metadata: dcterms:identifier ECHO:DSDY9XH0.xml dcterms:creator (GND:129226815) Cataneo, Girolamo dcterms:title (it) Libro nuovo di fortificare, offendere, et difendere : con il modo di fare gli alloggiamenti campali dcterms:date 1567 dcterms:language ita text (it) free http://echo.mpiwg-berlin.mpg.de/ECHOdocuView/ECHOzogiLib?mode=imagepath&url=/mpiwg/online/permanent/library/DSDY9XH0/pageimg log: a lot of pagebreaks had to be removed as the double-page pictures are scanned as one image inline images on jpg 032 and 035 parameters: despecs = 1.1.2 unknown: <007> = i or ı (dotless i) (occurs 41 time(s)) [0001] LIBRO NVOVO DIFORTIFICARE, OFFENDERE, ET DIFENDERE. _CON IL MODO DI FARE GLI_ ALLOGGIAMENTI CAMPALI. DI GIROLAMO CATANEO NOVARESE;

Da lui nouamente, in que$ta $econda i@@@pres$ione, emendato: & ampliato in piu luoghi di mo@te aggionte.

IN BRESCIA pre$$o Thoma$o Bozzola. M D LXVII.

[0002] [0003] TAVOLA DELLE COSE CONTENVTE NEL PRESENTE #### Libro delle Fortezze. Auuertimenti intorno alla pre$ente opera. # a # carte # _2_ Di alcune operationi Geometriche pertinenti al fabricare # fortezze. # a # carte # _3_ #### CAPITOLO PRIMO. #### Prima operatione. Come $i po$$a di$$egnare un angolo rettilinio, uguale ad # un angolo rettilineo. # a # carte # _3_ Come $i debba fare un’ angolo rettilineo, uguale ad un an- # golo rettilineo dato in un punto, a$$egnato in una linea, # che fu$$e la met à di una banda alla detta linea, & la # metà dall’ altra. # a # carte # _4_ #### Seconda operatione. E$$endoci propo$ta una linea retta, & in quella dato un # punto, po$$iamo da quel punto, produre una linea ad # angoli retti. # a # carte # _5_ #### Terza operatione. E$$endoci proposta una linea retta non terminata, & fuor # di quella dato un punto po$$iamo da quel punto produre # una perpendicolare, alla datta linea. # a # carte # _6_ #### Quarta operatione. E$$endoci propo$ta una linea retta, & fuor di quella dato # un punto, po$$iamo da quel punto produrre una linea # equidi$tante alla data linea. # a # carte # _9_ Per un’altro bel modo $i può tirare una linea equidi$tan- # te ad un’altra linea retta da un punto $egnato fuora di # quella. # a # carte # _9_ #### Quinta operatione. Que$ta operatione è per cono$cere le figure fatte di linee # rette, ò uguali ouero di$uguali di linee, e d’angoli; # & ancora à cono$cere l’angolo d’una figura de lati ugua # li, & d’angoli ancora, quanto $arà maggiore, ouero # minore d’un retto. # a # carte # _10_ [0004]TAVOLA. #### Sesta operatione. Quando occore$$e à fare una pianta d’una fortezza, ou ero # d’un forte, in quella mede$ima proportione, che una # fu$$e maggiore ouero minore dell’altra. # a # carte # _12_ #### Settima operatione. A trouare una mezza proportionale fra due linee # a # carte # _14_ #### Ottaua operatione. A diuidere una linea in quante parte uguali $i uogliano # a # carte # _14_ #### CAPITOLO SECONDO. In que$to capitolo $i da regola per di{$s}egnare i Belouardi, con # le $ue mi$ure, & altre co$e appertinenti ad e$$i # a # carte # _15_ Vna figura di cinque lati, doue $i è propo$to, di di$$egnarli # $opra il Belouardo. # a # carte # _16_ Auuertimenti d’intorno al $ituare una fortezza # a # carte # _16_ Modo & regola, per di$$egnare la lunghezza, & larghezza # del Belouardo. # a # carte # _16_ Figura, doue $i dimo$tra la lunghezza del Belouardo, che $i # ha da formare $opra l angolo de cinque lati. # a # carte # _17_ Modo per di$$egnare il fianco con la $palla del Belouardo. # a # carte # _18_ Di$$egno della lunghezza, & larghezza del Belouardo. # a # carte # _18_ Modo & regola, che $i dee tenere nel fare la fronte ouero # cortina, che uogliamo dire del Belouardo. # a # carte # _18_ #### Figura prima. Che dimo$tra il far la fronte del Belouardo. # a # carte # _19_ #### Seconda figura. Doue $i dimo$tra la banchetta, ouero rela$ciato, che $i fà # intorno al di$$egno del fondamento del Belouardo. # a # carte # _21_ #### ALCVNE QVALITÀ, ET #### # diuer$i modi, che $i tengono nel fare #### # i fondamenti. #### Primo modo. A fare un fondamento, doue $ia il terreno a$ciutto # a # carte # _22_ #### Terza figura. Che dimo$tra il modo, che $i tiene nel fare il $opradetto fon- # damento. # a # carte # _23_ [0005]TAVOLA. #### Quarta figura. Che dimo$tra il muro ma$$izzo, che $i fà $opra il fondamen- # to, per dar principio di far $opra il Belouardo. # a # carte # _25_ #### Secondo modo. A fare un fondamento, doue fo$$e il terreno areno$o, $abio- # nito, ouero ghiero$o. # a # carte # _27_ #### Quinta figura. Che dimostra il far del $udetto fondamento. # a # carte # _27_ #### Terzo modo. Per far un fondamento, doue $i troua$$e il terreno molle. # a # carte # _29_ #### Quartomodo. A fare un fondamento, doue fu$$ero parte$a$$i, & parte # terreno. # a # carte # _29_ #### Se$ta figura. Che dimostra il $udetto fondamento. # a # carte # _29_ #### Quinto modo. Per fabricare $ul uiuo, & intero $a$$o # a # carte # _30_ Regola per di$$egnare la banchetta, la $carpa, il muro, la # contramina, il muro della contramina, tutti gli$pero- # ni, i pilast@oni, & i muri, che circondano le prime # piazze. # a # carte # _30_ #### Settima figura. Che dimo$tra le $udette co$e. # a # carte # _31_ #### Ottaua figura. Che dimo$tra l’ordine che $i deue tenere nell’alzar$i, per fin # che $i farà la prima piazza # a # carte # _33_ L’ordine, & modo che $i deue tenere nel di$$egnare, & fare # le prime piazze, & ancoragli orecchioni. # a # carte # _34_ #### Nona figura. Che dimostra il di$$egno delle prime piazze, & strade che # uanno in e$$e piazze, & quella che uà da una piazza # all’altra; & ancora gli orecchioni d’e$$i Belouardi # a # carte # _35_ @@@dine, & regola che $i deue tenere nel fare le cannoniere # delle prime piazze con le $ue figure decima, & undeci- # ma. # à carte 36. fin’a # _42_ Il modo che $i tiene nel fabricare de gli $peroni, ouero con- # traforti fin al cordone, & fin doue $i gettaranno i uolti, # per far poi $opra la ghirlanda, & il parapetto del Be- # louardo. # a # carte # _42_ [0006]TAVOLA. Duodecima figura. Che dimo$tra la $udetta fabrica con una parte gettato i uol- # ti, & fatto $opra il piano, & l’altra parte da gettare # e$$i uolti. # a # carte # _43_ Modo di fare il parapetto del Belouardo, & della cortina. # a # carte # _45_ #### Decimaterza figura. Doue dimo$tra il compimento del Belouardo con il parapet- # to d’e$$o, & quello della cortina, con la ghirlanda, doue # $i pone le Arteglierie per tirare nella campagna, & $co- # pare di$oprauia i Belouardi contutto il terrapieno. # a # carte # _45_ Delfare la banchetta congli$calini al parapetto del Belo- # uardo, & della cortina. # a # carte # _46_ L’ordine del terraglio ouero terrapieno, & ancora la con- # tra$carpa con la $trada coperta, & $palto difuorauia # a # carte # _46_ Vn di$$egno, doue $i ueggono in parte le $udette co$e. # a # carte # _47_ A fortificare diterra. # a # carte # _48_ Delle piatte forme, & cauaglieri # a # carte # _49_ Dell’entrata, ouer porta, che $i fà per entrare nella for- # tezza. # a # carte # _50_ Sel’acqua nella fo$$a è utile, ò danno$a. # a # carte # _51_ #### CAPITOLO TERZO. Delle con$ideratione che dee hauere un Soldato, che $arà dal # $uo Prencipe eletto alla diffe$a d’una fortezza. # a # carte # _51_ #### CAPITOLO QVARTO. Del modo del guardare una fortezza. # a # carte # _52_ #### CAPITOLO QVINTO. Dell’ordine che dee tenere il Generale che cono$cerà di non po- # ter i$pugnare una fortezza; & come la debbia a$$ediare # a # carte # _53_ Vn luogo a$$ediato con quattro forti; # a # carte # _54_ #### CAPITOLO SESTO. L’ordine che dee tener il Generale, che cono$cerà di potere # i$pugnare una fortezza. # a # carte # _56_ [0007]TAVOLA. Vndi$$egno d’una fortezza, che ha un cauagliero nel mez- # zo della cortina, doue s’appro$$ima ad e$$a per uia di # trinciere. # a # carte # _57_ Di$$egno d’una fortezza, doue $i è fatto la batteria; & tol- # to i fianchi con un cauagliero di fuora uia, che di$copre # la cortina contutto il terrapieno di dentro uia. # a # carte # _59_ L’ordine che $i dee tenere nel far le mine. # a # carte # _60_ #### CAPITOLO SETTIMO. Del modo che debbono tenere i deffen$ori delle batterie, & i # rimed{ij} che po$$ono fare. # a # carte # _61_ Vna fortezza battuta per fianco, & cortina, con una trin- # ciera di dentro uia, doue $ono accommodati d’intorno ar- # chibugieri, & picche, con gente in battaglia # a # carte # _63_ Vna fortezza, doue è fatta la batteria nella fronte del Belo- # uardo, & toltoli un fianco, conun cauagliero fatto nella # gola del Belouardo. # a # carte # _65_ Vn di$$egno d’una fortezza che ha le sue ca$e fin à canto alla # cortina, doue $i dimostra, fatto che baueranno i nemici la # batteria, l’ordine che $i deue tenere in diffender$i. # a # carte # _67_ I rimed{ij} che debbono tenere i diffen$ori, quando $aranno # battuti, & $uperati da cauaglieri, ouero d’altra co$a emi- # nente. # a # carte # _69_ #### CAPITOLO OTTAVO. Del modo che deue tenere l’e$$ercito nel marciare, & allog- # giare, & come $i dee fare gli alloggiamenti per e$$o e$$er- # cito. # a # carte # _71_ Come $i debba fare con ordine, & mi$ure l’alloggiamento # d’un E$$ercito. # a # carte # _73_ @@e di$$egni dell’ Alloggiamento campale, frale carte _76. 77._ #### CAPITOLO NONO. Del modo del di$loggiare, & allontanare un e$$ercito dal # nemico. # a # carte # _77_ [0008]MISVRE DIVERSE.

Quarta parte, d’vn piede commune Venetiano, ouero d’vn piede Verone$e, la qual mi$ura, è quella della quale nel- l’opera s’è $eruito l’Autore.

Quarta parte d’vn braccio Bre$ciano.

Quarta parte d’vn piede Antico.

[0009] AILETTORI GIROLAMO CATANIO.

_P_E_RCHE_ con l’ingegno, qual egli $i $ia, dona- tomi dalla bontà d’Iddio, niuna co$a piu uo- lontieri procuro di fare, che di e$$ere con gra tia de gli amici, & Signori miei cono$ciuto per huomo piu tosto de$idero$o in uiua uoce con le di$cipline matematiche giouar altrui, che dando alla $tampa e$$er tenuto per trop- po audace, & pro$untuo$o; Per buon $patio ditempo non ho potuto per$uadermi di man- dar in luce que$to mio trattato del modo di fortificar fortezze, & difenderle, & offenderle; & di poi un’ altro, de gli e$$amini di Bombardieri, & delle co$e pertinenti all’ arteglieria, et di far fuochi arteficiati $econdo l’u$o moderno: con uno di far le battaglie, che da moderni è o$$eruato, come impre$a per comun parere tãto grande, & magnifica, quanto è tra noi l’arte militare, che ne la$cia in dubbio, $e da gli huomini, ouero da Iddio ella habbia hauuto principio. Et appre$$o il cono$cermi per$ona di picciol fortuna, & di poco nome, mi $pauentaua, che quella credenza non mi pre$ta$$e, che à co$a di tanta importanza pre $tar bi$ogna. Ma poi che più, & più uolte m’è ucnuto fatto di mostrar que$te mic $odette fatiche à gran Signori, & Capitani $egnalati$$imi de nostri tempi; iqualitutti d’un i$te$$o parere m’hanno e$$ortato, ch’io $ecu ramente le faces$i manife$te al mondo; come co$a non $olamente de$ide- rata da molti, ma come molto auidamente da e$$ere cercata da ogni huo mo, che con ragione al nobilis$imo $tudio della militia dar $i proponga, mi $ono alla fine ri$oluto di obedir loro. Si ancora perche qui cõtenendo$i le ragioni alla prattica (per giudicio loro accomodatam\~ete congionti) $ti mano, che que$t’ opera non men grata, et diletteuole à dotti, che utile, & nece$$aria à quelli di mezzano intelletto habbia ad e$$ere. Tra quali, (che molti $ono) è $tata lodata dall’Illustris$imo Signore V e$pa$iano Gõ zaga Sig. raro, et eccellente in ogni qualità di uirtù, dellequali molte uol te è $tato buon te$timonio il ualore, ilqual ri$plende nella nobiltà del $an gue, nell’ornamento ancora delle lettere, & d’armi, & d’ognilodeuol co- [0010] $tume; delquale per la bontà, per l’ingegno, per l’animo, & per lo $aper $uo, non è co$a tanto grande che a$pettar nõ $i po$$a. D’un mede$imo parer $ono $tati gli Illu$tri Signori per $angue, & per non mai à ba$tanza lo- dati, miei patroni, & benefatori il Signor Conte Girolamo, & il Signor Conte Albrigo Conti di Lodrone meriti$$imi. Il$imile han fatto gli Il- lu$tri Signori Conti d’ Arco, il Signor Conte Batti$ta, & il Signor Conte Vinciguerra, Signoriueramente nelle profe$$ioni delle arme tra quelli de no$tri tempi honorati, & grãdi molto. Et più di tutti m’ha e$$ortato il ualoro$o, nobile, & prudenti$$imo Signor Colonnello Vinc\~ezo Tadei, per lunga proua di guerra, & di fede, in Italia, & fuori cono$ciuto non $olo degno di e$$ere Colonnello ma di maggior, & piu degno grado di que$to; l’Illu$tre Signor Conte Curtio Martinengo, Signor degno d’honore, per li gradi honorati, ch’ha hauuto alla guerra, iquali ualoro$amente & fedel mente ha e$$ercitato, degno di far molta $tima dcl $uo parere, hammi fat- to fede, che que$to mio trattato $arà degno d’ogni uno che faccia profe$- $ione dell’arte militare. M’ era dimenticato de quei bei auuertimenti & con$igli Militari, hauuti di quell’Illu$tre Signor Siluio, Conte di Porcia, & di Brugnara; giouene d’anni, ma ben uecchio di $enno, & di prudenza; in lui regna la diligenza mirabile, in cu$todire le fortezze, tenere gli$oldati quieti, & pacifichi, in amore, & timore; in dargli gro$$i capi $oldi, & que$t è per la gran fedeltà in $eruire gli Illu$tri$$imi Signori Venitiani, delli qualie$$o nè fidelis$imo Va$allo. Et appre$$o il Signor Giouan Batti$ta Martinengo gentil’huomo honorato, m’ha non poco inanimato a publicarlo; di maniera che da tanti, & $i grandi guer rieri pre$o buon augurio, animo, & forze, mando in luce e$$o mio trat- tato, niente altro da i benigni lettori a$pettando, che grato animo, & hone$ta laude; $e in qualche parte hauerò $odisfatto alla grandezza del $ogetto, ch’io ho pre$o à trattare. Et la doue poiper imbecillità humana io non $ia arriuato, habbian almeno in grado, nelle alte & magnanime impre$e, $i mo$tri la buona intentione & uoler mio.

[0011] AVVERTIMENTI INTORNO ALLA PRESENTE OPERA.

NON è dubbio alcuno, che fra le operationi, che fannoi Prencipi per la con$eruatione de gli $tati loro, che le fortificationi delle Città, & delle Ca$tella, po$$ono e$$ere con numerate fra le principali, & importanti, che e$$i facciano; hauendo à dipendere da quelle in parte la $aluezza de popoli, e$tatiloro. Etcome che intorno à ciò molte con$iderationi $i conuengano, per quel poco di $apere, che mi concedono le matematiche di$cipline, & per quella i$perienza, che io ho per lungo tempo acqui $tata ne parlero più particolarmente, che per me $ia po$$i- bile; non facendo mentione d’i molti, & accort<007> aui$i di coloro, che dell’edificare delle Città, & delle molte con- d<007>tioni, che intorno alla bontà dell’aere, dell’acqua, del terreno, & del re$to s’appartengono di $apere. Delle qua- li co$e per e$$er $tate copio$amente, & ben trattate da lo- ro, mi par co$a vana il ragionarne, Ettanto più perche l’in tention mia è $tata di parlare $olamente delle fortificatio ni, & delle qualità delle machine à que$to negotio apper- tinenti, $econdo il co$tume de tempino$tri. Dico adun- que, che quello, che ha nell’animo di fortificare una Cit- tà, ò altro luogo, primieramente debbe hauer riguardo al $ito, perche tale $i ellegga, che bi$ognando e$$er frontiera à nemici co$i in diffender$i, come in offendere altrui, non re$ti per tutto ciò impedito, che con ogni quanto $i può facil modo vittouagliato, & $occor$o non $ia. Etappre$$o, che que$to habbia tanta grandezza di dentro, alla quale $econdo l’occorrenze della guerra, oltre la guardia ordi- naria, tenervi $i po$$a caualleria, & fanteria per far $ortite da $occorrere, $caramucciare,& bottinare, & altre $i fatte co$e à ba$tanza ordinarie. Auuertendo però, che que$ta [0012] tal grandezza tanto non$ia, che dalla troppa $pe$a co$i di gente, come divettouaglia, che in mantenerla faccia me- ftieri, il Prencipe troppo aggrauato $i $enta, ouero per lo contrario que$to tal $ito picciolo $i ellegga che di poco, ò niun valore tardi cono$ciuto ne venga. Ma con pe$ato giudicio del potere, & del bi$ogno del Signore, & della commodità di e$$o luogo elettione $i faccia. Ma $opra tut to in prender cotal partito è nece$$ario $pogliar$i d’ogni affettione de’luoghi, perche $iano gro$$e ville, & uaghi ca ftelli, & nel re$to poi non ben $itouati, & accommodati $i trouino: e$$endo che molte volte intorno à que$ti tali hab biamo veduto e$$er$i fatte $pe$e grandis$ime per la loro fortificatione $enza alcun giouamento, di maniera che per lo creder mio, egli $arebbe molto meglio ilfar del tut to vna nuoua fortezza, ouero un nuouo r<007>paro in buon $i- to po$to, che con$eruare quei luoghi mal aggiati, & peri- colo$i; i quali po$to ancora, che e$$i ben $itouati $itroua$- $ero, potrebbe nondimeno auuenire, che perla quantità loro $e non con molta $pe$a guardar $i potrebbero, à che torno à dire che $i dee hauer grãde auuertenza; come per giudicio di molti non fù hauuta da Sene$i intorno al for- tificare Porto d’Hercole l’anno 1554. percioche volen- do$iridurre in modo, che il porto, & $e $te$$o guarda$$e, molti d’e$$iripari indarno fatti $i conobbero, & tutto ciò, perche dalla loro fortificatione mal inte$a, auenne, che to$to che $e ne fu perduto vno di loro, in breue $enza alcũ ritegno tutti gli altri$iperderono. Et la quale $te$$a for- tuna cor$e Bologna al mare l’anno 1544. per e$$er à $ua diffe$a in que’ contorni alcune fortezze drizzate dal Re d’Inghilterra, $imilmente di $ito non ben inte$e, & deboli, le quali furono da Arrigo di que$to nome Re di Francia in vinti giorni i$pugnate, & con grandis$ima facilità del tutto ruinate. Ne meno $i ha d’auuertire, che con que$to $te$$o giudicio $i habbia à fortificare le Prouincie, vi$itan- [0013] do terra perterra, & diligentemente con$iderando quali $iano da tenere, & quali da la$ciare; & co$i que$te apren- do & i$mãtellando, & quelle forti, & più che $i può ine$pu gnabili rendendo fare, come nel Piemonte fece il Pren- cipe di Melfi all’hora luogotenente di $ua Mae$tà Chri- $tianis$ima: percioche tra molti Capitani hauendo$i ma- turo con$iglio $opra di ciò, & con que$to ordine proce- dendo, ne $eguì la $icurezza, & la felicità di tutte l’impre- $e, che iui $i fecero. Come il contrario auuenne nella guerra di Siena, oue per la compa$$ione, che $i hebbe à molti Ca$telli, & altri luoghi del tutto non $icuri, ne del tutto deboli, furono la$ciati intieri; & quiui da gli habi- tatori tenute, & da conuecini condotte le facoltà loro; le quali poi in$ieme con le fortezze, in mano, & preda de $uoi nemici vennero; & ciò con $uo maggior danno, che non $olamente i pae$ani furono priui di vettouaglia, ma di quella ne fu $o$tenuto l’e$$ercito del $uo nemico: ilqua- le, co’l prender quei luoghi, fù cagione, che e$$i, & la Cit- tà i$te$$a co’l ri$chio della uita, (che per lo più perdeua- no) tutto che in ciò face$$ero ogni $uo sforzo, non $i puo- terono d’altronde $occorrere. Oltre di que$to per e$$ere le fortezze co$a determinata, & tra l’altre co$e principa- li fatte per $o$tennere un a$$edio; vi $i deue mettere den- tro monitione per il viuere, & l’altre co$e nece$$arie per vn determinato tempo a$$ai più lungo, di quello $i può con la ragione i$timar, che faccia me$tieri; accioche, pri- ma che al fine della guerra $i venga, non $ia sforzato il Signore à porre tutto vn intiero e$$ercito in Campagna per $occorrerle. Iquali auuertimenti, per fondamento nece$$ario, miè par$o conueneuol co$a $criuere; accioche con qualche maggiore chiarezza i lettori po$$an leggen- do intendere, quanto in que$ta parte del piantare, & fabricare delle fortezze, io $ia per ragionare.

[0014] DI ALCVNE OPERATIONI GEOMETRICHE PERTINENTI al fabricare fortezze. CAPITOLO PRIMO.

DOVENDO io mo$trar’ il modo di far le pian- te, & le fabriche delle Fortezze, con gli Al- loggiam\~eti di Campagna, & altre co$e, che all’arte militare appartengono, & hauendo bi$ogno d’alcune operationi geometriche, le quali molte volte occorrono nel voler fare le predet- te co$e, andarò breuemente dichiarando quelle, che al propo$ito mi pareranno e$$er più nece$$arie.

Prima operatione.

E$$endoci dunque propo$ta vna linea retta, & in quel- la datto vn punto, po$$iamo da quel punto di$$egnare vn’ angolo rettilineo, vguale ad vn’angolo rettilineo à que- $to modo. Sia la linea A B, & $ia $egnato in quella il pun to C, & l’angolo rettilineo $ia D E F; per far que$to po- niamo il piede del compa$$o in punto E, dell’angolo D E F, & con l’altro piede di$criueremo vna portione di cer chio nell’angolo D E F, che $arà l’arco G H, & con quella mede$ima apertura, ponendo il piede immobile del com- pa$$o in punto C, con l’altro di$criueremo l’arco I K, $o- pra la linea A E, & dall’arco I K, ne torremo vno vguale all’arco G H, che $arà l’arco I L, & dal punto C, al punto L, produrremo vna linea retta che $arà la linea C L, co$i l’angolo L C A, è vguale all’angolo D E F, che è quello, che $i doueua fare: come mo$tra Euclide nella vige$ima terza del $uo primo libro, & ancora qui in figura $i vede.

[0015]CAPITOLO PRIMO.

Et s’eglibi$ogna$$e fare vn angolo rettilineo vguale à vn’angolo rettilineo dato in un punto, a$$egnato in vna linea, che fu$$e la metà di una banda alla data linea, & la metà dell’altra; procederemo in que$to modo. Sia la li- nea A B, il punto di$$egnato nella linea $ia C, & l’angolo rettilineo $ia D E F, & per far que$to poneremo il piede immobile del compa$$o in punto C, & con l’altro di$cri- ueremo vna portione di cerchio, che $erà P Q, & l’arco P Q, tagliera la linea A B, in punto M, & con la mede$ima [0016]CAPITOLO apertura di compa$$o di$criueremo vn’arco nell’angolo D E F, ponendo il piede immobile in punto E, che $arà l’arco G H; fatto que$to diuideremo l’arco G H, in due par ti vguali in punto 1, po$cia $itorra da due archi M Q, & M P, due archi vguali alli due I G, & I H, che $aranno M N, & M O; oltre di que$to dal punto C, alli due punti N, & O, tiraremo due linee rette, che $aranno C R, & C S, & co$ivenira formato l’angolo rettilineo D E F, che è la me tà da vna banda della linea A B, & l’altra metà dall’altra, che è il $econdo propo$to: come qui $otto $i vedein figura.

[0017]PRIMO. Seconda operatione.

E$$endoci propo$ta vna linea retta, & in quella dato vn punto, po$$iamo da quel punto produre vna linea ad angoli retti. Sia la linea A E, nella quale $ia a$$egnato il punto C, & dal punto C, $ia nece$$ario produre vna linea ad angoli retti, ò à piombo, ouerò à $quadra che dir $i voglia. Et per far tal co$a poneremo il piede immobile del compa$$o, in punto C, & l’altro piede mobile lo allargheremo fino in pun to B, ouerò quel tãto che parerà dalla parte B, & con la me- de $ima apertura $igneremo vn punto nella linea C A, nõ mo- uendo il piede immobile nel punto C, dalla parte A, che $arà il pũto D, fatto que$to poneremo il piede immobile del cõ- pa$$o in punto B, & con l’altro piede di$opra alla linea fare- mo vna linea che $arà la linea E, oltre di que$to con la me- de$ima apertura $egaremo la linea E, ponendo però il piede immobile del compa$$o in punto D, hora dal punto della $ec cione, al punto C, tireremo vna linea retta, che $arà la linea E C, co$i la linea E C, è prodotta dal punto C, ad angoli retti: come mo$tra Euclida nell’vndecima propo$itione del $uo primo libro: come appare qui in figura.

[0018]CAPITOLO

Et s’el punto a$$egnato nella linea fo$$e propinquo, oue- ro nell’una delle due $ue e$tremità della linea, allunghere- mo la linea, & $i procederà, come di$opra. Et in ca$o che la linea non $i pote$$e allungare faremo in que$to modo; pone remo il piede immobile del compa$$o nel punto A, a$$egna- to nella e$tremità della linea, & con l’altro piede tagliere- mo una linea, nella linea A B, che $arà la linea A C, & $opra la linea A C, formeremo un triangolo equilatero che $arà A D C, come mo$tra la prima propo$itione del primo libro di Euclide, dipoi allungheremo il lato C D, fino in punto E, $i che la parte e$teriore allungata, $ia vguale al lato, D C, che $arà D E, & dal punto A, al punto E, tireremo vna linea ret- ta, che $arà la linea A E, & la linea A E, è produtta dal pun- to A, a$$egnato nella linea A B, ad angoli retti; che è il $econdo propo$to: come nella pre$ente figura $i può comprendere.

[0019]PRIMO.

Et per aprouare que$to, la linea retta A D, cade $opra alla linea retta C E, & viene à fare due angoli, cioè l’angolo C D A, & l’angolo A D E, que$ti due angoli $ono vguali à due angoli retti, per la decima terza propo$itione del primo di Euclide; & ogni angolo d’un triangolo equilatero, è vgua- le à due terzi d’un angolo retto: come $i dim o$trarà; perche i tre angoli del triangolo $ono vguali à due angoli retti, per la trige$ima $ecõda propo$itione del primo di Euclide. An- cora per la mede$ima propo$itione i due angoli D E A, & E A D, $ono vguali à due terzi d’un’angolo retto, & per la prima parte della quinta propo$itione del primo di Euclide. I due angoli D E A, & E A D, $ono vguali: adunque cadauno di lo- ro è vn terzo d’un’angolo retto; & co$i l’angolo E A C, $arà tre terzi d’un’angolo retto, & per e$$ere tre terzi $arà angolo retto; il che è quello che noi haueuamo da dimo$trare.

Terza operatione.

E$$endoci propo$ta vna linea retta non terminata, & fuor di quella dato vn punto, po$$iamo da quel pũto produre vna perpendicolare alla data linea. Sia la linea non terminata A B, & il punto dato fuor di quella C, volendo noi produre vna perpendicolare dal punto C, $opra la linea data; primie ramente poneremo il piede immobile del compa$$o nel det to punto C, l’altro piede lo allargheremo tanto che uada ad inter$ecare la linea, & non potendola inter$ecare, l’allun- gheremo tanto che $ia inter$ecata: & con que$t’apertura de- $criueremo vn cerchio, il qual cerchio inter$echerà la linea in due punti, cioè in punto D, & E, & dal punto C, à due pun ti D, & E, tiraremo due linee rette, che $aranno D C, & C E, & l’angolo D C E, diuideremo in due vgual parti dalla linea C F; Et per voler diuidere l’angolo D C E, in due vguali par- ti, poneremo il piede immobile del compa$$o in punto C, & con l’altro piede mobile de$criueremo una portione di cer- chio, che $echi in punto G, & H, de i due lati D C, & C E, che contengono l’angolo D C E, & l’arco G H, diuideremo in due [0020]CAPITOLO vgual parti in punto I, & dal punto C, al punto I, tiraremo vna linea retta; Et co$i la linea C I, diuide l’angolo D C E, in due vguali parti: come mo$tra la nona propo$itione del primo di Euclide, & la linea C I, allungheremo fino al punto F, & la li- nea C F, $arà come di$opra perpendicolare: come mo$tra la duodecima propo$itione del primo libro di Euclide.

Mavenendo alla pratica dico, che po$to, che $ia vna linea A B, & il pũto dato C, ponerai il piede immobile del compa$- $o in punto C, & co’l piede mobile del compa$$o $i faccia vna parte di cerchio, che diuida la linea A E, in due punti; ouero allungando la detta linea ò da vna parte, ò dall’altra, tanto che e$$a $ia $egnata dal cerchio in due punti.

Et per lo primo modo, poniamo che la detta linea non $ia allungata ne da vna parte, ne dall’altra, & ch’el detto cerchio $eghi la linea A B, in due punti, cioè in punto D, & E; come $i vede in figura.

[0021]PRIMO Punto dato. G

Secundo modo, poniamo ch’el cerchio non $eghi la linea A B, in due punti; ma diuida $olo la detta linea in punto D, dalla parte B, come $i vede in figura.

Punto dato. C

Allungherai la linea dalla parte A, fin a tanto, che $ia $ega ta dal cerchio in punto E, come $i vede in figura.

[0022]CAPITOLO Punto dato. C

Terzo modo, & $el cerchio $ega$$e la linea $olo in punto E, dalla parte A, & non dalla parte B; come $i vede in figura.

Punto dato. C

Co$i la linea $i allungherà dalla parte B, fin’à tanto, che’l cerchio la deuida nel punto D, come $i vede in figura.

[0023]PRIMO. Punto dato. C

Quarto modo, la linea A B, non è $egata dal cerchio, per- che e$$o cerchio, è fuora della linea dalla parte del A, come $i vede in figura.

Punto dato. C

Co$i $i allungherà la linea dalla parte A, fin’à tanto, che la $ia $egnata in punto D, & E; come $i vede in figura.

[0024]CAPITOLO Punto dato. C

Il mede$imo $i farebbe s’el cerchio non $ega$$e la linea dal la parte B, come $i è fatto, non $egandola dalla parte A.

Mo$trato i modi $opradetti, $i mo$trarà il modo da tirare la perpendicolare dal punto $egnato $opra la linea data, ò allun gata, ouero non allungata. Et per far que$to, $i ponerà il pie de immobile del compa$$o nel punto D, & E, facendo due cir coletti all’oppo$to del punto dato, che s’inter$ecchino in vn punto: come $i vede in figura in punto F.

Punto dato. G [0025]PRIMO.

Et fatto que$to $i ponerà la riga ouero $quadra al punto C, & F, & $i tirarà vna linea dal punto C, $opra la linea che $arà la linea C C, come $i vede in figura.

Punto dato. C

Co$i la linea C G, $arà perpendicolare $opra la linea A B, al longata, ò non allongata che $ia la linea.

Quarta operatione.

E$$endoci propo$ta vna linea retta, & fuor di quella dato vn punto pos$iamo da quel punto produre vna linea equidi- $tante alla data linea à que$to modo. Sia la linea data A B, & il punto a$$egnato fuor di quella $ia C, & dal punto C, tirare- [0026]CAPITOLO mo vna linea retta equidi$tante alla linea A B, in modo tale; tiraremo dal punto C, vna linea retta $opra la linea A B, che $arà la linea C E, & haueremo l’angolo C E A; Ancora nella linea A B, faremo vn’angolo vguale all’angolo C E A; che $a- rà l’angolo F G A, a$$egnatoui però nella linea A B, il punto G, & que$to angolo faremo per la prima operatione. Fatto que $to faremo la linea G F, vguale alla linea E C, per la terza pro po$itione del primo d’Euclide, & dal punto C, al punto F, tire remo vna linea retta, che $arà la linea C F.

Hor volendo approuare la linea C F, e$$ere equidi$tante al la linea A B, à que$to modo $i prouerà, l’angolo C E A, & l’an- golo F G A, $ono vguali per la con$truttione; Adunque la li- nea C E, è equidi$tante alla linea G F, per la prima parte della vige$ima ottaua propo$itione del primo di Euclide; & ancor la linea G F, è fatta vguale alla linea E C, per la con$truttione, & per la trige$ima terza del primo di Euclide, la linea C F, equidi$tante alla linea A B, il che è il propo$to.

Pervn’altro bel modo $i può tirare vna linea equidi$tante à vn’altra linea retta, da vn punto $egnato fuor di quella. Sia di nouo la linea retta A E, & il punto $egnato fuor di quella $ia il punto C, volendo tirare vna equidi$tante dal punto C, al la linea A B, poneremo il piede immobile del compa$$o in punto C, l’altro piede mobile lo allargheremo, & $ignaremo la linea A B in punto E, & ancor non mouendo il piede immo [0027]PRIMO. bile del compa$$o $egnaremo quella parte d’arco D, di nouo ponendo il piede immobile nella liena A B, in punto E, con l’altro piede tagliaremo la linea A B, in pũto F, cõ la mede$ima apertura, che è dal pũto C, al $egnato arco D, & ancora ponen do il piede immobile nel punto F, & con l’altro piede mobi- le tagliaremo l’arco D, in punto G, con la mede$ima apertura di compa$$o, che è tagliata la linea A B, in punto E, ponendo il piede immobile in punto C; & dal punto C, al punto G, tire- remo vna linea retta, che $arà la linea C G: diciamo adunque che la linea C G, è equidi$tante alla linea A B, come facilmen te $i potrà prouare, per la trige$ima quarta del primo Libro di Euclide, & facendo il $opplimento della figura venirà di lati oppo$iti vguali; & s’ella $arà di lati oppo$iti vguali, i lati op- po$iti $aranno equidi$tanti che $arà il propo$to.

Quinta operatione.

Que$ta operatione è per cono$cere le figure fatte di linee rette, ò vguali ouero ineguali di lenee, e d’angoli; & ancora à cono$cere l’angolo d’vna figura de lati vguali, & d’angoli ancora, quanto $arà maggiore ouero minore d’vn retto. Pri- mo e$$empio per cono$cere gli angoli delle figure fatte de li- nee rette, à quãti angoli retti s’agguagliarà cia$cuna di loro. [0028]CAPITOLO Prima, poniamo che ella $ia di tre lati, ne cauaremo due, & vno ne remanerà, il qual vno radoppiato fa due: co$i la figura di tre lati ha due angoli retti. Secõdo e$$empio poniamo che ella $ia di quattro lati, ne cauaremo due, rimangono due la- ti; radoppiamo i due lati che rimangono, faranno quattro angoli retti, & quella di quattro lati, è vguale à quattro an- goli retti. Terzo e$$empio della figura di cinque lati; caua- remone due, re$taranno tre lati; doppiamo tre lati, fanno $ei angoli retti, & la figura di cinque lati, è vguale à $ei angoli retti. Et per que$ta mede$ima regola cono$ceremo cia$cuna fi gura fatta di linee rette, à quãti angoli retti $i agguagliano i $uoi angoli. Et volendo cono$cere l’angolo d’vna figura de lati vguali, & d’angoli ancora vguali quanto $arà maggio re, ouero minore d’vn retto; o $i partiranno tanti angoli retti, come gli angoli della figura, $i aguaglino, & que$ti $i parti- ranno, per tanti angoli come hauerà la figura. Primo e$$em- p<007>o, il triangolo, è vguale à due angoli retti; partiremo due angoli retti, con tre angoli, che contiene il triangolo; ne ver rà due terzi d’vn angolo retto; co$i ogni angolo d’vn trian- golo equilatero, è due terzi d’vn angolo retto. Secõdo e$$em pio, il quadrato è vguale à quattro angoli retti; partiremo quattro angoli retti, per quattro angoli che ha il quadrato, ne venirà vn’angolo retto. Adunque ogni angolo del qua- drato, è vn angolo retto. Terzo e$$empio, la figura di cinque lati, è vguale à $ei angoli retti, partiamo $ei angoli retti per cinque angoli, che ha la figura, ne venirà vn’angolo retto, & vn quinto d’vn angolo retto. Et con que$ta regola cono$ce remo cia$cun angolo delle figure de lati vguali, & angoli, v- guali, quant’angolo $arà maggiore, ouero minore d’vn retto. Ma que$ta regola da cono$cere l’angolo delle figure, quãto angolo $arà maggiore, ouero minore d’vn retto, qui di$otto Geometricamente, meglio lo decchiararemo. Primo e$$em- pio, per cono$cere l’angolo del triangolo equilatero quãt’- angolo $arà maggiore ouero minore d’vn retto. Primiera- [0029]PRIMO. mente $i farà vn’angolo retto, come $iuede nella prima fi- gura; oltra di que$to, $i diuiderà l’angolo retto, in parti tre vguali, facendo vna portione di cerchio, come di$otto $i vede, nella $econda figura; doppo $e ne torranno due par- ti, & dall’angolo retto alle due parti, $i tirerà vna linea retta, come$ivede di $otto in figura: co$i haueremo forma to vn’angolo d’un triangolo equilatero. Et l’angolo del quadrato è vguale all’angolo retto, & per far l’angolo di cinque lati, diuideremo l’angolo retto in parti cinque vguali, come $i vede di$otto nella figura di cinque lati, & perche l’angolo di cinque lati, è un angolo retto, & un qu<007>n- to; torremo una di quelle parti, & l’aggiungeremo all’ango lo retto; & à quell’aggionta tireremo dall’angolo retto vna linea, & haueremo formato l’angolo d<007> cinque lati vguali: come $ivede di$otto in figura. Et per que$ta regola $i potrà fare ogni operatione, come di$otto $i può comprendere in figura.

Prima figura. Angolo retto A B C, Seconda figura. Angolo di tre lati equila- tero A B D, [0030]CAPITOLO Terza figura. Angolo di cinque lati equilatero A B D, Quinta figura. Angolo di $ete lati equila- tero A B D, Quarta figura. Angolo di $ei lati equila- tero A B D, Se$ta figura. Angolo di otto lati equila- tero A B D, [0031]PRIMO. Settima figura. Angolo dinouelati equi- latero A B D, Ottaua figura. Angolo di diecilatiequila- tero A B D, Nona figura. Angolo divndecilati equilatero A B D, [0032]CAPITOLO Decima figura. Angolo di dodecilati equilatero A B D, Se$ta operatione.

Ancora, quando occorre$$e à fare vna piãta d’vna Fortez- za, ouer d’vn forte d’un’altra; ma però che fo$$e in quella me de$ima proportione ch’era la prima, maggiore, ouero mino re: come à dire, $e noivole$$imo di$$egnare vna pianta d’vna Fortezza, ma ella non $ivorrebbe di quella mede$ima gran- dezza: ma maggiore, ouero minore di quella; poniamo, che $i vole$$e la quarta parte maggiore dell’altra, cioè vna, che $ia Pa$$i 5, l’altra Pa$$i 4, come le due linee A B, A E, & C D, C D, & lalinea A B, $ia la prima pas$i 4, la $econda C D, pas$i 5, la terza linea $arà quella, doue s’è fatto la $calet- ta della pianta prima, che $i hauerà da far maggiore, ouero minore; & poniamo, che $ia la linea E F, E F lunga pas$i 25, Per far que$to faremo vn’angolo à ca$o, che $arà l’angolo G H I, & della linea H I, ne tagliaremo due linee, l’vna $arà H K, vgua le alla A B, & l’altra $arà K L, vguale alla C D; & dalla linea H G, [0033]PRIMO. ne tagliaremo vna vguale alla E F, che $ara H M, & da i due pũ ti K M, tiraremo vna linea retta, che $arà K M & dal punto L, ti- raremo vna linea equidi$tante alla linea K M; come mo$tra la quarta operatione, che $arà la linea L N, & la linea M N, $arà la quarta proportionale, alle tre linee A B, C D, & E F, come mo$tra la duodecima del $e$to di Euclide; co$i la linea E F, e$ $endo vguale alla H M, & alla linea M N, hauerà quella mede$i- ma proportione, c’ha la linea A B, e$sendo vguale alla H K, al- la K L, e$$endo vguale alla C D. Hor torremo la meza pro- portione frà la linea H M, & la M N, per la nona del $e$to di Eu clide, che $arà la linea O P, O--P, & diuide- remo la linea O P, in pas$i 25, come era diui$a la linea E F, & formando vna pianta $imile alla data, con la $caletta O P, $arà la pianta maggiore la quarta parte dell’altra; co- me mo$tra la decima nona del $e$to di Euclide. Per que$ta mede$i- ma regola $i potrà formare la pianta maggiore, & minore, in qual propor- tione ella $i vorrà fare.

[0034]CAPITOLO [0035]PRIMO. Settima operatione.

Ancora vogliamo trouare vna meza proportionale, fra due linee; come à dire; Vogliamo la meza proportionale fra la linea E F, E--F & F--G, poneremo l’una con l’altra in diretto, & faremo vna $ol linea, che $arà l’vna la linea E F, vguale alla E F, & la linea F G, vguale alla linea F G, come $i vede E G doppo diuideremo tutta la linea E G, in due parti vguali in punto o, come $i uede E G, poiponere- mo il piede immobile del compa$$o nel punto o, & l’altro piede allargheremo fin’all’vna delle due $ue e$tremità E, ouero G, & di$criueremo vn $emicircolo; dapoi dal punto F, tireremo vna perpendicolare; come nella $econda ope- ratione habbiamo fatto, che $arà la linea F H; hora la linea F H, è meza proportionale fra le due linee E F, & F G, come mo$tra la nona del $e$to di Euclide.

Ottaua operatione.

Volendo diuidere vna linea retta in quãti parti vguali, pri ma faremo due angoli l’uno da vn capo, & l’altro da l’altro della linea, che $iano vguali, & que$ti $i faranno per la pri- ma operatione; doppo diuideremo vn lato di cia$cun di due [0036]CAPITOLO angoli in tanti parti come $i vorrà diuidere la linea, manco vna; & cõ la riga tiraremo le linee, che inter$ecano la linea, che $i diuide, & taglieras$i in tante parti la linea come voglia mo che la $ia diui$a. Per e$$empio poniamo che $ia la linea A B, A--B, da diuidere in parti otto, faremo due angoli, l’uno nel punto A, che farà l’angolo D A B, l’altro nel punto B, che $arà l’angolo C B A; come $i vede in figura.

Oltre di que$to, diuideremo la linea B C, & la linea A D, in $ette partivguali, l’una, & l’altra linea: come $ivede in figura.

[0037]PRIMO.

Fatto que$to, poneremo la riga, neipunti de l’una, & nei punti dell’altra, à $e oppo$ti, & $i $egnara la linea A B, in par- ti otto: come $i vede in figura.

Et con la me de$ima regola, $i potrà diuidere in quanti parti vguali $i vorrà, ogn’altra $orte di linea, come qui $ive- de, nella $otto$critta figura.

[0038]CAPITOLO COME SI POSSONO DISSEGNARE i Belouardi con le $ue m<007>$ure, & altre co$e apertenenti ad es$i. CAPITOLO SECONDO.

NE L primo capitolo habbiamo dichiarato mol te operationi geometriche, le quali habbia- mo $timato e$$er nece$$arie al di$$egnare de Beloardi, delle Fortezze, ouero de Forti, con le cortine d’vn Beloardo all’altro, & in$ieme gli Alloggiamenti campali, con altre co$e à loro nece$$arie; come che mal $i potrebbono di$$egnare cõ ragione $enza le operationi in e$$o di$critte: Et perciò di e$$e operationi in- cominciando ad accommodar$i à no$tri propo$iti; in que$to pre$ente Capitolo, $i darà regola per di$$egnare es$i Belo- uardi, con le $ue mi$ure, & altre co$e appertin\~eti ad es$i, con quella breuità, & di$$egni più facili, che per noi $i potrà la qual regola $eruirà per far Belouardi intieri, mezi, et più et manco di mezi; tãto ba$tanti, che $econdo l’opportunità fian cheggiar potranno la Fortezza, ouero Forte, $opra à cui $i ha da fabricare; co$i in monte come in piano. Et per prima inan zi che $i venga al fabricare, s’ha da vedere in qual parte il ne- mico po$$a far maggior danno, et con qual ragione meglio $i potrà fare, che il Belouardo diffenda la forteza, ouero For te: & con$iderare, $e $i vorrà formare con contramina, ò poz- zi (che que$ti tali $i fanno, nel fondo del Belouardo, & della cortina, per potere di$coprire le mine, & i forni che face$$e- ro gli nemici) le qual contramine, & pozzi, anticamente non $i faceuano, $e non doue $i ritrouaua la fortezza attorno $enz’acqua; ma al tempo d’hoggi $tarebbono bene con acqua, & $enza, per cau$a diforni che $i fanno nella corti- na, & attorno al Belouardo $opra l’acqua. Eglie ben vero, che non $i può dar regola generale delle mi$ure; percioche [0039]PRIMO. es$i $i edificano grandi più, e meno $econdo i $iti, & $econ- do le $pe$e che $i potranno, & vorranno fare. Que$te regole di di$$egnar fortezze, ouero forti; è nece$$ario di $apergli ben di$$egnare $opra carta, con le $ue mi$ure; & ancor mettergli in modello, per potergli mo$trare à piu pareri: & $apendo que$to, $i potranno di$$egnare con le $ue debite mi$ure, in monte, in piano, & in qual luo- go occorrerà à fabricare fortezze, ouer forti. Et per hora poniamo, di voler di$$egnare vn Belouardo con contramina con tal regola che $i po$$a $eruire, quando ancora $i vole$$e farlo $enza e$$a; & appre$$o $upponiamo di voler fare que- $to tal Belouardo $opra vna figura di cinque lati, & angoli vguali: come $ivede per que$to e$$empio qui po$to. A B C D E.

[0040]CAPITOLO

Et che lo vogliamo formare $opra l’angolo A B C, Et no- $tra intentione $ia di farlo di due piazze, alto fin al cordone piedi 27, & che a$cenda in modo, che d’ogni pie cinque di altezza, ne habbia vno di $carpa; laqual $carpa è a$$ais$ima per conto di fabrica di muro. E ben vero, che quanto più di $carpa $e gli dà, le palle de nemici manco offendono: percio che e$$e battono più oblique che rettamente. Il che tutto $i vuol fare con buon giudicio; perche quando que$to forte haue$$e anco troppo $carpa, è pericolo$a co$a, che la parte $uperioretanto aggraui la inferiore, che tutto $i $chianti, & ca$chi, perdendo il piede. Auertendo ancora, che quando $i uole$$e $ituare Fortezze, ouer forti appre$$o à qualche co- $a eminente, $i ch’ella fu$$e à caualliero alla fabrica, che $i ha da fare, bi$ogna che que$ta tale, le uolti la faccia, & non la guardi con la cortina; acciò e$$a fortezza, non $ia offe$a per cortina: perche in quel ca$o, ci torrebbe ogni diffe$a del forte. Et inanzi che $i uenga à fabricare il Belouardo, è nece$$ario di$$egnare à parte per parte le $ue debite mi$u- re, della lunghezza, & larghezza, cioè, la capacità del terre- no, che ha da occupare il fondamento d’e$$o Belouardo. Per uoler adunque di$$egnare le $odette mi$ure, $upponia- mo di dar à que$to Belouardo pie cinque e mezo di $carpa, che $ono 27 d’altezza fin’al cordone; pie 4, di muro in gro$$ezza, & que$ta gro$$ezza non la comprendo nel pian del fondamento, ma al cordone; perche al fondamento di que$ta gro$$ezza, non gline computo, $e nõ un piede; per- che uengo ingro$$ando à poco à poco, alla gro$$ezza di quattro pie al cordone; pie 4, di larghezza della contra- mina; & pie 4, di muro per la contramina in gro$$ezza; li $peroni, ouero contraforti nel fianco, lunghi pie 15, oltra il muro della contramina; & all’altezza d’e$$o muro $i di- $tenderanno fin al muro ch’è attacato al muro della $carpa fin al cordone. Oltre di ciò $i $upponeranno pie 20, di di- $coperto per la piazza da ba$$o, per men lunghezza del Be- [0041]SECONDO. louardo; alcuni dicono, meglio $tarebbono le piazze, del tutto di$coperte, perche in que$to ca$o $i farebbe $enza pi- la$trone; ilqual pila$trone $i fa quando $ta una parte della piazza da ba$$o coperta, & io re$pondo che $tarebbono me- glio con una parte coperta, perche al tempo delle pioggie le monitioni delle poluere $arebbono $alue, & i $oldati po- trebbeno diffendere la fortezza, altempo delle pioggie, & ancora $arebbe meno $pe$a della fabrica; & pie 15, dare- mo di larghezza al parapetto, ouero ghirlanda, doue $i fa- ranno le cannonere della piazza d’alto; & que$ta ghirlanda $i $uppone e$$er formata $opra il pila$trone, che $i fa di muro ma$iccio, cominciando dal fondamento gro$$o pie 15; co- me $i vederà nelle $eguente figure; & di più, pie 60, di recu- lata d’e$$a piazza d’alto. Lequali $opradette mi$ure, giunte in$ieme, fanno pie 124, e mezo, come meglio ne no$tri di$$egni, per le $ue $calette $i uederà, cioè, mi$ure diui$e in pa$$i, & piedi Venetiani, à piedi cinque per pa$$o. I quali piedi 124, emezo, $ono pas$i 25, qua$i, à pie cinque per pa$- $o, come di$opra s’è detto, $ono la lunghezza, che è fra l’angolo del fianco, & l’angolo, che fa le due cortine; le quali per immaginatione $upponeremo, che $iano allun- gate nel mezo del Belouardo; come$ivede nella $eguente figura. Et $e per ca$o haue$$imo voluto la piazza, prima tut- ta di$coperta, $i haueria $uppo$to per la prima piazza pie 50, $econdo che hauemo me$$o pie 20, di di$coperto per la pri- ma piazza; co$i ponendo pie 20, di di$coperto, la piazza da ba$$o, viene pur e$$er longa pie 50, come di$opra $i è $uppo- $to; perche pie 15, per la gro$$ezza del pila$trone, & altri pie 15, $otto il uolto, oltre il pila$trone, fanno, con li pie 20, di di$coperto, pie 50, per la lunghezza d’e$$a piazza: & que$ta lunghezza $erue per la reculata dell’artegliaria. Il pila$trone $i fà in mezzo le due cannoniere, in dentro pie 20, della piazza daba$$o: & non $i deue far largo tanto, che le artegliarie non po$$ano riculare; accommodandoli però [0042]CAPITOLO doue hanno da fare il $uo officio. Ancora la larghezza del- la piazza da ba$$o, $i fa tanto grande, che le $ue artigliarie, ponendole doue è nece$$ario, & quelle $caricando, habbia- no campo dipoter$iriculare; accioche non urtino ne i muri della larghezza della piazza. Hora $uppo$te le $odette in- tentioni, & il $odetto angolo A B C, $opra al quale habbia- mo tolto à far que$to Belouardo, $eguitando l’incomincia- to di$$egno; torremo delle due linee A B, & E C, pa$$i 26, come di$opra s’è cal- culato, che $aranno B D, & B H, come $i vede in figura.

[0043]SECONDO.

Oltre di ciò, $upponeremo la larghezza del Belouardo, cioè, il fianco con la $palla, che in tutto $ia pas$i 22, la qual larghezza in que$to modo $i farà, tirando due linee in ango- li retti, ouero altra $orte d’angolo, che ci piaccia di tirare, $econdo il$ito, da i due punti D, & H, angoli di fianchi del Belouardo, i quali angoli per hora $upponeremo di tirarli retti, nel modo, che per la $econda no$tra $oprapo$ta opera- tione, habbiamo in$egnato; che $aranno D E, & G H, come $i vede in figura.

Oltre di que$to faremo la linea D E, & la linea G H, che $i $uppongono per li fianchi & $palle del Belouardo di lar- ghezza pa$$i 22; Hora $tando in que$to modo le mi$ure del- la lunghezza, & larghezza del Belouardo, diamo la regola che $i deuetenere nel fare la fronte, ouero cortina, che vo- gliam dire, del Belouardo. Per laqualco$a dico, che è ne- ce$$ar<007>o $apere la lunghezza di tutta la cortina che noi uo- gliamo che $itroui fra l’un Belouardo & l’altro; ouero fra altra co$a che que$to tal Belouardo diffenda: & $upponia- mo, che $ia fra l’un Belouardo & l’altro la linea A D, lun- gapa$$i 150; l’angolo A B C, lo diuideremo in due parti vgua li, per la linea F K, come mo$tra l’ultima figura della prima operatione; oltre di que$to $egnaremo il punto 1, lontano dal A, per la gro$$ezza del fianco; & dal punto 1, al punto E, [0044]CAPITOLO tiraremo vna linea retta, che $arà la linea I E, & la linea I E, l’allungheremo fin che uada à tagliare la linea F K, taglian- dola in punto F, co$ila linea E F, di$$egnarà la fronte del Be- louardo, che $i hauerà da fare; & dal punto F, al punto G, $i tirerà la linea F G, per l’altra fronte del Belouardo, & co$i $arà di$$egnato il fonda- mento D E F G H B; come $i vede nella prima $eguente figura.

[0045]SECONDO. [0046]CAPITOLO SECONDO. PRIM@VRA. [0047]CAPITOLO [0048]SECONDO.

Et $e per ca$o, non $i pote$$e tirare la linea I E, per forma- re la fronte del Belouardo, come à di$$egnarla $opra à una fabrica, ouero $e $i vole$$e di$$egnarla $opra à un foglio di carta, che non la pote$$e riceuere: $i farà in que$to modo $upponendo la linea A D, cortina tra l’un Belouardo all’al- tro pas$i 150; diremo, $e 157, linea I D, che è la lunghezza della cortina, & la gro$$ezza del fianco che è pa$$i 7: mi dan no di altezza pa$$i 22, che è la linea D E, che mi dara la lun- ghezza, della cortina, con la gro$$ezza del fianco, & con la lunghezza che è dall’angolo del fianco à l’angolo, che fa le due cortine tirate nel mezzo del Belouardo, che è pa$$i 25, con 157? Fanno 182 cioè, la linea I B: hor multiplicate 182, con 22, farà 4004, & 4004, $i partirà per 157, ne vie- ne pa$$i 25, pie 22, & tanto $imi$urerà la linea E L, perpen- dicolare tirata dall’angolo, che fa le due linee delle cortine allungate nel mezzo del Belouardo in punto B; come $i ve- de nella $opradetta figura; & dal punto E, al punto L, tirare- mo vna linea che vada à tagliare la linea F K, laqual taglia- rà in punto F, & per que$ta regola $i formarà la fronte del Belouardo; come meglio $i dichiararà nella figura doue $i d<007>$$egna le larghezze delle bocche delle cannoniere, che $i fanno nelle prime piazze del Belouardo. Oltra di que$to fondamento co$i di$$egnato, gli daremo due in tre piè di rela$ciato, ouero banchetta, che vogliam dire, del fonda- mento del Belouardo, tirando una linea equidi$tante attor- no al fon damento; lontana da due piedi, in due è mezzo per lo manco, che dar$i po$$a: come $i vede nella $econda $eguente figura, IKLMN.

[0049]CAPITOLO SECONDO. SECONFIGVRA. [0050]CAPITOLO

Que$ta con$ideratione di di$$egnare i fondamenti d’un Belouardo, $i dee hauere molto bene con diligentia; perche con que$ta tale $i potranno di$criuere i Belouardi con una piazza, con due, con tre, & in qualunque altro modo pia- cerà, che non portarà pericolo nel finir della fabrica, di ri- trouar$i ingannato, del $uo di$$egno, che $i hauerà propo$to. Hauuta poi che $i hauerà la lunghezza, & larghezza del fon damento co’l $uo rela$ciato, ò banchetta, che uogliam di- re, del fondamento, $i con$iderarà beni$$imo $e il terreno è buono per lo $o$tentamento di e$$o Belouardo, $enza pati- re co$a alcuna di ma culatione per di$fetto del fondamento. Et perciò è ragioneuol co$a parlare della qualità di e$$i fon- damenti. Ma perche que$ti tali, hora in un luogo, & hora in un’altro piantarli bi$ogna, auuiene, che di e$$i non $i può ragionare $enza alcune di$tintioni. Et per prima diremo d’un modo, & co$i degli altri.

Primo modo.

Volendo far un fondamento doue $ia il terreno a$ciutto, $i cauarà il terreno da cinque, in $ei piè in giù, più, e meno $econdo che ne parerà e$$er à ba$tanza, ben appianando il fondo, & che e$$o piano habbia un poco del pendente ver- $o il $uo centro; poi $i deue dar ordine, di fare una palefica- ta, nel pian di que$ta caua, in que$to modo. Prima, $i piglie- rà vn palo piu longo a$$ai di quello che $i potrà immagina- re, che debba fondar$i; & $opra di que$to palo $e gli deue $egnare piedi, & oncie, à modo di mi$ura, il che fatto, $i cac- ciarà que$to palo, nel fondo di e$$a caua, quel tanto che $ia po$$ibile, accioche di que$to veder $i po$$a, quanto lunghi $i hanno da fare e$$i pali, i quali $i faranno alla giu$ta mi$ura di quel tanto, che il primo co$i $egnato $i $arà potuto fondare per far la paleficata. Il legno poi di far que$ta, & altre co$e nece$larie à e$$a migliore, $arà di quercia, d’onizzo, & di ca- [0051]SECONDO. $tagna; ma però l’onizzo è il migliore; & $i formaraà la pale- ficata di$tante un palo dall’altro mezzo piè, più, emeno, $e- condo la perfettione d’e$$o terreno; & que$ti pali vogliono e$$er ben agguagliati con lo terreno, come $ivede nella $e- guente figura, nella parte A; poi agguagliati che $i haueran no al terreno, bi$ognavn’altra volta cauar tanta terra per tutta la paleficata, che i pali $oprauanzino intorno ad un mezzo piede, $opra la terra; come $i uede nella $eguente figura nella parte B, per porui in luogo di e$$o terreno buo- ni$$imi $a$$i; per forza cacciati con vn in $trumento da gli Architetti chiamato Becco; formando una cru- $ta ben appianata co’l $uo pendente; come di $opra s’è detto.

Et que$to tal modo $ivede nella $eguente terza figura, nella parte $egnata c; & con que$to ordine $i venirà formando il fon- damento.

[0052]CAPITOLO SECONDO. TERZGVRA. [0053]CAPITOLO [0054]SECONDO.

Et $opra di que$ta paleficata, che $i hauerà fatta per tutto il fondamento, con la $ua cru$ta, gli faremo vn bonis$imo muro per la capacità d’e$$o fondamento, alto mezo piè di piu della $uperficie del terreno di$opra uia; perche per lo gran carico, il fondamento $ivien alquanto ad abba$$ar$i: & appre$$o, bi$ogna che’l muro di $oprauia $ia ben appianato con il pendente ver$o il centro; come di $opra s’è detto: Auuertendo però alle $ue debite lunghezze, & larghezze. Il fondamento, & la paleficata per il manco non vo- rebbe e$$er meno de due, in tre piè di più della fabrica del Belouardo, & della cortina: come $i vede nella $eguente quarta figura.

[0055]CAPITOLO SECONDO. QVART@IGVRA. [0056]CAPITOLO [0057]SECONDO. Secondo modo.

Volendo fare vn fondamento doue fu$$e il terreno are- no$o, $abionito, ouero giero$o; $i cauarà da otto, in dieci piè in giù, più e meno, $ecõdo che $arà à ba$tanza, e $pianan- doli il fondo come di$opra: & perche in tal luogo non $egli può far paleficata, $e gli farà vna buona trauata de doi ò trei $uoli incrociati l’uno con l’altro, de buoni traui ben liuellati co’l piano, & che e$$o piano habbia vn puoco di pendente ver$o il centro, & que$ti traui $iano ben inchiauati, & $e- rati l’uno apre$- $o l’altro: come $i vede nella me- tà di que$ta quinta figura.

[0058]CAPITOLO SECONDO. QVI@GVRA. [0059]CAPITOLO [0060]SECONDO.

Et $opra di que$ta trauata, $i farà vn muro, come in$egna la $econda figura del primo modo.

Terzo modo.

Volendo fare il fondamento, doue $i ritroua$$e il terreno molle, come in paludi, ò lungo vn fiume, lago, ò mare, & altri luoghi; $i cauarà quel tanto che $ia à ba$tanza, & $i $pia- narà, come di$opra, il fondo, & $egli farà poi in e$$o fondo vna paleficata con li pali, l’vno al dritto dell’altro, & $ileua- rà il terreno, come di$opra $i vede nella figura del primo modo nella parte $egnata B, la$ciando però più di$coperto i pali di quelli del primo modo, acciò che $e gli po$$a buttar di traui al trauer$o, à modo di ferrata, & che $iano ben in- chiauati l’uno con l’altro. Oltra di que$to $e gli farà, frà l’vn palo all’altro, vna cru$ta, come nel primo modo; & $opra di que$ta cru$ta, $e gli farà vna trauata, $imile à quella, che $i è fatto nel fondo del $econdo modo. Et ancora $opra di que- $ta trauata $egli farà vn buonis$imo muro: come la terza fi- gura del primo modo.

Quarto modo.

Volendo fare vn fondamento doue fu$$ero parte $a$$i, & parte terreno, $i che non $ipote$$e ben cacciar i pali, gliè ne- ce$$ario cauare da dieci in dodeci piè in giù, più e meno $e- condo il douere, & fare che’l fondo $ia ben appianato à li- uello, oue in cambio di pali, $i farà poi tanti pila$troni, co- me angoli hauerà il Belouardo, ouero come più $arà nece$- $ario, $econdo le lunghezze delle fronti, & fianchi, del Be- louardo; Poi da vn pila$trone à l’altro $e gli farà, vn volto con l’arco voltato in giù, & vn’altro volto in sù l’un $opra l’altro: come $ivede di$$egnato quinella $equente $e$ta fi- gura.

[0061]CAPITOLO SECONDO. SE@IGVRA. [0062]CAPITOLO Quinto modo.

Accade ancora à fabricare doue non occorre far fonda- mento, come $aria $ul viuo, & intiero $a$$o, oue in que$to ca- $o bi$ogna che’l $uolo $ia ben appianato, con vn poco di pendente, come di$opra $i è detto, ouero $e’l $a$$o fu$$e mon- tuo$o, $i andarà $carpellando à modo di $calini ben piani, & & il piano habbia del pendente ver$o in centro: come di$o- pra s’è detto, & s’andarà fabricando per conueniente altez- za, & larghezza della machina, che $i vuol fare.

Di$$egnato, & fatto che habbiamo i fondamenti ben pia- ni di $oprauia, con vn poco di pendente ver$o il centro d’e$- $o fondamento; di$$egnaremo à parte, à parte il re$to di quel lo, che s’hauerà da fabricare del no$tro Belouardo, $opra à e$$o piano. Et poniamo di di$$egnarlo $opra ad vn de pa$$a- ti fondamenti, cominciaremo à di$$egnare prima il rila$cia- to, ouero banchetta del fondamento del Belouardo, la $car- pa, il muro, la contramina, & ancora il muro d’e$$a; & que- $to muro non vorrebbe pa$$are l’altezza della cotramina; & la contramina non vorrebbe e$$er più alta di cinque in $ei piedi; & $opra d’e$$a $i buttera vn volto. Et que$te co$e $i di$$egnaranno à torno al Belouardo, et allungo della corti- na; $e ben di $opra non s’è parlato d’e$$a cortina, perche gia $i sà, che non $i può far fortezze, ouer forti, $enza e$$a corti- na, però che que$ta cortina è la di$tanza, che è fra l’vn Belo- uardo all’altro. Appre$$o à que$to di$$egno, $i di$$egnaran- no i $peroni, che vanno ancor e$$i à torno al Belouardo, & allungo della corti@a; & que$ti $peroni vanno piu lunghi dalla contramina in sù, tanto come è la larghezza della con tramina con il $uo muro; & li $peroni della $palla vanno lun- ghi fin doue s’hauerà da terminare la larghezza della prima piazza: Et que$ta tal larghezza $i fa equidi$tante da quattro, in cinque piedi, dalla reculata, che faranno l’artegliarie del- la $econda cannoniera della prima piazza; accommandan- do e$$e artiglierie, per tirare di ficco, ò almeno più che $ia [0063]SECONDO. pos$ibile nella metà d’e$$a cortina; & li $peroni della fronte del Belouardo, vorriano almeno lunghi due terzi di quel- li della $palla; & quelli del fianco, vorrebbono e$$ere lunghi la metà di quelli della mede$ima $palla; & quelli della cor- tina, vorrebbero e$$ere i due terzi, di quelli del fianco; & an cora $i hanno à di$$egnare di due, in tre piedi più lunghi, & più larghi, di quelli, che $i di$$egnaranno dalla prima piaz- za in sù, & $i d<007>$$egnarãno di$tanti l’uno dall’altro, 10, in 12, piedi; Ancora le $opradette mi$ure, $i di$$egnaranno più e meno $econdo i $iti, & $econdo le $pe$e, che far $i vorranno. Et di$$egnato che $i haueranno i $opradetti $peroni, $i d<007>$$e- gnaranno i pila$troni, indentro quel tanto che $i $upponerà che $iano di$coperte le prime piazze; & $i di$$egnaranno in- dentro delle prime piazze piè 20, come di$opra s’è detto; di$$egnando$i più lunghi, & larghi, di due, in tre piedi di quelli delle prime piazze in sù; et $i di$$egnaranno con tal ragione, che fabricandoli fin alle prime piazze, & ancora da li in sù fin alle $econde, che le artegliarie, d’e$$e prime piaz- ze non vrtino in e$$i pila$troni. Di$$egnato i pila$troni, $i di$- $egnaranno l’ale del Belouardo, con tal ragione, che fabri- candole $ino alle prime piazze, et da li in sù, $ieno equidi- $tanti da quattro in cinq; piedi alle reculate, che fanno le ar- tegliarie, che $i $parano nelle prime piazze; cioè, di quelle delle due prime cannoniere; perche i fornimenti d’e$$e arte- gliarie reculando ne i muri andarebbero in fraca$$o. Anco- cora $i di$$egnarà vn muro di otto, in dieci piedi di gro$$ez- za, che termina nel fin della lunghezza delle prime piazze. Et tutte que$te co$e $i vederanno di$$egnate nella $eguente $ettima figura come meglio $i dichiararanno qui di$otto.

A, Banchetta, ouero rela$ciato del fon- \\ damento. # H, Muro che $o$tenta il terreno, & i uol \\ ti della p<007>azza d’alto. B, Scarpa. # I, Speroni della $palla del Belouardo. C, Muro. # K, Speroni della fronte del Belouardo. D, Contramina. # L, Speroni della cortina. E, Muro della contramina. # M, Ala del Belouardo. F, Speroni del fianco. # O, Il fondamento che $oprauanza la fa- \\ brica di d\~etrouia, di due, in tre piedi. G, Pila$trone. [0064]CAPITOLO SECONDO. SETTI@VRA. [0065]CAPITOLO [0066]SECONDO.

Et fatto il di$$egno delle $opradette co$e, $i venirà fabri- cando, la$ciando d’ogni cinque piè di a$ce$a, vno di $carpa diforauia, come di$opra s’è detto, per fin all’altezza delle pri me piazze. come meglio $i può vedere nella $eguente otta- ua figura.

[0067]CAPITOLO SECONDO. OTTAGVRA [0068]CAPITOLO

Et ancora fin all’altezza di e$$e prime piazze, $i venirà em piendo di boni$$imo terreno, & $a$$i; & iui $i farà b\~e piano, & vn puoco pendente ver$o il centro. Oltre di que$to, $o- pra ad e$$a fabrica, che s’è fatta fin alle prime piazze, di nuo- uo le mede$ime co$e $i torneranno à di$$egnare, la$cian- do vn piè, ò due meno di lunghezza, & larghezza dalla par- te di dentro, come di$opra s’è detto, con li $uoi $peroni. Per- che li $peroni $i po$$ono di$$egnare di quattro modi, $opra ad e$$a fabrica; cioè più larghi ver$o la fortezza, ouero lar- ghi vgualmente nei capi, & $tretti nel mezo; ò vguali nei ca- pi, & larghi nel mezo à modo di ouato; & ancora $i po$$ono di$$egnare più $tretti ver$o la fortezza. Ne i no$tri di$$egni, non $i è di$$egnato $e non i due modi, cioè quello più $tret- to ver$o la fortezza; & quello più largo ver$o e$$a fortezza: come $i vede per i no$tri di$$egni; & di que$ti quattro modi i migliori $ono quelli più larghi ver$o la fortezza; & ancora quelli larghi vgualmente dai capi, & $tretti nel mezo; per- che que$te due $orte di $peroni, re$i$tono meglio alle batte- rie de nimici; perche e$$a fabrica non è co$i in pericolo di ruinar$i, & di reimpire la fo$$a della fortezza. Et co$i di$$e- gnato li $peroni, $i di$$egnarà vna $trada, che vada da vna piazza all’altra; & il piano delle due @piazze $i farà con vn poco di pendente, ver$o le $ue cannoniere, acciò che le $ue artegliarie $ieno più facili da condurre ad e$$e cannoniere; & ancora $i di$$egnaranno due $trade che vadino nelle due piazze. Oltra di que$te $opradette co$e, $i darà il modo di fa- re gli orecchion<007>: que$ti orecchioni $i fanno tanto in fuori, che le cannoniere non $ieno d<007>$coperte da qualche co$a eminente; & $i fanno $enza $carpa dalla parte ver$o le canno niere, come $i vede ne i no$tri di$$egni; & ancora e$$i orechio ni $i fanno in più modi, cio è nel capo con vna portione di cerchio, quadri, & obliqui; abenche nelli pa$$ati di$$egni, non $e n’è fatto mentione. Et per volere fare i $opradetti orecchioni, s’allunghera le due linee, l’una è quella cheter- [0069]SECONDO. mina la larghezza di fuora via della $econda cannoniera, uer$o la $palla; & di que$ta linea, $e ne parlerà nell’vndecima figura; & l’altra è quella che forma la fronte del Belouardo; & que$te due linee, $i allungheranno quel tanto, che $i vor- rà che $porga in fuori e$$o orecchione; & $e $i vorrà far obli quo, $i allungherà vna più de l’altra; & volendolo far qua- dro, $i allungheranno vgualmente; & ancora, $e $i vorrà fare con vna portione di cerchio $i allungheranno vgualmente, come nella $eguente nona figura $i vede.

T, $trade che vanno nelle piazze da ba$$o.

V, $trada che va d’vna piazza all’altra.

X, Orecchione del Belouardo.

[0070]CAPITOLO SECONDO. NON FIGVRA. [0071]CAPITOLO

Et $opra à que$te piazze $i di$$egnaranno le cannoniere, con tal ragione, che habbiano del pendente ver$o la fo$$a, che $tando dalla parte di dentro $i po$$a vedere almeno la metà di e$$a fo$$a, & ancora $i di$$egnino, che le arteglierie di e$$e, pos$ino fare il $uo officio per diffe$a della fortezza. Et in que$ti no$tri di$$egni $upponiamo di d<007>$$egnare due cannoniere per cia$cuna piazza da ba$$o; la prima cannonie- ra lontana dall’angolo del fianco pie due, in tre, tanto che le artegliarie di e$$a po$$ino $coppare le $calate che face$$ero gli nemici alla cortina della fortezza; & le $ue larghezze di fuorauia d’e$$e due cannoniere, $upponeremo pie 9, per la prima, & per la $econda pie 8, il merlone che $i di$$egna tra l’vna cannoniera & l’altra, $i $upponerà largo pie 30; & le lar ghezze d’e$$e cannoniere dalla parte di dentro $i $upponerà di pie 5; indentro poi per lo lungo pie 3, & nel più $tretto delle cannoniere per lo largo pie 3, le quali larghezze di dentro, & di fuori delle cannoniere, $i danno talmente pro- portionate, che l’artegliarie della prima cãnoniera, facci l’of ficio di $coppare la cõtra$carpa, et la fronte del Belouardo, con tutta la fo$$a fin appre$$o alla cortina; come mo$trano le lince K L, K M, & K N, della decima $eguente figura; le arte- gliarie della $econda cannoniera, haueranno l’officio di $coppare vna fo$$etta che $i fa nel mezo della fo$$a grande, quando $i di$$egna che in e$$a vi habbia ad e$$ere l’acqua; la qual fo$$etta $i $uol fare larga intorno à quindeci piè, & alta la metà. Ma quando non vi fu$$e l’acqua, vorrei che la can- noniera fu$$e fatta talmente proportionata, che le $ue arte- glierie, al più che pote$$ero, $coppa$$ero l’angolo del Belo- uardo, & da li indentro, fino che vadino à dare di ficco alme no nella metà della cortina, come mo$trano le linee O P, O Q & O D, della decima $eguente figura. Ma però nella parte di fuori alle cannoniere, vorrei vno $caglione in dentro pie 5. di lunghezza, & larghezza dalla ponta dell’angolo che $i farà, $ia di pie 3, in quattro, tornando nel corpo della can- [0072]SECONDO. noniera come meglio nell’vltimo della decima $eguente fi- gura $i dichiarerà. Et co$i hauercmo di fianco del Belouar- do pie 50; cioè pie 3, che è la luntananza della prima can- noniera dell’angolo del fianco; pie 9, che è larga la prima cannoniera, di fuora uia; pie 30, largo il merlone, che è tra l’una cannoniera, & l’altra; pie 8, per la larghezza della $e- conda cannoniera; che $ono in tutto pie 50, $opradetti, che fan no pa$$i 10, per il fianco. Et co$i re$tarà pas$i 12, per la $palla, hauendo di$opra po$to pas$i 22, fra il fianco, & $palla del Belouardo; come tutte que$te co$e $i vederanno nella pre$ente decima figura, & ancora nell’antece- dente.

[0073]DECIMA FIGVRA. In questa figura $i mostra la fabriea compita A. Significa $aglita del terraglio, ouero terrapieno. B. Terraglio ouero terrapieno. C. Parapetto della cortina. D. Scarpa. H. Fo$etta nel mezo della fo$$a grande. R. Strada coperta. S. Parapetto della $trada coperta. T. Spalto. V. Pian dello $palto. I. Intrata delle piazze da ba$$o. [0074] [0075]SECONDO.

Et volendo fare i $caglioni delle cannoniere, dalla parte di fuori, ver$o il fianco, $i mi$urarà pie cinque indentro allun go della linea, che termina la larghezza delle cannoniere ver$o e$$o fianco, ouero cortina; & dal punto $egnato, $i farà ca$care vna linea equid<007>$tante al fianco, da tre pie, all’una & l’altra cãnoniera, dapoi dal punto $egnato alla e$tremità del la cannoniera, difuorauia ver$o il fianco, $itirarà vna linea; & co$i $arà formato i $caglioni delle cannoniere: come per i no$tri di$$egni $i vede.

Que$ta figura po$ta qui inanzi, laquale mo$tra il compi- mento d’una parte della fabrica; $iè po$ta per potere mo$tra- re con linee, gli effetti che dalle $ue cannoniere po$$ono fare le artegliarie; & che da qui $i vegga come e$$e canno- niere con tutte le co$e, à quelle nece$$arie, con ragione di$- $egnar $i debbano.

Hor volendo fare le $opradette cannoniere della piazza da ba$$o, & ancora le $ue larghezze dalla parte di fuora & quella di dentro con ragione, accioche le $ue artegliarie po$ $ino far i $uoi effetti ben proportionati $econdo il $uo doue- re; poneremo che la gro$$ezza del fianco $ia all’altezza di pie quindeci (che tanto $i $uppone alte le prime cannoniere dalla parte di fuori dal pian del fo$$o) & à que$ta altezza, il fianco $i farà perdere tre piedi di gro$$ezza, dando d’ogni cin que pie vno di $carpa, come di$opra $i è detto; & e$$endo $up po$to gro$$o il fianco nel fon damento pie 35, $enza la ban- chetta, ouero rela$ciato del fondamento, re$taci e$$o fianco di gro$$ezza alle prime cannoniere pie 34, & la di$tanza dal- le prime cannoniere d’un Belouardo, alle prime cannoniere dell’altro, è pas$i 151, pie vno, perche di$opra $iè $uppo$to pa$$i 150, tra l’vn Belouardo all’altro; intendendo però la di $tanza dal fondamento dell’uno, al fondamento dell’altro, non computando la banchetta, ouero rela$ciato del fonda- mento. fatte le $opradette con$iderationi $i $upponerà di$$e- gnare il punto c, lontano dalla linea che forma la cortina [0076]CAPITOLO da tre pie, tanto che le artegliarie della prima cannoniera po$$ano $coppare e$$a cortina, e$$endogli fatto le $calate da nemici; & que$to punto c, $ia per $uppo$to $egnato indentro pa$$i 5, pie 4, che non gli manchi à compire la gro$$ezza del fianco altro che pie 3, come $i $uppone in dentro la $trettez- za della cannoniera, che que$to $ivede nella $otto$critta fi- gura. & dal punto c, alla linea A B, tiraremo vna linea equi- di$tante, che $arà la linea C D; & ancora dal mede$imo punto c, $i tirarà vn’altra linea equidi$tante alla linea A P, che $up- poneremo la larghezza del fianco con la $palla del Belouar- do, che $arà la linea Q R, & que$te linee $i tiraranno per la quarta operatione; come $i puo comprendere nel no- $tro di$$egno; & dal punto D, $i tirerà vna perpendicolare in- finita; laqual và à tagliare la fronte del Belouardo in punto 1, & que$to $i farà per la $econda operatione; & linea D L, $i allungherà fin in punto F, per la larghezza della fo$$a, doue le artegliarie della prima cannoniera haueranno da $coppa- re la contra$carpa, et la larghezza d’e$$a fo$$a non vorrebbe e$$er meno del fianco con la $palla del Belouardo. Et per ve dere la larghezza di fuorauia della prima cannoniera, dire- mo $e la linea C D, che è pas$i 182, pie 2, me da la linea D F, che è pas$i 47; che me darà la linea Q A, che è pas$i 5, è pie 4, multiplicando pas$i 47, con pas$i 5, pie 4, faranno pas$i 272, pie 3; & pas$i 272, pie 3, partiremo per pas$i 182, pie 2, ne ve- nirà piedi 7, è mezo, per la larghezza difuorauia della prima cãnoniera, et à piedi 7, è mezo, $e gli aggiongerà vn pie; me- zo per parte d’e$$a larghezza, per la gro$$ezza della gioia del l’artegliaria; che farà pie 8, e mezo, & tãto $arà larga la prima cannoniera dalla parte di fuori. Et per voler la larghezza della $econda cannoniera, prima $i torra la larghezza del merlone, con mezzopiede di più per la gro$$ezza della gio- ia dell’artegliaria; & $upponiamo che $ia pas$i 6, & torremo della linea A P, cominciando dalla linea C D, pas$i 6, fin in punto N, et dal punto N, tiraremo vna linea equidi$tante al- [0077]SECONDO. la linea C D, che $arà la linea N O, poi diremo $e pas$i 75, e pie 3, che è la metà della cortina A I, me da la linea A N, men piè 3, che $ono pas$i 6; che me darà la linea N O, che è pas$i 5, pie 4; $i multiplicarà pas$i 5, pie 4, con pas$i 6, farà pas$i 34, pie 4, & tanto $i partirà per pas$i 75, pie 3, iquali pas$i 34, p<007>e 4, non $i puono partire per pas$i 75, p<007>e 3; co$i pas$i 34, pie 4, gli fa- remo in piedi; multiplicando pas$i 34, pie 4, per pie 5, farà pie 144, & pie 144, $i partiranno per pas$i 75, p<007>e 3, ne venirà qua$i pie doi, & tanto $i farà la linea O G, & dal punto G, tira- remo vna linea equidi$tante alla linea C D, che $arà la linea G H, infinita; & dal punto K, angolo del Belouardo, faremo ca$care vna linea perpendicolare, $opra la linea G H, & ca$ca rà in punto H; di poi allungaremo la linea H K, fin’in punto M, per la metà della fo$$a, che $arà quel tanto che vogliamo che le artegliarie della $econda cannoniera, po$$ano $cop- pare vna fo$$etta, che hauemo $uppo$to nel mezzo della fo$la granda, trouando$i però l’acqua nella fo$$a. Et $e per ca$o nella fo$$a non gli fu$$e acqua, ba$tarebbe che le artegliarie della $econda cannoniera $coppa$$ero l’an- golo del Belouardo con tutto dall’indentro per fin che batte$$ero di ficco almeno nella metà della cortina, che è tra l’un Belouardo all’altro, come s’è detto; Ma tor- niamo al di$opra la$ciato ragionamento, & diremo; $e la linea G H, che è pas$i 203, pie 3, me da la linea K M, che è pas$i 31, che me darà la linea M O, che è pas$i 5, pie 4; $i multiplicarà pas$i 31, con pas$i 5, pie 4, faranno pa$$i 198, pie 2, & pa$$i 198, pie 2, $i partiranno per pas$i 203, pie 3, ne venirà qua$i pie 4, è mezo, poi aggiongeremo pie 2, è mezo, che haueuamo di$opra, faranno pie 7, & à pie 7, gli aggiongeremo mezo pie, per l’altra parte della larghezza di fuorauia della cannoniera, per la gro$$ezza della gioia del- l’artegliaria; come ancora nella prima cannoniera $i e fatto; che $umati in$ieme faranno qua$i pie 7, e mezo, & tanto $arà la larghezza di fuorauia della $econda cannoniera, che $arà [0078]CAPITOLO N S. Hauuto le larghezze di fuorauia delle cannoniere; ap- pre$$o mo$traremo il modo di hauere le larghezze di den- tro; & ancora quella de i due punti C, & G; per far que- $to $i ponerà la riga, all’e$tremità delle larghezze di fuorauia delle cannoniere, & à i due punti C, & G, allungando dalla parte di dentro le linee infinite; oltra di que$to dalla parte di dentro, all’e$tremità della gro$$ezza del fianco, $i mi$urerà da cinque pie, & al punto C, & G, faremo da pie tre, la$cian- do però nel mezo le linee allungate, & il punto C, & G; come $i vede in figura. Fatto che s’hauerà le larghezze di fuora- uia, & quella di dentro con quella de i due punti C, & G, del- le cannoniere, $i farà la lunghezze et larghezza delle piazze da ba$$o, in \~q$to modo; all’e$tremità delle larghezze delle cã noniere dalla parte di dentro $i mi$urarà dall’una, & dall’al- tra parte delle due cannoniere pie cinque, & ai pie cinque $egnati $i tiraranno le linee equidi$tanti, à quelle che $ono allungate dalla parte di dentro, che terminano le larghezze delle cannoniere di dentrouia. Quelle due linee tirate equidi$tante alle linee della prima cannoniera, l’vna $erue per vn termine del pila$trone, l’altra per il termine dell’ala del Belouardo: & le due linee che $i tirano da i due punti $egnati alla $econda cannoniera, equidi$tante alle $ue linee allungate; l’vna è equidi$tante alla fronte del Belouardo, & l’altra termina l’altra parte del pila$trone: fatto que$to ti- raremo vna linea equidi$tante al fianco, per la lunghezza della piazza da ba$$o; à que$to modo $opra$critto $i forma le prime piazze del Belouardo, con altre co$e nece$$arie, co- me di$opra s’è detto, nella figura $ettima, & ottaua. Et ancora, in que$ta vndecima figura $i puo cono$cere.

[0079]SECONDO. [0080] VNDECIM@IGVRA.

Figura per far le Cannoniere della prima piazza con ragione, acciò l A@ tiglierie ch’in e$$e $tanno, po$$ino far li loro effettinece$$ari.

[0081]CAPITOLO

Di$$egnato che s’hauerà le larghezze delle cannoniere, & altre co$e nece$$arie $opra à e$$a prima piazza; $i venirà fabricando $ino alla $econda piazza, la$ciando al muro dalla parte di fuori d’ogni pie 5, uno di $carpa, come di$opra $i è detto; & dalla parte di dentro $i faccia equidi$tante alla par te di fuori; mede$imamente, il capo de gli $peroni, che $i at- taccano à e$$o muro, $iano ancor e$$i equidi$tanti alla parte di fuori, & l’altro capo d’e$$i $peroni, dalla parte di dentro, $ieno fatti perpendicolari, ouero à p<007>ombo. Auertendo an- cora, che fabricando la contra$carpa, con la $ua $trada coper ta, $i fabrichi il più che $i po$$a ba$$a, acciò che i nemici, non $e ne $eruano, per parapetto; ancora e$$a contra$carpa vor- rebbe che fu$$e fabricata con li $uoi $peroni fin alla $trada coperta. Il merlone, che $i forma trà l’una cannoniera, & l’altra, cominciando nella piazza da ba$$o, $i fa tutto di muro ma$iccio, ouero con $uoi $peroni, & tra l’un $perone, & l’al- tro, nel capo, dalla parte di dentro, $e gli farà un muro di gro$$ezza, da tre, in cin que pie, doue $i venirà empiendo tra l’un $perone, & l’altro de buonis$imo terreno, calcandolo benis$imo, & e$$o merlone non vorrebbe e$$er $e non tant’al to, che le artegliarie della piazza d’alto, non $iano impedite da quello; perche e$$e artegliarie, vorrebbono almeno dar di ficco alla mettà della fo$$a. Tutti i $peroni con li pila- $troni, che $ono di$$egnati $opra le prime piazze, $i fanno alti da 12, in 15, piedi, doue $i formano poi $opra i volti, pe r fare le $econde piazze. Le gro$$ezze de’muri che $i fan no, & che $i $ono di$$egnati intorno alle piazze da ba$$o, vanno alti come li $peroni, per buttargli anco $opra à e$$i i volti. que$ti muri guardano, & $o$tentano ancora, che il ter reno non ca$chi in e$$a piazza. Oue ancora $i formaranno i muri delle $trade, che vanno nelle piazze da ba$$o, & quelli che vanno fra l’una piazza all’altra di gro$$ezza da quattro in cinque piedi; & ancora $i formaranno le cortine, con i $uoi $peroni, & altre co$e nece$$arie al di$$egnare de Belo- [0082]SECONDO. uardi; con le $ue debite mi$ure appertinenti ad e$$i: ma però per più $odisfattione de tutti, in que$to di$$egno, hauemo fatto li $peroni più $tretti, ver$o la fortezza, & più gro$$i do- ue $ono taccati al muro; come più chiaro $i vede nella me- tà di que$to Belouardo, cioè nell’vndecima figura nella par te $egnata B. Fatte che $i haueran le $opradette co$e, $i darà ordinc di buttartutti gli archi, per fare i volti, cioè da vn $perone all’altro, nella fronte, & $palla del Belouardo, & ancora nella cortina; & $i buttaran anco quelli delle $trade che vãno in e$$e piazze, & quello che va da vna piazza all’al tra; doue $e gli farà poi $opra ben piano per dar poi princi- pio di fargli $opra il parapetto; come tutto que- $to nella duo decima figura, nella parte $egnata A, $i vede.

[0083]CAPITOLO. SECONDO. DVODECI@FIGVRA [0084]CAPITOLO [0085]SECONDO.

Et volendo fare il parapetto del Belouardo, $i $upponerà di farlo alto dal cordone in sù, pie otto, in noue; & quello della cortina, di farlo alto pie $ei, in $ette; Et que$ti parapetti alcuni gli vorrebbeno indentro del cordone in sù da due, in tre pie, acciò e$$endo battuto e$$o parapetto la fabrica rema- nerebbe $opra il cordone, & non farebbe co$i $cala allo ne- mico; & que$ti parapetti $i fanno più alti in vna parte che l’altra; perche quello del Belouardo, vorrebbe e$$er più alto di quello della cortina, accioche i Belouardi $i po$$ano ben $coppare di$oprauia l’uno per l’altro, & parimente $coppare il parapetto della cortina, con tutto il terrapieno; il qual parapetto del Belouardo, & della cortina, non vorrebbe e$- $er di gro$$ezza, meno di 20, in 24, piedi. Per far adunque e$$o parapetto dal cordone in sù, faremo due muri, gro$$i da due in tre pie, $i che l’uno non ecceda l’altro di gro$$ezza; di$tante $imilmente l’uno, dall’altro, la gro$$ezza del para- petto; & il muro della parte del fo$$o vuole e$$er fatto à $car pa, dandoli d’ogni pie otto vno di $carpa, ma però che la parte di dentro di e$$o muro, venga equidi$tante alla parte di fuori; & il muro altre$i di dentro, $ia fatto à piombo d’vna parte, & l’altra; & fra que$ti due muri, vi $i empia di buoni$- $imo terreno, ben calcato, & battuto; & nel mezzo di que$ti due muri, d’ogni dieci, in do deci piedi, gli vorebbe vn muro ma$iccio, gro$$o da due in tre pie, che incatena$$e l’vno, & l’altro muro. Et la $uperficie di$oprauia del parapetto, co$i della cortina, come del Belouardo, vorrebbe pendere verlo il fo$$o, in modo, che $tando al parapetto, $i pote$$e vedere più della metà della contra$carpa: & que$ta $uperficie $opra- detta, $i farà di la$tri di buonis$ima pietra, & ben li$cie di$o- prauia potendolo fare; ouero farla d’altra materia più $oda che $ia po$$ibile: $i perche quando i nemici vole$$ero $opra $a- lire, non $i pote$$ero afferare con le mani; come anco perche piouendo l’acqua andarebbe dalla parte del fo$$o. Et come tutto que$to meglio $i vede nella metà della decima terza figura, nella parte $egnata A.

[0086]CAPITOLO SECONDO. DECIMAT@A FIGVRA. [0087]CAPITOLO

Adalcun luogo del parapetto del Belouardo, & $imilmen te della cortina, vi vorrebbe la banchetta con i $uoi $calini, & ad alcun luogo nò. Nei luoghi doue il terreno difuora- uia è alto, gli vorrebbe la banchetta con gli $uoi $calini. Et doue è il terreno ba$$o, non gli vorrebbe ne banchetta, ne $calini; ma $olo tanto, che i $oldati di dentro del parapetto fu$$ero coperti. Et la banchetta del Belouardo non vorreb- be e$$er di larghezza meno di tre in quattro piè. Et l’altez- za del parapetto del Belouardo, & della cortina, non uor- rebbe pa$$ar d<007> pie quattro, in quattro e mezo dalla banchet ta in sù. Gli $calini della banchetta del Belouardo, non vorrebbero e$$er meno larghi di due, in due piè, e mezzo. Il terraglio ouero terrapieno, non vorrebbe e$$er meno di larghezza ver$o la fortezza cominciando dal parapetto, di pa$$i dieci. La $carpa che $aglie $opra il terraglio, non vor- rebbe e$$er meno di pa$$i cinque, & que$ta vorrebbe e$$er li- bera, & $enz’alcun impedimento; accioche i $oldati da ogni parte pote$$ero $al<007>re; le ca$e della fortezza, non douereb- bono e$$ere fatte appre$$o la $carpa del terraglio più di 7, in 8, pa$si, accioche per cagion delle batterie, & per le mine, $i pote$$ero fare delle retirate. Et ancora alla $trada coper- ta, $e gli fà la $ua $carpa, come $i fà al terraglio da potere $a- lire $opra lo $palto; ma però meglio mi piaceria che $e gli face$$e vno ouer doi $calini, con vna banchetta ben piana, larga un pie è mezo, vel circa, con il $uo parapetto perpen- dicolare, ouero à piombo, tanto alto che quando li fu$$e po- $to i $oldati $i $copri$$ero $olamente dal petto in sù, ouero quel tato che ad e$si $oldati fu$se cõmodo per apo$tar le $ue arme, per difender$i dalle furie de nemici. La $trada coper- ta $i fa larga da 5, in 8, piedi, & $ia tanto ba$$a dallo $palto, che $i po$$a andare $enza e$$ere veduto di fuorauia, cioè ba$- $a cinque, in $ei piedi; Auuertendo ancora che il cordone della cortina, & quel del Belouardo, non vorrebbe pa$$are l’altezza della contra$carpa; ma megl<007>o $tarebbe vn poco [0088]SECONDO. meno ba$$o dell’altezza d’e$$a contra$carpa, che di più. Et oltre di que$to $taria bene, che la fo$$a fu$$e più fondata di quello che è l’altezza del terreno, doue $ono fabricate le ca- $e di dentrouia della fortezza; accioche le $coladure della fortezza pote$$ero bene $colare nella fo$$a, perche darebbe migliore aere à gli habitanti della fortezza, & $tarebbe an- cora più ine$pugnabile, e$$endo la fo$$a ben fondata. An- cora $i conuenirebbe che i $oldati $tando al parapetto della cortina, & à quello del Belouardo, nõ tanto di$copri$$ero la contra$carpa, & lo $palto, che ancora di$copri$$ero due terzi di miglio della campagna; accioche in tal luogo non po- te$$e $tare alcuno, che non fu$$e veduto dal parapetto del Belouardo, & da quello della cor- tina; come $i vede qui, per la decima quarta figura.

[0089]CAPITOLO SECONDO. DECIMAQ@RTA FIGVRA. [0090]CAPITOLO

Il mede$imo ordine, & le mede$ime mi$ure $i tenerebbe- no nel fortificar di terra; eccetto che al fortificar di terra, le piazze $i tenerebbeno al tutto di$coperte; cominciando à fabricare nel piano di$oprauia del fondamento; il qual piano però, come di$opra s’è detto, habbia del pendente ver $o il $uo centro; la$ciando due ouero tre piè di rela$ciato, ouero banchetta del fondamento, di$opra gia nominata. Et quanto più $i può fortificar di buoni$$imo terreno, & fra- $che, $econdo la commodità del $ito doue $i fortifica; lequa- li fra$che $ieno delle più dritte, che $i po$$ino hauere; & non $ieno più gro$$e del dito gro$$o. Nel fabricare poi $i mette- rà vn $uolo di fra$che, con le cime l’una in l’altra nel mezzo della fabr<007>ca, & vna appre$$o l’altra, ben chiu$e in$ieme. Oltre di ciò, vi metteremo vn $uolo di buonis$imo terreno, alto mezo piè, calcandolo molto bene. Et con que$to ordi- ne s’anderà fabricando, come di$opra del muro s’è detto. Et $e per ca$o $i uole$$e fargli vna cami$cia di muro, $e gli farà i $uoi $peroni come di$opra nel fabricare di muro s’è detto. Oltra il modo d<007> fabricare di muro, & di terra, mi pare anco- ra di non mancare di dire, con breuità delle piatte forme, & di cauallieri; Le piatte forme, $i fanno nel mezzo delle cor tine, & $i fanno con la $carpa nella fo$$a, & con la mede$ima materia che $i fanno i Belouardi. I cauallieri $i fanno di rer- ra nel mezzo delle cortine $opra il terrapieno, di$tanti dal parapetto da dieci, in dodeci piedi; & ancora $i fanno alla gola del Belouardo, & $i fanno à modo di Quadrangolo, ouero quadro; & $ifanno tant’alti, che con le artegliarie po$$ano $coppare le fronti, & di$oprauia di Belouardi; & ancora che po$$ano battere alla campagna; & di piùil para- petto d’e$$o caualliero $ia gro$$o da 30, in 40, piedi; la $ua lunghezza poi $ia 160, in 170, la larghezza 150, in 160, piè cou la $ua $carpa; & $ia tanto ben accommodato, che vi $i po$$ano accommodare $opra di cannoni gro$$i. La $ua $carpa vuol e$$ere la metà della $ua altezza. Dell’vtilità, & [0091]SECONDO. effetto delle piatte forme, & de cauallieri è $tato detto da tanti $crittor<007>, che à me pare à douerne più dire, di $ouer- chio. Ma per più $odisfattione de lettori, s’ha po$to fra due Belouardi vna piatta forma; & s’ha di$$egnato nella gola de due Belouardi due Cauallieri; come $i uede in la decima quinta figura. Et ancora $i è po$to vn caualliero nel mezo d’una cortina come $i vede nella figura decima quarta. Nel $equente primo Belouardo all’orecchione, $ono le canno- nieri della prima piazza coperte da due volti, che poggiano $opra, con una parte à un pila$trone fatto dalla parte di fuo- ri, fra l’vna cannoniera, & l’altra, à modo di triangolo; che la $ua ba$e è la parte che è fra le due cannoniere, & que$to pila$trone è alto dal pian del fo$$o, fin’alla $ummità delle prime cannoniere; & è di lunghezza tanto come tiene l’o- recchione, & $opra d’e$$o $i appoggiano vna parte di due vol ti è la parte d’un volto $opra l’orecchione, & la parte de l’al- tro volto $opra la cortina, & $opra di que$ti volti $i fa ben piano, con al quanto pendente ver$o la fo$$a, & que$to pen- dente vorrebbe e$$ere vno con quello del merlone di $opra- uia, acciò $i pote$$e, $tando nella piazza d’alto, vedere più della metà della fo$$a: ancora $opra di que$to volto per vn’ accidente, potrebbeno $tare de $oldati con buoni archibug- gioni à diffendere e$$a fo$$a; perche que$ti volti vengono à e$$ere coperti dall’orecchione; ancora que$ti uolti impedi- $cono le palle de nemici, tirate dalle $ue artegliarie, $tando $opra lo $palto di fuorauia, che le prime cannoniere non po$$o- no e$$ere imboccate.

[0092]CAPITOLO SECONDO. DECIMAQV@A FIGVRA. [0093]CAPITOLO

Appre$$o $e dirà dell’intrata, ouero porta che $i fa per entrare nella fortezza; perche e$$a $i fa nel mezo della cor- tina, ouero apre$$o à vn fianco del Belouardo, con il $uo pon te di legname; perche al tempo de gli a$$edij $i po$$a disfare, ouero abbrugiare, & la $ua porta $ia tanto ba$$a, che non $ia di$coperta $tando $opra lo $palto di fuorauia. Et ancora al- l’intrata d’e$$a porta gli vorrebbe vn luogo che fo$$e $aluo per molti re$petti, & $pecialmente per potergli tenere le ar- me de $oldati $icure. Nel fondamento poi del Merlone, ouero apre$$o al fianco del Belouardo $e gli fa una $ortità la quale $erue, perche i $oldati al tempo delle batterie po$- $iano v$cir fuori. Et accioche e$si pos$ino diffendere e$$a fo$$a, & leuare le rouine dalle batterie; perche que$te impe- direbbeno le cannoniere; & ancora farebbero la $alita faci- le al nemico. Molti vorrebbono le cortine piegate inden- tro ver$o la fortezza, cõ piatta forma indentro, ò fuori; oue- ramente un caualiero nel piegamento d’e$$a cortina. Que- $ti tali $i diffendono, con dire, che’l nemico viene e$$er più offe$o, & fa batteria piu obliqua: la quale batteria non of- fende co$i la fortezza, come farebbe à battere rettamente. Dico che’l modo $udetto, non $i potrà fare i $uoi Belouardi con le $ue ampie piazze, & gro$$e $palle, per potere $tare alle perco$$e delle arteglierie; & ancora $arà difficile da fare del le retirate. Et per que$to non vorrebbe le cortine torte, $el $ito non lo concede$$e, ma dirette da l’vno Belouardo, all’al- tro; & la lunghezza della cortina, non la vorrei più lunga, non tanto chei cannoni gro$si della prima piazza $copa$$e- ro le fronte de Belouardi, come ancora i pezzi piccoli. Altri potrebbono dire, e$$endo corta la cortina, i cannoni gros$i offenderebbono i Belouardi della fortezza; io dico che al- la prima piazza ne gli a$$alti de’nemici, non $i deue opera- re cannoni gro$si con palla, per diffendere la fortezza, $e nõ con empire i cannoni di $caglie di ferro, ò di altro mettallo, ouero di pietre, oueramente di cattene; perche que$to farà [0094]SECONDO. vn mirabilis$imo effetto ne gli a$$alti, & nelle $calate che fanno gli nemici. La palla de’cannoni gros$i $arebbe buo- na, quando la fo$$a fo$$e piena di monticelli di pietre, & che nel battere che face$$e e$$a palla, nei monticelli, le pietre $pernando$i farebbono grandis$ima mortalità à quelli che de$$ero lo a$$alto. & ancora e$$a palla $arebbe buona da rom pere le trinciere, ò macchine che $i face$$ero nella fo$$a da gli nemici. Ancora e$$endo la cortina di lunghezza pro- portionata alli pezzi piccoli, la tempe$ta d’e$si, $ono la mortalità de nemici, & il $o$tentamento della fortezza; per- che qua$i in tutte le fortezze, gli nemici $i cacciano $otto la cortina, con trincere, tagliando la contra$carpa, ouero im- piendo e$$a fo$$a, per venire all’opera della zappa; zappando e$la cortina, ò Belouardo, per far$i $cala, di potere dare gli a$$alti à e$$a fortezza.

L’acqua nella fo$$a, è vtile quando la fortezza è $ituata in luogo, doue habbia molti confinanti nemici; perche in que$to modo l’acqua rende beneficio alla fortezza, accio- che alla $proui$ta qualche $calata di notte non la po$$a a$$a- lire. Gioua parimente alle fortezze picciole, doue non è tanta gente, che po$$ano fare delle $ortite da diffendere e$- $a fortezza. Ma alla fortezza grande, doue è da poter fare delle $ortite, conuerebbe la fo$$a a$ciutta, perche vi $arebbe ancora $patio da fare delle retirate, & nerenderebbe ancora beneficio da v$cire à diffendere e$$a fo$$a; & perche co$i $i potrebbe ancora meglio leuar fuori le ruine che face$$ero i nemici nelle batterie, accioche ella non le face$$e $cala per entrare nella fortezza, & trinciera ancora ad es$i nemici. La fo$$a a$ciutta rende ancora beneficio, ogni volta che vo- le$$ero i nemici empirla di fa$cine, perciò che in que$to ca- $o, facilmente $i potrebbero abbruciare; che e$$endoui l’ac- qua s’impedirebbe il foco; & $arebbe più facil co$a empirla d<007> e$$e fa$cine, & nocerebbe ancora al tempo de ghiacci, perche aggiacciata che la fo$$e, più facile $arebbe la $alita [0095]CAPITOLO della muraglia. Et e$$endo ancora la fo$$a a$ciutta, rende- rebbe beneficio, quando i $oldati fu$$ero v$citi à $caramuc- ciare, ouero à fare qualche altro negotio; Et volendo$i per la gran calca, che gli face$$e ado$$o il nemico retirar$i, & che fo$$e nece$$ario à leuare il ponte della fortezza, $i po- trebbeno $aluar$i nella fo$$a. Ancora que$ta co$i a$ciutta $arebbe vtile, perche à que$ti tempi delle guerre può occor- rere qualche accidente, che le be$tie del contado $i potreb- beno $aluar$i in e$$a.

DELLE CONSIDERATIONI CHE DEVE HAVERE IL SOLDATO CHE SARA DAL $uo Prencipe eletto, alla dife$a d’vna Fortezza. CAPITOLO TERZO.

QVE L Soldato, che $arà dal $uo Prencipe elet- to alla guardia, & dife$a d’vna Città, ò For- tezza; debbe hauere molte con$iderationi, di che, quanto all’e$$ere ben po$ta, & edifica- ta, & fortificata, $i è detto a$$ai ne capitoli precedenti. Re$ta à dire del guardarla, & del farle tutte quelle proui$ioni, che $ono nece$$arie per la $ua con$erua- tione, del fornirla di vittouaglie per lo popolo, & pre$idio $uo, & dell’altre co$e, delle quali fa me$tieri à prouedere alle fortezze, & di che io hora non intendo di fauellare; e$$endo co$a pur troppo nota; $apendo$i, che $enza le debi- te vittouaglie humane tutte le Città, & Fortezze, benche ine$pugnabili, $on perdute; ne è da $apere che le Città, & Fortezze (quando $i trouano a$$ediate) $i po$$ano ne vitto- uagliare, ne $grauare dalle bocche di$utili: concio$ia che que$to $ia difficile, & fallace. Et ne habbiamo per e$$empio à tempi no$tri Fiorenza, & Siena, le quali volendo v$are que [0096]TERZO. $to remedio molto poco $i allegerirono; & con quanta dif- ficoltà, & incredibile compa$$ione hebbero una minima parte della loro intentione, che è più to$to mi$erabile, che nece$$ario il raccontarlo. Et però le proui$ioni debbano e$$ere fatte à tempo, come $i conuiene. Diremo adunque delle $ue guardie; perche del numero de $oldati $imilmente $iè parlato, concludendo che $e ne debba hauere maggior numero, di quello che per l’ordinario $i richiederebbe per la diffe$a del luogo, ri$petto al poter far $ortite; & perche ne luoghi a$$ediati, & per di$aggio, & per ferro molti ne mancano; opinione è che alle diffe$e delle Città, & Fortez- ze, per ogni miglio non bi$ogni niente manco di mille $ol- dati, & ancor d’auantaggio $econdo la grandezza de Belo- uardi, & altri luoghi delle Fortezze.

DEL MODO DEL GVARDARE VNA FORTEZZA. CAPITOLO QVARTO.

OLTRE delli $oldati, parlaremo del numero, & della qualità dell’artegliarie; delle quali tanto ve ne bi$ognano, quanto che per diffe- $a de Belouardi, de piattiformi, & de caua- glieri, & d’altri luoghi $arà opportuno: come che più particolar ragguaglio di ciò malamente $i può dare, e$$endo che, $econdo l’occa$ioni s’appre$entaranno, bi$o- gna anco mutar con$iglio, mettendouene dentro hora a$$ai, hora poche; per ri$petto co$i del poco contra$to, come an- co per diffetto della poca monitione; & che tutti i pezzi habbiano i loro $tromenti, & ordini che $i richiedono con palle, & poluere à ba$tanza. Et oltre à que$to loderei, che vi fu$$ero di tutte $orti $tromenti, che $i cono$cono e$$ere vtili, per le diffe$e delle batterie; Et nece$$arij ancora $ono [0097]CAPITOLO in e$$i luoghi ferramenti d’ogni $orte; carboni in quantità grande; con altre monitioni, per far fuochi lauorati; & che vi $iano $imilmente tutti e prouedimenti, & materie per far la poluere; & $opra tutto molini d’ogni $orte. Poi $tromen- ti, & ferri per gua$tatori, come zappe, badili, picconi, barel- le, zerle, & altre $i fatte co$e, per portar terra, legnami, & fa- $cine; & in $omma tutte le materie atte à far ripari; & $econ do le occorrenze à riparare alle ruine, che farà l’artegliaria. Et $imilmente buon numero di gabbioni vi $ia (de quali nõ bi$ogna molto fidar$i) per la diffe$a dell’artegliaria, benche $iano grandi, & rintrezati, perche $i è veduto per i$perienza, che non reggano; ma $olamente per $eruir$ene à coprir$e, & dar principio alle reparationi, & lauori, nel qual ca$o e$$i $ono nece$$arii$$imi. Et $imilmente bi$ogna hauere tutte le mae$tranze, come legnaioli, magnani, muratori, tagliapie- tre, & altri $imili; & ancora hauer buona monitione d’ogni $orte d’arme, per poterne dare al popolo, & à min<007>$tri, quan- do $e ne porga l’occa$ione; perche non è meno lode il con- $eruare vna co$a, di quello che è l’acqui$tarla. Alle rubba- rie, & inganni, bi$ogna ancora e$$ere molto cauto, & auuer- tito; & mas$ime quando l’inimico ti fu$$e tanto appre$$o, che in una notte ti pote$$e venire à trouare, per farti rubba- ria con le $cale; che di que$ti fatti $e ne vede ogni giorno $e- guire; come fu quella di Alba, di Ca$ale, & di Torchiara, in que$te vltime guerre del Piemonte, & di Parma (oltre all’e$- $er diligente nel mettere le $entinelle, & corpi di guardia; perche que$te non $ono molto à ba$tanza, quando $i ha da fa re co’l nemico ardito, & che $ia di natura di tentar volon- tieri la fortuna, & che habbia inclinato l’animo alle fattioni della notte; lequali quando $aranno ben condotte, atte $o- no à far grandis$imi effetti.) Io con$iglierei à tener fuora delluogo da otto, in dieci caualli da quella parte, che il ne- mico ti può venir ad a$$alire, iquali guarda$$ero la $trada; percioche per que$ta uia $are$ti a$$icurato, che non ti po- [0098]QVARTO. trebbe $opragiungere co$a alcuna, che non ne fu$ti aui$ato in tempo; $i che potre$ti prouedere alla tua dife$a. Et in quanto alli inganni, che $i pote$$ero riceuere da $uoi mede- $imi $oldati, il modo che $i è tenuto da France$i, in Piemon- te, & nella guerra di Parma, & di Siena, mi pare a$$ai buono, il qual è; che niuno mai $appia qual parte della terra habbia ad hauer in guardia; ne doue habbia ad e$$ere in $entinella; & ogni $era $iano mutate le guardie; & per tutta la notte cõ $oldati à que$to eletti, $iano co$i que$te, come le $entinelle con continue ronde reui$itate. Ne mi pare che chi è capo, & ha cura, & guardia d’un luogo, debba concedere à $uoi $oldati la pratica, & ragionamento de’nemici, & il dome- $ticar$i, come $i è ueduto molte volte fare, & ma$$ime frà la no$tra natione Italiana; ma del tutto que$te co$e prohibire, & che ogn’uno $tia da nemico. Ne manco $i la$ci troppo v$are la fre quentia di venire trombette, & tamburri; perche in quel’e$$ercito tall’hora $on huomini molto a$tuti, & pra- tichi, da poterti nocere a$$ai; come $e n’è veduto l’i$perien- za alla guerra di Parma, nella pre$a di Torchiara; oue per la molta pratica d’un tamburro, che hebbe commodità di riuedere, & mi$urare l’altezza di quelli ripari, $uccedete la pre$a di quel luogo, & la morte del Prencipe di Macedonia, che vi $i trouaua Capo. Non voglio ancora mancare di di- re quanto facilmente incorrono in co$e fa$tidio$e, & di mol to trauaglio, coloro che $eruono i Prencipi nella profe$$io- ne delle arme, & ma$$ime in que$to particolare delle fortez- ze; & que$to auuiene perche alcune volte il Signore, ò Ge- nerale, ti commanda che tu ti vadi à mettere in un luogo, che tu cono$cerai con effetto, che è indefen$ibile. Il perche e$$endo difficili$$imo ad un $oldato di honore; à hauere à dar conto dell’honor$uo, & della perdita di una fortezza, à molti è caduto nell’animo di ricu$are tale impre$a; onde e$$i ne ha poi perduto la gratia del $uo Signore, & da lui, & dal volgo $ono $tati calonniati di viltà; di modo che perlo [0099]CAPITOLO creder mio, mette più conto al $oldato di honore l’accetta- re, & andar$i à perdere, con far però il debito $uo con la dili- gentia & col valore, che il recu$are l’impre$a; Dee bene al $uo Signore mo$trare, che quel luogo è indifen$ibile; con tutto che per $eruitio $uo, vi vuole andare à perder$i. Et $e quel Prencipe ò Generale $arà di quella di$crettione, che douerebbe e$$ere, & che non uoglia e$$ere ingratis$imo ver $o’l $uo $oldato, l’hauerà doppo il fatto ad honorare, & ri- compen$are del valore, & della fede $ua. Et perche io ho detto in que$to Capitolo quanto mi occorreua dire del guar dare, & prouedere di una Fortezza, nel $eguente capo darò il modo dello a$$alire, & combattere una Città, ò Fortezza, da chi l’ha da i$pugnare.

DELL’ORDINE CHE DE TENER IL Generale che cono$cerà di non poter i$pugnare vna Fortezza, & come la debbia a$$ediare. CAPITOLO QVINTO.

IL perche dico, che quel Generale, che hauerà da fare que$ta impre$a, quando egli cono$cerà certamente, che que$ta Città, ò Fortezza non $i po$$a i$pugnare con la forza à modo alcuno; & che quella $i habbia à prendere per a$$edio, & con lunghezza di tempo; primieramente debbe con mol ta diligenza, & buon con$iglio, & con riueder più d’vna vol- ta tutto il $ito, & eleggere il particolar luogo doue $i habbia d’accampare, & mettere lo e$$ercito; & $opra tutto hauer grã cura di metter$i in parte doue l’aria non $ia cattiua, piglian- do per e$$empio di ciò Mon$ignor di Lotreccho nell’a$$edio di Napoli, che per que$ta cagione non tanto non pote con- durre à fine quella impre$a; ma ci perdete lo e$$ercito, & la vita, con tanta rouina della nobiltà Frãce$e, come ogni uno [0100]QVINTO. sà; Si elegga ancora tale luogo che quanto più $i può $ia commodo per il bi$ogno dell’acqua, di legne, & delle altre co$e à ciò nece$$arie al viuere; & $tia coperto il più che $i può dalle artegliarie nemiche. Et quando il luogo, che $i ha d’a$$ediare $ia grande, & fornito di molte genti, & di caual- leria da poter far a$$ai $ortite, & combattere; deue $ubito dar ordine à fortificare il $uo Campo in quel modo, che giu- dicarà e$$er ba$tante per $e $te$$o alle forze nemiche; & fatto que$to, dee leuar tutte le commodità à nemici, come del- l’acqua, & d’ogni altra co$a, che à loro dia $o$tegno; & met- terli alla maggiore nece$$ità che $i può. Oltre di ciò con ef- fetto $i vede che il diuidere di uno e$$ercito, & indebolirlo troppo, all’hora che è appre$$o ad una Città po$to, è co$a molto pericolo$a; $pecialmente doue $iano molte forze, & $oldati valoro$i; come auuenne nell’a$$edio di Firenze, che e$$endo da nemici $tato fatto due capi, vno di qua d’Ar- no uer$o tramontana, doue erano i Tede$chi, & l’altro prin- cipale à mezzo giorno, doue era la per$ona del Generale cõ le forze maggiori dell’e$$ercito, quella Città per liberar$i da tanto affanno a$$altò di notte lo e$$ercito de Thede$chi con tanto valore, che $e non fu$$e $tato il di$ordine, che $eguì per coloro che a$$altorno, lo e$$ercito Tede$co $e ne re$taua disfatto, & quella parte della Città $i liberaua dall’a$$edio. Però io credo, che il piu $icuro, & facil modo, $ia lo $tringe- re la Città per lo mezo de Forti, come $i è incominciato ad v$are in que$te vltime guerre della Mirandola, & di Sienna: riuedendo molto bene tutte le $trade, & tutti i pa$$i, per iqua li $i pote$$e dar $occor$o à quella, & à tutti farui vn forte, ouero acco$tar$i tanto, che con quattro ò più di que$ti tutto quel luogo, $i circonda$$e. Ne vorrei perciò che que$ti tali, per la lor troppo piccolezza fu$$ero deboli; ouero che e$si non fu$$ero in modo $itoati, che non $i pote$$ero $occorrere l’uno à l’altro; ma della forma, & del modo, che vorebbero e$$ere que$ti Forti, $e n’è di$$egnato qui di $otto, in la decima $e$ta figura.

[0101]CAPITOLO QVINTO. DECIMASESTA FIGVRA. [0102]CAPITOLO

Et dapoi co’l re$to dell’e$$ercito, por$i in luogo, oue occor rendo po$$a à que$to dar $occor$o; & ancora con una parte di e$$o, hauendo prima ben con$iderato le forze de nemici, potrà con quella arteglieria, che parerà à propo$to, andar$i in$ignorendo di tutta quella prouincia, & de luoghi atti à poter$i i$pugnare; perche da qui ne $eguirà grandis$ima $ua commodita per le vettouaglie; concio$ia che quiui $tando non $olamente nutrerà il $uo e$$ercito, ma à gli a$$ediati leuarà ogni $peranza di $occor$o, & al $uo e$$ercito darà grandi$$ima riputatione; $i che quelli del pae$e, ò per amore, ò per timore non ardiranno di far tumulto, ò re$i$tenza veruna.

[0103]SESTO. L’ORDINE CHE DEVE TENERE IL Generale, che cono$cerà di potere i$pugna- re una Fortezza. CAPITOLO SESTO.

POI che s’è detto quanto importi il far elettio- ne di commodo, & $icuro $ito; in que$to ca- pitolo re$tami à dire, che quando il Generale cono$cerà di potere i$pugnare quella Città, ò Fortezza per forza, del modo che è con$ue- to, & ragioneuole di tener$i, debbia mandar co’l Mae$tro di campo $oldati pratichi con compagnia, & guardia à ba$tan- za che po$$ano $icuramente ricono$cere, & uedere la cir- conferenza della Città, & del $ito, & qual $ia quella parte più atta à poterui per uia delle Trinciere entrar $otto, per poterui piantar l’artegliaria, & $opra tutto auuertire che il terreno $ia di qualità di poterlo maneggiare per far e$$e trin- cere, & quei lauori, che $ono nece$$arij per coprir$i dal ne- mico. Il pen$ar poi di poter perfettamente il giorno, ò la notte riueder quanto bi$ogna à que$ta Città, ò Fortezza, nõ è po$$ibile; perche il giorno inemici nõ la$ciano fare ($e $ono $oldati di qualche valore) & la notte per la $curità non $i può b\~e ricono$cere ne i fianchi, ne il fo$$o, neveder molte parti- colarità, che $ono nece$$arie à chi vuol bene, & giu$tamen- te ordinar$i à tale e$pugnatione; ma que$to $i farà bene, & commodis$imamente, quando che tu hauerai fatto le tue trincere le quali cõdurrai fin’al fo$$o, doueil Generale me- de$imo potrà con $ua commodità vedere, & certificar$i di tut to quello, che de$idera $apere. Del modo poi di far que$te trincere, come che ci $iano varie opinioni, noi, nondimeno à più $odisfattione de i lettori, ne habbiamo di$$egnate di di uer$e maniere le quali ci pareno più cõmode, e$icure, & bre- ui; Ma $opra tutto $i ricorda che in quelle debbõ$ifare le loro [0104]CAPITOLO piazze per tener i corpi delle guardie $icuri, & in tal modo, che $i po$$ino dar $occor$o l’uno all’altro. Et $im lmente vi $iano di quelle $ortite, ouero uie da poter v$cire fuori, che chiamar glivogliamo, & che per lino$tri di$$egni $i dimo$traranno; come ancora nella decima $ettima figura $ivede.

[0105]SESTO. [0106]CAPITOLO SESTO. DECIMASETMA FIGVRA. [0107]CAPITOLO [0108]SESTO.

Fatto que$to eleggerei il luogo per piantare l’arteglieria con $uoi gabbioni, & altri i$tromenti à propo$ito à que$to effetto; v$ando appre$$o quelli douuti vffici, che il Capita- no dell’arteglieria con $uoi vfficiali ($e $aranno pratichi, & valoro$i) $aperanno v$are, mettendo di boni$$imi a$$oni, oue ro traui ben appianati, nel piano doue $tà le arteglierie à fa- re le batterie; & che e$$o p<007>ano habbia del pendente ver$o le cannoniere accioche reculate, $ieno più facile da ritorna re alle $ue cannoniere; & ancora $ono $icure de non ficcar$i nel terreno al tempo humido, & piouo$o. Et l’opinione de molti $ono, che l’arteglieria non $i debba metter più lontana di cento cinquanta pa$si andanti, quando il $ito però il con- ceda. Della qualità dell’arteglieria hora non parleremo, ri- $erbando$i di parlarne particolarmente al luogo $uo; ma $o- lo diremo, che $econdo l’u$o moderno debbono e$$ere can- noni di $e$$anta, di tal forza, che nõ s’habbia à dubitare, che $caricandoli dalla mattina alla $era $tiano fermi & giu$ti, & quãto più numero, & più batterie $i potrà fare, più mettera$- $i terrore al nemico, & facilitara$si la impre$a. Et $opra tutto $e $i potrà attrauer$are, & incrocciare la batteria; Ma molto più $e $i haue$$e commodità d’alzar$i con un caualliero, tãto che $i $copri$$e le cortine, $arebbe grandis$imo vantaggio. Auuertendo che il tirare $ia continuo, non mettendo inter- uallo alcuno, $e $arà po$sibile; perche il nõ dar tempo à dif- fen$ori importa a$$ai, & non mancar$imilmente la notte di $caricare; che à que$to ci $ono modibuonis$imi. Ancora fa- rai la tua trincera vicina al fo$$o, & ma$sime da quella parte doue $i fà la batteria, oue $i piglia vna gro$$a parte d’archibu- gieria de più pratichi, & valoro$i $oldati che $ono per l’e$$er cito; i quali tuttauia habbiano i loro corpi della guardia cõ le loro $ortite; & iquali corpi $i po$$ano far nel modo che ve- derai, $i che $eruiranno ancora per li fianchi. Et que$ti archi- bugieri, habbiano archibugi gro$si di due oncie di palla, per che e$si di buona maniera trauagliano i diffen$ori; et ma$si- me quando le muraglie cominciaranno ad andare in terra, & que$to che s’è detto, nella $equente 18. figura, $i ve de.

[0109]CAPITOLO SESTO. DECIMA@AVA FIGVRA. [0110]CAPITOLO

Et perche il più delle volte le contra$carpe coprono i fian chi, che poco po$$ono e$$ere dannegiati, à que$to è nece$$a- rio tagliarle, & aprirle di $orte, accioche $i po$$ino battere e$$i fianchi. Il reimpire de fo$si, & coprirli, è co$a molto lunga, & difficile, quando i diffen$ori $iano valoro$i, & intendenti. Se la fortificatione $arà di terra, potra$$i entrare nel fo$$o, & far proua di con$umarla con la zappa, come molte volte $i è fatto. Re$taci ancora à dire delle mine, ouero di forni per e$$ere co$e, che fanno grandis$imi effetti, come s’è ui$to per molte i$perienze, co$i per tempi pa$$ati, come ne’pre$en- ti; & $e bene è auuenuto, che alcune volte elle non habbia- no fatte quelle operationi, che $i a$pettauano da loro; que- $to però $i può credere che $ia $eguito più dall’e$$er $tate mal fatte, che dalla inuentione di e$$e; & di que$to $e ne potreb- bono adurre molte cagioni. Et fra le altre $i è veduto, che nell’hauer voluto minare muraglie, ò altre co$e di terreno, il fuoco hauer sforzato quella parte della bocca, che con artificio era $tata $errata, più to$to che ruinato quello edi- ficio come $i a$pettaua; & di que$to ne può e$$er facilmente $tata la cagione, che à quel forno, ò caua $ia $tata data tanta poca altezza, che non habbia per que$to potuto pigliare la forza $ua con$ueta con lo andare in alto, & aggirar$i in mo- do che habbia trouato la parte più debole e$$er $uapporata, con puoco danno di quello edeficio; & in confirmatione di que$ta opinione, $i dirà quello che per i$perienza $i è vedu- to, che e$$endo $tata me$$a, non però molta quantità di pol- uere, per cantine, & in altre $tanze, le quali non tanto $ono $tate da ogni parte $errate, ma hanno hauuto molte v$cite, come di porte, & fene$tre, nondimeno quella ha fatte gran- dis$ime ruine, & molto più di quello che $i $arebbe creduto; & per lo creder mio tutto è $eguito, perche il fuoco ha hauta tanta di$tantia, & altezza, che ha potuto v$are la forza $ua; la quale è $tata tale che niuna oppo$itione è $tata ba$tante à reprimerlo, & ributarlo per quelle aperture, ma come fua [0111]SETTIMO. natura ha fatto il cor$o $uo; co$i ha operato, per tanto, quan- do que$ti forni, ò caue $aranno fatti di quel modo che $i con- u<007>ene, dandolital forma che que$to elemento $i po$$a met- tere nella forza $ua, $enz’alcun dubbio faranno effetti me- rauiglio$i. Hortorniamo al no$tro dire, leuati che $aran- no i fianchi, & $pianata la batteria, preparara$$i à dar l’a$$al- to, al quale debba$i andare molto vnitamente; con quelli buoni ordini, che un prudentis$imo Capitano $aprà fare. Hora diremo del modo che debbono tenere i d<007>fen$ori della batteria, & i remedi, che al giudicio no$tro vi $i po$lo- no fare.

DEL MODO CHE DEBBONO TENERE i difen$ori delle batterie, & i remedij che po$$ono fare. CAPITOLO SETTIMO.

HAVENDO detto intorno al preparar$i all’i$pu gnatione di una Città, ò Fortezza, quando ciò occorra; diremo hora dell’ordine & mo- do, che debbano tenere gli a$$aliti per la di- fen$ion loro; & quello che attualmente con lo ingegno humano, & co’l valore del corpo $i debba opera- re. Et per e$$ere la difen$ione di vna Città, ò altro luogo, vna delle importanti operationi, che po$$a fare un’huomo di guerra; Dico che que$to tale debba e$$er molto ardito, & pratico, & di e$trema vigilantia, & ricchis$imo di partiti nel $aper ne ca$i repentini pigliar $ub<007>te ri$olutioni, co$inel $a- per$i riparare dalle ruine che faranno le artegl<007>erie, come ancora da molti accidenti che $eguono, $i per la poca for- tezza de gli animi de $oldati, come per la uiltà del popolo; onde ne na$ce molti inconuenienti. Però bi$ogna, che con la prudentia, & grandezza dell’animo $uo re$i$ta al timo [0112]CAPITOLO re, & ignorantia dello vniuer$ale, hauendo in $e tanta mae- $tà, & grauità, che le $ue parole, & commandamenti $iano da tutti riueriti, & approuati per buoni. Ma que$to non potrà hauere $e non $arà huomo d’i$perienza, & che altre uolte, nelle $ue attioni habbia dato honorato cõto di $e; & di più, che $i mo$tri il primo in tutti, $pecialm@nte ne maggiori pe- ricoli; & ancora $appia con le parole inanimare gli altri; perche $e in quei gran trauagli, & pericoli il capo non farà que$to, facilmente nell’vniuer$ale potrebbe entrare qual- che timore, che po$cia con fatica $i potrebbe rimouere. Bi- $ogna adunque che $ia di tal natura, che $i la$ci parlare, & che oda volontieri i ricordi, che gli ueni$$ero datti da $oldati, benche priuati; perche molte volte ancora, da co$toro $i intendono co$e molto vtili; & bene $pe$$o s’è ueduto in vn ba$$o huomo, e$$er na$co$to ottimi auuertimenti; non dico già, che $empre $i debba $eguire quanto da que$ti tali ricor- dato ne venga, ma ben valer$i di quello che to@na à bene- ficio, & la$ciar quello che è fuori di propo$ito. Bi$ogna an- cora con d@$trezza far$i vbidire co$i da $oldati, come da ter- razani: perche la vbidienza è delle principali co$e che $i cõ- uengono alla militia; & come che $enza que$ta ogni attio- ne riu$cirebbe vana. Ma e$$endo che la natura della molti- tudine delle genti è in $e molto diuer$a, $timo che $empre che la dolcezza, & man$uetudine nõ $ia à propo$ito, & ma$- $ime ne’$oldati, co$i come ne anco $empre il terrore vi bi$o gni. Onde $arà bene, anzi nece$$ario me$colare la $euerità con l’amore, & cangiar$i di natura $econdo gli accidenti, & la conditione della fortuna, in che l’huomo $i ritroua. Ne meno uoglio re$tare di aui$ar quel capo, che $i ritrouerà in que$to luogo, che debba $opra ogni altra co$a prohibire $ot- to $eueris$ime pene, che non $ia lecito ad alcuno di tener ra- gionamenti con altrui, ne etiandio fra loro mede$imi di cõ- po$itione co’l nemico; Et debba con ogni diligentia $pen- gere que$ta openione, quando ella na$ce$$e per l’vniuer$a- [0113]SETTIMO. le; come co$e che $ogliono accadere ne luoghi combattu- ti, & che $ono po$ti in grandis$imo pericolo; perche quando que$ta pigl<007>a$$e punto di piede, $arebbe poi difficil co$a il prouedere, che non s’amutina$$ero i $oldati, & altri co$i fat- ti troppo pericolo$i effetti face$$ero. Et e$$endo que$to ri- cordo particolare, & importanti$$imo per la con$eruatione de l’honore del Capo, $e ne debbe hauere grandis$ima cura. Et per lo creder mio gli metterà più conto, appre$$o al $uo Principe, il perder$i intieramente, con fortezza di animo, che arrender$i; ancora che con honoratis$ime condittioni ciò face$$e: e$$endo che in que$to non con$i$ta il pieno $o- disfacimento del $uo Signore, $aluo che $e co$i n’haue$$e aui$o da lui, in quel ca$o pigli quel partito, che gli $arà im- po$to. Ne debbe hauere riguardo alla $aluezza, & de$ide- rio de $oldati, percioche quando e$$o Capo face$$e co$a dishone$ta, e$si non ne portarebbono bia$mo; ma la $ua per- $ona $olamente è quella nella quale ogniuno riguarda; & co$i ad e$$o $olo tocca dar conto di $e, & dell’honor $uo al Prencipe, & allo vniuer$ale; co$a pur troppo graue ad un Capitano, à veder$i l’honor $uo po$to in dubbio, & in di$pu- te. Ma tornando alla dife$a della fortezza, dico che con ogni diligentia, $i debba far il più che $i può ogni opera di mantenere il fo$$o, con la $trada fatta nella cõtra$carpa, che da tutti è chiamata $trada coperta; in maniera che lo inimi- co non $e gli po$$a appro$$imare; che que$to importa molto alla $ua di$$e$a, & à trauagliar l’inimico: accioche con faci- lità que$to non t’entri nel fo$$o, ò ti apra la contra$carpa per batterti poi le tue ca$e matte, & per minare, & zappare i tuoi ripari. Ne debbe mancare nel tempo che $i fanno le batte- rie, di mandare $pe$$o nel fo$$o à ricono$cerlo, & à nettare quelle ruine, che fanno le arteglierie, le quali ruine impe di- $cono le cannoniere. Et quando pur finalmente la forza del nimico $ia tale, che per uia di trincere t’habbia tolto il fo$$o, & finalmente leuati i fianchi, & le dife$e, $aria nece$$ario [0114]CAPITOLO retirarti tanto indietro, che tu potes$i far delle trincere, che cinge$$ero le batterie; & quando ancora ci fu$$e tempo, & $ito conueniente $i potrà far noui ripari, & dife$e, come cõ- trafo$$e, fiancheggiate, cauaglieri, & altri ripari che fu$$ero nece$$ari al riparare dalle batterie, & à gli a$$alti che fanno gli inimici. Auertendo che in vno accidente tanto terribi- le, & pericolo$o, & ma$$ime quando $i ha le muraglie in ter- ra, per modo alcuno non $i manchi di tener le genti in batta glia più vicine alla batteria che $ia po$$ibile, con una buo- na te$ta di armati. Et perche molte volte auiene, che qual- che compagnia di gente d’arme, ò di caualleria leggiera$i troua in quella tal Città, ò Fortezza, que$ta gente co$i ar- mata & po$ta à piedi, è di molta vtilità à metterla alla te$ta della battaglia, con un corpo di archibugieri per fianco del- la trincera, che fiancheggino la batteria; & $i deono accom- modare i $oldati attorno alla trincera con archi- bugieri, & picche armati, come $i vede in que$ti, nella decima nona, & vige$ima figura.

[0115]SETTIMO. [0116]CAPITOLO SETTIMO. DECIMAN@A FIGVRA. [0117]CAPITOLO [0118]SETTIMO. [0119]CAPITOLO S@TTIMO. VIGESIMA FIGVRA. [0120]CAPITOLO [0121]SETTIMO.

Ancora più volte s’è veduto, che à canto alle batterie $ono $tate ca$e, che in gran parte da e$$a batteria $ono $tate aperte, & ruinate; nondimeno, e$$endoui re$tate alcune particelle $opra terra, ui haueuano dentro po$to molti ar- chibugieri, i quali fiancheggiando la batteria furono la $alute & la diffe$a di quel luogo; come qui nella uige$ima prima figura $i vede.

[0122]CAPITOLO SETTIMO VIGESIMA PRIMA FIGVRA. [0123]CAPITOLO [0124]SETTIMO.

Et però è nece$$ario che que$to Capo $ia molto pratico, & che $appia cono$cere tutti que$ti partiti, & vantaggi. Oc- corre poi molte uolte, che le Fortezze $ono $ogette à mon- tagne, & à Cauaglieri, onde $ono battute per longo la cor- tina, $i che con molta difficoltà $i difendono: ma$$ime quan- do $ono picciole: per non e$$erui $patio di poter far le tra- uer$e. Ma però quando fu$$ero grande, & che $i haue$$e $patio, $i potrebbe fare delle buone trauer$e, acciò $i pote$$e re$i$tere alle batterie de’ne- mici: come qui nella Vige$ima $econda figura $i vede.

[0125]CAPITOLO SETTIMO. VIGESIMA SECONDA FIGVRA. [0126]CAPITOLO

Et $e per ca$o non $i pote$$e far trauer$e $opra il terrapie- no per le offe$e de’ nemici da monti, & da Cauaglieri, il la- $ciare l’altezza del terrapieno al nemico, & che troppo ti habbi à di$co$tare dalla batteria, è pericolo$o; nondimeno poi accommodarti con trincere, & fiancheggiare, e bene abba$$ar$i più che $i può; perche que$to $arà uno de’ miglio- ri remedi, che v$ar $i po$$a. Non $i manchi poi di hauer di ogni $orte di fuochi lauorati, come trombe, pignate, palle, & altre co$e $imili. Il gettar tr<007>buli, & tauole piene di chio- di, dà molta difficultà al nemico: & quando ancora man- ca$$erò co$i fatti i$trumenti, il metter molto legname $ecco $opra la batteria, & attaccarui il fuoco fa hauer qualche poco di tempo à prouedere à fatti $uoi.

[0127]OTTAVO. DEL MODO CHE DEVE TENERE l’e$$ercito nel marciare, & alloggiare, & come $i dee fare l’alloggiamento. CAPITOLO OTTAVO.

HAVENDO fin qui parlato della fortificatio- ne delle terre, della guardia, & dife$a, & i$pugnatione di e$$e, con più breuità, che me $ia $tato po$$ibile, trattando $olamente di quelle co$e, che mi $ono parute ad huomo di guerra più nece$$arie; parlerò hora del marciare, & cam- peggiare dell’e$$ercito, & $uoi alloggiamenti. Dico dun- que, che quando uno e$$ercito marcia accanto all’altro e$- $ercito nimico, bi$ogna che $i habbia molte con$iderationi; primieramente, quando l’uno non $ia pari di forze all’altro, ouero anco quando fu$$e di animo di non voler venire à bat taglia, per non commettere ad una $ola giornata, in mano della fortuna, ogni $uo hauere & potere; bi$ogna che faccia elettione di caminare per pae$i montuo$i, ò colline; & che’l $ito gli $ia tanto vantaggio$o che con ragione il nemico non lo habbia ad a$$alire. Ma quando anco que$to non $i po$$a $chiffare, è da procurar almeno di farlo con grande $uo van- taggio, & qua$i con certa $peranza di vittoria, il che non $a- rà molto difficil co$a fare, quãdo $appia valer$i di vantaggi, che li porgerà quel $ito. Et nel marciare che farà, vorrei che $i tene$$e parte della caualleria leggiera, tanto vicina al ne- mico, che di continuo $i pote$$e hauere notitia, di ogni $uo andamento. Gliè vero, che quando $i è in pae$e, che non $i po$$a hauervantaggio di monti, ouero di colline, & che $ia nece$$ario à caminare per pianure, & campagne, & habbia da pre$$o il nemico, difficilmente $i potrà fuggire di non cõ- battere; il che non bia$marei, anzi loderei, che $i face$$e, quando di gran lunga $uperiore di caualleria $i troua$$e; [0128]CAPITOLO percioche in que$to ca$o non hauerebbe da fuggire la gior- nata à modo alcuno; con$i$tendo nella caualleria, quando ella $i $appia v$are, perche ella dà gran parte della vittoria. Il qual modo, $i legge hauer v$ato gli antichi; come fece Fabbio Ma$$imo quando molto tempo campeggiò con lo e$$ercito Romano, contra il vincitor Annibale; & à tempi no$tri Carlo Quinto Imperatore nella Germania contro l’e$$ercito di Prote$tanti, i quali per ri$petto de’$iti, col lo- ro e$$ercito più volte alloggiauano non più lontano d’un tiro di artegliaria, e poco più; il che poteua facilmente aue- nire per ri$petto de’ $iti montuo$i, & pieni di colline che iui $ono. Ma que$to di rado nelle pianure; nelle quali, chi non vole combattere, bi$ogna che camini lontano almeno otto, ò dieci miglia, & che pen$i di fortificare ogni alloggiamen- to della maniera, & modo tale, che ne la Caualleria, ne $imil mente le fanterie in battaglia, $e non con molta difficoltà, potranno entrare: che que$to è a$$ai per la fortificatione campale, & ma$$ime perche debbe e$$er fatta con molta pre- $tezza. Il qual Alloggiamento, quando pur $i vole$$e con- tinouare, $i potrebbe ridurre in quella fortezza che parerà nece$$ario. Et nel marciare che farà l’e$$ercito per campa- gne, & pianure, quando venga de$tro d’hauere, ò qualche piccola riuiera, ò bo$co con che $i po$$a coprire vn fianco dell’e$$ercito, $i debba v$are ogni diligentia per hauer cotal vantaggio, perche $arà di grandis$ima importanza. Auuer- tendo ancora, che tutti li impedimenti, & artegliarie $em- pre caminino da quella parte, che non $ia uolta ver$o al ne- mico. Et co$i tutti gli $quadroni delle genti d’arme fian- cheggino le ordinanze, & le Battaglie, da la parte ver$o il nemico, nel modo che $i conuiene; è poi lodata con$uetu- dine il diuider gli e$$erciti in tre $quadroni, cioè Vanguar- dia, Battaglia, & Retroguardia; & che ogni giornata $i ven- ga mutando, & facendo che di Vanguardia Battaglia, & di Battaglia Retroguardia $i faccia, & che cia$cuna di que- [0129]OTTAVO. $te parti habbia il numero, che loro $i a$pettano, di Caualle- ria, & di archibuggieria, à luoghi loro. Auuertendo con molta diligentia, che fra le ordinanze delle fanterie non $i me$colino genti inutili, & che tutre le bagaglie $tiano à luogo loro deputato $otto la loro in$egna, di modo che tut- ti li $quadroni delle cauallerie $tiano netti di Caualli inuti- li, & altri impedimenti. Intorno alle quali co$e la Caual- leria di Germania, v$a marauiglio$is$imo ordine, & grandi$- $ima diligentia, per il che merita molto di e$$er imitata; è be lis$imo co$tume ancora, che la Caualleria leggiera $ia in modo compartita nel ricono$cere i pae$i, & uigilare intorno ad ogni attione, che faccia lo e$$ercito nemico, che di con- tinuo ne $ia aui$ato del tutto, $i che bi$ognando po$$a hauer tempo, & commodità di preparar$i à combattere. Circa l’ordine del caminare lo e$$ercito non $i può dar particolar regola, perche bi$ogna accommodar$i à $iti, & à qualità de’ pae$i, doue $i camina. Pa$$aremo dunque à dire dello al- loggiare del campo, & del $ito, & della forma, & grandezza $ua, della fortificatione, & delle commodità, & ordini, che $i conuerebbeno à quello. Et prima in quanto al $ito, dico che e$$endo in pianura lontana da colline, è nece$$ario lo hauerui ò fiume, ò tante $orti di acque, che po$$ano nutrire commodamente tutto l’e$$ercito, & la caualleria; con aui- $o, che $i po$$a da vicini bo$chi ($e ve ne $ono) hauer legna- mi d’ogni $orte per li bi$ogni dell’e$$ercito; il che de’$trami per la Caualleria parimente $ia detto; come co$e che l’e$$er- cito non $i può portar dietro. Et fare, che quando poi que- $te co$e vi $iano, con debita fortificatione, l’inimico non le po$$a leuare. La grandezza & circonferenza dell’Allog- giamento non debba e$$er tanto grande, che noca al poter in ogni occa$ione, che na$ca $occorer$i, & guardar$i, come $i conuiene; Ne ancora $ia di tanta picciolezza che lo e$$erci- to non po$$a hauer tutte le $ue commodità, & piazze nece$- $arie per metter$i in battaglia, & luoghi comuni, & de’ mer- [0130]CAPITOLO canti, che $eguitano lo e$$ercito. Et quanto alla forma $arà di quel modo, che $i vederà per lo no$tro ritratto, accommo dando$i però à $iti, $i come ancora $i vederanno tutti i quar- tieri con le loro piazze, & $trade da u$cire fuori, & con lo alloggiamento del Generale. Et tutte que$te co$e $aranno da noi dimo$trate chiare più che $arà po$$ibile. Quando $i- milmente occorerà di fare lo alloggiamento in $ito mõtuo- $o, & di colline, & che $ia variatamente po$to come Valli, Dirupamenti, Fiumi, Bo$chi, & $trade cauerno$e, & $imili; $e $arà huomo di guerra pratico, & intendente di alloggia- re e$$erciti, $e ne valerà a$$ai, & con pochis$imo artificio farà fortis$imo il $uo campo, ouerò alloggiamento. Ma $o- pra tutto debba molto guardar$i di non $i mettere in luogo che $ia $ugetto à colline, ò altezza alcuna, che pote$$e vede- re dentro al $uo alloggiamento, & co$i battere le cortine de tuoi ripari, perche co$i occupato dallo e$$ercito nemico, $a- rebbe forzato il Generale à di$loggiare, & for$e combattere con grandis$imo $uo di$auantaggio, come fù per auenire à France$co Re di Francia, quando era accampato à Cambre$i in Francia, che la$ciato$i à canto vna collina al $uo alloggia mento, laquale $copriua dentro à tutto il $uo e$$ercito, & gli batteua le cortine, & venendo l’Imperatore Carlo Quin to co’l $uo e$$ercito, cono$ciuto quel luogo, da $uoi Capita- ni fù confortato da loro, che benche l’hora fu$$e tarda, & lo e$$ercito a$$ai trauagliato per la mala giornata che haueua patito, non doue$$e perder quella occa$ione, di guadagnar$i tanto vantaggio$o $ito. Ma à que$ta vtilis$ima, & pruden- tis$ima auuertenza, fù d’alcuni altri di molta autorità con- tradetto, ingegnando$i di dimo$trare à $ua Mae$tà alcune difficoltà apparenti, dicendo che la mattina $eguente $e ne poteuano meglio in$ignorire. Il che poinon $eguì, perche e$$endo$i accorto il Re di que$to errore, ad e$$a collina man- dò la notte la fanteria Italiana à pigliarla, & fortificarla. Per maggiore chiarezza adunque di que$ti alloggiamenti, ne daremo vn’e$$empio, con la $ua figura.

[0131]OTTAVO.

Per far gli alloggiamenti di Campagna, con le $ue debite mi$ure, ben proportionate $econdo i $iti; è nece$$ario à $a- pere la $uperficie de’ quartieri della Caualleria, & della fan- teria, con le $ue piazze, $trade, & altre co$e nece$$arie per $eruitio d’e$$i alloggiamenti. Et per e$$empio, $upponia- mo di farne uno di 60000. te$te da combattere, cioè, 2000. huomini d’arme, 10000. Caualli leggieri, & 48000. tra ar- chibuggieri, picche armate, & picche di$armate. A cia$cun’ huomo d’arme, daremo $ette alloggiamenti. Et à cia$cun cauallo leggiero, gli ne daremo quattro; & ogni alloggia- mento co$i de’ caualli leggieri, come de gli huomini d’arme gli daremo piè 50, $uperficiali di terreno, che $arà piè 5, di larghezza, & 10, di longhezza; come $i uede in figura.

A' cia$cun fante con vn $eruitore, gli daremo di terreno 64 piè $uperficiali per $uo alloggiamento che $arà per lun- ghezza, & larghezza piè 8, come nella pre$ente figura $i vede.

Et $aputo que$to, s’accommodarà la piazza del Genera- le, da 40, in 50, pa$$i, $u’l quadro, nel mezzo dell’alloggia- mento; dipoi $i tirerà due $trade, che $i uengano incroccian do ad angoli retti, nel mezzo della piazza del Generale, che [0132]CAPITOLO $i addimandano $trade principali; che è il capo d’vna guar- dia ver$o il nemico. Oltre di que$to $upponiamo di allog- giarli 500, huomini $egnalati, à canto all’alloggiamento del Generale; & ad ogni huomo, gli daremo due alloggiamen- ti, che cadauno $arà di $uperficie di terreno, come quelli de’ Caualli leggieri, & huomini d’arme. Et ancora, attorno alla piazza del Generale, di$$egnaremo due piazze, una per il mercato, & l’altra per la monitione del viuere, che $ieno fra tutti due di terreno, come $ono gli alloggiamenti de’gen til’huomini; & a torno a que$te piazze, & huomini $egnala- ti, gli di$$egnaremo vna $trada di pa$$i cinque; & a torno a que$ta $trada di$$egnaremo i quartieri de gli huomini d’ar- me, & de’ Caualli leggieri, cõ le $ue $trade, & piazze nel me- zo. Et a torno a i quartieri della Caualleria $i di$$egnarà vna $trada di larghezza di pa$$i dieci; & a torno a que$ta $tra- da $i di$$egnaranno i quartieri della $anteria, con le $ue $tra- de, & piazze; & nel capo della $trada ver$o il nemico, $i di$$e- gnarà la piazza generale dell’arme, che $ia di $uperficie, alme no la metà de gli alloggiamenti de’ fanti a piedi; ben che in vn no$tro di$$egno non s’è di$$egnata; perche s’è di$$egnata la trinciera, tanto lontana da gli alloggiamenti, che andan- do a torno a torno di d\~etro uia d’e$$a trinciera, $i può far piaz za generale dell’arme. Et da un canto ver$o’l nemico, $i di$- $egnarà la piazza della monitione dell’Artiglieria; & alla coda, ouero $palla dell’Alloggiamento, $i di$$egnarà doue alloggiarãno i gua$tadori, & i be$tiami, che s’amazzano per il viuere del Campo, con altre co$e inutili. Et i viuanderi alloggiaranno per le piazze de’ quartieri, & allungo delle $trade. La trinciera $i farà da 40, in 50, pa$$i, lontana da gli Alloggiamenti. Et tutte que$te co$e come s’hanno a di$$e- gnare, con e$$empio lo dimo$traremo. Primieramente di$- $egnaremo la piazza del Generale, come di $opra nel mezo s’è detto; & $upponiamo di di$$egnarla per ogni facciata $ul quadro pa$$i 50, dapoi di$$egnaremo le due $trade, che s’in- [0133]OTTAVO. crocino nel mezo della piazza di larghezza da 15, pa$$i, poi alloggiaremo 500. huomini $egnalati a torno alla metà del la piazza del Generale, dalla parte ver$o il nemico; in que- $to modo cauaremo pa$$i 15. che $ono per la larghezza del- le $trade da 50. re$taranno 35. & di 35, ne torremo la metà che è 17. e mezo, & 17. e mezo il moltiplicaremo in $e, e fa- rà pa$$i $uperficiali 306. dipoi torremo la metà di 500. huo- mini $egnalati per alloggiare dall’una parte, e dall’altra del- la $trada a canto ad e$$a piazza ch’è 250. hor multiplicaremo 250. con 100. che è la $uperficie di due alloggiamenti de caualli, faranno piedi $uperficiali, 25000. & 25000. partire- mo per 25. pie $uperficiali, facendo li in pa$$i, perche un pa$- $o è pie $uperficiali 25. ne veniranno pa$$i 1000. & à pa$si 1000. aggiungendo pas$i $uperficiali 306. che di $opra ha- uemo, faranno pas$i 1306. & di 1306. ne torremo la $ua radi ce quadrata, che $arà intorno à 36. & di 36. ne cauaremo 17. e mezo, re$tarà 18. e mezo, & pas$i 18. e mezo, $itorrà di mi- $ura allungo delle $trade, cominciando all’alloggiamento del Generale; & nel capo di 18. e mezo, $i tireran le linee ad angoli retti, & $i formaranno gli alloggiamenti de’ Gen- til’huomini, ouero per$one $egnalate, come $i vede in di$$e- gno; & da l’altra parte della piazza del Generale $i forma- ranno due piazze, l’una per la monitione del uiuere, l’altra per lo mercato, di tanta capacità, come $ono gli alloggia- menti de gentil’huomini. Et a torno a gli alloggiamenti de’ gentil’huomini, & piazze, gli di$$egnaremo vna $trada di larghezza di pa$si cinque, & a torno a que$ta $trada di$$egna remo i quartieri de gli huomini d’arme, con quelli de caual li leggieri con le $ue $trade, & piazze dell’arme in que$to modo; prima vedendo quanti alloggiamenti, & piazze del- l’arme con le $trade $aranno quelli de’caualli leggieri, & huomini d’arme, multiplicando alloggiamenti $ette, che $i dà per huomo d’arme, che $ono piè $uperficiali 350. di terre- no con huomini d’arme 2000. faranno piè $uperficiali [0134]CAPITOLO 700000. diterreno, i quali faremo in pa$si, & partendo per 25, ne veniranno pas$i 28000. $uperficiali per gl’huomini d’arme, dapoi $e gli darà la $ua piazza dell’arme, con duoi alloggiamenti d’huomo d’arme, che $ono piè 100. $uper- ficiali, hora multiplicando 2000. con 100. farà 200000. & 200000. $i partirà per 25, $aranno 8000. pas$i $uperficiali, & 8000. gli aggiungeremo con pas$i 28000. che di $opra ha- uemo, faranno pas$i 36000. $uperficiali di alloggiamenti, con la $ua piazza dell’arme, & tanto terreno uorran gli huo- mini d’arme per alloggiare. Oltre di que$to vederemo quan ti alloggiamenti, con le $ue piazze dell’arme, è nece$$ario à i cauall<007> leggieri, multipl<007>cando caualli leggieri 10000. con quattro alloggiamenti, che $e gli propone; che $ono piè $u- perficiali 200. di terreno, faranno 2000000. & 2000000. gli partiremo per 25, ne venirà pas$i 80000. $uperficiali; ap- pre$$o a que$to gli daremo la $ua piazza delle arme, con un’ alloggiamento per cauallo leggiero, multiplicando 50, con 10000. farà 500000. & 500000. $i partirà per 25, ne veniran no pa$si $uperficiali 20000, & 20000, aggiungeremo con 80000. faranno 100000, & pas$i $uperficiali 100000. di ter- reno uorranno i caualli leggieri d’alloggiare con le $ue piaz ze delle arme; hora aggiungeremo 100000. con 36000. pas$i $uperficiali de gli huomini d’arme, faranno 136000. & 136000. partiremo per 4, facendogli in quattro quartieri, tra huomini d’arme, & caualli leggieri, ne uenirà 34000. per quartiero, $enza le $ue $trade, che vanno a dar di petto alle $ue piazze dell’arme, come $i vede nel no$tro di$$egno, & per far que$te $trade, torremo la radice quadrata di 34000. che farà poco più di 184. & à 184. aggiungendo pas$i 10, per la larghezza delle $trade, farà 194. & 194. tornaremo in $uper- ficie, multiplicando 194. in $e, faranno 37636. pas$i $uper- ficiali, che vorrà cia$cun de’ quattro quartieri de’ caualli con le $ue piazze, & $trade. Oltre di que$to per uoler vedere quanto $i hauerà da mi$urare allungo delle $trade per di$$e- [0135]OTTAVO. gnare fuora i quartieri della Caualleria, $i aggiungerà pas$i $uperficiali 306. ch’è parte della piazza del Generale, cõ pa$ $i 1000. ch’è la metà de gli alloggiamenti de gli huomin<007> $e- gnalati, farà 1306. & à 1306. $i gli aggiungeranno pas$i 360. $uperficiali della $trada, che uà à torno alla metà de gli allog giamenti de gli huomini $egnalati farà 1666. & à 1666. an- cora $i aggiungeranno pa$si 37636. $uperficiali d’un quar- tiero di caualli, che faranno in tutto 39302. & di 39302. ne torremo la $ua radice qua drata, che $arà poco piu di 198. & di 198. ne cauaremo 36, ch’è il lato del quadrato della metà doue alloggiano i Gentil’huomini, con la parte della piaz- za del Generale, re$tarà 162. & pa$si 162. $i mi$ureranno al- lungo delle $trade, cominciando alli alloggiamenti de’ g\~e- til’huomini, & alle due piazze del mercato, & del viuere; la$ciando però pas$i cinque di 162. per la $trada che và a tor- no a i $opradetti alloggiamenti, e piazze, formando i quar- tieri con le $ue piazze, & $trade, come $i uede in figura. Et $e per ca$o $i vole$$e vedere di que$ti quattro quartieri, quan- ti pa$si $uperficiali, ne occupan i Caualli leggieri, & quan- to gli huomini d’arme; $i farà in que$to modo, $ommando in$ieme i pas$i $uperficiali de gli huomini d’arme, che $ono 28000. con quelli de’ caualli leggieri 80000. che faranno 108000. Dipoi $i partirà 108000. per 4, & ne veniranno pa$si 27000. & pa$si 27000. $uperficiali $arà per ogni quar- tiero; & per $apere quanti quartieri vorranno gli huomini d’arme, & caualli leggieri; $i cauarà 27000. de 28000. re$ta- rà 1000. pas$i $uperficiali per gli huomini d’arme, dipoi ca- uarai 1000. da 27000. & ne re$tarà 26000. & 26000. pas$i $uperficiali re$taranno per li caualli leggieri; co$i gli huo- mini d’arme vorranno un quartiero, con una parte d’un’al- tro di pas$i $uperficiali 1000. i Caualli leggieri ne vorranno due, con una parte d’un’altro de pa$si $uperficiali 26000. co$i in vn quartiero parte alloggieranno huomini d’arme di pas$i $uperficiali 1000. & parte caualli leggieri di pas$i $u- [0136]CAPITOLO perficiali 1000. & parte caualli leggieri di pas$i $uperficiali 26000. & ogni vno de due quartieri de caualli leggieri al- loggieranno caualli leggieri 3375. & 3250. alloggieranno in un’altro quartiero con huomini d’arme 72, e nell’altro quartiero alloggieranno huomini d’arme 1928; & a torno alli quartieri della caualleria, $i farà vna $trada larga pa$si 10, & appre$$o a que$ta $trada $i accommodarà i quartieri della fanteria, in que$to modo multiplicando fanti 48000. con 64, piè $uperficiali di terreno, che $i dà à cia$cun fante, faranno piè $uperficiali 3072000. dipoi moltiplicaremo piè 32. $uperficiali di terreno, che $i danno a cia$cun fante per la piazza dell’arme cõ fanti 48000. farãno piè 1536000. $uperficiali, & 1536000. $i aggiungeranno con 3072000. & faranno 4608000. & 4608000. partendo per 25, faran- no 184320. pas$i $uperficiali. Oltre di que$to a 184320. aggiungeremo la $uperficie della piazza della monit<007>one dell’artiglieria, che poniamo di farla $ul quadro pa$$a 50, talmente che $ia sbrigata de gli alloggiamenti, per ri$petto del fuoco; co$i moltiplicando 50, in $e, farà 2500. pas$i $u- perficiali, che aggiunti con 184320. faranno 186820. li par tiremo per 4, & ne veniranno 46705. & 46705. $ono per gli alloggiam\~eti, & piazza dell’arme di cia$cun de’ quatro quar tieri di fanteria, con la piazza della monitione dell’artiglie- ria. Et volendo fare le $ue $trade, torremo la radice qua- drata de 46705. ch’è qua$i 216. & à 216. aggiungeremo pa$ $i 10, per la larghezza delle $trade, & faranno 226. & 226. moltiplicando in $e, farà 51076. per un quartiero di fante- ria, con le $ue piazze & $trade. Et per uoler $apere, quanto $i deue mi$urare allungo delle $trade principali, comincian- do alla $trada che và a torno à gli alloggiamenti de’ Caual- li, formando i quartieri di fanteria, $i farà in que$to modo; $ommando 51076. pas$i $uperficiali d’un quartiero di fante- ria con pa$si 5000. $uperficiali della $trada, che uà a torno à un quartiero di Caualleria; con pa$si $uperficiali 37636. [0137]OTTAVO. d’un quartiero di caualleria; con pas$i 360. $uperficiali della $trada, che và a torno ad una parte de gli alloggiamenti de gli huomini $egnalati; con pa$$i 1000. $uperficiali doue al- loggiano gli huomini $egnalati; con pa$$i 306. $uperficiali della parte della piazza del Generale; che $ommati tutti in- $ieme i $opradetti pas$i faranno pas$i $uperficiali 95378. & di 95378. ne torremo la $ua radice quadrata che $arà poco me- no di 309. & di 309. cauandone 198. re$tarà 111. pas$i, da mi$urare allungo delle $trade principali, cominciando alli alloggiamenti de’ Caualli leggieri, la$ciando però prima di 111. pas$i 10, per la larghezza della $trada, che uà a tor- no à gli alloggiamenti de’ Caualli leggieri; formando i quartieri delle fanterie, con la piazza della monitione del- l’artiglieria; come $i vede nel no$tro di$$egno; perche que- $ta piazza dell’artiglieria è ancora compre$a nel calculo de’ quartieri di fanteria; & que$ta piazza dell’artiglieria vorreb be e$$ere almeno lontana dalla trinciera, che circonda gli alloggiamenti, da 40, in 50, pa$$i; come è ancora per il no- $tro $uppo$to de$critta la trinciera lontana pas$i 50, da gli alloggiamenti. I luoghi nece$$arij, che $i accommodano per li quartieri, per fare i bi$ogni de’ $oldati, & altre per$o- ne che in es$i quartieri habitano; $i faranno quel tanto che è di piu di $uperficie le piazze dell’arme; perche nel fare i calculi de’ quartieri $i dà della $uperficie d’e$$a piazza del- l’arme, quel tanto che ba$ta. Et volendo fare le $trade d’e$$i quartieri, che s’inter$ecano ad angoli retti nel mezzo d’e$$a piazza, $i aggiunge al lato del quadrato, che è quella radi- ce, che $i piglia di tutta la $uperficie del quartiero, tanto co- me $i vuole fare larghe le $trade de’ quartieri, & in que$to no$tro hauemo aggiunto pas$i 10, per le larghezze delle $tra de, & per giu$ta ragione que$ta larghezza non douerebbe pa$$are al termine della larghezza della piazza, & non tanto que$ti pas$i 10, formano le larghezze delle $trade, come an- cora viene allargare la lunghezza, & larghezza delle piazze [0138]CAPITOLO dell’arme de’ quartieri di pas$i 10, & que$to tanto di $uper- ficie, che $i allargano que$te piazze, $i pigliarà per fare i luo- ghi nece$$arij, doue parerà più à propo$ito. Il be$tiame per il viuere del Campo, con i gua$tatori, & altre co$e inutili, $i di$$e gnaranno nella $palla; ouero coda dell’alloggiamen to, & i viuandieri uanno alloggiando per le piazze de’ quar tieri, & allungo delle $trade principali come di $opra s’è det to. Il che tutto per li no$tri ritratti, ouero alloggiamenti. $i potrà comprendere; auuertendo a i lettori, che per tutto doue $arà la lettera A, $ignifica le piazze de’ Quartieri della Caualleria, & fanteria, con quella del Generale nel mezo; & ancora le $trade, con lo $patio ch’è trà la trinciera, & gli alloggiamenti. La lettera B, $ignifica i Quartieri de’ Caual li leggieri. La lettera C, $ignifica i Quartieri de gli huomi- ni d’arme. La lettera D, $ignifica i Quartieri della fanteria. La lettera E, $ignifica la piazza della monitione dell’arti- glieria. La lettera F, $ignifica i Gentil’huomini ouero per- $one $egnalate che $tanno à canto al Generale. La lettera G, $ignifica la piazza del mercato. La lettera H, $ignifica la piazza della monition del viuere. La lettera I, $ignifica gli alloggiamenti de’ gua$tatori, & del Be$tiame, che s’amaz za per il viuere del Campo, & altre co$e inutili che in e$si Alloggiamenti alloggiano. La lettera K, $igni- fica il forte $opra la collina, per diffe$a dell’ Alloggiamento.

[0139]OTTAVO.

Que$to calculo di fare il $opradetto Alloggiamento, $er- uirà per e$$empio di farne un’altro in qualunque $ito per qualunque numero d’huomini, che $i ritrouerà; metten- dolo però bene in pratica, con le $ue debite mi$ure. Et ha- uendo ben’ à mente le $opradette co$e, con pre$tezza $i po- tranno fare gli Alloggiamenti con le $ue mi$ure de’ quar- tieri, piazze, $trade, & altre co$e nece$$arie ad e$$o Alloggiamento, in qualunque $ito $iritrouerà; come per li no $tri $critti, & di$$egni $i può apprendere.

[0140]CAPITOLO DEL MODO DEL DISLOGGIARE, ET LONTANARE VN’ESSERCITO dal nemico. CAPITOLO NONO.

ESSENDO Vn’attione co$i continouata il mar- ciare, & l’alloggiare de gli e$$erciti, mi pare di non mancare à dire cõ maggior breuità ch’io po$$a, quanto mi occorre, & quello che $i è veduto nelle guerre de’ no$tri tempi, intorno all’i$loggiare, pre$upponendo però che $iano due e$$erciti nemici alloggiati alla ui$ta l’uno dell’altro, ò almeno con poca di$tantia. Et perche è co$a importanti$sima il $apere quante operationi po$$a fare un’huomo di guerra, ò Capita- no, ui $i conuengono ancora molte con$iderationi; impe- roche il ritirar$i la notte, & tor$i uia dal nemico, pare che $ia de’ piu $icuri remcdi che $i po$$ano eleggere. Nondimeno à me pare, che que$to $olo non ba$ti à con$eguire $icuramen- te la $ua intentione, $e quel tale, che $i vuol ritirare non è aiutato dal $ito, & da altre qualità di quel pae$e, oue $i ha da ritirare. Et venendo al particolare, dico che quando $i di$loggia di notte, bi$ogna v$are quanto più diligentia $i può, la quale $e non è aiutata dal $ito, non è mai tanto che ba$ti, come chi haue$$e à marciare per pianure, & luoghi aperti $enza hauer per ogni occorenza che’l nemico $e n’ac- corge$$e qualche bo$co, ò valle, che riceua la gente, diffic<007>l- mente, come ho detto, $i potrà tãto $chermire che ba$ti; per- cioche la Caualleria de’ nemici $opragiungendo, lo tratte- nerà facilmente, & bi$ognerà con tanto mal ordine, & con- tra $ua voglia combattere, ma$sime hauendo à condur$i die- tro l’artiglieria, & altri impedimenti dello e$$ercito, che nõ è ragioneuole, che $i la$cino in preda del n<007>mico. Ne $imil- mente $i conuiene far marciare lo e$$ercito fuora del $uo [0141]NONO. pa$$o ordinario; perche quando in ciò $i fu$$e troppo $olleci- tato, aggiungerebbe$i mala opinione à quella che da $e i $ol dati per cotal ritirata $i prendono, co$a veramente di molto pericolo, per far na$cere qualche di$$ordine irreme diabile; come $i è veduto molte volte e$$er auuenuto; la doue lo e$- $ercito che $egue il nemico, non ha que$te difficultà, impe- roche $i può la$ciare di dietro tutti gli impedimenti, & $e $a- rà affrettato nel caminare, $i farà piu coraggio$o, v$ando loro il Capitano quelle parole larghe, & magnifiche, che in $imili occa$ioni $i conuengono. Al creder mio però la ri- tirata fatta di notte non $arà intieramente $icura, $e non $arà accompagnata dal $ito, come interuenne al $udetto France- $co Re di Francia, quando à Cambre$i $i ritirò da l’Impera- tore nel tempo della notte, che per lo beneficio di un gran- di$$imo bo$co puote $aluare il $uo e$$ercito, trouando$i ha- uerlo pa$$ato quando dalla Caualleria nemica fu $opragion to, doue fece alto, $i che per quel vantaggio, & per la com- modità del $ito, doue $i fermò, haurebbe potuto combatte- re: come pere$perientia di quelli dalla parte Imperiale, che troppo volentero$i per$eguendo il nemico, vennerò fuora del bo$co fin sù lo e$$ercito; percioche la maggior parte re- $tarono, ò prigioni, ò morti. Que$to mede$imo auuenne allo e$$ercito de’ Prote$tanti in Germania, quando $i vol$e- ro ritirare, & tor$i via dal Campo Imperiale, all’hora che que$ti due Campi erano tanto vicini alloggiati, che leuan- do$i $imilmente di notte, non hebbe molto da caminare, che entrò in vna forti$sima valle, la quale $e non con gran- dis$imo di$auantaggio $i poteua combattere. Et perche al- lo entrare di e$$a, vi era vna collina, que$ta fu $ubito con buona artiglieria da campagna, & con una gro$$a banda di caualleria, & fanteria pre$a, & occupata di maniera, che trà que$to apparato, & quello che haueuano fatto facendo empire di archibuggieri un bo$co vicino ad e$$a, non puote l’e$$ercito dello Imperatore, come hauea di$$egnato, $eguir [0142]CAPITOLO NONO. il nemico. Peroche to$to che auuicinando$i, vide che $i era- no ritirati in luogo per arte, & per natura $icuris$imo, fù la- $ciato andare; per la qual co$a io dico, che co’l fauore del $ito, & del pae$e co$i $i a$$icurarà la ritirata, come per gli $o- prapo$ti e$$empi $i può vedere. Tuttauia è a$$ai meglio il ritirar$i la notte, per poter guadagnare quella di$tantia del pae$e, che conduce al forte; perche la ritirata fatta di gior- no $enza la $icurtà del $ito, il piu delle volte $arà pericolo$a, $aluo $e il ritirante non fo$$e di gran lunga $uperiore di ca- ualleria; & però quello e$$ercito che $arà inferiore, debbe $tar quanto piu può lontano da l’altro, accioche per que$ti accidenti non po$$a e$$er a$tretto à far qualche notabil di- $ordine.

IL FINE. IN BRESCIA, PER VINCENZO DI SABBIO, AD INSTANZA DI TOMASO BOZZOLA. M. D. LXVI. [0143] ALLOGGIAMENTO DI ALLOGGIARE A CANTO VN BOSCO, ET PRESSO VN FIVME. [0144] ALLOGGIAMENTO DI ALLOGGIARE IN VNA VALLE FRA DVE MONTI, VNO CHE SI POTESSE CAMPEGGIARE ET L’ALTRO NO. [0145] ALLOGGIAMENTO DI ALLOGGIARE A CANTO VNA COLLINA, ET PRESSO VN FIVME