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author | Klaus Thoden <kthoden@mpiwg-berlin.mpg.de> |
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date | Wed, 29 Nov 2017 16:55:37 +0100 |
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<?xml version="1.0"?> <archimedes xmlns:xlink="http://www.w3.org/1999/xlink" > <info> <author>Cambiagi, Gaetano</author> <title>Guida al forestiero per osservare con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze</title> <date>1793</date> <place>Firenze</place> <translator></translator> <lang>it</lang> <cvs_file>l224.xml</cvs_file> <locator></locator> <echodir>/permanent/echo/guide/L224</echodir> </info> <text> <front></front> <body> <chap> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb><p id="id2781693" type="main"><s id="id2781331"></s></p> <p id="id2781340" type="head"><s id="id2781343">GUIDA <lb></lb> AL FORESTIERO <lb></lb> PER OSSERVARE CON METODO <lb></lb> LE RARITà E BELLEZZE <lb></lb> DELLA <lb></lb> CITTà DI FIRENZE <lb></lb> <emph type="italics">SESTA EDIZIONE</emph></s></p> <p id="id2781314" type="main"><s id="id2781313">Corretta, ed accresciuta della Descrizione <lb></lb> del Palazzo Reale, e di altre utili notizie . <lb></lb> <figure id="id2781302"></figure></s></p> <p id="id2781300" type="head"><s id="id2781296">FIRENZE MDCCXCIII.</s></p> <p id="id2782886" type="main"><s id="id2781286">PER GAETANO CAMBIAGI STAMP GRANDUCALE <lb></lb> </s></p> <p id="id2781280" type="main"><s id="id2781279">CON LICENZA DE' SUPERIORI.</s></p> <p id="id2781276" type="main"><s id="id2781271"><emph type="italics">Vale Paoli tre.</emph> <lb></lb> <pb></pb> <pb></pb> </s></p></chap><chap><p id="id2781257" type="main"><s id="id2781254">AL NOBILISSIMO SIGNORE <lb></lb> CONTE DI REDERN <lb></lb> CIAMBERLANO DI S. A. S. L' ELETTOR <lb></lb> DI SASSONIA ec. ec.</s></p> <p id="id2782860" type="main"><s id="id2782876"><emph type="italics">IE Vostre estese cognizioni , il traspor<lb></lb> to, ed il sublime genio per le Belle Arti , <lb></lb> l' amicizia della quale vi compiacete di <lb></lb> onorarmi, e la combinazione del Vostro <lb></lb> soggiorno in Firenze colla pubblicazione <lb></lb> di questa nuova Edizione, sono stati i <lb></lb> veri impulsi che mi hanno sollecitato a <lb></lb> farvene l' offerta.</emph></s></p> <p id="id2781238" type="foot"><s id="id2781233"><emph type="italics">Gra-</emph></s></p> <pb></pb><p id="id2781226" type="main"><s id="id2781210"> <lb></lb> <emph type="italics">Gradite , gentilissimo Signor Conte , che <lb></lb> questa nuova Descrizione del più bello , che <lb></lb> oggi conserva la Capitale di un delizioso , <lb></lb> e fortunato Paese, che vi è sì gradito , <lb></lb> veda la luce patrocinata dall' autorevole <lb></lb> Nome Vostro, essendo molto contento di <lb></lb> avervene fatta l'offerta , poichè conoscendo <lb></lb> il pregio delle descritte cose avrete la <lb></lb> bontà di riguardare ancora benignamente <lb></lb> questo Libretto .</emph></s><s id="id2781072"> <emph type="italics">Mentre col maggior ri<lb></lb> spetto ed attaccamento ascrivo a sommo <lb></lb> mio onore il potermi in ogni occorrenza <lb></lb> dimostrare</emph></s></p> <p id="id2781085" type="main"><s id="id2781077"><emph type="italics">Di VS.</emph></s><s id="id2781032"> <emph type="italics">Illustriss.</emph></s></p> <p id="id2781062" type="main"><s id="id2781059">Firenze 22, Giugno 1793.</s></p> <p id="id2781055" type="main"><s id="id2781052"><emph type="italics">Umiliss.</emph></s><s id="id2781044"> <emph type="italics">Devotiss.</emph></s><s id="id2781018"> <emph type="italics">Serv. <lb></lb> Cambiagi.</emph> <lb></lb> <pb pagenum="(1)"></pb> <figure id="id2780995"></figure> <lb></lb> </s></p></chap><chap><p id="id2780987" type="main"><s id="id2780985">DESCRIZIONE <lb></lb> DELLA CITTà <lb></lb> DI FIRENZE <lb></lb> </s></p> <p id="id2780828" type="main"><s id="id409568">VArie sono le opinioni circa <lb></lb> l'originc, e prima popolazione <lb></lb> di questa Città.</s><s id="id2781246"> Alcuni vo<lb></lb> gliono che riconosca il di lei <lb></lb> principio dai seguaci di Silla, <lb></lb> altri dai Triumviri, e altri dai Popoli Fie<lb></lb> solani ; e secondo il sentimento del fu no<lb></lb> stro Dottor Giovanni Lami si vuole che <lb></lb> fosse una delle antiche Città Etrusche ; e <lb></lb> secondo l' autorità di Giulio Frontino , e di <lb></lb> altri Autori, fu dedotta da' Triumviri Co<lb></lb> lonia de' Romani composta dei più scelti Sol<lb></lb> dati di Cesare.</s><s id="id2782186"> Da Floro fu annoverata uno <lb></lb> dei principali Municipj d' Italia.</s><s id="id2782164"> Scosso il <lb></lb> giogo di essere ad altri soggetti, dopo la de<lb></lb> cadenza dell' Imperio Occidentale, nel quin<lb></lb> to secolo procurarono i Fiorentini di vivere <lb></lb> <arrow.to.target n="a0"></arrow.to.target> <pb pagenum="(2)"></pb> in libertà ; per conservar la quale, non meno <lb></lb> che per dilatare i confini del proprio do<lb></lb> minio , furono forzati ad abbattere i loro ne<lb></lb> mici, disfacendo Castelli, espugnando Cit<lb></lb> tà, e riducendo sotto il loro comando non <lb></lb> pochi Paesi .</s><s id="id2781748"> Nel 1078. essendo ingrandita la <lb></lb> Città fu fatto il secondo cerchio delle mura . <lb></lb> E nel 1284. fu fatto il terzo cerchio .</s><s id="id2764037"> Le di<lb></lb> scordie tolsero ai Grandi il Governo, e 'l <lb></lb> tramutarono di Aristocratico in Popolare, <lb></lb> e di Popolare lo ridussero a Principato : <lb></lb> poichè la Repubblica nei primi tempi sola<lb></lb> mente dagli Ottimati si governò, indi dal <lb></lb> culto Popolo ( fuorichè nella rivoluzione <lb></lb> de' Ciompi nell' anno 1378 quando il po<lb></lb> polo vile, e minuto per brevissimo tempo <lb></lb> prese il comando ): e finalmente nel secolo <lb></lb> decimosesto da Principi generosi e clementi <lb></lb> cominciò ad esser governata.</s><s id="id2796956"> Esistevano <lb></lb> 150.</s><s id="id2777480"> Torri che sul principio del Governo <lb></lb> Mediceo furono quasi tutte demolite.</s><s id="id2798320"> I Fio<lb></lb> rentini ebbero come Roma i Templi , il Tea<lb></lb> tro, l' Anfiteatro , il Campidoglio, il Foro, <lb></lb> le Terme, e gli Acquedotti.</s><s id="id2790976"> Dicono che <lb></lb> costumassero gli stessi giuochi, e le stesse <lb></lb> Feste pubbliche, e onorassero pure come <lb></lb> lor Nume tutelare il Dio Marte.</s><s id="id2785381"> Quindi <lb></lb> avuta la sorte di professare sotto il Ponti<lb></lb> <arrow.to.target n="a1"></arrow.to.target> <pb pagenum="(3)"></pb> ficato di S. Silvestro la Religione Ortodos<lb></lb> sa, edificarono nobilissime Chiese.</s><s id="id2783269"> Colti<lb></lb> varono in sommo grado le Armi, e le Let<lb></lb> tere.</s><s id="id2782958"> Sono innumerabili quelli che per i <lb></lb> loro meriti hanno coperte ragguardevolis<lb></lb> sime Dignità , essendo stato sempre in cre<lb></lb> dito presso tutti i Principi il nome Fioren<lb></lb> tino.</s><s id="id2782189"> Fa un epoca gloriosa per la Na<lb></lb> zione d' essersi ritrovati insieme in Roma <lb></lb> a congratularsi con Bonifazio VIII. do<lb></lb> dici Ambasciatori Fiorentini, spediti da <lb></lb> diversi Potentati, la qual cosa fece tanta <lb></lb> maraviglia a quel Pontefice, che in pub<lb></lb> blico Concistoro disse: <emph type="italics">La Città di Firenze <lb></lb> è la migliore Città del Mondo, e la Nazione <lb></lb> Fiorentina nelle cose umane è il quinto ele<lb></lb> mento .</emph> (1) Alnuovo Mondo discoperto diede <lb></lb> <arrow.to.target n="a2"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2782000" type="foot"><s id="id2781918"><foot.target id="a0"></foot.target>A in</s></p> <p id="id2781900" type="foot"><s id="id2781875"><foot.target id="a1"></foot.target>fica-</s></p> <p id="id2781667" type="foot"><s id="id2792411"><foot.target id="a2"></foot.target>A 2 il</s></p> <p id="id2766234" type="main"><s id="id2765415">(1) Gli Ambasciatori trovatisi in Roma furono <lb></lb> gli appresso: <emph type="italics">Vermiglio Alfani</emph> mandato dall' <lb></lb> Imperadore Adolfo, <emph type="italics">Musciatto Franzesi</emph> dal <lb></lb> Re Filippo di Francia, <emph type="italics">Ugolino da Vicchio</emph> dal <lb></lb> Re d' Inghilterra, un tal <emph type="italics">Rinieri</emph> dal Re di <lb></lb> Boemia, <emph type="italics">Simone de Rossi</emph> da Andronico Impe<lb></lb> peratore di Costantinopoli , <emph type="italics">Guicciardo Battari</emph> <lb></lb> dal Gran Can' de Tartari, <emph type="italics">Manno Adimari</emph> dal <lb></lb> Re Carlo di Napoli, <emph type="italics">Guido di Talanca</emph> dal Re <lb></lb> Federigo di Sicilia, <emph type="italics">Bencivenni Folchi</emph> dal Gran <lb></lb> Maestro di Rodi, <emph type="italics">Lapo Uberti</emph> dalla Repub<lb></lb> <arrow.to.target n="a3"></arrow.to.target> <pb pagenum="(4)"></pb> il suo nome Amerigo Vespucci Fiorentino. <lb></lb> Ma che diremo noi degli uomini letterati? <lb></lb> Dopo l' invasione de' Barbari nell' Italia, <lb></lb> rimasero le Scienze, e le Arti più nobili <lb></lb> sepolte in una profonda ignoranza : mercè <lb></lb> però de' Fiorentini risorsero, riprendendo <lb></lb> il lor primiero splendore.</s><s id="id2792477"> Quindi si vidde, <lb></lb> rinata la Poesia, e l' eloquenza Greca, e <lb></lb> Latina, e prender vita la letteratura To<lb></lb> scana.</s><s id="id2792278"> Rifiorì la Filosofia di Platone, e con <lb></lb> essa ogni altra scienza.</s><s id="id2792096"> Le Mattematiche, <lb></lb> e le Filosofie sormontarono al sommo gra<lb></lb> do per mezzo del gran Galileo inventore del <lb></lb> Telescopio, Microscopio, e di altri instru<lb></lb> menti, mercè de' quali ampliò le cognizioni <lb></lb> sino allora limitate della Filosofia, ed Astro<lb></lb> nomia per via delle nuove scoperte da esso <lb></lb> fatte, e sempre più si accrebbero con le <lb></lb> molte esperienze fatte dalla celebre Acca<lb></lb> demia del Cimento , che diede moto a tutte <lb></lb> le altre rinomatissime Accademie dell' Eu<lb></lb> ropa per le tante scoperte Fisiche, e Filo<lb></lb> <arrow.to.target n="a4"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2787734" type="foot"><s id="id2787737"><foot.target id="a3"></foot.target>bli-</s></p> <p id="id2787627" type="foot"><s id="id2787591"><foot.target id="a4"></foot.target>so-</s></p> <p id="id2787574" type="main"><s id="id2786801">blica di Pisa, <emph type="italics">Cino Dietisalvi</emph> dal Signore di <lb></lb> Camerino, e <emph type="italics">Palla Strozzi</emph> dalla Repubblica <lb></lb> di Firenze , accompagnati tutti con solenne , <lb></lb> e nobile comitiva, tra i quali si distinse il <lb></lb> <emph type="italics">Bastari</emph> che comparve con cento persone ve<lb></lb> stite alla Tartara. <lb></lb> <pb pagenum="(5)"></pb> sofiche che vi furono fatte.</s><s id="id2783122"> L' Jus Civile <lb></lb> dall' interpetrazione del nostro Accursio <lb></lb> incominciò a risorgere .</s><s id="id2783008"> Così fecero le belle <lb></lb> Arti, nelle quali tant' oltre s' avanzarono <lb></lb> i Fiorentini, che a loro giustamente si dee <lb></lb> la lode di primi maestri , e di restauratori. <lb></lb> La Città di Firenze nel suo principio ebbe <lb></lb> per stemma il Giglio bianco in campo ros<lb></lb> so: e il popolo la Croce rossa in campo <lb></lb> bianco , e per Sigillo il Leone, ed Ercole. <lb></lb> Ma doppo la cacciata dei Ghibellini si cam<lb></lb> biarono gli Stemmi, cioè il Giglio rosso in <lb></lb> campo bianco , e la Croce bianca in campo <lb></lb> rosso.</s><s id="id2781975"> Sopra il numero di dugento sono <lb></lb> quelli, che già Cittadini di questa Patria, <lb></lb> ora del Cielo col titolo di Beati, o di Santi <lb></lb> s' adorano sugli Altari.</s><s id="id2782882"> Moltissime Chiese <lb></lb> si contano , ventinove delle quali sono Par<lb></lb> rocchie .</s><s id="id2781810"> Sessanta cinque Monasteri di Mo<lb></lb> nache , e Conservatorj 20. di Religiosi Clau<lb></lb> strali dentro la Città ; oltre i molti , che sono <lb></lb> suburbani .</s><s id="id2781752"> Ci sono altri Conservatorjdi fan<lb></lb> ciulle povere , e d' uomini mendicanti: Tre <lb></lb> Spedali per gl' infermi.</s><s id="id2781720"> Esistono diverse <lb></lb> Scuole pubbliche nei Quartieri della Città <lb></lb> per la gioventù, e varie Regie Scuole di <lb></lb> Manifatture.</s><s id="id2782204"> Ci sono diverse Accademie; <lb></lb> e fra queste la Reale Accademia Fiorenti<lb></lb> <arrow.to.target n="a5"></arrow.to.target> <pb pagenum="(6)"></pb> na, adunandosi ogni Giovedì non impe<lb></lb> dito pubblicamente nella Libreria Maglia<lb></lb> bechiana, ove oltre le dotte Dissertazioni <lb></lb> che vi si odono , è permesso ad ognuno di re<lb></lb> citarviin qualunque idioma Poetiche com<lb></lb> posizioni .</s><s id="id2764023"> L' Accademia del Disegno, che <lb></lb> ebbe il suo principio nella Chiesa di S. Ma<lb></lb> ria Nuova fino dall' anno 1239. e che è <lb></lb> stata delle prime di tutte l' altre , che molti <lb></lb> anni dopo sono state erette per l' Italia, e <lb></lb> in altre parti dell' Europa (1).</s><s id="id2783544"> Vi è anco<lb></lb> ra quella de' Georgofili promossa dal Padre <lb></lb> Abate Ubaldo Montelatici Canonico Roc<lb></lb> cettino nel 1755,, tendente a migliorar <lb></lb> sempre più l' Agricoltura ; e le prime adu<lb></lb> nanze si facevano sulla Piazza di S. Marco <lb></lb> ove era per l' addietro la Fabbrica degli <lb></lb> Arazzi, e adesso un Casino spettante a <lb></lb> S. A. R. fabbricata dall' Augusto suo Ge<lb></lb> nitore.</s><s id="id2791090"> Quelle degl' Ingegnosi, degli Armo<lb></lb> nici, Faticanti, Coreofili che si esercitano <lb></lb> in virtuose adunanze di canto, suono , <lb></lb> ballo ed erudite composizioni.</s><s id="id2764028"> Finalmente <lb></lb> per rendere una Città in ogni parte com<lb></lb> pita, hanno fatto a gara l' Arte, e la Na<lb></lb> tura ; quella con tanti abbellimenti di son<lb></lb> <arrow.to.target n="a6"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2782917" type="foot"><s id="id2782919"><foot.target id="a5"></foot.target>na,</s></p> <p id="id2782915" type="foot"><s id="id2782900"><foot.target id="a6"></foot.target>tuo-</s></p> <p id="id2781845" type="main"><s id="id2781869">(1) Vedi a suo luogo in questo <emph type="italics">Accademia delle <lb></lb> Belle Arti.</emph> <lb></lb> <pb pagenum="(7)"></pb> tuosi Edifizj, Statue, e di strade spaziose, <lb></lb> e ben lastricate, essendosi dato principio <lb></lb> a lastricarle sotto la direzione di Lapo <lb></lb> nell' anno 1250. e di Arnolfo suo figlio; <lb></lb> questa coll' amenità del sito, ov' ella è col<lb></lb> locata, e circondata da fertilissimi colli ri<lb></lb> pieni tutti d' innumerabili Ville, e Casa<lb></lb> menti , che veduti da qualche eminenza for<lb></lb> mano un bel colpo d' occhio.</s><s id="id2792394"> E' irrigata <lb></lb> dal Fiume Arno, con aria molto salubre, <lb></lb> e produttrice di nobilissimi ingegni.</s><s id="id2788991"> Onde <lb></lb> non è maraviglia s' ella meriti il giusto <lb></lb> encomio, che le hanno fatto non pochi Scrit<lb></lb> tori, di bella Città, e di maestra delle <lb></lb> Scienze, e delle Arti, qual nuova Atene <lb></lb> in Italia.</s><s id="id2755650"> Ora perchè tanto i Forestieri che <lb></lb> i Cittadini possano da loro stessi osservar <lb></lb> il più bello della Città ho divisa questa <lb></lb> edizione nei quattro Quartieri della Città, <lb></lb> nei quali ella è spartita</s></p> <p id="id2821049" type="main"><s id="id2807735">QUARTIER SAN GIOVANNI</s></p> <p id="id2751118" type="main"><s id="id2751121">SANTA MARIA DEL FIORE.</s><s id="id2751521"> Questa Chiesa <lb></lb> Metropolitana vince di pregio tutte le Fab<lb></lb> briche della Città , onde fa di mestieri os<lb></lb> ser vare distintamente tutto ciò, che la ren<lb></lb> de singolare.</s><s id="id2784163"> Si estende in lunghezza brac<lb></lb> <arrow.to.target n="a7"></arrow.to.target> <pb pagenum="(8)"></pb> cia dugentosessanta, la larghezza delle Tri<lb></lb> bune a centosessantasei; e quella delle Na<lb></lb> vate a settantuna ; l' altezza dal piano della <lb></lb> terra sino alla sommità della Croce è di <lb></lb> braccia dugentodue, poichè fino al piano <lb></lb> della Lanterna, ell' è alta centocinquan<lb></lb> taquattro braccia , il tempio della Lanter<lb></lb> na trentasei; la Palla quattro, e otto brac<lb></lb> cia la Croce.</s><s id="id2786159"> La Palla pesa libbre 5368. <lb></lb> essendo stata messa su nel 28.</s><s id="id2784155"> Maggio 1472. <lb></lb> da Andrea Verrocchio Maestro di Leonar<lb></lb> do da Vinci .</s><s id="id2783296"> Tutto il giro di questo grand' <lb></lb> edifizio ascende a braccia milledugentot<lb></lb> tanta.</s><s id="id2783018"> Per di fuori è tutta incrostata di <lb></lb> marmi con bell' ordine disposti.</s><s id="id2782907"> La facciata <lb></lb> ancora era quasi per metà incrostata di mar<lb></lb> mi, e adornata di molte statue, e bassiri<lb></lb> lievi, fatta con disegno di Giotto; ma fa <lb></lb> demolita l' anno 1586., e fu dato principio <lb></lb> ad un altra di disegno diverso, la quale <lb></lb> essendo ad una certa altezza condotta, fa <lb></lb> di nuovo disfatta l' anno 1688., ed allora <lb></lb> in occasione delle Nozze del Gran Principe <lb></lb> Ferdinando di Toscana colla Principessa <lb></lb> Violante Beatrice di Baviera, fu dipinta <lb></lb> a fresco, come ritrovasi di presente da die<lb></lb> ci Pittori Bolognesi, capo dei quali fu Bar<lb></lb> tolommeo Veronesì per le figure. ed Er<lb></lb> <arrow.to.target n="a8"></arrow.to.target> <pb pagenum="(9)"></pb> cole Graziani per l' Architettura, aven<lb></lb> dovi espressi sopra le porte tre Concilj cele<lb></lb> brati in diversi tempi in Firenze , cioè quello <lb></lb> sulla porta a mano dritta adunato da Papa <lb></lb> Vittorio II. nel 1055.; l' altro sulla Porta <lb></lb> sinistra tenuto da Papa Pasquale II. nel <lb></lb> 1104, e quello sulla Porta maggiore è il <lb></lb> celebre Concilio de' Greci, e Latini ce<lb></lb> lebrato nel 1439. da Eugenio IV. in me<lb></lb> moria dei qiali si leggono le respettive <lb></lb> Inscrizioni.</s></p> <p id="id2810741" type="foot"><s id="id2777486"><foot.target id="a7"></foot.target>cia</s></p> <p id="id2798326" type="foot"><s id="id2798328"><foot.target id="a8"></foot.target>cole</s></p> <p id="id2793478" type="main"><s id="id2814088">Del primo</s></p> <p id="id2814092" type="main"><s id="id2811146"><emph type="italics">Concilium Generale <lb></lb> Florentiae habetur <lb></lb> Difficillimis temporibus <lb></lb> praesontibus <lb></lb> Victore II.</emph></s><s id="id2788422"> <emph type="italics">Pont.</emph></s><s id="id2784180"> <emph type="italics">Maximo <lb></lb> Et Enrico Imperatore Augusto <lb></lb> Anno Domini M. LV.</emph></s></p> <p id="id2809911" type="main"><s id="id2809913">Del secondo</s></p> <p id="id2781966" type="main"><s id="id2781968"><emph type="italics">Sacer Conventus <lb></lb> Episcoporum CCCXL. <lb></lb> Florentiae <lb></lb> De gravissimis rebus consulitur <lb></lb> A Paschale II. <lb></lb> Rom.</emph></s><s id="id409626"> <emph type="italics">Pont. <lb></lb> Anno Dom. M. CIV.</emph></s></p> <p id="id2792270" type="foot"><s id="id2792273">Del</s></p> <pb pagenum="(10)"></pb><p id="id2788863" type="main"><s id="id2788866"> <lb></lb> Del terzo</s></p> <p id="id2759819" type="main"><s id="id2759821"><emph type="italics">Sacrosancta Oecumenica <lb></lb> Decima septima <lb></lb> Synodus hac in Florentina Basilica celebratur <lb></lb> In qua tum Graeci tum Latini <lb></lb> In unam eamdemque veram fidem consensere <lb></lb> Coram Eugenio IV.</emph></s><s id="id2742673"> <emph type="italics">Universalis Ecclesiae <lb></lb> Pontifice <lb></lb> Nec non Ioanne Augusto <lb></lb> Graecorum Imperatore <lb></lb> Anno Domini MCD. XXXIX</emph></s></p> <p id="id2854111" type="main"><s id="id2854113">Le statue, che erano nell' antica facciata <lb></lb> Gottica ( che si vede dipinta nel primo <lb></lb> Chiostro di S. Marco ) furono collocate in <lb></lb> diverse nicchie dentro la Chiesa , e tra que<lb></lb> ste i quattro Evangelisti alti più del na<lb></lb> turale, fatti da Donatello, furono collocati <lb></lb> nelle Cappelle della Tribuna di mezzo. <lb></lb> Per sette gran Porte vi si ha l' ingresso, tre <lb></lb> delle quali nella facciata, e quattro late<lb></lb> ralmente, abbellite di vaghi lavori, ed in<lb></lb> tagli , tra' quali è molto in pregio una Ma<lb></lb> donna di marmo con due Angioli, di Gio<lb></lb> vanni da Pisa sopra la Porta dirimpetto <lb></lb> alla Canonica; e l' Annuziazione di Mo<lb></lb> saico di mano del Ghirlandaio sopra la <lb></lb> Porta del fianco verso la via de' Servi, so<lb></lb> pra la quale rimirasi un' Assunta di marmo <lb></lb> <arrow.to.target n="a9"></arrow.to.target> <pb pagenum="(11)"></pb> di mano di Nanni di Antonio di Banco. <lb></lb> Rileva sopra questo Edifizio la gran Cupola <lb></lb> di figura ottagona.</s><s id="id2781763"> Questa Cupola è sì <lb></lb> famosa, che Michelagnolo ebbe a dire: po<lb></lb> tersi appena imitare, non che superare con <lb></lb> l' arte .</s><s id="id2781736"> L' Architettura di tutto questo com<lb></lb> posto è maravigliosa ; imperciocchè in quell' <lb></lb> età costumandosi di fabbricare alla Goti<lb></lb> ca, fu al certo mirabil cosa, che gl' inge<lb></lb> gnosi Artefici si discostassero da una ma<lb></lb> niera sì barbara, ed all' ottima degli anti<lb></lb> chi Romani s' avvicinassero.</s><s id="id2785274"> Questo gran<lb></lb> de Edifizio ebbe cominciamento il dì 8.</s><s id="id2784077"> Set<lb></lb> tembre 1298. come dalla seguente Inscrizio<lb></lb> ne posta per di fuori alla Parete della Chiesa <lb></lb> dentro ai Cancelli del Campanile apparisce</s></p> <p id="id2790398" type="foot"><s id="id2818859"><foot.target id="a9"></foot.target>di</s></p> <p id="id2818865" type="main"><s id="id409896"><emph type="italics">Annis millenis centum bis octo nogenis <lb></lb> Venit Legatus Roma bonitate donatus, <lb></lb> Qui lapidem fixit fundo, simul & benedixit <lb></lb> Praesule Francisco gestanti Pontificatum <lb></lb> Istud ab Arnolpho Templum fuit aedificatum <lb></lb> Hoc opus insigne decorans Florentia digne <lb></lb> Reginae Coeli construxit mente fideli <lb></lb> Quam tu Virgo pia semper defende Maria.</emph></s></p> <p id="id2782078" type="main"><s id="id2780288">Fu gettata la prima pietra dal Cardi<lb></lb> nale Pietro Valeriano Legato Apostolico, <lb></lb> <arrow.to.target n="a10"></arrow.to.target> <pb pagenum="(12)"></pb> essendo prima in questo luogo una Chiesa <lb></lb> eretta in onore di S. Reparata , per ricor<lb></lb> danza della vittoria ottenutasi l' anno 407. <lb></lb> nel giorno a lei dedicato, contro Radaga<lb></lb> sio Re de' Goti.</s><s id="id2788568"> Il primo Architetto fu Ar<lb></lb> nolfo di Lapo, discepolo di Cimabue, sotto <lb></lb> la direzione del quale incominciatasi que<lb></lb> sta Fabbrica , in centocinquantaquattr' anni <lb></lb> fu da altri valenti uomini suoi successori <lb></lb> all' ultima perfezione condotta.</s><s id="id2792407"> La gran <lb></lb> Cupola fu parto dell' ingegno maraviglioso <lb></lb> di Filippo di Ser Brunellesco Lapi Archi<lb></lb> tetto , che ne' suoi tempi non ebbe eguale (*). <lb></lb> La Lanterna di essa di disegno del mede<lb></lb> simo, tutta di marmo massiccio, mirabil<lb></lb> mente intagliata fu messa su da Baccio <lb></lb> d' Agnolo; e S. Antonino allora Arcivesco<lb></lb> vo di Firenze salì col Clero a porvi la pri<lb></lb> ma pietra nell' anno 1448., e quella parte <lb></lb> di Ballatojo sotto la Cupola dalla parte <lb></lb> dell'Opera è disegno di detto Baccio.</s><s id="id2783853"> La <lb></lb> Palla, e la Croce fu posta da Andrea Ver<lb></lb> rocchio.</s><s id="id2808288"> Ammirata l' esteriore bellezza , <lb></lb> <arrow.to.target n="a11"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2789325" type="foot"><s id="id2789328"><foot.target id="a10"></foot.target>es-</s></p> <p id="id2784170" type="foot"><s id="id2784172"><foot.target id="a11"></foot.target>en-</s></p> <p id="id2789305" type="main"><s id="id2789307">(*) Le contrarietà , e difficoltà incontrate da que<lb></lb> sto celebre Architetto per esser prescelto a tal <lb></lb> grandiosa fabbrica, e i casi per questa occor<lb></lb> sili si leggono nella di lui vita scritta da Gior<lb></lb> gio Vasari. <lb></lb> <pb pagenum="(13)"></pb> entreremo in Chiesa.</s><s id="id2781929"> Il pavimento è di <lb></lb> marmi di varj, colori, divisati con mira<lb></lb> bil disegno.</s><s id="id2781854"> Quello della Navata di mezzo <lb></lb> è di Francesco da San Gallo, e quello in<lb></lb> torno al Coro è fatto col disegno di Mi<lb></lb> chelagnolo, ed il rimanente di Baccio di <lb></lb> Agnolo .</s><s id="id2781834"> Prima d' ogni altra cosa potrà l' eru<lb></lb> dito volger l' occhio alle varie Inscrizioni, <lb></lb> e memorie , che vi si trovano.</s><s id="id2781821"> A man de<lb></lb> stra avvi il ritratto del Brunellesco scolpi<lb></lb> to in marmo dal Buggiano suo scolare con <lb></lb> l' appresso Inscrizione composta da Carlo <lb></lb> Marzuppini Aretino.</s></p> <p id="id2758591" type="main"><s id="id2854091"><emph type="italics">D. S. <lb></lb> Quantum Philippus Architectus arte dae<lb></lb> dalea valuerit cum huius celeberrimi Templi <lb></lb> mira testudo, Tum plures machinae divino <lb></lb> ingenio ab eo adinuenctae documento esse pos<lb></lb> sunt Quapropter ob eximias sui animi dotes <lb></lb> singularesque virtutes xv.</emph></s><s id="id2759827"> <emph type="italics">Kal.</emph></s><s id="id2759833"> <emph type="italics">Maias anno <lb></lb> 1444. eius B. M. corpus in hac humo supposita <lb></lb> grata Patria seppelliri iussit.</emph></s></p> <p id="id2783913" type="main"><s id="id2783916">Ne segue il ritratto di Giotto restaura<lb></lb> tore della Pittura, e Architetto del gran <lb></lb> Campanile, scolpito da Benedetto da Ma<lb></lb> iano coi seguenti versi di Agnolo Poliziano <lb></lb> <arrow.to.target n="a12"></arrow.to.target> <pb pagenum="(14)"></pb> <emph type="italics">Ille ego sum per quem pictura extinta revixit <lb></lb> Cui quam recta manus tam fuit & facilis <lb></lb> Naturae deerat nostrae quod defuit arti <lb></lb> Plus licuit nulli pingere, nec melius.</emph></s></p> <p id="id2792729" type="foot"><s id="id2806921"><foot.target id="a12"></foot.target>Illa</s></p> <p id="id2806928" type="main"><s id="id2792889"><emph type="italics">Miraris turrem egregiam sacro aere sonantem <lb></lb> Haec quoque de modulo crevit ad astra meo. <lb></lb> Denique sum lottus quid opus fuit illa referre. <lb></lb> Hoc nomen longi carminis instar erit. <lb></lb> Obiit an. MCCCCXXXVI.</emph></s><s id="id409435"> <emph type="italics">Cives pos. <lb></lb> B. M. MCCCCLXXXX.</emph></s></p> <p id="id2783938" type="main"><s id="id2783941">Succedono altre memorie d' uomini illu<lb></lb> stri, come di Antonio dell' Orso Vescovo <lb></lb> Fiorentino in un' arca elevata da terra , con <lb></lb> la statua di marmo sopra di essa, di Pier <lb></lb> Farnese Capitano de' Fiorentini, e di Fr. Lui<lb></lb> gi Marsilj eminente Teologo del Cardinal <lb></lb> Pietro Corsini , con il seguente Epigrafe.</s></p> <p id="id2750758" type="main"><s id="id2786130"><emph type="italics">Florentina Civitas ob singularem eloquentiam, <lb></lb> & doctrinam Clarissimi Viri Magistri Luisii <lb></lb> de Marsiliis publico sumptu <lb></lb> faciendum statuit.</emph></s></p> <p id="id2754974" type="main"><s id="id2754977">Dopo questo vi è di mano di Lorenzo di <lb></lb> Bicci ( che fu il primo che dipingesse in <lb></lb> questo Tempio avendo effigiati i Santi delle <lb></lb> Cappelle ) il Deposito del sopraddetto Ve<lb></lb> <arrow.to.target n="a13"></arrow.to.target> <pb pagenum="(15)"></pb> scovo di Firenze, poi Cardinale Pietro Cor<lb></lb> sini , con il seguente Epitaffio in terra alla <lb></lb> dirittura delle colonne.</s></p> <p id="id2756059" type="foot"><s id="id2751127"><foot.target id="a13"></foot.target>sco-</s></p> <p id="id2751134" type="main"><s id="id2750987"><emph type="italics">Petro Corsinio Florentiae Episcopo & Card. <lb></lb> Ampliss. ob Familiae nobilitatem, & eximias <lb></lb> animi sui dotes haec urbs opt. de se merito <lb></lb> sepulcrum hoc. p. c.</emph></s></p> <p id="id2783109" type="main"><s id="id2783112">Ne segue poi l' effigie del gran Marsilio Fi<lb></lb> cino rinnovatore della Filosofia di Platone <lb></lb> scolpita in marmo da Andrea Ferrucci di <lb></lb> Fiesole colla seguente Inserizione</s></p> <p id="id2781880" type="main"><s id="id2781883"><emph type="italics">En Hospes.</emph></s><s id="id2792335"> <emph type="italics">Hic est Marsilius Sophie Pater <lb></lb> Platonicum qui dogma culpa temporum <lb></lb> Situ obrutum illustrans & Atticum decus <lb></lb> Servans Latio dedit .</emph></s><s id="id2846779"> <emph type="italics">Fores primus sacras <lb></lb> Divinae aperiens mentis actus numine <lb></lb> Vixit beatus ante Cosmi munere <lb></lb> Laurique Medicis nunc revixit publico <lb></lb> S. P. Q. F. An. MDXXI.</emph></s></p> <p id="id2787069" type="main"><s id="id2787071">A mano sinistra entrando in Chiesa vedesi <lb></lb> il Ritratto di Antonio Squarcialupi scolpito <lb></lb> da Benedetto da Majano, con l'appresso <lb></lb> Iscrizione composta dal Magnifico Lorenzo <lb></lb> de' Medici.</s></p> <p id="id2784060" type="foot"><s id="id2785137">Mul-</s></p> <pb pagenum="(16)"></pb><p id="id2785144" type="main"><s id="id2785147"> <lb></lb> <emph type="italics">Multum profecto debet Musica <lb></lb> Antonio Squarcialupio Organistae.</emph></s><s id="id2792358"> <emph type="italics">Is enim <lb></lb> Ita arti gratiam coniunxit, Ut quartam <lb></lb> Sibi viderentur charites Musicam ascivisse <lb></lb> Sororem I.</emph></s></p> <p id="id2783898" type="main"><s id="id2783902"><emph type="italics">Florentina Civitas grati animi efficium <lb></lb> Rata eius memoriam propagare <lb></lb> Cuius manus saepe Mortales <lb></lb> In dulcem admirationem <lb></lb> Adduxerat Civi suo <lb></lb> Monumentum posuit.</emph></s></p> <p id="id2756459" type="main"><s id="id2756462">Dipoi altro deposito elevato da terra , essen<lb></lb> do varie le opinioni di chi sia.</s><s id="id2756469"> Sopra la <lb></lb> Porta vedesi quello di Don Pietro di To<lb></lb> ledo Vice Re di Napoli, e dipoi nella pa<lb></lb> rete sono dipinte due figure rappresentanti <lb></lb> Niccolò da Tolentino , che è di Andrea del <lb></lb> Castagno , e Giovanni Acuto, opera di Paolo <lb></lb> Uccello.</s><s id="id2783523"> Merita osservazione un quadro <lb></lb> antico dell' Orcagna, in cui è dipinto il <lb></lb> Poeta Dante, quivi esposto per Decreto <lb></lb> della Repubblica Fiorentina , quale è l' uni<lb></lb> ca memoria pubblica, che ci sia di questo <lb></lb> gran Maestro della Toscana Poesia, sotto <lb></lb> il qual ritratto vi si leggono gli appresso <lb></lb> versi composti da Coluccio Salutati.</s></p> <p id="id2797782" type="foot"><s id="id2790555">Qui</s></p> <pb pagenum="(17)"></pb><p id="id2790561" type="main"><s id="id2790564"> <lb></lb> <emph type="italics">Qui Coelum cecinit, mediumq imumq.</emph></s><s id="id2763064"> <emph type="italics">Tribunal <lb></lb> Lustravitque animo cunta Poeta suo <lb></lb> Doctus adest Dantes sna quem Florentia saepe <lb></lb> Sensit Consiliis ac pietate patre <lb></lb> Nil potuit tanto mors salva nocere Poetae <lb></lb> Quem vivum virtus carmen imago facit.</emph></s></p> <p id="id2783534" type="main"><s id="id2783537">E' questa Chiesa divisa in tre Navate, alle <lb></lb> quali corrispondono tre Tribune di forma <lb></lb> ottagona , e in ciascuna d'esse sono cinque <lb></lb> Cappelle .</s><s id="id2787583"> Nella Tribuna di mezzo si osserva<lb></lb> no nelle quattro Cappelle laterali i quattro <lb></lb> Evangelisti di mano di Donatello accennati <lb></lb> dì sopra , e nella Cappella di mezzo il Ce<lb></lb> nacolo, di Gio.</s><s id="id2783868"> Balducci, e gli altri due <lb></lb> quadri laterali di Benardino Poccetti che in <lb></lb> quello a man dritta sono i Discepoli di <lb></lb> Emaus , e nell' altro a sinistra Gesù Cristo <lb></lb> che manda i suoi Apostoli a predicare . <lb></lb> Questa Cappella modernamente adornata <lb></lb> di Balaustri, e dell' Altare di marmi di va<lb></lb> rj colori , è dedicata a S. Zanobi Vescovo <lb></lb> Fiorentino, le di cui Ceneri si conservano <lb></lb> sotto l' Altare nella bellissima Cassa di <lb></lb> bronzo, che può osservarsi da tutte le par<lb></lb> ti, mirabilmente lavorata da Lorenzo Ghi<lb></lb> berti.</s><s id="id2792433"> Passando all'altra Tribuna detta <lb></lb> della S. Croce, si osserverà prima la Porta <lb></lb> <arrow.to.target n="a14"></arrow.to.target> <pb pagenum="(18)"></pb> della Sagrestia di bronzo opera di Luca <lb></lb> della Robbia, che disgustato d'aver guada<lb></lb> gnato poco si diede a fare i lavori tanto <lb></lb> accreditati di terra invetriata; e dentro la <lb></lb> medesima Sagrestia i Putti, che l'ador<lb></lb> nano con varj festoni di mano di Dona<lb></lb> tello, e l'arco piano fatto di Pietre com<lb></lb> messe , opera singolare, e prodigio dell' Ar<lb></lb> chitettura.</s><s id="id409801"> In detta Tribuna oltre l' Altare <lb></lb> della S. Croce ove in un ricchissimo Reli<lb></lb> quiario un gran pezzo di essa, con altre <lb></lb> insigni reliquie conservansi, si vedono alle <lb></lb> pareti laterali due quadri che in uno di <lb></lb> mano di Federigo Zuccheri vi è espressa <lb></lb> l' Annunziazione, e nell' altro l'adorazione <lb></lb> de' Magi d' Autore ignoto.</s><s id="id2854080"> Può osservarsi <lb></lb> l' Immagine di S. Giuseppe nella Cappella <lb></lb> ad Esso dedicata di mano di Lorenzo di <lb></lb> Credi, e i due Quadri laterali che l'ador<lb></lb> nano, dei quali il Transito è di Mauro So<lb></lb> derini, e lo Sposalizio di Giovanni Fer<lb></lb> retti.</s><s id="id2787633"> Nel pavimento di questa Tribuna <lb></lb> sotto a un' assito di legno vi è un tondo di <lb></lb> marmo, sul quale nel solstizio di Giugno <lb></lb> passando il sole per un' anello fermato nella <lb></lb> lanterna della Cupola si conosce il punto <lb></lb> della maggiore altezza dì questo Pianeta. <lb></lb> invenzione trovata dal celehre Maestro <lb></lb> <arrow.to.target n="a15"></arrow.to.target> <pb pagenum="(19)"></pb> Paolo del Pozzo Toscanelli Fiorentino che <lb></lb> morì nel 1482 , ed essendo la Lanterna <lb></lb> della Cupola stata terminata nel 1465. si <lb></lb> conosce esservi stati posti questì segni con<lb></lb> temporaneamente, o poco dopo la sua ter<lb></lb> minazione, venendo ad essere così una Me<lb></lb> ridiana delle prime, e più antiche dell' Eu<lb></lb> ropa; che dipoi nel 1755 dal Mattematico <lb></lb> P. Leonardo Ximenes allora Gesuita fu ti<lb></lb> rata una Meridiana in un regolone di me<lb></lb> tallo che resta sotto al detto assito, per <lb></lb> servire alle suddette osservazioni solstizia<lb></lb> lì, che si seguitano a farsi da altre perso<lb></lb> ne erudite regolarmente ogni anno alcuni <lb></lb> giorni prima, e dopo il sopraddetto solsti<lb></lb> zio.</s><s id="id2814622"> Leggesi nella muraglia la seguente <lb></lb> memoria</s></p> <p id="id2814628" type="foot"><s id="id2814632"><foot.target id="a14"></foot.target>B de la</s></p> <p id="id2783279" type="foot"><s id="id2783282"><foot.target id="a15"></foot.target>Pao-</s></p> <p id="id2762001" type="main"><s id="id2762004"><emph type="italics">Auspiciis Francisci Romanorum Imperatoris, <lb></lb> ac Magni Etruriae Ducis.</emph></s><s id="id2762013"> <emph type="italics">Ad veterem Tem<lb></lb> pli huius Gnomonem a Paullo Tuscanellio <lb></lb> medio circiter saeculo XV. constitutum, ineun<lb></lb> te vero XVI. amplificatum, Leonardus Xi<lb></lb> menius Soc. I. novas observationes instituit. <lb></lb> Probata laminae aeneae , pro centro positae , <lb></lb> ac loci totjus hac in re stabilitate , ejus Gno<lb></lb> monis altitudo , demissa catena , accurate ex<lb></lb> plorata est, evalitque pedum Parisiensium</emph> <lb></lb> . . . . . . . . 277. pol: 4. lin: 9., 68. <emph type="italics">La-</emph> <lb></lb> <arrow.to.target n="a16"></arrow.to.target> <pb pagenum="(20)"></pb> <emph type="italics">tus herizontale a verticali linea ad centrum <lb></lb> Solstitialts marmoris, Solarem imaginem ri<lb></lb> die Idus Iunit MDX. complexi, inventum fuit <lb></lb> pedum</emph> . . . . . . . 102 pol: 6 lin: 5, 10. <lb></lb> <emph type="italics">Idem lotus, ad speciei solaris centrum, X. K AL. <lb></lb> Iulii MDCCLV , prioris longitudinem excessit</emph> <lb></lb> . . . . . . . . . . pol: 1. lin: 3, 82; <emph type="italics">Unde, <lb></lb> annis CCXLV elapsis, Eclipticae obliquitas <lb></lb> minor deprehenditur minuto uno, Secundis sex<lb></lb> decim proxime Quum tamen antiqnus Gno<lb></lb> mon in Occasum M.</emph> 56 S. 41 <emph type="italics">aberraret, No<lb></lb> vus, eodem Centro, eademque, intra Pari<lb></lb> siensem lineam , altitudine, in vero Meridia<lb></lb> ni Circuli plano constructus est; Meridiana <lb></lb> linea in regula metallica insculpta Punctum <lb></lb> perpendiculi in aere consignatum, Quod, rei <lb></lb> necessitate, infra Meridtanae Libellam con<lb></lb> stitit</emph> pol: 1. lin: 10, 78. <emph type="italics">Quem Gnomonem <lb></lb> toto terrarum Orbe Maximam.</emph></s><s id="id2787510"> <emph type="italics">Ad exiguas <lb></lb> Eclipticae variationes in posterum dignoscen<lb></lb> das, Ad anni mensuram, Paschatisque Diem <lb></lb> subtilius determinandum, Ad certos denique <lb></lb> Planetarum, Siderumque motus peculiari ra<lb></lb> tione definiendos, Magnus Imperator, Sacra<lb></lb> rum rerum, Bonarumque Artium studiosis<lb></lb> simus, Etruscis suis dedit Anno a Ch. N. <lb></lb> MDCCLVI.</emph></s></p> <p id="id2790547" type="foot"><s id="id2790551"><foot.target id="a16"></foot.target>B 2 <emph type="italics">tus</emph></s></p> <p id="id2761702" type="foot"><s id="id2761705">Nella</s></p> <pb pagenum="(21)"></pb><p id="id2784603" type="main"><s id="id2784606"> <lb></lb> Nella Tribuna opposta di S: Antonio Aba<lb></lb> te vi è un' Armadio con una insigne Reli<lb></lb> quia del inedesimo ed altre di vari Santi. <lb></lb> Nelle pareti di questa Cappella vi sono due <lb></lb> Quadri che uno rappresentante la Nascita <lb></lb> di Gesú di Gregorio Pagani, e l'altro la <lb></lb> Visitazione di Maria a S. Elisabetta di Ba<lb></lb> tista Naldini, Le pitture dei Santi che si <lb></lb> vedono nelle Cappelle delle Tribune sotto <lb></lb> le finestre sono di Lorenzo di Bicci, di cui <lb></lb> erano pute i dodici Apostoli dipinti nelle <lb></lb> Navate, dei quali uno solo ora se ne vede <lb></lb> accanto al Ritratto di Giotto appiè della <lb></lb> Chiesa.</s><s id="id2785838"> Tra le due Tribune di S. Zanobi, <lb></lb> e di S. Antonio vi è la Sagrestia dei Ca<lb></lb> nonici, sopra la quale sono di Luca della <lb></lb> Robbia gl'adornamenti del Ballatojo, dell' <lb></lb> organo sopra di essa , e le figure di Terra <lb></lb> verniciata sopra le porte di ambedue le Sa<lb></lb> grestie esprimenti la Resurrezione, e Ascen<lb></lb> sione del Signore, nelle pareti delle quali <lb></lb> si leggono le appiè quattro Inscrizioni che <lb></lb> le due accanto a quella dei Canonici una <lb></lb> contiene la traslazione del Corpo di S Za<lb></lb> nobi, e l' altra la memoria della fondazio<lb></lb> ne di questa Metropoli <lb></lb> <arrow.to.target n="a17"></arrow.to.target> <pb pagenum="(22)"></pb> <emph type="italics">Cum Divi Zenobii Corpus in S. Laurentii <lb></lb> aede conditum esset: atque ob admiranda ip<lb></lb> sjus opera majori in dies frequentia celebra<lb></lb> retur, Andreas qui proxime Zenobio in Epi<lb></lb> scopatu successerat, eum honorem isti potissi<lb></lb> mum, cui praefuerat Ecclesiae deberi arbitra<lb></lb> tus, convocatis ex vicinis Urbibus Episcopis, <lb></lb> Civitate gestiente, & insigne aridae arboris <lb></lb> in area revirescentis, floresque fundentis, mi<lb></lb> raculum obstupescente, in hanc longe quam nunc <lb></lb> est humiliorem Basilicam illustri pompa tran<lb></lb> stulit.</emph></s><s id="id2783431"> <emph type="italics">VII.</emph></s><s id="id2783438"> <emph type="italics">Kal.</emph></s><s id="id2811634"> <emph type="italics">Febr. CCCCIX.</emph></s></p> <p id="id2811642" type="foot"><s id="id2811645"><foot.target id="a17"></foot.target><emph type="italics">Cum</emph></s></p> <p id="id2785324" type="main"><s id="id2785327"><emph type="italics">Anno a Christi ortu MCCIIC.</emph></s></p> <p id="id2791109" type="main"><s id="id2791112"><emph type="italics">Florentini magnis divitiis partis, & rebus <lb></lb> Domi, forisque commode constitutis, sum ur<lb></lb> bem moenibus auxissent, pulcherrimisque ædi<lb></lb> ficiis publice decorassent :. ut rem divinam <lb></lb> quoque optime ordinarent & posteris insignis <lb></lb> magnificentiae, & religionis suae exemplum <lb></lb> proderent ; Hoc augustissimum Templum in <lb></lb> Dei honorem, ejusq. matris semper Virginis <lb></lb> Mariae instituerunt.</emph></s><s id="id2787806"> <emph type="italics">Et Pontificio Legato Car<lb></lb> dinale praesente primumque lapidem ponente, <lb></lb> summa cum omnium laetitia, ac devotione in<lb></lb> coarunt VI.</emph></s><s id="id2763073"> <emph type="italics">Idus Septembris.</emph></s></p> <p id="id2763081" type="foot"><s id="id2763085">Le</s></p> <pb pagenum="(23)"></pb><p id="id2758564" type="main"><s id="id2758567"> <lb></lb> Le altre due accanto alla Sagrestia comu<lb></lb> ne contengono le memorie della consacra<lb></lb> zione di questa Chiesa fatta da Eugenio IV., <lb></lb> e quella del Concilio Fiorentino celebrato <lb></lb> da detto Pontefice, distese da Angiolo Po<lb></lb> liziano.</s></p> <p id="id2791311" type="main"><s id="id2791315"><emph type="italics">Obinsignem magnificentiam Civitatis & Tem<lb></lb> pli Eugenius P P. IV. omni Solemnitate adhibita <lb></lb> dedicavit Die XXV.</emph></s><s id="id2757642"> <emph type="italics">Martii MCCCCXXXVI. <lb></lb> cujus dedicationis gratia Pons Ligneus Insi<lb></lb> gni Magnificentia, & ornatu factus est ab Es<lb></lb> clesia S. Marie Novelle ubi Papa inhabitabat <lb></lb> usque ad hanc Ecclesiam.</emph></s><s id="id2799491"> <emph type="italics">Per quem veniens <lb></lb> Pontifex cum Cardinalibus & Episcopis cete<lb></lb> risq.</emph></s><s id="id2767270"> <emph type="italics">Proceribus Pontificali habitu ad dedisan<lb></lb> dum accessit.</emph></s><s id="id2767281"> <emph type="italics">Tanta enim multitudo ad spe<lb></lb> ctandum convenerat at pre nimia tarba vias <lb></lb> obsidente nisi per pontem commode transire <lb></lb> Pontifex non potuisset.</emph></s></p> <p id="id409614" type="main"><s id="id2791817"><emph type="italics">Ad perpetuam rei memoriam</emph></s></p> <p id="id2791824" type="main"><s id="id2791827"><emph type="italics">Generali Concilio Florentie celebrato post lon<lb></lb> gas disputationes unio Grecorum facta est in hac <lb></lb> ipsa Ecclesia die VI.</emph></s><s id="id2792660"> <emph type="italics">Iulii MCCCCXXXIX. <lb></lb> presidente eidem Concilio Eugenio Papa cum <lb></lb> Latinis Episcopis & Prelatis, & Imperatore</emph> <lb></lb> <arrow.to.target n="a18"></arrow.to.target> <pb pagenum="(24)"></pb> <emph type="italics">Costantinopolitano cum Episcopis & Prelatis & <lb></lb> Proceribus Grecorum in copioso numero.</emph></s><s id="id2780809"> <emph type="italics">Sublati<lb></lb> sque erroribus in unam candemque rectam fi<lb></lb> dem quam Romana tenet Ecclesia consenserunt.</emph></s></p> <p id="id2785338" type="foot"><s id="id2785342"><foot.target id="a18"></foot.target><emph type="italics">Co-</emph></s></p> <p id="id2785352" type="main"><s id="id2768625">S'inalza sopra le Tribune la grandiosa Cu<lb></lb> pola, per di dentro tutta dipinta da Fede<lb></lb> rigo Zuccheri, e da Giorgio Vasasi.</s><s id="id2768636"> Corri<lb></lb> sponde per di sotto il Coro, disegno di Fi<lb></lb> lippo Brunellesco, ed eseguito da Giuliano <lb></lb> di Baccio d' Agnolo, della medesima forma <lb></lb> d' ordine lonico, e di marmi di varj colo<lb></lb> ri.</s><s id="id2792716"> Resta questo Coronato da un bellissimo <lb></lb> fregio, sostenuto da più colonne, l' imba<lb></lb> samento delle quali è arricchito di bassi<lb></lb> rilievi, parte de' quali sono di Baccio Ban<lb></lb> dinelli, e parte di Giovanni dell'Opera. <lb></lb> In testa del medesimo Coro si vede un Cro<lb></lb> cifisso di mano di Benedetto da Majano, <lb></lb> Scultore antico, e valente.</s><s id="id2781774"> Posano sopra <lb></lb> l' Altare tre grandi Statue di marmo, scol<lb></lb> pire da Baccio Bandinelli, rappresentanti <lb></lb> Iddio Padre in atto di sedere ed a'suoi Pie<lb></lb> di il Cristo morto sostenuto da un Angio<lb></lb> lo.</s><s id="id2766013"> Dietro a questo Altare vedesi una Pietà <lb></lb> di mano del Buonarroti, che sebbene non <lb></lb> condotta a fine mostra l'eccellenza del <lb></lb> Professore.</s><s id="id2766026"> Questo stimabilissimo gruppo <lb></lb> <arrow.to.target n="a19"></arrow.to.target> <pb pagenum="(25)"></pb> ci fu collocato per ordine di Cosimo III. <lb></lb> in luogo di due bellissime Statue di mar<lb></lb> mo rappresentanti Adamo, ed Eva, di ma<lb></lb> no di Baccio Bandinelli, che le fece traspor<lb></lb> tare nel Salone del Palazzo Vecchio, ove <lb></lb> si ammirano tra tante altre opere che vi <lb></lb> sono, de' più insigni Scultori.</s><s id="id2805687"> Gl' Altari <lb></lb> della Croce, e di S. Antonio adornati con <lb></lb> Tabernacoli, e colonne di marmo, come <lb></lb> pure i gradi di marmo di tutti gli Altari <lb></lb> delle Tribune, i sedili di noce del Coro; e <lb></lb> l' adornamento dell' Organo sopra la Sagre<lb></lb> stia comune furono fatti a spese del passato <lb></lb> zelantissimo Arcivescovo Francesco Gae<lb></lb> tano Incontri.</s><s id="id2828567"> Ne' pilastri delle Tribane, <lb></lb> come ancora nelle mura delle Navate si ve<lb></lb> dono alcune Nicchie di marmo misto, fatte <lb></lb> col disegno di Bartolommeo Ammannati, <lb></lb> ove sono gli Apostoli scolpiti in marmo da <lb></lb> maestri eccellenti, cioè: S. Iacopo da Ia<lb></lb> copo Tatti Fiorentino, detto il Sansovino; <lb></lb> il S. Matteo da Vincenzio Rossi; il S. An<lb></lb> drea da Andrea Ferrucci; il S. Tommaso, <lb></lb> da Vincenzio Rossi; il S. Pietro dal Bandi<lb></lb> nelli; il S. Gio.</s><s id="id2770880"> Evangelista da Benedetto <lb></lb> da Rovezzano; il S. Iacopo Minore, e il <lb></lb> S. Filippoda Giovanni dell' Opera.</s><s id="id2770889"> Ha que<lb></lb> sta Basilica molte altre opere degne di sti<lb></lb> <arrow.to.target n="a20"></arrow.to.target> <pb pagenum="(26)"></pb> ma, le quali potrà il Forestiero da se me<lb></lb> desimo osservare.</s><s id="id2759067"> Quivi non si vedranno <lb></lb> in gran copia gli abbellimenti interiori, <lb></lb> che a'nostri tempi si costumano, ma si scor<lb></lb> gerà nondimeno un bel composto, ed una <lb></lb> maestosa bellezza, che senz' altro ornamen<lb></lb> to l'occhio sommamente diletta.</s><s id="id2792922"> Oltre il <lb></lb> materiale, degna si è questa Chiesa disom<lb></lb> ma venerazione per le Reliquie di tanti <lb></lb> Santi, che vi si adorano.</s><s id="id2759915"> Tra quelle ci sono <lb></lb> una parte della S. Croce, un Chiodo, ed <lb></lb> una Spina della Corona di nostro Signore, <lb></lb> riposte in un Reliquario d' oro massiccio <lb></lb> tuttolavorato, ed intarsiato di perle, gioie, <lb></lb> e pietre preziosissime.</s><s id="id2803154"> Evvi il Corpo di <lb></lb> S. Zanobi Vescovo Fiorentino, e di molti <lb></lb> altri suoi succcessori, e discepoli; di S. Po<lb></lb> dio, di S. Stefano IX Pontefice, e de' Santi <lb></lb> Martiri Abdon, e Sennen.</s><s id="id2788876"> Evvi inoltre un <lb></lb> Pollice di S, Gio.</s><s id="id2788881"> Batista, con porzione delle <lb></lb> sue Ceneri; una parte di Braccio di S An<lb></lb> drea Apostolo, e moltissime altre descritte <lb></lb> già dall' Arcidiacono Cosimo Minerbetti (1). <lb></lb> Quarantadue Canonici, e fra questi, cin<lb></lb> que Dignità, sessanta e più Cappellani, <lb></lb> <arrow.to.target n="a21"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2777598" type="foot"><s id="id2813591"><foot.target id="a19"></foot.target>ci</s></p> <p id="id2813598" type="foot"><s id="id2813601"><foot.target id="a20"></foot.target>ma,</s></p> <p id="id2813608" type="foot"><s id="id2853800"><foot.target id="a21"></foot.target>cen-</s></p> <p id="id2853807" type="main"><s id="id2853810">(1) Questa descrizione fu stampata nel 1615., e <lb></lb> di nuovo con aggiunte di Francesco Cionasci <lb></lb> del 1685. in 4. <lb></lb> <pb pagenum="(27)"></pb> cento Cherici Eugeniani, e nelle feste, e <lb></lb> solennità accrescono il numero circa ses<lb></lb> santa altri Cherici del Seminario Fioren<lb></lb> tino, celebrano gli Uſizj Divini con molto <lb></lb> decoro, e splendore.</s><s id="id2762686"> Questa Chiesa s' è re<lb></lb> sa celebre per molti avvenimenti quivi <lb></lb> accaduti ne'secoli trapassati.</s><s id="id2762695"> Fra questi è <lb></lb> da rammentarsi che Carlo Ottavo vi sta<lb></lb> bilì la concordia co' Fiorentini : che due <lb></lb> Sommi Pontefici Martino V. ed Eugenio IV. <lb></lb> solennemente vi celebrarono.</s><s id="id2770382"> Che Pio II. <lb></lb> e Leone X. v' assisterono più volte alle sa<lb></lb> cre funzioni; ma più di ogn' altro, che quivi <lb></lb> si celebrò l' anno 1439. il Concilio Fioren<lb></lb> tino, coll' intervento del mentovato Euge<lb></lb> nio IV. dell' Imperador Paleologo, del Pa<lb></lb> triarca di Costantinopoli, e di tanti Pri<lb></lb> mati della Grecia per l' unione stabilita vi <lb></lb> della Chiesa Greca colla Latina.</s><s id="id2783969"> Per que<lb></lb> ste, ed altre cagioni questa Chiesa gode <lb></lb> molte prerogative, tra le quali i Cherici, <lb></lb> dopo il servizio di nove anni prestato alla <lb></lb> medesima, per Bolla di Eugenio IV. e per <lb></lb> conferma di detta Bolla fatta da S. Pio V. <lb></lb> dopo il Concilio di Trento, vengono pro<lb></lb> mossi al Sacerdozio, benchè non siano prov<lb></lb> veduti di alcun benefizio, nel qual tempo <lb></lb> da dotti Maestti vengono instruiti, essen<lb></lb> <arrow.to.target n="a22"></arrow.to.target> <pb pagenum="(28)"></pb> do usciti da questa Scuola in tutti i tempi <lb></lb> ottimi, e degni Sacerdoti.</s><s id="id2750879"> Questa scuola <lb></lb> che esisteva dirimpetto al Cimitero della <lb></lb> Misericordia fu trasferita nelle stanze dell' <lb></lb> antico studio Fiorentino quivi vicino leg<lb></lb> gendovisi sopra la porta la seguente in<lb></lb> scrizione,</s></p> <p id="id2803649" type="foot"><s id="id2803652"><foot.target id="a22"></foot.target>do</s></p> <p id="id2803659" type="main"><s id="id2803662"><emph type="italics">Ad veteres studii Florentini <lb></lb> Aedes Eugenianum Collegium translatum <lb></lb> Anno Domini MDCCLXXXIV</emph></s></p> <p id="id2792253" type="main"><s id="id2792256">In ultimo è da sapersi, che nelle due Cap<lb></lb> pelle, che sono dai lati della porta princi<lb></lb> pale si conservano in gran venerazione due <lb></lb> antichissime Immagini, una della SS.</s><s id="id2805494"> Tri<lb></lb> nità, e l' altra di Maria Vergine, che è in <lb></lb> un tabernacolo, e che si venerava nell' an<lb></lb> tica Chiesa di S. Reparata : la qual Santa <lb></lb> vi è dipinta tra le altre, nel quadro, che <lb></lb> contorna il detto tabernacolo di mano di <lb></lb> Francesco Poppi, il quale dipinse S An<lb></lb> tonio nella Colonna presso la Pila dell' Ac<lb></lb> qua Santa.</s><s id="id2788596"> Il Mosaico sopra la porta è di <lb></lb> Gaddo Gaddi .</s><s id="id2785357"> Le sei statue, che sono sulla <lb></lb> base atiorno la Chiesa, sono i modelli di <lb></lb> eccellenti Scultori, cioè S Miniato, e S An<lb></lb> tonino Arcivescovo, sono di Batista Lo<lb></lb> <arrow.to.target n="a23"></arrow.to.target> <pb pagenum="(29)"></pb> renzi, S Zanobi, e S. Podio del Francavil<lb></lb> la, S Andrea Corsini d' Antonio d' Anni<lb></lb> bale, e di Giovanni Caccini è il S. Gio. <lb></lb> Gualberto.</s><s id="id2774489"> Sopra la porta laterale dalla <lb></lb> parte del Campanile vi è il Martirio di <lb></lb> S Reparata di mano del Passignano, e so<lb></lb> pra l' altra dalla parte opposta fu rappre<lb></lb> sentato l Concilio Fiorentino dal Cav.</s><s id="id2782974"> Gio. <lb></lb> Battista Paggi.</s><s id="id2782979"> Uscendo di Chiesa trovasi <lb></lb> appresso il</s></p> <p id="id2778249" type="foot"><s id="id2778253"><foot.target id="a23"></foot.target>ren-</s></p> <p id="id2778260" type="main"><s id="id2778263">CAMPANILE di forma quadrata, la cui cir<lb></lb> conferenza è cento braccia, l' altezza cen<lb></lb> toquarantaquattro.</s><s id="id409449"> Fu messa la prima pie<lb></lb> tra il 18 Luglio del 1334. e benedetta dal Ve<lb></lb> scovo Francesco Salvestri E` in isola da ogni <lb></lb> parte fino da'fondamenti, staccato dalla me<lb></lb> desima braccia 10 ed è incrostato tutto di <lb></lb> marmi di diversi colori, con bel disegno di<lb></lb> stinti; essendo questa una delle torri più cele<lb></lb> bri dell' Italia.</s><s id="id2785301"> In quattro nicchie da ogni <lb></lb> latoposano quattro Statue, delle quali quelle <lb></lb> che riguardano la Piazza, e l'altre due sopra <lb></lb> la porta di esso sono di mano di Donatel<lb></lb> lo, e le due che pongono in mezzo le me<lb></lb> desime sono di Niccolò Aretino: le tre pic<lb></lb> cole figure che son sopra la Porta del Cam<lb></lb> panile, il disegno di essa, e tre Statue <lb></lb> dalla parte della Misericordia rappresen<lb></lb> <arrow.to.target n="a24"></arrow.to.target> <pb pagenum="(30)"></pb> tanti quattro Profeti, i sette Pianeti, le <lb></lb> sette Virtù, e le sette Opere della Miseri<lb></lb> cordia sono di Andrea Pisano, e la quarta <lb></lb> Statua è di Giottino.</s><s id="id2742633"> Le 7. storiette che <lb></lb> sono verso la Chiesa rappresentanti la <lb></lb> Grammatica, la Filosofia, la Musica , l' A<lb></lb> strologia, e la Geometria sono di Luca della <lb></lb> Robbia, come pure le altre quattro Statue <lb></lb> dalla parte della Chiesa si credono di detto <lb></lb> Luca.</s><s id="id2792695"> Fu condotta questa gran Torre col <lb></lb> disegno di Giotto ed è sì vaga, e sì mira<lb></lb> bile la sua struttura, che non si trova <lb></lb> l' eguale.</s><s id="id2760304"> In faccia e l' esemplarissima.</s></p> <p id="id2760308" type="foot"><s id="id2760311"><foot.target id="a24"></foot.target>tan-</s></p> <p id="id2783379" type="main"><s id="id2783382">COMPAGNIA DELLA MISERICORDIA i Frarelli <lb></lb> della quale portano agli Spedali con gran <lb></lb> diligenza e carità gli ammalati sì di Città <lb></lb> che di Campagna ; e accorrono con prema<lb></lb> rosa celerità ad ogni disgrazia, e morti <lb></lb> istantanee.</s><s id="id2821393"> Dirimpetto alla Chiesa del Duo<lb></lb> mo è quella di</s></p> <p id="id2821399" type="main"><s id="id2821402">SAN GIOVANNI antico Battistero, (1) e <lb></lb> non già come alcuni hanno creduto con <lb></lb> insussiscenti ragioni Tempio di Marte.</s><s id="id2821413"> Esso <lb></lb> è di forma ottagona. ed in questa guisa <lb></lb> in antico si fabbricavano i Templi per uso <lb></lb> <arrow.to.target n="a25"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2752433" type="foot"><s id="id2752436"><foot.target id="a25"></foot.target>del</s></p> <p id="id2751141" type="main"><s id="id2751144">(1) Di questo tempio si trova stampata una <lb></lb> esatta descrizione del Canonico Antonio Lu<lb></lb> machi, <lb></lb> <pb pagenum="(31)"></pb> del Battesimo.</s><s id="id2751161"> Per di fuori è isolato, e fu <lb></lb> incrostato di varj marmi nel 1293.</s><s id="id2758226"> Per tre <lb></lb> Porte vi si ha l' ingresso, tutte di bronzo, <lb></lb> fatte sul disegno di Arnolfo di Lapo, e sono <lb></lb> di sì maravigliosa bellezza, e con tal mae<lb></lb> stria lavorate, che Michelangiolo Buonar<lb></lb> roti soleva dire, discorrendo di quelle di Lo<lb></lb> renzo Ghiberti, che sarebbero state bene nol <lb></lb> Paradiso, e sono quella che riguarda la Chie<lb></lb> sa del Duomo, e quella che è dirimpetto alla <lb></lb> Colonna, ma la terza più antica dalla par<lb></lb> te del Bigallo fu fatta da Andrea Pisano <lb></lb> col disegno di Giotto.</s><s id="id2759486"> Sono effigiate in esse <lb></lb> alcune Storie del Testamento Vecchio e <lb></lb> Nuovo, di bassorilievo, fatte con la mas<lb></lb> sima eccellenza specialmente quelle della <lb></lb> Porta maggiore, che resta l'occhio attonito <lb></lb> per lo stupore.</s><s id="id2782430"> Sopra la Porta principale <lb></lb> vi sono tre Statue di marmo, che due rap<lb></lb> presentano il Battesimo di Cristo, incomin<lb></lb> ciate dal Sansovino, e perfezionate da Vin<lb></lb> cenzio Danti, e una rappresenta un An<lb></lb> giolo scolpito dal vivente Ionocenzio Spi<lb></lb> nazzi messa sù nel 4.</s><s id="id2802707"> Settembre 1792, es<lb></lb> sendovi per l'avanti un Angiolo fatto di <lb></lb> materiali, e che avea molto sofferto.</s><s id="id2767192"> Sono <lb></lb> parimente del suddetto Danti l'altre sta<lb></lb> tue di bronzo, rappresentanti la Decol<lb></lb> <arrow.to.target n="a26"></arrow.to.target> <pb pagenum="(32)"></pb> lazione di S. Gio Battista, sopra la Por<lb></lb> ta, che è dirimpetto al Bigallo.</s><s id="id2768702"> Sopra <lb></lb> quella verso la Colonna sono maraviglio<lb></lb> se le tre figure di bronzo, che rappresen<lb></lb> tano S. Gio.</s><s id="id2768716"> Battista , che disputa con un <lb></lb> Fariseo, e con un Dottore della Legge <lb></lb> antica, e sono di mano di Giovan France<lb></lb> sco Rustici.</s><s id="id2833527"> Le due Colonne di porfido po<lb></lb> ste avanti la porta principale furono do<lb></lb> nate da'Pisani fino del 1117. tornati che <lb></lb> furono dall' acquisto dell' Isole di Majorca, <lb></lb> e Minorica per essere stati i Fiorentini alla <lb></lb> guardia della loro Città: e le catene che <lb></lb> pendono, con altre che si veggono alle <lb></lb> Porte della Città, di S. Frediano, di S Pie<lb></lb> tro in Gattolino, e al Palazzo di Giusti<lb></lb> zia, sono un trofeo del valor Fiorentino <lb></lb> quando conquistarono nel 1362. il Porto <lb></lb> Pisano che con queste chiudevasi.</s><s id="id2814909"> Entran<lb></lb> do in Chiesa si vedono sedici grosse Colon<lb></lb> ne di bellissimo granito, con Capitelli, e <lb></lb> Pilastri, sopra de' quali ricorre un terraz<lb></lb> zino, che circonda quasi tutta la Chiesa, <lb></lb> tramezzo alle quali vedonsi i 12.</s><s id="id2814929"> Apostoli, <lb></lb> e allato alla Porta di mezzo la Legge di <lb></lb> Natura, e la Legge Scritta, lavoro di Bar<lb></lb> tolommeo Ammannati, a riserva del S. Si<lb></lb> mone che essendo poch' anni sono a caso <lb></lb> <arrow.to.target n="a27"></arrow.to.target> <pb pagenum="(33)"></pb> caduto, fu rifatto dal vivente Sig. Inno<lb></lb> cenzio Spinazzi.</s><s id="id2779004"> Sotto l' Arco della Tribu<lb></lb> na, ove è situato l' Altar Maggiore, fu <lb></lb> nel 1732 alzata la Statua di marmo del <lb></lb> S. Precursore, in atto d'esser portato alla <lb></lb> celeste Gloria, con più Angioli di marmo, <lb></lb> opera tutta di Girolamo Ticciati cele<lb></lb> bre Scultore, e Architetto, di cui pure <lb></lb> è lo spazioso Presbiterio eretto davanti il <lb></lb> predetto Altar Maggiore, lavorato di finis<lb></lb> simi marmi, ed arricchito di medaglioni, <lb></lb> e di bassirilievi.</s><s id="id2793676"> Nella Tribuna rimirasi <lb></lb> la figura dell' Agnello simboleggiato per <lb></lb> il Salvatore, leggendovisi in lettere d'oro. <lb></lb> <emph type="italics">Hic Deus est Magnus mitis quem denotat Agnus</emph> <lb></lb> Attorno il quale nel cerchio superiore vi <lb></lb> è Moisè con i quattro Profeti Maggiori, e <lb></lb> i tre Patriarchi, Abramo, Isacco, e Giacob<lb></lb> be con i nomi loro.</s><s id="id2793708"> Nella lunetta dalla <lb></lb> parte dell' Epistola vedesi Maria Vergine <lb></lb> sedente col Figlio in braccio, e dall' altra <lb></lb> parte S. Gio.</s><s id="id2783190"> Batista.</s><s id="id2783192"> In mezzo all' Arco <lb></lb> superiore vi è un piccol busto di Maria, <lb></lb> come pure nella parte inferiore altro busto <lb></lb> simile in mezzo a dodici Profeti; nel se<lb></lb> condo arco inferiore vi è il S. Precursore <lb></lb> in mezzo a S. Pietro, e S. Paolo sotto ai <lb></lb> quali i quattro Evangelisti, e molti An<lb></lb> <arrow.to.target n="a28"></arrow.to.target> <pb pagenum="(34)"></pb> gioli.</s><s id="id2764074"> Nei peducci sonovi quattro figure <lb></lb> in atto di sostenere il cerchio superiore <lb></lb> essendovi sotto una cartella con i seguen<lb></lb> ti versi.</s></p> <p id="id2820927" type="foot"><s id="id2820931"><foot.target id="a26"></foot.target>la-</s></p> <p id="id2820938" type="foot"><s id="id2784618"><foot.target id="a27"></foot.target>ca</s></p> <p id="id2784625" type="foot"><s id="id2784629"><foot.target id="a28"></foot.target>C gio-</s></p> <p id="id2784636" type="main"><s id="id2784640"><emph type="italics">Anno Papa tibi nonus currebat Honori <lb></lb> Ac Federice tuo quintus Monarca decori <lb></lb> Viginti quinque Christi cum mille ducentis <lb></lb> Tempora currebant per secula cuncta manentis <lb></lb> Hoc opus incepit Lux Mai tunc duodena <lb></lb> Quod Domini nostri conservet gratia plena <lb></lb> Sancti Francisci Frater furt hoc operatus <lb></lb> Iacobus in tali pre cunctis arte probatus</emph></s></p> <p id="id2754124" type="main"><s id="id2754128">Dai quali versi si viene a sapere che fu <lb></lb> principiato questolavoroa 12.</s><s id="id2754134"> Maggio 1225. <lb></lb> da F. Iacopo da Torrita.</s></p> <p id="id2754140" type="main"><s id="id2754144">Nell' arco superiore vedesi il Salvatore <lb></lb> in atto di giudicare l' Universo.</s><s id="id2785390"> La detta <lb></lb> Immagine è alta braccia 14 con molte <lb></lb> figure attorno, e Angioli, circondata da <lb></lb> un gran cerchio, e i Cieli di colore azzur<lb></lb> ro; sotto i piedi vi sono diversi Sepolcri <lb></lb> con Cadaveri avente a destra i prescelti per <lb></lb> il Paradiso, ed a sinistra i condannati all' <lb></lb> Inferno.</s><s id="id2796863"> Nei 5 ordini di quadri della cu<lb></lb> pola vi sono espressi a Mosaico, nel primo <lb></lb> i fatti principali della vita di S. Gio Ba<lb></lb> <arrow.to.target n="a29"></arrow.to.target> <pb pagenum="(35)"></pb> tista; nel secondo i principali misteri della <lb></lb> vita del Redentore : nel terzo la Storia di <lb></lb> Giuseppe dell' antico Testamento; nel quar<lb></lb> to si mirano le opere stupende dalla crea<lb></lb> zione del Mondo fino al Diluvio Universale. <lb></lb> Nel quinto gli Angioli, gli Arcangioli ec. <lb></lb> Nei fregi che circondano la Chiesa ve<lb></lb> donsi molte teste di Serafini alate.</s><s id="id2768033"> Nei para<lb></lb> petti del Loggiato sul primo cornicione vi <lb></lb> sono diversi Patriarchi, e Profeti, con il <lb></lb> loro nome, e motto.</s><s id="id2763038"> Sotto i Coretti rimi<lb></lb> ransi diversi Santi, e Sante, i 4.</s><s id="id2763044"> Evange<lb></lb> listi , come pure nell' altro ordine si vedo<lb></lb> no molti SS.</s><s id="id2763053"> Padri, Vescovi, e Diaconi <lb></lb> della Chiesa Greca e Latina, con i loro <lb></lb> nomi.</s><s id="id2846862"> Oltre i varj ornamenti vi è il Bat<lb></lb> tistero molto vago, e di bellissimi marmi <lb></lb> adorno, nella nicchia del quale vi è un <lb></lb> S Gio.</s><s id="id2846875"> Batista di marmo fatto da Giusep<lb></lb> pe Piamontini valente Scultore.</s><s id="id2846882"> Ed è da <lb></lb> notarsi, che un magnifico antico Battiste<lb></lb> ro era nel mezzo del Tempio, di forma <lb></lb> ottagona, del quale n' è rimasto il segno <lb></lb> nel pavimento.</s><s id="id2789842"> Dirimpetto al detto Batti<lb></lb> stero vi è il sepolcro, ornato di varie Sta<lb></lb> tue, di Baldassar Coscia, già Papa sotto <lb></lb> nome di Giovanni Vigesimoterzo, morto <lb></lb> in Firenze l' anno 1419. dopo aver renun<lb></lb> <arrow.to.target n="a30"></arrow.to.target> <pb pagenum="(36)"></pb> ziato il Pontificato nel Concilio di Costanza. <lb></lb> L'intaglio di questo Sepolcro è opera di <lb></lb> Donatello, a riserva della Statua della Fe<lb></lb> de , che è di Michelozzo suo scolare, sotto <lb></lb> il qual Deposito leggesi l' appresso Inscri<lb></lb> zione.</s></p> <p id="id2790066" type="foot"><s id="id2790070"><foot.target id="a29"></foot.target>ti-</s></p> <p id="id2790077" type="foot"><s id="id2751422"><foot.target id="a30"></foot.target>C 2 zia-</s></p> <p id="id2751428" type="main"><s id="id2751432"><emph type="italics">Ioañes quõdam Papa <lb></lb> XXIII obiit Florentiae <lb></lb> Año Dñi MCCCCXVIIII. XI. <lb></lb> Kalendas Ianuarii</emph></s></p> <p id="id2788003" type="main"><s id="id2788006">Parimente di Donatello è la Statua in le<lb></lb> gno di S. Maria Maddalena Penitente, in <lb></lb> un bell' Altare fatto modernamente.</s><s id="id2788017"> Due <lb></lb> altri antichi Depositi di due Vescovi di <lb></lb> Firenze sono in questo Battistero, cioè di <lb></lb> Rinieri XVII.</s><s id="id2790980"> Vescovo, che è sotto la sta<lb></lb> tua di S. Andrea, e dall' altra parte tra <lb></lb> l' Altar Maggiore e il Fonte, vi è l' altro <lb></lb> di Giovanni da Velletri XXXVI Vescovo <lb></lb> colla respettiva inscrizione.</s><s id="id2790997"> Finalmente ci <lb></lb> sono molte Reliquie e specialmente il Dito <lb></lb> indice di S Gio.</s><s id="id2751528"> Batista, donato dal pre<lb></lb> detto Papa Giovanni, e un braccio di S. Fi<lb></lb> lippo Apostolo, che si tengono in somma <lb></lb> venerazione, come altresì molte suppellet<lb></lb> tili sacre, e argenti di gran valore, tra i <lb></lb> <arrow.to.target n="a31"></arrow.to.target> <pb pagenum="(37)"></pb> quali vi è un' Altare di argento sodo che <lb></lb> per le principali solennità si pone nel mez<lb></lb> zo di Chiesa, quale è alto braccia 2., e un <lb></lb> soido, e largo nella facciata braccia 4. e due <lb></lb> terzi, e braccia 1. circa nelle pareti late<lb></lb> rali.</s><s id="id2757749"> Pesa l' argento libbre 325 Vedonsi <lb></lb> in questo rappresentati i fatti principali <lb></lb> della Vita di S. Gio.</s><s id="id2754223"> Batista, lavorati con <lb></lb> somma diligenza da Maso Finiguerra, e da <lb></lb> Antonio del Pollaiolo, da Cione Aretino, <lb></lb> che fece ancora la Testa di S. Giovanni. <lb></lb> Nel mezzo in una piccola tribuna vi è <lb></lb> una statuetta intiera di S. Gio.</s><s id="id2754243"> Batista in <lb></lb> piedi in atto di benedire, la quale è alta <lb></lb> circa un braccio di peso libbre 14., ed è <lb></lb> fattura di Michelozzo di Bartolommeo, es<lb></lb> sendovi ancora nelle nicchie diverse sta<lb></lb> tuette piccole di argento massiccio.</s><s id="id2786226"> Fu prin<lb></lb> cipiato questo Altare come in esso stà scrit<lb></lb> to nel 1366. e fu terminato nel 1477., onde <lb></lb> vi impiegarono varj Manifattori ( credo <lb></lb> interrottamente ) lo spazio di anni centun<lb></lb> dici, avendovi lavorato oltre il sopraddet<lb></lb> to Michelozzo, ancora Bernardo di Barto<lb></lb> lommeo, Andrea del Verrocchio, e Anto<lb></lb> nio del Pollajolo.</s><s id="id2788280"> Sopra di esso vi si pone <lb></lb> una gran Croce Parimente di argento, che <lb></lb> pesa libbre 141. alta braccia 3. e due ter<lb></lb> <arrow.to.target n="a32"></arrow.to.target> <pb pagenum="(38)"></pb> zi, ornata di statuette lavorate la metà da <lb></lb> Betto di Francesco, e l' altra metà da Mi<lb></lb> lano di Domenico Dei, e da Antonio del <lb></lb> Pollajuolo.</s></p> <p id="id2790025" type="foot"><s id="id2790029"><foot.target id="a31"></foot.target>qua-</s></p> <p id="id2790036" type="foot"><s id="id2790040"><foot.target id="a32"></foot.target>zi,</s></p> <p id="id2790047" type="main"><s id="id2779038">Uscendo di Chiesa per la Porta di Tra<lb></lb> montana, si trova una Colonna eretta in <lb></lb> quel luogo per ricordanza del miracolo, che <lb></lb> seguì, allora quando trasferendosi alla Chie<lb></lb> sa Cattedrale il Corpo di S. Zanobi Vesco<lb></lb> vo Fiorentino dalla Collegiata di S. Loren<lb></lb> zo, nel toccar quivi il feretro un Olmo sec<lb></lb> co incontanente divenne verdeggiante. <lb></lb> Dall' altra parte a Mezzogiorno vi è l' Ufi<lb></lb> zio del BIGALLO che ha cura degli orfani, <lb></lb> e smarriti, ove era la Loggia dell' antica <lb></lb> famiglia degli Adimari.</s><s id="id410473"> Vedonsi nella fac<lb></lb> ciata due antiche pitture, che una quando <lb></lb> S. Pier Martire diede a 12.</s><s id="id410482"> Nobili il Gon<lb></lb> falone per difendere la S Fede, è altra <lb></lb> il detto Santo in atto di predicare l'Altre <lb></lb> antichissime pitture sono alle pareti delle <lb></lb> stanze interne, come pure una antichissi<lb></lb> ma immagine in marmo di Maria col Bam<lb></lb> bino in collo di un lavoro particolare di <lb></lb> mano di Alberto Arnoldi fatta nel 1359. <lb></lb> con spesa di Fiorini 150 d' oro; e di Fio<lb></lb> rìni 130 per i due Angioli laterali, esi<lb></lb> stendo ove era l' Altare dentro l' Oratorio, <lb></lb> <arrow.to.target n="a33"></arrow.to.target> <pb pagenum="(39)"></pb> ridotto adesso per uso dell' Archivio di detto <lb></lb> Uffizio.</s><s id="id2787727"> Dietro a S. Giovanni vi è il</s></p> <p id="id2787732" type="foot"><s id="id2792447"><foot.target id="a33"></foot.target>ri-</s></p> <p id="id2792454" type="main"><s id="id2792458">PALAZZO DELL' ARCIVESCOVO, fatto col di<lb></lb> segno di Gio.</s><s id="id2792465"> Antonio Dosi al tempo del <lb></lb> Cardinale, e Arcivescovo Alessandro de' Me<lb></lb> dici, dipoi per soli 27. giorni Papa Leone <lb></lb> XI. vedendosi sul canto di questo Palazzo <lb></lb> la di lui Arme Pontificia con queste brevi <lb></lb> parole.</s></p> <p id="id2757766" type="main"><s id="id2757770"><emph type="italics">Leoni XI. P. M. ob merita in Eccl. <lb></lb> Flor. quam XXXIII annos rexit <lb></lb> & has aedes restitutas.</emph></s></p> <p id="id2757784" type="main"><s id="id2817094">E` osservabile la magnifica Scala, e l' Atrio, <lb></lb> che mette nella Sala, dipinto da Pietro <lb></lb> Anderlini , con lo sfondo di Vincenzio <lb></lb> Meucci, a spese di Monsignore Giuseppe <lb></lb> Maria Martelli, a cui dobbiamo ancora <lb></lb> il restauramento della quì annessa Chie<lb></lb> sa di</s></p> <p id="id2817119" type="main"><s id="id2785028">SAN SALVADORE, dipinta a fresco da di<lb></lb> versi celebri Professori moderni, aven<lb></lb> covi colorita la Cupola, e la Natività, che <lb></lb> serve di Tavola all' Altar Maggiore Gio<lb></lb> vanni Ferretti con i due Apostoli a chiaro <lb></lb> sturo.</s><s id="id2785051"> La deposizione della Croce è di Mau<lb></lb> ro Soderini, e la Resurrezione opposta con <lb></lb> <arrow.to.target n="a34"></arrow.to.target> <pb pagenum="(40)"></pb> lo sfondo della volta è di Vincenzio Meuc<lb></lb> ci.</s><s id="id2787612"> Di quì passeremo alla</s></p> <p id="id2787616" type="foot"><s id="id2787620"><foot.target id="a34"></foot.target>lo</s></p> <p id="id2787391" type="main"><s id="id2787395">CHIESA Collegiata, e Real Basilica di SAN <lb></lb> LORENZO.</s><s id="id2787401"> Giunti alla Piazza osserveremo <lb></lb> in faccia al Palazzo del Marchese della <lb></lb> Stufa una base di marmo, nel cui bassori<lb></lb> lievo si rappresenta, quando al valoroso Gio<lb></lb> vanni de' Medici, Padre del Granduca Co<lb></lb> simo I., furono condotti molti prigioni con <lb></lb> varie spoglie.</s><s id="id2747331"> E' opera del Cavalier Bandi<lb></lb> nelli, di cui pure è la Statua che sulla Base <lb></lb> dovevasi collocare, la quale non ancora <lb></lb> finita, nel Salone del Palazzo Vecchio con<lb></lb> servasi.</s><s id="id2747347"> Ma venendo alla Chiesa giudico il <lb></lb> dar breve notizia di ciò che avvenne nella <lb></lb> sua fondazione, come scrissero S. Paolino, <lb></lb> il Baronio, ed altri.</s><s id="id2785559"> A tempo dell' Impe<lb></lb> rator Teodosio, Giuliana Vedova Fioren<lb></lb> tina, non meno illustre per lo splendore <lb></lb> del sangue, che per la pietà, accesa di de<lb></lb> vozione verso il Martire San Lorenzo <lb></lb> volle colle proprie sostanze fabbricar que<lb></lb> sto Tempio, e dedicarlo al medesimo.</s><s id="id2781155"> Ter<lb></lb> minata appena la fabbrica, giunse in Fi<lb></lb> renze Sant' Ambrogio Arcivescovo di Mi<lb></lb> lano, onde venne in pensiero a Giuliana <lb></lb> di pregare il detto Prelato, acciò volesse <lb></lb> consacrare la nuova Chiesa, al che di buo<lb></lb> <arrow.to.target n="a35"></arrow.to.target> <pb pagenum="(41)"></pb> na voglia condescese; lo che seguì nel 392. <lb></lb> o come altri vogliono 393. e da quel gior<lb></lb> no in poi, chiamasi Basilica Ambrosiana. <lb></lb> Quindi ebbe origine la venerazione, che <lb></lb> a questo Tempio portarono gli antichi Ve<lb></lb> scovi di Firenze, ed in specie San Zanobi, il <lb></lb> quale elesse quivi la sua sepoltura, ove stette <lb></lb> lungo tempo riposto, prima che alla Cat<lb></lb> tedrale fosse trasferito il di lui Corpo.</s><s id="id2792369"> Que<lb></lb> sta Chiesa, essendo dipoi stata eretta in <lb></lb> Collegiata e di amplissimi privilegj arric<lb></lb> chita, tiene il secondo luogo doppo la <lb></lb> Metropolitana.</s><s id="id2792385"> Sono in essa diciassette Ca<lb></lb> nonici, quaranta Cappellani, e gran nu<lb></lb> mero di Cherici, che vi celebrano giornal<lb></lb> mente i Divini Uffizj.</s><s id="id2764127"> A questi presiede <lb></lb> un Priore, che in varie Feste dell' anno <lb></lb> gode l' uso della Mitra, e Pontificali.</s><s id="id2764135"> Os<lb></lb> serveremo la bellezza di questo Tempio, <lb></lb> per la mirabile Architettura di Filippo Bru<lb></lb> nelleschi, colla quale fu rinnovato, aven<lb></lb> dovi gettata la prima pietra li 16.</s><s id="id2789993"> Agosto <lb></lb> 1425. l' Arcivescovo Amerigo Corsini a spe<lb></lb> se di Giovanni de' Medici, e proseguìto da <lb></lb> Cosimo <emph type="italics">Pater Patriae</emph> suo figlio ( giacchè <lb></lb> l' antico Tempio, nel 1423. rimase quasi <lb></lb> affatto desolato dal fuoco) vedendosi que<lb></lb> sto Edifizio diviso in tre Navate, sostenuto <lb></lb> <arrow.to.target n="a36"></arrow.to.target> <pb pagenum="(42)"></pb> da grosse colonne di macigno, sopra le <lb></lb> quali posano gli archi vagamente intaglia<lb></lb> ti, come altresì il cornicione, ed il fregio <lb></lb> che per tutta la Chiesa ricorrendo, vaga, <lb></lb> e maestosa la rendono Ella è lunga brac<lb></lb> cia 144. larga 36. oltre lo sfondo delle Cap<lb></lb> pelle, e la crociata braccia 60.</s><s id="id2751023"> Sopra la <lb></lb> Porta del mezzo si vede l' Arme de' Medi<lb></lb> ci, scolpita in pietra col disegno del Buo<lb></lb> narroti, di cui parimente è il disegno del <lb></lb> Terrazzino e Sacrario, dove si conservavano <lb></lb> moltissime Reliquie, le quali sono state tra<lb></lb> sportate in una Cappella della crociata ac<lb></lb> canto alla Sagrestia.</s><s id="id2760066"> Nelle Cappelle sono <lb></lb> di pregio alcune Tavole, tra le quali a man <lb></lb> destra la prima rappresentante la Visita<lb></lb> zione di S. Elisabetta è di Agostino Ve<lb></lb> racini.</s><s id="id2760081"> La seconda del Rosso, nella quale <lb></lb> ha espresso lo Sposalizio di Maria Vergi<lb></lb> ne.</s><s id="id2747358"> La terza che rappresenta S. Lorenzo, <lb></lb> è opera di Niccolò Lapi.</s><s id="id2747365"> Nella quarta vi <lb></lb> è l' Assunzione di Maria di antico, ed in<lb></lb> cognito autore.</s><s id="id2747374"> Nella quinta si vede di<lb></lb> pinto da Ottaviano Dandini un Crocifisso <lb></lb> con San Francesco, San Girolamo, e la <lb></lb> Maddalena a piè della Croce.</s><s id="id2817881"> Nella sesta <lb></lb> San Girolamo nel Deserto, opera del Cav. <lb></lb> Giuseppe Nasiai.</s><s id="id2817889"> Terminata la navata, vi <lb></lb> <arrow.to.target n="a37"></arrow.to.target> <pb pagenum="(43)"></pb> è nella prima Cappella della crociata una <lb></lb> Tavola rappresentante un Presepio, cre<lb></lb> duto di Cosimo Rosselli.</s><s id="id2759238"> La Cappella che <lb></lb> rimane nella testata della Croce ha il Ta<lb></lb> bernacolo di marmo, ove conservasi il San<lb></lb> tissimo Sacramento, disegno, e Scultura <lb></lb> di Desiderio da Settignano, con figure di <lb></lb> basso e alto rilievo, sopra cui si vede un <lb></lb> Gesù Bambino di marmo bianco opera del <lb></lb> medesimo.</s><s id="id2759266"> Questo Tabernacolo è messo in <lb></lb> mezzo da bell' adornamento di colonne di <lb></lb> ordine corintio con suo architrave, fregio, <lb></lb> e frontespizio di marmi misti Più d' ogni <lb></lb> altra cosa degna di ammirazione è la Sa<lb></lb> grestìa nuova detta comunemente la Cap<lb></lb> pella de' Principi, fatta col disegno, e ar<lb></lb> chitettura di Michelangnolo Buonarroti. <lb></lb> Il primo Sepolcro all' entrare è di Giuliano <lb></lb> de' Medici Duca di Nemurs, e fratello di <lb></lb> Leone X., sopra di cui vi è il Simulacro <lb></lb> di mano del Buonarroti, e le due Statue <lb></lb> appresso, che una il Giorno, l' altra la Notte <lb></lb> figurano, e nel dicontro Sepolcro fatto per <lb></lb> Lorenzo de' Medici Duca d' Urbino, sopra <lb></lb> cui pure è il Simulacro della medesima fa<lb></lb> mosa mano, con altre due Statue rappre<lb></lb> sentanti il Crepuscolo, e l' Aurora.</s><s id="id2819784"> Nel 1791. <lb></lb> furono levati i cadaveri dei Principi della <lb></lb> <arrow.to.target n="a38"></arrow.to.target> <pb pagenum="(44)"></pb> Casa Medici, e trasportati nel sotterraneo, <lb></lb> essendo stati levati i Cassoni di legno col<lb></lb> le respettive memorie.</s><s id="id2784949"> Nel detto sotter<lb></lb> raneo vi fu sepolto Donatello nel 1466 ed <lb></lb> è accanto a Cosimo Pater Patriae.</s><s id="id2742640"> Si vede di <lb></lb> mano di Michelangiolo una Madonna col <lb></lb> Bambino in braccio posta in mezzo a due <lb></lb> Figure dei Santi Cosimo, e Damiano, che <lb></lb> la prima è del Montorsoli, e la seconda <lb></lb> di Raffaello da Montelupo, ambedue Scul<lb></lb> tori eccellenti.</s><s id="id2742664"> Di quì uscendo, passata la <lb></lb> prima Cappella, è ammirabile nella secon<lb></lb> da la Tavola dell' adorazione de' Magi opera <lb></lb> di Girolamo Macchietti.</s><s id="id2793489"> Osserveremo di<lb></lb> poi il ricchissimo Maggiore Altare quivi <lb></lb> collocato nell' anno 1787. per ordine del <lb></lb> Gran-Duca Pietro Leopoldo che esiste<lb></lb> va nella Real Galleria, fatto già costruire <lb></lb> dai Sovrani Medicei con lavori sorprendenti <lb></lb> di tutte pietre preziose, per porsi nella <lb></lb> gran Cappella di questo Tempio non ter<lb></lb> minata; avendovi anco fatto erigere avanti <lb></lb> il Presbiterio un ricco balaustro di finissi<lb></lb> mi marmi.</s><s id="id2783320"> Sopra il medesimo Altare vi fu <lb></lb> posto un Crocifisso di mano di Gio.</s><s id="id2783326"> Bolo<lb></lb> gna, in mezzo a una Vergine di Michel <lb></lb> Angiolo, ed un S. Giovanni di un suo Sco<lb></lb> lare, che erano nel sotterraneo di questa <lb></lb> <arrow.to.target n="a39"></arrow.to.target> <pb pagenum="(45)"></pb> Chiesa.</s><s id="id2770582"> Osserveremo ancora d' avanti i tre <lb></lb> tondi con grata di bronzo i quali uniti a <lb></lb> lapida di porfido di serpentino, e di altri <lb></lb> marmi con l' arme de' Medici ne' quattro <lb></lb> lati, formano il nobile Sepolcro a Cosimo <lb></lb> <emph type="italics">Pater Patriae</emph> morto il primo Agosto 1464. <lb></lb> Passate le due seguenti Cappelle della Cro<lb></lb> ciata s' entra nella vecchia Sagrestia, fab<lb></lb> bricata col disegno di Filippo di Ser Bru<lb></lb> nellesco; si osservino i quattro tondi ne' <lb></lb> peducci della volta di mano di Donatello, <lb></lb> le due piccole porte, e in alcune nicchie <lb></lb> San Lorenzo, Santo Stefano, San Cosimo, <lb></lb> e San Damiano del medesimo, e nel dor<lb></lb> sale dell' Altare un bassorilievo in bronzo <lb></lb> del Brunellesco.</s><s id="id2764161"> Quindi si vede un bellissi<lb></lb> mo Sepolcro di porfido isolato retto sulle <lb></lb> cantonate da quattro branche di Leone, <lb></lb> adornato ne' lati di fruttami, e fogliami <lb></lb> di bronzo, fatti col disegno di Andrea Ver<lb></lb> rocchio, ove sono i Corpi di Pietro, e Gio<lb></lb> vanni figli di Cosimo Padre della Patria. <lb></lb> Corrisponde questo nella Cappella dedicata <lb></lb> alle glorie di Maria Vergine, chiamata la <lb></lb> Madonna di S. Zanobi, la di cui Immagi<lb></lb> ne antica è circondata da una Tavola di<lb></lb> pinta da Francesco Conti con i Santi Lo<lb></lb> renzo, Zanobi, ed Ambrogio.</s><s id="id2811131"> Nello sfon<lb></lb> <arrow.to.target n="a40"></arrow.to.target> <pb pagenum="(46)"></pb> do laterale di questa Cappella, in varj ar<lb></lb> madj furono quivi trasportate dal Terraz<lb></lb> zino sopra la Porta tutte le Relique e suoi <lb></lb> preziosi Reliquarj d' oro, d' argento, e di <lb></lb> altre ricche materie, ed unite con altro <lb></lb> numero grande di simili Reliquie, che fu<lb></lb> rono donate da S. A. R. Pietro Leopoldo, <lb></lb> e che con sommo decoro si conservano. <lb></lb> Contigua a questa vi è una Cappella con <lb></lb> la Tavola rappresentante l' Annunziazione <lb></lb> di Fra Filippo Lippi, e di quì tornando <lb></lb> verso la Porta ammirasi nella parete di<lb></lb> pinto a fresco il martirio di S. Lorenzo con <lb></lb> sommo studio eseguito da Agnolo Bronzi<lb></lb> no .</s><s id="id2788235"> Passata la Porta laterale trovasi di mano <lb></lb> dell' Empoli il martirio di S. Bastiano; <lb></lb> appresso a questa si vede effigiato S An<lb></lb> tonio Abate.</s><s id="id2782822"> Ne segue altra Cappella con <lb></lb> un Immagine del Crocifisso, dopo la quale <lb></lb> vi è un antichissima pittura rappresen<lb></lb> tante Maria, con S. Leonardo ed altri San<lb></lb> ti, dipoi ritrovasi effigiato il martirio di <lb></lb> S. Arcadio e Compagni, opera degna di <lb></lb> Gio Antonio Sogliani; Ammirabile è il <lb></lb> gradino di quest' Altare lavorato con in<lb></lb> dicibil diligenza da Francesco Bachiacca. <lb></lb> E finalmente trovasi la conversione di San <lb></lb> Matteo dipinta da Pietro Marchesini.</s><s id="id2750949"> Bel<lb></lb> <arrow.to.target n="a41"></arrow.to.target> <pb pagenum="(47)"></pb> lissimi ancora sono i due Pergami nella <lb></lb> Nave di mezzo, retti ciascuno da quattro <lb></lb> colonnette di diversi marmi, nelle facce <lb></lb> de' quali si vedono alcuni bassirilievi di <lb></lb> Bronzo, fatti da Donatello, rappresentanti <lb></lb> i più la Passione del nostro Redentore, som<lb></lb> mamente lodati dagl' intendenti.</s><s id="id2764088"> Nè lasce<lb></lb> remo di dire, che la vaga soffitta, la ric<lb></lb> ca e nobil Cupola dipinta da Vincenzio <lb></lb> Meucci, il Campanile edificato da fonda<lb></lb> menti, ed il restauramento deila Chiesa sot<lb></lb> terranea, sono opere fatte dalla pietà della <lb></lb> Principessa Anna Maria Luisa de' Medici <lb></lb> Elettrice Vedova Palatina del Reno Nell' <lb></lb> uscir della Porta, onde si và nella Cano<lb></lb> nica, si trova la Statua di Paolo Giovio <lb></lb> Vescovo di Nocera, e famoso Scrittore <lb></lb> d' Istorie, Scultura di Francesco da San <lb></lb> Gallo, indi salendo per una Scala, che <lb></lb> guida al Chiostro di sopra, troveremo la <lb></lb> celebre e tanto stimabile</s></p> <p id="id2854153" type="foot"><s id="id2854156"><foot.target id="a35"></foot.target>na</s></p> <p id="id2786011" type="foot"><s id="id2786015"><foot.target id="a36"></foot.target>da</s></p> <p id="id2786022" type="foot"><s id="id2786026"><foot.target id="a37"></foot.target>è nel-</s></p> <p id="id2786033" type="foot"><s id="id2786037"><foot.target id="a38"></foot.target>Casa</s></p> <p id="id2809920" type="foot"><s id="id2809923"><foot.target id="a39"></foot.target>Chie-</s></p> <p id="id2809930" type="foot"><s id="id2809934"><foot.target id="a40"></foot.target>do</s></p> <p id="id2809941" type="foot"><s id="id2809945"><foot.target id="a41"></foot.target>lis-</s></p> <p id="id2809952" type="main"><s id="id2817845">LIBRERIA MEDICEO-LAURENZIANA, il cui <lb></lb> vaso lungo braccia ottanta, largo diciotto <lb></lb> e due terzi, alto quattordici e mezzo, è <lb></lb> così nobile e maestoso, e di sì rara e per<lb></lb> fetta architettura, che molti valent' uomi<lb></lb> mi, come il Brezelio, il Senator Nelli, Fer<lb></lb> dinando Ruggeri, e Giuseppe Ignazio Rossi <lb></lb> <arrow.to.target n="a42"></arrow.to.target> <pb pagenum="(48)"></pb> l' hanno disegnato. e pubblicato colle stam<lb></lb> pe.</s><s id="id2787305"> Fu alzato col disegno di Michelagno<lb></lb> lo.</s><s id="id2787311"> Prima dunque di penetrare là dentro, <lb></lb> trovasi un bel ricetto in forma quadra, <lb></lb> nel quale è situata la Scala posta sù da Gior<lb></lb> gio Vasari e dal Tribolo, per ben diciotto <lb></lb> volte, e non mai per un misterioso silen<lb></lb> zio di Michelagnolo potuta collocarsi nella <lb></lb> sua proporzionata situazione.</s><s id="id2781121"> Bella è la <lb></lb> Porta, e belli ancora sono gli ornamenti <lb></lb> delle finestre, vaghissimo il cornicione, <lb></lb> l' architrave, ed il fregio, e tutto insieme <lb></lb> è con sì nobil simetrìa divisato, che resta <lb></lb> l' occhio di chi lo mira dallo stupore, e dal <lb></lb> diletto sorpreso.</s><s id="id2781144"> Alla bellezza del materia<lb></lb> le corrisponde il pregio de' Manoscritti, che <lb></lb> sopra quarantaquattro banchi per parte in <lb></lb> gran numero vi si conservano, oltre altri <lb></lb> quattro nuovi scaffali posti in una stanza <lb></lb> in fondo alla Libreria fattivi collocare da <lb></lb> S. M. C. Francesco I ripieni pure di Ma<lb></lb> noscritti.</s><s id="id409289"> Sono questi di lingue diverse, e <lb></lb> specialmente Ebrea, Greca, Latina, Cine<lb></lb> se, Arabica, Caldea, Siriaca, Toscana, <lb></lb> Schiavona, Provenzale, e Francese antica, <lb></lb> nè solo per la rarità, ma eziandio per l' or<lb></lb> namento di pitture, e miniature singola<lb></lb> rissimi.</s><s id="id2791139"> Da questi comecchè rari esempla<lb></lb> <arrow.to.target n="a43"></arrow.to.target> <pb pagenum="(49)"></pb> ri, sogliono i Letterati, e in specie gli Ol<lb></lb> tramontani riscontrare, o emendar quei <lb></lb> difetti, che sono occorsi nelle fatte edi<lb></lb> zioni, con pubblicarne interessanti aned<lb></lb> doti.</s><s id="id2756202"> Questi Libri, parte da Cosimo Padre <lb></lb> della Patria, Lorenzo suo Fratello, Piero <lb></lb> suo Figliuolo, e dal Cardinal Gio. de' Me<lb></lb> dici, poi Leone X. da varie parti, e con <lb></lb> grandissime spese procurati specialmente <lb></lb> dalla Grecia, e dall' Asia, furono posti in <lb></lb> questo luogo da Clemente VII., che fondò <lb></lb> la Libreria, nella quale, l' anno 1571. fu <lb></lb> dal Granduca Cosimo I. ordinato che si das<lb></lb> se l' ingresso a comune benefizio de' Citta<lb></lb> dini.</s><s id="id2790755"> In questi ultimi tempi è stata accre<lb></lb> sciuta di molti ottimi, e rarissimi Mano<lb></lb> scritti, cioè dall'Imperator Francesco I. <lb></lb> nell' anno 1755. de' pìù rari della celebre <lb></lb> Libreria Gaddiana.</s><s id="id2790774"> Indi per ordine del <lb></lb> Gran-Duca Leopoldo vi furono trasportati <lb></lb> nel 1766. tutti i Codici che esistevano nel <lb></lb> Convento de' Padri di S. Croce; nel 1771.</s><s id="id2791326"> Ci <lb></lb> fece pure unire tutti i Codici Orientali, che <lb></lb> esistevano nel suo Real Palazzo, nel 1783. <lb></lb> e quelli della soppressa Badìa di Fiesole, ed <lb></lb> altri della Magliabechiana, e nel 1785. i più <lb></lb> antichi, e rari della celebre Libreria Stroz<lb></lb> ziana.</s><s id="id2791348"> Chi bramasse sapere il numero, e <lb></lb> <arrow.to.target n="a44"></arrow.to.target> <pb pagenum="(50)"></pb> la qualità de' Libri, potrà comodamente <lb></lb> appagare il suo desiderio, mediante gl' In<lb></lb> dici che sono stati fino ad ora pubblicati. <lb></lb> Quello de' Codici Orientali e Palatini, fu <lb></lb> compilato da Monsignor Evodio Asseman<lb></lb> ni, e stampato in Firenze nel 1742 Il Ca<lb></lb> nonico Antonio Maria Biscioni rifece il <lb></lb> Catalogo de' soli Codici Orientali della Lau<lb></lb> renziana, che fu pubblicato dopo la sua <lb></lb> morte in Firenze nell' anno 1752.</s><s id="id2766559"> Essendo <lb></lb> succeduto nell' impiego di Bibliotecario il <lb></lb> vivente Sig. Canonico Angiolo Maria Ban<lb></lb> dini, nel 1759 diede principio al Catalogo <lb></lb> ragionato de' Codici Creci, che fu da esso <lb></lb> felicemente condotto al suo termine nell' <lb></lb> anno 1770. in tre Tomi in fol. pubblicati <lb></lb> colle stampe di Firenze, ed ornati di tavole <lb></lb> in rame esprimenti i saggi de' caratteri <lb></lb> de' Codici più insigni.</s><s id="id2767224"> Con altri cinque vo<lb></lb> lumi parimente in fol. ne' quali si racchiu<lb></lb> dono i Codici Latini, Provenzali, e Italia<lb></lb> ni in ogni genere, ha seguitata questa bell' <lb></lb> Opera ed ora con altri tre Volumi dei so<lb></lb> pradetti nuovi acquisti è terminato questo <lb></lb> ben ragionato Catalogo.</s><s id="id2767249"> L' erudìto viaggia<lb></lb> tore troverà ad ogni banco qualche ra<lb></lb> ro Manoscritto.</s><s id="id2759005"> I più singolari per l' an<lb></lb> tichità sono il Codice Siriaco al Plut. I.</s></p> <p id="id2759014" type="foot"><s id="id2759016"><foot.target id="a42"></foot.target>l' han-</s></p> <p id="id2759023" type="foot"><s id="id2759027"><foot.target id="a43"></foot.target>ri,</s></p> <p id="id2759034" type="foot"><s id="id2811073"><foot.target id="a44"></foot.target>D la</s></p> <p id="id2811080" type="foot"><s id="id2811083">Quello</s></p> <pb pagenum="(51)"></pb><p id="id2811091" type="main"><s id="id2811095"> <lb></lb> Quello del Virgilio al Plut. XXXIX, A<lb></lb> XLII il Decamerone del Boccaccio.</s><s id="id2811105"> Que <lb></lb> lo dell' Orosio al LXV.</s><s id="id2790091"> Quello del Tacito <lb></lb> al LXVIII.</s><s id="id2790096"> Per la vaghezza dell' ornato il <lb></lb> S. Ambrogio, il Lirano, il Tolomeo, il <lb></lb> Giulio Cesare, la Vita di Lorenzo de' Me<lb></lb> dici, Domizio, Calderino, l' Argiropilo, e <lb></lb> molti altri, trai quali le famose, e celebri <lb></lb> Pandette di Giustiniano, chiamate le Pan<lb></lb> dette Pisane, poi Fiorentine, stimate più <lb></lb> di ogni altro tesoro da chi riguarda la ra<lb></lb> rità ed eccellenza di un Manoscritto si pre<lb></lb> zioso.</s><s id="id2809962"> Queste per qualche secolo furono con <lb></lb> somma gelosìa custodite nella Real Guar<lb></lb> daroba, ed ora sono qui unite tra gli altri <lb></lb> rarissimi manoscritti.</s><s id="id2809974"> Si conserva nello <lb></lb> stesso Armadio una Cassetta contenente i <lb></lb> Documenti più interessanti il Concilio Fio<lb></lb> rentino in Cartapecora.</s><s id="id2809988"> Quindi potrà ve<lb></lb> dersi la</s></p> <p id="id2817126" type="main"><s id="id2817130">CAPPELLA REALE a cui nel 1789. fu fatto <lb></lb> nel Coro l' ingresso, ma per comodo, si en<lb></lb> tra per altra piccola porta.</s><s id="id2817140"> Questa è la <lb></lb> Cappella cotanto celebre, che vien repu<lb></lb> tata nel Mondo unica e singolare.</s><s id="id2817151"> E in ve<lb></lb> ro . se in altri Edifizj s' ammira la squisi<lb></lb> tezza dell' arte, in altri la ricchezza dei <lb></lb> materiali, in alcuni qualche cosa di singo<lb></lb> <arrow.to.target n="a45"></arrow.to.target> <pb pagenum="(52)"></pb> lare, in questa sola Cappella tutte unite <lb></lb> concorrono le prerogative più nobili; ma<lb></lb> gnificenza d' architettura, pregio infinito <lb></lb> de' materiali, bellezza incomparabile, e per<lb></lb> fezione dell' arte.</s><s id="id2758483"> Per darne notizia, dire<lb></lb> mo: la circonferenza di tutta questa Cappel<lb></lb> la è di braccia centoquarantaquattro, l' al<lb></lb> tezza della Cupola braccia centoquattro, e <lb></lb> il diametro quarantotto.</s><s id="id2814949"> L' incrostatura è <lb></lb> di diaspri, agate, calcedonj, lapislazzuli, <lb></lb> ed altre pietre preziose.</s><s id="id2814959"> Bellissimi sono i <lb></lb> pilastri co' capitelli di bronzo dorati, mae<lb></lb> stosi sono i Sepolcri di granito orientale, <lb></lb> sopra ciascun de' quali posa un guanciale <lb></lb> di diaspro tempestato di gioje, e sopra quel<lb></lb> lo una corona reale, ancor essa ricca di <lb></lb> gemme.</s><s id="id2796617"> In alcune nicchie di paragone so<lb></lb> no collocate altrettante Statue di bronzo <lb></lb> dorate, maggiori del naturale che rappre<lb></lb> sentano i Sovrani defunti.</s><s id="id2796632"> Di vaghissime <lb></lb> commettiture di lapislazzuli, madreperle, <lb></lb> diaspri, agate, verde antico, graniti, e al<lb></lb> tre rarissime pietre vedonsi effigiate le Ar<lb></lb> mi delle Città sottoposte al Granducato. <lb></lb> In somma tali, e tanti sono gli ornamenti <lb></lb> di pregio, che vi si trovano, che umano <lb></lb> pensiero non è bastevole a immaginarsi una <lb></lb> bellezza sì rara.</s><s id="id2756440"> Fu cominciata l' anno 1604. <lb></lb> <arrow.to.target n="a46"></arrow.to.target> <pb pagenum="(53)"></pb> al tempo di Ferdinando I., e per quanto <lb></lb> da molti Maestri giornalmente vi si lavo<lb></lb> rasse, moltissimo vi resta ancora per ren<lb></lb> derla in tutto compita.</s><s id="id2784404"> Appresso la Cap<lb></lb> pella per di dietro alla Chiesa è la</s></p> <p id="id2784412" type="foot"><s id="id2784416"><foot.target id="a45"></foot.target>D 2 la-</s></p> <p id="id2784423" type="foot"><s id="id2784427"><foot.target id="a46"></foot.target>al</s></p> <p id="id2789789" type="main"><s id="id2789793">CASA de' Nelli, nella quale esisteva una <lb></lb> quantità di disegni d' architettura de' più <lb></lb> eccellenti professori d' Italia, e una raccol<lb></lb> ta di Manoscritti de' celebri Mattematici <lb></lb> Galileo Galilei, Evangelista Torricelli, e <lb></lb> Vincenzio Viviani, trasferita in oggi nell' <lb></lb> altra sua Casa detta de' Cartelloni, in Via <lb></lb> dell' Amore, ove abitava il celebre Vin<lb></lb> cenzio Viviani.</s><s id="id2801871"> Di quì passeremo nella Via <lb></lb> della Stipa ov' è il</s></p> <p id="id2801879" type="main"><s id="id2801883">PALAZZO del Sassi, Banchiere attuale della <lb></lb> R Corte, e proseguendo da questa parte <lb></lb> trovasi la Chiesa di</s></p> <p id="id2801894" type="main"><s id="id2801897">S. IACOPO in Campo Corbolini Commen<lb></lb> da de' Cavalieri Gerosolimitani, in cui vi <lb></lb> sono varie Inscrizioni e Memorie antiche; <lb></lb> una Tavola di Ridolfo del Ghirlandajo rap<lb></lb> presentante lo Sposalizio di Gesù Bambino <lb></lb> con S. Caterina; altra dedicata alla Decol<lb></lb> lazione di S. Gio.</s><s id="id2846904"> Battista, dipinta da Fi<lb></lb> lippo Palladini, e sopra la Porta per di den<lb></lb> tro è maraviglioso un Puttino che sostiene <lb></lb> l' Arme della Famiglia dell' Antella dipinto <lb></lb> <arrow.to.target n="a47"></arrow.to.target> <pb pagenum="(54)"></pb> sopra un' embrice da Giovanni da S. Gio<lb></lb> vanni.</s><s id="id2787676"> Uscendo di quì trovasi il Mona<lb></lb> stero, e la Chiesa di</s></p> <p id="id2787684" type="foot"><s id="id2787687"><foot.target id="a47"></foot.target>so-</s></p> <p id="id2787694" type="main"><s id="id2787698">S. ONOFRIO delle Religiose Francescane <lb></lb> dette di Fuligno, dove oltre una bella Ta<lb></lb> vola dell' Assunta che si vede all' Altar mag<lb></lb> giore, è a man dritta quella di Iacopo Li<lb></lb> gozzi rappresentante l' Adorazione de' Ma<lb></lb> gi, vi è dirimpetto S. Francesco in atto di <lb></lb> ricevere le Stimate dipinto con la più viva <lb></lb> espressione da Lodovico Cigoli.</s><s id="id2785255"> La volta <lb></lb> è pittura del P. Galletti Teatino.</s><s id="id2785262"> Poco di<lb></lb> stante verso la Fortezza si trova la Chie<lb></lb> sa di</s></p> <p id="id2758761" type="main"><s id="id2758764">S. GIULIANO, fuori della quale vedesi un <lb></lb> Tabernacolo di un Crocifisso con altre figu<lb></lb> re, opera di Andrea del Castagno.</s><s id="id2758775"> In Chie<lb></lb> sa a man destra vi è l' Altare del Crocifisso <lb></lb> opera assai stimabile di Mariotto Alberti<lb></lb> nelli, di cui è ancora la Tavola all' Altar <lb></lb> maggiore, ove ha effigiata Maria col Bam<lb></lb> bino Gesù con altri Santi.</s><s id="id2791365"> Il quadro poi <lb></lb> dell' altro Altare a sinistra rappresentante <lb></lb> la nascita del Santo Bambino, è di Iacopo <lb></lb> da Empoli; di contro a questa vi è</s></p> <p id="id2791381" type="main"><s id="id2791384">S. ANTONIO già Convento di Canonici Re<lb></lb> golari Francesi, ove osserveremo la Tavo<lb></lb> la di S. Luigi Re di Francia, opera di Li<lb></lb> <arrow.to.target n="a48"></arrow.to.target> <pb pagenum="(55)"></pb> vio Mehus; e il S. Antonio di Niccolò Mi<lb></lb> gnard.</s><s id="id2767404"> Poco distante si trova il</s></p> <p id="id2767408" type="foot"><s id="id2767412"><foot.target id="a48"></foot.target>vio</s></p> <p id="id2767419" type="main"><s id="id2767423">CASTEL S. Gio.</s><s id="id2796111"> Battista, detto la Fortez<lb></lb> za da Basso, fatto fabbricare dal Duca Ales<lb></lb> sandro nel 1534. col disegno di Alessandro <lb></lb> Vitelli, e Antonio da S. Gallo.</s><s id="id2796125"> Il quale di <lb></lb> presente oltre una Guarnigione, serve per <lb></lb> Casa di Correzione, facendovisi lavorare <lb></lb> tanto gli Uomini che le Donne, che sono in <lb></lb> gastigo in diversi mestieri sotto gli ordini <lb></lb> di un Commissario e di altri Ministri.</s><s id="id2796144"> Nell' <lb></lb> edificazione di detta Fortezza vi fu incor<lb></lb> porato l' antico Monastero delle Monache <lb></lb> di Faenza, che passarono parte in S Salvi, <lb></lb> e parte in S. Verdiana.</s><s id="id2793922"> Uscendo da que<lb></lb> sto luogo, e prendendo per la via dell' <lb></lb> Acqua a mano destra ove era la</s></p> <p id="id2793932" type="main"><s id="id2793936">COMPAGNIA di S. Gio.</s><s id="id2793939"> Evangelista, vi è <lb></lb> stato trasferito lo Spedale di S Onofrio, <lb></lb> nel quale si dà ricetto ogni sera a molte <lb></lb> povere persone di ambedue i sessi, prive <lb></lb> di casa, e di parenti; e vi si aduna l' Uni<lb></lb> versità dei Tintori, la quale somministra <lb></lb> diverse carità ai poveri di tale Arte Poco <lb></lb> dopo si trova la Chiesa delle Religiose Car<lb></lb> melitane di</s></p> <p id="id2785880" type="main"><s id="id2785884">S. BARNABA: sopra la porta di detta Chie<lb></lb> sa evvi una Vergine col Santo Bambino di <lb></lb> <arrow.to.target n="a49"></arrow.to.target> <pb pagenum="(56)"></pb> Luca della Robbia, il quale abitava presso <lb></lb> questa Chiesa.</s><s id="id2770910"> Entrando vedesi all' Altar <lb></lb> maggiore sotto vaga tribuna ornata di stuc<lb></lb> chi, una tavola di Sandro Botticelli, in<lb></lb> grandita da Agostino Veracini, che imitò <lb></lb> a perfezione l' antico, in cui vi è espressa <lb></lb> Maria col Bambino Gesù, S. Barnaba, e <lb></lb> quattro altri Santi.</s><s id="id2814751"> Vi sono nel corpo della <lb></lb> Chiesa due Altari per parte uniformi, al <lb></lb> primo de' quali si venera una Immagine <lb></lb> del Crocifisso dipinta dal Beato Giovanni <lb></lb> Angelico.</s><s id="id2814767"> Di quì poco distante trovasi la <lb></lb> Chiesa delle Religiose Francescane di</s></p> <p id="id2814775" type="foot"><s id="id2814779"><foot.target id="a49"></foot.target>Lu-</s></p> <p id="id2814786" type="main"><s id="id2767446">S. ORSOLA nella quale fu dipinta da Mat<lb></lb> teo Rosselli all' Altar Maggiore la Tavola <lb></lb> della Concezione, e al destro Altare da Fi<lb></lb> lippo Tarchiani il Battesimo di Gesù Cri<lb></lb> sto, e in faccia ad esso il martirio di S. Or<lb></lb> sola da Bartolommeo Silvestrini.</s><s id="id2767469"> Lo sfondo <lb></lb> della soffitta è di Sebastiano Galeotti, e la <lb></lb> lunetta sulla maggior Cappella è del Ca<lb></lb> scetti.</s><s id="id2767483"> Di quì passando in Via de' Ginori <lb></lb> si trova il</s></p> <p id="id2776478" type="main"><s id="id2776481">PALAZZO dei Giraldi ove abitava Raffael<lb></lb> lo d' Urbino quando veniva in Firenze, e <lb></lb> quello del Senatore Ginori ripieno di pit<lb></lb> ture, e molte altre pregiabili rarità.</s><s id="id2776497"> Di <lb></lb> qui andando in Via S. Gallo osserveremo il <lb></lb> <arrow.to.target n="a50"></arrow.to.target> <pb pagenum="(57)"></pb> PALAZZO de' Maruccelli, ora de' Brunac<lb></lb> cini, di architettura di Gherardo Silvani, <lb></lb> ove sono due Arpie sostenenti il Terraz<lb></lb> zino opera di Raffaello Curradi.</s><s id="id2833491"> Entro vi <lb></lb> son cinque gran Camere dipinte da Seba<lb></lb> stiano Ricci Pittor Veneziano.</s><s id="id2833501"> Di faccia a <lb></lb> questo Palazzo vedesi il</s></p> <p id="id2833508" type="foot"><s id="id2833512"><foot.target id="a50"></foot.target>PA-</s></p> <p id="id2777434" type="main"><s id="id2777437">MONASTERO di S. Appollonia, la qual Chie<lb></lb> sa fu fatta col disegno di Michelaguolo. <lb></lb> Alle due Cappelle laterali la Tavola della <lb></lb> SS.</s><s id="id2777451"> Trinità fu colorita da Piero Dandini, <lb></lb> ed il Crocifisso di rilievo è di Raffaello da <lb></lb> Montelupo.</s><s id="id2777462"> Nella Tribuna osservasi la vol<lb></lb> ta dipinta da Bernardino Poccetti, sotto della <lb></lb> quale la Tavola dell' Altare rappresentan<lb></lb> te Maria Santissima ed altri Santi, è di <lb></lb> Agostino Veracini.</s><s id="id2791409"> Non è da tralasciarsi <lb></lb> di osservare sopra le grate del Coro delle <lb></lb> Monache la gran Tela esprimente Cristo <lb></lb> servito dagli Angeli nel deserto, opera di <lb></lb> Matteo Rosselli.</s><s id="id2791425"> E proseguendo verso la <lb></lb> Porta si trova a mano destra la</s></p> <p id="id2791433" type="main"><s id="id2791436">CHIESA di Gesù Pellegrino già Congrega <lb></lb> maggiore, nella quale sonovi tre Tavole a <lb></lb> olio molto eccellenti di Gio.</s><s id="id2768966"> Balducci, co<lb></lb> me pur sono del medesimo tutte le Pareti <lb></lb> dipinte a fresco.</s><s id="id2768975"> E' osservabile l' Epitaffio <lb></lb> alla Sepoltura fattasi fare in vita dal fa<lb></lb> <arrow.to.target n="a51"></arrow.to.target> <pb pagenum="(58)"></pb> cetissimo Piovano Ariotto, che dice così</s></p> <p id="id2787331" type="foot"><s id="id2787335"><foot.target id="a51"></foot.target>ce-</s></p> <p id="id2787342" type="main"><s id="id2787346"><emph type="italics">Questa Sepoltura il Piovano Ariotto la <lb></lb> fece fare per se e per chi ci vuole entrare ,,.</emph> <lb></lb> Proseguendo il cammino dalla parte op<lb></lb> posta sul Canto di Via delle Ruote può os<lb></lb> servarsi la piccola , ma vaga facciata della <lb></lb> Casa che per propria abitazione si fabbri<lb></lb> cò il celebre Pittore Santi di Tito. e sull' <lb></lb> altro Canto di Via S. Zanobi un bellissimo <lb></lb> Tabernacolo di Domenico Puligo disce<lb></lb> polo di Andrea del Sarto.</s><s id="id2754098"> In faccia a detta <lb></lb> Via è da vedersi la Fabbrica dei Tabacchi, <lb></lb> e accanto la Chiesa di</s></p> <p id="id2754109" type="main"><s id="id2754113">S. CATERINA , presso la quale è la Stanza <lb></lb> Mortuaria, ove ogni sera vi si depositano <lb></lb> i cadaveri di questa Città, che dipoi so<lb></lb> no trasportati nel pubblico Campo Santo a <lb></lb> Trespiano distante 3. miglia dalla Città; e <lb></lb> ritornando in Via S. Gallo si presenta il <lb></lb> Conservatorio di</s></p> <p id="id2778292" type="main"><s id="id2778296">S. GIOVANNINO de' Cavalieri di Malta as<lb></lb> sai vago, e spazioso stato rimodernato nel <lb></lb> 1784.</s><s id="id2778306"> La prima Cappella, che incontrasi <lb></lb> a mano dritta ha una Immagine del Croci<lb></lb> fisso traslatato dall' antica loro Chiesa , e <lb></lb> Convento che aveano presso la Porta Ro<lb></lb> mana .</s><s id="id2760329"> Nella seconda vi è espressa da Santi <lb></lb> di Tito la Natività di S. Gio.</s><s id="id2760336"> Battista, la <lb></lb> <arrow.to.target n="a52"></arrow.to.target> <pb pagenum="(59)"></pb> terza è dedicata alla Presentazione di Ma<lb></lb> ria .</s><s id="id2760356"> Nella testata della Navata vedesi la <lb></lb> sua incoronazione , antica pittura dell' Or<lb></lb> cagna .</s><s id="id2750766"> All' Altar Maggiore dipinse Pietro <lb></lb> Dandini la Decollazione di S. Gio.</s><s id="id2750773"> Batti<lb></lb> sta con due ovati, che in uno S. Agostino, <lb></lb> e nell' altro S. Maria Maddalenà de' Pazzi, <lb></lb> di mano d' Alessandro Gherardini, di cui <lb></lb> sono ancora le pitture a fresco della tribu<lb></lb> na, e della soffitta della Chiesa ornata di <lb></lb> architettura da Rinaldo Botti.</s><s id="id2750798"> Ne segue <lb></lb> la Nascita di Gesù Cristo del Ghirlandajo. <lb></lb> Dopo ne viene una Annunziazione della <lb></lb> Scuola di Giotto.</s><s id="id2782446"> Vi è infine la Cappella <lb></lb> della Beata Ubaldesca Religiosa di quest' <lb></lb> Ordine.</s><s id="id2782454"> E' da sapersi che in questo Conserva<lb></lb> torio vi fu educata per più di sei anni S. Ma<lb></lb> ria Maddalena de' Pazzi.</s><s id="id2782466"> Accanto vi è il</s></p> <p id="id2782470" type="foot"><s id="id2782474"><foot.target id="a52"></foot.target>ter-</s></p> <p id="id2796646" type="main"><s id="id2796650">PALAZZO de' Pandolfini fatto fabbricare <lb></lb> col disegno di Raffaello da Urbino. da Mon<lb></lb> signor Giannozzo Pandolfini Vescovo di <lb></lb> Troia , essendovi stato incorporato l' antico <lb></lb> Monastero di S. Silvestro, dove ci avea<lb></lb> no l' ospizio i Padri di Monte Asinario.</s><s id="id2796671"> Ne <lb></lb> segue la Chiesa e convento delle Monache <lb></lb> di S. Lucia dello stretto Ordine di S Do<lb></lb> menico .</s><s id="id2796684"> Quivi dirimpetto vi è il grande, <lb></lb> e magnifico <lb></lb> <arrow.to.target n="a53"></arrow.to.target> <pb pagenum="(60)"></pb> SPEDALE di Bonifazio, o Conservatorio <lb></lb> di Poveri vecchi, e stroppiati, e mali cro<lb></lb> nici dell' uno, e dell' altro sesso; il qual <lb></lb> luogo è chiamato dal nome dal di lui Fon<lb></lb> datore Bonifazio Lupi nobile Parmigiano , <lb></lb> già Potestà di Firenze nel Secolo XIV.</s><s id="id2755148"> Que<lb></lb> sto luogo fu ampliato, e in buona parte <lb></lb> rifabbricato di nuovo nell' anno 1787. con <lb></lb> essere stati incorporati, oltre al detto Spe<lb></lb> dale altri quattro Monasteri, cioè quello <lb></lb> delle fanciulle di S Caterina che era sotto <lb></lb> le Logge, quelli di S. Luca , e della SS.</s><s id="id2806735"> Tri<lb></lb> nità degl' Incurabili quivi contigui , e quello <lb></lb> di S. Miniato dall' aitra parte verso la Por<lb></lb> ta.</s><s id="id2806749"> Oltre il Conservatorio dei Poveri fu<lb></lb> rono nell' 1789. trasferiti , e rinchiusi in <lb></lb> una porzione di questo Spedale i Pazzi; <lb></lb> in altra i malati cronici, ed in altre parti <lb></lb> di esso vi si curano, e medicano tutti i <lb></lb> mali cutanei .</s><s id="id2758190"> Fu la zienda del medesimo <lb></lb> riunita allo Spedale di S. Maria Nuova. <lb></lb> Si vede sotto la Loggia sopra una Porta il <lb></lb> busto del Granduca Leopoldo , e nella te<lb></lb> stata un' Inscrizione indicante quanto so<lb></lb> pra .</s><s id="id2758210"> La restaurazione della Chiesa antica <lb></lb> fu fatta col disegno di Gio.</s><s id="id2758217"> Battista Pierat<lb></lb> ti.</s><s id="id2762714"> In essa la Madonna del Rosario è di <lb></lb> Niccodemo Ferrucci: accanto vi è il Mar<lb></lb> <arrow.to.target n="a54"></arrow.to.target> <pb pagenum="(61)"></pb> tirio di Santa Caterina di Fabbrizio Boschi. <lb></lb> L' Annunziazione è opera di Niccolò Sog<lb></lb> gi Discepolo di Pietro Perugino.</s><s id="id2762742"> All' Altar <lb></lb> maggiore si vede una Tavola di Matteo <lb></lb> Rosselli nella quale effigiò Maria con S. Ma<lb></lb> ria Maddalena de' Pazzi e altri Santi; e <lb></lb> alle pareti vi sono state poste altre Tavole <lb></lb> di pregio.</s><s id="id2752385"> Proseguendo verso la Porta tro<lb></lb> vasi la Chiesa di</s></p> <p id="id2752393" type="foot"><s id="id2752396"><foot.target id="a53"></foot.target>SPE-</s></p> <p id="id2752404" type="foot"><s id="id2752408"><foot.target id="a54"></foot.target>ti-</s></p> <p id="id2752414" type="main"><s id="id2802716">S. AGATA, oggi Corservatorio detto delle <lb></lb> Montalve, ove la Tribuna dell' Altar mag<lb></lb> giore è dipinta da Alessandro Allori.</s><s id="id2802727"> La <lb></lb> SS.</s><s id="id2802733"> Nonziata che vi si vede è di Alfonso <lb></lb> Boschi, e i due quadri laterali di Gio.</s><s id="id2802740"> Biz<lb></lb> zeli.</s><s id="id2802746"> La Tavola dalla parte dell' Epistola <lb></lb> è di Girolamo Macchietti, e le lunette in<lb></lb> torno alla Chiesa esprimenti il Martirio di <lb></lb> S. Agata, sono di Suor Ortensia Fedeli. <lb></lb> In questo Conservatorio sono tenute in edu<lb></lb> cazione molte nobili Donzelle.</s><s id="id2767090"> Accanto vi <lb></lb> è la Chiesa, e Monastero delle nobili Re<lb></lb> ligiose di</s></p> <p id="id2767101" type="main"><s id="id2767105">S. CLEMENTE ove Santi di Tito dipinse <lb></lb> la Tavola dell' Altar maggiore di S. Cle<lb></lb> mente con molte altre figure, e quella del <lb></lb> S. Agostino a mano dritta è di Iacopo da <lb></lb> Pontormo.</s><s id="id2787084"> Dirimpetto a questo Monastero <lb></lb> vi è la Chiesa , e Conservatorio di <lb></lb> <arrow.to.target n="a55"></arrow.to.target> <pb pagenum="(62)"></pb> CHIARITO, dal B. Chiarito che ne fu il <lb></lb> Fondatore, ove nel 1787. vi passarono le <lb></lb> Religiose Mantellate che erano in via della <lb></lb> Crocetta, essendo stato modernamente re<lb></lb> staurato, ed abbellito.</s></p> <p id="id2787118" type="foot"><s id="id2793088"><foot.target id="a55"></foot.target>CHIA-</s></p> <p id="id2793095" type="main"><s id="id2793098">Si osserverà l' antica pittura di Michele <lb></lb> di Ridolfo del Ghirlandajo sopra la Porta <lb></lb> San Gallo, il quale dipinse Maria col bam<lb></lb> bino , e da una parte S. Gio.</s><s id="id2793113"> Battista, e dall' <lb></lb> altra S. Cosimo.</s><s id="id2793119"> Quindi si può passare a ve<lb></lb> dere l' Arco Trionfale, che sotto l' Archi<lb></lb> tetto Francesco Schamant di Lorena fu eret<lb></lb> to in occasione dell' ingresso che fece in <lb></lb> Firenze il di 20.</s><s id="id2754381"> Gennaio 1739. l'Impera<lb></lb> tor Francesco I., come pure il <emph type="italics">Parter</emph> fatto <lb></lb> fare dal Gran-Duca Leopoldo per pas<lb></lb> seggio delle civili persone che giornalmen<lb></lb> te in gran numero vi si portano a dipor<lb></lb> to.</s><s id="id2754409"> Tornando in Città, seguendo la stra<lb></lb> da a mano destra per le mura si vede so<lb></lb> pra di esse in faccia al Maglio alzata una <lb></lb> specie di Torretta , la quale fu fatta per <lb></lb> misurare il livello dell' acqua del condotto <lb></lb> Reale, se poteva andare, oltre alle varie <lb></lb> Fontane della Città a quella del Palazzo <lb></lb> Reale, sulla terrazza al pari del primo pia<lb></lb> no, prima di fare il condotto in Città .</s><s id="id2821446"> Quivi <lb></lb> vicino si trova la <lb></lb> <arrow.to.target n="a56"></arrow.to.target> <pb pagenum="(63)"></pb> CHIESA delle Nobili Religiose di S. Do<lb></lb> menico , nella quale al primo Altare a man <lb></lb> dritta vi è un S. Pio di mano del Puglieschi <lb></lb> restato imperfetto per la morte del medesi<lb></lb> mo.</s><s id="id2790805"> La Tavola dell' Altar Maggiore è di <lb></lb> Lazzero Baldi, ne segue la miracolosa Imma<lb></lb> gine di Gesù Crocifisso , statavi trasporta<lb></lb> ta dalla Chiesa di Chiarito.</s><s id="id2790820"> In ultimo il <lb></lb> S. Eustachio è opera del Cav.</s><s id="id2784101"> Curradi . In<lb></lb> torno la Chiesa vi sono tredici lunette di<lb></lb> pinte parte dal Soderini, dal Ferretti , e <lb></lb> dal Meucci.</s><s id="id2784114"> In faccia trovasi il</s></p> <p id="id2784118" type="foot"><s id="id2784122"><foot.target id="a56"></foot.target>CHIE-</s></p> <p id="id2784129" type="main"><s id="id2784133">GIARDINO de' Semplici, che dal Gran-Du<lb></lb> ca Cosimo I. nel 1543. fu fabbricato, e fat<lb></lb> tevi porre le più rare piante, ed erbe <lb></lb> medicinali che da ogni parte più remota <lb></lb> fece venire.</s><s id="id2854032"> Di presente questo luogo è <lb></lb> addetto alla Reale Accademia de' Georgo<lb></lb> fili per farvi diverse esperienze Agrarie. <lb></lb> Presiede al medesimo un Direttore eletto <lb></lb> da S. A. R. il quale nell' Estate fa diverse <lb></lb> Lezioni d' Agricoltura .</s><s id="id2854053"> Le numerose pian<lb></lb> te dei Semplici che vi erano furono tra<lb></lb> sportate parte nell' Orto Bottanico del Real <lb></lb> Gabinetto di Fisica, e parte in quello di <lb></lb> S. Maria Nuova.</s><s id="id2789337"> Appresso vi è la</s></p> <p id="id2789342" type="main"><s id="id2789345">CAVALLERIZZA, ove sono i Cavalli per <lb></lb> servizio, di S. A R. In questo luogo anco<lb></lb> <arrow.to.target n="a57"></arrow.to.target> <pb pagenum="(64)"></pb> ra si apprende dalla Nobiltà Fiorentina , <lb></lb> e Forestiera , sotto la direzione di un Ca<lb></lb> vallerizzo , l' Arte di cavalcare, e di correr <lb></lb> la lancia.</s><s id="id2791686"> A questo eſletto fu dal Gran <lb></lb> Principe Ferdinando fatto restaurare, ed <lb></lb> accrescere un bel loggiato, perchè nel tem<lb></lb> po d' Inverno, o di pioggia si possa conti<lb></lb> novare un esercizio sì nobile.</s><s id="id2791705"> Contigue <lb></lb> sone state recentemente fabbricate le Reali <lb></lb> Scuderie con diversi quartieri per le per<lb></lb> sone di servizio, nel luogo ove era in avanti <lb></lb> il serraglio dei Leoni, e di altre bestie fe<lb></lb> roci.</s><s id="id2808490"> Quivi è la Piazza , e Chiesa di</s></p> <p id="id2808494" type="foot"><s id="id2808497"><foot.target id="a57"></foot.target>ra-</s></p> <p id="id2808504" type="main"><s id="id2808508">S. MARCO de' Padri Domenicani dell' Os<lb></lb> servanza.</s><s id="id2808515"> Anticamente era la Badìa de' Val<lb></lb> lombrosani che la cederono ai Monaci Sil<lb></lb> vestrini, e nel 1446. fu da Eugenio IV. <lb></lb> donata questa Chiesa, a S. Antonino Do<lb></lb> menicano.</s><s id="id2767638"> Tra gl' ornamenti più singola<lb></lb> ri, vi s' ammirano belle Tavole, tutte di <lb></lb> mano d' eccellenti Maestri.</s><s id="id2767648"> Nell' entrare <lb></lb> a man destra vi è una Immagine di Ma<lb></lb> ria Annunziata di Piero Cavallini Roma<lb></lb> no; con la Tavola ornata di figure da Fab<lb></lb> brizio Boschi.</s><s id="id2767666"> La seconda dov'è dipinto <lb></lb> un Crocifisso con S. Tommaso d' Aquino, <lb></lb> è di Santi di Tito.</s><s id="id2767676"> La terza ove è espres<lb></lb> sa Maria col Bambino Gesù, e di altri San<lb></lb> <arrow.to.target n="a58"></arrow.to.target> <pb pagenum="(65)"></pb> ti è del celebre Fr. Bartolommeo di S. Mar<lb></lb> co, di cui nel Convento nella sola Cappella <lb></lb> del Noviziato, esistono molti pezzi oltre <lb></lb> la Tavola dell' Altare.</s><s id="id2784787"> Nella quarta si ve<lb></lb> de un' antichissima Madonna lavorata a <lb></lb> Mosaico.</s><s id="id2784796"> La Tavola della quinta Cappella <lb></lb> dove è l'Immagine di Maria con S. Dome<lb></lb> nico è di mano di Simone Ferri.</s><s id="id2801913"> Volendo <lb></lb> di quì entrare nella Sagrestìa vedesi nell' <lb></lb> ingresso una beilissima Statua di marmo <lb></lb> rappresentante Cristo risorto, collocata in <lb></lb> una nicchia, opera di Antonio Novelli, e <lb></lb> del conti sono li due bassirilievi che sono <lb></lb> dai lati.</s><s id="id2801934"> Di quì passata la prima porta ve<lb></lb> drassi sopra di essa una delle più belle Ta<lb></lb> vole del Beato Gio.</s><s id="id2801945"> Angelico che stava anti<lb></lb> camente all' Altar maggiore.</s><s id="id2786165"> Il. ritratto <lb></lb> di questo Beato stà appeso nella Cella che <lb></lb> abitava S. Antonino con altri quattordici <lb></lb> ritratti di Beati Religiosi, che oltre i vene<lb></lb> rabili hanno santificato questo Convento. <lb></lb> Tornando in Chiesa segue la Tribuna ove <lb></lb> nelle pareti da Parocel Francese vi fu dipin<lb></lb> ta l' adorazione de' Magi, e le Nozze di Ca<lb></lb> na; e la Cupola è di Alessandro Gherardini <lb></lb> con un bello Altar maggiore corredato di <lb></lb> ricchissimi argenti nelle feste solenni Quin<lb></lb> di vi è interna la Cappella de' Serragli <lb></lb> <arrow.to.target n="a59"></arrow.to.target> <pb pagenum="(66)"></pb> principiata nel 1600. ancor essa ragguar <lb></lb> devole, non meno per i finissimi marmi , <lb></lb> quanto per varj ornamenti di statue, e di <lb></lb> pitture, che l' adornano.</s><s id="id2751475"> La Tavola dell' <lb></lb> Altare rappresentante l' ultima Cena è ope<lb></lb> ra di Santi di Tito, la Storia della Manna <lb></lb> è del Passignano; di Jacopo da Empoli è il <lb></lb> Sacrifizio di Abramo Il saziar delle Tur<lb></lb> be nel Deserto, e la Cena d' Emaus sono <lb></lb> del Cav Curradi; e S Paolo che risuscita <lb></lb> un fanciullo è del Biliverti.</s><s id="id2774438"> La volta è di <lb></lb> Bernardino Poccetti, e ancora i Santi di<lb></lb> pinti a fresco tramezzo a detti quadri <lb></lb> in otto nicchie: nell' altre quattro vi sono <lb></lb> gli Evangelisti di marmo, che due sono di <lb></lb> Lodovico Salvetti, e i due dall' Altare del <lb></lb> Pieratti.</s><s id="id2774462"> Dopo la quale segue la bellissima <lb></lb> Cappella di S. Antonino Arcivescovo di <lb></lb> Firenze fatta fabbricare con magnificenza <lb></lb> da Averardo , e da Antonio Salviati.</s><s id="id2796823"> Ella <lb></lb> è tutta di marmi stati lavorati col disegno <lb></lb> di Giovanni Bologna.</s><s id="id2796833"> Tre Tavole di Pittori <lb></lb> eccellenti adornano vagamente le tre fac<lb></lb> ciate; quella di mezzo è opera d' Alessan<lb></lb> dro Allori detto il Bronzino, che vi effigiò <lb></lb> il ritorno di Cristo dal Limbo, quella che <lb></lb> rappresenta il Lebbroso risanato in <emph type="italics">cornu <lb></lb> Evangelli</emph> è di Francesco Poppi, l' altra <lb></lb> <arrow.to.target n="a60"></arrow.to.target> <pb pagenum="(67)"></pb> esprimente la conversione di S. Matteo è <lb></lb> di Batista Naldini.</s><s id="id2828610"> In ciascuna di queste <lb></lb> facciate sono due Statue di marmo, che in <lb></lb> tutte ascendono al numero di sei , rappre<lb></lb> sentanti S. Gio.</s><s id="id2828623"> Batista, S. Filippo, S. An<lb></lb> tonio, S. Adovardo, S. Domenico, e S. Tom<lb></lb> maso d' Aquino, fra le quali è maraviglio<lb></lb> so il S. Gio.</s><s id="id2770337"> Batista; il tutto disegno di <lb></lb> Gio.</s><s id="id2770343"> Bologna, esegnite, e terminate dal <lb></lb> Francavilla suo discepolo; ed altrettanti <lb></lb> bassirilievi di bronzo di mano di Fr.</s><s id="id2770353"> Do<lb></lb> menico Portigiani, fatti sul disegno del me<lb></lb> desimo Gio.</s><s id="id2770363"> Bologna suo Maestro, da cui fu <lb></lb> fatta la figura di bronzo, che è in Sagre<lb></lb> stìa rappresentante il Santo giacente.</s><s id="id409377"> Nell' <lb></lb> urna sotto l' Altare stà riposto il di lui S. Cor<lb></lb> po.</s><s id="id409386"> Corona questa Cappella una Cupoletta <lb></lb> adorna di stucchi, e di vaghe pitture, di <lb></lb> mano d' Alessandro Allori come si vede <lb></lb> scritto, fatta nell' anno 1570.</s><s id="id409399"> Le due Sto<lb></lb> rie dell' Esposizione, e Traslazione di S. An<lb></lb> tonino sono di mano del Passignano.</s><s id="id409410"> Ella <lb></lb> ha meritato d' esser descritta e pubblicata <lb></lb> colla stampa dal fu celebre Antiquario Dot<lb></lb> tore Gori.</s><s id="id2792488"> Di fuori sopra l' Arco di questa <lb></lb> vaga Cappella si vede un S. Antonino di <lb></lb> marmo alto braccia 4. di mano di Gio. <lb></lb> Bologna.</s><s id="id2792500"> Ne segue poi tornando verso la <lb></lb> <arrow.to.target n="a61"></arrow.to.target> <pb pagenum="(68)"></pb> Porta, una bellissima Tavola di Lodovico <lb></lb> Cigoli, ove fu dipinto l' Imperatore Era<lb></lb> clio, che deposto l' Imperiale ammanto, e <lb></lb> in abito di penitenza, scalzo ne' piedi, <lb></lb> porta sopra le sue spalle quella stessa Cro<lb></lb> ce, del Nostro Salvatore.</s><s id="id2810343"> Nella seguente <lb></lb> Cappella, eravi una stupenda Tavola di <lb></lb> Fra Bartolommeo, con alcuni Angioli in <lb></lb> aria con un padiglione con Maria, e altre <lb></lb> figure attorno, e Cristo Fanciullo che sposa <lb></lb> S. Caterina; ma il Principe Ferdinando, <lb></lb> che la volle avere, ne fece fare un' al<lb></lb> trettanta bellissima copia al Gabbiani , <lb></lb> che certamente si scambia dal medesimo <lb></lb> originale.</s><s id="id2810376"> Nella terza di mano del Passi<lb></lb> gnano vi è espresso S. Vincenzio Ferreri <lb></lb> Predicante al Popolo.</s><s id="id2759937"> Nella quarta vi è <lb></lb> la Tavola dipinta dal Cavalier Gio. Ba<lb></lb> tista Paggi Genovese, rappresentante la <lb></lb> Trasfigurazione del Redentore sul Tabor . <lb></lb> La soffitta è tutta intagliata, e riccamente <lb></lb> dorata, con lo sfondo assai ben condotto, <lb></lb> uscito dal pennello di Gio.</s><s id="id2759962"> Antonio Pucci. <lb></lb> La Tenda dell' Organo fu dipinta dal Ghe<lb></lb> rardini E degno di memoria, che quì fu<lb></lb> rono sepolti il Conte Giovanni Pico della <lb></lb> Mirandola, ed Angiolo Poliziano, e ai no<lb></lb> stri tempi i celebri Giuseppe Averani, e il<lb></lb> <arrow.to.target n="a62"></arrow.to.target> <pb pagenum="(69)"></pb> Proposto Anton Francesco Gori.</s><s id="id2769026"> Non me<lb></lb> no della Chiesa è ragguardevole il Con<lb></lb> vento, fatto fabbricare da Cosimo, e Lo<lb></lb> renzo de' Medici, al quale fu dato princi<lb></lb> pio nel 1437. col disegno di Michelozzo. <lb></lb> Nel primo Chiostro sono 26. lunette espri<lb></lb> menti diversi fatti, e miracoli più celebri <lb></lb> di S. Antonino, tutte dipinte da eccellenti <lb></lb> Maestri, cioè da Bernardino Poccetti, dal <lb></lb> Rosselli, dal Tiarini, e dal Boschi, e le al<lb></lb> tre più antiche immagini che sono negl' <lb></lb> angoli, e sopra le Porte sono del B. Gio. <lb></lb> Angelico insigne Pittore; che come si è <lb></lb> detto abitava in questo Convento, dentro <lb></lb> il quale si vedono moltissime opere di sua <lb></lb> mano, oltre la magnifica pianta dell' Or<lb></lb> dine Domenicano dipinta da Esso sulla pa<lb></lb> rete del Capitolo che resta tra li due Chio<lb></lb> stri, nel quale vi effigiò gran numero <lb></lb> di Ritratti degli Uomini Illustri, tanto in <lb></lb> santità, che in dottrina.</s><s id="id2766534"> Poi nel secondo <lb></lb> non meno vasto del primo in 36.</s><s id="id2766540"> Lunette <lb></lb> si vedono le gesta di S. Domenico.</s><s id="id2766546"> In que<lb></lb> sto vi ha dipinta una navata Alessandro <lb></lb> Gherardini, altre due Cosimo Ulivelli, e <lb></lb> una dalla parte dell' ingresso Alessandro <lb></lb> Loni, e Sebastiano Galeotti.</s><s id="id2767694"> E' da vedersi <lb></lb> la Cappella del Noviziato la di cui Tavo<lb></lb> <arrow.to.target n="a63"></arrow.to.target> <pb pagenum="(70)"></pb> la di straordinaria bellezza è opera di Fr. <lb></lb> Bartolommeo nella quale vi ha espressa la <lb></lb> Presentazione di Gesù Bambino; vi è inol<lb></lb> tre tra l' altre buone pitture, una celebre <lb></lb> immagine di Maria SS. di mano di Carlo <lb></lb> Dolci.</s><s id="id2819791"> In questo Convento bella è copiosa <lb></lb> Librerìa vi si conserva, ove sono di pre<lb></lb> gio moltissimi Manoscritti fatti quivi col<lb></lb> locare a pubblico benefizio da Cosimo de' <lb></lb> Medici Padre della Patria, alcuni de' quali <lb></lb> erano di Niccolò Niccoli, che è da anno<lb></lb> verarsi fra quelli, da' quali le Lettere Gre<lb></lb> che riconoscono il loro risorgimento.</s><s id="id2819820"> Vici<lb></lb> no all' Orto in fondo al quale è da ammi<lb></lb> rarsi una Cappella dipinta da Bernardino <lb></lb> Poccetti, è situata la Spezierìa, celebre <lb></lb> per la fabbricazione che vi si fa delle Es<lb></lb> senze di ogni sorte, acque, ed altri lavo<lb></lb> ri, e quivi si potranno osservare bellis<lb></lb> simi quadri.</s><s id="id2805526"> Questo Convento è stato sem<lb></lb> pre tenuto in grande stima, non solo per <lb></lb> l' osservanza restauratavi da Fr. Girolamo <lb></lb> Savonarola, ma eziandio per avervi dimo<lb></lb> rato moltissimi Religiosi di santa vita, in <lb></lb> conversazione de' quali soleva Cosimo Pa<lb></lb> dre della Patria spesse volte trattenersi ve<lb></lb> dendovisi ancora le stanze ove abitava. <lb></lb> Fu nel 1777. abbellita questa Chiesa con <lb></lb> <arrow.to.target n="a64"></arrow.to.target> <pb pagenum="(71)"></pb> una vaga facciata col disegno di Fr. Gio<lb></lb> vacchino Pronti da Rimini Converso Car<lb></lb> melitano.</s><s id="id2762042"> Presso questa Chiesa è il Palaz<lb></lb> zo detto il</s></p> <p id="id2762048" type="foot"><s id="id2762052"><foot.target id="a58"></foot.target>ti</s></p> <p id="id2762058" type="foot"><s id="id2762062"><foot.target id="a59"></foot.target>E prin-</s></p> <p id="id2803672" type="foot"><s id="id2803675"><foot.target id="a60"></foot.target>espri-</s></p> <p id="id2803682" type="foot"><s id="id2803686"><foot.target id="a61"></foot.target>E 2 Por-</s></p> <p id="id2803693" type="foot"><s id="id2803696"><foot.target id="a62"></foot.target>Pro-</s></p> <p id="id2803703" type="foot"><s id="id2803706"><foot.target id="a63"></foot.target>la</s></p> <p id="id2785965" type="foot"><s id="id2785967"><foot.target id="a64"></foot.target>una</s></p> <p id="id2785974" type="main"><s id="id2785977">CASINO DA S MARCO, fatto fabbricare <lb></lb> dal Gran Duca Francesco I intorno al 1570. <lb></lb> col disegno del Buontalenti.</s><s id="id2785986"> E` servito nei <lb></lb> tempi andati per abitazione de' Principi <lb></lb> del sangue, essendo provveduto di tutte <lb></lb> le comodità, che a tali Personaggi si con<lb></lb> vengono.</s><s id="id2786002"> Ove adesso hanno il suo quartiere <lb></lb> le Guardie Reali a cavallo.</s><s id="id2759416"> Accanto è de<lb></lb> gno d' esser veduto il Chiostro della già <lb></lb> soppressa</s></p> <p id="id2759427" type="main"><s id="id2759430">COMPAGNIA di San Gio.</s><s id="id2759433"> Batista, detta <lb></lb> dello Scalzo, per le eccellenti Pitture a <lb></lb> fresco rappresentanti la vita di San Gio. <lb></lb> Batista di Andrea del Sarto, tra le quali <lb></lb> due sole sono dipinte dal Francabigio. <lb></lb> Nell' ingresso adunque del Cortile di ma<lb></lb> no di Andrea si vedono due figure rappre<lb></lb> sentanti la Fede, e la Speranza.</s><s id="id2810881"> L' altra <lb></lb> Porta è messa in mezzo da una Carità, e <lb></lb> una Giustizia.</s><s id="id2810890"> La Storia a man destra <lb></lb> rappresenta quando Zaccaria incredulo per <lb></lb> la vista dell' Angelo diventa muto.</s><s id="id2810899"> L' altra <lb></lb> è la visita di Maria a S. Elisabetta.</s><s id="id2810904"> La se<lb></lb> guente rappresenta il Parte di S. Elisa<lb></lb> <arrow.to.target n="a65"></arrow.to.target> <pb pagenum="(72)"></pb> betta; dipoi ne viene quando Zaccaria dà <lb></lb> la benedizione a S. Giovanni, che ancor <lb></lb> fanciulletto vuole andare al deserto di ma<lb></lb> no del Francabigio.</s><s id="id2759852"> La Storia che ne se<lb></lb> gue è pure del Francabigio, quando San <lb></lb> Giovanni s' incontra nel Salvatore nel ri<lb></lb> torno di Egitto.</s><s id="id2759867"> Ne segue altre di Andrea <lb></lb> quando Cristo è battezzato da S. Giovanni, <lb></lb> dipoi quando S. Giovanni predica ai Giu<lb></lb> dei nel deserto, e nella seguente quando <lb></lb> la gente convertita da S. Giovanni viene a <lb></lb> ricevere il S. Battesimo; indi quando S. Gio<lb></lb> vanni è condotto dinanzi ad Erode; e di<lb></lb> poi vedesi la Cena di Erode, e il ballo <lb></lb> della figlia d' Erodiade ed in ultimo è di<lb></lb> pinto Erode a mensa con Erodiade, ove <lb></lb> dalla figlia di essa è portata la testa di S. <lb></lb> Giovanni al medesimo richiesta.</s><s id="id2781623"> Queste <lb></lb> egregie Pitture furono intagliate da Teo<lb></lb> doro Cruger con frontespizio, e ritratto <lb></lb> dell' Autore.</s><s id="id2781636"> Tiene la custodia di questo <lb></lb> Chiostro la Reale Accademia delle Belle <lb></lb> Arti.</s><s id="id2768647"> Ritornando indietro vedesi sul Can<lb></lb> to di Via degl' Arazzieri un altro Casino <lb></lb> fatto fabbricare nell' anno 1775 dall' Au<lb></lb> gusto Padre del nostro R. Sovrano, e dall' al<lb></lb> tra parte vi è la Chiesa, e Monastero di</s></p> <p id="id2768668" type="foot"><s id="id2768672"><foot.target id="a65"></foot.target>betta;</s></p> <p id="id2768679" type="main"><s id="id2768683">S. CATERINA dell' Ordine di S. Domenico <lb></lb> <arrow.to.target n="a66"></arrow.to.target> <pb pagenum="(73)"></pb> nella di cui Chiesa che ha l' ingresso sulla <lb></lb> Piazza di S. Marco, all' Altar Maggiore <lb></lb> vedesi lo Sposalizio di detta Santa, e ai <lb></lb> due laterali le Tavole son dipinte da Suor <lb></lb> Plautilla Nelli valente Pittrice, e Religiosa <lb></lb> di questo Monastero, nel quale Caterina <lb></lb> de' Medici Regina di Francia nella sua <lb></lb> fanciullezza vi fu tenuta in educazione. <lb></lb> Dalla parte opposta di questa Piazza, si <lb></lb> ritrova la</s></p> <p id="id2853788" type="foot"><s id="id2853792"><foot.target id="a66"></foot.target>nella.</s></p> <p id="id2814704" type="main"><s id="id2814708">REALE ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI (una <lb></lb> volta Spedale sotto il titolo di S. Matteo <lb></lb> stato fondato da Lelmo Balducci nel 1389.) <lb></lb> trasferitavi nel 1784. dalla antica situa<lb></lb> zione di Via della Crocetta dove esisteva <lb></lb> fino dal 1500., e dalla Sovrana Munifi<lb></lb> cenza ampliata, cd arricchita di tutto ciò <lb></lb> che è necessario per apprendervi compi<lb></lb> tamente le Belle Arti, contandosi in essa <lb></lb> sette Professori cioè, per il Disegno; per <lb></lb> il Colorito, per il Grottesco, per l' Incisio<lb></lb> ne in rame, per la Scultura, per l' Archi<lb></lb> tettura, un Assistente ai Giovani che stu<lb></lb> diano nella Real Galleria, e uno per la <lb></lb> Meccanica Pratica.</s></p> <p id="id2803113" type="main"><s id="id2803117">E principiando ad osservare alla Porta <lb></lb> d' ingresso eseguita con ben' intesa, ed ele<lb></lb> gante Architettura si vedono scolpite in <lb></lb> <arrow.to.target n="a67"></arrow.to.target> <pb pagenum="(74)"></pb> pietra tre corone, che una di quercia, l' al<lb></lb> tra di lauro, la terza d' ulivo, le quali so<lb></lb> no l' emblema dell' Accademia, e sotto le <lb></lb> medesime in un fregio leggesi l' Epigrafe <lb></lb> seguente:</s></p> <p id="id2805636" type="foot"><s id="id2805640"><foot.target id="a67"></foot.target>pie-</s></p> <p id="id2805647" type="main"><s id="id2805651"><emph type="italics">Liberalium Artium incremento <lb></lb> Petrus Leopaldus <lb></lb> Anno MDCCLXXXIV.</emph></s></p> <p id="id2805665" type="main"><s id="id2805669">che è l' epoca della sua instituzione.</s></p> <p id="id2760522" type="main"><s id="id2760525">Da detta Porta si passa in un vestibulo <lb></lb> dove da due porte laterali si dà ingresso <lb></lb> a due delle suddette Scuole, cioè Disegno, <lb></lb> e Colorito; e principiando dalla prima a <lb></lb> mano destra</s></p> <p id="id2760544" type="main"><s id="id2760548">In una Gallerìa adorna, e corredata dí <lb></lb> disegni, e gessi per uso de' principianti, <lb></lb> si dauno dal Maestro tutte le regole ne<lb></lb> cessarie al profitto de' medesimi.</s><s id="id2760563"> Dalla <lb></lb> dettta scuola si ha ingresso ad una gran <lb></lb> sala la quale serve alle pubbliche adu<lb></lb> nanze ripiena di quadri Originali de' mi<lb></lb> gliori Autori della Souola Fiorentina, e <lb></lb> da vari Cartoni Originali de' medesimi, e <lb></lb> alcuni ancora delle Scuole Lombarda, e <lb></lb> Romana, non mancandovi tra i primi il <lb></lb> Grillandajo, Andrea del Sarto, gli Allori, <lb></lb> Carlo Dolci, il Rosselli ec. ed altri, e fra <lb></lb> i Cartoni Fra Bartolommeo, Pietro da Cor<lb></lb> <arrow.to.target n="a68"></arrow.to.target> <pb pagenum="(75)"></pb> tona, Baroccio, Cignani, Franceschini, <lb></lb> Ademollo ec. inoltre sono da osservarsi al, <lb></lb> cuoi modelli in legno, rappresentanti la <lb></lb> Città, e fortificazioni di Porto Ferrajo, il <lb></lb> nuovo Lazzeretto di San Leopoldo, la Cit<lb></lb> tà di Livorno. e un modello di un ponte <lb></lb> di legno e molti altri bellissimi disegni del <lb></lb> Marchese Taccoli, e si ritrovano ancora <lb></lb> vari modelli in terra cotta, e in gesso di <lb></lb> Professori che hanno voluto perpetuare la <lb></lb> loro memoria col lasciarvi le loro opere.</s></p> <p id="id2814829" type="foot"><s id="id2814833"><foot.target id="a68"></foot.target>tona,</s></p> <p id="id2759613" type="main"><s id="id2759616">Da questa si passa alla Sala del Nudo <lb></lb> dove in tutti i giorni si dà il comodo di <lb></lb> poterlo studiare per due ore: nell' Estate <lb></lb> la mattina, e nell' Inverno la sera, alla <lb></lb> quale scuola sono assistenti per turno di<lb></lb> versi Maestri.</s></p> <p id="id2759639" type="main"><s id="id2759642">Dalla detta Sala del Nudo proseguendo <lb></lb> avanti, si entra in una spaziosa Gallerìa <lb></lb> adorna de' getti in gesso delle Statue le <lb></lb> più rinomate, non solo della nostra Città, <lb></lb> quanto di quelle esistenti in Roma, quali <lb></lb> poste con ottima simetria sopra bene adat<lb></lb> tate basi formano un colpo d' occhio.</s><s id="id2769812"> Nel<lb></lb> la medesima Sala sono da osservarsi un <lb></lb> superbo Tabernacolo dipinto da Giovanni <lb></lb> Mannozzi detto da S. Giovanni espritnente <lb></lb> il riposo d' Egitto, già esisteate in fondo <lb></lb> <arrow.to.target n="a69"></arrow.to.target> <pb pagenum="(76)"></pb> del Giardino del Real Cusino della Cro<lb></lb> cetta, e quì intieramente trasportato; ed il <lb></lb> getto in gesso della famosa porta del Tem<lb></lb> pio di S. Giovanniopera dell' immortale Lo<lb></lb> renzo Ghiberti adattata alla gran porta <lb></lb> della presente Sala, dalla quale si ha in<lb></lb> gresso alla Scuola del Colorito.</s><s id="id2751706"> Contigua <lb></lb> alla detta Sala vi è la stanza per le private <lb></lb> Adunanze; e avanti la medesima vi è un <lb></lb> ricetto, il quale introduce mediante una <lb></lb> piccola Scala alle due Scuole dell' Archi<lb></lb> tettura, e della Meccanica Pratica, ambe<lb></lb> due corredate de' necessarj libri, disegni, <lb></lb> e macchine ec.</s></p> <p id="id2751736" type="foot"><s id="id2751740"><foot.target id="a69"></foot.target>del</s></p> <p id="id2813480" type="main"><s id="id2813483">Ritornando al primo vestibulo per una <lb></lb> comoda Scala si perviene alle altre due <lb></lb> Scuole di Grottesco, e dell' Incisione <lb></lb> in Rame provvedute di eccellenti esem<lb></lb> plari ec.</s></p> <p id="id2813501" type="main"><s id="id2813505">Si danno due volte l' anno alcuni premi <lb></lb> a quelli Scolari che più hanno approfittato <lb></lb> ne' loro studi, servendo per una virruosa <lb></lb> emutazione di sempre più avanzarsi, ed <lb></lb> ogni 3. anni si fa un concorso di prima, <lb></lb> seconda, e terza classe per la Pittura, Scul<lb></lb> tura, ed Architettura, ea tutte queste gra<lb></lb> tificazioni, quanto alle mensuali prestazio<lb></lb> ni ai Maestri, la Carta, matita, colori ec. <lb></lb> <arrow.to.target n="a70"></arrow.to.target> <pb pagenum="(77)"></pb> che gratuitamente si dispensano ai poveri <lb></lb> Scolari vien supplito dal Real Tesoro.</s></p> <p id="id2790365" type="foot"><s id="id2790369"><foot.target id="a70"></foot.target>che</s></p> <p id="id2790376" type="main"><s id="id2790379">Albuon ordine, esoprintendenza dell' Ac<lb></lb> cademia sono nominati da S. A. R. un Pre<lb></lb> sidente, un vice Presidente, ed un Segre<lb></lb> tario, il quale oltre al mantenere il car<lb></lb> teggio colle più rinomate Accademie <lb></lb> dell' Europa accudisce che sia provvista la <lb></lb> medesima di ciò che le può abbisognare ec. <lb></lb> Da questo luogo ritornando per via Larga <lb></lb> si trova la</s></p> <p id="id2813234" type="main"><s id="id2813238">BIBLIOTECA MARUCELLIANA fondata a pu<lb></lb> blico vantaggio dall' Abate Francesco Ma<lb></lb> rucelli nel 1703. ed aumentata da Monsi<lb></lb> gnor Alessandro Marucelli. la quale si aprì <lb></lb> per la prima volta nel 1751, tenendosi <lb></lb> aperta la mattina, ne' giorni di Lunedì, <lb></lb> Mercoledì, e Venerdi In essa oltre la co<lb></lb> piosità dei Libri impressi in ogni scienza, <lb></lb> vi si conservano molti Manoscritti del ce<lb></lb> lebre Antonio Mara Salvini, ed una scel<lb></lb> ta numerosa Raccolta di rare, e celebri <lb></lb> stampe incise in rame lasciate quivi dall' ul<lb></lb> timo superstite di detta nobil Famiglia <lb></lb> Francesco Marucelli.</s><s id="id2788073"> Seguendo il cam<lb></lb> mino dalla parte opposta si trova il</s></p> <p id="id2819142" type="main"><s id="id2819146">PALAZZO del Sig. Cav.</s><s id="id2819149"> Averardo de' Me<lb></lb> dici eretto con disegno del Silvani Archi<lb></lb> <arrow.to.target n="a71"></arrow.to.target> <pb pagenum="(78)"></pb> tetto Fiorentino, ed accresciuto dal fu <lb></lb> Senatore Cammillo Coppoli, alla di cui <lb></lb> Famiglia apparteneva.</s><s id="id2819176"> E dipoi s' incontra il</s></p> <p id="id2819180" type="foot"><s id="id2819184"><foot.target id="a71"></foot.target>tetto</s></p> <p id="id2816480" type="main"><s id="id2816484">PALAZZO del Marchese Capponi fatto col <lb></lb> disegno di Ferdinando Ruggieri nel 1740. <lb></lb> e poco più giù dali' istessa parte altro</s></p> <p id="id2816496" type="main"><s id="id2816499">PALAZZO del Senator Covoni con bella <lb></lb> facciata di Gherardo Silvani, interna<lb></lb> mente accresciuto, e rimodernato nel Cor<lb></lb> tile col disegno di Luigi Orlandì.</s><s id="id2816515"> Ed ap<lb></lb> presso il</s></p> <p id="id2816522" type="main"><s id="id2811650">PALAZZO fatto fabbricare dal Cardinale <lb></lb> Bandino Panciatichi, col disegno del Ca<lb></lb> valier Carlo Fontana.</s><s id="id2811660"> In faccia al primo <lb></lb> vedesi un antico Pallazzo dei Medici, e <lb></lb> dipoi dell' antichissima Casa</s></p> <p id="id2811670" type="main"><s id="id2811674">UGHI, o sieno AVVOCATI protettori <lb></lb> dell' Arcivescovado Fiorentino, Famiglia <lb></lb> recentemente estinta.</s><s id="id2811684"> Accanto al quale <lb></lb> ne segue il grandioso</s></p> <p id="id2811691" type="main"><s id="id2811695">PALAZZO già della Famiglia DE' MEDICI, <lb></lb> oggi del Marchese Riccardi per compra <lb></lb> fattane l' anno 1659 per prezzo di scudi <lb></lb> 41. mila dal Granduca Ferdinando II. fatto <lb></lb> già fabbricare da Cosimo Padre della Pa<lb></lb> tria, col disegno di Michelozzo.</s><s id="id2757805"> Non può <lb></lb> spiegarsi quanto sia bello, e magnifico.</s><s id="id2757812"> Ve<lb></lb> donsi le due facciate tutte di Pietre forti <lb></lb> <arrow.to.target n="a72"></arrow.to.target> <pb pagenum="(79)"></pb> in tre ordini divisate Dal piano della ter<lb></lb> ra fino alle prime finestre l' ordine è Ru<lb></lb> stico, o Toscano, con bozze assai rilevate. <lb></lb> Sopra di questo segue il Dorico, a cui suc<lb></lb> cede il Corintio, e in fronte vedesi un cor<lb></lb> nicione d'incredibil vaghezza, che da per <lb></lb> tutto lo circonda.</s><s id="id2765295"> Non meno vaghe sono <lb></lb> le finestre da basso, gli ornamenti delle <lb></lb> quali come altresì il cornicione, si credono <lb></lb> fatti col disegno del Buonarroti.</s><s id="id2765308"> Entrando <lb></lb> per la porta principale trovasi la prima <lb></lb> Loggia, nel fregio della quale sono alcuni <lb></lb> tondi entrovi figure di marmo di Donatello, <lb></lb> e le pareti tutte furono fatte adornare l' an<lb></lb> no 1719 dal Marchese Francesco Riccardi <lb></lb> di bassirilievi, di Statue, di Busti e d' In<lb></lb> scrizioni antiche Greche, e Latine, a fog<lb></lb> gia di Museo.</s><s id="id2787535"> A man destra vi è una scala <lb></lb> molto comoda, fatta col disegno di Gio Ba<lb></lb> tista Foggini Scultore e Architetto Fioren<lb></lb> tino.</s><s id="id2787550"> E' pure a man sinistra una scala bel<lb></lb> lissima fatta a chiocciola, che dal terreno <lb></lb> conduce fino alla sommità.</s><s id="id2787561"> Penetrando poi <lb></lb> nelle stanze, vi s' ammirano molti prege<lb></lb> voli ornamenti degni di tanto Palazzo, tra <lb></lb> i quali è da vedersi la bellissima Gallerìa <lb></lb> dipinta nella volta a fresco da Luca Gior<lb></lb> dano famoso Pittore, e in essa giù abbas<lb></lb> <arrow.to.target n="a73"></arrow.to.target> <pb pagenum="(80)"></pb> so nella parete effigiati sopra grandiosi Cri<lb></lb> stalli i quattro elementi, insigne opera di <lb></lb> Anton Domenico Gabbiani; e dentro no<lb></lb> bilissimi armarj si conserva una copiosa <lb></lb> raccolta di Cammei, d' Intagli, di Meda<lb></lb> glie, e di altre pseziose antichità.</s><s id="id2792329"> Accanto <lb></lb> ci è una numerosa, e scelta Librerìa di ma<lb></lb> noscritti, e di libri impressi, parte della <lb></lb> quale fu messa insieme dal celebre Riccar<lb></lb> do Riccardi, e parte fu già del Senatore <lb></lb> Marchese Vincenzio Capponi, da cui l' ere<lb></lb> ditarono i presenti possessori, i quali van<lb></lb> no di continuo aumentandola, con accre<lb></lb> scimenti di stanze e libri, ed essendovi tra i <lb></lb> manoscritti tutto il carteggio Letterario del <lb></lb> fu celebre Dottor Giovanni Lami stato Bi<lb></lb> bliotecario.</s><s id="id2763992"> E ripieno questo grandioso Pa<lb></lb> lazzo di mobili ricchissimi, pitture celebri, <lb></lb> inscrizioni, busti, a bassirilievi antichissi<lb></lb> mi in gran numero.</s><s id="id2784554"> Si mireranno inoltre <lb></lb> i nuovi accrescimenti tra i quali fu cre<lb></lb> sciuta quasi doppiamente la principal fac<lb></lb> ciata verso la Via Larga, coli' istesso ordi<lb></lb> ne, e architettura dell' antica nel qual ri<lb></lb> crescimento fu incorporato il Palazzo di <lb></lb> Lorenzino de' Medici ove uccise il Duca <lb></lb> Alessandro E` famoso questo Palazzo, non <lb></lb> solo per la sua bellezza, ma eziandio per <lb></lb> <arrow.to.target n="a74"></arrow.to.target> <pb pagenum="(81)"></pb> essere stato in ogni tempo ricetto di gran<lb></lb> dissimi personaggi, essendovisi trattenuti di<lb></lb> versi Pontefici, Imperadori, e Re, oltre un <lb></lb> numero grande di Principi ( di che si legge <lb></lb> la memoria in un Cartello di marmo nel pri<lb></lb> mo Cortile, fatta dal celebre Abate Anton<lb></lb> maria Salvini) e per molti avvenimenti ac<lb></lb> caduti e descritti largamente da varj dei no<lb></lb> stri Scrittori.</s><s id="id2751198"> Indi si trova la Chiesa di</s></p> <p id="id2751203" type="foot"><s id="id2751206"><foot.target id="a72"></foot.target>in</s></p> <p id="id2751213" type="foot"><s id="id2754251"><foot.target id="a73"></foot.target>so</s></p> <p id="id2754258" type="foot"><s id="id2754262"><foot.target id="a74"></foot.target>essere</s></p> <p id="id2754269" type="main"><s id="id2754273">SAN GIOVANNINO, dedicata a San Giovan<lb></lb> ni Evangelista posseduta già dai Gesuiti, ai <lb></lb> quali fu concessa l' anno 1557, e dipoi per <lb></lb> Real disposizione nel 1775. data ai Cherici <lb></lb> Regolari delle Scuole Pie, i quali tengono <lb></lb> nell' annesso loro Convento le pubbliche <lb></lb> Scuole in qualunque Scienza.</s><s id="id2754297"> Era questa <lb></lb> Chiesa in principio assai piccola; fondata <lb></lb> nel 1351. per testamento del Nobile Gio. di <lb></lb> Lando Gori, ma nell' anno 1579. coll' ope<lb></lb> ra, e col disegno di Bartolommeo Amman<lb></lb> nati, Scultore, ed Architetto Fiorentino, fu <lb></lb> oltremodo accresciuta, e adornata.</s><s id="id2759386"> Imper<lb></lb> ciocchè quell' Artefice molto pio, a niuna <lb></lb> spesa e fatica perdonò, perchè quest' opera <lb></lb> fosse condotta al suo fine, ammirando gl' in<lb></lb> tendenti l' esquisitezza dell' architettura, e il <lb></lb> bell' ordine di tutte le parti di questo sacro <lb></lb> Edifizio.</s><s id="id2759412"> Ha la facciata tutta di pietre sere<lb></lb> <arrow.to.target n="a75"></arrow.to.target> <pb pagenum="(82)"></pb> ne, e dentro vi sono nelle Cappelle varj or<lb></lb> namenti di stucchi con belle Tavole; nella <lb></lb> prima a man destra stà collocata un insigne <lb></lb> Tavola di Alessandro Allori, ove ha rappre<lb></lb> sentato Nostro Signore con alcuni Apostoli <lb></lb> in atto di esaudire la Cananea, ed è da no<lb></lb> tarsi che quel Vecchio, che si appoggia al <lb></lb> bastone, figurato per S. Bartolommeo è il ri<lb></lb> tratto del medesimo insigne benefattore Ar<lb></lb> chitetto Bartolommeo Ammannati, che la <lb></lb> fece fare; la seconda Tavola di S. Luigi Gon<lb></lb> zaga, e di S. Stanislao è Opera di Ottaviano <lb></lb> Dandini; la terza di S. Niccolò di Bari di <lb></lb> Gio.</s><s id="id2797242"> Domenico Campiglia Lucchese, e dalle <lb></lb> bande S. Francesco Borgia, e S. Giuliana <lb></lb> Falconieri sono di Agostino Veracini.</s><s id="id2797252"> Quin<lb></lb> di seguita la Cappella di S. Francesco Xave<lb></lb> rio ricca di nobilissimi marmi, dove il Ca<lb></lb> valier F. Francesco Curradi ha con straordi<lb></lb> naria eccellenza rappresentato il detto San<lb></lb> to nell' atto di predicare agl' Infedeli; la glo<lb></lb> ria dello sfondo è di mano di Pier Dandini, <lb></lb> e i quadri laterali sono del Bamberini.</s><s id="id2786464"> Ne <lb></lb> segue la Cappella maggiore, la di cui Ta<lb></lb> vola ove è espresso il SS.</s><s id="id2786474"> Crocifisso è di ma<lb></lb> no di Girolamo Macchietti, nei due laterali <lb></lb> il S. Girolamo è di Giacomo Ligozzi, e la <lb></lb> S. Elena del Bizzelli; trovasi dipoi la Cap<lb></lb> <arrow.to.target n="a76"></arrow.to.target> <pb pagenum="(83)"></pb> pella di Sant'Ignazio tutta incrostata di mar<lb></lb> mi, ove è di mano del Puglieschi la Tavola <lb></lb> di detto Santo, e gli ovati sono del sopra<lb></lb> detto Bamberini.</s><s id="id2784497"> Ne seguono tre altre Cap<lb></lb> pelle, nella prima delle quali v'è la Con<lb></lb> cezione di mano del mentovato Curradi, <lb></lb> nella seconda la bellissima Tavola di S. Giu<lb></lb> seppe Calasanzio Fondatore degli Scolopi, <lb></lb> di mano di Antonio Franchi Lucchese, da <lb></lb> cui fu effigiato il Santo davanti a Maria, <lb></lb> e al Santo Bambino; nella terza ed ulti<lb></lb> ma vi è la Tavola degli Angeli dipinta da <lb></lb> Giacomo Ligozzi.</s><s id="id2784531"> Sopra il cornicione alcu<lb></lb> ne storie a fresco sono di mano di Alessan<lb></lb> dro del Barbiere, cioè la Cena, la Trasfigu<lb></lb> razione, quando S. Giovanni mostra S Pie<lb></lb> tro a Cristo, e gli Apostoli che acconciano <lb></lb> le Reti ec Gli Apostoli delle Nicchie sono <lb></lb> di Cammillo Cateni, e lo sfondo nella soffit<lb></lb> ta fu l' ultima opera di Agostino Veracini. <lb></lb> Uscendo di questa Chiesa, a man destra s' in<lb></lb> contrano le abitazioni de' Martelli, e degli <lb></lb> Arnaldi, nella prima delle quali eravi una <lb></lb> Statua di Donatello, la quale al presente ri<lb></lb> trovasi nel Palazzo del Sig. Balì Martelli in <lb></lb> Via della Forca, creduto il più eccellente <lb></lb> lavoro di suo scalpello; e nella seconda vi <lb></lb> sono pregiabili Pitture.</s><s id="id2767018"> In vicinanza si trova <lb></lb> <arrow.to.target n="a77"></arrow.to.target> <pb pagenum="(84)"></pb> la Via del Cocomero ov' è un Pubblico Tea<lb></lb> tro, accanto al quale è il Palazzo dei Baroni <lb></lb> Ricasoli fabbricato con buona architettura, <lb></lb> e dirimpetto quello de' Gondi, e dalla parte <lb></lb> sinistra, avvi il Palazzo dei Marchesi Gerini <lb></lb> ricco di singolari Pitture, accresciuto, e ri<lb></lb> modernato internamente dal fu Marchese <lb></lb> Andrea Gerini con disegno del vivente Sig. <lb></lb> Gaspero Paoletti; quindi si vedono i</s></p> <p id="id2814612" type="foot"><s id="id2814616"><foot.target id="a75"></foot.target>F ne,</s></p> <p id="id2784981" type="foot"><s id="id2784985"><foot.target id="a76"></foot.target>pella</s></p> <p id="id2784992" type="foot"><s id="id2784996"><foot.target id="a77"></foot.target>F 2 la</s></p> <p id="id2785003" type="main"><s id="id2785007">PALAZZI di due rami della Famiglia de' <lb></lb> Pucci, il primo de' quali d' ordine composi<lb></lb> to, sul Canto di Via de'Servi fu disegnato <lb></lb> con bella, e vaga architettura dal famoso <lb></lb> Cavaliere Paolo Falconieri; e l' altro accan<lb></lb> to del Marchese Roberto Pucci, che ha se<lb></lb> guitato l' ordine del primo.</s><s id="id2809862"> Dirimpetto <lb></lb> vedesi il</s></p> <p id="id2809869" type="main"><s id="id2809872">PALAZZO del fu Marchese Incontri, di mae<lb></lb> stosa Architettura Toscana, dove nel dipin<lb></lb> ger quella Gallerìa cadde, e morì il celebre <lb></lb> Anton Domenico Gabbiani; in faccia al qua<lb></lb> le vi è la Chiesa di</s></p> <p id="id2809894" type="main"><s id="id2809897">SAN MICHELE VISDOMINI, dove abitavano <lb></lb> i Monaci Celestini stati soppressi, ora ufizia<lb></lb> ta da Preti secolari.</s><s id="id2820796"> Osserveremo la Nativi<lb></lb> tà di Nostro Signore dell' Empoli, accanto <lb></lb> alla quale è una Vergine di mano d' Jacopo <lb></lb> da Pontormo assai stimata, e due Tavole del <lb></lb> <arrow.to.target n="a78"></arrow.to.target> <pb pagenum="(85)"></pb> Poppi, che in una è la Resurrezione, e nell' <lb></lb> altra la Concezione, e una bellissima del <lb></lb> Passignano, rappresentante S. Giovanni che <lb></lb> predica alle Turbe.</s><s id="id2820835"> Dipoi seguitando per la <lb></lb> Via de' Servi si trova il</s></p> <p id="id2820842" type="foot"><s id="id2805214"><foot.target id="a78"></foot.target>Pop-</s></p> <p id="id2805220" type="main"><s id="id2805224">PALAZZO de' Marchesi Niccolini, fatto con <lb></lb> buon disegno, e adorno di Statue antiche, <lb></lb> oltre un Gabinetto copiosissimo di Medaglie, <lb></lb> buona Librerìa, e pitture celebri.</s><s id="id2805238"> E presso la <lb></lb> Piazza si trova dall' istessa parte il</s></p> <p id="id2805245" type="main"><s id="id2805249">PALAZZO de' Grifoni il di cui Architetto fu <lb></lb> il Buontalenti.</s><s id="id2805255"> Era in avanti della Famiglia <lb></lb> Ricci, ove nacque a' 23.</s><s id="id2805261"> Aprile 1522. S. Ca<lb></lb> terina de' Ricci.</s><s id="id2801954"> II Terrazzino di Pietra fu <lb></lb> la prima scultura di Gio Bologna.</s><s id="id2801961"> Questo <lb></lb> fa angolo alla Piazza, che ha preso il no<lb></lb> me dalla vicina Chiesa della Nunziata, che <lb></lb> vedesi dai lati chiusa da due gran Logge, il <lb></lb> disegno delle quali fu del Brunellesco.</s><s id="id2801978"> Nel <lb></lb> mezzo di essa sopra una Base di marmo si <lb></lb> erge un Cavallo, sopra il quale è la Statua <lb></lb> di Ferdinando Primo Gran-Duca di Tosca<lb></lb> na gettato in bronzo da Giovanni Bologna, <lb></lb> di Cannoni predati dalle Galere Toscane ai <lb></lb> Turchi, leggendovisi sotto la fascia nella <lb></lb> pancia del Cavallo</s></p> <p id="id2788810" type="main"><s id="id2788813"><emph type="italics">Dei metalli rapiti al fiero Trace</emph></s></p> <p id="id2788822" type="main"><s id="id2788825">Le due Fontane di bronzo, che adornano la <lb></lb> <arrow.to.target n="a79"></arrow.to.target> <pb pagenum="(86)"></pb> medesima Piazza, sono opera di Pietro Tac<lb></lb> ca statevi poste nel 1643.</s><s id="id2788845"> Passeremo ad os<lb></lb> servare il Tempio della Santissima</s></p> <p id="id2788853" type="foot"><s id="id2788857"><foot.target id="a79"></foot.target>me-</s></p> <p id="id2797790" type="main"><s id="id2797794">ANNUNZIATA divenuta Parrocchia nel <lb></lb> 1792.</s><s id="id2797800"> Era questa Chiesa ne' tempi antichi un <lb></lb> piccolo Oratorio posto fuor di Firenze, in <lb></lb> questo luogo, che era detto il Cafaggio. <lb></lb> Detto Oratorio con parte di terreno ivi con<lb></lb> tiguo, fu conceduto nel 1250. a quei sette <lb></lb> Nobili Fiorentini, che abbandonata la Pa<lb></lb> tria, si erano ritirati nell' aspro Monte Asi<lb></lb> najo, ove conducendo vita eremitica, fon<lb></lb> darono la Religione de' Servi di Maria, ed <lb></lb> il motivo fu, acciò quei buoni Religiosi, <lb></lb> che da per tutto avevano sparsa la fama del<lb></lb> la lor santità, più da vicino santificassero <lb></lb> col loro esempio i loro Concittadini.</s><s id="id2791636"> Ma per<lb></lb> chè troppo angusto era quel luogo, riguar<lb></lb> do alle molte persone, che erano andate ad <lb></lb> abitare, fu di bisogno fabbricar nuovo Con<lb></lb> vento, e nuova Chiesa; al che fare, la po<lb></lb> vertà di quei Religiosi non essendo bastan<lb></lb> te, furono dal Sommo Pontefice tutti i Fe<lb></lb> deli esortati, tra i quali sopra di ogni altro <lb></lb> si segnalò Chiarissimo Falconieri Fiorentino, <lb></lb> Padre di Santa Giuliana, e Fratello del Bea<lb></lb> to Alessio, perchè tal' opra fosse al suo fine <lb></lb> condotta.</s><s id="id2777510"> Terminata la fabbrica, avvenne <lb></lb> <arrow.to.target n="a80"></arrow.to.target> <pb pagenum="(87)"></pb> il noto gran prodigio.</s><s id="id2777526"> Avevano quei Padri <lb></lb> nel 252 dato a dipingere a fresco ad un <lb></lb> Pittore chiamato Bartolommeo, e da alcuni <lb></lb> altri Giovanni un' Immagine di Nostra Si<lb></lb> gnora in atto di essere dall' Angelo Annun<lb></lb> ziata.</s><s id="id2777547"> II buon Pittore, che la figura dell' An<lb></lb> gelo avea compita, e rimanevagli ad effi<lb></lb> giare della Vergine il Volto, stava fra se <lb></lb> stesso dubbioso, con qual arte potesse espri<lb></lb> mere quell' Aspetto Divino In questo men<lb></lb> tre fu sopraffatto dal sonno, da cui sveglia<lb></lb> tosi, mirò tosto colorito il Sembiante della <lb></lb> gran Vergine, di tal bellezza, e di tanta di<lb></lb> vozione spirante, che solo dovesse credersi <lb></lb> cosa di Paradiso.</s><s id="id2759513"> Attonito dunque, e sorpreso <lb></lb> ad alta voce gridò più volte: <emph type="italics">Miracolo, Mi<lb></lb> racolo</emph>; Il che sentito da' circostanti, e dipoi <lb></lb> sparsosi per la Città, cagionò un tal concor<lb></lb> so di Popolo, che ben tosto ne fu la Chiesa <lb></lb> ripiena.</s><s id="id2759541"> E perchè niuno di questo fatto du<lb></lb> bitar potesse, operò Iddio per mezzo di que<lb></lb> sta Immagine infiniti miracoli, che tuttavia, <lb></lb> mercè della Divina bontà, vanno seguitan<lb></lb> do.</s><s id="id2815332"> Ora venendo alla descrizione della Chie<lb></lb> sa: Vedesi al primo ingresso un Loggiato, <lb></lb> fatto fabbricare dalla Famiglia de' Pucci con <lb></lb> disegno del Caccini Scultore.</s><s id="id2815346"> Sotto il Log<lb></lb> giato sono tre Porte.</s><s id="id2815352"> Quella a man destra <lb></lb> <arrow.to.target n="a81"></arrow.to.target> <pb pagenum="(88)"></pb> conduce nella Cappella di San Sebastiano <lb></lb> dell' istessa Famiglia Pucci, eretta con dise<lb></lb> gno del sopraddetto Caccini, adorna di tre <lb></lb> Tavole, colorite da Maestri eccellenti, che <lb></lb> una d' Aurelio Lomi Pisano, l' altra del Pag<lb></lb> gi, e specialmente quella di San Sebastiano <lb></lb> di Antonio del Pollajolo, ed altresì di alcu<lb></lb> ne Statue di marmo del Novelli Scultore, e <lb></lb> della Tribuna dipinta dal Poccetti.</s><s id="id2798360"> Vi sono <lb></lb> molte memorie di uomini illustri di questa <lb></lb> Famiglia, e specialmente di Lorenzo, Ro<lb></lb> berto, e Antonio Pucci, tutti tre insigni Car<lb></lb> dinali.</s><s id="id2798377"> Dalla porta laterale di questa Cap<lb></lb> pella si passa in un Cortile, o Chiostro tut<lb></lb> to dipinto da' più rari artefici di quei tem<lb></lb> pi, cioè: La pittura accanto alla porta di <lb></lb> Chiesa dietro l' Altare della Madonna rap<lb></lb> presentante la Natività del Signore, è di <lb></lb> Alessio Baldovinetti.</s><s id="id2754523"> Quella che segue a si<lb></lb> nistra esprimente quando S. Filippo Benizzi <lb></lb> ebbe la visione di Maria per la quale vestì <lb></lb> l' Abito, è di Cosimo Rosselli.</s><s id="id2754538"> L' altre che <lb></lb> ne seguono sono di Andrea del Sarto, cioè <lb></lb> quella in cui si vede S. Filippo, che nell' an<lb></lb> dare alla Corte del Papa, che era in Viter<lb></lb> bo, trovando un lebbroso nudo, si trae la <lb></lb> propria camicia, dandola ad esso perchè si <lb></lb> ricopra.</s><s id="id2792533"> Quivi è il Busto rappresentante An<lb></lb> <arrow.to.target n="a82"></arrow.to.target> <pb pagenum="(89)"></pb> drea del Sarto, scolpito da Gio.</s><s id="id2792550"> Caccini, e <lb></lb> non già da Raffaello da Montelupo, come <lb></lb> per abbaglio asserisce il Cinelli e il Padre <lb></lb> Richa.</s><s id="id2792563"> Nell' altra vedesi quando S. Filippo <lb></lb> nel passare tra Bologna, e Modena, trovan<lb></lb> do alcuni che giocavano sotto un' albero be<lb></lb> stemmiando, egli con fervore di spirito gli <lb></lb> riprese, per cui gli dissero alcune ingiurie <lb></lb> ed egli seguitando il cammino, venne un' <lb></lb> instantaneo fulmine, che squarciato l'albero, <lb></lb> due ne restarono morti, e gli altri spaven<lb></lb> tati si diedero alla fuga.</s><s id="id2796561"> Ne segue il fatto <lb></lb> quando detto Santo libera dagli spiriti una <lb></lb> Fanciulla.</s><s id="id2796570"> Nell' altra è espresso un fanciul<lb></lb> lino tornato da morte a vita nel toccare la <lb></lb> bara di S. Filippo già morto.</s><s id="id2796581"> L' ultima sto<lb></lb> ria da questa parte esprime un Religioso pa<lb></lb> rato con la reliquia di alcuni panni di S. Fi<lb></lb> lippo con alcune donne in ginocchioni che <lb></lb> nè più vere nè più belle, non pare che for<lb></lb> mar si possino, con alcuni puttini che appa<lb></lb> riscono di carne vera; Il Vecchio che si reg<lb></lb> ge con la mazza dicesi essere il ritratto di <lb></lb> Andrea della Robbia Scultore fratello del <lb></lb> celebre Luca inventore delle figure di ter<lb></lb> ra invetriata.</s><s id="id2817656"> Dall' altra parte tra la por<lb></lb> ta Iaterale delia Chiesa, e la Cappella di <lb></lb> S. Bastiano vi si vedono nella prima la sto<lb></lb> <arrow.to.target n="a83"></arrow.to.target> <pb pagenum="(90)"></pb> ria dei Re Magi, e nell' altra la Natività del<lb></lb> la Madonna.</s><s id="id2817684"> Tutte sette queste lunette so<lb></lb> no di stupendo colorito fatte dal celebre <lb></lb> pennello di Andrea del Sarto.</s><s id="id2846722"> Le altre tre <lb></lb> dalla parte della porta della Loggia sono; <lb></lb> Lo Sposalizio della Madonna del Francabi<lb></lb> gio; La Visitazione di Maria a S. Elisabetta <lb></lb> di Jacopo da Pontormo; e l' Assunzione al <lb></lb> Cielo del Rosso Fiorentino.</s><s id="id2846742"> Questa è circon<lb></lb> data da una moltitudine di bellissimi An<lb></lb> gioletti ignudi, che le scherzano intorno, <lb></lb> mentre gli Apostoli, che sono al basso la <lb></lb> contemplano con stupore, in uno dei quali <lb></lb> Apostoli, cioè, in S. Jacopo vestito da Pel<lb></lb> legrino, ritrasse il Pittore Francesco Berni <lb></lb> ce ebre Poeta in volto ridente, alludendo <lb></lb> con tale attitudine al faceto stile praticato <lb></lb> nei suoi versi.</s><s id="id2813354"> Questa come le altre di que<lb></lb> sto Chiostro sono state rinfrescate con dili<lb></lb> genza, e perizia dal Sig. Santi Pacini Di <lb></lb> queste Pitture, siccome di tutte le altre, che <lb></lb> adornano questo Santuario, può vedersi la <lb></lb> descrizione fatta dal Sig. Ab.</s><s id="id2813376"> Domenico Mo<lb></lb> reni diligentissimo indagatore delle antichi<lb></lb> tà Patrie, pubblicate nel 1791.</s><s id="id2813386"> Entrando in <lb></lb> Chiesa, vedesi al primo aspetto la soffitta tut<lb></lb> ta d' intagli dorati sopra fondo bianco, dise<lb></lb> gnata da Francesco Silvani, nel mezzo della <lb></lb> <arrow.to.target n="a84"></arrow.to.target> <pb pagenum="(91)"></pb> quale è un gran quadro, rappresentante l' As<lb></lb> sunzione della Vergine di mano del Volter<lb></lb> rano.</s><s id="id2768090"> Nelle pareti tra il fregio della soffitta, <lb></lb> e il cornicione, sono dodici quadri dipinti a <lb></lb> fresco dall' Ulivelli, dove si rappresentano <lb></lb> alcuni Miracoli di Maria.</s><s id="id2768103"> A man sinistra nell' <lb></lb> entrare in Chiesa si trova la Cappella della <lb></lb> Santissima Nunziata, nel muro della quale <lb></lb> è dipinto il di lei Volto miracoloso, fatta di <lb></lb> marmi intagliati da Pagno di Lapo Partigia<lb></lb> ni Scultore di Fiesole col disegno di Miche<lb></lb> lozzo.</s><s id="id2845504"> Quanto sia ricca, e adorna questa <lb></lb> Cappella non si può spiegare abbastanza. <lb></lb> E` l' Altare d' argento massiccio nobilmente <lb></lb> lavorato, il gradino parimente d' argento è <lb></lb> tutto divisato di gioje, e pietre preziose.</s><s id="id2845522"> In <lb></lb> un Tabernacolo è una testa del Salvatore di <lb></lb> Andrea del Sarto.</s><s id="id2845532"> Sopra due gran pilastri <lb></lb> posa un ricco architrave, o cornicione d' ar<lb></lb> gento, da cui pende una cortina di lavoro <lb></lb> eccellente.</s><s id="id2845545"> Questa Cappella è ornata di lam<lb></lb> pane tutte d' argento rifatte nel 1790.</s><s id="id2845552"> Con<lb></lb> tiguo alla detta Cappella è un piccolo Ora<lb></lb> torio di forma quadrata nobilmente arricchi<lb></lb> to; ha le pareti incrostate di pietre prezio<lb></lb> se, e specialmente d' agate, calcedonj orien<lb></lb> tali, e diaspri, che rappresentano alcuni sim<lb></lb> boli di nostra Signora, ove vedesi un Croci<lb></lb> <arrow.to.target n="a85"></arrow.to.target> <pb pagenum="(92)"></pb> fisso di mano di Antonio da S. Gallo, che <lb></lb> era sopra l' Altar Maggiore avanti vi fosse <lb></lb> posto il Ciborio d' argento.</s><s id="id2759114"> Accanto a que<lb></lb> sta Cappella vi è quella fatta fabbricare dal <lb></lb> Marchese e Senatore Francesco Feroni, col <lb></lb> disegno di Giovan Batista Foggini tutta in<lb></lb> crostata di marmi, e adorna di Statue; la <lb></lb> Tavola dell' Altare rappresentante il Tran<lb></lb> sito di S. Giuseppe è dipinta da Carlo Lotti <lb></lb> Veneziano; di mano di Giuseppe Piamonti<lb></lb> ni sono le due Statue rappresentanti il Pen<lb></lb> siero, e la Fortuna marittima, e di mano <lb></lb> dell' Andreozzi sono l' altre due, che figura<lb></lb> no la Fedeltà, e la Navigazione.</s><s id="id2787863"> Di Carlo <lb></lb> Marcellini è il San Domenico, e del Cateni <lb></lb> il San Francesco, e le Medaglie di bronzo <lb></lb> dorato sono di Massimiliano Soldani Benzi; <lb></lb> le due Inscrizioni, che si vedono sotto i due <lb></lb> Depositi, sono dettate da Anton Maria Salvi<lb></lb> ni.</s><s id="id2787887"> Seguitano appresso, benchè con ordine <lb></lb> assai diverso, altre Cappelle adornate di bel<lb></lb> le Tavole, tralle quali è ragguardevole quel<lb></lb> la del Giudizio d' Alessandro Allori, quella <lb></lb> della Crocifissione dello Stradano: la quarta <lb></lb> di Pietro Perugino, o come altri vogliono, <lb></lb> dell' Albertinelli.</s><s id="id2769071"> La quinta sotto l' Organo <lb></lb> con l' Assunta, S. Jacopo, e S. Rocco ai pie<lb></lb> di, di Cesare Dandini, e voltando alla cro<lb></lb> <arrow.to.target n="a86"></arrow.to.target> <pb pagenum="(93)"></pb> ciata, vi è la Cappella con lunette, e soffit<lb></lb> ta dipinta a fresco da Baldassarre France<lb></lb> schini detto il Volterrano, ed all' Altare ve<lb></lb> desi in una antica e bella Tavola dipinto <lb></lb> San Zanobi, e altri due Santi Vescovi; se<lb></lb> gue la Cappella del Crocifisso, e Madonna <lb></lb> de' Dolori dipinta d' architettura da Giusep<lb></lb> pe Chamant Lorenese, collo sfondo di Vin<lb></lb> cenzio Meucci, sotto l' Altare conservasi il <lb></lb> Corpo di S. Florenzio Martire.</s><s id="id2767050"> Sono sepolti <lb></lb> in questa Cappella i tre nostri Istorici Fio<lb></lb> rentini Giovanni, Matteo, e Filippo Villa<lb></lb> ni.</s><s id="id2767064"> E` poi assai vaga la Cappella de' Tedal<lb></lb> di, eretta ad onore di San Filippo Benizj, <lb></lb> colla Tavola dipinta dal Volterrano, e con <lb></lb> altre pitture a fresco de l' Ulivelli.</s><s id="id2780230"> Nel ri<lb></lb> cetto, che torna accanto a questa Cappella, <lb></lb> e per cui si và alla Sagrestìa stata tutta ri<lb></lb> modernata, e ampliata con molta pulizia, <lb></lb> è collocato un Busto di terra cotta, rappre<lb></lb> sentante l' effigie di detto Santo in abito del<lb></lb> la Religione, donato a quei Religiosi dalla <lb></lb> Famiglia de' Guicciardini, subentrata già <lb></lb> nella Casa de' Benizj, de' quali era il Santo, <lb></lb> ove si era conservato <emph type="italics">ab antiquo</emph> in loro ma<lb></lb> no sino all' anno 1592.</s><s id="id2780277"> Entrando nella Tri<lb></lb> buna maggiore della quale fu l' Architetto <lb></lb> Leon Battista Alberti, vedesi al primo Alta<lb></lb> <arrow.to.target n="a87"></arrow.to.target> <pb pagenum="(94)"></pb> re a mano sinistra la Natività di Maria fat<lb></lb> ta da Alessandro Allori, il di cui figlio Cri<lb></lb> stofano dipinse il quadro laterale, che è <lb></lb> quello in <emph type="italics">cornu Epistolae</emph>, gli altri tre poi <lb></lb> sono del Passignano, e la volta è del Poc<lb></lb> cetti.</s><s id="id2795494"> Nella seconda è il San Michele di ma<lb></lb> no del Pignoni.</s><s id="id2795501"> Nella terza la Tavola di <lb></lb> Pietro Perugino, ove è la Vergine con alcu<lb></lb> ni Santi.</s><s id="id2819838"> Nella quarta la Resurrezione di <lb></lb> Cristo d' Agnolo Bronzino.</s><s id="id2819844"> La quinta Cap<lb></lb> pella che fu già a proprie spese architettata, <lb></lb> e fabbricata da Gio.</s><s id="id2819855"> Bologna, oltre l' esser <lb></lb> tutta incrostata di pietre serene, e marmi, <lb></lb> è arricchita di statue, bassirilievi di bronzo, <lb></lb> e di tre Tavole; la prima delle quali in <emph type="italics">cor<lb></lb> nu Epistolae</emph> è del Ligozzi, ove dipinse la <lb></lb> Resurrezione, la seconda del Passignano, <lb></lb> ove espresse la Pietà, e la terza della Nasci<lb></lb> ta è opera del Paggi.</s><s id="id2841885"> Il Crocifisso è ammi<lb></lb> rabile, fatto col modello dell' istesso Gio. <lb></lb> Bologna, e la Cupoletta è dipinta a fresco <lb></lb> dal Poccetti.</s><s id="id2841899"> Passando alla sesta Cappella, <lb></lb> la Tavola de' Beati è di Niccolò Nannetti. <lb></lb> Nella settima è del Passignano l' illumina<lb></lb> zione del Cieco.</s><s id="id2841911"> Nell' ottava Cappella orna<lb></lb> ta di marmi vi è di mano di Giovanni Bili<lb></lb> verti lo Sposalizio di S. Caterina, e le pit<lb></lb> ture delle pareti della volta sono del Vigna<lb></lb> <arrow.to.target n="a88"></arrow.to.target> <pb pagenum="(95)"></pb> li.</s><s id="id2790669"> In questa Cappella è sepolto il nostro <lb></lb> Istorico Bartolommeo Scala.</s><s id="id2790676"> Nell' ultima e <lb></lb> nona Cappella evvi S. Anna con Maria, e <lb></lb> Gesù Bambino, e dai lati di S. Filippo Be<lb></lb> nizj, e S. Giuliana Falconieri, d' Antonio <lb></lb> Donnini.</s><s id="id2790692"> La gran Tribuna di figura roton<lb></lb> da con bella Cupola, fu fatta col disegno <lb></lb> di Leon Batista Alberti Nobil Fiorentino, a <lb></lb> spese di Lodovico Gonzaga secondo Marche<lb></lb> se di Mantova, adornata di stucchi, e dipin<lb></lb> ta poi da Baldassar Franceschini detto il Vol<lb></lb> terrano in età senile.</s><s id="id2790719"> Ha questo insigne Pit<lb></lb> tore dipinto la Vergine, quando Assunta in <lb></lb> Cielo vien coronata dalla Santissima Trini<lb></lb> tà; intorno ha dipinto i Patriarchi, i Profe<lb></lb> ti, e Santi del Testamento Vecchio con al<lb></lb> cuni altri del Nuovo.</s><s id="id2756976"> In questa grand' ope<lb></lb> ra è laudabile non meno l' invenzione, e il <lb></lb> disegno, che la vaghezza del colorito.</s><s id="id2756987"> Cor<lb></lb> risponde alla cupola il Coro de' Frati, di bel<lb></lb> la strattara incrostato di marmi, di forma <lb></lb> ottagona, disegno di Francesco Silvani, con <lb></lb> piccole statuette di Santi che vagamente <lb></lb> l' adornano.</s><s id="id2757007"> L' Altar maggiore è molto ric<lb></lb> co, e magnifico, ha il Ciborio grande d' ar<lb></lb> gento, di bellezza, e di pregio considerabi<lb></lb> le, opera di Antonio Merlini Bolognese, sic<lb></lb> come un Paliotto e tutto il finimento d' ar<lb></lb> <arrow.to.target n="a89"></arrow.to.target> <pb pagenum="(96)"></pb> gento con figure di bassorilievo, che ado<lb></lb> prasi nelle feste solenni, nelle quali, sono <lb></lb> molti i vasi, i doppieri, le statue, e gli or<lb></lb> namenti preziosi che vi si vedono.</s><s id="id2808331"> Sul pia<lb></lb> no del Presbiterio posano due depositi di <lb></lb> marmo, uno del Vescovo Angelo Marzime<lb></lb> dici, colla statua al naturale di mano di <lb></lb> Francesco da S. Gallo, e l' altro del Senato<lb></lb> re, e poi Sacerdote Donato dell' Antella Be<lb></lb> nefattore della Chiesa, di Giovanbatista Fog<lb></lb> gini, e l' inscrizione del Senatore Filippo <lb></lb> Buonarroti.</s><s id="id2767756"> Sceso il Presbiterio nella testa<lb></lb> ta della Croce, vien la Cappella di S. Giu<lb></lb> liana Falconieri, ove si conserva il suo Cor<lb></lb> po, è dedicata alla SS.</s><s id="id2767771"> Concezione, stata ri<lb></lb> modernata e arricchita di finissimi marmi. <lb></lb> La Tavola dell' Altare è di Vincenzio Meuc<lb></lb> ci, di cui altresì è lo sfondo; le due laterali <lb></lb> sono di Giuseppe Grisoni, del quale è anco<lb></lb> ra la Santa Barbera, che si vede nella Cap<lb></lb> pella a mano destra, ove sono due ritratti, <lb></lb> che uno di Giovanni Stradano, e l' altro di <lb></lb> Lorenzo Palmieri.</s><s id="id2755991"> In faccia a questa vi è la <lb></lb> Cappella del Bandinelli Scultore, che vi <lb></lb> scolpì un Cristo morto sostenuto da Nicode<lb></lb> mo, che è il ritratto di Baccio.</s><s id="id2756006"> Tornando <lb></lb> verso la Porta vi è sotto l' Organo (il di cui <lb></lb> tendone è del Puglieschi) una piccola Cap<lb></lb> <arrow.to.target n="a90"></arrow.to.target> <pb pagenum="(97)"></pb> pella fatta col disegno del Silvani, con fini <lb></lb> lavori di marmi, e un S. Rocco fatto di ti<lb></lb> glio, di mano di un certo Maestro Jeanni <lb></lb> Francese condotto con grande artifizio, do<lb></lb> ve all' Altare si trova una copia di un Cri<lb></lb> sto rísorto del Pugliani, cavata dall' origina<lb></lb> le del Frate, esistente nel Palazzo de' Pitti; <lb></lb> e lateralmente le figure di due Profeti, che <lb></lb> furon trasportati nella Gallerìa, pure del <lb></lb> medesimo Autore.</s><s id="id2818816"> Il Tendone dell' Organo <lb></lb> appresso rappresentante la Canonizzazione <lb></lb> di S. Giuliana, è di Giuseppe Romei.</s><s id="id2818826"> Ne vie<lb></lb> ne la Cappella dei Medici, e dipoi quella dei <lb></lb> Peruzzi, la di cui Tavola è dell' Ulivelli, <lb></lb> rappresentante Cristo in atto di risanare una <lb></lb> piaga a S. Pellegrino Laziosi di quest' Ordi<lb></lb> ne.</s><s id="id2818847"> Nella seguente, non vi è di osservabile <lb></lb> altro che le pareti, dipinte dal medesimo <lb></lb> Ulivelli.</s><s id="id2788930"> La Cappella che ne succede, tutta <lb></lb> ornata di marmi bianchi, e misti, fu fatta <lb></lb> col disegno di Matteo Nigetti.</s><s id="id2788939"> La Tavola <lb></lb> rappresentante il martirio di S. Lucia, è di <lb></lb> Jacopo Vignali, la Cupola è lavoro del so<lb></lb> praddetto Volterrano, e le sculture di mar<lb></lb> mo sono scolpite da Orazio Mochi.</s><s id="id2788957"> Nell' al<lb></lb> tra vi è la Tavola di Pietro Dandini, rap<lb></lb> presentante un fatto del Beato Giovacchino <lb></lb> Piccolomini.</s><s id="id2788971"> Nell' ultima si trova una Ta<lb></lb> <arrow.to.target n="a91"></arrow.to.target> <pb pagenum="(98)"></pb> vola di Jacopo da Empoli, ove dipinse Ma<lb></lb> ria col Bambino, e a' piedi S. Niccolò, e al<lb></lb> tri Santi; e le pareti sono di Matteo Rossel<lb></lb> li.</s><s id="id2793042"> Questa Chiesa verso la fine del passato <lb></lb> secolo fu adornata di stucchi, e pilastri in<lb></lb> crostati di marmi con disegno di Pier Fran<lb></lb> cesco Silvani, del quale pure l' Altar mag<lb></lb> giore, e la soffitta; i Medaglioni furon di<lb></lb> pinti a fresco da Pier Dandini per legato del <lb></lb> detto Senatore dell'Antella.</s><s id="id2793068"> Nell'anno 1785. <lb></lb> furono levate tutte le lapide sepolcrali che <lb></lb> erano in questa Chiesa, e poste nel Chiostro , <lb></lb> e fu rifatto il pavimento di marmi, come si <lb></lb> vede, e nel Presbiterio avanti l' Altar mag<lb></lb> giore vi fu posta la memoria.</s><s id="id2750694"> Il Convento <lb></lb> è magnifico per il notabile accrescimento <lb></lb> fattovi, ed ivi pure son degne d' esser vedu<lb></lb> te, la Librerìa ripiena di ottimi, buoni, e <lb></lb> rari Libri, e nel Chiostro interiore la Cap<lb></lb> pella dell'Accademia del Disegno, per la <lb></lb> Tavola dell' Altare, che è una Trinità <lb></lb> d' Agnolo Bronzino, e per due Quadri a fre<lb></lb> sco, cioè il S. Luca in atto di dipinger Ma<lb></lb> ria Opera di Giorgio Vasari, e l'altro rap<lb></lb> presentante Salomone quando edifica il Tem<lb></lb> pio, di Santi di Tito con dodici Statue at<lb></lb> torno tutte di Scultori Accademici assai va<lb></lb> lenti.</s><s id="id2750748"> Entrando ora dall' altra lateral porta <lb></lb> <arrow.to.target n="a92"></arrow.to.target> <pb pagenum="(99)"></pb> nel Chiostro, si vede in faccia sopra la por<lb></lb> ta, che và in Chiesa, la famosa Madonna <lb></lb> detta del Sacco, dipinta da Andrea del Sar<lb></lb> to con tutta la perfezione dell' arte, e Mi<lb></lb> chel Angiolo, ed il celebre Tiziano non si <lb></lb> saziavano mai di rimirarla, e di commendar<lb></lb> la.</s><s id="id2804432"> L' altre Lunette sono ancor esse dipinte <lb></lb> da eccellentissimi Artefici, e specialmente <lb></lb> da Bernardino Poccetti, di cui sono tutte <lb></lb> quelle delle due Navate, che fanno angolo <lb></lb> alla suddetta Pittura di Andrea del Sarto . <lb></lb> Sono in queste effigiati i fatti più singolari <lb></lb> dei Sette Beati Fondatori.</s><s id="id2804670"> Nella terza fac<lb></lb> ciata dopo il Cancello della Cappella dei <lb></lb> Sette Beati, le due Lunette rappresentanti <lb></lb> quando il Beato Manetto predicò davanti <lb></lb> a S. Lodovico Rè di Francia, e l'altra quan<lb></lb> do Innocenzio IV. dà per Protettote all' Or<lb></lb> dine de' Servi il Cardinale Fiesco suo Nipo<lb></lb> re, sono di mano del Rosselli.</s><s id="id2804699"> La quinta <lb></lb> Lunetta, ove è Maria sopra un Carro tirata <lb></lb> da un Leone, e un Agnello è di Ventura <lb></lb> Salimbeni Pittore Senese.</s><s id="id2804713"> Nella quarta fac<lb></lb> ciata , alla prima Lunetta è dipinto Papa <lb></lb> Alessandro IV. che concede alla Religione di <lb></lb> fabbricare Monasteri per tutto il Mondo, di <lb></lb> mano del suddetto Rosselli, come pure del <lb></lb> medesimo è la seguente, quando il B. Buonfi<lb></lb> <arrow.to.target n="a93"></arrow.to.target> <pb pagenum="(100)"></pb> gliuolo rinunzia al B. Buonagiunta il governo <lb></lb> della Religione.</s><s id="id2820759"> Nella terza di mano del Poc<lb></lb> cetti è espressa la morte del B. Buonagiunta, <lb></lb> Le tre ultime Lunette sono dipinte dal so<lb></lb> praddetto Ventura Salimbeni; e ne' peducci <lb></lb> delle volte di questa loggia i ritrattti degli <lb></lb> Uomini più insigni dell' Ordine de' Servi si <lb></lb> rimirano.</s><s id="id2820785"> In questo Chiostro è una gran Cap<lb></lb> pella in volta, eretta dalla Famiglia Macin<lb></lb> ghi, della quale restano le Armi negli ango<lb></lb> li, che passata dipoi in quei Religiosi, ser<lb></lb> viva loro di Capitolo; ma adornata da essi <lb></lb> modernamente, ed abbellita di pitture a fre<lb></lb> sco per ogni parte, è stata destinata al cul<lb></lb> to delle Sante Immagini de'Sette Beati Fon<lb></lb> datori del loro Ordine, dipinte in Tavole <lb></lb> di assai antica, e semplice maniera; perchè <lb></lb> sono oggi le dette Immagini assai scolorite <lb></lb> dal tempo, al fine di meglio conservarle, <lb></lb> sono state unite tutte insieme in un Quadro <lb></lb> che posa sull' Altare, ma spartite una dall' <lb></lb> altra da un nuovo ornamente dorato, e co<lb></lb> perte di cristalli.</s><s id="id2778779"> Accanto a questa Cap<lb></lb> pella è il Refettorio de' Padri, adorno in <lb></lb> testata di una pittura a fresco della Cena del <lb></lb> Fariseo di mano di Santi di Tito.</s><s id="id2818056"> Nel Novi<lb></lb> ziato è osservabile a capo scala una Pietà di <lb></lb> mano di Andrea del Sarto delle più belle del <lb></lb> <arrow.to.target n="a94"></arrow.to.target> <pb pagenum="(101)"></pb> suo pennello, come pure nell' Orto di questo <lb></lb> Convento, è dell' istessa sua mano la pittura <lb></lb> esprimente la parabola della Vigna, veden<lb></lb> dosi il Padre di Famiglia che tardi chiama <lb></lb> alcuni Mercenarj con una figura che siede, <lb></lb> e altro che si appoggia al bastone ec.</s><s id="id2818097"> Parten<lb></lb> dosi da questo Santuario , si trova lo</s></p> <p id="id2818105" type="foot"><s id="id2816138"><foot.target id="a80"></foot.target>il</s></p> <p id="id2816146" type="foot"><s id="id2816149"><foot.target id="a81"></foot.target>con-</s></p> <p id="id2816157" type="foot"><s id="id2816160"><foot.target id="a82"></foot.target>drea</s></p> <p id="id2816168" type="foot"><s id="id2816172"><foot.target id="a83"></foot.target>ria</s></p> <p id="id2816178" type="foot"><s id="id2816182"><foot.target id="a84"></foot.target>quale</s></p> <p id="id2816190" type="foot"><s id="id2816193"><foot.target id="a85"></foot.target>fisso</s></p> <p id="id2822424" type="foot"><s id="id2822427"><foot.target id="a86"></foot.target>ciata,</s></p> <p id="id2822435" type="foot"><s id="id2822438"><foot.target id="a87"></foot.target>re</s></p> <p id="id2822445" type="foot"><s id="id2822449"><foot.target id="a88"></foot.target>li.</s></p> <p id="id2822456" type="foot"><s id="id2822460"><foot.target id="a89"></foot.target>gento</s></p> <p id="id2822467" type="foot"><s id="id2822471"><foot.target id="a90"></foot.target>pella</s></p> <p id="id2798943" type="foot"><s id="id2798946"><foot.target id="a91"></foot.target>G vola</s></p> <p id="id2798953" type="foot"><s id="id2798957"><foot.target id="a92"></foot.target>nel</s></p> <p id="id2798964" type="foot"><s id="id2798968"><foot.target id="a93"></foot.target>G 2 gliuo-</s></p> <p id="id2798975" type="foot"><s id="id2798979"><foot.target id="a94"></foot.target>suo</s></p> <p id="id2798986" type="main"><s id="id2798990">SPEDALE degl' Innocenti, assai celebre per <lb></lb> la carità, che vi si esercita di allevare i Fan<lb></lb> ciulli esposti, che senza un tale ajuto facil<lb></lb> mente perirebbero.</s><s id="id2768405"> Fu fondato questo Spe<lb></lb> dale in via della Scala ove è ora il Con<lb></lb> vento delle Monache di S. Martino, e quì <lb></lb> trasferito l'Anno 1420. e ne diede il disegno <lb></lb> il Brunellesco.</s><s id="id2768422"> Le abitazioni sono assai co<lb></lb> mode, e ben disposte.</s><s id="id2768429"> Nelle due Chiese mol<lb></lb> te belle Pitture si trovano.</s><s id="id2768435"> Nella maggior <lb></lb> Chiesa stata rimodernata, e abbellita, si ve<lb></lb> de l'Altar maggiore, che era prima nella <lb></lb> rovinata Chiesa di S. Pier Maggiore tutto <lb></lb> di pietre dure, con una stupenda Tavola <lb></lb> di Domenico del Ghirlandajo rappresentante <lb></lb> l' Adorazione de' Magi, da una parte della <lb></lb> quale osservasi in piccolo la strage degl' In<lb></lb> nocenti; e nei due quadri delle pareti vi ha <lb></lb> dipinto il vivente Santi Pacini, da una, Ra<lb></lb> chele piangente, e dall'altra S. Giuseppe con<lb></lb> fortato dall'Angelo; e nella Cupoletta vi ha <lb></lb> <arrow.to.target n="a95"></arrow.to.target> <pb pagenum="(102)"></pb> il medesimo espressi diversi Puttini con pal<lb></lb> me, ed altro rappresentanti il trionfo degl' <lb></lb> Innocenti.</s><s id="id2787479"> Nell' Altare a man destra vi è <lb></lb> una Annunziazione dipinta da Filippo Lati<lb></lb> ni, e di contro vi sono effigiati S. Martino, <lb></lb> e S. Gallo stati titolari di altri due Spedali, <lb></lb> di mano di Matteo Rosselli.</s><s id="id2787497"> La volta è di<lb></lb> pinta per l'architettura da Giovacchino Mas<lb></lb> selli, e lo sfondo rappresentante il ritrova<lb></lb> mento di Mosè nel Nilo è del suddetto Pa<lb></lb> cini.</s><s id="id2796065"> Sopra la porta di fianco dalla parte del <lb></lb> Chiostro avvi un' Annunziazione assai bella <lb></lb> di terra verniciata bianca di Luca della Rob<lb></lb> bia; come altresì nel Loggiato di mano di <lb></lb> Bernardino Poccetti si vedono alcune Pittu<lb></lb> re a fresco del più eccellente gusto.</s><s id="id2796088"> E` go<lb></lb> vernato questo Spedale da Persona nobile, <lb></lb> con titolo di Commissario, e da altri Mini<lb></lb> stri, con la soprintendenza di altri Spedali <lb></lb> dello Stato ad esso subordinati.</s><s id="id2796105"> Di quì pas<lb></lb> sata la Via della Crocetta trovasi la Com<lb></lb> pagnìa della SS.</s><s id="id2751065"> Annunziata stata per qualche <lb></lb> anno Parrocchia in luogo della diruta Chie<lb></lb> sa di S. Piero Maggiore.</s><s id="id2751075"> Nella Loggetta si am<lb></lb> mirano diverse pitture a fresco di Bernardino <lb></lb> Poccetti ed altri Pittori; ed un Quadro all' <lb></lb> Altare d'Alessandro Allori, e varie lunette <lb></lb> degl' istessi Autori in giro alla Chiesa .</s></p> <p id="id2751093" type="foot"><s id="id2751096"><foot.target id="a95"></foot.target>il</s></p> <p id="id2751103" type="foot"><s id="id2751107">Di</s></p> <pb pagenum="(103)"></pb><p id="id2751114" type="main"><s id="id2779142"> <lb></lb> Di quì uscendo sul Canto di Via del Man<lb></lb> dorlo si osservi la Casa già del celebre Pit<lb></lb> tore Federigo Zuccheri fatta con suo disegno <lb></lb> fabbricare per propria abitazione, con una <lb></lb> facciata di bozze veramente bizzarra, e pit<lb></lb> toresca.</s><s id="id2779166"> E dipoi vi è il</s></p> <p id="id2779171" type="main"><s id="id2779175">PALAZZO del Marchese Capponi, alzato in <lb></lb> questo secolo col disegno del Cavalier Carlo <lb></lb> Fontana.</s><s id="id2779184"> E` questo uno de'maggiori Palazzi, <lb></lb> e più belli della Città.</s><s id="id2779191"> Entrati dentro si ve<lb></lb> de la magnifica Scala aperta, ornata di sta<lb></lb> tue, e stucchi, e colla gran volta dipinta <lb></lb> la Matteo Bonechi.</s><s id="id2758602"> Vi sono nobilissimi ap<lb></lb> partamenti con pitture, e addobbi di ottimo <lb></lb> gusto.</s><s id="id2758612"> Nella Sala sono dipinte dal medesi<lb></lb> mo tre Storie di fatti illustri operati da al<lb></lb> cuni de'Capponi, che sono molto celebri. <lb></lb> Ci è un vasto, e delizioso Giardino.</s><s id="id2758627"> Quasi <lb></lb> in faccia vi è il</s></p> <p id="id2758635" type="main"><s id="id2758638">PALAZZO già del Marchese Guadagni ades<lb></lb> so del Duca San Clemente, assai vago, e di <lb></lb> lella architettura, nell' ingresso del quale si <lb></lb> ammira lo sfondo del Volterrano, rappre<lb></lb> sentante S. Martino a cavallo, che dà la me<lb></lb> ti del suo mantello al povero, Di quì en<lb></lb> trando in Via del Mandorlo stà situato il <lb></lb> Conservatorio della Pietà dell' Ordine di <lb></lb> S. Domenico; e ritornando per la prima stra<lb></lb> <arrow.to.target n="a96"></arrow.to.target> <pb pagenum="(104)"></pb> da, e volgendo in via della Crocetta ne se<lb></lb> gue il Convento delle Monache della S. Cro<lb></lb> ce, dette della</s></p> <p id="id2814134" type="foot"><s id="id2814138"><foot.target id="a96"></foot.target>da,</s></p> <p id="id2814145" type="main"><s id="id2814149">CROCETTA dell'Ordine di S. Domenico.</s><s id="id2814152"> La <lb></lb> Chiesa fu accresciuta e ornata nel 1757. col <lb></lb> disegno di Luigi Orlandi, e la Tribuna fu di<lb></lb> pinta da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2796698"> Al destro Alta<lb></lb> re stà l'antica Immagine di Maria Santissi<lb></lb> ma, avanti la quale faceva i suoi ricorsi la <lb></lb> Venerabile Suor Domenica del Paradiso Fon<lb></lb> datrice di questo Monastero, e gli Angeli <lb></lb> dipinti nella Tavola attorno al Tabernacolo <lb></lb> son di Giovanni Balducci.</s><s id="id2796721"> In faccia a que<lb></lb> sto Altare vi è quello della Crocifissione di <lb></lb> mano di Francesco Poppi.</s><s id="id2796732"> All' Altar mag<lb></lb> giore dal medesimo Balducci fu dipinta l'In<lb></lb> venzione della S. Croce.</s><s id="id2796743"> Ci è il Deposito <lb></lb> della suddetta Fondatrice incorrotto, con di<lb></lb> versi Corpi Santi, e Reliquie.</s><s id="id2760853"> Fin dal prin<lb></lb> cipio del passato secolo passò ad abitare nel <lb></lb> di contro Palazzo di S. A. R. la Principessa <lb></lb> Maria Maddalena Figlia di Ferdinando I. <lb></lb> col desiderio di godere la conversazione di <lb></lb> quelle pie Religiose; perciò con un cavalca<lb></lb> via lo fece unire al Convento, quale fu ac<lb></lb> cresciuto di abitazioni per la medesima Prin<lb></lb> cipessa, che volle conviver con esse, ed alla <lb></lb> sua morte esservi seppellita, lo che segu <lb></lb> <arrow.to.target n="a97"></arrow.to.target> <pb pagenum="(105)"></pb> li 28.</s><s id="id2760902"> Dicembre 1633 in età di anni 33. e <lb></lb> mezzo, vedendosi in essa Chiesa il di lei De<lb></lb> posito.</s><s id="id2810679"> In detto Casino (che con un lungo <lb></lb> corridore và a un coretto che riesce nella <lb></lb> Chiesa della Santissima Nunziata) vi hanno <lb></lb> a tal' effetto in più tempi abitato altre Prin<lb></lb> cipesse; ed è stato in questi anni assai ac<lb></lb> cresciuto e abbellito dall'Augusto Padre del <lb></lb> Real Sovrano, che vi passava colla Real Fa<lb></lb> miglia alcuni mesi dell'anno, e ove abitò <lb></lb> nella dimora che fece in Firenze nei mesi di <lb></lb> Aprile, e Maggio del 1791. co'suoi R. Figli <lb></lb> Carlo, e Leopoldo.</s><s id="id2810720"> Unito a questo vi è un <lb></lb> nobile, e vago Giardino, in fondo al qua<lb></lb> le era la celebre pittura di Giovanni da <lb></lb> S. Giovanni sul muro, che fu trasportata in<lb></lb> tiera nell'Accademia delle Belle Arti, ove è <lb></lb> stata fatta una gran porta per cui si entra <lb></lb> in una beilissima Sala lavorata a stucchi di <lb></lb> ottimo gusto.</s><s id="id2757380"> E proseguendo per questa stra<lb></lb> da si trova la Chiesa e Conservatorio delle<lb></lb> Religiose Domenicane dette degli</s></p> <p id="id2757393" type="foot"><s id="id2757396"><foot.target id="a97"></foot.target>li</s></p> <p id="id2757403" type="main"><s id="id2757407">ANGIOLINI, nella quale entrando trovasi <lb></lb> nel mezzo della pila dell'acqua Santa un <lb></lb> S. Gio.</s><s id="id2757417"> Batista di bronzo che fece Gio.</s><s id="id2757420"> Bolo<lb></lb> gna per modello, avanti di far quello in <lb></lb> S. Marco alla Cappella di S. Antonino.</s><s id="id2755800"> Si <lb></lb> vedono sotto il Coro cinque Lunette dipinte <lb></lb> <arrow.to.target n="a98"></arrow.to.target> <pb pagenum="(106)"></pb> dal Cav.</s><s id="id2755818"> Curradi.</s><s id="id2755821"> Vi sono ancora due Alta<lb></lb> ri, ove in quello a man destra stà collocata <lb></lb> la Tavola di S. Domenico opera di Matteo <lb></lb> Rosselli.</s><s id="id2755834"> In faccia a questa vi è l' Altare <lb></lb> della Madonna con gli Arcangeli S. Miche<lb></lb> le, e S. Gabriele del medesimo Curradi . <lb></lb> All' Altar maggiore vedesi la Presentazione <lb></lb> di Maria al Tempio, eccellente lavoro del <lb></lb> Puligo, o come altri vogliono di Andrea del <lb></lb> Sarto.</s><s id="id2819193"> Di quì partendosi, e voltando a si<lb></lb> nistra per la Via di Pinti, verso la Por<lb></lb> ta vi è il</s></p> <p id="id2819204" type="foot"><s id="id2819207"><foot.target id="a98"></foot.target>dal</s></p> <p id="id2819214" type="main"><s id="id2819218">PALAZZO e Giardino de'Conti della Ghe<lb></lb> rardesca, che fu già di Bartolommeo Scala <lb></lb> storico Fiorentino, e del Cardinale Arciv. <lb></lb> Alessandro de' Medici, quindi Leone XI., <lb></lb> che è stato accresciuto, ed abbellito dai <lb></lb> detti Signori.</s><s id="id2819240"> Di contro a questo è il Ca<lb></lb> sino, e</s></p> <p id="id2819247" type="main"><s id="id2764876">GIARDINO dei Duchi Salviati.</s><s id="id2764879"> Poco lonta<lb></lb> no tornando indietro si trova il</s></p> <p id="id2764887" type="main"><s id="id2764891">PALAZZO de' Marchesi Ximenes architetta<lb></lb> to da Giuliano di S. Gallo, e modernamen<lb></lb> te abbellito, e rimodernato con un bel <lb></lb> giardino.</s><s id="id2764905"> Accanto a questo è un piccolo <lb></lb> Convento di Nobili Religiose Silvestrine , <lb></lb> nella di cui Chiesa vi è all' Altar maggiore <lb></lb> un quadro rappresentante S. Silvestro Papa <lb></lb> <arrow.to.target n="a99"></arrow.to.target> <pb pagenum="(107)"></pb> che adora Maria, dipinto per mano del ve<lb></lb> nerabile Francesco Boschi in tempo che vi <lb></lb> fu Confessore, essendo anco Pittore eccel<lb></lb> lente.</s><s id="id2774236"> Non molto lungi trovasi il Monaste<lb></lb> ro, e Chiesa di</s></p> <p id="id2774244" type="foot"><s id="id2774248"><foot.target id="a99"></foot.target>che</s></p> <p id="id2774255" type="main"><s id="id2774258">S. MARIA MADDALENA DE'PAZZI.</s><s id="id2774261"> Entrando <lb></lb> in Chiesa si osservetà sulla Porta una S. Mad<lb></lb> dalena Penitente, ( che è il titolo antico <lb></lb> della Chiesa ) dipinta da Bernardino Poccet<lb></lb> ti; quindi a man destra la Cappella de'Ne<lb></lb> ri, fatta fare dal Dottor Neri Medico del <lb></lb> Gran-Duca Ferdinando I., dipinta da Ber<lb></lb> nardino Poccetti.</s><s id="id2756072"> Ammirano gl'intendenti, <lb></lb> sopra d'ogni altra cosa la Cupoletta, ove è <lb></lb> dipinto il Paradiso, perchè in essa sono in<lb></lb> numerabili le figure de' Santi, ma con tal <lb></lb> arte disposte, che la moltitudine non gene<lb></lb> ra confusione, ma reca diletto, e vaghez<lb></lb> za.</s><s id="id2756098"> All'Altare di detta Cappella è una Ta<lb></lb> vola del Passignano ove effigiò il martirio <lb></lb> dei Santi Nereo ed Achilleo ai quali è de<lb></lb> dicata, e finalmente non vi manca ornamen<lb></lb> to, che la possa render più vaga.</s><s id="id2756118"> Passando <lb></lb> per un Cortile ( che quando vi abitavano i <lb></lb> Monaci di Cestello era Chiostro, disegno di <lb></lb> Antonio da S. Gallo, con colonne d'ordine <lb></lb> Jonico assai lodate dal Vasari per il vago ca<lb></lb> pitello di esse) si entra in Chiesa, la soffit<lb></lb> <arrow.to.target n="a100"></arrow.to.target> <pb pagenum="(108)"></pb> ta della quale è dipinta da Jacopo Chiavi<lb></lb> stelli.</s><s id="id2755611"> Ha una sola Navata, ma però repar<lb></lb> tita in varie Cappelle, in ciascuna delle <lb></lb> quali si vedono Tavole di Pittori ragguar<lb></lb> devoli, delle quali la prima a mano destra <lb></lb> è opera di Carlo Portelli da Loro, rappre<lb></lb> sentante S. Romolo, che vien condotto al <lb></lb> martirio.</s><s id="id2755636"> Nella seconda stata modernamen<lb></lb> te restaurara, vi è rappresentato l' Arcan<lb></lb> giol Raffaelle, con altri due quadri laterali, <lb></lb> che in uno S. Antonio da Padova, e nell'al<lb></lb> tro S. Luigi Gonzaga, il tutto di mano di <lb></lb> Giuseppe Piattoli.</s><s id="id2807684"> Nella terza è di mano di <lb></lb> Lorenzo di Credi espressa Maria Santissima, <lb></lb> S. Giuliano, e S. Niccolò.</s><s id="id2807695"> Nella quarta del <lb></lb> Puligo è la Vergine col Bambino Gesù, <lb></lb> S. Bernardo e altri Santi.</s><s id="id2807705"> Alla quinta evvi <lb></lb> l'Annunziazione fatta da Sandro Botticelli. <lb></lb> Sopra la porta della Sagrestìa in una gran <lb></lb> tela è rappresentato S. Luigi Gonzaga in glo<lb></lb> ria di Atanasio Bimbacci.</s><s id="id2807723"> All'ultimo Alta<lb></lb> re è un Crocifisso scolpito in legno da Ber<lb></lb> nardo Buontalenti.</s><s id="id2764604"> Quindi ne segue la Cap<lb></lb> pella maggiore, degna in ogni sua parte di <lb></lb> ammirazione, nella quale stà riposto il Cor<lb></lb> po di S. Maria Maddalena de' Pazzi.</s><s id="id2764618"> Ella è <lb></lb> tutta incrostata di marmi misti, de' più no<lb></lb> bili, e de' più vaghi, che in tali edifizj s'ado<lb></lb> <arrow.to.target n="a101"></arrow.to.target> <pb pagenum="(109)"></pb> prino.</s><s id="id2764640"> Sono molto ammirabili dodici Colon<lb></lb> ne di diaspro di Sicilia, i capitelli, e imba<lb></lb> samenti delle quali son di bronzo dorato. <lb></lb> In alcuni ovati si vedono bassirilievi di <lb></lb> bronzo, esprimenti i fatti più segnalati del<lb></lb> la Santa, e questi ovati son retti da alcuni <lb></lb> Angioletti di marmo del Marcellini.</s><s id="id2786880"> Nelle <lb></lb> nicchie sono quattro statue di marmo, che <lb></lb> figurano le quattro Virtù più singolari, che <lb></lb> risplenderono in questa Vergine, che due <lb></lb> sono del Montauti, e le altre due furono <lb></lb> nel 1781. scolpite dal vivente Sig Innocen<lb></lb> zio Spinazzi.</s><s id="id2786903"> La Tavola dell' Altar maggio<lb></lb> re è di Ciro Ferri, rappresentante la Gloria <lb></lb> dei Santi con Gesù e Maria, con la Santa <lb></lb> genuflessa ai piedi della SS.</s><s id="id2786918"> Vergine, di cui <lb></lb> pure è il disegno, e l'architettura della Cap<lb></lb> pella.</s><s id="id2786929"> L'altre due Tavole laterali sono di <lb></lb> mano di Luca Giordano, e la Cupola è ope<lb></lb> ra di Piero Dandini.</s><s id="id2766787"> Non ci è cosa, che non <lb></lb> sia di gran pregio, avendo fatto a gara, per <lb></lb> abbellire questo Sacrario, l'esquisitezza dell' <lb></lb> opere, e la ricchezza de'materiali.</s><s id="id2766801"> Tornan<lb></lb> do verso la porta, nella prima Cappella vi <lb></lb> è una Tavola del Cavalier Curradi, ove di<lb></lb> pinse S. Maria Maddalena, che riceve il ve<lb></lb> lo da Maria, e dall' uno, e dall' altro lato, <lb></lb> due Virtù rappresentanti la Carità, e la <lb></lb> <arrow.to.target n="a102"></arrow.to.target> <pb pagenum="(110)"></pb> Verginità della Santa.</s><s id="id2766837"> Il tendone dell' Or<lb></lb> gano esprimente la Santa, comunicata per <lb></lb> mano di Nostro Signore è opera di Gio. Ba<lb></lb> tista Cipriani, opera unica in Firenze del <lb></lb> medesimo essendo morto in Londra nel <lb></lb> 1789.</s><s id="id2809121"> Nella seconda vi è la Visitazione di <lb></lb> S. Elisabetta di Domenico Ghirlandajo.</s><s id="id2809128"> Nel<lb></lb> la terza una statua di legno colorito, rap<lb></lb> presentante S. Sebastiano, e dai lati il <lb></lb> S. Rocco, e S. Ignazio sono di Raffaellino <lb></lb> del Garbo.</s><s id="id2809144"> Nella quarta vi è di Santi di Ti<lb></lb> to l'Orazione nell' Orto.</s><s id="id2809151"> Nella quinta dal <lb></lb> Beato Giovanni Angelico con mirabile dili<lb></lb> genza fu dipinta l'incoronazione di Maria. <lb></lb> Nell' ultima, di Cosimo Rosselli è la Madon<lb></lb> na, S. Maria Maddalena Penitente, e S. Ber<lb></lb> nardo.</s><s id="id2767487"> Il Monastero è amplo, e con un vasto <lb></lb> e vago giardino.</s><s id="id2767494"> Pietro Perugino dipinse <lb></lb> nel Capitolo alcuni Santi, e nel Refettorio <lb></lb> Raffaellino del Garbo, ed altri eccellen<lb></lb> ti Pittori.</s><s id="id2767507"> Quindi si trova il Monastero e <lb></lb> Chiesa di</s></p> <p id="id2767514" type="foot"><s id="id2767518"><foot.target id="a100"></foot.target>ta</s></p> <p id="id2767526" type="foot"><s id="id2767529"><foot.target id="a101"></foot.target>prino.</s></p> <p id="id2767537" type="foot"><s id="id2767541"><foot.target id="a102"></foot.target>Ver-</s></p> <p id="id2758494" type="main"><s id="id2758497">S. MARIA DI CANDELI, rifatta di nuovo <lb></lb> con stucchi dorati nel 1703., col disegno di <lb></lb> Giovan Batista Foggini.</s><s id="id2758507"> Merita di osservarsi <lb></lb> la Tavola dell'Altar maggiore rappresentan<lb></lb> te l'Assunzione di Maria opera del celebre <lb></lb> Gabbiani, oltre le altre tutte di valenti Pit<lb></lb> <arrow.to.target n="a103"></arrow.to.target> <pb pagenum="(111)"></pb> tori, la prima delle quali a mano destra rap<lb></lb> presentante Maria con S. Niccola è di Ago<lb></lb> stino Veracini .</s><s id="id2758543"> La seconda del Crocifisso <lb></lb> d' Alessandro Gherardini.</s><s id="id2758549"> A sinistra la pri<lb></lb> ma ov'è il Transito di S. Giuseppe è di <lb></lb> Tommaso Redi; la seconda di S. Agostino, <lb></lb> e S. Monaca è di Francesco Soderini.</s><s id="id2795664"> Quin<lb></lb> di uscendo a sinistra per la strada detra di <lb></lb> Pinti, è osservabile l'ampia</s></p> <p id="id2795674" type="foot"><s id="id2795678"><foot.target id="a103"></foot.target>tori,</s></p> <p id="id2795685" type="main"><s id="id2795689">ABITAZIONE già dei Caccini, oggi del Ver<lb></lb> naccia, a cui è unito un delizioso Giardi<lb></lb> no, e andando avanti s'incontra l'</s></p> <p id="id2795702" type="main"><s id="id2795706">ABITAZIONE del Cav.</s><s id="id2795709"> Antonio Morelli di <lb></lb> vago disegno di Gio.</s><s id="id2795715"> Batista Foggini, rim<lb></lb> petto alla quale col disegno del Sadler era <lb></lb> l'abitazione de'Paoli, ora dei Mormorai, e <lb></lb> ritornando per la Via di Cafaggiolo al Can<lb></lb> to alla Catena, trovasi una Chiesa intitolata <lb></lb> la SS.</s><s id="id2763456"> Annunziata, detta</s></p> <p id="id2763461" type="main"><s id="id2763464">ORBATELLO in cui all' Altare maggiore vi <lb></lb> è una Tavola rappresentante detto Santo <lb></lb> Mistero di mano di Pietro Cavallini Roma<lb></lb> no.</s><s id="id2763479"> Questo luogo fu fondato dal Nobile Nic<lb></lb> colò degli Alberti nel quale oltre la Chiesa <lb></lb> fece fare dentro a questo recinto varie ca<lb></lb> sette tutte unite con 200, stanze, che ser<lb></lb> vono per ricovero di donne senili o prive <lb></lb> del marito, o abbandonate dai parenti, co<lb></lb> <arrow.to.target n="a104"></arrow.to.target> <pb pagenum="(112)"></pb> me pure quivi sono altre abitazioni per <lb></lb> le fanciulle pericolate, che vanno quì se<lb></lb> gretamente a sgravarsi.</s><s id="id2788647"> Uscendo da que<lb></lb> sto luogo e voltando a man destra si <lb></lb> trova il</s></p> <p id="id2788658" type="foot"><s id="id2788661"><foot.target id="a104"></foot.target>me</s></p> <p id="id2788669" type="main"><s id="id2788672">MONASTERO, e Chiesa Parrocchiale de' Ca<lb></lb> maldolensi detta degli Angeli, stata di nuo<lb></lb> vo nel 1792. riaccomodata sull'ingresso, e <lb></lb> ridotta come è, sotto la direzione dell'Archi<lb></lb> tetto Giuseppe Rossi, essendo per l'avanti <lb></lb> distinto il ricetto per le Donne.</s><s id="id2799281"> La volta di <lb></lb> questa Chiesa fu dipinta a fresco da Alessan<lb></lb> dro Gherardini.</s><s id="id2799291"> Ci sono cinque Tavole de<lb></lb> gne di stima, la prima delle quali a man de<lb></lb> stra esprimente la Resurrezione di Lazzaro <lb></lb> è del Poccetti, di cui è la Cupoletta, e alcu<lb></lb> ne figure a fresco; la seconda è del Cavalier <lb></lb> Paggi, ove figurò la Santa Famiglia, che ri<lb></lb> torna d'Egitto; la terza è opera del Gambe<lb></lb> rucci, rappresentante la decollazione di San <lb></lb> Gio.</s><s id="id2799325"> Batista.</s><s id="id2799328"> All'Altar maggiore vi è d'Ales<lb></lb> sandro Allori l'Incoronazione di Maria; e in <lb></lb> ultimo vedesi il transito di S. Romualdo di <lb></lb> mano di Giuseppe Grifoni; sotto il di cui <lb></lb> Altare sono tre sacri Corpi dei Beati Silve<lb></lb> stro, e Jacopo, e della B. Paola dell' Ordine <lb></lb> Camaldolense.</s><s id="id2760240"> Quindi si entra nel nuovo <lb></lb> Cappellone del Santissimo, sotto il quale ci <lb></lb> <arrow.to.target n="a105"></arrow.to.target> <pb pagenum="(113)"></pb> sono altri quattro Corpi de'SS.</s><s id="id2760260"> Martiri Pro<lb></lb> to, Giacinto Nemesio, ed Eugenia.</s><s id="id2760266"> Late<lb></lb> ralmente ci sono due Altari, in quello a <lb></lb> mano destra avvi la superba Tavola di S. Mi<lb></lb> chele Arcangelo, che apparteneva alla sop<lb></lb> pressa Compagnìa dei Tessitori dipinta da <lb></lb> Jacopo d'Empoli per ordine del Granduca <lb></lb> Francesco I. Protettore di detta Confraterni<lb></lb> ta.</s><s id="id2800239"> L'altra Tavola rappresentante la Nativi<lb></lb> tà è opera di Francesco Rosselli; essendo <lb></lb> state dette due Tavole comprate da' Monaci <lb></lb> per abbellire il suddetto Cappellone.</s><s id="id2800253"> Nell' <lb></lb> ingresso della Sagrestìa ci è una Tavola che <lb></lb> si suppone del B. Angelico, che esisteva <lb></lb> nell' antica Cappella di S. Michele.</s><s id="id2800267"> Il Mona<lb></lb> stero è assai vago, e maestoso con tre Chio<lb></lb> stri, e Giardino fatto col disegno di Gherar<lb></lb> do Silvani, stato dipoi restaurato; e nella <lb></lb> Librerìa, ove si conservano rari MSS., è uno <lb></lb> sfondo di Antonio Puglieschi, e le due Isto<lb></lb> rie di Pietro Dandini.</s><s id="id2800293"> Sulla cantonata tra <lb></lb> via degli Alfani, e il Castellaccio si vede il <lb></lb> principio del Tempio della Famiglia degli <lb></lb> Scolari tanto lodato da Giorgio Vasari, ar<lb></lb> chitettura del Brunellesco.</s><s id="id2778883"> Di contro a que<lb></lb> sto Monastero corrisponde il</s></p> <p id="id2778890" type="foot"><s id="id2778894"><foot.target id="a105"></foot.target>sono</s></p> <p id="id2778901" type="main"><s id="id2778905">PALAZZO de'Marchesi Giugni, già de' Fi<lb></lb> renzuoli fatto col disegno dell'Ammannato.</s></p> <p id="id2778914" type="foot"><s id="id2778917">H E ri-</s></p> <pb pagenum="(114)"></pb><p id="id2778925" type="main"><s id="id2778929"> <lb></lb> E ritornando per via della Pergola si tro<lb></lb> va il gran</s></p> <p id="id2765428" type="main"><s id="id2765431">TEATRO per le Opere in Musica fatto fare <lb></lb> nel 1657. a spese del Principe Cardinale Gio. <lb></lb> Carlo de' Medici col disegno dell' Architetto <lb></lb> Pietro Tacca, nel luogo ove era un Tiratojo <lb></lb> per le Lane.</s><s id="id2765447"> Fu questo abbellito per le Noz<lb></lb> ze del Gran Principe Ferdinando con la <lb></lb> Principessa Violante di Baviera; e dipoi fu <lb></lb> nel 1756 rinnovato col disegno del Sig. Giu<lb></lb> lio Mannajoni; e nell'anno 1789. rifatto <lb></lb> quasi tutto di nuovo con l'accrescimento di <lb></lb> un ordine di palchi coll' assistenza del me<lb></lb> desimo Architetto Sig. Mannajoni, e vaga<lb></lb> mente dipinto per l'architettura e figure da <lb></lb> Luigi Ademollo Milanese.</s><s id="id2797641"> Quasi in faccia a <lb></lb> questa Via vi è il Palazzo Martellini gran<lb></lb> demente lodato dal Bocchi, rimpetto al quale <lb></lb> vi sono quelli del Turco Rosselli, e Gori . <lb></lb> Dalla destra parte si trova l'Arcispedale di</s></p> <p id="id2797659" type="main"><s id="id2797663">S. MARIA NUOVA, edificato da Folco Por<lb></lb> tinari nell' anno 1287.</s><s id="id2797670"> La facciata e Loggia <lb></lb> di questo edifizio, a cui fu dato principio <lb></lb> nell' anno 1611. col disegno e direzione del <lb></lb> celebre Buontalenti, e compita da Giulio <lb></lb> Parigi, è oltremodo mirabile.</s><s id="id2797687"> I Busti dei <lb></lb> quattro Granduchi che si vedono in questa <lb></lb> facciata sono; quello di Cosimo II. del Cac<lb></lb> <arrow.to.target n="a106"></arrow.to.target> <pb pagenum="(115)"></pb> cini; Ferdinando II. di Bartolommeo Cenni<lb></lb> ni; Cosimo III. di Carlo Marcellini, e Gio. <lb></lb> Gastone I. di Antonio Montauti.</s><s id="id2787753"> Resta nel <lb></lb> mezzo del Loggiato la Chiesa, nelle pareti <lb></lb> della quale furono dipinte due storie da Santi <lb></lb> di Bicci, che rappresentano la funzione della <lb></lb> Sagra, che fece Martino V. nel dì 8.</s><s id="id2787769"> Settem<lb></lb> bre 1420.</s><s id="id2787775"> Le altre lunette sono del Pomaran<lb></lb> cio, l'incoronazione di Maria sopra la Porta <lb></lb> è dipinta da Dello, e la Pittura della SS. An<lb></lb> nunziata in fondo al Loggiato, è di Taddeo <lb></lb> Zuccheri.</s><s id="id2787794"> Quattro belle Tavole adornano <lb></lb> gli Altari.</s><s id="id2787800"> A destra, la prima che rappre<lb></lb> senta Maria che porge il Bambino a S. An<lb></lb> tonio, con S. Francesco, e S. Niccolò, è di <lb></lb> mano di Felice Ficherelli, detto Felice Ri<lb></lb> poso, la seconda è del Paggi, quando Cristo <lb></lb> dice all'Infermo della Piscina, <emph type="italics">surge, tolle <lb></lb> grabatum tuum.</emph> A man sinistra la prima <lb></lb> Tavola rappresenta S. Lodovico Re di Fran<lb></lb> cia, che guarisce dalle gavine, è fattura del <lb></lb> Volterrano; e la seconda, ov' è dipinta la <lb></lb> Deposizione di Croce, è opera del Bronzino. <lb></lb> Vi si vedono alle pareti altre sei Tavole, <lb></lb> rappresentanti, una S. Barbera nell' atto del <lb></lb> Martirio di mano di Lodovico Buti; S. Ma<lb></lb> ria Maddalena Penitente, e più figure di <lb></lb> bambini in ginocchioni supposti ritratti del<lb></lb> <arrow.to.target n="a107"></arrow.to.target> <pb pagenum="(116)"></pb> la Famiglia Portinari, di mano di Andrea <lb></lb> del Castagno; altra rappresentante la Ver<lb></lb> gine col Bambino, e diverse Sante, opera <lb></lb> di Alessandro Allori; sotto la mensa dell' <lb></lb> Altar maggiore si vede un S. Egidio dipin<lb></lb> to da Diacinto Gimignani; altra esprimente <lb></lb> la Natività del Signore di Domenico Vene<lb></lb> ziano; altra la fuga in Egitto, S. Antonio <lb></lb> Abate, e più giovanetti opera di detto Do<lb></lb> menico Veneziano, e finalmente altro qua<lb></lb> dro rappresentante l'Assunzione, di mano <lb></lb> dell'Empoli.</s><s id="id2827802"> All'Altar maggiore fabbricato <lb></lb> di marmi Carraresi, intarsiati di bellissime <lb></lb> pietre, vi è un Ciborio di pietre pregiabili. <lb></lb> Da un lato della Chiesa è lo Spedale degli <lb></lb> Uomini, e dall'altro quello delle Donne, <lb></lb> ove ci sono 1034.</s><s id="id2819015"> Letti.</s><s id="id2819018"> Molte altre sono le <lb></lb> stanze, e le abitazioni con bell' ordine di<lb></lb> sposte , acciò facile riesca agli Astanti il <lb></lb> provvedere gl' infermi di quanto loro abbi<lb></lb> sogna.</s><s id="id2819036"> In questo convivono moltissimi Gio<lb></lb> vani, che da varie parti anco fuori della <lb></lb> Toscana concorrono, per apprendere la pra<lb></lb> tica della Medicina e della Chirurgìa sotto <lb></lb> la disciplina dei primarj Professori che vi <lb></lb> si stipendiano; e prestando nel medesimo <lb></lb> tempo il loro servizio, sempre lo rendono <lb></lb> più celebre, essendone in tutti i tempi usci<lb></lb> <arrow.to.target n="a108"></arrow.to.target> <pb pagenum="(117)"></pb> ti Maestri eccellenti.</s><s id="id2843800"> Molti ancora sono i <lb></lb> Serventi, che assistono notte, e giorno; e <lb></lb> molti i Medici, che intervengono alla cura <lb></lb> di questi infermi.</s><s id="id2843812"> E` sorprendente altresì la <lb></lb> pulizia, il metodo, ed il buon ordine di <lb></lb> questo Spedale, per gli ottimi Regolamenti <lb></lb> stati introdotti da pochi anni in quà, e pub<lb></lb> blicati con le stampe.</s><s id="id2843830"> Nella Cncina fu fatto <lb></lb> costruire un Cammino di un modello parti<lb></lb> colare inventato dal Sig. Pietro Giuntini So<lb></lb> printendente alla Spezierìa .</s><s id="id2843845"> Per verità que<lb></lb> sto è uno dei più vasti, belli, e puliti Spe<lb></lb> dali che possa vantar l' Europa .</s><s id="id2808906"> Ci è pure <lb></lb> una Librerìa di buoni Libri spettanti alla <lb></lb> Medicina, Chirurgìa, Istoria Naturale ec., <lb></lb> ed un Teatro anatomico, e un Orto Botta<lb></lb> nico.</s><s id="id2808924"> Nell' ingresso che conduce al cortile, <lb></lb> e alle superiori abitazioni, vi è da osserva<lb></lb> re, oltre una lapida sepolcrale antichissima, <lb></lb> fermata nella parete a mano destra, ove è <lb></lb> la figura di Madonna Tessa promotrice di <lb></lb> questo Spedale, un Tabernacolo dipinto a <lb></lb> fresco, rappresentante la Carità, opera in<lb></lb> signe di Giovanni da S. Giovanni , ed a man <lb></lb> sinistra sotto la loggetta nell' Orticello vi è <lb></lb> rappresentato da Baccio della Porta il Giu<lb></lb> dizio finale, quale lasciato dal pittore im<lb></lb> perfetto, nel vestir l' abito Domenicano, fu <lb></lb> <arrow.to.target n="a109"></arrow.to.target> <pb pagenum="(118)"></pb> terminato da Mariotto Albertinelli.</s><s id="id2789936"> In fon<lb></lb> do nel detto Cortile, vedesi la Samaritana <lb></lb> al Pozzo, opera a fresco di Alessandro Bron<lb></lb> zino.</s><s id="id2789950"> In faccia allo Spedale vi è il Conven<lb></lb> to delle Monache serventi al medesimo <lb></lb> Uscendo si trova in vicinanza il</s></p> <p id="id2789962" type="foot"><s id="id2789965"><foot.target id="a106"></foot.target>cini;</s></p> <p id="id2789973" type="foot"><s id="id2789977"><foot.target id="a107"></foot.target>H a la</s></p> <p id="id2789984" type="foot"><s id="id2827471"><foot.target id="a108"></foot.target>ti</s></p> <p id="id2827478" type="foot"><s id="id2827482"><foot.target id="a109"></foot.target>ter-</s></p> <p id="id2827489" type="main"><s id="id2827493">TEATRO degl' Intrepidi detto della Pallac<lb></lb> corda per esservi stata in avanti una grande <lb></lb> stanza destinata a tal giuoco, stato fabbri<lb></lb> cato nel 1779.</s><s id="id2827508"> Nella vicina strada di Borgo <lb></lb> degli Albizzi si trova il</s></p> <p id="id2827515" type="main"><s id="id2827519">PALAZZO Valori, passato già ne' Guicciar<lb></lb> dini, ed oggi negli Altoviti; nella facciata <lb></lb> del quale sopra varj pilastri si vedono scol<lb></lb> piti in marmo i Ritratti di quindici Uomini <lb></lb> illustri di questa nostra Città, a foggia de' <lb></lb> termini degli Antichi.</s><s id="id2803379"> Gli uomini illustri <lb></lb> sono gli appresso: cioè, nel primo da basso <lb></lb> l' Accursio, il Torrigiano, Marsilio Ficino, <lb></lb> Donato Acciajuoli, e Pier Vettori: nell' or<lb></lb> dine di mezzo, Amerigo Vespucci, Leon Ba<lb></lb> tista Alberti, Francesco Guicciardini, Mar<lb></lb> cello Adriani, e Don Vincenzio Borghini. <lb></lb> Nel superiore, Dante, Petrarca, Boccaccio, <lb></lb> Monsig.</s><s id="id2803411"> Gio. della Casa, e Luigi Alamanni (1). <lb></lb> <arrow.to.target n="a110"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2803422" type="foot"><s id="id2803426"><foot.target id="a110"></foot.target>In</s></p> <p id="id2803433" type="main"><s id="id2813526">(1) Di questi Ritratti d' Uomini celebri si tro<lb></lb> va stampato nel 1604 un Trattato con le Vite <lb></lb> di essi, descritto da Filippo Valori col titolo di <lb></lb> <emph type="italics">Termini di mezzo rilievo ec.</emph> <lb></lb> <pb pagenum="(119)"></pb> In questo Palazzo vi è uno stupendo Qua<lb></lb> dro rappresentante il Ritratto di Raffaello <lb></lb> da Urbino fatto di sua mano.</s><s id="id2813562"> Quivi sotto <lb></lb> una finestra terrena è un' Inscrizione, e in <lb></lb> mezzo della Via una lastra di marmo, po<lb></lb> sta in memoria del Miracolo di S. Zanobi <lb></lb> operato in questo luogo, nell' aver risusci<lb></lb> tato un Fanciullo.</s><s id="id2813584"> Appresso sono le</s></p> <p id="id2754308" type="main"><s id="id2754311">ABITAZIONI de' Montalvi, e de' Pazzi, <lb></lb> ambedue disegno dell' Ammannato, e due <lb></lb> stemmi di mano del Donatello, e dipoi <lb></lb> vi sono i</s></p> <p id="id2754325" type="main"><s id="id2754329">PALAZZI Strozzi, e quello del Quaratesi, <lb></lb> che era anticamente della Famiglia dei Paz<lb></lb> zi colla loro Arme, e perciò si appella il <lb></lb> Canto de' Pazzi, e precedentemente dicevasi <lb></lb> Canto del Papa.</s><s id="id2754347"> Il Palazzo Strozzi, che non <lb></lb> è terminato fu fabbricato col disegno dello <lb></lb> Scamozzi.</s><s id="id2754357"> Le finestre a terreno sono del <lb></lb> Buontalenti, e del Caccini è il Portone prin<lb></lb> cipale.</s><s id="id2754367"> La facciata di verso il Borgo degli <lb></lb> Albizzi è opera del Buontalenti, ed è degna <lb></lb> di lode.</s><s id="id2796895"> Il Cortile del medesimo Palazzo fu <lb></lb> fatto con disegno di Lodovico Cigoli; poco <lb></lb> distante si trova il</s></p> <p id="id2796906" type="main"><s id="id2796910">PALAZZO già dei Duchi Salviati, oggi del <lb></lb> Cav.</s><s id="id2796917"> Ricciardi.</s><s id="id2796920"> Quivi nacque Maria d' Jaco<lb></lb> po Salviati, che fu madre del Gran-Duca <lb></lb> <arrow.to.target n="a111"></arrow.to.target> <pb pagenum="(120)"></pb> Cosimo I. Quindi appresso può vedersi la <lb></lb> Chiesa della</s></p> <p id="id2796944" type="foot"><s id="id2796948"><foot.target id="a111"></foot.target>Co-</s></p> <p id="id409308" type="main"><s id="id409312">MADONNA DE' RICCI stata rimodernata nel <lb></lb> 1772. a stucchi, ove abitano i Cherici Re<lb></lb> golari Ministri degl' Infermi, comunemente <lb></lb> detti Padri del Buon morire, perchè assisto<lb></lb> no i moribondi, essendo passati gli Scolopj <lb></lb> che quivi abitavano nel Collegio che era de' <lb></lb> Gesuiti.</s><s id="id409337"> A questa Chiesa precede una Log<lb></lb> gia con colonne di pietra serena disegno di <lb></lb> Gherardo Silvani.</s><s id="id409347"> Ci sono alcune Pitture <lb></lb> degne di osservazione.</s><s id="id409353"> La prima Cappella a <lb></lb> mano destra della Santa Famiglia è opera di <lb></lb> Matteo Bonechi, ne segue la Cappella dedi<lb></lb> cata ai Santo Fondatore dipinto da Antonio <lb></lb> Bettini.</s><s id="id409370"> All' Altare maggiore evvi un' Im<lb></lb> magine di Maria, con vago adornamento <lb></lb> tutto messo a oro.</s><s id="id2809663"> Ritornando verso la Por<lb></lb> ta evvi la Tavola del Paralitico davanti a <lb></lb> Cristo, del Cav.</s><s id="id2809673"> Curradi.</s><s id="id2809676"> Lo sfondo è di Lo<lb></lb> renzo del Moro.</s><s id="id2809682"> In Sagrestìa vi è l' antica <lb></lb> Tavola che era all' Altar maggiore rappre<lb></lb> sentante il Padre Eterno dipinto da France<lb></lb> sco Mati.</s><s id="id2809697"> Essendo stata incorporata la con<lb></lb> tigua antica Chiesa Parrocchiale di S. Maria <lb></lb> Alberighi, serve adesso per una comoda Sa<lb></lb> grestìa.</s><s id="id2809711"> Tornando indietro e voltando a si<lb></lb> nistra dal Canto de' Pazzi, si trova <lb></lb> <arrow.to.target n="a112"></arrow.to.target> <pb pagenum="(121)"></pb> S. MARIA in Campo, e nel Palazzo conti<lb></lb> guo abita il Vescovo di Fiesole; e quantun<lb></lb> que sia nel mezzo della Città, questa Chie<lb></lb> sa col Palazzo è Diocesi Fiesolana .</s><s id="id2769129"> Vi<lb></lb> cino è il</s></p> <p id="id2769136" type="foot"><s id="id2769140"><foot.target id="a112"></foot.target>S. MA-</s></p> <p id="id2769148" type="main"><s id="id2769151">PALAZZO dei Guadagni fabbricato nello <lb></lb> scorso secolo col disegno del Silvani.</s><s id="id2769158"> Dopo è</s></p> <p id="id2769162" type="main"><s id="id2769166">L' OPERA del Duomo, dove si conserva<lb></lb> no, oltre i ricchissimi Arredi Sacri, molte <lb></lb> statue, e bassirilievi di pregio, ed un Ar<lb></lb> chivio di grande importanza.</s><s id="id2810823"> A questa fu <lb></lb> unita la Zienda dell' Opera di S. Giovanni, <lb></lb> con unire i Cappellani di quest' Oratorio a <lb></lb> quelli della Metropolitana ; e soprintende <lb></lb> agli edifizj pubblici dell' Arte della Lana <lb></lb> essendovi stato incorporato il di lei Patri<lb></lb> monio.</s><s id="id2810846"> Quivi si conservano tutti i Libri, <lb></lb> col Registro dei nomi di tutti i Battezzati <lb></lb> in Firenze.</s><s id="id2810856"> E quì daremo fine al Quartier <lb></lb> S. Giovanni.</s></p> <p id="id2810863" type="main"><s id="id2810867">QUARTIERE S. CROCE.</s></p> <p id="id2810871" type="main"><s id="id2810875">SANTA CROCE de' Minori Conventuali.</s><s id="id2812387"> In <lb></lb> questo Tempio magnifico, lungo dugen<lb></lb> toquaranta braccia, e largo settanta, s' en<lb></lb> tra per tre porte di faccia.</s><s id="id2812401"> Sopra quella di <lb></lb> mezzo osserveremo una Statua di bronzo, <lb></lb> <arrow.to.target n="a113"></arrow.to.target> <pb pagenum="(122)"></pb> opera di Donatello, che rappresenta S. Lo<lb></lb> dovico Arcivescovo di Tolosa.</s><s id="id2812424"> Sotto il co<lb></lb> mignolo della facciata avvi il Nome di <lb></lb> Gesù collocatovi da S Bernardino da Siena <lb></lb> nel 1437. anno di pestilenza.</s><s id="id2812438"> Fu dato prin<lb></lb> cipio alla fabbrica di questo Tempio nell' <lb></lb> anno 1294. col disegno di Arnolfo, che fu <lb></lb> l' Architetto del Duomo; e fu dipoi restau<lb></lb> rato e abbellito d' ordine di Cosimo I. col di<lb></lb> segno delle nuove Cappelle da Giorgio Va<lb></lb> sari.</s><s id="id2776964"> I Forestieri concorrono a questa Chie<lb></lb> sa, per rimirare le bellissime Tavole, nelle <lb></lb> quali la Passione, la Morte, e Resurrezione <lb></lb> del Signore, sono state mirabilmente rap<lb></lb> presentate da' primi Artefici di quei tempi. <lb></lb> Nella prima Tavola, che si trova a man de<lb></lb> stra, accanto alla Porta è dipinta la deposi<lb></lb> zione dalla Croce, di mano di Francesco <lb></lb> Salviati; la seconda dov' è la Crocifissione ò <lb></lb> di Santi di Tito; presso la quale è il sepol<lb></lb> cro di Michelagnolo Buonarroti Gentiluomo <lb></lb> Fiorentino, Pittore, Scultore, ed Architet<lb></lb> to di sì gran nome, ed eccellenza.</s><s id="id2777014"> Vedonsi <lb></lb> a piè dell' Urna tre belle Statue di marmo, <lb></lb> che rappresentano la Scultura, l' Architettu<lb></lb> ra, e la Pittura in atto compassionevole: e <lb></lb> sopra l' Urna, la testa, ed il busto di mar<lb></lb> mo del Buonarroti, Fu quest' opera fatta da <lb></lb> <arrow.to.target n="a114"></arrow.to.target> <pb pagenum="(123)"></pb> tre Maestri, cioè Giovanni dell' Opera, Va<lb></lb> lerio Cioli, e Batista del Cavaliere, del pri<lb></lb> mo del quali è la Statua dell' Architettura, <lb></lb> del secondo quella della Scultura, e del ter<lb></lb> zo quella della Pittura; e di lui è pure il <lb></lb> Ritratto di Michelagnolo.</s><s id="id2760757"> Nella base di <lb></lb> questo Mausoleo vi si legge la seguente In<lb></lb> scrizione:</s></p> <p id="id2777361" type="foot"><s id="id2777364"><foot.target id="a113"></foot.target>ope-</s></p> <p id="id2777371" type="foot"><s id="id2777375"><foot.target id="a114"></foot.target>tre</s></p> <p id="id2777382" type="main"><s id="id2777386"><emph type="italics">D. O. M. <lb></lb> Michaeli Angelo Bonarotio <lb></lb> E vetusta Simoniorum Familia <lb></lb> Sculptori, Pictori, & Architecto <lb></lb> Fama omnibus notissimo <lb></lb> Leonardus Patruo Amatiss., & de se optime merito <lb></lb> Translatis Roma ejus ossibus , at que in hoc Templo <lb></lb> Majorum suorum sepulcro conditis <lb></lb> Exortante Sereniss.</emph></s><s id="id2777419"> <emph type="italics">Cosmo I. Med.</emph></s><s id="id2747529"> <emph type="italics">Magne Etr.</emph></s><s id="id2747536"> <emph type="italics">Duce <lb></lb> P. C. <lb></lb> An. Sal. MDLXX.</emph></s><s id="id2747550"> <emph type="italics">Vixit An. LXXXVIII.</emph></s><s id="id2747558"> <emph type="italics">Dies XV.</emph></s></p> <p id="id2747567" type="main"><s id="id2747571">Dicontro a questo Sepolcro alla prima Co<lb></lb> lonna sopra una pila dell' Acqua Santa è <lb></lb> una Vergine di marmo in bassorilievo, la<lb></lb> vorata da Antonio Rossellino, che resta so<lb></lb> pra ove fu sepolto Francesco Nori stato uc<lb></lb> ciso nella congiura de' Pazzi.</s><s id="id2793336"> Segue la terza <lb></lb> Cappella, dov' è dipinto da Giorgio Vasari <lb></lb> Cristo quando porta la Croce al Calvario. <lb></lb> Sono dipoi osservabili le memorie del dot<lb></lb> tissimo Antiquario Senator Filippo Buonar<lb></lb> <arrow.to.target n="a115"></arrow.to.target> <pb pagenum="(124)"></pb> roti, e del famoso Bottanico Pietro Micheli. <lb></lb> La quarta Tavola rappresenta l' <emph type="italics">Ecce Homo,</emph> <lb></lb> d' Jacopo di Meglio Quivi appresso si vede <lb></lb> il Busto, e Memoria del Medico, e Anti<lb></lb> quario Antonio Cocchi.</s><s id="id2793388"> Alessandro del Bar<lb></lb> biere dipinse la quinta in cui si figura la <lb></lb> flagellazione alla Colonna.</s><s id="id2793398"> Dopo il corso di <lb></lb> anni 266. della morte del famoso Segreta<lb></lb> rio, Istorico, e Politico Fiorentino Niccolò <lb></lb> Machiavelli, il quale morì il dì 22.</s><s id="id2751636"> Giu<lb></lb> gno 1527; neli' anno 1787. a spese di varj <lb></lb> Eruditi fu posto in questa Chiesa un Mauso<lb></lb> leo di marmi, scolpito dal vivente Inno<lb></lb> cenzio Spinnazzi, e gli ornati della pittura <lb></lb> sono dei Sigg.</s><s id="id2751656"> Molinelli, e Castagnoli, con <lb></lb> l' appiè Epigrafe:</s></p> <p id="id2751664" type="foot"><s id="id2751668"><foot.target id="a115"></foot.target>roti,</s></p> <p id="id2751676" type="main"><s id="id2751679"><emph type="italics">Tanto nomini nullum par Elogium <lb></lb> Nicolaus Machiavelli <lb></lb> Objt An. A. P. V. MDXXVII.</emph></s></p> <p id="id2743777" type="main"><s id="id2743781">Quindi vedesi la Tavola nella quale Andrea <lb></lb> del Minga dipinse il Signore orante nell' Or<lb></lb> to.</s><s id="id2743791"> Appresso è la Cappella dei Cavalcanti, <lb></lb> ove si ammira scolpita in marmo da Dona<lb></lb> tello la Vergine Annunziata dall' Angelo, e <lb></lb> il S. Francesco, e S. Gio.</s><s id="id2743806"> Batista dipinti pres<lb></lb> so la medesima sono di Andrea del Casta<lb></lb> gno.</s><s id="id2743816"> Passata la porta del Chiostro vi è il <lb></lb> Sepolcro di Leonardo Bruni Aretino, Scrit<lb></lb> <arrow.to.target n="a116"></arrow.to.target> <pb pagenum="(125)"></pb> tore d' Istorie, il tutto scolpito da Bernardo <lb></lb> Rossellino, discepolo di Donatello.</s><s id="id2798252"> La Ma<lb></lb> donna, che sopra si vede è d' Andrea Ver<lb></lb> rocchio.</s><s id="id2798262"> La settima Cappella ha una Tavola <lb></lb> cominciata dal Cigoli, e finita dal Biliver<lb></lb> ti, in cui si rappresenta l' entrata di Cristo <lb></lb> in Gerusalemme.</s><s id="id2798276"> Nella Croce della Navata <lb></lb> trovasi la Cappella dei Barberini, dov' è se<lb></lb> polto Francesco da Barberino, Dottore, e <lb></lb> Poeta, ed in essa è una Tavola dipinta dal <lb></lb> Naldini, che rappresenta quando S. France<lb></lb> sco riceve le Stimate.</s><s id="id2798298"> Passata questa, viene <lb></lb> la Cappella de' Castellani, ov' è un Sepolcro <lb></lb> di paragone del Cavalier Vanni: la volta è <lb></lb> dello Starnina; e la Tavola all' Altare rap<lb></lb> presentante la Nascita di Gesù è di Giulia<lb></lb> no Bugiardini.</s><s id="id2780847"> Poscia in testa alla Crociata <lb></lb> vedesi la Cappella de' Baroncelli, ove oltre <lb></lb> le antiche pitture delle pareti dipinte da <lb></lb> Taddeo Gaddi; vi si conserva ancora sull' <lb></lb> Altare la stimatissima Tavola di Giotto, ove <lb></lb> dipinse l' incoronazione di Maria, col Para<lb></lb> diso, molti Santi, e Angeli vagamente fatti <lb></lb> sotto alla quale a caratteri d' oro vi si leg<lb></lb> ge: <emph type="italics">Opus Magistri Jocti.</emph> Di quì entrando <lb></lb> nella Sagrestìa piacerà il vedere negli ar<lb></lb> mari della medesima 26.</s><s id="id2780893"> Storiette del detto <lb></lb> Giotto bellissime, e ben conservate, la me<lb></lb> <arrow.to.target n="a117"></arrow.to.target> <pb pagenum="(126)"></pb> tà esprimenti diversi fatti della Vita di Cri<lb></lb> sto, e altrettanti di S. Francesco.</s><s id="id2743168"> La Tavola <lb></lb> all' Altare con Maria e 4.</s><s id="id2743174"> Santi, con tutte <lb></lb> le pitture nelle pareti è opera di Taddeo <lb></lb> Gaddi, nel Cancello della quale in lettere <lb></lb> Gotiche dorate, vi si dice esser questa Cap<lb></lb> pella stata dedicata alla Natività di Maria, <lb></lb> e S. Maria Maddalena da Lapo Rinuccini. <lb></lb> La Cappella de' Medici del Noviziato è ar<lb></lb> chitettura di Michelozzo, fatta fare da Co<lb></lb> simo de' Medici Padre della Patria, la por<lb></lb> ta della quale è assai lodata dal Vasari.</s><s id="id2743212"> La <lb></lb> Tavola dell' Altare è dipinta da Fra Filippo <lb></lb> Lippi, in cui vedesi Maria con Gesù, e i <lb></lb> Santi Cosimo, e Damiano, e il grado di que<lb></lb> sto Altare è dipinto da Francesco detto Pe<lb></lb> sellino.</s><s id="id2792826"> Uscendo dalla Sagrestìa vi è da os<lb></lb> servare la seconda Cappella de' Riccardi, <lb></lb> tutta incrostata di marmi, e ornata di belle <lb></lb> pitture; la prima delle quali in <emph type="italics">cornu Evan<lb></lb> gelii</emph> rappresentante S. Lorenzo, che distri<lb></lb> buisce le limosine, è del Passignano.</s><s id="id2792854"> La Ta<lb></lb> vola dell' Altare rappresentante S. Elena, è di <lb></lb> Gio.</s><s id="id2792864"> Biliverti, e l' altro laterale con S. Fran<lb></lb> cesco orante, di Matteo Rosselli, e le pitture <lb></lb> a fresco della Vita dell' Apostolo S. Andrea, <lb></lb> e quelle della volta sono di Giovanni da San <lb></lb> Giovanni.</s><s id="id2827811"> Alla Cappella di S. Francesco, il <lb></lb> <arrow.to.target n="a118"></arrow.to.target> <pb pagenum="(127)"></pb> Ritratto di detto Santo è di Cimabue.</s><s id="id2827828"> Pas<lb></lb> sate queste cinque Cappelle, tre delle quali <lb></lb> vedevansi una volta dipinte da Giotto, si <lb></lb> giunge all' Altar maggiore, fatto costruire <lb></lb> nella forma che si vede nel 1569, in cui di <lb></lb> presente conservansi le Ossa della Beata Umi<lb></lb> liana de' Cerchi Terziaria del detto Ordi<lb></lb> ne, vissuta nel secolo XIII.</s><s id="id2827855"> Dietro al me<lb></lb> desimo nella parete del Coro è di mano di <lb></lb> Agnolo Gaddi dipinta l' Istoria dell' Inven<lb></lb> zione della S. Croce; e passate cinque altre <lb></lb> Cappelle state alcune dipinte dal Gaddi, e <lb></lb> da Giotto, si trova la magnifica Cappella <lb></lb> de' Niccolini, eretta col disegno dell' Archi<lb></lb> tetto Gio.</s><s id="id2819075"> Antonio Dosio.</s><s id="id2819078"> E tutta incrosta<lb></lb> ta di marmi Carraresi, bianchi, e misti, ma <lb></lb> di sì nobile e diligente lavoro, che non può <lb></lb> l' uomo desiderare di vantaggio.</s><s id="id2819093"> Di mano <lb></lb> del Francavilla sono le cinque Statue di <lb></lb> marmo, che una figura Aron , l' altra Mosè, <lb></lb> la terza rappresenta la Verginità, la quarta <lb></lb> la Prudenza, e la quinta l' Umiltà.</s><s id="id2819111"> Le due <lb></lb> Tavole dipinte dell' Assunzione, e Incoro<lb></lb> nazione di Maria, sono di mano di Alessan<lb></lb> dro Allori, e le pitture a fresco della Cu<lb></lb> pola, e le 4.</s><s id="id2819129"> Sibille dei peducci sono del <lb></lb> Volterrano, con sì gran perfezione condot<lb></lb> te, che queste sole basterebbero per eter<lb></lb> <arrow.to.target n="a119"></arrow.to.target> <pb pagenum="(128)"></pb> nargli la fama.</s><s id="id412143"> Vedesi all' Altare seguente <lb></lb> il celebre Crocifisso di Donatello, che è nel<lb></lb> la Cappella in testa della Crociata; e dipoi <lb></lb> alla seguente Cappella Salviati quella loda<lb></lb> tissima Tavola di Giacomo Ligozzi Verone<lb></lb> se, ove ha rappresentato il martirio di S. Lo<lb></lb> renzo.</s><s id="id412169"> Indi ne viene di mano del Cigoli la <lb></lb> SS.</s><s id="id412175"> Trinità con Cristo morto, opera stupen<lb></lb> dissima; e quindi il deposito della Marche<lb></lb> sa Maria Settimia Venturi Salviati; e segui<lb></lb> tando fino ad uscir di Chiesa, per le altre <lb></lb> sette dell' istesso ordine, e architettura delle <lb></lb> prime; trovasi una Tavola di mano del Va<lb></lb> sari, dov' è dipinta la Venuta dello Spirito <lb></lb> Santo.</s><s id="id2812738"> Allato a questo Altare, e dirimpetto <lb></lb> al Sepolcro il Leonardo Aretino è quello di <lb></lb> Carlo Marzuppini parimente Aretino, Poe<lb></lb> ta, e Segretario della Repubblica, stupendo <lb></lb> lavoro di Desiderio da Settignano.</s><s id="id2812756"> Quin<lb></lb> di passata la porta laterale, che resta sot<lb></lb> to l' Organo, avvi una Cappella detta della <lb></lb> Concezione, dipinta da Giotto, che fu ador<lb></lb> nata, come si vede nel 1592. col disegno di <lb></lb> Filippo Baglioni Architetto.</s><s id="id2812777"> Questa Cappel<lb></lb> la era anticamente della Famiglia de' Ma<lb></lb> chiavelli, avanti la quale verso la porta la<lb></lb> terale fu sepolto il celebre Niccolò Machia<lb></lb> velli, ove esisteva la di lui arme in pietra, <lb></lb> <arrow.to.target n="a120"></arrow.to.target> <pb pagenum="(129)"></pb> stata pochi anni addietro levata nell' aboli<lb></lb> zione delle sepolture.</s><s id="id2843738"> Ne segue l' Ascensio<lb></lb> ne di Cristo, opera di Gio.</s><s id="id2843745"> Stradano; e di<lb></lb> poi osservasi il Deposito del Consigliere An<lb></lb> giolo Tavanti, il di cui ritratto è scolpito <lb></lb> dallo Spinazzi, e gli altri lavori di marmi <lb></lb> del Giannozzi.</s><s id="id2843762"> Dopo trovasi il S. Tomma<lb></lb> so, che tocca la Piaga al risorto Maestro di <lb></lb> mano del Vasari.</s><s id="id2843772"> Indi vedesi il Mausoleo <lb></lb> del celebre Dottore Gio.</s><s id="id2843779"> Lami con la di lui <lb></lb> figura maggior del naturale, il tutto scolpi<lb></lb> to dal sopradetto Spinazzi col disegno del <lb></lb> Senatore Gio.</s><s id="id2819902"> Batista Nelli.</s><s id="id2819904"> Degne di som<lb></lb> ma stima sono le due Tavole seguenti, am<lb></lb> bedue di Santi di Tito, ove nella prima <lb></lb> rappresentò Nostro Signore, che si palesa <lb></lb> a' due Discepoli nella Cena d' <emph type="italics">Emaus,</emph> e nell' <lb></lb> altra con ammirabile invenzione, e dise<lb></lb> gno, ha espressa la di lui gloriosa Resurre<lb></lb> zione; In mezzo a dette due Cappelle esi<lb></lb> stono le memorie del Marchese Vincenzio <lb></lb> Giugni, e dell' Architetto Alessandro Gali<lb></lb> lei di mano di Girolamo Ticciati; e dopo la <lb></lb> seguente Cappella si trova il Sepolcro del fa<lb></lb> mosissimo Galileo, dove è ancora il celebre <lb></lb> Mattematico Vincenzio Viviani, e che ordi<lb></lb> nò questo Deposito al suo Maestro, al che <lb></lb> fu data esecuzione l' anno 1737. a spese del<lb></lb> <arrow.to.target n="a121"></arrow.to.target> <pb pagenum="(130)"></pb> la Famiglia Nelli erede di quella del Vivia<lb></lb> ni.</s><s id="id2798419"> Il disegno è di Giulio Foggini, la qua<lb></lb> dratura di Anton Maria Fortini; il Busto di <lb></lb> Gio.</s><s id="id2798429"> Battista Foggini; l' Astronomìa di Vin<lb></lb> cenzio Foggini suo figlio, e la Geometrìa di <lb></lb> Girolamo Ticciati.</s><s id="id2798440"> Finalmente l' ultima di <lb></lb> questa Navata è di Batista Naldini, ove effi<lb></lb> giò Cristo che dalla Croce è condotto al Se<lb></lb> polcro; dopo di essa in fine della Chiesa è <lb></lb> il Busto, e Inscrizione del Senatore e Poeta <lb></lb> Vincenzio Filicaja, che era nella Chiesa di <lb></lb> S. Pier Maggiore rovinata nel dì 4. di Lu<lb></lb> glio dell' anno 1784.</s><s id="id2819975"> Quindi passata la prima <lb></lb> porta vedesi nella discesa al Limbo de' Santi <lb></lb> Padri prodigiosamente espressa da Agnolo <lb></lb> Bronzino, a quale perfezione arrivasse con <lb></lb> l' arte in così ammirabil lavoro.</s><s id="id2819991"> Nè debbo <lb></lb> tralasciare una Pietà del medesimo Bronzi<lb></lb> no nel secondo pilastro a mano manca.</s><s id="id2820001"> Ol<lb></lb> tre a tante singolari pitture descritte, se ne <lb></lb> trovano nel Convento alcune di Cimabue, e <lb></lb> di Giotto, le quali meritano di essere tenu<lb></lb> te in grande stima, per la venerazione, che <lb></lb> si dee a quei due primi Maestri, e Restau<lb></lb> ratori della Pittura.</s><s id="id2820026"> E' altresì osservabile il <lb></lb> Pergamo di marmo di Seravezza, e vaga<lb></lb> mente intagliato da Benedetto da Majano. <lb></lb> Sono in esso cinque Storiette de' fatti più <lb></lb> <arrow.to.target n="a122"></arrow.to.target> <pb pagenum="(131)"></pb> singolari di S Francesco, scolpite in basso<lb></lb> rilievo, e così felicemente, che non hanno <lb></lb> prezzo.</s><s id="id2762788"> Ne' vani, che sono in mezzo de' bec<lb></lb> catelli, si vedono cinque statuette a sedere <lb></lb> di bellezza straordinaria, che rappresentano <lb></lb> la Fede, la Speranza, la Carità, la Fortez<lb></lb> za, e la Giustizia.</s><s id="id2762805"> Più ammirabile però fu <lb></lb> l' artifizio usato nell' adattar questo Perga<lb></lb> mo ad una colonna, nella quale rimane in<lb></lb> cassato, e per una scala acconciavi dentro <lb></lb> vi si ascende.</s><s id="id2815390"> Alla grandezza della Chiesa <lb></lb> corrisponde il Convento, con moltissime co<lb></lb> mode abitazioni.</s><s id="id2815401"> In questa Chiesa, e nei suoi <lb></lb> Cimiteri era una quantità considerabile di <lb></lb> Sepolture fino al sorprendente numero di <lb></lb> 2021, e di memorie di Famiglie primarie, <lb></lb> e d' insigni Soggetti di Firenze, e l' altrove. <lb></lb> Sisto V. nel tempo, che fu Religioso, per <lb></lb> molti anni quivi abitò, leggendo Filosofia. <lb></lb> La Libreria di antichissimi manoscritti, che <lb></lb> possedeva questo Convento, fu nel 1766. <lb></lb> trasportata nella Biblioteca di S. Lorenzo, <lb></lb> essendoci rimasto per uso dei Religiosi un <lb></lb> numero non indifferente di ottimi libri im<lb></lb> pressi.</s><s id="id2815446"> Il Noviziato fu fatto edificare con <lb></lb> gran magnificenza a proprie spese da Cosi<lb></lb> mo Padre della Patria, e nel Chiostro ap<lb></lb> presso la Chiesa vi è la celebre Cappella fat<lb></lb> <arrow.to.target n="a123"></arrow.to.target> <pb pagenum="(132)"></pb> ta erigere dalla Famiglia de' Pazzi col dise<lb></lb> gno del gran Brunellesco, l' uso della quale <lb></lb> dalla munificenza del vivente Sig. Commen<lb></lb> datore nel 1792. fu concesso all' Università <lb></lb> degli Stampatori, e Librai, per le di lei Sa<lb></lb> cre Funzioni.</s></p> <p id="id2822529" type="foot"><s id="id2822533"><foot.target id="a116"></foot.target>tore</s></p> <p id="id2822540" type="foot"><s id="id2822544"><foot.target id="a117"></foot.target>tà</s></p> <p id="id2822552" type="foot"><s id="id2757977"><foot.target id="a118"></foot.target>Ri-</s></p> <p id="id2757984" type="foot"><s id="id2757988"><foot.target id="a119"></foot.target>nargli</s></p> <p id="id2757996" type="foot"><s id="id2757999"><foot.target id="a120"></foot.target>stata</s></p> <p id="id2758007" type="foot"><s id="id2758011"><foot.target id="a121"></foot.target>I la</s></p> <p id="id2758019" type="foot"><s id="id2758022"><foot.target id="a122"></foot.target>sin-</s></p> <p id="id2758030" type="foot"><s id="id2758034"><foot.target id="a123"></foot.target>I 2 ta</s></p> <p id="id2818187" type="main"><s id="id2818190">La Piazza di S. Croce era destinata nei <lb></lb> passati tempi al Giuoco del Calcio, proprio <lb></lb> della Nobiltà Fiorentina in tempo di Car<lb></lb> nevale, e ad altri diversi spettacoli.</s><s id="id2818204"> Nella <lb></lb> Casa ove è dipinto il Pallone nacque Urba<lb></lb> no VIII. ed appartiene alla Casa Barberini. <lb></lb> Prima di uscire da questa Piazza si osservi <lb></lb> la facciata della Casa de' Cocchi, che credesi <lb></lb> disegno di Baccio d' Agnolo.</s><s id="id2818224"> Ma singolar<lb></lb> mente è ammirabile la facciata della Casa <lb></lb> del fu Niccolò dell' Antella, Luogotenente <lb></lb> nell' Accademia del Disegno, a richiesta del <lb></lb> quale nel 1619. fu dipinta, e perfezionata <lb></lb> nel brevissimo tempo di venti giorni, dai <lb></lb> più valorosi Artefici, che in numero fiori<lb></lb> vano nella Città.</s><s id="id2780911"> Questi furono il Passigna<lb></lb> no, Giovanni da S. Giovanni, Matteo Ros<lb></lb> selli, Ottavio Vannini, Fabrizio Boschi, Nic<lb></lb> codemo Ferrucci, Filippo Tarchiani, e al<lb></lb> tri simili, sino al numero di 15. tutti Pitto<lb></lb> ri eccellenti.</s><s id="id2780934"> Le antiche Pitture poi, che <lb></lb> sono nella facciata del Convento accanto al<lb></lb> <arrow.to.target n="a124"></arrow.to.target> <pb pagenum="(133)"></pb> la Chiesa sono di Lorenzo di Bicci, imita<lb></lb> tore della maniera di Giotto.</s><s id="id2780958"> Da questa <lb></lb> piazza volgendo, dietro la Chiesa trovasi il <lb></lb> Convento, e Chiesa di Religiose Francesca<lb></lb> ne di S. Elisabetta di Capitolo ove sono due <lb></lb> Tavole della Scuola di Giotto: quindi la va<lb></lb> ga abitazione, e giardino del Cav.</s><s id="id2779274"> Priore <lb></lb> Rucellai; rimpetto alla quale si trova la <lb></lb> Chiesa di</s></p> <p id="id2779284" type="foot"><s id="id2779288"><foot.target id="a124"></foot.target>la</s></p> <p id="id2779295" type="main"><s id="id2779299">S. GIUSEPPE, già Convento de' Religiosi di <lb></lb> S. Francesco di Paola, ora Chiesa Parroc<lb></lb> chiale, fatta col disegno di Baccio d' Agno<lb></lb> lo, e ornata al di dentro colla soffitta, e <lb></lb> Tribuna, per mano di Sigismondo Betti, e <lb></lb> di Pietro Anderlini.</s><s id="id2779321"> Vedesi ad un Altare la <lb></lb> Nascita del Bambin Gesù, opera di Santi di <lb></lb> Tito.</s><s id="id2779331"> Vi è la Cappella di S. Francesco di <lb></lb> Paola tutta dipinta da Atanasio Bimbacci. <lb></lb> Sopra le Porte sul Presbiterio sono due qua<lb></lb> dri di Francesco Bianchi, esprimenti fatti <lb></lb> miracolosi di S. Francesco.</s><s id="id2759281"> Nel Convento ci <lb></lb> furono trasportati i Ragazzi del Conservato<lb></lb> rio, o sia Refugio di S. Filippo Neri istitui<lb></lb> to nel 1650. da Filippo Franci per ricever<lb></lb> vi, ed educarvi i fanciulli privi dei genito<lb></lb> ri, e parenti che fossero tenuti a mantener<lb></lb> li.</s><s id="id2759308"> Come pure si ricevono i Ragazzi che han<lb></lb> no d' uopo di correzione.</s><s id="id2759315"> Dal Soprintenden<lb></lb> <arrow.to.target n="a125"></arrow.to.target> <pb pagenum="(134)"></pb> te si fa loro apprendere utili mestieri.</s><s id="id2759331"> La <lb></lb> vecchia Casa detta la Quarconia , ove abita<lb></lb> vano detti Ragazzi, fu venduta, e dal com<lb></lb> pratore Dottor Cambiagi ci sono stati fab<lb></lb> bricati 14 Bagni che porzione per uso delle <lb></lb> Signore, e porzione per uso degli Uomini <lb></lb> essendo la nostra Città per l' addietro priva <lb></lb> d' un tal pubblico comodo .</s><s id="id2762093"> Passata questa <lb></lb> Chiesa è il Convento delle nobili Religiose <lb></lb> Francescane dette di</s></p> <p id="id2762104" type="foot"><s id="id2762108"><foot.target id="a125"></foot.target>te</s></p> <p id="id2762115" type="main"><s id="id2762119">MONTICELLI. L'Altar maggiore è fatto col <lb></lb> disegno di Pier Francesco Silvani, nella di <lb></lb> cui parete dipinse a fresco Vincenzio Meuc<lb></lb> ci l' Annunziazione, come pure la soffitta, <lb></lb> con l' ornato di Architettura di Mr.</s><s id="id2818595"> Chamant <lb></lb> Lorenese, e da una parte la Concezione, e <lb></lb> dall' altra la Natività di Cristo, espresse am<lb></lb> bedue da Carlo Portelli da Loro.</s><s id="id2818609"> Vicino alla <lb></lb> Porta vi è il Sepolcro, ornato di ricchi mar<lb></lb> mi, e Statue di Guido Magalotti, oltre va<lb></lb> rie Inscrizioni , e Sepolcri di persone degne <lb></lb> di memoria.</s><s id="id2818626"> Di quì proseguendo, trovansi <lb></lb> il Convento, e la Chiesa delle</s></p> <p id="id2818634" type="main"><s id="id2818638">CAPPUCCINE, il tutto fabbricato nel 1722. <lb></lb> col disegno di Gio.</s><s id="id2818644"> Filippo Ciocchi.</s><s id="id2818647"> All' Al<lb></lb> tar maggiore sta collocata l' Immagine in <lb></lb> grande del SS.</s><s id="id2818657"> Crocifisso; vi sono altri due <lb></lb> Altari, che in uno vi è espressa la S. Fami<lb></lb> <arrow.to.target n="a126"></arrow.to.target> <pb pagenum="(135)"></pb> glia, dipinta da Ottaviano Dandini, e nell' <lb></lb> altro la SS.</s><s id="id2795334"> Concezione, S. Francesco, e <lb></lb> S. Chiara , da Agostino Veracini.</s><s id="id2795340"> Incontro a <lb></lb> questa Chiesa ve n' è un altra di nobili Re<lb></lb> ligiose Francescane, detta di</s></p> <p id="id2795351" type="foot"><s id="id2795355"><foot.target id="a126"></foot.target>glia,</s></p> <p id="id2795363" type="main"><s id="id2795367">MONTE DOMINI, nella quale è da ammi<lb></lb> rarsi la Tavola, dov' è espressa la lapidazio<lb></lb> ne di S. Stefano, che può considerarsi dagl' <lb></lb> intendenti per un vero esemplare della Pit<lb></lb> tura, dove il Cav.</s><s id="id2798459"> Lodovico Cigoli si è mag<lb></lb> giormente meritato il titolo del Coreggio dei <lb></lb> Fiorentini.</s><s id="id2798469"> In faccia a questa evvi una Ta<lb></lb> vola d' Alessandro Allori , rappresentante <lb></lb> Maria SS.</s><s id="id2798479"> Annunziata dall' Angelo .</s><s id="id2798482"> Alla fine <lb></lb> della Strada vi è il luogo detto la</s></p> <p id="id2798490" type="main"><s id="id2798494">ZECCA VECCHIA, ove esisteva un gran traf<lb></lb> fico di Seterìe, e Lavori di Stoffe all' uso di <lb></lb> Francia, con valichi, e ordinghi per trarre <lb></lb> la seta che fu interrotto nel 1790.</s><s id="id2798509"> In poca di<lb></lb> stanza si trova il Convento delle Monache <lb></lb> Gesuate dette le</s></p> <p id="id2798520" type="main"><s id="id2786372">POVERINE nella qual Chiesa non mancano <lb></lb> da ammirarsi due opere, una di Pittura all' <lb></lb> Altar maggiore , che è di Pietro Perugino , <lb></lb> quale vi ha rappresentato il SS.</s><s id="id2786386"> Crocifisso <lb></lb> con Maria SS addolorata, e S. Girolamo, e <lb></lb> l' altra di Scultura di terra cotta verniciata <lb></lb> di più colori esprimente il S. Presepio , nel <lb></lb> <arrow.to.target n="a127"></arrow.to.target> <pb pagenum="(136)"></pb> qual bellissimo lavoro Andrea della Robbia , <lb></lb> superò se stesso.</s><s id="id2786417"> Di quì uscendo , e voltan<lb></lb> do il primo canto, per una breve stradella <lb></lb> si entra in via delle Casine; e quindi in via <lb></lb> Ghibellina trovasi in faccia il Monastero <lb></lb> delle nobili Religiose dell' Ordine di S. Be<lb></lb> nedetto detto le</s></p> <p id="id2781405" type="foot"><s id="id2781408"><foot.target id="a127"></foot.target>qual</s></p> <p id="id2781416" type="main"><s id="id2781420">MURATE. La loro Chiesa è senza facciata <lb></lb> ed ha l' ingresso per due porte laterali.</s><s id="id2781427"> Al <lb></lb> maggiore Altare evvi il Mistero dell'Annun<lb></lb> ziazione dipinto dal Piattoli, nei quattro <lb></lb> Altari laterali, l' Orazione nell' Orto è di <lb></lb> Matteo Rosselli; la Flagellazione di Loren<lb></lb> zo Lippi; il S. Benedetto di Giuseppe Ro<lb></lb> mei, e il Crocifisso è lavoro di Baccio da <lb></lb> Montelupo.</s><s id="id2781457"> Nella soffitta l' architettura è <lb></lb> del del Moro, e le figure del Gricci, e le <lb></lb> storiette in giro alla Chiesa sono di Simone <lb></lb> Ferri.</s><s id="id2781470"> Vi è in questo Convento un Tesoro <lb></lb> di Sante Reliquie.</s><s id="id2737225"> Quivi fu educata Cate<lb></lb> rina de' Medici Regina di Francia ; e vi è se<lb></lb> polta Caterina Sforza moglie in prime Noz<lb></lb> ze di Girolamo Rimio Signor d' Imola, e <lb></lb> Forlì, e in seconde di Giovanni de' Medici <lb></lb> nonno di Cosimo I. Passato il Convento vi è <lb></lb> un piccolo Oratorio col pietrame della fac<lb></lb> ciata d' architettura di Michele Agnolo Buo<lb></lb> narroti, avendo all' Altare una Tavola con <lb></lb> <arrow.to.target n="a128"></arrow.to.target> <pb pagenum="(137)"></pb> i sette Angeli dell'Apocalisse, e sotto S. Be<lb></lb> nedetto, e S. Francesco, e nel mezzo un <lb></lb> Busto di Maria col Bambino Gesù, opera di <lb></lb> Demetrio da Settignano.</s><s id="id2737285"> Tornando indietro <lb></lb> si trova il Convento delle Religiose di</s></p> <p id="id2785762" type="foot"><s id="id2785765"><foot.target id="a128"></foot.target>i set-</s></p> <p id="id2785773" type="main"><s id="id2785777">S. JACOPO.</s><s id="id2785780"> All' Altar maggiore sta collo<lb></lb> cata una bella Tavola di Ridolfo del Ghir<lb></lb> landajo, che vi ha effigiata Maria SS. col <lb></lb> Santo Bambino, e S. Jacopo, S. Francesco, <lb></lb> S. Lorenzo, e S. Chiara.</s><s id="id2785797"> Ad un Altare a si<lb></lb> nistra ha dipinto la Tavola il Nasini di Sie<lb></lb> na con Maria col Bambino, S. Giuseppe, e <lb></lb> S. Antonio.</s><s id="id2785811"> Di quì usciti e proseguendo il <lb></lb> cammino, troverassi entrando alla seconda <lb></lb> cantonata a mano sinistra il Convento delle <lb></lb> nobili Religiose di</s></p> <p id="id2807127" type="main"><s id="id2807131">S. FRANCESCO, la qual Chiesa fu riedifica<lb></lb> ta dalla munificenza del Gran Principe Fer<lb></lb> dinando sul principio di questo Secolo, in <lb></lb> ricompensa a quelle Religiose per avergli <lb></lb> ceduta una bellissima Tavola di Andrea del <lb></lb> Sarto, che nell' antica loro piccola Chiesa <lb></lb> la possedevano.</s><s id="id2807156"> Il detto Quadro esiste nel <lb></lb> Palazzo Reale, esprimente Maria SS. col <lb></lb> Santo Bambino sopra una Base, e dai lati <lb></lb> S. Francesco, e S. Giovanni Evangelista , <lb></lb> opera stupenda, di cui gliene lasciò la bella <lb></lb> copia all' Altare a man destra fatta per ma<lb></lb> <arrow.to.target n="a129"></arrow.to.target> <pb pagenum="(138)"></pb> no di Francesco Petrucci.</s><s id="id2807190"> In faccia a que<lb></lb> sta vi è la Tavola di S. Carlo del celebre <lb></lb> Sebastiano Ricci Veneziano.</s><s id="id2819353"> Carlo Sacconi <lb></lb> fece la Santa Concezione per l' Altar mag<lb></lb> giore.</s><s id="id2819363"> Il vago disegno di questa Chiesa, <lb></lb> adorna di stucchi messi a oro, è di Gio. <lb></lb> Batista Foggini .</s><s id="id2819373"> Poco distante si trova il <lb></lb> Convento delle Nobili Religiose Valombro<lb></lb> sane di</s></p> <p id="id2819384" type="foot"><s id="id2819388"><foot.target id="a129"></foot.target>no</s></p> <p id="id2819396" type="main"><s id="id2819399">S. VERDIANA, nella qual Chiesa all' Altare <lb></lb> a man destra vi è la Tavola di Niccodemo <lb></lb> Ferrucci, che vi dipinse S. Carlo a piè di <lb></lb> un Crocifisso, che vi è di rilievo; in faccia <lb></lb> a questo vedesi un Cristo nell' Orto opera <lb></lb> dell' istesso Ferrucci ; al maggior Altare vi è <lb></lb> di mano di Pietro Dandini Maria SS. in glo<lb></lb> ria, e sotto S. Michel Arcangelo, S. Gio. Ba<lb></lb> tista , S. Reparata, S. Benedetto, S. Gio. <lb></lb> Gualberto, S. Umiltà, e S. Verdiana; sotto <lb></lb> il Coro delle Monache Tommaso Redi di<lb></lb> pinse in sei lunette alcuni fatti principali di <lb></lb> S. Verdiana, la prospettiva della volta è di <lb></lb> Ferdinando Melani con S. Verdiana in glo<lb></lb> ria dipinta da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2779248"> Usciti di <lb></lb> questa Chiesa e voltando per via de' Pento<lb></lb> lini si giunge alla Parrocchiale</s></p> <p id="id2779259" type="main"><s id="id2779263">CHIESA DI SANT' AMEROGIO, dove abitano <lb></lb> Monache dell' Ordine di S. Benedetto.</s><s id="id2779269"> Una <lb></lb> <arrow.to.target n="a130"></arrow.to.target> <pb pagenum="(139)"></pb> delle cose da osservarsi in questa è la Cap<lb></lb> pella del Miracolo del SS.</s><s id="id2754579"> Sacramento segui<lb></lb> to in questa Chiesa l' anno 1230. lavorata di <lb></lb> fini marmi da Mino da Fiesole.</s><s id="id2754588"> Accanto a <lb></lb> questo Altare si vede nella facciata dipinta <lb></lb> la Processione del Miracolo di mano di Co<lb></lb> simo Rosselli.</s><s id="id2754602"> La Cupola dell' Altar maggio<lb></lb> re fu dipinta da Ranieri del Pace, essendo <lb></lb> stata fatta col disegno di Gio.</s><s id="id2754612"> Batista Fog<lb></lb> gini.</s><s id="id2754618"> Vi sono in questa Chiesa alcune Ta<lb></lb> vole degne di stima.</s><s id="id2754625"> Quella della Cappella <lb></lb> del Rosario è del Passignano; accanto al pul<lb></lb> pito è di Francesco Boschi il S. Benedetto <lb></lb> con due Sante genuflesse; di contro la Visi<lb></lb> tazione è opera di Andrea Boscoli.</s><s id="id2769869"> Il S. Se<lb></lb> bastiano di rilievo è d' Andrea Comodi, che <lb></lb> vi è sepolto.</s><s id="id2769879"> Di Masaccio è la piccola Ta<lb></lb> vola a tempra, rappresentante S. Anna con <lb></lb> Maria, e il Bambino.</s><s id="id2769889"> In ultimo quella dell' <lb></lb> Annunziazione è di mano di Vincenzio Dan<lb></lb> dini.</s><s id="id2769899"> Vi furono sepolti in questa Chiesa il <lb></lb> celebre antico Architetto detto il Cronaca, <lb></lb> che eresse in questa Città magnifiche Fab<lb></lb> briche, ed Andrea del Verrocchio egregio <lb></lb> Scultore, e maestro di Leonardo da Vinci. <lb></lb> Fu rimodernata questa Chiesa nel 1716. col <lb></lb> disegno di Gio.</s><s id="id2770948"> Batista Foggini, e nel 1719. <lb></lb> Banieri del Pace vi dipinse la Cupola.</s><s id="id2770954"> In <lb></lb> <arrow.to.target n="a131"></arrow.to.target> <pb pagenum="(140)"></pb> vicinanza si trova il Convento delle Reli<lb></lb> giose Carmelitane Scalze di</s></p> <p id="id2770975" type="foot"><s id="id2770979"><foot.target id="a130"></foot.target>delle</s></p> <p id="id2770987" type="foot"><s id="id2770990"><foot.target id="a131"></foot.target>vici-</s></p> <p id="id2770998" type="main"><s id="id2771002">S. TERESA.</s><s id="id2771005"> Questa Chiesa fu edificata col <lb></lb> disegno di Giovanni Coccapani in forma esa<lb></lb> gona , con sua cupoletta ben intesa nelle <lb></lb> proporzioni, e nei lumi.</s><s id="id2741801"> Trovasi a man de<lb></lb> stra una Cappella con Tavola del Vignali <lb></lb> rappresentante S. Francesca Romana : più ol<lb></lb> tre evvi la Cappella di S. Giovanni della <lb></lb> Croce, con Tavola di Pier Dandini: a man <lb></lb> sinistra vi è la Tavola del Crocifisso dipin<lb></lb> ta da Jacopo Confortini.</s><s id="id2741824"> Segue la Cappella <lb></lb> della Madonna di Savona, fatta in basso<lb></lb> rilievo, che da Genova nel 1620. portaron <lb></lb> seco le Fondatrici.</s><s id="id2741838"> Ne viene l' Altar mag<lb></lb> giore ove il Cav.</s><s id="id2741844"> Curradi dipinse S. Teresa, <lb></lb> che da Maria le vien presentato il Santo <lb></lb> Bambino.</s><s id="id2741853"> E` da sapersi, che nel sotterraneo <lb></lb> di questa Chiesa fu sepolta la Sereniss.</s><s id="id2741860"> Vio<lb></lb> lante di Baviera Gran Principessa di Tosca<lb></lb> na, giusta la sua volontà, ai 30. di Mag<lb></lb> gio 1731. la quale dopo la morte del Gran <lb></lb> Principe Ferdinando suo Consorte faceva <lb></lb> più volte fra l' anno tra quelle Religiose i <lb></lb> suoi devoti ritiri.</s><s id="id2771037"> Sotto il Presbiterio evvi <lb></lb> una Cappella a foggia delle antiche Confes<lb></lb> sioni, ove in alcuni giorni vi si ufizia, re<lb></lb> stando fuori della Clausura monastica, e vi <lb></lb> <arrow.to.target n="a132"></arrow.to.target> <pb pagenum="(141)"></pb> si osservano tre illustri depositi, uno della <lb></lb> nobil Francesca Guardi negli Ugolini fon<lb></lb> datrice di detto Monastero, l' altra della <lb></lb> Duchessa Eleonora Strozzi, il terzo del Ca<lb></lb> valiere Gio.</s><s id="id2738380"> Giraldi.</s><s id="id2738383"> Di quì tornando in<lb></lb> dietro , e prendendo per Via Pentolini, <lb></lb> voltando in Via Ghibellina, a destra tro<lb></lb> veremo l'</s></p> <p id="id2738398" type="foot"><s id="id2738401"><foot.target id="a132"></foot.target>si</s></p> <p id="id2738409" type="main"><s id="id2738412">ABITAZIONE de' Buonarroti, celebre per es<lb></lb> sere stata del celebre Michelagnolo, di cui <lb></lb> conservano alcune opere, e per la Gallerìa <lb></lb> fatta fare da Michelagnolo di lui pronipote <lb></lb> insigne letterato, che l' arricchì di Pitture, <lb></lb> Sculture, e di altre cose rarissime.</s><s id="id2738435"> In fac<lb></lb> cia vi è il</s></p> <p id="id2738442" type="main"><s id="id2738446">PALAZZO del Marchese Corsi edificato col <lb></lb> disegno di Piero Giovannozzi, ed ampliato <lb></lb> dal defunto Marchese Cosimo.</s><s id="id2801604"> E poco dopo <lb></lb> dall' istessa parte la</s></p> <p id="id2801611" type="main"><s id="id2801614">CASA del Dottor Ottaviano Targioni Toz<lb></lb> zetti , il quale conserva un buon Museo <lb></lb> d' Istoria Naturale, Bottanica ec. posto as<lb></lb> sieme dal fù celebre Dottor Giovanni di lui <lb></lb> padre morto li 7.</s><s id="id2801633"> Gennajo 1733, ed am<lb></lb> pliato dal suddetto; e dipoi il</s></p> <p id="id2801641" type="main"><s id="id2801645">PALAZZO de' Baldinucci, che nel Cortile <lb></lb> ha una fonte colla salubre acqua di Santa <lb></lb> Croce.</s><s id="id2801654"> Indi si trova a destra il <lb></lb> <arrow.to.target n="a133"></arrow.to.target> <pb pagenum="(142)"></pb> PALAZZO de' Conti Strozzi, e di contro so<lb></lb> no le Prigioni dei condannati dette le</s></p> <p id="id2782016" type="foot"><s id="id2782020"><foot.target id="a133"></foot.target>PA-</s></p> <p id="id2782027" type="main"><s id="id2782031">STINCHE, cinte da un' altissima muraglia, <lb></lb> così dette per essere ivi stati rinchiusi nel <lb></lb> 1304. i prigionieri stati fatti dalla Repub<lb></lb> blica nella presa del Castello di Stinche nel<lb></lb> la Valle di Greve, spettante all' antica Fa<lb></lb> miglia Cavalcanti.</s><s id="id2782054"> In una cantonata della <lb></lb> quale vi è un tabernacolo dipinto a fresco <lb></lb> da Giovanni Mannozzi, detto Giovanni da <lb></lb> S. Giovanni, ove vedesi Nostro Signore, che <lb></lb> benedice i Limosinieri, che soccorrono i <lb></lb> Carcerati, tra' quali è espresso il suo proprio <lb></lb> ritratto, riguardante verso la strada, che è <lb></lb> ben conservato.</s><s id="id2812463"> I debitori civili son collo<lb></lb> cati in una decente abitazione dietro il Pa<lb></lb> lazzo di Giustizia , ove era la Chiesa di <lb></lb> S. Apollinare.</s><s id="id2812477"> Queste Carceri servono di pre<lb></lb> sente per Ergastolo, e nel mese di Febbrajo <lb></lb> 1787. cominciarono a porvi in quelle da <lb></lb> basso gli Uomini, e in quelle di sopra le <lb></lb> Donne condannate per diversi anni secondo <lb></lb> i loro delitti; e voltando a sinistra trovere<lb></lb> mo la Chiesa Parrocchiale di</s></p> <p id="id2812503" type="main"><s id="id2812507">S. SIMONE; sopra la Porta vedesi una lu<lb></lb> netta dov' è la Vergine co' Santi Apostoli <lb></lb> Simone e Giuda, opera di Nicodemo Fer<lb></lb> rucci.</s><s id="id2760913"> La soffitta interna tutta d' intaglio do<lb></lb> <arrow.to.target n="a134"></arrow.to.target> <pb pagenum="(143)"></pb> rato fa vaga mostra.</s><s id="id2760930"> Nella testata sopra la <lb></lb> Porta si vede un opera molto bella di Bati<lb></lb> sta Naldini, ov' è espressa la deposizione di <lb></lb> Cristo.</s><s id="id2760945"> Nella prima Cappella a man dritta è <lb></lb> il martirio di S. Lorenzo, dipinto da Gio<lb></lb> vanbatista Vanni.</s><s id="id2760956"> Nella secon la vi è un' im<lb></lb> magine intagliata in legno del SS.</s><s id="id2760963"> Crocifis<lb></lb> so.</s><s id="id2760969"> La terza ha un' antica pittura rappre<lb></lb> sentante la Vergine.</s><s id="id2828630"> Vi è poi nella quarta <lb></lb> una Tavola di Onorio Marinari, ove ha <lb></lb> espresso S. Girolamo meditante il Finale <lb></lb> Giudizio; non meno è da lodarsi quella di <lb></lb> Giacomo Vignali, collocata nel quinto Al<lb></lb> tare, ove effigiò S. Bernardo, al quale Cri<lb></lb> sto staccatosi dalla Croce, e inchinato fa ve<lb></lb> dere una gran piaga nelle spalle Le Statue <lb></lb> di marmo laterali all' Altar maggiore sono <lb></lb> d' Orazio Mochi, e li due Apostoli dipinti <lb></lb> accanto all' arco di Nicodemo Ferrucci. <lb></lb> Tornando verso la Porta vi è di mano del <lb></lb> Vignali la Tavola di S. Francesco in deli<lb></lb> quio.</s><s id="id2828681"> Segue l' Altare di S. Carlo, e dopo <lb></lb> questo, quello della Concezione, la di cui <lb></lb> Tavola è dell' istesso Ferrucci, dipoi quello <lb></lb> dell' Assunta dipinta dal Cavalier Corradi. <lb></lb> In ultimo è la Tavola di S Niccolò, opera <lb></lb> assai buona di Francesco Montelatici, det<lb></lb> to Cecco bravo.</s><s id="id2760985"> Di quà tornando per la via <lb></lb> del Palagio trovasi il <lb></lb> <pb pagenum="(144)"></pb> PALAZZO del Duca Cardinale Salviati, che <lb></lb> è l' antico del suo proprio ramo; e quindi il</s></p> <p id="id2761006" type="foot"><s id="id2761009"><foot.target id="a134"></foot.target>rato</s></p> <p id="id2761017" type="main"><s id="id2761021">PALAZZO già detto del Potestà, e per l'avan<lb></lb> ti Palazzo della Signorìa di Firenze, ora Su<lb></lb> premo Tribunale di Giustizia, fabbricato col <lb></lb> disegno dell' Architetto Lapo nel 1250. mol<lb></lb> to vasto, in cui sono le pubbliche Carceri. <lb></lb> Nella parte del Campanile vi fu dipinto da <lb></lb> Giottino la Cacciata da Firenze del Duca <lb></lb> d' Atene Francese, lo che accadde nel 26. <lb></lb> Luglio 1343.</s><s id="id2750814"> Dopo di esso in faccia alla stra<lb></lb> da vi è la Chiesa col Monastero della</s></p> <p id="id2750823" type="main"><s id="id2750827">BADIA Fiorentina ove abitano i Monaci <lb></lb> Cassinensi dell' Ordine di S. Benedetto, così <lb></lb> chiamata, per essere stata la prima Badia di <lb></lb> Monaci fondata in Firenze.</s><s id="id2750841"> La Contessa <lb></lb> Willa Madre del Conte Ugo Marchese di <lb></lb> Toscana, fecela fabbricare, ed ella, ed il <lb></lb> Figliuolo la dotarono di ricchissime rendite. <lb></lb> Onde in segno di gratitudine ogni anno nel <lb></lb> giorno di S. Tommaso le vien fatto un' An<lb></lb> niversario; E da un giovane Nobile si reci<lb></lb> ta l' Orazione in lode del suddetto Conte do<lb></lb> po la Messa solenne nella mattina di S. Ste<lb></lb> fano contitolare di detta Badia, già fondata <lb></lb> sotto il principal titolo di S. Maria.</s><s id="id2763306"> Il suo <lb></lb> principio fu intorno al 990. poi nell' anno <lb></lb> 1286. con l' assistenza e disegno di Arnolfo <lb></lb> <arrow.to.target n="a135"></arrow.to.target> <pb pagenum="(145)"></pb> di Lapo la Signorìa di Firenze fece ridurre <lb></lb> la Chiesa in forma maggiore, ma dipoi nel <lb></lb> 1625. col disegno di Matteo Segaloni rin<lb></lb> nuovata quasi da fondamenti, si è resa va<lb></lb> ga oltremodo, e magnifica.</s><s id="id2763344"> Dalle due parti <lb></lb> laterali si vedono due terrazzini con vaghi <lb></lb> intagli dorati.</s><s id="id2763353"> Sopra di quello a mano de<lb></lb> stra è situato l' Organo, la di cui tenda fu <lb></lb> colorita da Piero Dandini, e sopra l' altro a <lb></lb> sinistra, una Tavola, dove è dipinta la Ver<lb></lb> gine Assunta, di mano di Giorgio Vasari, <lb></lb> la quale nei tempi passati era posta sull'Al<lb></lb> tar maggiore E` parimente di molto pregio <lb></lb> la soffitta di finissimo intaglio.</s><s id="id2780178"> La Tribu<lb></lb> na sotto la quale è il Coro de' Religiosi, è <lb></lb> dipinta da Giovanni Ferretti, che dipinse <lb></lb> ancora il Martirio di S. Stefano sopra l'Al<lb></lb> tar maggiore.</s><s id="id2780195"> Le Tavole delle Cappelle so<lb></lb> no ancor esse di gran bellezza.</s><s id="id2780202"> Quella di <lb></lb> S. Mauro a man destra è fatta da Onorio Ma<lb></lb> rinari, il volto del qual Santo è il Ritratto <lb></lb> al naturale del Padre Abate D. Placido Puc<lb></lb> cinelli Cronista di questo Monastero; come <lb></lb> pure sono osservabili le pitture di tutta la <lb></lb> Cappella colorite da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2814157"> Se<lb></lb> gue l'altra di Batista Naldini, ove si rappre<lb></lb> senta la Venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id2814168"> A man <lb></lb> sinistra di mano del Vasari fu dipinto un <lb></lb> <arrow.to.target n="a136"></arrow.to.target> <pb pagenum="(146)"></pb> Cristo, che porta la Croce al Calvario, co<lb></lb> me vedesi nel disegno esistente nella R. Gal<lb></lb> lerìa, e che è stato inciso in rame; e nella <lb></lb> Cappella dirimpetto a questa evvi una Ta<lb></lb> vola di Filippo Lippi, in cui vedesi S Ber<lb></lb> nardo effigiato con singolar diligenza.</s><s id="id2814208"> Sono <lb></lb> considerabili tre Sepolcri; il primo è del men<lb></lb> tovato Conte Ugo fatto da Mino da Fie<lb></lb> sole nel 1481, e riuscì tutta l' opera di ma<lb></lb> raviglioso artifizio: il secondo è del Cav. <lb></lb> Bernardo Giugni. e il terzo di Giannozzo di <lb></lb> Agnolo Pandolfini Cavaliere di gran nome <lb></lb> in tempo di Repubblica, la cui Famiglia è <lb></lb> padrona della Cappella, situata nel Vesti<lb></lb> bulo di questa Chiesa, fatta col disegno di <lb></lb> Benedetto da Rovezzano, con la Tavola di <lb></lb> S. Stefano di mano del Biliverti.</s><s id="id2780051"> E da osser<lb></lb> varsi in Sagrestìa il quadro, che prima sta<lb></lb> va posto interiormente sopra la porta, di <lb></lb> mano di Fra Bartolommeo della Porta, ove <lb></lb> è effigiata Maria in Gloria, ed ai piedi i <lb></lb> Santi Giovanni, Benedetto, e Bernardo. <lb></lb> Hanno questi Religiosi un' assai comodo <lb></lb> Monastero, nel quale esiste una scelta Li<lb></lb> brerìa.</s><s id="id2780083"> Nel piccolo Chiostro superiore vi so<lb></lb> no varie lunette, tra le quali il Bronzino <lb></lb> dipinse S. Benedetto nudo sulle spine.</s><s id="id2777978"> Nel <lb></lb> Refettorio vi è un Crocifisso a fresco del So<lb></lb> gliani.</s><s id="id2777986"> Poco distante trovasi la <lb></lb> <pb pagenum="(147)"></pb> CHIESA di S. Filippo Neri.</s><s id="id2777997"> Fu principiata <lb></lb> col disegno di Pier Francesco Silvani nel 26. <lb></lb> Maggio 1645, giorno della Festa di detto <lb></lb> Santo vedendosi espressa la funzione in un <lb></lb> gran quadro vicino alla Sagrestìa, dipinto <lb></lb> dal Mariani, e dipoi è stata arricchita di <lb></lb> varj ornamenti, di pittura, e di scultura di <lb></lb> eccellenti Professori.</s><s id="id2778024"> Vedesi alla prima Cap<lb></lb> pelia S. Francesca Romana, comunicata da <lb></lb> S. Pietro Apostolo opera del Pinzani.</s><s id="id2778035"> Nella <lb></lb> seconda di mano di Alessandro Gherardini è <lb></lb> il Gesù morto, con la Vergine addolorata. <lb></lb> Ne segue una Cappella interna fatta col di<lb></lb> segno di Zanobi del Rosso con Tavola rap<lb></lb> presentante Cristo alla Colonna di mano di <lb></lb> Gio.</s><s id="id2818543"> Maria Morandi, in faccia alla quale so<lb></lb> pra il Deposito del Ven. P. Pietro Bini è <lb></lb> altra bellissima Tavola rappresentante dieci<lb></lb> mila Martiri Crocifissi del celebre Stradano. <lb></lb> Ne segue in Chiesa la Sacra Famiglia, dipin<lb></lb> ta da Tommaso Redi.</s><s id="id2818566"> All'Altar maggiore è <lb></lb> una Tavola di Antonio Puglieschi rappresen<lb></lb> tante la Concezione con i Santi Carlo, Fran<lb></lb> cesco di Sales, S. Filippo, S. Teresa, e la <lb></lb> Beata Umiliana de' Cerchi, e la Tribuna di <lb></lb> Antonio Ferri, e i peducci di Niccolò La<lb></lb> pi.</s><s id="id2818591"> Segue la Tavola del Crocifisso di Gio.</s><s id="id2757906"> Sa<lb></lb> grestani.</s><s id="id2757912"> La Tavola all' Altar di San Filip<lb></lb> <arrow.to.target n="a137"></arrow.to.target> <pb pagenum="(148)"></pb> po è di mano di Anton Domenico Gabbiani. <lb></lb> L' ultima è di Gio.</s><s id="id2757933"> Antonio Pucci, rappre<lb></lb> sentante la Presentazione di Maria al Tem<lb></lb> pio.</s><s id="id2757943"> Lo sfondo in mezzo alla soffitta è del <lb></lb> detto Sagrestani.</s><s id="id2757950"> La Tela che cuopre l' Or<lb></lb> gano è del Soderini.</s><s id="id2757957"> I bassirilievi di marmo <lb></lb> sono parte di Antonio Montauti, e parte di <lb></lb> Giovacchino Fortini, di cui sono anche le <lb></lb> statue.</s><s id="id2757970"> In Sagrestìa vi è una Tavola con San <lb></lb> Filippo di Onorio Marinari.</s><s id="id2812659"> La prima fac<lb></lb> ciata della Chiesa, che è tutta lavorata di pie<lb></lb> tra forte adornata di alcune figure di mar<lb></lb> mo fu condotta a fine col disegno di Fer<lb></lb> dinando Ruggieri.</s><s id="id2812678"> Nel 1772. e seguenti con <lb></lb> l' istessa architettura d' ordine corintio, col <lb></lb> disegno e assistenza del sopraddetto Zanobi <lb></lb> del Rosso fu fabbricato il presente vago edi<lb></lb> fizio in ordine al testamento di Giuliano Ser<lb></lb> ragli Patrizio Fiorentino in favore de' Padri <lb></lb> dell' Oratorio suddetto nella di cui facciata <lb></lb> vedesi il suo stemma e inscrizione posta in <lb></lb> mezzo da due Fame scolpite da Pompilio <lb></lb> Ticciati.</s><s id="id2812713"> A tal fine fu gettata a terra l'an<lb></lb> tichissima Chiesa dedicata a S. Florenzio Ve<lb></lb> scovo d' Oranges eretta nel nono secolo fuo<lb></lb> ri allora di Firenze sopra d' un antico Ci<lb></lb> mitero Popolare costituito nel luogo stesso, <lb></lb> ove ai tempi del Gentilesimo eravi stato un <lb></lb> <arrow.to.target n="a138"></arrow.to.target> <pb pagenum="(149)"></pb> profano Tempio della Dea Iside; e nel luogo <lb></lb> dell' antica Chiesa vi fu sotto l' istesso titolo <lb></lb> rifabbricato un vago Oratorio a stucchi con <lb></lb> un bel gruppo d' Angeli nel prospetto lavoro <lb></lb> di Domenico Rusca.</s><s id="id2807233"> Lo sfondo esprimente <lb></lb> l'Assunzione è di Gio.</s><s id="id2807240"> Traballesi.</s><s id="id2807243"> La Tavo<lb></lb> la in <emph type="italics">cornu Epistolae</emph> di S. Filippo in atto di <lb></lb> celebrar Messa è di Cosimo Ulivelli; l' altra <lb></lb> con Maria, e il Testatore Serragli ai piedi <lb></lb> è di Giuseppe Fabbrini, e la Tavola della <lb></lb> Cantorìa, ove è espresso S. Florenzio in atto <lb></lb> di ricevere S. Filippo Neri, è di Gesualdo <lb></lb> Ferri.</s><s id="id2818270"> Vedesi avanti la medesima il</s></p> <p id="id2818275" type="foot"><s id="id2818278"><foot.target id="a135"></foot.target>di</s></p> <p id="id2818286" type="foot"><s id="id2818289"><foot.target id="a136"></foot.target>K Cri-</s></p> <p id="id2818297" type="foot"><s id="id2818301"><foot.target id="a137"></foot.target>K 2 po</s></p> <p id="id2818309" type="foot"><s id="id2818312"><foot.target id="a138"></foot.target>pro-</s></p> <p id="id2807740" type="main"><s id="id2807743">PALAZZO de' Gondi, principiato nel 20. <lb></lb> Luglio 1490. che ha la facciata di pietre a <lb></lb> bozza disegno di Giuliano da S. Gallo.</s><s id="id2807753"> Di <lb></lb> quì ritornando dietro la Badìa, quivi vicina <lb></lb> è la Chiesa Parroochiale di</s></p> <p id="id2807765" type="main"><s id="id2807769">S. MARGHERITA nella quale osservasi a man <lb></lb> destra al primo Altare il ritrovamento della <lb></lb> Santa Croce opera di Nicodemo Ferrucci.</s><s id="id2807779"> In <lb></lb> faccia a questa dipinse Cosimo Gamberucci <lb></lb> una Tavola che serve di ornamento a un an<lb></lb> tichissima Immagine di S. Margherita con <lb></lb> varie persone inferme che ricorrono a lei. <lb></lb> All' Altar maggiore vi è di mano di Gio. <lb></lb> Batista Marmi, S. Margherita in gloria, e i <lb></lb> due laterali sono di Francesco Conti.</s><s id="id2807806"> Al detto <lb></lb> <arrow.to.target n="a139"></arrow.to.target> <pb pagenum="(150)"></pb> Altare stave una Tavola di Lorenzo di Bicci <lb></lb> Scolare di Spinello Aretino, che vedesi ades<lb></lb> so sopra la porta.</s><s id="id2795269"> Trovasi in vicinanza l'</s></p> <p id="id2795273" type="foot"><s id="id2795277"><foot.target id="a139"></foot.target>Alta-</s></p> <p id="id2795284" type="main"><s id="id2795288">ORATORIO di San Martino, ove sogliono <lb></lb> congregarsi i Buonomini.</s><s id="id2795294"> E` celebre quest' <lb></lb> Oratorio non solo per essere stato fondato <lb></lb> al tempo di S. Antonino Arcivescovo di Fi<lb></lb> renze a sua persuasione; ma eziandio per le <lb></lb> opere di misericordia, che di continuo vi si <lb></lb> esercitano.</s><s id="id2759543"> Ed in vero è prodigio che questa <lb></lb> Casa senza rendite annuali, ma solamente <lb></lb> provveduta di elemosine, e di lasciti pii, <lb></lb> giornalmente soccorra tante povere Fami<lb></lb> glie di civile estrazione.</s><s id="id2759561"> Di quì si giunge <lb></lb> alla Propositura di</s></p> <p id="id2759569" type="main"><s id="id2759572">ORSANMICHELE, la quale acquistò forma di <lb></lb> Chiesa, dacchè fu deliberato di chiuder le <lb></lb> Logge, in venerazione dell' Immagine di <lb></lb> Maria dipinta da Ugolino da Siena ch' è sull' <lb></lb> antico Altare di marmi, che vi si vede.</s><s id="id2759592"> An<lb></lb> ticamente era quivi la Piazza ove si ven<lb></lb> deva il grano.</s><s id="id2759601"> E` vi fu a benefizio pubblico <lb></lb> alzato il Loggiato nel 1337. col disegno di <lb></lb> Giotto, e proseguito da Taddeo Gaddi.</s><s id="id2740633"> Si <lb></lb> dice Orsanmichele, o Orto S. Michele per <lb></lb> posposizione accidentale da San Michele in <lb></lb> Orto; attesochè fino dal 1100. era ivi una <lb></lb> Chiesa Parrocchiale, intitolata San Michele <lb></lb> <arrow.to.target n="a140"></arrow.to.target> <pb pagenum="(151)"></pb> in Orto, da cui prendeva la denominazione <lb></lb> l' adiacente Contrada.</s><s id="id2740667"> In luogo della quale <lb></lb> antica Chiesa, demolita per farvi la suddet<lb></lb> ta Loggia del grano, fu intorno a 110. anni <lb></lb> dopo rifatta dalla parte opposta l' altra Chie<lb></lb> sa sotto lo stesso titolo di S. Michele in Or<lb></lb> to.</s><s id="id2740689"> Questo edifizio da ogni parte isolato, e <lb></lb> con bellissima proporzione, ed architettu<lb></lb> ra condotto, ha per di fuori quattordici Nic<lb></lb> chie, ove furono collocate diverse statue, <lb></lb> alcune di bronzo, ed alcune di marmo, la<lb></lb> vorate da più eccellenti Maestri, che fioris<lb></lb> sero in questa nostra Città.</s><s id="id2833559"> Sono adunque <lb></lb> di Lorenzo Ghiberti il S. Matteo Apostolo, <lb></lb> e il Santo Stefano presso la porta principale, <lb></lb> e il S. Gio.</s><s id="id2833571"> Batista dalla parte opposta.</s><s id="id2833574"> Bac<lb></lb> cio da Montelupo fece la bella statua di <lb></lb> bronzo di S. Giovanni Evangelista, e Dona<lb></lb> tello ne fece tre di marmo le quali sono ope<lb></lb> re veramente maravigliose.</s><s id="id2833592"> La prima è il <lb></lb> S. Pictro Apostolo, la seconda il S. Marco <lb></lb> Evangelista, e la terza il S. Giorgio, statua, <lb></lb> che non ha pari, e che secondo il parere di <lb></lb> tutti i Professori, più si può commendare, <lb></lb> che imitare.</s><s id="id2767567"> Perlochè non è maraviglia, se <lb></lb> le Repubbliche di Venezia, e di Genova, ed <lb></lb> altri Principi dell' Europa più volte ne fece<lb></lb> ro istanza, offerendo gran somma di dena<lb></lb> <arrow.to.target n="a141"></arrow.to.target> <pb pagenum="(152)"></pb> ro, perchè fosse loro conceduta.</s><s id="id2767597"> Anche Nan<lb></lb> ni d'Antonio, discepolo di Donatello ne fe<lb></lb> ce tre, cioè i quattro Santi dentro un sol <lb></lb> Tabernacolo: il S. Filippo Apostolo, ed il <lb></lb> S. Eligio Vescovo.</s><s id="id2767614"> D'Andrea Verrocchio è il <lb></lb> S. Tommaso Apostolo, che mette il dito nel <lb></lb> Costato di Cristo, opera molto stimabile , <lb></lb> allato alla quale è la statua di S. Luca Evan<lb></lb> gelista di mano di Gio.</s><s id="id2767632"> Bologna, scolpita in <lb></lb> bronzo con singolare artifizio.</s><s id="id2765942"> Altro S. Lu<lb></lb> ca di Mino da Fiesole, che stava prima nell' <lb></lb> Ufizio del Proconsolo, e fa posto nella nic<lb></lb> chia vuota nel 1789.</s><s id="id2765954"> In Chiesa si vede un <lb></lb> Tabernacolo, o Cappella isolata, tutta di <lb></lb> marmi vagamente intagliati, ed abbelliti di <lb></lb> bassirilievi, per opera, disegno, e industria <lb></lb> di Andrea Orcagna, che la finì nel 1359. e <lb></lb> costò 90. mila Fiorini d'oro; e nel predetto <lb></lb> Tabernacolo s' adora un Immagine di Maria <lb></lb> come ho detto sopra, dipinta da Ugolino <lb></lb> Senese, e tenuta in somma venerazione, av<lb></lb> vegnachè fino al tempo della peste nel 1348. <lb></lb> che infettò la maggior parte dell' Europa, <lb></lb> incominciasse a fiorire il di lei culto, con<lb></lb> correndovi grandissimo popolo con offerte, <lb></lb> delle quali in brevissimo tempo si potero<lb></lb> no accumulare più di trecento mila fiorini <lb></lb> d' oro, parte impiegati in sovvenimento dei <lb></lb> <arrow.to.target n="a142"></arrow.to.target> <pb pagenum="(153)"></pb> poveri, e parte nell' adornare questa Chie<lb></lb> sa.</s><s id="id2755179"> Dietro l' Altare vi è un bassorilievo dell' <lb></lb> Orcagna, Architetto del Tabernacolo, ove <lb></lb> ha egli espresso a maraviglia il suo ritratto. <lb></lb> Sono ancora sopra l' Altare maggiore tre <lb></lb> statue di marmo, cioè Sant' Anna, la San<lb></lb> tissima Vergine, ed il Bambino Gesù di ma<lb></lb> no di Francesco da Sangallo; siccome ne' <lb></lb> pilastri alcune belle pitture antiche, cioè di <lb></lb> Lorenzo Credi, d' Agnolo Gaddi, e d'Jaco<lb></lb> po del Casentino, da cui fu dipinta la vol<lb></lb> ta, alla quale nel 1770. fu dato di bianco. <lb></lb> Vi è inoltre un Cristo Crocifisso di legno, <lb></lb> avanti il quale S. Antonino soleva da gio<lb></lb> vanetto giornalmente fare orazione.</s><s id="id2793412"> Nell' <lb></lb> Altare dicontro vi è un Immagine di Maria <lb></lb> col Figlio in collo scolpiti in marmo da Si<lb></lb> mone da Fiesole allievo del Brunellesco. <lb></lb> Nelle stanze sopra la Chiesa fu dal Gran<lb></lb> duca Cosimo I. l' anno 1569. eretto il pub<lb></lb> blico e generale Archivio di Firenze, dove <lb></lb> si conservano Scritture di somma importan<lb></lb> za, e tutti gli strumenti pubblici dei Notari <lb></lb> dello Stato Fiorentino stato recentemente in <lb></lb> buona forma disposto, e abbellito.</s><s id="id2793452"> Passan<lb></lb> do dipoi nelia Piazza, osservisi il</s></p> <p id="id2793460" type="foot"><s id="id2793463"><foot.target id="a140"></foot.target>in</s></p> <p id="id2793471" type="foot"><s id="id2757262"><foot.target id="a141"></foot.target>ro,</s></p> <p id="id2757269" type="foot"><s id="id2757273"><foot.target id="a142"></foot.target>pove-</s></p> <p id="id2757280" type="main"><s id="id2757284">PALAZZO VECCHIO, fabbricato col disegno <lb></lb> d'Arnolfo, famoso Architetto di varie fab<lb></lb> <arrow.to.target n="a143"></arrow.to.target> <pb pagenum="(154)"></pb> briche di questa Città, e della Chiesa del <lb></lb> Duomo.</s><s id="id2757308"> Questo Palazzo è stato nel 1792. <lb></lb> restaurato dalla munificenza del nostro Real <lb></lb> Sovrano, ed in tale occasione sono stati di<lb></lb> pinti nuovamente diversi stemmi della Re<lb></lb> pubblica Fiorentina.</s><s id="id2757325"> Si commcierà dal da<lb></lb> re un' occhiata alla magnificenza di que<lb></lb> sta Fabbrica, e alla Torre stata fabbrica<lb></lb> ta sopra l' antichissima Torre de' Tirabo<lb></lb> schi della Vacca ribelli della Patria.</s><s id="id2763381"> La gran <lb></lb> Campana pesa 17000. libbre e si suona da <lb></lb> un uomo solo, alta braccia 150, sostenuto <lb></lb> da quattro colonne grossissime, le quali ren<lb></lb> dono prodigioso questo Edifizio; ammirere<lb></lb> mo nell' ingresso, o ringhiera del Palazzo a <lb></lb> man destra la statua gigantesca di marmo, <lb></lb> opera del Bandinelli, che rappresenta quan<lb></lb> do Ercole abbatte Cacco, e dalla sinistra <lb></lb> quella di David scolpita dal Buonarroti, fat<lb></lb> ta negli anni suoi giovenili.</s><s id="id2763420"> Due figure, o <lb></lb> termini di marmo parimente si vedono, uno <lb></lb> di mano del Bandinelli, l' altro di Vincen<lb></lb> zio Rossi suo Scolare.</s><s id="id2763433"> Entrando nel Cortile, <lb></lb> vedesi una Fontana di porfido, sopra la qua<lb></lb> le scherza un fanciullo scolpito in bronzo, <lb></lb> di mano d' Andrea Verrocchio.</s><s id="id2797579"> Anticamen<lb></lb> te vi erano le colonne di mattone, ma es<lb></lb> sendo guaste, coll' acuto ingegno di Miche<lb></lb> <arrow.to.target n="a144"></arrow.to.target> <pb pagenum="(155)"></pb> lozzo Michelozzi furono sostituite senza dan<lb></lb> no della fabbrica quelle di pietra forte che <lb></lb> la sostengono di presente, lavorate con bel<lb></lb> le grottesche.</s><s id="id2797615"> Tra le cose degne di lode vi <lb></lb> è una statua d' Ercole, che uccide Cacco, <lb></lb> di mano di Vincenzio Rossi da Fiesole, non <lb></lb> inferiore a quella del Bandinelli suo Mae<lb></lb> stro.</s><s id="id2797632"> Salendo al primo appartamento, tro<lb></lb> vasi un magnifico Salone lungo braccia 90, <lb></lb> e largo braccia 37. la soffitta del quale, co<lb></lb> me altresì le pareri, sono dipinte da Gior<lb></lb> gio Vasari con singolar maestria.</s><s id="id2759680"> In 39. qua<lb></lb> dri della soffitta, con bellissimi intagli, e <lb></lb> ornamenti dorati, si rappresentano l' azioni, <lb></lb> e fatti più segnalati della nostra Città, e <lb></lb> della Real Casa de' Medici.</s><s id="id2759697"> Nelle pareti si <lb></lb> vede dipinta a fresco la guerra, e presa di <lb></lb> Siena, la Battaglia di Marciano, l' assedio di <lb></lb> Pisa, e altre memorabili imprese.</s><s id="id2759710"> Anco ne<lb></lb> gli angoli, si vedono quattro gran quadri <lb></lb> dipinti a olio, due de' quali sono del Ligoz<lb></lb> zi, e gli altri due del Cigoli e del Passigna<lb></lb> no; in uno di quei del Ligozzi, si rappre<lb></lb> senta quando San Pio V. incorona Cosimo I. <lb></lb> creandolo Granduca di Toscana, e ornan<lb></lb> dolo di Corona e Manto Reale; E nell' altro <lb></lb> sono figurati quei dodici Fiorentini, che da <lb></lb> varj Potentati del Mondo, in un medesimo <lb></lb> <arrow.to.target n="a145"></arrow.to.target> <pb pagenum="(156)"></pb> tempo furono mandati Ambasciatori a Bo<lb></lb> nifazio VIII., de' quali cantò il Verino.</s></p> <p id="id2786833" type="foot"><s id="id2786837"><foot.target id="a143"></foot.target>briche</s></p> <p id="id2786844" type="foot"><s id="id2786848"><foot.target id="a144"></foot.target>lozzo</s></p> <p id="id2786856" type="foot"><s id="id2786860"><foot.target id="a145"></foot.target>tem-</s></p> <p id="id2786867" type="main"><s id="id2786871"><emph type="italics">Romanae merito Antistes Bonifacius Urbis, <lb></lb> Cum Florentinos diversis partibus Orbis <lb></lb> Vidisset Romae Regum mandata ferentes, <lb></lb> Terrarum semen, tum quinta elementa vocavit.</emph></s></p> <p id="id2757666" type="main"><s id="id2757670">In quello del Cigoli mirabilmente si rappre<lb></lb> senta quando Cosimo di 18. anni, fu eletto <lb></lb> Duca di Firenze, e da tutti i Senatori, che <lb></lb> lo elessero, inchinato per loro Sovrano: e <lb></lb> finalmente in quello del Passignani si dimo<lb></lb> stra la solenne funzione celebrata in Firen<lb></lb> ze, quando il medesimo Cosimo prese l'Abi<lb></lb> to della Religione di S. Stefano Papa, e Mar<lb></lb> tire, della quale fu il primo Fondatore, e <lb></lb> Gran Maestro.</s><s id="id2757707"> Sono in faccia del detto Salo<lb></lb> ne tre grandi statue di marmo maggiori del <lb></lb> naturale, cioè quella di Leon X. nella nic<lb></lb> chia del mezzo, quella di Giovanni de' Me<lb></lb> dici padre di Cosimo a man destra, e quel<lb></lb> la del Duca Alessandro a man sinistra, sic<lb></lb> come dai lati si vede la statua di Clemen<lb></lb> te VII. e dicontro quella del Granduca Co<lb></lb> simo I., tutte di mano del Cav.</s><s id="id2783040"> Bandinelli. <lb></lb> Sopra tutte ammirabile è la statua della Vit<lb></lb> toria, che ha sotto di se un prigione, di ma<lb></lb> no del Buonarroti; il quale destinata l' avea <lb></lb> <arrow.to.target n="a146"></arrow.to.target> <pb pagenum="(157)"></pb> per il Sepolcro di Giulio II. ma non aven<lb></lb> dola affatto terminata, lasciolla in Firenze. <lb></lb> Seguono a questa i sei gruppi di Vincenzio <lb></lb> Rossi, ne' quali si rappresentano le forze <lb></lb> d' Ercole, cioè quando soffoga Anteo, quan<lb></lb> do uccide il Centauro, quando getta Dio<lb></lb> mede a' Cavalli che lo divorino, quando por<lb></lb> ta il Porco vivo in spalla, quando ajuta ad <lb></lb> Atlante reggere il Cielo, e quando vince la <lb></lb> Regina delle Amazzoni, opere tutte degne <lb></lb> di lode, e nelle quali, si veggono bellissi<lb></lb> me, e fiere attitudini, e grandissima dili<lb></lb> genza nell' arte, e tra queste statue fu col<lb></lb> locato nel 1720. il gruppo di Adamo ed <lb></lb> Eva, col Serpente, di mano di Baccio Ban<lb></lb> dinelli, remosso dal Coro della Metropoli<lb></lb> tana.</s><s id="id2766744"> Da questa all' altre stanze passando <lb></lb> del medesimo appartamento, vedremo mol<lb></lb> te pitture a fresco del Vasari, col disegno <lb></lb> del quale fu questo Palazzo in gran parte <lb></lb> riordinato.</s><s id="id2766760"> Ma salendo agli appartamenti di <lb></lb> sopra, nella Sala chiamata dell' Orivolo, <lb></lb> troveremo una figura di marmo, che rap<lb></lb> presenta un Davidde di mano di Donatello, <lb></lb> ed un' altra di S. Gio.</s><s id="id2766777"> Batista sopra la porta <lb></lb> già dell' Udienza, di mano di Benedetto da <lb></lb> Majano, amendue grandemente lodate da' <lb></lb> Professori.</s><s id="id2754437"> Da questa stanza s' entra nella <lb></lb> <arrow.to.target n="a147"></arrow.to.target> <pb pagenum="(158)"></pb> GUARDAROBA di S. A. R. piena di cose pre<lb></lb> ziose di vasi d' oro, e d' argento, e di sup<lb></lb> pellettili, e ornamenti bellissimi.</s><s id="id2754462"> Nella Sa<lb></lb> la annessa, vedremo dipinte a fresco belle <lb></lb> Storie di mano di Francesco Salviati, che <lb></lb> rappresentano alcuni fatti più singolari di <lb></lb> Furio Cammillo.</s><s id="id2754478"> La contigua stanza ove era <lb></lb> la Cappella è dipinta dal Ghirlandajo.</s><s id="id2754486"> Fa<lb></lb> remo ritorno nella Piazza, per osservare in <lb></lb> essa la bella e grandiosa</s></p> <p id="id2754496" type="foot"><s id="id2754500"><foot.target id="a146"></foot.target>per</s></p> <p id="id2768469" type="foot"><s id="id2768473"><foot.target id="a147"></foot.target>GUAR-</s></p> <p id="id2768481" type="main"><s id="id2768484">LOGGIA, sotto la quale riceve ogn' anno <lb></lb> gli Omaggi S. A. R. per la Festa di S, Gio<lb></lb> vanni, fabbricata col disegno d' Andrea Or<lb></lb> cagna, Pittore, Scultore, e Architetto Fio<lb></lb> rentino nel 1356.</s><s id="id2768503"> Sotto gli archi esteriori di <lb></lb> questa Loggia si vedono tre belle Statue. <lb></lb> La prima scolpita in bronzo per mano di <lb></lb> Donatello, rappresenta Giuditta, appiè del<lb></lb> la quale giace Oloferne immerso nel son<lb></lb> no, sopra cui questa Amazzone si vede vi<lb></lb> brare il colpo, per recidere il capo all' ini<lb></lb> mico.</s><s id="id2768532"> Nella seconda Statua, scolpita in <lb></lb> bronzo da Benvenuto Cellini, vien figurato <lb></lb> un Perseo, che ha nella destra il ferro, e <lb></lb> nella sinistra la testa di Medusa recisa dal <lb></lb> busto, tutta grondante sangue, e senza spi<lb></lb> rito, giacente appiè dell' uccisore, che non <lb></lb> un bronzo, ma una figura viva rassembra.</s></p> <p id="id2793859" type="foot"><s id="id2793863">De-</s></p> <pb pagenum="(159)"></pb><p id="id2793870" type="main"><s id="id2793873"> <lb></lb> Degno di molta lode si è il bassorilievo di <lb></lb> bronzo, che serve di ornamento alla base, <lb></lb> nel quale si vedono Andromeda, e Perseo, <lb></lb> con altre figure, che tutta l' Istoria com<lb></lb> prendano.</s><s id="id2793893"> Nella terza, che' è più d' ogni al<lb></lb> tra stimabile, s' ammira un gruppo di tre <lb></lb> figure di marmo, mirabilmente scolpite da <lb></lb> Gio.</s><s id="id2793907"> Bologna, denotante il ratto d' una Sa<lb></lb> bina.</s><s id="id2778791"> Nel vecchio caduto a terra per l' im<lb></lb> peto del suo nemico, vien figurato il Padre <lb></lb> della fanciulla, in atto d' impedire la fuga <lb></lb> al rapitore; nel giovane di corpo robusto, <lb></lb> si rappresenta un Soldato Romano, che in <lb></lb> occasione de' giuochi pubblico nella nuova <lb></lb> Città di Roma celebrati, la rapisce, e nella <lb></lb> femmina tenera, e delicata si dimostra la <lb></lb> Sabina rapita; vedendosi nell'istesso tempo <lb></lb> in questo ammirabil gruppo rappresentante <lb></lb> le tre età, cioè la gioventù, la virilità, e la <lb></lb> vecchiezza.</s><s id="id2778833"> E si riconosce una vivezza sì <lb></lb> grande, che chiunque fissamente le mira, <lb></lb> non si sazia di commendarle in estremo. <lb></lb> Nella base è un bassorilievo, fatto con som<lb></lb> ma industria, dove tutta l' istoria del rapi<lb></lb> mento delle Sabine si rappresenta.</s><s id="id2778855"> Nell' in<lb></lb> gresso di questa Loggia nel 1788. furono po<lb></lb> sti due gran Leoni in marmo fatti quà tra<lb></lb> sportare da Roma, ove esistevano nel Giar<lb></lb> <arrow.to.target n="a148"></arrow.to.target> <pb pagenum="(160)"></pb> dino del Palazzo di S. A. R. alla Trinità de' <lb></lb> Monti in uno dei quali vi si legge il nome <lb></lb> dello Scultore, che fu Flamminio Vacca Ro<lb></lb> mano.</s><s id="id2816231"> Nella facciata interna della medesi<lb></lb> ma nel mese di Luglio 1789. furono erette <lb></lb> sei gran Basi, sopra le quali nel seguente <lb></lb> Agosto vennero collocate sei belle antiche <lb></lb> statue colossali di Femmine rappresentanti <lb></lb> alcune Sabine Sacerdotesse di Romolo, co<lb></lb> me si legge nella Descrizione di Roma mo<lb></lb> derna del Rossi, state parimente trasportate <lb></lb> da Roma, dove esistevano nel Portico del <lb></lb> sopradetto Real Palazzo, essendo state re<lb></lb> staurate dall' abilissimo Scultore Francesco <lb></lb> Carradori, che con la sua direzione furono <lb></lb> quivi collocate.</s><s id="id2792742"> In una parete della medesi<lb></lb> ma vi si legge la memoria della mutazione <lb></lb> del cominciare e contar l' anno nel 25. di <lb></lb> Marzo che si era usata in Firenze fino al <lb></lb> 1749, ed ora dal 1750. in poi si prese lo stile <lb></lb> comune dal primo Gennajo, come in essa si <lb></lb> descrive.</s><s id="id2792765"> Sul Canto del Palazzo vedesi la</s></p> <p id="id2792770" type="foot"><s id="id2792774"><foot.target id="a148"></foot.target>dino</s></p> <p id="id2792781" type="main"><s id="id2792785">FONTANA fatta fare dal Granduca Cosi<lb></lb> mo I. col disegno dell' Ammannato, che da <lb></lb> Filippo Baldinucci negli eruditi suoi Decen<lb></lb> nali vien descritta colle seguenti parole:</s></p> <p id="id2792801" type="main"><s id="id2792805">Apparisce nel mezzo di un gran vaso <lb></lb> pieno di limpidissime acque sgorganti da <lb></lb> <arrow.to.target n="a149"></arrow.to.target> <pb pagenum="(161)"></pb> molti zampilli, il qual vaso è figurato pel <lb></lb> Mare, il gran Colosso del Nettunno, alto <lb></lb> dieci braccia, situato sopra un Carro, ti<lb></lb> rato da quattro Cavalli marini, due di <lb></lb> marmo bianco, e due di misto, molto <lb></lb> belli e vivaci; il Nettunno ha tra le gam<lb></lb> be tre figure di Tritoni, che insieme con <lb></lb> esso posano sopra una gran conca marina <lb></lb> in luogo di Carro.</s><s id="id2785195"> Il vaso è di otto facce <lb></lb> di marmo mistio, quattro minori, e quat<lb></lb> tro maggiori.</s><s id="id2785205"> Le quattro minori son va<lb></lb> gamente arricchite con figure di fanciul<lb></lb> li, ed altre cose di bronzo, come chioc<lb></lb> ciole marine, cornucopie, cartelle, e si<lb></lb> mili; s' inalzano sul piano delle medesi<lb></lb> me certi imbasamenti, sopra ciascheduno <lb></lb> dei quali posa una Statua di metallo mag<lb></lb> giore del naturale, e sono in tutte quat<lb></lb> tro, due femmine che rappresentano Te<lb></lb> ti, e Doe, e due maschi figurati per due <lb></lb> Dei marini.</s><s id="id2784337"> All' una, e all' altra parte di <lb></lb> ciascheduna di queste facce minori sono <lb></lb> due Satiri di metallo in varie attitudini. <lb></lb> Le quattro facce maggiori sono tanto più <lb></lb> basse, quanto basti per potersi da chic<lb></lb> chessia godere la limpidezza dell' acqua, <lb></lb> la quale traboccando graziosamente è ri<lb></lb> cevuta da alcune belle nicchie, e nel gran <lb></lb> <arrow.to.target n="a150"></arrow.to.target> <pb pagenum="(162)"></pb> vaso; ed in somma in tutto è così ben di<lb></lb> sposto, e con tanta maestà ordinato, che <lb></lb> è proprio una maraviglia ,,.</s><s id="id2784388"> Vicino alla <lb></lb> Fontana, sopra gran base di marmo, è una <lb></lb> bellissima</s></p> <p id="id2818116" type="foot"><s id="id2818120"><foot.target id="a149"></foot.target>molti</s></p> <p id="id2818128" type="foot"><s id="id2818132"><foot.target id="a150"></foot.target>L vaso;</s></p> <p id="id2818139" type="main"><s id="id2818143">STATUA equestre di bronzo di mano di <lb></lb> Giovanni Bologna fatta erigere l' anno 1594. <lb></lb> dal Granduca Ferdinando I., in memoria di <lb></lb> Cosimo suo Genitore.</s><s id="id2818156"> Adornano le facciate <lb></lb> di questa tre bassirilievi di bronzo dell' istes<lb></lb> so autore, in una delle quali si rappresenta la <lb></lb> Coronazione del mentovato Granduca Cosi<lb></lb> mo, fattale in Roma da S. Pio V. ne' 5.</s><s id="id2818175"> Mar<lb></lb> zo 1570. da esso meritata <emph type="italics">Ob zelum Religio<lb></lb> nis, praecipnumque Iustitiae studium</emph>, come <lb></lb> si legge nell' Iscrizione.</s><s id="id2791022"> Nella seconda la glo<lb></lb> riosa entrata nella Città di Siena obbediente <lb></lb> al suo comando, dopo Ia conseguita vitto<lb></lb> ria.</s><s id="id2791037"> E nella terza, quando dal Senato Fioren<lb></lb> tino, essendo egli ancor giovine fu creato <lb></lb> Duca di Firenze, lasciando luogo nella quar<lb></lb> ta facciata ad una erudita Iscrizione del se<lb></lb> guente tenore:</s></p> <p id="id2791056" type="main"><s id="id2791060"><emph type="italics">Cosmo Medici Magno Etruriae Duci Primo <lb></lb> Pio Felici. <lb></lb> Invicto Iusto Clementi Sacrae Militiae Pacisq. <lb></lb> In Etruria Authori Patri & Priacipio optimo; <lb></lb> Ferdinandus F. Magnus Dux III. erexit <lb></lb> A. M. D. L. XXXXIIII.</emph> <lb></lb> <pb pagenum="(163)"></pb> E` da osservarsi presso la suddetta Statua <lb></lb> la facciata del Palazzo degli Uguccioni, di<lb></lb> segno di Andrea Palladio.</s><s id="id2760784"> Quindi osserve<lb></lb> remo la grandiosa</s></p> <p id="id2760791" type="main"><s id="id2760795">FABBRICA DEGLI UFIZI, o Magistrati della <lb></lb> Città, la quale ordinata dal Granduca Co<lb></lb> simo I. col disegno di Giorgio Vasari riuscì, <lb></lb> come si vede, bellissima, e ragguardevole in <lb></lb> ogni parte.</s><s id="id2760813"> L'Architettura di questo edifizio <lb></lb> è d'ordine Dorico abbellito di cornici, e pie<lb></lb> tre ben lavorate.</s><s id="id2760824"> A man destra si trova la</s></p> <p id="id2760828" type="main"><s id="id2760832">REALE ZECCA, ove di continuo si battono <lb></lb> diverse Monete, sì per conto del Sovrano, <lb></lb> che di altri particolari.</s><s id="id2760842"> Nel 1252. si comin<lb></lb> ciò a coniare il Gigliato.</s></p> <p id="id2756346" type="main"><s id="id2756349">Nelle nicchie di questa grandiosa Fabbri<lb></lb> ca, avea divisato il Granduca Cosimo I. di <lb></lb> collocarvi le Statue dei più illustri Cittadini <lb></lb> di questa Patria; ma non potè adempire il <lb></lb> bel disegno prevenuto dalla morte.</s><s id="id2756368"> Sotto il <lb></lb> Loggiato, vi si trovano le residenze di varj <lb></lb> Tribunali per comodo universale.</s><s id="id2756377"> In fondo <lb></lb> a questa Loggia sull' Arno vedesi in alto la <lb></lb> Statua di Cosimo L scolpita da Gio.</s><s id="id2756387"> Bologna, <lb></lb> e l' altre due giacenti che la pongono in <lb></lb> mezzo rappresentanti una l' Equità, e l' al<lb></lb> tra il Rigore sono di mano di Vincenzio <lb></lb> Danti.</s><s id="id2756403"> In poca distanza si trova la <lb></lb> <arrow.to.target n="a151"></arrow.to.target> <pb pagenum="(164)"></pb> LIBRERìA MAGLIABECHIANA fondata a bene<lb></lb> fizio pubblico dal celebratissimo Antonio Ma<lb></lb> gliabechi, ed aumentata dal Cav. Ant.</s><s id="id2797291"> Fran<lb></lb> cesco Marmi: Dipoi dall' Augustissimo Im<lb></lb> peratore Francesco I. accresciuta colle Li<lb></lb> brerìe Gaddi, e Biscioni, ed ultimamente <lb></lb> dal Gran Genitore del Nostro Real Sovrano <lb></lb> vi fu aggiunta la massima parte della Li<lb></lb> brerìa Mediceo-Lotaringia del suo Palazzo, <lb></lb> con avere accresciute altre stanze per collo<lb></lb> carvi molti Manoscritti.</s><s id="id2797324"> Vi furono pure uni<lb></lb> te le Librerìe del fu celebre Dottor Gio. La<lb></lb> mi, della Badìa di Fiesole, della maggior <lb></lb> parte di quella dello Spedale di S. Maria <lb></lb> Nuova, parte di quella degli estinti Gesui<lb></lb> ti, e dei soppressi Conventi de' Teatini, dei <lb></lb> Minimi di S. Francesco di Paola, dei Dome<lb></lb> nicani di Montepulciano ec., e del maggior <lb></lb> numero dei rari manoscritti della celebre <lb></lb> Librerìa Strozziana; contandosi in essa so<lb></lb> pra novantamila Volumi stampati, e tra essi <lb></lb> una numerosa Raccolta di sopra a 3000. <lb></lb> Opere diverse in varie lingue, impresse <lb></lb> nel XV.</s><s id="id2785076"> Secolo, molte delle quali di un <lb></lb> estrema rarità, e sopra ottontila Codici Ma<lb></lb> noscritti, nella stanza dei quali è da osser<lb></lb> varsi una bellissima Madonna di Carlo Ma<lb></lb> ratta.</s><s id="id2785094"> Laonde questa Biblioteca è una delle <lb></lb> <arrow.to.target n="a152"></arrow.to.target> <pb pagenum="(165)"></pb> più celebri dell' Europa.</s><s id="id2785112"> Essendo state con <lb></lb> Motuproprio di S. A. R. del dì 7.</s><s id="id2785119"> Luglio 1783. <lb></lb> unite le tre Accademie Fiorentina, della <lb></lb> Crusca, e Apatisti, e levate dal loro antico <lb></lb> luogo di via dello Studio, fu ordinato che <lb></lb> una sola se ne formasse sotto il primo anti<lb></lb> co nome di R. <emph type="italics">Accademia Fiorentina</emph>, e che <lb></lb> si adunasse nelle mattine di varj Giovedì <lb></lb> non impediti in questa Librerìa, come si fa <lb></lb> in tali mattine alle ore 11. con gran con<lb></lb> corso di Letterati, e Popolo, leggendovisi <lb></lb> ogni volta da qualche Lettor Pubblico, o al<lb></lb> tro Accademico, o Letterato un' erudita Dis<lb></lb> sertazione, e dipoi è data a chiunque liber<lb></lb> tà di recitarvi Poetiche Composizioni in qua<lb></lb> lunque lingua.</s><s id="id2797407"> Uscendo da queste verso il <lb></lb> Palazzo alla penultima Porta trovasi la</s></p> <p id="id2797415" type="foot"><s id="id2797419"><foot.target id="a151"></foot.target>L 2 LI-</s></p> <p id="id2797426" type="foot"><s id="id2797430"><foot.target id="a152"></foot.target>più</s></p> <p id="id2797438" type="main"><s id="id2796970">REALE GALLERIA.</s></p> <p id="id2796973" type="main"><s id="id2796977">QUesta ha formato, e formerà sempre un <lb></lb> grande oggetto d' interesse non solo ai <lb></lb> Toscani, e Forestieri più culti, ma ancora <lb></lb> a qualunque Persona che si porti ad osser<lb></lb> varla, ancorchè poco intendente delle Bel<lb></lb> le Arti.</s></p> <p id="id2797000" type="main"><s id="id2797004">Una rale pregevolissima, e copiosissima <lb></lb> collezione ripete il suo principio dalla Ea<lb></lb> <arrow.to.target n="a153"></arrow.to.target> <pb pagenum="(166)"></pb> miglia de' Medici avanti che fosse ricono<lb></lb> sciuta Sovrana della Toscana.</s><s id="id2797029"> Da Cosimo I. <lb></lb> conobbe il suo presente maestoso colloca<lb></lb> mento.</s><s id="id2797038"> Tra le principali cure del Regno <lb></lb> avendo quel magnanimo Principe risoluto <lb></lb> di riunire le Magistrature della Capitale fe<lb></lb> ce por mano nel 1564. alla grandiosa fab<lb></lb> brica degli Ufizj, affidandone la direzione <lb></lb> all' abile Architetto, e Pittore Giorgio Va<lb></lb> sari; e così venne a formare nei vasti supe<lb></lb> riori corridoj la Gallerìa, ove fece dispor<lb></lb> re le raccolte preziose cose.</s></p> <p id="id2791754" type="foot"><s id="id2791758"><foot.target id="a153"></foot.target>miglia</s></p> <p id="id2791766" type="main"><s id="id2791770">Tutti i successori Sovrani della Toscana <lb></lb> hanno procurato di arricchire, ed ingran<lb></lb> dire col massimo impegno, gusto, ed intel<lb></lb> ligenza questo magnifico Emporio de' monu<lb></lb> menti più rari, e pregevoli della Pittura, e <lb></lb> della Scultura, come si può più diffusamen<lb></lb> te leggere nella Descrizione della Gallerìa <lb></lb> da me a parte stampata.</s><s id="id2791801"> Soltanto quì bre<lb></lb> vemente darò una notizia compatibile alla <lb></lb> piccola mole del presente Libro, in cui ho <lb></lb> descritto il più bello della nostra Firenze.</s></p> <p id="id2783563" type="main"><s id="id2783566">Entrati nella porta che conduce alla Gal<lb></lb> lerìa, e salite tre scale si trovano in mar<lb></lb> mo un Bacco, e di contro un Puttino.</s><s id="id2783578"> Quin<lb></lb> di ascesa la quarta scala si trovano 8.</s><s id="id2783584"> Basti <lb></lb> de' sette Granduchi della Casa Medici, cioè <lb></lb> <arrow.to.target n="a154"></arrow.to.target> <pb pagenum="(167)"></pb> Cosimo I., Francesco I., Ferdinando I., Cosi<lb></lb> mo II., Ferdinando II., Cosimo III., e Giovan <lb></lb> Gastone, e quello del Cardinal Leopoldo. <lb></lb> Sopra il cornicione sono due Ecati trifor<lb></lb> mi, 4.</s><s id="id2783619"> Busti, e nelle pareti 4.</s><s id="id2783621"> Bassi rilievi <lb></lb> esprimenti una Festa solenne.</s><s id="id2783627"> Potranno am<lb></lb> mirarsi un Marte, ed un Sileno col piccolo <lb></lb> Bacco, ambedue di Bronzo, e due Sarcofagi <lb></lb> esprimenti un Baccanale, e le Muse.</s><s id="id2786046"> Nel <lb></lb> vestibolo ci sono le seguenti Statue: Un <lb></lb> Marte, una Matrona, un Promoteo, e un <lb></lb> Uomo con berretta frigia.</s><s id="id2786058"> Esistono due co<lb></lb> lonne con Trofei militari, sopra uno de' <lb></lb> quali stà un Giove, e sopra l' altro una Ci<lb></lb> bele: un basso rilievo rappresentante un Sa<lb></lb> crifizio: il Busto del Gran Duca Leopoldo: <lb></lb> due Cani, e due Sarcofagi esprimenti la Ca<lb></lb> dura di Frana, e la Corsa del Circo, e l' al<lb></lb> tro Ippolito, e Fedra.</s></p> <p id="id2786089" type="foot"><s id="id2786092"><foot.target id="a154"></foot.target>Cosi-</s></p> <p id="id2786100" type="main"><s id="id2786104">Non sarà inopportuno l' avvertire che è <lb></lb> assai probabile che possa esser cangiata l' at<lb></lb> tuale distribuzione specialmente dei Quadri, <lb></lb> essendo stato eletto per nuovo Direttore il <lb></lb> Nobile Sig. Abate Puccini.</s></p> <p id="id2786123" type="main"><s id="id2759974">Io mi limiterò a descrivere Iaconicamen<lb></lb> te le cose più importanti, potendo ciascu<lb></lb> no che ama di essere precisamente a porta<lb></lb> ta delle ricchezze di questo nostro Emporio <lb></lb> <arrow.to.target n="a155"></arrow.to.target> <pb pagenum="(168)"></pb> di Pittura, e Scultura leggere la Descrizio<lb></lb> ne separatamente da me stampata.</s></p> <p id="id2760007" type="foot"><s id="id2760011"><foot.target id="a155"></foot.target>di</s></p> <p id="id2760018" type="main"><s id="id2760022">Tre spaziosi corridoj , e 20. stanze, ed <lb></lb> un loggiato racchiudono questa copiosissima <lb></lb> collezione.</s><s id="id2760032"> Enttando nel primo corridojo <lb></lb> lungo braccia 251 1/2. e largo braccia 11 2/3. po<lb></lb> tranno osservarsi in linea, camminando so<lb></lb> pra il finestrone che guarda Palazzo Vec<lb></lb> chio e percorrendo dalla parte sìnistra, e <lb></lb> destra di tutti tre i corridoj num. 530.</s><s id="id2760055"> Ri<lb></lb> tratti di diversi Sovrani, e di Uomini Illu<lb></lb> stri in Santità, nelle Scienze, e nelle Armi. <lb></lb> Nel suddetto corridojo attualmente esisto<lb></lb> no 64.</s><s id="id409822"> Quadri, tra i quali Noè di Jacopo da <lb></lb> Bassano, la Cena di Baldassarre del Marti<lb></lb> nelli, le Nozze di Perseo del Pontormo, <lb></lb> Apollo che ha ucciso il Serpente Pitone del <lb></lb> Sandrart, una Maddalena dell'Allori, l'An<lb></lb> nunziazione del Bronzino, S. Lorenzo del <lb></lb> Cigoli: il Salvadore avanti Pilato, la Depo<lb></lb> sizione dalla Croce, e la Trasfigurazione sul <lb></lb> Tabor di Luca Giordano: il casto Giusep<lb></lb> pe, e la casta Susanna del Biliverti, due <lb></lb> Battaglie del Borgognone, Ercole al Bivio di <lb></lb> Andrea del Sarto, Moisè tratto dal Nilo di <lb></lb> Benedetto Luti, il ricco Epulone del Bassa<lb></lb> no, il Convito di Salomone d' Andrea Vi<lb></lb> centino, il Tempio d'Ercole del Francabi<lb></lb> <arrow.to.target n="a156"></arrow.to.target> <pb pagenum="(169)"></pb> gio, Erminia e Tancredi di Ottavio Vanni<lb></lb> ni, il ratto delle Sabine del Bassanino, il <lb></lb> ratto d' Elena di Raffaello Vanni, e Venere <lb></lb> che pettina Cupido di Giovanni da S. Gio<lb></lb> vanni.</s></p> <p id="id2789122" type="foot"><s id="id2789125"><foot.target id="a156"></foot.target>gio,</s></p> <p id="id2789133" type="main"><s id="id2789137">Nel secondo corridojo a Mezzogiorno lun<lb></lb> go braccia 67 2/3, e largo brac. 11 2/3 si os<lb></lb> servano presentemente l'Adorazione de' Ma<lb></lb> gi del Ghirlandajo, altra di Sandro Botticel<lb></lb> li, i Santi Pietro, e Paolo condotti al mar<lb></lb> tirio, e la Decollazione di S. Paolo, ambe<lb></lb> due di Scuola oltramontana.</s></p> <p id="id2789166" type="main"><s id="id2789170">Nel terzo corridojo a Ponente eguale al <lb></lb> primo tra i 66.</s><s id="id2789176"> Quadri esistenti ci sono: Cri<lb></lb> sto col Fariseo dello Strozzi detto il Cappuc<lb></lb> cino Genovese, la caduta dell'acque del Te<lb></lb> verone di Wuthy, Leandro annegato, ed <lb></lb> Ero del Geminiani, Noè entro l'Arca, e il <lb></lb> Diluvio universale del Bassano, Didone sul <lb></lb> Rogo di Pietro Testa, il Lazzaro resuscita<lb></lb> to di Paolo Veronese, il Sacrificio d' Abra<lb></lb> mo del Mehus, S. Pietro dello Spagnoletto, <lb></lb> Cosimo I. del Pontormo, l' Adorazione dei <lb></lb> Magi di Filippo Lippi, S. Filippo di Pietro <lb></lb> da Cortona, una Cena di Hundorst, la S. Fa<lb></lb> miglia del Ghirlandajo, S. Luca del Volter<lb></lb> rano, il Ganimede del Gabbiani, Cristo in <lb></lb> Emaus dell'Albani, una Spora ritrosa di Gio <lb></lb> <arrow.to.target n="a157"></arrow.to.target> <pb pagenum="(170)"></pb> da S. Giovanni, una Cena di Napoletani di <lb></lb> Gherardo della Notte, Faraone che s' incon<lb></lb> tra col Padre, e fattura di Giuseppe del Pon<lb></lb> tormo, Adorazione de' Magi, e una copia <lb></lb> della Natività del Correggio di Subterman, <lb></lb> S. Pietro liberato del Guercino, una Zinga<lb></lb> ra del Caravaggio: la Creazione d' Eva, quan<lb></lb> do dà il Pomo a Adamo, la cacciata dei <lb></lb> medesimi dal Paradiso, e Adamo che lavo<lb></lb> ra la terra, tutti quattro di Benedetto Ca<lb></lb> glieri: S. Antonio che fuga i Demonj di Sal<lb></lb> vator Rosa, la Vergine col Figlio, e S. Gio: <lb></lb> Battista di Andrea del Sarto, una Natività di <lb></lb> Santi di Tito, veduta di Gerusalemme, e <lb></lb> del Calvario di Brughel, Venere con Amo<lb></lb> re di Guido Reni, Cristo morto del Pieri, e <lb></lb> un Vecchio a fresco sul gusto, o sia della <lb></lb> Scuola di Masaccio.</s></p> <p id="id2751788" type="foot"><s id="id2751791"><foot.target id="a157"></foot.target>da</s></p> <p id="id2751799" type="main"><s id="id2751802">Questi corridoj sono parimeate ornati da <lb></lb> num. 55.</s><s id="id2751809"> Statue, tra le quali il gruppo del <lb></lb> Lacoonte, e 6. altri, e num. 110.</s><s id="id2751815"> Busti, e <lb></lb> nel corridojo di mezzo esistono un Oratore, <lb></lb> un Idolo, e una Chimera di bronzo, come <lb></lb> pure esistono ne' detti corridoj diversi Sa<lb></lb> crifizi, Cippi ec., essendo il tutto esatta<lb></lb> mente notato nella suddetta descrizione a <lb></lb> parte della Real Galleria.</s><s id="id411333"> Sono pare da os<lb></lb> servarsi un Cavallo, un Cinghiale, un Ca<lb></lb> <arrow.to.target n="a158"></arrow.to.target> <pb pagenum="(171)"></pb> nopo, un'Ara Egizia di granito, un'Aricola <lb></lb> con varie Inscrizioni, e sono pure da os<lb></lb> servarsi le volte ec.</s></p> <p id="id411362" type="foot"><s id="id411365"><foot.target id="a158"></foot.target>nopo,</s></p> <p id="id411373" type="main"><s id="id411377">Dopo d' avere osservate tutte queste belle <lb></lb> cose esistenti nei corridoj passerò a sommi<lb></lb> nistrare all' Osservatore una succinta notizia <lb></lb> delle stanze annesse, adottando l' ordine che <lb></lb> è praticato comunemente cominciando dal<lb></lb> la stanza più prossima all' ingresso.</s></p> <p id="id411400" type="main"><s id="id2766333">Nella prima stanza detta della Scultura si <lb></lb> osserveranno 9.</s><s id="id2766339"> Statue, 11.</s><s id="id2766342"> Busti, e 9. bassi<lb></lb> rilievi: tra le prime avvi un Ganimede di <lb></lb> greco scalpello, restaurato dal Cellini, co<lb></lb> me pure una Minerva da alcuni creduta <lb></lb> Greca, e da altri Etrusca.</s></p> <p id="id2766360" type="main"><s id="id2766364">Si entra nella seconda stanza dell' Amo<lb></lb> re, così denominata da Amore che dorme, <lb></lb> opera Greca esistente a mano destra sopra <lb></lb> una Tavola d' alabastro orientale.</s><s id="id2766379"> Tra i di<lb></lb> versi ottimi quadri che adornano le pareti <lb></lb> osserveremo S. Ivone protettore delle Vedo<lb></lb> ve, e dei Pupilli di Jacopo d' Empoli, Ada<lb></lb> mo, e l' altro d' Eva col pomo di Luca Cra<lb></lb> nach, S. Maria Maddalena del Dolci, Ma<lb></lb> ria col Figlio di Santi di Tito, la medesi<lb></lb> ma col Figlio in braccio del Ghirlandajo, <lb></lb> Maria in una grotta di Francesco Salviati, <lb></lb> La Deposizione del Bronzino, il Fariseo che <lb></lb> <arrow.to.target n="a159"></arrow.to.target> <pb pagenum="(172)"></pb> mostra la moneta a Cristo del Caravaggio, <lb></lb> la Presentazione al Tempio di Fra Barto<lb></lb> lommeo, Cristo morto di Andrea del Sarto, <lb></lb> la Maddalena Penitente del Furino, Rug<lb></lb> giero presso la Fontana di Guido Reni, Giu<lb></lb> seppe condotto in carcere del Pontormo, e <lb></lb> una Venere di Tiziano.</s></p> <p id="id2791472" type="foot"><s id="id2791476"><foot.target id="a159"></foot.target>mo-</s></p> <p id="id2791483" type="main"><s id="id2791487">Nella terza stanza esistono in certe nic<lb></lb> chie 21.</s><s id="id2791494"> Statuette, e 23. piccoli Busti e sul <lb></lb> pavimento tra le statue osserveremo Ercole <lb></lb> che uccide i Serpi, un Bacco, un Ermafro<lb></lb> dito, due Morini, e due Bambini, e da una <lb></lb> parte nel mezzo avvi un Morfeo di marmo <lb></lb> ossidiano.</s><s id="id2791514"> Num. 60.</s><s id="id2791517"> Quadri che comprendo<lb></lb> no molti ritratti in miniature adornano le <lb></lb> pareti, e perciò dicesi la stanza delle mi<lb></lb> niature.</s></p> <p id="id2758666" type="main"><s id="id2758670">Quindi si entra nella celebre stanza della <lb></lb> TRIBUNA.</s><s id="id2758676"> Questa conserva i più bei pezzi <lb></lb> di Scultura, e di Pittura.</s><s id="id2758681"> La Venere detta <lb></lb> dei Medici è la Statua che primeggia le al<lb></lb> tre quattro, cioè: l' Apollino, i Lottato<lb></lb> ri, l' Arrotino, ed il Fauno.</s><s id="id2758695"> Quindi si os<lb></lb> serveranno quattro Quadri di Raffaello, <lb></lb> che uno rappresentante Giulio II. e ne<lb></lb> gli altri tre si avrà una chiara idea delle <lb></lb> di lui tre maniere di dipingere: la Tavo<lb></lb> la di Maria con un Libro in mano, e il <lb></lb> <arrow.to.target n="a160"></arrow.to.target> <pb pagenum="(173)"></pb> Figlio sulle ginocchia divertendosi con un <lb></lb> Uccellino datogli da S. Gio: Battista è del<lb></lb> la sua prima maniera: l' altra rappresen<lb></lb> tante Maria che siede col Figlio, e pres<lb></lb> so la medesima stà il Precursore è della se<lb></lb> conda maniera: S. Gio: Battista in atto di <lb></lb> predicare nel Deserto in tela è della terza <lb></lb> ottima maniera.</s><s id="id2765851"> Maria in Trono col Figlio <lb></lb> avente da una parte S. Gio: Battista, e dall' <lb></lb> altra S. Sebastiano è Tavola di Pietro Peru<lb></lb> gino.</s><s id="id2765864"> Il riposo in Egitto colla Vergine, e il <lb></lb> Figlio è di Gio: Lanfranchi.</s><s id="id2765871"> La Venere che <lb></lb> volta le spalle a tre Satiri è di Annibale Ca<lb></lb> racci.</s><s id="id2765881"> S. Maria Maddalena di Lodovico Ca<lb></lb> racci.</s><s id="id2765888"> Le Tavole d' Isaia, ed il Giobbe so<lb></lb> no di Fra Bartolommeo.</s><s id="id2765895"> La Visitazione di <lb></lb> S. Elisabetta è Tavola di Mariotto Alberti<lb></lb> nelli.</s><s id="id2765905"> Ercole tra Minerva, e Venere di Pie<lb></lb> tro Rubens.</s><s id="id2765911"> La S. Famiglia di Michel'Ange<lb></lb> lo Buonarroti.</s><s id="id2765918"> La Tavola della Strage degl' <lb></lb> Innocenti è di Ranieri Ricciarelli, detto il <lb></lb> Vecchio Volterrano.</s><s id="id2765928"> La Vergine col Figlio, <lb></lb> e S. Giovanni che lo vezzeggia è di Tizia<lb></lb> no, come pure del medesimo è la Venere <lb></lb> nuda.</s><s id="id2819259"> Maria con veste rossa tenendo le ma<lb></lb> ni al petto è di Guido Reni.</s><s id="id2819266"> La Tavola <lb></lb> esprimente la Vergine col Figlio nudo in <lb></lb> braccio, e S. Giovanni con pelliccia che <lb></lb> <arrow.to.target n="a161"></arrow.to.target> <pb pagenum="(174)"></pb> l' abbraccia, e dietro S. Maria Maddalena, <lb></lb> e avanti Isaia con un Libro è del Parmigia<lb></lb> nino.</s><s id="id2819296"> La suberba Tavola della Pietà ove si <lb></lb> vede Maria col Figlio morto sulle ginoc<lb></lb> chia, e S. Giovanni, e S. Maria Maddalena, <lb></lb> S. Caterina, e i SS.</s><s id="id2819308"> Pietro, e Paolo è di An<lb></lb> drea del Sarto.</s><s id="id2819315"> La Capanna ove giacciono <lb></lb> sulla paglia la Madre, e il Salvatore è del <lb></lb> Correggio.</s><s id="id2819325"> La Sibilla Samia, e Endimio<lb></lb> ne che dorme sono di Guercino da Cento. <lb></lb> S. Caterina delle Ruote di Paolo Verone<lb></lb> se.</s><s id="id2819339"> Maria che allatta il Figlio sedendo in <lb></lb> una nicchia è Tavola di Leonardo da Vin<lb></lb> ci.</s><s id="id2808540"> Bassano colla sua Famiglia dello stes<lb></lb> so Bassano.</s></p> <p id="id2808548" type="foot"><s id="id2808551"><foot.target id="a160"></foot.target>Figlio</s></p> <p id="id2808559" type="foot"><s id="id2808563"><foot.target id="a161"></foot.target>l' ab-</s></p> <p id="id2808570" type="main"><s id="id2808574">Si passa nella stanza dei lavori di terra <lb></lb> cotta, ove esistono diversi lavori, e Vasi <lb></lb> Etruschi.</s></p> <p id="id2808585" type="main"><s id="id2808589">Quindi si entra nella stanza ove esisto <lb></lb> una superba e numerosa collezione di Dise<lb></lb> gni, e Stampe oltrepassando 300. volumi <lb></lb> de' primi, e 100. delle seconde situati in di<lb></lb> versi banchi, e scaffali oltre l' essere le pa<lb></lb> reti coperte di ottimi originali, gli autori <lb></lb> dei quali si leggono nella Descrizione a par<lb></lb> te di questa Real Gallerìa.</s></p> <p id="id2808620" type="main"><s id="id2808624">Le due stanze appresso conosciute sotto <lb></lb> il nome di stanze Fiamminghe contengono <lb></lb> <arrow.to.target n="a162"></arrow.to.target> <pb pagenum="(175)"></pb> una quantità di bellissime pitture buone, <lb></lb> parte delle quali sono della Scuola Fiammin<lb></lb> ga.</s><s id="id2766264"> Sopra una Tavola di scagliola esistente <lb></lb> nella prima stanza sono due Busti di Vitel<lb></lb> lio, e di Adriano, e le Statue di Venere <lb></lb> che esce dal Bagno.</s><s id="id2766277"> Nella seconda vi sono <lb></lb> quattro Tavole, due delle quali superbamen<lb></lb> te lavorate di pietre dure, e due Statue <lb></lb> cioè, Venere che esce da un Bagno, e lo <lb></lb> Spinario.</s></p> <p id="id2766296" type="foot"><s id="id2766300"><foot.target id="a162"></foot.target>una</s></p> <p id="id2766307" type="main"><s id="id2766311">La nona stanza comprende una ricchis<lb></lb> sima, e numerosa raccolta di Cammei dispo<lb></lb> sta in sei grandi Armadj, e non vi è un pez<lb></lb> zo che o per il travaglio, o per la materia <lb></lb> non esiga ammirazione.</s></p> <p id="id2793716" type="main"><s id="id2793718">Succedono le tre stanze delle Medaglie <lb></lb> antiche, delle Pitture della fine del seco<lb></lb> lo XVI. e delle Monete, e Medaglie moder<lb></lb> ne, ma la X. e la XII. non si mostrano sen<lb></lb> za permissione.</s><s id="id2793737"> Onde passeremo alla</s></p> <p id="id2793742" type="main"><s id="id2793745">Decimarerza, e decimaquarta stanza ove <lb></lb> si osserverà l' unica pregievole collezione <lb></lb> dei Ritratti dei più eccellenti Pittori dipinti <lb></lb> da loro medesimi, e nella seconda avvi la <lb></lb> Statua del Cardinal Leopoldo de' Medici che <lb></lb> ideò ral cosa, come pure un Urna detta de' <lb></lb> Medici, e due vasi di Bucchero.</s></p> <p id="id2793772" type="main"><s id="id2793776">La decimaquinta stanza contiene diverse <lb></lb> <arrow.to.target n="a163"></arrow.to.target> <pb pagenum="(176)"></pb> Inscrizioni Greche, e Latine, Cippi sepol<lb></lb> crali, e Bassirilievi, e Teste, e Busti di <lb></lb> diversi Filosofi, ed Uomini insigni.</s><s id="id2793800"> Questo <lb></lb> era l' antico ricetto per cui si entrava nella <lb></lb> Gallerìa avanti che dal Granduca Leopoldo <lb></lb> fossero fatte fare le due ultime branche del<lb></lb> la scala per la quale adesso si ascende alla <lb></lb> medesima.</s></p> <p id="id2768734" type="foot"><s id="id2768738"><foot.target id="a163"></foot.target>Inscri-</s></p> <p id="id2768745" type="main"><s id="id2768749">La stanza dell' Ermafrodito è quella che <lb></lb> succede, dandole il nome la Statua Greca <lb></lb> dell' Ermafrodito gracente sopra una pelle <lb></lb> di Leone.</s><s id="id2768763"> In questa ci sono diverse Statue <lb></lb> di sommo merito, cioè una Venere Celeste, <lb></lb> e Venere vincitrice, un Ercole, Meloagro <lb></lb> ferito col Cinghiale aì piedi del nostro Mi<lb></lb> chel' Angelo, un Apollo, un Bacco, e nel <lb></lb> mezzo un' Arianna in atto di riposo.</s><s id="id2768784"> Qua<lb></lb> rantaquattro Quadri ornano le pareti, tra i <lb></lb> quali S. Pietro in lacrime di Guido Reni, <lb></lb> l' Apparizione dell' Angelo al Sepolcro di <lb></lb> Pietro da Cortona, la Vergine sedente di <lb></lb> Andrea del Sarto, la moltiplicazione dei pa<lb></lb> ni nel Deserto di Luigi Buti, la Tavola a <lb></lb> chiaro scuro di Fra Bartolommeo rappresen<lb></lb> tante S. Anna con Maria e il Figlio, e in<lb></lb> ginocchioni S. Gio: Battista ed altri Santi: <lb></lb> la Tavola delle Nozze di Cana di Alessandro <lb></lb> Allori, Cristo che disputa co' Dottori del Ca<lb></lb> <arrow.to.target n="a164"></arrow.to.target> <pb pagenum="(177)"></pb> ravaggio.</s><s id="id2813272"> La Tavola detta di Maria, che <lb></lb> prega il Figlio Gesù a benedir le persone <lb></lb> caritatevoli che in occasione della peste si <lb></lb> occuparono al sollievo dei miseri, di Fede<lb></lb> rigo Baroccio.</s><s id="id2813289"> S. Maria Maddalena con un <lb></lb> Libro sulle ginocchia di Lodovico Cigoli. <lb></lb> L' Assunzione Tavola del Montagna.</s></p> <p id="id2813300" type="foot"><s id="id2813304"><foot.target id="a164"></foot.target>ravag-</s></p> <p id="id2813311" type="main"><s id="id2813315">La decimasettima vasta stanza ci rappre<lb></lb> senta la Reggia di Niobe, nella quale si am<lb></lb> mirano le celebri 16.</s><s id="id2813326"> Statue Greche rappre<lb></lb> sentanti la favola di Niobe, che esistevano <lb></lb> in Roma nella Villa Medici, fatte quì tra<lb></lb> sportare dal Gran-Duca Leopoldo.</s><s id="id2813341"> Ornano le <lb></lb> pareti 4. gran Quadri che tre di Rubens rap<lb></lb> presentanti il trionfo di Giovanni d'Austria <lb></lb> dirigendosi a Anversa, la battaglia d' Ipres, <lb></lb> e l' ingresso in Parigi di Enrico IV.</s><s id="id2790578"> Ferdi<lb></lb> nando II. che riceve l' omaggio è di Subter<lb></lb> man.</s><s id="id2790587"> Un Sarcofago in basso rilievo espri<lb></lb> mente la vita d' un Eroe è a mano sinistra <lb></lb> nel mezzo di questo Salone.</s></p> <p id="id2790599" type="main"><s id="id2790603">Nella decimottava stanza detta dei Qua<lb></lb> dri antichi esistono diverse Sculture, e Pit<lb></lb> ture.</s><s id="id2790614"> Tra le prime si vedono un David colla <lb></lb> testa di Golìa ai piedi; e S. Gio: Battista del <lb></lb> Donatello; altro S. Gio: Battista di Mino da <lb></lb> Fiesole, un Bassorilievo di un Busto del sud<lb></lb> detto Santo di Donatello, e 6. altri Busti <lb></lb> <arrow.to.target n="a165"></arrow.to.target> <pb pagenum="(178)"></pb> fatti dagli Scolari dei predetti due Scultori. <lb></lb> Tra le Pitture antiche vedonsi il trionfo <lb></lb> della Morte, il trionfo d' Amore, e quello <lb></lb> della Fama, e Cristo in Croce tra le brac<lb></lb> cia dell' Eterno Padre: il Calendario Greco <lb></lb> messo in due Tavole: il Redentore con un <lb></lb> libro nella sinistra in Mosaico: diversi pic<lb></lb> coli quadri con varie Immagini di pennelli <lb></lb> Greci; un Tabernacolo di Fra Angelico Do<lb></lb> menicano; Maria e il Figlio e diversi An<lb></lb> geli, e negli sportelli vi sono S. Gio: Batti<lb></lb> sta, e S. Marco, e al di fuori i Santi Pie<lb></lb> tro, e Matteo; come pure del medesimo Fra <lb></lb> Angelico il Transito di Maria: la Deposi<lb></lb> zione dalla Croce del Buffalmacco: I 6. qua<lb></lb> dri esprimenti la Fede, Speranza, Pruden<lb></lb> za, Carità, Giustizia, e Temperanza, sono <lb></lb> di Antonio, e Piero del Pollajolo: alcuni <lb></lb> fatti di S. Benedetto del Castagno; il Pro<lb></lb> feta Zaccaria di Giovanni Angelico, una <lb></lb> Battaglia di Paolo Uccello: la Tavola nel <lb></lb> tondo di Maria col Figlio in braccio, e ot<lb></lb> to Angeli di Sandro Botticelli: e la Tebaide <lb></lb> d'Egitto di Gherardo Starnina Fiorentino.</s></p> <p id="id2797119" type="foot"><s id="id2797122"><foot.target id="a165"></foot.target>M fatti</s></p> <p id="id2797130" type="main"><s id="id2797134">La stanza decimanona conserva una quan<lb></lb> tità di originali di Bronzi moderni; e molti <lb></lb> bellissimi getti fatti sopra le forme ricavate <lb></lb> dalle statue esistenti nella Tribuna.</s></p> <p id="id2797150" type="foot"><s id="id2763851">Nella</s></p> <pb pagenum="(179)"></pb><p id="id2763858" type="main"><s id="id2763862"> <lb></lb> Nella stanza ventesima ci sono 14. ar<lb></lb> madj nei quali esistono molti bronzi antichi <lb></lb> con cartelli indicanti ciò che in ciascuno si <lb></lb> contiene.</s><s id="id2763879"> Nei primi 5. sono diversi Idoli, e <lb></lb> Statuette favolose : nel 6. diversi Cesari, <lb></lb> Filosofi, e Uomini antichi illustri: nel 7. di<lb></lb> versi Animali: nell' 8. Are, Tripodi, e Fram<lb></lb> menti sacri: nel 9. diverse Lucerne, e Can<lb></lb> delabri: nel 10. una raccolta di Anelli, Ar<lb></lb> mille ec., nell' 11. si osservano varie anti<lb></lb> che Inscrizioni incise in bronzo, e un ma<lb></lb> noscritto in cera che illustrò il Dottor Coc<lb></lb> chi: nel 12. e 13. vi sono diversi Vasellami, <lb></lb> e un raro Disco d' argento illustrato dall' <lb></lb> Abate Bracci.</s><s id="id2763925"> Nell' ultimo ci sono racchiusi <lb></lb> varj istrumenti di Arti, e Serrami.</s><s id="id2763931"> Fuori <lb></lb> degli armadj sono osservabili varj altri bron<lb></lb> zi tra i quali un torso virile, la testa di Ti<lb></lb> berio, e d'Omero, e d'altri Greci illustri.</s></p> <p id="id2763948" type="main"><s id="id2820945">Può inoltre nella Terrazza sopra la loggia <lb></lb> dei Lanzi vedersi un piccolo Museo di an<lb></lb> tichità Etrusche, di Urne sepolcrali, Tego<lb></lb> li, Vasi cinerarj, e simili cose più diffusa<lb></lb> mente notate nella Descrizione separata di <lb></lb> questa Real Gallerìa.</s><s id="id2820969"> Terminerò con dire <lb></lb> che non ci è stanza che non sia arricchita <lb></lb> da qualche pezzo singolare di Scultura, tan<lb></lb> to è la quantità che quivi conservasi.</s></p> <p id="id2820986" type="foot"><s id="id2820989">M 2 Par-</s></p> <pb pagenum="(180)"></pb><p id="id2820997" type="main"><s id="id2821001"> <lb></lb> Partendo potrà osservarsi non molto di<lb></lb> stante la Chiesa di</s></p> <p id="id2821012" type="main"><s id="id2821015">S. STEFANO e S. CECILIA, che nel 1640. fu <lb></lb> restaurata dai Marchesi Bartolommei, e nel <lb></lb> 1787. dal Patrimonio Ecclesiastico.</s><s id="id2821025"> A mano <lb></lb> destra trovasi la Tavola di S. Filippo che <lb></lb> caccia il Demonio, opera di Francesco Bian<lb></lb> chi.</s><s id="id2821038"> Ne segue l'Altare di S. Lorenzo, e quin<lb></lb> di la Cappella di S. Niccola , ove Matteo <lb></lb> Rosselli con maestria rappresentò il detto <lb></lb> Santo in Gloria; dipoi ne viene l'Altare di <lb></lb> S. Cecilia che era nella soppressa sua Chiesa <lb></lb> in Piazza, dipinta dal Cav.</s><s id="id2767299"> Curradi.</s><s id="id2767302"> Niccolò <lb></lb> Lapi dipinse a fresco la Vergine, e S. Gio<lb></lb> vanni, che si vedono nel prossimo Altare del <lb></lb> Crocifisso.</s><s id="id2767315"> E` nella facciata una statua di le<lb></lb> gno colorito rappresentante S. Tommaso da <lb></lb> Villanuova In una nicchia del Coro vedesi <lb></lb> quella di S. Stefano fatta dal Gonnelli detto <lb></lb> il Cieco da Gambassi.</s><s id="id2767332"> E` da vedersi per l'Al<lb></lb> tar maggiore il celebre Paliotto di bronzo <lb></lb> nel quale con moltissime, e ben disposte <lb></lb> figure di alto, e bassorilievo, Ferdinando <lb></lb> Tacca effigiò il Martirio di detto Santo, do<lb></lb> no fatto a questa Chiesa da Girolamo Bar<lb></lb> tolommei.</s><s id="id2767357"> Passato l' Altar del Battesimo di <lb></lb> Cristo, ammireremo all'Altar della Madonna <lb></lb> della Cintola la bellissima opera di Santi di <lb></lb> <arrow.to.target n="a166"></arrow.to.target> <pb pagenum="(181)"></pb> Tito, ove effigiò Maria Vergine, S. Agosti<lb></lb> no, ed altri diversi Santi di quest' Ordine. <lb></lb> Trovasi nella susseguente da Mauro Soderi<lb></lb> ni espresso il Miracolo di S. Zanobi.</s><s id="id2789004"> Quindi <lb></lb> la caduta di S. Paolo di mano di Francesco <lb></lb> Morosino, e in ultimo lo Sposalizio di S. Ca<lb></lb> terina.</s><s id="id2789017"> Questa Chiesa fu modernamente re<lb></lb> staurata, e rifatto il pavimento tutto nuovo; <lb></lb> e l' inscrizioni, e memorie Sepolcrali che <lb></lb> erano in questa sono state collocate con <lb></lb> buon ordine nella muraglia del Chiostro. <lb></lb> Riprendendo la strada degli Ufizj per di die<lb></lb> tro al Palazzo Vecchio si trova la</s></p> <p id="id2789043" type="foot"><s id="id2789046"><foot.target id="a166"></foot.target>Tito,</s></p> <p id="id2789054" type="main"><s id="id2789058">PIAZZA DEL GRANO, così chiamata, atte<lb></lb> sochè in un Loggiato fatto nel 1619. vendesi <lb></lb> il grano, osservandosi sopra l' arco di mez<lb></lb> zo il busto di Cosimo II. fatto da Chiarissi<lb></lb> mo Fancelli, essendo costata tutta questa <lb></lb> fabbrica 5200. scudi; e di quì proseguen<lb></lb> do, e al primo canto volgendo a man sini<lb></lb> stra, trovasi l' antichissima Chiesa Parroc<lb></lb> chiale di</s></p> <p id="id2789094" type="main"><s id="id2789098">S. REMIGIO, quale ha tre navate, con ar<lb></lb> chi di sesto acuto.</s><s id="id2756241"> Fra Sisto, e Fra Ristoro <lb></lb> presero da questa Chiesa l'idea per far la <lb></lb> Chiesa di S. Maria Novella.</s><s id="id2756250"> L'Annunziazio<lb></lb> ne, che è al primo Altare a man destra è di <lb></lb> Francesco Morosini, al secondo lo Sposali<lb></lb> <arrow.to.target n="a167"></arrow.to.target> <pb pagenum="(182)"></pb> zio della Madonna di Domenico Martinelli, <lb></lb> al terzo vi è dal Sagrestani dipinta Maria <lb></lb> Santissima, e alcuni Santi.</s><s id="id2756282"> Passato l' Altar <lb></lb> maggiore trovasi la Cappella che fu già di <lb></lb> Dante Alighieri, e poi della Famiglia Gaddi <lb></lb> ove è una Concezione dipinta con poetica <lb></lb> invenzione da Jacopo da Empoli.</s><s id="id2756300"> Ne segue <lb></lb> I' Altare di S. Leonardo dipinto dal detto <lb></lb> Morosini, del quale è ancora il Martirio di <lb></lb> S. Sebastiano passato I'Altare del SS.</s><s id="id2756314"> Croci<lb></lb> fisso.</s><s id="id2756320"> In Sagrestìa vi sono due antiche Ta<lb></lb> vole, ed è osservabile quella di una Annun<lb></lb> ziazione dipinta da Andrea Orcagna.</s><s id="id2756331"> Di quì <lb></lb> partendo, e voltando a sinistra verso il Can<lb></lb> to a' Soldani, si trova la Chiesa e Convento <lb></lb> de' Padri Agostiniani di</s></p> <p id="id2792931" type="foot"><s id="id2792935"><foot.target id="a167"></foot.target>zio</s></p> <p id="id2792942" type="main"><s id="id2792946">S. JACOPO tra'Fossi.</s><s id="id2792949"> Anticamente ci abita<lb></lb> vano i Monaci Valombrosani.</s><s id="id2792956"> Di Andrea del <lb></lb> Sarto si vede l'apparizione di Cristo in for<lb></lb> ma d'Ortolano alla Maddalena.</s><s id="id2792966"> Vi si vedo<lb></lb> no ancora le belle copie delle sue Tavole, <lb></lb> che quì si trovavano, fatte da Ottavio Van<lb></lb> nini.</s><s id="id2792979"> II quadro della soffitta è del Gherar<lb></lb> dini rappresentante il Trionfo della Fede <lb></lb> con S. Agostino estatico.</s><s id="id2792989"> Uscendo da que<lb></lb> sta Chiesa si vede a man destra il</s></p> <p id="id2792997" type="main"><s id="id2793001">PONTE detto alle Grazie, per una Cappel<lb></lb> ia di grandissima devozione detta S. Maria <lb></lb> <arrow.to.target n="a168"></arrow.to.target> <pb pagenum="(183)"></pb> delle Grazie, di padronato dei Sigg.</s><s id="id2793022"> Alber<lb></lb> ti, dei quali è il Palazzo opposto.</s><s id="id2801285"> Chiamasi <lb></lb> anche il Ponte a Rubaconte, dal nome di <lb></lb> Messer Rubaconte da Mandella Potestà di <lb></lb> Firenze, che diè mano a farlo edificare, e <lb></lb> fu architettato da Lapo.</s><s id="id2801302"> Nel Lungarno da <lb></lb> questa parte, e nelle strade quivi attorno <lb></lb> sono le Tintorìe di Seta, e Lana, e nel Cor<lb></lb> so dei Tintori vi è una delle Scuole pubbli<lb></lb> che di diversi lavori per le Ragazze detta di <lb></lb> S. Giorgio.</s><s id="id2801322"> Dalla suddetta Chiesa di S. Ja<lb></lb> copo si torna per due strade alla Piazza, e <lb></lb> Chiesa di S. Croce, che una detta Via de' <lb></lb> Benci, dov'è l'antico Palazzo de'Peruzzi, <lb></lb> poi de'Cellesi, dove abitò l'Imperatore Pa<lb></lb> leologo, quando intervenne al Concilio Fio<lb></lb> rentino, e l'altra detta Borgo S. Croce, nel<lb></lb> la quale sono buone Fabbriche, ed in spe<lb></lb> cie l'antico</s></p> <p id="id2801357" type="foot"><s id="id2801361"><foot.target id="a168"></foot.target>delle</s></p> <p id="id2801369" type="main"><s id="id2801372">PALAZZO de'Corsini, le abitazioni degli <lb></lb> Spinelli, de'Conti Bardi, e de' Morelli, e <lb></lb> de' Dini ricca di Pitture, specialmente di <lb></lb> Santi di Tito, ed una d' Andrea del Satto.</s></p> <p id="id2801387" type="foot"><s id="id2791192">QUAR-</s></p> <pb pagenum="(184)"></pb><p id="id2791199" type="main"><s id="id2791203"> <lb></lb> QUARTIERE S. MARIA NOVELLA.</s></p> <p id="id2791210" type="main"><s id="id2791213">SANTA MARIA NOVELLA de'Padri Domeni<lb></lb> cani.</s><s id="id2791220"> Doppo essere stati per poco tempo <lb></lb> in S. Pancrazio i primi Religiosi, ottenne <lb></lb> S. Domenico, essendo in Firenze, l'antica <lb></lb> Chiesa di S. Paolo.</s><s id="id2791233"> Ma posteriormente al <lb></lb> B. Giovanni da Salerno essendo stata data <lb></lb> l'antica Chiesa, cì tornò co'suddetti Reli<lb></lb> giosi nel 31.</s><s id="id2791246"> Ottobre 1221.</s><s id="id2791249"> Questa Chiesa <lb></lb> per la sua bellezza Michelagnolo Buonarroti <lb></lb> soleva chiamare la sua Sposa.</s><s id="id2791258"> Fu comin<lb></lb> ciata nel 1279. avendo posta la prima pie<lb></lb> tra nei 18 Ottobre il Cardinal Latino, col <lb></lb> disegno di Fra Sisto, e Fra Ristoro Conversi <lb></lb> di quell'Ordine, e Fiorentini, intendentis<lb></lb> simi di Architettura, e perfezionata circa <lb></lb> l'anno 1350 governando il Convento Fra <lb></lb> Jacopo Passavanti eloquente Scrittore.</s><s id="id2791286"> Pro<lb></lb> mosse la Fabbrica come ho detto il B. Gio<lb></lb> vanni da Salerno discepolo di S. Domenico. <lb></lb> Questo Tempio è diviso in tre Navate so<lb></lb> stenute da pilastri, e colonne, sulle quali <lb></lb> posano gli archi delle volte così ben rileva<lb></lb> te, che oltre la maestà, e vaghezza rendo<lb></lb> no molta luce alla Chiesa; la quale è lunga <lb></lb> braccia 168, la crociata braccia 106, e la <lb></lb> <arrow.to.target n="a169"></arrow.to.target> <pb pagenum="(185)"></pb> larghezza braccia 46.</s><s id="id2787928"> Nelle pareti delle Na<lb></lb> vate sono le Cappelle tutte d'un ordine.</s><s id="id2787935"> In <lb></lb> ciascuna di esse è una Tavola di Pitture <lb></lb> eccellenti : incominciando dalla porta del <lb></lb> mezzo sopra la quale evvi un Crocifisso di<lb></lb> pinto da Giotto, la prima a man destra è <lb></lb> una Annunziazione dipinta da Santi di Ti<lb></lb> to.</s><s id="id2787961"> Segue il Martirio di S. Lorenzo effigia<lb></lb> to da Girolamo Macchietti: e dopo que<lb></lb> sto la Natività del Signore dipinta da Bati<lb></lb> sta Naldini, di cui sono l'altre due seguen<lb></lb> ti; cioè quella della Purificazione di Maria, <lb></lb> e l'altra della Deposizione di Croce di No<lb></lb> stro Signore.</s><s id="id2787989"> E` ancor di Santi di Tito il <lb></lb> Lazzero resuscitato, dopo la qual Cappella <lb></lb> vedesi il bellissimo Sepolcro della B. Villa<lb></lb> na de'Botti, scolpito da Desiderio da Setti<lb></lb> gnano.</s><s id="id2759142"> Del Ligozzi è la Tavola di S. Rai<lb></lb> mondo, che resuscita da morte un fanciul<lb></lb> lo.</s><s id="id2759152"> Voltando nella Crociata si vede il Depo<lb></lb> sito del Patriarca Giuseppe di Costantino<lb></lb> poli, che intervenuto con l'Imperatore Gio. <lb></lb> Paleologo al Concilio Ecumenico nel 1439. <lb></lb> morì qui il dì 15.</s><s id="id2759171"> Giugno 1440. poco avanti <lb></lb> che terminasse il Concilio, e fu in questa <lb></lb> Chiesa sepolto.</s><s id="id2759180"> Salita una scala in testa alla <lb></lb> Crociata si ammira una Tavola rappresen<lb></lb> tante il Martirio di S. Caterina opera di Giu<lb></lb> <arrow.to.target n="a170"></arrow.to.target> <pb pagenum="(186)"></pb> liano Bugiardini con molte figure disegnate <lb></lb> da Michel' Angelo Buonarroti .</s><s id="id2759208"> In questa <lb></lb> Cappella osservasi un'antichissima immagi<lb></lb> ne di Maria che fu la prima opera di Cima<lb></lb> bue data al pubblico, stata gran tempo all'Al<lb></lb> tar maggiore.</s><s id="id2759227"> Il medesimo apprese la pittura <lb></lb> da alcuni Pittori Greci che operavano in que<lb></lb> sta Chiesa; si vuole il primo che l'insegnas<lb></lb> se agli altri Italiani.</s><s id="id2784197"> Ne segue la Cappella <lb></lb> di S. Domenico ove la Tavola è di Jacopo <lb></lb> Vignali, lo sfondo è di Piero Dandini, co<lb></lb> me ancora una delle due lunette; e l'altra <lb></lb> rappresentante la Pietà è di Benedetto Ve<lb></lb> lio: i due gran quadri laterali sono di Gio. <lb></lb> Sagrestani ajutato da Giovanni Bonechi. <lb></lb> Nell'altra Cappella dipinta a fresco da Fi<lb></lb> lippo Lippi vi è rappresentato da una parte <lb></lb> S. Gio.</s><s id="id2784233"> Evangelista, che resuscita Drusiana, <lb></lb> e dall'altra S. Filippo Apostolo che scaccia <lb></lb> dall'Idolo di Marte il Demonio; e la Ma<lb></lb> donna di marmo bianco posta sopra il Se<lb></lb> polcro di paragone dietro l'Altare è opera di <lb></lb> Benedetto da Majano.</s><s id="id2784256"> Dietro l'Altar mag<lb></lb> giore bellissime sono le Pitture del Coro <lb></lb> fatte dal Ghirlandajo.</s><s id="id2784265"> In sette Storie da <lb></lb> una parte si rappresenta la vita di Maria <lb></lb> Vergine, ed in altre sette dall'altra, quella <lb></lb> di S. Gio: Batista, ed in ciascuna furono ri<lb></lb> <arrow.to.target n="a171"></arrow.to.target> <pb pagenum="(187)"></pb> tratte da quel Pittore molte persone di quei <lb></lb> tempi così bene, ed al vivo, che la natura <lb></lb> vien superata dall'arte: nella prima a man <lb></lb> destra entrando in Coro , ove è espresso <lb></lb> quando l'Angelo apparisce a Zaccaria men<lb></lb> tre sacrifica, vi è Agnolo Poliziano, che <lb></lb> alza una mano; Marsilio Ficino con veste da <lb></lb> Canonico; Demetrio Greco che lo riguarda<lb></lb> va, e Cristoforo Landino che ha una becca <lb></lb> nera al collo.</s><s id="id2784679"> In quella della Visitazione <lb></lb> della Madonna è ritratta la Ginevera Benci <lb></lb> bellissima fanciulla.</s><s id="id2784689"> Nell'altra facciata, ove <lb></lb> è dipinto Giovacchino cacciato dal Tempio <lb></lb> per non aver figli, il Ghirlandajo ritrasse se <lb></lb> stesso , che è quello che si tiene una mano <lb></lb> sul fianco con veste azzurra, e mantello <lb></lb> rosso.</s><s id="id2784710"> Quel vecchio raso con cappuccio ros<lb></lb> so è Alessio Baldovinetti suo maestro; quel<lb></lb> lo con la zazzera nera è Bastiano da S. Gi<lb></lb> mignano suo discepolo, e cognato, e l'al<lb></lb> tro che volta le spalle col berrettino in ca<lb></lb> po è Davitte fratello di Domenico.</s><s id="id2784734"> E ap<lb></lb> piè della finestra vi è a man destra il Ri<lb></lb> tratto di Gio.</s><s id="id2784744"> Tornabuoni, e a sinistra quel<lb></lb> lo di sua Moglie e altri delle Famiglie Po<lb></lb> poleschi, e Tornaquinci; vi sono pure in <lb></lb> queste Pitture i Ritratti di Piero, Giovanni, <lb></lb> e Lorenzo de' Medici, Monsignor Gentile <lb></lb> <arrow.to.target n="a172"></arrow.to.target> <pb pagenum="(188)"></pb> Vescovo di Arezzo, e altre persone di quei <lb></lb> tempi.</s><s id="id2796172"> Le Pitture d'avanti dell'Altare fra<lb></lb> mezzate con intagli a oro rappresentanti Ma<lb></lb> ria, con i Santi Gio: Battista, e Domenico, <lb></lb> ed accanto i Santi Stefano, e Lorenzo sono <lb></lb> dell'istesso Ghirlandajo, e quella dalla par<lb></lb> te del Coro della Resurrezione di Cristo è <lb></lb> di Benedetto di Davidde Fratello di Dome<lb></lb> nico.</s><s id="id2796202"> Nella prima Cappella, proseguendo il <lb></lb> giro della Chiesa, ammirasi il celebre Cro<lb></lb> cifisso (detto dell'Uova) del Brunellesco fat<lb></lb> to per la famosa contesa che ebbe con Do<lb></lb> natello.</s><s id="id2796221"> Nella seconda fatta con disegno di <lb></lb> Gio Antonio Dosio tutta lavorata di ricchi <lb></lb> marmi osservasi la Tavola rappresentante <lb></lb> Cristo che resuscita la figlia dell' Archisina<lb></lb> gogo di Agnolo Bronzino, di cui pure è la <lb></lb> Pittura della volta.</s><s id="id2796242"> I Sepolcri dei due Car<lb></lb> dinali Niccolò, e Taddeo Gaddi, e i Bassi<lb></lb> rilievi di marmo, che sono nelle pareti so<lb></lb> pra i depositi sono di Giovanni dell' Opera. <lb></lb> Salendo per una piccola scala nella terza <lb></lb> Cappella, dipinta tutta a fresco da Andrea, <lb></lb> e Bernardo Orcagna fratelli, ove espressero <lb></lb> da una parte il Paradiso, e dall'altra l'In<lb></lb> ferno, nel quale ritrassero un certo Guardi <lb></lb> Messo del Comune con un foglio sulla ber<lb></lb> retta per averlo una volta pegnorato, si ve<lb></lb> <arrow.to.target n="a173"></arrow.to.target> <pb pagenum="(189)"></pb> de ancora la Tavola dell'Altare di mano <lb></lb> del detto Andrea.</s><s id="id409710"> Le Pitture, che sono so<lb></lb> pra la Porta del Campanile sono di Buffal<lb></lb> macco.</s><s id="id409720"> Entrando nella Sagrestìa oltre i di<lb></lb> versi graziosi ornamenti osserveremo i quat<lb></lb> tro Quadri, il primo dei quali a mano de<lb></lb> stra esprime la Conversione di S. Paolo, ope<lb></lb> ra di Sebastiano da Verona scolare di Paolo <lb></lb> Veronese; quindi il Battesimo di Gesù Cri<lb></lb> sto dello Stradano, il quale quadro stava <lb></lb> anticamente in Chiesa all'Altare di S. Cate<lb></lb> rina da Siena: Quello della Crocifissione è <lb></lb> del Vasari, e il S. Vincenzo in atto di far ri<lb></lb> sorgere un morto è di Pietro Dandini.</s><s id="id409764"> I due <lb></lb> Quadri semitondi sono del Vignoli, ed il <lb></lb> Crocifisso è di Masaccio.</s><s id="id409774"> Ci è pure un anti<lb></lb> co Dittico d'avorio con i fatti della Passio<lb></lb> ne.</s><s id="id2788695"> Quindi rientrando nella Navata al pri<lb></lb> mo Altare trovasi la Tavola di S. Giacinto <lb></lb> lavorata da Alessandro Bronzino.</s><s id="id2788705"> La Pila in <lb></lb> cantonata di granito è del Buonarroti: Di<lb></lb> poi trovasi il Deposito ove esiste il Corpo <lb></lb> del B. Giovanni da Salerno Fondatore di <lb></lb> questo Convento, e quindi nel secondo una <lb></lb> S. Caterina di rilievo opera dell'Attaccanti, <lb></lb> e i quadretti, sono di Bernardino Poccetti, <lb></lb> Potranno quì osservarsi i due Tabernacoli <lb></lb> posti ai pilastri fatti con disegno di Pier <lb></lb> <arrow.to.target n="a174"></arrow.to.target> <pb pagenum="(190)"></pb> Francesco Silvani, e le due Tavole una del <lb></lb> Cigoli rappresentante S. Pier Martire, e l'al<lb></lb> tra dell'Empoli.</s><s id="id2788757"> Ne segue nell' ordine delle <lb></lb> Cappelle due Tavole del Vasari, la prima <lb></lb> rappresentante Cristo risorto, l'altra la Ma<lb></lb> donna del Rosario; appresso a questa la bel<lb></lb> lissima Tavola della Samaritana di Alessan<lb></lb> dro Bronzino; ne viene poi il Sepolcro di <lb></lb> Antonio Strozzi fatto da Andrea da Fiesole, <lb></lb> ma la Madonna, e gli Angeli sono di Ma<lb></lb> so Boscoli.</s><s id="id2788790"> In ultimo della Navata, alla <lb></lb> Cappella de'Ricci, la Tavola di S. Caterina <lb></lb> della stessa Famiglia è di mano di Gaetano <lb></lb> Romanelli.</s><s id="id2788803"> E finalmente tra le due porte è <lb></lb> effigiato S. Vincenzio Ferreri dal Pittore Ja<lb></lb> copo del Meglio.</s><s id="id2795729"> Uscendo di Chiesa, e con<lb></lb> siderata l'antichissima facciata fatta fabbri<lb></lb> care da Giovanni di Paolo Ruccellai col <lb></lb> disegno di Leon Batista Alberti terminata <lb></lb> nel 1477. si vedrà l' Armilla di Tolomeo <lb></lb> per osservar l'ingresso del Sole nel primo <lb></lb> punto d'Ariete fattavi collocare dal Gran<lb></lb> Duca Cosimo I., dall'altra parte uno Gno<lb></lb> mone per comodo degli Studenti d'Astrono<lb></lb> mia, opera di Fra Ignazio Danti dello stesso <lb></lb> Ordine, e sopra la Porta maggiore vedesi <lb></lb> espressa la Processione del <emph type="italics">Corpus Domini</emph>, <lb></lb> dipinta da Ulisse Giocchi nell'anno 1616.</s></p> <p id="id2795784" type="foot"><s id="id2795788"><foot.target id="a169"></foot.target>lar-</s></p> <p id="id2795796" type="foot"><s id="id2795799"><foot.target id="a170"></foot.target>liano</s></p> <p id="id2795807" type="foot"><s id="id2795811"><foot.target id="a171"></foot.target>tratte</s></p> <p id="id2795819" type="foot"><s id="id2795822"><foot.target id="a172"></foot.target>Vesco-</s></p> <p id="id2795830" type="foot"><s id="id2789188"><foot.target id="a173"></foot.target>de</s></p> <p id="id2789195" type="foot"><s id="id2789198"><foot.target id="a174"></foot.target>Fran-</s></p> <p id="id2789206" type="foot"><s id="id2789210">Dalla</s></p> <pb pagenum="(191)"></pb><p id="id2789218" type="main"><s id="id2789221"> <lb></lb> Dalla Chiesa passeremo nel Convento fab<lb></lb> bricato con comode abitazioni.</s><s id="id2789231"> Primiera<lb></lb> mente si trova un Chiostro assai grande, le <lb></lb> cui pareti lungo la Chiesa furono dipinte a <lb></lb> verde terra di sacre Istorie della Genesi da <lb></lb> Paolo detto degli Uccelli, Pittore antico, e <lb></lb> da altri Pittori più vecchi, tutto il rima<lb></lb> nente del Chiostro, tra i quali Maestro <lb></lb> Dello vi dipinse Isacco quando dà la bene<lb></lb> dizione ai Figliuoli.</s><s id="id2789262"> E` quivi situata la Cap<lb></lb> pella della Nazione Spagnuola, gia eretta <lb></lb> dalla Famiglia Guidalotti, con pitture nelle <lb></lb> pareti, e nella volta di mano di Taddeo <lb></lb> Gaddi, e di Simone Memmi, i quali vi di<lb></lb> pinsero da una parte la Chiesa militante, e <lb></lb> trionfante, dall'altra la Crocifissione del Si<lb></lb> gnore; a Occidente S. Tommaso in Cattedra <lb></lb> con Angeli, ed attorno diversi Profeti, ed <lb></lb> Evangelisti, con varie virtù, e scienze in abi<lb></lb> to di femmine.</s><s id="id2766594"> Nella volta si vedono espres<lb></lb> se la navigazione di S. Pietro, la Resurrezio<lb></lb> ne di Cristo, la di lui Ascensione al Cielo, e <lb></lb> la venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id2766608"> Questa gran <lb></lb> Cappella fu fatta restaurare, ed abbellire <lb></lb> dal Padre Maestro Salvadore di Ascanio Spa<lb></lb> gnuolo, stato Ministro in Firenze del Re <lb></lb> Cattolico La Tavola di S. Jacopo Apostolo <lb></lb> Titolare della Cappella è di mano del Bron<lb></lb> <arrow.to.target n="a175"></arrow.to.target> <pb pagenum="(192)"></pb> zino, e il Crocifisso di marmo è opera del <lb></lb> Pieratti.</s><s id="id2766646"> Sono osservabili in questa Cappella <lb></lb> varj ritratti, vedendosi a man destra all' <lb></lb> entrare quello di Cimabue vestito di bian<lb></lb> co, e allato ad esso vi è quello di Simone <lb></lb> Memmi Pittore di quest' opera che si ritras<lb></lb> se da se con due specchi.</s><s id="id2766668"> Il Soldato coper<lb></lb> to d'Armi è il Conte Guido Novello Sig. di <lb></lb> Poppi, e quella donna sedente vestita di <lb></lb> verde è il ritratto di Madonna Laura.</s><s id="id2766682"> Pas<lb></lb> sando al secondo Chiostro, che è lungo 110. <lb></lb> braccia, e largo 90, vi vedremo divisi in <lb></lb> cinquanta lunette i fatti più singolari di <lb></lb> S. Domenico, di S. Pier Martire, di S. An<lb></lb> tonino Arcivescovo di Firenze, e di S. Tom<lb></lb> maso d'Aquino, lavorate da varj eccellenti <lb></lb> Professori, i quali furono Santi di Tito, <lb></lb> Bernardino Poccetti, il Cigoli, il Balducci, <lb></lb> A essandro Fei detto del Barbiere, Gio.</s><s id="id2760374"> Ma<lb></lb> ria Butteri, Cosimo Gamberucci, Lodovico <lb></lb> Buti, Marco Soderini, Antonio Pillori, Co<lb></lb> simo Sciorina, Benedetto Veglia, Alessan<lb></lb> dro Allori, Cosimo Gheri, Simone da Pog<lb></lb> gibonsi, Gregorio Pagani, Agostino Veraci<lb></lb> ni, il Bambocci, Gio Battista Paggi, Gio. <lb></lb> Maria Casini ec.</s><s id="id2760403"> Vi si rimirano ancora varj <lb></lb> Ritratti d'Uomini Illustri in Santità di que<lb></lb> sto Convento.</s><s id="id2760413"> E` quì da osservarsi la Pare<lb></lb> <arrow.to.target n="a176"></arrow.to.target> <pb pagenum="(193)"></pb> te verso Ponente, con le Armi in pietra <lb></lb> della Chiesa Romana, e della Repubblica <lb></lb> Fiorentina, per esser questo uno de'lati del <lb></lb> gran Salone servito al General Concilio <lb></lb> Ecumenico celebrato in Firenze nel 1439. <lb></lb> con la presenza di Eugenio IV., e dell' <lb></lb> Imperator Paleologo ec., nel quale seguì <lb></lb> l'unione della Chiesa Greca con la Latina. <lb></lb> Nel mezzo di questo Chiostro vi è la Statua <lb></lb> del Beato Giovanni da Salerno scolpita da <lb></lb> Girolamo Ticciati.</s><s id="id2760465"> Vicino è situata la ce<lb></lb> lebre Spezierìa, ove si fabbricano medica<lb></lb> menti Chimici d'ogni sorte, olj, essenze, e <lb></lb> odori di perfezione, venendo ricercate da <lb></lb> più remoti paesi.</s><s id="id2781477"> Nel Refettorio vedesi ri<lb></lb> tratta di mano di Alessandro Allori detto <lb></lb> il Bronzino la pioggia della Manna con <lb></lb> molte figure bellissime, e vi è ancora un <lb></lb> Cenacolo di Agnolo Bronzino.</s><s id="id2781494"> Salendo nel <lb></lb> Dormentorio di Pitture abbellito colla serie <lb></lb> di tutti i Pontefici, e Cardinali di questa Re<lb></lb> ligione, trovasi la Cappella detta del Papa, <lb></lb> dipinta da Jacopo da Pontormo, e nella <lb></lb> quale vi hanno celebrato quattro Pontefi<lb></lb> ci, cioè Martino V. Eugenio IV.</s><s id="id2781518"> Pio II. e <lb></lb> Leone X. Presso questa è una copiosa Libre<lb></lb> rìa, e dipoi il Noviziato fatto fabbricare dal <lb></lb> Padre Alessio Strozzi Benefattore di questo <lb></lb> <arrow.to.target n="a177"></arrow.to.target> <pb pagenum="(194)"></pb> Convento.</s><s id="id2781545"> Nella Piazza vedonsi due Piramidi <lb></lb> e rette sopra le loro Basi da quattro grosse <lb></lb> Testuggini di bronzo, che sono state riattate <lb></lb> nel 1792. con esservi stati aggiunti due im<lb></lb> basamenti.</s><s id="id2781562"> In questa Piazza divisa da dette <lb></lb> due Piramidi ben distanti l'una dall'altra, <lb></lb> nel giorno avanti la Festa di S. Giovanni <lb></lb> Protettore di Firenze, con ben ordinati pal<lb></lb> chi per l'immenso popolo a foggia di un An<lb></lb> fiteatro, si corrono quattro Cocchi all'uso <lb></lb> degli antichi Romani.</s><s id="id2781586"> La qual Festa fu isti<lb></lb> tuita da Cosimo I. nel 1563.</s></p> <p id="id2784805" type="foot"><s id="id2784809"><foot.target id="a175"></foot.target>zino,</s></p> <p id="id2784816" type="foot"><s id="id2784820"><foot.target id="a176"></foot.target>te</s></p> <p id="id2784828" type="foot"><s id="id2784831"><foot.target id="a177"></foot.target>N Con-</s></p> <p id="id2784839" type="main"><s id="id2784843">Sulla detta Piazza in faccia alla Chiesa <lb></lb> avvi il soppresso Spedale di</s></p> <p id="id2784850" type="main"><s id="id2784854">S. PAOLO de'Convalescenti detto così per <lb></lb> la Carità che vi si esercitava di dar ricetto <lb></lb> per tre giorni ai poveri usciti dallo Spedale. <lb></lb> Quando S. Francesco nel 1221. venne in Fi<lb></lb> renze esortò i più facultosi Cittadini a fon<lb></lb> dar questo Spedale, che in oggi è aggregato <lb></lb> all'Arcispedale di S. Maria Nuova; e in que<lb></lb> sto luogo d'ordine di S. A. R. vi furono <lb></lb> erette le nuove Scuole di Ragazze, per ap<lb></lb> prendervi diverse arti, e virtù; Il disegno <lb></lb> della Loggia dicesi fatto dal Brunellesco: i <lb></lb> Tondi nei peducci, e la Lunetta sopra la <lb></lb> porta della Chiesa, son d'Andrea della Rob<lb></lb> bia nipote di Luca.</s><s id="id2784908"> Il busto del Gran-Duca <lb></lb> <arrow.to.target n="a178"></arrow.to.target> <pb pagenum="(195)"></pb> Ferdinando I. di marmo collocato nel mez<lb></lb> zo è di Giovanni dell'Opera.</s><s id="id2810954"> In poca di<lb></lb> stanza si trova per di dietro la Chiesa de' <lb></lb> Padri Carmelitani Scalzi di</s></p> <p id="id2810964" type="foot"><s id="id2810967"><foot.target id="a178"></foot.target>Fer-</s></p> <p id="id2810975" type="main"><s id="id2810979">S. PAOLO detto S. PAOLINO, ai quali fu <lb></lb> concessa nel 1618 e quindi rimodernata con <lb></lb> Architettura assai vaga nell'anno 1669. col <lb></lb> disegno del Balatri, mentre la Chiesa anti<lb></lb> ca fu fabbricata nel 335. a tempo di S. Teo<lb></lb> doro Vescovo di Firenze.</s><s id="id2811000"> Ella ha una sola <lb></lb> Navata con due Cappelle per parte, e due <lb></lb> gran Cappelle in faccia l'una all'altra, che <lb></lb> fanno Crociata, e pongono in mezzo un am<lb></lb> pia Tribuna, e Coro con l'Altare in isola. <lb></lb> Nella prima Cappella a man dritta vi fu <lb></lb> trasportata tutta la Cappella di marmi con <lb></lb> gl'istessi Depositi, e Tavola che era nella <lb></lb> già rovinata Chiesa di S. Pier Maggiore del<lb></lb> la Famiglia Albizzi a spese del Senatore Lo<lb></lb> renzo degli Albizzi morto nel Settembre <lb></lb> 1786. ultimo di un ramo di tal Famiglia, <lb></lb> la di cui Tavola rappresenta il Martirio di <lb></lb> S. Cecilia di mano del Volterrano, la qual <lb></lb> Cappella riceve sì bene il lume da una Cu<lb></lb> poletta, che meglio non si può desiderare; <lb></lb> nella seconda è un antica Immagine dell' <lb></lb> Annunziazione di Raffaello del Garbo.</s><s id="id2811064"> Se<lb></lb> gue il magnifico Altare del Transito di <lb></lb> <arrow.to.target n="a179"></arrow.to.target> <pb pagenum="(196)"></pb> S Giuseppe di Gio.</s><s id="id2797457"> Ferretti, e dai lati il <lb></lb> Medaglione, ov' è lo Sposalizio della Ma<lb></lb> donna, è opera di Vincenzio Meucci, e l'al<lb></lb> tro ov' è il riposo della S. Famiglia che và <lb></lb> in Egitto, fu lavorato da Ignazio Hugford. <lb></lb> All'Altar maggiore evvi un bel Crocifisso di <lb></lb> rilievo, e nella testata del Coro il rapimen<lb></lb> to di S. Paolo, opera del Cav.</s><s id="id2797486"> Curradi; Dai <lb></lb> lati la conversione, e decollazione del San<lb></lb> to è di Fra Jacopo Carmelitano Scalzo.</s><s id="id2797497"> Ne <lb></lb> segue la Cappella di S. Teresa, il di cui qua<lb></lb> dro all' Altare è dello stesso Curradi, nei <lb></lb> Medaglioni dai lati il Marchesini in uno <lb></lb> effigiò la Santa, e nell'altro il detto Ignazio <lb></lb> Hugford espresse S. Giovanni della Croce. <lb></lb> Alla prossima Cappella di S. Giovacchino, <lb></lb> la Tavola del detto Santo è del medesimo <lb></lb> Marchesini.</s><s id="id2797530"> E nell' ultima fu fatta da Tom<lb></lb> maso Gherardini l' Orazione nell'Orto.</s><s id="id2797537"> Han<lb></lb> no questi Religiosi una scelta Librerìa.</s><s id="id2797544"> Di <lb></lb> quì proseguendo per la strada di Palazzuolo <lb></lb> trovasi la</s></p> <p id="id2797555" type="foot"><s id="id2797559"><foot.target id="a179"></foot.target>N 2 S. Giu-</s></p> <p id="id2768274" type="main"><s id="id2768278">CONGREGAZIONE di S. Francesco detta dei <lb></lb> Bacchettoni fondata da Ipolito Galantini Fio<lb></lb> rentino.</s><s id="id2768288"> Questo Oratorio è da vedersi per <lb></lb> l'ecce lenti pitture che adornano la vasta <lb></lb> soffitta, ove han gareggiato cinque illustri <lb></lb> Pittori nei diversi spartimenti, che la com<lb></lb> <arrow.to.target n="a180"></arrow.to.target> <pb pagenum="(197)"></pb> pongono.</s><s id="id2768316"> E primieramente Gio: da S. Gio<lb></lb> vanni, dipinse l'Assunzione con S. Francesco <lb></lb> d'Assisi, e il Ven.</s><s id="id2768326"> Ippolito fanciullo che <lb></lb> predica sopra un Albero; e la di lui morte. <lb></lb> Baldassar Volterrano dipinse i SS.</s><s id="id2768336"> Gio: Bat<lb></lb> tista, Gio: Evangelista, e Filippo Neri con <lb></lb> varj Angeli in belle attitudini ; Fabbrizio <lb></lb> Boschi, e Cecco bravo, fecero S. Antonino, <lb></lb> S. Carlo, e altri Santi; e a Pietro Liberi da <lb></lb> Padova toccò a far la Fama Volante, con <lb></lb> l'arme Granducale de'Medici; la di cui ge<lb></lb> nerosa Pietà nella creazione di questo Luo<lb></lb> go diede tutta la mano.</s><s id="id2768368"> Modernamente fu<lb></lb> rono ornate le pareti di questa Chiesa con <lb></lb> l'architettura di Rinaldo Botti, e le figure <lb></lb> di Niccolò Nannetti.</s><s id="id2768381"> L'atrio della medesi<lb></lb> ma fu fatto dalla Granduchessa Maria Mad<lb></lb> dalena d'Austria; le Tavole che vi sono ai <lb></lb> due Altari furon dipinte da Piero Dandini. <lb></lb> Ci sono pure due Busti di Donatello.</s><s id="id2768398"> Nell' <lb></lb> uscire di questa Chiesa, e prendendo la vi<lb></lb> cina opposta stradella rientreremo in via <lb></lb> della Scala, ove trovasi il nobil Convento <lb></lb> e Chiesa della Concezione detta del</s></p> <p id="id2797858" type="foot"><s id="id2797861"><foot.target id="a180"></foot.target>pon-</s></p> <p id="id2797869" type="main"><s id="id2797873">MONASTERO NUOVO, nel quale furono in<lb></lb> corporati il Salone del Concilio Fiorentino, <lb></lb> e il vasto Quartiere ove abitarono i Pontefici <lb></lb> Martino V., Eugenio IV., e Leone X., il tut<lb></lb> <arrow.to.target n="a181"></arrow.to.target> <pb pagenum="(198)"></pb> to essendo porzione del Convento di S. Ma<lb></lb> ria Novella, stantechè la Duchessa Eleono<lb></lb> ra moglie di Cosimo I., ad imitazione del <lb></lb> Marito che creò la Religione de'Cavalieri <lb></lb> di S. Stefano, volle ancora essa formare in <lb></lb> questo Monastero di Nobili Dame le Cava<lb></lb> lieresse sotto l' istesso titolo ec.</s><s id="id2797924"> All' Altar <lb></lb> maggiore la Tavola de'Magi è di Francesco <lb></lb> Conti, e la gran lunetta che vi è sopra è <lb></lb> d' Antonio Franchi; Aurelio Lomi all' Alta<lb></lb> re a man destra dipinse la Pietà, e le figu<lb></lb> re che adornano a sinistra il Taberna<lb></lb> colo della Madonna sono del Passignano, <lb></lb> Trovasi poco distante un Ritiro che chia<lb></lb> masi delle</s></p> <p id="id2797959" type="foot"><s id="id2797963"><foot.target id="a181"></foot.target>to</s></p> <p id="id2754985" type="main"><s id="id2754988">MALMABITATE ove stanno rinchiuse Don<lb></lb> ne di ogni rango, le quali o si eleggono <lb></lb> questo luogo da loro istesse per giusti mo<lb></lb> tivi, o al contrario fattevi porre dai Mariti <lb></lb> o parenti per diverse cause, ma sempre pe<lb></lb> rò con l' approvazione Sovrana.</s><s id="id2755011"> Fu eret<lb></lb> to questo Conservatorio nel 1579. dal Pa<lb></lb> dre Zoccolante Bonaventura Predicatore del <lb></lb> Duomo.</s></p> <p id="id2755025" type="main"><s id="id2755029">Dalla parte opposta è il Monastero di Re<lb></lb> ligiose Camaldolensi detto di</s></p> <p id="id2755037" type="main"><s id="id2755041">S. MARTINO, la di cui Chiesa ornata di <lb></lb> stucchi ha dae Cappelle laterali che una <lb></lb> <arrow.to.target n="a182"></arrow.to.target> <pb pagenum="(199)"></pb> dell' Annunziazione, e l' altra del Battesimo <lb></lb> di S. Agostino, le di cui Tavole furono di<lb></lb> pinte da Batista Gidoni, e quella dell' Al<lb></lb> tar maggiore è opera del Ferretti con l' ado<lb></lb> razione de' Magi.</s><s id="id2755077"> Questo fu il primo Spe<lb></lb> dale degl' Innocenti fondato da Lapo Po<lb></lb> lini Cioni nel 17.</s><s id="id2755088"> Giugno 1313.</s><s id="id2755091"> Dipoi si tro<lb></lb> va il Palazzo, e Giardino fatto fabbricare, e <lb></lb> abbellito dal Cardinale Gio: Carlo de' Medi<lb></lb> ci, dipoi fu dei Marchesi Ridolfi, ora delli <lb></lb> Stiozzi; ripieno di bellissimi Quadri, e nel <lb></lb> Giardino è di Antonio Novelli una Statua <lb></lb> Colossale il Polifemo.</s><s id="id2786943"> Quasi di contro si <lb></lb> trova il Conservatorio di</s></p> <p id="id2786951" type="foot"><s id="id2786954"><foot.target id="a182"></foot.target>dell'</s></p> <p id="id2786962" type="main"><s id="id2786966">S. JACOPO di Ripoli di Religiose dell' Or<lb></lb> dine di S. Domenico.</s><s id="id2786973"> Sulla Porta della Chie<lb></lb> sa vedesi un bel lavoro di Luca della Rob<lb></lb> bia, e dentro parimente sono altri due de<lb></lb> gni di ammirazione sopra le due laterali <lb></lb> Cappelle, ove stan collocate bellissime Ta<lb></lb> vole di Domenico del Ghirlandajo, che in <lb></lb> una rappresentò l' Incoronazione di Marià, <lb></lb> e nell' altra lo Sposalizio di S. Caterina, e <lb></lb> molti Santi, Tavola tanto bella, che pare <lb></lb> miniata; e all' Altar maggiore vi è di mano <lb></lb> di Ulisse Giocchi S. Jacopo con molti che <lb></lb> restano attoniti per un prodigio del Santo. <lb></lb> Per ordine del Real Granduca Leopoldo <lb></lb> <arrow.to.target n="a183"></arrow.to.target> <pb pagenum="(200)"></pb> nel 1787. fu notabilmente ingrandito questo <lb></lb> Conservatorio col disegno dell' Architetto <lb></lb> Giuseppe Salvetti, leggendosi sopra la Por<lb></lb> ta del medesimo:</s></p> <p id="id2787046" type="foot"><s id="id2787049"><foot.target id="a183"></foot.target>nel</s></p> <p id="id2787057" type="main"><s id="id2787060"><emph type="italics">Quod prisca Florentinorum pietas ad Sacras <lb></lb> Dominicanae Familiae Virgines colligendas <lb></lb> extruxerat, Providentia Petri Leopoldi Opt. <lb></lb> Etr.</emph></s><s id="id2755868"> <emph type="italics">Principis ad nobilium Puellarum Insti<lb></lb> tutionem munifice ampliavit, perfecitque An. <lb></lb> Sal. MDCCLXXXVII.</emph></s></p> <p id="id2755884" type="main"><s id="id2755888">Poco più oltre si giugne alle mura della Cit<lb></lb> tà, di dove si arriva alla Porta al Prato.</s></p> <p id="id2755898" type="main"><s id="id2755901">Usciti dalla medesima s'incontra sulla si<lb></lb> nistra uno spazioso stradone, che secondan<lb></lb> do le mura della Città guida alle Cascine <lb></lb> dell' Isola.</s></p> <p id="id2755918" type="main"><s id="id2755922">E` questa una deliziosissima pianura, fian<lb></lb> cheggiata dall' Arno e da un Canale artefat<lb></lb> to, elegantemente variata di boschereccio, <lb></lb> di praterìe, e di coltivazioni, divisa da lun<lb></lb> ghi viali di vario carattere, e di diversa di<lb></lb> sposizione, che offre il più ameno passeggio, <lb></lb> ed abbondante divertimento di Caccia riser<lb></lb> vata a S. A. R. e specialmente di Fagiani.</s></p> <p id="id2755955" type="main"><s id="id2755959">Alla distanza di circa un miglio in faccia <lb></lb> ad uno spazioso Parterre arricchito di diver<lb></lb> ai ornati, e tramezzato da viali e pratelli <lb></lb> <arrow.to.target n="a184"></arrow.to.target> <pb pagenum="(201)"></pb> in parte arborati, ed a giuste distanze ripie<lb></lb> no di comodi sedili, fu nel 1787. inalzata <lb></lb> dai fondamenti una grandiosa Fabbrica di<lb></lb> visa in tre distinte porzioni, eseguita sul <lb></lb> disegno dell' Architetto Giuseppe Manetti; <lb></lb> mentre le due laterali di più semplice ca<lb></lb> rattere contengono vasti stalloni e fienili <lb></lb> per le Mungane che vi si alimentano.</s><s id="id2788454"> Le <lb></lb> logge che la cingono, arricchite d' analoghi <lb></lb> bassirilievi, somministrano il più gradito ri<lb></lb> poso, e la più amena veduta della Campa<lb></lb> gna e del concorso che nei giorni sereni, e <lb></lb> specialmente festivi è solito esservi nume<lb></lb> roso.</s><s id="id2788479"> I tanti usi diversi ai quali è destinata <lb></lb> la Fabbrica, per la sua disposizione, non <lb></lb> cagiona la minima confusione.</s><s id="id2788490"> Oltra il som<lb></lb> ministrar tutti i comodi necessarj ad una <lb></lb> copiosa Cascina ed all' azienda rurale, com<lb></lb> prende un elegante Reale Casino, con quan<lb></lb> to abbisogna al più grandioso trattamento. <lb></lb> L' industria degli Artefici Fiorentini nella <lb></lb> mobilia, negl' intaglj, nelle dorature non <lb></lb> ha da invidiare altre Nazioni, corrisponden<lb></lb> do alle graziose Pitture campestri espresse <lb></lb> dai professori Gaetano Gucci, Giuseppe Sor<lb></lb> bolini, Giuseppe Castagnoli, e Luigi Muli<lb></lb> nelli, si nelle diverse stanze, come nella <lb></lb> Gallerìa, in cui fanno un mirabile effetto le <lb></lb> <arrow.to.target n="a185"></arrow.to.target> <pb pagenum="(202)"></pb> statue modellate dallo Scultor Bolognese <lb></lb> Luigi Acquisti, facendo così insieme trion<lb></lb> fare la magnificenza, ed il gusto.</s><s id="id2788560"> Dalla Mu<lb></lb> nificenza Reale fu accordata porzione di <lb></lb> questa fabbrica per chi volesse sollevarsi <lb></lb> portandosi quì a pranzo, e a far colazione <lb></lb> per mezzo di un Vivandiere a cui <emph type="italics">gratis</emph> fu<lb></lb> rono dati per consegna diversi mobili, ed <lb></lb> utensili per il suddetto uso pubblico.</s><s id="id2821076"> Ri<lb></lb> tornando in Città, presso questa Porta si <lb></lb> trova il</s></p> <p id="id2821087" type="foot"><s id="id2821090"><foot.target id="a184"></foot.target>in</s></p> <p id="id2821098" type="foot"><s id="id2821101"><foot.target id="a185"></foot.target>statue</s></p> <p id="id2821109" type="main"><s id="id2821113">CASINO de' Principi Corsini, che era degli <lb></lb> Acciajoli, nell' atrio del quale esiste una <lb></lb> bella raccolta di antiche inscrizioni.</s><s id="id2821123"> Il det<lb></lb> to Casino è situato in mezzo a due Chiese <lb></lb> di Religiose, che la prima, venendo dalla <lb></lb> Porta, è Santa Maria, e l' altra S. Anna. <lb></lb> Nella prima è osservabile all' Altar maggio<lb></lb> re la Tavola de' Magj, che è di Girolamo <lb></lb> Macchietti, e i due Ovati sono di mano <lb></lb> d' Ignazio Hugfort, e oltre a quella vi è <lb></lb> una Pietà di Santi di Tito, e il Battesimo <lb></lb> di S. Agostino del Cav.</s><s id="id2821160"> Curradi.</s><s id="id2821163"> Nella se<lb></lb> conda vedesi alla maggior Cappella una <lb></lb> Tavola di mano del Pontormo rappresentan<lb></lb> te Maria, S. Anna. e S. Benedetto; la soffit<lb></lb> ta è dipinta da Vincenzio Meucci, e l' ar<lb></lb> chitettura da Giuseppe del Moro ove in una <lb></lb> <arrow.to.target n="a186"></arrow.to.target> <pb pagenum="(203)"></pb> espresse l'Arcangiolo Raffaelle, e nell' altra <lb></lb> S. Vincenzio.</s></p> <p id="id2768839" type="foot"><s id="id2768843"><foot.target id="a186"></foot.target>espres-</s></p> <p id="id2768851" type="main"><s id="id2768854">Accanto al Terrazzino dei Principi, e in <lb></lb> altre stanze contigue merita di vedersi lo <lb></lb> Studio dei Fratelli Scultori Pisani dove si <lb></lb> lavorano Statue, Vasi, Cammini, e tutt' al<lb></lb> tro che appartiene all' Arte della Scultura, <lb></lb> e specialmente per quello che riguarda il <lb></lb> lavorìo degli Alabastri dai medesimi intro<lb></lb> dotto in questa Città, sapendosi che la per<lb></lb> fezione degli Alabastri, e la miglior qualità <lb></lb> è quella che si ritrova in Toscana, e parti<lb></lb> colarmente in Volterra, come ne fanno fede <lb></lb> la quantità dei Monumenti antichi che si <lb></lb> vedono fatti di tal genere dagli antichi Etru<lb></lb> schi, essendo falso ciò che molti credono <lb></lb> che l' Alabastro sia di poca durata.</s><s id="id2768911"> I sud<lb></lb> detti Scultori restano garanti di tutto quel<lb></lb> lo che si potesse rompere nel tratto del viag<lb></lb> gio, adempiendo le date loro commissioni. <lb></lb> In vicinanza si trova la Chiesa di</s></p> <p id="id2768931" type="main"><s id="id2768935">S. LUCIA, ove all' Altar maggiore è una <lb></lb> Tavola del Ghirlandajo rappresentante la <lb></lb> nascita di Gesù Cristo.</s><s id="id2768946"> Due altre a tempera <lb></lb> sono del Puglieschi, e un antica Immagi<lb></lb> ne dell' Annunziazione di Pietro Cavallini. <lb></lb> Di quì entrando in Borgo, si arriva alla <lb></lb> Chiesa di <lb></lb> <arrow.to.target n="a187"></arrow.to.target> <pb pagenum="(204)"></pb> OGNISSANTI, ove abitano i Frati Minori <lb></lb> dell' Osservanza di S. Francesco.</s><s id="id2751854"> La faccia<lb></lb> ta è di pietre forti con disegno del Nigetti <lb></lb> Architetto.</s><s id="id2751864"> Il basso rilievo di terra cotta, <lb></lb> situato sopra la porta di mezzo, è di Luca <lb></lb> della Robbia.</s><s id="id2751874"> La prima Tavola che si trova <lb></lb> entrando per la Porta principale rappresen<lb></lb> tante S. Giovacchino, S. Anna, e Maria è <lb></lb> di Vincenzio Dandini Fiorentino discepolo <lb></lb> di Pietro da Cortona.</s><s id="id2751892"> Nella seguente lungo <lb></lb> la navata vi è da Lodovico Butteri espressa <lb></lb> l' Ascensione di Cristo; dopo questa vi è da <lb></lb> Matteo Rosselli effigiata Santa Elisabetta Re<lb></lb> gina di Portogallo; ne segue la Madonna <lb></lb> col Bambino Gesù, e altri Santi di mano di <lb></lb> Santi di Tito.</s><s id="id2751918"> Tra questa, e la seguente <lb></lb> Cappella vi è dipinto a fresco da Domenico <lb></lb> del Ghirlandajo S. Agostino.</s><s id="id2751928"> La Gloria di<lb></lb> pinta a fresco nella Cappella della Capan<lb></lb> nuccia è d' Agostino Veracini.</s><s id="id2751939"> Questa pit<lb></lb> tura nel 1566. e l' altra di S. Girolamo che <lb></lb> stà dall' altra parte, furono segate dal mu<lb></lb> ro del tramezzo, che vi era in questa Chie<lb></lb> sa all' uso antico, e inserite con gran dili<lb></lb> genza nelle pareti ove al presente si vedo<lb></lb> no; ma l' altra di S Girolamo è di Sandro <lb></lb> Botticelli.</s><s id="id2786516"> Ne viene la Tavola di S. Fran<lb></lb> cesco che è di mano di Niccodemo Ferruc<lb></lb> <arrow.to.target n="a188"></arrow.to.target> <pb pagenum="(205)"></pb> ci; Dipoi quella della Concezione di Vin<lb></lb> cenzio Dandini; accanto il Pugliani espres<lb></lb> se il Beato Salvatore da Orta, che risana in<lb></lb> fermi.</s><s id="id2786549"> Voltando verso la crociata, S. Diego <lb></lb> è di Jacopo Ligozzi.</s><s id="id2786555"> All' altro Altare vi è <lb></lb> S. Pietro d' Alcantara, e S. Teresa di Laz<lb></lb> zaro Baldi, i quadri laterali del Meucci, e <lb></lb> la tribuna di Matteo Bonechi.</s><s id="id2786569"> In testa alla <lb></lb> Crociata, la Tavola di S. Bernardino e <lb></lb> S. Giovanni da Capistrano è di Vincenzio <lb></lb> Dandini; i laterali d'Andrea del Castagno, <lb></lb> la tribuna con i due ovati di Giovanni Fer<lb></lb> retti, e l'Architettura di Lorenzo del Moro. <lb></lb> Nella prima Cappella che segue vi è S Eli<lb></lb> sabetta dipinta da Giuseppe Pinzani con la <lb></lb> Cupolina di Ranieri del Pace, e dell' istesso <lb></lb> Pinzani è la S. Rosa, che si vede nella se<lb></lb> guente; l' altre Pitture furono eseguite da <lb></lb> Giovanni Cinqui.</s><s id="id2786612"> La Tavola che stà appesa <lb></lb> sopra l'arco è di Benedetto Veli.</s><s id="id2786619"> Nell' altra <lb></lb> la Tavola di S. Pasquale è di Pietro Dandi<lb></lb> ni, e i laterali del Ciceri.</s><s id="id2786629"> E` da ammirarsi <lb></lb> la maggior Cappella arricchita di marmi, e <lb></lb> la Cupola e i peducci di Giovanni da S. Gio<lb></lb> vanni; a questo Altare isolato vedesi un pa<lb></lb> liotto di pietre dure istoriato con alcuni <lb></lb> fatti di S. Francesco, sopra di esso vi è un <lb></lb> Crocifisso di bronzo, opera di Bartolommeo <lb></lb> <arrow.to.target n="a189"></arrow.to.target> <pb pagenum="(206)"></pb> Cennini discepolo del Tacca; gli Angeli di <lb></lb> marmo sopra le porte del Coro, sono di An<lb></lb> drea Ferroni di Fiesole; i quattro Santi del<lb></lb> la Religione nelle nicchie, di Francesco Gar<lb></lb> giolli da Settignano.</s><s id="id410359"> I due quadri laterali, <lb></lb> che in uno Santa Chiara è opera di Cosimo <lb></lb> Gamberucci, e nell' altro S Bonaventura <lb></lb> comunicato dagli Angioli è di Fabbrizio Bo<lb></lb> schi.</s><s id="id410376"> La facciata del Coro dipinta a fresco <lb></lb> è del Pinzani, che vi ha espresso Cristo che <lb></lb> caccia i Profani dal Tempio.</s><s id="id410387"> Passata la Cap<lb></lb> pella maggiore trovasi da Pier Dandini effi<lb></lb> giato S. Giovanni da Capistrano, del quale <lb></lb> son pure i due laterali.</s><s id="id410400"> In faccia alla porta <lb></lb> della Sagrestìa è la Cappella di S. Marghe<lb></lb> rita da Cortona, ov' è la detta Santa dipinta <lb></lb> da Pietro Marchesini.</s><s id="id410415"> Ritornando nella na<lb></lb> vata trovasi la prima Tavola di S. Bernar<lb></lb> dino da Siena, opera di Fabbrizio Boschi: <lb></lb> nella seconda vi è un Crocifisso di legno, <lb></lb> del quale non è noto l' artefice.</s><s id="id410434"> La statua, <lb></lb> che ne succede di S. Antonio da Padova è <lb></lb> di Baldassar Bermoser Fiammingo; ed alcu<lb></lb> ni vogliono che sia del nostro celebre Ma<lb></lb> gni intagliatore in legno.</s><s id="id410452"> Nella quarta è <lb></lb> l' Assunta di Tommaso da S Friano e il co<lb></lb> ro di Angeli di sopra è di Santi di Tito. <lb></lb> Segue il Martirio di S. Andrea opera di ma<lb></lb> <arrow.to.target n="a190"></arrow.to.target> <pb pagenum="(207)"></pb> no di Matteo Rosselli.</s><s id="id2790854"> La Tavola della <lb></lb> Nunziata è lavoro di Bartolommeo Trabal<lb></lb> lesi, e l' altra Nonziata antica accanto alla <lb></lb> Porta di Pietro Cavallini.</s><s id="id2790868"> La soffitta è stata <lb></lb> fatta recentemente, il di cui sfondo fu di<lb></lb> pinto da Giuseppe Romei, e l' ornato d' ar<lb></lb> chitettura da Giuseppe Renucci.</s><s id="id2790883"> Conser<lb></lb> vansi ancora in questa Chiesa molte Reli<lb></lb> quie, e fra queste la Tonaca di S. France<lb></lb> sco.</s><s id="id2790897"> Dopo la Chiesa ne viene il Convento, <lb></lb> in cui vi è un Chiostro con le lunette di<lb></lb> pinte a fresco, cinque delle quali sono di <lb></lb> Giovanni da S. Giovanni; cioè quella ove <lb></lb> S. Francesco mette in pace gli Aretini, <lb></lb> quella in cui resuscita una bambina caduta <lb></lb> in caldaja, quella in cui sana una cieca, e <lb></lb> l' altra ove predica sopra un albero.</s><s id="id2790925"> Ne se<lb></lb> gue una di Giovanni Garzia suo scolare, e <lb></lb> figliuolo.</s><s id="id2790934"> A sinistra dalla parte del Conven<lb></lb> to per due intere navate sono 17. lunette <lb></lb> dipinte a sommo studio da Jacopo Ligozzi. <lb></lb> Nella navata lungo la Chiesa sono Pitture <lb></lb> eseguite da Nicodemo Ferrucci; e gli Uomi<lb></lb> ni illustri dell' Ordine Serafico effigiati nei <lb></lb> peducci delle volte, sono di Fabbrizio, di <lb></lb> Francesco, e di Alessandro Boschi, prescin<lb></lb> dendo da quella che è sopra la Porta, che <lb></lb> è del Meucci.</s></p> <p id="id2786669" type="foot"><s id="id2786673"><foot.target id="a187"></foot.target>OGNIS-</s></p> <p id="id2786680" type="foot"><s id="id2786684"><foot.target id="a188"></foot.target>ci;</s></p> <p id="id2786691" type="foot"><s id="id2786695"><foot.target id="a189"></foot.target>Cen-</s></p> <p id="id2786703" type="foot"><s id="id2786707"><foot.target id="a190"></foot.target>no</s></p> <p id="id2786714" type="foot"><s id="id2786718">Nell'</s></p> <pb pagenum="(208)"></pb><p id="id2786725" type="main"><s id="id2786729"> <lb></lb> Nell' ingresso della Porta laterale vi è il <lb></lb> Deposito del Dottor Agostino Veracini fat<lb></lb> to erigere da Vincenzio Gotti suo Scolare, <lb></lb> e di cui è il ritratto.</s><s id="id2786747"> Le Pitture della Cap<lb></lb> pella del Chiostro sono di Carlo Portelli di <lb></lb> Loro.</s><s id="id2786756"> Vi sono in questa contrada le abita<lb></lb> zioni de'Buini, del Filicaja, de' Martellini, <lb></lb> de' Grifoni, del Benino, de' Cambi, e la</s></p> <p id="id2786768" type="main"><s id="id2786772">CHIESA di S. Giovanni di Dio fatta col di<lb></lb> segno di Carlo Andrea Marcellini, a cui è <lb></lb> annesso lo Spedale, tenuto da quei Reli<lb></lb> giosi con molta pulitezza, e carità concesso <lb></lb> nel 1588 da Prancesco I. In questo luogo <lb></lb> vi era la Casa di Amerigo Vespucci ritro<lb></lb> vatore del nuovo Mondo, come si legge in <lb></lb> un' Inscrizione sopra la Porta.</s><s id="id2801150"> Seguitando la <lb></lb> via del Corso si vede in faccia il</s></p> <p id="id2801157" type="main"><s id="id2801161">PALAZZO de' Ricasoli fatto col disegno di <lb></lb> Michelozzo, il quale gode mediante un pas<lb></lb> so sotterraneo un vago Giardinetto dalla <lb></lb> parte opposta sull' Arno, e quivi è il</s></p> <p id="id2801177" type="main"><s id="id2801181">PONTE ALLA CARRAJA, stato fabbricato nel <lb></lb> 1218. architettato da Lapo.</s><s id="id2801187"> Dipoi per la <lb></lb> Vigna è da osservarsi il</s></p> <p id="id2801195" type="main"><s id="id2801198">PALAZZO, e LOGGIA de'Rucellai, col dise<lb></lb> gno di Leon Batista Alberti.</s><s id="id2801206"> In poca distan<lb></lb> za si trova la Chiesa di</s></p> <p id="id2801213" type="main"><s id="id2801217">S. PANCRAZIO de' Monaci Vallombrosani, <lb></lb> <arrow.to.target n="a191"></arrow.to.target> <pb pagenum="(209)"></pb> nella quale entrando a man destra si vede <lb></lb> una magnifica Cappella della Famiglia Ric<lb></lb> cardi fatta col disegno di Giuseppe Broccet<lb></lb> ti, ov' è un' Immagine dell' Annunziata di<lb></lb> pinta a fresco da Pietro Cavallini.</s><s id="id2801249"> Nella re<lb></lb> staurazione di questa Chiesa nel 1752. la <lb></lb> detta Cappella rimase nell' atrio, passata la <lb></lb> quale si vede il Deposito del Duca di Nor<lb></lb> tumbria celebre per la di lui vasta Opera <lb></lb> marittima, intitolata l' Arcano del Mare; <lb></lb> dopo la prima Cappella, ov' è un Crocifisso, <lb></lb> si trova la bella Tavola del Passignano rap<lb></lb> resentante S. Gio: Gualberto, che perdona <lb></lb> all' inimico; ne segue la terza nella quale <lb></lb> si vede lavorata da Benedetto Baglioni al<lb></lb> lievo del Verrocchio una Pietà di terra cot<lb></lb> ta vetriata con S. Giovanni, e le Marie, e <lb></lb> nelle pareti laterali in due nicchie S. Gio: <lb></lb> Gualberto, e S. Verdiana; e sopra la me<lb></lb> desima vi è la Vergine Annunziata dall'An<lb></lb> gelo di terra simile dell' istesso artefice.</s><s id="id2793546"> Sa<lb></lb> liti nella Crociata si vede dipinto a fresco <lb></lb> Gesù mostrato al Popolo di Giuliano Tra<lb></lb> ballesi.</s><s id="id2793559"> All' Altare in testa della Crociata <lb></lb> s' ammira la Tavola di Santi di Tito rap<lb></lb> presentante S. Gio: Battista che predica alle <lb></lb> Turbe.</s><s id="id2793573"> Dipoi nella Cappella de' Minerbetti <lb></lb> il sepolcro di Piero Minerbetti è di mano <lb></lb> <arrow.to.target n="a192"></arrow.to.target> <pb pagenum="(210)"></pb> di Simone Fiorentino allievo del Verroc<lb></lb> chio.</s><s id="id2793597"> Ne segue l' Altar maggiore posto in <lb></lb> isola; dietro al quale è il Coro dei Reli<lb></lb> giosi.</s><s id="id2793607"> La Tribuna fu dipinta da Sigismondo <lb></lb> Betti.</s><s id="id2793613"> Passata la Cappella del Santissimo in <lb></lb> testa all' altra parte della Crociata vi è una <lb></lb> Tavola di Andrea del Minga rappresentan<lb></lb> te Maria Vergine Assunta, con S. Girola<lb></lb> mo, e S. Caterina.</s><s id="id2793632"> Nella parete laterale vi <lb></lb> è dipinta a fresco da Tommaso Gherardini <lb></lb> una Madonna addolorata.</s><s id="id2793643"> Quindi trovasi la <lb></lb> Porta di fianco nel di cui ricetto osservasi <lb></lb> il Sepolcro del Vescovo di Fiesole Benozzo <lb></lb> Federighi con sua statua giacente di mar<lb></lb> mo, con attorno un vago festone di fiori e <lb></lb> frutte, lavorato da Luca della Robbia, e <lb></lb> dipoi al primo Altare passata detta Porta <lb></lb> vedesi la Tavola di S. Sebastiano dipinta da <lb></lb> Alessandro del Barbiere.</s><s id="id2777620"> Al secondo di ma<lb></lb> no di Francesco del Brina una Tavola dov' <lb></lb> è dipinto S. Bernardo degli Uberti, S. Gio: <lb></lb> Gualberto, S. Atto, e S. Benedetto; al ter<lb></lb> zo Altare è di mano di Santi Pacini S. Atto <lb></lb> Vescovo di Pistoja, che riceve in abito Pon<lb></lb> tificale da due Pellegrini la Reliquia di <lb></lb> S. Jacopo Apostolo Protettore di quella Cit<lb></lb> tà.</s><s id="id2777654"> Le statue che sono lateralmente all' ar<lb></lb> co, sono di Domenico Poggini; e rientran<lb></lb> <arrow.to.target n="a193"></arrow.to.target> <pb pagenum="(211)"></pb> do nell' atrio si trova la Cappella Rucellai, <lb></lb> nella quale si vede il S Sepolcro fatto fare <lb></lb> da Giovanni Rucellai col disegno di Leon <lb></lb> Batista Alberti, esattamente eseguito, con <lb></lb> le misure prese in Gerusalemme dal Sepol<lb></lb> cro di Nostro Signore.</s><s id="id2777692"> Eravi in antico al <lb></lb> maggiore Altare una gran Tavola di Tad<lb></lb> deo Gaddi con molti spartimenti di Santi, <lb></lb> e storiette diverse, quali divise in tanti qua<lb></lb> dretti stanno adesso nell' appartamento del <lb></lb> P. Abate di quel Monastero.</s><s id="id2777714"> Resta da am<lb></lb> mirare tra le due porte la Tavola di Miche<lb></lb> le di Ridolfo del Ghirlandajo, ove con ot<lb></lb> timo gusto, e fatica espresse i diecimila <lb></lb> Martiri ai quali è dedicato questo Altare; e <lb></lb> ritornando al Ponte alla Carraja per lungo <lb></lb> l' Arno si trova il magnifico</s></p> <p id="id2777740" type="foot"><s id="id2777744"><foot.target id="a191"></foot.target>nella</s></p> <p id="id2777752" type="foot"><s id="id2777755"><foot.target id="a192"></foot.target>O di</s></p> <p id="id2764192" type="foot"><s id="id2764195"><foot.target id="a193"></foot.target>do</s></p> <p id="id2764203" type="main"><s id="id2764206">PALAZZO de' Principi Corsini, d' Architet<lb></lb> tura Toscana, fatto per la maggior parte <lb></lb> disegno di Pier Francesco Silvani e poste<lb></lb> riormente accresciuto di appartamenti dop<lb></lb> pj, scale, gallerìe, ed altre comode abita<lb></lb> zioni, essendo una delle fabbriche più co<lb></lb> spicue di questa Città.</s><s id="id2764234"> La Sala maggiore è <lb></lb> lunga braccia 40, e larga 25, ed è ornata <lb></lb> di varj colonnati, di statue antiche, e di <lb></lb> busti di marmo di mano d' eccellenti Scul<lb></lb> tori.</s><s id="id2764252"> La soffitta è di Anton Domenico Gab<lb></lb> <arrow.to.target n="a194"></arrow.to.target> <pb pagenum="(212)"></pb> biani, e tutto il composto non può essere nè <lb></lb> più vago, nè più magnifico.</s><s id="id2764273"> Conduce a que<lb></lb> sta Sala, ed al piano nobile del Palazzo una <lb></lb> scala fatta col disegno di Antonio Ferri, <lb></lb> perchè cominciando con due grandi bran<lb></lb> che, che si uniscono in un bel ricetto, ov' è <lb></lb> la Statua sedente del Papa Clemente XII. <lb></lb> Corsini, và a terminare in una, che è ar<lb></lb> ricchita di nobile architettura, di pietre e <lb></lb> statue bellissime.</s><s id="id2764306"> Nel mentovato piano vi <lb></lb> sono otto appartamenti liberi, dipinti da più <lb></lb> valenti professori, e singolarmente dal me<lb></lb> desimo Gabbiani, e dal Gherardini, Dan<lb></lb> dini, e Puglieschi, Sono ancora arricchiti di <lb></lb> scale segrete, gallerìe, gabinetti, el altri <lb></lb> servizj; e per comodità de' medesimi evvi <lb></lb> una Cappella dipinta tutta dal Gherardini, <lb></lb> colla Tavola dell' Altare di Carlo Maratta. <lb></lb> Il piano terreno è altresì dipinto da' miglio<lb></lb> ri Maestri d' Architettura.</s><s id="id2764347"> Oltre i preziosi <lb></lb> mobili, molti sono i quadri antichi, e mo<lb></lb> derni de' più illustri maestri.</s><s id="id2764358"> Di quì segui<lb></lb> tando il Lung'Arno trovasi il Palazzo Gian<lb></lb> figliazzi, e dipoi il</s></p> <p id="id2795868" type="foot"><s id="id2795872"><foot.target id="a194"></foot.target>O 2 biani,</s></p> <p id="id2795879" type="main"><s id="id2795883">CASINO DE'NOBILI, e quivi il</s></p> <p id="id2795887" type="main"><s id="id2795891">PONTE S. TRINITA, fatto rifabbricare dal <lb></lb> Granduca Cosimo I., col disegno di Barto<lb></lb> lommeo Ammannati, dopo l'inondazione, <lb></lb> <arrow.to.target n="a195"></arrow.to.target> <pb pagenum="(213)"></pb> che seguì nell'anno 1557 con danno univer<lb></lb> sale della Città, e con rovina totale del Pon<lb></lb> te, che vedesi però dipinto in Chiesa nella <lb></lb> Cappella Sassetti.</s><s id="id2795928"> E` adorno di quattro figu<lb></lb> re di marmo, che rappresentano le quattro <lb></lb> stagioni dell' Anno.</s><s id="id2795938"> Il Verno, nella perso<lb></lb> na di un Vecchio nudo, e tremante, è ope<lb></lb> ra di Taddeo Landini.</s><s id="id2795948"> L'Autunno, e l'Esta<lb></lb> te sono di mano di Giovanni Caccini, e <lb></lb> quella della Primavera fu lavorata dal Fran<lb></lb> cavilla Fiammingo.</s><s id="id2795962"> Accanto ad esso vi è la <lb></lb> Volta, e l'antico</s></p> <p id="id2795970" type="foot"><s id="id2795974"><foot.target id="a195"></foot.target>che</s></p> <p id="id2795981" type="main"><s id="id2795985">PALAZZO DEGLI SPINI ora del Marchese Fe<lb></lb> roni, che fu architettato da Arnolfo di La<lb></lb> po.</s><s id="id2795996"> Quivi presso vi sono le Case dei Buon<lb></lb> delmonti, dei Torrigiani, degli Altoviti, e <lb></lb> degl'Alamanni, e de' Minerbetti, nelle quali <lb></lb> tutte vi sono ottime pitture, ed altre rarità, <lb></lb> Nel mezzo della Via si vede una</s></p> <p id="id2796016" type="main"><s id="id2796019">COLONNA di granito d' ordine dorico qui<lb></lb> vi eretta nell' anno 1564 da Cosimo I. con <lb></lb> avervi fatta collocare sopra una statua di <lb></lb> porfido rappresentante la Giustizia di mano <lb></lb> di Romolo del Tadda di casa Ferrucci in <lb></lb> memoria d' avere ricevuta in questo luogo <lb></lb> la nuova della presa di Siena.</s><s id="id2796043"> Dicesi, che <lb></lb> fosse l' ultima Colonna levata dalle Terme <lb></lb> Antoniane, e donata al Granduca Cosimo I.</s></p> <p id="id2758252" type="foot"><s id="id2758256">da</s></p> <pb pagenum="(214)"></pb><p id="id2758263" type="main"><s id="id2758267"> <lb></lb> da Pio IV.</s><s id="id2758272"> Dirimpetto alla Colonna appa<lb></lb> risce di vaga vista il</s></p> <p id="id2758280" type="main"><s id="id2758284">PALAZZO de'Bartolini, fabbricato col dise<lb></lb> gno di Baccio d'Agnolo; dall'altra parte vi <lb></lb> è la Chiesa de' Monaci Valombrosani, chia<lb></lb> mata</s></p> <p id="id2758299" type="main"><s id="id2758303">S. TRINITA, disegno di Gio: Pisano fab<lb></lb> bricata circa al 1250. e la facciata fatta da <lb></lb> Bernardo Buontalenti nel 1595.</s><s id="id2758314"> Nel mezzo <lb></lb> sulla porta maggiore evvi un basso rilievo <lb></lb> rappresentante la Santissima Trinità, e pres<lb></lb> so a mano sinistra S. Alessio in una nicchia, <lb></lb> opere di Giovanni Caccini.</s><s id="id2758331"> Entrando trovasi <lb></lb> a mano destra effigiato da Tommaso da San <lb></lb> Friano S. Dionisio Areopagita, che medita <lb></lb> la Resurrezione di Cristo, con adornamenti <lb></lb> di marmi lavorati con somma maestrìa da <lb></lb> Benedetto da Rovezzano.</s><s id="id2758351"> Nella prima Cap<lb></lb> pella della navata evvi un Crocifisso an<lb></lb> tico, creduto dei Bianchi.</s><s id="id2758361"> Nella seconda <lb></lb> si vede effigiato S. Gio: Battista predicante <lb></lb> alle turbe, opera di F. Francesco Curradi. <lb></lb> Nella terza è del Passignano il Cristo mor<lb></lb> to retto dall' Eterno Padre, ed a basso so<lb></lb> no S. Luca, S. Gio: Battista, ed altri Santi. <lb></lb> Nell' altre due Cappelle in una vi è una <lb></lb> Tavola antica di D Lorenzo Monaco Ca<lb></lb> maldolense, con una Annunziazione, e nell' <lb></lb> <arrow.to.target n="a196"></arrow.to.target> <pb pagenum="(215)"></pb> ultima vedesi una Madonna con i SS.</s><s id="id2758407"> Be<lb></lb> nedetto, e Bernardo della Scuola di An<lb></lb> drea del Sarto.</s><s id="id2758417"> Segue la Sagrestìa, dentro <lb></lb> la quale vi sono varj quadri antichi, tra <lb></lb> i quali all' Altare la Nascita di Gesù Bam<lb></lb> bino, che è una delle singolari opere del <lb></lb> Ghirlandajo; e sopra questa nella parete ri<lb></lb> mirasi l'adorazione dei Magi di mano di <lb></lb> Gentile da Fabriano; e dalla parte opposta <lb></lb> all' ingresso della Sagrestìa una Madonna di<lb></lb> pinta da Cimabue.</s><s id="id2790131"> Altra Tavola con Gesù, <lb></lb> Maria, e i SS.</s><s id="id2790137"> Girolamo, e Zanobi, opera <lb></lb> di Mariotto Albertinelli; una Pietà del Bea<lb></lb> to Gio: Angelico; una Trinità con S. Bene<lb></lb> detto, e S. Gio: Gualberto di Alessio Baldo<lb></lb> vinetti; ed alcuni altri Santi Vallombrosani <lb></lb> dipinti da Piero Dandini.</s><s id="id2790159"> Presso la porta di <lb></lb> essa in Chiesa stà appesa una Tavola di <lb></lb> Agnolo Bronzino, nella quale dipinse una <lb></lb> Pietà.</s><s id="id2790173"> Ne segue la Cappella dei Sassetti di<lb></lb> pinta a fresco dal predetto Ghirlandajo, con <lb></lb> diversi fatti della Vita di S. Francesco d'As<lb></lb> sisi; e la Pietà di marmo sull' Altare è la<lb></lb> voro moderno di Vittorio Barbieri.</s><s id="id2790192"> Appres<lb></lb> so è la Cappella di S. Gio: Gualberto, alle <lb></lb> pareti della quale sono due Tavole, ove è <lb></lb> in una S. Pietro Igneo che passa per il fuo<lb></lb> co, opera di Taddeo Mazza, nell' altra Do<lb></lb> <arrow.to.target n="a197"></arrow.to.target> <pb pagenum="(216)"></pb> menico Pestrini da Pistoja colorì la molti<lb></lb> plicazione del Pane, e Vino fatta da S. Gio: <lb></lb> Gualberto; la Concezione in un quadretto <lb></lb> sopra l' Altare è d' Ignazio Hugford, sup<lb></lb> plendo per Tavola un bel Tabernacolo in <lb></lb> cui si conserva una Mascella del Santo. <lb></lb> Contiguo a questa Cappella è l' Altar mag<lb></lb> giore sopra il quale si venera l'Immagine <lb></lb> del Crocifisso, che chinò la testa a S. Gio: <lb></lb> Gualberto; il Presbiterio fu disegnato dal <lb></lb> Buontalenti con due scalette in due nicchie, <lb></lb> che è degno d'ammirazione.</s><s id="id2790265"> Quindi trovasi <lb></lb> la Cappella degli Usimbardi incrostata di <lb></lb> marmi Carraresi, e pietre di diversi colori; <lb></lb> con due sepolcri di diaspro nero, sopra dei <lb></lb> quali son ritratti al naturale due Vescovi <lb></lb> di quella Famiglia lavorati da Felice Pal<lb></lb> ma, cioè Pietro Vescovo d' Arezzo, e Usim<lb></lb> bardo Vescovo di Colle.</s><s id="id2790293"> Nell'Altare in una <lb></lb> nicchia di diaspro nero vedesi un Crocifisso <lb></lb> di bronzo del sopraddetto Palma.</s><s id="id2790303"> Sono di <lb></lb> grande stima le due Tavole nelle pareti, il <lb></lb> S. Pietro naufragante è eccellentissimo lavo<lb></lb> ro di Cristofano Allori; l'altra quando ri<lb></lb> ceve le Chiavi da Cristo, fu colorita da Ja<lb></lb> copo da Empoli.</s><s id="id2790324"> Le lunette a fresco sopra <lb></lb> di esse sono di Gio: da S. Giovanni, e la <lb></lb> Tribuna è di Fabbrizio Boschi, Il Paliotto <lb></lb> <arrow.to.target n="a198"></arrow.to.target> <pb pagenum="(217)"></pb> dell'Altare, ove è espresso in alto rilievo di <lb></lb> bronzo il Martirio di S. Lorenzo, è opera di <lb></lb> Tiziano Aspetti Padovano nipote del cele<lb></lb> bre Pittor Tiziano.</s><s id="id2793162"> Al prossimo Altare è <lb></lb> una Pietà di Giuseppe Perini, di cui late<lb></lb> ralmente è il quadro di S. Geltrude, di fac<lb></lb> cia al quale S. Ildefonso, che riceve una <lb></lb> Pianeta dalle mani di Maria, lavoro d'Igna<lb></lb> zio Hugford.</s><s id="id2793184"> Segue la Cappellina dipinta a <lb></lb> fresco da Bernardino Poccetti, con varj fat<lb></lb> ti di S. Gio: Gualberto.</s><s id="id2793194"> Rientrando nella <lb></lb> navata la prima Tavola di S. Umiltà è del <lb></lb> Perini, la seconda di Lorenzo Bicci.</s><s id="id2793205"> La ter<lb></lb> za ove è effigiato lo Sposalizio di S. Cateri<lb></lb> na, è una copia di D. Alessandro Davan<lb></lb> zati, da Paolo Veronese, ed in questa Cap<lb></lb> pella è da notarsi il Sepolcro di Giuliano <lb></lb> Davanzati.</s><s id="id2793227"> Nella quarta, da una parte il <lb></lb> portar della Croce è del Vignali, dall' altra <lb></lb> l' orazione all' Orto è del Rosselli.</s><s id="id2793239"> Alla se<lb></lb> guente Cappella ornata di marmi e colonne <lb></lb> è l' Annunziazione dell'Empoli, le due sta<lb></lb> tue rappresentanti la Pace, e la Mansuetu<lb></lb> dine, sono di Giovanni Caccini; la morte <lb></lb> di S. Alessio è di Cosimo Gamberucci, ed il <lb></lb> Martirio di S. Lucia è di Pompeo Caccini; <lb></lb> la Cupola di Bernardino Poccetti è così bel<lb></lb> la che più non si può desiderare.</s><s id="id2793273"> Fra le due <lb></lb> <arrow.to.target n="a199"></arrow.to.target> <pb pagenum="(218)"></pb> Porte la statua di S. Maddalena, fu princi<lb></lb> piata da Desiderio da Settignano, e termi<lb></lb> nata da Benedetto da Majano.</s><s id="id2793297"> Di quì uscen<lb></lb> do si potrà vedere la vicina</s></p> <p id="id2793305" type="foot"><s id="id2793309"><foot.target id="a196"></foot.target>ulti-</s></p> <p id="id2793317" type="foot"><s id="id2793321"><foot.target id="a197"></foot.target>menico</s></p> <p id="id2793328" type="foot"><s id="id410487"><foot.target id="a198"></foot.target>dell'</s></p> <p id="id410494" type="foot"><s id="id410498"><foot.target id="a199"></foot.target>Porte</s></p> <p id="id410505" type="main"><s id="id410509">CHIESA DE' SANTI APOSTOLI, una delle più <lb></lb> antiche di Firenze, dalla quale il Brunelle<lb></lb> sco prese l' idea per le fabbriche di S. Lo<lb></lb> renzo, e di S. Spirito.</s><s id="id410525"> Entrando si trova a <lb></lb> mano destra la Tavola di mano del Gam<lb></lb> berucci, rappresentante S. Martino, che di<lb></lb> spensa elemosine .</s><s id="id410539"> Nella seconda il Cav. <lb></lb> Roncalli dalle Pomarance vi ha dipinto <lb></lb> S. Pietro, che alla porta del Tempio risana <lb></lb> lo storpiato.</s><s id="id410552"> Alla terza vi è la celebre Ta<lb></lb> vola della Concezione, opera di Giorgio Va<lb></lb> sari.</s><s id="id410562"> Nella seguente vi è un antico quadro <lb></lb> dell' Annunziazione.</s><s id="id410569"> Passata la quinta Cap<lb></lb> pella di S. Antonio Abate trovasi il deposi<lb></lb> to di Oddo degli Altoviti, ammirabile per <lb></lb> la finezza de' fogliami, festoni, e rilievi in <lb></lb> marmo, opera di Benedetto da Rovezzano, <lb></lb> e quindi la Sagrestìa, e l' Altare appresso <lb></lb> ov' è un' antichissima Immagine di Maria; <lb></lb> ne viene la Cappella maggiore rinnovata <lb></lb> col disegno di Gio: Antonio Dosio.</s><s id="id410602"> I due <lb></lb> busti laterali in marmo, che uno rappresen<lb></lb> ta Carlo Magno, che fece edificar questa <lb></lb> Chiesa, e che fu consacrata dall' Arcivesco<lb></lb> <arrow.to.target n="a200"></arrow.to.target> <pb pagenum="(219)"></pb> vo Turpino; e l' altro l' Arcivescovo Anto<lb></lb> nio Altoviti, sono di Giovanni Caccini.</s><s id="id410634"> Se<lb></lb> guita la Cappella degli Acciajoli dove sono <lb></lb> lavori assai belli di Luca della Robbia.</s><s id="id410643"> Do<lb></lb> po questa, e un altro Altare appresso, tro<lb></lb> vansi cinque Cappelle, nella prima vi è di<lb></lb> pinto da Tommaso da S. Friano la Natività <lb></lb> di Cristo, nella seconda vi è di Stefano Ma<lb></lb> rucelli S. Michel' Arcangelo quando abbatte <lb></lb> Lucifero.</s><s id="id410669"> Ne succede la Cappella di S. Fran<lb></lb> cesco di Sales, ove si ammira il Santo Ve<lb></lb> scovo inalzato alla Gloria, opera del cele<lb></lb> bre Anton Domenico Gabbiani.</s><s id="id410684"> La volta <lb></lb> poi a fresco è del Bonechi.</s><s id="id410690"> Appresso la qua<lb></lb> le vedesi un Crocifisso che esisteva nella <lb></lb> soppressa Chiesa di S. Biagio, e nell' ultima <lb></lb> è un S. Bartolommeo.</s><s id="id410704"> Accanto si trova il</s></p> <p id="id410708" type="foot"><s id="id410712"><foot.target id="a200"></foot.target>vo</s></p> <p id="id410719" type="main"><s id="id410723">PALAZZO già della Famiglia Borgherini, <lb></lb> ora del Turco Rosselli, che è disegno di <lb></lb> Baccio d'Agnolo, e nella sala vi è un Cam<lb></lb> mino di pietra serena di gran mole, lavo<lb></lb> rato a bassirilievi da Benedetto da Rovezza<lb></lb> no.</s><s id="id410746"> Dipoi passato il Palazzo degli Acciajo<lb></lb> li, che corrisponde con buona facciata <lb></lb> sull' Arno, voltando a mano sinistra si <lb></lb> giunge alla</s></p> <p id="id410761" type="main"><s id="id410765">LOGGIA di Mercato nuovo fatta fabbricare <lb></lb> dal Granduca Cosimo I. nell' anno 1548. per <lb></lb> <arrow.to.target n="a201"></arrow.to.target> <pb pagenum="(220)"></pb> comodo di trattare i negozj della Seta, con <lb></lb> disegno di Bernardo Tasso.</s><s id="id410788"> Sotto questa <lb></lb> Loggia esiste nel pavimento una rota bian<lb></lb> ca, e turchina come erano appunto le rote <lb></lb> dell'antico carro detto il Caroccio sopra cui <lb></lb> si poneva in tempo di guerra lo Stendardo <lb></lb> Repubblicano bianco, e rosso.</s><s id="id410808"> Si vede la<lb></lb> vorato in bronzo un Cinghiale, che versa <lb></lb> acqua per comodo pubblico, opera di Pietro <lb></lb> Tacca, tratta dall' antico della Gallerìa. <lb></lb> Sopra questa Loggia in alcuni stanzoni vi <lb></lb> si conservano tutti i Contratti originali che <lb></lb> restano duplicati nei Protocolli de' Notari <lb></lb> esistenti nell' Archivio Pubblico.</s><s id="id410835"> All' intor<lb></lb> no, e vicinanza di essa Loggia vi sono le <lb></lb> Botteghe, che servono alle manifatture e <lb></lb> traffico delle Sete; e quì vicino esistono il <lb></lb> Monte Comune, e il Magistrato della Co<lb></lb> munità di Firenze.</s><s id="id410857"> Seguitando il cammino <lb></lb> per la via di Calimala si arriva al</s></p> <p id="id410864" type="foot"><s id="id410868"><foot.target id="a201"></foot.target>como-</s></p> <p id="id410876" type="main"><s id="id410880">MERCATO VECCHIO, che per ischerzo chia<lb></lb> masi il Giardino di Firenze, attese le molte <lb></lb> delizie, che in abbondanza vi si trovano. <lb></lb> Quivi si vedeva sopra una Colonna di gra<lb></lb> nito una statua di pietra di mano di Dona<lb></lb> tello, rappresentante la Dovizia; ma essen<lb></lb> do stata guastata dal tempo vi fu collocata <lb></lb> altra statua simile, scolpita da Gio; Battista <lb></lb> <arrow.to.target n="a202"></arrow.to.target> <pb pagenum="(221)"></pb> Foggini.</s><s id="id410922"> Restano quivi appresso le abitazio<lb></lb> ni degli Ebrei dette il</s></p> <p id="id410930" type="foot"><s id="id410934"><foot.target id="a202"></foot.target>Fog-</s></p> <p id="id410942" type="main"><s id="id410946">GHETTO, ove per avanti era un postribo<lb></lb> lo, di cui fanno menzione diversi Scrittori <lb></lb> citati dal Baldinucci nella Vita del Buonta<lb></lb> lenti.</s><s id="id410960"> Questo Ghetto è stato ampliato con <lb></lb> abitazioni assai comode.</s><s id="id410967"> Riprendendo il <lb></lb> cammino a Ponente per il Corso de' Barberi <lb></lb> è da osservarsi un Satiretto di bronzo di <lb></lb> Gio: Bologna al Canto de' Diavoli, e dipoi <lb></lb> si giunge al</s></p> <p id="id410985" type="main"><s id="id410989">PALAZZO del Duca Strozzi fatto fabbrica<lb></lb> re da Filippo Strozzi nel 1489.</s><s id="id410996"> II primo di<lb></lb> segno di questa fabbrica fu dato da Bene<lb></lb> detto da Majano, sebbene poi proseguito <lb></lb> dal Cronaca, il quale nella parte interiore <lb></lb> murò ordine di architettura, essendo per di <lb></lb> fuori Toscano, con bozze di pietra forte, <lb></lb> di grandezza non ordinaria, e per di den<lb></lb> tro è dorico e corintio, come si vede nel <lb></lb> Cortile.</s><s id="id411028"> Rimane questo Palazzo da ogni par<lb></lb> te isolato, ed ha nella sommità un bel cor<lb></lb> nicione.</s><s id="id411039"> Dalla parte opposta è osservabile <lb></lb> alla metà della strada la facciata di altro <lb></lb> Palazzetto del medesimo Duca Strozzi, di<lb></lb> segno di Gherardo Silvani.</s><s id="id411054"> E sopra la Por<lb></lb> ta della Casa Uguccioni, vi è un busto del <lb></lb> Granduca Francesco I. de' Medici scolpito <lb></lb> da Gio: Bologna.</s><s id="id411068"> Appresso è il <lb></lb> <pb pagenum="(222)"></pb> CANTO DE' TORNAQUINCI dov' è la Loggia <lb></lb> di essa antica Famiglia, disegno del Cigoli, <lb></lb> annessa al Palazzo fatto fabbricare da Gio: <lb></lb> Tornabuoni col disegno di Michelozzo Mi<lb></lb> chelozzi, ove nacque Leone XI. spettante <lb></lb> ai Marchesi Corsi, dai quali fu essa Loggia <lb></lb> restaurata, nel qual Palazzo vi è un' ampia <lb></lb> Gallerìa con eccellenti Quadri; in faccia <lb></lb> al quale si trova quello de' Viviani, dopo <lb></lb> quello dei Giacomini, la cui architettura è <lb></lb> opera di Gio: Antonio Dosi assai singolare; <lb></lb> quello dello Scalandroni dipinto in gran <lb></lb> parte da Diacinto Fabbroni, quello degli <lb></lb> Antinori, quello de' Pasquali, con più altri <lb></lb> dai quali è circondata la Chiesa di</s></p> <p id="id411133" type="main"><s id="id411137">S. MICHELE BEBTELDI, detta dagli Antino<lb></lb> ri, dove già abitavano i soppressi Padri Tea<lb></lb> tini, ora Chiesa Parrocchiale ufiziata da' Pre<lb></lb> ti Seco ari, chiamata comunemente S. Gae<lb></lb> tano, fatta da' fondamenti restaurare dal <lb></lb> Car linal Decano Gio: Carlo de' Medici, col <lb></lb> disegno di Matteo Nigetti Architetto, e di <lb></lb> Gherardo e Pier Francesco Silvani.</s><s id="id411167"> Questa <lb></lb> si può annoverare tra le più vaghe, e più <lb></lb> adorne della nostra Città.</s><s id="id411178"> Sonovi quattro <lb></lb> bellissime statue di marmo. una delle quali <lb></lb> sopra la porta, è di Baldassar Bermosel <lb></lb> Fiammingo, del quale è ancora il S. Gae<lb></lb> <arrow.to.target n="a203"></arrow.to.target> <pb pagenum="(223)"></pb> tano nella destra nicchia, nell' altra il S. An<lb></lb> drea Avellino è opera dell' Andreozzi.</s><s id="id411211"> Mag<lb></lb> giori però, e di vaga apparenza sono gl' in<lb></lb> teriori ornamenti, imperciocchè divisati con <lb></lb> architettura d' ordine composito, ed arric<lb></lb> chiti di pietre serene, son lavorate con sin<lb></lb> golar pulitezza.</s><s id="id411233"> Osserveremo le Cappelle in<lb></lb> crostate di marmi, e adorne di belle pitture <lb></lb> a fresco, e di Tavole molto stimate.</s><s id="id411244"> Nella <lb></lb> prima all' entrare a man destra vedremo la <lb></lb> Tavola del martirio dell' Apostolo S. An<lb></lb> drea, di mano di Antonio Ruggieri.</s><s id="id411257"> La se<lb></lb> conda, dov' è dipinto l' Arcangiolo S. Mi<lb></lb> chele, e i due quadri delle pareti sono del <lb></lb> Vignali, e la volta è dipinta con molto ar<lb></lb> tifizio dal Colonna; e nella terza Matteo <lb></lb> Rosselli dipinse S. Gaetano, ed un Beato suo <lb></lb> Compagno.</s><s id="id411281"> Accanto a questa Cappella è il <lb></lb> Sepolcro coll' Inscrizione, e ritratto dell' Av<lb></lb> vocato Agostino Coltellini Fondatore della <lb></lb> celebre Accademia degli Apatisti.</s><s id="id411296"> In faccia <lb></lb> poi della Croce, di mano d' Ottavio Vannini <lb></lb> è dipinta l' adorazione de' Magi, e alla Cap<lb></lb> pella che segue, vi è del detto Rosselli una <lb></lb> Tavola della Natività di Nostro Signore. <lb></lb> L' Altar maggiore, posto nella Tribuna di <lb></lb> mezzo tralle altre cose di pregio, ha un ric<lb></lb> chissimo Ciborio d' argento, opera di Bene<lb></lb> <arrow.to.target n="a204"></arrow.to.target> <pb pagenum="(224)"></pb> detto Petrucci.</s><s id="id411474"> Bello è il Cristo di bro nzo, <lb></lb> di mano di Francesco Susini, e vaga la Cu<lb></lb> pola della Tribuna, dipinta dal Padre Gal<lb></lb> letti Teatino, che dipinse la volta della det<lb></lb> ta Chiesa.</s><s id="id411494"> Seguitando dall' altra parte, nella <lb></lb> Cappella vicina all' Altar maggiore, è una <lb></lb> Tavola di S. Elena dipinta dal Rosselli, e in <lb></lb> faccia alla Croce, un' altra simile del Bili<lb></lb> verti di gran bellezza.</s><s id="id411512"> Nella Cappella di <lb></lb> S. Andrea Avellino, Ignazio Hugford colorì <lb></lb> la Tavola del detto Santo in atto di esser <lb></lb> colpito dall' accidente apopletico.</s><s id="id411525"> Nella <lb></lb> Cappella di mezzo Pietro da Cortona dipin<lb></lb> se la Tavola del Martirio di S. Lorenzo. <lb></lb> Nell' ultima vi è una Concezione con varj <lb></lb> Santi di mano di Diacinto Fabbroni.</s><s id="id411543"> Ador<lb></lb> nano ancor questa Chiesa 14 Statue di mar<lb></lb> mo, che dodici rappresentano gli Apostoli, <lb></lb> con bassirilievi a piè di quelle, esprimenti <lb></lb> il loro martirio.</s><s id="id411561"> Le statue di S. Pietro, e <lb></lb> Paolo sono di Gio: Battista Foggini, sei so<lb></lb> no del Novelli, e le altre del Caccini, Pia<lb></lb> montini, Fortini, Pettirossi, Cateni, e Ba<lb></lb> ratta.</s><s id="id411579"> Camminando poi verso il Canto de' <lb></lb> Carnesecchi, si ritrovano a man sinistra i <lb></lb> Palazzi del Cav.</s><s id="id411589"> Venturi disegno del Buon<lb></lb> talenti, ove è una sala dipinta da Bernardi<lb></lb> no Poccetti; e quello detto del Mandrago<lb></lb> <arrow.to.target n="a205"></arrow.to.target> <pb pagenum="(225)"></pb> ne celebre per il primo abboccamento ivi <lb></lb> seguito del Granduca Francesco I. con la <lb></lb> Bianca Cappello che poi divenne sua mo<lb></lb> glie; e a destra troveremo la Chiesa di</s></p> <p id="id411626" type="foot"><s id="id411629"><foot.target id="a203"></foot.target>tano</s></p> <p id="id411637" type="foot"><s id="id411641"><foot.target id="a204"></foot.target>detto</s></p> <p id="id411649" type="foot"><s id="id411652"><foot.target id="a205"></foot.target>ne</s></p> <p id="id411660" type="main"><s id="id411663">S. MARIA MAGGIORE dei Carmelitani ri<lb></lb> fabbricata con disegno di Arnolfo di Lapo, <lb></lb> essendovi altra antica Chiesa, che era stata <lb></lb> consacrata dal Pontefice S. Pelagio nel 556. <lb></lb> Entrando a mano destra è la Tavola di ma<lb></lb> no del Cigoli, nella quale è dipinto S. Al<lb></lb> berto Carmelitano in atto di liberare uno, <lb></lb> che pericolava nell' acqua; ed anco quella <lb></lb> del Pugliani, che rappresenta la Maddalena <lb></lb> Penitente in atto di ricevere nella sua grot<lb></lb> ta da S. Massimino la Comunione.</s><s id="id411703"> Segue il <lb></lb> martirio di S. Biagio d' Ottavio Vannini, ed <lb></lb> i laterali sono d' Antonio Giusti.</s><s id="id411712"> Degna di <lb></lb> lode è la Cappella de' Carnesecchi, la volta <lb></lb> della quale fu dipinta da Bernardino Poc<lb></lb> cetti, e le due statue di marmo di S Barto<lb></lb> lommeo, e S. Zanobi furono lavorate dal <lb></lb> Caccini; La Tavola di S. Francesco in atto <lb></lb> di ricever le Stimate è delle bell' opere di <lb></lb> Piero Dandini.</s><s id="id411741"> Nella quinta Cappella ado<lb></lb> rasi un Crocifisso di rilievo con alcuni San<lb></lb> ti.</s><s id="id411752"> La pittura nella Volta è di Giuseppe Ro<lb></lb> mei.</s><s id="id411759"> Passato l' Altar maggiore è la Cappel<lb></lb> la del Sagramento, e quindi quella degli <lb></lb> <arrow.to.target n="a206"></arrow.to.target> <pb pagenum="(226)"></pb> Orlandini, nella volta della quale il Vol<lb></lb> terrano rappresentò il Ratto d' Elìa, con bel<lb></lb> lissime figure, tramezzate da stucchi dora<lb></lb> ti; La Tavola dell' Altare della Madonna è <lb></lb> del Biliverti.</s><s id="id411794"> Ragguardevoli sono le due <lb></lb> Tavole, che seguono, quella di S. Maria <lb></lb> Maddalena de' Pazzi di mano d' Onorio Ma<lb></lb> rinari, e l' altra di S. Francesco e Sacra Fa<lb></lb> miglia dipinta da Matteo Rosselli, sopra le <lb></lb> quali Vincenzio Meucci dipinse li due sfon<lb></lb> di che vi si veggono.</s><s id="id411819"> Degna di grande sti<lb></lb> ma è la Tavola del Passignano rappresen<lb></lb> tante la venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id411830"> Una sin<lb></lb> golar memoria era già in questa Chiesa, og<lb></lb> gi perita, cioè il Monumento stato fatto a <lb></lb> Salvino di Armato degli Armati nel 1317. <lb></lb> inventore degli Occhiali.</s><s id="id411848"> Nel Chiostro del <lb></lb> Convento si vede in un canto una delle <lb></lb> quattro Colonne che reggevano il Sepolcro <lb></lb> di Ser Brunetto Latini maestro di Dante, la <lb></lb> quale ha l' Inscrizione che lo dimostra.</s><s id="id411864"> Ivi <lb></lb> pure si vedono alcune Pitture a fresco fatte <lb></lb> dal Poccetti, e da Nicodemo Ferrucci.</s><s id="id411874"> Pres<lb></lb> so questa Chiesa vi è il</s></p> <p id="id411881" type="foot"><s id="id411885"><foot.target id="a206"></foot.target>P Orlan-</s></p> <p id="id411893" type="main"><s id="id411896">PALAZZO del Beccuto Orlandini, moder<lb></lb> namente accresciuto.</s><s id="id411903"> Sulla Piazza vi è il</s></p> <p id="id411908" type="main"><s id="id411912">PALAZZO Martini.</s><s id="id411915"> Sul Canto ove era il <lb></lb> Seminario ed oggi la Locanda di Pio Lom<lb></lb> <arrow.to.target n="a207"></arrow.to.target> <pb pagenum="(227)"></pb> bardi vi è una Testa del Salvatore di mano <lb></lb> del Caccini.</s><s id="id411939"> Non lontano da questo vi sono: <lb></lb> il Palazzo de' Marchesi Malaspina, del Balì <lb></lb> Martelli, del Cav.</s><s id="id411949"> Ambra, e dipoi nella <lb></lb> Piazza Madonna quello degli Aldobrandini <lb></lb> ripieni di ottimi lavori di Pitture, e Scul<lb></lb> ture.</s><s id="id411962"> Quivi vicino rimirasi il Giardino, e <lb></lb> Palazzo de' Gaddi con statue, pitture, me<lb></lb> daglie, e altre antichità; Dipoi prendendo <lb></lb> la strada a man destra in Via dell' Amore <lb></lb> osserveremo la Casa fatta fabbricare con gli <lb></lb> onorifici donativi di Luigi XIV.</s><s id="id411984"> Re di Fran<lb></lb> cia da Vincenzio Viviani primo Mattemati<lb></lb> co del Granduca Cosimo III.</s><s id="id411994"> Scolare del Ga<lb></lb> lileo.</s><s id="id412000"> Nella facciata di questa Casa, eretta <lb></lb> col disegno del Senator Gio: Battista Nelli <lb></lb> il vecchio, alla qual Famiglia appartiene, <lb></lb> vedremo sopra la Porta maggiore l' effigie di <lb></lb> bronzo in rilievo, gettata da Gio: Battista <lb></lb> Foggini, e dall' espresso ne' Cartelloni late<lb></lb> rali, nei quali vengono indicate notizie in<lb></lb> teressanti le sue scoperte (1).</s><s id="id412029"> Entrando sulla <lb></lb> <arrow.to.target n="a208"></arrow.to.target></s></p> <p id="id412039" type="foot"><s id="id412043"><foot.target id="a207"></foot.target>bardi</s></p> <p id="id412051" type="foot"><s id="id412055"><foot.target id="a208"></foot.target>P 2 Piaz-</s></p> <p id="id412062" type="main"><s id="id412066">(1) In questa Casa vi abita il vivente Sig. <lb></lb> Senatore Cav. Gio: Battista Nelli Figlio del so<lb></lb> pradetto, il quale possiede tutti gli Scritti del <lb></lb> Galileo, e una scelta Librerìa di materie Ar<lb></lb> chitettoniche, d' Istoria, e Belle Lettere. <lb></lb> <pb pagenum="(228)"></pb> Piazza vecchia di S. Maria Novella osserve<lb></lb> remo a man destra il</s></p> <p id="id412098" type="main"><s id="id412102">PALAZZO de' Cerretani, dove è una Galle<lb></lb> rìa con antiche Statue, dipinta da Vincen<lb></lb> zio Meucci, e di pitture eccellenti possedu<lb></lb> ta in oggi dalla Marchesa Cassandra Cap<lb></lb> poni.</s><s id="id412122"> E volgendo dipoi per la via di Val<lb></lb> fonda è da vedersi la Getterìa delle Cam<lb></lb> pane, e altri lavori di bronzo del Moreni; <lb></lb> e dipoi è da osservarsi il</s></p> <p id="id412206" type="main"><s id="id412210">CASINO dei Marchesi Riccardi in Valfon<lb></lb> da, già dei Marchesi Bartolini, pieno di Sta<lb></lb> tue antiche e moderne, e di pitture eccel<lb></lb> lenti, tra le quali nella Cappella è la volta <lb></lb> a fresco del Volterrano, con un Giardino <lb></lb> vasto, e delizioso, in cui si vede la statua <lb></lb> di Papa Bonifazio VIII., che prima era nella <lb></lb> facciata del Duomo.</s><s id="id412240"> Uscendo dal Casino <lb></lb> suddetto, e voltando in Via nuova, si vede <lb></lb> alla metà di essa un Tabernacolo con pit<lb></lb> tura di Giovanni da S. Giovanni.</s></p> <p id="id412255" type="main"><s id="id412259">QUARTIERE S. SPIRITO.</s></p> <p id="id412263" type="main"><s id="id412267">LA CHIESA DI S. SPIRITO fu fabbricata col <lb></lb> disegno di Filippo di Ser Brunellesco; <lb></lb> l' architettura di questo gran Tempio d' or<lb></lb> dine corintio è con somma perfezione con<lb></lb> <arrow.to.target n="a209"></arrow.to.target> <pb pagenum="(229)"></pb> dotta.</s><s id="id412294"> La sua lunghezza a 160. braccia si <lb></lb> estende, e di larghezza 54, e la crociata ha <lb></lb> braccia 98.</s><s id="id412304"> Vien diviso in tre navate repar<lb></lb> tite da bellissime colonne di pietra bigia <lb></lb> tutte d' un pezzo, sopra le quali l' architra<lb></lb> ve, il fregio, e il cornicione ricorrono.</s><s id="id412319"> So<lb></lb> no 38. le Cappelle adornate di bellissime <lb></lb> Tavole.</s><s id="id412328"> A man destra vi è un' antica Ta<lb></lb> vola rappresentante l' Assunzione di Maria, <lb></lb> con Adamo steso in terra sopra la vanga al<lb></lb> lato a un Fico, che credesi di un bravo al<lb></lb> lievo del Francabigio; dopo evvi un ammi<lb></lb> rabile copia in marmo del Gesù morto in <lb></lb> grembo alla Madre, di Michelagnolo, che <lb></lb> stà in S. Pietro di Roma, e che fece Nanni <lb></lb> di Baccio Bigio suo Discepolo, in modo che <lb></lb> tanto è il veder questa che l' originale.</s><s id="id412366"> Ne <lb></lb> viene l' Altare di S. Niccola la di cui figura <lb></lb> in legno si dice del Sansovino, e ne' lati <lb></lb> della Cappella vi sono due Angeli di mano <lb></lb> del Francabigio, e quindi la Tavola dello <lb></lb> Stradano, ove dipinse Cristo, che scaccia <lb></lb> i Profanatori dal Tempio.</s><s id="id412389"> La Tavola di <lb></lb> S. Agostino e S. Monaca sua Madre è di <lb></lb> Alessandro Gherardini.</s><s id="id412399"> Quindi trovasi di Do<lb></lb> menico Passignani la lapidazione di S. Ste<lb></lb> fano.</s><s id="id412410"> Nell' ultima Cappella vedesi egregia<lb></lb> mente scolpito in marmo l' Arcangelo Raf<lb></lb> <arrow.to.target n="a210"></arrow.to.target> <pb pagenum="(230)"></pb> faello, e Tobia dal celebre Giovanni Barat<lb></lb> ta.</s><s id="id412434"> Voltando nella traversa a man destra, <lb></lb> la seconda Tavola che si trova, è di Fra Fi<lb></lb> lippo Lippi.</s><s id="id412445"> Quindi l'Altare della Madonna <lb></lb> della Cintola, e quello appresso, ove si con<lb></lb> serva il Crocifisso de' Bianchi, trovasi in al<lb></lb> tra Tavola di Fra Filippo, ove dipinse la <lb></lb> Vergine col Bambino, e S. Caterina.</s><s id="id412463"> Ne se<lb></lb> guita l' apparizione della Vergine a S. Ber<lb></lb> nardo, che fu lavorata da Pietro Perugino, <lb></lb> ma trasferito l' originale in Casa Capponi da <lb></lb> S. Fridiano, vi si vede una perfettissima co<lb></lb> pia, fatta per mano di Felice Riposo, da <lb></lb> cui pur son fatti dai lati S. Francesco, e <lb></lb> S. Antonio da Padova.</s><s id="id412491"> Seguono dae Cap<lb></lb> pelle, che in una dipinse il Sagrestani lo <lb></lb> Sposalizio della Madonna, e l' altra Gaetano <lb></lb> Gabbiani il S. Niccolò, che resuscita i tre <lb></lb> fanciulli uccisi da un Oste.</s><s id="id412508"> Voltando dietro <lb></lb> al Coro vi sono altre otto Cappelle, nella <lb></lb> prima è di Aurelio Lomi Pisano la visita <lb></lb> de' Magi con belle storiette nel grado dell' <lb></lb> Altare: E appresso vi è la Vergine con al<lb></lb> cuni Santi di mano di Giotto, ove è sepolto <lb></lb> il celebre Letterato Piero Vettori; contigua <lb></lb> a questa viene una Tavola di Maria di San<lb></lb> dro Botticelli; appresso vedesi la Tavola dei <lb></lb> Martiri di Alessandro Allori, di cui pure nel <lb></lb> <arrow.to.target n="a211"></arrow.to.target> <pb pagenum="(231)"></pb> seguente Altare è ammirabile quella dell' <lb></lb> adultera presentata a Cristo.</s><s id="id412561"> Vien poi di <lb></lb> mano del Vignali la Beata Chiara da Mon<lb></lb> tefalco nell' atto di ricever la Comunione <lb></lb> per mano di Nostro Signore; ne seguono al<lb></lb> tre due Cappelle, con piccole Tavole anti<lb></lb> che credute di Sandro Botticelli; e voltan<lb></lb> do all' altra Tribuna, e passate le altre tre <lb></lb> Cappelle, è da osservarsi all' Altar del Sa<lb></lb> cramento l' architettura, le piccole statue, <lb></lb> i bassirilievi, il tutto lavorato in marmo <lb></lb> dal celebre Andrea Contucci da Monte San <lb></lb> Savino; quindi dopo altre tre Cappelle tro<lb></lb> vasi di mano di Benedetto del Ghirlandajo <lb></lb> il portar della Croce, e la Trasfigurazione <lb></lb> del Signore di Piero di Cosimo.</s><s id="id412615"> E rientran<lb></lb> do nella navata, alla prima Cappella ornata <lb></lb> di preziosi marmi, vedesi la bella Tavola <lb></lb> di Agnolo Bronzino, ove figurò l' apparizio<lb></lb> ne di Cristo alla Maddalena; e nella secon<lb></lb> da trovavasi di mano del Rosso la Vergine, <lb></lb> il S. Bastiano, ed altri Santi, la quale Ta<lb></lb> vola essendo stata trasferita nel Palazzo <lb></lb> Reale, fu quì posta la bella copia, che si <lb></lb> vede di mano del Petrucci.</s><s id="id412651"> Passato l' Orga<lb></lb> no, di Ridolfo del Ghirlandajo è la Tavola <lb></lb> di S. Anna, con la Vergine, e varj Santi; <lb></lb> dopo la quale da Rutilio Manetti si trova <lb></lb> <arrow.to.target n="a212"></arrow.to.target> <pb pagenum="(232)"></pb> effigiato S. Tommaso da Villanuova, che di<lb></lb> spensa limosine ai Poveri: ne segue la Ta<lb></lb> vola del Beato Giovanni da S. Facondo del <lb></lb> Cav.</s><s id="id412690"> Nasini.</s><s id="id412693"> Nella penultima Cappella è un <lb></lb> esattissima copia di Taddeo Landini del Cri<lb></lb> sto abbracciato alla Croce scolpito in mar<lb></lb> mo, il di cui originale di Michelagnolo Buo<lb></lb> narroti stà in Roma nella Chiesa della Mi<lb></lb> nerva; nell' ultima è la Resurrezione di Cri<lb></lb> sto, della Scuola del Francabigio.</s><s id="id412721"> La Cap<lb></lb> pella maggiore, quanto bella per l' architet<lb></lb> tura, altrettanto per la materia magnifica, <lb></lb> e ricca resta in mezzo della Tribuna, da <lb></lb> ogni parte isolata, ed ha la forma d' un pic<lb></lb> colo Tempio, ergendosi sopra varie colon<lb></lb> ne una cupoletta, sotto la quale è situato <lb></lb> l' Altare lavorato di pietre dure, e preziose, <lb></lb> come altresì il Ciborio dell' istesso lavoro da <lb></lb> Gio: Battista Cennini.</s><s id="id412758"> Resta dietro all' Al<lb></lb> tare il Coro di figura ottagona, tutto di <lb></lb> marmi Carraresi e ornato di statue di mar<lb></lb> mo scolpite da Giovanni Caccini, che diè il <lb></lb> modello di tutta quest' opera, nella quale <lb></lb> dalla Famiglia Michelozzi, che ne fu la fon<lb></lb> datrice, grandissime somme furono impie<lb></lb> gate.</s><s id="id412787"> Dalla parte sinistra rimane la Sagre<lb></lb> stìa con un bel ricetto avanti, fabbricata <lb></lb> col disegno del Cronaca, ed il ricetto è di<lb></lb> <arrow.to.target n="a213"></arrow.to.target> <pb pagenum="(233)"></pb> segno di Andrea Contucci di Montesansovi<lb></lb> no, nella cui Sagrestìa vedremo una bella <lb></lb> Tavola di Fra Filippo Lippi, dove dipinse <lb></lb> la Vergine col Figlio, e con Angeli e Santi <lb></lb> d' attorno.</s><s id="id412827"> Un' altra se ne trova di un <lb></lb> S. Friacrio Francese in atto di sanare infer<lb></lb> mi di mano di Alessandro Allori, con al<lb></lb> tra pittura a fresco dell' apparizione che eb<lb></lb> be S. Agostino sulla riva del mare dell' <lb></lb> Angelo in forma di bambino, di Bernardi<lb></lb> no Poccetti.</s><s id="id412853"> Ammirasi il Campanile della <lb></lb> Chiesa, condotto col modello di Baccio <lb></lb> d' Agnolo.</s><s id="id412862"> Le pitture del Chiostro sono di <lb></lb> Atanasio Bimbacci, e nel Convento si tro<lb></lb> vano altre pitture di pregio.</s><s id="id412873"> Uscendo da <lb></lb> questo Tempio vedesi sul Canto di questa <lb></lb> Piazza il Palazzo dei Marchesi Guadagni, <lb></lb> e volgendo a mano destra si arriva alla <lb></lb> Chiesa di</s></p> <p id="id412890" type="foot"><s id="id412894"><foot.target id="a209"></foot.target>dotta.</s></p> <p id="id412901" type="foot"><s id="id412905"><foot.target id="a210"></foot.target>faello,</s></p> <p id="id412913" type="foot"><s id="id412916"><foot.target id="a211"></foot.target>seguen-</s></p> <p id="id412924" type="foot"><s id="id412928"><foot.target id="a212"></foot.target>effi-</s></p> <p id="id412936" type="foot"><s id="id412939"><foot.target id="a213"></foot.target>segno</s></p> <p id="id412947" type="main"><s id="id412951">S. CARLO già dei Padri Bernabiti ora d' at<lb></lb> tenenza dell' Auditor Gio: Benedetto Bri<lb></lb> chieri Colombi, che permise nel 1792. che <lb></lb> facesse tutte le Sacre funzioni la Confrater<lb></lb> nita di S. Frediano, dipinta d' architettura <lb></lb> dallo Stagi, lo sfondo della soffitta da Si<lb></lb> gismondo Betti, e da Giuseppe Zocchi la <lb></lb> tribuna della Cappella maggiore, al di cui <lb></lb> Altare la Tavola rappresentante S. Carlo è <lb></lb> <arrow.to.target n="a214"></arrow.to.target> <pb pagenum="(234)"></pb> di Andrea Comodi.</s><s id="id412998"> Quella a destra, entran<lb></lb> do, ove è effigiato S. Giovanni Nepomuce<lb></lb> no, è d' Ignazio Hugsfort, di cui pure sono <lb></lb> li due medaglioni rappresentanti il marti<lb></lb> rio, e la morte di detto Santo, come ancor <lb></lb> l' Angelo Custode in un piccolo ovato sul <lb></lb> grado dell' Altare: in faccia a questo Pietro <lb></lb> Marchesini lo dipinse il Beato Alessandro <lb></lb> Sauli, e i due medaglioni sono del predetto <lb></lb> Giuseppe Zocchi.</s><s id="id413034"> Di quì passando avanti <lb></lb> nella via più vicina, a man destra vi sono <lb></lb> i Palazzi degli Antinori, del Rosso, Baldo<lb></lb> vinetti, e quello dei Castelli, ora del Mar<lb></lb> chese Feroni stato assaissimo accresciuto di <lb></lb> fabbrica, e giardino per avere in esso incor<lb></lb> porato il soppresso Monastero di S. Frediano, <lb></lb> e proseguendo si trova la Chiesa delle Reli<lb></lb> giose Agostiniane di</s></p> <p id="id413069" type="foot"><s id="id413072"><foot.target id="a214"></foot.target>di</s></p> <p id="id413080" type="main"><s id="id413084">S. MONACA, al di cui Altare maggiore <lb></lb> evvi una Tavola di Alessandro Gherardini <lb></lb> rappresentante Maria che porge il Bambino <lb></lb> Gesù alla detta Santa.</s><s id="id413097"> Lo sfondo della vol<lb></lb> ta è dell' Ulivelli.</s><s id="id413104"> Poco distante si trova la <lb></lb> Chiesa dei Padri Carmelitani detta il</s></p> <p id="id413111" type="main"><s id="id413115">CARMINE. Questo vasto Tempio che fu <lb></lb> cominciato fino dei 30.</s><s id="id413122"> Giugno 1268. era il <lb></lb> più ricco di eccellenti Pitture che fosse in <lb></lb> questa Città, sì a fresco sulle pareti, che a <lb></lb> <arrow.to.target n="a215"></arrow.to.target> <pb pagenum="(235)"></pb> olio nelle Tavole delle Cappelle.</s><s id="id413146"> Per vie più <lb></lb> abbellirlo e ricoprirne i cavalletti della Tet<lb></lb> toja si risolverono i Religiosi di farvi una <lb></lb> soffitta d' intaglio in legno con tre sfondi di <lb></lb> Pittura, col Disegno, e opera di Pietro Per<lb></lb> tici Intagliatore, al qual lavoro vi fu posto <lb></lb> mano nel 1765.</s><s id="id413171"> Era già quasi il tutto ter<lb></lb> minato, e collocate le Pitture negli sfondi <lb></lb> lavorati da tre valenti Pittori, Ferretti, Fer<lb></lb> ri, e Burci, quando nella notte anteceden<lb></lb> te al dì 29.</s><s id="id413190"> Gennajo 1771, fu nello spazio <lb></lb> di poche ore tutto distrutto dal fuoco (1). <lb></lb> Per tale deplorabil caso non poco si sbigot<lb></lb> tirono quei Padri, con tutto ciò animati da <lb></lb> vero zelo si risolverono di dar di nuovo ma<lb></lb> no a questa grandiosa fabbrica, di cui non <lb></lb> erano restate se non le mura danneggiate <lb></lb> ancora esse dal fuoco, per la qual cosa col <lb></lb> disegno dell' Architetto Giuseppe Ruggieri, <lb></lb> datasi quasi subito mano all' opera, ne fu <lb></lb> benedetta la prima pietra dall' Arcivesco<lb></lb> vo Incontri ne' 12.</s><s id="id413232"> Luglio dell' istesso an<lb></lb> no 1771. essendone commesso l' incarico per <lb></lb> <arrow.to.target n="a216"></arrow.to.target></s></p> <p id="id413247" type="foot"><s id="id413250"><foot.target id="a215"></foot.target>olio</s></p> <p id="id413258" type="foot"><s id="id413262"><foot.target id="a216"></foot.target>la</s></p> <p id="id413269" type="main"><s id="id413273">(1) Chi desiderasse però la descrizione delle <lb></lb> abbruciate Tavole ec., che rendevano sì ador<lb></lb> na questa Chiesa, la troverà nel Borghini, nel <lb></lb> Brocchi, nel P. Richa, e nella prima edizione <lb></lb> di guesto Libro. <lb></lb> <pb pagenum="(236)"></pb> la costruzione materiale della Fabbrica a <lb></lb> F. Giovacchino Pronti Laico Carmelitano di <lb></lb> Rimini, il quale con somma sollecitudine <lb></lb> la condusse al suo compimento.</s><s id="id413310"> Terminata <lb></lb> questa fabbrica furono prescelti a dipingere <lb></lb> la volta, e gli sfondi della Crociata i due <lb></lb> rinomati Pittori Domenico Stagi per l' Ar<lb></lb> chitettura, e Giuseppe Romei per le figure, <lb></lb> il quale parimente dipinse la Cupola effi<lb></lb> giandovi i personaggi più gloriosi del vec<lb></lb> chio, e nuovo Testamento, e nei tre sfondi <lb></lb> laterali si vedono in quello del Coro il Pro<lb></lb> feta Elìa rapito sul carro di fuoco, in quel<lb></lb> lo dalla parte di S. Andrea, Maria che vela <lb></lb> il capo a S. Maria Maddalena de' Pazzi, e <lb></lb> nell' altro il Beato Angelo Mazzinghi in glo<lb></lb> ria; e nello sfondo della gran navata della <lb></lb> Chiesa l' Ascensione al Cielo del Nostro Si<lb></lb> gnor Gesù Cristo.</s><s id="id413369"> Terminato il lavoro, que<lb></lb> sta Chiesa fu consacrata dal vivente Ar<lb></lb> civescovo Antonio Martini nella mattina <lb></lb> de' 15.</s><s id="id413383"> Settembre 1782.</s><s id="id413386"> E facendomi a de<lb></lb> scrivere le Cappelle a destra dalla Porta <lb></lb> maggiore osserveremo al primo Altare una <lb></lb> Tavola rappresentante Tobia in atto di gua<lb></lb> rire il cieco suo Padre dipinta dal Ganbac<lb></lb> ciani, al secondo vedonsi di mano di Bernar<lb></lb> dino Monaldi i Funerali di S. Alberto Car<lb></lb> <arrow.to.target n="a217"></arrow.to.target> <pb pagenum="(237)"></pb> melitano; nel terzo il Cristo in Croce con <lb></lb> Maria, e la Maddalena ai piedi è opera di <lb></lb> Giorgio Vasari; Ne segue al quarto la Vi<lb></lb> sitazione della Vergine a S. Elisabetta di <lb></lb> mano di Aurelio Lomi; nel quinto osservasi <lb></lb> una Pietà dipinta da Antonio Guidetti.</s><s id="id413445"> Sa<lb></lb> lendo nella crociata accanto alla Sagrestìa <lb></lb> vedesi la Cappella della SS.</s><s id="id413455"> Vergine del <lb></lb> Carmine, in cui si godono le bellissime pit<lb></lb> ture rappresentanti la Vita di S. Pietro Apo<lb></lb> stolo, di Masolino da Panicale, e di Masac<lb></lb> cio suo Discepolo, che vinse di gran lunga <lb></lb> il Maestro, e fu il primo che aprisse la stra<lb></lb> da alla buona maniera, e alla perfezione <lb></lb> dell' Arte, ed essendo morto Masaccio in <lb></lb> età giovanile fu terminata da Filippo Lippi <lb></lb> figlio di Fra Filippo; dalle quali pitture <lb></lb> hanno appresa la perfezione dell' Arte i più <lb></lb> sublimi Maestri i quali studiarono in que<lb></lb> sta Cappella, cioè Leonardo da Vinci, Fra <lb></lb> Bartolommeo di S. Marco, Michelagnolo <lb></lb> Buonarroti, Andrea del Sarto, Raffaello da <lb></lb> Urbino, e tanti altri rinomati Professori, <lb></lb> come leggesi nel Vasari ec.</s><s id="id413518"> Nella Sagrestìa <lb></lb> fu collocata sopra la Porta una Tavola rap<lb></lb> presentante il Martirio dell' Apostolo S. Ja<lb></lb> copo, di mano di Lorenzo Lippi, che per <lb></lb> l' avanti esisteva nella Compagnìa di S. Ja<lb></lb> <arrow.to.target n="a218"></arrow.to.target> <pb pagenum="(238)"></pb> copo del Nicchio.</s><s id="id413550"> Usciti si trova la Cappel<lb></lb> la lavorata a Stucchi dal Portogalli colla <lb></lb> Tavola in cui è figurato il B. Buonagiunta <lb></lb> Manetti: il S. Gio: Battista in gloria nella <lb></lb> cupolina, e i peducci sono opera di Cipriano <lb></lb> Lensi, come pure sono dell' istesso i due <lb></lb> quadri laterali a fresco, nei quali vedesi la <lb></lb> Predicazione, e Decollazione del Santo Pre<lb></lb> cursore.</s><s id="id413581"> Passando al magnifico Altar mag<lb></lb> giore circondato da un balaustro, e tribu<lb></lb> na, fu fatto senza risparmio di spesa costrui<lb></lb> re di finissimi marmi dal Marchese Lorenzo <lb></lb> Niccolini con un gran Ciborio di marmi, <lb></lb> pietre rare, e bronzi dorati con sportello, <lb></lb> ove vedesi espresso il Salvatore lavorato in <lb></lb> argento.</s><s id="id413609"> Nel Coro è un bellissimo Deposito <lb></lb> di marmo lavorato con finissimi intagli, e <lb></lb> animali da Benedetto da Rovezzano che era <lb></lb> destinato per Piero Soderini Gonfaloniere <lb></lb> perpetuo della Repubblica Fiorentina.</s><s id="id413627"> Il di<lb></lb> segno dell' incassatura del nuovo Organo è <lb></lb> dell' Architetto Giulio Mannajoni, eseguito <lb></lb> coll' intaglio di Pietro Pertici; la gran tela <lb></lb> del medesimo rappresentante Maria in atto <lb></lb> di dare il sacro Abito a S. Simone Stock <lb></lb> alta braccia 14. fu dipinta dal sopralodato <lb></lb> Romei; l' Organo poi è dei migliori che sie<lb></lb> no in questa Città, lavorato dal nobile, ed <lb></lb> <arrow.to.target n="a219"></arrow.to.target> <pb pagenum="(239)"></pb> abilissimo Sig. Alamanno Contucci di Mon<lb></lb> tepulciano.</s><s id="id413676"> Accanto all' Altar maggiore ne <lb></lb> segue dall'altra parte la Cappella del SS.</s><s id="id413682"> Cro<lb></lb> cifisso della Provvidenza, ove si conserva la <lb></lb> miracolosa Immagine; La cupoletta con i <lb></lb> peducci, e due ovati laterali fu dipinta da <lb></lb> Agostino Bosi rappresentante S. Alberto in <lb></lb> gloria; I due quadri laterali dipinti a olio, <lb></lb> quello dell' Esaltazione della Croce in <emph type="italics">Cornu <lb></lb> Evangelii</emph> è di Gesualdo Ferri, e l' altro è <lb></lb> di Gennaro Landi in cui copiò la famosa <lb></lb> Tavola di Gregorio Pagani, rappresentante <lb></lb> l' Invenzione della Croce, che restò vittima <lb></lb> dell' incendio.</s><s id="id413731"> Ne segue ora la magnifica <lb></lb> Cappella della Casa Corsini, ove è il Corpo <lb></lb> incorrotto di S. Andrea già Priore di questo <lb></lb> Convento, poi Vescovo di Fiesole, e Ante<lb></lb> nato di sì illustre Prosapia, quale restò il<lb></lb> leso dall' incendio.</s><s id="id413754"> La qual Cappella, non <lb></lb> ostante le fiamme, che vi furono, per il <lb></lb> molto legname, oltre a due delle migliori <lb></lb> Tavole di Chiesa che vi eran riposte, non <lb></lb> restò tanto danneggiata da non potersi ri<lb></lb> mettere nella sua primiera bellezza, come <lb></lb> dalla detta Famiglia Corsini fu riaccomoda<lb></lb> ta, ed abbellita.</s><s id="id413781"> Questa fu edificata col di<lb></lb> segno di Pier Francesco Silvani, incrostata <lb></lb> di marmi bianchi di Carrara, e di misti di <lb></lb> <arrow.to.target n="a220"></arrow.to.target> <pb pagenum="(240)"></pb> Seravezza, con pilastri, fregj, e cornicione <lb></lb> d' architettura composita.</s><s id="id413808"> In faccia sopra <lb></lb> l' Altare, è una Tavola di marmo bianco <lb></lb> lavorata con grande eccellenza di alto ri<lb></lb> lievo da Gio: Battista Foggini, ove è figu<lb></lb> rato il Santo fra le nuvole in atto d'es<lb></lb> ser rapito al Cielo da varj Angioletti.</s><s id="id413831"> So<lb></lb> pra questa si vede Iddio Padre, scolpito in <lb></lb> marmo da Carlo Marcellini, ed in mezzo <lb></lb> all' Urna ove stà riposto il sacro Corpo, un <lb></lb> bassorilievo d' argento d'eccellente lavoro. <lb></lb> Anche nelle due bande laterali sono due Ta<lb></lb> vole dello stesso Foggini, in una è figurato <lb></lb> il Santo disceso dal Cielo per assistere all' <lb></lb> esercito Fiorentino, quando nella battaglia <lb></lb> d' Anghiari messe in fuga, e superò quello <lb></lb> di Filippo Visconti Daca di Milano con lot<lb></lb> to da Niccolò Piccinino suo Generale: e <lb></lb> nell' altra si rappresenta quan lo nel cele<lb></lb> brare la Messa gli comparve la Santissima <lb></lb> Vergine con uno stuolo di Angeli, profe<lb></lb> rendo verso il Santo quelle parole: <emph type="italics">Servus <lb></lb> meus es tu, quia elegi te, & in te glori bar.</emph> <lb></lb> La Cupola fu dipinta da Luca Giordano. <lb></lb> Non passeremo sotto silenzio le memorie. <lb></lb> che quivi si trovano degli Uomini illustri <lb></lb> di questa Famiglia, e specialmente di Piero <lb></lb> Corsini Vescovo di Volterra, e poi di Firen<lb></lb> <arrow.to.target n="a221"></arrow.to.target> <pb pagenum="(241)"></pb> ze, e di Neri Corsini Vescovo d' Arezzo, Zio <lb></lb> di Clemente XII.</s><s id="id413934"> Uscendo da questa Cap<lb></lb> pella a mano destra trovasi quella della <lb></lb> Comunione (ove già esistevano le Pitture <lb></lb> dello Starnina esprimenti la Vita di S. Gi<lb></lb> rolamo).</s><s id="id413952"> La Tavola che ora vi si vede rap<lb></lb> presentante la Deposizione dalla Croce di <lb></lb> Nostro Signore è di mano di Gio: Domenico <lb></lb> Ferretti; la cupolina ove è espresso il Re <lb></lb> Melchisedech in atto di offerire a Dio il Pa<lb></lb> ne, e il Vino per la Vittoria di Abramo, fu <lb></lb> dipinta dal sopradetto Romei.</s><s id="id2737298"> Descendendo <lb></lb> nella navata si trova la prima Cappella con <lb></lb> la Tavola rappresentante S. Maria Maddale<lb></lb> na de' Pazzi in atto di ricevere il velo da <lb></lb> Maria di mano di Giuseppe Antonio Fab<lb></lb> brini.</s><s id="id2737318"> Nella seconda vi è una Tavola di Gio: <lb></lb> Maria Butteri, rappresentante il Centurione <lb></lb> che chiede al Redentore la salute per il suo <lb></lb> servo.</s><s id="id2737332"> Nella terza vi è la Natività di No<lb></lb> stro Signore dipinta da Francesco Gambac<lb></lb> ciani.</s><s id="id2737342"> Nella quarta si vede un' Annunzia<lb></lb> zione di Maria di mano di Bernardino Poc<lb></lb> cetti.</s><s id="id2737353"> E nell' ultima il Dottor Gio: France<lb></lb> sco Viligiardi a cui apparteneva, ci fece <lb></lb> porre una Tavola rappresentante l' Adora<lb></lb> zione dei Magi di mano del celebre Grego<lb></lb> rio Pagani.</s><s id="id2737372"> Alla bellezza, e grandezza di <lb></lb> <arrow.to.target n="a222"></arrow.to.target> <pb pagenum="(242)"></pb> questa Chiesa corrisponde il Convento capa<lb></lb> cissimo di gran numero di Religiosi.</s><s id="id2737392"> Ha due <lb></lb> Chiostri spaziosi, in uno de' quali è dipinta <lb></lb> dal Bettini, e dall' Ulivelli la vita del gran <lb></lb> Profeta Elìa, e di varj Santi Carmelitani; e <lb></lb> nel secondo vi è una lunetta bellissima del <lb></lb> Poccetti, che rappresenta il miracoloso fuo<lb></lb> co sceso dal Cielo per il Sacrifizio offerto <lb></lb> da Elìa al vero Dio.</s><s id="id2737422"> Uscendo da questo <lb></lb> Chiostro si trovano accanto alla Chiesa le <lb></lb> Scuole pubbliche di S. Leopoldo, dirette da <lb></lb> varj Sacerdoti.</s><s id="id2737435"> Trapassando la Piazza quasi <lb></lb> in faccia di essa a destra vi è il Palazzo Cap<lb></lb> poni che oltre a varie belle pitture ha un <lb></lb> Museo d' Istoria Naturale, e quivi appresso <lb></lb> l' abitazione dei Soderini; e a sinistra per <lb></lb> il Borgo S. Frediano si trova la Chiesa Par<lb></lb> rocchiale di</s></p> <p id="id2737460" type="foot"><s id="id2737464"><foot.target id="a217"></foot.target>meli-</s></p> <p id="id2737472" type="foot"><s id="id2737475"><foot.target id="a218"></foot.target>copo</s></p> <p id="id2737483" type="foot"><s id="id2737487"><foot.target id="a219"></foot.target>abi-</s></p> <p id="id2737495" type="foot"><s id="id2737498"><foot.target id="a220"></foot.target>Sera-</s></p> <p id="id2737506" type="foot"><s id="id2737510"><foot.target id="a221"></foot.target>ze,</s></p> <p id="id2737518" type="foot"><s id="id2737521"><foot.target id="a222"></foot.target>Q que-</s></p> <p id="id2737529" type="main"><s id="id2737533">CESTELLO, E S. FREDIANO, ove già abita<lb></lb> vano sino dal 1628. i soppressi Monaci Ci<lb></lb> stercensi; Questa fu fabbricata col disegno <lb></lb> del Colonnello Cerruti di Roma.</s><s id="id2737548"> Tutte le <lb></lb> Cappelle furono decorate di stucchi dal Mar<lb></lb> cellini.</s><s id="id2737557"> Entrando dalla Porta a mano destra <lb></lb> si trova la S Maria Maddalena de' Pazzi <lb></lb> opera di Giovanni Sagrestani, e la cupolet<lb></lb> ta e l' altre figure che l' adornano sono di <lb></lb> Matteo Bonechi.</s><s id="id2737575"> La seconda è di mano di <lb></lb> <arrow.to.target n="a223"></arrow.to.target> <pb pagenum="(243)"></pb> Antonio Puglieschi, essendo stato quivi po<lb></lb> sto il SS.</s><s id="id2737595"> Crocifisso dell' Abito; la terza ove <lb></lb> è nella Tavola espressa la Natività di Ma<lb></lb> ria, è d' Alessandro Gherardini.</s><s id="id2737606"> Il quadro in <lb></lb> testa alla crociata col martirio di S. Pietro <lb></lb> viene da Guido Reni.</s><s id="id2737616"> L' altro in faccia di <lb></lb> S. Bernardo d' avanti a Maria è di Fabbrizio <lb></lb> Boschi.</s><s id="id2737626"> La Tavola che è situata nel Coro <lb></lb> con Maria, ed altri Santi è del Cav.</s><s id="id2737633"> Cur<lb></lb> radi.</s><s id="id2737639"> La Cupola è del Gabbiani, e i peduc<lb></lb> ci furono più anni dopo dipinti da Matteo <lb></lb> Bonechi.</s><s id="id2737650"> Restano le altre tre Cappelle tor<lb></lb> nando verso la porta, e principiando da <lb></lb> quella della Comunione, quale è di S. Ber<lb></lb> nardo, che è nella Tavola celebrante all' <lb></lb> Altare per la liberazione dell' Anime del <lb></lb> Purgatorio con tutto il restante fu esegui<lb></lb> ta da Pietro Dandini, Vaghissima poi è la <lb></lb> seguente opera d' Antonio Franchi, ove <lb></lb> espresse il Battesimo di Cristo al Giordano: <lb></lb> I'ultima Cappella è dipinta da Giovanni Cia<lb></lb> bili, nella quale rappresentò il martirio di <lb></lb> S. Anastasio.</s><s id="id2737695"> Nel primo Chiostro di questo <lb></lb> Monastero vi è eretta la statua di S, Maria <lb></lb> Maddalena de' Pazzi lavoro di Antonio Mon<lb></lb> tauti, e di Giuseppe Piamontini è quella di <lb></lb> S. Bernardo nel secondo Chiostro.</s><s id="id2737714"> In questo <lb></lb> Convento abitavano già le Monache degli <lb></lb> <arrow.to.target n="a224"></arrow.to.target> <pb pagenum="(244)"></pb> Angeli, che in oggi sono nel Monastero di <lb></lb> Pinti, ed in questo prese l' Abito, visse e <lb></lb> morì S. Maria Maddalena de' Pazzi, la cui <lb></lb> Cella tuttavìa si tiene in gran venerazione. <lb></lb> Questo Monastero serve di presente per uso <lb></lb> del Seminario Fiorentino, provvisto di otti<lb></lb> mi Precettori, che la Filosofia, il Gius Ca<lb></lb> nonico, Teologia, e altre sacre Scienze in<lb></lb> segnano, non tanto ai Collegiali, quanto ad <lb></lb> ogni Ecclesiastico, che v' interviene.</s><s id="id2737768"> Sulla <lb></lb> Piazza di questa Chiesa fu dal Granduca <lb></lb> Cosimo III. fatto fabbricare col disegno di <lb></lb> Giovanbattista Foggini un</s></p> <p id="id2737781" type="foot"><s id="id2737785"><foot.target id="a223"></foot.target>Anto-</s></p> <p id="id2737793" type="foot"><s id="id2737797"><foot.target id="a224"></foot.target>Q 2 An-</s></p> <p id="id2737804" type="main"><s id="id2737808">GRANAJO pubblico, edifizio magnifico, e <lb></lb> comodo per un tal uso; e quivi vicino vi <lb></lb> sono le Fornaci del vetro; e riprendendo per <lb></lb> il Borgo si arriva alla Porta S. Frediano, <lb></lb> fuori della quale sull' Arno esiste un nu<lb></lb> mero grande di Barche, e Navicelli che tra<lb></lb> sportano per il Fiume ogni sorte di mercan<lb></lb> zìe, robe, e persone a Pisa, e Livorno . <lb></lb> Prendendo dipoi a mano sinistra si trova il <lb></lb> Conservatorio delle Religiose di</s></p> <p id="id2737846" type="main"><s id="id2737850">S. FRANCESCO DI SALES chiamato il Conven<lb></lb> tino, nella di cui Chiesa fatta con disegno <lb></lb> di Anton Maria Ferri, si vede all'Altar mag<lb></lb> giore la Tavola del detto Santo dipinta da <lb></lb> Ignazio Hugford, e le due laterali sono di <lb></lb> <arrow.to.target n="a225"></arrow.to.target> <pb pagenum="(245)"></pb> mano di Giuseppe Grifoni, in una rimirasi <lb></lb> un Crocifisso con S. Andrea Corsini, e <lb></lb> S. Francesco di Chantal, e nell' altra la Vi<lb></lb> sitazione di Maria.</s><s id="id2737892"> Queste Religiose tengo<lb></lb> no con sommo zelo ed esemplarità in edu<lb></lb> cazione molte Ragazze civili, e insegnano <lb></lb> loro oltre gli esercizj di pietà, il ricamo, <lb></lb> cucito, ed altri lavori adattati alle respetti<lb></lb> ve età, e capacità; come pure danno lezio<lb></lb> ne di cimbalo, canto, e di qualche lin<lb></lb> gua estera.</s><s id="id2737922"> Uscendo da questo luogo, e <lb></lb> volgendo per la prima strada a destra si tro<lb></lb> va la Chiesa di</s></p> <p id="id2737934" type="foot"><s id="id2737937"><foot.target id="a225"></foot.target>mano</s></p> <p id="id2737945" type="main"><s id="id2737949">S. SALVADORE detta di Camaldoli e volgar<lb></lb> mente dei Mendicanti.</s><s id="id2737956"> In antico era que<lb></lb> sto luogo Monastero dei Monaci Camaldo<lb></lb> lesi i quali essendo Padroni di quasi tutte le <lb></lb> Case di quelle contrade, presero il nome di <lb></lb> Camaldoli.</s><s id="id2737973"> Dopo varie vicende, serve adesso <lb></lb> per Scuole di Ragazze per l' Arte di tessere <lb></lb> lana, lino, ed altro.</s><s id="id2737983"> E seguitando in faccia <lb></lb> per la diritta strada lasciando la piccola <lb></lb> Chiesa, e Convento delle Religiose Carme<lb></lb> litane della Nunziatina, e volgendo a destra <lb></lb> si trova la Chiesa delle</s></p> <p id="id2738001" type="main"><s id="id2738005">CONVERTITE dove vi è di mano del Poc<lb></lb> cetti la Natività del Signore, la deposizione <lb></lb> della Croce, e un S. Michele Arcangelo in <lb></lb> <arrow.to.target n="a226"></arrow.to.target> <pb pagenum="(246)"></pb> Sagrestìa; e il Crocifisso all' Altar maggiore <lb></lb> è lavoro di Baldassar Vermosser Fiammin<lb></lb> go.</s><s id="id2738038"> Dirimpetto a questa Chiesa si trova <lb></lb> quella delle Religiose Francescane di</s></p> <p id="id2738046" type="foot"><s id="id2738049"><foot.target id="a226"></foot.target>Sagre-</s></p> <p id="id2738057" type="main"><s id="id2738061">S. CHIARA, dove fra l' altre vi sono due <lb></lb> Tavole di molta stima; Il Cristo morto è <lb></lb> di Pietro Perugino; e di Lorenzo di Credi è <lb></lb> la Natività del Signore.</s><s id="id2738076"> Vago assai è l' Al<lb></lb> tar maggiore con due statue di S. France<lb></lb> sco, e S Chiara di mano di Leonardo del <lb></lb> Tasso, e oltre ai marmi osservansi ancora <lb></lb> alcuni lavori in tutti tre gli Altari di terra <lb></lb> della Robbia; lo sfondo della volta è dipin<lb></lb> to dal Ferretti.</s><s id="id2738101"> Questo Monastero fu fon<lb></lb> dato dal Cardinale Ottaviano Ubaldini, che <lb></lb> fu il primo, che portasse il Cappello rosso, <lb></lb> lo che seguì sotto Innocenzo IV. nel 1247. <lb></lb> Proseguendo verso la Porta Romana ivi vi<lb></lb> cina è la Chiesa detta</s></p> <p id="id2738124" type="main"><s id="id2738128">LA CALZA Chiesa antichissima stata abita<lb></lb> ta prima da Religiose Gerosolimitane, e <lb></lb> quindi dai Gesuati, quali soppressi, fu ri<lb></lb> dotta Prebenda Abbaziale.</s><s id="id2738143"> In questa Chiesa <lb></lb> oltre la bella Tavola del Ghirlandajo di Ma<lb></lb> ria circondata dagli Angeli con S. Zanobi, e <lb></lb> S. Giusto, sono un Cristo, ed una Pietà, <lb></lb> con i Santi Gio: Battista, Girolamo, Gio: <lb></lb> Colombini, e la Maddalena del Vannino co<lb></lb> <arrow.to.target n="a227"></arrow.to.target> <pb pagenum="(247)"></pb> piata dall' originale di Pietro Perugino che <lb></lb> è nella Villa del Poggio; siccome un' Ora<lb></lb> zione all' Orto dello stesso, che dalla Chie<lb></lb> sa è stata trasferita nel Coro dove è l' <emph type="italics">Ecce <lb></lb> Homo</emph> di Santi Pacini, e una Vergine addo<lb></lb> lorata d' Ignazio Hugford, del quale ancora <lb></lb> è la Tavolina di Gesù buon Pastore, che stà <lb></lb> all' Altare di una Cappella de'Preti, che fan<lb></lb> no gli Esercizj Spirituali.</s><s id="id2738216"> Essendo l' antico <lb></lb> Convento di presente Casa di Esercizj dei <lb></lb> Sacerdoti della Congregazione di Gesù Sal<lb></lb> vatore, è stato da essi con la detta Chiesa <lb></lb> rifatto quasi dai fondamenti.</s><s id="id2738234"> Vedesi nel Re<lb></lb> fettorio dipinto dal Gherardini, Zocchi, <lb></lb> Gricci, e Mannajoni, un Cenacolo a fresco <lb></lb> di mano del Francabigio, molto stimato. <lb></lb> E prima di andare avanti per la strada di <lb></lb> Borgo è da osservarsi in faccia alla Porta <lb></lb> una singolarissima opera di Gio: da S. Gio<lb></lb> vanni, ove ha in una femmina vestita di <lb></lb> Regio ammanto effigiata Firenze, con attor<lb></lb> no altre femmine che simboleggiano le Cit<lb></lb> tà Provinciali in atto di render tributo alla <lb></lb> loro Regina; pittura di presente con sommo <lb></lb> dispiacere degl' Intendenti assai danneggia<lb></lb> ta, e guasta.</s><s id="id2738285"> E proseguendo per il detto <lb></lb> Borgo trovasi la Chiesa Parrocchiale di</s></p> <p id="id2738293" type="foot"><s id="id2738297"><foot.target id="a227"></foot.target>piata</s></p> <p id="id2738304" type="main"><s id="id2738308">S. PIERO IN GATTOLINO detta volgarmente <lb></lb> <arrow.to.target n="a228"></arrow.to.target> <pb pagenum="(248)"></pb> Serumido, in cui è un quadro affisso alla <lb></lb> muraglia a mano destra della Tribuna di <lb></lb> una Crocifissione di mano del Passignano; e <lb></lb> ivi accanto la Compagnìa del Sacramento, <lb></lb> che fu nel 1776. tutta dipinta a fresco da <lb></lb> Domenico Stagi, e le figure da Pietro della <lb></lb> Nave; nello sfondo si vede Maria, e S. Fran<lb></lb> cesco d' Assisi, e nelle pareti la Vigilanza, <lb></lb> e le sette Virtù.</s><s id="id2738354"> La Tavola di Maria di <lb></lb> questo Altare è di Alessandro Fei detto del <lb></lb> Barbiere.</s><s id="id2738364"> Quivi fu sepolto il Pittore Gio: da <lb></lb> S. Giovanni.</s><s id="id2738370"> Quindi vicino trovasi il</s></p> <p id="id2738374" type="foot"><s id="id2738378"><foot.target id="a228"></foot.target>Seru-</s></p> <p id="id2740707" type="main"><s id="id2740711">NOBILE MONASTERO di Religiose dell' Or<lb></lb> dine di S. Domenico, nella cui Chiesa, che <lb></lb> fu restaurata col disegno di Antonio Ferri <lb></lb> nel 1701, vedesi la soffitta arricchita di uno <lb></lb> sfondo di mano di Anton Domenico Gabbia<lb></lb> ni, adorno d' architettura da Romualdo Bot<lb></lb> ti, ed il piccolo sfondo, sotto il Coro delle <lb></lb> Monache, d'Antonio Puglieschi, e la tribu<lb></lb> na della Cappella maggiore di Pietro Dan<lb></lb> dini.</s><s id="id2740748"> Sono di pregio le Tavole degli Alta<lb></lb> ri, fra le quali quella fatta da Fra Filippo <lb></lb> Lippi della Natività di Cristo, con S. Ilario<lb></lb> ne che è il ritratto al naturale di Fra Ru<lb></lb> berto Malatesti, fratello di Annalena.</s><s id="id2740767"> Di <lb></lb> quì uscendo, vicino a questa Chiesa è un <lb></lb> Oratorio antichissimo detto dei Bini, e di<lb></lb> <arrow.to.target n="a229"></arrow.to.target> <pb pagenum="(249)"></pb> contro l'antica abitazione già di questa No<lb></lb> bile Famiglia, acquistata dipoi dal Marche<lb></lb> se Torrigiani, nella quale di presente si am<lb></lb> mira il magnifico</s></p> <p id="id2740805" type="foot"><s id="id2740808"><foot.target id="a229"></foot.target>contro</s></p> <p id="id2740816" type="main"><s id="id2740820">MUSEO D'ISTORIA NATURALE.</s></p> <p id="id2740824" type="main"><s id="id2740828">èQuesto un ampio Palazzo, che il Gran<lb></lb> duca Leopoldo comprò dalla suddetta <lb></lb> Casa Torrigiani, che in se racchiude quan<lb></lb> to può desiderare il Filosofo contemplato<lb></lb> re della natura.</s></p> <p id="id2740848" type="main"><s id="id2740851">Apre l' ingresso alla Storia Naturale una <lb></lb> vastissima collezione di Anatomìa dell'uomo <lb></lb> eseguita in cera secondo lo stato naturale, <lb></lb> e le descrizioni dei migliori Autori, e che <lb></lb> è compresa in 16.</s><s id="id2740869"> Stanze, e due Gallerìe.</s><s id="id2740872"> In <lb></lb> essa è una copiosa serie di tuttociò che con<lb></lb> cerne l' Ostetricia, compresevi le operazioni <lb></lb> più difficili, come per esempio la sezione <lb></lb> della sinfisi, e il parto cesareo.</s><s id="id2740890"> Seguendo <lb></lb> l' incominciato regno animale si entra in <lb></lb> altra Gallerìa, che da un lato offre una se<lb></lb> rie di uccelli, dall' altra una di pesci pre<lb></lb> parati ciascuno ad imitazione del vivente, <lb></lb> e corredati non solo del respettivo nome <lb></lb> <emph type="italics">Linneano</emph>, ma di quello ancora, che offre la <lb></lb> nostra lingua. (I quadrupedi unitamente ai <lb></lb> <arrow.to.target n="a230"></arrow.to.target> <pb pagenum="(250)"></pb> grossi pesci, e grandi volatili, sono custo<lb></lb> diti in due più ampli stanzoni al primo pia<lb></lb> no): si entra in seguito in una stanza de<lb></lb> stinata ai Rettili; indi in altra, che com<lb></lb> prende gl' Insetti: si passa poi ad una nella <lb></lb> quale sono i Vermi gelatinosi; poi in altra <lb></lb> in cui sono i Testacei; e finalmente in un' <lb></lb> altra, che comprende una serie di Vermi <lb></lb> Litofiti, con la qual termina il regno ani<lb></lb> male, e che dà adito ai due seguenti regni <lb></lb> vegetabile, e minerale.</s></p> <p id="id2740977" type="foot"><s id="id2740981"><foot.target id="a230"></foot.target>grossi</s></p> <p id="id2740988" type="main"><s id="id2740992">Una stanza in cui sono raccolti i semi, <lb></lb> fiori, foglie, radici, legni, gomme, resi<lb></lb> ne ec., apre l' ingresso al regno vegetabile <lb></lb> compreso in questa, ed in altre due conse<lb></lb> cutive, nelle quali si conservano frutte per<lb></lb> fettamente simili al vero, funghi, e piante <lb></lb> grasse, imitate con cera, perchè non pos<lb></lb> sono prepararsi asciugandole come sogliono <lb></lb> far delle altre piante i Botanici: evvi inol<lb></lb> tre un copioso erbario di effettive piante <lb></lb> asciugate, e compresse tra fogli, decorate <lb></lb> col respettivo nome <emph type="italics">Linneano</emph>, come ogni <lb></lb> altra cose costituente il Museo, e coll' Ana<lb></lb> tomia esattissima del proprio fiore</s></p> <p id="id2741052" type="main"><s id="id2741055">Si scende in seguito nel regno minerale a <lb></lb> cui dà principio una grande stanza nella <lb></lb> quale sono ricchissime collezioni d'Oro, Ar<lb></lb> <arrow.to.target n="a231"></arrow.to.target> <pb pagenum="(251)"></pb> gento, Platina, e Rame: la consecutiva com<lb></lb> prende il Ferro, e le Piriti; lo Stagno, <lb></lb> Piombo, e Mercurio sono in quella che vie<lb></lb> ne appresso; essendo nella quarta disposte <lb></lb> le Piriti, e le sostanze saline ed infiamma<lb></lb> bili, il tutto etichettato, e classato secondo <lb></lb> il metodo di Cronstedt.</s></p> <p id="id2741104" type="foot"><s id="id2741107"><foot.target id="a231"></foot.target>gento,</s></p> <p id="id2741115" type="main"><s id="id2741119">Dai Minerali si passa ai Fossili propria<lb></lb> mente detti così, e s' incomincia con le va<lb></lb> rie combinazioni della terra calcaria, poste <lb></lb> nella precedente stanza, a cui ne seguono <lb></lb> due altre le quali comprendono le altre ter<lb></lb> re Barite, Magnesia, Argilla, Silicea, nei <lb></lb> diversi loro stati dal friabile e polveroso a <lb></lb> quello di durissime pietre.</s><s id="id2741148"> L' altra contigua <lb></lb> stanza racchiude le pietre preziose, e le <lb></lb> gemme, ed anco le pietre composte, come <lb></lb> Porfidi, Graniti ec.</s></p> <p id="id2741162" type="main"><s id="id2741165">Una stanza è aggiunta in appendice a tut<lb></lb> tociò per racchiudere i Bezoarri, e le petri<lb></lb> ficazioni di piante, e di animali.</s><s id="id2741177"> Finalmen<lb></lb> te un'altra stanza, ove sono effigiate alcu<lb></lb> ne singolari mostruosità di vegetabili, chiu<lb></lb> de questa vastissima collezione.</s><s id="id2741192"> Restano <lb></lb> molti fossili e minerali non ancor posti in <lb></lb> vista, capaci di riempire parecchie stanze, <lb></lb> e vanno ancora facendosi altre per render <lb></lb> sempre più completo quell' utile ramo di co<lb></lb> <arrow.to.target n="a232"></arrow.to.target> <pb pagenum="(252)"></pb> gnizioni umane.</s><s id="id2741222"> Avvi inoltre aperto agli <lb></lb> occhi degli Studiosi un Giardino, in cui ve<lb></lb> getano circa tremila piante, ed un salone nel <lb></lb> quale sono raccolti quasi tutti i minerali <lb></lb> Toscani; ed in altro luogo sono chiuse le <lb></lb> produzioni industriose degl' Isolani del Mar <lb></lb> Pacifico.</s></p> <p id="id2741247" type="foot"><s id="id2741250"><foot.target id="a232"></foot.target>gni-</s></p> <p id="id2741258" type="main"><s id="id2741262">L'accesso è aperto indistintamente a tut<lb></lb> ti ogni mattina, eccettuate le Feste.</s><s id="id2741269"> Ivi il <lb></lb> Filosofo specola, e contempla; il Curioso <lb></lb> ritrova inaspettate cognizioni dalla sempli<lb></lb> ce osservazione, e l' Artefice vi ravvisa le <lb></lb> specie, e le varietà dei corpi che possono es<lb></lb> ser utili all' arte sua; e finalmente tutti in <lb></lb> generale vi acquistano nuove idee, impa<lb></lb> rano a conoscere la natura, ed a viepiù am<lb></lb> mirare il Creatore nella varietà immensa <lb></lb> delle produzioni.</s><s id="id2741306"> Uscendo da questo luogo, <lb></lb> si trova la Chiesa delle Monache di</s></p> <p id="id2741314" type="main"><s id="id2741318">S. PIER MARTIRE, stato Convento di Mo<lb></lb> naci Camaldolensi.</s><s id="id2741325"> Osservisi la Colonna di <lb></lb> marmo misto di Seravezza, fatta erigere da <lb></lb> Cosimo I., per la vittoria di Marciano.</s><s id="id2741334"> Que<lb></lb> sta Chiesa è lunga braccia 90, e larga 25; <lb></lb> Entrati a man destra al secondo Altare vi è <lb></lb> un S. Rocco con S. Antonio, e S. Caterina <lb></lb> di mano di Piero di Cosimo; dopo la Porta <lb></lb> del fianco è da osservarsi la Tavola di S. An<lb></lb> <arrow.to.target n="a233"></arrow.to.target> <pb pagenum="(253)"></pb> tonio Abate, che risana alcuni infermi, ope<lb></lb> ra di Ottavio Vannini; e nel seguente vi è <lb></lb> Maria con S. Domenico, S. Pier Martire, e <lb></lb> S. Tommaso d' Aquino di mano del Vigna<lb></lb> li.</s><s id="id2741385"> Qaindi lasciate le tre Cappelle di fron<lb></lb> te, in una delle quali è il deposito del ce<lb></lb> lebre Medico Giuseppe del Papa, e ivi ac<lb></lb> canto è la rarissima pittura a fresco di Gio: <lb></lb> da S. Giovanni, fatta a Giulio Parigi celebre <lb></lb> Architetto; In questa è dipinto S. Felice <lb></lb> Prete in atto di soccorrere S. Massimo Ve<lb></lb> scovo di Nola moribondo per il freddo, e <lb></lb> per la fame; con premergli in bocca un <lb></lb> grappolo d' uva miracolosamente trovato <lb></lb> sopra la neve.</s><s id="id2741426"> Accanto di mano del Ghir<lb></lb> landajo vedonsi effigiati varj Santi; e dipoi <lb></lb> nella Cappella delle Monache vi è espressa <lb></lb> Maria con S. Giacinto, e S. Pier Martire di <lb></lb> mano di Jacopo da Empoli.</s><s id="id2741444"> Seguitando ver<lb></lb> so la porta, sotto il Coro è degna di stima <lb></lb> la Tavola di Salvator Rosa, nella quale <lb></lb> figurò in tempo notturno Cristo sull'onde <lb></lb> del mare, che porge la mano a S. Pietro <lb></lb> naufragante.</s><s id="id2741465"> In ultimo trovasi il Martirio <lb></lb> di S. Cecilia, la cui Tavola fu dipinta da <lb></lb> Jacopo Chiavistelli eccellente ancora nell' <lb></lb> architettura, e che è quì sepolto.</s><s id="id2741478"> Contiguo <lb></lb> a questa è di mano del Ticciati il Deposito <lb></lb> <arrow.to.target n="a234"></arrow.to.target> <pb pagenum="(254)"></pb> del celebre Pittore Antonio Domenico Gab<lb></lb> biani, come pure dalla parte opposta si ve<lb></lb> de quello di Giuseppe Piamontini Scultore <lb></lb> di gran merito.</s><s id="id2741510"> E` sepolto in questa Chiesa <lb></lb> il rinomatissimo Gio: da S. Giovanni, la di <lb></lb> cui lapida si legge dalla parte opposta alla <lb></lb> di lui opera; come pure Antonio Franchi, <lb></lb> e Lorenzo del Moro Pittori eccellenti, Pro<lb></lb> seguendo il cammino è osservabile la bella <lb></lb> strada nominata via Maggio, ove sono le <lb></lb> abitazioni de' Guidi, Suarez, Ridolfi, d' El<lb></lb> ci, Michelozzi, Firidolfi ec., e per l' al<lb></lb> tra via a man destra si passa a vedere il <lb></lb> grandioso</s></p> <p id="id2741550" type="foot"><s id="id2741554"><foot.target id="a233"></foot.target>tonio</s></p> <p id="id2741562" type="foot"><s id="id2741565"><foot.target id="a234"></foot.target>del</s></p> <p id="id2741573" type="main"><s id="id2741576">PALAZZO DI S. A. R., che è uno de' più fa<lb></lb> mosi edifizj, che si veggano in tutta l' Ita<lb></lb> lia.</s><s id="id2741587"> Questo venne incominciato col disegno <lb></lb> di Filippo di Ser Brunellesco a spese di Lu<lb></lb> ca Pitti Gentiluomo Fiorentino, e però co<lb></lb> munemente dicesi ancora Palazzo de' Pitti, <lb></lb> quantunque fino dal tempo del Granduca <lb></lb> Cosimo I, e di Leonora di Toledo sua mo<lb></lb> glie, che lo comprò, divenisse abitazione <lb></lb> de' Granduchi Regnanti.</s><s id="id2741617"> Fu molto accre<lb></lb> sciuto dal Granduca Cosimo II. nel 1619, e <lb></lb> dal Granduca Leopoldo.</s><s id="id2741627"> Di questo edifizio <lb></lb> dovendo far parola brevemente descriverò <lb></lb> le Statue, e le Pitture insigni, e l' altre co<lb></lb> <arrow.to.target n="a235"></arrow.to.target> <pb pagenum="(255)"></pb> se di maggior pregio, che vi si trovano. <lb></lb> Primieramente la facciata di questo Palaz<lb></lb> zo lunga braccia 250. in circa, ed alta a <lb></lb> proporzione, è tutta incrostata di bozze di <lb></lb> pietre forti d' ordine rustico, ma così ben <lb></lb> divisato, che vi risplende una maestosa bel<lb></lb> lezza.</s><s id="id2741674"> Più vaga però riesce la vista della <lb></lb> Loggia, e del Cortile, fatto con disegno dell' <lb></lb> Ammannato, il quale cambiò l' ordine della <lb></lb> prima architettura, con tale avvedutezza <lb></lb> però, che non disconvenisse all' opera già <lb></lb> cominciata, onde si vede il primo Apparta<lb></lb> mento di forma dorica, il secondo d' ordine <lb></lb> jonico, ed il terzo di corintio, tutti e tre <lb></lb> adornati di varie colonne, di bellissimi fre<lb></lb> gi, e di un ricchissimo cornicione.</s><s id="id2741712"> In faccia <lb></lb> del Cortile è una grotta, dentro la quale si <lb></lb> trova una Peschiera di forma ovata con varj <lb></lb> zampilli d'acque, che scaturiscono dalla ter<lb></lb> ra al cenno di Mosè ivi rappresentato in una <lb></lb> grande Statua di porfido.</s><s id="id2741733"> Adornano ancora <lb></lb> la facciata due altre pile con sue fonta<lb></lb> ne vagamente intagliate; come altresì due <lb></lb> grandi Statue di marmo, che una rappre<lb></lb> senta Pasquino, che sostiene Alessandro; <lb></lb> l'altra Ercole, che ha superato Anteo, amen<lb></lb> due di maniera Greca.</s><s id="id2741759"> Vedesi una Fonte so<lb></lb> pra la grotta al pari del primo piano di que<lb></lb> <arrow.to.target n="a236"></arrow.to.target> <pb pagenum="(256)"></pb> sto Regio Palazzo, con un gran Vivajo, nel <lb></lb> quale scherzano alcuni Putti di marmo so<lb></lb> pra Cigni, e nel mezzo di esso una gran <lb></lb> tazza di porfido scolpita da Francesco Fer<lb></lb> rucci (1), nella quale versano in copia le <lb></lb> acque da varie bande.</s><s id="id2741866"> Sono le Stanze dell' <lb></lb> Appartamento Granducale, e molte altre <lb></lb> tutte adorne di stucchi dorati, e gran parte <lb></lb> sono dipinte di mano dei più rari, ed eccel<lb></lb> lenti Maestri, fra i quali principalmente <lb></lb> s'annoverano Pietro da Cortona, Ciro Ferri, <lb></lb> Gio: da S. Giovanni, il Volterrano, Bernardi<lb></lb> no Poccetti, Giordano, il Gabbiani, ed al<lb></lb> tri.</s><s id="id2741898"> Non essendo stata fatta finora nelle <lb></lb> precedenti edizioni di questo Libro veruna <lb></lb> descrizione di questo Palazzo, spero sarà co<lb></lb> sa gradevole per compimento del medesimo <lb></lb> di descrivere le Reali stanze che sono espo<lb></lb> ste all' osservazione dei Forestieri, e degl' <lb></lb> Intendenti.</s><s id="id2741922"> Avanti di salir le scale avvi in <lb></lb> qualche distanza a mano sinistra la Cappel<lb></lb> la Reale modernamente rifatta, le di cui <lb></lb> pareti sono state dipinte dal Pittore Ade<lb></lb> mollo Milanese.</s></p> <p id="id2741942" type="foot"><s id="id2741945"><foot.target id="a235"></foot.target>se</s></p> <p id="id2741953" type="foot"><s id="id2741956"><foot.target id="a236"></foot.target>sto</s></p> <p id="id2741964" type="main"><s id="id2741967">(1) Il segreto per lavoratla fu al medesimo <lb></lb> dato da Cosimo I. che lo perpetuò nei Sovrani <lb></lb> suoi descendenti. <lb></lb> <pb pagenum="(257)"></pb> Ascese le prime 4. branche della scala <lb></lb> principale si entra in un ricetto, e quindi in <lb></lb> una Sala.</s><s id="id2741993"> Quivi si osserveranno 10.</s><s id="id2741996"> Statue <lb></lb> di marmo, alcune delle quali sono di qual<lb></lb> che merito.</s><s id="id2742006"> Ci sono due quadri grandi espri<lb></lb> menti due Marine di Salvator Rosa; e sopra <lb></lb> la Porta d'ingresso, e sopra quella di con<lb></lb> tro esistono due quadri, che uno della Scuo<lb></lb> la del Caravaggio; come pure i Busti del <lb></lb> Granduca Leopoldo, e del Regnante Ferdi<lb></lb> nando III. il primo fatto dallo Spinazzi, e <lb></lb> questo dal Belli.</s></p> <p id="id2742036" type="main"><s id="id2742040">Si passa nel Salone che divide i due Quar<lb></lb> tieri principali, dipinto dal vivente Pittor <lb></lb> Terreni.</s><s id="id2742050"> Esistono in 6 nicchie per ornamen<lb></lb> to 6.</s><s id="id2742057"> Statue, e lungo le pareti 12.</s><s id="id2742060"> Busti di <lb></lb> marmo.</s></p> <p id="id2742067" type="main"><s id="id2742071">A mano destra si entra nella</s></p> <p id="id2742075" type="main"><s id="id2742079"><emph type="italics">Prima Camera detta di Venere.</emph></s></p> <p id="id2742087" type="main"><s id="id2742090">Dipinta da Pietro Berrettini da Cortona. <lb></lb> Nella volta si vede Pallade che toglie la gio<lb></lb> ventù da Venere, che resta nuda sul letto, <lb></lb> e le fanno corteggio varie lascive femmine. <lb></lb> Presso la medesima è pure Cupido.</s><s id="id2742109"> Mercu<lb></lb> rio accompagna Pallade mentre essa condu<lb></lb> ce la Gioventù ad Ercole, simbolo della Fa<lb></lb> tica, e della Virtù.</s></p> <p id="id2742125" type="foot"><s id="id2742129">R Gli</s></p> <pb pagenum="(258)"></pb><p id="id2742137" type="main"><s id="id2742140"> <lb></lb> Gli stucchi dei 2.</s><s id="id2742146"> Pontefici, e de' 6. pri<lb></lb> mi Granduchi Medici furono fatti dal Sal<lb></lb> vestrini.</s></p> <p id="id2742158" type="main"><s id="id2742161">Sotto la volta ci sono 8.</s><s id="id2742164"> Lunette, nelle <lb></lb> quali sono espressi diversi Eroi dell' antichi<lb></lb> tà, che seppero preservarsi dalle passioni il<lb></lb> lecite.</s></p> <p id="id2742180" type="main"><s id="id2742184">Seleuco che langue in letto disposto a mo<lb></lb> rire piuttosto che a palesare la sua passio<lb></lb> ne verso Stratonica sua matrigna.</s></p> <p id="id2742197" type="main"><s id="id2742201">Alessandro per vincer la passione della li<lb></lb> bidine non volge gli sguardi verso la Sposa <lb></lb> di Dario accompagnata da altre Concubine <lb></lb> divenute sue prigioniere.</s></p> <p id="id2742216" type="main"><s id="id2742219">Antioco che sprezzando i vezzi di bella <lb></lb> giovine scioglie le vele ai venti in tempo di <lb></lb> fiera burrasca.</s></p> <p id="id2742230" type="main"><s id="id2742234">Crispo di Costantino che per non conta<lb></lb> minar l' onor del Padre fugge aprezzando le <lb></lb> lusinghe della matrigna.</s></p> <p id="id2742246" type="main"><s id="id2742250">Augusto che chiude gli occhi all' ingan<lb></lb> natrice Sirena del Nilo, e prudentemente <lb></lb> se ne libera.</s></p> <p id="id2742261" type="main"><s id="id2742265">Ciro che non si lascia vincere dalle lu<lb></lb> singhe di Pantea sua prigioniera, allonta<lb></lb> nandosene.</s></p> <p id="id2742277" type="main"><s id="id2742281">Scipione che rifiuta la conversazione di <lb></lb> bellissime donne sue prigioniere.</s></p> <p id="id2742289" type="foot"><s id="id2742292">L'Is-</s></p> <pb pagenum="(259)"></pb><p id="id2742300" type="main"><s id="id2742304"> <lb></lb> L'Istoria di Massinissa, e Sofonisbe.</s></p> <p id="id2742311" type="main"><s id="id2742314">Sei gran Quadri ornano le pareti di que<lb></lb> sta Camera (1).</s></p> <p id="id2742323" type="main"><s id="id2742327">La Regina Saba che offre le sue ricchezze <lb></lb> a Salomone del Pittor Tintoretto.</s></p> <p id="id2742334" type="main"><s id="id2742338">Giuseppe Ebreo del Cav.</s><s id="id2742341"> Vanni Senese.</s></p> <p id="id2742345" type="main"><s id="id2742349">Il sacrificio d' Abramo di Stefano Pieri.</s></p> <p id="id2742354" type="main"><s id="id2742357">Moisè, e Aronne del Cav.</s><s id="id2742361"> Perugino.</s></p> <p id="id2742365" type="main"><s id="id2742369">La morte di Abel, copia dell' originale del <lb></lb> Tiarini esistente nella seguente Camera.</s></p> <p id="id2742376" type="main"><s id="id2742380">La strage degl' Innocenti del Cav.</s><s id="id2742384"> Nasini <lb></lb> Senese.</s></p> <p id="id2742390" type="main"><s id="id2742394">Quattro Tavole di giallo di Siena con so<lb></lb> pra diversi gruppi, e vasi fanno ornamento <lb></lb> a questa Camera.</s></p> <p id="id2742406" type="main"><s id="id2742410"><emph type="italics">Seconda Camera detta d' Apollo.</emph></s></p> <p id="id2742418" type="main"><s id="id2742421">Nella volta si vede Apollo, a cui vien pre<lb></lb> sentata la Gioventù da Pallade, e Mercurio, <lb></lb> ed Egli le addita Ercole simboleggiato per <lb></lb> la virtù, e l'invita nel tempo stesso a con<lb></lb> templar la sfera colle stelle, ove distinguon<lb></lb> si i moti celesti, invitandola ad acquistar la <lb></lb> virtù.</s></p> <p id="id2742449" type="foot"><s id="id2742453">R 2 L' Apol-</s></p> <p id="id2742457" type="main"><s id="id2742461">(1) Il metodo che ho creduto di adottare è <lb></lb> di voltar sempre a mano destra entrando nelle <lb></lb> Camere. </s></p> <pb pagenum="(260)"></pb><p id="id2742476" type="main"><s id="id2742480"> L' Apollo, e l' Ercole sono di Pietro da <lb></lb> Cortona, e il restante di Ciro Ferri suo scola<lb></lb> re eseguito a norma del Cartone del detto <lb></lb> Maestro.</s></p> <p id="id2742495" type="main"><s id="id2742498">Nelle quattro Pareti sono effigiati i se<lb></lb> guenti fatti Istorici.</s></p> <p id="id2742507" type="main"><s id="id2742511">Cesare per non perder il tesoro del tempo, <lb></lb> stando in piedi ascolta la lettura dei libri.</s></p> <p id="id2742518" type="main"><s id="id2742522">Augusto doppo d' aver chiuso il Tempio <lb></lb> di Giano attende alle Muse, essendovi Vir<lb></lb> gilio che gli legge un squarcio dell' Eneide.</s></p> <p id="id2742534" type="main"><s id="id2742538">Alessandro essendo per porsi in viaggio si <lb></lb> fa dare da un Paggio l' Iliade d' Omero, che <lb></lb> stima al pari dei suoi Trionfi.</s></p> <p id="id2742549" type="main"><s id="id2742553">L' Imperator Giustiniano con i suoi Con<lb></lb> siglieri forma il Codice delle Leggi.</s></p> <p id="id2742562" type="main"><s id="id2742565"><emph type="italics">Quadri.</emph></s></p> <p id="id2742573" type="main"><s id="id2742577">Diogene di Carlo Dolci.</s></p> <p id="id2742581" type="main"><s id="id2742585">Livio Mehus dipinto da se stesso.</s></p> <p id="id2742589" type="main"><s id="id2742593">Giuseppe venduto dai Fratelli, di Andrea <lb></lb> del Sarto.</s></p> <p id="id2742600" type="main"><s id="id2742604">Sotto esistono 3.</s><s id="id2742607"> Ritratti, che uno d' un <lb></lb> Vecchio <emph type="italics">di Olbens</emph>: un Principino della Casa <lb></lb> Medici di Paolo Veronese, e un Ritratto di <lb></lb> Femmina del suddetto Olbens.</s></p> <p id="id2742696" type="main"><s id="id2742700">Gran Quadro espritnente Marte furibondo <lb></lb> che va alla guerra, abbandonando Venere,, <lb></lb> di Paolo Rubens.</s></p> <p id="id2742711" type="foot"><s id="id2742714">Un</s></p> <pb pagenum="(261)"></pb><p id="id2742722" type="main"><s id="id2742726"> <lb></lb> Un paese dello stesso.</s></p> <p id="id2742732" type="main"><s id="id2742736">Bacco di Guido Reni.</s></p> <p id="id2742740" type="main"><s id="id2742744">Tre teste di Paris Bordone.</s></p> <p id="id2742748" type="main"><s id="id2742752">Faraone che dichiara Giuseppe Ebreo Vi<lb></lb> cerè di Egitto di Andrea del Sarto.</s></p> <p id="id2742761" type="main"><s id="id2742765">Sotto esistono tre quadretti, che uno di <lb></lb> una S. Conversazione del Bassano: Principi<lb></lb> no della Casa Medici di Paolo Veronese: <lb></lb> Ritratto d'una femmina del Parmigianino.</s></p> <p id="id2742780" type="main"><s id="id2742784">Filippo II.</s><s id="id2742787"> Re di Spagna di Tiziano.</s></p> <p id="id2742791" type="main"><s id="id2742795">S. Agnese di Pietro da Cortona.</s></p> <p id="id2742799" type="main"><s id="id2742803">Quadro grande esprimente Caino che uc<lb></lb> cide Abel del Tiarini.</s></p> <p id="id2742811" type="main"><s id="id2742815">Tre quadretti sotto, che in uno il Baroc<lb></lb> cio dipinse nostro Signor che predica alla <lb></lb> Maddalena.</s><s id="id2742825"> Ritratto di Leonardo da Vinci, <lb></lb> che dicesi fatto dal medesimo; nel 3.</s><s id="id2742832"> Il Ba<lb></lb> roccio dipinse San Giovanni Evangelista.</s></p> <p id="id2742839" type="main"><s id="id2742843">Quadro grande rappresentante S. Marco <lb></lb> Evangelista di figura gigantesca, di Fra Bar<lb></lb> tolommeo della Porta.</s></p> <p id="id2742855" type="main"><s id="id2742858">Altra Tavola grande di Maria Santissima <lb></lb> con Gesù in braccio e due Angeli, che la so<lb></lb> stengono, con i santi Giovanni, e Francesco <lb></lb> di Andrea del Sarto.</s></p> <p id="id2742874" type="main"><s id="id2742877">Sotto esistono S. Maria Maddalena di Leo<lb></lb> nardo da Vinci, e un ritratto di una Giovine <lb></lb> Veneziana del Morone.</s></p> <p id="id2742889" type="foot"><s id="id2742893">S. Fa-</s></p> <pb pagenum="(262)"></pb><p id="id2742901" type="main"><s id="id2742904"> <lb></lb> S. Famiglia del Salimbeni.</s></p> <p id="id2742911" type="main"><s id="id2742915">Paolo III. di Tiziano.</s></p> <p id="id2742919" type="main"><s id="id2742923">L' incantesimo di Circe del Castiglione.</s></p> <p id="id2742927" type="main"><s id="id2742931">Paese del Rubens con veduta di Città.</s></p> <p id="id2742936" type="main"><s id="id2742940">S. Famiglia copia di Raffaello del Coreggio.</s></p> <p id="id2742944" type="main"><s id="id2742948">Ritratto di Wanderkelt del Wandich.</s></p> <p id="id2742953" type="main"><s id="id2742956">Ritratto del Cardinale Ippolito di Tiziano</s></p> <p id="id2742961" type="main"><s id="id2742965">Maria col S. Bambino e Angelo del Guercino</s></p> <p id="id2742969" type="main"><s id="id2742973">Quattro Ritratti diversi di Monsieur Giusto</s></p> <p id="id2742977" type="main"><s id="id2742981">Buffone del Caravaggio.</s></p> <p id="id2742985" type="main"><s id="id2742989">Un Vecchio, ed altri tre ritratti del sud<lb></lb> detto Monsieur Giusto.</s></p> <p id="id2742998" type="main"><s id="id2743001">Quadro grande rappresentante la Vergine <lb></lb> con S. Sebastiano, ed altri Santi del Rosso <lb></lb> Scolare d' Andrea.</s></p> <p id="id2743012" type="main"><s id="id2743016">Ritratto del Tintoretto.</s></p> <p id="id2743020" type="main"><s id="id2743024">Ritratto di Monsieur Giusto.</s></p> <p id="id2743028" type="main"><s id="id2743032">S. Iacopo del Guercino.</s></p> <p id="id2743036" type="main"><s id="id2743040">Altro Ritratto di Monsieur Giusto.</s></p> <p id="id2743044" type="main"><s id="id2743048">Ritratto di un Vescovo del Giorgione.</s></p> <p id="id2743053" type="main"><s id="id2743056">Ritratto fatto da Tiziano della sua Favorita</s></p> <p id="id2743061" type="main"><s id="id2743065">Ritratto di un Povero di Guido Reni.</s></p> <p id="id2743069" type="main"><s id="id2743073">Esistono due Tavole grandi di Diaspro To<lb></lb> scano con 4.</s><s id="id2743080"> Urne di Pietra del Paragone di <lb></lb> Fiandra con due Gruppi di Bronzo di Giro<lb></lb> lamo Ticciati fatti nel 1724. che uno rap<lb></lb> presentante la Samaritana al Pozzo, e l' al<lb></lb> tro il figlio prodigo.</s></p> <p id="id2743100" type="foot"><s id="id2743104">Tra</s></p> <pb pagenum="(263)"></pb><p id="id2743111" type="main"><s id="id2743115"> <lb></lb> Tra le due finestre avvi altra Tavola di <lb></lb> Pietre dure con contorno di legno petrificato, <lb></lb> e di contro altra Tavola di Scagliola con <lb></lb> Apollo, e le nove Muse fatte da Stoppioni. <lb></lb> Avvi ancor altro mezzo tondo, e intarsiato <lb></lb> di Scagliola con disegno alla Raffaella fat<lb></lb> to dal Bartoli Livornese che abita in Lon<lb></lb> dra.</s></p> <p id="id2743146" type="main"><s id="id2743150"><emph type="italics">Terza Camera detta di Marte.</emph></s></p> <p id="id2743227" type="main"><s id="id2743230">Dipinta da Pietro da Cortona.</s><s id="id2743233"> Nel mez<lb></lb> zo della volta si osservano diversi combat<lb></lb> menti militari, e vi è figurato Marte in at<lb></lb> to di ricevere Ercole in età virile presenta<lb></lb> togli dalla Dea della Sapienza.</s></p> <p id="id2743254" type="main"><s id="id2743257"><emph type="italics">Quadri.</emph></s></p> <p id="id2743265" type="main"><s id="id2743269">Leone X. con due Cardinali, di Raffaello.</s></p> <p id="id2743273" type="main"><s id="id2743277">La Madonna detta della seggiola della ter<lb></lb> za maniera del medesimo.</s></p> <p id="id2743285" type="main"><s id="id2743289">Il Pittor Rubens coi Filosofi Giusto Lipsio, <lb></lb> Grozio, e il fratello di Rubens, del sud<lb></lb> detto <emph type="italics">Rubens.</emph></s></p> <p id="id2743306" type="main"><s id="id2743310">La S. Famiglia, di Andrea del Sarto.</s></p> <p id="id2743314" type="main"><s id="id2743318">Quadro grande rappresentante la Deposizio<lb></lb> ne di nostro Signore, del Cigoli.</s></p> <p id="id2743327" type="main"><s id="id2743330">Altro Quadro grande del Salvatore coll' Apo<lb></lb> stolo S. Pietro, del suddetto Cigoli.</s></p> <p id="id2743339" type="foot"><s id="id2743343">S. An-</s></p> <pb pagenum="(264)"></pb><p id="id2743350" type="main"><s id="id2743354"> <lb></lb> S. Andrea, di Simone Contarini.</s></p> <p id="id2743361" type="main"><s id="id2743365">Giulio II. di Raffaello.</s></p> <p id="id2743369" type="main"><s id="id2743373">Cristo col Fariseo che mostra la moneta, di <lb></lb> Tiziano.</s></p> <p id="id2743380" type="main"><s id="id2743384">La Trasfigurazione sul Tabor, di Annibale <lb></lb> Caracci.</s></p> <p id="id2743391" type="main"><s id="id2743395">La S. Famiglia, di Rubens.</s></p> <p id="id2743399" type="main"><s id="id2743403">Cardinal Bentivoglio, di Wandick.</s></p> <p id="id2743408" type="main"><s id="id2743411">Un Segretario della Casa Medici, di Paolo <lb></lb> Veronese.</s></p> <p id="id2743419" type="main"><s id="id2743422">Ritratto in grande, di Tiziano.</s></p> <p id="id2743427" type="main"><s id="id2743430">S. Sebastiano, di Andrea Sacchi.</s></p> <p id="id2743435" type="main"><s id="id2743439">Quadro grande, la Cena d` Emaus, del Guer<lb></lb> cino.</s></p> <p id="id2743447" type="main"><s id="id2743450">Due ritratti del Pordonone.</s></p> <p id="id2743455" type="main"><s id="id2743458">Quadro grande di S. Filippo Neri con Maria, <lb></lb> di Carlo Maratta.</s></p> <p id="id2743466" type="main"><s id="id2743470">Un Ritratto di Niccolò Cassano.</s></p> <p id="id2743475" type="main"><s id="id2743479">Un Ritratto di Tiziano con barba.</s></p> <p id="id2743483" type="main"><s id="id2743487">Un vecchio, e giovine del Volterrano.</s></p> <p id="id2743491" type="main"><s id="id2743495">Esistono in questa Camera due Tavole di <lb></lb> porfido intarsiate di pietre dare esprimenti <lb></lb> diverse nicchie di mare.</s></p> <p id="id2743506" type="main"><s id="id2743510"><emph type="italics">Quarta Camera detta di Giove.</emph></s></p> <p id="id2743518" type="main"><s id="id2743522">Dipinta da Pietro da Cortona.</s><s id="id2743525"> Nella vol<lb></lb> ta si vede Giove che corona Ercole in età <lb></lb> <arrow.to.target n="a237"></arrow.to.target> <pb pagenum="(265)"></pb> senile simboleggiato per la Virtù con altre <lb></lb> figure esprimenti la fatica.</s></p> <p id="id2743550" type="foot"><s id="id2743554"><foot.target id="a237"></foot.target>senile</s></p> <p id="id2743562" type="main"><s id="id2743565">Nelle 4.</s><s id="id2743568"> Lunette si vedono: Endimione, <lb></lb> Pallade, Diana che dorme, Adone, Vulca<lb></lb> no, il Cavallo Pegaseo, il Carro del So<lb></lb> le, e Mercurio con l' Astrolabio inventor <lb></lb> dell' ore.</s></p> <p id="id2743587" type="main"><s id="id2743590"><emph type="italics">Quadri.</emph></s></p> <p id="id2743598" type="main"><s id="id2743602">Santa Famiglia di Rubens.</s></p> <p id="id2743606" type="main"><s id="id2743610">Altra del Palma il vecchio.</s></p> <p id="id2743614" type="main"><s id="id2743618">S. Francesco di Rubens.</s></p> <p id="id2743622" type="main"><s id="id2743626">La Fornarina di Raffaello.</s></p> <p id="id2743630" type="main"><s id="id2743634">Ritratto del Cardinal Fedra Inghirami del <lb></lb> suddetto.</s></p> <p id="id2743641" type="main"><s id="id2743645">Federigo Duca d' Urbino in fascie del <lb></lb> Baroccio.</s></p> <p id="id2743652" type="main"><s id="id2743656">Ritratto di Masaccio.</s></p> <p id="id2743660" type="main"><s id="id2743664">Quadro grande dell' Assunzione di Andrea <lb></lb> del Sarto.</s></p> <p id="id2743671" type="main"><s id="id2743675">S. Francesco del Ribera d. lo Spagnoletto.</s></p> <p id="id2743680" type="main"><s id="id2743683">Ritratto del Cardinal Bibbiena di Raffaello.</s></p> <p id="id2743688" type="main"><s id="id2743692">Il Salvadore di Tiziano.</s></p> <p id="id2743696" type="main"><s id="id2743700">Piccolo quadretto della S. Famiglia dell' <lb></lb> Albano.</s></p> <p id="id2743707" type="main"><s id="id2743711">Un Assunzione di Andrea.</s></p> <p id="id2743715" type="main"><s id="id2743719">Ecce Homo del Cigoli.</s></p> <p id="id2743723" type="main"><s id="id2743727">S. Famiglia di Tiziano.</s></p> <p id="id2743731" type="main"><s id="id2743735">Altra della seconda maniera di Raffaello.</s></p> <p id="id2743739" type="foot"><s id="id2743743">Al-</s></p> <pb pagenum="(266)"></pb><p id="id2743750" type="main"><s id="id2743754"> <lb></lb> Altra di Tiziano; ed altra di Paolo Ve<lb></lb> ronese.</s></p> <p id="id2743765" type="main"><s id="id2743768">La Vergine di Carlo Dolci con cornice in<lb></lb> tarsiata di pietre dure</s></p> <p id="id2743845" type="main"><s id="id2743849">Nostro Signore nell' orto del sud.</s><s id="id2743852"> Dolci.</s></p> <p id="id2743856" type="main"><s id="id2743860">L' Assunzione di Dionisio Calvert.</s></p> <p id="id2743864" type="main"><s id="id2743868">Il Salvadore del Baroccio.</s></p> <p id="id2743872" type="main"><s id="id2743876">Amorino che dorme a fresco del Vol<lb></lb> terrano.</s></p> <p id="id2743884" type="main"><s id="id2743888">Ritratto di un Principino di Danimarca <lb></lb> del Wandick.</s></p> <p id="id2743895" type="main"><s id="id2743899">Quadro grande, la Vergine e diversi San<lb></lb> ti di Fra Bartolommeo.</s></p> <p id="id2743907" type="main"><s id="id2743911">Ritratto di un Vecchio del Cremonese.</s></p> <p id="id2743915" type="main"><s id="id2743919">Altro di Rubens.</s></p> <p id="id2743923" type="main"><s id="id2743927">Venere con Cupido, a fresco del Vol<lb></lb> terrano.</s></p> <p id="id2743935" type="main"><s id="id2743939">Ecce Homo di Alberto Duro.</s></p> <p id="id2743943" type="main"><s id="id2743947">Ritratto di Pietro Aretino di Tiziano.</s></p> <p id="id2743951" type="main"><s id="id2743955">Ritratto di Andrea del Sarto fatto da se <lb></lb> medesimo.</s></p> <p id="id2743962" type="main"><s id="id2743966">Una Maddalena di Tiziano.</s></p> <p id="id2743970" type="main"><s id="id2743974">Ornano pure le pareti 4. quadri con bassi <lb></lb> rilievi con cristallo fatti da Massimiliano <lb></lb> Soldani.</s></p> <p id="id2743985" type="main"><s id="id2743988">Esiste una gran Tavola di Diaspro di To<lb></lb> scana con sopra un bell' Orologio, e due <lb></lb> Gruppi di due figure scolpiti dal vivente Ca<lb></lb> <arrow.to.target n="a238"></arrow.to.target> <pb pagenum="(267)"></pb> radori, che uno esprimente Bacco, e Arian<lb></lb> na, e l' altro Caun, e Bibil.</s></p> <p id="id2744018" type="foot"><s id="id2744022"><foot.target id="a238"></foot.target>rado-</s></p> <p id="id2744030" type="main"><s id="id2744034">Altra Tavola, tra le due finestre, di pie<lb></lb> tre dure con il contorno di legno petrifica<lb></lb> to, e sopravi un gruppo di corallo nero.</s></p> <p id="id2744046" type="main"><s id="id2744050">Due piccole Tavole di pietre dure, che <lb></lb> una con fondo di Lapislazzuli, e intarsiata <lb></lb> con imitar le nicchie di mare, e l'altra d'ala<lb></lb> bastro Orientale con farfalle.</s><s id="id2744064"> Come pure esi<lb></lb> stono due altre Tavole di scagliola, in una <lb></lb> delle quali vedesi il Campo Vaccino, e nell' <lb></lb> altra il Porto di Livorno.</s></p> <p id="id2744078" type="main"><s id="id2744082"><emph type="italics">Quinta Stanza detta di Ercole.</emph></s></p> <p id="id2744090" type="main"><s id="id2744094">Nella volta dipinta da Ciro Ferri si ve<lb></lb> dono la Prudenza, e Marte che proteggono <lb></lb> il povero, e lo sollevano al Cielo mediante <lb></lb> la Virtù.</s></p> <p id="id2744109" type="main"><s id="id2744113"><emph type="italics">Quadri</emph></s></p> <p id="id2744120" type="main"><s id="id2744124">Ritratto di Giorgio Vasari del Tiziano.</s></p> <p id="id2744129" type="main"><s id="id2744132">Calvino, Lutero, e Caterina, di Giorgione <lb></lb> da Castel Franco.</s></p> <p id="id2744140" type="main"><s id="id2744144">Quadretto di Gianbellino.</s></p> <p id="id2744148" type="main"><s id="id2744152">Maria col piccolo Gesù, e S. Gio.</s><s id="id2744156"> Batista <lb></lb> di Raffaello.</s></p> <p id="id2744162" type="main"><s id="id2744166">Tavola grande esprimente l' Apparizione <lb></lb> del Signore di Fra Bartolommeo.</s></p> <p id="id2744174" type="foot"><s id="id2744178">Due</s></p> <pb pagenum="(268)"></pb><p id="id2744185" type="main"><s id="id2744189"> <lb></lb> Due quadretti che in uno la Vergine del Ba<lb></lb> roccio, e dicontro l' Angelo, copia del Cor<lb></lb> reggio dal Volterrano, esistendo l' originale <lb></lb> in Napoli a Capo di Monte.</s></p> <p id="id2744207" type="main"><s id="id2744211">Giuditta colla testa d' Oloferne di Mon<lb></lb> sieur Giusto.</s></p> <p id="id2744219" type="main"><s id="id2744223">S. Giovannino del Correggio.</s></p> <p id="id2744227" type="main"><s id="id2744231">Un ritratto di Tiziano, e una Sibilla del <lb></lb> medesimo.</s></p> <p id="id2744238" type="main"><s id="id2744242">La Maddalena, di Mr.</s><s id="id2744245"> Giusto.</s></p> <p id="id2744249" type="main"><s id="id2744253">Ritratto del Cremonese.</s></p> <p id="id2744257" type="main"><s id="id2744261">Due Fiamminghi, del Fedi.</s></p> <p id="id2744265" type="main"><s id="id2744269">S. Caterina delle Ruote, e S. Giuseppe di <lb></lb> Scuola Lombarda.</s></p> <p id="id2744276" type="main"><s id="id2744280">La Carità, quadro grande del Parmigianino.</s></p> <p id="id2744285" type="main"><s id="id2744289">Ritratto di Raffaello.</s></p> <p id="id2744293" type="main"><s id="id2744297">Altro del Barroccio.</s></p> <p id="id2744301" type="main"><s id="id2744305">Deposizione della Croce, di Lodovico Ca<lb></lb> racci.</s></p> <p id="id2744313" type="main"><s id="id2744317">Una Pietà, di Andrea del Sarto.</s></p> <p id="id2744322" type="main"><s id="id2744326">S. Giuliano che conduce allo Spedale un <lb></lb> malato, di Cristofano Allori detto il Bronzino.</s></p> <p id="id2744334" type="main"><s id="id2744338">Miracolo di Maria, di Benvenuto Garo<lb></lb> folo.</s></p> <p id="id2744345" type="main"><s id="id2744349">Le Parche, di Michelangelo.</s></p> <p id="id2744353" type="main"><s id="id2744357">L' Adultera, di Ercole da Ferrara.</s></p> <p id="id2744362" type="main"><s id="id2744365">La Carità, di Guido Reni.</s></p> <p id="id2744370" type="main"><s id="id2744374">Ritratto di Rembrant.</s></p> <p id="id2744378" type="foot"><s id="id2744382">Mosè</s></p> <pb pagenum="(269)"></pb><p id="id2744390" type="main"><s id="id2744393"> <lb></lb> Moisè, di Paolo Veronese.</s></p> <p id="id2744401" type="main"><s id="id2744404">Il Padre Eterno, della terza maniera di <lb></lb> Raffaello.</s></p> <p id="id2744412" type="main"><s id="id2744415">Maria con 4.</s><s id="id2744418"> Santi, e due Putti che for<lb></lb> mano il più bello di questa gran Tavola del<lb></lb> la prima maniera di Raffaelle imitando il <lb></lb> Maestro Pietro Perugino.</s></p> <p id="id2744434" type="main"><s id="id2744437">Quadretto ovale della S. Famiglia con <lb></lb> Gesù che dorme, di Carlo Dolci.</s></p> <p id="id2744446" type="main"><s id="id2744449">Ballo delle Muse con Apollo, di Giulio <lb></lb> Romano.</s></p> <p id="id2744457" type="main"><s id="id2744460">Altra S. Famiglia in quadretto ovale dell' Al<lb></lb> bano.</s></p> <p id="id2744469" type="main"><s id="id2744472">Cleopatra, di Guido Reni.</s></p> <p id="id2744477" type="main"><s id="id2744480">Balia della Casa Medici, di Paris Bordone.</s></p> <p id="id2744485" type="main"><s id="id2744489">S. Famiglia, di Annibale Caracci dipinta <lb></lb> sul rame.</s></p> <p id="id2744496" type="main"><s id="id2744500">Altra di Raffaello; ed altra sulla porta, <lb></lb> del Pordonone.</s></p> <p id="id2744507" type="main"><s id="id2744511">Ritratto di un Vescovo, di Tiziano. <lb></lb> S. Sebastiano, di Carlo Lotti.</s></p> <p id="id2744518" type="main"><s id="id2744522">Adamo ed Eva, del Bassano.</s></p> <p id="id2744526" type="main"><s id="id2744530">Quadro grande di Caino che uccide Abel, <lb></lb> dello Schiavone.</s></p> <p id="id2744538" type="main"><s id="id2744541">Quadretto di Scuola Fiamminga.</s></p> <p id="id2744546" type="main"><s id="id2744549">Disputa del SS.</s><s id="id2744552"> Sacramento con S. Dome<lb></lb> nico, e altri Santi in grande di Andrea del <lb></lb> Sarto.</s></p> <p id="id2744563" type="foot"><s id="id2744567">Tem-</s></p> <pb pagenum="(270)"></pb><p id="id2744575" type="main"><s id="id2744578"> <lb></lb> Tempio Fiammingo, di Peter Neef.</s></p> <p id="id2744585" type="main"><s id="id2744589">Ritratto di Monsieur Giusto.</s></p> <p id="id2744593" type="main"><s id="id2744597">S. Maria Egiziaca di Pietro da Cortona.</s></p> <p id="id2744602" type="main"><s id="id2744605">La Visitazione di S. Elisabetta, di Tiziano.</s></p> <p id="id2744610" type="main"><s id="id2744614">Miracolo di S. Pietro che resuscita la ve<lb></lb> dova Tabita, del Guercino.</s></p> <p id="id2744622" type="main"><s id="id2744626">Fanno pure ornamento di questa Stanza <lb></lb> due Tavole intarsiate nel porfido esprimenti <lb></lb> diversi vasi Etruschi, con contbrno alla Greca <lb></lb> di giallo di Siena.</s></p> <p id="id2744640" type="main"><s id="id2744644"><emph type="italics">Sesta Stanza detta dei Novissimi.</emph></s></p> <p id="id2744652" type="main"><s id="id2744656">Nelle quattro Pareti di questa Camera fu<lb></lb> rono dipinte dal Cavalier Nasini di Siena i <lb></lb> quattro Novissimi; il Paradiso, la Morte, il <lb></lb> Giudizio, e l'Inferno.</s></p> <p id="id2744671" type="main"><s id="id2744675">Ornano questa Camera tre scarabattoli <lb></lb> grandi, dentro i quali esistono diversi lavori <lb></lb> di avorio, e di ambra, e ornati con statuette <lb></lb> d' argento, e in cima di quello di mezzo <lb></lb> avvi un grosso Smeraldo non terminato.</s></p> <p id="id2744693" type="main"><s id="id2744697">Altro stipo di Ebano intarsiato di pietre <lb></lb> dure di rilievo con lo Stemma Mediceo Pa<lb></lb> latino con figura intera dell'Elettor Palati<lb></lb> no sedente sopra trionfi militari con testa, <lb></lb> braccia, e gambe di Calcedonio con scettro <lb></lb> di Lapislazzuli, e ginocchi di amatista.</s></p> <p id="id2744719" type="foot"><s id="id2744723">Al-</s></p> <pb pagenum="(271)"></pb><p id="id2744730" type="main"><s id="id2744734"> <lb></lb> Altro stipo di Ebano con colonne di ala<lb></lb> bastro orientale, con cassette ornate di la<lb></lb> vori d' avorio, e sopra statuette simili.</s></p> <p id="id2744749" type="main"><s id="id2744753">Altro stipo con piccole colonne di diver<lb></lb> si marmi con Orologio, e diverse statuette <lb></lb> di bronzo dorato, e inargentato.</s></p> <p id="id2744765" type="main"><s id="id2744769">Parimente otto busti stanno lungo le pa<lb></lb> reti di questa stanza.</s></p> <p id="id2744777" type="main"><s id="id2744781"><emph type="italics">Settima Stanza detta della Stufa.</emph></s></p> <p id="id2744789" type="main"><s id="id2744793">La volta di questa Stanza fu dipinta da <lb></lb> Matteo Rosselli, e nelle Pareti furono rap<lb></lb> presentate le quattro età dai maravigliosi <lb></lb> pennelli di Pietro da Cortona.</s></p> <p id="id2744809" type="main"><s id="id2744813">Per servire alla propostami brevità di que<lb></lb> sto Libro mi sono per ora limitato alla de<lb></lb> scrizione delle suddette stanze, riservando<lb></lb> mi di pubblicar quanto prima una Descri<lb></lb> zione più dettagliata di tutte le cose pre<lb></lb> gievoli che si racchiudono in questo mae<lb></lb> stoso Reale Palazzo.</s></p> <p id="id2744842" type="main"><s id="id2744845">Passerò adesso a far parola dell' annesso <lb></lb> Reale</s></p> <p id="id2744854" type="main"><s id="id2744857">GIARDINO DI BOBOLI, il più amplo, vago, <lb></lb> e delizioso di questa nostra Città.</s><s id="id2744865"> La sua <lb></lb> circonferenza fino alle mura della Città per <lb></lb> lungo tratto si stende, nella quale il colle, <lb></lb> <arrow.to.target n="a239"></arrow.to.target> <pb pagenum="(272)"></pb> e il piano, il domestico, e il salvatico scher<lb></lb> zano gentilmente.</s><s id="id2744893"> E` divisato in boschetti, <lb></lb> in prati, in lunghi viali, e fontane.</s><s id="id2744899"> Lo ador<lb></lb> nano moltissime Statue, ed è ripieno di al<lb></lb> beri, di fiori d' ogni sorte, e d' agrumi, es<lb></lb> sendo stato abbellito, e che di continuo <lb></lb> d' ordine Sovrano và rendendosi sempre più <lb></lb> dilettevole con nuove delizie che all' ameni<lb></lb> tà del luogo richiedonsi.</s><s id="id2744926"> Vedesi dunque in <lb></lb> faccia alla porta che mette in esso dalla <lb></lb> Piazza, in primo luogo una Grotta, fuori <lb></lb> della quale le due statue cioè un Apollo, e <lb></lb> una Cerere sono di mano di Baccio Bandi<lb></lb> nelli; nei quattro angoli di essa, col dise<lb></lb> gno del Buontalenti furono collocate quat<lb></lb> tro Statue di marmo di Michelagnolo Buo<lb></lb> narroti; ma però solamente abbozzate, le <lb></lb> quali doveano servire per il sepolcro di Pa<lb></lb> pa Giulio II. e che dal Nipote di Michela<lb></lb> gnolo furono donate al Granduca France<lb></lb> sco.</s><s id="id2744976"> Vi sono alcune statue d' altri famosi <lb></lb> Maestri, che rendon più vaga la Grotta, <lb></lb> che adornata di spugne lavorate in varie <lb></lb> forme, nella rozzezza di quei materiali di<lb></lb> mostra una bellezza non ordinaria.</s><s id="id2744994"> La vol<lb></lb> ta fu dipinta da Bernardino Poccetti, con sì <lb></lb> leggiadre, e bizzarre invenzioni, che in un <lb></lb> medesimo tempo reca terrore e diletto, av<lb></lb> <arrow.to.target n="a240"></arrow.to.target> <pb pagenum="(273)"></pb> vegnachè quell' ingegnoso Pittore, ajutato in <lb></lb> parte da una naturale apertura, che resta <lb></lb> nella volta, finse che la medesima volta sem<lb></lb> brasse di rovinare, e che da quelle fessure <lb></lb> uscissero varj animali, i quali non dipinti, <lb></lb> ma veri, e naturali rassembrano.</s><s id="id2745040"> Cosimo <lb></lb> Lotti suo scolare dipinse diversi scherzi di <lb></lb> Fontane.</s><s id="id2745049"> In faccia all' entratura di questa <lb></lb> Grotta vedonsi due belle statue di un Paride <lb></lb> che ha rapito Elena con una Troja sotto ai <lb></lb> piedi, opera di Vincenzio Rossi, e in fondo <lb></lb> vi è una Femmina di mano di Gio: Bologna. <lb></lb> Usciti da questa Grotta si sale con breve <lb></lb> cammino ad un vago Anfiteatro, che rispon<lb></lb> de di faccia al Palazzo circondato da mura <lb></lb> in forma di mezzo ovato, nel quale per i <lb></lb> passati tempi, feste magnifiche sono state <lb></lb> rappresentate.</s><s id="id2745087"> In faccia a questo per un am<lb></lb> pio Stradone si sale ad un altro bellissimo <lb></lb> Teatro avente un gran Vivajo nel mezzo <lb></lb> tutto rimodernato ed abbellito, al quale so<lb></lb> pra varj mostri marini di marmo fatti da <lb></lb> Stoldo Lorenzi, vedesi un bel Nettuno di <lb></lb> bronzo.</s><s id="id2745111"> E` da osservarsi alla metà del sud<lb></lb> detto Stradone nel Viale che conduce alla <lb></lb> Fortezza di Belvedere un Caffeaus in forma <lb></lb> di piccola Torretta, da cui con sorprenden<lb></lb> te colpo d'occhio osservansi le adjacenti Col<lb></lb> <arrow.to.target n="a241"></arrow.to.target> <pb pagenum="(274)"></pb> line, e le Città di Prato, e Pistoja: a sini<lb></lb> stra di esso Teatro salendo una scala vi è <lb></lb> un Palazzetto con vago Giardino, e dalla <lb></lb> parte opposta si giunge in un vasto Prato; <lb></lb> e di quì per due lunghi viali tutti coperti <lb></lb> di piante, e per un largo e spazioso Strado<lb></lb> ne ornato di belle Statue, si scende ad una <lb></lb> Fontana isolata, di cui nè più vaga, nè <lb></lb> più dilettevol cosa si può vedere.</s><s id="id2745175"> Sopra una <lb></lb> Tazza di granito larga dodici braccia per <lb></lb> ogni verso cavata da un solo pezzo, si vede <lb></lb> una Statua di marmo gigantesca figurata per <lb></lb> l'Oceano, a piè della quale tre altre Statue <lb></lb> a sedere, significanti i tre Fiumi, Gange, <lb></lb> Nilo, ed Eufrate, che versano gran copia <lb></lb> d' acqua nella Tazza; da cui per sotterranei <lb></lb> condotti passa ad altre fonti, ed in varj <lb></lb> scherzi per il Giardino si sparge.</s><s id="id2745208"> Questa bel<lb></lb> lissima opera fu dal celebre Giovanni Bolo<lb></lb> gna condotta con molta eccellenza.</s><s id="id2745219"> Dipoi <lb></lb> si arriva in altro vasto Prato abbellito di va<lb></lb> rie statue, e due colonne di granito Orien<lb></lb> tale, in fondo al quale vi è altra uscita che <lb></lb> resta accanto alla Porta Romana.</s><s id="id2745238"> Tornati <lb></lb> alla Piazza de' Pitti si trova la Via, e il</s></p> <p id="id2745245" type="foot"><s id="id2745249"><foot.target id="a239"></foot.target>e il</s></p> <p id="id2745257" type="foot"><s id="id2745260"><foot.target id="a240"></foot.target>vegna-</s></p> <p id="id2745268" type="foot"><s id="id2745272"><foot.target id="a241"></foot.target>S line,</s></p> <p id="id2745280" type="main"><s id="id2745284">PALAZZO de' Guicciardini, che include <lb></lb> l'antica Abitazione, dove nacque S. Filippo <lb></lb> Benizj, del che è la memoria nella facciata, <lb></lb> <arrow.to.target n="a242"></arrow.to.target> <pb pagenum="(275)"></pb> ed in appresso si giunge al Palazzo dei Dra<lb></lb> gomanni, e quindi alla Chiesa di</s></p> <p id="id2745313" type="foot"><s id="id2745317"><foot.target id="a242"></foot.target>ed</s></p> <p id="id2745324" type="main"><s id="id2745328">S. FELICITA, sulla di cui Piazza esiste una <lb></lb> Colonna di granito, sopra la quale vi è la <lb></lb> statua di S. Pier Martire, eretta quivi ad <lb></lb> onor suo dall' antica Famiglia de' Rossi nel <lb></lb> 1244. per aver esso in Firenze colla sua pre<lb></lb> dicazione, ed esempio fatto gran frutto; ed <lb></lb> in segno delle vittorie avutesi da' Cattolici <lb></lb> contro gli Eretici Manichei.</s><s id="id2745356"> La detta sta<lb></lb> tua del S. Martire posta in luogo dell' anti<lb></lb> ca stata disfatta dal tempo, è di mano di <lb></lb> Antonio Montauti.</s><s id="id2745370"> Entrando nella Chiesa, <lb></lb> rifatta col disegno di Ferdinando Ruggieri <lb></lb> nel 1736, troveremo a mano destra la Ta<lb></lb> vola della Cappella de` Capponi, di mano di <lb></lb> Jacopo da Pontormo, che molto vi dipinse, <lb></lb> ed evvi un Ritratto somigliantissimo di San <lb></lb> Carlo Borromeo d' eccellente pennello, col<lb></lb> locato in un ornamento di pietre di gran <lb></lb> pregio, fatto col disegno del famoso.</s><s id="id2745402"> Vigno<lb></lb> la.</s><s id="id2745408"> Dopo di detta Cappella si vede l' antica <lb></lb> Tavola di S Felicita con li sette Figliuoli <lb></lb> martiri.</s><s id="id2745417"> Ne segue la Cappella di S. Grego<lb></lb> rio Papa, dipinta da Ferdinando Vellani da <lb></lb> Modena.</s><s id="id2745427"> Contiguo è l' Altare del Crocifisso <lb></lb> scultura stimabile d' Andrea da Fiesole.</s><s id="id2745434"> La <lb></lb> Cappella maggiore è l' istessa già fatta col <lb></lb> <arrow.to.target n="a243"></arrow.to.target> <pb pagenum="(276)"></pb> disegno del Cigoli, che fu unita con la nuo<lb></lb> va fabbrica, ed adorna con tre Tavole degne <lb></lb> di stima, e specialmente quella della Nasci<lb></lb> ta di Cristo, che è di Gherardo Vanhonthourt <lb></lb> Fiammingo, la Crocifissione è di Lorenzo <lb></lb> Carletti, e la Resurrezione di Antonio Tem<lb></lb> pesti.</s><s id="id2745478"> Le pitture della volta, e pareti sono <lb></lb> di Michelagnolo Cinganelli.</s><s id="id2745485"> Dopo questo <lb></lb> alla prima Cappella della crociata, è di ma<lb></lb> no di Pietro Dandini lo Sposalizio della Ma<lb></lb> donna, e alla seconda Carlo Portelli dipinse <lb></lb> la Trinità con alcuni Santi, Tavola che sta<lb></lb> va a un piccolo Altare dell' antica Chiesa, <lb></lb> poi da Ignazio Hugford notabilmente da <lb></lb> ogni parte ingrandita.</s><s id="id2745513"> Appresso segue l' Al<lb></lb> tare della Comunione, arricchito di marmi, <lb></lb> e dalla stimatissima Tavola del Volterrano, <lb></lb> ove dipinse l'Assunzione, e genuflesse S. Mar<lb></lb> gherita da Cortona, e S. Maria Maddalena <lb></lb> de` Pazzi, e in un pilastro vi è di Mosaico <lb></lb> un bel ritratto di Alessandro Barbadori zio <lb></lb> materno di Urbano VIII., opera di Marcel<lb></lb> lo Provenzale; dipoi nel Presbiterio sotto <lb></lb> l' Organo si trova la Cappella di S. Berta de' <lb></lb> Bardi con una Tavola di Vincenzio Dandi<lb></lb> ni, che tenne il Gabbiani al naturale per il <lb></lb> volto della detta Santa mentre era allora suo <lb></lb> scolare e giovanetto.</s><s id="id2745563"> Bellissima poi è la Ta<lb></lb> <arrow.to.target n="a244"></arrow.to.target> <pb pagenum="(277)"></pb> vola di S. Luigi Rè di Francia che ne suc<lb></lb> cede, opera di Simone Pignoni.</s><s id="id2745584"> Dopo la <lb></lb> quale è di mano d'Ignazio Hugford quella <lb></lb> dell' Arcangelo Raffaello in atto di far ren<lb></lb> dere la vista al buon Vecchio Tobia per <lb></lb> mezzo del suo figliuolo.</s><s id="id2745601"> Vi è poi il Marti<lb></lb> rio di S. Bastiano di Fabbrizio Boschi.</s><s id="id2745608"> Si <lb></lb> trova in ultimo la Cappella de'Canigiani <lb></lb> con Tavola e pareti di mano di Bernardino <lb></lb> Poccetti, la qual Cappella con l' altra dalla <lb></lb> parte opposta restano sotto al Coretto delle <lb></lb> LL. AA. RR., che dal Palazzo vengono in <lb></lb> alcuni tempi ad assistere alle Sacre Funzioni <lb></lb> per il corridore che resta sopra la Loggia di <lb></lb> fuori, nella parete della quale a sinistra ve<lb></lb> desi collocata la memoria di Arcangela Pal<lb></lb> ladina celebre Pittrice, e Musica col di lei <lb></lb> ritratto in marmo, Scultura di Agostino Bu<lb></lb> giardini.</s><s id="id2745653"> E quella a mano destra del Cardi<lb></lb> nale de' Rossi nipote di Leone X., col di lui <lb></lb> ritratto ed epigrafe ec.</s><s id="id2745663"> Dopo aver osservate <lb></lb> molte antichissime Inscrizioni affisse nella <lb></lb> parete entro il Cortile del Convento ritro<lb></lb> vate sottoterra nel rifacimento della Chiesa, <lb></lb> proseguendo per la Costa, accanto al Palaz<lb></lb> zo del Marchese Tempi, trovasi la</s></p> <p id="id2745686" type="foot"><s id="id2745689"><foot.target id="a243"></foot.target>S 2 dise-</s></p> <p id="id2745697" type="foot"><s id="id2745701"><foot.target id="a244"></foot.target>vola</s></p> <p id="id2745708" type="main"><s id="id2745712">CASA del Cav.</s><s id="id2745715"> Menabuoni già Menabuoi, <lb></lb> che fu nei secoli addietro Monastero delle <lb></lb> <arrow.to.target n="a245"></arrow.to.target> <pb pagenum="(278)"></pb> Monache di S. Felicita, sotto il titolo di <lb></lb> S. Maria Maddalena.</s><s id="id2745738"> Il di lui Museo è de<lb></lb> gno di vedersi.</s><s id="id2745745"> La maggior parte delle co<lb></lb> se, che possiede fu raccolta da esso in Pa<lb></lb> rigi, mentre colà dimorava.</s><s id="id2745756"> Sulla porta sì <lb></lb> vede la testa d' uno di quei Leoni, che era<lb></lb> no sopra il Portone di Palazzo Vecchio, e <lb></lb> che secondo Matteo Villani, e Scipione Am<lb></lb> mirato furono fatti l' anno 1353.</s></p> <p id="id2745776" type="foot"><s id="id2745779"><foot.target id="a245"></foot.target>Mona-</s></p> <p id="id2745787" type="main"><s id="id2745791">In altro appartamento di questa Casa con<lb></lb> servasi una doviziosa raccolta d' Istoria Na<lb></lb> turale messa insieme dal Dottor Giovanni di <lb></lb> lui Figlio, con un Laboratorio di Chimica <lb></lb> ben corredato.</s><s id="id2745809"> Quindi uscendo da questo luo<lb></lb> go, si trova vicino il Monastero, e Chiesa di</s></p> <p id="id2745817" type="main"><s id="id2745820">S. GIROLAMO ove sono osservabili due Ta<lb></lb> vole del Ghirlandajo, in una S. Girolamo in <lb></lb> penitenza, e sopra in un tondo una S. Maria <lb></lb> Maddalena che si comunica, e nell' altra una <lb></lb> Annunziazione, e sopra in altro tondo la <lb></lb> Nativirà di Cristo.</s><s id="id2745841"> Alla Cappella maggiore <lb></lb> vi è una Concezione con alcuni Santi Fran<lb></lb> cescani fatta dipingere in Roma dal Cardi<lb></lb> nal Bardi al Cav.</s><s id="id2745856"> Mazzanti d' Orvieto.</s><s id="id2745859"> Quivi <lb></lb> accanto vi è il Convento delle Nobili Reli<lb></lb> giose Valombrosane di</s></p> <p id="id2745870" type="main"><s id="id2745874">S. GIORGIO detto lo Spirito Sante.</s><s id="id2745877"> La Chie<lb></lb> sa fu rinnovata, e abbellita nel 1705.</s><s id="id2745883"> Al pri<lb></lb> <arrow.to.target n="a246"></arrow.to.target> <pb pagenum="(279)"></pb> mo Altare a mano destra vedesi effigiata Ma<lb></lb> ria, e S. Domenico, di Jacopo Vignali; Il <lb></lb> Cristo deposto dalla Croce è di Alessandro <lb></lb> Gherardini, essendo del medesimo Artefice <lb></lb> lo sfondo della volta.</s><s id="id2745914"> All' Altar maggiore <lb></lb> la venuta dello Spirito Santo è di Anton Do<lb></lb> menico Gabbiani; La Tavola di S. Gio: Gual<lb></lb> berto in atto di perdonare al nemico è del <lb></lb> Cav.</s><s id="id2745933"> Passignano, vedesi all' ultimo vicino <lb></lb> alla Porta S. Benedetto che resuscita un Fan<lb></lb> ciullo di Tommaso Redi; Uscendo da questa <lb></lb> Chiesa salendo la Costa avvi la Villa Mana<lb></lb> dori, oggi Cambiagi, non essendovi il più <lb></lb> bel luogo per veder la nostra Città, e le di <lb></lb> lei adiacenze.</s><s id="id2745959"> Quindi si trova la</s></p> <p id="id2745963" type="foot"><s id="id2745967"><foot.target id="a246"></foot.target>mo</s></p> <p id="id2745974" type="main"><s id="id2745978">FORTEZZA DI BELVEDERE fatta fabbricare <lb></lb> dal Granduca Ferdinando I. nel 1590 sotto <lb></lb> la direzione dell' Architetto Bernardo Buon<lb></lb> talenti, e risedendo nella più alta parte <lb></lb> della Città, vi si gode una sorprendente ve<lb></lb> duta.</s><s id="id2746000"> Esistono in essa una buona Armeria, <lb></lb> e varj quartieri per la Truppa.</s><s id="id2746006"> Tornando <lb></lb> a scendere la Costa, dirimpetto alla soprad<lb></lb> detto Chiesa dello Spirito Santo avvi la <lb></lb> Chiesa di</s></p> <p id="id2746020" type="main"><s id="id2746024">S. AGOSTINO e S. Cristina ove abitano gli <lb></lb> Agostiniani, fatta fabbricare da Madama <lb></lb> Cristina di Lorena, moglie del Granduca <lb></lb> <arrow.to.target n="a247"></arrow.to.target> <pb pagenum="(280)"></pb> Ferdinando I., Principessa di gran pruden<lb></lb> za, bontà, e vita esemplare.</s><s id="id2746052"> Nella scconda <lb></lb> Cappella a mano dritta il S. Niccolò da To<lb></lb> lentino è opera di Gio: Battista Vanni.</s><s id="id2746063"> All' <lb></lb> Altar maggiore di marmi arricchito vedesi <lb></lb> la Tavola di S. Agostino di Francesco Pe<lb></lb> trucci; è di Jacopo Vignali il S Francesco <lb></lb> di Paola nella seconda Cappella a man sini<lb></lb> stra.</s><s id="id2746084"> Nel mezzo di questa Chiesa vi sono se<lb></lb> polti i due rinomati Fratelli Casaregi, cioè <lb></lb> l'Auditor Giuseppe Lorenzo dottissimo Giu<lb></lb> reconsulto, e il Conte Abate Gio: Bartolom<lb></lb> meo insigne Letterato e Poeta; come pure <lb></lb> vi è seppellito il Dottor Gio: Targioni Toz<lb></lb> zetti Medico assai rinomato per i suoi Viag<lb></lb> gi, e per altre di lui Opere mediche, e <lb></lb> d' Istoria naturale.</s><s id="id2746119"> Di qui scendendo si <lb></lb> trova l'</s></p> <p id="id2746126" type="foot"><s id="id2746130"><foot.target id="a247"></foot.target>Fer-</s></p> <p id="id2746137" type="main"><s id="id2746141">AEITAZIONE della Famiglia de' Mozzi, la <lb></lb> quale essendo stata alzata nell' antico a fog<lb></lb> gia di Palazzo, o sia di Torre con merli, <lb></lb> mostra quella magnificenza, che fu capace <lb></lb> di dar ricetto nel 1273. al Pontefice Grego<lb></lb> rio X., e dipoi nel 1279. al Cardinale Lati<lb></lb> no Orsini, Legato del Papa per stabilir la <lb></lb> Pace trai Guelfi, e Ghibellini.</s><s id="id2746170"> Quindi prose<lb></lb> guendo il cammino per il Fondaccio si giunge <lb></lb> alla Chiesa Parrocchiale e Collegiata di <lb></lb> <arrow.to.target n="a248"></arrow.to.target> <pb pagenum="(281)"></pb> S. NICCOLò, nella cui facciata è colloca<lb></lb> ta una cartella di pietra, con inscrizione <lb></lb> incisa, contenente la memoria della deplo<lb></lb> rabile inondazione, che fece l' acqua d' Ar<lb></lb> no nell'anno 1557. nei seguenti versi Latini:</s></p> <p id="id2746210" type="foot"><s id="id2746214"><foot.target id="a248"></foot.target>S. NIC-</s></p> <p id="id2746222" type="main"><s id="id2746225"><emph type="italics">Fluctibus undivagis, Pelago, similisque pro<lb></lb> cellis,</emph></s></p> <p id="id2746237" type="main"><s id="id2746241"><emph type="italics">Hunc tumidis praeceps irruit Arnus aquis, <lb></lb> Prostravitque suae, spumanti gurgite, Florae <lb></lb> Oppida, agros, fontes, moenia, Templa, viros.</emph></s></p> <p id="id2746256" type="main"><s id="id2746260">e vi sono altre memorie di diverse inonda<lb></lb> zioni posteriori.</s><s id="id2746267"> Entrando in Chiesa trovere<lb></lb> mo a mano destra di Alessandro Allori l' Abra<lb></lb> mo in atto di sacrificare il Figlio.</s><s id="id2746278"> Nella <lb></lb> seconda Cappella, di Battista Naldini la Pre<lb></lb> sentazione al Tempio E` da osservarsi l' Al<lb></lb> tare della Famiglia Cavalloni, dedicato al <lb></lb> Santissimo Crocifisso, che per la sua struttura <lb></lb> fa conoscere esser molto antico, e lavorato <lb></lb> da buona mano.</s><s id="id2746302"> Accanto al Pulpito, da Ja<lb></lb> copo di Meglio è dipinta la Venuta dello <lb></lb> Spirito Santo.</s><s id="id2746313"> Dal Poppi fu ben colorito lo <lb></lb> Sposalizio di Maria Vergine alla Cappella <lb></lb> dei Banchi.</s><s id="id2746322"> All' Altar maggiore vedesi una <lb></lb> Tavola dipinta da Gentile da Fabriano con <lb></lb> Maria, e quattro Santi.</s><s id="id2746332"> Nella contigua Cap<lb></lb> pella dei Gianni il S. Gio: Predicante è dell' <lb></lb> <arrow.to.target n="a249"></arrow.to.target> <pb pagenum="(282)"></pb> Empoli.</s><s id="id2746352"> L' Annunziazione alla Cappella dei <lb></lb> Guardini è opera di Alessandro Fei detto <lb></lb> del Barbiere.</s><s id="id2746362"> Alla Cappella de' Nasi trovasi <lb></lb> altra Tavola del Poppi nella quale è effigia<lb></lb> to il Figlio della Vedeva di Naim resusci<lb></lb> tato da Cristo.</s><s id="id2746377"> Ne segue il Martirio di S. Ca<lb></lb> terina di Alessandro Allori.</s><s id="id2746384"> Accanto a que<lb></lb> sta dipinse l' Empoli Iddio Padre con diversi <lb></lb> Santi.</s><s id="id2746394"> E finalmente è del Curradi il S. Nic<lb></lb> colò che resuscita un Bambino arso dal fuo<lb></lb> co.</s><s id="id2746405"> Vi è una ben' intesa Sagrestia ove esiste <lb></lb> una Vergine che porge la Cintola a S. Tom<lb></lb> maso nei muro di mano di Domenico Ghir<lb></lb> landajo.</s><s id="id2746420"> Presso la medesima è il</s></p> <p id="id2746425" type="foot"><s id="id2746429"><foot.target id="a249"></foot.target>Empo-</s></p> <p id="id2746436" type="main"><s id="id2746440">PALAZZO dei Serristori molto magnifico. <lb></lb> Di faccia a questo vedesi il Palazzo dei Ba<lb></lb> roni del Nero, alzato col disegno di Tom<lb></lb> maso del Nero; e quello degli Scarlatti con <lb></lb> vaga facciata fatta col disegno di Alfonso <lb></lb> Parigi.</s><s id="id2746461"> Quindi riprendendo per la v a de' <lb></lb> Bardi si trova la Chiesa di</s></p> <p id="id2746469" type="main"><s id="id2746472">S. LUCIA DE' MAGNOLI, ove sono alcune <lb></lb> antiche Tavole, che una di Andrea del Ca<lb></lb> stagno presso la Sagrestia esprimente Maria <lb></lb> con S. Gio: Battista, e altri Santi, e dirim<lb></lb> petto ad essa se ne vede una d' Jacone Pit<lb></lb> tore; ne segue d' Jacopo da Empoli un' Im<lb></lb> magine di Maria, e altri Santi; e la Tavola <lb></lb> <arrow.to.target n="a250"></arrow.to.target> <pb pagenum="(283)"></pb> di S. Lucia che ha dai lati l' Arcangelo Gab<lb></lb> briello, e la Vergine Annunziata è di Lo<lb></lb> renzo di Bicci.</s><s id="id2746520"> All' ingresso di questa Chie<lb></lb> sa a destra vi è la Cappella della Madonna <lb></lb> di Loreto simile in misura a quella della <lb></lb> Città di Loreto, col cammino, armadj e al<lb></lb> tro, notando però che quì tutto è rappre<lb></lb> sentato in pittura.</s><s id="id2746543"> Accanto vi sono le abi<lb></lb> tazioni de' Canigiani, e dirimpetto vedesi <lb></lb> un Campo, ove per tre volte rovinarono tut<lb></lb> te le abitazioni, che quivi esistevano, per <lb></lb> la qual cosa Cosimo I. ordinò che non vi si <lb></lb> fabbricasse più, come si legge dalla quivi <lb></lb> posta Inscrizione in marmo</s></p> <p id="id2746570" type="foot"><s id="id2746574"><foot.target id="a250"></foot.target>di</s></p> <p id="id2746581" type="main"><s id="id2746585"><emph type="italics">Huius .</emph></s><s id="id2746591"> <emph type="italics">Montis .</emph></s><s id="id2746599"> <emph type="italics">Aedes <lb></lb> Soli . vitio . ter . collapsas <lb></lb> Ne . quis . denuo . restitueret <lb></lb> Cosmus Florent & Senar. Dux.</emph></s><s id="id2746617"> <emph type="italics">II. <lb></lb> Vetuit . X. Octobris MDLXV.</emph></s></p> <p id="id2746629" type="main"><s id="id2746632">A gran fatica fu liberato dalle rovine il ce<lb></lb> lebre Architetto Bernardo Buontalenti al<lb></lb> lorchè aveva cinque anni, e dimorava la <lb></lb> sua Famiglia in una di dette Case.</s><s id="id2746648"> Seguitan<lb></lb> do il cammino a destra vi è il</s></p> <p id="id2746656" type="main"><s id="id2746660">PALAZZO del Senator Conte Capponi, fatto <lb></lb> edificare dal famoso Niccolò da Uzzano col <lb></lb> disegno di Lorenzo di Bicci, entro il qua<lb></lb> le si vede il busto di esso Niccolò, opera <lb></lb> <arrow.to.target n="a251"></arrow.to.target> <pb pagenum="(284)"></pb> di Donatello, con inscrizione adeguata a <lb></lb> così potente Concittadino, siccome appiè <lb></lb> della Scala un Leone di porfido, che è cre<lb></lb> duto opera singolare degli antichi Etruschi; <lb></lb> e dipoi si trova a sinistra il</s></p> <p id="id2746705" type="foot"><s id="id2746709"><foot.target id="a251"></foot.target>di</s></p> <p id="id2746716" type="main"><s id="id2746720">PALAZZO del Marchese Tempi nobilmen<lb></lb> te adornato, in faccia alla Chiesa di S. Ma<lb></lb> ria sopr'Arno, nella quale è un' ammirabile <lb></lb> Tavola dell' Empoli, rappresentante un mi<lb></lb> racolo di Maria, ed all' Altar maggiore un' <lb></lb> Annunziazione antica, e di gran bellezza. <lb></lb> Avanzando si giunge al</s></p> <p id="id2746747" type="main"><s id="id2746751">PONTE VECCHIO, rifabbricato nel 1345. col<lb></lb> la direzione dell' Architetto Taddeo Gaddi, <lb></lb> come nel Carrello affisso alla Loggia in mez<lb></lb> zo di esso a Ponente, nel muro che guarda <lb></lb> Mezzogiorno si legge:</s></p> <p id="id2746770" type="main"><s id="id2746774"><emph type="italics">Nel trentatrè dopo il mille trecento <lb></lb> Il Ponte cadde per diluvio d' acque, <lb></lb> Poi dodici anni come al Comun piacque <lb></lb> Rifatto fu con questo adornamento.</emph></s></p> <p id="id2746792" type="main"><s id="id2746796">Appiè di esso Ponte osserveremo una</s></p> <p id="id2746801" type="main"><s id="id2746805">STATUA di marmo greca, assai bella, <lb></lb> chiamata abusivamente Alessandro Magno, <lb></lb> uon essendo però che A,ace sostenuto da <lb></lb> un Soldato.</s><s id="id2746818"> Dipoi si passi a vedere la <lb></lb> Chiesa di</s></p> <p id="id2746826" type="main"><s id="id2746829">S. JACOPO ove abitavano anticamente i Roc<lb></lb> <arrow.to.target n="a252"></arrow.to.target> <pb pagenum="(285)"></pb> cettini, e adesso i Padri della Missione, di an<lb></lb> tica buona Architettura, ed è stata rimoder<lb></lb> nata di stucchi, e di Tavole.</s><s id="id2746855"> La prima a man <lb></lb> destra è di Sebastiano Galeotti, ove è S. Gen<lb></lb> naro Vescovo; la seguente del Crocifisso è <lb></lb> di mano di Agnolo Bronzino, che fu donata <lb></lb> da Alessandro Bonaccorsi; la terza di S. Vin<lb></lb> cenzio de' Paoli è di Antonio Puglieschi; la <lb></lb> quarta della Trinità è del medesimo Conti, <lb></lb> e in ultimo di faccia alla Navata è del <lb></lb> Gandi l' Assunzione di Maria.</s><s id="id2746889"> All' Altar <lb></lb> maggiore Pier Dandini figurò Cristo, che de<lb></lb> stina S. Jacopo all' Apostolato: La Tribuna <lb></lb> con due Tondi laterali è di Matteo Bone<lb></lb> chi.</s><s id="id2746907"> In faccia all' altra Navata il Ciocchi ha <lb></lb> espressa la tentazione di S. Antonio.</s><s id="id2746913"> Quindi <lb></lb> si trova la Sagrestia adorna di Tavole an<lb></lb> tiche: dopo la quale ne viene la Cappella <lb></lb> di S. Francesco, il di cui quadro è d' Ago<lb></lb> stino Veracini.</s><s id="id2746931"> Quindi è degna di stima <lb></lb> quella di S. Liborio Vescovo di mano di Ja<lb></lb> copo Vignali.</s><s id="id2746941"> Ne segue la Cappella dell' An<lb></lb> nunziazione, lavoro d' Ignazio Hugford.</s><s id="id2746948"> In <lb></lb> ultimo trovasi il Martirio di S. Cecilia di<lb></lb> pinto da Giovanni Casini.</s><s id="id2746958"> Presso il Ponte <lb></lb> S. Trinita è l' ingresso di questo Convento <lb></lb> con nobil facciata, ove velonsi in marmo <lb></lb> quattro Busti dei Granduchi Francesco I.</s></p> <p id="id2746974" type="foot"><s id="id2746977"><foot.target id="a252"></foot.target>cet-</s></p> <p id="id2746985" type="foot"><s id="id2746989">Cosi-</s></p> <pb pagenum="(286)"></pb><p id="id2746996" type="main"><s id="id2747000"> <lb></lb> Cosimo II., Ferdinando II. e Cosimo III.: ì <lb></lb> primi tre scolpiti da Antonio Novelli, e <lb></lb> l' ultimo da Carlo Marcellini.</s><s id="id2747013"> Delizioso è il <lb></lb> passeggio di questa porzione di Fiume, tan<lb></lb> to dalla destra che dalla sinistra riva, in <lb></lb> fine della quale da questa parte, e presso <lb></lb> al già divisato Ponte alla Carraja, oltre le <lb></lb> altre belle fabbriche vedesi il Palazzo dei</s></p> <p id="id2747036" type="main"><s id="id2747040">MEDICI, rifatto ed accresciuto.</s><s id="id2747043"> E nel Fon<lb></lb> daccio di S. Spirito vi sono le Abitazioni <lb></lb> dei Vettori, de'Conti Bardi, Frescobaldi, <lb></lb> Rinuccini, e Pecori, ripiene ognuna di Pit<lb></lb> ture, e di altre rarità.</s></p> <p id="id2747061" type="main"><s id="id2747065">Lusingandomi di aver con brevità sod<lb></lb> disfatto a quanto si era da me in principio <lb></lb> promesso, quì pongo fine per ciò che riguar<lb></lb> da l' interno della Città. <lb></lb> <figure id="id2747083"></figure></s></p> <p id="id2747085" type="main"><s id="id2747089">VIDI FUOR DI FIRENZE UN' ALTRA ROMA.</s></p> <p id="id2747093" type="main"><s id="id2747097">COminciando dalla PORTA ROMANA, detta <lb></lb> volgarmente di San Pier Gattolini, vol<lb></lb> tando a mano sinistra, alla fine d' uno stra<lb></lb> done coperto di Olmi si trova la Chiesa della</s></p> <p id="id2747113" type="main"><s id="id2747117">MADONNA DELLA PACE, di buona Archi<lb></lb> tettura; già antico Oratorio delle Monache <lb></lb> di S. Felicita, e quindi abitarono i soppressi <lb></lb> <arrow.to.target n="a253"></arrow.to.target> <pb pagenum="(287)"></pb> Monaci di S. Bernardo della Nazione Fran<lb></lb> cese Riformati, detti Fuliacensi.</s><s id="id2747146"> In questa <lb></lb> è da osservarsi la Cupoletta dell'Altar mag<lb></lb> giore dipinta da Livio Mehus Fiammingo. <lb></lb> Vi era nella soffitta un bellissimo sfondo <lb></lb> con la Madonna, S. Bernardo, e alcuni An<lb></lb> geli di Luca Giordano, che fu trasportato <lb></lb> nella Reale Accademia delle Belle Arti. <lb></lb> Tornando alla Porta della Città, si vede <lb></lb> quasi incontro la</s></p> <p id="id2747179" type="foot"><s id="id2747182"><foot.target id="a253"></foot.target>Mona-</s></p> <p id="id2747190" type="main"><s id="id2747194">VILLA IMPERIALE.</s><s id="id2747197"> Al primo ingresso del <lb></lb> lungo viale vi erano quattro Vivaj divisi <lb></lb> da un Ponte, quali furono rinterrati, e ri<lb></lb> dotti a prato, e sopra due piedistalli vi stan<lb></lb> no erette l' Aquile Imperiali, e nel corpo <lb></lb> delle medesime l'Arme della Casa Reale de' <lb></lb> Medici con quella della Granduchessa Ma<lb></lb> ria Maddalena, e in altre due basi, in quel<lb></lb> la a mano destra un Leone, il quale con <lb></lb> una zampa tiene un globo, rappresenta lo <lb></lb> Stato Fiorentino, e nella sinistra la Lupa, <lb></lb> che allatta, figura lo Stato Senese, scolpite <lb></lb> da Simone Cioli.</s><s id="id2747243"> In distanza vi erano due <lb></lb> altri Vivaj che furono ancor essi rinterrati. <lb></lb> Quivi si vedono sopra quattro piedistalli le <lb></lb> Statue di Omero, di Virgilio, di Dante, e <lb></lb> del Petrarca.</s><s id="id2747259"> Questo ornato dà ingresso al <lb></lb> Viale sopraddetto, che dolcemente salendo <lb></lb> <arrow.to.target n="a254"></arrow.to.target> <pb pagenum="(288)"></pb> per poco men di un miglio, ombrato da <lb></lb> Lecci, e Cipressi, conduce ad un grandis<lb></lb> simo Prato di figura semitonda, chiuso da <lb></lb> balaustrate di pietra con statue, ove nell' <lb></lb> apertura di mezzo ne sono due di marmo, <lb></lb> una delle quali rappresenta un Atlante col <lb></lb> Globo sugli omeri, e l' altra un Giove con <lb></lb> fulmine alla mano degne di stima.</s><s id="id2747303"> In testa <lb></lb> a detto Prato si erge l' Imperial Villa, am<lb></lb> pliata o ornata dalla predetta Arciduchessa <lb></lb> Maria Maddalena, poi dalla Granduchessa <lb></lb> Vittoria accresciuta da Mezzogiorno di ap<lb></lb> partamenti; e posteriormente dal Granduca <lb></lb> Leopoldo con molta magnificenza ampliata, <lb></lb> con avervi formati due superbi appartamen<lb></lb> ti, il primo dei quali al piano del Giardino <lb></lb> tutto pitturato dai più celebri Pittori del <lb></lb> nostro tempo rappresentandovisi i più cele<lb></lb> bri fatti dell' Istoria Romana.</s><s id="id2747415"> E l' altro su<lb></lb> periore fu ornato di vaghissimi stucchi, la<lb></lb> vorati con la maggior sottigliezza dell' Ar<lb></lb> te.</s><s id="id2747430"> Questa Villa ha due Saloni, ed è ripie<lb></lb> na d' ogni sorte di ricca suppellettile, di <lb></lb> quadri, e di altre galanterìe di porcellane, <lb></lb> buccheri, e Idoletti, e simiglianti rarità an<lb></lb> tiche, che in diversi Gabinetti, e Mezzanini <lb></lb> con ben inteso ordine poste s' ammirano. <lb></lb> Ivi sono annessi due Giardini con belli spar<lb></lb> <arrow.to.target n="a255"></arrow.to.target> <pb pagenum="(289)"></pb> timenti di fiori, agrumi, e fontane d' acqua; <lb></lb> vi sono molte antiche, e moderne statue, tra <lb></lb> le quali un Adone ferito, opera di Michelan<lb></lb> gelo di straordinaria bellezza.</s><s id="id2747481"> Sopra il detto <lb></lb> Palazzo in un Colle più rilevato in poca di<lb></lb> stanza si vede un antico Monastero di Reli<lb></lb> giose dell' Ordine di S. Francesco, detto di</s></p> <p id="id2747497" type="foot"><s id="id2747500"><foot.target id="a254"></foot.target>per</s></p> <p id="id2747508" type="foot"><s id="id2747511"><foot.target id="a255"></foot.target>timen-</s></p> <p id="id2747519" type="main"><s id="id2747523">S. MATTEO IN ARCETRI, il qual Territorio <lb></lb> produce delicati vini, e particolarmente <lb></lb> certo vino detto Verdea, e vi sono delizio<lb></lb> se Ville, tra le quali è stimabile quella ove <lb></lb> stiede relegato per 10. anni per ordine dell' <lb></lb> Inquisizione il celebre Galileo, che adesso <lb></lb> appartiene al Dottor Antonio Bonajuti.</s><s id="id2747615"> Tor<lb></lb> nando per la strada Romana si vedrà in pri<lb></lb> mo luogo a man sinistra altro Convento di <lb></lb> Religiose dell' Ordine di S. Agostino, detto di</s></p> <p id="id2747630" type="main"><s id="id2747633">S. GAGGIO, ma in proprio significato San <lb></lb> Cajo, fondato dalla Famiglia de' Corsini, <lb></lb> ove si conservano insigni Reliquie, e la Ta<lb></lb> vola dell' Altar maggiore è di mano di Lo<lb></lb> dovico Cigoli.</s><s id="id2747651"> Vedesi in vicinanza l' altro <lb></lb> Convento detto del Portico di Religiose dell' <lb></lb> Ordine Agostiniano.</s><s id="id2747660"> In una discreta lonta<lb></lb> nanza di circa due miglia trovasi voltando <lb></lb> verso la parte di Mezzogiorno la</s></p> <p id="id2747672" type="main"><s id="id2747676">CERTOSA, fatta col disegno dell' Orcagna, <lb></lb> o come vuole il Vasari, di alcuno de' suoi <lb></lb> <arrow.to.target n="a256"></arrow.to.target> <pb pagenum="(290)"></pb> discepoli.</s><s id="id2747695"> Nella Chiesa vedesi oltre più ec<lb></lb> cellenti pitture un nobile pavimento di mar<lb></lb> mi, e soffitta, e bello Altare, e a man sini<lb></lb> stra si entra in un altro grandi simo Chio<lb></lb> stro, il quale dà introduzione a molte Cel<lb></lb> le, e colle sue attenenze, secondo l' istituto <lb></lb> di questi Eremiti.</s><s id="id2747722"> Nel Chiostro lo Strada<lb></lb> no aveva fatte diverse Pitture, ma essendo <lb></lb> perite potranno vedersi i di lui bozzetti a <lb></lb> olio esistenti in una Cappella, ove sono tre <lb></lb> Tavole dipinte dal vivente Giuseppe Sacco<lb></lb> ni.</s><s id="id2747742"> Sopra la porta, che và nel Chiostro di <lb></lb> fuori, vi è una Pietà con due Angeli, e <lb></lb> dalla parte di dentro S. Lorenzo, di mano <lb></lb> del Bronzino.</s><s id="id2747757"> Nella stanza del Capitolo vi <lb></lb> è sulla parete con data del 1506. il Crocifisso <lb></lb> colla Madonna, e la Maddalena appiè della <lb></lb> Croce, e diversi Angeli di Mariotto Alberti<lb></lb> nelli, come ancora vi dipinse Bernardino <lb></lb> Poccetti un Tobìa, e Lodovico Caracci un <lb></lb> S. Gio: Battista.</s><s id="id2747783"> Vi si conservano sopra 120. <lb></lb> Reliquie, una gran parte delle quali furono <lb></lb> donate da Niccola Acciajoli Fiorentino gran <lb></lb> Siniscalco de' Regni di Sicilia, e Gerusalem<lb></lb> me.</s><s id="id2747800"> Fu questo Niccola il Fondatore della <lb></lb> Certosa intorno l' anno 1364. ed accrebbe <lb></lb> quella di Napoli.</s><s id="id2747810"> In una stanza sotterranea <lb></lb> sono le Sepolture di Casa Acciajoli, la qua<lb></lb> <arrow.to.target n="a257"></arrow.to.target> <pb pagenum="(291)"></pb> le Famiglia alla distanza di quivi nove mi<lb></lb> glia in Valdipesa possiede una gran Tenu<lb></lb> ta, e un magnifico Palazzo detto Monte Gu<lb></lb> foni con un bel Giardino con Fontane, e <lb></lb> scherzi d' acque.</s></p> <p id="id2747847" type="foot"><s id="id2747850"><foot.target id="a256"></foot.target>T disce-</s></p> <p id="id2747858" type="foot"><s id="id2747862"><foot.target id="a257"></foot.target>le</s></p> <p id="id2747870" type="main"><s id="id2747873">Rendono deliziosa questa Collina le varie <lb></lb> Ville, e specialmente quella del Michelozzi <lb></lb> detta di Bellosguardo, perchè di quì godesi <lb></lb> tutta la Città, (e dove il Guicciardini scrisse <lb></lb> la sua celebre Istoria d' Italia (1)) de' Bor<lb></lb> gherini, degli Strozzi, e de' Franceschi.</s><s id="id2747896"> In <lb></lb> vicinanza avvi la Chiesa di</s></p> <p id="id2747903" type="main"><s id="id2747907">S. FRANCESCO DI PAOLA, ove abitavano <lb></lb> Frati del suo Ordine soppressi; sù la di cui <lb></lb> Piazza è la statua in marmo di detto San<lb></lb> to del Piemontini.</s></p> <p id="id2747923" type="main"><s id="id2747927">Fuori della PORTA DI S. FRFDIANO a man <lb></lb> sinistra trovasi il Monastero dei Monaci di</s></p> <p id="id2747934" type="main"><s id="id2747938">MONTE ULIVETO.</s><s id="id2747941"> La Tavola dell' Altar <lb></lb> maggiore, in cui è figurato l' ingresso di <lb></lb> Nostro Signore in Gerusalemme, è di Santi <lb></lb> di Tito; quella ove è il B. Bernardo Tolo<lb></lb> mei è del Pignoni, ed un'Assunzione dirim<lb></lb> petto è del Passignano.</s><s id="id2747964"> Agli altri due Al<lb></lb> <arrow.to.target n="a258"></arrow.to.target></s></p> <p id="id2747975" type="foot"><s id="id2747979"><foot.target id="a258"></foot.target>T 2 tari</s></p> <p id="id2747986" type="main"><s id="id2747990">(1) La più completa Edizione è quella fatta <lb></lb> in Firenze colla data di Friburgo in quattro <lb></lb> grossi Tomi in 4. con var e addizioni, che tro<lb></lb> vasi vendibile alla Stamperìa Granducale. <lb></lb> <pb pagenum="(292)"></pb> tari in uno vi è espresso l'Apostolo titolare <lb></lb> S. Bartolommeo, e nell' altro S. Francesca <lb></lb> Romana.</s><s id="id2748022"> Delle due statue di marmo la Ver<lb></lb> gine Vestale, che tiene in mano un vaglio <lb></lb> per l' Acqua santa, è di mano del Caccini, <lb></lb> e l'altra alla sinistra che rappresenta Clau<lb></lb> dia è di Scultore Fiammingo.</s><s id="id2748041"> Nella Cap<lb></lb> pella, che stà sotto la Chiesa, vi è una Ta<lb></lb> vola della Resurrezione di Raffaellino del <lb></lb> Garbo, ben mantenuta.</s><s id="id2748054"> In vicinanza, si ve<lb></lb> de un delizioso Casino del Duca Strozzi, <lb></lb> con un salvatico, che scende sino alla stra<lb></lb> da maestra, e dalla parte di Ponente vi è <lb></lb> il Conservatorio di</s></p> <p id="id2748074" type="main"><s id="id2748077">S. PIERO A MONTICELLI, di Religiose della <lb></lb> Regola di S. Benedetto, in cui furono riu<lb></lb> nite nel 1786. le Monache del soppresso <lb></lb> Monastero di S. Frediano di Firenze.</s></p> <p id="id2748093" type="main"><s id="id2748096">Fuori della PORTA AL PRATO, veggasi <lb></lb> uscendo prima dalla Porticciuola delle Mu<lb></lb> lina, a man sinistra, posta alla fine del Bor<lb></lb> go di Ognissanti un Giardino detto la Va<lb></lb> galoggia</s></p> <p id="id2748116" type="main"><s id="id2748120">E` una deliziosa passeggiata quella dei <lb></lb> Viali delle Cascine, ove esistono superbi, <lb></lb> ed ameni prati, e boschetti avendone fatta <lb></lb> parola a pag. 210.</s></p> <p id="id2748134" type="main"><s id="id2748138">Può passarsi a vedere in qualche distanza <lb></lb> <arrow.to.target n="a259"></arrow.to.target> <pb pagenum="(293)"></pb> un antico Monastero di Monache Cister<lb></lb> censi detto S. Donato in Polverosa.</s><s id="id2748160"> Fuori <lb></lb> di questa Porta è situata distante 10, miglia <lb></lb> la Villa del</s></p> <p id="id2748171" type="foot"><s id="id2748175"><foot.target id="a259"></foot.target>un</s></p> <p id="id2748182" type="main"><s id="id2748186">POGGIO A CAJANO di S. A. R. ampliata di <lb></lb> nuovi Quartieri, e comodi.</s><s id="id2748192"> Fu principia<lb></lb> ta dal Magnifico Lorenzo de' Medici Pa<lb></lb> dre di Leone X. il quale la non terminata <lb></lb> Fabbrica volle finire, e specialmente l' or<lb></lb> nato, e le pitture del Salone grande in par<lb></lb> te, che poi il Granduca Francesco fece con<lb></lb> durre a fine, seguitando il primo modello <lb></lb> di Giuliano da S. Gallo.</s><s id="id2748222"> Evvi un Salone <lb></lb> con volta a mezza botte riccamente stucca<lb></lb> ta, o per meglio dire, dal suddetto da <lb></lb> S. Gallo gettata di materie, invenzione da <lb></lb> lui imparata a Roma.</s><s id="id2748239"> Il detto Salone è di<lb></lb> pinto da Andrea del Sarto, dal Francabi<lb></lb> gio, e da Jacopo da Pontormo.</s><s id="id2748249"> L' Istoria è <lb></lb> quando a Cesare furono presentati varj do<lb></lb> nativi in Egitto da molte Nazioni, alluden<lb></lb> do questo fatto al Magnifico Lorenzo de' <lb></lb> Medici, che fu di rari animali, e tra gli <lb></lb> altri di una Giraffa regalato da Gaitbeto <lb></lb> Soldano d'Egitto nel 1487. e detta Giraffa è <lb></lb> descritta dal Poliziano nelle sue mescolanze <lb></lb> erudite: fu lasciata imperfetta da Andrea <lb></lb> del Sarto, e terminolla Alessandro Allori.</s></p> <p id="id2748286" type="foot"><s id="id2748290">Il</s></p> <pb pagenum="(294)"></pb><p id="id2748297" type="main"><s id="id2748301"> <lb></lb> Il Francabigio dipinse in altra facciata, <lb></lb> quando Cicerone dopo l' esilio fu in Campi<lb></lb> doglio chiamato Padre della Patria: allu<lb></lb> dendo questa Storia al ritorno in Firenze di <lb></lb> Cosimo Medici il vecchio.</s><s id="id2748321"> Nell' altra fac<lb></lb> ciata il Francabigio medesimo dipinse, quan<lb></lb> do Tito Quinzio Flaminio Console Roma<lb></lb> no, orando nel Consiglio degli Achei con<lb></lb> tro l' Oratore degli Etoli, e del Re An<lb></lb> tioco, dissuase la lega, che disegnavano <lb></lb> concludere gli Oratori con gli Achei mede<lb></lb> simi.</s><s id="id2748351"> Questo fatto pure allude alla Dieta di <lb></lb> Cremona, in cui il Magnifico Lorenzo de' <lb></lb> Medici disturbò i disegni de' Veneziani, <lb></lb> bramosi di condursi al possesso dell' Italia <lb></lb> tutta.</s><s id="id2748368"> Ed Alessandro Allori fece la pittura, <lb></lb> che rappresenta la Cena di Siface Re de'Nu<lb></lb> midj, fatta a Scipione, dopo che egli ebbe <lb></lb> rotto Asdrubale in Spagna: e questo pure <lb></lb> allude al glorioso viaggio del Magnifico Lo<lb></lb> renzo al Re di Napoli, da cui fu generosa<lb></lb> mente convitato.</s><s id="id2748394"> Le due testate dove sono <lb></lb> gli occhi che danno lume, furono dipinte <lb></lb> da Jacopo da Pontormo, e vi è un Vertun<lb></lb> no co' suoi Agricoltori, con un pennato in <lb></lb> mano bello e naturale, e l' Istoria di Po<lb></lb> mona, e Diana con altre Dee, che per esser <lb></lb> pitture fatte a concorrenza de' soprannomi<lb></lb> <arrow.to.target n="a260"></arrow.to.target> <pb pagenum="(295)"></pb> nati Pittori, sono delle più belle che uscis<lb></lb> sero dal suo pennello.</s><s id="id2748437"> Quindi si entra in <lb></lb> due Gallerìe, ordinate dal Gran Principe <lb></lb> Ferdinando, per formare per mezzo di que<lb></lb> ste riccamente ornate, la comunicazione ai <lb></lb> quattro Appartamenti, de' quali vien com<lb></lb> posta questa Real Villa.</s><s id="id2748458"> Dal detto Salone <lb></lb> facendosi passaggio in un altro ornato a <lb></lb> stucchi, si trova dipinta nella volta da An<lb></lb> ton Domenico Gabbiani la Toscana, che <lb></lb> conduce davanti a Giove Cosimo Padre del<lb></lb> la Patria, mostrando d'aver esso quietate le <lb></lb> discordie, fugati i vizj, e introdotta la pa<lb></lb> ce; opera degna di somma stima.</s><s id="id2748487"> Altre ec<lb></lb> cellenti pitture ornano le stanze di questo <lb></lb> Palazzo, in una delle quali vi è una rac<lb></lb> colta di piccoli quadri fattavi dal Gran Prin<lb></lb> cipe Ferdinando, consistente in un sol pez<lb></lb> zo per autore, de' primi pittori del Mondo, <lb></lb> sì antichi che moderni.</s><s id="id2748513"> La Tavola della <lb></lb> Cappella, che è sul Prato, ove è una Pietà, <lb></lb> è di Giorgio Vasari.</s><s id="id2748524"> Quivi si fanno copiose <lb></lb> raccolte di squisiti Risi, e vi sono Edifizj <lb></lb> per pulirli.</s><s id="id2748533"> Proseguendo verso Tramonta<lb></lb> na si giunge ad un luogo ameno, detto le <lb></lb> Pavoniere, e serve per far correre i Daini, <lb></lb> i quali in un Barco murato con boscaglia, <lb></lb> e fossi d' acqua conservansi.</s><s id="id2748550"> Rimettendosi <lb></lb> <arrow.to.target n="a261"></arrow.to.target> <pb pagenum="(296)"></pb> sulla strada maestra, a mano dritta trovasi <lb></lb> altra Villa già di S. A. R. ora del Marchese <lb></lb> Bartolommei detta di</s></p> <p id="id2748574" type="foot"><s id="id2748578"><foot.target id="a260"></foot.target>nati</s></p> <p id="id2748586" type="foot"><s id="id2748590"><foot.target id="a261"></foot.target>sulla</s></p> <p id="id2748597" type="main"><s id="id2748601">ARTIMINO, stata da Ferdinando I. dai fon<lb></lb> damenti fabbricata col disegno di Bernardo <lb></lb> Buontalenti l' anno 1594.</s><s id="id2748612"> Vi sono due bei <lb></lb> Saloni.</s><s id="id2748617"> E` situata nell' ottima eminenza di <lb></lb> un Colle a Levante; ed il divertimento mag<lb></lb> giore, che si ritrae in detta villeggiatura, <lb></lb> è la Caccia, essendovi a tal fine un cir<lb></lb> cuito di muraglia di sopra 32. miglia, det<lb></lb> to il Barco Reale, distendendosi dalle falde <lb></lb> del Poggio di Artimino sino a' Poggi di Vin<lb></lb> ci nella Valdinievole.</s><s id="id2748647"> Due altre Ville pure <lb></lb> di S. A. R. poco distanti l' una dall' altra, <lb></lb> sono fuori di questa Porta, una detta la</s></p> <p id="id2748658" type="main"><s id="id2748662">PETRAJA, di gratissimo soggiorno special<lb></lb> mente nel tempo della Primavera.</s><s id="id2748669"> Il suo <lb></lb> ingresso principale è a Tramontana per un <lb></lb> Prato chiuso da folti cipressi in difesa dei <lb></lb> venti: ha nel mezzo un Cortile tutto dipin<lb></lb> to di fatti Militari; vi sono nelle due fian<lb></lb> cate due Logge, che introducono negli ap<lb></lb> partamenti nobili; queste furono dipinte da <lb></lb> Baldassarre Franceschini detto il Volterra<lb></lb> no, e rappresentano alcune azioni di Cosi<lb></lb> mo I. e di Ferdinando II.</s><s id="id2748706"> Granduchi, opere <lb></lb> certamente degne di sì valoroso Artefice.</s></p> <p id="id2748715" type="foot"><s id="id2748719">Sono</s></p> <pb pagenum="(297)"></pb><p id="id2748726" type="main"><s id="id2748730"> <lb></lb> Sono poi da vedersi gli appartamenti di que<lb></lb> sto Palazzo arricchiti di buonissimi Quadri <lb></lb> tra i quali più d' ogni altro è da ammirarsi <lb></lb> nella Cappella la Tavola d'Andrea del Sar<lb></lb> to.</s><s id="id2748751"> L'altra detta</s></p> <p id="id2748755" type="main"><s id="id2748759">CASTELLO, Villa antica della Famiglia dei <lb></lb> Medici, accresciuta dal Granduca Cosimo I. <lb></lb> dalla parte di Levante, col disegno di Nic<lb></lb> colò detto il Tribolo, ed ampliata di quar<lb></lb> tieri dal Granduca Leopoldo, essendo sua <lb></lb> Villa favorita.</s><s id="id2748780"> Nella volta della Loggia a <lb></lb> man sinistra dentro il Cortile, alcune Isto<lb></lb> rie degli Dei antichi, e l' Arti liberali la<lb></lb> vorate a olio sulla calcina secca, sono di <lb></lb> mano di Jacopo da Pontormo, ma assai gua<lb></lb> ste dal tempo.</s><s id="id2748802"> Per gli appartamenti vi sono <lb></lb> distribuite belle suppellettili, e pitture, e <lb></lb> vi è a fresco di Baldassarre Franceschini nel<lb></lb> la volta del ricetto, salite le prime scale, <lb></lb> uno sfondo di ottimo colorito.</s><s id="id2748819"> Da Tramon<lb></lb> tana si entra in un vasto e delizioso Giar<lb></lb> dino.</s><s id="id2748829"> La prima gran Fontana, ove è l' Er<lb></lb> cole di marmo, che soffoga Anteo, dalla <lb></lb> cui bocca esce in gran copia l' acqua, è di <lb></lb> mano di Bartolommeo Ammannati, essendo <lb></lb> il restante della Fonte disegno, e fattura <lb></lb> del Tribolo, come di lui ancora è l' altra <lb></lb> Fontana in mezzo al Boschetto de' lauri, <lb></lb> <arrow.to.target n="a262"></arrow.to.target> <pb pagenum="(298)"></pb> piena di finissimi intaglj e bassirilievi, nel<lb></lb> la cima della quale vi è una Statuetta di <lb></lb> bronzo rappresentante una Venere, dalla <lb></lb> cui chioma, che si tien raccolta entro le <lb></lb> mani, cade acqua.</s><s id="id2748883"> Intorno alla detta Fonte <lb></lb> vi sono occulte fistulette, dalle quali ven<lb></lb> gono zampilli gentilissimi d' acqua.</s><s id="id2748893"> Questa <lb></lb> Fontana è cinta d' ogni intorno da un bel <lb></lb> salvatico, che fa prospettiva all' altra Fon<lb></lb> tana dell' Ercole, e per di sopra ad una Por<lb></lb> ta, ove pure sono varj zampilli d' acqua. <lb></lb> Intorno alla Porta vi è una Grotta grande, <lb></lb> e ricchissima di spugne, condotta anch' essa <lb></lb> dal Tribolo.</s><s id="id2748922"> Vi sono tre grandissime Pile <lb></lb> scavate, e intagliate d' un pezzo solo, una <lb></lb> nella testata, e l' altre due per fianco all' <lb></lb> entrare, sopra le quali vi sono scolpiti al <lb></lb> naturale diversi Quadrupedi con buona di<lb></lb> sposizione, e da alcuni de' medesimi cade <lb></lb> acqua nelle suddette pile, ove sono intaglj <lb></lb> di Pesci, e nicchi marini.</s><s id="id2748949"> La detta Grotta <lb></lb> è chiusa da cancellate di ferro , le quali <lb></lb> aperte, quando si vuol dar l' acqua agli zam<lb></lb> pilli, che tra le spugne di sopra, nel pavi<lb></lb> mento, e da' lati vi sono, serransi con vio<lb></lb> lenza anch' esse per forza d' acqua.</s><s id="id2748972"> Questa <lb></lb> Grotta è in mezzo a due Fontane nel mede<lb></lb> simo muro collocate, che ribattono all' altre <lb></lb> <arrow.to.target n="a263"></arrow.to.target> <pb pagenum="(299)"></pb> due del Giardino, ove è il boschetto a La<lb></lb> berinto.</s><s id="id2748999"> Dal suddetto Giardino si sale ad <lb></lb> un gran Vivajo, in mezzo del quale vi è in <lb></lb> un Vecchio di bronzo figurato il Monte Ap<lb></lb> pennino, fatto dall' Ammannato, dalle cui <lb></lb> chiome cade acqua: disegno, e lavoro del <lb></lb> Tribolo, del quale è a Levante una Quer<lb></lb> cia molto artificiosa, e tutta giuochi d' ac<lb></lb> qua, che è ben degna di vedersi.</s><s id="id2749029"> Ma pri<lb></lb> ma di rimettersi sulla strada per tornare in <lb></lb> Firenze non rechi noja il salire, voltando <lb></lb> a mano destra della detta Real Villa per <lb></lb> una brevissima strada che conduce alla</s></p> <p id="id2749047" type="foot"><s id="id2749051"><foot.target id="a262"></foot.target>piena</s></p> <p id="id2749058" type="foot"><s id="id2749062"><foot.target id="a263"></foot.target>due</s></p> <p id="id2749070" type="main"><s id="id2749073">VILLA della Sig. Teresa Grazini, moglie <lb></lb> del Sig. Senatore Cav.</s><s id="id2749080"> Luigi Battolini Bal<lb></lb> delli, ove potrà osservarsi il Cortile della <lb></lb> medesima tutto dipinto a fresco da Gio: da <lb></lb> S. Giovanni.</s><s id="id2749093"> In questo vago lavoro si am<lb></lb> mirerà la vivacità, ed il gusto di questo sì <lb></lb> illustre Maestro.</s><s id="id2749104"> Quindi riprendendo il cam<lb></lb> mino potrà tenersi la strada che passa sot<lb></lb> to la Villa della Petraja, e si vedranno di <lb></lb> passaggio due</s></p> <p id="id2749119" type="main"><s id="id2749123">CONVENTI, uno di Religiose Camaldolen<lb></lb> si, detto di Boldrone: e pochi passi inoltran<lb></lb> dosi, il Conservatorio delle Signore della <lb></lb> Quiete, ove si tengono per educarsi Fan<lb></lb> ciulle Nobili.</s><s id="id2749142"> Questo luogo era per addietro <lb></lb> <arrow.to.target n="a264"></arrow.to.target> <pb pagenum="(300)"></pb> una Villa detta la Quiete della Granduches<lb></lb> sa Cristina.</s><s id="id2749162"> Pervenne in Donna Eleonora <lb></lb> Ramirez di Montalvo, che fu la Fondatrice, <lb></lb> e Institutrice.</s><s id="id2749171"> La Granduchessa Vittoria fe<lb></lb> cevi la Chiesa, che vi è, la Foresterìa, Ri<lb></lb> messe, e Stalle per renderlo comodo alle oc<lb></lb> casioni di trattenervisi, il di cui esempio <lb></lb> seguendo la Principessa Anna Maria Luisa <lb></lb> Elettrice Palatina, l'ampliò di un nobile Ap<lb></lb> partamento, e di un delizioso Giardino, e <lb></lb> dalla Granduchessa Maria Luisa (poi Impe<lb></lb> ratrice) fu ampliata di altre comode abita<lb></lb> zioni.</s><s id="id2749209"> Trovandosi in queste parti è degna <lb></lb> di vedersi la Villa, e luogo della</s></p> <p id="id2749217" type="foot"><s id="id2749221"><foot.target id="a264"></foot.target>una</s></p> <p id="id2749228" type="main"><s id="id2749232">DOCCIA, ove dal Marchese Senator Car<lb></lb> lo Ginori fu introdotta in poca distanza da <lb></lb> detta Villa la fabbricazione non solo di ogni <lb></lb> qualità di Piatterìe, Vasi, e di altre Terra<lb></lb> glie, ma di finissime Porcellane di ogni sor<lb></lb> te con singolare industria, ed ottima riusci<lb></lb> ta, delle quali se ne vede una gran raccolta <lb></lb> in una stanza disposta a forma di Gallerìa, <lb></lb> stata accresciuta notabilmente dal Senator <lb></lb> Marchese Lorenzo, e ridotta ad un' ottima <lb></lb> perfezione e bellezza, impiegandosi in que<lb></lb> sta manifattura circa 100. persone.</s><s id="id2749277"> In vici<lb></lb> nanza avvi un considerabile edifizio riguar<lb></lb> dante la manifattura e conduzione della Se<lb></lb> <arrow.to.target n="a265"></arrow.to.target> <pb pagenum="(301)"></pb> ta di questi Negozianti Luigi Burgagni, e <lb></lb> Comp.</s><s id="id2749304"> Inoltre a Sesto evvi la Villa del Mar<lb></lb> chese Corsi; a Colonnata quella del Conte <lb></lb> del Benino fabbricata dal Senatore Ferran<lb></lb> te Capponi, ove si veggono in una vaga Gal<lb></lb> lerìa i cartoni eccellentemente coloriti d'una <lb></lb> stanza d' arazzi di quella di Versaglies.</s></p> <p id="id2749329" type="foot"><s id="id2749332"><foot.target id="a265"></foot.target>ta</s></p> <p id="id2749340" type="main"><s id="id2749343">Fuori della PORTA A S. GALLO, oltre l' Ar<lb></lb> co Trionfale, e Parter, come ho detto in que<lb></lb> sto a car. 62, prendendo a sinistra passato <lb></lb> il Mugnone è da osservarsi un Tabernaco<lb></lb> lo sulla strada, dipinto da Gil: Battista <lb></lb> Vanni, presso al</s></p> <p id="id2749367" type="main"><s id="id2749370">CONVENTO de' Cappuccini a Montughi, i <lb></lb> quali hanno una bella Chiesa, e un comodo <lb></lb> Convento, ed Orto.</s><s id="id2749380"> Vicino avvi sul canto <lb></lb> della Villa Capponi un Tabernacolo dipin<lb></lb> to da Gio: Francesco Penni scolare di Raf<lb></lb> faello soprannominato il Fattore.</s><s id="id2749395"> Quindi <lb></lb> passando da diverse belle Ville, inoltran<lb></lb> dosi a destra si trova la Villa di</s></p> <p id="id2749406" type="main"><s id="id2749410">CAREGGI, cioè Campo Regio che apparte<lb></lb> neva a S. A R., e adesso al Sig. Vincenzio <lb></lb> Orsi.</s><s id="id2749420"> Questa fu fatta fabbricare col disegno <lb></lb> di Michelozzo, da Cosimo Padre della Pa<lb></lb> tria.</s><s id="id2749431"> Quivi il Magnifico Lorenzo de' Medi<lb></lb> ci, e Giovanni e Pietro suoi figli facevano <lb></lb> le virtuose Accademie con Marsilio Ficino, <lb></lb> <arrow.to.target n="a266"></arrow.to.target> <pb pagenum="(302)"></pb> detto il novello Platone, ed Angelo Polizia<lb></lb> no, Pico della Mirandola, l' Argiropolo, <lb></lb> Ermolao Barbaro, lo Scala, ed altri dotti <lb></lb> Uomini dell' età loro.</s><s id="id2749465"> Tornando sulla stra<lb></lb> da maestra trovasi cinque miglia distante <lb></lb> dalla Città</s></p> <p id="id2749476" type="foot"><s id="id2749480"><foot.target id="a266"></foot.target>detto</s></p> <p id="id2749488" type="main"><s id="id2749492">PRATOLINO, Villa di somma amenità nel <lb></lb> tempo di Estate appartenente a S. A. R. <lb></lb> Questa gran Fabbrica col disegno di Bernar<lb></lb> do Buontalenti, e di Francesco suo figlio fu <lb></lb> da' fondamenti dal Granduca Francesco I. <lb></lb> condotta quasi al finimento, come lo testi<lb></lb> fica una bella Inscrizione, che si legge nel <lb></lb> mezzo della volta della gran Sala, del se<lb></lb> guente tenore:</s></p> <p id="id2749525" type="main"><s id="id2749529"><emph type="italics">Fontibus, Vivariis <lb></lb> Xystis has Aedes <lb></lb> Franc. Med Magn.</emph></s><s id="id2749542"> <emph type="italics">Dux Etruriae II. <lb></lb> Exornavit hilaritatique <lb></lb> Et sui amicorumque suorum <lb></lb> Remissioni animi dicavit <lb></lb> Anno Dom. M. D. LXXV.</emph></s></p> <p id="id2749563" type="main"><s id="id2749567">Eravi un' antica Villa che Francesco I. com<lb></lb> prò da Benedetto Uguccioni.</s><s id="id2749575"> Per scale sco<lb></lb> perte si sale al primo, e nobile piano dalla <lb></lb> parte di Tramontana, che per un Terraz<lb></lb> zino, o ripiano pure scoperto, si entra in <lb></lb> un amplo Salone in volta a mezza botte, <lb></lb> <arrow.to.target n="a267"></arrow.to.target> <pb pagenum="(303)"></pb> ed ornato in parte di stucchi, e di pitture; <lb></lb> ed in un Salotto dipinto a fresco, dai quali <lb></lb> si ha l' ingresso in più appartamenti dipinti <lb></lb> a fresco d' architettura.</s><s id="id2749616"> Vi è un Organo <lb></lb> Idraulico, che senza opera di mantici ha <lb></lb> l' ufizio del vento per mezzo dell' acqua. <lb></lb> In molta copia sono i lavori di Spugne <lb></lb> marine, le Fontane, le Grotte, le Statue, <lb></lb> fra le quali molte Colossali, e che in mille <lb></lb> scherzose maniere versano acqua, molte al<lb></lb> tre sì fatte deliziose per l' ampio, e ben di<lb></lb> sposto Salvatico, e per i Giardini sono spar<lb></lb> se, e sotto il Palazzo medesimo.</s><s id="id2749651"> Circa tre <lb></lb> miglia distante da questa Villa si trova <lb></lb> l' Eremo di</s></p> <p id="id2749660" type="foot"><s id="id2749664"><foot.target id="a267"></foot.target>ed</s></p> <p id="id2749672" type="main"><s id="id2749675">MONTE SENAEIO, ove ebbe principio dai <lb></lb> sette Beati Romiti Nobili Fiorentini la Re<lb></lb> ligione de' Servi di maria Verg. l' anno 1233. <lb></lb> e dove S. Filippo Benizj lungo tempo stette <lb></lb> a far penitenza sull' alto giogo dell' istesso <lb></lb> Monte In mezzo di essa stà il Convento dei <lb></lb> Religiosi dell' Ordine de' Servi di Maria; e <lb></lb> vedonsi nel recinto le sette Grotte de' Beati <lb></lb> Fondatori, e quella del Santo Propagatore, <lb></lb> ove fecero lunga dimora.</s><s id="id2749710"> In questo Santua<lb></lb> rio non mancano da vedersi varie buone <lb></lb> pitture, ma sopra di ogn' altra vi si ammira <lb></lb> nella volta della Chiesa il bellissimo sfon<lb></lb> <arrow.to.target n="a268"></arrow.to.target> <pb pagenum="(304)"></pb> do, nel quale il Gabbiani rappresentò Ma<lb></lb> ria in Gloria con molti Angeli, che porge <lb></lb> l' abito ai sette Beati Fondatori.</s><s id="id2749745"> Il secon<lb></lb> do a piè del Monte Senario era l' antico, <lb></lb> e celebre</s></p> <p id="id2749756" type="foot"><s id="id2749760"><foot.target id="a268"></foot.target>do,</s></p> <p id="id2749768" type="main"><s id="id2749771">MONASTERO DI BUONSOLLAZZO, tutto rin<lb></lb> novato dalla Real Munificenza di Cosimo III. <lb></lb> ove abitavano i Monaci della stessa osser<lb></lb> vanza detti della Trappa che sono stati sop<lb></lb> pressi, e che appartiene oggi ai Marchesi <lb></lb> della Stufa.</s><s id="id2749793"> Nel ritorno a Firenze, quasi due <lb></lb> miglia discosto dalla Città, sulla mano sinistra <lb></lb> fuori della via maestra si vede presso la de<lb></lb> liziosa Villa del Duca Card.</s><s id="id2749808"> Salviati presso il <lb></lb> Ponte alla Badìa, con bel Giardino, e scher<lb></lb> zi d' acque.</s><s id="id2749818"> Quindi passato il Ponte di Mu<lb></lb> gnone si và alla soppressa</s></p> <p id="id2749827" type="main"><s id="id2749830">BADìA di S. Bartolommeo, che servì lun<lb></lb> go tempo per Cattedrale di Fiesole, e fu poi <lb></lb> ufiziata dai Monaci di S. Benedetto: ma es<lb></lb> sendo quasi dal tempo, e dalle guerre in po<lb></lb> situra di minacciar rovina, Cosimo de' Me<lb></lb> dici Padre della Patria, a proprie spese, col <lb></lb> disegno di Filippo di Ser Brunellesco, vi fab<lb></lb> bricò una bella Chiesa e Monastero per i <lb></lb> Canonici Lateranensi, a contemplazione di <lb></lb> un tal Padre Don Timoteo da Verona ec<lb></lb> cellente Predicatore di quell' Ordine; e per <lb></lb> <arrow.to.target n="a269"></arrow.to.target> <pb pagenum="(305)"></pb> meglio godere la sua conversazione, vi fece <lb></lb> un appartamento per proprio uso.</s><s id="id2749889"> Dopo la <lb></lb> soppressione dei sopraddetti Canonici Late<lb></lb> ranensi fu questo luogo dal Granduca Leo<lb></lb> poldo dato per uso dell' Arcivescovo di Firen<lb></lb> ze.</s><s id="id2749908"> Non dispiacerà che io ricordi come Salva<lb></lb> tor Rosa, e Lorenzo Lippi essendo amicissimi <lb></lb> erano accostumati di far le loro passeggiate <lb></lb> a questo luogo, e lungo il prossimo Torrente <lb></lb> di Mugnogne comunicandosi le respettive <lb></lb> idee, che il primo per le sue satire, l' altro <lb></lb> per il suo Malmantile.</s><s id="id2749932"> Volgendo a Tramon<lb></lb> tana vi è una</s></p> <p id="id2749939" type="foot"><s id="id2749943"><foot.target id="a269"></foot.target>me-</s></p> <p id="id2749950" type="main"><s id="id2749954">CHIESETTA, ove si conserva una miraco<lb></lb> losissima Immagine del Crocifisso, qual luo<lb></lb> go è detto Fonte Lucente, nominato dal Po<lb></lb> liziano nella Lamia; e da Levante vi è</s></p> <p id="id2749972" type="main"><s id="id2749975">S. DOMENICO, Chiesa dell' Ordine suo più <lb></lb> stretto, ove è Noviziato, e vivono con gran<lb></lb> dissima esemplarità quei Religiosi, i quali <lb></lb> hanno un comodo Convento fondato nell' an<lb></lb> no 1406. dal Beato Fra Giovanni Domenici <lb></lb> a spese della nobilissima Famiglia degli Agli. <lb></lb> Quivi S. Antonino fu il primo, che vestisse <lb></lb> l' Abito Domenicano.</s><s id="id2750005"> Sono in questa Chiesa <lb></lb> alcune pitture buone: tra le antiche, si ve<lb></lb> de la Coronazione della Madonna del Beato <lb></lb> Giovanni Angelico, quella della Natività di <lb></lb> <arrow.to.target n="a270"></arrow.to.target> <pb pagenum="(306)"></pb> Pietro Perugino, e un' altra del Sogliani; fra <lb></lb> le moderne, quella dell' Annunziazione di <lb></lb> Jacopo da Empoli, e tutta la volta della Chie<lb></lb> sa dipinta da Lorenzo del Moro.</s><s id="id2750044"> Poco sopra <lb></lb> salendo il Monte si vede una bella Villa fab<lb></lb> bricata già da Giovanni di Cosimo Medici col <lb></lb> disegno di Michelozzo, la quale appartiene <lb></lb> ora al Senator Cav.</s><s id="id2750062"> Giulio Mozzi; avendo <lb></lb> l' istesso Giovanni fatto col disegno del me<lb></lb> desimo Michelozzo fabbricare poco sopra <lb></lb> la detta sua Villa una</s></p> <p id="id2750077" type="foot"><s id="id2750080"><foot.target id="a270"></foot.target>V Pie-</s></p> <p id="id2750088" type="main"><s id="id2750092">CHIESA e Convento a' Frati di S. Girolamo, <lb></lb> i quali ebbero principio in Firenze nell' an<lb></lb> no 1407. da Carlo Conte di Montegranelli <lb></lb> che ha culto di Beato.</s><s id="id2750106"> Quelli furono soppressi <lb></lb> da Clemente IX., e questo luogo è posseduto <lb></lb> adesso dal Conte Carlo de' Bardi.</s><s id="id2750116"> Finalmen<lb></lb> te si giunge a Fiesole, ove sono la</s></p> <p id="id2750124" type="main"><s id="id2750128">CATTEDRALE, la Canonica, ed il Palazzo <lb></lb> del Vescovo, e si vedono alcuni frammenti <lb></lb> della Rocca, e delle Mura antiche, avendo <lb></lb> l'anno 1010. i Fiorentini dato il sacco, come <lb></lb> è noto per le Storie, e demolito il tutto.</s><s id="id2750145"> La <lb></lb> Chiesa fu fabbricata l'anno 1028. dal Vesco<lb></lb> vo Jacopo Bavaro, di disegno Gotico.</s><s id="id2750155"> Nella <lb></lb> Tribuna o Altar Maggiore vi si conservano <lb></lb> le Reliquie di Santo Romolo in una cassa di <lb></lb> marmo misto, e la Testa del qual Santo con <lb></lb> <arrow.to.target n="a271"></arrow.to.target> <pb pagenum="(307)"></pb> un braccio si espone nel giorno consacrato <lb></lb> al medesimo.</s><s id="id2750184"> Vi si conserva parte della Te<lb></lb> sta di San Donato di Scozia Vescovo di Fie<lb></lb> sole, e la Cattedra del Vescovo S. Andrea <lb></lb> Corsini, che fu trasportata nella parete sini<lb></lb> stra in un ornato di pietra serena.</s><s id="id2750203"> La Tavo<lb></lb> la rappresentante il martirio di S. Tommaso <lb></lb> Apostolo nella Cappella della Famiglia Gua<lb></lb> dagni è di mano del Volterrano, e tutto il <lb></lb> bassorilievo di marmo della Cappella di Mon<lb></lb> signor Salutati col di lui Deposito, e ritrat<lb></lb> to, è opera di Mino da Fiesole, e il lavoro <lb></lb> di marmi all' Altare di mezzo tra le due scale <lb></lb> è di mano di Andrea Ferrucci pure da Fie<lb></lb> sole.</s><s id="id2750241"> Di faccia al Duomo vi è il</s></p> <p id="id2750246" type="foot"><s id="id2750250"><foot.target id="a271"></foot.target>un</s></p> <p id="id2750257" type="main"><s id="id2750261">PALAZZO del Vescovo, che ha vasta Dio<lb></lb> gesi, presso il quale vi è un comodo, e ben <lb></lb> regolato Seminario per i Cherìci.</s><s id="id2750273"> Sopra si <lb></lb> trova la Chiesa di</s></p> <p id="id2750280" type="main"><s id="id2750284">SANT' ALESSANDRO, che in antico chiama<lb></lb> vasi di San Pietro in Gerusalemme, ove era <lb></lb> il corpo di detto Santo, che fu Vescovo di <lb></lb> questa Città, e martirizzato nel Territorio <lb></lb> Bolognese intorno l' auno 502.</s><s id="id2750302"> Il detto Cor<lb></lb> po fu nel 1785. translatato nella Cattedrale <lb></lb> per essere stata destinata questa Chiesa, stata <lb></lb> scoperta di tettoja, a uso di Camposanto .</s><s id="id2750315"> Nel <lb></lb> più alto di Fiesole è posto il <lb></lb> <arrow.to.target n="a272"></arrow.to.target> <pb pagenum="(308)"></pb> CONVENTO dei Riformati di S. Francesco, <lb></lb> fondato dalla Famiglia del Palagio, ove an<lb></lb> ticamente era la Rocca de' Fiesolani.</s><s id="id2750342"> La Ta<lb></lb> vola della Concezione è di mano di Pietro <lb></lb> di Cosimo, e ve ne sono altre buone.</s><s id="id2750353"> Nella <lb></lb> Librerìa di questo Convento si conservano <lb></lb> varie Bolle di Eugenio IV., tra le quali una <lb></lb> firmata di propria mano dall' Imperatore <lb></lb> Gio.</s><s id="id2750369"> Paleologo di Costantinopoli, riguardante <lb></lb> l' unione della Chiesa Greca, e Latina.</s><s id="id2750376"> Scen<lb></lb> dendo, in faccia alla Piazza vedesi la Chie<lb></lb> sa antichissima di</s></p> <p id="id2750387" type="foot"><s id="id2750391"><foot.target id="a272"></foot.target>V 2 CON-</s></p> <p id="id2750399" type="main"><s id="id2750402">S. MARIA PRIMERANA, ove esiste un' Im<lb></lb> magine di Maria, che è una delle prime Im<lb></lb> magini della Toscana, e che perciò si chia<lb></lb> mi Primerana, la qual Chiesa, secondo l' Am<lb></lb> mirato, veniva ad essere quasi nel mezzo del<lb></lb> la Città di Fiesole.</s><s id="id2750426"> Verso Levante, qualche <lb></lb> tratto discosto dalla Cattedrale, vi è un altro</s></p> <p id="id2750435" type="main"><s id="id2750438">CONVENTO di Zoccolanti detto la Doccia, <lb></lb> fondato da Giuliano Davanzati nostro Citta<lb></lb> dino; e tanto in questo luogo che per l'adìa<lb></lb> centi Colline non più di due miglìa discoste <lb></lb> da Firenze, vi sono sparse Ville molto como<lb></lb> de e grandiose.</s><s id="id2750462"> Tutti questi Monti Fiesolani <lb></lb> e di Settignano sono abbondanti di Cave di <lb></lb> Pietra, e macigni per uso di qualunque siasi <lb></lb> fabbrica, ein ciò consiste il maggior traffico, <lb></lb> <arrow.to.target n="a273"></arrow.to.target> <pb pagenum="(309)"></pb> e sostegno di quegli Abitanti.</s><s id="id2750489"> Discenden<lb></lb> do il monte, e voltando a destra avanti S. Do<lb></lb> menico, passata la Badìa, e il Ponte, pren<lb></lb> dendo a sinistra si giunge ad altro Convento <lb></lb> di Monache detto</s></p> <p id="id2750508" type="foot"><s id="id2750512"><foot.target id="a273"></foot.target>e so-</s></p> <p id="id2750520" type="main"><s id="id2750524">S. MARIA DEL FIORE DI LAPO, le quali so<lb></lb> no sotto la regola di S. Agostino, ed in an<lb></lb> tico nel 1334. avevano il loro Convento, dov' <lb></lb> è oggi quello de' Riformati a Fiesole.</s><s id="id2750539"> Ci è <lb></lb> una Tavola di mano d' Alessandro Allori, <lb></lb> ove è la Madonna con alcuni Santi, e il Pa<lb></lb> dre Eterno.</s><s id="id2750552"> E di quì ritornando verso Fi<lb></lb> renze si trova la Chiesa di S. Marco Vecchio, <lb></lb> ove fu traslatata l' Immagine di maria detta <lb></lb> della Tossa, che era nella soppressa Chiesetta <lb></lb> fuori la Porta S. Gallo.</s><s id="id2750570"> Passando alla</s></p> <p id="id2750574" type="main"><s id="id2750577">PORTA A PINTI, fuori di essa vi è un Ta<lb></lb> bernacolo di mano di Andrea del Sarto, che <lb></lb> per l' ingiurie dei tempi è ridotto in catti<lb></lb> vo stato.</s><s id="id2750592"> Distante un miglio, nella Chiesa <lb></lb> di S. Gervasio vi è una bella Tavola di Santi <lb></lb> di Tito; e fuori della</s></p> <p id="id2750604" type="main"><s id="id2750608">PORTA alla CROCE si trova un Convento <lb></lb> di Monache detto</s></p> <p id="id2750615" type="main"><s id="id2750619">SAN SALVI, da cui prende la denomina<lb></lb> zione l' adiacente pianura.</s><s id="id2750626"> Questo fu già uno <lb></lb> dei primi Monasterj de' Vallombrosani, che <lb></lb> lo cederono alle Monache dette di Faenza <lb></lb> <arrow.to.target n="a274"></arrow.to.target> <pb pagenum="(310)"></pb> l'anno 1529. nel demolirsi un loro antico <lb></lb> Convento, per piantarvi la fortezza di San <lb></lb> Gio.</s><s id="id2750655"> Battista, volgarmente detta da Basso.</s><s id="id2750659"> Nel <lb></lb> Refettorio di esso Monastero di San Salvi, di <lb></lb> Andrea del Sarto si vedon dipinti in un arco <lb></lb> San Benedetto, San Giovanni Gualberto, <lb></lb> S. Salvi Vescovo, e S. Bernardo degli Uberti <lb></lb> Monaco, e Cardinale, e nel mezzo in un ton<lb></lb> do è rappresentata la Trinità.</s><s id="id2751229"> In faccia vi <lb></lb> è un Cenacolo che si reputa delle migliori <lb></lb> pitture di Andrea, di cui se ne vede la stampa <lb></lb> incisa da Teodoro Cruger; sul che è degno <lb></lb> di memoria, che convenendo demolire per <lb></lb> il detto assedio con molti suburbani Conven<lb></lb> ti, e Casamenti, anche la Chiesa di San Salvi <lb></lb> con sue abitazioni, a contemplazione di così <lb></lb> belle Pitture fu il Refettorio lasciato in piedi; <lb></lb> ma per l' introdotta clausura di Monache non <lb></lb> si possono vedere senza speciale licenza. <lb></lb> Nella Chiesa vi è una Tavola con Cristo in <lb></lb> Croce, e alcuni santi di mano di Francesco <lb></lb> Morandini da Poppi, e quella di S. Umiltà <lb></lb> del Passignano, ove riposa il di lei corpo. <lb></lb> Circa un miglio discosto si trova un altro <lb></lb> Convento di Monache detto</s></p> <p id="id2751292" type="foot"><s id="id2751295"><foot.target id="a274"></foot.target>V 3 l'an-</s></p> <p id="id2751303" type="main"><s id="id2751307">S. BALDASSARRE, le quali vivono sotto la <lb></lb> Regola di S. Agostino; e salendo sulla sini<lb></lb> stra, se ne trova un altro dell' Ordine di S. <lb></lb> Benedetto, intitolato <lb></lb> <pb pagenum="(311)"></pb> S. MARTINO a Maiano, ove è la Tavola <lb></lb> dell'Altar maggiore dipinta dal Grillandajo.</s></p> <p id="id2751334" type="main"><s id="id2751338">Fuori di questa Porta, e in lontananza <lb></lb> l' uno dall'altro sono da vedersi tre celebri, <lb></lb> e grandiosi Santuarj, cioè la Vallombrosa, <lb></lb> il Sacro Eremo di Camaldoli, e il sacro Mon<lb></lb> te dell'Alvernia, nel primo dei quali S. Gio: <lb></lb> Gualberto, e nel secondo S Romualdo fon<lb></lb> darono i loro Conventi; e nel terzo S. Fran<lb></lb> cesco ricevè le sacre Stimate.</s><s id="id2751369"> In ciascuno <lb></lb> di questi sono osservabili molte belle pittu<lb></lb> re, e passando in questi luoghi vi sono an<lb></lb> cora da osservare molte Terre, e Castelli del<lb></lb> la ricca, e bella Provincia del Casentino.</s></p> <p id="id2751389" type="main"><s id="id2751392">Fuori della PORTA di S. NICCOLò, esiste <lb></lb> una pianura abbondantissima di ottimi frut<lb></lb> ti, nominata Pian di Ripoli, e tale si <lb></lb> chiama la</s></p> <p id="id2751408" type="main"><s id="id2751412">BADìA di S. Bartolommeo de' Monaci Val<lb></lb> lombrosani, che quasi nel centro di questo <lb></lb> piano è posta con un comodo Monastero, <lb></lb> ove fa la sua residenza il Generale di quell' <lb></lb> Ordine.</s><s id="id2751566"> Anticamente fu Monastero di Don<lb></lb> ne Un altro Convento si trova più sopra detto</s></p> <p id="id2751575" type="main"><s id="id2751579">S. MARIA del Bigallo, poco fuori della stra<lb></lb> da maestra d' Arezzo per levante, che sino <lb></lb> al 1503. si mantenne a uso di Spedale, di <lb></lb> padronato de' Capitani allora del Bigallo, che <lb></lb> <arrow.to.target n="a275"></arrow.to.target> <pb pagenum="(312)"></pb> da esso presero un tal nome, e poi ceduto fu <lb></lb> alle Monache dette di Casignano della Rego<lb></lb> la di S. Benedetto, minacciando rovina l'an<lb></lb> tico loro Convento in quel luogo.</s><s id="id2751618"> Poco più di <lb></lb> cinque miglia da Firenze discosto si arriva all'</s></p> <p id="id2751968" type="foot"><s id="id2751971"><foot.target id="a275"></foot.target>V 4 da</s></p> <p id="id2751979" type="main"><s id="id2751983">APPEGGI Villa di S. A. R. e poco distante è <lb></lb> la celebre Villa de' Vecchietti detta il Ripo<lb></lb> so.</s><s id="id2751994"> Distante 3. miglia e 1/2. sopra un Poggio <lb></lb> tra mezzogiorno, e Levante è situata la</s></p> <p id="id2752003" type="main"><s id="id2752006">CHIESA di S. Maria dell'Impruneta, assai <lb></lb> frequentata per la gran devozione che si <lb></lb> ha a quella sacra Immagine.</s><s id="id2752016"> Miracolosis<lb></lb> simo si è il ritrovamento della medesima <lb></lb> secondochè riferisce Francesco Rondinelli <lb></lb> nella Relazione dell' ultimo Contagio di Fi<lb></lb> renze.</s><s id="id2752034"> Vi sono grandi Indulgenze, e Privi<lb></lb> legj conceduti da molti Pontefici, e nel gior<lb></lb> no di S. Luca vi è un gran concorso di Po<lb></lb> polo, facendosi una grossa Fiera.</s><s id="id2752050"> E` ufiziata <lb></lb> la detta Chiesa da dieci Cappellani con un <lb></lb> Pievano, che hanno l' obbligo di dirvi quo<lb></lb> tidianamente il Divino Ufizio.</s><s id="id2752064"> Fu fondata <lb></lb> dall' estinta Famiglia de' Buondelmonti, che <lb></lb> fino al presente ha goduta la libera collazio<lb></lb> ne di quelle Cappellanie, e l' elezione del <lb></lb> Pievano.</s><s id="id2752080"> La Chiesa è riccamente adornata, <lb></lb> con soffitta tutta dorata con tre sfondi di<lb></lb> pinti da tre eccellenti Pittori di Firenze, tra <lb></lb> <arrow.to.target n="a276"></arrow.to.target> <pb pagenum="(313)"></pb> i quali quello di mezzo è considerato essere <lb></lb> il più insigne lavoro di Antonio Puglie<lb></lb> schi.</s><s id="id2752113"> Il primo degli altri due è opera di Tom<lb></lb> maso Redi , e l' ultimo di Gio: Cammillo Sa<lb></lb> grestani Tra le Tavole è osservabile la Vo<lb></lb> cazione di S. Pietro, di Jacopo da Empoli. <lb></lb> E' degna di esser veduta la Sagrestia per la <lb></lb> ricchezza de' sacri Arredi, che ivi si conser<lb></lb> vano, chi volesse più minuta informazione <lb></lb> potrà vedere le memorie del Pievano Ca<lb></lb> sotti stampate da Giuseppe Manni in Firen<lb></lb> ze l' anno 1713.</s></p> <p id="id2752153" type="foot"><s id="id2752157"><foot.target id="a276"></foot.target>i qua-</s></p> <p id="id2752165" type="main"><s id="id2752168">Fuori della Porta S. Miniato, che è ser<lb></lb> rata, si trovano due Chiese, la prima è detta</s></p> <p id="id2752178" type="main"><s id="id2752182">S. FRANCESCO al Monte, già de' Frati Mi<lb></lb> nori Osservanti, ora de' Padri Riformati di <lb></lb> Toscana.</s><s id="id2752192"> Questa con disegno di Simone del <lb></lb> Pollaiolo detto il Cronaca, fu fatta fabbrica<lb></lb> re intorno l' anno 1350. da Castello Qua<lb></lb> ratesi, come ne fa fede un' Inscrizione posta <lb></lb> davanti l' Altar Maggiore nel pavimento. <lb></lb> Non ha che una sola navata con sei Cappel<lb></lb> le per parte, ed una di fianco all' A tar mag<lb></lb> giore in dentro, con suoi archi per di ſuora <lb></lb> di pietra rustica, e suo cornicione, che ri<lb></lb> corre intorno la Chiesa, e per l' arco mag<lb></lb> giore della Tribuna .</s><s id="id2752234"> La Tavola dell' Annun<lb></lb> ziazione è del Beato Fra Gio.</s><s id="id2752242"> Angelico Do<lb></lb> <arrow.to.target n="a277"></arrow.to.target> <pb pagenum="(314)"></pb> menicano, e quella della Natività di Nostro <lb></lb> Signore è di Gio: Antonio Sogliani, oltre di<lb></lb> verse Tavole di buoni Autori moderni che vi <lb></lb> sono.</s><s id="id2752269"> Sopra la Porta della Sagrestìa la Pietà <lb></lb> di terra cotta è di mano di Luca della Rob<lb></lb> bia: accanto alla Porta maggiore si osservi <lb></lb> il Busto di marmo bianco di Marcello Virgi<lb></lb> lio Segretario della Repubblica Fiorentina, <lb></lb> e gran Letterato, con un bello Epitaffio. <lb></lb> Questa Chiesa è posta in tale eminenza, e vi<lb></lb> cinanza insieme alla Città, che di quivi con <lb></lb> pittoresca prospettiva si gode Firenze con <lb></lb> una gran parte de' Villaggi.</s><s id="id2752306"> Uscendo per la <lb></lb> Porta del fianco di detta Chiesa , e cammi<lb></lb> nando pochi passi a man dritta per una Por<lb></lb> ta della Fortezza , che intorno all' anno 1526. <lb></lb> con disegno di Michelangnolo Buonarroti fu <lb></lb> fatta, benchè tirata a fine dal Tribolo , di cui <lb></lb> è lavoro la bellissima statua di macigno non <lb></lb> finita rappresentante una Vittoria che stà <lb></lb> appoggiata accanto alla detta porta, si arri<lb></lb> va all' altra antichissima</s></p> <p id="id2752346" type="foot"><s id="id2752350"><foot.target id="a277"></foot.target>V 5 meni-</s></p> <p id="id2752357" type="main"><s id="id2752361">CHIESA di S. Miniato, posta sopra, e nel <lb></lb> mezzo di detta Fortezza , che per ogni par<lb></lb> te tutta si gode.</s><s id="id2752372"> Ma prima di descrivere co<lb></lb> me ella sta al psesente, mi piace di non pas<lb></lb> sare sotto silenzio qualche notizia di sua gran<lb></lb> de antichità, e origine.</s><s id="id2752456"> Nella persecuzione <lb></lb> <arrow.to.target n="a278"></arrow.to.target> <pb pagenum="(315)"></pb> de' Cristiani sotto Decio, trovandosi San Mi<lb></lb> niato con alcuni Compagni a far penitenza <lb></lb> nel Poggio, ove è oggi la sua Chiesa , e in <lb></lb> quei tempi altro non v' era, che un picco<lb></lb> lo Oratorio dedicato all' Apostolo S. Pietro, <lb></lb> e all' intorno boscaglia, il Tiranno con do<lb></lb> ni ed offerte d'ingrandimento condottolo in <lb></lb> Firenze, lo tentò a rimuoversi dalla Reli<lb></lb> gione Cristiana , ma nulla valendo a frange<lb></lb> gere la fede del Santo, dopo diversi marti<lb></lb> rj, da' quali per alcun tempo Iddio lo pre<lb></lb> servò, gli fece tagliare la testa in un luo<lb></lb> go detto fino a' nostri giorni S. Candida , detta <lb></lb> dal Candidato dei Martiri, ma il Santo pre<lb></lb> sala nelle mani passò l' Arno, e salito in <lb></lb> questo poggio, rese nel suddetto Oratorio <lb></lb> l' Anima a Dio: quivi fu seppellito il suo <lb></lb> Corpo, e da' Fiorentini Cristiani fu fabbrica<lb></lb> ta una Chiesa al suo Nome .</s><s id="id2752542"> Ma questa sì no<lb></lb> bile, e grande, che si vede al presente, fu <lb></lb> alzata nell' anno 1013. a 26. d' Aprile con <lb></lb> consiglio di Ildebrando Vescovo Fiorentino, <lb></lb> e coll' assenso di Sant' Arrigo primo Impe<lb></lb> ratore , e secondo Re di Germania , e di Santa <lb></lb> Cunegonda sua moglie, che la dotarono di <lb></lb> molte tenute, e con solenne pompa vi fecero <lb></lb> traslatare il Corpo di S. Miniato nell' Altare, <lb></lb> che è sotto le Volte della medesima Chiesa, <lb></lb> <arrow.to.target n="a279"></arrow.to.target> <pb pagenum="(316)"></pb> la quale da' Fiorentini fu data allora in cu<lb></lb> ra a Consoli dell' Arte dei Mercatanti.</s><s id="id2752595"> E` <lb></lb> spartita questa in tre navate , e vi sono due <lb></lb> scale di marmo quasi al mezzo della Chie<lb></lb> sa di 16. scalini l' una, per dove si sale <lb></lb> al Presbiterio, e Coro, fatto sull' antica co<lb></lb> stumanza della primitiva Chiesa Questo è <lb></lb> tutto di marmi e porfidi intagliati, e intra<lb></lb> mezzati; dietro all' Altare vi sono cinque <lb></lb> finestroni serrati di trasparentissimo mar<lb></lb> mo, e nella lunetta semirotonda di Mosaico <lb></lb> col Padre Eterno si vede a destra effigiata <lb></lb> Maria Santissima, e a sinistra l' effigie di <lb></lb> S. Miniato, e nel mezzo i simboli de' quat<lb></lb> tro Evangelisti.</s><s id="id2752646"> Davanti le volte, e ove el<lb></lb> le terminano, pure isolata viè una Cappella <lb></lb> di marmo, fatta fare da Pietro de' Medici, <lb></lb> ove nella volta è un partimento d' ottangoli <lb></lb> benissimo lavorato da Luca della Robbia, <lb></lb> con un quadro di pittura antica diviso in <lb></lb> 18. spartimenti, nel quale Altare era collo<lb></lb> cato il Crocifisso che fu traslatato in S. Tri<lb></lb> nita.</s><s id="id2752679"> A man sinistra la Cappella che si ve<lb></lb> de dedicata a S. Jacopo, degna per ogni sua <lb></lb> parte fu fatta in memoria del Cardinale <lb></lb> Jacopo di Portogallo, con partimento tutto <lb></lb> di marmi e porfidi, come sono la Cattedra <lb></lb> Episcopale, e il Sepolcro di lui con tutta la <lb></lb> <arrow.to.target n="a280"></arrow.to.target> <pb pagenum="(317)"></pb> figura, e sopra Maria col S. Bambino e Angeli <lb></lb> lavorati da Antonio Rossellini Scultor di quei <lb></lb> tempi rinomatissimo , e vi è questo Epitafio:</s></p> <p id="id2752722" type="foot"><s id="id2752726"><foot.target id="a278"></foot.target>de'</s></p> <p id="id2752733" type="foot"><s id="id2752737"><foot.target id="a279"></foot.target>che</s></p> <p id="id2752744" type="foot"><s id="id2752748"><foot.target id="a280"></foot.target>figura</s></p> <p id="id2752756" type="main"><s id="id2752760"><emph type="italics">Regia Stirps, Jacobus nomen, <lb></lb> Lusitana propago, <lb></lb> Insignis forma, summa pudicitia; <lb></lb> Cardineus titulus, morum nitor, optima vita, <lb></lb> Ista fuere mihi: mors juvenem rapuit. <lb></lb> Vix. An. XXV. M. XI. D. X. Obiit Anno <lb></lb> Salutis M. CCCC. LIX.</emph></s></p> <p id="id2752787" type="main"><s id="id2752791">Nella volta, che è senza spigoli, l' istesso <lb></lb> Luca della Robbia fece in quattro tondi ne' <lb></lb> Cantoni i quattro Evangelisti, e in quello di <lb></lb> mezzo lo Spirito Santo.</s><s id="id2752805"> Di mano di Antonio <lb></lb> del Pollajolo è la Tavola a olio, rappresen<lb></lb> tante S. Jacopo, S. Eustachio, e S. Vincenzio; <lb></lb> di Pietro suo fratello sono alcuni Profeti di<lb></lb> pinti a olio nel muro di detta Cappella di <lb></lb> presente in assai cattivo stato, siccome in <lb></lb> un mezzo tondo l'Annunziazione; nella Sa<lb></lb> grestìa alcune azioni di S. Benedetto dipinte <lb></lb> a fresco sono di mano di Spinello Spinelli, e <lb></lb> accanto alla medesima vedesi un quadro con <lb></lb> S. Miniato, con otto spartimenti, e presso <lb></lb> la Porta a destra sonovi pure varie antiche <lb></lb> Pitture.</s><s id="id2752851"> Questa Chiesa, di cui si è fatto ra<lb></lb> gionamento, e che ha servito di Sepoltura a <lb></lb> più Martiri, fu negli antichi tempi ufiziata <lb></lb> <arrow.to.target n="a281"></arrow.to.target> <pb pagenum="(318)"></pb> da'Monaci di S. Basilio, poi da quelli di <lb></lb> S. Benedetto dell' Ordine di Clugnì, o Clu<lb></lb> niacensi, e fra essi visse alcun tempo S. Gio: <lb></lb> Gualberto Fiorentino de' Signori di Petrojo, <lb></lb> dopo d' avere magnanimemente perdonato <lb></lb> all' inimico, uccisore di Ugo suo fratello, <lb></lb> quale incontrò poco sotto a S. Miniato, ove <lb></lb> è una memoria del generoso fatto già noto <lb></lb> in un Tabernacolo con Inscrizione.</s><s id="id2752905"> Il Cro<lb></lb> cifisso che chinò la testa, il quale era in <lb></lb> quei tempi nella suddetta Chiesa nella men<lb></lb> tovata Cappella di mezzo , fu trasportato con <lb></lb> solenne pompa nel dì 25.</s><s id="id2752923"> Novembre 1671. <lb></lb> in quella di Santa Trinita de' Monaci del <lb></lb> suo Ordine dentro la Città.</s><s id="id2752933"> L' anno 1373. <lb></lb> a' 27. del mese di Agosto sotto Gregorio XI. <lb></lb> usciti molto prima i Monaci Cluniacensi di <lb></lb> detta Chiesa, vennero ad ufiziarla i Monaci <lb></lb> bianchi di Monte Uliveto, i quali vi stette<lb></lb> ro fino al 1542. e partirono al tempo del<lb></lb> Granduca Cosimo I., e in detta occasione le<lb></lb> varono le ossa di S. Miniato.</s></p> <p id="id2752963" type="foot"><s id="id2752966"><foot.target id="a281"></foot.target>da'</s></p> <p id="id2752974" type="main"><s id="id2752978">Ma chi desiderasse d'essere instruito più <lb></lb> diffusamente delle Chiese, e Ville adjacenti, <lb></lb> potrà pienamente appagarsi leggendo le Let<lb></lb> tere del benemerito nostro Sig. Abate Dome<lb></lb> nico Moreni scritte con molta accuratezza; <lb></lb> avendone pubblicati fin quì quattro Tomi.</s></p> <p id="id2753002" type="foot"><s id="id2753006">IN-</s></p> <pb pagenum="(319)"></pb><p id="id2753013" type="main"><s id="id2753017"></s></p> <p id="id2753019" type="head"><s id="id2753023">INDICE</s></p> <p id="id2753027" type="head"><s id="id2753031">DELLE COSE PIU' NOTABILI</s></p> <p id="id2753035" type="main"><s id="id2753039">Descritte nel presente Libro.</s></p> <p id="id2753043" type="head"><s id="id2753047">A</s></p> <p id="id2753050" type="main"><s id="id2753054">A<emph type="italics">Ccademia delle Belle <lb></lb> Arti</emph> 73.</s></p> <p id="id2753068" type="main"><s id="id2753071"><emph type="italics">S. Agata</emph> 61.</s></p> <p id="id2753081" type="main"><s id="id2753084"><emph type="italics">S. Agostino, Chiesa, e <lb></lb> Convento</emph> 279.</s></p> <p id="id2753097" type="main"><s id="id2753100"><emph type="italics">S. Alessandro di Fieso<lb></lb> le</emph> 307.</s></p> <p id="id2753180" type="main"><s id="id2753184"><emph type="italics">S. Ambrogio Chiesa, e <lb></lb> Monastero</emph> 138.</s></p> <p id="id2753196" type="main"><s id="id2753200"><emph type="italics">Angeli Chiesa</emph> 112.</s></p> <p id="id2753210" type="main"><s id="id2753213"><emph type="italics">Angiolini Chiesa, e Mo<lb></lb> nastero</emph> 105.</s></p> <p id="id2753226" type="main"><s id="id2753230"><emph type="italics">S. Anna Monastero</emph> 202.</s></p> <p id="id2753240" type="main"><s id="id2753243"><emph type="italics">Annalena Monastero, e <lb></lb> Chiesa</emph> 248.</s></p> <p id="id2753256" type="main"><s id="id2753259"><emph type="italics">SS. Annunziata</emph> 86.</s></p> <p id="id2753269" type="main"><s id="id2753272"><emph type="italics">S. Antonio Chiesa</emph> 54.</s></p> <p id="id2753282" type="main"><s id="id2753286"><emph type="italics">SS. Apostoli Chiesa</emph> 213.</s></p> <p id="id2753295" type="main"><s id="id2753299"><emph type="italics">Appeggi Villa di S. A. R.</emph> <lb></lb> 312.</s></p> <p id="id2753311" type="main"><s id="id2753315"><emph type="italics">S. Apollonia Monastero, <lb></lb> e Chiesa</emph> 57.</s></p> <p id="id2753327" type="main"><s id="id2753331"><emph type="italics">Archivio Fiorentino</emph> 153.</s></p> <p id="id2753341" type="main"><s id="id2753344"><emph type="italics">Artimino Villa</emph> 296.</s></p> <p id="id2753354" type="head"><s id="id2753357">B</s></p> <p id="id2753361" type="main"><s id="id2753365"><emph type="italics">Dei Bacchettoni Compa<lb></lb> gnia</emph> 196.</s></p> <p id="id2753377" type="main"><s id="id2753381"><emph type="italics">Badìa di Fiesole</emph> 304.</s></p> <p id="id2753391" type="main"><s id="id2753395">---- <emph type="italics">di Firenze</emph> 144.</s></p> <p id="id2753406" type="main"><s id="id2753409">---- <emph type="italics">di Ripoli</emph> 311.</s></p> <p id="id2753420" type="main"><s id="id2753424"><emph type="italics">S. Baldassarre Monaste<lb></lb> ro, e Chiesa</emph> 310.</s></p> <p id="id2753437" type="main"><s id="id2753441"><emph type="italics">S. Barnaba Monasteto</emph> 55.</s></p> <p id="id2753450" type="main"><s id="id2753454"><emph type="italics">Boldrone Monastero, e <lb></lb> Chiesa</emph> 299.</s></p> <p id="id2753466" type="head"><s id="id2753470">C</s></p> <p id="id2753474" type="main"><s id="id2753478"><emph type="italics">Calza, Chiesa</emph> 246.</s></p> <p id="id2753487" type="main"><s id="id2753491"><emph type="italics">Camaldolensi, Chiesa</emph> 112.</s></p> <p id="id2753500" type="main"><s id="id2753504"><emph type="italics">Campanile del Duomo</emph> 29.</s></p> <p id="id2753514" type="main"><s id="id2753517">---- <emph type="italics">di Palazzo Vecchio</emph> <lb></lb> 154.</s></p> <p id="id2753531" type="main"><s id="id2753535">---- <emph type="italics">di S. Spirito</emph> 233.</s></p> <p id="id2753546" type="main"><s id="id2753549"><emph type="italics">Cappella dei Principi in <lb></lb> S. Lorenzo</emph> 51.</s></p> <p id="id2753562" type="foot"><s id="id2753565"><emph type="italics">Cap-</emph></s></p> <pb pagenum="(320)"></pb><p id="id2753577" type="main"><s id="id2753581"> <lb></lb> <emph type="italics">Cappuccine</emph> 134.</s></p> <p id="id2753594" type="main"><s id="id2753597"><emph type="italics">Cappuccini di Montu<lb></lb> ghi</emph> 301.</s></p> <p id="id2753610" type="main"><s id="id2753614"><emph type="italics">Careggi Villa</emph> 301.</s></p> <p id="id2753623" type="main"><s id="id2753627"><emph type="italics">S. Carlo già de' Bernabi<lb></lb> ti</emph> 233.</s></p> <p id="id2753639" type="main"><s id="id2753643"><emph type="italics">Carmine, Chiesa, e Con<lb></lb> vento</emph> 234.</s></p> <p id="id2753656" type="main"><s id="id2753660"><emph type="italics">Casa del Viviani Matte<lb></lb> matico</emph> 53.</s></p> <p id="id2753673" type="main"><s id="id2753676"><emph type="italics">Casa di Federigo Zac<lb></lb> cheri</emph> 103.</s></p> <p id="id2753689" type="main"><s id="id2753693">-- <emph type="italics">del Dott. Targioni</emph> 141.</s></p> <p id="id2753704" type="main"><s id="id2753707"><emph type="italics">Cascine di S. A. R.</emph> 292.</s></p> <p id="id2753717" type="main"><s id="id2753721"><emph type="italics">Casino dei Principi Cor<lb></lb> sini</emph> 202.</s></p> <p id="id2753734" type="main"><s id="id2753737">---- <emph type="italics">di S. Marco</emph> 71.</s></p> <p id="id2753748" type="main"><s id="id2753752">-- <emph type="italics">de' Marchesi Riccar<lb></lb> di</emph> 228.</s></p> <p id="id2753765" type="main"><s id="id2753769">-- <emph type="italics">Dei Nobili</emph> 212.</s></p> <p id="id2753780" type="main"><s id="id2753783"><emph type="italics">Castello , Villa di S. A.R.</emph> <lb></lb> 297.</s></p> <p id="id2753795" type="main"><s id="id2753799"><emph type="italics">S. Caterina Monast.</emph> 72.</s></p> <p id="id2753809" type="main"><s id="id2753812"><emph type="italics">S. Caterina in via delle <lb></lb> Ruote</emph> 58.</s></p> <p id="id2753825" type="main"><s id="id2753829"><emph type="italics">Cavallo della SS. Annun<lb></lb> ziata</emph> 85.</s></p> <p id="id2753842" type="main"><s id="id2753845">-- <emph type="italics">di Piazza</emph> 162.</s></p> <p id="id2753856" type="main"><s id="id2753860"><emph type="italics">Certosa , Chiesa, e Con<lb></lb> vento</emph> 289.</s></p> <p id="id2753872" type="main"><s id="id2753876"><emph type="italics">Cestello , Chiesa</emph> 249.</s></p> <p id="id2753886" type="main"><s id="id2753890"><emph type="italics">S. Chiara, Chiesa , e Mo<lb></lb> nastero</emph> 246.</s></p> <p id="id2753902" type="main"><s id="id2753906"><emph type="italics">Chiarito Monastero</emph> 62.</s></p> <p id="id2753916" type="main"><s id="id2753920"><emph type="italics">Cinghiale di Mercato nuo<lb></lb> vo</emph> 220.</s></p> <p id="id2753932" type="main"><s id="id2753936"><emph type="italics">S. Clemente, Chiesa, e <lb></lb> Monastero</emph> 61.</s></p> <p id="id2753948" type="main"><s id="id2753952"><emph type="italics">Colonna di S. Felice in <lb></lb> Piazza</emph> 252.</s></p> <p id="id2753964" type="main"><s id="id2753968">-- <emph type="italics">di S. Felicita</emph> 275.</s></p> <p id="id2753979" type="main"><s id="id2753982">-- <emph type="italics">di S. Giovanni</emph> 38.</s></p> <p id="id2753993" type="main"><s id="id2753997">-- <emph type="italics">di Mercato Vecchio</emph> <lb></lb> 220.</s></p> <p id="id2754010" type="main"><s id="id2754014">-- <emph type="italics">di S. Trinita</emph> 213.</s></p> <p id="id2754024" type="main"><s id="id2754028"><emph type="italics">Compagnia della Miseri<lb></lb> cordia.</emph> 30.</s></p> <p id="id2754041" type="main"><s id="id2754044">-- <emph type="italics">de' Bacchettoni</emph> 213.</s></p> <p id="id2754055" type="main"><s id="id2754059"><emph type="italics">Conservatorio dei Pove<lb></lb> ri</emph> 55.</s></p> <p id="id2754071" type="main"><s id="id2754075"><emph type="italics">Convertite, Chiesa, e Mo<lb></lb> nastero .</emph> 245.</s></p> <p id="id2754157" type="main"><s id="id2754160"><emph type="italics">S. Croce, Convento, e <lb></lb> Chiesa</emph> 121.</s></p> <p id="id2754172" type="main"><s id="id2754176"><emph type="italics">Crocetta Monastero</emph> 104.</s></p> <p id="id2754185" type="main"><s id="id2754189"><emph type="italics">Cupola del Duomo</emph> 24.</s></p> <p id="id2754199" type="head"><s id="id2754202">D</s></p> <p id="id2754206" type="main"><s id="id2754210"><emph type="italics">Doccia, Chiesa, e Con<lb></lb> vento</emph> 308.</s></p> <p id="id2754632" type="main"><s id="id2754636"><emph type="italics">Doccia Villa Ginori, e <lb></lb> Fabbrica di Porcella<lb></lb> ne</emph> 300.</s></p> <p id="id2754651" type="main"><s id="id2754655"><emph type="italics">S. Domenico nel Maglio</emph> <lb></lb> 63.</s></p> <p id="id2754667" type="main"><s id="id2754671"><emph type="italics">S. Domenico di Fiesole, <lb></lb> Chiesa, e Convento</emph> 305.</s></p> <p id="id2754683" type="foot"><s id="id2754687"><emph type="italics">S. Do-</emph></s></p> <pb pagenum="(321)"></pb><p id="id2754698" type="main"><s id="id2754702"> <lb></lb> <emph type="italics">S. Donato in Polverosa, <lb></lb> Chiesa, e Monastero</emph> 293.</s></p> <p id="id2754718" type="main"><s id="id2754722"><emph type="italics">Duomo di Firenze</emph> 7.</s></p> <p id="id2754731" type="head"><s id="id2754735">E</s></p> <p id="id2754739" type="main"><s id="id2754742"><emph type="italics">S. Elisabetta di Capito<lb></lb> lo</emph> 133.</s></p> <p id="id2754755" type="head"><s id="id2754759">F</s></p> <p id="id2754763" type="main"><s id="id2754766"><emph type="italics">S. Felice in Piazza Chie<lb></lb> sa, e Monastero</emph> 252.</s></p> <p id="id2754780" type="main"><s id="id2754783"><emph type="italics">S. Felicita, Chiesa, e <lb></lb> Monastero</emph> 275.</s></p> <p id="id2754796" type="main"><s id="id2754800"><emph type="italics">Fiesole Città</emph> 306.</s></p> <p id="id2754809" type="main"><s id="id2754813"><emph type="italics">S. Filippo Neri , Chiesa, <lb></lb> Oratorio, e Convento</emph> <lb></lb> 147.</s></p> <p id="id2754828" type="main"><s id="id2754832"><emph type="italics">Fontana di Piazza del <lb></lb> Gran-Duca</emph> 160.</s></p> <p id="id2754844" type="main"><s id="id2754848"><emph type="italics">Fonte Lucente Chiesa</emph> 305.</s></p> <p id="id2754857" type="main"><s id="id2754861"><emph type="italics">Fortezza da Basso</emph> 55.</s></p> <p id="id2754871" type="main"><s id="id2754874">-- <emph type="italics">di Belvedere</emph> 279.</s></p> <p id="id2754885" type="main"><s id="id2754889"><emph type="italics">S.Francesco Monast.</emph> 137.</s></p> <p id="id2754898" type="main"><s id="id2754902"><emph type="italics">S. Francesco di Sales del <lb></lb> Conventino</emph> 244.</s></p> <p id="id2754914" type="main"><s id="id2754918"><emph type="italics">S.Francesco di Fiesole</emph> 308.</s></p> <p id="id2754928" type="main"><s id="id2754932"><emph type="italics">S. Francesco al Monte</emph> <lb></lb> 313.</s></p> <p id="id2754944" type="head"><s id="id2754947">G</s></p> <p id="id2754951" type="main"><s id="id2754955"><emph type="italics">S. Gaetano</emph> 213.</s></p> <p id="id2754964" type="main"><s id="id2754968"><emph type="italics">S. Gaggio , Chiesa , e Mo<lb></lb> nastero</emph> 289.</s></p> <p id="id2755254" type="main"><s id="id2755257"><emph type="italics">Galleria di S. A. R.</emph> 165.</s></p> <p id="id2755267" type="main"><s id="id2755271"><emph type="italics">S. Gervasio</emph> 309.</s></p> <p id="id2755280" type="main"><s id="id2755284"><emph type="italics">Ghetto degli Ebrei</emph> 221.</s></p> <p id="id2755293" type="main"><s id="id2755297"><emph type="italics">Giardino di Boboli</emph> 271.</s></p> <p id="id2755307" type="main"><s id="id2755311">-- <emph type="italics">de' Semplici</emph> 63.</s></p> <p id="id2755321" type="main"><s id="id2755325"><emph type="italics">S. Gio. Bat. Chiesa</emph> 30.</s></p> <p id="id2755334" type="main"><s id="id2755338"><emph type="italics">S. Gio. Evangelista dei <lb></lb> PP.delle Scuole Pie</emph> 81.</s></p> <p id="id2755351" type="main"><s id="id2755355"><emph type="italics">S.Gio. di Dio</emph> 208.</s></p> <p id="id2755364" type="main"><s id="id2755368"><emph type="italics">S. Giovannino de' Cava<lb></lb> lieri</emph> 58.</s></p> <p id="id2755381" type="main"><s id="id2755384"><emph type="italics">S. Girolamo Chiesa</emph> 278.</s></p> <p id="id2755394" type="main"><s id="id2755398"><emph type="italics">S.Girolamo di Fiesole</emph> 306.</s></p> <p id="id2755407" type="main"><s id="id2755411"><emph type="italics">S Giuliano Monastero</emph> 54.</s></p> <p id="id2755421" type="main"><s id="id2755424"><emph type="italics">Giuoco del Calcio</emph> 132.</s></p> <p id="id2755434" type="main"><s id="id2755438"><emph type="italics">S. Giuseppe, Chiesa</emph> 133.</s></p> <p id="id2755447" type="main"><s id="id2755451"><emph type="italics">Granaio pubblico</emph> 144.</s></p> <p id="id2755461" type="main"><s id="id2755464"><emph type="italics">Guardaroba di S. A. R.</emph> <lb></lb> 158.</s></p> <p id="id2755476" type="head"><s id="id2755480">I</s></p> <p id="id2755484" type="main"><s id="id2755487"><emph type="italics">S. Iacopo sopr' Arno Chie<lb></lb> sa, e Convento</emph> 284.</s></p> <p id="id2755500" type="main"><s id="id2755504"><emph type="italics">S. Iacopo tra' Fossi Chie<lb></lb> sa, e Convento</emph> 182.</s></p> <p id="id2755517" type="main"><s id="id2755521"><emph type="italics">S. Iacopo Monast.</emph> 137.</s></p> <p id="id2755530" type="main"><s id="id2755534"><emph type="italics">S. Iacopo in Campo Cor<lb></lb> bolini</emph> 53.</s></p> <p id="id2755547" type="main"><s id="id2755551"><emph type="italics">S. Iacopo di Ripoli</emph> 199.</s></p> <p id="id2755560" type="main"><s id="id2755564"><emph type="italics">Imperiale Villa di Sua <lb></lb> Altezza Reale</emph> 287.</s></p> <p id="id2755576" type="main"><s id="id2755580"><emph type="italics">Impruneta Chiesa</emph> 312.</s></p> <p id="id2755658" type="foot"><s id="id2755662"><emph type="italics">Ls-</emph></s></p> <pb pagenum="(322)"></pb><p id="id2755673" type="main"><s id="id2755676"></s></p> <p id="id2755679" type="head"><s id="id2755683">L</s></p> <p id="id2755686" type="main"><s id="id2755690"><emph type="italics">Lapo Chiesa , e Monaste<lb></lb> ro</emph> 309.</s></p> <p id="id2755702" type="main"><s id="id2755706"><emph type="italics">Libreria di S. Lorenzo</emph> 47.</s></p> <p id="id2755716" type="main"><s id="id2755720">-- <emph type="italics">del Magliabechi</emph> 164.</s></p> <p id="id2755730" type="main"><s id="id2755734">-- <emph type="italics">del Marucelli</emph> 77.</s></p> <p id="id2755744" type="main"><s id="id2755748"><emph type="italics">Loggia dei Lanzi</emph> 158.</s></p> <p id="id2755758" type="main"><s id="id2755761">-- <emph type="italics">di Mercato nuovo</emph> 219.</s></p> <p id="id2755772" type="main"><s id="id2755776"><emph type="italics">S. Lorenzo Collegiata R. <lb></lb> Basilica</emph> 40.</s></p> <p id="id2756130" type="main"><s id="id2756134"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2756140"> <emph type="italics">Lucia sul Prato</emph> 203.</s></p> <p id="id2756150" type="main"><s id="id2756154"><emph type="italics">S. Lucia , Chiesa, e Mo<lb></lb> nastero</emph> 202.</s></p> <p id="id2756167" type="main"><s id="id2756171"><emph type="italics">S. Lucia d' Magnoli</emph> 282.</s></p> <p id="id2756180" type="head"><s id="id2756184">M</s></p> <p id="id2756188" type="main"><s id="id2756191"><emph type="italics">Madonna della Pace <lb></lb> Chiesa</emph> 286.</s></p> <p id="id2756477" type="main"><s id="id2756480">-- <emph type="italics">de' Ricci Chiesa, e <lb></lb> Convento</emph> 120.</s></p> <p id="id2756494" type="main"><s id="id2756498">-- <emph type="italics">del Sacco</emph> 99.</s></p> <p id="id2756508" type="main"><s id="id2756512"><emph type="italics">Maiano Monastero, e <lb></lb> Chiesa</emph> 311.</s></p> <p id="id2756524" type="main"><s id="id2756528"><emph type="italics">Malmaritate</emph> 198.</s></p> <p id="id2756538" type="main"><s id="id2756541"><emph type="italics">S. Marco Convento, e <lb></lb> Chiesa</emph> 64.</s></p> <p id="id2756554" type="main"><s id="id2756557"><emph type="italics">S. Marco Vecchio</emph> 309.</s></p> <p id="id2756567" type="main"><s id="id2756571"><emph type="italics">S. Margherita Chiesa</emph> <lb></lb> 149.</s></p> <p id="id2756583" type="main"><s id="id2756586"><emph type="italics">S. Maria sul Prato</emph> 202.</s></p> <p id="id2756596" type="main"><s id="id2756600"><emph type="italics">S. Maria in Campo</emph> 121.</s></p> <p id="id2756609" type="main"><s id="id2756613"><emph type="italics">S. Maria di Candeli</emph> 110.</s></p> <p id="id2756623" type="main"><s id="id2756626"><emph type="italics">S. Maria del Fiore</emph> 7.</s></p> <p id="id2756636" type="main"><s id="id2756639"><emph type="italics">S. M. Maddalena</emph> 107.</s></p> <p id="id2756649" type="main"><s id="id2756652"><emph type="italics">S. Maria Maggiore</emph> 225.</s></p> <p id="id2756662" type="main"><s id="id2756666"><emph type="italics">S. Maria Novella</emph> 184.</s></p> <p id="id2756675" type="main"><s id="id2756679"><emph type="italics">S. M. Primerana</emph> 308.</s></p> <p id="id2756688" type="main"><s id="id2756692"><emph type="italics">S. M. sopr' Arno Chie<lb></lb> sa</emph> 284.</s></p> <p id="id2756704" type="main"><s id="id2756708"><emph type="italics">S. Martino Monast.</emph> 198.</s></p> <p id="id2756718" type="main"><s id="id2756722"><emph type="italics">S. Martino Orat.</emph> 150.</s></p> <p id="id2756731" type="main"><s id="id2756735"><emph type="italics">S.Matteo in Arcetri</emph> 289.</s></p> <p id="id2756744" type="main"><s id="id2756748"><emph type="italics">Menabuoi Cav. suo Mu<lb></lb> seo</emph> 277.</s></p> <p id="id2756761" type="main"><s id="id2756765"><emph type="italics">S. Michel Berteldi Chie<lb></lb> sa</emph> 222.</s></p> <p id="id2756777" type="main"><s id="id2756781"><emph type="italics">S. Michel Visdomini <lb></lb> Chiesa</emph> 84</s></p> <p id="id2756793" type="main"><s id="id2756797"><emph type="italics">S. Miniato al Monte, <lb></lb> Chiesa</emph> 314.</s></p> <p id="id2756809" type="main"><s id="id2756813"><emph type="italics">S. Monaca Monast,</emph> 234.</s></p> <p id="id2756822" type="main"><s id="id2756826"><emph type="italics">Monaster nuovo</emph> 197.</s></p> <p id="id2756836" type="main"><s id="id2756839"><emph type="italics">Monasteri di Claustrali <lb></lb> e Monache quanti</emph> 5.</s></p> <p id="id2756852" type="main"><s id="id2756855"><emph type="italics">Monte Domini Mona<lb></lb> stero</emph> 135.</s></p> <p id="id2756868" type="main"><s id="id2756872"><emph type="italics">Monte Senario Eremo , e <lb></lb> Chiesa</emph> 303.</s></p> <p id="id2756884" type="main"><s id="id2756888"><emph type="italics">Monte Uliveto Monaste<lb></lb> ro</emph> 291.</s></p> <p id="id2756900" type="main"><s id="id2756904"><emph type="italics">Monticelli Monast.</emph> 134.</s></p> <p id="id2756913" type="main"><s id="id2756917"><emph type="italics">Murate Manastero</emph> 136.</s></p> <p id="id2756927" type="main"><s id="id2756930"><emph type="italics">Museo d' Istoria Natu<lb></lb> rale</emph> 249 <lb></lb> <arrow.to.target n="a282"></arrow.to.target> <pb pagenum="(323)"></pb></s></p> <p id="id2757022" type="foot"><s id="id2757026"><foot.target id="a282"></foot.target><emph type="italics">S. Nic-</emph></s></p> <p id="id2757037" type="head"><s id="id2757041">N</s></p> <p id="id2757045" type="main"><s id="id2757048"><emph type="italics">S Niccolò Oltr' Arno <lb></lb> Chiesa</emph> 281.</s></p> <p id="id2757061" type="main"><s id="id2757065"><emph type="italics">Nunziatina Monas.</emph> 245.</s></p> <p id="id2757074" type="head"><s id="id2757078">O</s></p> <p id="id2757082" type="main"><s id="id2757086"><emph type="italics">Ognissanti</emph> 204.</s></p> <p id="id2757095" type="main"><s id="id2757099"><emph type="italics">S. Onofria di Fuligno <lb></lb> Monastero</emph> 54.</s></p> <p id="id2757111" type="main"><s id="id2757115"><emph type="italics">Opera del Duomo</emph> 121.</s></p> <p id="id2757124" type="main"><s id="id2757128"><emph type="italics">Orbatello</emph> 111.</s></p> <p id="id2757137" type="main"><s id="id2757141"><emph type="italics">Orsanmichel Chiesa</emph> 150.</s></p> <p id="id2757150" type="main"><s id="id2757154"><emph type="italics">S. Orsola Monast.</emph> 56.</s></p> <p id="id2757164" type="head"><s id="id2757168">P</s></p> <p id="id2757171" type="main"><s id="id2757175"><emph type="italics">Palazzo d S. A. R.</emph> 254.</s></p> <p id="id2757184" type="main"><s id="id2757188">-- <emph type="italics">Arcivesovile</emph> 39.</s></p> <p id="id2757199" type="main"><s id="id2757202">-- <emph type="italics">Buonarroti</emph> 141.</s></p> <p id="id2757213" type="main"><s id="id2757217">-- <emph type="italics">Capponi</emph> 103.</s></p> <p id="id2757432" type="main"><s id="id2757436">-- <emph type="italics">de' Corsini</emph> 211.</s></p> <p id="id2757446" type="main"><s id="id2757450">-- <emph type="italics">Martellini</emph> 208.</s></p> <p id="id2757461" type="main"><s id="id2757464">-- <emph type="italics">del Potestà desto il <lb></lb> Bargello</emph> 144.</s></p> <p id="id2757478" type="main"><s id="id2757482">-- <emph type="italics">Riccardi</emph> 78.</s></p> <p id="id2757492" type="main"><s id="id2757496">-- <emph type="italics">Strozzi</emph> 221.</s></p> <p id="id2757507" type="main"><s id="id2757510">-- <emph type="italics">Vecchio</emph> 153.</s></p> <p id="id2757521" type="main"><s id="id2757525"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2757531"> <emph type="italics">Pancrazio Monastero <lb></lb> e Chiesa</emph> 108.</s></p> <p id="id2757544" type="main"><s id="id2757548"><emph type="italics">S. Paolino , Convento , e <lb></lb> Chiesa</emph> 195.</s></p> <p id="id2757561" type="main"><s id="id2757564"><emph type="italics">S. Paolo</emph> 194.</s></p> <p id="id2757574" type="main"><s id="id2757577"><emph type="italics">Petraia Villa di S. A. R.</emph> <lb></lb> 196.</s></p> <p id="id2757589" type="main"><s id="id2757593"><emph type="italics">Piazza di S. Croce</emph> 132.</s></p> <p id="id2757603" type="main"><s id="id2757606">-- <emph type="italics">del Granduca</emph> 153.</s></p> <p id="id2757617" type="main"><s id="id2757621">-- <emph type="italics">del Grano</emph> 181.</s></p> <p id="id2757836" type="main"><s id="id2757840">-- <emph type="italics">di S. Maria Novella</emph> <lb></lb> 194.</s></p> <p id="id2757853" type="main"><s id="id2757857">-- <emph type="italics">della SS. Annunziata</emph> <lb></lb> 85.</s></p> <p id="id2757870" type="main"><s id="id2757874"><emph type="italics">S. Piero in Gattolino</emph> 247.</s></p> <p id="id2757883" type="main"><s id="id2757887"><emph type="italics">S. Piero e Monticelli Mo<lb></lb> nastero e Chiesa</emph> 292.</s></p> <p id="id2757900" type="main"><s id="id2758041"><emph type="italics">della Pietà Monastero</emph> <lb></lb> 103.</s></p> <p id="id2758053" type="main"><s id="id2758056"><emph type="italics">Poggio a Caiano Villa di <lb></lb> S. A. R.</emph> 93.</s></p> <p id="id2758069" type="main"><s id="id2758073"><emph type="italics">Ponte alla Carraia</emph> 208.</s></p> <p id="id2758082" type="main"><s id="id2758086">-- <emph type="italics">alle Grazie</emph> 182.</s></p> <p id="id2758096" type="main"><s id="id2758100">-- <emph type="italics">a S. Trinita</emph> 212.</s></p> <p id="id2758111" type="main"><s id="id2758114">-- <emph type="italics">Vecchio</emph> 284.</s></p> <p id="id2758125" type="main"><s id="id2758129"><emph type="italics">Portico Monast. e Chie<lb></lb> sa</emph> 289.</s></p> <p id="id2758141" type="main"><s id="id2758145"><emph type="italics">Poverine Monastero</emph> 135.</s></p> <p id="id2758155" type="main"><s id="id2758158"><emph type="italics">Pratolino Villa di S.A.R.</emph> <lb></lb> 102.</s></p> <p id="id2758170" type="head"><s id="id2758174">Q</s></p> <p id="id2758793" type="main"><s id="id2758796"><emph type="italics">Quiete, Conservatorio e <lb></lb> Chiesa</emph> 299.</s></p> <p id="id2758809" type="head"><s id="id2758812">R</s></p> <p id="id2758816" type="main"><s id="id2758820"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2758826"> <emph type="italics">Remigio</emph> 181.</s></p> <p id="id2758836" type="head"><s id="id2758840">S</s></p> <p id="id2758844" type="main"><s id="id2758847"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2758854"> <emph type="italics">Salvadore Chiesa</emph> 39.</s></p> <p id="id2758864" type="foot"><s id="id2758868"><emph type="italics">S. Sal-</emph></s></p> <pb pagenum="(324)"></pb><p id="id2758880" type="main"><s id="id2758883"> <lb></lb> <emph type="italics">S. Salvadore di Camal<lb></lb> doli</emph> 245.</s></p> <p id="id2758900" type="main"><s id="id2758903"><emph type="italics">S. Salvi Monastero, e <lb></lb> Chiesa</emph> 309.</s></p> <p id="id2758916" type="main"><s id="id2758919"><emph type="italics">S. Silvestro Monast.</emph> 106.</s></p> <p id="id2758929" type="main"><s id="id2758933"><emph type="italics">Seminario Fiorent.</emph> 244.</s></p> <p id="id2758942" type="main"><s id="id2758946">-- <emph type="italics">Fiesolano</emph> 307.</s></p> <p id="id2758957" type="main"><s id="id2758960"><emph type="italics">S. Simone Chiesa</emph> 142.</s></p> <p id="id2758970" type="main"><s id="id2758974"><emph type="italics">Spedale di S. Giovanni <lb></lb> di Dio</emph> 208.</s></p> <p id="id2758986" type="main"><s id="id2758990">-- <emph type="italics">di Ronifazio</emph> 60.</s></p> <p id="id2759752" type="main"><s id="id2759755">-- <emph type="italics">degl' Innocenti</emph> 101.</s></p> <p id="id2759766" type="main"><s id="id2759770">-- <emph type="italics">di S. M. Nuova</emph> 114.</s></p> <p id="id2759780" type="main"><s id="id2759784"><emph type="italics">S. Spirito</emph> 228.</s></p> <p id="id2759793" type="main"><s id="id2759797"><emph type="italics">Spirito Santo</emph> 278.</s></p> <p id="id2759806" type="main"><s id="id2759810"><emph type="italics">S. Stefano Chiesa</emph> 180.</s></p> <p id="id2760093" type="main"><s id="id2760096"><emph type="italics">Stinche Carceri</emph> 142.</s></p> <p id="id2760106" type="head"><s id="id2760110">T</s></p> <p id="id2760113" type="main"><s id="id2760117"><emph type="italics">Targioni Tozzetti Mu<lb></lb> seo</emph> 141.</s></p> <p id="id2760130" type="main"><s id="id2760133"><emph type="italics">Teatro di Via del Coco<lb></lb> mero</emph> 84.</s></p> <p id="id2760146" type="main"><s id="id2760150">-- <emph type="italics">di Via della Pergo<lb></lb> la</emph> 114.</s></p> <p id="id2760164" type="main"><s id="id2760168">-- <emph type="italics">della Palla a Corda</emph> <lb></lb> 118.</s></p> <p id="id2760181" type="main"><s id="id2760184"><emph type="italics">S. Teresa Monast.</emph> 140.</s></p> <p id="id2760194" type="main"><s id="id2760198"><emph type="italics">S. Trinita Chiesa</emph> 214.</s></p> <p id="id2760207" type="head"><s id="id2760211">V</s></p> <p id="id2760215" type="main"><s id="id2760218"><emph type="italics">S.Verdiana Monast.</emph> 138.</s></p> <p id="id2760570" type="main"><s id="id2760573"><emph type="italics">Ufizj Fabbrica</emph> 163.</s></p> <p id="id2760583" type="head"><s id="id2760586">Z</s></p> <p id="id2760590" type="main"><s id="id2760594"><emph type="italics">Zecca</emph> 163.</s></p> <p id="id2760603" type="main"><s id="id2760607"><emph type="italics">Zecca vecchio</emph> 135.</s></p> <p id="id2760616" type="main"><s id="id2760620">FINE. <lb></lb> </s></p></chap> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> <pb></pb> </body><back></back></text> </archimedes>