione 1 2426 13130 409504 a 99999\.9999\.9 99 590495 b 3280 (chevi $ta $opra) con le dette conditioni prima vederemo quante volte puo intrar quel 3 (prima fi gura del numero di $otto) in quel 40. che gli $ta $opra, et quãtunque gli po$$a intrar 13 volte, non- dimeno mai puo pa$$ar 9 volte (come nelli partiri per galia, anchora accade) & perche vedemo che facendolo intrare $olamente 9 volte non $taremo altramente a negotiare $e l’altra $ecõda mul- tiplicatione $i potra cauar del re$tante accompagnato con la figura, che $eguita, anzi poneremo que$t’altro 9 ($ecõdo digito) trouato oltra la linea. a b. appre$$o al primo, & con quello andaremo multiplicando, fia le figure di quel 32805. & $ottrando cubo del primo digito # 729 # 10 # 7290 quadrato del $econdo digito # 81 # 7290 # 58320 # 590490 dal $opra po$to 409509 (come nelli partiri per batello $i co$tuma) il che facendo $i trouara re$tar 114264. come che nella quarta operatione appare qual con la figura, che $eguita dira 1142649. fatto que$to trouaremo il cubo del primo digito trouato, il qual cubo $ara 729. & lo decupla- remo, cioe lo multiplicaremo per 10 (per regola ferma) fa ra 7290. & que$to lo multiplicaremo anchora fia il qua- quinta operatione 5 1521 2426 131305 4095049 a 99999\.9999\.9 99 5904950 b 32809 5904 drato del $econdo digito trouato (qual quadrato $ara 81) fara 590490. & que$to lo a$$ettaremo ordinatamente $ot- to al 1142649 chi re$to di $opra, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouaremo, che re$tara 552159 (come nella quinta operatione appare) qual accompagnato con la figura, chi $eguita dira poi 5521599. fatto que$to trouaremo poi il cubo del $e- cubo del $econdo digito # 729 # 10 # 7290 quadrato del primo digito # 81 # 7290 # 58320 # 590490 condo digito (qual $ara 729) & quel multiplicaremo per 20 (per regola ferma) fara 7290. & que$to multiplicare- mo anchora per il quadrato del primo digito trouato (qual $ara 81) fara pur anchora lui 590490. & que$to lo a$$ettaremo ordinatamente $otto a quel 5521599. che ne auanzo di $opra, & $ottrandolo poi da quello trouare- $e$ta operatione 4 5931 1521 24261 1313050 40950499 a 999999999\.9 99 59049500 b 328099 59044 590 mo, che ne re$tara 4931109 (come di $opra alla $e$ta ope- ratione appare) alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 49311099. fatto que$to trouaremo il cen$o di cen$o del $econdo digito trouato qual $ara 6561. & que$to multiplicaremo per 5 (per regola ferma) fa- ra 32805. & que$to lo multiplicaremo anchora per il $implice primo digito trouato (che fu 9) fa- ra 295245. & que$to lo a$$ettaremo ordinatamente $otto a quel 49311099. che re$to $opra alla $e$ta operatione, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouaremo, che ne re$tara 49015854. come $opra la $ettima operatione appare, alqual giontoui la vltima figura, che $eguita dira poi 490158549. fatto que$to finalmente trouaremo il relato del $econdo digito trouato (qual relato vien a e$$ere 59049. qual a$$ettaremo ordinatamente $otto al detto 490158549. che ne re$to $o- pra alla $ettima operatione, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouaremo che ne re$tara 490099500. come $opra all’ultima operatione appare, & $e vorrai far proua di tutta la general $ettima operatione 401 5931 15215 242618 a 13130505 409504994 999999999\.9 99 590495005 b 3280994 590442 5905 29 vltima operatione 0 4 01 59319 152159 2426185 131305050 a 4095049940 999999999\.9 99 {490099500/490099500} 5904950059 32809944 b 5904420 59059 29@ operatione troua il relato della detta radice cauata, cioe di quel 99. il qual relato trouarai e$$ere 43237380096. alqual aggiongendogli quel 490099500. che vltima- mente ne è re$tato fara 43237381441. laqual $umma per e$$er eguale al no$tro primo propo$to numero dire- mo tutta la no$tra general operatione e$$er buona, & co- $i $e per $orte non fu$$e ritornato quel mede$imo $are$$i- mo $icuri di hauere errato nelle particolari operationi, ouero in alcuna di quelle, & co$i bi$ognaria ricercar, & trouar tal errore.

Ma $e ben la no$tra general operatione è $tata perfetta- mente operata, nondimeno tal radice relata non è ratio- nale, cioe perfetta per le ragioni piu volte dette, cioe per e$$er auanzato quel 490099500. nella vltima operatio- ne, ma volendola a$$ignar propinqua al vero ponere- mo quel tal auanzo $opra vna virgola, & per trouar il de nominatore da mettere $otto di tal virgola, lo formaremo con quelli quattro produtti detti nella terza del pre$ente capo, cioe troua il quintuplo del quadrato del quadrato, o vuoi dir il quintu- SECONDO. plo del cen. di cen. di 99 (radice trouata) il qual quintuplo $ara 480298005. & que$to $ara il pri- mo produtto, poi troua il decuplo del cubo del mede$imo 99. il qual decuplo $ara 9702990. & que$to $ara il $econdo produtto, qual pone- il cen.cen.di 99. $ara # 96059601 # primo produtto # 480298005 # il cubo di 99.$ara # 970299 # $econdo produtto # 9702990 # il quadrato di 99 $ara # 9801 # # 10 # terzo produtto -- # 98010 # la $implice radice -- # 99 # # 5 # quarto & vltimo produtto # 495 # primo produtto # 480298005 # $econdo produtto # 9702990 # terzo produtto -- # 98010 # quarto & vltimo produtto # 495 # $umma # 490096500 # denominatore rai da parte $otto a l’altro primo produtto, dapoi trouarai il decuplo del quadrato del detto 99. il qual decuplo $ara 98010. & que $to $ara il terzo produtto, qual ponerai $otto a gli altri duoi produtti. Finalmente troua- rai il quintuplo del $implice 99. qual quintu plo $ara 495. & que$to $ara il quarto, & vl- timo produtto, qual ponerai $otto a gli altri tre, & tutti que$ti quattro produtto $umma- ti in$ieme faranno 490099500. da mettere $otto alla detta virgola per denominatore, il che facendo la detta propinqua radice relata $ara 99 {490099500/490099500}, & perche tal rotto ne da preci$amente vno integro, ne dinota il detto no$tro propo$to numero di 9999- 999999. mãcar di vna $ola vnita a e$$er rela to (per le ragioni adutte nella quarta di que- $to capo) et pero diremo la propinqua ℞ re- lata di 9999999996 e$$er 100. & $e di que- $ta tal propinqua radice relata n farai la proua naturale, cioe relatando quel 190. trouarai che tal relato fara 10000000000. cioe fara vno piu del detto no$tro propo$to numero 9999999999. come che nella quarta di que$to capo fu detto.

Vna narratione che fa l’auttore ($otto breuita) di vna richie$ta di di$putatione, fattagli con cartelli im pre$$i da Hieronimo Cardano medico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato (a quel tempo delle mathematiche lettor publico in Milano) l’anno 1547. Et que$to fa accio $iano meglio inte$e diuer$e $ue oppo$itioni, che adduce nella pre$ente opera $opra le materie propo$te, & di$putate in tal di$puta.

ES$endo io $tato richie$to l’anno 1547 con cartelli impre$$i, in publica di$puta da Hie- 7 ronimo Cardano medico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato (la cau$a di tal richie$ta in fine della pre$ente opera in detta di$puta, & cartelli $i potra intendere, & vedere.) Et io de$idero$o di venire alla conclu$ione (laqual con ri$po$te, & repliche an dauano poi copertamente fuggendo) io gli propo$i publicamente que$iti 31. da ri$oluermi, o tut- ti, ouer quella parte, che loro poteuano in termine di giorni 15 (dapoi il riceuer di quelli) il qual termine era $tato da loro mede$imi limitato, nelle $ue anciane repliche con que$to patto, che tutte le re$olutioni fatte, o che $i face$$e dapoi il detto termine di giorni 15 fu$$ero di niun valore (cioe che non fu$$ero valide) & co$i dapoi che gli hebbi mandato tai mei que$iti 31. loro $tettero circa me$i 2. a darne alcuna minima ri$po$ta, ma pa$$ati li detti duoi me$i, mi mandorno anchora loro pur que$iti 31 da ri$oluerli, ma non mi mandorno alcuna minima $olutione di alcuno di detti miei que$iti 31 gia duoi me$i allor propo$ti, & $apendo che loro non mi poteuano mandar piu alcu- na $olutione, che fu$$e valida, di detti miei que$iti 31 allor propo$ti, per e$$er $pirato il detto ter- mine di piu di giorni 45. Et per tanto allegramente mi mi$$e a con$iderare li detti $uoi 31 a me mandati, di $orte che quel mede$imo giorno, che io li riceue@ti ne ri$ol$i dieci (cioe 10) & il giorno $equente ne ri$ol$e alquanti altri (come che nella mia terza ri$po$ta in fine della pre$ente opera ap- pare. Et $apendo che quella parte da me ri$olta (con tanta celerita) mi daua l’honor di tal di$puta (mandandola pero auanti il detto termine limitato di 15 giorni) po$po$i, il con$iderare piu li detti $uoi re$tanti que$iti (per anticipar il tempo) & mi$$i a componere la detta mia terza ri$po$ta, et com po$ta che l’hebbi $ubito la feci $tampare in$ieme con le dette mie ri$$olutioni, & $tampata che fu im mediate gli la mandai per il correro da Milano, ma loro per occultar la $ua dapocaggine del $tar tanto tempo a darmi la ri$po$ta di miei que$iti, ouero di parte di quelli s’interteniuano con altre re- pliche piene di cianze, & longhe come in e$$a di$puta $i potra vedere, vero è che circa $ette me$i dapoi il detto termine di 15 giorni mi mandorno vna publica ri$po$ta auantando$i in quella di hauer ri$olto tutti li detti miei que$iti 31 allor propo$ti, & $e ben tal co$a fu$$e $tata la verita, tai $ue ri$$olutioni doueuano e$$er reputate per nulla, perche $i $a bene, che a longo andare (da vno che LIBRO intenda) ad ogni regolato que$ito troua la via di $oluerlo ($e po$$ibil è) ma vedendo anchora, che in co$i longo tempo la maggior parte di quelli erano $tati da loro fal$amente conclu$i, & trouan- domi allhora in Bre$cia vicin a Milano (nellaqual citta era $tato di nuouo condutto (con larghe prome$$e, ma infine $trette atte$e) da certi dottori, & nobili Bre$ciani a leggerui publicamente Eu clide) deliberai (per por fine al far cartelli, quali hormai fa$tidiauano gli huomini del mondo) di an dar per fino a Milano, & di fargli viua voce publicamente cono$cere, come le dette $ue ri$$olutio- ni erano $tate (come è detto) da loro la maggior parte fal$amente conclu$e, & co$i (per abreuiar parole) caualcai per in$ino a Milano, & con cartelli impre$$i publicamente gli inuitati ambiduoi per venerdi pro$$imo (che fu alli 10 di Ago$to 1548) a douer$i trouar a hore 18 a quel tempio, chiamato il Giardino di frati zoccolanti, a di$putar le mie reprobationi, che voleua addure $opra le $ue ri$$olutioni fatte da loro, circa $ette me$i dapoi il termine limitato $opra li que$iti 31. a loro propo$ti, laqual co$a inte$a da Hieronimo Cardano (per non venir al cimento) quello di $ubito ca ualco fuora di Milano, tal che al giorno deputato vi venne $olamente Lodouico ferraro con vna gran comettiua di gentil’huomini $uoi amici, & altri, & io $olo con vn mio fratello, che haueua menato con mi da Bre$cia, mi appre$entai auanti al co$petto di quella moltitudine, & gli narrai $otto breuita il principio di tal no$tra publica di$puta, & la cau$a del mio e$$er co$i venuto a Mila- no. Et volendo io dar principio a reprouar le dette loro fal$e $olutioni, fatte $opra li detti miei que- $iti 31. allor mandati, ma loro per cauarmi di propo$ito con parole, et cianze) m’intertenirono piu di due hore con que$ta cautella, che voleuano che in quel mede$imo luogo per in$trumento fu$- $ero eletti per giudici certi, ch’erano iui pre$ente amici $uoi, & da me non cono$ciuti, & io non vol- $i con$entire a tal $ua a$tuta cauillatione, ma gli di$$e che voleua che tutti gli a$coltanti tal di$puta fu$$ero giudici, communi, & $imilmente tutti quelli a chi peruenira alle mani le dette reprobatio- ni $tampate che $aranno, & co$i finalmente mi la$ciorno dire, & per non venir in fa$tidio a molti nobili a$coltanti, non vol$i principiar a reprobare materie fa$tidio$e di numeri, ne di geometria, anzi mi par$e di principiar a reprobargli la $olutione da lor fatta $opra il vige$imoquarto capo della Geografia di Tolomeo allor propo$ta nel mio 18 que$ito, & co$i iui publicamente lo con- $trin$e a non poter negare, che la non fu$$e $tata da loro fal$amente ri$olta, ouer conclu$a, & vo- lendo procedere piu oltra, qua$i tutti li circo$tanti cominciorno a dire ad alta voce, che lo doue$$e mo la$ciar parlar anchora lui $opra le $olutioni da me fatte (in termine circa di giorni 3) $opra li $uoi 31 que$iti a me mandati, & non mi val$e a gridare, & dire che mi la$cia$$ero compir tutto quello che haueua propo$to di reprouare, & di dire, & che dapoi parla$$e quello che gli pareua, ma non mi val$e niente il mio ragionare, & lamentarmi, che mi faceuano torto a non mi la$ciar compir, anci tutti ad vna voce non vol$ero, che procede$$e piu oltra, ma che lo la$cia$$e dire an- chora lui, onde comincio à dire che io non gli haueua $aputo ri$oluere il $uo 0 4 que$ito, $opra Vi truuio, & ragiono tanto $opra tal $uo que$ito, che venne hora da cena, & co$i ogn’uno fu sforza- to a vodar il tempio, & andar$ene a ca$a. onde vedendo in tal luogo non hauer potuto viua voce adempir il mio intento per tener tutti dalla banda $ua, per laqual co$a cominciai a dubitar anchor di peggio, per il che il giorno $eguente tacitamente mi voltai alla volta di Bre$cia, & per altra $tra- da, ouer via di quella era venuto a Milano, con intention pero di fare publicamente in $tampa quel lo che viua voce non mi haueuano voluto la$ciar e$$equir, & lo haueria fatto in pochi me$i dapoi, ma mi accadette vn’altra maggior di$gratia, che quando mi credeua da $codere il $tipendio, che mi haueuano fatto promettere quelli dottori, & nobili Bre$ciani, per la lettura publica, mi manda- uano da Rodes a Pilato, talmente, che fui a$tretto a venir in lite con colui, che mi hauea prome$$o per $ua commi$$ione, con intention pero di $pedirmene intermine di giorni 15. ma per e$$er tutti mae$tri vecchi del litigare, mi tennero in lite circa otto me$i, & finalmente a$$ol$ero, quel $uo agen te, che mi fece la prome$$a per $uo nome, dicendo che io doueua procedere contra il principale di quelli che mi haueuano fatto condur, qual era vno di primi dottor di lege di Bre$cia, contra il qua le non mi ba$to l’animo di procedere, tal che fra il danno, intere$$o, & $pe$a per leuarmi da Ve- netia con tutta la famiglia per andar a Bre$cia, & la perdita qua$i di tutto il $tipendio di vn’anno, & mezzo (che leggeti publico) & le $pe$e della lite, & quelle fatte per ritornar a Venetia, oltra molte altre $trane di$gratie, che mi $opragion$e la fortuna del ritornar da Bre$cia a Venetia, per cau$a di vno $o$petto di pe$te, che era accaduto in Bre$cia, mi fecero ca$car le penne mae$tre, & co$i non potei e$$equir quello, che haueua in animo di fare, nondimeno cono$co che ogni co$a è $tata per il meglio, perche $e io haue$$e dato fuora tai mie reprobationi a quel tempo $otto breui- ta, & in quella mia alteratione di animo, $on certo che le mie ragioni $ariano $tate malamente inte- $e da gli intelligenti (per e$$er tutte no$tre nuoue inuentioni, & materie non piu audite, ne con$i- SECONDO. derate da gli huomini, onde che per hauer prorogato a darle nella pre$ente opera ne $eguira tutto al contrario, cioe che quelle $aranno non $olamente inte$e dalli detti intelligenti, ma di quelle ne ca uaranno anchora infiniti altri honorati frutti, che allhora non hariano co$i facilmente raccolti, ouer cauati, vero è che le dette no$tre reprobationi nõ $i trouaranno nella pre$ente opera vna con $equentemente dietro all’altra $ecõdo l’ordine, che da me gli furno propo$te, anzi cia$cuna di quel le reprobaremo in quel luogo, doue che di tal materia parlaremo, ouer trattaremo, perche facen- do altramente tale mie reprobationi malamente $ariano inte$e dalli $tudianti (per le ragioni di $o- pra allegate) & pero in que$to luogo principiaremo dal mio 22 que$ito a lor propo$to, qual dice- ua preci$amente in que$to modo.

Viadimando che con regola generale mi ritrouati, ouer cauati la propinqua ℞ rel. di 9999999999. cioe con la regola generale da formar vn rotto del re$iduo, che di $opra auanzara a tal e$trattio- ne, laqual regola $ia la $ua propria, & generale, cioe che $erui non $olamente nelle e$trattioni delle dette radice propinque nelli numeri $ani, ma anchora nelli rotti, & nelli $ani & rotti, e$$empi gra- tia, con la mede$ima regola cauatime anchora la propinqua radice relata di {5/8}, & $imilmente di 242 {1/2}. Circa alqual que$ito, nelli detti 7 me$i doppo il termine a$$ignato, mi conclu$ero la propin qua radice relata di quel 9999999999 e$$er 99 {9/10}, & $el non fu$$e $tato che per lor buona $orte qua$i in quel mede$imo tempo compar$e qua in Italia l’opera di Michiel $tifelio eccellente mathe- matico, dalqual gli fu mo$trata, & in$ignata vna regola da cauar la radice relata dalli numeri rela- ti, con laquale $i coprirno alquanto appre$$o de gli intelligenti, laqual regola $on certo, che da loro mede$imi (in termine di duoi anni) non l’haueriano $aputa trouare, con laqual regola trouorno quel 99. ma perche il detto $tifelio non parla co$a alcuna delle propinque, cioe di numeri non re- lati, & pero in tal ca$o $i $eruirno poi di quella regola data da Orontio $opra le propinque radice quadre, & anchora $opra le cube (con quel aggionger di nulle) laqual regola quanto che fal$a $ia nel proce$$o no$tro $i fara manife$to. Hor dico che in tal $ua conclu$ione ferno duoi errori, il pri- Errore fatto da Hiero- nimo Cardano, & da Lodouico ferraro $uo creato nella ri$$olutione del mio 22 que$ito a lor propo$to nella no- $tra publica di$puta, co me in quella appare. mo fu che quel rotto, cioe quel {9/10} non fu formato con la $ua propria regola, come nel mio que- $ito $i adimanda, laqual propria regola è quella che habbiamo mo$trata nella terza di que$to capo, & di $opra da noi v$ata, nella ri$$olutione di que$to mede$imo que$ito, perche tal regola $i caua dalla principal regola di tal e$trattione, ma quella regola data dal detto Orontio (da loro v$ata) è $tata trouata per vn di$cor$o naturale, & non per ragion geometrica, & pero nella $ua conclu$io- ne $eguita vn’altro errore molto maggior del primo, qual è que$to, che $e di tal $ua conclu$ione ne faremo la $ua proua naturale, cioe relatando la detta $ua radice (cioe il detto 99 {9/10}) $i trouara tal $uo relato e$$er 9950099900 {4999/100000}, che $aria preci$amente 49900098 {95001/100000} man- co (cioe menor) del no$tro 9999999999. Hor $i puo chiaramente vedere $e que$to è vno erroret Vn’altro errore, ouero errorazzo fatto dal det to Hieronimo Carda- no, & da Lodouico fer raro $uo creato nella ri$ $olutione del detto mio 22 que$ito a lor propo $to nella no$tra publica di$puta. to, ouero vno errorazzo da poter e$$er vi$to la notte $enza lume, & pero non bi$ogna confidar$i in quelle regole trouate per giudicio naturale, & non per ragion geometrica, anchor che parino vere, & che nelle piccole co$e rie$cano, ouer che poco errino, come $i vede in que$ta regola po$ta da Orontio, che nelle propinque radice quadre, & nelle cube par che non molto erri dalla verita, ma nelle altre maggiori, ouer piu alte $pecie di radice, $i cono$ce, & vede poi piu largamente la $ua fal$ita, ma nelle proprie regole da noi trouate (con ragion geometrica, & delle proportioni) $i tro- uara $eguir tutto al contrario, cioe che li $uoi errori $i trouaranno e$$er menori, nelle piu alte $pecie di radice, che nelle ba$$e, & que$to $i manife$ta in que$ta mede$ima e$trattione (da noi fatta nella precedente) che per la detta no$tra regola fu da noi conclu$o, la propinqua radice relata del mede- $imo 9999999999 e$$er 99 {490099500/490099500}, cioe 100. il relato di qual 100 $aria 10000000000. cioe erraria $olamente per vna vnita in piu del detto no$tro 9999999999. & la conclu$ione dal detto Cardano, & Lodouico erra per 49900098 {95001/100000} in manco di quel mede$imo 9999- 999999. come di $opra è $tato detto gli errori poi da lor fatti nella e$trattione della detta propin- qua radice relata di quel {5/8}, & di quel 242 {1/2} $i faranno manife$ti doue mo$traremo a cauar tai $or- te di radice dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti.

Io non voglio $tar a darti e$$empio, come $i cauano le radici relate di quelli grandi numeri, che rice- uano piu di duoi ponti, perche la regola di $opra data per quelli che riceueno duoi ponti ti $erue per tutti gli altri, come $opra le radici quadre, & nelle cube, & nelle cen$e di cen$e, hai vi$to, che $empre $i pigliano tutte le figure, che per auanti $ono $tate cauate, & trouate, come $e fu$$ero vna figura $ola, vero è che $empre tu vieni a maneggiar maggiori numeri nelle tue operationi, ma tutti $i vanno maneggiando $econda la detta regola data di $opra, & pero non dubito che da te mede- $imo $aperai, come gouernarti nelli detti numeri grandi, che riceue$$ero tre, ouero quattro, oue- ro piu ponti.

LIBRO

LA cau$a della $opra data no$tra regola da cauar la radice relata, & $imilmente quella 9 data da formar il rotto di quello, che $oprauanza nelli numeri non relati, per dare tai radice propinque al vero $i puo cono$cere dalla $otto $critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi trouata.

Propo$itione ritrouata dal pre$ente auttore.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, il relato di tutta la detta quanti- ta $ara eguale a que$ti $ei principali produtti, cioe al produtto del relato della prima parte, & al produtto del cen. di cen. della detta prima fia il quintuplo della $econda, & al produtto del cubo della mede$ima prima fia il decuplo del quadrato della $econda, & al produtto del cubo della $econda fia il decuplo del quadrato della prima, & al produtto del a 12 c b 8 4 # 12 # 12 # 144 # 12 # 1728 # 12 # 20736 # 12 relato di 12. # 248831 primo {pro}dutto # 32768 0 2 produtto # 81920 0 3 produtto # 81920 0 4 produtto # 40960 0 5 produtto # 10240 0 6 produtto # 1024 $umma # 248832 cen$o di cen$o della detta $econda fia il quintuplo della prima, & finalmente al produtto del relato della detta $econda parte.

Que$ta propo$itione non te la po$$o dimo$trare in que$to luogo $peculatiuamente per le co$e fin ho ra dette per non hauerti aanchora parlato delle proportioni, ma ben la prouaremo naturalmente per quanto che alla pura pratica $e a$petti, in altro luogo piu conueniente la dimo$traremo poi con ragioni a$tratte $econdo il co$tume di mathematici a Iddio piacendo.

Sia adonque tutta la quantita. a b. (poniamo 12) diui$a in due parti in ponto. c. & poniamo che la pri ma parte (cioe. a c.) $ia 8. & la $econda (cioe. c b.) $ia 4. Dico che il relato di tutta la detta. a b. (cioe di 12) qual $ara 248832. $ara eguale a que$ti $ei produtti, cioe al relato della prima parte qual rela- to $ara 32768. et que$to notarai da banda per il primo produtto, dapoi troua il cen$o di cen$o del la detta prima parte, che trouarai e$$er 4096. & que$to multiplicarai per il quintuplo della $econ- da parte (qual $ara 20) fara 81920 per il $econdo produtto, qual ponerai $otto a l’altro primo. Da poi multiplica il cubo della detta prima (che $ara 512) fia il decuplo del quadrato della $econda (che $ara 160) fara 81920 per il terzo produtto, qual ponerai $otto a gli altri duoi, fatto que$to farai il mede$imo della $econda parte, ma ritornando indietro, cioe multiplica il cubo della $econ- da parte, che $ara 64. fia il decuplo del quadrato della prima (che $ara 640) fara 40960. & que$to $a ra il quarto produtto, qual ponerai $otto a gli altri, dapoi multiplicarai il cen$o di cen$o della detta $econda (che $ara 256) fia il quincuplo della prima (che $ara 40) fara 10240. per il quinto produt- to, qual ponerai $otto a gli altri, dapoi trouarai il relato della detta $econda parte, qual trouarai e$- $er 1024. & que$to $ara il $e$to, & vltimo produtto, qual po$to $otto a gli altri, & $ummati poi tut ti in$ieme trouarai, che faranno mede$imamente 248832. $i come fu il relato di tutta la quantita diui$a, cioe di 12.

NOta che la $opra$critta no$tra propo$itione $i puo, & $i debbe tramutare quando che 10 bi$ogna per accommodar$ela meglio in qualche operatione (come che anchora $opra quelle delle radici cube, & cen$iche, cen$iche fu detto) cioe per piu facilitarla, circa al ca uare delle radici relate. Diremo che il relato di tutta la $opra$critta quantita. a b. (diui$a in ponto. c.) $ara eguale a que$ti altri $ei produtti, cioe al relato della prima parte (cioe della parte a c.) & al produtto del quintuplo del cen$o di cen$o della detta prima parte, fia la $econda parte (la qual $econda s’intende la. c b.) & al produtto del decuplo del cubo della detta prima fia il quadra- to della detta $econda, & al produtto del decuplo del cubo della $econda, fia il quadrato della pri- ma, & al produtto del quintuplo del cen$o di cen$o della $econda, fia la prima, & finalmente al re- lato della detta $econda. Et fe ne farai proua trouarai che que$ti altri $ei produtti $aranno preci$a- mente eguali a quelli altri $ei fatti $econdo l’ordine della detta no$tra propo$itione, & perche que- $to $econdo ordine ne facilita a$$ai la e$trattione della detta radice relata, & pero que$to v$amo, co me nelle no$tre particolari operationi poi comprendere, & pero $e la data quantita fu$$e diui$a in a c b d tre, ouer piu parti, come appar nella quantita. a d. diui$a in ponto. b. & in ponto. c. tal diui$ione è $i- mile a quelli numeri, che riceuono tre ponti, delliquali il ponto. d. $aria il primo ver$o man de$tra, & il ponto. b. $aria il $econdo, & il ponto. c. $aria il terzo, & pero in tal ca$o immaginiamo $olamen te la. a b. diui$a in ponto. c. & pero di que$ta. a b. cauaremo la $ua radice relata $econdo la regola da ta nelli numeri di duoi ponti appontati, & con tal regola trouaremo li duoi primi digiti, delliqua- li il primo $ara la parte. a c. & il $econdo $ara la parte. c b. & dapoi trouati tai duoi digiti immagi- naremo di nuouo tutta la quantita. a d. diui$a pur in due parti in ponto. b. onde li duoi digiti gia trouati veniranno a e$$er la parte. a b. onde per trouar il terzo digito, cioe la parte. b d. procedere- mo $econdo l’ordine dato, $upponendo pero li duoi primi digiti per vna parte $ola nelle tue ope- rationi, ma alcuno potria dubitare dicendo il primo digito, che $i trouara $ara tanti ceutenara, il SECONDO. $econdo tante decene, & il terzo $ara numero $implice, attento che nel e$$empio della propo$itio- ne quel. 8. & 4. cioe $ono ambiduoi digiti $implici, ri$pondo, che per farti meglio intendere ho v$a to tai numeri piccoli, ma nelli numeri che riceuono tre ponti il primo digito, che $i caua è $empre tanti centenara, il $econdo tante decene, & l’ultimo $ara di tante vnita. E$$empi gratia $e tutta la quantita. a d. fu$$e poniamo 845. la parte. a c. $aria 8 centenara, lac b. 4 decene la. b d. $aria 5 vni- ta, & co$i il relato del detto 845. $ara di tal grandezza, che tal numero riceuera tre ponti (pontan- dolo pero $econdo la regola data) onde cauandone poi la $ua radice relata ($econdo la regola da- ta) $i trouara tal radice relata e$$er il mede$imo 845.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la radice relata_ dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationali, & di$crete, ma anchora le propinque delle irrationali, ouer $orde. # Cap. VIII. Come $i cauano le radici relate di rotti relati.

PEr intender la regola di cauar le ℞ relate delli numeri rotti bi$ogna prima $apere, come 1 E$$empio che delli detti numeri rotti alcuni $ono relati, & alcuni non, & molto piu $pe$$i $ono li nõ relati di quelli che $ono li relati, li rotti adõque che $ono relati, $onoquelli che dapoi la ℞ rel. di # {1/32} è {1/2} a ℞ rel. di # {32/243} è {2/3} la ℞ rel. di # {243/1024} è {3/4} la ℞ rel. di # {32/3125} è {2/5} la ℞ rel. di # {243/3125} è {3/5} la ℞ rel. di # {3125/7776} è {5/@} la ℞ rel. di # {16807/32768} è {7/8} che $ono $chi$ati alla vltima $chi$atione, hanno il $uo numeratore, & anchora il $uo de- nominator, numero relato come $ono que$ti {1/32}, {32/243}, {243/1024}, {32/3125}, {243/3125}, {3125/7776}, {16807/32768}, & infiniti altri $imili, onde per cauar la detta radice relata da tali rotti ba$ta a cauar la detta radice relata del $uo numeratore, & ponerla $opra di vn’altra virgola (pur per numeratore) & dapoi ca- uar anchora mede$imamente la detta radice relata del $uo denominatore, & ponerla $otto a tal $e conda virgola per denominatore, & tal $econdo rotto $ara la radice relata del primo. E$$empi gra tia volendo cauar la radice relata di {1/32} procedendo per li modi detti tu trouarai quella e$$er {1/2}, & co$i con tal regola cauando la radice relata di {32/243} trouarai quella e$$er {2/3}, & co$i per non abon- dar in parole $e cauarai tai radici relate delli $opradetti rotti tai radice trouarai e$$er, come che in margine appare, & $e di tai e$trattioni ne vorrai far proua relatarai cia$cuna di dette radici cauate, & $e ti ritornaranno il primo rotto tu $arai certo tal e$trattione e$$er $tata ben fatta, ma $e titorna$ $e altramente $are$ti $icuro di hauer errato in alcuna tua operatione.

Come $i cauano le propinque radici relate delli rotti non relati.

MA quando che il numeratore del rotto, & anchora il $uo denominatore non $aranno 2 ambiduoi numeri relati, tal rotto non $ara relato, quando adonque vn rotto non $ara relato, & che di quello ne vorrai cauar la propinqua radice relata tal atto $i puo e$$e- quire per tre diuer$e vie con ragione, ma per abreuiar $crittura narraremo $olamente il piu magi$trale, & che $ottogiace a manco errore, il qual è que$to recca $empre il $uo denomina- tore a cen$o di cen$o, & quel tal cen$o di cen$o multiplicalo fia il $uo numeratore, & di tal produt- to cauane la propinqua radice relata (per la no$tra regola data nella terza del $e$to capo) & quella partirai per il mede$imo denominatore del detto rotto, & lo auenimento di tal partitione $ara la propinqua radice relata di quel tal rotto, & per e$$empio voglio addure di cauar la detta propin- qua radice relata di quel {5/@}, che fu da me propo$to a Hieronimo Cardano, & a Lodouico ferraro $uo creato nella no$tra publica di$puta, & que$to faccio accioche meglio $i veda la differentia, ch’è dalla $ua $olutione fatta con la regola data da Orontio (con aggiongere quelle nulle) alla no$tra fatta con ragion geometrica. Per cauar adonque la propinqua radice relata di {5/8} trouaremo il cen $o di cen$o di quel 8 (che è $otto alla virgola) che $ara 4096. & lo multiplicaremo per quel 5 ch’è $opra la virgola fara 20480. & di que$to ne cauaremo la propinqua radice relata (per la no$tra re- gola data nella terza del $e$to capo) & trouaremo quella e$$er 7 {3673/15960}, & que$ta la partiremo per quel mede$imo 8 (denominator del rotto) & trouaremo che ne venira {115393/127680}, & tanto diremo the $ia la propinqua radice relata di {5/8}, dellaqual propinqua ℞ $e ne farai proua relatan- do tal rotto tu trouarai che non $car$eggiara qua$i niente del detto {5/8}, cioe il relato del detto {115393/127680} fara que$to numero 20469608620450396886550193. da partir per que$t’altro 33932383760046410956800000. il qual rotto $e lo traslatarai in ottaui, & in cente$imi di ot- taui tu trouarai che te ne venira 4 ottaui, & {82/100} di vn’altro ottauo, & auanzaria a$$ai piu di {2/3} di vn’altro {1/100} di ottauo, tal che veniria a $car$eggiare poco piu di {17/100} di vno ottauo dal no$tro rotto, cioe dal no$tro {5/8}.

LIBRO

La cau$a di que$ta $opra$critta no$tra in regola in que$to luogo non te la po$$o a$$ignare, ma quando che con il tuo $tudio $arai gionto al $e$to capo del trattato delle proportioni da te mede$imo la in- tenderai $e hauerai giuditio mediante l’aui$o dato $opra della cuba nelli rotti. Il $opradetto Hiero- Errore comme$$o da Hieronimo Cardano, me dico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato $opra la $econ- da parte del mio que$i- to a lor propo$to. nimo Cardano in$ieme con il $opradetto Lodouico $uo creato (circa 7 me$i dapoi il termine da loro limitato) mi conclu$ero (per vigor di quella regola data dal $tifelio, & di quella data da Oron tio, $opra le radici quadre, & cube) la propinqua radice relata del detto {5/8} e$$er {13/15}, nellaqual $ua conclu$ione ferno duoi errori, il primo è que$to, che non cauorno tal radice con la $ua propria re- gola (come che nel mio que$ito $i adimanda) perche la propria $ua regola, è quella che di $opra habbiamo mo$trata, & per que$ta cau$a incor$ero nel $econdo errore è que$to, che $e di tal $ua propinqua radice (cioe di quel {13/15}) ne $ara fatto proua, cioe relatando tal {13/15} $i trouara il relato di tal {13/15} e$$er {371293/759375}, il qual rotto traslatandolo in ottaui, & in cente$imi di ottauo $i trouara e$- $er tre ottaui, & {93/100} di vn’altro ottauo, tal che veniria a $car$eggiare del no$tro {5/8} vn’ottauo in- Vn’altro errore fatto dal $opradetto Hiero- nimo Cardano, & da Lodouico $opra la con clu$ione del mede$imo que$ito. tegro, & circa {9/100} di vn’altro ottauo, $i che $i vede di quanto erra in vna co$i poca quantita, tal $ua conclu$ione, & certamente hanno da ringratiar Michel $tifelio, che a quel tempo gli mo$tro la via di $aper$i almen coprire appre$$o al vulgo, cioe a far quel puoco che lor ferno (anchor che fal- $o fu$$e) perche da loro mede$imi in tal que$ito, & ne gli altri tre, che $eguitano $ariano re$tati to- talmente muti, & che $ia il vero loro mede$imi lo cõfe$$ano imputando il detto auttor di o$curita.

Come $i cauano le radici relate delli numeri $am, & rotti relati.

HAuendo ben inte$a la regola di cauar la radice relata delli numeri rotti relati, & $imilmen- 3 te le propinque di quelli, che non $ono relati, facil co$a $ara a intendere la regola di far il mede$imo nelli numeri $ani, & rotti, & per tanto dico, che delli detti numeri fani, & rotti ve ne $ono alcuni, che $ono relati, & alcuni non, li relati $ono quelli, che riducen- do il numero $ano nella qualita del $uo rotto ($chi$ato) & $ummato in$ieme con il numeratore di tal rotto, tal $umma $ia numero relato, domente che anchora il denominatore di tal rotto $ia pur numero relato, come e$$empi gratia $aria 7 {19/32}, che riducendo quel 7 a 32 e$imi faria 224 trenta la ℞ rel. di # 7{19/32} $aria 2 {1/2} la ℞ rel.di # 97{21/32} $aria 2 {1/2} la ℞ rel.di # 69{40/243} $aria 2 {1/3} la ℞ rel.di # 134{206/243} $aria 2 {2/3} la ℞ rel.di # 57{681/1024} $aria 2 {1/4} dui e$imi, alqual giontoui quel 19. ch’è $opra la virgola fara in tutto {242/32}, hor perche quel 243. (numeratore) è numero relato, & $imilmente quel 32 (denominatore) diremo tal numero 7 {19/32} e$$er relato, & per cauargli la $ua radice relata tu cauarai la radice relata di quel 243. che $opra la virgola, che trouarai e$$er 3. & que$to 3 tu lo partirai per la radice relata di quel 32. che è $otto al- la virgola (laqual è 2) & te ne venira 1 {1/2}, & co$i cõcluderai la perfetta radice relata del detto 7 {19/32} e$$er 1 {1/2}, & co$i per non abondar in parole $e con tal regola cauaraila detta radice relata di 97 {21/32} trouarai quella e$$er 2 {1/2}, & quella di 69 {40/243} trouarai e$$er 2 {1/3}, & quella di 134 {206/243} e$$er 2 {2/3}, & quella di 57 {681/1024} e$$er 2 {1/4}, & con tal ordine procederai in tutti gli altri $ani, & rotti relati, & $e ne vorrai far la proua relatarai il detto 1 {1/3}, & trouarai che fara 7 {19/32}, & pero $ta bene.

Come $i cauano le propinque radici relate di numeri $ani, & rotti non relati.

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno relati, & che di quelli ne vor- 4 rai cauar la propinqua radice relata tal atto $i puo ragioneuolmente e$$equire per tre diuer$e regole, ma la piu $cientifica, & a manco errori $oggetta è $imile a quella data nelli roti non relati, cioe $chi$ar il rotto, & dapoi reccar il $ano in tal $pecie di rotto (co- me fu detto, & fatto nella precedente) & dapoi recca il denominator a cen$o di cen$o, & quel tal cen$o di cen$o multiplicalo fia quel grande numeratore (gia formato con la riduttione) & di tal produtto cauane la propinqua relata ($econdo la no$tra regola data nella terza del $e$to capo) & tal radice propinqua partirai per il mede$imo denominatore, & lo auenimento $ara la propinqua radice relata di tal numero $ano, & rotto, & per e$$empio di que$to voglio addure quel numero di 241 {1/2}, che da me fu propo$to a Hieronimo Cardano, & a Lodouico ferraro $uo creato, nel mio 22 que$ito nella no$tra publica di$puta. Per cauar adõque la propinqua radice relata di 242 {1/2} fa ogni co$a in mezzi, che fara {485/2} recca quel 2 (denominatore a cen$o di cen$o fara 16. & que- $to multiplica fia quel 485 (numerator) fara 7760. & di que$to cauane la propinqua ℞ rel. onde procedendo (per la detta no$tra regola data nella 3 del $e$to capo (trouarai quella e$$er 5 {4635/4650}, & que$ta tal quantita partirai per il detto 2 (denominatore) il che facendo te ne venira 2 {9285/9300}, & tanto dirai che $ia la propinqua radice relata del $opradetto 242 {1/2}, & $e di tal propinqua radice relata ne farai proua tu trouarai quella errare di vna co$a in$en$ibile nel $uo relato, ma nella pro- pria radice (cioe del detto 2 {9285/9300}) è come nulla, & co$i con tal no$tra regola procederai nelle al- tre $imile.

SECONDO.

Al $opradetto que$ito, il $opradetto Hieronimo Cardano medico, in$ieme con Lodouico ferraro $uo creato circa $ette me$i dapoi il termine da loro limitato mi ri$ol$ero $olamente con parole $crit- te, che per cauar tal propinqua radice, che $i doue$$e procedere $econdo quel modo, che da loro fu detto, & fatto di quelli {5/8}, nellaqual $ua ri$po$ta vengono pur a far duoi errori, $i come nella Errore comme$$o da Hieronimo Cardano, & da Lodouico ferra- ro $uo creato nella ri$- $olutione del mio 22 que$ito. pa$$ata di {5/8}, il primo e che tal $ua regola non è la $ua propria, come nel mio que$ito $i adimanda, il $econdo errore è que$to, che cauando tal propinqua radice realmente $econdo tal $uo modo, & di quella facendone poi la $ua proua naturale $i trouara il $uo relato errar altramente dal detto no- $tro 242 {1/2} di quello, che fece quella di quelli {5/8}, anzi il $uo errore $ara tale (per e$$er maggior quan tita di {5/8}) che $e gli potra dire errorazzo.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la quinta_ Vn’altro errore, ouero errorazzo fatto dalli $o pradetti nel mede$imo 22 que$ito. $pecie di radice detta communamente radice cuba quadra, ouer cen. cu. con la $ua propria regola. # Cap. IX.

PEr voler cauar la quinta $pecie di radice chiamata radice cen$a cuba, ouer cuba quadra, 1 ouer quadra cuba, eglie il vero che $i potria $eruire della regola data per cauar la radi- ce quadra, & di tal radice cauata, cauarne poi la radice cuba, ouer cauarne prima la cu- ba, & di quella cauarne poi la quadra, & quantunque tal regola potria $eruire nelli nu- meri quadri cubi, ma in quelli che non fu$$ero quadri cubi v’andaria difficulta a$$ai, & tanto piu a quelli, che non $ape$$ero la no$tra regola di formar il rotto di $opra re$tanti nelle loro operationi, & di cauar anchora la detta radice di numeri $ani, & rotti, nondimeno in que$to luogo voglio mo$trar il modo di cauarla con la $ua propria regola, ma per voler e$$equire tal atto, eglie nece$$a- rio, ouer a $aper a mente tutti li numeri quadri cubi produtti da cia$cun numero digito, con la $ua radice, ouer che bi$ogna hauer vna tauoletta doue $iano $opra notati li detti numeri quadri cubi con le $ue radice, come che in margine appare, & quella tal tauoletta tener$ela $empre auanti a gli occhi quando, che $i vuol cauar la detta radice quadra cuba da qualche propo$to numero, per po- ter negotiar, & trouar tutte le particolarita a tal regola nece$$arie, come che nel no$tro proce$$o s’intendera.

Radice quadre cube # Numeri quadri cubi 1 -- # 1 2 -- # 64 3 -- # 72\.9 4 # 409\.6 5 # 1562\.5 6 # 4665\.6 7 # 11764\.9 8 # 26214\.4 9 # 5\.3144\.1 Come $i cauano le radici cube quadre di numeri menori.

PEr cauar la radice cuba quadra di vn numero menore, & per numeri menori (come 2 nelle pa$$ate radice è $tato detto) $i debbe intendere tutti quelli, che la $ua radice cuba quadra non puo e$$er piu di vna figura $ola, & pero tai numeri menori in que$ta $pe- cie di radice ponno e$$ere di vna $ola figura, ouer di due, ouer di tre, ouer di quattro, ouer di cinque, ouer di $ei al piu, perche il cubo quadro di vna $ola figura non puo pa$$ar $ei figu- re, come che in margine vedi, che il cubo quadro di 9 (qual è la maggior figura, ouero il maggior digito) è 531441. cioe $ei figure, & pero per cono$cere $e vn propo$to numero $ia di maggiori, ouero di menori $i co$tuma di far vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e non pa$- $ano 6 figure non vi $i fa altro, il qual ponto dinota la radice cuba quadra di quel tal numero e$- $er vna $ola figura, ma $e fu$$e piu di 6 figure $aria numero maggiore, & bi$ognaria farui altri pon ti, come di $otto al $uo luogo $i dira. Dico adonque che tal numero menore nece$$ariamente, ouer che $ara numero cubo quadro, oueramente non, $e $ara numero cubo quadro tal $ua radice cuba cen. $i $apera a mente, ouer che $i $apera per vigore della tauola in margine po$ta (laqual bi$ogna $empre hauer auãti in $critto) perche $e vorrai cauar tal radice ce. cu. di. 1. tu $aprai per vigor di det ta tauola e$$er 1. & co$i di 64. tu $aperai tal radice e$$er \.2, & co$i di 72\.9. tu $aperai quella e$$er 3. et di 409\.6 e$$er 4. & di 1562\.5 e$$er 5. & di 4665\.6 e$$er 6. et di 11764\.9 e$$er 7. & di 26224\.4 e$$er 8. & finalmente di 53\.144\.1 e$$er 9.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la propinqua_ radice cuba quadra, ouer cen$a cuba di numeri non cen$i cubi.

MA quando che il detto propo$to numero non $ara cubo cen$o, caua prima la detta ra- 3 dice cuba quadra del maggior numero cubo quadro, che $ia in quel tal propo$to nu- mero, & quello che ti re$tara della tua operatione ponerai ($econdo il $olito) $opra di vna virgoletta per numeratore, & fatto que$to per formar il denominatore da poner $otto di quella. Bi$ogna notar che quel $i forma con cinque principali produtti, ouer multiplica- tioni, il primo produtto $i forma con il $e$uplo del relato della prima radice (gia cauata) il $econdo LIBRO $e forma con il quindecuplo, del cen$o di cen$o della detta prima radice (gia cauata) il terzo $i for- ma con il vintuplo del cubo della detta radice (gia cauata) il quarto $i forma cõ il quindecuplo del quadrato della detta prima radice (gia cauata) il quinto, & vltimo $i forma con il $e$uplo della det- ta prima radice (gia cauata) & co$i la $umma di que$ti 5 produtti $i douera mettere $otto alla detta virgoletta per denominatore, & la detta prima radice in$ieme con quel tal rotto $ara la propinqua radice cu. cen. di quel tal propo$to numero non cubo cen$o. E$$empi gratia volendo cauar la pro- E$$empio a 269294 531438 8 {269294/269296} 262144 b 8 8 qua. 64 8 cu. 512 8 ce.ce. 4096 8 relato 32768 6 primo {pro}dutto 196608 pinqua radice cuba cen$ica, poniamo di 53143\.8 caua prima tal radice cen$a cuba del maggior numero cen$o cubico, che $ia nel detto 531438. che trouarai tal radice c\~e. cu. e$$er 8 (come in mar gine appare) il cui c\~e$o cubo è 262144. qual $ottrato dal detto 531438. ti re$tara 269294. & que- $to 269294. ponerai $opra di vna virgoletta per numeratore, poi formar il denominatore da mettere $otto a tal virgoletta, tu lo formarai con li $opradetti cinque produtti, onde per formar il primo piglia il relato di quel 8 (prima radice) che $ara 32768. & que$to multiplicalo per 6. fara primo produtto # 196608 # cen.cen. # 4096 $econdo produtto # 61440 # # 15 terzo produtto # 10240 # $econdo # 61440 quarto produtto # 960 # cu. # 512 quinto produtto # 48 # # 20 denominator # 269296 # terzo # 10240 # # quadrato # 64 # # # 15 # # quarto # 960 # # ℞ $impli. # 8 # # # 6 # # quinto # 48 196608. per il primo produtto, & que$to notarai da banda, poi piglia il cen. di cen. del detto 8 (che $ara 4096) & que$to multipli- calo per 15 fara 61440. per il $econdo pro- dutto, qual notarai $otto al primo, poi pi- glia il cubo del mede$imo 8 (che $ara 512) & multiplicalo per 20. fara 10240. per il ter zo produtto, & que$to notarai $otto a gli al tri, dapoi piglia il quadrato del mede$imo 8 (che $ara 64) & multiplicalo per 15 fara 960. per il quarto produtto, qual notarai $ot to a gli altri, fatto que$to multiplica il detto 8 $implicemente per 6. fara 48. per il quin- to, & vltimo produtto, qual po$to $otto a gli altri, & $ummati tutti in$ieme faranno 269296 per il denominatore da mettere $ot to alla $opradetta virgoletta, il che facendo, & accompagnato con il detto 8. dira poi 8 {269294/269296}, & tanto $ara la propinqua radice cuba cen. del $oprapo$to 531438. che $e ne farai proua (reccan- do la detta radice propinqua a cubo cen$o) tu trouarai che di vna piccoli$$ima quantita errara dal detto numero 531438. laqual piccola quantita nella detta radice $ara qua$i nulla.

Da notare.

ANchora per que$te propinque radice cen$e cube bi$ogna notare qualmente vi accade 4 quel mede$imo particolar accidente, ouer conditione che in cia$cuna delle altre pa$$ate prima operatione 144494 262143 7{144494/ } 117649 7 7 ce.49 7 cu. 343 7 ce.ce. 2401 7 relato 16807 6 primo 100842 è $tato detto, cioe che di tutti quelli numeri, che mancano di vna $ola vnita a e$$er nu- mero cen$o cubo, o vuoi dir cubo cen$o, la $ua prima propinqua ℞ cen. cuba cauata $e- condo l’ordine di que$ta no$tra regola $empre venira $enza rotto, ma il cen$o cubo di tal radice propinqua errara di vna $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, laqual vnita di errore, nel detto $uo cubo cen$o, nella propria radice $ara qua$i niente, come in tutte le altre è $tato detto, la- qual co$a non è di puoca ammiratione, a che non $a la cau$a propinqua di tal effetto. E$$empi gra- tia volendo cauar la propinqua radice cen$a cuba di 262143. qual cala, ouer manca di vna $ola vnita a e$$er numero cen$o cubo, cioe $e fu$$e 262144. $aria cen$o cubo, & la $ua di$creta, & per- fetta radice cen. cu. $aria preci$amente 8. come nella $ua tauola poi vedere, hor per tornar al propo- $ito, volendo cauar la propinqua radice cen. cu. del detto 262143. trouaremo prima quella e$$er 7. & $oprauanzar 144494 (come nella prima operatione in margine appare) il qual $oprauanzo ponerai $econdo il $olito $opra di vna lineetta, hor per formar il denominatore da mettere $otto di tal lineetta con quelli cinque produtti (detti nella precedente no$tra regola) piglia il relato di quel 7 (prima radice) che $ara 16807. e quel multiplicalo per 6 (per regola ferma) fara 100842. per il pri mo produtto, poi piglia il cen$o di cen$o del mede$imo 7 (che $ara 2401. & multiplicalo per 15. (per regola ferma) fara 36015. per il $econdo produtto, poi piglia il cubo del mede$imo 7 (che $a- ra 343) & multiplicalo per 20 (per regola ferma) fara 6860. per il terzo produtto, poi piglia il cen $o, o vuoi dir quadrato del mede$imo 7 (che $ara 49) & multiplicalo per 15 (per regola ferma) fa- ra 735. per il quarto produtto, poi piglia quel $implice 7 (prima radice) & multiplicalo per 6 (per SECONDO. regola ferma) fara 42 per il quinto, & vltimo produtto, & tutti que$ti 5 produtti notati da banda primo produtto # 100842 # ce.ce. # 2401 $econdo produtto # 36015 # # 15 terzo produtto # 6860 # $econdo # 36015 quarto produtto # -- 735 # cu. # 343 quinto produtto # -- 42 # # 20 denominator # 144494 # terzo # 6860 # # # ce.49 # # # 15 # # quarto # 735 # # prima ℞ # 7 # # # 6 # # quinto # 42 l’un $otto l’altro di mano in mano, & $um mati in$ieme faranno 144494 per il detto denominatore qual po$to $otto alla detta $econda operatione 144494 262143 7 {144494/144494} 117649 cioe 8. lineetta in$ieme con la prima radice (cioe con quel 7) dira 7 {144494/144494}, che faria a ponto 8. $enza alcun rotto, come habbia- mo detto, delqual 8 (per farne proua) tro- uarai, che il $uo cen$o cubo $ara 262144. cioe vna vnita di piu del no$tro propo$to numero 262143. il qual errore per e$$er $olamente nel $uo cen$o cubo, nella pro- pria radice cuba cen. $ara qua$i niente, il mede$imo $i trouara $eguir in tutti gli al- tri numeri che mancano $olamente di vna $ola vnita a e$$er cen$i cubi.

A tutte que$te prime radice propinque vi $i potria dar regola di poterle dar piu propinque in infinito, come fu fatto delle quadre, ma perche la prima radice propinqua trouata per que$ta no$tra regola, & tanto vicina alla verita, che mi par co$a $uperflua a dar la detta regola di poterui$i piu appro$$imare.

Nota quando che quello, che auanza$$e in que$te radice propinque fu$$e maggiore del no$tro deno minator formato con li $opradetti cinque produtti $aria $egno tu hauer fatto errore nella general operatione, & la tua radice cauata douera e$$er piu di quello hai notato, perche tal auanzo mai puo e$$er maggiore del detto denominatore, ma $olamente eguale, ouer menor di quello.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggioriper cauarne la $ua radice_ cuba cen$a, & per cono$cere di quante figure $ara tal $ua radice cuba cen.

MA quando che il numero delqual $i ha da cauar la radice cen$a cuba $ara piu di 6 figu- 5 re s’intende e$$er numero maggiore, perche la radice cen$a cuba di quello conuien e$- $er piu, che di vna figura, & tanto piu maggiore $ara quanto che di maggior numero di figure $ara, ouer $i trouara e$$er la detta radice cen$a cuba di quello, laqual co$a $i co \.8 6\.5 59\.7 347\.6 6734\.7 79507\.9 \.849730\.0 39575\.756970\.5 7\.965674\.635675\.9 no$ce con il pontar le $ue figure, come che nelle altre $pecie di radice é $tato detto, ouer fatto, vero è che in que$ta $pecie di radice s’interla$cia fra ponto, & ponto vna figura di piu di quello $i fece nella radice relata, cioe in quella vi $i la$ciaua 4 figure, & in que$ta vi $e ne la$cia 5. cioe $i fa vn pon to $opra la prima figura da banda de$tra (cioe di quella, che $ignifica numero di $implice vnita) & interla$ciandone 5 di quelle che $eguita, & pontar la $ettima) & con tal ordine andar pro$equen- do di mano in mano, $e tai figure fu$$ero molte, cioe interla$ciandone $empre 5. & põtar l’altra che $eguita, come che nel e$$empio po$to in margine appare, & que$to appontar di figure $i fa per $a- per di quante figure $ara la detta radice cen. cu. di quel tal numero propo$to, e pero $e quel tal pro po$to numero $ara $olamente di vna, ouer di due, ouer di tre, ouer di quattro, ouer di cinque, ouer di $ei figure $iamo certi la detta radice cen. cu. di quello e$$er di vna $ola figura, & tal numero e$$er menore, perche a volerlo appontar $ecõdo l’ordine detto non vi occorre $aluo che vn ponto $olo $opra alla prima ver$o man de$tra, come puoi veder nel e$$empio po$to in margine, & co$i da 7. fi gure per fina in 12. la detta $ua radice ce. cu. $ara $olamente de due figure perche tai figure non rice ueno $aluo che duoi ponti, & co$i di$corendo come in margine poi vedere.

_Come $i cauano le radice cen$e cube di quelli numeri_ maggiori che riceuono duoi ponti.

HOr vol\~edo cauar la radice ce. cu. poniamo anchor di que$to mede$imo 9999999999. 6 che nella e$tration della radice relata fu propo$to, prima põta que$te 10 figure $econdo l’ordine detto di $opra, che trouarai, che riceueno $olamente duoi ponti, di quali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra (nel luogo di digiti $implici) & l’altro va $opra la $ettima $eguente, come che in margine vedi nella prima figura, o vuoi dir nella prima ope ratione, liquali duoi ponti ne dinotano la radice cen. cu. di tal numero e$$er di due figure, & l’unadi que$te due figure $i debbe trouar $otto al $econdo ponto (& que$ta $ara la prima da e$$er trouata) LIBRO & l’altra poi $otto al primo ponto (et que$ta $ara la $econda da e$$er trouata) per trouar adonque la prima operatione a 999\.99999\.9 b 4 4 ce. 16 4 cu.64 4 ce.ce. 256 4 1024 4 produtto primo 4096 $econda operatione 5903 a 9999999999 4 4096 b relato 2024 6 produtto $ecõdo 6144 terza operatione 5903 a 999\.999999\.9 46 40964 b 614 ce.ce. 256 15 3840 36 produtto 0 3 138240 quinta operatione 835 0217 23491 a 590359 9999999999 46 4096400 61448 b 13824 ce.ce. 2764 1296 15 19440 16 produtto @ 311040 detta prima figura $otto a quel $econdo ponto (computandoui quelle altre tre figure, che $eguita- no, che in tutto $ariano 999\.9) inue$tigaremo la radice cuba quadra del detto 999\.9. ouer del mag gior numero cu. cen. che $ia contenuto dal detto 999\.9. & trouaremo quella e$$er 4. il qual 4. il no- taremo ($econdo il $olito) oltra la linea. a b. (come nella $econda operatione appare, & per $aper quanto $ia il re$tante pigliaremo il cubo cen$o del detto 4. che $ara 4096. qual po$to $otto al detto 999\.9. & $ottrato da quello (come nella detta $econda operatione appare) trouaremo re$tar 5903. qual accompagnato con la figura che $eguita ver$o man de$tra dira 59039. fatto que$to, per trouar poi la $econda figura (ouer digito) pigliaremo il relato della prima figura trouata (cioe di quel 4.) che $ara 1024. & quel multiplicaremo per 6. (per regola ferma) fara 6144. & que$to lo notaremo rettamente $otto a quel 59039. (detto di $opra) ponendo numero $otto a numero, de- cene $otto a decene. & c. come nella terza operation appar, & trouaremo che la prima figura ver$o man $ini$tra di quel 6144. (cioe quel 6. meara) ha rettamente $opra di $e 59. (come nella detta 3. operatione $i puo vedere) hor bi$ogna mo vedere (con diligentia) quante volte puo intrare il det- to 6. nel detto $oprapo$to 59. con que$te condi- quarta operatione 217 2349 a 59035 999999999\.9 46 409640 6144 b 1382 cu. 64 20 1280 216 7680 1280 2560 produtto quarto 276480 tioni che non $olamente nel $oprare$tante, vi po$$a intrare le altre $ue figure che vi $egue die- tro (come nel partir per galia $i co$tuma) ma che anchora vi re$ti tanto, che compagnato con la figura che $eguira, $e ne po$$a cauare, la multi- plicatione del quinde$uplo del cen$o di cen$o del detto 4. fia il quadrato di quel $econdo digi- to ritrouato, & che anchora del re$tante (accom pagnato con l’altra figura che $eguita) $e ne po$- $a cauare la multiplicatione del vintuplo del cu- bo del detto primo digito fia il cubo del $econ- do, & che del re$tante accompagnato con la fi- gura, che $eguita, $e ne po$$a cauare, la multipli- catione del quinde$uplo del cen$o di cen$o della $econda fia il cen$o della prima, & che del re$tan te (accompagnato, con la figura, che $eguita) $e ne po$$a cauare la multiplicatione del $e$$uplo del relato della $ecõda fia la prima $implice (cioe fia quel 4.) & che del re$tante anchora, accom- pagnato con la figura che $eguita (che $ara la vltima di tutto il propo$to numero) $e ne po$$a caua- re finalmente il cubo cen$o della detta $econda figura trouata.

Alcun potria dire (come fu detto $opra la e$trattione della radice relata) e$$er qua$i impo$$ibile di po ter antiuedere tante varie conditioni, nel far intrar quel 6144. nel $oprapo$to 59039. circa a que- $to ri$pondo, che qua$i il tutto con$i$te nella $econda, & terza conditione, perche ogni commun numero che vi re$ti rare volte accadera, che tutte le altre dette multiplicationi non $i po$$ino caua- re, & $e pur qualche volta occorre$$e, che non $i pote$$ino cauare, non manca a cercar di emenda- re tal errore, ouer a reprincipar tal operatione di nuouo, come $i co$tuma anchora nelli partiri per galia. Hor per ritornar al no$tro propo$ito, con$ideraremo quante volte po$$a intrare quel 6. (pri- ma figura di quel 6144) in quel 59. che rettamente gli $ta $opra (con le $opradette conditioni) & trouaremo che v’intrara $olam\~ete 6 volte, & que$to 6. lo poneremo appre$$o all’altra prima figura trouata (oltra la linea. a b.) cioe appre$$o a quel 4. & dira poi 46. (come nella detta terza operatio- ne appare) $atto que$to, con il detto 6. andaremo multiplicando di mano in mano le figure di quel 6144. & $ottrando tai multiplicationi dal $oprapo$to 59039. (come $i co$tuma nelli partiri per galia, ouer per batello) il che facendo $i trouara $oprauanzar 22175. qual accompagnato con la figura che $eguita dira poi 221759 (come nella quarta operatione appare) fatto que$to piglia- remo il cen$o di cen$o della detta prima figura (cioe di quel 4) che $ara 256. & quella multiplica- remo per 15 (per regola ferma) fara 3840. & que$to lo multiplicaremo anchora per il quadrato di quel 6 ($econda figura) cioe per 36 fara 138240. & que$to tal produtto lo a$$ettaremo ordi- nata@@ente $otto al $oprapo$to 221759. che re$to, & lo $ottraremo da quello, il che facendo troua remo, che re$tara 83519 (come nella quinta operatione in margine appare (qual accompagnato con la figura, chi $eguita dira poi 835199. fatto que$to trouaremo il cubo della detta prima figura SECONDO. (cioe di quel 4) che $ara 64. & lo multiplicaremo per 20 (per regola ferma) fara 1280. & que$to lo $ettima operatione 27 558 8356 021771 2349115 a 59035999 999999999\.9 46 6 409640004 6 6144842 b ce. 36 1382406 6 27616 cu. 216 318 6 @ ce.ce. 1396 6 relato 7776 6 produtto $ettimo. 46656 multiplicaremo anchora per il cubo del $econdo digito, o vuoi $e$ta operatione 558 835 02177 234911 5903399 a 9999999999 46 40964000 b 614484 13240 relato 2761 7776 31 6 46656 4 produtto 0 6 186624 dir della $econda figura (cioe di quel 6) il qual cubo $ara 216. mul tiplicando adonque il detto 1280. per 216 fara 276480. qual po $to ordinatamente $otto al detto 835199. che ne re$to $opra alla quinta operatione, & $ottrato anchora da quello trouaremo, che ne re$tara 558719 (come $opra la $e$ta operatione appare) alqual gıontoui la figura, che $eguita dira poi 5587199. fatto que$to tro uaremo il cen$o di cen$o di quel 6 ($econda figura, che $ara 1296) & lo multiplicaremo per 15 (per regola generale) fara 19440. & que$to lo multiplicaremo poi per il cen. della prima figura (il qual cen$o $ara 16) fara 311040. & que$to tal produtto lo poneremo ordinatamente $otto al detto 5587199. che re$to $opra alla detta $e$ta operatione, & $ottrato anchora da quello re$tara 5276159. (come $opra alla $ettima operatione appare) alqual giontoui la fi- gura, che $eguita dira poi 52761599. fatto que$to pigliaremo il relato di quel 6 ($econda figura trouata) che $ara 7776. & lo mul- tiplicaremo per 6 (per regola ferma) fara 46656. & que$to multi- plicaremo anchora per la $implice prima figura (cioe per 4) fara 186624. & que$to lo metteremo ordinatamente $otto al detto 52761599 (che ne auanzo $opra alla $ettima operatione) & lo $ot ottaua operatione 5 27 5587 83564 0217719 23491157 a 590359995. 9999999999 46 4096400046 61448425 b 13824066 276166 3184 1 traremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 52574975 (co- me $opra alla ottaua operatione appare) alqual giontoui la figura che $eguita (laqual è la vltima di tutto il propo$to numero) dira poi 525749759. fatto que$to pigliaremo finalmente il cubo cen- $o della $econda figura (cioe di quel 6) che $ara 46656. & que$to lo a$$ettaremo ordinatamente $otto al detto 525749759. che ne auanzo $opra la ottaua operatione, & lo $ottraremo da quello, nona & vltima operatione 5 27 55870 835643 02177191 234911570 a 5903599953 999999999\.9 46 {525703103/1304918432} 4096400046 61448425 b proua per 7. 4 13824066 4 276166 ce. 2 3184 4 1 cu. 1 4 ce.ce. 4 4 rel. 2 4 cu.ce. 1 proua del auanzo 2 fa 3 il che facendo trouaremo, che finalmente ne re$tara 525703103 (come $opra alla nona operatione appa- re. Et $e di tutta la $opra$critta general operatione ne vorremo far proua trouaremo il cen$o cubo della ra- dice trouata (cioe di quel 46) & a tal cubo cen$o, gli aggiongiremo quel 525703103. che ne è auanzato, & $e tal $umma fara preci$amente il no$tro primo nu- mero (cioe quel 9999999999) diremo tutta la detta no$tra general operatione e$$er giu$tamente fatta, ma facendo altramente, diremo tal no$tra general opera- tione e$$er fal$amente conclu$a, & pero bi$ognaria an dar ricercando lo errore per le particolar operationi. Nota che non $olamente que$ta $orte di e$trattione, $i puo approuare con la proua del 7. ouer del 9. ma an- chora tutte le altre (ma il tutto non $i puo dire, ouero proua per 9. a 1 ce. 1 1 cu. 1 1 ce. ce. 1 1 relato 1 1 cu.ce. 1 proua del auanzo @ fa @ che non $i aricorda di dire, ma lo diremo, & mo$tra- remo in que$ta particolarmente qual ti $atisfara per tutte le altre. Per prouare adonque tutta la $opra$crit- ta general operatione per la proua del 7. pigliaremo la proua di quel 46 (radice trouata) laqual proua è 4. & que$ta la quadraremo fara 16. la cui proua è 2. & que $to 2 lo multiplicaremo per quel mede$imo 4 (per ri- durla a cubo) fara 8. la cui proua è 1. & que$to 1 (per ridurlo a cen$o di cen$o) lo multiplicaremo per il me- de$imo 4. fara pur 4. & que$to 4 (per ridurlo a relato) lo multiplicaremo per il mede$imo primo 4. fara 16. la cui proua è 2. & que$to 2 (per ridurlo a cu. cen.) lo multiplicaremo per il mede$imo 4. fara 8. la cui proua è 1. & co$i que$to 1 $ara la proua del cen- cubo del no$tro 46. fatto que$to pigliaremo la proua di quel 525703103. (che ne auanzo $opra la nona operatione) laqual proua trouaremo e$$er 2. qual gionto con quel@. fara 3. & co$i la LIBRO proua del no$tro 9999999999. debbe e$$er 3. & e$$endo 3. diremo tal no$tra general operatione 46 46 ce. 2116 46 12696 8464 cu. 97336 46 584016 389344 ce. ce. 4477456 46 26864736 17900824 relato 205963976 e$$er buona per la proua del 7. ma e$$endo altramente dire$$imo a$$olutamente tal general opera- tione e$$er fal$a, ma perche la proua del detto 9999999999. è preci$amente 3. diremo la detta no $tra operatione e$$er buona per la proua del 7. Et $el ti pare$$e (per a$$icurarti meglio) di prouarla per la proua del 9. lo puoi fare procedendo per il mede$imo modo, il che facendo, come in mar- gine vedi trouarai, che la proua venira in. o. & perche la proua del detto no$tro numero (prouan do per. 9) è. o. diremo la detta no$tra general operatione e$$er buona per la proua del 7. & del 9.

Anchora in que$ta ($i come fu detto $opra la radice relata) bi$ogna auertire, che $i bene la $opradetta no$tra general operatione $ia $tata ottimamente e$$equita, nondimeno tal radice cuba cen$ica non è rationale, cioe non è la vera radice cen. cu. del detto 9999999999. per le ragioni piu volte dette, primo produtto # 123577856 $econdo produtto # 67161840 terzo produtto -- # 1946720 quarto produtto -- # 31740 quinto produtto -- -- # 276 denominatore # 1304918432 per e$$erui auanzato quel 525703103. $opra la vltima ope- ratione, anzi tal radice è irrationale, o vuoi dir $orda, ma vo lendola a$$ignar propinqua alla verita (per la regola no- $tra) poneremo quel tal auanzo $opra vna lineetta per nu- meratore con$equentemente alla detta prima radice cauata (cioe a quel 46) & per trouare il denominatore da metter $otto di tal lineetta, lo formaremo con quelli cinque produt ti detti nella terza di que$to capo, cioe piglia il $e$uplo del re lato del no$tro 46. il qual rel. $ara 205962976. & il $uo $e$uplo $ara 1235777856. & que$to $ara il La prima propinqua radice cuba cen$ica di 9999999999 $aria 46 {525703103/@304918432}. primo produtto, come in margine, poi troua il ce. ce. del detto 46. che $ara 4477456. & multipli- calo per 15 fara 67161840. per il $econdo produtto, qual ponerai $otto al primo, poi piglia il cu- bo del mede$imo 46 (che $ara 97336) & multiplicalo per 20 fara 1946720. per il terzo produtto, qual ponerai $otto a gli altri duoi, fatto que$to troua il cen$o del mede$imo 46. che trouarai e$$er 2116. & multiplicalo per 15. fara 31740. per il quarto produtto, qual ponerai $otto a gli altri tre, finalmente multiplica quel mede$imo 46. $implicemente per 6. fara 276. per il quinto, & vltimo produtto qual po$to $otto a gli altri quattro, & $ummati poi tutti in$ieme faranno 1304918432 per il no$tro ricercato denominatore, & que$ta è la $ua propria regola da formarlo con ragione, il qual denominatore po$to $otto alla $opradetta lineetta tal no$tra propinqua radice cuba qua dra del detto 9999999999. $ara 46 {525703103/1304918432}, che $e ne farai la $ua proua naturale troua- rai, che la non errara in co$a di momento.

QV e$to mede$imo $opra$critto numero di 9999999999. fu da me propo$to a Hiero- 7 nimo Cardano medico, & a Lodouico $uo creato, nella no$tra publica di$puta, & fu il Errore comme$$o da Hieronimo Cardano, & da Lodouico ferra- ro $uo creato nella ri- $po$ta, & conclu$ione del mio 23 que$ito a lor propo$to, nella no$tra publica di$puta. 23 que$ito, qual diceua preci$amente in que$ta forma.

Anchora vi adimando, che con la $ua propria regola generale, come è detto di $o- pra (cioe nel 22 que$ito) mi cauati la radice cuba quadra, propinqua di 9999999999. & $imilmen te di {7/9}, & anchora di 728 {2/3}. Alqual que$ito (circa alli detti 7 me$i dapoi il termine da noi limita- to) mi conclu$ero (pur con quella regola po$ta da Orontio $opra alle radice quadre, & alle cube) che la propinqua radice cuba quadra di quel 9999999999. era 46 {2/5}, nellaqual $ua ri$po$ta, & conclu$ione ferno piu errori, il primo è que$to, che loro non mi certificorno hauer cauata quella prima radice (cioe quel 4.6) cõ la $ua propria regola col di$tendermi l’ordine di tal regola, come fer no nella e$trattione della radice relata (per la regola del $tifelio) ma perche non trouorno tal pro- Vn’altro errore fatto dal $opradetto Hiero- nimo Cardano, & da Lodouico ferraro $uo creato $opra il detto mio 23 que$ito a loro propo$to. pria regola di$te$a nel detto $tifelio, da lor mede$imi non $eppero trouare, ma tengo che cauorno tal radice in due operationi, cioe cauorno la quadra con quel aggionger di nulle (di Orontio) & dapoi cauorno la cuba, & per occultar tal $uo errore di$$ono, & procedendo, come in$egna il $ti- felio al $opra nominato quinto capo della $ua arithmetica, con vn’ordine $imile a quel ch’io ho po $to nella ri$$olution pa$$ata. Ma non dicono particolarmente il detto ordine, per non hauerlo tro- uato nel detto auttore, ma dicono tal ordine e$$er $imili a quello po$to nella e$trattione della radi- ce relata, laqual co$a non è vero, che $ia $imile a quello, anzi è molto differente da quello, come che per le $ue particolar operationi da noi fatte $opra quelle appare.

Vn’altro grande erro- re, ouer errorazzo fat- to dal $opradetto Hie- ronimo Cardano, et da Lodouico $uo creato nella ri$$olution del det to mio 23 que$ito a lor propo$to.

Il $econdo error è che non hanno formato il rotto (cioe quel {2/5}) $econdo la $ua propria regola (come nel mio que$ito $i adimanda) anzi l’hanno formato con quella regola po$ta da Orontio $opra le radici quadre & c. laqual regola gli ne ha fatto far vn’altro molto maggiore, il qual è que$to, che $e di tal $ua conclu$ione ne faremo la $ua proua naturale, ouer praticale, cioe cubar quel 46 {2/5}, & dapoi quadrare quella cubatione $i trouara, che tal cubo quadro fara preci$amente 9979479338 {3974/15625}, che veniria a e$$er men 20520660 {11651/15625} del no$tro 999999999. Hor $i puo veder $e que$to è vno erroretto da non tenerne conto, ouero vno errorazzo, & tutto que$to procede SECONDO. perche quel rotto di quelli {2/5} non è formato con la $ua propria regola, ma con quella di Orontio, & pero $i vede quanto la erra di gro$$o nelle alte $pecie di radice, ma che fara la mede$ima proua della no$tra di $opra a$$ignata, cauata, & formata con la $ua propria regola, da noi trouata (cioe quel 46 {525703103/1304918432}) $i trouara il $uo cubo quadro errar di vna mi$eria del detto no$tro 9999999999. il qual errore nella propria radice $ara qua$i nulla, & $ara molto menore di quello, che nelle piu ba$$e $pecie di radici $e incorre con la $ua propria regola.

Gli errori da loro fatti nella e$trattione della detta propinqua radice cu. cen. da quelli {7/9}, & anchora da quel 728 {2/3} $i narrano doue mo$traremo a cauar la detta propinqua radice delli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti.

Io non voglio $tar a darti e$$empio, come $i cauano que$te radici cen$e cube di quelli grandi numeri, che riceueno piu di duoi punti, perche (come fu detto anchora $opra la e$trattione della radice re- lata) per la regola di $opra data nella e$trattione di quelli che riceueno $olamente duoi ponti $i ap- prende anchor quella di piu di detti duoi ponti, vero è che $i viene a maneggiar maggiori numeri.

La cau$a della $opradata no$tra regola di cauar la radice cuba cen$a (o vuoi dir cuba quadra) & $i- milmente quella data da formare il rotto di quello che $oprauanza nelli numeri non cubi cen$i, per dare tai radici propinque al vero, $i puo a$$ignare dalla $otto$critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi trouata.

Propo$itione dal pre$ente auttor ritrouata.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti come $i voglia, il cubo cen$o di tutta la detta 8 a 10 c b 7 3 quantita $empre $ara eguale a que$ti $ette parincipali produtti, cioe al produtto del cu- bo cen$o della prima parte, & al produtto del $e$uplo del relato della detta prima fia la $econda parte, & al produtto del quinde$uplo del cen$o di cen$o della detta pri- 10 10 ce. 100 10 cu. 1000 10 ce.ce. 10000 10 relato 100000 10 cu.cen. 1000000 ma fia il cen$o della $econda, & al produtto del vintuplo del cubo della detta prima, fia il cubo della $econda, & al produtto del quinde$uplo del cen$o di cen$o della $econda fia il cen$o della pri ma, & al produtto del $e$uplo del relato della detta $econda fia la prima, & finalmente al produt- to del cubo cen$o della detta $econda parte.

Que$ta tal propo$itione non te la po$$o $peculatiuamente dimo$trare in que$to luogo, per le co$e fina hora dette per non hauerti anchora parlato delle proportioni, ma ben la prouaremo natural- mente, o vuoi dir praticalmente, cioe con la i$perientia in altro luogo poi piu conueniente la dimo $traremo con ragioni a$tratte, come co$tuma il Mathematico a Iddio piacendo, & ma$$ime che in que$to luogo interturbaria que$t’ordine praticale.

Sia adonque tutta la quantita. a b. poniamo 10. per numero diui$a in due parti in ponto. c. & po- niamo che la prima parte (cioe la. a c.) $ia 7. & la $econda (cioe la. c b.) $ia 3. Hor dico che il cubo cen$o di tutta la detta. a b. cioe di quel 10. il qual cen$o cubo $a- proua per # 7 # $econda # 3 # 7 # # 3 cen. # 49 # cen. # 9 # 7 # # 3 cu. # 343 # cu. # 27 # 7 # # 3 cen.ce. # 22401 # ce. ce. # 81 # 7 # # 3 relato # 16807 # relato # 243 # 7 # # 3 ce.cu. # 117649 # cu.ce. # 729 ria 1000000. $ara eguale a que$ti 7 principali produtti, cioe al cubo cen$o della prima parte, il qual cu. cen. $ara 117649. & relato 16807 6 100842 3 0 2 produtto 302526 ce.ce. 2401 15 36015 9 terzo {pro}dutto 324135 cu. 343 20 6860 27 48020 13710 quarto prod. 185220 que$to notarai da banda per il primo produtto, dapoi troua il relato della detta prima, che trouarai e$$ere 16807. & que$to multiplica per 6. fara 100842. & que$to multiplicalo per la $e- conda parte (cioe per 3) fara 302526. per il $econdo produtto, qual ponerai $otto al primo, poi piglia il cen$o di cen$o della detta prima, che trouarai e$$ere 2401. & multiplicalo per 15. fara 36015. & multiplicalo anchora per il quadrato della $e- conda (cioe per 9) fara 324135. per il terzo produtto, qual po nerai ordinatamente $otto a gli altri duoi, poi piglia il cubo della detta prima, che trouarai e$$ere 343. & multiplicalo per 20. fara 6860. & que$to multiplicalo anchora per il cubo della $econda (cioe per 27) fara 185220. per il quarto produtto, qual notarai $otto a gli altri tre, poi pi- glia il cen$o di cen$o della $econda parte (che $ara 81) & multiplicalo per 15. fara 1215. & que$to multiplicalo anchora per il quadrato della prima (che $ara 49) fara 59535. per il quinto produtto, qual notarai $otto a gli altri quattro, poi piglia il relato della detta $econda parte, che $ara 243. & multiplicalo per 6 fara 1456. & que$to multiplica anchora per la prima parte (cioe per 7) fara 10206. per il $e$to produtto, qual notarai $otto a gli altri cinque, poi finalmente piglia il cubo cen $o della detta $econda parte, che $ara 729. per il $ettimo, & vltimo produtto, & que$to notarai $ot- to a gli altri $ei, et fatto que$to $ummali tutti in$ieme, e trouarai, che farãno preci$am\~ete 1000000 LIBRO come che fece anchora il cubo cen$o di tutta la detta quantita. a b. che è il propo$ito, & que$to ti ce.ce. 81 15 1215 49 10935 4860 quinto prod. 59535 relato 243 6 1458 7 $e$to produtto 102061 riu$cira in tutte le altre $imili.

Nota che la $opra$critta propo$itione $i puo tramutare $otto altre parole $econdo che delle altre è $ta to detto, ma que$ta è detta $econdo l’ordine da noi v$ato nella e$trattione di que$ta quinta $pecie di radice detta cuba quadra, ouer cen$a cuba.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la radice cuba_ quadra, ouer cuba cen$a, dalli numeri rotti, & dalli $ani & rotti, & non $olamen- te le rationali, & di$crete di detti numeri cubi quadri, ma anchora le propinque di quelli che non $ono cubi quadri. Capitolo X. Come $i cauano le radici cu. cen. di rotti cu. cen.

PEr ben intendere la regola di cauar la radice cen. cu. di rotti bi$ogna prima $apere, come che 1 di quelli ve ne $ono alcuni, che $ono cen$i cubi, & alcuni non, & molto piu $pe$$i$ono quel- li, che non $ono cen. cu. di quelli, che $ono cen$i cubi. Li rotti cen. cu. $ono quelli, che dapoi primo {pro}dutto # 117649 0 2 produtto # 302526 0 3 produtto # 324135 0 4 produtto # 185220 0 5 produtto # 59535 0 6 produtto # 10206 0 7 produtto # 729 $umma # 2000000 che $ono $chi$$ati alla vltima $chi$atione hanno il $uo numerator, & anchora il $uo denominatore, numero cu. ce. come $ono que$ti {1/64} {1/729} {64729/7294096} {64/1@625} {729/15625} {15625/46656} {46656/117649} {117649/262144} {262144/531441}, & infiniti altri $imili. Onde per cauar la detta radice cen. cu. di que$ti tai rotti caua la detta radice cen. cu. del $uo numeratore, & mettila $opra di vn’altra virgoletta (pur per numeratore) & dapoi caua anchora mede$imamente la det la ℞ cen. cu. di -- # {1/64} è {1/2} la ℞ cen. cu. di -- # {1/729} è {1/3} la ℞ cen. cu. di # {64/729} è {2/3} la ℞ cen. cu. di # {729/4096} è {3/4} la ℞ cen. cu. di # {64/15625} è {2/5} la ℞ cen. cu. di # {729/15625} è {3/5} la ℞ cen. cu. di # {15625/46656} è {5/6} la ℞ cen. cu. di # {46656/117649} è {6/7} la ℞ cen. cu. di # {117649/262144} è {7/8} la ℞ cen. cu. di # {262144/531441} è {8/9} ta radice cen. cu. del $uo denominatore, & ponila $otto di tal $e conda virgoletta per denominatore, & tal $econdo rotto $ara la radice cen. cu. del primo, e$$empi gratia $e con tal ordine ca- uarai la detta radice cen. cu. di {1/64} trouarai quella e$$er {1/2}, et co- $i con tal ordine la radice cen. cu. di {1/729} trouarai e$$er {1/3}, & per non abondar in $cri@tura $e cauarai tal radice cen. cu. delli $o pra notati rotti trouarai quelle e$$ere, come che in margine ap- pare, & $e di tale e$trattioni ne vorrai far la proua naturale, tro uarai il cen$o cubo di cia$cuna di dette radici cauate, & $e ti ri- tornara il primo rotto $arai certo la tua operatione, ouer con- clu$ione e$$er buona, ma $e ti ritorna$$e altramente $eguiria il contrario.

Come $i cauano le propinque radici cen$e cube delli rotti non cen$i cubi.

MA quando che il numeratore del rotto, & anchora il $uo denominatore non $aranno 2 ambiduoi numeri cen$i cubi, tal rotto non $ara cen$o cubo, & quando che vn rotto non $ara cen$o cubo, et che di quello vorrai cauar la $ua propinqua ℞ cen. cuba, tal atto $i puo e$$equire per tre diuer$e vie ragioneuole, ma per abreuiar parole narraremo il piu magi$trale, & che $ottogiace a manco errori, il qual è que$to, recca $empre il $uo denominatore al $uo relato, & quel tal relato multiplicalo fia il $uo numeratore, & di tal produtto cauane la $ua propinqua radice cen$a cuba, $econdo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & quella partirai per il mede$imo denominatore del detto rotto, & lo auenimento di tal partimento, $ara la propinqua radice cuba quadra di quel tal rotto, & per e$$empio voglio addure di cauare la E$$empio detta propinqua radice cuba quadra di quel {7/9}, che fu da me propo$to a Hieronimo Cardano, & a Lodouico ferraro $uo creato nel no$tro 23 que$ito, accio $i veda la differentia $ia dalla $ua $olu- tione fatta con quella regola tolta da Orontio con quello aggionger di nulle alla no$tra fatta con ragion geometrica. Per cauar adonque la propinqua radice cuba quadra di {7/9} trouaremo il rela- to di quel 9. che è $otto alla virgola per denominatore (che $ara 59049) & lo multiplicaremo per quel 7. che è $opra la virgola per numeratore fara 413343. & di que$to ne cauaremo la $ua pro- pinqua radice cuba cen$a, per la no$tra regola data nella terza del precedente capo, & trouaremo quella e$$er 8 {151799/269296}, & que$ta la partiremo per quel mede$imo 9 (denominator del rotro, & trouaremo che ne venira preci$amente {2305567/2423664}, & tanto diremo e$$er la propinqua radice cen$a cuba {7/9}, dellaqual propinqua radice, $e ne farai proua, reccando tal rotto al $uo cubo quadro trouarai che’l non $car$eggiara qua$i nieate dal detto {7/9}. La cau$a di que$ta tal regola quando che con il tuo $tudio $arai gionto alla $ettima del $ettimo capo delle proportioni $arai atto a poterla co no$cere da te mede$imo.

SECONDO.

Il $opradetto Hieronimo Cardano in$ieme con Lodouico ferraro $uo creato, circa 7 me$i dapoi il termine da noi limitato in tal di$puta, mi conclu$ero la propinqua radice cuba cen$a del detto {7/9} e$$er {13/14}, nellaqual $ua conclu$ione fecero duoi errori, il primo è che non cauorno tal radice con la $ua propria regola (come che nel mio que$ito $i adimanda) perche la $ua propria è la no$tra detta di $opra, & non altra, perche il proprio di vna co$a è quello che $i conuiene $olamente a quella $o- Herrore fatto da Hiero nimo Cardano, & da Lodouico ferraro $uo creato nella ri$$olutione della $econda parte del mio 23 que$ito a loro propo$to nella no$tra publica di$puta. la $pecie, & $empre, & non ad altra $pecie, ma la regola del detto Cardano (tolta da Orontio) l’ap plica a tutte le $pecie, & pero di niuna di quelle è propria, & per que$ta cau$a incorreno in vn’altro maggior errore, peeche $e di tal $ua propinqua radice cuba cen$a ne farai la $ua proua naturale, cioe cubando, & dapoi quadrãdo il detto {13/14} trouarai che tal $uo cubo quadro fara {4826809/7529536} qual traslatãdolo in noni trouarai, che fara {5/9}, & {5793601/7529536} di vn’altro nono) hor $i vede quan- to erra in co$i puoca quantita. Alcuno potria dire e$$er piccolo errore, dico tal errore e$$er a$$ai in co$i piccola quantita, perche ogni piccolo errore in vna co$i poca quantita $i puo giudicare quan- to augumentaria alla ratta in vna gran quantita, come $aria a dire $e con tal $ua regola caua$$e la detta propinqua radice di 531440 {7/9} (che $ariano {4782967/9}) $i trouariano far vn’altro erroraz zo da poter e$$er vi$to $enza occhiali, come che cia$cun con la i$perientia $e ne potra chiarire.

Vn’altro errore fatto da Hieronimo Carda- no, et da Lodouico $er- raro $uo creato, nella $ua ri$$olutione della $e- conda parte del detto mio 23 que$ito a loro propo$to nella no$tra publica di$puta. Come $i cauano le radici cube cen$e di numeri $ani, & rotti cubi cen$i.

HAuendo ben inte$a la regola di cauar la radice cuba cen$a di rotti cubi cen$i, & $imil- 3 mente le propinque di quelli, che non $ono cubi cen$i, facil co$a $ara intendere la rego- la di far il mede$imo nelli numeri $ani, & rotti per quella i$te$$a, ma vi occorre mag- gior numeri nelli numeratori, cioe dapoi che $i ha ridutto il numero $ano al $uo rotto, & per tanto dico (come fu detto di rotti $implici) che delli detti numeri $ani, & rotti, alcuni $ono quadri cubi (o vuoi dire cen$i cubi) & alcuni non, li cen$i cubi $ono quelli, che ridutto il numero $ano nella qualita, ouer denominatione del $uo rotto (prima $chi$$ato) & $ummato tal riduttione in$ieme con il numeratore di tal rotto (come nel algorithmo $i co$tuma) $e tal $umma (come nume ratore) $ara numero cubo cen$o, & $imilmente il denominatore di tal $umma $ara anchora lui nu mero cen$o cubo tal numero $ano, & rotto $ara cen$o cubo, come e$$empi gratia $aria 11 {25/64}, che riducendo quel 11 integri a 64 e$$imi, alliquali giontoui quel 25. che è $opra la virgola fara in tut- to {729/64}, hor perche quel 729 (numeratore) è numero cen$o la ℞ cen. cu. di 11 {25/64} è 2 {1/2} la ℞ cen. cu. di 244 {9/64} è 2 {1/2} la ℞ cen. cu. di 28 {2961/4096} è 1 {3/4} cubo, & $imilmente quel 64 (denominatore) diremo tal nu- mero 11 {25/64} e$$er cubo cen$o, & per cauargli la $ua radice cu ba cen$a cauaremo la radice cen$a cuba di quel 729 (ch’è $o- pra la virgola) laqual $ara 3. & que$to 3 lo partiremo per la radice cen$a cuba di quel 64. che è $otto la virgola (laqual è 2) & ne venira 2 {1/2}, & co$i diremo la radice cen$a cuba di 11 {25/64} e$$er 1 {1/2}, & $e ne vorrai far la proua naturale troua il cubo quadro di di quel 1 {1/2}, & $e quello fara preci$amente quel 11 {25/64} la no$tra operatione $ara buona, ma facendo altramente la $aria fal$a. Hor per non abondar in parole $e con tal ordine cauarai la detta radice cu. cen. di 244 {9/64} trouarai quella e$$er 2 {1/2}, & quella di 28 {2961/4096} e$$er 1 {3/4}, & con tal ordine proce- derai in tutti gli altri $ani, & rotti cen$i cubi.

Come $i cauano le propinque radice cen. cu. di numeri $ani, et rotti non ce. cubi.

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno cen$i cubi, & che di quelli ne 4 vorrai cauar la propinqua radice cen$a cuba, tal atto $i puo ragioneuolmente e$$equir per tre diuer$e vie, ouer regole, ma la piu leggiadra, & a manco errori $oggetta è $imi- le a quella data nelli rotti non cen$i cubi, cioe $chi$$ar il rotto, & dapoi reccar il $ano a tal $pecie di rotto (come fu detto, & fatto nella precedente) & dapoi reccar il denominatore al $uo rel. & quel tal rel. multiplicarlo fia quel gran numeratore (gia formato con la riduttione del $ano) & di tal produtto cauarne la propinqua radice cen$a cuba ($econdo la no$tra regola data nella ter za del precedente capo) & tal radice propinqua partirai per il mede$imo denominatore, & lo aue nimento $ara la propinqua radice cen$a cuba di tal numero $ano, & rotto, & per e$$empio di que- E$$empio $to voglio addure quel numero di 728 {2/3}, che da me fu propo$to a Hieronimo Cardano, & a Lo douico ferraro $uo creato nella terza parte del mio 23 que$ito a loro propo$to nella no$tra publi- ca di$puta fatta con cartelli impre$$i. Per cauar adonque la propinqua radice cen$a cuba di que$to 728 {2/3} ridurremo ogni co$a in terzi, che faranno {2186/3}, dapoi reccaremo quel 3 al $uo relato, che fara 243. & que$to multiplicaremo fia quel 2186. fara 531198. & di que$to ne cauaremo la $ua propinqua radice cen$a cuba, onde procedendo per la no$tra regola data nella terza del prece- LIBRO dente capo trouaremo quella e$$er 8 {269054/269296}, & que$ta partiremo per il mede$imo denomina- tore (cioe per quel 3. che è $otto alla virgola) il che facendo ne venira 2 {807646/807888}, & tanto dire- mo e$$er la propinqua radice cen$a cuba di quel 728 {2/3}, che è il propo$ito, & $e di tal radice ne fa- rai la $ua natural proua, cioe quadrandola, & dapoi cubandola trouarai, che tal $uo cubo quadro non errara di co$a di momento del detto no$tro 728 {2/3}, il qual errore nella propria radice $ara qua$i nulla, & co$i con tal regola procederai nelle altre $imili.

Il $opradetto Hieronimo Cardano medico, & Lodouico ferraro $uo creato circa me$i 7. dapoi il ter- mine da loro limitato, mi ri$ol$ero $olamente con parole $critte, che per cauar la detta propinqua Herrore fatto da Hiero nimo Cardano, & da Lodouico ferraro $uo creato nella ri$$olutione del mio 23 que$ito a lor propo$to nella no$tra publica di$puta. radice cen. cu. del detto 728 {2/3} il doue$$e procedere per quel mede$imo modo da lor dato, & v$a- to per cauar quella mede$ima radice di quel {7/9}, cioe con quello aggionger di nulle $i al numerato- re, come al denominatore, & c. Et per tanto in tal loro ri$po$ta, hanno fatto, ouero che fecero pur duoi errori ($i come nelle pa$$ate) il primo errore è que$to, che tal $ua regola (anchora che quella per $orte de$$e propinquo alla verita) la non è la $ua propria, come che nel mio 22 que$ito di$tin- tamente $i adimanda, cioe che la non depende dalla principal regola di tal e$trattione. Il $econdo errore è que$to, che cauando realmente tal propinqua radice $econdo tal $ua regola, & di tal radi- ce facendone poi la proua naturale (cioe reccandola al $uo cen. cubo) $i trouara dar tanto lontano dalla verita, che tal $uo errore $i potra chiamar errorazzo, & quanto maggior fu$$e il numero $a- Vn’altro errore fatto dalli $opradetti nel me- de$imo 23 que$ito. no, che $i accompagna$$e con vn rotto tanto maggior errore con tal $ua regola $i cau$aria, & di que$to cia$cuno con la i$perienza $e ne potra chiarire.

_Regola gener ale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la $e$ta $pecie di_ radice chiamata communamente radice $econda relata. # Cap. XI.

PEr cauare la $e$ta $pecie di radice detta radice $econda relata, eglie nece$$ario a $apere 1 prima a mente tutti li $econdi relati cau$ati da cia$cun numero digito, con la $ua radice (cioe cõ il $uo digito) ouer che bi$ogna hauer vna tauoletta, mobile, doue $iano $opra Radice $econde relate # Numeri $econdi relati 1 -- # 1 2-- # 128 3 # 218\.7 4 # 1638\.4 5 # 7812\.5 6 # 27993\.6 7 # 82354\.3 8 # 209715\.2 9 # 47\.8296\.9 notati li detti numeri digiti con il $uo $econdo relato a dirimpetto, come che in margi- ne vedi, & quella tal tauoletta tener$ela $empre auanti quando che $i vuol cauar la detta radice $e- conda relata da qualche propo$to numero, per poter negotiare, & trouare tutte quelle particola- rita nece$$arie in tal operatione, come al $uo luogo s’intendera.

Come $i cauano le radici $econde relate da li numeri menori.

PEr cauare la radice $econda relata di vn numero menore, & per numeri menori (come nelle 2 pa$$ate è $tato detto) $i debbe intendere tutti quelli, che la $ua radice $econda relata non puo e$$er piu di vna $ola figura, & pero tai numeri menori in que$ta $pecie di radice non ponno e$$er di piu, che di $ette figure, perche il $econdo relato di 9 (che è il maggior numero digito è di $et te figure compo$to, come nella detta tauo etta in margine vedi. Et pero per cono$cere (in que$ta $pecie di radice) $e vn propo$to numero $ia di menori, ouer di maggiori $i co$tuma di far vn pon- to $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e non pa$$a $ette figure $i la$cia co$i, perche tal pon- to ne dinota tal numero e$$er di menori, cioe ne dinota il detto ponto la radice relata di tal nume- ro e$$er vna figura $ola, ma $e fu$$e di piu, che di $ette figure tal numero $aria di maggiori, & bi$o- gnaria farui altri ponti, come al $uo luogo $i dira. Dico adonque che tal numero menore nece$$a- riamente, ouero che $ara numero relato, oueramente non, $e $ara numero $econdo relato tal $ua radice $econda relata $i $apera a mente, ouero che $i $apera per vigor di quella tauoletta in margi- ne (laqual bi$ogna (com’è detto) $empre hauer auanti in $critto) perche $e vorrai cauar tal radice $e conda relata di \.1 tu $aprai per vigor di detta tauoletta e$$er 1. & co$i di 12\.8. tu $aprai tal radice e$ $er 2. & co$i di 218\.7. tu $aperai quella e$$er 3. & di 1638\.4 e$$er 4. & di 7812\.5 e$$er 5. & di 27993\.6 e$$er 6. & di 82354\.3 e$$er 7. & di 209715\.2 e$$er 8. & finalmente di 478296\.9 e$$er 9.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la propinqua_ radice $econda relata di numeri non $econdi relati.

MA quando che il detto numero propo$to non $ara $econdo relato, caua prima la detta 3 $econda radice relata del maggior numero $econdo relato contenuto da quello tal pro po$to numero, & quello che ti re$tara $opra alla tua operatione ponerai ($econdo il $o- lito) $opra vna lineetta per numeratore, & fatto que$to per formar il denominator da mettere $otto di quella, bi$ogna notar, che quel $i forma con $ei principali produtti, ouer multipli- SECONDO. cationi, il primo produtto $i forma con il $ettuplo del cubo cen$o della prima radice gia cauata. Il $econdo $i forma con il 21 uplo del relato della detta ℞ cauata. Il terzo $i forma con il 35 uplo del ce. ce. della detta radice gia cauata. Il quarto $i forma con il 35 uplo del cubo della detta ℞ gia ca- uata. Il quinto $i forma con il 21 uplo del quadrato della detta radice gia cauata. Il $e$to & vltimo produtto $i forma cõ il $ettuplo della detta $implice radice gia cauata, & co$i la $umma di que$ti $ei produtti $i douera metter $otto alla detta lineetta per denominator, & la detta prima radice caua- ta in$ieme con quel tal rotto $ara la propinqua ℞ $econda relata di quel tal propo$to numero non $econdo relato. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua ℞ 2 2 relata poniamo di 209714\.9, ca- E$$empio ua prima la detta radice $econda relata del maggior numero $econdo relato contenuto dal detto 209714\.9, che trouarai tal radice $econda rel. e$$er 7 (come in margine vedı) il $econdo relato del qual 7 $aria 823543. qual $ottrato del detto 2097149. ti re$tara 1273606 209714\.9 7 {1273606/1273608} 823543 cen.cu. 117649 7 primo produtto 823543 $econdo produtto 352947 terzo produtto -- 84035 quarto produtto 12005 quinto produtto 1029 $e$to produtto -- 49 denominatore 1273608 1273606. & que$to 1273606 ponerai $opra di vna linea per nu meratore, hor per formar il denominatore da mettere $otto a tal linea, tu lo formarai con li $opradetti 6 produtti, onde per formar il primo piglia il cen$o cubo di quel 7 (prima radice) che $ara 217649. & quel multiplicalo per 7 fara 823543. per il detto pri mo produtto, poi piglia il relato del detto 7. che $ara 16807. & rel. 16807 21 16807 33614 $econdo 352947 ce.ce. 2401 35 12005 7203 terzo 84035 cu. 343 35 1715 1029 quarto 12005 ce. 49 21 49 98 quinto 1029 prima radice 7 7 vltimo 49 multiplicalo per 21 fara 352947. per il fecondo produtto, qual notarai $otto al primo, poi piglia il cen$o di cen$o del detto 7. che $ara 2401. & multiplicalo per 35 fara 84035. per il terzo pro- dutto, qual notarai $otto a gli altri duoi, poi piglia il cubo del det- to 7. che $ara 343. & multiplicalo pur per 35 fara 12005. per il quarto produtto, qual notarai $otto a gli altri tre, poi piglia il cen $o di detto 7. che $ara 49. & multiplicalo per 21 fara 1029. per il quinto produtto, qual notarai $otto a gli altri 4. poi finalmente pi glia $implicemente il detto 7. & multiplicalo per 7 fara 49 per il $e$to, & vltimo produtto qual po $to $otto a gli altri cinque, & $ummati tutti in$ieme faranno 1273608. per il denominator da met ter $otto alla $opradetta linea, ilche facendo, & accõpagnato con il detto 7. dira poi 7 {1273606/1273608}, & tanto $ara la proqinqua radice $econda relata del $opradetto 209714\.9, che $e ne farai proua reccando la detta radice al $uo $econdo relato tu trouarai tal $uo $econdo relato errar vna mini- ma co$a dal detto no$tro 2097149. ma tal errore nella propria radice cauata $ara qua$i nulla.

Da notare.

ANchora per que$te propinque radice $econde relate bi$ogna notare qual mente vi ac- 4 cade quel mede$imo particolar accidente, ouer conditione, che $i è mo$trato occorre- re in cia$cuna delle altre pa$$ate, cioe che tutti quelli numeri, che mancano di vna $ola vnita a e$$er numero $econdo relato, la $ua prima propinqua radice $econda relata (ca- uata $econdo l’ordine di que$ta no$tra regola) $empre venira $enza rotto, & il $econdo relato di tal propinqua ℞ errara d’una $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, laqual vnita di errore nel detto $uo $econdo relato, nella detta propinqua radice $ara qua$i nulla, come in tutte le altre è $tato detto. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua ℞ 2 2 relata di 2097151. qual manca $o- lamente di vna vnita a e$$er il $econdo relato di 8. come nella tauoletta puoi vedere. Hor dico che cauandone la $ua propinqua radice $econda relata $econdo 1273608 a 209715\.1 7 {1273608/1273608} 823143 b cioe 8 quel mede$imo ordine, ch’è $tato fatto nella precedente $i trouara tal propinqua radice e$$er 7 {1273608/1273608}, che faria a ponto 8 $en- za alcun rotto, come habbiamo detto, delqual 8 (per farne proua) trouarai che il $uo $econdo relato $ara (com’è detto) 2097152. cioe $aria vna vnita di piu del no$tro 2097152. ma tal errore nella detta propinqua radice (cioe in quel 8 $aria qua$i nulla.

Io non ti ho voluto di$tendere le particolar operationi, cioe il modo di trouar quelli $ei produtti da formar il denominatore, perche $ono $tati di$te$i nella precedente. Anchora nota quando che per $orte lo auanzo fu$$e piu del denominatore formato $econdo la detta no$tra regola con quelli $ei produtti $aria $egno tu hauer errato nella operatione, & la tua prima radice e$$er manco del do- uere, & pero riuederai la operatione, perche tal auanzo mai puo e$$er piu del detto denominato- re, ma $olamente menore, ouero eguale a quello.

Anchora nota che $i potria dar regola di poter$i appro$$imar piu alla verita, & in infinito, come fu LIBRO fatto delle quadre, ma perche la prima radice $econda relata propinqua trouata per que$ta no$tra regola è tanto vicina alla verita, che mi par co$a $uperflua a dar detta regola di poterui$i piu ap- pro$$imare, & pero la la$cio.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggiori per cauar la $ua radice_ $econda rel. & per cono$cer di quante figure, ouer digiti $ara tal $ua ℞ $econda relata.

MA quando che’l numero, dalqual $i ha da cauar la radice $econda relata $ara piu di $et- 5 te figure $ara di numeri maggiori, perche la $ua $econda radice relata conuien e$$er piu che di vna figura, & tanto piu $ara maggiore, quanto che di maggior numero di figu- re $i trouara e$$er la radice di quello, laqual co$a $i cono$ce con il pontar le $ue figure, come che nelle altre $pecie è $tato detto, ouer fatto, vero è che in que$ta $pecie di radice $e vi inter- la$cia fra ponto, & ponto vna figura di piu di quello $i fece nella radice cen$a cuba, cioe in quella vi $i la$ciaua 5 figure fra ponto, & ponto, & que$ta vi $e ne interla$cia 6. cioe $i fa vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e ne interla$cia 6 di quelle, che $eguita, & pontar la ottaua, & con tal ordine andar pro$eguendo di mano in mano $e tai figure fo$$ero molte, cioe interla$cian- done $empre 6. & pontar l’aaltra, che $eguita, come che in que$to $olo e$$empio di 21 figura puoi vedere \.759376\.5790376\.7543976\.2, lequai 21 figura riceuono quattro ponti ($econdo l’ordi- ne detto) & pero la $ua radice $econda relata $ara di 4 figure, & co$i con tal ordine $i douera pro- 2 2 ce. 4 2 cu. 8 2 ce.ce. 16 2 rel. 32 2 ce.cu. 64 2 primo produtto 128 prima operatione a 99\.9999999\.9 b $econda operatione 871 a 99\.9999999\.9 2 128 b cen.cu. 64 7 $econdo produtto 448 terza operatione 871 a 99\.9999999\.9 26 1288 b 44 rel. 32 21 672 36 terzo produtto 24192 cedere $i in menore, come in maggior numero di figure, la prima figura di tal radice $i trouara $ot to al quarto ponto, la $econda $otto al terzo, & la terza $otto la $econdo, & la quarta, & vltima fi- gura $i douera trouar $otto al primo ponto, & nel trouar tai figure $empre vi $i computa tutte quelle figure, che $i troueranno e$$ere dal detto ponto ver$o man $ini$tra, come nella $eguente meglio s’intendera.

_Come $i cauano le radici $econde relate da quelli numeri_ maggiori che riceuono duoi ponti.

HOr volendo cauar la radice $econda relata poniamo di que$to mede$imo 9999999999. 6 (che nella e$trattione della radice cen$a cuba fu propo$to) prima ponta que$te diece figu- re $econdo l’ordine detto di $opra, che trouarai che riceueranno $olamente duoi pon- ti, di quali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra nel luogo di numeri $implici, & l’altro va $opra la ottaua $equente, come che in margine appare nella prima figura, o vuoi dir nella pri- ma operatione, liquali duoi ponti ne dinotano la radice $econda relata di tal numero e$$er di due figure, & l’una di que$te due figure $i debbe trouare $otto a quel $econdo ponto (& que$ta $ara la prima da e$$er trouata, & l’altra poi $otto al primo ponto (& que$ta è la $econda da e$$er trouata) per trouar adonque la detta prima figura $otto a quel $econdo ponto (compntandoui quelle altre due figure, che $eguitano ver$o man $ini$tra, che in tutto $ariano 99\.9) inue$tigaremo la radice $e- conda relata del detto 99\.9, ouero del maggior numero $econdo relato, che $ia contenuto da quel lo, & trouaremo quella e$$er 2. il qual 2. lo notaremo ($econdo il $olito) oltra la linea. a b. come nel la $econda operatione appare, & per $aper quanto $ia il re$tante quarta operatione 03 637 8711 a 99\.9999999\.9 26 12882 b 449 241 cen.di cen. 16 35 560 216 3360 560 1120 quarto produtto 120960 pigliaremo il $econdo relato del detto 2. che $ara 128. qual po$to $otto al detto 99\.9, & $ottrato da quello (come nella detta $econ- da operatione appare) trouaremo re$tar di $opra 871. qual accom pagnato con la figura, che $eguita ver$o man de$tra dira 8719. fat to que$to per trouar poi la $econda figura, ouer digito pigliaremo il cen$o cubo della prima figura trouata (cioe di quel 2) che $ara 64. & que$to lo multiplicaremo per 7 (per regola ferma) $ara 448. & que$to lo notaremo rettamente, & ordinatamente $otto al detto 8719. come nella terza operatione appare, & trouaremo che la prima figura ver$o man $ini$tra di quel 448 (cioe quel 4 cen tenara) ha rettamente $opra di $e 87. hor bi$ogna mo vedere (con diligentia) quante volte puo intrare il detto 4 nel $oprapo$to 87. con que$te conditioni, che nõ $olamente nel $oprare$tante vi po$- $a intrare le altre $ue figure, che vi $egue dietro (come che nel par- tir per galia $i co$tuma) ma che anchora vi re$ti tanto, che compa- gnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a poi cauar la multipli- catione del 22 uplo del relato del detto 2 fia il cen$o di quel $econ- SECONDO. do digito, o vuoi dir quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante (accompagnato con l’altra figura che $eguita) $e ne po$$a cauare la multiplicatione del 35 uplo del cen. di cen. della detta prima figura, fia il cubo della $econda, & che del re$tante accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a anchor cauar la multiplicatione del 35 uplo del quinta operatione 61 303 6372 87117 a 999999999\.9 26 128820 b 4496 2419 120 cen. cen. $econda. 1296 35 6480 3888 45360 8 quinto produtto 362880 cen$o di cen$o della $econda figura trouata, fia il cubo della pri- ma, & che anchora del re$tante, accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a cauar la multiplication del 21 uplo del relato della detta $econda fia il cen$o della prima, & che del re$tante ac- compagnato con la figura, che $eguita, $e ne po$$a anchora cauare il $ettuplo del cubo cen$o della detta $econda fia la prima $impli- $e$ta operatione 40 261 3033 63721 871179 a 999999999\.9 26 1288200 b 44968 24198 1202 36 rel.$econdo 7776 21 7776 15552 163296 4 $e$to {pro}dutto 653184 ce, & che del re$tante (accompagnato con la vltima figura, che $e- guita, $e ne po$$a finalmente cauare il $econdo relato della detta $econda. Et nota che di tutte que$te $opra narrate conditioni il tut to con$i$te qua$i nelle due prime, ouero al piu nelle 3. Eglie ben vero, che quanto piu la $econda figura vien di molto maggior $i- gnificato ri$petto alla prima, bi$ogna e$$er molto piu auertente a farla intrar manco di quello, che al naturale par che po$$a intrare, come è accaduto in que$ta, che quel 4. in quel 87. par che po$$a in- trar 21 volta, & nondimeno mai puo pa$$ar 9 volte, & pero in que$te $perimentarai in puoco piu della mita di 9. cioe in 5. il che facendo tu trouarai, che ti mancara di far li tuoi $ottrari, & pero tu farai intrar 6 volte, come hai vi$to, come interuiene anchora nelli partiri per batello, ouer galia (come $opra le due pa$$ate e$trat tioni fu anchor detto) hor per ritornar al no$tro propo$ito, con$ideraremo diligentemente quan- te volte po$$a intrar quel 4 (prima figura di quel 448) in quel 87. che rettamente gli $ta $opra (con le dette conditioni) & trouaremo che v’intrara $olamente 6 volte, & que$to 6 lo poneremo ap- pre$$o a l’altra prima figura trouata (oltra la linea. a b. (cioe appre$$o a quel 2. & dira poi 26 (come nella detta terza figura appare) fatto que$to con il detto 6 andaremo multiplicando di mano in mano le figure di quel 448. & $ottrando tai multiplicationi dal $opradetto 8719 (come $i co$tu- ma nelli partiri per galia, ouer batello) il che facendo $i trouara $opra re$tar 6031. qual in compa- gnia della figura, che $eguita dira poi 60319 (come nella quarta 04 $ettima operatione 40 2610 30333 637211 8711799 a 999999999\.9 26 12882004 b 449688 241981 12023 365 ce.cu.$econda 46656 6 7 326592 2 $ettimo produtto 653184 operatione appare) fatto que$to pigliaremo il relato della detta prima figura (cioe di quel 2) che fara 32. & quel multiplicaremo per 21 (per regola ferma) fara 672. & que$to multiplicaremo an- chora per il cen$o della $econda (cioe di quel 6. che $aria 36) fara 24192. & que$to poneremo $otto al detto 60319) che ne re$to $opra la quarta operatione) & lo $ottraremo da quello, il che fa- cendo ne re$tara 36127 (come $opra la quinta operatione appa- re) alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 361279. fatto que$to pigliaremo il cen$o di cen$o della detta prima figura (che $ara 16) & lo multiplicaremo per 35 (per regola ferma) fara 560. & que$to lo multiplicaremo anchora per il cubo della $econda fi- ottaua operatione 97 04 1405 26100 303330 6372111 87117995 a 999999999\.9 26 128820044 b 4496888 2419811 120233 3655 66 gura (qual cubo $ara 216) fara 120960. & que$to poneremo or- dinata mente, & rettamente $otto a quel 361279 (che ne re$to $o- pra alla quinta operatione) & lo $ottraremo da quello, il che fa- cendo ne re$tara 240319 (come $opra la $e$ta operatione appare) alqual giõtoui la figura, che $eguita dira poi 2403199. fatto que- $to pigliaremo il cen$o di cen$o della $econda figura trouata (cioe di quel 6) che $ara 1296. & lo multiplicaremo per 35 (per regola ferma) che fara 45360. & que$to lo multiplicaremo per il cubo della prima figura (qual cubo $ara 8) fara 362880. & que$to lo po- neremo rettamente $otto al detto 2403199 (che ne re$to $opra la $e$ta operatione) & lo $ottra- remo da quello, il che facendo ne re$tara 2040319. alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 20403199 (come $opra la $ettima operatione appare) fatto que$to pigliaremo il relato della det- ta $econda, il qual relato $ara 7776. et lo multiplicaremo per 21 (per regola ferma) fara 163296. & que$to lo multiplicaremo poi per il quadrato della prima figura (qual è 4) fara 653184. & que $to lo poneremo rettamente $otto a quel 20403199 (che ne re$to $opra la $ettima operatione) & LIBRO lo $ottraremo da quello, & ne re$tara 19750015. come $opra la ottaua operatione appare, alqual giontoui la figura che $eguita, dira poi 197500159. fatto que$to pigliaremo il cen$o cubo della detta $econda (qual $ara 46656) & lo multiplicaremo per 7 (per regola ferma) fara 326592. & que$to lo multiplicaremo poi ք la prima $implice (cioe ք 2) fara 653184. & que$to lo poneremo rettamente $otto a quel 197500159. che ne re$to $opra la ottaua operatione, & lo $ottraremo da quello, & ne re$tara 196846975. come $opra la nona operatione appare, alqual giontoui la vlti- nona operatione 6 97 048 14054 261006 3033309 63721117 a 871179955 999999999\.9 26 1288200446 44968883 b 24198119 1202339 36557 662 0 ♉ produtto 279936 ma figura, che $eguita dira poi 1968469759. fatto que$to pigliaremo finalmente il $ecõdo relato della detta $econda figura (cioe di quel 6. il qual $econdo relato $ara 279936) & lo poneremo $ot- to a quel 1968469759. come nella detta nona figura appare, & lo $ottraremo da quello, & ne re- $tara 1968189823. come $opra la decima & vltima operatione appare, & $e vorremo far la pro- ua di tutta la no$tra general operatione trouaremo il decima, & vltima operatione. 6 97 0481 140548 2610069 30333098 637211172 a 8711799553 999999999\.9 26 {1968189823/2428543026} 1288200446 44968883 b 24198119 proua per 7 5 1202339 5 36557 ce. 4 662 5 cu. 6 5 ce. ce. 2 5 rel. 3 5 ce. cu. 2 5 $econdo relato 5 proua del auanzo 5 fa -- -- 5 $econdo relato di 26. & a quel tal relato gli aggion- giremo quel 1968189823. che ne $oprauanzo, & $e tal $umma fara preci$amente il detto no$tro 999999- 9999. diremo tal no$tra general operatione e$$er buo na, ma venendo altramente $aria $egno, che noi haue re$$imo pre$o error in qualche particolar operatione.

Ma bi$ogna notar che $e ben tal $orte di proua ne ritor- na$$e preci$amente il no$tro 9999999999. potria an- chor e$$er fal$a, & que$to errore $i cono$cera forman- do il rotto del re$iduo $econdo la no$tra regola, & $e per $ortelo auanzo fu$$e maggior del denominatore di tal rotto $aria $egno, che la no$tra radice prima ca- uata e$$er manco del douere, come accade anchora al- le volte nelli partiri per galia, ouer batello, che quan- do auanza piu del partitore $iamo certi di hauer erra- to, anchora che la proua ne mo$tra$$e tal no$tro par- tir e$$er buono.

Anchora $i potria per abreuiar la fatica) far la proua pra ticale della $opra$critta e$trattione, con la proua del 7. ouer del 9 (come fu detto $opra la e$trattione della ra- dice cuba cen$a) & accio meglio m’intendi voglio che prouiamo que$ta per la proua, cauaremo adonque la proua di quel 26. ch’è 5. & quella riducendola a $econ 26 26 ce. 676 26 4056 1352 cu. 17576 26 105456 35152 ce. ce. 456976 26 2741856 913952 rel. 11881376 26 71288256 23762752 ce.cu. 308915776 do relato dara di proua 5. alqual giontoui la proua del auanzo (laqual è pur 5) fara 10. la cui proua è 3. hor bi$ogna che la proua del no$tro 9999999999. venga in 3. & perche in effetto tal $ua proua vien in tre, diremo tal no$tra general operatione e$$er buona per la proua del 7. eccettuando pero quello che hab- biamo detto della formation del denominatore, cioe che l’auanzo non $ia maggior di quello, ma ben puo e$$er eguale a quello (come fu detto nella quarta del pre$ente capo.)

Anchora in que$ta ($i come fu detto $opra la radice cen$a cuba) bi$ogna auertire, che $i bene la $o- pradetta no$tra general operatione è $tata buona, nondimeno tal radice $econda relata non è ra- tionale, cioe non è la vera radice $econda relata del detto no$tro 9999999999. per le ragioni piu volte dette, per e$$erui auanzato quel 198189823. $opra la vltima operatione, anzi tal ra- dice è irrationale, o vuoi dir $orda, ma volendola a$$ignar propinqua alla verita (per la $ua pro- pria regola generale) poneremo quel tal auanzo $opra vna linea per numeratore con$equen- temente alla detta prima radice cauata (cioe a quel 26) & per trouar il denominatore da po- ner $otto di tal linea, lo formaremo con quelli 6 produtti detti nella terza di que$to capo, cioe pi- gliaremo il $ettuplo del cen$o cubo della no$tra prima radice cauata (cioe di quel 26) il qual cen$o cubo $ara 308915776. & il $uo $ettuplo $ara 2162410432. & que$to $ara il primo produtto, co- me in margine vedi, poi trouaremo il relato del detto 26 (che $ara 11881376) & lo multiplicare- mo per 21. & fara 249508896. per il $econdo produtto, qual poneremo $otto al primo, fatto que $to pigliaremo il cen$o di cen$o del mede$imo 26 (che $ara 456976. & lo multiplicaremo per 35. SECONDO. & fara 15994160. per il terzo produtto, qual poneremo $otto a gli altri duoi, fatto que$to piglia remo il cubo del mede$imo 26 (che $ara 17576) & lo multiplicaremo pur per 35. et fara 615160 per il 0 4 produtto, & lo poneremo $otto a gli altri tre, fatto que$to pigliaremo il quadrato del me- de$imo 26 (che $ara 676) & lo multiplicaremo per 21. & fa- primo produtto # 2162410432 $econdo produtto # 249508896 terzo produtto # 15994160 quarto produtto -- # 615160 quinto produtto -- # 14196 $e$to produtto -- -- # 182 denominatore # 2428543026 ra 14196. per il quinto produtto, qual poneremo $otto a gli altri quattro, fatto que$to multiplicaremo quel mede$imo 26. $implicemente per 7. & fara 182 per il $e$to, & vltimo produt to qual po$to $otto a gli altri cinque, & $ummati poi tutti in- $ieme faranno in $umma 2428543026. per il ricercato deno- minator da mettere $otto di quella linea, et que$ta è la $ua pro- La propinqua ℞ e 2 rel. di 9999999999 $aria 26{19681@9823/2428543026}. pria regola da formarlo con ragione, il qual denominator po $to $otto alla detta linea tal no$tra propinqua radice $econda relata del detto 9999999999 $ara 26 {1968189823/2428543026}, che $e ne farai proua reccandola al $uo $econdo relato trouarai tal $uo $econdo relato errar di vna mi$eria del no$tro 9999999999.

QV e$to mede$imo $opra$critto numero di 9999999999. fu da me propo$to a Hieroni 7 mo Cardano medico milane$e, & a Lodouico ferraro $uo creato nella no$tra publica di$puta, et fu il mio 24 que$ito, qual diceua preci$amente in que$ta forma. Anchora di- mando, che mi $ia cauata cõ regola generale (com’è detto di $opra, cioe nel 22 que$ito) la propinqua ℞ $ecõda relata di 9999999999. & $imilmente quella di {5/7}, & $imilmente quella di 2186 {1/3}. Alqual que$ito (circa 7 me$i dapoi il termine da loro limitato) mi conclu$ero la propin- Errore fatto da Hiero- nimo Cardano medico milane$e, & da Lodoui co ferraro $uo creato $o pra il mio 24 que$ito a lor propo$to nella no- $tra publica di$puta. qua radice $econda relata del detto numero 9999999999 e$$er 26 {4/5}, nellaqual $ua conclu$io- ne, & ri$po$ta fecero duoi errori il primo fu che il rotto, cioe quel {4/5} non fu formato da loro con la $ua propria regola, come nel mio que$ito $i adimanda, ma fu $ormato con quello aggionger di nulle, & per que$to errore incor$ero in vn’altro, maggiore perche $e di tal $ua radice propinqua ne faremo la $ua proua naturale, cioe reccando tal $uo 26 {4/5} al $uo $econdo relato trouaremo tal $uo $econdo relato e$$er preci$amente 9929869894. & {12594/78125}, che veniria a e$$er preci$amente 70130104 {65531/78125} manco del detto no$tro 9999999999. hor $i vede $e que$to (errando di vn tanto gran numero) $i puo chiamar errorazzo da cieco, ma pur hanno da ringratiar grandamen Vn’altro errore, qual $i puo chiamar erroraz- zo fatto dal $opradetto Hieronimo Cardano, & da Lodouico ferraro $uo creato nella conclu- $ione del $opradetto mio 24 que$ito a lor propo$to. te Michel $tifelio, che $e con l’opra $ua a tal tempo non li $oueniua in que$ta, & molte altre re$ta- uano totalmente mutti, cioe che da loro in termine di duoi anni non haueriano $aputo con rego- la trouar $implicemente quel 26. in tal mio que$ito, & que$to loro mede$imi lo confe$$ano nella loro ri$po$ta. Gli errori da loro fatti nella e$trattione della detta propinqua radice $econda relata di quelli {5/7}, & anchora quella di quel 2186. $i notificaranno al $uo conueniente luogo, cioe doue in$ignaremo a cauar la detta propinqua radice $econda relata di rotti, & di numeri $ani, & rotti. Io non voglio $tar a darti e$$empio, come $i cauano tai radici $econde relate da quelli grandi nu- meri, che riceuono piu di duoi ponti per le ragioni piu volte dette.

La cau$a della $opra data no$tra regola di cauar la radice $econda relata, & $imilmente quella data da formar il rotto di quello che $oprauanza nelli numeri non $econdi relati, per dar tai radice propin- a 10 c b 6 4 que al vero, $i puo a$$ignare dalla $otto$critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, ma dal pre$ente auttor ritrouata.

Propo$itione dal pre$ente auttor ritrouata.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, il $econdo relato di tutta la det- 8 10 10 ce. 100 10 cu. 1000 10 ce.ce. 10000 10 rel. 100000 10 ce.cu. 1000000 10 $econdo rel. 10000000 ta quantita $empre $ara eguale a que$ti otto principali produtti, cioe al produtto del $e condo relato della prima parte. Et al produtto del $ettuplo del cubo cen$o della detta prima parte fia la $econda parte, & al produtto del 21 uplo del relato della detta pri- ma parte fia il cen$o della $econda, & al produtto del 35 uplo del cen. cen. della detta prima fia il cubo della $econda, & al produtto del 35 uplo del cen. cen. della $econda fia il cubo della prima, & al produtto del 21 uplo del relato della detta $econda fia il quadrato della prima, & al produtto del $ettuplo del cen$o cubo della detta $econda fia la prima ($implice) & finalmente al produtto del $econdo relato della detta $econda parte. E$$empi gratia $ia tutta la quantita. a b. poniamo 10. per numero diui$a in due parti in ponto. c. & poniamo che la prima parte (cioe la. a c.) $ia 6. & la $econ da (cioe la. c b.) $ia 4. hor dico che il $econdo relato di tutta la. a b. (il qual venira a e$$er 10000000) $ara equale a que$ti 8 principali produtti, cioe al $ecõdo relato della detta prima parte (cioe di quel 6) qual trouaremo e$$er 279936. & que$to notaremo da banda per il primo produtto, dapoi pi- gliaremo il cubo cen$o della detta prima, qual trouaremo e$$er 46656. & que$to multiplicaremo LIBRO per 7. fara 326592. & que$to multiplicaremo anchora per la $econda parte (cioe per quel 4) fara 1306368 per il $econdo produtto, qual poneremo $otto al primo, poi pigliaremo il relato della detta prima, qual trouaremo e$$er 7776. & lo multiplicaremo per 21. & fara 163296. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o della $econda parte (il qual cen$o $ara 16) fara 2612736 per il ter- zo produtto, & que$to lo notaremo $otto a gli altri duoi, poi pigliaremo il cen$o di cen$o della detta prima, che $ara 1296. & lo multiplicaremo per 35. fara 45360. & que$to multiplicaremo per il cubo della $econda (cioe per 64) fara 2903040. per il quarto produtto, qual poneremo $ot- to a gli altri tre produtti, fatto que$to pigliaremo poi il cen$o di cen$o della $econda parte (cioe di quel 4) il qual cen$o di cen$o $ara 256. & lo multiplicaremo per primo produtto # 279936 $econdo produtto # 1306368 terzo produtto # 2612736 quarto produtto # 2903040 quinto produtto # 1935360 $e$to produtto -- # 774144 $ettimo produtto # 172032 ottauo produtto # 16384 $umma # 10000000 35. & fara 8960. & que$to multiplicaremo poi per il cubo della prima (il qual cubo $ara 216) & fara 1935360. per il quinto pro dutto, qual notaremo $ottó a gli altri 4. poi pigliaremo il relato della detta $econda (qual $ara 1024) & lo multiplicaremo per 21 fara 21504. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o della pri- ma (qual cen$o $ara 36) fara 774144. per il $e$to produtto, qual notaremo $otto a gli altri cinque, poi pigliaremo il cen$o cubo della detta $econda (il qual cen$o cubo $ara 4096) & lo multipli- caremo per 7. fara 28672. & que$to multiplicaremo poi $impli- cemente per la prima parte (cioe per 6) fara 172032. per il $etti- mo produtto, qual poneremo $otto a gli altri$ei, finalmente pigliaremo il $econdo relato della det ta $econda parte, il qual $econdo relato $ara 16384. per lo ottauo, & vltimo produtto, & que$to lo notaremo $otto a gli altri $ette produti, & fatto que$to li $ummaremo tutti otto in$ieme, il che facendo trouaremo che in $umma faranno preci$amente 10000000. $i come fece anchora il $e- condo relato di tutta la detta quantita. a b. che è il propo$ito.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la radice $econda_ relata, dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationali, & di$crete, di detti numeri $econdi relati, ma anchora le propinque, di quelli che non $ono $econdi relati. # Cap. XII. Come $i cauano le radici $econde relate di rotti $econdi relati.

PEr intendere la regola di cauar le radice e 2 relate di rotti bi$ogna pur $aper (come nelle 1 pa$$ate è $tato detto) come che di detti rotti alcuni $ono $econdi relati, & alcuni non, & molto piu $pe$$i $ono quelli che non $ono $econdi relati di quelli che $ono $econdi re- lati. Li rotti $econdi relati $ono quelli, che dapoi che $ono $chi$$ati alla vltima $chi$a- tione hanno $i il numeratore, come il denominatore numero $econdo relato, come $ono que$ti {1/128}, {128/2187}, {2187/16384}, {16384/18125}, & infiniti altri $imili, onde per cauar la detta radice $econda re- lata di que$ti tai rotti, caua la detta radice del numeratore, & mettila $opra di vn’altra lineetta, pur per numeratore, & dapoi caua anchora la detta radice me- la ℞ $econda rel. di # --{1/128} è {1/2} la ℞ $econda rel. di # {128/2187} è {2/3} la ℞ $econda rel. di # {2187/16384} è {3/4} la ℞ $econda rel. di # {16384/18125} è {4/5} de$imamente del denominatore, & ponila $otto di detta $e- conda lineetta per denominatore, & tal $econdo rotto $ara la radice $econda relata del primo, e$$empi gratia $e con tal ordine cauarai la detta radice $econda relata di {1/128} troua rai quella e$$er {1/2}, & co$i con tal ordine la radice $econda re- lata di {128/2187} trouarai quella e$$er {2/3}, & quella di {2187/16384} e$$er {3/4}, & quella di {16384/18125} e$$er {4/5}, & co$i procedere ne gli altri $imili, & $e di tai e$trattioni ne vorrai far la proua naturale reccarai tai radice al $uo $econdo relato, & $e ti ritornara il $uo primo rotto $arai certo tal tua operatione e$$er buona, & per conuer$o $el non ti ritornara $arai $icuro di hauer errato nella tua operatione.

Come $i cauano le propinque radice $econde relate di rotti non $econdi relati.

MA quando che il numeratore del rotto, & anchora il $uo denominatore non $aranno 2 ambiduoi numeri $econdi relati, tal rotto non $ara 0 2 rel. & quando che vn rotto non $ara 0 2 rel. & che di quello vorrai cauar la $ua propinqua ℞ e 2 rel. tal atto $i puo e$$e- quir per tre diuer$e vie, ouer modi (con ragione) ma il piu ingenio$o, & a manco error $oggetto è que$to, recca $empre il denominator di tal rotto al $uo ce. cu. & quel tal ce. cu. multipli- SECONDO. calo per il $uo numerator, & di quel tal produtto cauane la $ua propinqua radice $ecõda relata ($e- condo l’ordine della no$tra regola data nella terza del precedente capo) & quella partirai per il mede$imo denominatore del detto rotto, & lo auenimento di tal partitione $ara la propinqua ra- dice $econda relata di quel tal rotto, & per e$$empio voglio addure di cauar la propinqua radice E$$empio $econda relata di quel {5/7}, che fu da me propo$to a Hieronimo Cardano medico milane$e, & a Lo douico ferraro $uo creato nella $econda parte del mio 24 que$ito a lor propo$to nella no$tra pu- blica, & impre$$a di$puta, accio $i veda la differentia della conclu$ione fatta per la no$tra propria regola a quel fatta per la $ua obliqua, & non propria tolta da Orontio. Per cauar adonque la det- ta propinqua radice $econda relata di {5/7} trouaremo il cubo cen$o di quel 7. che è $otto la virgola per denominatore (che $ara 117649) & lo multiplicaremo per quel 5. che è $opra la virgola per numeratore fara 588245. & di que$to ne cauaremo la $ua propinqua radice $econda relata (per la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & trouaremo quella e$$er preci$amente 6 {308309/543606}, & que$ta partiremo per il denominatore del mede$imo no$tro primo rotto (cioe per quel 7. che è $otto la virgola) il che facendo ne venira di tal partimento {3569945/24989615}, & tanto diremo e$$er la propinqua radice $econda relata di {7/9}, dellaqual propinqua radice $econda relata $e ne farai la $ua proua naturale, cioe reccando tal radice al $uo $econdo relato trouarai tal $uo $e- condo relato errar di vna minima quantita del no$tro propo$to {5/7}. La cau$a di que$ta $opra data regola quando che con il tuo $tudio $arai gionto alla ottaua del $ettimo capo delle proportioni $a- rai atto (hauendo ingegno) a poterla intendere da te mede$imo, mediante l’aui$o dato $opra le pro pinque radici cube di rotti non cubi.

Al $opradetto que$ito, il $opradetto Hieronimo Cardano medico milane$e, in$ieme con Lodouico Herrore fatto da Hiero nimo Cardano, & da Lodouico ferraro $uo creato nella ri$$olutione della $econda parte del mio 24 que$ito a loro propo$to nella no$tra publica di$puta. ferraro $uo creato, circa 7 me$i dapoi il termine da loro limitato in tal di$puta, mi ri$ol$ero $ola- mente con parole $critte, che per cauare tal propinqua radice, che $i doue$$e aggiongere quelle tan te nulle ($i come piu volte è $tato detto) $i al denominatore, come al numeratore, & trouar poi tal $pecie di radice a l’uno, & l’altro per la regola del $tifelio, &c. Nellaqual $ua ri$po$ta ferno duoi er- rori ($i come nella pa$$ata) il primo errore è que$to, che tal $ua regola non è la $ua propria (come nel mio 22 que$ito $i ricerca, & que$to $i repeti$$e in tutti gli altri $imili que$iti) & pero $e ben tal $ua radice cauata con tal $ua regola re$ponde$$e qua$i la verita, tal $ua $olutione non $aria $econdo la mia propo$ta. Il $econdo errore è que$to, che cauando tal propinqua radice realmente $econdo tal $ua regola, & di quella facendone poi la $ua proua naturale $i trouara il $uo $econdo relato mol- to errare dal no$tro {5/7}, dico molto ri$petto a co$i piccol quantita.

Vn’altro errore fatto dalli $opradetti nel me- de$imo que$ito. _Come $i cauano le radici $econde relate di numeri $ani, &_ rotti $econdi relati.

HAuendo ben inte$a la regola da cauar le radici $econde relate di rotti $econdi relati, & le propinque di quelli che non $ono $econdi relati, facil co$a $ara a intendere la regola di far il mede$imo delli numeri $ani, & rotti, per e$$er quella i$te$$a, $aluo che vi occorre maggiori numeri nelli numeratori, cioe dapoi che $i ha ridutto li $ani a tal $pecie di rot ti, & pero dico (come fu detto di rotti $implici) che di tai numeri $ani, & rotti, alcuni $ono $econdi relati, & alcuni non, li $econdi relati $ono quelli che ridutto il $ano al $uo rotto ($chi$$ato prima) & $ummata tal riduttione con il numeratore del rotto, & ponendo tal $umma per numeratore (co- me nelli rotti $i co$tuma) & $e tal numeratore $ara $econdo relato, & $imilmente il denominatore di tal $umma $ara pur numero $econdo relato, tal numero $ano, & rotto $ara $econdo relato, co- E$$empio me e$$empi gratia $aria 37366 {121/128}, qual riducendo quel numero $ano in 128 e$imi, & giontoui quel 121 fara in $umma {4782969/128}, & perche l’uno & l’altro di detti duoi numeri (cioe il nu- meratore, & il denominatore) è numero $econdo relato, tal numero $ano, & rotto diremo e$$er $econdo relato, & per cauargli la $ua radice $econda relata, cauaremo la detta radice di quel 4782969. & trouaremo quella e$$er 9. poi cauaremo mede$imamente la detta radice di quel 128. & trouaremo quella e$$er 2. poi partiremo quel 9 per que$to 2. ne venira 4 {1/2}, & co$i concludere- mo la detta radice $econda relata di quel 37366 {121/128} e$$er 4 {1/2}, che $e ne farai la proua naturale (reccando il detto 4 {1/2} al $uo $econdo relato) la trouarai buona, cioe che ti ritornara quel mede$i- mo 37366 {121/128}, & perche credo che tu mi habbi inte$o non voglio $tar a darti altri e$$empi.

_Come $i cauano le propinque radici $econde relate delli nu-_ meri $ani, & rotti non $econdi relati. LIBRO

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno $econdi relati, & che di quelli ne vorremo cauare la $ua propinqua radice $econda relata, tal atto $i puo e$$equire per tre diuer$e regole (con ragione) ma la piu i$pediente, & a manco errori $oggetta è $imi- le a quella data $opra li rotti non $econdi relati, cioe $chi$$ar il rotto, & dapoi reccar il $ano a tal $pecie di rotto (come $u fatto nella precedente) & dapoi reccar il denominatore al $uo cen$o cubo, & tal cen$o cubo, multiplicarlo fia quel gran numeratore gia formato con la ridut- tione del $ano, & di tal produtto cauarne la propinqua radice $econda relata ($econdo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & tal radice propinqua partiremo per quel mede$i- mo denominatore, & lo auenimento $ara la propinqua radice $econda relata del detto numero E$$empio $ano, & rotto. Et per e$$empio di que$to voglio addure quel 2186 {1/3}, che da me fu propo$to a Hie ronimo Cardano medico milane$e, & a Lodouico ferraro $uo creato, nella terza parte del mio 24 que$ito nella no$tra publica di$puta. Per cauar adonque la propinqua radice $econda relata di que$to 2186 {1/3}, reccaremo tutto in terzi, & fara {6559/3} poi reccaremo quel 3 (denominatore) al $uo cen$o cubo, che $ara 729. & que$to multiplicaremo fia quel 6559 (ch’è$opra la virgola per nu merator) fara 4781511. & di que$to ne cauaremo la propinqua radice $econda relata, onde proce d\~edo ք la no$tra regola data nella terza del preced\~ete capo, trouaremo quella e$$er 8 {2684359/2685816}, & que$ta la partiremo per quel mede$imo 3 (denominator) il che fac\~edo ne venira 2 {8055991/8057448}, & tanto diremo, che $ia la propinqua radice $econda relata di quel 2186 {1/3}, che $e ne $ara fatto la $ua proua naturale $i trouara il $uo $econdo relato errar di vna mi$eria del no$tro 2186 {1/3}, il qual errore nella propria radice $ara qua$i nulla.

Al $opra notato que$ito il $opradetto Hieronimo Cardano medico milane$e in$ieme con Lodouico $uo creato, circa a 7 me$i dapoi il termine da loro limitato, mi ri$po$ero, che $i doue$$e procedere per quel mede$imo modo da loro detto nella $olutione della $econda parte di que$to mede$imo Errore fatto da Hiero- nimo Cardano medico milane$e, & da Lodo- uico ferraro $uo creato $opra la ri$$olutione del la terza parte del mio 24 que$ito a lor propo- $to nella no$tra publica di$puta. 24 que$ito (cioe con quello aggiongere di tante nulle) & pero in que$to con tal $ua ri$po$ta, han- no fatto, ouero che ferno pur duoi errori ($i come nella pa$$ata) il primo errore è que$to, che $e ben con tal $ua regola a$$igna$$e tal radice propinqui$$ima alla verita) la detta regola non è la $ua pro pria (come nel mio que$ito $i adimanda) il $econdo errore è que$to, che cauando realmente la det- ta propinqua radice per tal $ua regola, facendo poi la proua naturale di tal radice (cioe reccandola al $uo $econdo relato, $i trouara tal $econdo relato errar tanto del detto no$tro 2186 {1/3}, che tal er- rore $i potra $enza ripren$ione chiamar errorazzo.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la $ettima $pe-_ cie di radice detta radice cen$a di cen$a di cen$a, ouer quadrata di qua- drata di quadrata. # Cap. XIII. Vn’altro errore, ouero errorazzo fatto dalli $o pradetti nel $opradetto que$ito.

PEr voler cauar la $ettima $pecie di radice chiamata radice cen. cen. cen. ouer radice di ra 1 dice di radice, eglie il vero che nelli numeri cen$i di cen$i di cen$i $i potre$$imo $eruire della regola data per cauar la radice quadrata, cioe v$ando tal atto tre volte continua- mente, ouer cauando prima la radice quadrata, & di tal radice cauarne poi la radice cen$a di cen$a per la regola data al $uo luogo, & co$i $i e$$equiria tal atto in duoi colpi, ma per tai Radice cen. cen. cen. # Numeri cen. cen. cen. 1 -- # 1 2 -- # 256 3 -- # 656\.1 4 -- # 6553\.6 5 - # 39062\.5 6 # 167961\.6 7 # 576480\.1 8 # 1677721\.6 9 # 4304672\.1 vie nelli numeri non cen. cen. cen. $i veniria in confu$ione de gli auanzi, & pero la intention no$tra è di mo$trarla a cauar per la $ua propria regola, & non per le regole di altre radici, accio $i veda il mirabile ordine, che hanno li numeri fra loro, con il quale (che ben lo con$idera) $i puo venire in cognitione d’infinite altre regole. Dico adonque che per voler e$$equire tal atto con la $ua propria regola, eglie nece$$ario, ouero a $aper a mente tutti li numeri cen. cen. cen. produtti, ouer cau$ati da cia$cun numero digi@o, con la $ua radice, ouer che bi$ogna hauer vna tauoletta, doue $iano $opra nota ti li detti numeri cen. cen. cen. con le $ue radice auanti po$te (come che in margine appare) & quella tal tauoletta tener$ela $empre auanti, quando che $i vuol cauar la detta radice cen. di cen. di cen. da qualche propo$to numero per poter trouare, & negotiare tutte quelle particolarita a tal re- gole nece$$arie, come nel no$tro proce$$o s’intendera.

Come $i cauano le radice cen. cen. cen. di numeri menori.

PEr cauar la radice cen. cen. cen. di vn numero menore, & per numeri menori (come in 2 tutte le pa$$ate è $tato detto) $i debbe intendere tutti quelli, che la $ua radice cen. cen. cen. non puo e$$er piu di vna $ola figura, & pero tai numeri menori in que$ta $pecie di radice non ponno e$$er piu, che di otto figure, perche il cen. di cen. di cen. di 9 (qual è il maggior digito) è di otto figure compo$to (come nella tauoletta po$ta in margine $i puo vedere) 1>SECONDO. & pero per cono$cere in que$ta $pecie di radice $e vn propo$to numero $ia di menori, ouer di mag giori, $i co$tuma di far vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e non pa$$ano otto figure $i la$cia co$i, perche tal ponto ne dinota tal numero e$$er di menori, cioe ne dinota tal pon- to la radice cen. cen. cen. di quel tal numero e$$er di vna figura $ola (non parlando del auanzo, che potria auanzar) ma $e tal numero fu$$e piu di dette otto figure tal numero $aria di maggiori, & bi- $ognaria poi farui altri ponti, come che al luogo $uo $i narrara. Dico adonque che tal numero me- nore nece$$ariamente, ouer che $ara numero cen. cen. cen. oueramente non. Se $ara numero ce. ce. cen. tal $ua radice cen. cen. cen. $i $apera a mente, ouer che $i $apera per vigore di quella tauoletta in margine po$ta, laqual (com’è detto) bi$ogna $empre hauer auanti in $critto, perche $e vorrai cauar tal radice cen. cen. cen. poniamo di. 1. tu $aperai (per vigor di tal tauoletta) che la è pur. 1. & co$i di 25\.6. tu $aperai tal radice e$$er 2. & co$i di 656\.1 tu $aperai quella e$$er 3. & di 6553\.6 quella e$$er 4. & di 39062\.5 quella e$$er 5. & di 167961\.6 quella e$$er 6. & di 576480\.1 quella e$$er 7. & di 1677721\.6 quella e$$er 8. & finalmente di 4304672\.1 quella e$$er 9.

_Regola gener ale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la propinqua_ radice cen. cen. cen. di numeri non cen. cen. cen.

MA quando che il detto numero propo$to non $ara cen. cen. cen. caua prima tal radice 3 cen. cen. cen. del maggior numero cen. cen. cen. contenuto da quello tal propo$to nu- mero, & quello che ti auanza $opra la tua operatione, ponerai ($econdo il $olito) $opra di vna linea per numeratore, & fatto que$to per formar il denominatore da mettere $otto di quella bi$ogna notar che quel $i forma con 7 principali produtti, ouer multiplicationi, il primo produtto $i forma con lo ottuplo del $econdo relato della detta prima radice gia cauata. Il $econdo $i forma con il 28 uplo del cen$o cubo della detta prima radice gia cauata. Il terzo $i for- ma con il 56 uplo del relato della detta prima radice gia cauata. Il quarto $i forma con il 70 uplo del cen. cen. della detta radice gia cauata. Il quinto $i forma con il 56 uplo del cubo della detta pri- ma radice gia cauata. Il $e$to $i forma con il 28 uplo del quadrato della detta prima radice gia ca- uata. Il $ettimo, & vltimo $i forma con lo ottuplo della detta $implice prima radice gia cauata, & co$i la $umma di que$ti $ette produtti $i douera mettere $otto alla $opradetta linea per denomina- tore, & la detta prima radice cauata in$ieme con quel tal rotto $ara la propinqua radice cen. cen. cen. di quel tal propo$to numero non cen. cen. cen. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua ra- E$$empio dice cen. cen. c\~e. poniamo di 1679613. caua prima la detta radice cen. cen. cen. del maggior nume- ro cen. cen. cen. contenuto dal detto 1679613. & trouarai tal radice cen. cen. cen. e$$er 5 (come in margine vedi) delqual 5 il $uo cen. cen. cen. $aria 390625. qual $ottrato dal detto 1679613. ti re- $tara 1288988. & que$to ponerai ($econdo il $olito) $opra vna linea per numeratore, hor per for- mar il denominatore da mettere $otto a tal linea, tu lo formarai 1288988 a 167961\.3 5 {1288988/1288990} 390625 b $econdo relato 78123 8 primo produtto 625000 $econdo produtto 437500 terzo produtto - 175000 quarto produtto 43750 quinto produtto -- 7000 $e$to produtto -- 700 $ettimo produtto -- 40 denominator 1288990 con li $opradetti 7 produtti, hor per formar il primo, piglia il $e- condo relato di quel 5 (prima radice) che $ara 78125. & quel multiplicalo per 8 fara 625000. per il detto primo produtto (qual ponerai da banda) poi piglia il cen$o cubo del detto 5. che $ara 15625. & multiplicalo per 28 fara 437500. per il $econdo produtto, qual notarai $otto al primo, poi piglia il relato del det to 5 (che $ara 3125. & multiplicalo per 56 fara 175000. per il ce. cu. 15625 28 125000 31250 $econdo 437500 rel. 3125 56 18750 15625 terzo 175000 terzo produtto, qual notarai $otto a gli altri duoi) poi piglia il cen. cen. del detto 5 (qual $ara 625) & multiplicalo per 70. fara 43750 per il quarto produtto (qual notarai $otto a gli altri 3) poi piglia il cubo del detto 5. che $ara 125. & multiplicalo per 56 fara 7000. per il quinto produtto, qual notarai $otto a gli al- tri quattro, poi piglia il cen$o del detto 5 (che $ara 25) & multi- plicalo per 28) fara 700. per il $e$to produtto, qual ponerai $otto a gli altri 5. poi piglia finalm\~ete $implicemente il detto 5. & mul tiplicalo per 8 fara 40. per il $ettimo, & vltimo produtto, qual po$to $otto a gli altri 6. & $ummati tutti in$ieme faranno 1288990 per il denominatore da mettere $otto alla $opradetta linea, il che facendo, & accompagnato poi con il detto 5. dira 5 {1288988/1288990}, & tanto $ara la propinqua radi- ce cen. cen. cen. del $opradetto 1679613. che $e ne farai la $ua proua naturale reccando tal radice al $uo cen. cen. cen. tu trouarai, che la non errara di vna vnita dal detto no$tro 1679613. ma nella propria radice tal errore $ara qua$i nulla.

LIBRO Da notare. ce.ce. 625 70 quarto 43750 cu. 125 56 750 625 quinto 7000 ce. 25 28 200 50 $e$to 700 $implice 5 8 $ettimo, & vltimo 40

ANchora per que$te propinque radice cen. cen. cen. bi$ogna notare qualmente vi ca$ca 4 quel mede$imo particolar accidente, ouer conditione, che $i è mo$trato ca$car in cia$cu na delle altre pa$$ate, cioe che tutti quelli numeri, che mancano di vna $ola vnita a e$$er numero cen. cen. cen. la $ua propinqua radice cen. cen. cen. cauata $econdo l’ordine di que$ta no$tra regola, $empre venira $enza rotto, & il cen. cen. cen. di tal propinqua radice errara di vna $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, laqual vnita di errore nel detto $uo cen. cen. cen. nella detta propinqua radice poi $ara qua$i nulla, come in tutte le altre è $tato detto. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua radice cen. cen. cen. di 1679615. qual manca $olamente di vna vnita a e$$er cen. cen. cen. come nella tauola puoi vedere. Hor dico che cauandone la $ua propin- qua radice cen. cen. cen. $econdo quel mede$imo ordine, che è $tato fatto nella precedente $i tro- uara tal propinqua radice cen. cen. cen. e$$er 5{1@88990/1288990}, che venira a e$$er preci$amente 6 $en- za alcun rotto, come hauemo detto, delqual 6 $e ne farai la proua naturale, cioe reccãdo il detto 6. al $uo cen. cen. cen. trouarai che tal $uo cen. cen. cen. $ara 1679616. cioe $aria vna vnita di piu del no$tro 169615 (come habbiamo detto) ma tal errore nella detta propinqua radice (cioe in quel 6) $aria qua$i niente.

Io non ho voluto di$tendere le particolar operationi (in margine) cioe il modo di trouar quelli 7 pro dutti per formar il denominatore, per e$$er quelli mede$imi, che $ono $tati di$te$i nella precedente.

Anchora nota quando, che per $orte lo auanzo fu$$e maggiore del detto denominatore trouato $e- condo la detta no$tra regola, $aria $egno tu hauer fatto errore nella operatione, & denotaria la tua prima radice e$$er manco del douere, & pero in tal ca$o riuederai la tua operatione, perche (come nelle pa$$ate è $tato detto) il detto auanzo mai puo e$$er maggiore del detto denominatore, ma $olamente menore, ouero eguale a quello, & anchor nota che in vn $imil ca$o il non ba$taria, che la proua naturale ti de$$e la tua operatione buona, come interuiene anchora nelli partiri per batel- lo, ouer galia, che ogni volta, che quello che auanza $ia maggior del partitore (anchor che la pro- ua ti de$$e tal partir giu$to) dinota tal partir e$$er fal$o, & dinota anchora lo auenimento e$$er man co del douere. Anchora nota che $i potria dar regola in que$te radice propinque di poter$i andar piu appro$$imando in infinito alla verita, ma perche que$ta prima è qua$i propinqui$$ima (come piu volte è $tato detto) mi pa$$o con $ilentio.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggiori per cauar la $ua radice_ cen. cen. cen. & per cono$cere di quante figure, ouer digiti $ara tal radice.

MA quando che il numero, dalqual $i ha da cauar la radice cen. cen. cen. $ara piu di 8 fi- 5 gure tal numero $ara di maggiori, perche la $ua radice cen. cen. cen. conuien e$$er piu di vna figura, & tanto piu $ara maggiore, quanto che di maggior numero di figure $i trouara e$$er la radice cen. cen. cen. di quello, laqual co$a $i cono$ce con il pontar le $ue figure (come nelle altre $pecie è $tato detto, ouer fatto, vero è che in que$ta $pecie di radice, $e v’in- terla$cia fra ponto, & ponto vna figura di piu di quello $i fece nella e$trattione della radice $econ- da relata, perche in quella vi $i la$ciaua 6 figure fra ponto, & ponto, & in que$ta $e ne interla$cia 7. cioe $i fa vn ponto $opra la prima figura ver$o ma de$tra, & $e ne interla$cia 7 di quelle, che $egui- ta, & pontar la nona, & co$i con tal ordine andar pro$eguendo di mano in mano $e tai figure fo$- $ero molte, cioe interla$ciandone $empre 7. & pontar l’altra, che $eguita, come che in que$to $olo e$$empio di 23 figure puoi vedere 753456\.70035239\.57982374\.3. lequal 23 figure riceuono $olamente tre ponti ($econdo l’ordine detto) & pero la $ua radice cen. cen. cen. $ara $olamente di tre figure, dellequai tre $igure la prima $i troua $otto al terzo ponto computando tutte quelle figure, che $ono dal detto terzo ponto ver$o man $ini$tra, & co$i la $econda figura $i doueria inue$tigare $otto al $econdo ponto, computandoui tutte quelle figure, che $aranno dal detto $econdo ponto ver$o man $ini$tra, & la terza & vltima figura $i trouaria $otto al primo ponto computandoui tut te quelle figure, che $aranno dal detto primo ponto ver$o la banda $ini$tra, il modo di trouar tai figure nella $eguente $i narrara.

_Come $i cauano le radice cen. cen. cen. da quelli numeri_ maggiori che riceuono duoi ponti.

HOr volendo cauar la radice cen. cen. cen. poniamo di que$to numero 1785\.79390491\.7 pri- primo produtto ce. ce. ce. 6561 6 ma pontaremo que$te 13 figure $econdo l’ordine dato di $opra, & trouaremo che riceueran- SECONDO. no $olamente duoi ponti, di quali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra nel luogo di numeri $implici, & l’altro va $opra la nona $equente, come in margine $i puo vedere nella prima operatione, liquali duoi ponti ne dinotano la radice cen. cen. cen. di tal numero e$$er di due figure prima operatione. a 1785\.79390491\.7 3 6561 b $econda operatione 11296 a 1785\.79390491\.7 3 65616 b 1749 $econdo rel. prima 2187 8 $econdo produtto 17496 terza operatione 11296 a 1785\.79390491\.7 34 65616 b 1749 cu. cen. prima 729 28 5832 1458 20412 cen. $econda 16 terzo produtto 327592 l’una di que$te due figure (cioe la prima che $i ha da trouare) bi$ogna trouarla $otto a quel $econ- do ponto, l’altra poi $i ha da trouare $otto al primo ponto, & que$ta $ara la $econda trouata. Per trouar adonque la detta prima figura $otto a quel $econdo ponto (cõputandoui quelle altre quat- tro figure, che $eguitano ver$o man $ini$tra, che in tutto $ariano 1785\.7 inue$tigaremo la radice cen. cen. cen. del detto 1785\.7, ouero del maggior numero cen. cen. cen. che $ia cõtenuto da quel- lo, & trouaremo quello e$$er 3. il qual 3 lo notaremo $econdo il $olito oltra la linea. a b. come nel- la detta prima figura, ouer operatione appare, & per $aper quanto $ia il re$tante pigliaremo il cen. cen. cen. del detto 3. che trouaremo quello e$$er 6561. qual po$to $otto al detto 1785\.7, & $ot- trato da quello trouaremo re$tar 11296 (come nella $econda operatione appare) qual accompa- gnato con la figura, che $eguita dira 112969. fatto que$to per trouar poi la $econda figura, ouer digito pigliaremo il $econdo relato della figura trouata (cioe di quel 3) che $ara 2187. & que$to lo multiplicaremo per 8 (per regola ferma) fara 17496. & que$to lo notaremo $otto ordinatamente a quel 112969. che ne re$to $opra alla $econda operatione, come nella detta $econda operatione appare, & trouaremo, che la prima figura ver$o man $ini$tra di quel 17496 (cioe quel 1. decena di meara) ha rettamente $opra di $e 11. hor bi$ogna mo vedere con diligentia quante volte puo in- trare il detto 1. nel detto $oprapo$to 11. con que$te conditioni, che non $olamente nel $opra re- $tante vi po$$a intrare le altre $ue figure, che vi $egue dietro (come nel quarta operatione 29 4308 07430 112965 a 1785\.79390491\.7 34 656162 b 17409 3265 rel. prima 243 56 1458 1215 13608 cu. $econda 64 54432 81648 quarto produtto. 870912 partir per galia $i co$tuma) ma che anchora vi re$ti tanto, che accom- pagnato con la figura che $eguita, $e ne po$$a poi cauare la multipli- catione del 28 uplo del cubo cen$o del detto 3. fia il cen$o di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante accompagnato con la figura che $eguita, $e ne po$$a cauar la multiplicatione del 56 uplo del relato della detta prima figura fia il cubo della $econda, & che del re$tante accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a anchora cauar la multiplicatione del 70 uplo del cen. cen. della $econ- da figura fia il cen. cen. della prima, & che del re$tante accompagna- to con la figura che $eguita $e ne po$$a anchora cauar la multiplicatio ne del 56 uplo del rel. della detta e 2 fia il cu. della prima, & che del re- $tante accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a anchora cauar la multiplicatione del 28 uplo del cen. cu. della detta e 2 fia il cen. della prima, et che del re$tante accompagnato con la figura, che $egui ta $ene po$$a anchora cauar la multiplicatione del 8 uplo del $ecõdo relato della detta $econda fia la prima $implice, & che del re$tante ac- compagnato con la vltima figura, che $eguita $e ne po$$a finalmente quinta operatione 03 1292 4308 074306 1129651 a 1785\.79390491\.7 34 6561622 b 174991 32659 870 cen. cen. $econda 256 70 17920 cen. cen. prima 81 17920 143360 quinto prod. 1451520 cauar il ce. ce. ce. della detta $econda figura trouata. Et nota che di tut te que$te conditioni qua$i il tutto con$i$te in due, ouer 3 i$perientie, & la prima i$perienza $empre, ouer la maggior parte delle volte) fa- rai $opra la mita (vel circa) di quello che al piu puo intrare ordinaria- mente, qual trouandolo troppo tu ti abba$$arai, & $i $ara puoco tu ti innalzarai nella $econda i$pe- rienza, tanto quanto al tuo giudicio parera, & co$i in tre i$perienze qua$i al piu tu imbrocarai la verita, hor per tornar al no$tro primo propo$ito, con$ideraremo con la i$perienza (come è detto di $opra) quante volte po$$a intrare quel 1 (prima figura di quel 17496) in quel 11. che rettamen- te gli $ta $opra (con le dette conditioni) & trouaremo che v’intrara $olamente 4 volte, & que$to 4. lo poneremo appre$$o a l’altra figura trouata (oltra la linea. a b.) cioe appre$$o a quel 3. & dira poi 34 (come nella detta terza operatione appare) fatto que$to con il detto 4. andaremo multipli- cando di mano in mano le figure di quel 17496. & $ottrando tai multiplicationi dal $opradetto 112969. (come $i co$tuma nelli partiri per galia) il che facendo $i trouara re$tar di $opra 42985. (come nella quarta operatione appare) alqual 42985. giontoui la figura, che $eguita dira poi 429853 (come nella detta quarta operatione appare) fatto que$to pigliaremo il cen$o cubo della detta prima figura (cioe di quel 3) che $ara 729. & lo multiplicaremo per 28 (per regola ferma) fa- ra 20412. & que$to multiplicaremo anchora per il cen$o della $econda figura trouata (cioe di quel 4) che $aria 16. fara 326592. & que$to lo poneremo $otto al detto 429853. che ne auanzo $opra la quarta operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 103261 (come $o- LIBRO pra la quinta operatione appare) alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 1032619 (come $opra la detta quinta operatione appare) fatto que$to pigliaremo il relato della detta prima (che $a ra 243. & lo multiplicaremo per 56 (per regola ferma) fara 13608. $e$ta operatione 16 0031 1292 43087 0743060 a 11296517 1785\.79390491\.7 34 65616220 1749912 b 326595 8701 rel. 1024 145 56 6144 5120 57344 cu.prima 27 401408 114688 $e$to produtto 1548288 nona operatione 00 011 1660 003103 1292579 43087529 0743060817 a 11296817067 1785\.79390491\.7 34 65616220826 1749912891 b 326595212 8701823 $econda 4 147439 4 1803 ce. 16 1 4 cu. 64 4 ce.ce. 256 4 rel. 1024 4 ce.cu. 4096 4 $econdo rel. 16384 4 0 9 prod.ce.ce.ce. 65536 & que$to lo multiplicaremo anchora fia il cubo della $ecõda (qual cu bo $ara 64) fara 870912. e que$to lo poneremo $otto al detto 1032- 619. che ne auanzo $opra alla quinta operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 161707. come $opra la $e$ta operatione appare, alqual 161707. giontoui la figura, che $eguita di- ra poi 1617070 (come $opra alla detta $e$ta operatione $i puo vede- $ettima operatione 01 166 0031 12925 430875 07430605 a 1785\.79390491\.7 34 656162208 b 17499128 3265952 87018 1454 19 cen. cu. $econda 4096 28 32768 8192 114688 cen.prima 9 $ettimo {pro}dutto 1032192 re) fatto que$to pigliaremo poi il cen. cen. della $econda figura troua- ta (che $ara 256) & lo multiplicaremo per 70 (per regola ferma) fara 17920. & que$to multiplicaremo anchora per il cen$o di cen$o della prima (qual cen. cen. $ara 81) fara 1451520. & que$to lo poneremo $otto a quel 1617070. che ne auanzo $opra la detta $e$ta operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 165550 (co- me $opra alla $ettima operatione appare) alqual 165550 giontoui la figura, che $eguita dira poi 1655504. fatto que$to pigliaremo il rela- to della detta $econda, che $ara 1024. & lo multiplicaremo per 56. (per regola ferma) fara 57344. & que$to lo multiplicaremo poi per il cubo della prima (il qual cubo $ara 27) fara 1548288. & que$to lo poneremo $otto a quel 1655504. che ne auanzo $opra alla detta $et- tima operatione, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouare- mo, che ne re$tara 107216 (come $opra alla ottaua operatione ap- pare) alqual giontoui la figura, che $eguita, dira poi 1072169 (come $opra alla detta ottaua operatione $i puo vedere) fatto que$to piglia- remo il cubo cen$o della detta $econda (che $ara 4096) & lo multipli caremo per 28 (per regola ferma) fara 114688. & que$to multipli- caremo poi per il cen$o della prima (cioe per 9) fara 1032192. & que $to lo poneremo $otto a quel 1072169. che ne re$to $opra la detta ot taua operatione, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouare- mo, che ne auanzara, ouer re$tara 39977 (come $opra la nona ope- ratione appare) alqual 39977 giontoui la figura, che $eguita dira poi 399771 (come $i puo vedere $opra alla detta nona operatione) fatto que$to pigliaremo il $econdo relato della detta $econda (qual $econ- ottaua operarione 0 011 166 00310 129257 4308752 074306051 1129651706 a 1785\.79390491\.7 34 6561622082 174991289 b 32659521 870182 14543 150 1 $ecõdo rel.$ecõda 16384 8 131072 prima $impli. 3 ottauo produtto 393216 do relato $ara 16384) & lo multiplicaremo per 8 (per regola ferma) fara 131072. & que$to multiplicaremo poi per la prima $implice (cioe per 3) fara 393216. & que$to lo poneremo $otto a quel 399- 771. che ne re$to $opra la nona operatione, & lo $ottraremo da quel- lo, laqual co$a facendo ne re$tara 6555 (come $opra alla decima ope ratione appare) alqual 6555 giontoui la vltima figura, che $eguita dira poi 65557 (come $i vede $opra la detta decima operatione) fatto que$to pigliaremo finalmente il cen. cen. cen. della detta $econda figu ra, il qual ce. ce. cen. $ara 65536. & lo poneremo $otto a quel 65557. che ne è re$tato $opra alla detta decima operatione, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouaremo che ne re$tara $olamente 21. co- me $opra alla vndecima; & vltima operatione appare, & co$i $ara compita la no$tra e$trattione, cioe che la radice cen. cen. cen. di quel propo$to 1785\.79390491\.7 $aria 34. auanzaria 21. il qual auanzo ne dinota tal numero non e$$er ce. ce. ce. ne tal 34 e$$er perfe@ta radice cen. cen. cen di quello, & $e vorremo far proua $e habbiamo errato nella no$tra general operatione lo potremo far reccando quel 34a cen. cen. cen. & a tal cen. cen. cen. giongerui quel 21. che ne è auanza- to, e $e tal $umma ne dara il detto no$tro numero 1785\.79390491\.7 la no$tra general operatione $ara $tata ben fatta, ma tornando altra- mente $aria al contrario, ma per fuggir fattica voglio che la prouia- mo per la regola del 7. & pero pigliaremo la detta proua di quel 34. 65>SECONDO. che $ara 6. et que$ta la quadraremo fara 36. la cui proua è 1. & que$to 1 lo multiplicaremo per quel decima operatione 00 011 16600 0031030 12925796 430875295 07430605175 112965170675 a 1785\.79390491\.7 33 656162205266 b 17499128913 3265952125 87018235 1454396 1503 1 proua per 7 6 6 ce. 1 6 cu. 6 6 ce.ce. 1 6 rel. 6 6 cu.ce. 1 6 $econdo relato 6 6 ce.ce.ce. 1 proua del auanzo 0 fa 1 mede$imo 6 (per trouar la proua del $uo cubo) fara pur 6. la cui proua è 6. & que$to lo multipli- vndecima, & vltima operatione 00 011 16600 00310300 129257960 4308752950 074306051752 a 1129651706751 178579390491\.7 34 {21/466081485728} 656162208266 17499128913 b 3265952125 87018235 34 1454396 34 1503 cen. 1156 1 34 4624 3468 cu. 39304 34 157216 117912 ce.ce. 1336336 34 5345344 4009008 rel. 45435424 34 181741696 136306272 cen. cu. 1544804416 34 6179217664 4634413248 $econdo relato 52523350144 primo produtto 420186801152 $econdo produtto 43254523648 terzo produtto -- 2544383744 quarto produtto -- 93543520 quinto produtto -- - 2201024 $e$to produtto -- -- 32368 $ettimo produtto -- -- 272 denominator 466081485728 caremo per quello mede$imo 6 (per trouar la proua del $uo cen. cen.) fara 36. la cui pro- ua è 1. et que$to lo multiplicaremo per il me- de$imo 6. fara pur 6 per la proua del $uo re- lato, qual multiplicaremo pur per il mede$i- mo 6 (per trouar la proua del $uo cen. cu.) fa- ra 36. la cui proua è 1. qual multiplicaremo per quel mede$imo 6 (per trouar la proua del $uo $econdo relato) fara pur 6. qual multipli- caremo per quel mede$imo 6 (per trouar la proua del $uo cen. cen. cen.) fara 36. la cui pro ua è 1. & que$to 1 vien a e$$er la proua del cen. cen. cen. di quel 34. alqual 1 giontoui la proua di quel 21 (che ne auanzo $opra alla vltima operatione) laqual proua è. o. fara pur 1. & co$i la proua del no$tro 1785\.793904- 91\.7 (e$$endo buona) conuien venir in 1. & perche in effetto tal proua vien in 1. diremo la general no$tra operatione e$$er buona per la proua del 7.

Anchora in que$ta (come fu detto anchora $opra la e$trattione della radice relata, & del- la cen$a cu. & della $econda relata) bi$ogna auertire, che $i ben la no$tra general operatio ne $ia buona, nondimeno tal no$tra radice c\~e. cen. cen. non è rationale, cioe non è la perfet- ta radice cen. di cen. di cen. del detto numero 1785\.79390491\.7 per le ragioni piu volte dette, per e$$erui auanzato quel 21 $opra la detta vltima operatione, anzi tal radice $i chiama irrationale, o vuoi dir $orda, ma vo- lendola a$$ignar propinqua alla verita (per la regola no$tra) poneremo quel 21 (auanzato) $opra vna linea per numeratore con$equen- temente al detto 34. Et per trouar il denomi- natore da mettere $otto a tal linea, lo forma- remo con quelli 7 produtti detti nella terza di que$to capo, cioe pigliaremo lo ottuplo del $econdo relato della no$tra radice cauata (cioe di quel 34) il qual $econdo relato $ara 52523350144. & il $uo otto uplo $ara 420- 186801152. & que$to $ara il primo produt to (come in margine apare) poi pigliaremo il cen. cu. del detto 34. che $ara 1544804416. & lo multiplicaremo per 28. & fara 43254- 523648. per il $econdo produtto qual pone- remo $otto al primo, fatto que$to pigliare- mo il rela. del detto 34 (che $ara 45435424. & lo multiplicaremo per 56 fara 2544383- La @ {pro}pinqua ℞ ce.ce.ce di 1785\.79390491\.7 $aria 34 {21/466081485728} 744 per il terzo produtto, qual poneremo $otto a gli altri duoi, fatto que$to pigliaremo il cen. cen. del detto 34. che $ara 1336336. & lo mul- tiplicaremo per 70. & fara 93543520. per il quarto produtto, qual poneremo $otto a gli altri 3. fatto que$to pigliaremo il cubo del mede$imo 34. che $ara 39304. & lo multiplicaremo per 56. fara 2201024. per il quinto produtto, qual poneremo $otto a gli altri 4. fatto que$to pigliaremo il LIBRO quadrato del mede$imo 34. che $ara 1156. & lo multiplicaremo per 28. fara 32368. per il $e$to produtto, qual poneremo $otto a glialtri cinque, fatto que$to pigliaremo $implicemente il detto 34. & lo multiplicaremo per 8. fara 272 per il $ettimo, & vltimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 6. & li $ummaremo tutti in$ieme, & faranno in $umma 466081485728 per il no$tro ri- cercato denominatore da mettere $otto di quella linea, il che facendo la detta no$tra propinqua ra- dice cen. cen. ce. del detto 1785\.79390491\.7 $aria 34 {21/466081485728}, & $e di tal no$tra con- clu$ion ne $ara fatta la proua naturale $i trouara che il $uo cen. cen. cen. non errara in co$a di mo- mento dal no$tro numero 1785\.79390491\.7, ma nella radice $ara qua$i. o. Anchor che Michel $tifelio non dia particolar e$$empio alla e$trattione di que$ta radice cen. cen. cen.) anzi vuole che tal e$trattione $i faccia con la regola della $implice e$trattione della quadrata) non mi par$e di propo- nere alcun que$ito $opra di tal e$trattione a Hieronimo Cardano, ne a Lodouico ferraro $uo crea to dubitandomi che haueriano fatto, come fecero del que$ito della cen. cuba, cioe che $i $ariano $er uito bellamente con la regola della quadra, vero è che della formatione del rotto $i $ariano in- ciãpati, come nelle pa$$ate hanno fatto, & con parole haueriano coperta la co$a appre$$o al volgo. Io non voglio $tar a darti e$$empio, come $i cauano que$te $pecie di radice di quelli numeri, che ri- ceuono piu di duoi ponti, per le ragioni adutte nelle pa$$ate, cioe perche que$ta data di duoi ti $erue per tutte.

La cau$a della $opradata no$tra regola di cauar la radice cen$a di cen$a, o vuoi dir $implice- mente radice di radice di radice, & $imilmente quella di formar il rotto di quello, che $opra re$ta nelli numeri non cen. cen. cen. per dar tai radici propinque al vero. Si puo a$$ignar da que$ta $otto $critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi ritrouata.

Propo$itione dal pre$ente auttor ritrouata.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia il ce. ce. ce. di tutta la detta quanti 7 ta $empre $ara eguale a que$ti 9 principali produtti, cioe al produttodel ce. ce. ce. della pri ma parte, & al produtto del 8 plo del $econdo rel. della detta prima parte fia la $econda parte. Et al produtto del 28 uplo del ce. cu. della detta prima parte fia il quadrato della detta $econda. Et al produtto del 56 uplo del rel. della detta prima parte fia il cu. della detta $ecõda, & al produtto del 70 uplo del ce. ce. della $econda parte fia il ce. ce. della prima, & al produtto del 56 uplo del relato della detta $econda fia il cubo della prima, & al produtto del 28 uplo del cen. cu bo della detta $econda fia il cen$o della prima, & al produtto del ottuplo del $econdo relato della a c 10 b 3 7 detta $econda fia la prima $implice. Et finalmente al produtto del ce. ce. ce. della detta $ecõda parte. E$$empi gratia $ia tutta la quantira. a b. (poniamo 10 per numero) diui$a in due parti in ponto. c. & poniamo, che la prima parte (cioe la. a c.) $ia 3. & la $econda (cioe la. c b.) $ia 7. hor dico che il cen. cen. cen. di tutta la. a b. (qual veniria a e$$er 100000000) $ara eguale a que$ti 9 principali produtti, ce. ce.ce. di tutta la.a b. 100000000 cioe al cen. cen. cen. della detta prima parte (cioe di quel 3) qual trouaremo e$$er 6561. & que$to primo produtto -- # 6561 $econdo produtto # 122472 terzo produtto -- # 1000188 quarto produtto # 4667544 quinto produtto # 13613670 $e$to produtto -- # 25412184 $ettimo produtto # 29647548 ottauo produtto # 19765032 nono produtto -- # 5764801 $umma # 100000000 poneremo da banda per il detto primo principal produtto, da poi pigliaremo il $econdo relato della detta prima parte (cioe di quel 3) che $ara 2187. & lo multiplicaremo ք 8. fara 17496. & que$to multiplicaremo poi per la $econda parte (cioe per quel 7) fara 122472. per il $econdo produtto, qual notaremo ordinatamente $otto al primo, poi pigliaremo il cen$o cubo della detta prima parte, che $ara 729. & lo multiplicaremo per 28 fara 20412. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o della $econda parte (che $ara 49) fara 1000188 per il terzo produt to, qual poneremo $otto a gli altri duoi, poi pigliaremo il relato della detta prima (che $ara 243) & lo multiplicaremo per 56. fara 13608. & que$to multiplicaremo poi per il cubo della $e- conda parte (il qual cubo $ara 343) fara 4667544. per il quarto produtto, qual poneremo $otto a gli altri tre, poi pigliaremo il cen. cen. della detta prima (che $ara 81) & lo multiplicaremo per 70 fara 5670. & que$to multiplicaremo poi per il cen. cen. della $econda parte (che $ara 2401) fara 13613970. per il quinto produtto, qual notaremo $otto a gli altri 4. Poi pigliaremo il relato del- la detta $econda parte (qual $ara 16807) & lo multiplicaremo per 56 fara 941192. & que$to mul tiplicaremo poi per il cubo della prima parte (che $ara 27) fara 25412184. per il $e$to produtto, qual notaremo $otto a gli altri 5. poi pigliaremo il cen$o cubo della detta $econda parte (qual $ara 117649) & lo multiplicaremo per 28. fara 3294172. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o SECONDO. della prima (che $ara 9) fara 29647548. per il $ettimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri $ei, fatto que$to pigliaremo il $econdo rel. della detta $econda parte (qual $ara 823543) & Jo mul- tiplicaremo per 8. fara 6588344. & que$to multiplicaremo poi per la prima parte $implice (cioe per 3) fara 19765032 per l’ottauo produtto, qual notaremo $otto a gli altri $ette, fatto que$to pi- gliaremo finalmente il cen. cen. cen. della detta $econda parte (cioe di quel 7) che $ara 5764801. & que$to $ara il nono, & vltimo produtto, qual notaremo $otto a gli altri otto produtti, & fatto que $to li $ummaremo tutti in$ieme, il che facendo trouaremo, che in $umma faranno preci$amente 100000000. $i come fece anchora il cen. cen. cen. di tutta la detta quantita. a b. ch’è il propo$ito.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la radice cen. cen._ cen. dalli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationali, & di$crete di detti numeri rotti cen. cen. cen. ma anchora le propinque, cioe di quelli che non $ono cen. di cen. di cen. # Cap. XIIII. Come $i cauano le radice cen. cen. cen. di rotti cen. cen. cen.

PEr intendere la regola da cauar le ℞ ce. ce. ce. di rotti bi$ogna pur $apere (come nelle pa$ 1 $ate è $tato detto) come che di detti rotti alcuni $ono ce. cen. cen. & alcuni non, & molto la ℞ ce.ce.ce.di # {1/256} # è {1/2} la ℞ ce.ce.ce.di # {256/6561} # è {2/3} la ℞ ce.ce.ce.di # {6561/65536} # è {3/4} la ℞ ce.ce.ce.di # {65536/390625} # è {4/6} piu $pe$$i $ono quelli, che non $ono ce. ce. ce. di quelli che $ono ce. ce. ce. li rotti, che $ono ce. ce. ce. $ono quelli, che dapoi che $ono $chi$$ati alla vltima $chi$atione hanno $i il nu- meratore, come il denominatore numero cen. cen. cen. come $ono que$ti {1/256}, {256/6561}, {6561/65536}, {65536/390625}, & infiniti altri $imili, onde per cauar la detta radice cen. cen. cen. di que$ti tai rotti, & al- tri $imili, cauaremo la detta radice del numeratore, & la metteremo $opra di vn’altra linea pur per numeratore, & dapoi cauaremo anchora la detta radice del denominatore, & la ponere- mo $otto a quella $econda linea per denominatore, & tal $econdo rotto $ara la radice cen. cen. cen. del primo. E$$empi gratia $e con tal ordine cauaremo la detta radice di {1/256} trouaremo E$$empio quella e$$er {1/2}, & co$i con tal ordine la radice cen. cen. cen. di {256/6561} trouaremo e$$er {2/3}, & quel- la di {6561/65536} e$$er {3/4}, & quella di {65536/390625} e$$er {4/5}, & co$i $i douera procedere nelle altre $imili, & $e di tai e$trattioni ne vorremo far la proua naturale reccaremo tai radice a cen. cen. cen. & $e ne ritornara il $uo primo rotto diremo tal no$tra operatione e$$er buona, ma tornan- do altramente $aria fal$a.

Come $i cauano le propinque radice cen. cen. cen. di rotti non cen. cen. cen.

MA quando che il numeratore del rotto, & anchora il $uo denominatore non $aranno 2 ambiduoi cen. cen. cen. tal rotto non $ara cen. cen. cen. & quando che vn rotto non $ara cen. cen. cen. & che di quello ne vorremo cauar la $ua propinqua radice cen. cen. cen. tal atto $i puo e$$equire per tre diuer$e vie, ouer regole, ma la piu ingenio$a, & a man- co error $oggetta è que$ta, reccaremo $empre il $uo denominator al $uo $econdo relato, & quel tal $econdo relato multiplicaremo fia il $uo numeratore, & di quel produtto ne cauaremo la $ua pro- pinqua radice cen. cen. cen. ($econdo l’ordine della no$tra regola data nella terza del precedente ca po) & quella partiremo per il mede$imo denominatore del detto rotto, & lo auenimento di tal partimento $ara la propinqua radice cen. cen. cen. di quel tal rotto. E$$empi gratia volendo cauar la detta propinqua radice cen. cen. cen. di {1/3} prima trouaremo il $econdo relato di quel 3. ch’è $otto al la virgola per denominatore (che $ara 2187) & lo multiplicaremo per quel 1. ch’è $opra la virgola per numeratore, & fara pur 2187. & di que$to ne cauaremo la $ua propinqua radice cen. cen. cen. per la detta no$tra regola data nella terza del preced\~ete capo, & trouaremo quella e$$er 2 {1931/6304}, & que$ta partiremo per il denominatore del no$tro primo rotto (cioe per quel 3. ch’è $otto la vir- gola, laqual co$a facendo ne venira {14539/18912}, & tanto diremo e$$er la propinqua radice cen. cen. cen. di {1/3}, dellaqual propinqua radice cen. cen. cen. $e ne faremo la $ua proua naturale (cioe trouan- do il $uo cen. cen. cen.) trouaremo tal $uo cen. cen. cen. errar di vna i$en$ibil quantita del no$tro pro po$to {1/3}. La cau$a di que$ta $opra data regola quando con il tuo $tudio $arai gionto alla nona del $ettimo capo delle proportioni (hauendo ingegno) $arai atto a poterla intendere da te mede$imo, con$iderando pero l’ammonitione po$ta $opra la regola data $opra le radici cube di numeri rotti non cubi.

LIBRO _Come $i cauano le radice cen. cen. cen. delli numeri $ani,_ & rottti cen$i di cen$i di cen$i.

HAuendo ben inte$a la regola da cauar le radici cen. cen. cen. di rotti cen. cen. cen. & le 3 propinque di quelli che non $ono cen. cen. cen. facil co$a $ara a intender la regola di far il mede$imo delli numeri $ani, & rotti, per e$$er quella i$te$$a $aluo che vioccorre mag- giori numeri nelli numeratori, per cau$a della riduttione di$ani al $uo rotto, & pero dico (come fu detto di rotti $implici) che di tai numeri $ani, & rotti, alcuni $ono cen. cen. cen. & al- cuni non, li cen. cen. cen. $ono quelli che ridutto il $ano al $uo rotto ($chi$$ato prima) & $ummata tal riduttione con il numerator del rotto, & ponendo tal $umma per numeratore (come nelli rotti $i co$tuma) & $e tal numeratore $ara pur numero cen. cen. cen. & $imilmente il denominatore tal numero $ano, & rotto $ara ce. ce. ce. come e$$empi gratia $aria 25 {161/256}, qual riducendo quel 25 in E$$empio 256 e$imi, & giontoui quel 161 e$imi fara in $umma {6561/256}, & perche l’uno, & l’altro di detti 2 numeri (cioe il numerator, & il denominator) è numero ce. ce. ce. tal numero $ano, & rotto diremo e$$er ce. ce. ce. & volendo trouare, ouer cauar la $ua radice ce. ce. ce. cauaremo la detta radice di quel 6561. che è $opra la linea, & trouaremo quella e$$er 3. poi cauaremo mede$imamente la detta ra- dice di quel 256 (ch’è $otto la linea) & trouaremo quella e$$er 2. poi partiremo quel 3 per que$to 2. & ne venira 1 {1/2}, & co$i concluderemo la detta radice cen. cen. cen. di quel 25 {161/256} e$$er 1 {1/2}, che $e ne farai proua reccando quel 1 {1/2} al $uo cen. cen. cen. trouarai tal $uo cen. cen. cen. e$$er preci$a- mente quel 25 {161/256}, & perche pen$o che a $ufficienza tu mi habbi inte$o non voglio $tar adur- ti altro e$$empio.

_Come $i cauano le propinque radice cen$e di cen$e di cen$e_ dalli numeri $ani, & rotti non cen$i di cen$i di cen$i.

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno cen. cen. cen. & che di quelli ne 4 vorremo cauar la $ua propinqua radice cen. cen. cen. tal atto $i puo e$$equire per 3 di- uer$e vie (con ragione) ma la piu i$pediente, & a manco errori $oggetta, è $imile a quel- la data $opra li rotti non cen. cen. cen. cioe $chi$$ar il rotto, & dapoi reccar il $ano a tal $pecie di rotto (come fu fatto nella precedente) & dapoireccar il denominatore al $uo $econdo re- lato, & tal $econdo relato multiplicarlo fia quel grande numeratore (gia formato con la riduttio- ne del $ano, & di tal produtto cauarne la propinqua radice cen. cen. ($econdo la no$tra regola da- ta nella terza del precedente capo) & tal radice propinqua partirla per quel mede$imo denomi- natore, & lo auenimento $ara la propinqua radice cen. cen. cen. del detto numero $ano, & rotto. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua radice cen. cen. cen. cen. di 17 {1/2}, faremo tutto in mez- zi, che faranno {35/2}, poi reccaremo quel 2 (denominator) al $uo $econdo relato, che $ara 128. & que$to multiplicaremo fia quel 45 (che è $opra la virgola per numeratore) fara 4480. & di que$to ne cauaremo la $ua propinqua radice cen. cen. cen. Onde procedendo per la no$tra regola data nel la terza del precedente capo, trouaremo quella e$$er 2 {4224/6304}, & que$ta la partiremo per quel me de$imo 2 (denominatore) il che facendo ne venira 1 {2112/6304}, & tanto diremo, che $ia la propinqua radice cen. cen. cen. del detto 17 {1/2}, che $e ne $ara fatto la proua naturale $i trouara il cen. cen. cen. di tal propinqua radice errar di vna mi$eria del detto 17 {1/2}, il qual errore nella detta radice $ara qua$i niente, & co$i con tal ordine procederai nelle $imili.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la ottaua_ $pecie di radice, detta radice cuba di cuba. # cap. XV.

PEr voler cauar la ottaua $pecie di radice chiamata radice cuba di cuba, eglie il vero, che 1 nelli numeri cubi di cubi $i potere$$imo $eruire della regola data per cauar la $implice ℞ cuba (cioe cauando la $implice ℞ cuba di quel tal numero, & di tal radice cuba (caua- ta) cauarne anchora la detta radice cuba, & co$i in tai due e$trattioni venire$$imo in co gnitione della radice cercata, ma in quelli numeri, che fu$$ero cu. cu. $i veniria in confu$ione per cau $a de gli auanzi, & pero la intention no$tra è di mo$trar il modo di cauarla per la $ua propria rego- la, & non per la regola di altre $pecie diradice, accio $i comprenda il mirabile ordine di numeri fra loro, ma piu che ignorando la $ua propria regola $aria impo$$ibile a trouar la propria regola di formar il rotto di quello che auanza$$e nelli numeri non cu. cu. Dico adonque che per voler e$- $equire tal atto con la $ua propria regola, eglie nece$$ario hauer vna tauoletta, doue $iano $opra SECONDO. notati tutti li numeri cu. cu. produtti, ouer cau$ati da cia$cun numero digito, con il detto digito, che Radici cube di cube # Numeri cubi di cubi 1 # 1 2 -- # 51\.2 3 -- # 1968\.3 4 -- # 26214\.4 5 # 195312\.5 6 # 1007769\.6 7 # 4035360\.7 8 # 13421772\.8 9 # 38742048\.9 lo cau$a a dirimpetto $i, come radice di tal numero cu. cu. come che in margine appare, & quella tal tauoletta tener$ela $empre auanti quando che $i vuol cauar la detta radice cu. cu. da qualche pro po$to numero, per poter trouare, & negotiare tutte quelle particolarita a tal regola nece$$arie, co- me nel no$tro proce$$o s’intendera.

Come $i cauano le radice cube di cube de numeri menori

PEr cauar la radice cu. cu. di vn numero menore, & per numeri menori (come in tutte 2 le pa$$ate è $tato detto) $i debbe intendere tutti quelli, che la $ua radice cu. cu. non puo e$$er piu di vna figura, & pero tai numeri menori in que$ta $pecie di radice non puo e$- $er piu, che di 9 figure, perche il cu. cu. del maggior numero digito (qual è 9) è di noue figure compo$to (come nella tauoletta po$ta in margine appare) & pero per cono$cere in que$ta $pecie di radice $e vn propo$to numero $ia di menori, ouer di maggiori, $i co$tuma di far vn pon- to $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e non pa$$a noue figure $i la$cia co$i, perche tal pon- to ne dinota tal numero e$$er di menori, cioe ne dinota tal ponto la radice cu. cu. di quel tal nume- ro e$$er di vna figura $ola (non parlando del rotto, che potria auanzar) ma $e tal numero fu$$e piu di dette noue figure tal numero $aria di maggiori, & bi$ognaria poi farui altri ponti (come al $uo luogo $i dira) dico adonque, che tal numero menore nece$$ariamente, ouer che $ara numero cu. cu. oueramente non, $e $ara numero cu. cu. tal $ua radice cu. cu. ne $ara nota per vigore di quella ta- uoletta in margine po$ta, laqual (com’è detto) bi$ogna $empre hauer auanti in $critto, perche $e vorrai cauar la detta radice cu. cu. poniamo di. 1. tu $aperai (per vigor di tal tauoletta, che la $ara pur 1. & co$i di 51\.2 tu $aperai tal radice e$$er 2. & co$i di 1968\.3 tu $aperai quella e$$er 3. & $imil mente di 26214\.4 tu $aperai quella e$$er 4. & di 195312\.5 quella e$$er 5. & di 1007769\.6 quella e$$er 6. & di 40353607 e$$er 7. & di 13421772\.8 e$$er 8. & finalmente quella di 38742048\.9 tu $aperai e$$er 9.

_Regola generale (dal pre$ente autor ritrouata) da cauare la_ radice cuba di cuba dinumeri non cubi di cubi.

MA quando che il detto numero propo$to non $ara cu. cu. caua prima tal ℞ cu. cu. del 3 maggior numero cu. cu. contenuto da tal numero propo$to (laqual co$a facilmente co no$cerai per vigor della $opradetta tauoletta) & quello che ti auãzara $opra la tua ope ratione ponerai ($econdo il $olito) $opra di vna linea per numeratore, & fatto que$to per formar il denominator da mettere $otto di quella. Bi$ogna notar, che quello $i forma con otto principali produtti, ouer multiplicationi, il primo produtto $i forma con il nono uplo del ce. ce. ce. della detta prima radice gia cauata, il $econdo $i forma con il 36 uplo del $econdo relato della det- ta radice gia cauata, il terzo $i forma con lo 84 uplo del cen. cu. della detta prima radice gia cauata, il quarto $i forma con il 126 uplo del relato della detta radice gia cauata, il quinto $i forma con il 126 uplo del cen. cen. della detta radice gia cauata, il $e$to $i forma con lo 84 uplo del cubo della detta prima radice gia cauata, il $ettimo $i forma con il 36 uplo del quadrato (o vuoi dir cen$o) della detta prima radice cauata, l’ottauo, & vltimo produtto $i forma con lo nono uplo della det- ta $implice radice gia cauata, & co$i la $umma di que$ti otto produtti $i douera mettere $otto alla $opradetta linea per denominatore, & la detta prima radice gia cauata in$ieme con quel tal rotto $ara la propinqua ℞ cu. cu. di quel tal propo$to numero non cubo di cubo. E$$empi gratia volen- E$$empio do cauar la propinqua radice cu. cu. poniamo di 262141. caua prima la detta radice cu. cu. del maggior numero cu. cu. contenuto dal detto 262141. & trouarai (per vigor della tauoletta) tal radice e$$er 3. (come in margine vedi) delqual 3 il $uo cubo di cubo 242458 262141 3 {242458/242460} 19683 trouarai e$$er 19683. qual $ottrato dal detto 262141. ti re$tara 242- 458. & que$to ponerai ($econdo il $olito) $opra di vna linea per nu- meratore, hor per formar il denominatore da mettere $otto di tal li- nea, tu lo formarai con li $opradetti otto produtti, hor per formar il primo piglia il cen. cen. cen. di quel 3 (prima radice cauata) che $ara 6561. & multiplicalo per 9. fa- ra 59049. per il detto primo produtto, dapoi piglia il $econdo relato del detto 3 (che $ara 2187) et multiplicalo per 36 fara 78732 per il $econdo produtto, dapoi piglia il cen$o cubo del detto 3 che $ara 729. & multiplicalo per 84. fara 61236 per il terzo produtto, dapoi piglia il relato del det to 3 (che $ara 243) & multiplicalo per 126 fara 30618 per il quarto produtto, dapoi piglia il cen- LIBRO $o di cen$o del detto 3. che $ara 81. & multiplicalo per 126 fara 10206 per il quinto produtto, da- ce.ce.ce. 6561 9 primo {pro}dutto 59049 $econdo rel. 2187 36 13122 6561 $econdo prod. 78732 ce.cu. 729 84 2916 5832 terzo produtto 61236 rel. 243 126 1458 486 243 quarto prod. 30618 ce.ce. 81 126 126 1008 quinto prod. 10206 cu. 27 84 108 216 $e$to produtto 2268 9 36 $ettimo produtto 324 3 9 ottauo produtto 27 poi piglia il cubo del detto 3. che $ara 27. & multiplicalo per 84 fara 2268 per il $e$to produtto, dapoi piglia il quadrato del detto 3. che $ara 9. & multiplicalo per 36 fara 324 per il $ettimo pro- dutto, dapoi piglia $implicemente il detto 3. & multiplicalo per 9. fara 27 per l’ottauo, & vltimo produtto, & tutti que$ti 8 produtti poneli l’uno $otto l’altro ordinatamente, & $ummali in$ieme, il che facendo trouarai che in $umma faranno 242460. per il denominatore da mettere $otto alla $opradetta linea, laqual co$a facendo, & accompagnato poi con il detto 3 dira 3 {242458/242460}, & tan to $ara la propinqua radice cu. cu. del $opradetto 262141. che $e ne farai la proua naturale (cioe reccando tal radice al $uo cubo di cubo trouarai, che la errara manco di vna vnita del no$tro 262141. il qual errore nella detta radice propinqua $ara qua$i nulla.

Da notare.

ANchora per que$te propinque radice cu. cu. bi$ogna notare qualmente gli ca$ca quel 4 mede$imo accidente, ouero conditione, che $i è trouato ca$car in tutte le altre $pecie di radice, cioe che di tutti quelli numeri, che $car$eggiano di vna $ola vnita a e$$er nume- ro cubo di cubo la propinqua radice cu. cu. di quello cauata per que$ta no$tra regola $empre venira $enza rotto, & il cubo del cubo di tal propinqua radice cu. cu. errara di vna $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, laqual vnita di errore, che fa nel $uo cubo di cubo nella detta propinqua radice poi $ara qua$i nulla, come in tutte le altre è $tato detto. E$$empi gratia vo- lendo cauar la propinqua radice cu. cu. di 262143. qual manca, ouer $car$eggia di vna $ola vnita a e$$ere il cubo del cubo di 4 (come nella tauoletta puoi vedere) hor dico che cauandone la $ua pro- pinqua radice cu. cu. $econdo quel mede$imo ordine, che è $tato primo produtto -- # 59049 $econdo produtto # 78732 terzo produtto # 61236 quarto produtto # 30618 quinto produtto # 10206 $e$to produtto -- # 2268 $ettimo produtto -- # 324 ottauo produtto -- # 27 denominator # 242460 v$ato nella precedente $i trouara tal propinqua radice cu. cu. e$$er 3 {242460/242460}, che veniria a e$$ere preci$amente 4. $enza alcun rot- to, come habbiamo detto, delqual 4 facendone la proua natura- le, trouaremo che il $uo cubo di cubo fara quella vnita di piu che prima $car$eggiaua, cioe il detto $uo cubo di cubo fara 262144. & il no$tro propo$to numero (cioe quel 262143) che $aria vna vnita di piu di quello, come habbiamo detto, ma tal errore nella detta propinqua radice cu. cu. (cioe in quel 4) $ara qua$i nulla.

Anchora nota quando che per $orte lo auanzo fu$$e maggiore del detto denominatore trouato $econdo que$ta no$tra regola, $aria $egno tu hauer errato nella tua operatione, perche mai puo auanzar piu del detto denominatore, ma $olamente tal auanzo puo e$$er menore, ouer eguale a quello, quel dello eguale, accade $ola- mente in quelli numeri, che mancano della detta vnita a e$$er cu. cu.

Anchora nota che $i potria con ragione dar regola di $aper trouar altre radice piu propinque di que- $ta prima, & in infinito, ma per e$$er co$a $uperflua le la$ciamo, attento che que$ta prima è tanto propinqua, che non accade a cercarne di piu propinque.

_Come $i pontano le figure delli numeri maggiori per cauar la $uara-_ dice cu. cu. & per cono$cere di quante figure, ouer digiti $ara tal radice.

MA quando che il numero, dalqual $i ha da cauar la radice cu. cu. $ara piu che di noue 5 figure, tal numero $ara di maggiori, perche la $ua radice cu. cu. conuien e$$er piu di vna figura, & tanto piu $ara maggiore quanto che di maggiore numero di figure $i trouara e$$er la radice cu. cu. di quello, laqual co$a $i cono$ce con il pontar le figure di quello (come nella pa$$ata $pecie è $tato detto, & fatto) vero è che in que$ta ottaua $pecie di radice $i van- no appontando di 9 in 9 figure, cioe in que$ta $e vi interla$cia fra ponto, & ponto otto figure, & nella pa$$ata vi $e ne interla$ciaua $olamente 7 fra ponto, & ponto. Et pero in que$ta $i fa il primo ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e ne interla$cia 8 di quelle, che $eguitano, & $e apponta l’altra, che $eguita, che $aria la decima, & co$i con tal ordine andar procedendo di mano in mano, $e tai figure fu$$ero molte, cioe interla$ciandone $empre 8. & pontar l’altra che $eguita, come in que$to $olo e$$empio di 23 figure appar 7205\.467890753\.450179423\.7, lequai 23 figure riceuono $olamente 3 ponti ($econdo l’ordine detto) & pero la $ua radice cu. cu. $ara $o- lamente di 3 figure, dellequai tre figure, la prima $i troua $otto al terzo ponto, computando tutte quelle figure, che $ono dal detto terzo ponto ver$o man $ini$tra, & co$i la $econda figura di tal SECONDO. radice $i trouara $otto al $econdo ponto, computando tutte quelle figure, che $aranno dal detto $econdo ponto ver$o man $ini$tra, co$i la terza, & vltima figura di tal radice s’inue$tigaria $otto al primo ponto ver$o man de$tra, computandoui pur tutte quelle figure, che $aranno dal detto primo ponto ver$o man $ini$tra, il modo di trouar tai figure nella $equente $i fara manife$to.

_Come $i cauano la radice cu. cu. di quelli uumeri maggiori,_ che riceuono $olamente duoi ponti.

HOr volendo cauar la radice cu. cu. poniamo di que$to numero 50259\.269959116\.4 6 prima pontaremo que$te 15 figure, $econdo l’ordine detto di $opra, et trouaremo, che prima operatione a 50259\.269959116\.4 4 262144 b primo produtto cu. cu. prima. 262144. $econda operatione 240448 2 50259\.269959116\.4 43 2621444 b 58982 cen. cen. cen. prima 65536 9 $econdo produtto 589824 terza operatione 635 1 096702 2404484 @ 50259\.269959116\.4 43 26214446 b 589821 53084 $econdo rel. prima 16384 36 98304 49152 589824 cen$a $econda 9 terzo produtto 5308416 riceueranno $olamente duoi ponti, delliquali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra, & l’altro va $opra la decima che $eguita (come che in margine $i puo ve- dere nella prima operatione) liquali duoi ponti ne dinotano (come di $opra è $tato detto) la radice cuba di cuba di tal numero e$$er di due figure, l’una di que$te figure (cioe la prima, che $i ha da trouare) bi$ogna trouarla $otto a quel $econdo ponto, l’altra poi $i ha da trouar $otto al primo ponto, & que$ta venira a e$$er la $econda trouata. Per trouar adonque la detta prima figura $ot- to a quel $econdo ponto (computandoui quelle altre cinque figure, che $eguitano ver$o man $ini- $tra, che in tutto $ariano 50259\.2) inue$tigaremo la detta radice cu. cu. del detto 50259\.2, ouero del maggior numero cu. cu. che $ia contenuto da quello, onde (per vigor della no$tra tauoletta) trouaremo tal radice e$$er 4. il qual 4 lo notaremo $econdo il $olito oltra la linea. a b. & per $aper quanto $ia il $oprauanzo, pigliaremo il cu. cu. del detto 4 (che $ara 262144) & lo poneremo $otto a quel 50259\.2 (come nella detta prima operatione appare) & lo $ottraremo da quello, & troua- remo, che ne re$tara di $opra 240448 (come nella $econda operatione $i puo vedere) il qual re$to accompagnato con la figura, che $eguita dira poi 2404486. fatto que$to per trouar mo la $econ- da figura, ouer digito, pigliaremo il ce. ce. ce. della figura trouata (cioe di quel 4) che $ara 65536. & lo multiplicaremo per 9 (per regola ferma) fara 589824. & que$to lo notaremo ordinatamente $otto a quel 2404486. che ne re$to $opra alla $ecõda operation (come che nella detta $econda ope ratione appare) & trouaremo che la prima figura (ver$o man $ini$tra) di quel 589824 (cioe quel 5 (hauer rettamente $opra di $e 24. hor bi$ogna mo con diligentia, & i$perienze veder quante vol te puo intrare il detto 5 nel $oprapo$to 24. con que$te conditioni, che non $olamente nel $opra re- $tante vi po$$a intrare le altre figure, che gli $egue dietro (come nelli partiri per batello, ouer galia $i co$tuma) ma che anchora vi re$ti tanto, che a tal re$to (giontoui la figura che $eguita) $e ne po$$a poi cauare la multiplicatione, ouer produtto del 36 uplo del $econdo relato del detto 4 fia il cen$o di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante (ac- quarta operatione 104 7 63511 0967023 a 24044843 50259269959116\.4 43 262144468 5898212 b 530847 9289 cen$a cuba prima 4096 84 16384 32768 344064 cu.$econda 27 2408448 688128 quarto produtto 9289728 cõpagnato cõ l’altra figura, che $eguita) $e ne po$$a cauar la multi plicatione, ouer produtto del 84 uplo del cen$o cubo del detto 4. fia il cubo di quella $econda figura trouata, & che anchora del re- $tante (accompagnato con l’altra figura, che $eguita) $e ne po$$a ca uare la multiplicatione, ouer produtto del 126 uplo del relato del detto 4. fia il cen$o di cen$o di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante (accompagnato con l’altra figura che $e- guita) $e ne po$$a cauar la multiplicatione, ouer produtto del 126 uplo del relato della $econda figura fia il cen$o di cen$o della pri- ma, & che anchora del re$tante (accompagnato con la figura, che $eguita) $e ne po$$a cauar la multiplicatione, ouer produtto del 84 uplo del cen$o cubo della detta $econda fia il cubo della prima, & che anchora del re$tante (accompagnato con la figura, che $egui- ta) $e ne po$$a cauare il produtto del 36 uplo del $econdo relaro della detta $econda figura fia il cen$o della prima, & che anchora del re$tante (accompagnato con la figura che $eguita) $e ne po$$a cauar la multiplicatione del 9 uplo del cen$o di cen$o di cen$o del la detta $econda fia la prima $implice, & che anchora del re$tante (accompagnato con la vltima figura, che $eguita) $e ne po$$a final mente cauare il cubo di cubo della detta $econda figura trouata. Et nota che di tutte que$te tante conditioni in que$ta, & altre $i- mili tu te ne puoi certificare in due, ouer tre po$itioni, ouero i$perienze al piu prima tu vedi, che quel 5 non puo intrar piu di 4 volte in quel $oprapo$to 24. prima i$perimenta $opra la mita di LIBRO quel 4 (cioe $opra la mita di quello, che al piu puo intrare) che $aria 2 volte, & co$i con quel 2 va quinta operatione 011 7 10427 635116 09670231 240448431 a 50259269959116\.4 43 2621444684 b 58982124 5308479 92890 1045 rel.prima 1024 126 6144 2048 1024 129024 cen.cen.$econda 81 129024 1032192 quinto produtto 10450944 $perimentando, & negotiando da banda nelli primi duoi, ouer $e$ta operatione 00 2 01187 104275 6351161 096702317 2404484311 a 50259\.269959116\.4 43 26214446848 b 589821240 53084792 928908 10453 78 rel.$econda 243 126 1458 486 243 30618 cen. cen. prima 256 183708 153090 61236 $e$to produtto 7838208 ottaua operatione 0 4 00022 0118711 10427536 635116180 09670231710 240448431117 a 50259269959116\.4 43 2621444684842 b 58982124001 5308479217 92890899 1045315 7892 31 $econdo rel.$econda 2187 36 13122 6561 78732 16 ottauo produtto 1259712 tre re$tanti, nelli quali facilmente comprenderai con il tuo natural giuditio, che tu lo hauerai fatto intrar poco, perche ti trouarai auanzar numero a$$ai, & pero tu lo farai intrar tre volte, & co$i negotiando per il mede$imo modo tu trouarai che a farlo intrar le dette tre volte $eguira tutte le dette conditioni, & pero notarai il detto tre appre$$o al 4 (oltra la linea. a b.) & dira poi 43 (come nella detta $econda operatione appare) & fatto que$to con il det- to 3 andaremo multiplicando di mano in mano le figure di quel 589824. & $ottrãdo tai multiplicationi dal $opradetto 2404486 (come $i co$tuma nelli partiri per batello, ouer galia) il che facen- do $i trouara re$tar di $opra 635014 (come $opra alla terza ope- ratione $i vede) alqual 635014 giontoui la figura che $eguita dira poi 6350149 (come $opra la detta terza operatione appare) fatto que$to pigliaremo il $econdo relato della detta prima figura (cioe di quel 4) che $ara 16324. et lo multiplicaremo per 36 (per regola ferma) fara 589824. & que$to multiplicaremo poi per il quadra- to della $econda figura (cioe di quel 3. che fara 9) fara 5308416. & que$to lo poneremo $otto a quel 6350149. che ne re$to $opra alla terza operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo, che ne re$tara 1041733 (come $opra la quarta operation appare) alqual re$to giontoui la figura, che $eguita, dira poi 10417339. (come $opra alla detta quarta operatione appare) fatto que$to pi- gliaremo il cen$o cubo della prima figura (cioe di quel 4) che $a- ra 4096. & lo multiplicaremo per 84 (per regola $erma) fara $ettima operatione 4 00022 011871 1042753 63511615 0967023171 24044843111 a 50259269959116\.4 43 262144468484 b 5898212400 530847921 9289089 104531 789 3 cen$a cuba $econda 729 84 2916 5832 61236 cu.prima 64 244944 367416 $ettimo produtto 3919104 344064. & que$to multiplicaremo, poi per il cubo della $econ- da figura (che $ara 27) fara 9289728. & que$to poneremo ret- tamente $otto a quel 10417339. che ne auanzo $opra alla quar- ta operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo, che ne re$tara 1127611 (come $opra la quinta operatione $i puo ve- dere) alqual giontoui la figura che $eguita, dira poi 11276115. fatto que$to pigliaremo il relato della prima figura (cioe di quel 4) che $ara 1024. & lo multiplicaremo per 126 (per regola fer- ma) fara 129024. & que$to multiplicaremo per il ce. cen. della $e- conda figura (cioe di quel 3) che $ara 81. fara 10450944. & que- $to lo poneremo $otto a quel 11276115. che ne re$to $opra alla quinta operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 825171 (come $opra alla $e$ta operatione $i puo vede- re) alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 8251719. fatto que$to pigliaremo il relato della $econda figura (cioe di quel 3) chi $ara 243. & lo multiplicaremo per 126 (per regola ferma) fa- ra 30618. & que$to lo multiplicaremo puoi per il cen. cen. della prima figura (che $ara 256) fara 7838208. & que$to poneremo $otto a quel 8251719. che ne auanzo $opra alla $e$ta operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 413511. (come $opra alla $ettima operatione $i vede) alqual giontoui la fi- gura, che $eguita dira poi 4135111. fatto que$to pigliaremo il cubo cen$o della $econda figura (cioe di quel 3) che $ara 729. & lo multiplicaremo per 84 (per regola ferma) fara 61236. & que$to multiplicaremo poi per il cubo della prima figura (il qual cubo $a ra 64. & fara 3919104. & que$to lo poneremo $otto a quel 4135111. che ne re$to $opra alla $ettima operatione, & lo $ottra- remo da quello, & trouaremo, che ne re$tara 216007 (come $o- pra alla ottaua operatione $i vede) alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 2160071. & fatto que$to pigliaremo il $econdo relato della detta $econda SECONDO. figura (cioe di quel 3) che $ara 2187. & lo multiplicaremo per 36 (per regola ferma) fara 78732. 0 40 000229 01187110 104275360 6351161503 096702317105 2404484311179 a 50259269959116\.4 43 26214446848426 b 589821240019 53084792171 928908996 10453153 78922 31 ce.ce.ce.della $econda 6561 9 59049 4 nono produtto 236196 & que$to multiplicaremo poi per il quadrato della prima figura decima operatione 0 408 0002297 011871106 1042753607 63511615034 0967023171050 24044843111799 a 502592699591164 43 262144468484263 b 5898212400198 530847921716 9289089969 104531531 78922 31 decimo, & vltimo produtto cu.cu. della $econda 19683 vndecima, & vlti. operatione 0 408 0002297 0118711065 10427536074 635116150343 09670231710502 240448431117901 a 502592699591164 43 {87654321/115529227572660} 262144468484263 b 5898212400198 530847921716 9289089969 104531531 78922 31 (cioe di quel 4. che $ara 16) fara 1259712. & que$to lo ponere- mo $otto a quel 2160071. che ne re$to $opra l’ottaua operatione, & lo $ottraremo da quello, il che facendo trouaremo, che ne re- $tara 900359 (come $opra alla nona operatione appare) alqual re$to giontoui la figura, che $eguita dira poi 9003596. & fatto que$to pigliaremo il cen. cen. cen. della detta $econda figura (cioe di quel 3) che $ara 6561. & lo multiplicaremo per 9 (per regola ferma) fara 59049. & que$to multiplicaremo poi per la prima fi- gura $implice (cioe per 4) fara 236196. & que$to a$$ettaremo $ot to a quel 9003596. che ne re$to $opra alla nona operatione, & lo $ottraremo da quello, & trouaremo che ne re$tara 8767400 (co- me $opra alla decima operatione $i vede) alqual re$to giontoui la vltima figura, che $eguita dira poi 87674004. Et fatto que$to pi gliaremo finalmente il cubo cubo della detta $econda figura (cioe di quel 3) che $ara 19683 (come nella tauoletta potrai vedere) & que$to lo poneremo $otto a quel 87674004. che ne è re$tato $o- pra alla decima operatione, & lo $ottraremo da quello, il che fa- cendo trouaremo, che finalmente ne re$tara 87654321. come $o pra alla vndecima, & vltima operatione $i puo vedere, & co$i $a- ra compita la no$tra e$trattione, cioe concluderemo la radice cu. cu. di quel propo$to 50259\.269959116\.4 e$$er 43. & auanzar 87654321. il qual auanzo ne dinota tal numero non e$$er cubo di cubo, ne tal 43 e$$er perfetta radice cu. cu. di quello, & $e vorre- mo far proua $e hauemo fatto alcun errore nella no$tra general operatione lo potremo reccando quel 43 a cubo di cubo, & a tal cu. cu. giongerui quel 87654321. che ne è auanzato, & $e tal $um ma ne dara preci$amente il detto no$tro numero 50259\.2699- 59116\.4 diremo la no$tra general operatione e$$er $tata retta- mente operata, ma tornando altramente $eguiria al contrario, ma $e per fuggir fatica la prouaremo per la proua del 7 procedendo, come $i vede in margine la trouaremo buona. Dico che la troua- remo buona in quanto alla no$tra general operatione (come nel- le pa$$ate è $tato anchora detto) ma in quanto alla vera radice cu- proua per 7 1 1 ce. 1 1 cu. 1 1 ce.ce: 1 1 rel. 1 1 ce.cu. 1 1 $econdo rel. 1 1 ce.ce. ce. 1 1 cu. cu. 1 proua del auanzo 6 fa 0 ba di cuba di tal numero la è irrationale, & non $i puo dar perfet- tamente per numero, ma volendola trouar propinqua alla verita (per la no$tra regola) poneremo quel 87654321. che ne è auan- zato $opra vna linea per numeaatore appre$$o al detto 43. Et per trouar il denominatore da mettere $otto di tal linea, lo formare- mo con quelli 8 principali produtti detti nella terza di que$to capo, cioe pigliaremo il 9 uplo del cen. cen. cen. della no$tra radice gia cauata (cioe di quel 43) il qual cen. cen. cen. $ara 11688200- 277601. & il $uo nonuplo $ara 105193802498409. & que$to $ara il primo produtto (come in margine $i puo veder notato) poi pigliaremo il $econ primo produtto 105193802498409 $econdo produtto 9785469999852 terzo produtto -- 530994496116 quarto produtto -- 18523063818 quinto produtto -- 430768926 $e$to produtto -- -- 6678588 $ettimo produtto -- -- 66564 ottauo produtto -- -- -- 387 denominatore 115529227572660 do relato del detto 43. che $ara 271818611107. & lo multiplicaremo per 36 (per regola ferma) fara 9785469999852. per il $econdo produtto, qual po- neremo $otto al primo, fatto que$to pigliaremo il ce. cu. del detto 43. che $ara 6321363049. & lo multipli caremo per 84 (per regola ferma) fara 530994496- 116. per il terzo produtto, qual metteremo $otto a gli altri duoi, fatto que$to pigliaremo il relato del det- to 43. che $ara 147008443. & lo multiplicaremo per 126 (per regola ferma) fara 18523063818 per il quarto produtto, qual poneremo $otto a gli altri tre, fatto que$to pigliaremo il cen$o di cen$o del detto 43 (che $ara 3418801) & lo mul- tiplicaremo mede$imamente per 126 (per regola ferma (fara 430768926. per il quinto produtto LIBRO (qual poneremo $otto a gli altri 4) fatto que$to pigliaremo il cubo del detto 43. che $ara 79507. ℞ 43 43 129 172 ce. 1849 43 5547 7396 cu. 79507 43 238521 318028 ce.ce. 3418801 43 10256403 13675204 rel. 147008443 43 441025329 588033772 ce.cu. 6321363049 43 18964089147 25285452196 $ecõdo rel. 271818611107 43 815455833321 1087274444428 ce.ce.ce. 11688200277601 et lo multiplicaremo ք 84 (per regola ferma) fara 6678588 per il $e$to produtto, qual poneremo $otto a gli altri 5) fatto que$to pigliaremo il cen$o del detto 43. che $ara 1849. & lo multiplicare- mo per 36 (per regola ferma) fara 66564 per il $ettimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 6. & fatto que$to pigliaremo $implicemente il detto 43. & lo multiplicaremo per 9 (per regola fer ma) fara 387 per l’ottauo, & vltimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 7. & li $ummare- mo tutti in$ieme, & faranno in $umma 115529227572660 per il no$tro ricercato denominato- re da mettere $otto di quella linea, il che facendo la detta no$tra propinqua radice cu. cu. del detto numero 50259\.269959116\.4 $aria 43 {87654321/115529227572660}, & $e di tal no$tra conclu$ione ne $ara fatta la proua naturale $i trouara, che il $uo cubo di cubo non errara di co$a di momento dal no$tro propo$to numero, ma nella radice $ara quafi nulla.

La cau$a della $opra data no$tra regola da cauar la radice cuba di cuba, & $imilmente quella di for- mar il rottto di quello, che $opr’auanza nelli numeri non cubi di cubi, per dar tai radice propinque al vero. Si puo a$$ignare da que$ta $otto$critta propo$itione non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi ritrouata.

Propo$itione dal pre$ente auttor ritrouata.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, il cubo del cubo di tutta la det- 7 ta quantita, $empre $ara eguale a que$ti dieci principali produtti, cioe al produtto del- cu. cu. della prima parte, & al produtto del nonuplo del ce. ce. ce. della detta prima par te fia la $econda parte. Et al produtto del 36 uplo del $econdo relato della detta prima parte, fia il cen. della detta $ecõda parte, & al produtto del 84 uplo del cen$o cubo della detta pri- ma, fia il cubo della $econda, & al produtto del 126 uplo del relato della detta prima fia il ce. ce. della $ecõda, & al produtto del 126 uplo del relato della $econda parte, fia il cen. cen. della prima, & al produtto del 84 uplo del cen$o cubo della detta $econda, fia il cubo della prima, & al produt to del 36 uplo del $econdo relato della detta $econda fia il cen$o della prima, & al produtto del nonuplo del cen. cen. cen. della detta $econda, fia la prima $implice, & finalmente al produtto del cubo cubo della detta $econda parte. E$$empi gratia $ia tutta la quantita. a b. (poniamo 10 per nu- mero) diui$a in due parti in ponto. c. & poniamo che la prima parte (cioe la. a c.) $ia 6. & la $econ- da (cioe la. c b.) $ia 4. hor dico che il cubo del cubo di tutta la. a b. qual veniria a e$$er 1000000000 $ara eguale a que$ti diece principali produtti, cioe al cu. cu. della detta prima parte (cioe di quel 6) qual trouaremo e$$er 10077696. & que$to poniremo da banda per il primo principal produtto, dapoi pigliaremo il cen. cen. cen. della detta prima parte (cioe di quel 6) che $ara 1679616. & lo multiplicaremo per 9. fara 15116544. & que$to multiplicare- primo produtto # 10077696 $econdo produtto # 60466176 terzo produtto # 161243136 quarto produtto # 250822656 quinto produtto # 250822656 $e$to produtto # 167215104 $ettimo produtto # 74317824 ottauo produtto # 21233664 nono produtto -- # 3538944 decimo produtto -- # 262144 $umma # 1000000000 mo poi per la $econda parte (cioe per quel 4) fara 60466176 per il $econdo produtto, qual notaremo $otto al primo. Poi pi La propinqua radice cu.cu. di502592699591164.$aria 43 {87654321/115529227572660} a 10 c b 6 4 cu.cu.di tutta la.a b. 1000000000 gliaremo il $econdo relato della detta prima parte (che $ara 279936. & lo multiplicaremo per 36 fara 10077696. & que- $to multiplicaremo poi per il quadrato, o vuoi dir cen$o della detta $econda parte (qual $ara 16) & fara 161243136 per il ter zo produtto, qual poneremo $otto a gli altri duoi. Poi piglia- remo il cen$o cubo della detta prima (cioe di quel 6) che $ara 46656. & lo multiplicaremo per 84. & fara 3919104. & que $to multiplicaremo poi per il cubo della $econda parte (qual $a ra 64) & fara 250822656 per il quarto produtto, qual pone- remo $otto a gli altri tre, poi pigliaremo il relato della detta pri ma (cioe di quel 6) che $ara 7776. & lo multiplicaremo per 126. & fara 979776. & que$to multi- plicaremo poi fia il cen. cen. della $econda, cioe di quel 4. qual cen. cen. $ara 256. fara 250822656. per il quinto produtto, qual notaremo $otto a gli altri 4. poi pigliaremo il relato della $econda parte, cioe di quel 4. che $ara 1024. & lo multiplicaremo per 126 fara 129024. & que$to multipli caremo poi per il cen. cen. della prima parte (il qual cen. cen. $ara 1296) fara 167215104 per il $e- $to produtto, qual notaremo $otto a gli altri 5. poi pigliaremo il cen$o cubo della detta $econda parte, qual $ara 4096. & lo multiplicaremo per 84. & fara 344064. & que$to multiplicaremo poi fia il cubo della prima, qual $ara 216. fara 74317824 per il $ettimo produtto, & que$to notaremo $otto a gli altri 6. poi pigliaremo il $econdo relato della detta $econda, qual $ara 16384. & lo mul tiplicaremo per 36 fara 589824. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o della prima, qual cen- SECONDO. $o $ara 36. fara 21233664 per l’ottauo produtto, qual notaremo $otto a gli altri 7. poi pigliaremo il cen. cen. cen. della detta $econda parte, qual cen. cen. cen. $ara 65536. & lo multiplicaremo per 9. fara 589824. & que$to multiplicaremo poi per la prima parte $implice (cioe per 6) fara 3538944 per lo nono produtto, qual notaremo $otto a gli altri 8. Poi finalmente pigliaremo il cubo del cu- bo della detta $econda parte, cioe di quel 4. il qual cu. cu. $ara 262144. & que$to $ara il decimo, & vltimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 9 produtti, & fatto que$to li $ummaremo tutti in$ieme, laqual co$a facendo trouaremo, che faranno in $umma preci$amente 1000000000. $i co me fece anchora il cubo del cubo di tutta la detta quantita. a b. che è il propo$ito.

_Regola gener ale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la radice cu. cu._ delli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationali, & di$crete di detti numeri cu. cu. ma anchora le propinque di quelli, che non $ono cu. cu. # Cap. XVI. Come $i cauano le radici cu. cu. di rotti cu. cu.

PEr intendere la regola da cauar le radici cu. cu. di rotti bi$ogna pur $apere (come nelle 1 pa$$ate è $tato detto) come che di detti rotti alcuni $ono cu. cu. & alcuni non, & molto piu $pe$$i $ono quelli, che non $ono cu. cu. di quelli che $ono cu. cu. li rotti, che $ono cu. cu. $ono quelli, che dapoi che $ono $chi$$ati alla vltima $chi$$atione, hanno $i il nume- ratore, come il denominatore numero cubo cubo, come $ono que$ti {1/512}, {512/19683}, {19683/262144}, la ℞ cu.cu.di -- {1/512} è {1/2} la ℞ cu.cu.di {512/19683} è {2/3} la ℞ cu.cu.di {19683/262144} è {3/4} la ℞ cu.cu.di {512/1953125} è {2/5} E$$empio {512/1953125}, & infiniti altri $imili. Onde per cauar la detta radice cu. cu. di que$ti tai rotti, & altri $imili, cauaremo la detta radice del numeratore, & la metteremo $opra di vn’altra linea, pur per numeratore, & dapoi cauaremo anchora la detta radice del denominator, & la poneremo $otto a quella $econda linea per denominatore, & tal 0 2 rotto $ara la radice cu. cu. del primo. E$$empi gra- tia $e con tal ordine cauaremo la detta radice cu. cu. di {1/512} trouaremo quella e$$er {1/2}, & co$i con tal ordine la radice cu. cu. di {512/19683} trouaremo e$$er {2/3}, & quella di {19683/262144} e$$er {3/4} & quella di {512/1953125} e$$er {2/5}, & co$i $i douera procedere nelle altre $imili, & $e di tai e$trattioni ne vorre- mo far la proua naturale reccaremo tai radici al $uo cubo di cubo, & $e ne ritornaranno il no$tro primo rotto diremo la no$tra operatione e$$er buona, ma tornando altramente $aria fal$a.

Come $i cauano le propinque radici cu. cu. di rotti non cu. cu.

MA quando, che il numeratore del rotto, & il $uo denominator non $aranno ambiduoi 2 cu. cu. tal rotto non $ara cubo di cubo, & quando che vn rotto non $ara cu. cu. & che di quello ne voremo cauar la $ua propinqua radice cu. cu. tal atto $i puo e$$equir per tre diuer$e regole, ma la piu ingenio$a, & ha manco errori $oggetta è que$ta, reccaremo $empre il $uo denominatore al $uo cen. cen. cen. & quel tal cen. cen. cen. multiplicaremo fia il $uo nu meratore, & di quel produtto ne cauaremo la $ua propinqua radice cu. cu. ($econdo l’ordine della no$tra regola data nella terza del precedente capo) & quella partiremo per il mede$imo denomi- natore del detto rotto, & lo auenimento di tal partimento $ara la propinqua radice di quel tal rotto. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua radice cu. cu. de {3/4} prima trouaremo il cen$o di cen$o di cen$o di quel 4. che è $otto la virgola per denominatore (che $ara 65536) & lo mul- tiplicaremo per quel 3. qual è $opra la virgola per numeratore fara 196608. & di que$to ne caua- remo la $ua propinqua radice cu. cu. (per la detta no$tra regola data nella terza del precedente ca- po) & trouaremo quella e$$ere 3 {175853/242460}, & que$ta partiremo per il detto denominator del no $tro primo rotto (cio è per quel 4. che è $otto la virgola) il che facendo ne venira {903233/969840}, & tanto diremo e$$er la propinqua radice cu. cu. di {3/4} dellaqual propinqua radice cu. cu. $e ne faremo la $ua proua naturale (cio è trouando il $uo cubo di cubo) trouaremo il $uo cu.’ cu. errar di vna pic cola co$a del no$tro propo$to {3/4}.

La cau$a di que$ta $opra data regola, quando che con il tuo $tudio $arai aggionto alla decima del $et- timo capo delle proportioni, $e non $arai piu, che $ciocco $arai atto a intenderla da te mede$imo, mediante gli aui$i dati nelle pa$$ate $opra li rotti.

Come $i cauano le radici cube cube di numeri $ani, & rotti cubi di cubi.

HAuendo ben inte$a la regola di cauare le radici cu. cu. di rotti cubi di cubi, & le pro- 3 pinque di quelli, che non $ono cubi di cubi, facil co$a $ara (come in tutte le pa$$ate $i è vi$to) a intendere la regola di far il mede$imo dellinumeri $ani, & rotti, per e$$er quel- la mede$ima, $aluo che vi occorre maggiori numeri nelli numeratori, per cau$a della LIBRO reduttione di $ani al $uo rotto, e per tanto dico (come fu detto di rotti $implici) che de tai numeri $ani, & rotti alcuni e$$er cubi cubi, & alcuni non, li cubi cubi $ono quelli, che dapoi la ridution del $ano al $uo rotto ($chi$$ato) haueranno il $uo numeratore (di nuouo formato) numero cu. cu. & $imilmente il $uo denominatore, come e$$empi gratia $aria 3814 {357/512}, qual riducendo quel 3814 in 512 e$imi, & giontoui quel 357 e$imi fara in $umma {1953125/512}, & perche l’uno, & l’altro di detti duoi numeri (cioe il numerator, & il denominatore) è numero cubo cubo, tal nu- mero $ano, e rotto diremo e$$er cubo cubo, & volendone cauar la $ua radice cuba cuba cauaremo la detta radice di quel 1953125 (che è $opra la virgola) & trouaremo quella e$$er 5. poi caua- remo $imilmente la detta radice di quel 512 (che è $otto la detta virgola) & trouaremo quella e$$er 2. poi partiremo quel 5 per que$to 2. & ne venira 2 {1/2}, & co$i concluderemo la detta radi- ce cu. cu. di quel 3814 {357/512} e$$er 2 {1/2}, che $e ne farai proua reccando quel 2 {1/2} al $uo cubo cubo tro- uarai tal $uo cubo cubo e$$er preci$amente quel 3814 {357/512}, & co$i con tal regola $i debbe pro- cedere nelle altre $imili.

Come $i cauano le propinque radice cu. cu. dalli numeri $ani, et rotti non cu. cu.

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno cubi cubi, & che di quelli ne 4 vorremo trouar la $ua propinqua radice cu. cu. tal atto $i puo e$$equir per tre diuer$i modi ragioneuoli, ma il piu i$pediente, & a manco errori $oggetto è $imile a quel mo- do dato $opra di rotti non cu. cu. cioe $chi$$ar il rotto, & dapoi reccar il $ano a tal $pe- cie di rotto (come fu fatto nella precedente) & dapoi reccar il denominatore al $uo cen. cen. cen. & tal cen. cen. cen. multiplicarlo fia quel grande numeratore (gia formato con la riduttione del $ano) & di tal produtto cauarne la propinqua radice cu. cu. (fecondo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & tal radice propinqua partirla per quel mede$imo denominatore, & lo aue nimento $ara la propinqua radice cu. cu. di quel tal numero $ano, & rotto. E$$empi gratia volen- E$$empio do cauar la propinqua radice cu. cu. di 4 {1/2} faremo tutto in mezzi, che $aranno {9/2}, poi reccaremo quel 2 (denominatore) al $uo cen. cen. cen. il qual $ara 256. & que$to multiplicaremo fia quel 9. (che è $opra la virgola per numeratore) fara 2304. & di que$to ne cauaremo la $ua propinqua ℞ cu. cu. Onde procedendo per la detta no$tra regola data nella terza del precedente capo trouare mo quella e$$er 2 {1792/19170}, & que$ta partiremo per quel mede$imo 2. che è $otto alla virgola per denominatore, il che facendo ne venira 1 {896/19170}, & tanto diremo, che $ia la propinqua radice cu. cu. del detto 4 {1/2}, che $e ne farai la proua naturale tu trouarai, che il $uo cu. cu. di tal propinqua radice non errara in co$a di momento del detto 4 {1/2}, il qual errore nella detta radice $ara qua$i nul- la, & co$i con tal ordine procederai nelle $imili.

_Regola gener ale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la nona $pecie di_ radice detta cen$a relata. # Cap. XVII.

PEr voler cauar la nona $pecie di radice chiamata radice cen$a relata, eglie nece$$ario ($i 1 come nelle altre $pecie è $tato detto) hauer vna tauoletta, doue $iano $opra notati tutti Radici cen$e relate # Numeri cen$i relati. 1 # 1 2 -- # 102\.4 3 -- # 5904\.9 4 -- # 104857\.6 5 # 976562\.5 6 # 6046617\.6 7 # 28247524\.9 8 # 107374182\.4 9 # 348678440\.1 li numeri cen$i relati produtti, ouer cau$ati da cia$cun numero digito, con il $uo digito, che lo cau$a a dirimpetto, $i come radice cen. relata di tal numero cen. relato, come che in margine appare, & quella tal tauoletta tener$ela $empre auanti quando, che $i vuol cauar la det- ta radice cen$a relata da qualche propo$to numero, per poter inue$tigare, & trouar tutte quelle particolarita a tal regola nece$$arie, come che nel no$tro proce$$o $i narrara. Nota che per radice cen$a relata $i debbe intendere per radice cen$a prima relata, & co$i per numero cen$o relato $i deb be intendere per numero cen$o del primo relato.

Come $i cauano le radici cen$e relate di numeri menori.

PEr cauar la radice ce. rel. di vn numero menore, & per numeri menori (come in tutte le 2 altre è $tato detto) $i debbe intendere tutti quelli, che la $ua radice cen$a relata non puo e$$er piu di vna figura $ola, & pero il maggior di tai numeri menori in que$ta $pecie di radice non ponno e$$er piu, che di 10 figure, perche il cen$o relato del maggior nume- ro digito (qual è il 9) è di 10 figure compo$to (come nella tauoletta po$ta in margine $i vede) & pero per cono$cere in que$ta $pecie di radice, $e vn propo$to numero $ia di menori, ouer di mag- giori, $i o$$erua di far vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e per ca$o non pa$$a dieci figure $i la$cia co$i, perche tal ponto ne dinota tal numero e$$er di menori, cioe tal ponto ne SECONDO. dinota la radice cen$a relata di quel tal numero e$$er di vna $ola figura (non parlando del rotto, che $i potria formar del auanzo) ma $e tal numero fu$$e di piu di dette diece figure, tal numero $a- ria di maggiori, & bi$ognaria poi farui altri ponti (come al $uo luogo $i dira) Dico adonque che tal numero menore nece$$ariamente, ouer che $ara numero cen$o relato, oueramente non. Se $ara numero cen$o relato, tal $ua radice cen$a relata ne $ara nota, per vigor di quella tauoletta in mar- gine po$ta, laqual (come è detto) bi$ogna $empre hauer auanti in $eritto, perche $e vorremo cauar la detta radice cen$a relata poniamo di. 1. noi $aperemo per vigor di tal tauoletta, che la $ara pur 1. & co$i di 1024. $aperemo tal radice e$$er 2. & co$i di 59049. $aperemo quella e$$er 3. & $imilmen di 1048576. $aperemo quella e$$er 4. & di 976562\.5. quella e$$er 5. & di 6046617\.6 e$$er 6. & di 28247524\.9 e$$er 7. & di 1073741824 e$$er 8. & finalmente quella di 3486784401. $apere- mo quella e$$er 9.

_Regola generale (dal pre$ente auttor ritrouata) da cauare la_ radice cen$a relata di numeri non cen$i relati.

MA quando che il detto numero propo$to non $ara cen$o relato, & che di quello ne 3 cu.cu. 10077696 10 primo produtto 100776960 ce.ce.ce. 1679616 45 8398080 6718464 $ecõdo produtto 75582720 $econdo rel. 279936 120 terzo produtto 33592320 cen.cu. 46656 210 466560 93312 quarto produtto 9797760 rel. 7776 252 15552 38880 15552 quinto produtto 1959552 cen.cen. 1296 210 12960 2592 $e$to produtto 272160 cu. 216 120 $ettimo produtto 25920 cen. 36 45 ottauo produtto 1620 $implice 6 10 nono produtto 60 vorremo cauar la $ua propinqua radice cen$a relata prima cauaremo la detta radice cen$a relata del maggior numero cen$o relato contenuto da tal propo$to numero (la- qual co$a facilmente comprenderai per vigor della $opradetta tauoletta, & quello che ti auanzara $opra la tua operatione ponerai $econdo il $olito) $opra di vna linea per numeratore, & fatto que$to per formar il denominatore da mettere $otto di quella bi$ogna notare, come che quello $i forma con 9 principali produtti, ouer multiplicationi, il primo produtto $i forma con il deccuplo del cubo cubo della prima radice gia cauata, il $econdo $i forma con il 45 uplo del ce. ce. ce. della detta prima radice gia cauata, il terzo $i forma con il 120 uplo del $econdo relato della det ra prima radice gia cauata, il quarto $i forma con il 210 uplo del cen$o cubo della detta prima ra- dice gia cauata, il quinto $i forma con il 252 uplo del relato della detta prima radice gia cauata, il $e$to $i forma con il 210 uplo del cen. cen. della detta prima radice gia cauata, il $ettimo $i forma con il 120 uplo del cubo della detta prima radice gia cauata, l’ottauo $i forma cõ il 45 uplo del cen $o della detta prima radice gia cauata, il nono, & vltimo produtto $i forma con il deccuplo della detta $implice radice gia cauata, & co$i la $umma di que$ti 9 principali produtti $i douera ponere $otto alla $opradetta linea per denominatore, & la detta prima radice gia cauata in$ieme con quel ral rotto $ara la propinqua radice cen. relata di quel tal propo$to numero non cen$o relato. E$$em- pi gratia volendo cauar la propinqua radice cen$a relata, poniamo di 181400064. prima caua la detta radice cen$a relata del maggior numero cen$o relato contenuto dal detto 181400064. & trouarai per vigor di quella tauoletta tal radice e$$er 6. delqual 6. il $uo cen. relato $ara 60466176. qual $ottrato dal detto 181400064. ti re$tara 120933- 120933888 a 181400064 6 {120933888/222009072} 60466176 b 888 (come in margine appare) & que$to $oprauanzo po- nerai $econdo il $olito $opra di vna linea per numeratore, hor per formar il denominatore da poner $otto di tal li- nea, tu lo formarai con li $opradetti 9 produtti. Onde per formar il primo, piglia il cu. cu. di quel 6 (prima radice gia cauata) che $ara 10077696. & multipli- calo per 10. fara 100776960 per il detto primo produtto, poi piglia il cen. cen. cen. del detto 6. che $ara 1679616. & multiplicalo per 45 fara 75582720 per il $econdo produtto, poi piglia il $e- condo relato del detto 6. che $ara 279936. & multiplicalo per 120 fara 33592320 per il ter- zo produtto. Dapoi piglia il cen$o cubo del detto 6 (che $ara 46656) & multiplicalo per 210 fa- ra 9797760 per il quarto produtto. Dapoi piglia il relato del detto 6. che $ara 7776. & multipli- calo per 252 fara 1959552 per il quinto produtto. Dapoi piglia il cen. cen. del detto 6. che $ara 1296. & multiplicalo per 210 fara 272160 per il $e$to produtto. Dapoi piglia il cubo del detto 6. che $ara 216. & multiplicalo per 120 fara 25920 per il $ettimo produtto. Dapoi piglia il quadra- to, o vuoi dir cen$o del detto 6. che $ara 36. & multiplicalo per 45. fara 1620 per l’ottauo produt to, dapoi piglia $implicemente il detto 6. & multiplicalo per 10 fara 60 per il nono, & vltimo pro dutto, & tutti que$ti 9 produtti poneli l’uno $otto l’altro ordinatamente, & $ummali in$ieme, il che facendo trouarai che in $umma faranno 222009072 per il denominatore da mettere $otto al- la $opradetta linea, laqual co$a facendo, & accompagnato poi tal rotto con il detto 6 dira 6 {120933888/222009072}, & tanto $ara la propinqua radice cen$a relata del $opradetto 181400064. che $e ne farai la proua naturale, cioe reccando tal propinqua radice cen$a relata al $uo cen$o relato tro- uarai che poco errara del detto no$tro 181400064. il qual errore nella detta ℞ $ara qua$i nulla.

LIBRO Da notare.

ANchora per que$te propinque radice cen$e relate, bi$ogna notare qualmente gli oc 4 corre quel mede$imo accidente, ouer conditione, che $i è trouata occorrere in tutte l’al tre pa$$ate $pecie di radici, cioe che di tutti quelli numeri, che mancano, @u r $car$eg- giano di vna $ola vnita a e$$er numero cen$o relato, la propinqua radice cen$a relata di quello (cauata $econdo que$ta no$tra regola) $empre venira $enza rotto, & il cen$o relato di tal propinqua ℞ cen. relata errara $olamente di vna $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, la- qual vnita di errore, che fa nel detto $uo cen$o relato, nella det primo produtto # 100776960 $econdo produtto # 75582720 terzo produtto # 33592320 quarto produtto -- # 9797760 quinto produtto # 1959552 $e$to produtto -- # 272160 $ettimo produtto -- # 25920 ottauo produtto -- # 1620 nono produtto -- -- # 60 denominatore # 222009072 ta propinqua radice poi $ara qua$i nulla, come in tutte le altre è $tato detto. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua ℞ cen. relata di 282475248. qual manca di vna $ola vnita a e$- $er il cen$o relato di 7 (come nella tauoletta $i puo vedere) hor dico che cauandone la $ua propinqua radice cen$a relata $econ do quel mede$imo modo, ouer ordine che è $tato fatto nella precedente $i trouara tal propinqua radice cen$a relata e$$er 6 {222009072/222009072}, che veniria a e$$er preci$amente 7 $enza al- cun rotto (come habbiamo detto) delqual 7 facendone la pro- ua naturale $i trouara, che il $uo cen$o relato $ara 282475249. cioe vna vnita di piu del no$tro 282475248. come che habbia mo detto, il qual errore nella detta propinqua radice (cioe in quel 7) $ara qua$i niente.

Anchora bi$ogna $apere, che $e per $orte lo auanzo fu$$e maggior del detto denominatore trouato $econdo que$ta no$tra regola $aria $egno tu hauer errato nella operatione, perche mai puo auan- zar piu del detto denominatore, ma $olamente eguale, ouer menor di quello, come nelle altre è $tato detto.

Sipotria anchora dar regola di $aper trouar altre radici piu propinque di que$ta prima, & in infinito, ma per e$$er que$ta prima talmente propinqua mi par co$a $uperflua a dar altramente detta re- gola di trouarla piu propinqua.

_Come $i pontano le figure di numeri maggiori per cauarne la $ua radice_ cen$a relata, & per cono$cere di quante figure, ouer digiti $ara tal radice.

MA quando che il numero, dalqual $i ha da cauar la radice cen$a relata $ara piu che die- 5 ce figure tal numero $ara di maggiori, perche la $ua radice cen$a relata conuien e$$er piu di vna figura, & tanto piu $ara maggiore quanto che di maggior numero di figu- re $i trouara e$$er la radice cen$a relata di quello, laqual co$a $i cono$ce con il pontar le figure di quello (come nella pa$$ata $pecie è $tato fatto) vero è che in que$ta nona $pecie di radice $i vanno appontando di diece in diece figure, cioe in que$ta vi s’interla$cia fra ponto, & ponto 9 figure, cioe vna figura di piu di quello $i fece nella pa$$ata, & pero in que$ta $i fa il primo ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e ne interla$cia 9 di quelle, che $eguitano, & $i apponta l’altra che $eguita, che $aria la vndecima, & co$i con tal ordine andar procedendo di mano in ma- no, $e tai figure fu$$ero molte, cioe interla$ciandone $empre 9. & pontar l’altra che $eguita, come che in que$to e$$empio di 25 figure appare 5234\.6780500765\.7693952314\.5, lequai 25 figu- re riceuono $olamente tre ponti $econdo l’ordine detto, & pero la $ua radice cen$a relata $ara $ola- mente di tre figure dellequai tre figure la prima $i ha da trouare $otto al terzo ponto (computan- do quelle altre figure, che $ono dal detto terzo ponto ver$o man $ini$tra) & co$i la $econda figura di tal radice $i ha da trouare $otto al 0 2 ponto (cõputando tutte quelle altre figure, che $aranno dal detto $econdo ponto ver$o la detta man $ini$tra, & co$i la terza, & vltima figura $i ha da inue$ti- gare $otto al primo ponto, ver$o man de$tra, computandoui pur tutte quelle figure, che $aranno dal detto primo ponto ver$o man $ini$tra, il modo di trouar tai figure nella $eguente $i dira.

_Come $i cauano le radice cen$e relate da quelli numeri_ che riceuono $olamente duoi ponti.

HOr volendo cauar la radice cen$a relata poniamo di que$to numero 166\.79880978- 6 20\.0. prima põtaremo que$te 14 figure $ecõdo l’ordine detto di $opra, & trouaremo che riceueranno $olamente duoi ponti, delliquali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra, & l’altro va $opra la vndecima, che $eguita (come che in margine $i puo SECONDO. vedere, liquali duoi ponti ne dinotano (come di $opra è $tato detto) la radice cen$a relata di tal nu- prima operatione primo produtto cen$o rel. della prima 1024. 0643 a 1667988097820\.0 2 1024 b cu. cu. della prima 512 10 $econdo produtto 5120 $econda operatione 0643 a 1667988097820\.0 2@ 10240 b 512 mero e$$er di due figure, l’una di que$te figure (cioe la prima che $i ha da cauar) bi$ogna trouarla $otto a quel $econdo ponto, l’altra poi $i ha da trouar $otto al primo ponto, & que$ta venira a e$- $er la $econda trouata, per trouar adonque la detta prima figura $otto a quel $econdo ponto, com- putandoui quelle altre tre figure, che $eguitano ver$o man $ini$tra, che in tutto $ariano 166\.7. in- ue$tigaremo la detta radice cen$a relata del detto 166\.7. ouero quella del maggior numero cen$o relato, che $ia contenuto da quello. Onde per vigor della no$tra tauoletta trouaremo tal radice e$ $er 2. qual 2 lo notaremo $econdo il $olito oltra la linea. a b. & per $aper quanto $ia il $opr’auanzo, pigliaremo il cen$o relato del detto 2. che $ara 1024. & lo poneremo $otto a quel 1667. & lo $ot- traremo da quello, & trouaremo re$tar 643. come $opra alla prima operatione appare) alqual re- $to giontoui la figura, che $eguita dira poi 6439. fatto que$to, per trouar mo la $econda figura, ouer digito pigliaremo il cu. cu. della detta figura trouata (cioe di quel 2) che $ara 512. & lo multi- plicaremo ք 10 ք regola ferma fara 5120. et que$to lo notaremo ordinatam\~ete $otto a quel 6439. che ne re$to $opra la prima operatione, come nella $econda operatione appare, & trouaremo, che la prima figura ver$o man $ini$tra di quel 5120. (cioe quel 5) hauer rettamente $opra di $e 6. Hor bi$ogna mo con diligentia, & i$perienza vedere quante volte puo intrare il detto 5 ne $opradet- to 6. con que$te conditioni, che non $olamente nel $opra re$tante vi po$$a intrare le altre figure che gli $egue dietro (come nelli partiri per galia, ouer batello $i co$iuma) ma che anchora vi re$ti tan- to, che a tal re$to giontoui la figura, che $eguita $e ne po$$a poi cauare il produtto del 45 uplo del cen. cen. cen. del detto 2 fia il cen$o di quella figura trouata, & che anchora del re$tante (accompa- gnato con la figura che $eguita) $e ne po$$a cauare il produtto del 120 uplo del $econdo relato di quel mede$imo 2 fia il cubo di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante (accom- pagnato con l’altra figura, che $eguita $e ne po$$a cauare il produtto del 210 uplo del cen$o cubo del detto 2. fia il cen. cen. della detta $econda figura trouata, & che anchora del re$tante (accompa- gnato con la figura, che $eguita) $e ne po$$a cauar la multiplicatione, ouer produtto del 252. del relato del detto 2 fia il relato di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante (accom pagnato con la figura, che $eguita) $e ne po$$a cauar la multiplicatione, ouer produtto del 210 uplo del cen$o cubo di quella $econda figura trouata fia il cen$o cen$o della prima figura trouata (cioe di quel 2) & che anchora del re$tante (accompagnato con la figura, che $eguita) $e ne po$$a cauare la multiplicatione, ouer produtto del 120 uplo del $econdo relato della detta $econda figura tro- uata fia il cubo della prima, & che anchora del re$tante (accompagnato con la figura, che $eguita) $e ne po$$a cauar la multiplicatione, ouer produtto del 45 uplo del cen. cen. cen. della detta $econda figura fia il cen$o della prima, & che anchora del re$tante (accompagnato con la figura, che $egui- ta) $e ne po$$a cauar la multiplicatione, ouer produtto del deccuplo del cu. cu. della detta $econda figura, fia la prima $implice, & che anchora del re$tante (accompagnato con quella vltima figura appontata, che $eguita) $e ne po$$a cauar finalmente il cen. rel. della detta $econda figura trouata. Son certo che $entendo tante conditioni di douer auertire, che ti debbono qua$i farti $gomentare, & diffidare di $aper cauar tai $pecie di radici, ma qua$i il tutto $ta (come $opra le altre pa$$ate $pecie è $tato detto) in due, ouer tre i$perimentationi quando che gli auanza numero a$$ai, ma in m olte $e ne verifica in vna $ola i$perienza, ouer due, & ma$$ime in quelle, che nel principio viauanza po- co numero, come accade in que$ta no$tra, nellaqual $i vede, che quel 5 di $otto non puo intrare, $aluo che vna volta in quel 6. che gli $ta rettamente $opra, & pero in vna $ola i$perienza $e ne po- tremo chiarire, cioe vedendo di fuora via $e facendolo intrare quella volta $ola, $e potremo e$$e- quir nelli re$tanti di mano in mano le $opradette qualita, ouer conditioni, & perche trouaremo che in fine vi mancara vna $ola vnita a e$$equire tutte le dette conditioni, & pero $aremo chiari, che non potra intrare quella volta $ola, onde lo faremo intrar. o. & co$i notaremo il detto. o. appre$$o a quel 2. oltra la linea. a b. & dira poi 20. come nella detta $econda operatione appare, & perche tutte quelle multiplicationi, ouer produtti di $opra narrati (per cau$a della detta $econda figura, la- qual è nulla) $i vengono a ri$oluer$i in nulla, per laqual co$a $eguita $enza procedere in altre ope- rationi, che la detta radice cen$a relata del detto 16679880978200 e$$er il detto 20. & auãzar tut to quel numero, ch’è $opra alla $econda operatione $i ritroua computando tutte le altre figure, che $eguitano per fino al primo ponto, lequai figure in tutto diriano 643988097820\.0. per il qual auanzo $iamo chiari il detto propo$to numero 1667988097820\.0. non e$$er cen$o relato, ne tal 20 e$$er perfetta radice cen$a relata di quello, anzi tal $ua radice cen$a relata è irrationale, ma $e vorremo far proua $e nella detta general operatione habbiamo fatto alcuno errore, lo potremo far, & facendola, o con tutto il 20. ouer con la proua del 7. ouer del 9. la trouaremo buona, dico LIBRO buona in quanto alla general operatione, ma non in quanto alla perfetta radice cen$a relata, per e$ $er (com’è detto) irrationale, o vuoi dir $orda, ma volendola a$$ignar propinqua alla verita (per la regola no$tra) poneremo quel 6439880978200. che ne è re$tato $opra di vna linea per numera- tore con$equentemente dietro al detto 20. & per trouar il denominatore da mettere $otto di tal linea, lo formaremo con quelli 9 principa- 0643 a vltima conclu$ione 166\.7988097820\.0 20 {6439880978200/6439880978200} 10240 b cioe $ara 21. 512 li produtti detti nella terza del precedente capo, cioe pigliaremo il deccuplo del cu- bo cubo del la no$tra radice cauata (cioe di quel 20) il qual $uo cubo di cubo $ara 512000000000. qual multiplicãdolo poi per 10 (per regola ferma) fara 5120000000000. & que$to $ara il primo produtto (come in mar- gine $i puo veder notato) poi pigliaremo il cen. cen. cen. del detto 20. che $ara 25600000000. & lo multiplicaremo per 45 (per regola ferma) fara 1152000000000. per il $econdo produtto, poi pigliaremo il $ecõdo rel. del detto 20 (che $ara 1280000000.) & lo multiplicaremo ք 120 (per re- gola ferma) fara 153600000000 per il terzo produtto, primo produtto # 5120000000000 $econdo produtto # 1152000000000 terzo produtto # 153600000000 quarto produtto # 13440000000 quinto produtto -- # 806400000 $e$to produtto -- # 33600000 $ettimo produtto -- # 960000 ottauo produtto -- -- # 18000 nono produtto -- -- -- # 200 denominatore # 6439880978200 dapoi pigliaremo il cen$o cubo del detto 20 (che $ara 64000000) & lo multiplicaremo per 210 (per regola ferma) fara 13440000000 per il quarto produtto, da- poi pigliaremo il relato del detto 20 (che $ara 3200000) & lo multiplicaremo per 252 (per regola ferma) fara 806400000 per il quinto produtto, dapoi pigliaremo il cen. cen. del detto 20. che $ara 160000. & lo multipltca- remo per 210 (per regola ferma) fara 33600000 per il $e$to produtto, dapoi pigliaremo il cubo del detto 20. che $ara 8000. & lo multiplicaremo per 120 (per rego- la ferma) fara 960000 per il $ettimo produtto, dapoi pi- gliaremo il cen$o del detto 20. che $ara 400. & lo multiplicaremo per 45 (per regola ferma) fara 18000. per l’ottauo produtto, dapoi finalmente torremo $implicemente il detto 20. & lo multipli caremo per 10 (per regola ferma) fara 200 per il nono, & vltimo produtto, & co$i tutti que$ti 9 principali produtti gli a$$ettaremo ordinatamente l’uno $otto l’altro, & li $ummaremo in$ieme, il che facendo trouaremo, che faranno in $umma 6439880978200 per il no$tro ricercato denomi natore, qual mettendolo $otto alla detta linea, trouaremo che la no$tra propinqua radice cen$a relata del detto nomero 166\.7988097820\.0 e$$er 20 {6439880978200/6439880978200}, che $aria preci$a- mente 21. $enza alcun rotto, laqual co$a ne dinota il detto 166\.7988097820\.0. manca di vna $ola vnita a e$$er numero cen. del primo rel. & pero $e ne faremo la proua naturale, cioe reccando la det ta radice propinqua (cioe il detto 21) al $uo cen$o primo relato, trouaremo quel far vna $ola vnita di piu del detto no$tro propo$to numero, ma tal errore nella detta radice, cioe nel detto 21. è qua$i nulla, come piu volte è $tato detto.

La cau$a della $opra data no$tra regola da cauar la radice cen$a prima relata, & $imilmente quella da formar il rotto di quello, che $opr’auanza nelli numeri cen$i primi relati, per dar tal radice propin- qua al vero, $i puo a$$ignar da que$ta $otto$critta propo$itione, non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi ritrouata.

Propo$itione dal pre$ente auttor ritrouata.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, il cen$o del primo relato di tut- 7 ta la detta quantita, $empre $ara eguale a que$ti vndici principali produtti, cioe al pro- dutto del cen$o relato della prima parte, & al produtto del deccuplo del cu. cu. della detta prima parte, fia la $econda parte. Et al produtto del 45 uplo del cen. cen. cen. del- la detta prima parte fia il cen$o della $ecõda, & al 120 uplo del $econdo relato della detta prima fia il cubo della $econda, & al produtto del 210 uplo del cen$o cubo della detta prima, fia il cen. cen. della $econda, & al produtto del 252 uplo del relato della detta prima fia il relato della $econda, & al produtto del 210 uplo del cen$o cubo della $econda parte fia il cen. cen. della prima, & al pro dutto del 120 uplo del $econdo relato della detta $econda fia il cubo della prima, & al produtto del 45 uplo del cen. cen. cen. della detta $econda fia il cen$o della prima, & al produtto del deccu- plo del cu. cu. della detta $econda fia la prima $implice, & finalmente al produtto del cen$o relato della detta $econda. E$$empi gratia $ia tutta la quantita. a b. (poniamo 10 per numero) diui$a in SECONDO. due parti in ponto. c. Et poniamo che la prima parte (cioe la. a c.) $ia 7. & la $econda (cioe la. c b.) $ia 3. Dico che il cen$o del primo relato, o vuoi dir il primo relato del cen$o di tutta la quantita. a b. a 10 c b 7 3 cen.rel.di tutta la.a b. 10000000000 (qual veniria a e$$ere 10000000000) $ara equale a que$ti vndici principali produtti, cioe al cen$o relato della detta prima parte (cioe di quel 7) qual trouaremo e$$er 282475249. & que$to pone- remo da banda per il principal produtto. Dapoi pigliaremo il cu. cu. della detta prima parte (cioe di quel 7) che $ara 40353607. & lo multiplicaremo per 10 fara 403536070. & que$to mul- tiplicaremo poi per la $econda parte (cioe per quel 3) fara primo produtto # 232475249 $econdo produtto # 1210608210 terzo produtto # 2334744405 quarto produtto # 2668269320 quinto produtto # 2001209490 $e$to produtto -- # 1029193452 $ettimo produtto # 367569090 ottauo produtto -- # 90016920 nono produtto -- # 14467005 decimo produtto -- # 1377810 vndecimo produtto -- # 59049 $umma # 10000000000 1210608210 per il $econdo produtto, qual notaremo $ot to al primo. Dapoi pigliaremo il cen. cen. cen. della detta pri ma parte, che $ara 5764801. & lo multiplicaremo per 45. fara 259416045. & que$to multiplicaremo poi per il cen- $o della $econda (qual cen$o $ara 9) fara 2334744405. per il terzo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 2 produt ti. Dapoi pigliaremo il $econdo relato della detta prima, che $ara 823543. & lo multiplicaremo ք 120. fara 98825160. & que$to lo multiplicaremo poi per il cubo della $econda (qual cubo $ara 27) fara 2668279320. per il quarto pro- dutto, qual poneremo $otto a gli altri 3. dapoi pigliaremo il cen$o cubo della detta prima, che $ara 117649. & lo multi- plicaremo per 210. fara 24706290. & que$to multiplicare mo poi per il cen. cen. della $econda, qual cen. cen. $ara 81. fara 2001209490. per il quinto produt to, qual poneremo $otto a gli altri 4. Dapoi pigliaremo il relato della detta prima, che $ara 16807. & lo multiplicaremo per 252. fara 4235364. & que$to multiplicaremo poi per il relato della $e- conda (qual relato $ara 243) fara 1029193452 per il $e$to produtto, qual poneremo $otto a gli al tri 5 produtti. Dapoi pigliaremo il cen$o cubo della detta $econda, che $ara 729. & lo multiplica- remo per 210 fara 153090. & que$to multiplicaremo poi per il cen. cen. della prima, qual cen. cen. $ara 2401. fara 367569090. per il $ettimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 6. dapoi pigliaremo il $econdo relato della detta $econda, qual $ara 2187. & lo multiplicaremo per 120. fa- ra 262440. & que$to multiplicaremo poi per il cubo della prima, qual cubo $ara 343. fara 900- 16920 per l’ottauo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 7. dapoi pigliaremo il cen. cen. cen. della detta $econda, che $ara 6561. & lo multiplicaremo per 45. fara 295245. & que$to multipli- caremo poi per il cen$o della prima (qual cen. $ara 49) & fara 14467005 per il nono produtto, qual notaremo $otto a gli altri 8. dapoi pigliaremo il cu. cu. della detta $econda, che $ara 19683. & lo multiplicaremo per 10. $ara 196830. & que$to multiplicaremo poi per la prima parte $implice (cioe per quel 7) fara 1377810 per il decimo produtto, qual notaremo $otto a gli altri 9. dapoi pi gliaremo il cen$o relato della detta $econda parte, qual $ara 59049. & que$to $ara l’vndecimo, & vltimo produtto, qual po$to $otto a gli altri 10. & $ummandoli poi tutti in$ieme trouaremo, che faranno in $umma preci$amente 10000000000. $i come fece anchora il cen$o del primo relato di tutta la detta quantita. a b. ch’è il propo$ito.

_Regola generale dal pre$ente autor ritrouata da cauar la radice cen$a_ relata delli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationa- li, & di$crete di detti numeri cen$i relati, ma anchora le pro- pinque di quelli, che non $ono cen$i relari. # Cap. XVIII. Come $i cauano le radici cen$e relate di rotti cen$i relati.

PEr intendere il modo, ouer regola da cauar le radici cen$e relate di rotti bi$ogna pur 1 auertire (come nelle altre $pecie è $tato detto) come che di detti rotti alcuni $ono cen$i relati, & alcuni non, & molto piu $pe$$i $ono quelli, che non $ono cen$i relati di quelli, che $ono cen$i relati. Li rotti che $ono cen$i relati $ono quelli, che dapoi, che $ono $chi$ $ati alla vltima $chi$$atione, hanno il numeratore, & anchora il denominatore numero cen$o rela- to, come $ono que$ti {1/1024}, {1024/59049}, {59049/1048576}, {1024/9765625}, {59049/282475249}, & infiniti al- tri $imili. Onde per cauar la detta radice cen$a relata di que$ti tali rotti, & altri $imili procederemo $econdo l’ordine delle pa$$ate $pecie, cioe cauaremo la radice cen$a relata del numeratore, & la po- LIBRO neremo $opra di vn’altra linea, pur per numeratore, & dapoi cauaremo anchora la detta radice del denominatore, & la poneremo $otto a quella $econda linea per denominatore, & tal $econdo rotto $ara la radice cen$a relata del primo. E$$empi gratia $e con tal ordine cauaremo la detta radi- E$$empio ce cen$a relata di {1/1024} trouaremo quella e$$er {1/2}, & co$i con tal ordine la radice cen$a relata di {1024/59049} trouaremo e$$er {2/3}, & quella di {59049/1048576} la ℞ cen. rel. di -- {1/1024} è {1/2} la ℞ cen. rel. di -- {1024/59049} è {2/3} la ℞ cen.rel. di -- {59049/1048576} è {3/4} la ℞ cen. rel. di {1024/9765625} è {2/9} la ℞ cen. rel. di {59049/282475249} è {3/7} e$$er {3/4}, & quella di {1024/9765625} e$$er {2/5}, & quella di {59049/282475249} e$$er {3/7}, & co$i $i douera procedere in tutte le altre $imili e$trattioni, & $e di quelle ne vorrai far la proua procederai $econdo che in tutte le altre $econdo la $pecie $ua è $tato detto, cioe reccarai tai radici al $uo cen $o relato, & $e ti ritornaranno il tuo primo rotto $aran- no buone, altramente tornando $ariano fal$e.

Come $i cauano le propinque radice cen$e relate delli rotti non cen$i relati.

MA quando che il numerator del rotto, & il denominatore non $aranno l’uno, & l’al- 2 tro numero cen$o relato, tal rotto non $ara cen$o relato, & quando che vn rotto non $ara cen$o relato, & che di quello ne vorrai cauare la $ua propinqua radice cen$a rela- ta, tal atto $i puo e$$equire per tre diuer$e vie con ragione, ma la piu i$pediente, & a manco errori $oggetta è que$ta, recca $empre il $uo denominatore al $uo cubo di cubo, & tal cu. cu. multiplicarai fia il $uo numeratore, & di tal produtto ne cauarai $empre la $ua propinqua radice cen$a relata ($econdo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & quella partirai per il mede$imo denominatore di tal rotto, & lo auenimento di tal partimento $ara la propinqua ra- dice cen$a relata del predetto rotto. E$$empi gratia volendo cauar la detta propinqua radice cen$a E$$empio relata di {2/3}, prima troua il cu. cu. di quel 3. che è $otto alla virgola, qual cu. cu. $ara 19683. & mul- tiplicaralo per quel 2. che è $opra la virgola per numeratore fara 39366. & di que$to ne cauarai la propinqua radice cen$a relata (per la detta no$tra regola data nella terza del precedente capo) & trouarai quella e$$er 2 {38342/58024}, & que$ta partirai per il detto denominatore del no$tro primo rot to (cioe per quel 3) il che facendo te ne venira {154390/174072}, & tanto dirai e$$er la propinqua radice cen$a relata di {2/3}, dellaqual propinqua radice cen$a relata, $e ne farai la proua reccandola al $uo cen $o relato, trouarai tal $uo cen$o relato errar di vna piccola co$a dal detto {2/3}, ma nella propria radi- ce $ara qua$i niente.

La cau$a di que$ta regola quando che con il tuo $tudio $arai gionto alla vndecima del $ettimo capo del trattato delle proportioni $e hauerai ingegno da te mede$imo la comprenderai.

Come $i cauano le radice cen$e relate di numeri $ani, & rotti cen$i relati.

HAuendo ben inte$a la regola da cauar la radice cen$a relata di rotti cen$i relati, & le 3 propinque di quelli, che non $ono cen$i relati, facil co$a $ara (come in tutte le altre $pecie $i è vi$to) a intender quella da far il mede$imo nelli numeri $ani, & rotti per e$$er quella mede$ima, $aluo che vi interuiene maggiori numeri nelli numeratori, per cau$a della riduttione di $ani al $uo rotto, & per tanto dico (come fu detto di rotti $implici) che di tai numeri $ani, & rotti, alcuni e$$er cen$i relati, & alcuni non, li cen$i relati $ono quelli, che dapoi la riduttione del numero $ano al $uo rotto ($chi$$ato prima) formaranno quel nuouo numeratore, numero cen$o relato, domente che il $uo denominatore $ia anchora lui numero cen$o relato, co- me e$$empi gratia $aria 9536 {761/1024}, delqual riducendo il $ano in 1024 e$imi, fara in $umma E$$empio {9765625/1024}, & perche l’uno, & l’altro di detti duoi numeri (cioe il numeratore, & anchora il de- nominatore) è numero cen$o relato, tal numero $ano, & rotto diremo e$$er cen$o relato, & volen done cauar la $ua radice cen$a relata cauaremo la detta radice di quel 9765625. che è $opra la vir- gola, & trouaremo quella e$$er 5. dapoi cauaremo anchora la detta radice di quel 1024. che è $ot- to la detta virgola, & trouaremo quella e$$er 2. dapoi partiremo quel 5 per que$to 2. & ne veni- ra 2 {1/2}, & co$i diremo la radice cen. relata di quel 9536 {761/1024} e$$er 2 {1/2}, che $e ne farai proua, rec- cando quel 2 {1/2} al $uo cen$o relato trouarai tal $uo c\~e$o relato far preci$amente quel 9536 {761/1024}, & co$i con tal regola $i douera procedere ne gli altri $imili.

_Come $i cauano le propinque radici cen$e relate di numeri $ani, &_ rotti non cen$i relati. SECONDO.

MA quando che li numeri $ani, & rotti non $aranno cen$i relati, & che di quelli ne vor- rai cauar la $ua propinqua radice cen. rel. tal atto $i puo e$$equir per tre diuer$e vie ra- gioneuoli, ma la piu i$pediente, & a manco error $oggetta è $imile a quella data $opra li $implici rotti non cen. rel. cioe $chi$$ar il rotto, & dapoireccar il $ano a tal $pecie di rot to (come fu fatto nella precedente) & dapoi reccar il denominator al $uo cu. cu. & tal cu. cu. multi- plicar fia il $uo (gia formato) numerator, & di tal produtto cauarne $empre la $ua propinqua ℞ c\~e. relata ($econdo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & quella tal propinqua radi- ce partirla $empre per il mede$imo denominatore di tal rotto, & lo auenimento di tal partimen- to $ara la propinqua radice cen$a relata del detto numero $ano, & rotto. E$$empi gratia volendo cauar la propinqua radice cen$a relata di 177148 {1/2} faremo tutto in mezzi, che $aranno in tutto {354297/2}, poi reccaremo quel 2 (denominatore) al $uo cu. cu. il qual $ara 512. & que$to multi- plicaremo fia quel 354297 (che è $opra la virgola per numeratore) fara 181400064. & di que- $to ne cauaremo la $ua propinqua radice cen$a relata, onde (procedendo $econdo l’ordine dato nella detta terza del precedente capo) trouaremo quella e$$er 6 {12093388/222009072}, & que$ta partire- mo per quel mede$imo 2 (che è $otto alla virgola per denominatore) laqual co$a facendo troua- remo, che ne venira 3 {6046694/222009072}, & tanto diremo e$$er la propinqua radice cen$a relata del detto 177148 {1/2}, che $e ne farai proua trouarai, che il cen$o relato di tal radice errara di vna mini ma co$a del detto 177148 {1/2}, il qual errore nella detta radice $ara qua$i niente, & co$i con tal or- dine procederai nelle $imili.

_Regola gener ale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar la decima_ $pecie di radice detta terza relata. # Cap. XIX.

PEr cauar la decima $pecie di radice chiamata radice terza relata, eglie nece$$ario ($i co- 1 me nelle altre $pecie è $tato detto) hauer vna tauoletta, doue $iano $opra notati tutti li Radici terze relate # Numeri terzi relati 1 # \.1 2 -- # 2048 3 -- # 17714\.7 4 -- # 419430\.4 5 -- # 4882812\.5 6 # 36279705\.6 7 # 197732674\.3 8 # 858993459\.2 9 # 3138105960\.9 numeri terzi relati, produtti, ouer cau$ati da cia$cun numero digito, con il $uo digito, che lo cau$a auanti di $e (cioe all’incontro) $i come radice terza relata di tal numero ter zo relato, come che in margine appare, & que$ta tal tauoletta tener$ela $empre auanti quando, che $i vuol cauare la detta radice terza relata da qualche propo$to numero, per poter inue$tigar, & trouar tutte quelle particolarita a tal regola nece$$arie, come nel no$tro proce$$o $i fara manife$to.

Come $i cauano le radici terze relate di numeri menori.

PEr cauar la ℞ terza rel. d’vn numero menore, & per numeri menori $i debbe intendere (co 2 me in tutte le pa$$ate è $tato detto) cioe tutti quelli, che la $ua radice terza relata non puo e$$er piu di vna figura $ola, & pero il maggior di tai numeri menori non puo e$$er piu, che di vn- dici figure, in que$ta $pecie di radice, perche il terzo relato del maggior numero digito (qual è 9) è di vndici figure compo$to (come nella tauoletta po$ta in margine $i puo vedere) et per tanto per cono$cere in que$ta $pecie di radice $e vn propo$to numero $ia di menori, ouer di maggiori, $i co- $tuma di far vn ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra, & $e per ca$o tal numero non pa$- $a le dette vndici figure $i la$cia co$i, perche tal ponto ne dinota tal numero e$$ere di menori, cioe tal ponto ne dinota la radice terza relata di quello e$$ere di vna $ola figura (non parliamo del rot- to, che $i potria formar del auanzo) ma $e tal numero fu$$e piu di dette 11 figure, tal numero $aria di maggiori, & bi$ognaria poi farui altri ponti (come al $uo luogo $i dira) dico adonque, che tal nu mero menore nece$$ariamente, ouer che $ara numero terzo relato, oueramente non, $e $ara nume- ro terzo relato, tal $ua radice $i hauera nota per vigor di quella tauoletta in margine po$ta, laqual (come ho detto) bi$ogna $empre hauer auanti in $critto, perche $e vorremo cauar la detta ℞ terza relata, poniamo di. 1. noi $aperemo (per vigor di detta tauoletta) che la $ara pur 1. & co$i di 2048 $aperemo tal radice e$$er 2. & co$i di 177147 $aperemo quella e$$er 3. & $imilmente di 4194304 $aperemo quella e$$er 4. & co$i di 48828125 quella e$$er 5. & co$i di 362797056 quella e$$er 6. & di 1977326743 e$$er 7. & di 8589934592 e$$er 8. & finalmente quella di 31381059609 $a- peremo e$$er 9.

_Regola generale dal pre$ente auttor ritr ouata da cauar la_ propinqua radice terza relata di numeri non terzi relati.

MA quando che il detto numero propo$to non $ara numero terzo relato, & che di quello ne 3 vorremo cauar la $ua propinqua radice terza relata, prima cauaremo la detta radice terza LIBRO relata del maggior numero terzo relato contenuto da quello, laqual co$a facilmente $aperai per vi gor della $opradetta tauoletta, & quello che ti auanzara $opra la tua operatione tu lo ponerai $e- condo il $olito $opra di vna linea per numeratore, & fatto que$to per formar il denominatore da metter $otto di tal linea, bi$ogna notare come che quello $i forma con 10 principali produtti, ouer multiplicationi. Il primo produtto $i forma con lo vndecuplo del cen$o relato della prima radice gia cauata. Il $econdo $i forma con il 55 uplo del cu. cu. della detta prima radice gia cauata Il terzo $i forma con il 265 uplo del cen. cen. cen. della detta prima radice gia cauata. Il quarto $i forma con il 330 uplo del $econdo relato della detta prima radice gia cauata. Il quinto $i forma con il 462 uplo del cen$o cubo della detta prima radice gia cauata. Il $e$to $i forma con il 462 uplo del relato della detta prima radice gia cauata. Il $ettimo $i forma con il 330 uplo del cen. cen. della detta pri- ma radice gia cauata. L’ottauo $i forma con il 165 uplo del cubo della detta prima radice gia ca- uata. Il nono $i forma con il 55 uplo del quadrato, o vuoi dir cen. della detta prima ℞ gia cauata. Il decimo, & vltimo produtto $i forma con lo vndecuplo della detta $implice radice gia cauata, & co$i la $umma di que$ti 10 principali produtti $i douera mettere $otto alla $opradetta linea per de- nominatore, & la detta prima radice gia cauata in$ieme con quel tal rotto, $ara la propinqua radice terza relata di quel tal numero non terzo relato. E$$empi gratia volendo cauar la propin- E$$empio 000003072 a 36280012\.8 6 {3072/1614529686} 362797056 b cen.rel. 60466176 11 primo produtto 665127936 cu.cu. 10077696 55 50388480 50388480 $econdo produtto 554273280 cen.cen.cen. 1679616 165 8398080 10077696 1679616 terzo produtto 277136640 $econdo relato 279936 330 8398080 839808 quarto produtto 92378880 cen.cu. 46656 462 93312 279936 186624 quinto produtto 21555072 rel. 7776 462 15552 46656 31104 $e$to produtto 3592512 qua radice terza relata, poniamo di 362800128. prima cauala detta radice terza relata del maggior numero ter zo relato contenuto dal detto 362800128. & trouarai (ք vigor di quella tauoletta) tal radice e$$er 6. delqual 6. il $uo terzo relato $ara 362797056. qual $ottrato dal det to 362800128. ti re$tara 3072. come in margine puoi vedere, & que$to $opr’auanzo ponerai $econdo il $olito $opra di vna linea per numeratore. Poi per formar il de- nominatore da mettere $otto di tal linea tu lo formarai con li $opradetti 10 principali produtti. Onde per for- mar il primo piglia il cen$o relato di quel 6 (prima radi- ce gia cauata) che $ara 60466176. & multiplicalo per 11 fara 665127936 per il detto primo produtto, dapoi pi- glia il cu. cu. del detto 6. che $ara 10077696. & multipli- calo per 55 fara 554273280. per il $econdo produtto, dapoi piglia il cen. cen. c\~e. del detto 6. che $ara 1679616. & multiplicalo per 165 fara 277136640 per il terzo produtto, dapoi piglia il $econdo relato del detto 6. che $ara 279936. & multiplicalo per 330. fara 92378880 per il quarto produtto, dapoi piglia il cen$o cubo del det to 6. che $ara 46656. & multiplicalo per 462 fara 21- 555072. per il quinto produtto, dapoi piglia il relato del detto 6. che $ara 7776. & multiplicalo pur per 462 $ara 3592512 per il fe$to produtto, dapoi piglia il cen. cen. del detto 6. che $ara 1296. & multiplicalo per 330. fara 427680 per il $ettimo produtto, dapoi piglia il cu- bo del detto 6. che $ara 216. & multiplicalo per 165. fa- ra 35640 per l’ottauo produtto, dapoi piglia il cen$o del detto 6. che $ara 36. & multiplicalo per 55 fara 1980 per il nono produtto, dapoi piglia $implicemente il detto 6. & multiplicalo per 11 fara 66 per il decimo, & vltimo produtto, & tutti que$ti 10 produtti poneli ordinata- mente l’uno $otto l’altro, & $ummali in$ieme, laqual co- $a facendo trouarai che in $umma farãno 1614529686 per il denominatore da metter $otto alla $opradetta li- nea, il che facendo, & accompagnato poital rotto con il detto 6. dira 6 {3072/1614529686}, & tanto $ara la propin qua radice 3&&&&&&a rel. del $opradetto 36280012\.8. che $e ne farai proua, cioe reccando tal propinqua radice terza re- lata al $uo terzo relato trouarai che puco errara dal det- SECONDO. to no$tro 362800128. il qual errore nella detta radice cen.cen. 1296 330 38880 3888 $ettimo produtto 427680 cu. 216 165 1080 1296 216 ottauo produtto 35640 cen. 36 55 nono produtto 1980 $implice 6 11 decimo produtto 66 primo produtto -- 665127936 $econdo produtto -- 554273280 terzo produtto -- 277136640 quarto produtto -- 92378880 quinto produtto -- 21555072 $e$to produtto -- -- 3592512 $ettimo produtto -- -- 427689 ottauo produtto -- -- 35640 nono produtto -- -- 1980 decimo produtto -- -- -- 66 denominatore 1614529686 $ara qua$i nulla.

Da notare.

ANchora per que$te propinque radici terze 4 relate, bi$ogna notare qualmente gli inter- uiene quel mede$imo accidente, ouer condi- tione, che $i è trouato interuenire in tutte le altre pa$$ate $pecie di radice, cioe che di tutti quelli nume ri, che mancano di vna $ola vnita a e$$ere numero terzo relato, la $ua propinqua radice terza relata (cauata $econ do que$ta no$tra regola) $empre venira $enza rotto, & il terzo relato di tal propinqua radice errara $olamente di vna $ola vnita di piu del no$tro propo$to numero, la- qual vnita di errore, che fara nel detto $uo terzo relato nella detta propinqua radice $ara qua$i nulla, come in tutte le altre pa$$ate è $tato detto. E$$empi gratia volen- do cauar la detta propinqua radice terza relata di 1677- 326742. qual manca di vna $ola vnita a e$$ere il terzo relato di 7 (come nella tauoletta $i puo vedere) hor dico che cauandone la $ua propinqua ℞ terza relata $econdo quel mede$imo modo, & ordine, che è $tato fatto nella precedente, $i trouara tal propinqua radice terza relata e$$er 6 {1614529686/1614529686}, che veniria a e$$er preci$amen- te 7. $enza alcun rotto (come habbiamo detto) delqual 7 facendone la proua naturale $i trouara, che il $uo ter- zo relato $ara 1977326743. cioe vna vnita di piu del detto no$tro 1977326742. come che habbiamo det- to, il qual errore, nella detta propinqua radice (cioe in quel 7) $ara qua$i niente.

Anchora in que$ta bi$ogna auertire (come che nelle altre $pecie è $tato detto) che $e per $orte lo auanzo fu$$e mag giore del detto denominator trouato $econdo que$ta no$tra regola $aria $egno e$$er errore nella operatione, perche mai puo auanzar piu del detto de- nominatore, ma $olamente eguale, ouer menor di quello, come nelle altre $pecie è $tato detto.

Anchora in que$ta $i potria dar regola di poter trouar altre radici piu propinque di que$ta prima, & in infinito, ma per le ragioni dette nelle pa$$ate, me ne pa$$o con $ilentio.

_Come $i pontano le figure di numeri maggiori per cauarne la $uaradice ter-_ za relata, & per cono$cere anchora di quante figure, ouer digiti $ara tal radice.

MA quando che il numero, dalqual $i ha da cauar la radice terza relata, $ara piu che di 5 vndici figure, tal numero $ara di maggiori, perche la $ua radice terza relata conuien e$- $er piu, che di vna figura, & tanto piu $ara maggiore, quanto che di maggior numero di figure $i trouara e$$er la radice terza relata di quello, laqual co$a $i cono$ce con il pontar le figure di quello (come nelle pa$$ate $pecie è $tato fatto) vero è che in que$ta decima $pe- cie di radice $i vanno appontando di vndici in vndici figure, cioe fra ponto, & ponto vi $i interla- $cia 10 figure (cioe vna figura di piu di quello $i fece nella pa$$ata $pecie) cioe fatto che $i ha il pri- mo ponto $opra la prima figura ver$o man de$tra (come di $opra fu detto) $e ne interla$cia 10 di quelle, che $eguitano, & $i fa il $econdo ponto $opra l’altra, che $eguita, laqual $aria la duodecima, & co$i con tal ordine $i va procedendo di mano in mano, $e tai figure fu$$ero molte, cioe interla- $ciandone $empre 10. & appontar l’altra, che $eguita, come che in que$to e$$empio di 30 figure ap pare 7634576\.89702357678\.97523456730\.3, lequai 30 figure riceuono $olamente 3 ponti ($econdo l’ordine detto) & per tanto la $ua radice terza relata $ara $olamente di 3 figure, dellequai tre figure la prima $i haueria da trouare $otto al terzo ponto, computando tutte quelle altre figu- re, che $ono, ouer $aranno dal detto terzo ponto ver$o man $ini$tra, & co$i la $econda figura $i ha- LIBRO ueria da inue$tigare $otto al $econdo ponto (computando tutte quelle altre figure, che $i trouaran- prima operatione 8 a \.99999999999\.9 1 1 b cen.rel.della prima 1 11 $econdo produtto 11 $econda operatione 6 8 a \.99999999999\.9 12 11 b 1 cu.cu.della prima 1 55 55 cen.della $econda 4 terzo produtto 220 6 terza operatione 87 a \.99999999999\.9 12 11 b 12 2 ce.ce.ce.prima 1 165 165 cu. della $econda 8 quarto produtto 1320 quarta operatione 4 65 879 a \.99999999999\.9 12 1100 b 122 23 $ecõdo rel.prima 1 1 330 330 ce.ce.della $econda 16 quinto produtto 5280 quinta operatione 3 42 657 a 8799 \.99999999999\.9 12 11000 1228 b 232 ce.cu.prima 1 15 462 462 rel.della $econda 32 $e$to produtto 14784 no a e$$er dal detto $econdo ponto ver$o la detta man $ini$tra, & co$i la terza, & vltima figura $i haueria da trouare $otto al primo ponto ver$o man de$tra (computandoui tutte quelle figure, che $itrouaranno e$$ere dal detto primo ponto ver$o man $ini$tra, il modo da trouar tai figure nel la $equente $i fara manife$to.

_Come $i cauano le radici terze relate da quelli numeri,_ che riceuono $olamente duoi ponti.

HOr vol\~edo cauar la radice terza relata poniamo di que$to numero \.99999999999\.9@ 6 prima pontaremo que$te 12 figure $econdo l’ordine detto di $opra, & trouaremo che riceueranno $olamente duoi põti, delliquali l’uno va $opra la prima figura ver$o man de$tra, & l’altro va $opra la duodecima, che $eguita, che venira a e$$er la vltima an- dando ver$o la man $ini$tra, liquali duoi ponti ne dinotano (come di $opra è $tato detto la radi- ce terza relata di tal numero e$$er di due figure, l’una di que$te figure (cioe la prima, che $i da tro- uare) bi$ogna trouarla $otto a quel $econdo ponto po$to $opra la vltima, ouer duodecima, l’altra $i ha da negotiare, & trouare $otto al primo ponto, & que$ta venira a e$$er la $econda figura tro- uata. Per trouar adonque la detta prima figura $otto a quel $econdo ponto, $otto delquale non vi ë4; altro, che vna $ola figura (cioe vn \.9) inue$tigaremo la detta ℞ terza relata del detto 9. ouer quel la del maggior numero terzo relato, che $ia contenuto dal detto 9. onde per vigor della no$tra ta uoletta trouaremo tal radice e$$er 1. il qual 1 lo notaremo $econdo il $olito oltra la linea. a b. & per $aper quanto quanto $ia il $oprauanzo, pigliaremo il terzo relato del detto 1. che $ara pur 1. & lo poneremo $otto a quel 9. & lo $ottraremo da quello, & trouaremo re$tar 8. come $opra la prima operatione $i vede, alqual re$to, giontouila figura, che $eguita, dira poi 89. fatto que$to per tro- uar mo la $econda figura, ouer digito, pigliaremo il cen$o relato della detta prima figura trouata, cioe di quel 1. il qual cen$o relato venira pur a e$$er 1. & lo multiplicaremo per 11. (per regola fer- ma) fara pur 11. & que$to 11 lo notaremo $otto a quel 89. che ne re$to $opra alla prima operatio- ne, come nella $econda operatione appare, & trouaremo, che la prima figura ver$o man $ini$tra di quel 11 (cioe di quel 1) hauer rettamente $opra di $e 8. hor bi$ogna mo con diligentia vedere quante volte puo intrare il detto 1. nel $opra po$to 8. con que$te conditioni, che non $olamente nel re$tante vi po$$a intrare quell’altro 1. che gli $egue dietro (come nelli partiri per galia fi co$tu- ma) ma che anchora vi re$ti tanto, che a tal re$to giontoui la figura, che $eguita $e ne po$$a poi ca- uare il produtto del 55 uplo del cu. cu. di quel mede$imo 1 (prima figura trouata) fia il cen$o di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante accompagnato con la figura, che $egui- ta $e ne po$$a cauare il produtto del 165 uplo del cen. cen. cen. di quel mede$imo 1 fia il cubo di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante accompagnato con l’altra figura, che $e- guita $e ne po$$a cauare il produtto del 330 uplo del $econdo relato del detto 1 fia il cen. cen. di quella $econda figura trouata, & che anchora del re$tante, accompagnato con la figura, che $egui- ta $e ne po$$a cauare il produtto del 462 uplo del cen$o cubo del detto 1 fia il relato di quella $e- conda figura trouata, & che anchora del re$tante accompagnato con quell’altra figura, che $egui- ta $e ne po$$a cauare il produtto di 462 uplo del cen$o cubo di quella $econda figura trouata, fia il relato della prima figura (cioe di quel 1) & che anchora del re$tante accompagnato con quella fi- gura, che $eguita $e ne po$$a anchora cauar il produtto del 330 uplo del $econdo relato della detta $econda figura fia il cen. cen. della prima, & che anchora del re$tante accompagnato con la figura che $eguita, $e ne po$$a anchor cauare il produtto del 165 uplo del cen. cen. cen. della detta $econda figura fia il cubo della prima, & che del re$tante accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$ $a cauare il produtto del 55 uplo del cu. cu. della detta $econda figura fia il cen$o della prima, & che anchora del re$tante accompagnato con la figura, che $eguita $e ne po$$a anchora cauare il pro dutto del vndecuplo del cen$o relato della detta $econda figura fia la prima $implice, & che an- chora del re$tante accompagnato, con quella vltima figura del primo ponto appontata, che $egui ta $e ne po$$a finalmente cauare il terzo relato della detta $econda figura trouata.

Lettor benigno $on certo (come piu volte ho detto) che $entendo tante conditioni da douer auerti- re, che ti debbono far $marrire, & diffidare di poter $aper cauare tai $pecie diradici, ma $appi che qua$i il tutto $i troua in due, ouer tre po$itioni al piu $e auertirai a quel che vn’altra volta ti ho det to di far la prima i$perienza $u la mita di quello che puo intrare $econdo l’ordine commune del partir per batello. E$$empi gratia tu vedi, che quel 1 in quel 8. che gli è $opra intraria 8 volte alla ra gion del partir per galia, hor dico che la prima i$perienza communamente $i debbe fare nella mita SECONDO. cioe farlo intrar 4. volte ponendo tal 4 da banda, & co$i di fuora via negotiar $e potrai e$$equir 2 $e$ta operatione 37 425 6571 87999 2 \.99999999999\.9 12 110004 b 12288 2327 154 ce.cu. della 2 2 64 1 462 128 384 256 rel.della prima 29568 1 0 7 produtto 29568 26 $ettima operatione 370 4254 65711 2 879995 \.99999999999\.9 12 1100048 122886 b 23275 1549 12 0 2 rel.della $ecõda 128 330 3840 384 42240 cen.cen.della prima 1 ottauo {pro}dutto 42240 5 nona operatione 2670 37043 425456 6571197 87999519 2 \.99999999999\.9 12 110004800 b 12288644 2327522 154922 1244 cu.cu.della $ecõda 512 55 2560 2560 28160 cen della prima 1 decimo produt. 28160 tutto quello che di $opra è $tato detto, il che facendo tu trouarai, & cono$cerai nelle prime due, oue ro al piu nella terza conditione, che tu hauerai fatto intrar troppo, & tu farai intrar tre volte, pur da banda (cioe di fuora via) & negotiarai per il mede$imo modo, il che facendo tu trouarai ancho- ra hauerlo fatto intrar troppo, & tu lo farai intrar $olamente due volte, onde negotiando di fuora via con quel 2. tu trouarai, che tu e$$equirai tutte le $opradette conditioni, laqual co$a vedendo tu notarai il detto 2. con$equentemente a quel 1. oltra la linea. a b. come nella $econda operatione $i puo vedere, & dira poi 12. & dapoi con quel 2 andarai multiplicando di mano in mano le figure di quel 11. & $ottrando tai multiplicationi dal $opradetto 89. il che facendo tu ti trouarai auan- zar di $opra 67 come $opra alla terza operatione appare, alqual 67 giontoui la figura, che $eguita, dira poi 679. fatto que$to pigliarai il cu. cu. della detta prima figura (cioe di quel 1) che $ara pur 1. & multiplicalo per 55 (per regola ferma) fara 55. & que$to multiplicalo poi per il cen$o della $econ da figura trouata (cioe per il cen$o di quel 2. che $ara 4) fara 220. & que$to ponerai $otto a quel 679. che ti re$to $opra la terza operatione, & lo $ottrarai da quello, & trouarai che ti re$tara 459. come $opra la quarta operatione appare, alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 4599. fatto que$to pigliarai il cen. cen. cen. della detta prima figura (cioe di quel 1) che $ara pur 1. & multiplica- lo per 165 (per regola ferma) fara pur 165. & que$to multiplicalo poi per il cubo della $econda fi- ottaua operatione 5 267 3704 42545 657119 8799951 a \.99999999999\.9 12 11000480 b 1228864 232752 15492 124 ce.ce.ce.della $econda 256 165 1280 1536 256 42240 cu.della prima 1 nono produtto 42240 gura (cioe di quel 2) che $ara 8. fara 1320. & que$to ponerai $otto a quel 4599. che ti re$to $opra alla quarta operatione, & lo $ottrarai da quello, & ti re$tara 3279 (come $opra alla quinta operatione ap- pare) alqual giontoui la figura, che $eguita dira poi 32799. fatto que- $to piglia il $econdo relato della detta $econda figura, che $ara pur 1. & multiplicalo per 330 (per regola ferma) fara pur 330. & que$to multiplicalo poi per il cen. cen. della $econda figura) il qual cen. cen. $ara 16) fara 5280. & que$to notarai $otto a quel 3279. che ti re$to $opra alla quinta operatione, & $ottralo da quello, & trouarai, che ti re$tara 27519 (come $opra alla $e$ta operatione appare) alqual gion- toui la figura, che feguita dira poi 275199. fatto que$to piglia il cen- $o cubo della prima, che $ara pur 1. & multiplicalo per 462. (per re- gola ferma) fara pur 462. & que$to multiplicalo poi per il relato del- la $econda, che $ara 32. fara 14784. per il $e$to produtto, & que$to lo ponerai $otto a quel 275199. che ti re$to $opra alla $e$ta operatione, & lo $ottrarai da quello, il che facendo trouarai che ti re$tara 260415 (come $opra alla $ettima operatione appare) alqual giontoui la figu- ra, che $eguita, dira poi 2604159. fatto que$to piglia il cen$o cubo della $econda figura (che $ara 64) & multiplicalo per 462 (per rego- la ferma) fara 29568. & que$to multiplica per il relato della prima figura, che $ara pur 1. fara pur 29568. & que$to $ettimo produtto ponerai $otto a quel 2604159. che ti auanzo $opra alla $ettima ope- ratione, & lo $ottrarai da quello, il che facendo ti re$tara 2574591. (come $opra alla ottaua operatione appare) alqual re$to giontoui la figura, che $eguita dira poi 25745919. fatto que$to piglia il $econdo relato della detta $econda fi- gura, che $ara 128. & multiplicalo per 330 (per regola ferma) fara 42240. & que$to multiplica poi per il cen. cen. della prima, qual cen. cen. $ara pur 1. fara pur 42240 per l’ottauo produtto, qual ponerai $otto a quel 2574591. che ti re$to $opra alla ottaua operatione, & $ottralo da quello, & ti re @ara 25703679 (come $opra la nona operatione $i vede) alqual re$to giontouila figura, che $eguita dira poi 257036799. fatto que$to piglia il cen$o di cen$o di cen$o della $econda figura, che $ara 256. & multiplicalo per 165 (per regola ferma) fara 42240. & que$to multiplica poi per il cubo della prima, che $ara pur 1. fara pur 42240. per il nono produtto, qual ponerai $ot- to a quel 257036799. che ti re$to $opra alla nona operatione, & $ottralo da quello, & ti re$tara 256994559 (come $opra alla decima operatione appare) alqual re$to giontoui la figura, che $e- guita dira poi 2569945599. fatto piglia il cu. cu. della detta $econda figura, qual cu. cu. $ara 512. & multicalo per 55 (per regola ferma) fara 28160. & que$to multiplica poi per il cen$o della pri- ma figura, qual cen$o $ara pur 1. fara pur 28160 per il decimo produtto, qual ponerai $otto a quel 2569945599. che ti re$to $opra alla decima operatione, & $ottralo da quello, & trouarai che ti re- $tara 2569917439. come $opra alla vndecima operatione, alqual giontoui la figura, che $eguita, LIBRO dira poi 25699174399. fatto que$to piglia il cen$o relato della $econda figura, qual $ara 1024. & decima operatione 569 26709 370434 4254565 65711975 879998199 a \.99999999999\.9 12 1100048000 b 122886446 23275221 1549228 12442 ce.rel.della $ecõda 1024 11 11264 prima $implice 1 vndecimo {pro}d. 11264 vndecima operatione 569 267091 3704347 4254@654 657119753 8799951999 a \.9\.9999999999\.9 1\.2 11000480004 b 1228864466 232752212 15492281 124421 duodecimo produtto terzo relato della $e- conda 2048. duodecima operatione 569 2670916 37043473 425456541 6571197533 87999519995 a \.99999999999\.9 12 110004800048 b 12288644664 2327522120 154922812 124421 multiplicalo per 11. per regola ferma fara 11264. & que$to multiplica poi per la prima $implice (cioe per 1) fara pur 11264. qual poni $otto a quel 25699174399. che tire$to $opra alla vnde- decimaterza, & vltima operatione 569 26709162 370434739 4254565413 65711975331 a 879995199951 \.99999999999\.9 12 {256991629311/1049152023348} 110004800048 12288644664 b la proua per 7. 5 2327522120 5 154922812 ce. 4 124421 5 cu. 6 5 ce.ce. 2 5 rel. 3 5 cen.cu. 1 5 $econdo relato 5 5 cen.cen.cen. 4 5 cu.cu. 6 5 ce.rel. 2 5 terzo relato 3 proua del auanzo 4 fa 0 primo produtto -- 681091006464 $econdo produtto -- 283787919360 terzo produtto -- -- 70946979840 quarto produtto -- 11824496640 quinto produtto -- -- 1379524608 $e$to produtto -- -- 114960384 $etttimo produtto -- -- 6842880 ottauo produtto -- -- -- 285120 nono produtto -- -- -- 7920 decimo produtto -- -- -- 132 denominatore 1049152023348 cima operatione, & $ottralo da quello, & ti re$tara 256991163135 (come $opra la duo- decima operatione $i vede) al qual re$to gion toui la vltima figura, che feguita dira poi 25699163135\.9. & fatto que$to pigliarai finalmente il terzo relato della detta $econda figura (cioe di quel 2) qual $ara 2048 (come nella tauoletta potrai veder) & que$to duo- decimo, & vltimo produtto ponerai $otto a quel 256991631359. che ti auanzo $opra al la duodecima operatione, & lo $ottrarai da quello, il che facendo trouarai, che ti re$tara 256991629311. come $opra la decima ter- za, & vltima operatione appare, & co$i $ara compita la tua e$trattione, cioe tu conclude- rai la ℞ terza relata di quel 999999999999 e$$er 12. & auanzar 256991629311. il qual auanzo ne dinota tal numero non e$$er ter- zo relato, ne tal 12 e$$er la perfetta radice ter za relata di quello, & $e vorrai far proua $e hai errato nella tua general operatione lo puoi far reccando quel 12 a terzo relato, & a tal terzo relato giongendoui quel 256- 991629311. che ti auanzo $opra la vltima operatione, & $e tal $umma fara preci$amen- te il detto 999999999999 $arai $icuro la tua general operatione e$$er buona, eccet- tuando pero che $e tal auanzo fu$$e piu del denominator, che di $otto t’in$egnaro di tro uare (per formar il rotto di tal auanzo) per- che $el fu$$e piu tal auanzo del detto denomi natore $aria $egno tu hauer fatto intrar man- co del douere, cioe che quel 2. della $econda figura) doueria e$$er piu di 2. & pero auerti- rai in tai ca$i in tutte le altre $pecie di radici, hor tornando al no$tro propo$ito tu la po- tre$ti anchora prouar (tal tua general opera- tione) per la proua del 7. ouer del 9. $i come $opra delle pa$$ate fu anchora fatto, & tal proua $ara piu facile, ma quella con tutto il 12 $ara piu $icura, pur a tua $atisfattione ti pongo la detta proua per 7. di$te$a in margi- ne auertendoti che la proua del detto 12 (no $tra radice) è 5. laqual proua $i va multipli- cando di mano in mano per 5. per fino al ter zo relato, che trouarai e$$er 3. alqual 3 gion- toui la proua del auanzo, ch’è 4. fara 7. la cui proua è nulla, & nulla debbe e$$ere la proua del no$tro 999999999999. & perche in ef- fetto la è nulla, dirai tal tua general operatio- ne e$$er buona per la proua del 7. dico in quanto alla general operatione, ma in quanto alla vera radice terza relata di tal numero, dico tal vera radice e$$er irrationale, o vuoi dir $orda, cioe che la non $i puo dar per numero, ma volendola trouar propinqua alla verita per la no$tra regola, po- SECONDO. neremo quel 256991629311. che ne auanzo $opra la vltima operatione, $opra di vna linea per numeratore appre$$o a quel 12 (radice gia cauata) & per trouar il denominator da ponere $otto di tal linea; lo formaremo con quelli 10 principali produtti detti nella terza di que$to capo, cioe pi- gliaremo il cen$o relato della no$tra radice gia cauata (cioe di quel 12) il qual cen$o relato $ara 61- 917364224. & lo multiplicaremo per 11 (per regola ferma) fara 681091006464. & que$to $a- ra il primo produtto, poi pigliaremo il cu. cu. del detto 12. che $ara 5159780352. & lo multipli- caremo per 55 (per regola ferma) fara 283787919360 per il $econdo produtto, qual poneremo $otto al primo, dapoi pigliaremo il cen. cen. cen. del detto 12. che $ara 429981696. & lo multipli- caremo per 165 (per regola ferma) fara 70946979840. per il terzo produtto, qual poneremo $otto a gli altri duoi. Dapoi pigliaremo il $econdo relato del detto 12. che $ara 35831808. & lo multiplicaremo per 330 (per regola ferma) fara 11824496640. per il quarto produtto, qual po- neremo $otto a gli altri tre. Dapoi pigliaremo il cen$o cubo del detto 12. che $ara 2985984. & lo multiplicaremo per 462 (per regola ferma) fara 1379524608 per il quinto produtto, qual pone- remo $otto a gli altri 4. dapoi pigliaremo il relato del detto 12. qual $ara 248832. & lo multipli- caremo pur per 462 (per regola ferma) fara 114960384. per il $e$to produtto, qual poneremo $otto a gli altri 5. dapoi pigliaremo il cen. cen. del detto 12. che $ara 20736. & lo multiplicaremo per 330 (per regola ferma) fara 6842880 per il $ettimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 6. dapoi pigliaremo il cubo del detto 12. che $ara 1718. & lo multiplicaremo per 165 (per regola ferma) fara 285120 per l’ottauo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 7. dapoi pigliaremo il cen$o del detto 12. che $ara 144. & lo multiplicaremo per 55 (per regola ferma) fara 7920. per il nono produtto, qual poneremo $otto a gli altri 8. dapoi pigliaremo finalmente il detto 12 ($impli- ce) & lo multiplicaremo per 11 (per regola ferma) fara 132. per il decimo, & vltimo produtto, qual poneremo $otto a gli altri 9. & li $ummaremo tutti in$ieme, il che facendo trouaremo, che fa- ranno in $umma 1049152023348. per il no$tro ricercato denominatore, qual po$to $otto a quel la linea, la detta no$tra propinqua radice ter za relata dira poi 12{256991629311/104915202@348}, & $e dital no$tra conclu$ione ne $ara fatta la proua naturale $i trouara il terzo relato di tal propinqua radice non errar di co$a di momento dal no$tro propo$to primo numero, ma nella detta propinqua ra- dice $ara qua$i nulla, come in tutte le altre è $tato detto.

Que$to medefimo $opra$critto numero di 999999999999 fu da me propo$to a Hieronimo Car- dano medico milane$e, & a Lodouico ferraro $uo creato, nella no$tra publica di$puta, & fu il mio 25 que$ito, qual diceua preci$amente in que$ta forma.

Anchora viadimando, che mi cauati con regola generale la propinqua radice terza relata di 999- 999999999. intendendo$i $empre con la $ua propria regola da formar il rotto di quello, che auan Errore fatto da Hiero- nimo Cardano medico milane$e, & da Lodoui co ferraro $uo creato $o pra il mio 25 que$ito a lor propo$to nella no- $tra publica di$puta. za nella operatione, & $imilmente quella di {8/9}, & $imilmente quella di 177148 {1/2}, alqual que$ito (circa $ette me$i dapoi il termine da loro limitato) mi conclu$ero con lo aiuto del fiifelio, & della regola di Orontio, la propinqua radice terza relata del detto 999999999999 e$$er 12 {3/10}, nella- qual $ua conclu$ione feciono duoi errori, il primo fu, che il rotto (cioe quel {3/10} non fu da loro for mato con la $ua propria regola, come nel mio que$ito $i adimanda, anzi fu da loro formato con quel modo $tranio tolto da Orontio, tal che $i ben la detta $ua conclu$ione de$$e propinquo al $e- gno, nondimeno la regola $ua $aria pur fal$a per non e$$er la $ua propria (come ho detto) il $econ- Vn’altro errore, ouer errorazzo fatto dal $o- pradetto Hieronimo Cardano, & da Lodo- uico ferraro $uo creato $opra la $olution del $o- pradetto mio 25 que$i- to a lor propo$to. do errore è que$to, che $e di tal $ua conclu$ione ne $ara fatto la $ua proua naturale (cioe reccando tal 12 {3/10} al $uo terzo relato $i trouara, che tal $uo terzo relato fara preci$amente 974891369814 {38262577827/100000000000}, tal che veniria a e$$er preci$am\~ete 25108630184, e{6137422173/100009000000} manco del no$tro propo$to numero, cioe manco del no$tro 999999999999. non $o $e que$to $i debba chiamar errore, ouero errorazzo.

Gli errori poi da loro fatti $opra la e$trattione di tal radice di quel {8/9}, & di quel 177148 {1/2} $i notifi- caranno al $uo conueniente luogo, cioe doue mo$traremo a cauar tai radici delli numeri rotti, & anchora di $ani, & rotti.

La cau$a della $opra data no$tra regola da cauar la radice terza relata, & $imilmente quella da formar il rotto di quello, che $opr’auanza nelli numeri non terzi relati, $i puo a$$ignare da que$ta $otto$crit ta propo$itione, non po$ta da Euclide, ne da altri, ma da noi ritrouata.

Propo$itione dal pre$ente auttor ritrouata.

SEvna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, il terzo relato di tutta la detta quantita, $empre $ara eguale a que$ti 12 principali produtti, cioe al produtto del terzo relato della pri- ma parte, & al produtto del vndecuplo del cen$o relato della detta prima parte fia la $econda LIBRO parte, & al produtto del 55 uplo del cu. cu. della detta prima parte fia il cen$o della $econda, & al produtto del 165 uplo del cen. cen. cen. della detta prima parte fia il cubo della $econda, & al pro- dutto del 330 uplo del $econdo relato della detta prima parte fia il cen. cen. della $econda, & al pro dutto del 462 uplo del cen$o cubo della detta prima parte fia il relato della $econda, & al produt to del 462 uplo del cen$o cubo della $econda parte fia il relato della prima, & al produtto del 330 uplo del $econdo relato della detta $econda parte fia il cen. cen. della prima, & al produtto del 165 uplo del cen. cen. cen. della detta $econda parte fia il cubo della prima, & al produtto del 55 uplo del cu. cu. della detta $econda parte fia il cen$o della prima, & al produtto del vndecuplo del cen- $o relato della detta $econda parte fia la prima $implice. Et finalmente al produtto del terzo relato della detta $econda parte. E$$empi gratia $ia tutta la quantita. a b. poniamo 10. per numero diui$a in due parti in ponto. c. & poniamo che la prima parte (cioe la. a c.) $ia 2. per numero, & la $econ- da (cioe la. c b.) $ia 8. Hor dico che il terzo relato di tutta la. a b. (cioe di 10) qual veniria a e$$ere 100000000000. $ara eguale a que$ti 12 principali produtti, cioe al terzo relato della detta prima parte (cioe di quel 2) qual trouaremo e$$ere 2048. & que$to poneremo da banda, per il primo prin a c 10 b 2 8 il terzo relato di tutta la a b. 100000000000. cipal produtto, dapoi pigliaremo il cen$o relato della detta prima parte (cioe di quel 2) qual $ara 1024. & lo multiplicaremo per 11 fara 11264. & que$to multiplicaremo poi per la $econda par- te (cioe per quel 8) fara 90112 per il $econdo produtto, qual notaremo $otto al primo, dapoi pi- primo produtto -- -- # 2048 $econdo produtto -- # 90112 terzo produtto -- # 1802240 quarto produtto -- # 21626880 quinto produtto -- # 173015040 $e$to produtto -- # 968884224 $ettimo produtto # 3875536896 ottauo produtto # 11072962560 nono produtto # 22145925120 decimo produtto # 29527900160 vndecimo produtto # 23622320128 duodecimo produtto # 8589934592 $ummma # 100000000000 gliaremo il cu. cu. della detta prima parte (cioe del detto 2) che $ara 512. et lo multiplicaremo per 55. fara 28160. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o della $econda parte (qual cen$o $ara 64 fara 1802240. per il terzo pro dutto, qual poneremo $otto a gli altri 2 produtti. Dapoi pigliaremo il cen. cen. cen. della detta prima parte, che $a- ra 256. & lo multiplicaremo per 165 fara 42240. & que $to multiplicaremo per il cubo della $econda, qual cubo $ara 512. fara 21626880. per il quarto produtto, qual notaremo $otto a gli altritre. Dapoi pigliaremo il $econ- do relato della detta prima parte, che $ara 128. & lo mul tiplicaremo per 330. fara 42240. & que$to multiplicare- mo poiper il cen. cen. della $econda, qual $ara 4096. fara 173015040 per il quinto produtto, qual notaremo $ot- to a gli altri 4. dapoi pigliaremo il cen$o cubo della detta prima parte, che $ara 64. & lo multiplicaremo per 462 fara 29568. & que$to multiplicaremo poi per il relato della $econda, qual relato $ara 32768. fara 968884224 per il $e$to produtto, qual no- taremo $otto a gli altri 5. dapoi pigliaremo il cen$o cubo della $econda parte, qual cen$o cubo $a- ra 262144. & lo multiplicaremo pur per 462 fara 121110528. & que$to multiplicaremo poi per il relato della prima parte, qual relato $ara 32. fara 3875536896 per il $ettimo produtto, qual po neremo $otto a gli altri 6. dapoi pigliaremo il $econdo relato della detta $econda parte, qual $ara 2097152. & lo multiplicaremo per 330. fara 692060160. & que$to multiplicaremo poi per il cen. cen. della prima parte, qual $ara 16. fara 11072962560. per l’ottauo produtto, qual notare- mo $otto a gli altri 7. dapoi pigliaremo il ce. ce. ce. della detta $econda parte, che $ara 16777216. & lo multiplicaremo per 165. fara 2768240640. & que$to multiplicaremo poi per il cubo della prima parte, qual cu. $ara 8. fara 22145925120 per il nono produtto, qual poneremo $otto a gli altri 8. Dapoi pigliaremo il cu. cu. della detta $econda, qual cu. cu. $ara 234217728. & lo multipli- caremo per 55. fara 7381975040. & que$to multiplicaremo poi per il cen$o della prima, qual cen $o $ara 4. fara 29527900160 per il decimo produtto, qual notaremo $otto a gli altri 9. dapoi pi- gliaremo il cen$o relato della detta $econda parte, qual cen$o relato $ara 1073741824. & lo mul- tiplicaremo per 11. fara 11811160064. & que$to multiplicaremo poi per la prima parte $impli- ce (cioe per quel 2) fara 23622320128 per lo vndecimo produtto, qual notaremo $otto a gli al- tri 10. dapoi finalmente pigliaremo il terzo relato della detta $econda parte (cioe di quel 8) il qual terzo relato $ara 8589934592. & que$to $ara il duodecimo, & vltimo produtto, qual po$to $ot- to a gli altri vndici, & $ummandoli tutti in$ieme trouaremo, che faranno in $umma preci$amen- te 100000000000. $i come fece anchora il terzo relato di tutta la detta quantita. a b. laqual quan tita, ouer linea. a b. $e ben ti aricordi fu $uppo$ta e$$er longa 10. il cui terzo rel. è 100000000000. che è il propo$ito.

SECONDO. _Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da cauar laradice_ terza relata delli numeri rotti, & dalli $ani, & rotti, & non $olamente le rationali, & di$crete di detti numeri terzi relati, ma anchora le propinque di quelli, che non $ono terzi relati. Cap. XX. Come $i cauano le radici terze relate di rotti terzi relati.

PEr intendere la regola di cauar le radici terze relate di rotti, bi$ogna pur auertire (co- 1 me in tutte le pa$$ate è $tato $tato detto) come che di detti rotti, alcuni $ono terzi rela- ti, & alcuni non, & molto piu $pe$$i $ono quelli, che non $ono terzi relati, di quelli, che $ono terzi relati. Li rotti che $ono terzi relati $ono quelli, che dapoi che $ono $chi$$a- ti alla vltima $chi$$atione hanno il numeratore, & anchora il denominatore numero terzo re- lato, come $ono que$ti {1/2048}, {2048/177147}, {177147/4194304}, {177147/48828125}, {1977326743/31381059609}, & infiniti altri $imili. Onde per cauar la detta radice terza relata di que$ti tali rotti, & altri $imili, pro- cederemo $econdo l’ordine detto nelle pa$$ate $pecie, cioe cauaremo la detta radice terza relata del numeratore, & la poneremo $opra di vn’altra linea pur per numeratore, & dapoi cauaremo an- chora la detta radice terza relata del denomi- la ℞ terza rel. di -- -- {1/2048} $ara {1/2} la ℞ terza rel. di -- {2048/177147} $ara {2/3} la ℞ terza rel. di -- {177147/4194304} $ara {3/4} la ℞ terza rel. di -- {177147/48828126} $ara {3/5} la ℞ terza rel. di {1977326743/31381059609} $ara {7/9} natore, & la metteremo $otto a quella $econda linea per denominatore, & tal $econdo rotto $a ra la radice terza relata del primo rotto. E$$em- pi gratia $e con tal ordine cauaremo la detta ra- dice terza relata di {1/2048} trouaremo quella e$ $ere {1/2}, & co$i con tal ordine la radice terza re- lata di {2048/177147} trouaremo e$$er {2/3}, & quella di {177147/4194304} e$$er {3/4}, & quella di {177147@/48828125} e$$er {3/5}, & quella di {1977326743/31381059609} e$$er {7/9}, & cofi con tal ordine $i douera procedere in tutte le altre $imili e$trattioni. Et $e di quelle ne vorrai far proua, procederai $econdo l’ordine, che in tut te le altre è $tato, hauendo pero ri$petto alla $ua $pecie, cioe reccare tai radici al $uo terzo relato, & $e ti ritornara preci$amente il tuo primo rotto $arãno buone, ma tornando altram\~ete $ariano fal$e.

Come $i cauano le propinque radiciterze relate delli rotti non terzi relati.

MA quando che il denominator del rotto, & il numeratore non $aranno l’uno, & l’al- 2 tro numero terzo relato, tal rotto non $ara terzo relato, & quando che vn rotto non $ara terzo relato, & che di quello ne vorrai cauar la $ua propinqua radice terza relata, tal atto $i puo e$$equire per tre diuer$e vie ragioneuoli, ma la piu i$pediente, & a man- co errori $oggetta è que$ta, recca $empre il $uo denominatore al $uo cenfo relato, & al cen$o rela- to multiplicarai fia il $uo numeratore, & di tal produtto ne cauarai fempre la $ua propinqua radi- ce terza relata ($econdo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & quella partirai per il mede$imo denominatore di tal rotto, & lo auenimento di tal partimento $ara la propinqua ra- dice terza relata del predetto rotto. Et per e$$empio voglio che cauamo la detta propinqua radi- ce terza relata di quello {8/9}, che fu da me propo$to a Hieronimo Cardano medico milane$e, & a Lodouico ferraro $uo creato nel mio 25 que$ito a lor propo$to nella no$tra publica di$puta. Per cauare adonque la propinqua radice terza relata del detto {8/9} trouaremo il cen$o relato del deno- minatore (cioe di quel 9. che è $otto la virgola) il qual cen$o relato $ara 3486784401. & que$to multiplicaremo per il numeratore (cio per quel 8. che è $opra la virgola) fara 27894275208. & di que$to ne cauaremo la $ua propinqua radice terza relata. Onde procedendo $econdo la regola data nella terza del precedente capo) trouaremo quella e$$er 8 {19304340614/22791125016}, & que$ta par- tiremo ք il mede$imo denominator (cioe ք quel 9) il che facendo ne venira {201633340742/205120128144} & tanto $ara la propinqua radice terza relata di quel {8/9}, dellaqual propinqua radice terza relata trouarai, che il $uo terzo relato errara di vna mi$eria dal no$tro {8/9}, ma nella detta radice $ara qua$i nulla tal errore, la cau$a di que$ta regola, quando che con il tuo $tudio $arai aggionto alla 12 del $ettimo capo del libro, doue $i tratta delle proportioni $e vi ponerai cura facilmente la compren- dera. Mediante gli aui$i, che gia fur detti $opra il cauar la propinqua radice cuba delli numeri rot- ti nella $econda del quarto capo.

Il $opradetto Hieronimo Cardano medico, & Lodouico ferraro $uo creato circa $ette me$i dapoi il LIBRO termine limitato, mi ri$ol$ero $olamente con parole $critte, che per cauar la detta propinqua radice terza relata del detto {8/9}, che $i debba procedere $econdo che anchora ne gli altri rotti loro hanno Errore fatto in parole da Hieronimo Carda- no medico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato $opra la $olu tione del mio 25 que$i- to a lor propo$to nella no$tra publica di$puta. Vn’altro errore fatto dalli $opradetti nel me- de$imo 25 que$ito. detto, & fatto, cioe cauar la propinqua radlce $i del numeratore, come del denominatore con quel aggiongere di quelle nulle. &c. Et pero in tal loro ri$po$ta hanno fatto duoi errori ($i come nelle pa$$ate) il primo errore è che tal $ua regola (anchor che la de$$e propinqua alla verita) la non è la $ua propria, come nel mio 22 que$ito chiaramente $i adimanda, laqual conditione $i repeti$$e in tut ti gli altri $imili que$iti chi $eguitano in tal materia) il $econdo errore è que$to, che cauando attual- mente tal radice $econdo tal $ua regola, non puoco lontano dalla verita ri$ponderia il$uo terzo relato, come nel rotto del no$tro 22 que$ito al $uo luogo $i fece manife$to. Dico adonque che ri- $ponderia molto lontano ri$petto a tal puoca, ouer piccola quantita. La cau$a di que$ta $opra data regola quando che con il tuo $tudio $arai gionto alla duodecima del $ettimo capo del trattato del- le proportioni $e ben la con$iderarai da te mede$imo la comprenderai.

Come $i cauano le radici terze relate di numeri$ani, & rotti terzi relati.

HAuendo ben inte$a la regola da cauare la radice terza relata di rotti terzi relati, & $i- 3 milmente la propinqua di quelli, che non $ono terzi relati, facil co$a $ara a intendere quella di far il mede$imo nelli numeri $ani, & rotti, per e$$er quella i$te$$a, ma vi occor- re maggiori numeri da maneggiare nelli numeratori, cioe dapoi la reduttione del nu- mero $ano al $uo rotto. Et per tanto dico (come fu detto dirotti $implici) che delli detti numeri $a- ni, & rotti, alcuni $ono terzi relati, & alcuninon. Literzi relati $ono quelli, che dapoi che $i ha ri- dutto il $ano alla natura del $uo rotto $chi$$ato ($econdo che in tutte le pa$$ate è $tato fatto) forma no il numeratore numero terzo relato, & che $imilmente il denominatore $ia pur numero terzo E$$empio relato. Come e$$empi gratia $aria que$to 965491 {1175/2048}, che riducendo $econdo l’ordinario il $a- no in quella natura di rotto, fara in tutto {1977326743/2048}, & perche l’uno, et l’altro di detti duoi numeri, cioe il numeratore, & il denominatore è numero terzo relato, diremo tal numero $ano, & rotto e$$er terzo rel. Et volendo cauargli la $ua radice terza relata, cauaremo la detta radice di quel 1977326743. che è $opra la virgola, & trouaremo quella e$$er 7. poi cauaremo mede$imamente la detta radice di quel 2048. che è $otto la detta virgola, & trouaremo quella e$$er 2. poi partire- mo quel 7. per que$to 2 ne venira 3 {1/2}, & co$i concluderemo la detta radice terza relata di quel 965491 {1175/2048} e$$er 3 {1/2}, che $e ne farai proua (reccando il detto 3 {1/2} al $uo terzo relato) trouarai, che ti ritornara quel mede$imo 965491 {1175/2048}. Et con tal ordine procederai ne gli altri $imili.

_Come $i cauano le propinque radici terze relate di numeri $ani,_ & rotti non terzi relati.

MA quando che li detti numeri $ani, & rotti non $aranno terzi relati, & che di quelli ne 4 vorremo cauare la $ua propinqua radice terza relata, tal atto $i puo mandare ad e$$e- cutione per tre diuer$e vie, ouer modi ragioneuoli, ma il piu i$pediente, & a manco er- rori $oggetto, è $imile a quello dato $opra li $implici rotti non terzi relati, cioe reccar il $ano al $uo rotto (prima $chi$$ato $econdo che fu fatto nella precedente) & dapoi reccar il denomi- natore al $uo cen$o relato, & tal $uo cen$o relato multiplicarlo fia quel gran numeratore gia for- mato con la riduttion del $ano) & di tal produtto cauarne la propinqua radice terza rel. ($econdo la no$tra regola data nella terza del precedente capo) & la radice propinqua partirla per quel me- de$imo denominatore, & lo auenimento $ara la propinqua radice terza relata del detto numero $ano, & rotto. Et per e$$empio di que$to voglio introdure quel 177148 {1/2}, che da me fu propo$to E$$empio a Hieronimo Cardano medico milane$e, & a Lodouico ferraro $uo creato nella terza parte del mio 25 que$ito della no$tra publica di$puta. Per cauare adonque la propinqua radice terza relata di que$to 177148 {1/2} reccaremo tutto in mezzi, & fara {354297/2}, fatto que$to reccaremo quel 2 (denominatore) al $uo cen$o relato, qual $ara 1024. & que$to multiplicaremo fia quel 354297. che è $opra la virgola per numeratore fara 362800128. & di que$to ne cauaremo la propinqua radice terza relata. Onde procedendo $econdo la detta no$tra regola data nella terza del prece- dente capo, trouaremo quella e$$er 6 {3072/1614529686}, & que$ta la partiremo per quel mede$i- mo denominatore (cioe per quel 2) il che facendo ne venira 3 {1536/1614529686}, & tanto diremo, che $ia la propinqua radice terza relata di quel 177148 {1/2}, che $e ne $ara fatta la $ua proua natura- le $i trouara il $uo terzo relato errare di vna piccola co$a del detto no$tro 177148 {1/2}, il qual errore nella detta propinqua radice $ara qua$i niente. Io non ti$chi$$o li rotti, che ne peruiene, accio $i ve- da il principale auenimento.

SECONDO.

Al$opra notato que$ito il $opra detto Hieronimo Cardano medico milane$e in$ieme con Lodoui- co ferraro $uo creato, circa $ette me$i dapoi il termine limitato da loro miri$ol$ero $olamente con Errore fatto da Hiero- nimo Cardano medico milane$e, & da Lodoui co ferraro $uo creato $o pra la $olutione della ter za parte del mio 25 que $ito a lor propo$to nel- la no$tra publica di$pu- ta. parole $critte, che per cauare la detta propinqua radice terza relata del detto 177148 {1/2}, che $i do- ue$$e procedere $econdo che nelle altre e$trattioni, nelli $ani, & rotti haueuano detto, & fatto (cioe con quel aggiongere di nulle al numeratore, & al denominatore. Et per tanto in tal $ua ri$po$ta fe cero duoi errori ($i come nelle pa$$ate) Il primo errore è que$to, che $e ben tal $ua regola ne de$$e la detta radice propinqui$$ima alla verita, non me l’haueriano trouata $econdo la $ua propria regola (come che in tutti tai miei que$iti $i adimanda) anzi $aria cauata per vna regola e$trania, & non propria, come cia$cun puo con$iderare, il $econdo errore è que$to, che cauando realmente tal ra- dice propinqua del detto 177148 {1/2} $econdo tal $ua regola. Il terzo relato di tal $ua radice dara tan to dilontano dal detto no$tro 177148 {1/2}, che non errore, ma errorazzo $enza cargo di con$cien- za $i potra chiamare.

Vn’altro errore, ouero errorazzo fatto dalli $o pradetti nel $opradetto que$ito. _Regola generale dal pre$ente auttor ritrouata da $apere in tale e$trattio-_ ni di radici in infinito piu oltra procedere nelle altre $equenti $pecie. Cap. XXI.

HAuendo fina hora dilucidato a commune beneficio, con e$$empi a$$ai chiari parte del- 1 le regole generali da noi trouate $opra delle e$trattioni di radici, & in$ieme con quelle fatto anchora manife$to 25 errori fatti da Hieronimo Cardano medico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato, $olamente $opra la ri$$olutione di quattro miei que$i- ti in tal materia a lor propo$ti nella no$tra publica di$puta, & quantunque $i po$$a in tal e$trattio- ni, in infinito piu oltra procedere nelle altre $equenti $pecie di tale radice, nondimeno per al pre$en te voglio che que$te ba$tino. Ma accioche in tal materia $e ne habbia perfetta dottrina in que$to vltimo capo intendo di mo$trare vn certo ordine, che naturalmente $i vede o$$eruare fra loro quel le 10 propo$itioni, notate nel precedente capo, cioe quelle dallequali mo$tra$$imo poter$i a$$ignar la cau$a di quelle 10 regole praticalmente date da cauare quelle 10 $pecie di radici di vna in vna, con il qual ordine ogni commune ingegno da $e mede$imo (parendogli) $apra in infinito piu ol- tra procedere, & non $olamente di $aper cauare ogn’altra $pecie di radice, ma di $apere anchora formare il denominatore da ponere $otto a quella linea, doue $ara $tato po$to, ouer doue che $ido uera ponere quel auanzo, che re$ta$$e di $opra alla operatione, per dare tal radici irrationali pro- pinque alla verita, come che in cia$cuna di quelle 10 $pecie date nel precedente capo è $tato fatto.

Dico adonque che tutte le dette 10 propo$itioni ($e ben ti aricordi) hanno per $uo fondamento vna linea, ouer quantita diui$a in due parti, come $i voglia, & la prima delle dette 10 propo$itioni nar rata $opra la e$trattione della radice quadra è la quarta del $econdo di Euclide, & da quella, $e ben la con$ideri $i manife$ta, che il quadrato di tal linea diui$a è $empre eguale a tre principali produt- ti. Il primo delli detti tre produtti $aria il quadrato della prima parte di tal linea diui$a, & l’ultimo delli detti 3 produtti $aria il quadrato della $econda parte della detta linea diui$a, et il $econdo pro- dutto $aria il doppio del dutto de l’una parte, nell’altra, & per e$$er meglio inte$o, $i in que$ta, co- me nelle altre, che $i da dire, poneremo la linea. a b. diui$a in due parti in ponto. c. & dal detto pon to. c. tiraremo le due linee. c d. &. c e. angularmente congionte nel detto ponto. c. longhe quanto ne pare, & l’una, & l’altra di dette due linee diuideremo in quante parti eguali ne pare, hor diuidemo l’una, e l’altra (ք al pre$ente) in 12 parti eguali, et da cia$cun di põti diuid\~eti l’una di dette linee al $uo contra po$ito dell’altra linea $ia tirata vna linea retta, & fatto que$to $i trouara formato il triango- lo. c d e. diui$o in 12 $pac{ij} contenuti da linee equidi$tante, eccetto quello, che angularmente termi na in ponto. c. il qual $pacio è triangolare, & que$to lo chiamaremo il primo $pacio, l’altro che gli $ottogiace lo chiamaremo il $econdo $pacio, & co$i quello, che $ottogiace al detto $econdo lo chia- maremo il terzo $pacio, & co$i con tal ordine procedendo quello vltimo $pacio, che $ta $opra la ba$a. d. e. lo chiamaremo il duodecimo $pacio, hor che inte$o hai que$te particolarita voglio che ri torniamo al no$tro primo lauoro, et perche il quadrato, ovuoi dir il c\~e$o di tutta la detta linea. a b. per la $opra detta prima propo$itione $i eguaglia (com’è detto) alli cen$i delle due parti. a c. &. c b. & al doppio del dutto della parte. a c. nella parte. c b. & per memoria di que$to poneremo da l’u- na, & l’altra banda di fuora via di quel primo $pacio triangolare que$to nome cen$o, & co$i quel cen$o notato dalla banda $ini$tra dinota il cen$o della prima parte. a c. qual forma il primo produt to, & quell’altro cen$o notato dalla banda de$tra, dinota il cen$o della $econda parte. c b. che for- l’ultimo produtto, & perche il $econdo produtto vien cau$ato dalla dupplicatione del dutto della a c. nella. c b. & perche la dupplicatione di vna quantita non è altro, che la multiplicatione di quella LIBRO fatta per 2. & per memoria di que$ta dupplicatione, poneremo que$to 2. di dentro via in mezzo del detto primo $pacio triangolare, come nella figura appare.

ET perche nel primo, & $econdo corellario, po$to $opra alla $econda delle dette 10 2 propo$ition (adutta $opra la e$trattione della radice cuba) è manife$to, che il cubo di tut ta la detta linea. a b. è eguale a 4. produtti, & perche ($e ben ti aricordi) il primo, & vl- timo di que$ti 4 produtti $ono li cubi delle dette due parti. a c. &. c b. & per memoria di que$to notaremo que$to nome cu. da l’una, & l’altra banda di fuora via del $econdo $pacio, & quello che è notato dalla banda $ini$tra dinota il cubo della prima parte. a c. formante il primo pro dutto, & quell’altro cubo notato dalla banda de$tra dinota il cubo della $econda parte. c b. for- mante l’ultimo produtto (di detti 4 produtti) & perche il $econdo produtto $i forma ($e ben ti ari cordi) dal treppio del quadrato della. a c. fia la. c b. & perche tal treppio è fatto con la multiplicatio ne fatta per 3. per memoria di que$ta multiplicita, ouero tripplicita, notaremo que$to 3 di dentro del detto $econdo $pacio (ma dalla banda $ini$tra) & perche il terzo di detti 4 produtti $i forma con quel mede$imo ordine, che vien formato il $econdo (ma per modo contrario) cioe el $i forma con il treppio del quadrato della parte. c b. fia la parte. a c. & pero per memoria di que$ta multipli- cita notaremo vn’altro 3 da l’altra banda (cioe dalla de$tra) nel detto $econdo $pacio, come nella figura vedi, vero è che tal $econda propo$itione $i potria tramutare, & proferire $otto altri modi di dire (come in fine del $econdo corellario fu detto) pur proferendola, come $i voglia $empre vi interuenira due trepplicationi, lequai due trepplicationi in$ieme con quelli duoi cubi da l’una, & l’altra banda notati formano li detti 4 principali produtti detti di $opra.

ET perche nella terza propo$itione da noi po$ta $opra la regola da cauar la radice cen. 3 cen. per a$$ignar la cau$a di tal regola $i conclude che’l quadrato del quadrato, o vuoi dire il cen$o del cen$o di tutta la linea. a b. e$$ere eguale a 5 principali produtti, delliqua li 5 produtti ($e ben ti aricordi) il primo, & l’ultimo $ono il cen. cen. delle dette due par- ti. a c. & c b. onde per memoria di que$to notaremo que$to nome cen. cen. da l’una, & l’altra ban- da di fuora via del terzo $pacio, & quello ch’è notato dalla banda $ini$tra dinota il cen. cen. della prima parte. a c. che forma il primo produtto, & quell’altro cen. cen. notato dalla banda de$tra, di- nota il cen. cen. della $econda parte. c b. che forma l’ultimo produtto di detti 5 produtti. Et perche il $econdo produtto $i forma, $e ben ti aricordi, dal cubo della parte. a c. fia il quadruplo della par- te. c b. & perche il detto quadruplo na$ce dalla multiplicatione fatta per 4 per memoria di que$ta multiplicita notaremo que$to 4 di dentro del detto terzo $pacio (ma dalla banda $ini$tra) & per- che il quarto di detti 5 produtti $i forma con quel mede$imo modo, che $i forma il $econdo (ma per modo conuer$o) cioe el $i forma con il produtto del cubo della $econda parte. c b. fia il qua- druplo della prima parte. a b. Et pero per memoria di que$ta multiplicita notaremo vn’altro 4 da man de$tra nel detto terzo $pacio, & perche il terzo produtto (qual è il medio di tutti li 5 produt- ti) $i forma, $e ben ti aricordi, del dutto del quadrato, o vuoi dir cen$o della. a c. nel quadrato della c b. & tal dutto multiplicato poi per 6. & per memoria di que$ta multiplicatione, che $i ha a far per 6. notaremo que$to 6 nel mezzo del detto terzo $pacio, come nella figura appare.

.ce. .cu. .ce ce. p̊. rel. ce. cu. 0 2. rel. ce.ce.ce. cu.cu. ce: p̊. rel. 0 3: rel. cu.ce.ce. .ce. .cu. .ce.ce .p̊. rel .ce. cu. .0 2. rel. .ce.ce.cu. .cu.cu. .ce. p̊. rel. .0 3. rel. .cu.ce.ce. a c b 2 3 3 4 6 4 5 10 10 5 6 15 20 15 6 7 21 35 35 21 7 8 28 56 70 56 28 8 9 36 84 126 126 84 36 9 10 45 120 210 252 210 120 45 10 11 55 165 330 462 462 330 165 55 11 12 66 220 495 792 924 792 495 220 66 12 .d .e. SECONDO.

ET perche nella quarta propo$itione da noi po$ta $opra la regola da cauar la radice re- 4 lata per a$$ignar la cau$a di tal regola $i conclude, $e ben ti aricordi, che il relato di tut- ta la quantita. a b. $ara eguale a 6 principali produtti, delliquali 6 produtti, $e ben la con $ideri il primo, & l’ultimo $ono li relati delle dette due parti. a c. &. c b. onde per me- moria di que$to notaremo que$to nome relato da l’una, & l’altra banda (di fuora via) del quarto $pacio, & quello che è notato dalla banda $ini$tra dinota il relato della prima parte@a c. formante il primo produtto, & quell’altro relato notato dalla banda de$tra dinota il relato della $econda par- te. c b. formante l’ultimo produtto di detti 6 produtti. Et perche il $econdo produtto ($e ben ti ari- cordi) $i forma del dutto del cen. cen. della. a c. fia il quintuplo della. c b. Et perche quel quintuplo $i forma con il numero 5 per memoria di tal multiplicita, ouero di tal multiplicatione notaremo que $to 5 dalla banda $ini$tra (di dentro via) del detto quarto $pacio, dinotando che con quel 5 $i for- ma il $econdo produtto, & perche il quinto produtto ($e ben ti aricordi) $i forma con quel mede- $imo ordine, che fa il $econdo, ma al contrario, cioe el $i forma con il dutto del cen. cen. della. c b. fia il quintuplo della. a c. & pero per memoria di que$ta multiplicatione formante il quinto pro- dutto notaremo vn’altro 5 dalla banda de$tra di dentro via del detto quarto $pacio, & perche il terzo produtto di detti 6 $i forma dal dutto del cubo della. a c. fia il decuplo del quadrato della. c b. onde per memoria di tal multiplicita fatta per 10. formante il terzo termine notaremo il detto 10. con$equentemente dietro a quel 5 da man $ini$tra nel detto quarto $pacio, & tal 10 dinotara la formatione del tetzo produtto, & perche il quarto produtto ($e ben con$ideri la detta quarta pro- po$itione) $i forma per il mede$imo ordine, che $i fa il detto terzo, ma al contrario, cioe el $i forma con il dutto del cubo della. c b. fia il decuplo del cen$o, o vuoi dir quadrato della. a c. Et pero no- taremo vn’altro 10. auanti di quell’altro 5 gia po$to a man de$tra, come nella figura vedi.

ET perche nella quinta propo$itione da noi po$ta $opra la regola da cauar la radice cen$a cu- 5 ba per a$$ignar la cau$a di tal regola $i conclude ($e ben ti aricordi) che il cen$o cubo di tutta la quantita. a b. $ara eguale a $ette principali produtti, delliquali ($e ben con$ideri la detta pro- po$itione) il primo, & l’ultimo $ono li cen$i cubi delle dette due parti. a c. &. c b. onde per me- moria di que$to notaremo que$to nome cen. cubo da l’una, & l’altra banda di fuora via del quin- to $pacio, & quello, che è notato da man $ini$tra dinota il cen$o cubo della prima parte. a c. che for ma il primo produtto di detti $ette produtti, & quell’altro cen$o cubo notato da man de$tra, dino ta il cen$o cubo deiia $econda parte. c b. che forma l’ultimo produtto di detti 7 produtti. Et per- che il $econdo produtto, $e ben ti aricordi $i forma del dutto del $e$uplo del relato della prima par- te. a c. fia la $econda parte. c b. o vuoi dir del dutto del relato della prima parte. a c. fia il $e$uplo del- la $econda parte. c b. & per memoria di tal multiplicatione fatta per 6. notaremo que$to 6 dalla banda $ini$tra di dentro via del detto quinto $pacio, dinotando con tal 6 formar$i il $econdo pro- dutto. Et perche il $e$to produtto $i forma con quel medefimo modo, che fa il detto $econdo, ma al contrario, cioe $i forma con il dutto del relato della $econda parte. c b. fia il $e$uplo della prima parte. a c. & pero per memoria di que$ta multiplicatione fatta per 6. notaremo vn’altro 6 dalla banda de$tra di dentro via del detto quinto $pacio. Et perche il terzo produtto di detti 7 $i forma, $e ben ti aricordi con il dutto del 15 uplo del cen$o cen$o della detta prima parte. a c. fia il cen- $o della $econda parte. c b. & pero per memoria di tal multiplicatione fatta per 15. con laqual $i forma il terzo produtto, notaremo il detto 15 con$equentemente dietro a quel 6. che è da man $ini$tra. Et perche il quinto produtto $i forma con quel mede$imo ordine che fa il terzo, ma al contrario, cioe $i forma con il dutto del 15 uplo del cen. cen. della $econda parte. c b. fia il cen$o della prima. a c. & pero per memoria di tal multiplicatione notaremo tal numero 15. da l’altra banda de$tra auanti di quell’altro 6. dinotando che con tal 15 $i forma il quinto produtto. Et per- che il quarto produtto, $e ben ti aricordi di tal propo$itione $i forma dal dutto del 20 uplo del cu- bo della detta prima parte. a c. fia il cubo della $econda. c b. ouero dal dutto del cubo della par- te. a c. fia il 20 uplo del cubo della. c b. ch’è il mede$imo, & pero per memoria di tal multiplicatio- ne, che gli occorre a far per 20. notaremo il detto 20 in mezzo al detto quinto $pacio, dinotante che con tal 20. o vuoi dire che con la multiplicatione di tal 20. $i forma il quarto produtto, qual vien a e$$er il medio di tutti li detti 7 produtti, come che anchor nella figura $i puo vedere.

HOr perche pen$o che tu $ia per quello che è detto a$$ai informato, in quello che $egui- 6 ta in que$ta materia v$aro alquanto piu breuita. Dico adonque che nella $e$ta propo- $itione, da noi data $opra la regola da cauar la radice $econda relata per a$$ignar la cau $a di tal regola $i conclude, $e ben ti aricordi, che il $econdo relato di tutta la quanti- @a. a b. $ara eguale a 8 principali produtti, delliquali $e con diligenza la con$ideri, trouarai che il pri- LIBRO mo, & l’ultimo di tali otto produtti e$$er li $econdi relati delle dette due parti. a c. &. c b. Et pero notarai tal nome $econdo relato da l’uno, & l’altro capo di fuora via del $e$to $pacio per le ra- gioni dette nelle precedenti. Et perche il $econdo, & il $ettimo produtto, $e ben ti aricordi l’uno $i forma dal dutto del 7 uplo del cubo cen$o, o vuoi dir cen$o cubo della prima parte. a c. fia la $e- conda. c b. & l’altro $i forma al contrario, cioe dal dutto del $ettuplo del cen$o cubo della $econda parte. c b. fia la prima. a c. & pero da l’una, & l’altra banda di dentro via dal detto $e$to $pacio no- tarai il detto 7. per le ragioni dette nelle precedenti. Et perche il terzo, & il $e$to produtto $e ben con$iderarai la detta no$tra propo$itione l’uno $i forma del 21 uplo del relato della detta prima parte. a c. fia il cen$o della $econda. c b. & l’altro $i forma dal 21 uplo del relato della detta $econda c b. fia il cen$o della prima. a c. & pero da l’una, & l’altra parte del detto $e$to $pacio notarai il detto 21. cioe l’uno a canto di quel 7. che è da banda $ini$tra, & l’altro appre$$o di quell’altro, che è da banda de$tra, come vedi nella figura, & perche il quarto, & il quinto produtto $e ben con$ideri la detta no$tra propo$itione, l’uno $i forma dal dutto del 35 uplo del cen. cen. della detta prima par- te. a c. fia il cubo della $econda. c b. & l’altro $i forma al contrario, cioe dal dutto del 35 uplo del cen. cen. della $econda parte. c b. fia il cubo della prima. a c. Et pero notarai il detto 35 da l’una, & l’altra banda di quello interuallo, che è nel mezzo del detto $e$to $pacio, cioe fra le altre notatio- ni, come nella figura puoi vedere.

ET perche nella $ettima propo$itione da noi adutta $opra la regola della e$trattione del- 7 la radice cen. cen. cen. per a$$ignar la cau$a di tal regola $i conclude, che il cen$o di cen- $o, di cen$o di tutta la quantita. a b. e$$ere equale a 9 principali produtti, delliquali $e con diligenza con$iderarai tal no$tra propo$itione, trouarai che il primo, & l’ultimo di tai 9 produtti e$$ere li cen. cen. cen. delle dette due parti. a c. &. c b. & pero notarai tal nome cen. cen. cen. da l’uno, & l’altro capo di fuora via del $ettimo $pacio, per le ragioni dette nelle preceden ti, & perche il $econdo, & l’ottauo produtto, $e ben ti aricordi, l’uno $i forma dal dutto del 8 uplo del $econdo relato della detta prima parte. a c. fia la $econda. c b. Et l’altro $i forma al contrario, cioe $i forma dal dutto 8 uplo del $econdo relato della detta $econda parte. c b. fia la prima. a c. & pero notarai que$to 8 da l’una, & l’altra banda di dentro via del detto $ettimo $pacio per le ragio- ni narrate nelle pa$$ate, & perche il terzo, & il $ettimo produtto, $e ben con$iderarai la detta propo $itione trouarai, che l’uno $i formara dal dutto del 28 uplo del cen$o cubo della prima parte. a c. fia il quadrato della $econda. c b. Et l’altro $i forma al contrario, cioe $i forma dal dutto del 28 uplo del cen$o cubo della detta $econda. c b. fia il cen$o della prima. a c. Et pero notarai il detto 28 da l’una, & l’altra banda del detto $ettimo $pacio, dico di dentro via, cioe l’uno appre$$o a quel 8 po- $to a man fini$tra, & l’altro appre$$o a quell’altro 8 a man de$tra, come nella figura puoi veder no @ato. Et perche il quarto, & il $e$to produtto, $e ben con$ideri la detta propo$itione l’uno $i forma dal dutto del 56 uplo del relato della detta prima parte. a c. fia il cubo della detta $econda. c b. & l’altro $i forma dal dutto del 56 uplo del relato della detta $econda. c b. fia il cubo della prima. a c. Et pero notarai il detto 56 da l’una, & l’altra banda dentro dal detto $ettimo $pacio, cioe vno ap- pre$$o a quel 28 da man $ini$tra, & l’altro appre$$o a quell’altro 28 da banda de$tra, come nella fi- gura vedi. Et perche il quinto produtto $e ben con$ideri la detta no$tra propo$itione trouarai for- mar$i dal 70 uplo del cen$o cen$o della $econda parte. c b. fia il cen. cen. della prima. a c. ouero dal 70 uplo del ce. ce. della prima. a c. fia il ce. ce. della $econda. c b. che dara il mede$imo. Et pero nota- rai il detto 70 nel mezzo del detto $ettimo $pacio, cioe fra quelli duoi 56. come nella figura appar.

ET perche nella ottaua propo$itione da noi po$ta $opra la regola da cauar la radice cu. 8 cu. per a$$ignar la cau$a di tal regola, $i conclude che il cubo del cubo di tutta la detta linea. a b. e$$er eguale a 10 principali produtti, delliquali $e ben ruminarai tal no$tra propo$itione trouarai, che il primo, & l’ultimo di tai 10 produtti e$$er li cu. cu. delle dette due parti. a c. &. c b. & pero notarai tal nome cu. cu. da l’uno, & l’altro capo, di fuora via del ottauo $pacio, per le ragioni adutte nelle 5 prime di que$to capo. Et perche il $econdo, & il nono produtto, $e ben e$$amini la no$tra detta propo$itione, trouarai il $econdo formar$i dal dutto del nonuplo del cen. cen. cen. della detta prima parte. a c. fia la $econda. c b. Et il nono formar$i al con- trario, cioe formar$i dal dutto del 9 uplo del cen. cen. cen. della $econda parte. c b. fia la prima. a c. & pero notarai il detto 9. da l’uno, & l’altro capo di dentro via del detto ottauo $pacio, per le ragio- ni adutte nella $econda, terza, quarta di que$to capo, & perche il terzo, & l’ottauo produtto, $e ben di$corirai la detta propo$itione trouarai il terzo formar$i dal dutto del 36 uplo del $econdo relato della detta prima parte. a c. fia il cen$o della $econda parte. c b. Et l’ottauo formar$i al contra- rio, cioe formar$i dal dutto del 36 del $econdo relato della $econda parte. c b. fia il cen$o della prima SECONDO. a c. Et pero notarai il detto 36 da l’una, & l’altra banda di quel interuallo, che è fra quelli duoi 9 gia notati nel detto ottauo $pacio. Et perche il quarto, & il $ettimo produtto, $e ben con$ideri la det ta propo$itione, trouarai il quarto formar$i dal dutto del 84 uplo del cen$o cubo della detta pri- ma parte. a c. fia il cubo della $econda. c b. Et il $ettimo formar$i al contrario, cioe formar$i dal dut- to del 84 uplo del cen$o cubo della $econda parte. c b. fia il cubo della prima. a c. Et pero notarai il detto 84 da l’una, & l’altra banda di quello interuallo, che è fra quelli duoi 36. per auanti notati nel detto ottauo $pacio, & perche il quinto, & il $e$to produtto, $e ben auertirai alla detta propo$i- tione, trouarai il quinto formar$i dal dutto del 126 uplo del relato della detta prima parte. a c. fia il cen. cen. della $econda parte. c b. Et il $e$to produtto formar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del 126 uplo del relato della $econda parte. c b. fia il ce. ce. della prima. Et pero notarai il detto 126 dalla banda $ini$tra, & anchora dalla de$tra di quello interuallo, ch’è in mezzo del detto ottauo $pa cio, cioe fra quelli duoi 56. per auanti notati, come che nella figura puoi vedere.

ET perche nella nona propo$itione da noi po$ta $opra la regola da cauar la radice cen$a 9 relata per a$$ignar la cau$a di tal regola $i conclude che il cen$o del primo relato di tut ta la detta quantita. a b. $empre $ara eguale a 11 principali produtti, delliquali $e ben con$iderarai tal propo$itione, trouarai che il primo, & l’ultimo di tai 11 produtti e$$er li cen$i relati delle dette due parti. a c. &. c b. & pero notarai tal nome cen$o relato da l’uno, & l’al- tro capo di fuora via del nono $pacio, per le ragioni adutte nella $econda, terza, & quarta di que- $to capo, & perche il $econdo, & il decimo produtto $e ben con$ideri la detta propo$itione troua- rai il $econdo formar$i dal dutto del decuplo del cu. cu. della prima parte. a c. fia la $econda parte c b. & lo decimo formar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del decuplo del cu. cu. della $econda parte. c b. fia la prima parte. a c. Et pero notarai il detto 10 da l’uno, & l’altro capo di dentro via del detto nono $pacio. Et perche il terzo, & il nono produtto $e ben notarai la detta no$tra propo- $itione trouarai il terzo formar$i dal dutto del 45 uplo del cen. cen. cen. della prima parte. a c. fia il cen$o della $econda. c b. & il nono formar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del 45 uplo del cen. cen. cen. della $econda. c b. fia il cen$o della prima. a c. Et pero notarai il detto 45 da l’una, & l’al tra banda di quello interuallo, che è fra quelli duoi 10 per auanti notati nel detto nono $pacio (co- me nella figura vedi) & perche il quarto, & anchora l’ottauo produtto, $e ben con$iderarai la det- ta propo$itione, trouarai il quarto formar$i dal dutto del 120 uplo del $econdo relato della detta prima parte. a c. fia il cubo della $econda. c b. Et l’ottauo formar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del 120 del $econdo relato della $econda parte. c b. fia il cubo della prima. a c. Et pero nota- rai il detto 120 da l’una, & l’altra banda di quello interuallo, che è fra quelli duoi 45. per auanti no tati nel detto nono $pacio, come nella figura appare. Et perche il quinto, & il $ettimo produtto, $e ben auertirai alla detta no$tra propo$itione, trouarai il detto quinto produtto formar$i dal dutto del 210 uplo del cen$o cubo della detta prima parte. a c. fia il cen. cen. della $econda. c b. Et il $etti- mo formar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del 210 uplo del cen$o cubo della $econda par- te. c b. fia il cen. cen. della prima. a c. Et pero notarai il detto 210 da l’una, & l’altra banda di quello interuallo che è fra quelli duoi 120. per auanti notati nel detto nono $pacio, come nella figura puoi vedere, & perche il $e$to produtto, qual vien a e$$er il medio di tutti li detti 11 produtti, $e ben con$iderarai la detta no$tra propo$itione, trouarai formar$i dal dutto del 252 uplo del primo re- lato della detta prima parte. a c. fia il primo relato della $econda. c b. Et pero notarai il detto 252. nel mezzo del detto nono $pacio, cioe in mezzo di tutti quelli altri 10 termini gia per auanti no- tati, come che nella detta figura puoi vedere.

ET perche nella decima, & vltima no$tra propo$itione, adutta $opra la regola da cauar 10 la radice terza relata per a$$ignar la cau$a di tal regola $u conclu$o, che il terzo relato di tutta la detta quantita. a b. e$$er eguale a 12. principali produtti, delliquali $e ben con$i- derarai tal propo$itione, trouarai il primo, & l’ultimo di tai 12 produtti e$$er li terzi relati delle dette due parti. a c. & c b. & pero notarai tal nome terzo relato da l’uno, & l’altro capo di fuora via dal decimo $pacio, per le ragioni piu volte dette, & perche il $econdo, & l’undecimo produtto, $e ben auertirai alla detta propo$itione trouarai il $econdo formar$i dal dutto del vnde- cuplo del cen$o relato della prima parte. a c. fia la $econda parte. c b. & l’undecimo formar$i al con- trario, cioe formar$i dal dutto del 11 uplo del cen$o relato della $econda parte. c b. fia la prima. a c. & pero notarai il detto 11 da l’uno, & l’altro capo di dentro via del detto decimo $pacio, & per- che il terzo, & il decimo produtto, $e ben ti aricordi il terzo $i forma dal dutto del 55 uplo del cu. cu. della detta prima parte. a c. fia il cen$o della $econda. c b. & il decimo $i forma al contrario, cioe $i forma dal dutto del 55 uplo del cu. cu. della $econda parte. c b. fia il cen$o della prima. a c. Et pero LIBRO notarai il detto 55 da l’una, & l’altra banda di quello interuallo, che re$to fra quelli duoi 11 gia per auanti notati nel detto decimo $pacio (come nella figura appare, & perche il quarto, & il no- no produtto, $e b\~e auertirai alla detta propo$itione, trouarai il detto quarto formar$i dal dutto del 165 uplo del cen. cen. cen. della detta prima parte. a c. fia il cubo della $econda. c b. & il nono for- mar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del 165 uplo del cen. cen. cen. della $econda parte. c b. fia il cubo della prima parte. a c. & pero notarai il detto 165 da l’uno, & l’altro capo di quello in- teruallo, che re$to fra quelli duoi 55 gia per auanti notati, come nella figura puoi vedere, & per- che il quinto, & l’ottauo produtto, $e ben notarai la detta no$tra propo$itione, trouarai il quinto formar$i dal dutto del 330 uplo del $econdo relato della detta prima parte. a c. fia il cen. cen. della $econda. c b. Et l’ottauo formar$i al contrario, cioe formar$i dal 330 uplo del dutto del $econdo relato della $econda parte. c b. fia il cen. cen. della prima. a c. Et pero notarai il detto 330 da l’una, & da l’altra banda di quello interuallo, che re$to fra quelli duoi 165. gia per auanti notati nel detto decimo $pacio (cioe come che nella figura vedi) & perche il $e$to, & il $ettimo produtto, $e ben con $iderarai la detta no$tra propo$itione, trouarai il $e$to formar$i dal dutto del 462 uplo del cen$o cubo della prima parte. a c. fia il relato della $econda. c b. & il $ettimo formar$i al contrario, cioe formar$i dal dutto del 462 uplo del cen$o cubo della $econda parte. c b. fia il relato della prima. a c. Et pero notarai il detto 462 da l’una, & da l’altra banda di quello interuallo, che re$to fra quelli duoi 330 gia per auanti notati nel detto decimo $pacio, come che nella figura puoi vedere.

.ce. .cu. .ce ce. p̊. rel. ce. cu. 0 2. rel. ce.ce.ce. cu.cu. ce: p̊. rel. 0 3: rel. cu.ce.ce. .ce. .cu. .ce.ce .p̊. rel .ce.cu. .0 2. rel. .ce.ce.cu. .cu.cu. .ce. p̊. rel. .0 3. rel. .cu.ce.cc. a c b 2 3 3 4 6 4 5 10 10 5 6 15 20 15 6 7 21 35 35 21 7 8 28 56 70 56 28 8 9 36 84 126 126 84 36 9 10 45 120 210 252 210 120 45 10 11 55 165 330 462 462 330 165 55 11 12 66 220 495 792 924 792 495 220 66 12 .d .e.

DApoi che habbiamo replicati, & ordinatamente notati in figura tutti quelli numeri, 11 che occorreno di mano in mano alla formatione di tutti quelli produtti, che interu\~ego no in cia$cuna di quelle 10 propo$itioni da noi adutte $opra di quelle 10 regole date nel precedente capo, per cauar quelle 10 $pecie di radice, accioche tal no$tra repplicatione, & notatione non $ia fru$ta, & vana ti voglio mo$trare, donde tali numeri particolarmente $i for- mino, con laqual notitia da te mede$imo potrai piu oltra in infinito procedere nelle altre $pecie di radici, hor per dar principio a tal particolarita gia $ai per le co$e dette nella $opradetta no$tra repli- catione, che quelli nomi de$critti, ouer notati di fuora via dal $ini$tro lato. c d. $ono li nomi delle dignita, che $i vanno cau$ando, ouer che $i ponno cau$ar di mano in mano della prima parte. a c. & quelli che $ono de$critti, ouero notati di fuora via dal de$tro lato. c e. $ono li nomi delle digni- ta, che $i vanno cau$ando, ouer che $i ponno cau$ar di mano in mano della $econda parte. c b. & tal dignita $e ben ti aricordi di quello che fu detto nella terza del primo capo, tali nomi, ouer digni ta $ono $empre $tabiliti, & continuati in progre$$ione geometrica denominata tal progre$$ione da quella quantita, dellaquale è cau$ata (cioe la detta progre$$ione geometrica di quelli nomi, che $o- no dalla banda $ini$tra, cioe fuor della linea. c d. è denominata dalla quantita della parte. a c. & quel la di quelli, che $ono da banda de$tra, cioe di fuora via del lato cen$o, è denominata della quantita c b. & tai due progre$$ioni geometriche ponno procedere in infinito, come fu e$$emplificato nella terza del primo capo, & quelli altri nomi, ouer dignita, che piu oltra andaranno cau$ando l’uno $a ra $empre il primo, cioe quello che $ara cau$ato dalla banda $ini$tra, & l’altro l’ultimo di tutti quel- li produtti, che incorreranno ad agguagliar$i a quella mede$ima dignita di tutta la detta quantita SECONDO. a b. Anchora è manife$to per le co$e dette nella no$tra replicatione, & annotatione, che tutti quel- li numeri, che della $ummita del triangolo (cioe dal numero 2) & vengono di$cendendo a canto al lato. c d. di dentro via per fin in 12. $ono tutti $tabiliti, & continuati nella progre$$ione naturale arithmetica, & cia$cuno di que$titali numeri concorre alla formatione del $econdo produtto in quella $pecie di dignita, che vi è po$ta a canto difuora via della detta linea, ouer lato. c d. & quelli poi che dal mede$imo 2. vengono di$cendendo a canto al lato. c e. pur di dentro via nella mede$i- ma progre$$ione naturale arithmetica, per fin al detto 12 $ono quelli, che cia$cun di loro concorre alla formatione del penultimo produtto in quella $pecie di dignita, che vi è po$ta a canto di fuora via della linea, ouer lato. c e. come nella no$tra replicatione con e$$emp{ij} è $tato fatto manife$to. Et pero $econdo che quelli duoiordini di nomi, ouer dignita ponno in tal $ua progre$$ione geometri ca procedere in infinito, quel mede$imo $eguita in quelli altri duoiordini di numeri in tal $ua pro- gre$$ion naturale arithmetica, cioe che ponno procedere anchora loro in tal progre$$ione in infini to. Cia$cun di quelli altri numeri, poi che $ono fra li detti duoi ordini di numeri continuati in quel la progre$$ione naturale, $i forma da quelli duoinumeri a lui $oprapo$ti nel precedente $pacio in$ie me cõgionti. E$$empi gratia $e ben con$ideri nel terzo $pacio tu trouarai che fra quelli duoi 4 delle dette due progre$$ioni naturale, vi è $olamente vn 6. hor dico che il detto 6 $i forma, ouer ch’è $ta- to formato da quelli duoi numeriternari a lui $oprapo$ti nel preced\~ete $ecõdo $pacio in$ieme con- gionti, cioe che la $umma delli detti duoi 3. fa preci$amente il detto 6. $imilmente $eben guardi nel quarto $pacio, trouarai che fra quelli duoi 5 delle dette due progre$$ioni naturali, vi è interpo$to duoi 10. hor dico l’uno, & l’altro di detti duoi 10. formar$i da quelli duoi numeri, che gli è $opra po$ti nel precedente terzo $pacio, li duoi numeri, che $ono $opra po$ti al primo 10 (cioe a quello che è ver$o la man $ini$tra) l’uno è quel 4 della progre$$ion $ini$tra, & l’altro è quel 6 gia formato, liquali duoi numeri gionti in$ieme fanno preci$amente il detto 10. gli altri duoi numeri, che $ono $opra po$ti al $econdo 10 (cioe a quello che è ver$o la man de$tra) l’uno è pur quel mede$imo 6. gia formato, & l’altro è. quel 4. della progre$$ione de$tra, liquali duoi numeri gionti in$ieme fan- no preci$amente il detto $econdo 10. Dapoi $e anchora guardi nel quinto $pacio trouarai, che fra quelli duoi 6 delle dette due progre$$ioni naturali, vi è interpo$to que$ti tre numeri 15. 20. 15. hor dico che quel primo 15. che è ver$o la man $ini$tra $i forma da quelli duoi $oprapo$ti numeri del precedente quarto $pacio, liquali duoi numeri (per abreuiar parole) $e ben con$ideri l’uno è 5. & & l’altro è 10. liquali duoi numeri in$ieme gionti fanno preci$amente il detto 15. Similmente quel 20. che $eguita $i forma pur da quelli duoi numeri $oprapo$ti nel precedente $pacio, liquali duoi numeri $e ben guardi $ono duoi 20. liquali duoi 10 gionti in$ieme fanno preci$amente quel 20. Similmente quel 15. che è ver$o man de$tra $i forma pur da quelli duoi $oprapo$ti numeri del pre cedente $pacio, liquali duoi numeri $e ben guardi l’uno è 10. & l’altro è 5. liquali gionti in$ie- me fanno preci$amente il detto 15. Dapoi $e anchora guardarai nel $e$to $pacio trouarai fra quel- li duoi 7. delle dette due progre$$ioni naturali, e$$erui interpo$to que$ti quattro numeri 21. 35. 35. 21. delliquali 4 numeri $e ben con$ideri trouarai cia$cuno di loro formar$i dalli duoi numeri a quel tal $oprapo$ti in $ieme gionti, & per abreuiare il dire, trouarai, che $opra al primo 21. vi è 6. & 15. liquali gionti in$ieme formano il detto 21. quel 35. che $eguita ha $opra di $e que- $ti duoi numeri 15. & 20. qual gionti in$ieme formano il detto 35. $imilmente l’altro 35. ha $o- pra di $e, $e ben guardi que$ti duoi numeri 20. & 15. liquali gionti in$ieme formano il detto 35. Similmente quell’altro 21. che $eguita ha $opra di $e $e ben guardi que$ti duoi numeri 15. & 6. li- quali gionti in$ieme formano il detto 21. Dapoi $e guardi nel $ettimo $pacio trouarai fra quelli duoi 8 delle dette due progre$$ioni arithmetice, e$$erui interpo$to que$ti cinque numeri 28. 56. 70. 56. 28. delliquali 5 numeri il primo, cioe quel 28. $e ben guardi ha $opra di $e que$ti duoi numeri 7. & 21. liquali gionti in$ieme formano il detto 28. il $econdo poi, cioe quel 56. ha $o- pra di $e que$ti duoi numeri 21. & 35. liquali gionti in$ieme formano il detto 56. quell’altro ter- zo numero, cioe quel 70. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 35. & 35. liquali gionti in $ieme forma- no il detto 70. il quarto numero, cioe quell’altro 56. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 35. & 21. li- quali gionti in$ieme formano il detto 56. il quinto numero, cioe quell’altro 28. ha $opra di $e que- $ti duoi numeri 21. & 7. liquali gionti in$ieme formano il detto 28. Dapoi $e guardarai nel ottauo $pacio trouarai fra quelli duoi 9. delle dette due progre$$ioni naturali, e$$erui interpo$ti que$ti $ei nu meri 36. 84. 126. 126. 84. & 36. delliquali il primo di detti $ei numeri, cioe quel 36. $e ben guardi ha $opra di $e 8. & 28. liquali gionti in$ieme formano il detto 36. Il $econdo numero, cioe quel 84 ha $opra di $e 28. & 56. liquali gionti in$ieme formano il detto 84. Il terzo di detti numeri (cioe quel 126. ha $opra di $e 56. et 70. liquali gionti in$ieme formano il detto 126. Il quarto di detti nu- LIBRO meri, cioe quell’altro 126. ha $opra di $e 70. & 56. liquali gionti in$ieme formano il detto 126. Il quinto di detti numeri, cioe quel 84. ha $opra di $e 56. & 28. liquali gionti in $ieme formano il det- to 84. Il $e$to, & vltimo di detti $ei numeri (cioe quel 36. ha $opra di $e 28. & 8. liquali gionti in$ie- me formano il detto 36. Dapoi $e guardarai anchora nel nono $pacio trouarai fra quelli duoi 10 delle dette due progre$$ioni naturali, e$$erui interpo$to que$ti $ette numeri 45. 120. 210. 252. 210. 120. & 45. delliquali $ette numeri, il primo, cioe quel 45. $e ben guardi ha $opra di $e que$ti duoi numeri 9. & 36. liquali gionti in$ieme formano il detto 45. Il $econdo, cioe quel 120. ha di $opra di $e que$ti altri duoi numeri 36. & 84. liquali gionti formano il detto 120. Il terzo numero, cioe quel 210. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 84. & 126. liquali giõti in$ieme formano il detto 210. Il quarto di detti numeri, cioe quel 252. ha $opra di $e que$ti altri duoi numeri 126. & 126. liqua- li gionti in$ieme formano il detto 252. Il quinto di detti $ette numeri, cioe quel 210. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 126. & 84. liquali gionti in$ieme formano il detto 210. Il $e$to di detti $ette numeri, cioe quel 120. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 84. & 36. liquali gionti in$ieme formano il detto 120. Il $ette, & vltimo di detti $ette numeri, cioe quel 45. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 36. & 9. liquali gionti in$ieme formano il detto 45. Dapoi $e diligentemente guardarai anchora nel decimo $pacio trouarai fra quelli duoi 11. delle dette due progre$$ioni naturali e$$erui interpo- $ti que$ti otto numeri 55. 165. 330. 462. 462. 330. 165. 55. delliquali il primo, cioe quel 55. ha $o pra di $e que$ti duoi numeri 10. et 45. liquali gionti in$ieme formano il detto 55. Il $econdo di det ti otto numeri, cioe quel 165. ha $opra di $e que$ti altri duoi numeri 45. & 120. liquali gionti in$ie me formano il detto 165. Il terzo di detti 8 numeri, cioe quel 330. ha $opra di $e que$ti altri duoi numeri 120. & 210. liquali gionti in$ieme formano il detto 330. Il quarto di detti otto nume- ri, cioe quel 462. ha $opra di $e que$ti duoinumeri 210. & 252. liquali gionti in$ieme, forma- no il detto 462. Il quinto di detti 8 numeri, cioe quell’altro 462. ha $opra di $e que$ti altri duoi numeri 252. & 210. liquali gionti in$ieme formano il detto 462. Il $e$to di detti 8 numeri, cioe quell’altro 330. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 210. & 120. liquali gionti in$ieme formano il detto 330. Il $ettimo di detti 8 numeri, cioe quel 165. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 120. & 45. liquali gionti in$ieme formano il detto 165. L’ottauo, & l’ultimo di detti 8 numeri, cioe quel 55. ha $opra di $e que$ti duoi numeri 45. & 10. liquali gionti in$ieme formano il detto 55. & co$i pen$o per quello, che fin’hora è $tato detto, & e$$emplificato, che non $olamente habbi ottimamen te inte$o, come $i formano, & trouano di mano in mano tutti quelli numeri, che furno ordinata- mente de$critti in quelli 10 $pac{ij} della $opra$critta figura, ma non dubito anchora, che $enza al- cun altro mio particolar aui$o da te mede$imo $apere$ti in infinito piu oltra procedere, come che in principio di que$ta 11. que$tione fu prome$$o, nondimeno a tua maggior in$truttione pongo E$$empio que$to ca$o, che vogliamo formare, ouer trouar la regola da cauar la vndecima $pecie di radice, la- quale $e ben ti aricordi di quello che fu detto $opra la terza del primo capo $i chiamara ℞ cuba di cen$a di cen$a di cen$a, prima da l’una, & l’altra banda di quel duodecimo $pacio (la$ciatoui a po- $ta per que$to) gli $criueremo di fuora via que$to nome cu. cen. cen. come nella detta figura vedi, & $imilmente da l’una, & l’altra banda di dentro via del detto $pacio gli de$criueremo que$to nu- mero 12. come $i ricerca a l’ordine di quelle dette due progre$$ioni naturali, che di$cendono da l’una, & l’altra banda del triangolo. c d e. poi per trouar il primo di quelli altri 9 numeri, che ordi nariam\~ete vãno interpo$ti fra quelli duoi 12 delle dette due progre$$ioni naturali. Summaremo in $ieme quelli duoi numeri 11. & 55. che $ono nel precedente decimo $pacio faranno 66. & que$to 66 poneremo con$equentemente dietro a quel primo 12 del detto vndecimo $pacio, & per tro- uar l’altro numero, che $eguita dietro a quel 66. $ummaremo quel mede$imo $oprapo$to 55. in- $ieme cõ quel 165. che gli $egue dietro, fara in $umma 220. & que$to 220 lo notaremo con$equen temente dietro a quel 66 (per auanti gia notato nel detto vndecimo $pacio) e per trouar l’altro nu mero, che $egue dietro al detto 220. $ummaremo in$ieme quel mede$imo $oprapo$to 165 in$ieme con quel 330. che gli $egue dietro fara in $umma 495. et que$to 495 lo notaremo cõ$equentemen te dietro a quel 220 per auanti notato nel detto vndecimo $pacio. Et per trouar l’altro $ummare- mo quel mede$imo $opra po$to 330. in$ieme con quel 462. che gli $egue dietro faranno in $umma 792. & que$to 792 lo notaremo con$equenm\~ete dietro a quel 495. per auanti notato nel detto vndecimo $pacio, & per trouar l’altro $ummaremo quel mede$imo $oprapo$to 462. in$ieme con quell’altro 462. che gli $egue dietro fara in $umma 924. & que$to 924. lo notaremo con$equen- temente dietro a quel 792 per auanti notato nel detto decimo $pacio, & per trouar l’altro $um- maremo quel mede$imo $oprapo$to 462. con quel 330. che gli $egue dietro fara in $umma 792. & que$to notaremo con$equentemente dietro a quel 924 per auanti annotato. Et co$i per trouar SECONDO. l’altro $ummaremo quel mede$imo $opra po$to 330 con quel 165. che $eguita fara 495. & que$to notaremo dietro a quel 792 gia notato. Et per trouar l’altro $ummaremo quel mede$imo $opra po$to 165. con quel 55. che $eguita fara 220. & que$to notaremo dietro a quel 495 per auanti no tato. Et co$i volendo finalmente trouare il nono, & vltimo di detti numeri interpo$ti $ummare- mo quel mede$imo $oprapo$to 55 con quel 11. che $eguita della progre$$ione naturale, fara 66. & que$to lo notaremo fra quel 220. per auanti notato, & quel 12 della detta progre$$ione natu- rale, come nella figura puoi vedere, & co$i haueremo trouati tutti quelli numeri particolari, che concorreno alla e$trattione della detta radice cuba, cen$a di cen$a, con laquale inuentione $i potra formar que$t’altra $otto$critta vndecima propo$itione.

Propo$itione dinuouo formata.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, il cubo cen $o cen$o di tutta la 12 detta quantita $empre$ara eguale a que$ti 13 principali produtti, cioe al produtto del cubo cen$o cen$o della prima parte. Et al produtto del 12 uplo del terzo relato della detta prima parte fia la $econda parte. Et al produtto del 66 uplo del cen$o relato del- la detta prima parte fia il cen$o della $econda, & al produtto del 220 uplo del cubo cubo della det ta prima parte fia il cubo della $econda. Et al produtto del 495 uplo del cen$o di cen$o di cen$o della detta prima parte fia il cen$o cen$o della $econda. Et al produtto del 792 uplo del $econdo relato della detta prima parte, fia il relato della $econda. Et vnita -- -- -- -- -- 1 ℞ generale -- -- -- 2 cen$o, ouer quadrato -- -- 4 cubo -- -- -- -- -- 8 cen.cen. -- -- -- -- 16 primo rel. -- -- -- 32 cen.cu. -- -- -- -- 64 $econdo rel. -- -- -- 128 cen.cen.cen. -- -- -- 256 cu.cu. -- -- -- -- 512 cen.rel. -- -- -- -- 1024 terzo rel. -- -- -- 2048 cu.cen.cen. -- -- -- 4096 quarto rel. -- -- -- 8192 cen.$econdo rel. -- -- 16384 cu.primo rel. -- -- 32768 cen.cen.cen.cen. -- 65536 quinto rel. -- -- 131072 cen.cu.cu. -- -- 262144 $e$to rel. -- -- 524288 cen.cen.primo rel. -- 1048576 cu.$econdo rel. -- 2097152 cen.terzo rel. -- -- 4194304 $ettimo rel. -- -- 8388608 cu.cen.cen.cen. -- 16777216 attauo rel. -- -- 33554432 cen.quarto rel. -- 67108864 cu.cu.cu. -- -- 134217728 cen.cen.$econdo rel. 268435456 nono rel. -- -- 536870912 Et co$i $i potria procedere in infini- to, & con qual $i voglia altra pro- gre$$ione geometrica, cioe denomi nata da qual $i voglia altro nume- ro oltra il $opra dato binario. al produtto del 924 uplo del cen$o cubo della detta prima parte, fia il cen$o cubo della $econda. Et al produtto del 792 uplo del $econdo relato della $econda parte fia il primo re- lato della prima. Et al produtto del 495 uplo del cen$o cen- $o cen$o della detta $econda fia il cen$o cen$o della prima. Et al produtto del 220 uplo del cu. cu. della detta $econda fia il cubo della prima. Et al produtto del 66 uplo del cen. primo rel. della detta $econda fia il cen$o della prima. Et al produt- to del 12 uplo del terzo relato della detta $econda fia la pri- ma $implice. & finalmente al produtto del cu. cen. cen. della detta $econda parte.

Dellaqual propo$itione $e ne farai la proua naturale, o vuoi dir praticale, cioe come fu fatto nelle altre date nel preceden te capo la trouarai buona, & con tal euidentia non dubito, che $aperai come gouernarti in cauar la detta radice cu. cen. cen. di qual $i voglia numero.

Et co$i $e vole$ti anchora trouare, ouer formare la regola da ca uar la duodecima $pecie di radice detta quarta relata, tu al- longare$ti li lati del detto triangolo, & $imilmente notare$ti que$to quarto relato da l’una, & l’altra bãda di fuora via di quel duodecimo $pacio, che formare$ti, & $imilmente tu al- longare$ti anchora l’una, & l’altra di quelle due progre$$ioni naturali (giongendoui que$to numero 13 da l’una, & l’altra banda (come $i ricerca a tai progre$$ioni naturale) poi per trouare quelli altri numeri, che vanno interpo$ti fra quelli duoi 13. procedere$ti, come fe$ti nella precedente, cioe come ti dimo$tra quelle lineette tirate, & hauere$ti lo intento tuo, & con tal modo potrai procedere in infinito.

_Donde $i caua la regola da formare il denomi-_ natore del rotto di quello, che auanza nelle radici irra- tionali per dare tal radice propinqua al vero.

LA regola da formare il denominatore da met- 13 tere $otto a quello che auanza nelle e$trattioni delle radici irrationali, $e ben con$iderarai a vna per vna tutte quelle, che nel precedente capo $o- no $tate date, trouarai tal denominatore in cia$cuna di quelle formar$i $olamente da quelli numeri, LIBRO che $ono di dentro di quel $pacio di tal $pecie di ℞, & perche a volerti e$$emplificar di nuouo tutte le dette formationi, $aria co$a longa, ma $e ben auertirai a quello, che ti ponero $opra que$ta ℞ cu. cen. cen. di nuouo formata da te mede$imo intenderai non $olamente donde $i caua cia$cuna di quelle, narrate nel detto precedente capo, ma anchora in tutte quelle che in infinito $i potria piu ol tra di nuouo formare.

Quando che il numero propo$to da cauar la ℞ cu. cen. cen. non $ara cu. cen. cen. & che di quello ne vorrai cauare la $ua propinqua ℞ cu. cen. cen. Prima caua la detta ℞ cu. cen. cen. del maggior nu- mero cu. cen. cen. contenuto da quello, & quello che ti auanzara di $opra della tua operatione, tu lo ponerai di $opra di vna lineetta ($econdo il $olito) per numeratore, fatto que$to per formare il detto denominatore da mettere $otto di tal linea. Bi$ogna notare che quello $i forma con tanti principali produtti quanti $ono quelli termini di numeri, che $ono di dentro di quel vndecimo $pa cio della detta figura precedente, nelqual $pacio $e ben guardi vi $ono dentro 11 termini di nume ri, e pero dirai il detto denominatore formar$i da 11 principali produtti, dico anchora che quelli tali 11 produtti $i formano di mano in mano con quelli mede$imi numeri, che $i trouano nel detto vndecimo $pacio, cioe il primo di detti 11 produtti $i forma dal 12 uplo del terzo relato della pri- ma radice gia cauata. Il $econdo $i forma dal 66 uplo del cen$o relato della detta prima radice gia cauata. Il terzo $i forma con il 220 uplo del cu. cu. della detta prima radice gia cauata. Il quarto $i forma con il 495 upio del cen. cen. cen. della detta prima radice gia cauata. Il quinto $i forma con il 792 uplo del $econdo relato della detta prima radice gia cauata. Il $e$to $i forma con il 924 uplo del cen. cu. della detta prima radice gia cauata. Il $ettimo $i forma con il 792 uplo del relato della detta prima radice gia cauata. L’ottauo produtto $i forma con il 495 uplo del cen. cen. della detta prima radice gia cauata. Il nono $i forma con il 220 uplo del cu. della detta prima radice gia cauata. Il decimo $i forma con il 66 uplo del cen. della detta prima ℞ gia cauata. L’undecimo & vltimo pro dutto $i forma con il 12 uplo della $implice prima radice gia cauata, & co$i la $umma di que$ti 11 principali produtti $i douera mettere $otto la detta linea per denominatore, & la detta prima radi- ce gia cauata in$ieme con quel tal rotto, $ara la propinqua ℞ cu. cen. cen. di quel tal numero non cu. cen. cen. & con tal regola procederai in infinito in tutte le altre, che piu oltra trouar vorrai. Et ac- cio tu $appia denominare le altre $pecie di dignita, & le radici di quelle in margine te ne ho annota- te 30. Lo appontare delle figure nelle e$trattioni di ogni $pecie di ℞ $i puo $empre trouare, & $ape- re dalla mede$ima figura, perche quanti termini di numeri $i trouara di dentro di quel $pacio di tal $pecie di dignita tante figure $i douera interla$ciare fra ponto, & ponto in tal appontatione, & con que$to voglio por fine a que$to libro.

Fine del $econdo Libro. _LIBRO TERZO DELLA SECONDA_ PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO Tartaglia, nelqual $i tratta delli cinque principali atti della pratica delle ra- dici, cioe rappre$entare, multiplicare, partire, $ummare, & $ottrare di quelle fra loro, & con il numero. _Della prima $pecie, ouer atto del algorithmo detto rappre-_ $entare di radici. # Cap. I.

LA radice di qual $i voglia numero, & di qual $i voglia $pecie di ra- 1 dice, ouer che la è rationale, o vuoi di$creta, ouer che la è irratio- nale, o vuoi dir $orda, la rationale (come piu volte è $tato detto) è quella che $i puo trouare, & a$$ignare preci$amente per qualche $pe cie di numero, cioe o per numero $ano, ouer per rotto, ouer per $a- no, & rotto, & la irrationale è quella, che non $i puo trouare, ne a$- $ignare per alcuna di dette $pecie di numero. Et per tanto dico che alla rationale non viaccade altra $pecie, ouero altra $orte di rappre- $entatione di quella che $i co$tuma nelli detti numeri $ani, ouer rot- ti, ouer $ani, & rotti, perche quello, che $i puo dire, ouero rappre$en tare per numero, el non $i debbe dire, ne rappre$entare per altro no me piu o$curo all’intelletto ($aluo che per qualche lecita occa$ione) E$$empi gratia potendo dire, ouero rappre$entare la radice quadra di 4 per 2. el non $i debbe rappre$entare in que$ta forma ra- dice 4. & co$i potendo dire, ouero reppre$entare la radice cu. 8. pur per 2. la non $i debbe dire, ne rappre$entare in que$to modo radice cu. 8. anchor che tanto $ignifichi a vn modo quanto a l’altro, & que$to che habbiamo detto della radice quadra, & della cuba rationale, $i debbe intendere in ogni altra $pecie di radice rationale. Et quantunque le radici irrationali (come piu volte è $tato det to) in fine di qualche conclu$ione, per qualche material occorrentia, $i po$$ino $empre trouare per numero propinquo a tal radice irrationale, ma perche tal radice propinqua non è lecito a cauarla, ne $i debbe cauare nel principio di alcuna operatione per voler$i poi $eruire di quella nella detta operatione, perche non piccolo errore $i cau$aria alle volte nella conclu$ione (come $opra il multi- plicar di dette radici $i fara manife$to) anzi eglie nece$$ario a rappre$entarle, & maneggiarle co$i $ordamente in tutti gli atti del algorithmo. E$$empi gratia hauendo da rappre$entare, & da ma- neggiare poniamo la radice quadra di 2. la $i debbe rappre$entare in que$ta forma ℞ 2. & co$i vo lendo rappre$entare poniamo la radice cuba di 3. la $i de$criuera in que$to modo ℞ cu. 3. et co$i vo lendo rappre$entare la radice di radice poniamo di 5. la $i douera rappre$entare in que$ta forma ℞ ℞ 5. ouero in que$t’altra ℞ cen. cen. 5. & co$i volendo rappre$entare poniamo la radice prima relata di 7. la $i douera rappre$entare in que$to modo ℞ prima rel. 7. ouero in que$t’altro ℞ rel. 7. Et co$i andar procedendo in tutte le altre $pecie, cioe notificandole con quelli $uoi nomi, che nel precedente libro è $tato detto, & $i nelli rotti, & $ani, & rotti, come nelli $ani, & co$i $ordamente maneggiarle in tutte le altre $pecie del algorithmo, il modo, ouer regola di $aper maneggiar co$i $ordamente tutte tali $pecie di radici ne gli altri $equenti atti del algorit hmo $i fara manife$to.

Del fecondo atto del algorithmo detto multiplicar diradici. # Cap. II. Da notare circa al multiplicar di radici.

ANchora che il $econdo atto del algorithmo, nelli numeri $implici $ia il $ummare, non- 1 dimeno nelle radici (per var{ij} ri$petti è multiplicare, ma per intendere la cau$a praticale di que$to multiplicare bi$ogna notare, che tanto fa a multiplicare qual $i voglia nume ro fia vn’altro, quanto che a multiplicare qual $i voglia $pecie di dignita di l’uno fia quella mede$ima $pecie di dignita de l’altro, & di quel produtto pigliarne poi quella $pecie di ra- dici pertinenti al nome di tal dignita, & accio meglio m’intendi, dico che tanto fa a multiplicare qual $i voglia numero fia vn’altro quanto, che a multiplicare il quadrato de l’uno fia il quadrato dell’altro, & di quel produtto pigliar poi la radice quadrata, & $imilmente quanto che a multipli- care il cubo dell’uno fia il cubo dell’altro, & di tal produtto pigliarne poi la radice cuba, & $imil- mente quanto che a multiplicar il cen$o di cen$o dell’uno fia il cen$o di cen$o dell’altro, & di tal LIBRO produtto pigliarne poi la radice cen. cen. Et $imilmente quanto che a multiplicare il relato di vno fia il relato dell’altro, & di tal produtto pigliarne poi la radice relata, & co$i procedendo in tutte quelle altre $pecie di dignita, & di radici, narrate nel precedente libro. E$$empi gratia dico che tan- to fara a multiplicare poniamo 2 fia 3. che fa 6. quanto che fara a multiplicare il quadrato di 2. che è 4. fia il quadrato di 3. che è 9. & di tal produtto pigliarne poi la radice, & perche $i vede, che tal produtto è 36. & che la $ua radice è mede$imam\~ete 6. $i verifica il propo$ito, il mede$imo $i troua ra $eguir multiplicando il cubo di 2. che è 8. fia il cubo di 3. che è 27. fara 216. & la radice cuba del detto 216. $ara mede$imamente 6. il mede$imo $i trouara $eguir multiplicando il cen. cen. del det to 2. che è 16. fia il cen. cen. di quel 3. che è 81. che fara 1296. la radice cen. cen. delquale $ara mede- $imamente 6. il mede$imo $i trouara $eguir multiplicando il relato del detto 2. che $ara 32. fia il re- lato del detto 3. che $ara 243. che $ara 7776. la radice relata delquale $ara mede$imamente 6. & co$i $itrouara $eguir in tutte le altre $pecie di dignita, & di radice che a volerti in tutte dar e$$em- pio $aria co$a longa.

HOr che hai inte$o per e$$emp{ij} la $opra$critta propo$itione, tornando al no$tro primo 2 propo$ito, dico il multiplicar di radici poter occorrere communamente in 4 modi, an- chor che in $o$tanza $iano $olamente 3. Il primo è da multiplicare vna radice $econdo la $pecie di quella, cioe $e tal ℞ $ara quadrata quadrarla, & $e la $ara cuba cubarla, & $e la $ara cen. cen. reccarla a cen$o di cen$o, & $ela $ara relata relatarla, & co$i di$correndo nelle altre $pecie, la qual co$a non vuol dir altro, che reccare tal radice alla $ua dignita, ouero vn trouare la di- gnita di quella. Il $econdo modo è a multiplicare vna radice fia vn’altra della mede$ima $pecie. Il terzo modo è a multiplicar vna radice fia numero. Il quarto, & vltimo modo è a multiplicare vn numero fia vna radice, & que$to è $imile al terzo modo in $o$tanza.

OVando che $i vorra multiplicar vna radice $econdo la $ua $pecie, $empre il $uo vltimo 3 produtto $ara quel numero delquale lei è ### multiplicar di radice $econdo la $pecie a quadrar -- # ℞ -- -- # 2 fa 2 a cubar -- # ℞ cu. -- # 2 fa 2 a reccar a cen.cen. # ℞ cen. cen. # 2 fa 2 a relatar -- # ℞ rel. -- # 2 fa 2 a cen. cu. -- # ℞ cen. cu. -- # 2 fa 2 a $econdo rel. # ℞ $econdo rel. # 2 fa 2 a cen. cen. cen. # ℞ cen.cen.cen. # 2 fa 2 a cu.cu. -- -- # ℞ cu.cu. -- # 2 fa 2 a cen. rel. -- # ℞ cen.rel. -- # 2 fa 2 a terzo rel. -- # ℞ terzo rel. # 2 fa 2 ### Et co$i di$correndo in tutte le altre $pecie. radice. E$$empi gratia volendo quadrare la radice quadra di 2. tal $uo quadrato fa- ra preci$amente 2. per numero, & co$i volendo cu- bare la radice cuba di 2. tal $uo cubo fara pur 2. per numero, & co$i volendo reccare a cen. di cen. la ra- dice cen. cen. 2. tal $uo cen. cen. fara pur 2. per nume- ro, & co$i volendo relatare la radice rel. 2. tal $uo re- lato fara pur 2. per numero. Il mede$imo $eguira in ogni altra $pecie di radice, & di ogni altro numero maggiore, ouer menore del detto 2. ma perche la ra- dice quadrata è la prima, & la piu frequentata, & maneggiata di qual $i voglia altra $pecie di radice, & pero a maggior in$truttione delli dilettanti ne ho po$to var{ij} e$$emp{ij} in margine, vero è che bi- $ogna auertir che tanto $ignifica, ouero importa a dire multiplicare vna radice quadrata $econdo la $pecie, ouer reccare tal radice quadrata alla $ua dignita. Quanto che a dire multiplicare tal radi- multiplicar radice qua- drata in $e. ℞ 2 fia ℞ 2 fa 2 ℞ 3 fia ℞ 3 fa 3 ℞ 4 fia ℞ 4 fa 4 ℞ 5 fia ℞ 5 fa 5 ℞ 6 fia ℞ 6 fa 6 ℞ 7 fia ℞ 7 fa 7 ℞ 8 fia ℞ 8 fa 8 ℞ 9 fia ℞ 9 fa 9 ℞ 10 fia ℞ 10 fa 10 ℞ 11 fia ℞ 11 fa 11 ℞ 12 fia ℞ 12 fa 12 Et co$i procedendo nel le altre $imili, et non $o- lamente nelli numeri $a ni, ma nelli rotti, & $a- ni, & rotti. ce quadrata fia vn’altra allei eguale, come vedi nelli e$$emp{ij} po$ti in margine, che radice 2 fia ra- dice 2 fa 2 per numero, il qual 2 vien a e$$ere il numero del quadrato di quella tal radice $orda di 2. o vuoi dir la dignita di tal radice $orda di 2. & co$i per le mede$ime ragioni radici 3 fia radici 3 fa 3 per numero, il qual 3 vien pur a e$$er il quadrato, o vuoi dir la dignita di tal radice $orda di 3. Et quantunque la radice 4 $ia rationale, cioe 2 per numero, ma per delucidatione di tal regola, $up ponendola, come $e fu$$e irrationale diremo, che a multiplicar ℞ 4 fia ℞ 4 fa pur 4 per numero, il qual 4 vien pur a e$$ere il quadrato, o vuoi dir la dignita quadrata della detta ℞ 4. & que$to real- mente $i vede in atto, & co$i a multiplicar radice 5 fia radice 5 fa pur 5. per numero, & co$i aue- nira in tutte le altre $imili, come nelli detti e$$empi appare, auertendo anchora (come fu detto nella terza del primo capo del precedente libro) che doue $i trouara que$to nome radice particolarmen te notato $i debbe intendere per la radice quadrata, ma tal nome notato in generale, cioe d’infinita quantita, s’intende poi per qual $i voglia $pecie di radice.

MA volendo multiplicare vna radice fia vn’altra di quella mede$ima $pecie $empre rec- 4 carai l’una, & l’altra di quelle alla $ua dignita, il che facendo per la terza di que$to ca- po, l’una, & l’altra di dette dignita $ara numero, multiplicando poi le dette due digni- ta, cioe li detti duoi numeri l’uno fia l’altro, & la radice $econdo la $pecie di quel tal pro dutto, per la prima di que$to capo, $ara il produtto di tal multiplicatione. E$$empi gratia volendo TERZO. multiplicare radice 2 fia radice 3. troua li quadrati di cia$cuna di quelle, che per la precedente, $ai che l’uno è 2. & l’altro è 3. liquali multiplicati fanno 6. & co$i per la prima di que$to capo la radi- ce del detto 6. $ara il produtto della detta radice 2 fia la detta radice 3. Et co$i volendo multiplicar ℞ cu. 2 fia ℞ cu. 3. troua li cubi di cia$cuna di quelle, che per la detta precedente $ai l’uno e$$er 2. & l’altro 3. liquali multiplicati fanno pur #### E$$emp{ij} in generale. ℞ -- -- # 2 fia ℞ -- -- # 3 fa ℞ -- -- # 6 ℞ cu. -- # 2 fia ℞ cu. -- # 3 fa ℞ cu. -- # 6 ℞ cen. cen. # 2 fia ℞ cen. cen. # 3 fa ℞ cen.cen. # 6 ℞ rel. -- # 2 fia ℞ rel. -- # 3 fa ℞ rel. -- # 6 ℞ cen. cu. # 2 fia ℞ cen. cu. # 3 fa ℞ cen.cu. -- # 6 ℞ $econda rel. # 2 fia ℞ $econda rel. # 3 fa ℞ $econda rel. # 6 ℞ cen.cen. c\~e. # 2 fia ℞ cen.cen.cen. # 3 fa ℞ cen.cen.cen. # 6 ℞ cu.cu. -- # 2 fia ℞ cu.cu. # 3 fa ℞ cu. cu. # 6 ℞ cen. rel. # 2 fia ℞ cen rel. # 3 fa ℞ cen. rel. # 6 ℞ terza rel. # 2 fia ℞ terza rel. # 3 fa ℞ terza rel. # 6 #### Et co$i di$correndo in tutte l’altre $equenti $pecie. 6. & co$i per la prima di que$to capo, la radice cuba del detto 6. $ara il produtto di tal multiplicatione, cioe di ℞ cu. 2 fia ℞ cu. 3. $ara ℞ cu. 6. & co$i per abreuiar $crittura a multiplicar ℞ cen. cen. 2 fia ℞ cen. cen. 3. fara ℞ cen. cen. 6. & co$i a mul tiplicar ℞ rel. 2. fia ℞ rel. 3. fara ℞ rel 6. & procedendo come in margine vedi. Ma perche la radice quadrata (come fu det- to nella precedente) è la prima, & la piu maneggiata di qual $i voglia altra $pecie di radice, & pero a maggior $atisfattio- ne di $tudio$i in $ua $pecialita voglio adur piu e$$emp{ij}. Replico adonque che a multiplicar ℞ 2 E$$emp{ij} in $pecialita delle radici quadre. ℞ 2 fia ℞ 3 fa ℞ 6 ℞ 3 fia ℞ 5 fa ℞ 15 ℞ 2 fia ℞ 8 fa ℞ 16, cioe 4 ℞ 5 fia ℞ 10 fa ℞ 50 ℞ 3 fia ℞ 12 fa ℞ 36, cioe 6 ℞ 6 fia ℞ 7 fa ℞ 42 ℞ 6 fia ℞ 24 fa ℞ 144, cioe 12 Et co$i procedendo nelle altre $imili, et non $olamen te nelli numeri $ani, ma nel li rotti, & $ani, & rotti. fia ℞ 3 fa ℞ 6. & co$i per le mede$ime ragioni a multiplicar ℞ 3 fia ℞ 5 fa ℞ 15. & a multiplicar ℞ 2 fia ℞ 8 fa ℞ 16. & perche ℞ 16 è 4. diremo che a multiplicar ℞ 2 fia ℞ 8 fa 4. per numero. Et pe- ro $i manife$ta, che a multiplicar vna radice irrationale fia vn’altra radice irrationale, alle volte puo far numero rationale, o vuoi dir di$creto, cioe che puo produre numero quadrato, come che nelli e$$emp{ij} po$ti in margine appare. Et bi$ogna notare che quelle radici quadrate, che multiplicate l’una fia l’altra producano numero quadrato (la cui radice vien a e$$ere numero rationale) per la decima nona, & 20 del decimo di Euclide $ono dette radice communicante, o vuoi dir commen $urabile in longhezza, come in altro luogo piu abondantemente parlaremo a Iddio piacendo.

MA volendo multiplicar qual $i voglia $pecie di radice fia vn numero, perche in tal ca$o 5 bi$ogna che il multiplicante, & la co$a multiplicata $iano di vna mede$ima natura, on de non potendo trouar tal radice per numero (per e$$er irrationale dal pre$uppo$ito) & pero bi$ogna reccar l’uno, & l’altro alla dignita di tal $pecie di radice, il che facendo l’una, & l’altra di dette dignita per la terza di que$to capo $ara numero, multiplicando poi li detti duoi numeri l’uno fia l’altro, la radice poi $econdo la $pecie di quel tal produtto per la prima di que$to $ara il produtto di tal multiplicatione. E$$empi gratia volendo multiplicare poniamo ℞ 2 fia 3. quadra la radice 2. & fara 2. quadra anchora 3 & fara 9. multiplica mo 2 fia 9 fa 18. & la radi ce 18. $ara il produtto di ℞ 2 fia 3. Et co$i volendo multiplicare ℞ cu. 2 fia 3 cuba quella ℞ cu. 2. & fara 2. cuba anchora quel 3 fa 27. multiplica mo 2 fia 27 fa 54. & la ℞ cu. 54. per la prima di que$to capo $ara il produtto di ℞ cu. 2 fia 3. Et co$i volendo multiplicare ℞ cen. cen. 2 fia 3. recca quella ℞ cen. cen. 2. alla $ua dignita, cioe a cen. cen. che per la terza di que$to capo fara 2. $imilmente E$$empio in $pecialita delle ℞ quadre fia numero. ℞ 2 fia 3 fa ℞ 18 ℞ 3 fia 2 fa ℞ 12 ℞ 5 fia 4 fa ℞ 80 ℞ 6 fia 5 fa ℞ 150 Et co$i procedendo nelle altre $imili, & non $olam\~e- te nelli numeri $ani, ma nel li rotti, & $ani, & rotti. recca quel 3 a cen. cen. fara 81. multiplica mo 2 ### E$$empio in generale ℞ -- -- # 2 fia 3 fa ℞ -- -- -- # 18 ℞ cu. -- # 2 fia 3 fa ℞ cu. -- -- # 54 ℞ cen.cen. # 2 fia 3 fa ℞ cen.cen. -- # 162 ℞ rel. -- # 2 fia 3 fa ℞ rel. -- -- # 486 ℞ cen.cu. # 2 fia 3 fa ℞ cen. cu. -- # 1458 ℞ $econdo rel. # 2 fia 3 fa ℞ $econdo rel. # 4374 ℞ cen.cen.cen. # 2 fia 3 fa ℞ cen.cen.cen. # 13122 ℞ cu. cu. -- # 2 fia 3 fa ℞ cu. cu. -- # 19686 ℞ cen rel. # 2 fia 3 fa ℞ cen.rel. # 118098 ℞ terzo rel. # 2 fia 3 fa ℞ terzo rel. # 354294 ### Et co$i procedendo in tutte le altre $equenti $pe \\ cie, & $i di maggiore, come di menor quantita. fia 81 fa 162. & co$i perla prima di que$to capo, la ℞ cen. c\~e. di 162 $ara il produtto di ℞ cen. c\~e. 2 fia 3. Et co$i volendo multiplicare ℞ rel. 2 fia 3. relatarai l’una e l’altra di dette due quantita, il che facendo l’una fara 2. l’altra 243. multiplica poi 2 fia 243 fara 486. & co$i per le ragioni piu volte dette la radice rel. 486. $ara il produtto di ℞ rel. 2 fia 3. & co$i con tal ordine procederai in tutte le altre $pecie di radice, come nello e$$em- pio po$to in margine in parte puoi vedere, ma Vn’altro e$$empio di nu- meri fia ℞. 2 fia ℞ 3 fa ℞ 12 2 fia ℞ 12 fa ℞ 48 3 fia ℞ 8 fa ℞ 72 4 fia ℞ 20 fa ℞ 320 5 fia ℞ 5 fa ℞ 125 perche la radice quadra (come piu volte è $tato detto) Et la prima, & la piu frequentemente ma neggiata, di qual $i voglia altra $pecie di radice. Et pero in $ua $pecialita $i difondaremo alquan- to piu oltra con altri e$$emp{ij}, replicando adonque dico volendo multiplicare ℞ 2 fia 3. che per rec carli a vna mede$ima natura, el $i debbe quadrar la ℞ 2. & fara 2. quadrar anchora il 3. & fara 9. & multiplicar poi que$ti duoi quadrati l’uno fia l’altro, & faranno 18. & co$i per la prima di que- LIBRO $to capo, la ℞ 18. $ara il produtto di ℞ 2 fia 3. Et co$i a multiplicar ℞ 3 fia 2 (procedendo per il mede$imo modo) fara ℞ 12. perche il quadrato della ℞ 3 è 3. & il quadrato di 2 è 4. & 3 fia 4 fa 12. & la ℞ 12 $ara il detto produtto, & co$i a multiplicare ℞ 5 fia 4 fara ℞ 80. & ℞ 6 fia 5 fara ℞ 150. come in margine vedi. Et perche il multiplicare di numero fia ℞ è $imile in $o$tanza a quel- lo di ℞ fia numero, perche tanto fa a multiplicar ℞ 2 fia 3. quanto che a multiplicar 3 fia ℞ 2. per- che l’uno, & l’altro fa ℞ 18. & il mede$imo $eguira nelle altre, come che in margine puoi vedere, & pero non $taremo a dilatar$i altramente in quello, auertendoti $olamente che il numero è $em- pre incommen$urabile con ogni $pecie di radice irrationale, & pero multiplicato per qual modo $i voglia, con qual $i voglia $pecie di radice irrationale, $empre il produtto $ara irrationale.

_Da not are non $olamente per il multiplicare numero per radice,_ & radice per numero, ma anchora per il partire.

NAnti che piu oltra $corriamo ti voglio prima auertire, come che’l non $i puo multipli 6 care, ne manco partire alcuna $pecie di radice per numero, ne numero per alcuna $pe- cie di radice, che non li ridu$$e ambiduoi a vna mede$ima natura, cioe o trouare ($e po$ bil è) tal radice per numero, ouer ridur l’uno, & l’altro di loro alla dignita di quella $pecie di radice, vero è che potendo$i trouare tal $pecie di ℞ preci$amente per numero piu conue- niente, & i$pediente $aria a trouarla, & multiplicare il numero di quella fia quell’altro numero, & tal produtto $aria il giu$to produtto, che perueniria a multiplicar tal $pecie di radice per quel nu- mero, ouero a multiplicare tal numero per quella $pecie. E$$empi gratia volendo multiplicare po- niamo la radice quadra di 9 per 2. & perche la radice di 9 $i puo trouare preci$amente per nume- ro (che $aria 3) E per tanto dico che in tal ca$o, piu conueniente, & i$pediente $aria a trouar la detta radice per numero, laqual (come è detto) è 3. & multiplicare il detto 3 per quel 2. & fara 6. & co$i diremo, che a multiplicar la detta radice 9 per quel 2 fara 6. Eglie ben vero, che quel mede$imo $i trouaria con il multiplicar le loro dignita, cioe li loro quadrati, & di tal produtto pigliarne poi la radice quadrata (come $u detto nella prima di que$to capo) cioe quadrar quella ℞ 9. & fara 9. qua- drar anchora quel 2. & fara 4. poi multiplicar 4 fia 9 fara 36. & la radice di 36 $ara il produtto di 2 fia ℞ 9. & perche la radice del detto 36 è pur 6. come per l’altra via $u trouato, $i veri$ica far tan- to per vna via, come per l’altra, ma in $imili ca$i piu conueniente è il primo modo, che que$to $e- condo. Et que$to $i debbe intendere in ogni $pecie di radice.

MA quando che la detta radice $ara irrationale, per e$$erne impedita la via di poterla tro 7 uare preci$amente per numero, in tal ca$o eglie nece$$ario a procedere per il $opradet- to $econdo modo, cioe a e$$equire tal atto, con le loro dignita, cioe con li loro quadra- ti (e$$ endo tal radice quadra) come nella quinta di que$to capo è $tato fatto, & quello che $i è detto della radice quadra $i debbe intendere per ogn’altra $pecie di radice irrationale.

Alcuno potria dire, non $aria buono di tale ℞ irrationale a cauarne la $ua propinqua radice per nu- mero, & quel tal numero multiplicarlo fia quell’altro, ri$pondo che tal modo non $aria ne buo- no, ne bello, perche anchora che l’errore di detta radice propinqua $u$$e piccolo, multiplicandolo poi per quel tal numero $i veniria a far grande in fine della conclu$ione. E$$empi gratia volendo per tal modo multiplicare ℞ 7. poniamo per 1000. cauando la propinqua ra dice del detto 7. per la $ua regola $i trouara tal propinqua radice e$$er 2 {3/4}, hor multiplicando 2 {3/4} fia 1000 fara 2750. Ma multiplicando poi la detta ℞ 7 per il detto 1000. $econdo la regola data nella quinta di que$to capo, cioe quadrar la detta ℞ 7 $ara 7. quadrar anchora quel 1000. fara 1000000. & multiplicar poi 7. fia 1000000. fara 7000000. & co$i la radice 7000000 diremo, che faccia a multiplicar ra- dice 7 fia 1000 per la $ua propria regola, hor $e di que$to produtto (cioe di que$ta ℞ 7000000) ne cauaremo la $ua propinqua radice trouaremo quella e$$ere 2645 {3975/5290}, che veniria a e$$ere man co circa 104 {1315/5290} di quel 2750. che fece per quell’altro modo da me bia$imato. Et que$to co$i grande errore procede, perche la detta propinqua radice di 7 (cioe quel 2 {3/4}) è alquanto piu del- la vera radice del detto 7. perche $e quadrarai quel 2 {3/4} trouarai, che fara 7 {9/16}, che $aria {9/16} piu del detto no$tro 7. & quantunque tal errore (nel detto $uo quadrato) ri$ponda qua$i nulla nella detta radice propinqua (cioe in quel 2 {3/4}) nondimeno multiplicando poi tal 2 {3/4} per quel 1000. $i vien anchora a multiplicare tal errore, talmente che in quel $uo 2750 di produtto vien a e$$er cre- $ciuto, ouer fatto circa a quel 104 {1315/5290} piu del douere, come di $opra $i è vi$to. Et pero mai $i debbe cauare tal radice propinqua in alcuna $pecie di radice irrationale nel principio, ne manco nel mezzo di alcuna tua operatione (come nel principio del primo capo, & in molti altri luoghi è $tato detto) Eglie ben vero, che in fine di tutte Ie tue operationi (come piu volte è $tato detto) Eglie TERZO. lecito alle volte a cauare tal radice propinqua nella vltima conclu$ione, per vedere in qualche na- turale, ouer materiale que$tione, quanto ri$ponda tal tua conclu$ione per numero, & que$to è $ta to v$ato (come in altri luoghi è $tato detto) da Ptolomeo nel $uo Almage$to, & nella $ua Geogra- fia, & $imilmente da Giouan di Mõte regio, & da molti altri, vero è che que$to non $i debbe v$are in ca$o di di$putatione, perche tal tua conclu$ione fatta co$i per numero propinquo dal tuo auer- $ario ti $aria reprobata per fal$a, anzi in tal ca$o bi$ogna ri$pondere per radici $orde, & que$to $i debbe intendere in ogni $pecie di ℞ irrationale.

_Delterzo atto del Algoritbmo detto partire di radici._ Cap. III. Da not are circa al partir diradici.

IL partir di ℞ per e$$er vn atto in tutto contrario al multiplicare $eguira, che colui, che 1 hauera ben inte$e le regole del multiplicare facilmente apprendera quelle del detto par tire, ma per intendere la cau$a praticale delle regole del detto partire bi$ogna notare, che tãto fa a partire qual $i voglia numero per vn’altro, quanto che a partire qual $i vo glia dignita di quel numero, che debbe e$$er partito per quella mede$ima dignita del partitore, & di quello che ne venira a pigliarne poi la radice ($econdo la $pecie di tal dignita) E$$empi gratia par tendo 6 per 2 ne vien 3. Dico che partendo qual $i voglia dignita del detto 6 per quella mede$i- ma del detto 2. & di quello auenimento pigliandone poi quella mede$ima $pecie di radice, dico che tal radice $ara mede$imamente quel 3. & per verificarti naturalmente di que$to, piglia il qua- drato di 6. che è 36. & partilo per il quadrato di quel 2. che è 4. & te ne venira 9. & co$i la radice del detto 9. $ara pur 3. come habbiamo detto. Similmente pigliãdo il cubo del detto 6. che è 216. & partendolo per il cubo di quel 2. che è 8. te ne venira 27. & co$i la radice cuba del detto 27 $a- ra mede$imamente quel 3. come habbiamo detto. Similmente pigliando il cen. cen. del detto 6. che $ara 1296. & partendolo per il cen. cen. del 2. che$ara 16. te ne venira 81. & co$i la ℞ cen. cen. del detto 81. $ara pur il detto 3. come habbiamo detto, & anchora pigliando il relato del detto 6. che $ara 7776. & partendolo per il relato del detto 2. che $ara 32. te ne venira 243. et co$i la radice relata del 243 $ara pur il detto 3. & co$i ($enza che piu oltra mi $tenda) il mede$imo $eguira in qual $i voglia altra $pecie di dignita.

HOra che hai e$$emplarmente inte$a la $opra$critta particolarita, dico che il partire di ra- 2 dici poter auenire communamente in quattro modi ($i come interuenne anchora nel multiplicare) il primo è a partire qual $i voglia $pecie di ℞ per $e mede$ima, cioe per vn’altra a lei eguale. Il $econdo modo è a partire qual $i voglia $pecie di ℞ per vn’altra da lei diuer$a in quantita, ma ben di quella mede$ima $pecie. Il terzo modo è a partir qual $i voglia $pecie di ℞ per numero. Il quarto, & vltimo modo è a partire vn numero per qual $i voglia $pecie di ℞, delliquali quattro modi andaremo regolatamente delucidando con e$$emp{ij}.

VOlendo partire qual $i voglia $pecie di ℞ per vn’altra a lei eguale in quantita $empre 3 reccarai l’una, & l’altra di a partir ℞ -- -- # 2 per ℞ -- -- # 2 ne vien 1 a partir ℞ cu. -- # 2 per ℞ cu. -- -- # 2 ne vien 1 a partir ℞ cen. cen. # 2 per ℞ cen.cen. -- # 2 ne vien 1 a partir ℞ rel. -- # 2 per ℞ rel. -- # 2 ne vien 1 a partir ℞ cen. cu. # 2 per ℞ cen.cu. -- # 2 ne vien 1 a partir ℞ $econdo rel. # 2 per ℞ $econdo rel. # 2 ne vien 1 ### Et co$i di$correndo nelle altre $pecie di ℞, & in altro mag \\ giore, ouer menor numero del detto 2. ### E$$empi per le ℞ quadre. a partir ℞ 2 # per ℞ 2 # ne vien 1 a partir ℞ 3 # per ℞ 3 # ne vien 1 a partir ℞ 4 # per ℞ 4 # ne vien 1 a partir ℞ 5 # per ℞ 5 # ne vien 1 a partir ℞ 6 # per ℞ 6 # ne vien 1 ### Et co$i di$correndo. quelle alla $ua dignita, le- quali dignita (per la $econ da del precedente capo) l’una, & l’al- tra $ara numero, & tali numeri $aran no eguali, & pero a partire l’uno per l’altro $empre di tal partimento ne ve nira preci$amente 1. & la radice del detto 1. $empre $ara 1. & $ia tal ℞ di che $pecie $i voglia. E$$empi gratia vo lendo partire poniamo ℞ 2 per ℞ 2. & perche li loro quadrati $arãno pur 2. & 2. onde partendo 2 per 2 ne ve- nira 1. & la ℞ di 1. è pur 1. & per le mede$ime ragioni volendo partire ℞ cu. 2 per ℞ cu. 2. & perche le loro di- gnita, cioe li loro cubi $aranno pur 2. & 2. onde partendo 2 per 2. ne veni- ra pur 1. & la radice cuba di 1 è pur 1. Et co$i volendo partire ℞ cen. cen. 2 per ℞ cen. cen. 2. & per- LIBRO che reccando l’una, & l’altra alla $ua dignita, cioe al $uo cen. cen. l’uno, & l’altro di quelli $ara pur 2. & 2. onde partendo l’uno per l’altro ne venira pur 1. & la radice cen. cen. del detto 1. $ara pur 1. & co$i di$corendo nelle altre $pecie di ℞, come nelli e$$emp{ij} po$ti in margine in parte puoi vede- re, & que$to $i debbe intendere in ogni altro numero maggiore, ouer menore del detto 2. Ma perche la radice quadrata (come piu volte è $tato detto) è la prima, & la piu maneggiata di qual $i voglia altra $pecie di ℞. Et pero a maggior intelligentia di $tudio$i, in $ua $pecialita, mi voglio di- latare alquanto piu con e$$empi. Replico adonque che a partire ℞ 2 per ℞ 2 ne vien 1. & co$i per le mede$ime ragioni a partire ℞ 3 per 3 ne vien. 1. & co$i a partire ℞ 4 per ℞ 4. (anchor che $ia ra- tionale) ne vien pur 1. & co$i a partire ℞ 5 per ℞ 5 ne vien pur 1. & co$i di$corendo.

La proua di qual $i voglia partir di ℞ $i fa $econdo l’ordine di tutte le $pecie di partiri, cioe multipli- cando lo auenimento fia il partitore, & ritornando la co$a partita, tal partimento $ara buono.

MA volendo partir qual $i voglia $pecie di ℞ per vn’altra da lei diuer$a in quantita (ma di 4 quella mede$ima $pecie) partirai la dignita di quella per la dignita di quell’altra, & la ℞ (di quella mede$ima $pecie) di tal auenimento $ara lo auenimento, che venira a par- tire quella tal radice per quell’altra da lei diuer$a in quantita. E$$empi gratia volendo partire ℞ 24 per ℞ 3. recca l’una, & l’altra alla $ua dignita, cioe quadra cia$cuna di quelle, & tro- uarai l’uno e$- a partir ℞ -- -- # 24 per ℞ -- -- # 3 ne vien ℞ -- -- # 8 a partir ℞ cu. -- # 24 per ℞ cu. -- # 3 ne vien ℞ cu. -- # 8, che è 2 a partir ℞ cen. cen. # 24 per ℞ cen.cen. # 3 ne vien ℞ cen.cen. # 8 a partir per ℞ rel. # 24 per ℞ rel. -- # 3 ne vien ℞ rel. -- # 8 a partir ℞ cen.cu. # 24 per ℞ cen. cu. # 3 ne vien ℞ cen. cu. # 8, ch’é ℞ 2 a partir ℞ $econdo rel. # 24 per ℞ $econdo rel. # 3 ne vien ℞ $econdo rel. # 8 #### Et co$i di$corr\~edo nelle altre $pecie di ℞, & in altri maggiori, & menori numeri. $er 24. & l’al- tro 3. partendo poi 24 per 3 ne vien 8. & la ℞ del detto 8. $a- ra lo auenimen to, che venira a partir ℞ 24 per ℞ 3. $imilmente vol\~edo partir ℞ cu. 24 per ℞ cu. 3. troua il cu. di ℞ cu. 24. che $ara 24. troua ancho ra il cu. di ℞ cu. 3. che $ara 3. parti poi 24 per 3. ne vien 8. & la ℞ cu. di 8. laqual è 2. $ara l’auenimen to, che venira a partir ℞ cu. 24 per ℞ cu. 3. Similmente volendo partir ℞ ce. ce. 24 per ℞ ce. ce. 3. rec ca l’una, & l’altra al $uo cen. cen. (cioe alla $ua dignita) & trouarai l’uno e$$er 24. & l’altro 3. parten do poi 24 per 3. ne venira 8. & co$i ℞ cen. cen. 8. $ara lo auenimento, che venira a partir ℞ cen. cen. 24 per ℞ cen. cen. 3. Similmente volendo partir ℞ rel. E$$emp{ij} per le ℞ quadre a partir ℞ 24 per ℞ 3 ne vien ℞ 8 a partir ℞ 28 per ℞ 2 ne vien ℞ 14 a partir ℞ 20 per ℞ 5 ne vien ℞ 4. ch’è 2. a partir ℞ 12 per ℞ 6 ne vien ℞ 2 a partir ℞ 27 per ℞ 3 ne vien ℞ 9. ch’è 3 a partir ℞ 80 per ℞ 5 ne vi\~e ℞ 16. ch’è 4 a partir ℞ 23 per ℞ 7 ne vien ℞ 3 {2/7} Et co$i di$correndo, & $i nelli rotti, & $a ni, & rotti, come che nelli numeri $ani. 24 per ℞ rel. 3. recca l’una, & l’altra alla $ua dignita, cioe al primo relato, & trouarai l’uno e$$ere 24. & l’al- tro 3. partendo mo 24 per 3 ne vien pur 8. & co$i la ℞ rel. 8. $ara lo auenimento, che venira a partire la det- ta ℞ rel. 24 per ℞ rel. 3. & con tal ordine procederai in tutte le altre $pecie di ℞, come che in parte in margine per e$$empio puoi vedere. Ma per non preterire l’ordi- ne no$tro induremo alcuni altri e$$emp{ij} in $pecialita delle ℞ quadre, per le ragioni di $opra piu volte dette, replico adonque che a partire ℞ 24 per ℞ 3. ne viene ℞ 8. & co$i a partire ℞ 28 per ℞ 2 ne vien ℞ 14. Et co$i a partir ℞ 20 per ℞ 5 ne vien ℞ 4. laqual radice è 2. Er a partir ℞ 12 per ℞ 6 ne vien ℞ 2. & co$i di- $correndo, come che in parte nelli e$$empi po$ti in margine puoi vedere.

La proua di tutte le $pecie di partiri di radici $i fa con il multiplicare di quelle (come nella precedente è $tato detto) cioe multiplicando l’auenimento per il partitore te ne debbe ritornar la co$a partita.

Bi$ogna auertire, come quelle ℞ quadrate, che partendo l’una per l’altra, ne peruenga numero qua- drato (la cui ℞ è rationale) $ono dette communicante, o vuoi dir commen$urabile in longhezza.

MA volendo partire qual $i voglia $pecie di radice, per numero prima bi$ogna (come $u 5 detto nella $e$ta del precedente capo) ridurli ambiduoi a vna mede$ima natura, & per che (e$$endo tal radice irrationale) non $i puo hauer tal radice preci$amente per nu- mero bi$ogna venire alle loro dignita, cioe reccare la radice alla $ua dignita, & $imil- mente reccare anchora il detto numero a quella mede$ima $pecie di dignita, & dapoi partire la di- gnita di tal radice per la dignita del detto numero, & la radice ($econdo la $pecie) di tal auenimen- to, $ara lo auenimento di tal partimento. E$$empi gratia volendo partire poniamo ℞ 12 per mita, cioe per 2. quadra la detta ℞ 12. fara 12. quadra anchora quel 2. fara 4. Hor partir 12 per 4. ne TERZO. vien 3. & la ℞ 3 $ara lo auenimento, che peruenira a partir ℞ 12 per mita, o vuoi dir per 2. & $e ne vorrai far la proua multiplicarai ℞ 3 per 2. trouarai che fara ℞ 12. come vuol il debito, e pero $ta bene. Et co$i $e vorrai indoppiare ℞ cu. 12. cioe multiplicarla per 2. cuba ℞ cu. 12. & fara 12. cuba anchora quel 2. & fara 8. hor parti 12 per 8. & te ne venira 1 {1/2}, & la radice cu. 1 {1/2} $ara lo aueni- mento che peruenira a partire ℞ a partir ℞ -- -- # 12 per 2 -- -- 2 ne vien ℞ # 3 a partir ℞ cu. -- # 12 per 2 ne vien ℞ cu. -- -- # 1{1/2} a partir ℞ cen.cen. # 12 per 2 ne vien ℞ cen. cen. -- # {3/4} a partir ℞ rel. -- # 12 per 2 ne vien ℞ rel. -- -- # {3/8} a partir ℞ cen. cu. # 12 per 2 ne vien ℞ cen.cu. -- # {3/16} a partir ℞ $econdo rel. # 12 per 2 ne vien ℞ $econdo rel. # {3/32} #### E$$empi $peciali per partir ℞ quadre per numero. a partir ℞ 12 # per 2 # ne vien ℞ # 3 a partir ℞ 20 # per 2 # ne vien ℞ # 5 a partir ℞ 63 # per 3 # ne vien ℞ # 7 a partir ℞ 40 # per 4 # ne vien ℞ # 2{1/2} a partir ℞ 50 # per 5 # ne vien ℞ # 2 a partir ℞ 4 {1/2} # per {2/3} # ne vien ℞ # 10{1/8} #### Et co$i procedendo nelle altre $imili. cu. 12. per mita, cioe per 2. & co$i volendo partir ℞ cen. cen. 12. per mita, cioe per 2. recca la detta ℞ cen. cen. 12. alla $ua dignita, cioe a cen. cen. & fara 12. poi recca an chora quel 2 a cen. c\~e. & fara 16. poi parti 12 per 16. & te ne veni ra {3/4}, & co$i la ℞ cen. c\~e. di {3/4} $ara lo auenimento, che venira a par- tire ℞ cen. cen. 12 per 2. Et co$i volendo partire ℞ rel. 12. per il detto 2. troua il relato di detta ra- dice relata 12. che trouarai e$$er 12. poi troua anchora il relato di 2. che $ara 32. hor parti 12. per il detto 32. ne venira {3/8}, & co$i la ℞ relata di {3/8} $ara lo auenimento, che ne venira a partir ℞ rel. 12 per 2. & con tal regola procede- rai al partir qual $i voglia delle altre $pecie di radice per 2. & per qual $i voglia altro numero mag- giore, ouer menore del detto 2. Ma per non deuiar da l’ordine no$tro voglio addure quattro altri partiri di radice quadre per numero. Replico adonque che a partir ℞ 12 per 2. ne vien ℞ 3. & co- $i a partire ℞ 20 per 2 ne vien ℞ 5. Et $imilmente a partir ℞ 63 per 3. ne vien ℞ 7. Et a partir ℞ 40 per 4 ne vien ℞ 2 {1/2}. & a partir ℞ 50 per 5. ne vien radici 2. & co$i di$correndo anchora nelli rotti, & $ani, & rotti.

MA volendo partire numero per qual $i voglia $pecie di radice, prima bi$ogna (come 6 fu detto nella $e$ta del precedente capo) ridurli ambiduoi a vna mede$ima natura, & perche e$$endo tal ranice irrationale non $i puo hauere tal radice preci$amente per nu- mero, eglie nece$$ario venire alle loro dignita, cioe reccare (come fu fatto nella prece- dente) la radice alla $ua dignita, & $imilmente reccare anchora il numero a quella mede$ima $pecie di dignita, & dapoi partire la dignita del numero per la dignita della radice, & la radice $econdo la $pecie di tal auenimento, $ara lo auenimento, che venira a partire tal numero per quella tal $pe- cie di radice. E$$empi gratia volendo partire poniamo 4 per ℞ 5. quadra quella ℞ 5 fara 5. quadra anchora quel 4 fa 16. hor parti 16 per 5 ne vien 3 {1/5}, & co$i ℞ 3 {1/5} $ara lo auenimento, che venira a partir il detto 4 per ℞ 5. Similmente volen- a partir 4 per ℞ -- # 5 ne vien ℞ -- # 3{1/5} a partir 4 per ℞ cu. # 5 ne vien ℞ cu. # 12{4/5} a partir 4 per ℞ cen.cen. # 5 ne vien ℞ cen.cen. # @3{1/5} a partir 4 per ℞ rel. # 5.ne vien ℞ rel. # 204{4/5} a partir 4 per ℞ cen.cu. # 5.ne vien ℞ cen.cu. # 819{1/3} ### Et co$i di$correndo nelle altre $pecie. a partir 4 per ℞ # 5 ne vien ℞ 3 {1/5} a partir 6 per ℞ # 12 ne vien ℞ 3 a partir 7 per ℞ # 8 ne vien ℞ 6 {1/8} a partir 8 per ℞ # 8 ne vien ℞ 8 ## Et co$i di$correndo nelle altre $imili. do partir poniamo quel mede$imo 4 per ℞ cu. 5. cuba la detta radice cu. 5. fara 5. cuba an chora quel 4. fara 64. hor parti 64 per 5. ne nien 12 {4/5}, & co$i ℞ cu. 12 {4/5} $ara lo auenimen to, che venira a partir il detto 4. per la detta radice cu. 5. Similmente volendo partire pur quel mede$imo 4. per ℞ cen. cen. 5. recca la derta ℞ cen. cen. 5. alla $ua dignita, cioe a cen $o di cen$o fara pur 5. recca mede$imamente quel 4 a cen. cen. & fara 216. hor parti 216 per 5. ne venira 43 {1/5}, & co$i ℞ cen. cen. 43 {1/5} $ara lo auenimento, che venira a partire il detto 4 per ℞ cen. cen. 5. & co$i con tal regola andar procedendo nelle altre $pecie di radice, & per ogni altro numero maggior, ouer menor del detto 4. & per ogni altra maggiore, ouer menore quantita di ℞ 5. ma per non preterire al no$tro ordine poneremo alcuni altri e$$emp{ij} $opra il par- tire delle radici quadre per numero per e$$er (come piu volte è $tato detto) le piu maneggiate di qual $i voglia altra $pecie di radice, e per tanto replico che a partire 4 per ℞ 5 (per la regola di $opra data) ne vien ℞ 3 {1/5}, & co$i per la mede$ima regola a partir 6 per ℞ 12 ne vien ℞ 3. Similmente par LIBRO tendo 7 per ℞ 8. ne venira ℞ 6 {1/8}, $imilmente a partir 8 per ℞ 8 ne vien ℞ 8. & co$i di$correndo nelle altre $imili. Auertendoti, come fu detto $opra la quinta di multiplicari, che il numero è $em- pre commen$urabile con qual $i voglia $pecie di radice $orda, e pero a partire qual $i voglia $pecie di radice $orda per numero, ouero vn numero per qual $i voglia $pecie di radice mai di tai parti- menti ne puo venir quantita rationale.

Del quarto atto del algorithmo detto $ummar diradici. # Cap. IIII. _Come $i cono$cono due radici e$$er fra loro communicante,_ o vuoi dir commen$urabile in qual $i voglia $pecie.

PEr ben intendere li fondamenti della pratica del $ummare di radici in generale, bi$o- 1 gna $apere, che in ogni $pecie di dette radici ve ne $ono alcune, che $ono dette commu nicante, ouer commen$urabile fra loro, & alcune in commen$urabile, cioe non commu nicante. Le radici quadrate communicante, ouer commen$urabile Euclide nella 19. & 20 del decimo dimo$tra e$$er quelle, che dutte, ouer multiplicate l’una fia l’altra producano quantita rationale (come che $opra la quarta del $econdo capo fu anchor detto) ma nelle altre $pe- cie di radice niente $i i$te$e, eccetto che delle ℞ ℞, ouer ℞ cen. cen. da lui dette, ouer chiamate linee mediale, come che al $uo luogo piu abondantemente parlaremo. Ma noi habbiamo trouato vn modo generale di $aper cono$cere (in ogni $pecie di dette radici) quelle, che $ono fra loro commen $urabile, o vuoi dir communicante, & per duoi diuer$i modi, ouer regole, la prima dellequai due regole è communa a ogni $pecie di radice, & l’altra (cioe la $econda) $i va diuer$ificando $econdo le $pecie di dette radici. La prima & communa regola è que$ta, che quelle radici $ono fra loro com municante, che partendo qual $i voglia di quelle per l’altra dara lo auenimento rationale (& que- $to s’intende in ogni $pecie di radice) E$$empi gratia la ℞ 3 diremo e$$er communicante alla ℞ 12. perche partendo la maggiore per la menore, ouer la menore per la maggiore dara lo auenimento rationale, & che $ia il vero partendo ℞ 12 per ℞ 3 ne vien ℞ 4. che $aria 2 per numero rationale, $imilmente partendo ℞ 3 per ℞ @2 ne venira ℞ {1/4}, laqual ℞ {1/4} $aria {1/2} per numero rationale.

Similmente ℞ cu 4. diremo e$$er communicante con ℞ cu. 108. perche partendo ℞ cu. 108 per ℞ cu. ### E$$emp{ij} per la prima regola delle radici \\ communicante in generale. a partir ℞ -- -- # 12 per ℞ -- # 3 ne vien 2 a partir ℞ cu. -- # 108 per ℞ cu. # 4 ne vien 3 a partir ℞ cen.cen. # 162 per ℞ cen.cen. # 2 ne vien 3 a partir ℞ rel. -- # 160 per ℞ rel. # 5 ne vien 2 a partir ℞ cen. cu. # 128 per ℞ cen.cu. # 2 ne vien 2 ### Et co$i di$correndo 4. lo auenimento $ara ℞ cu. 27. laqual ℞ cu. 27. $aria 3 per numero.

Et nota per abreuiar parole, & e$$emp{ij} ogni volta che la dia lo auenimento ra- tionale per vn ver$o (cioe a partir la mag gior per la menore) nece$$ariamente la da ra anchora per l’altro ver$o (cioe a partir la menor per la maggiore) vero è che tal auenimento $ara vn rotto, e$$empi gra- tia partendo ℞ cu. 4. per ℞ cu. 108 ne ve- nira prima ℞ cu. {4/108}, che $chi$$ato $aria ℞ cu. {1/27}, laqual $aria {1/3} per numero, ma per abreuiar la co$a daremo $olamente vno e$$empio nelle $equenti. Dico adonque ℞ cen cen. 2. e$$er commen$u- rabile con ℞ cen. cen. 162. perche partendo ℞ cen. cen. 162 per ℞ cen. cen. 2 te ne venira ℞ cen. cen. 81. che $aria 3 per numero, $imilmente diremo la radice rel. 5 e$$er commen$urabile, o vuoi dir communicante con ℞ rel. 160. perche partendo ℞ rel. 160. per ℞ rel. 5. te ne venira ℞ rel. 32. che $a ria 2 per numero, et co$i $i debbe intendere in qual $i voglia altra $pecie di radice.

La $econda regola da cono$cere $e due $pecie di radice $iano communicante, ouer non è alquanto piu E$$emp{ij} per la prima regola delle ℞ quadrate cõmunicante fra loro. a partir ℞ 12 per ℞ 3 ne vien 2 a partir ℞ 90 per ℞ 10 ne vien 3 a partir ℞ 80 per ℞ 5 ne vien 4 a partir ℞ 200 per ℞ 8 ne vien 5 a partir ℞ 216 per ℞ 6 ne vien 6 Et co$i di$corr\~edo nelle altre $imili. fa$tidio$a dell’altra, perche $i va diuer$ificando $econdo le $pecie di radici, ma per e$$er co$a nece$$aria in molte altre par ticolarita (oltra il $ummar di radice) & ma$$ime per intende- E$$emp{ij} per la $econda regola delle ℞ quadrate communicãte fra loro. ℞ 3 fia ℞ 12 fa 6 ℞ 10 fia ℞ 90 fa 30 ℞ 5 fia ℞ 80 fa 20 ℞ 8 fia ℞ 200 fa 40 ℞ 6 fia ℞ 216 fa 36 Et co$i di$correndo nel le altre $imili. re anchora la cau$a di alcune altre regole la dichiariremo in que$to luogo $otto breuita, cominciando dalle radici quadrate. Dico adonque due radici quadrate e$$er ancho- ra communicante quanto che multiplicando l’una fia l’al- tra producano numero rationale, dico anchora due radi- ci cube e$$er fra loro communicante quando che multipli- cando il quadrato di vna fia l’altra $implice producano nu- mero rationale anchora due ℞ cen. cen. dico e$$er fra loro communicante, quando che multipli- cando il cubo di vna fia l’altra $implice producano numero rationale. Similmente due radici rel. TERZO. dico e$$er fra loro communicante quando che multiplicando il cen. cen. dell’una fia l’altra $implice producano numero rationale, & co$i due ℞ ce. cu. dico e$$er fra loro communicante quando, che multiplicando ıl relato di vna fia l’altra $implice producano numero rationale. Similmente due ℞ $econde rel. dico e$$er communicante, quando che multiplicando il cen. cubo di vna fia l’altra $im- tra $implice producano numero rationale. Et co$i di$correndo con tal ordine in tutte le altre $pe- cie, cioe $e multiplicando la $ottogiacente propinqua dignita di vna diloro fia l’altra $implice pro- ducano numero rationale quelle $aranno fra loro communicante. Et per e$$er meglio inte$o pone remo quelli mede$imi e$$emp{ij} adutti per quell’altro primo modo. E$$empi gratia per que$ta $e- conda regola diremo ℞ 3 e$$er cõmunicante con ℞ 12. perche multiplicando $implicemente l’una fia l’altra fanno, ouer producano ℞ 36. che $aria 6 per numero. Similmente ℞ cu. 4. diremo e$$er communicante con ℞ cu. 108. perche multiplicando il quadrato di ℞ cu. 4. che $aria ℞ cu. 16. fia l’altra $implice, cioe fia ℞ cu. 108. produranno ℞ cu. 1728. che $aria 12 per numero, il mede$imo $eguiria per l’altro ver$o, cioe multiplicando il quadrato di ℞ cu. 108. che $aria 11664. fia l’altra $implice, cioe fia ℞ cu. 4. perche faria ℞ cu. 46656. laqual $aria 36 per numero, ma per abreuiar la $crittura le e$$emplificaremo per lo auenire $olamente per vn ver$o, hor per tornar al no$tro pro- po$ito diremo $imilmente ℞ cen. cen. 2. e$$er commen$urabile con ℞ cen. cen. 162. perche multipli cando il cubo di ℞ cen. cen. 2. che $ara ℞ cen. cen. 8. fia l’altra $implice, cioe fia ℞ cen. cen. 162. faria ℞ cen. cen. 1296. che $aria 6 per numero. Similmente ℞ rel. 5. diremo e$$er communicante con ℞ rel. 160. perche multiplicando il cen. cen. di ℞ rel. 5. che $aria ℞ rel. 625. fia l’altra $implice, cioe fia ℞ rel. 160 fara ℞ rel. 100000. che $aria 10 per numero. Et con tal ordine $i puo procedere in ogni al- tra $pecie di radice, cioe $e multiplicando la dignita vn grado piu ba$$a di vna di quelle fia l’altra $implice, & che producano quantita rationale tal $pecie di radice $aranno communicante, ma $e per tal modo non produce$$ero quantita rationale $ariano incommen$urabile, cioe non commu- nicante, & perche dubito che tu non mi habbi anchora inte$o ti voglio adure vn’altro e$$empio, pongo che vogliamo $apere $e ℞ cen. cu. 2. $ia communicante con ℞ cen. cu. 128. Et perche la di- gnita piu ba$$a vn grado del cen$o cubo $aria il primo relato, e pero in que$to ca$o trouaremo il primo relato di ℞ cen. cu. 2. che $aria ℞ cen. cu. 32. & lo multiplicaremo $implicemente fia quella ℞ cen. cu. 128. fara ℞ cen. cu. 4096. & perche la ℞ cen. cu. di 4096. è rationale, perche la è preci$a- mente 4. diremo tal due ℞ cen. cu. e$$er communicante, o vuoi dir commen$urabile, ma quando che per ca$o la radice cen. cu. di quello 4096. non fu$$e $tata rationale, le dette due ℞ cen. cu. $aria- no $tate incommen$urabile fra loro, cioe non $ariano $tate comunicante, & co$i con tal $econda regola ti potrai certificare in ogni altra $pecie, ma perche la radice quadrata (come piu volte è $tato detto) è la prima, & la piu maneggiata di qual $i voglia altra $pecie di radice. E pero in quella (a tua maggior in$truttione) te ne ho po$ti var{ij} e$$empi in margine, & $i per la prima regola (cioe con il partir l’una per l’altra) come per la $econda, cioe cõ il multiplicar l’una fia l’altra, come puoi veder.

In quanti modi puo occorrere il $ummar diradice in generale.

DApoi che dichiarito habbiamo il modo di $aper cono$cere le radici communicante, & 2 in qual $i voglia $pecie, al pre$ente intendo di mo$trare la regola, et modo di $aper $um mar quelle il qual atto puo auenire communamente in 5. modi il primo è a $ummare due, ouer piu radici eguale, il $econdo è a $ummare due radici diuer$e in quantita, ma communicante fra loro, il terzo è a $ummar due radici pur diuer$e in quantita (ma di vna mede$i- ma $pecie) non communicante fra loro, il quarto è a $ummar radice con numero, il quinto & vlti mo modo è a $ummar numero con radice.

Come $i $ummano due, ouer piu radice eguale.

VOlendo $ummar due radici eguali ba$ta a indoppiare l’una di quelle, cioe multiplicar- 3 la per 2 $econdo la $pecie di quelle, cioe $e tal radice $aranno quadrate multiplicarai l’u- na di quelle per 2. cioe per il quadrato di 2. che $ara 4. & $e le $aranno cube multiplica- rai vna di quelle per il cubo di 2. che $ara 8. & $e le $aranno cen. cen. per il cen. cen. di 2. che $ara 16. & $e le $aranno relate per il rel. di 2. che $ara 32. & co$i di$correndo nelle altre $pecie, & la radice $econdo la $pecie di quel tal produtto $ara il doppio di vna di quelle radici propo$te, il qual doppio vien a e$$er la $umma di quelle tali due radici, perche il multiplicare non è altro, che vn $ummar piu numeri equali, e pero $eguita che volendo $ummar tre, ouer piu radici eguali (& in qual $i voglia $pecie) ba$ta a multiplicare vna di quelle per 3. hauendo $empre ri$petto alle $pecie di tai radici, cioe a reccare lei, & il numero alla $ua dignita, come fu detto $opra il multiplicar di LIBRO quelle per numero, & con tal ordine procedere$ti $e $u$$ero 4. ouer 5. ouer piu ℞ eguale. E$$empi #### A $ummar due ℞ equali. a $ummar ℞ -- # 3 con ℞ -- # 3 fa ℞ -- # 12 a $ummar ℞ cu. -- # 3 con ℞ cu. # 3 fa ℞ cu. -- # 24 a $ummar ℞ cen.cen. # 3 con ℞ cen.cen. # 3 fa ℞ cen.cen. # 48 a $ummar ℞ rel. # 3 con ℞ rel. # 3 fa ℞ rel. -- # 96 a $ummar ℞ cen.cu. # 3 con ℞ cen.cu. # 3 fa ℞ cen.cu. # 192 #### E co$i di$correndo nelle altre $pecie. gratia volendo $ummare ℞ 3 con ℞ 3. indoppia ℞ 3 (cioe multiplicala per il quadrato di 2. che $aria 4) fara ℞ 12. & co$i diremo, che a $ummar ℞ 3 cõ ℞ 3 fara in $umma ℞ 12. Similmente volendo $ummar ℞ cu. 3 con ℞ cu. 3. multiplica vna di quelle per il cubo di 2. che è 8. fara ℞ cu. 24. & co$i la $um- ma di ℞ cu. 3. con ℞ cu. 3. fara ℞ cu. 24. & co$i la detta ℞ cu. 24. vien a e$$er il doppio di ℞ cu. 3. Et co$i con tal ordine procedere$ti nell’altre $pecie di ℞ equale, come che in margine puoi vedere.

Come $i $ummano le radici communicante per due diuer$e uie, ouer regole.

QVando vorrai $ummare qual $i voglia due radici communicante tal effetto $i puo e$- 4 $equir per due diuer$e vie, dellequali l’una (cioe la prima) è communa a ogni $pecie di radice communicante, l’altra (cioe la $econda $i va diuer$ificando $econdo le $pecie di radice, ma per non generar confu$ione dichiariremo primamente quella che è com- muna a ogni $pecie di radice, & dapoi notificaremo la $econda.

Come $i $ummano due radici communicante per la prima regola.

VOlendo adonque per la prima regola $ummare due radici communicante, vedi quan- 5 te volte la menore numera la maggiore, & que$to $aperai partendo la maggiore per la menore, il che facendo trouarai per la prima di que$to capo, che te ne venira numero rationale, il qual numero ne dinotara quante volte la detta radice maggiore conteni- ra la menore, & perche $iamo certi, che la $umma della detta maggiore con la menore, conteni- ra vna volta di piu la detta menore, e pero multiplicando la radice menore per 1 piu di quel pri- mo auenimento produra la $umma di dette due radici communicante. E$$empi gratia volen- do $ummare poniamo ℞ 5 con ℞ 80. parti ℞ 80 per ℞ 5. & trouarai che te ne venira ℞ 16. laqual E$$empio primo ℞ 16 è nece$$ario e$$er rationale (per la prima di que$to capo) altramente le dette due radici non $ariano communicante, come $i pre$uppone, e pero la detta radice di 16 $ara 4. il qual 4 ne dino- ta la detta ℞ 80 e$$er quattro volte tanto quanto è la ℞ 5. onde $iamo certi per ragion natura- le, che la $umma delle dette due ℞ $ara cinque volte tanto quanto è la detta ℞ 5 (cioe vna vol- ta di piu di quel 4) e pero multiplicando la detta ℞ 5 per vn piu di quello 4. cioe per 5 produra la $umma di dette due ℞, & perche a multiplicar ℞ 5 per 5. fara ℞ 125. & co$i concluderemo, che la $umma di ℞ 5 con ℞ 80 fara ℞ 125. Et accio meglio m’intendi te ne voglio proponere vn’altro e$$empio nelle ℞ quadre, dapoi parlaremo delle altre $pecie di radice, volendo anchora $ummare E$$empio $econdo poniamo ℞ 8 con ℞ 98. parti ℞ 98 per ℞ 8. & te ne venira ℞ 12 {1/4}, laqual ℞ 12 {1/4} debbe e$$er ratio nale, altramente le dette due radici non $ariano communicante (per la prima di que$to capo) che $aria contra il pre$uppo$ito, ma $e cauarai tal radice trouarai quella e$$er 3 {1/2}. E pero $i manife$ta la ℞ 98 e$$er tre volte tanto, e mezzo della detta ℞ 8. & co$i $iamo anchora certi, che la $umma di det te due ℞ (cioe di ℞ 8. & ℞ 98) $ara vna volta piu, cioe che tal $umma $ara 4 volte tanto, e {1/2} della ℞ 8. e pero multiplicando la detta ℞ 8 per 4 {1/2} (cioe per 1 piu di 3 {1/2}) fara la $umma di dette due ℞, & perche a multiplicar la detta ℞ 8 per 4 {1/2} fara ℞ 162. & tanto diremo, che $ara la $umma delle E$$empio terzo dette due ℞ quadrate, il mede$imo $eguira in ogni altra $pecie di radici communicante. E$$empi #### A $ummar per il primo modo ogni $pecie di \\ ℞ communicante. a $ummar ℞ -- # 5 con ℞ -- # 80 fa ℞ -- # 125 a $ummar ℞ -- # 8 con ℞ -- # 98 fa ℞ -- # 162 a $ummar ℞ cu. # 2 con ℞ cu. # 54 fa ℞ cu. # 128 a $ummar ℞ cen.cen. # 3 con ℞ cen.cen. # 48 fa ℞ cen.cen. # 243 a $ummar ℞ rel. # 4 con ℞ rel. # 128 fa ℞ rel. # 972 #### Et con tal ordine procederai nelle altre $pecie cõmunicãte. gratia volendo $ummar ℞ cu. 2. con ℞ cu. 54. parti pur ℞ cu. 54 per ℞ cu. 2. & te ne venira ℞ cu. 27. laqual ℞ 27 debbe e$$er rationale (e$$endo le dette due ℞ cu. communicante) on- de cauando la detta ℞ cu. 27. troua- remo e$$er 3. e pero $i manife$ta la detta ℞ cu. 54 e$$er treppia alla detta ℞ cu. 2. & $iamo certi, che $umman- do la detta ℞ cu. 2 con la detta ℞ cu. 54. tal $umma $ara quadrupla alla detta ℞ cu. 2. per trouar adonque quanto $ia tal $umma ne ba$ta a multiplicar la detta ℞ cu. 2 per 4 (cioe per 1 piu di quel 3) il che facendo reccando quel 4 a cubo, TERZO. fara ℞ cu. 128. & tanto $ara la $umma di ℞ cu. 2. con ℞ cu. 54. Il mede$imo $i o$$eruaria quando vi occorre$$e rotti, ouer $ani, & rotti, perche a ogni particolarita non $i puo dar e$$empio. Similmen- E$$empio quarto te a $ummar ℞ ℞ cen. cen. 3. con ℞ cen. cen. 48. parti ℞ cen. cen. 48. per ℞ cen. cen. 3. ne viene ℞ cen. cen. 16. che $ara 2 per numero, alqual 2 giongendoli quel 1 (per le ragioni dette) fara 3. hor multi plica la detta menor radice per il detto 3 (cioe multiplicando la detta ℞ cen. cen. 3 per quel 3 nume- ro) fara ℞ cen. cen. 243. & tanto $ara la $umma della detta ℞ cen. cen. 3. con ℞ cen. cen. 48. & $e con E$$empio quinto tal ordine $ummarai ℞ rel. 4 con rel. 128. trouarai che fara ℞ rel. 972. & con tal ordine procederai nelle altre $pecie di mano in mano, domente che quelle $iano communicante, di quelle che non $o no poi communicante tra loro, doppo la $eguente $i narrara, come $i $ummano.

IL $econdo modo, ouer la $econda regola da $ummare due ℞ communicante in qual $i 6 voglia $pecie, la formamo, & cauamo dalla propria regola data a cauar tai $pecie di ℞, e$$empi gratia la regola da cauar la radice quadra $e ben ti aricordi $i caua dalla quarta del $econdo di Euclide, nellaquale $i dimo$tra, che $e vna linea $ara diui$a in due parti, come $i voglia, che il quadrato di tutta la linea $empre $ara equale alli quadrati di l’una, & dell’altra E$$empio primo di quelle due parti, & al doppio di vna parte in l’altra. E pero volendo $ummare poniamo pur ℞ 5 con ℞ 80 (come per l’altra regola fu anchor $u ppo$to) $upponiamo che le dette due radici $iano le due parti della linea. a b. cioe che la parte. a c. $ia ℞ 5. & la parte. c b. $ia ℞ 80. & la intention no$tra a ℞ 5 ℞ 80 b c è di $aper la $umma delle dette due parti (cioe delle dette due radici) laqual $umma veniria a e$$er tutta la linea. a b. per trouare adonque quanto $ia tutta la linea. a b. trouaremo il quadrato di ℞ 5. che $ara 5. trouaremo anchora il quadrato di ℞ 80. che $ara 80. dapoi trouaremo il dutto di ℞ 5 fia ℞ 80 (& que$to $ara $empre rationale e$$endo le radici communicante) il qual dutto di detta ℞ 5 fia la detta ℞ 80 $ara ℞ 400. la cui ℞ $ara 20. il doppio delqual 20 $ara 40. hor dico per la detta pro- po$itione, che la $umma di 5. & di 80. & di 40. laqual $umma fara 125. $ara eguale al quadrato di tutta la detta linea. a b. ma perche noi non ricerchiamo il quadrato della detta linea. a b. anzi cer- chiamo $implicem\~ete la detta linea. a b. per ritrouarla adõque ne ba$ta a tuor la ℞ quadrata di quel 125. & perche tal ℞ è irrationale la proferiremo in que$ta forma ℞ 125. & tanto $ara la detta linea a b. & tanto vien a e$$er anchora la $umma di ℞ 5 con ℞ 80. come che per l’altra regola fu anchora trouato. Et co$i volendo anchora per que$ta $econda regola $ummar ℞ 8 con ℞ 98. piglia il quadra E$$empio $econdo to di ℞ 8. ch’è 8. & il quadrato di ℞ 98. ch’è 98. che $ummati in$ieme faranno 106. piglia anchora il dutto di ℞ 8 fia ℞ 98. che $ara ℞ 784. laqual ℞ $ara 28 per numero il doppio, delqual dutto $ara 56. qual gionto con la $umma di duoi quadrati (cioe con quel 106) fara in tutto 162. & la ℞ 162 $ara la $umma di ℞ 8 con ℞ 98. Ma volendo per que$ta $econda regola $ummare ℞ cu. 2 con ℞ cu. 54. E$$empio terzo bi$ogna procedere $econdo l’ordine di quella no$tra propo$itione, con laquale dimo$tra$$imo la cau$a della regola da cauar la detta radice cuba, laqual propo$itione non voglio $tar a replicartela, ma $e te l’hai $cordata valla reuedi, perche in que$to luogo ti narraro $olamente il modo e$tratto da quella, da $ummare le dette due ℞ cube communicante volendo adonque $ummare ℞ cube 2. con ℞ 54. piglia il cubo di ℞ cu. 2. che $ara 2. & il cubo di ℞ cu. 54. che $ara 54. che in $umma fa- ranno 56. poi multiplica il quadrato di ℞ cu. 2. fia ℞ cu. 54. trouarai che fara ℞ cu. 216. & que$ta tal radice debbe e$$er rationale (per la $econda regola della prima di que$to capo, altramente le det te due radici cube non $ariano communicante, e pero cauandola trouaremo e$$er 6. trepplica que- $to 6. & fara 18. qual gionto a quel 56. fara 74. multiplica anchora il quadrato di ℞ cu. 54. fia ℞ cu. 2. & trouarai che fara ℞ cu. 5832. laqual radice $ara 18. trepplica que$to 18 fara 54. $ummalo con quel 74. & fara 128. & co$i la ℞ cu. 128. $ara la $umma delle dette due ℞ cube, $i come auenne anchora per l’altra via, & $e ben con$iderarai que$ta regola minutamente, trouarai e$$er cauata dal $econdo corellario della detta no$tra propo$itione, con laquale dimo$tra$$imo la cau$a della rego- la del cauar la radice cuba, anchor che que$ta $ia differente nel dire, & co$i trouarai e$$er tutte le al- tre $pecie, che $eguitano, cioe tutte dependere dalla $ua $pecial propo$itione, anchor che nella ope- ratione paiono alquanto differente. E$$empi gratia volendo anchora par que$ta $econda regola E$$empio quarto $ummare ℞ ce. ce. 3 cõ ℞ ce. ce. 48. piglia li ce. ce. delle dette due ℞, che trouarai l’uno e$$er 3. & l’al- tro 48. che gionti in$ieme faranno 51. poi multiplica il cubo di ℞ ce. ce. 3 fia la ℞ ce. ce. 48. & $imil- m\~ete multiplica il cubo di ℞ c\~e. c\~e. 48 fia ℞ cen. cen. 3 (cioe in croce) & trouarai che la prima mul- tiplicatione fara ℞ cen. cen. 1296. cioe 6 per numero, & la $econda fara ℞ 331776. laqual radice $a ra 24 per numero, onde $ummandole in$ieme faranno 30. & il quadruplo di que$to 30. qual $ara 120. $ummandolo con quel 51. fara 171. poi multiplica il quadrato di ℞ cen. cen. 3. fia il quadrato di ℞ cen. cen. 48. & trouarai che fara ℞ cen. cen. 20736. laqual cauandola trouarai e$$er 12 per nu- mero, il $e$$uplo delquale fara 72. & que$to gionto con quel 171 fara 243. & la ℞ cen. cen. 243 LIBRO $ara la $umma di ℞ cen. cen. 3. con ℞ cen. cen. 48. $i come auenne anchora per l’altra prima regola. Similmente volendo per que$ta $econda regola $ummare ℞ rel. 4 con ℞ rel. 128. $umma il relato E$$empio quinto di vna, & dell’altra di que$te due ℞, che l’uno $ara 4. & l’altro 128. la cui $umma $ara 132. qual $al ua, poi multiplica il cen. cen. di cia$cuna di loro fia l’altra, & di vna, & dell’altra multiplicatione per la prima di que$to capo, ne venira quantita rationale, dellequali l’una $ara 8. & l’altra $ara 64. la cui $umma $ara 72. il quintuplo delquale $ara 360. qual gionto con quel 132. che $alua$ti fara 492. qual $alua pur, poi multiplica il cubo di ℞ rel. 4. fia il cen. di ℞ rel. 128. & $imilmente il cu. di ℞ rel. 128 fia il cen$o di ℞ rel. 4. & trouarai, che l’uno, & l’altro di que$ti duoi produtti $ara rationale, & trouarai l’uno e$$er 16. & l’altro 32. la cui $umma $ara 48. il deccuplo delquale $ara 480. qual gion to con quel 492. che $alua$ti fara 972. & co$i la ℞ rel. 972 $ara $umma di ℞ rel. 4 con ℞ rel. 128. $i come auenne anchora per l’altra prima regola. Et con tal euidentie $e hauerai ingegno $aperai pro- cedere con que$ta $econda regola nelle altre $pecie communicante, vero è che la prima regola è piu facile di que$ta $econda, eccettuando pero le radici quadrate, lequali quando $ono communicante piu facilmente $i cono$cono e$$er communicante con que$ta $econda regola, cioe con il multipli- car l’una fia l’altra, & veder $e danno il lor produtto rationale, il che e$$endo per que$ta $econda re- gola facilm\~ete $i $ummano, & tal regola è $tata v$itata da no$tri antichi, & moderni pratici, e pero accio meglio la int\~edi (& ma$$ime per e$$er la piu maneggiata di qual $i voglia delle altre) te ne vo E$$empio $e$to glio dare anchora duoi altri e$$emp{ij}. Volendo adonque anchora $ummare poniamo ℞ 6 con ℞ 24. prima vedi $e $ono communicante, ouer non (perche $e non fu$$ero communicante non $i $um mariano per alcuna delle dette due regole date, come nella $equente $i dira) & que$to lo puoi $a- per $ummar la # ℞ 6 con la -- -- # ℞ 24 li duoi quadrati # 30 il doppio del dutto # 24 la $umma @ara # ℞ 54 per multiplicando, ouer partendo l’una per l’altra (come nella prima di que$to capo fu detto) ma vedemolo con il multiplicare, onde multiplicando ℞ 6 fia ℞ 24 fara ℞ 144. & perche 14@ è nume ro quadrato, & la $ua ℞ è 12 per numero, diremo tal due ℞ e$$er communicante, & per $ummarle in$ieme, & farne vna $ol quantita pigliaremo la $umma di loro quadrati (di quali l’uno $ara 6. & l’altro 24) fanno 30. & il doppio del dutto di vna in l’altra $ara 24 (cioe il doppio di quel 12) qual gionto con 30. fara 54. & que$to 54. per la quarta del $econdo di Euclide $ara equale al quadrato della $umma di quelle due ℞, e pero la ℞ 54 venira a e$$er la $implice $umma di tai due radici.

Similmente volendo $ummar ℞ 5 con ℞ 45. piglia liloro quadrati, di quali l’uno è 5. & l’altro è 45. E$$empio $ettimo che gionti in$ieme fanno 50. poi piglia il doppio del dutto d’vna in l’altra, ilqual dutto $ara ℞ 225. cioe 15 per numero, il doppio delquale $ara 30. & quel $ummandolo con 50 fara 80. & la ℞ 80 (per le ragioni dette) $ara la $umma di ℞ 5 con ℞ 45. & con tal ordine $eguirai nelle altre $@mili communicante.

_Come $i $ummano quelle radici, che non $ono communicante,_ & $imilmente numero con radice.

MA volendo $ummare qual $i voglia $pecie di radice, che non $iano fra loro communi 7 cante, o vuoi dire commen$urabile, per e$$ere impo$$ibile a poterle me$colar in$ieme, & proferirle con vn nome $olo, come nelle communicante è $tato fatto (per cau$a del- la $ua incommen$urabilita) bi$ogna proferirle, & rappre$entarle di$tintamente con duoi nomi per mezzo di que$to termine, ouer $illaba piu. E$$empi gratia volendo $ummare in$ie E$$empio primo me poniamo ℞ 5 con ℞ 3. & perche il dutto di vna in l’altra non è rationale per non e$$er commu nicante, anzi è ℞ 15. & pero le $ummaremo, & proferiremo in que$t’altro modo dicendo, che tal a $ummar ℞ -- # 5 con ℞ -- # 3 fa ℞ -- # 5 piu ℞ -- # 3 a $ummar ℞ cu. -- # 7 con ℞ cu. # 5 fa ℞ cu. # 7 piu ℞ cu. # 5 a $ummar ℞ cen.cen. # 8 con ℞ cen.cen. # 6 fa ℞ cen.cen. # 8 piu ℞ cen.cen. # 6 a $ummar ℞ rel. # 12 con ℞ rel. # 10 fa ℞ rel. # 12 piu ℞ rel. # 10 ##### Et co$i procedendo nelle altre $pecie non communicante. a $ummar ℞ # 20 con 3 fa ℞ # 20 piu -- # 3 a $ummar ℞ -- # 12 con 8 fa -- # 8 piu ℞ -- # 12 a $ummar ℞ cu. # 5 con 4 fa -- # 4 piu ℞ cu. # 5 a $ummar ℞ cu. # 30 con 3 fa ℞ cu. # 30 piu -- # 3 a $ummar ℞ ℞ # 7 con 6 fa -- # 6 piu ℞ ℞ # 7 a $ummar ℞ rel. # 10 con 8 fa # 8 piu ℞ rel. # 10 #### Et co$i procedendo nelle altre $pecie con numero. $umma fara ℞ 5 piu ℞ 3. laqual co$a non $i puo negare, ne man- co dubitare, che co$i non $ia, & tal quanti- ta co$i cõpo$ta $i chia- ma $implicemente bi- nomio, per e$$er com- po$to, et proferto con duoi nomi, il mede$i- mo $i o$$eruaria volen do $ummare ℞ cu. 7 cõ ℞ cu. 5. cioe tal $um ma $i proferiria, & 2>TERZO. rappre$entaria in que$ta forma ℞ cu. 7. piu ℞ cu. 5. & tal quantita co$i compo$ta $i chiamara bi- nomio cubo. Similmente volendo $ummare ℞ cen. cen. 8 con ℞ cen. cen. 6. tal $umma $i proferira, & rappre$entara in que$to modo ℞ cen. cen. 8 piu ℞ cen. cen. 6. tal radice cen. cen. molte le proferi- mo, & rappre$entaremo per ℞ ℞, perche molti hanno co$tumato rappre$entarle in tal forma, & ma$$ime (come te$tifica frate Luca) Lunardo pi$ano, & tal compo$ito $i chiamara binomio cen. cen. ouer binomio di ℞ ℞. Similmente volendo $ummar ℞ rel. 12 con ℞ rel. 10. tal $umma $i pro- ferira, & rappre$entara in que$to modo ℞ rel. 12 piu ℞ rel. 10. & tal compo$ito $i chiamara bino- mio relato, & co$i con tal modo $i douera procedere nelle altre $pecie di ℞, che non fu$$ero com- municante, & perche il numero è $empre incommen$urabile con ogni $pecie di radice irrationale, e pero volendolo $ummare con qual $i voglia $pecie di ℞ $empre $i proferira pur con il detto ter- mine del piu, dicendo radice tal piu tal numero, ouer tal numero piu tal radice. E$$empi gratia vo- E$$empio $econdo lendo $ummare poniamo ℞ 20 con 3. tal $umma $i proferira, & rappre$entara in que$to modo ℞ 20 piu 3. & volendo $ummar ℞ 12 con 8. tal $umma $i proferiria in que$ta forma 8 piu ℞ 12. cioe mettere prima la maggior quantita, & dapoi la menore, abenche in que$to ca$o tanto $ignificaria ℞ 12 ⓟ 8. quanto faria 8 ⓟ ℞ 12. nondimeno $empre per piu conuenientia $i debbe v$are di met- tere prima la maggior quantita, & dapoi la menore alcun potria pen$are, che la ℞ 12 $ia mag- E$$empio terzo gior quantita di 8 per e$$er 12. maggior di 8. laqualco$a non è vera, perche il quadrato della ℞ 12. è $olamente 12. & il quadrato di 8 e 64. e pero quella quantita è maggiore, che fa maggior quadra to, & que$to s’intende nelle altre dignita, & que$to che habbiamo detto del $ummar numero con E$$empio quarto radice quadra $i debbe intendere il mede$imo con ogni altra $pecie di radice, cioe volendo $um- mare ℞ cu. 5 con 4. proferiremo, & rappre$entaremo tal $umma in que$to modo 4 piu ℞ cu. 5. & volendo $ummar ℞ cu. 30 con 3. la notaremo in que$to modo ℞ cu. 30 piu 3. Et co$i volendo $ummar ℞ ℞ 7 con 6. rappre$entaremo tal $umma in que$ta forma 6 ⓟ ℞ ℞ 7. & co$i volendo $ummare ℞ rel. 10 con 8. tal $umma $i notaria in tal modo 8 piu ℞ rel. 10. & in tal modo $i $um- mara il numero con qual $i voglia altra $pecie di radice, & quella tal $pecie di binomio, che di tal $umma $era formato $ara denominato dal nome di quella $pecie di radice, che vi $ara interpo$ta ec E$$empio quinto cettuando quello, doue $ara interpo$ta la radice quadrata, qual $i chiamara $implicemente bino- mio, ma $e tal interpo$ta radice $ara cuba, $i chiamara binomio cubo, & $e la $ara cen. cen. $i chia- mara binomio cen. cen. & $e la $ara relata $i chiamara binomio relato, & co$i delle altre $pecie di ℞. Ma quando che per $orte le radici incommunicante, ouero incommen$urabile, che $i haue$$e da $ummar fu$$ero tre, ouer piu di tre, con il detto termine del piu $i formaria vna quantita di tanti no mi compo$ta quanto fu$$ero quelle tai ℞. E$$empi gratia volendo $ummare ℞ 15. & ℞ 5. & ℞ 7. & ℞ 2. tal $umma $i proferira, & rappre$entara in que$to modo ℞ 15 piu ℞ 5. piu ℞ 7. piu ℞ 2. & tal $umma $i chiamara vno quadrinomio, & co$i $i procederia con altre $pecie di radice, & in maggior numero di nomi.

CIrca al $ummar delle radici quadrate frate Luca a carte 116 vuole, che nel $ummar due 8 ℞ quadrate incommen$urabile $i proceda $econdo quel mede$imo modo, che di $opra è $tato fatto nel $ummar quelle, che $ono commen$urabile, cioe per quella $econda re- Errore, ouer $implicita di fra Luca dal borgo. gola, & che $ia il vero al detto luogo lui prepone di $ummare ℞ 5 con 3. & per far tal $umma lui vuole che $i multiplichi $econdo il $olito ℞ 5 fia ℞ 3. & fa ℞ 15. & per non hauer tal pro dutto radice di$creta vuol che tal produtto s’indopp{ij}, come radice, cioe multiplicarlo per 4. & fa- ra ℞ 60. & que$to dupplato vuole, che $ia aggionto con la $umma di 5. & 3. che $ara 8. & tal ag- giongim\~eto diria 8 piu ℞ 60. & di que$to tal binomio vuole, che ne $ia rappre$entata $ordamente la radice vniuer$ale detta radice legata, ouer compo$ta di quel tal binomio, & dice che tal radice in duoi modi $i potra ri$pondere, & che in $o$tantia $ara vno, cioe che porremo dire, che tal $um- ma faccia ℞ v. ℞ 60 piu 8. & che anchora potremo dire, che tal $umma faccia ℞ 8 piu ℞ 60. cioe ℞ v. 8 piu ℞ 60. Et que$to mede$imo modo è $tato imitato da Hieronimo Cardano, & non $ola- Errore, ouer $implicita di Hieronimo Carda- no medico milane$e. mente nel $ummare due radici quadre incommen$urabile, ma anchora nel $ummare delle digni- ta, ouer denominationi algebratice. Laqual loro opinione mi pare vna $implicita grandi$$ima a vo ler, che quello che $i puo proferire, & rappre$entare per vna denominatione breue, & chiara a voler ($enza alcuna legittima cau$a) proferirlo, & rappre$entarlo con vna denominatione longa, o$cura, & confu$a al no$tro intelletto, perche molto piu chiaramente s’intende, & cono$ce quello che $ignifica ℞ 5 piu ℞ 3 (che prpone frate Luca) di quello che $ignifica ℞ v. 8 piu ℞ 60. Et co$i mol to piu chiaramente $i comprende il $ignificato di ℞ 7 piu ℞ 3 (che prepone il Cardano) di quello, che $ignifica ℞ v. 10 piu ℞ 84. & $imilmente nelle regole di algebra, molto piu chiaramente $i ap- prende, & cono$ce quello che $ignifica 1 co$a piu 7 (che prepone Hieronimo Cardano) di quello LIBRO di ℞ v. 1 co$a piu 7. piu ℞ 28 co$e. Et $imilmente è molto piu noto il $ignificato di 4 co$e piu 3 cen $i (che prepone pur il detto Hieronimo Cardano) di quello di ℞ v. 4 co$e piu tre cen$i piu ℞ 48 cubi. Et non $i auedeno que$ti tali, che oltra il detto inconueniente, che ne $egue. Preteri$cono a l’or dine di Euclide, il quale nella 35 del decimo della no$tra traduttione, dice che $e $aranno due linee rationali. Solamente in potentia communicante, & che $iano congionte direttamente in longo, che tutta la linea da quelle compo$ita $ara irrationale, & è detta binomio. Onde $i vede che $um- mando $empre due ℞ quadrate incommen$urabile in longhezza, $econdo la openione di que$ti ta li giamai $i cau$aria Binomio, le $pecie delquale $ono 6. come che al $uo luogo $i fara manife$to, an zi tal lor $umma $aria $empre vna radice vniuer$ale, o vuoi dir legata del quadrato di quel tal bi- nomio, e pero eglie vna pazzia a voler quadrare quel tal binomio $enza cau$a per rappre$entare poi $ordamente la radice di quel tal quadrato, & per e$$er meglio inte$o da ogni qualita di per$o- ne. Dico che potendo io proferire, & rappre$entare poniamo 2 {1/3} per 2 {1/3} non $aria pazzia gran- da la mia, a voler quadrar $enza alcuna legittima cau$a il detto 2 {1/3}, il qual quadrato faria 5 {4/9}, per voler poi proferire, ouer rappre$enta $ordamente la radice di quel tal quadrato, laqual radice $or- damente $i proferiria, & rappre$entaria in que$to modo ℞ 5 {4/9}, il mede$imo volemo inferire del binomio, & que$ta loro chimera vogliono che $i po$$a fare nel $ummare numero con

quadrate.

Nota che la proua del $ummare di radice $i fa con il $uo atto contrario, cioe con l’atto che $eguita det- to fottrare, & co$i la proua del $ottrare $i fa con il $ummare.

Del quinto atto del algorithmo chiamato $ottrar diradici. # Cap. _V._ In quanti modi puo interuenire il $ottrar diradice.

IL $ottrar di radici puo accadere in 5 modi ($i come che occorre anchora nel $ummare) 1 il primo di quali è a $ottra vna radice di vn’altra a lei equale. Il $econdo è a $ottrare vna radice menore da vn’altra maggiore allei communicante. Il terzo è a $ottrare vna ra- dice menore da vn’altra maggiore allei incommen$urabile. Il quarto è a $ottrar radice di numero. Il quinto, & vltimo è a $ottrar numero di radici.

Come $i $ottra una radice daun’altra allei equale.

ANchor che a $ottrare vna radice (in qual $i voglia $pecie) da vn’altra allei equale per ra 2 gione naturale ogni vno giudicara, che re$ti nulla, nondimeno per $eguir l’ordine no- $tro non re$taremo di e$$emplificarlo, dico adonque, che a $ottrare poniamo ℞ 10 da ℞ 10 re$tara. 0. & co$i a $ottrar poniamo ℞ cu. 12 da ℞ cu. 12. re$tara pur. 0. Et co$i a $ottrar ℞ ℞ 15. da ℞ ℞ 15 re$tara pur. 0. (Nota che ℞ ℞, & ℞ cen. cen. (come nella $ettima fu det- to) $ignificano vna mede$ima co$a) & co$i a $ottrar ℞ rel. 7. da ℞ rel. 7. re$tara. 0. & co$i $eguira in tutte le altre $pecie.

_Come $i $ottra una radice menore da un’altra maggiore, allei_ communicante per due diuer$e vie, ouer regole.

QVando vorrai $ottrare vna radice menore da vn’altra maggiore allei, communicante 3 (perche la maggiore mai $i potria cauare dalla menore (come nel $ottrar di numeri fu anchor detto) tal atto $i puo e$$equir per diuer$e vie, ouer regole (come che accade an- chora nel $ummar di dette radici) dellequali due regola l’una (cioe la prima) è commu na a ogni $pecie di ℞ communicante, l’altra, cioe la $econda $i va diuer$ificando $econdo le $pecie di ℞. Onde per non generar confu$ione dichiariremo primamente quella che è communa a ogni $pecie di radice, & dapoi notificaremo l’altra $econda.

Come $i $ottra una radice da un’altra allei cõmunicante per la prima regola.

VOlendo adonque $ottrare vna radice menore da vn’altra maggiore allei communi- 4 cante per la prima regola vedi ($i come fe$ti nel $ummare) quante volte la radice me- nore intra nella maggiore, & que$to $aperai partendo la maggiore per la menore, il che facendo trouarai (per la prima del precedente capo) che te ne venira numero ra- tionale, il qual numero ne dinotara quante volte la detta radice maggiore contenira la detta radi- ce menore, & perche $iamo certi, che quello che ne re$tara, dapoi la $ottratione contenira vna vol- ta manco la detta radice menore, di quello faceua la maggiore, e pero multiplicãdo la detta radice TERZO. menor per vna vnita manco di quel primo auenimento produra il re$tante, che rimarra a $ottrare la detta ℞ menore da quella maggiore. E$$empi gratia volendo $ottrar ℞ 5 dara ℞ 125. parti 125 E$$empio primo per ℞ 5. & te ne venira ℞ 25. cioe 5 per numero (per e$$er communicante) hor dico che $iamo cer ti la detta ℞ 125 contenere 5 volte la detta ℞ 5. e pero la detta ℞ 125 vien a e$$er quincupla alla detta ℞ 5. Anchora (per ragion naturale) $iamo certi, che $ottrando la detta ℞ 5 dalla detta ℞ 125. quello che re$tara $ara $olamente quadruplo alla detta ℞ 5. cioe vna volta manco del quincuplo, & per tanto multiplicando la detta ℞ 5 per 4. cioe per vna vnita mãco di quel 5. ne produra quel lo che re$tara a $ottrar la detta ℞ 5 dalla ℞ 125. & per multiplicar la detta ℞ 5 per quel 4. bi$ogna aricordar$i di quadrare quel 4. & fara 16. & $imilmente la ℞ 5. che trouarai che fara 5. & co$i mul tiplicando 5 fia 16 fa 80. & ℞ 80. diremo che re$tara a $ottrar ℞ 5 di ℞ 125. Et nota che que$to è il cõuer$o della prima $umma e$$emplificata nella quinta del preced\~ete capo, e pero que$to primo $ot trare vien a e$$er la proua di quel primo $ummare, & quel primo $ummare vien a e$$er la proua di E$$empio $econdo que$to primo $ottrare, & con tal ordine $eguiremo ne gli altri per abreuiar le proue, volendo an- chora $ottrare ℞ 8 di ℞ 162. parti pur ℞ 162 per ℞ 8. ne vien ℞ 20 {1/4}, laqual radice $aria 4 {1/2} per nu mero (per e$$er communicante) delqual 4 {1/2} cauane 1 per regola ferma (per le ragioni di $opra adut te) re$tara 3 {1/2}, hor multiplica la radice menore, cioe ℞ 8. per 3 {1/2}, & trouarai che fara 98. & ℞ 98 E$$empio terzo $ara quello che re$tara a $ottrar ℞ 8 di ℞ 162. Volendo anchora $ottrare ℞ cu. 2 di ℞ cu. 128. par- ti pur ℞ cu. 128 per ℞ cu. 2. & te ne venira ℞ cu. 64. che $aria 4 per numero, dalqual 4 (per le ra- gioni di $opra adutte) cauane 1 (per regola ferma) re$ta 3. hor multiplica la ℞ cu. 2. per il detto 3. trouarai che fara ℞ cu. 54. & tanto $ara quello che re$tara a $ottrar la detta ℞ cu. 2. dalla detta ℞ cu. 128. Similmente volendo $ottrare ℞ ℞ 3 da ℞ ℞ 243. parti pur ℞ ℞ 243 per ℞ ℞ 3 te ne venira E$$empio quarto ℞ ℞ 81. che $aria 3 per numero, dalqual cauane 1 (per la detta regola ferma) re$tara 2. poi multi- plica la ℞ ℞ 3 per quel 2. trouarai che fara ℞ ℞ 48. & tãto re$tara a $ottrar la detta ℞ ℞ 3 di ℞ ℞ 243. Similmente volendo $ottrare ℞ rel. 4 da ℞ rel. 972. parti pur ℞ rel. 972 per ℞ rel. 4. & te ne veni- E$$empio quinto ra ℞ rel. 243. laqual radice $aria 3. dalqual ca- a $ottrar ℞ # 5 da ℞ # 125 re$ta ℞ # 80 a $ottrar ℞ # 8 da ℞ # 162 re$ta ℞ # 98 a $ottrar ℞ cu. # 2 da ℞ cu. # 128 re$ta ℞ cu. # 54 a $ottrar ℞℞ # 3 da ℞℞ # 243 re$ta ℞℞ # 48 a $ottrar ℞ rel. # 4 da ℞ rel. # 972 re$ta ℞ rel. # 128 #### Et co$i di$correndo nelle altre $pecie \\ communicante. uane pur 1 (per la regola detta) re$tara 2. poi multiplicando ℞ rel. 4 per quel 2. trouarai che te ne venira ℞ rel. 128. & tanto re$tara a $ot- trar la detta ℞ rel. 4. dalla detta ℞ rel. 972. Et con tal ordine procederai nelle altre $pecie com municante.

Et nota che la proua di tai $ottrari $i fa $econdo l’ordinario, cioe con il $ummar, & per tanto la proua di que$ti cinque $ottrari, trouarai e$$er quelli cinque $ummari dati per e$$emp{ij} nella quinta del precedente capo, come di $opra è $tato detto.

_Come $i $ottra una radice quadra da un’altra allei com-_ municante per la $econda regola.

LA $econda regola da $ottrare vna radice da vn’altra allei communicante è il conuer- 5 $o $o della $econda regola data nella $e$ta del precedente capo, laqual $i caua dalla quar ta del $econdo di Euclide. E$$emoi gratia volendo $ottrare ℞ 5 pur di ℞ 125. $umma li E$$empio primo quadrati di que$te due radici, & trouarai, che tal $umma fara 130. & di que$ta tal $um ma cauane il doppio del dutto di dette due radici, l’una in l’altra, il qual dutto $ara ℞ 625. cioe 25. per numero, & il doppio $ara 50. hor cauando il detto 50 di 130 re$tara 80. & co$i ℞ 80 $ara quel lo, che re$tara a $ottrar ℞ 5 da ℞ 125 per que$ta $econda regola, come che per l’altra regole fu an- chor trouato. Volendo anchora $ottrare ℞ 8 da ℞ 162. $umma pur li quadrati di que$te due ra- E$$empio $econdo dici, che trouarai tal $umma e$$er 170. & di que$ta tal $umma cauane il doppio del dutto di dette due radici l’una fia l’altra, il qual dutto $ara ℞ 1296. cioe 36 per numero, il doppio $ara 72. qual 72 cauandolo da quel 170 re$tara 98. & co$i ℞ 98 $ara il re$tante di tal $ottratione, come che re- $tete anchora per l’altra regola, auertendoti che que$ta $econda regola è molto piu accommoda, & è piu co$tumata nelle $ottrattioni delle radici quadrate communicante dell’altra, e pero fattela fa migliare, ma nelle altre $pecie di radice piu commoda è la $opra data prima regola, e pero non vo- glio $tar a darti il modo di $ottrar le dette altre $pecie di radice per que$t’altra $econda regola non e$$endo tal regola da v$are, ma $olamente per intender, & $aper il mirabil ordine, che hanno li nu- meri fra loro, ma $e pur di$iderarai di $aperlo cõ$iderarai con diligentia quelle no$tre propo$itioni adutte $opra le regole date nelle e$trattioni di tal $pecie di radice, & hauerai lo intento tuo.

LIBRO _Come $i $ottra una radice menore da un’altra maggiore a quella in-_ commen$urabile, o vuoi dir non communicante, & $imilmente vna radice da vn numero, & vn numero da vna radice.

MA volendo $ottrare vna radice menore da vn’altra maggiore allei incommen$urabi- 6 le, cioe non communicante, per e$$er impo$$ibile di poter proferire, ne manco di poter rappre$entare tal re$to, ouer tal $ua differentia con vn nome $olo (come nelle commu- nicante è $tato fatto) per cau$a della $ua incommen$urabilita, bi$ogna proferire, & rap pre$entare tal re$to, ouer differentia di$giontamente con duoi nomi per mezzo di que$to termine, ouer $illaba men. E$$empi gratia volendo $ottrare poniamo ℞ 3 di ℞ 5. & perche il dutto di vna E$$empio primo fia l’altra non è rationale (per non e$$er communicante) anzi $aria ℞ 15. e pero in tal ca$o le $ottra- remo, & proferiremo tal re$to in que$ta forma ℞ 5 men ℞ 3. laqual co$a nõ $i puo negare, ne man co dubitare, che co$i non $ia, & tal quantita (co$i di$giontamente po$ta) $i chiama $implicemente re$iduo, ouer reci$o, il mede$imo $i o$$eruaria volendo $ottrare ℞ cu. 5. da ℞ cu. 7. cioe tal re$to $i E$$empio $econdo proferiria, & rappre$entaria in que$to modo ℞ cu. 7 men ℞ cu. 5. & tal quantita co$i proferta $i chiamara re$iduo cubo. Similmente volendo $ottrare ℞ ℞ 6 da ℞ ℞ 8. tal re$to $i proferira, & rap- E$$empio terzo pre$entara in que$to modo ℞ ℞ 8 men ℞ ℞ 6. ouero in que$t’altro ℞ cen. cen. 8. men ℞ cen. cen. 6. & tal quantita co$i rappre$entata $i chiamara re$iduo cen. cen. ouero di ℞ ℞. Similmente volendo $ottrare ℞ rel. 10. da ℞ rel. 12. tal re$to $i proferira, & rappre$entara in que$ta forma ℞ rel. 12 men E$$empio quarto ℞ rel. 10. & tal quantita co$i proferta, ouero rappre$entata $i chiamara re$iduo relato. Et con tal modo, ouer regola $i douera procedere, nelle $ottrattioni di altre $pecie di radice incommen$ura- bile, ouero che non fu$$ero communicante.

Et perche il numero è $empre incommen$urabile con ogni $pecie di radice irrationale, e pero volen- do $ottrare qual $i voglia $pecie di ℞ da vn numero, ouer vn numero da vna ℞ $empre $i procede ra per il mede$imo modo in tal $ottratione. E$$empi gratia volendo $ottrare poniamo ℞ 7 da 4. E$$empio quinto tal re$to $i proferira, & rappre$entara in que$to modo 4 men ℞ 7. & tal quantita $i dira pur $im- plicemente re$iduo, $imilmente volendo $ottrare 5 da ℞ 37. tal re$to $i proferira, & rappre$entara in que$ta forma, ℞ 37 men 5. & tal re$to $i chiamara pur $implicemente re$iduo. Similmente vo- E$$empio $e$to lendo $ottrare ℞ 20 da 10. tal re$to $i proferira, & rappre$entara in que$to modo 10 men ℞ 20. & tal re$to co$i proferto, ouer notato $i chiamara pur $implicemente re$iduo. Ma volendo $ottrare ℞ E$$empio $ettimo cu. 5 da 4. tal re$to $i proferira, & rappre$entara in que$to modo 4 men ℞ cu. 5. & tal quantita $i chiamara re$iduo cubo. Et co$i volendo $ottrare 3 da ℞ cu. 30. tal re$to $i rappre$entara, & profe- E$$empio ottauo rira in que$ta forma ℞ cu. 30 men 3. Et co$i volendo $ottrare ℞ ℞ 12 da 4. $i dira che re$tara 4 men E$$empio nono ℞ ℞ 12. Et co$i volendo $ottrar 3 da ℞ ℞ 120. $i dira, che re$tara ℞ ℞ 120 men 3. Et $imilmente E$$empio decimo volendo $ottrare ℞ rel. 8. da 5. $i dira che re$tara 5 men ℞ rel. 8. Et co$i volendo $ottrare 2 da ℞ E$$empio vndecimo rel. 130. $i dira che re$tara ℞ rel. 130 men 2. & co$i procedendo nelle altre $pecie di radice con nu- mero, & tal $pecie di re$iduo $i denominara da quella $pecie di radice, che vi $ara interpo$ta, come fu detto anchora di binom{ij}. Ma quando che da vn numero, ouer radice occorre$$e di $ottrare duoi, ouer piu nomi a quello non communicante tal atto $i e$$equira pur con il detto termine del meno. E$$empi gratia volendo $ottrare poniamo ℞ 7. & anchora ℞ 5. & anchora ℞ 2 da 20. $i dira, che re$ta 20 men ℞ 7. men ℞ 5. men ℞ 2. & con tal ordine $i procederia nelle altre $pecie.

CIrca al $ottrare delle radici quadrate, che non $ono communicante frate Luca dal Bor 7 go, vuole, che $i proceda $ordamente per quella mede$ima regola, che $i co$iuma nel $ottrare le communicante, & che $ia il vero a carte 117 all’articolo $e$to, lui prepone di Errore, ouer $implicita di fra Luca dal borgo. $ottrare ℞ 3 da ℞ 5. & per far tal $ottratione vuol che $i multiplichi ℞ 3 fia ℞ 5 fa ℞ 15. laqual radice è $orda (per e$$er le dette radici incommen$urabile) & tal produtto vuol che $i indop p{ij} (multiplicando per 4) & fara ℞ 60. poi vuol che $i aggiongi in$ieme puramente 3. & 5 (che ven gono a a$$er li quadrati di tale radice) fanno 8. & da que$to 8. vuol che $i caui quella ℞ 60 (con il men) & re$tara 8 men ℞ 60. & la radice vniuer$ale di tal re$iduo, vuole che $ia il detto re$to, che re$tara a $ottrare ℞ 3 da ℞ 5. il qual re$to $i rappre$entara in que$to modo ℞ v. 8 men ℞ 60.

Similmente a voler $ottrare vna radice da vn numero, ouero vn numero da vna radice vuol che $i proceda per quella mede$ima regola, & che $ia il vero (al detto articolo $e$to) lui prepone di $ot- trare ℞ 3 da 2. & co$i procedendo per il mede$imo modo conclude, che re$tara la radice vniuer- $ale, ouer legata di que$to re$iduo 7 men ℞ 47. laqual radice vniuer$ale $i rappre$enta in que$to modo ℞ v. 7 men ℞ 48. che vuol dire pre$a la ℞ 48. & quella tratta di 7. & la ℞ di quel re$to $aria il detto re$to, & co$i a $ottrar 2 di ℞ 5 conclude, che re$ta ℞ v. 9 men ℞ 80.

TERZO.

Que$to mede$imo modo di $ottrare è $tato imitato da Hieronimo Cardano medico milane$e nella Errore, ouer $implicita di Hieronimo Carda- no medico milane$e. $ua pratica di Arithmetica al cap. 13. Qual vuole che a $ottrar ℞ 3 da ℞ 7 $ia lecito di dire, che re$ti ℞ v. 10 men ℞ 84. laqual loro openione (come $u detto anchora $opra la vltima del precedente ca po) mi pare vna $implicita grãdi$$ima a voler, che quello, che $i puo notificare per vna denomina- tione a$$ai chiara, & breue a volerlo rappre$entare per vna denominatione piu longa, & piu o$cu ra al no$tro intelletto, perche molto piu chiaramente s’intende, & comprende quello che $ignifica 2 men ℞ 3 di quello, che fa ℞ v. 7 men ℞ 48. & $imilmente quello che $ignifica ℞ 5 men 2. di quel- lo che fa ℞ v. 9. men ℞ 80. Et $imilmente quello che $ignifica ℞ 7 men ℞ 3 (che pone il Cardano) di quello che fa ℞ v. 10 men ℞ 84. Et non $i accorgeno que$ti tali, che oltra il $opradetto inconue- niente preteri$cono a gli ordini di Euclide, il quale nella 73 del decimo della no$tra traduttione. Di ce che $e $ara tagliata (cioe $ottrata) vna linea da vn’altra linea, & $aranno ambedue rationali $o- lamente commen$urabile potentialmente la rimanente linea $ara irrationale, & $ara detta re$i- duo. Onde $i vede che $ottrando vna radice menore da vn’altra maggiore allei incommen$u- rabile in longhezza, $econdo la openione di que$ti tali, giamai $i cau$aria alcun re$iduo (le $pecie delliquali $ono 6. come vuol Euclide nel detto decimo) anzi talloro re$to $aria $empre vna radi- ce vniuer$ale, del quadrato di quel tal re$iduo, e pero non $i puo negare, che non $ia vna $im- plicita e$pre$$a a voler quadrare quel tal re$iduo ($enza cau$a) per rappre$entare poi $ordamen- te la radice di quel tal quadrato, come che $opra la ottaua del precedente capo fu anchor det- to, & e$$emplificato.

_Come che $i multiplicano, Parteno, Summano, & $ottrano le radici di_ diuer$e $pecie fra loro, & con il numero. # Cap. VI.

QVando che’l occorre$$e di multiplicare, ouer partire due ℞ di diuer$e $pecie $empre ve 1 di di ridurle a vna mede$ima $pecie, dapoi multiplicale l’una per l’altra, & del produt- to pigliane quella tal $pecie di ℞. E$$empi gratia volendo multiplicare ℞ 2 fia ℞ cu. 3. per ridurle a vna mede$ima $pecie quadra la cuba, & fara cu. cen. 9. dapoi cuba la qua- E$$empio primo dra, & fara ℞ cen. cu. 8. poi multiplica ℞ cu. cen. 9. fia ℞ cen. cu. 8. fara ℞ cen. cu. 72.

SImilmente volendo multiplicare ℞ cu. 3. fia ℞ cen. cen. 2. recca ℞ cu. 3 a cen$o di cen- 2 $o fara ℞ cu. cen. cen. 81. poi recca ℞ cen. cen. 2 a cubo, & fara ℞ cen. cen. cu. 8. poi mul E$$empio $econdo tiplica ℞ cu. cen. cen. 81 fia ℞ cen. cen. cu. 8. fara ℞ cu. cen. cen. 648. & con tal or- dine procederai nelle altre di diuer$e $pecie.

QVe$to che $i è detto del multiplicare $i debbe intendere anchora per il partire, cioe vo 3 lendo partir ℞ cu. 3 per ℞ cen. cen. 2. tu li ridurraia vna mede$ima $pecie preci$amen- E$$empio terzo te, come nella precedente hai fatto, & hauerai pur ℞ cu. cen. cen. 81. da partire per ℞ cen. cen. cu. 8. il che facendo te ne venira ℞ cu. cen. cen. 10 {1/8}, & co$i procedere$ti nelle altre $imili.

MA volendo $ummare due radici differente in $pecie tal atto $i puo far in duoi modi 4 l’uno è a proferirle, & rappre$entarle tal qual le $ono congionte con il termine del piu, ma perche tal binomio $aria di due diuer$e $pecie (per laqual co$a in alcune altre ope- rationi potria cau$ar difficulta a$$ai, e pero piu laudabile $ara a ridur le dette due radici a vna mede$ima denominatione, & dapoi componerle, ouer $ummarle con il detto termine del piu. E$$empi gratia volendo $ummare ℞ cu. 10 con radice quadra 3. dico che $i potria proferire, E$$empio quarto ouer rappre$entare tal $umma in que$to modo ℞ cu. 10 piu ℞ 3. ouer ℞ 3 piu ℞ cu. 10. ma perche vn tal binomio $aria di due diuer$e $pecie per var{ij} ri$petti piu conueniente $ara a ridur le dette due radici a vna mede$ima $pecie, e pero reccando ℞ cu. 10. a quadra dira, ouer fara ℞ cu. cen. 100. dapoi reccando ℞ 3 a cuba fara ℞ cen. cu. 27. quale $ummandole poi con il termine del piu fara ℞ cu. cen. 100 piu ℞ c\~e. cu. 27. & tal $pecie di binomio s’intenderia binomio cu. cen. ouer cen. cu. (ch’è il mede$imo) Et per que$to che è $tato detto del $ummare $i debbe intendere anchora per il $ot- trare, & per tanto voglio por fine a que$to capo.

_Come che que$to modo di $ummare, & $ottrare con il termine delpiu, & del_ meno, $i co$tuma anchora da naturali nelle quantita rationali di natura diuer$e. # Cap. VII.

QVe$to modo di $ummare con il termine del piu $i co$tuma anchora da naturali nelle quanti- 1 ta materiali di natura diuer$a, vero è che in luogo del detto termine del piu vi co$tumano, ouer che nõ vi pongono $egno alcuno, & quelle quãtita, che non hanno alcun $egno auanti LIBRO di $e, s’intendono e$$er piu, come che nel $equente libro piu diffu$amente intenderai. E$$empi gra- tia pongo che vno mi paghi di fitto di vna po$$e$$iooe ducati 12. & $tara 4 di formento a l’anno, eglie manife$to, che volendo proferire, ouer rappre$entare la $umma di que$te due co$e el non $i puo fare, $aluo che con duoi nomi (per e$$er di natura diuer$e) dicendo che co$tui mi paga di fit to ducati 12. & $tara 4 di formento, che è quanto, che a dire ducati 12 piu $tara 4 formento. Et co- $i quando che vno mi fu$$e debitore di ducati 20. & gr. 17. perche tali ꕮ 20. & quelli gr. 17. $ono di natura diuer$i, e pero volendo proferire, ouer rappre$entare la $umma di tale due quantita, $i fa- ra con duoi nomi, dicendo che colui mi debbe dare ducati 20. & gro$$i 17. ouer ꕮ 20 gr. 17. il che non vuol dir altro che ducati 20 piu gr. 17. Et co$i $e vno mi doue$$e dare poniamo ducati 13 gr. 15. piccoli 20. $econdo l’u$o di Venetia, tal debito in $umma $i notaria con 3 nomi, come per auan ti è notato (cioe $enza alcun $egno) il che non vuol dir altro, che ducati 13 piu gro$$i 15 piu picco- li 20. & co$i con tal ordine $i $eguiria in monete compo$te di piu nomi di natura diuer$e.

ANchora li detti naturali alcune volte in alcune $ottrattioni co$tumano per breuita a 2 proferire il re$to con il termine del meno. E$$empi gratia $e vno mi doue$$e dare duca- ti 100 da lire 6. e $oldi 4 per ducato, & che co$tui mi haue$$e dato per vn certo mio ne- gocio $oldi 7. volendo proferire il detto re$to con breuita $i direbbe, che mi re$ta$$e ducati 100 men ß 7. & que$to $i fa alle volte (come ho detto per abbreuiar il dire) perche volendo dire, che mire$ta$$e ducati 99 ℒ 5 ß 17. $aria piu longo dire, & di piu nomi compo$to.

Fine del terzo Libro. _LIBRO QV ARTO DELLA SECON-_ DA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICO lo Tartaglia, nelqual $i dichiara li cinque principali atti della pratica di duoi termini, detti piu, & meno, cioe rappre$entare, $umma- re, $ottrare, multiplicare, & partire di quelli. Del primo atto detto rappre$entare delpiu, & del men. # Cap. I.

HAuendo nel precedente libro mo$trato, come che le $umme delle ℞, 1 che non $ono communicante in longhezza, & quelle di numero, & radice $i notificano con il termine detto piu, & li re$ti delle loro $ot- trationi $i manife$tano con il termine chiamato men. Et perche mol te volte occorre di maneggiare le dette $umme, & re$ti fra loro, & con altre quantita, nelli atti del algorithmo, tal che per intendere le conclu$ioni, che di tali atti ne ri$ultano, eglie nece$$ario a dichiarire tale loro ri$$olutioni, & per procedere regolatamente diremo pri- ma, come che li detti termini $i rappre$entano.

Dico adonque che que$to termine piu (per abbreuiar $crittura) $i rappre$entara in que$to modo ⓟ, & il termine del meno $i rap- pre$entara in que$ta forma m.

Del $econdo atto detto $ummar del piu, & del meno. # Cap. II.

PEr intendere il modo del $ummare del piu, & del meno, bi$ogna nella memoria reccar$i le $ot 1 to$critte quattro regole, lequali in $o$tantia $ono $olamente 3.

Prima regola a $ummar piu con piu, la $umma fa $empre piu, Seconda regola a $ummar men con men, la $umma fa $empre men.

Terza regola a $ummar piu con men $empre $i abbatte, & fara la maggior denominatione.

Quarta regola a $ummar men con piu $i abbatte pur, & fara pur la maggior denominatione.

Da notare circa li detti duoi termini piu, & men.

MA nanti che procediamo piu oltra bi$ogna notare, che non $olamente quelle quanti- 2 ta che haueranno auanti di $e il termine, ouero il $egno del piu s’intenderanno piu, ma anchora quelle, che non haueranno alcun $egno auanti di $e s’intenderanno, & $aran- no piu, onde $eguita, che $olamente quelle quantita, che haueranno auanti di $e il ter- mine, ouero $egno del men $aranno men.

HOra accio che le $opra notate quattro regole s’intendano le andaremo e$$emplificando 3 con quantita rationale finte in forma di binom{ij}, & re$idui, con laqual cautella facil- ## E$$empio alla pri- \\ ma regola. a $ummar # 10 piu 4 con # 8 piu 3 fara # 18 piu 7 cioe # 25 mente s’intendera poi tali attioni alli $uoi luoghi, nelli veri binomi, & re$idui, & $imil- mente nelli trinomi, quadrinomi, & multinomi, & per venire alli detti e$$emp{ij} comin ciaremo in que$to modo. Volendo $ummare poniamo 10 piu 4 con 8 piu 3. Poneremo que$ti duoi binom{ij} finti l’uno $otto l’altro, ponendo di $opra qual ti pare di lor duoi, che non fa ca$o (perche tanto fa $ummar piu 3 con piu 4. quanto che fa a $ummar piu 4 con piu 3) tirandoui poi $otto vna linea, come $i co$tuma ne gli altri $ummari, dapoi $umma quel piu 3 di $otto con quel piu 4 di $opra, faranno 7. & per e$$er l’uno, & l’altro di duoi numeri $ummati piu (per la prima re- gola) il detto 7 $ara piu, e pero tu lo notarai $otto alla detta linea con il $egno piu, come che in mar- gine vedi, poi $umma quel 8 (che $eguita) di $otto con quel 10. che gli è $opra fara 18. qual pone- rai (con$equentemente) $otto alla linea detta, & tutta tal $umma dira 18 piu 7. & perche gli altri duoi numeri $ummati (cioe 8. & 10) non hanno alcun $egno, vengono l’uno, & l’altro a e$$er piu, & co$i quel 18 per la detta prima regola vien a e$$er piu. E pero diremo, che a $ummar 10 piu 4. con 8 piu 3. fa 18 piu 7. & perche 18 piu 7 è tanto quanto a dir 25. & co$i 10 piu 4 è tanto quan- to a dir 14. & co$i 8 piu 3 è tanto come a dir 11. & a $ummar 14 con 11 fanno mede$imamente 25. e pero vien a e$$er verificata la prima regola, cioe che a $ummar piu con piu fa $empre piu il mede$imo $eguira nelli veri binomi.

ET co$i volendo $ummare 12 men 5 con 13 men 2. a$$etta que$ti duoi re$idui finti l’uno $otto 4 l’altro tirandoui $otto la $olita linea, & $ummando poi quel men 2. di $otto con quel men 5. di LIBRO $opra fara 7. & que$to ponerai $otto alla linea, & perche l’uno, & l’altro di duoi numeri ($umma- ## E$$empio alla $econda \\ regola. a $ummar # 12 men 5 con # 13 men 2 fara # 25 men 7 cioe # 18 ti) è men (per la $econda regola) il detto 7 $ara meno, e pero poneui il detto $egno men, poi $umma quel 13 di $otto con quel 12. di $opra fara 25. & perche l’uno, e l’altro di detti duoi numeri, cioe 12. & 13 $ono piu (per non hauer alcun $egno) e pero (per la prima regola) il detto 25 $ara piu, & per tanto diremo, che a multiplicar 13 men 2 fia 12 men 5 fara 25 men 7. & perche 25 men 7. è tanto come a dire 18. & co$i 12 men 5 è come a dire 7. et co$i 13 men 2 è tanto come a dir 11. & perche a $ummar il detto 7 con il detto 11 fa mede$imamente 18. $i come fu a $ummar li duoi finti re$idui, e pero diremo la detta $econda regola e$$er buona, cioe che a $ummar men con men fa $empre men, il mede$imo $eguira nel $ummar li veri re$idui.

ET co$i volendo $ummar 9 piu 3 con 8 men 4. a$$etta tal binomio, & re$iduo finto, 5 l’uno $otto l’altro tirando la $olita linea di $otto via, poi per $ummar quel men 4 di $or- ## E$$empio alla terza, \\ ouer quarta regola. a $ummar # 9 piu 3 con # 8 m\~e 4 fara # 17 m\~e 1 cioe # 16 to con quel piu 3 di $opra, la terza, ouer quarta regola, vuole che $i abbatti il menor numero del maggiore, & il re$to $ara della natura della maggior denominatione, cioe $el detto maggior numero $ara $egnato men il detto re$to $ara meno, & $i $ara piu il detto re$to $a- ra piu, & perche in que$to ca$o abbattendo quel 3 piu da quel 4 men re$tara 1. il qual 1 $ara men, perche la maggior denominatione (cioe quel 4) è meno, e pero a quel 1 ponerai il $egno del meno, fatto que$to $ummarai quel 8. che $eguita di $otto con quel 9. che $eguita di $opra, fara 17. qual po $to $otto alla detta linea, dira tal $umma 17 men 1. che veniria a e$$er 16 a ponto, & perche 9 piu 3. è preci$amente 12. & quel 8 men 4 è preci$amente 4 il qual 4 gionto, ouer $ummato con il det- to 12 fara mede$imamente 16. $i come fa a $ummar il detto binomio, & re$iduo finto, e pero di- remo la detta terza regola e$$er ottima, cioe che a $ummar piu con men, ouer men con piu $em- pre $i abbatte, & fara la maggior denominatione, il mede$imo $eguira a $ummar li veri re$idui con li veri binomi.

MA perche la terza, & quarta regola di $ummar piu con men, ouer men con piu ponno 6 variar in piu modi, e pero circa quelle ne ponero diuer$i e$$emp{ij}, volendo anchora $ummar 15 men 6. con 13 piu 9. a$$etta tal re$iduo, & binomio finto l’uno $otto l’al- tro, ponendo qual ti pare di $opra, che non fa ca$o, tirando la $olita linea, poi per $um- ## E$$empio alla terza, \\ ouer quarta regola. a $ummar # 15 m\~e 6 con # 13 piu 9 fara # 28 piu 3 cioe # 31 mare quel piu 9. di $otto con quel men 6. di $opra abbatti 6 di quel 9. come comanda la detta ter za regola, & re$tara 3. & que$to 3 ponerai per tal $umma $otto alla linea, & perche la maggior de- nominatione, cioe la maggior quantita è piu il detto 3 $ara anchor piu, e pero poneragli il $egno piu. Fatto que$to $ummarai quel 13. che con$equentemente $eguita di $otto con quel 25. che gli è $opra fara 28. qual ponerai $otto alla detta linea, & perche quel 13. & quel 15 è piu per non hauer alcun $egno, anchora per la prima regola quel 28 $ara piu, ma e$$er il primo nome di tal $umma non vi $i debbe mettere $egno alcuno, e pero $i intende e$$er piu. E per tanto diremo che a $um- mar 15 men 6. con 13 piu 9. faranno 28 piu 3. Et perche 28 piu 3 è preci$amente 31. & quel ### E$$empio alla terza, \\ ouer quarta regola. a $ummar # ## 16 piu 5 con # ## 14 m\~e 5 fara # 30 # 0 cioe # 30 # 15 men 6 è preci$amente 9. & quel 13 piu 9 è preci$amente 22. & a $ummar 9 con 22 fa mede$i- mamente 31. come fece la $umma di quel binomio, & re$iduo finto, e pero viene a e$$er verifica- ta la detta terza, & quarta regola, cioe che a $ummar piu con men, ouer men cõ piu $empre $i deb be abbattere il meno dal maggiore, & che il re$tante $ara della natura della maggior denomina- tione, il mede$imo $eguira nel $ummare li veri binomi, & re$idui.

VOlendo anchora $ummare 16 piu 5 con 14 men 5. a$$ettali $econdo il $olito l’uno $ot- 7 to l’altro (ponendo quai ti pare di $opra (poi per $ummar quel men 5 di $otto con quel ### E$$empio alla terza, \\ ouer quarta regola. a $ummar # ## 10 m\~e 3 con # ## 10 piu 3 fara # 20 # 0 piu 5. di $opra abbatti pur l’uno da l’altro, & re$tara nulla (per e$$er eguali l’uno all’al- tro) laqual nulla per $eguir l’ordine tu la ponerai $otto alla linea $enza altro $egno, ma nel luogo del $egno farai vn ponto fermo per $epararla da l’altra $umma, che $eguitara, fatto que- $to $ummarai quel 14. che con$equentemente $eguita di $otto con quel 16 di $opra fara 30. qual ponerai $econdo il $olito $otto alla linea, qual 30 (per le ragioni piu volte dette) $ara piu, ma tal $e- gno non vi $i debbe ponere, per le ragion dette. E pero diremo che a $ummar 16 piu 5 con 14 a $ummar # ## 7 piu 5 con # ## 12 m\~e 4 fara # 19 # 0 men 5. fara 30 a ponto. Et perche 16 piu 5 è preci$amente 21. & 14 men 5 è preci$amente 9. & perche a $ummar 21. & 9. fa mede$imamente 30. come fece anchora la $umma del binomio, & re$iduo finto vien a e$$er anchora meglio verificata la $opradetta terza, & quarta regola, il mede$i- mo $i douera far nel $ummare delli binomi, & re$idui veri, & per tua maggior in$truttione te ne a $ummar # 13 # 0 con # ## 9 m\~e 5 fara # ## 22 m\~e 4 cioe # 18 # pongo 3 altri e$$emp{ij} in margine.

_Del terzo atto del $ottrar delpiu, & del meno._ Cap. III. QVARTO.

IL terzo atto chiamato $ottrare del piu, & del meno, certamente è il piu ingenio$o, & 1 piu difficile di alcuno de gli altri atti, & que$to procede, perche in piu var{ij}, & diuer$i modi di alcuno de gli altri puo accadere, e pero ha dibi$ogno di piu acuto natural di- $cor$o di alcuno de gli altri. Dico adonque tal atto poter occorrere in 14 diuer$i mo- di, come ordinatamente con piu e$$emp{ij} (pur di binom{ij}, & re$idui finti) $i fara manife$to, con le quai regole finte facilmente s’intendera quelle mede$ime nelli veri binom{ij}, & re$idui.

QVando l’occorrera di $ottrare alcun piu da vn’altro piu, che $ia maggior di lui in quan 2 tita, ma $imili di denominatione, & di natura (che co$i $empre $i debbe intendere) ca- uarai il menor $implicemente dal maggior, come $i fu$$ero numeri di$creti, ouer ratio- nali, & il re$tante $ara piu. E$$empi gratia volendo cauare 7 piu 2. da 20 piu 5. a$$etta que$ti duoi binom{ij} finti, come $i co$tuma nelli $ottrari dinumeri, cioe poni quel 7 piu 2 (che vuoi ## E$$empio primo a $ottrar da # 20 piu 5 que$to # 7 piu 2 re$tara # 13 piu 3 la proua # 20 piu 5 $ottrare) $otto a quel 20 piu 5. & tira di $otto la $olita linea, poi caua quel piu 2 di $otto da quel piu 5 di $opra, & ti re$tara 3. & que$to 3 $ara piu, qual notandolo $otto alla linea con il $egno del piu, & $ottrando anchora quel 7. che con$equentemente $eguita di $otto da quel 20. che gli è $opra, re- $tara 13. qual 13. per le ragioni dette nel precedente capo $ara piu, ma non vi $i debbe mettere tal $e gno del piu per e$$er il primo nome del re$tante binomio finto, e pero concluderemo, che a ca- uare 7 piu 2. da 20 piu 5. re$tara 13 piu 3. & quantunque tal $ottrare $i po$$a verificare, come $i fa- ceua anchora li $ummari del precedente capo, dicendo che 20 piu 5 vuol dir 25. & 7 piu 2 vuol dir 9. & a $ottrar 9 da 25 re$ta 16. & quel 13 piu 3 è mede$imamente 16. nondimeno que$to, & gli altri, che $i ha da dire, voglio che li approuiamo $econdo che $i co$tuma a prouar li $ottrari, cioe con il $ummare, perche eglie manife$to, che a $ummar quel 13 piu 3 (che re$ta) con quel 7 piu 2. che fu $ottrato, doueria far quel 20 piu 5 a douer e$$er giu$to, ma perche a $ummar il detto 13 piu 3 con 7 piu 2 ($econdo l’ordine dato nel precedente capo) fa preci$amente 20 piu 5 (come in mar- gine vedi) diremo il detto no$tro $ottrar e$$er buono.

QVando l’occorre$$e di $ottrare alcun piu da vn’altro piu a lui eguale in quantita, & di 3 una mede$ima denominatione, $ottrarai l’uno dell’altro, come $e fu$$ero numeri $impli ## E$$empio $econdo a cauar da # 17 piu 5 que$to # 9 piu 5 re$tara # 8 piu 0 la proua # 17 piu 5 ci, et trouarai che ti re$tara. 0. cioe nulla. E$$empigratia vol\~edo cauar 9 piu 5 da 17 piu 5. a$$ettali (come di $opra è $tato detto) cioe poni quel 9 piu 5 $otto a quel 17 piu 5. ti- rando la $olita linea, fatto que$to caua quel piu 5 di $otto da quel piu 5 di $opra, & re$tara nulla, poi cauarai quel 9. che $eguita di $otto da quel 17 di$opra re$tara 8. e pero diremo, che a cauar 9 piu 5 da 17 piu 5. re$tara a ponto 8. il qual 8 vien a e$$er piu, & per approuar tal $ottrare, $umma- rai quel 8 piu 0. che re$ta con quel 9 piu 5. che fu cauato, & trouarai, che fara 17 piu 5. e pero dirai che tal $ottrare $i $ta bene.

MA quando vorrai cauar alcun piu da vn’altro piu, & che quel piu, che vorrai cauar $ia 4 maggior di quãtita di quel piu, dalqual $i vuol cauare, allhora $i debbe abbattere il me nor dal maggior, & quello che re$ta $ara meno. E$$empi gratia volendo cauar 12 piu 6 ## E$$empio terzo a $ottrar da # 18 piu 2 que$to # 12 piu 6 re$tara # 6 m\~e 4 la proua # 18 piu 2 da 18 ⓟ 2. a$$etta quel 12 piu 6 $otto a quel 18 ⓟ 2 ($econdo l’ordine piu volte detto) poi volendo cauar quel piu 6 di $otto da quel piu 2 di $opra, tu vedi che non $i puo (per e$$er mag giore) e pero in $imil ca$o caua il menore del maggiore (cioe quel piu 2 da quel piu 6) & ti re$tara 4. il qual 4 in tal ca$o vien a e$$er meno, e pero ponilo $otto alla linea con il detto $egno del meno, fatto que$to cauarai quel 12 (che $eguita di $otto) da quel 18 di $opra, & re$tara 6. & perche quel 18. & quel 12 $ono piu per non hauer alcun $egno, e pero quel 6 $ara piu, ma per e$$er il primo no me del re$tante re$iduo finto non vi accade $egno per le ragioni piu volte dette, & per tanto dire- mo, che a $ottrar 12 piu 6 da 18 piu 2. re$tara 6 men 4. & $e di tal $ottrare ne vorrai far proua $um ma quel 6 men 4. che re$ta con quel 12 piu 6 (che caua$ti) & trouarai che fara preci$amente quel 28 piu 2. come che in margine vedi, e pero $ta bene. Et $e per $orte ti haue$ti $cordato il modo da $ummar quel 6 men 4. con quel 12 piu 6. va riuedi la regola del $ummar piu con meno nel pre- cedente capo.

MA quando vorrai cauare alcun piu di alcun meno, $ummarai il piu con quel meno $im 5 ## E$$empio quarto a $otrar da # 25 m\~e 3 que$to # 7 piu 5 re$tara # 18 m\~e 8 la proua # 25 m\~e 3 plicemente, & tal $umma $ara meno. E$$empi gratia volendo $ottrare 7 piu 5 da 25 men 3. a$$etta quel 7 piu 5 $otto a quel 25 men 3. $econdo il $olito, poi per $ottrar quel piu 5 di $otto da quel men 3 di $opra, $umma quel 5 con quel 3. fara 8. et que$to 8 $ara men, qual ponerai $otto alla linea cõ il detto $egno del men, fatto que$to cauarai quel 7. che $eguita di $otto da quel 25 di $opra, & ti re$tara 18. & que$to 18 $ara piu ք le ragioni piu volte dette, ma non vi $i mette altramente il detto $egno ⓟ. E pero diremo che a $ottrar 7 ⓟ 5 da 25 men 3 re$ta ra 18 m\~e 8. & $e ne vorrai far proua, $umma quel 18 m\~e 8. che re$ta con quel 7 piu 5 (che caua$ti) LIBRO & trouarai che fara quel mede$imo 25 men 3. che è di $opra, e pero $ta bene, & con tal modo $i {pro}cedera nelle $ottrationi di veri binomi dalli veri re$idui, come alli $uoi luoghi meglio s’int\~edera.

QVando che $i haue$$e a battere, ouer cauare alcun piu di alcun meno, che fu$$e a lui 6 equale (ri$petto al numero) perche mai il piu $i puo agguagliar al meno, ri$petto alla $o $tantial $ua quantita, cioe che vna vnita piu, $enza cõparatione è di maggior valore di 1000 vnita meno, perche il piu è come vn credito, & il meno è come vn debito. E$- $empi gratia $e vno haue$$e $olamente per vn $ol ducato al mondo, & vn’altro che non haue$$e niente al mondo $enza dubbio niun minegara, che colui che ha per quel $ol ducato non habbia piu di colui, che non ha niente. Et $e per $orte vi fu$$e vn’altro terzo, che nõ $olamente non ha nien te al mondo, ma ha anchor vn debito di ꕮ 1000. niun certo mi negara, che que$to terzo non hab bia manco di tutti E pero non è vero vn certo comun detto, che $i con$tuma fra il volgo quando vogliono notificare vno per poueri$$imo dicono il non potria e$$er piu pouero di quello che è, per che el non ha niente al mondo, qua$i volendo dire che colui, che non ha niente al mondo non puo e$$er piu pouero, dicendo che’l non puo e$$er manco di nulla, ma que$ti tali s’ingannano di gro$- $o, perche vno che haue$$e $olamente di debiti al mondo $aria molto piu pouero di vno, che non haue$$e ne debiti, ne crediti.

Que$to di$cor$o mi è par$o di farti, accioche con il tuo natural giuditio po$$i intendere la cau$a non $olamente delle regole date $opra il $ummar del piu, & del meno (nel precedente capo) ma ancho- ra di quelle, che in que$to, & ne gli altri $equenti capi $i ha da dare, & per tanto tornando mo al no$tro primo propo$ito. Dico che quando $i haue$$e a battere alcun piu di alcun meno allui egua- le $i debbe procedere, come nella pa$$ata, cioe $ummar l’uno con l’altro, come $i fu$$ero numeri ## E$$empio quinto a $ottrar da # 26 men 3 que$to # 12 piu 3 re$tara # 14 men 6 la proua # 26 men 3 $implici, & quella tal $umma $ara meno. E$$empi gratia volendo cauare 12 piu 3 da 26 men 3. a$- $etta quel 12 piu 3 $otto di quello 26 men 3. $econdo il $olito, poi per cauar quello piu 3 di $otto da quel men 3 di $opra, $ummali in$ieme, & faranno 6. & que$to 6 dico e$$er men, qual ponilo $ot to alla linea con il $uo $egno m\~e, fatto que$to caua poi quel 12. che con$equentemente $eguita di $otto da quel 26. che gli è $opra re$tara 14. & co$i a cauar 12 piu 3 da 26 men 3. re$tara 14 men 6. & $e ne vorrai far proua $umma quel 14 men 6. che re$ta con quel 12 piu 3. che caua$ti, & troua rai, che fara preci$amente quel 26 men 3. che è di $opra, e pero $ta bene.

QVando che ti occorre$$e anchora di cauare alcun piu da alcun meno maggior dilui (ri 7 $petto al numero) procederai, come nelle due precedenti, cioe $ummar l’uno con l’al- ## E$$empio $e$to a $ottrar da # 28 men 7 que$to # 13 piu 5 re$tara # 15 m\~e 12 la proua # 28 men 7 tro, come $e fu$$ero numeri $implici, & quella tal $umma $ara meno ($i come nelle due precedenti) E$$empi gratia volendo cauar 13 piu 5 da 28 men 7. a$$etta quel 13 piu 5 $otto a quel 28 men 7 ($econdo il $olito) poi per cauar quel piu 5 di $otto da quel men 7 di $opra, $ummali in$ieme, & faranno 12. il qual 12. dico e$$er meno, e pero lo notarai $otto alla linea con il $egno del men, fatto que$to caua poi quel 13 (che di $otto $eguita) da quel 28 che gli è $opra, & rè $tara 15. qual notarai di $otto la linea. Et co$i dirai che a cauar 13 piu 5. da quel 28 men 7. re$tara 15 men 12. Et $e ne vorrai far proua $umma quel 15 men 12. che re$ta con quel 13 piu 5. che caua $ti, & trouarai che fara preci$amente quel 28 men 7. che $ta di $opra, e pero $ta bene.

QVando che vorrai cauare alcun men da vn’altro men maggior di lui cauarai $implice- 8 mente il menore del maggiore, & il re$tante $ara meno. E$$empi gratia volendo ca- ## E$$empio $ettimo a $ottrar da # 19 men 5 que$to # 14 men 3 re$tara # 5 men 2 la proua # 19 men 5 uar 14 men 3 da 19 men 5. a$$etta quel 14 men 3 $otto a quel 19 men 5 ($econdo il $olito (poi caua $implicemente quel men 3 di $otto da quel men 5 di $opra, & re$tara 2. il qual 2 dico e$$er men, qual notarai $otto alla linea con il $egno men, fatto que$to cauarai quel 14. che di $otto $eguita da quel 19. che gli è $opra, & re$tara 5. qual po$to $otto alla linea, dira poi 5 men 2. & tanto dirai, che re$tara a cauar il detto 14. men 3. dal detto 19 men 5. & $e ne vorrai far proua $ummarai quel 5 men 2. che re$ta con quel 14 men 3. che caua$ti fara quel mede$imo 19 men 5. che $ta in cima, e pero tal $ottrar è giu$to.

QVando vorrai cauar alcun men da vn’altro men a lui eguale cauarai $implicemente 9 l’uno da l’altro, & re$tara nulla. E$$empi gratia volendo cauare 10 men 3 da 15 men ## E$$empio ottauo a $ottrar da # 15 men 3 que$to # 10 men 3 re$tara # 5 men 0 la proua # 15 men 3 3 a$$etta quel 10 men 3 $otto a quel 15 men 3 tirando la $olita linea, poi cauarai quel men 3 di $otto da quel men 3 di $opra, & ti re$ta men. 0. qual men. 0. per $eguir l’ordi- ne notarai $otto alla linea, fatto que$to $ottrarai quel 10. che $eguita di $otto da quel 15. che gli $ta $opra, & ti re$tara 5. qual notato $otto alla linea, dira poi 5 men. 0. & tanto dirai che re$ti a $ottrar il detto 10 men 3 da quel 15 men 3. & $e ne farai proua $ummando quel 5 men. 0. che re$ta con quel 10 men 3. che caua$ti trouarai, che ti ritornara quel mede$imo 15 men 3. da che fu fatta la $ot tratione, e pero $ta bene.

QVINTO.

QVando vorrai $ottrare alcun men da vn’altro men, che $ia menor dilui $empre caua 10 il menore dal maggiore, & il re$tante $ara piu. E$$empi gratia volendo cauar 18 men ### E$$empio nono@ a $ottrar # # da 25 \~m 4 que$to # -- # 18 \~m 7 re$tara # # 7 ⓟ 3 la proua # # 28 \~m 4 7 da 25 men 4. a$$etta quel 18 men 7 $otto a quel 25 men 4. tirando di $otto la $olita li nea, poi per $ottrare quel men 7 di $otto da quel men 4 di $opra, procedi al contrario, cioe caua quel men 4 da quel men 7. & ti re$tara 3. qual 3 dico e$$er piu, qual notarai $o@to alla li- nea con il detto $egno piu, fatto que$to $ottrarai quel 18. che di $otto $eguita da quel 25. che gli è $opra re$tara 7. qual po$to $otto alla linea, dira poi 7 piu 3. & tanto dirai che re$ti a $ottrar 18 men 7 da 25 men 4. & $e ne vorrai far proua, $umma quel 7 piu 3. che ti re$ta con quel 18 men 7. che caua$ti trouarai, che fara quel mede$imo 25 men 4. da che fu fatta la $ottratione, e pero $ta bene.

QVando vorrai cauare alcun men da vn piu, & che il men, che $i ha da cauar $ia di mag 11 gior quantita (ri$petto al numero) di quel piu, di che $i vuol cauare, $empre aggiongeli ambiduoi in$ieme, & tal tumma $ara piu. E$$empi gratia volendo cauare poniamo 17 ### E$$empio decimo a $ottrare # # da 26 ⓟ 2 que$to # -- # 17 \~m 5 re$tara # -- # 9 ⓟ 7 la proua # -- # 26 ⓟ 2 men 5 da 26 piu 2. a$$ettali $econdo il $olito, poi per cauare quel men 5 da quel piu 2 di $opra aggiongeli ambiduoi in$ieme, & faranno 7. dico que$to 7 e$$er piu, qual notarai $otto al- la linea con il $egno piu. Fatto que$to cauarai anchora quel 17. che $eguita di $otto da quel 26. che gli $ta $opra, & ti re$tara 9. qual 9 notato al $uo luogo $otto alla linea, dira in tutto 9 piu 7. & tanto dirai che re$ti a $ottrare 17 men 5 da 26 piu 2. & $e ne vorrai far proua $ummarai quel 9 piu 7. che re$ta con quel 17 men 5. che caua$ti, & trouarai che ti ritornara quel mede$imo 26 piu 2. dal qual fu fatta la $ottratione, e pero $ta bene.

SImilmente quando vorrai cauare alcun men da alcun piu a lui equale (ri$petto al nume 12 ro) procederai per il mede$imo modo, cioe $ummali ambiduoi in$ieme, & tal $umma ### E$$empio vndecimo. a $ottrar da # # 18 ⓟ 4 que$to # # 13 \~m 4 re$tara # -- # 5 ⓟ 8 la proua # -- # 18 ⓟ 4 $ara pur piu. E$$empi gratia, volendo cauar poniamo 13 men 4 da 18 piu 4. a$$ettali pur l’uno $otto l’altro, $econdo il $olito, & per $ottrara quel men 4 di $otto, da quel piu 4 di $opra, $ummali ambiduoi in$ieme, & faranno 8. il qual 8 dico e$$er piu, e pero lo notarai $ot- to alla linea con il $egno piu, fatto que$to $ottrarai quel 13. che di $otto $eguita, da quel 18. che gli è $opra re$tara 5. qual notandolo al $uo luogo $otto alla linea, dira in tutto 5 piu 8. & tanto dirai, che re$tara a cauar 13 men 4 da 18 piu 4. & $e ne vorrai far la proua, procederai $econdo il $olito, cioe $ummarai quel 5 piu 8. che ti re$ta con quel 13 men 4. che caua$ti, & trouarai che fara quel mede$imo 18 piu 4. dalqual fu fatta la $ottratione, e pero $ta bene.

VOlendo anchora $ottrare alcun men da alcun piu, maggior di lui (ri$petto al numero) 13 ### E$$empio duodecimo. a $ottrar # # da 19 ⓟ 3 que$to # # 15 \~m 5 re$tara # -- # 4 ⓟ 8 la proua # -- # 19 ⓟ 3 procedi pur $i, come nelle due precedenti, cioe $ummali ambiduoi in$ieme, & tal $um- ma $ara pur piu. E$$empi gratia volendo $ottrare poniamo 15 men 5 da 19 piu 3. a$$et tali $econdo il $olito, poi per $ottrare quel men 5 di $otto da quel piu 3 di $opra, proce- di pur $econdo l’ordine delle due precedenti, cioe $ummali ambiduoi in$ieme, & faranno 8. il qual 8 dico e$$er piu, qual notarai $otto alla linea con il $egno piu, fatto que$to $ottrarai quel 15. che di $otto $eguita da quel 19. che gli $ta $opra, & ti re$tara 4. il qual 4 notandolo al $uo luogo $otto alla linea, dira in tutto 4 piu 8. & tanto dirai, che re$ti a cauar 15 men 5 da 19 piu 3. & $e ne vorrai far ## prima via a $ottrar da # 20 que$to # 12 men 5 re$ta prima # 8 a cauarne men # 5 re$tara -- # 8 piu 5 la proua, $ummarai quel 4 piu 8. che re$ta con quel 15 men 5. che caua$ti, & trouarai, che fara quel mede$imo 19 piu 3. dalqual fu fatta la $ottratione, e pero $ta bene.

MOlte volte interuiene a cauar realmente vn piu, & vn men, da vn $ol piu. E$$empi gra- 14 tia volendo cauare poniamo 12 men 5 da 20. a$$etta il 20. & $otto di lui ponerai 12. & con$equentemente ponerai quel men 5. come in margine uedi, hor per far tal $ottrare, tu puoi procedere per due vie l’una è a $ottrar prima vno di detti duoi nomi, qual ti pare, & del re$tante cauarne l’altro, hor $ottramo prima dal detto 20 quel 12. re$tara 8. fatto que- ## $econda via a $ottrar da # 20 piu 0 que$to -- # 12 m\~e 5 re$ta -- -- # 8 piu 5 la proua # 20 $to dal detto 8. $ottramo poi quel men 5. & perche a cauar men di piu $i $ummano, & tutto fara piu, e pero $ummandoli di$tinti, come $e fu$$ero quantita irrationale re$tara 8 piu 5. & $e ne vorrai far proua $umma 12 men 5 con 8 piu 5. & trouarai che fara preci$amente 20. L’altra via è a po- nere il detto 20 con piu. 0. ouero con men. 0. come che ne gli altri duoi e$$empi in margine appa- re, & $otto di quello metterui quel 12 men 5. che vuoi $ottrare, & perche a $ottrar men 5 di piu. 0. aggionge quel men 5 con quel piu. 0. & fara pur piu 5. qual notarai $otto alla virgola al $uo luo- go, & dapoi cauar 12 di 20. & re$tara 8. qual po$to $otto alla virgola appre$$o a quel men 5. dira ## terza via a $ottrar da # 20 \~m 0 que$to # 12 \~m 5 re$ta # 8 ⓟ 5 la proua # 20 8 men 5. & tanto re$tara a $ottrar 12 men 5 di 20. che facendone la proua $econdo il $olito $i tro- uara, che a $ummar 8 piu 5 con 12 men 5 fara pur 20. & que$ta è piu leggiadra via. Il mede$imo venira $e ponerai 20 men. 0. perche a $ottrar men 5 di men. 0. tu abbatterai quel. 0. di 5. & ti re$ta- ra 5. qual $ara piu (per le ragioni piu volte dette (qual ponerai mede$imamente $otto alla virgola, & $otttarai anchora 12 di 20. & trouarai, che in tutto re$tara mede$imamente 8 piu 5.

LIBRO

ANchora molte volte interuiene a cauar realmente duoi piu da vn $ol piu, & accio me- 15 glio m’intendi fingero pur tal atto con vn binomio finto, cioe pongo che vogliamo ## prima via a $ottrar da -- # 20 que$to -- # 5 piu 3 re$ta prima -- # 5 a cauarne -- # piu 3 re$ta -- # 5 men 3 cauare 5 piu 3 da 10. dico che in tal ca$o $i puo proceder per due vie ($i come nella pre cedente) cioe cauare l’uno di detti duoi nomi, qual ne pare dal detto 10. & del re$tante cauarne l’altro nome, onde cauando prima quel 5. di 10 re$tara 5. & di que$to 5 cauandone poi quel piu 3. & volendo tal re$to ri$pondere di$tinto, cioe $eparato, come $e fu$$ero quantita irratio- nale, tu dirai 5 men 3. & tanto re$tara a $ottrar 5 piu 3 dal detto 10.

L’altra via è a ponere il detto 10 con piu. 0. ouero con men. 0. & $otto di quello metterui qoel 5 piu 3. ($i come nella precedente fu fatto) & come ne gli altri duoi e$$empi po$ti in margine $i vede, & perche (nel primo di duoi) a cauar quel piu 3 di quel piu. 0. $i abbatte lo piu. 0. quel piu 3. & re$tara ## $econda via a $ottrar da # 10 piu 0 que$to -- # 5 piu 3 re$ta -- -- # 5 m\~e 3 la proua # 10 piu 3. qual $i debbe ponere al $uo luogo $otto alla linea, & dapoi cauar 5 di 10 re$ta 5. qual con quel men 3 dira 5 men 3. & tanto re$tara a cauar di 10 piu. 0. quel 5 piu 3. che $e ne farai la $olita prouarai tal $ottrar e$$er giu$to. Il mede$imo ti re$tara $ottrando il detto 5 piu 3 dal detto 10 men 0. perche a $ottrar quel piu 3 da quel men. 0. $i $ummano, & tal $umma $ara men, e pero $umman- do 3 con quel. 0. fara men 3. & co$i $ottrando poi 5 di 10. re$tara in tutto 5 men 3. come dı $opra, & que$te $pecie di $ottrari nelle quantita irrationale molte volte accadono, & co$i bi$ogna reg- ## terza via a $ottrar da # 10 \~m 0 que$to # 5 ⓟ 3 re$ta # 5 \~m 3 la proua # 10 ger$i $econdo que$te regole rationalmente finte.

Del quarto atto chiamato multiplicare del piu, & del meno. # Cap. IIII.

PEr intendere la regola, ouero il modo di multiplicar li detti duoi termini piu, & meno, 1 fra loro bi$ogna in memoria reccar$i le $otto$critte quattro regole, lequali che ben le con$idera, in $o$tantia $ono $olamente tre.

Prima regola, a multiplicare piu fia piu fa $empre piu.

Seconda regola, a multiplicare piu fia men fa $empre men.

Terza regola, a multiplicare men fia men fa $empre piu.

Quarta regola, a multiplicar men fia piu fa $empre men.

Ma accio che le $opra notate regole meglio s’intendano le andaremo e$$emplificando con quantita rationale finte in forma di binom{ij}, & re$idui ($i come nelli dui precedenti capi è $tato fatto) con la qual cautella non dubito, che piu facilmente s’intendera poi piu facilmente tale attioni nelli veri bi- nom{ij}, & veri re$idui (come fu detto anchora $opra del $ummare nel $econdo capo) Hor per ve- nire alle dette e$$emplificationi, pongo che vogliamo multiplicare 8 piu 4. per 6. accio meglio m’in a multiplicar # 8 ⓟ 4 ## per -- -- -- 6 fa # 48 piu 24 che $aria 72 a ponto tendi tal multiplicare, ponerai quel 8 piu 4 (come che in margine vedi) & $otto a quel piu 4. pone- rai quel 6. per il quale voi multiplicare tal binomio finto poi di $otto via tirarai vna linea, come $i co$tuma nelli multiplicari di numeri $implici, fatto que$to multiplica quel piu 4 di $opra per il det- to 6 fara 24. Et perche quel 4 per vigor del $egno è piu, & anchora quel 6 (per non hauer $egno alcuno) è piu (come piu volte è $tato detto) & perche piu fia piu (per la prima regola) fa $empre piu, e pero quel 24 $ara piu, qual notarai $otto alla linea con il $egno piu, fatto que$to multiplica quel 8. che $eguita per il detto 6 fara 48. & perche $i quel 8. come quel 6. è piu per non hauer alcun $e- gno, e pero quel 49 (per la detta prima regola) $ara piu, qcal notarai $otto alla linea, & non vi ac- cade a metter $egno per e$$er il primo nome di quel produtto, cioe di quel 48 piu 24. E pero con- cluderemo che a multiplicar quel 8 piu 4 per quel 6 fara 48 ⓟ 24. & perche que$to 48 piu 24. per ragion naturale dei $aper, che non vuol dir altro, che 72. & perche anchora quel 8 piu 4 non vuol dir altro, che 12. & perche il detto 12 multiplicãdolo per quel mede$imo 6 fa pur quel mede$imo 72. e pero naturalm\~ete vien a e$$er verificata la detta prima regola, cioe che ⓟ fia ⓟ fa $empre piu.

HOr per e$$emplificare la $econda regola, cioe che a multiplicare piu fia men faccia $em- 2 pre men. Pongo che vogliamo multiplicare 15 men 3 per 7. A$$ettaremo il detto re- a multiplicar # 15 \~m 3 ## per -- -- -- 7 fara # 105 \~m 21 che $aria 84 a ponto $iduo finto $econdo, che fu fatto del $opra$critto binomio, ponendo quel 7 $otto a quel men 3. et di $otto via tirarui la $olita linea. Fatto que$to multiplicaremo 7 fia quel men 3 fara 21. & perche quel 7 è piu (per non hauer $egno alcuno) & quel men 3 è men per vi- gor del $egno, & perche a multiplicar piu fia men (per la $econda regola) fa meno, $eguita che quel 21 $ia men, qual notaremo $otto alla linea con il detto $egno men, poi multiplicaremo quel 15. che di $opra $eguita per quel mede$imo 7. fara 105. & perche il detto 15 è piu, $i come è il 7. per non hauer alcun $egno, & perche a multiplicar piu fia piu fa $empre piu (per la regola) diremo il detto 105 e$$er piu, ma per e$$er il primo nome del produtto re$iduo non vi $i debbe mettere il detto $egno piu, perche el vi s’intende. Concluderemo adonque, che a multiplicar 15 men 3 per 7 fa 105 men 21. Et perche 105 men 21. vna per de$crition naturale, tu dei $apere che non vuol QVINTO. dir altro che 84. & $imilmente quel 15. men 3. tu dei $aper che non vuol dir altro che 12. & che a multiplicar 12. per quel 7. fa mede$imamente quel 84. e pero naturalmente vien a e$$er verificata la detta $econda regola, cio è che a multiplicar piu fia men fa men.

ANchora per e$$emplificare la terza regola, cio è che a multiplicare, men fia men faccia 3 piu (laqual regola è alquanto piu dura da credere di cia$cuna delle altre) pongo che habbiamo da multiplicare 8. men 3. fia 9. men 2. que$ti duoi re$idui finti li notaremo a multiplicar 9 \~m 2 per -- -- 8 \~m 3 fa 72 men 43 piu 6 che $ara 35 a ponto l’uno $otto l’altro, come che in margine vedi, & per multiplicarli potremo procedere per due vie, cio è $ecõdo l’ordine del multiplicar per cro$etta, & anchora $econdo l’ordine del multi plicar per $cachiero, & accioche per l’una, & l’altra via $e ne habbia intellig\~etia voglio che lo multi plicamo per l’una, & per l’altravia, ma prima per cro$etta, et per multiplicarlo multiplicaremo quel men 3. di $otto fia quel men 2. di $opra fara 6. & perche men fia men fa piu (per la terza regola) e pero diremo quel 6. e$$er piu, e pero lo notaremo $otto la linea con il detto $egno piu, poi mul- tiplicaremo quel men 3. di $otto fia quel piu 9. di $opra fara men 27. qual $aluaremo in mente, poi multiplicaremo quel men 2. di $opra, fia quel piu 8. di $otto, fara men 16. qual $ummaremo con quel men 27. che $alua$$imo fara in $umma men 43. qual notaremo con$equentemente $otto alla linea, fatto que$to multiplicaremo quel piu 8 di $otto, fia quel piu 9 di $opra, fara piu 72. qual nota rai con$equentemte dietro a quel men 43. & dira poi in tutto 72 m\~e 43. piu 6. & tanto diremo, che faccia a multiplicare quel 8 men 3. fia quel 9 men 2. il qual trinomio, $e ben lo con$iderarai troua- rai e$$er 35 a ponto, & $e ben con$iderarai anchora quel 8 men 3. trouarai e$$er a ponto 5. & quel 9. men 2. trouarai e$$er a ponto 7. & a multiplicar 5 fia 7. fa mede$imamente quel 35. e pero $ara naturalmente verificata la detta terza regola, cio è che men fia men faccia piu.

Ma volendo anchora far la detta multiplicatione per via di $cachiero multiplicaremo quel men 3. di $otto fia quel men 2. di $opra fara (per la detta terza regola) piu 6. qual notarai al $uo luogo $otto a multiplicar 9 \~m 2 per -- -- 8 \~m 3 men 27 piu 6 72 men 16 fara 72 men 43 piu 6 che $aria 35 a ponto alla linea, poi multiplica anchor quel mede$imo men 3 di $otto fia quel ⓟ 9. di $opra fara men 27. qual notarai con$equentemente dietro a quel men 6. come in margine vedi, fatto que$to mlutipli- ca poi quel piu 8. di $otto fia quel men 2. di $opra fara men 16. & que$to men 16. notarai $otto a quel men 27. come vedi in margine, fatto que$to multiplica quel piu 8. di $otto fia quel piu 9. di $o pra fara piu 72. qual notarai $enza $egno con$equentemente dietro a quel men 16. come in mar- gine puoi veder, & fatto que$to tiraui $otto vn’altra linea, & $umma que$te due multiplicationi, co me $i co$tuma nelli $cachieri, cio è mette prima quel piu 6. $otto alla $econda linea, poi $umma quel men 16. con quell’altro men 27. faranno men 43. qual metti pur $otto alla detta $econda linea, da poi $umma, ouer rimetti quel piu 72. & tal $umma $ara pur come l’altra di $opra, cio è 72 men 43. piu 6. che $aria pur quel mede$imo 35. a ponto, & que$te due regole date da multiplicare que$ti duoi re$idui finti te $eruiranno anchora nel multiplicare non $olamente duoi veri re$idui, ma an- chora a multiplicare duoi binom{ij} veri, & $imilmente vn ver binomio fia vn vero re$iduo, come che nel $equente libro intenderai, & per di$ponerti meglio, voglio e$$emplificare la quarta regola con vn binomio finto, & $imilmente con vn re$iduo.

SImilmente per e$$emplificare la quarta regola, cio è che men fia piu faccia men, voglio 4 procedere per via di multiplicar vn binomio fia vn re$iduo finto, laqual co$a ti $a- ra molto vtile (come di $opra di$$i) nelle multiplicationi di veri binom{ij}, & re$idui, volendo adonque multiplicare (poniamo) 9. piu 4. per 8. men 3. li a$$ettaremo l’uno $otto l’altro, & $otto di quelli gli tiraremo la $olita linea, come in margine appare, & procederemo per via di cro$etta, cio è multiplicaremo quel men 3. di $otto fia quel piu 4. di $opra fara men 12. a multiplicar 9 ⓟ 4 per -- -- 8 \~m 3 fara 72 ⓟ 5 \~m 12 che $aria a ponto 65 qual notaremo al $uo luogo $otto la linea, poi multiplicaremo quel mede$imo men 3. di $otto fia quel piu 9. di $opra fara men 27. & que$to men 27. lo $erbaremo in mente, poi multiplicaremo quel piu 4. di $opra fia quel piu 8. di $otto fara piu 32. & que$to piu 32. lo $ummaremo con quel men 27. che $alua$$imo fara tal $umma piu 5. & que$to piu 5. lo notaremo al $uo conueniente luo go $otto alla detta linea fatto que$to ($econdo l’ordine della cro$etta) multiplicaremo quel piu 8. di $otto fia quel piu 9. di $opra fara piu 72. qual notaremo $enza alcun $egno al $uo con$equente luo go $otto alla detta linea, come che in margine vedi, che in tutto fara 72 piu 5. men 12. il qual pro- dutto $e ben il con$ideraremo $ara a ponto 65. & perche quel 9. piu 4. è a ponto 13. & quel 8. men 3. è a ponto 5. & perche a multiplicar 5. fia 13. fa mede$imamente quel 65. a ponto, e pero vien a e$$er verificata naturalmente la detta quarta regola, cio è che men fia piu faccia meno.

Ma volendo far la $opradetta multiplicatione per via di $cachiero, multiplicaremo quel men 3. di $ot to fia quel 9. piu 4. di $opra, & fara men 27. men 12. come in margine vedi, poi multiplicaremo quel piu 8 di $otto fia quel mede$imo 9 piu 4 di $opra, & fara 72 piu 32. & que$to lo notaremo LIBRO $otto al primo produtto, $econdo che $i co$tuma nelli $cachieri, cioe ponendo quel piu 32 $otto a à multiplicar 9 ⓟ 4 per 8 \~m 3 men 27 men 12 72 piu 32 fara 72 piu 5 men 12 che $aria a ponto 65 quel men 27. $eguitando poi il 72. fatto que$to tiraremo la $econda linea, & $ummaremo poi que $te due multiplicationi in$ieme ponendo prima quel men 12 $otto alla $econda linea, & $umma- remo poi quel 32 con quel men 27. & fara piu 5. qual piu 5 notaremo al $uo luogo $otto alla $e- conda linea, & co$i con$equentemente rimetteremo quel 72 $otto alla detta $econda linea, & dira in tutto pur 72 piu 5 men 12. come fece anchora per via di cro$etta, che $aria pur a ponto 65.

Del quinto atto detto partir del piu, & del meno. # Cap. V.

PEr intender l’ordine, ouero il modo generale del partire delli detti duoi termini piu, & 1 meno, eglie nece$$ario in memoria reccar$i le $otto$critte quattro regole generali, $i co- me $i fece anchora nel multiplicare.

Prima regola, a partir piu per piu ne vien piu.

Seconda regola, a partir piu per men ne vien men.

Terza regola, a partir men per piu ne vien men.

Quarta regola, a partir men per men ne vien piu.

NOn $olamente con il partire di binom{ij}, & re$idui finti $i potemo naturalmente verifi- 2 care della maggior parte delle $opra notate regole, come che nel precedente capo è $ta- to fatto Ma piu leggia dramente $e ne potemo certificare con l’ordine, che $i co$tuma di approuare realmente il partire, cioe con l’atto $uo contrario, ch’è il multiplicare, per ne vien a partir piu piu per piu che $apemo, che a multiplicar l’auenimento fia il partitore debbe ritornar la quantita partita, & ri tornando tal partire $i approua e$$er giu$to, il mede$imo $eguira e$$er in que$te regole, ri$petto alli detti duoi termini, cioe a partir piu per piu, tu vedi che la co$a, che $i parte è piu, & il partitor è piu, hor dico che il $egno dell’auenimento è nece$$ario e$$ere di tal qualita, che multiplicandolo fia il $e gno del partitore mi faccia il $egno della co$a partita, il qual $egno è piu (dal pre$uppo$ito) e pero il $egno dell’auenimento in que$to ca$o è nece$$ario e$$er piu, & $e po$$ibil fu$$e (per l’auer$ario) a e$$er m\~e, $eguiria che a multiplicar quel men dell’auenimento fia quel piu del partitore, face$$e quel piu della co$a partita, & gia $apemo (per la $econda, & terza regola del precedente capo) che fa men, e pero $eguita e$$er impo$$ibile il $egno di tal auenim\~eto in que$to ca$o a e$$er men, anzi eglie nece$$ario che $ia piu, perche a multiplicare tal piu dell’auenimento fia il piu del partitore fara piu, il qual piu vien ben a e$$er $imile al $egno della co$a partita, qual è pur piu dal pre$uppo$ito, & co$i $ara verificata (con ragioni a$tratte) la prima regola, cioe che a partir piu per piu eglie nece$$a- rio a venirne piu.

IL mede$imo diremo della $econda regola, cioe che a partir piu per men, eglie nece$$ario a venir 3 ne men, perche multiplicando quel men dell’auenimento fia quel men del partitore (per la ter- ne vien a partir ⓟ \~m per \~m za regola del multiplicare) fara piu, che ben $ara $imile al $egno della co$a partita (ch’è piu dal pre$uppo$ito) & $e po$$ibil fu$$e a poter venir piu (per l’auer$ario) $eguiria che a multiplicar piu fia men face$$e piu, laqual co$a è impo$$ibile (per la terza regola del multiplicare) e pero $ara veri- ficata la $opradetta $econda regola, cioe che a partir piu per men, nece$$ariamente ne vien men.

ANchora per il mede$imo modo $i puo dimo$trare la terza regola, cioe che a partir m\~e ne vien a partir \~m \~m per ⓟ 4 per piu e$$er nece$$ario a venirne men, perche multiplicando quel men dell’auenimen- to fia quel piu del partitore faria men, qual $aria $imile al $egno della co $a partita (qual è $uppo$to e$$er men) & $e l’auer$ario vole$$e dire e$$er po$$ibile di venir piu $eguiria poi che a multiplicar quel tal piu fia quel piu del partitore face$$e men (cioe il $egno della co$a par- tita) il che è impo$$ibile per la prima regola di multiplicari di$trutto, adonque l’oppo$ito rimane il propo$ito, cioe che a partir men per piu ne venghi meno.

ANchora con le mede$ime argumentationi $i dimo$tra la quarta regola, cioe che a partir men 5 per men ne venghi piu, perche multiplicando quel piu dell’auenimento fia quel men del par- titore fara m\~e (per la $ecõda regola di multiplicari) qual verra a e$$er $imile al $egno della co$a parti ne vien a partir \~m ⓟ per \~m ta, qual è $uppo$to e$$er men, & $e l’auer$ario vole$$e, che pote$$e venire anchora men $eguiria, che a multiplicar tal men dell’auenimento fia quel men del partitor face$$e men (per e$$er men il $egno della co$a partita) laqual co$a è impo$$ibile (ք la terza regola di multiplicari) di$trutto adonque l’op po$ito rimane il propo$ito, cioe che a partire men per men ne vien m\~e. Et co$i $enz’altri naturali e$ $emp{ij} uien a e$$er dimo$trate generalmente le $opra notate quattro regole adutte $opra il partire del piu, & del meno, & co$i per que$te $i potria dimo$trare quelle @ adutte $opra il multiplicare, perche con il partire $i puo prouare il multiplicare, $i come che con il multiplicar $i puo prouar il partire, dico $econdo li duoi $egni, ouer termini del piu, & del meno, &c.

Fine del quarto Libro. _LIBRO QVINTO DELLA SECON-_ DA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICO. lo Tartaglia, nelqual $i tratta di quattro atti della pratica di Binom{ij}, & Re$idui, cioe del $ummar, $ottrar, multiplicar, & partir di quelli. Del primo atto detto $ummar de Binom{ij}, & Re$idui. # Cap. I.

IL $ummar de Binom{ij}, & Re$idui puo occorrere in var{ij}, & diuer- 1 $i modi, ma li piu accadenti nella pratica loro $ono cinque, il primo è a $ummar vna quantita di vn $olo nome, con vn Binomio, ouero con vn Re$iduo, ma que$to puo occorrere in duoi modi, cioe ouer che quella tal quantita $ara communicante con vn di nomi del det- to binomio, ouer re$iduo, oueramente nõ. Il $econdo modo è a $um mar vn binomio, ouer re$iduo con vn’altro binomio, ouer re$iduo. Et que$to puo accadere in tre modi, cioe ouer che li duoi nomi del detto binomio, ouer re$iduo $ara communicante l’uno a l’uno, & l’altro a l’altro di duoi nomi de l’altro binomio, ouer re$iduo, ouer che vn $ol nome di l’uno $ara communicante a vn $ol nome dell’al- tro, ouer che ne l’uno, ne l’altro nome di l’uno $ara communicante ne a vno, ne a l’altro nome dell’altro, & accio che di tutti que$ti modi $e ne habbia perfetta dottri- na gli andaremo e$$emplificando di mano in mano.

_Come $i $umma una quantita di un $ol nome con qual $i uoglia_ $pecie di binomio, ouer re$iduo.

VOlendo $ummare vna quantita di vn $ol nome, con qual $i voglia $pecie di binomio, 2 ouer re$iduo, quella tal quantita di nece$$ita, ouer che la $ara communicante con vno di nomi di quel tal binomio, oueramente non, $e la $ara communicante con vno di det ti nomi, la $i debbe $ummare con quel tal nome, $econdo l’ordine dato nel $ummar tai $pecie di quantita, & anchora quello dato nel $ummar del piu, & del meno, & hauerai l’intento tuo, ma $e tal quantita non $ara communicante con alcuno di nomi del detto binomio, ouer re$i- duo in tal ca$o tal $umma è nece$$ario farla con il termine del piu, formando vn trinomio, cioe E$$empio primo a $ummar cõ ℞ 20 ⓟ 3 que$to -- -- 4 fara -- ℞ 20 ⓟ 7 vna quantita di tre nomi compo$ta. E$$empi gratia volendo $ummar poniamo 4. con que$to bi- nomio ℞ 20 piu 3. tu vedi che quel 4 è communicante con quel 3 del binomio (per e$$er l’uno, e l’altro numero) tu $ummarai $implicemente quel piu 4 con quel piu 3 fara piu 7. qual con quella ℞ 20. dira poi in $umma ℞ 20 piu 7.

Ma $e tal binomio fu$$e vn re$iduo, cioe che fu$$e ℞ 20 men 3. & che con quello vole$ti $ummar il det E$$empio $econdo a $ummar cõ ℞ 20 \~m 3 que$to -- -- 4 fara -- ℞ 20 ⓟ 1 to 4. $umma pur quel piu 4. con quel men 3. & trouarai che fara piu 1. alqual giontoui quella ℞ 20. fara in $umma ℞ 20 piu 1.

Ma volendo $ummare ℞ 5 con il detto binomio, cioe con ℞ 20 piu 3. $um ## E$$empio terzo a $ummar cõ # ℞ 20 ⓟ 3 que$ta # ℞ 5 fara # ℞ 45 ⓟ 3 ## E$$empio quarto a $ummar cõ # 10 ⓟ ℞ 3 que$ta # ℞ 27 fara # 10 ⓟ ℞ 48 marai la detta ℞ 5 con quella ℞ 20. fara in $umma ℞ 45. allaquale gion- toui quel piu 3. dira in $umma ℞ 45 piu 3. Similmente volendo $um- mare la detta ℞ 5 con ℞ 20 men 3. tal $umma fara ℞ 45 men 3.

Vo endo anchora $ummar ℞ 27 cõ 10 piu ℞ 3. $ummarai la detta ⓟ ℞ 27. con quella piu ℞ 3 fara piu ℞ 48. alqual gionto quel 10 fara 10 ⓟ ℞ 48.

E$$empio quinto a $ummar cõ 10 \~m ℞ 3 que$ta -- -- ℞ 27 fara -- 10 piu ℞ 12

Ma $e tal binomio fu$$e re$iduo, cioe che fu$$e 10 men ℞ 3. & che con quel lo vole$ti $ummar la detta ℞ 27. $umma pur la detta piu ℞ 27 con quel- la men ℞ 3 ($econdo gli ordini dati) fara in $umma piu ℞ 12. allaqual giontoui quel 10 fara in $umma 10 piu ℞ 12.

Ma quando che quella quantita di vn $ol nome non $ara communicante con alcuno di duoi nomi del E$$empio $e$to a $ummar con 6 ⓟ ℞ 5 que$ta -- -- ℞ 7 fara 6 ⓟ ℞ 5 ⓟ ℞ 7 ouer 6 ⓟ ℞ 7 ⓟ ℞ 5 binomio, ouer re$iduo $ara nece$$ario tal $umma e$$er vn trinomio, cioe vna quantita proferta, ouer rappre$entata con tre nomi. E$$empi gratia volendo $ummare ℞ 7 con 6 piu ℞ 5. perche la detta ℞ 7 non è communicante con alcuno di nomi di tal binomio eglie nece$$ario a proferire, & rappre$entare tal $umma in que$to modo 6 ⓟ ℞ 5 ⓟ ℞ 7. ouero in que$t’altro modo 6 ⓟ ℞ 7 piu ℞ 5 (che tanto fa) & $e tal binomio fu$$e vn re$iduo, cioe che fu$$e 6 men ℞ 5. & che con quello tu LIBRO gli vole$ti aggiongere quella mede$ima ℞ 7. tu gli la $ummare$ti per quel mede$imo modo (cioe con il termine del piu) & tal $umma proferire$ti, ouer rappre$entare$ti in que$ta mede$ima forma 6 men ℞ 5 piu ℞ 7. ouer in que$t’altra 6 piu ℞ 7 m\~e ℞ 5. perche tanto fa a l’un modo quanto a l’al E$$empio $ettimo a $ummar con 6 men 5 que$ta -- ℞ 7 fara 6 \~m ℞ 5 ⓟ ℞ 7 ouer 6 ⓟ ℞ 7 \~m ℞ 5 tro, volendo anchor $ummar ℞ 7 con ℞ 32 men ℞ 7. trouarai che fara ℞ 32 a ponto. Et tutto que $to ch’è $tato detto, & e$$emplificato di $ummar vña quãtita di vn $ol nome, con vn $implice bino mio, ouer re$iduo, quel mede$imo $i ha da intendere in ogni altra $pecie di binomio, ouer re$iduo, cioe $el binomio, ouer re$iduo $ara cubo, ouer cen$o di cen$o, ouer primo relato, & co$i di$corren- do, & che con quello vorrai $ummar vna quantita di vn $ol nome, $e quella tal quantita $ara com municante con vn di nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo tu la $ummarai con quel tal nome, $e E$$empio ottauo a $ummar cõ ℞ 32 \~m 7 que$ta -- -- ℞ 7 fara ℞ 32 a ponto condo l’ordine dato nel $ummar di tale $pecie di radice communicante facendone di ambedue vn nome $olo, come è $tato fatto con il $opra$critto binomio, & re$iduo $implice, & tal $umma $ara pur binomio, ouer re$iduo di quella mede$ima $pecie, che prima era, vero è che $e l’uno di nomi communicanti fu$$e piu, & l’altro meno bi$ogna procedere in tal $ummare, $econdo che dice la re- gola del $ummar piu con meno, ouer men con piu, & hauerai lo intento tuo, ma $e per ca$o tal quantita di vn $ol nome non fu$$e communicante ne con l’uno, ne con l’altro di nomi del detto bi nomio, ouer re$iduo $aria nece$$ario a proferire, & rappre$entare tal $umma per tre nomi, $econdo che di $opra fu fatto. Et perche pen$o, che tu mi habbi inte$o me ne pa$$o $enza altro e$$empio, per che a volerti dar e$$empio in ogni $pecie di binomio, & re$iduo oltra che vi andaria da $criuere a$ $ai, a gli huomini d’ingegno veniria in fa$tidio.

_Come $i $umma qual $i uoglia $pecie di binomio, ouer re$iduo_ con qual $i voglia altro binomio, ouer re$iduo.

MA volendo $ummare qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$iduo con qual $i voglia 3 altro binomio, ouer re$iduo, nece$$ariamente li quoi nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo, ouero che $aranno communicanti alli duoi nomi di quel altro binomio, ouer re$iduo (cioe l’uno a l’uno, & l’altro a l’altro nome) ouer che vn $ol nome, di quel tal E$$empio primo a $ummar cõ 7 ⓟ ℞ 27 que$to 5 ⓟ ℞ 3 fara -- 12 ⓟ ℞ 48 binomio, ouer re$iduo $ara cõmunicante a vn di nomi di quell’altro binomio, ouer re$iduo, ouer che ne l’uno, ne l’altro di duoi nomi del detto binomio, ouer re$iduo $ara communicante, ne con l’uno, ne con l’altro di duoi nomi di quel altro binomio, ouer re$iduo. Se li duoi nomi $aranno communicanti a gli altri duoi nomi (cioe l’uno a l’uno, & l’altro a l’altro) gli $i debbono tai nomi communicanti $ummar in$ieme ($econdo l’ordine dato al $uo luogo) & il mede$imo $i douera far E$$empio $econdo a $ummar cõ 7 \~m ℞ 27 que$to -- 5 \~m ℞ 3 fara -- 12 \~m ℞ 48 quando vi fu$$e vn $ol nome di l’uno communicante a vn $ol nome dell’altro, cioe $ummar quelli duoi nomi in$ieme, facendonevn nome $olo hauendo $empre ri$petto alle regole del $ummar del piu, & del meno. E$$empi gratia volendo $ummar 7 piu ℞ 27 con 5 piu ℞ 3 $ummarai piu ℞ 3 con piu ℞ 27 fara piu ℞ 48. poi $ummarai 5 con 7 fara 12. che in tutto fara 12 piu ℞ 48. come che nel primo e$$empio in margine appare. Et co$i a $ummar 7 men ℞ 27 con 5 men ℞ 3 fara 12 men E$$empio terzo a $ummar cõ 7 \~m ℞ 27 que$to -- 5 ⓟ ℞ 3 fara -- 12 \~m ℞ 12 ℞ 48. come nel $econdo e$$empio appare, & perche tal $pecie di $ummare puo variar in piu mo- di per non abondar in $crittura ti pongo $olamente tai varieta di $ummari per e$$empi in margine. Et perche anchora a $ummar quelli binom{ij}, ouer re$idui, che hanno vn $ol nome communicante non vi occorre altra difficulta, che di $ummare in$ieme quelli tai nomi communicanti (come di $o pra è $tato detto) ponero $olamente tali $ummari per e$$empio in margine, auertendoti che di tal $umme la maggior parte delle volte ne venira vn trinomio, vero è che alle volte ne puo venir an- E$$empio quarto a $ummar cõ 7 ⓟ ℞ 27 que$to -- 5 \~m ℞ 3 fara -- 12 ⓟ ℞ 12 chor vna quãtita di duoi nomi, come nelli e$$empi po$ti in margine puoi veder nella $ecõda muda.

MA quando che ne l’uno, ne l’altro di nomi del binomio, ouer re$iduo $ara communi- 4 cante, ne a l’uno, ne a l’altro di nomi di quel altro binomio, ouer re$iduo, tal $umma è nece$$ario a proferirla, & rappre$entarla con quattro nomi per mezzo del termine del piu. E$$empi gratia volendo $ummare 7 piu ℞ 3 con ℞ 19 piu ℞ 5. tal $umma $i profe- E$$empio quinto a $ummar cõ 9 ⓟ ℞ 20 que$to ℞ 80 \~m 3 fara ℞ 180 ⓟ 6 rira, & rappre$entara in que$ta forma 7 piu ℞ 3 piu ℞ 19 piu ℞ 5. ouero in que$t’altra (che tanto fa) 7 piu ℞ 19 piu ℞ 5 piu ℞ 3. Et co$i volendo $ummare ℞ 20 men ℞ 6 con ℞ 13 men 2. tal $um- ma $i proferiria, ouero rappre$entaria in que$to modo ℞ 20 men ℞ 6 piu ℞ 12 men 2.

Da notare.

NOta che a $ummar duoi tali re$idui, ouero vn binomio con vn re$iduo, io co$tummo E$$empio $e$to a $ummar cõ ℞ 20 \~m 3 que$to -- 3 ⓟ ℞ 5 fara ℞ 45 a ponto 5 nel rappre$entare tal $umma a tirare vna curua lineetta, cioe a modo di vna parente$is fra l’uno re$iduo, e l’altro, come nella $opra$critta $umma di ℞ 20 men ℞ 6 piu (℞ 13 men 2) perche non facendo co$i alle volte, tal $umma $i potria intendere in duoi modi QVINTO. (come per l’auenire comprenderai) & per e$$er meglio inte$o te ne pongo var{ij} e$$empi, come nel la terza muda puoi vedere.

Da notare.

ANchora bi$ogna notare, che tutto quello che è $tato detto, & e$$emplificato nel prece- 6 E$$empio $ettimo a $ummar cõ ℞ 20 \~m 3 que$to -- 3 \~m ℞ 5 fara -- ℞ 5 a ponto dente capo, circa al $ummare delli binom{ij}, & re$idui quadri, non $olamente $i deb- be intendere per li detti binom{ij}, & re$idui ## primo e$$empio della $econda muda a $ummar con # 6 piu ℞ 2 que$to # ℞ 18 piu ℞ 10 fara # 6 piu ℞ 32 piu ℞ 10 quadri, ma anchora per li binom{ij}, & re$idui cubi, & per li cen$i di cen$i, & per li relati, & co$i per tutte le altre $pecie, che vanno $eguitando di mano in mano, per che longo $arei a volerti dar particolarmente e$$emp{ij} in cia$cuna di dette $pecie, ma $e hauerai ben in memoria il $ummar di tal $pecie di radici communicante in$ieme con le regole del $ummar del piu, & del meno il tutto ti $ara facile.

Da notare.

ANchora bi$ogna notar, che nella general pratica di numeri, & mi$ure $pe$$e volte oc- 7 E$$empio $econdo a $ummar cõ 6 \~m ℞ 2 que$to ℞ 18 \~m ℞ 10 fara 6 ⓟ ℞ 8 \~m ℞ 10 corre di $ummare vn binomio, ouer re$iduo con vn trinomio, ouer quadrinomio, &c. Liquali per mezzo delle regole date non dubito, che con il tuo natural giudicio le $ape rai mandar a e$$ecutione, perche il tutto non $i puo dire.

Del $econdo atto detto $ottrare di binom{ij}, & re$idui. # Cap. II. E$$empio terzo a $ummar cõ 6 \~m ℞ 13 que$to ℞ 13 ⓟ ℞ 7 fara -- 6 ⓟ ℞ 7

IL $ottrar di binom{ij}, & re$idui, facil co$a $ara a chi hauera bene inte$o il $ummar di 1 quelli per non e$$erui altra differentia, $aluo che doue che li nomi communicanti (nel $ummar $i $ummano) nel $ottrar $i $ottrano, hauendo pero $empre ri$petto alle regole del $ottrar del piu, & del meno. E per tanto dico che il $ottrar di binom{ij}, & re$idui po ter occorrere in molti modi (come fu detto del $ummare) E$$empio $econdo. a $ummar con ℞ 20 men 6 que$to ℞ 13 men 2 fara ℞ 20 men ℞ 6 piu (℞ 13 men 2 E$$empio terzo a $ummar con ℞ 12 piu ℞ 5 que$to 3 m\~e ℞ 2 fara ℞ 12 piu ℞ 5 piu (3 men ℞ 2 E$$empio quarto. a $ummar con -- ℞ 24 m\~e ℞ 7 que$to -- -- ℞ 12 piu ℞ 5 fara ℞ 24 m\~e ℞ 7 piu (℞ 12 piu ℞ 5 vero è che tal $umme $i potriano rappre$entare in altri modi, che $i- gnificariano la mede$ima quantita. E$$empio primo della terza muda. a $ummar con 7 ⓟ ℞ 3 que$to ℞ 19 ⓟ ℞ 5 fara 7 ⓟ ℞ 3 ⓟ ℞ 19 ⓟ ℞ 5 ouer 7 ⓟ ℞ 19 ⓟ ℞ 5 ⓟ ℞ 3 ma li generali $ono mede$imamente 5. (come fu detto an- chora del $ummare) il primo di quali è a $ottrare vna quan tita di vn $ol nome, da vn binomio, ouer re$iduo. Ma que- $to puo occorrere in duoi modi, cioe o che quella tal quanti- ta $ara communicante con vn di nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo, oueramente non. Il $econdo modo è a $ottra- re vn binomio, ouer re$iduo da vn’altro binomio, ouer re- $iduo, & que$to generalmente puo accadere in tre modi (co me fu detto del $ummare) cioe ouer che li duoi nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo, che $i ha da $ottrare $ono com- municanti alli duoi nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo, da che $i vuol $ottrare (cioe l’uno a l’uno, & l’altro a l’altro) ouero che vn $ol nome di l’uno $ara communicante vn $ol nome de l’altro, ouero che ne l’uno, ne l’altro nome di l’uno $ara communicante, ne a vno, ne a l’altro nome de l’altro, & accio che di tutti que$ti modi $e ne habbia notitia gli an- daremo e$$emplificando di mano in mano, come fu fatto di $ummari, & accio che in vn mede$imo tempo s’intenda il modo di approuare tali duoi atti andaremo ponendo li conuer$i di $ummari propo$ti nel precedente capo.

_Come $i $ottra una quantita di un nome $olo da qual $i uoglia $pecie di bino-_ di binomio, ouer re$iduo in tutti quelli diuer$i modi detti nella $econda E$$empio primo di $ottrare. a $ottrar da ℞ 20 piu 7 que$to -- -- 4 re$tara ℞ 20 piu 3 la proua ℞ 20 piu 7 del precedente capo, & al contrario.

VOlendo $ottrare 4 da ℞ 20 piu 7. a$$ettali, come in margine vedi, poi caua quel piu 4 2 da quel piu 7. re$tara piu 3. alqual giontoui quella ℞ 20. re$tara in tutto ℞ 20 piu 3. & que$to $ottrar ($e ben il con$ideri) vien a e$$er la proua del primo $ummar fatto nel pre- cedente capo, & co$i quel tal $ummar venira a e$$er la proua di que$to $ottrare, & co$i LIBRO con tal ordine (per abreuiar il dire andaremo procedendo ne gli altri, che vanno $eguitando.

E$$empio $econdo a $ottrar da ℞ 20 piu 1 que$to -- -- 4 re$tara ℞ 20 m\~e 3 la proua ℞ 21 piu 1

VOlendo anchora da ℞ 20 piu 1 cauarne 4. caua que$to piu 4 da quel piu 1 ($econdo l’ordine 3 dato nel $ottrar del piu, & del men) & trouarai che re$tara men 3. alqual giontoui quella radi- ce 20. tal re$to dira ℞ 20 men 3. & $e ne farai proua lo trouarai buono, come nel $econdo e$- $empio appare.

VOlendo anchora $ottrare que$ta ℞ 5 da que$to binomio ℞ 45 piu 3. caua la detta ℞ 5 da quel- 4 la ℞ 45 a lei communicante, re$tara ℞ 20. allaqual giontoui quel piu 3. dira in tutto, tal re$to ℞ 20 piu 3.

E$$empio terzo a $ottrar da ℞ 45 piu 3 que$ta ℞ 5 re$tara ℞ 20 piu 3 la proua ℞ 45 piu 3

VOlendo anchora cauare ℞ 27 da 10 piu ℞ 48. caua quella piu ℞ 27 da quella ℞ 48 a lei com- 5 municante re$tara piu ℞ 3. allaqual giontoui appre$$o quel 10. dira tutto tal re$to 10 piu ℞ 3. che facendone la proua lo trouarai buono, come nel quarto e$$empio vedi.

MA quando che la quantita di vn $ol nome non $ara communicante con alcun di duoi 6 nomi del binomio, ouer re$iduo, $ara nece$$ario tal re$to a e$$er vn re$iduo trinomiale. E$$empi gratia volendo cauare poniamo que$to 6 da que$to binomio ℞ 50 piu ℞ 10. E$$empio quarto a cauar da 10 piu ℞ 48 que$ta -- -- ℞ 27 re$tara 10 piu ℞ 3 la proua 10 piu ℞ 48 per non e$$er il detto 6. communicante con alcuni di duoi nomi del detto binomio, eglie nece$$ario a proferire, & rappre$entare tal re$to per vn re$iduo trinomiale con il termine del E$$empio quinto. a cauar da -- 10 piu ℞ 12 que$ta -- -- -- ℞ 27 re$tara -- 10 men ℞ 3 la proua -- 10 piu ℞ 12 E$$empio $e$to. a cauar da ℞ 50 piu ℞ 10 que$to -- -- -- 6 re$tara ℞ 50 piu ℞ 10 men 6 la proua ℞ 50 piu ℞ 10 E$$empio $ettimo. a $ottrar da ℞ 19 men ℞ 3 que$ta -- -- -- ℞ 2 re$tara ℞ 19 m\~e ℞ 3 men ℞ 2 la proua ℞ 19 men ℞ 3 E$$empio ottauo. a $ottrar da ℞ 19 que$to binomio ℞ 3 piu ℞ 2 re$tara ℞ 16 m\~e (℞ 3 piu ℞ 2) la proua ℞ 19 meno, dicendo che a cauar 6 da ℞ 50 piu ℞ 10. re$tara ℞ 50 piu ℞ 10 men 6.

Et co$i volendo anchor $ottrar poniamo ℞ 2 da ℞ 19 men ℞ 7 3. tal re$to $i proferiria in que$to modo ℞ 19 men ℞ 3 men ℞ 2. vero è che tal re$to $i potria proferire, dicendo che re$taria ℞ 19 manco que$to binomio, cioe manco ℞ 3 piu ℞ 2. & tal re$to $i rappre$entaria in que$to modo ℞ 19 men (℞ 3 piu ℞ 2) cioe $epa randolo con quelle linee curue in forma di vna parente$is, & co$i tanto $ignificaria que$ta $econda rappre$entatione, quanto che la prima, & accio meglio m’intendi ti voglio e$$emplificare tal mia intentione in quantita rationale. Dico che tanta quantita $ignifica 19 men 3. men 2. quanto fara que$ta 19 men (3 piu 2) & che $ia il vero $e ben con$ideri quel 19 men 3. m\~e 2. tu trouarai e$$er pre ci$amente 14. perche cauando dal detto 19 quel men 3. & quell’al tro men 2. re$tara il detto 14. dico anchora, che quel mede$imo $ignifica que$to 19 manco que$to (3 piu 2) perche 3 piu 2. vuol dir 5. adonque 19 men 5 vuol dir mede$imamente 14. & que- $to procede, che nella prima rappre$entatione quel men 3. & da- poi men 2 $i riferi$cono di$tintamente a quel 19 (cioe a vno per vno) ma nella $econda rappre$entatione $i comprende tut@o quel binomio di quel 3 piu 2 da $ottrar dal detto 19. il qual binomio di 3 piu 2 vuol dir (com’è detto) 5. qual $ottrato del detto 19. ve- niria pur a re$tare 14. come di $opra è $tato detto, & in que$to bi- $ogna e$$er molto auertente, altramente non puoco errore $i po- tria cau$are alle volte nella conclu$ione. Et nota che la $opra$crit- ta prima rappre$entatione pre$uppone e$$er $tato fatto due $ot- trationi dalla detta ℞ 19 nella prima $ottratione fu $ottrato ℞ 3. dalla detta ℞ 19. & re$ta ℞ 19 men ℞ 3. & la $econda $i $uppone di tal re$to e$$ere dapoi $ottrato quella ℞ 2. tal che in $imil ca$o que$to $econdo re$to $i proferiria, come nella prima è $tato detto, cioe per ℞ 19 \~m ℞ 3 m\~e ℞ 2. Ma la $econda rappre$entatione pre$uppone vna $ol $ottratione, cioe che dalla detta ℞ 19 $ia $tato cauato tutto que$to binomio (℞ 3 piu ℞ 2) onde que$to re$to veniria a proferir$i, & rappre$entar$i, come nella $econda è $tato detto, cioe in que$ta forma ℞ 19 men (℞ 3 piu ℞ 2) & tanta quantita dinotara ($e ben vi con$ideri) a vn modo, come a l’altro, come nel $ee- timo, & ottauo e$$empio puoi vedere.

_Come $i $ottra qual $i uoglia binomio, ouer re$iduo da_ vn’altro binomio, ouer re$iduo.

IO non voglio $tar a dire nel $ottrar di binomi, ouer reci$i, in quanti modi li nomi del binomio, 8 ouer reci$o, che $i ha da $ottrare po$$ono e$$er, & non e$$er communicanti con li nomi del bino- mio, ouer re$iduo, dalqual $i ha da far la $ottratione per hauerlo gia detto nel $ummar di quelli, QVINTO. ma $olamente con gli e$$emp{ij} $i faranno manife$ti.

## E$$empio primo a $ottrar da # 12 ⓟ ℞ 48 que$to # 5 ⓟ ℞ 3 re$tara # 7 ⓟ ℞ 27 la proua # 12 ⓟ ℞ 48

VOlendo $ottrare 5 piu ℞ 3 da 12 piu ℞ 48. a$$ettali per maggior intelligentia, come in 9 margine vedi, & perche ℞ 3 è cõmunicante con ℞ 48. e pero $ottrãdo la detta piu ℞ 3 dalla detta piu ℞ 48. re$tara piu ℞ 27. poi $ottrando anchora 5 da 12. re$tara 7. qual po $to appre$$o a quella ℞ 27 tutto il detto re$to $ara 7 piu ℞ 27. & tanto re$tara a $ottrar 5 piu ℞ 3 da 12 piu ℞ 48. & $e ne farai la proua lo trouarai buono, come in margine vedi.

VOlendo anchora $ottrar 5 men ℞ 3 da 12 men ℞ 48. caua mede$imamente quel men ℞ 3 10 da quel men ℞ 48. & ti re$tara men ℞ 27. $imilmente cauando quel 5 da quel 12. re$tara 7. ## E$$empio $econdo a $ottrar da # 12 \~m ℞ 48 ## que$to -- 5 \~m ℞ 3 re$tara # 7 \~m ℞ 27 la proua # 12 \~m ℞ 48 qual po$to appre$$o a quella \~m ℞ 27. dira in tutto 7 \~m ℞ 27. e tãto re$tara a cauar 5 men ℞ 3 da 12 men ℞ 48. & $e ne farai proua la trouarai buona, come nel $econdo e$$empio appare.

VOlendo anchora $ottrare 5 piu ℞ 3 da 12 men ℞ 12. caua quel piu ℞ 3 da quel men ℞ 12 11 (procedendo $econdo la regola del $ottrar piu del men) trouarai, che re$tara men ℞ 27. poi $ottrando 5 di 12. re$tara 7. che con quel men ℞ 27. fara in tutto 7 men ℞ 27. & tanto ti re- $tara a $ottrar 5 piu ℞ 3 da 12 men ℞ 12. & $e ne farai proua lo trouarai buono, come nel terzo ## E$$empio terzo a $ottrar da # 12 \~m ℞ 12 que$to # 5 ⓟ ℞ 3 re$tara # 7 \~m ℞ 27 la proua # 12 \~m ℞ 12 e$$empio vedi.

VOlendo anchora cauar 5 men ℞ 3 da 12 piu ℞ 12. caua men ℞ 3 da piu ℞ 12. & ti re$tara 12 piu ℞ 27. poi caua 5 di 12 re$tara 7. qual con piu ℞ 27. dira in tutto 7 piu ℞ 27. & tanto re$tara a cauar 5 men ℞ 3 da 12 piu ℞ 12. & $e ne farai proua la trouarai buona, come nel quarto e$$empio appare.

VOlendo anchora $ottrar ℞ 80 men 3 da ℞ 180 piu 6. caua quel 13 E$$empio quinto a $ottrar da ℞ 180 ⓟ 6 que$to -- ℞ 80 \~m 3 re$tara -- ℞ 20 ⓟ 9 ouer -- 9 ⓟ ℞ 20 la proua ℞ 180 ⓟ ℞ 6 E$$empio $e$to. a cauar da ℞ 45 que$to -- ℞ 5 ⓟ 3 re$tara ℞ 20 \~m 3 la proua ℞ 45 E$$empio $ettimo. a cauar da ℞ 5 que$to 3 \~m ℞ 5 re$tara ℞ 20 \~m 3 la proua ℞ 5 men 3 da quel piu 6 re$tara piu 9. poi caua ℞ 80 da ℞ 180 re$ta- ## E$$empio quarto a cauar da # 12 ⓟ ℞ 12 que$to # 5 \~m ℞ 3 re$tara # 7 ⓟ ℞ 27 la proua # 12 ⓟ ℞ 12 ra ℞ 20. qual con quel piu 9 dira in tutto ℞ 20 piu 9. ma meglio $tara a dire 9 piu ℞ 20. perche il maggior nome di vn binomio $i debbe metter primo, alcun potria dire e$$er maggior numero 20 del 9. ri$pondo che il 9 è maggiore della detta ℞ 20. perche la detta ℞ 20 è mãco di 5. & 5 è menor del 9. e pero la detta radice di 20 $ara molto piu menor del detto 9. hor per tornar al propo$ito diremo, che a $ottrare ℞ 80 men 3 da ℞ 180 piu 6. re$tara 9 piu ℞ 20. che $e ne farai proua la trouarai buona, come che nel quinto e$$empio $i vede, cioe che a $um- mar quel 9 piu ℞ 20. che re$ta con quel ℞ 80 men 3. che fu $ottrato, ri- torna quel meded$imo ℞ 180 piu 6. dalqual fu fatta la $ottratione.

a cauar da # ℞ 45 piu 0 que$to # 5 piu 3 re$tara # ℞ 20 m\~e 3 la proua # ℞ 45

VOlendo anchora $ottrare ℞ 5 piu 3 da ℞ 45. prima caua ℞ 14 5 da ℞ 45. re$tara ℞ 20. dalqual ℞ 20 cauane poi quel piu 3. & per non e$$er communicante con detta ℞ 20. tu lo caua- rai con il termine del men, dicendo che re$tara ℞ 20 men 3. & tanto venira a re$tar a cauar ℞ 5 piu 3 da ℞ 45. & $e ne farai la proua $ummando quel ℞ 20 men 3. che re$ta con quel ℞ 5 piu 3. che fu $ottra a $ottrar da # ℞ 45 \~m 0 que$to ℞ # 5 ⓟ 3 re$tara # ℞ 20 \~m 3 la proua # ℞ 45 to ritornara quel radice 45. dalqual fu fatta la $ottratione, come nel $e- $to e$$empio appare.

Anchora tu potre$ti $ottrare il detto ℞ 5 piu 3 dalla detta ℞ 45 per quel- la $econda via po$ta nelia 15 del terzo capo del quarto libro, cioe a $ottrar duoi piu da vn $ol piu, laqual co$a $i fara ponendo la detta ℞ 45. con piu. 0. ouer con men. 0. & dapoi $ottrar quel piu 3. da E$$empio primo della $econda muda. a $ottrar da 20 ⓟ ℞ 7 que$to 8 ⓟ ℞ 5 re$tara 12 ⓟ ℞ 7 \~m ℞ 5 la proua 10 ⓟ ℞ 7 quel piu. 0. ouer men. 0. trouarai (che operando $econdo le regole del $ottrar piu di piu, ouer piu di meno) che ti re$tara men 3. qual po$to $otto alla linea, & dapoi $ottrar ℞ 5 da ℞ 45. trouarai che re$tara ℞ 20. qual po$to appre$$o a quel men 3. dira mede$imamente ℞ 20 men 3. nondimeno la prima via è piu da me v$itata, pur è buono il $aper proceder per piu vie.

VOlendo anchora $ottrare ℞ 3 men ℞ 5 da ℞ 5. caua prima men ℞ 5 da piu ℞ 5. re$tara piu 15 ℞ 20. dalqual ℞ 20. cauane poi quel piu 3. re$tara ℞ 20 men 3. & tanto re$tara a cauar 3 m\~e ℞ 5 da ℞ 5. & $e ne farai proua $ummando 3 men ℞ 5 con 20 men 3. trouarai che fara pre ci$amente ℞ 5. Et $el ti pare$$e da voler far tal $ottrare per quella $econda via ponendo ℞ 5 E$$empio $econdo. a $ottrar da 20 men ℞ 7 que$to 8 men ℞ 5 re$tara 12 \~m ℞ 7 ⓟ ℞ 5 ouer 12 \~m (℞ 7 ⓟ ℞ 5 la proua 20 men ℞ 7 piu. 0. ouer men. 0. trouarai che ti re$tara il mede$imo ℞ 20 \~m 3.

Que$ti $ottrari $opra$critti te li ho voluti dichiarare a vno per vno (co$a che non feci nelli $ummari del precedente capo) per e$$er alquanto piu difficulto$i, & ingenio$i del $ummar di quelli, & ma$- $ime doue $ono li duoi nomi communicanti a gli altri duoi nomi.

MA quando, che vn $olo di nomi del binomio, ouer re$iduo, che $i hara da cauare $ara com- 16 municante a vn $ol nome di quell’altro binomio, ouer re$iduo, dalqual $i hauera da far la $ot LIBRO tratione in tal ca$o $i douera $ottrare quel nome da quel altro nome a lui communicante, & l’altro ## E$$empio terzo a cauar da # 20 piu ℞ 7 que$to -- # 8 \~m ℞ 5 ## re$tara 12 ⓟ ℞ 7 ⓟ ℞ 5 la proua # 20 ⓟ ℞ 7 nome non communicante $ottrarlo dal re$tante con il termine del meno, & tanto $ara tal re$tante, il qual re$tante la maggior parte delle volte $ara vna quantita di tre nomi, vero è che alle volte po- tria re$tar vna quantita di duoi nomi, & que$to accaderia quando che li duoi nomi communican ti fu$$ero equali in quantita, & che l’uno, & l’altro fu$$e piu, ouer che l’uno, e l’altro fu$$e meno, co me nel quinto, & $e$to e$$empio in margine appare, liquali e$$empi non voglio $tar a dichiararteli in parole, perche vi andaria da dir a$$ai, ma per gli e$$empi di $opra dichiarati non dubito, che da te li apprenderai hauendo pero in memoria le regole del $ummar, & $ottrar del piu, & del meno.

MA quando che ne i’uno, ne l’altro di nomi del binomio, ouer re$iduo, che $i hauera da ## E$$empio quarto a $ottrar da # 20 \~m ℞ 7 que$to # 8 ⓟ ℞ 5 ## re$tara 12 \~m ℞ 7 \~m ℞ 5 ## ouer 12 m\~e (℞ 7 \~m ℞ 5 la proua # 20 men ℞ 7 17 $ottrare non $ara communicante con alcuno di nomi di quel binomio, ouer re$iduo, dalqual $i ha da far la $ottratione, in tal ca$o $ara nece$$ario a proferire, & rappre$enta- re tal re$to con quattro nomi con lo aiuto del termine del meno. E$$empi gratia volen do cauare ℞ 7 piu 2 da ℞ 24 piu ℞ 14. tal re$to $i proferira, & rappre$entara in que$to modo ℞ 24 piu ℞ 14 men (℞ 7 piu 2. vero è che in tal $orte di $ottrari io co$tumo di tirarui quella linea cur ua (piu volte detta) fra il binomio, che $i $ottra, & quello da che $i $ottra (come che di $opra, & nel e$$empio po$to in margine $i vede) perche non tirandoui tal linea, tal quantita quadrinomiale $i potria intendere in piu modi, & ma$$ime nel $ottrare di re$idui, come che ne gli altri e$$emp{ij} po$ti ## E$$empio quinto a $ottrar da # ℞ 15 ⓟ ℞ 6 que$to # ℞ 10 ⓟ ℞ 6 re$tara # ℞ 15 \~m ℞ 10 la proua # ℞ 15 ⓟ ℞ 6 in margine da te mede$imo potrai comprendere.

Da notare.

MA nota che nel terzo e$$empio $eguiria ambu$ione, cioe voler trare vna quantita mag 18 giore da vn’altra menore, perche nel detto terzo e$$empio $i prepone di voler cauare ℞ 7 piu 2 da ℞ 24 men ℞ 14. & $e ben con$ideri, trouarai e$$er maggior quantita ℞ 7 ## E$$empio $e$to. a $ottrar da # ℞ 24 \~m 2 que$to # ℞ 10 \~m 2 re$tara # ℞ 24 \~m ℞ 10 la proua # ℞ 24 \~m 2 ⓟ 2 (che $i vuol $ottrar) di quella ℞ 24 \~m E$$empio primo della terza muda. a $ottrare da -- -- ℞ 24 piu ℞ 14 que$to -- -- -- -- ℞ 7 piu 2 re$tara ℞ 24 piu ℞ 14 men (℞ 7 piu 2 la proua -- -- ℞ 24 piu ℞ 14 E$$empio $econdo. a $ottrar da -- -- ℞ 24 men ℞ 14 que$to -- -- -- ℞ 7 men 2 re$tara ℞ 24 men ℞ 14 men (℞ 7 men 2 la proua -- -- ℞ 24 men ℞ 14 ℞ 14. & è impo$$ibile di poter $ottrare realmente il maggiore dal menore, & ma$$ime nelle quantita communicante, nondimeno alle volte $i tolera nel maneggiare $ordamente le quantita, che non $ono communicanti (nelle intermedie operationi) per fin che $i viene al fin della co$a, e pero ambu$iuamen- te diremo che a $ottrar ℞ 7 piu 2 da ℞ 24 m\~e ℞ 14 re$tara ℞ 24 men ℞ 14 men (℞ 7 piu 2. & tal am- bu$ione vel ri$po$ta praticalmente $i puo approua- re, perche $ummando quel ℞ 24 men ℞ 14 men (℞ 7 piu 2. che re$ta con quel ℞ 7 piu 2. che fu cauato ritornara quel ℞ 24 \~m ℞ 14. dalqual fu fatta la $ot- tratione, e pero praticalmente $i puo $o$tentare tal $ottrar per buono.

Da notare.

ANchora bi$ogna notar che a $ottrar ℞ 7 men 2 da ℞ 24 piu ℞ 14 (come nel quarto & 19 vltimo e$$empio $i prepone) $i potria profe- E$$empio terzo. a $ottrar da -- ℞ 24 men ℞ 14 que$to -- -- ℞ 7 piu 2 re$tara ℞ 24 men ℞ 14 men (℞ 7 piu 2 ma in que$to $ottrar $eguiria ambu- $ione, & anchora nel re$to. la proua -- -- ℞ 24 men ℞ 14 rire, & rappre$entar tal re$to in duoi modi il piu commune è il primo dicendo che re- $ta ℞ 24 piu ℞ 14 men (℞ 7 men 2. ma piu magi$trale $aria a dire che a $ottrar il detto ℞ 7 men 2 da ℞ 24 piu ℞ 14 piu 2 men ℞ 7. & $e vi ponerai ben cura trouarai, che tanto $ignificara tal re$to, a vn modo, come a l’al- tro, ma il $econdo è da per$ona piu intelligente, & per farti capace di que$to ti voglio tirare tal $pecie di $ottra- re in quantita rationale pongo che vogliamo $ottrar 7 men 2 da 24 piu 14 (ma $upponemmo che li nomi, $i del finto binomio, come del re$iduo non $iano communicante) volendo adonque $ottrare $econdo il primo modo diremo che re$tara 24 piu 14 men (7 men 2. & per il $econdo modo diremo, che re$tara 24 piu 14 piu 2 men 7. liquali duoi re$ti dico e$$er equali fra loro, & che $ia il vero eglie manife$to che quel binomio finto di 24 piu 14 è 38. a ponto, & quel re$iduo finto di 7 men 2. è 5 a ponto, $ottrando adonque quel 5 da QVINTO. quel 38 re$tara 33 a ponto, & tanto $aria il re$to $econdo il primo modo. Hor venendo al $econ- do re$to, qual dicemmo e$$er 24 piu 14 piu 2. E$$empio quarto. a $ottrare da -- -- -- ℞ 24 ⓟ ℞ 14 que$to -- -- -- -- ℞ 7 \~m 2 re$tara -- ℞ 24 piu ℞ 14 men (℞ 7 men 2 la proua ℞ 24 piu ℞ 14 anchora a $ottrar da -- -- ℞ 24 ⓟ ℞ 14 que$to -- -- -- -- ℞ 7 \~m 2 $i potria dir che re$ta$$e ℞ 24 ⓟ ℞ 14 ⓟ 2 \~m ℞ 7 men 7. Dico che quel trinomio di 24 piu 14 ⓟ 2. fa preci$amente 40. dalqual 40 cauandone quel 7. re$tara pur 33. $i come fece quello del primo modo, e pero nelli $imili $ottrari bi$o- gna e$$er molto auertente, e pero volendo rap- pre$entare il re$to del primo modo $e gli debbe $empre tirare quella linea curua, dapoi il $egno del men, laqual linea curua ne dinota tal men comprendere tutto quel binomio, che $eguita, il mede$imo s’intenderia quando che $eguita$- $e vn re$iduo.

Da notare.

ANchora bi$ogna notare, che tutto quello che è $tato detto, & e$$emplificato nel prece- 20 dente capo, circa al $ottrare delli binom{ij}, & re$idui quadri, non $olamente $i debbe in- tendere per li detti binom{ij}, & re$idui quadri, ma anchora per li binom{ij} & re$idui cu- bi, & per li cen$i di cen$i, & per li relati, & co$i per tutte le altre $pecie, che vanno $egui tando di mano in mano, perche troppo ci $aria da $criuere a volerti dar particolarmente e$$emp{ij} per cia$cuna di dette $pecie, ma hauendo tu ben inte$o il $ummar, & $ottrar di tale $pecie di radici communicante, & $imilmente le regole del $ummar, & $ottrar del piu, & del meno (come fu det- to anchora $opra il precedente capo) il tutto ti $ara faciie.

Da notare.

ANchora bi$ogna notare qualmente nella general pratica di numeri, & mi$ure, molte 21 volte accade di $ottrare vn binomio, ouero vn re$iduo, da vn trinomio, ouero qua- drinomio, & c. ma perche il tutto con la notitia delle regole date (mediante il tuo natu- ral giuditio) da te mede$imo facilmente lo comprenderai me ne pa$$o con $ilentio.

_Del terzo atto chiamato Multiplicar di Binom{ij}, &_ Re$idui, & anchora di piu nomi. # Cap. III.

IL multiplicare di binom{ij}, & re$idui, & anchora di piu nomi puo interuenire in var{ij}, 1 & diuer$i modi, ma li generali, & cha $pe$$o accadono $ono communa mente 7. il pri- mo è a multiplicare vno binomio, ouer re$iduo, ouer multinomio, per numero ratio- nale, il $econdo è a multiplicarlo per vna quantita irrationale di vn nome $ole. Il terzo è a quadrare tal binomio, ou er re$iduo, cioe multiplicarlo, ouer durlo in $e mede$imo, o vuoi dir multiplicarlo fia vn’altro a lui eguale, il quarto è a multiplicar vn binomio fia vn’altro binomio da lui diuer$o, & $imilmente vn re$iduo fia vn’altro re$iduo pur da lui diuer$o, il quinto è a multipli- car vn binomio fia vn re$iduo, il $e$to è a multiplicare vn binomio, ouer reci$o fia vn multino- mio, il $ettimo & vltimo è a multiplicare vn multinomio fia vn multinomio. Ma que$ti $ette mo- di ponno variare nelli lor produtti (di nomi) in var{ij}, & diuer$i modi $econdo la commen$urabili- ta, & incommen$urabilita di loro nomi, $econdo la varieta delle $pecie di detti binom{ij}, & re- E$$empio primo. a multiplicar ℞ 20 ⓟ 2 per 9 fara ℞ 1620 ⓟ 18 $idui, & multinomi,

AMultiplicare qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$iduo, ouero vn multinomio per 2 vn numero rationale non dubito, che da te mede$imo lo $apere$ti fare, per non vioc- correre altro, che multiplicare quelli tali nomi a vno per vno di$tintamente, & notare li detti. produtti con il mede$imo $egno, che per auaati erano notati, vero è che bi$o- E$$empio $econdo. a multiplicar ℞ 20 \~m 2 per -- -- -- 9 fara ℞ 1620 \~m 18 gna o$$eruar la regola data nel multiplicare qual $i voglia $pecie di radice per numero, cioe recca- re, $i il numero, come la radice alla dignita di quella $pecie di radice, & perche tai multiplicari $ono facile da intendere (come è detto) ponero $olamente gli e$$empi in margine, & tal regola $i dimo- $tra nella prima del $econdo di Euclide.

ET perche la mede$ima facilita occorre a multiplicar qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$i- 3 E$$empio terzo. a ml’car 10 ⓟ ℞ 5 \~m ℞ 3 per -- -- -- 4 fara 40 ⓟ ℞ 80 \~m ℞ 48 duo per vna quantita irrationale di vn $ol nome, poneremo $olamcnte circa cio vn’altra muda di e$$empi in margine, con liquali facilmente intenderai generalmente tal modo in tutte le altre $pe cie di binom{ij}, & re$idui, & anchora nelli multinom{ij}, a vna mede$ima $pecie, come che nel $e$to capo del terzo libro ti mo$trai.

LIBRO

IL modo, ouer regola di quadrare, qual $i voglia $pecie di binomio $i puo cauare dalla E$$empio quarto in bino- mio, & re$iduo cubo. a multiplicar ℞ cu. 128 ⓟ 3 per -- -- -- -- 2 fara ℞ cu. 1024 piu 6 4 quarta propo$itione del $econdo di Euclide, perche tal binomio $i $uppone (come che è) vna linea diui$a in due parti, lequali due parti $ono li dui nomi di quel tal binomio, e per tanto li quadrati di quelli duoi nomi in$ieme cõ il doppio del dutto di l’uno nome in l’altro tal $umma venira a e$$er il quadrato di tutto tal binomio, & fia di che $pecie e$$er $i vo- glia. E$$empi gratia volendo quadrare (poniamo) 5 ⓟ ℞ 3. quadra quel 5 fara 25. quadra anchora quel ⓟ ℞ 3 fara ⓟ 3. qual gionto con quel 25. fara 28. & que$to 28 vien a e$$er la $umma di qua- E$$empio quinto. a multiplicar ℞ cu. 128 \~m 3 per -- -- -- -- 2 fara ℞ cu. 1024 men 6 drati di detti duoi nomi, fatto que$to multiplica quel píu 5 fia quel piu ℞ 3 fara piu ℞ 75. & que- $to $ara vn $ol dutto di l’uno nome in l’altro, & perche la propo$itione dice il doppio, indoppiare- mo la detta piu ℞ 75 multiplicandola per il quadrato di 2 (cioe per 4) & fara piu ℞ 300. & que$ta ℞ 300 vien a e$$et il doppio del dutto di l’uno nome nell’altro, il qual doppio gionto con la $um- ma di duoi quadrati, laqual fu 28. fara in $umma 28 piu ℞ 300. & que$ta tal quantita binomiale viene a e$$er il quadrato di 5 piu ℞ 3 per la detta quarta del $econdo di Euclide, & accio meglio E$$empio $e$to a multiplicar ℞ ℞ 7 ⓟ ℞ ℞ 3 per -- -- -- -- 2 fara ℞ ℞ 112 piu ℞ ℞ 48 m’intendi di $otto te la e$$emplifico in$ieme con due altre $imili.

### E$$empio primo # ### E$$empio $econdo # ### E$$empio terzo a multiplıcar # 5 piu ℞ # 3 # a multiplicar # ℞ 10 piu # 2 # a multiplicar ℞ # 7 piu ℞ # 3 fia -- # 5 piu ℞ # 3 # fia -- # ℞ 10 piu # 2 # fia -- ℞ # 7 piu ℞ # 3 fara # 28 piu ℞ # 300 # fara # 14 piu ℞ # 160 # fara # 10 piu ℞ # 84 E$$empio $ettimo a multiplicar ℞ re. 10 \~m ℞ re. 5 per -- -- -- -- 3 fara ℞ rel. 2430 \~m ℞ rel. 1215

ANchora per quadrare vn binomio $i potria procedere $econdo l’ordine che $i co$tu- 5 ma a multiplicar per cro$etta, il qual modo che ben il con$idera trouara e$$er quel me- E$$empio primo della $econda muda. a multiplicar 12 piu ℞ 10 per -- -- -- ℞ 5 fara ℞ 720 piu ℞ 50 de$imo, che di $opra habbiamo detto, vero e che le multiplicationi $i pongono $econ- do che li $i vanno formando, & in vltima $i $ummano quelle che $ono communicante in$ieme. E$$empi gratia volendo quadrare quel mede$imo $opradetto binomio di 5 piu ℞ 3. per modo di cro$etta, ouer ca$ella mettene vn’altro $imile $otto di lui, come di $opra è $tato fatto, tiran doui $otto la $olita linea, poi multiplica quel piu ℞ 3 di $otto fia quel piu ℞ 3. di $opra fara ⓟ 3. qual notarai di $otto della linea, fatto que$to multiplica quel piu ℞ 3 di $otto fia quel piu 5 di $opra fara piu ℞ 75. qual notarai di $otto della detta linea, poi multiplicarai quel piu ℞ 3 di $opra fia quel piu E$$empio $econdo a multiplicar 12 \~m ℞ 10 per -- -- -- ℞ 5 fara -- ℞ 720 \~m ℞ 50 5 di $otto fara pur piu ℞ 75. qual notarai $otto alla linea (dietro all’altro) vltimam\~ete multiplicarai quel 5 di $otro, fia quel 5 di $opra fara 25. qual po$to $otto alla linea appre$$o a gli altri 3 produtti, fara in tutto 25 piu ℞ 75 piu ℞ 75 piu ℞ 3. come nel e$$empio po$to in margine appare, ma perche 25 è communicante con quel piu 3 (per e$$er l’uno, e l’altro numero) gionti in$ieme faranno 28. & co$i quelle due piu ℞ 74. & piu ℞ 75 $ono equali, e pero $ummandole in$ieme, con dupplicarne E$$empio terzo a multiplicar ℞ 40 piu 3 per -- -- -- ℞ 10 fara -- -- 20 piu ℞ 90 vna, cioe multiplicandola per il quadrato di 2 (che è 4) faranno piu ℞ 300. qual po$to appre$$o a quel 28. dira pur 28 piu ℞ 300. come fece anchora per la detta quarta del $econdo di Euclide.

ANchora per quadrare vno binomio $i potria procedere per via di $cachiero. E$$empi 6 gratia voleudo quadrar il detto binomio di 5 piu ℞ 3. per modo di $cachiero a$$ettane vn’altro $imile $otto di lui, & tiraui $otto vna linea (co E$$empio quarto in bino- mio, & refiduo cubo. a multiplicar 6 piu ℞ cu. 2 per -- -- -- ℞ cu. 3 fara ℞ cuba 648 piu ℞ cuba 6 E$$empio di quadrar vno bi- nomio per via di cro$etta. a multiplicar 5 piu ℞ 3 fia -- -- 5 piu ℞ 3 fara 25 piu ℞ 75 ⓟ ℞ 75 ⓟ 3 che $arıa pur 28 piu ℞ 300 E$$empio di quadrar vno bi- nomio per via di $cachiero. a multiplicar 5 piu ℞ 3 fia -- -- -- 5 piu ℞ 3 piu ℞ 75 pıu 3 25 piu ℞ 75 fara 25 pıu ℞ 300 piu 3 che $aria pur 28 piu ℞ 300 me $i co$tuma nelli multiplicari) poi multiplica quel ⓟ ℞ 3 di $otto fia quel bi@omio di $opra (cioe fia quel 5 piu ℞ 3) fa- ra piu ℞ 75 ⓟ 3. fatto que$to multiplica quel 5 di $otto fia quel me de$imo 5 ⓟ ℞ 3 di $opra, fara 25 piu ℞ 75 ponerai quel piu ℞ 75 $otto a quell’altro ℞ 75 della prima multiplicatione, & dietro a lui ponerai quel 25 (come che in margine puoi vedere) come $i co- a multiplicar 6 men ℞ cuba 2 per -- -- -- ℞ cuba 3 fara ℞ cu. 648 men ℞ cu. 6 Et con tal ordine $i procedera in tutte le altre $pecie di bino- m{ij}, & re$idui, & $imilmente nelli multinom{ij}. $tuma anchora nelli multiplicari per $cachiero, et fatto que$to $um marai que$te due multiplicationi, cioe tirandoui $otto vn’altra li- nea, & $otto di quella ponerui prima quel piu 3. & dapoi $ummar quelli duoi piu ℞ 75. & piu ℞ 75. che in $umma faranno piu ℞ 300. & vltimamente ponerui appre$$o quel 25. & tal $umma di- ra prima 25 piu ℞ 300 piu 3. ma $ummando quel piu 3 con quel piu 25 fara 28. il quale con quella ℞ 300. dira pur 28 piu ℞ 300. come fece anchora per gli altri duoi modi. Eglie il vero che per quadrare vn binomio il primo modo fatto $econdo l’ordine della quarta del $econdo di Euclide è il piu leggiadro de gli altri QVINTO. duoi modi, ma gli altri duoi modi $ono piu generali, cioe che non $olamente $eruono per quadra- re vno binomio, ma anchora $eruono per multiplicare vn binomio fia vn’altro binomio da lui di- uer$o, & co$i di vn re$iduo fia vn’altro re$iduo da lui diuer$o. Et anchora il terzo modo (cioe quel par via di $cachiero) è piu generali$$imo di tutti gli altri, pero non $olamente $erue per multiplicare (com’è detto) vn binomio fia vn’altro binomio da lui diuer$o, ma $erue anchora per multiplicare vn binomio fia vn trinomio, ouer quadrinomio, ouero altro multinomio fia vn’altro, & c. E pe- ro in que$to principio mi è par$o di dichiararti tutti que$ti modi, perche pen$o, che nelle altre mul tiplicationi, che $i ha da dire con poche parole tu m’intende- a quadrar vn binomio cubo per la quarta del $econdo di Euclide. a multiplicar 2 piu ℞ cu. 3 fia -- -- -- 2 piu ℞ cu. 3 fara 4 piu ℞ cu. 192 piu ℞ cu. 9 a quadrar vn binomio di ℞ ℞ per la quarta del $econdo di Euclide. a multiplicar ℞ ℞ 5 ⓟ ℞ ℞ 3 fia -- -- -- ℞ ℞ 5 ⓟ ℞ ℞ 3 fara ℞ ℞ 25 ⓟ ℞ ℞ 80 ⓟ ℞ ℞ 9 che $aria ℞ 5 ⓟ ℞ ℞ 80 ⓟ ℞ 3 rai auertendoti, che tutti que$ti tre modi dati per quadrar vn binomio quadro $eruono per quadrar ogni altra $pecie di binomio. Vero è che bi$ogna aricordar$i le regole date $o pra del multiplicare tal $pecie di radice fra loro, & con il nu- mero, nel @e$to ogni altra co$a ti $ara facile. E$$empi gratia volendo quadrare poniamo 2 piu ℞ cu. 3. procedendo per qual modo ti pace delli $opradetti 3. & trouarai che tal qua- drato $ara 4 piu ℞ cu. 192 piu ℞ cu. 9. Et co$i a quadrare ℞ ℞ 5 piu ℞ ℞ 3. trouarai che fara ℞ ℞ 25 piu ℞ ℞ 80 piu ℞ ℞ 9. vero è che tal trinomio $i potra proferire, & rappre$enta- re in que$t’altro modo ℞ 5 piu ℞ ℞ 8 piu ℞ 3. ma hauendo da operar tal trinomio meglio $aria a la$ciarlo al primo mo- do, per e$$er li nomi di vna mede$ima $pecie di radice, & con tal ordine $i douera procedere a quadrar qual $i voglia altra $pecie di binomio.

IL modo, ouer regola di quadrare qual $i voglia $pecie di re$iduo $i puo cauare, ouer 7 formare dal primo antecedente della 41 propofitione del decimo di Euclide da noi ## E$$empio primo a multiplicar # 10 \~m ℞ 5 fia # 10 \~m ℞ 5 fara # 105 \~m @ 2000 tradutto, nelqual antecedente $i dimo$tra, che $e vna linea $ata diui$a in due parti ine- quali, li quadrati di ambedue le $ettioni, tolti in$ieme $ono tanto piu del doppio della $uperficie di l’una in l’altra, quanto che è il quadrato di quella linea, nellaquale la maggior parte ec cede la menore, perche ogni re$iduo $i forma, ouer deriua da vna linea diui$a in due parti non egual, & cauando poi la parte menore dalla maggiore quella parte, che re$ta è la real quantita del ## E$$empio $econdo a multiplicar # ℞ 8 \~m ℞ 3 fia # ℞ 8 \~m ℞ 3 fara # 11 \~m ℞ 96 detto re$iduo. E pero $e dalla $umma di quadrati di duoi nomi del detto re$iduo, ne cauaremo il doppio del dutto de l’un nome nell’altro il re$tante (per il detto antecedente) $ara il quadrato del detto re$iduo. E$$empi gratia volendo quadrare que$to re$iduo 10 men ℞ 5. pigliaro li quadrati di $uoi duoi nomi, delliquali l’uno è 100. & l’altro è 5. che in $umma fanno 105. poi dico l’uno no- me nell’altro, cioe ℞ 5 fia 10 fara ℞ 500. qual dupplico (multiplicandolo per il quadrato di 2. ch’è 4) fara ℞ 2000. & que$to lo cauo di quel 105. re$tara 105 \~m ## E$$empio terzo in re$iduo cubo. a multiplicar # ℞ cu. 4 \~m ℞ cu. 2 per # ℞ cu. 4 \~m ℞ cu. 2 fara # ℞ cu. 16 \~m 4 ⓟ ℞ cu. 4 2000. & que$to $ara il quadrato di 10 m\~e ℞ 5. vero è che il detto quadrato $i potria trouare per via del multiplicar per cro$etta, & anchora per via del $cachiero, come fu fatto del binomio, & di que$to da te mede$imo per e$$ercitarti te ne potrai chiarire. Et con tal modo potrai quadrare qual $i vo- glia altra $pecie di re$iduo, come da te mede$imo dalli cinque e$$emp{ij}, parte in margine, & parte qua di $otto po$ti potrai comprendere, & intendere il modo da procedere in tutti gli altri.

## E$$empio quarto in re$iduo cen.cen. # ## E$$empio quinto in re$iduo relato a multiplicar # ℞ ℞ 6 men ℞ ℞ 2 # a multiplicar -- -- # ℞ rel. 3 men ℞ rel. {1/2} per -- -- -- # ℞ ℞ 6 men ℞ ℞ 2 # fia -- -- -- # ℞ rel. 3 men ℞ rel. {1/2} ## fara -- ℞ ℞ 36 men ℞ ℞ 192 piu ℞ ℞ 4 # ## fara -- ℞ rel. 9 men ℞ rel. 48 piu ℞ rel. {1/4} _Come $i multiplica qual $i uoglia $pecie di Binomio fia un’altro_ da lui diuer$o, & $imilmente vn reci$o, ouer re$iduo.

IL modo da multiplicare qual $i voglia $pecie di binomio fia vn’altro da lui diuer- 8 $o, & $imilmente vn reci$o, ouer re$iduo, tal atto $i puo e$$equire per via di cro- $etta, & anchora per via di $cachiero, come fu detto, & fatto $opra il quadrar vn binomio. E$$empi gratia volendo multiplicare 4 piu radici 3 fia 5 piu radici 2. tu gli ponerai l’uno $otto l’altro (come $i co$tuma nelli multiplicari di numeri $implici, & di $otto via LIBRO tu gli tirarai la $olita linea, & volendo procedere per via di cro$etta (qual in effetto è piu laudabile, che per via di $cachiero) multiplica prima piu ℞ 3 fia piu ℞ 2 fara piu ℞ 6. qual notarai al $uo luo- luogo $otto alla tirata linea, poi multiplica in croce, cioe piu E$$empio primo. a multiplicare -- 5 piu ℞ 2 per -- -- -- 4 piu ℞ 3 fara 20 piu ℞ 32 piu ℞ 75 piu ℞ 6 E$$empio $econdo. a multiplicar -- ℞ 24 piu 3 per -- -- -- ℞ 6 piu 2 fara 12 piu ℞ 54 piu ℞ 96 piu 6 cioe 18 piu ℞ 54 piu ℞ 96 cioe 18 piu ℞ 299 ℞ 3 di $otto fia piu 5 di $opra fara piu ℞ 75. & piu ℞ 2 di $o pra fia piu 4. di $otto fara ⓟ ℞ 32. & perche que$ti duoi pro dutti (cioe piu ℞ 75. & piu ℞ 32) non $ono communicanti, eglie nece$$ario a metterli di$tinti, o vuoi dir $eparati, ma congionti con il termine del piu, come nel primo e$$empio in margine appare, vltimamente multiplica quel 4 di $otto fia quel 5 di $opra fara 20. qual po$to cõ$equentemente die- tro a gli altri 3 produtti, & dira in tutto 20 piu ℞ 32 piu ℞ 75 piu ℞ 6. & tanto fara a multiplicar 4 piu ℞ 3 fia 5 ⓟ ℞ 2. vero è che $e in que$to quadrinomio vi fu$$e alcuni di quel- li quattro nomi, che fu$$ero communicanti gli $i doueriano $ummar in$ieme, & ridur tal quadrinomio in vn trinomio, ouero vn binomio, come che alle volte potria interuenire, ma perche in que$to ca$o li detti quattro nomi $ono tutti incommen$urabili fra loro in longhez- za, e pero eglie nece$$ario a proferire, & a rap- E$$empio terzo nelli cubi. a multiplicar -- -- ℞ cu. 7 piu ℞ cu. 3 per -- -- -- ℞ cu. 5 piu ℞ cu. 2 fara ℞ cu. 35 ⓟ ℞ cu. 15 ⓟ ℞ cu. 14 piu ℞ cu. 6 E$$empio quarto in cen.cen. a multiplicar -- -- ℞ ℞ 20 piu ℞ ℞ 3 per -- -- -- ℞ ℞ 6 piu ℞ ℞ 5 fara ℞ ℞ 120 ⓟ ℞ ℞ 18 ⓟ ℞ ℞ 100 ⓟ ℞ ℞ 15 pre$entare tal produtto per 4 nomi, come $i ve- de, il mede$imo ti venira procedendo per via di $cachiero.

ANchora volendo multiplicar ℞ 24 9 piu 3 per ℞ 6 piu 2. a$$ettandoli $e- condo il $olito, & multiplicandoli $e condo che fu fatto nella precedente trouarai, che fara 12 piu ℞ 54 piu ℞ 96 piu 6. ma perche il primo & l’ultimo di detti 4 nomi è numero, cioe l’uno è 12. & l’altro è 6. $umman- doli in$ieme tal produtto dira poi 18 piu ℞ 54 piu 99. tal che quelli primi 4 nomi $aranno ridotti in 3. ma perche anchora ℞ 54. è communican- te in longhezza, con ℞ 96 (perche il dutto di l’una in l’altra fa 5184. che numero quadrato, la cui ℞ è 72) e pero in tal ca$o $ummandole in$ieme faranno ℞ 299. tal che il detto trinomio $aria ridut to in vn binomio, qual $aria 18 piu ℞ 299. & tanto diremo che faccia a multiplicare ℞ 24 piu 3 fia ℞ 6 piu 2. come che nel $econdo e$$empio in margine vedi, & $e con tal ordine multiplicarai ℞ cu. 7 piu ℞ cu. 3 per ℞ cu. 5 piu ℞ cu. 2. trouarai che faranno ℞ cu. 35 piu ℞ cu. 15 piu ℞ cu. 14 piu ℞ cu. 6. come nel terzo e$$empio appare. Et $imilmente $e con tal ordine multiplicarai ℞ ℞ 20 piu ℞ ℞ 3 per ℞ ℞ 6 piu ℞ ℞ 5. trouarai che fara ℞ ℞ 120 piu ℞ ℞ 18 piu ℞ ℞ 100 piu ℞ ℞ 15. come nel quarto e$$empio appare, & con tal ordine procederai in qual $i voglia altra $pecie di binom{ij}.

MA quando che li binom{ij}, che $i haue$$ono da multiplicare $u$$ero di $pecie, o vuoi dir 10 di natura diuer$i, reccali avna E$$empio quinto in cubi quadri. a multiplicar ℞ cu.cen. 125 piu ℞ cu.cen. 8 per -- -- -- ℞ cu.cen. 16 piu ℞ cu.cen. 9 fara ℞ cu.cen. 2000 ⓟ ℞ cu.cen. 128 piu ℞ cu. c\~e. 1125 piu ℞ cu.cen. 72 mede$ima natura (o vuoi dir a vna mede$ima $pecie) $ecõ- do l’ordine, che nel 0 6 capo del 0 3 libro te in$egnai. E$$empi gratia volendo multi- plicar ℞ 5 piu ℞ 2 per ℞ cu. 4 piu ℞ cu. 3. recca l’un & l’altro di que$ti duoi binom{ij} a binom{ij} cubi quadri, il che facendo trouarai l’uno e$ $er ℞ cu. cen. 125 piu ℞ cu. cen. 8. & l’altro trouarai e$$er ℞ cu. cen. 16 piu ℞ cu. cen. 9. fatto que$to multiplicali $econdo l’ordine dato, & trouarai che fara ℞ cu. cen. 2000 piu ℞ cu. cen. 128 piu ℞ cu. cen. 1125 piu ℞ cu. cen. 72. come nel quinto e$$empio appare, & con tal modo procedere$ti ne gli altri $imili di natura, ouer $pecie diuer$i.

IL modo, ouer regola di multiplicare qual $i vo- 11 E$$empio $e$to a multiplicar -- -- 5 \~m ℞ 2 per -- -- -- 4 \~m ℞ 3 fara 20 men ℞ 32 men ℞ 75 ⓟ ℞ 6 glia $pecie di re$iduo per vn’altro da lui diuer$o è $imile a quello che di $opra è $tato dato nel mul tiplicare di binom{ij} diuer$i, & non vi è altra dif- ferentia, che nelli termini del piu, & del meno, perche bi$o- gna $empre o$$eruar le regole di detti duoi termini. E$$empi gratia volendo multiplicar 5 \~m ℞ 2. QVINTO. per 4 men ℞ 3. liquali per e$$er li re$idui di quelli duoi binom{ij} nel primo e$$empio multiplicati, onde multiplicandoli $econdo quel mede$imo modo faranno quel mede$imo quadrinomio, ma tal quadrinomio $ara differente da quello in que$to, che li duoi nomi di mezzo via (cau$ati dalla E$$empio $ettimo a multiplicar ℞ 24 \~m 3 per -- -- ℞ cu. 6 \~m 2 fara 12 \~m ℞ 54 \~m ℞ 96 ⓟ 6 cioe 18 men ℞ 54 \~m ℞ 96 cioe 18 men ℞ 299 cro$etta) vanno notati con il termine del meno, perche $ono produtti da men radici 3 fia piu 5. & da men ℞ 2 fia piu 4. e pero l’un@ & l’altra di dette due multiplicationi fa meno, & li duoi e$tremi $ono piu (cioe quel 20. et quel piu ℞ 6) perche l’uno na$ce della multiplicatione di men fia men (che fa piu) & l’altro na$ce della multiplicatione di piu fia piu (che fa pur piu) cioe quel piu ℞ 6 na$ce dal la multiplicatione di men ℞ 3 fia men ℞ 2. che fa piu ℞ 6. & quel 20 na$ce dalla multiplicatione di 4 fia 5. liquali (anchor che non hanno $egno) $ono piu, e pero fanno piu 20. anchor che non vi ac cade tal $egno piu, per e$$er il primo nome di tal quadrinomio.

SImilmente volendo multiplicar ℞ 24 men 3 per ℞ 6 \~m 2. multiplicaremo quel men 2. 12 ìa quel men 3. fara piu 6. qual po$to $otto la linea $e condo il $olito, poi multiplicaremo n cro$etta quel men 2 di $otto fia quel piu ℞ 24 di $opra fara men ℞ 96. & $imilmen- @e quel men 3 di $opra fia quel piu ℞ 6 di $otto fara men ℞ 54. & que$ti duoi produtti notarli di$tintamente $otto alla linea (per- E$$empio ottauo nelli cubi a multiplicar -- -- -- ℞ cu.7 men ℞ cu. 3 per -- -- -- -- ℞ cu.5 men ℞ cu. 2 fara ℞ cu. 35 men ℞ cu. 15 men ℞ cu. 14 ⓟ ℞ cu. 6 E$$empio nono in cen.cen. a multiplicar -- -- -- ℞ ℞ 20 men ℞ ℞ 3 per -- -- -- -- ℞ ℞ 6 men ℞ ℞ 5 fara ℞ ℞ 120 men ℞ ℞ 18 men ℞ ℞ 100 piu ℞ ℞ 15 E$$empio decimo in cu.cen. a multiplicar ℞ cu. cen. 125 men ℞ cu.cen. 8 per -- -- ℞ cu. cen. 16 men ℞ cu. cen. 9 fara ℞ cu. c\~e. 2000 \~m ℞ cu. c\~e. 128 \~m ℞ cu. c\~e. 1125 ⓟ ℞ cu.cen.72 che in fine vederemo poi $e $ono commu- nicanti in longhezza) poi finalmente multi- plicaremo quel ℞ 9 di $otto fia quello ℞ 24 di $opra faranno ℞ 144 laqual radice per e$ $er 12. notaremo quel 12. & tutto tal pro- dutto dira 12 men ℞ 54 men ℞ 96 piu 6. fatto que$to $ummaremo quel piu 6. con quel piu 12. fara poi 18 men ℞ 54. \~m ℞ 96. ma perche quel m\~e ℞ 54 è commen$urabi- le con quel men ℞ 96 li $ummaremo in$ie- me, & faranno m\~e ℞ 299. tal che finalmen te concluderemo, che a multiplicar ℞ 24 \~m 3 per ℞ 6 men 2 fara 18 men ℞ 299. Si che tu vedi che la operatione, & cõclu$ione fat- ta in que$ta multiplicatione di que$ti duoi re$idui è $imile a quella fatta (nel $econdo e$ $empio) delli $uoi binom{ij}, ma vi è que$ta $ola differentia, che il produtto di duoi binom{ij} fu 18 piu ℞ 299 (come nel detto $econdo e$$empio appar) & in que$ta di $uoi reci$i è 18 men ℞ 299. come che in margine nel $ettimo e$$empio appare. E pero per abreuiar parole ponero $olamente gli e$$emp{ij} delle multiplicationi di re$idui di tutti quelli mede$imi binom{ij} cubi, & cen. cen. di $o- pra multiplicati, perche mi par co$a $uperflua a v$arui parole.

Come $i multiplica qual $i uoglia $pecie di binomio fia un reci$o.

IL modo di multiplicare qual $i voglia binomio fia vn re$iduo è $imile a quel mede$i- 13 mo che è $tato v$ato nelli $opra$critti re$idui, & nelli binom{ij} in quanto alla operatio- ne, cioe che $i puo procedere per via di cro$etta, & anchora per via di $cachiero, ma piu lau dabile è a multiplicarli per via di cro$etta, ma il tutto fta ad hauer ben in memo- ria le regole del multiplicare delli duoi termini piu, & me- E$$empio primo a multiplicar -- -- 7 piu ℞ 3 per -- -- -- 5 m\~e ℞ 2 fara 35 piu ℞ 75 m\~e ℞ 98 men ℞ 6 no. E$$empi gratia volendo multiplicare 7 piu ℞ 3 per 5 men ℞ 2. tu gli a$$ettarai pur l’uno $otto l’altro $econdo il $o lito tirandoui la $olita linea, poi multiplica men ℞ 2 di $otto fia piu ℞ 3 di $opra fara men ℞ 6. qual notarai $otto alla li- nea, poi multiplca pur quel men ℞ 2 di $otto fia quel piu 7 di $opra, & fara men ℞ 98. qual notarai pur $otto alla linea, poi per l’altra croce multiplica quel piu ℞ 3 di $opra fia quel piu 5 di $otto fara piu ℞ 75. qual notarai con$equentemente dietro a gli altri vltimamente multiplicarai quel 5 di $otto fia quel 7 di $opra, & fara 35. qual notarai dietro a gli al tri, & tutto tal produtto dira 35 piu ℞ 75 men ℞ 98 men ℞ 6. & $e vi fu$$e alcuni di detti 4 nomi communicanti gli $i doueriano $ummar, ouer $ottrare $econdo le regole del piu, & del meno, ma perche in que$to quadrinomio non vi è alcuno di detti nomi communicanti, e pero eglie nece$$a- rio a proferirlo, & rappre$entarlo per li detti quattro nomi, come nel primo e$$empio appare. Et perche le multiplicationi di binom{ij} fia reci$i variano piu nelli loro produtti di alcun’altra $pecie di LIBRO multiplicatione, perche alcune producano vna quantita di quattro nomi alcune di tre, alcune di duoi, & alcune producano vn $ol nome, & rationale, & ma$$ime nelli binom{ij}, & re$idui quadra- ti, e pero adduremo anchora piu e$$emp{ij} nelli detti binom{ij}, & re$idui qnadrati di quello che ha- uemo fatto in alcuna delle pa$$ate, e per tanto.

VOlendo multiplicare ℞ 63 men 3 per ℞ 7 piu 2. a$$ettali $econdo il $olito, & multiplica 14 quel piu 2 fia quel men 3. & fara men 6. dapoi multiplica in croce, cioe quel piu 2 di $otto fia quella piu ℞ 63 di $opra, & fara piu ℞ 252. & quel men 3 di $opra fia quella piu ℞ 7 di $otto fara men ℞ 63. dapoi multiplica quella ℞ 7 di $otto fia quella ℞ 63 di E$$empio $econdo a multiplicar -- -- -- ℞ 63 m\~e 3 per -- -- -- -- ℞ 7 piu 2 fara ℞ 441 men ℞ 63 piu ℞ 252 men 6 cioe 21 men ℞ 63 piu ℞ 252 men 6 cioe -- -- 15 men ℞ 63 piu ℞ 252 ouer -- -- 15 piu ℞ 252 men ℞ 63 che $aria -- -- -- 15 piu ℞ 63 $opra fara ℞ 441. liquali quattro produtti a$$ettati in retta fila $econdo il $olito diranno ℞ 421 men ℞ 63 piu ℞ 252 men 6. & perche la ℞ di 441 è 21 per nu- mero, qual $ummandolo cõ quel \~m 6 fara 15 (perche piu con meno $i abbatte) tal che tal produtto dira per fino a que$ta hora 15 men ℞ 63 piu ℞ 252. o vuoi dir 15 piu ℞ 252 men ℞ 63. ma perche quella men ℞ 63 è communicãte con quella piu ℞ 252. e pero $um mandole in$ieme (cioe $ottrando l’una de l’altra, per- che a $ummar piu con men $i abbatte, & c.) fara piu ℞ 63. qual po$ta appre$$o di quel 15 & dira finalmente 15 piu ℞ 63. & tanto diremo che faccia a multiplicar ℞ 63 men 3 per ℞ 7 piu 2. come nel e$$empio $econdo appare.

VOlendo anchora multiplicare ℞ 90 piu 5 per 8 men ℞ 10. a$$ettali, & multiplicali $e- 15 condo l’ordine piu volte detto, & E$$empio terzo a multiplicar -- -- -- ℞ 90 ⓟ 5 per -- -- -- -- -- 8 \~m ℞ 10 fara ℞ 5760 piu 40 men ℞ 900 men ℞ 250 cioe -- -- ℞ 576 piu 10 men ℞ 250 che $aria -- -- -- -- -- ℞ 3610 piu 10 E$$empio quarto a multiplicar -- -- ℞ 240 piu ℞ 10 per -- -- -- ℞ 90 m\~e ℞ 15 fara ℞ 21600 piu ℞ 900 m\~e ℞ 3600 m\~e ℞ 150 cioe ℞ 21600 piu 30 men 60 men ℞ 150 cioe -- -- ℞ 21600 men 30 men ℞ 150 che $aria -- -- -- ℞ 18150 men 30 trouarai che primamente fara radi- ce 5760 piu 40 men ℞ 900 men ℞ 250. ma perche la radice di quel 900 è 30. on- de $ummando quel piu 40 con quel men 30. fa ra piu 10. onde fin hora diremo, che faccia ℞ 576 piu 10 men ℞ 250. Ma perche quella piu ℞ 576 è commen$urabile con quella men radi- ce 250. onde $ummandole ($econdo la regola regola del $ummar piu con meno) trouarai che faranno piu ℞ 3610. e per tanto finalmente con cluderemo, che a multiplicar ℞ 90 piu 5 per 8 men ℞ 10. fara ℞ 3610 piu 10. come che nel terzo e$$empio appare.

VOlendo anchora multiplicar ℞ 240 16 piu ℞ 10 per ℞ 90 men ℞ 15. a$$et- tandoli, & multidlicandoli $econdo il $olito $i trouara, che primamente faranno ℞ 21600 piu ℞ 900 men ℞ 3600 m\~e ℞ 150. Ma perche la ℞ 900. e 30. & quella di 3600 e 60. diremo che tal produtto $ara ℞ 21600 piu 30 men 60 men ℞ 150. onde $ummando quel 30 con quel men 60 fara men 30. e pero diremo fin qua ta produtto e$$er ℞ 21600 men 30 men ℞ 150. ma perche quella men ℞ 150 è communicante con quella piu ℞ 21600. e per tanto $um- mandoli in$ieme ($econdo la regola del $ummar piu con meno) trouaremo che faranno piu ℞ 18150. tal che finalmente concluderemo tal produtto e$$er ℞ 18150 men 30. come nel quar- to e$$empio $i vede.

EVclide nella 113 propo$ilione del decimo libro $peculatiuamente ne dimo$tra qual- 17 mente dalla multiplicatione del binomio fia vn re$iduo, che li nomi di quello, $iano commen$urabili alli nomi del detto binomio (cia$cuno al $uo relatiuo) & in vna me- de$ima proportione, $empre ne na$cera quantita rationale, & nella $equente 114 pro- po$itione del detto decimo libro, il mede$imo dimo$tra $eguir della multiplicatione di vn re$iduo fia vn binomio delle mede$ima qualita. Ma perche tal auttore nel detto decimo libro non tratta, ne parla di altra $pecie di binomio, ne re$iduo, $aluo che del binomio, & re$iduo quadro (cioe for- mato di radici quadre, e pero tal $ua propo$itione s’intende, & $i debbe intendere $olamente nelli binom{ij} & re$idui quadri, perche tal propo$itione non $i verifica nelle altre $pecie di binom{ij}, & QVINTO. re$idui, anzi è impo$$ibile a ritrouare vna quantita compo$ta $olamente di duoi nomi, anchor che fu$$ero commen$urabili alli nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo, & in vna mede$ima propor- tione, che multiplicata fia qual $i voglia altra $pecie di binomio, ouer re$iduo (dal quadro in fuo- ra) che pote$$e produre quantita rationale (come che doppo il trattato delle proportioni faremo manife$to) Et abenche io non ti po$$a in que$to luogo darti ad intendere quello che voglia inferi- re quel dire, che li nomi del re$iduo $iano commen$urabili alli nomi del binomio, & in vna mede$ima proportione, per non hauerti anchora diffinito che co$a $ia proportione, & come s’in- tende le quantita commen$urabili in vna proportione, nondimeno mi ba$ta in que$to luogo a di- mo$trarti con la i$perienza qualmente eglie po$$ibile di poter multiplicare qual $i voglia binomio, & re$iduo quadro per vna tal quantita, che produra vna quantita rationale, la cau$a di que$to da- ra poi largamente ad intendere dapoi il trattato delle proportioni. Et $appi che que$ta cautella, ouer particolarita è $ummamente nece$$aria nella general pratica di numeri, & mi$ure, altramente $aria impo$$ibile di $apere realmente partire qual $i voglia quantita per vn binomio, ouer re$iduo quadro, come che al $uo conueniente luogo $i fara manife$to.

HOr tornando al no$tro propo$ito dico, che a multiplicare vn binomio quadro fia vn 18 re$iduo quadro dalli mede$imi nomi compo$to $empre produra numero rationale. E$ $empi gratia volendo multiplicare 6 piu ℞ 2 per 6 men ℞ 2. A$$ettandoli, & multipli- candoli $econdo il $olito tu trouarai (largo modo) che faranno 36 piu ℞ 72 men ℞ 72 ## E$$empio quinto a multiplicar # 6 ⓟ ℞ 2 per # 6 \~m ℞ 2 ## fara 36 ⓟ ℞ 72 \~m ℞ 72 \~m 2 ## cioe 34 a ponto men 2. ma perche a $ummar quel piu 36. con quel men 2 fa 34. & a $ummar quel piu ℞ 72. con quel men ℞ 72. fa a ponto nulla, tal che vi @e$ta $olamente 34 a ponto, e pero $i vede in que$ta, che a multiplicar 6 piu ℞ 2 per il $uo proprio reñduo (cioe per 6 men ℞ 2) fa precilamente 34. che è nu mero rationale, come di $opra è $tato detto, il mede$imo $i trouara $eguir in tutte le altre $imili mul tiplicationi. Et quantunque t’habbia fatto far tal multiplicatione $econdo quel general modo dato nelle pa$$ate multiplicationi, nondimeno que$te del binomio fia il $uo re$iduo, voglio che li $i fac- ciano per que$ta breue regola $empre caua la multiplıcatione delli duoi $econdi nomi (l’uno fia l’altro) dalla multiplicatione delli duoi primi nomi, & il re$tante $ara il produtto di quel tal bino- mio fia il $uo reci$o. E$$empi gratia a voler per que$ta breue regola multiplicare il $opradetto 6 piu ℞ 2 per 6 men ℞ 2. multiplica li duoi $econdi nomi l’uno fia l’altro dicendo men ℞ 2 fia piu ℞ 2 fa- ra 2. poi multiplica li duoi primi nomi dicendo 6 fia 6 fa 36. cauane quel men 2. re$tara 34. & 34 fara a multiplicare il detto binomio fia il $uo reci$o, & que$to na$ce perche le due multiplicationi fatte in croce $ono $empre (in tal ca$o) eguale, & l’una è $empre piu, & l’altra men, tal che a $um- marle in$ieme $empre fanno nulla, e pero vien $empre a re$tar $olamente la $umma del dutto di duoi primi nomi con il dutto di dui $econdi, ma perche l’uno di detti duoi dutti è $empre piu, & l’altro è $empre men, e per $ummarli in$ieme, bi$ogna abbattere l’uno da l’altro, come comanda la $ua regola, & il re$to $ara il produtto di tal binomio fia il $uo reci$o, ouer del reci$o fia il $uo binomio, & co$i hai inte$o la cau$a di que$ta breue regola.

## E$$empio $e$to a multiplicar # ℞ 18 ⓟ 3 fia # ℞ 18 \~m 3 ## fara -- -- -- 9

Laqual breue regola in $o$tantia non vuol dir altro, che cauare il quadrato del menor nome dal qua- drato del maggiore, & il re$tante $ara il produtto di quel tal binomio fia il $uo re$iduo, ouer di tal re$iduo fia il $uo binomio. E$$empi gratia per far la $opradetta multiplicatione di quel 6 piu ℞ 2 per 6 men ℞ 2 quadra ℞ 2 (menor nome) fa 2. quadra anchora 6 (maggior nome) fa 36. abbatti quel 2 di 36 re$tara 34. per il produtto del detto binomio fia il $uo reci$o, $i come per l’altro mo- ## E$$empio $ettimo a multiplicar # ℞ 32 \~m ℞ 10 fia ---- # ℞ 32 ⓟ ℞ 10 fara # 32 do fu anchor conclu$o. Hor per ritornar al no$tro primo lauoro, & per fortificarti meglio in que- $ta nuoua regola andaremo ponendo alcuni altri $imili multiplicari, & con tal regola gli andare- mo facendo.

VOlendo adonque per que$ta regola multiplicare ℞ 18 piu 3 per ℞ 18 men 3. a$$ettali 19 l’uno $otto l’altro $econdo il $olito, poi quadra ℞ 18 (maggior nome) fa 18. quadra an ## E$$empio ottauo a multiplicar # ℞ 7 \~m ℞ 5 per -- -- # ℞ 7 ⓟ ℞ 5 ## fa -- -- -- -- 2 chora 3 ($uo menor nome) fa 9. caua 9 da 18. re$ta 9. & co$i il produtto di tal multipli- catione $ara 9. come nel $e$to e$$empio appare.

VOlendo anchora multiplicar ℞ 32 men ℞ 10 per ℞ 32 piu ℞ 10. quadra ℞ 32 fara 32. qua- 20 dra anchora ℞ 10 fara 10. hor caua 10 di 32 re$tara 22. & tanto $ara il produtto del detto binomio fia il $uo reci$o, o vuoi dir di tal reci$o fia il $uo binomio, come nel $ettimo e$$em- pio vedi. Et $e con tal ordine multiplicarai ℞ 7 men ℞ 5 per ℞ 7 piu ℞ 5. trouarai che fara 2. come nell’ottauo e$$empio vedi.

ET quantunque in que$to luogo non ti po$$a dar ad intendere quello, che voglia inferire quel 21 dire lı nomi di vn re$iduo e$$er commen$urabili alli nomi di vn binomio, & in vna mede$ima proportione per non hauerti (come di $opra è $tato detto) anchora diffinito, che co$a $ia propor- LIBRO tione, & come s’intenda due quantita e$$er commen$urabile a due altre, & in vna mede$ima pro- portione (laqual co$a s’intendera nel trattato delle proportioni, & proportionalita) nondimeno in ## E$$empio nono a multiplicar # 15 \~m ℞ 72 per -- # 10 ⓟ ℞ 32 fara # 102 que$to luogo ti voglio dar vna regola $otto breuita, con laqual potrai $e li nomi di vno re$iduo $a ranno commen$urabile $econdo vna mede$ima proportione, con li nomi di quel binomio, che vorrai multiplicare con lui, laqual regola e que$ta, guarda $e li duoi produtti delle due multiplica- tioni fatte in croce vengono eguali, & $e vengono eguali, quel tal re$iduo con quel binomio, ouer quel tal binomio con quel tal re$iduo hauera le dette due conditioni, che prepone il detto Eucli- de nella detta 113. & 114. propo$itione del $uo decimo libro (da noi tradutto) & con$equente- mente il produtto di quel tal binomio dutto nel detto re$iduo $ara rationale. E$$empi gratia volen do $apere $e que$to re$iduo 15 men ℞ 72 habbia le dette due conditioni con que$to binomio 10 piu ℞ 32. multiplica li loro nomi in croce, cioe quel piu ℞ 32 di $otto fia quel piu 15 di $opra, & trouarai, che fara piu ℞ 7200. multiplicarai anchora quel men ℞ 72 di $opra fia quel piu 10 di $ot- to, & trouarai che fara mede$imamente men ℞ 7200. & perche que$ti duoi produtti $ono eguali in quanto alla quantita (anchor che l’uno $ia piu, & l’altro meno) dico il detto re$iduo hauer le $o- pradette conditioni con il detto binomio, & con$equentemente dico, che a multiplicar l’uno fia l’altro, il lor produtto $ara quantita rationale, & que$to $i manife$ta in que$to modo, perche delle $opradette due multiplicationi l’una è piu, & l’altra è meno, e pero quelle gionte in$ieme fanno nul la, & perche al compimento di tal multiplicare fatto $econdo l’ordine della cro$etta, vi manca il dutto di quel piu ℞ 32 di $otto fia quel men ℞ 72 di $opra, & anchora il dutto di quel 10 di $otto fia quel 15 di $opra, & perche l’uno di detti dutti fa men ℞ 2304 (cioe quel di piu ℞ 32 fia quel men ℞ 72) & l’altro fa 150 (cioe quello di 10 fia 15) & perche la radice di quel 2304 $aria m\~e 48. E$$empio decimo a multiplicar ℞ 27 ⓟ ℞ 18 per -- -- ℞ 12 \~m ℞ 8 fara -- ---- -- 6 E$$empio vndecimo a multiplicar ℞ 20 ⓟ ℞ 12 per -- -- ℞ 5 \~m ℞ 3 fara -- -- -- -- 4 qual tratto di quel 150 re$taria 102. & tanto $aria il produtto di 10 piu ℞ 32 fia 15 men ℞ 72. come nel e$$empio nono $i vede. E per tanto $i manife$ta, che a multiplicare vn binomio con vn re- $iduo, ouero vn re$iduo con vn binomio, che habbiano quelle due conditioni, che dice Euclide nelle $opradette due propo$itio- ni del decimo, il ba$ta a cauare il dutto di duoi nomi menori (o vuoi dire delli duoi $ecõdi nomi) dal dutto delli maggiori (o vuoi dir primi) & il re$tante $ara il produtto di quel tal binomio fia quel tal re$iduo, & tal produtto $ara $empre rationale, ma per non $tare in vn $olo e$$empio te ne pongo anchora duoi altri e$$emp{ij}.

VOlendo anchora multiplicare ℞ 27 piu ℞ 18 per ℞ 12 men ℞ 8. liquali $e ne farai i$pe 22 rienza, le multiplicationi fatte in croce trouarai e$$er eguale, e pero per e$$equire tal mul tiplicatione con breuita multiplica li duoi $econdi nomi, cioe men ℞ 8 fia piu ℞ 18. & faranno men ℞ 144. laqual ℞ è 12. poi multiplica li duoi primi nomi, cioe ℞ 12 fia ℞ 27. faranno ℞ 324. laqual radice è 18. hor caua quel 12 da que$to 18. re$tara 6. & tãto fara il pro- dutto del detto re$iduo fia quel tal binomio (come nel decimo e$$empio appare) & $e con tal ordi- ne multiplicarai anchora ℞ 20 piu ℞ 12 per ℞ 5 \~m ℞ 3. trouarai che fara 4 a ponto. Ma quando che le multiplicationi fatte in croce non fu$$ero eguale a tal multiplicatione bi$ognara e$$equire $e- condo quella prima regola generale. Auerti$$e quando $i dice vn binomio, ouero vn re$iduo $en- za altro cognome (come che in altri luoghi te ne ho auertito) $empre $i debbe intendere per vn bi nomio, ouer re$iduo quadro.

Da notare.

NOta che la $opradetta regola non $eguita in alcuna delle altre $pecie di binom{ij}, & re$i- 23 dui, cioe che a multiplicar vn binomio, che non $ia quadro fia il $uo re$iduo, di tal mul tiplicatione giamai ne peruenira quantita rationale eglie ben vero, che nella maggior parte ne peruenira vn re$iduo di quella mede$ima $pecie, & que$to procedera, perche le due multiplicationi fatte in croce $empre $aranno eguale, & $empre l’una $ara piu, & l’altra me- ## E$$empio duodecimo a multiplicar # ℞ cu. 3 piu ℞ cu. 2 per -- -- # ℞ cu. 3 m\~e ℞ cu. 2 fara -- -- # ℞ cu. 9 m\~e ℞ cu. 4 no, tal che $ummandole in$ieme faranno $empre nulla, e pe ro nelli $imili, ba$ta pur a cauare il dutto delli duoi $econdi nomi, del dutto delli duoi primi (l’uno fia l’altro) & il re$tã- te $ara il produtto di tal multiplicatione, & perche quelli duoi produtti $empre $aranno incommen$urabili in lon- ghezza (la cau$a non voglio $tar a dire in que$to luogo) e QVINTO. pero a $ottrare l’uno da l’altro nella maggior parte ne peruenira vn re$iduo di quella mede$ima $pecie. E$$empi gratia volendo multiplicar ℞ cu. 3 piu ℞ cu. 2 per ℞ cu. 3 men ℞ cu. 2. a$$ettali $econ do il $olito, & perche le multiplicationi fatte in croce van- E$$empio decimo terzo a multiplicar -- ℞ ℞ 7 ⓟ ℞ ℞ 5 per -- -- ℞ ℞ 7 \~m ℞ ℞ 5 fara -- -- ℞ ℞ 49 \~m ℞ ℞ 25 cioe -- -- -- ℞ 7 \~m ℞ 5 E$$empio decimoquarto a multiplicar ℞ rel. 8 piu ℞ rel. 6 per -- ℞ rel. 8 m\~e ℞ rel. 6 fara -- ℞ rel. 64 m\~e ℞ rel. 36 no in nulla (per le ragioni dette) multiplicaremo adonque li duoi primi nomi l’uno fia l’altro, & faranno ℞ cu. 9. & multiplicaremo anchora li dui $econdi, & faranno ℞ cu. 4. & que$ta ℞ cu. 4 cauela di quella ℞ cu. 9. ma per e$$ere tale due radici incommen$urabile, tal $ottramento $i fara con il termine del meno dicendo ℞ cu. 9 men ℞ cu. 4. & tanto $a- ra il produtto del detto binomio cubo multiplicãdolo per il $uo re$iduo, come che nel duodecimo e$$empio $i puo vedere, & que$to mede$imo $i trouara $eguir in tutte le al- te $pecie di binom{ij} fia il $uo reci$o, che longo $arei a vo- lerti dar particolar e$$empio in cia$cuna $pecie, pur a tua maggior $atisfatione te ne põgo duoi altri e$$emp{ij} in mar gine l’uno di ℞ ℞, o vuoi dir di cen. cen. & l’altro di radice relate, veto è che quello di ℞ ℞ per cau $a del quadrar li $uoi nomi tal produtto mutara $pecie, cioe che tal $uo produtto $ara vn re$iduo $implice (cioe quadro) come nel decimo terzo e$$empio $i vede, & que$ta mutatione di $pecie in- teruenira in tutti li binom{ij}, & re$idui compo$ti di radici quadre, come $ono cen. cen. cen. & cen. cu. & cen. rel. & altri $imili, come da te puoi con$iderare.

MA quando che le due multiplicationi fatte in croce non $aranno eguale in tal ca$o pro 24 cederai (in tal multiplicatione) $e- E$$empio decimo quinto a multiplicar -- -- ℞ cu. 6 ⓟ ℞ cu. 4 per -- -- -- ℞ cu. 7 \~m ℞ cu. 5 fara ℞ cu. 42 ⓟ ℞ cu. 28 \~m ℞ cu. 30 \~m ℞ cu. 20 condo l’ordine della prima rego- la, & di tal multiplicatione te ne venira alla prima vna quantita di quattro no- mi, come nel decimo quinto e$$empio puoi vedere, & que$to mede$imo interuenira in tutte le altre $pecie di binom{ij}, & re$idui quando che le due multiplicationi fatte in croce non fu$- $ero eguale, & circa cio mi par co$a $uperflua a darti altri e$$emp{ij}.

_Come $i multiplica un trinomio, ouer multinomio per qual $i uoglia $pecie_ di binomio, ouer re$iduo, & $imilmente vn multinomio per vn multinomio.

VOlendo multiplicare vn multinomio per qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$i- 25 duo, il piu commodo modo è a procedere $econdo l’ordine del multiplicare per $ca- chiero, & il primo & piu largo produtto, che di tal multiplicatione ne po$$a veni- re $ara vna quantita duo tanto numero di nomi di quel tal multinomio, vero è che e$$endoui qualche vno di detti nomi communicanti fra loro $i debbono $ummare in$ieme, ouer $ottrare $econdo le regole del piu, e meno, il che facendo $i $cemaria tal produtto di nomi $e- condo la quantita di nomi communicanti. E$$empi E$$empio decimo $e$to a multiplicar -- -- 10 piu ℞ 6 ⓟ ℞ 2 per -- -- -- -- -- 5 ⓟ ℞ 3 ⓟ ℞ 300 ⓟ 18 ⓟ ℞ 6 50 ⓟ ℞ 150 ⓟ ℞ 50 fara 50 ⓟ ℞ 300 ⓟ ℞ 150 ⓟ ℞ 128 ⓟ ℞ 6 gratia volendo multiplicar que$to trinomio 10 piu ℞ 6 piu ℞ 2. per que$to binomio 5 piu ℞ 3. a$$ettan doli $econdo il $olito, & multiplicare quel piu ℞ 3. contra quelli 3 nomi di quel tal trinomio, et fara piu ℞ 300 piu ℞ 18 piu ℞ 6. & que$to ponerai ordina- tamente $otto alla $olita linea, dapoi multiplicarai quel 5 del binomio fia quelli 3 nomi del detto trino- mio, & fara 50 piu ℞ 150 piu ℞ 50. & que$ti 3 nomi ponerai $otto a gli altri tre della prima multiplicatione, ma piu in qua per vn luogo, come $i co$tu- ma anchora nel multiplicare per il detto $cachiero, & $e per ca$o in que$ti duoi trinom{ij} non vi fu$ $e alcuni di detti nomi communicanti fra loro tu a$$ettare$ti li detti 3. & 3 nomi direttamente in longo in que$ta forma 50 piu ℞ 300 piu ℞ 150 piu ℞ 50 piu ℞ 18 piu ℞ 6. $i che tu vedi che que $ti 6 $ono il doppio delli nomi del detto trinomio, come di $opra di$$i. Ma perche la ℞ 50 è com- municante con ℞ 18. onde $ummandole in$ieme faranno ℞ 128. e per tanto diremo tal produtto e$$er $olamente que$ti 5 nomi 50 piu ℞ 300 piu ℞ 150 piu ℞ 128 piu ℞ 6. & co$i quando che tu vi troua$ti altri nomi communicanti tu $ummare$ti, ouer $ottrare$ti $econdo, che comanda$$e la re gola del $ummar del piu, & del meno, que$to dico in generale, di tai multiplicari, perche inque$to LIBRO per e$$er tutti li detti 6 termini $egnati con il termine del piu non occorre nelli termini communl. canti $aluo che il $ummarli in$ieme.

MA nel multiplicare vn multinomio per vn re$iduo $i procede mede$imamente per il 26 mede$imo modo, che $i ha fatto con il binomio, ma bi$ogna hauer ri$petto alle regole del multiplicar, & del $ummar del piu, & del meno. E$$empi gratia volendo multipli- care quel mede$imo trinomio di 10 piu ℞ 6 piu ℞ 2 per 5 men ℞ 3 a$$ettandoli, & mul tiplicandoli $econdo l’ordine della precedente trouarai, che della multiplicatione del detto trino- mio per quello men ℞ 3 del reci$o fara men ℞ 300 men ℞ 18 men ℞ 6. poi multıplicando il detto trinomio per quel 5 del re$iduo fa- E$$empio decimo$ettimo a multiplicar -- -- -- -- -- 10 ⓟ ℞ 6 ⓟ ℞ 2 per -- -- -- -- -- -- -- -- 5 \~m ℞ 3 \~m ℞ 300 \~m ℞ 18 \~m ℞ 6 50 ⓟ ℞ 150 ⓟ ℞ 50 fara 50 piu ℞ 150 piu ℞ 50 men ℞ 300 men ℞ 18 men ℞ 6 ouer 50 piu ℞ 150 piu ℞ 50 men (℞ 300 piu ℞ 18 piu ℞ 6 ouer 50 piu ℞ 150 piu ℞ 8 men ℞ 300 men ℞ 6 ouer 50 piu ℞ 150 piu ℞ 8 men (℞ 300 piu ℞ 6 ra 50 piu ℞ 150 piu ℞ 50. & quan do che nelli detti 6 nomi non ve ne fu$$e alcuni di communicanti $i no tariano in retta linea in que$to mo- do 50 piu ℞ 150 piu ℞ 50 men ℞ 300 men ℞ 18 men ℞ 6. vero è che tali 6 nomi $i potriano anchor pro ferire, & rappre$entare con quella linea curua in forma di vna paren- te$is, come ti di$$i nella quinta del primo capo, cioe in que$ta forma 50 piu ℞ 150 piu ℞ 50 men (℞ 300 piu ℞ 18 piu ℞ 6. & tal rappre$entatione è da per$ona piu intelligente, perche quel men (con quella linea dopo appre$$o di me s’i$tende generalmente $opra di tutto quel trinomio chi $eguita, ma nella prima rappre$entatione cia$cuno di quelli 3 men, s’intende particolarmente $opra quel $ol nome, che gli è appre$$o. Hor tornando al primo pro- po$ito, perche quel ℞ E$$empio decimo ottauo a multiplicar -- -- -- -- -- ℞ cu. 12 piu ℞ cu. 9 men 2 per -- -- -- -- -- -- -- -- ℞ cu. 6 men ℞ cu. 3 men ℞ cu. 36 men ℞ cu. 27 piu ℞ cu. 14 ℞ cu. 72 piu ℞ cu. 54 men ℞ cu. 48 fara ℞ cu. 72 piu ℞ cu. 54 men ℞ cu. 48 men ℞ cu. 36 men 3 piu ℞ cu. 24 ouer ℞ cu. 72 piu ℞ cu. 54 piu ℞ 24 men (℞ cu. 48 piu ℞ cu. 36 piu 3 Tanto $ignifica la $econda rappre$entatione, come la prima. 50 è cõmunicante con quella ℞ 18. e pero in qual $i voglia delle det te due $orte di rappre- $entationi $i $ottra quel la ℞ 18 da quella radi- ce 50. & re$tara piu ℞ 8. onde $econdo la pri ma rappre$entatione, tal produtto $i rap- pre$entataria in que- $to modo 50 piu ℞ 150 piu ℞ 8 m\~e ℞ 300 men ℞ 6. ma $econdo quell’altro mio modo $i rappre- $entaria in que$ta forma 50 piu ℞ 150 piu ℞ 8 men (℞ 300 piu ℞ 6. & $e ben con$ideri con lo in- telletto trouarai l’una, & l’altra di que$te due rappre$entationi $ignificare vna mede$ima quantita.

ET perche il mede$imo modo, $e multiplicarai qual $i voglia altra $pecie di multinomio 27 per qual $i voglia altra $pecie di binomio, ouer re$iduo. Et $imilmente vn multinomio per vn’altro multinomio, & perche non vioccorre qua$i altra difficulta di quella ch’è $tata detta nelle due precedenti multiplicationi per abreuiar la $crittura ti pongo $ola- mente gli e$$emp{ij} in figura, con liquali non dubito, che da te mede$imo intenderai il tutto, & in ogni altra $pecie di detti binom{ij}, re$idui, & multinom{ij}.

a multiplicar -- -- -- -- -- -- -- ℞ ℞ 10 piu ℞ ℞ 7 men ℞ ℞ 9 per -- -- -- -- -- -- -- -- -- ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 3 men ℞ ℞ 2 men ℞ ℞ 20 men ℞ ℞ 14 piu ℞ ℞ 10 piu ℞ ℞ 30 piu ℞ ℞ 21 men ℞ ℞ 15 ℞ ℞ 80 piu ℞ ℞ 56 men ℞ ℞ 40 fara ℞ ℞ 80 piu ℞ ℞ 56 men ℞ ℞ 40 piu ℞ ℞ 30 ⓟ ℞ ℞ 21 \~m ℞ ℞ 20 \~m ℞ ℞ 15 \~m ℞ ℞ 14 ⓟ ℞ ℞ 10 QVINTO. _Del quarto atto detto partire di binom{ij}, re$idui, & anchora_ di piu nomi. # Cap. IIII.

PErche il pattire è il contrario del multiplicare, tal che l’uno (come piu volte è $tato det- 1 to) vien a e$$er la proua reale dell’altro, e per tanto nelle e$$emplificationi di que$to at- to v$aremo li conuer$i di quelli mede$imi e$$empi dati nel detto multiplicare per vn numero rationale, & per vna quantita irrationale di vn nome $olo, tal che que$ti ve- ## E$$empio primo \\ a partir per 9 que$to # ℞ 1620 piu 18 ne vien # ℞ 20 piu 2 la proua # ℞ 1620 piu 18 niranno a e$$er la proua di quelli, & quelli di que$ti, perche in tanti modi puo variar que$to at- to in quanti varia quello, vero è che in que$to luogo non $i dara il modo di partir per binomio, & per re$iduo, ne manco a cauar la radice di quelli, anzi tal particolarita le tras$eriremo per fin da- poi il trattato delle proportioni per la ragioni, che al $uo competente luogo $i dira, e pero circa a que$ta facile particolarita non $taremo a far altro introito (per abreuiar $crittura) ma veniremo a gli e$$emp{ij}.

VOlendo partire ℞ 1620 piu 18 per 9. in que$to $i puo procedere, come $i co$tuma nelli par 2 ## E$$empio $econdo \\ a partir per 9 que$to # ℞ 1620 \~m 18 ne vien # ℞ 20 \~m 2 la proua # ℞ 1620 \~m 18 tiri per colonna, ouer di te$ta ponendo il partitore di $opra della co$a, che $i vuol partire (per hauerlo $empre auanti a gli occhi) & dapoi partire la detta ℞ 1620 per ii detto 9. qua- drando prima il 9 (come fu detto nel partir radice per numero) fara 81. hor partendo la detta ℞ 1620 per il detto 81. trouarai che te ne venira ℞ 20. qual notandolo di $otto al $uo luo- go, poi partendo quel piu 18 per 9. ne venira ⓟ 2. qual po$to al $uo luogo, dira poi ℞ 20 ⓟ 2. & tanto ne venira a partir ℞ 1620 piu 18 per 9. & $e ne vuoi far proua multiplica lo auenimento per il partitore (come $i co$tuma) & $e ti ritornara la co$a partita, E$$empio terzo a partir pe\~r 4. que$to 40 piu ℞ 80 \~m ℞ 48 ne vien 10 piu ℞ 5 \~m ℞ 3 la proua 40 ⓟ ℞ 80 \~m ℞ 48 tal partir $ara giu$to, & perche a multiplicar ℞ 20 piu 2 per il det- to 9. fa il mede$imo ℞ 1620 piu 18. e pero diremo che $ta bene.

Nota che quando non $ape$ti partire quella ℞ 1620 per 81. di te$ta tu lo douere$ti partir per batello, ouero a danda, ma per occupar E$$empio quarto a partir per 2 que$to ℞ cu. 1024 ⓟ 6 ne vien ℞ cu. 128 ⓟ 3 la proua ℞ cu. 1024 ⓟ 6 manco carta gli andaro partendo per di$cor$o, ouer di te$ta, ma tu procederai $econdo, che a ti parera.

VOlendo anchora partire ℞ 1620 men 18 per il detto 9. procedendo per il mede$imo mo- 3 do trouarai che te ne venira ℞ 20 \~m 2. perche a partire quel men 18 per quel piu 9. ne vien men 2. nel re$tante è $imile al $opra$critto, & perche que$to partire per vna $ola quanti@a ra tionale, & in ogni $pecie di binom{ij}, & re$idui, & anchora vn multinomio è co$a facile, ponero $o lamente gli e$$emp{ij} in margine per abreuiar $crittura.

E$$empio quinto a partir per 2 que$to ℞ cu. 1024 \~m 6 ne vien ℞ cu. 128 \~m 3 la proua ℞ cu. 1024 \~m 6

ET perche anchora la mede$ima facilita occorre a partire qual $i voglia $pecie di bino- 4 mio, & re$iduo, & anchora vn multinomio per vna quantita irrationale di vn $olo no me, poneremo $olamente gli e$$emp{ij} in margine, & $appi che non vi occorre altra dif ficulta, che aricordar$i il partire delle radici fra loro, & con il numero, & le regole del piu, & del meno. E$$empi gratia volendo partire ℞ 720 piu ℞ 50 per ℞ 5. in que$to non vi occor- re altra difficulta, che partire quelli duoi nomi a vno per vno per E$$empio $e$to a partir per 2 que$to ℞ ℞ 112 ⓟ ℞ ℞ 48 ne vien ℞ ℞ 7 ⓟ ℞ ℞ 3 la proua ℞ ℞ 112 ⓟ ℞ ℞ 48 quello ℞ 5. il che facendo te ne venira ℞ 144 ⓟ ℞ 10. ma perche la ℞ 144 è 12. diremo tal auenimento e$$er 12 piu ℞ 10. & $e ne farai la proua proua multipiicando il partitore fia lo auenimento ti doueria ritornar la co$a partita, & perche a multiplicar 12 piu ℞ 10 per ℞ 5 fa ℞ 720 piu ℞ 50. diremo tal partire e$$er buono. Et co$i $e per tal ℞ 5 partirai ℞ 720 men ℞ 50. te ne venira 12 \~m ℞ 10. come nel $econdo e$$empio appare. Et perche non dubito che gli altri e$$emp{ij}, che vanno $eguitando da te mede$imo gli intenderai, a te la$ciaro tal impre$a.

In que$to luogo volendo procedere regolatamente vi $e gli conueniria l’atto contrario al quadrar di binom{ij}, & re$idui, che $aria il cauar la radice di vn binomio, ouer re$iduo, ouer di altra quan- tita di nomi, che habbiano radice quadra, che cauar $i po$$a, E$$empio $ettimo a partir per 3 que$to ℞ rel. 2430 \~m ℞ rel. 1215 ne vien ℞ rel. 10 \~m ℞ rel. 5 la proua ℞ rel. 2430 \~m ℞ rel. 1215 & dopo que$to vi $e gli conueniria la regola di $aper parti- primo e$$e@pio della $econda muda a partire per ℞ 5 que$to ℞ 720 piu ℞ 50 ne vien ℞ 144 piu ℞ 20 che $aria 12 ⓟ ℞ 10 la proua ℞ 720 ⓟ ℞ 50 re realmente qual $i voglia quantita, generalm\~ete per qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$iduo. Et quantunque in que$to luogo io potria mo$trare la regola da e$$equire vn tal effetto per vn binomio, & per vn re$iduo quadro, cioe di $aper partire realmente qual $i voglia quantita per vn bi nomio, ouer per vn re$iduo quadro (per le euidentie date da Euclide nella $opra allegata 113. & LIBRO 114 del decimo) ma perche tal regola non $erue nelle altre $pecie di binom{ij}, & re$idui) come che ## E$$empio $econdo \\ a partir per ℞ 5 que$to # ℞ 720 \~m ℞ 50 ne vien # ℞ 144 \~m ℞ 10 che $aria # 12 \~m ℞ 10 $opra la vinte$ima terza, & nelle altre $equenti del terzo capo ti mo$trai) cioe che niun’altra $pecie di binomio (del binomio quadro in fuora) multiplicato fia il $uo re$iduo non produce numero ra- ## E$$empio quarto \\ a partir per ℞ cu. 3 que$to # ℞ cu. 648 ⓟ ℞ cu. 6 ne venira # ℞ cu. 216 ⓟ ℞ cu. 2 che $aria # 6 ⓟ ℞ cu. 2 la proua # ℞ cu. 648 ⓟ ℞ cu. 6 E$$empio quinto a partir per ℞ ℞ 3 que$to ℞ ℞ 30 men 2 ne venira ℞ ℞ 10 m\~e ℞ ℞ 5 {1/3} la proua ℞ ℞ 30 men ℞ ℞ 16 che $aria ℞ ℞ 30 men 2 tionale, & a voler partire realmente vna quantita per vno di det ti binom{ij}, ouer re$iduo, eglie nece$$ario prima di $aper trouare vna quantita, che multiplicata fia quella tal $pecie di binomio, ouer re$iduo che faccia, ouer che produca quantita rationale, la- ## E$$empio terzo \\ a partir per ℞ 10 que$to # 20 piu ℞ 90 ne venira # ℞ 40 piu ℞ 9 che $aria # ℞ 40 piu 3 la proua # 20 piu ℞ 90 qual co$a (per quanto ho vi$to, & letto) non $olamente da niun auttore è $tata cono$ciuta ne ritrouata tal regola generalmente in ogni $pecie di binomio, & re$iduo, ma nanche il modo di $apere partire vna quantita per vn $implice binomio cubo, ouer per vn $implice re$iduo cubo, & cono$cendo io di quanta importanza era a ignorare tal particolarita, cioe il non $aper partire vna quan tita realmente per vn binomio cubo, ouer per vn re$iduo cubo, mi mi$$ia ricercare tal particolarita, & ricercandola non $olamen te quella ritrouai, ma trouai anchora da e$$equire tal effetto in ogni altra $pecie di binomio, & re$iduo (& que$to fu l’anno 1534. dapoi la inuentione del capitolo di co$a è cubo eguale a nu mero, & de gli altri $uoi dependente) & perche que$ta mia inuen tione non te la po$$o perfettamente dichiarare $aluo, che dapoi il trattato delle proportioni. E per E$$empio $e$to ap partir per ℞ rel. 3. que$to ℞ rel. 240 piu ℞ rel. 15 men 2 ne venira ℞ rel. 80 piu ℞ rel. 5 men ℞ rel. 10 {2/3} Fanne proua, che la trouarai buona, & con tal ordine {pro}cederai nell’altre $pecie di multinomi. tanto per non far duoi trattati $opra di tal mate- ria di partire per binomio, & re$iduo proroga- remo anchora il partire per binomio, & re$iduo quadro per fino a quel luogo per dichiararlo poi in$ieme con gli altri, e pero faremo fine a que$to libro.

Fine del quinto libro. _LIBRO SESTO DELLA SECONDA_ PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO TAR- taglia, nelquale con numeri naturalmente $i verifica le prime vndici conclu$ioni Geo- metricamente adutte, & dimo$trate da Euclide nel $uo $econdo libro, & repli- cate Arithmeticamente dapoi la decima $e$ta del nono in$ieme con molte altre, non puoco alla pratica vtile, & nece$$arie.

COn$iderando di quanta vtilita, commodita, & nece$$ita $iano nella pratica di numeri, & mi$ure le prime vndici propo$itioni, ouer con clu$ioni adutte, & geometricamente dimo$trate da Euclide nel $uo $econdo libro, & dal mede$imo replicate anchora doppo la 16 pro po$itione del nono libro per numeri, mi è par$o da e$$emplificarle con numeri in que$to luogo in$ieme con molte altre non puoco al- la general pratica di numeri, & mi$ure vtile, & nece$$arie. Ma per far tai propo$itioni piu generali (con la pronontia) doue che Eucli- de dice vna linea retta, noi diremo vna quantita, & doue che Eu- clide dice due linee rette noi diremo due quantita, perche $otto di que$to nome quantita, vi $e gli intende $i la di$creta (cioe il nume- ro) come la continua. Per intelligentia di quello che $i ha da dire bi$ogna notare, che tutti que$t vocaboli, ouer nomi, Rettangolo, Superficie, Dutto, Fatto, Produtto, Contenuto, & Multiplica- tione, nella pratica di numeri, & mi$ure s’intendono, & pigliano per vna mede$ima co$a, anchor che fra que$to dire multiplicatione, $ia non puoco differente da que$to dir Rettangolo, ouer Su- perficie, ouer Dutto, ouer Fatto, ouer Contenuto, come che $opra l’atto del Multiplicare fu det- to. Ma per e$$er $tato co$i v$ato l’uno per l’altro da gli altri pratici il mede$imo faremo anchor noi.

La prima propo$itione del $econdo di Euclide.

SE $aranno due quantita, dellequali vna $ia diui$a in quante parti $i voglia quello, che 1 vien fatto del dutto di l’una in l’altra $ara eguale a quelli rettangoli, cuero multiplica- tioni, che $aranno produtti dal dutto della quantita non diui$a in cia$cuna parte della quantita particolarmente diui$a. E$$empi gratia $iano 14. & 16. le due quantita delle- quali $ia diui$o 14 (poniamo) in tre parti, & l’una $ia 2. l’altra 5. & l’altra 7. hor multiplica quel 6 (non diui$o) in cia$cuna di quelle tre parti, dicendo 6 fia 2 fa 12. & 6 fia 5 fa 30. & 6 fia 7 fa 42. li- quali tre produtti gionti in$ieme (cioe 12. 30. & 42) fanno 84. & tanto dico, che fara a multiplica- re il detto 6 fia tutto il detto 14. che ben fa 84. Et per non $tare in vn $olo e$$empio $iano anchora 12. & 15. & $ia anchora diui$o 15 in 3 parti, & l’una $ia 4. l’altra 5. & l’altra 6. poi multiplica 4 fia 12 fa 48. & 5 fia 12 fa 60. & 6 fia 12 fa 73. che gionti in$ieme 48. 60. 72. fanno 180. & tanto di- co, che fara multiplicare 12 fia 15. che anche fa 180. come di $opra, $e anche 15 $ara diui$o in 4 par ti, & l’una $ia 2. l’altra 3. l’altra 4. & l’altra 6. fara $imilmente 180. multiplicando le dette parte con il detto 12 (com’è di $opra) ouero $iano 16. & 18. Se 18 $ara diui$o in 2 parti, poniamo in 9. & 9. multiplica 16 fia 9. fara 144. & per l’altro 9. fara anche 144. che aggionti in$ieme fanno 288. & co$i fa a multiplicar 16 fia 18. ouero in 8. & in 10. ouero in 7. & in 11. ouero in 12. & in 6. dico $uperficie di cia$cuna di dette parti nell’altra parte (non diui$a) aggionte in$ieme faranno $imilmen te 288. & $e’l detto 18 $ara diui$o in 3 parti, poniamo in 5. 5. & 7. multiplica 5 fia 16 fa 80. & 6 fia 26 fa 96. & 7 fia 16 fa 112. che aggionti in$ieme fanno 288. com’è detto di $opra. & $e’l $ara diui- $o in 4 parte, come $aria a dir 3. 4. 5. & 6. multiplica 3 fia 16 fa 48. & 4 fia 16 fa 64. & 5 fia 16 fa 80. & 6 fia 16 fa 96. che aggionti in$ieme fanno $imilmente 288. come di $opra. & $e’l $ara diui$o in 5 parte, come $aria 1. 2. 3. 4. e 8. multiplica 1 fia 16. & 2 fia 16. & 3 fia 16. & 4 fia 16. & 8 fia 16 fanno in $umma 288. come è detto di $opra. Et co$i a multiplicar 16 fia 18 faranno anchora 288. & co$i $ta bene. Perdonami lettor $e in que$ta prima $on $tato alquanto longo, ma $appi ch’io l’ho fatto per piu tua intelligentia, nondimeno nelli $equenti non ponero piu di 3 e$$emp{ij}, $i che no- tala bene per tutti li $equenti, che la ti giouara.

SE vna quantita $ara diui$a in quante parti $i voglia, $empre il quadrato di detta quan- 2 tita $ara eguale alla $umma di rettangoli, ouer alla $umma delle $uperficie di detta quan tita in cia$cuna delle $ue parti. E$$empi gratia $ia 14. la quantita qual diuidi in 3 parti, poniamo in 3. 5. & 6. hor $e tu multiplichi 3 fia 14 fa 42. & 5 fia 14 fa 70. & 6 fia 14 LIBRO fa 84. aggiongi poi in$ieme que$te multiplicationi, cioe 42. 70. & 84. faranno in $umma 196. & co$i fara anchora il quadrato di 14. pero che 14 fia 14 fa 196. e pero $ta bene. Et $e detta quantita fo$$e diui$a in 4 parte, poniamo in 2. 3. 4. 5. Dico $e tu multiplichi tutte le dette parte nel detto 14. che è il tutto, cioe 2 fia 14. & 3 fia 14. & 4 fia 14. & 5 fia 14. faranno poi aggionti in$ieme 196. come prima, & co$i vedi che la $ta bene $enza te ne daga piu e$$emp{ij}.

SE $ara anchora diui$a vna quantita in due parti, come $i voglia. Sempre $ara tanto la 3 $uperficie di detta quantita in vna di dette parti (qual $i voglia) quanto $ara il quadra- to di quella detta parte, po$toui $opra la $uperficie di l’una parte in l’altra. E$$empi gra- tia $ia 14. la quantita diui$a poniamo in 6. e 8. hor prendine vna di que$te qual ti piace, & $ia 8. qual multiplicata in detta quantita fara 112 per la prima parte, poi quadra detta parte fa- ra 64. & aggiongegli 48. che è il produtto di l’una in l’altra fara 112. come di $opra. Et $e quella quantita $o$$e 16. diui$a in 6. & in 10. Multiplica 10 fia 16. che è tutta la quantita fa 160. poi qua- dra il detto 10 fara 100. & aggiongegli 60. ch’è il produtto di l’una & l’altra, fara $imilmente 160. & que$to è quello che vogliamo dire.

ANchora $e $ara diui$a in vna quantita in due parti, come $i voglia, dico che il quadrato 4 di tutta la quantita $empre $ara eguale alli quadrati di dette due parti aggionte al dop- pio della $uperficie di l’una parte, & l’altra. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 6 e 8. qua- dra cia$cuna parte, cioe 6. e 8. hauerai 36. & 64. poi piglia due fiate 6 fia 8. che è 48. per vna fiata, & per l’altra 48 faranno 96. aggiongi poi in$ieme tutto, cioe 36. 64. & 96. fara 196. & tanto fara il quadrato della detta quantita, che è 14. come è detto, ouero $ia 13 diui$o in 6. & 7. quadra $imilmente cia$cuna parte, che hauerai 36. & 49. poi piglia due fiate 6 fia 7. che è 42. fara 84. & aggiongi in$ieme tutto fara 169. per il quadrato di tutto il 13. come ho propo$to. Que$ta propo$itione è molto operata nella pratica di numeri, & mi$ure.

SE $ara anchora diui$a vna quantita in due parti eguali, & in due parti non eguali, $empre il 5 quadrato di l’una parte equale $ara tanto quanto, ch’è la $uperficie di l’una parte non equale in l’altra, aggiontoui il quadrato della differentia, che è da l’una parte equale a l’altra non equale. E$$empi gratia $ia 16 diui$o per equali in 8. e 8. & per inequali in 6. & 10. Dico che’l quadrato di 8. cioe 64 $i è tanto quanto 6 fia 10. aggiongendoli il quadrato della differentia, che è da 6 a 8. cioe il quadrato di 2. che è 4. ouero per la differentia. che è da 8 a 10. che è pur 2. trouarai che l’uno, & l’altro fara 64. ouero $e fia diui$o 18. per duoi equali, che è 9. & 9. & per inequali in 6. & 12. dico che il quadrato di 9. cioe 81. $i è tanto quanto 6 fia 12. aggiontoli il quadrato di 3. cioe 9. che è la differentia da 6 a 6. ouero da 9 a 12. trouarai che l’uno & l’altro fara 81. & co$i $ta bene.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti equali, & che a quella gli $ia aggionto vn’altra quanti- 6 ta, quello che vien fatto dal dutto di tutta la quantita co$i compo$ta in quella, che gia è $tata ag gionta con quello, che vien fatto dal dutto della mita della prima quantita in $e mede$ima, $ara equale al quadrato di quella quantita, che è compo$ta della mita, & della aggionta. E$$empio $ia 14 diui$o in 8. & 7. & $ia aggionto $opra al detto 14. 3. & fara 17. Dico che multiplicato quel 17 fia quel 3 (aggionto) fara 51. & a que$to 51 giontoui 49 (cioe il quadrato della mita della prima quantita) fara 100. & que$to dico che $ara equale al quadrato della quantita compo$ta di quel 7. & di quel 3 aggionto, cioe al quadrato di 10. che ben fa 100. come habbiamo detto.

Anchora $ia diui$o 16 in 8. e 8. e po$to $opra 8. 4 fara 12. dico che il quadrato di que$io 12. ch’è 144 $ara equale a 64. che è il quadrato di vna delle parti, giontoui la multiplicatione del detto 16 piu quel 4 aggionto, che è 20. fia il detto 4 aggionto, che è 80. cioe gionto 80 con 64. fara 144. come fu il quadrato di vna delle parti in$ieme con il 4 aggionto, & co$i $ta bene.

_S_E $ara anchor diui$a vna quantita in due parti, come $i voglia. Dico che il quadrato di vna del 7 le dette parti po$to $opra al quadrato di detta quantita $empre fara tanto quanto che due vol- te la $uperficie di detta parte in tutta la quantita diui$a, giontoui il quadrato dell’altra parte. E$$em pi gratia $ia la quantita 14 diui$a in 6. e 8. quadra 8 fa 64. poi quadra 14 fa 196. & aggiongeli in- $ieme con 64 fara 260. qual $alua, poi multiplica 8 fia 14 fa 112. doppialo fara 224. a que$to ag- giongi 36. per il quadrato dell’altra parte faranno in $umma 260. come di $opra. Et co$i riu$cira hauendo tu pre$a l’altra parte, cioe 6. quadralo fa 36. aggiongilo al quadrato di 14. che è 196. fara 232. poi multiplica 6 fia 14 fa 84. duplicalo fara 168. poi quadra l’altra parte che è 8. fara 64. aggionto in$ieme con 168. fara in $umma 232. come di prima haue$ti per lo 8. & que$to è quel- lo, che noi cercauemo.

ET $e vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, $empre il quadrato della $umma di 8 detta quantita con vna delle parti $ara quanto, ch’è 4 volte la $uperficie di quella tal parte in tut SESTO. ta detta quantita diui$a aggiontoui il quadrato dell’altra parte. E$$empi gratia $ia 14 la quantita diui$a in 6. e 8. poi poni vna di que$te parti, qual tu vuoi $opra e$$o 14. poniamo 6 fara 20. & qua dralo fara 400. quali $alua, poi multiplica 6. che aggionge$ti fia 14 fa 84. & quadruplalo fa 336. & a que$to aggiongi 64. per l’altra parte, cioe per la quadratura di 8. trouarai che faranno 400. $i co me la $umma, che $alua$ti. Et co$i ti riu$cira $e tu prende$ti 8. che aggionto $opra 14 fara 22. qua- dralo fara 484. poi multiplica 8 fia 14 fa 112. & quadruplalo fara 448. & aggiongegli 36. che è il quadrato di 6. faranno in $umma 484. come fu di prima, ouero $e’l numero fo$$e $tato 18. diui$o in 6. & in 12. & che tu pone$ti vna di quelle parti, qual $i voglia $opra e$$o 18. poniamo 12 fara 30. & poilo quadra$ti farebbe 900. da $aluar da parte, poi multiplicar 12. che aggionge$ti fia 18. fara 216. & quadruplarlo fara 864. & a que$to aggiongi la quadratura del 6. che fu l’altra parte fa ranno in $umma 900. come fece per la prima quadratura. Et co$i hauerai il vero $e tu ti appone- rai all’altra parte, cioe a 6. & non $olamente in que$ti 14. & 18 hauerai il tuo intento, ma ancho- ra in ogni altro numero.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti equali, & in due non equali, $empre la $umma 9 delli quadrati delle due parti inequali $era doppia alla $umma delli duoi quadrati, cioe vno della parte equale, & quello della differentia, ch’èdalla parte equale, alla parte ine- quale. E$$empi gratia $ia 14. la quãtita diui$a in parti equali, che è 7. e 7. & in parti ine- quali, che è 6. e 8. hora quadra 6 fa 36. e 8 fa 64. & aggiongeli in$ieme fa 100. quali $alua, poi qua dra vna delle parti equali, che è 7 fa 49. poi vedi che la differentia, che è da 6 a 7 $i è 1. quadralo fa pur 1 da aggiõgere con 49. fara 50. Adonque tu vedi ben, che la $umma $aluata $i è doppia a que $ta vltima $umma. Se anche 16 fu$$e la quantita diui$a in parti equali, che è 8. & 8. & in parti ine- quali, che è 6. e 10 quadra prima 6 fa 36. e 10 fa 100. & aggiongeli in$ieme faranno 136. quali $al ua, poi quadra vna delle parti equali, che è 8. fara 64. poi quadra la differentia che è da 6 a 8. che è 2 fara 4. & aggiongelo con 64 fara a ponto 68. che è la mita di 136. che è la $umma $aluata.

ANchor $e $ara diui$a vna quãtita in due parti equali, e $opra tutta la quantita $i ponga 10 vn’altra quantita qual $i voglia. Dico che’l quadrato di que$ta $umma aggionto al qua drato di quella quantita aggionta $ara doppio al quadrato di vna delle parti equali, & al quadrato del compo$to dell’altra parte equale, con detta quantita, che gionge$ti $o- pra tutta la detta quantita, che $i diuide. E$$empi gratia $ia 14. diui$o in due parti equali, che è 7. e 7. & poi $opra il detto 14. poni vna quãtita a tuo modo, poniamo 10. fara 24. quadralo fara 576. poi quadra 10. che aggionge$ti fa 100. & aggiongeli in$ieme fara 676. quali $alua, poi aggiongi il detto 10 $opra 7 fara 17. qual quadra fara 289. quadra anchora il detto 7 fara 49. & aggiongeli con 289. fara in $umma 338. che è proprio la mita di 676.

Anchor $ia diui$o 16 in due parti equali, ch’è 8. e 8. poi $opra il detto 8 poni vna quantita a tuo mo- do poniamo 9. fara 25. quadralo fara 625. poi quadra il 9. che aggionge$ti fara 81. & aggiongeli con 625. fara in $umma 706. quali $alua, poi aggionge il detto 9 $opra 8. fara 17. qual quadra fara 289. quadra anchora il detto 8. fara 64. da aggiongere con 289. fara a ponto 353. che è proprio la mita di 706. come habbiamo detto.

POtiamo diuidere vna quantita in due tal parti, che il dutto di tutta la detta quantita 11 in vna di quelle parti $ia equale al quadrato dell’altra parte. Que$ta tal diui$ione $i chia ma diuidere vna linea $econdo la proportione hauente in mezzo, & duoi e$tremi (co- me che in altro luogo s’intendera) ma Euclide non la vol$e in que$to luogo chiamare per tal nome per non hauer anchora diffinito, che co$a fu$$e proportione, il che diffini$$e poi nel quinto. Alcun potria dir che l’auttore non doueua ponere tal diui$ione in que$to luogo, ma po- nerla doppo il quinto libro. Ri$pondo che l’auttore era a$tretto a ponere tal diui$ione in que$to luogo, perche $enza tal diui$ione era impo$$ibile di dar il modo di de$ignare vn p\~ethagono equi- latero, & equiangolo in vn cerchio, il che ne da nel quarto. Hor tornando al no$tro propo$ito, di- co ch’eglie impo$$ibile di poter trouare tai parti rationali, come dimo$tra nella vltima delle inciden ti, po$te dapoi la decima$e$ta del nono libro, et anchora nella $e$ta del decimoterzo libro dimo$tra l’una, & l’altra di dette due parti nece$$ariamente e$$er re$iduo (e$$endo pero la prima quantita ra- tionale) & que$to con e$$emp{ij} faremo manife$to. Per diuidere adonque poniamo 10 nelle dette due parti, cioe che il dutto della menore nel detto 10. $ia equale al quadrato dell’altra parte, piglia la mita del detto 10. che $ara 5. quadra que$to 5 fara 25. quadra anchora quel 10 fara 100. aggion gi que$ti duoi quadrati in$ieme, & faranno 125. la radice di que$to 125 men quel 5. $ara la parte maggiore del detto 10. laqual parte maggior $i proferira, & rappre$entara in que$to modo ℞ 125 men 5. laquale, come tu vedi è vn re$iduo, hor per trouar l’altra menor par@e, caua que$to re$iduo LIBRO ℞ 125 men 5 da tutta la quantita (cioe da 10) & $e $aperai far tal $ottrare con diligenza trouarai, che ti re$tara 15 men ℞ 125. & tanto $ara la parte menore del detto 10. laqual parte menore, co- me tu vedi è pur vn re$iduo, & $e vorrai vedere, che tal diui$ione $ia fatta $ecõdo il propo$ito mul tiplica la menor (cioe 15 men ℞ 125) per 10. & trouarai che fara 150 men ℞ 12500. hor quadra la maggiore, cioe ℞ 125 men 5. & trouarai che tal $uo quadrato $ara mede$imamente 150 men ℞ 12500. e pero tal diui$ione $ara fatta $econdo il propo$ito, io non ti ho mo$trato particolarmente il modo di $ottrare quel re$iduo di ℞ 125 m\~e 5. da quel 10. perche pen$o che tu ti debbi aricorda- re, che a $ottrare quel men 5 da 10 (qual è piu) gli $i aggiongono in$ieme, & fanno 15. dalqual 15 volendone poi $ottrare quella ℞ 125 re$tara 15 men ℞ 125. & $e di tal $ottrare ne vorrai far pro- ua $ummando quel 15 men ℞ 125 con quel ℞ 125 men 5. tu trouarai che fara preci$amente 10. perche a $ummar quel piu ℞ 125 con quel men ℞ 125 fanno nulla, & a $ummar quel men 5 con quel piu 15 fara 10 a ponto, come è detto.

SE vna quantita fia diui$a in due parti inequali partendo la maggiore per la menore, di- 12 co che ne venira $empre meno, vno che non fara partendo tutta la quantita per la me nore. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 6. e 8. parti 14 in 6 ne viene 2 {1/3}, poi parti 8. che è la maggiore per 6 ne viene 1 {1/3}, che è 1 meno, che non fu lo auenimento del 14. ouero $e fia diui$o 16 in 6. e 10. parti prima 16. in 6 ne viene 2 {2/3}, poi parti 10. che è la maggiore per 6 ne viene 1 {2/3}, che è pur men vno, & $e’l fo$$e diui$o 18 in 8. & in 10. $e partirai 18 in 8. ne venira 2 {1/4}, & $e partirai 10 in 8. non ne venira $e non 1 {1/4}. che è pur men vno.

ANchora $e $aranno due quantita, che partita l’una per l’altra, & l’altra per l’una, $em- 13 pre que$ti duoi auenimenti multiplicato l’uno contra l’altro faranno vno. E$$empi gra tia $ia 6. e 8. parti 8 per 6 ne viene 1 {1/3}, & poi parti 6 per 8 ne vien {3/4}, io dico che a mul- tiplicar 1 {1/3} fia {3/4}, che $ono gli auenimenti fara a ponto vno, & co$i $e le due quantita fu$$ero 6. e 10. parti 10 per 6 ne viene 1 {2/3}, & poi parti 6 per 10 ne viene {3/5}. Dico che a multiplicar 1 {2/3} fia {3/5}, che $ono gli auenimenti faranno pur vno, & co$i rie$ce in tutti.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti, che multiplicata vna in l’altra habbia far vno terminato 14 numero, dico quello tal numero non poter eccedere il quadrato della mita di quella quantita, ma menore, ouero equale al detto quadrato, quando ella $i diuide$$e per equali. E$$empi gratia di- uide 16 in due parti qual $i voglia, o $aranno equali, ouero inequali, $e $aranno equali farãno (mul tiplicati in$ieme) tanto quanto il quadrato della mita. Ma $e $aranno inequali di nece$$ita l’una $a- ra maggiore della mita, & l’altra menore. Dico che mai non potra fare 64. ma meno tanto quan- to parera a colui che prepone, & quanto $ara maggiore la differentia da vna parte all’altra, tanto menore $ara la detta multiplicatione. E$$empi gratia diuide il detto 16 in 9. e 7. & multiplicali in$ie me faranno 63. che è 1 manco del quadrato della mita, & $e’l $ara diui$o in 6. & in 10. & multipli cati in$ieme non fara $e non 60. & $e’l $ara diui$o in 11. e 5. & multiplicati in$ieme fara 55. & $e’l $ara diui$o in 12. e 4. & multiplicati in$ieme fara 48. & $e in 13. e 3. fara 39. multiplicati in$ieme, & $e in 14. e 2. fara 28. & in 15. e 1. non fara $e non 15. & co$i rie$ci in ogni quantita, percioche quan to piu vna parte $ia lontana dalla mita di detta quantita, tanto fa menore, & quanto piu $i auicina, tanto fa maggiore, $i che notala bene.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti, talmente che li loro quadrati debbono fare vno deter- 15 minato numero, dico che $empre il detto numero terminato $ara menore, che’l quadrato di det ta quantita. E$$empi gratia $ia 14 dini$o in 6. e 8. Dico che li quadrati di 6. & di 8. cioe 36. e 64. ag- gionti in$ieme, che fa 100. $empre fara meno del quadrato del detto 14. che è tutta la quantita, & quanto maggior $ara la differentia da vna parte a l’altra, tanto piu $ara la $umma delli loro qua- drati, cioe che piu $aranno li quadrati di 1. e 13. & di 2. e 12. & di 3. e 11. & di 4. e 10. & di 5. e 9. che di 6. e 8. & piu $ono quelli di 1. e 13. che quelli di 2. e 12. & piu $ono quelli di 2. e 12. che quelli di 3. e 11. & piu $ono quelli di 3. e 11. che quelli di 4. e 10. & piu $ono quelli di 4. e 10. che quel- li di 5. e 9. & c.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti, che partita la maggiore per la menore, & per il cõtrario. 16 Et che li duoi auenimenti aggionti in$ieme debbono fare vno determinato numero. Sempre $el $i fara di quello determinato numero due parti, & che multiplicata l’una nell’altra faccia 1. Dico che quelli duoi $aranno gli auenimenti. E$$empi gratia $ia la quantita 14. & le due parti 2. & 12 che partita la maggiore nella menore ne vien 6. & partita la menor per la maggiore ne viene {1/6}, che ag gionte fanno 6 {1/6} per il numero terminato. Dico che chi fara di 6 {1/6} due tal parti, che multiplicata l’una in l’altra faccia 1. Sappi che quelle tal due parti $aranno gli auenimenti, & l’una parte $ara {1/6}, & l’altra 6. che multiplicata l’una in l’altra, cioe {1/6} fia 6 fara a ponto 1, $i come $i conclude di fare.

SESTO.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, & partita la maggiore per la menore. Dico $el 17 maggiore auenimento fia vn numero terminato, che il menore auenimento $empre $ara vno, partito per il detto numero terminato. E$$empi gratia fia di 14. l’una 2. & l’al tra 12. tu vedi che partendo la maggiore per la menore ne vien 6. e pero dico che lo auenimento della menor partita ne la maggiore $ara vno partito per 6. cioe per il maggiore aueni- mento, cioe $e partirai {1/6}, che il menore auenimento per 6. che è il maggiore, che $empre ne venira vno, & co$i farai nelle altre $imili.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, & che partite $iano l’una ք l’altra, & aggionti in$ieme li 18 luoi auenimenti, & la $umma $ia $aluata, & poi $e quadri cia$cuna di dette parti, & li quadrati $iano aggionti infieme, & que$ta $umma partita nella $umma $aluata, ne debba venire vno ter minato numero. Dico che chi fa della prima quantita due parti co$i fatte, che la $uperficie di vna in l’altra faccia detto numero, $empre hauerai le dette parti. E$$empi gratia $ia 10. la quantita da diui- dere, & 16. il terminato numero, dico che di que$to 10 ne facci due parti, che multiplicata l’una in l’altra faccia il detto 16. dico che l’una delle parti $ara 2. & l’altra 8. & tãto fia cia$cuna delle diman- date parti, con le dette conditioni. Hor $iamo alla proua prima di 19. fanne due parti, che l’una $ia 2. & l’altra 8. poi parti dette parti l’una per l’altra, prima parti 8 per 2. ne vien 4. poi parti 2 per 8. ne vien {1/4}, & aggiongi in$ieme, que$ti duoi auenimenti faranno 4 {1/4}, che $ara tuo partitore, poi qua dra cia$cuna delle dette parti, cioe il 2. & lo 8. faranno 4. & 64. che aggionti in$ieme fanno 68. il qual numero dei partir per 4 {1/4}, ne venira a ponto 16. ch’è il numero terminato. Dico adonque che chi fa della prima quãtita due parti co$i fatte, che la $uperficie di vna partita in l’altra faccia detto nu mero, $empre hauerai le dette parti, cioe partendo 64 per 4 hauerai 16. che partito per 2. hauerai 8. che è vna delle parti, & partito per 8. hauerai 2. che è l’altra parte.

ANchora $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che multiplicata vna contra l’altra deb 19 ba far vno terminato numero. Dico che chi prende la mita di detta quantita, & quel- la quadri, & del quadrato ne caui il detto numero terminato, & del rimanente pigliar la radice, & quella aggionta alla mita di detta quantita, & anche trattola dalla mita ha- uera l’una parte, & l’altra. E$$empi gratia $ia 10 la quantita, & 16 il numero terminato. Dico che $e parti 10 per mita ne vien 5. quadralo fa 25. poi cauane 16 re$ta 9. & poi la radice di 9. che è 3. $e caui di 5. re$tara 2. per l’una delle parti, poi aggionga$i quel 3 al 5 fara 8. per l’altra parte. Adon- que la menore è 5 men ℞ 9. & la maggior $ara 5 piu ℞ 9. prouala tu dici, che la menor è 5 men ℞ 9. cioe 5 men 3. che è 2. & la maggior 5 piu ℞ 9. cioe 5. e 3. che è 8. multiplica adonque 2 fia 8. fa- ra a ponto 16. che è il numero terminato. Poniamo anchora che 16. $ia la quantita, & 28 $ia il nu- mero terminato, parti per mita 16. ne vien 8. quadralo fa 64. delquale cauane 28 re$ta 36. & la ra- dice di 36. che è 6. cauala di 8 re$tara 2. per l’una delle parti, poi aggiongi quello 6 al 8. fara 14 per l’altra parte. Adonque la menore è 8 men ℞ 36. & la maggior è 8 piu ℞ 36. prouela tu dirai che la menore è 8 men ℞ 36. che è 2. & la maggiore è 8 piu ℞ 36. che è 14. Multiplica adonque 2 fia 14 fa 18. che è il numero terminato.

Que$ta $i dimo$tra per la quinta del $econdo Euclide.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che li loro quadrati aggionti in$ieme debbono 20 far vno terminato numero. Dico chi multiplica vna parte in l’altra, & il produtto ra- doppiare, & ponerlo $opra il detto numero, $empre $ara tanto quanto il quadrato di detta quantita. E$$empi gratia $ia 14. che li quadrati delle parti debbono far 116. l’una $ara 4. & l’altra 10. & a multiplicar l’una parte in l’altra fara 40. radoppialo fara 80. po$to con la $umma di quadrati, cioe con 116 fara 196. per ıl quadrato di tutta la quantita, cioe per il quadra- to di 14. che è 196.

_Que$ta $i dimo$tra per la quarta del $econdo di Euclide_ po$ta di $opra nella quarta di que$te.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che li loro quadrati debbono fare vn numero 21 terminato. Dico che chi multiplica vna parte in l’altra, & quel produtto radoppia, & la $umma caui del terminato numero. Sappi che il rimanente $empre $ara il quadrato della differentia, che è fra l’una parte, & l’altra. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 4. & 10. che li loro quadrati faccino 126. dico che $i multiplichi 4 fia 10 fa 40. & que$to radoppia fara 80. qual cauarai di 116. re$taratti 36. per il quadrato della differentia, che è da 4 a 10. Ouero $ia det LIBRO to 14 diul$o in 2. & in 12. che li loro quadrati faccino 148. dico che $i multiplichi 2 fia 12 fa 24. & radoppiarlo fara 48. & que$to 48 cauar di 148. te ne re$tara 100. per il quadrato della differentia, che è da 2 a 12. & c.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, $empre l’auenimento della mag 22 gior partita nella menore multiplicato fia la maggiore fara tanto quanto lo auenimen to del quadrato della maggior partito nella menore. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 2. & 12. parti 12 per 2 ne vien 6. qual multiplicarai fia 12. fara 72. da $aluar, poi quadra la maggiore, che è 12 fara 144 da partir per la menore, che è 2 fara a ponto 72. $i come fu la $u- perficie $aluata. Et $e detta quantita fo$$e $tata 12. diui$a in 2. & 10. hare$ti partito 10 per 2. & il produtto ch’e 5. hauere$ti multiplicato fia 10 faria 50. da $aluare, poi multiplicar la maggiore in $e faria 100. e partirla nella menor, ch’è 2. faria a põto 50. $i come fu la $uperficie $aluata, com’è detto.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia chi partira la detta quantita per cia$cuna 23 di dette parti, $empre li detti duoi auenimenti faranno tanto aggionti, quãto multiplicati vno in l’altro, & que$to $i verifica in tutte. E$$empi gratia $ia 12 diui$o in 2. e 10. poi parti 12 per 2. ne vien 6. & partilo anchora per 10. ne vien 1 {1/5}, che aggionti in$ieme fanno 7 {1/5}. Dico che $imil- mente faranno tanto multiplicati 6 fia 1 {1/5}, che a ponto fanno 7 {1/5}, & co$i $ara $e 14 fia diui$o in 2. e 12. parti 14 per 2 ne vien 7. partilo anchora per 12 ne vien 1 {1/6}, che in $umma fanno 8 {1/6}, & co$i fara $e tu multiplichi 7 fia 1 {1/6}, trouarai che faranno a ponto 8 {1/6}, come è detto di $opra.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, & poi $i parti detta quãtita per cia$cuna 24 di dette parti, $empre la $umma di que$ti 2 auenimenti $ara 2. pur che la $umma gli auenimenti di vna parte partita nell’altra, & l’altra nell’una. E$$empi gratia $ia diui$o 12 in 2. e 10. come è detto di $opra, che partito 12 in cia$cuna, & aggionti in$ieme gli auenim\~eti fanno 7 {1/5}, poi parti 10 in 2. ne vien 5. & 2 in 10. ne vien {1/5}, che $ono 5 {1/5}, cioe 2 meno di 7 {1/5}, ouero $e 14 fo$$e diui$o in 2. & in 12. com’è detto di $opra, che partito 24 in cia$cuna, & aggionti in$ieme gli auenimenti fan no 8 {1/6}, poi parti 12 in 2. ne vien 6. & 2 in 12 ne vien {1/6}, che aggionti in$ieme fanno 6 {1/6}, cioe 2 manco di 8 {1/6}, cioe 2 manco che la $umma delli duoi auenimenti partita la quantita in cia$cuna del le due parti, & co$i auiene di cia$cun’altra quantita.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, che li loro quadrati habbino a far vn nu 25 mero terminato. Dico che $e del quadrato di detta quantita $i cauara il numero terminato, & del re$to pigliarne la mita, & quella cauare del quadrato della mita di detta quantita, & la radi- ce del rimanente aggionta, & tratta alla mita di detta quantita, haueremo l’una, & l’altra parte. E$- $empi gratia $ia 14. la quantita diui$a in 2. & 12. che li loro quadrati debbano fare 148. che è il nu- mero terminato. Dico $e tu caui 148. del quadrato di 14. che è 196. te ne re$tara 48. delquale pi- gliane la mita, che è 24. & caualo del quadrato della mita di 14. che è 49. te ne re$tara 25. & la radi ce di 25. che è 5. gionta $opra a 7 fara 12. per vna parte, & per l’altra caua 5 di 7. re$ta 2. $i che l’una fia 7 piu ℞ 25. l’altra 7 men ℞ 25.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che multiplicata la menore nella maggiore faccia 4. tan- 26 ti che partita la maggiore nella menore, $empre la menore fia ℞ 4. & co$i quando dice$$e 5. tan- ti la menore $aria ℞ 5. & quando dice$$e 7. tanti la menore $aria ℞ 7. E$$empi gratia $ia 10 diui $o in tal modo, dico che la menore fia ℞ 4. che è 2. & la maggiore il re$to fin 10. che è 8. & per 5 tan to la menore $aria ℞ 5. l’altra $aria 10 men ℞ 5. & per 6 tanto la menore $aria ℞ 6. l’altra $aria 10 men ℞ 6 & co$i ri$ponde in cia$cun’altra quantita.

QVando vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, che li loro quadrati deb- 27 bono fare vn numero determinato, & la $uperficie di vna in l’altra per il $imile debba fare vn numero terminato. Dico che chiradoppia la $uperficie, & aggionga $opra il nu mero terminato delli quadrati, hauera il quadrato della quantita diui$a. E$$empi gra- tia che ti dice$$e trouami vna quantita che fattone due parti co$i fatte, che li loro quadrati aggion- ti faccino 104. ouero 148. & la $uperficie della prima quantita l’una in l’altra faccia 20. & della $e- conda faccia 24. Dico per la prima, che duplichi 20 fara 40. & a que$to aggiongi 104. fara 144. per il quadrato di 12. per l’una, & le parti $aranno l’una 2. & l’altra 10. & per la $econda duplica 24 fa 48. & a que$to aggiongi 148 fara 196. per il quadrato di 14. le parti $aranno l’una 2. & l’al- tra 12. & co$i $eguira in tutte.

SE $aranno duoi numeri, come $i voglia, che li loro quadrati debbono fare vn terminato nume 28 ro, & che multiplicato vno in l’altro debbono fare pur vn’altro terminato numero. Dico che chi parte per mita la $umma di quadrati, che vuol che faccino, et multiplichi la detta mita in $e, & poi quadri la $uperficie che vuol che $accino in l’altro, et quel quadrato caui del quadrato fatto SESTO. della mita della $umma di quadrati, & la radice del rimanente aggionga alla mita di detti quadrati, & la radice di quella $umma $empre $ia il numero maggiore delli duoi adimandati. L’altro $ara la radice del rimanente della mita di detti quadrati, quando ne $ia cauato prima la radice del rimanen te di detti quadrati. E$$empi gratia $ieno 2 numeri poniamo 2. e 10. che li loro quadrati faccino 104. & la $uperficie di vno in l’altro fa 20. Epero chi ti dice$$e trouami 2 numeri, che li loro qua- drati aggioati in$ieme faccino 104. & la $uperficie di vno in l’altro $ia 20. allhora per trouarli pre- $to $enza altra po$itione, partirai per mita 104. che è la $umma delli quadratine vien 52, & que$to quadra fara 2704. poi di que$to caua il quadrato della $uperficie, cioe il quadrato di 20. che è 400. re$tara 2304. & la radice di 2304. che è 48. $e vuol cauare del dimezzamento delli quadrati, & la ℞ del rimanente $ara vno di que$ti numeri, cioe il menor, & il maggior fia pre$o la radice di 2304. & po$ta $opra detto dimezzamento, & della $umma pre$a la radice, cioe fia ℞ 52 men ℞ 2304. il menore, & il maggiore fia 52 piu ℞ 2304. & hauerai l’uno, & l’altro que$ito numero, cioe fia il maggiore pre$a la ℞ 2304. qual è 48. & po$ta $opra 52 fa 100. & di que$ta $umma pre$a la radice, che e 10. fia il detto numero maggiore, & il menore pre$o 48. & cauato di 52. re$ta 4. & di que- $to pre$a la radice, che è 2 fia detto menor numero, qual fu 2.

ET $e $aranno duoi numeri, come $i voglia, che la $uperficie di vno in l’altro debba fare 29 vno terminato numero, & anche la differentia di loro quadrati debba fare vn termi- nato numero. Dico che per trouare detti numeri $i dimezzi la differentia di detti qua drati, & multiplicarla in $e, & que$to $i aggionga il quadrato della loro $uperficie, & la radice di quella $umma $i ponga $opra la mita della differentia, & di que$ta $umma piglia la radi ce, & co$i hauerai il maggior numero. Et il menore $ara la radice della $umma del quadrato della detta $uperficie, & della mita della differentia trattone la mita della detta differentia, et del re$to pre $o la ℞. E$$empi gratia chi ti dice$$e troua duoi numeri che multiplicato vno in l’altro faccia 20. & dal quadrato di vno al quadrato dell’altro $ia di differentia 96. allhora farai come dice la conclu- $ione, parti per mita la differentia, che è 48. & que$to quadra fa 2304. poi quadra 20. che è la $u- perficie fa 400. & aggiongilo con 2304. faranno 2704. & la radice di que$to, che è 52. $i vuol po- nere $opra la mita della differentia, cioe $opra 48. fara 100 a ponto, & la radice di que$ta $umma, che è 10. $ara il maggior numero, poi per il menore $i vuol cauar detta mita della differentia della radice di 2704. che è 52. re$tara 4. & di que$to pre$a la radice, ch’è 2. fia il menor numero que$ito. Et $e vuoi ri$pondere per duoi nomi, come $i co$tuma nelle quantita irrationali. Quando le quan- tita fo$$ero $orde dirai, che’l maggior numero $ara ℞ 48 piu ℞ 2704. cioe pre$a la radice di 2704. che è 52. & po$ta $opra 48. fara 100. & di que$to pre$o la radice, che è 10. hauerai il maggior nu- mero, & il menor $ara ℞ v. ℞ 2704 men 48. cioe della radice di 2704. che è 52. trattone 48. re$ta 4. & di que$to 4 pre$one la radice, ch’è 2. & que$to $ara il menor numero.

SEl $i vorra trouare duoi numeri, che l’uno $ia piu dell’altro vna quantita, & che multi- 30 plicato l’uno contra l’altro debba fare vn terminato numero, cioe 1. ouero 12. a pon- to, dico che chi parti per mezzo detta quãtita, & multiplichi la mita in $e, & $opra que $to quadrato $empre ponga 1. ouer 12. cioe quello che vuoi, che faccia multiplicato l’uno in l’altro, & della $umma prenda la radice, & pongala $opra la mita di detta quantita haue- ra il maggior numero. Et il menore hauera cauando detta mita di detta radice. E$$empi gratia co- me $aria chı ti dice$$e trouami duoi numeri, che l’uno $ia 8 {8/9} piu dell’altro, & multiplicato l’uno in l’altro faccia vno. Dico che parti per mita 8 {8/9} ne venira 4 {4/9}, multiplicalo in $e fa 19 {61/81}, $opra que- $to dico, che $empre ponga vno, cioe la $uperficie, che vuol che faccia multiplicato l’uno in l’altro fara 20 {61/81}, & la radice di que$to, che è 4 {5/9}, aggiongi con 4 {4/9}, che fu il dimezzamento fara a pon- to 9. & tanto $ara il maggior numero, & il menor $ara 4 {5/9} men 4 {4/9}, cioe {1/9}, & co$i $e haue$$e det- to, che fo$$e 4 {4/5}, l’uno piu dell’altro, parti per mita 4 {4/5} ne viene 2 {2/5}, quadralo fa {144/25}, aggionge- gli vno, che è la $uperficie fara {169/25}, la cui radice è {13/5}, aggiongela al dimezzamento fara 5. per il maggior numero, & il menor fia {13/5}, men 2 {2/3}, cioe {1/5}, & que$ta forza $i caua dalla co$a, come per te potrai prouare, & per il contrario $e vole$ti, che face$$e 13. multiplicato vno in l’altro. Allhora doue pone$ti vno $opra il quadrato della mita, & tu ci ponere$ti 12. e$$equirai $imilmente la ope- ratione, & veniratti bene.

SE fia diui$a vna quantita in due parti, che li loro quadrati debbono far vn terminato 31 numero. Dico chi tra il quadrato della differentia del detto numero terminato, & il ri- manente $empre $ia il doppio di quello chi è fatto di vna parte in l’altra. E$$empi gra- tia $ia diui$o 14. in 2. e 12, che li loro quadrati fanno 148. & la differentia da 2. a 12. $i è 10. il cui quadrato è 100. che cauato di 148. re$ta 48. per il duplo dell’una parte in l’altra, cioe LIBRO di 2 fia 12. che fa 24. & 2 fia 24 fa 48. &c.

ANchora $e fia diui$a vna quantita in due parti, che li quadrati aggionti debbano far vn 32 terminato numero. Dico che chi caua il quadrato della differentia del detto numero ter minato, & del re$to prenda la mita, $empre hauera la $uperficie di vna parte in l’altra, che $eguita per quello ch’io di$$i nella precedente. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 2. & 12. li quadrati di quali $ono 148. & la differentia da 2 a 12. è 10. il quadrato delquale è 100. che cauato di 148. re$ta 48. la mita delquale è 24 per la $uperficie di vna parte in l’altra, $i come dicia- mo la $ta bene.

ET $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che li loro quadrati debbano fare vno ter- 33 minato numero piu, che la $uperficie di l’una parte in l’altra. Dico che $empre $i prenda la mita di detta quantita, & quadrarla, & quello che fa cauarlo del detto numero ter- minato, il re$to $empre partir per 3. & di quello che ne viene pigliar la $ua radice. Et co- $i fatto dico, che vna parte fia la mita di detta quantita men quella tal radice, & l’altra la mita di det ta quantita piu quella tal radice. E$$empi gratia che ti dice$$e trouami 2 numeri, che aggionti in$ie- me faccino 12. & li loro quadrati aggionti in$ieme faccino 48. piu che la loro $uperficie. Dico che parti per mita 12 ne vien 6. quadrala fa 36. et poi caualo di 48 re$tara 12. qual partirai in 3 ne vien 4. & la radice di 4 $i è 2. che cauata, & aggionta alla mita di 12. haremo le $ue parti, cioe li detti nu- meri que$iti, & l’uno $ara 6 piu 2. ch’è 8. l’altro 6 men 2. cioe 4. & co$i $ta bene, քcioche li loro qua drati fanno 80. & la loro $uքficie fa 32. $i che vedi che 80 è piu 48 di 32. come hauemo propo$to.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che’l quadrato di l’una debba fare vno termi- 34 nato numero piu che’l quadrato dell’altra. Dico che chi quadra tutta detta quantita, e di quel quadrato caui il terminato numero, & il re$to parti per il duplo di detta quan- tita, l’auenimento $empre $ara la menor parte. E$$empigratia che ti dice$$e fammi di 14 due parti, che il quadrato di l’una $ia 84 piu del quadrato dell’altra. Fa come è detto quadra 14 fa 196. cauane 84 re$ta 112. & que$to parti nel doppio di 14. cioe per 28. ne vien 4. & que$ta fia la menor parte, l’altra $ara il re$to, cioe 10. ma $e haue$ti fatto del detto 14. due tal parti, che’l quadra- to di l’una fo$$e 130 piu dell’altra, hare$ti $imilmente cauato 140 di 196. ti $aria re$tato 56 da diui- der in 28. che è il doppio di 14. ne venirebbe 2 per la menor parte, & il re$to che è 12 $areb- be l’altra parte.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che li loro quadrati aggionti con la $uperficie di 35 vna parte in l’altra debbano far vno terminato numero, dico che chi caua il terminato numero del quadrato di detta quantita, che $empre il rimanente fia equale alla $uperfi cie di vna parte in l’altra. E$$empi gratia chi ti dice$$e famml di 12 due parti, che li loro quadrati aggionti al produtto di vnaparte in l’altra faccia 124. Dico che per trouarli tu facci co$i, tu quadri 12 fara 144. & di que$to cauane 124 re$ta 20. per la $uperficie di vna in l’altra, & pol dirai fammi di 12 due parti, che multiplicata vna in l’altra faccia 20. tu trouarai che l’una $ara 2. & l’altra 10. & co$i puoi fare in ogni altro numero.

ANchora $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che partite in$ieme, cioe l’una per l’al- 36 tra, & l’altra per l’una, & per la $umma di detti duoi auenimenti $i habbia a partire al- cuna quantita, che ne debba venire vno terminato numero. Dico che parti quella tal quantita, che $i vuol partire per detta $umma, & che la $i parti per quel numero, che vuol che ne venga, l’auenimento $empre $ara equale alla $umma delli duoi partimenti fatti, com’è detto. E$$empi gratia $ia 12. la quantita diui$a in 2. & 10. che partita l’una in l’altra, & per il con- trario, & $ummati li detti auenimenti fanno 5 {1/5}, & che per que$ta $umma $e haue$$e a partir 26. ne veniria 5 per il numero terminato, e pero dico che parti$$e 26 per que$to 5. che vuole, che ne ven- ga ne venira 5 {1/5}, per la $umma delli duoi primi auenimenti, & mai falla, & volendoli poi tu $epa- ratamente ritrouare, dirai fammi di 5 {1/5} due parti, che multiplicata vna in l’altra faccia vno, dirai che l’una di quelle parti $ara 5. & l’altra $ara {1/5}, che multiplicata l’una in l’altra $ara vno a ponto.

ET co$i $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che partite l’una per l’altra, & l’altra per 37 l’una, & poi $i habbia a partire alcuna quantita per detti auenimenti, & che li loro aue- nimenti $econdi debbono fare vno terminato numero. Dico che chi parte que$to ter- minato numero per detta quantita, che intendi partire per detti auenimenti ne venira $empre la $umma delli detti primi auenimenti. E$$empi gratia poniamo che habbi a partir 12 in due parti, che partite l’una perl’altra, & l’altra per l’una, & poi per li detti duoi auenimenti $i hab- bia a partire 30. che la $umma delli duoi auenim\~eti aggionti in$ieme debba far 156. dico che l’una $ara 2. l’altra 10. anchor ti dico, che $e tu parti 156 per quel 30 ne venira la $umma delli duoi aue- SESTO. nimenti fatti vno per l’altro, & l’altro per l’uno, cioe 5 {1/5}, perche partendo 10 in 2. ne vien 5. & an- chora partendo 2 in 10. ne vien {1/5}, che fanno 5 {1/5}, prouela parti 30 in 5 ne vien 6. poi parti per {1/5} ne vien 150. che aggionti in$ieme fanno 156. come di $opra, & partito 156 per 30 ne vien 5 {1/5}, che $ono la $umma delli 2 auenimenti.

SE vna quantita fia diui$a in due parti, come $i voglia $empre partita l’una per l’altra, & 38 l’altra per l’una, & gli auenimenti aggionti, & poi multiplicata vna delle dette parti in l’altra, & quello che fa multiplicato poi nel congionto di detti duoi auenimenti, que- $to vltimo produtto $empre $ara eguale alla $umma delli quadrati di dette due parti. E$$empi gratia $ia 12. la quantita diui$a in 4. e 8. che partito 4 in 8 ne vien {1/2}, e 8 in 4 ne vien 2. che aggionti in$ieme fanno 2 {1/2}, poi multiplica 4 fia 8 fa 32. & que$to multiplica nel congionto de gli auenimenti, cioe per 2 {1/2} fara 80. & tanto dico che faranno li duoi quadrati delle dette due parti aggionte in$ieme, cioe 16. e 64. che anche fanno 80.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, $empre chi parte detta quantita per vna 39 di dette parti ne venira piu vno, che partita vna di dette parti per l’altra. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 4. & in 10. poi parti 14 in 4. ne vien 3 {1/2}, qual dico e$$er piu 1. che partito 10 per 4. che ne vien 2 {1/2}, & anchora $e tu parti 14 per 10 ne vien 1 {2/5}, qual parimente dico e$$er piu 1. che partito 4 per 10. che non ne vien $e nome {2/5}, & que$to è il contrario della duodecima conclu$ione hauuta di $opra, & co$i rie$ce in tutte le quantita.

SE $aranno pre$e due quantita, come $i voglia, che l’una $ia piu 1. che l’altra, chi partira la mag- 40 giore per la menore, ne venira tal quantita, che multiplicata fia la maggiore faranno tanto ag- gionte in$ieme, quanto che muliplicate vna fia l’altra. E$$empi gratia $ia l’una 6. & l’altra 5. ouero l’una 7. & l’altra 6. tal che per vnita $i habbino a eccedere. Hor $ia per al pre$ente 5. la menore, che parte 6. parti adonque 6 per 5. ne vien 1 {1/5}, dico che a multiplicare que$to auenimen- to fia 6. fara tanto quanto aggionto con 6. onde 6 fia 1 {1/5} fa 7 {1/5}, & tanto anchora fa 6. con 1 {1/5}, che $imilmente fa 7 {1/5}, & co$i $e la menore fo$$e 6. & la maggiore 7. parti 7 in 6 ne vien 1 {1/6} da multi- plicar fia 7. fara 8 {1/6}, & co$i fara aggiongendo 1 {1/6} $opra 7. che $imilmente fara 8 {1/6}, $i che hauendo da trouare duoi numeri, che tanto faccino aggionti quanto che multiplicati ponerai duoi numeri a tuo piacere, che l’uno auanzi l’altro per $ola vnitade. Il maggiore di quali $ara l’uno delli que$i- ti, & il menore $ara lo auenimento del maggiore partito nel menore, com’è detto di $opra, & que- $ta di pende dalla 23 conclu$ione po$ta di $opra.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, $empre il quadrato della mita di detta 41 quantita aggionto con il quadrato della differentia, che è dalle parti alla mita della quantita fa- ra la mita della $umma di quadrati di dette due parti. Et co$i radoppiando la detta $umma $ara $empre equale alla $umma delli quadrati di dette due parti. E$$empi gratia $ia 14 diui$o in 4. & in 10. che li loro quadrati fanno 116. & poi $e parti per mita 14. ne vien 7. qual quadra fa 49. poi pi- glia la differentia, che è da 4 a 7. ouero da 7 a 10. che è 3. & quadralo fara 9. & que$to 9 aggiongi- lo con 49. fara 58. per la mita di 116. che è la mita delli quadrati, duplichela fara 116. come loro.

ANchora $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che multiplicata vna nell’altra, & a que 42 $to aggiontogli la differentia, che è da l’una all’altra parte debbano fare vno terminato numero. Dico che chi caua del terminato numero la detta quantita, et il re$to $erbi, da- poi della della detta quantita $empre per regola generale caui 2. & del re$to prendi la mita, & quadrala, & di que$to quadrato caua il re$to $erbato, la menor parte $empre fia la detta mita meno la radice di que$to vltimo re$to, & la maggiore fia la detta quantita aggionta con la det ta radice, & della $umma cauatone il detto partimento. E$$empi gratia che ti dice$$e, fammi di 16 due parti, che la $uperficie aggionta con la loro differentia, cioe la $uperficie di vna in l’altra con la differentia aggionta faccia 64. dico che l’una fia 6. l’altra 10. che vna in l’altra fa 60. aggiontogli la differentia, ch’è 4 fa 64. & per trouarlo fa com’è detto, caua 16 di 64. re$ta 48. qual $alua, poi di 16 cauane 2 per regola re$ta 14. partendolo per mita ne vien 7. quadralo fa 49. & di que$to 49 caua- ne 48. che $alua$ti re$ta 1. & la ℞ 1. cauata della mita di 14. che è 7 re$ta 6. cioe 7 men ℞ 1. & tanto fia la menore, & la maggiore fia 16 piu ℞ 1 men 7. cioe 17 men 7. che è 10. & co$i $eguira in tut- te il mede$imo effetto.

SE vna quantita $ia diui$a in due parti, che la prima $ia tal parte di vno terminato numero, $i co 43 me il detto terminato numero $ia alla mita. Dico che chi pigliara la mita di detta quantita, & quella quadri, & di que$to quadrato caui il quadrato di detto terminato numero, & la radice del re$to cauata del dimezzamento di detta quantita $ara la menore, & la maggiore $ara di detto dimezamento piu la detta radice. E$$empi gratia fammi di 50 due parti, che la prima $ia tal LIBRO parte di 20. qual è 20. della $econda. Dico che la prima $ara 10. l’altra 40. che vedi $i come 10 è la mita di 20. & co$i 20 é la mita di 40. & per trouarle fa com’è detto $mezza 50. ne vien 25. qua- dralo fa 625. di que$to caua il quadrato di 20. che è 400. re$ta 225 & la radice di que$to (che è 15) cauata di 25. che fu il dimezzamento re$tara la menor parte, cioe 10. et l’altra fu il dimezzamento piu detta radice, cioe 40.

ANchora $e $ara diui$a vna quantita in tre parti, come $i voglia, che multiplicata la pri- 44 ma in la $econda, & poi quello, che fa nella terza debba fare vno terminato numero, dico che chi partira il detto terminato numero per vna di dette parti, $empre ne ve- nira la $uperficie dell’altre due vna in l’altra. E$$empi gratia $ia 18. la quantita diui$a, & l’una parte $ia 3. l’altra 6. & l’altra 9. & li detti produtti debbano fare 162. perche 3 fia 6 fa 18. & 18 fia 9 fa 162. Dico $e tu parti 162. che è il numero terminato per 3. ch’è vna delle dette parti ne vien 54. per la $uperficie delle altre 2. & $e tu lo parti per 6 ne vien 27. per la $uperficie pure delle altre due, & $e tu lo parti per 9 ne vien 18. pur per la $uperficie delle altre due, & co$i riu$cira in tutte le altre.

SE vna quantita $ara diui$a in tre parti, & che il quadrato della terza debba e$$er quan- 45 to che la $uperficie della prima nella $econda, allhora dico chi prende la mita del con- giõto delle due prime parti, & quella mita quadri, et di quel tal quadrato caui il quadra to della terza parte. Dico che la prima parte fia ıl dimezzamento della detta $umma, meno la radice del detto rimanente, & la $etonda fia detto il dimezzamento piu detta radice. E$- $empi gratia che ti dice$$e fammi di 28 tre parti, che la $uperficie della prima nella $econda faccia il quadrato della terza. Et per trouarle poni che la prima $ia 4. la $econda 16. & la terza 8. perche la $uperficie di 4 in 16 fa 64. $i come il quadrato di 8. $umma 4. e 16 fa 20. $mezzalo ne vien 10. & quadralo fa 100. cauane 64 per il quadrato della terza, re$ta 36. & la radice di 36 tratta di 10 fia la prima parte, la $econda fia la ℞ 36. gionta a 10. co$i $eguira in ogni altra quantita.

ANchora $e vna quantita $ara diui$a in tre parti, & che il quadrato della prima $ia equa- 46 le alla $umma delli quadrati delle altre due. Dico che chi toglie la mita del quadrato del la prima, & di quello $i tragga il quadrato della mita delle altre due, & del re$to pre$o la radice, & po$tala $opra il dimezzamento $empre hauerai la $econda parte, & la ter- za fia il detto dimezzamento men la detta radice. E$$empi gratia poni che la quantita $ia 24. & la prima parte $ia 10. la $econda 8. & la terza 6. che pre$o il quadrato della prima, che è 100. fa tanto quanto che li quadrati delle altre due in$ieme gionti, & poi $i prenda la mita di 100. che è il quadra to della prima ne viene 50. & di que$to $i traga il quadrato della mita delle altre due, la cui mita è 7. & il $uo quadrato è 49. che tratto di 50. re$ta 1. & la $ua radice è pur 1. & que$to $i aggionga con la mita della $econda, e terza parte, che è 7. fara 8. per la $econda parte, & la terza fia 7 men ℞ 1. cioe 6. & co$i & c.

ET $e vna quantita $ara diui$a in tre parti, ch’è la $uperficie della prima in la $econda, ag- 47 gionto poi li quadrati di tutte due le parti faccia quanto il quadrato della terza, dico che del quadrato di dette due parti in$ieme gionti $i traga il quadrato della terza, & il re$to poi $i traga del quadrato della mita di tutte due le parti meno la detta radice, et la $econda fia la detta mita piu detta radice. E$$empi gratia $ia 30. co$i diui$o in 6. per la prima parte in 10. per la $econda, & in 14. per la terza, che gionti 36. è 100. che $ono li quadrati delle prime con la loro $uperficie, che è 60. fanno 196. che $ono tanto quanto il quadrato della terza, dico che ru pi gli il quadrato delle due parti prime in$ieme gionte, che $ono 16. & il loro quadrato $i è 259. & di que$to caua il quadrato della terza, che è 196. re$ta 60. e que$to $i vuol cauare del quadrato del- la mita della prima, & della $econda, la prima e la $econda $ono 16. la mita $i è 8. il quadrato del- quale è 64. cauane 60. re$ta 4. & la radice di que$to che è 2. $e caui della mita di dette due parti, cioe di 8. re$ta 8 men ℞ 4. che è 2 re$ta 6. per la prima parte, & la $econda fia detta mita, che è 8 piu la detta radice, cioe 8 piu ℞ 4. che è 2. che vuol dir 10. & la terza fia 14. come è detto.

_S_E fia diui$a vna quantita in 4. tal parti, che li quadrati delle due prime $iano dupli alli quadrati 48 delle altre due. Dico che $empre la menore è la differentia di dette due parti, che $ono medie fra la prima, & la quarta, & mai falla. E$$empi gratia $ia 44. la quantita co$i diui$a, & le due prime parti $iano 16. & 12. & le due $econde $iano 14. e 2. hor piglia li quadrati delle prime, che $ono 256. & 144. che aggionte in$ieme fanno 400. poi li quadrati delle $econde $ono 196. e 4. che aggionte in- $ieme fanno 200. $i che tu vedi bene, che li primi $ono dupli alli $econdi, hor dico quando que$to fia, che la menor parte $ara la differentia, che è fra 12. e 14. che $ono le due parti medie fra 16. e 2. cioe fra la prima, & la quarta, come vedi.

SESTO.

_S_E vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, chi multiplicara vna in l’altra, & poi que 49 $to quadrupli, & que$to caui del quadrato di detta quantita, & il rimanente $empre $ia il qua- drato della differentia, che è da l’una parte all’altra. E$$empi gratia $ia 12. la quantita diui$a in due parti 2. e 10. multiplica l’una in l’altra fa 20. poi quadruplalo fa 80. poi quadra 12 fa 144. delquale cauane 80 re$ta 64. per il quadrato della differentia, che è tra 2. e 10. laqual differentia è 8. come per auanti habbiamo detto.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che multiplicata la radice dell’una fia la radice 50 dell’altra debba fare vno terminato numero. Dico che chi caua il quadrato del detto numero, del quadrato della mita di detta quantita, & la radice del rimanente traga del la mita di detta quantita, hara la parte menore, l’altra fia detta mita piu la radice del det to rimanente. E$$empi gratia $ia 25. la quantita diui$a in due parti 9. e 16. che è la radice di l’una in la radice dell’altra fa 12. per il numero terminato. Dico che $i tolga la mita di 25. che è 12 {1/2}, & que $to $i quadri fa 156 {1/4}, & di que$to quadrato $i traga il quadrato di 12. che è il numero terminato, che è 144. re$ta 12 {1/4}, la cui radice tratta di 12 {1/2} haremo la prima parte menore, cioe 12 {1/2} men ra- dice 12 {1/4}, che è 9. l’altra fia 12 {1/2} piu ℞ 12 {1/4}, cioe 16. & co$i haueremo lo intento.

ET $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che tratta la radice di l’una, della radice del- 51 l’altra debba rimanere vno terminato numero. Dico che chi multiplica detto numero terminato fia la congiontione di dette due ℞, $empre hara la differentia, che è da vna parte all’altra. E$$empigratia poniamo che tu voglia diuidere 40 in due tal parti, che ca uata la radice di l’una della radice dell’altra re$ti 4. Dico adonque che l’una parte fia 4. l’altra 36. & dico che chi multiplica 4. che è il numero cauato da vna radice all’altra, fia 8. che è la $umma delle due radici fara 32 per la differentia, ch’è da l’una parte all’altra, & co$i ti reggerai $e le parti non fo$ $ero di$crete, & $empre concluderai lo effetto.

ANchora $e vna quantita $ara diui$a in due parti, che cauata la radice dell’una della radi- 52 @e dell’altra habbi a re$tare vno terminato numero. Dico che chi caua il quadrato di detto numero terminato della detta quãtita, & del re$to prenda la mita, & quella qua- dri, & que$to quadrato $i vuol cauare del quadrato della mita di detta quantita, & la radice del rimanente gionta, & cauata della mita di detta quantita $aranno le parti di detta quan- tita adimandate. E$$empi gratia fammi di 20 due parti, che tratto la radice dell’una della radice del l’altra, re$ti 2. Dico che quadri 2 fa 4. caualo di 20 re$ta 16. prendine la mita, che è 8. & quadralo fa 64. poi piglia la mita di 20. che è 10. & quadralo fa 100. poi di que$to caua 64. re$ta 36. & la radi- ce di 36. aggionta, & tratta alla mita di 20. $aranno le parti, cioe che l’una $ara 10 men ℞ 36. che è 4. l’altra $ara 10. piu ℞ 36. che è 16. & co$i ne gli altri $eguira.

SE vna quantita fia diui$a in due parti, che cauata la radice di l’una della radice dell’altra 53 re$ti vno terminato numero. Dico che chi caua il quadrato della mita di detto numero della mita di detta quantita, & del re$to pigli la radice, & quella multiplichi per il detto numero terminato, & quello che fa caua della mita di detta quantita, & hauerai la me nor parte, l’altra fia la mita di detta quantita piu quello tal produtto. E$$empi gratia chi dice$$e fam mi di 40 due parti, che tratta la radice di l’una della radice dell’altra re$ti 4. Dico che per trouar le dette parti il prendi la mita di 4. che è il numero terminato ne vien 2. multiplicalo in $e fa pur 4. & que$to caua della mita di 40. che è 20. re$ta 16. delqual pigliane la radice, che è 4. laqual dei multipli car fia detto numero terminato, che è 4. fara 16. Fatto que$to caua que$to produtto della mita di 40. che è 20. re$tara 4. & tanto $ara la menor parte, l’altra $ara 20 piu 16. cioe 36.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, che pre$a la radice di l’una, & la radice dell’altra gion- 54 te in$ieme faccino vno terminato numero. Dico che chi quadra il terminato numero, & di quel quadrato caui la detta quantita, & il rimanente anchora quadra, & que$to quadrato par- ti per 4. & lo auenimento caua del quadrato della mita di detta quantita. Et la radice del rima- nente vltimo aggionta, & tratta della mita di detta quantita $aranno le parti, cioe la menore fia la mita di detta quantita men la detta radice, la maggior fia la mita di detta quantita piu detta radice. E$$empi gratia fammi di 20 due parti, che le loro ℞ gionte faccino 6 dico che per trouarli quadra 6 fa 36. trane 20. re$ta 16. quadralo fa 256. & partilo in 4. ne vien 64. poi quadra la mita di 20. che è 10. fara 100. & di que$to trane 64. re$ta 36. & la radice di que$to tratta di 10. $ara la menor par- te, cioe 10 men ℞ 36. ch’è 4. & l’altra $ara 10 piu ℞ 36. cioe 16. & co$i verra in tutte.

SE vna quantita fia diui$a in tre parti, come $i voglia. Dico che a multiplicar la prima nella ter- 55 za, & quello che fa aggiongere alla multiplicatione della $econda nell’altre due, poi que$ta $umma radoppiata $empre fara tanto quanto, che a multiplicar cia$cuna parte in l’altre due, & LIBRO aggiongere quelle multiplicationi in$ieme. E$$empi gratia $ia 12 diui$o in 3. e 4. e 5. multiplica la pri ma in la terza, fa 15. poi multiplica la $econda in la prima fa 12. & la $econda in la terza fa 20. poi aggiongi in$ieme 15. e 12. e 20 fanno 47. duplicali fanno 94. quali $alua, poi multiplica la prima in 4. et in 5. fanno 27. la $econda che è 4 in 3. & in 5. fanno 32. & la terza che è 5 in 3. & in 4. fan- no 35. fatto che hai co$i $umma in$ieme 27. 32. e 35. fanno a ponto 94. ch’e tanto quanto fu il du- plato $eruato.

ANchora $e vna quantita fia diui$a in quante parti $i voglia. Dico che la multiplicatione 56 di cia$cuna in tutte le altre gionte con li quadrati di dette parti que$ta $umma $empre $ara il quadrato di detta quantita, co$i diui$a. E$$empi gratia $ia 12 drui$o in 3 parti per al pre$ente, cioe in 3. 4. 5. le multiplicationi di cia$cuna nell’altre due gionte in$ieme fan no 94. come haue$ti di $opra, cioe 3 fia 4 fia 5. fanno poi 4 fia 3 fia 5 fanno 32. poi 5 fia 3. e fia 4 fanno 35. che aggionti in$ieme fanno 94. poi li quadrati di 3. di 4. e di 5. aggionti in$ieme fanno 50. da giongere con 94. fanno in $umma 154. per il quadrato del detto 12.

SE vna quantita fia diui$a in due parti, che partita l’una per l’altra, & l’altra per l’una, li 57 duoi auenimenti aggionti in$ieme, & partito la $umma di quadrati in dette due parti per la $umma di detti auenimenti ne debba venire vno determinato numero, & dapoi $i diuida vn’altra quantita qual $i $ia per cia$cuna di dette parti, & gli auenimenti gion ti in$ieme. Dico che tal parte, ouer parti $ara la prima quantita, che fu diui$a, della $umma di detti duoi vltimi auenimenti, qual $ara lo auenimento, che venira partendo la $umma delli quadrati per la $umma delli detti duoi primi auenimenti, all’altra quantita, che parti$ti per le dette parti fatte. E$ $empi gratia fammi di 12 due parti, che partita l’una per l’altra, & l’altra per l’una gli auenimenti gionti in$ieme, e per quello partita la $umma delli quadrati delle dette due parti ne venga 20. & dapoi partito 24 per cia$cuna delle dette parti, & gli auenimenti gionti in$ieme faccino 14 {2/5}, dico che tal parte, ouer parti $ara 12 di 14 {2/5}, qual $ara 20 di 24. che l’uno, & l’altro è li {5/6}, & l’una parte di 12 è 2. l’altra è 10. che partite l’una per l’altra, & l’altra per l’una gli auenimenti fanno 5 {1/5}, & la $umma delli quadrati fanno 104. che partita per 5 {1/5} ne vien 20. & dapoi partito 24 per 2. & per 10. gli auenimenti gionti fanno 14 {2/5}, che è il propo$ito.

SE vna quantita $ara diui$a in due parti, & dapoi $e habbia 2 numeri, che debbino e$$er partiti 58 in dette due parti, cioe vno per vna, & che li duoi auenimenti debbino fare vno terminato nu mero multiplicati l’uno contra l’altro. Dico che chi parte li duoi numeri trouati nella detta quantita, & gli auenimenti multiplicar l’uno con l’altro, & la $umma $eruata, & partito poi il produtto delli duoi primi auenimenti nella $umma $eruata, cioe il terminato numero, ne debba ve- nire vno terminato numero. Dico che chi fa della detta quantita due tal parti, che partita la detta quantita per cia$cuna, & li duoi auenimenti gionti in$ieme faccia il terminato numero, che ne die venire. Sempre hauera le prime due parti della detta quantita diui$a. E$$empi gratia $ammi di 12 due parti, che partito 6. e 20 per le dette parti, cioe vna parte, parta vno di detti numeri, & multi- plicati li duoi auenimenti vno nell’altro faccia 6. & partiti poi 6. e 20 per 12. & li duoi auenimenti multiplicati vno nell’altro, e partito 6 in que$to produtto ne venga 7 {1/5}, dico che l’una fia 2. e l’altra 10. & per trouarle ba$ta a dire. Fammi di 12 due parti, che partito detto 12 per cia$cuna gli aueni- menti gionti in$ieme faccino 7 {1/5}, & $ara $atisfatto il tema, e pero dico che partito 6. e 20 per 2. e 10. $empre gli auenimenti vno fia l’altro fara 6. & parteli come tu vuoi $e parti 6 per 2. ne vien 3. e 20 per 10 ne vien 2. che multiplicato fia 3. fara 6. ouero vuoi partir 6 per 10. ne vien {3/5}, e 20 per 2 ne vien 10. che multiplicato l’uno contra l’altro fanno anchora 6. cioe voltando come $i voglia rende il mede$imo, poi dico che tu parti 6. e 20 per 12. ne vien {1/2}, e {5/3}, che multiplicati vno in l’al- tro fanno {5/6}, e per que$to partito 6. cioe quello produtto ne vien 7 {1/5}, che è il que$ito, e tanto ancho ra ti venira $e tu parti 12 per cia$cuna di dette parti, cioe per 2. e per 10. trouarai che ne venira 6. e 1 {1/5}, che aggionti in$ieme fanno $imilmente 7 {1/5}, come l’altro, e $i $ta bene $enza troppo trauagli di po$itioni, per liquali $chiuare fanno le conclu$ioni.

ET $e vna quantita fia diui$a in due parti, come $i voglia $empre la multiplicatione di 59 vna parte in l’altra $ara la radice del quadrato di l’una nel quadrato dell’altra. E$$empi gratia $ia 25. la quantita in 12. e 13. diui$a, dico che 12 fia 13. cioe 156. fia la radice del quadrato di 12. che è 144. multiplicato nel quadrato di 13. che è 169. che fanno 144. fia 169. che $ono 24336. $i che 156 $i è la $ua radice.

SE $aranno due quantita, che l’una $i parta per l’altra, & lo auenimento $i $erua, et poi $e mul- 60 tiplichi l’una nell’altra, e quello che fa multiplichi per lo auenimento $eruato. Que$to vltimo produtto $empre $ara equale al quadrato di quella quantita, che fu partita nell’altra. E$$empi SESTO. gratia $iano 14. e 7. le due quantita parti 14 in 7. ne vien 2. qual $alua, poi multiplica 14 fia 7. fa 98. qual multiplica per il 2. che fu $aluato fara 196. e tanto anchora $ara il quadrato della quantita di- ui$a, cioe di 14. qual $imilm\~ete è 196. Potre$ti anchora dire vna quantita diui$a in due parti, come $i voglia. Con le mede$ime conditioni fara lo effetto, come di $opra, & co$i farai nelle $imili.

SE vna quantita $ia diui$a in due parti, come $i voglia, chi parte la detta quantita per cia 61 $cuna di dette parti, & que$ti auenimenti gionga in$ieme $empre farãno 2 piu, che par- tita vna parte nell’altra, & l’altra per l’una, & li duoi auenimenti gionti in$ieme. E$$em- pi gratia $ia 14 diui$o in 8. e 6. parti 14 in 6. ne vien 2 {1/3}, partilo in 8. ne vien 1 {3/4}, che ag gionti in$ieme fanno 4 {1/12}, poi parti 8 in 6. ne vien 1 {1/3}. e 6 in 8. ne vien {3/4}, che aggionti in$ieme fan no 2 {1/12}, qual dico e$$er men 2. che la $umma $aluata, & que$to è quello, che vogliamo inferire.

ANchora $e vna quantita $i multiplica per due altre quantita il congionto di quelle mul 62 tiplicationi partito per la $uperficie delle due altre quantita lo auenimento fia la $um- ma delli duoi auenimenti della prima quantita partita nelle altre due $eparate. E$$empi gratia diuida$i 16 per 4. e per 8. ne venira 4. e 2. che in $umma $ono 6. quali $alua, poi multiplica 16 in 4. & in 8. fanno 64. e 128. che aggionti in$ieme fanno 192. qual dei partire per 4 fia 8. cioe per 32. ne venira 6 per la $umma $aluata, & mai falla.

Fine del $e$to libro. _LIBRO SETTIMO DELLA SECON-_ DA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO Tartaglia, nelqual $i tratta delle Proportioni, & Proportionalita, & delli quat- tro atti della pratica di quelle, con molte nuoue regole dal pre- $ente Auttor ritrouate $opra tal materia.

ANCHOR che Euclide nella terza diffinitione del quinto habbia diffinito, che co- $a $ia Proportione, & Proportionalita, con tutti gli altri conuenienti termini, nondi- meno per $atisfare a quelli, che non hanno for$i vi$to, ouer $tudiato il detto Euclide, regi$traremo, & dichiariremo tai diffinitioni in que$to luogo, ma $otto breuita comin- ciando prima a diffinire, che co$a $ia Parte, & dapoi $eguitaremo di mano in mano, $olamente in quelle co$e, che alla pratica cono$ceremo e$$ere vtile, ouero nece$$arie.

Che co$a $ia Parte. # Cap. I.

PARTE s’intende e$$ere la quantita menor della quantita mag 1 giore quando che la detta menore numera, ouer mi$ura la mag- giore. La $pecie delle parti $ono due vna è detta parte (largo mo- do parlando $enza altra conditione) & que$ta é quella, che $up- pone Euclide nella vltima cõmuna $ententia e$$er $olamente me- nore del $uo tutto, ouer che ogni tutto è maggiore della $ua par- te $enza altra conditione, cioe mi$urãdo, o non mi$urando il $uo tutto, & que$ta tal parte ıl Campano la chiama parte aggreuati- ua, քche tolta vn certo numero di volte in$ieme cõ qualche altra quãtita da lei diuer$a co$titui$$e il $uo tutto, l’altra $pecie di parte (piu propriamente parlando) è que$ta che $i diffini$$e in que$to luogo (per bocca di Euclide) cioe quella che mi$ura il $uo tutto. E$$empi gratia 6 diremo e$$er par- te propria di 12. perche il detto 6 mi$ura il detto 12 preci$amente due volte, & tal parte in prati- ca $i diria la mita, & $i rappre$entaria in que$to modo {1/2}, come nella rappre$entatione di rotti $u an chor detto, $imilmente per que$ta diffinitione diremo 4 e$$er parte di 12. perche il detto 4. nume ra, ouer mi$ura preci$amente il detto 12 tre volte, & tal parte $aria detta il terzo di 12. & tal terzo $i rappre$entaria in que$ta forma {1/3} (come nella rappre$entatione di rotti fu anchor detto) & co$i per le ragioni dette 3 $aria il quarto di 12. & $i rappre$entaria in que$to modo {1/4}, & co$i di$corren do, & tal $pecie di parte per differentiarla con parole dall’altra communa è detta parte multiplica- tiua, perche tolta vn certo numero di volte fa il $uo tutto, alcuni altri gli dicono parte aliquota, per le mede$ime ragioni, cioe perche tolta vn certo numero di volte reffa il $uo tutto.

Che co$a $ia Multiplice.

MVltiplice $i dice e$$er la quantita maggiore della menore, quando che la detta menore 2 mi$ura la maggiore. E$$empi gratia il 12 s’intende e$$er multiplice di 6. perche il detto 6 mi$ura preci$am\~ete due volte il detto 12. & tal multiplice $i chiamaria doppio al det- to 6. & per le mede$ime ragioni il detto 12. s’intenderia multiplice del 4. & direbbe$i e$$er treppio, & co$i il detto 12 di 3. $i diria quadruplo, & co$i di$correndo in tutti gli altri $imili.

Che co$a $ia Proportione.

LA proportione è la conuenientia di due quantita di vno mede$imo genere, dell’una al 3 l’altra. Due quantita di vn mede$imo genere s’intende, che ambedue $iano, o due linee, o due $uperficie, o duoi corpi, o duoi tempi, o duoi $uoni, o duoi numeri, perche non $i potria dire, che vna linea fu$$e maggiore, ne menore, ne eguale a vna $uperficie, ne a vn corpo, ne a vn tempo, ne a vn $uono, perche $olamente quelle co$e, che $ono di vn mede$imo ge- nere $ono comparabile.

La conuenientia mo di dette due quantita è que$ta, che l’una di quelle nece$$ariamente è maggiore, ouer menore, ouero egual a l’altra, & que$to è il proprio della quantita.

Della Proportione di egualita.

LA conuenientia delle quantita eguali, come $aria a dire da 1 a 1. ouer da 2 a 2. ouer da 3 a 3. 4 ouer da 4 a 4. & co$i di$correndo, & non $olamente nelli numeri, ma nelle linee, $uperficie, SETTIMO. corpi, $uoni, luoghi, tempi, moti, pe$i, & nelle potentie, & altre è detta proportione di equalita, & ### Equalita 1. # a # 1. 2. # a # 2. 3. # a # 3. 4. # a # 4. 5. # a # 5. 6. # a # 6. 7. # a # 7. ### Et co$i procedendo \\ in infinito. que$ta tal proportione di equalita, come afferma Boetio Seuerino, Giorgio Valla, & altri è indi- ui$ibile, & è come principio della proportione della inequalita.

Delli generi delle proportioni della inequalita.

LA conuenientia delle quantita inequale è detta proportione d’inequalita li generi di 5 que$ta proportione d’inequalita $ono duoi, l’uno è detto maggior inequalita, & l’altro menor inequalita, la maggior inequalita è quando, che $i fa la comparatione del mag- gior termine al menore, come $aria da 2 a 1. ouero da 3 a 2. ouero da 4 a 3. & co$i di- $correndo. La menor inequalita è quando, che la comparatione $i fa dal menor termine al mag- giore, come $aria a dire comparando 1 a 2. ouer 2 a 3. ouer 3 a 4. & co$i di$correndo, e pero $i ve- de, che a que$ti duoi generi di proportioni, $i oppone la equalita, laqual equalita vien qua$i a e$- ### Maggior inequalita 2. # a # 1. 3. # a # 2. 4. # a # 3. 5. # a # 4. 6. # a # 5. 7. # a # 6. ### Et co$i procedendo \\ in infinito. $er mezzo, & comun termine fra que$ti duoi generi di proportioni, perche le proportioni della maggior inequalita di$cre$cendo $i vengono ad appropinquare alla equalita, et per il contrario cre $cendo $i vanno allontanando da quella, ma nelle proportioni della menore inequalita $i vede $e- guir al contrario, perche cre$cendo gli $i vengono ad appro$$imare alla detta equalita, & di$ere- $cen do gli $i vengono di$co$tando, ouero allontanando da quella, come di $otto $i fara manife$to.

Delle $pecie della maggior, et della menor inequalita.

LE $pecie $i della menore, come della maggiore inequalita $ono due, l’una è detta rationale, & 6 l’altra è detta irrationale, la rationale è quella, che è $i come da numero a numero, come $aria (nella maggior inequalita) da 2 a 1. ouer da 3 a 2. ouer da 4 a 3. & infinite altre $imili, & nella ### Menor inequalita 1. # a # 2. 2. # a # 3. 3. # a # 4. 4. # a # 5. 5. # a # 6. 6. # a # 7. ### Et co$i procedendo. menor inequalita, come da 1 a 2. ouer da 2 a 3. ouer da 3 a 4. & infinite altre $imile. La irrationale (nella maggior inequalita) è come $aria dalla radice di 10 alla radice di 7. ouer dalla radice di 12. alla radice di 5. ouero come $aria da 6 alla radice di 3. ouer dalla radice di 15 a 2. & infinite altre $i- mili. Et nella menor inequalita, come $aria dalla radice di 7. alla radice di 10. ouer dalla radice di 5. alla radice di 12. ouer come $aria dalla radice di 3 a 6. ouer da 2 alla radice di 15. & infinite altre $i- mili, & non $olamente fra le radici quadre, ma in tutte le $pecie di radice fra loro incomen$urabile.

Delle $pecie della maggiore, et della menore inequalita rationale.

LE $pecie delle proportioni della maggior inequalita rationale $ono cinque, cioe tre $implici, & 7 Proportioni irrationali 10. a ℞ 7. ℞ 12. a ℞ 5. 6. a ℞ 3. ℞ 15. a ℞ 2. ℞ 7. a 10. ℞ 5. a ℞ 12. ℞ 3. a 6. due compo$ite, la prima delle tre $implici è detta multiplice, la $econda $uperparticolare, la ter za $uperpartiente, delle due cõpo$ite l’una è detta multiplice $uperparticolare, et l’altra multipli ce $uperpartiente. In que$te mede$ime cinque $pecie $i diuide anchora la menor inequalita, ma per di$tinguerle dalle altre cinque li no$tri antichi gli aggiongono que$ta propo$itione $ub (che vuol dir $otto) dicendo $ub multiplice, $ub $uperparticolare, $ub $uperpartiente, $ub multiplice $uperpar ticolare, $ub multiplice $uperpartiente, & co$i ogni proportione rationale, eglie nece$$ario, che la $ia in vna di que$te cinque, & cinque $pecie, eglie ben vero, che cia$cuna delle dette cinque, & cin- que $pecie, $i diuide in infinite indiuidue, ouero particolar proportioni, perche la prima $pecie det- ta multiplice $i diuide in infinite proportioni multiplice, la prima, & minima dellequali è detta pro- portion doppia, & que$ta è quando, che il primo termine (detto antecedente) contiene due volte il $econdo detto con$equente, cioe come è da 2 a 1. la $econda è detta treppia, & que$ta è quando, che il primo termine contiene tre volte il $econdo, cioe come da 3 a 1. la terza quadrupla, cioe co- me da 4. a 1. la quarta quincupla, cioe come da 5 a 1. & co$i in $e$$upla, $ettupla, ottupla, nonupla, deccupla, & co$i procedendo in infinito, $imilmente la $econda $pecie (chiamata $uperparticolare) $i diuide in infinite proportioni $uperparticolari, la prima, & minima dellequali, da no$tri antichi è detta $e$quialtera, & que$ta è quando che il primo termine (detto antecedente) contiene il $econdo (chiamato con$equente) vna volta, e mezza, cioe come da 3 a 2. la $econda poi è detta $e$quiter- za, & que$ta quando che l’antecedente contiene il $uo con$equente vna volta è {1/3}, cioe come $aria da 4 a 3. & co$i la terza è chiamata $e$quiquarta, cioe come da 5 a 4. & la quarta è detta $e$quiquin ta, cioe come da 6 a 5. & dapoi $eguita la $e$qui$e$ta, la $e$qui$ettima, la $e$quiottaua, & co$i di$cor rendo in infinito. La terza $pecie detta $uperparti\~ete $i diuide pur in infinite proportioni $uperpar tienti, la prima, & minima, dellequali da no$tri antichi è chiamata $uperbipartiens tertias, & que$ta è quando che’l $uo antecedente contiene il $uo con$equente vna volta, & {2/3}, cioe come $aria da 5 a 3. la $econda è detta $upertripartiens quartas, & que$ta è quando che l’antecedente contiene il $uo LIBRO con$equente vna volta, & {3/4}, cioe come da 7 a 4. la terza è chiamata $uper quadripartiens quin- ras, que$ta è quando, che l’antecedente contiene il $uo con$equente, vna volta, & {4/5}, cioe come $a- ria da 9 a 5. & co$i di$correndo in infinito. La quarta $pecie chiamata multiplice $uperparticolare $i diuide pur in infinite proportioni multiplice $uperparticolari. La prima & minima, dellequali da no$tri antichi è detta doppia $e$quialtera, & que$ta è quando che l’antecedente contiene il $uo con $equente due volte, e {1/2}, cioe come $aria a dire da 5 a 2. la $econda è chiamata treppia $e$quialtera, & que$to è quando, che l’antecedente contiene il $uo con$equente tre volte, e {1/2}, & co$i quando, che l’antecedente contene$$e il $uo con$equente quattro volte, e {1/3}, $i chiamaria da gli antichi qua- drupla $e$quiterza, & co$i $i puo andar procedendo in infinito variando la multiplicita, & la par- te. La quinta & vltima $pecie (detta multiplice $uperpatiente) $i diuide in infinite proportioni mul tiplice $uperpartienti la prima, & minima dellequali da no$tri antichi è detta doppia $uperbipar- tiens tertias, & que$ta è quando, che l’antecedente cõtiene il $uo con$equente due volte, & {2/3}, cioe come $aria da 8 a 3. la $econda è detta treppia $upertripartiensquartas, & que$ta è quando, che l’an tecedente contiene, il $uo con$equente tre volte, e {3/4}, cioe come $aria da 25 a 4. Et co$i quando che lo antecedente contene$$e il $uo con$equente cinque volte, & {3/7} $i diria quincupla $upertripar- tiens $ettimas, che volgarmente $i diria quintupla, & {3/7}, & co$i $i potria procedere in infinito.

Come $i diuide cia$cuna delle cinque $pecie della menor inequalita rationale.

IN quelle mede$ime infinite indiuidue, ouer particolar proportioni $i diuide cia$cuna 8 delle cinque $pecie della menor inequalita, che è $tato detto, & fatto di $opra di cia$cu- na di quelle della maggior inequalita, cioe che non vi è altra differentia, $aluo che in quelle della maggior inequalita $i fa la comparatione del maggior termine al menore, come per li $uoi e$$emp{ij} di $opra po$ti appare, & in que$ta menor inequalita $i fa la detta compa- ratione dal menor termine al maggiore giongendoui nel proferir le dette proportioni la $opra no tata propo$itione $ub (che vuol dir $otto) cioe alla prima, & ma$$ime delle $ub multiplice, laqual da gli antichi è detta $ub duppla, & que$ta è quãdo, che il primo termine (detto antecedente) con- tiene il $econdo termine (detto con$equente) {1/2} volta, cioe come $aria a dire da 1 a 2. & la $econda è detta $ub trippla, & que$ta è quando che partendo l’antecedente per il con$equente di tal parti- mento ne vien {1/3}, cioe come $aria comparando 1 a 3. & co$i quando, che partendo l’antecedente per il con$equente, che di tal partire ne vien {1/4}, tal proportione da no$tri antichi è detta $ub qua- druppla, et co$i quando, che di tal partire ne vien {1/5} è detta $ub quincupla, & per {1/6} $ub $e$$upla, & co$i di$correndo in infinito.

La $econda $pecie detta da no$tri antichi $ub $uperparticolare $i diuide pur in infinite $pecie, la prima é detta da no$tri antichi $ub$e$quialtera, & que$ta è quando, che partendo l’antecedente per il $uo con$equente di tal partimento ne vien {2/3}, cioe tal comparatione è come $aria da 2 a 3. La $econda poi è detta $ub$e$quitertia, & que$ta è quando, che partendo l’antecedente per il $uo con$equente di tal partir ne vien {3/4}, cioe tal comparatione $aria, come da 3 a 4. & co$i la terza, qual è detta $ub$e$ quiquarta, & que$ta è quando, che partendo l’antecedente per il $uo con$equente di tal partimen- to ne vien {4/5}, cioe tal comparatione $aria, come da 4 a 5. et co$i $i debbe intendere della $ub$e$qui- quinta, ouer $e$ta, ouer $ettima, & co$i di$correndo in infinito.

La terza $pecie detta da no$tri antichi $ub$uperpartiente $i diuide pur in infinite indiuidue, ouer par- ticolari proportioni, la prima è detta $ub$uperbipartiens tertia, & que$ta per abreuiar parole è co- me $aria 3 a 5. & co$i la $ub$uքtriparti\~es quartas, cioe come da 4 a 7. & co$i proced\~edo in infinito.

La quarta $pecie detta da no$tri antichi $ubmultiplice $uperparticolare. La prima è detta $ubdupla$e$- quialtera, & $i de$criue al contrario della dupla$e$quialtera, $i come $i è vi$to anchora delle altre, cioe come $e la comparatione $i face$$e da 2 a 5. & co$i la $ubtripla $e$quialtera, $i $criue tal compa ratione al contrario della tripla $e$quialtera, cioe $e la comparatione $i face$$e in que$ta forma 2 a 7. & co$i di$correndo in tutte le altre.

Mede$imamente la quinta, & vltima $pecie detta da no$tri antichi $ubmultiplice $uperpartiente è pur diui$ibile in infinite particolari proportioni, le comparationi delle quali $i fanno al contrario de gli e$$emp{ij} po$ti $opra la multiplice $uperpartiente, cioe alla $ubdupla $uperbipartiens tertias $i fa la comparatione in que$to modo, come da 3 a 8. & alla $ubquincupla $upertripartiens quartas $i fa la comparatione $i, come da 4 a 23. & co$i di$correndo in tutte le altre.

_Come $i debbe pronontiar tutte le dette $pecie di pro-_ portioni nella no$tra volgar lingua Italiana. SETTIMO.

SOn certo che molti $i marauigliaranno per hauer io pronontiate le $opra narrate $pecie 9 di proportioni, parte latinamente, come co$tumano li no$tri antichi mathematici, & parte volgarmente, & parte mi$te di volgar & latino. Il che ho fatto perche il mede$i- mo (per cari$tia di con$onanti vocaboli volgari) $i co$tuma $ra volgari. Ma che ben con$idera la 13. & anchora la 16 diffinitione del 7 del no$tro Euclide volgare $i cauara il modo ge nerale di $aper pronontiare, & denominar ogni $pecie di proportione rationale in ogni $orte di lin gua, perche lui dice nella 13 diffinitione, che la proportione del numero menor a vn numero mag giore, $i dice in quello che lui è parte, ouero parti del detto maggiore, & qua$i quel mede$imo re- plica nella 16 diffinitione, e pero $e vorremo pronontiare, ouero denominare la proportione, ch’è da 1. a 2. diremo quello e$$er la mita, perche partendo 1 per 2. ne vien {1/2}, & tal auenimento $i dice denominatore di tal proportione, & $e vorremo $apere, ouero pronontiar, che proportione $ia da 2 a 3. diremo quella e$$er {2/3}, & co$i quella da 3 a 4. diremo quella e$$er {3/4}, & co$i volendo $apere, ouero pronontiar la proportione, che è poniamo da 9 a 15. diremo quella e$$er {9/15}, ma è piu ele- gante a proferirla $chi$$ando il rotto, cioe per {3/5}, & co$i $eguirai in tutte le proportioni della menor inequalita, nellaquale $empre $i fa comparatione del menor termine al maggiore, & aricordati, che tal rotto $i chiama denominator di tal proportione. Poi per le comparationi, che $i fanno dal ter- mine maggiore al menore, il detto Euclide nella mede$ima 17 diffinitione del 7. $eguitando dice. Ma la proportione dal maggiore al menore, $i dice in quello (cioe in quel numero) $econdo, il qua- le il maggiore contiene il menore, e parte, ouer parti di quello, e pero volendo noi $aper, ouer pro- nontiar la proportione, ch’è da 2 a 1. partiremo il detto 2 per quel 1. & perche vedemo che il der to 2 contiene due volte quel 1. diremo tal proportione e$$er doppia, ouero che diremo il detto 1. intrar due volte nel detto 2. $i che lo auenimento di tal partire è detto denominator di tal propor- tione per e$$er quello in che $i debbe proferire tal proportione, come di $opra è $tato detto, & qua- $i il mede$imo replica nella 16 il detto Euclide. Et co$i la proportione di 12 a 4. perche il 4 intra tre volte nel detto 12. diremo il detto 12 e$$er treppio, ouer tre volte tanto del detto 4. & co$i volen do $apere la proportione, ch’è da 30 a 12. parti 30 (antecedente) per 12 (con$equente) & trouarai, che te ne venira 2 {1/2}, & co$i diremo 30 e$$er due volte tanto, e mezzo del detto 12. & que$to 2 {1/2} è detto denominator di tal proportione, & que$ta tal proportione è quella, che di $opra fu detta duppla $e$quialtera, laqual dupla $e$quialtera è proprio quando che’l primo termine contiene il me nor due volte, e mezza. Et co$i volendo noi $apere la proportione, che è da 50 a 15. partiremo 50 antecedente per 15 $uo con$equente, & trouaremo, che ne venira 3 {1/3}, & co$i diremo 50 e$$er tre volte tanto, e{1/3} di 15. ouer che diremo il 15 intrar 3 {1/3} nel detto 50. & quel 3 {1/3} $i chiama denomi natore di tal proportione, & con tai modi di dire $i vien a proferire la loro proportione con il lo- ro auenimento, e pero tal auenimento è detto denominator di tal proportione, cioe che ogni $pecie di proportione rationale, $i della maggiore, come della menore inequalita, $i proferi$$e, & deno- mina in quella $pecie di numero, che ne vien a partire l’antecedente per il con$equente, & tal aueni mento è detto denominatore di tal proportione, & per antecedente s’intende quel numero, che $i compara, & per con$equente s’intende quello, alqual vien fatta la comparatione.

Come $i rappre$enta ogni particolar $pecie di proportione in $critto.

LE particolar $pecie di proportioni $i co$tumano da rappre$entarle in tre diuer$i modi, 10 il primo è $econdo il modo de gli Arabi, che procedano dalla banda de$tra alla $ini$tra $econdo il modo de gli hebrei, cioe pongano l’antecedente dalla bãda de$tra, & il con- $equente ver$o la $ini$tra, cioe volendo rappre$entare poniamo vna proportione dop pia $egnaranno li dui termini in que$ta forma 1 a 2. cioe al contrario del no$tro $criuere. Et que$to modo è $tato v$ato in molti luoghi da Frate Luca. Il $econdo modo è al contrario di que$to de gli Arabi, perche pongano lo antecedente ver$o la banda $ini$tra, & il con$equente ver$o la de$tra $econdo l’ordine del no$tro $criuere, cioe volendo rappre$entare la detta doppia la notaranno in que$to modo 2 a 1. & que$to è quello che piu co$tumano per e$$er $econdo l’ordine del no$tro $cri uere, & co$i volendo rappre$entare vna $ubduppla noi la rappre$entaremo in que$ta forma di. 1. a 2. laqual $ubdupla pigliandola $ecõdo il modo de gli Arabi $aria vna duppla. Il terzo, & vltimo modo (qual è molto v$itato da mu$ici, & da altri) è di tal $orte, che pongano lo antecedente $opra vna virgola in forma di rotto, & il con$equente di $otto di detta virgola, cioe volendo rappre$en- tare la detta doppia la notaranno in que$ta forma {2/1}, & volendo rappre$entare vna $ubdupla la rappre$entaranno al contrario, cioe la $egnaranno in que$to modo {1/2}, & que$to modo par che $eguiti quello, che $i proferi$$e con la voce latinamente, perche a que$ta {2/1} diranno vna duppla, LIBRO perche quello ch’è$opra la virgola è doppio a quello, che gli è $otto, & anchora nella pratica dirot ti diremo tal {2/1} $ignificar 2 integri, & co$i a que$ta {3/1} diranno vna trippla, & a que$ta {4/1} vna qua- druppla, & a que$ta {5/1} vna quincupla, & a que$ta {6/1} vna $e$$upla, & co$i di$correndo in tutte le al- tre della prima $pecie detta multiplice, & co$i vol\~edo rappre$entare la $ub dupla la rappre$entaran- no in que$ta forma {1/2}, laqual co$a molto corri$ponde a quello, che proferemo in voce, perche ve- demo che quello, ch’è $otto la virgola è doppio a quel di $opra, & que$to fra li rotti lo chiamemo vn mezzo, & que$to nella menor inequalita $eguita quel modo, che ne in$egna Euclide nella detta 13. & 16 diffinitione del 7 narrato di $opra. Et con tal ordine rappre$entaranno vna $ubtrippla in que$to modo {1/3}, che vuol dir vn terzo (come vuol anchora Euclide) & co$i volendo rappre$en- tare vna $ubquadruppla la notaranno in que$ta forma {1/4} (che $aria vn quarto) & co$i procederia- no in tutte le altre $pecie della $ubmultiplice. Il mede$imo o$$eruano nella $econda $pecie detta $u- perparticolare, & nella $ub$uperparticolare, perche volendo rappre$entare vna $e$quialtera la no- taranno in que$ta forma {3/2}, & la $ub$e$quialtera la notaranno al contrario, cioe la $ignaranno in que$to modo {2/3}, & vna $e$quitertia la notaranno in que$ta forma {4/3}, & la $ub$e$quitertia la $igna- ranno in que$t’altra forma {3/4}, & co$i la $e$quiottaua (cioe il tono) la notaranno in que$ta gui- $a {9/8}, & la $ub$e$quiottaua la $ignaranno in que$t’altra {8/9}, & co$i con tal ordine procederanno in tutte le altre $uperparticolare, & nelle $ub$uperparticolare, & co$i per abreuiar il dire con tal ordi- ne rappre$entaranno tutte le $uperpartiente, & le $ub$uperpartiente, & $imilmente le multiplice $u perparticolare, & le multiplice $uperpartiente, & le $ubmultiplice $uperparticolare, & le $ubmulti- plice $uperpartiente. Ma perche appre$$o di Euclide, lo antecedente, ne manco il con$equente di vna proportione non ha luogo determinato in $critto, perche nel arguire $pe$$e volte de gli ante- cedenti ne femmo con$equenti, & delli con$equenti ne femmo antecedenti, $i come che nel pro- ce$$o $i fara manife$to.

MA per introdur nella memoria le cinque, & cinque $pecie di proportioni, $i della me- 11 nore, come della maggiore inequalita. Mi è par$o di notarle volgarmente in figura an chor che molte cau$aranno di$$onantia in tal lingua, per e$$er gia introdutto tra volga- ri a proferir latinamente tai $pecie di proportioni, & perche la indiuidua equalita è il proprio principio di cia$cuna di quelle, & è termine medio fra quelle della maggior inequalita, & quelle della menore, e pero n’è par$o e$$er co$a conueniente di a$$ettare tal equalita nel mezzo, cioe fra le $pecie della maggiore inequalita, & quelle della menore, & perche tutte le $pecie della mag- giore inequalita $ono magoiori di quelle della menore inequalita (come di $otto s’intendera) le ha- uemo a$$ettate tutte di $opra della detta equalita, & per il contrario, perche tutte le $pecie della me nore inequalita $ono menore le hauemo annottate tutte di $otto della detta equalita, come nella figura appare.

Bi$ogna notare, che quando li no$tri antichi proferiuano in $critto que$ta proportione $uperbipar- tiens, $enza altro voleuano, che la s’intende$$e per $uperbipartiens tertias, & co$i quando notaua- no $upertripartiens voleuano, che la s’intende$$e per $upertripartiens quartas, & co$i per la $uper- quadripartiens, voleuano che la s’intende$$e per $uperquadripartiens quintas, & co$i di$correndo nelle altre $imili, ma $e le due parti fu$$ero $tate poniamo 2 quinti ben le haueriano $pecificate, cioe diriano $uperbipartiens quintas, & co$i $e le tre parti fu$$ero $tate poniamo tre $ettimi le $pecifica- riano dicendo $upertripartiens $ettimas, & co$i di$correndo. Que$to ho voluto narrare a benefi- cio di quelli, che $i dilettano di veder Boetio Seuerino, Giorgio Valla, & altri auttori $i Greci, come Latini.

SETTIMO. Le $pecie della proportione \\ multiplice $ono le $opra $critte. # la proportione doppia è come da 2. a 1 # la proportione $ettupla è come da 7. a 1 " # la proportione treppia è come da 3. a 1 # la proportione ottupla è come da 8. a 1 " # la proportione quadrupla è come da 4. a 1 # la proportione nonupla è come da 9. a 1 " # la proportione quintupla è come da 5. a 1 # la proportione deccupla è come da 10. a 1. " # la proportione $e$$upla è come da 6. a 1 # Et co$i di$correndo in infinito. Le $pecie della proportione $u- \\ per particolare $ono le $opra no \\ tate. # la proportione di vn tanto, e {1/2} è come da 3. a 2 # la proportione di vn tanto, e {1/8} e come da 9. a 8 " # la proportione di vn tanto, e {1/3} è come da 4. a 3 # la proportione di vn tanto, e {1/9} e come da 10. a 9 " # la proportione di vn tanto, e {1/4} è come da 5. a 4 # la proportione di vn tãto, e {1/10} e come da 11. a 10 " # la proportione di vn tanto, e {1/5} è come da 6. a 5 # la proportione di vn tãto, e {1/11} e come da 12. a 11. " # la proportione di vn tanto, e {1/6} è come da 7. a 6 # Et co$i procedendo in infinito. " # la proportione di vn tanto, e {1/7} è come da 8. a 7 # Le $pecie della proportione $u- \\ perpartiente $ono le $opra $i- \\ gnate. # la proportione di vn tanto, e {2/3} è come da 5. a 3 # la proportione di vn tanto, e {4/7} e come da 11. a 7 " # la proportione di vn tanto, e {3/4} è come da 7. a 4 # la proportione di vn tanto, e {6/7} e come da 13. a 7 " # la proportione di vn tanto, e {4/5} è come da 9. a 5 # la proportione di vn tanto, e {1/8} e come da 15. a 8 " # la proportione di vn tanto, e {2/5} è come da 7. a 5 # la proportione di vn tanto, e {5/8} e come da 13. a 8 " # la proportione di vn tanto, e {3/5} è come da 8. a 5 # la proportione di vn tanto, e {8/9} e come da 17. a 9. " # la proportione di vn tanto, e {5/6} è come da 11. a 6. # Et co$i procedendo in infinito. Le $pecie della proportione \\ multiplice $uperparticolare $o- \\ no le $o pra po$te. # la proportione di 2 tanto, e {1/2} e come da 5. a 2 # la proportione di 5 tanto, e {1/6} e come da 31. a 6 " # la proportione di 2 tanto, e {1/3} e come da 7. a 3 # la proportione di 6 tanto, e {1/7} e come da 43. a 7 " # la proportione di tre tanto, e {1/3} e come da 10. a 3 # la proportione di 7 tanto, e {7/8} e come da 57. a 8 " # la proportione di tre tanto, e {1/4} e come da 13. a 4 # la proportione di 8 tanto, e {1/9} e come da 73. a 9 " # la proportione di 4 tanto, e {1/4} e come da 17. a 4 # la proportione di 9 tanto, e {1/10} e come da 91. a 10. " # la proportione di 4 tanto, e {1/5} e come da 21. a 5. # Et co$i di$correndo in infinito. Le $pecie della {pro}portione mul- \\ tiplice $uperpartiente $ono le $o \\ pra $critte. # la proportione di 2 tanto, e {2/3} e come da 8. a 3 # la proportione di 8 tanto, e {5/8} e come da 69. a 8 " # la proportione di tre tanto, e {3/4} e come da 15. a 4 # la proportione di 9 tanto, e {7/8} e come da 79. a 8 " # la proportione di 4 tanto, e {3/4} e come da 19 a 4 # la proportione di 9 tanto, e {3/8} e come da 75. a 8 " # la proportione di 5 tanto, e {4/5} e come da 29. a 5 # la proportione di 10 tanto, e {7/9} e come da 97. a 9. " # la proportione di 6 tanto, e {3/5} e come da 33. a 5 # Et co$i procedendo in infinito. " # la proportione di 7 tanto, e {5/6} e come da 47. a 6. # Le cinque $pecie della maggior inequalita $ono le $opra notate procedendo di $otto andando in $u$o como vedi. La indiuidua equalita è $i come da 1. a 1. & que$ta è principio, & fondamento della maggior inequalita. LIBRO La indiuidua equalita è $i come da 1 a 1. & que$ta è an- chor principio dellamenor inequalita. Le cinque $pecie della menor inequalita $ono le $otto $critte procedendo di $u$o andando in giu$o come vedi. Le $pecie della proportione $ub \\ multiplice $uper partiente $ono \\ le $otto $critte. # la proportione detta {3/8} è come da 3. a 8 # la proportione detta {8/69} e come da 8. a 69 " # la proportione detta {4/15} è come da 4. a 15 # la proportione detta {8/79} e come da 8. a 79 " # la proportione detta {4/19} è come da 4. a 19 # la proportione detta {8/75} e come da 8. a 75 " # la proportione detta {5/29} è come da 5. a 29 # la proportione detta {9/97} e come da 9. a 97 " # la proportione detta {5/33} è come da 5. a 33 # la proportione detta {10/99} e come da 10. a 99 " # la proportione detta {6/47} è come da 6. a 47 # Et co$i di$correndo in infinito. Le $pecie della proportione $ub \\ multiplice $uper particolare $o- \\ no le $otto notate. # la proportione detta {2/5} e come da 2. a 5 # la proportione detta {6/31} e come da 6. a 31 " # la proportione detta {3/7} e come da 3. a 7 # la proportione detta {7/43} e come da 7. a 43 " # la proportione detta {3/10} e come da 3. a 10 # la proportione detta {8/53} e come da 8. a 53 " # la proportione detta {4/13} e come da 4. a 13 # la proportione detta {9/73} e come da 9. a 73 " # la proportione detta {4/17} e come da 4. a 17 # la proportione detta {10/91} e come da 10. a 91. " # la proportione detta {5/21} e come da 5. a 21. # Et co$i procedendo in infinito. Le $pecie della proportione $ub \\ $uperpartiente $ono le $otto $i- \\ gnate. # la proportione detta {3/5} e come da 3. a 5 # la proportione detta {7/11} e come da 7. a 12 " # la proportione detta {4/7} e come da 4. a 7 # la proportione detta {7/13} e come da 7. a 13 " # la proportione detta {5/9} e come da 5. a 9 # la proportione detta {8/15} e come da 8. a 15 " # la proportione detta {5/7} e come da 5. a 7 # la proportione detta {9/17} e come da 9. a 17 " # la proportione detta {5/8} e come da 5. a 8 # la proportione detta {7/12} e come da 7. a 12 " # la proportione detta {6/11} e come da 6. a 11. # Et co$i pro$equendo in infinito. Le $pecie della proportione $ub \\ $uperparticolare $ono $otto po \\ $te. # la proportione detta {2/3} e come da 2. a 3 # la proportione detta {8/9} e come da 8. a 9 " # la proportione detta {3/4} e come da 3. a 4 # la proportione detta {9/10} e come da 9. a 10 " # la proportione detta {4/5} e come da 4. a 5 # la proportione detta {10/11} e come da 10. a 11 " # la proportione detta {5/6} e come da 5. a 6 # la proportione detta {11/12} e come da 11. a 12. " # la proportione detta {6/7} e come da 6. a 7 # Et co$i di$correndo in infinito. " # la proportione detta {7/8} e come da 7. a 8 # Le $pecie della proportione $ub \\ multiplice $ono le $otto $critte. # la proportione detta la mita e come da 1. a 2 # la proportione detta {1/8} e come da 1. a 8 " # la proportione detta {1/3} e come da 1. a 3 # la proportione detta {1/9} e come da 1. a 9 " # la proportione detta {1/4} e come da 1. a 4 # la proportione detta {1/10} e come da 1. a 10 " # la proportione detta {1/5} e come da 1. a 5 # la proportione detta {1/11} e come da 1. a 11 " # la proportione detta {1/6} e come da 1. a 6 # la proportione detta {1/12} e come da 1. a 12 " # la proportione detta {1/7} e come da 1. a 7 # Et co$i di$correndo in infinito. SETTIMO. Delli uar{ij} modi, che $i co$tuma a nominar la proportione.

LA proportione in molti modi $i co$tuma nominarla, perche alcuni la chiamano ragione, altri 12 gli dicono relatione, alcuni la dimandano habitudine, ouero conuenientia, & altri ri$petto, alcu ni altrigli dicono medieta, & altri proportione.

_Come $i cono$ce una proportione e$$er equale, ouer maggiore,_ ouero menore di vn’altra.

EVclide nella decima $ettima diffinitione del $ettimo. Dice che le proportioni $i dicono 13 $imile, ouero equale quando che hanno vna mede$ima denominatione, & maggiore $i dice e$$er quella proportione, che ha maggiore denominatione, & menore quella, che l’ha menore, & perche la denominatione di vna proportione $i dice in quel nume ro, che ne viene a partire l’antecedente per il $uo con$equente (come fu detto in fine della 9 di que$to) e pero quando che la denominatione di due propo$te proportioni $aranno equale, quelle due propo$te proportioni $aranno equali, & $e l’una $ara maggiore dell’altra, quella, che haue ra maggior denominatione $ara maggiore di quella che l’hauera menore. E$$empi gratia volendo $a pere $e la proportione di 9 a 6 è maggiore, ouer menore, ouero eguale a quella che è da 27 a 18. fa co$i, troua il numero della denominatione della proportione di 9 a 6. il che trouarai partendo lo antecedente (cioe 9) per il $uo con$equente (cioe per 6) & perche di tal partimento ne venira 1 {1/2}, & tanto $ara il numero della $ua denominatione (detto denominatore) fatto que$to troua poi il numero della denominatione, che è da 27 a 18. il che trouarai por partendo 27 per 18. il che facen do trouarai, che te ne venira pur 1 {1/2}, & perche il denominatore di que$ta $econda proportione è eguale a quello dell’altra (perche l’uno, e l’altro é 1 {1/2}) diremo la proportione di 9 a 6 e$$er $imile, o vuoi dir eguale a quella, che è da 27 a 18. Et con tal modo trouarai la proportione di 22 a 3 e$$er $imile, ouero eguale a quella, che è da 88 a 12. perche procedendo $econdo il modo dato tu tro- uarai il denominatore dell’una, & dell’altra e$$er 7 {1/3}. Et co$i con tal euidentie tu dirai la proportio- ne, che è da 6 a 16. e$$er $imile, ouero eguale a quella che è da 9 a 24. perche la denominatione di vna, & dell’altra trouarai e$$er {3/8}, perche a partir 6 per 16. & co$i 9 per 24 da l’uno, & dall’altıo partire ne venira {3/8}. Similmente volendo $apere qual $ia maggiore proportione, o quella che è da 8 a 3. ouero quella che è da 25 a 10. Fa co$i, troua il denominator di quella, che è da 8 a 3. che (par tendo 8 per. trouarai e$$er 2 {2/3}, troua $imilmente il denominator dı quella, ch’è da 25 a 10. che par- tendo 25 per 10) trouarai e$$er 2 {1/2}, & perche que$to 2 {1/2} è menore di quel 2 {2/3}, diremo la propor- tione di 25 a 10 e$$er menore di quella, che è da 8 a 3. ouero diremo la proportione, che è da 8 a 3. e$$er maggiore di quella, che è da 25 a 10 per le ragioni dette, $imilmente volendo $aper qual $ia maggior proportione, o quella che è da 3 a 8. ouer quella, che è da 10 a 25. parti pur l’antece- dente 3. per il $uo con$equente 8. & te ne venira {3/8}, qual $alua, poi parti anchora l’antecedente 10. per il $uo con$equente 25. & te ne venira {2/5}, & perche il denominator {2/5} è maggior del denomi- nator {3/8} (per le ragioni date nel trattato di rotti) diremo la proportione di 10 a 25 e$$er maggiore di quella che è da 3 a 8. cioe quella, che di $opra nella maggior inequalita, era maggiore, nella me- nore inequalita è fatta menore, perche di $opra fu trouato la proportione da 8 a 3. e$$er maggior di quella che è da 25 a 10. & tra$mutando li termini trouamo, che la proportione da 3 a 8 e$$er menore di quella che è da 10 a 25. & tutto que$to dimo$tra $peculatiuamente Euclide nella 26 propo$itione del quinto. Et co$i con tal ordine potrai $apere di due propo$te proportioni qual d loro $ia maggior dell’altra, ouer che $e $ono fra loro eguali, ouer $imili, perche quando $i dice, ch@ vna proportione è $imile a vn’altra s’intende anchora che quella è egual a tal altra, & anchora ch@ quella è la mede$ima, che è quella tal altra, ouero che tai due proportioni $ono vna, & que$to af@ ferma Euclide nella 17. del $ettimo.

Nota che tutte le diffinitioni, & propo$itioni, che $ono $tate allegate da Euclide, & che per l’auenir $@ allegaranno $i debbono intendere del no$tro tradutto in volgare, perche tai diffinitioni, & propo $itioni alle volte varia ranno di numero nelli latini, e pero auerti$$e.

_Che co$a $ia proportionalita, & di$proportionalita, &_ quantita proportionale, & di$proportionale.

LA proportionalita, come vuol Euclide nella quarta diffinitione del quinto. Non è altro che 14 vna fimilitudine di proportioni, come e$$empi gratia, perche la proportione, che è da 12 a 4. e LIBRO $imile a quella, ch’è da 3 a 1 (per e$$er l’una, e l’altra treppia) hor dico che que$ta $imilitudine di pro portioni è detta proportionalita, & li loro 4 termini (ք la ottaua diffinitione del quinto) $ono detti proportionali, & per la decima ottaua del $ettimo. Similmente perche la proportione da 18 a 12. è $imile a quella, che è da 6 a 4 (per e$$er l’una, e l’altra vna $e$quialtera) tal $imilitudine di propor- ### Proportionalita 12 # a # 4 3 # a # 1 tioni è pur chiamata proportionalita, & li loro 4 termini proportionali. Et co$i perche la propor- tione di 2 a 3. è $imile a quella che è da 6 a 9 (per e$$er l’una, e l’altra vna $ub$e$quialtera) tal $imili- tudine di proportioni è pur nominata proportionalita, il mede$imo s’intenderia quando fu$$ero 3. ouer 4. ouer piu proportioni $imili. La di$proportionalita è contraria alla proportionalita, cioe la è vna di$$imilitudine di proportioni, come e$$empi gratia la proportione di 3 a 2. è di$$imile a quella ### Proportionalita 18 # a # 12 6 # a # 4 ch’è da 4 a 3. perche l’una è vna $e$quialtera, & l’altra è vna $e$quiterza, & co$i li $uoi terminı, ouer quantita s’intendono di$proportionali, & co$i $i debbe intendere nelle altre $imili.

Delle $pecie della proportionalita.

ANchora che Euclide non parli $aluo, che della proportionalita geometrica, nondime- 15 no altri filo$ofi (come recita Giorgio Valla, & Boetio Seuerino) a$$egnano diece $pe- cie di proportionalita, da loro detta medieta, cioe Arithmetica, Geometrica, Armoni- ca, con altre $ette $pecie, lequali per non e$$er al propo$ito di quello, che trattar inten- ### Proportionalita 2 # a # 3 6 # a # 9 do, da canto le la$ciaremo, & dichiariremo $otto breuita le tre prime, cominciando prima alla geo metrica, perche a lei piu vi $i conuiene ($econdo il parer mio) que$to nome di proportione, & pro- portionalita, di alcune delle altre. La proportionalita geometrica è quella, che di $opra è $tata dif- finita $econdo Euclide, & e$$emplificata. La proportionalita arit hmetica volendo procedere rego- latamente bi$ogna prima dichiarire, che co$a $ia proportione arithmetica, & la differ\~etia, che $ia da quella alla proportione geometrica. Dico adonque che la proportione geometrica rationale ha ri- $petto (nella menor inequalita) che parte, ouer parti $ia il menor termine del maggiore, & nella maggior inequalita $i con$idera quante volte il maggior termine contiene il menore è parte, ouer parti di quello. Ma nella proportione arithmetica $i con$idera $olamente la differentia, che $ia da E$$empio vn termine all’altro. E$$empi gratia volendo proferire la proportione di que$ti duoi termini, cioe da 7 a 3. geometricamente diremo, che la conuenientia di tai duoi termini e$$er doppia $e$quiter- za, ma arithmeticamente diremo la differentia di detti 2 numeri e$$er 4. perche co$i ricerca la pro- ### Proportionalita \\ Arithmetica 7 # a # 3 16 # a # 12 portione Arithmetica (come al $uo proprio luogo piu abondantemente parleremo) cioe in quella $i con$idera $olamente la differentia, che è da vn termine all’altro, e pero a me mi pare, che non vi $i cõuenga que$to nome proportione, ma dapoi che co$i $i è co$tumato fra no$tri antichi, co$i la chia maremo anchora noi. E$$endo adonque la proportionalita (generalmente parlando) vna $imilitu- dine di proportioni, o $iano arithmetici, ouer geometrici. Et քche la differ\~etia, ch’è da 7 a 3. è egua- ### Proportionalita \\ Arithmetica. 12 # a # 7 18 # a # 13 Proportionalita Armonica doppia 6 4 3 2 1 doppia Proportionalita Armonica $ubtrippla 2 3 6 1 3 $ubtrippla Come $i trouano tre termini nella propor- tionalita armonica. le alla differentia, che è da 16 a 12 (perche l’una e l’altra è 4) diremo que$te due proportioni (arith- meticamente parlando) e$$er $imili, & que$ta $imilitudine diremo e$$er proportionalita arithmeti- ca, & co$i perche la differentia da 12 a 7. è eguale a quella, ch’è da 18 a 13. tai proportioni (arithme ticamente parlando) $ariano eguale, & $imile, & que$ta $imilitudine diremo e$$er proportionalita arithmetica. La proportionalita armonica è vna $imilitudine di proportioni de gli e$tremi fra loro, & le proportioni, che $ono fra le differentie di detti e$tremi, $i come che $e gli e$tremi fu$$ero 6. & 3. & che’l medio termine fu$$e 4. in que$ta forma 6. 4. 3. Et quando che tai tre termini $iano di tal conditione, che la proportione delli duoi e$tremi (cioe dal 6 al 3 (che doppia $ia $imile a quella, che è dalla differentia del primo termine al medio (laqual differentia è 2) alla differentia del termine medio all’ultimo termine (laqual differentia in que$to ca$o è 1) tal $imilitudine di proportioni è det ta proportionalita armonica. Et perche li detti tre termini, cioe 6. 4. 3. hanno la detta conditione, cioe che la proportione di 6 al 3 (laqual è doppia) è $imile alla proportione, che è dalla differentia del 6. al 4 (laqual è 2) alla differentia, che è dal 4 al 3 (laqual è 1) laqual è pur doppia, e pero diremo che tal $imilitudine di proportioni in tal modo tolte e$$er proportionalita armonica, & tal propor- tione doppia, laqual è da vno all’altro e$tremo viene a e$$er diui$a da quel medio 4. in due propor tioni, cioe in quella, che è dal 6 al 4 (laqual è vna $e$quialtera) & in quella, che è dal 4 al 3. laqual è vna $e$quitertia. Et perche anchora que$ti tre termini 2. 3. 6. hanno quelle conditioni, che $i ricerca alla proportionalita armonica, cioe che la proportione del 2 (primo termine) al 6 (vltimo termine) è come che è dalla differentia del 2 al 3 (laqual è 1) alla differentia, che è dal 3 al 6. laqual è 3. che l’una, & l’altra è $ub trippla, e pero diremo tal $imilitudine di proportioni e$$er proportionalita ar- monica. Et que$ti 3 termini, che formano la detta proportionalita armonica, $i trouano ք mezzo di tre termini continua nella progre$$ione, ouer proportione arithmetica $iano come $i voglia, hor SETTIMO. poniamo que$ti tre 1. 2. 3. volendo con que$ti tre termini trouarne tre altri nella proportionalita Arithmetica progre$$ione 1 2 3 Proportionalita Armonica $ubtrippla 2 2 6 1 3 $ubtrippla Arithmetica progre$$ione 3 6 9 Proportionalita armonica $ub trippla 18 27 54 9 27 $ub trippla armonica multiplica il primo termine di detti tre 1. 2. 3 (cioe quel 1) fia il $econdo (cioe fia 2) fara pur 2. qual $alua per il primo termine della ricercata proportionalita armonica, poi multiplica pur quel 1. fia il terzo termine, cioe fia quel 3. fara pur 3. per il $econdo termine della armonica propor tionalita, fatto que$to multiplica il $econdo termine delli detti tre 1. 2. 3. (qual è 2) fia il terzo fara 6. per il terzo termine della armonica proportionalita, i quali 3 termini trouati $tarãno in que$to mo do 2. 3. 6. i quali $e ben li con$ideri $ono li $ecõdi $opra narrati (cioe nel $econdo e$$empio) in detta proportionalita armonica, & co$i con tal modo ne puoi trouar infiniti, & accio meglio m’intendi pongo que$ti altri tre nella arithmetica progre$$ione, ouer proportionalita arithmetica 3. 6. 9. hor vol\~edo con que$ti tre formarne tre altri nella proportionalita armonica multiplica il primo (cioe 3) fia il $ecõdo, & anchor fia il terzo, & di tai due multiplicationi te ne venira 18. & 27. poi multiplica il $econdo, cioe 6. fia il terzo, cioe fia 9. fara 54. qual po$to appre$$o a gli altri duoi faranno 18. 27. 54. & co$i que$ti tre termini $e ben gli e$$aminarai trouarai e$$ere nella proportionalita armonica, perche la proportione delli duoi e$tremi, & delle due differentie e$$er $ub trippla, & con tal ordine ne puoi trouar infiniti.

Molte altre $pecie di proportionalita $ono $tate annotate da no$tri antichi filo$ofi, come dimo$tra Boe tio Seuerino, Giorgio Valla, Michel Stifelio, & molti altri, i quali per nõ e$$er al propo$ito di quel- lo, che trattar intendo da parte le la$ciaremo.

_Come che la proportionalita non puo e$$er co$tituita_ in manco di tre termini.

EVclide nella decima diffinitione del quinto dice, che la proportionalita è co$tituita al 16 manco fra tre termini, perche a formar la proportionalita vi occorre almeno due pro- portioni, come di $opra nella $ua diffinition è $tato detto, & a ogni proportione vi acca de 2 termini, cioe vno antecedente, & vn con$equente, tal che in due proportioni di- Proportionalita in 4 termini 6 a 2 9 a 3 $tinte vi andaria 4 termini, cioe vno antecedente, & vn con$equente per cia$cuna di loro, come $a- ria in que$te due tripple, cioe da 6 a 2. & da 9 a 3. onde tal proportionalita $aria co$tituita fra 4 ter- mini, come vedi, & tai termini $ono detti (come vuol Euclide nella decima ottaua diffinitiõ del $et- timo, & ottaua del quinto) termini proportionali, come fu detto nella 14. ma perche alle volte due Proportionalita in 3 termini 9. a 6. a 4. proportioni $imili ponno e$$er continuate in tre termini $oli, come $aria que$ti tre termini 9. 6. 4. li quali $ono continuati in proportione $e$quialtera, cioe che la proportione da 9 a 6. è $imile a quella che è dal 6. al 4. per e$$er l’una, & l’altra (come è detto $e$quialtera) per e$$erui adonque fra que$ti tre termini due proportioni $imili vi è proportionalita, & quel 6 (termine di mezzo) fa l’officio di con$equente nella prima proportione, & nella $econda fa l’officio di antecedente, ma il primo ter- mine, cioe il 9. è $olamente antecedente, & il terzo termine, cioe il 4. è $olamente con$equente, ma il medio termine (cioe quel 6) è quel che copula in$ieme tai due proportioni, & tal termine medio vien a e$$er antecedente dell’una (cioe della $econda) & con$equente dell’altra (cioe della prima) & Proportionalita di 3 propor- tioni co$titute in 6 termini. 2 a 1 6 a 3 8 a 4 co$i $i manife$ta, la proportionalita è co$tituita almanco fra tre termini, il ma$$imo numero di ter- mini, doue tal proportionalita puo e$$er co$tituita non $i puo diffinire, ne a$$ignare, perche’l $i puo dare, & a$$ignare infiniti numeri di proportioni $imili, onde li termini di tai proportionalita $aria- no anchora infiniti. Eglie ben vero, che a vn terminato numero di proportioni vi $i puo dare, & a$$ignare il ma$$imo, & il minimo numero di termini, nelliquali tai proportioni potranno e$$ere co$tituite, perche due $ole proportioni $imili ponno e$$er co$tituite al piu in 4 termini, & almanco Proportionalita di 3 propor- tioni in 4 termini almanco co$titute. 8. a 4. a 2. a 1. in 3. come di $opra è $tato detto, & e$$emplificato, & co$i tre proportioni $imili al piu ponno e$$er co$tituite fra 6 termini, come $ariano que$te tre doppie di$tinte 2 a 1. 6 a 3. 8 a 4. come vedi, che cia$cuna di loro vien ad hauer di$tintamente il $uo antecedente, & il $uo con$equente, & almanco tai 3 proportioni ponno e$$er co$tituite fra 4 termini, come que$ti 8. 4. 2. 1. il primo di quali (cioe quel 8) vien a e$$er $olamente antecedente, & l’ultimo (cioe quel 1) vien a e$$er $olamente con$e- Proportionalita arithmetica di 2 proportioni in 4 termini 10 a 6 12 a 8 quente, & li duoi termini intermed{ij} (cioe quel 4. & quel 2) $ono antecedenti, & con$equenti co- pulanti le dette tre proportioni, & que$to puo occorrere in ogni numero terminato di proportio- ni, cioe che vi $i puo a$$ignare il minimo, & il ma$$imo numero di termini in che ponno e$$er co- $titute. Nota ogni volta, che nominaremo proportione, ouer proportionalita $enza altro la $i deb be intendere geometrica, come o$$erua Euclide, eglie ben vero, che que$to, che $i è detto della pro- Proportionalita arithmetica di, 2 proportioni in 3 termini 1 2. a 8. a 4. portionalita geometrica $i verifica anchora nella arithmetica, perche due proportioni arithmetice al piu ponno e$$er co$titute in 4 termini, come $ono que$te due da 10. a 6. & da 12. a 8. & alman- co ponno e$$er co$titute in tre termini, come $ono que$te 12. a 8. a 4. il mede$imo $i trouara in piu LIBRO numero di proportioni, & di que$to al $uo conueniente luogo piu abõdantemente ne parleremo.

Che co$a $ia proportionalita continua, & ter mini continui proportionali.

LA proportionalita continua, & termini continui proportionali in $o$tanza $ono qua$i 17 vna mede$ima co$a, perche l’un modo di dire a ri$petto alle proportioni $imili conti- nuati, come di $opra fu fatto di quelle due in tre termini, & l’altro a ri$petto alli termi- ni, che hanno la detta proportionalita continua, i quali termini $ono detti termini con- tinui proportionali (per la ottaua diffinitione del quinto di Euclide) concluderemo adonque che li termini continui proportionali (cioe che hanno la proportionalita continua) $ono quelli che il pri- mo termine è $olamente antecedente, & l’ultimo è $olamente con$equente, & cia$cuno de gli altri intermed{ij} $eruono per antecedente, & per con$equente, come $ono que$ti in continua proportio- Termini continui pro- portionali in continua proportionalita doppia 16. 8. 4. 2. 1. nalita doppia 16. 8. 4. 2. 1. & que$ti $ono quelli che nelle progre$$ioni $e gli diceua termini nella progre$$ion geometrica, che per non e$$er anchora $tato parlato di proportioni, ne di proportio- nalita, ne manco di termini continui proportionali, & que$to che habbiamo detto della continua proportionalita geometrica, & termini continui proportionali, $i puo anchora intendere nella con tinua proportionalita arithmetica, & termini continui proportionali nella detta proportionalita Termini continui pro- portionali nella arith- metica proportionalita eccede$i per 2. 5. 7. 9. 11. 13. arithmetica, come $ariano que$ti cinque termini, che $i vanno continuamente eccedendo per 2. 5. 7. 9. 11. 13. i quali nelle progre$$ioni $i chiamauano termini nella progre$$ione arithmetica, ma di que$ti al $uo conueniente luogo piu abondantemente parleremo.

Che co$a $iano li termini, ouer radici delle proportioni.

ITermini, ouer radici delle proportioni (come diffini$$e Euclide nella decimanona dif- 18 finitione del $ettimo) $ono quelli numeri, alliquali è impo$$ibile a trouarne di menori in quella $pecie, di proportione. E$$empi gratia 2. a 1. $ono termini, ouer radici della pro- portione doppia per e$$er impo$$ibile a poterne trouar duoi altri menori in tal propor tione doppia, alcuno potria dir che {1/2}, & {1/4} hanno quella mede$ima proportione doppia, & $ono ## Litermini, ouero radici della pro- portione doppia $ono # 2 a 1. Et della treppia $ono # 3 a 1. Et della $e$quialtera $ono # 3 a 2. Et della $e$quitertia $ono # 4 a 3. Et della $e$quiottaua $ono # 9 a 8. Et co$i di$correndo. # menori di 2. & 1. a que$to ri$pondo, che tai {1/2}, & {1/4} non $o- no numeri $econdo la con$ideratione matematica, nellaqual le vnita $ono indiui$ibile, ma $ono certe parti di certi tutti, cioe di certe vnita tolte $econdo la con$ideratione naturale, come fu detto anchora nel trattato di rotti, e pero que$ta dif finitione s’intende nelli numeri $implici, cioe $ecõdo la con- $ideratione del mathematico, & co$i per le mede$ime ragio- ni que$ti duoi $ono termini della proportione treppia 3 a 1. & que$ti della $e$quialtera 3. a 2. & que$ti della $e$quitertia 4. a 3. & co$i bi$ogna intendere di tutte le altre $pecie di proportioni.

_Di duoi numeri propo$iti a $aper con regola generale cono$cere $e $ono_ fra loro primi, ouer compo$iti, & $e $ono fra loro compo$iti a $aper de- terminare il ma$$imo numero numerante ambiduoi quelli.

DI duoi numeri propo$ti volendo trouare, ouer cono$cere $e $ono fra loro primi, oue- 19 ro compo$iti, & e$$endo compo$iti $aper determinare il ma$$imo numero numeran- te quelli, que$to facilmente lo farai per il modo dato $opra il $chi$$ar di rotti, nel quar- to capo del $ettimo libro della prima parte, qual modo $i caua della prima, & $econ- da del $ettimo di Euclide, il qual modo é di que$ta $orte, parti il maggior di detti duoi numeri per il menore, & dello auenimento non $e ne tien conto, ma $olamente $i tien conto di quel- lo, che $opra auanza, perche con quello che $opra di nuouo $i debbe partire il partitore (cioe il numero menore) & con quello che $opr’auanza in que$to $econdo partire il $e ne debbe parti- re quel $econdo partitore, & con quello che $opra auanza, $e ne debbe partire quel terzo parti- tore, & con quello che $opra auanza partire pur quel quarto partitore, & co$i andando proce- dendo, eglie nece$$ario, che tu troui vn $opr’auanzo, con il quale partendo il partitor anciano ti auanzi, ouer la vnita, oueramente nulla, $e per $orte ti auanzara la vnita quelli duoi propo$ti nume ri $aranno fra loro primi (& que$to dimo$tra Euclide nella detta prima propo$itione del $ettimo. Ma $e per $orte ti auanzara nulla, quelli tali duoi propo$ti numeri $aranno fra loro compo$iti, & il ma$$imo numero numerãte ambiduoi quelli $ara quel vltimo partitore, che nel $uo partire ti auan zo nulla. Et tutto que$to dimo$tra Euclide nella $econda del detto $ettimo. Et per e$$er meglio in- SETTIMO. te$o poniamo per e$$empio, che vogliamo $apere $e que$ti duoi numeri 253. & 97. $iano primi fra E$$empio primo 5 79 253 2 97 3 48 97 1 89 21 59 1 38 17 38 2 21 14 21 1 17 vnita 1 17 4 4 E$$empio $etondo 0 219 627 1 418 8 010 418 2 209 0 010 418 2 209 0 020 627 3 209 lor, ouer compo$iti, fa co$i, parti il maggiore, cioe 253 per il menore, cioe per 97. ne venira 2. & ti auanzara 59. di quel auenimento 2. non $e ne tien conto alcuno, perche non fa al propo$ito, ma $i la$cia andar in tutti tai partiri, ma $olamente del auanzo ne teniremo conto, cioe di quel 59. perche con que$to 59. bi$ogna partire l’ancian partitore, cioe quel 97. & te ne venira 1. & ti auanzara 38. Et co$i con que$to 38. partirai 59. te ne venira 1. & ti auanzara 21. & cõ que$to 21 partirai 38. & te ne venira 1. & auanzara 17. & con que$to 17 partirai 21. & te ne venira 1. & ti auanzara 4. & con que$to 4 partirai 17. & te ne venira 4. & auanzara 1. Et perche’l n’è auanzata la vnita, diremo li detti duoi propo$ti numeri, cioe 253. & 97. e$$er fra loro primi, cioe che non $i potria trouar al- tro numero, che la vnita, che pote$$e numerare communamente ambiduoi quelli, & accio s’inten- da il tutto, poniamo anchora che vogliamo $apere $e que$ti altri duoi numeri 627. & 418. $iano primi, ouer compo$iti fra loro, procederemo pur, come nella precedente, cioe partiremo 627 per 418. & te ne venira 1. & auanzara 209. dapoi partiremo 418 per quel 209. che ne auanzò, & ne venira 2. & auanzara nulla, & perche in tal partimento fatto per 209. ne è auanzato nulla, diremo li detti duoi propo$ti numeri (cioe 627. & 418) e$$er fra loro compo$iti, & il ma$$imo numero nu merante cõmunam\~ete ambiduoi quelli diremo e$$er quel 209. che fece il detto partimento netto, cioe che ne auanzò nulla, & que$to con la i$perienza te ne potrai chiarire, perche $e partirai 418. per il detto 209 trouarai che te ne venira 2. & ti auanzara nulla, e pero è $egno che lo numera due volte nette, $imilmente partendo 627. per il detto 209. trouarai che te ne venira 3. & ti auanzara nulla, e pero è $egno, che lo numera perfettamente tre volte, e pero $ono compo$iti per la diffini- tione di numeri compo$iti, che quel 209 $ia mo il ma$$imo numerante quelli, lo dimo$tra Euclide nella detta $econda propo$itione del $ettimo, & co$i con tal ordine ti potrai certificare di tutti gli altri $imili. Et nota, che numerare, mi$urare, & partire, anchor che $iano atti diuer$i (come fu detto $opra l’atto del partire.) Ma perche $i e$$equi$cono tutti per vn mede$imo modo nella pratica $i chiamano anchora tutti partiri.

_I tre numeri propo$ti a $aper cono$cere $e $ono contra $e primi, ouer compo$iti,_ & $e $ono contra $e compo$iti a $aper a$$ignare il ma$$imo numero numerante quelli.

VOlendo di tre numeri propo$ti certificar$i $e $ono contra $e primi, ouer compo$iti, & 20 $e $ono contra $e compo$iti determinare il ma$$imo numero numerante quelli. Prima- mente vederemo (per li modi dati nella precedente) $el primo, & $econdo di detti tre numeri $iano contra $e primi, ouer compo$iti, & $e per $orte li detti duoi $aranno con- tra $e primi $enza dubbio tutti li detti tre numeri $aranno fra loro primi. Ma $e per $orte li detti duoi (cioe primo, & $econdo) $aranno fra loro compo$iti, $ia notato il ma$$imo numero nume- rante quelli, il qual numero numerante li propo$ti li detti duoi, $e per $orte numera$$e anchora il terzo di detti tre numeri propo$ti li detti tre numeri euidentemente $aranno fra loro compo$iti, & il lor ma$$imo numerante, tutti tre quelli $ara quel mede$imo, che fu trouato numerar il primo, & il $econdo. Ma $e per $orte il detto numerante li duoi non numerara il terzo numero, bi$ogna per il modo dato nella precedente vedere $e $ono contra $e primi, ouer compo$iti, & $e per $orte $ara contra $e primi $enza dubbio, li detti tre propo$ti numeri $aranno fra loro primi, ma $e per $or te il detto numerante li duoi, & il detto terzo numero delli tre propo$ti, $aranno fra loro compo$iti, li detti tre propo$ti numeri $aranno fra loro compo$iti. Hor per trouare il ma$$imo numero nume- rante tutti li detti tre propo$ti numeri, trouaremo per il detto modo dato nella precedente il ma$- $imo numero numerante, il detto ma$$imo numerante li duoi, & il gia detto terzo di numeri pro- po$ti, & co$i trouato tal numero, quel mede$imo $ara anchora il ma$$imo numero numerante li detti tre propo$ti numeri. E$$empi gratia volendo $apere $e que$ti tre numeri 32. 24. 20. $iano fra loro primi, ouer compo$iti, et $e $ono cõpo$iti trouar il ma$$imo numero numerante quelli. Prima inue$tigaremo ք la precedente $el primo, & $econdo (cioe 32. & 24) $ono fra lor primi, ouer cõpo $iti, & $e per $orte fu$$ero cõtra $e primi, $enza dubbio li detti 3 numeri $ariano cõtra $e primi, ma perche li detti 2 numeri 32. & 24. $ono fra lor cõpo$iti (per la precedente) & lor ma$$imo numero numerãte, quelli $aria 8. fatto que$to vederemo $el detto 8. & il 20 (cioe il terzo numero di tre pro po$ti) $ono primi, ouer cõpo$iti fra loro. Et $e per $orte fu$$ero primi, li detti tre propo$ti numeri $a riano fra loro primi, ma perche li detti 8. & 20. $ono fra lor compo$iti (per la precedente) & il ma$ $imo numero numerante, ambiduoi quelli $aria 4. Hor dico che que$to 4. è il ma$$imo numero nu merante tutti li detti tre propo$ti numeri, cioe 32. 24. 20. & tutto que$to $peculatiuamente dimo- LIBRO $tra Euclide nella terza del $ettimo, & con tal ordine $i potria $aper di 4. ouero di 5. ouero di piu propo$ti numeri.

4 numeri proportionali non continui. 12 6 a 4 3 a 2 12 4 altri numeri proportionali non continui. 30 6 a 3 10 a 5 30 4 altri numeri proportionali continui. 24 12 a 4 ct 6 a 2 24 252 12 7 36 21 252 3 numeri continui propor- tionali. 36 9 6 4 6 36 3 altri numeri continui proportionali 16 8 4 2 4 16 5184 81 64 72 72 5184 144 144 3 6 12 24 48 12 144 128 128 64 32 16 8 4 2 128

EVclide nella 20 propo$itione del $ettimo, dimo$tra che $el $ara 4 numeri proportiona- 21 li, che quello che vien produtto della multiplicatione del primo nell’ultimo $ara eguale a quello che vien produtto dalla multiplicatione del $econdo nel terzo, & al contrario, cioe che $e per $orte quello che è produtto dal primo nell’ultimo è eguale a quello, ch’è produtto dal $econdo nel terzo, tai quattro numeri $aranno proportionali, laqual co$a in que$to luogo naturalmente (cioe con la i$perienza) lo faremo manife $to $iano que$ti quattro termini 6. a 4. & 3. a 2. i quali $i vede, che $ono proportionali, perche la proportione, che è da 6. a 4. è $imile a quella ch’è da 3. a 2. per e$$er l’una, & l’altra $e$quialtera (cioe che l’antecedente è vn tanto, e mez- zo del $uo con$equente in cia$cuna di loro. Hor dico che tanto fara la multiplicatione del primo (cioe del 6) nel vltimo (cioe nel 2) quanto che la multiplicatione del $econdo (cioe del 4) nel terzo (cioe nel 3) laqual co$a $i vede manife$tamente, che dell’una, & l’altra multiplicatione ne vien 12. & que$to $i trouara riu$cire in ogni 4 altri numeri proportionali $i continui, come non continui, co me in margine appare, & co$i per il conuer$o, cioe e$$endo poniamo que$ti 4 numeri 12. 7. 36. 21. & perche a multiplicare il primo fia il quarto (cioe 12 fia 21) fa tanto quanto il $econdo fia il ter- zo (cioe 7. fia 36) perche l’una, e l’altra multiplicatione fa 252. diremo li detti 4 numeri e$$er pro- portionali, & di que$to volendone far la proua praticale vedi $e li denominatori di dette due pro- portioni $ono eguali, i quali denominatori $e ben ti aricordi $i trouano a partire l’antecedente per il con$e quente in ogni proportione, & perche a partire 12 per 7. & co$i 36 per 21. da l’una, & l’al- tra partitione ne vien 1 {5/7}, diremo tai due proportioni e$$er eguali, & li $uoi 4 termini e$$er propor tionali, ch’è il propo$ito. Et nota che da que$ta propo$itione è $tata cauata quella general regola, che fra pratici è detta del tre, come nel principio di quella fu anchor detto.

ANchora Euclide nella 21 propo$itione del 7. $peculatiuamente dimo$tra, che $e tre nu- 22 meri $aranno proportionali, il produtto della multiplicatione de gli e$tremi $ara egua- le al quadrato del numero di mezzo, & per il contrario $el produtto de gli e$tremi di tre numeri $ara eguale al produtto del numero di mezzo in $e mede$imo, li detti tre nu meri $aranno proportionali, & tutto que$to alla i$perienza $i trouara co$i e$$ere. Ma bi$ogna nota- re, che tre termini a douer e$$er proportionali eglie nece$$ario, che $iano in proportionalita conti- nua, laqual co$a non è nece$$aria in 4 numeri, perche 4 numeri ponno e$$er proportionali, & non e$$er in proportionalita continua, vero è che ponno e$$er anchora in detta proportionalita conti- nua, ma non è nece$$ario $i come in tre, & accioche qoe$to $en$ibilmente $i veda $iano que$ti tre nu meri 9. 6. 4. in continua proportionalita $e$quialtera, hor dico che’l produtto del primo nel terzo (cioe di 9 fia 4) che fara 36. $ara eguale al produtto del numero di mezzo in $e mede$imo (cioe di 6 fia 6) qual mede$imamente fara 36. il mede$imo $eguira in tutti gli altri. Per il contrario poi po- niamo, che $iano que$ti tre numeri 81. 72. 64. & che vogliamo inue$tigare $e $iano continui pro- portionali, oueramente non. Multiplicaremo il primo nel terzo, cioe 81 fia 64. & trouaremo, che faranno 5184. fatto que$to quadraremo il termine di mezzo, cioe quel 72. multiplicandolo in $e mede$imo, & trouaremo, che fara mede$imamente 5184. onde per que$ta propo$itione $aremo chiari li detti tre termini e$$er proportionali, il mede$imo $eguira in tutti gli altri $imili. Et que$te due propo$itioni bi$ogna hauerle molto famigliar, perche concorrano alla $olutione di molti ca$i $ottili, & que$te tai propo$itioni non $olamente $i verificano nella quantita di$creta (cioe nelli nu- meri $implici) ma anchora nella continua, come che $peculatiuamente dimo$tra Euclide nella deci- ma$e$ta, & decima $ettima propo$itione del $e$to.

Et bi$ogna notar, che dalle $opra notate 2 propo$itioni di Euclide $e ne caua infinite altre, dellequali ne dichiariro alcune praticalmente. Dico adonque che $el $ara 5 numeri cõtinui proportionali, la mul- tiplicatione del primo nel quinto $ara eguale alla multiplicatione del $econdo nel quarto, & tal multiplicatione $ara anchora eguale al quadrato del terzo (cioe del medio) & accio meglio m’in- tendi $iano que$ti cinque numeri continui proportionali nella proportione $ubdupla 3. 6. 12. 24. 48. Dico che la multiplicatione del primo nel quinto, cioe di 3 fia 48. che fara 144. $ara eguale alla multiplicatione del $econdo nel quarto, cioe del 6 fia 24. che fara pur 144. & che $ara anchor egua- le al quadrato del terzo (cioe del medio) qual è 12. che dutto in $e mede$imo fara mede$imamen- te 144. come in margine appare. Et co$i $e $aranno 6 termini di numeri continui proportionali, la multiplicatione del primo nel $e$to, $ara eguale a quella del $econdo nel quinto, & anchora a quel- la del terzo nel quarto. E$$empi gratia $iano que$ti 6. numeri continui proportionali nella conti- nua proportionalita doppia 64. 32. 16. 8. 4. 2. Dico che la multiplicatione del primo nel $e$to (cioe SETTIMO. di 64 fia 2. che fara 128) $ara eguale alla multiplicatione del $econdo nel quinto (cioe di 32 fia 4. che fara pur 128) & $ara anchora eguale alla multiplicatione del terzo nel quarto (cioe di 16 fia 8. che fara pur 128) come in margine appare. Et con tal ordine vanno procedendo tutte le quantita continue proportionali in infinito, & di que$to bi$ogna auertire.

ANchora Euclide nella 38 propo$itione del 7. ne in$egna $peculatiuamente il modo di 23 $aper trouare li minimi numeri, che habbiano la proportione di quai $i voglia duoi nu meri propo$ti, laqual co$a in que$to luogo mi è par$o di mo$trarla in pratica. Dico adonque (per e$$equir tal problema) che dobbiamo per la decimanona di que$to vede- re $e li detti duoi propo$ti numeri $ono fra loro primi, ouer compo$iti, $e $ono fra loro primi $a- ranno quelli, che cercamo (per la 25 del $ettimo del detto Euclide) ma $e $aranno contra $e compo $iti bi$ogna partire cia$cuno di detti duoi propo$ti numeri per il ma$$imo lor comun numeratore, & li 2 auenimenti $aranno quelli, che cercamo. E$$empi gratia pongo, che ne $ia dibi$ogno trouar li minimi numeri, che habbino la proportione di que$ti duoi 25. a 9. per far que$to, dico che dob- biamo vedere (per la decimanona di que$to) $e tali duoi numeri $ono contra $e primi, ouer com- po$iti, & perche procedendo per il detto modo noi trouaremo quelli e$$er contra $e primi, e pero diremo tali 2 numeri e$$er quelli che cercamo, cioe che $ono li minimi, che habbia tal proportione, come da 25. a 9. Et que$to dimo$tra Euclide nella 25 propo$ition del 7. cioe che li numeri, che $o- no contra $e primi $ono li minimi della $ua proportione) ma $e li propo$ti 2 numeri fu$$ero ponia- mo 77. & 55. & volendo trouar li duoi minimi numeri di tal $ua proportione inue$tigaremo pur (per la detta 19 di que$to) $e tai duoi numeri $ono contra $e primi, ouer compo$iti, onde (proce- dendo per l’ordine della 19) trouaremo quelli e$$er compo$iti, & trouaremo anchora che il $uo ma$$imo numero numerante quelli e$$er 11. E per tanto dico, che dobbiamo partire l’uno, & l’al- tro di detti duoi numeri (cioe 77. & 55) per il detto 11. ilche facendo te ne venira 7. & 5. & co$i concluderemo li detti duoi auenimenti (cioe 7. & 5) e$$er li minimi numeri, che habbiano quella mede$ima proportione, ch’è da 77 a 55. & con tal modo $eguirai nelle altre $imili que$tioni.

_Di quanti numeri propo$ti $i uoglia a $aper trouare_ il minimo numero da quelli numerato.

VOlendo ritrouare (largo modo) vn numero numerato da quanti propo$ti numeri $i 24 voglia, que$to problema è quello atto detto accattare, qual fu narrato nel $e$to capo del $ettimo libro della prima parte, cioe nel trattato di rotti, & quantunque in quel luo go tal modo fu dichiarito a$$ai $ufficientemente, per quello che in tal luogo $i a$pettaua lo voglio replicare in que$to luogo, $econdo che $i a$petta in que$to luogo. Dico adonque che per trouar $implicemente vn numero numerato da quanti numeri $i voglia ba$ta a multiplicare il pri- mo di quelli numeri propo$ti fia il $econdo, & quel produtto fia il terzo, & quel $econdo produt- to fia il quarto, & co$i andar procedendo per fina all’ultimo di propo$ti numeri, & co$i tal vltimo produtto $ara il ricercato numero, cioe che $ara numerato, ouer partito nettamente da cia$cuno di E$$empio primo quelli propo$ti numeri. E$$empi gratia volendo trouare vn numero, che $ia numerato, o vuoi dir partito da 3. da 5. & da 7. multiplica 3 fia 5 (cioe il primo fia il $econdo) fara 15. & que$to 15 mul- tiplicalo fia il terzo, cioe fia 7. fara 105. & co$i que$to vltimo produtto $ara il ricercato numero, cioe quello che $ara numerato, ouer partito da cia$cun di quelli tre propo$ti numeri, che $e ne farai proua, trouarai che’l 3 lo numerara 35 volte, & il 5 lo numerara 21. volta, & il 7. lo numerara 15 volte, & con tal modo $i procederia in piu propo$ti numeri, ma quando che $i vole$$e ritrouare il minimo numerato da piu propo$ti numeri, la $opradetta regola non $eruiria, $e non quando che li propo$ti numeri fu$$ero contra $e primi, come $ono $tati li $opra dati 3. 5. 7. perche $e fu$$ero fra E$$empio $econdo loro compo$iti, o tutti, ouer parte di loro, tal regole non ne daria il minimo da quelli numerato. E$ $empi gratia volendo trouar il minimo numerato da 4. & da 6. multiplicando 4 fia 6. $econdo la $opra data regola, faria 24. il qual 24 ben $aria numerato dalli detti duoi numeri 4. & 6. ma non $a ria il minimo. Per trouar adonque il minimo numero numerato (prima) da duoi numeri, bi$ogna prima con$iderar $el maggior di quelli duoi è numerato dal menore, & $e per $orte il maggiore fu$ $e numerato dal menore il detto numero maggiore $ara quello, che cerchiamo, perche ogni nume E$$empio terzo ro numera $e mede$imo. E$$empi gratia volendo ritrouare il minimo numero numerato da 3. & da 9. perche il 3 numera il 9. diremo che il detto 9 $ara il minimo numerato da 9. & da 3. ma $e li detti duoi numeri $aranno contra $e primi, come $aria 7. & 12. il produtto della multiplicatione de l’uno in l’altro, che $aria 84. $aria il minimo da quelli numerato, come di $opra fu detto, ma $e $aranno contra $e compo$iti, bi$ogna trouar li duoi minimi in quella proportione (per il modo LIBRO dato nella precedente) & ritrouati quelli, il produtto della multiplicatione del maggior termine di quelli 2 trouati, fia il termine menore delli 2 primi $ara lo ricercato numero, anchora il produt- to della multiplicatione del menor termine delli 2 numeri trouati fia il maggior delli 2 primi nu- meri fara, ouer dara il mede$imo. E$$empi gratia volendo trouar il minimo numero numerato da E$$empio quarto 6. & da 9. per e$$er li detti duoi numeri contra $e compo$iti trouaremo il minimo, che habbia la mede$ima proportione (per l’ordine, ouer modo dato nella precedente) & trouaremo quelli e$$er 2, & 3. hor dico che’l produtto del maggior termine di que$ti 2. trouati (che $aria il 3) fia il nume- ro menor delli duoi primi, qual $aria il 6. che faria 18. ouer del menor di 2 trouati, che $aria 2. fia il maggiore delli 2 primi, che $aria 9. qual faria pur 18. & co$i diremo il detto 18. e$$er il numero, che cerchiamo, cioe il minimo numerato dalli detti 2 numeri, cioe da 6. & da 9. Hor inte$o che hai que$to in 2 propo$ti numeri, facilmente intenderai di piu numeri propo$ti, perche li detti propo$ti numerano poniamo 4. & vol\~edo trouar il minimo numerato da quelli, prima troua il minimo nu merato dal primo, & dal $econdo di quelli per li modi dati di $opra (cioe o $iano li detti 2 primi fra loro, o $ia che l’uno numeri l’altro, o $iano fra lor compo$iti) & trouato tal minimo numero, troua anchora il minimo numerato da quel tal numero trouato, & dal terzo di 4 numeri propo$ti, pro cedendo preci$amente, come di $opra è $tato detto de gli altri duoi, & trouato tal numero, bi$o- gna anchora trouar vn’altro numero, che $ia il minimo numerato da quel gia trouato, & dal quar to di quattro numeri propo$ti pur per quelli mede$imi modi di $opra detti, & v$ati ne gli altri duoi, & que$to vltimo $ara il numero ricercato, cioe il minimo numerato dalli detti quattro pro- po$ti numeri. E$$empi gratia volendo trouar il minimo numero numerato da que$ti quattro nu- meri 6. 9. 8. 10. prima perche li duoi primi, cioe 6. & 9. $ono fra loro compo$iti, e pero trouaremo per l’ordine detto nella precedente li duoi minimi della proportione, che è da 6. a 9. & trouaremo quelli e$$er 2. & 3. hor multiplicando il 2. di trouati fia il 9. di duoi primi propo$ti, oueramente il 3. di trouati fia il 6. di duoi primi propo$ti, perche per l’una, & l’altra via ne venira 18. & co$i 18 $ara il minimo numerato da 6. & da 9. fatto que$to bi$ogna trouar vn’altro numero, che $ia il mi- nimo numero numerato dal detto 18. & dal 8 (cioe dal terzo di quattro propo$ti numeri) & per che 18. & 8. $ono contra $e compo$iti, trouaremo li duoi minimi in tal proportione (pur per la pre cedente) che $aranno 9. e 4. onde il produtto di 9 fia 8. ouer di 4 fia 18. che $ara 72. $ara il minimo numerato da 8. & da 18. fatto que$to trouaremo anchora il minimo numero numerato da que- $to 72. & da 10 (quarto di numeri propo$ti) & perche 72. & 10. $ono fra loro compo$iti troua- remo li duoi minimi di tal $ua proportione (pur per l’ordine detto nella precedente) & trouaremo quelli e$$er 36. & 5. & co$i il produtto di 5 fia 72. ouer di 10 fia 36. che l’uno. & l’altro fa 360. $a- ra il no$tro ricercato numero, cioe il minimo numerato dalli propo$ti 4 numeri, cioe da 6. 9. 8. 10. & tutto que$to $peculatiuamente dimo$tra Euclide nella detta 38 del $ettimo, & co$i con tal ordi- ne $i procederia in piu numeri propo$ti.

Nota che con que$to mede$imo ordine $i puo ritrouare il minimo, che habbia le parti di piu propo- $te denominationi, come $aria a dire trouar il minimo, che habbi terzo, quarto, $ettimo, & nono, laqual co$a non vuol inferire altro, che trouar il minimo numero numerato da 3. da 4. da 7. & da 9. & co$i trouandolo per il modo di $opra narrato, tal numero $ara diui$ibile per li detti quattro numeri, cioe per que$ti 3. 4. 7. 9. e pero hauera le dette parti, il qual numero trouarai e$$er 252. & que$to atto operatiuo è quello, che nel $e$to capo del $ettimo libro della prima parte fu detto acca- tare, & perche in tal luogo fu a $ufficientia chiarito in que$to luogo nõ voglio piu oltra parlarne.

_Del modo di $aper trouar quanti numeri $implici $i uoglia in con-_ tinua proportionalita $econdo vna data proportione.

PEr trouar quanti numeri $implici $i voglia in continua proportionalita in qual $i vo- 25 glia data proportione, & li minimi per numeri $implici $i debbe intendere numeri $e- #### li duoi termini minimi \\ nella proportione $e$- \\ quialtera. a. # # b. # 3. # a. # 2. # c. # d. # e. # 9. # 6. # 4. # f. # g. # h. # k. 27. # 28. # 22. # 8. condo la con$ideratione mathematica, delliquali le loro vnita $ono indiui$ibile, $ia pri- ma trouato li duoi termini minimi in quella data proportione per il modo dato nella precedente, liquali pongo che $iano que$ti duoi 3. a 2. laqual proportione (come vedi) è $e$quialte- ra, & per abreuiar parole chiamaremo, ouer $ignaremo il primo per. a. & il $econdo per b (come vedi in margine) fatto que$to multiplicaremo il primo (cioe. a) in $e mede$imo fara 9 (qual $igna- remo per. c.) poi multiplicaremo. a. in. b. cioe 3 fia 2. fara 6. qual $ignaremo per. d. con$equentemen te dietro al. c. (come in margine vedi) dapoi multiplicaremo 2 in $e mede$imo fara 4. & que$io lo poneremo con$equentemente dietro al. d. & lo $ignaremo per. e. come vedi, & co$i fina hora hab biamo trouato tre numeri continui proportionali, i quali $ono. c. d. e. nella detta proportione del SETTIMO. a. al. b. (cioe da 3. a 2. che è $e$quialtera) & $e ne vorremo mo ritrouar quattro pur continui pro- portionali nella detta proportione del. a. al. b. Sia anchora dutto, o vuoi dir multiplicato. a. (cioe il 5 (contra a cia$cuno di tre. c. d e. & $ia li tre produtti. f. g. h. & fatto que$to $ia multiplicato. b. fia. e. & ne peruenga. k. cioe 8. & co$i haueremo li quattro numeri. f. g. h. k. continui proportionali, i qua li in que$to ca$o $aranno 27. 18. 12. 8. & co$i con que$ti 4 termini tu ne potre$ti trouar 5. & per li 5 tu ne potre$ti trouar 6. & co$i procedendo in infinito muitiplicando $empre. a. fia tutti li trouati, & il. b. nel vltimo delli trouati, & co$i $empre tu andarai cre$cendo vn termine di piu delli primi trouati. Et bi$ogna notar che $e li duoi primi, cioe. a. &. b. $aranno li minimi in tal proportione, an- chora tutti quelli, che $i trouaranno $aranno li minimi in quel numero di termini, che $i trouaran- no, cioe li tre termini, cioe. c. d. e. $aranno li minimi di tutti gli altri tre termini continui proportio- nali in tal $pecie di proportione, & co$i li 4 di tutti li 4. & li 5 di tutti li 5. & c. Et tutto que$to dimo ftra $peculatiuamente Euclide nella $econda del ottauo, perche li loro e$tremi di tai numeri conti- nui proportionali, $i trouaranno $empre e$$er cõtra $e primi, & ogni volta, che gli e$tremi di quan- ti voglia numeri continui proportionali $aranno contra $e primi, quelli $aranno $empre li minimi di tal numero di termini continui proportionali, in tal $pecie di proportioni, & tutto que$to dimo $tra $peculatiuamente Euclide nella prima del ottauo. Ma quando che li duoi primi, cioe. a. &. b. non fu$$ero li minimi in tal $ua proportione, procedendo $econdo l’ordine detto $i potra pur tro- uar quanti numeri continui proportionali $i vorra in tal proportione, ma niuno di quelli $aranno minimi di tal numero di termini.

Anchora bi$ogna notar, che ogni tre numeri continui proportionali minimi $econdo tal continua proportionalita $empre gli e$tremi $aranno numeri quadrati, & in ogni $pecie di proportioni, co- me che anchora puoi vedere nelli $opra$critti. c. d. e. (di $opra trouati) che. c. è 9. &. e. è 4. i quali 9. e 4. $ono numeri quadrati. Et co$i di ogni quattro numeri di continua proportionalita (che $iano li minimi) gli e$tremi conuien e$$er numeri cubi, & tutto que$to $i manife$ta per la operatione, che $i v$a in ritrouarli. Et co$i di ogni 5 termini di continua proportionalita (minimi) li duoi e$tremi è ne ce$$ario e$$er quadrati di quadrati, detti anchora cen$i di cen$i. Et co$i di ogni 6 termini, gli e$tremi è nece$$ario e$$er primi relati. Et co$i di ogni 7 termini, gli e$tremi $arãno numeri quadri cubi, ouer cubi quadri (che è quel mede$imo) & co$i andaranno procedendo $econdo l’ordine di quelli nu- meri narrati nella terza del primo capo del $econdo libro, ouer nel fine del detto $econdo libro.

Anchora bi$ogna notare, che quando ne occorre$$e di vuoler ritrouare quanti numeri $i voglia di continua proportionalita in vna data proportione, & che non fu$$emo a$tretti a trouarli in nume- ri $implici, cioe $econdo la con$ideratione mathematica, facilmente gli $i potranno trouare con la regola del tre, come $i co$tuma nel meritar a capo d’anno. E$$empi gratia volendo a que$ti duoi numeri 9. 6. trouarne vn’altro terzo in continua proportionalita, nella mede$ima proportione $e$ quialtera diremo $e 9 mi da 6. che mi dara 6. multiplica 6 fia 6 fa 36. & que$to parti per 9. & te ne venira 4. & co$i que$ti tre numeri 9. 6. 4. $aranno continui proportionali in quella mede$ima pro- portione, & volendone trouar anchora vn’altro quarto pur in continua proportionalita, dirai pur per la regola del 3. $e 9 mi da 6. che mi dara 4. multiplica, & parti come vuol la regola, & tro- uarai che ti dara 2 {2/3}, & volendone trouar anchora vn quinto dirai pur, $e 9 mi da 6. che mi dara 2 {2/3}, opera che ti dara 1 {7/9}, & co$i hauerai trouati que$ti cinque termini 9. 6. 4. 2 {2/3}. 1 {7/9} continui pro- portionali nella mede$ima proportione, ch’è da 9. a 6. et con tal ordine tu ne potre$ti trouare infini ti. Et $el ti pare$$e di volerli trouare da l’altra banda, cioe in augmentatione tu dire$ti, $e 6 mi da 9. che mi dara 9. multiplica 9 fia 9 fa 81. & que$to partendolo per 6. te ne venira 13 {1/2}, & co$i que$ti tre 13 {1/2}. 9. 6. $aranno continui proportionali nella mede$ima proportione, che è da 9. a 6. & co$i volendone trouar vn quarto pur nel mede$imo ver$o tu dire$ti $e 6 mi da 9. che mi dara 13 {1/2}, on de multiplicando, & partendo, come vuol la regola $i trouara, che dara 20 {1/4}, & co$i haueremo trouati que$ti quattro numeri 20 {1/4}. 13 {1/2}. 9. 6. continui proportionali nella detta proportione, che è da 9. a 6. & con tal ordine $e ne potria trouar infiniti, ma $econdo tal con$ideratione non $i po- tria dar alcuni numeri minimi in tal proportionalita, perche tai numeri $ono $econdo la con$ide- ratione naturale, & non mathematica, perche il naturale piglia le materie numerate per numero, le vnita dellequai materie numerate, $ono certi tutti diui$ibili in infinito, come fu detto nel principio della prima parte, ma il primo modo (cioe $econdo la con$ideratione mathematica) è nece$$ario per intendere, & ridure in atto le $peculatiue propo$itioni adutte da no$tri antichi filo$ofi generalmen te in tutte le di$cipline mathematiche, & $ue dependente, cioe in arithmetica, geometrica, mu$ica, a$tronomia, per$pettiua, geografia, la $cientia di pe$i, & nelle pratiche mecaniche, & altre, perche li rotti nella general con$ideratione di numeri $ono come irrationali $i come, che $ono le radici $or- LIBRO de nella general con$ideratione delle quantita continue, e pero bi$ogna fugirli doue $i puo.

_Del modo di $aper trouare continuamente diuer$e proportioni, nelli_ minimi numeri $implici, $imile a douer$e proportioni a$$ignate.

ES$endo propo$te, ouer date diuer$e proportioni di$continuate, & volendo trouare, 26 ouer formare quelle mede$ime continuate, & nelli minimi numeri, prima trouarai le g. 42 # b. 6 # 3 h. 28 # a. 4 # {2/4} e. 21 # c. 3 # {3/7} f. 18 # d # 6 mede$ime propo$te diuer$e proportioni nelli minimi numeri a vna ք vna, $ecõdo l’or- dine dato nella 23 di que$to capo, & poniamo che tai proportioni propo$te, & tro- uate nelli minimi numeri. Siano que$te tre, cioe la prima da 3. a 2. la $econda da 4. a 3. la terza da 7. a 6. hor volendole continuare le a$$ettaremo (per e$$er meglio inte$o) l’una $otto l’altra, come vedi in margine, cioe $econdo il modo, che co$tumano li mu$ici, che pongono di $opra lo antecedente, & di $otto il con$equente, fatto que$to (per la 24 di que$to) trouaremo il minimo numero nume- rato dal 2 (con$equente della prima proportione) & dal 4 (antecedente della $econda proportio- ne) il quale (per le ragioni adutte nella detta 24) $ara pur 4. il qual 4. lo poneremo di fuora via, co- me vedi in ponto. a. & tante volte, come che 4 ($ignato per. a.) contien in $e quel 2 (con$equente del 3) $ia tolto il numero. b. che contenga mede$imamente tante volte l’antecedente 3. onde il det- to numero. b. venira a e$$er. 6. & dapoi $ia tolto anchora il numero. c. che cõtenga tante volte quel 3. qual è con$equente del 4 (nella $econda proportione) quante che’l 4 ($ignato per. a.) contien quel altro 4. antecedente della $econda proportione, onde il detto numero. c. venira a e$$er pur 3. come in margine vedi, fatto que$to bi$ognaveder $e quel 7 (anteced\~ete della terza proportione (numera quel numero. c. (cioe quel 3) & $e per $orte lo numera$$e $i doueria tuor il numero. d. che cõtene$$e tante volte quel numero 6. cõ$equente del 7. quante volte che’l detto numero. c. contene$$e il 7 (an tecedente del detto 6) & fatto que$to hauere$$imo trouate le dette tre proportioni continuate nelli detti quattro numeri. b. a. c. d. perche la proportione dal. b. al. a. $aria $imile a quella, che è dal 3. al 2. che è $e$quialtera) & quella che è dal. a. al. c. $aria $imile a quella, che è dal 4 al 3 (che è $e$quitertia) & $upponendo che’l 7. numera$$e il numero. c. $eguiria anchora, che la proportione, che fu$$e dal nu- mero. c. al numero. d. $aria $imile a quella, che $aria dal 7. al 6. e pero $ariano continuate. Ma perche in effetto quel 7 (antecedente del 6) non numera il 3 (anzi è maggior di lui) e pero bi$ogna trouar il minimo numero numerato da quelli (cioe da 7. & dal numero. c. che è 3) onde procedendo per il modo dato nella 24 di que$to trouaremo quel e$$er 21. il qual 21. lo $ignaremo per. e. (a dirimpet- to al c) hor $ia mo tolto il numero. f. che contenga tante volte il numero 6 (cõ$equente del 7) quan te volte, che’l numero. e. contien il numero 7. $uo antecedente, il che facendo il detto numero. f. ve- nira a e$$er 18. $imilmente $ia tolto il numero. g. talmente multiplice al numero. b. & $imilmente il numero. h. al numero. a. $i come che è il numero. e. multip lice al numero. c. il che facendo il numero g. venira a e$$ere 42. & il numero. h. 28. & co$i haueremo trouate, & cõtinuate le gia dette tre pro- portioni fra li detti quattro numeri. g. h. e. f. i quali numeri $ono que$ti 42. 28. 21. 18. cioe che la pro portione da 42. a 28 è $i come quella da 3. a 2 (cioe $e$quialtera) & quella da 28. a 21. è $i come quella da 4. a 3. (cioe $e$quitertia) & quella da 21. a 18. è $i come quella, che è da 7. a 6. (cioe $e$qui- tertia) & $e dicono tai tre proportioni continue fra quelli quattro termini (anchor che $iano fra lo- ro diuer$e per e$$er colligate, & continuate dalli duoi termini di mezzo (cioe dal 28. & 21) i quali $ono con$equenti di vna di dette proportioni, & antecedenti di vn’altra, e per tal continuauita $tan no in detti quattro termini, & le prime date, cioe que$te tre. 3. a 2. 4. a 3. & 7. a 6. per e$$er di$conti- nue vogliono $ei termini, cioe tre antecedenti, & tre con$equenti, & le dette tre proportioni con- tinuate $ono nelli minimi numeri, cioe ch’eglie impo$$ibile a dar le dette tre proportioni continua- te in altri quattro termini menori di que$ti trouati 42. 28. 21. 18. & tutto que$to $peculatiuamen- te dimo$tra Euclide nella quarta propo$itione del ottauo, & nota che con li mede$imi modi tu gli ne potre$ti continuar vn’altra quarta proportione, & dapoi vn’altra quinta, & dapoi vna $e- $ta, & co$i procederai in infinito.

_Di alcune diffinitioni, & propo$itioni di Euclide nece$$arie per intendere_ la cau$a del Algorithmo delle proportioni. # Cap. II.

PEr darti ben ad intendere la cau$a del algorithmo delle proportioni a me è nece$$ario a dichiarirte prima la vndecima, & duodecima diffinitione del quinto di Euclide, lequai $ono generali a ogni $pecie di proportioni, $i irrationali, come rationali. Et $imilmente la 14. & 15 diffinitione del 7. lequai parlano $olamente di numeri.

SETTIMO.

DIco andonque che Euclide nella detta vndecima, & duodecima diffinitione del quinto 1 diffini$$e, che $e $aranno tre quãtita continue proportionali, che la proportion della pri ma alla terza $i dira e$$er la proportione duplicata della prima alla $econda, cioe che la $i debbe intendere nel proce$$o delle proportioni e$$er il doppio di quella, cioe di quel- la che é dalla prima alla $econda, ouer che la $ia compo$ta di due tale, quale è quella che è dalla pri- ma alla $econda. Et che $e $aranno quattro quantita pur continue proportionali diffini$$e, che la proportione della prima alla quarta la $i debbe intendere (nel $uo proce$$o) e$$er treppia a quella, ch’è dalla prima alla $econda. V ero èche il Campano di diffinitioni le ritira in propo$itioni, o vo- Errore del Campano. gliamo dire in conclu$ioni, cioe lui vuole che Euclide concluda in tal luogo, che la proportione del la prima alla terza $ia doppia a quella che è dalla prima alla $econda, & che quella ch’è dalla prima alla quarta, che la $ia treppia a quella ch’è dalla prima alla $econda, laqual co$a non è vera, anchor Errore di Frate Luca. che Frate Luca, & molti altri afferma il mede$imo, perche $e Euclide l’haue$$e po$ta, come conclu- $ione $aria nece$$ario a dimo$trare, che co$i fu$$e. Laqual co$a non $i potria dimo$trare, che non dif fini$$e prima, come $i debba intendere il doppio di vna proportione, altramente l’huomo inten- deria tal duplicare, & treplicare, & quadruplicare di proportioni, $i come che nelli numeri $i co$tu- ma, il che non è vero, come che $opra a tal diffinitione (in e$$o Euclide) habbiamo chiarito, anzi per tai diffinitioni ne diffini$$e, come $i debba intendere il detto duplicar, treplicar, quadruplicar, & multiplicar delle proportioni, qual non poco $i di$co$ta (in denominatione delli ri$ultanti) di quel- lo ri$uita nel duplicar, treplicar, & multiplicar di numeri, & altre quantita, come $opra tai diffini- tioni in e$$o Euclide habbiamo con chiari e$$emp{ij} dilucidato, e pero in que$to non voglio $tar a replicarli, ma ritornar intendo al no$tro primo propo$ito, cioe a e$$emplificar tai $ue diffinitioni con numeri, cioe nelle proportioni rationali, perche que$to mede$imo retifica nella 14. diffinitione del 7 in numeri, dicendo. Quando $aranno quanti numeri $i voglia continuamente proportionali, la proportione del primo al terzo $i dira (cioe $i douera intendere) come dal primo al $econdo du- plicata, & al quarto treplicata. E$$empi gratia $iano que$ti tre numeri cõtinui proportionali in trep- E$$empio nonupla tripla 27 upla tripla 9 3 1 54 18 6 2 27 18 12 8 pia proportione 9. 3. 1. Et perche la proportione dal primo al terzo (cioe da 9. a 1) è nonupla, di- remo adonque per le $opra legate diffinitioni, che il doppio di vna treppia è vna nonupla, & $e Euclide non haue$$e po$te tai diffinitioni, a ogni vno pareria, che il doppio di vna treppia do- ue$$e e$$ere vna $e$$upla, perche anchora il doppio di tre (nelli numeri) fa $ei. Et $e li detti numeri fu$$ero que$ti quattro 54. 18. 6. 2. pur nella mede$ima continua proportionalita treppia, & per- che la proportione del primo al quarto, cioe da 54. a 2. è vna vinti$ettupla, e pero per le $opradet- te diffinitioni $eguiria, che vna vinti$ettupla $ia il treppio di vna treppia (cioe della proportione, che è dal primo al $econdo (laqual denominatione è molto lontana del treppio di 3 nelli nume- ri) e pero bi$ogna approuar le multiplicita delle proportioni per le dette diffinitioni, & $e tai diffi- nitioni fu$$ero propo$itioni, ouer conclu$ioni, come vuole il detto Campano, & Frate Luca, & altri bi$ognaria dimo$trare tai conclu$ioni, come di $opra è $tato detto, & per non $tare in vn $o- lo e$$empio, poniamo anchora que$ti altri quattro termini 27. 18. 12. 8. nella continua proportio- nalita $e$quialtera, & perche la proportione del primo al terzo (cioe da 27 a 12) è vna dupla $e$qui- quarta, noi concluderemo, che vna dupla $e$quiquarta e$$ere il doppio di vna $e$quialtera per le dette diffinitioni, & perche la proportione del primo al quarto, cioe da 27. a 8. è vna treppia $o- pra $eguendo le 3 parti ottaue diremo (per le dette diffinitioni) la treppia $opra$eguendo le 3 parti ottaue, e$$er treppia alla $e$quialtera, ouer che diremo e$$er compo$ta da tee $e$quialtere (ch’è quel mede$imo) & que$to mede$imo s’intendera in tutte le altre $pecie di proportionalita continue $i ir rationale, come irrationale, & $i della menor inequalita, come della maggiore. Et nota (anchor che Euclide non lo dica) che $e $aranno piu termini continui proportionali, la proportione del primo al quinto la $i debbe intendere e$$er quadruplicata a quella, che $ara dal primo al $econdo (cioe compo$ta di quattro tale) & co$i dal primo al $e$to quintuplata alla mede$ima, che $ara dal primo al $econdo, & co$i procedendo in in$inito, perche co$i vuol inferir Euclide.

EVclide nella 15 diffinitione del $ettimo dice. Quando $aranno continuate mede$ime, 2 ouer diuer$e proportioni, la proportione dal primo all’ultimo $i dira (cioe che la $i deb E$$empio 10 5 4 3 2 be intendere nel $uo proce$$o) compo$ta di tutte quelle. E$$empi gratia $ia que$te quat- tro diuer$e proportioni continuate fra que$ti cinque termini 10. 5. 4. 3. 2. fra il primo termine, & il $econdo (cioe fra 10. & 5) è vna proportione doppia, & fra il $ecõdo, & il terzo (cioe fra 5. & 4) è vna $e$quiquarta, & fra il terzo, & il quarto (cioe fra 4. e 3) è vna $e$quitertia, & fra il quarto, & l’ultimo (cioe fra 3. & 2. è vna $e$quialtera, & perche la proportione del primo termine all’ultimo (cioe dal 10. al 2) è vna quintupla, e per la detta diffinitione diremo vna quintupla e$$er LIBRO compo$ta di tutte quelle quattro diuer$e $pecie di proportioni, cioe da vna doppia, da vna $e$qui- quarta, da vna $e$quitertia, & da vna $e$quialtera il mede$imo $i deue intendere quando fu$$ero piu numero di proportioni, & non $olamente diuer$e, ma anchora $e fu$$ero tutte eguali, ouer par te eguale, & parte diuer$e, ouer parte della maggior inequalita, & parte della menore, ouer tutte della menore inequalita.

Del $ummar delle proportioni. # Cap. III.

HAuendo dichiarito nella decima del precedente capo la rappre$entatione delle propor 1 tioni non $taremo a replicarlo (anchor che in que$to luogo vi $e gli conueniria) ma par leremo del $ummar di dette proportioni, il qual atto $i puo e$$equire per due diuer$e vie. La prima è per l’ordine della $opra allegata decimaquinta diffinitione del $ettimo 2 proportioni da $ummar 3. a 2. & 4. a 3. continuate 6 a 4 a 3 di Euclide, continuando tutte quelle proportioni, che pretendemo di $ummare $econdo l’ordine dato nella 26 del precedente capo, & co$i la proportione del primo termine a l’ultimo ne dara la $umma di tutte le dette continuate proportioni. E$$empi gratia volendo $ummare in$ieme que$te due proportioni 3. a 2. & 4. a 3. (che è vna $e$quialtera, & vna $e$quitertia) le continuaremo in tre termini $econdo il detto ordine della 26 del precedente capo, & $taranno in que$to modo 6. 4. 3. & perche la proportione del primo termine a l’ultimo (cioe da 6. a 3) è vna doppia, diremo la $um ma di dette due proportioni e$$er vna doppia, & perche l’una di dette due proportioni è vna $e$- quialtera, & l’altra è vna $e$quitertia, diremo la proportione doppia e$$er compo$ta di vna $e$qui- 3 proportioni da $ummar 4. a 3. & 5. a 4. & 2. a 1. continuate 20 15 12 6 altera, & di vna $e$quitertia, e pero li mu$ici dicono, com’è il vero, che’l diapa$on, cioe la doppia, che da loro è detta ottaua, e$$er compo$ta di vna $e$quialtera, & di vna $e$quitertia. Et co$i volen- do $ummare que$te tre proportioni 4. a 3. & 5. a 4. & 2. a 1. che $ara vna $e$quitertia, & vna $e$- quiquarta, & vna doppia, $iano pur continuate, come in$egna la detta 26 del precedente capo, & fatto que$to $taranno in que$to modo 20. 15. 12. 6. & perche la proportione del primo termine a l’ultimo (cioe da 20. a 6) è vna tripla $e$quitertia, cioe vna tripla $opra $eguendo il terzo, & co$i concluderemo la $umma di dette tre proportioni e$$er vna tripla $e$quitertia, e pero diremo la det ta tripla $e$quitertia e$$er compo$ta di dette tre proportioni, & con tal ordine $i procederia a $um mar 4. ouer 5. ouer piu proportioni.

Da notare.

NOta che a $ummar vna proportione della maggiore inequalita, con la $ua conuer$a del 2 la menore inequalita $empre di tal $umma ne ri$ultara la equalita, cioe a $ummar vna equalita equalita equalita equalita equalita 2 1 2 3 1 3 4 1 4 3 2 3 7 4 7 dupla, con vna $ubdupla ne ri$ultara la equalita, & co$i vna tripla con vna $ubtripla, ouer vna quadrupla con vna $ubquadrupla, & $imilmente vna $e$quialtera con vna $ub$e$quialtera, & co$i in tutte le altre $pecie $empre ne ri$ultara la detta equalita. E$$empi gratia cõtinuando quelle ք que$to modo, ouer per que$ta via, trouarai che la dupla cõtinuata con la $ub- dupla $tara in que$ta forma 212. & perche la proportione del primo termine (qual è 2.) a l’ultimo (qual è pur 2) fa vna equalita, & per tanto diremo, che a $ummar vna dupla con vna $ubdupla fa la equalita, che è da 2. a 2. Et co$i a continuar vna tripla con vna $ubtripla $tara in que$to modo 3. 1. 3. & perche la proportione del primo termine, qual è 3. al terzo, qual è pur 3. è vna equalita, e pe ro la detta equalita è compo$ta anchora in que$to ca$o da vna tripla, & da vna $ubtripla, $i che a $ummar la tripla con la $ubtripla fa vna equalita, il mede$imo trouarai, che continuata la quadru- pla con la $ubquadrupla $tara in que$to modo 4. 1. 4. & la $e$quialtera con la $ub$e$quialtera $tara in que$ta forma 3. 2. 3. & co$i riu$cira in tutte le altre $pecie.

LA $econda via (laqual $i caua dalla 25 propo$itione del $e$to del no$tro Euclide, & an- 3 chora dalla 5 del ottauo nelli numeri) è mo@to piu pre$ta, & i$pediente della prima, per che in que$ta ba$ta $olamente in due proportioni a multiplicar lo antecedente de l’una, fia l’antecedente dell’altra, & quel produtto notarlo per antecedente della $umma, & dapoi multiplicar mede$imamente lo con$equente de l’una fia lo con$equente dell’altra, & que$to $econdo produtto notarlo per con$equente della $umma. E$$empi gratia volendo $ummar que$te due proportioni 3. a 2. & 4. a 3. (che è vna $e$quialtera, & vna $e$quitertia) multiplica l’anteceden- te della prima proportione (qual è 3) fia l’antecedente della $econda, qual è 4. fara 12. & que$to 12. lo notarai per antecedente della $umma, che ha da venire, fatto que$to multiplicarai il con$equen- te della prima proportione, qual è 2. fia il con$equente della $econda, qual è 3. fara 6. & que$to 6 lo notarai per con$equente al 12. che prima nota$ti, & $tara in que$ta forma 12. a 6. che $aria vna dop SETTIMO. pia, & tanto diremo, che $ia la $umma delle dette due propo$te proportioni, ouer diremo che vna equalita 5 2 5 doppia è cõpo$ta di vna $e$quialtera, & di vna $e$quitertia, $i come che anchor ք la prima via, ouer modo fu determinato, ma per $ummar le dette proportioni per que$ta $ecõda via $i co$tuma di a$- $ettarle l’una $otto l’altra, come che in margine vedi, cioe ponendo l’anteced\~ete di vna $otto l’ante- cedente dell’altra, & co$i il con$equente dell’una $otto al cõ$equente dell’altra, & dapoi $otto tirar ui poi vna linea, come che in margine vedi, et dapoi multiplicar gli antecedenti, & con$equenti, co ## della $econda via, ouer modo ## prima $e$quialtera # 3 -- 2 $e$quitertia # 4 -- 3 $umma # 12 -- 6 ## E$$empio ## $econda $ubdupla # 1 -- 2 tripla # 3 -- 1 $umma # 3 -- 2 ## terza $ub$e$quialtera # 4 -- 5 $ubtripla # 1 -- 3 $umma # 4 -- 15 ## quarta dupla # 2 -- 1 $ubdupla # 1 2 $umma # 2 -- 2 ## quinta $e$quialtera # 3 -- 2 $ub$e$quialtera # 2 -- 3 $umma # 6 -- 6 me di $opra è $tato detto, & poner li 2 produtti $otto a tal linea per la $umma di tai proportioni, co me in margine vedi. Et per nõ $tar in vn $olo e$$empio, ne hauemo po$to 5 $umme in margine nel la $econda $umma $i vede, che a $ummar vna $ubdupla cõvna tripla, fa in $umma vna $e$quialtera, nella t@rza $i manife$ta, che a $ummare vna $ub$e$quiquarta con vna $ubtripla fa vna $ubtripla$e$- quitripartiens quartas, cioe vna $otto treppia $opra $eguendo le tre parte quarte, nella quarta $um- ma $i vede, che a $ummar vna dupla con vna $ubdupla fa vna equalita, cioe 2. a 2. come nel prece- dente modo fu anchor detto, & $imilmente nella quinta $i notifica, che a $ummar vna $e$quialtera con vna $ub$e$quialtera fa pur vna equalita, cioe come da 6 a 6. E pero $i manife$ta, che tutte le $pe- cie della menor inequalita, tanto diminui$cono della equalita, quanto che tutte le $pecie della mag- gior inequalita $uperchiano la detta equalita, cioe cia$cuna $pecie con la $ua relatiua, talmente che gionte in$ieme vengono poi a formar preci$amente la detta equalita.

ANchora per $ummar le dette proportioni molti co$tumano di a$$ettar le dette propor 4 tioni in forma di rotti (come fu detto nella decima del primo capo) & ma$$ime mu$i- ci, & dapoi procedano, come $i co$tuma a multiplicar li detti rotti, cioe volendo rap- @re$entar vna $e$quialtera la $ignaranno in que$to modo {3/2}, & vna $e$quitertia in que $ta forma {4/3}, onde volendo poi $ummar que$te due proportioni in$ieme multiplicaranno li nume ri, che $ono $opra le virgole l’uno fia l’altro, che in que$to ca$o faranno 12. & tal produtto lo pon- gono $opra a vn’altra virgola, dapoi multiplicano li numeri, che $ono $otto alla virgola l’uno fia l’altro, & tal produtto (che in que$to ca$o $aria 6.) lo pongono $otto alla detta virgola, & $taria (in que$to ca$o) in que$to modo {12/6}, che $chi$$ado diria {2/1}, che $ignifica vna doppia, come che an- chora per l’altro modo fece, & accioche di tutti li modi tu ne habbia notitia ti ho voluto in mar- gine re$ummar le $opra notate cinque $umme per que$t’altro $econdo modo, come che in mar- gine tu puoi vedere.

A $ummar piu proportioni diuer$e in$ieme.

MA quando che le proportioni, che s’haue$$e da $ummar fu$$ero piu di due, a$$ettale pur 5 per qual modo ti piace delli duoi $opranotati, & multiplica poi l’antecedente de l’una fia l’antecedente dell’altra, & quel produtto fia l’antecedente dell’altra, & quel produt a $ummar {3/2} con {4/3} fa {12/6} a $ummar {1/2} con {3/1} fa {3/2} a $ummar {4/5} con {1/3} fa {4/15} a $ummar {2/1} con {1/2} fa {2/2} a $ummar {3/2} con {1/3} fa {6/6} to fia l’antecedente dell’altra, & co$i andar procedendo per quanti antecedenti vi $ara, ouer vi fu$$ero, & tal produtto notarlo per antecedente della $umma, che ne riu$cira, & fatto que $to multiplica il con$equente di vna fia il con$equente dell’altra, & quel produtto fia il con$equen- te dell’altra, & co$i andar procedendo, come fu detto de gli antecedenti, cioe andar procedendo per quanti con$equenti vi fu$$ero, & que$to $econdo produtto notarlo per con$equente appre$$o a quello antecedente, che gia nota$ti, & que$ti duoi produtti ne denontiaranno la $umma di tutte per il primo modo dupla 2. a 1. $e$quialtera 3. a 2. $ub$e$quitertia 3. a 4. $uperbipartiens 5. a 3. $umma 90. a 24. le date proportioni. E$$empi gratia volendo $ummare poniamo que$te quattro proportioni, cioe da 2. a 1. da 3. a 2. da 3. a 4. da 5. a 3. che $aria vna doppia, vna $e$quialtera, vna $ub$e$quitertia, & vna $uperbipartiens tertias, volendo procedere per quel primo modo dato di $opra notarai le det te quattro proportioni l’una $otto l’altra, come che in margine vedi, & $otto di quelle tiraui vna li nea, come $i co$tuma nelli $ummari di numeri, & dapoi multiplica tutti gli antecedenti, come di $o pra è $tato detto, & trouarai che fara 90. $imilmente multiplica tutti li con$equenti pur per il mede- $imo modo, & te ne venira 24. come $otto la virgola appar, laqual $umma $aria vna tripla $upertri per il $econdo modo a $ummar {2/1}, {3/2}, {3/4}, {5/3} fa {90/24} $chi$$a $aria {15/4} il denomina- tor 3 {3/4}. a $ũmar {1/2}, {2/3}, {5/6}, {1/4}, {4/3} fa {40/432} $chi$$a $aria {5/54}, & tanto $a- ria il $uo denominatore. a $ummar {3/2}, {2/3}, {1/3}, {2/1}, {1/4} fa {12/72} $chi$$a $aria {1/6}, & tanto $aria anchora il $uo denominator. partiens quarta, cioe il denominator di tal proportione $aria 3 {3/4}, il qual denominator $e ben ti ari- cordi $i ritroua a partir l’antecedente per il $uo con$equente, & in ogni $pecie di proportione ratio nale, & $el ti pare$$e di rappre$entar le $opradette proportioni per il $econdo modo, cioe in forma di rotto procederai, come nel $econdo e$$empio po$to in margine appare, & con tal modo potrai con facilita $ummar quante varie $pecie di proportioni ti occorrera, o $iano della maggior inequa- lita, ouer dalla menor, ouer parte della maggior, & parte della menore, & per tua maggior in$trut tione due altre $umme $ummate te ne ho po$to in margine di 5 proportioni diuer$e per $umma.

_Come $i puo cono$cere una proportione da che $pecie di proportioni la $ia_ compo$ta, vero è che tai $pecie $ono di numero infinito. # Cap. IIII. LIBRO

EVclide nella quinta diffinitione del $e$to. Dice che vna proportione $i dice e$$er com- 2 po$ta da due, ouer piu proportioni, quando le quantita di alcune proportioni multipli cate fanno la quantita di detta proportione. Laqual diffinitione non vuol inferire altro nella pratica delle proportioni, $e non que$to, che vna proportione $i debbe intendere e$$er compo$ta da due, ouer piu proportioni quando che li denominatori di alcune proportioni multiplicati fanno il denominatore di tal proportione. E$$empi gratia $ia vna dodecupla (cioe ch’è E$$empio da 12. a 1. ouer da 24. a 2.) il denominatore dellaqual proportione $aria 12. il qual denominatore (come piu volte è $tato detto) $i troua partendo l’antecedente per il $uo con$equente, & perche 3 fia 4. fanno il detto 12. & 3. è il denominator della proportione tripla, & il 4. è il denominator del- la quadrupla, & per tanto (per la detta diffinitione) diremo la detta no$tra proportione dodecu- pla e$$er compo$ta da vna tripla, & di vna quadrupla, dellaqual co$a con la i$perienza te ne potrai chiarire, cioe $ummando vna tripla con vna quadrupla, & $i trouara che fara pur la detta dodecu- pla, cioe come da 12. a 1. Et perche anchora il denominator di vna duppla è 2. & il denominator di vna $e$$upla è 6. & multiplicato 2 fia 6 fa pur il mede$imo 12. & per tanto diremo anchora per la mede$ima diffinitione la detta dodecupla e$$er compo$ta di vna doppia, & di vna $e$$upla. Et perche anchor a multiplicar 8. per 1 {1/2} fa pur 12. & lo 8 è il denominator della ottupla, & quel 1 {1/2} è il denominatore della $e$quialtera, e pero (per la detta diffinitione) diremo la detta proportione dodecupla e$$er compo$ta di vna ottupla, & di vna $e$quialtera, & perche a multiplicar anchora {2/3} fia 18. fa mede$imamente 12. & li {2/3} è il denominator di vna $ub$e$quialtera, & quel 18 è il de- nominator di vna decimaottaua, o vogliam dire di vna 18 upla, e pero potremo anchora dire la detta dodecupla e$$er compo$ta delle dette due proportioni, cioe di vna $ub$e$quialtera, & di vna 18 upla. Et perche anchora a multiplicare {1/2} fia 4 fa 2. & quel 2 multiplicato fia 6 fa quel mede$i- mo 12. & perche quel {1/2} è il denominator della $ubdupla, & quel 4 è il denominator della quadru pla, & quel 6 è il denominator di vna $e$$upla, e pero potremo anchora dire la detta dodecupla e$$er compo$ta di vna $ubdupla, & di vna quadrupla, & di vna $e$$upla, & co$i per il contrario multiplicando li denominatori di due, ouer piu proportioni l’uno fia l’altro produranno il deno- minatore della proportione della lor $umma. E$$empi gratia perche a multiplicar 2 fia 3 fa 6. & E$$empio perche il 2 è il denominator della doppia, & il 3 della treppia, & il 6 della $e$$upla (per la detta diffi- nitione) diremo la $e$$upla e$$er compo$ta di vna doppia, & di vna treppia. Similmente perche {1/2} è il denominator di vna $ubdupla, & {2/3} è il denominator della $ub$e$quialtera, & {3/4} è il denomina- tore della $ub$e$quitertia, & que$ti tre rotti multiplicati l’uno fia l’altro, & quel produtto fia l’altro ($econdo l’ordine del multiplicar di rotti) trouarai che faranno {6/24}, che $chi$$ado $aria {1/4}, & per- che que$to {1/4} è il denominator della $ubquadrupla, & per tanto diremo la $ubquadrupla e$$e- re compo$ta di que$te tre proportioni, cioe di vna $ubdupla, & di vna $ub$equialtera, & di vna $ub$e$quitertia, & co$i con tal modo, ouer ordine puoi cono$cere ogni proportione ratio- nale per mezzo del $uo denominatore (vero è che tai $pecie $ono di numero infinito, come di $otto $i prouara) da quante varie $pecie di proportioni la $ia compo$ta, & per il contrario da- te quante $i vogliano $pecie di proportioni, ouero $olamente li $uoi denominatori, con $umma breuita potrai dare, ouero a$$ignare il denominatore della proportione della $umma di tutte quelle, & tal proportione di detta $umma non puo e$$er $aluo, che vna $ola, ma le varie $pecie di proportioni, che po$$ono concorrere alla compo$itione di vna data proportione $ono (come di $opra è $tato detto) di numero infinito, & que$to procede perche fra li duoi e$tremi della da- ta proportione e$$endoui collocato vn $olo termine, che formara due proportioni componenti quella tal data proportione, tal termine $olo $i puo variar di quantita in infiniti modi, e pero infi- nite $pecie di due proportioni puo concorrere alla compo$itione di quella data proportione, ma piu che fra li detti duoi e$tremi della data proportione vi $i puo collocare duoi termini d’infinite qualita, & quantita, che diuideranno la data proportione in in tre diuer$e proportioni, che concor reranno alla compo$itione di quella, ma le dette tre proportioni ponno e$$ere d’infinite qualita. Ma piu che fra li detti duoi e$tremi vi $i potria interponere non $olamente 3. & 4. & 5. termini, ma infiniti, & di quantita, & qualita infiniti, di$tribuendo la data proportione in infinite $pecie di pro- portioni, lequai tutte concorreriano alla compo$itione di quella tal proportione, que$to ti ho vo- luto dire per auertirti, che $e per $orte fu$ti adimandato di quante $pecie di proportioni è compo- $ta poniamo vna dodecupla (cioe da 12 a 1.) tu potre$ti ri$pondere e$$er infinite le $pecie da che la puo e$$er compo$ta, perche fra quel 12. & quel 1. $e gli puo a$$ettare vn termine $olo d’infinite qualita, come $aria a dire vn 3. il che facendo $taria in que$to modo 12. 3. 1. nellaqual po$itione la veniria a e$$er compo$ta da vna quadrupla, & da vna treppia, & co$i tu gli potre$ti a$$ettar in SETTIMO. luogo del 3. vn 5. ouer vn 7. ouer vn 8. ouer vn 9. ouer vn 10. ouer vn 11. anchora tu vi potre$ti a$$ettar di numeri maggiori di 12. come $aria vn 18. ouer vn 16. ouer vn 14. & altri $imili, talmen te che la veniria a e$$er compo$ta di vna proportione della maggior inequalita, & in vn’altra della dodecupla 12 16 18 6 1 menor inequalita, & que$ta interpo$itione di vn tal termine maggior di 12. puo variar in infiniti modi, & $e con la interpo$itione di vn tal termine $olo tu lo potre$ti variar in infiniti modi, e pero la puo e$$er compo$ta in infiniti modi da due $ole proportioni, perche in tutti li modi, che $i muta quel termine medio, $i muta anchor quelle due proportioni, che la cõpongano, & $e vn termine $o lo varia in infiniti modi, le due proportioni, che la componeranno, molto piu variaranno le tre proportioni, che la potriano componere interponendoui duoi termini, & molto piu interponen- doui tre, ouer piu termini, come in que$to e$$empio $i vede 12. 16. 18. 6. 1. nelquale e$$empio la proportione dal primo a l’ultimo, cioe da 12. a 1. veniria a e$$er compo$ta da tutte quelle quattro $pecie di proportioni interpo$te, & con que$to e$$empio voglio far fine a que$ta particolarita.

_Per la notitia del denominatore di una proportione, & di_ l’uno di $uoi duoi termini a $aper trouar l’altro termine.

SE per $orte ti aueni$$e, che tu haue$ti notitia della denominatione di vna proportione, 2 & in$ieme con quella, che haue$ti anchora notitia del antecedente, & che’l ti fu$$e dibi- $ogno di trouar il con$equente di tal proportione, $empre parti il detto antecedente, per il denominatore di tal proportione, & lo auenimento $ara il ricercato con$equente. E$$empi gratia $apemo, che il denominatore della $e$quialtera è 1 {1/2}, & pongo che $appiamo, che l’antecedente di vna tal proportione e$$er 9. hor volendo trouar il $uo con$equente, parti il detto 9 per 1 {1/2}, & te ne venira 6. & co$i il $uo con$equente $aria il detto 6. & con tal modo procedere$ti in ogni altro ca$o $imile. Ma quando che con la detta notitia del denominatore di detta proportio ne, haue$ti notitia $olamente del con$equente di tal proportione, & che cõ tal notitia vole$ti trouar l’antecedente di tal proportione procederai al contrario, cioe multiplicarai il detto con$equente per il detto denominatore, & tal produtto $ara lo ricercato antecedente. E$$empi gratia pongo che $appiamo, come che il denominatore pur della $e$quialtera $ia pur 1 {1/2}, & che $appiamo che il con- $equente di vna tal proportione $ia 6. hor volendo trouar l’antecedente di tal proportione, multi- plica il detto 6 per 1 {1/2} fara 9 ք il no$tro ricercato antecedente. Et co$i procederai in ogni $imil ca$o.

Del $ottrare delle proportioni. # Cap. V. tripla re$ta dupla tripla dupla re$ta tripla dupla re$ta tripla $e$quial. re$ta 3 2 1 3 1 {1/2} 1 5 3 2 3 2 1

IL $ottrare delle proportioni è al contrario del $ummare, perche con il $ummar $i com- 1 pone, & con il $ottrare $i di$compone (alla $imilitudine che $i fa con li numeri.) Que$to tal atto in piu modi $i puo e$$equire, perche $e vorremo cauare vna proportione dop- pia da vna tripla, & determinare che proportione re$ta $i puo procedere per que$to modo, cioe a$$etta la treppia in que$ta forma, cioe in que$ta gui$a. 3. 1. $atto que$to fra quel 3. e quel 1. a$$ettaui vn’altro termine, che formila detta dupla con l’uno di quelli duoi termini, cioe cõ quel 1. ouer con il 3 (per li modi dati nella precedente) hor interponemoui vn 2. in que$to modo 3. 2. 1. il qual 2. mi ha di$tribuita la detta tripla in due proportioni, cioe in vna dupla, & in vna $e$quialte- ra, la dupla è quella che è dal detto 2. al 1. & la $e$quialtera è quella che è dal 3. al 2. e pero $e della detta tripla ne cauaremo quella dupla re$tara vna $e$quialtera, cioe quella che è dal 3. al 2. il mede- $imo $eguiria $e v’interpone$$e 1 {1/2} in que$to modo 3. 1 {1/2}. 1. perche tal 1 {1/2}. 1. perche tal 1 {1/2}. vien pur a di$tribuire la detta tripla in vna dupla (la qual è quella, che è da 3 a 1 {1/2}) & in vna $e$quialtera (laqual è quella ch’è dal detto 1 {1/2} al 1) onde $e di dette due proportioni ne leuamo la no$tra dupla, ne re$tara la mede$i- ma $e$quialtera, cioe quella che è da 1 {1/2} a quel 1. ma volendo far tal effetto $enza romper la vnita formaremo la tripla in numeri maggiori, cioe in que$to modo 6. a 2. & co$i v’interponeremo vn 3. in que$to modo 6. 3. 2. & fara il mede$imo.

Se vorremo anchora per que$to mede$imo modo $ottrare vna $e$quialtera di vna tripla, poneremo la detta tripla in forma in que$to modo 3. a 1. fatto que$to, ouer con lo antecedente 3. formaremo vna $e$quialtera (ք li modi dati nella $e$ta) ouer che la formaremo cõ il con$equente 1. formandola con lo antecedente 3. il $uo con$equente $ara 2. & $tara in que$to modo 3. 2. 1. hor cauando la det ta $e$quialtera dalla detta tripla, re$tara la proportione, ch’è dal 2. a quel 1. ch’è vna dupla, e pero concluderemo, che a $ottrare vna $e$quialtera da vna tripla re$tara vna dupla. La proua di que$te $pecie di $ottrari $i fanno, come quelle del $ottrar di numeri, cioe $ummando quella proportione che re$ta con quella, che habbiamo cauata doueria ritornar la proportione, dallaquale fu fatta la LIBRO $ottratione, cioe $ummando quella dupla (che in que$to ca$o re$ta) con quella $e$quialtera, che fu cauata, doueria ritornar la no$tra tripla, & perche a $ummar la detta dupla con la detta $e$quialtera (per li modi dati) ben fa vna tripla, e pero diremo tal no$tra $ottratione e$$er buona, & co$i con tal modo $i approuara tutte le altre $ottrationi di proportioni.

Openione di Frate Luca circa il $ottrare delle proportioni.

FRate Luca dal Borgo $opra il $ottrare delle proportioni, dice che non $i puo mai $ot- Errore di fra Luca dal borgo a $ummar {3/1} con {1/2} fa {3/2} a $ottrar da vna $e$quialtera vna tripla (per il modo dato di $opra) re$tara vna $ubdu- pla, come di $otto vedi. $e$quialtera tripla re$ta 3 1 2 a $ottrar vna quadrupla di vna tripla re$tara vna $ub- $e$quitertia, come qua $ot- to vedi. tripla re$ta quadrupla 3 4 1 la proua a $ummar {3/4} con {4/1} fa {12/4} che $aria vna tripla Di -- 3 ✕ 1 a $ottrar 2 1 re$ta 3 -- 2 proua 6 -- 2 Di -- 3 ✕ 2 a $ottrar 4 3 re$ta 9 -- 8 proua 36 -- 24 Di -- 5 ✕ 2 a $ottrar 9 4 re$ta 20 -- 18 proua 180. 72 2 trare, ouer cauare vna proportione maggiore da vn’altra menore di lei, & que$to lo approua $olamente con quello, che nelli numeri appare, cioe che da vn numero meno- re non è po$$ibile a poterne cauare vn’altro maggiore, come $aria a dire a voler $ottra- re 6 di 2. e$$er co$a impo$$ibile, & co$i per tal ragione a lui par e$$ere impo$$ibile (come è detro) a poter cauare vna proportione maggiore da vn’altra menore, laqual $ua openione, & conclu$ione è totalm\~ete fal$a, perche $e tal $ua openione fu$$e vera $eguiria, che fu$$e anchora impo$$ibile a $um- mare vna proportione della maggior inequalita, con vna della menor inequalita, come $aria a di- re a $ummar vna tripla con vna $ubdupla, dellaqual compo$itione, ouer $umma (procedendo per li modi dati) ne venira vna $e$quialtera, laqual $e$quialtera è menor della tripla (per le ragioni adut te nella 13 del primo capo) & nondimeno tal $ummare $i approua con il $ottrare, cioe $e della det- ta $e$quialtera ne $ottraremo la tripla (che fu $ummata) doueria re$tar (e$$endo tal $umma buona) la $ubdupla, & perche a $ottrare la detta tripla (per li modi dati) dalla detta $e$quialtera $i trouara re$tar preci$amente la detta $ubdupla, e pero diremo la no$tra $umma e$$er $tata ben fatta, & oltra di que$to $i vede, che noi hauemo $ottrata vna tripla di vna $e$quialtera, & $iamo anchora chiari, che la detta tripla è maggior della detta $e$quialtera, perche quella proportione è maggiore, che ha maggiore denominatione, & il denominatore della tripla è 3. & il denominator della $e$quialtera è 1 {1/2}, e pero la tripla è maggiore della $e$quialtera, & nondimeno habbiamo $ottrata la detta tri- pla (maggiore) della detta $e$quialtera (menore) & è re$tato di tal $ottramento vna $ubdupla, & perche que$te $pecie di $ottrari $i ponno e$$equire in ogni altra qualita di proportioni, non vi è dubbio la detta openipne di fra Luca e$$er fal$a, & per non $tare in vn $olo e$$empio, a $ottrare an- chora vna quadrupla da vna tripla procedendo per il predetto modo re$tara vna $ub$e$quitertia, come in margine vedi, & $e ne vorrai far proua $umma la $ub$e$quitertia, che re$ta, con quella qua drupla, che fu $ottrata, & trouararai che di tal $umma ti ritornara la detta tripla, e pero tal $ottrare $ta bene, & co$i $i procederia nelle altre, come che per que$t’altro $econdo modo piu abondan- temente $i e$$emplificara.

Del $econdo modo di $ottrar le proportioni.

IL $econdo modo di $ottrar le proportioni è molto piu i$pediente del precedente, & 3 que$to $i caua dal conuer$o della 25 propo$itione del $e$io di Euclide, & della quinta dell’ottauo, vero è che in duoi modi $i puo mettere in forma, cioe rappre$entare, & no tare le due proportioni, con lequai $i ha da fare la $ottratione, il primo di quai modi è que$to, volendo $ottrare poniamo vna dupla da vna tripla, notarai la tripla, come in margine ve- di, & $otto di quella notarai la dupla, che vuoi $ottrare, & di $otto via tiraui vna linea, fatto que$to multiplica il con$equente di quella, che vuoi $ottrare (cioe della dupla, qual è 1) fia l’antecedente dell’altra, qual è 3. & il produtto, qual $ara 3. notarai per antecedente del re$to, $otto di quella li- nea, & dapoi multiplica l’antecedente di quella proportione, che vuoi cauare, cioe della dupla, qual è 2. fia il con$equente dell’altra, qual è 1. & que$to $econdo produtto, qual $ara 2. notarai $otto alla linea per con$equente del detto re$to, & $tara in que$to modo 3. 2. come in margine vedi, il qual re$to $ara vna $e$quialtera, & co$i diremo, che a $ottrare vna dupla di vna tripla, re$tara vna $e$- quialtera, & $e di tal $ottrare, & di altri $imili, ne vorrai far proua, $umma la proportione, che re- $ta con quella che $i è $ottrata, per li modi dati, & $e la proportione di tal $umma $ara eguale alla proportione, da che fu fatta la $ottratione, diremo tal no$tra $ottratione e$$er giu$ta, & perche a $ummar la detta $e$quialtera, che re$ta, con quella dupla, che fu $ottrata, per li modi dati, fa in $um- ma que$ta proportione, cioe come da 6 a 2. come in margine vedi, laqual proportione è pur vna tripla, e pero $ta bene, & per non $tare in $olo e$$empio duoi altri $ottrari ti pongo in figura.

Nota che la proportione delle proue per e$$er in numeri grandi, $o che ti faranno dubitar, ma $e tro- uarai il $uo denominatore tu trouarai quello e$$er $imile a quello della proportione, dallaquale ha- rai fatta la $ottratione, e pero $ta bene.

SETTIMO.

VOlendo anchora per que$to mede$imo modo $ottrare vna tripla di vna dupla (cioe 4 Di -- 2 ✕ 1 a $ottrar 3 1 re$ta 2 -- 3 proua 6 -- 3 Di -- 3 ✕ 4 a $ottrar 5 6 re$ta 18 -- 20 proua 90 - 120 Di -- 3 ✕ 2 a $ottrar 2 3 re$ta 9 -- 4 proua 18. 12 Di -- 3 ✕ 2 a $ottrar 3 2 re$ta 6 -- 6 proua 18. 12 vna proportione maggiore di vna menore, che fra Luca dice e$$er impo$$ibile) a$$et- taremo le dette proportioni al contrario nella precedente, cioe poneremo prima la du- pla, & $otto di quella gli notaremo la tripla, & tiraremo di $otto via la $olita linea, & multiplicaremo quel 1 (con$equente della tripla) fia quel 2 (antecedente della dupla) fara pur 2. il qual 2. notaremo $otto alla linea per antecedente del re$to, & dapoi multiplicaremo quel 3 (ante- cedente della tripla) fia quel 1 (con$equente della dupla) fara pur 3. & que$to 3 notaremo $otto alla linea per con$equente della proportione, che re$ta, et $tara in que$ta forma 2. a 3. come in margine vedi, il qual re$to $aria vna $ub$e$quialtera, & co$i diremo, che a $ottrar vna tripla da vna dupla re$taria vna $ub$e$quialtera, & $e ne vorrai far proua, $umma quella $ub$e$quialtera (che re$ta) con quella tripla (che hai $ottrata) & trouarai che fara vna, come da 6 a 3. che é vna dupla, cioe $imile a quella, dallaqual hai fatta la $ottratione, e pero tal no$tra $ottratione è buona, & per non $tar abon dar in parole, nõ procederemo piu oltra, ma per tua maggior in$truttione poneremo alquãti altri $ottrari in margine di varie qualita, con le $ue proue, fra liquali in fine te ne pongo vno di $ottrar vna $e$quialtera di vna $e$quialtera, dallaquale $ottratione ne re$ta la equalita, cioe da 6. a 6. per auertirti, che a $ottrare vna proportione da vn’altra a lei eguale, $empre ti re$tara la detta eguali- ta, laqual co$a ne dinota qualm\~ete la detta equalita e$$er nulla nella inequalita, ma $olamente prin- cipio della detta inequalita.

_Del $econdo modo di rappre$entare, ouer di mettere in_ figura le proportioni nelle $ottrationi.

L’Altro modo di metter in forma le proportioni nelle $ottrationi, è a rappre$entar quel 5 le in forma di rotti, come fu detto nella decima del primo capo, & mettere quella, che $i vuol $ottrare dalla banda $ini$tra, & l’altra dalla banda de$tra, dapoi procedere $e- condo l’ordine del partir di rotti. E$$empi gratia volendo $ottrare vna tripla da vna quadrupla tu notarai la tripla in que$to modo {3/1}, & la quadrupla in que$t’altro {4/1}, & ponerai la tripla, che vuoi cauar da banda $ini$tra, & la quadrupla dalla de$tra, come in margine vedi, dapoi procederai, come $i co$tuma nel partir di rotti, multiplicando quel 3. che è $opra la virgola della tripla fia quella vnita $ignata $otto la virgola della quadrupla, fara pur 3. & que$to 3 notarai con- $equentemente $otto a vna virgola, poi multiplicarai quel 1. che è $otto la virgola della tripla fia E$$empio a $ottrar vna # # di vna -- # re$tara vna {3/1} # ✕ # {4/1} # {4/3} quel 4. che è $opra la virgola della quadrupla, & fara 4. & que$to 4 notarai con$equentemente $o- pra la virgola di quel 3. che gia nota$ti, il che facendo $tara in que$ta forma {4/3}, che rappre$enta vna $e$quitertia, & tanto re$tara a $ottrare vna tripla da vna quadrupla, & $e ne vorrai far proua $um- marai la detta {4/3} (che re$ta) con la {3/1}, che fu cauata fara {12/3}, che $aria vna quadrupla, laquale per e$- $er $imile a quella proportione, dallaquale fu fatta la $ottratione, diremo tal $ottratione e$$er giu$ta.

VOlendo anchor per que$to modo $ottrare vna dupla di vna $ubtripla (laqual dupla, co 6 me credo tu $appia è molto maggiore della $ubtripla) rappre$entarai la dupla in que- $to modo {2/1}, & notarala dalla banda $ini$tra, & la $ubtripla rappre$entarai in que$ta forma {1/3}, & notarala dalla banda de$tra, come in margine vedi, fatto que$to procede- rai $econdo l’ordine, che $i co$tuma nel partir di rotti, cioe multiplica quel 2. che è $opra la virgola per far la proua $umma {3/1} cõ {4/3} fa {12/3}, che $chi$$ato $aria {4/1}. a cauar # # di vna # re$tara vna {2/1} # e 2 # {1/3} # {1/6} per far la proua $umma {2/1} cõ {1/6} fa {2/6}, che $chi$$ato faria {1/3} a $ottrar {2/1} di {3/1} re$ta {3/2} a $ottrar {2/3} di {2/3} re$ta {6/6} della dupla, fia quel 3. che è $otto la virgola della $ubtripla fara 6. & que$to 6 notarai con$equen- temente $otto a vna virgola, poi multiplicarai quel 1. che è $otto la virgola della dupla fia quel 1. che è $opra la virgola della $ubtripla, fara pur 1. & que$to 1 ponerai $opra la virgola di quel 6. che gia pone$ti, il che facendo $tara in que$ta forma {1/6}, che $ignifica vna $ub$e$$upla, & tal proportio- ne re$tara a $ottrar vna dupla da vna $ubtripla, & $e ne vorrai far proua $ummarai la {2/1}, che ca- ua$ti con la {1/6}, che ti re$ta, & trouarai che fara in $umma {2/6}, che $aria vna pur vna $ubtripla, e pero $taria bene, & co$i con tal ordine procederai in tutte le altre po$te in margine, come puoi vedere, della proua ati la$$o il cargo.

Corellario.

DAlle regole date $opra il $ummare, & $ottrare delle proportioni (rappre$entate in forma di rotti) $i manife$ta che il $ummare di dette proportioni è $imile al multiplicar di rotti, & il $ot- trare di dette proportioni, è preci$amente $imile al partire di detti rotti.

Del multiplicar delle proportioni. # Cap. VI.

IL multiplicare delle proportioni è tanto $imile al $ummare di quelle, quanto che è il multiplicare 1 di numeri $implici al $ummare di quelli, cioe che ben con$idera que$ti duoi atti trouaranno, che LIBRO con il $ummar $e ne $eruiamo, ouer che $e ne potemo $eruire generalmente per $ummare in$ieme piu partite di numeri, o $iano tai numeri eguali fra loro, oueramente ineguali. E$$empi gratia $e ha- 13 # 23 23 # 23 19 # 23 25 # 23 32 # 23 9 # 23 18 # 23 139 # 161 $umma # $umma ueremo poniamo que$te $ette partite di numeri 13. 23. 19. 25. 32. 9. 18. da componere, ouer $um- mar in$ieme, lequai $ette partite come $i vede $ono di numeri fra loro differ\~eti, & $e haueremo po- niamo anchora que$te $ette altre partite di numeri equali 23. 23. 23. 23. 23. 23. 23. pur da compo- nere, ouer $ummar in$ieme, dico, che a$$ettando que$te 7. & 7. partite l’una $otto l’altra, come $i co $tuma nelli $ummari (cioe come $i vede in margine) l’una, & l’altra $umma potremo e$$equire con il $implice atto detto $ummar, come che in margine vedi, che l’una $umma fa 139. & l’altra fa 161. & quantunque que$to atto detto $ummare ne potria $eruire a componere, ouer $ummare in$ieme ogni grande numero di partite di numeri eguali fra loro, nondimeno la pratica ne ha in$egnato a e$$equire piu leggiadramente, & con piu breuita taiattioni con vn’altro modo, ouer atto detto multiplicare, come che in margine $i vede, che multiplicando quel 23. per 7. fa mede$imamente quella mede$ima $umma di 161. ma non re$ta, che tutto quello che $i fa con il multiplicare, $i puo far anchora con il $ummare, & non $eguita il contrario, cioe che tutto quello, che $i puo fare con con il mul- # 23 tiplicare # 7 produtto. # 161 l’atto del $ummare $i po$$a far con il multiplicare, perche con il multiplicare non potremo compo nere, ouer $ummare in$ieme molte partite di numeri fra loro diuer$i. Que$to mede$imo voglio in- ferire del $ummare, & del multiplicare delle proportioni, i quali duoi atti quello che è detto $um- mare, anchor che ne $erua $i per componere, ouer $ummare in$ieme piu proportioni, $i eguale, co- me ineguale fra loro, nondimeno (per quella ragione detta $opra di numeri) quando che le pro- portioni, che $i haueranno da componer, ouer $ummar in$ieme $aranno diuer$e in denominationi tal atto $i potria chiamar $ummare, ouer componere in$ieme. Ma quando che le dette proportio- ni $aranno equali in denominationi, conuenientemente tal atto $i potria dire multiplicare, anchor che l’uno & l’altro di detti duoi atti per vna mede$ima via $i co$tuma di mandarliad e$$ecutione, cioe che per tutti quelli var{ij} modi di $opra v$ati per $ummare due, ouer piu proportioni diuer$e in denominationi, per tutti quelli $i co$tuma a $ummare, ouer componere in$ieme due, ouer piu proportioni eguale, ouer a duplicare, treplicare, quadruplicare, co$i multiplicare per 5. per 6. & per ogni altro numero vna data proportione. Et accio meglio m’intendi pongo, che vogliamo E$$empio multiplicare vna $e$quialtera per 5. laqual co$a non vuol dir altro, che vn voler $ummare, ouero componere in$ieme cinque proportioni $e$quialtere, cioe come da 3. a 2. hor dico che que$to tal at to $i puo e$$equire in tutti quelli var{ij} modi dati nel $ummar di dette proportioni, il primo modo è a continuare le dette cinque proportioni in $ei termini per il modo mo$trato nella 25 del primo capo, il che facendo li detti 6 termini $taranno in que$ta forma 243. 162. 108. 72. 48. 32. & fatto que$to per l’ordine diffinito da Euclide nella (piu volte allegata) 11. & 12. diffinitione del quinto, & nella 14 del $ettimo, la proportione del primo termine (che è da 243) a l’ultimo (che è 32) $ara quintupla alla proportione, che è dal primo al $econdo (cioe da 243. a 162. laqual è $e$quialtera, e pero la proportione di 243. a 32. $ara per la $umma di cinque proportioni $e$quialtere, & la deno minatione di que$ta tal $umma, ouer multiplicatione $aria 7 {19/32}, & con tal modo $i puo multipli- car qual $i voglia altra $pecie di proportione, & per qual $i voglia altro numero, & que$to è il pri- mo modo dato nel atto del $ummar di dette proportioni.

QVe$ta mede$ima $orte di multiplicationi $i po$$ono e$$equire per quel $econdo modo, ### a multiplicar per il \\ $econdo modo. 3. # a # 2. 3. # a # 2. 3. # a # 2. 3. # a # 2. 3. # a # 2. 243. # a # 32 2 ouer via data di $opra nella terza, ouer quinta di $ummari del terzo capo, cioe a$$et- tando cinque proportioni $e$quialtere l’una $otto l’altra, come che in margine appare, & dapoi multiplicar gliantecedenti l’uno fia l’altro, & quel produtto fia l’altro, et quel fia l’altro, & co$i pro$equendo te ne venira pur 243. come che in margine $otto alla linea appare, & il mede$imo farai delli con$equenti, il che facendo fara pur 32. & co$i concluderai che multipli- cando vna $e$quialtera (cioe come da 3. a 2. per 5) fara la detta proportione di 243. a 32. $i come fece anchora per il primo modo.

ET $el ti pare$$e di voler rappre$entare le dette cinque proportioni in forma di rotti (come che 3 in margine vedi) lo puoi fare, & dapoi $eguir, come nel multiplicar dirotti $i co$tuma, il che fa cendo te ne venira {243/32}, come che in margine vedi.

Di un’altro modo, ouer regola di multiplicar una data proportione.

VN’altro breue modo, ouer regola ti voglio mo$trare di multiplicare vna data propor 4 tione (il fondamento delquale) cauamo non $olamente dal primo corellario della 19. del $e$to di Euclide, ma anchora dalla vndecima del ottauo, & dalla 36 del vndecimo libro, & ma$$ime il duplicare, & il treplicare vna dara proportione, cioe multiplicarla SETTIMO. per 2. & per 3. dalqual $uo fondamento $i verifica in tutte le altre dignita di numeri, che $eguono ordinariamente dietro al cubo. E$$empi gratia volendo duplicare vna data proportione quadra- remo l’uno, & l’altro di termini di quella, & co$i la proportione delli detti duoi quadrati $ara dop- pia a quella proportione di lati. Et co$i volendo treplicare tal data proportione, cubaremo l’uno, & l’altro di duoi e$tremi, ouer termini di tal data proportione, & co$i la proportione di tali duoi numeri cubi $ara treppia, alla data proportione di $uoi lati, & tutto que$to dimo$tra Euclide nelle $opra allegate propo$itioni, & corellari, hor dico mo (anchora che Euclide non lo ponga) che vo- lendo quadruplicare vna data proportione reccaremo a cen$o di cen$o (o vuoi dire a quadrato di quadrato) l’uno, e l’altro termine di quella, & co$i la proportione di tali cen$i di cen$i, $ara quadru- pla a quella prima proportione data di $uoi lati, & per non abondar in parole, reccando anchora l’uno, & l’altro di duoi termini di tal data proportione al $uo relato, la proportione delli detti duoi relati $ara quincupla alla detta data proportione, & co$i reccando l’uno, & l’altro di detti duoi ter- mini al $uo cen$o cubo, la proportione di detti duoi cen$i cubi $ara $e$$upla alla detta data propor- tione, & co$i reccando l’uno, & l’altro di detti duoi termini al $uo $econdo relato la proportione di detti duoi $econdi relati $ara $ettupla a quella prima data proportione, & co$i reccando l’uno, & l’altro di detti duoi termini a cen. cen. cen. la proportione di tali duoi cen. c\~e. cen. $ara ottupla a quel la prima data proportione, & co$i reccando l’uno, e l’altro di predetti duoi termini al $uo cubo cu- bo, la proportione di tali duoi cubi cubi $ara nonupla a quella prima data proportione. Et $imil- mente reccando l’uno, e l’altro di detti duoi termini al $uo cen$o relato la proportione di tali duoi cen$i relati $ara decupla a quella prima data proportione, & $imilmente reccando l’uno, e l’altro di detti duoi termini al $uo terzo relato, la proportione di quelli duoi terzirelati $ara vndecupla (cioe vndici volte tanto) di quella prima data proportione, & co$i con tal ordine puoi andar multipli- $empia da # -- 3.a # 2 doppia da # -- 9.a # 4 treppia da # -- 27.a # 8 4. tanto da # -- 81.a # 16 5. tanto da # 243.a # 32 6. tanto da # -- 729.a # 64 7. tanto da # 2187.a # 128 8. tanto da # 6561.a # 256 9. tanto da # 19683.a # 512 10. tanto da # 59049.a # 1024 11.tanto da # 177147.a # 2058 cando qual $i voglia data proportione in infinito. Et accio meglio m’intendi poniamo e$$empigra tia che uogliamo duplicare (cioe multiplicar per 2) la proportione, che è da 3. a 2. (laqual $aria vna $e$quialtera) quadraremo l’uno, & l’altro di quelli duoi termini, & tali quadrati faranno 9. & 4. hor dico che la proportione di 9. a 4. e$$er doppia a quella, che èda 3. a 2. & volendo treplicar quel la mede$ima proportione, che è da 3. a 2. cubaremo l’uno, & l’altro di detti duoi termini, il che fa- cendo trouaremo l’un cubo e$$er 27. & l’altro 8. hor dico la proportione, che è da 27. a 8. e$$er treppia a quella che è da 3. a 2. Et co$i volendo quadruplicar la mede$ima proportione, che è da 3. a 2. reccaremo l’un & l’altro di detti duoi termini al $uo cen$o dicen$o, i quali cen$i di cen$i $i tro- uara l’uno e$$er 81. & l’altro 16. hor dico la proportione da 81. a 16. e$$er quadrupla a quella che è dal detto 3. al detto 2. & per abreuiar parole volendo quincuplare tal proportione (cioe multi- plicarla per 5) reccaremo l’uno, & l’altro di detti duoi termini al $uo primo relato, i quali $aranno 243. & 32. & l’altra proportione di tali duoi relati $ara cinque volte tanto quanto è quella, che è da 3. a 2. & co$i la proportione delli cen$i cubi di detti duoi termini (i quali cen$i cubi $arãno 729. & 64.) $ara $e$$upla, cioe $ei volte tanto di quella che è da 3. a 2. & $imilmente la proportione delli $econdi relati delli detti duoi termini (che $aranno 2187. 128) $ara $ette volte tanto di quella, che è da 3. a 2. & $imilmente la proportione delli cen. cen. cen. delli mede$imi duoi termini (i quali cen. cen. cen. $aranno 6561. 256.) $ara otto volte tanto di quella, che è da 3. a 2 & $imilmente la propor tion delli cu. cu. delli detti duoi termini (i quali cu. cu. $aranno 19683. 512.) $ara 9 volte tanto quan to quella, che è da 3. a 2. & co$i la proportione delli cen$i relati delli detti duoi termini (i quali cen$i relati $aranno 59049. 1024) $ara 10 volte tanto di quella, che è da 3. a 2. & $imilmente la propor- tione di terzi relati di detti duoi termini (i quali terzi relati $ono 177147. 2048) $ara 11 volte tanto quanto quella, che è da 3. 2. Et con tal ordine potrai procedere in infiito, & in ogni $pe- cie di proportione.

_Come che il partire delle proportioni $i puo intendere in duoi modi, & come_ $olamente vno di quelli è proprio partire, & l’altro non, & di alcune nuoue regole dal pre$ente auttore ritrouate, al proprio partire di dette proportioni mol- to commode, & nece$$arie. # Cap. VII.

IL partire delle proportioni $i puo intendere in duoi modi l’uno è a partire vna propor 1 tione per numero, cioe a partire vna proportione in due, ouero in tre, ouero in piu par ti eguali, & que$to è il proprio partire (come $opra al partir di numeri $implici fu an- chor detto) & lo auenimento di tal proporio partire è $empre della natura della co$a partita, e pero partendo con tal $orte di partire vna proportione, lo auenimento $ara vna pro- portione.

LIBRO

L’Alcro modo di partire (nelle proportioni) è a partire vna proportione maggiore per 2 vn’altra menore. Et que$to non è proprio partire, ma è vn voler $apere quante volte vna proportione menor entri, numeri, ouer mi$uri vn’altra proportione maggiore, & in que$to atto $empre bi$ogna, che la mi$ura $ia della natura della co$a mi$urata, cioe che la $ia di quel mede$imo genere, & l’auenimento di tal $orte di partir, nece$$ariamente è $empre numero $implice, cioe tal auenim\~eto ne rappre$enta il numero delle volte, che quella tal proportio ne menore intra, ouer mi$ura quell’altra proportion maggiore, o vogliam dir che tal auenimento $ara il numero delle volte, che quella proportione maggiore cõtenira in $e quell’altra proportione menore. Et quantunque que$ti duoi atti $iano differenti, nondimeno nelli numeri $i integri, come rotti da pratici non vi è $tato fatto di$tintione alcuna (come $opra al partir di quelli $u anchor det- to) anzia l’uno, & l’altro gli dicono partire, perche con quelli mede$imı modi, che $i ri$olue l’uno, $i ri$olue anchora l’altro, ma perche tali duoi atti nelle proportioni non puoco $ono nelle lor ri$olu tioni differenti eglie nece$$ario a far anchora di$tintione di nome a l’uno, & all’altro, ma nanti che $i dia principio ad alcuno di quelli, per procedere regolatamente, voglio dar modo, & regola da ri$oluere alcune que$tioni, al proprio partire delle proportioni $ummamente nece$$arie.

HAuendo nota la prima, & l’ultima di tre quantita continue proportionali, & volendo ### E$$empio primo # a # a p # 2 # 3 \.9. # \.0. # \.4 a # a # a p # 2 # 4 \.0. # \.6. # \.4 3 con tal notitia ritrouar la $ecõda di dette tre quantita $empre multiplica la prima fia l’ul tima (o vuoi dir fia la terza) & la radice di tal produtto $ara la detta $econda quantita. E$$empi gratia $e la prima di tre quantira continue proportionali fu$$e 9. & la terza fu$ $e 4. & $e con tal notitia vorraitrouar la $econda quantita, multiplica il detto 9. fia 4. fara 36. & la radice di 36 (qual è 6) $ara la ricercata $econda quantita, cioe che le dette tre quantita $aranno 9. 6. 4. & que$ta regola ti $eruira in tutte le altre $imili que$tioni, laqual regola $i caua dalla 21 propo$i- tione del $ettimo di Euclide nelli numeri, ma piu largamente nella 17 del $e$to $i dimo$tra tal pro- po$itione in ogni $pecie di quantita continua, e pero bi$ogna auertire, che la maggior parte delle volte nelle $imili que$tioni, tal $econ da quantita non $ara rationale, o vuoi dir di$creta, ma $ara ℞ ### E$$empio $econdo a # a # a p # 2 # 3 1\.0. # \.0. # \.5. a # a # a p # 2 # 3 1\.0. # ℞\.50. # \.5. $orda. E$$empi gratia $el primo termine di tre quantita continue proportionali fu$$e 10. & l’ulti- mo (cioe il terzo) fu$$e 5. & che. per tal notitia tu vole$ti trouare la quantita del $econdo termine, multiplica pur 10. fia 5. & fa 50. dico che la radice di 50. $ara la quantita del $econdo termine, & perche 50. non è numero quadrato, et non ha ℞ di$creta, o vuoi dir rationale (volendo dar ri$po$ta $enza ripren$ione) tu concluderai tal $ecõdo termine e$$er ℞ 50. & tai tre termini, ouer quantita $ta ranno in que$ta forma 10 ℞ 50. 5. Et per approuar $e tal conclu$ione è buona, vedi $e la multiplica tione della prima nella terza è eguale al qua drato di quella di mezzo (come che dimo$tra Euclide nella 17 del $e$to) & քche 5 fia 10. fa 50. et il quadrato di ℞ 50 è pur 50. e քo tal cõclu$ion è buona.

ANchora hauendo nota la prima, & la vltima di quattro quantita continue proportio- 4 nale, & volendo per tal notitia ritrouar la $econda di dette quattro quantita, $empre multiplica il quadrato della prima quantita fia la vltima (o vuoi dir fia la quarta) & la #### E$$empio #### prima po$itione a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 6\.4. # \.0. # \.0. # 2\.7. radice cuba di tal produtto $ara la ricercata $econda quantita. E$$empi gratia $e la pri- ma di quattro quantita proportionali fu$$e poniamo 64. & la quarta fu$$e 27. & $e con tal notitia vorrai trnuar la $econda di dette quattro quantita, quadra la prima (cioe quel 64) fara 4096. & que$to quadrato multiplica fia la quarta quantita (cioe fia quel 27) fara 110592. & la radice cuba di que$to 110592. laqual $ara 48. $ara la $econda quantita, laqual po$ta con$equentemente dieno alla prima $taranno in que$ta forma 64. 48. 0. 27. cioe vi mancaria da trouar la terza quantita, & #### prima inuentione a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 6\.4. # 4\.8. # \.0. # 2\.7. quantunque la detta terza quantita $i potria trouar per piu vie (cioe multiplicando la prima con la quarta) & quel produtto partirlo per la detta $econda lo auenimento $aria la detta terza (per le ra gioni adutte nella 22 del primo capo) oueramente multiplicando la $econda quantita, cioe quel 48 in $e mede$imo, & quel produtto partendolo per la prima (cioe per 64) lo auenimento $aria pur la mede$ima terza quantita (per le ragioni adutte nella 22 del detto primo capo) nondimeno vo- ##### $econda inuentione a # a # a # a # a p # 2 # 3 # # 4 6\.4. # 4\.8. # 3\.6. # \.@ # 2\.7. glio, che ritrouamo anchora la detta terza quantita con quel mede$imo modo, che habbiamo ri- trouata la $econda, cioe multiplica la quarta quantita (cioe 27) in $e mede$ima, fara 729. & que$@o quadrato multiplica fia la prima (cioe fia 64) fara 46656. & la radice cuba di tal produtto (laqual $ara 36.) $ara la detta terza quantita, tal che tutte le dette quantita proportionali $taranno in que$@a forma 64. 48. 36. 27. & con tal ordine, ouer regola procederai in tutte le altre $imili que$tioni.

Ma bi$ogna auertire che nella maggior parte di $imili que$tioni, tal $econda quantita non $i trouara #### E$$empio $econdo #### prima po$itione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 20 # 0. # 0. # 5. e$$ere rationale (come fu detto anchora nella precedente di 3 quantita) ma irrationale, ouer $orda, & co$i anchora la terza. E$$empi gratia $el primo termine di quattro quantita proportionali fu$@e poniamo 20. & il quarto 5. & che per tal notitia, vole$ti trouar il $econdo termine. Quadra il pri- SETTIMO. mo, cioe 20. fara 400. & que$to multiplica fia il quarto termine, cioe fia 5. fara 2000. & la radice cu ba di que$to produtto $ara il $econdo termine di dette quattro quantita proportionali, & perche il detto 2000 non e numero cubo, onde la detta $ua radice cuba vien a e$$er $orda, e per tanto in $imili ca$i non bi$ogna cauar la $ua radice propinqua, perche la cõclu$ione $aria fal$a, anzi per con- cluder giu$tamente bi$ogna notarla co$i $ordamente dicendo, che il $econdo termine, di tai quat- #### prima inuentione a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 \.20. # ℞ cu.\.2000. # \.0. # \.5. tro quantita continue proportionali vien a e$$er la radice cuba di 2000. & notara$$i in que$ta for- ma 20. ℞ cu. 2000. 0. 5. il terzo termine per e$$er anchora incognito lo notaremo per nulla, & il quarto $ara il no$tro propo$to 5. Ma volendo anchora per que$to no$tro modo, ouer regola tro- uar la terza quantita, o vuoi dir il terzo termine procederai per il mede$imo modo (cioe $uppo- nendo il quarto termine per il primo, & il primo per il quarto, $econdo l’ordine de gli arabi) cioe #### $econda inuentione a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 \.20. # ℞ cu.\.2000. # ℞ cu.\.500. # \.5. quadra quel 5. fara 25. & que$to 25 multiplicalo fia il 20. fara 500. & la radice cuba del detto 500. $ara la terza quantita, o vuoi dir il terzo termine, & tutti li detti quattro termini continui propor- tionali $tarãno in que$to modo 20. ℞ cu. 2000. ℞ cu. 500. 5. come che anchora in margine puoi ve dere detti nella prima e$$emplificatione rationale, lo puoi fare multiplicando la prima nella quarta dicendo 5 fia 20. fa 100. & que$to 100 partirlo per la $econda, cioe per ℞ cu. 2000. il che facendo trouarai che te ne venira ℞ cu. 500. Anchora potre$ti trouar la detta terza quantita per la regola del 3. dicendo $e 20 mi da ℞ cu. 2000. che mi dara ℞ cu. 2000. multiplica, & parti $econdo l’ordine dato nel multiplicar, & partir di ℞ fra loro, & per numero, & trouarai che te ne venira quel mede- $imo, cioe ℞ cu. 500.

Que$te que$tioni di $aper fra due quantita trouar duoi mezzi continui proportionali Frate Luca ne mette vna per co$a difficile, & la in$egna a e$$equire per algebra, & per vna via molto $trana, & fa$tidio$a, come che a carte 87 dell’opra $ua, alla decima que$tione potrai vedere.

HAuendo anchora nota la prima, & la vltima di cinque quantita continue proportio- 5 nali, & volendo per tal notitia ritrouar la $econda (di dette 5 quantita) $empre cuba il primo termine, & quel tal cubo multiplicalo fia il quinto termine, o vuoi dire fia la vl- tima quantita, & la radice della radice di tal produtto $ara la ricercata quantita. E$$em- ##### prima po$itione a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 \.32. # \.0. # \.0. # \.0. # \.2. pi gratia, $e la prima di cinque quantita continue proportionali fu$$e 32. & la quinta fu$$e 2. hor $e con tal notitia vorrai trouar la $econda di dette cinque quantita, cuba la prima (cioe quel 32) fara 32768. & que$to multiplica fia la quinta (cioe fia 2) fara 65536. hor dico che la radice della radice di que$to 65536 (laqual $ara 16) $ara la $econda quantita, & $el ti pare$$e di voler trouare anchora la quarta quantita, la puoi trouar per que$ta mede$ima regola $upponendo la quinta per prima, & ##### prima inuentione a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 \.32. # \.16. # \.0. # \.0. # \.2. la prima per quinta, cioe cubar quella quinta (cioe quel 2) fara 8. & que$to 8 multiplicandolo fia la prima (cioe fia quel 32) fara 256. & la radice di radice di quel 256 (che $ara 4) $ara la quarta quanti- ta, ouero il quarto termine, onde ponendolo nel quarto luogo $taranno in que$to modo 32. 16. 0. 4. 2. cioe vi re$tara anchora occulto il termine di mezzo (cioe doue è quel nulla) qual $i potria ri- ##### $econda inuentione a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 \.32. # 1\.6. # \.0. # \.4. # \.2. trouare per piu vie, ma la piu communa $aria a multiplicare il primo termine fia il quinto, cioe 2. fia 32. fara 64. & la ℞ quadra di 64 (qual è 8) $aria il medio termine, o vuoi dir il terzo, qual met- tendolo al $uo luogo li detti cinque termini $tariano in que$to modo 32. 16. 8. 4. 2.

Nota che per altre vie, ouer regole $i potria trouar fra due quantita li $opra detti tre med{ij} continui proportionali, & ma$$ime per le euidentie date, ouero dichiarate in fine della 22 del primo capo, & anchora per quel modo dato in fine della 25 del primo capo, perche trouato il $econdo termi- ##### terza inuentione a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 \.32. # 1\.6. # \.8. # \.4. # \.2. ne, con quello in$ieme con il primo, ne potremo trouar quanti ne pare, ma io te li ho voluti tro- uar per que$ta no$tra regola, accioche tu comprenda que$to notabil ordine da noi trouato nelle quantita continue proportionali $i nelle dette, come che in quelle che $i ha da dire. Auert\~edoti che nelle quantita continue proportionali di termini di$pari, & di med{ij} di$pariè co$a facile, & com- mune a molti il $aper per la notitia di $uoi duoi e$tremi ritrouar li $uoi termini di mezzo, cioe eglie co$a facile fra pratici il trouare fra due quantita vn termine medio proportionale, & $imilmente fra duoi termini trouar tre med{ij} termini continui proportionali (cioe numero di$paro) Ma a trouare med{ij} pari, fra li termini pari, non è co$a co$i communa, anzi vi occorre maggior intelligentia, per- che $enza la notitia di que$te regole di nuouo ritrouate, difficil $aria a trouare fra due quantita duoi termini continui proportionali (come di $opra di$$i per auttorita di fra Luca) per e$$er li detti me- d{ij} di numero paro, & $imilmente le quantita pare, & $e fra due quantita è $tato co$a difficile ($enza que$te no$tre regole) a trouar duoi med{ij} continuamente proportionali, tanto maggior- mente $aria co$a difficili$$ima a trouare fra due quantita quattro termini continui proportionali, ma per la notitia di que$te no$tre regole $i potra con gran facilita trouare, non $olamente quattro med{ij} continni proportionali (fra due quantita) ma 6. 8. & 10. & co$i procedendo in infinito.

LIBRO

Hor per tornar al no$tro propo$ito dico, che nelle $imil que$tioni la maggior parte delle volte il det- to $econdo termine non ti venira rationale, & di$creto, come che nella pre$ente ti è accaduto, e pe- ro in tal ca$o tal $econdo termine bi$ogna notarlo $ordamente, $i come nelle altre è $tato fatto. E$- $empi gratia $el primo termine di cinque quantita continue proportionali fu$$e 12. & il quinto, ouer vltimo fu$$e 3. hor $e con tal notitia vorrai trouar il $econdo termine, cuba pur il primo, cioe ##### E$$empio $econdo ##### prima po$itione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 12 # 0. # 0. # 0. # 3. ##### prima inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 12. ℞℞ # 5184. # 0. # 0. # 3. ##### prima inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 12. # ℞ 72. # 0. # 0. # 3. ##### $econda inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 12. # ℞72. # 0. # ℞℞324. # 3. ##### $econda inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 12. # ℞ 72. # 0. # ℞ 18. # 3. ##### terza inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 12. # ℞ 72. # 6. # ℞ 18. # 3. quel 12. fara 1728. & que$to multiplicalo fia il quinto termine (cioe fia quel 3) fara 5184. dico che la radice della radice di que$to 5184. $ara il $econdo termine di detti cinque termini continui pro- portionali, & perche tal numero non è quadrato di quadrato, non ha ℞ di$creta, e pero bi$ogna no tarlo $ordamente in que$to modo ℞ ℞ 5184. Eglie ben vero, che tal numero è $implice quadrato, per il che $i potria cauar vna volta la radice quadra, che $aria 72. & norar tal $econdo termine in que$t’altro modo ℞ 72. Et $e vorrai anchora con que$to mede$imo modo trouar il quarto termi- ne, cuba il quinto termine (cioe quel 3) fara 27. & que$to multiplica fia il primo (cioe fia 12) fara 324. & co$i la radice della radice di 324. $ara il quarto termine, & perche que$to 324. è $implice quadrato, la cui radice $aria 18. e pero diremo il detto quarto termine e$$er ℞ 18. & $tariano finoa que$ta hora in que$to modo 12 ℞ 72. 0. ℞ 18. 3. cioe ne re$taria anchora occulto il terzo termine, nel cui luogo vi ho po$to. 0. il qual terzo termine volendolo anchora lui trouare, lo puoi trouar per piu vie, ma la piu facile (per il termine medio di tutti cinque) multiplica il primo termine fia il quinto (cioe 12 fia 3) fara 36. & la radice $implice di que$to 36 (laqual è 6) $ara il detto termine medio, o vuoi dir il terzo termine, & co$i tutte le dette cinque quantita continue proportionali $ta riano in que$ta forma 12. ℞ 72. 6. ℞ 18. 3. come che anchora in margine appare, & con tal ordi- ne procederai nelle $imili.

ANchora hauendo nota la prima, & la vltima di $ei quantita continue proportionali, & 6 volendo per tal notitia ritrouare la $econda. Multiplica il quadrato del quadrato della prima fia la vltima (cioe fia la $e$ta) & la radice relata di tal produtto $ara il $econdo ter mine, o vuoi dir la $ecõda quantita, delle dette $ei continue proportionali. E$$empi gra- tia poniamo che la prima di $ei quantita continue proportionali $ia 4. & che la $e$ta $ia 128. hor volendo mo per tal notitia ritrouar la $econda di dette $ei quantita, troua il cen. cen. o vuoi dir il quadrato del quadrato della prima (cioe di quel 4) che $ara 256. & que$to multiplicalo fia il $e$to termine, o vuoi dir fia la $e$ta quantita (cioe fia quel 128) fara 32768. & la radice relata del detto 32768 (laqual $ara 8) $ara lo ricercato $econdo termine. Et quantunque trouato, che $i habbia il det ###### E$$empio primo ###### prima po$itione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 4. # 0. # 0. # 0. # 0. # 128. ###### prima inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 4. # 8. # 0. # 0. # 0. # 128 ###### $econda inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 4. # 8. # 0. # 0. # 64. # 128. ###### terza, & quarta inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 4. # 8. # 16. # 32. # 64. # 128. to 0 2 termine, facilmente per la notitia di quello, & del primo per varie vie $i puo trouar tutti gli al tri, & ma$$ime per quell’ordine della regola del tre, detto in fine della 25 que$tione del primo ca- po, nondimeno anchora per que$ta nuoua regola li puoi ritrouare, trouando prima il quinto per la mede$ima no$tra regola, cioe trouar il quadrato del quadrato del $e$to termine, qual $ara 268- 435456. & que$to multiplicalo fia il primo (cioe fia 4) fara 1073741824. et la radice relata di que $to 1073741824. (qual $ara 64.) $ara la quinta quantita, o vuoi dir il quinto termine, gli altri duoi termini, che re$ta di trouar, volendoli trouar per que$ta no$tra regola, tu vedi, che li detti duoi ter- mini incogniti, $ono duoi med{ij} continui proportionali fra il $econdo, & quinto termine, cioe $ra 8. & 64. e pero per trouarli procedi, come fu fatto nella quarta que$tione di que$to capo, cioe per la notitia del primo, & quarto termine di quattro quantita continue proportionali a $aper trouar il $econdo, & anchora il terzo termine, cioe quadra quel 8. fara 64. & que$to multiplicarai fia il quin to, cioe fia quell’altro 64. fara 4096. & la ℞ cu. del detto 4096. ch’è 16. $ara il detto terzo termine, & cõ il detto modo trouarai anchor il quarto e$$er 32. que$to mede$imo ordine o$$eruare$ti quan do che il $econdo termine ti veni$$e irrationale. E$$empi gratia poniamo che la prima di $ei quan- tita continue proportionali fu$$e 6. & la $e$ta 4. & $e per tal notitia vorrai trouar il $econdo termi- ne, o vuoi dir la $econda quantita, troua il quadrato della prima, cioe di quel 6. che $ara 1296. & que$to multiplcalo per la $e$ta quantita, cioe per quel 4. fara 5184. & la radice relata di que$to 5184. $ara il $econdo termine, ouer la $econda quantita, & perche tal numero non è relato, la $ua radice $ara irrationale, laqual $i douera notar in que$to modo ℞ relata 5184. Nota che per ℞ rela- ta s’intende, $e ben ti aricordi, la radice del primo relato. Et con tal ordine (volendo) potraitrouar anchora la quinta, cioe trouando il quadrato del quadrato della $e$ta, cioe di quel 4. che $ara 256. & que$to multiplicarlo per quel 6. fara 1536. & la radice relata di 1536 $ara la quinta quantita, o vuoi dire il quinto termine, & perche tal numero non è relato, non ha la detta radice relata ratio- nale, e pero bi$ognara notarla in que$ta forma ℞ rel. 1536. & co$i hauerai trouata la $econda, & la quinta quantita. Ma la terza, & la quarta veniria a re$tar anchora ignota. Et $el ti pare$$e di vo- lerle ritrouare, tu le puoi trouare per piu vie, la prima è quadrando la $econda (cioe ℞ rel. 5184.) SETTIMO. & trouarai, che fara ℞ rel. 26873856. & que$to partendolo per il relato di 6. il qual relato $ara ###### prima po$itione a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 \.6. # \.0. # \.0. # \.0. # \.0. # \.4. 7776. & te ne venira ℞ rel. 3456. & tanto $ara la terza quantita, que$to mede$imo trouarai per la regola del 3. dicendo. Se 6 mi da ℞ rel. 5184. che mi dara ℞ rel. 5184. che operando ti daria quel mede$imo, & con tal ordine puoi trouar la quarta dicendo, $e 6 mi da ℞ rel. 5184. che mi dara ℞ rel. 3456. onde multiplicando, & partendo, come vuolla regola trouarai, che te ne venira ℞ rel. 2304. & tanto $ara la quarta quantita, & con tal modo ne potre$ti trouar piu, $e piu ve ne fu$$e da ###### prima inuentione a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 \.6 # ℞rel.\.5184. # \.0. # \.0. # \.0. # \.4. ritrouare, anchora $i potria trouar la detta quarta per via della $e$ta, & della quinta dicendo, $e 4. mi da ℞ rel. 1536. che mi dara ℞ rel. 1536. onde multiplicando, & partendo ti venira il mede$imo (cioe ℞ rel. 2304.)

Nota che que$ta dichiaratione te la ho fatta, non $olamente per que$ta, ma per tutte quelle, che $i ha da di@e, perche in que$to luogo mi ba$ta a darti ad intendere (per il partire delle proportioni) per la notitia della prima, & della vltima di piu quantita continue proportionali a $aper ritrouar la $econ da, ouero la penultima, & per tanto nelle altre, che $i ha da dire, mo$traremo $olamente quella par te, che ne fa dibi$ogno, ma $e pur ti occorre$$e di voler trouar anchora tutte le altre, procederai per li modi dati di $opra, & facilmente le trouarai, domente che tu non ti habbi $cordato il multipli- car, & partire di ℞ fra loro, & con il numero.

###### Seconda inuentione. a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 6. # ℞ rel. 5184. # 0. # 0. # ℞ rel.1536. # 4. ###### Terza, & quarta inuentione. a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 6 # ℞ rel. 5184. # ℞ rel. 3456. # ℞ rel. 2304. # ℞ rel. 1536. # 4.

HAuendo anchora nota la prima, & la vltima di $ette quantita continue proportionali, 7 & volendo per tal notitia ritrouare la $econda, $empre troua il rel. della prima, & quel ####### prima po$itione a # a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 \.6. # \.0. # \.0. # \.0. # \.0. # \.0. # 4\.374. multiplicarai fia la vltima di dette $ette quantita, & la radice cuba quadra di tal produt to $ara la ricercata $econda quãtita. E$$empi gratia poniamo che la prima di $ette quan titia continue proportionali $ia 6. & la $ettima, o vuoi dir vltima, $ia 4374. hor volendo per tal no titia ritrouare il $econdo termine di dette $ette quantita, troua il primo rel. di quel 6. che $ara 7776. & que$to multiplicalo fia la detta $ettima quantita, o vuoi dir $ettimo termine (cioe fia quel 4374) ####### prima inuentione a # a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 \.6. # \.18. # \.0. # \.0. # \.0. # \.0. # 4\.374. fara 34012224. & la radice cen$a cuba di que$to 34012224. (qual $ara 18) $ara il ricercato $econ do termine, & quantunque trouato, che $i habbia il detto $econdo termine, facilmente per la noti- tia di quello, & del primo $i puo trouar tutti gli altri, & ma$$ime per quel ordine della regola del 3. dato in fine della 25 que$tione del primo capo (v$ato anchora nella precedente) & per molte al- tre vie, nondimeno anchora con que$ta nuoua regola li puoi trouare, trouando prima il $e$to ter- ####### $econda inuentione a # a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 \.6. # 1\.8. # \.0. # \.0. # \.0. # 14\.58. # 4\.374. mine, per que$to mede$imo ordine, $upponendo il $ettimo per il primo, & il primo per il $ettimo, come nelle pa$$ate è $tato fatto, & procedendo, come $i è fatto nel trouar l’altro $econdo, il che fa- cendo trouarai il detto $e$to termine e$$er 1458. anchora dapoi che hauerai trouato il $econdo ter mine (cioe quel 18.) tu potrai trouar quello, che gli $egue dietro, per la regola della pa$$ata, perche tu vieni hauer noto il primo, & il $e$to di 6 termini continui proportionali, cioe il primo $ara quel ####### terza inuentione a # a # a # a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 \.6. # 1\.8. # \.54. # \.0. # \.0. # 14\.58. # 4\.374. 18. & il $e$to $ara quel 4374. e pero trouando il $econdo per detta regola, trouarai quel e$$er 54. & co$i tu hauerai poi noto il primo, & il quinto di 5 termini continui proportionali, il primo verra a e$$er quel 54. & il quinto quel mede$imo 4374. onde procedendo per l’ordine dato nella quinta $i trouara il termine, che $eguira dietro al detto 54. e$$er 162. & co$i con gli ordini dati nelle pa$- $ate di mano in mano li puoi trouar tutti, & non $olamente in que$ta, ma in tutte le pa$$ate, & in quelle che hanno da venire, cioe retrogradando, il che facendo li trouarai tutti $ette e$$er que$ti 6. 18. 54. 162. 486. 1458. 4374.

Que$to mede$imo ordine o$$eruare$ti quando, che il $econdo termine ti veni$$e irrationale. E$$empi gratia poniamo, che la prima di $ette quantita continue proportionali fu$$e 3. & la $ettima 9. & $e per tal notitia vorrai trouar il $econdo termine, o vuoi dir $econda quantita, troua pur il relato LIBRO della prima, cioe di quel 3. che $ara 243. & multiplicalo fia la $ettima (cioe fia quel 9) fara 2187. & la radice quadra cuba, o vuoi dir cen. cu. del detto 2187. $ara il $econdo termine, ouer la $econda quantita, ma perche tal numero non è cen$o cubo, tal $ua radice cen$a cuba $ara irrationale, e pero volendo i$primere, & notar perfettamente tal $econdo termine, tu lo notarai in que$to modo ℞ cen. cu. 2187. & con tal ordine trouarai il $e$to termine e$$er ℞ cen. cu. 177147. gli altri 3 termini di tal quantita irrationale da te mede$imo le $aprai trouare, & non $olamente per gli aui$i dati nella precedente, & $opra la 21. 22. & 25. del primo capo, ma anchora per que$te regole da noi ritro- uate. Eglie il vero, che in que$te $ette quantita, per e$$er di numero di$paro, occorr\~edoti il bi$ogno (per gli aui$i della 21. & 22) tu puoi ritrouare la quarta quantita per e$$er quella media proportio nale fra la prima, & la $ettima, & per trouarla multiplica la detta prima fia la $ettima (cioe 3 fia 9) & fara 27. & co$i la radice quadra di 27. $ara la detta quarta quantita, come di $otto in figura ap pare, $el ti parera di trouar anchora le altre a te la$cio la impre$a, operando per qual modo ti pare di$opra detti.

a # a # a # a # a # a # a P # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 3. # ℞ cen. cu. 2187 # 0. # ℞ 27. # 0. # ℞ ce.cu.177147. # 9.

@Nchora hauendo nota la prima, & la vltima di 8 quantita continue proportionali, & 8 volendo per tal notitia trouar la $ecõda, $empre troua il quadro cubo, o vuoi dir il cen $o cubo della prima, & quello multiplica fia la vltima quantita, & la ℞ $econda rel. di tal produtto $ara la ricercata $econda quantita, hor perche pen$o che qua$i $enza altro e$$empio tu mi debbi hormai intendere, $i in que$ta, come in quelle, che $i ha da dire, ti daro $ola- mente vn e$$empio per abbreuiar la $crittura, vero è che tal e$$empio te lo ponero $empre in quan tita irrationale a tua maggior in$truttione. Poniamo adonque che la prima di otto quantita con- E$$empio tinue proportionali $ia 2. & la ottaua, ouer vltima $ia 6. hor volendo per tal notitia trouar la $e- conda, troua il cen$o cubo di quel 2 (prima quantita) che $ara 64. & que$to multiplica per quel 6. (vltima quantita) fara 384. & co$i la radice $econda relata di que$to 384. $ara la detta $econda quantita, & perche tal numero non è $econdo relato, tal $ua radice $ara irrationale, & volendo no- tar tal $econda quantita, tu dirai quella e$$er radice $econda relata 384. & $e con tal ordine vorrai anchora trouar la $ettima quantita, $upponerai quel 6. per prima, & quel 2 per ottaua ($econdo il modo di Arabici) dapoi procedendo per il mede$imo modo trouarai tal $ettima quantita e$$ere ℞ $econda relata 93312. & perche que$to ne ba$ta per quel che con$equentemente $i ha da dire (come fu detto $opra la $e$ta di que$to capo) non voglio $tar a narrare il modo da trouar gli altri re$tanti termini, ouer quantita, perche facilmente da te mede$imo $aprai trouar il tutto, hauendo in memoria quello, che fu detto nella detta $e$ta, ouero nella 21. 22. & 25. del primo capo, in$ieme con quello, che in que$te $i è detto.

######## prima, & $econda inuentione. a # a # a # a # a # a # a # a P # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 # 8 2 # ℞ $econda rel. 384. # 0. # 0. # 0 # 0. # ℞ $econda rel.93312. # 6.

HAuendo anchora nota la prima, & la vltima di noue quantita, ouer termini continui 9 proportionali, et volendo per tal notitia trouar la $econda, $empre troua il $econdo rel. della prima, & quel multiplicalo per la vltima (cioe per la nona quantita) & la ℞ ce. ce. cen. diquel tal produtto, $ara la detta $econda quantita. E$$empi gratia poniamo che la prima di 9 quantita continue proportionali $ia 3. & la nona $ia 6. hor volendo trouar la $econda E$$empio di dette noue quantita, troua il $econdo relato di quel 3 (prima quantita) che $ara 2187. & que$to multiplica per qul 6 (vltima quantita) fara 13122. & co$i la radice cen. cen. cen. di que$to 13122. $ara la ricercata $econda quantita, & perche tal numero non è cen. cen. cen. tal $ua radice $ara irra- tionale, onde volendo notar preci$amente tal $econda quantita, tu la notarai in que$to modo ℞ cen. cen. cen. 13122. Et $e con tal ordine vorrai trouare la ottaua quantita, o vuoi dir l’ottauo ter- mine, $upponerai quel 6. per il primo termine, & quel 3. per l’ultimo, ouer nono, & dapoi proce- dendo per il mede$imo ordine, trouarai tal ottaua quantita e$$er ℞ cen. cen. een. 23328. & per e$$er le dette quantita di numero di$paro, cioe per e$$er 9. occorrendo il bi$ogno, facilmente (per le co$e SETTIMO. fin hora dette) potrai trouar la quinta quantita, per e$$er la detta quinta media proportionale fra la prima, & la nona quantita, onde multiplicando la prima fia la nona (cioe quel 3 fia quel 6) fara 18. onde la radice quadra di quel 18 (per le co$e dette $opra la 21. & 22 del primo capo) $ara la detta quinta quantita, come di $otto puoi vedere in figura, le altre, che re$ta da te mede$imo le $a- prai trouare, & non $olamente per le regole date nella $e$ta, ouer nella 21. & 22. & 25. del primo capo, ma anchora per que$te no$tre regole trouate, anzi con que$te $ole potrai e$$equir il tutto, $e ben auertirai.

######### Prima, $econda, & terza inuentione. a # a # a # a # a # a # a # a # a P # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 # 8 # 9 3. # ℞ cen. cen. cen. 13122. # 0. # 0. # ℞ 18. # 0. # 0. # ℞ cen. cen. cen. 23328. # 6

ANchora hauendo cognita la prima, & la vltima di 10. quantita continue proportio- 10 nali. Et volendo per tal cognione trouar la $econda di quelle, $empre troua il cen. cen. cen. della prima, & quel multiplica fia la vltima (cioe fia la decima) & la ℞ cu. cu. di quel tal produtto $ara la ricercata $econda quantita. E$$empi gratia poniamo che la prima E$$empio di 10. quantita continue proportionali $ia 5. & la decima (cioe la vltima) $ia 2. Hor volendo tro- uar la $econda quantita, ouer termine, troua il cen. cen. cen. di quel 5 (prima quantita) che $ara 390625. & que$to multiplica per quel 2 (vltima quantita) fara 781250. & co$i la ℞ cu. cu. di que- $to 781250. $ara la detta $econda quantita, & perche tal numero non è cubo di cubo, tal $ua ℞ cu. cu. $ara irrationale, onde volendola proferire giu$tamente in voce, ouero in $critto, diremo tal $e- conda quantita e$$er ℞ cu. cu. 781250. Et $e con tal ordine vorrai trouar la nona quantita, $uppo- nerai la detta decima per prima, & la prima per decima, & dapoi procedendo per il mede$imo mo do trouarai la detta nona e$$er ℞ cu. cu. 1280. come di $otto vedi.

########## Prima, & $econda inuentione. a # a # a # a # a # a # a # a # a # a P # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 # 8 # 9 # 10 5. # ℞ cu. cu. 781250. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # ℞ cu. cu. 1280. # 2

ANchora hauendo cognita la prima, & la vltima di 11 termini, ouer quantita continue 11 proportionali. Et volendo per tal cognitione trouar il $econdo termine, ouer quantita, $empre troua il cubo del cubo della prima, & quel multiplica fia la vltima (cioe la vn- decima) & la radice cen$a relata di quel tal produtto, $ara la ricercata $econda quantita. E$$empi gratia poniamo che la prima di vndici quantita continue proportionali $ia 3. & la @nde- ## E$$empio prima # vltima ## 3.0.0.0.0.0.0.0.0.0.2 cima, ouer vltima $ia 2. Hor volendo trouar la $econda, troua il cubo del cubo di quel 3. @ima quantita) che $ara 19683. & que$to multiplica per quel 2 (vltima quantita) fara 39366. & @o$i la radice cen$a relata di que$to 39366. $ara la detta $econda quantita, & perche tal numero non è cen $o relato, tal $ua radice cen$a relata $ara irrationale, onde volendola proferir in voce, ouero in $crit to, diremo tal $econda quantita e$$er ℞ cen. rel. 39366. & $e con tal modo vorrai trouar la decima, $upponendo la vltima per prima, & la prima per vltima, trouaremo tal decima e$$er ℞ cen. relata 1536. Et per e$$er le dette vndici quantita, ouer termini di numero di$paro, occorrendoti il bi$o- gno (per le co$e fin hora dette) potrai trouar la $e$ta quantita, per e$$er la detta $e$ta media propor- tionale fra la prima, & la vndecima. Onde multiplicando la prima fia la vndecima (cioe 3 fia 2) fa- ra 6. & per tanto la radice quadra di quel 6. $ara la detta $e$ta quantita, come di $otto puoi vedere.

########### Prima, $econda, & terza inuentione. a # a # a # a # a # a # a # a # a # a # a P # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 # 8 # 9 # 10 # 11 3. # ℞ cen. rel. 39366. # 0. # 0. # 0. # ℞ 6. # 0. # 0. # 0. # ℞ cen.rel. 1536. # 2

Le altre poi che ti re$tano ignote (come nelle altre pa$$ate é $tato detto) $el ti parera da te mede$imo fa cilmente le potrai trouare, per le regole dette nella $e$ta, ouer nella 21. & 22. & 25. del primo ca- LIBRO po, & volendo le potrai anchor trouare per que$te no$tre regole.

ANchora hauendo nota la prima, & l’ultima di 12 quantita continue proportionali. Et 12 volendo con tal notitia trouar la $econda, $empre troua il cen$o relato della prima, & quel multiplicalo per l’ultima (cioe per la duodecima) & la radice terza relata di quel tal produtto $ara la detta $econda quantita. E$$empi gratia poniamo, che la prima di 12 quantita continue proportionali $ia 1. & l’ultima $ia 2. Hor volendo trouar la $econda, troua il ## E$$empio prima # vltima ## 1.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.2 cen$o relato della prima, cioe di quel 1. qual $ara pur 1. & que$to multiplica per quel 2 (vltima quantita) fara pur 2. & co$i la radice terza relata di quel 2. $ara la detta $econda quantita, & perche tal numero non è terzo relato, tal $ua radice terza relata non $ara rationale, onde volendola profe- rire in $critto, ouero in voce, diremo tal $econda quantita e$$er radice terza relata 2. Et $e con tal modo vorremo trouar l’undecima $upponeremo la duodecima per prima, & la prima per duo- decima, $i come in tutte le pa$$ate è $tato fatto, & operando poi per il mede$imo ordine, trouare- mo tal vndecima quantita e$$er radice terza relata 1024. come che di $otto nel e$$empio $i vede.

<12>Prima, & $econda inuentione. a # a # a # a # a # a # a # a # a # a # a # a P # 2 # 3 # 4 # 5 # 6 # 7 # 8 # 9 # 10 # 11 # 12 1. # ℞ terza rel.2. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # ℞ terza rel. 1024. # 2.

Et co$i $enza che piu oltra mi $tenda $on certo, che da te mede$imo $aprai trouar la detta $ecõda quan tita, ouero il $econdo termine di quante $i voglia quantita continue proportionali mediante la no- titia della prima, & della vltima per mezzo di quel no$tro ordine di $aper cauare tutte le altre in- finite $pecie di radici, che vanno $eguitando di mano in mano dietro alla detta radice terza relata, il qual ordine fu dato in fine del $econdo libro.

_Di certe $pecie di ca$i, ouer que$tioni, che $opra li meriti, & $conti a capo_ d’anno nell’arte negotiaria, ouer mercantile potriano realmente interueni- re, i quali $enza la notitia delle $opra notate no$tre regole $aria impo$$ibile a darui perfetta ri$$olu- tione. # Cap. VIII.

MOlti, & diuer$i ca$i, ouer que$tioni potriano realmente accadere, ouero e$$er propo$ti $opra li meriti, & $conti a capo d’anno, ouero altro termine, alliquali $enza la notitia delle $opra no- tate regole et ma$$ime di quelle da noi trouate, $aria impo$$ibile a darui perfetta ri$$olutione. Et per procedere regolatamente principiaremo alle piu ba$$e, & commune que$tioni.

VNo tuole impre$to ducati 750. & tienli preci$amente anni duoi, et in capo di detti duoi 1 anni gli ritorna fra merito, & capitale ducati 1080. Si adimanda quanto gli pagaua di merito per cento a l’anno a far capo d’anno. Per ri$oluere que$ta, & altre $imili que$tio- ni, bi$ogna auertire, che vi $ono tre termini continui proportionali, il primo di dettitre termini è quelli ꕮ 750. che piglia impre$to, il $econdo termine ne è occulto, & que$to è quello che $ara tornati li detti ꕮ 750. fra merito, & capitale in capo del primo anno. Il terzo termine è quelli ꕮ 10@0. che fra merito, & capitale gli ritorna in capo del $econdo anno. Hor $i vede, che di que- $ti tre termini continui proportionali hauemo cognito il primo, & il terzo, & per ri$oluere tal que- $tione bi$ogna trouar il $econdo. Et per trouarlo procederemo $econdo l’ordine, ouer regola data nella terza del precedente capo, cioe multiplicaremo il primo termine fia il terzo, cioe 750. fia 1080. fara 810000. & la radice quadra di que$to produtto, $ara il detto $econdo termine, laqual radice quadra $ara 900. & co$i il detto $econdo termine $aria ducati 900. & tutti tre li dettitre ter- mini $tariano in que$to modo 750. 900. 1080. Hor per $aper mo quanto pago di merito per 100. al anno, cauaremo li ducati 750 di capitale di quelli ducati 900. capitale, & guadagno del pri@o anno re$tara 150. per il puro guadagno del primo anno, con li detti 750. ma per trouar quan to guadagna per cento, dirai per la regola. Se ducati 750 mi guadagna a l’anno ducati 150. ch@ mi guadagnara ducati 100. opera che trouarai, che ti guadagnara 20. & co$i diremo, che colui pagò di merito ducati 20 per 100. a l’anno a far capo d’anno, cioe a pagar merito del merito. Et $e di tal conclu$ione ne farai la proua naturale procedendo $econdo li modi dati $opra tai meriti nelle re- gole negotiarie la trouarai buona.

Nota che tu poteui anchora trouare quanto guadagno per 100. a l’anno dicendo, $e 750 mitornano SETTIMO. 900. che mi tornara 100. opera che ti ritornara 120. fra capitale, & merito, cauane li 100. di capi- tale, & ti re$tara mede$imamente quel 20. per il merito di 100. a l’anno, & que$ta regola $ara mol- to piu commoda della prima nelle $equenti, ma per farti e$$ercitar il multiplicare, & partir dire$i- dui v$aremo la prima regola.

MA quando che il detto $econdo termine non veni$$e rationale (come molte volte nelle 2 $imili que$tioni interuiene) a voler dare tal conclu$ione pontalmente, & $enza ripren- $ione bi$ognara ri$pondere per radice $orda (come $opra la detta terza del precedente capo fu detto) E$$empi gratia $e ti fu$$e detto vno tuol impre$to ducati 354. & teneli preci$amente anni duoi, & in capo di detti anni duoi, colui gli re$e fra merito, & capitale ꕮ 406. Si adimanda quanto vien a pagar di merito per 100 a l’anno a far capo d’anno.

Procedi pur come nella pa$$ata, cioe multiplica quel 354 fia quel 406. fara 143724. & la radice di 143724. $ara il $econdo termine fra merito, & capitale, ma perche tal numero non è quadrato, tal $ua radice è irrationale, & a volerla ri$pondere pontalmente, $i dira il detto $econdo termine fra merito, & capitale e$$er ℞ 143724. & tutti tre li detti termini $tariano in que$to modo 354. radice 143724. 406.

Hor per voler $apere quanto pagò di merito per 100. procedi come fu fatto nella precedente (di ter mini rationali) cioe caua ducati 354 di ℞ 143724. re$tara que$to re$iduo ℞ 143724 men 354. poi dirai per la regola del 3. $e ducati 354. mi guadagnò ducati ℞ 143724 men 354. che mi guada- gnara ducati 100. opera come vuol la regola trouarai, che ti guadagnara ꕮ ℞ 11468 {116112/125316} men 100. & tanto guadagnara per 100 a l’anno. Et $e ne vorrai far la proua praticale, o vuoi dir la proua naturale, vedi $e quel $econdo termine trouato, cioe quel ℞ 143724. qual vien a e$$ere merito, & capitale del primo anno, meritandolo alla mede$ima ragione per l’altro $econdo anno, ti ritorna preci$amente fra merito, & capitale quelli ducati 406. che gli ritornò, & ritornando quel li mede$imi, non $i potra negare, che tal conclu$ione non $ia buona. Et per meritar tal $econdo ter- mine, tu dirai, $e ducati 354 mi ritornano ducati ℞ 143724. che mi ritornara li mede$imi ducati ℞ 143724. multiplica ℞ 143724 fia ℞ 143724 fara 143724. qual partendolo per 354. trouarai che ti venira preci$amente li detti ꕮ 406. e pero tal conclu$ion è buona. Anchora tu poteui tro- uar (& piu facilmente) quanto pagò di merito per 100 a l’anno per quel $ecõdo modo dato nella precedente dicendo, $e ducati 354 di capitale mi tornano fra capitale, & guadagno ducati radice 143724. che mi ritornara ꕮ 100 di capitale, opera trouarai che ti ritornara ℞ 11468 {116112/125316} delqual cauandone li ducati 100 di capitale, trouarai che ti re$tara pur ducati 11468 {116112/125316} men 100. ma per farti e$$ercitar il multiplicar, & partire di re$idui te la ho ri$olta per il primo mo- do, il mede$imo faro della maggior parte di quelle che $eguita, e pero non te ne admirare, che il tutto faccio a tua maggior in$truttione.

Ma nota che $e vn $imil ca$o ti accade$$e realmente nell’arte negotiaria, ouer mercantile $empre lo puoi concludere rationalmente $enza error $en$ibile, & que$to farai pigliando la propinqua radi- ce quadra di quel 143724. onde procedendo $econdo la $ua regola (po$ta $opra la e$trattione di tal radice) trouarai quella e$$er 379 {83/758}, & tanto $ara il detto $econdo termine, & tanti ducati fra merito, & capitale gli veniria in capo del primo anno, hor per $apere quanto gli pagò di merito per 100 a l’anno, procederai $econdo che fu fatto nella precedente (per e$$er regola piu commu- na) cioe caua quelli ducati 354 di capitale, di quelli ducati 379 {83/758}, & ti re$tara ducati 25 {83/758} per il puro guadagno, dapoi dirai per la regola del tre, $e ducati 354 mi danno di guadagno du- cati 25 {83/758}, che mi dara ducati 100. opera che trouarai, che ti dara ducati 7 {24976/268332}, & tanto pagò di merito per 100 a l’anno a far capo d’anno (io non ti $chi$$o il rotto, accio tu vedi la con- clu$ione prima) & $e per $atisfare piu chiaramente il negotiante di tal que$tione, di quel rotto ne potrai cauare gro$$i, & piccoli, oueramente ℒ, ß, ϑ, $econdo il co$tume del pae$e, ouer prouintia, che ti ritrouarai, & co$i tal negotiante re$tara perfettamente $atisfatto, perche in effetto in tal con- clu$ione non vi è error $en$ibile, & li negotianti, & altri naturali (come in molti altri luoghi hab- biamo detto) gli errori in$en$ibili li reputano per nulla, e pero tal conclu$ione (tolta $econdo la con$ideratione naturale) $aria pontalmente ri$olta, vero è che pigliandola $econdo la con$ideratio- ne mathematica, tal conclu$ione $aria giudicata per fal$a, e pero quãdo $i vuol dar ri$po$ta a qual- che propo$ta que$tione, bi$ogna con$iderare la per$ona, che te la prepone, perche $e tal preponen- te $ara qualche per$ona dottrinata in que$ta faculta, bi$ogna darui tal ri$po$ta da per$ona intelli- gente, cioe di preci$ione con radice $orde, ouero con binom{ij}, ouero con re$idui $econdo che ti oc- correra nella ri$olutione di tal que$tione, perche facendo altramente (cioe ri$pondendoli per via di radici propinque immediatamente ti reprobaria la tua ri$olutione per fal$a, & $are$ti trattato da LIBRO ignorante da quel tale. Et per il contrario quando che $i vuol dar ri$po$ta a qualche que$tione propo$ta da qualche negotiante, ouer naturale, a lui realmente accaduta in qualche contratto ma- teriale (occorrendoti nella conclu$ione quantita irrationale) ri$ponderai a quel tale rationalmente, cioe con ℞ propinque, perche $e gli ri$ponderai con ℞ $orde, ouer con binom{ij}, & re$idui, da lui $a rai tenuto huomo di poca dottrina, & non $enza ragione, perche colui che non $i $a far intendere dalla per$ona, con chi parla $i debbe giudicare di puoca intelligentia. E$$empi gratia $e vn mercan- te ti haue$$e propo$ta la $opra$critta que$tione, realmente a lui accaduta, & che tu gli ri$ponde$ti, che lui vien a guadagnar ducati ℞ 11468 {116112/125336} men ducati 100. per cento a l’anno, diman- do $e quel tale non haueria cau$a a $candaleggiar$i dite, perche per tal tua ri$po$ta manco ne inten deria, che prima, e pero auertirai nelle $imili, & altre.

Que$to puoco di$cor$o ti ho voluto di$tendere a tua maggiore in$truttione, il quale notarai non $o- lamente per que$ta, & per quelle, che con$equentemente (in tal materia) $i ha da dire, ma vniuer$al- mente per tutta la pre$ente no$tra opera, perche $econdo la qualita del preponente bi$ogna dar la ri$po$ta, & per que$to effetto habbiamo cercato di trouare quelle regole di $aper cauar la propin- qua radice in ogni qualita di radice irrationale, come co$a non $olamente vtile, ma nece$$aria nella general pratica di numeri, & mi$ure, come che in altri luoghi piu amplamente $i fara manife$to.

VN’altro tuol impre$to ducati 27. & in capo di tre anni gli ritornò fra merito, & capita- 3 le ducati 64. Si adimanda quanto pagò di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

Anchora in que$ta bi$ogna auertire, che vi concorre quattro termini continui pro- portionali, delliquali $olamente il primo, & l’ultimo ne è cognito, & gli altri duoi ne $o no occulti, il primo è quelli ducati 27 (primo capitale) & il quarto è quelli ducati 64. fra merito, & capitale, & per ri$oluere tal que$tione ne è forza di ritrouar il $econdo termine, perche trouato il detto $econdo termine con facilita $i ritroua tutte le ricercate particolarita. Hor per trouare tal $e- condo termine procederemo per la regola data $opra la quarta del precedente capo, cioe quadra quel 27. fara 729. & que$to multiplica fia quel 64. fara 46656. & la radice cuba del detto 46656. qual è 36. $ara il detto $econdo termine, & tanto fu il merito, & capitale del primo anno, & per $a- per quanto fu il puro merito di tal primo anno, caua quel 27 di capitale di quel 36. re$tara 9. & tan to pagò di merito di quelli ducati 27. in vn’anno. Hor per $aper quanto venne a pagar per cento a l’anno, dirai per la regola, $e ducati 27 paga ducatl 9. che pagara 100. opera che trouarai, che pa- gara 33 {1/3}, & $e ne farai proua $econdo le regole date $opra li meriti (nella prima parte) la trouarai buona. Sel ti pare$$e di voler trouare il terzo termine, cioe il merito, & capitale del $econdo anno, procedendo per la mede$ima regola, & per molte altre vie trouarai quello e$$ere 48. ma in que$ti tai ca$i il tutto con$i$te a $aper trouar il $econdo termine, perche per vigor di quello per diuer$e vie potemo ritrouare tutti gli altri.

MA quando che il detto $econdo termine non veni$$e rationale in tal ca$o tu lo pronon- 4 tiare$ti $ordamente, come fu fatto della radice quadra $orda $opra la $econda di que$to capo. E$$empi gratia $el ti fu$$e detto vno ha tolto impre$to ducati 30. & in capo di an ni tre gli ritornò fra merito, & capitale ducati 40. $i adimanda quanto venne a pagar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

In que$ta procederai $i, come nella precedente, cioe quadra 30. fa 900. multiplica que$to 900. per 40. fara 36000. & la radice cuba di que$to 36000. $ara il $econdo termine, cioe il merito, et capitale del primo anno, ma perche que$to 36000 non è numero cubo, la $ua radice cuba $ara irrationale, & volendo ri$pondere pontalmente, tu dire$ti che il merito, & capitale del primo anno fu radice cuba di 36000. $i che li detti ducati 30. in capo del detto primo anno tornariano fra merito, & capitale ducati ℞ cu. 36000 (come è detto di $opra) ma volendo $apere il puro merito del detto primo an- no di detti ducati 30. a te $ara nece$$ario a proferirlo, ouero a rappre$entarlo in que$to modo radi- ce cu. 36000. men 30. Hor per $aper quanto venne a pagar di merito per cento a l’anno, procede- rai $econdo l’ordine dato $opra li meriti, & $conti a capo d’anno nella prima parte del no$tro ge- neral trattato, cioe (come nella precedente con le quantita rationali è $tato fatto) dicendo, $e ꕮ 30 mi guadagna ℞ cu. 36000 men 30. che miguadagnara ꕮ 100. opera che trouarai, che ti ritornara ℞ cu. 1333333 {1/3} men 100. & tanto venne a pagar di merito per cento a l’anno. Il mede$imo (& piu facilmente) trouarai procedendo per quell’altra $econda regola detta nella $econda di que$to capo. Et $e di que$ta conclu$ione, ouer $olutione ne vorrai far la proua naturale, bi$ogna vedere $e tal merito li detti ducati 30 tornaranno in capo di tre anni ducati 40. come dice la que$tione, & tor nando preci$amente li detti ducati 40. non $i potra negare, che tal $olutione non $ia buona, & per veder tal co$a $econdo l’ordine della pratica non è altro, che vn trouar gli altri duoi termini, che SETTIMO. $eguitano con la regola del tre, dicendo, $e ducati 30 mi tornano ℞ cu. 36000. fra merito, & capi- tale, che mi tornara la detta ℞ cu. 36000. opera che trouarai, che ti ritornaranno ℞ cu. 48000. & tanto $aranno tornati li detti ducati 30 fra merito, & capitale in capo del $econdo anno, hor per vedere quanto $aranno tornati in capo del terzo anno dirai pur, $e ducati 30 mi tornano radice cu. 36000. che mi ritornara ℞ cu. 48000. opera che trouarai, che ti ritornarãno ℞ cu. 64000. laqual ℞ cu. del detto 64000. $ara preci$amente 40. e pero la detta conclu$ione è buona.

Si vede adonque che la maggior difficulta, che occorra in que$te $pecie di que$tioni è il $aper trouar il $econdo termine di tai quantita continue proportionali, & trouato quello (hauendo pero in me- moria il multiplicare, & partır di radici, & binom{ij}) tutto il re$tante è facile, e pero per abbreuiar la $crittura, nelle altre $imili que$tioni, che $eguitano a te la$ciaro la impre$a della proua.

Ma quando che tal que$tione ti fu$$e $tata propo$ta da qualche mercante, ouero altro naturale, per e$ $ergli accaduta realmente, in tal ca$o tu douere$ti procedere, come fu detto di $opra la $econda, cioe cauare la propinqua radice cuba di quel 36000. & con quella potrai poi trouare $enza error $en$ibile tutto quello, che nella detta que$tione $i adimanda, cioe quanto venira a pagar di merito per cento a l’anno, & re$tara fatisfatto.

VN’altro impre$ta a vn $ignore fuora v$cito ducati 2. & in capo di anni quattro e$$endo 5 tornato tal $ignore in $tato gli ritornò ducati 32. $i adimanda quanto gli venne a pa- gar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

Anchora in que$ta bi$ogna con$iderare, che vi concorre cinque termini continui proportionali, delliquali habbiamo notitia $olamente del primo, & dell’ultimo, & per ri$oluere tal que$tione ne fa dibi$ogno trouar il $econdo. Onde procedendo per la no$tra regola data nella quinta del precedente capo, cioe cubãdo quelli ꕮ 2. faranno 8. et multiplicar poi il detto 8. fia l’ulti mo, cioe fia quel 32. fara 256. & la ℞ ce. ce. del detto 256. laqual è 4. $ara il detto $econdo termine, cioe il merito, & capitale del primo anno. E per tanto $e di ducati 2. in vn’anno ne fa ꕮ 4. el $i ve- de, che lui viene ad hauer pagato di merito a ragion di 100 per cento a l’anno a far capo d’anno.

ANnchora vn’altro $ignor e$$endo $cacciato fuora del $uo ftato piglia impre$to da vn 6 che lo cono$ceua ducati 3. & doppo anni quattro, e$$endo ritornato nel $uo $tato, ritor nò ducati 12 a quel tale, $i adimanda quanto viene ad hauer hauuto di merito colui per cento a l’anno a far capo d’anno.

Onde procedendo per il modo detto di $opra trouarai, che il $econdo termine $ara ℞ cen. cen. 324. ma per e$$er tal numero quadrato, pigliaremo la $ua prima ℞ quadra, che $ara 18. & la $implice ℞ quadra del detto 18. $ara il detto $econdo termine, & tanto fra merito, & capitale venne ad ha- uer colui in capo del primo anno. Hor volendo trouar quanto venne ad hauer hauuto per cen- to a l’anno a far capo d’anno. Procedi $econdo l’ordinario, cioe caua li ducati 3. di capitale di quel- la ℞ 18. re$tara ℞ 18 men 3. & tanto fu il puro guadagno di detti ducati 3. in vn’anno, poi per tro @ar quanto vien per cento, dirai $e ducati 3 guadagna ℞ 18 men 3. che guadagnara 100. multipli- ca, & parti, come vuol la regola, & trouarai, che te ne venira ℞ 20000. men 100. & tanto guada- gnò, ouero che tanto venne ad hauer di merito per cento a l’anno. Il mede$imo trouarai per quel la $econda regola detta nella $econda del precedente capo, & piu facilmente, perche non ti occor- rera nel multiplicar, nel partir di quel re$iduo. Et $e ne farai proua $econdo l’ordine delle pa$$ate, trouarai che li detti ducati 3 in capo di detti anni quattro $aranno ritornati fra merito, & capitale ℞ 144. laqual radice $i è preci$amente 12. e pero $ta bene.

Nota che per abbreuiar la $crittura in quelle, che $i ha da dire $opra di que$ta materia, poneremo vna $ola que$tione per e$$empio in quantita irrationale, & $otto breuita rimettendo il modo operatiui ordinatamente alle regole date nel precedente capo, & in quelli mede$imi e$$emp{ij}.

EGlie vn’altro gentil’huomo, il quale piglia a intere$$o ducati 4. da vn mercante, & ten 7 neli anni cinque, & in capo di detti anni cinque gli ritornò ducati 6. fra merito, & ca- pitale, $i adimanda quanto gli venne a pagar d’intere$$o per cento a l’anno a far ca- po d’anno.

Se ben con$ideri in que$ta que$tione vi occorre 6 termini continui proportionali, delliquali habbia- mo notitia $olamente del primo, & dell’ultimo, cioe il primo è quelli ducati 4. & l’ultimo è quelli ducati 6. & a voler ri$oluere tal que$tione ne ba$ta a $aper trouare quanto $ia il $econdo, & per tro uarlo procederemo $econdo la no$tra regola data $opra la $e$ta del precedente capo, cioe reccando quel 4 al $uo cen. cen. che $ata 256. & quel multiplicaremo fia quel 6. fara 1536. & la radice relata del detto 1536. $ara il detto $econdo termine, & perche la detta radice e irrationale, tu la notarai per ℞ rel. 2536. & tãto $ara il capitale, & guadagno del primo anno, & per tal notitia volendo tro- LIBRO uar quanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno, procedi come nelle pa$$ate, cioe caua quel 5. di ℞ rel. 1536. & ti re$tara ℞ rel. 1536 men 5. & tanto fu il puro merito di detti ducati 5. in vn’anno, & per trouar quanto $ia per 100. dirai $e ducati 5 mi danno di merito ℞ rel. 1536 m\~e 5. che mi dara 100. opera che ti dara ℞ rel. 4915200000 men 100. & tanto gli venne a dar di me- rito per cento a l’anno, $e ne farai proua la trouarai buona.

ANchora vn’altro tuol impre$to (per vn $uo bi$ogno) ducati 3. & li tenne anni 6. & in 8 capo di detti anni 6. co$tui gli ritornò ꕮ 9. fra merito, & capitale. Si adimanda quanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

Se ben con$ideri anchora que$ta que$tione tu trouarai, che vi concorre $ette termini continui proportionali, delliquali habbiamo noto $olamente il primo, & l’ultimo, il primo è quelli ꕮ 3. & l’ultimo è quelli ducati 9. & volendo ri$oluere tal que$ito, eglie nece$$ario a ritrouare il $e- condo termine. Et per trouarlo procederemo per quella no$tra regola po$ta nella $ettima del pre- cedente capo, cioe reccaremo quel 3 al $uo primo relato, che $ara 243. et quello multiplicaremo fia quel 9. fara 2187. & co$i la radice cen$a cuba di que$to 2187. $ara il $econdo termine, & perche tal radice è irrationale tu la notarai in que$to modo ℞ cen. cu. 2187. & tanto $ara il capitale, & guada- gno del primo anno. Hor per trouar quanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno, vo- glio che lo ritrouiamo per quella $econda regola detta nella $econda que$tione di que$to capo, di- cendo $e ducati 3 di capitale mi ritornano fra merito, & capitale ducati ℞ cen. cu. 2187. che mi ri- tornara ducati 100. di capitale, opera che trouarai, che ti ritornara ℞ cen. cu. 3000000000000. fra merito, & capitale, delqual cauãdone li ducati 100 di capitale re$tara ℞ cen. cu. 3000000000000. men 100. & tanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno, & que$ta tal regola è molto piu i$pediente in que$te $pecie di ragioni irrationali dell’altra, che nelle precedenti habbiamo v$ata, per che in que$ta non ne interuiene, ne il multiplicar, ne il partir di quel re$iduo, pur $e per e$$ercitarti la vorrai $oluere per la detta regola trouarai il mede$imo. Et $el ti pare$$e anchora di volerla con- cludere rationalmente, cauarai la propinqua radice cen$a cuba del detto $econdo termine, & con quella procederai $econdo, che nelle regole negotiarie $opra tai meriti t’in$egnai, anchora tu potre $ti far il mede$imo cauando la propinqua ℞ cen. cu. di quel 3000000000000. & di tal radice pro- pinqua cauandone 100. & il re$tante $aria quello che gli venne a pagar di merito per 100 a l’anno.

VN’altro piglia a impre$to ducati 2. & li tenne $ette anni, & in capo di detti $ette anni gli 9 ritornò ducati 6 fra merito, & capitale. Si adimanda quanto gli venne a pagar di me- rito per cento a l’anno per far capo d’anno.

Tu vedi che in que$ta que$tione gli concorre 8 termini continui proportionali, del- liquali ne è noto $olamente il primo, & l’ultimo, il primo è quelli ducati 2. & l’ultimo è quelli duca- ti 6. ma per $oluere tal que$tione ne fa dibi$ogno di $aper il $econdo termine, & per trouarlo pro- cederai per la no$tra regola data $opra la ottaua del precedente capo, cioe troua il cen$o cubo di quelli ducati 2. che $ara 64. & quello multiplicalo per quelli ducati 6 fara 384. & la radice $econda relata del detto 384. $ara il detto $econdo termine, & perche tal radice è $orda, o vuoi dire irratio- nale tu la proferirai in que$to modo radice $econdo rel. 384. & tanto $ara il capitale, & guadagno del anno. Hor per trouar quanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno procedendo per quella $econda regola, dirai $e ducati 2. di capitale mi ritorna fra merito, & capitale ducati radice $e- conda relata 384. che mi tornara 100 di capitale, opera & trouarai, che ti ritornara radice $econda relata 300000000000000. delquale cauandone li ducati 100 di capitale re$tara radice $econda re- lata 300000000000000 men 100. & tanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno, & $e ne farai proua la trouarai buona. Et $e per e$$ercitarti la $oluerai per quell’altra prima regola trouarai il mede$imo.

VN’altro tuol impre$to ducati 3. & li tenne anniotto, & in capo di detti anni otto gli ri- 10 tornò il doppio, cioe ducati 6. fra merito, & capitale. Si adimanda quanto gli venne a pagar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

Tu vedi che in que$ta dimanda gli interuiene 9 termini continui proportionali, del- liquali habbiamo cognito $olamente il primo, & l’ultimo, il primo è quelli ꕮ 3. & l’ultimo è quelli ꕮ 6. & per ri$oluere tal dimanda è nece$$ario a ritrouar il $econdo termine, & per trouarlo proce- deremo per quella no$tra regola data nella 9 del precedente capo, cioe pigliaremo il 0 2 rel. di quel 3. che $ara 2187. & lo multiplicaremo per quel 6. fara 13122. & la ℞ c\~e. cen. cen. del detto 13122. $ara il detto $econdo termine, & per e$$er tal radice $orda, o vuoi dire irrationale, tu la notarai in que$ta forma ℞ cen. cen. cen. 13122. & tanto $ara il merito, & capitale del primo anno, hor per tro uar mo quanto venne a pagar di merito per 100 a l’anno a far capo d’anno, procedendo per quel SETTIMO. la $econda regola diremo, $e ducati 3 di capitale mi torna fra merito, & capitale ducati ℞ cen. cen. cen. 13122. che mi tornara ducati 100 di capitale, opera che trouarai, che ritornara ℞ cen. cen. cen. 20000000000000000. delliquali cauane li ducati 100 di capitale, & ti re$tara radice cen. cen. cen. 20000000000000000. men 100. & tanto venne a pagar di merito per cento a l’anno, & $e ne fa- rai la proua la trouarai buona. Ma $e per e$$ercitarti nel multiplicare, & partir di re$idui, la $olueral per la prima regola trouarai, che ti venira il mede$imo.

ANchora vn’altro piglia impre$to ducati 2. & li tenne anni noue, & in capo di detti anni noue 11 gli ritornò ducati 5 fra merito, & capitale. Si adimanda quanto gli veniua a pagar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

Anchora in que$ta $i vede che gli occorre 10. termini continui proportionali, delliquali $olamente il primo, & l’ultimo habbiamo noto, il primo è quelli ꕮ 2. & l’ultimo è quelli ꕮ 5. & per ri$oluer tal que$ito, eglie nece$$ario a ritrouare il $econdo termine, & per trouarlo procederemo per quella no $tra regola data nella decima del precedente capo, cioe pigliaremo il cen. cen. cen. di quelli ducati 2. che $ara 256. & lo multiplicaremo fia quel 5. fara 1280. & co$i la ℞ cu. cu. del detto 1280. $ara il detto $econdo termine, & perche tal radice è $orda, ouer irrationale la de$criueremo in que$to mo do ℞ cu. cu. 1280. & tanto $ara il merito, & capitale del primo anno, delli detti ducati 2. per trouar mo quanto veniua a pagar di merito per cento a l’anno, tu dirai ($econdo il $olito) $e ducati 2 di ca pitale mi torna fra capitale, & guadagno ℞ cu. cu. 1280. che mi tornara ducati 100. opera che tro- uarai che ti ritornara ducati ℞ cu. cu. 2500000000000000000. delliquali cauãdone li ducati 100. di capitale, re$tara ℞ cu. cu. 2500000000000000000 men 100. & tanto venia a pagar di merito per cento a l’anno a far capo d’anno, & $e ne farai proua la trouarai buona.

VN’altro tuol impre$to pur ducati 2. & in capo di anni 10. gli ne ritornò fra merito, & 12 capitale ducati 3. Si adimanda quanto gli veniua ad hauer pagato di merito per cento a l’anno a far capo d’anno.

Similmente in que$ta $i vede, che gli interuiene vndici termini continui proportio- nali, delliquali $olamente del primo, & dell’ultimo habbiamo notitia, & a voler concludere il propo$ito eglie nece$$ario a trouar il $econdo, & per trouarlo procederemo per quella no$tra re- gola data $opra la vndecima del precedente capo, cioe pigliaremo il cubo cubo di quel 2. che $ara 512. & lo multiplicaremo per quel 3. fara 1536. & co$i la radice cen$a relata del detto 1536. $ara il detto $econdo termine, & perche tal radice è $orda, o vuoi dire irrationale, la notaremo in que$ta forma radice ce. rel. 1536. & tanto $ara il capitale, & merito del primo anno, con la notitia delqua- le volendo trouare quanto gli veniria ad hauer pagato di merito per cento a l’anno, dirai $e ducati 3 di capitale mi torna fra merito, & capitale ducati ℞ cen. rel. 1536. che mi tornara ducati 100 di capitale, opera che trouarai, che ti tornara ℞ cen. rel. 2601229487374892038 {48138/59049}, delliqua- li cauane li ducati 100 di capitale, & trouarai che ti re$tara 2601229487374892038 {48138/59049} men ducati 100. & tanto veniua ad hauer pagato di merito per 100. a l’anno, faranne proua, che la trouarai buona.

VN’altro piglia impre$to da vn $uo amico 1. & per var{ij} infortuni $tette anni 11. 13 che mai hebbe il modo di poteruelo re$tituire, ma in capo di detti 11. anni hereditò vna certa puoca faculta, & per mo$trar$i grato del $eruitio ritornò a quel $uo amico ꕮ 2. Si adimanda quanto gli venne a dar di merito per c\~eto a l’anno a far capo d’anno.

In que$ta $i vede, che vi occorre 12 termini continui proportionali, delliquali habbiamo $olamente notitia del primo, & dell’ultimo, il primo è quel ducato 1. & l’ultimo è quelli ducati 2. ma a douer concludere il propo$ito eglie nece$$ario a ritrouare il $econdo termine. Et per trouarlo procedere- mo per quella no$tra regola data $opra la duodecima del precedente capo, cioe pigliaremo il cen- $o relato di quel 1. qual $ara pur 1. & lo multiplicaremo fia quel 2. fara pur 2. & co$i la radice ter za relata di quel 2. $ara il detto $econdo termine, & per e$$er tal radice $orda la notaremo in que$ta forma radice terza relata 2. & tanto $ara il merito, & capitale del primo anno, con il quale volen- do mo trouare quanto gli venne a dar di merito per cento a l’anno, procederai $econdo il $olito, dicendo $e ꕮ 1. di capitale mi ritorna fra merito, & capitale ducati radice $econda relata 2. che mi ritornara ducati 100 di capitale, opera che trouarai, che ti ritornara radice terza relata 2000000- 0000000000000000. delliquali cauandone li ducati 100 di capitale, trouarai che ti re$tara ducati radice terza rel. 20000000000000000000000 men ducati 100. & tanto gli venne a dar di meri- to per cento a l’anno a far capo d’anno, & $el ti parera di volerla prouare, procederai $econdo le regole date, & trouarai che in capo di detti anni vndici venira a riceuere fra merito, & capitale li detti ducati 2. Et co$i $enza che piu oltra mi $tenda, non dubito che con tal no$tro ordine da te LIBRO mede$imo $aprai in infinito piu oltra procedere, co$a non piu audita, ne da alcun’altro antico, ne moderno cogitata.

Li ca$i, ouer que$tioni, che $opra li $conti a capo d’anno potriano realmente occorrere nell’arte nego tiaria $ono preci$amente al contrario delli $opra notati meriti, e pero $i ri$oluono qua$i al contra- rio delli precedenti, ma pur per le dette no$tre regole po$te nel precedente capo, & per procedere regolatamente, cominciaremo alle piu ba$$e, & cõmune que$tioni, come fu fatto nelli $opra nota- ti meriti, ponendo anchora per maggiore intelligentia li conuer$i di quelli mede$imi meriti.

VNo die hauer da vno mercante ducati 1080. in termine di duoi anni, & trouando$i il 14 detto creditore in vn certo bi$ogno, va dal detto mercante, & gli dice, $e tu mi vuoi lar al pre$ente ducati 750. mi voglio chiamar $atisfatto da te, co$tui $i contentò, & gli liede li detti ducati 750. Si adimanda mo a quanto per cento a l’anno (a far capo d’an- no) furno $contati li detti ducati 1080.

In que$ta ($e ben ti aricordi le regole del $contar a capo d’anno) vi concorre tre termini continui pro- portionali, delliquali habbiamo $olamente notitia del primo, & dell’ultimo, il primo è quelli du- cati 1080. & l’ultimo è quelli ducati 750. Ma per ri$oluere tal que$tione a noi è nece$$ario a ritro- uare il $econdo termine, & per trouarlo procederemo $econdo la regola po$ta $opra la terza del precedente capo, cioe multiplica 750. fia quel 1080 fara 810000. & la radice quadra di tal pro- dutto $ara il detto $econdo termine, laqual radice di 810000 $aria 900. & tanto $ara il detto $e- condo termine, & anchora tanti ducati $aranno tornati li detti ducati 1080. $contati per vn’anno $olo, cioe per il primo anno, hor per $aper a quanto per cento a l’anno $ia tal $conto, tu puoi pro- cedere per piu vie (come $opra li detti $conti nella prima parte fu mo$trato) ma procedendo per la piu communa diremo, $e 900. mi torna 1080. che mi tornara 100. opera che trouarai, che ritorna- ranno 120. fra capitale, & guadagno, delliquali trattone li ducati 100 di capitale re$tara ducati 20. per il merito (meritando) ouer per il $conto $contando per cento a l’anno, e pero li detti ꕮ 1080. vengono a e$$er $tati $contati a ragione di 20 per cento a l’anno a far capo d’anno.

Tu poteui anchora trouar il mede$imo 120. con l’ultimo termine, cioe con quelli ducati 750. dicen- do $e ducati 750. di capitale meritandolo torna in ducati 900. in vno anno, che ritornara 100 di capitale, opera che ritornara quel mede$imo 120. fra merito, & capitale (meritando) ma $contan- do di 120. ritornara in 100. Et $e di tal conclu$ione ne farai la proua, trouarai co$i e$$ere, e pero tu vedi che la conclu$ione di que$to $conto è $imile alla prima di que$to capo $opra li meriti.

MA quando che il detto $econdo termine non veni$$e rationale (come la maggior parte 15 delle volte interuiene) bi$ognaria a volerla ri$oluere pontalmente, et $enza ripren$ione da gli huomini intelligenti ri$pondere tal $econdo termine per ℞ $orda, come $opra la $econda di meriti di que$to capo fu anchora detto. E$$empi gratia (per ponere il con- uer$o della $econda di que$to capo) poniamo che vno debba hauer da vn’altro ducati 406. in ca- po di duoi anni, & co$tui che debbe hauere tali ducati 406. nel detto termine, ne ha dibi$ogno al pre$ente per fare vn certo $uo effetto, & per tanto va dal detto $uo debitore, & dicegli $e mi vuoi dare al pre$ente ducati 354. ti voglio $aldar la tua partita, & il $critto di tutto il mio credito, & co- $i colui $i contento. Si adimanda a quanto per 100 a l’anno a far capo d’anno furno $contati tai ꕮ.

In que$ta ($e ben la con$ideri) vi interuiene tre termini continui proportionali, delliquali habbiamo notitia $olamente del primo, & dell’ultimo, il primo in que$to ca$o $aria quelli ducati 406. (ri$petto al $contare) & l’ultimo $aria quelli ducati 354. Ma per ri$oluere tal que$tione, eglie nece$$ario di tro uare il $econdo termine, & per trouarlo procederemo $econdo la regola data nella detta terza del precedente capo, cioe multiplicaremo quel 354 fia quel 406. & fara 143724. & co$i la radice di quel 143724. $ara il detto $econdo termine, qual per non hauere tal radice rationale, & a voler proferire pontalmente, tal $econdo termine $i notaria in que$to modo ℞ 143724. & tanto $aran- no ritornati li detti ducati 406. $contati per vn’anno, ouero che tanti $ariano rıtornati fra merito, & capitale, li detti ducati 354. meritati per vn’anno, & per tanto volendo mo trouare a quanto per cento a l’anno, furno $contati tai danari, a far capo d’anno tu puoi procedere per piu vie, come fu detto nelle regole negotiarie $opra tai $conti, ma la piu communa è que$ta, dirai, $e ℞ 143724 di capitale mi ritornano ducati 406 fra merito, & capitale, che mi ritornara 100. opera che troua- rai, che ti venira ℞ 11468 {116112/125316}, dalliquali cauane quelli ducati 100 di capitale, & ti re$tara ℞ 11468 {116112/125316} men 100. & a tanto per 100 a l’anno furno $contati tai danari a far capo d’an- no. Et que$to tal $conto tu vedi, ch’eglie preci$amente eguale a quello, che $i merita nella $econda di meriti di que$to capo, tal che que$ta vien a e$$er la proua di quella, & quella di que$ta, vero è che tu potre$ti prouarla $contando alla mede$ima proportione quella ℞ 143724. doueriano tor- SETTIMO. nar quelli ducati 354. & tornando quelli ducati 354. tal conclu$ione non $i potria negare, che non fu$$e buona. Et per far que$to $econdo $conto tu dirai, $e ducati 406 mi ritornano $contati per vn’anno ducati ℞ 143724. che mi ritornara li mede$imi ducati ℞ 143724. opera che ti ritornera preci$amente ducati 354. e pero $ta bene.

Ma $e que$ta tal que$tione ne fu$$e $tata propo$ta da vn qualche negotiante per e$$ergli realmente a lui accaduta (come che anchora fu $uppo$to $opra la $econda di que$to capo) in tal ca$o volendo $atisfare naturalmente al negotiante in tal material que$tione, cauaremo la propinqua radice qua- dra del detto 143724. laquale (come fu detto $opra la $econda di que$to capo) $ara 379 {83/758}, & co$i ducati 379 {83/758} $aranno ritornati li detti ꕮ 406. $contati per vn’anno $olo. Poi per voler tro- uare a quanto per cento a l’anno a far capo d’anno furno $contati li $opradetti ducati 406. tu lo puoi ritrouare per due vie, cioe potiamo dire, $e ducati 379 {83/758} mi ritornano in ducati 406. che mi ritornara ducati 100. Et potemo anchora dire, $e ducati 354. mi ritornano in ducati 379 {83/758}, che mi ritornara ducati 100. perche $e li detti ducati 379 {83/758} fu$$e il perfetto medio proportio- nal fra 406. & 354. tanto veniria per l’uno modo quanto per l’altro, ma perche il detto 379 {83/758} non è perfetto medio, per non e$$er la perfetta radice del $opradetto 143724. ma $olamente pro- pinqua al vero, e pero variara alquanto piu per vn ver$o, che per l’altro. Ma perche ogni piccolo errore, che $i faccia nel partitore molto piu maggior errore $i trouara $eguire nell’auenimento di tal partire, & per il contrario $e nella quantita, che $i ha da partire $ara qualche errore (partendola poi per vn giu$to partitore) nel auenimento di tal partire, molto $i $minuira tal errore, & tanto piu $minuira tal errore quanto, che piu maggior $ara il detto partitore, e pero ti laudo a procedere per il $econdo modo, cioe dire, $e ducati 354 mi ritornano ducati 379 {83/758}, che mi ritornara 100. che operando $i trouara, che ritorna ducati 107 {24976/268332}, delliquali trattone li ducati 100 di capitale re$tara ducati 7 {24976/268332}, & co$i a ducati 7 {24976/268332} per 100 a l’anno a far capo d’anno $aran- no $tati $contati li detti ducati 406. $i potria anchora procedere preci$amente (come fu fatto nella $econda di meriti di que$to capo) cioe cauar quelli ducati 354. di quelli ducati 379 {83/758}, & ti re- $tara ducati 25 {83/758}, & dapoi dire $e ducati 354 mi danno di merito ducati 25 {83/758}, che mi dara ducati 100. onde operando $i trouara, che dara quelli mede$imi ducati 7 {24976/268332} di merito per cento a l’anno a far capo d’anno (dico di merito meritando) ma $contando mi da quel mede$imo $conto per cento a l’anno a far capo d’anno. Ma procedendo per quella prima via dicendo, $e du- cati 379 {83/758} mi ritornano ducati 406. che mi ritornara ducati 100. procedendo $i trouara, che ri- tornara ducati 107 {26745/287365}, delqual cauandone ducati 100. re$tara ducati 7 {26745/287365}, ch’èal- quanto differente dal $opradetto per le ragioni di $opra narrate. Et $e di tai conclu$ioni ne farai la proua naturale, & in fine di tal proua $e tirarai quel rotto di (che ti venira) in gro$$i, & picco- li, ouero in ß, & ⓟ, ouer ϑ, tu trouarai, che la non ti $calizara d’vn piccolo, ouer di vn danaro dal la verita, il qual errore (appre$$o di mercanti, & altri negotianti) $ara riputato per niente, & perche tutto quello che $i è vi$to $eguire in que$to $conto, fatto per duoi anni, quel medefimo $eguira in tutti gli altri di piu numero di anni, cioe che quella mede$ima regola, che habbiamo v$ata in tutte le precedenti que$tioni di meriti, quella mede$ima $i debbe v$are nelli $conti, tal che $enza altra e$- $emplificar que$tione da te mede$imo douere$ti $aper e$$equire il propo$ito in ogni altra $imile que$tione di $conti in piu numero di anni, nondimeno a tua maggiore in$truttione ne poneremo alcune altre, ma $otto breuita, repetendo le mede$ime que$tioni delli precedenti meriti.

VNno debbe hauere da vn’altro ducati 64. in capo di tre anni, & per vn $uo bi$ogno $i 16 contento di tuor al pre$ente ducati 27. Si adimanda a quanto per cento a l’anno fur- no $contati a far capo d’anno.

In que$ta tu vedi che gli occorre quattro termini continui proportionali, delliquali $olam\~ete il primo, & l’ultimo ne è cognito, il primo è quelli ꕮ 64. & l’ultimo è quelli ꕮ 27. ma per ri$oluere tal que$tione, ne è forza di trouare il $econdo, ouer il terzo, perche tanto $i potiamo $eruir del terzo, come del $econdo, ma per maneggiar menori numeri, il terzo, & que$to trouaremo $econdo l’ordine, che fu fatto nella terza di meriti di que$to capo, cioe quadraremo quel 27 fara 729. & que$to multiplicaremo fia quel 64. fara 46656. & co$i la radice cuba del detto 46656. (la- qual $ara 36) $ara il detto terzo termine, & perche l’ultimo è 27. qual meritandolo per vn’anno torna fra merito, & capitale li detti ducati 36. & per $aper quanto vien per cento, procedi come fu fatto nella terza di meriti dicendo, $e 27 torna 36. che tornara 100. opera che tornara 133 {1/3}, delqual cauane 100. capitale, re$tara di merito 33 {1/3} per cento a l’anno a far capo d’anno, dico me- ritando, ma $contando daranno mede$imamente di $conto ducati 33 {1/3} a l’anno a far capo d’an- no, & co$i li detti ꕮ 64. furno $contati alla detta ragione di 33 {1/3} ք 100 a l’anno a far capo d’anno.

LIBRO

MA quando che il detto $econdo, ouer terzo termine veni$$e irrationale tu procedere$ti 17 pur $econdo il mede$imo modo, ma irrationalmente. E$$empi gratia $e vno doue$$e hauer da vn’altro ducati 40. in termine di tre anni, & che $i contenta$$e di tirar di pre- $ente ducati 30. Hor volendo $apere a quanto per cento a l’anno a far capo d’anno, $aranno $contati li detti ducati 40. In que$ta procedendo $econdo l’ordine dato nella quarta di me riti (qual è a lei $imile) trouarai, che il $ecõdo, o vuoi dir terzo termine $ara ℞ cu. 36000. hor per $a pere a quanto per cento a l’anno $ia tal $conto, dirai, $e 30. di capitale (meritandolo) torna radice cu. 36000. fra merito, & capitale, che mi tornara ducati 100 di capitale, opera che trouarai, che ti ri- tornara ℞ cu. 1333333 {1/3} fra merito, & capitale (meritando) delquale cauane li ducati 100 di capi- tale, re$tara ℞ cu. 1333333 {1/3} men 100. & tanto per cento a l’anno $ariano $contati li detti ducati 40. a far capo d’anno, & per il contrario li ducati 30. che sbor$a colui per tre anni auanti tratto, & tirandone poi ducati 40. veniranno a e$$er meritati alla mede$ima ragione per cento a l’anno a far capo d’anno, & $e ne farai la proua la trouarai buona.

EGlie vno, il quale debbe hauere da vn’altro ducati 32. in capo di quattro anni, & e$- 18 $endo al bi$ogno $i contentò hauer di pre$ente ducati 2. Si adimanda a quanto per cen to a l’anno a far capo d’anno, furno $contati tai danari.

In que$ta tu vedi che la è $imile alla 5. di meriti, & che mede$imamente $ono cinque termini continui proportionali, onde trouando il $econdo, ouer il quarto, perche tanto ne $erue l’uno quanto l’altro, & trouarai il quarto e$$er la ℞ cen. cen. 256. (cioe 4.) & co$i in tal ca$o meri- ritando di ducati 2. $e ne fa 4. in vn’anno, che veniria a meritar 100. per 100. a l’anno. Ma $contan do tai ducati 32. veniriano a e$$er $tati $contati a quella ragione mede$ima, cioe a cento per cento a l’anno intendendo pero $empre a far capo d’anno.

ANchora voglio facciamo il conuer$o della $e$ta di meriti. Dicendo vno debbe hauere 19 da vn’altro ducati 12. a termine di anni quattro, & per vn $uo gran bi$ogno $i conten ta di tirare al pre$ente ducati 3. Si adimanda a quanto per cento a l’anno vengono a e$ $er $tati $contati li detti ducati 12. intendendo $empre a far capo d’anno.

In que$ta tu vedi mede$imamente occorrerui cinque termini continui proportionali, delliquali $i vien ad hauer notitia del primo & del quinto, onde trouando il $econdo, ouer il quarto $econdo l’or- dine detto nella $e$ta di meriti, ma per maneggiar menori numeri, trouaremo quello che $eguita li ducati 3. che venira a e$$er ℞ cen. cen. 324. (come interuiene anchora nella detta $e$ta di meriti) ma per e$$er tal 324. numero quadrato, pigliaremo la $ua prima radice quadra, che $ara ℞ 18. & tan- to $ara il detto $econdo termine, onde procedendo, come che nella detta $e$ta fu fatto, trouaremo mede$imamente che venira ad hauer $contati li detti ducati 12. a ragion di ducati ℞ 20000 men 100. per cento a l’anno a far capo d’anno, cioe $i come che nella detta $e$ta di meriti veniano ad e$$er meritati la detta ℞ 20000. men 100. in que$ta vengono a e$$er $contati, ma l’operatione vien a e$$er quella mede$ima, e pero $enza che piu oltra m’i$tenda con e$$emp{ij} non dubito, che da te mede$imo $aprai, come gouernarti quando, che vna tal que$tione, ouer $cõto ti occorre$$e in quan to numero di anni $i voglia, & tanto piu hauendoti auertito nelle ri$olutioni delle 6 precedenti que $tioni di $conti, $ono quelle mede$ime regole, con lequali $ono $tate ri$olte le prime $ei que$tioni di meriti, $olamente vi è que$ta differentia, che quel termine, che è primo nelle que$tioni di meriti vien a e$$er vltimo nelle que$tioni di $conti, & quello, che è vltimo nelle que$tioni di meriti diuen- ta primo nelle que$tioni di $conti, ma que$to non importa, perche (come fu detto nelle que$tioni del precedente capo) e$$endo piu termini continui proportionali volendoli proferire $econdo l’or dine del no$tro $criuer quello che $ara piu ver$o la man $ini$tra $ara detto primo, & quello che $a- ra piu ver$o man de$tra $ara detto l’ultimo. Ma volendo pro$erire li detti termini al contrario, cioe $econdo il modo de gli Arabi, quel termine che era primo diuenta vltimo, & quello che era vlti- mo diuenta primo, laqual co$a in que$ti ca$i (com’è detto) non importa, perche con quella mede- $ima regola, che $i troua il $econdo termine, di quanti $i voglia termini continui proportionali, con quella mede$ima $i troua il penultimo, come fu mo$trato $opra a tutte le que$tioni del precedente capo. Hor per tornar al no$tro propo$ito. Dico $i come che con quelle regole v$ate nelle ri$olutio- ni di quelle 6 prime que$tioni di meriti, habbiamo ri$olte le $opra notate 6 que$tioni di $conti. Si- milmente con quelle mede$ime regole v$ate nella ri$olutione di quelle altre 7 que$tioni, che $egui- tano nelli detti meriti potrai ri$oluere le altre 7. a quelle relatiue nelli $conti, & $i come che in quel- le di detti meriti $i puo procedere in altro maggior numero d’anni, & infinito, il mede$imo $egui- ra in que$te que$tioni di $conti, e pero faremo fine a que$to capo.

SETTIMO. _Di una prima regola circa al proprio partire delle proportioni._ Cap. IX. _Prima regola di $aper partire una proportione in due parti eguali,_ ouero di $apere a$$ignare la mita di quella.

VOlendo diuidere vna data proportione in due parti eguali, ouer pigliar la mita di quel 1 la, $empre fra li duoi termini di tal $pecie di proportione, trouarai vn termine medio proportionale (per il modo dato nella terza del $ettimo capo) & la proportione che $a ra dal primo termine a tal termine medio $ara la mita della prima data proportione (per le ragioni adutte nella prima del $econdo capo) E$$empi gratia volendo pigliar la mita della ## E$$empio primo ## Proportione da diuidere \\ in due parti eguali. 9. # 4. proportione, che è fra 9. & 4. troua vn $olo medio proportionale fra il detto 9. & 4. onde proce- d\~edo per il modo dato nella terza del $ettimo capo trouarai quello e$$er 6. & $tarãno poi in que$to modo 9. 6. 4. & co$i dico (per le ragioni adutte nella detta prima del $ecõdo capo) la proportione del primo al $econdo termine (cioe da 9. a 6) e$$er la mita di quella, che è dal primo al terzo (cioe da 9. a 4.) che è il propo$ito, il mede$imo $eguiria in ogni altra $pecie di proportione $i della menore, ### proportione diui$a 9. # 6. # 4. come della maggior inequalita, & $i nelle proportioni irrationali, come rationali. Ma bi$ogna no- tare, che ogni proportione non è diui$ibile (rationalmente) in due parti eguali, ma $olamente quel le proportioni $ono diui$ibili rationalmente in due parti eguali, che li duoi termini di tai propor- tioni $ono numeri quadrati, ouer numeri $uperficiali, & $imili, & tutto que$to dimo$tra Euclide nella 17. & 18 del $uo ottauo libro, e pero concluderemo che $olamente quelle proportioni $ono diui$ibili rationabilmente in due parti eguali, delle quali li lor duoi termini multiplicati l’uno fia l’al tro producano numero quadrato, & tutte quelle, dellequali li lor duoi termini multiplicati non producano numero quadrato non $ono diui$ibili rationalmente in due parti eguali.

Anchora d’vn’altro accidente ne dimo$tra Euclide nella 25 del 8. da poter cono$cer li numeri, che $o no $uperficiali, & $imili, dicendo, che la proportion di numeri $uperficiali $imili e$$er $i, come da nu ### numeri in quadrupla \\ proportione 4. # a # 1. 8. # a # 2. 12. # a # 3. 16. # a # 4. 20. # a # 5. 24. # a # 6. ### Et co$i procedendo \\ in infinito. mero quadrato a numero quadrato. E$$empi gratia la proportione quadrupla, cioe come da 4. a 1. è come da numero quadrato a nnmero quadrato, pche il 4 è numero quadrato, & la vnita è cõnu merata fra li numeri quadrati, e pero tutti li numeri nella proportione quadrupla $aranno tutti nu meri $uperficiali, & $imili, e pero multiplicati, ouer partiti l’uno per l’altro $empre daranno nume ro quadrato, & accio meglio m’inten di ti pongo que$ti per e$$empio in margine, cioe 4. a 1. 8. a 2. 12. a 3. 16. a 4. 20. a 5. & 24. a 6. liquali trouarai, che multiplicando l’antecedente fia il $uo con$e- quente di qual $i voglia di tai proportioni fara numero quadrato, e pero diremo la proportione quadrupla e$$er diui$ibile (rationalmente) in due parti eguali, il mede$imo trouaremo $eguir in tut ti quelli numeri co$tituiti nella proportione di 9. a 4. per e$$er l’uno, & l’altro quadrato, delliquali a tua dichiaratione ti pongo que$ti in tal proportione 9. a 4. 18. a 8. 27. a 12. & co$i $i potria pro- cedere in infinito, delliquali $e ne farai la i$perienza, trouarai che multiplicato l’antecedente per il #### numerinella proportione di # 9. # a # 4. # 18. # a # 8. # 27. # a # 12. #### Et co$i di$corr\~edo in infinito $uo con$equente (di qual proportione di loro $i voglia) fara numero quadrato, & perche la detta proportione da 9. a 4. (è dupla $e$quiquarta) diremo la detta proportione dupla $e$quiquarta e$$er diui$ibile in due parti eguali, dico in due parti rationali. Et co$i per abbreuiar parole dico, che ogni ogni proportione, che $ia come da 25. a 4. ouer come da 9. a 16. ouer come da 16. a 25. ouer come da 25. a 36. ouer come da qual $i voglia numero quadrato a vn’altro numero quadrato, $empre $ara diui$ibile in due parti eguali, & rationali, perche $empre multiplicando l’antecedente di qual $i voglia di dette proportioni, fia il $uo con$equente, & $imilmente partendo l’uno per l’altro dara numero quadrato.

Ma per il contrario tutte quelle proportioni, che li $uoi termini non $aranno numeri $uperficiali $imi- li, multiplicando il $uo antecedente fia il $uo con$equente non produranno numero quadrato, ne $imilmente partendo l’uno per l’altro non ne peruenira numero quadrato, ne manco tai propor- tioni potranno e$$er diui$e in due parti eguali, che $iano rationali, e pero (come dimo$tra Euclide nella ottaua propo$itione del ottauo) niuna $uperparticolare puo e$$er diui$a in due parti eguali, che $iano rationali, perche li $uoi termini non $ono, ne ponno e$$er numeri $uperficiali $imili, e per que$ta cau$a il tuono in mu$ica (che è vna $e$quiottaua proportione, cioe come da 9. a s) non puo e$$er diui$o in duoi veri $emitoni. Ma nece$$ariamente da mu$ici vien diui$o in $emiton menore, & in $emiton maggiore, & la qualita di tal $ua diui$ione nel no$tro proce$$o al $uo luogo $i fara ma- nife$ta, & quantunque la detta $e$quiottaua, ne alcun’altra $uperparticolare $ia diui$ibile in due par ti eguali, che $iano rationali, nondimeno cia$cuna di loro è diui$ibile in due parti eguali, ma tai due LIBRO parti $aranno irrationali, cioe che in tutte vi $i trouara il $uo termine medio proportionale, che di- uidera tal $pecie di proportioni in due parti eguali, vero è che tal termine medio $empre $ara vna radice $orda, e pero cia$cuna di quelle due proportioni (che l’una e l’altra vien a e$$er la mita della prima proportione diui$a) venira a e$$er irrationale, per cau$a di quella radice $orda, laquale vien a e$$er con$equente di l’una, & antecedente dell’altra di tai due proportioni, & accio meglio m’ın- tendi qua di $otto ti ho po$to tutte le $uperparticolari dalla $e$quialtera per fino alla $e$quiottaua (che è il tono mu$icale) irrationalmente diui$e in due parti eguali, $econdo l’ordine dato nel $econ- do e$$empio della terza del $ettimo capo, & tai $uperparticolari le habbia mo diui$e $otto a diuer$i termini (come di $otto puoi vedere) a tua maggior $atisfattione.

Que$ta $otto$critta è la $e$quialtera irrationalmente diui$a in due parti eguali, & $otto diuer$i termini 3. ℞ 6. 2. / 6. ℞ 24. 4. / 9. ℞ 54. 6. / 12. ℞ 96. 8. / 15. ℞ 150. 10.

Que$ta $otto$critta è la $e$quitertia irrationalmente diui$a in due parti eguali, & in diuer$i termini. 4. ℞ 12. 3. / 8. ℞ 48. 6. / 12. ℞ 108. 9. / 16. ℞ 192. 12. / 20. ℞ 300. 15.

Que$ta $otto$critta è la$e$quiquarta irrationalm\~ete diui$a in due parti eguali, et $otto a diuer$i termini 5. ℞ 20. 4. / 10. ℞ 80. 8. / 15. ℞ 180 12. / 20. ℞ 320. 16. / 25. ℞ 500. 20.

Que$ta $otto $critta èla $e$quiquinta irrationalmente diui$a in due parti eguali, & $otto a diuer$i ter- mini. 6. ℞ 30. 5. / 12. ℞ 120. 10. / 18. ℞ 270. 15. / 24. ℞ 480. 20. / 30. ℞ 750. 25.

Que$ta $otto $critta è la $e$qui$e$ta irrationalmente diui$a in due parti eguali, & $otto a diuer$i termini 7. ℞ 42. 6 / 14. ℞. 68. 12. / 21. ℞ 378. 18. / 28. ℞ 672. 24. / 35. ℞ 1050. 30.

Que$ta $otto $critta è la $e$qui$ettima irrationalmente diui$a in due parti eguali, & $otto a diuer$i ter- mini. 8. ℞ 56. 7. / 16. ℞ 224. 14. / 24. ℞ 504. 21. / 32. ℞ 896. 28. / 40. ℞ 1400. 35.

Que$ta $otto $critta è la $e$quiottaua (cioe il tono) irrationalmente diui$a in due parti eguali, & $otto a diuer$i termini. 9. ℞ 72. 8. / 18. ℞ 288. 16. / 27. ℞ 648. 24. / 36. ℞ 1152. 32. / 45. ℞ 1800. 40.

Et per tanto bi$ogna notar, che quel che dimo$tra Euclide nella ottaua propo$itione del ottauo libro, & nel corellario della mede$ima propo$itione, cioe che niuna proportione $uperparticolare puo e$ $er diui$a in due parti eguali $i debbe intendere nelli numeri $implici (cioe $ecõdo la con$ideratione del mathematico, delliquali le vnita $ono indiui$ibili) քche di tal $orte di numeri parla, & tratta nel 0 7, 0 ♉, & 0 9. Ma non nelli numeri di mi$ure, & altre materie numerate, che occorreno in geome- tria, cioe $econdo la con$ideratione del naturale, & in que$ta $pecie di numeri, di mi$ure, & di altre materie numerate $i cõprende li numeri, che fra pratici $i dicono numeri rotti, & quelli che $i chia- mano numeri irrationali, & $ia tal $ua irrationalita $otto a qual $i voglia $pecie di ℞ $orda, & tutto que$to $i puo cono$cer, & prouare per il mede$imo Euclide delli numeri irrationali $i puo prouare per tutto il decimo, doue tratta delle quantita irrationali, tai quantita irrationali tutte lono linee, & $uperficie denominate da diuer$i nomi, come al $uo luogo parlaremo. Ma che li numeri rotti non $iano compre$i nelli numeri $implici, ma $olamente per numeri pur di quantita continua (laqual è diui$ibile in infinito) per molte propo$itioni del detto Euclıde $i puo prouare, ma per non abon- dar in parole per vna $ola lo voglio far cono$cere, cioe per la 25 del $ettimo libro, nellaquale dice, che qualonque duoi numeri, che $iano contra $e primi, $ono li minimi $econdo la $ua proportione, & perche que$ti duoi numeri 3. & 2. $ono contra $e prımi, e pero $ariano li minimi nella $ua pro- portione, laqual proportione è $e$quialtera. Et nondimeno nella general pratica di numeri, & mi- $ure ne potremo fra li numeri rotti trouar infiniti in tal proportione, che $aranno menor di loro, & que$to $i fara con la regola del tre dicendo, $e 3 mi da 2. che mi dara {1/2}, opera che ti dara {1/3}, onde la proportione di {1/2} a {1/3} $ara $e$quialtera, & nond meno que$ti duoi numeri rotti $ono menori delli duoi minimi, cioe di 3. & 2. E pero eglie nece$$ario a confe$$are, che li numerirotti non $ono nume ri $implici, $econdo la con$ideratione del mathematico, ma che $ono numeri $econdo la con$idera- tione naturale, cioe denominati da vn tutto materiale, anchor che $iano proferti a$tratti da ogni materia $en$ibile, come che anchora $opra la diffinitione di rotti nella prima parte fu anchor det- to. E per tanto concluderemo, che nella general pratica di numeri, & mi$ure vi $i abbrazza, & comprende li numeri $econdo l’una, & l’altra di que$te due $orte di con$iderationi, cioe tal hora $econdo la con$ideratione mathematica, et tal hora $econdo la con$ideratione naturale, anchor che $iano molte volte pronontiati a$tratti da ogni materia $en$ibile, e pero nõ bi$ogna marauigliar $i $e nelle no$tre operationi, et conclu$ioni, la maggior parte delle volte co$i faremo. Onde per ritornar al no$tro primo propo$ito replicamo, che tutte le proportioni $uperparticolari, & infinıte altre, che nelli numeri $implici nõ ponno e$$er diui$i in due parti eguali nelli numeri di quantita cõtinua tutte $ono diui$ibili, come di $opra nelle $uperpartico@ ari $i è vi$to, et que$ta $pecie di diui$ion è $tata v$ata SETTIMO. anchora geometricamente dal no$tro Euclide nella nona propo$itione del $e$to, nellaquale n’in$e- gna fra due linee propo$te a faperui interponere vna media proportionale, onde $e l’una di quelle linee fu$$e tre mi$urette, & l’altra due trouando la detta media per l’ordine da lui dato tal linea me- dia proportionale veniria a e$$er la radice di 6. come di $opra nella diui$ione della $e$quialtera fu determinato, & perche quel 3 é numero di mi$ure lineali, & $imilmente quel 2. e pero anchora quella ℞ 6. vien a e$$er di mi$ure lineali, cioe di piedi, ouer di qualche mi$uretta formata con il com pa$$o a no$tro piacere, $i che tal $orte di numeri $ono numeri denominati da quella tal $pecie di mi- $ura (anchor che tal mi$ura, ouer mi$ure, la maggior parte delle volte non $i nominano, ma $i no- mina $olamente il numero di quelle) & la vnita di tal numero vien a e$$er quella tal mi$ura, laqual vnita per e$$er vn@ linea vien a e$$er diui$ibile in infinito, $i come che è la vnita naturale (come fu detto $opra la diffinitione della vnita, nel principio della prima parte principale) & co$i da tai $or- te di vnita, & dalli numeri compo$ti da quelle vien cau$ati li numeri rotti, & le quantita irrationa- li, come $opra la diffinitione di rotti fu anchor detto. Ma mi è par$o di replicartelo anchora in que- $to luogo per farti cono$cere, che nella pratica generale di numeri, & mi$ure (come di $opra è $ta- to detto) vi $i abbrazza, & comprende li numeri tal hora $implicemente (cioe a$tratti) $econdo la con$ideratione del mathematico, & tal hora congionti con qualche material $ugetto di quantita continua, cioe, o lineale, o $uperficiale, o corporea, o di tempo, o di moto, o di pe$o, ouer di voce, $ono, e canto, & que$ta ammonitione voglio ti $ia ba$tante per tutto quello, che per lo auenire $i ha da dire.

_Prima regola di $aper partire una proportione in tre parti equali,_ ouer di $aper trouar la terza parte di quella.

VOlendo diuidere vna data proportione in tre parti eguali, ouer trouar la terza parte di 2 quella, $empre fra li duoi termini di tal proportione, trouarai il $econdo termine delli duoi termini med{ij} incontinua proportionalita, per l’ordine dato nella quarta del $et- timo capo, & la proportione del primo termine al detto $econdo $ara la terza parte di quella prima data proportione. E$$empi gratia volendo trouar la terza parte poniamo della pro- ### E$$empio ### La proportione da diuidere \\ in tre parti eguali. prima # # quarta 64. # a # 27 portione, che è da 64. a 27. per le co$e piu volte dette, tu $ei chiaro, che $e fra 64. & 27. vi fu$$e duoi altri termini in continua proportionalita, che la proportione del primo al quarto, cioe da 64. a 27. $aria treplicata a quella, che $aria dal primo cermine al $econdo, e pero troua il $econdo termine, on de procedendo per il modo, ouer per la regola data nella quarta del $ettimo capo, trouarai tal $e- condo termine e$$er 48. & co$i concluderai la proportione di 64. a 48. (che $aria vna $e$quiter- tia) e$$er la terza parte della proportione, che è da 64. a 27. che è il propo$ito. Sel ti pare$$e mo di #### prima inuentione a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 6\.4. # 4\.8. # \.0. # 2\.7. #### $econda inuentione a # a # a # a p # 2 # 3 # 4 6\.4. # 4\.8. # 3\.6. # 2\.7. voler anchora trouare il terzo termine proportionale, procedendo per il mede$imo modo, cioe come $el 27 fu$$e il primo, & il 64. il quarto, & trouarai il detto teızo e$$er 36. vero è che in tal que$tione ba$ta a dar la terza parte di tal propo$ta proportione, & $e ti pare$$e di volerne far pro- ua, treplicarai il detto auenimento (cioe la detta proportione, che è da 64. a 48.) per li modi da- ti, & trouarai che ti produra la proportione prima, cioe di 64. a 27. eglie il vero, che $e non retira- rai la detta proportione di 64. a 48. nelli minimi numeri (quali $ariano da 4. a 3.) tal produtto ti ve- nira in numeri molto maggiori delli primi, cioe delli duoi 64. & 27. vero è che $chi$$ando tai nu- meri ti ritornaranno li duoi mede$imi, cioe 64. & 27. & co$i $ara prouata tal tua operatione, ma treplicando il detto auenimento nelli minimi numeri, che $ono 4. & 3. al primo colpo ti produ- ranno 64. & 27. come prima.

Ma bi$ogna auertire, che nel partire vna data proportione in tre parti, non $empre tal terza parte $a- ra rationale (come fu detto anchora $opra la diui$ione fatta in due parti eguali) anzi la maggior parte $ara irrationale, perche a douer venire tal terza parte rationale, eglie nece$$ario che li duoi ter E$$empio $econdo La proportione da diuidere in tre parti. primo # # 0 4 3. # a # 2. #### prima inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 3. # ℞ cu. 18. # 0. # 2. #### $econda inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 3. # ℞ cu. 18. # ℞ cu. 12. # 2 mini della data proportione, o che ambiduoi $iano numeri cubi, ouer che $iano duoi numeri $olidi $imili, perche $olamente li numeri cubi, & li numeri $olidi $imili (oltra quella conditione detta nella $ua diffinitione (cioe che partendo l’uno per l’altro, l’auenimento $ara numero cubo, o $ia tal aue- nimento numero $ano, ouer rotto, ouer $ano, & rotto) hanno anchora que$ta conditione, che mul tiplicando il quadrato di l’uno fia l’altro numero, producano numero cubo, come $i ricerca a vo- ler che il $econdo termine venghi rationale, & perche molto piu rari $ono li detti numeri $olidi $i- mili, di quelli che non $ono $imili, e pero la maggior parte delle volte tal $econdo termine $ara ir- rationale, e pero il terzo di tal data proportione $ara irrationale. E$$empi gratia volendo partire in tre parti la proportione, che è da 3. a 2. (cioe pigliarne la terza parte) procedi $econdo l’ordine det- to di $opra, cioe troua il $econdo termine di quattro termini continui proportionali, cioe multipli- LIBRO ca il primo in $e mede$imo (cioe il 3.) fara 9. & que$to multiplica fia l’ultimo (cioe fia 2.) fara 18. & la radice cuba di 18. $ara il ricercato $econdo termine, & perche la radice cuba di 18. \‘c $orda, o vuoi dire irrationale bi$ogna dir che tal terza parte è come da 3 a ℞ cu. 18. e pero tal proportione vien a e$$er irrationale, & $el ti pare$$e di voler trouar anchora il terzo termine (anchor che in tal ca$o non $ia nece$$ario per hauer notato lo auenimento di tal partimento fatto per 3) procederai per il mede$imo modo, cioe quadra quel 2. fa 4. & quel multiplicalo per quel 3. fara 12. & co$i la radice cuba di 12. $ara il terzo termine, & $taranno poi tutti quattro li termini in que$ta forma 3. ℞ cu. 18. ℞ cu. 12. 2. come che anchora in margine vedi.

_Prima regola di $aper partire una proportione in quattro_ parti eguali, ouero di $aper a$$ignare la quarta parte di quella.

VOlendo diuidere vna data proportione per 4. ouero a$$ignar la quarta parte di quella. 3 Que$to non vuol dir altro, che $upponer li $uoi duoi e$tremi, ouer termini, il primo è quinto di 5 termini cõtinui proportionali, & per tal notitia trouar il $econdo, per il mo do dato nella quinta regola del $ettimo capo, & co$i la proportione del primo al detto $econdo $ara la quarta parte della prima data proportione. E$$empi gratia volendo diuidere per E$$empio primo quattro la proportione che è da 2. a 32. della menor inequalita, cuba il primo termine (cioe quel 2) fara 8. & que$to multiplicalo fia 32. fara 256. & co$i la radice della radice di 256. (qual $ara 4) $ara il $econdo termine delli 3 med{ij} continui proportionali fra 2. & 32. & co$i la proportione del 2. al detto 4. (che $aria vna $ubdupla) $ara la quarta parte della propo$ta proportione da 2. a 32. per le ragioni adutte $opra la prima del $econdo capo, & $e ne vorrai far la proua praticale multiplicarai la $ubdupla per 5. che trouarai, che fara la mede$ima, che è da 2. a 32. che è vna $ede$upla, ma $ara in altre $pecie di numeri, ma $chi$$andoli da l’una, & l’altra banda, & trouarai che in tutte tornaran no, come da 1. a 16. e pero $tara bene. Sel ti pare$$e di voler trouare gli altri duoi termini interme- d{ij}, cioe il quarto, & il terzo, procederai come fu fatto nella regola quinta del $ettimo capo, & tro- uarai tutti cinque li detti termini e$$er que$ti 2. 4. 8. 16. 32.

Ma quando che’l produtto del cubo del primo termine multiplicato fia l’altro non haue$$e la $ua ra- dice di radice di$creta, la detta quarta parte di tal proportione $aria irrationale. E$$empi gratia vo- lendo a$$ignar la quarta parte della proportione, che è da 4. a 3. cuba 4. fa 64. multiplica que$to E$$empio $econdo 64. fia quel 3. fara 192. & la ℞ di ℞ di que$to 192. $ara il $econdo termine delli 3. continui propor- tionali fra 4. & 3 (che fra tutti $ariano poi 5 termini continui proportionali) & perche que$to 192. non ha la $ua radice di radice di$creta, anzi è irrationale, e pero diremo che la quarta parte del- la data proportione, che è da 4. a 3. e$$er quella che è da 4. alla ℞ ℞ di 192. & con tal regola pro- cederai nelle altre.

_Prima regola di $aper partire una proportione in cinque parti_ eguali, ouer di $aper trouare la quinta parte di quella.

VOlendo diuidere vna data proportione per 5. cioe $aper trouare la quinta parte di quel 4 la, li dui termini della data proportione $upponerali per il primo, & $e$to di $ei quanti- ta continue proportionali, & per tal notitia trouarai il $econdo termine (per il modo, ouer regola data nella $e$ta del $ettimo capo) & co$i la proportione, che $ara dal primo al detto $econdo (o $ia tal $econdo termine rationale, ouero irrationale) $ara la quinta parte della da ta proportione, & circa a tal operatione mi par co$a $uperflua a e$$emplificartela, perche $on certo (per gli e$$emp{ij} dati nella precedente, & per la regola data nella detta $e$ta del $ettimo capo) tu $a- prai come gouernarti in tal operatione.

_Prima regola di $aper diuidere una proportione per $ei,_ cioe trouar la $e$ta parte di quella.

SImilmente volendo diuidere vna data proportione per 6. cioe trouar la $e$ta parte di 5 quella, $upponerai li duoi termini di tal data proportione e$$er il primo, & il $ettimo di $ette termini continui proportionali, & per loro notitia trouarai il $econdo termine (per il modo, ouero regola data nella $ettima del $ettimo capo) & co$i la proportione del primo termine al detto $econdo (o $ia tal $econdo rationale, ouero irrationale) $ara la $e$ta par- te della data proportione.

SETTIMO. _Prima regola di $aper diuidere una data proportione per_ $ette, cioe $aper a$$ignar la $ettima parte di quella.

SImilmente volendo partire vna data proportione per 7. cioe $aper trouar la $ettima 6 parte di quella. Supponerai li duoi termini di tal proportione vno e$$er il primo, & l’al tro l’ottauo di otto termini continui proportionali, & per loro notitia trouarai il $e- condo termine (per il modo, ouer regola data nella ottaua del $ettimo capo) & co$i la proportione, che $ara dal primo al detto $econdo termine (o $ia tal $econdo termine rationale, ouero irrationale) $ara la $ettima parte della data proportione.

_Prima regola di $aper partire una data proportione per otto,_ cioe $aper a$$ignare la ottaua parte di quella.

ANchora volendo partire vna data proportione per otto, cioe a$$ignare la ottaua parte 7 di quella, $upponerai li duoi termini di tal data proportione l’uno e$$er il primo, & l’al tro il nono di noue termini continui proportionali, & per loro notitia trouarai il $e- condo termine (per la regola data nella nona del $ettimo capo) & co$i la proportione, che $ara dal primo al detto $econdo termine, o $ia tal $econdo termine rationale, ouero irrationa- le, $ara la ottaua parte della data proportione.

_Prima regola di $aper partire una data proportione per_ noue, cioe $aper a$$ignare la nona parte di quella.

ANchora volendo partire vna data proportione per 9. cioe $aper a$$ignare la nona par 8 te di quella, $upponerai li duoi termini di tal proportione, l’uno e$$er il primo, & l’altro il decimo di 10 termini continui proportionali, & per la loro notitia trouarai il $econ- do termine (per la regola data nella decima del $ettimo capo) & co$i la proportione dal primo termine al detto $econdo (o $ia tal $econdo termine rationale, ouero irrationale) $ara la no- na parte della data proportione.

_Prima regola di $aper partire una data proportione per diece,_ cioe $aper a$$ignare la decima parte di quella.

ET volendo anchora partire vna data proportione per 10. cioe $aper trouare la decima 9 parte di quella, $upponerai l’uno di termini di tal proportione e$$er il primo, & l’altro vltimo di vndici termini continui proportionali, & per la loro cognitione trouarai il $econdo termine (per la regola data nella vndecima del $ettimo capo) & co$i la propor tione del detto primo termine al detto $econdo (o $ia tal $econdo termine rationale, ouero irratio- nale) $ara la decima parte della data proportione.

_Prima regola di $aper partire, ouer diuidere una data proportione per_ vndici, cioe $aper trouare la vndecima parte di quella.

VOlendo anchora diuidere vna data proportione per 11. cioe $aper trouare la vndeci- 10 ma parte di quella, $upponerail’uno di termini di tal proportione e$$er il primo, & l’al- tro l’ultimo di 12 termini continui proportionali, & per la loro notitia trouarai il $e- condo termine (per la regola data nella vltima del $ettimo capo) & co$i la proportione del primo termine al detto $econdo (o $ia tal $econdo rationale, ouero irrationale) $ara la vndeci- ma parte della detta data proportione, & co$i $enza che piu oltra mi i$tenda non dubito, che da te mede$imo $aprai occorrendoti a diuidere vna data proportione, per 12. per 13. per 14. & co$i di$correndo in infinito, domente che tu non ti $cordi quella regola po$ta in fine del $econdo libro, di $aper cauar le radici $i propinque, come rationali a tutte le altre $pecie, che vanno $eguitando di mano in mano dietro alla radice terza relata.

Et nota che tutte le $opra notate operationi, ouer diui$ioni vengono a e$$er $peculatiuamente appro- bate per la vndecima, & duodecima diffinitione del quinto di Euclide, & dalle $ue dependenti, nondimeno volendole anchora approuare praticalmente lo puoi fare con l’atto $uo contrario, cioe cõ il multiplicare, & quantunque per qual $i voglia di modi dati nelli multiplicari ti potrai $er uire per far tal proue, & $i e$$endo lo auenimento proportione irrationale, come rationale. Nondi meno ne gli auenimenti irrationali piu accommodo ti $ara a prouarle per quell’ultimo modo da- to nella quarta, & vltima del $e$to capo, vero è che dapoi che hauerai multiplicato l’auenimento LIBRO per il partitore $e vorrai, che ti ritornila proportione partita in quelli mede$imi numeri, che era la detta proportione partita a te $ara nece$$ario a $chi$$are li duoi termini della produtta proportio- ne, cioe tirarla nelli minimi numeri, & hauerai quella nelli detti mede$imi numeri. E$$empi gratia di $opra nella terza di que$to capo fu cõclu$o la quarta parte della proportione di 4. a 3. e$$er quel la, che è da 4. a ℞ ℞ 192. hor per far la proua praticale, tu $ai che multiplicando tal auenimento per il partitore doueria tornare la proportione partita, onde per multiplicar per 4. ladetta proportio- ne, che è da 4. a ℞ ℞ 192. ba$ta a reccare li $uoi e$tremi a cen$o di cen$o (come fu detto nella detta vltima del $e$to capo) & perche il cen. cen. di 4 è 256. & il cen. cen. di ℞ cen. cen. 192 è 192. & per che la proportione di 256. a 192. è $imile a quella no$tra, ch’è da 4. a 3. per e$$er l’una, & l’altra vna $e$quitertia) diremo il no$tro partire e$$er buono. Et $el ti pare$$e di voler far incontrar tal produt to nelli mede$imi primi numeri, trouarai li duoi minimi numeri, che habbino la mede$ima propor tione, ch’è dal detto 256. a 192. onde procedendo $ecõdo la regola data nella 23 del primo capo, & trouarai e$$er quelli mede$imi 4. & 3. & cõ tal ordine prouarai tutti li partiri delle proportioni.

_Diun’ altra $econda eegola circa al proprio partire delle_ proportionı. # Cap. X.

VN’altra $econda regola, circa al proprio partire delle proportioni, il fondamrnto del- 1 laquale cauamo dal primo corellario della decima nona del $e$to di Euclide, & dalla vndecima de l’ottauo, & dalla trige$ima $e$ta del vndecimo libro, nellequai dice, che le figure $imili, ouero che li numeri quadrati, che la proportione da l’uno a l’altro e$- $er doppia a quella, che è dal lato al lato. Et quella che $ara da vn numero cubo a vn’altro cu- bo, ouer di duoi $olidi $imili di lati equidi$tanti $ara $i, come la proportione treplicata a quella, che è dal lato di l’uno al $uo relatiuo lato dell’altro. Et per tanto volendo pigliar la mita di vna data proportione $upponeremo li duoi termini di tal proportione e$$ere duoi quadrati, & per- che $appiamo, che la proportione di lati di tai quadrati è la mita della proportione di detti quadra- ti, e pero trouando li lati di tai quadrati, la proportione di quelli venira a e$$er la mita della data proportione, & li lati di detti quadrati $aranno le radici quadrate di detti duoi termini della data proportione. Et co$i volendo pigliar, ouer trouar il terzo di vna data proportione imaginaremo, ouer che $upponeremo li duoi termini di tal proportione e$$er duoi cubi, onde trouando li lati di tai duoi cubi, liquali $aranno la radice cuba di vno, & dell’altro di detti duoi termini, onde la pro- portione di detti duoilati venira a e$$er il terzo della data proportione (per le ragioni di $opra det te) Et quantunque Euclide non habbia po$to oltra la proportione di cubi, & li $uoi lati nõdimeno nelle altre qualita vengono a e$$er da $e manife$te, cioe che la proportione di duoi cen$i di cen$i, o vuoi dir di duoi quadrati di quadrati, e$$er quadrupla a quella, che è dal lato di l’uno al lato dell’al- tro, & quella che è da vn relato primo a vn’altro $ara quintupla a quella, che $ara dal lato al lato, & con tal ordine va procedendo nelle altre dignita, ouer $pecie di quelli numeri detti nella terza del primo capo del $econdo libro, cioe quadri cubi, $econdi relati, cen$i di cen$i di cen$i, cubi di cubi, cen$i di primi relati, terzi relati, & co$i di$correndo in infinito, $econdo che in fine del $econdo li- bro piu abondantemente $ono $tati de$critti.

Que$ta $econda regola, circa al proprio partire delle prpportioni è proprio il conuer$o di quell’ulti- mo modo di multiplicare vna data proportione po$ta nella quarta, & vltima del $e$to capo, e pe- ro con quella $orte di multiplicare, facilmente prouarai que$ta $orte di partire, & per il contrario quella $orte di multiplicare facilmente prouarai con que$ta $orte di partire.

Come $i troua la mita di una data proportione per que$ta $econda regola.

ADonque volendo per que$ta $econda regola trouare la mita di vna data proportione, 2 prima troua li minimi numeri, che $ia nella data proportione ($econdo la regola data nella 23. del primo capo) & fatto que$to caua la radice quadra dell’uno, & l’altro di detti duoi termini di tal data proportione, & co$i la proportione delle dette due radici $ara la mita della detta data proportione. E$$empi gratia volendo trouar la mita della proportio- ne, che è da 18. a 8. prima troua li duoi minimi numeri di tal proportione, che (per la regola data nella detta 23 del primo capo) trouarai quelli e$$er 9. & 4. hor caua la radice quadra dell’uno, & dell’altro di detti duoi numeri, & trouarai l’una di dette radici e$$er 3. & l’altra 2. & co$i conclude- remo la proportione di 3. a 2. e$$er la mita di quella, che è da 9. a 4. ouer da 18. a 8. & con tal ordi- ne procederai in tutte le altre $imili. Auert\~edoti che ogni volta, che hauerai trouati li duoi minimi numeri di quella proportione, che vorrai diuidere per mita, & che l’uno, & l’altro di quelli non SETTIMO. $ia numero quadrato, $ara impo$$ibile di poter diuidere tal proportione rationalmente in due par- ti eguali, anzi $empre tai due parti, o vuoi dir tal $ua mita $ara irrationale. E$$empi gratia volendo diuidere per mita la proportione, che è da 15. a 12. troua li minimi numeri di tal proportione (per la regola data nella 23. del primo capo di que$to libro) & trouarai quelli e$$er 5. & 4. onde ca- uando la radice di l’uno, & l’altro di quelli, trouarai quella del 5 e$$er $orda, & $i notara per ℞ 5. & quella del 4. (per e$$er numero quadrato) $ara 2. & co$i la proportione di ℞ 5. a 2. $ara la mi- E$$empio $econdo la mita della proportione che è da -- -- -- 5. a 4. $aria que$ta che è da ℞ 5. a 2. ta della data proportione di 5. a 4. ouer da 15. a 12. & perche il 5. non è $tato numero quadrato, tal mita di detta proportione è $tata irrationale, come hai vi$to, & tanto piu irrationale $aria quan- do che l’uno, & l’altro di detti duoi termini non fu$$e numero quadrato. E$$empi gratia volendo diuidere per mita la proportione, ch’è da 12. a 10. troua li minimi numeri di tal proportione, che $aranno 6. & 5. delliquali cauando la radice di cia$cuno di quelli, tai radici (per non e$$er ne l’un, ne E$$empio terzo la mita della proportione che è da -- -- 6. a 5. $aria que$ta da ℞ 6. a ℞ 5. l’altro numero quadrato) $aranno irrationali, cioe l’una $i dira ℞ 6. & l’altra ℞ 5. & co$i la propor tione di que$te due radici $ara la mita della data proportione da 12. a 10. ouer da 6. a 5. il mede$i- mo o$$eruarai nelle proportioni della menor inequalita.

Seconda regola di $aper trouar il terzo di una proportione.

VOlendo poi diuidere per tre vna data proportione, cioe trouare la terza parte di quel- 3 la, troua prima li duoi minimi numeri di tal proportione, & da l’uno, & l’altro di quel E$$empio primo la terza parte della propor- tione che è da -- 8. a 1. $aria que$ta da -- 2. a 1. li trouarai la radice cuba, & co$i la proportione di tai due radici $ara la terza parte del- la data proportione, per le ragioni di $opra adutte. E$$empi gratia volendo trouar la terza parte della proportione, ch’è da 24. a 3. troua prima li duoi minimi numeri di tal proportio- ne, che trouarai quelli e$$er 8. & 1. hor caua la radice cuba di l’uno, & l’altro di quelli, & trouarai l’una radice cuba e$$er 2. & l’altra 1. & co$i la proportione da 2. a 1. (che è vna dupla) diremo e$$er il terzo di quella data proportione da 8. a 1. ouer da 24. a 3. che è vna ottupla.

Ma quando che l’uno, & l’altro delli detti duoi minimi numeri non fu$$e cubo, la terza parte di tal da E$$empio $econdo la terza parte della propor tione che è da -- 9. a 8. $ara come da ℞ cu. 9. a 2. ta proportione $ara irrationale, come e$$empi gratia volendo la terza parte della proportione, che è da 18. a 16. li minimi duoi numeri, dellaquale $ara 9. & 8. & perche la radice cuba di 9. è $orda (per non e$$er numero cubo) & quel del 8. & 2. & co$i la proportione della radice cuba di 9. a 2. $ara la terza parte della data proportione da 9. a 8. ouer da 18. a 16. & tal terza parte $i rappre$en tara in que$to modo ℞ cu. 9. a 2. il mede$imo $eguiria quando, che ne l’uno, ne l’altro di detti duoi numeri minimi non fu$$e numero cubo.

Seconda regola di $aper trouar il quarto di una proportione.

VO endo anchora per que$ta $econda regola trouar il quarto di vna data proportione, 4 E$$empio primo la quarta parte della pro- portione da 81. a 16. è quella da -- 3. a 2. troua prima li 2 minimi numeri di tal proportione, & la proportione delle ℞ di ℞ di detti 2 numeri $ara la quarta parte di tal data proportione. E$$empi gratia vol\~edo tro- uar la quarta parte della proportione, che è da 162. a 32. troua li duoi minimi numeri di tal proportione, che trouarai e$$er 81. & 16. & cauane la ℞ ℞ di l’uno, & l’altro, & trouarai l’una e$$er 3. & l’altra 2. & co$i diremo la proportione di 3. a 2. e$$er la quarta parte della data propor- E$$empio $econdo la quarta parte della pro- portione da -- 5. a 4. $ara que$ta da ℞ ℞ 5. a ℞ ℞ 4. tione da 81. a 16. ouer da 162. a 32. Ma quando che l’uno, & l’altro di detti duoi minimi numeri non fu$$e cen$o di cen$o, o vuoi dir quadrato di quadrato, tal $ua quarta parte $ara irrationale. E$- $empi gratia volendo trouar la quarta parte della proportione, che è da 10. a 8. troua li minimi numeri di tal proportione, quali trouarai e$$er 5. & 4. & per abbreuiar parole diremo, che la pro- portione della ℞ ℞ 5. a ℞ ℞ 4. $ara la quarta parte della data proportione da 5. a 4. ouer da 10. a 8. E$$empio primo la quinta parte della pro- portione da 32. a 1. $aria quella da 2. a 1. ma perche quel 4 è numero quadrato $implice, tal proportione $i potria notar in que$ta forma ℞ ℞ 5. a ℞ 2. Et con tal ordine la quarta parte della proportione da 3. a 2. $aria quella che è daila ℞ ℞ 3. alla radice 2.

Seconda regola di $aper trouar il quinto di una proportione. E$$empio $econdo la quinta parte della propor- tione da -- -- 3. a 5. $aria quella ch’è da ℞ ℞ 3. a ℞ relata 5.

HOr per abbreuiar la $crittura, & parole, volendo trouar la quinta parte di vna propor 5 tione data nelli minimi numeri, poniamo di quella che è fra 32. & 1. caua la radice re- lata delli detti duoi termini, che trouarai quella e$$er 2. & 1. Et co$i la proportione da 2. a 1. $ara la quinta parte della data proportione da 32. a 1. & con tal regola la quinta parte della proportione da 3. a 5. $ara la proportione della radice relata di 3. alla radice relata di 5.

Seconda regola di $aper a{$s}ignare la $e$ta parte di una proportione. LIBRO

VOlendo anchora tuor la $e$ta parte di vna proportione data nelli duoi minimi nume- E$$empio primo la $e$ta parte della propor- tione che è da 64. a 1. $aria quella che è da 2. a 1. 6 ri, poniamo di quella che è da 64. a 1. caua la radice cuba quadra di l’uno, & l’altro di detti duoi termini, che trouarai l’una e$$er 2. & l’altra 1. & co$i la proportione di 2. a 1. $ara la $e$ta parte di quella, che è da 64. a 1. Ma la $e$ta parte di quella, che è da 10. a 13. $aria quella che è dalla radice cuba quadra di 10. alla radice cuba quadra di 13.

Seconda regola di $aper trouare la $ettima parte di una data proportione.

ANchora volendo trouar la $ettima parte di vna proportione data nelli minimi nume- 7 ri, poniamo di quella, che è da 2187. a 16384. caua la radice $econda relata di l’uno, & l’altro di detti duoi termini, l’una dellequali trouarai e$$er 3. & l’altra 4. & co$i la pro- portione di 3. a 4. $ara la $ettima parte di quella, che è da 2187. a 16384. Ma la $ettima parte di quella, che è da 4. a 5. $ara quella, che è dalla radice $econda relata di 4. alla radice $econda relata di 5.

Seconda regola di $aper a{$s}ignare la ott aua parte di una data proportione.

SImilmente volendo partire vna data proportione per 8. cioe trouar la ottaua parte di 8 quella, troua prima li duoi minimi numeri di tal proportione, & la proportione della E$$empio primo ℞ cen. cen. cen. di detti duoi numeri $ara la ottaua parte di tal data proportione. E$$em- pi gratia volendo trouare la ottaua parte della proportione, ch’è da 131072. a 13122. troua li minimi, che trouarai e$$ere 65536. & 6561. cauane la ℞ cen. cen. cen. di l’uno, & deli’al- tro, & trouarai l’una e$$er 4. & l’altra 3. & co$i dirai la proportione da 4. a 3. e$$er la ottaua parte della data proportione da 65536. a 6561. ouer da 131072. a 13122. ma quando che l’uno, & l’al- tro di detti duoi numeri non fu$$e cen. cen. cen. tal $ua ottaua parte $aria irrationale. E$$empi gratia E$$empio $econdo volendo trouare la ottaua parte della proportione, che è da 14. a 12. troua li minimi di tal propor tione, quali trouarai e$$er 7. & 6. Et per abbreuiar parole diremo, che la proportione della ℞ cen. ce. ce. 7. a ℞ ce. ce. ce. 6. e$$er la ottaua parte della data proportione, che è da 7. a 6. ouer da 14. a 12.

Bi$ogna notare che quel tirare la proportione, che $i ha da diuidere nelli minimi numeri, $i fa $olamen te per vedere $e li duoi e$tremi fu$$ero cen. cen. cen. perche la $ua ℞ cen. cen. cen. $aria rationale, co- me che nel primo e$$empio hai vi$to, che per hauer trouati li minimi nella data proportione da 131072. a 13122. cioe quelli 65536. a 6561. tu hai rittouati li detti minimi e$$er cen. cen. cen. & hai trouata la detta ℞ cen. cen. cen. di l’uno, & dell’altro e$$er rationale, cioe e$$er l’una 4. & l’altra 3. laqual co$a nelli primi numeri non ti $aria auenuta. Eglie ben vero che anchora la ℞ cen. cen. cen. di quel 131072. alla ℞ cen. cen. cen. di quel 13122. anchor che tai ℞ $iano irrationali, $ara pur la ot- taua parte della data prima proportione, ma eglie piu bello (potendo) a dar tal ri$p o$@a in quanti- ta rationale, & que$to $i debbe intendere in tutte le pa$$ate, come in quelle che hanno da venire, e pero nel $econdo e$$empio tãto faria a dar la ri$po$ta $opra li duo@ primi numeri quanto $opra li minimi, perche l’una, & l’altra $ara la ottaua parte della prima proportione, ma te la faccio tirar nel li minimi per la cau$a detta, e pero di que$to te ne ho voluto auertire.

Seconda regola di $aper trouare la nona parte di una data proportione.

VOlendo anchora partire vna data proportione per 9. cioe trouar la nona parte di quel 9 la, $empre piglia la ℞ cu cu. di l’uno, & l’altro termine di detta proportione, & la pro- portione di quelle due radici $ara la nona parte della prima. E$$empi gratia volendo a$ $ignare la nona parte della proportione, che è da 512. a 19683. troua la ℞ cu. cu. di l’u- no, & dell’altro di detti duoi numeri, & trouarai la prima (cioe del primo numero) e$$er 2. & la $econda e$$er 3. & co$i diremo la proportione di quel 2. a quel 3. e$$er la nona parte di quella data proportione, che è da 512. a 19683. ma quando che l’uno, & l’altro di detti numeri non $u$$e cu- bo di cubo, la detta $ua nona parte $aria irrationale. E$$empi gratia volendo trouare la nona parte della proportione, che è da 12. a 15. potremo dir tal nona parte e$$ere la proportione, che è dalla ℞ cu. cu. 12. alla ℞ cu. cu. 15. ma pigliando li minimi numeri, diremo tal nona parte e$$er quella, che è dalla ℞ cu. cu. 4. alla ℞ cu. cu. 5. & l’una, & l’altra $aria buona ri$po$ta, ma piu elegante $aria quella di minimi numeri, cioe dalla ℞ cu. cu. 4. alla ℞ cu. cu. 5.

_Seconda regola di $aper partire una data proportione per_ 10. cioe per a$$ignar la decima parte di quella. SETTIMO.

ANchora volendo partire vna data proportione per 10. cioe a$$ignar la decima parte 10 di quella, troua prima li duoi minimi numeri di tal proportione (per veder $e la $i po- te$$e diuidere con termini rationali) & la proportione delle radici cen$e relate di detti duoi numeri $ara la decima parte di quella data proportione. E$$empi gratia volendo E$$empio trouare la decima parte della proportione, ch’è da 120932352. a 564950498. troua prima li mi- nimi numeri di tal proportione (per veder, come è detto, $e la $i pote$$e trouar con termini ratio- nali) & trouarai quelli e$$er 60466176. & 282475249. fatto que$to piglia la radice cen$a relata di l’uno, & dell’altro di detti termini, & trouarai l’una e$$er 6. & l’altra 7. & co$i diremo la propor tione da 6. a 7. e$$er la decima parte di quella, che è da 60466176. a 282475249. ouer di quella che è 120932352. a 564950498 (per e$$er quella mede$ima) eglie il vero, che tal que$tione $i po- tria ri$pondere in que$t’altro modo dicendo, che la proportione della ℞ cen. rel. 120932352. alla ℞ cen. relata 564950498. e$$er la detta decima parte della detta proportione delli primi numeri propo$ti, & tal ri$po$ta $aria giu$ta, & buona, perche li detti duoi primi numeri propo$ti non $ono cen$i relati, e pero le $ue radici non $ono rationali, & non e$$endo rationali $i debbono ri$ponder e in tal forma. Ma $i vede che trouando li minimi di tal proportione li $uoi termini $ono poi cen$i relati, & le $ue ℞ cen. rel. $ono poi rationali, come di $opra $i è vi$to, e pero la detta decima parte viene in numeri rationali, che $aria molto piu leggiadra ri$olutione, anchor che l’una, & l’altra $ia buona, ma quando l’uno, & l’altro di detti duoi termini della data proportione ($i li minimi, come li non minimi) non fu$$ero cen$i relati, per men fa$tidio $i puo dar la ri$olutione, ouer ri$po$ta nelli duoi numeri propo$ti. E$$empi gratia volendo trouare la decima parte della proportione, che è da 9. a 6. (per men fa$tidio) $i puo dire tal decima parte e$$er quella, che è da ℞ cen. rel. 9. alla ℞ cen. rel. 6. & $ara boni$$ima ri$olutione, eglie il vero che piu bello $aria a dire tal decima parte e$$er quella, che è dalla ℞ cen. rel. 3. alla ℞ cen. rel. 2. e pero auertirai.

_Seconda regola di $aper partire una data proportione per_ vndici, cioe $aper trouare la vndecima parte di quella.

VOlendo anchora partire vna data proportione per vndici, cioe $aper a$$ignare la vn- 11 decima parte di quella, troua prima li duoi minimi numeri di tal proportione, per ve- der $e $i pote$$e diuidere con termini rationali, & la proportione delle radici terze rela- te delli detti dooi numeri $ara la vndecima parte di quella data proportione. E$$empi E$$empio primo gratia volendo a$$ignare la vndecima parte della proportione, che è da 2048. a 177147. & per- che que$ti $ono li minimi numeri di tal proportione, & per tanto dico che la proportione delle ra- dici terze relate di detti duoi numeri, $ara la vndecima parte di tal data proportione, & perche li detti duoi numeri l’uno, et l’altro è terzo relato, onde cauando le dette $ue ℞ terze relate, $i trouara l’una e$$er 2. & l’altra 3. e pero in tal ca$o diremo la proportione di 2. a 3. e$$ere la vndecima parte di quella data proportione, che è da 2048. a 177147. Ma quando che l’uno, & l’altro delli termi- ni di tal data proportione non fu$$ero terzi relati, nelli minimi numeri di tal proportione la detta vndecima parte di tal proportione nece$$ariamente $ara irrationale, laquale in tal ca$o $i a$$ignaria E$$empio $econdo $ordamente per radici $orde. E$$empi gratia volendo trouar la vndecima parte della proportio- ne, che è da 5. a 3. diremo che la $ara quella, che è dalla radice terza relata di 5. alla radice terza rela- ta di 3. & co$i con tal $econdo modo, ouer regola potrai procedere da te mede$imo in infinito $e- condo le infinite $pecie di radice, che $eguitano dietro alla terza relata, dellequali in fine del $econ- do libro a tua maggiore in$truttione abondantemente te ne ho parlato, e pero qua non acca- de a replicartelo.

Nota che tutte que$te $pecie di partiri facilmente gli approuarai praticalmente con quel modo di mul tiplicare dato nella quarta, & vltima dichiaratione del $e$to capo (come fu detto anchora $opra la prima di que$to capo) per e$$er tal modo di multiplicare il proprio conuer$o di que$to modo di partiri. E$$empi gratia di $opra è $tato conclu$o, che la vndecima parte della proportione, che è da 5. a 3. e$$er quella, che è dalla ℞ terza relata 5. alla ℞ terza rel. 3. hor per voler praticalmente proua- re tal conclu$ione, tu $ai che multiplicando que$to auenimento per il partitore ti doueria venir la proportione partita, & perche a voler multiplicare vna proportione per 11. (come fu detto nella detta quarta, & vltima del $e$to capo) ba$ta a reccare li termini di tal proportione al $uo terzo re- lato, & perche il terzo relato di ℞ terza rel. 5. é 5. & il terzo relato di ℞ terza rel. 3. è 3. e pero la pro- portione di 5. a 3. $ara vndecupla a quella, che ne venne nella partitione, & perche $i vede che la è eguale alla proportione partita, non $i puo negare, che la no$tra conclu$ione non $ia buona, & con tal ordine approuarai le altre $imili partitioni.

LIBRO _Regola di $aper multiplicar, & partir una proportione_ per vn numero rotto. # Cap. XI.

VOlendo multiplicare vna proportione per vn numero rotto procederai, come $i co- 1 $tuma a multiplicar vn numero $ano per vn rotto, cioe multiplicarai tal proportione per il numerator di tal rotto, $econdo l’ordine, ouer regola data nel multiplicar delle proportioni, & il produtto partirlo per il denominatore di tal rotto, procedendo $e- condo le regole date nelli $opra$critti partiri. E$$empi gratia volendo multiplicare la proportione, che è da 5. a 4. poniamo per {2/3}, multiplica la detta proportione per 2. (numerator di quelli {2/3}) & trouara, che fara come da 25. a 16. & que$to produtto partirai per 3. (denominator del detto {2/3}) & te ne venira di tal partimento la proportione che è da 25. alla ℞ cu. 10000. & tanto produra la detta proportione multiplicata per {2/3}, io non ti dico, come tu debbi procedere a multiplicar la det- ta proportione da 5. a 4. per quel 2. perche pen$o che tu ti debbi aricordare della regola data nel multiplicare delle proportioni, ne manco ti dico, come tu debbi procedere a partire per 3. quella proportione di 25. a 16. perche pen$o che tu ti debbi aricordare, che bi$ogna quadrare quel 25. che fara 625. & tal quadrato multiplicarlo per quel 16. fara 10000. & che la radice cuba del detto 10000. $ara il $econdo termine di duoi med{ij} proportionali fra 25. & 16. e pero la detta propor- tione di 25. alla ℞ cu. 10000. $ara la terza parte della radice di 25. a 16. come di $opra fu detto, & con tal ordine procederai a multiplicare ogni altra proportione $i per {3/4}, come per {2/3}, & $imilmen- te per {2/5}, ouero per {3/5}, ouero per {4/5}, ouero per {5/6}, & altri $imili, cioe $empre multiplicando tal pro- portione per il detto numeratore, & tal produtto partirlo per il denominatore, & lo auenimento $ara il produtto di tal multiplicatione. Ma nota che volendo multiplicar la detta proportione per {1/2} ba$ta a partirla $implicemente per 2. (cioe per il denominator di quel {1/2}) perche a multiplicarla per quel 1. che è $opra alla virgola, faria quella mede$ima proportione. Et co$i volendola multipli- car per {1/3} ba$ta a partirla $implicemente per 3. & co$i per {1/4}, ouer per {1/5}, ouero per {1/6}, &c. Ba$ta a partirla per 4. ouero per 5. ouero per 6. & co$i di$correndo, dallequali multiplicationi alle volte $i produra proportione rationale, & alle volte irrationale, come per le co$e dette nelle precedenti regole puoi con$iderare.

Regola di $aper partire una proportione per un numero rotto.

VOlendo partire vna proportione per vn numero rotto, procederai come $i co$tuma 2 a partire vn numero $ano per vn numero rotto, cioe multiplica la detta proportione per il denominatore di quel tal rotto, & quel tal produtto partirai per il numeratore, & tal auenimento $ara lo auenimento, che venira a partire la detta proportione per quel tal rotto. E$$empi gratia volendo partire la proportione, che è da 2. a 1. (che è vna dupla) per {3/4}, multiplica la detta dupla per 4. (denominator di quel {3/4}) & produra que$ta da 16. a 1. che $ara vna $ede$upla, & que$ta partirai per 3. numeratore del detto {3/4}, procedendo per li modi dati te ne venira que$ta da 16. a ℞ cu. 256. & tanto veniria a partire la detta dupla per {3/4}, & con tal or- dine procederai nelle altre $imili $orti di rotti. Et nota che per partire per 3. la detta proportione, che è da 16. a 1. $econdo che tu hai trouato il $econdo termine di quattro termini continui propor tionali (qual è quella ℞ cu. 256. per maneggiar menori numeri, tu poteui anchora trouar il terzo termine per li modi dati, il qual terzo termine $aria ℞ cu. 16. qual po$to per antecedente a quel 1. $taria poi in que$to modo ℞ cu. 16. 1. & que$ta mede$ima proportione $aria $imile a quell’altra, che è da 16. a ℞ cu. 256. ma quella che è da ℞ cu. 16. a 1. è in menori numeri, che da piu leggiadra ri- $po$ta, & è da huomo piu intelligente.

_Come $i prouano que$ti multiplicari, & partiri di propor-_ tioni per numeri rotti, & con $ani, & rotti.

CRedo che hormai $enza alcun mio aui$o, che ti debba e$$er chiaro il modo di $aper pra 3 ticalmente approuare que$te $pecie di multiplicari, & partiri di proportioni, & ma$$i- me $apendo, che generalmente il multiplicare approua il partire, & il partire appro- ua il multiplicare, & perche di $opra habbiamo conclu$o, che a partire la proportione, che è da 2. a 1. per {3/4}, che ne viene la proportione, che è da 16. a ℞ cu. 256. hor dico che $e tal partir è giu$to, eglie nece$$ario, che multiplicando la detta proportione da 16. a ℞ cu. 256. per il partitore (cioe per {3/4}) douera ritornar la proportione partita (cioe vna doppia, o vuoi dir dupla) & venen- do non $i potra negare, che tal conclu$ione non $ia buona, & venendo altramente $aria fal$a, hor SETTIMO. per far tal multiplicatione multiplica la detta proportione di 16. a ℞ cu. 256. per quel 3. numerator del rotto (come di $opra è $tato detto) & quantunque tu po$$i far tal multiplicare per qual $i vo- glia di modi dati $opra il multiplicar delle proportioni, nondimeno il piu i$pediente in que$ti ca$i è quello dato nella quarta, & vltima del $e$to capo, cioe cubar l’antecedente, & con$equente di tal proportione, & per tanto il cubo di quel 16. $ara 4096. & il cubo di ℞ cu. 256. $ara 256. & co$i tal triplo $ara la proportione di 4096. a 256. & que$ta tal proportione partirai per quel 4. denomina- tor del rotto, onde procedendo in tal partire per quella $econda regola data nel decimo capo, cioe piglia la ℞ cen. cen. di ambiduoi gli e$tremi, il che facendo trouarai la ℞ ℞ di 4096. e$$er 8. & quel- la di 256. trouarai e$$er 4. & co$i tu vedi, che la proportione di 8. a 4. è vna dupla, come che era la proportion partita, e pero la no$tra cõclu$ion fu buona, $e la vorrai incontrar nelli mede$imi nume ri, che furno 2. & 1. $chi$$arai quel 8. & 4. ք 4. & te ne venira quelli mede$imi 2. e 1. & cõ tal ordine ptocederai nelle altre $imili. Que$ta mi è par$o di di$tenderla per auertirti in que$to multiplicar, & partir per numeri rotti vna ptoportione $i irrationale, come rationale, & come che nelle irrationali bi$ogna hauer in memoria le regole date $opra il multiplicare, & partire delle varie $pecie di radi- ce fra loro, & con il numero, nel re$tante poi bi$ogna $eguir le regole date $opra le rationali.

Inte$o il modo di multiplicar, & partir vna data proportion per vn numero rotto, facilmente il mede $imo e$$equirai per vn numero $ano, & rotto tirãdo il numero $ano a quella $pecie di rotto, & da- poi multiplicar, & partir la detta proportione $econdo che nelle due precedenti è $tato fatto, & per il mede$imo modo ne farai la proua, che ք e$$er, com’è detto facile me ne pa$$o $enz’altro e$$empio.

_Regola di $apere quante uolte una proportione menore numeri, ouer mi$uri_ vn’altra maggiore, ouero quante volte vna proportione maggiore contenghi in $e vn’altra menore, con il qual atto $i cono$ce la proportione, che hanno due proportioni fra loro, & altre particolarita al mu$ico nece$$a- rie, & ad altri. # Cap. XII.

A Sapere quante volte vna proportione menore intri, numeri, ouero mi$uri vn’altra 1 maggiore, caua, ouer $ottra quella tal proportione da quell’altra, $econdo l’ordine da- to $opra il $ottrare delle proportioni, & fatto tal primo $ottrare dalla proportione, che re$ta cauarai vn’altra volta la detta proportione, & fatta que$t’altra $econda $ottratio- ne, dalla proportione che $ara re$tata, ne cauarai pur la detta proportione, & co$i andarai proceden do per fin che ti re$tara la egualita, oueramente che la proportione, che re$tara mutara genere, cioe $e la proportione da che $i fara la $ottratione $ara della maggior inequalita, & che la re$tante $i tra- muti nel genere della menor inequalita, & econuer$o, & co$i tante volte quante $ottrationi $aran no $tate fatte per fin a tal accidente, tante volte la detta proportione intrara, ouer numerara, ouer mi$urara quell’altra proportione, & $e in tali continue $ottrationi auanzara (come è detto la equa- lita) quella tal proportione intrara, ouer numerara preci$amente (cioe $enza alcun $opra auanzo) quell’altra proportione, onde in $imil ca$o quell’altra proportione veniria a e$$er multiplice di quel la tal proportione $ottrata per tante volte quante $ara $tata $atta la detta $ottratione, ma $e in tai continue $ottrationi non ti re$tara la equalita, ma ti condurrai per fino a tanto, che facendo vn’al- tra $ottratione la re$tante mutara genere in tal ca$o, tal proportione non numerara preci$amente quell’altra, ma la numerara $olamente tante volte quante $ara $tate le $ottrationi fatte, & vi $opra- uanzara vna certa proportione menor di lei (come occorre anchora nelli partiri di numeri $impli- ci, cioe che vn numero $i dice numerar vn’altro, quando che quello lo numera preci$amente $en- za alcun $oprauanzo, come in tutte le proportioni multiplice, ma quando non lo numera preci$a- E$$empio primo 3 ✕ 2 3 2 re$ta 6 6 equalita 15 ✕ 10 3 2 re$ta 30 30 equalita mente, o che tal proportion di detti numeri è $uperparticolare, o $uperpartiente, o multiplice $u- perparticolare, ouer multiplice $uperpartiente, il mede$imo $eguita nelle proportioni comparate fra loro, cioe che fra quelle vi occorre quelle mede$ime $pecie di proportioni, che occorre fra li nu meri. E$$empi gratia volendo $apere quante volte vna $e$quialtera (cioe come da 3. a 2.) numeri, ouero intri in vn’altra proportione $e$quialtera (cioe in vn’altra pur, come da 3. a 2) a$$etta le det- te due proportionil’una $otto l’altra (come in margine vedi) & $otto di quelle tiraui vna linea $e- condo che nelli $ottrari di numeri $i co$tuma, & fatto que$to $ottrarai quella proportion da 3. a 2. di $otto da quella pur da 3. a 2. di $opra, onde procedendo $econdo l’ordine, ouer regola data $o- pra il $ottrare delle proportioni, & ma$$ime per quel $econdo modo dato nella terza del quinto ca po, & trouarai che ti re$tara la equalita (cioe come da 6. a 6.) come in margine vedi, & perche alla prima $ottratione ne è re$tata la detta equalita, concluderemo che tal proportione intra, ouer nu- mera vna volta $ola quell’altra proportione, & que$to mede$imo $eguira a $ottrare qual $i voglia LIBRO $pecie di proportione da vn’altra a lei eguale, e pero ogni $pecie di proportioni intra, ouer mi$ura E$$empio $econdo prima $ottratione 36 ✕ 16 3 2 primo re$to 72 48 $econda $ottratione 72 ✕ 48 3 2 $econdo re$to 144 144 equalita E$$empio terzo prima $ottratione 512 ✕ 216 4 3 primo re$to 1536 864 $econda $ottratione 1536 ✕ 864 4 3 $ecõdo re$to 4608 3456 terza $ottratione 4608 ✕ 3456 4 3 0 3 re$to 13824 13824 equalita prima $ottratione 256 ✕ 2 4 1 primo re$to 256 8 $econda $ottratione 256 ✕ 8 4 1 $econdo re$to 256 32 terza $ottratione 256 ✕ 32 4 1 terzo re$to 256 128 Que$ta quarta $ottratione nõ è da e$$er fatta, perche la re$tã- te proportione muta genere, cioe di maggiore inequalita $i fa della menore. 256 ✕ 128 4 1 quarto re$to 256 512 menor inequalita vna volta $ola ogni altra a lei eguale, anchor che fu$$ero compre$e $otto a diuer$i termini, cioe $e con il mede$imo ordine vorrai $aper la detta proportione da 3. a 2. quante volte intri, ouer nume- ri la proportione che è da 25. a 10. $ottrando la detta da 3. a 2. da quella che è da 15. a 10. tu tro- uarai che ti re$tara la equalita (cioe da 30. a 30.) come in margine vedi, e pero è manife$to, che la v’intra $olamente vna volta, & anchora $i manife$ta la proportione della equalita e$$er fra le pro- portioni della inequalita, come nulla, cioe $i come che è la nulla fra le figure $ignificatiue nel at- to del numerare.

SImilmente volendo $apere quante volte la proportione, che è da 3. a 2. intri, ouer nu- 2 meri la proportione, che è da 36. a 16. a$$ettarai quella da 3. a 2. $otto a quella da 36. a 16. & tira $otto la $olita linea, come in margine vedi, & $ottra quella di $otto da quella di $opra $econdo l’ordine detto, & ti re$tara la proportione, che è da 72. a 48. come in margine vedi, dallaquale $ottrarai vn’altra volta la detta proportione da 3. a 2. il che facendo tro- uarai che ti re$tara la equalita, cioe da 144. a 144. & perche habbiamo fatto due $ottrationi nanti che $iamo peruenuti alla equalita, diremo che la detta proportione, ch’è da 3. a 2. intra preci$amen- te due volte nella detta proportione da 36. a 16. e pero diremo la proportione da 36. a 16. e$$er doppia alla proportione, che è da 3. a 2. perche la contiene due volte, ma $e vorremo comparare la detta proportione, che è da 3. a 2. a quella che è dal detto 36. a 16. diremo che la $ara $ubdupla, per e$$er la mita di quella.

_S_Imilmente vol\~edo $aper quante volte la proportione, ch’è da 4. a 3. intri, ouer mi$uri la propor 3 tione, ch’èda 512. a 216. a$$ettali $econdo il $olito l’una $otto l’altra, & $ottrarai quella da 4. a 3. da quella ch’è da 512. a 216. & trouarai che ti re$ta la proportione, ch’è da 1536. a 864. & da que $ta, che re$ta $ottrandone la mede$ima, ch’è da 4. a 3. trouarai che ti re$tara quella, che è da 4608. a 3456. dallaquale $ottrãdone anchora quella, ch’è da 4. a 3. trouarai che ti re$tara la equalita, cioe da 13814. a 13824. come in margine vedi, & perche habbiamo fatto tre $ottrationi nanti, che $iamo peruenuti alla equalita, diremo la detta proportione, che è da 4. a 3. intrar, ouer numerar preci$a- m\~ete tre volte la detta proportione, che è da 512. a 216. & co$i comparando le dette proportioni fra loro, diremo la detta proportione da 512. a 216. e$$er tripla alla detta proportione, che è da 4. a 3. ouer che diremo la detta proportione da 4. a 3. e$$er $ubtripla alla detta proportione, che è da 512. a 216. (per e$$er il terzo di quella) & $enza che piu oltra mi i$tenda con tal regola potrai co- no$cere quelle, che $aranno in ogni altra multiplicita, ouer $ubmultiplicita, perche a volerti dar par ticolar e$$empio nelle quadruple, quintuple, $e$uple, & co$i di$correndo, mi par co$a $uperflua, per che per la regola data $on certo che da te mede$imo lo $aprai cono$cere, & $apere, e pero voglio che parliamo di quelle, che $ottrando $econdo l’ordine dato di $opra non $i peruiene alla equalita.

Ma volendo $apere quante volte la quadrupla (cioe la proportione che è da 4. a 1) entri, numeri, ouer mi$uri la proportione, che è da 256. a 2. a$$ettale ambedue $econdo il $olito, cioe $econdo che in margine vedi, & $ottrarai quella di $otto da quella di $opra, & trouarai che ti re$tara la proportiõ, che è da 256 a 8. & co$i da que$ta re$tãte $ottrandone pur la mede$ima, che è da 4. a 1. & trouarai che ti re$tara la proportione, che è da 256. a 32. & da que$ta $econda re$tante ne $ottrarai pur la mede$ima da 4. a 1. & trouarai che ti re$tara la proportione, che è da 256. a 128. & perche a $ot- trare da que$ta terza re$tante pur la mede$ima, che è da 4. a 1. re$taria la proportione, che è da 256. a 512. laquale come vedi è del genere della menore inequalita, & quella dallaquale $i è fatta que$ta quarta $ottratione era della maggiore inequalita (cioe era da 256. a 128) e pero que$ta quarta $ot- tratione non debbe e$$er fatta, perche que$to tal $egno ne dinota quella tal proportione da 256. a 128. che re$tò nella terza $ottratione e$$er menore di quella, che è da 4. a 1. per laqual co$a fin a que $ta operatione diremo, che la detta quadrupla (cioe da 4. a 1.) entra, ouer che la numera tre volte integre quella proportione, che è da 256. a 2. & che oltra di quello vi auanza anchora la propor- tione, che è da 256. a 128. (menor di lei) laqual proportione di 256. a 128. retirandola nelli mini- mi numeri ($econdo l’ordine dato nella 23 del primo capo) & trouarai e$$er vna dupla, cioe come da 2. a 1. & per tanto diremo, che la detta proportione da 4. a 1. intra tre volte nella detta propor- tione, che è da 256. a 2. & auanza anchora vna dupla, cioe da 2. a 1. Et perche la detta dupla con que$ta mede$ima regola $i trouara, che la intrara preci$amente due volte nella detta quadrupla, e pero diremo quella tal dupla e$$er la mita di quella quadrupla, per laqual co$a concluderemo che la detta quadrupla intrara, ouer che la mi$urara tre volte, e mezza quella proportione, che è da 256. a 2. Onde volendo comparare que$te due proportioni in$ieme diremo la detta proportione da 256. a 2. e$$er tripla $e$quialtera alla proportione, che è da 4. a 1. ouer che diremo che la pro- SETTIMO. portione, che è da 4. a 1. e$$er $ubtripla $e$quialtera alla detta proportione, che è da 256. a 2.

_Come che per le regole di $opra date $i puo trouare tutte le propor-_ tioni delle varie parti, & parti, di parti del Diapa$on, con$onantia, cioe del- prima $ottratione 2 ✕ 1 9 8 primo re$to 16 9 $econda $ottratione 16 ✕ 9 9 8 $econdo re$to 128 81 terza $ottratione 128 ✕ 81 9 8 terzo re$to 1024 729 quarta $ottratione 1024 ✕ 729 9 8 quarto re$to 8192 6561 quinta $ottratione 8192 ✕ 6561 9 8 0 5 re$to 65536 59049 duoi $emitoni menori Que$ta $e$ta $ottratione non è da e$$er fatta, perche la re$tan- teproportione ha mutato ge- nere, cioe $i conuerti$$e della menor inequalita, come vedi. 65536 ✕ 59049 9 8 0 6 re$to 524188 531441 menor inequalita a $ottrar da vn tono duoi $e- mitoni menori re$tavna cõma 9 ✕ 8 65536 59049 re$tara 531441 524288 Comma Duoi $emitoni menori da 65536. a 59049. la dupla, che da pratici è detta ottaua. # Cap. XIII. _Regola di $aper cono$cere, & trouare di quanti toni $ia compo$to_ il Diapa$on, cioe la dupla, che da pratici è detta ottaua.

DAlle regole $opra notate $i puo cono$cere, & $apere di quanti toni $ia compo$to il 1 Diapa$on, cioe la dupla, che da pratici mu$ici è detta ottaua, & per trouare tal partico- larita, bi$ogna trouare quante volte il detto tono (che è vna $e$quiottaua) intra, ouer numera la detta dupla, cioe vedere quante volte la proportione, che è da 9. a 8. intra, numera, ouer mi$ura la proportione, che è da 2. a 1. onde procedendo $econdo l’ordine di $opra dato, cioe $ottrare la detta proportione da 9. a 8. dalla detta proportione da 2. a 1 & $i trouara, che re$tara la proportione, che è da 16. a 9. dallaquale $ottrandone anchora la mede$ima propor- tione, che è da 9. a 8. $i trouara re$tare la proportione, che è da 128. a 81. & di que$to $econdo re- $to $ottrandone pur la detta proportione, che è da 9. a 8. $i trouara re$tar la proportione, che è da 1024. a 729. & da que$to terzo re$to $ottrandone pur la mede$ima proportione da 9. a 8. & $i trouara re$tare la proportione, che è da 8192. a 6561. & da que$to quarto re$to $ottrandone pur la detta proportione da 9. 8. $i trouara a re$tar la proportione, che è da 65536. a 59049. Et perche $e dal detto quinto re$to ne fu$$e $ottrato la mede$ima proportione da 9. a 8. re$taria la proportio ne, che è da 524288. a 531441. laqual $aria del genere della menor inequalita, e pero (come piu volte è $tato detto) tal $e$ta $ottratione non è da e$$er fatta, anzi bi$ogna concludere, che la detta proportione da 9. a 8. intra, ouer numera cinque volte integre la detta proportione, che è da 2. a 1. & oltra le dette cinque volte gli auanza anchora la proportione, che è da 65536. a 59049. e pe- ro $i manife$ta, che il detto Diapa$on, o vuoi dir dupla, o vuoi dir ottaua, e$$er compo$ta da cinque toni, & piu di detti cinque toni, tanto quanto è la detta proportione, che è da 65536. a 59049. laqual proportione (come afferma Boetio Seuerino, Giorgio Valla, Michel Stifelio, & al- tri) vien a e$$er duoi $emitoni menori, & perche il tono (come dimo$tra Boetio, & Giorgio valla) è compo$to da duoi $emitoni menori, & da vna cõma, e pero $ottrando li detti duoi $emitoni me- nori da vn tono re$tara vna cõma, & per far tal $ottratione a$$ettarai la proportione, che è da 9. a 8. (che è il detto tono) & $otto di quella a$$ettarai la $opradetta proportione, che è da 65536. a 59049. (che $ono li duoi $emitoni menori) & dapoi $ottrando quella di $otto di quella di $opra ($econdo l’ordine dato nel $econdo modo di $ottrari di proportioni) trouarai che ti re$tara la pro- portione, che è da 531441. a 524288. & que$ta tal proportione, che re$ta vien a e$$er vna cõma, & co$tituita fra li duoi minimi numeri di tal proportione (come da te mede$imo potrai certificar- ti) & con tal regola ti potrai certificare di quante cõme $ia compo$to il tono, & $imilmente il $emi ton menore, & anchora del maggiore (di quali di $otto $i dira) cioe vedendo quante volte intri, numeri, ouer mi$uri la detta cõma il detto tono, ouero il detto $emiton menore, ouero il maggio- re, il che facendo ti verificarai di tutto quello, che Boetio conclude, & $imilmente Giorgio valla, & tutti quelli, che di mu$ica hanno trattato, cioe il $emiton menore e$$er maggiore di tre cõme, & menor di quattro, & il $emiton maggiore e$$er maggiore di quattro comme, & menore di cin- que, e pero $eguita il tono e$$er maggiore di 8 comme, & menore di 9.

Corellario.

DAlla $opra notata operatione $i manife$ta, come che il Diapa$on (cioe la dupla, ouer ottaua) 2 e$$er ecceduto da $ei toni per vna comma, cioe che $umando in$ieme 6. proportioni, come da 9. a 8. tal $umma $ara maggiore di vna dupla per vna comma, cioe per la detta proportione, che è da 531441. a 524288. laqual $umma, & $ottratione $e con diligentia la farai $econdo li ordini da- ti alli $uoi luoghi trouarai co$i e$$ere.

Regola di trouar la proportione del $emiton menore, detto Die$is.

PEr le co$e di $opra conclu$e, volendo trouare la proportione del $emiton menore, detto die$is, 3 gia $ai che quella proportione da 65536. a 59049. che ti re$tò nella quinta $ottratione (della $e$ quiottaua, dalla dupla) era duoi $emitoni menori, ouero duoi die$is. Onde pigliando la mita di tal proportione (per l’uno di modi dati al $uo luogo) trouarai tal mita e$$er la proportione, che è da LIBRO 256. a 243. & tanto $ara la proportione del detto $emiton menore. Et nota che per pigliare la mi- $emiton menore nelli minimi numeri. da 256. a 243. ta della $opradetta proportione, che è da 65536. a 59049. piu facilmente e$$equirai tal effetto, per quella $econda regola data nella prima del nono capo, cioe pigliar la radice quadra di l’uno, & del l’altro di duoi termini di quella, lequai radici l’una trouarai e$$er 256. & l’altra 243. come di $o- pra è $tato detto.

Regola di trouare la proportione del $emiton maggiore.

VOlendo poi trouare la proportione del $emiton maggiore per piu vie lo puoi fare, 4 l’una è a $ottrare il $emiton menore dello integro tono, & il re$tante $ara la proportio- 9 ✕ 8 256 243 re$ta 2187. 2048 Semiton maggiore. ne del detto $emiton maggiore, cioe caua la detta proportion da 256. a 243. dalla pro- portione da 9. a 8. il che fac\~edo trouarai, che ti re$tara la proportione da 2187. a 2048. & tanto $ara la detta proportione del $emiton maggiore.

_Come $i puo uerificare che’l Die$is, cioe $emiton menore, $ia quel $pacio, nel-_ quale la proportione $e$quitertia, detta diate$$aron, ouer la quarta è maggior di duoi toni.

VOlendo$i certificare di quello che afferma Boetio, Giorgio valla, & altri che’l Die$is 5 (cioe il $emiton menore) $ia equale a quella proportione, nellaquale la $e$quitertia è $e$quitertia da 4 ✕ 3 duoi toni da 81 64 re$ta 256. 243 $emiton menore maggiore di duoi toni, farai co$i duplica il ton, cioe la proportione, che è da 9. a 8. on- de procedendo $econdo le regole date, trouarai che tal duplicatione fara la proportio- ne, che è da 81. a 64. hor que$ti duoi toni $ottrali dalla $e$quitercia, che è da 4. a 3. & trouarai che ti re$tara la proportione, che è da 256. a 243. laqual proportione (per le ragioni adutte nella terza) è il $emiton menore, da no$tri antichi chiamato Die$is, e pero è manife$to il Diate$$aron (cioe la det ta $e$quitertia) e$$er compo$ta di duoi toni, & da vn $emiton menore, que$ta $e$quitertia volgar- mente da pratici è detta la quarta.

Come $i puo trouare di quante comme, $ia compo$to il tono.

VOlendo trouare di quante comme, $ia compo$to il tono, tu $ai che la proportione del 6 tono è $i, come da 9. a 8. & $imilmente di $opra fu trouato, che la proportione della cõ- ma, era come da 531441. a 524288. & per tanto bi$ogna vedere quante volte la det- ta proportione di 531441. a 524288. intra nella detta proportione di 9. a 8. onde pro cedendo $econdo la regola data $i trouara, che la v’intrara otto volte, & vi auanzara vna propor- tione menore della proportione della cõma, e pero $arai chiaro il detto tono e$$er piu di 8 comme, & manco di 9. come afferma Boetio, & Giorgio valla per auttorita di antichi greci mu$ici, & periti Mathematici.

ET co$i $enza che piu in tal materia particolarmente m’i$tenda con le euidentie delle re- Diate$$aron 4 -- 3 Tono 9 -- 8 Diapente 36 24 7 gole date nelli precedenti capi da te mede$imo ti potrai certificare, & ritrouare con nu- meri tutte quelle particolari conclu$ioni adutte da no$tri antichi mu$ici, & mathema- tici, cioe che il Diapente $ia compo$to dal Diate$$aron, & da vn tono, il che trouarai $ummando il Diate$$aron con vn tono, come in margine vedi, & trouarai che tal $umma ti da- ra il detto diapente.

ANchora ti puoi verificare con numeri il detto 8 tono 9 -- 8 tono 9 -- 8 tono 9 -- 8 Semiton me. 256 -- 343 Diapente 186624 -- 12416 Comma $chi$ma $chi$ma 531441℞278628139008 524288 Diapente e$$er compo$to da tre toni, & da vn $emiton menore, il che trouarai $ummando in- $ieme li detti tre toni con vn $emiton menore, come in margine vedi.

ANchora puoi ritrouare la mita della comma, la- 9 qual mita è detta $chi$ma, il che trouarai diui- dendo la detta Comma per mita, come in mar- gine vedi, laqual $chi$ma venira a e$$er, come da 531441. a ℞ 278628139008. ouer da ℞ 278628139008. ton $emiton. $emiton. 9 ℞ 72 8 a 524288.

SImilmente poi ritrouare il $emiton menore con 10 vna $chi$ma, laqual co$a vien a e$$ere preci$a- mente la mita del tono, & per tanto il ba$ta a di- uidere il detto tono per mita $econdo l’ordine dato nel ottauo capo, & trouarai quello e$$er, come da 9. a ℞ 72. ouer come da ℞ 72. a 8.

@2@>SETTIMO.

_S_Imilmente puoi trouar la mita del diapa$on, il che farai diuidendo la dupla in due parti equali 11 diapa$on la mita la mita 2 ℞ 2 1 $ecõdo l’ordine dato nel ottauo capo, il che facendo trouarai la mita del detto diapa$on e$$ere, come da 2. a ℞ 2. ouer come da ℞ 2. a 1. come in margine appare, laqual mita vien a e$$er la mita del Diapente in$ieme con vn Schi$ma.

ANchora puoi ritrouar la mita del $emiton meno- 12 $emiton menore dia$chi$ma dia$chi$ma 256 ℞ 62208 243 diate$$aron tono cõ dia$chi$ma. tono cõ dia$chi$ma. 4 ℞ 12 3 $emiton maggiore $chi$ma cõ dia$chi$ma.$chi$.cõ dia$chi$ma 2187 ℞4478976 2048 re, laqual mita da no$tri antichi è detta dia$chi$- ma, & per trouar tal dia$chi$ma, ba$ta a diuidere il det to $emiton menore in due parti eguali, il che facendo per le regole date nel ottauo capo, trouarai quella e$- $er, come da 256. a ℞ 62208. ouer come che è dalla detta ℞ 62208. a 243. come in margine vedi.

SImilmente puoi trouar la mita del diate$$aron, la- 13 qual mita vien a e$$er vn tono con vn dia$chi$ma, & tal mita (procedendo per le regole date nel ot- tauo capo) trouarai e$$ere, come da 4. a ℞ 12. ouer co me da ℞ 12. a 3. come in margine vedi.

SImilmente puoi trouare la mita del $emiton mag- 14 giore, laqual mita vien a e$$ere vna $chi$ma, & vna dia$chi$ma, & tal mita (procedendo per le regole date nel ottauo capo) trouarai e$$er, come da 2187. a ℞ 4478976. ouer come dalla detta ℞ 4478976. a 2048. come in margine vedi.

ANchora puoi trouare la mita del diapen- 15 te, laqual mita da no$tri antichi è chiamato diapente $emiditono. con $chi$ma. & dia$chi$ma $emiditono. con $chi$ma. & dia$chi$ma 3 ℞ 6 2 $emiditono con $chi$ma, & dia$chi$ma, & tal mita (procedendo per le regole date nel detto ottauo capo) trouarai e$$ere, come da 3. a ℞ 6. ouer come dalla detta ℞ 6. a 2. come che in margine vedi. Molte altre varie attioni ti potria addure, ma per al pre$ente voglio che que$te ba$tino, per- che pen$o che da te mede$imo (in ogni altra $trana que$tione, ouer ca$o che ti occorre$$e) $aprai co- me gouernarti. Et nota che tutte le $opra date diui$ioni $i ponno rappre$entare in qual $i voglia di quelli tre modi, narrati $opra del rappre$entar le $pecie delle proportioni in $critto (cioe nella deci- ma del primo capo del pre$ente libro) cioe, o $econdo l’ordine de gli A rabi, ouer $econdo l’ordine del del no$tro $criuere, ouero in forma di rotti, anchor che io te le rappre$enta $econdo l’ordine del no$tro $criuere, & con que$to voglio, che facciamo fine a que$to capo.

Da notare.

BI$ogna notare qualmente in que$to luogo vi $e gli conueniria di e$plicare la eccellen- 16 tia, & mirabili effetti di vna $olitaria, & $ingular $pecie di proportione irrationale non puoco remota dalle altre $pecie di proportioni, laquale da Euclide nella terza diffini- tione del $e$to è detta proportione hauente il mezzo, & duoi e$tremi, & in piu parti- colarita è differente dalle altre $pecie di proportioni, prima tutte le altre $pecie di proportioni $i po$ $ono proferire, & rappre$entare fra duoi termini, ma que$ta non $i puo rappre$entare $aluo, che fra tre termini, tal che in que$to vien a portar con $e vna $imilitudine di proportionalita, $econda- riamente in que$ta tal $pecie di proportione Euclide (nel $uo decimoterzo libro) vi a$$egna var{ij}, & diuer$i mirabili effetti, liquali in niuna altra $pecie di proportione $i ritrouano. Ma perche li det- ti $uoi $ingulari effetti $ono in materie geometrice, e pero rimettiamo a parlar di tal proportione, & di detti $uoi ine$timabili effetti nel no$tro trattato di geometria, & ma$$ime doue che in pratica e$plicaremo il decimoterzo del detto Euclide.

Da notare.

ANchora bi$ogna notar che la proportione rationale $i puo trouar fra due quantita ir- 17 rationali, ma fra due quantita rationali non vi puo ca$care proportione irrationale. Ma quando che vna quantita è rationale, & l’altra irrationale, $empre la loro propor- tione $ara irrationale. E$$empi gratia la proportione, che è da ℞ 12 a ℞ 3 è doppia (cioe come da 2. a 1.) e pero tal proportione è rationale, perche la proportione rationale è quella, che è LIBRO come da numero a numero, & $imilmente la proportione di ℞ cu. 54. a ℞ cu. 2. è treppia, e pero è rationale, & nondimeno li termini di tai proportioni $ono irrationali.

Che la ℞ 12 $ia doppia alla ℞ 3. & $imilmente, che la ℞ cu. 54 $ia treppia alla ℞ cu. 2. non te l’ho di- chiarato, perche pen$o che tu ti debbi aricordare, che quella ℞ 3. numera due volte quella ℞ 12. perche partendo ℞ 12. per ℞ 3. ne vien ℞ 4. che è 2. e pero è doppia a quella, & $imilmente par- tendo ℞ cu. 54 per ℞ cu. 2. ne vien ℞ cu. 27. che $aria 3. e pero la ℞ cu. 54. vien a e$$er treppia alla ℞ cu. 2. & co$i infinite altre $imili $e ne potriano trouare, ma fra due quantita rationali è nece$$ario la proportione e$$er rationale. Ma fra vna quantita rationale, & vna irrationale, eglie nece$$ario la proportione e$$er $empre irrationale.

Da notare.

ANchora bi$ogna notare che non $olamente fra due qual $i voglia $petie di radice irra- 18 tionale vi $i puo trouare la detta proportione rationale, & ma$$ime in quelle, che am- bedue $iano di vna mede$ima $pecie, ma anchora nelle quantita compo$te di duoi no- mi, cioe nelli binom{ij}, & re$idui, & $imilmente nelli trinom{ij}, quadrinom{ij}, & multi- nom{ij}, & in ogni $pecie, cioe o $iano compo$ti di ℞ cube, ouer cen$e di cen$e, ouer prime relate, & co$i di$correndo in tutte le altre $pecie, che vanno $eguitando, come in quelli compo$ti $implice- mente di ℞ quadre, che a volerti in cia$cuna $pecie darti particolar e$$empio vi andaria da $criuere a$$ai, ma accioche da te mede$imo po$$i cono$cere que$to e$$er vero, & formarne da tua po$ta mul tiplica qual $i voglia $pecie di binomio, ouer trimonio, ouer quadrinomio, ouer multinomio per vn numero rationale $ano, ouer rotto, ouer $ano, et rotto $econdo l’ordine dato nel terzo capo del quinto libro, & il produtto di tal multiplicatione $ara in proportione rationale con quello, che ha- uerai multiplicato, & la denominatione di tal proportione $ara quel numero multiplicante. E$$em pi gratia $ia que$to trinomio cubo ℞ cu. 5. piu ℞ cu. 4. piu ℞ cu. 3. hor multiplicamolo per 2. $econ- do la regola data nel detto terzo capo del quinto libro, & trouarai che fara ℞ cu. 40. piu ℞ cu. 32. piu ℞ cu. 24. hor dico che la proportione di ℞ cu. 40. piu ℞ cu. 32. piu ℞ cu. 24. e$$er doppia a ℞ cu. 5. piu ℞ cu. 4. piu ℞ cu. 3. laqual proportione è rationale detta proportione doppia, il mede$imo ti $eguiria multiplicandolo per 3. ouer per 4. ouer per 5. & co$i di$correndo. Il mede$imo $eguiria partendo il detto trinomio, & altri $imili per qual $i voglia numero, cioe che lo auenimento haue- ra pur proportione rationale, con la quantita partita, ma procedendo per via del partire $i vien in rotti, il che è piu confu$o, e pero meglio è a procedere con il multiplicare.

Il fine del $ettimo libro. _LIBRO OTT AVO DELLA SECON-_ DA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO Tartaglia, nelqual $i dichiara alcune corri$pondentie, che ha la proportione, & proportionalita Arithmetica con la proportione, & proportionalita Geometrica, & dapoi $i narra alcuni notabili effetti, che $i tro- ua occorrere nelle quantita proportionali nella geome- trica proportionalita. # Cap. I.

HAVENDO nella decimaquinta del primo capo notificato le 1 principali $pecie della proportionalita e$$er 3. cioe proportionalita arithmetica, geometrica, & armonica, & che per varie ragioni di que$te 3. a me mi pareua, che la geometria merita$$e e$$er la priora, e pero per tal priorita, quando che nelle co$e, che $eguita nomina- remo proportione, ouer proportionalita ($enza altro cognome) la $i debbe $empre intendere per la proportione, ouer proportionalita geometrica. Et quantunque nella detta decimaquinta del primo ca- po fu da me diffinito $otto breuita, come che s’intenda la proportio ne, & anchora la proportionalita arithmetica, nondimeno mi è par- $o in que$to luogo di voler diffinire, & diuidere que$ta proportio- ne arithmetica, & anchora la $ua proportionalita, & notificare li propor{ij} accidenti delle quantita proportionali nella detta proportionalita arithmetica, & la conuenientia, & corri$pondentia, che hãno li detti accid\~eti con li accidenti delle quãtita proportionali nella proportionalita geometrica.

LA proportione arithmetica ($e proportione $i puo chiamare) diremo e$$er pur la con- 2 uenientia di due quantita di vno mede$imo genere (come fu detto anchora della pro- portion geometrica, nella terza del primo capo del precedente libro) & la conuenien- tia di dette due quantita è que$ta, che l’una di quelle nece$$ariamente è maggior, ouer menore, ouero eguale a l’altra, & que$to è il proprio delle quantita.

Della proportione di equaltita.

LA conuenientia delle quantita eguali (come fu detto nella quarta del primo capo del 3 precedente libro) è come $aria a dire da 1. a 1. ouer da 2. a 2. ouer da 3. a 3. ouer da 4. a 4. & co$i di$correndo, & que$ta tal proportione è indiui$ibile, & è principio della pro- portione della inequalita, $i arithmetica, come geometrica, & non è parte di quella, $i come che è il ponto geometrico, che è principio della linea, & non è parte di tal linea, & $imilmen- te lo i$tante nel tempo, ouer nel moto, il quale è principio del tempo, ouer del moto, & non è par- te del tempo, ne manco del moto.

_D_ella proportione di inequalita.

LA proportione delle quantita inequali è detta proportione di inequalita (come che $opra la 4 quinta del primo capo del precedente libro) $i diuide in duoi generi, l’uno è detto maggior ine- qualita, & l’altro menor inequalita. La maggior inequalita è quando che $i fa la comparatione del maggior termine al menore, come $aria da 2. a 1. ouer 5. a 2. ouer 12. a 7. & co$i di$cortendo. La menor inequalita è quando, che la comparatione $i fa dal menor termine al maggior, come $aria a dire, comparando 1. a 2. ouer 2. a 5. ouer 7. a 12. & co$i di$correndo.

Et perche que$ta proportione arithmetica $i della maggiore, come della menore inequalita $i com- prende, & piglia per la $implice differentia, che è da vn termine a l’altro, e pero l’uno, & l’altro di que$ti duoi generi $i diuide $olamente in infinite $pecie di proportioni arithmetice $econdo, che in infinito le loro differentie po$$ono variare, lequai $ono le denominationi di dette proportioni.

Che co$a $ia proportionalita arithmetica.

LA proportionalita arithmetica nõ è altro, che vna $imilitudine di proportioni arithmetice, cioe 5 vna equalita di differentie di piu termini in vno mede$imo genere co$tituti, ouer comparati. E$ $empi gratia perche la differ\~etia, ch’è da 5. a 2. è eguale alla differentia, ch’è da 9. a 6. & l’una, & l’al tra proportione è della maggior inequalita, diremo tal equalita di proportioni e$$er detta propor- tionalita arithmetica, il mede$imo $eguiria quãdo che ambedue le dette proportioni fu$$erro della LIBRO menor inequalita. Ma quando che l’una fu$$e della maggiore inequalita, & l’altra della menore (anchor che le differentie fu$$ero eguali) non $aria proportionalita, ma di$proportionalita. E$$em- pi gratia anchor che la differentia, che è da 15. a 9. $ia eguale alla differentia, che è da 7. a 13. (che in l’una, & l’altra è 16.) nondimeno perche quella che è da 15. a 9. è della maggiore inequalita, & quella che è da 7. a 13. è della menore, e pero tal equalita di differentie non s’intende e$$er propor- tionalita arithmetica, ma piu pre$to di$proportionalita, perche bi$ogna che $iano tutte di vno mede$imo genere.

_Come che la proportionalita arithmetica non puo_ e$$er co$tituita in manco di tre termini.

PErche a formar la proportionalita arithmetica vi occorre almãco due proportioni (co- 6 me fu detto anchora nella proportionalita geometrica) & a ogni proportione vi oc- proportionalita arithmetica in quattro termini. 13. # a # 9. 7. # a # 3. proportionalita arithmetica in tre termini. 23. # 9. # @. corre $empre duoi termini, cioe vno antecedente, & vno con$equente, tal che in due proportioni di$tinte vi andaria quattro termini, cioe vno antecedente, & vno con$e- quente a cia$cuna di quelle, come $aria in que$te due da 13. a 9. & da 7. a 3. onde tal proportiona- lita arithmetica $aria co$tituita fra quattro termini, & tai termini $i diriano termini proportionali nella proportionalita arithmetica, ma perche due proportioni eguali ponno e$$er continuate in tre termini $oli, come $ariano in que$ti tre 13. 9. 5. nelliquali $i vede, che la differentia da 13. a 9. è 4. & la differentia da 9. a 5. è $imilmente 4. & l’una, & l’altra di que$te due proportioni $ono del gene- re della maggior inequalita, per e$$er adonque fra que$ti tre termini due proportioni eguali arith- metice, vi è anchora la proportionalita arithmetica, & quel 9. (termine di mezzo) fa l’officio di con$equente nella prima proportione, & nella $econda fa l’officio di antecedente. Ma il primo ter- mine, cioe quel 13. è $olamente antecedente, & il terzo termine, cioe quel 5. è $olamente con$e- quente, ma il termine di mezzo, cioe quel 9. è quello che copula in$ieme tai due proportioni.

_Che co$a $ia proportionalita continua Arithmetica,_ & termini continui proportionali.

LA continua proportionalita arithmetica è preci$amente quella, che nel primo libro chiama$$i- 7 mo progre$$ione arithmetica, & $imilmente termini continui proportionali nella detta propor tionalita arithmetica $ono preci$amente quelli termini, che formano tal continua proportionalita arithmetica, delliquali vno è $olamente antecedente, & vno è $olamente con$equente, & cia$cuno di quelli altri intermed{ij} $eruono per antecedente, & per con$equente, come $ono que$ti 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. ouer que$ti 20. 16. 12. 8. ouer que$ti 7. 15. 23. 31. 39. 47. & co$i di$correndo, tu vedi adonque in cia$cuno di que$ti tre e$$empi, che il primo termine è $olamente antecedente, & l’ulti- mo è $olamente con$equente, & tutti quelli di mezzo $eruono per antecedente, & con$equente, anchora $e ben con$ideri li detti termini, & le proportioni fra quelle collocate trouarai, che il nume ro di termini è vn di piu del numero delle dette proportioni fra quelli collocate.

SEl $ara quattro termini, ouer numeri proportionali nella proportionalita arithmetica, 8 la $umma del primo, & del quarto $ara equale alla $umma del $econdo, & del terzo. E$ $empi gratia $iano que$ti quattro termini proportionali nella arithmetica proportio- nalita 13. 9. 11. 7. il primo è 13. & il quarto è 7. quali gionti in$ieme fanno 20. il $econ- do poi è 9. & il terzo è 11. liquali mede$imamente fanno 20. & que$to $i trouara $eguir il mede$i- mo in tutti gli altri $imili $i della menore, come della maggior inequalita.

Corellario.

EPero $i manife$ta quello che nelle geometrice proportionalita, ne certifica il multiplicare, nelle Al multiplicar nelle geometri ce corri$ponde il $ummar nel- le arithmetice proportionalita. arithmetice nel fa noto il $ummare, tal che a multiplicare nelle geometrice corri$ponde il $um- mare nelle arithmetice.

SE tre numeri $aranno continui proportionali nella proportionalita arithmetica, la $umma del 9 primo con il terzo $ara equale al doppio del $econdo. E$$empi gratia $iano que$ti tre termini continui proportionali nella detta proportionalita arithmetica 9. 7. 5. la $umma del 9. con 5. fa 14. & il doppio del 7. fa mede$imamente 14. & il mede$imo $eguira in tutti gli altri $imili, $i nella menore, come nella maggiore inequalita.

Corellario.

Onde $i manife$ta, che il doppiare nelle arithmetice corri$ponde al quadrare nelle geometrice pro- Il doppiare nelle arithmetice, corri$ponde al quadrare nelle geometrice. portionalita continue.

OTTAVO. _Del modo, ouer regola di $aper trouare a un numero dato un’altro numeroa_ quel proportionale $econdo la proportione arithmetica di duoi altri numeri propo$ti.

AVn numero propo$to volendoli trouare vn’altro numero a lui proportionale $econ 10 do la proportione di duoi altri nella proportionalita arithmetica, $empre $umma quel tal numero con quel (di duoi) a lui di$$imile (ri$petto al luogo) & di quella tal $umma $empre ne cauarai l’altro numero (potendo) & il rimanente $ara il ricercato numero. E$$empi gratia volendo trouar a que$to numero 12. vn’altro numero a lui proportionale (arith- metice) $econdo la proportione arithmetica, che è da 6. a 9. dico che $ummi il detto 12. con quello di duoi a lui di$$imile ri$petto al luogo, cioe $e vuoi che il detto 12. $ia antecedente tu lo $ummarai con quel 9. che è con$equente, ma volendo che’l $ia con$equente tu lo $ummarai con quel 6. ante- cedente, & di tal $umma $ottrarne l’altro numero (potendo) & il re$tante $aria il ricercato nume- ro. Hor poniamo che $i voglia, che il detto 12. $ia con$equente, $ummaremo il detto 12. con 6. fa- ra 18. & di que$to 18. ne cauaremo l’altro numero, cioe 9. & ne re$tara vn’altro 9. per il ricercato antecedente, & tai quattro numeri $taranno in que$ta forma 6. 9. 9. 12. & con tal modo $i douera procedere nelle altre $imili, ma nota che $e per $orte dalla detta $umma tu non ne pote$ti cauare quell’altro numero, tal ca$o $aria impo$$ibile. E$$empi gratia $e in luogo di tal numero 12. haue$$i- mo detto 2. il qual 2. $ummandolo con il detto 6. faria 8. dalqual non $e ne potria cauar il 9. e pero in tal ca$o $aria impo$$ibile a trouar tal ricercato numero, & il mede$imo $eguiria con il 3. perche $ummando il detto 3. con 6. faria 9. cauandone poi l’altro 9. re$taria. o. & co$i. o. $aria il ricercato numero. Anchora nota che que$ta que$tione nelle proportioni arithmetice, è $imile alla regola del tre nelle proportioni geometrice.

Corellario.

Onde $i manife$ta, che il $ottrare nelle arithmetice corri$ponde al partire nelle geometrice proportio Il $ottrare nelle arithmetice, corri$ponde al partire nelle geometrice proportiona- lita. nalita, perche nelle geometrice bi$ogna multiplicar quel tal propo$to numero fia quello (di duoi) a lui non $imile (ri$petto al luogo) & quel tal produtto $empre bi$ogna partir per l’altro numero (di duoi) & lo auenimento è $empre il numero cercato.

_Regola da $aper trouar quanti numeri $i uoglia in conti-_ nua proportionalita arithmetica da duoi numeri propo$ti.

ES$endo duoi numeri propo$ti, & volendo da quelli trouarne quanti altri $i voglia in 11 continua proportionalita arithmetica, duplica il maggior di duoi, & di tal duplato ca- uane l’altro numero, & il re$tante numero $ara il terzo continuo in tal proportionali- ta, per trouar il quarto procediper il mede$imo modo, cioe duplica il detto numero trouato, & di tal duplato cauane il $econdo numero, & il re$tante $ara il quarto numero ricerca- to, & con tal ordine puoi procedere in infinito. E$$empi gratia volendo da que$ti duoi numeri 7. continuati. 7. 15. 23. @1. 15. continuarne altri nella arithmetica proportionalita duplica il maggiore, cioe 15. fa 30. cauane 7. re$ta 23. per il terzo numero, & per trouar il quarto duplica 23. fa 46. cauane 15. re$ta 31. per il quarto numero, & co$i puoi procedere in infinito.

Corellario.

Et da que$to $i retifica, che il doppiare nelle arithmetice proportionalita corri$ponde al quadrare nel- le geomctrice, & $imilmente che il $ottrare corri$ponde al partire.

_Regola di $apere da un nnmero propo$to continuar quanti altritermini_ di numeri $i voglia, & $econdo qual diuer$e $pecie di proportioni arithmetice $i voglia di vno mede$imo genere.

VOlendo da vn numero propo$to co$tituirui, ouer trouarui vn’altro numero, in che 12 proportione arithmetica $i voglia. Piglia la differentia denominante quella propor- tione, che vuoi formare, ouer co$tituire, & aggiongela con il propo$to numero, & tal $umma $ara il ricercato $econdo numero, & $e ne vorrai trouar vn’altro terzo farai il mede$imo, cioe piglia la differentia denominante tal $econda proportione, che vuoi formare, & aggiongela con quel $econdo numero gia trouato, & tal $umma $ara il terzo ricercato numero, & con tal ordine potrai procedere in infinito. E$$empi gratia $ia il propo$to numero, poniamo 7. hor volendo formare, ouer trouare vn’altro numero, che la differentia di quello al detto 7. $ia 3. ag- LIBRO giongi quel 3. con 7. fara 10. & que$to 10 $ara il detto $econdo ricercato numero, qual 10. volen- do continuarlo dal detto 7. $econdo l’ordine della menor inequalita tu li a$$ettarai in que$to mo- do 7. 10. ma volendo continuarlo $econdo l’ordine della maggior inequalita tu lo a$$ettarai in que $t’altra forma. 10. 7. Hor per continuaruene vn’altro terzo numero, che la differentia di quello al gia trouato 10. $ia 6. aggiongi il detto 6. al detto 10. fara 16. & que$to 16. è il ricercato terzo nume ro, qual a$$ettandolo $econdo l’ordine della menor inequalita $taranno tutti tre in que$to modo 7. 10. 16. Ma volendolo a$$ettar $econdo l’ordine della maggiore inequalita, $tariano in que$t’al- tra forma 16. 10. 7. Et co$i con tal regola ne potrai andar continuando quanti altri termini ti pa- rera, & in che $pecie di proportioni ti parera.

SE $aranno tre termini continui proportionali nella proportionalita arithmetica, la pro- 13 portione del primo a l’ultimo $ara doppia a quella, che $ara del primo al $econdo, cioe che la differentia del primo termine a l’ultimo $ara doppia a quella, che $ara del primo al $econdo. E$$empi gratia $iano que$ti tre numeri continui proportionali nella detta proportionalita arithmetica 6. 11. 16. la differentia, che è da 6. a 16. è 10. & la differentia, che è da 6. a 11. è 5. & perche il 10. $i vede e$$er il doppio di 5. $eguita il propo$ito.

ANchora $e $aranno quattro numeri continui proportionali nella proportionalita arith 14 metica, la proportione del primo al quarto $ara treppia a quella, che è dal primo al $e- condo. Siano que$ti quattro numeri nella detta proportionalita arithmetica continui 2. 7. 11. 15. la differentia del primo al $econdo, tu vedi che è 4. & la differentia del pri- mo al quarto, tu vedi che è 12. il qual 12 è treppio al detto 4. come habbiamo detto, & co$i per ab breuiar la $crittura, $e $aranno cinque termini continui proportionali nella detta proportionalita arithmetica, la proportione del primo al quinto $ara quadrupla a quella, che $ara dal primo al $e- condo, & $e $aranno 6. ter mini, la proportione del primo al $e$to la $ara quincupla alla mede$ima, che $ara dal primo al $econdo, & con tal ordine andarai procedendo in infinito, come per te mede $imo con la i$perienza te ne potrai verificare, & tutte que$te propo$itioni $peculatiuamente $i pon no dimo$trare, ma per non interrompere que$to ordine praticale pretermetto l’ordine $peculati- uo, ma pur per $atisfare ad alcun $peculatiuo in que$te conclu$ioni. Dico che $e $aranno 20 termini continui proportionali nella proportionalita arithmetica, che la proportione del primo a l’ultimo $ara 19 volte tanto quanto $ara quella, che $ara dal primo al $econdo, & per dimo$trar $peculati- uamente tal propo$itione. Eglie manife$to che fra quelli 20 termini vi $ara $olamente 19 differen- tie, & perche le dette 19 differentie $ono equali fra loro dal pre$uppo$ito, & perche quella, che è dal primo al $econdo è vna $ola di quelle 19 differentie, e pero eglie manife$to, che tutte quelle 19. in $umma $ono 19 volte tanto di vna di quelle, e pero $eguita il propo$ito.

SE $aranno continuate eguali, ouer diuer$e $pecie di proportioni arithmetice in vn me- 15 de$imo genere, la proportione del primo termine a l’ultimo, $ara compo$ta da tutte quelle. Que$ta propo$itione non vuol inferir altro, che $el $ara continuate eguali, ouer diuer$e $pecie di proportioni arithmetice in vn mede$imo genere, cioe o tutte nella me nore inequalita, ouer tutte nella maggior, che la differentia del primo termine a l’ultimo $ara egua- le, alla $umma di tutte quelle differentie, o vuoi dir di tutte quelle proportioni intermedie. E$$empi gratia $iano que$te $ette diuer$e proportioni arithmetice continuate nella menor inequalita 7. 10. differentia le $ette differentie. la $umma delle 7 differentie 36 7. 10. 15. 21. 23. 31. 35. 43. 3 . 5 . 6 . 2 . 8 . 4 . 8 36 15. 21. 23 31. 35. 43. Dico che la differ\~e- tia del primo termine a l’ultimo, cioe da 7. a 43. ch’è 36. $ara eguale alla $umma del le dette 7 proportioni, cioe alla $umma di quelle $ette differ\~etie, dellequali la prima è quella, che è da 7. a 10. che $aria 3. la $e- conda è quella, che è da 10. a 15. che $aria 5. la terza è quella che è da 15. a 21. che $a ria 6. la quarta è quella che è da 21. a 23. che $aria 2. la quinta è quella, che è da 23. a 31. che $aria 8. la $e$ta è quella, che è da 31. a 35. che $aria 4. la $ettima, & vltima è quella, che è da 35. a 43. che $aria 8. & tut te $ette $ariano 3. 5. 6. 2. 8. 4. 8. lequai $um mate in$ieme faranno 36. $i come fu an- chor la differentia del primo termine a l’ultimo, cioe da 7. a 43. come fu propo$to. Il mede$imo $e- OTTAVO. guiria quando che le dette $ette proportioni fu$$ero continuate $econdo l’ordine della maggiore inequalita, cioe in que$ta forma 43. 35. 31. 23. 21. 15. 10. 7. Ma quando vna parte di tai continua- te proportioni fu$$ero $econdo la maggiore inequalita, & parte $econdo la menore tal propo$i- tione non $eguiria $econdo che è $tato detto.

HAuendo noto il primo, & il terzo di tre numeri continui proportionali nella proportionalita 16 ### E$$empio primo. primo # 0 2 # 0 3 7. # 0. # 17. arithmetica, & volendo per tal notitia ritrouare il $econdo di detti tre numeri, $umma il det- to primo numero con il detto terzo, & di quella $umma pigliarai la mita, & tal mita $ara il detto $econdo numero. E$$empi gratia $e il primo di tre numeri continui proportionali (nella detta pro- portionalita arithmetica) fu$$e 7. & il terzo fu$$e 17. Et volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, ### E$$empio $econdo primo # 0 2 # 0 3 7. # 12. # 17. $umma 7. con 17. fara 24. pigliane la mita, che è 12. & co$i 12. $ara il $econdo ricercato numero.

Corellario.

Da que$ta operatione $i manife$ta pur che il $ummare nelle arithmetice proportionalita corri$ponde Il pigliar la mita nelle arith- metice proportionalita cor- ri$põde al pigliar la radice qua drata nelle geometrice. al multiplicare nelle geometrice. Et oltra di que$to $i notifica che il dimezzare nelle dette arithme- tice, corri$ponde al pigliar la radice quadra nelle dette geometrice, come che nelle terza del $ettimo capo del precedente libro appare.

Ma nota quando che per $orte la $umma del primo, & del terzo numero non $i pote$$e diuidere per mita $enza rompere la vnita, tal $econdo numero $ara co$i irrationale nelle arithmetice proportio- Li numeri di$pari nelle arith- metice proportionalita corri- $pondeno alli numeri nõ qua drati nelle geometrice. nalita, $i come che è la radice quadra $orda nelle geometrice, cioe qualunque numero, che non $i po$$a diuidere in due parti eguali $enza $pezzare la vnita, nelle dette arithmetice proportionalita corri$pondeno alli numeri non quadrati nelle geometrice. E$$empi gratia $el primo di detti tre nu meri continui proportionali nella arithmetica proportionalita fu$$e 5. & il terzo fu$$e 12. Et volen do per tal notitia ritrouar il $econdo $umma 5. con 12. fa 17. delqual volendone pigliar la mita, el $i vede ch’eglie nece$$ario $mezzar la vnita, e pero tal mita (qual è 8 {1/2}) corri$ponde alla radice $or- da quadra nelle dette geometrice proportionalita.

HAuendo noto il primo, & il quarto di quattro numeri continui proportionali, nella arithme- 17 tica ptoportionalita, & volendo per tal notitia trouar il $econdo, duplica il primo termine, o #### E$$empio #### prima po$itione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 8. # 0. # 0. # 17. vuoi dir il primo numero, & tal duplicatione $ummarai con il quarto numero, & di tal $umma pi gliarai il terzo (cioe partirla per 3.) & lo auenimento $ara il ricercato $econdo numero. E$$empi gra tia $el primo di quattro numeri continui proportionali nella proportionalita arithmetica fu$$e 8. & il quarto fu$$e 17. & volendo con tal notitia ritrouar il $econdo duplica 8. fa 16. $umma il detto 16. con 17. fara 33. & di que$to pigliane il terzo, che $ara 11. & co$i que$to 11. $ara il detto $econ- #### prima inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 8. # 11. # 0. # 17. do ricercato numero, & $e con tal regola vorrai trouar anchora il terzo procederai al contrario, cioe $upponendo il quarto per primo, & il primo per quarto ($econdo il modo de gli Arabi) & co$i duplicar 17. fara 34. alqual giontoui quel 8. fara 42. il terzo delqual 42. $ara 14. & co$i 14. $a- ra il detto terzo ricercato numero, & co$i li detti quattro numeri $taranno in que$ta forma 8. 11. #### $econda inuentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 8. # 11. # 14. # 17. 14. 17. & con tal regola procederal in tutte le altre $imili.

Corellario.

Hor comparando que$te operationi, ouer regole a quelle fatte, ouer date nella quarta del $ettimo ca- Il doppiare nelle arithmetice corri$ponde al quadrare nelle geometrice, & il partir per 3. al cauar delle ℞ cube. po del preced\~ete libro $i manife$ta, pur che il doppiare nelle proportionalita arithmetice corri$pon de al quadrare nelle geometrice, & che il partir per 3. corri$ponde al cauar la radice cuba. E pero quando che per ca$o della $umma del doppio del primo termine con il quarto non $i pote$$e par- tir per 3. $enza rompere la vnita $eguiria tal $econdo numero e$$er co$i irrationale nelle arithmeti- #### prima po$itione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 10. # 0. # 0. # 30. ce con$iderationi $i, come che è la radice cuba irrationale nelle geometrice. E$$empi gratia $el pri- mo di quattro numeri continui proportionali nella detta proportionalita arithmetica fu$$e 10. & il quarto fu$$e 30. & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, duplica 10. fa 20. $umma il detto 20. con 30. fa 50. parti tal $umma per 3. & te ne venira 16 {2/3}, & tanto $ara il detto $econdo nume- #### prima inuentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 10. # 16{2/3}. # 0. # 30. ro, & perche vi occorre quel {2/3}, tal 16 {2/3} s’intende e$$er co$i irrationale nelle $peculationi arithme- tice, $i come che $ono le radici cube $orde nelle geometrice, e pero $i manife$ta tutte le $pecie di rot ti nelle dette $peculationi arithmetice e$$er irrationali in comparatione di numeri $implici, cioe $e- condo la con$ideratione del mathematico, hor per tornar al propo$ito, volendo anchora trouar il #### $econda intentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 10. # 16{2/3}. # 23{1/3}. # 30. terzo numero duplica il quarto, cioe 30. fa 60. $umma 60. con 10. fa 70. parti 70 per 3. ne vien 23 {1/3}, & tanto $ara il terzo numero, & co$i tutti quattro $taranno in que$to modo 10. 16 {2/3}, 23 {1/3}, 30.

LIBRO

HAuendo anchora noto il primo, & il quinto di 5 numeri continui proportionali nella ##### prima po$itione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 6. # 0. # 0. # 0. # 18. 18 proportionalita arithmetica, & vol\~edo per tal notitia ritrouar il $econdo, triplica il pri mo, & quel triplato $ummarai con il quinto termine, & tal $umma partirai per 4. & lo auenimento $ara il detto $ecõdo numero cercato. E$$empi gratia $el primo di 5 nume ri continui proportionali nella detta arithmetica proportionalita fu$$e 6. & il quinto fu$$e 18. & ##### prima inuentione primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 6. # 9. # 0. # 0. # 18. volendo per tal notitia ritrouar il $econdo. Triplica il 6. fa 18. & que$to 18. $ummarai con il quin- to, cioe con quell’altro 18. fa 36. parti que$to 36. per 4. & te ne vien 9. & que$to 9 $ara il detto $e- condo numero, & quantunque per la notitia@del detto $econdo numero, et del primo tu po$$i (per la regola data nella 11.) trouar tutti gli altri con$equenti numeri, nondimeno volendo per que$ta ##### $econda inuentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 6. # 9. # 0. # 15. # 18. regola ritrouar il quarto, tripla 18. fa 54. $ummalo con 6. fa 60. partilo per 4. ne vien 15. & 15. $a- ra il quarto numero, volendo anchora per la decima$e$ta ritrouar il terzo numero, qual vien a e$- $er il medio fra 6. & 18. $umma 6. con 18. fa 24. pigliane la mita, che $ara 12. & co$i il detto 12. $a- ra il terzo numero, & tutti cinque $taranno in que$to modo. 6. 9. 12. 15. 18.

##### terza intentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 6. # 9. # 12. # 15. # 18. Corellario.

Hor comparando tutte que$te attioni a tutte quelle fatte nella quinta del $ettimo capo del preceden- te libro, $i manife$ta pur che il treppiare nelle arithmetice proportionalita, corri$pondere al cubare Il treppiare nelle arithmetice corri$põde al cubare nelle geo metrice, & il partir per 4. al ca uar delle ℞ ℞. nelle geometrice. Et che il partire per 4. corri$põde al cauar la ℞ cen. cen. o vuoi dir al cauar la ℞ ℞. E pero quando che la $umma del treppio del primo termine con il quinto, non $i pote$$e partire nettamente per 4. cioe $enza rompere la vnita $eguiria tal $econdo termine e$$er co$i irrationale nelle con$iderationi arithmetice $i, come che è la ℞ ℞ $orda, o vuoi dire irrationale nelle geometri- ce. E$$empi gratia $el primo di cinque numeri continui proportionali nella detta proportionalita ##### prima po$itione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 7. # 0. # 0. # 0. # 20. arithmetica fu$$e 7. & il quinto fu$$e 20. & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, procedi co- me di $opra, cioe treplica 7. fa 21. $ummalo con 20. fara 41. partilo per 4. ne vien 10 {1/4}, & co$i 10 {1/4}. $ara il $econdo termine, ma tal $econdo termine (per cau$a di quel rotto) nelle con$iderationi arith- metice s’intendera e$$er co$i irrationale, $i come che è la ℞ ℞ $orda nelle geometrice, come di $opra ##### prima, $econda, & terza in- \\ uentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 7. # 10{1/4}. # 13{1/2}. # 16{3/4}. # 20. è $tato detto. Et co$i $e de$iderarai di voler trouar gli altri termini, procedendo $econdo le regole di $opra dette, trouarai il quarto e$$er 16 {3/4}, & il terzo e$$er 13 {1/2}, & tutti cinque $taranno in que- $to modo 7. 10 {1/4}. 13 {1/2}. 16 {3/4}. 20.

ANnchora hauendo noto il primo, & l’ultimo termine di 6 numeri continui prooortio 19 nali nella proportionalita arirhmetica, & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, ###### prima po$itione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 5 8. # 0. # 0. # 0. # 0. # 24. quadruplica il primo, & quel quadruplo $ummarai con l’ultimo, & tal $umma partirai per 5. & lo auenimento $ara il $econdo termine. Ma per abbreuiar le parole, & la $crit- tura ponero $olamente vno e$$empio $olo, & in numeri irrationali $econdo la detta $peculatione arithmetica. Sel primo termine adonque di detti 6 numeri fu$$e 8. & il $e$to 24. & che per tal noti- ###### prima, $econda, terza, & \\ quarta inuentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 8. # 11{1/5}. # 14{2/5}. # 17{3/5}. # 20{4/5}. # 24 tia tu vole$ti trouar il $econdo, quadruplica 8. fa 32. $ummalo con 24. fa 56. partilo per 5. & te ne venira 11 {1/5}, & tanto $ara il detto $econdo termine, & perche tal $econdo termine è con rotto, tal $econdo termine vien a e$$er co$i irrationale nelle proportionalita arithmetice, $i come che $ono le ℞ relate $orde nelle geometrice, & perche trouato che $i habbia il detto $econdo termine, facil co- $a è per le regole date a trouar gli altri con$equenti termini, e pero per abbreuiar la $crittura a te la- $ciaro la impre$a, ba$ta che $e gli inue$tigarai tu li trouarai e$$ere in que$to modo 8. 11 {1/5}. 14 {2/5}. 17 {3/5}. 20 {4/5}. 24.

Corellario.

Comparando tutte le $opra notate regole, & attioni a tutte quelle v$ate nelle $e$ta del $ettimo capo del precedente libro, $i trouara e$$er manife$to, che il quadruplicare nelle proportionalita arithme- Il quadruplare nelle arithme- tice corri$ponde al reccare a cen.cen.nelle geometrice, & il partir per 5. alla e$tration del- la radice relata. tice corri$pondere al reccare a cen$o di cen$o, cioe a quadrato di quadrato nelle geometrice, & ol- tra di que$to $i manife$ta anchora, che il partir per 5. nelle dette arithmetice corri$ponde alla e$trat tione della radice relata nelle geometrice, & anchora $i manife$ta quelli numeri, che non $ono diui- $ibili per 5. ($enza rompere la vnita) e$$er irrationali, & corri$pondenti alli num non relati, del- liqualila $ua radice relata è irrationale.

HAuendo anchora noto il primo, & l’ultimo di $ette numeri continui proportionali nella pro- 20 portionalita arithmetica, & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, piglia il quintuplo del primo, & aggiongilo con l’ultimo, & tal $umma parti per 6. & lo auenimento $ara il detto $econ- do numero. Et $e tal auenimento venira $enza rotto, tal $econdo numero s’intendera e$$er ratio- nale, ma venendo con rotto s’intendera e$$er irrationale nelle progre$$ioni arithmetice, alla $imili- OTTAVO. tudine, che $ono le ℞ cen. cu. delli numeri non cen$i cubi nelle progre$$ioni geometrice. E$$empl gratia $el primo di $ette numeri continui proportionali, nella detta proportionalita arithmetica fu$ $e 5. & l’ultimo fu$$e 18. & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, multiplica il primo (cioe 5) per 5. fara 25. & que$to aggiongi con l’ultimo, cioe con 18. fara 43. & que$to parti per 6. & te ne vien 7 {1/6}, & que$to 7 {1/6} $ara il detto ricercato $econdo termine, & per e$$er tal $econdo termine ve- nuto con quel rotto s’intende e$$er irrationale nelle proportionalita arithmetice, $i come $ono le ℞ cen. cu. delli numeri non cen$i cubi nelle proportionalita geometrice, & $e per le regole date ricer- carai gli altri con$equenti numeri, trouarai tutti $ette li detti termini e$$er come di $otto vedi.

####### prima po$itione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 # 0 7 5. # 0. # 0. # 0. # 0. # 0. # 18. prima, # $econda, # terza, # quarta, # ### & quinta inuentione. primo # 0 2 # 0 3 # 0 4 # 0 5 # 0 6 # 0 7 5. # 7{1/6}. # 9{1/3}. # 11{1/2}. # 13{2/3}. # 15{5/6}. # 18. Corellario.

Comparando tutte le $opra notate attioni a tutte le attioni adutte $opra la $ettima del $ettimo capo Il multiplicar per 5. nelle arith metice corri$ponde al relatar nelle geometrice, & il partir per 6. al cauar della ℞ cen. cu. del precedente libro, $i manife$ta il quincuplare, cioe il multiplicar per 5. nelle proportionalita arith metice, corri$pondere al relatare nelle geometrice, & anchora $i manife$ta il partir per 6. nelle det- te proportionalita arithmetice corri$pondere alla e$trattione della ℞ cen. cu. nelle geometrice pro- portionalita, & oltra di que$to $i manife$ta anchora, che quelli numeri, che non $ono diui$ibili per 6. $enza rotto (nelle dette proportionalita arithmetice) corri$pondere a quelle radici cen$e cube ir- rationali, cioe delli numeri non cen$i cubi, per il che $i manife$ta li numeri rotti e$$ere irrationali nel le $peculationi arithmetice, come che nella decima$ettima fu anchor detto.

ANchora hauendo noto il primo, & l’ultimo di otto numeri continui proportionali nel 22 la proportionalita arithmetica, & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo. Multipli- ca il primo per 6. & tal produtto $ummarai con l’ultimo, & tal $umma partirai per 7. & lo auenimento $ara il detto $econdo numero. E$$empi gratia $el primo numero fu$- $e 3. & l’ultimo fu$$e 39. & volendo con tal notitia ritrouar il $econdo, multiplica quel 3 per 6. fa- ra 18. & que$to 18 aggiongi con quel 39. fara 57. & que$to 57 parti per 7. & te ne venira 8 {1/7}, & co$i que$to 8 {1/7} $ara il $econdo numero, & per e$$er tal $ecndo numero venuto con quel rotto s’in tende e$$ere irrationale nelle arithmetice proportionalita, $i come $ono le ℞ $econde rel. irrationali, cioe delli numeri non $econdi relati nelle geometrice proportionalita. Et $el ti parera di voler ritro uar gli altri con$equenti cinque termini procedendo per qual modo ti pare de gli annotati nelle pa$$ate, trouarai tutti gli otto numeri $tar in que$to modo 3. 8 {1/7}. 13 {2/7}. 18 {3/7}. 23 {4/7}. 28 {5/7}. 33 {6/7}. 39.

Corellario.

Comparãdo tutte le $opra notate operationi a tutte quellev $ate nella ottaua del $ettimo capo del pre Il multiplicar per 6. nelle arith metice corri$ponde al reccare a quadro cubo nelle geome- trice. Et il partir ք 7. alla e$tra- tione della radice $econda rel. cedente libro, $i trouara manife$tamente il multiplicar per 6. nelle arithmetice proportionalita cor ri$pondere al reccare a quadro cubo nelle geometrice, & oltra di que$to $i manife$ta anchora il par tir per 7. nelle dette arithmetice proportionalita corri$pondere alla e$trattione della radice $econda relata nelle geometrice. Et oltra di que$to $i manife$ta anchora quelli numeri, che non $ono diui$i- bili nettam\~ete per 7. nelle dette proportionalita arithmetice e$$er corri$pondenti a quelli numeri, che nõ $ono $econdi rel. cioe che la $ua ℞ $ecõda rel. è irrationale, nelle geometrice proportionalita.

HAuendo anchora noto il primo, & l’ultimo di 9. numeri continui proportionali, nella arithme 23 tica proportionalita, & volendo per tal notitia ritrouare il $econdo numero, multiplica il pri- mo numero per 7. & a tal produtto aggiongirai l’ultimo, & tal $umma partirai per 8. & lo aueni- mento $ara il detto $econdo numero. E$$empi gratia $el primo numero fu$$e 32. & l’ultimo fu$$e 7. & volendo per tal notitia ritrouar il $econdo, multiplica il primo (cioe 32) per 7. fara 224. & a que$to aggiongirai l’ultimo (cioe 7) fara 231. & que$to partirai per 8. & te ne venira 28 {7/8}, & tan- to $ara il $econdo, & $e con tal notitia cercarai gli altri con$equenti termini, trouarai tutti li detti 9. numeri e$$er que$ti 32. 28 {7/8}. 25 {6/8}. 22 {5/8}. 19 {4/8}. 16 {3/8}. 13 {2/8}. 10 {1/8}. 7.

LIBRO Corellario.

Che ben con$iderara tutte le $opranotate regole, & quelle comparandole alle regole della nona del $ettimo capo del precedente libro, trouara manife$tamente il multiplicar per 7. nelle proportio- nalita arithmetice corri$pondere al reccare al $econdo relato nelle geometrice. Et oltra di que$to $i manife$ta anchora il partir per 8. nelle dette arithmetice proportionalita corri$pondere al cauar la ℞ ℞ ℞, cioe alla e$tratione della ℞ cen. cen. cen. nelle geometrice. Et anchora $i manife$ta quelli nu- meri, che non $ono diui$ibili per 8. nelle dette arithmetice proportionalita e$$er corri$pondenti a quelli numeri non cen. cen. cen. cioe a quelli che hanno la $ua ℞ cen. cen. cen. irrationale, $i come che nelle precedenti $pecie è $tato detto. Et perche $on certo, che per le regole fin hora date, da te mede$imo $aprai come gouernarti a trouar il $econdo numero di quanti numeri $i voglia conti- nui proportionali, nella arithmetica proportionalita, per la notitia del primo, et dell’ultimo, e pero a que$ta materia intendo di por fine. Auertendoti che in 10. numeri continui proportionali nella detta proportionalita arithmetica per la detta notitia del primo, & vltimo, volendo trouar il $e- condo bi$ogna multipiicar il primo per 8. & quel produtto $ummarlo con l’ultimo, & tal $umma partirla per 9. & lo auenimento $ara il detto $econdo numero. Et in vndici numeri bi$ogna multi- plicar il primo per 9. & quel produtto $ummarlo con l’ultimo, & tal $umma partirla per 10. & lo auenimento $ara il $econdo numero. Et in dodici numeri bi$ogna multiplicar il primo per 10. & lo auenimento $ummarlo con l’ultimo, & quella $umma partirla per 11. & lo auenimento $ara il $econdo numero, & con tal ordine $i puo procedere in infinito. Se vorrai intendere la corri$pon- dentia di tale attioni (nelle arithmetice proportionalita) con le geometrice, con$iderarai le mede$i- me nella decima, vndecima, & duodecima del $ettimo capo del precedente libro, & hauerai lo in- tento tuo mediante gli aui$i dati nelle pa$$ate.

_Dialcuni not abili effetti, che occorrono nelle quan-_ tita proportionali. # Cap. II.

SE due quantita (in che proportione geometrica $i voglia) $aranno $ummate in$ieme, & 1 partita tal $umma per cia$cuna di dette due quantita, li duoi auenimenti $aranno nella $e$quialtera 3 . 3 mede$ima proportione delle due prime quantita, & oltra di que$to li detti duoi aueni- menti haueranno $empre que$ta conditione, che tanto faranno aggionti, come multi- plicati l’uno fia l’altro. E$$empi gratia $iano que$ti duoi numeri in proportione $e$quialtera 3. & 2. quali gionti in$ieme fanno 5. hor partendo 5. per 2. ne vien 2 {1/2}, & partendo anchora il detto 5. 1 5 2 {1/2} 2 per 3. ne vien 1 {2/3}, hor dico che que$ti duoi auenimenti 2 {1/2}, & 1 {2/3} e$$er nella mede$ima proportio- ne delle due prime, cioe come da 3. a 2 (che $e ben li cõ$iderarai trouarai co$i e$$ere) & oltta di que $to $e $ummarai in$ieme li detti 2 {1/2}, & 1 {2/3} faranno 4 {1/6}, & multiplicando 2 {1/2} fia 1 {2/3}, trouarai che faranno mede$imamente 4 {1/6}, come $i propone.

Ma piu $ummando anchora in$ieme que$ti duoi auenimenti (cioe 2 {1/2}, & 1 {2/3}) che faranno pur 4 {1/6}, & 2 3 1 {3/3} 5 partendo tal $umma per cia$cuno di detti duoi auenimenti, que$ti $econdi auenimenti $aranno eguali alli primi, cioe partendo 4 {1/6} per 1 {2/3}, ne venira pur 2 {1/2}, & partendo anchora il detto 4 {1/6} per 2 {1/2} ne venira pur 1 {2/3}, come che habbiamo detto, co$a degna da e$$er nella memoria notata.

La cau$a di que$ta $econda conclu$ione è que$ta, che ogni duoi numeri $i grandi, come piccoli in que $ta $opra po$ta proportione $e$quialtera $ummati in$ieme, & tal $umma partendola per cia$cuno di detti duoi numeri, li duoi auenimenti nece$$ariamente $aranno li mede$imi 2 {1/2}, & 1 {2/3}, & perche li detti duoi auenimenti $ono pur in detta proportione $e$quialtera, & pero partendo la lor $um- ma per cia$cun di quelli eglie nece$$ario (per le ragion dette) che ne vengano quelli mede$imi 2 {1/2}, & 1 {2/3}. Et que$to che habbiamo detto in que$ta $pecie di proportione $e$quialtera, $i verificara in tutte le altre $pecie di proportioni, cioe che ogni $pecie di proportione in vn $imil ca$o hara li $uoi duoi auenimenti $peciali, & accio meglio m’intendi, $e li primi numeri $aranno in proportion dop pia, li duoi auenimenti in vn $imil ca$o l’uno $ara 3. & l’altro 1 {1/2}, & que$ti daranno tutti li numeri in proportion doppia, dico in vn $imil ca$o, & $e $aranno in treppia proportione, delli detti duoi auenimenti l’uno $ara 4. & l’altro 1 {1/3}, & $e $aranno in $e$quialtera l’uno $ara 2 {1/2}, & l’altro 1 {2/3}, co- me di $opra è $tato detto, e pero $i verifica che ogni $pecie di proportione ha li $uoi limitati duoi auenimenti in vn $imil ca$o.

Nota quando che $i dice due quantita e$$ere nella mede$ima proportione di due altre quantita, tal proportione $i debbe intendere geometricamente, come nel precedente libro è $tato detto. Et $i- OTTAVO. milmente quando $i dira 3. ouer piu quantita continue proportionali (non $pecificando altro) $em pre $i debbe intendere nella proportionalita geometrica.

SE tre quantita continue proportionali $aranno $ummate in$ieme, & partendo poi tal 2 $umma per cia$cuna di dette tre quantita, li tre auenimenti $eruaranno la mede$ima continua proportionalita delle tre prime quantita. Et oltra di que$to la $umma di detti tre auenimenti $empre $ara eguale al quadrato del $econdo auenimento (cioe di quel di mezzo) ouero al dutto del primo auenimento nel terzo, che è quel mede$imo (per e$$er conti- nui proportionali.) E$$empi gratia $iano que$te tre quantita continue proportionali nella $e$quial- tera proportionalita 9. 6. 4. lequali gionte in$ieme faranno 19. hor partendo il detto 19. per 4. per 6. & per 9. te ne venira que$ti tre auenimenti 4 {3/4}, 3 {1/6}, 2 {1/9}, i quali tre auenimenti $e ben li con$ide- rarai, trouarai e$$er continui proportionali nella mede$ima proportione $e$quialtera delle tre pri- me quantita. Et oltra di que$to $e $ummarai li detti tre auenimenti in$ieme trouarai, che faranno 10 {1/36}, hor dico che il quadrato di 3 {1/6} ($econdo auenimento) fara mede$imamente 10 {1/36}, che $e ne farai la i$perientia trouarai co$i e$$ere, il mede$imo fara anchora il dutto del primo auenimento fia il terzo, cioe 4 {3/4} fia 2 {1/9}, come di $opra fu conclu$o.

Ma perche ogni tre quantita $i maggiore, come menore delle $opradette 9. 6. 4. nella mede$ima pro- portione $e$quialtera, in vn $imil ca$o daranno li mede$imi tre auenimenti, cioe 4 {3/4}. 3 {1/6}. 2 {1/9}. perche (come fu detto nella precedente) ogni $pecie di proportione continuata in tre termini in vn $imil ca$o ha li $uoi $peciali, & limitati tre auenimenti, e pero $ummando in$ieme li $opradetti tre aueni menti, cioe 4 {3/4}, 3 {1/6}, & 2 {1/9}, & tal $umma partendola per cia$cuno di detti tre auenimenti nece$$a- riamente que$ti tre $econdi auenimenti $aranno eguali alli tre primi, per e$$er nella mede$ima pro- portione $e$quialtera. E pero il mede$imo $eguira in ogni altra $pecie di proportione continuata in tre quantita, o $iano tale quantita grande, ouer piccole. Et tutto que$to merita da e$$er notato nella memoria, percioche per vigor di que$te auertenze $i puo ri$oluere, & formare molte $ottile que- $tioni, come da te mede$imo puoi con$iderare.

Nota che $e per tre quantita continue proportionali $ara partica vn’altra quantita maggiore, ouer menore della lor $umma, li tre auenimenti manteniranno la mede$ima proportione delle dette tre prime quantita, ma li detti tre auenimenti non haueranno la $opra notata $econda conditione.

SE quattro quantita continue proportionali $aranno $ummate in$ieme, & dapoi parti- 3 ta la detta $umma per cia$cuna di dette quattro quantita, li quattro auenimenti man- teniranno la mede$ima continua proportionalita delle quattro prime quantita. Et ol- tra di que$to la $umma delli detti quattro auenimenti $ara eguale alla multiplicatione del $econdo auenimento nel terzo, ouero a quella del primo nel quarto, che $aria quel mede$imo per e$$er proportionali. E$$empi gratia $iano que$te quattro quantita in continua proportionalita $e$quialtera 27. 18. 12. 8. lequai $ummate in$ieme faranno 65. partendo mo il detto 65. per cia$cu- na delle dette quattro quantita, ne venira que$ti quattro quenimenti 8 {1/8}. 5 {5/12}. 3 {11/18}. 2 {11/27}. i quali $e ben gli e$$aminarai, li trouarai e$$er continui proportionali nella mede$ima proportione $e$qui- altera delle prime quattro quantita, & oltra di que$to $e $ummarai in$ieme li detti quattro aueni- menti trouarai, che faranno in $umma 19 {121/216}. Hor dico che a multiplicar il primo auenimento fia il quarto, cioe 8 {1/8} fia 2 {11/27}. ouero il $econdo fia il terzo, cioe 5 {5/12} fia 3 {11/18}, fara mede$imamen- te 19 {121/216}, come habbiamo detto.

Ma che $umma$$e li detti quattro auenimenti, & quella tal $umma partendola per cia$cuno di detti auenimenti que$ti $econdi auenimenti $aranno eguali aili primi per le ragioni dette nelle due pre- cedenti, perche ogni $pecie di proportionalita $i in grande, come in piccole quantita, in ca$i $imili hanno li $uoi $peciali auenimenti.

CO$i anchora $e cinque quantita continue proportionali, in che proportion $i voglia, $a 4 ranno $ummate in$ieme, & partendo poi la detta $umma per cia$cuna di dette cinque quantita, li cinque auenimenti o$$eruaranno la mede$ima proportione delle dette cin- que prime quantita, & oltra di que$to la $umma di detti cinque auenimenti $ara eguale al dutto del primo auenimento fia l’ultimo, ouero al dutto del $econdo fia il quarto, ouero del ter zo in $e mede$imo, & $e li detti cinque auenimenti $aranno $ummati in$ieme, & partendo la detta $umma per cia$cuno di detti cinque auenimenti, que$ti $econdi auenimenti $aranno eguali alli pri- mi, & $e di que$to ne farai la proua naturale, trouarai co$i e$$ere. Et co$i per abbreuiar le parole il mede$imo trouarai $eguire in quante $i voglia quantita continue proportionali, cioe partendo la $umma di tutte quelle per cia$cuna di quelle@liauenimenti o$$eruaranno la mede$ima proportione delle prime, & oltra di que$to la $umma anchora di detti auenim\~eti $ara eguale al dutto delli e$tre- mi di etti auenimenti.

LIBRO _Dialcuni altri notabili effetti, che $i trouano occorrere in tre_ quantita continue proportionali. # Cap. III.

DI ogni tre quantita continue proportionali, $empre la multiplicatione della prima fia la 1 $econda, & tal produtto fia la terza quantita, tal vltimo produtto $ara eguale al cubo della $econda quantita. E$$empi gratia $iano le tre quantita continue proportionali 9. 6. 4. hor multiplicando la prima fia la $econda fara 54. qual 54 multiplicandolo fia la terza, fara 216. & que$to vltimo produtto, dico che $ara eguale al cubo della $econda (cioe al cubo di 6) qual è pur 216. il mede$imo $eguira in ogni altre tre quantita continue proportionali. La cau $a di que$to è perche quel mede$imo fara il dutto della detta prima nella terza, & quel produtto nella $econda. Et perche il dutto della prima nella terza è eguale al quadrato della $econda, e pero la $econda dutta nel $uo quadrato fa il $uo cubo.

DI ogni tre quantita continue proportionali, partendo il quadrato della $econda per cia- 2 $cuna delle dette tre quantita, li tre auenimenti $aranno eguali alle dette tre quantita. E$ pi gratia $iano que$te tre quan@ita cõtinue proportionali 4. 6. 9. il quadrato della $econ da (cioe di 6) è 36. dico che partendo il detto 36. per cia$cuna di dette tre quantita ne venira que$ti tre auenimenti 4. 6. 9. che $ono eguali alle predette tre quantita, & que$to $eguira in ogni altre tre quantita continue proportionali.

SE 3 quantita $arãno cõtinue proportionali, nella proportione di 2 altre quãtita. Tanto 3 fara a multiplicar la menor delle due nella $umma della maggiore, & mezzana di quel- le tre proportionali, quanto che a multiplicar la maggior delle due quantita nella $um- ma della menore, & mezzana delle tre continue proportionali. E$$empi gratia $iano le due quantita 3. 2. & le tre continue proportionali nella detta proportione $e$quialtera. 9. 6. 4. dico che a multiplicar la $umma di 9. & 6. che $ara 15. per la menore delle due, cioe per 2. che fara 30. quanto che a multiplicar la $umma di 6. & 4. che $aria 10. per la maggiore delle due, cioe per 3. che fara pur 30. & il mede$imo $eguira in tutte le altre $imili.

SE $aranno tre quantita continue proportionali, multiplicando cia$cuna di quelle nelle 4 altreduoi, & quelle 6. multiplicationi $ummandole in$ieme, & tal $umma partendola per il doppio della $umma di dette tre quantita lo auenimento $ara la $econda quan- tita. E$$empi gratia $iano que$te tre quantita continue proportionali 9. 6. 4. multipli- cando la prima, cioe quel 9. fia le altre due fara 54. & 36. quai $alua, multiplicando poi la $econda, cioe quel 6. fia le altre due fara 54. & 24. poi multiplicando la terza, cioe quel 4. fia le altre due fara 36. & 24. Et que$ti 6 produtti $ummandoli tutti in$ieme faranno 228. & que$ta $umma di 228. partendola per il doppio della $umma delle dette tre quantita 9. 6. 4. laqual $umma $ara 19. il dop- pio $ara 38. Dico che partendo 228. per 38. ne venira la $econda di dette tre quantita, cioe 6. & perche a partir 228. per 38. ne vien preci$amente 6. $eguita il propo$ito, il mede$imo $eguira in tut te le altre $imili.

_Di alcune conclu$ioni cauate della decimaottaua, & decima$e$ta_ del quinto di Euclide. # Cap. IIII.

DI ogni quattro quantita continue, & non continue proportionali (per la decimaotta- 1 ua, & decima$e$ta del quinto di Euclide) $i puo dimo$trare, che tal proportione $a- #### prima, $econda, terza, quarta, 27. # 18. # 12. # 8. # # ## 65 ✕ 30 # # 39 # 18 # # 1170 # 1170 ra della $umma di tutte le dette 4 quantita alla $umma della $econda, & terza, laqual $a- ra della $umma della prima, & terza alla $econda $ola. E$$empi gratia $iano le quattro quantita continue proportionali 27. 18. 12. 8. la $umma di que$te quattro quantita $ara 65. & la $umma della $econda, & terza $ara 30. hor dico che la proportione di 65. a 30. $ara $i come quella della $umma della prima, & terza (cioe di 27. & 12) che $ara 39. alla $econda $ola, cioe a 18. che $e ne farai la proua naturale trouarai co$i e$$ere, la detta proua naturale puoi far per piu vie, la piu i$pediente è a vedere $el dutto della prima nella quarta è eguale a quello della $econda nella terza, come dimo$tra Euclide nella $econda parte della decima$e$ta del $e$to, & anchora nella 20 del $et- #### prima, $econda, terza, quarta, 27. # 18. # 12. # 8. # # 45 ✕ 20 # # 27 # 12 # # 540 # 540 timo libro. Et perche il dutto di 65. prima fia 18. quarta fa 1170. il mede$imo fa 30 (terza) fia 30. ($econda) e pero $eguita il propo$ito, il mede$imo $eguira in quelli, che fu$$ero $implicemente pro- portionali, cioe che non fu$$ero continue per la detta 18. & 16. del quinto di Euclide.

IN ogni quattro quantita continue, & non continue proportionali (per la decimaottaua, & deci- 2 ma$e$ta del quinto di Euclide, tal proportione $ara della $umma della prima, & $econda alla $umma della terza, & quarta, quala $ara della prima alla terza. E$$empi gratia $iano le mede$ime OTTAVO. quattro quantita continue proportionali 27. 18. 12. 8. la $umma della prima, & $econda fa 45. & la $umma della terza, & quarta fa 20. hor dico che tal proportione $ara da 45. a 20. quala $ara dal- la prima alla terza (cioe da 27. a 12) che $e ne farai la proua naturale, multiplicandole in croce, tro- 12 # 8 3 # 2 ## 20 ✕ 5 12 # 3 60 # 60 uarai co$i e$$ere, il mede$imo $eguira in tutte le altre $imili. La cau$a di que$ta conclu$ione $i caua, & apprende, & dimo$tra dalla decimaotta, & dalla decima$e$ta del quinto di Euclide, cioe per la cõgionta, & premutata proportionalita, auertendoti, che il mede$imo $eguira in quattro quantita proportionali non continue per la detta decimaottaua, & decima$e$ta del quinto di Euclide. E$- $empi gratia $iano que$te quattro quantita proportionali, non continue prima 12. $econda 8. ter- za 3. quarta 2. la $umma della prima, & $econda fa 20. & la $umma della terza, & quarta fa 5. la proportione di 20. a 5. è come quella, che è dalla prima alla terza, cioe da 12. a 3. che l’una, & l’al- tra è quadrupla, che è il propo$ito.

_S_Imilmente (per la $opra detta decimaottaua, & decima$e$ta del quinto di Euclide, cioe per la 3 prima # 12 # 8 # $econda terza # 3 # 2 # quarta # ## 15 ✕ 10 # # 12 # 8 # # 120 # 120 # congionta, & premutata proportionalita) $i puo facilmente dimo$trare, che in ogni quattro quantita proportionali, $i continue, come non continue, tal proportione $ara della $umma della prima, & terza, alla $umma della $econda, & quarta, qual $ara della prima alla $econda. E$$empi gratia $iano que$te quattro quantita proportionali non continue 12. 8. & 3. 2. la $umma della pri- ma, & terza fa 15. & la $umma della $econda, & quarta fa 10. hor dico che la proportione di 15. a 10. e$$er $i come della prima alla $econda, cioe come da 12. a 8. che $e ne farai proua multiplican- dole in croce trouarai co$i e$$ere, il mede$imo $eguiria quando che le dette quattro quantita fu$$e- ro anchora continue proportionali, come da te puoi con$iderare.

IL quadrato della $umma di quante quantita $i voglia, o $iano proportionali, o non 4 proportionali (per la prima, & $econda del $econdo di Euclide) $ara eguale alla 3. # 4. # 6. # 5. # $umma # 18 # # quadrato # 324 # # # 9 # # # 12 # # # 18 # # # 15 # # # \.1\.6 # # # 24 # # # 20 # # # 12 # # # \.3\.6 # # # 30 # # # 18 # # # 24 # # # \.2\.5 # # # 15 # # # 20 # # # 30 # # $umma # 324 # $umma delle multiplicationi fatte di cia$cuna di quelle in $e mede$ima, & in tutte le al- tre. E$$empi gratia $iano que$te quattro quantita 3. 4. 6. 5. che $ummate fanno 28. il cui quadrato è 324. Dico che que$to 324 $ara eguale alla $umma delle multiplicationi fatte di cia$cu- na di dette quattro quantita in $e mede$ima, & nelle altre, lequai multiplicationi $aranno in tutto 16. & per farne la proua praticale multiplicando la prima (cioe quel 3.) in $e medefima, & dapoi nelle altre fara que$ti quattro produtti 9. 12. 18. 15. Poi multiplicando la $econda (cioe quel 4.) in $e mede$ima, & dapoi nelle altre tre fara que$ti quattro produtti 16. 24. 20. 12. quali ponerai ret- to tramite $otto a gli altri quattro, poi multiplicando la terza (cioe quel 6.) in $e mede$ima, & da- poi nelle altre tre fara que$ti quattro produtti 36. 30. 18. 24. quali ponerai $otto a gli altri, poi mul tiplicando la quarta (cioe quel 5.) in $e mede$ima, & dapoi nelle altre fara que$ti quattro produtti 25. 15. 20. 30. quali po$ti $otto a gli altri, & $ummandoli tutti in$ieme, trouarai che faranno mede $imamente quel 324. il mede$imo $i trouara $eguir in maggior numero di quantita, co$i propor- tionale, come non proportionale.

SE $aranno tre quantita continue proportionali, $empre il produtto della prima nella 5 terza, gionto con li duoi produtti fatti dalla $econda nelle altre due, que$ta $umma $a- ra la mita della $umma delli produtti fatti di cia$cuna ne le altre due. E$$empi gratia $ia- no que$te tre quantita continue proportionali 9. 6. 4. Hor multiplicando la prima nel- la terza fara 36. poi multiplicando la $econda nella prima fara 54. poi multiplicando anchora la detta $econda fia la terza fara 24. & que$ti tre produtti gionti in$ieme faranno 114. & que$ta $um ma dico e$$er la mita della $umma delle 6 multiplicationi, che $i cau$aranno di cia$cuna delle dette tre quantita nelle altre due, & che $ia il vero, multiplicãdo la prima fia le altre due fara que$ti duoi produtti 54. & 36. & multiplicando la $econda fia l’altre due, fara que$ti altri 2 produtti 54. & 24. poi multiplicando anchora la terza fia le altre due, fara que$ti altri duoi produtti 24. & 36. & $etut ti que$ti 6 produtti $aranno gionti in$ieme $i trouara, che faranno 228. il qual 228 vien a e$$er il doppio di quel 114. e pero il detto 114 vien a e$$er la mita del detto 228. come fu propo$to. Et nota che il mede$imo $eguiria, anchor che le dette tre quantita non fu$$ero proportionali, come con la i$perienza te ne potrai chiarire. Ma perche da que$ta nelle quantita proportionali, $e ne ha- ueremo da $eruire, tal conclu$ione habbiamo fatta $opra le continue proportionali.

ANchora $e $aranno quattro quantita continue proportionali, $empre tanto fara a mul- 6 tiplicar la prima nella $econda, & il produtto nella terza, & que$to $econdo produtto nella quarta, quãto che a multiplicare il produtto della prima nella quarta fia il produt- to della $econda nella terza. E$$empi gratia $iano le quattro quantita continue propor- tionali 16. 8. 4. 2. multiplicando la prima fia la $econda (cioe 16 fia 8) fara 128. & que$to produtto fia la terza (cioe fia 4) fara 512. & que$to fia la quarta (cioe fia 2) fara 1024. hor dico che tanto fara LIBRO a multiplicar il produtto della prima fia la quarta (cioe di 16 fia 2) che $ara 32. fia il produtto della $econda fia la terza (cioe di 8 fia 4) che $ara pur 32. & perche $i vede, che 32 fia 32. fa pur 1024. $eguita il propo$ito. Et tutto que$to $i puo facilmente dimo$trare $i in quattro quantita non pro- portionali, come nelle proportionali continue, & anchora di$continue, ma tela propongo nelle continue, perche in quelle $e ne habbiamo da $eruire in altri luoghi.

_Regola da ri$oluere uarie, & diuer$e que$tioni $opra le quantita $i_ continue, come non continue proportionali, & altri. # Cap. V.

TRouami tre quantita continue proportionali, che multiplicata la prima in $e mede$i- 1 ma, & poi anchora nelle altre due. Et far il mede$imo della $econda, & anchora della terza, & che tali 9. produtti gionti in$ieme facciano 400.

Que$ta & ogni altra $imile puoi ri$oluere con le euidentie date nella quarta del pre- cedente capo, nellaqual $i mo$tra, che la $umma di que$ti tai produtti, e$$er eguale al quadrato del- la $umma delle dette tre quãtita, e pero la radice di 400 (qual è 20) $ara la $umma di dette tre quan tita, & per tanto facendo di 20. tre parti continue proportionali, in che proportion ti pare hauerai ri$olta tal que$tione, ma a tal que$tione $i potria in $imil ca$o dar infinite ri$po$te, per e$$er infinite le $pecie delle proportioni. Ma quando che il preponente ti $pecifica$$e la $pecie della lor propor- tionalita, tal que$tione non potria hauer altro, che vna $ola ri$po$ta. E$$empi gratia $e haue$$e detto trouami tre quantita continue proportionali in $e$quialtera proportione con le mede$ime conditio ni dette di $opra, tu fare$ti del $opradetto 20 tre parti continue proportionali nella detta propor- tione $e$quialtera, & per far tai tre parti pigliane tre in tal proportione, grande, ouer piccole, che non importa, hor $iano que$te 9. 6. 4. $ummale in$ieme fanno 19. ma tu vore$ti, che face$$ero 20. e pero per la regola del tre dirai, $e 19 vien da 9. da 6. & da 4. da chi venira 20. opera che trouarai, che venira da 9 {9/19}, da 6 {6/19}, & da 4 {4/19}, & que$te $aranno le adimandate tre parti, che $e ne farai proua la trouarai $econdo la propo$ta, e pero quando $i tace la $pecie della proportionalita, il che molte volte $i fa a cautela per offu$car la que$tione all’auer$ario, ri$oluela in che proportion ti pare, & non potrai e$$er ripre$o.

MA quando che la $umma di detti 9. produtti delle dette tre quantita continue propor- 2 tionali in $e$quialtera proportione non $u$$e numero quadrato, cioe poniamo che do- ue, che di $opra $i di$$e, che la $umma di detti 9. produtti face$$e 400. che $i dice$$e, che face$$ero 360. tu procedere$ti per il mede$imo modo, ma con quantita irrationale, di- cendo che la $umma di dette tre quantita $aria ℞ 360. dellaqual radice $orda, volendone far le det- te tre parti, pigliarai la $umma di quelle mede$ime 9. 6. 4. dette nella precedente, che $ara pur 19. & dir $e 19. vien da 9. da 6. & da 4. da chi venira ℞ 360. opera $econdo le regole del multiplicare, & partir radice per numero, & trouarai che venira da ℞ 80 {280/361} da ℞ 35 {325/361}, & da ℞ 15 {325/361}, & que$te $aranno le adimandate tre parti, & con tal ordine ne potrai trouar ogni altro maggior nu- mero di quantita, $i continue, come non continue proportionali, & $i irrationali, come rationali.

TRouami tre quantita continue proportionali, poniamo in proportione doppia, che 3 multiplicata la prima fia la $econda, & quel produtto fia la terza faccia 27.

Que$ta, & ogni altra $imile potrai ri$oluere per la euidentia data nella prima del ter zo capo, perche la radice cuba della 27. quala è 3. $ara la $econda di dette tre quantita, per laqual notitia facilmente puoi trouar le altre due, & per diuer$e vie, ma la piu facile è a pigliar la mita di 3. ch’è 2 {1/2}, & tanto $ara la terza, o vuoi dir la prima, l’altra $ara i_l_ doppio del detto 3. che $ara 6. & tutte tre $taranno in que$ta forma 6. 3. 1 {1/2}, ouero in que$t’altra 1 {1/2}. 3. 6. fanne proua, che tu la trouarai buona.

MA quando che’l detto produtto non fu$$e numero cubo, cioe poniamo che habbia det 4 to, che il produtto della prima fia la $econda di dette tre quantita continuamente dop- pie, multiplicato anchora fia la terza, fazza 30. in que$ta procedi pur per il mede$imo modo, dicendo che la $econda di dette tre quantita $ara ℞ cu. 30. & per trouar le altre due, doppia ℞ cu. 30. cioe multiplicala per 8. fara ℞ cu. 240. & $imilmente parti ℞ cu. 30. per 2. cioe per il cu. di 2. che è 8. & te ne venira ℞ cu. 3 {3/4}, & tutte tre $taranno in que$ta forma ℞ cu. 240. ℞ cu. 30. ℞ cu. 3 {3/4}, & con tal ordine procederai in ogni altra $pecie di proportione, che dal auer$ario ti fu$$e propo$ta. Ma quando che il preponente non ti $pecifica$$e in che $pecie di proportione, allho ra ti puoi eleggere che $pecie di proportion ti piace.

TRouami tre quantita continue proportionali in proportion treppia, che multiplicata cia$cuna 5 nelle altre due, & quelli 6 produtti gionti in$ieme, & tal $umma partendola per la $umma del- OTTAVO. le dette tre quantita me ne venga ℞ 80. Se non ti hai $cordato quello che fu conclu$o nella quarta del terzo capo del precedente libro $arai chiaro, che la mita di quella ℞ 80. $ara la $econda di dette tre quantita, e pero piglia la mita di ℞ 80. che trouarai tal mita e$$er ℞ 20. & tanto $ara la $econda di dette tre quantita, hor per trouar le altre due, & prima per trouar la maggiore, multiplica ℞ 20. per 3. fara ℞ 180. & per trouar la menore, parti ℞ 20 per 3. & te ne venira ℞ 2 {2/9}, & tutte tre le det te quantita $taranno in que$ta forma ℞ 180. ℞ 20. ℞ 2 {2/9}, fanne proua, che la trouarai buona.

Per il mede$imo modo operare$ti in ogni altra $pecie di radice, cioe $e in luogo di quella ℞ 80. haue$- $e detto ℞ cu. 80. ouer ℞ cen. cen. 80. ouer radice relata 80. & co$i procedendo in ogni altra $pecie di radice hauendo pero $empre in memoria le regole date $opra il multiplicare, & partire di nume- ro per radice, ouero di radice per numero.

FAmmi di 24 tre parti continue proportionali, che multiplicata la prima nelle altre due, 6 $imilmente la $econda nelle altre due, & co$i la terza nelle altre due, & que$te 6. multi- olicationi gionte in$ieme facciano 288. Que$ta ri$oluerai per le regole date $opra la quarta del terzo capo, nellaquale $e ben ti aricordi trouarai, che a partir quel 288 per il doppio di 24. cioe per 48. ne veniria la $econda di dette tre quantita continue proportionali, par- ti adonque 288 per 48. & ne venira 6. & co$i 6. $ara la $econda delle dette tre quantita, qual 6. trat to di 24. re$tara 18. per la $umma delle altre due, cioe della prima, & della terza, onde per trouarle $eparate, bi$ogna far di 18 due tal parti, che multiplicate l’una fia l’altra faccia 36. cioe il quadrato di 6 ($econda quantita.) Et per far que$te tai due parti (a chi non intende le regole d’Algebra) bi$o gna procedere per la quinta del $econdo di Euclide, da noi e$$emplificata rationalmente nella quin ta del no$tro $e$to libro, laquale $uperfluo $aria a replicarla in que$t’altro luogo. Et per tanto qui- ui ti mo$traro $olamente la regola di $aper far le dette due parti del detto 18. laqual regola $e ben la con$iderarai trouarai quella e$$er cauata dalla detta quinta del $econdo di Euclide.

Per far adonque di 18 due tai parti, che multiplicate l’una fia l’altra faccia 36. piglia la mita del detto 18. che è 9. quadralo fa 81. & di que$to 81 cauane quel 36. che vuoi, che vuoi, che faccia, re$tara 45. & la ra- dice di que$to 45. gionta alla mita del detto 18 (cioe a quel 9) fara la parte maggiore, laqual veni- ra a e$$er 9 piu ℞ 45. Dapoi cauando la mede$ima ℞ 45 dall’altra mita di 18. che è pur 9. mi dara la parte menore, laquale venira a e$$er 9 men ℞ 45. & tutte tre le dette parti $taranno in que$ta for- ma 9 piu ℞ 45. 6. 9. men ℞ 45. ouero in que$t’altra 9 men ℞ 45. 6. 9. piu ℞ 45. perche la compara- tione $i puo far $econdo l’ordine della maggior inequalita, ouer della menore. Et $e di que$ta con- clu$ione ne vorrai far proua, prima per approuar che tutte tre $iano continue proportionali, mul- 9 ⓟ ℞ 45 9 \~m ℞ 45 fara 36 tiplica la prima fia la terza, cioe 9 men ℞ 45. fia 9 piu ℞ 45. & trouarai, che fara a ponto 36. & per che il quadrato della $econda fa mede$imamente 36. $eguita che $iano continue proportionali. Poi bi$ogna anchor vedere $e la $umma di tutte tre le dette quantita fa 24. come $i propone, & perche a $ummar la prima con la terza, cioe 9 piu ℞ 45. con 9 men ℞ 45. fanno preci$amente 18. alqual 28. giõtoui anchor la $econda, cioe quel 6. fara preci$am\~ete quel 24. che $i ricerca, e pero $tara bene.

Da notare circa la $opradata regola.

NOta quando che ti occorre$$e, ouero che ti fu$$e propo$to di fare di vna quantita due tai parti, che multiplicata l’una fia l’altra doue$$e fare vn’altra determinata quantita, & che per $orte del quadrato della mita della detta prima quantita non $i pote$$e cauare quella determinata quantita, che $i vuol che faccia, $eguita e$$er impo$$ibile di poter e$- $equir tal effetto. E$$empi gratia $el ti fu$$e propo$to di douer far di 10. due tai parti, che multipli- cata l’una fia l’altra face$$e 26. dico e$$ere impo$$ibile di e$$equire tal problema, perche pigliando la mita di 10. che è 5. & quadrandola fara 25. & di qne$to 25. volendone cauar quel 26. che $i vuol che facciano (come vuol la regola) $i vede che’l non $i puo cauare per e$$er maggiore, & co$i ogni volta che’l non $i puo cauar, $eguita lo impo$$ibile. Ma $e per ca$o lui dice$$e, che a multiplicar l’una in l’altra face$$e 25. ouero men di 25. allhora il ca$o $aria po$$ibile, perche di 25 $e ne puo cauar 25. & re$ta. o. e pero in tal ca$o l’una delle dette due parti $ara 5 piu ℞. o. che vuol dir 5. & l’altra $aria 5 \~m ℞ o. che vuol pur dir 5. e pero le dette due parti del detto 10. l’una, & l’altra $ara 5. che multipli cato l’una fia l’altra fara quel 25. che $i propone, ma volendo, che le dette due parti di 10. multipli- cate face$$ero 21. tu cauare$ti 21 del $opradetto 25. & ti re$taria 4. & co$i la radice di 4. che è 2. gionta alla mita di 10. fara 7 (per la parte maggiore) & cauandola dell’altra mita di 10. re$tara 3. per la parte menore, lequai due parti, cioe 3. & 7. multiplicandole faranno 21. come $i propone. Et que$ta tal regola fa, che la noti nella memoria, perche a chi non intende le regole di Algebra, a LIBRO molte que$tioni $ara impo$$ibile $enza la $ua notitia a darui ri$olutioni, come nel no$tro proce$- $o $i fara manife$to.

FAmmi di 16 tre parti continue proportionali, che il produtto della prima nella terza 7 gionto con li duoi produtti, fatti dalla $econda nelle altre due faccia 32. a ponto.

Per ri$oluere que$ta que$tione eglie manife$to (per la quinta del quarto capo) che il doppio di 32. $ara la $umma delli 6 produtti fatti di cia$cuna delle dette tre quantita, in le altre due. Et perche il doppio di 32. è 64. diremo adonque che li 6 produtti fatti della multiplica- tione di cia$cuna delle dette tre quantita, nelle altre due e$$er 64. Et è anchor manife$to (per la quar ta del terzo capo) che a partir il detto 64. per il doppio di 16. che $ara 32. ne venira la $ecõda quan tita delle dette tre continue proportionali Et perche a partir il detto 64. per il detto 32. ne vien 2. diremo adonque, che la $econda quantita delle dette tre $ara 2. ıl qual 2. cauandolo di 16. re$tara 14. per la $umma della prima, & della terza di dette tre quantita, hor per trouar $eparatamente la detta prima, & terza, bi$ogna far due tal parti del detto 14. che multiplicata l’una fia l’altra faccia 4. (cioe il quadrato della $econda) & per far le dette parti bi$ogna procedere per la regola data nella precedente, cioe piglia la mita di 14. che è 7. quadralo fara 49. cauane quel 4. che vuoi che fac cia, & re$tara 45. & co$i la ℞ 45. gionta con 7. fara 7 piu ℞ 45. per la parte maggiore, poi caua la detta ℞ 45. di 7. re$tara 7 men ℞ 45. per l’altra menor quantita, & tutte le dette tre quantita $taran- no in que$ta forma 7 ⓟ ℞ 45. 2. 7 men ℞ 45. Et $e ne farai proua trouarai, che $aranno continue proportionali, perche il dutto della prima nella terza (cioe 7 piu ℞ 45. fia 7 men ℞ 45) fara 4. cioe il quadrato della $econda, & $ummando in$ieme le dette tre quantita, trouarai che faranno a ponto 16. come $i propone, perche 7 piu ℞ 45. gionto con 7 men ℞ 45. fa 14. alqual giontoui la $econda (cioe 2) trouarai, che fara 16. come è detto.

TRouami quattro quantita continue proportionali, che la $umma della prima, & della 8 quarta faccia 76. & multiplicata la prima fia la $econda, & quel produtto fia la terza, & que$to $econdo produtto fia la quarta faccia 1225.

Per ri$oluere que$ta eglie manife$to, per quello fu detto nella $e$ta del quarto capo, che tanto fa a multiplicare la prima nella $econda, & quel produtto nella terza, & quel produtto nella quarta, quanto che a multiplicare il produtto della prima nella quarta nel produtto della $e- conda nella terza. Et perche il produtto della prima nella quarta, nece$$ariamente è eguale a quello della $econda nella terza (per e$$er tai quantita proportionali) e pero $eguita, che il produtto della prima nella quarta $ia preci$am\~ete ℞ 1225. che $aria 35. Et per trouar mo la detta prima, & quar- ta di$tinte, eglie nece$$ario a far di 76. due tal parti, che multiplicate l’una fia l’altra facciano 35. & per far tal effetto bi$ogna procedere per quella regola cauata dalla quinta del $econdo di Euclide adutta $opra la $e$ta di que$to capo, cioe pigliar la mita di 76. che è 38. & quadrarlo fara 1444. ca- uane poi quel 35. che vuoi che facciano re$tara 1409. & co$i ℞ 1409. gionta & tratra ($econdo il $olito) dalla mita di 76. fara per la parte maggiore 38 piu ℞ 1409. & per la menor 38 men radice 1409. il qual binomio, & reci$o multiplicati l’uno fia l’altro fanno 35. come $i ricerca, e pero la pri- ma di dette quattro quantita $ara 38 piu ℞ 1409. & la quarta $ara 38 men ℞ 1409. volendo poi per tal notitia trouar la $econda, & anchor la terza, procederai per la no$tra regola data nella quar ta del $ettimo capo del $ettimo libro, cioe quadra la prima, cioe quel 38 piu ℞ 1409. & quel tal qua drato multiplicarai fia la quarta, cioe fia quel 38 men ℞ 1409. & la ℞ cuba di quel tal produtto $a- ra la $econda quantita, & con il mede$imo modo potrai trouar la terza, $i come, che nella detta quarta del $ettimo capo del precedente libro ti mo$trai, vero è che in que$ta vi concorre maggior artificio, perche bi$ogna hauer ben in memoria il quadrare, & multiplicare di binom{ij}, & re$idui, pero che di que$to a te la$cio la impre$a.

FAmmi di 12 quattro parti continue proportionali, che il dutto della prima nella quarta fac- 9 cia cinque tanto, che il dutto della detta prima nella terza, hor perche $e due quantita $aranno multiplicate per vna quantita li produtti haueranno quella mede$ima proportione delle multipli- cate (per la decimaquinta del quinto di Euclide) e pero $e li duoi produtti $ono in $ubquintupla proportione, eglie nece$$ario, che la quarta quantita $ia quincupla alla terza. Adonque tal propor tionalita $ara $ubquintupla, & per tanto poni quattro quantita (come ti pare) continue propor- tionali in tal proportione, hor $iano que$ti 1. 5. 25. 125. $ummali in$ieme, & fanno 156. & tu vore$ti, che face$$ero 12. & per tanto procederai per la regola del tre dicendo, $e 156 vien da 1. da 5. da 25. & da 125. da chi venira 12. opera che trouarai, che venira da que$ti {12/156}, {60/156}, {300/156}, {1500/156}, che $e ne farai proua trouarai, che la $umma di tai quattro rotti faranno 12. & o$$eruano le ricercate conditioni.

OTTAVO.

TRouami quattro quantita proportionali, che la $umma della prima, & terza faccia 24. 10 & la $umma della $econda, & quarta faccia 36.

Per la terza del quarto capo cauata dalla decimaottaua, & decima$e$ta del quinto di Euclide. Eglie manife$to che la proportione, che è dal $opradetto 24. a 36. quella me- de$ima $ara dalla prima alla $econda, ouer della terza alla quarta, e pero bi$ogna far di 24. due tai parti, che o$$eruino quella mede$ima, che è da 24. a 36. & il mede$imo far anchora di 36. & per far tai parti troua duoi numeri in tal proportione $ub$e$quialtera, come ti pare, hor $iano 2. & 3. $ummali in$ieme, & fanno 5. Dapoi dirai, $e 5 mi da 2. & 3. che mi dara 24. opera che trouarai 9 {3/5}, & 14 {2/5}, & que$te $aranno la prima, & $econda quantita. Similmente farai con il 36. dicendo, $e 5 mi da 2. & 3. che mi dara 36. opera che ti dara 14 {2/5}, & 21 {3/5}, & que$te $aranno la terza, et quar ta quantita, & tutte quattro le dette quantita $taranno in que$ta forma 9 {3/5}, 14 {2/5}, 14 {2/5}, 21 {3/5}, & quantunque la $econda, & terza $iano eguali, que$to è accaduto per $orte, & potriano anchora le dette quattro quantita e$$er, & non e$$er continue proportionali, $econdo le due $umme propo- $te, & que$to non importaria, perche nella propo$ta non $i a$tringe, che $iano continue, ma dice $implicemente proportionali, e pero $tanno bene, perche le o$$eruano la conditione propo$ta.

TRouami tre quantita continue proportionali di tal qualita, che partendo 100. par cia$cuna di 11 quelle, li tre auenimenti $iano eguali alle dette tre quantita, & che anchora la $umma delli det ti tre auenimenti $ia eguali alla $umma delli produtti di cia$cuna di dette 3 quãtita nelle altre due.

Tu $ai (per la $econda del terzo capo) che partendo il quadrato della $econda di tre quantita continue proportionali, per cia$cuna di quelle, che li tre auenimenti $aranno eguali alle dette tre quantita, e pero eglie nece$$ario, che il $opradetto 100. $ia il quadrato della $econda di dette tre quantita, & perche la radice di 100. è 10. diremo che la $econda di dette tre quantita $ara 10. & perche (per la prima del mede$imo capo) il dutto della prima nella $econda, & quel produtto nella terza, tal vl- timo produtto $ara eguale al cubo della detta $econda quantita. Seguita adonque che il cubo della detta $econda $ara eguale alla $umma di dette tre quantita, & perche il cubo della detta $econda (cioe di 10.) in que$to ca$o $ara 1000. e$$endo adonque 1000. la $umma delle dette tre quantita, cauandone la $econda (cioe 10) re$tara 990. per la $umma della prima, & terza, per trouar la pri- ma, & terza $eparatamente, tu $ai che il dutto della prima nella terza, $ara eguale al quadrato della $econda, e pero bi$ogna fare di 990. due tai parti, che multiplicate l’una fia l’altra faccia 100. (cioe il quadrato della $econda.) Et per far le dette parti, procederai per la regola data $opra la $e$ta di que$to capo, cioe piglia la mita di 990. che $ara 495. quadralo fara 245025. cauane quel 100. che vuoi che faccia, re$tara 244925. & la ℞ 244925. gionta & tratta alla mita di 990. cioe da 495. fa- ra per la parte maggiore 495 piu ℞ 244925. & per la menore 495 men ℞ 244925. & tutte tre le dette quantica $taranno in que$ta forma 495 piu ℞ 244925. 10. 495. men ℞ 244925. lequali $e ben le e$$aminarai, trouarai hauer tutte le adimandate conditioni, cioe prima le $ono continue pro- portionali, perche il dutto della prima nella terza è quanto il quadrato della $econda, $econdaria- mente la $umma di tutte tre, trouarai e$$er 1000. (cioe il cubo della $econda) & anchora partendo 100. per cia$cuna di quelle $i trouara venire mede$imamente le dette tre quãtita, vero è che tu non $aprai partire il detto 100. per quel binomio, & per quel re$iduo per non ti hauer mo$trato fin hora il modo di $aper partire per tai quantita binomiali, il che s’in$egnara nel $equente libro, ma dapoi che hauerai inte$o tal regola ti $aprai certificare, che partendo il detto 100. per cia$cuna di quelle ne venira le mede$ime tre quantita, come $i propone, & co$i $ara manife$to, & approua- to il tutto.

Il fine del ottauo libro. _LIBRO NONO DELLA SECONDA_ PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO Tartaglia, nelqual $i narra della creatione di tutti li numeri $ignalati in ge- nerale, & in particolare, in$ieme con molte $peculatiue que$tio- ni, $opra li numeri quadrati. # Cap. I.

LA Generale, & naturale origine, ouer creatione di tutti li numeri 1 $ignalati detti quadri, cubi, cen$i di cen$i, primi relati, cen$i cubi, $e- condi relati, & di tutti gli altri, che vanno $eguitando con$equen- temente, che $i chiamano dignita. Euclide nella ottaua propo$itio- ne del $uo nono libro in gran parte ne la manife$ta, nellaqual pro- po$itione dice in que$ta forma.

Se $aranno piu numeri dalla vnita continuamente proportiona- li, il terzo dalla vnita $ara quadrato, & da li indietro $empre inter- me$$o vno, & il quarto della vnita $ara cubo, & da li indietro $em- pre interme$$i duoi. Ma il non dice che il quinto dalla vnita $ara qua drato di quadrato, o vogliam dir cen$o di cen$o, & da li indietro $empre interme$$i tre. Ne manco dice che il $e$to dalla vnita $ara primo relato, & da li indietro $em pre interme$$i quattro, anzi $alta al $ettimo (la cau$a non $o) dicendo.

Et anchora il $ettimo dalla vnita è quadrato cubico, & da li indietro $empre ioterme$$i cinque, $egui- tara continuamente quadrato cubico, & co$i non procede piu oltra con tal propo$itione, perche per quella parte $i puo comprendere, & dimo$trare, che l’ottauo numero dalla vnita $ara $econdo relato, & da li indietro $empre interme$$i 6. & che il nono dalla vnita $ara quadrato di quadrato, cioe cen. cen. cen. & da li indietro $empre interme$$i 7. & che il decimo dalla vnita $ara cubo di cu- bo, cioe cu. cu. & da li indietro $empre interme$$i 8. & co$i con tal ordine $i puo concludere, & di- mo$trare di tutti quelli altri numeri, ouer dignita, che con$equentemente vanno $eguitando in in- finito, il nome dellequali in fine del $econdo libro per fino in 30. te ne regi$trai in margine. Et ac- cioche que$ta propo$itione $ia ottimamente inte$a da te, & da ogni altro pratico, te la ho e$$empli- ficata qua di $otto cõ diuer$i ordini di numeri dalla vnita cõtinuamente proportionali, comincian- do prima dalla proportion doppia, o vuoi dir $ubdupla, et dapoi $eguitãdo nelle altre multiplice, ouer $ubmultiplice, come di $otto vedi, i quali 9 ordini $e ben li e$$aminarai a vno per vno, troua- rai il terzo numero dalla vnita, in cia$cun di quelli e$$er numero quadrato (come dice la propo$itio ne) & da li indietro interla$ciandone vno e$$er pur quadrati, & que$ti veniriano a e$$er tutti li quin ti, & li $ettimi, & li noni, & li vndecimi dalla vnita, & co$i proced\~edo in infinito. Et $imilmente tro- uarai in tutti li detti ordini il quarto numero dalla vnita e$$er cubo, & da li indietro $empre inter- me$$i 2. e$$er pur cubi, & que$ti veniriano a e$$er tutti li $ettimi, decimi, & duodecimi dalla vnita, e con tal ordine $eguiriano in infinito. Et $imilmente trouarai il quinto dalla vnita e$$er ce. ce. & co$i da li indietro $empre interme$$i tre, & co$i di$correndo in tutti gli altri, come di $opra è $tato detto nella detta propo$itione. Et nota che que$ti $otto$critti 9. ordini $ono qua$i $imili a quella tauola del le 10. $pecie di radici po$ta in fine della terza del primo capo del $econdo libro. Auertendoti che quel $econdo numero, che $eguita la vnita in cia$cuno di detti ordini, vien a e$$er la radice ($econ- do la $pecie) di cia$cuna di quelle dignita, che occorrer po$$a in quel tal ordine. E$$empi gratia il $e- condo numero dalla vnita nel primo ordine, tu vedi ch’eglie 2. dico tal 2 e$$er la radice quadra del terzo, cioe di 4. & la radice cuba del quarto, cioe di 8. & la ℞ cen. cen. del quinto, cioe di 16. & co$i la radice relata del $e$to, cioe di 32. & co$i procedendo di tutti gli altri in infinito. Et tutto que$to che habbiamo detto del 2 ($econdo numero del primo ordine) quel mede$imo $eguitara del 3. nel $econdo ordine, & del 4. nel terzo ordine, & co$i in tutti gli altri ordini, come per te mede$imo te ne potrai chiarire.

Anchor nota, che con que$ta euidentia tu puoi cono$cere, & trouare con ragione il nome d’infinite altre dignita oltra di quelli 30 da me notati in fine del trattato delle radici, perche tai nomi $i com- pongano da gli anciani nomi.

148>NONO. tutti li $otto$critti duodecimi numeri \\ $ono terzi relati. # 2048. # 177147. # 4194304. # 48818125. # 362797056. # 1977326743. # 8589934592. # 31381059609. # 100000000000. # terzi relati. # Per ben intendere que$ti $opra$critti dodici ordini di numeri, bi$ogna leggerli voltando que$ta rega ver$o di $e cominciando dalla vnita. tutti li $otto$critti vndecimi numeri $o- \\ no cen$i relati. # 1024. # 59049. # 1048576. # 9765625. # 60466176. # 282475249. # 1073741824. # 3486784401. # 10000000000. # cen$i relati. # " tutti li $otto$critti decimi numeri $ono \\ cu. cu. # 512. # 19683. # 262144. # 1953125. # 10077696. # 40353607. # 134217728. # 387420489. # 1000000000. # cu. cu. # " tutti li $otto$critti noni numeri $ono c\~e. \\ cen. cen. # 256. # 6561. # 65536. # 390625. # 1679616. # 5764801. # 16777216. # 43046721. # 100000000. # cen.cen.cen. # " tutti li $otto $critti ottaui numeri $ono \\ $econdi relati. # 118. # 2187. # 16384. # 78125. # 279936. # 823543. # 2097152. # 4782969. # 10000000. # $econdi rel. # " tutti li $otto $critti $ettimi numeri $ono \\ cen$i cubi. # 64. # 729. # 4096. # 15625. # 46656. # 117649. # 262144. # 531441. # 1000000. # cen.cu. # " tutti li $otto $critti $e$ti numeri $ono re- \\ lati. # 32. # 243. # 1024. # 3125. # 7776. # 16807. # 32768. # 59049. # 100000. # primi rel. # " tutti li $otto $critti quinti numeri $ono \\ cen. cen. # 16. # 81. # 256. # 625. # 1296. # 2401. # 4096. # 6561. # 10000. # cen.cen. # " tutti li $otto $critti quarti numeri $ono \\ cubi. # 8. # 27. # 64. # 225. # 216. # 343. # 512. # 729. # 100. # cu. # " tutti li $otto $critti terzi numeri $ono \\ quadrati. # 4. # 9. # 16. # 25. # 36, # 49. # 64. # 81. # 100. # cen. # " tutti li $otto $critti $econdi numeri $ono \\ radice delle con$equenti dignita in tal \\ $uo ordine po$te $econdo la $pecie di \\ quelle. # 2. # 3. # 4. # 5. # 6. # 7. # 8. # 9. # 10. # ℞ # cen. # " vnita # 1. # 1. # 1. # 1. # 1. # 1. # 1. # 1. # 1. # vnita # LIBRO _Di un’altra $econda naturale creatione di numeri quadr ati, cubi, cen$i di_ cen$i, primi relati, & gli altri che con$equentemente vanno $eguitando.

ANchora l’origine, ouer creatione naturale di $opra detti numeri $ignalati, ouer dignita, 2 cioe numeri quadrati, cubi, cen$i di cen$i, primi relati, cen$i cubi, & tutti gli altri, che vanno $eguitando, $i puo dire, che Euclide nella nona propo$itione del $uo nono libro ne la faccia manife$ta, nellaqual propo$itione dice in que$ta forma.

Se dalla vnita $aranno di$po$ti quanti numeri $i voglia di continua proportionalita, $e quello, che $e- guita la vnita $ara quadrato, tutti gli altri anchora $aranno quadrati, & $e quello, che $eguita la vni ta $ara cubo, tutti gli altri anchora $aranno cubi. Allaqual propo$itione (anchora che Euclide non lo dica per breuita) vi $i puo aggiongere, & dimo$trare, che $e quello che $eguita la vnita $ara cen- $o di cen$o, tutti gli altri anchora $aranno cen$i di cen$i, & $e quello che $eguita la vnita $ara pri- mo relato, tutti gli altri $aranno primi relati, il mede$imo $eguira in tutti gli altri, che vanno $egui- tando, & accioche que$to $otto breuita ti $ia manife$to. E$$empi gratia $iano que$ti cinque numeri dalla vnita continui proportionali 1. 4. 16. 64. 256. & perche quel che $eguita la vnita è numero quadrato (per e$$er 4) tu vedi che tutti gli altri $ono quadrati. Et per non $tare in vn $olo e$$em- pio, $iano anchora que$ti altri cinque 1. 9. 81. 729. 6561. & perche quello, che $eguita la vnita è numero quadrato (per e$$er 9) tu vedi che tutti gli altri $ono numeri quadrati, il mede$imo $egui- ria quando che il detto $econdo numero fu$$e qual $i voglia altro maggior numero quadrato.

Hor per venir a gli altri $iano que$ti altri cinque numeri dalla vnita continui 1. 8. 64. 512. 4096. & perche il $econdo è cubo (per e$$er 8.) tu vedi tutti gli altri e$$er cubi, & co$i que$ti altri quattro 1. 16. 256. 4096. perche quello, che $eguita la vnita è numero cen. cen. $i vede tutti gli altri e$$er cen. cen. il mede$imo trouarai $eguire in tutte le altre dignita $e ne farai i$perienza.

Della propria, & natur al origine, ouer creatione di numeri quadrati.

LA propria, & naturale creatione di numeri quadrati, non vi è da dubitare, che la non 3 $ia quella $econda $pecie di progre$$ione arithmetica, come fu anchora detto nella $et- tima del $ettimo capo del primo libro, cioe che $ummando quanti numeri $i voglia $ituati, dalla vnita nella $econda $pecie di progre$$ione arithmetica, cioe in quella conti- nua proportionalita arithmetica, che dalla vnita va a$cendendo per 2. tal $umma $empre produra numero quadrato, & perche tal progre$$ione gli va creando ordinatamente, cominciando dal pri- mo, & poi di mano in mano va creando il $econdo, & dapoi il terzo, & dapoi il quarto, & con tal ordine va formando tutti gli altri, e pero conuenientemente $i puo dire tal $pecie di progre$$ione e$$er la propria madre di numeri quadrati. E$$empi gratia $iano que$ti 10. numeri dalla vnita con- tinui proportionali nella detta proportionalita arithmetica 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. 17. 19. hor dico che pigliando la $implice vnita di tal progre$$ione, ne dara pur 1. il qual 1. ouer vnita vien a e$$er il primo, & principal capo di tutti li numeri quadrati. Poi $ummando anchora la detta vnita con quel 3. che gli $egue appre$$o fara 4. il qual 4. in ordine $ara il $econdo numero quadrato. Simil- mente $ummando li tre termini di tal progre$$ione, cioe 1. 3. 5. trouarai che faranno 9. che $ara il terzo di numeri quadrati, & co$i $ummando li primi quattro numeri di tal progre$$ione, cioe 1. 3. 5. 7. trouarai che faranno 16. per il quarto di numeri quadrati, & co$i $ummando que$ti cinque 1. 3. 5. 7. 9. trouarai che farãno 25. per il quinto di numeri quadrati, $imilm\~ete $ummando que$ti $ei 1. 3. 5. 7. 9. 11. trouarai che faranno 36. per il $e$to di numeri quadrati. Similmente $ummãdo que $ti $ette termini 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. trouarai che tal $umma $ara 49. per il $ettimo di detti numeri qua drati. Similmente $ummando que$ti altri otto termini 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. trouarai che tal $um- ma fara 64. per l’ottauo di numeri quadrati. Similmente $ummando que$ti noue termini 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. 17. trouarai che tal $umma fara 81. per il nono di numeri quadrati, & co$i $umman- do que$ti 10 termini 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. 17. 19. trouarai che tal $umma fara a ponto 100. per il decimo di numeri quadrati, & perche tal progre$$ione $i puo prolongar in infinito, e pero non $i puo negare che quella non $ia la genitrice, & madre di tutti li numeri quadrati.

Correlario primo.

Dalla $opra narrata creatione di numeri quadrati $i manife$ta, che tal luogo hauera vn numero qua- drato (nell’ordine di numeri quadrati) quanto $ara il numero di termini, che in $umma concorre- ranno alla $ua creatione. E$$empi gratia perche alla creatione del 4. vi concorre duoi di detti ter- NONO. mini della progre$$ione, $i dira il detto quattro e$$er il $econdo di numeri quadrati, il mede$imo s’intendera de gli altri.

Correlario $econdo.

Anchora $i manife$ta, dalle co$e dette, che il numero del lato di qual $i voglia numero quadrato, ne dinota il numero di termini, che in $umma $aranno concor$i alla $ua creatione. E$$empi gratia per- che il lato del 9. è 3. (cioe la radice di quello) e pero diremo alla creatione del detto 9. e$$erui con- cor$o 3. di detti termini della progre$$ione.

Correlario terzo.

Anchora $i manife$ta, che nella $opradetta progre$$ione vi concorre tutti li numeri di$pari, & che niun numero paro vi $e gli interpone, e pero $i puo dire, tutti li numeri quadrati e$$er procreati dal- le $umme di numeri di$pari, ordinatamente di$po$ti dalla vnita, di mano in mano progre$$iua- mente a$cendendo, & $ummando.

_Di alcune que$tioni, lequali per mezzo della precedente_ dichiaratione, & di $uoi correlar{ij} facilmente $i ri$olueno.

VOlendo con $omma breuita $apere di quanti numeri di$pari $ia compo$to qual $i vo- 4 glia numero quadrato propo$to, & il nome ordinario di tal numero quadrato. Caua la radice di quello (per hauer il $uo lato) & tanto quanto $ara tal radice, tanti $aranno li numeri di$pari componenti quello, & anchora tanto $ara il numero ordinario di tal nu mero quadrato. E$$empi gratia volendo $apere da quanti numeri di$pari $ia $tato formato 49. ca- ua la radice di 49. che è 7. & co$i da 7 numeri di$pari è $tato compo$to il detto 49. (intendendo $empre dalla vnita progre$$iuamente a$c\~edendo) i quali $ariano que$ti 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. Ancho- ra il $opradetto 7. ne dinota il detto 49. e$$er il $ettimo numero quadrato. Volendo anchora con $omma breuita trouar l’ultimo di numeri di$pari concorrenti alla formatione di qual $i voglia nu- mero quadrato propo$to. Troua la radice di quel tal numero quadrato, & quella duplica, & di quel duplato cauane $empre 1. per regola ferma, & il rimanente $ara il detto numero cercato, cioe l’ultimo di numeri di$pari concorrenti alla formatione di tal numero quadrato. E$$empigratia vo lendo $aper l’ultimo di numeri di$pari concorrenti alla formatione di 169. troua la radice di 169. che trouarai e$$er 13. duplicala fa 26. cauane 1. per regola re$ta 25. & co$i 25 fu l’ultimo di numeri di$pari cõcorrenti alla creation del detto 169. che $e ne farai la proua naturale, trouarai co$i e$$ere.

La cau$a di que$ta regola è que$ta, tu $ai per la precedente, che la radice del detto 169. cioe quel 13- e$$ere il numero di termini di$pari, che concorreno alla formatione del detto 169. & per la $econ- da del $e$to capo del primo libro. Tu $ai che a voler trouar la $umma di detti 13. numeri di tal pro gre$$ione, laqual $umma in que$to ca$o $aria quel 169. la regola vuole, che $i multiplichi il numero di termini (cioe quel 13) fia la mita della $umma del primo, & dell’ultimo, & la $umma del primo, & dell’ultimo, in que$to ca$o è nece$$ario, che $ia il doppio del detto 13. cioe 26. Se adonque la $umma del primo, & dell’ultimo è 26. gia $ai che il primo è la vnita, cauando adonque la vnita del detto 26. re$tara 25. per l’ultimo di detti numeri di$pari, che è il propo$ito.

NOta che non $olamente $opra li numeri quadrati puo accadere $imili que$tioni, ma an- 5 chora in altri ver$i, che $enza la notitia delle regole dette di$opra, & delle progre$$ioni vi andaria difficulta a$$ai a ri$oluerle, & ma$$ime nelli numeri grandi. E$$empi gratia $el ti fu$$e detto, ouer che ti occorre$$e di $apere quanti numeri di$pari concorreranno al- la formatione poniamo di 6400. caua la radice del detto 6400. che trouarai e$$er 80. & co$i con $omma breuita potrai ri$pondere tali numeri di$pari e$$er 80. laqual co$a volendola ri$oluere na- turalmente, cioe a ta$tone (come fanno li ciechi di ragione) viandaria manifatura a$$ai, & quando che in tal que$tione ti accade$$e divoler $aper l’ultimo di detti 80. numeri di$pari, duplica quel 80. fa 260. cauane 1 (ք le ragioni di $opra adutte) re$tara 159. e tãto fu l’ultimo di detti 80 numeri di$pari

MA quando che per $orte il numero propo$to non fu$$e numero quadrato, tu potre$ti 6 ri$pondere tal numero non e$$er compo$to di numeri di$pari dalla vnita ordinatamen te di$po$ti, e pero tal que$tione potria hauer piu ri$po$te. E$$empi gratia volendo $aper da quanti numeri di$pari, $ia compo$to, poniamo 46. perche il detto 46 non è numero quadrato, dico che non è compo$to di numeri di$pari dalla vnita progre$$iuamente di$po$ti, e pe- ro per ragione non vi $i puo dare determinata ri$po$ta, ma procedendo a ta$tone, come fanno li ciechi di ragione, $i potria ri$pondere e$$er compo$to di que$ti duoi numeri di$pari 21. & 25. ouer LIBRO da que$ti $ei 3. 5. 7. 9. 11. 13. & da molti altri, e pero $i puo legittimamente ri$pondere alle $imili, (come che di $opra è $tato detto) Molte altre $imili, $i delli numeri pari, come delli di$pari $e ne po tria addure, lequali $e non ti hauerai $cordate le regole date $opra delle progre$$ioni non dubito, che da te mede$imo facilmente le $aperai ri$oluere.

Varie que$tioni $opra li numeri quadrati.

TRouami duoi numeri quadrati, che gionti in$ieme facciano numero quadrato, nota che que 7 $ta, & tutte le altre, che $eguitano ($e altro non $i dice) $i debbe intendere di numeri quadrati $implici, & non $ordi (cioe $enza rotti) per ri$oluere tal que$tione per le regole, & euidentie date, tu dei $aper, che nella progre$$ione di numeri di$pari v’interuiene tutti li numeri quadrati di$pari, e pe ro troua qual ti pare di quelli, & quel tale non $i puo negar, che gionto cõ quel numero quadrato, che $i formara con la $umma de gli altri anciani termini di$pari ver$o la vnita, fara anchora nume- ro quadrato. E$$empi gratia per trouar li detti duoi numeri quadrati, che gionti facciano anchora numero quadrato, troua vn numero quadrato di$paro, qual ti pare (eccettuando la vnita) hor pi- gliamo 25. & perche que$to 25. interuiene nella progre$$ione di tutti li numeri di$pari, dallaqual $i crea tutti li numeri quadrati, e pero la $umma di tutti gli altri numeri di$pari di $otto dal detto 25. (ver$o la vnita) $ara numero quadrato, allaqual $umma giontoui anchora quel 25. fara anchora numero quadrato, & perche l’ultimo di quelli numeri di$pari di $otto dal detto 25. vien a e$$er 23. & la $umma di quello con gli altrifino alla vnita (per la regola data in tal progre$$ione) fara 144. numero quadrato, alqual giontoui il $equente numero di$paro (cioe quel 25) fara 169. che è pur numero quadrato, come $i ricerca, il mede$imo potre$ti trouar con il 9. & con il 49. & con lo 81. & con lo 121. & con qual $i voglia altro numero quadrato di$paro.

TRouami tre numeri quadrati, che gionti in$ieme facciano numero quadrato, & gion- 8 to anchora il primo con il $econdo, tal $umma $ia pur numero quadrato.

Per ri$oluere que$ta que$tione, & altre $imili, troua prima ($econdo l’ordine dato nella precedente) duoi numeri quadrati, che gionti in$ieme facciano numero quadra- to, hor poniamo che $iano quelli 25. & 144. trouati nella detta precedente, i quali gionti in$ieme fanno pur 169. numero quadrato, & anchora di$paro, e pero gionto a quell’altro numero quadra to, che $i formara con la $umma de gli altri numeri di$pari di $otto dal detto 169. per fino alla vni- ta non viè dubbio, che tal congionto $ara anchora numero quadrato, & perche l’ultimo di quelli numeri di$pari di $otto dal detto 169. veniria a e$$er 167. con il quale per le regole date $opra la detta progre$$ione, trouarai la $umma di tutti li numeri di$pari dalla vnita per fino al detto 167. e$ $er 7056. che è numero quadrato, alqual giontoui quell’altro 169. numero di$paro, & quadrato, fara 7225. che è pur numero quadrato, come nella detta que$tione $i adimanda, & co$i habbiamo trouati que$ti tre numeri quadrati 25. 144. & 7056. i quali gionti in$ieme fanno 7225. che è (co- me è detto) numero quadrato, la cui radice è 85. Et con tal regola potrai trouare infiniti numeri quadrati, che gionti in$ieme faranno numero quadrato, & que$to $enza altro e$$empio, pen$o che ti $ia manife$to, cioe che $empre alla $umma per auanti fatta, poi trouar vn’altro numero quadra- to, che giõto a quella fara pur numero quadrato, & co$i puoi andar proced\~edo di mano in mano.

TRouami duoi numeri $implici (cioe nõ $ordi, o vuoi dir $enza rotti) che li loro quadrati gion- 9 ti in$ieme facciano numero quadrato.

Troua prima duoi numeri quadrati, che gionti in$ieme facciano numero quadrato ($econdo la rego- la regola data nella precedente) & trouati che gli hauerai, le due radici di ambiduoi quelli $aranno li duoi ricercati numeri. E$$empi gratia per trouar li duoi adimandati numeri, che $ummati li loro quadrati in$ieme facciano numero quadrato (per la regola della precedente) trouo duoi numeri quadrati, che gionti in$ieme faccia numero quadrato, quali pongo $iano li mede$imi 25. & 144. che in quella furno trouati, & piglio la radice di cia$cuno di loro, lequali $ariano l’una 5. & l’altra 12. & co$i dirai gli adimandati numeri l’uno e$$er 5. & l’altro 12.

Et quando che tu de$idera$$i di trouar tre, ouer quattro, ouer piu numeri, che tutti li loro quadrati gionti in$ieme face$$ero numero quadrato, & gionto anchora il quadrato del primo, & del $econ- do $ace$$e pur numero quadrato.

TRoua tre, ouer piu numeri quadrati, $econdo la regola della decimaterza, che gionti in$ieme 10 facciano numero quadrato, & quando li hauerai trouati, pigliarai la radice di cia$cun di quel- li, & hauerai lo intento tuo, che per abbreuiar $crittura non ti adduco altro e$$empio, $aluo che que$ti tre numeri quadrati, che furno trouati nella detta decimaterza, cioe 25. 144. 7056. le radici NONO. di quali $ono 5. 12. & 84. & que$ti $aranno li tre adimandati numeri, vero è che altri diuer$i da que$ti $e ne potria trouare, $i per altre regole, come per que$ta.

_Di alcune regole $opra a que$te materie di numeri quadrati, adutte_ da fra Luca, qual dice hauer cauate da vno particolar trattato di Lu- nardo pi$ano intitolato de Quadratis numeris.

VNa regola da $aper trouar duoi numeri di$creti, che li lor quadrati giõti in$ieme faccia- 11 no numero quadrato, adutte da fra Luca, qual dice hauer cauata da vn particolar trat tato di Leonarpo Pi$ano, laqual è que$ta. Dice che per ri$oluere le $imili per regola fer- ma, & generale, che $i debba trouar duoi numeri quadrati, come ne pare, ma che $ia- no tutti duoi pari, ouer tutti duoi di$pari, perche la regola non $erue, altramente, ouer trouar duoi numeri, i quali vuoi che fra loro $ia proportione, come fra duoi numeri quadrati a modo detto, cioe che li numeri quadri $iano tutti duoi pari, o tutti duoi di$pari, & trouati, che hauerai tali nume ri hauenti la detta proportione, bi$ogna che multiplicato l’uno di detti contra l’altro faccia nume- ro quadrato, & che aliter non ba$tarebbe hauere la mede$ima proportione, che li numeri quadri, $e anche il produtto di vno in l’alrro non haue$$e radice di$creta.

Que$ta $ua $econda conditione non vi accade a dirla, anzi è co$a $uperflua, perche tal conditione $e- guita di nece$$ita, cioe che hauendo la detta proportione, che è da numero quadrato, a numero quadrato, $eguita di nece$$ita, che il loro produtto $ia numero quadrato, hor falla prima ponen- do a ventura li duoi numeri quadri, & $iano pari, pro nunc, & $ia 4. & 16. que$ti trouati multipli- ca vno in l’altro di nece$$ita, fara anche quadrato, come di $opra a$$ignamo, & di 4. fia 16. fa 64. delqual prendi la radice, che è 8. & que$to $ara l’uno di detti numeri, poi per trouar l’altro $umma li detti duoi numeri in$ieme, cio è 4. & 16. de nece$$ita la $umma loro $ara para, o $iano rutti duoi li numeri quadrati pari, ouer di$pari, fara 20. dellaqual $umma $empre pigliane la mita, che è 10. & di que$ta mita ne caua il menor numero quadrato, che haue$ti, cioe 4. & re$tara 6. per l’altro nu mero, che cercauamo, $i che dirai che l’uno $ia 8. & l’altro 6. & li loro quadrati $ono 64. & 36. che gionti fanno 100. che è numero quadrato.

Et co$i hauere$ti il vero, $e tu pone$ti duoi numeri quadri di$pari, quali vuoi $imilmente proceden- do, hor $iano li caffi 9. & 25. fa come di $opra, multiplica vno contra l’altro, cioe 9 fia 25 fa 225. il qual produtto di nece$$ita $ara quadro, come li producenti, come nel nono, dice Euclide alla $econ da conclu$ione, delqual prendi la radice, che è 15. & que$to $ara l’uno di numeri adimandati. Poi per trouar l’altro, $umma li duoi numeri trouati in$ieme, cioe 9. & 25. che fa 34. laqual $umma per quello, che è detto di nece$$ita $ara para, pigliane la mita, che è 17. & di que$ta mita caua $empre il menor numero trouato, pero che $i pre$uppone, che detti numeri quadri non $iano eguali, perche allhora non $ariano duoi, ma vn mede$imo, hor caua 9. di 17. re$tara 8. & que$to fia l’altro nume ro que$ito, $i che dirai che l’uno $ia 8. l’altro 15. delliquali li quadrati $ono 225. & 64. che aggionti in$ieme fanno 289. la cui radice è 17. Si che vedi, che a l’uno modo, et a l’altro $i $atisfa il tema, ben che la loro natura non $o$tiene, ma nell’operare la forza loro $i dimo$tra, auenga che piu larga a$- $ai $enza comparatione $i contenga la proportione nella quantita continua.

Que$ti $imili ca$i anchora dico, che $i $olueno quando noi non piglia$$imo prima numeri quadrati. Ma $olo duoi che haue$$ero fra loro la proportione di duoi quali vuoi numeri quadrati, cioe che ambo $ieno pari, ouer di$pari a modo detto, $i come piglia$$e 10. & 40. fra quali è la proportione, che è fra 4. & 16. cioe quadrupla, & multiplicato vno in l’altro fara 400. che è numero quadrato, & $e non $ape$$i trouarli altramente detti numeri, cioe che haue$$ero la proportione di duoi nume ri quadrati multiplicato l’uno fia l’altro face$$e quadrato, fa per la co$a ponendo per l’uno tante co$e quanto è il numero quadro che haue$$e, cioe 4 co$e per vno, & 16 co$e per l’altro, ouer 9. co$e ք vno, & 25 co$e per l’altro, ouer vna co$a per vno, & quattro co$e ք l’altro, poi tu multiplicarai que$te co$e vna in l’altra fara c\~e$i, & ponerali che $iano eguali a vn numero quadrato, qual vuoi, & ti venira la valuta della co$a, & per quella trouarai detti numeri, o $iano rotti, o $ani non fa ca$o, e$$equirai, & ti venira come da 10. a 40. il cui produtto è 400. delqual prendi la $ua radice, che è 20. & que$to è vno di numeri per lo tema adimandato, poi per l’altro fa come di $opra, cioe $um ma 10. & 40. fa 50. delquale dico, che prendi la mita, che è 25. & di que$to caua il menor nume- ro, cioe 10. re$tara 15. per l’altro numero que$ito, onde li loro quadrati, che è 225. & 400. gionti in$ieme fanno 625. la cui radice è 25. fatta, v$a qual modo vuoi, che l’uno, e l’altro è vero, & buo- no. Ma $appi che anche la $umma delli duoi numeri, che pone$$e fra quali fu$$e (come è detto) la proportione conuerra e$$ere in proportione a cia$cun di $uoi numeri, come la $umma delli numeri LIBRO quadrati, a cia$cuno delli numeri quadrati, come per te i$perimentare potrai facilmente, & que- $to ba$ti a $imili ca$i. &c.

L’auttore.

LA $opra $critta regola la ho voluta regi$trare qua$i di parola in parola, come $i troua nell’opera di fra Luca dal borgo, a carte 16. per due cau$e, l’una accioche di tal regola tu ne habbi notitia, l’altra per verificar quello, che nel principio della prima parte, cioe delle regole negotiarie da me fu detto, cioe tal auttore hauere interpo$te le co$e di Lu- nardo Pi$ano $enza ordine alcuno, & che que$to $ia il vero $i puo cono$cere nella $opra notata re- gola da lui po$ta qua$i in principio della opra $ua, & la vuol dare ad intendere al $tudente con progre$$ioni, & proportioni, & con le regole di algebra, cioe per la po$itione della co$a auanti che habbia dichiarito li termini delle progre$$ioni, & proportioni, & $imilmente quelli di l’algebra, & il mede$imo co$tuma in molte altre.

La cau$a della $opra $critta regola.

LA cau$a della $opra$critta regola $i a$$egna per la $ettima di quelle 13 conclu$ioni adutte con- 12 $equentemente dietro alla decima$e$ta del nono di Euclide, laqual dice in que$ta forma, di ogni numero diui$o in due parti eguali, & in due non eguali, lo produtto, che vien fatto della maggio- re delle inequali nella menore, con il quadrato dello intermedio è eguale al quadrato della mita del tutto, il mede$imo propone la quinta del $econdo in linee. Et perche la intentione no$tra è di trouare li detti duoi numeri, $enza rotti bi$ogna, che la $umma di detti duoi numeri quadrati, o non quadrati tolti a no$tro piacer $ia numero paro, accioche la detta $umma (cioe il tutto) $i po$$a diuidere per mita $enza rotto, & per que$to bi$ogna che $iano ambiduoi pari, ouer di$pari per la ragion detta, & bi$ogna anchora che il produtto di vno in l’altro $ia numero quadrato, e pero li detti duoi numeri, eglie nece$$ario e$$er ambiduoi quadrati, ouero nella proportione di duoi nu- meri quadrati, accioche tal numero quadrato gionto con il quadrato dello intermedio $i egua- glia al quadrato della mita del tutto, il qual $ara pur numero quadrato $enza rotto, per e$$er il det- to tutto numero paro (per le ragioni dette) & accio meglio m’intendi te la voglio e$$emplificar fo- pra quelli duoi numeri 10. & 40. i quali non $ono quadrati, ma multiplicati fanno numero qua- drato. E per tanto $upponeremo la $umma di quel 10. & 40. che fanno 50. e$$er tutto il numero diui$o nelle dette due parti 10. & 40. inequali, & in due equali, lequali $ariano 25. & 25. & perche il produtto delle due inequali è numero quadrato, che $ara 400. & lo intermedio alle due diui$io- ni vien a e$$er la differentia, ch’è da 10. a 25. ouer da 40. a 25. che l’una, & l’altra è 15. il cui quadra- to $ara 225. il qual quadrato gionto con quel 400 (che è pur quadrato) tal $umma $ara eguale (per la detta propo$itione) al quadrato della mita del tutto, cioe al quadrato di 25. che $ara 625. come di $opra fu conclu$o. Ma quando che la que$tione ne a$tringe$$e, che tai numeri $u$$ero $implici (cioe $enza rotti) $i potriano eleggere li primi duoi numeri quadrati, come ne pare$$e, perche an- chor che la loro $umma fu$$e numero di$paro non importaria, & la $olutione $aria piu d@fficile a chi non haue$$e famigliare la detta $ettima delle 13. po$te dapoi la decima$e$ta del nono, ouer la quinta del $econdo di Euclide, come da te puoi con$iderare.

Anchora que$ta mede$ima regola di $opra adutta ne la in$egna particolarmente Euclide nella lem- ma dapoi la 30 propo$itione del $uo decimo libro da noi tradutto, dico da noi tradutto, perche nelli latini varia di numero tal propo$itione, e pero ogni volta che $ara allegato alcuna propo$itio- ne del detto Euclide $empre $i debbe intendere del no$tro tradutto in volgare, per le ragioni dette.

_Di alcune altre regole gener ali dal pre$ente auttore di nuouo ritrouate, per_ ri$oluer con $omma breuita varie que$tioni, che occorrer potriano $opra di numeri quadrati.

ES$endo $ul componere, & trattare di numeri quadrati, mi $i $coper$e varie conclu$io- 13 ni degne da e$$er notate $opra a tal materie, dellequali le prime furno que$te, che ogni duoi numeri $ituati nella proportione $e$quitertia, ouer $ub$e$quitertia, cioe come da 4. a 3. ouer 3. a 4. la $umma di loro quadrati $empre $ara (largo modo) numero quadra to, & non $olamente nelli numeri $implici, ma anchora nelli rotti, & $ani, & rotti.

IL mede$imo $eguira in ogni duoi, che $iano collocati in que$te altre $pecie di proportioni (cioe 14 come da 12. a 5. ouero da 84. a 13. ouer da 15. a 8. &c. Et que$to s’intende $i nella menore, co- me nella maggiore inequalita, & di tutto que$to (per abbreuiar $crittura) con e$$emp{ij} te ne potrai naturalmente certificare.

NONO.

LE $econde conclu$ioni $ono que$te, che ogni duoi numeri quadrati (largo modo parlando) co- 15 $tituiti nella proportione, come da 16. a 9. gionti in$ieme $empre faranno numero quadrato, & non $olamente nelli numeri $implici, ma anchora nelli rotti, & $ani, & rotti.

IL mede$imo $eguira in ogni duoi numeri quadrati, che $iano collocati in que$te altre 16 $pecie di proportioni, cioe come da 144. a 25. ouer da 7056. a 169. ouer da 225. a 64. Et que$to s’intende $i nella menore, come nella maggiore inequalita. Et non $olamente nelli numeri $implici, ma (largo modo) anchora nelli rotti, & $ani, e rotti. Et di tutto que $to (per abbreuiar le parole) da te mede$imo con e$$emp{ij} te ne potrai naturalmente verificare.

_Que$tioni che per la notitia delle $opra date conclu$ioni_ con $omma breuita $i po$$ono ri$oluere.

TRouami duoi numeri che li loro quadrati gionti in$ieme facciano numero quadrato. 17 Anchora che que$ta in var{ij} modi per le regole per auanti dette, $i potria ri$oluere, nondimeno per la prima delle $opra date conclu$ioni, voglio che la ri$oluiamo. Et per tanto tu puoi pigliar pet l’uno di detti duoi numeri, che numero ti piace, ma per $chi- uar rotti, tu puoi pigliar vn numero, che $ia diui$ibile per 3. & per 4. ma per venire alle co$e piu o$cure, voglio che pigliamo 10. il qual non è diui$ibile, ne per 3. ne per 4. & per trouar l’altro nu- mero trouaremo con$equente al detto 10. come ch’è 3. a 4 & que$to trouaremo con la regola del tre, dicendo, $e 4. mi da 3. che mi dara 10. opera che trouarai, che ti dara 7 {1/2}, & que$to $ara l’altro numero, li quadrati di quali 10. e 7 {1/2} (per e$$er $e$quitertia proportione) faranno numero quadra- to, & $e ne vorrai far la proua naturale, trouarai li loro quadrati l’uno e$$er 100. & l’altro 56 {1/4}, li- quali gionti in$ieme fanno 156 {1/4}, che è numero quadrato, la cui radice è 12 {1/2}, & con tal modo ne puoi trouare infiniti.

Tu poteui anchora far che 10. re$ta$$e con$equante, cioe trouar il $uo antecedente dicendo, $e 3. mi da 4. che mi dara 10. opera che trouarai, che ti dara 13 {1/3}, & co$i li quadrati di detti duoi numeri 13 {1/3}, & 10 (per e$$er nella detta proportione di 3. a 4. ouer di 4. a 3) fara numero quadrato, & $e ne vorrai far la proua, quadrarai li detti duoi numeri 13 {1/3}, & 10. & trouarai l’uno di detti qua- drati e$$er 177 {7/9}, & l’altro 100. i quali gionti in$ieme fanno 277 {7/9}, che è numero quadrato, la cui radice è 16 {2/3}, & con tal ordine ne puoi trouar infiniti altri.

Correlario primo.

Onde $i manife$ta, che a ogni propo$to numero $i puo $empre trouar duoi altri numeri, che il qua- drato di qual $i voglia di quelli, gionto con il quadrato del detto propo$to numero fara nume- ro quadrato.

Correlario $econdo.

Anchora $i manife$ta, che il detto propo$to numero vien a e$$er medio in continua proportione, co- me da 4. a 3. fra li detti duoi numeri trouati.

Da notare.

NOta che il mede$imo effetto $eguiria dando, ouer trouando vn con$equente, ouer vn antecedente al detto 10. in quelle alare $pecie di proportioni annotate nella decimaquar ta, trouarai altri numeri, che il quadrato di cia$cuno di quelli, gionto con il quadrato del detto 10. faranno pur numero quadrato.

Correlario.

Onde $i manife$ta, che a ogni propo$to numero $i puo trouare molti numeri, & in diuer$e propor- tioni, che il quadrato di qual $i voglia di quelli, gionto con il quadrato di quel propo$to numero (largo modo) quadrato.

Que$tioni che per uigore delle $econde conclu$ioni $i ri$olueno.

AQualunque propo$to numero quadrato $i puo trouare vn’altro numero quadrato, 18 che gionto con quello fara anchora numero quadrato. E$$empi gratia $ia 25. il propo- $to numero quadrato, hor per voler trouare vn’altro numero quadrato, che gionto con quello faccia anchora numero quadrato, troua vn con$equente, ouero vno ante- cedente al detto 25. nella proportione, che è da 16. a 9. ouer da 9. a 16. dicendo, $e 16. mi da 9. che LIBRO mi dara 25. opera, che ti dara 14 {1/16}, & que$to è lo ricercato numero quadrato, che gionto co@ 25. fara 39 {1/16}, che è pur numero quadrato, la cui radice è 6 {1/4}, che è il propo$ito.

Tu poteui anchora dire, $e 9 mi da 16. che mi dara 25. opera che ti dara 44 {4/9}, & que$to anchora $aria il ricercato numero quadrato, che gionto con il detto 25. fara 69 {4/9}, che è mede$imamente nume- ro quadrato, la cui radice è 8 {1/3}, che $aria pur il propo$ito.

Correlario primo.

Onde $i manife$ta, che ogni propo$to numero quadrato $i puo $empre (largo modo) trouar duoi al- tri numeri quadrati, che qual $i voglia di quelli gionto con il propo$to numero quadrato, fara an- chora numero quadrato.

Correlario $econdo.

Anchora $i manife$ta, che il detto propo$to numero quadrato $empre e$$er medio proportionale fra li detti duoi numeri quadrati.

Da notare.

ANchora bi$ogna notare, che il mede$imo effetto $eguiria trouando vn con$equente, ouero antecedente al detto 25. in qual $i voglia di quelle altre $pecie di proportioni annotate nella decima$e$ta del pre$ente capo.

Correlario.

Epero $i manife$ta, che ogni propo$to numero quadrato $i puo trouare molti altri numeri quadra- ti, & in diuer$e $pecie di proportioni, che qual $i voglia di quelli gionto con il detto propo$to nu- mero quadrato fara pur numero quadrato.

ANchora per le $opra date regole, & correlar{ij} $i manife$ta e$$er po$$ibile, a qualunque 19 propo$to numero quadrato $i voglia trouare quanti numeri quadrati $i voglia, & in diuer$i modi, che la $umma di tutti quelli fara numero quadrato. Et oltra di que$to la que$to la $umma del primo, & $econdo fara pur numero quadrato, & $imilmente la $umma del primo, $econdo, & terzo fara pur numero quadrato, & co$i la $umma del primo, $e- condo, terzo, & quarto fara numero quadrato, & co$i procedendo in infinito, perche $e alla $um- ma del primo, & $econdo numero quadrato (quala $ara quadrata) gli daremo vn con$equente $e- condo l’ordine de gli duoi haueremo vn’altro numero quadrato, che gionto con la $umma de gli altri duoi fara pur numero quadrato. Et co$i $e a que$ta $econda $umma gli trouaremo vn’altro con$equente, $econdo l’ordine principiato, quel $ara quadrato, & quel gionto con la detta $um- ma, tal terza $umma $ara anchora quadrata, & con tal ordine $i puo procedere in infinito. E$$empi gratia $ia il propo$to numero quadrato 100. & $i l’intento no$tro di voler trouar tre altri numeri quadrati (largo modo parlando) che gionti tutti con 100. tal $umma $ia quadrata, & gionto an- chora 100. con il $econdo $olo, tal $umma $ia anchora quadrata, & $imilmente gionto anchora il detto 100. con il $econdo, & terzo la detta $umma $ia anchora quadrata.

Prima trouaremo vn numero quadrato ($econdo l’ordine della precedente) che gionto con 100. fac- cia numero quadrato dicendo, $e 16. mi da 9. che mi dara 100. onde operãdo $i trouara e$$er 56 {1/4}. & que$to $ara il $econdo di detti 4. ricercati numeri, hor per trouar il terzo $umma il detto 56 {1/4}. con 100. fara 156 {1/4}, qual è quadrato (per le ragioni dette) fatto que$to dirai pur, $e 16 mi da 9. che mi dara 156 {1/4}, opera che ti dara 87 {57/64}, per il terzo di detti numeri quadrati, qual gionto con la $umma del primo, & del $econdo (cioe con il detto 156 {1/4}) fara 244 {9/64}, che $ara pur numero qua- drato, la cui radice è 15 {5/8}, & co$i fin hora habbiamo trouato que$ti 3 numeri quadrati 100. 56 {1/4}. 87 {57/64}, i quali hanno le ricercate conditioni, cioe che $ummati tutti 3. in$ieme fanno numero qua- drato, come di $opra $i è vi$to, & $imilmente la $umma del primo con il $econdo $olo, fa pur nu- mero quadrato, hor con il mede$imo modo, ouer regola, trouarai il quarto dicendo, $e 16 mi da 9. che mi dara 244 {9/64}, opera che ti dara 137 {337/1024}, & que$to $ara il quarto di detti ricercati nu- meri quadrati, & tutti quattro $aranno que$ti 100. 56 {1/4}, 87 {57/64}, 137 {337/1024}, i quali $e ne farai pro- ua trouarai hauer le ricercate conditioni, cioe prima cia$cun di loro è quadrato, $econdariamente la $umma di tutti (quala $ara 381 {481/1024}) $ara quadrata, la cui radice $ara 19 {17/32}, & $imilmente di $opra $i è vi$to, che la $umma del primo, & $econdo, & $imilmente quella del primo, $econdo, & terzo è quadrata, come $i propone, & con tal regola $e ne puo trouar infiniti.

NONO. Da notare.

ANchora tu poteui procedere al contrario dicendo, $e 9. mi da 16. che mi dara 100. & co$i andar $eguitando con tal ordine per fin che li hauerai trouati tutti quattro, ma per que$to modo veniranno tutti differenti dalli $opradetti eccettuando il primo, cioe il 100. qual non $i muta. Il mede$imo $i potria e$$equire con qual $i voglia di quelle altre $pecie di proportioni narrate nella decima$e$ta di que$to capo.

DAlla precedente è manife$to poter$i trouar quanti numeri $i voglia, che li loro quadrati gion- 20 ti in$ieme faccino numero quadrato, perche trouando prima tanti numeri quadrati, che gion- ti in$ieme faccino numero quadrato ($econdo l’ordine dato nella precedente) le radici di detti nu- meri quadrati $aranno li ricercati numeri, & per e$$er da $e chiara non ti adduco altro e$$empio.

VOlendo trouare vn numero quadrato, che trattone vna certa quantita rimanghi qua- 21 drato, & giontoci la mede$ima quantita tal $umma $ia anchor quadrata. Que$ta pro- po$itione, ouer que$tione fra Luca dal Borgo dice (come di $opra fu anchor detto) ha- uerla cauata in$ieme con le $equenti da vn particolar trattato di Lunardo Pi$ano inti- tolato De quadratis numeris. Et che in quello $i sforza, & ingegna a dar regola enorma a $imili $o lutioni, & che pur finalmente generalmente non $eruano a tutte, che pur $i conuien ridur$i ad an- dare a ta$toni a cercarle. Et per tornare al no$tro propo$ito bi$ogna a$$ignare vn’altra $pecie di nu meri, i quali $i chiamano numeri congrui, $enza la cui notitia $aria impo$$ibile di poter ri$oluere infiniti ca$i, ouer que$tioni $imili propo$te. I quali numeri congrui hanno certamente vn certo or- dine naturale tra loro, dalquale regolatamente $i creano, & di loro $i a$$egna il primo, $econdo, ter zo, quarto, quinto, come che nel no$tro proce$$o intenderai, & a cia$cun numero congruo, corri- $ponde vn $uo proprio congruente, il quale è detto e$$er di quel numero congruo. Et co$i quel nu mero congruo è detto e$$er il cõgruo di quel tal congruente, come nel no$tro proce$$o intenderai, & chiama$i congrui, cioe atti, ouer cõmodia dare, & riceuere vn’altro numero, qual è detto con- gruente, qual gionto al cõgruo la $umma fara quadrata, & tratto del congruo il rimanente anchor $ara quadrato. E pero bi$ogna notare, che ogni numero congruo gli ri$ponde vn congruente, & que$ti tali congruenti la maggior parte delle volte non $ono quadrati, ma li congrui la maggior parte delle volte $ono quadrati, & hanno il loro proce$$o in infinito, $i come hanno gli altri ordi- ni naturali di numeri, di quali il primo numero congruente digamo, che $ia 24. & il numero qua- drato congruo a quel corri$pondente è 25. il $econdo numero è 120. il $uo proprio numero qua- drato congruo è 169. Il terzo numero congruente è 336. & il $uo numero quadrato congruo è 625. Il quarto numero congruente è 720. & il $uo numero quadrato congruo è 1681. Il quinto numero congruente è 1320. & il $uo corri$pondente quadrato cõgruo è 3721. & co$i di$corr\~edo.

_Dell’origine, ouer creatione di numeri congruenti $econdo l’intention di Lu-_ nardo Pi$ano (come te$tifica fra Luca) & $imilmente li loro numeri quadrati congrui.

LI $opradetti numeri congruenti $i creano, ouer che $i formano da que$to regolato or- 22 dine, cioe il primo vien formato da 1. & da 2. il $econdo da 2. & da 3. il terzo da 3. & da 4. il quarto da 4. & da 5. il quinto da 5. & da 6. il $e$to da 6. & da 7. il $ettimo da 7. & da 8. l’ottauo da 8. & da 9. il nono da 9. & da 10. il decimo da 10. & da 11. Simil- mente li loro quadrati na$cono dalli mede$imi numeri. E$$empi gratia per trouar il primo aggion gi in$ieme quel 1. & 2. fa 3. & que$ta $umma $empre $i radoppia, & fa 6. qual $alua, & poi $i multi- plica li duoi numeri vno fia l’altro, cioe 1. fia 2. fa 2. & que$ta multiplicatione $i multiplica fia quel duplato, che $erba$ti, cioe fia 6. & fara 12. & que$ta vltima multiplicatione pur $empre $i radop- pia, & fara 24. & que$to $ara il no$tro primo congruente, poi per trouar il $uo quadrato congruo $i procede in que$to modo, prima $i quadrano li detti duoi numeri, che hanno dato il detto con- gruente, cia$cun per $e, & poi quelli duoi quadrati $i $ummano in$ieme, & quella $umma, che fa- ranno anchora $i quadra, & quello che na$cera di que$ta vltima quadratura $ara il numero qua- drato congruo di quel tal numero congruente. E$$empi gratia per il primo, cioe 1. & 2. dico che prima quadri. 1. & fa pur 1. & quadra 2. fa 4. quali dico che $ummi in$ieme fanno 5. & que$ta $um ma quadra, dicendo 5. fia 5. fa 25. qual dico e$$ere lo numero quadrato congruo primo del $opra detto primo congruente, poi per il $econdo qual (come di $opra è $tato deto) $i forma dal 2. & dal 3. $econdo il mede$imo modo, cioe $umma in$ieme 2. & 3. fanno 5. qual (come di$$i) $empre dop- pia fa 10. qual $alua. Poi multiplica 2. fia 3. fa 6. & que$to 6. multiplica fia quel doppiato, che $al- ua$ti, cioe dirai 6. fia 10. fa 60. qual dico che $empre radopp{ij} fara 120. & que$to $ara il $econdo LIBRO numero congruente. Poi per trouare il $uo quadrato cõgruo a lui corri$pondente, quadra ogn’un di detti numeri, cioe 2. & 3. dicendo 2. fia 2. fa 4. & 3. fia 3. fa 9. quali $ummali pur $empre in$ieme fara 13. & que$ta $umma $empre quadra, dicendo 13. fia 13. fa 169. & que$to $ara il numero qua- drato congruo del $econdo numero congruente, cioe di 120. onde gionto 120. con 169. fa 289. qual è quadrato, & la $ua radice è 17. anchora cauato 120. da 169. re$tara 49. che $imilmente è quadrato, la cui radice è 7. Et $e vorrai trouare il terzo prendi 3. & 4. & procedi per il mede$imo modo, cioe $umma 3. & 4. fa 7. qual doppia fa 14. poi multiplica 3. fia 4. fa 12. & que$to multipli ca fia quel doppiato, cioe fia 14. fara 168. qual anchor radoppia fara 336. & que$to dico e$$ere il terzo numero cõgruente. Poi per trouar il $uo quadrato congruo, quadra 3. fa 9. quadra 4. fa 16. $ummali in$ieme fanno 25. hor quadra que$to 25. fara 625. per il $uo numero quadrato congruo. Onde a 625. giontoli 336. fara 961. che è numero quadrato, la cui radice è 31. & $e di 625. ne ca- uarai 336. re$tara 289. che mede$imamente è numero quadrato, la cui radice è 17. & co$i volen- do trouar il quarto numero congruente, pigliarai 4. & 5. & $ummali in$ieme faranno 9. qual dop- pia fara 18. qual $alua, poi multiplica 4. fia 5. fa 20. qual multiplica fia quel doppiato, che $alua$ti, cioe fia 18. fara 360. qual anchora doppia fara 720. & que$to $ara il quarto numero congruente. Poi per trouar il $uo quadrato congruo, quadra 4. & 5. hauerai 16. & 25. aggiongeli in$ieme, fa- ranno 42. & que$to quadra fara 1681. & que$to $ara il $uo numero quadrato congruo, onde $e di 1681. ne cauarai 720. re$tara 961. ch’è numero quadrato, la cui radice è 31. & $e al detto 1681. aggiongirai 720. fara 2401. che è pur anchora numero quadrato, la cui radice è 49. Et $e vorrai trouar il quinto numero congruente, pigliararai 5. & 6. quali $ummarai in$ieme ($econdo il $olito) fara 11. doppialo fa 22. qual $alua. Poi multiplica li duoi numeri l’uno fia l’altro, cioe 5. fia 6. fa 30. poi que$to multiplica fia quel doppiato di 11. che $alua$ti, dicendo 30. fia 22. fara 660. qual an- chora indoppia fara 1320. & que$to $ara il quinto numero congruente, poi per trouar il $uo qua- drato congruo, quadra li detti duoi numeri, che prende$ti, cioe 5. e 6. hauerai 25. & 36. quali gion- ti in$ieme faranno 61. & que$to anchora quadra, dicendo 61. fia 61. fara 3721. & que$to $ara il $uo numero quadrato congruo. Onde $e da 3721. ne cauarai 1320. re$tara 2401. qual è numero quadrato, la cui radice è 49. Et $e a 3721. vi $e gli aggiongira 1320. fara 5041. che è numero qua- drato, la cui radice è 71. e pero $eguita il propo$ito. Et con tal ordine puoi trouar il $e$to, $ettimo, ot tauo, nono, decimo, & co$i procedendo in infinito. Auertendo che $empre quando $i dice, que$to è numero congruo $empre $i debbe intendere, che eglie vn numero quadrato di tal natura, che è atto a dare, & a riceuere vno mede$imo numero, che fara, & re$tara anchora numero quadrato. Ma quando $i dira, que$to numero non è congruo, $i debbe intendere, che tal numero è quadra- to, ma di tal natura, che non è atto a dare, & a riceuere vn mede$imo numero, che’l faccia, & re$ti quadrato, vero è che a far tal giuditio. Dice il detto fra Luca per auttorita del detto Lunardo Pi$a- no, che bi$ogna hauer $al in zucca per e$$er materia difficili$$ima. Perche dice che molte volte ne $a ra propo$to vn numero, & $aremo adimandati $el $i potra trouar vn quadrato, che trattone il det to numero re$ti quadrato, & giontoui il detto numero faccia anchor quadrato, laqual ri$po$ta a darla dice e$$er difficili$$ima, $i come che la i$perienza praticando mo$trara. Delliquali ca$i qui di $otto con$equentemente $e ne dara alcuni, accio per quelli $imilmente ne gli altri $i habbia a reg- gere, & che anche meglio $i habbia a prendere le regole date, le quali non $ono $tate date $olamen- te per quelli, che per $e $i trouano con le dette regole date, ma per adoperarle a quelli, che a noi $a- ranno dubbio$i. E pero dice che bi$ogna notare in $oluere le dimande, che ne fu$$ero propo$te, che gionta, & tratta vna mede$ima quantita re$ti, & faccia quadrato. Et volendo anchora che tu troui il numero che $ia quadrato. Dice che $i conuerra far in que$to modo, cioe andar cercando a ta$toni per li numeri congruenti, & veder $e ne troui alcuno, che partito per la quãtita, che tu vuoiaggion gere, & cauare, ne venga numero quadrato. Et per que$to dice, che eglie nece$$ario a formar$i ben a$$ai di detti congruenti, & andar $perimentandoli a vno a vno partendoli per detta quantita fin che $e ne troui vno, delqual partimento ne venghi numero quadrato, cioe che habbia radice di- $creta, & che quando $i hauera trouato, che $i douera prendere il numero quadrato congruo di quel tal numero congruente, che partito per la quantita ne fece venire numero quadrato, & quel partirlo per quello auenim\~eto quadrato, & quel che venira $ara il numero quadrato adimandato, che giõtoci, & trattone la detta quantita fara, & re$tara quadrato. Et circa cio da que$to e$$empio.

TRouami vn numero quadrato, che giontoci 6. faccia quadrato, & trattone 6. re$ti quadrato. 23 Et per $oluer que$to, & altri $imili vuol che $iano di$po$ti piu numeri cõgruenti, & quanti piu $ono tanto è meglio, & che $i vada i$perimentando (cominciando dal primo) $e ve ne $ia alcuno, che partendolo per il detto 6. ne venghi numero quadrato, onde $apendo che’l 24. è il primo con- 139NONO. gruente, che partito per il detto 6. ne vien 4. che è numero quadrato, & co$i vuol che $i toglia quel numero quadrato congruo di quel tal congruente (che per le regole dette $i $a e$$er 25) & partir- lo per quel 4. & ne venira 6 {1/4}, & que$to 6 {1/4} $ara lo ricercato numero, qual è quadrato, & la $ua ℞ $ara 2 {1/2}, alqual 6 {1/4} giontoui 6. fara 12 {1/4}, che $ara pur quadrato, & la $ua radice $aria 3 {1/2}, & cauan- done 6. del detto 6 {1/4}, re$taria {1/4}, che $aria pur quadrato, & la $ua radice $aria {1/2}, & co$i vuol, che in que$to modo $i habbia a reggere nelle $imili. Et quantunque tai regole da andar cercando a ta- $toni non $iano molte apprezzate dalli puri mathematici, ma $olamente dalli puri naturali, nondi- meno per e$$er materie a$$ai ingenio$e, & trouate da vn $i famo$o huomo, come manife$ta le co$e $ue, anchor che di$ordinatamente $iano $tate notificate dal detto fra Luca nell’opera $ua, ne pone- remo con$equentemente alcune altre, $econdo, che dal detto fra Luca $ono $tate in var{ij} luoghi, fuora di propo$ito di$ordinatamente regi$trate.

TRouami vn numero quadrato, che giontoui 30. la $umma $imilmente $ia quadrata, & trat- 24 tone 30. anchor il rimanente $ia numero quadrato.

Que$ta farai, come è detto nella precedente, cioe cerca fra li numeri congruenti, tanto che ne troui vno, che partito per 30. ne venga numero quadrato, & trouarai che $ara il $econdo numero con- gruente, cioe 120. che partito per 30. ne venira 4. che è numero quadrato, fatto que$to troua il nu mero quadrato congruo di que$to numero congruente, che $ara 169. hor parti que$to 169. per quel 4. (che prima ti viene) ne venira 42 {1/4}, & que$to $ara lo adimandato numero quadrato, che la $ua radice $ara 6 {1/2}, alqual 42 {1/4}, giontoci 30. fara 72 {1/4}, che $ara anchora quadrato, che la $ua radice $ara 8 {1/2}, cauandone anchora 30. re$tara 12 {1/4}, che anchora $ara quadrato, & la $ua radice $aria 3 {1/2}, & co$i per te $te$$o pro$equirai nelle $imili. Ma $e cercando nelli numeri congruenti non pote$ti tro uare vn numero congruente, che partito (come è detto) per la quantita, che $i debbe aggiongere, & cauare, non ne veni$$e numero quadrato, la detta dimanda $i conuerrebbe $oluere per altre, che per le dette regole, perche le date regole, dice che $ono fondati$$ima i$perienza a que$to proportio nate, come appare a chi con diligenza le con$idera.

_Vn’altra piu larga regola del $opr adetto Lunardo Pi$ano per trouar li $o-_ pradetti numeri congrui, & congruenti è $tata po$ta, ouer regi$trata dal detto fra Luca, per fin doue che tratta del modo del trouar le radici quadre, & cube per via geo- metrica a carte 46. luogo molto $eparato dalla $opradetta regola, & molto di$conueniente, ouero di$proportionato a tal materia, laqual regola dice preci$amente in que$to modo.

SE vuoi trouar numeri congrui, fa co$i, poni duoi numeri a ca$o intieri, come tu vuoi, 25 che non da noia alcuna, hor diciamo che’l primo numero $ia 3. & il $econdo 8. quadra l’uno, & l’altro, il primo fa 9. il $econdo 64. aggiongeli in$ieme fanno 73. qual quadra fara 5329. & que$to fia il numero congruo, hor per trouar lo congruente di detto nu- mero, radoppia il primo, & $econdo numero, cioe 3. & 8. faranno 6. & 16. hor multiplica 6. fia 16. fara 96. & que$to $erba, hor aggiongi in$ieme il detto primo, & $econdo numero, cioe 3. & 8. fa- ranno 11. & que$to multiplicalo fia quel 96. che $erba$ti fara 5280. & tanto è il $uo congruente, & è fatta, cioe che’l numero congruo fu 5329. & il $uo congruente fu 5280. Et $e tu la vuoi prouare, fa co$i aggiongi in$ieme il numero congruo con il $uo cõgruente, cioe 5329. cõ 5280. fara 10609. il qual è numero quadrato, hor per l’oppo$ito tra 5280. di 5329. re$tara 49. che $imilmenteè nu mero quadrato, $i che vuoi trare, o vuoi aggiongere, $empre faranno numero quadrato, come di $opra ti mo$tro, & di que$ti numeri congrui ne puoi trouar quanti tu vuoi.

_Tauola di piu numeri congrui, cioe numeri quadrati di$po$ti ariceuere,_ & dare altrinumeri communi detti numeri congruenti rimaneranno tuttauia qua- drati, & gionti alli loro congruenti, $empre faranno numero quadra- to, come vedi qui di $otto nella figura ordinatamente di$po- $ti, per liquali potrai in infinito procedere, &c ## Il primo numero congruo è 25. che riceue, e dona. # 24 Secondo 100. che riceue, e dona. # 96 Terzo 169. che riceue, e dona. # 120 Quarto 225. che riceue, e dona. # 216 Quinto 298. che riceue, e dona. -- # 240 Se$to 400. che riceue, e dona -- # 384 Settimo 625. che riceue, e do. 336. e co$i # 600 LIBRO Ottauo 676. che riceue, e dona. -- # 480 Nono 841. che riceue, e dona. -- # 840 Decimo 900. che riceue, e dona. -- # 864 11.1156. che riceue, e dona. -- -- # 960 12.1225. che riceue, e dona. -- -- # 1176 13.1512. che riceue, e dona. -- -- # 1080 14.1600. che riceue, e dona. -- # 1536 15.1681. che riceue, e dona. -- -- # 720 16.2025. che riceue, e dona. -- # 1944 17.2500. che riceue, e dona. -- -- # 1344 & co$i riceue, e dona. -- -- # 2400 18.1601. che riceue, e dona. -- -- # 2160 19.2704. che riceue, e dona. -- -- # 1920 20.2809. che riceue, e dona. -- -- # 2520 21.3025. che riceue, e dona. -- -- # 2904 22.3364. che riceue, e dona. -- -- # 3360 23.3600. che riceue, e dona. -- -- # 3456 24.3721. che riceue, e dona. -- -- # 1320 25.4225. che riceue, e dona piu numeri # 2016. & 3000. & 3690. # 26.4624. che riceue, e dona. -- -- # 3840 27.4900. che riceue, e dona. -- -- # 4704 28.5329. che riceue, e dona. -- -- # 5280 29.5476. che riceue, e dona. -- -- # 3360 30.5625. che riceue, e dona. -- -- # 3024. & co$i -- -- -- -- -- # 5400 31.6084. che riceue, e dona. -- -- # 4320 32.6400 che riceue, e dona. -- -- # 6144 33.6724. che riceue, e dona. -- -- # 2880 34.7225. che riceue, e dona piu numeri # 2184. & 5544. & 600. e 6936. # 35.7569. che riceue, e dona. -- -- # 7560 36.7921. che riceue, e dona. -- -- # 62@0 37.8100. che riceue, e dona. -- -- # 7776 38.8281. che riceue, e dona. -- -- # 5880 39.9025. che riceue, e dona. -- -- # 8664 40.9409. che riceue, e dona. -- -- # 9360 41.10000. che riceue, e dona. # 5376. e 9600 42.11025. che riceue, e dona. -- # 10584 43.12100. che riceue, e dona. -- # 11616. _Di un’altra regola data dal detto fra Luca in$ieme_ con altre que$tioni raccolte in tal materia.

TRouami vn numero quadrato, che trattone 7. rimanghi quadrato, & giontoci 7. an- 26 chora la $umma $ia quadrata. Dice il detto fra Luca, che a $oluere que$ta per vn’altra via, che $i die tener a mente 7. & 9. che fa 16. poi di 9 fia 9. fa 81. & 16 fia 16. fa 256. aggiongi in$ieme fa 337. qual multiplica in $e fa 113569. poi dirai 9 fia 16. fa 144. & poi dirai 25 fia 144. fa 3600. que$to multiplica per 4. fara 14400. poi parti 113569. per 14400. ne venira 7 {12769/14400}, & tanto d rai, che fu lo adimandato numero, come puoiprouare.

TRouami vn numero quadrato, che giontoui 5. faccia quadrato, & trattone 5. rimanghi qua- 27 drato, opera come $ai trouarai, che lo adimandato numero $ara 11 {97/144}, fanne proua, & re$tarai $atisfatto.

TRouami vn numero, che giontoui 13. faccia quadrato, & trattone 13. rimanghi quadrato, fa 28 rai per le vie $opra date, & trouarai che quel numero quadrato $ara 30 {164568241/375584400}, & co$i dice, che infinite $e ne potrebbono mettere, ma $empre il veder detto conuien che le troui, $e non che conuerrai andar a ta$toni, e pero a me non pare, che $iano materie da tenerne molto con- to, pur le ho volute notare accio tu intendi il tutto.

TRouami vn numero quadrato, che trattone le tre $ue radici re$ti quadrato, & giontoui le tre 29 $ue radici anchor faccia quadrato.

A $atisfare a $imili dimande, $empre per regola generale tiente a mente vn numero congruente, & anche il $uo quadrato congruo corri$pondente, & tante radici, come il tema dice di aggiongere, & trare per tanto numero partirai prima lo numero congruente, che hauerai a mente, & poi per quello, che ne venira di detto partimento partirai il numero quadrato congruo corri$pondente a quello tal congruente, che haueui auanti, & poi que$to vltimo auenimento quadrarai, cioe multi- plicarai in $e, & que$to vltimo produtto $ara lo adimandato numero. Et $empre $ara quadrato, & gionto, & tratto dette $ue radici anchora fara, & re$tara quadrato. E$$empi gratia a far que$ta pren di vn numero congruente, qual ti pare, che non fa ca$o, hor $ia che habbi pre$o il primo numero congruente, cioe 24. di que$to anchora prenderai il $uo numero quadrato congruo corri$pon- dente, che per le regole date di $opra trouarai e$$er 25. hor dico che parti prima il numero con- gruente, che hai a mente, cioe 24. per tanto numero quanto che è le radici, che tu vuoi aggionge- re, & cauare, che $ai che’l tema dice tre radici, adonque parti 24, per 3. ne vien 8. poi parti il qua- drato congruo, che hai a mente del congruente, che è 25. per que$to 8. ne vien 3 {1/8}, & que$to dico mo, che tu lo quadri, dicendo 3 {1/2} fia 3 {1/8} fara 9 {49/64}, & que$to $ara lo adimandato numero, & mai falla. Co$i $e haue$$e detto il tema gionte, & tratte le quattro $ue radici allhora hare$ti partito 24 per 4. ne vien 6. per il qual 6. poi parti il quadrato congruo del congruente, cioe 25. ne vien 4 {1/6}, & que$to multiplica fara 17 {13/36}, & di que$to cauarai le $ue quattro radici re$tara anchora quadra- NONO. to, & giongendogli le $ue quattro radici $imilmente fara quadrato, pero che la $umma $ara 34 {1/36}, qual è quadrato, & trattone le quattro $ue ℞ re$tara {25/36}, anchor quadrato, la cui radice $aria {5/6}, & co$i farai le $imili, & nel mede$imo ti haueria $eruito $e haue$ti tolto, ouer tennto a mente il $econ- do numero congruente con il $uo quadrato congruo, cioe 120. e 169. che pur hare$ti partito det- to congruente, cioe 120. per la quantita delle radici, cioe al primo ca$o di $opra per 3. ne vien 40. per il quale poi parti 169. ne vien 4 {9/40}, qual dico che quadri, multiplicandolo in $e fa 17 {1361/1600}, che anchora $atisfa il tema, benche non $ia quel mede$imo numero, che ti venne per il primo con- gruente, cioe per 24. che non fa ca$o, pur che noi $atisfacciamo il tema. Si che infiniti $e ne potreb- bono dare, che $atisfaria alla mede$ima dimanda, $i come che infiniti po$$ono e$$er congruenti per le date regole e lor quadrati congrui formati, & co$i $eguire$ti quando dice$$e, o le 5. o le 6. o le 7. o le quante $i vole$$e $ue radici $empre venira beni$$imo. Et $imili ca$i $ono molto var{ij} da quelli di prima, perche in quelli $i nominaua la quantita $pecificatamente, che $i haueua da aggiongere, & cauare, e pero erano a$$ai piu difficili. Que$te parlano $ordamente non facendo mentione piu di vna quantita, che dell’altra, ma $olamente delle radici del mede$imo numero, che $i hauera da trouare, come $i è vi$to. E pero è piu facile, perche portano $eco la natura, & proportion delli nu- meri congruenti di loro quadrati congrui $e ben $i ri$guardara la operatione, & $ue radici, & qua- drati. Hor que$te voglio che $iano ba$tanti a $imili ca$i, tu per te formaranne quante vuoi.

Da notare.

PEr intendere la cau$a di alcune regole, che per ri$oluere alcune que$tioni, che $opra li nu 30 meri quadrati di $otto $i dara. Bi$ogna notare oltra quello, che di numeri quadrati hab biamo detto, che fra loro hanno que$to ordine naturale, che e$iendo ordinatamente a$ $ettati in que$to modo 1. 4. 9. 16. 25. 36. 49. 64. 81. 100. & co$i di$correndo in infinito $i trouara, che ogni numero quadrato maggiore auanza il $uo immediatamente menore nella $um ma delle ℞ di ambiduoi. E$$empi gratia il 4 auãza la vnita in 3. il qual 3 dico e$$er la $umma delle ℞ del detto 1. & del detto 4. lequai ℞ quella di. 1. è 1. & quella di 4. è 2. che gionte in$ieme fanno 3. come è detto. Et $imilmente il 9. auanza il 4. in 5. il qual 5. dico e$$er le ℞ di 4. & di 9. in$ieme gion- te, & perche la ℞ di 4. è 2. & la ℞ di 9. è 3. lequali in$ieme gionte fanno quel 5. come habbiamo det to. Similmente pigliando 16. & 9. tu vedi che 16 auanza 9. di 7. & la radice di 9 è 3. & quella di 16 è 4. che gionte in$ieme fanno pur 7. come è detto. Et per abbreuiar le parole tu vedi, che il 100 $opr’auanza lo 81. in 19. & la radice di 81 è 9. & la radice di 100 è 10. che gionte in$ieme fanno il detto 19. come è detto, il mede$imo trouarai $eguir in tutti gli altri, pur che $iano ordinatamente tolti $enza $caualcare l’ordine $uo naturale.

Anchora nota, che @a $umma delle dette due radici di detti duoi quadrati è nece$$ario e$$er numero di$paro, come da te mede$imo te ne potrai certificare. E pero $eguita che la differentia di duoi nu- meri quadrati ordinatamente tolti $ia $empre vn numero di$paro.

TRouami vn numero, che giontoui 8. faccia numero quadrato, & trattone 7. re$ti pur 31 numero quadrato. In que$ta tu vedi, che la $umma di quel 8. che $i vuol aggiongere con quel 7. che $i vuol cauare fa 15. ch’è numero di$paro, e pero la differentia delli duoi numeri quadrati, che $i vuol formar con lo aggiongere di quel 8. & cauar di quel 7. vien a e$$er 15. & que$ta tal differentia (per le ragioni dette nella precedente) vien a e$$er la $um- ma delle radici di detti duoi numeri quadrati, & le dette due radici quella del maggiore di detti duoi numeri quadrati è $empre 1. piu di quella del menore, adonque cauando 1. dal detto 15. re$ta 24. & la mita di 14. che $ara 7. $ara la radice del menor numero quadrato, adonque il detto me- nor quadrato $ara 49. & $e vorrai il maggiore aggiongi. 1. al 15. fara 16. & la mita di 16. che è 8. $ara la radice del detto maggior quadrato, e pero tal maggior quadrato $ara 64. cõ laqual notitia, facil co$a è a ritrouar il ricercato numero, perche $e del maggiore, cioe da 64. ne cauaremo quel 8. che $i propone di aggiongere, re$tara 56. per lo ricercato numero, oueramente al menor quadra- to, cioe a quel 49. gli aggiongiremo quel 7. che $i propone da cauare, fara mede$imamente quel mede$imo 56. e pero ri$ponderai il detto ricercato numero e$$er 56.

Anchora nota che la $opradetta operatione non vuol dir altro, che vn far del $opradetto 15 due par ti $enza rompere la vnita, dellequali la maggior parte $ara 8. & l’altra 7. & co$i 8 $aria la radice del maggior numero quadrato, & quel 7. $ara la radice del menore, come per l’altro modo fu an- chor detto, e pero auertirai nelle $imili.

TRouami vn numero, che giontoui 8. faccia numero quadrato, & trattone 8. re$ti anchora nu 32 mero quadrato.

LIBRO

In que$ta tu vedi, che la $umma di quel 8. che $i vuol aggiongere con quell’altro 8. che $i vuol cauare fa 16. il qual 16 vien a e$$er la differentia di quelli duoi numeri quadrati, che $i ha da formar con lo aggiongere, & con lo $ottrar di quel 8. & perche il detto 16 è numero paro, $iamo certi li detti duoi numeri quadrati non e$$er delli ordinatamente di$po$ti, e pero in que$ta, & nelle altre $imi- li, che quello che $i vuol aggiongere, & cauare è anchora numero paro, come che è in que$ta, che è 8. piglia la mita del detto 8. che è 4. & quadrala fa 16. alqual 16. aggiongi $empre 1. per regola ferma fara 17. & que$to 17. $ara il ricercato numero, che giontoui 8. fara 25. che è numero qua- drato, & trattone 8. re$tara 9. che è pur numero quadrato, come $i propone. Et co$i $e la propo$ta que$tione haue$$e detto, che giontoui 6. faccia numero quadrato, & trattone 6. re$ti numero qua- drato, tu hauere$ti pur pre$a la mita di 6. che è 3. & lo hauere$ti quadrato, faria 9. alqual giontoui 1. per regola haueria fatto 10. & co$i 10. $aria $tato lo adimandato numero, che giontoui 6. faria 16. & trattone 6. re$taria 4. che l’uno, & l’altro è numero quadrato, & con tal regola procederai in tutte le altre $imili, che il numero, che $i vuol aggiongere, & cauare $ia numero paro. Et tutte que- $te $opra date due que$tioni s’intende per li numeri quadrati $implici, cioe $enza interpo$itione di rotti, ma concedendo di poter dar la conclu$ion in numeri rotti, per altre vie $i potria conchiu- dere il no$tro propo$ito.

TRouami vn numero, che giontoui 7. faccia quadrato, & trattone 4. re$ti anchora 33 quadrato.

Se ben con$ideri que$ta que$tione trouarai, che la non vuol dir altro, che trouar duoi numeri quadrati, che la loro differentia $ia 11 (cioe la $umma di quel 7. che $i vuol eggiongere con quel 4. che $i vuol cauare) e perche tal differentia e numero di$paro (per e$$er 11) pero atal 11 venira a e$$er la $umma delle radici di detti duoi numeri quadrati, onde facendo del detto 11. due parti $enza romper la vnita (come fu detto $opra al 25) l’una $ara 6. & l’altra 5. & co$i il maggior numero quadrato $ara 36. & il menore 25. che la loro differentia $ara 11 (come è detto) Onde per ritrouar lo adimandato numero, caua di 36. quel 7. che $i vuol aggiongere, & re$tara 29. per lo adimandato numero, ouero aggiongi a 25. quel 4. che $i propone di cauar fara mede$imamente 29. per lo detto ricercato numero fanne proua, che la trouarai, come è detto.

TRouami vn numero, che giontoui 7. faccia numero quadrato, & trattone 7. re$ti 34 anchora quadrato.

In que$ta tu vedi, che $i ricerca di trouar 2 numeri quadrati, che la loro differentia $ia 14 (cioe la $umma di quel 7. che $i propone di aggiongere con queli’altro, che $i vuol cauar) & pche il detto 14 è numero paro, & la mita di quello è di$paro, laqual $ua prima qualita ne dinota li detti duoi quadrati non e$$er delli ordinatamente a$$ettati, l’altra $econda qualita, cioe che la mita del detto 14 (quala è 7) è numero di$paro ne annontia vn’altra dubbio$a difficulta, cioe $e eglie po$$ibile, ouer non, di poter e$$equire tal que$tione in numeri $implici, cioe $enza rotti, ma perche a voler far cono$cere que$to con dimo$tratione, cioe s’eglie po$$ibile, ouer non po$$ibile vi andaria da ragionar a$$ai, tal che al puro pratico gli veniria for$i in fa$tidio. Ma nõ e$$endo a$tretto a dar tal ri$olutione nelli detti numeri $implici, a ri$oluerla $ara co$a facile. O@de per ri$oluere que- $ta, & ogni altra $imile, piglia la mita di quel 7. che $i propone di voler aggiongere, & cauare, oue- ramente piglia il quarto di 14 (cioe della lor $umma) che per l’uno, & l’altro modo te ne venira 3 {1/2}, quadra que$to 3 {1/2} fara 12 {1/4}, & a que$to 12 {1/4} $empre aggiõgi 1. per regola fara 13 {1/4}, & tanto $ara il ricercato numero, alqual 13 {1/4} gıontoui 7 fara 20 {1/4}, che è numero quadrato, la cui ℞ è 4 {1/2}, & tratto dal detto 13 {1/4} pur 7. re$tara 6 {1/4}, ch’è pur numero quadrato, la cui ℞ è 2 {1/2}, come $i propone.

TRouami vn numero, che giontoui 4. faccia (largo modo) numero quadrato, & trattone 10. 35 re$ti anchor quadrato.

In que$ta procederai per il $econdo modo della precedente, cioe tu vedi, che in que$ta me- de$imamente non $i ricerca altro, che di voler trouare (largo modo) duoi numeri quadrati, che la loro differentia $ia 14 (cioe la $umma di quel 4. & 10) e pero per trouarli piglia il quarto di 14. che è pur 3 {1/2}, quadralo fara pur 12 {1/4}, come nella pa$$ata) aggiongegli 1. per regola fara 13 {1/4}, & tanto $aria il detto numero, quando che $i fu$$e propo$to di voler aggiongerui 7. & di cauarne 7. come nella pa$$ata, & li detti duoi numeri quadrati $ariano quelli mede$imi detti nella precedente, cioe il maggiore $aria 20 {1/4}, & il menor $aria 6 {1/4}, ma perche la que$tione non dice di voler aggiongere 7. ne di cauar 7. anzi dice di aggiongere 4. & di cauar 10. e pero bi$ogna cauar quel 4. che $i vuol ag giongere da quel 20 {1/4} (maggior numero quadrato) & re$tara 16 {1/4} per lo ricercato numero, oue- ro aggiongere quel 10. che $i vuol cauare a quel 6 {1/4} (menor numero quadrato) & fara mede$i- mamente il detto 16 {1/4} per il detto ricercato numero, alqual giontoui quel 4. che $i propone, fara NONO. quel 20 {1/4}, & trattone quel 10. che $i propone re$tara 6 {1/4}, che l’uno, & l’altro è numero quadrato (largo modo) come $i propone, & con tal ordine procederai nelle $imili.

TRouami (largo modo) duoi numeri, che la $umma di loro quadrati facciano 100. ma 36 che non $iano 6. & 8. & per e$$er meglio inte$o tu $ai, che il quadrato di 6. è 36. & il quadrato di 8 è 64. & que$ti duoi quadrati gionti in$ieme fanno a ponto 100. hor di- mando che mi $ia trouato duoi altri numeri diuer$i dalli detti 6. e 8. che li loro quadra- ti gionti in$ieme facciano pur preci$amente 100.

Per ri$oluere que$ta que$tione, & altre $imili, troua duoi altri numeri (per qual $i voglia delle regole date) o $iano $ani, o rotti, ouer $ani, & rotti, che la $umma delli loro quadrati faccia (largo modo) numero quadrato. Hor poniamo che li duoi trouati $iano 5. & 12. che li loro quadrati $ono 25. & 144. che gionti in$ieme fanno 169 che è pur numero quadrato, ma tu vorre$ti, che tal numero quadrato fu$$e 100. E pero per la regola del 3. dirai, $e 169 vien da 25. & da 144. da chi venira 100. opera che trouarai, che venira da 14 {134/169}, & da 85 {35/169}, & que$ti $ono li quadrati di detti duoi numeri, che $i adimanda, liquali duoi quadrati tu vedi, che $ummandoli in$ieme fanno pre- ci$amente 100. come $i ricerca, & anchora l’uno, & l’altro di detti duoi numeri (cioe 14 {134/169}, & 85 {35/169} è numero quadrato (largamente parlando) perche $e ben gli e$$aminarai, trouarai la ℞ di 14 {134/169} e$$ere 3 {11/13}, & quella di 85 {35/169} e$$ere 9 {3/13}, e pero la $ta $econdo il propo$ito.

Da notare circa alle $imili que$tioni.

MA bi$ogna $aper, che alle $imili que$tioni vi $i puo dar infinite ri$po$te, la cau$a é che $i 37 puo trouar 2 numeri in infinite $pecie di proportioni, che la $umma di loro quadrati fa ra (largo modo) numero quadrato, e pero $econdo la varieta delle proportioni di quel @i $i trouara variar la conclu$ione. E$$empi gratia $e in luogo di quelli duoi 5. & 12. noi poneremo 8. & 15. il quadrato di 8 è 64. & il quadrato di 15 è 225. i quali duoi quadrati gionti in$ieme fanno 289. che è pur numero quadrato, & co$i procedendo per il mede$imo ordine, che fu fatto di $opra dicendo, $e 289 vien da 64. & da 225. da chi venira 100. opera che trouarai, che venira da 22{4@/289}, & da 77 {247/289}, e co$i le radici di que$ti duoi quadrati (lequai ℞ l’una $ara 4 {12/17}, & l’altra $ara 8 {14/17}) $aranno gli adimandati numeri, cioe che la $umma delli loro quadrati faranno 200. & nõdimeno $ono molto differenti, non $olamente dal 6. & 8. ma anchora da quelli 3 {11/13}, & Pordine di numeri dalla vnita continuamente dopp{ij} # 1 # $umme di doppiati # numeri perfetti -- " # 2 primo # 3 -- # 6 " # 4 primo # 7 -- # 28 " # 8 cõpo$ito # 15. # " # 16 primo # 31. # 496 " # 32 cõpo$ito # 63. # " # 64 primo # 127. # 8128 9 {3/13} trouati per quell’altra $pecie di proportione, & co$i anchora molti altri differenti da que$ti, & da quelli $e ne potria trouare, & di cio te ho voluto auertire.

Come $i creano, ouer formino li numeri perfetti.

EV clide nella vltima propo$itione del $uo nono libro per dimo$trarne $peculatiuamen 38 te, come $i formino, ouer come $i trouino li numeri perfetti dice que$te parole.

Quando $aranno a$$ettati numeri dalla vnita continuamente dopp{ij}, che congion- @i facciano numero primo, multiplicato l’ultimo di quelli nel detto aggregato, produ- ce numero perfetto. Et quantunque il detto Euclide dimo$tri $peculatiuamente tal propo$itione, nondimeno per $atisfare a quelli, che della $peculatiua non hanno cognitione, quiui intendo di dichiarare, & e$$emplificare con numeri tal propo$itione. Per trouar adonque ordinatamente quanti numeri perfetti $i voglia per la detta regola data da Euclide, a$$ettaremo quãti numeri vor remo dalla vnita continuamente dopp{ij}, & $i come che di mano in mano gli andiamo $ituando, co$i di mano in mano li dobbiamo andar $ummando, & veder $e tal $umma $ia numero primo, & e$$endo numero primo, allhora dobbiamo multiplicare tal $umma nel vltimo di quelli nume- ri gia $ummati, & quel tal produtto $ara il primo numero perfetto. Ma $e la detta $umma non fu$- $e numero primo, ma compo$ito, allhora dobbiamo procedere piu oltra, cioe $ummar l’altro $e- quente numero doppio, & fatto que$to di nuouo con$ideraremo $e tal $umma $ia numero primo, ouer non, e$$endo primo, faremo, come è detto, cioe lo multiplicaremo fia quel vltimo numero $ummato, & tal produtto $ara il $econdo numero perfetto, & con tal ordine andar procedendo, & negotiando $i ritrouara il terzo numero perfetto, & dapoi il quarto, & il quinto, & il $e$to, & co$i $i potria procedere in infinito. Et accio meglio m’intendi per trouar il primo numero perfetto a$$ettaremo la vnita, & con$equente a quella il 2. & li $ummaremo in$ieme, & fanno 3. & perche il detto 3 è numero primo (per la diffinitione) lo multiplicaremo per quel 2. fara 6. per il primo di numeri perfetti, poi per trouar il $econdo andaremo continuando l’ordine della no$tra dupplatio ne, ponendoui con$equentemente 4. & que$ti $ummandoli in$ieme faranno 7. il qual 7. per e$$er LIBRO numero primo (per la diffinitione) lo multiplicaremo per quel 4 (vltimo duplato) fara 28. per il $e- condo numero perfetto, poi per trouar il terzo con$equentemente a quel 4. poneremo l’altro dop piato, cioe 8. & li $ummaremo pur tutti in$ieme, & faranno 15. & perche que$to 15 non è numero primo, anzi è numero compo$ito, e pero pa$$aremo piu oltra trouando, ouer ponendo l’altro dop piato, qual è 16. & $taranno in que$to modo 1. 2. 4. 8. 16. & que$ti $ummandoli in$ieme fanno 31. il qual 31. per e$$er numero primo lo multiplicaremo fia quel 16 (vltimo doppiato) fara 496. per il terzo numero perfetto, poi per trouar il quarto numero perfetto, poneremo l’altro con$e- quente doppiato, cioe 32. & $taranno poi in que$to modo 1. 2. 4. 8. 16. 32. & que$ti $ummaremo pur in$ieme, & trouaremo, che faranno in $umma 63. il qual 63. non è numero primo, anzi è com- po$ito, & li $uoi componenti $ono 21. & 3. e pero pa$$aremo piu oltra ponendo l’altro doppiato, qual è 64. & $taranno poi in que$to modo 1. 2. 4. 8. 16. 32. 64. & que$ti li $ummaremo in$ieme, & trouaremo, che in $umma faranno 127. il qual 127. $e ben lo e$$aminarai lo trouarai e$$er numero primo, e pero lo multiplicaremo fia quel 64 (vltimo doppiato) & trouaremo, che fara 8128. per il quarto numero perfetto, & $e con tal ordine andarai procedendo, & con diligenza e$$aminan- do trouarai il quinto numero perfetto e$$er 130816. & il $e$to e$$er 2096128. & il $ettimo e$$er 33550336. & l’ottauo e$$er 536854528. & il nono e$$er 8589869056. & il decimo e$$er 137- 438691328. et l’vndecimo e$$er 1114612206976. & il duodecimo e$$er 35184367894528. et il decimoterzo e$$er 562949936644096. & il decimoquarto e$$er 9007199187632128. & il decimoquinto e$$er 144115187807420416. et il decimo$e$to e$$er 2305843008139952128. & il decimo$ettimo e$$er 36893488143124135936. & il decimo ottauo e$$er 59029581034- 1525782528. & il decimonono e$$er 9444732965670570950656. & il vente$imo e$$er 151- 115727451553768931328. & co$i $e ne potria trouare infiniti altri, & que$to co$i longo pro- cedere in trouar tanti numeri perfetti, per auertirti di tre notabili qualita, ouero accidentali condi- tioni, che naturalmente $i troua $eguir in quelli, & nella inuentione di quelli.

La prima di dette notabili qualita è que$ta, che il primo di detti numeri perfetti termina in 6. & il $e- condo termina in 8. & il terzo di nuouo termina pur in 6. & il quarto pur in 8. & vanno in tal mo do pro$equendo in infinito, come nelli $opra notati $en$ibilmente puoi vedere.

La $econda notabile qualita è nella regola data per trouar detti numeri perfetti, laquale è di tal con- ditione, che $olamente le due prime $umme di numeri duplati $i trouano con$equentemente far numero primo, cioe la $umma di 1. 2. che fa 3. & quella di. 1. 2. 4. che fa 7. delliquali l’una, & l’altra $umma (come è detto) è numero primo, in tutte le altre $umme, che ne gli altri $equenti duplati $i andara facendo ordinariamente, l’una $umma ti dara vn numero cõpo$ito, & l’altra, che $eguitara ti dara vn numero primo, & l’altra che $eguitara, ti dara vn numero compo$ito, & l’altra, che $e- guitara ti dara vn numero primo, & con tal ordine andarai pro$eguendo in infinito, & accio me- glio m’intendi dico, che l’altra $umma, che va $eguitando dietro a quelle dette di $opra, cioe la $um ma di que$ti 1. 2. 4. 8. fara numero compo$ito, & quella di que$ti 1. 2. 4. 8. 16. fara numero primo, & quella di que$ti 1. 2. 4. 8. 16. 32. fara numero compo$ito, & quella di que$ti 1. 2. 4. 8. 16. 32. 64. fara numero primo, & co$i con tal ordine andarai procedendo in infinito.

La terza notabile qualita è que$ta, che qual $i voglia numero perfetto (dal primo in fuora) cioe dal 6 in fuora, partito per 9. $empre $i trouara auanzar a ponto 1. e pero $eguita, che la proua di qual $i voglia numero perfetto dal detto 6 in fuora (prouando per 9) e$$er $empre 1. Molte altre nota- bili qualita, ouero accidentali conditioni $i potria a$$ignare $opra li numeri perfetti, & $opra a tut te le altre $pecie, & qualita di numeri, ma per e$$er tale particolarita piu pre$to per filo$ofanti, che per mathematici per al pre$ente li la$ciaremo da banda.

Come $i ritrouano tutte le parti di numeri per fetti.

HAuendo mo$trato come $i trouano, & formano li numeri perfetti, conueniente co$a 39 mi pare mo$trar la regola di $aper ritrouare tutte le $ue parti, per poter$i verificar $e ta- li numeri $ono eguali a tutte le dette $ue parti, come che per la $ua diffinitione $i affer- ma, ouer conclude. Per trouar adonque tutte le parti di vno propo$to numero perfet- to procederemo per il contrario della $ua continua duplicita, il qual contrario è a partirlo per 2. & lo auenimento $ara la $ua mita, & di quella mita (e$$endo para) ne torremo pur la mita, & tal aue- nimento $ara la quarta parte di tal numero, & di que$ta quarta parte (e$$endo para) ne torremo pur la mita, laqual mita venira a e$$er la ottaua parte del detto numero perfetto, et dapoi tal ottaua parte (e$$endo para) ne torremo pur la mita, & co$i haueremo la $ua $ede$e$ima parte, & co$i e$$en do para, ne torremo pur la mita, laqual $ara la $ua trige$ima$econda parte, & con tal ordine anda- NONO. rai pro$eguendo per fin che troui vna mita, che $ia di$para (cioe che tal mita $ia vn numero di$pa- ro) & quando $arai peruenuto a que$to, cioe che tu non po$li pigliar piu la mitavoltarai mano, & partirai il detto numero perfetto per cia$cuna di quelle parti gia trouate, & per procedere per or- dine, cominciarai a partire il detto numero perfetto per quella vltima parte di$para, & lo aueni- mento $ara l’altra parte da quella nominata, quala a$$ettarai $otto alle altre parti gia trouate, & fat- to que$to partirai pur il detto numero perfetto per quella penultima parte, che ti venne auanti la di$para, & tal auenimento $ara l’altra parte da quella denominata, quala ponerai retto tramite $ot to all’altra, & fatto que$to partirai anchora il detto numero per quella parte, che $ara appre$$o alla penultima, & lo auenimento $ara l’altra parte di quella denominata, quala ponerai $otto alle altre, e co$i con tal ordine retrogradãdo andarai partendo il detto numero perfetto per quelle altre par ti prima trouate di mano in mano per fino alla prima mita, che prima piglia$ti, dallaqual partitio- ne te ne venira 2. per l’altra parte denominata da tal prima mita, & partito che hauerai il detto nu- mero perfetto per cia$cuna delle dette prime parti per fino alla prima mita, bi$ognara finalmente partirlo anchora per lui mede$imo, delqual partimento te ne venira la vnita, laqual 1. è parte di ogni numero denominata da quello (come dice Euclide nella quarta concettione del $ettimo) & tal vnita ponerai $otto alle altre parti gia notate, lequai $ummandole poi tutte in$ieme, trouarai tal $umma e$$er eguale al detto numero perfetto, come vuol il debito.

_Primo e$$empio della $opra data regola, per trouare_ le parti di dettinumeri perfetti.

MA perche dir $i $uole, che l’huomo meglio intende con gli e$$emp{ij}, che con le parole. 40 Et per tanto per e$$er meglio inte$o pongo, che vogliamo trouare tutte le parti del ter- zo numero perfetto, qual è 496. tu a$$ettarai il detto 496. & $otto di quello tirarai vna ## Il terzo numero per$etto # 496 la {1/2} -- # 248 il {1/4} -- # 124 lo {1/2} -- # 62 il {1/16} -- # 31 di$paro il {1/13} -- # 16 il {1/62} -- # 8 il {1/124} -- # 4 il {1/248} -- # 2 il {1/466} -- # 1 $umma # 496 linea, come che in margine vedi, & fatto que$to pigliarai la mita del detto 496. che tro uarai e$$er 248. & quella notarai $otto a quella linea, fatto que$to pigliarai la mita del detto 248. che $ara 124. & que$ta venira a e$$er il {1/4} del detto numero perfetto, poi piglia la mita di quel 124. che $ara 62. & que$to 62. venira a e$$er la ottaua parte del detto numero perfetto, poi piglia ancho ra la mita di quel 62. che $ara 31. il qual 31 venira a e$$er il {1/16} del detto numero perfetto, hor per che que$to 31 è numero di$paro, delquale non $i puo piu pigliar la mita, voltaremo mano, & par- tiremo il detto 496 per il detto 31. & ne venira 16. & que$to 16 venira a e$$er parte del detto nu- mero perfetto denominata dal detto 31. cioe per la {1/31}, fatto que$to partirai anchor il detto 496. per 62. (cioe per la penultima delle prime parti) & te ne venira 8. il qual 8 $ara pur parte del detto 496. denominata dal detto 62. cioe $ara il {1/62}, poi partitai anchora il detto 496. per l’altra anciana parte, cioe per quel 124. & te ne venira 4. il qual 4 $ara pur parte del detto 496. denominata dal detto 124. cioe $ara la {1/124}, poi partirai il detto 496 per la prima mita tolta in principio, cioe per 248. & te ne venira 2. il qual 2 $ara parte del detto 496. denominata dal detto 248. cioe $ara la {1/248}, fatto que$to partirai finalmente il detto 496 per $e mede$imo, cioe per 496. & te ne venira 1. il qual 1. vien a e$$er parte del detto 496. denominata dal mede$imo 496. cioe $ara il {1/496}, & tutte que$te parti ordinatamente a$$ettate l’una $otto l’altra di mano in mano, come in margine vedi, & dapoi $ummate in$ieme $i trouara, che faranno preci$amente il mede$imo 496. come $i conuiene alli numerl perfetti.

_Secondo e$$empio circa alla $opra data regola per_ trouar le parti di detti numeri perfetti.

ET accio meglio $i apprenda la $opra narrata regola ti ho notato in margine figurata- 41 mente il modo operatiuo v$ato per trouar tutte le parti del duodecimo numero per- fetto, il quale (come nella formatione di quelli fu detto) è 35184367894528. il qual modo operatiuo non dubito, che $enza alcun mio aui$o da te mede$imo lo intenderai per mezzo della regola narrata nella precedente per trouar tutte le parti del 496. cioe notar il det- to 35184367894528. & tirarui $otto la $olita linea, & dapoi pigliarne la mita, & quella notarla $otto alla detta linea, & dapoi pigliar la mita di quella mita, & dapoi pigliar la mita di quella $econ da mita, & di quella terza mita pigliarne anchora la mita, & co$i di mano in mano andar piglian- do la mita della anciana per fino a tanto, che $i troui vna mita di$para (come di $opra fu anchor det to) che in que$to ca$o trouarai tal mita di$para e$$er 8388607. come in margine vedi, & trouata tal di$para (dallaquale non $i puo tuor la mita) bi$ogna voltar mano, cioe partir il detto numero LIBRO perfetto per cia$cuna di que$te parti fin hora trouate (come fu fatto nella precedente (comincian- do prima da quella vltimamente trouata, cioe per quel 8388607. & trouarai che te ne venira Secondo e$$empio Il duodecimo numero pfetto 35184367894528 17592183947264 8796091973632 4398045986816 2199022993408 1099511496704 549755748352 274877874176 137438937088 68719468544 34359734272 17179867136 8589933568 4294966784 2147483392 1073741696 536870848 268435424 134217712 67108856 33554428 16777214 8388607 di$paro 4194304 2097152 1048576 524288 262144 131072 65536 32768 26384 8192 4096 2048 1024 512 256 128 64 32 16 8 4 2 1 35184367894528 $umma 4194304. & que$to $ara pur parte del detto numero perfetto denominata dal detto 8388607. & co$i partire anchora il detto numero perfetto per l’altra penultima parte, cioe per quella che è auanti alla di$para (quala $aria 16777214) & trouarai che te ne venira 2097152. & que$to auenimento $ara parte del detto numero perfetto denominata da quell’altra partitrice, & co$i procedendo, & partendo di mano in mano il detto numero perfetto per cia$cuna di quelle an- ciane parti trouarai, che te ne venira tutte quelle altre, che $i vede in margine di$cendere di $otto dalla parte di$para per fino al numero binario, cioe per fino al 2. onde peruenuto al 2. bi$ogna fi- nalmente partire il detto numero perfetto per lui mede$imo, & ne venira la vnita (cioe 1) laqual vnita venira pur a e$$er parte del detto numero perfetto denominata da lui mede$imo, & co$i ha- uerai ordinatamente trouate tutte le parti del detto numero perfetto, lequai parti $e le $ummarai trouarai, che faranno il detto numero perfetto, cioe il detto 35184367894528. come nel e$$em- pio appare, & $e per ca$o non face$$ero preci$am\~ete quello, ouer che hauerai errato in trouar le det te parti, ouero in $ummar quelle, ouero che il propo$to numero non $ara perfetto, anzi $ara nume- ro abondante, ouer diminuto $econdo che la detta $umma di dette parti fara piu, ouer meno di tal numero propo$to. Et non bi$ogna dubitar, che il detto numero perfetto po$$a hauer altre parti di quelle trouate per que$to modo, ouer per que$tà regola, perche il detto Euclide nella detta vltima del nono $peculatiuamente dimo$tra que$to e$$er impo$$ibile.

Da notare circa il trouar le $econde parti d’un numero perfetto.

NOta che quando $i hauera trouata quella mita di$para, cioe quel 8388607. & che con quella $i hauera partito il detto numero perfetto, & trouata quell’altra prima parte, che $ub$equentemente $eguita, cioe quel 4194304. tutte le altre parti, che $ub$equen- temente vanno $eguitando $i potranno trouar con $omma breuita $econdo l’ordine, che fu v$ato in trouare le prime parti, cioe pigliar la mita di quel 4194304. che $ara 2097152. & di que$ta mita pigliarne pur la mita, che $ara 1048576. & di que$ta mita pigliarne pur la mita, che $ara 524288. & co$i andar procedendo di mano in mano per fin che giongirai alla vnita, & tro- uata la vnita hauerai ordinatamente trouate tutte le dette parti del detto numero perfetto, lequai parti $ummate poi $econdo il $olito, trouarai che formaranno preci$amente il detto numero per- fetto, & que$to modo, ouer regola è a$$ai piu facile, & i$pediente della precedente.

Il fine del decimo libro. _LIBRO DECIMO DELLA SECONDA_ PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO TAR- taglia, nelquale $i dimo$tra alcune regole generali dal detto auttor ritrouate di $aper trouare a qual $i voglia $pecie di Binomio, ouer Re$iduo vna quantita, che dut- ta, ouero multiplicata fia quel tal Binomio, ouer re$iduo, produca quantita rationale, in$ieme con la regola di $aper partire realmente vna quan- tita per qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$iduo, materia di non puoca $peculatione. # Cap. I.

SE ben ti aricordi nella decima$ettima, & decimaottaua del terzo ca- 1 po del 0 5 libro fu con parole, & con e$$emp{ij} fatto manife$to quello, che $peculatiuamente dimo$tra Euclide nella 113. & 114. propo$i- tione del $uo decimo libro, cioe che a multiplicare vn binomio fia il $uo re$iduo $empre produceua quantita rationale, anchor che $otto altro parlare lo i$prima il detto auttore, & che il mede$imo faceua a multiplicare vn binomio fia vn re$iduo, che li nomi di quello bi- nomio $iano commen$urabili alli nomi del re$iduo, & in vna me- de$ima proportione.

Anchor fu detto nella vige$imaterza del detto terzo capo del quinto libro, che tal particolarita non $eguitaua nelle altre $pecie di binom{ij}, & re$idui, cioe cubi, cen$i di cen$i, primi relati, & altri, & che circa alle dette altre $pecie di binom{ij}, & re$idui niente haueua parlato il detto Euclide. E per tanto hauendo io trouato la re- gola generale da e$$equire tal effetto in ogni $pecie di binomio, ouer re$iduo, a comun beneficio te la voglio manife$tar in que$to luogo, ma accio $i veda il mirabile ordine, che hanno le dette varie $pecie di binom{ij}, & re$idui fra loro voglio replicar vn’altra volta quello, che del binomio qua- dro, & re$iduo quadro, come priore di tutti gli altri è $tato detto.

VOlendo trouare vna quantita, che dutta, ouer multiplicata fia vn propo$to binomio 2 produca quantita rationale.

Trouarai $implicemente il re$iduo formato di mede$imi nomi del detto binomio, a multiplicar # ℞ 15 ⓟ 3 per # ℞ 15 \~m 3 fa -- -- # 6 & hauerai l’intento tuo. E$$empi gratia volendo trouar vna quantita, che dutta (po- niamo) fia ℞ 15 piu 3. faccia quantita rationale, troua il $uo re$iduo, qual $ara ℞ 15 men 3. qual multiplicandolo fia il detto ℞ 15 piu 3. trouarai che fara a ponto 6. che è rationale, & $e tu piglia$ti il doppio del detto ℞ 15 men 3. che $aria ℞ 60 men 6. & multiplicarlo fia il detto binomio, cioe fia ℞ 15 piu 3. trouarai che ti dara 12. cioe il doppio di quel 6. & co$i $eguiria in ogni altra multiplicita del detto re$iduo fia il detto binomio, cioe che $empre produra quantita rationale, ma variata- a multiplicar # ℞ 15 ⓟ 3 per # ℞ 60 \~m 6 fa # 12 mente $econdo la mede$ima proportione della commen$urabilita, che hauera li nomi del detto re$iduo con li nomi del detto binomio.

VOlendo trouar vna quantita, che multiplicata fia vn propo$to re$iduo produca quan- 3 tita rationale.

Procederai al contrario della precedente, cioe trouarai $implicemente il $uo bino- mio, cioe il binomio formato di quelli mede$imi nomi del detto re$iduo, & fara lo ef- fetto ricercato. E$$empi gratia volendo trouare vna quantita, che dutta (poniamo) fia ℞ 20 men ℞ 7. produca quantita rationale.

Troua $implicemente il $uo binomio, cioe formato di quelli mede$imi nomi di tal re$iduo, qual $ara ℞ 20 piu ℞ 7. & que$to multiplicato fia il detto re$iduo, cioe fia ℞ 20 men 7. trouarai che fara pre- a multiplicar # ℞ 20 \~m ℞ 7 per # ℞ 20 ⓟ ℞ 7 fa # 13 ci$amente 13. che è quantita rationale, il mede$imo $eguiria multiplicando il detto re$iduo per qua lunque altro binomio, pur che li nomi di tal binomio $iano commen$urabili alli nomi del detto re$iduo, & in vna mede$ima proportione, cioe che produra quantita rationale, vero é che $ara di- uer$a da quel 13. $econdo la qualita di tal $ua proportione, come da te te ne potrai certificare.

VOlendo trouar vna quantita, che dutta in vn propo$to binomio cubo produca quan- 4 tita rationale.

Troua tre termini continui proportionali $econdo la proportione delli duoi nomi del detto binomio cubo, & il termine di mezzo di detti tre termini $ignarai con il ter- mine del meno, & tal trinomio cubo $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo trouare vna quantita, che dutta (poniamo) fia ℞ cu. 6 piu ℞ cu. 4. produca quantita rationale.

LIBRO

Troua tre termini continui proportionali $econdo la proportione, che è da ℞ cu. 6. a ℞ cu. 4. Onde procedendo $econdo la regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, trouarai quelli e$$er ℞ cu. 36. ℞ cu. 24. ℞ cu. 16. ma notarai il termine di mezzo con il termine del men, & gli altri duoi a multiplicar ℞ cu.36.men # ℞ cu.24.piu ℞ cu. 16 fia # ℞ cu. 6.piu ℞ cu. 4 fa # 10. a ponto con il termine del piu, il che facendo li detti tre termini $tarãno in que$ta forma ℞ cu. 36 men ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. & que$to tal trinomio cubo $ara la ricercata quantita, laqual multipli candola fia il detto binomio cubo trouarai, che fara a ponto 10. che è rationale, & con tal regola procederai nelle altre $imili.

VOlendo trouar vna quantita, che dutta in vn propo$to re$iduo cubo produca quanti- 5 ta rationale.

Troua $i come nella precedente tre termini continui proportionali $econdo la pro- portione delli duoi nomi del detto re$iduo, & tali tre termini notarai tutti con il ter- a multiplicar ℞ cu.36. ⓟ # ℞ cu. 24.piu ℞ cu.16 fia # ℞ cu. 6.m\~e ℞ cu. 4 fa # 2. a ponto mine del piu, & tal trinomio cubo $ara la ricer- cata quantita. E$$empi gratia volendo trouar vna quantita, che dutta (poniamo) fia ℞ cu. 6 men ℞ cu. 4. faccia quantita rationale.

Troua pur tre termini continui proportiona- li, $econdo la proportione, che è da ℞ cu. 6. a ℞ cu. 4. $i come nella precedente. Onde operando $econdo la regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, trouarai quella e$$er ℞ cu. 36. ℞ cu. 24. ℞ cu. 16. & tali tre termini notarai con il termine del piu in que$to modo ℞ cu. 36 piu ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. & que$to tal trinomio cubo $ara la ricercata quantita, laqual multiplicandola fia il detto re$iduo cubo trouarai, che fara a ponto 2. che è rationale.

VOlendo trouar vna quantita, che dutta in vn propo$to binomio cen$o di cen$o (cioe 6 di ℞ ℞) faccia quantita rationale.

Troua quattro quantita continue proportionali $econdo la proportione delli duoi nomi del detto binomio cen. cen. & la prima di dette 4 quantita notarai con iltermi- ne del piu, & la $econda con il termine del men, & la terza con il termine del piu, & la quarta, & vltima con il termine del men, et tal quadrinomio c\~e. cen. $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo trouar vna quantita, che dutta (poniamo) fia ℞ ℞ 4 ⓟ ℞ ℞ 3. produca quantita rationale,

Troua quattro termini, o vuoi d_i_r quantita continue proportionali nella proportione, che è da ℞ ℞ 4 a ℞ ℞ 3. onde procedendo per la regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, trouarai quelli e$$er ℞ ℞ 64. ℞ ℞ 48. ℞ ℞ 36. ℞ ℞ 27. delliquali alla $econda quantita ponerai il termine del men, & alla terza il termine del piu, & alla quarta, & vltima il termine del men, il che facendo le dette quattro quantita $taranno in que$to modo ℞ ℞ 64. men ℞ ℞ 48. piu ℞ ℞ 36. men ℞ ℞ 27. & co$i que$to quadrinomio cen. cen. $ara la ricercata quantita, laqual multiplicandola fia il detto bi- nomio cen. cen. trouarai che fara a ponto 1. che è quantita rationale, come $i propone, & con tal regola procederai nelle $imili, & nota quando che li nomi del propo$to binomio l’uno $u$$e ℞ ℞, & l’altro ℞ $implice, ouer numero, $empre ridurai la ℞ $implice, ouero il numero a cen. cen. per ri- dur li detti duoi nomi a vna natura, poi $eguirai $econdo la regola data. Auertendoti che il $o- pradetto binomio ℞ ℞ 4 piu ℞ ℞ 3. non vuol dir altro, che ℞ 2 piu ℞ ℞ 3. ma per ridurli a vna na- tura habbiamo quadrato quella ℞ 2 $implice, che fa poi ℞ ℞ 4 piu ℞ ℞ 3. & que$to notarai per tut- te le altre $pecie di binom{ij}, & re$idui.

a multiplicar ℞ ℞ 64. men ℞ ℞ 48. piu ℞ ℞ 36. men ℞ ℞ 27. fia -- -- -- -- -- -- ℞ ℞ 4. piu ℞ ℞ 3. fa preci$amente 1.

VOlendo anchora trouare vna quantita, che multiplicata fia vn re$iduo cen$o di cen$o, 7 produca quantita rationale.

Troua pur ($i come nella precedente) quattro quantita continue proportionali, $e- condo la proportione delli duoi nomi del detto re$iduo, et cia$cuna di tai quattro quan tita notarai con il termine del piu, & tal quadrinomio cen. cen. $ara la ricercata quantita. E$$empi DECIMO. gratia volendo trouare vna quantita, che multiplicata, ouer dutta fia que$to re$iduo cen. cen. ℞ ℞ 4 men ℞ ℞ 3. produca quantita rationale.

Troua pur quattro quantita, ouer termini continui proportionali $econdo la proportione, che è da ℞ ℞ 4 a ℞ ℞ 3. Onde operando $econdo la regola data nella vige$imaquinta del primo capo del $et timo libro trouarai quelli e$$er, come nella precedente, cioe ℞ ℞ 64. ℞ ℞ 48. ℞ ℞ 36. ℞ ℞ 27. ma cia- $cuna di que$te quattro quantita vuol e$$er notata con il termine del piu in que$ta forma ℞ ℞ 64. piu ℞ ℞ 48. piu ℞ ℞ 36. piu ℞ ℞ 27. Et co$i que$to tal quadrinomio cen. cen. $ara la ricercata quan- tita, laqual multiplicandola fia il detto re$iduo cen. cen. cioe fia ℞ ℞ 4 men ℞ ℞ 3. fara pur preci$a- mente 1. $i come fece anchora la precedente.

ANchora volendo trouare vna quantita, che dutta, ouer multiplicata fia vn propo$to 8 binomio primo relato, faccia quantita rationale.

Troua cinque termini, ouer quantita continue proportionali $econdo la propor- tione delli duoi nomi del detto binomio relato, & la prima di dette cinque quantita intenderai per piu, & la $econda notarai con il termine del meno, & la terza notarai con il termi- ne del piu, & la quarta con il termine del meno, & la quinta, & vltima notarai con il termine del piu, & tal cinquenomio relato $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo trouar vna quan- tita, che multiplicata, ouer dutta fia que$to binomio relato, radice rel. 4 piu radice rel. 3. produ- ca quantita rationale.

Troua cinque termini continui proportionali $econdo la proportione, che è da ℞ rel. 4. a ℞ rel. 3. On- de operando per la regola data nella vige$imaquinta del primo capo del $ettimo libro, trouarai quelli e$$er ℞ rel. 256. ℞ rel. 192. ℞ rel. 144. ℞ rel. 108. ℞ rel. 81. Fatto que$to $ignaraila $econda di dette cinque quantita con il termine del men, & la terza con il termine del piu, & la quarta con il termine del men, & la quinta, & vltima con il termine del piu, il che facendo $taranno in que$to modo ℞ rel. 256. men ℞ rel. 192. piu ℞ rel. 144. men ℞ rel. 108. piu ℞ rel. 81. Et co$i que$to cinque nomio relato $ara la ricercata quantita, laqual multiplicandola fia il detto binomio relato, cioe fia ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. trouarai, che fara preci$amente 7. che è rationale.

a multiplicar ℞ rel. 256 men ℞ rel. 192. piu ℞ rel. 144 men ℞ rel. 108. piu ℞ rel. 81. per -- -- -- -- -- ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. fara preci$amente 7.

VOlendo anchora ritrouare vna quantita, che dutta in vn propo$to re$iduo relato, fac- 9 cia quantita rationale.

Troua pur ($i come nella precedente) cinque quantita continue proportionali $econ do la proportione delli duoi nomi del detto re$iduo, & cia$cuna di dette cinque quan- tita $ignarai con il termine del piu, & tal quinomio relato $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo trouare vna quantita, che dutta fia que$to re$iduo relato ℞ rel. 7 men ℞ rel. 3. produ- chi quantita rationale.

Troua pur cinque quantita continue proportionali nella proportione, che è da ℞ rel. 7. a ℞ rel. 3. on- de operando $econdo la regola data nella vige$imaquinta del primo capo del $ettimo libro, tro- uarai quelli e$$er ℞ rel. 2401. ℞ rel. 1029. ℞ rel. 441. ℞ rel. 189. ℞ rel. 81. ma cia$cuna di que$te cinque quantita vuol e$$er notata con il termine del piu in que$to modo ℞ rel. 2401 ⓟ ℞ rel. 1029. piu ℞ rel. 441. piu ℞ rel. 189. piu ℞ rel. 81. & co$i que$to quinomio relato $ara la adimandata quan tita, laqual multiplicata fia il detto ℞ rel. 7. men ℞ rel. 3. fara preci$amente 4. che è rationale, come $i ricerca, & con tal regola $eguira in ogni altra $pecie di re$iduo relato.

a multiplicar ℞ rel. 2401. piu ℞ rel. 1029. piu ℞ rel. 441. piu ℞ rel. 189. piu ℞ rel. 81. per -- -- -- -- -- -- ℞ rel. 7. men ℞ rel. 3. fa preci$amente -- -- -- -- -- 4.

VOlendo anchora trouar vna quantita, che dutta in vn binomio cen$o cubo, produchi 10 quantita rationale.

Troua 6 quantita continue proportionali $ecõdo la proportione di quelli duoi no- mi del detto binomio cen$o cubo, & la prima di dette 6 quantita intenderai per piu, & la $econda notarai con il termine del men, & la terza con il termine del piu, & la quarta con il LIBRO termine del men, & la quinta con il termine del piu, & la $e$ta, & vltima con il termine del men, & tal $enomio cen$o cubo $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo trouare vna quantita, che dutta in que$to binomio cen$o cubo ℞ cen. cu. 5 piu ℞ cen. cu. 2. produca quantita rationale.

Troua 6 quantita continue proportionali, nella proportione, ch’è da ℞ cen. cu. 5 piu ℞ cen. cu. 2. onde operando $econdo la regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, trouarai quelle e$$er ℞ cen. cu. 3125. ℞ cen. cu. 1250. ℞ cen. cu. 500. ℞ cen. cu. 200. ℞ cen. cu. 80. ℞ cen. cu. 32. fatto que$to notarai la $econda quantita con il termine del men, & la terza con il termine del piu, & la quarta con il termine del men, & la quinta con il termine del piu, & la $e$ta, & vltima con il termine del men, il che facendo $taranno io que$to modo ℞ cen. cu. 3125 men ℞ cen. cu. 1250. piu ℞ cen. cu. 500. men ℞ cen. cu. 200. piu ℞ cen. cu. 80. men ℞ cen. cu. 32. & co$i que$to $enomio cen$o cubo $a- ra la ricercata quantita, laqual multiplicata, ouer dutta fia il detto binomio cen$o cubo, cioe fia ℞ cen. cu. 5. piu ℞ cen. cu. 2. fara preci$amente 3.

a mult. ℞ ce. cu. 3125. \~m ℞ ce. cu. 1250. ⓟ ℞ ce. cu. 500. \~m ℞ ce. cu. 200. ⓟ ℞ ce. cu. 80. \~m ℞ ce. cu. 32 per -- -- -- -- -- -- ℞ ce. cu. 5. ⓟ ℞ ce. cu. 2 fara preci$amente -- -- -- 3.

VOlendo anchora trouar vna quantita, che dutta in vn re$iduo cen$o cubo, produca 11 quantita rationale.

Troua pur $i come nella precedente 6 quantita continue proportionali nella pro- portione delli duoi nomi del detto re$iduo, & cia$cuna di dette 6 quantita notarai con il termine del piu, & tal $enomio cen$o cubo $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo tro- uare vna quantita, che dutta fia que$to re$iduo cen$o cubo ℞ cen. cu. 5. men ℞ cen. cu. 2. produ- chi quantita rationale.

Troua pur 6 quantita continue proportionali nella proportione, che è da ℞ cen. cu. 5. a ℞ cen. cu. 2. onde operando $econdo la regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, trouarai quel- le e$$er le mede$ime della precedente, cioe ℞ cen. cu. 3125. ℞ cen. cu. 1250. ℞ cen. cu. 500. ℞ cen. cu. 200. ℞ cen. cu. 80. ℞ cen. cu. 32. ma cia$cuna di que$te 6 quantita vuol e$$er $ignata con il termine del piu in que$to modo ℞ cen. cu. 3125. piu ℞ cen. cu. 1250. piu ℞ cen. cu. 500. piu ℞ cen. cu. 200. piu ℞ cen. cu. 80. piu ℞ cen. cu. 32. & co$i que$to $enomio cen$o cubo $ara la ricercata quantita, la- qual multiplicata, ouer dutta fia il detto re$iduo cen$o cubo (cioe fia ℞ cen. cu. 5. men ℞ cen. cu. 2.) fara preci$amente 3. $i come fece anchora nella precedente. La cau$a naturale di que$ta equal produttione in fine di que$to capo $i narrara $otto breuita.

a mul. ℞ ce. cu. 3125. ⓟ ℞ ce. cu. 1250. ⓟ ℞ ce. cu. 500. ⓟ ℞ ce. cu. 200. ⓟ ℞ ce. cu. 80. ⓟ ℞ ce. cu. 32 per -- -- -- -- -- -- ℞ ce. cu. 5. \~m ℞ ce. cu. 2 fa preci$amente -- -- -- -- -- 3.

ANchora volendo trouar vna quantita, che dutta, ouer multiplicata fia vn binomio $e- 12 condo relato produca quantita rationale.

Troua $ette quantita continue proportionali, $econdo la proportione delli duoi no mi del detto binomio $econdo relato, et la prima di dette $ette quantita intenderai piu, & la $econda notarai con il termine del meno, & la terza con il termine del piu, & la quarta con il termine del meno, & la quinta con il termine del piu, & la $e$ta con il termine del meno, & la $et- tima, & vltima con il termine del piu, & tal $ettenomio $econdo relato $ara la adimandata, ouer ri- cercata quantita. E$$empi gratia volendo trouar vna quantita, che dutta fia que$to binomio $econ do relato ℞ $econdo rel. 10. piu ℞ $econdo rel. 4. produca quantita rationale.

Troua $ette quantita continue proportionali nella proportione, che è da ℞ $econdo rel. 10. alla ℞ $e- condo rel. 4. Onde operando $econdo la regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, trouarai quelle e$$ere ℞ $econdo rel. 1000000. ℞ $econdo rel. 400000. ℞ $econdo rel. 160000. ℞ $econdo rel. 64000. ℞ $econdo rel. 25600. ℞ $econdo rel. 10240. ℞ $econdo rel. 4096. Ma di que- $te $ette quantita, la prima s’intende piu, la $econda $i debbe notare con il termine del men, la terza con il piu, la quarta con il men, la quinta con il piu, la $e$ta con il men, la $ettima, & vltima con il piu, il che facendo $taranno in que$ta forma ℞ $econdo rel. 1000000. men ℞ $econdo rel. 400000 piu ℞ $econdo rel. 160000 men ℞ $econdo rel. 64000. piu ℞ $econdo rel. 25600 men ℞ $econdo rel. 10240 piu ℞ $econdo rel. 4096. & co$i que$to $ettenomio $ara la ricercata quantita, laqual mul DECIMO. tiplicandola fia il detto binomio $econdo relato (cioe fia ℞ $econdo rel. 10 piu ℞ $econdo rel. 4) fara preci$amente 14.

a multiplicar ℞ $econdo rel. 1000000 men ℞ $econdo rel. 400000. piu ℞ $econdo rel. 160000. m\~e ℞ $econdo rel. 64000. ⓟ ℞ $econdo rel. 25600. \~m ℞ $econdo rel. 10240. ⓟ ℞ $econdo rel. 4096. per -- -- -- -- -- ℞ $econdo rel. 10 ⓟ ℞ $econdo rel. 4 fa preci$amente -- -- -- -- -- 14.

ET volendo anchora trouar vna quantita, che dutta in vn re$iduo $econdo relato pro- 13 duca quantita rationale.

Troua pur $ette quantita continue proportionali, $i come fu fatto nella precedente nella proportione delli duoi nomi del detto re$iduo, & cia$cuna di dette $ette quantita notarai con il termine del piu. Et tal $ettinomio $econdo relato $ara la ricercata quantita. E$$empi gratia volendo trouar vna quantita, che dutta fia que$to re$iduo $econdo relato ℞ $econdo rel. 10 men ℞ $econdo rel. 4. produca quantita rationale.

Troua pur $ette quantita continue proportionali nella proportione, che è da radice $econdo rel. 10. a ℞ $econdo rel. 4. Onde operando $econdo l’ordine dato nella 25 del primo capo del $ettimo libro trouarai quelle e$$er le mede$ime della precedente, cioe ℞ $econdo rel. 1000000. ℞ $econdo rel. 400000. ℞ $ecõdo rel. 160000. ℞ $econdo rel. 64000. ℞ $econdo rel. 25600. ℞ $ecõdo rel. 10240. ℞ $econdo 4096. ma cia$cuna di dette $ette quantita vuol e$$er notata con il termine del piu in que $ta forma ℞ $econdo rel. 1000000. piu ℞ $econdo rel. 400000. piu ℞ $econdo rel. 160000. piu ℞ $econdo rel. 64000. piu ℞ $econdo rel. 25600. piu ℞ $econdo rel. 10240. piu ℞ $econdo rel. 4096. & co$i que$to $ettenomio $econdo relato $ara la ricercata quantita, laqual multiplicandola fia il det to re$iduo $econdo relato (cioe fia ℞ $econdo rel. 10. men ℞ $econdo rel. 4.) fara preci$amente 6.

a multiplicar ℞ $econdo rel. 1000000. piu ℞ $econdo rel. 400000. piu ℞ $econdo rel. 160000. piu ℞ $econdo rel. 64000. piu ℞ $econdo rel. 25600. ⓟ ℞ $econdo rel. 10240. ⓟ ℞ $econdo rel. 4096. per -- -- -- -- ℞ $econdo rel. 10. men ℞ $econdo rel. 4. fa preci$amente -- -- -- -- -- 6.

ET co$i con tal $opra notato ordine, ouer regola andarai procedendo nelle altre $pecie 14 di binom{ij}, & re$idui, che di mano in mano vanno $eguitando (che troppo longo $a- rei a volerti e$$emplificarteli particolarmente tutti) E$$empi gratia volendo trouar la detta quantita, che dutta, ouer multiplicata fia vn binomio, ouer re$iduo cen. cen. cen. produca quantita rationale, quella $i formara con otto quantita continue proportionali nella pro portione delli duoi nomi di quel tal binomio, ouer re$iduo, lequali otto quantita per il binomio tu notarai ($econdo il $olito) la $econda con il termine del men, & la terza con il piu, & la quarta con il men, & la quinta con il piu, & la $e$ta con il men, & la $ettima con il piu, & la ottaua con il men. Ma per il re$iduo tu notarai cia$cuna di dette otto quantita con il termine del piu.

ET co$i per il binomio, ouer re$iduo cu. cu. tu formarai la detta quantita con noue quantita con- 15 tinue proporrionali, nella detta proportione di duoi nomi di tal binomio, ouer re$iduo notan- doli con li detti termini del piu, & men $econdo l’ordine piu volte detto, & $imilmente notate con li duoi termini piu, & men.

ET co$i per il binomio, ouer re$iduo cen$o relato, la detta quantita $i formara con 10. termini, 16 ouer quantita continue proportionali nella proportione piu volte detta.

ET per il binomio, ouer re$iduo, terzo relato, tal quantita $i formara con vndici termini, ouero 17 quantita continue proportionali $econdo la proportione piu volte detta.

ET per il binomio, ouer re$iduo cubo, cen$o di cen$o, tal quantita $i formara con dodi- 18 ci termini, ouer quantita continue proportionali nella detta proportione delli lor duoi nomi, & co$i con tal ordine puoi procedere in infinito, aricordandoti di annotar le det te quantita con li termini del piu, & del meno $econdo l’ordine o$$eruato nelle pa$$ate $i per il re$iduo, come per il binomio.

Da notare circa le $opra$critte regole. LIBRO

BI$ogna notare, che $i come che per trouar con breuita il produtto del binomio fia il $uo 19 re$iduo, ba$ta a $ottrar il quadrato del menor nome del quadrato del maggiore, & quel re$tante $ara il produtto del detto binomio fia il $uo re$iduo, come che fu detto, & e$$emplificato $opra la decimaottaua del terzo capo del quinto libro. Que$to mede- $imo occorrera in tutte quelle $pecie di binom{ij}, ouer re$idui, che li termini della loro conueniente quantita $aranno di numero paro, come interuiene nel binomio, ouer re$iduo cen. cen. che $ai che la $ua conueniente proportionata quantita vuol e$$er di quattro termini continui proportionali (come fu e$$emplificato $opra la $e$ta, & $ettima del pre$ente capo) & perche li detti quattro ter- mini $ono numero paro. Dico che a voler multiplicare il detto binomio, ouer re$iduo cen. cen. per la detta quadrinomial quantita, ba$ta a cauar il cen. cen. del menor nome di tal binomio, ouer re$i- duo del cen. c\~e. del maggiore, & quello che re$tara $ara il produtto della detta quadrinomial quan tita, fia quel tal binomio, ouer fia quel tal re$iduo, lo e$$empio di que$to hauerai nella detta $e$ta, & $ettima di que$to capo, cioe per multiplicar ℞ ℞ 4. piu ℞ ℞ 3. fia la detta quantita quadrinomiale, ba$ta a cauar il cen. cen. di ℞ ℞ 3. (che è 3) dal cen. cen. di ℞ ℞ 4 (che è 4) & re$tara 1. & tanto dico che $ara il produtto della detta quantita quadrinomiale fia quel binomio cen. cen. come nella detta $e$ta appare nel e$$empio. Il mede$imo $eguira con il re$iduo cen. cen. come nel e$$empio della $etti- ma appare, cioe che a multiplicar il detto re$iduo ℞ ℞ 4. men ℞ ℞ 3. ba$ta a cauar il cen. cen. di ℞ ℞ 3. del cen. cen. di ℞ ℞ 4. che re$tara pur mede$imamente 1. Et tutto que$to procede perche multi- cando $econdo l’ordinario la detta quantita quadrinomiale fia il detto binomio, ouer re$iduo, tut- te le intermedie multiplicationi $i ri$olueno in nulla, perche veniranno vna con il termine del piu, & l’altra con il termine del meno, & l’una eguale all’altra relatiuamente, e pero gionte fanno nul- la, & re$tara in e$$ere $olamente il cen. cen. del primo nome del binomio, ouer re$iduo, & il cen. cen. del menore, & quello del menor $ara notato con il termine del meno, e pero $i caua del cen$o di cen$o del maggiore.

IL mede$imo occorrera nel binomio, ouer re$iduo cen$o cubo, che $ai, che la $ua conue 20 niente quantita vuol e$$er 6 termini continui proportionali, & perche tal 6 è numero paro con la detta breuita $i puo trouar il lor produtto, cioe cauando il cen$o cubo del menor nome di tal binomio, ouer re$iduo cen$o cubo. del cen$o cubo del maggiore, & il re$tante $ara il detto produtto, lo e$$empio di que$to hauerai dalla decima, & vndecima di que$to capo, perche volendo multiplicar la titrouata quantita di 6 termini continui proportionali fia il dato binomio ℞ cen. cu. 5. piu ℞ cen. cu. 2. caua il cen$o cubo di ℞ cen. cu. 2 (che $ara 2) dal cen $o cubo di ℞ cen. cu. 5 (che $ara 5) re$tara 3. & tanto $ara il produtto di detta quantita di 6 nomi fia il detto binomio cen$o cubo, il mede$imo $eguira fia il re$iduo cen$o cubo, come appare ne gli e$- $empi della $opra detta decima, & vndecima di que$to capo. Et que$to mede$imo $eguira nel bi- nomio, ouer re$iduo cen. cen. cen. Et $imilmente nel binomio, & re$iduo cen$o relato. Et $imilmen te nel binomio, & re$iduo cu. cen. cen. & co$i in tutti quelli doue gli conuien la ricercata quantita di termini pari, cioe di 8. ouer di 10. ouer di 12. ouer di 14 termini continui proportionali.

MA in quelle altre $pecie di binom{ij}, ouer re$idui, doue occorre la detta ricercata quan- 21 tita con termini in numero di$paro. Il produtto del binomio non $i eguaglia a quello del re$iduo, come fa nelle precedenti. Et que$to procede perche a voler con $omma breuita trouar tal produtto nelli binom{ij}, bi$ogna $ummar la dignita del $uo menor nome, in$ieme con la dignita del $uo maggior nome, & tal $umma $ara il produtto di tal ritrouata quantita fia quel tal binomio. Et nel re$iduo per trouar tal produtto $i procede al contrario, cioe bi$ogna $ottrare la dignita del menor nome di tal re$iduo dalla dignita del maggior nome (come nelle precedenti) & il rimanente $ara il produtto della detta ritrouata quantita fia il detto re$iduo. L’e$$empio di que$te due contrarie conclu$ioni $i hauera prima dalla quarta, & quinta di que$to. Nella quarta volendo multiplicare la ritrouata quantita fia que$to binomio cubo ℞ cu. 6. piu ℞ cu. 4. ba$ta a $ummar il cubo di ℞ cu. 4 (qual è 4) con il cubo di ℞ cu. 6 (qual è 6) fara 10. & co$i concluderemo, che a multiplicar la detta ritrouata quantita fia quel tal binomio cubo (cioe fia ℞ cu. 6. piu ℞ cu. 4.) fara preci$amente 10. che $e ne farai la proua multiplicandoli alla longa in forma di $cachiero (come nel quinto libro ti mo$trai) trouarai co$i $eguire, perche tutte le intermedie mul tiplicationi veniranno vna con il piu, & l’altra con il meno, & eguale, e pero faranno nulla, & re- $tara $olamente la prima, & l’vltima di dette multiplicationi, & l’una, & l’altra $ara con il piu, & l’una $ara eguale al cubo del primo nome del binomio, & l’altra $ara eguale al cubo del $econdo nome del detto binomio, e pero $i $ummano in$ieme li cubi di detti duoi nomi.

DECIMO.

MA nella quinta volendo multiplicar quella ritrouata quantita fia que$to re$iduo cubo 22 ℞ cu. 6. men ℞ cu. 4. bi$ogna proceder al contrario, cioe bi$ogna cauar il cubo di ℞ cu. 4. che è 4. dal cubo di ℞ cu. 6. che è 6. re$tara 2. & co$i concluderemo, che a multiplicar @a ritrouata quantita fia quel tal re$iduo cubo, cioe fia ℞ cu. 6. men ℞ cu. 2. fara preci$a- mente 2. & que$to procede, perche procedendo tal multiplicare per la via longa (come di $opra fu detto) tutte le intermedie multiplicationi per vigor del piu, & del men $i ri$olueno in nulla, & re$ta $olamente il cubo del primo, & del $econdo nome del detto re$iduo, & il cubo del menore vien $empre a e$$er con il men, e pero $i $ottra dal cubo del maggior nome, & il re$tante vien a e$$er il produtto di tal multiplicatione. Et tutto que$to anchora accade, perche la ritrouata quantita è di tre termini continui proportionali (come al $uo luogo $u detto) il qual 3 è numero di$paro.

IL mede$imo $i douera procedere nella ottaua, & nona, doue occorre la detta ritroua- 23 ta quantita di cinque termini continui proportionali, che è numero di$paro, cioe volen do con $omma breuita trouar il produtto di quella ritrouata quantita fia quel binomio primo relato, cioe fia ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. $umma il relato di ℞ rel. 3. (che è 3) con il rela- to di ℞ rel. 4. (che è 4) & fara 7. & co$i concluderemo, che a multiplicar la detta ritrouata quantita fia quel ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. far a ponto 7. per le mede$ime ragioni adutte nelle due precedenti.

MA volendo mo trouare con $omma breuita il produtto della detta ritrouata quantita fia 24 quel re$iduo relato, che nella nona $i propone, cioe fia radice rel. 4. men ℞ rel. 3. caua il relato della ℞ rel. 3. (che è 3) dal relato della ℞ rel. 4 (che è 4) re$tara 1. & co$i concludree- mo, che a multiplicar la ritrouata quantita fia ℞ rel. 4. men ℞ rel. 3. fara a ponto 1. & tutto que- $to procede per le ragioni adutte nella 22.

IL mede$imo ordine o$$eruarai nella duodecima, & decimaterza di que$to, doue oc- 25 corre la detta ritrouata quantita di $ette termini continui proportionali, i quali termini $ono, come vedi, di numero di$paro. E pero volendo cõ $omma breuita trouar il pro- dutto della multiplicatione di quella ritrouata quantita fia quel binomio $econdo rela- to, che nella detta duodecima $i propone, cioe fia ℞ rel. 10. piu ℞ rel. 4. $umma il relato di ℞ rel. 4. (che è 4) in$ieme con il relato di ℞ rel. 10. che $ara 10. & fara 14. & co$i diremo, che a multiplicare la detta ritrouata quantita fia ℞ rel. 10. piu ℞ rel. 4. fara preci$amente 14.

MA volendo trouare il mede$imo produtto di detta ritrouata quantita fia il re$iduo di 26 ℞ rel. 10. men ℞ rel. 4. come $i propone nella decimaterza, procederai pur al contrario, cioe cauarai il relato di ℞ rel. 4 (che $ara 4) del relato di ℞ rel. 10 (che $ara pur 10) re$ta- ra 6. & co$i dirai, che a multiplicar la detta ritrouata quantita fia ℞ rel. 10. men ℞ rel. 4. fara preci$amente 6. come che nella detta decimaterza fu anchor conclu$o. Et $enza che piu oltra mi $tenda, il mede$imo o$$eruarai nel binomio, & nel re$iduo cu. cu. Et $imilmente con il binomio, & re$iduo terzo relato, & co$i in tutti gli altri, doue che conuien la detta ricercata quantita di ter- mini di$pari, & con que$ta voglio por fine a que$to capo.

_Regole generali dal pre$ente auttor ritrouate di $aper partire qual $i_ voglia quantita per qual $i voglia $pecie di binomio, ouer re$iduo. # Cap. II. Da notare.

ACcioche meglio s’intenda la cau$a praticale di quello, che in que$to $econdo capo $i ha 1 da dire, bi$ogna notare ogni volta che $i hauera da partire vna quantita per vn’altra quantita, lo auenimento, che douera venire di tal partitione, quel mede$imo venira multiplicando il partitore, & anchora la co$a da partire per vna mede$ima quantita, & partir poi l’una multiplicatione per l’altra. E$$empi gratia volendo partire, poniamo 12. per 3. tu $ai che ne venira 4. hor dico che multiplicando li detti duoi numeri, cioe 12. & 3. per vna mede- $ima quantita, poniamo per 8. dicendo 8 fia 12 fa 96. & 3 fia 8 fa 24. & partendo quel 96. per quel 24. ne venira quel mede$imo, che $aria venuto a partir 12 per 3. cioe quel 4. & que$to $egui- ria multiplicando l’uno, & l’altro delli detti duoi numeri 12. & 3. per qual $i voglia altra $trana quantita $i irrationale, come rationale.

ANchor che Euclide non habbia parlato, ouer trattato, $aluo che del binomio, & re$i- 2 duo quadro, & dattone $otto breuita la regola di $aper partire qual $i voglia quantita per qual $i voglia di quelli, nondimeno il non $i puo negare, che nella general pratica di numeri, & mi$ure non $iano anchora nece$$ario la regola di $aper partire per qual $i LIBRO voglia altra $pecie di binomio, ouer re$iduo, anchor che fin hora niuno auttore habbia di tal ma- teria parlato, ne manco tentato di trouarla. Onde hauendo de$ignato di dichiarire tal particolari- ta in que$to $econdo capo, voglio principiare dal binomio, & re$iduo quadro, come capo, & prio- re di tutte le altre $pecie di binom{ij}, & re$idui, & per e$$er anchora molto piu accadente di qual $i voglia altro.

VOlendo adonque realmente partire vna quantita per vn binomio (cioe quadro) eglie 3 nece$$ario a trouar prima vna quantita, che multiplicandola fia il detto binomio pro- duca numero rationale, & trouata che $ia tal quantita, il $i debbe multiplicar per quella il detto binomio, & anchora quella quantita, che $i ha da partire per quel tal binomio, & dapoi partire il produtto di detta quantita per quel produtto rationale del detto binomio, & que$to tal auenimento (per la prima di que$to capo) $ara eguale all’auenimento, che venira a par- tire la detta quantita per il detto binomio. E$$empi gratia volendo partire poniamo 10 per ℞ 15 piu 3. troua prima vna quantita, che dutta fia ℞ 15 piu 3. faccia numero rationale, & quantunque $e ne potria trouar infinite (come dimo$tra Euclide nella 113. & 114 del decimo) nondimeno la piu commoda è il $uo re$iduo, cioe ℞ 15 men 3. & per tanto multiplica il detto binomio per il det to re$iduo, trouarai che te ne venira 6. & que$to $alua per tuo partitore, dapoi multiplica anchora la co$a da partire, cioe quel 10. per il mede$imo re$iduo, cioe per ℞ 15 men 3. & trouarai che fara ℞ 1500. men 30. hor parti que$to ℞ 1500. men 30. per quel 6. che $alua$ti, & trouarai che te ne ve nira ℞ 41 {2/3} men 5. & tanto venira (per la prima di que$to capo) a partir 10 per 15 piu 3. Et $e di que$ta conclu$ione ne vorrai far la proua naturale, tu $ai che a prouar ogni $orte di partire, multi- plicando l’auenimento fia il partitore (e$$endo giu$to) ne doueria ritornar la quantita partita, e pe- ro multiplicãdo l’auenimento, cioe quel ℞ 41 {2/3} m\~e 5. fia il primo partitore, cioe fia quel ℞ 15 ⓟ 3. trouarai che fara preci$amente 10. che ben è eguale alla quãtita partita, e per tanto la no$tra opera- tione è $tata giu$tamente e$$equita, & con tal ordine procederai nelli $imili partim\~eti per binomio.

AL mede$imo modo procedere$ti volendo partire vna quantita per vn re$iduo, vero è 4 che tu multiplicarai il partitore, & la co$a da partire per il binomio di quel tal re$iduo, nel re$tante $eguirai l’ordine della precedente. E$$empi gratia volendo partire ponia- mo pur quel mede$imo 10 per ℞ 15. men 3. & perche gia $ai, che a multiplicar il re$i- duo per il $uo binomio produce quantita rationale, e per tanto multiplicarai il detto re$iduo per il $uo binomio, cioe per ℞ 15 piu 3. & trouarai che te ne venira pur 6. qual $alua, $econdo il $olito per tuo partitore, poi multiplica anchora la co$a da partire, cioe quel 10. per quel mede$imo ℞ 15 piu 3. & trouarai che fara ℞ 1500 piu 30. & que$to partirai per quel 6. che $alua$ti, & trouarai che te ne venira ℞ 41 {2/3} piu 5. & tanto venira (per la prima di que$to capo) a partir 10 per ℞ 15 men 3. Et $e ne vorrai far proua multiplica il detto auenimento, cioe quel ℞ 41 {2/3} piu 5. fia il partitore, cioe fia quel ℞ 15 men 3. & trouarai che ben ti venira la co$a partita, cioe quel 10. e pero $ta bene, & con tal ordine procederai volendo partire per vn re$iduo.

SImilmente volendo anchora partire vna quantita per vn binomio cubo, eglie mede- 5 $imamente nece$$ario a trouare vna quãtita, che dutta fia quel tal binomio cubo, pro- duca numero rationale, & trouata che $ia (per la quarta del primo capo) multiplicar per quella il detto binomio cubo, & anchora quella quantita, che $i ha da partire per quel tal binomio, & dapoi partire il produtto di detta quantita per quel produtto rationale del detto binomio cubo, & tal auenimento $ara eguale (per la prima di que$to capo) all’auenimento, che venira a partire la detta quantita per il detto binomio cubo. E$$empi gratia volendo partir po- niamo 10. per ℞ cu. 6. piu ℞ cu. 4. troua prima vna quãtita, che dutta fia ℞ cu. 6. piu ℞ cu. 4. produ ca numero rationale, onde procedendo $econdo la regola data nella 4 del primo capo, trouarai quella e$$er ℞ cu. 36 men ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. Et per tanto multiplicarai per que$ta trinomial quantita, il detto binomio cubo, & trouarai che produra 10. & que$to $alua per tuo partitore, poi multiplicarai la quantita, che $i vuol partire, cioe quel 10 (nel principio propo$to) per la detta tri- nomial quantita, cioe per ℞ cu. 36 men ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. trouarai che fara ℞ cu. 36000. men ℞ cu. 24000. piu ℞ cu. 16000. Et que$to produtto partirai per quel 10. che $alua$ti, & trouarai, che te ne venira mede$imamente ℞ cu. 36. \~m ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. & tanto venira per la prima di que $to capo) a partir 10. per ℞ cu. 6. piu ℞ cu. 4. & $e ne vuoi far proua multiplica lo auenimento, cioe quel ℞ cu. 36. men ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. fia il partitore, cioe fia quel ℞ cu. 6. piu ℞ cu. 4. trouarai che fara preci$amente 10. che fu la co$a partita, e pero $ta bene. Non ti marauigliar, perche lo aueni- mento è venuto eguale a quella quantita trinomiale, che nel principio fu trouata, cioe a ℞ cu. 36. men ℞ cu. 24. piu ℞ cu. 16. laqual co$a è proce$$a per e$$er venuto per $orte il produtto della quan- DECIMO. tita trinomiale cuba fia il binomio cubo a ponto 10. $i come ch’è anchora la quantita, che $i è pro- po$ta da voler partire per il detto binomio cubo, che fu pur 10. ma quando che la detta quantita da partire fu$$e in que$to ca$o $tata piu, ouer men di 10. il detto auenimento $aria venuto piu, ouer meno di detta trinomial quantita trouata.

MA volendo partire tal quantita, cioe quel 10. per vn re$iduo cubo, poniamo per ℞ cu. 6 6. men ℞ cu. 4. tu procederai pur per il mede$imo modo, che hai fatto nella preceden- te, cioe tu trouarai vna quantita, che dutta nel detto re$iduo cubo faccia numero ra- tionale. Onde procedendo per la regola data nella quinta del primo capo, trouarai tal quantita e$$er ℞ cu. 36. piu ℞ 24. ⓟ ℞ 16. Et per tanto multiplicando il detto re$iduo, cioe ℞ cu. 6. men ℞ cu. 4. per la detta quantita trinomial cuba, trouarai che fara a ponto 2. qual $alua per parti- tore, poi multiplicarai anchora la quantita, che $i ha da partire, cioe quel 10. per la detta trinomial quantita, & trouarai, che fara ℞ cu. 36000. piu ℞ cu. 24000. piu ℞ cu. 16000. & que$ta partirai per quel 2. che $alua$ti, & trouarai, che te ne venira (reccando il 2 al $uo cubo) ℞ cu. 4500. piu ℞ cu. 3000. ⓟ ℞ cu. 2000. & tanto venira a partir 10. per ℞ cu. 6. men ℞ cu. 4. & $e ne farai proua multi- plicando ℞ cu. 4500. ⓟ ℞ cu. 3000. piu ℞ 2000. per il partitore, cioe per ℞ cu. 6. men ℞ cu. 4. tro- uarai, che fara preci$amente 10. come debbe fare di ragione, e pero $ta hene.

SImilmente volendo partir vna quantita per vn binomio c\~e$o di cen$o, eglie pur nece$- 7 $ario a trouar vna quantita, che dutta nel detto binomio produca numero rationale, & trouata tal quantita (per la $e$ta del primo capo) procedere, come $i è fatto nelle pa$- $ate, cioe multiplicar per la detta trouata quantita $i la co$a da partire, come il partito- re, & dapoi partire (per la prima del primo capo) il produtto della co$a da partire per il produtto del partitore, & lo auenimento $ara lo auenimento cercato. E$$empi gratia volendo partire po- niamo pur 10. per que$to binomio cen. cen. cioe per ℞ ℞ 4. piu ℞ ℞ 3. troua prima vna quantita, che dutta nel detto binomio cen. cen. produca numero rationale. Onde procedendo per la regola data nella detta $e$ta del primo capo, trouarai quella e$$er ℞ ℞ 64. men ℞ ℞ 48. piu ℞ ℞ 36. men ℞ ℞ 27. E per tanto multiplicando il detto binomio di ℞ ℞ 4. piu ℞ ℞ 3. per la detta quadrinomial quantita, trouarai che fara a ponto 1. qual $aluarai per tuo partitore, poi multiplicarai anchora la quantita, che $i ha da partire, cioe quel 10. per la detta quadrinomial quantita, & trouarai, che fa- ra ℞ ℞ 6 40000. men ℞ ℞ 480000. piu ℞ ℞ 360000. men ℞ ℞ 270000. & que$to partirai per quel 1. che $alua$ti, & trouarai, che ti venira quella mede$ima quantita, cioe ℞ ℞ 64000. \~m ℞ ℞ 480000. piu ℞ ℞ 360000. men ℞ ℞ 270000. & tanto concluderai, che venira a partire 10. per ℞ ℞ 4. piu ℞ ℞ 3. che $e ne farai proua multiplicando il detto auenimento, cioe ℞ ℞ 640000. men ℞ ℞ 48000. piu ℞ ℞ 360000 men ℞ ℞ 270000. per il partitore, cioe per ℞ ℞ 4. piu ℞ ℞ 3. trouarai che fara pre- ci$amente 10. come vuol il douere.

SImilmente procederai volendo anchora partire vna quantita per vno re$iduo cen$o 8 di cen$o, cioe trouarai pur vna quantita, che multiplicata fia tal re$iduo cen$o di cen$o produca quantita rationale, & trouata tal quantita (per la regola data nella $ettima del primo capo) procedere per il modo fatto nelle pa$$ate. E$$empi gratia volendo partire poniamo pur 10. per que$to re$iduo cen. cen. cioe per ℞ ℞ 4. men ℞ ℞ 3. troua prima vna quanti- ta, che dutta nel detto ℞ ℞ 4. men ℞ ℞ 3. facciano numero rationale. Onde operando $econdo la re- gola data nella $ettima del primo capo, trouarai quella e$$er ℞℞ 64. piu ℞ ℞ 48. piu ℞ ℞ 36. piu ℞ 27. & per tanto multiplicando il detto re$iduo ℞ ℞ 4. men ℞ ℞ 3. per la detta quadrimonial quan- tita cen. cen. trouarai, che fara pur preci$amente 1 ($i come $ece anchora nella precedente) qual $al- ua per tuo partitore, poi multiplicarai anchora la quantita, che $i ha da partire (cioe quel 10) per la mede$ima quadrinomial quantita, & trouarai, che fara ℞ ℞ 640000. piu ℞ ℞ 480000. piu ℞ ℞ 360000. piu ℞ ℞ 270000. & que$ta partirai per quel 1. che $alua$ti, & trouarai che te ne venira quella mede$ima ℞ ℞ 640000. piu ℞ ℞ 480000. piu ℞ ℞ 360000. piu ℞ ℞ 270000. & tanto con- cluderai, che ti venira a partire 10. per ℞ ℞ 4. men ℞ ℞ 3. che $e ne farai proua la trouarai buona.

VOlendo anchora partire vna quantita per vn binomio primo relato, eglie mede$ima- 9 mente nece$$ario a trouar prima vna quantita, che dutta nel detto binomio relato, fac- cia numero rationale, & ritrouata tal quantita procedere poi $econdo l’ordine dato nelle pa$$ate. E$$empi gratia volendo partire poniamo pur 10. per que$to binomio re- lato ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. troua pur vna quantita, che dutta fia il detto binomio relato produchi quantita rationale, & trouata che $ia procedere poi $econdo la regola data nelle pa$$ate. E$$empi gratia volendo partire poniamo pur 10. per que$to binomio relato, cioe per ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. troua prima vna quantita, che dutta fia il detto ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. faccia numero rationale, onde LIBRO operando per la regola data nella ottaua del primo capo, trouarai quella e$$er ℞ rel. 256. men ℞ rel. 192. piu ℞ rel. 144. men ℞ rel. 108. piu ℞ rel. 81. e per tanto multiplicando il detto binomio ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. per la detta quinomial quantita relata, trouarai che fara preci$amente 7. qual $alua per tuo partitore. Poi multiplicarai anchora la quantita, che $i ha da partire, cioe quel 10. per la me de$ima quantita cinquenomiale, & trouarai che fara ℞ rel. 25600000. men ℞ rel. 19200000. piu ℞ rel. 14400000. men ℞ rel. 10800000. piu ℞ rel. 8100000. & que$ta partirai per quel 7. che $al- ua$ti (reccando il detto 7. al $uo relato) trouarai che te ne venira ℞ rel. 1523 {2939/16807} men ℞ rel. 1142 {6406/16807} piu ℞ rel. 856 {13208/16807} men ℞ rel. 642 {9906/16807} piu ℞ rel. 481 {15833/16807}, & tanto concluderai, che venira a partir 10 per ℞ rel. 4. piu ℞ rel. 3. che $e ne farai proua la trouarai buona.

Non ti ammirare, perche io pongo $empre la quantita da partire e$$er 10. il che faccio per e$$er nu- mero accommodo.

SImilmente (per abbreuiar parole) volendo partir il detto 10. per que$to re$iduo relato 10 radice rel. 7. men ℞ rel. 3. troua pur la quantita, che dutta fia il detto re$iduo faccia nu- mero rationale, che procedendo $econdo la regola data nella nona del primo capo, tro uarai quella e$$er radice rel. 2401. piu ℞ rel. 1029. piu ℞ rel. 441. piu ℞ rel. 189. piu ra- jice rel. 81. e per tanto multiplicando il detto re$iduo per la detta cinquenomial quantita relata, trouarai che ti venira preci$amente 4. qual $alua per tuo partitore, poi multiplicarai anchora la quãtita, che $i ha da partir (cioe quel 10) per la detta cinquenomialquantita, & trouarai che fara ℞ rel. 240100000. ⓟ ℞ rel. 102900000. ⓟ ℞ rel. 44100000. ⓟ ℞ rel. 18900000. ⓟ ℞ rel. 8100000. & que$to partirai per quel 4. che $alua$ti, & trouarai che te ne venira ℞ rel. 234472 {672/1024} piu ℞ rel. 100488 {288/1024}, ⓟ ℞ rel. 43066 {416/1024}, ⓟ ℞ rel. 18457 {32/1024}, ⓟ ℞ rel. 7910 {160/1024}, & tanto concluderai, che ne venira a partir 10 per ℞ rel. 7. \~m ℞ rel. 3. & $e ne farai proua la trouarai buona.

HOr per abbreuiar $crittura volendo anchora partire pur 10. per vn binomio cen$o cu- 11 bo, poniamo per ℞ cen. cu. 5. piu ℞ cen. cu. 2. troua pur vna quantita, che dutta nel det to binomio, produca numero rationale. Onde procedendo per la regola data nella de- cima del primo capo, trouarai tal quantita e$$er ℞ cen. cu. 3125. men ℞ cen. cu. 1250. piu ℞ cen. cu. 500. \~m ℞ cen. cu. 200. piu ℞ cen. cu. 80. \~m ℞ ce. cu. 32. E per tanto multiplicandola fia il detto binomio cen$o cubo trouarai, che fara preci$amente 3. qual $aluarai per tuo partitore, & poi multiplicarai anchora la quantita da partir, cioe quel 10. per la mede$ima $enomial quantita, & trouarai, che fara ℞ cen. cu. 3125000000. m\~e ℞ cen. cu. 1250000000. piu ℞ c\~e. cu. 500000000. men ℞ cen. cu. 200000000. piu ℞ cen. cu. 80000000. men ℞ cen. cu. 32000000. & que$ta partirai per quel 3. che $alua$ti, & trouarai che te ne venira ℞ cen. cu. 4286694 {74/729}, men ℞ cen. cu. 1714- 677 {467/729}, piu ℞ cen. cu. 684871 {41/729}, men ℞ cen. cu. 274348 {308/729}, ⓟ ℞ cen. cu. 109739 {269/729}, \~m ℞ cen. cu. 43895 {545/729}, & tanto concluderai, che ti venira a partir 10 per radice cen. cu. 5. piu ℞ ce. cu. 2. che $e ne farai proua tu la trouarai buona.

SImilmente volendo anchor partir poniamo pur 10. per vn re$iduo ce. cu. poniamo per 12 ℞ cen. cu. 5 \~m ℞ ce. cu. 2. troua pur vna quantita, che dutta fia il detto re$iduo cen$o cu- bo, faccia numero rationale. Onde operando $econdo la regola data nella vndecima del primo capo, trouarai tal quantita e$$er ℞ cen. cu. 3125 piu ℞ cen. cu. 1250. piu ℞ cen. 500. piu ℞ cen. cu. 80. piu ℞ cen. cu. 32. quala multiplicandola fia il detto re$iduo cen$o cubo, trouarai che fara preci$amente 3. $i come fece anchora nella pa$$ata, qual $aluarai per tuo partitore, poi multiplicarai anchora la quantita da partire (cioe quel 10) per la detta $enomial quantita, & quel produtto partirai per quel 3. che $alua$ti, & trouarai che te ne venira ℞ c\~e. cu. 4286694 {74/729} piu ℞ cen. cu. 1714677 {467/729}, piu ℞ cen. cu. 685871 {41/729}, piu ℞ cen. cu. 274348 {308/729}, piu ℞ cen. cu. 109739 {269/729} ⓟ ℞ cen. cu. 43895 {545/729}, & tanto concluderai, che venira a partir 10 per ℞ cen. cu. 5. men ℞ cen. cu. 2. che $e ne farai proua la trouarai $tar bene.

Et $enza che piu oltra proceda non dubito, che da te mede$imo $aprai come gouernarti, volendo partire la detta quantita per vn binomio, ouer re$iduo $ecõdo relato, & co$i per vn’altro cen. cen. cen. ouer cu. cu. & co$i per vn cen$o relato, ouer per vn terzo relato, & co$i per vn cubo cen. cen. & co$i di$correndo in tutti gli altri, che vanno $eguitando di mano in mano, che longo $arei a vo- lerti dar e$$empio a $pecie per $pecie e$$endo infiniti, ma il tutto cõ$i$te a $aper trouare quella quan- tita, che dutta in quella tal $pecie di binomio, ouer re$iduo produca quantita rationale, dellaqual co$a nel primo capo di que$to a $uffici\~etia t’in$egnai la regola, & il modo da $aperla trouar in ogni $pecie di binomio, ouer re$iduo.

MA quando che il binomio, ouer re$iduo, con il qual $i haue$$e da partir la detta quantita fu$$e 13 di nomi di $pecie diuer$e, bi$ogna ridurli a vna mede$ima $pecie. E$$empi gratia volendo DECIMO. partire poniamo pur 10 per ℞ rel. 5. piu ℞ quadra 3. in que$to ca$o bi$ogna reccare quelli duoi nomi a vna natura, cioe quadrar quella radice rel. 5. & fara ℞ cen. rel. 25. & dapoi relatare quella radice quadra 3. & dira poi radice cen. rel. 243. tal che il detto binomio dira poi radice cen. rel. 25. piu ℞ cen. rel. 243. ma perche $ta meglio a notar il maggior nome prima (anchor che tanto $igni- fichi a vn modo, come a l’altro) lo notaremo in que$to modo ℞ cen. rel. 243. piu ℞ cen. rel. 25. fat- to que$to bi$ogna mo $eguir l’ordine delle altre, cioe trouar vna quantita, che dutta in detto bi- nomio cen$o relato faccia quantita rationale, & per trouare tal quantita, $e ben e$$aminarai la no- $tra regola narrata nella decima$e$ta del primo capo, trouarai che tal quantita $i forma con 10 ter- mini continui proportionali nella proportione di ℞ cen. rel. 243. a ℞ cen. rel. 25. i quali 10 termini procedendo $econdo l’ordine, ouer regola data nella 25 del primo capo del $ettimo libro, & no- tandoli con li duoi termini piu, & men, come nel $econdo capo t’in$egnai, trouarai quelli e$$er que- $ti, cioe ℞ cen. rel. 2954312706550833698643. men ℞ cen. rel. 303941636476423220025. piu ℞ cen. rel. 312697156868748816875. \~m ℞ cen. rel. 3217048938978890625. ⓟ ℞ cen. rel. 330972113063671875. m\~e ℞ cen. rel. 34050628916015625. piu ℞ cen. rel. 350315112304- 6875. m\~e ℞ cen. rel. 360406494140625. piu ℞ cen. rel. 37078857421875. men radice cen. rel. 3814697265625. E per tanto multiplicando que$ta tal quantita, cioe que$to tal diecenomio fia il detto radice cen. rel. 243. piu ℞ cen. rel. 25. trouarai che fara preci$amente 295431270273613- 633018. & que$to bi$ogna $aluar per partitore, & $econdo l’ordine delle pa$$ate multiplicar an- chora la quantita, che $i ha da partire (cioe quel 10) per la mede$ima quantita di diece nomi cen$i relati compo$ta, il che facendo trouarai, che fara ℞ cen. rel. 295431270655083369864300- 00000000. men ℞ cen. rel. 3039416364764232200250000000000. piu ℞ cen. rel. 312697- 156868748168750000000000. men ℞ cen. rel. 32170489389788906250000000000. piu ℞ cen. rel. 3309721130636718750000000000. men ℞ cen. rel. 340506289160156250000- 000000. piu ℞ cen. rel. 35031511230468750000000000. men ℞ cen. rel. 36040649414062- 50000000000. piu ℞ cen. rel. 370788574218750000000000. men ℞ cen. rel. 3814697265- 625000000000. & que$to tal produtto partirai per quel 295431270273613633018. che $al- ua$ti, ilche facendo trouarai che te ne venira quelli mede$imi dieci nomi di radici cen$e relate, ma e$ime del cen$o relato del detto no$tro partitore, i quali diece rotti $aranno lo auenimento, che ve- nira a partire 10 per il detto binomio cen$o relato, o vuoi dir per radice rel. 5. piu radice quadra 3. i quali dieci nomi rotti, per e$$er difficulto$i da imprimere non li ho voluti notar, ma parendoti da te mede$imo (non purando la fatica) li potrai con la penna formar, & farne anchora la proua pratica- le, o vuoi dir naturale, ma la maggior difficulta di que$te $pecie di que$tioni è il $aper con arte tro- uar quella quantita, che dutta in quella $pecie di binomio, ouer re$iduo produca quantita rationa- le, come da te mede$imo puoi ton$iderare.

_Que$ta mede$ima $opra$critta que$tione fu da me propo$ta a Hieronimo_ Cardano medico Milane$e, & a Lodouico ferraro $uo creato nella no$tra publica di$puta, & fu il 28. quefito, qual dice preci$amente in que$ta forma.

ANchora vi dimando, che mi $ia partito 10 per radice relata 5. piu radice quadra 3. cioe trouan do il $uo reci$o, come $apeti.

Alqual mio que$ito circa otto me$i dapoi il termine limitato mi derno que$ta $otto$eritta ri$po$ta pu blicamente in $critto.

_Lari$po$ta data da Hieronimo Cardano, & da Lodouico_ ferraro $uo creato al $opra notato mio que$ito 28.

PEr fare que$ta operatione io trouo dietro a radice quadra 3. & radice relata prima 5. tre quantita con lor continue proportionali, lequali $ono radice rel. 25. partita per ℞ 3. & ℞ rel. 125. partita per ℞ 9. & ℞ 625. partita per ℞ 27. Dapoi di$põgo tutte cinque que$te quantita a l’una per via del men, & l’altra per via del piu, di modo che facciano radice quadra 3 men radice relata prima 5. piu radice rel. 25. partita per ℞ 3. m\~e ℞ rel. 125. partita per ℞ 9. piu ℞ rel. 625. partita per ℞ 27. & que$to compo$ito io lo adimando il primo reci$o, il quale a volerlo multiplicar per radice quadra 3. piu radice relata prima 5. non accade a far altro, che a multiplicar radice quadra 3. in radice quadra 3. & radice relata prima 5. in ℞ rel. 625. partita per ℞ 27. & que$to auiene, percioche per cau$a della proportionalita, tutte le altre multiplicationi $i abbatteno l’una l’altra. Si produce adonque di detta multiplicatione 3 piu ℞ rel. 3125. partita LIBRO per ℞ 17. & perche nece$$ariamente 3125 ha radice relata, laqual è 5. tal produtto è equiualente a 3. e 5. partita per ℞ 27. & que$to è il mede$imo con 3 piu ℞ 25. partita per ℞ 27. il reci$o delquale è 3. m@n radice 25. partita per ℞ 27. & que$to adimando il $econdo reci$o, il quale è quello, che multiplicato nel $uo binomio, cioe in 3. piu ℞ 23. partita per ℞ 27. produce il diui$ore a numero, il qual $ara 8. & duoi vinte$ette$imi, ch’è il propo$ito, percioche non accade a far altro, che a multi- plicare poi 10. per gli anteditti duoi reci$i, cioe prima per l’uno, & poi quello ne vien per l’altro, & l’ultimo auenimento $i ha da diuidere per 8. & duoi vinte$ette$imi, e quello che da tal diui$ione ne peruiene è la quantita cercata.

Quando che vno ha da andar in alcun luogo (anchor che la via mae$tra $ia totalmente ignorata da Que$ito nõ ben ri$olto da Hieronimo Cardano me- dico milane$e, ne da Lo- douico ferraro $uo creato, cioe il 28 delli 31 a lor pro- po$ti nella no$tra publica di$puta. quello) $apendo in che ver$o $ia quel tal luogo, non vi è dubbio, che co$tui a longo andar vi anda- ra a trauer$one, cioe trauer$ando fo$$i, valli, mõti, bo$chi, & altri $trani pa$$i. Que$to voglio inferir di Hieronimo Cardano medico milane$e, et di Lodouico ferraro $uo creato. I quali per ignorar to- talmente la via mae$tra da ri$oluer il $opradetto no$tro 28 que$ito, & $ap\~edo in che ver$o batteua tal co$a, in termine di otto me$i vel circa vi $ono andati a trauer$one, & doue ch’io gli adimando vna $ola quantita (chiamandola pur re$iduo) che dutta fia quel tal binomio di radice rel. 5. piu ℞ 3. produca quantita rationale, loro mi a$$egnano duoi re$idui, cioe vno primo, & l’altro $econdo, & gli ne la$cia, & non $i auedono, che non hanno ri$olto il ca$o, cioe che non mi hanno dato, ne trouato il detto re$iduo proportionale da me adimandato, cioe quella $ola quantita, che dutta nel detto binomio faccia numero rationale, come cia$cun lettore puo con$iderare, laqual $ola quantita non puo e$$er manco di diece nomi, & a volerla trouar per tal $uo andare a trauer$one vi haue- ria difficulta a$$ai per la grandi$$ima confu$ione di rotti di diuer$e nature, che vi occorreria, & tut- to que$to procede per ignorare la via mae$tra da noi trouata, & e$plicata nel precedente capo.

VOlendo anchora partire 10 per radice rel. 5. piu ℞ cu. 3. bi$ogna prima reccare quelli 14 duoi nomi di natura diuer$i a vna mede$ima natura, il che $i fara cubando quella radi- ce rel. 5. & relatando quella radice cuba 3. il che facendo dira poi radice cuba rel. 125. piu radice cuba rel. 243. Et per mettere prima la maggior quantita tramutaremo li det ti duoi nomi, dicendo radice cuba rel. 243. piu ℞ cu. rel. 125. fatto que$to bi$ogna mo $eguir l’or- dine dato nelle pa$$ate, cioe trouar vna quantita, che dutta nel detto binomio cubo relato faccia quantita rationale, & per trouare tal quantita, $e ben e$$aminarai l’ordine da noi trouato, & nota- to nel primo capo, trouarai tal quantita formar$i con quindeci termini continui proportionali nel- la proportione, che è da radice cuba rel. 243. piu radice cuba rel. 125. & li detti quindici termini notarli con li duoi termini piu, e meno, $econdo l’ordine piu volte detto nel detto primo capo, nel re$tante poi $i procede $econdo la regola delle pa$$ate, che lõgo $arei a volerti e$$emplificar il tutto.

Que$ta mede$ima $opra$critta que$tione fu da me propo$ta a Hieronimo Cardano medico milane- $e, & a Lodouico ferraro $uo creato nella no$tra publica di$puta, & fu il no$tro 29 que$ito delli 31 a lor propo$ti, qual diceua preci$amente in que$ta forma.

Anchora partitime 10 per radice rel. 5. piu radice cu. 3. cioe trouãdo pur prima il $uo re$iduo, il qual $uo re$iduo io l’intendo per quella quantita, che dutta in tal binomio produca quantita rationale, per e$$er quella la $o$tanza di tal que$tione, allaqual que$tione circa otto me$i dapoi il termine li- mitato mi diedero la $otto$critta $ua ri$po$ta.

_La ri$po$ta data da Hieronimo Cardano medico milane$e,_ & da Lodouico ferraro $uo creato al $opra notato mio 29 que$ito.

PErcioche ℞ cu. 3. è maggiore di radice relata prima 5. io dietro a ℞ cu. 3. & ℞ rel. 5. ri- Ri$olutione non rettamen te fatta $econdo il propo$i- to da Hieronimo Carda- no, & da Lodouico ferra- ro $uo creato, $opra il mio 29 que$ito delli 31 a loro propo$ti nella no$tra pu- blica di$puta. trouo tre quantita continue proportionali, lequali $ono ℞ rel. 25. partita per ℞ cu. 3. & ℞ rel. 125. partita per ℞ cu. 9. & ℞ rel. 625. partita per radice cu. 27. Po$cia di$pongo tutte que$te quantita l’una per via del men, & l’altra per via del piu, di modo che fan- no ℞ cu. 3. men ℞ rel. 5. piu ℞ rel. 25. partita per ℞ cu. 3. men ℞ rel. 125. partita per ℞ cu. 9. piu radi- ce rel. 625. partita per ℞ cu. 17. & tutto que$to compo$ito io l’adimando primo reci$o, ıl qual per multiplicarlo in ℞ cu. 3. piu ℞ rel. 5. non accade a far altro, che a multiplicar ℞ cu. 3. in ℞ cu. 3. & ℞ rel. 5. in ℞ rel. 625. partita per ℞ cu. 27. & que$to percioche tutte le altre multiplicationi per cau$a della proportionalita, & del piu, & meno $i abbattono l’una l’altra, $i produce adonque di detta multiplicatione ℞ cu. 9. piu ℞ rel. 3125. partita per ℞ cu. 27. & perche 3125. nece$$ariamente ha ℞ rel. prima, laqual è 5. & ℞ cu. 27. ha ℞ cu. laqual è 3. $eguita, che ℞ cu. 9. piu ℞ rel. 3125. partita per ℞ cu. 27. è equiualente a ℞ cu. 9. piu cinque terzi. Hor per trouar il $econdo re$iduo io piglio la ra- dice quadra di 9. laqual è 3. & co$i pongo, che il primo nome di tal $econdo reci$o $ia la ℞ cu. 3. DECIMO. dietro allaquale io ritrouo due quantita in continua proportione, come ℞ cu. 9. a vno, & duoi ter- zi, i quali $ono ℞ cu. 125 ottan tune$imo, & 25 vinti$ette$imi, & co$i dico il re$iduo $econdo e$$ere ℞ cu. 3. men ℞ cu. 125. ottantune$imo piu 25 vinti$ette$imi, il qual a volerlo multiplicare fia ℞ cu. 9 piu vno, & duoi terzi, non accade a far altro, che a multiplicar ℞ cu. 3. via ℞ cu. 9. & vno, & duoi terzi via 25 vinti$ette$imi, percioche tutte le altre multiplicationi per cau$a della proportionalita, & del piu, & del meno, $i abbatteno l’una l’altra, $i che di detta multiplicatione $i produce 3. piu 125 ottantune$imo, cioe 4. & 44 ottantune$imo, & que$to $i è il diui$ore. Di maniera, che chi vuol mo compire l’operatione non ha da far altro, che da multiplicare 10 per il primo di $opradetti re- ci$i, & lo auenimento per il $econdo po$cia ha da partire l’ultimo auenimento per 4. e quaranta- quattro ottantune$imo, & quello che ne riu$cira $ara la quantita cercata.

Nellaqual $ua conclu$ione, come che ogniuno puo vedere, que$ti tali non mi hanno dato, ne $aputo a$$ignar quel proportional re$iduo adimandato, cioe quella $ola quantita, che dutta fia quel pro- po$to binomio produchi quantita rationale (che è il neruo principal di tal que$tione) laqual quan- tita (procedendo per qual $trana via $i voglia) è nece$$ario e$$er compo$ta di 15 termini continui proportionali, & a trouarli per tal $ua via a trauer$one ci haueria difficulta grandi$$ima, come fu detto anchora della pa$$ata per la grandi$$ima confu$ione di rotti di natura diuer$i, come che cia- $cun $ano intelletto puo con$iderare, e pero bi$ogna dar tali conclu$ioni $enza rotti, il che non han no $aputo fare per non $aper la retta via mae$tra, ma $ono andati a trauer$one concludendo la que$tione in duoi re$idui, cioe primo, & $econdo, & io ne adimando vn $olo, & non duoi.

VOlendo anchora partire 10 per ℞ rel. 5. piu ℞ ℞ 3. prima ridurai li detti duoi nomi a 15 vna mede$ima natura, il che farai reccando quella ℞ rel. 5. a cen$o di cen$o, & relatare quella ℞ ℞ 3. il che facendo hauerai poi ℞ cen. cen. rel. 625. piu ℞ cen. cen. rel. 243. fatto que$to bi$ogna mo $eguir l’ordine dato nelle pa$$ate, cioe trouar vna quantita, che dut ta, ouer multiplicata fia il detto binomio cen. cen. rel. faccia numero rationale, & per trouare tal quantita $e ben con$iderarai l’ordine dato, & notato nel primo capo, trouarai tal quãtita formar$i da 20 termini continui proportionali nella proportione, che è da ℞ cen. cen. rel. 625. a ℞ cen. cen. rel. 243. & quelli tali 20 termini notarli con li duoi termini piu, & meno $econdo la regola data nel detto primo capo, & dapoi $eguir $econdo la regola v$ata nelle pa$$ate.

Que$ta mede$ima $opra$critta que$tione fu da me propo$ta a Hieronimo Cardano medico milane- $e, & a Lodouico ferraro $uo creato, nella no$tra publica di$puta, & fu il 30 que$ito delli 31 a lor propo$ti, il qual que$ito diceua preci$amente in que$ta forma.

Anchor partitime 10 per ℞ rel. 5. piu ℞ ℞ 3 (come è detto) cioe trouando il $uo reci$o (il qual $uo re- ci$o, come nella pa$$ata è $tato detto, io lo intendo per quella $ola quantita, che dutta in tal bino- mio produca quantita rationale, per e$$er quella il neruo principal di tal que$ito) alqual que$ito circa otto me$i dapoi il termine fra noi limitato mi diedero la $otto$critta $ua ri$olutione.

_Ri$olutione data da Hieronimo Cardano medico milane$e, &_ da Lodouico ferraro $uo creato al $opra$critto mio 30 que$ito delli 31 a lor propo$ti nella no$tra publica di$puta.

PEr far que$ta partitione, io dietro a ℞ ℞ 3. & ℞ rel. 5. trouo tre quantita continue proportionali Ri$olutione non fatta $e- condo il propo$ito da Hie ronimo Cardano medico milane$e, & da Lodouico ferraro $uo creato $opra il mio 30 que$ito di 31 a lor propo$ti nella no$tra pu- blica di$puta. con loro, lequali $ono ℞ rel. 25. partita per ℞ ℞ 3. & ℞ rel. 125. partita per ℞ ℞ 9. & ℞ rel. 625. partita per ℞ ℞ 27. Dapoi di$pongo que$te cinque quantita l’una per via del men, & l’altra per via del piu, di modo, che fanno ℞ ℞ 3. men ℞ rel. 5. piu ℞ rel. 25. partita per ℞ ℞ 3. men ℞ rel. 125. par- tita per ℞ ℞ 9. piu ℞ rel. 625. partita per ℞ ℞ 27. & tutto que$to compo$ito io l’adimando il primo reci$o, il quale a multiplicarlo in ℞ ℞ 3. piu ℞ rel. 5. nõ accade a far altro, che a multiplicar ℞ ℞ 3 via ℞ ℞ 3. & ℞ rel. 5. via ℞ rel. 625. partita per ℞ ℞ 27. percioche tutt@ le altre multiplicationi $i abbat- teno l’una l’altra per cau$a della proportionalita, & del piu, & meno. Et co$i di tal multiplicatione ne na$ce ℞ rel. 3125. partita per ℞ ℞ 27. piu ℞ 3. cioe 5. partito per ℞ ℞ 27. piu ℞ 3. il reci$o di que- $to lo adimando il $econdo, e 5. partito per ℞ ℞ 27. men ℞ 3. Faccio la multiplicatione, & ne vien 25. partito per ℞ 27. men 3. il binomio delquale è 25. partito per ℞ 27. piu 3. faccio la multiplica- tione, & ne viene 625 vinti$ette$imi men 9. cioe 14. e quattro vinti$ette$imi, & que$to è il diui$o- re. Si che chi vuol mo perficere l’operatione multiplichi 10 per il primo de gli antecedenti reci$i, et il produtto per il $econdo, po$cia quello ne vien per il binomio 25. partito per ℞ 27. piu 3. & la quantita, che ne venira $ara quella, che partita per 14. e 4 vinti$ette$imi ne dara la quantita cercata.

Anchora in que$ta $i vede, che non mi hanno $aputo a$$ignar, ne proferir in parolequel proportional re$iduo, che nel mio que$ito $i adimanda, cioe quella $ola quantita, che dutta nel $oprapo$to bino- LIBRO mio produca quantita rationale, che è la $o$tanza di tal mio que$ito, ma me la vogliono conclude- re a trauer$one con tre diuer$i confu$i re$idui, cioe primo, $econdo, & terzo re$iduo. Et tutto que- $to procede per ignorare la retta via magi$trale.

Da notare.

BI$ogna $apere quantunque in tutti li $opra notati e$$emp{ij} io habbia po$to 10 per la 16 quantita da partire, per e$$ere vn numero facile da maneggiare, nondimeno tal quan- tita puo e$$er non $olamente ogni altro numero, ma puo e$$er anchora vna ℞ $orda, et $imilmente vn binomio, ouer re$iduo, & vn trinomio, ouer quadrinomio, &c. Che a volerti dar e$$empio in ogni qualita di $imil $orte di partiri, lõgo $arei in tal materia, ma mi ba$ta $o lamente auertirti dell’ordine, nel re$to con il tuo ingegno $upplirai. Ma quãdo ti accade$$e di partir vna quantita per vn trinomio, ouer quadrinomio, et altri $imili, delliquali non $ape$ti cõ che multi plicar il partitore, che produce$$e numero rationale, tu notare$ti tal partir in forma di rotto. E$$em pi gratia volendo partire poniamo 12. per que$to trinomio 5. ⓟ ℞ cu. 3. piu ℞. cu. 2. hor non $apen do con che quantita multiplicar tal trinomio, che produca numero, ouer quantita rationale tu lo a partir 22 per 5 piu ℞ cu. 3. piu ℞ cu. 2 12 ne vien 5 piu ℞ cu. 3 piu ℞ cu. 2 notarai in forma di rotto, cioe ponendo quel 12. $opra di vna virgola, & $otto di quella ponerai quel tal tri- nomio, come in margine vedi. Et co$i volendo partire ℞ cu. 13 per ℞ cu. 4. piu ℞ cu. 3. men ℞ cu. 2. tu notarai quel ℞ cu. 13 $opra vna linea, & $otto di quella ponerai quel tal trinomio, come in margine vedi. Et que$to modo di partire $i potria anchora v$are a par- tire per vn $implice binomio, ouer re$iduo $enza alterare il detto partitore, ma eglie piu da per$o- a partir ℞ cu. 13 per ℞ cu. 4. ⓟ ℞ cu. 4. m\~e ℞ cu. 2 ℞ cu. 13. ne vien ℞ cu. 4. piu ℞ cu. 3. men ℞ cu. 2. na intelligente a ridur il detto partitore a quan tita rationale potendo, ma quando che non $i puo, $i debbe procedere, come di $opra hab- biamo detto, & fatto.

Vero è che hauendo a partire per vn trino- mio quadro, tu puoi in duoi colpi ridurlo a quantita rationale, E$$empi gratia volendo partir 10. per que$to trinomio ℞ 6. ⓟ ℞ 3. ⓟ ℞ 2. prima per ridur tal partitore a quantita rationale, voltarai vno di quelli termini di piu in meno, hor voltamolo in que$to modo ℞ 6. ⓟ ℞ 3. men ℞ 2. & con que$to multiplicarai il detto trinomio di ℞ 6. ⓟ ℞ 3. piu ℞ 2. il che facendo trouarai, che ti produ- ra ℞ 72 piu 7. cioe ti $ara calato vn nome, onde multiplicando anchora la co$a da partire, cioe quel 10. per quel mede$imo, trouarai che ti produra que$to trinomio ℞ 600. ⓟ ℞ 300 men ℞ 200. da partir per quel binomio di ℞ 72 ⓟ 7. Et per far tal partire procedarai $econdo l’ordine dato, cioe multiplicarai il partitore per il $uo re$iduo, cioe per ℞ 72 men 7. il che facendo te ne venira 23 per il tuo rational partitore, onde multiplicando anchora la co$a da partire, cioe quel ℞ 600 piu ℞ 300 men ℞ 200. per il detto re$iduo, cioe per ℞ 72 men 7. trouarai che ti produra que$to $enomio ra- dice 43200 men ℞ 29400 piu ℞ 21600. men 120. men ℞ 14700. piu ℞ 9800. partendolo per il tuo rational partitore, cioe per quel 23. lo auenimento $ara quello, che venira a partire il detto 10. per il detto trinomio di ℞ 6 piu ℞ 3 piu ℞ 2. & perche a partire il detto $enomio per il detto 23. non vi occorre alcuna arte, ma $olamente fatica, a te la$cio la impre$a di e$$equire tal effetto, & quando che hauerai e$$equito, tal operatione $e per e$$ercitarti ne vorrai far la proua, multiplicarai il detto vltimo auenimento fia il primo partitore, cioe fia ℞ 6 piu ℞ 3 piu ℞ 2. & di tal produtto ti douera venir la co$a partita, cioe quel 10. il che venendo $arai $icuro tutta la tua operatione e$$er $tata buona, ma venendo altramente $arai$icuro di hauer errato in qualche parte, e pero riuederai tal tua operatione dal principio al fine, & que$to facendo, oltra che trouarai lo errore ti venirai a far nella pratica eccellente.

Il fine del decimo libro. _LIBRO VNDECIMO DELLA SECON-_ DA PARTE DEL GENERAL TRATTATO DI NICOLO Tartaglia, nelqual $i dichiara, & $i e$$emplifica praticalmente con numeri, & radi ci, & altre quantita irrationali, tutte le diffinitioni, & propo$itioni del de- cimo di Euclide, & ma$$ime quelle, che $ono piu alla general pra- tica di numeri, & mi$ure vtili, & nece$$arie, & non piu oltra, giontoui in fine vn capo da $aper limitar il pretio alle gioie, ouer pietre pretio$e.

HAuendo nella traduttione di Euclide da me fatta in lingua volga- re a$$ai competentemente delucidato $peculatiuamente il $uo deci- mo libro. Dico tanto quanto, che in tal luogo geometricamente a$petti. Ma perche vna co$a è il $aper $peculatiuamente dimo$trare vna propo$itione geometrica, & vn’altra è il $aperla e$$equire, ouer e$$emplificare, & prouare attualmente con numeri, & radici, ouer con altre quantita irrationali, perche la prima parte appartiene $o- lamente al Theorico, cioe al $peculatiuo, & la $econda al prati- co. Et per tanto accioche gli e$perti pratici non re$tino di tal dot- trina in tutto priui, mi è par$o in que$to luogo di voler e$$emplifi- care, & attualmente prouare con numeri, & radici, & altre quantita irrationali tutte quelle propo$itioni del detto decimo di Euclide, che a me parera e$$er piu alla ge- neral pratica di numeri, & mi$ure nece$$arie, & non piu oltra. Ma che de$idera$$e poi da intendere tai propo$itioni per dimo$tratione geometrica ricorra dal detto Euclide da noi tradotto, & troua- ra cio che de$idera. Et oltra di que$to, chi de$idera$$e poi di $apere e$$emplificare attualmente con numeri, & radici tutte quelle altre propo$itioni da me interla$ciate del detto $uo decimo libro, af- fermo che a tutti quelli, che haueranno inte$e que$te mie dichiarationi, facile gli $ara a e$$equir tal co$a da loro mede$imi.

Alcuno mi potria imputare, & dire non e$$er conueniente a dichiarare con e$$emp{ij}, in que$to luogo tali propo$itioni del detto decimo di Euclide per e$$er tutte que$tioni geometrice, & che per que- $ta cau$a piu $i conueniua tali dichiarationi, & e$$emplificationi nel trattato di geometria, che in que$to luogo.

Ri$pondo che le $ette arti liberali $ono tanto in$ieme colligate, & mi$te, ch’eglie impo$$ibile a poterne in$egnar vna $enza interponerui alcuno di termini, ouer particolar $oggetti di quelle, che dapoi quella $eguitano. Et che $ia il vero, $i vede chiaramente nella grammatica, laquale è la prima delle $ette arti liberali, & nondimeno volendo dichiarare le parti di quella in forma d’interrogationi. II precettore dice al di$cepolo. Poeta que pars e$t, & fa che il di$cepolo gli ri$ponde. Nomen e$t. Et il precettor replicando dice. Quare e$t nomen? Et fa che il di$cepolo ri$põde. Quia $ignificat $ub$tan tiam, & qualitatem propriam, vel comunen cum ca$u, & nondimeno che interroga$$e il di$cepo- lo, & anchora il precettore, che co$a $ia $o$tantia, & che co$a $ia qualita, non $olamente il di$cepo- lo, ma molte volte anchora il detto precettore re$tara alla ri$po$ta mutto, & que$to procede, per- che tali diffinitioni non $i a$petta al grammatico, ma al logico per e$$er termini della logica, per la qual co$a $eguiria, che a voler ben intendere tutti li termini della grammatica, bi$ognaria prima in- tender la logica, & a voler ben intender la detta logica (per molte piu efficace ragioni) bi$ogna pri ma intendere la grammatica. Et perche eglie impo$$ibile a poter in$egnare, ouero a imparare tal due arti in vn colpo $olo, ma bi$ogna prima in$egnare, ouero imparar l’una, & dapoi l’altra, e per tanto nella prima eglie nece$$ario a in$egnare, ouero a imparare confu$amente molti termini perti- nenti all’altra. Il mede$imo voglio inferir di me, che volendo in$egnar la general pratica di que$te due $cientie di numeri, & mi$ure, cioe di Arithmetica, & Geometria, lequali $ono tanto in$ieme colligate, che eglie impo$$ibile a poterne in$egnare generalmente vna, $enza interponerui $traua- cantemente, & confu$amente molti termini, & particolar que$tioni pertinenti all’altra, come nelli precedentilibri, trattando delle radici, binom{ij}, re$idui, & altre quantita irrationali, che $ono tutti accidenti della quantita continua (anchor che con numeri, & radici $i i$primeno) $i è vi$to. E pero non è da marauigliar$i, $e con$equentemente vi aggiongo que$ta pratica di e$$equir con numeri, & radici, le $equenti propo$itioni del decimo di Euclide (anchor che geometricamente parlino) per e$$er materie conformi. Et $e pur ti re$tara qualche particolarita nella mente confu$a per non LIBRO hauer hauuto anchora notitia delli princip{ij}, & termini della Geometria, quando che $arai con il tuo $tudio nel trattato di detta Geometria, & inte$o li principali termini di quella le co$e con- fu$amente inte$e ti $i faranno chiare, & lu$tre, $i come interuiene al grammatico intrando con il $uo $tudio nella logica.

_V na dichiar atione del pre$ente auttore $opra le diffinitioni_ del decimo di Euclide, piu alla pratica conueniente di quella gia fatta da lui $opra di e$$o Euclide. # Cap. I. Diffinitione prima del dedimo di Euclide.

QVelle quantita $arãno dette communicanti, ouero commen$urabili, allequali $ara 1 vna quantita numerante communamente quelle. Et quelle allequali non $ara vna quantita numerante communamente quelle $aranno dette incommen$urabili.

Nanti che veniamo alla e$$emplificatione della pre$ente diffinitione, bi$ogna $apere, che vna quantita s’intende numerare, ouero mi$urare vn’altra, quando che quella la numera, ouero mi$ura preci$amente per volte integre, cioe per nu- mero integro, $enza rotto, come s’intende nel $ettimo di Euclide nelli numeri. E$$empi gratia di- remo, che ℞ 3 numera, ouer mi$ura radice 108. perche partendo ℞ 108 per ℞ 3. ne vien ℞ 36. che $aria 6. il qual 6 è numero $ano, e pero la detta radice 3 vien a numerare, ouer mi$urare preci- $amente 6 volte la detta ℞ 108. ma quando che la radice del detto auenimento fu$$e numero rot- to, ouer $ano, & rotto, ouero altra quantita irrationale, non s’intenderia tal quantita numerare, ouer mi$urare quell’altra.

Ma bi$ogna notare, che quella quantita numerante, ouer mi$urante puo e$$er denominata, non $ola- mente dalla vnita, ouer da vn numero $ano, ma anchora da vn rotto, & da vn $ano, & rotto, & $imilmente da qual $i voglia $pecie di radice $orda, & $ia tal radice denominata da vn numero $a- no, ouer rotto, ouer $ano, & rotto.

Epero $i manife$ta, che que$to dir communicante, ouer non communicante, o vogliam dire com- men$urabile, & non commen$urabile, altramente s’intende, & piglia nelle quantita continue, di quello s’intende, & piglia nelli numeri $implici, perche li numeri communicanti s’intendono quelli (come fu detto nel $ettimo di Euclide) che qualche numero (oltra la vnita) li numera communa- mente, & non communicanti s’intendono quelli, che $olamente dalla vnita $ono communamen- te numerati. Ma nelle quantita continue, due quantita non $olamente s’intendono e$$er commu- nicanti quando che $ono communamente numerate da vna quantita denominata da numero $im plice, ma anchor quando $ono cõmunamente numerate da vna quantita denominata dalla vnita, ouer da vn rotto, ouer da vn numero $ano, & rotto, ouer da qualche $pecie di ℞ $orda, o $ia tal ℞ di numero $ano, ouer rotto, ouer $ano, & rotto, come di $opra è $tato detto. Et incõmunicante s’in tendono due quantita quando che non vi $ia alcuna $pecie di quantita, che numeri communamen te quelle, cioe che le numeri, ouer mi$uri preci$amente per volte integre, cioe $enza rotto, come di $opra è $tato detto. E$$empi gratia $iano que$te due quantita ℞ 56. & ℞ 126. diremo e$$er cõmuni cante, perche ℞ 3 {1/2} numera cõmunamente ambedue quelle, la cau$a, che la li numera è que$ta, che partendo ℞ 56 per la detta ℞ 3 {1/2} ne vien ℞ 16. laqual ℞ 16 $aria 4. E pero la detta ℞ 3 {1/2} numera la detta ℞ 56 preci$amente 4 volte, $enza alcun rotto, $imilmente partendo ℞ 126 ք la mede$ima ℞ 3 {1/2} ne vien ℞ 36. laqual ℞ 36 $aria 6. e pero la detta ℞ 3 {1/2} numera la detta ℞ 126 preci$am\~ete 6 vol te $enza alcun rotto. E per tanto le $opradette due quantita, cioe ℞ 56. & ℞ 126 (per la $opradetta diffinitione) diremo e$$er communicanti, ouer commen$urabili, & la $ua commune mi$ura $aria la detta ℞ 3 {1/2}, vero è che due quantita puo hauer diuer$e quantita numerante cõmunamente quelle.

Ma quando non vi fu$$e vna quantita numerante communamente due propo$te quantita, tali due quantita $i direbbono e$$ere incommen$urabili per la detta diffinitione, come $ariano que$te due ℞ 6. & ℞ 30. lequali per le ragioni, che nella prima del $equente capo s’intendera, è impo$$ibile di trouar alcuna quantita numerante communamente quelle, e pero $ono dette incommen$urabili per la detta diffinitione. Eglie ben vero, che per le no$tre regole praticali adutte $opra il $ummare, & $ottrar di radice $i puo cono$cere le dette due, & due quantita $e $ono, oueramente non, ma tali regole al pre$ente taccio, perche mi ba$ta e$$emplificare tal diffinitione po$ta da Euclide, e pero non ti ammirare $e alcuna volta replico molte regole diuer$e di alcune altre in altri luoghi da me dette, perche (come dice il prouerbio) per piu vie $i va a Roma.

VNDECIMO. Diffinitione $econda del decimo di Euclide.

LE linee rette $ono dette in potentia communicante quando vna commune $uperficie 2 numera le $uperficie di quelle.

Per ben intendere que$ta diffinitione bi$ogna $aper, che la potentia di vna linea s’in tende il quadrato di quella. E$$empi gratia la potentia di vna linea longa, poniamo 5 piedi $aria 25. cioe 25 $uperficiette quadrate di vno piede per faccia, & co$i la potentia di ℞ 2 $aria 2. cioe il quadrato di ℞ 2. che è 2. & co$i la potenza di ℞ 3 $aria 3. Similmente la potenza di ℞ ℞ 7 $aria ℞ 7. cioe $aria il quadrato di ℞ ℞ 7. che $aria ℞ 7. & co$i di$correndo.

E$$endo adonque due linee, la prima dellequali poniamo che $ia longa piedi 8. & l’altra ℞ 12. lequali piedi 5 25 ℞ 2 2 ℞ 3 3 ℞ ℞ 7 ℞ 7 dico e$$er in potentia cõmunicante, perche vi $ono molte $uperficie, che numeraranno le $uperficie quadrate di quelle, քche il quadrato della prima $aria 64. & quello della $econda $aria 12. & co$i il quadrato di vna linea longa piedi 2. che $aria di $uperficie piedi 4. numerara preci$amente 16 vol- te 64. & preci$amente 3 volte 12. $imilmente il quadrato di ℞ 2. che $aria 2. numerara preci$amen- te 32 volte 64. & preci$amente 6 volte 12. anchora il quadrato di vna linea longa vn $ol piede, che $aria pur vn piede $uperficiale numerara preci$amente 64 volte 64. & 12 volte 12. Se adon- que quando non ve ne fu$$e $aluo, che vna $uperficie, che numera$$e le dette $uperficie quadrate di quelle, tai due linee, cioe 8. & ℞ 12. $ariano (per la $opradetta diffinitione) in potentia communi- cante, tanto piu $aranno in potentia communicante e$$endoui piu commune $uperficie numeran- te le dette $uperficie quadrate di quelle.

Sia anchora que$te due linee, cioe ℞ ℞ 32. & ℞ ℞ 72. & perche le $uperficie quadrate di ambedue $a- ranno communamente numerate dalla $uperficie quadrata di ℞ ℞ 8. s’intenderanno e$$er in po- tentia communicante, la cau$a praticale, che le $iano da quella numerate è que$ta, che il quadrato di ℞ ℞ 32. $aria ℞ 32. & il quadrato di ℞ ℞ 71 $aria ℞ 72. & il quadrato di ℞ ℞ 8 $aria ℞ 8. onde partendo ℞ 32 per ℞ 8. ne venira ℞ 4. laqual ℞ 4 $aria 2. per numero, e pero la detta ℞ 8. numera preci$amente due volte la detta ℞ 32. Similmente partendo ℞ 72. per la detta ℞ 8. ne venira ℞ 9. laqual ℞ 9 $aria 3. per numero, e pero la detta ℞ 8 numera preci$amente 3 volte la detta ℞ 72. e pe ro le dette due linee ℞ ℞ 32. & ℞ ℞ 72 $ono in potentia communicante, perche la $uperficie qua- drata di ℞ ℞ 8 numera communamente le $uperficie quadrate di quelle.

Diffinitione terza del decimo di Euclide.

LElinee $ono dette incommen$urabili in potentia quando che non gli $ara alcuna commune $u 3 perficie, che numeri le $uperficie quadrate di quelle. E$$empi gratia que$te due quantita ℞ ℞ 6. & ℞ ℞ 8 (e$$endo linee) diremo e$$ere incommen$urabili in potentia, perche non vi è alcuna com- mune $uperficie, che numeri le $uperficie quadrate di quelle, lequali $uperficie quadrate l’una $aria ℞ 6. & l’altra $aria ℞ 8. la cau$a, che non vi $ia alcuna commune $uperficie, che numeri le dette due $uperficie quadrate s’intendera nella prima del $equente capo. Eglie ben vero, che per la regola da- ta $opra il $ummar, & $ottrar di radice potemmo cono$cere, & $apere le dette ℞ 6. & ℞ 8. e$$er in- commen$urabili, perche multiplicando l’una per l’altra non produra numero quadrato, ouer par- tendo qual $i voglia di quelle per l’altra, lo auenimento non $ara quadrato, cioe di tal auenimento non $e ne potra cauar numero rationale, e pero $ono incommen$urabili le dette due $uperficie qua drate, cioe ℞ 6. & ℞ 8. e per tanto $eguita le dette due linee, cioe ℞ ℞ 6. & ℞ ℞ 8 e$$er incommen- $urabili in potentia.

Diffinitione quarta del decimo di Euclide.

MA ogni propo$ta retta linea, con laquale ratiocinamo, $ara detta rationale.

4

In que$ta diffinitione l’auttore ne auerti$$e, come che quella mi$ura materiale, la- quale operaremo nelle no$tre commen$urationi (o $ia pertica, o pa$$o, o piede, o braz- zo, o palmo, o dito, o grano, ouero altra mi$ura formata con il compa$$o a no$tro pia- cere) $ara detta rationale, per e$$er vna quantita a noi cognita, & famigliare in tali cõmen$urationi.

Diffinitione quinta del decimo di Euclide.

ET le linee a quella communicante $ono dette rationali.

5

Quantunque que$ta diffinitione $ia po$ta di$gionta dalla precedente la $i debbe in- tendere congionta con quella $ucce$$iuamente, perche in que$ta copulatiuamente dif fini$$e, che tutte quelle linee, che $aranno commen$urabili a quella propo$ta linea (cioe LIBRO a quella mi$ura, con laquale mi$uraremo, $ia pertica, o pa$$o, o piede, o brazzo, o palmo, o dito, o grano, ouero altra mi$ura formata a no$tro piacere con il compa$$o nelle piccole commen$uratio- ni, ouero co$truttioni) $ono dette rationali, e$$empi gratia poniamo, che la no$tra propo$ta linea (con laquale mi$uramo, ouero intendiamo di mi$urare le no$tre co$e occorrenti) $ia quella mi$ura materiale, che $i chiama pa$$o, diui$a in piedi cinque, & cia$cun piede $econdo il co$tume moder- no, in oncie dodici. Hor dico che non $olam\~ete il detto pa$$o $ara linea rationale (per la precedente diffinitione) ma anchora tutte le linee mi$urate con il detto pa$$o, & con le $ue parti $aranno dette rationali (per la pre$ente diffinitione) perche tutte le dette linee veniranno a e$$ere commen$urabi- li con la no$tra propo$ta rationale, cioe con il no$tro pa$$o. Et accioche meglio m’intendi, poniamo che $ia vna linea, ouero longhezza longa pa$$a 6. piedi 4. oncie 7 {1/2}, dico la detta linea, ouero lon- ghezza e$$er quantita rationale (per la precedente diffinitione) per e$$ere commen$urabile con il no $tro pa$$o (per la prima diffinitione) & la loro commune mi$ura veniria a e$$er la mezza oncia, cioe che vna linea longa mezza oncia mi$urara la propo$ta longhezza preci$amente 831 volta, & mi$urara anchora il no$tro pa$$o preci$amente 120 volte, onde per la detta prima diffinitione $a- ranno commen$urabili, & per la precedente, & pre$ente diffinitione, l’una, & l’altra $ara ratio- nale, che è il propo$ito.

Ma bi$ogna notare, che que$ta mede$ima diffinitione nella $econda traduttione (cioe nella traduttio- ne del Zamberto) paria in que$t’altra forma.

ET quelle linee, che a que$ta $aranno commen$urabili in longhezza, & in potentia, & anchora $olamente in potentia $ono dette rationali.

Laqual diffinitione è a$$ai piu larga, & generale dell’altra, perche que$ta vuol, che anchora quelle linee, che $ono commen $urabili $olamente in potentia con la no$tra pro po$ta rationale (cioe con la no$tra mi$ura di pa$$o, ouer pertica, ouero altra $orte di mi$ura) $iano chiamate rationali, per il che $eguita, che quelle quantita, che communamente da pratici $ono det- te radici $orde, & irrationali, come $aria ℞ 10. ouer ℞ 12. & co$i la radice di ogn’altro numero non quadrato. E$$endo tal quantita linee, Euclide vuole, che $iano dette rationali, per e$$ere il $uo qua- drato rationale, & $e co$i non fu$$e $eguiria gran di$cordantıa nelle diffinitioni di binom{ij}, & re$i- dui, come che al $uo luogo s’intendera, vero è, che $e tai radici $orde $aranno $uperficie, $aranno ir- rationali, & $aranno dette $uperficie mediali, come al $uo luogo s’intendera. Ma fra pracici ogni ra- dice $orda, o $ia tal radice di $uperficie, ouer di linea, è detta communamente irrationale, come che da me per il pa$$ato è $tato detto.

Diffinitione $e$ta del decimo di Euclide.

ET quelle linee, che $aranno alla mede$ima incommunicante $ono dette irrationali, 6 ouer $orde.

Anchora que$ta diffinitione $i debbe intendere congionta $ucce$$iuamente alla pre- cedente della traduttione del Campano, perche in que$ta lui diffini$$e, che tutte quelle linee, che non $aranno communicanti alla mede$ima no$tra propo$ta retta linea (cioe alla no$tra propo$ta mi$ura materiale) $ono dette linee irrationali, ouero $orde, nondimeno que$ta mede$ima diffinitione nella traduttione del Zamberto parla in que$t’altro modo.

ET quelle linee, che $aranno a quella incommen$urabili per l’uno, & l’altro modo, cioe in longhezza, & in potentia $ono chiamate irrationali.

Laqual diffinitione intendendola congionta $ucce$$iuamente con la precedente (pur della traduttione del Zamberto) viene a con$ormar$i con il conuer$o di quella, cioe che vna linea incommen$urabile $olamente in longhezza con la no$tra mi$ura non $i debbe chia- mare, ne intendere irrationale (come $opra la precedente fu detto) anzi lui vuole, che la s’inten- da rationale, per e$$er il $uo qpadrato rationale, e pero bi$ogna notare, che il vulgo dipratici fin al pre$ente ($eguendo la traduttione del Campano) le radici di tutti li numeri non quadrati, $i e$$en- do linee, come e$$endo $uperficie (come di $opra è $tato detto) li chiamano irrationali, & $orde, nondimeno le $i debbono intendere rationali e$$endo linee, come parla la traduttione del Zam- berto, altram\~ete $eguiria (come di $opra di$$i) grande di$tordãtia nelle co$e, che $eguita nel decimo.

Diffinitione $ettima del decimo di Euclıde.

MA ogni quadrata $uperficie, cõ laquale ք il pre$uppo$ito ratiociniamo è detta rationale.

7

Per maggiore intelligentia di que$ta diffinitione bi$ogna, che quando noi de$ide- riamo di $aper la quantita di alcuna $uperficie inue$tighiamo in che proportione la $ia con il quadrato di qualche no$tra famo$a, & cognita mi$ura, come $aria a dire quanti VNDECIMO. pa$$a quadri è, ouero piedi, percioche o altra mi$ura formata a no$tro piacere (il che $i troua multi- plicando le mi$ure della larghezza di detta $uperficie, fia le mi$ure della $ua longhezza (come fu detto nel principio del $econdo libro di Euclide) & lo produtto di tal multiplicatione $ara la quan tita di quante $uperficiette quadrate (della mifura gia operata) $ara la detta $uperficie, & per $uper- ficietta quadrata $i debbe intendere vno quadretto di vna mi$ura per facciata, cioe di quella, che gia habbiamo operata a mi$urare, o $ia pa$$o, o piede, o pertica, o altra mi$ura formata a no$tro pia cere. Hor ritornando al no$tro propo$ito l’auttore diffini$$e, che ogni $uperficie quadrata, con la- quale per il pre$uppo$ito ratiocinamo (o $ia d’vn pa$$o, ouero d’vn piede, ouero di qual $i voglia altra mi$ura grande, ouer piccola) è detta rationale ք e$$er vna $uperficie a noi cognita, e famigliar.

Diffinitione ottaua del decimo di Euclide-

ET le $uperficie a quella communicanti $ono dette rationale. Cioe che tutte quelle $u- 8 perficie, che $aranno communicanti, ouero commen$urabili a quella no$tra $uperficie quadrata (detta di $opra) $ono dette rationali, ma bi$ogna notare, che $e la no$tra qua- drata $uperficie $ara d’un pa$$o non $olamente vn’altra $uperficie di piu pa$$a integri $uperficiali (come $aria di pa$$a 450) $ara detta rationale, ma anchora di pa$$a, piedi, & oncie, & mezze oncie $ara pur detta rationale ($i come delle linee $opra la quinta diffinitione fu detto) per e$$er commen$urabile con la detta no$tra $uperficie quadrata di vn pa$$o, & la lor commune mi- $ura, $empre $ara la minima parte del pa$$o, che $i trouara e$$er denominata in detta $uperficie, & accio meglio m’intendi poniamo, che vna mi$urata $uperficie $ia pa$$a vinticinque, & vn terzo $u perficiali, dico la detta $uperficie e$$er commen$urabile con la no$tra $uperficie di vn pa$$o, & la lor commune mi$ura $ara vn terzo di pa$$o $uperficiale, $imilmente $e la detta mi$urata $uperficie fu$$e pa$$a trenta$ei, piedi cinque, oncie $ette, e tre quarte di oncia $uperficiale, la lor commune mi- $ura $ara infalante vn quarto di ⓜ $uperficiale, e pero l’una, & l’altra $ara rationale, il mede$imo $i trouara in ogni altra $pecie di rotto. Et nota che vn pa$$o $uperficiale é piedi 25 $uperficiali, & vn piede $uperficiale è oncie 144 $uperficiali, & con que$te euidentie potrai $aper in ogni altra $orte di mi$ura (diui$a come $i voglia) quante $uperficiette di vna delle $ue parti andara a $ormar il tutto, perche molti $i credeno, che $i come vn pa$$o lineale è cinque piedi lineali, che vn pa$$o $uperficiale $ia mede$imamente cinque piedi $uperficiali, anzi è il quadrato di cinque, cioe vinticinque, come è detto di $opra, & $imilmente perche vn piede lineale è diui$o in oncie 12. credono, che $imilmen- te oncie 12 $uperficiali facciano vn piede $uperficiale, per il che non puoco errano nelle $ue ri$olu- tioni, perche (come di $opra è detto) vn piede $uperficiale è oncie 144 $uperficiali, & tutto que$to (per le ragioni adutte $opra la prima diffinitione, ouero $uppo$itione del $econdo del detto Eucli- de $ara manife$to, & non $olamente nelle parti del pa$$o, & del piede, ma anchora nelle parti della pertica, & della cana, & del cauezzo, ouer di vna mi$ura formata a no$tro piacere, perche quello, che è detto del pa$$o, e piede, con la mede$ima euidentia $i procedera nelle parti di qual $i voglia mi$ura diui$a, perche ogni famo$a citta forma, & diuide, & da’ il nome alle $ue famo$e mi$ure $e- condo il loro parere, e pero auerti$$e.

Diffinitione nona del decimo di Euclide.

ET le $uperficie a quella mede$ima incommunicanti $ono dette irrationali, ouer $orde. 9 Hauendo l’auttore nella precedente diffinito, quale $iano le $uperficie dette rationali, hora in que$ta copulatiuamente ne diffini$$e il conuer$o, cioe che tutte quelle $uperfi- cie, che non $aranno commen$urabili a quella mede$ima no$tra quadrata $uperficie (detta di $opra) $aranno dette irrationali, ouero $orde.

Diffinitione decima del decimo di Euclide.

ET quelle, che ad alcune di quelle (irrationale) $aranno communicanti $aranno dette irrationali.

10

Que$ta diffinitione ne auerti$$e tutte quelle $uperficie, che $ono, ouero $aranno communicanti ad alcuna $uperficie irrationale, $aranno mede$imamente dette irrationali, perche vna quantita ra- tionale non puo e$$er communicante con vn’altra, che $ia irrationale.

Diffinitione undecima del decimo di Euclide.

ET ilati potenti in quelle $uperficie quadrate $ono detti irrationali. Cioe che ilati potenti in quel 11 le tai $uperficie irrationali quadrate, $imilmente $ono dette irrationali, il lato potente in vna $u- LIBRO perficie (e$$endo quella tal $uperficie quadrata) $e intende lo proprio lato di quella tal $uper$icie@ ma $e la non fu$$e quadrata $e intende pur per el lato de vna $uperficie quadrata equale a quella, ouero di quella i$te$$a redutta in quadro. E$$empi gratia $e l’area de vna $uperficie $ara poniamo Suꝑficie. ﺹ 10 ﺹ ﺹ 10 ℞ 10 tal ℞ 10 per e$$er $uperficie è detta irrationale $i $econdo Euclide, come $econdo la communa $ententia de pratici, & per tanto il lato potente in tal $uperficie veneria a e$$er ℞ ℞ 10. cioe il lato di tal $uperficie e$$endo quadrata $aria ℞ ℞ 10. e pero $i vede tal lato e$$er irrationale. Cap. II.

HAuendo nel precedente capo ordinatamente dichiarate, & con numeri, & radici e$$emplifi- cate tutte le diffinitioni del decimo di Euclide, al pre$ente principiaremo a far il mede$imo di al cune $ue propo$itioni, cioe di quelle, che ne parera e$$er alla general pratica di numeri, & mi$ure vtile, ouer nece$$arie, & non piu oltra, perche molte propo$itioni $ono po$te dal detto auttore a lui nece$$arie per dimo$trar altre propo$itioni, lequali nella pratica poi non è di molto profitto la loro e$$emplificatione, come che $i puo comprendere della prima propo$itione del detto $uo de- cimo libro, laqual in quanto alla pratica non edi alcun profitto, ma inquanto alla $cientia è nece$$a r{ij}$$ima per dimo$trare la $econda del 11 libro del detto Euclide, & la decimaterza del 12. & altre.

EV clide nella $econda propo$itione del $uo decimo libro volendone $peculatiuamen- 1 te a$$ignar vn proprio accidente delle quantita incommen$urabili, dice que$te parole.

Se $aranno due quantita inequali, & dalla maggior $ia detratto vna quantita equa- le alla menore per fino a tanto, che $opr’auanzi vna quantita menore di e$$a menore, & dapoi dalla menore $ia detratto vna quantita equale di e$$o rimanente per fin a tanto, che ri- manga quantita menore di quello rimanente, anchor di nuouo dal rimanente primo $ia detratto vna quantita eguale al rimanente $econdo per fin a tanto, che rimanga quantita menor di quello, & che dalla continua detrattione fatta in que$to modo, non $ia trouato alcuno rimanente, che nu- meri lo rimanente re$tato per auanti quelle due quantita è nece$$ario e$$er incommen$urabili.

Anchora che per altre vie praticali habbiamo dato regola di $aper cono$cere $e due quantita $iano commen$urabili, oueramente non, nondimeno mi è par$o anchora di voler e$$emplificare que$ta dimo$trata $peculatiuamente dal detto Euclide, & ma$$ime per far cono$cere qualmente que$ta al- tramente s’intende di quella data in numeri nella prima del $ettimo. Anchor che in vna, & nell’al- tra traduttione latina, alcuni affermano que$ta e$$er $imile alla detta prima del $ettimo. Hor per ve- nire alla e$$emplificatione. Pongo che vogliamo $apere $e ℞ 3. $ia commen$urabile con ℞ 6. Eglie il vero, che que$to lo potremo $apere per le no$tre regole praticali, cauate dalla $e$ta propo$itione del detto decimo di Euclide, cioe partendo l’una per l’altra, & $e di tal partimento ne venira numero rationale, tai due quantita $aranno commen$urabili, & $e di tal partimento ne venira numero non quadrato, cioe che non habbia radice rationale, tai due quantita $aranno incommen$urabili, come piu volte è $tato detto. Ma volendo cono$cer que$to per la regola $peculatiuamente data in que$ta dal detto Euclide $ottraremo la menore, cioe ℞ 3 dalla maggiore, cioe da ℞ 6. ma perche tal $ottra tione non $i puo fare $aluo, che con il termine del men, dicendo, che re$ta ℞ 6 men ℞ 3. il qual pri- mo rimanente cauandolo poi dalla menor quantita, cioe da ℞ 3. trouarai, che ne re$tara ℞ 12 men maggior quantita -- # ℞ 6 menor quantita -- -- # ℞ 3 primo rimanente # ℞ 6 men ℞ 3 # ℞ 11 men ℞ 6 # ℞ 6 men ℞ 3 $econdo rimanente # ℞ 27 men ℞ 24 terzo rimanente # ℞ 54 men ℞ 48 ℞ 6. ma perche que$to ℞ 12 \~m ℞ 3. è anchor maggior quan tita di ℞ 6 men ℞ 3. & per tanto ne cauaremo da quello vn’altra volta il mede$imo ℞ 6 men ℞ 3. & trouaremo, che re$tara ℞ 27 men ℞ 24. & que$to $econdo rimanente lo ca- uaremo dal primo (cioe da ℞ 6 men ℞ 3. & trouaremo, che re$tara ℞ 54 men ℞ 48. & perche $i vede, che dalla conti- nua detrattione fatta in que$to modo, procedendo in infini to non $i trouara alcun rimanente, che numeri il rimanente re$tato per auanti, e pero tai due quantita, per la detta pro- po$itione $ono incommen$urabili. Alcun potria ragione- uolmente dire tal regola data dal detto Euclide per cono- $cer le dette quantita incommen$urabili e$$er molto, & mol to tedio$a, & longa ri$petto a quella di $opra allegata, & v$ata nel terzo libro nel $ummar, e $ottra- re di ℞, & che per tal cau$a que$ta data dal detto Euclide non e$$er co$a da v$are nella pratica di ra- dici $orde, & non e$$endo da v$are e$$er co$a $uperflua, & non nece$$aria.

Circa di que$to io ri$pondo, & dico Euclide hauer po$ta tal propo$itione, & le due $equenti piu per $eruir$ene nella pratica del puro operar geometrico, che per $eruir$ene nelle quantita continue de- nominate da numero, ouer da radice, anchor che tai propo$itioni, in quelle ne po$$ino $eruire, & tutto que$to nel trattato del puro operar geometrico $i fara manife$to di quanta vtilita, & com- VNDECIMO. modita tali propo$itioni $iano, non re$tando pero di e$$emplificarle anchora in que$to luogo con numeri, & ℞ tanto quanto s’i$tende il mio puoco $aper.

ANchora Euclide nella terza propo$itione del $uo decimo libro conclude, che di due 2 propo$te quantita inequali communicanti potiamo ritrouare la ma$$ima quantita nu- merante communamente quelle. Et circa a tal propo$itione non vi adduce dimo$tra- tione alcuna, ma in l’una, & nell’altra traduttione latina rimettono tal dimo$tratione a quella fatta $opra la $econda propo$itione del $ettimo nelli numeri, circa di que$to affermo il pro- ce$$o della dimo$tratione di que$ta e$$er $imile al proce$$o della dimo$tratione di quella. Ma la con- clu$ione di que$ta è molto piu generale di quella, perche quella conclude $olamente di numeri pri- mi, & compo$iti di qualita di$creta $econdo la con$ideratione del mathematico, delliquali le loro vnita $ono in diui$ibili, & que$ta conclude della quantita continua, dellaqual quantita continua an- chor che li numeri, & le vnita di quella, nella pratica di mathematici $i proferi$cono a$tratti da ogni materia $en$ibile, nondimeno naturalmente $ono numeri denominati da qualche $pecie di mi$u- ra materiale anchor che’l nome di tal mi$ura $i taccia, & tal $pecie di mi$ura $i $uppone naturalmen te in luogo della vnita, ma perche tal mi$ura è diui$ibile in infinito, $eguita tal $pecie di vnita mate- riale e$$er diui$ibile in infinito, come che nel principio della prima parte, & anchor $opra li rotti, & in molti altri luoghi da me è $tato detto. E per tanto tutti quelli numeri, che nella quantita di$creta $ono detti fra loro primi, & incompo$iti, ouero incõmunicanti, per non e$$er communamente nu- merati, eccetto, che dalla vnita, tali numeri nella quantita continua, non $olam\~ete $ariano commu- nicãti fra lor, ma anchora li numeri rotti, & li $ani, & rotti, che que$to $ia il vero per la pre$ente Eu clidiana propo$itione trouaremo la lor cõmune mi$u$ura, & trouata quella $ara conclu$o il propo $ito, per la prima del precedente capo. Siano adonque que$te due quãtita 13 {2/5}, & 9 {1/3}, i quali dico per le ragioni piu volte dette, che $ono commen$urabili, hor volendo mo ritrouar la $ua ma$$ima Di que$te due quantita communicanti 13 {2/5}, & 9 {1/3}. la ma$$ima quanti- ta numerante cõmuna- mente quelle $aria {1/15}. cõmune mi$ura, prima (per facilitar la operatione) recca l’un, & l’altro rotto a vna mede$ima de- nominatione, che trouarai l’una di dette due quãtita e$$er 13 {6/15}, & l’altra 9 {5/15}, recca l’una, & l’al tra a quintidecimi, & trouarai la maggiore e$$er {201/15}, & la menore e$$er {140/15}, fatto que$to troua mo il ma$$imo numero, ouer quantita numerante communamente li duoi numeratori, cioe 201. & 140. & que$to tal comun numeratore trouarai $econdo la prima, ouer $econda del 0 7 di Euclide (cioe $econdo la regola deta per trouare il $chi$$atore da $chi$$ar vn rotto) & quel tale $ara quinti- decimi, cioe che tanti quintidecimi $ara la commune mi$ura mi$urante le dette due quantita, cioe quel 13 {2/5}, & 9 {1/3}, ma perche trouaremo li detti 201. & 140 e$$er contra $e primi, քche trouaremo che $olamente la vnita $ara a lorocommune mi$ura, laqual vnita in que$to ca$o venira a e$$er {1/15}, qual numerara quel 13 {2/5} preci$amente 201. volta, & quel 9 {1/3} preci$amente 140 volte. E per tanto cõcluderemo le dette due quantita (cioe 13 {2/5}, & 9 {1/3}) e$$er communicante, & la ma$$ima quantita numerante quelle e$$er {1/15}, & que$to {1/15} s’intende e$$er {1/15} di quella principal mi$ura, o $ia gran- de, o $ia piccola $uppo$ta in tal que$tione, dallaqual è denominato quel 13 {2/5}, & 9 {1/3}.

Alcuno potria dir la regola praticale, che $i co$tuma per trouar il ma$$imo $chi$$atore per $chi$are vn rotto, non corri$ponde, ne in parole, ne in fatti alla prima, & $econda propo$itione del $ettimo di Euclide, ne manco a que$te due $opra notate del $uo decimo libro, perche il detto ma$$imo $chi$- $atore $i troua con il partire. Et la prima, & $econda del $ettimo, & le due $opra notate vogliono, che $i troui la ricercata ma$$ima mi$ura con il $ottrar, come in e$$e propo$itioni $i legge, circa di que $to $i ri$ponde, che in que$ti ca$i, & molti altri $imili $i puo trouar tal ma$$ima quantita con il $ot- trare, & anchora con il partire, & perche piu facilmente $i troua con il partire, che con il $ottrare $i procede con il partire, & non con il $ottrare, & accio meglio m’intendi, pongo che $i voglia tro- uar la ma$$ima quantita numerante communamente que$te due 12. & 279. hor per trouar tal ma$ $ima quantita con il $ottrare, come $i legge nelle dette propo$itioni di Euclide, andaremo $ottran- do, ouer detraendo quel 12 da quel 279. per fino a tanto, che re$ti, ouero $opr’auanzi vna quanti- ta menore di 12. oueramente o. Onde $i vede, che a voler far que$to, eglie nece$$ario a $ottrare 23 volte il detto 12. del detto 279. & finalmente $i trouara auanzar 3. qual è manco del detto 12 ma perche $aria vna lõga fili$tocca a $tar a far quelli 23 $ottrari, la pratica ha trouato da e$$equire tal co $a con il partire, perche $i vede, che a partire 279 per il detto 12. trouaremo, che tal 12 v’intrara le mede$ime 23 volte, & $opr’auanzara quel mede$imo 3. menor del detto 12. il qual rimanente vo lendolo $ottrar dal detto 12. $ottrandolo 4 volte re$tara finalmente o. $imilmente partendo il det- 10 12. per il detto rimanente, cioe per 3. trouaremo, che v’intrara pur quattro volte, & auanzara o. E pero diremo $i $econdo la regola data da Euclide nelle $opradette propo$itioni, come $econ- do quella data nella pratica del $chi$ar di rotti, il detto 3 e$$er la ma$$ima quantita numerante com LIBRO munamente le dette due quantita 12. & 279. ma piu corta via è a procedere con il partire, che con tanti $ottrari. Que$to puoco di$cor$o mi è par$o di fare in que$to luogo per accordar tali propo$i- tioni di Euclide con quello, che nella pratica per breuita $i co$tuma.

Ma tornando al no$tro propo$ito $e le dette due quantita communicanti fu$$ero irrationali, come $a- ria a dire ℞ 12. & ℞ 75. & che di que$te tai due quantita tu de$idera$$i di voler trouare la $ua ma$- $ima quantita mi$urante, ouer numerante communamente quelle. Eglie il vero, che tu la puoi tro uare per la detta regola data da Euclide nelle $opra po$te due propo$itioni, cioe $ottrando ℞ 12 di ℞ 75. il che facendo trouarai che ti re$tara ℞ 27. & perche ℞ 27 è maggiore della detta ℞ 12. ne $ottraremo vn’altra volta la detta ℞ 12. & ne re$tara ℞ 3. & que$to $ara il primo rimanente, ilqual primo rimanente per e$$er menor di ℞ 12. lo $ottraremo da quella, cioe da ℞ 12. & trouaremo, che ne re$tara ℞ 3. & que$to $econdo rimanente lo $ottraremo dal primo, cioe da ℞ 3. & re$tara nulla, & per tanto concluderemo ℞ 3 e$$er la ma$$ima quantita mi$urante communamente ℞ 12. & ℞ 75. come che in fine $i prouara.

Ma volendo trouar la detta ma$$ima quantita, per vn’altra no$tra via piu i$pediente, prima troua il quadrato di vna, & dell’altra di dette due quantita, che trouarai l’uno e$$er 12. & l’altro 75. fatto Di que$te due quantita cõmen$urabili ℞ 12. & ℞ 75. la ma$$ima quan- tita mi$urante cõmuna- mente quelle $aria ℞ 3. que$to troua mo la ma$$ima quantita numerante communamente li detti duoi quadrati, cioe 12. & 75. onde procedendo $econdo l’ordine dato per trouar il $chi$$atore da $chi$$ar vn rotto, tro- uarai tal quantita e$$er 3. il qual 3 $ara della natura di dette quantita 12. & 75. lequali $ono $uper- ficie quadrate perche la mi$ura bi$ogna $ia della natura della co$a mi$urata, e pero il detto 3 $ara $u perficie quadrata, il cui lato $ara ℞ 3. & co$i concluderemo ℞ 3 e$$er la ma$$ima quantita numeran te communamente ℞ 12. & ℞ 75. ($i come per l’altra regola fu trouato) & di que$to con la i$pe- rienza te ne potrai chiarire, perche $e partirai ℞ 12 per ℞ 3. te ne venira ℞ 4. laqual è 2 per nume- ro, e pero la detta ℞ 3 numera preci$amente due volte ℞ 12. $imilmente partendo ℞ 75 per la me- de$ima ℞ 3. te ne venira ℞ 75. laqual è 5. per numero, & per tanto la detta ℞ 3 numera preci$amen te cinque volte ℞ 75. onde $ei chiaro la detta ℞ 3. numerar communamente ℞ 12. & ℞ 75. che è il propo$ito. Ma quando che le dette due quantita communicanti fu$$ero pur irrationali, & in nu- meri rotti, come $aria a dire ℞ {3/5}, & ℞ {12/45}, & che ti fu$$e dibi$ogno di trouare la ma$$ima quan- tita numerante communamente ambedue quelle, volendo procedere per la no$tra regola, per Di que$te due quantita commen$urabili ℞ {3/5}, et ℞ {12/45} la ma$$ima quan- tita mi$urante commu- namente quelle $aria ℞ {15/225}. piu breuita, quadra prima l’una, & l’altra, & trouarai l’un quadrato e$$er {3/5}, & l’altro {12/45}, rec- ca li detti duoi rotti a vna mede$ima denominatione, & trouarai l’uno e$$er {135/225}, & l’altro {60/225}, fatto que$to troua la ma$$ima quantita numerante communamente li duoi numeratori, cioe 135. & 60. onde procedendo $econdo il $olito trouarai quello e$$ere 15. & que$to 15 $i debbe inten- dere {15/225}, & co$i per le ragioni dette di $opra, la ℞ {15/225} $ara la ma$$ima quantita mi$uran- te communamente ℞ {3/5}, & ℞ {12/45}, & di que$to con la i$perienza te ne potrai certificare, per- che $e partirai ℞ {3/5} per ℞ {15/225} trouarai, che te ne venira ℞ 9. che è numero quadrato, la cui ra- dice è 3. e pero la detta quantita radice {15/225} mi$ura tre volte ℞ {3/5}. Sımilmente partendo radice {12/45} per la detta quantita ℞ {15/225} trouarai, che te ne venira ℞ 4. che è pur numero quadrato, la cui ℞ è 2. e pero la detta ℞ {15/225} mi$urara due volte ℞ {12/45}, e pero $ei certo la detta ℞ {15/225} mi$urar communamente ℞ {3/5}, & ℞ {12/45}.

Ma quando che le dette due quantita commen$urabili, & irrationali fu$$e in numeri $ani, & rotti, co- me $aria a dir ℞ 3 {1/2}, & ℞ 19 {1/18}, & che tu de$idera$$i di voler trouar la ma$$ima quantita mi$uran Di que$te due quantita comma$urabili ℞ 3 {1/2}, & radice 19 {1/18} la ma$$ima quãtita milurante com munamente quelle $a- ria ℞ {14/36}. te communamente quelle, volendo procedere pur per la no$tra regola (per abbreuiar la operatio- ne) quadrale, & reccale a rotti di vna mede$ima denominatione, il che facendo trouarai l’una e$$er {126/36}, & l’altra {686/36}, fatto que$to troua ($econdo il $olito) la ma$$ima quantita mi$urante commu namente li duoi numeratori (cio è 126. & 686.) che trouarai quella e$$er 14. il qual 14. venira a e$$er {14/36} la radice delquale $ara ℞ {14/36} & que$ta (per le ragioni piu volte dette) $ara la ma$$ima quan tita mi$urante communamente le dette due quantita, cio è ℞ 3 {1/2} & ℞ 19 {1/18}, che $e ne farai pro- ua partendo ℞ 3 {1/2} per ℞ {14/36} trouarai che te ne venira ℞ 9. che è numero quadrato, la cui ℞ è 3. & co$i diremo la detta ℞ {14/36} mi$urar 3 volte la detta ℞ 3 {1/2}, $imilmente partendo ℞ 19 {1/18} per la det- ta ℞ {14/36} trouarai, che te ne venira ℞ 49. che è numero quadrato, la cui radice è 7. & co$i diremo la detta ℞ {14/36} mi$urar 7. volte la detta ℞ 19 {1/18}, & co$i $ei certo la detta ℞ {14/36} mi$urar commu- namente ℞ 3 {1/2}, & ℞ 19 {1/18}, che è il propo$ito.

Che le $opra trouate quantita $iano le ma$$ime, $i dimo$tra in Euclide $peculatiuamente, & tal dimo- $tratione $i a$petta $olamente al Theorico, perche il pratico non $i puo per vigore della pura pra- tica certificar di que$to. Bi$ogna notare, che tutti que$ti e$$empi propo$ti in radici quadre, $i in que- $te due propo$itioni, come in molte di quelle, che $i hanno da dire $i po$$ono applicare ad ogm $pe VNDECIMO. cie di radice communicante, come da te mede$imo con la i$perienza te ne potrai verificare, perche nelle e$$emplificationi, che da me $aranno adutte $opra il decimo di Euclide non voglio trappa$$ar in altre $pecie di quantita di quelle po$te da tal auttore.

ANchora Euclide nella quarta propo$itione del $uo decimo libro, conclude che propo- 3 $te tre quantita communicanti, potemo trouar la ma$$ima quantita numerante quelle, & $i rimette la operatione, & la dimo$tratione di tal propo$itione a quella fatta $opra la terza del $ettimo (come nella precedente) & quantunque il proce$$o della dimo$tra- tione della terza del detto $ettimo $erua per dimo$trar que$ta, nondimeno la conclu$ione di quel- la non è $imile alla conclu$ione di que$ta, perche quella conclude $olam\~ete di numeri fra loro com- po$iti, & que$ta conclude delle quantita continue, laqual conclu$ione é piu generale di quella (co- me fu detto anchora $opra la precedente) & a e$$emplificarla è di maggior artificio, perche le dette tre quantita ponno variar, come nella precedente è $tato detto, cioe in quantita denominate da nu- meri $ani, ouer rotti, ouer $ani, & rotti, ouer di radici $orde, ma perche a voler dar e$$empio partico lar in cia$cuna $pecie, come fu fatto nella precedente, $aria co$a $uper$lua, քche il tutto in quello, che nella preced\~ete è $tato detto, e pero voglio, che que$to $olo e$$empio ti ba$ti. Siano que$te tre quan tita commen$urabili ℞ 3 {1/2}, & ℞ 19 {1/18}, et ℞ 24 {8/9}, hor volendo trouar la ma$$ima quãtita numeran te communamente le dette 3 quantita, prima trouaremo la ma$$ima quantita numerante commu- nam\~ete due di quelle, poniamo ℞ 3 {1/2}, & ℞ 19 {1/18}, onde procedendo $econdo l’ordine della prece- dente, trouaremo tal ma$$ima quãtita e$$er pur ℞ {14/36}, o vuoi dir ℞ {7/18}, fatto que$to vederemo $e la detta ℞ {7/18} numera quell’altra terza quantita, cioe quella ℞ 24 {8/9}, & $e per $orte la la numera$$e $aria la detta ℞ {7/18} la ma$$ima mi$ura mi$urante le dette 3 quantita, & tutto que$to dimo$tra Euclide nel la $opra allegata terza del 0 7, & perche in effetto la detta ℞ {7/18} numera la detta ℞ 24 {8/9}, perche a par tir la detta ℞ 24 {8/9} per la detta ℞ {7/18} ne vien ℞ 64. laqual ℞ 64 $aria 8 per numero, diremo la detta ℞ {7/18} e$$er la ma$$ima quantita numerante le dette tre quantita, cioe ℞ 3 {1/2}, & ℞ 19 {1/18}, & ℞ 24 {8/9}.

Ma $e per ca$o la detta ℞ {7/18} non haue$$e numerato la detta ℞ 24 {8/9} nece$$ariamente la $aria $tata al- meno communicante con lei (per le ragioni adutte da Euclide $opra la detta terza del $ettimo li- bro) onde trouando la ma$$ima quantita numerante communamente ambedue quelle, $econdo l’ordine dato nella precedente, & quella tale (trouata che fu$$e) $aria la ma$$ima quantita nume- rante le dette tre quantita, che $aria il propo$ito.

ANchora Euclide nella quinta propo$itione del $uo decimo libro $peculatiuamente di- 4 mo$tra, che la proportione di ogni due quantita communicante, è $i come da nume- ro a numero.

Oltra li molti co$trutti, che nella $peculatiua $cientia, di tal propo$itione $i cauano, per dimo$trar altre propo$itioni (come in e$$o Euclide $i manife$ta) Anchora molti altri nella pra- tica $e ne puo cauare, delliquali vn $olo (per $ueggiarti) ne narraro, il qual è que$to, che a ogni pro po$ta quantita irrationale, gli potemmo trouare vno con$equente, ouero vno antecedente a quel la communicante, & in che $pecie di proportion ne pare. E$$empi gratia volendo trouare vn con- $equente a ℞ 12a lei commen$urabile in longhezza, & in proportione $e$quialtera, ouero in $ub- $e$quialtera. Troua duoi numeri in tal proportione, come $aria 3. & 2. poi per l’ordine della regola del 3. dirai, $e 3. mi da 2. che mi dara ℞ 12. opera (reccando li termini a vna mede$ima natura) tro- uarai, che ti dara ℞ 5 {1/3}, & co$i ℞ 5 {1/3}, $ara communicante in longhezza con detta ℞ 12 (per la detta propo$itione) perche la proportione di ℞ 12. a ℞ 5 {1/3}, è come quella di 3. a 2. cioe da numero a nu- mero, laqual proportione è $e$quialtera, & $e di que$te particolarita ne farai proua, $econdo l’or- dine dato nelle proportioni, & quantita proportionali, trouarai il tutto e$$er $econdo il propo$ito, & que$ta regola ti $eruira non $olamente in qualunque altra $pecie di radice $orda, che fu$$e propo $ta, & in qual $i voglia altra proportione, ma in ogni altra $pecie di quantita irrationale, che il tut- to non $i puo e$$emplificare, e pero bi$ogna, che con il tuo giuditio comprendi, che que$te propo- $itioni $ono generali.

SImilmente Euclide nella $e$ta propofitione del detto $uo decimo libro dimo$tra, che $e 5 $aranno due quantita, dellequali la proportione di vna all’altra $ia, $i come da numero a numero, quelle due quantita è nece$$ario e$$er communicante.

Oltra li co$trutti, che di tal propo$ition $i caua in e$$o Euclide per dimo$trar altre $ue propo$itioni, anchora da que$to $i caua quel i$pediente modo generale da cono$cere $e due pro- po$te quantita $iano communicante, che $opra della pratica del $ummar, & $ottrar di radici fu det- to, cioe a partir vna quantita per l’altra, & $e di tal partimento ne vien numero rationale $i affer- ma tai due quantita e$$er communicanti, perche quel partir l’una per l’altra, non $i fa per altro, $al- LIBRO uo che per trouar il denominator della proportione, che è fra quelle due quantita irrationali (come $i co$tuma nelle proportioni, che $e ben ti aricordi volendo trouar il denominatore di qualche da- ta proportione, quel $i troua partendo l’antecedente per il $uo con$equente, & lo auenimento $ara il detto denominatore, & accio meglio m’intendi, pongo che vogliamo $apere $e ℞ 108 $ia com- municante con ℞ 12. Et pongo anchora che vogliamo $apere, ouero trouar il denominator della proportione, che è da ℞ 108. a ℞ 12. tu vedi, che in l’una, & l’altra di que$te due que$tioni bi$ogna partir ℞ 108 per ℞ 12. il che facendo ne venira ℞ 9. che $aria 3. & perche que$to 3 è il denomina- tore di tal proportione, & perche anchora il detto 3. è il denominatore della proportione tripla nelli numeri. Seguita adonque la proportione di ℞ 108. a ℞ 12. e$$er $i come quella, ch’è da 3. a 1. perche l’una, & l’altra è denominata da 3. E per tanto per la $opradetta Euclidiana propo$itione concluderemo ℞ 108 e$$er communicante con ℞ 12. perche la loro proportione è, come da nume- ro a numero, cioe come da 3. a 1. ouer da 6. a 2. & c. E per tanto $i puo comprendere, che qua$i tut te le regole, che nella pratica communamente $i o$$erua deriuare da qualche propo$itione di Eu- clide, anchor che il pratico non $a molte volte doue tal regola $ia $tata cauata.

ANchora Euclide nella $ettima propo$itione del decimo $peculatiuam\~ete dimo$tra qual 6 mente le quantita incommen$urabile fra loro non hanno proportione, come da nu- mero a numero.

Que$ta è il conuer$o della $ua quinta, dallaqual propo$itione, oltra li co$trutti, che di lei $i caua per dimo$trare altre propo$itioni, ne in$egna anchora la regola di $aper trouare a qua- lunque propo$ta quantita vn con$equente, ouero vno antecedente a lei incommen$urabile, & per far que$to, poniamo che la propo$ta quantita $ia ℞ 20. hor volendo trouare vn con$equente a que $ta ℞ 20. che $ia a lei incommen$urabile, prima trouaremo due quantita, che la loro proportione non $ia, come da numero a numero, & que$te tal due quantita ponno e$$ere ambedue denomina- te da due radici $orde, ouer vna da radice, & l’altra da numero, ma perche molte volte due radici $orde hanno proportione (per le precedenti) come da numero a numero, onde per trouarle $icu- ramente $enz’altra cõ$ideratione, pigliaremo vn numero, & vna ℞ $orda, perche fra vn numero, & vna radice $orda mai vi puo e$$er proportione, come da numero a numero (come in altri luo- ghi piu volte habbiamo detto) pigliaremo adunque per al pre$ente 2. & ℞ 3. & per la regola del tre diremo. Se 2 mi da ℞ 3. che mi dara ℞ 20. onde multiplicando, & partendo trouaremo, che ne dara ℞ 15. & co$i ℞ 15 $ara la ricercata quantita incommen$urabile con ℞ 20. il mede$imo modo o$$eruaremo quando che la detta propo$ta quantita fu$$e qualche altra $pecie di radice, ouero altra quantita irrationale, & anchora quando fu$$e rationale, cioe denominata da vn numero.

ANchora Euclide nella ottaua propo$itione del $uo decimo libro $peculatiuamente di- 7 mo$tra, che $e due quantita non haueranno fra loro proportione, come da numero a numero quelle tai quantita $aranno incommunicanti.

Que$ta è il conuer$o della $ua $e$ta, e pero anchora $e ne caua il conuer$o di quella, perche @e di due propo$te quantita partendo l’una per l’altra non ne peruenıra quantita rationa- le, taı due quantita $aranno incommunicanti, & que$to na$ce, per che il denominator della lor pro- portione (che $ara il detto auenimento) non e$lendo denominato da numero, tal proportione non puo e$$er, come da numero a numero, perche ogni proportione, che $ia da numero a numero è $empre denominata da numero. Et que$ta è la cau$a praticale, che partendo qual $i voglia $pecie di radice $orda per vn’altra, $e di tal $uo auenimento non $e ne potra cauar numero, tal due quan- tita $aranno incommen$urabili.

SImilmente Euclide nella nona propo$itione del $uo decimo libro geometricamente di- 8 mo$tra, che di ogni due $uperficie quadrate, dellequali i lati communicano in longhez za. La proportione dell’una all’altra è, come da numero quadrato a numero quadra- to, & (è conuer$o) $e la proportione di vna $uperficie quadrata a vna $uperficie qua- drata, @ara $i come la proportione di vn numero quadrato a vn numero quadrato, li lati di quelle $aranno communicanti in longhezza. Et $e li lati di due $uperficie quadrate $aranno incommen- $urabili in longhezza, le dette $uperficie fra loro non haueranno proportione, come di numero quadrato a numero quadrato. Et $e la proportione di vna $uperficie quadrata a vna $uperficie qua drata non $ara, come di numero quadrato a numero quadrato, li lati di quelle $aranno incommen $urabili in longhezza.

Laqual propo$itione in que$to luogo faremo chiara $olamente con e$$emp{ij} di numeri, & radici, che de$iderara poi d’intendere tal propo$itione con $peculatiue dimo$trationi geometrice ricorra dal detto Euclide, perche mi ba$ta a dichiarire in que$to luogo quello, che alla pratica di numeri, & ra- VNDECIMO. dici $i appartiene. Sia adunque due linee l’una lõga ℞ 8. & l’altra ℞ 128. lequali (per le ragioni adut te nelle precedenti) $ono commen$urabili in longhezza, hor dico per la pre$ente propo$itione) che la proportione delle $uperficie quadrate di quelle $ara, come di numero quadrato a numero qua- drato, & que$to con la i$perienza (come co$tumano li naturali, & anchora li puri pratici) lo appro- Suꝑficic’ 8 ﺹ 8 uaremo. Eglie chiaro che il quadrato di ℞ 8. $ara 8. & il quadrato di ℞ 128. $ara 128. douendo mo e$$er la proportione di 128. a 8. come da numero quadrato a numero quadrato. Eglie nece$$ario, che la denominatione di tal proportione $ia vn numero quadrato, ք trouar mo la denominatione di tal proportione, tu $ai che bi$ogna partire lo antecedente per il con$equente, partendo adunque 128 per 8. ne venira 16. che ben è numero quadrato, e pero tal proportione $i vede e$$er, come di Superficie 128 ℞ 128 numero quadrato a numero quadrato, come $i conclude nella detta propo$itione, il mede$imo $e- guiria ponendo per antecedente 8. & per con$equente 128. perche partendo 8 per 128. ne veni- ra {8/12@}, che $chi$a $aria {1/16}, che è quadrato, la cui radice $aria {1/4}, $i che per qual modo $i voglia $i vede, che la proportione di ogni due $uperficie quadrate, dellequali li lati communicano in lon- ghezza, é come di numero quadrato a numero quadrato. Il conuer$o di que$ta parte $i e$$emplifi- ca al cõtrario. E$$empi gratia $iano due $uperficie, poniamo le mede$ime 128. & 8. & perche a par- tir l’una per l’altra ne vien numero quadrato, e pero da que$to $eguita, che la proportione dell’una all’altra e$$er, come da numero quadrato a numero quadrato, onde per la $econda parte della $o- pra$critta propo$itione li lati di que$te due $uperficie $aranno communicanti in longhezza, i quali Superfici@ 20 ﺹ 20 lati $ara ℞ 128. & l’altro ℞ 8. La terza, & quarta parte (in quanto alla pratica) vien a e$$er da $e ma- nife$ta, cioe che e$$endo due linee, ouer lati di due $uperficie quadrate $aranno incommen$urabili in longhezza, le dette $uperficie non haueranno proportione, come da numero quadrato a nu- mero quadrato, cioe che il denominatore della $ua proportione, nõ $ara numero quadrato, il qual denominatore (come è detto) $i troua partendo l’una $uperficie per l’altra. E$$empi gratia $iano due linee vna longa ℞ 20. & l’altra ℞ 10. & perche que$te due radici $ono incomm\~e$urabili, per le ragioni dette nelle pa$$ate. Hor dico che la proportione delle $ue $uperficie quadrate non $ara, co- me di numero quadrato a numero quadrato, dellequali $uperficie l’una $ara 20. & l’altra 10. onde per trouar il denominatore di tal proportione, partiremo 20 per 10. & ne vien 2. il qual 2. per non e$$er numero quadrato, tal $ua proportione non è come da a numero quadrato a numero quadra- Suꝑfici@ 10 ﺹ 10 to, che è il propo$ito. La quarta parte vien a manife$tar$i al contrario, cioe che e$$endo due $uper- ficie, poniamo le mede$ime 20. & 10. dellequali la proportione di vna all’altra (per la cau$a det- ta) non è come da numero quadrato a numero quadrato. E pero per la detta propo$itione, li lati di tal due $uperficie $aranno incommen$urabili in longhezza, iquali latil’uno $ara ℞ 20. & l’altro ℞ 10. ch’è il propo$ito.

Alcuni potria dire, che que$to modo, ouer regola data da Euclide in que$ta propo$itione, per cono- $cere le quantita communicanti, & incommunicanti e$$er in $o$tantia $imile a quelli modi dati nel- le quattro precedenti propo$itioni, anchor che in parole $ia differenti da quelle. Ri$pondo che nel- le co$e $eguita, nell’opra $ua $i troua alcune $ue propo$itioni, che per dimo$trarle $i puo argumen- tare ք vn di detti modi, & nõ per gli altri, & è cõuer$o, e pero non bi$ogna marauiliar$i di que$to.

Con$equentem\~ete a que$ta nona propo$itione del detto decimo di Euclide vi $eguita la decima, vn- decima, duodecima, & decimaterza, nella decima geometricamente dimo$tra, che $e $aranno due quantita communicanti a vna mede$ima quantita, che anchora quelle due quantita $aranno nece$ $ariamente communicanti fra loro. E per tanto $eguita anchora, che $e $ara l’una di dette due ma- gnitudini commen$urabili, & l’altra incommen$urabile a vna mede$ima quantita, che le dette due quantita, ouer magnitudini $aranno fra loro incommen$urabili, & nella vndecima dimo$tra il conuer$o della detta decima, nella duodecima poi dimo$tra, che $e $aranno due quantita commu- nicanti, anchora tutto il compo$ito di ambedue a l’una, & l’altra di quelle $ara commen$urabile, & è conuer$o, & nella decimaterza dimo$tra il conuer$o della detta duodecima, & perche tai quat tro propo$itioni ($e non ti hauerai $cordato il $ummar, & $ottrar delle radici communicanti) da te mede$imo facilmente te ne $aperai con e$$emp{ij} praticalmente certificare, & per que$ta cau$a (per abbreuiar $crittura) le habbiamo interla$ciate.

ANchora Euclide nella decimaquarta propo$itione del $uo decimo libro, $peculatiua- 9 mente conclude, & dimo$tra, che $e la prima di ogni quattro quantita proportionale $ara commen$urabile alla $econda, che anchor la terza $ara commen$urabile alla quar- ta, & è couuer$o, cioe $e la prima $ara incommen$urabile alla $econda, che anchor la terza $ara incommen$urabile alla quarta.

Dallaqual propo$itione, oltra li co$trutti, che di lei $i caua per dimo$trar altre propo$itioni in e$$o Eu LIBRO clide. Potremmo a qual $i voglia propo$ta quantita trouarne vn’altra a quella commen$urabile, ouero incommen$urabile $econdo, che ne parera. E$$empi gratia $ia la propo$ta quantita ℞ ℞ 12. & $ia la intention no$tra di voler trouar vn con$equente a que$ta ℞ ℞ 12. a lei commen$urabile.

Per far que$to troua prima a tuo piacer due quantita commen$urabile, o $iano tal due quantita due radici communicanti, & di che $pecie $i voglia le dette radici, ouer duoi numeri. Hor pigliamo prima due radici, lequal $iano ℞ 10. & ℞ 90. poi per la regola del 3. dirai $e ℞ 10 mi da ℞ 90. che mi dara ℞ ℞ 12. opera (reccando li termini a radice di radice) & trouarai, che ti dara ℞ ℞ 972. & co$i que$ta ℞ ℞ 972. $ara commen$urabile alla detta ℞ ℞ 12. che $e ne farai proua, trouarai co$i e$- $ere, il mede$imo ti $eguiria in ogni altra $pecie di radice, il mede$imo anchor $eguiria pigliando duoi numeri, come che nella quarta fu fatto manife$to. Ma volendo trouar il detto con$equente incommen$urabile alla detta ℞ ℞ 12. tu hauere$ti pigliato le dette due quantita incommen$urabili, come $aria a dire vn numero, & vna radice $orda, ouer due radici $orde incommen$urabili, & pro ceder poi per il mede$imo modo.

EV clide nella decimaquinta propo$itione del decimo geometricamente ne in$egna, & 10 $peculatiuamente dimo$tra il modo di $apere a qualunque propo$ta retta linea, troua- re due altre rette linee a quella incommen$urabili, l’una $olamente in longhezza, & l’altra in larghezza, & in potentia, laqual propo$itione intendo quiui dimo$trare il modo di far que$to praticalmente con numeri, & radici.

Hor poniamo che la propo$ta retta linea $ia 10 piedi, ouer 10 altre mi$ure formate a no$tro piacer con il compa$$o, & c. Et poniamo che l’intento no$tro $ia di voler trouare due altre linee, dellequali l’u- na $ia incommen$urabile con il detto 10. in longhezza, & l’altra gli $ia incommen$urabile non $o- $olamente in longhezza, ma anchora in potentia. Quadremo il detto 10. fa 100. poi a que$to 100 gli daremo (con la regola del tre) vn con$equente, con il quale non habbia proportione, come di numero quadrato a numero quadrato, & quantunque in finiti $e ne potria trouar, & in diuer$e $pe cie di proportione pur per non $tar molto a pen$are glilo daremo in vna proportione $uperparti- colare, perche $appemo, che niuna $uperparticolare è come da numero quadrato a numero qua- drato. Hor demoglilo in $e$quialtera, ouero in $ub$e$quialtera dicendo, $e 3 mi da 2. che mi dara 100. ouer $e 2 mi da 3. che mi dara 100. opera che al primo modo ti dara 66 {2/3}, & al $econdo ti da ra 150. & perche que$te quantita $ono $uperficie quadrate, troua li lor lati pigliando la radice di cia$cuna di quelle, lequai radici l’una $ara il no$tro 10. l’altra $ara ℞ 66 {2/3} (cioe $ara $orda) l’altra $a- ra ℞ 150 per e$$er anchora lei $orda. Et co$i quala vorremo di que$te due ℞ 66 {2/3}, ouer ℞ 150 $ara la ricercata linea incommen$urabile in longhezza con il no$tro 10. Et perche lo intento no$tro è di voler trouare anchora vn’altra linea, che $ia incommen$urabile in potentia con la no$tra 10. tro- uaremo vna media proportionale fra la detta 10. & l’una di quelle due gia trouate, & per $uggir rotti la trouaremo fra 10. & ℞ 150. onde procedendo $econdo la regola data $opra le proportio- ni, trouaremo tal media proportionale e$$er ℞ ℞ 15000. & que$ta $ara la ricercata linea incommen $urabile in potentia alla no$tra 10. perche la potentia di 10 è 100. & la potentia di ℞ ℞ 15000. è ℞ 1500. & co$i 100 $aria incommen$urabile con ℞ 1500 alla ℞ 15000. perche a partir l’una per l’al- tra non ne vien numero quadrato, ma $olamente vna radice $orda, cioe a partir ℞ 15000 per 100. ne vien ℞ 1 {1/2}, & con tal regola procederai nelle $imili.

AVanti della decima$e$ta propo$itione del detto decimo, nella traduttione del Zam- 11 berto da greci vi è $tato aggionto que$to problema, che date due linee inequali, a $aper geometricamente trouare quanto piu puo la maggior della menore, laqual co$a è fa- cile a trouarla praticalm\~ete con numeri, & radici. Perche $e vorremo $aper quanto che piu po$$a 4 della ℞ 7. quadremo quel 4. fara 16. quadraremo anchora ℞ 7 fara 7. poi cauaremo que$to 7. di 16. & re$tara 9. la cui ℞ è 3. & co$i diremo 4. poter piu di ℞ 7. il quadrato di 3. Et co$i volendo $aper quanto puo piu 5. di ℞ 20. quadraremo l’una, & l’altra di que$te due linee, & l’un quadrato $ara 25. & l’altro 20. hor cauando 20 di 25 re$ta 5. la cui radice $aria ℞ 5. & co$i diremo 5 poter piu di ℞ 20. nel quadrato della detta ℞ 5. Et con tal regola diremo ℞ 12 poter piu di ℞ 10. il quadrato di ℞ 2.

EV clide nella decima$e$ta propo$itione del $uo decimo libro $peculatiuamente dimo- 12 $tra, che $e la prima di ogni quattro linee proportionali puo piu della $econda tanto quanto è il quadrato di alcuna linea, a $e communicante in longhezza. Anchor la ter- za è nece$$ario poter tanto piu della quarta quanto è il quadrato di alcuna linea a $e communicante in longhezza, & $e la prima $ara piu potente della $econda nel quadrato di alcu- na linea a $e incommen$urabile in longhezza. Anchora la terza $ara piu potente della quarta nel VNDECIMO. quadrato d’alcuna linea a $e incomm\~e$urabile in longhezza. Dellaqual propo$itione, oltra li molti co$trutti, che di lei $i caua per dimo$trar altre propo$itioni in e$$o Euclide, potremo praticalmente a qual $i voglia propo$ta linea trouarui vn’altra linea menore, ouer maggiore di tal qualita, che la maggior di quelle $ara piu potente della menor nel quadrato di vna linea a lei cõmen$urabile, ouer incõmen$urabile in longhezza $ecõdo, che ne parera. E$$empi gratia $ia la propo$ta quãtita ℞ ℞ 24. hor volendo trouar vn’altra linea menor di lei, talm\~ete che la detta ℞ ℞ 24. $ia piu potente di quel- la nel quadrato di vna linea a $e cõmen$urabile in longhezza. Troua due linee, che la maggior po$ $a piu della menore nel quadrato pur di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, come $aria a dir 4. & ℞ 7. ouer ℞ 18. & 4. ouer ℞ 20. & ℞ 15. perche $e ben guardi tutte que$te hanno la detta conditione, perche 4 puo piu di ℞ 7 (come nella precedente fu detto) il quadrato di 3. il qual 3 è commen$urabile in longhezza con il 4. & co$i ℞ 18 è piu potente di 4. nel quadrato di ℞ 2. laqual ℞ 2 è commen$urabile in longhezza con ℞ 18. & co$i il quadrato di ℞ 20 è piu potente della ℞ 15. per il quadrato di ℞ 5. laqual ℞ 5 è commen$urabile con la detta ℞ 20. in longhezza, il modo general di trouar que$te tai linee nella decima$e$ta $i hauera, ma per e$$emplificar que$ta propo$i- tione, le $opranotate le habbiamo $trauacantemente po$te. Hor per tornar al no$tro primo propo $ito volendo trouare la $opradetta ricercata linea, diremo per la regola del 3. $e 4 mi da ℞ 7. che mi dara ℞ ℞ 24. opera che trouarai, che ti dara ℞ ℞ 4 {152/256}, & que$ta $ara la ricercata linea, che $e ne fa- rai la proua trouarai, che la detta ℞ ℞ 24. hauera con quella la ricercata conditione, & co$i $eguiria $e in luogo di 4. & ℞ 7. haue$ti tolto ℞ 18. & 4. ouer ℞ 20. & ℞ 15. ouero altre $imili. Et co$i quan- do che tu vole$$i trouar la detta, con l’altra $econda conditione in tal ordine hauere$ti tolte le due prime linee, che per e$$er facile non ti pongo altro e$$empio circa cio.

AV anti della decima$ettima del detto decimo di Euclide da greci vi è $tato aggionto 13 que$ta propo$itione, $e $opra ad alcuna retta linea $ara $opra po$to, ouer de$critto vno parallelogrammo, alqual manchia compir la detta linea vn quadrato, il detto paralle- logrammo de$critto, $ara eguale a quello, che vien fatto $otto alla po$ition di fragmen ti di det@alinea, & tutto que$to $i dimo$tra geometricamente e f 21 a b d 21 21 .c. co$i e$$ere.

Laqual propo$itione, oltra il co$trutto, che di lei $i caua nelle due $equenti propo$itioni, & altre. In pratica ne auerti$$e di que- $to, che ogni volta, che ne fu$$e propo$to di douer de$criuere $opra vna data linea vna $uperficie di linee, ouer lati equidi- $tanti eguali a vna data $uperficie, che non $ia maggiore del quadrato della mita della data linea (perche $aria impo$$ibi- le per la 27 del $e$to del detto Euclide) & con tal conditione, che al compimento della data linea gli manchi vn quadrato, che que$to non vuol dir altro, che far di quella data linea due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia la detta data $uper- ficie. E$$empi gratia poniamo, che la data linea $ia la. a b. longa piedi 10. & la data $uperficie $ia la. c. & $ia piedi 11 $uperficia- li. Et che ne $ia propo$to di douer de$criuere $opra la detta li- nea. a b. vna $uperficie di lati equidi$tanti eguali alla $uperficie c. (cioe a 21) con tal conditione, che al compir la detta linea. a b. gli manchi vn quadrato, & che finalmente adimanda$$e in che parte la detta $uperficie termina- ra $opra la detta inea. a b. Dico che que$to non vuol dir altro, che far della detta linea. a b. (cioe di 10) due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia 21. ouero far di 10 due tal parti, che fra quelle vi ca$chi la ℞ 21. media proportionale, che $aria il mede$imo.

Il modo, ouer la regola da e$$equir praticalmente con numeri, & radici tal $orte di que$tioni nel quar to capo $i fara manife$to in varie $pecie di quantita, $i irrationali, come rationali, con lequai regole $i trouara, che le parti di que$ta linea. a b l’una (cioe la maggiore) fara 7 piedi, & la menore 3 piedi, come nella figura po$ta in margine puoi veder, che la $uperficie. d e f b. vien a e$$er 21. per e$$er longa 7. & larga 3. & al compir la detta linea. a b. per fin in. a. gli manca vn quadrato di piedi 3 per facciata, come $en$ibilmente puoi vedere in detta figura.

EV clide nella decima$ettima propo$itione del $uo decimo libro, $peculatiuamente di- 14 mo$tra, che $e $aranno due rette linee inequali, dellequali la $uperficie eguale alla quarta parte del quadrato della menor po$ta $opra alla maggior, talm\~ete che mãchi a compir tutta la linea, vna $uperficie quadrata, diuida la piu longa in due parti communicanti. LIBRO Eglie nece$$ario detta linea piu longa poter tanto piu della linea piu corta, quanto è il quadrato di alcuna linea communicante in longhezza a detta linea piu longa, & (è conuer$o) $e la piu longa $a- ra piu potente della piu corta per accre$cimento del quadrato di vna linea a lei mede$ima commu nicante in longhezza, & che a quella $ia aggionta vna $uperficie eguale alla quarta parte del qua- drato della piu corta linea, allaqual manchi vna $uperficie quadrata. La $uperficie $opra a quella po $ta, ouero aggionta, è nece$$ario diuidere la mede$ima linea piu lõga in due parti commen$urabili.

Laqual propo$itione in que$to luogo e$$emplificaremo figuralmente con numeri, & radici. Sia e$$em pi gratia le due linee. a b. &. c d. inequali, & la. a b. $ia la maggiore, & $ia longa poniamo 10 piedi, & la menore $ia la. c d. & $ia longa piedi ℞ 84. & perche il quadrato della menore (cioe di piedi ℞ 84) $aria piedi 84 $uperficiali, la quarta parte di quali $aria 21. $uperficiali, laqual $uperficie di piedi 21. po$ta $opra alla linea. a b. talmente che a compir tutta la detta linea. a b. gli manchi vn quadra- to, il che (come nella precedente fu detto) non vuol dir altro, che far di 10. due tai parti, che il dut- to di vna in l’altra faccia 21. Ma perche le dette due parti alle volte vengono communicanti fra lo- e g 21 a b f c ℞ 84 d 21 21 84 21 21 h k ro, & alle volte vengono incommunicanti. Euclide dimo$tra in tal propo$itione, che quando le dette parti vengono com- municanti fra loro. Eglie nece$$ario la linea piu longa poter tanto piu della piu breue, quãto è il quadrato di vna linea a lei communicante in longhezza. Et perche $i è vi$to nella propo $itione pa$$ata, che a far di 10 le dette due tal parti, che il dut- to di vna in l’altra faccia 21. che l’una parte (cioe la maggiore) $ara piedi 7. & l’altra (cioe la menore) $ara piedi 3. come che in que$ta $econda figuratione in margine puoi vedere, la $uper- ficie. f b e g. e$$er longa piedi 7 (cioe dal b al f) & larga piedi 3. (cioe dal f. al e.) & a cõpir tutta la linea. a b. gli manca vn qua- drato di piedi 3 per facciata, & perche le dette due parti, cioe b f. &. f a. $ono communicanti in longhezza, $eguira quello, che dice la propo$itione, cioe la linea. a b. e$$er piu potente del- la. c d. nel quadrato di vna linea a $e cõmunicante in longhez- za, & per veder $e co$i $ia pigliaremo il quadrato della. a b. (cioe di 10) che $ara 100. & di que$to ne cauaremo il quadra- to della. c d. (cioe di ℞ 84) che $ara 84. & re$tara 16. & per- che $i vede, che la radice di 16. qual è 4. è cõmunicante in lon- ghezza, con la linea. a b. quala è piedi 10. $eguita il propo$ito.

Circa al conuerfo da te mede$imo te ne potrai chiarire in que$to mede$imo e$$empio, cioe $upponen do la que$tione al contrario, cioe la. a b. e$$er piu potente della. c d. come che la è, & trouarai, che a$ $ettando la detta $uperficie di 21. $opra la. a b. con le dette conditioni, che la diuidera quella nelle mede$ime due parti commen$urabili. Il modo di far geometricamente le due adimandate parti della detta linea. a b. è $tato aggiõto in fine della $opradetta decima$ettima del decimo di Euclide. Ma noi habbiamo po$to il modo di far tal effetto con numeri, & radici nel quarto capo di que$to libro, & in varie qualita di linee, come che nella pratica puo intrauenire.

ANchora Euclide nella 18 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 15 $tra li conuer$i delle $oprapo$te due parti, cioe dimo$tra, che $e $aranno due linee ine- quali, dellequali $e la $uperficie eguale alla quarta parte del quadrato della piu corta po $to $opra alla piu longa, talmente che manchi al compimento di quella vna $uperficie quadrata, diuida quella in due parti incommen$urabili, la piu longa $ara piu potente della piu cor- ta nello augmento del quadrato di vna linea incommen$urabile in longhezza a e$$a linea piu lon- ga. Et (al contraro) $e la piu longa $ara piu pot\~ete della piu corta nel quadrato di vna linea incom- men$urabile in longhezza a e$$a linea piu longa. Et $ia po$to, ouero aggionto $opra a e$$a vna $u- perficie eguale alla quarta parte del quadrato della piu corta, & manchi a compir la piu longa vna $uperficie quadrata, eglie nece$$ario, che e$$a $uperficie po$ta, ouer aggionta $opra a e$$a linea, diui- da e$$a linea piu longa in due parti incommen$urabili.

Per e$$emplificar que$ta poneremo pur che $ia le due linee inequali. a b. maggiore, lõga pur piedi 10. &. b c. menore longa $olamente ℞ 80. & perche la quarta parte del quadrato di ℞ 80. $aria 20. on- de e$$equendo la propo$itione, cioe ponendo 20. di $uperficie $opra la. a b. con le adimandate con- ditioni $i trouara (procedendo per la regola data nel detto quarto capo) che la menor parte della linea. a b. $ara 5 men ℞ 5. & la maggiore $ara 5 piu ℞ 5. lequai due parti multiplicate l’una fia l’altra VNDECIMO. fanno a ponto 20. come $i ricerca, & perche le dette due parti $ono incommen$urabili fra loro, $e- guira quello, che dice la propo$itione, cioe che la linea. a b. $ara piu potente della. c b. nel quadrato 5 \~m ﺹ 5 5 piu ﺹ 5 20 a b di ℞ 20. laqual ℞ 20. è incommen$urabile con la detta linea. a b. (cioe con 10) come dice la propo$i- tione, che è il propo$ito, & perche la e$$emplificatione della $econda parte di tal propo$itione, fa- cilmente la puoi far $upponendo la detta que$tione al contrario, a te la$cio la impre$a.

Con$equentemente a que$ta decimaottaua del decimo del detto Euclide, vi $eguita la decimanona, & la vinte$ima nella decimanona geometricamente dimo$tra, che ogni $uperficie rettangola, che contenga due linee rationali in longhezza e$$er rationali, ma nella traduttione del Zamberto, $i dimo$tra il mede$imo $eguir di due linee rationali anchora $olamente in potentia domente, che $iano commen$urabili in longhezza, & nella vinte$ima poi dimo$tra il conuer$o, cioe che $opra a c ﺹ 80. d 20 20 80 20 20 vna linea rationale vi $ara po$ta vna $uperficie rationale, che fara la $ua larghezza rationale com- men$urabile in longhezza, lequai due propo$itioni per e$$er da $e facile da e$$emplificar le ho in- la$ciate, perche credo che tu $appi (per le co$e dette $opra il multiplicar di ℞) che a multiplicar due radici commen$urabili, che producano numero rationale, & maggiormente a multiplicar nume- ro fia numero fa numero rationale, & è conuer$o, che a partir vn numero per vna radice $orda, che ne venira vna radice $orda commen$urabile con la prima.

EV clide nella 21 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente n’in$egna, & $pe 16 culatiuamente dimo$tra la regola da $aper trouar due linee rationali, $olamente in po- tentia communicanti, dellequali la piu longa po$$a piu della piu corta nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, per laqual propo$itione ne manife$ta, quello fu da noi detto nella no$tra ottaua dichiaratione del precedente capo, cioe che ogni linea denominata da vna radice $orda quadra s’intende e$$er rationale, perche $e lui intende$$e per linee rationali $olamente quelle, che $ono denominate da numeri, $aria impo$$ibile di poter trouare due lin ee rationali, che fu$$ero $olamente in potentia communicanti, perche tutte le linee denominate da numeri, o $iano tai numeri $ani, ouer rotti, ouer $ani, & rotti, $ono communicanti in longhezza (come fu detto $opra la terza dichiaratione del precedente capo) replichiamo adonque che tutte le linee $i denominate da vna radice $orda quadra, come quelle che $ono denominate da numero da Euclide $ono inte$e e$$er rationali, anchor che l’una $ia da pratici detta rationale $olamente in po- tentia, & l’altra rationale in potentia, & in longhezza.

Per trouar adunque praticalmente con numeri, & radici due linee rationali $olam\~ete in potentia com municanti, dellequai la piu longa po$$a piu della piu corta il quadrato di vna linea a $e commen$u- rabile in longhezza. Que$te tai linee le potiamo trouare, che l’una $ia denominata da vn numero, & l’altra da vna radice $orda, ouero che ambedue $iano denominate da radice $orda, volendole trouar, che l’una $ia denominata da numero, potemmo far che quella $ia la prima, cioe la piu lon- ga, ouer la $econda, cioe la piu corta, per procedere adunque regolatamente, voglio che prima tro- uiamo le dette due linee, & che la piu longa $ia denominata da numero. Et per trouar le ponere- mo la detta piu longa a no$tro piacere. Hor poniamo che la $ia longa 10 piedi, ouero 10 altre mi- $urette limitate con il compa$$o a no$tro piacere, dapoi que$ta po$itione, per trouar l’altra $econda linea $i puo procedere per piu vie, ma volendo $eguir l’ordine di Euclide praticalmente pigliare- mo vn numero quadrato, & lo diuideremo in due tal parti, che l’una di quelle $ia pur numero qua Se 9 // 5 // 100 5 500 ℞ 55{@/9} 10. & ℞ 55 {5/9} drato, & l’altra non $ia numero quadrato, & perche tal diui$ione $i puo far in ogni numero qua- drato, non $taro a narrare a che modo $i troui tal numero, ne tai parti, ma pigliaremo per al pre$en te il 9. & lo diuideremo in 4. numero quadrato, & in 5. numero non quadrato, fatto que$to qua- draremo la no$tra linea, cioe il no$tro 10. & fara 100. & a que$to quadrato (come antecedente) gli trouaremo vn’altro con$equente con la regola del 3. alquale habbia tal proportione, come che ha 9. a quel 5. numero non quadrato, dicendo $e 9 mi da 5. che mi dara 100. opera che ti dara 55 {5/9}, & co$i li lati di que$ti duoi quadrati (delliquali l’uno $ara 10. & l’altro $ara ℞ 55 {5/9}) $aranno le due ricercate linee, perche $i vede che l’una, & l’altra è ratiouale ($econdo la diffinitione di Euclide) ol- tra di que$to $i vede, che il quadrato della piu lõga, il qual è 100 è maggior del quadrato della me- nore, qual è 55 {5/9} in 44 {4/9}, il qual 44 {4/9} è quadrato, & la $ua radice è 6 {2/3}, il qual 6 {2/3} è communicante in longhezza con la no$tra piu longa linea, quala fu po$ta 10. E per tanto habbiamo ritrouate le dette due linee rationali, dellequai la piu longa puo piu della piu corta nel quadrato di vna linea, (laqual linea $aria quel 6 {2/3}) a $e commen$urabile in longhezza, che è il propo$ito.

Ma $e l’intento no$tro fu$$e, che la detta linea piu longa fu$$e denominata da vna radice $orda $i proce deria pur per il mede$imo modo. E$$empi gratia volendo, che la detta linea piu longa fu$$e ponia- mo ℞ 12. quadraremo la detta ℞ 12 fara 12. poi trouaremo vn numero quadrato, & per variar LIBRO della precedente torremo il 16. & lo diuideremo in 9. numero quadrato, & in 7 numero non qua drato, & per la regola del 3. diremo, $e 16 mi da 7. che mi dara 12. opera che ti dara 5 {1/4}, & co$i la ℞ 5 {1/4} $ara la ricercata linea piu corta, & la piu longa $aria la no$tra ℞ 12. & que$te due linee, cioe ℞ Se 16 // 7 // 12 84 ℞ 5 {1/4} @2. & ℞ 5 {1/4}, lequai (per la diffinitione) $ono rationali, anchor che $econdo la communa openione di pratici $ono irrationali, & il quadrato della piu longa, quala è 12 è maggiore del quadrato della piu corta, qual è 5 {1/4} in 6 {3/4}, la cui radice $aria ℞ 6 {3/4}, & que$ta ℞ 6 {3/4} è communicante in longhezza con la piu longa, cioe ℞ 12. perche partendo ℞ 12. per ℞ 6 {3/4} ne vien {16/9}, che è quadrato, la cui ra- dice è 1 {1/3} per numero, e pero per le ragioni piu volte dette quando che $i parte vna radice $orda per vn’altra radice $orda, & che di tal partimento ne venga numero rationale, o $ia tal numero $a- no, ouer rotto, ouer $ano, & rotto (e$$endo tai radici linee) $aranno communicante in longhezza, e pero $eguita il propo$ito. Ma $e tai radici fu$$ero $uperficie li lati di tai $uperficie ridutti in qua- dro tai lati s’intenderiano in potentia communicanti.

Ma $e l’intento no$tro fu$$e di voler, che la piu corta lineafu$$e denominata da numero, & non da ℞ $orda, tu voltarai la regola nelli duoi primi numeri facendo dello antecedente con$equente, & del con$equente antecedente. E$$empi gratia volendo trouar praticalmente con numeri, & radicile dette due linee rationali ($econdo la intentione di Euclide) cioe con la conditione detta nella prece- dente, ma con que$t’altra conditione, che la piu corta di dette due linee $ia denominata da nume- ro, & non da radice $orda, poneremo la piu corta linea denominata da che numero ne piace, hor poniamo che quella $ia 6. per trouar mo la piu longa quadraremo il detto 6 fara 36. fatto que$to diuideremo pur vn numero quadrato $econdo il $olito, hor pigliamo pur 16. & lo diuideremo in 4. numero quadrato, & in 12. non quadrato, & dapoi trouaremo vn’antecedente a quel 36 in tal proportione con lui, $i come, ch’è 16 al 12. & per trouarlo diremo, $e 12 mi da 16. che mi dara 36. Se 12 // 16 // 36 16 576 ℞ 48 ℞ 48. 6 opera che ti dara 48. & co$i la ℞ 48 $ara la piu longa linea delle due ricercate, & la piu corta $ara quel 6 (gia tolto a no$tro piacer) lequai due linee hanno le 3 ricercate conditioni, prima $ono am- bedue rationali ($econdo Euclide) $econdariamente il quadrato della piu longa, qual è 48. $uper- chia il quadrato della piu corta, qual è 36. in 12. la cui radice è ℞ 12. & que$ta ℞ 12 è cõmunicante in longhezza con la piu longa, cioe con ℞ 48. perche partendo ℞ 48 per ℞ 12 ne vien ℞ 4. che $aria 2 per numero, terzo, & vltimo la detta linea piu corta è denominata da numero, & non da radice $orda, qual numero è 6. come fu propo$to. Et $e tu de$idera$ti anchora di trouare piu di due linee rationali $olamente in potentia communicanti, dellequali vna di quelle $ia piu pot\~ete di qual $i vo glia delle altre nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza. Sia tolto vn numero quadrato, che $ia diui$ibile in molti numeri quadrati, & nõ quadrati, di quali non quadrati, la pro- portione non $ia, come da numero quadrato a numero quadrato, come $aria il 36. il quale è diui$i- bile in 25. & 11. & anchor in 16. & 20. & $imilmente in 9. & 27. & anchor in 4. & 32. & di que$ti non quadrati, i quali $ono 12. 20. 27. 32. fra loro non è proportione, come da numero quadrato a numero quadrato. E per tanto pigliando a no$tro piacer la linea piu longa denominata da nume- ro, ouer da ℞ $orda, come ne pare, & volendo trouar 4 altre linee piu corte di lei con la detta con- ditione, che la $ia piu potente di cia$cuna di quelle nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza. Quadrarai tal linea piu longa $econdo il $olito, dapoi dirai, $e 36 mi da 11. mi da 20. mi da 27. mi da 32. che mi dara il detto quadrato di detta linea piu longa, onde la radice di cia$cun di detti quattro auenimenti $aranno le quattro linee ricercate, che $e ne farai proua, trouarai co$i e$ $ere. Et $el ti pare$$e di voler, che la piu corta $ia denominata da numero, ouer da radice, & trouar- ne quattro piu longhe di lei con la detta conditione voltarai la proportione, & dirai, $e 11. $e 20. $e 27. $e 32 mi da 36. che mi dara il quadrato di quella menore (tolto a no$tro piacere) & co$i la radice di cia$cuno di detti quattro auenimenti $arãno le quattro ricercate linee piu longhe di quel- la tolta a no$tro piacere, lequali cia$cuna di loro haueranno con quella la adimandata conditione, che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere.

Per vn’altra breue regola $i puo trouare le $opradette due linee in numeri $ani, cioe $enza rotto, & ma$$ime quando $i vuol, che la piu longa $ia denominata da numero, & non da radice $orda, la- qual tegola è que$ta, prima pigliaremo la detta linea piu longa a no$tro piacer, cioe denominata da che numero ne piace, hor pigliamola denominata da 10. cioe poniamo che la $ia longa 10 mi$uret te formate con il compa$$o a no$tro piacere, ouero 10. piedi, o palmi, o diti, o grani, & c. Fatto que $to quadraremo que$to 10 fara 100. & da que$to 100. ne cauaremo vn di quelli numeri quadra- ti, che $ono contenuti dal detto 100. qual ne pare domente, che quello, che re$tara non $ia numero quadrato, & la radice $orda di quel tal re$to $ara la no$tra piu corta linea ricercata. Et perche li nu- meri quadrati contenuti dal detto 100. $ono molti, che farãno tal effetto, e pero $eguita, che molte VNDECIMO. linee piu corte della no$tra 10. potremo trouar da accompagnare con la detta 10. che haueranno la adimandata conditione. E$$empi gratia $e del detto 100. ne cauaremo il primo numero quadrato E$$empio 10. & ℞ 99. 10. & ℞ 96. 10. & ℞ 91. 10. & ℞ 84. 10. & ℞ 51. 10. & ℞ 19. da lui contenuto, qual è 1. re$tara 99. qual non è quadrato, e pero la piu corta linea $ara ℞ 99. & la piu longa $ara la no$tra 10. hor per veder $e hanno le adimandate conditioni prima l’una, & l’altra (cioe 10. & ℞ 99) è rationale ($econdo Euclide) oltra di que$to il quadrato della piu longa, cioe di 10. qual è 100. è piu del quadrato della piu corta, cioe del quadrato di ℞ 99. qual è 99. per 1. la ra- dice delqual 1. è pur 1. & que$to 1 vien a e$$er communicante in longhezza alla detta no$tra linea piu longa, cioe alla no$tra 10. che è il propo$ito.

Il mede$imo $eguira $e dal $opradetto 100. ne cauaremo il $econdo numero quadrato da lui contenu to, qual è 4. re$tara 96. il qual 96 non è numero quadrato, e pero potemmo anchora dire, che la det E$$empio $econdo ta piu corta linea $ara ℞ 96. & che $ia il vero prima l’una, & l’altra, cioe 10. & ℞ 96. $ono rationali ($econdo Euclide) oltra di que$to la po$$anza di 10. quala è 100. è maggiore della po$$anza di ℞ 96. quala è 96. in 4. la ℞ delqual 4 è 2. per numero, il qual 2 vien a e$$er commen$urabile in lon- ghezza con la detta 10. che è pur il propo$ito.

Il mede$imo $eguira $e del $opradetto 100. ne cauaremo il terzo numero quadrato da lui contenuto, qual è 9. re$tara 91. il qual 91 non è numero quadrato, e pero potemo anchor dire la detta piu cor E$$empio terzo ta linea e$$er ℞ 91. per le mede$ime ragioni dette nelle nelle due precedenti, cioe $ono ambedue ra- tionali, cioe 10. & ℞ 91. & la piu longa è piu potente della piu corta in 9. la radice delqual 9. è 3. il qual 3 è communicante in longhezza con la no$tra 10. che è pur il propo$ito.

Il mede$imo $eguira $e del $opradetto 100 ne cauarai il quarto numero quadrato, & anchora il quin- to, perche cauando 16 re$tara 84. il qual 84 non è numero quadrato, e pero potremo anchora di- re la detta linea piu corta e$$er ℞ 84. laqual $e ben la con$iderarai, trouarai il detto 10 poter piu di lei 16. la cui radice è 4 per numero, che $ara commen$urabile in longhezza con la detta 10. Ma ca- uandone il quinto numero quadrato, cioe 25. la detta piu corta linea $ara ℞ 75. con laquale la no- $tra 10 hauera le mede$ime ricercate conditioni con lei.

Vero è che il mede$imo non $eguitara $e cauarai dal $opradetto 100. il $e$to numero quadrato da lui contenuto, qual è il 36. perche re$taria 64. il qual 64. è numero quadrato, & gia te di$$i in principio, che bi$ogna, che tal re$to non $ia numero quadrato, accio lo lato di tal re$tante $uperficie venga a e$$er radice $orda, & que$to mede$imo $eguiria $e ne caua$ti l’ottauo quadrato, cioe 64. perche ve niria a re$tar 36. che $aria pur numero quadrato, ma $e ne cauarai il $ettimo, ouer il nono numero quadrato, cioe 49. ouer 81. trouarai, che da vno ti re$tara 51. & dall’altro 19. i quali ne vno, ne l’altro è numero quadrato, e pero potre$$imo anchora dite la detta piu corta linea e$$er ℞ 51. oue- ramente’℞ 19. perche in qual $i voglia di quelle, vi $e gli trouara la ricercata conditione.

ANchora il detto Euclide nella 22 propo$itione del $uo decimo libro ne da la regola di 17 $aper trouare geometricamente due linee rationali $olamente in potentia communi- cante, dellequali la piu longa $ia piu potente della piu corta quanto è il quadrato di vna inea a $e incommen$urabile in longhezza.

Laqual propo$itione volendola e$$equire per numeri, & radici, procederemo qua$i al modo della pre cedente, cioe pigliaremo vn numero quadrato (come v$a Euclide, anchor che con altro numero $i potria far il mede$imo, & quel tal quadrato lo diuideremo in due parti (non dico eguali) talmen- te che ne vna, ne l’altra non $ia numero quadrato. E$$empi gratia pigliaremo per al pre$ente 16. numero quadrato, & lo diuideremo poniamo in 10. & in 6. lequai parti tu vedi, che ne l’una, ne l’altra è numero quadrato, fatto que$to volendo, che la piu longa delle due ricercate linee $ia deno minata da numero, poneremo quella a no$tro piacere, cioe longa quanto ne piace, hor $upponia- 12. & ℞ 90. 12. & ℞ 54. mola longa 12 palmi, ouer piedi, volendo mo trouar la piu corta quadraremo 12. fara 144. Hor bi$ogna a que$to 144 darui vn con$equente con l’ordine della regola del tre in tal proportione, qual ha il no$tro 16. a quala ne pare di quelle due parti, cioe a quel 10. ouero a quel 6. & la radice di quel tal con$equente $ara la no$tra ricercata linea piu corta. Adunque per trouar tal con$equente $econdo la proportione di 16 a 10. diremo, $e 16 mi da 10. che mi dara 144. opera, che ti dara 90. il qual 90 per e$$er $uperficie (cioe del genere di 144) ne pigliaremo la ℞, laqual $ara ℞ 90. & tãto $a ra la linea piu corta, & la piu longa $ara la ℞ di quel 144. quala è la no$tra 12. lequai due linee, cioe 12. & ℞ 90. $ono rationali, & il quadrato della piu longa, qual è 144. è piu del quadrato della piu corta (qual quadrato $aria 90) 54. il qual 54 vien a e$$er $uperficie, & la linea potente in tal $uperfi- cie $aria ℞ 54. laqual ℞ 54 $aria incommen$urabile in longhezza con la no$tra linea piu longa, qual è 12. perche il numero è $empre incommen$urabile con ogni ℞ $orda, che $aria il propo$ito.

Il mede$imo $eguiria, che piglia$$e l’altra parte del no$tro 16. dicendo, $e 16. mi da 6. che mi dara 144. LIBRO onde operando ne veniria 54. & co$i potre$$imo anchor dire la no$tra ricercata linea piu corta e$- $er ℞ 54. il quadrato dellaquale (qual è 54) veniria a e$$er manco di 144. 90. la radice delqual 90 veniria a e$$er pur incommen$urabile in longhezza con la radice di 144. cioe con la no$tra 12. e pero $eguiria mede$imamente il propo$ito, & co$i infinite altre linee piu corte $i potria trouare da accompagnar con la no$tra 12. che haueriano la ricercata conditione.

Ma volendo che la detta linea piu longa fu$$e denominata da vna radice $orda, procedere$$imo per il mede$imo modo. E$$empi gratia $upponendo, che la detta linea piu longa fu$$e poniamo ℞ 14. quadrare$$imo pur que$ta ℞ 24. che faria 24. & pigliando il mede$imo numero quadrato, & di- ℞ 24. & ℞ 15. uidendolo in 10. & 6 (come di $opra fu fatto, anchor che altramente lo potre$$imo diuidere) fatto que$to trouare$$imo vn con$equente alla detta $uperficie 24. $i come che è da 16 a 10. ouero da 16 a 6. & la radice di tal con$equente $aria la detta ricercata piu corta linea, & per trouar tal cõ$equen- te, $i come da 16 a 10. diremo, $e 16 mi da 10. che mi dara 24. opera che ti dara 15. & tanto $ara il detto con$equente $uperficiale, & co$i la radice di tal $uperficie, qual $ara ℞ 15. $ara la detta piu cor ta ricercata linea, & la piu longa $aria la ℞ 24. dellequal due linee $e cauarai il quadrato della piu corta, qual $ara 15. dal quadrato della ℞ 24 (piu longa) re$tara 9. la radice delqual 9. $aria 3. per numero, il qual 3. $aria incommen$urabile in longhezza con la linea piu longa, cioe con ℞ 24. per che ogni radice $orda, come piu volte è $tato detto, la cau$a, che partendo qual $i voglia per l’altra non ne puo peruenir numero rationale, e pero $eguita il propo$ito.

Il mede$imo $eguiria pigliando l’altra parte del detto 16. cioe quel 6. come da te mede$imo $perimen tando trouarai $eguire, & con tal ordine infinite altre ne potre$ti trouare.

Ma volendo che la piu corta linea fu$$e denominata da numero, & non da radice, tu procederai, co- me face$ti nella precedente, voltando $olamente la regola nelli duoi primi numeri facendo del an- tecedente con$equente, & del con$equente antecedente, & ponendo anchor la detta linea piu cor- ℞ 102 {2/5}, & 8 ta a no$tro piacere, cioe denominata da che numero ne piace, hor poniamo la detta piu corta linea e$$er otto mi$ure, pigliando (per maggior intelligentia) anchora il mede$imo numero quadrato 16. & diui$o anchora in 10. & in 6. non quadrati (anchor che in altre parti lo potre$$imo diuidere, come $aria in 11. & in 5. ouero in 13. & in 3. & c.) Dapoi diremo, $e 10 mi da 16. che mi dara 64. (cioe il quadrato della no$tra 8) onde operando trouaremo, che ne dara 102 {2/5}, & co$i la ℞ 102 {2/5} $ara la piu longa linea, & la piu corta $ara la radice di 64. cioe la no$tra 8. & perche il quadrato del- la piu longa (qual vien a e$$er 102 {2/5}) $uperchia il quadrato della piu corta, qual è 64. in 38 {2/5}, la ra- dice delqual $uperchiamento vien a e$$er ℞ 38 {2/5}, & que$ta ℞ 38 {2/5} vien a e$$er incommen$urabile con la detta linea piu longa, cioe con ℞ 102 {2/5}, perche partendo ℞ 102 {2/5} per 8 ne venira 1 {192/320}, qual auenimento non è quadrato, & non e$$endo quadrato non $ono communicanti, & non e$- $endo communicanti $eguita il propo$ito.

Et $el ti pare$$e di trouar piu di due linee rationali, $olamente in potentia communicanti, dellequali vna di quelle $ia piu potente di qual $i voglia delle altre nel quadrato di vna linea non communi- cante con loro in longhezza. Sia tolto tal numero, il qual po$$a e$$er co$i diui$o in piu parti, che la proportione di quello a niuna delle dette $ue parti, ne di alcuna parte ad alcuna delle altre $ia, come da numero quadrato a numero quadrato, & quantunque infinite $e ne potria trouare, nondime- no per trouarlo con piu breuita, pigliaremo vn numero quadrato, come $aria 25. il qual $i puo diuidere in 2. & 23. anchora in 5. & in 20. & $imilmente in 7. & in 18. & dapoi procedere, come fu fatto nella precedente.

_Di alcune particolarita da notare per ben intendere alcune_ propo$itioni del decimo di Euclide, che $i ha da dichiarire.

ANchor che le linee irrationali $iano infinite (come fu detto in principio di que$to li- 18 bro) nondimeno quando che Euclide hebbe deliberato di voler comporre la $ua de- gna opera, di quella infinità di linee, ele$$e quelle, che conobbe e$$er piu communa- mente accadenti, o vogliamo dir piu nece$$arie alli princip{ij} di tal $cientia, ouer di$cipli- na geometrica, & circa di quelle delibero con ogni $tudio, & diligenza $peculatiuamente trattare, & que$te tai linee elette in genere furno 15. dellequali due da lui $ono dette rationali, & 13 irratio- nali, la prima di quelle due rationali è cia$cuna linea, che $ia denominata da numero, o $ia tal nume ro $ano, ouer rotto, ouer $ano, & rotto, l’altra delle dette due linee rationali, è qualunque linea de- nominata da radice $orda quadra, che communamente fra pratici è detta irrationale per la $ua $or- dita, ma Euclide la chiama rationale per e$$er la $ua potentia, cioe il $uo quadrato rationale. Delle 13 irrationali, la prima dal detto Euclide è detta linea mediale, & que$ta è $implice delle altre 12. VNDECIMO. $ei$ono compo$te da due aitre linee, & $ei $ono li re$idui delle dette 6. compo$te, cioe la $econda li- nea irrationale (come nel no$tro proce$$o s’intendera) è detta Binomio, la terza Bimedial primo, la quarta Bimedial $econdo, la quinta Linea Maggiore, la $e$ta Linea Potente in rationale, & me- diale, la $ettima Potente in due mediale, le altre $ei linee delle dette 13 irrationali $ono li re$idui del- le dette $ei vltime delle $opradette 7. Il primo di detti 6 re$idui è detto $implicemente Re$iduo, cioe la ottaua delle $opradette 13 linee irrationali è detta $implicemente Re$iduo, la nona è detta Re$i- duo medial primo, la decima Re$iduo medial $econdo, la vndecima è detta Linea menore, la duo- decima è detta la gionta con rationale componente il tutto mediale, la decimaterza, & vltima delle dette 13 linee irrationali è chiamata la gionta con mediale, che fa il tutto mediale, la qualita, & for- ma di cia$cuna di que$te 13 linee irrationali alli $uoi conuenienti luoghi $i fara manife$ta.

EV clide nella 23 propo$itione del decimo libro conclude, & geometricamente dimo- 19 $tra che ogni $uperficie, che $ia contenuta da due linee rationali $olamente in potentia communicante è irrationale, & è detta $uperficie mediale, et diffini$$e con$equentemen- te, che il lato tetragonico, cioe quello lato, che puol in quella tal $uperficie è irrationale, & che è detto linea mediale, & que$ta è la prima linea irrationale delle $opradette 13. laqual $i for- ma $econdo che dice la propo$itione, vero è che per ben intendere que$ta propo$itione, & molte altre, che $opra il detto decimo di Euclide $i ha da dire, bi$ogna $apere, come che ogni $uperficie rettangola s’intende e$$er contenuta $otto delle due linee, che contiene qual $i voglia di $uoi 4 an- goli retti, come $opra il principio del $econdo di Euclide fu da noi e$$emplificato. Ma perche molti non hanno vi$ta tal dichiaratione la voglio e$$emplificare ???? a 5. a 8 b 6 6 c 8 d vn’altra volta in que$to luogo, ma $otto breuita.

Sia la $uperficie. a b c d. rettangola (cioe che cia$cuno di $uoi 4 angoli $ia retto) & poniamo, che il lato, ouer linea. a b. $ia longa 8 pa$$i, & lo lato. a c. $ia 6. pa$$a, hor dico che la det- ta $uperficie. a b c d. s’int\~ede e$$er contenuta $otto delle due linee. a b. &. a c. perche tal $uperficie $i cono$ce, & troua ducendo, ouer multiplicando il numero di pa$$a della. a b. fia li pa$$a della. a c. dicendo 6 fia 8 fa 48. & que$to 48 vie- ne a e$$ere la detta $uperficie. a b c d. perche quel numero di 48. s’intende e$$er tanti pa$$a $uperficiali, cioe 48 qua- drettini di vn pa$$o per facciata, ouer per lato, & di que$to $e ne potiamo al $en$o certificare, tirando di pa$$o in pa$$o vna linea perpendicolarmente, cioe a a $quadra al lato oppo$ito, il che facendo $i trouara la detta $uperficie. a b c d. e$$er $en$ibilmente li detti 48. quadrettini di vn pa$$o per facciata, ouer per lato, come nella detta figura appare, il me- de$imo $eguiria in ogni altra $pecie di mi$ure $i irrationali, come rationali, cioe ogni volta, che vna linea $ia denominata da numero, ouer da qualche $pecie di radice, o altra quantita irrationale, $em- pre $i debbe intendere tal quantita naturalmente relatiua a qualche $pecie di mi$ura tolta $econdo la volonta del operante, ouer del preponente, il mede$imo $i debbe intendere nelle $uperficie, & nelli corpi anchor che’l non $i dica in $crittura. Hor per tornar al no$tro primo propo$ito dice, & dimo$tra il detto Euclide, che ogni $uperficie, che $ia contenuta da due linee rationali $olamente in potentia communicanti, ch’eglie nece$$ario, che tal $uperficie $ia irrationale, e per tanto $e $aranno due linee rationali, $olamente in potentia communicante, eglie manife$to, che ambedue non pon- no e$$er denominate da numero, perche $ariano communicanti in lõghezza, che $aria al contrario della propo$itione, anzi eglie nece$$ario, ouer l’una $ia denominata da numero, & l’altra da ℞ $or- da, ouer ambedue da ℞ $orda, domente che tali due ℞ $orde non $iano communicanti in longhez za, cioe che la proportione da l’una all’altra non $ia, come da numero quadrato a numero quadra- to, cioe che partendo l’una per l’altra, ouer multiplicando l’una per l’altra non dia numero qua- drato, come che $opra il multiplicar, partire, $ummar, & $ottrar delle radici quadre nel terzo libro piu volte è $tato detto, e per tanto $eguita, che il produtto, che na$ce dalla multiplicatione di vn nu mero fia vna radice $orda è $empre irrationale, & è detto $uperficie mediale, & $imilmente quello che vien fatto dalla multiplicatione di due radici $orde non communicanti, & perche tai produtti $ono pur ℞ $orde (come nel detto terzo libro praticalmente fu fatto manife$to) $eguita, che tutte le radici $orde produtte da tai multiplicationi da Euclide $ono dette $uperficie mediali, & $ono an chora dimo$trate da lui e$$er irrationali, e pero non è da marauigliar$i $e li pratici dicono a tutte le radici $orde irrationali, perche non $tanno loro a con$iderare $e tai radici $orde $iano linee, ouero $uperficie, ma per e$$er meglio inte$o, non tanto per que$to, che è detto, quanto per quello, che $i LIBRO ha da dire. E$$empi gratia pongo, che $ia la $uperficie rettangola. a b c d. che $ia longa piedi 3 linea- li, & larga piedi ℞ 5. la quantita della $uperficie, a b c d. $i cono$ce dal produtto della multiplicatio- Superficie media ﺹ 45. a 3 b ﺹ 5 ﺹ 5 3 Superficie media ﺹ 80. a 5. e ﺹ 10 f ﺹ 8 ﺹ 8 g ﺹ 10 h Superficie media ﺹ 45. a ﺹﺹ 45 b ﺹ ﺹ 45 ﺹ ﺹ 45 c ﺹﺹ 45 d ne della larghezza fia la longhezza, come di $opra è $tato det- to, cioe di ℞ 5 fia quel 3 numero, che faria ℞ 45. e pero la det- ta $uperficie veniria a e$$er ℞ 45 piedi $uperficiali, & tal $uper- ficie (cioe quelli ℞ 45 piedi $uperficiali) dal detto Euclide è det ta $uperficie mediale, & anchora è detta irrationale per le ra- gioni da lui adutte, cioe perche le dette due linee, cioe 3. & ℞ 5. $ono rationali ($econdo lui) ma non communicanti in lon- ghezza, e pero per la detta propo$itione la detta $uperficie. a b c d. è irrationale, & detta $uperficie mediale. Il mede$imo $e- guiria nella $uperficie. e f g h. qual è $uppo$ta lõga piedi lineali ℞ 10. & larga ℞ 8. laqual $uperficie per e$$er il dutto di ℞ 8 fia ℞ 10. $eguira e$$er ℞ 80. & per e$$er le dette due linee. e f. & e g. ouer. g h. & h f. rationali ($econdo Euclide) & non com- men$urabili in longhezza, tal $uperficie $ara pur irrationale, & detta $uperficie mediale, ma li lati tetragonici di dette $u- perficie, cioe le linee potente in l’una, & l’altra di dette $uper- ficie, l’uno veniria a e$$er ℞ ℞ 45. & l’altro ℞ ℞ 80. perche chi forma$$e vn quadrato di vna, & dell’altra di dette due $uper- ficie, quel quadrato fatto della $uperficie. a b c d (qual $ia pur il quadrato. a b c d.) veniria a e$$er di $uperficie mede$imamen. te ℞ 45. & il lato di tal quadrato veniria pur a e$$er ℞ ℞ 45. come per e$$empio in margine appare, & tal lato veniria a e$- $er irrationale, & veniria a e$$er la prima linea (in genere) del- le $opradette 13 linee irrationali, & detta linea mediale.

Que$to mede$imo s’intende della $uperficie. e f g h. cioe for- mando il quadrato. e f g h. di $uperficie eguale alla detta $u- prima linea irrationale ℞ ℞ 45 c ---------- d perficie. e f g h. tal quadrato venira a e$$er di $uperficie mede- $imamente ℞ 80 detta $uperficie mediale. Ma il lato di tal qua drato venira a e$$er ℞ ℞ 80. come nel e$$empio in margine ap pare, & tal lato veniria pur a e$$er irrationale, & veniria ancho ra a e$$er la prima linea irrationale delle $opradette 13. & chia mata linea mediale $econdo la diffinitione di Euclide, e pero diremo ogni ℞ ℞ (e$$endo linea) e$$er linea mediale.

DElle $opradette linee mediale alcune $ono fra loro 2@ Superficie media ﺹ 80. e ﺹ ﺹ 80 f ﺹ ﺹ 80 ﺹ ﺹ 80 g ﺹﺹ 80 h communicanti in longhezza, & alcune $olamen- te in potentia, & alcune, che $ono incommen$u- rabili in longhezza, & in potentia, quelle che $o- no communicanti in longhezza (come fu detto nel terzo li- prima linea irratiouale detta linea mediale ℞ ℞ 80 g ------------ h bro) $ono quelle che partendo l’una per l’altra ne vien nume- ro, cioe diremo ℞ ℞ 5 e$$er communicante in longhezza con ℞ ℞ 80. perche partendo ℞ ℞ 80 per ℞ ℞ 5 ne vien ℞ ℞ 16. che $aria 2. per numero, il mede$imo $eguira partendo ℞ ℞ 5. per ℞ ℞ 80. perche ne venira ℞ ℞ {5/80}, che $chi$$a fara {1/16}, cioe {1/2}, che è pur numero (largo modo) ma le commen$urabili $ola- mente in potentia $ono quelle, che partendo $olamente il qua drato di vna per il quadrato dell’altra di tal partimento ne vien pur numero. E$$empi gratia ℞ ℞ 7. diremo e$$er commen$urabile $olamente in potentia con ℞ ℞ 63. perche pigliando il quadrato di ℞ ℞ 63. che $ara ℞ 63. & partendolo per il quadrato di ℞ ℞ 7. che $ara ℞ 7. di tal partimento ne ve- nira ℞ 9. che $ara 3. per numero. Anchora $i potria dire praticalmente due linee mediale, o vuoi dire due ℞ ℞ e$$er $olamente in potentia communicanti quando, che partendo l’una per l’altra ne vien vna $implice radice $orda, cioe a partir ℞ ℞ 63. per ℞ ℞ 7 ne vien ℞ ℞ 9. che $aria ℞ 3.

Correlario.

E pero $i manife$ta quelle linee mediale, che $ono communicanti in longhezza nece$$ariamente $ono VNDECIMO. anchora communicanti in potentia, ma non $eguita il contrario, cioe che quelle, che $ono commu- nicanti in potentia $iano nece$$ario e$$er communicanti anchora in longhezza, ma ponno e$$ere, & non e$$ere.

Ma quelle linee mediale, che non $ono communicanti in longhezza, ne in potentia $ono quelle, che partendo l’una per l’altra ne venira ℞ ℞ di numero non quadrato, e pero re$tara ℞ ℞. E$$empi gra- tia ℞ ℞ 5. diremo e$$er incommen$urabile in longhezza, & anchora in potentia con ℞ ℞ 40. per- che partendo ℞ ℞ 40 per ℞ ℞ 5. ne venira ℞ ℞ 8. laqual ℞ ℞ 8 conuien re$tar in quel mede$imo e$- $ere, cioe denominata da ℞ ℞, & co$i per tal ragione in pratica ℞ ℞ 5. diremo e$$er incommen$ura- bile in longhezza, & anchora in potentia con la ℞ ℞ 40. & di que$te linee mediali incommen$ura- bili in longhezza, & in potentia, Euclide niente ne ha parlato.

Con$equentemente a que$ta 23 del decimo di Euclide vi $eguita la 24. 25. & 26. nella 24 geometri- camente dimo$tra, che po$to il quadrato di vna linea media $opra vna linea rationale fara la lar- ghezza rationale, & incommen$urabile in longhezza a quella linea, allaqual fu $opra po$ta, & la 25 d@mo$tra, che ogni linea communicante a vna mediale è mediale, nella 26 dimo$tra, che ogni differentia, nella quale abondi vna mediale da vna mediale e$$er irrationale, lequai tre propo$itioni habbiamo interla$ciate per e$$er di facile appren$ione, & e$$emplificatione per abbreuiar $crittura, perche per la 24 eglie co$a nota (per le co$e dette nel algorithmo delle radici) che a partir per vna quantita rationale, il quadrato di vna ℞ ℞ lo auenimento $ara vna radice incommen$urabile in lon ghezza a quella quantita rationale, anchora per la 25 eglie co$a nota, che ogni quantita commu- nicante a vna ℞ ℞ e$$er pur ℞ ℞, $imilmente per la 26 eglie manife$to, che a $ottrare vna ℞ ℞ da vn’altra ℞ ℞ il re$tante $ara vna quantita irrationale, e pero me ne pa$$o $enza altro e$$empio.

EVclide nella 27 propo$itione del $uo decimo libro da noi tradutto geometricamente 21 dimo$tra, che il rettangolo compre$o $otto di due linee mediale commen$urabili in longhezza e$$er mediale.

Laqual propo$itione con e$$emp{ij} faremo manife$ta. E$$empi gratia $iano que$te due linee mediale ℞ ℞ 5. & ℞ ℞ 80. lequai per le ragioni adutte nella precedente $ono communican ﺹ ﺹ 80 ﺹ ﺹ 5 a 7 ﺹ 20 ti in longhezza. Il rettangolo compre$o $otto di dette ℞ ℞ 5. & ℞ ℞ 80. non vuol dir altro, che il dutto fatto di vna in l’altra qual $ara ℞ ℞ 400. & perche tal produtto è numero quadrato cauan done la radice venira a far ℞ 20. laqual ℞ 20 è $uperficie irrationale, & detta $uperficie mediale, come che la propo$itione chiaramente dice, il mede$imo $eguira in ogni altre due linee mediale communamente in longhezza.

SImilmente Euclide nella 28 propo$itione del $uo decimo libro geometricam\~ete dimo- 22 ﺹ ﺹ 8 a 8 4 ﺹ ﺹ 32 $tra, che ogni $uperficie, che $ia contenuta da due linee mediale $olamente in potentia communicante, ouer che la $ara rationale, ouer mediale.

Laqual $ua propo$itione praticalmente con e$$emp{ij} faremo chiara. E$$empi gratia $ia que$te due linee mediale ℞ ℞ 8. & ℞ ℞ 32. lequai (per le ragioni dette nella $e$ta) $ono commen- $urabili $olamente in potentia, & la $uper$icie contenuta $otto le dette due linee (cioe il produtto di vna fia l’altra) $ara ℞ ℞ 256. che veniria a e$$er 4. che è rationale.

Sia anchora que$te due linee mediale ℞ ℞ 7. & ℞ ℞ 63. lequai $e ben le con$ideri trouarai e$$er mede $imamente commen$urabili $olamente in potentia, & trouarai anchora la $uperficie contenuta da quelle (cioe il lor dutto) e$$er prima ℞ ℞ 441. che è numero quadrato, la radice delquale $ara ℞ 21. & que$ta ℞ 21 per e$$er $uperficie vien a e$$er irrationale detta $uperficie mediale, e pero con que- $ti duoi e$$emp{ij} vien a e$$er praticalmente verificata la detta propo$itione, cioe che tal $uperficie contenuta da dette linee $empre $ara, ouer rationale, ouer mediale.

EV clide nella vinte$imanona propo$itione del $uo decimo libro geometricamente ne 23 ﺹ ﺹ 63 ﺹ ﺹ 7 a 8 ﺹ 21 in$egna, & dimo$tra la regola da trouar due linee mediale $olamente in potentia com- municanti, lequai contenghino $uperficie rationali, dellequali la piu longa $ia piu poten te della piu corta nel quadrato di vna linea communicante in longhezza alla mede$i- ma linea piu longa, laqual propo$itione in que$to luogo noi mo$traremo di far praticalmente.

Per e$$equire adunque praticalmente que$to problema, per la regola data nella $econda di que$to ca- po, trouarai due linee rationali $olamente in potentia communicanti, dellequai la piu longa po$$a piu della piu corta nel quadrato di vna linea a $e communicante in longhezza, hor poniamo che que$te due linee trouate (con tal regola) la piu longa $ia 10. & la piu corta ℞ 19. hor fra que$te due 10 ℞ ℞ 1900. ℞ 19. quantita trouarai vn termine medio proportionale, onde procedendo $econdo la regola data nel- le proportioni, trouarai quello e$$er ℞ ℞ 1900. que$ta linea mediale $ara la piu lõga delle due ricer- cate, & per trouar mo la piu corta a que$to ℞ ℞ 1900. trouarai vn con$equente in tal proportione, LIBRO come che è da 10. a ℞ 19. & que$to facilmente trouarai con la regola del 3. dicendo, $e 10 mida ℞ 19. che mi dara ℞ ℞ 1900. opera, che te ne venira ℞ ℞ 68 {59/100}, & co$i que$t’altra $ara la piu corta delle dette due linee mediale ricercate, che $e ne farai la proua praticale, trouarai che haueranno le prima linea mediale ℞ ℞ 1900 due adimandate conditioni, cioe che il dutto di vna in l’altra fara preci$amente 19. che è quantita rationale. Et oltra di que$to trouarai anchora, che la piu longa, cioe ℞ ℞ 1900 è piu potente della $econda linea mediale ℞ ℞ 68 {59/100}. piu corta, cioe di ℞ ℞ 68 {59/100} nel quadrato di vna linea a $e communicante in longhezza, & quan tunque que$to $ia chiaro per la decima$e$ta del decimo di Euclide, nellaquale $peculatiuamente di- mo$tra, che $e la prima di quattro quantita proportionali, puo piu della $econda nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, anchora la terza è nece$$ario poter il mede$imo piu della quarta, & è conuer$o, cioe $e la prima potra piu della $econda nel quadrato di vna linea a $e incommen$urabile in longhezza, il mede$imo potra la terza piu della quarta, e pero $e 10 puo piu di ℞ 19. il quadrato di vna linea a e$$o 10. commen$urabile in longhezza, $imilmente ℞ ℞ 1900 potra il mede$imo piu di ℞ ℞ 68 {59/100}, nondimeno per quelli, che non hanno vi$to, ouer inte$a la dimo$tratione di tal decima$e$ta propo$itione, & volendo veder praticalmente $e le dette due li- nee hanno tal conditione, bi$ogna quadrar la menore, cioe ℞ ℞ 68 {59/100}, il cui quadrato $ara ℞ 68 {59/100}, & dapoi quadrar anchora la maggior, cioe ℞ ℞ 1900. & fara ℞ 1900. poi bi$ogna $ottrar ℞ 68 {59/100} di ℞ 1900. il che fac\~edo $i trouara re$tar ℞ 1246 {59/100}, & que$to $ara il quadrato di quel- la linea, che la piu longa linea puo piu della piu corta, onde $e la propria linea venira a e$$er ℞ ℞ 1246 {59/100}, & que$ta dico e$$er commen$urabile in longhezza con la detta linea piu longa, cioe con ℞ ℞ 1900. & per veder $e que$to $ia il vero, gia piu volte ti ho detto, che per voler cono$cere praticalmente, $e due radici $orde ($iano di che genere, ouer $pecie $i voglia) $e $ono $ra loro com- municanti in longhezza, oueramente non, $i debbe partire l’una di quelle per l’altra, & $e di tal par timento ne venira quantita, che $i po$$a denominar per numero, tai due $orti di radice $aranno fra loro communicanti in longhezza, & $e per $orte di tal partimento ne venira quantita, che non $i po$$a denominar per numero, tai due radici $aranno incommen$orabili in longhezza, & perche $e partirai ℞ ℞ 1900 per ℞ ℞ 1246 {59/100} trouarai, che te ne venira prima que$to rotto ℞ ℞ {190000/124659}, & que$to tal rotto doueria e$$er cen$o di cen$o, ma $perimentandolo in tal forma $i trouara, ne il numeratore, ne il denominator e$$er cen$o di cen$o, cioe quadrato di quadrato, tal che la no$tra conclu$ione pareria e$$er fal$a, & que$to procede per non e$$er $chi$$ato tal rotto alla vltima $chi$- $atione, e pero nelle $imili bi$ogna aricordar$i d’inue$tigar il ma$$imo $chi$$atore per la regola $ua. Il che facendo trouarai quello e$$er 19. e pero $chi$$ando ℞ ℞ {190000/124659} per 19. trouarai, che te ne venira {10000/6561}, e per tanto diremo il detto no$tro auenimento e$$er ℞ ℞ {10000/6561}, & co$i troua- rai tal rotto, o vuoi dir tal $ano, & rotto e$$er cen$o di cen$o, & la $ua ℞ ℞ $aria {10/9}, cioe 1 {1/9}, e pe- ro $eguita il propo$ito, cioe che la piu longa delle dette due linee mediale puo piu della piu corta, il quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza.

Que$ta proua praticale te la ho voluta di$tendere minutamente, & con rotti per aricordarti le co$e pa$$ate, ma nelle altre, che $eguitaranno $aro alquanto piu breue.

ANchora Euclide nella trente$ima propo$itione $peculatiuamente in$egna, & geome- 24 tricamente dimo$tra la regola da $aper trouar due linee mediale $olamente in potentia communicanti, lequai contenghino pur $uperficie rationale, dellequai la piu longa $ia piu potente della piu breue nel quadrato di vna linea incommen$urabile in longhezza alla mede$ima linea piu longa.

Volendo praticalmente mandar a e$$ecutione que$to tal problema, trouaral prima due linee rationa- li $olamente in potentia communicanti, dellequali la piu longa po$$i piu della piu breue nel qua- drato di vna linea non communicante con $e in longhezza, il modo ditrouarle fu dato nella terza ℞ 24. ℞ ℞ 360. ℞ 15. di que$to capo, hor poniamo che $iano ℞ 24. & ℞ 15. & con que$te due procederai, come fu fatto nella precedente, cioe fra ℞ 24. & ℞ 15. trouarai vna media in continua proportionalita, onde pro prima linea mediale ℞ ℞ 360. $ecõda linea medial ℞ ℞ 140 {5/8} cedendo $econdo le regole date nel trattato delle proportioni, & trouarai quella e$$er ℞ ℞ 360. & que$ta $ara l’una delle due linee mediale ricercate, & $e vuoi, che $ia la piu longa, per voler poi tro- uar la piu corta, bi$ogna trouarla con la regola del tre in tal proportione alla piu longa, $i come che è ℞ 15 a ℞ 24. e per tanto diremo, $e ℞ 24 mi da ℞ 15. che mi dara ℞ ℞ 360. opera che trouarai, che ti dara ℞ ℞ 140 {5/8}, & tanto $ara la piu corta delle due ricercate linee mediale, che $e ne farai la proua naturale trouarai, che haueranno le adimandate conditioni. Ma auerti$$e nelle tue operatio- ni di ridur le quantita di diuer$e $pecie a vna mede$ima, come fu detto $opra il multiplicar, & partir di radici di diuer$e nature, ouer $pecie, perche $e non errarai nelle tue attioni, trouarai le dette due linee mediale e$$er communicanti $olamente in potentia, perche partendo il quadrato di ℞ ℞ 360. 8>VNDECIMO. qual $ara ℞ 360. per il quadrato di ℞ ℞ 140 {5/8}, che $ara ℞ 140 {5/8}, trouarai che te ne venira ℞ {576/225}, che $ara {24/15}, cioe 1 {3/5} per numero, & trouarai anchora, che il dutto di vna in l’altra fara preci$amen al $econdo modo prima linea mediale ℞ ℞ 921 {3/5} $ecõda linea mediale ℞ ℞ 360. te 15. che è $uperficie rationale, & la piu longa, cioe ℞ ℞ 360 puo piu della piu corta, cioe della ℞ ℞ 140 {5/8} nel quadrato di vna linea a $e incommen$urabile in longhezza, & tutto que$to per la 16 del decimo del detto Euclide liquidamente appare, ma tu con la i$perienza te ne potrai chiarire.

Tu poteui anchora far che la detta ℞ ℞ 360 fu$$e la piu corta, & per trouar poi la piu longa dire $e ℞ 15 mi da ℞ 24. che mi dara ℞ ℞ 360. onde operando trouare$ti, che ti daria ℞ ℞ 921 {3/5}, & tanto $aria la piu longa.

ANchora Euclide nella trente$imaprima propo$itione del $uo decimo libro geometri- 25 camente n’in$egna, & dimo$tra la regola da $aper trouar due linee mediali $olamente in potentia communicanti, che contenghino $uperficie mediale, dellequai la piu longa po$$a tanto piu della piu breue, quanto è il quadrato di alcuna linea incommen$urabile in longhezza a detta linea piu longa.

Que$ta propo$itione non è differente della precedente, $aluo in que$to, che le due mediali della pre- cedente vuol, che contenghino $uperficie rationale, & in que$ta vuol che contenghino $uperfi- cie mediale, laqual co$a ne rende alquanto piu artificio$a la operatione della precedente, perche per ritrouar tai due linee mediali, bi$ogna prima trouar tre linee rationali $olamente in potentia communicanti ($econdo la regola data in fine della terza di que$to capo) dellequai l’una di quelle prima # $econda # terza ℞ 6. # ℞ 3. # ℞ 2. po$$a piu di qual $i voglia delle altre due nel quadrato di vna linea a $e incommen$urabile in lon- ghezza, et quantunque infinite $e ne potria trouar poneremo per al pre$ente, che $iano que$te, cioe la prima ℞ 6. la $econda ℞ 3. la terza ℞ 2. & trouate que$te 3. linee, ouer quantita, fra la prima, & la $econda, cioe fra ℞ 6. & ℞ 3. trouaremo vna media proportionale, laqual trouaremo e$$er ℞ ℞ prima linea mediale ℞ ℞ 18. $econda linea mediale ℞ ℞ 2. 18. & que$ta $ara la prima delle no$tre due ricercate linee mediali, hor per trouar l’altra darai vn con$equente a ℞ ℞ 18. in tal proportione, come dalla prima alla terza, cioe come da ℞ 6 a ℞ 2. di- cendo $e ℞ 6 mi da ℞ 2. che mi dara ℞ ℞ 18. opera (riducendo le quantita a vna mede$ima natura, cioe a ℞ ℞) trouarai che te ne venira ℞ ℞ 2. & tanto $ara la $econda delle due ricercate linee media- li, dellequai $e ne farai la proua praticale trouarai (non errando tu con la penna) che haueranno tut te le ricercate conditioni.

Et $el ti pare$$e di voler anchora trouare due linee mediali $olamente in potentia communicanti, che contenghino $uperficie mediali, dellequai la piu longa po$$a piu della piu corta nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza.

Pigliaremo pur tre linee rationali $olamente in potentia communicanti, dellequai l’una di quelle $ia piu potente di vna, & dell’altra delle altre due nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, il modo, & regola di $aperle trouare fu dato in fine della $econda di que$to. Et trouate que$te tre linee procederai, come di $opra, cioe fra la prima, & la $econda trouarai la media propor tionale, & quella $ara l’una delle due ricercate linee mediali. La $econda poi $i trouara con la regola del tre, $econdo che fu fatto nella precedente, dellaqual co$a per e$$er di facile appren$ione a te la- $cio il cargo di trouarle attualmente parendoti.

_Che co$a $iano Radici uniuer$ali, & come $i rappre$en-_ tano, & maneggiano in pratica. # Cap. III.

VOlendo e$$equire con numeri, & radici var{ij}, & diuer$i problemi, non $olamente di 1 quelli dati da Euclide nel $uo decimo libro, ma infiniti altri, che nella general pratica di numeri, & mi$ure naturalm\~ete occorre. A me è nece$$ario a diffinirti prima alcune $pe- cie di radici, che nella conclu$ione molte volte occorre, lequai $ono dette radici vniuer $ali, & que$te tali $i formano quando che in qualche no$tra operatione ne accade a pigliare, ouero a rappre$entar la radice di vna qualche quantita di duoi, ouer di tre, ouer di piu nomi compo$ta, & ma$$ime quando che l’arte fin hora non habbia trouato regola da $aper cauar realmente la ra- dice di vna tal quantita. E$$empi gratia pongo, che ne occorra pigliar, ouer a rappre$entare la gene ral radice di que$to trinomio 10 piu ℞ 7. piu ℞ 5. anchor che l’arte non habbia fin hora trouato regola generale di $aper cauar realmente la radice di vna tal quantita, & infinite altre $imili, nondi- meno ha trouato modo di $aperla rappre$entare in $critto di tal $orte, che l’intelletto no$tro la in- tende, & la potiamo maneggiare $econdo le no$tre occorrentie per fin alla vltima no$tra conclu- $ione, laqual rappre$entatione nel $opradetto trinomio $i faria in que$ta forma ℞ v. 10 piu ℞ 7. piu ℞ 5. tal che quella ℞ v. ne dinota la radice vniuer$ale di tutto quel trinomio, cioe la radice della LIBRO $umma di quelli tre nomi, cioe di quelle tre quantita, & accio meglio m’intendi te la voglio e$$em pli$icar con trinom{ij}, ouer binom{ij} finti, cioe di quantita rationale. E$$empi gratia la ℞ v. 11. ⓟ ℞ 9. ⓟ ℞ 4. que$ta tal quantita non vuol dir altro, che è 4. perche tu $ai, che la radice di 9 è 3. & la ra- dice di 4 è 2. tal che le dette tre quantita vengono a e$$er que$te 11. & 3. & 2. lequai gionte in$ieme fanno in tutto 16. & la radice di detta $umma, cioe del detto 16. veniria ad e$$er 4. (come è detto) $i che la ℞ v. di 11. piu ℞ 9 piu ℞ 4. veniria a e$$er 4.

Dico anchora, che la ℞ v. ℞ 49. piu ℞ 36. men ℞ 16. non vuol dir altro, che 3. perche tu $ai, che ℞ 49 è primo e$$empio. la radice v. 11. piu ℞ 9. piu ℞ 4. $aria preci$amente 4. $econdo e$$empio. la ℞ v. ℞ 49. piu ℞ 36. men ℞ 16. $aria preci$amente 3. 7. & la ℞ 36 è 6. lequai gionte in$ieme fanno 13. delqual 13 trattone quella ℞ 16 (per e$$er men) laqual ℞ 16 è 4. re$tara 9. et co$i la radice di 9. qual è 3. $ara la radice vniuer$ale di ℞ 49. piu ℞ 36. men ℞ 16.

Anchora dico che ℞ v. ℞ 64. piu ℞ 49. piu ℞ 36. men 5. non vuol dir altro che 4. perche la ℞ 64 è 8. & la ℞ 49 è 7. & la ℞ 36 è 6. & que$te tre radici gionte in$ieme fanno 21. & di que$to 21 cauandone quel 5. per e$$er men re$taria 16. & co$i la radice del detto 16 $aria 4. come di $opra è $tato detto.

NOta che que$te radici vniuer$ali non $olamente 2 terzo e$$empio.. la ℞ v. ℞ 64. ⓟ ℞ 49. ⓟ ℞ 36. \~m 5. $aria preci$amente 4. põno ca$car $opra di binom{ij}, & trinom{ij}, ouer quarto e$$empio la ℞ v. ℞ cu. 216. ⓟ ℞ cu. 27 $aria preci$amente 3. piu nomi quadri, ma anchora $opra li cubi, & cen$i di cen$i, & co$i in tutte le altre $pecie, che longo $arei a volerti di$tendere particolar e$$empio in cia$cuna $pecie, pur a tua maggior $atisfat- tione te ne voglio por vno e$$empio di vn binomio cubo finto, & di vn re$iduo finto. E$$empi gratia ℞ v. ℞ cu. 216. piu ℞ cu. 27. dico che que$ta tal radice vniuer$ale non vuol dir altro, che 3 per che la ℞ cu. 216 è 6. & la ℞ cu. 27 è 3. lequai due radici cube gionte in$ieme fanno 9. & co$i la radi- ce quadra di 9. $aria 3. come di $opra fu detto.

Et co$i la ℞ v. ℞ cu. 216. men ℞ cu. 27. veniria a e$$er ℞ 3. perche la cu. 216 vien a e$$er 6. & la ℞ cu. quinto e$$emplo la ℞ v. ℞ cu. 216. \~m ℞ cu. 27 $aria ℞ 3. 27. vien a e$$er 3. il qual 3. tratto di quel 6 (per e$$er m\~e) re$tara 3. & co$i la ℞ 3 veniria a e$$er la ra- dice vniuer$ale ℞ cu. 216. men ℞ cu. 27. & co$i con tal modo $i debbe intendere in ogni altra $pe- cie di binomio, ouer re$iduo.

ANchora nota, che la detta radice vniuer$ale puo e$$er cuba, ouer cen. cen. ouer prima 3 relata, & altre, ca$cante anchor $opra qual $i voglia $pecie di binom{ij}, trinom{ij}, ouero $e$to e$$empio la ℞ v. cu. ℞ 25 piu ℞ 9 $aria 2. multinom{ij}. E$$empi gratia la radice v. cu ℞ 25. piu ℞ 9. $aria 2. perche la ℞ 25 $aria 5. & la ℞ 9 $aria 3. che gionta con quel 5 fara 8. & co$i la radice cuba di 8 $aria 2. come di $opra fu detto, & tanto $ara la radice v. cu. ℞ 25. piu ℞ 9.

Anchora la radice v. cu. ℞ 25. men ℞ 9. $aria ℞ cu. 2. perche $ottrata quella ℞ 9. che è 2. da quella ℞ 25. $ettimo e$$empio la ℞ v. cu. ℞ 25 m\~e ℞ 9 $aria ℞ cu. 2. che è 5. re$tara 2. & co$i la radice cu. 2. $aria la detta radice vniuer$al cuba di ℞ 25. men ℞ 3. come di $opra fu detto.

La radice v. cu. radice cu. 64. piu radice cu. 27. veniria a e$$er radice cu. 7. perche la radice cu. 64. qual è 4. gionta con la radice cu. 27. qual è 3. fara 7. & co$i la radice cuba di 7 veniria a e$$er la ℞ v. cu. ra- ottauo e$$empio la ℞ v. cu. ℞ cu. 64. ⓟ ℞ cu. 27 $aria ℞ cu. 7. dice cu. 64. piu ℞ cu. 7. come di $opra fu detto, & con tal ordine bi$ogna intendere con lo inteletto quelle, che $ono irrationali, perche que$te $opra notate radici vniuer$ali di tai binom{ij}, ouer trino- m{ij} rationalmente finti $ono $tate da me po$te, non perche co$i rationalmente interuenghino, ma tal cautela ho v$ata accioche tu intenda quelle, che ti occorrera $opra li veri binom{ij}, & multino- m{ij}, ouer re$idui, i quali $empre $ono irrationali.

_Come $i quadrano le radici uniuer$ali quadre, & ancho-_ ra come $i cubano le cube. & c.

ANchora per e$$er meglio inte$o nel maneggiare delle $opradette radici vniuer$ali, ti vo 4 glio narrare, come $i quadrano, multiplicano, & parte. Nota che a quadrar ogni radi- ce vniuer$ale quadra, ba$ta a leuarui via quella radice vniuer$ale, & il re$tãte $ara il qua- drato di quella. E$$empi gratia volendo quadrare ℞ v. 10. piu ℞ 7. piu ℞ 5. dico, che tu debbi leuar via quella radice vniuer$ale, il che facendo venira poi a re$tar 10. piu ℞ 7. piu ℞ 5. & tanto $ara il quadrato di detta radice vniuer$ale, & quantunque tal co$a $ia naturale, cioe che qua- drandola, la debba ritornar nel pre$tino $tato, ch’era auãti ne fu$$e $ignata la $ua radice vniuer$ale, nondimeno per $atisfar alli principianti di$tendero $otto breuita li conuer$i delle $opra po$te radici VNDECIMO. vniuer$ali finte rationali, accio meglio con l’intelletto $i apprendino. Il mede$imo faro delle cube, cioe che il cubo delle ℞ v. cu. fa il mede$imo, come di $otto puoi vedere.

Il quadrato di ℞ v. 11. piu ℞ 9. piu ℞ 4. $ara preci$amente 11. piu ℞ 9. piu ℞ 4.

Il quadrato di ℞ v. ℞ 49. piu ℞ 36. men ℞ 16. $ara ℞ 49. piu ℞ 36. men ℞ 16.

Il quadrato di ℞ v. ℞ 64. piu ℞ 49. piu ℞ 36 men 5. $ara ℞ 64. piu ℞ 49. piu ℞ 36 men 5.

Il quadrato di ℞ v. ℞ cu. 216. piu ℞ cu. 27. $ara preci$amente ℞ cu. 216. piu ℞ cu. 27.

Il quadrato di ℞ v. ℞ 216 men ℞ cu. 27. $ara preci$amente ℞ cu. 216. men ℞ cu. 27.

Similmente il cubo della ℞ v. cu. ℞ 25. piu ℞ 9. $ara ℞ 25. piu ℞ 9.

Il cubo di ℞ v. cu. ℞ 25 men ℞ 9. $ara ℞ 25 men ℞ 9.

Il cubo di ℞ v. cu. ℞ cu. 64. piu ℞ cu. 27. $ara ℞ cu. 64. piu ℞ cu. 27. & co$i di$correndo in tutte le al- tre $pecie di radici vniuer$ali, cioe nelle cen. cen. nelle relate, & altre.

Come $i multiplicano le radici uniuer$ali per numero, ouer per radice.

VOlendo multiplicar vna radice vniuer$ale (cioe quadra) per vn numero, quadra quel- 5 la tal radice vniuer$ale, & quadra anchora il numero, dapoi multiplica quelli duoi qua drati l’uno fia l’altro, & la radice vniuer$ale di quel produtto$ara il produtto di tal mul E$$empio a multiplicar ℞ v. 7. ⓟ ℞ 3 per 2. fara ℞ v. 28 ⓟ ℞ 48 tiplicatione. E$$empi gratia volendo multiplicar poniamo ℞ v. 7. piu ℞ 3/ per 2. qua- dra ℞ v. 7. piu ℞ 3. & fara 7 piu ℞ 3. quadra anchora quel 2. fara 4. hor multiplica 4 fia 7 piu ℞ 3 ($ecõdo le regole date nel algorithmo di binom{ij}, & re$idui) fara 28 piu ℞ 48. & co$i la ℞ v. 28 piu ℞ 48. $ara il produtto di tal multiplicatione, & co$i procederai multiplicando per qual $i voglia al- tro numero, la proua di tal atto $i fara di $otto con il $uo conuer$o, cioe con il partire.

MA volendo multiplicar la medefima ℞ v. 7. piu ℞ 3. per ℞ 2. quadra pur la detta radice 6 E$$empio a multiplicar ℞ v. 7. ⓟ ℞ 3 per ℞ 2. fara ℞ v. 14 piu ℞ 12 v. 7. piu ℞ 3. & fara 7. piu ℞ 3. quadra anchora quella ℞ 2. & fara 2. hor multiplica 2 fia 7. piu ℞ 3. & trouarai, che fara 14. piu ℞ 12. & la radice vniuer$ale di 14. piu ℞ 12. fara la detta multiplicatione, & con tal ordine procederai nelle altre $pecie di radice vniuer- $ale hauendo $empre ri$petto alla $pecie, che molto ci andaria da $criuere a volerti in cia$cuna $pe- cie dar particolar e$$empio. Et $imilmente occorrendoti a multiplicar vna radice vniuer$ale per vn binomio, ouer re$iduo, ouero altra $trana quantita, o$$eruarai la mede$ima regola, cioe quadrarai la radice vniuer$ale, & anchora quell’altra quantita, & multiplicarai li detti duoi quadrati, & la ra- dice vniuer$ale di tal multiplicatione $ara il detto produtto, la proua $i fara di $otto con il partire.

Come $i parteno le radici uniuer$ali per numero, ouer per radice.

IL partire per e$$er il conuer$o del multiplicar, e pero volendo partir vna radice vniuer 7 $ale per numero, quadrarai pur la radice vniuer$al, & $imilmente il numero (cioe il par E$$empio a partir ℞ v. 28 piu ℞ 48 per 2. ne vien ℞ v. 7 piu ℞ 3 titore) & dapoi partirai il quadrato della radice vniuer$ale per il quadrato del partito- re, & la radice, vniuer$ale di tal auenimento $ara lo ricercato auenim\~eto, & per far duoi effetti in vn colpo, poneremo per e$$empio il conuer$o della quinta, che venira a e$$er la proua di quella, & di que$ta. E per tanto volendo partire ℞ v. 28. piu ℞ 48. per 2. quadra ℞ v. 28. piu ℞ 48. fara 28. piu ℞ 48. quadra anchora il partitore, cioe quel 2. fa 4. hor parti mo 28. piu ℞ 48. per quel 4. onde procedendo $econdo le regole date nel quinto libro trouarai, che te ne venira 7 piu ℞ 3. & co$i la ℞ v. 7. piu ℞ 3. $ara il no$tro ricercato auenimento, & con tal modo, & regola procede- rai nelle altre $imili.

E$$empio a partir ℞ v. 17 piu ℞ 12 per 2. ne vien ℞ 7 piu ℞ 3

_S_Imilmente volendo partire ℞ v. 14. piu ℞ 12. per ℞ 2. quadra ℞ v. 14. piu ℞ 12. & fara 14. piu 8 ℞ 12. quadra anchora il partitore, cioe quella ℞ 2. & fara 2. hor parti 14. piu ℞ 12. per 2. & tro- uarai, che te ne venira 7. piu ℞ 3. & co$i vedi, che il partire approua il multiplicare, & per il contra- rio il multiplicare approua il partire.

Come $i multiplicano le radici uniuer$ali diuer$e l’una con l’altra.

MOlte volte interuiene nella general pratica di numeri, & mi$ure a multiplicar vna ra- 9 E$$empio a multiplicar ℞ v. 4 ⓟ ℞ 10 per ℞ v. 4 men ℞ 10 fa ℞ 6. dice vniuer$ale fia vn’altra da lei diuer$a, e pero quando che que$to ti accada, quadra vna, & l’altra di quelle, & dapoi multiplica il quadrato di vna fia il quadrato dell’altra, & la ℞ di quel produtto fara la detta multiplicatione. E$$empi gratia volendo multipli- care ℞ v. 4. piu ℞ 10. fia ℞ v. 4 men ℞ 10. quadra l’una, & l’altra di quelle, & trouarai il quadrato di vna e$$er 4 piu ℞ 10. & l’altro $ara 4 men ℞ 10. hor multiplica mo 4 piu ℞ 10. fia 4 men ℞ 10. LIBRO trouarai, che fara 6. & co$i la radice di 6. diremo, che fara la multiplicatione di ℞ v. 4. piu ℞ 10. fia ℞ v. 4 men ℞ 10. & con tal ordine procederai nelle altre $pecie di radice vniuer$ale, cioe nelle cube, nelle cen. cen. nelle relate, & altre, cioe nelle cube multiplicarai il cubo di vna fia il cubo dell’altra, & la radice cuba di tal produtto $ara il ricercato produtto, & co$i delle altre.

Come $i parte una radice uniuer$ale per un’altra da lei diuer$a.

MOlte volte anchora interuiene (nella general pratica di numeri, & mi$ure) a partir vna 10 radice vniuer$ale per vn’altra da lei diuer$a, dico da lei diuer$a, perche a partire vna ra- dice vniuer$ale per vn’altra a lei eguale, eglie co$a chiara, che di tal partimento ne ve- nira $empre vno, cioe 1. E$$empi gratia volendo partir poniamo ℞ v. 20. piu ℞ 12 per ℞ v. 20 piu ℞ 12. dico che eglie manife$to, che di tal partimento ne venira 1. perche ogni $pecie di quantita, numera, ouer mi$ura vna volta $ola vn’altra a lei eguale, ma per tornar al no$tro primo propo$ito. Volendo partire vna radice vniuer$ale per vn’altra da lei diuer$a, quadrarai vna, & l’al- tra di quelle, & dapoi partirai il quadrato di quella, che $i ha da partire per il quadrato di quell’al- tra, & la radice di tal auenimento $ara lo ricercato auenimento. E$$empi gratia volendo partir po- niamo ℞ v. 24 piu ℞ 12. per ℞ v. 6 piu ℞ 8. quadra l’una, & l’altra di quelle, & trouarai l’un qua- drato e$$er 24 piu ℞ 12. & l’altro e$$er 6 piu ℞ 8. hor parti 24 piu ℞ 12. per 6 piu ℞ 8. & per far tal partimento bi$ogna aricordar$i delle regole date nel decimo libro, cioe multiplica il partitore (cioe 6 piu ℞ 8) per il $uo reci$o, cioe per 6 men ℞ 8. & te ne venira 28 per il tuo rational partitore. Fat- to que$to multiplica anchora la co$a, che $i ha da partire (cioe quel binomio di 24 piu ℞ 12) per il mede$imo re$iduo, cioe per 6 men ℞ 8. & trouarai, che fara 144 piu ℞ 432. men ℞ 4608. men ra- dice 96. & que$to partirai per quel 28 tuo rational partitore, il che facendo trouarai, che te ne ve- nira 5 {1/7} piu ℞ {432/784} men ℞ 6 {688/784} men ℞ {96/784}, & tanto venira a partir radice v. 24 piu ℞ 12. per radice v. 6 piu ℞ 8. io non ti ho $chi$$ati li rotti, accioche vedi il primo auenimento, & co$i con tal ordine procederai proportionalmente nelle altre $pecie di radice vniuer$ale, cioe cube, cen$e di cen$e, prime relate, & altre, cioe nelle cube, partirai il cubo di vna per il cubo dell’altra, & la radice vniuer$al cuba di tal auenimento, & co$i procederai nelle altre $pecie.

_Come $i $ummano le radici uniuer$ali con numero, ouer con_ vna radice, ouer con vn’altra radice vniuer$ale.

MOlte volte volte occorre nella general pratica di numeri, & mi$ure, di $ummar vna ra- 11 dice vniuer$ale con vn numero, ouer con vn’altra radice vniuer$ale, laqual co$a $i fa con il termine del piu. E$$empi gratia volendo $ummar poniamo 12. con ℞ v. 20. piu ℞ 6. diremo, che fara 12 piu ℞ v. (20 piu ℞ 6) ouero diremo, che fara ℞ v (20 piu ℞ 6) piu 12. Et con tal ordine procederemo volendo $ummar ℞ 18 con ℞ v. (30 piu 5) diremo, che fara ℞ 18 piu ℞ v (℞ 30 piu 5) $imilmente volendo $ummar ℞ v. (℞ 28 men ℞ 10) con ℞ v. (℞ 24. piu ℞ 12) diremo che tal $umma fara ℞ v. (℞ 28 men ℞ 10) piu ℞ v. (℞ 24 piu ℞ 12) ouer diremo, che fara ℞ v. (℞ 24 piu ℞ 12) piu ℞ v. (℞ 28 men ℞ 10) & quantunque tanto $ignifichi al primo modo, quanto che al $econdo, nondimeno per diuer$i ri$petti $empre $i debbe metter prima quel- la co$a, che è di maggior quantita.

_Come $i $ottra un numero, ouer radice da una radice uniuer$ale,_ & è conuer$o, & $imilmente vna radice vniuer$ale da vn’altra.

ANchora molte volte accade di $ottrar vn numero, ouer vna radice da vna radice vni- 12 uer$ale, & al contrario, & $imilmente vna radice vniuer$ale da vn’altra di lei maggiore (che co$i $i debbe $empre intendere, perche naturalmente la maggior quantita non $i puo cauar dalla menore) laqual co$a $i fa con il termine del meno, cioe al contrario del $ummar, & per e$$er da $e facile non $taro a porti altro e$$empio.

_Regola generale da $aper diuidere uua quantiia in due tal parti, che fra_ l’una, & l’altra vi ca$chi vn’altra data quantita in continua proportionalita, ouer che’l dutto di vna parte in l’altra faccia vna data quantita. # Cap. IIII.

VOlendoti mo$trare anchora il modo da $aper ri$oluere praticalmente con numeri, & mi$ure molti problemi del decimo di Euclide, & altri, a me è nece$$ario anchora, che prima ti mo$tri la regola da $aper diuidere praticalmente con numeri, & radici, vna quantita in due tal parti, che fra quelle vi ca$chi vn’altra data quantita in continua pro- portionalita, ouer che il dutto di vna di quelle parti in l’altra faccia vna data quantita (che in $o- VNDECIMO. $tantia è quel mede$imo) Eglie ben vero, che que$ta particolarita $i mo$tra geometricamente $o- pra la decima$ettima del decimo di Euclide, & anchora que$ta mede$ima fu da me mo$trata an- chora praticalmente con numeri nella $e$ta del quinto capo del ottauo libro, nondimeno l’intento no$tro è di mo$trarla in que$to luogo in generale, cioe non $olamente in numeri, ma anchora nel- le radici irrationali, per cau$a delle co$e, che $i ha da dire.

VOlendo adunque diuidere vna data quantita in due tal patti, che fra quelle due ve ne 1 ca$chi vn’altra $econda quantita in cõtinua proportionalita, diuiderai quella data quan tita in due parti eguali, & quadrarai l’una di quelle mita, & di tal quadrato ne cauarai il quadrato di quella $econda quantita, & la radice del rimanente gionto a vna di quel- le due mita, ti fara la parte maggiore, & tratto dell’altra ti re$tara la parte menore, & co$i fra que- $te due parti ca$cara quella $econda quantita in continua proportionalita, cioe che il dutto della parte menore nella parte maggiore $ara eguale al quadrato di quella $econda quantita, come $i ri- cerca a tre quantita continue proportionali. E$$empi gratia volendo far di 10. due tal parti, che fra quelle due tal parti vi ca$chi, poniamo ℞ 21. in continua proportionalita (que$to non vuol dir al- prima # $econda # terza 3. # ℞ 21. # 7. tro, che vn voler far di 10 due tal parti, che multiplicata l’una fia l’altra faccia 21. cioe il quadra- to di ℞ 21) hor per far que$to diuide il detto 10. in due parti eguali, che cia$cuna $ara 5. quadrala fara 25. & di que$to quadrato cauane il quadrato di ℞ 21. che $ara 21. & ti re$tara 4. & la ℞ 4. qual $ara 2. aggiongila a 5. & fara 7. per la parte maggior del detto 10. & tralla anchora di 5 (cioe dal- l’altra mita di 10) & ti re$tara 3. per la parte menore del detto 10. & co$i fra le dette due parti del detto 10. che $ono 3. & 7. vi ca$cara quella ℞ 21. in continua proportionalita, cioe che quella ℞ 21 $ara media propotionale fra 3. & 7. & che $ia il vero il dutto della prima, che è 3. fia la terza, che è 7. fara 21. & perche il quadrato di ℞ 21 fa pur 21. $eguita il propo$ito.

Nota che del detto 10 $aria impo$$ibile a farne due tal parti, che fra quelle vi ca$ca$$e vna quantita maggiore della mita del detto 10.

MA perche que$ta $opradetta operatione occorre in molte que$tioni, ma $otto altra for- 2 ma di dire, & la ri$$olutione $pe$$e volte interuiene in binomio, & re$iduo, & tal hora in radici vniuer$ali, e pero accioche del tutto $e ne habbia notitia, ne andaremo prepo- nendo $otto a diuer$i modi di parlare, & le poneremo in forma di que$iti, ouero in- ## 8. a multiplicar # 4 ⓟ ℞ 6 per # 4 \~m ℞ 6 fara # 10. terrogationi, come con$equentemente intenderai.

FAmmi di otto due tal parti, che multiplicata l’una fia l’altra faccia 10.

Piglia la mita di 8. che è 4. quadralo fa 16. cauane quel 10. che vuoi che faccia, re$ta- ra 6. & co$i la ℞ 6. gionta, & tratta della mita di 8. che è 4. ti dara le dette parti, & per- che a voler proferir la $umma di 4 con ℞ 6. bi$ogna proferirla per binomio dicendo, che fara 4 piu ℞ 6. & tanto $ara la parte maggiore del detto 8. & perche a $ottrare la detta ℞ 6 da a $ummar # 4 ⓟ ℞ 6 con # 4 \~m ℞ 6 fara # 8 4. tal re$to non $i puo proferire $aluo, che per re$iduo, dicendo che re$ta 4 men ℞ 6. & tanto $ara la parte menore del detto 8. & que$te due parti (cioe 4 men ℞ 6. & 4 piu ℞ 6) $e le multiplicarai l’una fia l’altra ($econdo che nel algorithmo di binom{ij}, & re$idui ti mo$trai) trouarai, che faranno pre- ci$amente 10. come $i propone. Et $ummando anchora le dette due parti (cioe 4 men ℞ 6. & 4 piu ℞ 6) trouarai, che faranno preci$amente 8. come vuol il douere.

Nota che la mede$ima conclu$ione $eguiria, che dice$$e fammi di 8 due tal parti, che fra l’una, & l’al- tra vi ca$chi la ℞ 10. media proportionale.

Anchora nota, che tu non potre$ti fare del detto 8 due tal parti, che multiplicate l’una fia l’altra face$- $e piu del quadrato della mita di 8 (cioe piu di 16) eglie ben vero, che tu le potre$ti far che face$$e- ro 16. perche quadrando la mita del detto 8 (cioe 4) fara 16. delquale trattone quel 16. che vuoi che’l faccia re$tara nulla, & la radice di nulla è nulla, quala gionta, & tratta dalla mita di 8 (cioe di 4) fara 4. & re$tara anchora 4. & co$i 4. & 4. $aranno le due parti di 8. che multiplicate l’una fia l’al- tra faccia 16. ma volendo mo, che le dette due parti del detto 8. face$$ero piu di 16. come $a- ria a dir 17. ouer 16 {1/2}, ouer altra quantita maggiore di 16. $aria impo$$ibile, e pero bi$ogna auerti- a multiplicar # ℞ 8 ⓟ 2 per # ℞ 8 \~m 2 fara # 4 a $ummar # ℞ 8 ⓟ 2 con # ℞ 8 \~m 2 fa # ℞ 32 re nelle $imili propo$te.

FAmmi di ℞ 32 due tal parti, che multiplicata l’una fia l’altra faccia 4.

3

Piglia pur la mita di ℞ 32. laqual mita $ara ℞ 8 (perche $e ben ti aricordi a partir vna radice per 2. bi$ogna quadrar il 2.) & dapoi procedi $econdo l’ordine della preceden- te, cioe quadra ℞ 8 fara 8. cauane quel 4. che vuoi che faccia, & re$ta 4. & la radice di 4. che $ara 2. gionta alla radice di 8 dara la parte maggiore. Et tratta della mede$ima ℞ 8 re$tara la parte menore, & perche la $umma di ℞ 8 con 2 fara ℞ 8 piu 2. diremo che tanto $ara la parte mag- gior di ℞ 32. & $imilmente, perche a $ottrar 2 di ℞ 8 re$tara ℞ 8 men 2. & tanto diremo e$$er la LIBRO parte menor della detta ℞ 32. Et $e ne vuoi far proua multiplica ℞ 8 m\~e 2 fia ℞ 8 ⓟ 2. & trouarai, che fara a ponto 4. come fu propo$to, & anchor ℞ 8 men 2. gionta con ℞ 8 piu 2 fa ℞ 32. come vuol il douere. Nota che tu non potre$ti fare di ℞ 32 due tal parti, che multiplicate l’una fia l’altra face$$e piu di 8. cioe piu del quadrato della mita di ℞ 32. come nelle due precedenti è $tato detto.

ANchora fammi di ℞ 88 due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia radice 6.

4

Per ri$oluere que$ta que$tione piglia pur ($econdo il $olito) la mita di ℞ 88. che $ara ℞ 22. quadrala, & fara 22. dalqual 22. cauane quella ℞ 6. che vuoi che faccia, & troua- rai, che re$tara 22 men ℞ 6. & la ℞ di que$to re$to gionta, & tratta da ℞ 22. ne dara le dette adimandate parti, ma perche fin hora non ti ho dato regola da $aper cauar la radice di vn bi nomio, ouer reci$o, dellaqual co$a alquanto piu auanti ne parleremo, eglie nece$$ario adunque a ri- $ponder per radici vniuer$ali dicendo, che la maggior parte $ara ℞ 22 piu ℞ v. 22 men ℞ 6. & la menore $ara ℞ 22 men ℞ v. 22. men ℞ 6.

Volendo far la proua praticale, cioe che que$te due parti multiplicate l’una fia l’altra facciano prece- a multiplicar ℞ 22. piu ℞ v. 22. men ℞ 6 fia ℞ 22. men ℞ v. 22. men ℞ 6 fa a ponto ℞ 6. come di $otto intenderai ci$amente ℞ 6. come $i propone, bi$ogna hauer ben in memoria quello, che ti ho dichiarato nel precedente capo, circa al quadrar, multiplicar, & partir di radici vniuer$ali, & oltra di que$to bi$ogna hauer anchora ben in mente il $ummar, $ottrar, multiplicar, & partir del piu, & del men. Anchora bi$ogna notar, che l’u- na, & l’altra di dette due parti s’intende $otto di duoi termini, alla $imilitudine delli binom{ij}, & re- $idui. Il primo termine della parte maggiore è quella ℞ 22. & il $econdo s’intende tutta quella radi- ce vniuer$ale, cioe quel piu ℞ v. 22. men ℞ 6. laqual radice vniuer$ale, anchor che abbrazzi tutto quel re$iduo di 22 m\~e ℞ 6. Ia $i piglia per vn termine $olo, cioe per il termine menore di tutta quel- la parte maggiore (cioe di ℞ 22. piu ℞ v. 22. men ℞ 6) alla $imilitudine di vn binomio, & quel piu s’intende generalmente $opra tutta tal radice vniuer$ale. Il mede$imo dico della parte menore (cioe di ℞ 22. men ℞ v. 22. men ℞ 6) cioe che la s’intende $otto di duoi termini (alla $imilitudine delli re$i- dui) il primo termine di detta parte menore è pur quella ℞ 22. & il $econdo s’intende tutta quella radice vniuer$ale, che ca$ca $opra a quel re$iduo, ma notata con il termine del men, cioe men tutta quella ℞ v. 22 men ℞ 6. laqual radice vniuer$ale, anchor che abbrazzi tutto quello re$iduo, la $i pi- glia per vn termine $olo, cioe per il termine menore di tutta la detta parte menore, cioe di tutta quella ℞ 22. men ℞ v. 22. men ℞ 6 alla $imilitudine di vn re$iduo, cioe quel men, chi $eguita quel- la ℞ 22. s’intende generalmente di tutta la detta radice vniuer$ale.

HOr inte$o que$te particolarita volendo mo (per far la detta proua praticale) multipli- 5 car la parte maggiore per la menore, cioe ℞ 22. piu ℞ v. 22. men ℞ 6. per ℞ 22. men ℞ v. 22. men ℞ 6. a$$ettali l’una $otto l’altra, come di $otto appar in figura, & per far tal multiplicatione $i puo procedere per via di $cachiero, & per via di cro$etta, ma come fu detto nel quinto libro, hor multiplicamolo prima per modo di $cachiero, multiplicamo adun- que quella radice vniuer$al di $otto fia quella mede$ima di $opra, cioe quella ℞ v. 22. \~m ℞ 6. di $ot- to fia quella mede$ima ℞ v. 22. men ℞ 6. di $opra fara 22. m\~e ℞ 6. & perche quella di $otto è $igna- ta con il men, & quella di $opra è $ignata con il piu, e pero il lor produtto $ara men, e pero $ignara- lo in que$to modo men (22. men ℞ 6. come di $otto vedi. Fatto que$to multiplica quella mede$i- ma men (℞ v. 22. men ℞ 6. di $otto fia quella ℞ 22 di $opra, onde procedendo $econdo la regola data nella $e$ta del precedente capo trouarai, che fara ℞ v. 484. men ℞ 2904. qual notarai con$e- quentemente ver$o man $ini$tra, come di $otto vedi, & la detta radice vniuer$ale di $otto è men, & quella ℞ 22. di $opra è piu, adunque il detto produtto $ignarai con il men, come di $otto vedi, fatto que$to multiplicarai mo quel ℞ 22. di $otto fia quella piu (℞ v. 22. men ℞ 6. di $opra, & fara mede- $imamente ℞ v. 484. men ℞ 2904. qual notarai $otto a quella mede$ima della prima multiplicatio- ne, & perche la detta radice vniuer$ale di $opra è piu, & $imilmente quella ℞ 22. di $otto è piu, no- tarai il detto lor produtto per piu. Multiplicarai vltimamente quella ℞ 22 di $otto fia quella ℞ 22 di $opra, fara 22. qual notarai con$equentemente dietro all’altra anciana multiplicatione, & perche l’una, & l’altra di quelle ℞ 22 $ono piu, ք non hauer $egno, e pero il detto 22 s’int\~ede e$$er piu, hor per $ummar le dette multiplicationi in$ieme, tu vedi, che quella men (℞ v. 484 men ℞ 2904. di $o- pra con quella piu (℞ v. 484. men ℞ 2904. di $otto fanno nulla (per e$$er l’una piu, & l’altra men) re$tara adunque in e$$er $olamente il primo, & l’ultimo produtto, il primo $ara quel men (22 men ℞ 6. & l’ultimo $ara quel 22. vltimamente notato, & que$te quantita volendole $ummar in$ieme, bi$ogna notar, che quel men, che è auanti di quel re$iduo 22. men ℞ 6. è generale a tutto quel re$i- VNDECIMO. duo, il primo nome di tal re$iduo in quanto a $e mede$imo è piu, cioe eglie 22 men ℞ 6. ma per cau$a di quel men generale, bi$ogna $ottrarlo di quel 22 (vltimo produtto) $e adunque di quel 22 ne cauarai 22 men ℞ 6. trouarai, che ti re$tara $olamente ℞ 6. quala $ara piu, $e ben con$iderarai le regole date $opra li detti termini del piu, & del men, & co$i habbiamo prouato praticalmente il no$tro propo$ito.

a multiplicar ℞ 22. piu ℞ v. 22. men ℞ 6 per ---- ℞ 22. m\~e ℞ v. 22. men ℞ 6 men (℞ v. 484. men ℞ 2904. men (22. men ℞ 6 22. piu (℞ v. 484. men ℞ 2904 prima $umma 22. . o . men (22. men ℞ 6 22. \~m ℞ 6 $econda $umma. o. piu ℞ 6.

EGlie il vero, che piu leggiadramente $i fara tal multiplicatione per via di cro$etta, & è 6 piu magi$trale, & da per$ona piu intelligente, & per farla bi$ogna pur a$$ettare le dette due parti l’una $otto l’altra, come in margine vedi, & dapoi multiplicar quella ℞ v. 22 men ℞ 6. di $otto fia quella mede$ima di $opra, & fara 22 men ℞ 6. qual notarai $otto alla $olita linea, & perche quella di $otto è m\~e, & quel- multiplicar per cro$etta a multiplicar ℞ 22. piu (℞ v. 22. men ℞ 6 per -- ℞ 22. men (℞ v. 22. men ℞ 6 fa -- -- 22. men (22. men ℞ 6 la di $opra piu, tal produtto notarai con il men, fatto que$to bi$ognaria multiplicar in croce, cioe quella ℞ 22 di $opra fia quella men (℞ v. 22 men ℞ 6 di $otto, & dapoi quella mede$ima ℞ 22 di $otto fia quella piu (℞ v. 22 men ℞ 6 di $opra, ma perche que$te due mul tiplicationi fatte in croce nece$$ariam\~ete $arãno egua- li, & l’una $ara piu, & l’altra $ara men, tal che aggionte in$ieme faranno nulla, e pero tal due multi- plicationi $i la$ciano, cioe non $i debbono far altramente, ma venir alla vltima multiplicando quel- la ℞ 22 di $otto fia quella mede$ima ℞ 22 di $opra, & fara 22. qual notato al $uo luogo $otto alla $olita linea, fara in tutto 22 men quel re$iduo di 22 men ℞ 6. onde cauando quel re$iduo di 22 men ℞ 6. da quel 22. procedendo $econdo le regole date $opra li detti duoi termini piu, & meno trouarai, che re$tara piu ℞ 6. come per l’altro modo.

MA perche for$i ti parera $tranio a $ottrare que$to re$iduo 22 men ℞ 6. da quel 22 (an- 7 a $ottrar di 22 $olamente quella men ℞ 6. re$tara 22 piu ℞ 6. dalqual cauatone 22 re$tara o piu ℞ 6 chor che te ne habbia dato vn $imile nel $ottrar del piu, & del meno) ti voglio narrare particolarmente il modo di far tal $ottrare, caua prima quella men ℞ 6 dal detto 22. & perche a cauar men di piu $i aggionge, & tutto fara piu, e pero venira a re$tar 22 piu ℞ 6. & $e da que$to primo re$to ne cauaremo anchor quel 22. cioe cauar 22 da 22 piu ℞ 6. venira a re$tar nulla piu ℞ 6. come in margine vedi, vero è che tal $ottrar $i puo far alla prima $ottratione, ma mi è par$o di farlo iu due $ottrationi per fartelo meglio intendere, & $e ne vorrai far la proua $ummarai quella piu radice 6. che re$ta, con quel 22 men radice 6. che fu $ottrato trouarai, che ti ritornara quel 22. dalqual fu fatta la $ottratione, e pero $arai chiaro tal $ottrar e$$er $tato ben fat- to, ouero $tar bene.

Correlario.

Dalle $opranotate due $orti di multiplicari $i manife$ta, che per multiplicar vua quantita compo$ta di vna radice, ouer numero, piu vna radice vniuer$ale fia vn’altra tal radice, ouer numero, men quel- la mede$ima radice vniuer$ale. Ba$ta a cauar il quadrato della radice vniuer$ale, dal quadrato del primo nome, cioe di quella radice, ouer numero, & il rimanente $ara il produtto di tal multiplica- tione. E$$empi gratia per multiplicar le $opra po$te due quantita, cioe ℞ 22. piu ℞ v. 22. men ℞ 6. fia ℞ 22. men ℞ v. 22. men ℞ 6. Dico che in $imil ca$o ba$ta a cauar il quadrato del $econdo termi- ne (cioe il quadrato di quella ℞ v. 22. men ℞ 6) che $ara 22 men ℞ 6. dal quadrato del primo (cioe dal quadrato di ℞ 22) che $ara 22. & ti re$tara ℞ 6. per il produtto di tal multiplicatione, & que$ta rego’a vien a e$$er $imile a quella data per multiplicar il binomio fia il $uo re$iduo, che $e ben ti ari- cordi, $ai che il ba$ta a cauar il quadrato del menor nome dal quadrato del maggiore, & il re$tan- te$ara il produtto di tal multiplicatione.

LIBRO _Regola generale da $aper e$$equire praticalmente tre altri_ problemi del decimo di Euclide. # Cap. V.

EV clide nella trente$ima$econda propo$itione del decimo (della no$tra traduttione) 1 geometricamente ne dimo$tra la regola da $aper trouar due linee potentialmente in- commen$urabili, & che contengano $uperficie mediale, dellequali li duoi quadrati tol- ti in$ieme facciano quantita rationale, & noi in que$to luogo mo$traremo la regola di e$$equire vn tal problema praticalmente con numeri, & radici. E per tanto per trouar le dette due linee, prima ($econdo la regola data nella terza del $econdo capo) trouaremo due linee rationali $o- lamente in potentia communicanti, dellequali la piu longa $ia piu potente della piu breue nel qua- drato di vna linea a $e incommen$urabile in longhezza, & quantun que tal linee po$$ino e$$ere in- la piu corta delle due linee ricercate $ara la $otto$critta ℞ v. 72 men ℞ 3168. la piu longa delle due linee ri- cercate $ara la $otto$critta ℞ v. 72 piu ℞ 3168. finite, & l’una denominata da numero, cioe la maggiore, ouer la menore, & l’altra da radice, ouer ambedue da radice, come al $uo luogo fu detto, poneremo, che di tal due linee la piu longa $ia 12. & la piu corta ℞ 56. fatto que$to diuideremo la piu corta (cioe ℞ 56) per mita, laqual mita $ara ℞ 14. fatto que$to della piu longa (cioe di 12) ne faremo due tal parti, che fra quelle due parti vi ca- $chi quella ℞ 14 media proportionale, onde operando per le regole date nel precedente capo, & trouarai la piu corta di dette due parti e$$er 6 men ℞ 22. & la piu longa e$$er 6 piu ℞ 22. hor qua- dra l’una, & l’altra di que$te due parti, & trouarai il quadrato della piu corta (cioe di 6 men ℞ 22) e$$er 58 men ℞ 3168. & quello della piu longa e$$er 58 piu ℞ 3168. fatto que$to a l’uno, & l’altro di que$ti duoi quadrati, aggiongirai il quadrato di ℞ 14. che $ara 14. & trouarai che l’una $umma la $uper$icie ℞ 2018. la $umma di quadrati 144 fara 72 men ℞ 3168. & l’altra fara 72 piu ℞ 3168. & co$i la radice vniuer$ale di l’una, & dell’altra di que$te due $umme $aranno le due ricercate linee, cioe la piu corta $ara ℞ v. 72 men ℞ 3168. & la piu longa $ara ℞ v. 72 piu ℞ 3168. che tal due linee, ouer quantita habbino le ricercate condi- tioni, geometricamente lo dimo$tra Euclide, & noi in que$to luogo lo faremo chiaro praticalmen- te, cioe con la i$perienza, quala è la proua del naturale, o vuoi dir del puro pratico. Prima eglie ma- nife$to, che le dette due linee $ono in potentia incommen$urabili, perche a partir la potentia di vna per la potentia dell’altra non ne perueniria numero. Secõdariamente il dutto di vna in l’altra, pro- cedendo $econdo la regola data nella nona del terzo capo, trouarai che faranno ℞ 2018. che è $u- perficie mediale, come $i ricerca. Terzo pigliando li quadrati di vna, & l’altra di quelle (che troua- rai l’uno e$$er 72 men ℞ 3168. & l’altro e$$er 72 piu ℞ 3168) & $ummarli in$ieme trouarai, che faranno preci$amente 144. che è quantita rationale, come $i ricerca nella propo$itione, e per tanto la no$tra conclu$ione è $tata $econdo il propo$ito.

ANchora Euclide nella 33 del $uo decimo libro ne in$egna, & dimo$tra geometrica- 2 mente la regola di $aper trouare due linee potentialmente incommen$urabili, & che cõteng hino $uperficie rationale, dellequali li duoi quadrati tolti in$ieme $iano mediale.

℞ ℞ 18. & ℞ ℞ 4 {1/2}

Ma noi in que$to luogo mo$traremo il modo, ouer regola da e$$equire vn tal pro- blema praticalmente con numeri, & radici. E per tanto per trouar le dette due linee, prima troua- ℞ ℞ 18. prima parte ℞ ℞ {9/8} ⓟ ℞ ℞ {9/32} $ecõda parte ℞ ℞ {9/8} \~m ℞ ℞ {9/32} $umma ℞ ℞ 18. a multiplicar ℞ ℞ {9/8} ⓟ ℞ ℞ {9/32} fia ℞ ℞ {9/8} men ℞ ℞ {9/32} fa ℞ {9/32} remo due linee mediali ($econdo la regola data nella decima del $econdo capo) $olamente in poten tia communicanti, lequali contenghino $uperficie rationale, dellequali la piu longa po$$a piu della piu corta nel quadrato di vna linea a $e incommen$urabile in longhezza, & que$te due linee tro- uate con tal regola poneremo, che l’una $ia ℞ ℞ 18. & l’altra ℞ ℞ 4 {1/2}. hor bi$ogna procedere, co- me fu fatto nella precedente, cioe pigliar la mita della piu corta, laqual mita $ara ℞ ℞ {9/32}, & dapoi far della piu longa, cioe di ℞ ℞ 18 due tal parti, che vi ca$chi fra l’una, & l’altra quella ℞ ℞ {9/32} me- dia proportionale, laqual co$a non vuol dir altro, che far di ℞ ℞ 18 due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia il quadrato di ℞ ℞ {9/32}, che $aria ℞ {9/32}. onde procedendo $econdo le regole date nel quarto capo, cioe piglia la mita di ℞ ℞ 18. che $ara ℞ ℞ {18/16}, cioe ℞ ℞ {9/8}, quadrala, & que$to tal qua- drato fara ℞ {9/8}, cauane quella ℞ {9/32}, che vuoi, che faccia, & re$tara ℞ {9/32}, & la ℞ ℞ {9/32} glonta, & tratta da ℞ ℞ {9/8} ne dara le dette due parti, dellequali la maggior parte venira a e$$ere ℞ ℞ {9/8} piu ℞ ℞ {9/32}, & la menore venira a e$$er ℞ ℞ {9/8} men ℞ ℞ {9/32}, & la media proportionale fra que$te due ve la piu longa delle due linee ricercate $ara la $otto$critta ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 2 {1/2}) nira a e$$er la detta ℞ ℞ {9/32}. Hor quadra la parte maggiore, cioe ℞ ℞ {9/8} piu ℞ ℞ {9/32}, & trouarai tal quadrato e$$er ℞ {144/32} piu 1 {1/2}, & a que$to quadrato aggiongeli il quadrato di quella media pro- portionale, cioe di quella ℞ ℞ {9/32}, il qual quadrato $ara ℞ {9/32}, & trouarai, che fara ℞ 4 {1/2} piu 2 {1/2}, & co$i la ℞ vniuer$ale di tal binomio $ara la piu longa delle due ricercate linee, cioe $ara ℞ v. ℞ 4 {1/2} la piu corta linea delle due ricercate $ara la $otto$crita ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) piu 1 {1/2}. Et per trouar la piu corta, troua il quadrato della parte menore, cioe di ℞ ℞ {9/8} men ℞ ℞ {9/32} trouarai tal quadrato e$$er ℞ {81/32} men 1 {1/2}, alqual giontoui quel mede$imo quadrato della media proportionale, qual è ℞ {9/32}, trouarai che fara ℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}, & la radice vniuer$ale di tal $umma VNDECIMO. $ara la piu corta linea delle due ricercate, cioe $ara ℞ v. ℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}, & que$te due linee per le di- a multiplicar ℞ v. (4{1/2} ⓟ 1 {1/2}) per ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) fa 2. $uperficie rationale quad.della prima ℞ 4 {1/2} ⓟ 1{@/@} quad.della $ecõda ℞ 4 {1/2} \~m 1{1/@} la lor $umma fa ℞ 18 mo$trationi adutte da Euclide $peculatiuamente $i cono$ce hauer tutte le ricercate conditioni, ma per quelli, che non hanno la $cientia di tal faculta, volendolo vedere praticalmente in atto prima le dette due linee, cioe ℞ v. ℞ 4 {1/2} ⓟ 1 {1/2}, & ℞ v. ℞ 4 {1/2} \~m 1 {1/2}, prima $ono potentialmente incõmen$u- rabili, perche a partir il quadrato della piu longa, qual è ℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2} per il quadrato della piu cor- ta, qual è ℞ 4 {1/2} men 1 {1/2} non ne vien quantita rationale. Secondariamente a multiplicar ℞ v. ℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}, per ℞ v. ℞ 4 {1/2} men 1 {1/2} (procedendo come nel terzo capo ti mo$trai) trouarai, che fara pre- ci$amente 2. il qual 2 vien a e$$er $uperficie, & rationale (come $i adimanda) Terzo pigliando li qua drati di dette ℞ v. ℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}, & ℞ v. ℞ 4 {1/2} men 2 {1/2}, che $i trouara l’uno e$$ere ℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}, & l’altro ℞ 4 {1/2} men 2 {1/2}, & $ummarli poi in$ieme $i trouara tal $umma far radice 18. che è $uperficie mediale, come $i ricerca, che è il propo$ito.

EV clide anchora nella 34 propo$itione del $uo decimo libro, ne dichiara il modo, ouer 3 regola da $aper geometricamente trouar due linee potentialmente incommen$urabili, & che cõtengano $uperficie mediali, dellequali li duoi quadrati tolti in$ieme $iano me- diali incommen$urabili al doppio della $uperficie dell’una in l’altra. Ma noi mo$trare- mo in que$to luogo da ritrouar praticalmente tal due quantita con numeri, & radici.

℞ ℞ 18. & ℞ ℞ 2.

Per trouar adunque tal due quãtita, prima trouaremo due linee mediali ($econdo la regola data nel- la vndecima del $econdo capo) $olamente in potentia communicanti, lequali contengano $uperfi- ℞ ℞ 18. prima parte ℞ ℞ {9/8} piu ℞ ℞ {1/2} $econda parte ℞ ℞ {9/8} \~m ℞ ℞ {1/2} $umma ℞ ℞ 18. a multiplicar ℞ ℞ {9/8} ⓟ ℞ ℞ {1/2} per ℞ ℞ {9/8} men ℞ ℞ {1/2} fa ℞ {1/8} la piu longa delle due linee ri cercate $ara la $otto$critta ℞ v. ℞ 4 {1/2} piu ℞ 3. cie mediale, dellequai la piu longa po$$a tanto piu della piu corta, quanto è il quadrato di alcuna li- nea a $e incommen$urabile in longhezza, & que$te $iano quelle due, che con detta regola in quel luogo furno trouate, cioe ℞ ℞ 18. & ℞ ℞ 2. & con que$te procederai $econdo l’ordine della prece- dente, cioe pigliarai la mita della piu corta, cioe di ℞ ℞ 2. che $ara ℞ ℞ {1/8}, fatto que$to farai di ℞ ℞ 18 (cioe della piu longa) due tal parti, che la detta ℞ ℞ {1/8} vi ca$chi media in continua proportiona- lita, o vuoi dir far di ℞ ℞ 18 due tal parti, che multiplicata l’una fia l’altra faccia il quadrato di ℞ ℞ {1/8}, il qual quadrato $ara radice {1/8}, onde per far le dette due parti, procederai $econdo la regola da- ta nel quarto capo, cioe pigliar la mita di ℞ ℞ 18. che $ara ℞ ℞ {9/8}, quadrala, & fara ℞ {9/8}, cauane quel la ℞ {1/8} (che vuoi che faccia) re$tara ℞ {1/2}, & la radice di que$ta ℞ {1/2} (che $ara ℞ ℞ {1/2}) gionta, & tratta da ℞ ℞ {9/8} dara le dette due parti, cioe la maggior parte $ara ℞ ℞ {9/8} piu ℞ ℞ {1/2}, & la menor $ara ℞ ℞ {9/8} men ℞ ℞ {1/2}, che $e la prouarai, trouarai co$i e$$ere. Fatto que$to quadra l’una, & l’altra di que$te due parti, & trouarai, che il quadrato della maggior parte fara ℞ 3 {1/8} piu ℞ 3. & quello della me- nore fara ℞ 3 {1/8} men ℞ 3. fatto que$to a l’uno, & l’altro di que$ti duoi quadrati aggiongirai il qua drato di quella ℞ ℞ {1/8} (media proportionale) il qual quadrato $ara ℞ {1/8}, il che facendo trouarai, che l’una $umma fara ℞ 4 {1/2} piu ℞ 3. & l’altra fara ℞ 4 {1/2} men ℞ 3. & co$i la radice vniuer$ale di l’una, & l’altra di tal due $umme $ara l’una, & l’altra delle due linee ricercate, cioe la piu longa $ara ℞ v. ℞ la piu corta delle due linee ricercate $ara la $otto$critta ℞ v. ℞ 4 {1/2} men ℞ 3. a multiplicar ℞ v.℞ 4 {1/2} ⓟ ℞ 3 per ℞ v.℞ 4 {1/2} men ℞ 3 fa ℞ 1 {1/2} $uperficie mediale quadrato prima ℞ 4 {1/2} ⓟ ℞ 3 quadrato $ecõda ℞ 4 {1/2} \~m ℞ 3 la lor $umma fa ℞ 18. mediale 4 {1/2} piu ℞ 3. & la piu corta $ara ℞ v. ℞ 4 {1/2} men ℞ 3. che $e ne farai la i$perienza (qual è la proua na- turale) trouarai, che haueranno tutte le ricercate conditioni, come chein margine puoi vedere, che contengono di $uperficie ℞ 1 {1/2}, che è $uperficie mediale, come $i ricerca, & la $umma di loro qua- drati fa ℞ 18. che è pur $uperficie mediale, qual è incommen$urabile al doppio della $uperficie di l’una in l’altra, laqual $uperficie, come vedi in margine è ℞ 1 {1/2}, & il doppio è ℞ 6. & que$ta ℞ 6 è incommen$urabile con ℞ 18. perche a partir l’una per l’altra non ne vien quantita denominata da numero, e pero $eguita il propo$ito.

Tutte que$te linee, che fin hora $ono $tate mo$trate da formare, $i da Euclide geometricamente, come da noi praticalmente con numeri, & radici, non $ono $tate mo$trate $enza cau$a, anzi $ono $tate dichiarate, perche non $apendo tallor co$truttione $aria impo$$ibile di poter formare con ragione quelle altre dodici $pecie di linee irrationali, che vanno $eguitando dietro alla linea mediale, laqual linea mediale (come fu detto nella quarta del $econdo capo) è la prima di quelle 13 linee irrationa- li, dellequali fu detto parlar, & trattar Euclide nel $uo decimo libro. Il nome dellequai linee fu nar- rato $otto breuita nella detta quarta del $econdo capo, ma nel $eguente capo di mano in mano $i la prima linea irrationale det ta linea media è, come $aria ℞ ℞ 7. & altre $imili. andara replicando, & narrando particolarmente li detti nomi, & le qualita, & formationi, & $pe- cie di cia$cuna di quelle, & l’ordine mirabile, che hanno fra loro.

_Della formatione, qualita, & denominatione delle $ei_ linee irrationali compo$te. # Cap. VI. la $econda linea irrationale detta binomio è, come $a- ria ℞ 10 piu ℞ 8. ouer 6 piu ℞ 27. ouer ℞ 20 piu 2. & altri$imili.

EVclide neila 35 propo$itione del $uo decimo libro da noi tradutto dice, che $e $aranno due li- 2 nee rationali, $olamente in potentia communicanti, & $iano congionte direttamente in longo, tutta la linea compo$ta da quelle $ara irrationale, & è detta Binomio.

LIBRO

Per laqual propo$itione ne da ad intendere il binomio compo$to da due radici quadre $orde incom- men$urabili in longhezza, ouero da vn numero, & da vna radice quadra $orda e$$er la $econda li- nea irrationale, dapoi la linea media, o vuoi dir mediale, narrata, & diffinıta nella quinta del $econ- do capo. Ma que$to tal genere di binomio $i diuide poi in $pecie, come che al $uo conueniente luogo s’intendera.

ANchora Euclide nella 36 propo$itione del $uo decimo libro (da noi tradutto) dice, che 2 $e due linee mediali $olamente in potentia communicanti, & continenti $uperficie ra- tiooali, $iano congionte direttamente, tutta la linea da que$te compo$ta $ara irrationa- le, & $ara detta bimedial primo.

Nella $e$ta del $econdo capo fu detto, che delle linee mediali alcune e$$er fra loro communicanti in longhezza (come $aria ℞ ℞ 6. & ℞ ℞ 486) & alcune e$$er communicanti $olam\~ete in potentia (co- me $aria ℞ ℞ 6. & ℞ ℞ 24) & alcune, che non $ono communicanti, ne in longhezza, ne in potentia (come $aria ℞ ℞ 6. & ℞ ℞ 8) & oltra che di que$ta niente ha parlato Euclide (come fu detto ancho- ra $opra la detta $e$ta del $econdo capo) anchora in quelle, che $ono commnnicanti in longhezza, $olamente ha dimo$trato nella 17 del decimo quelle contener $uperficie mediale, & non altro, & la terza linea irrationale detta bimedial primo è, come $aria ℞ ℞ 54 piu ℞ ℞ 24. & altre $imili. tutto que$to è proce$$o, perche ne l’una, ne l’altra non vi faceua bi$ogno nelle co$e, che haueua de- $ignato di trattar. Ma in quelle linee mediali, che $ono communicanti $olamente in potentia per ha uer’e molto da adoperare, & in diuer$i modi (come in parte $i è vi$to) prima diui$e quelle in due $pecie, cioe alcune contener $uperficie rationale (come $aria ℞ ℞ 54. & ℞ ℞ 24) & alcune contener $uperficie mediale (come $aria ℞ ℞ 18. & ℞ ℞ 2) E per tanto nella detta 36 propo$itione del $uo de- cimo ne auerti$$e, che $e due di quelle linee mediali $olamente in potentia communicanti, che con- tengono $uperficie rationale $aranno congionte dırettamente in longo (intendendo con il termi- ne del piu) tal linea da quelle due compo$ta $ara irrationale, & che per nome $ara detta bimedial primo, & co$i que$ta tal linea venira a e$$er la terza irrational di quelle 13. di che lui parla nel det- to $uo decimo libro.

ANchora il detto Euclide nella 37 del detto $uo decimo libro dice, che $e due linee me- 3 diali $olamente in potentia communicanti, & che contenghino $uperficie mediale $ia- no congionte direttamente, tutta la linea co$i da quelle due compo$ta $ara irrationale, & che $ara detta bimedial $econdo.

Per quello che è $tato detto nella precedente chiaramente $i puo comprendere tutto quello, che il det La quarta linea irratio- nale detta bimedial $e- condo è, come $aria ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7. & altre $i- mili. to Euclide conclude nella detta propo$itione, nellaquale, come $i dice, che $e due di quell’altra $pe- cie di linee mediali $olamente in potentia communicanti, ma continenti $uperficie mediali (come $aria ℞ ℞ 63. & ℞ ℞ 7) $araano cõgionte in$ieme (dicendo ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7) tutta la linea co$i com- po$ta da quelle due $ara irrationale, & che $ara detta bimedial $econdo, & que$ta in ordine vien a e$$er la quarta linea irrationale di quelle 13 piu volte dette.

SImilmente il detto Euclide nella 38 del detto $uo decimo libro dice, che quando $aran 4 no congionte due linee potentialmente incommen$urabili, & che contengano $uper- ficie mediale, dellequali ambiduoi li quadrati tolti in$ieme $iano rationali, tutta la linea da quelle due compo$ta $ara irrationale, & quella $ara detta linea maggiore.

Le $opradette due linee da componere que$ta quinta linea irrationale detta linea maggiore $e ben ti La quinta linea irratio- nale detta linea mag- giore è, come $aria v. (72 piu ℞ 3168) piu ℞ v. (72 men ℞ 3168) & altre $imili. aricordi $ono quelle, che mo$tra$$imo da trouar nella prima del precedente capo, dellequal (le tro- uate in quel luogo) la piu longa fu ℞ v. (72. piu ℞ 3168) & la piu corta fu ℞ v. (72 men ℞ 3168) & co$i congionte que$te due linee, & altre $imili, con il termine del piu, dicendo ℞ v. (72 piu ℞ 3168) piu ℞ v. (72 men ℞ 3168) tal compo$itione è detta la linea maggiore, & è la quinta irratio- nale di quelle 13 piu volte dette.

IL detto Euclide nella 39 propo$itione del $uo decimo libro dice que$te parole. Quan- 5 do $aranno congionte due linee potentialmente incommen$urabili, & continenti $u- La $e$ta linea irrationa- le detta linea potente in rationale, & mediale è, come $aria ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {2/2}) piu ℞ v. (℞ 4 {1/2}) men 1 {1/2}, & altre $imili. perficie rationale, dellequaliambi li quadrati tolti in$ieme $iano mediali, tutta la linea co$i compo$ta $ara irrationale, & $ara detta linea potente inrationale, & mediale.

Anchora le $opradette due linee, con lequali $i compone que$ta $e$ta linea irrationale, detta linea po- tente in rationale, & mediale, $e ben ti aricordi $ono quelle, che mo$tra$$imo ditrouar nella $econ- da del precedente capo, dellequali la piu longa delle due trouate in quel luogo fu ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}) & la piu corta fu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) lequal due linee & altre $imili) congionte con il termine del piu, dicendo ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}) piu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) tal compo$itione è detta linea poten- te in rationale, & mediale, & que$ta è la $e$ta linea irrationale di quelle 13 piu volte dette.

VNDECIMO.

ANchora Euclide nella 40 propo$ition del detto $uo decimo libro, dice in que$ta forma. 6 Quando $aranno congionte due linee potentialmente incommen$urabili, & conti- nenti $uperficie mediale, dellequali ambili quadrati tolti in$ieme $ia mediale, incom- men$urabile al doppio della $uperficie di l’una in l’altra, tutta la linea $ara irrationale, & $ara detta potente in due mediali.

Le $opradette due linee, con lequali $i compone que$ta $ettima linea irrationale (detta linea potente la $ettima linea irrationale detta Potente in due me- diali è come $aria ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) piu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men ℞ 3) & altre $imili. in due mediali) $ono quelle ($e ben ti aricordi) che mo$tra$$imo di trouare nella terza, & vltima del precedente capo, dellequali la piu longa di quelle due trouate in quel luogo fu ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) & la piu corta fu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men ℞ 3) lequal due linee congionte con il termine del piu in que- $ta forma ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) piu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men ℞ 3) tal congiongimento, ouer $umma è detta li- nea potente in due mediali, & que$ta è la $ettima linea irrationale di quelle 13 piu volte dette.

Con$equentemente a que$ta 40 del decimo di Euclide, $eguita la 41. 42. 43. 44. 45. & 46 del detto $uo decimo libro. Nella 41 dimo$tra, come ch’eglie impo$$ibile e$$er diui$o vn binomio in altre due linee $otto il termine di quelle, dallequali è congionto, & nominato, & nelle altre cinque pro- po$itioni, che $eguitano, il mede$imo dimo$tra delle altre cinque $equenti linee irretionali, cioe del bimedial primo, & del $econdo, della linea maggiore, della potente in rationale, & mediale, & del- la linea potente in due mediali. Lequai 6 propo$itioni le habbiamo $cor$e $enz’altro e$$empio per due ragioni, l’una per e$$er piu pre$to tai propo$itioni per dimo$trare $peculatiuamente altre pro- po$itioni, che per la pratica, l’altra è, che tai propo$itioni con difficulta $i po$$ono con e$$emp{ij} pra ticalmente verificare, ma $olamente con $peculatiue dimo$trationi.

_Delle $pecie del binomio, & della regola di $aper componere, ouer formare_ cia$cuna di dette $pecie praticalmente con numeri, & radici. # Cap. VII.

PErche li duoi nomi del binomio (come fu detto $opra la prima del precedente capo) l’uno, & l’altro puo e$$er denominato da vna radice $orda (come $aria a dir que$to ℞ 12 piu ℞ 7. & altri $imili) ouer che l’uno di detti duoi nomi puo e$$er denominato da numero, & l’altro da vna radice $orda, ma que$to puo interuenir in duoi modi, cioe al- le volte puo e$$er il maggior nome denominato da numero, & alle volte il menore (come $aria a dir que$to 5 piu ℞ 21. ouer que$t’altro ℞ 13 piu 3. & altri $imili) & perche anchora cia$cuna di que $te tre $orte di compo$itioni puo e$$er di due $pecie (come di $otto s’intendera) per il che $i viene a cau$ar 6 $pecie di binom{ij}, dellequali 6 $pecie, la prima è detta binomio primo, la $econda binomio $econdo, la terza binomio terzo, la quarta binomio quarto, la quinta binomio quinto, la $e$ta, & vltima è detta binomio $e$to. Lequali 6 $pecie Euclide con $omma breuita ne le diffini$$e in que- $ta forma, dicendo.

Diffinitioni di Euclide del primo ordine di binom{ij}.

SE la parte piu longa del binomio, $ara piu potente della piu breue per accre$cimento 1 del quadrato di vna linea communicante in longhezza alla mede$ima parte piu lon- ga, & $e dapoi la mede$ima parte piu longa, $ara communicante in longhezza a vna linea po$ta rationale, quello $i chiamara binomio primo. Ma $e $ara la parte piu corta, che communichi con la detta linea po$ta rationale $i dira binomio $econdo. Ma $e ne l’una, ne l’al- tra delle dette parti di quello communicara con la detta linea po$ta rationale in longhezza $i chia- mara binomio terzo.

Per ben intende@e, non $olamente que$te tre diffinitioni, ma anchora quelle altre tre, che di $otto con$equentemente $eguita, bi$ogna aricordar$i qualmente nella prima di que$to capo fu detto, co- primo ordine 7 piu ℞ 45 ℞ 18 piu 4 ℞ 50 piu ℞ 48 me che il binomio in genere era compo$to di due linee rationali $olamente in potentia communi- canti. Et nella decima$e$ta, & decima$ettima del $econdo capo fu fatto manife$to, che di due linee rationali $olamente in potentia communicanti, la maggiore, cioe la piu longa, alle volte puo e$$er piu potente della piu corta nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, & alle volte a $e incommen$urabile in longhezza. E per tanto bi$ogna notar, che que$to genere di bino- $econdo ordine 6 piu ℞ 2 ℞ 20 piu 3 ℞ 6 piu ℞ 3 mio (cioe quadro) $i diuide prima in duoi ordini, il primo di quali $ono tutti quelli, che la parte piu longa è piu potente della piu breue, nel quadrato di vna linea commen$urabile in longhezza alla detta parte piu longa (come $aria que$to 7 piu ℞ 45. ouer que$to ℞ 18 piu 4. ouer que$to ℞ 50 piu ℞ 48. & altri $imili) il $econdo ordine $ono tutti quelli, che la detta parte piu longa è piu potente della detta piu breue nel quadrato di vna linea incommen$urabile in longhezza alla detta parte LIBRO piu longa, come $aria que$to 6 piu ℞ 2. ouer que$to ℞ 20 piu 3. ouer que$to ℞ 6 piu ℞ 3. & altri $imili. Ma perche li duoi nomi del binomio in l’uno, & l’altro ordine puo variar in tre diuer$i mo- di (come nelli $opra dati e$$emp{ij} appare) cioe in alcuni la parte piu longa è denominata da nume- ro, & la piu corta da radice, & in alcuni la parte piu longa è denominata da radice, & la piu corta da numero, & in alcuni l’una, & l’altra parte è denominata da radice (come che di $opra auchora è $tato detto) e pero $eguita, che l’uno, & l’altro di detti duoi ordini è diui$a in tre $pecie di bino- m{ij}. Et perche ogni quantita continua, che $ia denominata da qualche numero, ouer da qualche radice anchor che tal numero, ouer radice $ia prononciato a$tratto, come co$tuma il mathemati- co, nondimeno tal numero, ouer radice, $empre s’intende di qualche famo$a mi$ura materiale, cioe tãti pa$$a, ouer piedi, ouer palmi, ouer diti, ouer grani, ouer qualche altra piccola mi$uretta forma- ta con vna apritura di compa$$o a no$tro piacer, come piu volte è $tato detto, & tal $pecie di mi$u- ra, s’intende vna longhezza, o vuoi dir vna linea rationale, per e$$er a noi cognita, & famigliar, & que$ta tal linea, ouer mi$ura, nelli numeri naturali di quantita continua è, come la vnita nelli nu- meri a$tratti di qualita di$creta. E per tanto tutte le altre linee numerate, ouer mı$ura e giu$tamen- te con tal no$tra mi$ura $ono denominate da numero $ano, cioe dal numero delle volte, che tal no- $trami$ura, numera, ouer mi$ura preci$amente quella, ma $e la non le mi$ura co$i preci$amente, ma $iano pero commen$urabili in longhezza con quelle tal linee $aranno denominate da numero rotto, ouer da $ano, & rotto, come fu detto nella $econda del $econdo capo, & in altri luoghi, & $e per $orte in tali commen$urationi vi occorre$$e qualche altre parti denominate da alcuna $pecie di radice $orda, ouero di altra quantita irrationale tutte $i riferi$cono a quella no$tra prima $uppo$ta mi$ura, cioe a quella no$tra linea rationale, $i come, che anchora tutti li numeri con$iderati, $i come a$tratti, come co$tuma il mathematico, $i riferi$cono alla vnita $ecõdo la con$ideration mathemati ca, cioe indiui$ibile, come nel principio della prima parte, & in molti altri luoghi in parte $i è detto.

Adunque da tutte que$te particolarita narrate facilmente $i puo intendere la qualita di quelli tre bi- nom{ij} (cioe primo, $econdo, & terzo) compre$i, & diffiniti da Euclide di $opra nel primo ordine. Perche eglie co$a manife$ta, che la parte piu longa del primo binomio conuien e$$er denominata primo binomio 7 ⓟ ℞ 40 primo binomio 5 ⓟ ℞ 21 primo binomio 12 ⓟ ℞ 119 da numero (douendo e$$er commen$urabile in longhezza a quella linea po$ta rationale) & la piu corta da radice. Et perche la parte piu longa di ogni $pecie di binomio $i debbe $empre mettere, per il primo nome di tal binomio, e per tanto diremo, che il primo binomio conuien e$$er compo- $to di numero piu radice, come $aria a dir que$to 7 piu ℞ 40. il quale è realmente binomio primo, per hauer in $e quelle conditioni, che $i ricerca al binomio primo, perche $e del quadrato del detto primo nome, che $ara 49. ne cauaremo il quadrato del $econdo nome, che $ara 40. re$tara 9. la ra- dice delqual 9 $ara 3. il qual 3 $ara commen$urabile in longhezza con il detto primo nome (cioe con quel 7) & il detto 7 vien a e$$er anchora communicante in longhezza con la no$tra linea po- $ta rationale (cioe cõ la no$tra mi$ura) per e$$er 7 di dette mi$ure, & per tai ragioni anchora que$t’al tro $ara binomio primo 5 piu ℞ 21. & co$i anchora que$t’altro 12 piu ℞ 119. & altri $imili.

Similmente eglie co$a chiara per la detta diffinitione, che la parte piu corta del $econdo binomio con- uien e$$er denominata da numero (douendo e$$er communicante in longhezza con la no$tra linea $econdo binomio ℞ 18 ⓟ 4 $econdo binomio ℞ 12 ⓟ 3 $econdo binomio ℞ 112 ⓟ 7 po$ta rationale) e pero diremo il detto $econdo binomio e$$er compo$to di radice piu numero, co- me $aria a dir que$to ℞ 18 piu 4. qual è realmente $econdo binomio per hauer quelle qualita, che $i ricerca al $econdo binomio, perche $e del quadrato di ℞ 18. qual $ara 18. ne cauaremo il quadra to di 4. che $ara 16. re$tara 2. la radice delqual 2. che $ara ℞ 2. $i trouara e$$er communicante in lon- ghezza con ℞ 18. & oltra di que$to il $uo $econdo nome è communicante (per le ragioni dette) in longhezza, con la detta no$tra linea po$ta rationale, & per le mede$ime ragioni anchora que$t’al- tro $ara $econdo binomio ℞ 12 piu 3. & $imilmente que$t’altro ℞ 112 piu 7. & altri $imili.

Anchora eglie co$a nota per la detta diffinitione, che l’una, & l’altra delle due parti del terzo bino- mio conuien e$$er denominata da radice, & non da numero, vedendo che ne l’una, ne l’altra deb- terzo binomio ℞ 50 ⓟ ℞ 48 terzo binomio ℞ 112 ⓟ ℞ 84 terzo binomio ℞ 20 ⓟ ℞ 15 be communicare con la detta no$tra linea po$ta rationale, e pero diremo il terzo binomio e$$er compo$to di radice piu radice, come $aria a dir que$to ℞ 50 piu ℞ 48. qual è realmente binomio terzo per hauer quelle qualita, che $i ricerca al 0 3 binomio, perche $e del quadrato del $uo primo no me, che $ara 50. ne cauaremo il quadrato del $econdo nome, che $ara 48. re$tara 2. & la radice di tal 2. che $ara ℞ 2 $ara communicante in longhezza con il detto primo nome, cioe con ℞ 50. & oltra di que$to, ne l’uno, ne l’altro di detti duoi nomi di tal binomio puo e$$er communicãte in longhez za con la detta no$tra linea po$ta rationale, perche niuna radice $orda communica in longhezza con la vnita, ne manco con il numero. Et per le mede$ime ragioni anchora que$t’altro $ara bino- mio terzo ℞ 112 piu ℞ 84. & $imilmente que$t’altro ℞ 20 piu ℞ 15. & altri $imili.

VNDECIMO. Diffinitioni di Euclide del $econdo ordine di binom{ij}.

ANchora $e la parte piu longa puo tanto piu della piu della piu breue, quanto è il quadrato di al- 2 cuna linea incommen$urabile in longhezza alla detta parte piu longa, & $e la piu lon- ga delle dette parti $ara communicante in longhezza a vna po$ta rationale, quella $i chiamara binomio quarto. Ma $e $ara la piu breue, che communichi in longhezza con la detta po$ta rationale, $i nominara binomio quinto. Et $e $ara, che ne l’una, ne l’altra delle dette due parti di quello communichi con la detta po$ta rationale $ara detto binomio $e$to.

Que$to $econdo ordine di diffinitioni, abenche $ia po$to di$gionto dal precedente, nondimeno $i ha da intendere congionto con quello $ucce$$iuamente, con il qual $econdo ordine di diffinitioni, Eu clide ne manife$ta qualmente il quarto binomio è compo$to di numero piu radice alla $imilitudi- ne del primo, ma è differente dal primo in que$to, che il primo nome del primo binomio è piu po tente del $econdo nel quadrato di vna linea a $e commen$urablle in longhezza. Et il primo nome del quarto binomio è piu potente del $econdo nel quadrato di vna linea a $e incommen$urabile quarto binomio 6 piu ℞ 31 quarto binomio 4 piu ℞ 10 quarto binomio 3 piu ℞ 6 in longhezza, come $aria a dir que$to 6 piu ℞ 31. nelqual tu vedi, che eglie compo$to di numero piu radice alla $imilitudine del primo binomio, ma $e del quadrato del primo nome, qual $ara 36. ne cauaremo il quadrato del $econdo, che $ara 31. re$tara 5. & perche la radice di 5. qual è ℞ 5. non è commen$urabile in longhezza con il detto primo nome (cioe con quel 6) perche niuna radice $orda communica con il numero, e pero tal binomio $ara binomio quarto, & non primo per la $ua diffinitione, & per le mede$ime ragioni anchora que$t’altro 4 piu ℞ 10. $ara binomio quarto, & $imilmente que$t’altro 3 piu ℞ 6. & altri $imili.

Anchora nel detto $econdo ordine il detto Euclide ne auerti$$e, come che il quinto binomio è com- po$to di radice piu numero alla $imilitudine del $econdo, ma è differente dal $econdo in que$to, quinto binomio ℞ 6 piu 2 quinto binomio ℞ 32 piu 5 quinto binomio ℞ 20 piu 4 che il primo nome del $econdo binomio è piu potente del $uo $econdo nome nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, & quello del quinto è al contrario, cioe che il primo no- me del quinto binomio è piu potente del $uo $econdo nome nel quadrato di vna linea a $e non commen$urabile in longhezza, come $aria a dir que$to ℞ 6 piu 2. nelqual tu vedi, che eglie com- po$to di radice piu numero alla $imilitudine del $econdo, ma $e del quadrato del $uo primo nome (che $ara 6) ne cauaremo il quadrato del $uo $econdo nome (che $ara 4) re$tara 2. & la radice del detto 2 (che $ara ℞ 2) è incommen$urabile in longhezza con il detto primo nome, cioe con ℞ 6. e pero tal binomio $ara binomio quinto, & non $econdo (per la $ua diffinitione) & per le mede$ime ragioni anchora que$t’altro ℞ 32 piu 5 $ara pur binomio quinto, & $imilmente que$t’altro ℞ 20 piu 4. & altri $imili.

Similmente nel detto $econdo ordine di diffinitioni, il detto Euclide ne dinota il $e$to, & vltimo bi- nomio e$$er compo$to di ℞ piu ℞ alla $imilitudine del terzo, ma è differente dal terzo in que$to, che $e$to binomio ℞ 6 piu ℞ 3 $e$to binomio ℞ 10 piu ℞ 7 $e$to binomio ℞ 15 piu ℞ 8 il primo nome del terzo binomio è piu potente del $econdo nome nel quadrato di vna linea a $e communicante in longhezza, & quello di que$to $e$to è al contrario, cioe che il primo nome di que$to $e$to binomio è piu potente del $uo $econdo nome nel quadrato di vna linea a $e non com municante in longhezza, come $aria a dir que$to ℞ 6 piu ℞ 3. nelqual $i vede, che eglie compo$to di ℞ piu ℞ alla $imilitudine del terzo, ma $e del quadrato del $uo primo nome (qual $ara 6) ne ca- uaremo il quadrato del $uo $econdo nome, che $ara 3. re$tara 3. & la radice del detto 3. che $ara ℞ 3. $i vede, che non è communicante in longhezza con il detto primo nome, cioe con ℞ 6. & per que$ta cau$a tal binomio $ara binomio $e$to, & non terzo, per la $ua diffinitione. Et per le mede$i- me ragioni anchora que$t’altro ℞ 10 piu ℞ 7. $ara binomio $e$to, & $imilmente que$t’altro ℞ 15 piu ℞ 8. & altri $imili.

Come $i forma il primo binomio con numeri, & radici.

EVclide nella 47 propo$itione del $uo decimo libro (da noi tradutto) ne in$egna il mo- 3 do, ouer regola di $aper formare geometricamente il primo binomio, & noi mo$tra- remo in que$to luogo a far il mede$imo praticalmente con numeri & radici. Et quan- tunque tal problema $i potria facilmente e$$equire per quella no$tra regola data $opra la decima$e$ta del $econdo capo, cioe trouar due linee rationali $olamente in potentia communi- canti, dellequali la piu longa $ia denominata da vn numero, & $ia anchora piu potente della piu breue, nel quadrato di vna linea a $e cõmunicante in longhezza, & trouate tai due linee congion- gendole in$ieme con il termine del piu, ponendo pero prima la piu longa ver$o man $ini$tra, & con$equentemente la piu corta ver$o man de$tra, & co$i facendo $ara formato il detto primo bi- LIBRO nomio, ma accioche in pratica $ia inte$o l’ordine $cientificamente dato dal detto Euclide nella $o- pra allegata 47 propo$itione del detto $uo decimo libro, in que$to luogo voglio $eguitar le $ue pedate, non geometricamente, ma praticalmente con numeri, & radici. Per formare adunque il primo binomio $ia la lineetta. a. la no$tra po$ta rationale, cioe la no$tra mi$ura $uppo$ta a no$tro la po$ta rationale a b 4 c 16 d e 9 7 f g h g 2 -- ℞ 1 {3/4} piacere in tal operatione, & $ia tolti duoi numeri quadrati, poniamo il numero. b. qual $ia 4. & il numero. c. qual $ia diui$ibile in vn numero quadrato, & in vn’altro non quadrato, qual poneremo che $ia 16. diui$o in. d. numero quadrato (qual $ia 9) & in. e. numero non quadrato (qual $ia 7) & fatto que$to $ia trouato vna quantita, ouer linea, che il quadrato della no$tra mi$ura. a. al quadrato di quella tal quantita habbia quella mede$ima proportione, che ha il numero. b. cioe 4. al numero c. cioe a 16. & perche la detta no$tra mi$ura. a. è qua$i, come vnita naturale, come $aria a dir vn pa$- $o, ouer vn piede, ouero altra mi$ura formata con il compa$$o a no$tro piacer, lequai mi$ure com- munamente $i diuidono in piu parti eguali, cioe il pa$$o $i diuide communamente in 5 piedi, il piede da no$tri antichi $i diuideua in 4 palmi, & il palmo in 4 diti, il dito in 4 grani, come che in al- tri luoghi da me è $tato detto, ma lo replico in que$to luogo, accioche $ia inte$o il $tretto parlar di Euclide per non e$$er inte$o $aluo, che da gli huomini $cientifici. E$$endo adunque la no$tra po$ta rational. a. come la vnita naturale il $uo quadrato fara pur 1. e pero per la regola del 3. diremo, $e 4 mi da 16. che mi dara 1. opera che ti dara 4. la radice delqual 4 in que$to ca$o $aria il primo nome del no$tro binomio primo, cioe $aria 2. il qual 2 lo chiamaremo. f g (per accordar$i con Euclide) per trouar poi il $econdo nome di que$to binomio, anchor che Euclide lo troua con due operatio- binomio primo 2 piu ℞ 2 {3/4} ni, $i puo trouar in vna $ola, cioe trouando vn con$equente al quadrato di. f g. (il qual quadrato in que$to ca$o $ara 4) nella proportion del numero. c. qual è 16. al numero. e. qual è 7. & per trouarlo diremo, $e 16 mi da 7. che mi dara il quadrato di. f g. cioe 4. opera che ti dara 1 {3/4} per il quadrato del $econdo nome, & co$i ℞ 1 {3/4} $aria il ricercato $econdo nome del no$tro binomio primo, qual $econdo nome chiamaremo. h g. qual congionto con il termine del piu, con il primo nome dira poi 2 piu ℞ 1 {3/4}, che $e ne farai proua trouarai e$$er binomio primo, perche il quadrato di 2. qual è 4. è piu del quadrato di ℞ 1 {3/4} (qual è 1 {1/4}) 2 {1/4}, & la ℞ 2 {1/4} trouarai e$$er 1 {1/2}, qual vien a e$$er com- municante con il maggior nome, qual è 2. per numero, & il detto primo nome (qual è la parte piu longa) è commen$urabile in longhezza alla no$tra po$ta rationale, cioe alla no$tra mi$ura. a. laqual $upponiamo vn pa$$o. Ma quando la no$tra po$ta rationale fu$$e da noi inte$a materialmente 5 piedi, & volendo ri$oluere la no$tra operatione a piedi, quadraremo li detti 5 piedi, fara 25. dapoi procederemo, come prima dicendo, $e 4 mi da 16. che mi dara 25. opera che ti dara 100. la radice delquale $ara 10. & que$to 10. chiamaremo (come fa Euclide) f g. & tanto $ara il primo nome del no$tro primo binomio, che intendemo di formare, volendo mo trouar il $econdo nome in vna $ola operatione, come $i fece nell’altro diremo, $e 16 mi da 7. che mi dara il quadrato di. f g. (cioe 100) opera che ti dara 43 {3/4} per il quadrato del $econdo nome, e pero ℞ 43 {3/4} $aria il ricercato $econ do nome del no$tro ricercato binomio primo, qual $econdo nome chiamaremo pur. h g. (come fa Euclide) qual congionto con il termine del piu al primo nome, dira poi 10 piu ℞ 43 {3/4}, che $e ne fa raila proua, trouarai mede$imamente e$$er binomio primo per le ragioni di $opra dette. Et perche la no$tra po$ta rationale, cioe la no$tra mi$ura. a. puo e$$er variata in infiniti modi, & $imilmente li numeri. b. &. c. &. d. &. e. $eguita poter$i formare infiniti binom{ij} primi.

Ma che ben con$idera que$to modo quiui dato da Euclide per trouar il primo binomio non è diffe- rente da quello narrato nella decima$e$ta del $econdo capo, per trouar due linee irrationali $ola- mente in potentia communicanti, dellequali la piu longa po$$a piu della piu corta nel quadrato di vna linea a $e commen$urabile in longhezza, eccetto che quello è generale a tutti li 3 binom{ij} f g # h g 10 # ℞ 43 {3/4} del primo ordine, cioe al primo, $econdo, & terzo, & que$to è $olamente per trouar il primo, e pe- ro in que$to vi $e gli aggionge la no$tra po$ta rationale. a. & il numero quadrato. b. tutto il re$tan- te poi non è differente da quello in co$a alcuna, & quella po$ta rational. a. & il numero quadrato binomio primo 10 piu ℞ 43 {3/4} b. non vi $e gli aggionge in que$ta per altro, che per far che il primo nome, ouer la piu longa linea del detto binomio venga denominata da numero, & non da radice $orda, perche pigliando la det ta piu longa linea, talmente che la proportione del quadrato della no$tra. a. al quadrato di quella $ia, $i come da numero quadrato a numero quadrato, e pero la $i piglia $i, come dal detto. b. al. c. cioe, come da 4. a 16. per laqual co$a $eguita poi di nece$$ita, che la detta linea piu lõga venghi com men$urabile in longhezza con la no$tra. a. rationale, e pero tal linea piu longa $ara rationale, cioe denominata da numero, come $i ricerca al primo binomio.

Mache ben con$idera poi quelli tre modi, ouer regole per noi adutte $opra la detta decima$e$ta del $econdo capo, circa a quella variatione, che puo occorrere in quelle due linee trouara con tali tre VNDECIMO. modi, ouer regole poter$i con $omma breuita formar$i non $olamente il primo binomio, ma an- chora il $econdo, & terzo. E$$emppi gratia volendo per tal regola formar il detto primo binomio, binomio primo 10 piu ℞ 300 pigliaremo per denomination del primo nome, cioe della piu longa linea che numero ne pare, hor poniamo 20 per il primo nome, fatto que$to diuideremo qual numero quadrato ne pare in due tai parti, che l’una $ia numero quadrato, & l’altra non quadrato. Hor poniamo, che tal numero qua- drato $ia 16. & lo diuideremo in 4 numero quadrato, & in 12 numero non quadrato, dapoi qua- draremo il no$tro primo nome, cioe 20. fara 400. dapoi diremo, $e 16 mi da 12. che mi dara 400. opera, che ti dara 300. per il quadrato del $econdo nome, ouer della $ecõda linea, e per tanto la det ta $econda linea venira a e$$er ℞ 300. & que$ta congionta con il termine del piu al no$tro 20. dira poi 20 piu ℞ 300. per il no$tro ricercato primo binomio, che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere.

Anchora $i puo formar il detto primo binomio per quell’altra breue regola po$ta vitimamente $o- pra la detta decima$e$ta del $econdo capo, con laqual (vol\~edo) $i trouara il detto primo binomio $empre compo$to di numeri $ani, cioe $enza rotto in alcun nome, & per far que$to piglia per il $uo primo nome, che numero $ano ti pare, & quadralo, & di quel quadrato cauane vno di quelli nu- meri quadrati contenuto da quello (qual ne pare) domente, che quel che re$tara non $ia numero quadrato, & la radice $orda di quel re$to $ara il $uo $econdo nome. E$$empi gratia volendo, che il primo nome $ia denominato da 6. quadra quel 6. fa 36. & da que$to 36. cauane vno di quel- binomio primo 6 piu ℞ 11. li numeri quadrati da lui contenuti, qual ti pare, domente che il re$tante non $ia numero qua- drato, hor cauane il 25. & ti re$tara 11. qual non è numero quadrato, & co$i la ℞ 11. $ara il $econ- do nome di tal ricercato binomio primo, il qual binomio $tara in que$to modo 6 piu ℞ 11. che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere.

Anchora del detto 36 tu ne poteui cauar 16. numero quadrato, & re$taria 20. qual non è numero binomio primo 6 piu ℞ 20 quadrato, e pero la ℞ 20 $ara pur il $econdo nome, qual gionto a quel 6 con il termine del piu dira 6 piu ℞ 20. qual è binomio primo. Et co$i $e ti fu$$e par$o di cauar dal detto 36. il 9. ouer il 4. o$$er- binomio primo 6 piu ℞ 27 uando il mede$imo ordine con il 9. ti $aria venuto 6 piu ℞ 27. & con il 4. ti $aria venuto 6 ⓟ ℞ 32. che l’uno, & l’altro $aria pur binomio primo, & $enza alcun’alcun rotto nelli nomi.

binomio primo 6 piu ℞ 32

Anchora per que$ta regola (cauata dalla decima$ettima del decimo di Euclide, narrata nella no$tra decimaquarta del $econdo capo) potrai formare il detto primo binomio, & $enza rotto, & per far que$to piglia il primo nome di tal binomio, che numero ti pare, & di quel tal numero fanne due tal parti, che la proportione di vna all’altra non $ia, come di numero quadrato a numero quadra- to, & troua il termine medio proportionale fra quelle due parti, qual di nece$$ita $ara radice $or- da, & il doppio di tal radice $orda $ara il $econdo nome del ricercato binomio primo, & la $um- ma di quelle due parti, che $ara quel tal numero nel principio pigliato, $ara il $uo primo nome E$- $empi gratia, per il primo nome del detto binomio pongo, che tu ti habbi eletto 10. fanne due binomio primo 10 piu ℞ 96 parti tali, che l’una all’altra non habbia proportione, come di numero quadrato a numero qua- drato, hor pongo, che l’una $ia 4. & l’altra 6. troua il $uo medio proportionale fra quelle par- ti, qual $ara ℞ 24. il doppio delquale $ara ℞ 96. & que$to $ara il $econdo nome del detto no$tro ri- cercato binomio primo, & il $uo primo nome $ara la $umma di quelle due parti 4. & 6. cioe quel 10. che piglia$ti in principio, & tal binomio $tara in que$ta forma 10. piu ℞ 96. & con tal regola ne potrai trouar infiniti, & $enza alcun rotto.

Anchora $i potria formar il detto primo binomio per que$t’altra regola, piglia per il $uo $econdo no- me la radice $orda di che numero ti pare, ma per $chiuar rotti, pigliala che $ia diui$ibile per mita, fat to que$to troua poi duoi numeri, che il dutto di vno in l’altro faccia il quadrato della mita di tal binomio primo 4 piu ℞ 12 radice, & la $umma di quelli tali duoi numeri, $ara il primo nome di tal primo binomio. E$$empi gratia e$$endo eletto ℞ 12. per il $econdo nome di tal binomio, piglia la mita di ℞ 12. che $ara ℞ 3. quadra que$ta ℞ 3 fa 3. troua duoi numeri, che il dutto di vno in l’altro faccia quel 3. & quantun- que molti $ani, & rotti $e ne potria trouare, nondimeno per $chiuar li detti rotti, tu poi pigliar 1. & 3. che multiplicati fanno il detto 3. & co$i la $umma di 1. & 3. che $ara 4. $ara il primo nome di tal binomio primo, & il $uo $econdo nome $ara la no$tra ℞ 12. che congionta con il detto 4. dira poi 4 piu ℞ 12. & co$i con tal regola infiniti ne potrai formare.

ANchora Euclide nella 48 propo$ition del $uo decimo libro n’in$egna vna regola da 4 $aper inue$tigar geometricamente il $econdo binomio, laqual regola nella no$tra tra- duttion, tradutta dal Campano è alquanto longa, & o$cura, e pero la dichiariremo in que$to luogo praticalmente con numeri, & radici $econdo, che $i troua nella tradut- tion del Zamberto, per e$$er molto piu chiara, & breue tal operatione, laqual al tempo, che io tra- du$$i Euclide in volgar fu da me $cor$a, & non con$iderata, perche nelli comenti $eguitai $empre il LIBRO Campano. Per formar adunque il $econdo binomio $iano pre$i duoi numeri, che la $umma di am biduoi quellia l’uno di loro habbia proportione, come da numero quadrato a numero quadrato, & che all’altro non habbia tal proportione, come da numero quadrato a numero quadrato, come 15. 5 $umma 20 a $aria 15. & 5. i quali gionti in$ieme fanno 20. il qual 20. al 5 ha proportione, come da numero qua drato a numero quadrato, & al 15. non vi ha tal proportione, come da numero quadrato a nu- mero quadrato, fatto que$to $ia la lineetta. a. la no$tra po$ta rationale, cioe la no$tra $uppo$ta mi- $ura, & $ia tolto vna quantita commen$urabile in longhezza con la no$tra. a. laqual quantita tolta grande, ouer piccola, eglie nece$$ario, che la $ia denominata da numero (per e$$er commen$urabile in longhezza con la no$tra. a. rationale, e pero potemmo pigliar, che numero ne pare, hor piglia- mo 12. & que$to $ara il $econdo nome del ricercato binomio $econdo, fatto que$to trouaremo $econdo binomio ℞ 192 piu 12 vn’altra quantita, che il quadrato di 12. che $ara 144. al quadrato di tal quantita habbi tal propor tione, come che ha 15. a 20. & per trouarla diremo, $e 15. mi da 20. che mi dara 144. opera che trouarai, che ti dara 192. & que$to $ara il quadrato del primo nome del no$tro $econdo binomio, adunque la ℞ 192. $ara tal primo nome, & tal $econdo binomio $i proferira in que$ta forma radice 192 piu 12. che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere.

Volendo anchora con $omma breuita formar il detto $econdo binomio, procederai per quel terzo modo da noi adutto $opra la decima$e$ta del $econdo capo, cioe piglia vn numero quadrato a tuo piacere, poniamo 16. & diuide quello in vn numero quadrato, & in vn’altro non quadrato, co- $econdo binomio ℞ 146 {2/7} piu 8. me $aria in 9. & 7. ouero in 4. & 12. ouero in 1. & 15. hor diuidemolo per al pre$ente in 9. & 7. fat- to que$to piglia, che numero ti pare per il $econdo nome del detto $econdo binomio, hor piglia- mo 8. quadra que$to 8. fa 64. hor troua vno antecedente a que$to 64. in tal proportione, come è da quel 7. a 16. dicendo, $e 7 mi da 16. che mi dara 64. opera, che ti dara 146 {2/7}, & que$to $ara il quadrato del primo nome del detto $econdo binomio, onde ℞ 146 {2/7} venira a e$$er il primo no- me, qual congionto con il no$tro $econdo (con il termine del piu) dira ℞ 146 {2/7} piu 8. che $e ne fa- rai proua trouarai co$i e$$ere, & con tal regola ne puoi trouar infiniti.

Anchora per que$t’altro modo tu puoi formare il detto $econdo binomio, eleggite per il $econ- do nome di tal binomio, che numero ti pare, & di tal numero pigliane la mita, poi troua due radi- ci $orde di tal qualita, che il dutto di vna in l’altra faccia il quadrato di quella tal mita, il che non vuol dir altro, che trouar due radici $orde di tal qualita, che tal mita gli $ia media proportionale, & la $umma di tai due radici $orde $ara il primo nome di tal $ecõdo binomio. E$$empi gratia pon go, che tu ti habbi eletto 12. per il $econdo nome di tal binomio, diuide tal 12 per mita, & te ne venira 6. hor troua due radici $orde di tal qualita, che il dutto di vna in l’altra faccia 36 (cioe il qua- $econdo binomio ℞ 150 piu 12 drato di 6) ouer che dutto il quadrato di vna fia il quadrato dell’altra faccia il quadrato del qua- drato di 6. che $aria 1296. & quantunque $e ne potria trouar infinite, che fariano tal effetto, ma per piu chiarezza, & bellezza $i debbe cercar di hauer le $enza rotto, il che ti venira con qualunque duoi numeri, che par@i$cano nettamente il detto 1296. come $ariano 54. & 24. & molti altri, & la ℞ 54. & ℞ 24. $aranno le dette due radici, che multiplicate l’una fia l’altra faranno ℞ 1296. che $a- ria 36. ouer che il quadrato di vna, che $ara 54. fia il quadrato dell’altra, che $ara 24. farãno 1296. cioe il cen$o di cen$o di 6. hor dico, che la $umma di dette due radici (che $ara ℞ 150) $ara il primo nome di tal ricercato $econdo binomio, qual $tara in que$ta forma ℞ 150 piu 12.

Anchora $i potria formar il detto $econdo binomio, eleggendo il $uo primo nome la radice $orda di che numero non quadrato ne pare, & di quella tal radice farne due tal parti cõmunicanti, che il dutto del quadrato di vna nel quadrato dell’altra face$$e numero cen. cen. & co$i il doppio di tal ℞ $econdo binomio ℞ 18 piu 4. ℞ $ara il $econdo nome di tal $econdo binomio, & il primo $uo nome $ara la $umma di quelle due parti, cioe $aria quella radice $orda, ma per e$$er alquanto difficulto$o il far di quelle due parti con tal conditione, meglio è eleggere prima le dette due parti, & con la $umma di quelle $ormar il detto primo nome, cioe troua due radici communicanti, ma di tal qualita, che il dutto del quadrato di vna fia il quadrato dell’altra faccia numero cen. cen. & quantunque infiniti $e ne potria trouar fra rotti, & $ani, & rotti, ma per piu bellezza cercar ditrouarle di numeri $ani, come $aria ℞ 2. & ℞ 8. ouer ℞ 3. & ℞ 27. & co$i di$correndo. Fatto que$to troua il medio proportionale fra quelle due radici, che trouarai tal medio proportionale e$$er numero rationale, il doppio delqual numero di- co, che $ara il $econdo nome del no$tro binomio, che cerchiamo, & la $umma di quelle due radici $econdo binomio ℞ 48 piu 6. $ara il primo nome di tal $econdo binomio. E$$empi gratia pigliando il medio proportionale fra ℞ 2. & ℞ 8. trouaremo e$$er 2. il doppio, delquale $ara 4. & que$to $ara il $econdo nome del no$tro ri- cercato binomio, & la $umma di ℞ 2 con ℞ 8. che $ara ℞ 18. $ara il primo nome del no$tro ricer- cato $econdo binomio, qual $tara in que$to modo ℞ 18 piu 4. che $e ne farai proua trouarai co$i VNDECIMO. e$$ere. Il mede$imo ti venira con ℞ 3. & ℞ 27. dellequali il $uo medio proportionale $ara 3. il dop- pio, delquale $ara 6 per il $econdo nome di tal no$tro binomio, & la $umma di ℞ 3. con ℞ 27. che $ara ℞ 48. $ara il primo nome di tal no$tro $econdo binomio, il qual binomio $tara in que$to mo- do ℞ 48 piu 6. Nota quando $i dice radice $enza altro cognome (come piu volte è $tato detto) $i debbe $empre intendere per radice quadra per e$$er la prima di tutte le $pecie di radice.

SImilmente Euclide nella 49 propo$itione del $uo decimo libro ne mo$tra vna regola 5 di $aper formare geometricamente il terzo binomio. Et noi mo$traremo in que$to luogo di $aper e$$equire vn tal problema con numeri, & radici, $eguitando anchora in que$to l’ordine dato in Euclide tradutto dal Zamberto dal greco.

Per formar adunque con numeri, & radici il terzo binomio pigliaremo pur duoi numeri, $i come nella precedente, che il compo$ito di ambiduoi quelli a vn di loro habbia proportione, come da numero quadrato a numero quadrato, & all’altro non vi habbia tal proportione, come da nume- 3. 24 $umma 27 10 a ro quadrato a numero quadrato, come $aria a dir 3. & 24. la cui $umma $aria 27. la propo@tione delqual 27. al 3 è, come da numero quadrato a numero quadrato, & al 24. non ha proportione, come da numero quadrato a numero quadrato, $ia anchor trouato vn’altro numero, qual nõ hab bia ne al 27. ne al 24. proportion, come da numero quadrato a numero quadrato, hor $ia tal nume ro 10. qual, come vedi ne al 27. ne al 24. ha proportion, come da numero quadrato a numero qua drato. Et $ia anchor la no$tra po$ta rationale la linea a. hor $ia trouata vna quantita, che il quadrato terzo binomio ℞ 2 {7/10} piu ℞ 2 {2/6} della no$tra. a. al quadrato di quella habbia quella mede$ima proportione, che è da 10 a 27. laqual trouarai con la regola del 3. dicendo, $e 10 mi da 27. che mi dara il quadrato di. a. il qual quadrato di. a. puo e$$er quadrato di che numero ti par, cioe $e la detta no$tra mi$ura. a. $ara $uppo$ta per vna vnita il $uo quadrato $ara pur 1. & l’auenimento di tal regola $aria 2 {7/10}, per il quadrato del primo nome del no$tro ricercato binomio terzo, onde tal primo nome $aria ℞ 2 {7/10}. Il quadrato del $econ do nome, bi$ogna pigliarlo talmente proportionato al quadrato del primo nome, qual $ara 2 {7/10}, $i come, che è 24 a 27. onde per trouarlo diremo, $e 27 ml da 24. che mi dara 2 {7/10}, onde operan- do $i trouara venir 2 {2/5}, & tanto $ara il quadrato del no$tro $econdo nome, onde il detto $econdo nome veniria a e$$er ℞ 2 {2/5}, & tutto il detto terzo binomio $tara in que$to modo ℞ 2 {7/10} piu ℞ 2 {2/5}, che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere.

Ma $e la no$tra po$ta rationale fu$$e $uppo$ta, poniamo piedi 5. & volendo nella no$tra operatione terzo binomio ℞ 13 {1/2} piu ℞ 12. procedere a piedi, procedendo $econdo la detta regola $i trouara il no$tro ricercato terzo bino- mio e$$er ℞ 13 {1/2} piu ℞ 12. & co$i $econdo il numero, che $ara $uppo$ta la detta no$tra rational mi- $ura riu$cira il detto ricercato terzo binomio.

Anchora puoi formare il detto terzo binomio, & con piu breuita, con quella $econda regola da noi po$ta $opra la decima$e$ta del $econdo capo, cioe piglia pur vn numero quadrato, come $aria a dir 16. & diuidelo pur in vn numero quadrato, & in vn’altro non quadrato, come nella pa$$ata, hor diuidemolo in 4. & 12. fatto que$to per il primo nome del detto terzo binomio, pigliaremo che radice $orda ne pare, hor pigliamo ℞ 20. al quadrato, dellaqual ℞ 20 (che $ara 20) bi$ogna, troua- ra vn con$equente, $i come che è 12. a 16. dicendo, $e 16 mi da 12. che mi dara 20. opera che tro uarai, che ti dara 15. & co$i 15 $ara il quadrato del $econdo nome, onde il detto $econdo nome veniria a e$$ere ℞ 15. qual congionto al primo con il termine del piu, dira poi ℞ 20 piu ℞ 15. che $ene farai proua trouarai e$$er binomio terzo, & con tal breue regola ne puoi trouar infiniti.

Nota che tu potre$ti tuor anchora il $econdo nome a tuo piacere, cioe ponere per il detto $econdo terzo binomio ℞ 8 piu ℞ 6. nome, che radice $orda ti pare, & al quadrato di quella darui vno antecedente, $i come, che è 16 a 12. E$$empi gratia $el ti pare$$e di voler, che il $econdo nome del detto binomio fu$$e ℞ 6. quadra que$ta ℞ 6 fara 6. poi dirai, $e 12 mi da 16. che mi dara 6. opera, che ti dara 8. & co$i ℞ 8 $ara il pri- mo nome del detto terzo binomio, & $taria in que$ta forma ℞ 8 piu ℞ 6.

Anchora per que$t’altro modo $i puo trouare il terzo binomio. Troua due radici $orde communi- terzo binomio ℞ 54 piu ℞ 48. canti, ma di tal qualita, che il dutto del quadrato di vna nel quadrato dell’altra, non faccia numero cen$o di cen$o, ma facciano $implicemente numero quadrato, come che la maggior parte fanno, & fatto que$to troua il medio proportionale fra quelle due tai radici, il qual medio proportionale $ara nece$$ariamente vna radice $orda, il doppio dellaquale $ara il $econdo nome del no$tro ricer- cato terzo binomio, & la $umma delle dette due prime radici $ara il primo nome di tal terzo bino- mio. E$$empi gratia $iano le due radici communicanti ℞ 6. & ℞ 24. con la detta conditione, piglia il $uo medio proportionale, qual trouarai e$$er ℞ 12. il doppio dellaqual ℞ 12 $ara ℞ 48. & que$ta ℞ 48 $ara il $econdo nome del no$tro ricercato terzo binomio, & la $umma di ℞ 6 con ℞ 24. che $ara ℞ 54. $ara il primo nome del no$tro terzo binomio, il qual terzo binomio $tara in que$ta for- LIBRO ma ℞ 54 ⓟ ℞ 48. che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere, e cõ tal regola ne potrai formar in$initi.

Anchora puoi formar il detto terzo binomio per que$t’altro modo, eleggite per il $uo $econdo no- me, la ℞ $orda di che numero ti pare non quadrato, ma per fuggir rotti eleggela, che $ia diui$ibile per mita $enza rotto, cioe che il $uo quadrato $ia diui$ibile per 4. Et fatto que$to troua due ℞ $or- de di tal qualita, che il dutto del quadrato di vna fia il quadrato dell’altra faccia il quadrato del quadrato della quarta parte del quadrato del detto $econdo nome gia eletto, & co$i la $umma di quelle tai due radici $ara il primo nome di tal binomio. E$$empi gratia pongo, che tu ti habbi elet- to per il $econdo nome di tal binomio ℞ 20. quadralo fa 20. pigliane il quarto, che $ara 5. quadta- lo fa 25. troua mo due ℞ $orde, che’l dutto del quadrato di vna fia il quadrato dell’altra $accia 25. & quantunque infinite $e ne potria trouar con rotti, ma per piu leggiadria ($e po$$ibil è) trouale in numeri $ani, ma perche in que$to ca$o eglie impo$$ibile, per e$$er quel 25 numerato $olamente da terzo binomio ℞ 24 {1/2} piu ℞ 20 5. e per tanto trouale adunque con rotti, & per trouarle parti quel 25. perche numero ti pare, hor partendolo per 2. ne venira 12 {1/2}, & co$i ℞ 12 {1/2}, & ℞ 2 $aranno le dette due ℞ $orde, quai gionte, ouer $ummate in$ieme fanno ℞ 24 {1/2} per il primo nome del detto binomio terzo, alqual gionto con il termine del piu il $uo $econdo nome (gia eletto in principio) dira ℞ 24 {1/2} piu ℞ 20. che $e ne farai proua trouarai e$$er binomio terzo.

EVclide nella 50 propo$itione del $uo decimo libro, ne in$egna la regola di $aper for- 6 mare geometricamente il quarto binomio, & noi mo$traremo in que$to luogo il mo- do da e$$equire vn tal problema con numeri, & radici. Per formar adunque il detto la po$ta rationale a 5 b 4 c 16 d e 01 6 quarto binomio, procederai preci$amente $i, come $i fece nella formation del primo (nella terza di que$to capo) eccetto che il numero quadrato. c. qual in quel luogo fu po$to 16. vuol e$$er diui$o in duoi numeri non quadrati, come $aria a dire in 10. & in 6. & per accordar$i nel dire chiamaremo il 10 per d. & il 6 per. e. nel re$to procederemo, come fu proceduto in quello, cioe tro uaremo vna quãtita, ouer linea, che il quadrato della no$tra. a. po$ta rationale, al quadrato di quel- la $ia $i, come il numero quadrato. b. (qual è 4) al numero quadrato. c. (qual è 16) ma perche la no $tra mi$ura. a. puo e$$er $uppo$ta e$$er denominata dalla vnita, ouer da qualche numero $econdo il parer de l’operante, ma per al pre$ente la $upponeremo e$$er denominata da 5. (come $aria a dir 5 piedi) il quadrato di quali $ara 25. fatto que$to diremo per la regola del tre, $e 4 mi da 16. che mi dara 25. opera, che ti dara 100. per il quadrato del primo nome del no$tro binomio quarto, la radice delqual 100 $ara 10. per numero, & tanto $ara il primo nome del detto quaı to binomio, poi per trouar il $econdo nome (anchor che in Euclide $i troui con due operationi) lo potemmo trouar in vna, in que$to modo, dicendo, $e 16 mi da 6. che mi dara il quadrato del primo nome, quarto binomio 10 piu ℞ 37 {1/2} qual è 100. opera che trouarai, che ti dara 37 {1/2} per il quadrato del detto $econdo nome, onde il detto $econdo nome veniria a e$$er ℞ 37 {1/2}, & tutto il detto quarto binomio $taria in que$ta forma 10 piu ℞ 37 {1/2}, che $e ne farai proua, trouarai co$i e$$ere, & con tal regola ne puoi trouar infiniti, & co$i la po$ta rational. a. $i puo $upponere e$$er denominata da altro maggior, ouer menor numero di 5. come di $opra è $tato detto.

Anchora $i puo formare (& piu i$pedientemente) il detto quarto binomio per quel primo modo quarto binomio 12 piu ℞ 28 {4/5} da noiadutto $opra la decima$ettima del $econdo capo, cioe pigliando vn numero quadrato (co- me $aria a dir 25) & diuiderlo in duoi numeri non quadrati (come $aria in 20. & in 5) fatto que$to potiamo eleggere per il primo nome di tal quarto binomio, che numero ne pare. Hor $ia eletto 12. quadraremo que$to 12 fara 144. & a que$to 144 gli trouaremo vn con$equente, come che è quarto binomio 12 piu ℞ 115 {1/5} da 20. a 25. ouer come che è da 5 al detto 25. hor pigliamolo, come da 25 a 5. dicendo, $e 25 mi da 5. che mi dara 144. opera che ti dara 28 {4/5}, & co$i la ℞ 28 {4/5} $ara il $econdo nome del no$tro ri- cercato quarto binomio, qual $tara in que$ta forma 12 piu ℞ 28 {4/5}, che $e ne farai proua trouarai co$i e$$ere. Ma pigliando il detto con$equente, come da 20 a 25. diremo, $e 25 ne da 20. che ne da ra 144. onde operando $i trouara, che dara 115 {1/5} per il quadrato del $econdo nome, cioe che il $e- condo nome $ara ℞ 115 {1/5}, & tutto il binomio $tara in que$ta forma 12 piu ℞ 115 {1/5}, che $e ne fa- rai proua trouarai e$$er binomio quarto.

quarto binomio 10 piu ℞ 72.

Anchora il detto quarto binomio $i puo formar per que$t’altro modo, piglia quel numero, che a te par di eleggere per il primo nome di quel quarto binomio, che vuoi formare, hor poniamo che in que$to ca$o tu vuoi che $ia 10. fatto que$to fa di quel 10 due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia che numero ti piace menor di 25. ma con tal conditione, che ambedue quelle parti $iano ir- rationali, & non rationali, cioe incommen$urabili fra loro. Hor facciamole, che facciano 18. on- de procedendo per quella regola data $opra la $econda del quarto capo, trouarai la menor parte e$$er 5 men ℞ 7. & la maggiore 5 piu ℞ 7. fatto que$to troua il medio proportionale fra que$te VNDECIMO. due parti, qual trouarai e$$er ℞ 18. il doppio dellaqual (che $ara ℞ 72) $ara il $econdo nome di quel tal binomio quarto, & la $umma delle dette due parti (cioe di 5 men ℞ 7. & 5 piu ℞ 7. che $ara il detto no$tro 10) $ara il primo nome del detto binomio, qual in forma dira 10 piu ℞ 72. che $e ne farai proua, trouarai e$$er binomio quarto. Il mede$imo ti $eguiria facendo del detto 10 due tal parti, che multiplicate l’una fia l’altra face$$e 19. ouer 20. ouer 22. ouer 23. ma non gia che face$$e 21. perche le dette parti veniriano rationali, perche l’una $aria 3. & l’altra 7. & di que$to bi$ogna auertire, vero è che molte altre vie $i naturali, come mathematice $i puo trouar il detto quarto bi- lnomio, & anchora gli altri, ma voglio che que$ti ti ba$tino.

EVclide anchor nella 51 propo$itione del $uo decimo libro ne da il modo da $aper for- 7 mare geometricamente il quinto binomio, & noi in que$to luogo mo$traremo il mo- 2 6 & 8 $umma 14 do da e$$equire tal problema praticalmente con numeri, & radici, & per far tal effetto per l’ordine dato in e$$o Euclide, bi$ogna procedere preci$amente, come fu fatto nella inuentione del $econdo binomio nella quarta di que$to capo, eccettuãdo che bi$ogna pigliar quel- li duoi numeri di tal qualita, che la $umma di quelli a l’uno, & a l’altro di quelli non habbia propor tione, come da numero quadrato a numero quadrato, come $aria a dir 6. & 8. che la $umma di quelli, laqual $aria 14 al 6. & al 8. non ha proportione, come da numero quadrato a numero qua- drato, & $ia anchora tolto, che quantita ne pare commen$urabile in longhezza con la no$tra ra- tional. a. qual quantita è nece$$ario, che la $ia denominata da numero (per le ragioni piu volte det- te) hor poniamo tal quantita, ouer linea e$$er 10. & que$to $ara il $econdo nome del no$tro quin- to binomio, hor per trouar il primo nome quadraremo il detto 10. fara 100. alqual 100 gli dare- remo vno antecedente, come che è il detto 14 al 8. ouero al 6. hor volendolo, come che è 14 al 8. binomio quinto ℞ 175 piu 10 diremo per la regola, $e 8 mi da 14. che mi dara 100. opera, che ti dara 175. per il quadrato del pri mo nome, tal che il primo nome venira a e$$ere ℞ 175. & tutto il binomio $tara in que$ta forma ℞ 175 piu 10. che $e ne farai proua, trouarai e$$er binomio quinto. Ma ponendo in luogo del 8 il binomio quinto ℞ 233 {1/3} piu 10 6. tu hauere$ti detto, $e 6 mi da 14. che mi dara 100. onde operando te ne veniria 233 {1/3} per il qua- drato del detto primo nome, tal che il primo nome per que$ta po$itione $aria ℞ 233 {1/3}, & tutto il binomio $aria ℞ 233 {1/3} piu 10.

Anchora il detto quinto binomio $i puo trouar con quella terza regola da noi po$ta $opra la decima $ettima del $econdo capo, cioe pigliaremo vn numero quadrato, qual ne pare, come $aria a dir 9. & lo diuideremo in duoi numeri non quadrati, come $aria in 3. & in 6. & anchora pigliaremo per binomio quinto ℞ 24 piu 4 il $econdo nome del no$tro quinto binomio, che numero ne pare, hor pigliamo 4. & per trouar il primo nome quadraremo il detto 4. fa 16. alqual 16 gli trouaremo vno antecedente in tal propor tione, come che è 9. al 6. ouero al 3. hor per trouarlo, come da 9 a 6. diremo $e 6 mi da 9. che mi da ra 16. opera che ti dara 24. per il quadrato del detto primo nome, onde il detto primo nome ve- binomio quinto ℞ 48 piu 4 nira a e$$er ℞ 24. & tutto il binomio $ara ℞ 24 piu 4. che $e ne farai proua trouarai e$$er binomio quinto, & co$i con tal regola ne puoi trouar infiniti, & $el ti pare$$e di volerlo trouar, come da 9 al 3. diremo $e 3 mi da 9. che mi dara 16. opera che ti dara 48. & co$i il primo nome per tal ver$o $a- ria ℞ 48. & il detto quinto binomio $aria ℞ 48 piu 4.

Anchora il detto quinto binomio $i puo trouare per que$t’altra regola. Eleggite che radice $orda ti pare di voler, che $ia il primo nome di quel tal binomio quinto, & di quella tal radice $orda fanne due tai parti, che il dutto di vna in l’altra faccia che numero quadrato ti pare, pur che tal numero binomio quinto ℞ 92 piu 8 quadrato $ia menore del quadrato della mita di detta radice $orda (e$$endo altramente $aria impo$ $ibile per quello fu detto $opra la $econda del quarto capo) & fatte tai due parti troua il medio pro portionale fra quelle, & il doppio di tal medio proportionale $ara il $econdo nome di tal binomio, & la $umma di quelle due parti, che venira a e$$er la gia eletta radice, $ara il primo nome di tal bi- nomio quinto. E$$empi gratia volendo noi, che il primo nome del detto no$tro binomio $ia ℞ 92. fa di detta ℞ 92 due tai parti incommen$urabili, che il dutto di vna in l’altra faccia 16. che è nume- ro quadrato, ouer 9. ouer 4. ouer 1. & co$i di$correndo in qual numero quadrato ti pare, che $ia menor del quadrato della mita di ℞ 92. che $aria 23. hor poniamo, che tu voglia che tai parti fac- ciano 16. onde operando per la regola data $opra la terza del quarto capo, trouarai la maggior parte e$$er ℞ 23 piu ℞ 7. & la menore ℞ 23 men ℞ 7. fatto que$to troua fra que$te due parti la me- dia proportionale, che trouarai e$$er la radice di quel no$tro 16. cioe $ara 4. doppiala fara 8. per il $econdo nome del no$tro binomio quinto, & la $umma di dette due parti (ch’è la no$tra ℞ 92) $a- ra il primo nome del no$tro ricercato quinto binomio, il qual quinto binomio $tara in que$ta for- ma radice 92 piu 8.

LIBRO

ANchora il detto Euclide nella 52 propo$itione del $uo decimo libro mo$tra il modo 8 da $aper formare geometricamente il $e$to binomio, & noi mo$traremo in que$to luo go, $econdo l’ordine dato in e$$o Euclide, da e$$equire tal effetto praticalmente con nu meri, & radici.

Per formar adunque il detto $e$to binomio, troua duoi numeri di tal qualita, che la $umma diambi- 5. & 7 a 5 . 10 $umma 12 duoi a l’uno, & l’altro di quelli non habbia proportione, come da numero quadrato a numero quadrato, come $aria a dir 5. & 7. la $umma di quali è 12. il qual 12. a vno, & l’altro di quelli non ha proportione, come da numero quadrato a numero quadrato, $ia anchora trouato vn’altro nu mero, che non $ia quadrato, & che al 12. & al 7 non habbia proportione, come da numero qua- drato a numero quadrato, come $aria 10. Et $ia anchora la no$tra po$ta rationale. a. denominata da che numero ne pare, poniamo da 5. fatto que$to $ia trouato vna quantita, che il quadrato della no $tra rational. a. al quadrato di quella tal quantita $ia $i, come ch’è 10. a quel 12. & per far que$to qua draremo la no$tra. a. (cioe 5) fara 25. poi per la regola del tre diremo, $e 10 mi da 12. che mi dara 25. opera, che ti dara 30. per il quadrato del primo nome del detto no$tro ricercato binomio $e- $to, onde il detto primo nome venira a e$$er ℞ 30. poi per trouar il $econdo nome $ia trouato vn con$equente al quadrato della detta ℞ 30 in tal proportione, come che è da 12 a 7. ditendo, $e 12 mi da 7. che mi dara 30. opera che ti dara 17 {1/2}, per il quadrato del $econdo nome di tal binomio $e$to, onde il detto $econdo nome veniria a e$$er ℞ 17 {1/2}, & tutto il binomio dira ℞ 30 piu ℞ 17 {1/2}, $e$to binomio ℞ 30 piu ℞ 17 {1/2} che $e ne farai proua trouarai e$$er binomio $e$to.

Anchora il binomio $e$to $i puo facilmente trouare con quella $econda regola da me po$ta $opra la decima$ettima del $econdo capo, cioe pigliaremo che numero quadrato ne pare, come $aria a dir 36. & lo diuideremo in duoinumori non quadrati, come $aria a dire in 24. & in 12. dapoi piglia- remo per il primo nome del no$tro $e$to binomio vna radice $orda di che numero non quadrato ne pare, hor pigliamo ℞ 15. & que$ta la quadraremo fara 15. & a que$to 15 glitrouaremo vn con$equente in tal proportione, come ch’e il 24 al 36. oueramente come che è il 12. al detto 36. per trouarlo come che è 12 al 36. diremo, $e 36 ne da 12. che ne dara 15. opera che ti dara 5 per il qua- drato del $econdo nome del no$tro $e$to binomio, onde tal $econdo nome venira a e$$er ℞ 5. & tutto il binomio dira ℞ 15 piu ℞ 5. che $e ne farai proua lo trouarai e$$er binomio $e$to. Ma volen- dolo trouare, come da 36 a 24. procedendo per il mede$imo modo, trouarai tal binomio $e$to e$ $er ℞ 15 piu ℞ 10.

Anchora il detto $e$to binomio $i puo formare con que$t’altra regola, eleggite per il primo nome la radice $orda di che numero non quadrato ti pare, & di quella tal radice fanne due tai parti incom men$urabili fra loro, che il dutto del quadrato di vna fia il quadrato dell’altra faccia, che nnmero non quadrato ti pare, menor della quarta parte del quadrato di quella tal radice $orda, & dapoi que$to troua il medio proportionale fra quelle due parti, il qual medio venira a e$$er la radıce di quel numero produtto da vna parte in l’altra, & il doppio di tal medio proportionale $ara il $e- condo nome di tal binomio $e$to, qual congionto con il primo nome (cioe con quella radice $or- da gia eletta) con il termine del piu, & $ara formato il detto binomio $e$to. Et circa cio non ti ad- duco altro e$$empio, perche dubito, che tu non ti $candalezzi di me di tal regole fa$tidio$e, perche for$i da te piu facilmente a ta$tone $aperai formar tutte le antedette $ei $pecie di binom{ij}, che con tai no$tre regole vltimamente po$te $opra la formatione di cia$cuno diquelli, a que$to $i ri$ponde, che altra co$a è il procedere rationalmente, & altra co$a è il procedere naturalmente a ta$tone, co- binomio $e$to ℞ 15 piu ℞ 5 me fanno li ciechi di ragione, perche le dette no$tre regole vltimamente po$te $opra la formatione di cia$cun binomio, oltra che tutte $i po$$ono dimo$trare per la decima$ettima, & decimaottaua del decimo di Euclide, da noi e$$emplificate nella decimaquarta, & decimaquinta del $econdo ca- binomio $e$to ℞ 15 piu ℞ 10 po, ma anchora per vigore di tai regole, facil co$a $ara a intender la cau$a di molte altre regole, che $i narrara nelle co$e che $eguita, e pero non ti $candalizzare.

_Come che le antedette $ei linee irrationali compo$ite $ono radice_ di $ei binom{ij} $uperficialmente compre$i. # Cap. VIII.

IN que$to ottauo capo con numeri, & radici praticalmente $i approua, ouer e$$empli- fica, come che le 6 linee irrationali compo$ite, cioe il binomio, la bimedial prima, la bi- medial $econda, la linea maggiore, la linea potente in rationale, & mediale, & la poten- te in due mediali, $ono radice delle $uperficie compre$e $otto di cia$cuna delle $opra al- legate 6 $pecie di binom{ij}, & di vna linea rationale, & il lor conuer$o, mo$trando anchora la rego- la praticale da $aper cauar le dette radici, & il lor conuer$o.

VNDECIMO.

EVclide nella 53 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo$tra, che $e 2 vna $uperficie $ara contenuta da vn binomio primo, & da vna linea rationale, lo lato potente $opra di quella è nece$$ario e$$er binomio.

Laqual $ua propo$itione in$ieme con le altre cinque che $eguitano fra Luca afferma, che delle 12 linee irrationali, compo$ite, le 6 prime e$$er radici delle 6 $pecie di binom{ij}, & le altre 6 e$$er radici delle 6 $pecie di re$idui (la qualita di quali al $uo luogo $i narrara, laqual $ua $ententia anchor che para hauer del veri$imile, nondimeno non è co$a conueniente, e$$endo $uppo$ti li 6 bi- nom{ij} da Euclide per linee, che vna linea po$$a e$$er radice di vn’altra linea, ma $olamente di vna perficie (come $opra la e$trattione della radice quadra fu anchor detto) e pero $i vede, che Euclide non dice in que$ta propo$itione, che la radice di vn binomio primo, e$$ere vn binomio, cioe vn vn di detti 6 binom{ij}, anzi per parlar corettamente, dice che $e vna $uperficie $ara contenuta da bi- nomio primo, & da vna linea rationale, che il lato potente in quella (che $aria la radice di quella) e$- $er binomio. Eglie ben vero, che tal $uperficie $ara pur denominata da duoi nomi con quelle con- ditioni, che $i a$petta al primo binomio, perche a multiplicar qual $i voglia $pecie di binomio per vna quantita rationale il produtto $ara pur binomio, & di quella mede$ima $pecie, & $e tal quan- tita rationale $ara denominata dalla vnita il produtto $ara il mede$imo binomio, cioe di mede$imi nomi formato, vero è che tal binomio non $ara piu linea, anzi $ara poi $uperficie per cau$a della multiplicatione fatta per 1. e pero in tal ca$o $i potra conuenientemente dire (e$$endo tal $uperficie binomio primo) la radice di quello e$$er binomio, cioe vn di 6 binom{ij}, come che l’auttor conclu- de, & geometricamente dimo$tra, & tal modo di dire $ara qua$i $enza ripren$ione; ma volendo intenderla praticalmente, co$i bi$ogna $upponere, che le 6 $pecie di binom{ij} $iano alle volte linea- li, & alle volte $uperficiali, & quando che $i dice, che la radice del binomio primo nece$$ariamente e$$er vn di 6 binom{ij}, in $imil ca$o bi$ogna intendere, che la radice di vn binomio primo $uperfi- ciale, nece$$ariamente e$$er vno di 6 binom{ij} lineali, & co$i la $ententia di fra Luca, & d’altri, che in pratica co$i co$tumano di dire, $ara $enza alcuna ripren$ione, & $ara concordante in $o$tanza con quello, che conclude, & geometricamente dimo$tra Euclide nella $opranotata propo$itione, & nelle altre cinque, che $eguitano, hor hauendo accordato il dire dell’auttore con quello, che nella pratica $i co$tuma, ritornaremo al no$tro primo lauoro, cioe a verificare con e$$emp{ij} di numeri, & radici la $opradetta propo$ition di Euclide, cioe che la radice di vn binomio primo $uperficiale nece$$ariamente e$$ere vno di 6 binom{ij} lineali, & per veder praticalmente $e eglie co$i, $ia que$to binomio primo 28 piu ℞ 768. ma $uppo$to $uperficiale per voler mo praticalmente trouare la li- nea potente in tal $uperficie, il che non vuol dir altro, che vn voler trouar la radice, cioe quadra del detto binomio, cioe di 28 piu ℞ 768. & la regola generale di e$$equir vn tal effetto in ogni $pecie di binomio quadro è que$ta $empre farai del maggior nome due tal parti, che multiplicata l’una in l’altra faccia la quarta parte del quadrato del $uo menor nome, & le radici di quelle due parti gion te in$ieme $ara la radice di quel tal binomio, che tu cerchi, e per tanto volendo con tal regola cauar la radice del $opradetto 28 piu ℞ 768. farai di 28 due tal parti, che multiplicata l’una in l’altra fac- binomio primo la ℞ di 28 piu ℞ 768 $ara 4 piu ℞ 12 binomio primo cia la quarta parte del quadrato di ℞ 768. il qual quadrato $ara 768. & la detta quarta parte $ara 192. fi che farai del detto 28 due tal parti, che multiplicate l’una fia l’altra faccia 192. onde operan- do $ecõdo la regola data nel quarto capo, trouaraila maggior parte e$$er 16. & la menor e$$er 12. & la ℞ di que$te due parti trouarail’una e$$er 4. & la ℞ 12. lequali gionte in$ieme faranno 4 piu ℞ 12. & tanto $ara la radice del detto 28 piu ℞ 768. laqual $ua radice tu vedi e$$er non $olamente bi- binomio primo la ℞ di 34 piu ℞ 1152 $ara ℞ 18 piu 4 binomio $econdo nomio, ma e$$er anchora lui pur binomio primo, vero è che’l non $eguita, che la ℞ di ogni bino- mio primo $ia $empre binomio primo, come che è occor$o in que$to, ma puo e$$er anchora vno delle altre $pecie, & che $ia il vero, $e con la mede$ima regola cauaraila radice di que$to 34 piu ℞ 1152. qual è pur binomio primo, trouarai quella e$$er ℞ 18 piu 4. che $aria vn binomio $econdo, & co$i in alcuni altri binom{ij} primi, la $ua radice puo venir vn binomio terzo, & in alcuni vn quarto, & in alcuni vn quinto, & in alcuni puo venire vn binomio $e$to, & que$to na$ce perche a quadrare qual $i voglia $pecie di binomio, tal $uo produtto $empre vien vn binomio primo (ma s’intende $uperficiale) laqual co$a non è di puoca con$ideratione nella pratica di numeri, & radici, cioe che a multiplicare qual $i voglia $pecie di binomio quadro in $e mede$imo produca binomio primo, & circa cio non ti pongo altro e$$empio, perche da te mede$imo con la i$perienza te ne puoi chiarire, & ma$$ime che nelli conuer$i di que$ta, & delle altre cinque propo$itioni abondan- temente ne parleremo, i quali conuer$i ne $eruiranno anchora per proua $i di que$ta, come delle dette altre cinque, che $eguitano.

LIBRO

SImilmente Euclide nella 54 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente di- 2 mo$tra, che $e vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & da vn binomio $econdo lo lato tetragonico di quella $ara vn bimedial primo.

Laqual propo$itione non vuol inferir altro $aluo, che la radice di vna $uperficie con- tenuta da vna linea rationale, & da vn binomio $econdo, che la $ara vn bimedial primo, ma per- che quella tal $uperficie $ara pur denomita con duoi nomi, i quali duoi nomi hauerãno tutte quel- le accidentali conditioni, che $i a$petta al $econdo binomio. E per tanto per accordar$i con quello, che fra pratici $i co$tuma diremo, che la radice del $econdo binomio $uperficiale e$$er la linea bime- dial primo, & $e di que$to con la i$perienza (qual è la proua de naturali) te ne vuoi chiarire, piglia vn binomio $econdo, come $aria ℞ 18 piu 4. & cauane la radice, $econdo l’ordine detto nella pre- cedente, cioe fa di ℞ 18 due tai parti, che il dutto di vna in l’altra faccia la quarta parte di 16. cioe binomio $econdo la ℞ di ℞ 18 piu 4 $ara ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2 bimedial primo del quadrato del menor nome, laqual quarta parte $aria 4. onde procedendo $econdo l’ordine da- to nella terza del quarto capo, trouarai la maggior parte e$$er ℞ 4 {1/2} piu ℞ {1/2}, lequali per e$$er com municanti gionte in$ieme farãno ℞ 8. & tanto $ara la parte maggiore, & la menore $ara ℞ 4 {1/2} men ℞ {1/2}, laqual $ottrata per e$$er communicante re$tara ℞ 2. per la detta parte menore, & co$i le radi- ci@li que$te due parti (dellequali l’una $ara ℞ ℞ 8. & l’altra ℞ ℞ 2) gionte in$ieme $aranno ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2. & tanto $ara la radice del detto $econdo binomio, cioe di ℞ 18 piu 4. laqual radice $e ben la con$ideri, trouarai quella e$$er lo bimedial primo, come conclude il detto Euclide, il mede$imo tro uarai $eguire nella radice di qual $i voglia altro binomio $econdo, la proua praticale di que$ta, & della precedente, & delle altre 4. che $eguitano $i fara nelli $uoi conuer$i.

EVclide anchora nella 55 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 3 $tra, che $e vna $uperficie $ara contenuta da vn binomio terzo, & da vna linea rationa- le, la linea potente in quella $ara bimedial $econdo.

Laqual propo$itione (per non abondar in parole) non vuol inferir altro $aluo, che la radice di vn binomio terzo $uperficiale e$$er bimedial $econdo, & que$to con la i$peri\~eza (come co$tuma il pratico) e$$emplificaremo con numeri, & radici. Sia que$to binomio terzo ℞ 112 piu ℞ 84. cauane la $ua radice $econdo l’ordine detto nelle due precedenti, cioe fa di ℞ 112 due tai parti, che il dutto di vna in l’altra faccia la quarta parte del quadrato di ℞ 84. il qual quadrato $ara 84. & la $ua quarta parte $ara 21. $i che farai di detta ℞ 212 le dette due tal parti, che il dutto di vna in l’al terzo binomio la ℞ di ℞ 112 piu ℞ 84 $ara ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7 bimedial $econdo tra faccia 21. onde procedendo $econdo la regola data nella quarta del quarto capo, trouarai l’una e$$er ℞ 28 piu ℞ 7. qual gionte in$ieme fanno ℞ 63. & tanto $ara la parte maggiore, & la menore $ara prima ℞ 28 men ℞ 7 laqual $ottrata re$tara ℞ 7. per la parte menore, & le radici di que$te due parti gionte in$ieme $ara la radice del detto binomio terzo, lequal radici l’una $ara ℞ ℞ 63. & l’al- tra $ara ℞ ℞ 7. che gionte in$ieme faranno ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7. per la detta radice del detto binomio terzo, laqual radice $e ben la con$iderarai, trouarai e$$er bimedial $econdo, che è il propo$ito, il me- de$imo (i$perimentando) trouarai $eguire nella radice di qual $i voglia altro binomio terzo, la pro- ua $i fara nel $uo conuer$o.

EVclide nella 56 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo$tra, che $e 4 vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & dal quarto binomio, la linea, che puo in quella $uperficie è la linea maggiore.

Laqual prop$itione in pratica non vuol inferir altro (come nelle precedenti è $tato detto) $aluo, che la radice del quarto binomio $uperficiale e$$er la linea maggiore, laqual co$a in que$to luogo e$$emplificaremo $olamente con numeri, & radici $econdo il $olito. E$$empi gra- tia $ia que$to quarto binomio 4 piu ℞ 10. cauane la $ua radice, procedendo $econdo il $olito, cioe fa di 4 due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia il quarto del quadrato di ℞ 10. il qual quarto $ara 2 {1/2}, onde procedendo $econdo le regole date nel quarto capo, trouarai l’una e$$er 2 piu ℞ 1 {1/2}, & l’altra 2 men ℞ 1 {1/2}, & la radice di que$te due parti gionte in$ieme $ara la radice del det to quarto binomio, & perche 2 piu ℞ 1 {1/2} non $i po$$ino $ummar in$ieme, come nelle precedenti binomio quarto la ℞ di 4 piu ℞ 10 $ara ℞ v.(2 piu ℞ 1 {1/2}) piu ℞ v.(2 men ℞ 1 {1/2} linea maggiore per e$$er incommen$urabili, ne $imilmente 2 men ℞ 1 {1/2} $i po$$ono $ottrare, e pero le lor radici $aran- no vniuer$ali, cioe la radice della prima parte, cioe della maggiore $ara ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) & quella del- la $ecõda parte (cioe della menore) $ara ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) lequal due radici gionte in$ieme faranno ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) piu ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) & tanto $ara la radice del detto quarto binomio, laqual radi- VNDECIMO. ce, ouero quantita $e ben la e$$aminarai, trouarai e$$er la linea maggiore, la mede$ima trouarai in ogni binomio quarto, che è il propo$ito. La proua di que$ta operatione $i dara nel $uo con- uer$o, cioe che il quadrato di tal linea maggiore fara il detto quarto binomio.

ANchora Euclide nella 57 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 5 $tra, che $e vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & da vn binomio quin to, la linea potente in quella, che’l $i conuinze di nece$$ita e$$er la linea potente in ra- tionale, & mediale.

Laqual propo$itione nõ vuol inferir in $o$tanza altro $aluo, che la radice del quinto binomio $uper- ficiale e$$er quella linea irrationale detta potente in rationale, & mediale, laqual co$a praticalmente con numeri, & radici faremo manife$ta. Sia que$to binomio quinto ℞ 20 piu 4. cauagli la $ua ra- dice $econdo la regola data nelle pa$$ate, cioe fa di ℞ 28 tal due parti, che multiplicata l’una fia l’al- tra faccia la quarta parte del quadrato di 4. il qual quadrato $ara 16. & la quarta parte del detto 16 $ara pur 4. e pero farai di ℞ 20 due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia 4. onde procedendo per le regole date nel quarto capo, trouarai la maggior parte e$$er ℞ 5 piu 1. & la menore e$$er ℞ 5 men 1. & le radici di que$te parti gionte in$ieme for binomio quinto la ℞ di ℞ 20 piu 4 $ara ℞ v.(℞ 5 piu 1) piu ℞ v.(℞ 5.men 1) la linea potente in rationale, & mediale maranno la radice del detto quinto binomio, delle- quali due radici l’una $ara ℞ v. (℞ 5 piu 1) & l’altra $a- ra ℞ v. (℞ 5 men 1) lequal gionte in$ieme faranno ℞ v. (℞ 5 piu 1) piu ℞ v. (℞ 5 men 1) & tanto $ara la ra- dice del detto binomio quinto, laqual radice $e ben la e$$aminarai trouarai quella e$$er la linea potente in rationale, & mediale, che è il propo$ito, il me- de$imo riu$cira in ogni altro binomio quinto, la proua di que$ta operatione $i fara $opra il conuer- $o di que$ta al $uo luogo.

SImilmente Euclide nella 58 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente ap- 6 proua, & dimo$tra, che $e vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & dal $e$to binomio, la linea potente in quella, e$$er la linea potente in duoi mediali.

Laqual propo$itione in conclu$ione non vuol inferir altro $aluo, che la radice di qual $i voglia $e$to binomio $uperficiale e$$er quella linea irrationale chiamata la linea potente in duoi mediali, laqual co$a in que$to luogo con e$$emp{ij} binomio $e$to la ℞ di ℞ 15 piu ℞ 8. $ara ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) ⓟ ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) la linea potente in duoi mediali di numeri, & radici faremo praticalmente chiara. E$$empi gratia $ia que$to binomio $e$to ℞ 15 piu ℞ 8. cauane la $ua radice procedendo $i, come nel- le pa$$ate è $tato fatto, cioe fa di ℞ 15 due tal par- ti, che il dutto di vna in l’altra faccia la quarta par- te del quadrato di ℞ 8. il qual quadrato $ara 8. & la $ua quarta parte $ara 2. e pero farai del detto ℞ 15 le dette due parti, che il dutto di vna in l’altra faccia 2. onde operando per le regole date nel quarto capo, trouarai la maggior parte e$$er ℞ 5 piu ℞ 3. & la menore e$$er ℞ 5 men ℞ 3. & co$i le radici di que$te due parti, dellequali vna $ara ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) & l’altra $ara ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) gionte in$ieme formaranno la radice del detto $e$to binomio, laqual $umma, ouer radice venira a e$$er ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) piu ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) laqual quantita $e ben la con$iderarai, trouarai e$- $er la detta linea potente in duoi mediali, come $i propone, il mede$imo trouarai in ogni altro bi- nomio $e$to. La proua di que$ta $i fara nelli $equenti 6 conuer$i delle 6 precedenti propo$itioni.

Nelle precedenti 6 propo$itioni ragioneuolmente $i potria riprendere Euclide, perche per linea ra- tionale, come piu volte è $tato detto, & che $i è veduto in molte $ue propo$itioni, non $olamente intende quella, che $ia denominata da numero, ma anchora quella che $ia denominata da vna ra- dice $orda (cioe da vna radice $orda quadra) & perche nella $ua 53 del decimo da noi adutta nella prima di que$to capo, lui conclude $e vna $uperficie $ara contenuta da vn binomio primo, & da vna linea rationale, @o lato potente in quella tal $uperficie è nece$$ario e$$er binomio. Laqual $ua 4 piu ﺹ. 12. 𝜑. 32. piu 𝜑. 24. a ﺹ 2 c b d propo$itione $i trouara e$$er vera domente, che tal linea rationale $ia denominata da numero, ma $e tal linea rationale $ara denominata da vna radice quadra $orda, laqual è pur rationale $econdo lui, tal $ua propo$itione $ara fal$a, perche multiplicando tal binomio primo per vna radice $orda, la $uperficie, che peruenira da tal multiplicatione non $ara piu binomio primo, ma $i trouara e$$er bi- nomio terzo, & la linea potente in tal $uperficie non $ara binomio, come che nella propo$itione la linea potente nella $opra $critta $uperficie $aria ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2. che $aria il bi- medial $econdo. l’auttor conclude, anzi la detta linea potente in tal $uperficie $ara il bimedial $econdo. E$$empi gra- tia $ia la $uperficie. a b. c d. contenuta dalla linea. a b. qual è longa 4 piu ℞ 12 (che è binomio primo) & dalla. a c. qual è longa ℞ 2. laqual ℞ 2 $econdo Euclide è linea rationale, onde la detta $uperficie LIBRO a. b. c. d. vien a e$$er ℞ 32 piu ℞ 24. che $aria (praticalmente parlando) vn binomio terzo $uperfi- ciale, & la linea potente in tal $uperficie (che $aria la radice di tal binomio terzo) $aria ℞ ℞ 8. piu ℞ ℞ 2. che $aria il bimedial $econdo, come $i conuiene alla radice del terzo binomio $uperficiale. Et que $to inconueniente $i trouara $eguire nelle altre cinque $equenti $ue propo$itioni di $opra regi$tra- te, & perche tal modo di dire $i trouara, non $olamente in que$te 6 $opra allegate propo$itioni, ma in molte altre, e per tanto bi$ogna auertire quando l’auttor, cioe Euclide dice vna linea rationale, alle volte tal rationalita s’intende largo modo, cioe, o $ia tal linea denominata da numero, ouer da radice $orda, & alle volte $i debbe intendere $tretto modo, cioe tal linea e$$er denominata $ola- mente da numero rationale, come che nelle $oprapo$te 6 $ue propo$itioni $i e vi$to.

_Le $equenti $ei propo$itioni $ono li conuer$i delle $ei_ precedenti ordinatamente po$te.

EVclide nella 59 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo$tra, che $e 7 a vna linea rationale $ia aggionto vn rettangolo eguale al quadrato di vn binomio, che il $econdo lato di quello conuien e$$er binomio primo.

Laqual propo$itione a volertela dar ad intendere e$$emplarmente con numeri, & radici bi$ogna, che tu ti aricordi quello, che fu detto nel principio del $e$to libro $opra del $econ- do, cioe che tutti que$ti modi di dire, ouer vocaboli, ouer nomi, Rettangolo, Superficie, Dutto, Fatto, Produtto, Contenuto, & Multiplicatione, nella pratica di numeri, & mi$ure s’intendono, et pigliano per vna mede$ima co$a. Oltra di que$to aggiongere a vna linea vna $uperficie, ouero vn rettangolo, non vuol dir altro, che a$$ettare quella tal $uperficie, ouer rettangolo $opra di tal linea, talmente, che la detta linea venghi a e$$er l’una delle due linee continenti tal $uperficie. Et per far tal co$a nella pratica di numeri, & mi$ure, bi$ogna partire la quantita di tal $uperficie, per la quan- tita di tal linea, & lo auenimento $ara la quantita di quell’altra $econda linea, che in compagnia di quella prima, conteniranno la detta $uperficie, & accio meglio m’intendi, pongo que$to ca$o, che a vna linea longa piedi 4. & che a tal linea gli voglia aggiongere, ouero $opra porui il quadrato di vn’altra linea longa piedi 6. & $aper quanto $ara l’altro lato, che peruenira alla continentia di tal $uperficie, in compagnia con quella prima longa piedi 4. Dico che in que$to ca$o, che tu debbi par tire il quadrato di 6. che $ara 36 piedi $uperficiali per quel 4. & te ne venira piedi 9 lineali, & co$i conchiuderai il $econdo lato di tal $uperficie di nuouo formata e$$er piedi 9. & il primo lato di det- ta $uperficie venira a e$$er quelli no$tri primi piedi 4. tal che’l dutto di 4 in 9 (che fara 36) $ara egua- le al quadrato di quelli piedi 6. come è $tato da noi propo$to, hor che hai inte$o que$te particolari- ta, voglio che torniamo al no$tro primo propo$ito. Dico adunque, che la $opra po$ta propo$itio- ne non è altro, che il conuer$o della 53 del decimo del detto Euclide, da noi po$ta, ouer regi$trata nella prima di que$to capo, perche non vuol inferir altro, che a quadrare qual $i voglia di $ei bino- m{ij}, tal quadrato $ara vn binomio primo $uperficiale, ma perche appre$$o di lui ogni binomio è inte$o per linea, & non per $uperficie, onde per ritirare tal binomial $uperficie in linea, partendola per la quantita di vna linea (ftretto modo) rationale, lo auenimento $ara il $econdo lato lineale delli duoi continenti tal $uperficie. Et perche a partire qual $i voglia $pecie di binomio per numero, lo auenimento $ara pur vn binomio di quella mede$ima $pecie, che $ara quello, che $ara $tato partito, & $e per ca$o tal binomio $ara partito per la vnita, lo auenimento non $olamente $ara di quella mede$ima $pecie di binomio partito, ma $ara anchora preci$amente di quella mede$ima quantita, & denominato dalli mede$imi nomi, ma vi $ara $olamente que$ta differentia, e$$endo il binomio partito per la vnita $uperficiale, lo binomio, che da tal partimento ne venira $ara poi lineale. Et ac- binomio primo a multiplicar 4 piu ℞ 12 fia -- 4 piu ℞ 12 fa -- 28 piu ℞ 768 che è binomio primo cioche meglio m’intendi ti voglio addure il conuer$o della prima di que$to capo per e$$empio, il qual e$$empio venira anchora a $eruire per la proua di quella tal operatione. Laqual operatione $e ben ti aricordi fu trouato, che la radice di que$to binomio primo 28 piu ℞ 768 e$$er 4 piu ℞ 12. laqual radice è pur vn binomio primo, & per far la proua praticale di tal operatione, bi$ognaria quadrar la detta radice, cioe il detto 4 piu ℞ 12. & $e tal quadrato fara preci$amente 28 piu ℞ 768. tal no$tra operatione $ara $tata buona, ma facendo altramente $aria fal$a, ma perche a quadrar il detto 4 piu ℞ 12. procedendo $econdo le regole date nel quinto libro $i trouara, che fara mede$i- mamente 28 piu ℞ 768. e pero in quanto a quella operatione, tal operatione è buona. Et perche nella pratica di numeri, & mi$ure $i ha que$ta propo$itione per ferma, che a quadrare qual $i vo- glia $pecie di binomio fa binomio primo. Onde per accordare tal propo$itione praticale con la $o pra po$ta Euclidiana propo$itione, & con il mede$imo $oprapo$to e$$empio, $ia il detto binomio 6>VNDECIMO. primo, cioe 4 piu ℞ 12. che tal binomio primo dutto in $e mede$imo, che faccia anchora binomio primo ($econdo la $ententia, che fra pratici $i troua) di $opra $i è vi$to, cioe che il dutto di 4 piu ℞ 12 fia 4 piu ℞ 12 fa 28 piu ℞ 768. che è pur binomio primo, ma tal binomio primo s’intenderia in que$to ca$o $uperficie, & non linea, laqual co$a non $uppone Euclide, che il binomio $ia $uperficie, ma $olamente linea, come in tutti i luoghi, doue di quelli ha parlato li chiama linee, per chiarire adunque que$ta differentia, voglio che e$$emplificamo con que$to mede$imo e$$empio la $opra po$ta Euclidiana propo$itione, $ia adunque vna linea rationale, longa $olamente vn piede di mi$u- ra, & a quella $ia aggionta, ouer $oprapo$ta la $uperficie eguale al quadrato di que$to mede$imo bi nomio primo 4 piu ℞ 12. il qual quadrato di 4 piu ℞ 12. come di $opra haue$ti fu 28 piu ℞ 768. hor volendo a$$ettar que$ta tal $uper $icie $opra la no$tra linea rationale longa vn piede, partiremo la detta $uperficie 28 piu ℞ 768 per quel piedi. 1. il che facendo trouaremo, che ne venira pur 28 piu ℞ 768. per il $ecõdo lato di tal $uperficie, il qual $econdo lato (per la $oprapo$ta Euclidiana pro- binomio $econdo a multiplicar ℞ 18 piu 4 fia ℞ 18 piu 4 fa 34 piu ℞ 1152 che è binomio primo po$itione) doueria e$$er binomio primo, dico linealmente, come intende Euclide, & perche il det- to $econdo lato, cioe 28 piu ℞ 768. $i vede, che eglie binomio primo, & linealmente, perche e$$en- do il $ecõdo lato di tal $uperficie vien a e$$er linea, perche li lati di vna $uperficie $empre $ono linee, e per tãto vien a e$$er verificata la $opradetta Euclidiana propo$itione, & $i vede anchora tal con- clu$ione incontrar$i con quella, che di $opra fu conclu$a $econdo la $ententia, che fra pratici $i co- $tuma di dire, $i che potremo dire l’una, & l’altra e$$er vera, & $e ben quel binomio primo, che vien produtto dal quadrato di quell’altro binomio par che $ia $uperficiale, que$to interuiene, per- che il pratico non tien conto di partire quel produtto per la vnita, laqual partitione fa tramutare binomio terzo a multiplicar ℞ 20 piu ℞ 15 fia ℞ 20 piu ℞ 15 fa 35 piu ℞ 1200 che è binomio primo tal binomio $uperficiale in binomio lineale, ne manco il detto pratico ha alcun ri$petto, che il detto binomio $ia, ouer che debba e$$er lineale, ouer $uperficiale, la cau$a è, che il detto pratico non con$i- dera que$te $ottilita, per e$$er materia pertinente piu pre$to al theorico, che al pratico, e pero non bi$ogna marauigliar$i $e nella pratica non $i v$a, ouer co$tuma tutta quella $ottilita nel i$primere delle co$e, che nella $peculatiua $ci\~etia $i o$$erua, & que$to dico $i per me, come per gli altri, che nel- la pratica hanno $critto, hor per tornare al no$tro propo$ito dico, che quello, che di $opra e$$em- plarmente $i è vi$to, cioe che a multiplicar vn binomio primo in $e mede$imo, fa pur vn binomio binomio quarto a multiplicar 3 piu ℞ 6 fia -- 3 piu ℞ 6 fa 15 piu ℞ 216 che è binomio primo primo (in quanto alla $pecie, ma non che $ia di quella mede$ima quantita) il mede$imo $i trouara $eguir di qual $i voglia $pecie di binomio, cioe che a multiplicarlo in $e mede$imo, $empre fara bi- nomio primo. Et $e per certificarti di que$to multiplicarai in $e mede$imo ℞ 18 piu 4. che è bino- mio $econdo, trouarai che fara 34 piu ℞ 1152. che è binomio primo. Similmente a multiplicar ℞ 20 piu ℞ 15. qual è vn binomio terzo, in $e mede$imo trouarai, che fara 35 piu ℞ 1200. che è pur binomio primo. Similmente a multiplicar in $e mede$imo 3 piu ℞ 6 (che è vn binomio quarto) trouarai, che fara 15 piu ℞ 216. che è pur binomio primo. Similmente a multiplicar in $e mede$i- binomio quinto a multiplicar ℞ 6 piu 2 fia -- -- ℞ 6 piu 2 fa -- 10 piu ℞ 96 che è binomio primo mo ℞ 6 piu 2 (che è vn binomio quinto) trouarai, che fara 10 piu ℞ 96 (che è pur binomio primo) Similmente a multiplicar in $e mede$imo ℞ 10 piu ℞ 7 (che è binomio $e$to) trouarai, che fara 17 piu ℞ 280. che è pur binomio primo, & co$i hai vi$to il mirabil ordine, che hanno tal quantita ra- tionale tra loro, & molto meglio lo vederai nelle altre propo$itioni, che $eguitano.

ANchora Euclide nella 60 propo$itione del $uo decimo libro (da noitradutto) $pecula- 8 tiuamente dimo$tra, che $e a vna linea rationale $ara aggionto vna $uperficie eguale al quadrato del bimedial primo, l’altro lato di quella bi$ognara e$$er il $ecõdo binomio.

binomio $e$to a multiplicar ℞ 10 piu ℞ 7 fia -- ℞ 10 piu ℞ 7 fa -- -- 17 piu ℞ 180 che è binomio primo

Que$ta propo$itione non è altro in $o$tanza, che il conuer$o della $econda, cioe che parlando praticalmente non vuol dir altro, che il quadrato del bimedial primo, $empre $i trouara e$$er il $econdo binomio $uperficiale, & che il vole$$e pur linealmente, come intende Euclide, pro- cedere$$imo, come $opra la precedente fu detto, cioe partire$$imo tal binomio $uperficiale per la quantita di vna linea rationale longa $olamente 1. & lo auenimento $ara poi tal binomio lineale, et $ara denominato dalli mede$imi nomi, che era denominato il $uperficiale, & que$ta particolarita tientela a memoria per quelle propo$itioni, che $eguitano, perche io non $taro a replicartela piu per abbreuiar le parole.

bimedial primo a multiplicar ℞ ℞ 8 ⓟ ℞ ℞ 2 fia -- -- ℞ ℞ 8 ⓟ ℞ ℞ 1 fa ℞ 18 piu 4 che èbinomio $econdo

Hor per voler e$$emplificare con numeri, & radici que$ta propo$itinne, faremo tal effetto con il con- uer$o della $econda di que$to capo, nellaquale con e$$empio fu fatto manife$to, che la radice del $e- condo binomio era il bimedial primo, & per tal e$$empio fu cauata la radice di que$to $econdo binomio ℞ 18 piu 4. & fu trouata e$$er ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2. che è il bimedial primo, il quadrato del- qual ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2 per la pre$ente propo$itione doueria far binomio $econdo, & $imilmente per far la proua di quella operatione fatta nella detta $econda di que$to capo, il quadrato di que- $to ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2. doueria far quel binomio $econdo, cioe ℞ 18 piu 4. & perche a multiplicar il LIBRO detto ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2 fia ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2. fa preci$amente ℞ 18 piu 4. che è binomio $econdo vien a e$$er praticalmente verificata la $opradetta propo$itione, & anchora a e$$er prouata la detta ope- ratione fatta nella $econda di que$to capo.

ANchora Euclide nella 61 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente appro- 9 ua, & dimo$tra, quando che a vna linea rationale in longhezza $ara aggionta vna $u- bimedial $econdo a multiplicar ℞ ℞ 63 ⓟ ℞ ℞ 7 fia -- ℞ ℞ 63 ⓟ ℞ ℞ 84 fa ℞ 112 piu 84 che $aria binomio terzo perficie rettangola, eguale al quadrato del bimedial $econdo, che’l $ecõdo lato di quel- @a è nece$$ario e$$er il terzo binomio.

Que$ta propo$itione per le ragioni praticalmente adutte nelle due pa$$ate non vuol inferir altro in $o $tanza $aluo, che il conuer$o della terza di que$to capo, cioe che il quadrato di vn bimedial $econ- do è nece$$ario e$$er il terzo binomio, & per abreuiar le parole veniremo immediate al e$$empio, $ia que$to bimedial $econdo ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7. quadralo, & trouarai che fara ℞ 112 piu ℞ 84. che è vn terzo binomio, come $i propone, il mede$imo $eguira in tutte le altre $imili. Et $appi che que- $ta operatione, $e ben la con$ideri vien a e$$er anchora la proua della terza di que$to capo.

SImilmente Euclide nella 62 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente di- 10 mo$tra, che $e a vna linea rationale $ara aggionto vn rettangolo eguale al quadrato della linea maggiore, l’altro lato di quello $ara il quarto binomio.

Anchora que$ta propo$itione, per le ragioni adutte nelle pa$$ate non vuol inferir altro praticalmente $aluo, che il quadrato della linea maggiore è nece$$ario e$$ere il quarto bino- mio. Et per e$$emplificare tal propo$itione, pigliaremo que$ta linea maggiore, ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) piu ℞ v. (2 m\~e ℞ 1 {1/2}) laqual è quella, che nella quarta di que$to capo troua$$imo e$$er la radice di 4 piu ℞ 10. ch’è vn quarto binomio, onde per approuar quella operatione, & anchora praticalmen- te que$ta propo$itione, la quadraremo, & perche a quadrar vna tal quantita compo$ta di due ra- linea maggiore a multiplicar ℞ v.(2 piu ℞ 1 {1/2}) piu ℞ v.(2 men ℞ 1 {1/2} fia -- ℞ v.(2 piu ℞ 1 {1/2}) piu ℞ v.(2 men ℞ 1 {1/2} fa ---- 4 piu ℞ 10 che è il quarto binomio dici vniuer$ali è alquanto ingenio$a ti vo- glio narrare minutamente la regola da e$- $equir tal effetto. Per quadrare adunque que$ta quantita ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) piu ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}, tu vedi tal quantita e$$er diui$a in due parti, cioe in quelle due ℞ v. Et $e ben ti aricordi della quarta del $econ- do di Euclide e$$emplificata cõ numeri nel $e$to libro) & replicata geometricamente $opra la e$trattione della radice quadra. Tu dei $apere, che $e vna quantita $ara diui$a in due parti, come $i voglia, i quadrati delle dette due parti in$ieme con il doppio del dutto di vna parte in l’altra, $ara eguale al quadrato di tutta la detta quantita. E pero pigliaremo il quadrato della prima parte, cioe di ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) che $ara 2 piu ℞ 1 {1/2}, $imil- mente pigliaremo il quadrato della $econda parte, cioe di ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) che $ara 2 men ℞ 1 {1/2}, & que$to quadrato lo $ummaremo con l’altro quadrato, cioe con 2 piu ℞ 1 {1/2}, & tal $umma fara a ponto 4. & que$to 4 lo notaremo da parte, poi multiplicaremo l’una parte fia l’altra, cioe ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) fia ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) onde operando $econdo la regola data nella nona del terzo ca po trouarai, che faranno ℞ 2 {1/2}, qual produtto indoppiandolo, cioe multiplicandolo per 4 fara ℞ 10. qual gionto appre$$o a quel 4. che fu notato da parte fara 4 piu ℞ 10. & tanto $ara il quadrato della detta linea maggiore, & perche il detto 4 piu ℞ 10 è binomio quarto $ara verificata pratical- m\~ete la $opra po$ta Euclidiana propo$itione, & oltra di que$to venira a e$$er prouata quella e$trat tione di radice del detto quarto binomio data nella quarta di que$to capo, come era il propo$ito.

EVclide anchora nella 63 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 11 $tra, che $e a vna linea rationale $ia aggionto, ouero $opra po$to vna $uperficie rettan- gola eguale al quadrato della linea potente $opra rationale, & mediale, l’altro lato di quella ènece$$ario e$$er binomio quinto.

Laqual co$a per le ragioni adutte nella ottaua praticalmente non vuol inferir altro in $o$tanza, $aluo che il quadrato della linea potente $opra rationale, & mediale e$$er il quinto binomio, & che $ia a multiplicar ℞ v.(℞ 5 piu 1) piu ℞ v.(℞ 5 men 1 fia -- -- ℞ v.(℞ 5 piu 1) piu ℞ v.(℞ 5 men 1 fa -- -- ℞ 20 piu 4. che $aria binomio quinto il vero, piglia vna linea potente $opra ratio- nale, & mediale, come ti pare, hor poniamo que$ta ℞ v. (℞ 5 piu 1) piu ℞ v. (℞ 5 men 1) quadrala $econdo l’ordine della pa$$ata, cioe piglia li quadrati delle due parti di tal linea, ouer quantita, che trouarai l’uno e$$er ℞ 5 piu 1. & l’altro ℞ 5 men 1. & $ummali in$ieme trouarai, che faranno ℞ 20 a ponto, qual $erua da ban- VNDECIMO. da, poi multiplica l’una parte fia l’altra, cioe ℞ v. (℞ 5 piu 1) fia ℞ v. (℞ 5 men 1) onde operando $e- condo la regola data nella nona del terzo capo, trouarai che faranno a ponto 2. duplicalo fa 4. qual aggionto appre$$o a quella ℞ 20. che $alua$ti da banda, fara ℞ 20 piu 4. & tanto $ara il quadrato della detta linea potente $opra rationale, & mediale. Et perche il detto ℞ 20 piu 4 è binomio quin- to vien a verificar$i praticalmente la $opra allegata Euclidiana propo$itione. Et perche anchor nella quinta di que$to capo fu conclu$o la radice di ℞ 20 piu 4. e$$er la mede$ima $opradetta potente $o pra rationale, & mediale, e pero con que$ta mede$ima multiplicatione veniamo ad hauer proua- ta quella tal no$tra operatione, perche $i vede, che il quadrato di tal radice ritorna quel mede$imo binomio quinto, delquale lei è radice.

ANchora Euclide nella 64 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 12 $tra, che $e $opra vna linea rationale $ara po$ta vna $uperficie rettangola, eguale al qua- drato di vna linea potente in duoi mediale, il $econdo lato di quella tal $uperficie con- uien e$$er il $e$to binomio.

Laqual propo$itione, per le ragioni adutte $opra la ottaua praticalmente, non vuol dir altro in $o$tan za, $aluo che il quadrato della linea potente in duoi mediale, che $aria il conuer$o della $e$ta. E pero per e$$emplificar que$ta, & prouar quella $ia que$ta linea potente in due mediali ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) piu ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) quadrala $econdo l’ordine dato nelle due pa$$ate, cioe piglia li quadrati del- le $ue due parti, che trouarai l’uno e$$er ℞ 5 piu ℞ 3. & l’altro ℞ 5 men ℞ 3. $ummali in$ieme, & tro uarai, che faranno a ponto ℞ 20. qual $alua, poi multiplica l’una parte fia l’altra, cioe ℞ v. (℞ 5 piu radice 3 (fia ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) onde procedendo $econdo la regola data nella nona del terzo ca- po, trouarai che faranno a ponto ℞ 2. duplicala fara ℞ 8. laqual gionta appre$$o a quella ℞ 20. che $alua$ti fara ℞ 20 piu ℞ 8. & que$to $ara il quadrato della detta potente in due mediali, & per- che il detto quadrato è binomio $e$to, non $olamente vien a e$$er verificata praticalmente la $opra detta Euclidiana propo$itione, ma anchora vien a e$$er approuata la operatione della $e$ta di que- $to capo, come fu propo$to di fare.

Con$equentemente a que$ta $opra$critta 64 propo$itione il detto Euclide in 5 altre propo$itioni or- dinatamente dimo$tra non $olamente, che ogni linea communicante in longhezza a qual $i voglia di binom{ij} nece$$ariam\~ete e$$er binomio $otto la mede$ima $pecie, ma anchora il mede$imo dimo $tra delle altre cinque linee irrationali compo$te, cioe del bimedial primo, & del $econdo, & della linea maggiore, & delle altre due $equ\~eti, lequai cinque propo$itioni le habbiamo interla$ciate per abreuiar la $crittura, per e$$er materie, che da te mede$imo naturalmente, cioe con la i$perienza te ne puoi certificare, perche multiplicando, ouer partendo qual $i voglia delle dette linee, per qual $i voglia quantita rationale, cioe denominata da numero $ano, ouer rotto, ouer $ano, & rotto, tu tro uarai lo auenimento, ouer produtto e$$er communicante in longhezza a quella linea multiplicata ouer partita, & con$equentemente e$$er di quella mede$ima qualita, & $pecie.

SImilmente Euclide nella 70 propo$itione del detto $uo decimo libro geometricamente 13 dimo$tra, $e $aranno congionte due $uperficie, dellequali l’una $ia rationale, & l’altra mediale, la linea potente in tutta quella $uperficie da quelle compo$ta, $ara vna delle quattro linee irrationali, cioe ouer binomio, ouer bimedial primo, ouer la linea mag- giore, ouer la potente in rationale, & mediale.

Que$ta propo$itione, & la $equente $tante le co$e dette per auanti $opra le radici di 6 binom{ij}, a me non era nece$$ario a dichiarirle, ne a parlarne, pur per mo$trar la o$$eruatione del parlar $cientifi- co di Euclide la dichiariremo praticalmente con numeri, & radici. Dico adunque, che il congion- to di vna $uperficie rationale con vn’altra mediale formano vn binomio $uperficiale, il qual bino- mio $ara compo$to di numero, & radice, & perche tal binomio $uperficiale compo$to di numero, & radice puo interuenire in quattro modi, ri$petto alle 6 $pecie di binom{ij} lineali, cioe puo e$$er $i- mile al primo binomio, ouero al $econdo, ouero al quarto, ouero al quinto. Se per ca$o adunque $ara $imile al primo, la linea potente in quel tal binomio $uperficiale, che $ara la radice di quello (per la prima del precedente capo) $ara vn binomio, & $e per $orte $ara $imile al $econdo binomio, la ra- dice di quello (per la $econda del detto precedente capo) $ara il bimedial primo, & co$i per abbre- uiar le parole $e $ara $imile al quarto, la $ua radice $ara la linea maggiore, & $e $ara $imile al quinto, la detta $ua radice $ara la linea potente in rationale, & mediale, & que$to è quello, che vuol inferire Euclide in que$ta propo$itione, & perche tutto que$to è $tato e$$emplificato nel detto precedente capo, me ne pa$$o $enza altro e$$empio.

_S_Imilmente il detto Euclide nella 71 del $uo decimo libro geometricamente dimo$tra, quando 14 $aranno congionte due $uperficie mediali incommen$urabili, che la linea potente in tutta la $u- LIBRO perficie, $ara l’una, o l’altra delle due linee irrationali, cioe ouer bimedial $econda, ouer la poten- te in due mediali.

Anchora que$ta vien a e$$er manife$ta, per le ragioni, & e$$empi adutti nel precedente capo, perche la $umma di due $uperficie mediali incommen$urabili, formano vn binomio $uperficiale, li duoi nomi delquale $aranno due radici, perche la $uperficie mediale, come dei $apere è denominata di radice, e pero tal binomio $uperficiale è nece$$ario, che $ia $imile al terzo binomio, ouero al $e$to. Se per $orte adunque tal $umma $ara il terzo, la $ua radice (come fu e$$emplificato nel precedente capo) è nece$$ario e$$er la bimedial $econda. Et $e per $orte $ara il $e$to, la $ua radice $ara la potente in due mediali, e pero non ti accade altro e$$empio.

Nella 72 del $uo decimo libro il detto Euclide geometricamente dimo$tra quando $ara po$ta vna bi nomiale, ouero vn’altra delle irrationali, che $eguitano quella, che alcune di loro non puo e$$er $ot to al termine dell’altra, ma perche tali propo$itioni malamente con e$$emp{ij} praticali $i po$$ono di- chiarare, ma $olamente con $peculatiue dimo$trationi, e pero l’habbiamo $cor$a. Eglie ben vero, che per natural cognitione ne par e$$ere impo$$ibile di poter rappre$entare, ne proferire la quanti- ta di vn binomio dato, per vna mediale, ouer per vna linea maggiore, ouer per vna delle altre due che $eguita, nondimeno con praticali e$$emp{ij} malamente $e ne potremo certificare (come è det- to) ma $olamente con $peculatiue ragioni.

_Delle altre $ei linee irr ationali, che mancano, ouer re$tano da diffi-_ nire al $upplimento di quelle 13 narrate nel principio di que$to li- bro, lequali 6 $ono tutte di$compo$te mediante il ter- mine del meno. # Cap. IX.

EVciide nella 73 propo$itione del detto $uo decimo libro $peculatiuamente dimo$tra, 1 che $el $ara tagliata, o vogliamo dir $ottrata vna linea da vn’altra linea, & $aranno am bedue rationali $olamente in potentia communicanti, la rimanente linea $ara irratio- nale, & diffini$$e puoi, che tal linea $ara detta re$iduo.

Per laqual propo$itione ne auerti$$e, come che la ottaua linea irrationale, detta re$iduo, formar$i con quelle mede$ime due linee rationali $olamente in potentia communicanti, con lequali $i forma an- chora il binomio in genere, ma vi è que$ta differentia, che nella formatione del binomio, la menor di tal due linee $i aggionge alla maggiore con il termine del piu, & nella formatione del re$iduo, la detta linea menore (delle dette due) $i caua, ouer $ottra dalla maggiore con il termine del meno. La $otto$critta quãtita è la ottaua linea irrationale det ta re$iduo 4 men ℞ 7. ouer ℞ 12 m\~e 3. ouer ℞ 20 men ℞ 10. & altre $imili. E$$empi gratia $iano que$te due quantita, o vuoi dir linee 4. & ℞ 7. lequali l’una, & l’altra è ratio- nale ($econdo la diffinitione di Euclide) & $ono $olamente in potentia communicanti, lequal due quantita, congiongendole in$ieme con il termine del piu in que$to modo 4 piu ℞ 7. formano la $econda linea irrationale chiamata binomio (come nella prima del $e$to capo fu diffinito) ma $e la menore di tal due linee (cioe quella ℞ 7) la $ottraremo dalla maggiore (cioe da quel 4) re$tara 4 m\~e ℞ 7. & que$to re$to Euclide dice e$$er irrationale, & e$$er chiamato re$iduo. Et bi$ogna $apere, che li duoi nomi formante que$to re$iduo ponno variar in denominationi in tanti modi quanto quelli formante il binomio, cioe il primo nome puo e$$er denominato da numero, & il $econdo da radice, come il $opradetto 4 men ℞ 7. & alle volte il primo nome puo e$$er denominato da ra- dice, & il $econdo da numero, come $aria a dire ℞ 12 men 3. & alle volte l’uno, & l’altro di detti duoi nomi puo e$$er denominato da radice, come $aria a dire ℞ 20 men ℞ 10. & que$te variationi formano anchora loro $ei $pecie di re$idui, come accade anchora nel binomio, dellequali $ei $pecie al $uo luogo $i narrara.

ANchora il detto Euclide nella 74 propo$itione del $uo decimo libro $peculatiuamente 2 dimo$tra, che $el $ara tagliata vna linea da vn’altra linea, & $iano ambedue mediali $o- lamente in potentia communicanti, & che contengano $uperficie rationale, la linea ri- manente $ara irrationale, & diffini$$e poi, che tal linea $ara detta re$iduo medial primo.

Per abreuiar le parole, in que$ta propo$itione Euclide ne da ad intendere, che quelle due $pecie di li- La $otto$critta è la nona li- nea irrationale detta re$i- duo medial primo. ℞ ℞ 54 men ℞ ℞ 24. nee mediali, lequali congionte in$ieme con il termine del piu, formano il bimedial primo, quelle mede$ime di$giontamente (cioe cauando la menor dalla maggiore, con il termine del men) forma- no la nona linea irrationale detta re$iduo bimedial primo. E$$empi gratia que$te due mediali ℞ ℞ 54. & ℞ ℞ 24. dellequali nella $econda del $e$to capo fu formato il bemedial primo in que$to mo- do ℞ ℞ 54 piu ℞ ℞ 24. Hor $e dalla maggiore ne cauaremo la menore con il termine del meno in que$ta forma ℞ ℞ 54 men ℞ ℞ 24. tal re$tante dimo$tra e$$er irrationale, & diffini$$e e$$er chia- mato re$iduo bimedial primo.

VNDECIMO.

ANchora il detto Euclide nella 75 propo$itione del detto $uo decimo libro geometri- 3 camente dimo$tra, che $e vna linea $ara $egata da vn’altra linea, & $aranno ambedue mediali communicanti $olamente in potentia, & che contengano $uperficie mediale, la linea re$tante $ara irrationale, & $ara detta re$iduo medial $econdo.

Similmente in que$to Euclide ne auerti$$e, che quelle due $pecie di linee mediali, con lequali congion- te con il termine del piu $i forma il bimedial $econdo, con quelle mede$ime di$giontamente (cioe La $otto$critta è la decima linea irrationale detta duo medial $econdo. ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7. cauandola menore dalla maggiore con il termine del meno) $i forma il re$iduo medial $econdo. E$$empi gratia con que$te due mediali ℞ ℞ 63. & ℞ ℞ 7. nella terza del $e$to capo fu formato il bi- medial $econdo in que$to modo ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7. hor $e dalla maggior di que$te tal due linee, & altre $imili, ne cauaremo la menore con il termine del men in que$to modo ℞ ℞ 63 men ℞ ℞ 7. tal re$tante il detto Euclide dimo$tra e$$ere irrationale, & diffini$$e tal re$tante e$$er detto re$iduo mediale $econdo.

ANchora il detto Euclide nella 76 propo$itione del $uo decimo libro $peculatiuamente 4 dimo$tra, che $e vna linea $ara detratta da vn’altra linea, & $aranno ambedue poten- tialmente incommen$urabili, & continenti $uperficie mediale, & ambiduoi li quadrati di quelle tolti in$ieme $iano rationali, la re$tante linea $ara irrationale, & $ara chia- mata linea menore.

Similmente in que$ta il detto Euclide ne auerti$$e, che quelle mede$ime due $pecie di linee, con lequali La $otto$critta è la vndeci ma linea irrationale de@a linea menore. ℞ v. (72 piu ℞ 3168) men ℞ v. (72 men ℞ 3168. congionte con il termine del piu $i forma la linea maggiore, con quelle mede$ime di$gionte (cioe cauando la menor dalla maggiore con il termine del men) $i forma la vndecima linea irrationale detta linea menore. E$$empi gratia con que$te due linee ℞ v. (72 piu ℞ 3168) & ℞ v. (72 men ℞ 3168. nella quarta del $e$to capo fu formata la linea maggiore in que$to modo ℞ v. (72 piu ℞ 3168) piu ℞ v. (72 men ℞ 3168) hor $e dalla maggiore di que$te due linee ne cauaremo la meno- re con il termine del men in que$to modo ℞ v. (72 piu ℞ 3168) men ℞ v. (72 men ℞ 3168. tal re$tante Euclide dimo$tra e$$er irrationale, & diffini$$e tal re$tante e$$er detto linea menore.

IL detto Euclide anchor nella 77 propo$itione del detto $uo decimo libro, $peculatiua- 5 mente dimo$tra, che $e vna linea $ara cauata fuora di vn’altra linea, & $aranno ambe- due potentialmente incommen$urabili, & continenti $uperficie rationale, & ambiduoi li quadrati di quelle tolti in$ieme $aranno mediali, la linea, che rimanera $ara irrationa- le, & $ara detta la gionta con rationale componente il tutto mediale.

La $otto$critta è la duode- cima linea irrationale ch mata la gionta con ratio nale componente il tutto mediale. ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}) men ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2})

Similmente con que$ta propo$itione Euclide ne ammoni$$e, ouer notifica, come che quelle due $pe- cie di linee, con lequali congionte $i forma la linea potente in rationale, & mediale, con quelle me- de$ime di$gionte $i forma la duodecima linea irrationale detta la gionta con rationale componen- te il tutto mediale. E$$empi gratia con que$te due linee, ouer quantita ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}) & ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) nella quinta del $e$to capo fu formata la linea, ouer quantita detta la linea potente in rationale, & mediale in que$to modo ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}) piu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) hor $e dalla maggior di que$te due quantita, ne cauaremo la menore con il termine del meno in que$to modo ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu 1 {1/2}) men ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 1 {1/2}) tal re$tante Euclide dimo$tra e$$er irrationale, & e$$er detto la gionta con rationale componente il tutto mediale.

EVclide anchora nella 78 propo$itione del $uo decimo libro $peculatiuamente dimo- 6 $tra, che $e vna linea $ara detratta da vn’altra linea, & $aranno ambedue potentialmen- te incommen$urabili, & continenti $uperficie mediale, & ambiduoi li quadrati di quel- La $otto$critta è la decima- terza, & vltima linea irra- tionale delle 13 di Euclide detta la gionta con media- le, che fa il tutto mediale. ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) men ℞ v. (℞ 4 {1/2} men ℞ 3) le tolti in$ieme $aranno mediali incommen$urabili al doppio della $uperficie di vna in l’altra, la linea, che rimanera $ara detta irrationale, & $ara gionta cõ mediale, che fa il tutto mediale.

Similmente con que$ta propo$itione Euclide ne notifica qualmente quelle due $pecie di linee, con le- quai $i forma (congiongendole in$ieme) quella linea chiamata la potente in due mediali, con quelie mede$ime (cauãdo la menor dalla maggior) $i forma la decimaterza, & vltima linea irrationale da Euclide nominata la gionta con mediale, che fa il tutto mediale. E$$empi gratia con que$te due li nee ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) & ℞ v. (℞ 4 {1/2} men ℞ 3) nella $e$ta del $e$to capo fu formata la linea, ouer quantita detta la potente in due mediali, in que$ta forma ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) piu ℞ v. (℞ 4 {1/2} men 3. hor cauando la menore di que$te due linee dalla maggiore con il termine del men in que$to modo ℞ v. (℞ 4 {1/2} piu ℞ 3) men ℞ v. (℞ 4 {1/2} men ℞ 3. tal re$tante Euclide dimo$tra e$$er detto la li- nea gionta con mediale, che fa il tutto mediale, & que$ta tal linea è la vltima delle $ue tredici li- nee irrationali narrate.

Con$equentemente a que$ta $ua 78 del $uo decimo libro il detto Euclide pone 6 altre propo$itioni, nellequali geometricamente dimo$tra, che niuna linea, $aluo vna $olamente puo e$$er congionta LIBRO al re$iduo, & $imilmente ad alcuna delle tre $equenti irrationali, re$iduali, che $iano ambe $otto al termine di quelle, che erano auantila $eparatione, lequali $ei propo$itioni le habbiamo interla$cia- te per non poter$i con e$$emp{ij} praticali verificare, ma $olamente con $peculatiue demo$trationi (come fu detto anchora della $ua 72. in fine della no$tra decimaquarta del precedente capo.

_Delle $pecie del re$iduo, & della regola da $aper componere, ouer_ formare cia$cuna di dette $pecie praticalmente con numeri, & radici. # Cap. X.

PErche quelli duoi nomi, con liquali (come fu detto $opra la prima del precedente ca- po) di$giontamente $i formano il re$iduo, ponno variare in tanti modi, quanti fu det- to poter variar il binomio.

Per laqual co$a $i vien a cau$are 6 $pecie del detto re$iduo, dellequal $pecie la prima è detta re$iduo primo, la $econda re$iduo $econdo, la terza re$iduo terzo, la quarta re$iduo quar- to, la quinta re$iduo quinto, la $e$ta, & vltima è detta re$iduo $e$to, lequali 6 $pecie Euclide $otto breuita ne le diffini$$e nelle $otto$critte tre diffinitioni in duoi modi po$te.

Diffinitioni di Euclide del primo ordine di re$idui.

PO$te due linee l’una rationale, & l’altra re$iduo, & aggionta quella linea a e$$o re$iduo 1 $econdo il termine di quello, $e tutto il compo$ito di tal aggiongimento $ara piu po- tente di quella linea aggionta nel quadrato di vna linea communicante in longhezza a e$$o tutto. Dapoi il mede$imo tutto $ara commen$urabile in longhezza alla linea po- $ta rationale quel re$iduo, che era po$to, $ara detto re$iduo primo. Ma $el $ara, che la linea aggion- ta communichi in longhezza, alla linea po$ta rationale, $ara detto re$iduo $econdo, & $e l’una, & l’altra $ara incommen$urabile in longhezza alla po$ta rationale, $i chiamara re$iduo terzo.

Perche il re$iduo $e ben ti aricordi di quello fu detto $opra la prima di que$to capo, $i forma per la dif finitione di quelle mede$ime due $pecie di linee rationali, $olamente in potentia communicanti di$- gionte, con lequali congionte $i forma il binomio, cioe nella formatione del re$iduo $i $ottra la me- nor di dette due linee dalla maggiore, & quello che re$ta $i chiama re$iduo. Et que$to re$iduo $e ben ti aricordi di quello fu detto $opra la prima di que$to capo, alle volte $i forma di numero men vna radice, come $aria a dire 4 men ℞ 12. & alle volte di radice men numero, come $aria a dir ℞ 18 men 4. & alle volte di radice men radice, come $aria a dire ℞ 20 men ℞ 15. & credo che tu deb bi $aper, che la quantita diogni re$iduo è tanto manco di quello, che $ignifica il $uo primo nome, quanto quello, che $ignifica il $uo menor nome. E$$empi gratia la quautita di 4 men ℞ 12. è tanto manco di 4. quanto $ignifica ℞ 12. Onde per ben intendere il parlar di Euclide, bi$ogna auertir in que$to e$$empio, & altri $imili, che il re$iduo s’intende 4 men ℞ 12. & la linea rationale $econdo il termine di tal re$iduo s’intende e$$er ℞ 12. laqual ℞ 12 aggionta al detto re$iduo di 4 men ℞ 12. tutto tal compo$ito fara a ponto 4. & $e que$to compo$ito, cioe que$to 4. $ara piu potente di quella linea aggionta, cioe di quella ℞ 12. nel quadrato di vna linea communicante a e$$o tutto (cioe a e$- $o 4.) Dapoi $e lo mede$imo tutto $ara commen$urabile in longhezza alla linea rationale quel re- $iduo $ara re$iduo primo (perche e$$endo tal tutto commuuicante alla po$ta rationale $ara deno- minato da numero) ma $el $ara che la linea aggionta communichi in longhezza alla linea po$ta ra- binomio primo 4 piu ℞ 12 re$iduo primo 4 men ℞ 12 tionale (cioe che $ia denominata da numero) $ara detto re$iduo $econdo, & $e l’una, & l’altra $ara incommen$urabile in longhezza alla po$ta rationale (cioe che l’una, & l’altra $ia denominata da radice) $i chiamara re$iduo terzo. Con lequali tre diffinitioni ne auerti$$e, come che il primo re$i- duo $i forma di numero men radice, con quella conditione del primo binomio, & il $econdo re$i- duo $i forma di radice men numero, con la conditione del $econdo binomio, & co$i il terzo re$i- binomio $econdo ℞ 18 piu 4 re$iduo $econdo ℞ 18 men 4 duo $i forma di radice men radice, con la conditione del terzo binomio, cioe non viè altra diffe- rentia $aluo, che li binom{ij} $i rappre$entano con il termine del piu, & li re$idui con il termine del men. E$$empi gratia $ia que$to primo binomio 4 piu ℞ 12. Volendo mo formar, ouer rappre$en- tar vn primo re$iduo di quelli mede$imi nomi $i rappre$entara in que$ta forma 4 men ℞ 12. et co- $i delli mede$imi nomi di que$to $econdo binomio ℞ 18 piu 4. volendone formare vn $econdo binomio terzo ℞ 20 piu ℞ 15 re$iduo terzo ℞ 20 men ℞ 15 re$iduo $i formara in que$to modo ℞ 18 men 4. Similmente diremo di que$to terzo binomio ℞ 20 piu ℞ 15. volendo delli mede$imi nomi formar vn terzo re$iduo $i notara in que$to modo ℞ 20 men ℞ 15. il mede$imo $i debbe intendere in altre maggior, ouer menor quantita, & co$i per il $econdo ordine di re$idui $ottogionge que$t’altre diffinitioni.

VNDECIMO. _Diffinitioni di Euclide del $econdo ordine di re$idui, lequai $i debbono_ intendere congionte $ucce$$iuamente alle precedenti.

SE tutta la linea $ara piu potente della linea aggionta nel quadrato di vna linea incom- 2 men$urabile in longhezza a e$$a tutta, & la medefima tutta communichi in longhez- za alla linea po$ta rationale, $i chiamara re$iduo quarto, & $e $ara, che la linea aggionta quarto binomio 10 piu ℞ 72 communichi in longhezza alla linea po$ta rationale $i chiamara re$iduo quinto, ma $e l’una, & l’altra $ara incommen$urabile alla linea po$ta rationale $i adimandara re$iduo $e$to.

Similmente in que$te altre diffinitioni (per quello, che hauemo detto $opra alle precedenti) puoi com- quarto re$iduo 10 men ℞ 72 prendere, come che il quarto, quinto, & $e$to re$iduo $i formano alla $imilitudine del quarto, quin to, & $e$to binomio, & per non e$$erui alla loro intelligentia altra difficulta, ti ho e$$emplificato in margine le dette tre $pecie di binom{ij}, & re$idui da i mede$imi nomi formati, accio meglio vedi la loro differentia. Et nota che nella pratica di numeri, quando che vn binomio, & vn re$iduo $ono quinto binomio ℞ 24 piu 4 formati di mede$imi nomi ($i come que$ti po$ti in margine) l’uno $i dice e$$er dell’altro, $i come marito, & moglie, cioe il re$iduo di que$to binomio 4 piu ℞ 7. s’intende, & debbe intendere e$$er 4 men ℞ 7. & per il contrario il binomio di que$to re$iduo 4 men ℞ 7. s’intende e$$er 4 piu ℞ 7. $i quinto re$iduo ℞ 24 men 4 che dato vn binomio, & volendo il $uo re$iduo, ba$ta in luogo del termine piu ponerui il termine del men, & è conuer$o.

Come $i formano le $ei $pecie di re$idui. $e$to binomio ℞ 15 piu ℞ 5

LE $ei $pecie di re$idui $i formano (come di $opra è $tato detto) con quelle mede$ime li- 3 nee, ouero quantita con che $i formano le $ei $pecie di binom{ij} relatiuamente, & non vi occorre altra differ\~etia $aluo, che dapoi, che $i ha trouate quelle due linee, ouer quan $e$to re$iduo ℞ 15 men ℞ 5 tita $econdo, che a tal $pecie di binomio, ouer re$iduo $i ricerca (per le regole date $o- pra alla formation di binomio) volendo di quelle formar il binomio, $i $ummano, ouer congion- gano in$ieme con il termine del piu (come al luogo $uo fu detto) & volendo di quelle formare il $uo re$iduo $i $ottrano, cioe $i caua la menor quantita della maggiore con il termine del men, & il re$tante $ara il detto $uo re$iduo, e pero mi par co$a $uperflua a voler replicar in cia$cuna $pecie di re$iduo le mede$ime regole date $opra a cia$cuna $pecie di binomio, per trouar le dette due linee, ouer quantita da formar quello, e pero in tali formationi di re$idui ricorrerai alle formationi di det ti binom{ij}, et hauerai l’intento a $pecie per $pecie, che il mede$imo $i o$$erua in Euclide nella 85. 86. 87. 88. 89. & 90 del $uo decimo libro.

_Come che le antedette $ei linee irrationali di$compo$ite $ono radice delle_ $ei $pecie di re$idui $uperficialmente compre$i, & come $i cauano le dette radici, & il lor conuer$o. # Cap. XI.

IN que$to 11 capo $otto breuita con numeri, & ℞ praticalmente $i approua, ouero e$- $emplifica, come che le antedette 6 linee irrationali di$compo$ite, ouer re$iduali, cioe il re$iduo medial primo, il re$iduo medial $econdo, la linea menore, la gionta con ratio- nale componente il tutto mediale, & la gionta con mediale, che fa il tutto mediale, $ono radici delle $uperficie compre$e $otto delle ante $critte 6 $pecie di refidui, & da vna linea rationale, mo$trando anchora la regola praticale per cauar le dette radici, & il lor conuer$o, il qual conuer$o vien a e$$er la proua praticale delle dette e$trattioni di radici re$iduali.

EV clide nella 91 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo$tra, che $e 1 vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & da vn re$iduo primo, lo lato te- tragonico di quella è nece$$ario e$$er re$iduo.

Laqual propo$itione in$ieme con le altre 5. che $eguitano (come fu detto anchor $o- pra la prima del ottauo capo) Fra Luca dal borgo afferma que$te 6 vltime linee rationali e$$er ra- dice delle 6 $pecie di re$idui. Laqual $ua conclu$ione anchor che in quanto alla pratica po$$a $tare, nondimeno appre$$o di huomini $cientifici nelle di$cipline mathematice diranno e$$er vna co$a ab$orda a dire (come fu anchor detto $opra la detta prima del ottauo capo) che vna linea $ia radice di vn’altra linea, & que$ta è la cau$a, che Euclide conclude la $ua propo$itione $otto tal $orma, an- choı che in $o$tantia in pratica ritorni qua$i il mede$imo, ma parlando dottamente, dice che $el $a- ra vna $uperficie contenuta da vna linea rationale, & da vn re$iduo primo, che il lato tetragonico di quella (cioe la radice di quella $uperficie) è nece$$ario e$$er re$iduo. Et perche a multiplicare non LIBRO $olamente il re$iduo primo per vna quantita rationale in longhezza, ma ogni altra $pecie di re$i- duo, eglie nece$$ario, che il produtto, cioe la $uperficie compre$a $otto di tal multiplicatione e$$er re$iduo $uperficiale $econdo quella mede$ima $pecie di quel re$iduo multiplicato. E$$empi gratia $e que$to re$iduo primo 4 men ℞ 7. $ara dutto, ouero multiplicato per vna linea longa, poniamo piedi 2. fara di $uperficie 8 men ℞ 28. laqual $uperficie $ara pur re$iduo primo, vero è che $ara $u- perficiale, & non lineale, e pero in tal ca$o rettamente $i puo dire, il lato tetragonico di tal re$iduo primo, ouer di tal $uperficie (cioe la radice di quella, ouer di quello) nece$$ariamente e$$er vna delle 6 $pecie di re$idui, come che di $otto praticalmente $i fara manife$to. Ma $e la detta linea rationale $ara longa $olamente piedi 1. & quella dutta fia il detto re$iduo primo di 4 men ℞ 7. la $uperficie di tal produtto $ara pur 4 men ℞ 7. & co$i anchora in tal ca$o rettamente parlando $i puo dir la ra- dice del detto re$iduo primo di 4 men ℞ 7. e$$er nece$$ariamente vno di 6 re$idui, & co$i venire- mo ad hauer accordato la propo$itione di Euclide, con quello, che da fra Luca, & da altri in prati- ca $i co$tuma di dire, cioe che le 6 linee irrationali re$iduali e$$er radice delle 6 $pecie di re$idui, & que$ta narratione, mi è par$o di far $opra di que$ta prima di que$to capo, non tanto per lei $ola, ma per quelle, che $eguitano, nellequali per abreuiar le parole, $pe$$e volte v$aremo di parlare, come che nella pratica $i co$tuma, per non confondere li puri pratici con que$te $ottilita $cientifice v$ate da Euclide. Hor pet tornar al no$tro primo propo$ito, cioe a verificare con e$$emp{ij} di numeri, & re$iduo primo la ℞ di 8 men ℞ 28 $ara ℞ 7 men 1 re$iduo quinto radici la detta propo$itione di Euclide, cioe che la radice di vn re$iduo primo $uperficiale nece$$a- riamente e$$er vno di $ei re$idui lineali. Et per veder praticalmente $e eglie co$i $ia il $opra po$to re- $iduo primo 8 men ℞ 28. cauane la radice per quella mede$ima regola data per cauar la radice di ogni $pecie di binomio $opra la prima del ottauo capo, mutando $olamente nella conclu$ione il termine del piu nel termine del men, cioe fa mede$imamente del $uo maggior nome (cioe di quel 8) due tal parti, che il dutto di vna in l’altra faccia la quarta parte del quadrato del $uo menor no- re$iduo primo la ℞ di 28 m\~e ℞ 768 $ara 4 men ℞ 12 re$iduo primo me, il qual quadrato in que$to ca$o $aria 28. & la quarta parte $aria 7. farai adunque di 8 due tai parti, che il dutto di vna in l’altra faccia 7. onde operando $econdo la regola data nel quarto capo, trouarai la maggior parte e$$er 7. & la menor 1. & la radice di vna, & l’altra di dette due parti di$- gionte con il termine del men $ara la radice del detto re$iduo primo, & perche la radice della mag- re$iduo primo la ℞ di 34 men ℞ 1152 $ara ℞ 18 men 4 re$iduo $econdo gior parte, cioe di quel 7. $ara ℞ 7. & quella della menor, cioe di quel 1. $ara 1. qual 1. tratto di ℞ 7. re$tara ℞ 7 men 1. per la ricercata radice di quel 8 men ℞ 28. & perche tal ℞ 7 men 1. è vn quinto re$iduo, $eguita il propo$ito, cioe che la radice di que$to primo re$iduo è vno di 6 re$idui, il mede- $imo $i trouara in ogni altro re$iduo primo, cioe $empre $i trouara la $ua radice e$$ere vn primo re$iduo, ouer vn $econdo, ouer vn terzo, ouer vn quarto, ouer vn quinto, ouer vn $e$to re$iduo, re$iduo $econdo la ℞ di ℞ 18 men 4 $ara ℞ ℞ 28 men ℞ ℞ 2 re$iduo medial primo che longo $arei a volerti in cia$cuna $pecie darti particolar e$$empio. Ma pur a tua maggior in$trut tione in margine ti pongo la radice cauata delli re$idui di quelli duoi binom{ij} primi po$ti nel e$$em pio della prima del quarto capo, accioche tu comprenda, che dalla operatione delli binom{ij}, & quella di re$idui non vi è alcun’altra differentia, eccetto che la mutatione del termine del piu nel ter mine del men, cioe nella prima del quarto capo fu conclu$o la radice di que$to binomio primo 28 piu ℞ 768. e$$er 4 piu ℞ 12. laqual radice $aria pur binomio primo, & co$i in que$to luogo la ℞ di que$to $uo primo re$iduo 28 men ℞ 768. $i trouara e$$er 4 men ℞ 12. che $aria pur re$iduo primo. Similmente nella detta prima del detto quarto capo, fu trouata la radice di que$t’altro primo bi- nomio 34 piu ℞ 1152 e$$er ℞ 18 piu 4. che $aria vn binomio $econdo. Et in que$to luogo la radi- ce di que$to $uo primo re$iduo 34 men ℞ 1152. $i trouara e$$er ℞ 18 men 4. che $aria pur re$iduo $econdo, & co$i $i trouara $eguir in tutti gli altri $imili.

Que$ta co$i longa narratione mi è par$o di fare in que$ta prima di que$to capo, per poter v$ar tanto piu breuita in quelle altre cinque propo$itioni, che hanno da $eguire. Et nota che la proua di que$ta operatione, & delle altre cinque $eguenti $i hauera nelli $uoi conuer$i.

SImilmente Euclide nella 92 propo$itione del $uo decimo libro conclude, che $e vna $u 2 perficie $ara contenuta da vna linea rationale, & dal $econdo re$iduo, la linea potente in quella mede$ima $uperficie $ara re$iduo medial primo.

Que$ta propo$itione (per le ragioni a$$ignate $opra la precedente) non vuol inferir altro $aluo, che la radice di vn $econdo re$iduo $uperficiale, e$$er vn re$iduo medial primo, onde per abreuiar le parole, per e$$empio pigliaremo il re$iduo di quel binomio $econdo, che fu po- $to per e$$empio $opra la $econda del ottauo capo, che fu ℞ 18 piu 4. la radice delquale in quel luo- go fu trouata e$$er ℞ ℞ 8 piu ℞ ℞ 2. che $aria vn bimedial primo. E per tanto pigliando il re$iduo di quel tal binomio, che $aria ℞ 18 men 4. & cauarne la $ua radice per la mede$ima regola, $i tro- uara tal $ua radice e$$er ℞ ℞ 8 men ℞ ℞ 2. che $aria vn re$iduo medial primo, come dice Euclide, VNDECIMO. tal che $i vede, che non vi occorre altro nella conclu$ione di quello, che fece in quella del binomio, eccetto che in luogo del termine del piu vi accade il termine del meno, tal che $i potria qua$i v$cire di e$$emplificare le altre quattro, che $eguita, pur per non rompere que$to ordine le e$$emplifica- remo pur $otto breuita, con le conclu$ioni date nella terza, quarta, quinta, & $e$ta del detto otta- uo capo $opra li binom{ij}.

EVclide anchora nella 93 propo$itione $peculatiuamente dimo$tra, che $e vna $uperfi- 3 cie $ara contenuta da vna linea rationale, & dal terzo re$iduo, la linea potente $opra di quella $ara re$iduo medial $econdo.

re$iduo terzo la ℞ di ℞ 112 men ℞ 84 $ara ℞ ℞ 63 men ℞ ℞ 7 re$iduo medial $econdo

Si che in que$ta conchiude in $o$tanza (per le ragioni dette $opra la prima di que$to capo) che la radice di vn terzo re$iduo $uperficiale $ara vn re$iduo medial $econdo, per e$$empio di que$ta pigliando il re$iduo di quel terzo binomio ℞ 112 piu ℞ 84. tolto nella terza del ottauo capo, la radice delquale fu trouata e$$er ℞ ℞ 63 piu ℞ ℞ 7. il qual $uo re$iduo $aria ℞ 112 men ℞ 84. onde cauando la $ua radice (per le mede$ime regole date del binomio) $i trouara tal radice e$- $er ℞ ℞ 63 men ℞ ℞ 7. che $aria vn re$iduo medial $econdo, come $i propone, il mede$imo tro- uarai nelle altre $imili.

SImilmente il detto Euclide nella 94 propo$itione del detto $uo decimo libro geometri 4 re$iduo quarto la ℞ di 4 men ℞ 10 $ara ℞ v. (2 ⓟ ℞ 1 {1/2}) men ℞ v. (2 \~m ℞ 1 {1/2} linea menore camente dimo$tra, che $e vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & dal quarto re$iduo, la linea potente $opra di quella $ara la linea menore.

Anchora que$ta $o$tantialmente (per le ragioni adutte $opra la prima di que$to ca- po) non vuol inferir altro $aluo, che la radice di vn quarto re$iduo $uperficiale e$$er vna linea me- nore, & $e per e$$emplificare tal propo$itione, pigliarai di quel binomio quarto, po$to nella quar- ta del detto ottauo capo, il qual $uo re$iduo $ara 4 men ℞ 10. & di que$to cauandone la radice $e- condo la regola piu volte detta trouarai, che $ara ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) men ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}, laqual è vna linea menore, come $i propone, il mede$imo trouarai nelle altre $imili.

EVclide anchora nella 95 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 5 $tra, che $e vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & da vn quinto re$i- duo, lo lato tetragonico di quella $ara la gionta con rationale componente mediale.

In que$ta mede$imamente in $o$tanza (per le ragioni adutte $opra la prima di que- re$iduo quinto la ℞ di ℞ 20 men 4 $ara ℞ v. (℞ 5 piu 1) m\~e ℞ v. (℞ 5 men 1 la linea giõta cõ rationale componente mediale $to capo) conchiude che la radice di vn quinto re$iduo $uperficiale è vna linea detta la gionta con rationale componente mediale. Et per e$$emplificar tal propo$itione pigliaremo il re$iduo di quel quinto binomio, adutto $opra la quinta del ottauo capo, il qual $uo re$iduo $ara ℞ 20 men 4. & di que$to cauandone la radice per quella mede$ima regola in tal luogo v$ata, & trouarai tal radice e$- $er quella mede$ima di tal binomio, eccettuando, che il termine del piu (componente quelle due radici vniuer$ali) $i tramuta nel termine del meno, cioe tal radice in que$to luogo $ara ℞ v. (℞ 5 piu 1) men ℞ v. (℞ 5 men 1) laqual radice, come tu vedi è vna gionta con rationale componente me- diale, come $i propone, il mede$imo trouarai la detta radice di ogni altro re$iduo quinto. Ma io ti pongo co$i li re$idui adutti nel ottauo capo, accioche tu veda $en$ibilmente, che da vna operatio- ne a l’altra non vi è differentia, eccetto che nella conclu$ione, nellaquale $olamente vi $i tramuta il termine del piu, nel termine del meno, come piu volte ti ho detto.

SImilmente il detto Euclide nella 96 propo$itione del detto $uo decimo libro geome- 6 re$iduo $e$to la ℞ di ℞ 15 men ℞ 8 $ara ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) m\~e ℞ v. (℞ 5 m\~e ℞ 3) la linea, che giõta con mediale co$titui$$e il tutto mediale. tricamente dimo$tra $e vna $uperficie $ara contenuta da vna linea rationale, & da vn $e$to re$iduo, lo lato tetragonico, che puo $opra di quella, $i approua e$$er la linea, che gionta con mediale co$titui$$e il tutto mediale.

Anchora in $o$tanza que$ta tal propo$itione (per le ragioni dette nella prima di que$to capo) nõ vuol inferir altro, $aluo che la radice di ogni $e$to re$iduo $uperficiale e$$er quella linea irrationale detta la gionta con mediale, co$titui$$e il tutto mediale, & per e$$emplificarla, pigliaremo pur il re$iduo di quel $e$to binomio, adutto $opra la $e$ta del ottauo capo, il qual re$iduo $ara ℞ 15 men ℞ 8. & di que$to cauandone la radice $econdo la regola data $opra la detta $e$ta del ottauo capo, trouarai quella e$$er ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) men ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) la è la gionta con mediale co$titui$$e il tutto mediale, come $i propone, il mede$imo trouarai $eguir in ogni altro re$iduo $e$to.

_Le$equenti $ei propo$itioni $ono in $o$tanza li conuer$i_ delle $ei precedenti ordinatamente a$$ettate.

EVclide nella 97 propo$itione del detto $uo decimo libro geometricamente dimo$tra, che $e 7 vna linea rationale $ara applicata vna $uperficie eguale al quadrato di vn re$iduo, l’altro lato è nece$$ario e$$er vn re$iduo primo.

LIBRO

Que$ta propo$itione non è altro, che il conuer$o della prima di que$to capo, perche in $o$tanza non re$iduo quinto a multiplicar ℞ 7 men 1 fia -- ℞ 7 men 1 fa 8 men ℞ 28 che è re$iduo primo vuol inferir altro $aluo, che a quadrar qual $i voglia di 6 re$idui, tal quadrato $ara vn re$iduo pri- mo $uperficiale, ma perche appre$$o di lui ogni re$iduo è inte$o per vna linea, & non per $uperficie, onde per tirare tal re$idual $uperficie in linea, vuol che tal $uperficie $ia applicata, cioe $oprapo$ta a vna linea rationale, laqual applicatione, ouer $oprapo$itione $i fa (come fu detto $opra la $ettima del ottauo capo) partendo la quantita di tal re$idual $uperficie, per la quantita di tal linea rationa- le, & co$i lo auenimento di tal partimento $ara linea, & tal linea $ara pur re$iduo di tal qualita, qual era la $uperficie partita, perche a partire qual $i voglia re$iduo per vna quantita rationale in lõghez re$iduo primo a multiplicar 4 men ℞ 12 fia -- 4 men ℞ 12 fa 28 men ℞ 768 che è re$iduo primo za, lo auenimento $ara pur vn re$iduo di quella mede$ima $pecie, che era il re$iduo partito (come per te mede$imo con la i$perienza te ne puoi certificare) & $e per ca$o la quantita di tal linea ratio- nale $ara denominata $olamente dalla vnita (cioe che quella $ia longa poniamo vna $ola mi$ura, come $aria vn piede) lo auenimento non $olamente $ara vn re$iduo di quella mede$ima $pecie, che era quella re$idual $uperficie partita, ma $ara quel mede$imo re$iduo, cioe denominato da quelli mede$imi nomi, vero è che vi $ara que$ta differentia, che quel re$iduo, che da tal partimento ne ve nira, $ara realmente lineale, & quello che $ara $tato partito $ara $uperficiale. Et accioche meglio re$iduo $econdo a multiplicar ℞ 18 men 4 fia -- ℞ 18 men 4 fa 34 men ℞ 1152 che è re$iduo primo m’intendi ti voglio addure il conuer$o della prima di que$to capo per e$$empio, il qual e$$empio venira a far duoi effetti, cioe $eruira per e$$empio di que$ta, & anchora venira a far la proua prati- cale di quella tal operatione, laqual $e ben ti aricordi fu trouato, che la radice di que$to re$iduo pri mo 8 m\~e ℞ 28. e$$er ℞ 7 m\~e 1. laqual ℞ è vn re$iduo quinto, & per far la proua praticale di tal ope- ratione bi$ognaria quadrar la detta ℞, cioe il detto re$iduo quinto di ℞ 7 men 1. & $e tal quadra- to fara preci$amente il detto primo re$iduo di 8 men ℞ 28. tal no$tra operatione $ara $tata buona, ma facendo altramente $aria $tata fal$a. Ma perche a quadrar il detto ℞ 7 men 1 (procedendo $e- re$iduo terzo a multiplicar ℞ 20 m\~e ℞ 15 fia -- ℞ 20 m\~e ℞ 15 fa 35 men ℞ 1200 che è re$iduo primo condo le regole date nel quinto libro $i trouara, che fara mede$imamente 8 men ℞ 28. e pero in quanto a quella operatione, tal operatione è buona. Et oltra di que$to $i vede praticalmente, che a quadrare tal re$iduo quinto fa re$iduo primo, come afferma la $opradetta propo$itione (in $o$tan za) vero è che $i potria dir tal re$iduo quinto e$$er $uperficiale, & nõ lineale, come vuol Euclide, ma per volerlo trasferir in lineale $enza variar li $uoi duoi nomi, partirai tal $uperficie re$iduale di 8 men ℞ 28. per la quantita di vna linea rationale longa vna $ol mi$ura (come $aria a dir longa piedi 1) & trouarai, che di tal partimento te ne venira pur 8 men ℞ 28. che $ara poi realmente vn re$i- re$iduo quarto a multiplicar 3 men ℞ 6 fia -- 3 men ℞ 6 fa 15 men ℞ 216 che è re$iduo primo duo primo lineale, come vuol Euclide. E pero vien @ e$$er accordato quello, che dice fra Luca, & altri pratici, che a quadrare qual $i voglia delle 6 $pecie di re$idui fara re$iduo primo. Ma per non $tar in vn $olo e$$empio, & ma$$ime che anchora $opra la detta prima di que$to capo, fu adutto duoi altri e$$emp{ij}, oltra il $opra notato, cioe fu trouato anchora ($e ben ti aricordi) che la radice di que$to primo re$iduo, cioe di 28 men ℞ 768 e$$er 4 men ℞ 12. che $aria pur vn’altro re$iduo pri- mo, & per far la proua praticale, quadra la detta radice, cioe il detto 4 men ℞ 12. il che facendo tro uarai, che fara il mede$imo 28 men ℞ 768. che è re$iduo primo, e pero $ta bene, non $olamente in re$iduo quinto a multiplicar ℞ 6 men 2 fia -- 10 men ℞ 96 fa ℞ 6 men 2 che è re$iduo primo quanto alla proua di quella, ma anchora per verificatione della $opradetta propo$itione, cioe che a quadrar vn re$iduo $econdo, fa pur re$iduo primo, & il mede$imo $i trouara $eguir in tutte le al- tre $pecie, che per non abondar in parole, $e da te mede$imo multiplicarai in $e ℞ 20 men ℞ 15 (che è vn re$iduo terzo) trouarai, che fara 35 men ℞ 1200. che è pur re$iduo primo. Similmente $e qua drarai que$to re$iduo quarto 3 men ℞ 6. trouarai, che fara 15 men ℞ 216. che è pur re$iduo pri- mo. Et co$i anchora $e quadrarai que$to re$iduo quinto ℞ 6 men 2. trouarai, che fara 10 men ℞ 96. che è pur re$iduo primo. Finalmente $e quadrarai que$to re$iduo $e$to ℞ 10 men ℞ 7 trouarai, re$iduo $e$to a multiplicar ℞ 10 men ℞ 7 fia -- ℞ 10 men ℞ 7 fa 17 men ℞ 180 che è re$iduo primo che fara 17 men ℞ 280. che è pur re$iduo primo, & co$i hai vi$to praticalmente il mirabil ordine, che o$$eruano que$te quantita irrationali fra loro, & meglio lo vederai nelle altre cinque $equen- ti propo$itioni.

ANchora Euclide nella 98 propo$itione del detto $uo decimo libro geometricamente 8 dimo$tra, quando che a vna linea rationale $ara aggionta vna $uperficie eguale al qua drato del re$iduo medial primo, l’altro lato di quella $ara vn re$iduo $econdo.

Similmente que$ta propo$itione non è altro in $o$tanza, che il conuer$o della $econ da di que$to capo, cioe nella detta $econda praticalmente $i dimo$tra con e$$emp{ij}, che la radice del $econdo re$iduo $uperficiale e$$ere il re$iduo medial $econdo, & in que$ta $i approui il conuer- $o, cioe che il quadrato del re$iduo medial primo fara vn re$iduo $uperficial $econdo, qual parten- dolo poi per la quantita di vna linea rationale (come dice Euclide) per porlo $opra quella, lo aueni m\~eto $ara vn $ecõdo re$iduo lineale, et $e tal iinea rational $ara denominata dalla vnita, il detto aue nimento $ara vn $ecõdo re$iduo lineale denominato da quelli mede$imi nomi di quel $uperficiale, VNDECIMO. e pero per tal cau$a (per abreuiar le parole) potemmo ragioneuolmente dire, che il quadrato di re$iduo medial primo a multiplicar ℞ ℞ 8 m\~e ℞ ℞ 2 fia -- ℞ ℞ 8 m\~e ℞ ℞ 2 fa ℞ 18 men 4. che è re$iduo $econdo ogni re$iduo medial primo e$$er vn $econdo re$iduo, & per e$$emplificar que$ta torremo que$to re$iduo medial primo ℞ ℞ 8 men ℞ ℞ 2. & lo quadraremo $econdo l’ordine piu volte detto, & tro uaremo, che ne venira ℞ 18 men 4. che è vn re$iduo $econdo, come $i propone, il mede$imo $i tro uara $eguir in tutte le altre $imili. Et nota che que$ta operatione ti vien a far la proua praticale del- la detta $econda di que$to capo.

SImilmente il detto Euclide nella 99 propo$itione del $uo decimo libro geometrica- 9 m\~ete dimo$tra, $e a vna linea rationale $ara applicata vna $uperficie eguale al quadrato del re$iduo medial $econdo, lo $econdo lato di quella conuien e$$er re$iduo terzo.

Laqual propo$itione (per le ragioni dette nelle due precedenti) non vuol inferir al- re$iduo medial $econdo a multiplicar ℞ ℞ 63 m\~e ℞ ℞ 7 fia -- ℞ ℞ 63 m\~e ℞ ℞ 7 fa ℞ 112 men ℞ 84. che è vn re$iduo terzo tro, che il conuer$o della terza di que$to capo, cioe che il quadrato del re$iduo medial $econdo è nece$$ario e$$er vn re$iduo terzo, & per e$$emplificare tal propo$itione $ia que$to re$iduo medial $econdo ℞ ℞ 63 men ℞ ℞ 7. quadralo $econdo le regole date, & trouarai, che quadrato fara ℞ 112 men ℞ 84. che è vn re$iduo terzo, come $i propone, il mede$imo trouarai $eguire in tutti gli altri $imili. Et nota che que$ta operatione ti viene ad hauer fatto anchora la proua praticale alla det- ta terza di que$to capo.

ANchora il detto Euclide nella 100 propo$itione del $uo decimo libro geometricamen- 10 te dimo$tra quando, che a vna linea rationale $ara aggionta vna $uperficie eguale al quadrato di vna linea menore, lo $econdo lato di quella $ara vn re$iduo quarto.

Similmente que$ta propo$itione (per le ragioni dette nella $ettima, & ottaua) in $o- $tanza non vuol inferir altro $aluo, che il conuer$o della quarta di que$to capo, cioe che il quadra- to della linea menore $ara vn re$iduo quarto $uperficiale. E$$empi gratia $ia que$ta linea menore ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) men ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) dico che il quadrato di que$ta tal linea, & altre $imili, $ara vn quarto re$iduo $uperficiale. Et per vedere naturalmente s’eglie co$i, quadra la detta linea me- nore $econdo la regola data circa il quadrar la linea maggiore $opra la decima del ottauo capo, cioe quadra l’una, & l’altra di quelle due linea menore a multiplicar ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) men ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2} fia -- ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) men ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2} fa -- 4 men ℞ 10 che è re$iduo quarto radici vniuer$ali, & trouarai che il qua- drato della maggiore (cioe della prima) il qual $ara 2 piu ℞ 1 {1/2}, & que$to $alua da banda, poi quadra la menore, cioe quella men ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) & trouarai, che fara ⓟ 2 men ℞ 1 {1/2}, perche men fia men fa piu, hor aggiõgi que$to quadrato, con l’altro, che $alua$ti, trouarai che in $umma fara preci$amente 4. fatto que$to multiplica l’una parte fia l’altra, cioe ℞ v. (2 piu ℞ 1 {1/2}) fia men ℞ v. (2 men ℞ 1 {1/2}) onde procedendo per le regole date nel terzo capo, trouarai che farãno men ℞ 2 {1/2} (perche men fia piu fa men) duplica la detta men ℞ 2 {1/2}, cioe multiplicala per 4. & trouarai che fara men ℞ 10. qual po$ta appre$$o alla $umma di duoi qua- drati, cioe a quel 4. trouarai, che fara 4 men ℞ 10. per il quadrato della detta linea menore, il qual 4 men ℞ 10 è vn re$iduo quarto, come $i propone, il mede$imo trouarai $eguire nel quadrato di tutte le altre $imili. Et nota, che que$ta quadratione ti vien a $eruire per proua praticale di quella operatione della detta quarta di que$to capo.

SImilmente Euclide nella 101 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente di- 11 mo$tra $e a vna linea rationale $ia aggionta vna $uperficie eguale al quadrato di vna li- nea con rationale co$tituente mediale, lo lato $econdo di quella $ara re$iduo quinto.

Anchora que$ta propo$itione (per le ragioni dette nella $ettima, & ottaua) in $o$tan za non vuol dir altro $aluo, che il conuer$o della quinta di que$to capo, cioe che il quadrato di vna linea con rationale co$tituente mediale, $em linea con rationale co$tituente mediale a multiplicar ℞ v. (℞ 5 piu 1) men ℞ v. (℞ 5 men 1) fia -- ℞ v. (℞ 5 piu 1) men ℞ v. (℞ 5 men 1 fa -- ℞ 20 men 4 che è re$iduo quinto pre $ara vn re$iduo quinto $uperficiale. E$- $empi gratia $ia que$ta linea con rationale co$titu\~ete mediale ℞ v. (℞ 5 ⓟ 1) m\~e ℞ v. (℞ 5 \~m 1) hor dico che il quadrato di que- $ta linea, & altre $imili, $empre $ara vn re$i- duo quinto $uperficiale, & per veder natu- ralmente $e co$i è quadra la detta linea ℞ v. (℞ 5 piu 1) men ℞ v. (℞ 5 men 1) onde procedendo $econdo la regola data $opra la 11 del ottauo capo, cioe quadra l’una, & l’altra di quelle due ℞ v. & trouarai, che il quadrato della prima fara LIBRO ℞ 5 piu 1. & quello della $econda fara piu ℞ 5 men 1. & tali duoi quadrati gionti in$ieme faranno a ponto ℞ 20. poi multiplica l’una fia l’altra $econdo la regola data nel terzo capo, trouarai che fa- ra men 2. duplicalo fara men 4. qual po$to appre$$o a quella ℞ 20 fara ℞ 20 men 4. & tanto $ara il quadrato di detta linea con rationale co$tituente mediale, & perche il detto ℞ 20 men 4. è vn re$i- duo quinto, $eguita il propo$ito, il mede$imo $i trouara $eguir nel quadrato di ogni altra $imile. Et nota che que$ta operatione vien a e$$er anchora la proua praticale della quinta di que$to capo.

EVclide anchora nella 102 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo 12 $tra. Se a vna linea rationale $ia aggionto vna $uperficie eguale al quadrato della linea con mediale componente mediale, l’altro lato di quella $ara re$iduo $e$to.

Similmente in que$ta propo$itione (per le ragioni adutte $opra la $ettima, & ottaua di que$to capo) non vuol inferir altro in $o$tanza, che il conuer$o della $e$ta di que$to capo, cioe che il quadrato della linea, che gionta con mediale co$titui$$e il tutto mediale, fara vn $e$to re$iduo $uperficiale. E$$empigratia $ia que$ta linea, che gionta con mediale co$titui$$e il tutto mediale ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) men ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) hor replico, che il quadrato di que$ta linea, & di altre $imili, $empre $ara vn re$iduo $e$to, & per verificar$i naturalmente $e eglie co$i, quadra que$ta tal linea $e- condo la regola piu volte detta, cioe quadra l’una, & l’altra di quelle due ℞ v. & trouarai, che il la gionta con mediale co$titui$$e il tutto mediale a multiplicar ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) men ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) fia -- ℞ v. (℞ 5 piu ℞ 3) men ℞ v. (℞ 5 men ℞ 3) fa -- ℞ 20 men ℞ 8 che è re$iduo $e$to quadrato della prima $ara ℞ 5 piu ℞ 3. & il quadrato della $econda $ara piu ℞ 5 men ℞ 3. qual gionto con l’altro fara preci$amente ℞ 20. poi multiplica l’una fia l’altra di dette due radici vniuer$ali, onde proced\~edo per le regole piu vol- te dette (hauendo ri$petto, che l’una è piu, & l’altra men) & trouarai, che fa- ranno men ℞ 1. dupplicala, multiplicandola per 4 fara men ℞ 8. laqual po$ta appre$$o a ℞ 20. fa- ra ℞ 20 men ℞ 8. & tanto $ara il quadrato di detta linea, che gionta con mediale co$titui$$e il tutto mediale, il qual quadrato $e ben guardi trouarai e$$er vn re$iduo $e$to, come $i propone, il mede- $imo trouarai e$$er il quadrato di ogni altra $imile. Auertendoti che que$ta operatione vien a e$$er anchora la proua della detta $e$ta di que$to capo.

Con$equentemente a que$ta il detto Euclide geometricamente dimo$tra in cinque propo$itioni, che qualunque linea commen$urabile in longhezza a qual $i voglia delle $opra narrate $ei vltime linee irrationali, eglie nece$$ario, che quella tale $ia vna linea di quella mede$ima $pecie in termine, & in ordine, lequali 5 propo$itioni le habbiamo interla$ciate per abreuiar la $crittura, & per non e$$er molto nece$$arie alla pratica, ma $olamente per dimo$trar $peculatiuamente altre propo$itioni, che $eguitano, & tanto piu, che facilmente da $e mede$imo $e ne puo con la i$perienza euidentemente chiarire, cioe che ogni linea communicante in longhezza a qual $i voglia $pecie di re$iduo è nece$- $ario e$$er re$iduo, & di quella mede$ima $pecie, & co$i $i trouara nelli duoi re$idui mediali, cioe primo, & $econdo, & nella linea menore, & nelle altre due, che $eguitano, & per chiarir$i natural- mente, cioe con la i$perienza, multiplica qual ti pare delle dette $ei linee irrationali, per vna quanti- ta rationale in longhezza, tu trouarai, che il produtto $ara pur vna quantita irrationale di quella mede$ima $pecie, che $ara la multiplicata. E$$empi gratia $e multiplicarai que$to re$iduo primo 4 men ℞ 7. poniamo per 3. fara 12 men ℞ 63. & que$to tal produtto vien a e$$er commen$urabile in longhezza con il detto re$iduo primo di 4 men ℞ 7. perche il contien quello 3 volte, hor dico che il detto 12 men ℞ 63. eglie nece$$ario e$$er re$iduo, & di quella mede$ima $pecie di quel 4 men ℞ 7. cioe è nece$$ario e$$er re$iduo primo, che $e ben lo e$$aminarai, trouarai co$i e$$ere, & que$to che è detto, & fatto di que$to re$iduo $i trouara $eguir in tutte le altre $equenti linee irrationali det te di $opra, & non $olamente trouarai riu$cire con il multiplicarle per vna quantita denominata da numero $ano, ouer rotto, ouer $ano, & rotto, ma anchora partendo quella per vna tal quantita ra- tionale, come fu anchor detto in fine della duodecima del ottauo capo delli binom{ij}, & delle altre cinque linee irrationali $eguitante quello.

IL detto Euclide anchora nella 108 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo- 13 $tra, $e da vna $uperficie rationale $ara tagliata vna $uperficie mediale, la linea pot\~ete nella $uper- ficie re$tante, $ara vna delle due linee irrationali, ouer vn re$iduo, ouer la linea menore.

Que$ta tal propo$itione, & le due $equenti, a me non era nece$$ario a dichiarirle altramente, perche per le dichiarationi fatte $opra le e$trattioni delle ℞ di re$idui (da noi detti re$idui $uperficiali) ven- gono a e$$er manife$te praticalmente, perche $e da vna $uperficie rationale (cioe denominata da al- VNDECIMO. cun numero) ne $ara tagliata, ouer $ottrata con il termine del piu vna $uperficie mediale (cioe de- nominata da vna radice $orda) $enza dubbio il re$tante $ara vn re$iduo $uperficiale, denominato da numero men radice, onde tal re$iduo $ara nece$$ariamente $imile al re$iduo primo, ouer al quar to. Se per $orte $ara $imile al primo (per le ragioni, & e$$emp{ij} adutti $opra la prima del pre$ente capo) la radice di quello nece$$ariamente $ara vn re$iduo. Et $e per ca$o tal re$tante $ara $imile al re- $iduo guarto (per la quarta di que$to capo) la $ua radice $ara la llnea menore, & que$to è quello, che in $o$tanza vuol inferire que$ta propo$itione.

ANchora il detto Euclide nella 109 propo$itione del detto $uo decimo libro geome- 14 tricamente dimo$tra. Se da vna $uperficie mediale $ara detratta vna $uperficie rationa- le, la linea potente nella $uperficie re$tante $ara l’una delle due linee irrationali, ouero il re$iduo medial primo, ouer la linea con rationale componente mediale.

Anchora que$ta, che ben la con$idera praticalmente $i trouara, che a cauar da vna $uperficie media- le (cioe denominata da vna radice $orda) vna $uperficie rationale (cioe denominata da vn nume- ro) con il termine del meno, $enza dubbio alcuno la re$tante $uperficie $ara vn re$iduo $uperficia- le denominato da radice men numero, e pero eglie nece$$ario, che $ia $imile al $econdo, ouero al quinto re$iduo. Se per $orte $ara $imile al $econdo re$iduo (per le ragioni, & e$$emp{ij} narrati $opra la $econda di que$to capo) la $ua radice $ara il re$iduo medial primo, & $e per $orte $ara $imile al quinto re$iduo (per le ragioni, & e$$emp{ij} adutti $opra la quinta di que$to capo) la $ua radice nece$- $ariamente $ara la linea gionta con rationale componente mediale, & que$to è quello, che in $o$tan za vuol inferir la pre$ente propo$itione.

ANchora Euclide nella 110 propo$itione del $uo decimo libro, geometricamente dimo 15 $tra. Se vna $uperficie mediale $ara detratta da vna $uperficie mediale, & $ia la re$tante incommen$urabile al tutto, la linea potente nella detta re$tante, $ara o l’una, o l’altra delle due irrationali, cioe ouero il re$iduo medial $econdo, ouero la con mediale com- ponente mediale.

Similmente eglie manife$to, che a $ottrare vna $uperficie mediale (qual è denominata da radice $orda) da vn’altra $uperficie mediale a lei incommen$urabile, la $uperficie re$tante $ara vn re$iduo $uper- ficiale denominato da radice men radice, e pero tal re$iduo $uperficiale è nece$$ario, che $ia $imile al terzo, ouero al $e$to re$iduo, $e per $orte adunque tal $uperficie re$tante $ara vn re$iduo terzo $u perficiale (per la terza di que$to capo) la ℞ di quello eglie nece$$ario e$$er vn re$iduo medial $econ- do. Et $e per $orte $ara vn re$iduo $e$to (per la $e$ta di que$to capo) tal $ua radice nece$$ariamente $a ra la linea, che gionta cõ mediale co$titui$$e il tutto mediale, & que$to è quello, che in $o$tanza vuol inferire la pre$ente propo$itione. Ma perche il pratico non ha ri$petto a que$te $cientifice $ottilita di parlare, cioe ogni binomio quadro, o $ia lineale, ouer $uperficiale, da lui è inte$o per binomio qua- dro, & que$to mede$imo s’intende del re$iduo quadro, e pero non è da marauigliar$i $e nel no$tro proce$$o praticale, per non confonder li pratici con tal $ottilita il mede$imo co$tumaremo.

Con$equentemente a que$ta 110 propo$itione in due altre propo$itioni il detto Euclide geometrica- mente dimo$tra, che delle linee irrationali, lequali $ono il re$iduo, & quelle che $eguitano dapoi quella, e$$er impo$$ibile alcuna $tar $otto a l’altra in termine, & in ordine, & anchora il termine, ouer ordine del binomio non è po$$ibile conuenire al re$iduo, & al contrario la linea, che $i dice re- $iduo, ouero alcuna delle irrationali, che $ono dapoi quella non puo $tare $otto al termine del bi- nomio, ouer $otto al termine, & ordine di alcuna delle altre linee irrationali, che $eguitano dietro al binomio. Et oltra di que$to dimo$tra, che l’ordine delle linee irrationali è po$$ibile e$$er produtto in infinito, & non è po$$ibile alcuna di quelle conuenire in termine, & in ordine con quella, che pre cedera, lequai due propo$itioni le habbiamo interla$ciate per piu cau$e, l’una è, che $olamente con $peculatiue dimo$trationi $i p$$ono verificare, & ma$$ime le due prime parti (come fu anchor det- to della $ua 72 propo$itione in fine della no$tra decimaquarta del ottauo capo delle linee binomia- li, & delle altre cinque irrationali) cioe che di @ai propo$itioni, con e$$emp{ij} naturali, ouer praticali, ouero a ta$toni il puro pratico non $i puo verificare, che co$i$ia, ne manco che co$i non $ia, ma vi re$ta ambiguo, come di $otto con vna dimanda da me fatta a vn gran pratico, ma priuo di $cien- tia, ti faro manife$to, ma prima ti voglio narrar il $ugetto delle dette due propo$itioni. Dico adun- que che le dette due propo$itioni (in $o$tantia) non vogliono inferire altro $aluo, ch’eglie impo$$i- bile alcuna di quelle 13 linee irrationali, dellequali fino a que$to luogo è $tato trattato, poter$i ag- guagliare a vna delle altre, cioe e$$er impo$$ibile di poter trouare vn re$iduo, che $ia eguale, ponia- mo a vna data linea menore, ouer trouare vn re$iduo, che $ia eguale a vn dato binomio, & al con- trario trouar vn binomio, che $ia eguale a vn dato re$iduo, ouero ad alcuna delle altre linee irratio- LIBRO nali, lequal co$e con la pura pratica è impo$$ibile di poter intendere con la i$perienza, che co$i $ia, ne manco che co$i non $ia, ma $olamente con dimo$trationi, con laqual notitia molte volte ho fat- to freneticare alcuni periti$$imi pratici, & fra gli altri vno qua in Venetia al principio, che vi venne per habitare, alqual (per veder $e lui haueua intelligentia di Euclide, & ma$$ime del decimo) gli adi mandai per$onalmente, $e haueua openione, che fu$$e po$$ibile di poter trouar vn binomio, & vn re$iduo, che fra loro fu$$ero eguali in quantita, lui immediate mi ri$po$e, che $i, & io lo pregai, che me li troua$$e, & lui molti giorni $opra a tal materia freneticando naturalmente a ta$toni, come fanno la maggior parte di puri pratici, finalmente mi mandò que$to binomio ℞ 24 piu ℞ 6. & que$to reflduo ℞ 96 m\~e ℞ 24. i quali in effetto $ono eguali l’uno a l’altro in quantita, perche a $um mar ℞ 24 con ℞ 6 (quali $ono communicanti) $i trouara, che in $umma faranno ℞ 54. $imilmente a $ottrare quel men ℞ 24. da quella ℞ 96 (per e$$er communicante) $i trouara, che re$tara mede$i- mamente ℞ 54. e pero non $i puo negare, che ℞ 24 piu ℞ 6. non $ia eguale in quantita a ℞ 96 men ℞ 24. ma $i puo ben dire ℞ 24 piu ℞ 6 non e$$er binomio, abenche $ia proferto con duoi nomi, & $imilmente ℞ 96 men ℞ 24 non e$$er re$iduo, come nel mio que$ito, $i adimanda perche vn bi- nomio, douendo e$$er binomio bi$ogna, che le due quantita, che’l formano $iano incommen$ura- bili in longhezza, & $imilmente quelle, che formano il re$iduo (come nelle $ue diffinitioni al $uo luogo fu detto) & que$te $i del binomio, come del re$iduo, $i vede, che $ono communicanti, per- che a proferire vna quantita per duoi nomi, che $i po$$a proferir per vn nome $olo non $e gli puo dir binomio, per non hauer le conditioni, che $i a$petta al binomio, ma $e gli potria dire binomio finto, come che noi finge$$imo anchora con numeri rationali, $opra li quattro atti delli duoi termi ni piu, & meno, & que$to mede$imo $i debbe intendere del re$iduo. Que$ta particolarita ti ho vo- luta narrare, & e$$emplificare, accio meglio intendi il $ugetto delle $opra$critte propo$itioni in- terla$ciate, cioe che vna delle dette 13 linee irrationali non puo conuenire, ouer $tare $otto al ter- mine di vna delle altre.

Circa alla vltima parte, cioe che l’ordine delle dette linee irrationali $ia po$$ibile di e$$er produtto in infinito, & che niuna di quelle po$$a conuenir$i in termine, & in ordine con la precedente, eglie fa- cil co$a da poter$ene con modi praticabili per diuer$e vie chiarire, dellequali diuer$e vie que$ta è vna. Sel $ara vna linea poniamo longa ℞ 6. laqual linea da Euclide $aria detta rationale, hor $e mul tiplicaremo tal ℞ 6. per la vnita fara pur ℞ 6. di $uperficie, laqual $uperficie è detta mediale, il lato te- tragonico di tal $uperficie (che $ara la ℞ di quella) $ara ℞ ℞ 6. che $aria vna linea mediale, laqual non $i conuien in termine con quella rational di ℞ 6. $imilmente multiplicando la detta ℞ ℞ 6. per la vni ta fara di $uperficie pur ℞ ℞ 6. il lato tetragonico, dellaqual $uperficie $ara ℞ ℞ ℞ 6. & que$ta tal li- nea irrationale non $i conuien con quella linea mediale di ℞ ℞ 6. Et con tal ordine procedendo $e ne trouara vn’altra denominata da ℞ ℞ ℞ ℞ 6. laqual non $i conuenira con la $ua precedente, cioe con ℞ ℞ ℞ 6. & con tal modo $i potria procedere in infinito, & que$to ch’è $tato e$$emplificato con quella ℞ 6. rationale, $i debbe intendere in tutte le dette 13 irrationali, gli e$$empi dellequali (come di $opra fu detto) te le la$cio far a te per l’ordine detto, anchor che per altre vie $i potria dimo$trare in atto tal infinita, ma per nõ e$$er materie molto nece$$arie (com’è detto) in pratica le pretermetto.

EVclide anchora nella 113 propo$itione del detto $uo decimo libro geometricamente 16 dimo$tra, che po$ta vna $uperficie rationale $opra vn binomio, la larghezza di quella $ara vn re$iduo, li nomi delquale $aranno commen$urabili alli nomi di quel tal bino- mio, & in vna mede$ima proportione. Et oltra di que$to quello, che vien produtto dal detto re$iduo hauera vn mede$imo ordine a quello, che vien produtto dal detto binomio.

Que$ta tal propo$itione, & tutte le altre, che $eguitano per fino in fine del detto decimo nella no$tra traduttione fatta in volgare, non $i trouano nella traduttione del Campano, ma $olam\~ete in quella fatta dal Zamberto. Hor per tornar al propo$ito que$ta tal propo$itione, fu $otto breuita dichiara- ta $opra la decima$ettima, & decimaottaua del terzo capo del quinto libro, per quanto $i a$pettaua alla pratica di quello, che in tal luogo $i proponeua, anchor che $otto altra forma di parlare $i e$pli ca$$e, & il mede$imo è $tato dapoi replicato nella prima del primo capo del decimo libro, cioe che a multiplicar vn binomio fia il $uo re$iduo, $empre produceua quãtita rationale, & che il mede$imo faceua a multiplicar vn binomio fia vn re$iduo, che li nomi di quel tal binomio fu$$ero commen- $urabili alli nomi di quel tal re$iduo, & in vna mede$ima propo$itione, ma per accordare pratical- mente quel modo di parlar con la pre$ente proportione. Eglle manife$to (per le ragioni adutte $o- pra la $ettima del ottauo capo) che a voler ponere praticalmente vna $uperficie $opra di vna linea, bi$ogna partir la quantita di quella $uperficie, per la quantita di quella linea, & lo auenimento di tal partire $ara la larghezza, cioe l’altro lato di tal formata $uperficie, hor che hai inte$o que$to, volen- VNDECIMO. do mo praticalmente e$$emplificare con numeri, & radici la pre$ente propo$itione. E$$empi gratia $ia que$to binomio primo 4 piu ℞ 7. & $ia vna $uperficie rationale, poniamo 12 per numero, vo- lendo mo ponere tal $uperficie $opra il detto binomio lineale, & determinare il $econdo lato di tal formata $uperficie, bi$ogna (come di $opra è $tato detto) partir la detta $uperficie di 12 per il detto binomio, cioe per 4 piu ℞ 7. & lo auenimento di tal partire $ara il $econdo lato di tal $uperficie for mata, il qual $econdo lato (per la $opradetta Euclidiana propo$itione) $ara vn re$iduo, li nomi del- quale $aranno commen$urabili alli nomi del detto binomio, & in vna mede$ima proportione. Et oltra di que$to il quadrato del detto re$iduo, hauera vn mede$imo ordine al quadrato di quel tal binomio, cioe che il quadrato del binomio $ara vn binomio primo $uperficiale, & $imilmente il quadrato del re$iduo $ara vn re$iduo primo $uperficiale, & i loro nomi $aranno proportionali.

Hor per veder naturalmente, cioe con la i$perienza s’eglie, co$i parti realmente la detta $uperficie di 12. per il detto binomio di 4 piu ℞ 7. Onde procedendo per la regola data nella terza del $econdo capo, cioe troua prima (per la regola data nella detta terza del $econdo capo) vna quantita, che dut ta nel detto binomio produca quantita rationale, & quantunque $e ne potria trouar infinite (co- me di $otto $i dira) nondimeno per la piu i$pediente, & commoda, pigliaremo il re$iduo del detto binomio, cioe 4 men ℞ 7. & con que$to multiplicaremo il partitore, & la co$a da partire, cioe 4 piu ℞ 7. & quel 12. & della prima multiplicatione, cioe di 4 men ℞ 7 fia 4 piu ℞ 7. trouarai, che te ne venira a ponto 9. & que$to $erba per tuo general partitore, poi multiplica il detto 4 men ℞ 7. fia quel 12. fara 48 men ℞ 1008. & que$to produtto, parti per quel 9 che $alua$ti, & trouarai, che te ne venira 5 {1/3} men ℞ 12 {4/9} per il ricercato $econdo lato della detta $uperficie di 12. po$ta $opra del- la detta linea binomiale di 4 piu ℞ 7. il qual $ecõdo lato pri- 4 piu ﺹ 7 5{1/3} menﺹ 12 {4/9} 12 ma $i vede, ch’eglie vn re$iduo, ma per vedere $e li nomi di tal re$iduo $ono commen$urabili alli nomi del detto bino- mio, & in vna mede$ima proportione, & que$to $i puo co- no$cere per diuer$e vie, dellequali que$ta n’è vna, tanto di venire a partir il primo nome di vno per il primo nome de l’altro, quanto che a partir il $econdo nome del mede$imo, per il $econdo nome dell’altro. Et oltra di que$to bi$ogna, che li detti auenimenti $iano rationali, perche $e non fu$$ero rationali li non $ariano communicanti (come piu volte è $tato detto) hor per veder $e co$i è, parti- remo 5 {1/3} (primo nome del re$iduo) per 4 (primo nome del binomio) & ne venira 1 {1/3}, poi partire- mo anchor ℞ 12 {4/9} ($econdo nome del re$iduo) per ℞ 7 ($econdo nome del binomio) & ne venira ℞ 1 {7/9}, laqual radice $e la cauarai (per le regole date al $uo luogo) trouarai quella e$$er mede$ima- mente 1 {1/3}, e pero vien a e$$er verificata praticalmente la $opra $critta Euclidiana propo$itione, per- che non $olamente li detti nomi del detto re$iduo $ono commen$urabili alli nomi del detto bino- mio, ma $ono commen$urabili in vna mede$ima proportione, perche l’una, & l’altra proportione delli duoi, & duoi nomi è denominata da quel 1 {1/3}, & le proportioni $ono eguali quãdo che le loro denominationi $ono eguali, e pero $eguita il propo$ito. Et perche eglie co$a nota, che a multiplicar lo auenim\~eto di vna partitione fia il partitore producono la quantita partita, e pero a multiplicar il detto binomio di 4 piu ℞ 7 fia lo auenimento, cioe fia quel re$iduo di 5 {1/3} men ℞ 12 {4/9} faranno preci$amente la quantita partita, cioe quel 12. e pero $i manife$ta quello, che piu volte habbiamo detto, cioe che non $olamente a multiplicare vn binomio per il $uo re$iduo produce quantita ra- tionale, ma anchora a multiplicarlo per vn’altro re$iduo, che habbia li nomi commen$urabili alli nomi del binomio, & in vna mede$ima proportione, & perche infiniti re$idui $empre $i po$$ono trouare, che haueranno tal conditione, con qual $i voglia binomio propo$to, e pero $eguita quel- lo, che di $opra habbiamo detto, cioe che $i potria trouar infinite quantita, che dutte fia vn propo- $to binomio, produranno quantita rationale.

La $econda parte di detta propo$itione vien a e$$er qua$i da $e manife$ta, perche $e li nomi del re$iduo $ono commen$urabili alli nomi del binomio, & in vna mede$ima proportione. Seguira che li no- mi del quadrato del detto re$iduo (che $ara vn re$iduo primo $uperficiale) $iano commen$urabili alli nomi del quadrato del detto binomio (che $ara vn binomio primo $uperficiale) & in vna me- de$ima proportione, e pero haueranno vn mede$imo ordine, come dice tal propo$itione.

_S_Imilmente il detto Euclide nella 114 propo$itione geometricamente dimo$tra, che mettendo 17 vna $uperficie rationale $opra vn re$iduo, la larghezza formara vn binomio, li nomi delquale $aranno cõmen$urabili alli nomi di e$$o re$iduo, & in vna mede$ima proportione. Et oltra di que- $to quel che $ara generato dal binomio ottenira vn mede$imo ordine a quel generato dal re$iduo.

LIBRO

Que$ta è al contrario della pa$$ata, e pero la faremo $cu$ar anchora per proua della pa$$ata. E$$empi gratia $ia que$to re$iduo 5 {1/3} men ℞ 12 {4/9} della precedente conclu$ione, & $ia anchora la mede$ima $uքficie rationale denominata da 12 per numero, laqual ponendola $opra il detto re$iduo di 5 {1/3} men ℞ 12 {4/9}, non $olamente il 0 2 lato di quella $ara vn binomio, li nomi delquale $aranno cõmen- $urabili alli nomi di tal re$iduo, & in vna proportione (come afferma que$ta propo$itione) ma tal binomio è nece$$ario, che $ia anchora quel 4 piu ℞ 7 della precedente propo$itione, & $e co$i non fu$$e $aria $egno, che la operatione della precedente propo$itione fu$$e fal$a, perche que$ta è il con- uer$o di quella. Hor per veder $e co$i è per mettere la detta $uperficie 12 $opra del detto re$iduo 5 {1/3} men ℞ 12 {4/9}, partirai 12 per il detto re$iduo, & per far tal effetto tu multiplicarai il detto re$i- duo per il $uo binomio (per le ragioni piu volte dette) cioe per 5 {1/3} piu ℞ 12 {4/9}, & trouarai, che fa- ra preci$amente 16. qual $alua per tuo general partitore, poi multiplica anchora quella $uperficie di 12 per il mede$imo binomio, cioe per 5 {1/3} piu ℞ 12 {4/9} trouarai, che fara 64 piu ℞ 1792. & que- $to partirai per il tuo partitore, che $alua$ti, cioe per 16. & trouarai, che te ne venira preci$amente 4 piu ℞ 7. (come di $opra fu detto) il qual è binomio della precedente, e pero la operatione della precedente vien a e$$er prouata (anchor che per altre vie la $i potria approuare) & oltra di que$to la pre$ente propo$itione, vien a e$$er praticalmente verificata, cioe che il $econdo lato di tal $uper- ficie è vn binomio, li nomi delquale $ono commen$urabili alli nomi del detto re$iduo, & in vna proportione, come di $opra nella precedente fu approuato. Et $imilmente il quadrato del bino- mio ottiene vn mede$imo ordine al quadrato del detto re$iduo ք le ragioni dette nella preced\~ete.

ANchora Euclide nella 115 propo$itione del $uo decimo libro geometricamente dimo 18 $tra. Se vna aria $ara compre$a $otto a vn re$iduo, & a vn binomio, delquale li nomi $iano commen$urabili alli nomi del detto re$iduo, & in vna mede$ima proportione, la linea potente in detta $uperficie $ara rationale.

Que$ta tal propo$itione inquanto alla pratica vien da $e chiara $enza altro e$$empio, perche per gli e$$emp{ij} dati nelle due precedenti, & in molti altri luoghi, e$$endo naturalmente fatto manife$to, che a multiplicar vn binomio fia il $uo reci$o, ouer fia vn reci$o, che li nomi di quello $iano com- men$urabili alli nomi del detto binomio, & in vna mede$ima proportione $empre producano quantita rationale, laqual quantita rationale vien a e$$er $uperficie, & è anchora manife$to pratical- mente, che la linea potente in detta $uperficie (che $ara la radice di quella) oueramente che la $ara ra- dice rationale, & di$creta, oueramente che la $ara $orda, $e la $ara rationale, et di$creta, non vi è dub bio alcuno, che la $ara rationale, $i appre$$o di pratici, come appre$$o di Euclide, ma $e la $ara radi- ce $orda, gia piu volte ti ho detto, che appre$$o del detto Euclide è detta rationale (per e$$er la $ua potentia rationale) anchor che appre$$o di pratici a vna tal linea $e gli dica $orda, & irrationale. Et que$to è quello, che nella detta propo$itione $i vuol inferire. Eglie ben vero, che tal propo$itione in quanto alla $cientia a volerla $peculatiuamente dimo$trare è molto ingenio$a, & bella, come che in e$$o Euclide appare, ma perche di tai dimo$trationi il puro pratico non $aria capace, le la$cio a quelli, che nella $cientia fanno profe$$ione in e$$o Euclide.

Nelle altre quattro propo$itioni, che mancano a compir il detto decimo di Euclide della no$tra tra- duttione volgare, cioe la 116. 117. 118. & 119. $ono in parte $tate dette nelle propo$itioni cauate dalla traduttione del Campano per auanti po$te, ma alquanto diuer$e in parole le habbiamo in- terla$ciate, cioe nella 116. $i dimo$tra, che infinite linee irrationali vengono fatte dalla mediale, del- lequali niuna di quelle è $imile, ouer vna mede$ima a niuna di quelle, che erano per auanti, il che di $opra nella no$tra 15 di que$to capo, il mede$imo fu detto, & non $olam\~ete della linea mediale, ma generalm\~ete di tutte le 13 linee irrationali. Nella 117 $i dimo$tra, che ogni linea cõmen$urabile alla linea menore e$$er linea menore. Et nella 118. il mede$imo $i dimo$tra della gionta con rationale componente il tutto mediale, dellequali n’è $tato generalmente parlato nelle pa$$ate. Nella 119. & vltima del detto decimo libro $i dimo$tra qualmente il diametro delle figure quadrate è incom- men$urabile in longhezza al lato, laqual co$a dimo$tra $opra la nona propo$itione del detto deci- mo da noi tradutto, ma nella traduttione del Campano è la $ettima del detto decimo di Euclide, laqual co$a non è $tata da noi in que$to no$tro e$$emplificata per e$$er materia pertinente piu al $cientifico $peculatiuo, che al pratico, e pero chi de$idera$$e di voler intendere la dimo$tratione di tal propo$itione ricorra alla detta nona del detto decimo di Euclide da noi tradutto, & hauera cio che de$idera, cioe trouara che $e po$$ibil fu$$e il diametro delle figure quadrate e$$er commen$u- rabile al $uo lato, $eguiria que$to inconueniente, che il numero di$paro $aria eguale al numero pa- ro, laqual co$a è impo$$ibile, & con que$ta faremo fine a que$to capo.

VNDECIMO. _Come $i po$$a con ragione limitar il precio alle gioie, ouero_ pietre precio$e. # Cap. XII.

NOn ci è da dubitare, che le gioie $ono piu nobili, & di maggior valore (ri$petto alla quant ita) di qual $i voglia materia, che naturalmente occorrer po$$a in tutta l’arte negotiaria, & tengo, che per que$ta cau$a $iano dette pietre precio$e, cioe pietre piu appreciate di qual $i voglia altra materia (ri$petto alla quantita) & quantunque il trat- tar di loro $i conuenia nella prima parte, per non e$$er materia in tutto fuora dell’arte negotiaria, nondimeno, perche alle $ue regole non bi$ogna ignorare il trattato delle proportioni $ono $tato a$tretto a prorogar il trattato di quelle per fin dapoi il trattato delle proportioni, ma per e$$er quel le (come è detto) piu nobili, & di maggior valore, ri$petto alla $ua puoca quantita di qual $i vo- glia altra mercantia, mi è par$o, che il $uo condecente luogo $ia in fine di que$ta $econda parte.

DIco adunque che le pietre precio$e $ono compre$e, & apprezzate non $olamente per 1 la pura grandezza, ma per la bellezza, finezza, & per la forma di quelle. Et que$te tali pietre precio$e non puoco $i di$cordano dalle altre materie, che occorre nell’arte nego- tiaria, perche nelle altre materie, che $i vendono, & comprano a pe$o, tal proportione qual è della materia piu pondero$a a quella, che è men pondero$a, quella mede$ima $ara del valore della detta piu pondero$a, al valore della detta men pondero$a, laqual co$a non $eguita nelle dette pietre precio$e, perche $el $ara poniamo vn $meraldino, che pe$i vn caratto, & che vaglia, ponia- ♑ 1 ducati 10 ♑ 2 ducati 40 ♑ 4 ducati 160 ♑ 8 ducati 640 mo ducati 30. vn’altro $meraldo maggiore, ma di quella mede$ima bellezza, finezza, & forma, che pe$a$$e 2 caratti alla proportione delle altre $pecie di mercantie doueria valer 60. ma in proprio fatto $i trouaria valer molto piu di detti 60. ma per $aper la proportione di tal $ua augmentatione, eglie impo$$ibile a poterlo determinare $el non $i ha notitia del precio di duoi $i- mili di finezza, bellezza, & di forma, ma diuer$i di grandezza, ouer pondero$ita, perche $ono al- cune gioie, che molto piu augmentano nel precio in ri$petto della augmentatione della $ua gran- dezza, ouer pondero$ita dell’altra, & per que$to bi$ogna hauer notitia del precio di due (come è detto) diuer$e di grandezza. Hor per venir al effetto, & per farti capace di que$ta materia, pongo che’l $ia vn diamantino in ponta, che pe$i vno caratto, & che vaglia 10. & vn’altro di quella mede$ima finezza, forma, & bellezza, che pe$a ♑ 2. val ꕮ 40. $i adimãda, che valera a quella me- de$ima proportione vna che pe$a ♑ 8 (intendendo $empre (anchor che non $i dica) $imili nelle al- tre qualita) hor per $oluere que$ta, & altre $imili, bi$ogna con$iderar la proportione di duoi primi pe$i, cioe di ♑ 2 a ♑ 1. laqual è doppia, laqual proportione valla continuando per fin a tanto, che tu peruenghi a quelli ♑ 8. ouero a vn maggior di 8. $e per ca$o tali ♑ 8. ca$cara $otto di tal pro- gre$$ion geometrica, facil co$a $ara da concluder tal que$tione, ma $e per $orte non ca$cara $otto di tal progre$$ione, $ara tal que$tione alquanto $trana da concludere con preci$ione. Et perche a conti nuar tal proportione trouarai, che $tara in que$ta forma 16. 8. 4. 2. 1. $i che tu vedi, che quelli ♑ 8. ca$cano nel quarto luogo, ouer nel quarto termine proportionale, & per tanto continuando $imil mente li duoi primi prec{ij}, cioe ꕮ 40. & ꕮ 10. in tal $ua proportione quadrupla per fin al quar- to luogo, ouer termine, il che facendo faranno ꕮ 6400. ꕮ 160. ꕮ 40. & ꕮ 10. & co$i conclude- remo, che li detti ♑ 8 (che $ono nel quarto luogo valeranno quelli ꕮ 6400. che $ono nel quarto luogo di quella continua proportionalita quadrupla, che è il propo$ito.

VN’altro diamante in tauola, qual pe$a grani 3. val ꕮ 5. & vn’altro che pe$a grani 12. et 2 val ꕮ 60. $i adimanda che valera alla ratta vn’altro diamante, che pe$a grani 24. Per primo e$$empio grani 3 val ducati 12 grani 12 val ducati 60 grani 48 val ducati 300 ri$oluere que$ta procedi come fu fatto nella precedente, cioe continua la proportion di duoi pe$i, cioe di grani 12 a grani 3. per fin che tu troui, ouer eccedi quelli grani 24. il che facendo trouarai, che in tre termini, quali $ono 48. 12. 3. il terzo qual è grani 48. $uperchia li detti grani 24. continua anchora la proportione di dui prec{ij}, cioe di ꕮ 60 a ꕮ 12 per fin all’altro terzo termine, il che facendo li detti tre termini $taranno in que$ta forma 300. 60. & 12. & co$i $econdo e$$empio grani 3 val ducati 12 grani 12 val ducati 60 grani 24 val ꕮ ℞ 18000 grani 48 val ducati 300 vn diamante dital $orte, che pe$a$$e grani 48. alla ragion di primi valeria ꕮ 300. ma perche quello che ricerchiamo, non pe$a piu di grani 24. & pero in que$to ca$o bi$ogna con$iderar la proportio- ne, che @ da 12 al detto 24. che parte la $ia di quella, che è da 12 a 48. onde operando per la regola data nella 1. del 12 capo del $ettimo libro trouarai, che la $ara preci$amente la mita, per e$$er il det to 24 il medio proportionale fra 12. & 48. & per tanto diuidendo per mita la proportion di pre- c{ij}, cioe di ducati 60. a ducati 300. trouando il $uo medio proportionale trouarai quello e$$er du- cati ℞ 18000. & tanto valera il detto diamante, che pe$a grani 24. ma quando che vn tal ca$o fu$- $e realm\~ete accaduto a qualche gioielieri, tu cauare$ti la radice propinqua del detto 18000. laquale LIBRO per le regole date trouarai e$$er ducati 134 {11/62}, & tanto dirai che valera il detto diamante, perche $e gli de$ti la tua conclu$ione per tal radice $orda loro $i $candeleggiariano di te. Hor per abreuiar la $crittura quando, che la proportione di quelli grani 12. a quelli grani 24. fu$$e $tata il terzo del- la proportione, che è dalli detti grani 12. a quelli grani 48. tu hare$ti trouato la terza parte del- la proportione di quelli ducati 60. a quelli ducati 300. per la regola no$tra data nel $ettimo libro, cioe trouare il $econdo termine di quattro termini continui proportionali, dalla banda delli du- cati 60. cioe $upponendo li ducati 60 per il primo termine, & li ducati 300 per il quarto di quat- tro termini continui proportionali, & co$i tal $econdo termine $aria il valore di quelli grani 24. & co$i $e la detta proportione di grani 12 a grani 24 fu$$e il quarto, ouer il quinto, ouero il $e$to, & co$i di$correndo, della detta proportione di grani 12 a grani 48. tu hare$ti anchora tolto la mede- $ima parte della proportione di quelli ducati 60 a quelli ducati 300 dalla banda ver$o li ducati 60. & tal $econdo termine $aria il valore di quelli grani 24. Ma $e per $orte la proportione delli detti grani 12. alli detti grani 24. fu$$e li {2/3} della proportione di detti grani 12 a quelli grani 48. tu pi- gliare$ti li {2/3} della proportione di quelli ducati 60 a quelli ducati 300 dalla banda ver$o li ducati 60. & per far tal effetto tu $upponere$ti li ducati 300. il primo, & li ducati 60. il quarto di quattro termini continui proportionali, & con la no$tra regola data nella detta del capo del $etti- mo libro, trouare$ti il $econdo termine, cioe dalla banda di ducati 300. & quel tal termine $aria il valore dı quelli grani 24. & co$i con tal ordine procedere$ti in ognialtra $orte di parte, ouer parti, che fu$$e la detta proportione di quelli grani 12. a quelli grani 24. di quella di detti grani 12 a det ti grani 48. ouer altri $imili. Ma quando che la detta proportione menore, cioe di detti grani 12 a quelli grani 24. non fu$$e parte, ne parti della maggiore, cioe di quella, che è dalli detti grani 12 a quelli grani 48. ate $aria nece$$ario trouar la proportione della maggior proportione alla meno- re, laquale in tal ca$o $aria $uperpartiente, ouer multiplice $uperpartiente, & $econdo che la troua- $ti e$$ere, a te $aria nece$$ario a trouar vn termine, che $imilm\~ete diuide$$e la proportione delli duoi prec{ij}, & quel tal termine $aria il valore della propo$ta gioia, ouer diamante. Et $appi che $opra a que$ta materia di gioie vi $i potria formar vna opera per cau$a delle varie $pecie di que$tioni, che $opra di quelle potria realmente accadere, ma $e hauerai ben in memoria tutte le no$tre regole, po $te nel $ettimo libro, da te mede$imo potrai ogni $trano ca$o ri$oluere.

Il fine della $econda parte del general trattato di numeri, & mi$ure di Nicolo Tartaglia.