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author Klaus Thoden <kthoden@mpiwg-berlin.mpg.de>
date Wed, 29 Nov 2017 16:55:37 +0100
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     <author>Cambiagi, Gaetano</author>
     <title>Guida al forestiero per osservare con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze</title>
     <date>1793</date>
     <place>Firenze</place>
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     <lang>it</lang>
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<chap>

<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>

<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>

<pb></pb><p id="id2781693" type="main"><s id="id2781331"></s></p>
<p id="id2781340" type="head"><s id="id2781343">GUIDA <lb></lb>
AL FORESTIERO <lb></lb>
PER OSSERVARE CON METODO <lb></lb>
LE RARITà E BELLEZZE <lb></lb>
DELLA <lb></lb>
CITTà DI FIRENZE <lb></lb>
<emph type="italics">SESTA EDIZIONE</emph></s></p>
<p id="id2781314" type="main"><s id="id2781313">Corretta, ed accresciuta della Descrizione <lb></lb>
del Palazzo Reale, e di altre utili notizie . <lb></lb>
<figure id="id2781302"></figure></s></p>
<p id="id2781300" type="head"><s id="id2781296">FIRENZE MDCCXCIII.</s></p>
<p id="id2782886" type="main"><s id="id2781286">PER GAETANO CAMBIAGI STAMP GRANDUCALE <lb></lb>
</s></p>
<p id="id2781280" type="main"><s id="id2781279">CON LICENZA DE&#039; SUPERIORI.</s></p>
<p id="id2781276" type="main"><s id="id2781271"><emph type="italics">Vale Paoli tre.</emph> <lb></lb>

<pb></pb>
<pb></pb>

</s></p></chap><chap><p id="id2781257" type="main"><s id="id2781254">AL NOBILISSIMO SIGNORE <lb></lb>
CONTE DI REDERN <lb></lb>
CIAMBERLANO DI S. A. S. L&#039; ELETTOR <lb></lb>
DI SASSONIA ec. ec.</s></p>
<p id="id2782860" type="main"><s id="id2782876"><emph type="italics">IE Vostre estese cognizioni , il traspor­<lb></lb>
to, ed il sublime genio per le Belle Arti , <lb></lb>
l&#039; amicizia della quale vi compiacete di <lb></lb>
onorarmi, e la combinazione del Vostro <lb></lb>
soggiorno in Firenze colla pubblicazione <lb></lb>
di questa nuova Edizione, sono stati i <lb></lb>
veri impulsi che mi hanno sollecitato a <lb></lb>
farvene l&#039; offerta.</emph></s></p>
<p id="id2781238" type="foot"><s id="id2781233"><emph type="italics">Gra-</emph></s></p>

<pb></pb><p id="id2781226" type="main"><s id="id2781210"> <lb></lb>
<emph type="italics">Gradite , gentilissimo Signor Conte , che <lb></lb>
questa nuova Descrizione del più bello , che <lb></lb>
oggi conserva la Capitale di un delizioso , <lb></lb>
e fortunato Paese, che vi è sì gradito , <lb></lb>
veda la luce patrocinata dall&#039; autorevole <lb></lb>
Nome Vostro, essendo molto contento di <lb></lb>
avervene fatta l&#039;offerta , poichè conoscendo <lb></lb>
il pregio delle descritte cose avrete la <lb></lb>
bontà di riguardare ancora benignamente <lb></lb>
questo Libretto .</emph></s><s id="id2781072"> <emph type="italics">Mentre col maggior ri­<lb></lb>
spetto ed attaccamento ascrivo a sommo <lb></lb>
mio onore il potermi in ogni occorrenza <lb></lb>
dimostrare</emph></s></p>
<p id="id2781085" type="main"><s id="id2781077"><emph type="italics">Di VS.</emph></s><s id="id2781032"> <emph type="italics">Illustriss.</emph></s></p>
<p id="id2781062" type="main"><s id="id2781059">Firenze 22, Giugno 1793.</s></p>
<p id="id2781055" type="main"><s id="id2781052"><emph type="italics">Umiliss.</emph></s><s id="id2781044"> <emph type="italics">Devotiss.</emph></s><s id="id2781018"> <emph type="italics">Serv. <lb></lb>
Cambiagi.</emph> <lb></lb>

<pb pagenum="(1)"></pb>

<figure id="id2780995"></figure> <lb></lb>
</s></p></chap><chap><p id="id2780987" type="main"><s id="id2780985">DESCRIZIONE <lb></lb>
DELLA CITTà <lb></lb>
DI FIRENZE <lb></lb>
</s></p>
<p id="id2780828" type="main"><s id="id409568">VArie sono le opinioni circa <lb></lb>
l&#039;originc, e prima popolazione <lb></lb>
di questa Città.</s><s id="id2781246"> Alcuni vo­<lb></lb>
gliono che riconosca il di lei <lb></lb>
principio dai seguaci di Silla, <lb></lb>
altri dai Triumviri, e altri dai Popoli Fie­<lb></lb>
solani ; e secondo il sentimento del fu no­<lb></lb>
stro Dottor Giovanni Lami si vuole che <lb></lb>
fosse una delle antiche Città Etrusche ; e <lb></lb>
secondo l&#039; autorità di Giulio Frontino , e di <lb></lb>
altri Autori, fu dedotta da&#039; Triumviri Co­<lb></lb>
lonia de&#039; Romani composta dei più scelti Sol­<lb></lb>
dati di Cesare.</s><s id="id2782186"> Da Floro fu annoverata uno <lb></lb>
dei principali Municipj d&#039; Italia.</s><s id="id2782164"> Scosso il <lb></lb>
giogo di essere ad altri soggetti, dopo la de­<lb></lb>
cadenza dell&#039; Imperio Occidentale, nel quin­<lb></lb>
to secolo procurarono i Fiorentini di vivere <lb></lb>
<arrow.to.target n="a0"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(2)"></pb>

in libertà ; per conservar la quale, non meno <lb></lb>
che per dilatare i confini del proprio do­<lb></lb>
minio , furono forzati ad abbattere i loro ne­<lb></lb>
mici, disfacendo Castelli, espugnando Cit­<lb></lb>
tà, e riducendo sotto il loro comando non <lb></lb>
pochi Paesi .</s><s id="id2781748"> Nel 1078. essendo ingrandita la <lb></lb>
Città fu fatto il secondo cerchio delle mura . <lb></lb>
E nel 1284. fu fatto il terzo cerchio .</s><s id="id2764037"> Le di­<lb></lb>
scordie tolsero ai Grandi il Governo, e &#039;l <lb></lb>
tramutarono di Aristocratico in Popolare, <lb></lb>
e di Popolare lo ridussero a Principato : <lb></lb>
poichè la Repubblica nei primi tempi sola­<lb></lb>
mente dagli Ottimati si governò, indi dal <lb></lb>
culto Popolo ( fuorichè nella rivoluzione <lb></lb>
de&#039; Ciompi nell&#039; anno 1378 quando il po­<lb></lb>
polo vile, e minuto per brevissimo tempo <lb></lb>
prese il comando ): e finalmente nel secolo <lb></lb>
decimosesto da Principi generosi e clementi <lb></lb>
cominciò ad esser governata.</s><s id="id2796956"> Esistevano <lb></lb>
150.</s><s id="id2777480"> Torri che sul principio del Governo <lb></lb>
Mediceo furono quasi tutte demolite.</s><s id="id2798320"> I Fio­<lb></lb>
rentini ebbero come Roma i Templi , il Tea­<lb></lb>
tro, l&#039; Anfiteatro , il Campidoglio, il Foro, <lb></lb>
le Terme, e gli Acquedotti.</s><s id="id2790976"> Dicono che <lb></lb>
costumassero gli stessi giuochi, e le stesse <lb></lb>
Feste pubbliche, e onorassero pure come <lb></lb>
lor Nume tutelare il Dio Marte.</s><s id="id2785381"> Quindi <lb></lb>
avuta la sorte di professare sotto il Ponti­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a1"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(3)"></pb>

ficato di S. Silvestro la Religione Ortodos­<lb></lb>
sa, edificarono nobilissime Chiese.</s><s id="id2783269"> Colti­<lb></lb>
varono in sommo grado le Armi, e le Let­<lb></lb>
tere.</s><s id="id2782958"> Sono innumerabili quelli che per i <lb></lb>
loro meriti hanno coperte ragguardevolis­<lb></lb>
sime Dignità , essendo stato sempre in cre­<lb></lb>
dito presso tutti i Principi il nome Fioren­<lb></lb>
tino.</s><s id="id2782189"> Fa un epoca gloriosa per la Na­<lb></lb>
zione d&#039; essersi ritrovati insieme in Roma <lb></lb>
a congratularsi con Bonifazio VIII. do­<lb></lb>
dici Ambasciatori Fiorentini, spediti da <lb></lb>
diversi Potentati, la qual cosa fece tanta <lb></lb>
maraviglia a quel Pontefice, che in pub­<lb></lb>
blico Concistoro disse: <emph type="italics">La Città di Firenze <lb></lb>
è la migliore Città del Mondo, e la Nazione <lb></lb>
Fiorentina nelle cose umane è il quinto ele­<lb></lb>
mento .</emph> (1) Alnuovo Mondo discoperto diede <lb></lb>
<arrow.to.target n="a2"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2782000" type="foot"><s id="id2781918"><foot.target id="a0"></foot.target>A in</s></p>

<p id="id2781900" type="foot"><s id="id2781875"><foot.target id="a1"></foot.target>fica-</s></p>

<p id="id2781667" type="foot"><s id="id2792411"><foot.target id="a2"></foot.target>A 2 il</s></p>

<p id="id2766234" type="main"><s id="id2765415">(1) Gli Ambasciatori trovatisi in Roma furono <lb></lb>
gli appresso: <emph type="italics">Vermiglio Alfani</emph> mandato dall&#039; <lb></lb>
Imperadore Adolfo, <emph type="italics">Musciatto Franzesi</emph> dal <lb></lb>
Re Filippo di Francia, <emph type="italics">Ugolino da Vicchio</emph> dal <lb></lb>
Re d&#039; Inghilterra, un tal <emph type="italics">Rinieri</emph> dal Re di <lb></lb>
Boemia, <emph type="italics">Simone de Rossi</emph> da Andronico Impe­<lb></lb>
peratore di Costantinopoli , <emph type="italics">Guicciardo Battari</emph> <lb></lb>
dal Gran Can&#039; de Tartari, <emph type="italics">Manno Adimari</emph> dal <lb></lb>
Re Carlo di Napoli, <emph type="italics">Guido di Talanca</emph> dal Re <lb></lb>
Federigo di Sicilia, <emph type="italics">Bencivenni Folchi</emph> dal Gran <lb></lb>
Maestro di Rodi, <emph type="italics">Lapo Uberti</emph> dalla Repub­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a3"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(4)"></pb>

il suo nome Amerigo Vespucci Fiorentino. <lb></lb>
Ma che diremo noi degli uomini letterati? <lb></lb>
Dopo l&#039; invasione de&#039; Barbari nell&#039; Italia, <lb></lb>
rimasero le Scienze, e le Arti più nobili <lb></lb>
sepolte in una profonda ignoranza : mercè <lb></lb>
però de&#039; Fiorentini risorsero, riprendendo <lb></lb>
il lor primiero splendore.</s><s id="id2792477"> Quindi si vidde, <lb></lb>
rinata la Poesia, e l&#039; eloquenza Greca, e <lb></lb>
Latina, e prender vita la letteratura To­<lb></lb>
scana.</s><s id="id2792278"> Rifiorì la Filosofia di Platone, e con <lb></lb>
essa ogni altra scienza.</s><s id="id2792096"> Le Mattematiche, <lb></lb>
e le Filosofie sormontarono al sommo gra­<lb></lb>
do per mezzo del gran Galileo inventore del <lb></lb>
Telescopio, Microscopio, e di altri instru­<lb></lb>
menti, mercè de&#039; quali ampliò le cognizioni <lb></lb>
sino allora limitate della Filosofia, ed Astro­<lb></lb>
nomia per via delle nuove scoperte da esso <lb></lb>
fatte, e sempre più si accrebbero con le <lb></lb>
molte esperienze fatte dalla celebre Acca­<lb></lb>
demia del Cimento , che diede moto a tutte <lb></lb>
le altre rinomatissime Accademie dell&#039; Eu­<lb></lb>
ropa per le tante scoperte Fisiche, e Filo­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a4"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2787734" type="foot"><s id="id2787737"><foot.target id="a3"></foot.target>bli-</s></p>

<p id="id2787627" type="foot"><s id="id2787591"><foot.target id="a4"></foot.target>so-</s></p>

<p id="id2787574" type="main"><s id="id2786801">blica di Pisa, <emph type="italics">Cino Dietisalvi</emph> dal Signore di <lb></lb>
Camerino, e <emph type="italics">Palla Strozzi</emph> dalla Repubblica <lb></lb>
di Firenze , accompagnati tutti con solenne , <lb></lb>
e nobile comitiva, tra i quali si distinse il <lb></lb>
<emph type="italics">Bastari</emph> che comparve con cento persone ve­<lb></lb>
stite alla Tartara. <lb></lb>

<pb pagenum="(5)"></pb>

sofiche che vi furono fatte.</s><s id="id2783122"> L&#039; Jus Civile <lb></lb>
dall&#039; interpetrazione del nostro Accursio <lb></lb>
incominciò a risorgere .</s><s id="id2783008"> Così fecero le belle <lb></lb>
Arti, nelle quali tant&#039; oltre s&#039; avanzarono <lb></lb>
i Fiorentini, che a loro giustamente si dee <lb></lb>
la lode di primi maestri , e di restauratori. <lb></lb>
La Città di Firenze nel suo principio ebbe <lb></lb>
per stemma il Giglio bianco in campo ros­<lb></lb>
so: e il popolo la Croce rossa in campo <lb></lb>
bianco , e per Sigillo il Leone, ed Ercole. <lb></lb>
Ma doppo la cacciata dei Ghibellini si cam­<lb></lb>
biarono gli Stemmi, cioè il Giglio rosso in <lb></lb>
campo bianco , e la Croce bianca in campo <lb></lb>
rosso.</s><s id="id2781975"> Sopra il numero di dugento sono <lb></lb>
quelli, che già Cittadini di questa Patria, <lb></lb>
ora del Cielo col titolo di Beati, o di Santi <lb></lb>
s&#039; adorano sugli Altari.</s><s id="id2782882"> Moltissime Chiese <lb></lb>
si contano , ventinove delle quali sono Par­<lb></lb>
rocchie .</s><s id="id2781810"> Sessanta cinque Monasteri di Mo­<lb></lb>
nache , e Conservatorj 20. di Religiosi Clau­<lb></lb>
strali dentro la Città ; oltre i molti , che sono <lb></lb>
suburbani .</s><s id="id2781752"> Ci sono altri Conservatorjdi fan­<lb></lb>
ciulle povere , e d&#039; uomini mendicanti: Tre <lb></lb>
Spedali per gl&#039; infermi.</s><s id="id2781720"> Esistono diverse <lb></lb>
Scuole pubbliche nei Quartieri della Città <lb></lb>
per la gioventù, e varie Regie Scuole di <lb></lb>
Manifatture.</s><s id="id2782204"> Ci sono diverse Accademie; <lb></lb>
e fra queste la Reale Accademia Fiorenti­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a5"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(6)"></pb>

na, adunandosi ogni Giovedì non impe­<lb></lb>
dito pubblicamente nella Libreria Maglia­<lb></lb>
bechiana, ove oltre le dotte Dissertazioni <lb></lb>
che vi si odono , è permesso ad ognuno di re­<lb></lb>
citarviin qualunque idioma Poetiche com­<lb></lb>
posizioni .</s><s id="id2764023"> L&#039; Accademia del Disegno, che <lb></lb>
ebbe il suo principio nella Chiesa di S. Ma­<lb></lb>
ria Nuova fino dall&#039; anno 1239. e che è <lb></lb>
stata delle prime di tutte l&#039; altre , che molti <lb></lb>
anni dopo sono state erette per l&#039; Italia, e <lb></lb>
in altre parti dell&#039; Europa (1).</s><s id="id2783544"> Vi è anco­<lb></lb>
ra quella de&#039; Georgofili promossa dal Padre <lb></lb>
Abate Ubaldo Montelatici Canonico Roc­<lb></lb>
cettino nel 1755,, tendente a migliorar <lb></lb>
sempre più l&#039; Agricoltura ; e le prime adu­<lb></lb>
nanze si facevano sulla Piazza di S. Marco <lb></lb>
ove era per l&#039; addietro la Fabbrica degli <lb></lb>
Arazzi, e adesso un Casino spettante a <lb></lb>
S. A. R. fabbricata dall&#039; Augusto suo Ge­<lb></lb>
nitore.</s><s id="id2791090"> Quelle degl&#039; Ingegnosi, degli Armo­<lb></lb>
nici, Faticanti, Coreofili che si esercitano <lb></lb>
in virtuose adunanze di canto, suono , <lb></lb>
ballo ed erudite composizioni.</s><s id="id2764028"> Finalmente <lb></lb>
per rendere una Città in ogni parte com­<lb></lb>
pita, hanno fatto a gara l&#039; Arte, e la Na­<lb></lb>
tura ; quella con tanti abbellimenti di son­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a6"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2782917" type="foot"><s id="id2782919"><foot.target id="a5"></foot.target>na,</s></p>

<p id="id2782915" type="foot"><s id="id2782900"><foot.target id="a6"></foot.target>tuo-</s></p>

<p id="id2781845" type="main"><s id="id2781869">(1) Vedi a suo luogo in questo <emph type="italics">Accademia delle <lb></lb>
Belle Arti.</emph> <lb></lb>

<pb pagenum="(7)"></pb>

tuosi Edifizj, Statue, e di strade spaziose, <lb></lb>
e ben lastricate, essendosi dato principio <lb></lb>
a lastricarle sotto la direzione di Lapo <lb></lb>
nell&#039; anno 1250. e di Arnolfo suo figlio; <lb></lb>
questa coll&#039; amenità del sito, ov&#039; ella è col­<lb></lb>
locata, e circondata da fertilissimi colli ri­<lb></lb>
pieni tutti d&#039; innumerabili Ville, e Casa­<lb></lb>
menti , che veduti da qualche eminenza for­<lb></lb>
mano un bel colpo d&#039; occhio.</s><s id="id2792394"> E&#039; irrigata <lb></lb>
dal Fiume Arno, con aria molto salubre, <lb></lb>
e produttrice di nobilissimi ingegni.</s><s id="id2788991"> Onde <lb></lb>
non è maraviglia s&#039; ella meriti il giusto <lb></lb>
encomio, che le hanno fatto non pochi Scrit­<lb></lb>
tori, di bella Città, e di maestra delle <lb></lb>
Scienze, e delle Arti, qual nuova Atene <lb></lb>
in Italia.</s><s id="id2755650"> Ora perchè tanto i Forestieri che <lb></lb>
i Cittadini possano da loro stessi osservar <lb></lb>
il più bello della Città ho divisa questa <lb></lb>
edizione nei quattro Quartieri della Città, <lb></lb>
nei quali ella è spartita</s></p>
<p id="id2821049" type="main"><s id="id2807735">QUARTIER SAN GIOVANNI</s></p>
<p id="id2751118" type="main"><s id="id2751121">SANTA MARIA DEL FIORE.</s><s id="id2751521"> Questa Chiesa <lb></lb>
Metropolitana vince di pregio tutte le Fab­<lb></lb>
briche della Città , onde fa di mestieri os­<lb></lb>
ser vare distintamente tutto ciò, che la ren­<lb></lb>
de singolare.</s><s id="id2784163"> Si estende in lunghezza brac­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a7"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(8)"></pb>

cia dugentosessanta, la larghezza delle Tri­<lb></lb>
bune a centosessantasei; e quella delle Na­<lb></lb>
vate a settantuna ; l&#039; altezza dal piano della <lb></lb>
terra sino alla sommità della Croce è di <lb></lb>
braccia dugentodue, poichè fino al piano <lb></lb>
della Lanterna, ell&#039; è alta centocinquan­<lb></lb>
taquattro braccia , il tempio della Lanter­<lb></lb>
na trentasei; la Palla quattro, e otto brac­<lb></lb>
cia la Croce.</s><s id="id2786159"> La Palla pesa libbre 5368. <lb></lb>
essendo stata messa su nel 28.</s><s id="id2784155"> Maggio 1472. <lb></lb>
da Andrea Verrocchio Maestro di Leonar­<lb></lb>
do da Vinci .</s><s id="id2783296"> Tutto il giro di questo grand&#039; <lb></lb>
edifizio ascende a braccia milledugentot­<lb></lb>
tanta.</s><s id="id2783018"> Per di fuori è tutta incrostata di <lb></lb>
marmi con bell&#039; ordine disposti.</s><s id="id2782907"> La facciata <lb></lb>
ancora era quasi per metà incrostata di mar­<lb></lb>
mi, e adornata di molte statue, e bassiri­<lb></lb>
lievi, fatta con disegno di Giotto; ma fa <lb></lb>
demolita l&#039; anno 1586., e fu dato principio <lb></lb>
ad un altra di disegno diverso, la quale <lb></lb>
essendo ad una certa altezza condotta, fa <lb></lb>
di nuovo disfatta l&#039; anno 1688., ed allora <lb></lb>
in occasione delle Nozze del Gran Principe <lb></lb>
Ferdinando di Toscana colla Principessa <lb></lb>
Violante Beatrice di Baviera, fu dipinta <lb></lb>
a fresco, come ritrovasi di presente da die­<lb></lb>
ci Pittori Bolognesi, capo dei quali fu Bar­<lb></lb>
tolommeo Veronesì per le figure. ed Er­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a8"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(9)"></pb>

cole Graziani per l&#039; Architettura, aven­<lb></lb>
dovi espressi sopra le porte tre Concilj cele­<lb></lb>
brati in diversi tempi in Firenze , cioè quello <lb></lb>
sulla porta a mano dritta adunato da Papa <lb></lb>
Vittorio II. nel 1055.; l&#039; altro sulla Porta <lb></lb>
sinistra tenuto da Papa Pasquale II. nel <lb></lb>
1104, e quello sulla Porta maggiore è il <lb></lb>
celebre Concilio de&#039; Greci, e Latini ce­<lb></lb>
lebrato nel 1439. da Eugenio IV. in me­<lb></lb>
moria dei qiali si leggono le respettive <lb></lb>
Inscrizioni.</s></p>
<p id="id2810741" type="foot"><s id="id2777486"><foot.target id="a7"></foot.target>cia</s></p>

<p id="id2798326" type="foot"><s id="id2798328"><foot.target id="a8"></foot.target>cole</s></p>

<p id="id2793478" type="main"><s id="id2814088">Del primo</s></p>
<p id="id2814092" type="main"><s id="id2811146"><emph type="italics">Concilium Generale <lb></lb>
Florentiae habetur <lb></lb>
Difficillimis temporibus <lb></lb>
praesontibus <lb></lb>
Victore II.</emph></s><s id="id2788422"> <emph type="italics">Pont.</emph></s><s id="id2784180"> <emph type="italics">Maximo <lb></lb>
Et Enrico Imperatore Augusto <lb></lb>
Anno Domini M. LV.</emph></s></p>
<p id="id2809911" type="main"><s id="id2809913">Del secondo</s></p>
<p id="id2781966" type="main"><s id="id2781968"><emph type="italics">Sacer Conventus <lb></lb>
Episcoporum CCCXL. <lb></lb>
Florentiae <lb></lb>
De gravissimis rebus consulitur <lb></lb>
A Paschale II. <lb></lb>
Rom.</emph></s><s id="id409626"> <emph type="italics">Pont. <lb></lb>
Anno Dom. M. CIV.</emph></s></p>
<p id="id2792270" type="foot"><s id="id2792273">Del</s></p>

<pb pagenum="(10)"></pb><p id="id2788863" type="main"><s id="id2788866"> <lb></lb>
Del terzo</s></p>
<p id="id2759819" type="main"><s id="id2759821"><emph type="italics">Sacrosancta Oecumenica <lb></lb>
Decima septima <lb></lb>
Synodus hac in Florentina Basilica celebratur <lb></lb>
In qua tum Graeci tum Latini <lb></lb>
In unam eamdemque veram fidem consensere <lb></lb>
Coram Eugenio IV.</emph></s><s id="id2742673"> <emph type="italics">Universalis Ecclesiae <lb></lb>
Pontifice <lb></lb>
Nec non Ioanne Augusto <lb></lb>
Graecorum Imperatore <lb></lb>
Anno Domini MCD. XXXIX</emph></s></p>
<p id="id2854111" type="main"><s id="id2854113">Le statue, che erano nell&#039; antica facciata <lb></lb>
Gottica ( che si vede dipinta nel primo <lb></lb>
Chiostro di S. Marco ) furono collocate in <lb></lb>
diverse nicchie dentro la Chiesa , e tra que­<lb></lb>
ste i quattro Evangelisti alti più del na­<lb></lb>
turale, fatti da Donatello, furono collocati <lb></lb>
nelle Cappelle della Tribuna di mezzo. <lb></lb>
Per sette gran Porte vi si ha l&#039; ingresso, tre <lb></lb>
delle quali nella facciata, e quattro late­<lb></lb>
ralmente, abbellite di vaghi lavori, ed in­<lb></lb>
tagli , tra&#039; quali è molto in pregio una Ma­<lb></lb>
donna di marmo con due Angioli, di Gio­<lb></lb>
vanni da Pisa sopra la Porta dirimpetto <lb></lb>
alla Canonica; e l&#039; Annuziazione di Mo­<lb></lb>
saico di mano del Ghirlandaio sopra la <lb></lb>
Porta del fianco verso la via de&#039; Servi, so­<lb></lb>
pra la quale rimirasi un&#039; Assunta di marmo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a9"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(11)"></pb>

di mano di Nanni di Antonio di Banco. <lb></lb>
Rileva sopra questo Edifizio la gran Cupola <lb></lb>
di figura ottagona.</s><s id="id2781763"> Questa Cupola è sì <lb></lb>
famosa, che Michelagnolo ebbe a dire: po­<lb></lb>
tersi appena imitare, non che superare con <lb></lb>
l&#039; arte .</s><s id="id2781736"> L&#039; Architettura di tutto questo com­<lb></lb>
posto è maravigliosa ; imperciocchè in quell&#039; <lb></lb>
età costumandosi di fabbricare alla Goti­<lb></lb>
ca, fu al certo mirabil cosa, che gl&#039; inge­<lb></lb>
gnosi Artefici si discostassero da una ma­<lb></lb>
niera sì barbara, ed all&#039; ottima degli anti­<lb></lb>
chi Romani s&#039; avvicinassero.</s><s id="id2785274"> Questo gran­<lb></lb>
de Edifizio ebbe cominciamento il dì 8.</s><s id="id2784077"> Set­<lb></lb>
tembre 1298. come dalla seguente Inscrizio­<lb></lb>
ne posta per di fuori alla Parete della Chiesa <lb></lb>
dentro ai Cancelli del Campanile apparisce</s></p>
<p id="id2790398" type="foot"><s id="id2818859"><foot.target id="a9"></foot.target>di</s></p>

<p id="id2818865" type="main"><s id="id409896"><emph type="italics">Annis millenis centum bis octo nogenis <lb></lb>
Venit Legatus Roma bonitate donatus, <lb></lb>
Qui lapidem fixit fundo, simul &amp; benedixit <lb></lb>
Praesule Francisco gestanti Pontificatum <lb></lb>
Istud ab Arnolpho Templum fuit aedificatum <lb></lb>
Hoc opus insigne decorans Florentia digne <lb></lb>
Reginae Coeli construxit mente fideli <lb></lb>
Quam tu Virgo pia semper defende Maria.</emph></s></p>
<p id="id2782078" type="main"><s id="id2780288">Fu gettata la prima pietra dal Cardi­<lb></lb>
nale Pietro Valeriano Legato Apostolico, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a10"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(12)"></pb>

essendo prima in questo luogo una Chiesa <lb></lb>
eretta in onore di S. Reparata , per ricor­<lb></lb>
danza della vittoria ottenutasi l&#039; anno 407. <lb></lb>
nel giorno a lei dedicato, contro Radaga­<lb></lb>
sio Re de&#039; Goti.</s><s id="id2788568"> Il primo Architetto fu Ar­<lb></lb>
nolfo di Lapo, discepolo di Cimabue, sotto <lb></lb>
la direzione del quale incominciatasi que­<lb></lb>
sta Fabbrica , in centocinquantaquattr&#039; anni <lb></lb>
fu da altri valenti uomini suoi successori <lb></lb>
all&#039; ultima perfezione condotta.</s><s id="id2792407"> La gran <lb></lb>
Cupola fu parto dell&#039; ingegno maraviglioso <lb></lb>
di Filippo di Ser Brunellesco Lapi Archi­<lb></lb>
tetto , che ne&#039; suoi tempi non ebbe eguale (*). <lb></lb>
La Lanterna di essa di disegno del mede­<lb></lb>
simo, tutta di marmo massiccio, mirabil­<lb></lb>
mente intagliata fu messa su da Baccio <lb></lb>
d&#039; Agnolo; e S. Antonino allora Arcivesco­<lb></lb>
vo di Firenze salì col Clero a porvi la pri­<lb></lb>
ma pietra nell&#039; anno 1448., e quella parte <lb></lb>
di Ballatojo sotto la Cupola dalla parte <lb></lb>
dell&#039;Opera è disegno di detto Baccio.</s><s id="id2783853"> La <lb></lb>
Palla, e la Croce fu posta da Andrea Ver­<lb></lb>
rocchio.</s><s id="id2808288"> Ammirata l&#039; esteriore bellezza , <lb></lb>
<arrow.to.target n="a11"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2789325" type="foot"><s id="id2789328"><foot.target id="a10"></foot.target>es-</s></p>

<p id="id2784170" type="foot"><s id="id2784172"><foot.target id="a11"></foot.target>en-</s></p>

<p id="id2789305" type="main"><s id="id2789307">(*) Le contrarietà , e difficoltà incontrate da que­<lb></lb>
sto celebre Architetto per esser prescelto a tal <lb></lb>
grandiosa fabbrica, e i casi per questa occor­<lb></lb>
sili si leggono nella di lui vita scritta da Gior­<lb></lb>
gio Vasari. <lb></lb>

<pb pagenum="(13)"></pb>

entreremo in Chiesa.</s><s id="id2781929"> Il pavimento è di <lb></lb>
marmi di varj, colori, divisati con mira­<lb></lb>
bil disegno.</s><s id="id2781854"> Quello della Navata di mezzo <lb></lb>
è di Francesco da San Gallo, e quello in­<lb></lb>
torno al Coro è fatto col disegno di Mi­<lb></lb>
chelagnolo, ed il rimanente di Baccio di <lb></lb>
Agnolo .</s><s id="id2781834"> Prima d&#039; ogni altra cosa potrà l&#039; eru­<lb></lb>
dito volger l&#039; occhio alle varie Inscrizioni, <lb></lb>
e memorie , che vi si trovano.</s><s id="id2781821"> A man de­<lb></lb>
stra avvi il ritratto del Brunellesco scolpi­<lb></lb>
to in marmo dal Buggiano suo scolare con <lb></lb>
l&#039; appresso Inscrizione composta da Carlo <lb></lb>
Marzuppini Aretino.</s></p>
<p id="id2758591" type="main"><s id="id2854091"><emph type="italics">D. S. <lb></lb>
Quantum Philippus Architectus arte dae­<lb></lb>
dalea valuerit cum huius celeberrimi Templi <lb></lb>
mira testudo, Tum plures machinae divino <lb></lb>
ingenio ab eo adinuenctae documento esse pos­<lb></lb>
sunt Quapropter ob eximias sui animi dotes <lb></lb>
singularesque virtutes xv.</emph></s><s id="id2759827"> <emph type="italics">Kal.</emph></s><s id="id2759833"> <emph type="italics">Maias anno <lb></lb>
1444. eius B. M. corpus in hac humo supposita <lb></lb>
grata Patria seppelliri iussit.</emph></s></p>
<p id="id2783913" type="main"><s id="id2783916">Ne segue il ritratto di Giotto restaura­<lb></lb>
tore della Pittura, e Architetto del gran <lb></lb>
Campanile, scolpito da Benedetto da Ma­<lb></lb>
iano coi seguenti versi di Agnolo Poliziano <lb></lb>
<arrow.to.target n="a12"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(14)"></pb>

<emph type="italics">Ille ego sum per quem pictura extinta revixit <lb></lb>
Cui quam recta manus tam fuit &amp; facilis <lb></lb>
Naturae deerat nostrae quod defuit arti <lb></lb>
Plus licuit nulli pingere, nec melius.</emph></s></p>
<p id="id2792729" type="foot"><s id="id2806921"><foot.target id="a12"></foot.target>Illa</s></p>

<p id="id2806928" type="main"><s id="id2792889"><emph type="italics">Miraris turrem egregiam sacro aere sonantem <lb></lb>
Haec quoque de modulo crevit ad astra meo. <lb></lb>
Denique sum lottus quid opus fuit illa referre. <lb></lb>
Hoc nomen longi carminis instar erit. <lb></lb>
Obiit an. MCCCCXXXVI.</emph></s><s id="id409435"> <emph type="italics">Cives pos. <lb></lb>
B. M. MCCCCLXXXX.</emph></s></p>
<p id="id2783938" type="main"><s id="id2783941">Succedono altre memorie d&#039; uomini illu­<lb></lb>
stri, come di Antonio dell&#039; Orso Vescovo <lb></lb>
Fiorentino in un&#039; arca elevata da terra , con <lb></lb>
la statua di marmo sopra di essa, di Pier <lb></lb>
Farnese Capitano de&#039; Fiorentini, e di Fr. Lui­<lb></lb>
gi Marsilj eminente Teologo del Cardinal <lb></lb>
Pietro Corsini , con il seguente Epigrafe.</s></p>
<p id="id2750758" type="main"><s id="id2786130"><emph type="italics">Florentina Civitas ob singularem eloquentiam, <lb></lb>
&amp; doctrinam Clarissimi Viri Magistri Luisii <lb></lb>
de Marsiliis publico sumptu <lb></lb>
faciendum statuit.</emph></s></p>
<p id="id2754974" type="main"><s id="id2754977">Dopo questo vi è di mano di Lorenzo di <lb></lb>
Bicci ( che fu il primo che dipingesse in <lb></lb>
questo Tempio avendo effigiati i Santi delle <lb></lb>
Cappelle ) il Deposito del sopraddetto Ve­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a13"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(15)"></pb>

scovo di Firenze, poi Cardinale Pietro Cor­<lb></lb>
sini , con il seguente Epitaffio in terra alla <lb></lb>
dirittura delle colonne.</s></p>
<p id="id2756059" type="foot"><s id="id2751127"><foot.target id="a13"></foot.target>sco-</s></p>

<p id="id2751134" type="main"><s id="id2750987"><emph type="italics">Petro Corsinio Florentiae Episcopo &amp; Card. <lb></lb>
Ampliss. ob Familiae nobilitatem, &amp; eximias <lb></lb>
animi sui dotes haec urbs opt. de se merito <lb></lb>
sepulcrum hoc. p. c.</emph></s></p>
<p id="id2783109" type="main"><s id="id2783112">Ne segue poi l&#039; effigie del gran Marsilio Fi­<lb></lb>
cino rinnovatore della Filosofia di Platone <lb></lb>
scolpita in marmo da Andrea Ferrucci di <lb></lb>
Fiesole colla seguente Inserizione</s></p>
<p id="id2781880" type="main"><s id="id2781883"><emph type="italics">En Hospes.</emph></s><s id="id2792335"> <emph type="italics">Hic est Marsilius Sophie Pater <lb></lb>
Platonicum qui dogma culpa temporum <lb></lb>
Situ obrutum illustrans &amp; Atticum decus <lb></lb>
Servans Latio dedit .</emph></s><s id="id2846779"> <emph type="italics">Fores primus sacras <lb></lb>
Divinae aperiens mentis actus numine <lb></lb>
Vixit beatus ante Cosmi munere <lb></lb>
Laurique Medicis nunc revixit publico <lb></lb>
S. P. Q. F. An. MDXXI.</emph></s></p>
<p id="id2787069" type="main"><s id="id2787071">A mano sinistra entrando in Chiesa vedesi <lb></lb>
il Ritratto di Antonio Squarcialupi scolpito <lb></lb>
da Benedetto da Majano, con l&#039;appresso <lb></lb>
Iscrizione composta dal Magnifico Lorenzo <lb></lb>
de&#039; Medici.</s></p>
<p id="id2784060" type="foot"><s id="id2785137">Mul-</s></p>

<pb pagenum="(16)"></pb><p id="id2785144" type="main"><s id="id2785147"> <lb></lb>
<emph type="italics">Multum profecto debet Musica <lb></lb>
Antonio Squarcialupio Organistae.</emph></s><s id="id2792358"> <emph type="italics">Is enim <lb></lb>
Ita arti gratiam coniunxit, Ut quartam <lb></lb>
Sibi viderentur charites Musicam ascivisse <lb></lb>
Sororem I.</emph></s></p>
<p id="id2783898" type="main"><s id="id2783902"><emph type="italics">Florentina Civitas grati animi efficium <lb></lb>
Rata eius memoriam propagare <lb></lb>
Cuius manus saepe Mortales <lb></lb>
In dulcem admirationem <lb></lb>
Adduxerat Civi suo <lb></lb>
Monumentum posuit.</emph></s></p>
<p id="id2756459" type="main"><s id="id2756462">Dipoi altro deposito elevato da terra , essen­<lb></lb>
do varie le opinioni di chi sia.</s><s id="id2756469"> Sopra la <lb></lb>
Porta vedesi quello di Don Pietro di To­<lb></lb>
ledo Vice Re di Napoli, e dipoi nella pa­<lb></lb>
rete sono dipinte due figure rappresentanti <lb></lb>
Niccolò da Tolentino , che è di Andrea del <lb></lb>
Castagno , e Giovanni Acuto, opera di Paolo <lb></lb>
Uccello.</s><s id="id2783523"> Merita osservazione un quadro <lb></lb>
antico dell&#039; Orcagna, in cui è dipinto il <lb></lb>
Poeta Dante, quivi esposto per Decreto <lb></lb>
della Repubblica Fiorentina , quale è l&#039; uni­<lb></lb>
ca memoria pubblica, che ci sia di questo <lb></lb>
gran Maestro della Toscana Poesia, sotto <lb></lb>
il qual ritratto vi si leggono gli appresso <lb></lb>
versi composti da Coluccio Salutati.</s></p>
<p id="id2797782" type="foot"><s id="id2790555">Qui</s></p>

<pb pagenum="(17)"></pb><p id="id2790561" type="main"><s id="id2790564"> <lb></lb>
<emph type="italics">Qui Coelum cecinit, mediumq imumq.</emph></s><s id="id2763064"> <emph type="italics">Tribunal <lb></lb>
Lustravitque animo cunta Poeta suo <lb></lb>
Doctus adest Dantes sna quem Florentia saepe <lb></lb>
Sensit Consiliis ac pietate patre <lb></lb>
Nil potuit tanto mors salva nocere Poetae <lb></lb>
Quem vivum virtus carmen imago facit.</emph></s></p>
<p id="id2783534" type="main"><s id="id2783537">E&#039; questa Chiesa divisa in tre Navate, alle <lb></lb>
quali corrispondono tre Tribune di forma <lb></lb>
ottagona , e in ciascuna d&#039;esse sono cinque <lb></lb>
Cappelle .</s><s id="id2787583"> Nella Tribuna di mezzo si osserva­<lb></lb>
no nelle quattro Cappelle laterali i quattro <lb></lb>
Evangelisti di mano di Donatello accennati <lb></lb>
dì sopra , e nella Cappella di mezzo il Ce­<lb></lb>
nacolo, di Gio.</s><s id="id2783868"> Balducci, e gli altri due <lb></lb>
quadri laterali di Benardino Poccetti che in <lb></lb>
quello a man dritta sono i Discepoli di <lb></lb>
Emaus , e nell&#039; altro a sinistra Gesù Cristo <lb></lb>
che manda i suoi Apostoli a predicare . <lb></lb>
Questa Cappella modernamente adornata <lb></lb>
di Balaustri, e dell&#039; Altare di marmi di va­<lb></lb>
rj colori , è dedicata a S. Zanobi Vescovo <lb></lb>
Fiorentino, le di cui Ceneri si conservano <lb></lb>
sotto l&#039; Altare nella bellissima Cassa di <lb></lb>
bronzo, che può osservarsi da tutte le par­<lb></lb>
ti, mirabilmente lavorata da Lorenzo Ghi­<lb></lb>
berti.</s><s id="id2792433"> Passando all&#039;altra Tribuna detta <lb></lb>
della S. Croce, si osserverà prima la Porta <lb></lb>
<arrow.to.target n="a14"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(18)"></pb>

della Sagrestia di bronzo opera di Luca <lb></lb>
della Robbia, che disgustato d&#039;aver guada­<lb></lb>
gnato poco si diede a fare i lavori tanto <lb></lb>
accreditati di terra invetriata; e dentro la <lb></lb>
medesima Sagrestia i Putti, che l&#039;ador­<lb></lb>
nano con varj festoni di mano di Dona­<lb></lb>
tello, e l&#039;arco piano fatto di Pietre com­<lb></lb>
messe , opera singolare, e prodigio dell&#039; Ar­<lb></lb>
chitettura.</s><s id="id409801"> In detta Tribuna oltre l&#039; Altare <lb></lb>
della S. Croce ove in un ricchissimo Reli­<lb></lb>
quiario un gran pezzo di essa, con altre <lb></lb>
insigni reliquie conservansi, si vedono alle <lb></lb>
pareti laterali due quadri che in uno di <lb></lb>
mano di Federigo Zuccheri vi è espressa <lb></lb>
l&#039; Annunziazione, e nell&#039; altro l&#039;adorazione <lb></lb>
de&#039; Magi d&#039; Autore ignoto.</s><s id="id2854080"> Può osservarsi <lb></lb>
l&#039; Immagine di S. Giuseppe nella Cappella <lb></lb>
ad Esso dedicata di mano di Lorenzo di <lb></lb>
Credi, e i due Quadri laterali che l&#039;ador­<lb></lb>
nano, dei quali il Transito è di Mauro So­<lb></lb>
derini, e lo Sposalizio di Giovanni Fer­<lb></lb>
retti.</s><s id="id2787633"> Nel pavimento di questa Tribuna <lb></lb>
sotto a un&#039; assito di legno vi è un tondo di <lb></lb>
marmo, sul quale nel solstizio di Giugno <lb></lb>
passando il sole per un&#039; anello fermato nella <lb></lb>
lanterna della Cupola si conosce il punto <lb></lb>
della maggiore altezza dì questo Pianeta. <lb></lb>
invenzione trovata dal celehre Maestro <lb></lb>
<arrow.to.target n="a15"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(19)"></pb>

Paolo del Pozzo Toscanelli Fiorentino che <lb></lb>
morì nel 1482 , ed essendo la Lanterna <lb></lb>
della Cupola stata terminata nel 1465. si <lb></lb>
conosce esservi stati posti questì segni con­<lb></lb>
temporaneamente, o poco dopo la sua ter­<lb></lb>
minazione, venendo ad essere così una Me­<lb></lb>
ridiana delle prime, e più antiche dell&#039; Eu­<lb></lb>
ropa; che dipoi nel 1755 dal Mattematico <lb></lb>
P. Leonardo Ximenes allora Gesuita fu ti­<lb></lb>
rata una Meridiana in un regolone di me­<lb></lb>
tallo che resta sotto al detto assito, per <lb></lb>
servire alle suddette osservazioni solstizia­<lb></lb>
lì, che si seguitano a farsi da altre perso­<lb></lb>
ne erudite regolarmente ogni anno alcuni <lb></lb>
giorni prima, e dopo il sopraddetto solsti­<lb></lb>
zio.</s><s id="id2814622"> Leggesi nella muraglia la seguente <lb></lb>
memoria</s></p>
<p id="id2814628" type="foot"><s id="id2814632"><foot.target id="a14"></foot.target>B de la</s></p>

<p id="id2783279" type="foot"><s id="id2783282"><foot.target id="a15"></foot.target>Pao-</s></p>

<p id="id2762001" type="main"><s id="id2762004"><emph type="italics">Auspiciis Francisci Romanorum Imperatoris, <lb></lb>
ac Magni Etruriae Ducis.</emph></s><s id="id2762013"> <emph type="italics">Ad veterem Tem­<lb></lb>
pli huius Gnomonem a Paullo Tuscanellio <lb></lb>
medio circiter saeculo XV. constitutum, ineun­<lb></lb>
te vero XVI. amplificatum, Leonardus Xi­<lb></lb>
menius Soc. I. novas observationes instituit. <lb></lb>
Probata laminae aeneae , pro centro positae , <lb></lb>
ac loci totjus hac in re stabilitate , ejus Gno­<lb></lb>
monis altitudo , demissa catena , accurate ex­<lb></lb>
plorata est, evalitque pedum Parisiensium</emph> <lb></lb>
. . . . . . . . 277. pol: 4. lin: 9., 68. <emph type="italics">La-</emph> <lb></lb>
<arrow.to.target n="a16"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(20)"></pb>

<emph type="italics">tus herizontale a verticali linea ad centrum <lb></lb>
Solstitialts marmoris, Solarem imaginem ri­<lb></lb>
die Idus Iunit MDX. complexi, inventum fuit <lb></lb>
pedum</emph> . . . . . . . 102 pol: 6 lin: 5, 10. <lb></lb>
<emph type="italics">Idem lotus, ad speciei solaris centrum, X. K AL. <lb></lb>
Iulii MDCCLV , prioris longitudinem excessit</emph> <lb></lb>
. . . . . . . . . . pol: 1. lin: 3, 82; <emph type="italics">Unde, <lb></lb>
annis CCXLV elapsis, Eclipticae obliquitas <lb></lb>
minor deprehenditur minuto uno, Secundis sex­<lb></lb>
decim proxime Quum tamen antiqnus Gno­<lb></lb>
mon in Occasum M.</emph> 56 S. 41 <emph type="italics">aberraret, No­<lb></lb>
vus, eodem Centro, eademque, intra Pari­<lb></lb>
siensem lineam , altitudine, in vero Meridia­<lb></lb>
ni Circuli plano constructus est; Meridiana <lb></lb>
linea in regula metallica insculpta Punctum <lb></lb>
perpendiculi in aere consignatum, Quod, rei <lb></lb>
necessitate, infra Meridtanae Libellam con­<lb></lb>
stitit</emph> pol: 1. lin: 10, 78. <emph type="italics">Quem Gnomonem <lb></lb>
toto terrarum Orbe Maximam.</emph></s><s id="id2787510"> <emph type="italics">Ad exiguas <lb></lb>
Eclipticae variationes in posterum dignoscen­<lb></lb>
das, Ad anni mensuram, Paschatisque Diem <lb></lb>
subtilius determinandum, Ad certos denique <lb></lb>
Planetarum, Siderumque motus peculiari ra­<lb></lb>
tione definiendos, Magnus Imperator, Sacra­<lb></lb>
rum rerum, Bonarumque Artium studiosis­<lb></lb>
simus, Etruscis suis dedit Anno a Ch. N. <lb></lb>
MDCCLVI.</emph></s></p>
<p id="id2790547" type="foot"><s id="id2790551"><foot.target id="a16"></foot.target>B 2 <emph type="italics">tus</emph></s></p>

<p id="id2761702" type="foot"><s id="id2761705">Nella</s></p>

<pb pagenum="(21)"></pb><p id="id2784603" type="main"><s id="id2784606"> <lb></lb>
Nella Tribuna opposta di S: Antonio Aba­<lb></lb>
te vi è un&#039; Armadio con una insigne Reli­<lb></lb>
quia del inedesimo ed altre di vari Santi. <lb></lb>
Nelle pareti di questa Cappella vi sono due <lb></lb>
Quadri che uno rappresentante la Nascita <lb></lb>
di Gesú di Gregorio Pagani, e l&#039;altro la <lb></lb>
Visitazione di Maria a S. Elisabetta di Ba­<lb></lb>
tista Naldini, Le pitture dei Santi che si <lb></lb>
vedono nelle Cappelle delle Tribune sotto <lb></lb>
le finestre sono di Lorenzo di Bicci, di cui <lb></lb>
erano pute i dodici Apostoli dipinti nelle <lb></lb>
Navate, dei quali uno solo ora se ne vede <lb></lb>
accanto al Ritratto di Giotto appiè della <lb></lb>
Chiesa.</s><s id="id2785838"> Tra le due Tribune di S. Zanobi, <lb></lb>
e di S. Antonio vi è la Sagrestia dei Ca­<lb></lb>
nonici, sopra la quale sono di Luca della <lb></lb>
Robbia gl&#039;adornamenti del Ballatojo, dell&#039; <lb></lb>
organo sopra di essa , e le figure di Terra <lb></lb>
verniciata sopra le porte di ambedue le Sa­<lb></lb>
grestie esprimenti la Resurrezione, e Ascen­<lb></lb>
sione del Signore, nelle pareti delle quali <lb></lb>
si leggono le appiè quattro Inscrizioni che <lb></lb>
le due accanto a quella dei Canonici una <lb></lb>
contiene la traslazione del Corpo di S Za­<lb></lb>
nobi, e l&#039; altra la memoria della fondazio­<lb></lb>
ne di questa Metropoli <lb></lb>
<arrow.to.target n="a17"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(22)"></pb>

<emph type="italics">Cum Divi Zenobii Corpus in S. Laurentii <lb></lb>
aede conditum esset: atque ob admiranda ip­<lb></lb>
sjus opera majori in dies frequentia celebra­<lb></lb>
retur, Andreas qui proxime Zenobio in Epi­<lb></lb>
scopatu successerat, eum honorem isti potissi­<lb></lb>
mum, cui praefuerat Ecclesiae deberi arbitra­<lb></lb>
tus, convocatis ex vicinis Urbibus Episcopis, <lb></lb>
Civitate gestiente, &amp; insigne aridae arboris <lb></lb>
in area revirescentis, floresque fundentis, mi­<lb></lb>
raculum obstupescente, in hanc longe quam nunc <lb></lb>
est humiliorem Basilicam illustri pompa tran­<lb></lb>
stulit.</emph></s><s id="id2783431"> <emph type="italics">VII.</emph></s><s id="id2783438"> <emph type="italics">Kal.</emph></s><s id="id2811634"> <emph type="italics">Febr. CCCCIX.</emph></s></p>
<p id="id2811642" type="foot"><s id="id2811645"><foot.target id="a17"></foot.target><emph type="italics">Cum</emph></s></p>

<p id="id2785324" type="main"><s id="id2785327"><emph type="italics">Anno a Christi ortu MCCIIC.</emph></s></p>
<p id="id2791109" type="main"><s id="id2791112"><emph type="italics">Florentini magnis divitiis partis, &amp; rebus <lb></lb>
Domi, forisque commode constitutis, sum ur­<lb></lb>
bem moenibus auxissent, pulcherrimisque ædi­<lb></lb>
ficiis publice decorassent :. ut rem divinam <lb></lb>
quoque optime ordinarent &amp; posteris insignis <lb></lb>
magnificentiae, &amp; religionis suae exemplum <lb></lb>
proderent ; Hoc augustissimum Templum in <lb></lb>
Dei honorem, ejusq. matris semper Virginis <lb></lb>
Mariae instituerunt.</emph></s><s id="id2787806"> <emph type="italics">Et Pontificio Legato Car­<lb></lb>
dinale praesente primumque lapidem ponente, <lb></lb>
summa cum omnium laetitia, ac devotione in­<lb></lb>
coarunt VI.</emph></s><s id="id2763073"> <emph type="italics">Idus Septembris.</emph></s></p>
<p id="id2763081" type="foot"><s id="id2763085">Le</s></p>

<pb pagenum="(23)"></pb><p id="id2758564" type="main"><s id="id2758567"> <lb></lb>
Le altre due accanto alla Sagrestia comu­<lb></lb>
ne contengono le memorie della consacra­<lb></lb>
zione di questa Chiesa fatta da Eugenio IV., <lb></lb>
e quella del Concilio Fiorentino celebrato <lb></lb>
da detto Pontefice, distese da Angiolo Po­<lb></lb>
liziano.</s></p>
<p id="id2791311" type="main"><s id="id2791315"><emph type="italics">Obinsignem magnificentiam Civitatis &amp; Tem­<lb></lb>
pli Eugenius P P. IV. omni Solemnitate adhibita <lb></lb>
dedicavit Die XXV.</emph></s><s id="id2757642"> <emph type="italics">Martii MCCCCXXXVI. <lb></lb>
cujus dedicationis gratia Pons Ligneus Insi­<lb></lb>
gni Magnificentia, &amp; ornatu factus est ab Es­<lb></lb>
clesia S. Marie Novelle ubi Papa inhabitabat <lb></lb>
usque ad hanc Ecclesiam.</emph></s><s id="id2799491"> <emph type="italics">Per quem veniens <lb></lb>
Pontifex cum Cardinalibus &amp; Episcopis cete­<lb></lb>
risq.</emph></s><s id="id2767270"> <emph type="italics">Proceribus Pontificali habitu ad dedisan­<lb></lb>
dum accessit.</emph></s><s id="id2767281"> <emph type="italics">Tanta enim multitudo ad spe­<lb></lb>
ctandum convenerat at pre nimia tarba vias <lb></lb>
obsidente nisi per pontem commode transire <lb></lb>
Pontifex non potuisset.</emph></s></p>
<p id="id409614" type="main"><s id="id2791817"><emph type="italics">Ad perpetuam rei memoriam</emph></s></p>
<p id="id2791824" type="main"><s id="id2791827"><emph type="italics">Generali Concilio Florentie celebrato post lon­<lb></lb>
gas disputationes unio Grecorum facta est in hac <lb></lb>
ipsa Ecclesia die VI.</emph></s><s id="id2792660"> <emph type="italics">Iulii MCCCCXXXIX. <lb></lb>
presidente eidem Concilio Eugenio Papa cum <lb></lb>
Latinis Episcopis &amp; Prelatis, &amp; Imperatore</emph> <lb></lb>
<arrow.to.target n="a18"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(24)"></pb>

<emph type="italics">Costantinopolitano cum Episcopis &amp; Prelatis &amp;  <lb></lb>
Proceribus Grecorum in copioso numero.</emph></s><s id="id2780809"> <emph type="italics">Sublati­<lb></lb>
sque erroribus in unam candemque rectam fi­<lb></lb>
dem quam Romana tenet Ecclesia consenserunt.</emph></s></p>
<p id="id2785338" type="foot"><s id="id2785342"><foot.target id="a18"></foot.target><emph type="italics">Co-</emph></s></p>

<p id="id2785352" type="main"><s id="id2768625">S&#039;inalza sopra le Tribune la grandiosa Cu­<lb></lb>
pola, per di dentro tutta dipinta da Fede­<lb></lb>
rigo Zuccheri, e da Giorgio Vasasi.</s><s id="id2768636"> Corri­<lb></lb>
sponde per di sotto il Coro, disegno di Fi­<lb></lb>
lippo Brunellesco, ed eseguito da Giuliano <lb></lb>
di Baccio d&#039; Agnolo, della medesima forma <lb></lb>
d&#039; ordine lonico, e di marmi di varj colo­<lb></lb>
ri.</s><s id="id2792716"> Resta questo Coronato da un bellissimo <lb></lb>
fregio, sostenuto da più colonne, l&#039; imba­<lb></lb>
samento delle quali è arricchito di bassi­<lb></lb>
rilievi, parte de&#039; quali sono di Baccio Ban­<lb></lb>
dinelli, e parte di Giovanni dell&#039;Opera. <lb></lb>
In testa del medesimo Coro si vede un Cro­<lb></lb>
cifisso di mano di Benedetto da Majano, <lb></lb>
Scultore antico, e valente.</s><s id="id2781774"> Posano sopra <lb></lb>
l&#039; Altare tre grandi Statue di marmo, scol­<lb></lb>
pire da Baccio Bandinelli, rappresentanti <lb></lb>
Iddio Padre in atto di sedere ed a&#039;suoi Pie­<lb></lb>
di il Cristo morto sostenuto da un Angio­<lb></lb>
lo.</s><s id="id2766013"> Dietro a questo Altare vedesi una Pietà <lb></lb>
di mano del Buonarroti, che sebbene non <lb></lb>
condotta a fine mostra l&#039;eccellenza del <lb></lb>
Professore.</s><s id="id2766026"> Questo stimabilissimo gruppo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a19"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(25)"></pb>

ci fu collocato per ordine di Cosimo III. <lb></lb>
in luogo di due bellissime Statue di mar­<lb></lb>
mo rappresentanti Adamo, ed Eva, di ma­<lb></lb>
no di Baccio Bandinelli, che le fece traspor­<lb></lb>
tare nel Salone del Palazzo Vecchio, ove <lb></lb>
si ammirano tra tante altre opere che vi <lb></lb>
sono, de&#039; più insigni Scultori.</s><s id="id2805687"> Gl&#039; Altari <lb></lb>
della Croce, e di S. Antonio adornati con <lb></lb>
Tabernacoli, e colonne di marmo, come <lb></lb>
pure i gradi di marmo di tutti gli Altari <lb></lb>
delle Tribune, i sedili di noce del Coro; e <lb></lb>
l&#039; adornamento dell&#039; Organo sopra la Sagre­<lb></lb>
stia comune furono fatti a spese del passato <lb></lb>
zelantissimo Arcivescovo Francesco Gae­<lb></lb>
tano Incontri.</s><s id="id2828567"> Ne&#039; pilastri delle Tribane, <lb></lb>
come ancora nelle mura delle Navate si ve­<lb></lb>
dono alcune Nicchie di marmo misto, fatte <lb></lb>
col disegno di Bartolommeo Ammannati, <lb></lb>
ove sono gli Apostoli scolpiti in marmo da <lb></lb>
maestri eccellenti, cioè: S. Iacopo da Ia­<lb></lb>
copo Tatti Fiorentino, detto il Sansovino; <lb></lb>
il S. Matteo da Vincenzio Rossi; il S. An­<lb></lb>
drea da Andrea Ferrucci; il S. Tommaso, <lb></lb>
da Vincenzio Rossi; il S. Pietro dal Bandi­<lb></lb>
nelli; il S. Gio.</s><s id="id2770880"> Evangelista da Benedetto <lb></lb>
da Rovezzano; il S. Iacopo Minore, e il <lb></lb>
S. Filippoda Giovanni dell&#039; Opera.</s><s id="id2770889"> Ha que­<lb></lb>
sta Basilica molte altre opere degne di sti­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a20"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(26)"></pb>

ma, le quali potrà il Forestiero da se me­<lb></lb>
desimo osservare.</s><s id="id2759067"> Quivi non si vedranno <lb></lb>
in gran copia gli abbellimenti interiori, <lb></lb>
che a&#039;nostri tempi si costumano, ma si scor­<lb></lb>
gerà nondimeno un bel composto, ed una <lb></lb>
maestosa bellezza, che senz&#039; altro ornamen­<lb></lb>
to l&#039;occhio sommamente diletta.</s><s id="id2792922"> Oltre il <lb></lb>
materiale, degna si è questa Chiesa disom­<lb></lb>
ma venerazione per le Reliquie di tanti <lb></lb>
Santi, che vi si adorano.</s><s id="id2759915"> Tra quelle ci sono <lb></lb>
una parte della S. Croce, un Chiodo, ed <lb></lb>
una Spina della Corona di nostro Signore, <lb></lb>
riposte in un Reliquario d&#039; oro massiccio <lb></lb>
tuttolavorato, ed intarsiato di perle, gioie, <lb></lb>
e pietre preziosissime.</s><s id="id2803154"> Evvi il Corpo di <lb></lb>
S. Zanobi Vescovo Fiorentino, e di molti <lb></lb>
altri suoi succcessori, e discepoli; di S. Po­<lb></lb>
dio, di S. Stefano IX Pontefice, e de&#039; Santi <lb></lb>
Martiri Abdon, e Sennen.</s><s id="id2788876"> Evvi inoltre un <lb></lb>
Pollice di S, Gio.</s><s id="id2788881"> Batista, con porzione delle <lb></lb>
sue Ceneri; una parte di Braccio di S An­<lb></lb>
drea Apostolo, e moltissime altre descritte <lb></lb>
già dall&#039; Arcidiacono Cosimo Minerbetti (1). <lb></lb>
Quarantadue Canonici, e fra questi, cin­<lb></lb>
que Dignità, sessanta e più Cappellani, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a21"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2777598" type="foot"><s id="id2813591"><foot.target id="a19"></foot.target>ci</s></p>

<p id="id2813598" type="foot"><s id="id2813601"><foot.target id="a20"></foot.target>ma,</s></p>

<p id="id2813608" type="foot"><s id="id2853800"><foot.target id="a21"></foot.target>cen-</s></p>

<p id="id2853807" type="main"><s id="id2853810">(1) Questa descrizione fu stampata nel 1615., e <lb></lb>
di nuovo con aggiunte di Francesco Cionasci <lb></lb>
del 1685. in 4. <lb></lb>

<pb pagenum="(27)"></pb>

cento Cherici Eugeniani, e nelle feste, e <lb></lb>
solennità accrescono il numero circa ses­<lb></lb>
santa altri Cherici del Seminario Fioren­<lb></lb>
tino, celebrano gli Uſizj Divini con molto <lb></lb>
decoro, e splendore.</s><s id="id2762686"> Questa Chiesa s&#039; è re­<lb></lb>
sa celebre per molti avvenimenti quivi <lb></lb>
accaduti ne&#039;secoli trapassati.</s><s id="id2762695"> Fra questi è <lb></lb>
da rammentarsi che Carlo Ottavo vi sta­<lb></lb>
bilì la concordia co&#039; Fiorentini : che due <lb></lb>
Sommi Pontefici Martino V. ed Eugenio IV. <lb></lb>
solennemente vi celebrarono.</s><s id="id2770382"> Che Pio II. <lb></lb>
e Leone X. v&#039; assisterono più volte alle sa­<lb></lb>
cre funzioni; ma più di ogn&#039; altro, che quivi <lb></lb>
si celebrò l&#039; anno 1439. il Concilio Fioren­<lb></lb>
tino, coll&#039; intervento del mentovato Euge­<lb></lb>
nio IV. dell&#039; Imperador Paleologo, del Pa­<lb></lb>
triarca di Costantinopoli, e di tanti Pri­<lb></lb>
mati della Grecia per l&#039; unione stabilita vi <lb></lb>
della Chiesa Greca colla Latina.</s><s id="id2783969"> Per que­<lb></lb>
ste, ed altre cagioni questa Chiesa gode <lb></lb>
molte prerogative, tra le quali i Cherici, <lb></lb>
dopo il servizio di nove anni prestato alla <lb></lb>
medesima, per Bolla di Eugenio IV. e per <lb></lb>
conferma di detta Bolla fatta da S. Pio V. <lb></lb>
dopo il Concilio di Trento, vengono pro­<lb></lb>
mossi al Sacerdozio, benchè non siano prov­<lb></lb>
veduti di alcun benefizio, nel qual tempo <lb></lb>
da dotti Maestti vengono instruiti, essen­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a22"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(28)"></pb>

do usciti da questa Scuola in tutti i tempi <lb></lb>
ottimi, e degni Sacerdoti.</s><s id="id2750879"> Questa scuola <lb></lb>
che esisteva dirimpetto al Cimitero della <lb></lb>
Misericordia fu trasferita nelle stanze dell&#039; <lb></lb>
antico studio Fiorentino quivi vicino leg­<lb></lb>
gendovisi sopra la porta la seguente in­<lb></lb>
scrizione,</s></p>
<p id="id2803649" type="foot"><s id="id2803652"><foot.target id="a22"></foot.target>do</s></p>

<p id="id2803659" type="main"><s id="id2803662"><emph type="italics">Ad veteres studii Florentini <lb></lb>
Aedes Eugenianum Collegium translatum <lb></lb>
Anno Domini MDCCLXXXIV</emph></s></p>
<p id="id2792253" type="main"><s id="id2792256">In ultimo è da sapersi, che nelle due Cap­<lb></lb>
pelle, che sono dai lati della porta princi­<lb></lb>
pale si conservano in gran venerazione due <lb></lb>
antichissime Immagini, una della SS.</s><s id="id2805494"> Tri­<lb></lb>
nità, e l&#039; altra di Maria Vergine, che è in <lb></lb>
un tabernacolo, e che si venerava nell&#039; an­<lb></lb>
tica Chiesa di S. Reparata : la qual Santa <lb></lb>
vi è dipinta tra le altre, nel quadro, che <lb></lb>
contorna il detto tabernacolo di mano di <lb></lb>
Francesco Poppi, il quale dipinse S An­<lb></lb>
tonio nella Colonna presso la Pila dell&#039; Ac­<lb></lb>
qua Santa.</s><s id="id2788596"> Il Mosaico sopra la porta è di <lb></lb>
Gaddo Gaddi .</s><s id="id2785357"> Le sei statue, che sono sulla <lb></lb>
base atiorno la Chiesa, sono i modelli di <lb></lb>
eccellenti Scultori, cioè S Miniato, e S An­<lb></lb>
tonino Arcivescovo, sono di Batista Lo­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a23"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(29)"></pb>

renzi, S Zanobi, e S. Podio del Francavil­<lb></lb>
la, S Andrea Corsini d&#039; Antonio d&#039; Anni­<lb></lb>
bale, e di Giovanni Caccini è il S. Gio. <lb></lb>
Gualberto.</s><s id="id2774489"> Sopra la porta laterale dalla <lb></lb>
parte del Campanile vi è il Martirio di <lb></lb>
S Reparata di mano del Passignano, e so­<lb></lb>
pra l&#039; altra dalla parte opposta fu rappre­<lb></lb>
sentato l Concilio Fiorentino dal Cav.</s><s id="id2782974"> Gio. <lb></lb>
Battista Paggi.</s><s id="id2782979"> Uscendo di Chiesa trovasi <lb></lb>
appresso il</s></p>
<p id="id2778249" type="foot"><s id="id2778253"><foot.target id="a23"></foot.target>ren-</s></p>

<p id="id2778260" type="main"><s id="id2778263">CAMPANILE di forma quadrata, la cui cir­<lb></lb>
conferenza è cento braccia, l&#039; altezza cen­<lb></lb>
toquarantaquattro.</s><s id="id409449"> Fu messa la prima pie­<lb></lb>
tra il 18 Luglio del 1334. e benedetta dal Ve­<lb></lb>
scovo Francesco Salvestri E` in isola da ogni <lb></lb>
parte fino da&#039;fondamenti, staccato dalla me­<lb></lb>
desima braccia 10 ed è incrostato tutto di <lb></lb>
marmi di diversi colori, con bel disegno di­<lb></lb>
stinti; essendo questa una delle torri più cele­<lb></lb>
bri dell&#039; Italia.</s><s id="id2785301"> In quattro nicchie da ogni <lb></lb>
latoposano quattro Statue, delle quali quelle <lb></lb>
che riguardano la Piazza, e l&#039;altre due sopra <lb></lb>
la porta di esso sono di mano di Donatel­<lb></lb>
lo, e le due che pongono in mezzo le me­<lb></lb>
desime sono di Niccolò Aretino: le tre pic­<lb></lb>
cole figure che son sopra la Porta del Cam­<lb></lb>
panile, il disegno di essa, e tre Statue <lb></lb>
dalla parte della Misericordia rappresen­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a24"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(30)"></pb>

tanti quattro Profeti, i sette Pianeti, le <lb></lb>
sette Virtù, e le sette Opere della Miseri­<lb></lb>
cordia sono di Andrea Pisano, e la quarta <lb></lb>
Statua è di Giottino.</s><s id="id2742633"> Le 7. storiette che <lb></lb>
sono verso la Chiesa rappresentanti la <lb></lb>
Grammatica, la Filosofia, la Musica , l&#039; A­<lb></lb>
strologia, e la Geometria sono di Luca della <lb></lb>
Robbia, come pure le altre quattro Statue <lb></lb>
dalla parte della Chiesa si credono di detto <lb></lb>
Luca.</s><s id="id2792695"> Fu condotta questa gran Torre col <lb></lb>
disegno di Giotto ed è sì vaga, e sì mira­<lb></lb>
bile la sua struttura, che non si trova <lb></lb>
l&#039; eguale.</s><s id="id2760304"> In faccia e l&#039; esemplarissima.</s></p>
<p id="id2760308" type="foot"><s id="id2760311"><foot.target id="a24"></foot.target>tan-</s></p>

<p id="id2783379" type="main"><s id="id2783382">COMPAGNIA DELLA MISERICORDIA i Frarelli <lb></lb>
della quale portano agli Spedali con gran <lb></lb>
diligenza e carità gli ammalati sì di Città <lb></lb>
che di Campagna ; e accorrono con prema­<lb></lb>
rosa celerità ad ogni disgrazia, e morti <lb></lb>
istantanee.</s><s id="id2821393"> Dirimpetto alla Chiesa del Duo­<lb></lb>
mo è quella di</s></p>
<p id="id2821399" type="main"><s id="id2821402">SAN GIOVANNI antico Battistero, (1) e <lb></lb>
non già come alcuni hanno creduto con <lb></lb>
insussiscenti ragioni Tempio di Marte.</s><s id="id2821413"> Esso <lb></lb>
è di forma ottagona. ed in questa guisa <lb></lb>
in antico si fabbricavano i Templi per uso <lb></lb>
<arrow.to.target n="a25"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2752433" type="foot"><s id="id2752436"><foot.target id="a25"></foot.target>del</s></p>

<p id="id2751141" type="main"><s id="id2751144">(1) Di questo tempio si trova stampata una <lb></lb>
esatta descrizione del Canonico Antonio Lu­<lb></lb>
machi, <lb></lb>

<pb pagenum="(31)"></pb>

del Battesimo.</s><s id="id2751161"> Per di fuori è isolato, e fu <lb></lb>
incrostato di varj marmi nel 1293.</s><s id="id2758226"> Per tre <lb></lb>
Porte vi si ha l&#039; ingresso, tutte di bronzo, <lb></lb>
fatte sul disegno di Arnolfo di Lapo, e sono <lb></lb>
di sì maravigliosa bellezza, e con tal mae­<lb></lb>
stria lavorate, che Michelangiolo Buonar­<lb></lb>
roti soleva dire, discorrendo di quelle di Lo­<lb></lb>
renzo Ghiberti, che sarebbero state bene nol <lb></lb>
Paradiso, e sono quella che riguarda la Chie­<lb></lb>
sa del Duomo, e quella che è dirimpetto alla <lb></lb>
Colonna, ma la terza più antica dalla par­<lb></lb>
te del Bigallo fu fatta da Andrea Pisano <lb></lb>
col disegno di Giotto.</s><s id="id2759486"> Sono effigiate in esse <lb></lb>
alcune Storie del Testamento Vecchio e <lb></lb>
Nuovo, di bassorilievo, fatte con la mas­<lb></lb>
sima eccellenza specialmente quelle della <lb></lb>
Porta maggiore, che resta l&#039;occhio attonito <lb></lb>
per lo stupore.</s><s id="id2782430"> Sopra la Porta principale <lb></lb>
vi sono tre Statue di marmo, che due rap­<lb></lb>
presentano il Battesimo di Cristo, incomin­<lb></lb>
ciate dal Sansovino, e perfezionate da Vin­<lb></lb>
cenzio Danti, e una rappresenta un An­<lb></lb>
giolo scolpito dal vivente Ionocenzio Spi­<lb></lb>
nazzi messa sù nel 4.</s><s id="id2802707"> Settembre 1792, es­<lb></lb>
sendovi per l&#039;avanti un Angiolo fatto di <lb></lb>
materiali, e che avea molto sofferto.</s><s id="id2767192"> Sono <lb></lb>
parimente del suddetto Danti l&#039;altre sta­<lb></lb>
tue di bronzo, rappresentanti la Decol­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a26"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(32)"></pb>

lazione di S. Gio Battista, sopra la Por­<lb></lb>
ta, che è dirimpetto al Bigallo.</s><s id="id2768702"> Sopra <lb></lb>
quella verso la Colonna sono maraviglio­<lb></lb>
se le tre figure di bronzo, che rappresen­<lb></lb>
tano S. Gio.</s><s id="id2768716"> Battista , che disputa con un <lb></lb>
Fariseo, e con un Dottore della Legge <lb></lb>
antica, e sono di mano di Giovan France­<lb></lb>
sco Rustici.</s><s id="id2833527"> Le due Colonne di porfido po­<lb></lb>
ste avanti la porta principale furono do­<lb></lb>
nate da&#039;Pisani fino del 1117. tornati che <lb></lb>
furono dall&#039; acquisto dell&#039; Isole di Majorca, <lb></lb>
e Minorica per essere stati i Fiorentini alla <lb></lb>
guardia della loro Città: e le catene che <lb></lb>
pendono, con altre che si veggono alle <lb></lb>
Porte della Città, di S. Frediano, di S Pie­<lb></lb>
tro in Gattolino, e al Palazzo di Giusti­<lb></lb>
zia, sono un trofeo del valor Fiorentino <lb></lb>
quando conquistarono nel 1362. il Porto <lb></lb>
Pisano che con queste chiudevasi.</s><s id="id2814909"> Entran­<lb></lb>
do in Chiesa si vedono sedici grosse Colon­<lb></lb>
ne di bellissimo granito, con Capitelli, e <lb></lb>
Pilastri, sopra de&#039; quali ricorre un terraz­<lb></lb>
zino, che circonda quasi tutta la Chiesa, <lb></lb>
tramezzo alle quali vedonsi i 12.</s><s id="id2814929"> Apostoli, <lb></lb>
e allato alla Porta di mezzo la Legge di <lb></lb>
Natura, e la Legge Scritta, lavoro di Bar­<lb></lb>
tolommeo Ammannati, a riserva del S. Si­<lb></lb>
mone che essendo poch&#039; anni sono a caso <lb></lb>
<arrow.to.target n="a27"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(33)"></pb>

caduto, fu rifatto dal vivente Sig. Inno­<lb></lb>
cenzio Spinazzi.</s><s id="id2779004"> Sotto l&#039; Arco della Tribu­<lb></lb>
na, ove è situato l&#039; Altar Maggiore, fu <lb></lb>
nel 1732 alzata la Statua di marmo del <lb></lb>
S. Precursore, in atto d&#039;esser portato alla <lb></lb>
celeste Gloria, con più Angioli di marmo, <lb></lb>
opera tutta di Girolamo Ticciati cele­<lb></lb>
bre Scultore, e Architetto, di cui pure <lb></lb>
è lo spazioso Presbiterio eretto davanti il <lb></lb>
predetto Altar Maggiore, lavorato di finis­<lb></lb>
simi marmi, ed arricchito di medaglioni, <lb></lb>
e di bassirilievi.</s><s id="id2793676"> Nella Tribuna rimirasi <lb></lb>
la figura dell&#039; Agnello simboleggiato per <lb></lb>
il Salvatore, leggendovisi in lettere d&#039;oro. <lb></lb>
<emph type="italics">Hic Deus est Magnus mitis quem denotat Agnus</emph> <lb></lb>
Attorno il quale nel cerchio superiore vi <lb></lb>
è Moisè con i quattro Profeti Maggiori, e <lb></lb>
i tre Patriarchi, Abramo, Isacco, e Giacob­<lb></lb>
be con i nomi loro.</s><s id="id2793708"> Nella lunetta dalla <lb></lb>
parte dell&#039; Epistola vedesi Maria Vergine <lb></lb>
sedente col Figlio in braccio, e dall&#039; altra <lb></lb>
parte S. Gio.</s><s id="id2783190"> Batista.</s><s id="id2783192"> In mezzo all&#039; Arco <lb></lb>
superiore vi è un piccol busto di Maria, <lb></lb>
come pure nella parte inferiore altro busto <lb></lb>
simile in mezzo a dodici Profeti; nel se­<lb></lb>
condo arco inferiore vi è il S. Precursore <lb></lb>
in mezzo a S. Pietro, e S. Paolo sotto ai <lb></lb>
quali i quattro Evangelisti, e molti An­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a28"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(34)"></pb>

gioli.</s><s id="id2764074"> Nei peducci sonovi quattro figure <lb></lb>
in atto di sostenere il cerchio superiore <lb></lb>
essendovi sotto una cartella con i seguen­<lb></lb>
ti versi.</s></p>
<p id="id2820927" type="foot"><s id="id2820931"><foot.target id="a26"></foot.target>la-</s></p>

<p id="id2820938" type="foot"><s id="id2784618"><foot.target id="a27"></foot.target>ca</s></p>

<p id="id2784625" type="foot"><s id="id2784629"><foot.target id="a28"></foot.target>C gio-</s></p>

<p id="id2784636" type="main"><s id="id2784640"><emph type="italics">Anno Papa tibi nonus currebat Honori <lb></lb>
Ac Federice tuo quintus Monarca decori <lb></lb>
Viginti quinque Christi cum mille ducentis <lb></lb>
Tempora currebant per secula cuncta manentis <lb></lb>
Hoc opus incepit Lux Mai tunc duodena <lb></lb>
Quod Domini nostri conservet gratia plena <lb></lb>
Sancti Francisci Frater furt hoc operatus <lb></lb>
Iacobus in tali pre cunctis arte probatus</emph></s></p>
<p id="id2754124" type="main"><s id="id2754128">Dai quali versi si viene a sapere che fu <lb></lb>
principiato questolavoroa 12.</s><s id="id2754134"> Maggio 1225. <lb></lb>
da F. Iacopo da Torrita.</s></p>
<p id="id2754140" type="main"><s id="id2754144">Nell&#039; arco superiore vedesi il Salvatore <lb></lb>
in atto di giudicare l&#039; Universo.</s><s id="id2785390"> La detta <lb></lb>
Immagine è alta braccia 14 con molte <lb></lb>
figure attorno, e Angioli, circondata da <lb></lb>
un gran cerchio, e i Cieli di colore azzur­<lb></lb>
ro; sotto i piedi vi sono diversi Sepolcri <lb></lb>
con Cadaveri avente a destra i prescelti per <lb></lb>
il Paradiso, ed a sinistra i condannati all&#039; <lb></lb>
Inferno.</s><s id="id2796863"> Nei 5 ordini di quadri della cu­<lb></lb>
pola vi sono espressi a Mosaico, nel primo <lb></lb>
i fatti principali della vita di S. Gio Ba­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a29"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(35)"></pb>

tista; nel secondo i principali misteri della <lb></lb>
vita del Redentore : nel terzo la Storia di <lb></lb>
Giuseppe dell&#039; antico Testamento; nel quar­<lb></lb>
to si mirano le opere stupende dalla crea­<lb></lb>
zione del Mondo fino al Diluvio Universale. <lb></lb>
Nel quinto gli Angioli, gli Arcangioli ec. <lb></lb>
Nei fregi che circondano la Chiesa ve­<lb></lb>
donsi molte teste di Serafini alate.</s><s id="id2768033"> Nei para­<lb></lb>
petti del Loggiato sul primo cornicione vi <lb></lb>
sono diversi Patriarchi, e Profeti, con il <lb></lb>
loro nome, e motto.</s><s id="id2763038"> Sotto i Coretti rimi­<lb></lb>
ransi diversi Santi, e Sante, i 4.</s><s id="id2763044"> Evange­<lb></lb>
listi , come pure nell&#039; altro ordine si vedo­<lb></lb>
no molti SS.</s><s id="id2763053"> Padri, Vescovi, e Diaconi <lb></lb>
della Chiesa Greca e Latina, con i loro <lb></lb>
nomi.</s><s id="id2846862"> Oltre i varj ornamenti vi è il Bat­<lb></lb>
tistero molto vago, e di bellissimi marmi <lb></lb>
adorno, nella nicchia del quale vi è un <lb></lb>
S Gio.</s><s id="id2846875"> Batista di marmo fatto da Giusep­<lb></lb>
pe Piamontini valente Scultore.</s><s id="id2846882"> Ed è da <lb></lb>
notarsi, che un magnifico antico Battiste­<lb></lb>
ro era nel mezzo del Tempio, di forma <lb></lb>
ottagona, del quale n&#039; è rimasto il segno <lb></lb>
nel pavimento.</s><s id="id2789842"> Dirimpetto al detto Batti­<lb></lb>
stero vi è il sepolcro, ornato di varie Sta­<lb></lb>
tue, di Baldassar Coscia, già Papa sotto <lb></lb>
nome di Giovanni Vigesimoterzo, morto <lb></lb>
in Firenze l&#039; anno 1419. dopo aver renun­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a30"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(36)"></pb>

ziato il Pontificato nel Concilio di Costanza. <lb></lb>
L&#039;intaglio di questo Sepolcro è opera di <lb></lb>
Donatello, a riserva della Statua della Fe­<lb></lb>
de , che è di Michelozzo suo scolare, sotto <lb></lb>
il qual Deposito leggesi l&#039; appresso Inscri­<lb></lb>
zione.</s></p>
<p id="id2790066" type="foot"><s id="id2790070"><foot.target id="a29"></foot.target>ti-</s></p>

<p id="id2790077" type="foot"><s id="id2751422"><foot.target id="a30"></foot.target>C 2 zia-</s></p>

<p id="id2751428" type="main"><s id="id2751432"><emph type="italics">Ioañes quõdam Papa <lb></lb>
XXIII obiit Florentiae <lb></lb>
Año Dñi MCCCCXVIIII. XI. <lb></lb>
Kalendas Ianuarii</emph></s></p>
<p id="id2788003" type="main"><s id="id2788006">Parimente di Donatello è la Statua in le­<lb></lb>
gno di S. Maria Maddalena Penitente, in <lb></lb>
un bell&#039; Altare fatto modernamente.</s><s id="id2788017"> Due <lb></lb>
altri antichi Depositi di due Vescovi di <lb></lb>
Firenze sono in questo Battistero, cioè di <lb></lb>
Rinieri XVII.</s><s id="id2790980"> Vescovo, che è sotto la sta­<lb></lb>
tua di S. Andrea, e dall&#039; altra parte tra <lb></lb>
l&#039; Altar Maggiore e il Fonte, vi è l&#039; altro <lb></lb>
di Giovanni da Velletri XXXVI Vescovo <lb></lb>
colla respettiva inscrizione.</s><s id="id2790997"> Finalmente ci <lb></lb>
sono molte Reliquie e specialmente il Dito <lb></lb>
indice di S Gio.</s><s id="id2751528"> Batista, donato dal pre­<lb></lb>
detto Papa Giovanni, e un braccio di S. Fi­<lb></lb>
lippo Apostolo, che si tengono in somma <lb></lb>
venerazione, come altresì molte suppellet­<lb></lb>
tili sacre, e argenti di gran valore, tra i <lb></lb>
<arrow.to.target n="a31"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(37)"></pb>

quali vi è un&#039; Altare di argento sodo che <lb></lb>
per le principali solennità si pone nel mez­<lb></lb>
zo di Chiesa, quale è alto braccia 2., e un <lb></lb>
soido, e largo nella facciata braccia 4. e due <lb></lb>
terzi, e braccia 1. circa nelle pareti late­<lb></lb>
rali.</s><s id="id2757749"> Pesa l&#039; argento libbre 325 Vedonsi <lb></lb>
in questo rappresentati i fatti principali <lb></lb>
della Vita di S. Gio.</s><s id="id2754223"> Batista, lavorati con <lb></lb>
somma diligenza da Maso Finiguerra, e da <lb></lb>
Antonio del Pollaiolo, da Cione Aretino, <lb></lb>
che fece ancora la Testa di S. Giovanni. <lb></lb>
Nel mezzo in una piccola tribuna vi è <lb></lb>
una statuetta intiera di S. Gio.</s><s id="id2754243"> Batista in <lb></lb>
piedi in atto di benedire, la quale è alta <lb></lb>
circa un braccio di peso libbre 14., ed è <lb></lb>
fattura di Michelozzo di Bartolommeo, es­<lb></lb>
sendovi ancora nelle nicchie diverse sta­<lb></lb>
tuette piccole di argento massiccio.</s><s id="id2786226"> Fu prin­<lb></lb>
cipiato questo Altare come in esso stà scrit­<lb></lb>
to nel 1366. e fu terminato nel 1477., onde <lb></lb>
vi impiegarono varj Manifattori ( credo <lb></lb>
interrottamente ) lo spazio di anni centun­<lb></lb>
dici, avendovi lavorato oltre il sopraddet­<lb></lb>
to Michelozzo, ancora Bernardo di Barto­<lb></lb>
lommeo, Andrea del Verrocchio, e Anto­<lb></lb>
nio del Pollajolo.</s><s id="id2788280"> Sopra di esso vi si pone <lb></lb>
una gran Croce Parimente di argento, che <lb></lb>
pesa libbre 141. alta braccia 3. e due ter­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a32"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(38)"></pb>

zi, ornata di statuette lavorate la metà da <lb></lb>
Betto di Francesco, e l&#039; altra metà da Mi­<lb></lb>
lano di Domenico Dei, e da Antonio del <lb></lb>
Pollajuolo.</s></p>
<p id="id2790025" type="foot"><s id="id2790029"><foot.target id="a31"></foot.target>qua-</s></p>

<p id="id2790036" type="foot"><s id="id2790040"><foot.target id="a32"></foot.target>zi,</s></p>

<p id="id2790047" type="main"><s id="id2779038">Uscendo di Chiesa per la Porta di Tra­<lb></lb>
montana, si trova una Colonna eretta in <lb></lb>
quel luogo per ricordanza del miracolo, che <lb></lb>
seguì, allora quando trasferendosi alla Chie­<lb></lb>
sa Cattedrale il Corpo di S. Zanobi Vesco­<lb></lb>
vo Fiorentino dalla Collegiata di S. Loren­<lb></lb>
zo, nel toccar quivi il feretro un Olmo sec­<lb></lb>
co incontanente divenne verdeggiante. <lb></lb>
Dall&#039; altra parte a Mezzogiorno vi è l&#039; Ufi­<lb></lb>
zio del BIGALLO che ha cura degli orfani, <lb></lb>
e smarriti, ove era la Loggia dell&#039; antica <lb></lb>
famiglia degli Adimari.</s><s id="id410473"> Vedonsi nella fac­<lb></lb>
ciata due antiche pitture, che una quando <lb></lb>
S. Pier Martire diede a 12.</s><s id="id410482"> Nobili il Gon­<lb></lb>
falone per difendere la S Fede, è altra <lb></lb>
il detto Santo in atto di predicare l&#039;Altre <lb></lb>
antichissime pitture sono alle pareti delle <lb></lb>
stanze interne, come pure una antichissi­<lb></lb>
ma immagine in marmo di Maria col Bam­<lb></lb>
bino in collo di un lavoro particolare di <lb></lb>
mano di Alberto Arnoldi fatta nel 1359. <lb></lb>
con spesa di Fiorini 150 d&#039; oro; e di Fio­<lb></lb>
rìni 130 per i due Angioli laterali, esi­<lb></lb>
stendo ove era l&#039; Altare dentro l&#039; Oratorio, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a33"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(39)"></pb>

ridotto adesso per uso dell&#039; Archivio di detto <lb></lb>
Uffizio.</s><s id="id2787727"> Dietro a S. Giovanni vi è il</s></p>
<p id="id2787732" type="foot"><s id="id2792447"><foot.target id="a33"></foot.target>ri-</s></p>

<p id="id2792454" type="main"><s id="id2792458">PALAZZO DELL&#039; ARCIVESCOVO, fatto col di­<lb></lb>
segno di Gio.</s><s id="id2792465"> Antonio Dosi al tempo del <lb></lb>
Cardinale, e Arcivescovo Alessandro de&#039; Me­<lb></lb>
dici, dipoi per soli 27. giorni Papa Leone <lb></lb>
XI. vedendosi sul canto di questo Palazzo <lb></lb>
la di lui Arme Pontificia con queste brevi <lb></lb>
parole.</s></p>
<p id="id2757766" type="main"><s id="id2757770"><emph type="italics">Leoni XI. P. M. ob merita in Eccl. <lb></lb>
Flor. quam XXXIII annos rexit <lb></lb>
&amp; has aedes restitutas.</emph></s></p>
<p id="id2757784" type="main"><s id="id2817094">E` osservabile la magnifica Scala, e l&#039; Atrio, <lb></lb>
che mette nella Sala, dipinto da Pietro <lb></lb>
Anderlini , con lo sfondo di Vincenzio <lb></lb>
Meucci, a spese di Monsignore Giuseppe <lb></lb>
Maria Martelli, a cui dobbiamo ancora <lb></lb>
il restauramento della quì annessa Chie­<lb></lb>
sa di</s></p>
<p id="id2817119" type="main"><s id="id2785028">SAN SALVADORE, dipinta a fresco da di­<lb></lb>
versi celebri Professori moderni, aven­<lb></lb>
covi colorita la Cupola, e la Natività, che <lb></lb>
serve di Tavola all&#039; Altar Maggiore Gio­<lb></lb>
vanni Ferretti con i due Apostoli a chiaro <lb></lb>
sturo.</s><s id="id2785051"> La deposizione della Croce è di Mau­<lb></lb>
ro Soderini, e la Resurrezione opposta con <lb></lb>
<arrow.to.target n="a34"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(40)"></pb>

lo sfondo della volta è di Vincenzio Meuc­<lb></lb>
ci.</s><s id="id2787612"> Di quì passeremo alla</s></p>
<p id="id2787616" type="foot"><s id="id2787620"><foot.target id="a34"></foot.target>lo</s></p>

<p id="id2787391" type="main"><s id="id2787395">CHIESA Collegiata, e Real Basilica di SAN <lb></lb>
LORENZO.</s><s id="id2787401"> Giunti alla Piazza osserveremo <lb></lb>
in faccia al Palazzo del Marchese della <lb></lb>
Stufa una base di marmo, nel cui bassori­<lb></lb>
lievo si rappresenta, quando al valoroso Gio­<lb></lb>
vanni de&#039; Medici, Padre del Granduca Co­<lb></lb>
simo I., furono condotti molti prigioni con <lb></lb>
varie spoglie.</s><s id="id2747331"> E&#039; opera del Cavalier Bandi­<lb></lb>
nelli, di cui pure è la Statua che sulla Base <lb></lb>
dovevasi collocare, la quale non ancora <lb></lb>
finita, nel Salone del Palazzo Vecchio con­<lb></lb>
servasi.</s><s id="id2747347"> Ma venendo alla Chiesa giudico il <lb></lb>
dar breve notizia di ciò che avvenne nella <lb></lb>
sua fondazione, come scrissero S. Paolino, <lb></lb>
il Baronio, ed altri.</s><s id="id2785559"> A tempo dell&#039; Impe­<lb></lb>
rator Teodosio, Giuliana Vedova Fioren­<lb></lb>
tina, non meno illustre per lo splendore <lb></lb>
del sangue, che per la pietà, accesa di de­<lb></lb>
vozione verso il Martire San Lorenzo <lb></lb>
volle colle proprie sostanze fabbricar que­<lb></lb>
sto Tempio, e dedicarlo al medesimo.</s><s id="id2781155"> Ter­<lb></lb>
minata appena la fabbrica, giunse in Fi­<lb></lb>
renze Sant&#039; Ambrogio Arcivescovo di Mi­<lb></lb>
lano, onde venne in pensiero a Giuliana <lb></lb>
di pregare il detto Prelato, acciò volesse <lb></lb>
consacrare la nuova Chiesa, al che di buo­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a35"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(41)"></pb>

na voglia condescese; lo che seguì nel 392. <lb></lb>
o come altri vogliono 393. e da quel gior­<lb></lb>
no in poi, chiamasi Basilica Ambrosiana. <lb></lb>
Quindi ebbe origine la venerazione, che <lb></lb>
a questo Tempio portarono gli antichi Ve­<lb></lb>
scovi di Firenze, ed in specie San Zanobi, il <lb></lb>
quale elesse quivi la sua sepoltura, ove stette <lb></lb>
lungo tempo riposto, prima che alla Cat­<lb></lb>
tedrale fosse trasferito il di lui Corpo.</s><s id="id2792369"> Que­<lb></lb>
sta Chiesa, essendo dipoi stata eretta in <lb></lb>
Collegiata e di amplissimi privilegj arric­<lb></lb>
chita, tiene il secondo luogo doppo la <lb></lb>
Metropolitana.</s><s id="id2792385"> Sono in essa diciassette Ca­<lb></lb>
nonici, quaranta Cappellani, e gran nu­<lb></lb>
mero di Cherici, che vi celebrano giornal­<lb></lb>
mente i Divini Uffizj.</s><s id="id2764127"> A questi presiede <lb></lb>
un Priore, che in varie Feste dell&#039; anno <lb></lb>
gode l&#039; uso della Mitra, e Pontificali.</s><s id="id2764135"> Os­<lb></lb>
serveremo la bellezza di questo Tempio, <lb></lb>
per la mirabile Architettura di Filippo Bru­<lb></lb>
nelleschi, colla quale fu rinnovato, aven­<lb></lb>
dovi gettata la prima pietra li 16.</s><s id="id2789993"> Agosto <lb></lb>
1425. l&#039; Arcivescovo Amerigo Corsini a spe­<lb></lb>
se di Giovanni de&#039; Medici, e proseguìto da <lb></lb>
Cosimo <emph type="italics">Pater Patriae</emph> suo figlio ( giacchè <lb></lb>
l&#039; antico Tempio, nel 1423. rimase quasi <lb></lb>
affatto desolato dal fuoco) vedendosi que­<lb></lb>
sto Edifizio diviso in tre Navate, sostenuto <lb></lb>
<arrow.to.target n="a36"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(42)"></pb>

da grosse colonne di macigno, sopra le <lb></lb>
quali posano gli archi vagamente intaglia­<lb></lb>
ti, come altresì il cornicione, ed il fregio <lb></lb>
che per tutta la Chiesa ricorrendo, vaga, <lb></lb>
e maestosa la rendono Ella è lunga brac­<lb></lb>
cia 144. larga 36. oltre lo sfondo delle Cap­<lb></lb>
pelle, e la crociata braccia 60.</s><s id="id2751023"> Sopra la <lb></lb>
Porta del mezzo si vede l&#039; Arme de&#039; Medi­<lb></lb>
ci, scolpita in pietra col disegno del Buo­<lb></lb>
narroti, di cui parimente è il disegno del <lb></lb>
Terrazzino e Sacrario, dove si conservavano <lb></lb>
moltissime Reliquie, le quali sono state tra­<lb></lb>
sportate in una Cappella della crociata ac­<lb></lb>
canto alla Sagrestia.</s><s id="id2760066"> Nelle Cappelle sono <lb></lb>
di pregio alcune Tavole, tra le quali a man <lb></lb>
destra la prima rappresentante la Visita­<lb></lb>
zione di S. Elisabetta è di Agostino Ve­<lb></lb>
racini.</s><s id="id2760081"> La seconda del Rosso, nella quale <lb></lb>
ha espresso lo Sposalizio di Maria Vergi­<lb></lb>
ne.</s><s id="id2747358"> La terza che rappresenta S. Lorenzo, <lb></lb>
è opera di Niccolò Lapi.</s><s id="id2747365"> Nella quarta vi <lb></lb>
è l&#039; Assunzione di Maria di antico, ed in­<lb></lb>
cognito autore.</s><s id="id2747374"> Nella quinta si vede di­<lb></lb>
pinto da Ottaviano Dandini un Crocifisso <lb></lb>
con San Francesco, San Girolamo, e la <lb></lb>
Maddalena a piè della Croce.</s><s id="id2817881"> Nella sesta <lb></lb>
San Girolamo nel Deserto, opera del Cav. <lb></lb>
Giuseppe Nasiai.</s><s id="id2817889"> Terminata la navata, vi <lb></lb>
<arrow.to.target n="a37"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(43)"></pb>

è nella prima Cappella della crociata una <lb></lb>
Tavola rappresentante un Presepio, cre­<lb></lb>
duto di Cosimo Rosselli.</s><s id="id2759238"> La Cappella che <lb></lb>
rimane nella testata della Croce ha il Ta­<lb></lb>
bernacolo di marmo, ove conservasi il San­<lb></lb>
tissimo Sacramento, disegno, e Scultura <lb></lb>
di Desiderio da Settignano, con figure di <lb></lb>
basso e alto rilievo, sopra cui si vede un <lb></lb>
Gesù Bambino di marmo bianco opera del <lb></lb>
medesimo.</s><s id="id2759266"> Questo Tabernacolo è messo in <lb></lb>
mezzo da bell&#039; adornamento di colonne di <lb></lb>
ordine corintio con suo architrave, fregio, <lb></lb>
e frontespizio di marmi misti Più d&#039; ogni <lb></lb>
altra cosa degna di ammirazione è la Sa­<lb></lb>
grestìa nuova detta comunemente la Cap­<lb></lb>
pella de&#039; Principi, fatta col disegno, e ar­<lb></lb>
chitettura di Michelangnolo Buonarroti. <lb></lb>
Il primo Sepolcro all&#039; entrare è di Giuliano <lb></lb>
de&#039; Medici Duca di Nemurs, e fratello di <lb></lb>
Leone X., sopra di cui vi è il Simulacro <lb></lb>
di mano del Buonarroti, e le due Statue <lb></lb>
appresso, che una il Giorno, l&#039; altra la Notte <lb></lb>
figurano, e nel dicontro Sepolcro fatto per <lb></lb>
Lorenzo de&#039; Medici Duca d&#039; Urbino, sopra <lb></lb>
cui pure è il Simulacro della medesima fa­<lb></lb>
mosa mano, con altre due Statue rappre­<lb></lb>
sentanti il Crepuscolo, e l&#039; Aurora.</s><s id="id2819784"> Nel 1791. <lb></lb>
furono levati i cadaveri dei Principi della <lb></lb>
<arrow.to.target n="a38"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(44)"></pb>

Casa Medici, e trasportati nel sotterraneo, <lb></lb>
essendo stati levati i Cassoni di legno col­<lb></lb>
le respettive memorie.</s><s id="id2784949"> Nel detto sotter­<lb></lb>
raneo vi fu sepolto Donatello nel 1466 ed <lb></lb>
è accanto a Cosimo Pater Patriae.</s><s id="id2742640"> Si vede di <lb></lb>
mano di Michelangiolo una Madonna col <lb></lb>
Bambino in braccio posta in mezzo a due <lb></lb>
Figure dei Santi Cosimo, e Damiano, che <lb></lb>
la prima è del Montorsoli, e la seconda <lb></lb>
di Raffaello da Montelupo, ambedue Scul­<lb></lb>
tori eccellenti.</s><s id="id2742664"> Di quì uscendo, passata la <lb></lb>
prima Cappella, è ammirabile nella secon­<lb></lb>
da la Tavola dell&#039; adorazione de&#039; Magi opera <lb></lb>
di Girolamo Macchietti.</s><s id="id2793489"> Osserveremo di­<lb></lb>
poi il ricchissimo Maggiore Altare quivi <lb></lb>
collocato nell&#039; anno 1787. per ordine del <lb></lb>
Gran-Duca Pietro Leopoldo che esiste­<lb></lb>
va nella Real Galleria, fatto già costruire <lb></lb>
dai Sovrani Medicei con lavori sorprendenti <lb></lb>
di tutte pietre preziose, per porsi nella <lb></lb>
gran Cappella di questo Tempio non ter­<lb></lb>
minata; avendovi anco fatto erigere avanti <lb></lb>
il Presbiterio un ricco balaustro di finissi­<lb></lb>
mi marmi.</s><s id="id2783320"> Sopra il medesimo Altare vi fu <lb></lb>
posto un Crocifisso di mano di Gio.</s><s id="id2783326"> Bolo­<lb></lb>
gna, in mezzo a una Vergine di Michel <lb></lb>
Angiolo, ed un S. Giovanni di un suo Sco­<lb></lb>
lare, che erano nel sotterraneo di questa <lb></lb>
<arrow.to.target n="a39"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(45)"></pb>

Chiesa.</s><s id="id2770582"> Osserveremo ancora d&#039; avanti i tre <lb></lb>
tondi con grata di bronzo i quali uniti a <lb></lb>
lapida di porfido di serpentino, e di altri <lb></lb>
marmi con l&#039; arme de&#039; Medici ne&#039; quattro <lb></lb>
lati, formano il nobile Sepolcro a Cosimo <lb></lb>
<emph type="italics">Pater Patriae</emph> morto il primo Agosto 1464. <lb></lb>
Passate le due seguenti Cappelle della Cro­<lb></lb>
ciata s&#039; entra nella vecchia Sagrestia, fab­<lb></lb>
bricata col disegno di Filippo di Ser Bru­<lb></lb>
nellesco; si osservino i quattro tondi ne&#039; <lb></lb>
peducci della volta di mano di Donatello, <lb></lb>
le due piccole porte, e in alcune nicchie <lb></lb>
San Lorenzo, Santo Stefano, San Cosimo, <lb></lb>
e San Damiano del medesimo, e nel dor­<lb></lb>
sale dell&#039; Altare un bassorilievo in bronzo <lb></lb>
del Brunellesco.</s><s id="id2764161"> Quindi si vede un bellissi­<lb></lb>
mo Sepolcro di porfido isolato retto sulle <lb></lb>
cantonate da quattro branche di Leone, <lb></lb>
adornato ne&#039; lati di fruttami, e fogliami <lb></lb>
di bronzo, fatti col disegno di Andrea Ver­<lb></lb>
rocchio, ove sono i Corpi di Pietro, e Gio­<lb></lb>
vanni figli di Cosimo Padre della Patria. <lb></lb>
Corrisponde questo nella Cappella dedicata <lb></lb>
alle glorie di Maria Vergine, chiamata la <lb></lb>
Madonna di S. Zanobi, la di cui Immagi­<lb></lb>
ne antica è circondata da una Tavola di­<lb></lb>
pinta da Francesco Conti con i Santi Lo­<lb></lb>
renzo, Zanobi, ed Ambrogio.</s><s id="id2811131"> Nello sfon­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a40"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(46)"></pb>

do laterale di questa Cappella, in varj ar­<lb></lb>
madj furono quivi trasportate dal Terraz­<lb></lb>
zino sopra la Porta tutte le Relique e suoi <lb></lb>
preziosi Reliquarj d&#039; oro, d&#039; argento, e di <lb></lb>
altre ricche materie, ed unite con altro <lb></lb>
numero grande di simili Reliquie, che fu­<lb></lb>
rono donate da S. A. R. Pietro Leopoldo, <lb></lb>
e che con sommo decoro si conservano. <lb></lb>
Contigua a questa vi è una Cappella con <lb></lb>
la Tavola rappresentante l&#039; Annunziazione <lb></lb>
di Fra Filippo Lippi, e di quì tornando <lb></lb>
verso la Porta ammirasi nella parete di­<lb></lb>
pinto a fresco il martirio di S. Lorenzo con <lb></lb>
sommo studio eseguito da Agnolo Bronzi­<lb></lb>
no .</s><s id="id2788235"> Passata la Porta laterale trovasi di mano <lb></lb>
dell&#039; Empoli il martirio di S. Bastiano; <lb></lb>
appresso a questa si vede effigiato S An­<lb></lb>
tonio Abate.</s><s id="id2782822"> Ne segue altra Cappella con <lb></lb>
un Immagine del Crocifisso, dopo la quale <lb></lb>
vi è un antichissima pittura rappresen­<lb></lb>
tante Maria, con S. Leonardo ed altri San­<lb></lb>
ti, dipoi ritrovasi effigiato il martirio di <lb></lb>
S. Arcadio e Compagni, opera degna di <lb></lb>
Gio Antonio Sogliani; Ammirabile è il <lb></lb>
gradino di quest&#039; Altare lavorato con in­<lb></lb>
dicibil diligenza da Francesco Bachiacca. <lb></lb>
E finalmente trovasi la conversione di San <lb></lb>
Matteo dipinta da Pietro Marchesini.</s><s id="id2750949"> Bel­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a41"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(47)"></pb>

lissimi ancora sono i due Pergami nella <lb></lb>
Nave di mezzo, retti ciascuno da quattro <lb></lb>
colonnette di diversi marmi, nelle facce <lb></lb>
de&#039; quali si vedono alcuni bassirilievi di <lb></lb>
Bronzo, fatti da Donatello, rappresentanti <lb></lb>
i più la Passione del nostro Redentore, som­<lb></lb>
mamente lodati dagl&#039; intendenti.</s><s id="id2764088"> Nè lasce­<lb></lb>
remo di dire, che la vaga soffitta, la ric­<lb></lb>
ca e nobil Cupola dipinta da Vincenzio <lb></lb>
Meucci, il Campanile edificato da fonda­<lb></lb>
menti, ed il restauramento deila Chiesa sot­<lb></lb>
terranea, sono opere fatte dalla pietà della <lb></lb>
Principessa Anna Maria Luisa de&#039; Medici <lb></lb>
Elettrice Vedova Palatina del Reno Nell&#039; <lb></lb>
uscir della Porta, onde si và nella Cano­<lb></lb>
nica, si trova la Statua di Paolo Giovio <lb></lb>
Vescovo di Nocera, e famoso Scrittore <lb></lb>
d&#039; Istorie, Scultura di Francesco da San <lb></lb>
Gallo, indi salendo per una Scala, che <lb></lb>
guida al Chiostro di sopra, troveremo la <lb></lb>
celebre e tanto stimabile</s></p>
<p id="id2854153" type="foot"><s id="id2854156"><foot.target id="a35"></foot.target>na</s></p>

<p id="id2786011" type="foot"><s id="id2786015"><foot.target id="a36"></foot.target>da</s></p>

<p id="id2786022" type="foot"><s id="id2786026"><foot.target id="a37"></foot.target>è nel-</s></p>

<p id="id2786033" type="foot"><s id="id2786037"><foot.target id="a38"></foot.target>Casa</s></p>

<p id="id2809920" type="foot"><s id="id2809923"><foot.target id="a39"></foot.target>Chie-</s></p>

<p id="id2809930" type="foot"><s id="id2809934"><foot.target id="a40"></foot.target>do</s></p>

<p id="id2809941" type="foot"><s id="id2809945"><foot.target id="a41"></foot.target>lis-</s></p>

<p id="id2809952" type="main"><s id="id2817845">LIBRERIA MEDICEO-LAURENZIANA, il cui <lb></lb>
vaso lungo braccia ottanta, largo diciotto <lb></lb>
e due terzi, alto quattordici e mezzo, è <lb></lb>
così nobile e maestoso, e di sì rara e per­<lb></lb>
fetta architettura, che molti valent&#039; uomi­<lb></lb>
mi, come il Brezelio, il Senator Nelli, Fer­<lb></lb>
dinando Ruggeri, e Giuseppe Ignazio Rossi <lb></lb>
<arrow.to.target n="a42"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(48)"></pb>

l&#039; hanno disegnato. e pubblicato colle stam­<lb></lb>
pe.</s><s id="id2787305"> Fu alzato col disegno di Michelagno­<lb></lb>
lo.</s><s id="id2787311"> Prima dunque di penetrare là dentro, <lb></lb>
trovasi un bel ricetto in forma quadra, <lb></lb>
nel quale è situata la Scala posta sù da Gior­<lb></lb>
gio Vasari e dal Tribolo, per ben diciotto <lb></lb>
volte, e non mai per un misterioso silen­<lb></lb>
zio di Michelagnolo potuta collocarsi nella <lb></lb>
sua proporzionata situazione.</s><s id="id2781121"> Bella è la <lb></lb>
Porta, e belli ancora sono gli ornamenti <lb></lb>
delle finestre, vaghissimo il cornicione, <lb></lb>
l&#039; architrave, ed il fregio, e tutto insieme <lb></lb>
è con sì nobil simetrìa divisato, che resta <lb></lb>
l&#039; occhio di chi lo mira dallo stupore, e dal <lb></lb>
diletto sorpreso.</s><s id="id2781144"> Alla bellezza del materia­<lb></lb>
le corrisponde il pregio de&#039; Manoscritti, che <lb></lb>
sopra quarantaquattro banchi per parte in <lb></lb>
gran numero vi si conservano, oltre altri <lb></lb>
quattro nuovi scaffali posti in una stanza <lb></lb>
in fondo alla Libreria fattivi collocare da <lb></lb>
S. M. C. Francesco I ripieni pure di Ma­<lb></lb>
noscritti.</s><s id="id409289"> Sono questi di lingue diverse, e <lb></lb>
specialmente Ebrea, Greca, Latina, Cine­<lb></lb>
se, Arabica, Caldea, Siriaca, Toscana, <lb></lb>
Schiavona, Provenzale, e Francese antica, <lb></lb>
nè solo per la rarità, ma eziandio per l&#039; or­<lb></lb>
namento di pitture, e miniature singola­<lb></lb>
rissimi.</s><s id="id2791139"> Da questi comecchè rari esempla­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a43"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(49)"></pb>

ri, sogliono i Letterati, e in specie gli Ol­<lb></lb>
tramontani riscontrare, o emendar quei <lb></lb>
difetti, che sono occorsi nelle fatte edi­<lb></lb>
zioni, con pubblicarne interessanti aned­<lb></lb>
doti.</s><s id="id2756202"> Questi Libri, parte da Cosimo Padre <lb></lb>
della Patria, Lorenzo suo Fratello, Piero <lb></lb>
suo Figliuolo, e dal Cardinal Gio. de&#039; Me­<lb></lb>
dici, poi Leone X. da varie parti, e con <lb></lb>
grandissime spese procurati specialmente <lb></lb>
dalla Grecia, e dall&#039; Asia, furono posti in <lb></lb>
questo luogo da Clemente VII., che fondò <lb></lb>
la Libreria, nella quale, l&#039; anno 1571. fu <lb></lb>
dal Granduca Cosimo I. ordinato che si das­<lb></lb>
se l&#039; ingresso a comune benefizio de&#039; Citta­<lb></lb>
dini.</s><s id="id2790755"> In questi ultimi tempi è stata accre­<lb></lb>
sciuta di molti ottimi, e rarissimi Mano­<lb></lb>
scritti, cioè dall&#039;Imperator Francesco I. <lb></lb>
nell&#039; anno 1755. de&#039; pìù rari della celebre <lb></lb>
Libreria Gaddiana.</s><s id="id2790774"> Indi per ordine del <lb></lb>
Gran-Duca Leopoldo vi furono trasportati <lb></lb>
nel 1766. tutti i Codici che esistevano nel <lb></lb>
Convento de&#039; Padri di S. Croce; nel 1771.</s><s id="id2791326"> Ci <lb></lb>
fece pure unire tutti i Codici Orientali, che <lb></lb>
esistevano nel suo Real Palazzo, nel 1783. <lb></lb>
e quelli della soppressa Badìa di Fiesole, ed <lb></lb>
altri della Magliabechiana, e nel 1785. i più <lb></lb>
antichi, e rari della celebre Libreria Stroz­<lb></lb>
ziana.</s><s id="id2791348"> Chi bramasse sapere il numero, e <lb></lb>
<arrow.to.target n="a44"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(50)"></pb>

la qualità de&#039; Libri, potrà comodamente <lb></lb>
appagare il suo desiderio, mediante gl&#039; In­<lb></lb>
dici che sono stati fino ad ora pubblicati. <lb></lb>
Quello de&#039; Codici Orientali e Palatini, fu <lb></lb>
compilato da Monsignor Evodio Asseman­<lb></lb>
ni, e stampato in Firenze nel 1742 Il Ca­<lb></lb>
nonico Antonio Maria Biscioni rifece il <lb></lb>
Catalogo de&#039; soli Codici Orientali della Lau­<lb></lb>
renziana, che fu pubblicato dopo la sua <lb></lb>
morte in Firenze nell&#039; anno 1752.</s><s id="id2766559"> Essendo <lb></lb>
succeduto nell&#039; impiego di Bibliotecario il <lb></lb>
vivente Sig. Canonico Angiolo Maria Ban­<lb></lb>
dini, nel 1759 diede principio al Catalogo <lb></lb>
ragionato de&#039; Codici Creci, che fu da esso <lb></lb>
felicemente condotto al suo termine nell&#039; <lb></lb>
anno 1770. in tre Tomi in fol. pubblicati <lb></lb>
colle stampe di Firenze, ed ornati di tavole <lb></lb>
in rame esprimenti i saggi de&#039; caratteri <lb></lb>
de&#039; Codici più insigni.</s><s id="id2767224"> Con altri cinque vo­<lb></lb>
lumi parimente in fol. ne&#039; quali si racchiu­<lb></lb>
dono i Codici Latini, Provenzali, e Italia­<lb></lb>
ni in ogni genere, ha seguitata questa bell&#039; <lb></lb>
Opera ed ora con altri tre Volumi dei so­<lb></lb>
pradetti nuovi acquisti è terminato questo <lb></lb>
ben ragionato Catalogo.</s><s id="id2767249"> L&#039; erudìto viaggia­<lb></lb>
tore troverà ad ogni banco qualche ra­<lb></lb>
ro Manoscritto.</s><s id="id2759005"> I più singolari per l&#039; an­<lb></lb>
tichità sono il Codice Siriaco al Plut. I.</s></p>
<p id="id2759014" type="foot"><s id="id2759016"><foot.target id="a42"></foot.target>l&#039; han-</s></p>

<p id="id2759023" type="foot"><s id="id2759027"><foot.target id="a43"></foot.target>ri,</s></p>

<p id="id2759034" type="foot"><s id="id2811073"><foot.target id="a44"></foot.target>D la</s></p>

<p id="id2811080" type="foot"><s id="id2811083">Quello</s></p>

<pb pagenum="(51)"></pb><p id="id2811091" type="main"><s id="id2811095"> <lb></lb>
Quello del Virgilio al Plut. XXXIX, A­<lb></lb>
XLII il Decamerone del Boccaccio.</s><s id="id2811105"> Que <lb></lb>
lo dell&#039; Orosio al LXV.</s><s id="id2790091"> Quello del Tacito <lb></lb>
al LXVIII.</s><s id="id2790096"> Per la vaghezza dell&#039; ornato il <lb></lb>
S. Ambrogio, il Lirano, il Tolomeo, il <lb></lb>
Giulio Cesare, la Vita di Lorenzo de&#039; Me­<lb></lb>
dici, Domizio, Calderino, l&#039; Argiropilo, e <lb></lb>
molti altri, trai quali le famose, e celebri <lb></lb>
Pandette di Giustiniano, chiamate le Pan­<lb></lb>
dette Pisane, poi Fiorentine, stimate più <lb></lb>
di ogni altro tesoro da chi riguarda la ra­<lb></lb>
rità ed eccellenza di un Manoscritto si pre­<lb></lb>
zioso.</s><s id="id2809962"> Queste per qualche secolo furono con <lb></lb>
somma gelosìa custodite nella Real Guar­<lb></lb>
daroba, ed ora sono qui unite tra gli altri <lb></lb>
rarissimi manoscritti.</s><s id="id2809974"> Si conserva nello <lb></lb>
stesso Armadio una Cassetta contenente i <lb></lb>
Documenti più interessanti il Concilio Fio­<lb></lb>
rentino in Cartapecora.</s><s id="id2809988"> Quindi potrà ve­<lb></lb>
dersi la</s></p>
<p id="id2817126" type="main"><s id="id2817130">CAPPELLA REALE a cui nel 1789. fu fatto <lb></lb>
nel Coro l&#039; ingresso, ma per comodo, si en­<lb></lb>
tra per altra piccola porta.</s><s id="id2817140"> Questa è la <lb></lb>
Cappella cotanto celebre, che vien repu­<lb></lb>
tata nel Mondo unica e singolare.</s><s id="id2817151"> E in ve­<lb></lb>
ro . se in altri Edifizj s&#039; ammira la squisi­<lb></lb>
tezza dell&#039; arte, in altri la ricchezza dei <lb></lb>
materiali, in alcuni qualche cosa di singo­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a45"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(52)"></pb>

lare, in questa sola Cappella tutte unite <lb></lb>
concorrono le prerogative più nobili; ma­<lb></lb>
gnificenza d&#039; architettura, pregio infinito <lb></lb>
de&#039; materiali, bellezza incomparabile, e per­<lb></lb>
fezione dell&#039; arte.</s><s id="id2758483"> Per darne notizia, dire­<lb></lb>
mo: la circonferenza di tutta questa Cappel­<lb></lb>
la è di braccia centoquarantaquattro, l&#039; al­<lb></lb>
tezza della Cupola braccia centoquattro, e <lb></lb>
il diametro quarantotto.</s><s id="id2814949"> L&#039; incrostatura è <lb></lb>
di diaspri, agate, calcedonj, lapislazzuli, <lb></lb>
ed altre pietre preziose.</s><s id="id2814959"> Bellissimi sono i <lb></lb>
pilastri co&#039; capitelli di bronzo dorati, mae­<lb></lb>
stosi sono i Sepolcri di granito orientale, <lb></lb>
sopra ciascun de&#039; quali posa un guanciale <lb></lb>
di diaspro tempestato di gioje, e sopra quel­<lb></lb>
lo una corona reale, ancor essa ricca di <lb></lb>
gemme.</s><s id="id2796617"> In alcune nicchie di paragone so­<lb></lb>
no collocate altrettante Statue di bronzo <lb></lb>
dorate, maggiori del naturale che rappre­<lb></lb>
sentano i Sovrani defunti.</s><s id="id2796632"> Di vaghissime <lb></lb>
commettiture di lapislazzuli, madreperle, <lb></lb>
diaspri, agate, verde antico, graniti, e al­<lb></lb>
tre rarissime pietre vedonsi effigiate le Ar­<lb></lb>
mi delle Città sottoposte al Granducato. <lb></lb>
In somma tali, e tanti sono gli ornamenti <lb></lb>
di pregio, che vi si trovano, che umano <lb></lb>
pensiero non è bastevole a immaginarsi una <lb></lb>
bellezza sì rara.</s><s id="id2756440"> Fu cominciata l&#039; anno 1604. <lb></lb>
<arrow.to.target n="a46"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(53)"></pb>

al tempo di Ferdinando I., e per quanto <lb></lb>
da molti Maestri giornalmente vi si lavo­<lb></lb>
rasse, moltissimo vi resta ancora per ren­<lb></lb>
derla in tutto compita.</s><s id="id2784404"> Appresso la Cap­<lb></lb>
pella per di dietro alla Chiesa è la</s></p>
<p id="id2784412" type="foot"><s id="id2784416"><foot.target id="a45"></foot.target>D 2 la-</s></p>

<p id="id2784423" type="foot"><s id="id2784427"><foot.target id="a46"></foot.target>al</s></p>

<p id="id2789789" type="main"><s id="id2789793">CASA de&#039; Nelli, nella quale esisteva una <lb></lb>
quantità di disegni d&#039; architettura de&#039; più <lb></lb>
eccellenti professori d&#039; Italia, e una raccol­<lb></lb>
ta di Manoscritti de&#039; celebri Mattematici <lb></lb>
Galileo Galilei, Evangelista Torricelli, e <lb></lb>
Vincenzio Viviani, trasferita in oggi nell&#039; <lb></lb>
altra sua Casa detta de&#039; Cartelloni, in Via <lb></lb>
dell&#039; Amore, ove abitava il celebre Vin­<lb></lb>
cenzio Viviani.</s><s id="id2801871"> Di quì passeremo nella Via <lb></lb>
della Stipa ov&#039; è il</s></p>
<p id="id2801879" type="main"><s id="id2801883">PALAZZO del Sassi, Banchiere attuale della <lb></lb>
R Corte, e proseguendo da questa parte <lb></lb>
trovasi la Chiesa di</s></p>
<p id="id2801894" type="main"><s id="id2801897">S. IACOPO in Campo Corbolini Commen­<lb></lb>
da de&#039; Cavalieri Gerosolimitani, in cui vi <lb></lb>
sono varie Inscrizioni e Memorie antiche; <lb></lb>
una Tavola di Ridolfo del Ghirlandajo rap­<lb></lb>
presentante lo Sposalizio di Gesù Bambino <lb></lb>
con S. Caterina; altra dedicata alla Decol­<lb></lb>
lazione di S. Gio.</s><s id="id2846904"> Battista, dipinta da Fi­<lb></lb>
lippo Palladini, e sopra la Porta per di den­<lb></lb>
tro è maraviglioso un Puttino che sostiene <lb></lb>
l&#039; Arme della Famiglia dell&#039; Antella dipinto <lb></lb>
<arrow.to.target n="a47"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(54)"></pb>

sopra un&#039; embrice da Giovanni da S. Gio­<lb></lb>
vanni.</s><s id="id2787676"> Uscendo di quì trovasi il Mona­<lb></lb>
stero, e la Chiesa di</s></p>
<p id="id2787684" type="foot"><s id="id2787687"><foot.target id="a47"></foot.target>so-</s></p>

<p id="id2787694" type="main"><s id="id2787698">S. ONOFRIO delle Religiose Francescane <lb></lb>
dette di Fuligno, dove oltre una bella Ta­<lb></lb>
vola dell&#039; Assunta che si vede all&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore, è a man dritta quella di Iacopo Li­<lb></lb>
gozzi rappresentante l&#039; Adorazione de&#039; Ma­<lb></lb>
gi, vi è dirimpetto S. Francesco in atto di <lb></lb>
ricevere le Stimate dipinto con la più viva <lb></lb>
espressione da Lodovico Cigoli.</s><s id="id2785255"> La volta <lb></lb>
è pittura del P. Galletti Teatino.</s><s id="id2785262"> Poco di­<lb></lb>
stante verso la Fortezza si trova la Chie­<lb></lb>
sa di</s></p>
<p id="id2758761" type="main"><s id="id2758764">S. GIULIANO, fuori della quale vedesi un <lb></lb>
Tabernacolo di un Crocifisso con altre figu­<lb></lb>
re, opera di Andrea del Castagno.</s><s id="id2758775"> In Chie­<lb></lb>
sa a man destra vi è l&#039; Altare del Crocifisso <lb></lb>
opera assai stimabile di Mariotto Alberti­<lb></lb>
nelli, di cui è ancora la Tavola all&#039; Altar <lb></lb>
maggiore, ove ha effigiata Maria col Bam­<lb></lb>
bino Gesù con altri Santi.</s><s id="id2791365"> Il quadro poi <lb></lb>
dell&#039; altro Altare a sinistra rappresentante <lb></lb>
la nascita del Santo Bambino, è di Iacopo <lb></lb>
da Empoli; di contro a questa vi è</s></p>
<p id="id2791381" type="main"><s id="id2791384">S. ANTONIO già Convento di Canonici Re­<lb></lb>
golari Francesi, ove osserveremo la Tavo­<lb></lb>
la di S. Luigi Re di Francia, opera di Li­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a48"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(55)"></pb>

vio Mehus; e il S. Antonio di Niccolò Mi­<lb></lb>
gnard.</s><s id="id2767404"> Poco distante si trova il</s></p>
<p id="id2767408" type="foot"><s id="id2767412"><foot.target id="a48"></foot.target>vio</s></p>

<p id="id2767419" type="main"><s id="id2767423">CASTEL S. Gio.</s><s id="id2796111"> Battista, detto la Fortez­<lb></lb>
za da Basso, fatto fabbricare dal Duca Ales­<lb></lb>
sandro nel 1534. col disegno di Alessandro <lb></lb>
Vitelli, e Antonio da S. Gallo.</s><s id="id2796125"> Il quale di <lb></lb>
presente oltre una Guarnigione, serve per <lb></lb>
Casa di Correzione, facendovisi lavorare <lb></lb>
tanto gli Uomini che le Donne, che sono in <lb></lb>
gastigo in diversi mestieri sotto gli ordini <lb></lb>
di un Commissario e di altri Ministri.</s><s id="id2796144"> Nell&#039; <lb></lb>
edificazione di detta Fortezza vi fu incor­<lb></lb>
porato l&#039; antico Monastero delle Monache <lb></lb>
di Faenza, che passarono parte in S Salvi, <lb></lb>
e parte in S. Verdiana.</s><s id="id2793922"> Uscendo da que­<lb></lb>
sto luogo, e prendendo per la via dell&#039; <lb></lb>
Acqua a mano destra ove era la</s></p>
<p id="id2793932" type="main"><s id="id2793936">COMPAGNIA di S. Gio.</s><s id="id2793939"> Evangelista, vi è <lb></lb>
stato trasferito lo Spedale di S Onofrio, <lb></lb>
nel quale si dà ricetto ogni sera a molte <lb></lb>
povere persone di ambedue i sessi, prive <lb></lb>
di casa, e di parenti; e vi si aduna l&#039; Uni­<lb></lb>
versità dei Tintori, la quale somministra <lb></lb>
diverse carità ai poveri di tale Arte Poco <lb></lb>
dopo si trova la Chiesa delle Religiose Car­<lb></lb>
melitane di</s></p>
<p id="id2785880" type="main"><s id="id2785884">S. BARNABA: sopra la porta di detta Chie­<lb></lb>
sa evvi una Vergine col Santo Bambino di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a49"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(56)"></pb>

Luca della Robbia, il quale abitava presso <lb></lb>
questa Chiesa.</s><s id="id2770910"> Entrando vedesi all&#039; Altar <lb></lb>
maggiore sotto vaga tribuna ornata di stuc­<lb></lb>
chi, una tavola di Sandro Botticelli, in­<lb></lb>
grandita da Agostino Veracini, che imitò <lb></lb>
a perfezione l&#039; antico, in cui vi è espressa <lb></lb>
Maria col Bambino Gesù, S. Barnaba, e <lb></lb>
quattro altri Santi.</s><s id="id2814751"> Vi sono nel corpo della <lb></lb>
Chiesa due Altari per parte uniformi, al <lb></lb>
primo de&#039; quali si venera una Immagine <lb></lb>
del Crocifisso dipinta dal Beato Giovanni <lb></lb>
Angelico.</s><s id="id2814767"> Di quì poco distante trovasi la <lb></lb>
Chiesa delle Religiose Francescane di</s></p>
<p id="id2814775" type="foot"><s id="id2814779"><foot.target id="a49"></foot.target>Lu-</s></p>

<p id="id2814786" type="main"><s id="id2767446">S. ORSOLA nella quale fu dipinta da Mat­<lb></lb>
teo Rosselli all&#039; Altar Maggiore la Tavola <lb></lb>
della Concezione, e al destro Altare da Fi­<lb></lb>
lippo Tarchiani il Battesimo di Gesù Cri­<lb></lb>
sto, e in faccia ad esso il martirio di S. Or­<lb></lb>
sola da Bartolommeo Silvestrini.</s><s id="id2767469"> Lo sfondo <lb></lb>
della soffitta è di Sebastiano Galeotti, e la <lb></lb>
lunetta sulla maggior Cappella è del Ca­<lb></lb>
scetti.</s><s id="id2767483"> Di quì passando in Via de&#039; Ginori <lb></lb>
si trova il</s></p>
<p id="id2776478" type="main"><s id="id2776481">PALAZZO dei Giraldi ove abitava Raffael­<lb></lb>
lo d&#039; Urbino quando veniva in Firenze, e <lb></lb>
quello del Senatore Ginori ripieno di pit­<lb></lb>
ture, e molte altre pregiabili rarità.</s><s id="id2776497"> Di <lb></lb>
qui andando in Via S. Gallo osserveremo il <lb></lb>
<arrow.to.target n="a50"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(57)"></pb>

PALAZZO de&#039; Maruccelli, ora de&#039; Brunac­<lb></lb>
cini, di architettura di Gherardo Silvani, <lb></lb>
ove sono due Arpie sostenenti il Terraz­<lb></lb>
zino opera di Raffaello Curradi.</s><s id="id2833491"> Entro vi <lb></lb>
son cinque gran Camere dipinte da Seba­<lb></lb>
stiano Ricci Pittor Veneziano.</s><s id="id2833501"> Di faccia a <lb></lb>
questo Palazzo vedesi il</s></p>
<p id="id2833508" type="foot"><s id="id2833512"><foot.target id="a50"></foot.target>PA-</s></p>

<p id="id2777434" type="main"><s id="id2777437">MONASTERO di S. Appollonia, la qual Chie­<lb></lb>
sa fu fatta col disegno di Michelaguolo. <lb></lb>
Alle due Cappelle laterali la Tavola della <lb></lb>
SS.</s><s id="id2777451"> Trinità fu colorita da Piero Dandini, <lb></lb>
ed il Crocifisso di rilievo è di Raffaello da <lb></lb>
Montelupo.</s><s id="id2777462"> Nella Tribuna osservasi la vol­<lb></lb>
ta dipinta da Bernardino Poccetti, sotto della <lb></lb>
quale la Tavola dell&#039; Altare rappresentan­<lb></lb>
te Maria Santissima ed altri Santi, è di <lb></lb>
Agostino Veracini.</s><s id="id2791409"> Non è da tralasciarsi <lb></lb>
di osservare sopra le grate del Coro delle <lb></lb>
Monache la gran Tela esprimente Cristo <lb></lb>
servito dagli Angeli nel deserto, opera di <lb></lb>
Matteo Rosselli.</s><s id="id2791425"> E proseguendo verso la <lb></lb>
Porta si trova a mano destra la</s></p>
<p id="id2791433" type="main"><s id="id2791436">CHIESA di Gesù Pellegrino già Congrega <lb></lb>
maggiore, nella quale sonovi tre Tavole a <lb></lb>
olio molto eccellenti di Gio.</s><s id="id2768966"> Balducci, co­<lb></lb>
me pur sono del medesimo tutte le Pareti <lb></lb>
dipinte a fresco.</s><s id="id2768975"> E&#039; osservabile l&#039; Epitaffio <lb></lb>
alla Sepoltura fattasi fare in vita dal fa­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a51"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(58)"></pb>

cetissimo Piovano Ariotto, che dice così</s></p>
<p id="id2787331" type="foot"><s id="id2787335"><foot.target id="a51"></foot.target>ce-</s></p>

<p id="id2787342" type="main"><s id="id2787346"><emph type="italics">Questa Sepoltura il Piovano Ariotto la <lb></lb>
fece fare per se e per chi ci vuole entrare ,,.</emph> <lb></lb>
Proseguendo il cammino dalla parte op­<lb></lb>
posta sul Canto di Via delle Ruote può os­<lb></lb>
servarsi la piccola , ma vaga facciata della <lb></lb>
Casa che per propria abitazione si fabbri­<lb></lb>
cò il celebre Pittore Santi di Tito. e sull&#039; <lb></lb>
altro Canto di Via S. Zanobi un bellissimo <lb></lb>
Tabernacolo di Domenico Puligo disce­<lb></lb>
polo di Andrea del Sarto.</s><s id="id2754098"> In faccia a detta <lb></lb>
Via è da vedersi la Fabbrica dei Tabacchi, <lb></lb>
e accanto la Chiesa di</s></p>
<p id="id2754109" type="main"><s id="id2754113">S. CATERINA , presso la quale è la Stanza <lb></lb>
Mortuaria, ove ogni sera vi si depositano <lb></lb>
i cadaveri di questa Città, che dipoi so­<lb></lb>
no trasportati nel pubblico Campo Santo a <lb></lb>
Trespiano distante 3. miglia dalla Città; e <lb></lb>
ritornando in Via S. Gallo si presenta il <lb></lb>
Conservatorio di</s></p>
<p id="id2778292" type="main"><s id="id2778296">S. GIOVANNINO de&#039; Cavalieri di Malta as­<lb></lb>
sai vago, e spazioso stato rimodernato nel <lb></lb>
1784.</s><s id="id2778306"> La prima Cappella, che incontrasi <lb></lb>
a mano dritta ha una Immagine del Croci­<lb></lb>
fisso traslatato dall&#039; antica loro Chiesa , e <lb></lb>
Convento che aveano presso la Porta Ro­<lb></lb>
mana .</s><s id="id2760329"> Nella seconda vi è espressa da Santi <lb></lb>
di Tito la Natività di S. Gio.</s><s id="id2760336"> Battista, la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a52"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(59)"></pb>

terza è dedicata alla Presentazione di Ma­<lb></lb>
ria .</s><s id="id2760356"> Nella testata della Navata vedesi la <lb></lb>
sua incoronazione , antica pittura dell&#039; Or­<lb></lb>
cagna .</s><s id="id2750766"> All&#039; Altar Maggiore dipinse Pietro <lb></lb>
Dandini la Decollazione di S. Gio.</s><s id="id2750773"> Batti­<lb></lb>
sta con due ovati, che in uno S. Agostino, <lb></lb>
e nell&#039; altro S. Maria Maddalenà de&#039; Pazzi, <lb></lb>
di mano d&#039; Alessandro Gherardini, di cui <lb></lb>
sono ancora le pitture a fresco della tribu­<lb></lb>
na, e della soffitta della Chiesa ornata di <lb></lb>
architettura da Rinaldo Botti.</s><s id="id2750798"> Ne segue <lb></lb>
la Nascita di Gesù Cristo del Ghirlandajo. <lb></lb>
Dopo ne viene una Annunziazione della <lb></lb>
Scuola di Giotto.</s><s id="id2782446"> Vi è infine la Cappella <lb></lb>
della Beata Ubaldesca Religiosa di quest&#039; <lb></lb>
Ordine.</s><s id="id2782454"> E&#039; da sapersi che in questo Conserva­<lb></lb>
torio vi fu educata per più di sei anni S. Ma­<lb></lb>
ria Maddalena de&#039; Pazzi.</s><s id="id2782466"> Accanto vi è il</s></p>
<p id="id2782470" type="foot"><s id="id2782474"><foot.target id="a52"></foot.target>ter-</s></p>

<p id="id2796646" type="main"><s id="id2796650">PALAZZO de&#039; Pandolfini fatto fabbricare <lb></lb>
col disegno di Raffaello da Urbino. da Mon­<lb></lb>
signor Giannozzo Pandolfini Vescovo di <lb></lb>
Troia , essendovi stato incorporato l&#039; antico <lb></lb>
Monastero di S. Silvestro, dove ci avea­<lb></lb>
no l&#039; ospizio i Padri di Monte Asinario.</s><s id="id2796671"> Ne <lb></lb>
segue la Chiesa e convento delle Monache <lb></lb>
di S. Lucia dello stretto Ordine di S Do­<lb></lb>
menico .</s><s id="id2796684"> Quivi dirimpetto vi è il grande, <lb></lb>
e magnifico <lb></lb>
<arrow.to.target n="a53"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(60)"></pb>

SPEDALE di Bonifazio, o Conservatorio <lb></lb>
di Poveri vecchi, e stroppiati, e mali cro­<lb></lb>
nici dell&#039; uno, e dell&#039; altro sesso; il qual <lb></lb>
luogo è chiamato dal nome dal di lui Fon­<lb></lb>
datore Bonifazio Lupi nobile Parmigiano , <lb></lb>
già Potestà di Firenze nel Secolo XIV.</s><s id="id2755148"> Que­<lb></lb>
sto luogo fu ampliato, e in buona parte <lb></lb>
rifabbricato di nuovo nell&#039; anno 1787. con <lb></lb>
essere stati incorporati, oltre al detto Spe­<lb></lb>
dale altri quattro Monasteri, cioè quello <lb></lb>
delle fanciulle di S Caterina che era sotto <lb></lb>
le Logge, quelli di S. Luca , e della SS.</s><s id="id2806735"> Tri­<lb></lb>
nità degl&#039; Incurabili quivi contigui , e quello <lb></lb>
di S. Miniato dall&#039; aitra parte verso la Por­<lb></lb>
ta.</s><s id="id2806749"> Oltre il Conservatorio dei Poveri fu­<lb></lb>
rono nell&#039; 1789. trasferiti , e rinchiusi in <lb></lb>
una porzione di questo Spedale i Pazzi; <lb></lb>
in altra i malati cronici, ed in altre parti <lb></lb>
di esso vi si curano, e medicano tutti i <lb></lb>
mali cutanei .</s><s id="id2758190"> Fu la zienda del medesimo <lb></lb>
riunita allo Spedale di S. Maria Nuova. <lb></lb>
Si vede sotto la Loggia sopra una Porta il <lb></lb>
busto del Granduca Leopoldo , e nella te­<lb></lb>
stata un&#039; Inscrizione indicante quanto so­<lb></lb>
pra .</s><s id="id2758210"> La restaurazione della Chiesa antica <lb></lb>
fu fatta col disegno di Gio.</s><s id="id2758217"> Battista Pierat­<lb></lb>
ti.</s><s id="id2762714"> In essa la Madonna del Rosario è di <lb></lb>
Niccodemo Ferrucci: accanto vi è il Mar­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a54"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(61)"></pb>

tirio di Santa Caterina di Fabbrizio Boschi. <lb></lb>
L&#039; Annunziazione è opera di Niccolò Sog­<lb></lb>
gi Discepolo di Pietro Perugino.</s><s id="id2762742"> All&#039; Altar <lb></lb>
maggiore si vede una Tavola di Matteo <lb></lb>
Rosselli nella quale effigiò Maria con S. Ma­<lb></lb>
ria Maddalena de&#039; Pazzi e altri Santi; e <lb></lb>
alle pareti vi sono state poste altre Tavole <lb></lb>
di pregio.</s><s id="id2752385"> Proseguendo verso la Porta tro­<lb></lb>
vasi la Chiesa di</s></p>
<p id="id2752393" type="foot"><s id="id2752396"><foot.target id="a53"></foot.target>SPE-</s></p>

<p id="id2752404" type="foot"><s id="id2752408"><foot.target id="a54"></foot.target>ti-</s></p>

<p id="id2752414" type="main"><s id="id2802716">S. AGATA, oggi Corservatorio detto delle <lb></lb>
Montalve, ove la Tribuna dell&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore è dipinta da Alessandro Allori.</s><s id="id2802727"> La <lb></lb>
SS.</s><s id="id2802733"> Nonziata che vi si vede è di Alfonso <lb></lb>
Boschi, e i due quadri laterali di Gio.</s><s id="id2802740"> Biz­<lb></lb>
zeli.</s><s id="id2802746"> La Tavola dalla parte dell&#039; Epistola <lb></lb>
è di Girolamo Macchietti, e le lunette in­<lb></lb>
torno alla Chiesa esprimenti il Martirio di <lb></lb>
S. Agata, sono di Suor Ortensia Fedeli. <lb></lb>
In questo Conservatorio sono tenute in edu­<lb></lb>
cazione molte nobili Donzelle.</s><s id="id2767090"> Accanto vi <lb></lb>
è la Chiesa, e Monastero delle nobili Re­<lb></lb>
ligiose di</s></p>
<p id="id2767101" type="main"><s id="id2767105">S. CLEMENTE ove Santi di Tito dipinse <lb></lb>
la Tavola dell&#039; Altar maggiore di S. Cle­<lb></lb>
mente con molte altre figure, e quella del <lb></lb>
S. Agostino a mano dritta è di Iacopo da <lb></lb>
Pontormo.</s><s id="id2787084"> Dirimpetto a questo Monastero <lb></lb>
vi è la Chiesa , e Conservatorio di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a55"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(62)"></pb>

CHIARITO, dal B. Chiarito che ne fu il <lb></lb>
Fondatore, ove nel 1787. vi passarono le <lb></lb>
Religiose Mantellate che erano in via della <lb></lb>
Crocetta, essendo stato modernamente re­<lb></lb>
staurato, ed abbellito.</s></p>
<p id="id2787118" type="foot"><s id="id2793088"><foot.target id="a55"></foot.target>CHIA-</s></p>

<p id="id2793095" type="main"><s id="id2793098">Si osserverà l&#039; antica pittura di Michele <lb></lb>
di Ridolfo del Ghirlandajo sopra la Porta <lb></lb>
San Gallo, il quale dipinse Maria col bam­<lb></lb>
bino , e da una parte S. Gio.</s><s id="id2793113"> Battista, e dall&#039; <lb></lb>
altra S. Cosimo.</s><s id="id2793119"> Quindi si può passare a ve­<lb></lb>
dere l&#039; Arco Trionfale, che sotto l&#039; Archi­<lb></lb>
tetto Francesco Schamant di Lorena fu eret­<lb></lb>
to in occasione dell&#039; ingresso che fece in <lb></lb>
Firenze il di 20.</s><s id="id2754381"> Gennaio 1739. l&#039;Impera­<lb></lb>
tor Francesco I., come pure il <emph type="italics">Parter</emph> fatto <lb></lb>
fare dal Gran-Duca Leopoldo per pas­<lb></lb>
seggio delle civili persone che giornalmen­<lb></lb>
te in gran numero vi si portano a dipor­<lb></lb>
to.</s><s id="id2754409"> Tornando in Città, seguendo la stra­<lb></lb>
da a mano destra per le mura si vede so­<lb></lb>
pra di esse in faccia al Maglio alzata una <lb></lb>
specie di Torretta , la quale fu fatta per <lb></lb>
misurare il livello dell&#039; acqua del condotto <lb></lb>
Reale, se poteva andare, oltre alle varie <lb></lb>
Fontane della Città a quella del Palazzo <lb></lb>
Reale, sulla terrazza al pari del primo pia­<lb></lb>
no, prima di fare il condotto in Città .</s><s id="id2821446"> Quivi <lb></lb>
vicino si trova la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a56"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(63)"></pb>

CHIESA delle Nobili Religiose di S. Do­<lb></lb>
menico , nella quale al primo Altare a man <lb></lb>
dritta vi è un S. Pio di mano del Puglieschi <lb></lb>
restato imperfetto per la morte del medesi­<lb></lb>
mo.</s><s id="id2790805"> La Tavola dell&#039; Altar Maggiore è di <lb></lb>
Lazzero Baldi, ne segue la miracolosa Imma­<lb></lb>
gine di Gesù Crocifisso , statavi trasporta­<lb></lb>
ta dalla Chiesa di Chiarito.</s><s id="id2790820"> In ultimo il <lb></lb>
S. Eustachio è opera del Cav.</s><s id="id2784101"> Curradi . In­<lb></lb>
torno la Chiesa vi sono tredici lunette di­<lb></lb>
pinte parte dal Soderini, dal Ferretti , e <lb></lb>
dal Meucci.</s><s id="id2784114"> In faccia trovasi il</s></p>
<p id="id2784118" type="foot"><s id="id2784122"><foot.target id="a56"></foot.target>CHIE-</s></p>

<p id="id2784129" type="main"><s id="id2784133">GIARDINO de&#039; Semplici, che dal Gran-Du­<lb></lb>
ca Cosimo I. nel 1543. fu fabbricato, e fat­<lb></lb>
tevi porre le più rare piante, ed erbe <lb></lb>
medicinali che da ogni parte più remota <lb></lb>
fece venire.</s><s id="id2854032"> Di presente questo luogo è <lb></lb>
addetto alla Reale Accademia de&#039; Georgo­<lb></lb>
fili per farvi diverse esperienze Agrarie. <lb></lb>
Presiede al medesimo un Direttore eletto <lb></lb>
da S. A. R. il quale nell&#039; Estate fa diverse <lb></lb>
Lezioni d&#039; Agricoltura .</s><s id="id2854053"> Le numerose pian­<lb></lb>
te dei Semplici che vi erano furono tra­<lb></lb>
sportate parte nell&#039; Orto Bottanico del Real <lb></lb>
Gabinetto di Fisica, e parte in quello di <lb></lb>
S. Maria Nuova.</s><s id="id2789337"> Appresso vi è la</s></p>
<p id="id2789342" type="main"><s id="id2789345">CAVALLERIZZA, ove sono i Cavalli per <lb></lb>
servizio, di S. A R. In questo luogo anco­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a57"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(64)"></pb>

ra si apprende dalla Nobiltà Fiorentina , <lb></lb>
e Forestiera , sotto la direzione di un Ca­<lb></lb>
vallerizzo , l&#039; Arte di cavalcare, e di correr <lb></lb>
la lancia.</s><s id="id2791686"> A questo eſletto fu dal Gran <lb></lb>
Principe Ferdinando fatto restaurare, ed <lb></lb>
accrescere un bel loggiato, perchè nel tem­<lb></lb>
po d&#039; Inverno, o di pioggia si possa conti­<lb></lb>
novare un esercizio sì nobile.</s><s id="id2791705"> Contigue <lb></lb>
sone state recentemente fabbricate le Reali <lb></lb>
Scuderie con diversi quartieri per le per­<lb></lb>
sone di servizio, nel luogo ove era in avanti <lb></lb>
il serraglio dei Leoni, e di altre bestie fe­<lb></lb>
roci.</s><s id="id2808490"> Quivi è la Piazza , e Chiesa di</s></p>
<p id="id2808494" type="foot"><s id="id2808497"><foot.target id="a57"></foot.target>ra-</s></p>

<p id="id2808504" type="main"><s id="id2808508">S. MARCO de&#039; Padri Domenicani dell&#039; Os­<lb></lb>
servanza.</s><s id="id2808515"> Anticamente era la Badìa de&#039; Val­<lb></lb>
lombrosani che la cederono ai Monaci Sil­<lb></lb>
vestrini, e nel 1446. fu da Eugenio IV. <lb></lb>
donata questa Chiesa, a S. Antonino Do­<lb></lb>
menicano.</s><s id="id2767638"> Tra gl&#039; ornamenti più singola­<lb></lb>
ri, vi s&#039; ammirano belle Tavole, tutte di <lb></lb>
mano d&#039; eccellenti Maestri.</s><s id="id2767648"> Nell&#039; entrare <lb></lb>
a man destra vi è una Immagine di Ma­<lb></lb>
ria Annunziata di Piero Cavallini Roma­<lb></lb>
no; con la Tavola ornata di figure da Fab­<lb></lb>
brizio Boschi.</s><s id="id2767666"> La seconda dov&#039;è dipinto <lb></lb>
un Crocifisso con S. Tommaso d&#039; Aquino, <lb></lb>
è di Santi di Tito.</s><s id="id2767676"> La terza ove è espres­<lb></lb>
sa Maria col Bambino Gesù, e di altri San­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a58"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(65)"></pb>

ti è del celebre Fr. Bartolommeo di S. Mar­<lb></lb>
co, di cui nel Convento nella sola Cappella <lb></lb>
del Noviziato, esistono molti pezzi oltre <lb></lb>
la Tavola dell&#039; Altare.</s><s id="id2784787"> Nella quarta si ve­<lb></lb>
de un&#039; antichissima Madonna lavorata a <lb></lb>
Mosaico.</s><s id="id2784796"> La Tavola della quinta Cappella <lb></lb>
dove è l&#039;Immagine di Maria con S. Dome­<lb></lb>
nico è di mano di Simone Ferri.</s><s id="id2801913"> Volendo <lb></lb>
di quì entrare nella Sagrestìa vedesi nell&#039; <lb></lb>
ingresso una beilissima Statua di marmo <lb></lb>
rappresentante Cristo risorto, collocata in <lb></lb>
una nicchia, opera di Antonio Novelli, e <lb></lb>
del conti sono li due bassirilievi che sono <lb></lb>
dai lati.</s><s id="id2801934"> Di quì passata la prima porta ve­<lb></lb>
drassi sopra di essa una delle più belle Ta­<lb></lb>
vole del Beato Gio.</s><s id="id2801945"> Angelico che stava anti­<lb></lb>
camente all&#039; Altar maggiore.</s><s id="id2786165"> Il. ritratto <lb></lb>
di questo Beato stà appeso nella Cella che <lb></lb>
abitava S. Antonino con altri quattordici <lb></lb>
ritratti di Beati Religiosi, che oltre i vene­<lb></lb>
rabili hanno santificato questo Convento. <lb></lb>
Tornando in Chiesa segue la Tribuna ove <lb></lb>
nelle pareti da Parocel Francese vi fu dipin­<lb></lb>
ta l&#039; adorazione de&#039; Magi, e le Nozze di Ca­<lb></lb>
na; e la Cupola è di Alessandro Gherardini <lb></lb>
con un bello Altar maggiore corredato di <lb></lb>
ricchissimi argenti nelle feste solenni Quin­<lb></lb>
di vi è interna la Cappella de&#039; Serragli <lb></lb>
<arrow.to.target n="a59"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(66)"></pb>

principiata nel 1600. ancor essa ragguar <lb></lb>
devole, non meno per i finissimi marmi , <lb></lb>
quanto per varj ornamenti di statue, e di <lb></lb>
pitture, che l&#039; adornano.</s><s id="id2751475"> La Tavola dell&#039; <lb></lb>
Altare rappresentante l&#039; ultima Cena è ope­<lb></lb>
ra di Santi di Tito, la Storia della Manna <lb></lb>
è del Passignano; di Jacopo da Empoli è il <lb></lb>
Sacrifizio di Abramo Il saziar delle Tur­<lb></lb>
be nel Deserto, e la Cena d&#039; Emaus sono <lb></lb>
del Cav Curradi; e S Paolo che risuscita <lb></lb>
un fanciullo è del Biliverti.</s><s id="id2774438"> La volta è di <lb></lb>
Bernardino Poccetti, e ancora i Santi di­<lb></lb>
pinti a fresco tramezzo a detti quadri <lb></lb>
in otto nicchie: nell&#039; altre quattro vi sono <lb></lb>
gli Evangelisti di marmo, che due sono di <lb></lb>
Lodovico Salvetti, e i due dall&#039; Altare del <lb></lb>
Pieratti.</s><s id="id2774462"> Dopo la quale segue la bellissima <lb></lb>
Cappella di S. Antonino Arcivescovo di <lb></lb>
Firenze fatta fabbricare con magnificenza <lb></lb>
da Averardo , e da Antonio Salviati.</s><s id="id2796823"> Ella <lb></lb>
è tutta di marmi stati lavorati col disegno <lb></lb>
di Giovanni Bologna.</s><s id="id2796833"> Tre Tavole di Pittori <lb></lb>
eccellenti adornano vagamente le tre fac­<lb></lb>
ciate; quella di mezzo è opera d&#039; Alessan­<lb></lb>
dro Allori detto il Bronzino, che vi effigiò <lb></lb>
il ritorno di Cristo dal Limbo, quella che <lb></lb>
rappresenta il Lebbroso risanato in <emph type="italics">cornu <lb></lb>
Evangelli</emph> è di Francesco Poppi, l&#039; altra <lb></lb>
<arrow.to.target n="a60"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(67)"></pb>

esprimente la conversione di S. Matteo è <lb></lb>
di Batista Naldini.</s><s id="id2828610"> In ciascuna di queste <lb></lb>
facciate sono due Statue di marmo, che in <lb></lb>
tutte ascendono al numero di sei , rappre­<lb></lb>
sentanti S. Gio.</s><s id="id2828623"> Batista, S. Filippo, S. An­<lb></lb>
tonio, S. Adovardo, S. Domenico, e S. Tom­<lb></lb>
maso d&#039; Aquino, fra le quali è maraviglio­<lb></lb>
so il S. Gio.</s><s id="id2770337"> Batista; il tutto disegno di <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2770343"> Bologna, esegnite, e terminate dal <lb></lb>
Francavilla suo discepolo; ed altrettanti <lb></lb>
bassirilievi di bronzo di mano di Fr.</s><s id="id2770353"> Do­<lb></lb>
menico Portigiani, fatti sul disegno del me­<lb></lb>
desimo Gio.</s><s id="id2770363"> Bologna suo Maestro, da cui fu <lb></lb>
fatta la figura di bronzo, che è in Sagre­<lb></lb>
stìa rappresentante il Santo giacente.</s><s id="id409377"> Nell&#039; <lb></lb>
urna sotto l&#039; Altare stà riposto il di lui S. Cor­<lb></lb>
po.</s><s id="id409386"> Corona questa Cappella una Cupoletta <lb></lb>
adorna di stucchi, e di vaghe pitture, di <lb></lb>
mano d&#039; Alessandro Allori come si vede <lb></lb>
scritto, fatta nell&#039; anno 1570.</s><s id="id409399"> Le due Sto­<lb></lb>
rie dell&#039; Esposizione, e Traslazione di S. An­<lb></lb>
tonino sono di mano del Passignano.</s><s id="id409410"> Ella <lb></lb>
ha meritato d&#039; esser descritta e pubblicata <lb></lb>
colla stampa dal fu celebre Antiquario Dot­<lb></lb>
tore Gori.</s><s id="id2792488"> Di fuori sopra l&#039; Arco di questa <lb></lb>
vaga Cappella si vede un S. Antonino di <lb></lb>
marmo alto braccia 4. di mano di Gio. <lb></lb>
Bologna.</s><s id="id2792500"> Ne segue poi tornando verso la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a61"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(68)"></pb>

Porta, una bellissima Tavola di Lodovico <lb></lb>
Cigoli, ove fu dipinto l&#039; Imperatore Era­<lb></lb>
clio, che deposto l&#039; Imperiale ammanto, e <lb></lb>
in abito di penitenza, scalzo ne&#039; piedi, <lb></lb>
porta sopra le sue spalle quella stessa Cro­<lb></lb>
ce, del Nostro Salvatore.</s><s id="id2810343"> Nella seguente <lb></lb>
Cappella, eravi una stupenda Tavola di <lb></lb>
Fra Bartolommeo, con alcuni Angioli in <lb></lb>
aria con un padiglione con Maria, e altre <lb></lb>
figure attorno, e Cristo Fanciullo che sposa <lb></lb>
S. Caterina; ma il Principe Ferdinando, <lb></lb>
che la volle avere, ne fece fare un&#039; al­<lb></lb>
trettanta bellissima copia al Gabbiani , <lb></lb>
che certamente si scambia dal medesimo <lb></lb>
originale.</s><s id="id2810376"> Nella terza di mano del Passi­<lb></lb>
gnano vi è espresso S. Vincenzio Ferreri <lb></lb>
Predicante al Popolo.</s><s id="id2759937"> Nella quarta vi è <lb></lb>
la Tavola dipinta dal Cavalier Gio. Ba­<lb></lb>
tista Paggi Genovese, rappresentante la <lb></lb>
Trasfigurazione del Redentore sul Tabor . <lb></lb>
La soffitta è tutta intagliata, e riccamente <lb></lb>
dorata, con lo sfondo assai ben condotto, <lb></lb>
uscito dal pennello di Gio.</s><s id="id2759962"> Antonio Pucci. <lb></lb>
La Tenda dell&#039; Organo fu dipinta dal Ghe­<lb></lb>
rardini E degno di memoria, che quì fu­<lb></lb>
rono sepolti il Conte Giovanni Pico della <lb></lb>
Mirandola, ed Angiolo Poliziano, e ai no­<lb></lb>
stri tempi i celebri Giuseppe Averani, e il­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a62"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(69)"></pb>

Proposto Anton Francesco Gori.</s><s id="id2769026"> Non me­<lb></lb>
no della Chiesa è ragguardevole il Con­<lb></lb>
vento, fatto fabbricare da Cosimo, e Lo­<lb></lb>
renzo de&#039; Medici, al quale fu dato princi­<lb></lb>
pio nel 1437. col disegno di Michelozzo. <lb></lb>
Nel primo Chiostro sono 26. lunette espri­<lb></lb>
menti diversi fatti, e miracoli più celebri <lb></lb>
di S. Antonino, tutte dipinte da eccellenti <lb></lb>
Maestri, cioè da Bernardino Poccetti, dal <lb></lb>
Rosselli, dal Tiarini, e dal Boschi, e le al­<lb></lb>
tre più antiche immagini che sono negl&#039; <lb></lb>
angoli, e sopra le Porte sono del B. Gio. <lb></lb>
Angelico insigne Pittore; che come si è <lb></lb>
detto abitava in questo Convento, dentro <lb></lb>
il quale si vedono moltissime opere di sua <lb></lb>
mano, oltre la magnifica pianta dell&#039; Or­<lb></lb>
dine Domenicano dipinta da Esso sulla pa­<lb></lb>
rete del Capitolo che resta tra li due Chio­<lb></lb>
stri, nel quale vi effigiò gran numero <lb></lb>
di Ritratti degli Uomini Illustri, tanto in <lb></lb>
santità, che in dottrina.</s><s id="id2766534"> Poi nel secondo <lb></lb>
non meno vasto del primo in 36.</s><s id="id2766540"> Lunette <lb></lb>
si vedono le gesta di S. Domenico.</s><s id="id2766546"> In que­<lb></lb>
sto vi ha dipinta una navata Alessandro <lb></lb>
Gherardini, altre due Cosimo Ulivelli, e <lb></lb>
una dalla parte dell&#039; ingresso Alessandro <lb></lb>
Loni, e Sebastiano Galeotti.</s><s id="id2767694"> E&#039; da vedersi <lb></lb>
la Cappella del Noviziato la di cui Tavo­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a63"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(70)"></pb>

la di straordinaria bellezza è opera di Fr. <lb></lb>
Bartolommeo nella quale vi ha espressa la <lb></lb>
Presentazione di Gesù Bambino; vi è inol­<lb></lb>
tre tra l&#039; altre buone pitture, una celebre <lb></lb>
immagine di Maria SS. di mano di Carlo <lb></lb>
Dolci.</s><s id="id2819791"> In questo Convento bella è copiosa <lb></lb>
Librerìa vi si conserva, ove sono di pre­<lb></lb>
gio moltissimi Manoscritti fatti quivi col­<lb></lb>
locare a pubblico benefizio da Cosimo de&#039; <lb></lb>
Medici Padre della Patria, alcuni de&#039; quali <lb></lb>
erano di Niccolò Niccoli, che è da anno­<lb></lb>
verarsi fra quelli, da&#039; quali le Lettere Gre­<lb></lb>
che riconoscono il loro risorgimento.</s><s id="id2819820"> Vici­<lb></lb>
no all&#039; Orto in fondo al quale è da ammi­<lb></lb>
rarsi una Cappella dipinta da Bernardino <lb></lb>
Poccetti, è situata la Spezierìa, celebre <lb></lb>
per la fabbricazione che vi si fa delle Es­<lb></lb>
senze di ogni sorte, acque, ed altri lavo­<lb></lb>
ri, e quivi si potranno osservare bellis­<lb></lb>
simi quadri.</s><s id="id2805526"> Questo Convento è stato sem­<lb></lb>
pre tenuto in grande stima, non solo per <lb></lb>
l&#039; osservanza restauratavi da Fr. Girolamo <lb></lb>
Savonarola, ma eziandio per avervi dimo­<lb></lb>
rato moltissimi Religiosi di santa vita, in <lb></lb>
conversazione de&#039; quali soleva Cosimo Pa­<lb></lb>
dre della Patria spesse volte trattenersi ve­<lb></lb>
dendovisi ancora le stanze ove abitava. <lb></lb>
Fu nel 1777. abbellita questa Chiesa con <lb></lb>
<arrow.to.target n="a64"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(71)"></pb>

una vaga facciata col disegno di Fr. Gio­<lb></lb>
vacchino Pronti da Rimini Converso Car­<lb></lb>
melitano.</s><s id="id2762042"> Presso questa Chiesa è il Palaz­<lb></lb>
zo detto il</s></p>
<p id="id2762048" type="foot"><s id="id2762052"><foot.target id="a58"></foot.target>ti</s></p>

<p id="id2762058" type="foot"><s id="id2762062"><foot.target id="a59"></foot.target>E prin-</s></p>

<p id="id2803672" type="foot"><s id="id2803675"><foot.target id="a60"></foot.target>espri-</s></p>

<p id="id2803682" type="foot"><s id="id2803686"><foot.target id="a61"></foot.target>E 2 Por-</s></p>

<p id="id2803693" type="foot"><s id="id2803696"><foot.target id="a62"></foot.target>Pro-</s></p>

<p id="id2803703" type="foot"><s id="id2803706"><foot.target id="a63"></foot.target>la</s></p>

<p id="id2785965" type="foot"><s id="id2785967"><foot.target id="a64"></foot.target>una</s></p>

<p id="id2785974" type="main"><s id="id2785977">CASINO DA S MARCO, fatto fabbricare <lb></lb>
dal Gran Duca Francesco I intorno al 1570. <lb></lb>
col disegno del Buontalenti.</s><s id="id2785986"> E` servito nei <lb></lb>
tempi andati per abitazione de&#039; Principi <lb></lb>
del sangue, essendo provveduto di tutte <lb></lb>
le comodità, che a tali Personaggi si con­<lb></lb>
vengono.</s><s id="id2786002"> Ove adesso hanno il suo quartiere <lb></lb>
le Guardie Reali a cavallo.</s><s id="id2759416"> Accanto è de­<lb></lb>
gno d&#039; esser veduto il Chiostro della già <lb></lb>
soppressa</s></p>
<p id="id2759427" type="main"><s id="id2759430">COMPAGNIA di San Gio.</s><s id="id2759433"> Batista, detta <lb></lb>
dello Scalzo, per le eccellenti Pitture a <lb></lb>
fresco rappresentanti la vita di San Gio. <lb></lb>
Batista di Andrea del Sarto, tra le quali <lb></lb>
due sole sono dipinte dal Francabigio. <lb></lb>
Nell&#039; ingresso adunque del Cortile di ma­<lb></lb>
no di Andrea si vedono due figure rappre­<lb></lb>
sentanti la Fede, e la Speranza.</s><s id="id2810881"> L&#039; altra <lb></lb>
Porta è messa in mezzo da una Carità, e <lb></lb>
una Giustizia.</s><s id="id2810890"> La Storia a man destra <lb></lb>
rappresenta quando Zaccaria incredulo per <lb></lb>
la vista dell&#039; Angelo diventa muto.</s><s id="id2810899"> L&#039; altra <lb></lb>
è la visita di Maria a S. Elisabetta.</s><s id="id2810904"> La se­<lb></lb>
guente rappresenta il Parte di S. Elisa­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a65"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(72)"></pb>

betta; dipoi ne viene quando Zaccaria dà <lb></lb>
la benedizione a S. Giovanni, che ancor <lb></lb>
fanciulletto vuole andare al deserto di ma­<lb></lb>
no del Francabigio.</s><s id="id2759852"> La Storia che ne se­<lb></lb>
gue è pure del Francabigio, quando San <lb></lb>
Giovanni s&#039; incontra nel Salvatore nel ri­<lb></lb>
torno di Egitto.</s><s id="id2759867"> Ne segue altre di Andrea <lb></lb>
quando Cristo è battezzato da S. Giovanni, <lb></lb>
dipoi quando S. Giovanni predica ai Giu­<lb></lb>
dei nel deserto, e nella seguente quando <lb></lb>
la gente convertita da S. Giovanni viene a <lb></lb>
ricevere il S. Battesimo; indi quando S. Gio­<lb></lb>
vanni è condotto dinanzi ad Erode; e di­<lb></lb>
poi vedesi la Cena di Erode, e il ballo <lb></lb>
della figlia d&#039; Erodiade ed in ultimo è di­<lb></lb>
pinto Erode a mensa con Erodiade, ove <lb></lb>
dalla figlia di essa è portata la testa di S. <lb></lb>
Giovanni al medesimo richiesta.</s><s id="id2781623"> Queste <lb></lb>
egregie Pitture furono intagliate da Teo­<lb></lb>
doro Cruger con frontespizio, e ritratto <lb></lb>
dell&#039; Autore.</s><s id="id2781636"> Tiene la custodia di questo <lb></lb>
Chiostro la Reale Accademia delle Belle <lb></lb>
Arti.</s><s id="id2768647"> Ritornando indietro vedesi sul Can­<lb></lb>
to di Via degl&#039; Arazzieri un altro Casino <lb></lb>
fatto fabbricare nell&#039; anno 1775 dall&#039; Au­<lb></lb>
gusto Padre del nostro R. Sovrano, e dall&#039; al­<lb></lb>
tra parte vi è la Chiesa, e Monastero di</s></p>
<p id="id2768668" type="foot"><s id="id2768672"><foot.target id="a65"></foot.target>betta;</s></p>

<p id="id2768679" type="main"><s id="id2768683">S. CATERINA dell&#039; Ordine di S. Domenico <lb></lb>
<arrow.to.target n="a66"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(73)"></pb>

nella di cui Chiesa che ha l&#039; ingresso sulla <lb></lb>
Piazza di S. Marco, all&#039; Altar Maggiore <lb></lb>
vedesi lo Sposalizio di detta Santa, e ai <lb></lb>
due laterali le Tavole son dipinte da Suor <lb></lb>
Plautilla Nelli valente Pittrice, e Religiosa <lb></lb>
di questo Monastero, nel quale Caterina <lb></lb>
de&#039; Medici Regina di Francia nella sua <lb></lb>
fanciullezza vi fu tenuta in educazione. <lb></lb>
Dalla parte opposta di questa Piazza, si <lb></lb>
ritrova la</s></p>
<p id="id2853788" type="foot"><s id="id2853792"><foot.target id="a66"></foot.target>nella.</s></p>

<p id="id2814704" type="main"><s id="id2814708">REALE ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI (una <lb></lb>
volta Spedale sotto il titolo di S. Matteo <lb></lb>
stato fondato da Lelmo Balducci nel 1389.) <lb></lb>
trasferitavi nel 1784. dalla antica situa­<lb></lb>
zione di Via della Crocetta dove esisteva <lb></lb>
fino dal 1500., e dalla Sovrana Munifi­<lb></lb>
cenza ampliata, cd arricchita di tutto ciò <lb></lb>
che è necessario per apprendervi compi­<lb></lb>
tamente le Belle Arti, contandosi in essa <lb></lb>
sette Professori cioè, per il Disegno; per <lb></lb>
il Colorito, per il Grottesco, per l&#039; Incisio­<lb></lb>
ne in rame, per la Scultura, per l&#039; Archi­<lb></lb>
tettura, un Assistente ai Giovani che stu­<lb></lb>
diano nella Real Galleria, e uno per la <lb></lb>
Meccanica Pratica.</s></p>
<p id="id2803113" type="main"><s id="id2803117">E principiando ad osservare alla Porta <lb></lb>
d&#039; ingresso eseguita con ben&#039; intesa, ed ele­<lb></lb>
gante Architettura si vedono scolpite in <lb></lb>
<arrow.to.target n="a67"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(74)"></pb>

pietra tre corone, che una di quercia, l&#039; al­<lb></lb>
tra di lauro, la terza d&#039; ulivo, le quali so­<lb></lb>
no l&#039; emblema dell&#039; Accademia, e sotto le <lb></lb>
medesime in un fregio leggesi l&#039; Epigrafe <lb></lb>
seguente:</s></p>
<p id="id2805636" type="foot"><s id="id2805640"><foot.target id="a67"></foot.target>pie-</s></p>

<p id="id2805647" type="main"><s id="id2805651"><emph type="italics">Liberalium Artium incremento <lb></lb>
Petrus Leopaldus <lb></lb>
Anno MDCCLXXXIV.</emph></s></p>
<p id="id2805665" type="main"><s id="id2805669">che è l&#039; epoca della sua instituzione.</s></p>
<p id="id2760522" type="main"><s id="id2760525">Da detta Porta si passa in un vestibulo <lb></lb>
dove da due porte laterali si dà ingresso <lb></lb>
a due delle suddette Scuole, cioè Disegno, <lb></lb>
e Colorito; e principiando dalla prima a <lb></lb>
mano destra</s></p>
<p id="id2760544" type="main"><s id="id2760548">In una Gallerìa adorna, e corredata dí <lb></lb>
disegni, e gessi per uso de&#039; principianti, <lb></lb>
si dauno dal Maestro tutte le regole ne­<lb></lb>
cessarie al profitto de&#039; medesimi.</s><s id="id2760563"> Dalla <lb></lb>
dettta scuola si ha ingresso ad una gran <lb></lb>
sala la quale serve alle pubbliche adu­<lb></lb>
nanze ripiena di quadri Originali de&#039; mi­<lb></lb>
gliori Autori della Souola Fiorentina, e <lb></lb>
da vari Cartoni Originali de&#039; medesimi, e <lb></lb>
alcuni ancora delle Scuole Lombarda, e <lb></lb>
Romana, non mancandovi tra i primi il <lb></lb>
Grillandajo, Andrea del Sarto, gli Allori, <lb></lb>
Carlo Dolci, il Rosselli ec. ed altri, e fra <lb></lb>
i Cartoni Fra Bartolommeo, Pietro da Cor­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a68"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(75)"></pb>

tona, Baroccio, Cignani, Franceschini, <lb></lb>
Ademollo ec. inoltre sono da osservarsi al, <lb></lb>
cuoi modelli in legno, rappresentanti la <lb></lb>
Città, e fortificazioni di Porto Ferrajo, il <lb></lb>
nuovo Lazzeretto di San Leopoldo, la Cit­<lb></lb>
tà di Livorno. e un modello di un ponte <lb></lb>
di legno e molti altri bellissimi disegni del <lb></lb>
Marchese Taccoli, e si ritrovano ancora <lb></lb>
vari modelli in terra cotta, e in gesso di <lb></lb>
Professori che hanno voluto perpetuare la <lb></lb>
loro memoria col lasciarvi le loro opere.</s></p>
<p id="id2814829" type="foot"><s id="id2814833"><foot.target id="a68"></foot.target>tona,</s></p>

<p id="id2759613" type="main"><s id="id2759616">Da questa si passa alla Sala del Nudo <lb></lb>
dove in tutti i giorni si dà il comodo di <lb></lb>
poterlo studiare per due ore: nell&#039; Estate <lb></lb>
la mattina, e nell&#039; Inverno la sera, alla <lb></lb>
quale scuola sono assistenti per turno di­<lb></lb>
versi Maestri.</s></p>
<p id="id2759639" type="main"><s id="id2759642">Dalla detta Sala del Nudo proseguendo <lb></lb>
avanti, si entra in una spaziosa Gallerìa <lb></lb>
adorna de&#039; getti in gesso delle Statue le <lb></lb>
più rinomate, non solo della nostra Città, <lb></lb>
quanto di quelle esistenti in Roma, quali <lb></lb>
poste con ottima simetria sopra bene adat­<lb></lb>
tate basi formano un colpo d&#039; occhio.</s><s id="id2769812"> Nel­<lb></lb>
la medesima Sala sono da osservarsi un <lb></lb>
superbo Tabernacolo dipinto da Giovanni <lb></lb>
Mannozzi detto da S. Giovanni espritnente <lb></lb>
il riposo d&#039; Egitto, già esisteate in fondo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a69"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(76)"></pb>

del Giardino del Real Cusino della Cro­<lb></lb>
cetta, e quì intieramente trasportato; ed il <lb></lb>
getto in gesso della famosa porta del Tem­<lb></lb>
pio di S. Giovanniopera dell&#039; immortale Lo­<lb></lb>
renzo Ghiberti adattata alla gran porta <lb></lb>
della presente Sala, dalla quale si ha in­<lb></lb>
gresso alla Scuola del Colorito.</s><s id="id2751706"> Contigua <lb></lb>
alla detta Sala vi è la stanza per le private <lb></lb>
Adunanze; e avanti la medesima vi è un <lb></lb>
ricetto, il quale introduce mediante una <lb></lb>
piccola Scala alle due Scuole dell&#039; Archi­<lb></lb>
tettura, e della Meccanica Pratica, ambe­<lb></lb>
due corredate de&#039; necessarj libri, disegni, <lb></lb>
e macchine ec.</s></p>
<p id="id2751736" type="foot"><s id="id2751740"><foot.target id="a69"></foot.target>del</s></p>

<p id="id2813480" type="main"><s id="id2813483">Ritornando al primo vestibulo per una <lb></lb>
comoda Scala si perviene alle altre due <lb></lb>
Scuole di Grottesco, e dell&#039; Incisione <lb></lb>
in Rame provvedute di eccellenti esem­<lb></lb>
plari ec.</s></p>
<p id="id2813501" type="main"><s id="id2813505">Si danno due volte l&#039; anno alcuni premi <lb></lb>
a quelli Scolari che più hanno approfittato <lb></lb>
ne&#039; loro studi, servendo per una virruosa <lb></lb>
emutazione di sempre più avanzarsi, ed <lb></lb>
ogni 3. anni si fa un concorso di prima, <lb></lb>
seconda, e terza classe per la Pittura, Scul­<lb></lb>
tura, ed Architettura, ea tutte queste gra­<lb></lb>
tificazioni, quanto alle mensuali prestazio­<lb></lb>
ni ai Maestri, la Carta, matita, colori ec. <lb></lb>
<arrow.to.target n="a70"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(77)"></pb>

che gratuitamente si dispensano ai poveri <lb></lb>
Scolari vien supplito dal Real Tesoro.</s></p>
<p id="id2790365" type="foot"><s id="id2790369"><foot.target id="a70"></foot.target>che</s></p>

<p id="id2790376" type="main"><s id="id2790379">Albuon ordine, esoprintendenza dell&#039; Ac­<lb></lb>
cademia sono nominati da S. A. R. un Pre­<lb></lb>
sidente, un vice Presidente, ed un Segre­<lb></lb>
tario, il quale oltre al mantenere il car­<lb></lb>
teggio colle più rinomate Accademie <lb></lb>
dell&#039; Europa accudisce che sia provvista la <lb></lb>
medesima di ciò che le può abbisognare ec. <lb></lb>
Da questo luogo ritornando per via Larga <lb></lb>
si trova la</s></p>
<p id="id2813234" type="main"><s id="id2813238">BIBLIOTECA MARUCELLIANA fondata a pu­<lb></lb>
blico vantaggio dall&#039; Abate Francesco Ma­<lb></lb>
rucelli nel 1703. ed aumentata da Monsi­<lb></lb>
gnor Alessandro Marucelli. la quale si aprì <lb></lb>
per la prima volta nel 1751, tenendosi <lb></lb>
aperta la mattina, ne&#039; giorni di Lunedì, <lb></lb>
Mercoledì, e Venerdi In essa oltre la co­<lb></lb>
piosità dei Libri impressi in ogni scienza, <lb></lb>
vi si conservano molti Manoscritti del ce­<lb></lb>
lebre Antonio Mara Salvini, ed una scel­<lb></lb>
ta numerosa Raccolta di rare, e celebri <lb></lb>
stampe incise in rame lasciate quivi dall&#039; ul­<lb></lb>
timo superstite di detta nobil Famiglia <lb></lb>
Francesco Marucelli.</s><s id="id2788073"> Seguendo il cam­<lb></lb>
mino dalla parte opposta si trova il</s></p>
<p id="id2819142" type="main"><s id="id2819146">PALAZZO del Sig. Cav.</s><s id="id2819149"> Averardo de&#039; Me­<lb></lb>
dici eretto con disegno del Silvani Archi­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a71"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(78)"></pb>

tetto Fiorentino, ed accresciuto dal fu <lb></lb>
Senatore Cammillo Coppoli, alla di cui <lb></lb>
Famiglia apparteneva.</s><s id="id2819176"> E dipoi s&#039; incontra il</s></p>
<p id="id2819180" type="foot"><s id="id2819184"><foot.target id="a71"></foot.target>tetto</s></p>

<p id="id2816480" type="main"><s id="id2816484">PALAZZO del Marchese Capponi fatto col <lb></lb>
disegno di Ferdinando Ruggieri nel 1740. <lb></lb>
e poco più giù dali&#039; istessa parte altro</s></p>
<p id="id2816496" type="main"><s id="id2816499">PALAZZO del Senator Covoni con bella <lb></lb>
facciata di Gherardo Silvani, interna­<lb></lb>
mente accresciuto, e rimodernato nel Cor­<lb></lb>
tile col disegno di Luigi Orlandì.</s><s id="id2816515"> Ed ap­<lb></lb>
presso il</s></p>
<p id="id2816522" type="main"><s id="id2811650">PALAZZO fatto fabbricare dal Cardinale <lb></lb>
Bandino Panciatichi, col disegno del Ca­<lb></lb>
valier Carlo Fontana.</s><s id="id2811660"> In faccia al primo <lb></lb>
vedesi un antico Pallazzo dei Medici, e <lb></lb>
dipoi dell&#039; antichissima Casa</s></p>
<p id="id2811670" type="main"><s id="id2811674">UGHI, o sieno AVVOCATI protettori <lb></lb>
dell&#039; Arcivescovado Fiorentino, Famiglia <lb></lb>
recentemente estinta.</s><s id="id2811684"> Accanto al quale <lb></lb>
ne segue il grandioso</s></p>
<p id="id2811691" type="main"><s id="id2811695">PALAZZO già della Famiglia DE&#039; MEDICI, <lb></lb>
oggi del Marchese Riccardi per compra <lb></lb>
fattane l&#039; anno 1659 per prezzo di scudi <lb></lb>
41. mila dal Granduca Ferdinando II. fatto <lb></lb>
già fabbricare da Cosimo Padre della Pa­<lb></lb>
tria, col disegno di Michelozzo.</s><s id="id2757805"> Non può <lb></lb>
spiegarsi quanto sia bello, e magnifico.</s><s id="id2757812"> Ve­<lb></lb>
donsi le due facciate tutte di Pietre forti <lb></lb>
<arrow.to.target n="a72"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(79)"></pb>

in tre ordini divisate Dal piano della ter­<lb></lb>
ra fino alle prime finestre l&#039; ordine è Ru­<lb></lb>
stico, o Toscano, con bozze assai rilevate. <lb></lb>
Sopra di questo segue il Dorico, a cui suc­<lb></lb>
cede il Corintio, e in fronte vedesi un cor­<lb></lb>
nicione d&#039;incredibil vaghezza, che da per <lb></lb>
tutto lo circonda.</s><s id="id2765295"> Non meno vaghe sono <lb></lb>
le finestre da basso, gli ornamenti delle <lb></lb>
quali come altresì il cornicione, si credono <lb></lb>
fatti col disegno del Buonarroti.</s><s id="id2765308"> Entrando <lb></lb>
per la porta principale trovasi la prima <lb></lb>
Loggia, nel fregio della quale sono alcuni <lb></lb>
tondi entrovi figure di marmo di Donatello, <lb></lb>
e le pareti tutte furono fatte adornare l&#039; an­<lb></lb>
no 1719 dal Marchese Francesco Riccardi <lb></lb>
di bassirilievi, di Statue, di Busti e d&#039; In­<lb></lb>
scrizioni antiche Greche, e Latine, a fog­<lb></lb>
gia di Museo.</s><s id="id2787535"> A man destra vi è una scala <lb></lb>
molto comoda, fatta col disegno di Gio Ba­<lb></lb>
tista Foggini Scultore e Architetto Fioren­<lb></lb>
tino.</s><s id="id2787550"> E&#039; pure a man sinistra una scala bel­<lb></lb>
lissima fatta a chiocciola, che dal terreno <lb></lb>
conduce fino alla sommità.</s><s id="id2787561"> Penetrando poi <lb></lb>
nelle stanze, vi s&#039; ammirano molti prege­<lb></lb>
voli ornamenti degni di tanto Palazzo, tra <lb></lb>
i quali è da vedersi la bellissima Gallerìa <lb></lb>
dipinta nella volta a fresco da Luca Gior­<lb></lb>
dano famoso Pittore, e in essa giù abbas­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a73"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(80)"></pb>

so nella parete effigiati sopra grandiosi Cri­<lb></lb>
stalli i quattro elementi, insigne opera di <lb></lb>
Anton Domenico Gabbiani; e dentro no­<lb></lb>
bilissimi armarj si conserva una copiosa <lb></lb>
raccolta di Cammei, d&#039; Intagli, di Meda­<lb></lb>
glie, e di altre pseziose antichità.</s><s id="id2792329"> Accanto <lb></lb>
ci è una numerosa, e scelta Librerìa di ma­<lb></lb>
noscritti, e di libri impressi, parte della <lb></lb>
quale fu messa insieme dal celebre Riccar­<lb></lb>
do Riccardi, e parte fu già del Senatore <lb></lb>
Marchese Vincenzio Capponi, da cui l&#039; ere­<lb></lb>
ditarono i presenti possessori, i quali van­<lb></lb>
no di continuo aumentandola, con accre­<lb></lb>
scimenti di stanze e libri, ed essendovi tra i <lb></lb>
manoscritti tutto il carteggio Letterario del <lb></lb>
fu celebre Dottor Giovanni Lami stato Bi­<lb></lb>
bliotecario.</s><s id="id2763992"> E ripieno questo grandioso Pa­<lb></lb>
lazzo di mobili ricchissimi, pitture celebri, <lb></lb>
inscrizioni, busti, a bassirilievi antichissi­<lb></lb>
mi in gran numero.</s><s id="id2784554"> Si mireranno inoltre <lb></lb>
i nuovi accrescimenti tra i quali fu cre­<lb></lb>
sciuta quasi doppiamente la principal fac­<lb></lb>
ciata verso la Via Larga, coli&#039; istesso ordi­<lb></lb>
ne, e architettura dell&#039; antica nel qual ri­<lb></lb>
crescimento fu incorporato il Palazzo di <lb></lb>
Lorenzino de&#039; Medici ove uccise il Duca <lb></lb>
Alessandro E` famoso questo Palazzo, non <lb></lb>
solo per la sua bellezza, ma eziandio per <lb></lb>
<arrow.to.target n="a74"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(81)"></pb>

essere stato in ogni tempo ricetto di gran­<lb></lb>
dissimi personaggi, essendovisi trattenuti di­<lb></lb>
versi Pontefici, Imperadori, e Re, oltre un <lb></lb>
numero grande di Principi ( di che si legge <lb></lb>
la memoria in un Cartello di marmo nel pri­<lb></lb>
mo Cortile, fatta dal celebre Abate Anton­<lb></lb>
maria Salvini) e per molti avvenimenti ac­<lb></lb>
caduti e descritti largamente da varj dei no­<lb></lb>
stri Scrittori.</s><s id="id2751198"> Indi si trova la Chiesa di</s></p>
<p id="id2751203" type="foot"><s id="id2751206"><foot.target id="a72"></foot.target>in</s></p>

<p id="id2751213" type="foot"><s id="id2754251"><foot.target id="a73"></foot.target>so</s></p>

<p id="id2754258" type="foot"><s id="id2754262"><foot.target id="a74"></foot.target>essere</s></p>

<p id="id2754269" type="main"><s id="id2754273">SAN GIOVANNINO, dedicata a San Giovan­<lb></lb>
ni Evangelista posseduta già dai Gesuiti, ai <lb></lb>
quali fu concessa l&#039; anno 1557, e dipoi per <lb></lb>
Real disposizione nel 1775. data ai Cherici <lb></lb>
Regolari delle Scuole Pie, i quali tengono <lb></lb>
nell&#039; annesso loro Convento le pubbliche <lb></lb>
Scuole in qualunque Scienza.</s><s id="id2754297"> Era questa <lb></lb>
Chiesa in principio assai piccola; fondata <lb></lb>
nel 1351. per testamento del Nobile Gio. di <lb></lb>
Lando Gori, ma nell&#039; anno 1579. coll&#039; ope­<lb></lb>
ra, e col disegno di Bartolommeo Amman­<lb></lb>
nati, Scultore, ed Architetto Fiorentino, fu <lb></lb>
oltremodo accresciuta, e adornata.</s><s id="id2759386"> Imper­<lb></lb>
ciocchè quell&#039; Artefice molto pio, a niuna <lb></lb>
spesa e fatica perdonò, perchè quest&#039; opera <lb></lb>
fosse condotta al suo fine, ammirando gl&#039; in­<lb></lb>
tendenti l&#039; esquisitezza dell&#039; architettura, e il <lb></lb>
bell&#039; ordine di tutte le parti di questo sacro <lb></lb>
Edifizio.</s><s id="id2759412"> Ha la facciata tutta di pietre sere­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a75"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(82)"></pb>

ne, e dentro vi sono nelle Cappelle varj or­<lb></lb>
namenti di stucchi con belle Tavole; nella <lb></lb>
prima a man destra stà collocata un insigne <lb></lb>
Tavola di Alessandro Allori, ove ha rappre­<lb></lb>
sentato Nostro Signore con alcuni Apostoli <lb></lb>
in atto di esaudire la Cananea, ed è da no­<lb></lb>
tarsi che quel Vecchio, che si appoggia al <lb></lb>
bastone, figurato per S. Bartolommeo è il ri­<lb></lb>
tratto del medesimo insigne benefattore Ar­<lb></lb>
chitetto Bartolommeo Ammannati, che la <lb></lb>
fece fare; la seconda Tavola di S. Luigi Gon­<lb></lb>
zaga, e di S. Stanislao è Opera di Ottaviano <lb></lb>
Dandini; la terza di S. Niccolò di Bari di <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2797242"> Domenico Campiglia Lucchese, e dalle <lb></lb>
bande S. Francesco Borgia, e S. Giuliana <lb></lb>
Falconieri sono di Agostino Veracini.</s><s id="id2797252"> Quin­<lb></lb>
di seguita la Cappella di S. Francesco Xave­<lb></lb>
rio ricca di nobilissimi marmi, dove il Ca­<lb></lb>
valier F. Francesco Curradi ha con straordi­<lb></lb>
naria eccellenza rappresentato il detto San­<lb></lb>
to nell&#039; atto di predicare agl&#039; Infedeli; la glo­<lb></lb>
ria dello sfondo è di mano di Pier Dandini, <lb></lb>
e i quadri laterali sono del Bamberini.</s><s id="id2786464"> Ne <lb></lb>
segue la Cappella maggiore, la di cui Ta­<lb></lb>
vola ove è espresso il SS.</s><s id="id2786474"> Crocifisso è di ma­<lb></lb>
no di Girolamo Macchietti, nei due laterali <lb></lb>
il S. Girolamo è di Giacomo Ligozzi, e la <lb></lb>
S. Elena del Bizzelli; trovasi dipoi la Cap­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a76"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(83)"></pb>

pella di Sant&#039;Ignazio tutta incrostata di mar­<lb></lb>
mi, ove è di mano del Puglieschi la Tavola <lb></lb>
di detto Santo, e gli ovati sono del sopra­<lb></lb>
detto Bamberini.</s><s id="id2784497"> Ne seguono tre altre Cap­<lb></lb>
pelle, nella prima delle quali v&#039;è la Con­<lb></lb>
cezione di mano del mentovato Curradi, <lb></lb>
nella seconda la bellissima Tavola di S. Giu­<lb></lb>
seppe Calasanzio Fondatore degli Scolopi, <lb></lb>
di mano di Antonio Franchi Lucchese, da <lb></lb>
cui fu effigiato il Santo davanti a Maria, <lb></lb>
e al Santo Bambino; nella terza ed ulti­<lb></lb>
ma vi è la Tavola degli Angeli dipinta da <lb></lb>
Giacomo Ligozzi.</s><s id="id2784531"> Sopra il cornicione alcu­<lb></lb>
ne storie a fresco sono di mano di Alessan­<lb></lb>
dro del Barbiere, cioè la Cena, la Trasfigu­<lb></lb>
razione, quando S. Giovanni mostra S Pie­<lb></lb>
tro a Cristo, e gli Apostoli che acconciano <lb></lb>
le Reti ec Gli Apostoli delle Nicchie sono <lb></lb>
di Cammillo Cateni, e lo sfondo nella soffit­<lb></lb>
ta fu l&#039; ultima opera di Agostino Veracini. <lb></lb>
Uscendo di questa Chiesa, a man destra s&#039; in­<lb></lb>
contrano le abitazioni de&#039; Martelli, e degli <lb></lb>
Arnaldi, nella prima delle quali eravi una <lb></lb>
Statua di Donatello, la quale al presente ri­<lb></lb>
trovasi nel Palazzo del Sig. Balì Martelli in <lb></lb>
Via della Forca, creduto il più eccellente <lb></lb>
lavoro di suo scalpello; e nella seconda vi <lb></lb>
sono pregiabili Pitture.</s><s id="id2767018"> In vicinanza si trova <lb></lb>
<arrow.to.target n="a77"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(84)"></pb>

la Via del Cocomero ov&#039; è un Pubblico Tea­<lb></lb>
tro, accanto al quale è il Palazzo dei Baroni <lb></lb>
Ricasoli fabbricato con buona architettura, <lb></lb>
e dirimpetto quello de&#039; Gondi, e dalla parte <lb></lb>
sinistra, avvi il Palazzo dei Marchesi Gerini <lb></lb>
ricco di singolari Pitture, accresciuto, e ri­<lb></lb>
modernato internamente dal fu Marchese <lb></lb>
Andrea Gerini con disegno del vivente Sig. <lb></lb>
Gaspero Paoletti; quindi si vedono i</s></p>
<p id="id2814612" type="foot"><s id="id2814616"><foot.target id="a75"></foot.target>F ne,</s></p>

<p id="id2784981" type="foot"><s id="id2784985"><foot.target id="a76"></foot.target>pella</s></p>

<p id="id2784992" type="foot"><s id="id2784996"><foot.target id="a77"></foot.target>F 2 la</s></p>

<p id="id2785003" type="main"><s id="id2785007">PALAZZI di due rami della Famiglia de&#039; <lb></lb>
Pucci, il primo de&#039; quali d&#039; ordine composi­<lb></lb>
to, sul Canto di Via de&#039;Servi fu disegnato <lb></lb>
con bella, e vaga architettura dal famoso <lb></lb>
Cavaliere Paolo Falconieri; e l&#039; altro accan­<lb></lb>
to del Marchese Roberto Pucci, che ha se­<lb></lb>
guitato l&#039; ordine del primo.</s><s id="id2809862"> Dirimpetto <lb></lb>
vedesi il</s></p>
<p id="id2809869" type="main"><s id="id2809872">PALAZZO del fu Marchese Incontri, di mae­<lb></lb>
stosa Architettura Toscana, dove nel dipin­<lb></lb>
ger quella Gallerìa cadde, e morì il celebre <lb></lb>
Anton Domenico Gabbiani; in faccia al qua­<lb></lb>
le vi è la Chiesa di</s></p>
<p id="id2809894" type="main"><s id="id2809897">SAN MICHELE VISDOMINI, dove abitavano <lb></lb>
i Monaci Celestini stati soppressi, ora ufizia­<lb></lb>
ta da Preti secolari.</s><s id="id2820796"> Osserveremo la Nativi­<lb></lb>
tà di Nostro Signore dell&#039; Empoli, accanto <lb></lb>
alla quale è una Vergine di mano d&#039; Jacopo <lb></lb>
da Pontormo assai stimata, e due Tavole del <lb></lb>
<arrow.to.target n="a78"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(85)"></pb>

Poppi, che in una è la Resurrezione, e nell&#039; <lb></lb>
altra la Concezione, e una bellissima del <lb></lb>
Passignano, rappresentante S. Giovanni che <lb></lb>
predica alle Turbe.</s><s id="id2820835"> Dipoi seguitando per la <lb></lb>
Via de&#039; Servi si trova il</s></p>
<p id="id2820842" type="foot"><s id="id2805214"><foot.target id="a78"></foot.target>Pop-</s></p>

<p id="id2805220" type="main"><s id="id2805224">PALAZZO de&#039; Marchesi Niccolini, fatto con <lb></lb>
buon disegno, e adorno di Statue antiche, <lb></lb>
oltre un Gabinetto copiosissimo di Medaglie, <lb></lb>
buona Librerìa, e pitture celebri.</s><s id="id2805238"> E presso la <lb></lb>
Piazza si trova dall&#039; istessa parte il</s></p>
<p id="id2805245" type="main"><s id="id2805249">PALAZZO de&#039; Grifoni il di cui Architetto fu <lb></lb>
il Buontalenti.</s><s id="id2805255"> Era in avanti della Famiglia <lb></lb>
Ricci, ove nacque a&#039; 23.</s><s id="id2805261"> Aprile 1522. S. Ca­<lb></lb>
terina de&#039; Ricci.</s><s id="id2801954"> II Terrazzino di Pietra fu <lb></lb>
la prima scultura di Gio Bologna.</s><s id="id2801961"> Questo <lb></lb>
fa angolo alla Piazza, che ha preso il no­<lb></lb>
me dalla vicina Chiesa della Nunziata, che <lb></lb>
vedesi dai lati chiusa da due gran Logge, il <lb></lb>
disegno delle quali fu del Brunellesco.</s><s id="id2801978"> Nel <lb></lb>
mezzo di essa sopra una Base di marmo si <lb></lb>
erge un Cavallo, sopra il quale è la Statua <lb></lb>
di Ferdinando Primo Gran-Duca di Tosca­<lb></lb>
na gettato in bronzo da Giovanni Bologna, <lb></lb>
di Cannoni predati dalle Galere Toscane ai <lb></lb>
Turchi, leggendovisi sotto la fascia nella <lb></lb>
pancia del Cavallo</s></p>
<p id="id2788810" type="main"><s id="id2788813"><emph type="italics">Dei metalli rapiti al fiero Trace</emph></s></p>
<p id="id2788822" type="main"><s id="id2788825">Le due Fontane di bronzo, che adornano la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a79"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(86)"></pb>

medesima Piazza, sono opera di Pietro Tac­<lb></lb>
ca statevi poste nel 1643.</s><s id="id2788845"> Passeremo ad os­<lb></lb>
servare il Tempio della Santissima</s></p>
<p id="id2788853" type="foot"><s id="id2788857"><foot.target id="a79"></foot.target>me-</s></p>

<p id="id2797790" type="main"><s id="id2797794">ANNUNZIATA divenuta Parrocchia nel <lb></lb>
1792.</s><s id="id2797800"> Era questa Chiesa ne&#039; tempi antichi un <lb></lb>
piccolo Oratorio posto fuor di Firenze, in <lb></lb>
questo luogo, che era detto il Cafaggio. <lb></lb>
Detto Oratorio con parte di terreno ivi con­<lb></lb>
tiguo, fu conceduto nel 1250. a quei sette <lb></lb>
Nobili Fiorentini, che abbandonata la Pa­<lb></lb>
tria, si erano ritirati nell&#039; aspro Monte Asi­<lb></lb>
najo, ove conducendo vita eremitica, fon­<lb></lb>
darono la Religione de&#039; Servi di Maria, ed <lb></lb>
il motivo fu, acciò quei buoni Religiosi, <lb></lb>
che da per tutto avevano sparsa la fama del­<lb></lb>
la lor santità, più da vicino santificassero <lb></lb>
col loro esempio i loro Concittadini.</s><s id="id2791636"> Ma per­<lb></lb>
chè troppo angusto era quel luogo, riguar­<lb></lb>
do alle molte persone, che erano andate ad <lb></lb>
abitare, fu di bisogno fabbricar nuovo Con­<lb></lb>
vento, e nuova Chiesa; al che fare, la po­<lb></lb>
vertà di quei Religiosi non essendo bastan­<lb></lb>
te, furono dal Sommo Pontefice tutti i Fe­<lb></lb>
deli esortati, tra i quali sopra di ogni altro <lb></lb>
si segnalò Chiarissimo Falconieri Fiorentino, <lb></lb>
Padre di Santa Giuliana, e Fratello del Bea­<lb></lb>
to Alessio, perchè tal&#039; opra fosse al suo fine <lb></lb>
condotta.</s><s id="id2777510"> Terminata la fabbrica, avvenne <lb></lb>
<arrow.to.target n="a80"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(87)"></pb>

il noto gran prodigio.</s><s id="id2777526"> Avevano quei Padri <lb></lb>
nel 252 dato a dipingere a fresco ad un <lb></lb>
Pittore chiamato Bartolommeo, e da alcuni <lb></lb>
altri Giovanni un&#039; Immagine di Nostra Si­<lb></lb>
gnora in atto di essere dall&#039; Angelo Annun­<lb></lb>
ziata.</s><s id="id2777547"> II buon Pittore, che la figura dell&#039; An­<lb></lb>
gelo avea compita, e rimanevagli ad effi­<lb></lb>
giare della Vergine il Volto, stava fra se <lb></lb>
stesso dubbioso, con qual arte potesse espri­<lb></lb>
mere quell&#039; Aspetto Divino In questo men­<lb></lb>
tre fu sopraffatto dal sonno, da cui sveglia­<lb></lb>
tosi, mirò tosto colorito il Sembiante della <lb></lb>
gran Vergine, di tal bellezza, e di tanta di­<lb></lb>
vozione spirante, che solo dovesse credersi <lb></lb>
cosa di Paradiso.</s><s id="id2759513"> Attonito dunque, e sorpreso <lb></lb>
ad alta voce gridò più volte: <emph type="italics">Miracolo, Mi­<lb></lb>
racolo</emph>; Il che sentito da&#039; circostanti, e dipoi <lb></lb>
sparsosi per la Città, cagionò un tal concor­<lb></lb>
so di Popolo, che ben tosto ne fu la Chiesa <lb></lb>
ripiena.</s><s id="id2759541"> E perchè niuno di questo fatto du­<lb></lb>
bitar potesse, operò Iddio per mezzo di que­<lb></lb>
sta Immagine infiniti miracoli, che tuttavia, <lb></lb>
mercè della Divina bontà, vanno seguitan­<lb></lb>
do.</s><s id="id2815332"> Ora venendo alla descrizione della Chie­<lb></lb>
sa: Vedesi al primo ingresso un Loggiato, <lb></lb>
fatto fabbricare dalla Famiglia de&#039; Pucci con <lb></lb>
disegno del Caccini Scultore.</s><s id="id2815346"> Sotto il Log­<lb></lb>
giato sono tre Porte.</s><s id="id2815352"> Quella a man destra <lb></lb>
<arrow.to.target n="a81"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(88)"></pb>

conduce nella Cappella di San Sebastiano <lb></lb>
dell&#039; istessa Famiglia Pucci, eretta con dise­<lb></lb>
gno del sopraddetto Caccini, adorna di tre <lb></lb>
Tavole, colorite da Maestri eccellenti, che <lb></lb>
una d&#039; Aurelio Lomi Pisano, l&#039; altra del Pag­<lb></lb>
gi, e specialmente quella di San Sebastiano <lb></lb>
di Antonio del Pollajolo, ed altresì di alcu­<lb></lb>
ne Statue di marmo del Novelli Scultore, e <lb></lb>
della Tribuna dipinta dal Poccetti.</s><s id="id2798360"> Vi sono <lb></lb>
molte memorie di uomini illustri di questa <lb></lb>
Famiglia, e specialmente di Lorenzo, Ro­<lb></lb>
berto, e Antonio Pucci, tutti tre insigni Car­<lb></lb>
dinali.</s><s id="id2798377"> Dalla porta laterale di questa Cap­<lb></lb>
pella si passa in un Cortile, o Chiostro tut­<lb></lb>
to dipinto da&#039; più rari artefici di quei tem­<lb></lb>
pi, cioè: La pittura accanto alla porta di <lb></lb>
Chiesa dietro l&#039; Altare della Madonna rap­<lb></lb>
presentante la Natività del Signore, è di <lb></lb>
Alessio Baldovinetti.</s><s id="id2754523"> Quella che segue a si­<lb></lb>
nistra esprimente quando S. Filippo Benizzi <lb></lb>
ebbe la visione di Maria per la quale vestì <lb></lb>
l&#039; Abito, è di Cosimo Rosselli.</s><s id="id2754538"> L&#039; altre che <lb></lb>
ne seguono sono di Andrea del Sarto, cioè <lb></lb>
quella in cui si vede S. Filippo, che nell&#039; an­<lb></lb>
dare alla Corte del Papa, che era in Viter­<lb></lb>
bo, trovando un lebbroso nudo, si trae la <lb></lb>
propria camicia, dandola ad esso perchè si <lb></lb>
ricopra.</s><s id="id2792533"> Quivi è il Busto rappresentante An­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a82"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(89)"></pb>

drea del Sarto, scolpito da Gio.</s><s id="id2792550"> Caccini, e <lb></lb>
non già da Raffaello da Montelupo, come <lb></lb>
per abbaglio asserisce il Cinelli e il Padre <lb></lb>
Richa.</s><s id="id2792563"> Nell&#039; altra vedesi quando S. Filippo <lb></lb>
nel passare tra Bologna, e Modena, trovan­<lb></lb>
do alcuni che giocavano sotto un&#039; albero be­<lb></lb>
stemmiando, egli con fervore di spirito gli <lb></lb>
riprese, per cui gli dissero alcune ingiurie <lb></lb>
ed egli seguitando il cammino, venne un&#039; <lb></lb>
instantaneo fulmine, che squarciato l&#039;albero, <lb></lb>
due ne restarono morti, e gli altri spaven­<lb></lb>
tati si diedero alla fuga.</s><s id="id2796561"> Ne segue il fatto <lb></lb>
quando detto Santo libera dagli spiriti una <lb></lb>
Fanciulla.</s><s id="id2796570"> Nell&#039; altra è espresso un fanciul­<lb></lb>
lino tornato da morte a vita nel toccare la <lb></lb>
bara di S. Filippo già morto.</s><s id="id2796581"> L&#039; ultima sto­<lb></lb>
ria da questa parte esprime un Religioso pa­<lb></lb>
rato con la reliquia di alcuni panni di S. Fi­<lb></lb>
lippo con alcune donne in ginocchioni che <lb></lb>
nè più vere nè più belle, non pare che for­<lb></lb>
mar si possino, con alcuni puttini che appa­<lb></lb>
riscono di carne vera; Il Vecchio che si reg­<lb></lb>
ge con la mazza dicesi essere il ritratto di <lb></lb>
Andrea della Robbia Scultore fratello del <lb></lb>
celebre Luca inventore delle figure di ter­<lb></lb>
ra invetriata.</s><s id="id2817656"> Dall&#039; altra parte tra la por­<lb></lb>
ta Iaterale delia Chiesa, e la Cappella di <lb></lb>
S. Bastiano vi si vedono nella prima la sto­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a83"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(90)"></pb>

ria dei Re Magi, e nell&#039; altra la Natività del­<lb></lb>
la Madonna.</s><s id="id2817684"> Tutte sette queste lunette so­<lb></lb>
no di stupendo colorito fatte dal celebre <lb></lb>
pennello di Andrea del Sarto.</s><s id="id2846722"> Le altre tre <lb></lb>
dalla parte della porta della Loggia sono; <lb></lb>
Lo Sposalizio della Madonna del Francabi­<lb></lb>
gio; La Visitazione di Maria a S. Elisabetta <lb></lb>
di Jacopo da Pontormo; e l&#039; Assunzione al <lb></lb>
Cielo del Rosso Fiorentino.</s><s id="id2846742"> Questa è circon­<lb></lb>
data da una moltitudine di bellissimi An­<lb></lb>
gioletti ignudi, che le scherzano intorno, <lb></lb>
mentre gli Apostoli, che sono al basso la <lb></lb>
contemplano con stupore, in uno dei quali <lb></lb>
Apostoli, cioè, in S. Jacopo vestito da Pel­<lb></lb>
legrino, ritrasse il Pittore Francesco Berni <lb></lb>
ce ebre Poeta in volto ridente, alludendo <lb></lb>
con tale attitudine al faceto stile praticato <lb></lb>
nei suoi versi.</s><s id="id2813354"> Questa come le altre di que­<lb></lb>
sto Chiostro sono state rinfrescate con dili­<lb></lb>
genza, e perizia dal Sig. Santi Pacini Di <lb></lb>
queste Pitture, siccome di tutte le altre, che <lb></lb>
adornano questo Santuario, può vedersi la <lb></lb>
descrizione fatta dal Sig. Ab.</s><s id="id2813376"> Domenico Mo­<lb></lb>
reni diligentissimo indagatore delle antichi­<lb></lb>
tà Patrie, pubblicate nel 1791.</s><s id="id2813386"> Entrando in <lb></lb>
Chiesa, vedesi al primo aspetto la soffitta tut­<lb></lb>
ta d&#039; intagli dorati sopra fondo bianco, dise­<lb></lb>
gnata da Francesco Silvani, nel mezzo della <lb></lb>
<arrow.to.target n="a84"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(91)"></pb>

quale è un gran quadro, rappresentante l&#039; As­<lb></lb>
sunzione della Vergine di mano del Volter­<lb></lb>
rano.</s><s id="id2768090"> Nelle pareti tra il fregio della soffitta, <lb></lb>
e il cornicione, sono dodici quadri dipinti a <lb></lb>
fresco dall&#039; Ulivelli, dove si rappresentano <lb></lb>
alcuni Miracoli di Maria.</s><s id="id2768103"> A man sinistra nell&#039; <lb></lb>
entrare in Chiesa si trova la Cappella della <lb></lb>
Santissima Nunziata, nel muro della quale <lb></lb>
è dipinto il di lei Volto miracoloso, fatta di <lb></lb>
marmi intagliati da Pagno di Lapo Partigia­<lb></lb>
ni Scultore di Fiesole col disegno di Miche­<lb></lb>
lozzo.</s><s id="id2845504"> Quanto sia ricca, e adorna questa <lb></lb>
Cappella non si può spiegare abbastanza. <lb></lb>
E` l&#039; Altare d&#039; argento massiccio nobilmente <lb></lb>
lavorato, il gradino parimente d&#039; argento è <lb></lb>
tutto divisato di gioje, e pietre preziose.</s><s id="id2845522"> In <lb></lb>
un Tabernacolo è una testa del Salvatore di <lb></lb>
Andrea del Sarto.</s><s id="id2845532"> Sopra due gran pilastri <lb></lb>
posa un ricco architrave, o cornicione d&#039; ar­<lb></lb>
gento, da cui pende una cortina di lavoro <lb></lb>
eccellente.</s><s id="id2845545"> Questa Cappella è ornata di lam­<lb></lb>
pane tutte d&#039; argento rifatte nel 1790.</s><s id="id2845552"> Con­<lb></lb>
tiguo alla detta Cappella è un piccolo Ora­<lb></lb>
torio di forma quadrata nobilmente arricchi­<lb></lb>
to; ha le pareti incrostate di pietre prezio­<lb></lb>
se, e specialmente d&#039; agate, calcedonj orien­<lb></lb>
tali, e diaspri, che rappresentano alcuni sim­<lb></lb>
boli di nostra Signora, ove vedesi un Croci­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a85"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(92)"></pb>

fisso di mano di Antonio da S. Gallo, che <lb></lb>
era sopra l&#039; Altar Maggiore avanti vi fosse <lb></lb>
posto il Ciborio d&#039; argento.</s><s id="id2759114"> Accanto a que­<lb></lb>
sta Cappella vi è quella fatta fabbricare dal <lb></lb>
Marchese e Senatore Francesco Feroni, col <lb></lb>
disegno di Giovan Batista Foggini tutta in­<lb></lb>
crostata di marmi, e adorna di Statue; la <lb></lb>
Tavola dell&#039; Altare rappresentante il Tran­<lb></lb>
sito di S. Giuseppe è dipinta da Carlo Lotti <lb></lb>
Veneziano; di mano di Giuseppe Piamonti­<lb></lb>
ni sono le due Statue rappresentanti il Pen­<lb></lb>
siero, e la Fortuna marittima, e di mano <lb></lb>
dell&#039; Andreozzi sono l&#039; altre due, che figura­<lb></lb>
no la Fedeltà, e la Navigazione.</s><s id="id2787863"> Di Carlo <lb></lb>
Marcellini è il San Domenico, e del Cateni <lb></lb>
il San Francesco, e le Medaglie di bronzo <lb></lb>
dorato sono di Massimiliano Soldani Benzi; <lb></lb>
le due Inscrizioni, che si vedono sotto i due <lb></lb>
Depositi, sono dettate da Anton Maria Salvi­<lb></lb>
ni.</s><s id="id2787887"> Seguitano appresso, benchè con ordine <lb></lb>
assai diverso, altre Cappelle adornate di bel­<lb></lb>
le Tavole, tralle quali è ragguardevole quel­<lb></lb>
la del Giudizio d&#039; Alessandro Allori, quella <lb></lb>
della Crocifissione dello Stradano: la quarta <lb></lb>
di Pietro Perugino, o come altri vogliono, <lb></lb>
dell&#039; Albertinelli.</s><s id="id2769071"> La quinta sotto l&#039; Organo <lb></lb>
con l&#039; Assunta, S. Jacopo, e S. Rocco ai pie­<lb></lb>
di, di Cesare Dandini, e voltando alla cro­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a86"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(93)"></pb>

ciata, vi è la Cappella con lunette, e soffit­<lb></lb>
ta dipinta a fresco da Baldassarre France­<lb></lb>
schini detto il Volterrano, ed all&#039; Altare ve­<lb></lb>
desi in una antica e bella Tavola dipinto <lb></lb>
San Zanobi, e altri due Santi Vescovi; se­<lb></lb>
gue la Cappella del Crocifisso, e Madonna <lb></lb>
de&#039; Dolori dipinta d&#039; architettura da Giusep­<lb></lb>
pe Chamant Lorenese, collo sfondo di Vin­<lb></lb>
cenzio Meucci, sotto l&#039; Altare conservasi il <lb></lb>
Corpo di S. Florenzio Martire.</s><s id="id2767050"> Sono sepolti <lb></lb>
in questa Cappella i tre nostri Istorici Fio­<lb></lb>
rentini Giovanni, Matteo, e Filippo Villa­<lb></lb>
ni.</s><s id="id2767064"> E` poi assai vaga la Cappella de&#039; Tedal­<lb></lb>
di, eretta ad onore di San Filippo Benizj, <lb></lb>
colla Tavola dipinta dal Volterrano, e con <lb></lb>
altre pitture a fresco de l&#039; Ulivelli.</s><s id="id2780230"> Nel ri­<lb></lb>
cetto, che torna accanto a questa Cappella, <lb></lb>
e per cui si và alla Sagrestìa stata tutta ri­<lb></lb>
modernata, e ampliata con molta pulizia, <lb></lb>
è collocato un Busto di terra cotta, rappre­<lb></lb>
sentante l&#039; effigie di detto Santo in abito del­<lb></lb>
la Religione, donato a quei Religiosi dalla <lb></lb>
Famiglia de&#039; Guicciardini, subentrata già <lb></lb>
nella Casa de&#039; Benizj, de&#039; quali era il Santo, <lb></lb>
ove si era conservato <emph type="italics">ab antiquo</emph> in loro ma­<lb></lb>
no sino all&#039; anno 1592.</s><s id="id2780277"> Entrando nella Tri­<lb></lb>
buna maggiore della quale fu l&#039; Architetto <lb></lb>
Leon Battista Alberti, vedesi al primo Alta­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a87"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(94)"></pb>

re a mano sinistra la Natività di Maria fat­<lb></lb>
ta da Alessandro Allori, il di cui figlio Cri­<lb></lb>
stofano dipinse il quadro laterale, che è <lb></lb>
quello in <emph type="italics">cornu Epistolae</emph>, gli altri tre poi <lb></lb>
sono del Passignano, e la volta è del Poc­<lb></lb>
cetti.</s><s id="id2795494"> Nella seconda è il San Michele di ma­<lb></lb>
no del Pignoni.</s><s id="id2795501"> Nella terza la Tavola di <lb></lb>
Pietro Perugino, ove è la Vergine con alcu­<lb></lb>
ni Santi.</s><s id="id2819838"> Nella quarta la Resurrezione di <lb></lb>
Cristo d&#039; Agnolo Bronzino.</s><s id="id2819844"> La quinta Cap­<lb></lb>
pella che fu già a proprie spese architettata, <lb></lb>
e fabbricata da Gio.</s><s id="id2819855"> Bologna, oltre l&#039; esser <lb></lb>
tutta incrostata di pietre serene, e marmi, <lb></lb>
è arricchita di statue, bassirilievi di bronzo, <lb></lb>
e di tre Tavole; la prima delle quali in <emph type="italics">cor­<lb></lb>
nu Epistolae</emph> è del Ligozzi, ove dipinse la <lb></lb>
Resurrezione, la seconda del Passignano, <lb></lb>
ove espresse la Pietà, e la terza della Nasci­<lb></lb>
ta è opera del Paggi.</s><s id="id2841885"> Il Crocifisso è ammi­<lb></lb>
rabile, fatto col modello dell&#039; istesso Gio. <lb></lb>
Bologna, e la Cupoletta è dipinta a fresco <lb></lb>
dal Poccetti.</s><s id="id2841899"> Passando alla sesta Cappella, <lb></lb>
la Tavola de&#039; Beati è di Niccolò Nannetti. <lb></lb>
Nella settima è del Passignano l&#039; illumina­<lb></lb>
zione del Cieco.</s><s id="id2841911"> Nell&#039; ottava Cappella orna­<lb></lb>
ta di marmi vi è di mano di Giovanni Bili­<lb></lb>
verti lo Sposalizio di S. Caterina, e le pit­<lb></lb>
ture delle pareti della volta sono del Vigna­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a88"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(95)"></pb>

li.</s><s id="id2790669"> In questa Cappella è sepolto il nostro <lb></lb>
Istorico Bartolommeo Scala.</s><s id="id2790676"> Nell&#039; ultima e <lb></lb>
nona Cappella evvi S. Anna con Maria, e <lb></lb>
Gesù Bambino, e dai lati di S. Filippo Be­<lb></lb>
nizj, e S. Giuliana Falconieri, d&#039; Antonio <lb></lb>
Donnini.</s><s id="id2790692"> La gran Tribuna di figura roton­<lb></lb>
da con bella Cupola, fu fatta col disegno <lb></lb>
di Leon Batista Alberti Nobil Fiorentino, a <lb></lb>
spese di Lodovico Gonzaga secondo Marche­<lb></lb>
se di Mantova, adornata di stucchi, e dipin­<lb></lb>
ta poi da Baldassar Franceschini detto il Vol­<lb></lb>
terrano in età senile.</s><s id="id2790719"> Ha questo insigne Pit­<lb></lb>
tore dipinto la Vergine, quando Assunta in <lb></lb>
Cielo vien coronata dalla Santissima Trini­<lb></lb>
tà; intorno ha dipinto i Patriarchi, i Profe­<lb></lb>
ti, e Santi del Testamento Vecchio con al­<lb></lb>
cuni altri del Nuovo.</s><s id="id2756976"> In questa grand&#039; ope­<lb></lb>
ra è laudabile non meno l&#039; invenzione, e il <lb></lb>
disegno, che la vaghezza del colorito.</s><s id="id2756987"> Cor­<lb></lb>
risponde alla cupola il Coro de&#039; Frati, di bel­<lb></lb>
la strattara incrostato di marmi, di forma <lb></lb>
ottagona, disegno di Francesco Silvani, con <lb></lb>
piccole statuette di Santi che vagamente <lb></lb>
l&#039; adornano.</s><s id="id2757007"> L&#039; Altar maggiore è molto ric­<lb></lb>
co, e magnifico, ha il Ciborio grande d&#039; ar­<lb></lb>
gento, di bellezza, e di pregio considerabi­<lb></lb>
le, opera di Antonio Merlini Bolognese, sic­<lb></lb>
come un Paliotto e tutto il finimento d&#039; ar­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a89"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(96)"></pb>

gento con figure di bassorilievo, che ado­<lb></lb>
prasi nelle feste solenni, nelle quali, sono <lb></lb>
molti i vasi, i doppieri, le statue, e gli or­<lb></lb>
namenti preziosi che vi si vedono.</s><s id="id2808331"> Sul pia­<lb></lb>
no del Presbiterio posano due depositi di <lb></lb>
marmo, uno del Vescovo Angelo Marzime­<lb></lb>
dici, colla statua al naturale di mano di <lb></lb>
Francesco da S. Gallo, e l&#039; altro del Senato­<lb></lb>
re, e poi Sacerdote Donato dell&#039; Antella Be­<lb></lb>
nefattore della Chiesa, di Giovanbatista Fog­<lb></lb>
gini, e l&#039; inscrizione del Senatore Filippo <lb></lb>
Buonarroti.</s><s id="id2767756"> Sceso il Presbiterio nella testa­<lb></lb>
ta della Croce, vien la Cappella di S. Giu­<lb></lb>
liana Falconieri, ove si conserva il suo Cor­<lb></lb>
po, è dedicata alla SS.</s><s id="id2767771"> Concezione, stata ri­<lb></lb>
modernata e arricchita di finissimi marmi. <lb></lb>
La Tavola dell&#039; Altare è di Vincenzio Meuc­<lb></lb>
ci, di cui altresì è lo sfondo; le due laterali <lb></lb>
sono di Giuseppe Grisoni, del quale è anco­<lb></lb>
ra la Santa Barbera, che si vede nella Cap­<lb></lb>
pella a mano destra, ove sono due ritratti, <lb></lb>
che uno di Giovanni Stradano, e l&#039; altro di <lb></lb>
Lorenzo Palmieri.</s><s id="id2755991"> In faccia a questa vi è la <lb></lb>
Cappella del Bandinelli Scultore, che vi <lb></lb>
scolpì un Cristo morto sostenuto da Nicode­<lb></lb>
mo, che è il ritratto di Baccio.</s><s id="id2756006"> Tornando <lb></lb>
verso la Porta vi è sotto l&#039; Organo (il di cui <lb></lb>
tendone è del Puglieschi) una piccola Cap­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a90"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(97)"></pb>

pella fatta col disegno del Silvani, con fini <lb></lb>
lavori di marmi, e un S. Rocco fatto di ti­<lb></lb>
glio, di mano di un certo Maestro Jeanni <lb></lb>
Francese condotto con grande artifizio, do­<lb></lb>
ve all&#039; Altare si trova una copia di un Cri­<lb></lb>
sto rísorto del Pugliani, cavata dall&#039; origina­<lb></lb>
le del Frate, esistente nel Palazzo de&#039; Pitti; <lb></lb>
e lateralmente le figure di due Profeti, che <lb></lb>
furon trasportati nella Gallerìa, pure del <lb></lb>
medesimo Autore.</s><s id="id2818816"> Il Tendone dell&#039; Organo <lb></lb>
appresso rappresentante la Canonizzazione <lb></lb>
di S. Giuliana, è di Giuseppe Romei.</s><s id="id2818826"> Ne vie­<lb></lb>
ne la Cappella dei Medici, e dipoi quella dei <lb></lb>
Peruzzi, la di cui Tavola è dell&#039; Ulivelli, <lb></lb>
rappresentante Cristo in atto di risanare una <lb></lb>
piaga a S. Pellegrino Laziosi di quest&#039; Ordi­<lb></lb>
ne.</s><s id="id2818847"> Nella seguente, non vi è di osservabile <lb></lb>
altro che le pareti, dipinte dal medesimo <lb></lb>
Ulivelli.</s><s id="id2788930"> La Cappella che ne succede, tutta <lb></lb>
ornata di marmi bianchi, e misti, fu fatta <lb></lb>
col disegno di Matteo Nigetti.</s><s id="id2788939"> La Tavola <lb></lb>
rappresentante il martirio di S. Lucia, è di <lb></lb>
Jacopo Vignali, la Cupola è lavoro del so­<lb></lb>
praddetto Volterrano, e le sculture di mar­<lb></lb>
mo sono scolpite da Orazio Mochi.</s><s id="id2788957"> Nell&#039; al­<lb></lb>
tra vi è la Tavola di Pietro Dandini, rap­<lb></lb>
presentante un fatto del Beato Giovacchino <lb></lb>
Piccolomini.</s><s id="id2788971"> Nell&#039; ultima si trova una Ta­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a91"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(98)"></pb>

vola di Jacopo da Empoli, ove dipinse Ma­<lb></lb>
ria col Bambino, e a&#039; piedi S. Niccolò, e al­<lb></lb>
tri Santi; e le pareti sono di Matteo Rossel­<lb></lb>
li.</s><s id="id2793042"> Questa Chiesa verso la fine del passato <lb></lb>
secolo fu adornata di stucchi, e pilastri in­<lb></lb>
crostati di marmi con disegno di Pier Fran­<lb></lb>
cesco Silvani, del quale pure l&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore, e la soffitta; i Medaglioni furon di­<lb></lb>
pinti a fresco da Pier Dandini per legato del <lb></lb>
detto Senatore dell&#039;Antella.</s><s id="id2793068"> Nell&#039;anno 1785. <lb></lb>
furono levate tutte le lapide sepolcrali che <lb></lb>
erano in questa Chiesa, e poste nel Chiostro , <lb></lb>
e fu rifatto il pavimento di marmi, come si <lb></lb>
vede, e nel Presbiterio avanti l&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore vi fu posta la memoria.</s><s id="id2750694"> Il Convento <lb></lb>
è magnifico per il notabile accrescimento <lb></lb>
fattovi, ed ivi pure son degne d&#039; esser vedu­<lb></lb>
te, la Librerìa ripiena di ottimi, buoni, e <lb></lb>
rari Libri, e nel Chiostro interiore la Cap­<lb></lb>
pella dell&#039;Accademia del Disegno, per la <lb></lb>
Tavola dell&#039; Altare, che è una Trinità <lb></lb>
d&#039; Agnolo Bronzino, e per due Quadri a fre­<lb></lb>
sco, cioè il S. Luca in atto di dipinger Ma­<lb></lb>
ria Opera di Giorgio Vasari, e l&#039;altro rap­<lb></lb>
presentante Salomone quando edifica il Tem­<lb></lb>
pio, di Santi di Tito con dodici Statue at­<lb></lb>
torno tutte di Scultori Accademici assai va­<lb></lb>
lenti.</s><s id="id2750748"> Entrando ora dall&#039; altra lateral porta <lb></lb>
<arrow.to.target n="a92"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(99)"></pb>

nel Chiostro, si vede in faccia sopra la por­<lb></lb>
ta, che và in Chiesa, la famosa Madonna <lb></lb>
detta del Sacco, dipinta da Andrea del Sar­<lb></lb>
to con tutta la perfezione dell&#039; arte, e Mi­<lb></lb>
chel Angiolo, ed il celebre Tiziano non si <lb></lb>
saziavano mai di rimirarla, e di commendar­<lb></lb>
la.</s><s id="id2804432"> L&#039; altre Lunette sono ancor esse dipinte <lb></lb>
da eccellentissimi Artefici, e specialmente <lb></lb>
da Bernardino Poccetti, di cui sono tutte <lb></lb>
quelle delle due Navate, che fanno angolo <lb></lb>
alla suddetta Pittura di Andrea del Sarto . <lb></lb>
Sono in queste effigiati i fatti più singolari <lb></lb>
dei Sette Beati Fondatori.</s><s id="id2804670"> Nella terza fac­<lb></lb>
ciata dopo il Cancello della Cappella dei <lb></lb>
Sette Beati, le due Lunette rappresentanti <lb></lb>
quando il Beato Manetto predicò davanti <lb></lb>
a S. Lodovico Rè di Francia, e l&#039;altra quan­<lb></lb>
do Innocenzio IV. dà per Protettote all&#039; Or­<lb></lb>
dine de&#039; Servi il Cardinale Fiesco suo Nipo­<lb></lb>
re, sono di mano del Rosselli.</s><s id="id2804699"> La quinta <lb></lb>
Lunetta, ove è Maria sopra un Carro tirata <lb></lb>
da un Leone, e un Agnello è di Ventura <lb></lb>
Salimbeni Pittore Senese.</s><s id="id2804713"> Nella quarta fac­<lb></lb>
ciata , alla prima Lunetta è dipinto Papa <lb></lb>
Alessandro IV. che concede alla Religione di <lb></lb>
fabbricare Monasteri per tutto il Mondo, di <lb></lb>
mano del suddetto Rosselli, come pure del <lb></lb>
medesimo è la seguente, quando il B. Buonfi­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a93"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(100)"></pb>

gliuolo rinunzia al B. Buonagiunta il governo <lb></lb>
della Religione.</s><s id="id2820759"> Nella terza di mano del Poc­<lb></lb>
cetti è espressa la morte del B. Buonagiunta, <lb></lb>
Le tre ultime Lunette sono dipinte dal so­<lb></lb>
praddetto Ventura Salimbeni; e ne&#039; peducci <lb></lb>
delle volte di questa loggia i ritrattti degli <lb></lb>
Uomini più insigni dell&#039; Ordine de&#039; Servi si <lb></lb>
rimirano.</s><s id="id2820785"> In questo Chiostro è una gran Cap­<lb></lb>
pella in volta, eretta dalla Famiglia Macin­<lb></lb>
ghi, della quale restano le Armi negli ango­<lb></lb>
li, che passata dipoi in quei Religiosi, ser­<lb></lb>
viva loro di Capitolo; ma adornata da essi <lb></lb>
modernamente, ed abbellita di pitture a fre­<lb></lb>
sco per ogni parte, è stata destinata al cul­<lb></lb>
to delle Sante Immagini de&#039;Sette Beati Fon­<lb></lb>
datori del loro Ordine, dipinte in Tavole <lb></lb>
di assai antica, e semplice maniera; perchè <lb></lb>
sono oggi le dette Immagini assai scolorite <lb></lb>
dal tempo, al fine di meglio conservarle, <lb></lb>
sono state unite tutte insieme in un Quadro <lb></lb>
che posa sull&#039; Altare, ma spartite una dall&#039; <lb></lb>
altra da un nuovo ornamente dorato, e co­<lb></lb>
perte di cristalli.</s><s id="id2778779"> Accanto a questa Cap­<lb></lb>
pella è il Refettorio de&#039; Padri, adorno in <lb></lb>
testata di una pittura a fresco della Cena del <lb></lb>
Fariseo di mano di Santi di Tito.</s><s id="id2818056"> Nel Novi­<lb></lb>
ziato è osservabile a capo scala una Pietà di <lb></lb>
mano di Andrea del Sarto delle più belle del <lb></lb>
<arrow.to.target n="a94"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(101)"></pb>

suo pennello, come pure nell&#039; Orto di questo <lb></lb>
Convento, è dell&#039; istessa sua mano la pittura <lb></lb>
esprimente la parabola della Vigna, veden­<lb></lb>
dosi il Padre di Famiglia che tardi chiama <lb></lb>
alcuni Mercenarj con una figura che siede, <lb></lb>
e altro che si appoggia al bastone ec.</s><s id="id2818097"> Parten­<lb></lb>
dosi da questo Santuario , si trova lo</s></p>
<p id="id2818105" type="foot"><s id="id2816138"><foot.target id="a80"></foot.target>il</s></p>

<p id="id2816146" type="foot"><s id="id2816149"><foot.target id="a81"></foot.target>con-</s></p>

<p id="id2816157" type="foot"><s id="id2816160"><foot.target id="a82"></foot.target>drea</s></p>

<p id="id2816168" type="foot"><s id="id2816172"><foot.target id="a83"></foot.target>ria</s></p>

<p id="id2816178" type="foot"><s id="id2816182"><foot.target id="a84"></foot.target>quale</s></p>

<p id="id2816190" type="foot"><s id="id2816193"><foot.target id="a85"></foot.target>fisso</s></p>

<p id="id2822424" type="foot"><s id="id2822427"><foot.target id="a86"></foot.target>ciata,</s></p>

<p id="id2822435" type="foot"><s id="id2822438"><foot.target id="a87"></foot.target>re</s></p>

<p id="id2822445" type="foot"><s id="id2822449"><foot.target id="a88"></foot.target>li.</s></p>

<p id="id2822456" type="foot"><s id="id2822460"><foot.target id="a89"></foot.target>gento</s></p>

<p id="id2822467" type="foot"><s id="id2822471"><foot.target id="a90"></foot.target>pella</s></p>

<p id="id2798943" type="foot"><s id="id2798946"><foot.target id="a91"></foot.target>G vola</s></p>

<p id="id2798953" type="foot"><s id="id2798957"><foot.target id="a92"></foot.target>nel</s></p>

<p id="id2798964" type="foot"><s id="id2798968"><foot.target id="a93"></foot.target>G 2 gliuo-</s></p>

<p id="id2798975" type="foot"><s id="id2798979"><foot.target id="a94"></foot.target>suo</s></p>

<p id="id2798986" type="main"><s id="id2798990">SPEDALE degl&#039; Innocenti, assai celebre per <lb></lb>
la carità, che vi si esercita di allevare i Fan­<lb></lb>
ciulli esposti, che senza un tale ajuto facil­<lb></lb>
mente perirebbero.</s><s id="id2768405"> Fu fondato questo Spe­<lb></lb>
dale in via della Scala ove è ora il Con­<lb></lb>
vento delle Monache di S. Martino, e quì <lb></lb>
trasferito l&#039;Anno 1420. e ne diede il disegno <lb></lb>
il Brunellesco.</s><s id="id2768422"> Le abitazioni sono assai co­<lb></lb>
mode, e ben disposte.</s><s id="id2768429"> Nelle due Chiese mol­<lb></lb>
te belle Pitture si trovano.</s><s id="id2768435"> Nella maggior <lb></lb>
Chiesa stata rimodernata, e abbellita, si ve­<lb></lb>
de l&#039;Altar maggiore, che era prima nella <lb></lb>
rovinata Chiesa di S. Pier Maggiore tutto <lb></lb>
di pietre dure, con una stupenda Tavola <lb></lb>
di Domenico del Ghirlandajo rappresentante <lb></lb>
l&#039; Adorazione de&#039; Magi, da una parte della <lb></lb>
quale osservasi in piccolo la strage degl&#039; In­<lb></lb>
nocenti; e nei due quadri delle pareti vi ha <lb></lb>
dipinto il vivente Santi Pacini, da una, Ra­<lb></lb>
chele piangente, e dall&#039;altra S. Giuseppe con­<lb></lb>
fortato dall&#039;Angelo; e nella Cupoletta vi ha <lb></lb>
<arrow.to.target n="a95"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(102)"></pb>

il medesimo espressi diversi Puttini con pal­<lb></lb>
me, ed altro rappresentanti il trionfo degl&#039; <lb></lb>
Innocenti.</s><s id="id2787479"> Nell&#039; Altare a man destra vi è <lb></lb>
una Annunziazione dipinta da Filippo Lati­<lb></lb>
ni, e di contro vi sono effigiati S. Martino, <lb></lb>
e S. Gallo stati titolari di altri due Spedali, <lb></lb>
di mano di Matteo Rosselli.</s><s id="id2787497"> La volta è di­<lb></lb>
pinta per l&#039;architettura da Giovacchino Mas­<lb></lb>
selli, e lo sfondo rappresentante il ritrova­<lb></lb>
mento di Mosè nel Nilo è del suddetto Pa­<lb></lb>
cini.</s><s id="id2796065"> Sopra la porta di fianco dalla parte del <lb></lb>
Chiostro avvi un&#039; Annunziazione assai bella <lb></lb>
di terra verniciata bianca di Luca della Rob­<lb></lb>
bia; come altresì nel Loggiato di mano di <lb></lb>
Bernardino Poccetti si vedono alcune Pittu­<lb></lb>
re a fresco del più eccellente gusto.</s><s id="id2796088"> E` go­<lb></lb>
vernato questo Spedale da Persona nobile, <lb></lb>
con titolo di Commissario, e da altri Mini­<lb></lb>
stri, con la soprintendenza di altri Spedali <lb></lb>
dello Stato ad esso subordinati.</s><s id="id2796105"> Di quì pas­<lb></lb>
sata la Via della Crocetta trovasi la Com­<lb></lb>
pagnìa della SS.</s><s id="id2751065"> Annunziata stata per qualche <lb></lb>
anno Parrocchia in luogo della diruta Chie­<lb></lb>
sa di S. Piero Maggiore.</s><s id="id2751075"> Nella Loggetta si am­<lb></lb>
mirano diverse pitture a fresco di Bernardino <lb></lb>
Poccetti ed altri Pittori; ed un Quadro all&#039; <lb></lb>
Altare d&#039;Alessandro Allori, e varie lunette <lb></lb>
degl&#039; istessi Autori in giro alla Chiesa .</s></p>
<p id="id2751093" type="foot"><s id="id2751096"><foot.target id="a95"></foot.target>il</s></p>

<p id="id2751103" type="foot"><s id="id2751107">Di</s></p>

<pb pagenum="(103)"></pb><p id="id2751114" type="main"><s id="id2779142"> <lb></lb>
Di quì uscendo sul Canto di Via del Man­<lb></lb>
dorlo si osservi la Casa già del celebre Pit­<lb></lb>
tore Federigo Zuccheri fatta con suo disegno <lb></lb>
fabbricare per propria abitazione, con una <lb></lb>
facciata di bozze veramente bizzarra, e pit­<lb></lb>
toresca.</s><s id="id2779166"> E dipoi vi è il</s></p>
<p id="id2779171" type="main"><s id="id2779175">PALAZZO del Marchese Capponi, alzato in <lb></lb>
questo secolo col disegno del Cavalier Carlo <lb></lb>
Fontana.</s><s id="id2779184"> E` questo uno de&#039;maggiori Palazzi, <lb></lb>
e più belli della Città.</s><s id="id2779191"> Entrati dentro si ve­<lb></lb>
de la magnifica Scala aperta, ornata di sta­<lb></lb>
tue, e stucchi, e colla gran volta dipinta <lb></lb>
la Matteo Bonechi.</s><s id="id2758602"> Vi sono nobilissimi ap­<lb></lb>
partamenti con pitture, e addobbi di ottimo <lb></lb>
gusto.</s><s id="id2758612"> Nella Sala sono dipinte dal medesi­<lb></lb>
mo tre Storie di fatti illustri operati da al­<lb></lb>
cuni de&#039;Capponi, che sono molto celebri. <lb></lb>
Ci è un vasto, e delizioso Giardino.</s><s id="id2758627"> Quasi <lb></lb>
in faccia vi è il</s></p>
<p id="id2758635" type="main"><s id="id2758638">PALAZZO già del Marchese Guadagni ades­<lb></lb>
so del Duca San Clemente, assai vago, e di <lb></lb>
lella architettura, nell&#039; ingresso del quale si <lb></lb>
ammira lo sfondo del Volterrano, rappre­<lb></lb>
sentante S. Martino a cavallo, che dà la me­<lb></lb>
ti del suo mantello al povero, Di quì en­<lb></lb>
trando in Via del Mandorlo stà situato il <lb></lb>
Conservatorio della Pietà dell&#039; Ordine di <lb></lb>
S. Domenico; e ritornando per la prima stra­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a96"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(104)"></pb>

da, e volgendo in via della Crocetta ne se­<lb></lb>
gue il Convento delle Monache della S. Cro­<lb></lb>
ce, dette della</s></p>
<p id="id2814134" type="foot"><s id="id2814138"><foot.target id="a96"></foot.target>da,</s></p>

<p id="id2814145" type="main"><s id="id2814149">CROCETTA dell&#039;Ordine di S. Domenico.</s><s id="id2814152"> La <lb></lb>
Chiesa fu accresciuta e ornata nel 1757. col <lb></lb>
disegno di Luigi Orlandi, e la Tribuna fu di­<lb></lb>
pinta da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2796698"> Al destro Alta­<lb></lb>
re stà l&#039;antica Immagine di Maria Santissi­<lb></lb>
ma, avanti la quale faceva i suoi ricorsi la <lb></lb>
Venerabile Suor Domenica del Paradiso Fon­<lb></lb>
datrice di questo Monastero, e gli Angeli <lb></lb>
dipinti nella Tavola attorno al Tabernacolo <lb></lb>
son di Giovanni Balducci.</s><s id="id2796721"> In faccia a que­<lb></lb>
sto Altare vi è quello della Crocifissione di <lb></lb>
mano di Francesco Poppi.</s><s id="id2796732"> All&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore dal medesimo Balducci fu dipinta l&#039;In­<lb></lb>
venzione della S. Croce.</s><s id="id2796743"> Ci è il Deposito <lb></lb>
della suddetta Fondatrice incorrotto, con di­<lb></lb>
versi Corpi Santi, e Reliquie.</s><s id="id2760853"> Fin dal prin­<lb></lb>
cipio del passato secolo passò ad abitare nel <lb></lb>
di contro Palazzo di S. A. R. la Principessa <lb></lb>
Maria Maddalena Figlia di Ferdinando I. <lb></lb>
col desiderio di godere la conversazione di <lb></lb>
quelle pie Religiose; perciò con un cavalca­<lb></lb>
via lo fece unire al Convento, quale fu ac­<lb></lb>
cresciuto di abitazioni per la medesima Prin­<lb></lb>
cipessa, che volle conviver con esse, ed alla <lb></lb>
sua morte esservi seppellita, lo che segu <lb></lb>
<arrow.to.target n="a97"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(105)"></pb>

li 28.</s><s id="id2760902"> Dicembre 1633 in età di anni 33. e <lb></lb>
mezzo, vedendosi in essa Chiesa il di lei De­<lb></lb>
posito.</s><s id="id2810679"> In detto Casino (che con un lungo <lb></lb>
corridore và a un coretto che riesce nella <lb></lb>
Chiesa della Santissima Nunziata) vi hanno <lb></lb>
a tal&#039; effetto in più tempi abitato altre Prin­<lb></lb>
cipesse; ed è stato in questi anni assai ac­<lb></lb>
cresciuto e abbellito dall&#039;Augusto Padre del <lb></lb>
Real Sovrano, che vi passava colla Real Fa­<lb></lb>
miglia alcuni mesi dell&#039;anno, e ove abitò <lb></lb>
nella dimora che fece in Firenze nei mesi di <lb></lb>
Aprile, e Maggio del 1791. co&#039;suoi R. Figli <lb></lb>
Carlo, e Leopoldo.</s><s id="id2810720"> Unito a questo vi è un <lb></lb>
nobile, e vago Giardino, in fondo al qua­<lb></lb>
le era la celebre pittura di Giovanni da <lb></lb>
S. Giovanni sul muro, che fu trasportata in­<lb></lb>
tiera nell&#039;Accademia delle Belle Arti, ove è <lb></lb>
stata fatta una gran porta per cui si entra <lb></lb>
in una beilissima Sala lavorata a stucchi di <lb></lb>
ottimo gusto.</s><s id="id2757380"> E proseguendo per questa stra­<lb></lb>
da si trova la Chiesa e Conservatorio delle­<lb></lb>
Religiose Domenicane dette degli</s></p>
<p id="id2757393" type="foot"><s id="id2757396"><foot.target id="a97"></foot.target>li</s></p>

<p id="id2757403" type="main"><s id="id2757407">ANGIOLINI, nella quale entrando trovasi <lb></lb>
nel mezzo della pila dell&#039;acqua Santa un <lb></lb>
S. Gio.</s><s id="id2757417"> Batista di bronzo che fece Gio.</s><s id="id2757420"> Bolo­<lb></lb>
gna per modello, avanti di far quello in <lb></lb>
S. Marco alla Cappella di S. Antonino.</s><s id="id2755800"> Si <lb></lb>
vedono sotto il Coro cinque Lunette dipinte <lb></lb>
<arrow.to.target n="a98"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(106)"></pb>

dal Cav.</s><s id="id2755818"> Curradi.</s><s id="id2755821"> Vi sono ancora due Alta­<lb></lb>
ri, ove in quello a man destra stà collocata <lb></lb>
la Tavola di S. Domenico opera di Matteo <lb></lb>
Rosselli.</s><s id="id2755834"> In faccia a questa vi è l&#039; Altare <lb></lb>
della Madonna con gli Arcangeli S. Miche­<lb></lb>
le, e S. Gabriele del medesimo Curradi . <lb></lb>
All&#039; Altar maggiore vedesi la Presentazione <lb></lb>
di Maria al Tempio, eccellente lavoro del <lb></lb>
Puligo, o come altri vogliono di Andrea del <lb></lb>
Sarto.</s><s id="id2819193"> Di quì partendosi, e voltando a si­<lb></lb>
nistra per la Via di Pinti, verso la Por­<lb></lb>
ta vi è il</s></p>
<p id="id2819204" type="foot"><s id="id2819207"><foot.target id="a98"></foot.target>dal</s></p>

<p id="id2819214" type="main"><s id="id2819218">PALAZZO e Giardino de&#039;Conti della Ghe­<lb></lb>
rardesca, che fu già di Bartolommeo Scala <lb></lb>
storico Fiorentino, e del Cardinale Arciv. <lb></lb>
Alessandro de&#039; Medici, quindi Leone XI., <lb></lb>
che è stato accresciuto, ed abbellito dai <lb></lb>
detti Signori.</s><s id="id2819240"> Di contro a questo è il Ca­<lb></lb>
sino, e</s></p>
<p id="id2819247" type="main"><s id="id2764876">GIARDINO dei Duchi Salviati.</s><s id="id2764879"> Poco lonta­<lb></lb>
no tornando indietro si trova il</s></p>
<p id="id2764887" type="main"><s id="id2764891">PALAZZO de&#039; Marchesi Ximenes architetta­<lb></lb>
to da Giuliano di S. Gallo, e modernamen­<lb></lb>
te abbellito, e rimodernato con un bel <lb></lb>
giardino.</s><s id="id2764905"> Accanto a questo è un piccolo <lb></lb>
Convento di Nobili Religiose Silvestrine , <lb></lb>
nella di cui Chiesa vi è all&#039; Altar maggiore <lb></lb>
un quadro rappresentante S. Silvestro Papa <lb></lb>
<arrow.to.target n="a99"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(107)"></pb>

che adora Maria, dipinto per mano del ve­<lb></lb>
nerabile Francesco Boschi in tempo che vi <lb></lb>
fu Confessore, essendo anco Pittore eccel­<lb></lb>
lente.</s><s id="id2774236"> Non molto lungi trovasi il Monaste­<lb></lb>
ro, e Chiesa di</s></p>
<p id="id2774244" type="foot"><s id="id2774248"><foot.target id="a99"></foot.target>che</s></p>

<p id="id2774255" type="main"><s id="id2774258">S. MARIA MADDALENA DE&#039;PAZZI.</s><s id="id2774261"> Entrando <lb></lb>
in Chiesa si osservetà sulla Porta una S. Mad­<lb></lb>
dalena Penitente, ( che è il titolo antico <lb></lb>
della Chiesa ) dipinta da Bernardino Poccet­<lb></lb>
ti; quindi a man destra la Cappella de&#039;Ne­<lb></lb>
ri, fatta fare dal Dottor Neri Medico del <lb></lb>
Gran-Duca Ferdinando I., dipinta da Ber­<lb></lb>
nardino Poccetti.</s><s id="id2756072"> Ammirano gl&#039;intendenti, <lb></lb>
sopra d&#039;ogni altra cosa la Cupoletta, ove è <lb></lb>
dipinto il Paradiso, perchè in essa sono in­<lb></lb>
numerabili le figure de&#039; Santi, ma con tal <lb></lb>
arte disposte, che la moltitudine non gene­<lb></lb>
ra confusione, ma reca diletto, e vaghez­<lb></lb>
za.</s><s id="id2756098"> All&#039;Altare di detta Cappella è una Ta­<lb></lb>
vola del Passignano ove effigiò il martirio <lb></lb>
dei Santi Nereo ed Achilleo ai quali è de­<lb></lb>
dicata, e finalmente non vi manca ornamen­<lb></lb>
to, che la possa render più vaga.</s><s id="id2756118"> Passando <lb></lb>
per un Cortile ( che quando vi abitavano i <lb></lb>
Monaci di Cestello era Chiostro, disegno di <lb></lb>
Antonio da S. Gallo, con colonne d&#039;ordine <lb></lb>
Jonico assai lodate dal Vasari per il vago ca­<lb></lb>
pitello di esse) si entra in Chiesa, la soffit­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a100"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(108)"></pb>

ta della quale è dipinta da Jacopo Chiavi­<lb></lb>
stelli.</s><s id="id2755611"> Ha una sola Navata, ma però repar­<lb></lb>
tita in varie Cappelle, in ciascuna delle <lb></lb>
quali si vedono Tavole di Pittori ragguar­<lb></lb>
devoli, delle quali la prima a mano destra <lb></lb>
è opera di Carlo Portelli da Loro, rappre­<lb></lb>
sentante S. Romolo, che vien condotto al <lb></lb>
martirio.</s><s id="id2755636"> Nella seconda stata modernamen­<lb></lb>
te restaurara, vi è rappresentato l&#039; Arcan­<lb></lb>
giol Raffaelle, con altri due quadri laterali, <lb></lb>
che in uno S. Antonio da Padova, e nell&#039;al­<lb></lb>
tro S. Luigi Gonzaga, il tutto di mano di <lb></lb>
Giuseppe Piattoli.</s><s id="id2807684"> Nella terza è di mano di <lb></lb>
Lorenzo di Credi espressa Maria Santissima, <lb></lb>
S. Giuliano, e S. Niccolò.</s><s id="id2807695"> Nella quarta del <lb></lb>
Puligo è la Vergine col Bambino Gesù, <lb></lb>
S. Bernardo e altri Santi.</s><s id="id2807705"> Alla quinta evvi <lb></lb>
l&#039;Annunziazione fatta da Sandro Botticelli. <lb></lb>
Sopra la porta della Sagrestìa in una gran <lb></lb>
tela è rappresentato S. Luigi Gonzaga in glo­<lb></lb>
ria di Atanasio Bimbacci.</s><s id="id2807723"> All&#039;ultimo Alta­<lb></lb>
re è un Crocifisso scolpito in legno da Ber­<lb></lb>
nardo Buontalenti.</s><s id="id2764604"> Quindi ne segue la Cap­<lb></lb>
pella maggiore, degna in ogni sua parte di <lb></lb>
ammirazione, nella quale stà riposto il Cor­<lb></lb>
po di S. Maria Maddalena de&#039; Pazzi.</s><s id="id2764618"> Ella è <lb></lb>
tutta incrostata di marmi misti, de&#039; più no­<lb></lb>
bili, e de&#039; più vaghi, che in tali edifizj s&#039;ado­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a101"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(109)"></pb>

prino.</s><s id="id2764640"> Sono molto ammirabili dodici Colon­<lb></lb>
ne di diaspro di Sicilia, i capitelli, e imba­<lb></lb>
samenti delle quali son di bronzo dorato. <lb></lb>
In alcuni ovati si vedono bassirilievi di <lb></lb>
bronzo, esprimenti i fatti più segnalati del­<lb></lb>
la Santa, e questi ovati son retti da alcuni <lb></lb>
Angioletti di marmo del Marcellini.</s><s id="id2786880"> Nelle <lb></lb>
nicchie sono quattro statue di marmo, che <lb></lb>
figurano le quattro Virtù più singolari, che <lb></lb>
risplenderono in questa Vergine, che due <lb></lb>
sono del Montauti, e le altre due furono <lb></lb>
nel 1781. scolpite dal vivente Sig Innocen­<lb></lb>
zio Spinazzi.</s><s id="id2786903"> La Tavola dell&#039; Altar maggio­<lb></lb>
re è di Ciro Ferri, rappresentante la Gloria <lb></lb>
dei Santi con Gesù e Maria, con la Santa <lb></lb>
genuflessa ai piedi della SS.</s><s id="id2786918"> Vergine, di cui <lb></lb>
pure è il disegno, e l&#039;architettura della Cap­<lb></lb>
pella.</s><s id="id2786929"> L&#039;altre due Tavole laterali sono di <lb></lb>
mano di Luca Giordano, e la Cupola è ope­<lb></lb>
ra di Piero Dandini.</s><s id="id2766787"> Non ci è cosa, che non <lb></lb>
sia di gran pregio, avendo fatto a gara, per <lb></lb>
abbellire questo Sacrario, l&#039;esquisitezza dell&#039; <lb></lb>
opere, e la ricchezza de&#039;materiali.</s><s id="id2766801"> Tornan­<lb></lb>
do verso la porta, nella prima Cappella vi <lb></lb>
è una Tavola del Cavalier Curradi, ove di­<lb></lb>
pinse S. Maria Maddalena, che riceve il ve­<lb></lb>
lo da Maria, e dall&#039; uno, e dall&#039; altro lato, <lb></lb>
due Virtù rappresentanti la Carità, e la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a102"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(110)"></pb>

Verginità della Santa.</s><s id="id2766837"> Il tendone dell&#039; Or­<lb></lb>
gano esprimente la Santa, comunicata per <lb></lb>
mano di Nostro Signore è opera di Gio. Ba­<lb></lb>
tista Cipriani, opera unica in Firenze del <lb></lb>
medesimo essendo morto in Londra nel <lb></lb>
1789.</s><s id="id2809121"> Nella seconda vi è la Visitazione di <lb></lb>
S. Elisabetta di Domenico Ghirlandajo.</s><s id="id2809128"> Nel­<lb></lb>
la terza una statua di legno colorito, rap­<lb></lb>
presentante S. Sebastiano, e dai lati il <lb></lb>
S. Rocco, e S. Ignazio sono di Raffaellino <lb></lb>
del Garbo.</s><s id="id2809144"> Nella quarta vi è di Santi di Ti­<lb></lb>
to l&#039;Orazione nell&#039; Orto.</s><s id="id2809151"> Nella quinta dal <lb></lb>
Beato Giovanni Angelico con mirabile dili­<lb></lb>
genza fu dipinta l&#039;incoronazione di Maria. <lb></lb>
Nell&#039; ultima, di Cosimo Rosselli è la Madon­<lb></lb>
na, S. Maria Maddalena Penitente, e S. Ber­<lb></lb>
nardo.</s><s id="id2767487"> Il Monastero è amplo, e con un vasto <lb></lb>
e vago giardino.</s><s id="id2767494"> Pietro Perugino dipinse <lb></lb>
nel Capitolo alcuni Santi, e nel Refettorio <lb></lb>
Raffaellino del Garbo, ed altri eccellen­<lb></lb>
ti Pittori.</s><s id="id2767507"> Quindi si trova il Monastero e <lb></lb>
Chiesa di</s></p>
<p id="id2767514" type="foot"><s id="id2767518"><foot.target id="a100"></foot.target>ta</s></p>

<p id="id2767526" type="foot"><s id="id2767529"><foot.target id="a101"></foot.target>prino.</s></p>

<p id="id2767537" type="foot"><s id="id2767541"><foot.target id="a102"></foot.target>Ver-</s></p>

<p id="id2758494" type="main"><s id="id2758497">S. MARIA DI CANDELI, rifatta di nuovo <lb></lb>
con stucchi dorati nel 1703., col disegno di <lb></lb>
Giovan Batista Foggini.</s><s id="id2758507"> Merita di osservarsi <lb></lb>
la Tavola dell&#039;Altar maggiore rappresentan­<lb></lb>
te l&#039;Assunzione di Maria opera del celebre <lb></lb>
Gabbiani, oltre le altre tutte di valenti Pit­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a103"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(111)"></pb>

tori, la prima delle quali a mano destra rap­<lb></lb>
presentante Maria con S. Niccola è di Ago­<lb></lb>
stino Veracini .</s><s id="id2758543"> La seconda del Crocifisso <lb></lb>
d&#039; Alessandro Gherardini.</s><s id="id2758549"> A sinistra la pri­<lb></lb>
ma ov&#039;è il Transito di S. Giuseppe è di <lb></lb>
Tommaso Redi; la seconda di S. Agostino, <lb></lb>
e S. Monaca è di Francesco Soderini.</s><s id="id2795664"> Quin­<lb></lb>
di uscendo a sinistra per la strada detra di <lb></lb>
Pinti, è osservabile l&#039;ampia</s></p>
<p id="id2795674" type="foot"><s id="id2795678"><foot.target id="a103"></foot.target>tori,</s></p>

<p id="id2795685" type="main"><s id="id2795689">ABITAZIONE già dei Caccini, oggi del Ver­<lb></lb>
naccia, a cui è unito un delizioso Giardi­<lb></lb>
no, e andando avanti s&#039;incontra l&#039;</s></p>
<p id="id2795702" type="main"><s id="id2795706">ABITAZIONE del Cav.</s><s id="id2795709"> Antonio Morelli di <lb></lb>
vago disegno di Gio.</s><s id="id2795715"> Batista Foggini, rim­<lb></lb>
petto alla quale col disegno del Sadler era <lb></lb>
l&#039;abitazione de&#039;Paoli, ora dei Mormorai, e <lb></lb>
ritornando per la Via di Cafaggiolo al Can­<lb></lb>
to alla Catena, trovasi una Chiesa intitolata <lb></lb>
la SS.</s><s id="id2763456"> Annunziata, detta</s></p>
<p id="id2763461" type="main"><s id="id2763464">ORBATELLO in cui all&#039; Altare maggiore vi <lb></lb>
è una Tavola rappresentante detto Santo <lb></lb>
Mistero di mano di Pietro Cavallini Roma­<lb></lb>
no.</s><s id="id2763479"> Questo luogo fu fondato dal Nobile Nic­<lb></lb>
colò degli Alberti nel quale oltre la Chiesa <lb></lb>
fece fare dentro a questo recinto varie ca­<lb></lb>
sette tutte unite con 200, stanze, che ser­<lb></lb>
vono per ricovero di donne senili o prive <lb></lb>
del marito, o abbandonate dai parenti, co­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a104"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(112)"></pb>

me pure quivi sono altre abitazioni per <lb></lb>
le fanciulle pericolate, che vanno quì se­<lb></lb>
gretamente a sgravarsi.</s><s id="id2788647"> Uscendo da que­<lb></lb>
sto luogo e voltando a man destra si <lb></lb>
trova il</s></p>
<p id="id2788658" type="foot"><s id="id2788661"><foot.target id="a104"></foot.target>me</s></p>

<p id="id2788669" type="main"><s id="id2788672">MONASTERO, e Chiesa Parrocchiale de&#039; Ca­<lb></lb>
maldolensi detta degli Angeli, stata di nuo­<lb></lb>
vo nel 1792. riaccomodata sull&#039;ingresso, e <lb></lb>
ridotta come è, sotto la direzione dell&#039;Archi­<lb></lb>
tetto Giuseppe Rossi, essendo per l&#039;avanti <lb></lb>
distinto il ricetto per le Donne.</s><s id="id2799281"> La volta di <lb></lb>
questa Chiesa fu dipinta a fresco da Alessan­<lb></lb>
dro Gherardini.</s><s id="id2799291"> Ci sono cinque Tavole de­<lb></lb>
gne di stima, la prima delle quali a man de­<lb></lb>
stra esprimente la Resurrezione di Lazzaro <lb></lb>
è del Poccetti, di cui è la Cupoletta, e alcu­<lb></lb>
ne figure a fresco; la seconda è del Cavalier <lb></lb>
Paggi, ove figurò la Santa Famiglia, che ri­<lb></lb>
torna d&#039;Egitto; la terza è opera del Gambe­<lb></lb>
rucci, rappresentante la decollazione di San <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2799325"> Batista.</s><s id="id2799328"> All&#039;Altar maggiore vi è d&#039;Ales­<lb></lb>
sandro Allori l&#039;Incoronazione di Maria; e in <lb></lb>
ultimo vedesi il transito di S. Romualdo di <lb></lb>
mano di Giuseppe Grifoni; sotto il di cui <lb></lb>
Altare sono tre sacri Corpi dei Beati Silve­<lb></lb>
stro, e Jacopo, e della B. Paola dell&#039; Ordine <lb></lb>
Camaldolense.</s><s id="id2760240"> Quindi si entra nel nuovo <lb></lb>
Cappellone del Santissimo, sotto il quale ci <lb></lb>
<arrow.to.target n="a105"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(113)"></pb>

sono altri quattro Corpi de&#039;SS.</s><s id="id2760260"> Martiri Pro­<lb></lb>
to, Giacinto Nemesio, ed Eugenia.</s><s id="id2760266"> Late­<lb></lb>
ralmente ci sono due Altari, in quello a <lb></lb>
mano destra avvi la superba Tavola di S. Mi­<lb></lb>
chele Arcangelo, che apparteneva alla sop­<lb></lb>
pressa Compagnìa dei Tessitori dipinta da <lb></lb>
Jacopo d&#039;Empoli per ordine del Granduca <lb></lb>
Francesco I. Protettore di detta Confraterni­<lb></lb>
ta.</s><s id="id2800239"> L&#039;altra Tavola rappresentante la Nativi­<lb></lb>
tà è opera di Francesco Rosselli; essendo <lb></lb>
state dette due Tavole comprate da&#039; Monaci <lb></lb>
per abbellire il suddetto Cappellone.</s><s id="id2800253"> Nell&#039; <lb></lb>
ingresso della Sagrestìa ci è una Tavola che <lb></lb>
si suppone del B. Angelico, che esisteva <lb></lb>
nell&#039; antica Cappella di S. Michele.</s><s id="id2800267"> Il Mona­<lb></lb>
stero è assai vago, e maestoso con tre Chio­<lb></lb>
stri, e Giardino fatto col disegno di Gherar­<lb></lb>
do Silvani, stato dipoi restaurato; e nella <lb></lb>
Librerìa, ove si conservano rari MSS., è uno <lb></lb>
sfondo di Antonio Puglieschi, e le due Isto­<lb></lb>
rie di Pietro Dandini.</s><s id="id2800293"> Sulla cantonata tra <lb></lb>
via degli Alfani, e il Castellaccio si vede il <lb></lb>
principio del Tempio della Famiglia degli <lb></lb>
Scolari tanto lodato da Giorgio Vasari, ar­<lb></lb>
chitettura del Brunellesco.</s><s id="id2778883"> Di contro a que­<lb></lb>
sto Monastero corrisponde il</s></p>
<p id="id2778890" type="foot"><s id="id2778894"><foot.target id="a105"></foot.target>sono</s></p>

<p id="id2778901" type="main"><s id="id2778905">PALAZZO de&#039;Marchesi Giugni, già de&#039; Fi­<lb></lb>
renzuoli fatto col disegno dell&#039;Ammannato.</s></p>
<p id="id2778914" type="foot"><s id="id2778917">H E ri-</s></p>

<pb pagenum="(114)"></pb><p id="id2778925" type="main"><s id="id2778929"> <lb></lb>
E ritornando per via della Pergola si tro­<lb></lb>
va il gran</s></p>
<p id="id2765428" type="main"><s id="id2765431">TEATRO per le Opere in Musica fatto fare <lb></lb>
nel 1657. a spese del Principe Cardinale Gio. <lb></lb>
Carlo de&#039; Medici col disegno dell&#039; Architetto <lb></lb>
Pietro Tacca, nel luogo ove era un Tiratojo <lb></lb>
per le Lane.</s><s id="id2765447"> Fu questo abbellito per le Noz­<lb></lb>
ze del Gran Principe Ferdinando con la <lb></lb>
Principessa Violante di Baviera; e dipoi fu <lb></lb>
nel 1756 rinnovato col disegno del Sig. Giu­<lb></lb>
lio Mannajoni; e nell&#039;anno 1789. rifatto <lb></lb>
quasi tutto di nuovo con l&#039;accrescimento di <lb></lb>
un ordine di palchi coll&#039; assistenza del me­<lb></lb>
desimo Architetto Sig. Mannajoni, e vaga­<lb></lb>
mente dipinto per l&#039;architettura e figure da <lb></lb>
Luigi Ademollo Milanese.</s><s id="id2797641"> Quasi in faccia a <lb></lb>
questa Via vi è il Palazzo Martellini gran­<lb></lb>
demente lodato dal Bocchi, rimpetto al quale <lb></lb>
vi sono quelli del Turco Rosselli, e Gori . <lb></lb>
Dalla destra parte si trova l&#039;Arcispedale di</s></p>
<p id="id2797659" type="main"><s id="id2797663">S. MARIA NUOVA, edificato da Folco Por­<lb></lb>
tinari nell&#039; anno 1287.</s><s id="id2797670"> La facciata e Loggia <lb></lb>
di questo edifizio, a cui fu dato principio <lb></lb>
nell&#039; anno 1611. col disegno e direzione del <lb></lb>
celebre Buontalenti, e compita da Giulio <lb></lb>
Parigi, è oltremodo mirabile.</s><s id="id2797687"> I Busti dei <lb></lb>
quattro Granduchi che si vedono in questa <lb></lb>
facciata sono; quello di Cosimo II. del Cac­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a106"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(115)"></pb>

cini; Ferdinando II. di Bartolommeo Cenni­<lb></lb>
ni; Cosimo III. di Carlo Marcellini, e Gio. <lb></lb>
Gastone I. di Antonio Montauti.</s><s id="id2787753"> Resta nel <lb></lb>
mezzo del Loggiato la Chiesa, nelle pareti <lb></lb>
della quale furono dipinte due storie da Santi <lb></lb>
di Bicci, che rappresentano la funzione della <lb></lb>
Sagra, che fece Martino V. nel dì 8.</s><s id="id2787769"> Settem­<lb></lb>
bre 1420.</s><s id="id2787775"> Le altre lunette sono del Pomaran­<lb></lb>
cio, l&#039;incoronazione di Maria sopra la Porta <lb></lb>
è dipinta da Dello, e la Pittura della SS. An­<lb></lb>
nunziata in fondo al Loggiato, è di Taddeo <lb></lb>
Zuccheri.</s><s id="id2787794"> Quattro belle Tavole adornano <lb></lb>
gli Altari.</s><s id="id2787800"> A destra, la prima che rappre­<lb></lb>
senta Maria che porge il Bambino a S. An­<lb></lb>
tonio, con S. Francesco, e S. Niccolò, è di <lb></lb>
mano di Felice Ficherelli, detto Felice Ri­<lb></lb>
poso, la seconda è del Paggi, quando Cristo <lb></lb>
dice all&#039;Infermo della Piscina, <emph type="italics">surge, tolle <lb></lb>
grabatum tuum.</emph> A man sinistra la prima <lb></lb>
Tavola rappresenta S. Lodovico Re di Fran­<lb></lb>
cia, che guarisce dalle gavine, è fattura del <lb></lb>
Volterrano; e la seconda, ov&#039; è dipinta la <lb></lb>
Deposizione di Croce, è opera del Bronzino. <lb></lb>
Vi si vedono alle pareti altre sei Tavole, <lb></lb>
rappresentanti, una S. Barbera nell&#039; atto del <lb></lb>
Martirio di mano di Lodovico Buti; S. Ma­<lb></lb>
ria Maddalena Penitente, e più figure di <lb></lb>
bambini in ginocchioni supposti ritratti del­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a107"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(116)"></pb>

la Famiglia Portinari, di mano di Andrea <lb></lb>
del Castagno; altra rappresentante la Ver­<lb></lb>
gine col Bambino, e diverse Sante, opera <lb></lb>
di Alessandro Allori; sotto la mensa dell&#039; <lb></lb>
Altar maggiore si vede un S. Egidio dipin­<lb></lb>
to da Diacinto Gimignani; altra esprimente <lb></lb>
la Natività del Signore di Domenico Vene­<lb></lb>
ziano; altra la fuga in Egitto, S. Antonio <lb></lb>
Abate, e più giovanetti opera di detto Do­<lb></lb>
menico Veneziano, e finalmente altro qua­<lb></lb>
dro rappresentante l&#039;Assunzione, di mano <lb></lb>
dell&#039;Empoli.</s><s id="id2827802"> All&#039;Altar maggiore fabbricato <lb></lb>
di marmi Carraresi, intarsiati di bellissime <lb></lb>
pietre, vi è un Ciborio di pietre pregiabili. <lb></lb>
Da un lato della Chiesa è lo Spedale degli <lb></lb>
Uomini, e dall&#039;altro quello delle Donne, <lb></lb>
ove ci sono 1034.</s><s id="id2819015"> Letti.</s><s id="id2819018"> Molte altre sono le <lb></lb>
stanze, e le abitazioni con bell&#039; ordine di­<lb></lb>
sposte , acciò facile riesca agli Astanti il <lb></lb>
provvedere gl&#039; infermi di quanto loro abbi­<lb></lb>
sogna.</s><s id="id2819036"> In questo convivono moltissimi Gio­<lb></lb>
vani, che da varie parti anco fuori della <lb></lb>
Toscana concorrono, per apprendere la pra­<lb></lb>
tica della Medicina e della Chirurgìa sotto <lb></lb>
la disciplina dei primarj Professori che vi <lb></lb>
si stipendiano; e prestando nel medesimo <lb></lb>
tempo il loro servizio, sempre lo rendono <lb></lb>
più celebre, essendone in tutti i tempi usci­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a108"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(117)"></pb>

ti Maestri eccellenti.</s><s id="id2843800"> Molti ancora sono i <lb></lb>
Serventi, che assistono notte, e giorno; e <lb></lb>
molti i Medici, che intervengono alla cura <lb></lb>
di questi infermi.</s><s id="id2843812"> E` sorprendente altresì la <lb></lb>
pulizia, il metodo, ed il buon ordine di <lb></lb>
questo Spedale, per gli ottimi Regolamenti <lb></lb>
stati introdotti da pochi anni in quà, e pub­<lb></lb>
blicati con le stampe.</s><s id="id2843830"> Nella Cncina fu fatto <lb></lb>
costruire un Cammino di un modello parti­<lb></lb>
colare inventato dal Sig. Pietro Giuntini So­<lb></lb>
printendente alla Spezierìa .</s><s id="id2843845"> Per verità que­<lb></lb>
sto è uno dei più vasti, belli, e puliti Spe­<lb></lb>
dali che possa vantar l&#039; Europa .</s><s id="id2808906"> Ci è pure <lb></lb>
una Librerìa di buoni Libri spettanti alla <lb></lb>
Medicina, Chirurgìa, Istoria Naturale ec., <lb></lb>
ed un Teatro anatomico, e un Orto Botta­<lb></lb>
nico.</s><s id="id2808924"> Nell&#039; ingresso che conduce al cortile, <lb></lb>
e alle superiori abitazioni, vi è da osserva­<lb></lb>
re, oltre una lapida sepolcrale antichissima, <lb></lb>
fermata nella parete a mano destra, ove è <lb></lb>
la figura di Madonna Tessa promotrice di <lb></lb>
questo Spedale, un Tabernacolo dipinto a <lb></lb>
fresco, rappresentante la Carità, opera in­<lb></lb>
signe di Giovanni da S. Giovanni , ed a man <lb></lb>
sinistra sotto la loggetta nell&#039; Orticello vi è <lb></lb>
rappresentato da Baccio della Porta il Giu­<lb></lb>
dizio finale, quale lasciato dal pittore im­<lb></lb>
perfetto, nel vestir l&#039; abito Domenicano, fu <lb></lb>
<arrow.to.target n="a109"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(118)"></pb>

terminato da Mariotto Albertinelli.</s><s id="id2789936"> In fon­<lb></lb>
do nel detto Cortile, vedesi la Samaritana <lb></lb>
al Pozzo, opera a fresco di Alessandro Bron­<lb></lb>
zino.</s><s id="id2789950"> In faccia allo Spedale vi è il Conven­<lb></lb>
to delle Monache serventi al medesimo <lb></lb>
Uscendo si trova in vicinanza il</s></p>
<p id="id2789962" type="foot"><s id="id2789965"><foot.target id="a106"></foot.target>cini;</s></p>

<p id="id2789973" type="foot"><s id="id2789977"><foot.target id="a107"></foot.target>H a la</s></p>

<p id="id2789984" type="foot"><s id="id2827471"><foot.target id="a108"></foot.target>ti</s></p>

<p id="id2827478" type="foot"><s id="id2827482"><foot.target id="a109"></foot.target>ter-</s></p>

<p id="id2827489" type="main"><s id="id2827493">TEATRO degl&#039; Intrepidi detto della Pallac­<lb></lb>
corda per esservi stata in avanti una grande <lb></lb>
stanza destinata a tal giuoco, stato fabbri­<lb></lb>
cato nel 1779.</s><s id="id2827508"> Nella vicina strada di Borgo <lb></lb>
degli Albizzi si trova il</s></p>
<p id="id2827515" type="main"><s id="id2827519">PALAZZO Valori, passato già ne&#039; Guicciar­<lb></lb>
dini, ed oggi negli Altoviti; nella facciata <lb></lb>
del quale sopra varj pilastri si vedono scol­<lb></lb>
piti in marmo i Ritratti di quindici Uomini <lb></lb>
illustri di questa nostra Città, a foggia de&#039; <lb></lb>
termini degli Antichi.</s><s id="id2803379"> Gli uomini illustri <lb></lb>
sono gli appresso: cioè, nel primo da basso <lb></lb>
l&#039; Accursio, il Torrigiano, Marsilio Ficino, <lb></lb>
Donato Acciajuoli, e Pier Vettori: nell&#039; or­<lb></lb>
dine di mezzo, Amerigo Vespucci, Leon Ba­<lb></lb>
tista Alberti, Francesco Guicciardini, Mar­<lb></lb>
cello Adriani, e Don Vincenzio Borghini. <lb></lb>
Nel superiore, Dante, Petrarca, Boccaccio, <lb></lb>
Monsig.</s><s id="id2803411"> Gio. della Casa, e Luigi Alamanni (1). <lb></lb>
<arrow.to.target n="a110"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2803422" type="foot"><s id="id2803426"><foot.target id="a110"></foot.target>In</s></p>

<p id="id2803433" type="main"><s id="id2813526">(1) Di questi Ritratti d&#039; Uomini celebri si tro­<lb></lb>
va stampato nel 1604 un Trattato con le Vite <lb></lb>
di essi, descritto da Filippo Valori col titolo di <lb></lb>
<emph type="italics">Termini di mezzo rilievo ec.</emph> <lb></lb>

<pb pagenum="(119)"></pb>

In questo Palazzo vi è uno stupendo Qua­<lb></lb>
dro rappresentante il Ritratto di Raffaello <lb></lb>
da Urbino fatto di sua mano.</s><s id="id2813562"> Quivi sotto <lb></lb>
una finestra terrena è un&#039; Inscrizione, e in <lb></lb>
mezzo della Via una lastra di marmo, po­<lb></lb>
sta in memoria del Miracolo di S. Zanobi <lb></lb>
operato in questo luogo, nell&#039; aver risusci­<lb></lb>
tato un Fanciullo.</s><s id="id2813584"> Appresso sono le</s></p>
<p id="id2754308" type="main"><s id="id2754311">ABITAZIONI de&#039; Montalvi, e de&#039; Pazzi, <lb></lb>
ambedue disegno dell&#039; Ammannato, e due <lb></lb>
stemmi di mano del Donatello, e dipoi <lb></lb>
vi sono i</s></p>
<p id="id2754325" type="main"><s id="id2754329">PALAZZI Strozzi, e quello del Quaratesi, <lb></lb>
che era anticamente della Famiglia dei Paz­<lb></lb>
zi colla loro Arme, e perciò si appella il <lb></lb>
Canto de&#039; Pazzi, e precedentemente dicevasi <lb></lb>
Canto del Papa.</s><s id="id2754347"> Il Palazzo Strozzi, che non <lb></lb>
è terminato fu fabbricato col disegno dello <lb></lb>
Scamozzi.</s><s id="id2754357"> Le finestre a terreno sono del <lb></lb>
Buontalenti, e del Caccini è il Portone prin­<lb></lb>
cipale.</s><s id="id2754367"> La facciata di verso il Borgo degli <lb></lb>
Albizzi è opera del Buontalenti, ed è degna <lb></lb>
di lode.</s><s id="id2796895"> Il Cortile del medesimo Palazzo fu <lb></lb>
fatto con disegno di Lodovico Cigoli; poco <lb></lb>
distante si trova il</s></p>
<p id="id2796906" type="main"><s id="id2796910">PALAZZO già dei Duchi Salviati, oggi del <lb></lb>
Cav.</s><s id="id2796917"> Ricciardi.</s><s id="id2796920"> Quivi nacque Maria d&#039; Jaco­<lb></lb>
po Salviati, che fu madre del Gran-Duca <lb></lb>
<arrow.to.target n="a111"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(120)"></pb>

Cosimo I. Quindi appresso può vedersi la <lb></lb>
Chiesa della</s></p>
<p id="id2796944" type="foot"><s id="id2796948"><foot.target id="a111"></foot.target>Co-</s></p>

<p id="id409308" type="main"><s id="id409312">MADONNA DE&#039; RICCI stata rimodernata nel <lb></lb>
1772. a stucchi, ove abitano i Cherici Re­<lb></lb>
golari Ministri degl&#039; Infermi, comunemente <lb></lb>
detti Padri del Buon morire, perchè assisto­<lb></lb>
no i moribondi, essendo passati gli Scolopj <lb></lb>
che quivi abitavano nel Collegio che era de&#039; <lb></lb>
Gesuiti.</s><s id="id409337"> A questa Chiesa precede una Log­<lb></lb>
gia con colonne di pietra serena disegno di <lb></lb>
Gherardo Silvani.</s><s id="id409347"> Ci sono alcune Pitture <lb></lb>
degne di osservazione.</s><s id="id409353"> La prima Cappella a <lb></lb>
mano destra della Santa Famiglia è opera di <lb></lb>
Matteo Bonechi, ne segue la Cappella dedi­<lb></lb>
cata ai Santo Fondatore dipinto da Antonio <lb></lb>
Bettini.</s><s id="id409370"> All&#039; Altare maggiore evvi un&#039; Im­<lb></lb>
magine di Maria, con vago adornamento <lb></lb>
tutto messo a oro.</s><s id="id2809663"> Ritornando verso la Por­<lb></lb>
ta evvi la Tavola del Paralitico davanti a <lb></lb>
Cristo, del Cav.</s><s id="id2809673"> Curradi.</s><s id="id2809676"> Lo sfondo è di Lo­<lb></lb>
renzo del Moro.</s><s id="id2809682"> In Sagrestìa vi è l&#039; antica <lb></lb>
Tavola che era all&#039; Altar maggiore rappre­<lb></lb>
sentante il Padre Eterno dipinto da France­<lb></lb>
sco Mati.</s><s id="id2809697"> Essendo stata incorporata la con­<lb></lb>
tigua antica Chiesa Parrocchiale di S. Maria <lb></lb>
Alberighi, serve adesso per una comoda Sa­<lb></lb>
grestìa.</s><s id="id2809711"> Tornando indietro e voltando a si­<lb></lb>
nistra dal Canto de&#039; Pazzi, si trova <lb></lb>
<arrow.to.target n="a112"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(121)"></pb>

S. MARIA in Campo, e nel Palazzo conti­<lb></lb>
guo abita il Vescovo di Fiesole; e quantun­<lb></lb>
que sia nel mezzo della Città, questa Chie­<lb></lb>
sa col Palazzo è Diocesi Fiesolana .</s><s id="id2769129"> Vi­<lb></lb>
cino è il</s></p>
<p id="id2769136" type="foot"><s id="id2769140"><foot.target id="a112"></foot.target>S. MA-</s></p>

<p id="id2769148" type="main"><s id="id2769151">PALAZZO dei Guadagni fabbricato nello <lb></lb>
scorso secolo col disegno del Silvani.</s><s id="id2769158"> Dopo è</s></p>
<p id="id2769162" type="main"><s id="id2769166">L&#039; OPERA del Duomo, dove si conserva­<lb></lb>
no, oltre i ricchissimi Arredi Sacri, molte <lb></lb>
statue, e bassirilievi di pregio, ed un Ar­<lb></lb>
chivio di grande importanza.</s><s id="id2810823"> A questa fu <lb></lb>
unita la Zienda dell&#039; Opera di S. Giovanni, <lb></lb>
con unire i Cappellani di quest&#039; Oratorio a <lb></lb>
quelli della Metropolitana ; e soprintende <lb></lb>
agli edifizj pubblici dell&#039; Arte della Lana <lb></lb>
essendovi stato incorporato il di lei Patri­<lb></lb>
monio.</s><s id="id2810846"> Quivi si conservano tutti i Libri, <lb></lb>
col Registro dei nomi di tutti i Battezzati <lb></lb>
in Firenze.</s><s id="id2810856"> E quì daremo fine al Quartier <lb></lb>
S. Giovanni.</s></p>
<p id="id2810863" type="main"><s id="id2810867">QUARTIERE S. CROCE.</s></p>
<p id="id2810871" type="main"><s id="id2810875">SANTA CROCE de&#039; Minori Conventuali.</s><s id="id2812387"> In <lb></lb>
questo Tempio magnifico, lungo dugen­<lb></lb>
toquaranta braccia, e largo settanta, s&#039; en­<lb></lb>
tra per tre porte di faccia.</s><s id="id2812401"> Sopra quella di <lb></lb>
mezzo osserveremo una Statua di bronzo, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a113"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(122)"></pb>

opera di Donatello, che rappresenta S. Lo­<lb></lb>
dovico Arcivescovo di Tolosa.</s><s id="id2812424"> Sotto il co­<lb></lb>
mignolo della facciata avvi il Nome di <lb></lb>
Gesù collocatovi da S Bernardino da Siena <lb></lb>
nel 1437. anno di pestilenza.</s><s id="id2812438"> Fu dato prin­<lb></lb>
cipio alla fabbrica di questo Tempio nell&#039; <lb></lb>
anno 1294. col disegno di Arnolfo, che fu <lb></lb>
l&#039; Architetto del Duomo; e fu dipoi restau­<lb></lb>
rato e abbellito d&#039; ordine di Cosimo I. col di­<lb></lb>
segno delle nuove Cappelle da Giorgio Va­<lb></lb>
sari.</s><s id="id2776964"> I Forestieri concorrono a questa Chie­<lb></lb>
sa, per rimirare le bellissime Tavole, nelle <lb></lb>
quali la Passione, la Morte, e Resurrezione <lb></lb>
del Signore, sono state mirabilmente rap­<lb></lb>
presentate da&#039; primi Artefici di quei tempi. <lb></lb>
Nella prima Tavola, che si trova a man de­<lb></lb>
stra, accanto alla Porta è dipinta la deposi­<lb></lb>
zione dalla Croce, di mano di Francesco <lb></lb>
Salviati; la seconda dov&#039; è la Crocifissione ò <lb></lb>
di Santi di Tito; presso la quale è il sepol­<lb></lb>
cro di Michelagnolo Buonarroti Gentiluomo <lb></lb>
Fiorentino, Pittore, Scultore, ed Architet­<lb></lb>
to di sì gran nome, ed eccellenza.</s><s id="id2777014"> Vedonsi <lb></lb>
a piè dell&#039; Urna tre belle Statue di marmo, <lb></lb>
che rappresentano la Scultura, l&#039; Architettu­<lb></lb>
ra, e la Pittura in atto compassionevole: e <lb></lb>
sopra l&#039; Urna, la testa, ed il busto di mar­<lb></lb>
mo del Buonarroti, Fu quest&#039; opera fatta da <lb></lb>
<arrow.to.target n="a114"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(123)"></pb>

tre Maestri, cioè Giovanni dell&#039; Opera, Va­<lb></lb>
lerio Cioli, e Batista del Cavaliere, del pri­<lb></lb>
mo del quali è la Statua dell&#039; Architettura, <lb></lb>
del secondo quella della Scultura, e del ter­<lb></lb>
zo quella della Pittura; e di lui è pure il <lb></lb>
Ritratto di Michelagnolo.</s><s id="id2760757"> Nella base di <lb></lb>
questo Mausoleo vi si legge la seguente In­<lb></lb>
scrizione:</s></p>
<p id="id2777361" type="foot"><s id="id2777364"><foot.target id="a113"></foot.target>ope-</s></p>

<p id="id2777371" type="foot"><s id="id2777375"><foot.target id="a114"></foot.target>tre</s></p>

<p id="id2777382" type="main"><s id="id2777386"><emph type="italics">D. O. M. <lb></lb>
Michaeli Angelo Bonarotio <lb></lb>
E vetusta Simoniorum Familia <lb></lb>
Sculptori, Pictori, &amp; Architecto <lb></lb>
Fama omnibus notissimo <lb></lb>
Leonardus Patruo Amatiss., &amp; de se optime merito <lb></lb>
Translatis Roma ejus ossibus , at que in hoc Templo <lb></lb>
Majorum suorum sepulcro conditis <lb></lb>
Exortante Sereniss.</emph></s><s id="id2777419"> <emph type="italics">Cosmo I. Med.</emph></s><s id="id2747529"> <emph type="italics">Magne Etr.</emph></s><s id="id2747536"> <emph type="italics">Duce <lb></lb>
P. C. <lb></lb>
An. Sal. MDLXX.</emph></s><s id="id2747550"> <emph type="italics">Vixit An. LXXXVIII.</emph></s><s id="id2747558"> <emph type="italics">Dies XV.</emph></s></p>
<p id="id2747567" type="main"><s id="id2747571">Dicontro a questo Sepolcro alla prima Co­<lb></lb>
lonna sopra una pila dell&#039; Acqua Santa è <lb></lb>
una Vergine di marmo in bassorilievo, la­<lb></lb>
vorata da Antonio Rossellino, che resta so­<lb></lb>
pra ove fu sepolto Francesco Nori stato uc­<lb></lb>
ciso nella congiura de&#039; Pazzi.</s><s id="id2793336"> Segue la terza <lb></lb>
Cappella, dov&#039; è dipinto da Giorgio Vasari <lb></lb>
Cristo quando porta la Croce al Calvario. <lb></lb>
Sono dipoi osservabili le memorie del dot­<lb></lb>
tissimo Antiquario Senator Filippo Buonar­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a115"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(124)"></pb>

roti, e del famoso Bottanico Pietro Micheli. <lb></lb>
La quarta Tavola rappresenta l&#039; <emph type="italics">Ecce Homo,</emph> <lb></lb>
d&#039; Jacopo di Meglio Quivi appresso si vede <lb></lb>
il Busto, e Memoria del Medico, e Anti­<lb></lb>
quario Antonio Cocchi.</s><s id="id2793388"> Alessandro del Bar­<lb></lb>
biere dipinse la quinta in cui si figura la <lb></lb>
flagellazione alla Colonna.</s><s id="id2793398"> Dopo il corso di <lb></lb>
anni 266. della morte del famoso Segreta­<lb></lb>
rio, Istorico, e Politico Fiorentino Niccolò <lb></lb>
Machiavelli, il quale morì il dì 22.</s><s id="id2751636"> Giu­<lb></lb>
gno 1527; neli&#039; anno 1787. a spese di varj <lb></lb>
Eruditi fu posto in questa Chiesa un Mauso­<lb></lb>
leo di marmi, scolpito dal vivente Inno­<lb></lb>
cenzio Spinnazzi, e gli ornati della pittura <lb></lb>
sono dei Sigg.</s><s id="id2751656"> Molinelli, e Castagnoli, con <lb></lb>
l&#039; appiè Epigrafe:</s></p>
<p id="id2751664" type="foot"><s id="id2751668"><foot.target id="a115"></foot.target>roti,</s></p>

<p id="id2751676" type="main"><s id="id2751679"><emph type="italics">Tanto nomini nullum par Elogium <lb></lb>
Nicolaus Machiavelli <lb></lb>
Objt An. A. P. V. MDXXVII.</emph></s></p>
<p id="id2743777" type="main"><s id="id2743781">Quindi vedesi la Tavola nella quale Andrea <lb></lb>
del Minga dipinse il Signore orante nell&#039; Or­<lb></lb>
to.</s><s id="id2743791"> Appresso è la Cappella dei Cavalcanti, <lb></lb>
ove si ammira scolpita in marmo da Dona­<lb></lb>
tello la Vergine Annunziata dall&#039; Angelo, e <lb></lb>
il S. Francesco, e S. Gio.</s><s id="id2743806"> Batista dipinti pres­<lb></lb>
so la medesima sono di Andrea del Casta­<lb></lb>
gno.</s><s id="id2743816"> Passata la porta del Chiostro vi è il <lb></lb>
Sepolcro di Leonardo Bruni Aretino, Scrit­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a116"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(125)"></pb>

tore d&#039; Istorie, il tutto scolpito da Bernardo <lb></lb>
Rossellino, discepolo di Donatello.</s><s id="id2798252"> La Ma­<lb></lb>
donna, che sopra si vede è d&#039; Andrea Ver­<lb></lb>
rocchio.</s><s id="id2798262"> La settima Cappella ha una Tavola <lb></lb>
cominciata dal Cigoli, e finita dal Biliver­<lb></lb>
ti, in cui si rappresenta l&#039; entrata di Cristo <lb></lb>
in Gerusalemme.</s><s id="id2798276"> Nella Croce della Navata <lb></lb>
trovasi la Cappella dei Barberini, dov&#039; è se­<lb></lb>
polto Francesco da Barberino, Dottore, e <lb></lb>
Poeta, ed in essa è una Tavola dipinta dal <lb></lb>
Naldini, che rappresenta quando S. France­<lb></lb>
sco riceve le Stimate.</s><s id="id2798298"> Passata questa, viene <lb></lb>
la Cappella de&#039; Castellani, ov&#039; è un Sepolcro <lb></lb>
di paragone del Cavalier Vanni: la volta è <lb></lb>
dello Starnina; e la Tavola all&#039; Altare rap­<lb></lb>
presentante la Nascita di Gesù è di Giulia­<lb></lb>
no Bugiardini.</s><s id="id2780847"> Poscia in testa alla Crociata <lb></lb>
vedesi la Cappella de&#039; Baroncelli, ove oltre <lb></lb>
le antiche pitture delle pareti dipinte da <lb></lb>
Taddeo Gaddi; vi si conserva ancora sull&#039; <lb></lb>
Altare la stimatissima Tavola di Giotto, ove <lb></lb>
dipinse l&#039; incoronazione di Maria, col Para­<lb></lb>
diso, molti Santi, e Angeli vagamente fatti <lb></lb>
sotto alla quale a caratteri d&#039; oro vi si leg­<lb></lb>
ge: <emph type="italics">Opus Magistri Jocti.</emph> Di quì entrando <lb></lb>
nella Sagrestìa piacerà il vedere negli ar­<lb></lb>
mari della medesima 26.</s><s id="id2780893"> Storiette del detto <lb></lb>
Giotto bellissime, e ben conservate, la me­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a117"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(126)"></pb>

tà esprimenti diversi fatti della Vita di Cri­<lb></lb>
sto, e altrettanti di S. Francesco.</s><s id="id2743168"> La Tavola <lb></lb>
all&#039; Altare con Maria e 4.</s><s id="id2743174"> Santi, con tutte <lb></lb>
le pitture nelle pareti è opera di Taddeo <lb></lb>
Gaddi, nel Cancello della quale in lettere <lb></lb>
Gotiche dorate, vi si dice esser questa Cap­<lb></lb>
pella stata dedicata alla Natività di Maria, <lb></lb>
e S. Maria Maddalena da Lapo Rinuccini. <lb></lb>
La Cappella de&#039; Medici del Noviziato è ar­<lb></lb>
chitettura di Michelozzo, fatta fare da Co­<lb></lb>
simo de&#039; Medici Padre della Patria, la por­<lb></lb>
ta della quale è assai lodata dal Vasari.</s><s id="id2743212"> La <lb></lb>
Tavola dell&#039; Altare è dipinta da Fra Filippo <lb></lb>
Lippi, in cui vedesi Maria con Gesù, e i <lb></lb>
Santi Cosimo, e Damiano, e il grado di que­<lb></lb>
sto Altare è dipinto da Francesco detto Pe­<lb></lb>
sellino.</s><s id="id2792826"> Uscendo dalla Sagrestìa vi è da os­<lb></lb>
servare la seconda Cappella de&#039; Riccardi, <lb></lb>
tutta incrostata di marmi, e ornata di belle <lb></lb>
pitture; la prima delle quali in <emph type="italics">cornu Evan­<lb></lb>
gelii</emph> rappresentante S. Lorenzo, che distri­<lb></lb>
buisce le limosine, è del Passignano.</s><s id="id2792854"> La Ta­<lb></lb>
vola dell&#039; Altare rappresentante S. Elena, è di <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2792864"> Biliverti, e l&#039; altro laterale con S. Fran­<lb></lb>
cesco orante, di Matteo Rosselli, e le pitture <lb></lb>
a fresco della Vita dell&#039; Apostolo S. Andrea, <lb></lb>
e quelle della volta sono di Giovanni da San <lb></lb>
Giovanni.</s><s id="id2827811"> Alla Cappella di S. Francesco, il <lb></lb>
<arrow.to.target n="a118"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(127)"></pb>

Ritratto di detto Santo è di Cimabue.</s><s id="id2827828"> Pas­<lb></lb>
sate queste cinque Cappelle, tre delle quali <lb></lb>
vedevansi una volta dipinte da Giotto, si <lb></lb>
giunge all&#039; Altar maggiore, fatto costruire <lb></lb>
nella forma che si vede nel 1569, in cui di <lb></lb>
presente conservansi le Ossa della Beata Umi­<lb></lb>
liana de&#039; Cerchi Terziaria del detto Ordi­<lb></lb>
ne, vissuta nel secolo XIII.</s><s id="id2827855"> Dietro al me­<lb></lb>
desimo nella parete del Coro è di mano di <lb></lb>
Agnolo Gaddi dipinta l&#039; Istoria dell&#039; Inven­<lb></lb>
zione della S. Croce; e passate cinque altre <lb></lb>
Cappelle state alcune dipinte dal Gaddi, e <lb></lb>
da Giotto, si trova la magnifica Cappella <lb></lb>
de&#039; Niccolini, eretta col disegno dell&#039; Archi­<lb></lb>
tetto Gio.</s><s id="id2819075"> Antonio Dosio.</s><s id="id2819078"> E tutta incrosta­<lb></lb>
ta di marmi Carraresi, bianchi, e misti, ma <lb></lb>
di sì nobile e diligente lavoro, che non può <lb></lb>
l&#039; uomo desiderare di vantaggio.</s><s id="id2819093"> Di mano <lb></lb>
del Francavilla sono le cinque Statue di <lb></lb>
marmo, che una figura Aron , l&#039; altra Mosè, <lb></lb>
la terza rappresenta la Verginità, la quarta <lb></lb>
la Prudenza, e la quinta l&#039; Umiltà.</s><s id="id2819111"> Le due <lb></lb>
Tavole dipinte dell&#039; Assunzione, e Incoro­<lb></lb>
nazione di Maria, sono di mano di Alessan­<lb></lb>
dro Allori, e le pitture a fresco della Cu­<lb></lb>
pola, e le 4.</s><s id="id2819129"> Sibille dei peducci sono del <lb></lb>
Volterrano, con sì gran perfezione condot­<lb></lb>
te, che queste sole basterebbero per eter­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a119"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(128)"></pb>

nargli la fama.</s><s id="id412143"> Vedesi all&#039; Altare seguente <lb></lb>
il celebre Crocifisso di Donatello, che è nel­<lb></lb>
la Cappella in testa della Crociata; e dipoi <lb></lb>
alla seguente Cappella Salviati quella loda­<lb></lb>
tissima Tavola di Giacomo Ligozzi Verone­<lb></lb>
se, ove ha rappresentato il martirio di S. Lo­<lb></lb>
renzo.</s><s id="id412169"> Indi ne viene di mano del Cigoli la <lb></lb>
SS.</s><s id="id412175"> Trinità con Cristo morto, opera stupen­<lb></lb>
dissima; e quindi il deposito della Marche­<lb></lb>
sa Maria Settimia Venturi Salviati; e segui­<lb></lb>
tando fino ad uscir di Chiesa, per le altre <lb></lb>
sette dell&#039; istesso ordine, e architettura delle <lb></lb>
prime; trovasi una Tavola di mano del Va­<lb></lb>
sari, dov&#039; è dipinta la Venuta dello Spirito <lb></lb>
Santo.</s><s id="id2812738"> Allato a questo Altare, e dirimpetto <lb></lb>
al Sepolcro il Leonardo Aretino è quello di <lb></lb>
Carlo Marzuppini parimente Aretino, Poe­<lb></lb>
ta, e Segretario della Repubblica, stupendo <lb></lb>
lavoro di Desiderio da Settignano.</s><s id="id2812756"> Quin­<lb></lb>
di passata la porta laterale, che resta sot­<lb></lb>
to l&#039; Organo, avvi una Cappella detta della <lb></lb>
Concezione, dipinta da Giotto, che fu ador­<lb></lb>
nata, come si vede nel 1592. col disegno di <lb></lb>
Filippo Baglioni Architetto.</s><s id="id2812777"> Questa Cappel­<lb></lb>
la era anticamente della Famiglia de&#039; Ma­<lb></lb>
chiavelli, avanti la quale verso la porta la­<lb></lb>
terale fu sepolto il celebre Niccolò Machia­<lb></lb>
velli, ove esisteva la di lui arme in pietra, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a120"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(129)"></pb>

stata pochi anni addietro levata nell&#039; aboli­<lb></lb>
zione delle sepolture.</s><s id="id2843738"> Ne segue l&#039; Ascensio­<lb></lb>
ne di Cristo, opera di Gio.</s><s id="id2843745"> Stradano; e di­<lb></lb>
poi osservasi il Deposito del Consigliere An­<lb></lb>
giolo Tavanti, il di cui ritratto è scolpito <lb></lb>
dallo Spinazzi, e gli altri lavori di marmi <lb></lb>
del Giannozzi.</s><s id="id2843762"> Dopo trovasi il S. Tomma­<lb></lb>
so, che tocca la Piaga al risorto Maestro di <lb></lb>
mano del Vasari.</s><s id="id2843772"> Indi vedesi il Mausoleo <lb></lb>
del celebre Dottore Gio.</s><s id="id2843779"> Lami con la di lui <lb></lb>
figura maggior del naturale, il tutto scolpi­<lb></lb>
to dal sopradetto Spinazzi col disegno del <lb></lb>
Senatore Gio.</s><s id="id2819902"> Batista Nelli.</s><s id="id2819904"> Degne di som­<lb></lb>
ma stima sono le due Tavole seguenti, am­<lb></lb>
bedue di Santi di Tito, ove nella prima <lb></lb>
rappresentò Nostro Signore, che si palesa <lb></lb>
a&#039; due Discepoli nella Cena d&#039; <emph type="italics">Emaus,</emph> e nell&#039; <lb></lb>
altra con ammirabile invenzione, e dise­<lb></lb>
gno, ha espressa la di lui gloriosa Resurre­<lb></lb>
zione; In mezzo a dette due Cappelle esi­<lb></lb>
stono le memorie del Marchese Vincenzio <lb></lb>
Giugni, e dell&#039; Architetto Alessandro Gali­<lb></lb>
lei di mano di Girolamo Ticciati; e dopo la <lb></lb>
seguente Cappella si trova il Sepolcro del fa­<lb></lb>
mosissimo Galileo, dove è ancora il celebre <lb></lb>
Mattematico Vincenzio Viviani, e che ordi­<lb></lb>
nò questo Deposito al suo Maestro, al che <lb></lb>
fu data esecuzione l&#039; anno 1737. a spese del­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a121"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(130)"></pb>

la Famiglia Nelli erede di quella del Vivia­<lb></lb>
ni.</s><s id="id2798419"> Il disegno è di Giulio Foggini, la qua­<lb></lb>
dratura di Anton Maria Fortini; il Busto di <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2798429"> Battista Foggini; l&#039; Astronomìa di Vin­<lb></lb>
cenzio Foggini suo figlio, e la Geometrìa di <lb></lb>
Girolamo Ticciati.</s><s id="id2798440"> Finalmente l&#039; ultima di <lb></lb>
questa Navata è di Batista Naldini, ove effi­<lb></lb>
giò Cristo che dalla Croce è condotto al Se­<lb></lb>
polcro; dopo di essa in fine della Chiesa è <lb></lb>
il Busto, e Inscrizione del Senatore e Poeta <lb></lb>
Vincenzio Filicaja, che era nella Chiesa di <lb></lb>
S. Pier Maggiore rovinata nel dì 4. di Lu­<lb></lb>
glio dell&#039; anno 1784.</s><s id="id2819975"> Quindi passata la prima <lb></lb>
porta vedesi nella discesa al Limbo de&#039; Santi <lb></lb>
Padri prodigiosamente espressa da Agnolo <lb></lb>
Bronzino, a quale perfezione arrivasse con <lb></lb>
l&#039; arte in così ammirabil lavoro.</s><s id="id2819991"> Nè debbo <lb></lb>
tralasciare una Pietà del medesimo Bronzi­<lb></lb>
no nel secondo pilastro a mano manca.</s><s id="id2820001"> Ol­<lb></lb>
tre a tante singolari pitture descritte, se ne <lb></lb>
trovano nel Convento alcune di Cimabue, e <lb></lb>
di Giotto, le quali meritano di essere tenu­<lb></lb>
te in grande stima, per la venerazione, che <lb></lb>
si dee a quei due primi Maestri, e Restau­<lb></lb>
ratori della Pittura.</s><s id="id2820026"> E&#039; altresì osservabile il <lb></lb>
Pergamo di marmo di Seravezza, e vaga­<lb></lb>
mente intagliato da Benedetto da Majano. <lb></lb>
Sono in esso cinque Storiette de&#039; fatti più <lb></lb>
<arrow.to.target n="a122"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(131)"></pb>

singolari di S Francesco, scolpite in basso­<lb></lb>
rilievo, e così felicemente, che non hanno <lb></lb>
prezzo.</s><s id="id2762788"> Ne&#039; vani, che sono in mezzo de&#039; bec­<lb></lb>
catelli, si vedono cinque statuette a sedere <lb></lb>
di bellezza straordinaria, che rappresentano <lb></lb>
la Fede, la Speranza, la Carità, la Fortez­<lb></lb>
za, e la Giustizia.</s><s id="id2762805"> Più ammirabile però fu <lb></lb>
l&#039; artifizio usato nell&#039; adattar questo Perga­<lb></lb>
mo ad una colonna, nella quale rimane in­<lb></lb>
cassato, e per una scala acconciavi dentro <lb></lb>
vi si ascende.</s><s id="id2815390"> Alla grandezza della Chiesa <lb></lb>
corrisponde il Convento, con moltissime co­<lb></lb>
mode abitazioni.</s><s id="id2815401"> In questa Chiesa, e nei suoi <lb></lb>
Cimiteri era una quantità considerabile di <lb></lb>
Sepolture fino al sorprendente numero di <lb></lb>
2021, e di memorie di Famiglie primarie, <lb></lb>
e d&#039; insigni Soggetti di Firenze, e l&#039; altrove. <lb></lb>
Sisto V. nel tempo, che fu Religioso, per <lb></lb>
molti anni quivi abitò, leggendo Filosofia. <lb></lb>
La Libreria di antichissimi manoscritti, che <lb></lb>
possedeva questo Convento, fu nel 1766. <lb></lb>
trasportata nella Biblioteca di S. Lorenzo, <lb></lb>
essendoci rimasto per uso dei Religiosi un <lb></lb>
numero non indifferente di ottimi libri im­<lb></lb>
pressi.</s><s id="id2815446"> Il Noviziato fu fatto edificare con <lb></lb>
gran magnificenza a proprie spese da Cosi­<lb></lb>
mo Padre della Patria, e nel Chiostro ap­<lb></lb>
presso la Chiesa vi è la celebre Cappella fat­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a123"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(132)"></pb>

ta erigere dalla Famiglia de&#039; Pazzi col dise­<lb></lb>
gno del gran Brunellesco, l&#039; uso della quale <lb></lb>
dalla munificenza del vivente Sig. Commen­<lb></lb>
datore nel 1792. fu concesso all&#039; Università <lb></lb>
degli Stampatori, e Librai, per le di lei Sa­<lb></lb>
cre Funzioni.</s></p>
<p id="id2822529" type="foot"><s id="id2822533"><foot.target id="a116"></foot.target>tore</s></p>

<p id="id2822540" type="foot"><s id="id2822544"><foot.target id="a117"></foot.target>tà</s></p>

<p id="id2822552" type="foot"><s id="id2757977"><foot.target id="a118"></foot.target>Ri-</s></p>

<p id="id2757984" type="foot"><s id="id2757988"><foot.target id="a119"></foot.target>nargli</s></p>

<p id="id2757996" type="foot"><s id="id2757999"><foot.target id="a120"></foot.target>stata</s></p>

<p id="id2758007" type="foot"><s id="id2758011"><foot.target id="a121"></foot.target>I la</s></p>

<p id="id2758019" type="foot"><s id="id2758022"><foot.target id="a122"></foot.target>sin-</s></p>

<p id="id2758030" type="foot"><s id="id2758034"><foot.target id="a123"></foot.target>I 2 ta</s></p>

<p id="id2818187" type="main"><s id="id2818190">La Piazza di S. Croce era destinata nei <lb></lb>
passati tempi al Giuoco del Calcio, proprio <lb></lb>
della Nobiltà Fiorentina in tempo di Car­<lb></lb>
nevale, e ad altri diversi spettacoli.</s><s id="id2818204"> Nella <lb></lb>
Casa ove è dipinto il Pallone nacque Urba­<lb></lb>
no VIII. ed appartiene alla Casa Barberini. <lb></lb>
Prima di uscire da questa Piazza si osservi <lb></lb>
la facciata della Casa de&#039; Cocchi, che credesi <lb></lb>
disegno di Baccio d&#039; Agnolo.</s><s id="id2818224"> Ma singolar­<lb></lb>
mente è ammirabile la facciata della Casa <lb></lb>
del fu Niccolò dell&#039; Antella, Luogotenente <lb></lb>
nell&#039; Accademia del Disegno, a richiesta del <lb></lb>
quale nel 1619. fu dipinta, e perfezionata <lb></lb>
nel brevissimo tempo di venti giorni, dai <lb></lb>
più valorosi Artefici, che in numero fiori­<lb></lb>
vano nella Città.</s><s id="id2780911"> Questi furono il Passigna­<lb></lb>
no, Giovanni da S. Giovanni, Matteo Ros­<lb></lb>
selli, Ottavio Vannini, Fabrizio Boschi, Nic­<lb></lb>
codemo Ferrucci, Filippo Tarchiani, e al­<lb></lb>
tri simili, sino al numero di 15. tutti Pitto­<lb></lb>
ri eccellenti.</s><s id="id2780934"> Le antiche Pitture poi, che <lb></lb>
sono nella facciata del Convento accanto al­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a124"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(133)"></pb>

la Chiesa sono di Lorenzo di Bicci, imita­<lb></lb>
tore della maniera di Giotto.</s><s id="id2780958"> Da questa <lb></lb>
piazza volgendo, dietro la Chiesa trovasi il <lb></lb>
Convento, e Chiesa di Religiose Francesca­<lb></lb>
ne di S. Elisabetta di Capitolo ove sono due <lb></lb>
Tavole della Scuola di Giotto: quindi la va­<lb></lb>
ga abitazione, e giardino del Cav.</s><s id="id2779274"> Priore <lb></lb>
Rucellai; rimpetto alla quale si trova la <lb></lb>
Chiesa di</s></p>
<p id="id2779284" type="foot"><s id="id2779288"><foot.target id="a124"></foot.target>la</s></p>

<p id="id2779295" type="main"><s id="id2779299">S. GIUSEPPE, già Convento de&#039; Religiosi di <lb></lb>
S. Francesco di Paola, ora Chiesa Parroc­<lb></lb>
chiale, fatta col disegno di Baccio d&#039; Agno­<lb></lb>
lo, e ornata al di dentro colla soffitta, e <lb></lb>
Tribuna, per mano di Sigismondo Betti, e <lb></lb>
di Pietro Anderlini.</s><s id="id2779321"> Vedesi ad un Altare la <lb></lb>
Nascita del Bambin Gesù, opera di Santi di <lb></lb>
Tito.</s><s id="id2779331"> Vi è la Cappella di S. Francesco di <lb></lb>
Paola tutta dipinta da Atanasio Bimbacci. <lb></lb>
Sopra le Porte sul Presbiterio sono due qua­<lb></lb>
dri di Francesco Bianchi, esprimenti fatti <lb></lb>
miracolosi di S. Francesco.</s><s id="id2759281"> Nel Convento ci <lb></lb>
furono trasportati i Ragazzi del Conservato­<lb></lb>
rio, o sia Refugio di S. Filippo Neri istitui­<lb></lb>
to nel 1650. da Filippo Franci per ricever­<lb></lb>
vi, ed educarvi i fanciulli privi dei genito­<lb></lb>
ri, e parenti che fossero tenuti a mantener­<lb></lb>
li.</s><s id="id2759308"> Come pure si ricevono i Ragazzi che han­<lb></lb>
no d&#039; uopo di correzione.</s><s id="id2759315"> Dal Soprintenden­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a125"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(134)"></pb>

te si fa loro apprendere utili mestieri.</s><s id="id2759331"> La <lb></lb>
vecchia Casa detta la Quarconia , ove abita­<lb></lb>
vano detti Ragazzi, fu venduta, e dal com­<lb></lb>
pratore Dottor Cambiagi ci sono stati fab­<lb></lb>
bricati 14 Bagni che porzione per uso delle <lb></lb>
Signore, e porzione per uso degli Uomini <lb></lb>
essendo la nostra Città per l&#039; addietro priva <lb></lb>
d&#039; un tal pubblico comodo .</s><s id="id2762093"> Passata questa <lb></lb>
Chiesa è il Convento delle nobili Religiose <lb></lb>
Francescane dette di</s></p>
<p id="id2762104" type="foot"><s id="id2762108"><foot.target id="a125"></foot.target>te</s></p>

<p id="id2762115" type="main"><s id="id2762119">MONTICELLI. L&#039;Altar maggiore è fatto col <lb></lb>
disegno di Pier Francesco Silvani, nella di <lb></lb>
cui parete dipinse a fresco Vincenzio Meuc­<lb></lb>
ci l&#039; Annunziazione, come pure la soffitta, <lb></lb>
con l&#039; ornato di Architettura di Mr.</s><s id="id2818595"> Chamant <lb></lb>
Lorenese, e da una parte la Concezione, e <lb></lb>
dall&#039; altra la Natività di Cristo, espresse am­<lb></lb>
bedue da Carlo Portelli da Loro.</s><s id="id2818609"> Vicino alla <lb></lb>
Porta vi è il Sepolcro, ornato di ricchi mar­<lb></lb>
mi, e Statue di Guido Magalotti, oltre va­<lb></lb>
rie Inscrizioni , e Sepolcri di persone degne <lb></lb>
di memoria.</s><s id="id2818626"> Di quì proseguendo, trovansi <lb></lb>
il Convento, e la Chiesa delle</s></p>
<p id="id2818634" type="main"><s id="id2818638">CAPPUCCINE, il tutto fabbricato nel 1722. <lb></lb>
col disegno di Gio.</s><s id="id2818644"> Filippo Ciocchi.</s><s id="id2818647"> All&#039; Al­<lb></lb>
tar maggiore sta collocata l&#039; Immagine in <lb></lb>
grande del SS.</s><s id="id2818657"> Crocifisso; vi sono altri due <lb></lb>
Altari, che in uno vi è espressa la S. Fami­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a126"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(135)"></pb>

glia, dipinta da Ottaviano Dandini, e nell&#039; <lb></lb>
altro la SS.</s><s id="id2795334"> Concezione, S. Francesco, e <lb></lb>
S. Chiara , da Agostino Veracini.</s><s id="id2795340"> Incontro a <lb></lb>
questa Chiesa ve n&#039; è un altra di nobili Re­<lb></lb>
ligiose Francescane, detta di</s></p>
<p id="id2795351" type="foot"><s id="id2795355"><foot.target id="a126"></foot.target>glia,</s></p>

<p id="id2795363" type="main"><s id="id2795367">MONTE DOMINI, nella quale è da ammi­<lb></lb>
rarsi la Tavola, dov&#039; è espressa la lapidazio­<lb></lb>
ne di S. Stefano, che può considerarsi dagl&#039; <lb></lb>
intendenti per un vero esemplare della Pit­<lb></lb>
tura, dove il Cav.</s><s id="id2798459"> Lodovico Cigoli si è mag­<lb></lb>
giormente meritato il titolo del Coreggio dei <lb></lb>
Fiorentini.</s><s id="id2798469"> In faccia a questa evvi una Ta­<lb></lb>
vola d&#039; Alessandro Allori , rappresentante <lb></lb>
Maria SS.</s><s id="id2798479"> Annunziata dall&#039; Angelo .</s><s id="id2798482"> Alla fine <lb></lb>
della Strada vi è il luogo detto la</s></p>
<p id="id2798490" type="main"><s id="id2798494">ZECCA VECCHIA, ove esisteva un gran traf­<lb></lb>
fico di Seterìe, e Lavori di Stoffe all&#039; uso di <lb></lb>
Francia, con valichi, e ordinghi per trarre <lb></lb>
la seta che fu interrotto nel 1790.</s><s id="id2798509"> In poca di­<lb></lb>
stanza si trova il Convento delle Monache <lb></lb>
Gesuate dette le</s></p>
<p id="id2798520" type="main"><s id="id2786372">POVERINE nella qual Chiesa non mancano <lb></lb>
da ammirarsi due opere, una di Pittura all&#039; <lb></lb>
Altar maggiore , che è di Pietro Perugino , <lb></lb>
quale vi ha rappresentato il SS.</s><s id="id2786386"> Crocifisso <lb></lb>
con Maria SS addolorata, e S. Girolamo, e <lb></lb>
l&#039; altra di Scultura di terra cotta verniciata <lb></lb>
di più colori esprimente il S. Presepio , nel <lb></lb>
<arrow.to.target n="a127"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(136)"></pb>

qual bellissimo lavoro Andrea della Robbia , <lb></lb>
superò se stesso.</s><s id="id2786417"> Di quì uscendo , e voltan­<lb></lb>
do il primo canto, per una breve stradella <lb></lb>
si entra in via delle Casine; e quindi in via <lb></lb>
Ghibellina trovasi in faccia il Monastero <lb></lb>
delle nobili Religiose dell&#039; Ordine di S. Be­<lb></lb>
nedetto detto le</s></p>
<p id="id2781405" type="foot"><s id="id2781408"><foot.target id="a127"></foot.target>qual</s></p>

<p id="id2781416" type="main"><s id="id2781420">MURATE. La loro Chiesa è senza facciata <lb></lb>
ed ha l&#039; ingresso per due porte laterali.</s><s id="id2781427"> Al <lb></lb>
maggiore Altare evvi il Mistero dell&#039;Annun­<lb></lb>
ziazione dipinto dal Piattoli, nei quattro <lb></lb>
Altari laterali, l&#039; Orazione nell&#039; Orto è di <lb></lb>
Matteo Rosselli; la Flagellazione di Loren­<lb></lb>
zo Lippi; il S. Benedetto di Giuseppe Ro­<lb></lb>
mei, e il Crocifisso è lavoro di Baccio da <lb></lb>
Montelupo.</s><s id="id2781457"> Nella soffitta l&#039; architettura è <lb></lb>
del del Moro, e le figure del Gricci, e le <lb></lb>
storiette in giro alla Chiesa sono di Simone <lb></lb>
Ferri.</s><s id="id2781470"> Vi è in questo Convento un Tesoro <lb></lb>
di Sante Reliquie.</s><s id="id2737225"> Quivi fu educata Cate­<lb></lb>
rina de&#039; Medici Regina di Francia ; e vi è se­<lb></lb>
polta Caterina Sforza moglie in prime Noz­<lb></lb>
ze di Girolamo Rimio Signor d&#039; Imola, e <lb></lb>
Forlì, e in seconde di Giovanni de&#039; Medici <lb></lb>
nonno di Cosimo I. Passato il Convento vi è <lb></lb>
un piccolo Oratorio col pietrame della fac­<lb></lb>
ciata d&#039; architettura di Michele Agnolo Buo­<lb></lb>
narroti, avendo all&#039; Altare una Tavola con <lb></lb>
<arrow.to.target n="a128"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(137)"></pb>

i sette Angeli dell&#039;Apocalisse, e sotto S. Be­<lb></lb>
nedetto, e S. Francesco, e nel mezzo un <lb></lb>
Busto di Maria col Bambino Gesù, opera di <lb></lb>
Demetrio da Settignano.</s><s id="id2737285"> Tornando indietro <lb></lb>
si trova il Convento delle Religiose di</s></p>
<p id="id2785762" type="foot"><s id="id2785765"><foot.target id="a128"></foot.target>i set-</s></p>

<p id="id2785773" type="main"><s id="id2785777">S. JACOPO.</s><s id="id2785780"> All&#039; Altar maggiore sta collo­<lb></lb>
cata una bella Tavola di Ridolfo del Ghir­<lb></lb>
landajo, che vi ha effigiata Maria SS. col <lb></lb>
Santo Bambino, e S. Jacopo, S. Francesco, <lb></lb>
S. Lorenzo, e S. Chiara.</s><s id="id2785797"> Ad un Altare a si­<lb></lb>
nistra ha dipinto la Tavola il Nasini di Sie­<lb></lb>
na con Maria col Bambino, S. Giuseppe, e <lb></lb>
S. Antonio.</s><s id="id2785811"> Di quì usciti e proseguendo il <lb></lb>
cammino, troverassi entrando alla seconda <lb></lb>
cantonata a mano sinistra il Convento delle <lb></lb>
nobili Religiose di</s></p>
<p id="id2807127" type="main"><s id="id2807131">S. FRANCESCO, la qual Chiesa fu riedifica­<lb></lb>
ta dalla munificenza del Gran Principe Fer­<lb></lb>
dinando sul principio di questo Secolo, in <lb></lb>
ricompensa a quelle Religiose per avergli <lb></lb>
ceduta una bellissima Tavola di Andrea del <lb></lb>
Sarto, che nell&#039; antica loro piccola Chiesa <lb></lb>
la possedevano.</s><s id="id2807156"> Il detto Quadro esiste nel <lb></lb>
Palazzo Reale, esprimente Maria SS. col <lb></lb>
Santo Bambino sopra una Base, e dai lati <lb></lb>
S. Francesco, e S. Giovanni Evangelista , <lb></lb>
opera stupenda, di cui gliene lasciò la bella <lb></lb>
copia all&#039; Altare a man destra fatta per ma­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a129"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(138)"></pb>

no di Francesco Petrucci.</s><s id="id2807190"> In faccia a que­<lb></lb>
sta vi è la Tavola di S. Carlo del celebre <lb></lb>
Sebastiano Ricci Veneziano.</s><s id="id2819353"> Carlo Sacconi <lb></lb>
fece la Santa Concezione per l&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore.</s><s id="id2819363"> Il vago disegno di questa Chiesa, <lb></lb>
adorna di stucchi messi a oro, è di Gio. <lb></lb>
Batista Foggini .</s><s id="id2819373"> Poco distante si trova il <lb></lb>
Convento delle Nobili Religiose Valombro­<lb></lb>
sane di</s></p>
<p id="id2819384" type="foot"><s id="id2819388"><foot.target id="a129"></foot.target>no</s></p>

<p id="id2819396" type="main"><s id="id2819399">S. VERDIANA, nella qual Chiesa all&#039; Altare <lb></lb>
a man destra vi è la Tavola di Niccodemo <lb></lb>
Ferrucci, che vi dipinse S. Carlo a piè di <lb></lb>
un Crocifisso, che vi è di rilievo; in faccia <lb></lb>
a questo vedesi un Cristo nell&#039; Orto opera <lb></lb>
dell&#039; istesso Ferrucci ; al maggior Altare vi è <lb></lb>
di mano di Pietro Dandini Maria SS. in glo­<lb></lb>
ria, e sotto S. Michel Arcangelo, S. Gio. Ba­<lb></lb>
tista , S. Reparata, S. Benedetto, S. Gio. <lb></lb>
Gualberto, S. Umiltà, e S. Verdiana; sotto <lb></lb>
il Coro delle Monache Tommaso Redi di­<lb></lb>
pinse in sei lunette alcuni fatti principali di <lb></lb>
S. Verdiana, la prospettiva della volta è di <lb></lb>
Ferdinando Melani con S. Verdiana in glo­<lb></lb>
ria dipinta da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2779248"> Usciti di <lb></lb>
questa Chiesa e voltando per via de&#039; Pento­<lb></lb>
lini si giunge alla Parrocchiale</s></p>
<p id="id2779259" type="main"><s id="id2779263">CHIESA DI SANT&#039; AMEROGIO, dove abitano <lb></lb>
Monache dell&#039; Ordine di S. Benedetto.</s><s id="id2779269"> Una <lb></lb>
<arrow.to.target n="a130"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(139)"></pb>

delle cose da osservarsi in questa è la Cap­<lb></lb>
pella del Miracolo del SS.</s><s id="id2754579"> Sacramento segui­<lb></lb>
to in questa Chiesa l&#039; anno 1230. lavorata di <lb></lb>
fini marmi da Mino da Fiesole.</s><s id="id2754588"> Accanto a <lb></lb>
questo Altare si vede nella facciata dipinta <lb></lb>
la Processione del Miracolo di mano di Co­<lb></lb>
simo Rosselli.</s><s id="id2754602"> La Cupola dell&#039; Altar maggio­<lb></lb>
re fu dipinta da Ranieri del Pace, essendo <lb></lb>
stata fatta col disegno di Gio.</s><s id="id2754612"> Batista Fog­<lb></lb>
gini.</s><s id="id2754618"> Vi sono in questa Chiesa alcune Ta­<lb></lb>
vole degne di stima.</s><s id="id2754625"> Quella della Cappella <lb></lb>
del Rosario è del Passignano; accanto al pul­<lb></lb>
pito è di Francesco Boschi il S. Benedetto <lb></lb>
con due Sante genuflesse; di contro la Visi­<lb></lb>
tazione è opera di Andrea Boscoli.</s><s id="id2769869"> Il S. Se­<lb></lb>
bastiano di rilievo è d&#039; Andrea Comodi, che <lb></lb>
vi è sepolto.</s><s id="id2769879"> Di Masaccio è la piccola Ta­<lb></lb>
vola a tempra, rappresentante S. Anna con <lb></lb>
Maria, e il Bambino.</s><s id="id2769889"> In ultimo quella dell&#039; <lb></lb>
Annunziazione è di mano di Vincenzio Dan­<lb></lb>
dini.</s><s id="id2769899"> Vi furono sepolti in questa Chiesa il <lb></lb>
celebre antico Architetto detto il Cronaca, <lb></lb>
che eresse in questa Città magnifiche Fab­<lb></lb>
briche, ed Andrea del Verrocchio egregio <lb></lb>
Scultore, e maestro di Leonardo da Vinci. <lb></lb>
Fu rimodernata questa Chiesa nel 1716. col <lb></lb>
disegno di Gio.</s><s id="id2770948"> Batista Foggini, e nel 1719. <lb></lb>
Banieri del Pace vi dipinse la Cupola.</s><s id="id2770954"> In <lb></lb>
<arrow.to.target n="a131"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(140)"></pb>

vicinanza si trova il Convento delle Reli­<lb></lb>
giose Carmelitane Scalze di</s></p>
<p id="id2770975" type="foot"><s id="id2770979"><foot.target id="a130"></foot.target>delle</s></p>

<p id="id2770987" type="foot"><s id="id2770990"><foot.target id="a131"></foot.target>vici-</s></p>

<p id="id2770998" type="main"><s id="id2771002">S. TERESA.</s><s id="id2771005"> Questa Chiesa fu edificata col <lb></lb>
disegno di Giovanni Coccapani in forma esa­<lb></lb>
gona , con sua cupoletta ben intesa nelle <lb></lb>
proporzioni, e nei lumi.</s><s id="id2741801"> Trovasi a man de­<lb></lb>
stra una Cappella con Tavola del Vignali <lb></lb>
rappresentante S. Francesca Romana : più ol­<lb></lb>
tre evvi la Cappella di S. Giovanni della <lb></lb>
Croce, con Tavola di Pier Dandini: a man <lb></lb>
sinistra vi è la Tavola del Crocifisso dipin­<lb></lb>
ta da Jacopo Confortini.</s><s id="id2741824"> Segue la Cappella <lb></lb>
della Madonna di Savona, fatta in basso­<lb></lb>
rilievo, che da Genova nel 1620. portaron <lb></lb>
seco le Fondatrici.</s><s id="id2741838"> Ne viene l&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore ove il Cav.</s><s id="id2741844"> Curradi dipinse S. Teresa, <lb></lb>
che da Maria le vien presentato il Santo <lb></lb>
Bambino.</s><s id="id2741853"> E` da sapersi, che nel sotterraneo <lb></lb>
di questa Chiesa fu sepolta la Sereniss.</s><s id="id2741860"> Vio­<lb></lb>
lante di Baviera Gran Principessa di Tosca­<lb></lb>
na, giusta la sua volontà, ai 30. di Mag­<lb></lb>
gio 1731. la quale dopo la morte del Gran <lb></lb>
Principe Ferdinando suo Consorte faceva <lb></lb>
più volte fra l&#039; anno tra quelle Religiose i <lb></lb>
suoi devoti ritiri.</s><s id="id2771037"> Sotto il Presbiterio evvi <lb></lb>
una Cappella a foggia delle antiche Confes­<lb></lb>
sioni, ove in alcuni giorni vi si ufizia, re­<lb></lb>
stando fuori della Clausura monastica, e vi <lb></lb>
<arrow.to.target n="a132"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(141)"></pb>

si osservano tre illustri depositi, uno della <lb></lb>
nobil Francesca Guardi negli Ugolini fon­<lb></lb>
datrice di detto Monastero, l&#039; altra della <lb></lb>
Duchessa Eleonora Strozzi, il terzo del Ca­<lb></lb>
valiere Gio.</s><s id="id2738380"> Giraldi.</s><s id="id2738383"> Di quì tornando in­<lb></lb>
dietro , e prendendo per Via Pentolini, <lb></lb>
voltando in Via Ghibellina, a destra tro­<lb></lb>
veremo l&#039;</s></p>
<p id="id2738398" type="foot"><s id="id2738401"><foot.target id="a132"></foot.target>si</s></p>

<p id="id2738409" type="main"><s id="id2738412">ABITAZIONE de&#039; Buonarroti, celebre per es­<lb></lb>
sere stata del celebre Michelagnolo, di cui <lb></lb>
conservano alcune opere, e per la Gallerìa <lb></lb>
fatta fare da Michelagnolo di lui pronipote <lb></lb>
insigne letterato, che l&#039; arricchì di Pitture, <lb></lb>
Sculture, e di altre cose rarissime.</s><s id="id2738435"> In fac­<lb></lb>
cia vi è il</s></p>
<p id="id2738442" type="main"><s id="id2738446">PALAZZO del Marchese Corsi edificato col <lb></lb>
disegno di Piero Giovannozzi, ed ampliato <lb></lb>
dal defunto Marchese Cosimo.</s><s id="id2801604"> E poco dopo <lb></lb>
dall&#039; istessa parte la</s></p>
<p id="id2801611" type="main"><s id="id2801614">CASA del Dottor Ottaviano Targioni Toz­<lb></lb>
zetti , il quale conserva un buon Museo <lb></lb>
d&#039; Istoria Naturale, Bottanica ec. posto as­<lb></lb>
sieme dal fù celebre Dottor Giovanni di lui <lb></lb>
padre morto li 7.</s><s id="id2801633"> Gennajo 1733, ed am­<lb></lb>
pliato dal suddetto; e dipoi il</s></p>
<p id="id2801641" type="main"><s id="id2801645">PALAZZO de&#039; Baldinucci, che nel Cortile <lb></lb>
ha una fonte colla salubre acqua di Santa <lb></lb>
Croce.</s><s id="id2801654"> Indi si trova a destra il <lb></lb>
<arrow.to.target n="a133"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(142)"></pb>

PALAZZO de&#039; Conti Strozzi, e di contro so­<lb></lb>
no le Prigioni dei condannati dette le</s></p>
<p id="id2782016" type="foot"><s id="id2782020"><foot.target id="a133"></foot.target>PA-</s></p>

<p id="id2782027" type="main"><s id="id2782031">STINCHE, cinte da un&#039; altissima muraglia, <lb></lb>
così dette per essere ivi stati rinchiusi nel <lb></lb>
1304. i prigionieri stati fatti dalla Repub­<lb></lb>
blica nella presa del Castello di Stinche nel­<lb></lb>
la Valle di Greve, spettante all&#039; antica Fa­<lb></lb>
miglia Cavalcanti.</s><s id="id2782054"> In una cantonata della <lb></lb>
quale vi è un tabernacolo dipinto a fresco <lb></lb>
da Giovanni Mannozzi, detto Giovanni da <lb></lb>
S. Giovanni, ove vedesi Nostro Signore, che <lb></lb>
benedice i Limosinieri, che soccorrono i <lb></lb>
Carcerati, tra&#039; quali è espresso il suo proprio <lb></lb>
ritratto, riguardante verso la strada, che è <lb></lb>
ben conservato.</s><s id="id2812463"> I debitori civili son collo­<lb></lb>
cati in una decente abitazione dietro il Pa­<lb></lb>
lazzo di Giustizia , ove era la Chiesa di <lb></lb>
S. Apollinare.</s><s id="id2812477"> Queste Carceri servono di pre­<lb></lb>
sente per Ergastolo, e nel mese di Febbrajo <lb></lb>
1787. cominciarono a porvi in quelle da <lb></lb>
basso gli Uomini, e in quelle di sopra le <lb></lb>
Donne condannate per diversi anni secondo <lb></lb>
i loro delitti; e voltando a sinistra trovere­<lb></lb>
mo la Chiesa Parrocchiale di</s></p>
<p id="id2812503" type="main"><s id="id2812507">S. SIMONE; sopra la Porta vedesi una lu­<lb></lb>
netta dov&#039; è la Vergine co&#039; Santi Apostoli <lb></lb>
Simone e Giuda, opera di Nicodemo Fer­<lb></lb>
rucci.</s><s id="id2760913"> La soffitta interna tutta d&#039; intaglio do­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a134"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(143)"></pb>

rato fa vaga mostra.</s><s id="id2760930"> Nella testata sopra la <lb></lb>
Porta si vede un opera molto bella di Bati­<lb></lb>
sta Naldini, ov&#039; è espressa la deposizione di <lb></lb>
Cristo.</s><s id="id2760945"> Nella prima Cappella a man dritta è <lb></lb>
il martirio di S. Lorenzo, dipinto da Gio­<lb></lb>
vanbatista Vanni.</s><s id="id2760956"> Nella secon la vi è un&#039; im­<lb></lb>
magine intagliata in legno del SS.</s><s id="id2760963"> Crocifis­<lb></lb>
so.</s><s id="id2760969"> La terza ha un&#039; antica pittura rappre­<lb></lb>
sentante la Vergine.</s><s id="id2828630"> Vi è poi nella quarta <lb></lb>
una Tavola di Onorio Marinari, ove ha <lb></lb>
espresso S. Girolamo meditante il Finale <lb></lb>
Giudizio; non meno è da lodarsi quella di <lb></lb>
Giacomo Vignali, collocata nel quinto Al­<lb></lb>
tare, ove effigiò S. Bernardo, al quale Cri­<lb></lb>
sto staccatosi dalla Croce, e inchinato fa ve­<lb></lb>
dere una gran piaga nelle spalle Le Statue <lb></lb>
di marmo laterali all&#039; Altar maggiore sono <lb></lb>
d&#039; Orazio Mochi, e li due Apostoli dipinti <lb></lb>
accanto all&#039; arco di Nicodemo Ferrucci. <lb></lb>
Tornando verso la Porta vi è di mano del <lb></lb>
Vignali la Tavola di S. Francesco in deli­<lb></lb>
quio.</s><s id="id2828681"> Segue l&#039; Altare di S. Carlo, e dopo <lb></lb>
questo, quello della Concezione, la di cui <lb></lb>
Tavola è dell&#039; istesso Ferrucci, dipoi quello <lb></lb>
dell&#039; Assunta dipinta dal Cavalier Corradi. <lb></lb>
In ultimo è la Tavola di S Niccolò, opera <lb></lb>
assai buona di Francesco Montelatici, det­<lb></lb>
to Cecco bravo.</s><s id="id2760985"> Di quà tornando per la via <lb></lb>
del Palagio trovasi il <lb></lb>

<pb pagenum="(144)"></pb>

PALAZZO del Duca Cardinale Salviati, che <lb></lb>
è l&#039; antico del suo proprio ramo; e quindi il</s></p>
<p id="id2761006" type="foot"><s id="id2761009"><foot.target id="a134"></foot.target>rato</s></p>

<p id="id2761017" type="main"><s id="id2761021">PALAZZO già detto del Potestà, e per l&#039;avan­<lb></lb>
ti Palazzo della Signorìa di Firenze, ora Su­<lb></lb>
premo Tribunale di Giustizia, fabbricato col <lb></lb>
disegno dell&#039; Architetto Lapo nel 1250. mol­<lb></lb>
to vasto, in cui sono le pubbliche Carceri. <lb></lb>
Nella parte del Campanile vi fu dipinto da <lb></lb>
Giottino la Cacciata da Firenze del Duca <lb></lb>
d&#039; Atene Francese, lo che accadde nel 26. <lb></lb>
Luglio 1343.</s><s id="id2750814"> Dopo di esso in faccia alla stra­<lb></lb>
da vi è la Chiesa col Monastero della</s></p>
<p id="id2750823" type="main"><s id="id2750827">BADIA Fiorentina ove abitano i Monaci <lb></lb>
Cassinensi dell&#039; Ordine di S. Benedetto, così <lb></lb>
chiamata, per essere stata la prima Badia di <lb></lb>
Monaci fondata in Firenze.</s><s id="id2750841"> La Contessa <lb></lb>
Willa Madre del Conte Ugo Marchese di <lb></lb>
Toscana, fecela fabbricare, ed ella, ed il <lb></lb>
Figliuolo la dotarono di ricchissime rendite. <lb></lb>
Onde in segno di gratitudine ogni anno nel <lb></lb>
giorno di S. Tommaso le vien fatto un&#039; An­<lb></lb>
niversario; E da un giovane Nobile si reci­<lb></lb>
ta l&#039; Orazione in lode del suddetto Conte do­<lb></lb>
po la Messa solenne nella mattina di S. Ste­<lb></lb>
fano contitolare di detta Badia, già fondata <lb></lb>
sotto il principal titolo di S. Maria.</s><s id="id2763306"> Il suo <lb></lb>
principio fu intorno al 990. poi nell&#039; anno <lb></lb>
1286. con l&#039; assistenza e disegno di Arnolfo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a135"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(145)"></pb>

di Lapo la Signorìa di Firenze fece ridurre <lb></lb>
la Chiesa in forma maggiore, ma dipoi nel <lb></lb>
1625. col disegno di Matteo Segaloni rin­<lb></lb>
nuovata quasi da fondamenti, si è resa va­<lb></lb>
ga oltremodo, e magnifica.</s><s id="id2763344"> Dalle due parti <lb></lb>
laterali si vedono due terrazzini con vaghi <lb></lb>
intagli dorati.</s><s id="id2763353"> Sopra di quello a mano de­<lb></lb>
stra è situato l&#039; Organo, la di cui tenda fu <lb></lb>
colorita da Piero Dandini, e sopra l&#039; altro a <lb></lb>
sinistra, una Tavola, dove è dipinta la Ver­<lb></lb>
gine Assunta, di mano di Giorgio Vasari, <lb></lb>
la quale nei tempi passati era posta sull&#039;Al­<lb></lb>
tar maggiore E` parimente di molto pregio <lb></lb>
la soffitta di finissimo intaglio.</s><s id="id2780178"> La Tribu­<lb></lb>
na sotto la quale è il Coro de&#039; Religiosi, è <lb></lb>
dipinta da Giovanni Ferretti, che dipinse <lb></lb>
ancora il Martirio di S. Stefano sopra l&#039;Al­<lb></lb>
tar maggiore.</s><s id="id2780195"> Le Tavole delle Cappelle so­<lb></lb>
no ancor esse di gran bellezza.</s><s id="id2780202"> Quella di <lb></lb>
S. Mauro a man destra è fatta da Onorio Ma­<lb></lb>
rinari, il volto del qual Santo è il Ritratto <lb></lb>
al naturale del Padre Abate D. Placido Puc­<lb></lb>
cinelli Cronista di questo Monastero; come <lb></lb>
pure sono osservabili le pitture di tutta la <lb></lb>
Cappella colorite da Vincenzio Meucci.</s><s id="id2814157"> Se­<lb></lb>
gue l&#039;altra di Batista Naldini, ove si rappre­<lb></lb>
senta la Venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id2814168"> A man <lb></lb>
sinistra di mano del Vasari fu dipinto un <lb></lb>
<arrow.to.target n="a136"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(146)"></pb>

Cristo, che porta la Croce al Calvario, co­<lb></lb>
me vedesi nel disegno esistente nella R. Gal­<lb></lb>
lerìa, e che è stato inciso in rame; e nella <lb></lb>
Cappella dirimpetto a questa evvi una Ta­<lb></lb>
vola di Filippo Lippi, in cui vedesi S Ber­<lb></lb>
nardo effigiato con singolar diligenza.</s><s id="id2814208"> Sono <lb></lb>
considerabili tre Sepolcri; il primo è del men­<lb></lb>
tovato Conte Ugo fatto da Mino da Fie­<lb></lb>
sole nel 1481, e riuscì tutta l&#039; opera di ma­<lb></lb>
raviglioso artifizio: il secondo è del Cav. <lb></lb>
Bernardo Giugni. e il terzo di Giannozzo di <lb></lb>
Agnolo Pandolfini Cavaliere di gran nome <lb></lb>
in tempo di Repubblica, la cui Famiglia è <lb></lb>
padrona della Cappella, situata nel Vesti­<lb></lb>
bulo di questa Chiesa, fatta col disegno di <lb></lb>
Benedetto da Rovezzano, con la Tavola di <lb></lb>
S. Stefano di mano del Biliverti.</s><s id="id2780051"> E da osser­<lb></lb>
varsi in Sagrestìa il quadro, che prima sta­<lb></lb>
va posto interiormente sopra la porta, di <lb></lb>
mano di Fra Bartolommeo della Porta, ove <lb></lb>
è effigiata Maria in Gloria, ed ai piedi i <lb></lb>
Santi Giovanni, Benedetto, e Bernardo. <lb></lb>
Hanno questi Religiosi un&#039; assai comodo <lb></lb>
Monastero, nel quale esiste una scelta Li­<lb></lb>
brerìa.</s><s id="id2780083"> Nel piccolo Chiostro superiore vi so­<lb></lb>
no varie lunette, tra le quali il Bronzino <lb></lb>
dipinse S. Benedetto nudo sulle spine.</s><s id="id2777978"> Nel <lb></lb>
Refettorio vi è un Crocifisso a fresco del So­<lb></lb>
gliani.</s><s id="id2777986"> Poco distante trovasi la <lb></lb>

<pb pagenum="(147)"></pb>

CHIESA di S. Filippo Neri.</s><s id="id2777997"> Fu principiata <lb></lb>
col disegno di Pier Francesco Silvani nel 26. <lb></lb>
Maggio 1645, giorno della Festa di detto <lb></lb>
Santo vedendosi espressa la funzione in un <lb></lb>
gran quadro vicino alla Sagrestìa, dipinto <lb></lb>
dal Mariani, e dipoi è stata arricchita di <lb></lb>
varj ornamenti, di pittura, e di scultura di <lb></lb>
eccellenti Professori.</s><s id="id2778024"> Vedesi alla prima Cap­<lb></lb>
pelia S. Francesca Romana, comunicata da <lb></lb>
S. Pietro Apostolo opera del Pinzani.</s><s id="id2778035"> Nella <lb></lb>
seconda di mano di Alessandro Gherardini è <lb></lb>
il Gesù morto, con la Vergine addolorata. <lb></lb>
Ne segue una Cappella interna fatta col di­<lb></lb>
segno di Zanobi del Rosso con Tavola rap­<lb></lb>
presentante Cristo alla Colonna di mano di <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2818543"> Maria Morandi, in faccia alla quale so­<lb></lb>
pra il Deposito del Ven. P. Pietro Bini è <lb></lb>
altra bellissima Tavola rappresentante dieci­<lb></lb>
mila Martiri Crocifissi del celebre Stradano. <lb></lb>
Ne segue in Chiesa la Sacra Famiglia, dipin­<lb></lb>
ta da Tommaso Redi.</s><s id="id2818566"> All&#039;Altar maggiore è <lb></lb>
una Tavola di Antonio Puglieschi rappresen­<lb></lb>
tante la Concezione con i Santi Carlo, Fran­<lb></lb>
cesco di Sales, S. Filippo, S. Teresa, e la <lb></lb>
Beata Umiliana de&#039; Cerchi, e la Tribuna di <lb></lb>
Antonio Ferri, e i peducci di Niccolò La­<lb></lb>
pi.</s><s id="id2818591"> Segue la Tavola del Crocifisso di Gio.</s><s id="id2757906"> Sa­<lb></lb>
grestani.</s><s id="id2757912"> La Tavola all&#039; Altar di San Filip­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a137"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(148)"></pb>

po è di mano di Anton Domenico Gabbiani. <lb></lb>
L&#039; ultima è di Gio.</s><s id="id2757933"> Antonio Pucci, rappre­<lb></lb>
sentante la Presentazione di Maria al Tem­<lb></lb>
pio.</s><s id="id2757943"> Lo sfondo in mezzo alla soffitta è del <lb></lb>
detto Sagrestani.</s><s id="id2757950"> La Tela che cuopre l&#039; Or­<lb></lb>
gano è del Soderini.</s><s id="id2757957"> I bassirilievi di marmo <lb></lb>
sono parte di Antonio Montauti, e parte di <lb></lb>
Giovacchino Fortini, di cui sono anche le <lb></lb>
statue.</s><s id="id2757970"> In Sagrestìa vi è una Tavola con San <lb></lb>
Filippo di Onorio Marinari.</s><s id="id2812659"> La prima fac­<lb></lb>
ciata della Chiesa, che è tutta lavorata di pie­<lb></lb>
tra forte adornata di alcune figure di mar­<lb></lb>
mo fu condotta a fine col disegno di Fer­<lb></lb>
dinando Ruggieri.</s><s id="id2812678"> Nel 1772. e seguenti con <lb></lb>
l&#039; istessa architettura d&#039; ordine corintio, col <lb></lb>
disegno e assistenza del sopraddetto Zanobi <lb></lb>
del Rosso fu fabbricato il presente vago edi­<lb></lb>
fizio in ordine al testamento di Giuliano Ser­<lb></lb>
ragli Patrizio Fiorentino in favore de&#039; Padri <lb></lb>
dell&#039; Oratorio suddetto nella di cui facciata <lb></lb>
vedesi il suo stemma e inscrizione posta in <lb></lb>
mezzo da due Fame scolpite da Pompilio <lb></lb>
Ticciati.</s><s id="id2812713"> A tal fine fu gettata a terra l&#039;an­<lb></lb>
tichissima Chiesa dedicata a S. Florenzio Ve­<lb></lb>
scovo d&#039; Oranges eretta nel nono secolo fuo­<lb></lb>
ri allora di Firenze sopra d&#039; un antico Ci­<lb></lb>
mitero Popolare costituito nel luogo stesso, <lb></lb>
ove ai tempi del Gentilesimo eravi stato un <lb></lb>
<arrow.to.target n="a138"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(149)"></pb>

profano Tempio della Dea Iside; e nel luogo <lb></lb>
dell&#039; antica Chiesa vi fu sotto l&#039; istesso titolo <lb></lb>
rifabbricato un vago Oratorio a stucchi con <lb></lb>
un bel gruppo d&#039; Angeli nel prospetto lavoro <lb></lb>
di Domenico Rusca.</s><s id="id2807233"> Lo sfondo esprimente <lb></lb>
l&#039;Assunzione è di Gio.</s><s id="id2807240"> Traballesi.</s><s id="id2807243"> La Tavo­<lb></lb>
la in <emph type="italics">cornu Epistolae</emph> di S. Filippo in atto di <lb></lb>
celebrar Messa è di Cosimo Ulivelli; l&#039; altra <lb></lb>
con Maria, e il Testatore Serragli ai piedi <lb></lb>
è di Giuseppe Fabbrini, e la Tavola della <lb></lb>
Cantorìa, ove è espresso S. Florenzio in atto <lb></lb>
di ricevere S. Filippo Neri, è di Gesualdo <lb></lb>
Ferri.</s><s id="id2818270"> Vedesi avanti la medesima il</s></p>
<p id="id2818275" type="foot"><s id="id2818278"><foot.target id="a135"></foot.target>di</s></p>

<p id="id2818286" type="foot"><s id="id2818289"><foot.target id="a136"></foot.target>K Cri-</s></p>

<p id="id2818297" type="foot"><s id="id2818301"><foot.target id="a137"></foot.target>K 2 po</s></p>

<p id="id2818309" type="foot"><s id="id2818312"><foot.target id="a138"></foot.target>pro-</s></p>

<p id="id2807740" type="main"><s id="id2807743">PALAZZO de&#039; Gondi, principiato nel 20. <lb></lb>
Luglio 1490. che ha la facciata di pietre a <lb></lb>
bozza disegno di Giuliano da S. Gallo.</s><s id="id2807753"> Di <lb></lb>
quì ritornando dietro la Badìa, quivi vicina <lb></lb>
è la Chiesa Parroochiale di</s></p>
<p id="id2807765" type="main"><s id="id2807769">S. MARGHERITA nella quale osservasi a man <lb></lb>
destra al primo Altare il ritrovamento della <lb></lb>
Santa Croce opera di Nicodemo Ferrucci.</s><s id="id2807779"> In <lb></lb>
faccia a questa dipinse Cosimo Gamberucci <lb></lb>
una Tavola che serve di ornamento a un an­<lb></lb>
tichissima Immagine di S. Margherita con <lb></lb>
varie persone inferme che ricorrono a lei. <lb></lb>
All&#039; Altar maggiore vi è di mano di Gio. <lb></lb>
Batista Marmi, S. Margherita in gloria, e i <lb></lb>
due laterali sono di Francesco Conti.</s><s id="id2807806"> Al detto <lb></lb>
<arrow.to.target n="a139"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(150)"></pb>

Altare stave una Tavola di Lorenzo di Bicci <lb></lb>
Scolare di Spinello Aretino, che vedesi ades­<lb></lb>
so sopra la porta.</s><s id="id2795269"> Trovasi in vicinanza l&#039;</s></p>
<p id="id2795273" type="foot"><s id="id2795277"><foot.target id="a139"></foot.target>Alta-</s></p>

<p id="id2795284" type="main"><s id="id2795288">ORATORIO di San Martino, ove sogliono <lb></lb>
congregarsi i Buonomini.</s><s id="id2795294"> E` celebre quest&#039; <lb></lb>
Oratorio non solo per essere stato fondato <lb></lb>
al tempo di S. Antonino Arcivescovo di Fi­<lb></lb>
renze a sua persuasione; ma eziandio per le <lb></lb>
opere di misericordia, che di continuo vi si <lb></lb>
esercitano.</s><s id="id2759543"> Ed in vero è prodigio che questa <lb></lb>
Casa senza rendite annuali, ma solamente <lb></lb>
provveduta di elemosine, e di lasciti pii, <lb></lb>
giornalmente soccorra tante povere Fami­<lb></lb>
glie di civile estrazione.</s><s id="id2759561"> Di quì si giunge <lb></lb>
alla Propositura di</s></p>
<p id="id2759569" type="main"><s id="id2759572">ORSANMICHELE, la quale acquistò forma di <lb></lb>
Chiesa, dacchè fu deliberato di chiuder le <lb></lb>
Logge, in venerazione dell&#039; Immagine di <lb></lb>
Maria dipinta da Ugolino da Siena ch&#039; è sull&#039; <lb></lb>
antico Altare di marmi, che vi si vede.</s><s id="id2759592"> An­<lb></lb>
ticamente era quivi la Piazza ove si ven­<lb></lb>
deva il grano.</s><s id="id2759601"> E` vi fu a benefizio pubblico <lb></lb>
alzato il Loggiato nel 1337. col disegno di <lb></lb>
Giotto, e proseguito da Taddeo Gaddi.</s><s id="id2740633"> Si <lb></lb>
dice Orsanmichele, o Orto S. Michele per <lb></lb>
posposizione accidentale da San Michele in <lb></lb>
Orto; attesochè fino dal 1100. era ivi una <lb></lb>
Chiesa Parrocchiale, intitolata San Michele <lb></lb>
<arrow.to.target n="a140"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(151)"></pb>

in Orto, da cui prendeva la denominazione <lb></lb>
l&#039; adiacente Contrada.</s><s id="id2740667"> In luogo della quale <lb></lb>
antica Chiesa, demolita per farvi la suddet­<lb></lb>
ta Loggia del grano, fu intorno a 110. anni <lb></lb>
dopo rifatta dalla parte opposta l&#039; altra Chie­<lb></lb>
sa sotto lo stesso titolo di S. Michele in Or­<lb></lb>
to.</s><s id="id2740689"> Questo edifizio da ogni parte isolato, e <lb></lb>
con bellissima proporzione, ed architettu­<lb></lb>
ra condotto, ha per di fuori quattordici Nic­<lb></lb>
chie, ove furono collocate diverse statue, <lb></lb>
alcune di bronzo, ed alcune di marmo, la­<lb></lb>
vorate da più eccellenti Maestri, che fioris­<lb></lb>
sero in questa nostra Città.</s><s id="id2833559"> Sono adunque <lb></lb>
di Lorenzo Ghiberti il S. Matteo Apostolo, <lb></lb>
e il Santo Stefano presso la porta principale, <lb></lb>
e il S. Gio.</s><s id="id2833571"> Batista dalla parte opposta.</s><s id="id2833574"> Bac­<lb></lb>
cio da Montelupo fece la bella statua di <lb></lb>
bronzo di S. Giovanni Evangelista, e Dona­<lb></lb>
tello ne fece tre di marmo le quali sono ope­<lb></lb>
re veramente maravigliose.</s><s id="id2833592"> La prima è il <lb></lb>
S. Pictro Apostolo, la seconda il S. Marco <lb></lb>
Evangelista, e la terza il S. Giorgio, statua, <lb></lb>
che non ha pari, e che secondo il parere di <lb></lb>
tutti i Professori, più si può commendare, <lb></lb>
che imitare.</s><s id="id2767567"> Perlochè non è maraviglia, se <lb></lb>
le Repubbliche di Venezia, e di Genova, ed <lb></lb>
altri Principi dell&#039; Europa più volte ne fece­<lb></lb>
ro istanza, offerendo gran somma di dena­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a141"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(152)"></pb>

ro, perchè fosse loro conceduta.</s><s id="id2767597"> Anche Nan­<lb></lb>
ni d&#039;Antonio, discepolo di Donatello ne fe­<lb></lb>
ce tre, cioè i quattro Santi dentro un sol <lb></lb>
Tabernacolo: il S. Filippo Apostolo, ed il <lb></lb>
S. Eligio Vescovo.</s><s id="id2767614"> D&#039;Andrea Verrocchio è il <lb></lb>
S. Tommaso Apostolo, che mette il dito nel <lb></lb>
Costato di Cristo, opera molto stimabile , <lb></lb>
allato alla quale è la statua di S. Luca Evan­<lb></lb>
gelista di mano di Gio.</s><s id="id2767632"> Bologna, scolpita in <lb></lb>
bronzo con singolare artifizio.</s><s id="id2765942"> Altro S. Lu­<lb></lb>
ca di Mino da Fiesole, che stava prima nell&#039; <lb></lb>
Ufizio del Proconsolo, e fa posto nella nic­<lb></lb>
chia vuota nel 1789.</s><s id="id2765954"> In Chiesa si vede un <lb></lb>
Tabernacolo, o Cappella isolata, tutta di <lb></lb>
marmi vagamente intagliati, ed abbelliti di <lb></lb>
bassirilievi, per opera, disegno, e industria <lb></lb>
di Andrea Orcagna, che la finì nel 1359. e <lb></lb>
costò 90. mila Fiorini d&#039;oro; e nel predetto <lb></lb>
Tabernacolo s&#039; adora un Immagine di Maria <lb></lb>
come ho detto sopra, dipinta da Ugolino <lb></lb>
Senese, e tenuta in somma venerazione, av­<lb></lb>
vegnachè fino al tempo della peste nel 1348. <lb></lb>
che infettò la maggior parte dell&#039; Europa, <lb></lb>
incominciasse a fiorire il di lei culto, con­<lb></lb>
correndovi grandissimo popolo con offerte, <lb></lb>
delle quali in brevissimo tempo si potero­<lb></lb>
no accumulare più di trecento mila fiorini <lb></lb>
d&#039; oro, parte impiegati in sovvenimento dei <lb></lb>
<arrow.to.target n="a142"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(153)"></pb>

poveri, e parte nell&#039; adornare questa Chie­<lb></lb>
sa.</s><s id="id2755179"> Dietro l&#039; Altare vi è un bassorilievo dell&#039; <lb></lb>
Orcagna, Architetto del Tabernacolo, ove <lb></lb>
ha egli espresso a maraviglia il suo ritratto. <lb></lb>
Sono ancora sopra l&#039; Altare maggiore tre <lb></lb>
statue di marmo, cioè Sant&#039; Anna, la San­<lb></lb>
tissima Vergine, ed il Bambino Gesù di ma­<lb></lb>
no di Francesco da Sangallo; siccome ne&#039; <lb></lb>
pilastri alcune belle pitture antiche, cioè di <lb></lb>
Lorenzo Credi, d&#039; Agnolo Gaddi, e d&#039;Jaco­<lb></lb>
po del Casentino, da cui fu dipinta la vol­<lb></lb>
ta, alla quale nel 1770. fu dato di bianco. <lb></lb>
Vi è inoltre un Cristo Crocifisso di legno, <lb></lb>
avanti il quale S. Antonino soleva da gio­<lb></lb>
vanetto giornalmente fare orazione.</s><s id="id2793412"> Nell&#039; <lb></lb>
Altare dicontro vi è un Immagine di Maria <lb></lb>
col Figlio in collo scolpiti in marmo da Si­<lb></lb>
mone da Fiesole allievo del Brunellesco. <lb></lb>
Nelle stanze sopra la Chiesa fu dal Gran­<lb></lb>
duca Cosimo I. l&#039; anno 1569. eretto il pub­<lb></lb>
blico e generale Archivio di Firenze, dove <lb></lb>
si conservano Scritture di somma importan­<lb></lb>
za, e tutti gli strumenti pubblici dei Notari <lb></lb>
dello Stato Fiorentino stato recentemente in <lb></lb>
buona forma disposto, e abbellito.</s><s id="id2793452"> Passan­<lb></lb>
do dipoi nelia Piazza, osservisi il</s></p>
<p id="id2793460" type="foot"><s id="id2793463"><foot.target id="a140"></foot.target>in</s></p>

<p id="id2793471" type="foot"><s id="id2757262"><foot.target id="a141"></foot.target>ro,</s></p>

<p id="id2757269" type="foot"><s id="id2757273"><foot.target id="a142"></foot.target>pove-</s></p>

<p id="id2757280" type="main"><s id="id2757284">PALAZZO VECCHIO, fabbricato col disegno <lb></lb>
d&#039;Arnolfo, famoso Architetto di varie fab­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a143"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(154)"></pb>

briche di questa Città, e della Chiesa del <lb></lb>
Duomo.</s><s id="id2757308"> Questo Palazzo è stato nel 1792. <lb></lb>
restaurato dalla munificenza del nostro Real <lb></lb>
Sovrano, ed in tale occasione sono stati di­<lb></lb>
pinti nuovamente diversi stemmi della Re­<lb></lb>
pubblica Fiorentina.</s><s id="id2757325"> Si commcierà dal da­<lb></lb>
re un&#039; occhiata alla magnificenza di que­<lb></lb>
sta Fabbrica, e alla Torre stata fabbrica­<lb></lb>
ta sopra l&#039; antichissima Torre de&#039; Tirabo­<lb></lb>
schi della Vacca ribelli della Patria.</s><s id="id2763381"> La gran <lb></lb>
Campana pesa 17000. libbre e si suona da <lb></lb>
un uomo solo, alta braccia 150, sostenuto <lb></lb>
da quattro colonne grossissime, le quali ren­<lb></lb>
dono prodigioso questo Edifizio; ammirere­<lb></lb>
mo nell&#039; ingresso, o ringhiera del Palazzo a <lb></lb>
man destra la statua gigantesca di marmo, <lb></lb>
opera del Bandinelli, che rappresenta quan­<lb></lb>
do Ercole abbatte Cacco, e dalla sinistra <lb></lb>
quella di David scolpita dal Buonarroti, fat­<lb></lb>
ta negli anni suoi giovenili.</s><s id="id2763420"> Due figure, o <lb></lb>
termini di marmo parimente si vedono, uno <lb></lb>
di mano del Bandinelli, l&#039; altro di Vincen­<lb></lb>
zio Rossi suo Scolare.</s><s id="id2763433"> Entrando nel Cortile, <lb></lb>
vedesi una Fontana di porfido, sopra la qua­<lb></lb>
le scherza un fanciullo scolpito in bronzo, <lb></lb>
di mano d&#039; Andrea Verrocchio.</s><s id="id2797579"> Anticamen­<lb></lb>
te vi erano le colonne di mattone, ma es­<lb></lb>
sendo guaste, coll&#039; acuto ingegno di Miche­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a144"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(155)"></pb>

lozzo Michelozzi furono sostituite senza dan­<lb></lb>
no della fabbrica quelle di pietra forte che <lb></lb>
la sostengono di presente, lavorate con bel­<lb></lb>
le grottesche.</s><s id="id2797615"> Tra le cose degne di lode vi <lb></lb>
è una statua d&#039; Ercole, che uccide Cacco, <lb></lb>
di mano di Vincenzio Rossi da Fiesole, non <lb></lb>
inferiore a quella del Bandinelli suo Mae­<lb></lb>
stro.</s><s id="id2797632"> Salendo al primo appartamento, tro­<lb></lb>
vasi un magnifico Salone lungo braccia 90, <lb></lb>
e largo braccia 37. la soffitta del quale, co­<lb></lb>
me altresì le pareri, sono dipinte da Gior­<lb></lb>
gio Vasari con singolar maestria.</s><s id="id2759680"> In 39. qua­<lb></lb>
dri della soffitta, con bellissimi intagli, e <lb></lb>
ornamenti dorati, si rappresentano l&#039; azioni, <lb></lb>
e fatti più segnalati della nostra Città, e <lb></lb>
della Real Casa de&#039; Medici.</s><s id="id2759697"> Nelle pareti si <lb></lb>
vede dipinta a fresco la guerra, e presa di <lb></lb>
Siena, la Battaglia di Marciano, l&#039; assedio di <lb></lb>
Pisa, e altre memorabili imprese.</s><s id="id2759710"> Anco ne­<lb></lb>
gli angoli, si vedono quattro gran quadri <lb></lb>
dipinti a olio, due de&#039; quali sono del Ligoz­<lb></lb>
zi, e gli altri due del Cigoli e del Passigna­<lb></lb>
no; in uno di quei del Ligozzi, si rappre­<lb></lb>
senta quando San Pio V. incorona Cosimo I. <lb></lb>
creandolo Granduca di Toscana, e ornan­<lb></lb>
dolo di Corona e Manto Reale; E nell&#039; altro <lb></lb>
sono figurati quei dodici Fiorentini, che da <lb></lb>
varj Potentati del Mondo, in un medesimo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a145"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(156)"></pb>

tempo furono mandati Ambasciatori a Bo­<lb></lb>
nifazio VIII., de&#039; quali cantò il Verino.</s></p>
<p id="id2786833" type="foot"><s id="id2786837"><foot.target id="a143"></foot.target>briche</s></p>

<p id="id2786844" type="foot"><s id="id2786848"><foot.target id="a144"></foot.target>lozzo</s></p>

<p id="id2786856" type="foot"><s id="id2786860"><foot.target id="a145"></foot.target>tem-</s></p>

<p id="id2786867" type="main"><s id="id2786871"><emph type="italics">Romanae merito Antistes Bonifacius Urbis, <lb></lb>
Cum Florentinos diversis partibus Orbis <lb></lb>
Vidisset Romae Regum mandata ferentes, <lb></lb>
Terrarum semen, tum quinta elementa vocavit.</emph></s></p>
<p id="id2757666" type="main"><s id="id2757670">In quello del Cigoli mirabilmente si rappre­<lb></lb>
senta quando Cosimo di 18. anni, fu eletto <lb></lb>
Duca di Firenze, e da tutti i Senatori, che <lb></lb>
lo elessero, inchinato per loro Sovrano: e <lb></lb>
finalmente in quello del Passignani si dimo­<lb></lb>
stra la solenne funzione celebrata in Firen­<lb></lb>
ze, quando il medesimo Cosimo prese l&#039;Abi­<lb></lb>
to della Religione di S. Stefano Papa, e Mar­<lb></lb>
tire, della quale fu il primo Fondatore, e <lb></lb>
Gran Maestro.</s><s id="id2757707"> Sono in faccia del detto Salo­<lb></lb>
ne tre grandi statue di marmo maggiori del <lb></lb>
naturale, cioè quella di Leon X. nella nic­<lb></lb>
chia del mezzo, quella di Giovanni de&#039; Me­<lb></lb>
dici padre di Cosimo a man destra, e quel­<lb></lb>
la del Duca Alessandro a man sinistra, sic­<lb></lb>
come dai lati si vede la statua di Clemen­<lb></lb>
te VII. e dicontro quella del Granduca Co­<lb></lb>
simo I., tutte di mano del Cav.</s><s id="id2783040"> Bandinelli. <lb></lb>
Sopra tutte ammirabile è la statua della Vit­<lb></lb>
toria, che ha sotto di se un prigione, di ma­<lb></lb>
no del Buonarroti; il quale destinata l&#039; avea <lb></lb>
<arrow.to.target n="a146"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(157)"></pb>

per il Sepolcro di Giulio II. ma non aven­<lb></lb>
dola affatto terminata, lasciolla in Firenze. <lb></lb>
Seguono a questa i sei gruppi di Vincenzio <lb></lb>
Rossi, ne&#039; quali si rappresentano le forze <lb></lb>
d&#039; Ercole, cioè quando soffoga Anteo, quan­<lb></lb>
do uccide il Centauro, quando getta Dio­<lb></lb>
mede a&#039; Cavalli che lo divorino, quando por­<lb></lb>
ta il Porco vivo in spalla, quando ajuta ad <lb></lb>
Atlante reggere il Cielo, e quando vince la <lb></lb>
Regina delle Amazzoni, opere tutte degne <lb></lb>
di lode, e nelle quali, si veggono bellissi­<lb></lb>
me, e fiere attitudini, e grandissima dili­<lb></lb>
genza nell&#039; arte, e tra queste statue fu col­<lb></lb>
locato nel 1720. il gruppo di Adamo ed <lb></lb>
Eva, col Serpente, di mano di Baccio Ban­<lb></lb>
dinelli, remosso dal Coro della Metropoli­<lb></lb>
tana.</s><s id="id2766744"> Da questa all&#039; altre stanze passando <lb></lb>
del medesimo appartamento, vedremo mol­<lb></lb>
te pitture a fresco del Vasari, col disegno <lb></lb>
del quale fu questo Palazzo in gran parte <lb></lb>
riordinato.</s><s id="id2766760"> Ma salendo agli appartamenti di <lb></lb>
sopra, nella Sala chiamata dell&#039; Orivolo, <lb></lb>
troveremo una figura di marmo, che rap­<lb></lb>
presenta un Davidde di mano di Donatello, <lb></lb>
ed un&#039; altra di S. Gio.</s><s id="id2766777"> Batista sopra la porta <lb></lb>
già dell&#039; Udienza, di mano di Benedetto da <lb></lb>
Majano, amendue grandemente lodate da&#039; <lb></lb>
Professori.</s><s id="id2754437"> Da questa stanza s&#039; entra nella <lb></lb>
<arrow.to.target n="a147"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(158)"></pb>

GUARDAROBA di S. A. R. piena di cose pre­<lb></lb>
ziose di vasi d&#039; oro, e d&#039; argento, e di sup­<lb></lb>
pellettili, e ornamenti bellissimi.</s><s id="id2754462"> Nella Sa­<lb></lb>
la annessa, vedremo dipinte a fresco belle <lb></lb>
Storie di mano di Francesco Salviati, che <lb></lb>
rappresentano alcuni fatti più singolari di <lb></lb>
Furio Cammillo.</s><s id="id2754478"> La contigua stanza ove era <lb></lb>
la Cappella è dipinta dal Ghirlandajo.</s><s id="id2754486"> Fa­<lb></lb>
remo ritorno nella Piazza, per osservare in <lb></lb>
essa la bella e grandiosa</s></p>
<p id="id2754496" type="foot"><s id="id2754500"><foot.target id="a146"></foot.target>per</s></p>

<p id="id2768469" type="foot"><s id="id2768473"><foot.target id="a147"></foot.target>GUAR-</s></p>

<p id="id2768481" type="main"><s id="id2768484">LOGGIA, sotto la quale riceve ogn&#039; anno <lb></lb>
gli Omaggi S. A. R. per la Festa di S, Gio­<lb></lb>
vanni, fabbricata col disegno d&#039; Andrea Or­<lb></lb>
cagna, Pittore, Scultore, e Architetto Fio­<lb></lb>
rentino nel 1356.</s><s id="id2768503"> Sotto gli archi esteriori di <lb></lb>
questa Loggia si vedono tre belle Statue. <lb></lb>
La prima scolpita in bronzo per mano di <lb></lb>
Donatello, rappresenta Giuditta, appiè del­<lb></lb>
la quale giace Oloferne immerso nel son­<lb></lb>
no, sopra cui questa Amazzone si vede vi­<lb></lb>
brare il colpo, per recidere il capo all&#039; ini­<lb></lb>
mico.</s><s id="id2768532"> Nella seconda Statua, scolpita in <lb></lb>
bronzo da Benvenuto Cellini, vien figurato <lb></lb>
un Perseo, che ha nella destra il ferro, e <lb></lb>
nella sinistra la testa di Medusa recisa dal <lb></lb>
busto, tutta grondante sangue, e senza spi­<lb></lb>
rito, giacente appiè dell&#039; uccisore, che non <lb></lb>
un bronzo, ma una figura viva rassembra.</s></p>
<p id="id2793859" type="foot"><s id="id2793863">De-</s></p>

<pb pagenum="(159)"></pb><p id="id2793870" type="main"><s id="id2793873"> <lb></lb>
Degno di molta lode si è il bassorilievo di <lb></lb>
bronzo, che serve di ornamento alla base, <lb></lb>
nel quale si vedono Andromeda, e Perseo, <lb></lb>
con altre figure, che tutta l&#039; Istoria com­<lb></lb>
prendano.</s><s id="id2793893"> Nella terza, che&#039; è più d&#039; ogni al­<lb></lb>
tra stimabile, s&#039; ammira un gruppo di tre <lb></lb>
figure di marmo, mirabilmente scolpite da <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2793907"> Bologna, denotante il ratto d&#039; una Sa­<lb></lb>
bina.</s><s id="id2778791"> Nel vecchio caduto a terra per l&#039; im­<lb></lb>
peto del suo nemico, vien figurato il Padre <lb></lb>
della fanciulla, in atto d&#039; impedire la fuga <lb></lb>
al rapitore; nel giovane di corpo robusto, <lb></lb>
si rappresenta un Soldato Romano, che in <lb></lb>
occasione de&#039; giuochi pubblico nella nuova <lb></lb>
Città di Roma celebrati, la rapisce, e nella <lb></lb>
femmina tenera, e delicata si dimostra la <lb></lb>
Sabina rapita; vedendosi nell&#039;istesso tempo <lb></lb>
in questo ammirabil gruppo rappresentante <lb></lb>
le tre età, cioè la gioventù, la virilità, e la <lb></lb>
vecchiezza.</s><s id="id2778833"> E si riconosce una vivezza sì <lb></lb>
grande, che chiunque fissamente le mira, <lb></lb>
non si sazia di commendarle in estremo. <lb></lb>
Nella base è un bassorilievo, fatto con som­<lb></lb>
ma industria, dove tutta l&#039; istoria del rapi­<lb></lb>
mento delle Sabine si rappresenta.</s><s id="id2778855"> Nell&#039; in­<lb></lb>
gresso di questa Loggia nel 1788. furono po­<lb></lb>
sti due gran Leoni in marmo fatti quà tra­<lb></lb>
sportare da Roma, ove esistevano nel Giar­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a148"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(160)"></pb>

dino del Palazzo di S. A. R. alla Trinità de&#039; <lb></lb>
Monti in uno dei quali vi si legge il nome <lb></lb>
dello Scultore, che fu Flamminio Vacca Ro­<lb></lb>
mano.</s><s id="id2816231"> Nella facciata interna della medesi­<lb></lb>
ma nel mese di Luglio 1789. furono erette <lb></lb>
sei gran Basi, sopra le quali nel seguente <lb></lb>
Agosto vennero collocate sei belle antiche <lb></lb>
statue colossali di Femmine rappresentanti <lb></lb>
alcune Sabine Sacerdotesse di Romolo, co­<lb></lb>
me si legge nella Descrizione di Roma mo­<lb></lb>
derna del Rossi, state parimente trasportate <lb></lb>
da Roma, dove esistevano nel Portico del <lb></lb>
sopradetto Real Palazzo, essendo state re­<lb></lb>
staurate dall&#039; abilissimo Scultore Francesco <lb></lb>
Carradori, che con la sua direzione furono <lb></lb>
quivi collocate.</s><s id="id2792742"> In una parete della medesi­<lb></lb>
ma vi si legge la memoria della mutazione <lb></lb>
del cominciare e contar l&#039; anno nel 25. di <lb></lb>
Marzo che si era usata in Firenze fino al <lb></lb>
1749, ed ora dal 1750. in poi si prese lo stile <lb></lb>
comune dal primo Gennajo, come in essa si <lb></lb>
descrive.</s><s id="id2792765"> Sul Canto del Palazzo vedesi la</s></p>
<p id="id2792770" type="foot"><s id="id2792774"><foot.target id="a148"></foot.target>dino</s></p>

<p id="id2792781" type="main"><s id="id2792785">FONTANA fatta fare dal Granduca Cosi­<lb></lb>
mo I. col disegno dell&#039; Ammannato, che da <lb></lb>
Filippo Baldinucci negli eruditi suoi Decen­<lb></lb>
nali vien descritta colle seguenti parole:</s></p>
<p id="id2792801" type="main"><s id="id2792805">Apparisce nel mezzo di un gran vaso <lb></lb>
pieno di limpidissime acque sgorganti da <lb></lb>
<arrow.to.target n="a149"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(161)"></pb>

molti zampilli, il qual vaso è figurato pel <lb></lb>
Mare, il gran Colosso del Nettunno, alto <lb></lb>
dieci braccia, situato sopra un Carro, ti­<lb></lb>
rato da quattro Cavalli marini, due di <lb></lb>
marmo bianco, e due di misto, molto <lb></lb>
belli e vivaci; il Nettunno ha tra le gam­<lb></lb>
be tre figure di Tritoni, che insieme con <lb></lb>
esso posano sopra una gran conca marina <lb></lb>
in luogo di Carro.</s><s id="id2785195"> Il vaso è di otto facce <lb></lb>
di marmo mistio, quattro minori, e quat­<lb></lb>
tro maggiori.</s><s id="id2785205"> Le quattro minori son va­<lb></lb>
gamente arricchite con figure di fanciul­<lb></lb>
li, ed altre cose di bronzo, come chioc­<lb></lb>
ciole marine, cornucopie, cartelle, e si­<lb></lb>
mili; s&#039; inalzano sul piano delle medesi­<lb></lb>
me certi imbasamenti, sopra ciascheduno <lb></lb>
dei quali posa una Statua di metallo mag­<lb></lb>
giore del naturale, e sono in tutte quat­<lb></lb>
tro, due femmine che rappresentano Te­<lb></lb>
ti, e Doe, e due maschi figurati per due <lb></lb>
Dei marini.</s><s id="id2784337"> All&#039; una, e all&#039; altra parte di <lb></lb>
ciascheduna di queste facce minori sono <lb></lb>
due Satiri di metallo in varie attitudini. <lb></lb>
Le quattro facce maggiori sono tanto più <lb></lb>
basse, quanto basti per potersi da chic­<lb></lb>
chessia godere la limpidezza dell&#039; acqua, <lb></lb>
la quale traboccando graziosamente è ri­<lb></lb>
cevuta da alcune belle nicchie, e nel gran <lb></lb>
<arrow.to.target n="a150"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(162)"></pb>

vaso; ed in somma in tutto è così ben di­<lb></lb>
sposto, e con tanta maestà ordinato, che <lb></lb>
è proprio una maraviglia ,,.</s><s id="id2784388"> Vicino alla <lb></lb>
Fontana, sopra gran base di marmo, è una <lb></lb>
bellissima</s></p>
<p id="id2818116" type="foot"><s id="id2818120"><foot.target id="a149"></foot.target>molti</s></p>

<p id="id2818128" type="foot"><s id="id2818132"><foot.target id="a150"></foot.target>L vaso;</s></p>

<p id="id2818139" type="main"><s id="id2818143">STATUA equestre di bronzo di mano di <lb></lb>
Giovanni Bologna fatta erigere l&#039; anno 1594. <lb></lb>
dal Granduca Ferdinando I., in memoria di <lb></lb>
Cosimo suo Genitore.</s><s id="id2818156"> Adornano le facciate <lb></lb>
di questa tre bassirilievi di bronzo dell&#039; istes­<lb></lb>
so autore, in una delle quali si rappresenta la <lb></lb>
Coronazione del mentovato Granduca Cosi­<lb></lb>
mo, fattale in Roma da S. Pio V. ne&#039; 5.</s><s id="id2818175"> Mar­<lb></lb>
zo 1570. da esso meritata <emph type="italics">Ob zelum Religio­<lb></lb>
nis, praecipnumque Iustitiae studium</emph>, come <lb></lb>
si legge nell&#039; Iscrizione.</s><s id="id2791022"> Nella seconda la glo­<lb></lb>
riosa entrata nella Città di Siena obbediente <lb></lb>
al suo comando, dopo Ia conseguita vitto­<lb></lb>
ria.</s><s id="id2791037"> E nella terza, quando dal Senato Fioren­<lb></lb>
tino, essendo egli ancor giovine fu creato <lb></lb>
Duca di Firenze, lasciando luogo nella quar­<lb></lb>
ta facciata ad una erudita Iscrizione del se­<lb></lb>
guente tenore:</s></p>
<p id="id2791056" type="main"><s id="id2791060"><emph type="italics">Cosmo Medici Magno Etruriae Duci Primo <lb></lb>
Pio Felici. <lb></lb>
Invicto Iusto Clementi Sacrae Militiae Pacisq. <lb></lb>
In Etruria Authori Patri &amp; Priacipio optimo; <lb></lb>
Ferdinandus F. Magnus Dux III. erexit <lb></lb>
A. M. D. L. XXXXIIII.</emph> <lb></lb>

<pb pagenum="(163)"></pb>

E` da osservarsi presso la suddetta Statua <lb></lb>
la facciata del Palazzo degli Uguccioni, di­<lb></lb>
segno di Andrea Palladio.</s><s id="id2760784"> Quindi osserve­<lb></lb>
remo la grandiosa</s></p>
<p id="id2760791" type="main"><s id="id2760795">FABBRICA DEGLI UFIZI, o Magistrati della <lb></lb>
Città, la quale ordinata dal Granduca Co­<lb></lb>
simo I. col disegno di Giorgio Vasari riuscì, <lb></lb>
come si vede, bellissima, e ragguardevole in <lb></lb>
ogni parte.</s><s id="id2760813"> L&#039;Architettura di questo edifizio <lb></lb>
è d&#039;ordine Dorico abbellito di cornici, e pie­<lb></lb>
tre ben lavorate.</s><s id="id2760824"> A man destra si trova la</s></p>
<p id="id2760828" type="main"><s id="id2760832">REALE ZECCA, ove di continuo si battono <lb></lb>
diverse Monete, sì per conto del Sovrano, <lb></lb>
che di altri particolari.</s><s id="id2760842"> Nel 1252. si comin­<lb></lb>
ciò a coniare il Gigliato.</s></p>
<p id="id2756346" type="main"><s id="id2756349">Nelle nicchie di questa grandiosa Fabbri­<lb></lb>
ca, avea divisato il Granduca Cosimo I. di <lb></lb>
collocarvi le Statue dei più illustri Cittadini <lb></lb>
di questa Patria; ma non potè adempire il <lb></lb>
bel disegno prevenuto dalla morte.</s><s id="id2756368"> Sotto il <lb></lb>
Loggiato, vi si trovano le residenze di varj <lb></lb>
Tribunali per comodo universale.</s><s id="id2756377"> In fondo <lb></lb>
a questa Loggia sull&#039; Arno vedesi in alto la <lb></lb>
Statua di Cosimo L scolpita da Gio.</s><s id="id2756387"> Bologna, <lb></lb>
e l&#039; altre due giacenti che la pongono in <lb></lb>
mezzo rappresentanti una l&#039; Equità, e l&#039; al­<lb></lb>
tra il Rigore sono di mano di Vincenzio <lb></lb>
Danti.</s><s id="id2756403"> In poca distanza si trova la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a151"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(164)"></pb>

LIBRERìA MAGLIABECHIANA fondata a bene­<lb></lb>
fizio pubblico dal celebratissimo Antonio Ma­<lb></lb>
gliabechi, ed aumentata dal Cav. Ant.</s><s id="id2797291"> Fran­<lb></lb>
cesco Marmi: Dipoi dall&#039; Augustissimo Im­<lb></lb>
peratore Francesco I. accresciuta colle Li­<lb></lb>
brerìe Gaddi, e Biscioni, ed ultimamente <lb></lb>
dal Gran Genitore del Nostro Real Sovrano <lb></lb>
vi fu aggiunta la massima parte della Li­<lb></lb>
brerìa Mediceo-Lotaringia del suo Palazzo, <lb></lb>
con avere accresciute altre stanze per collo­<lb></lb>
carvi molti Manoscritti.</s><s id="id2797324"> Vi furono pure uni­<lb></lb>
te le Librerìe del fu celebre Dottor Gio. La­<lb></lb>
mi, della Badìa di Fiesole, della maggior <lb></lb>
parte di quella dello Spedale di S. Maria <lb></lb>
Nuova, parte di quella degli estinti Gesui­<lb></lb>
ti, e dei soppressi Conventi de&#039; Teatini, dei <lb></lb>
Minimi di S. Francesco di Paola, dei Dome­<lb></lb>
nicani di Montepulciano ec., e del maggior <lb></lb>
numero dei rari manoscritti della celebre <lb></lb>
Librerìa Strozziana; contandosi in essa so­<lb></lb>
pra novantamila Volumi stampati, e tra essi <lb></lb>
una numerosa Raccolta di sopra a 3000. <lb></lb>
Opere diverse in varie lingue, impresse <lb></lb>
nel XV.</s><s id="id2785076"> Secolo, molte delle quali di un <lb></lb>
estrema rarità, e sopra ottontila Codici Ma­<lb></lb>
noscritti, nella stanza dei quali è da osser­<lb></lb>
varsi una bellissima Madonna di Carlo Ma­<lb></lb>
ratta.</s><s id="id2785094"> Laonde questa Biblioteca è una delle <lb></lb>
<arrow.to.target n="a152"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(165)"></pb>

più celebri dell&#039; Europa.</s><s id="id2785112"> Essendo state con <lb></lb>
Motuproprio di S. A. R. del dì 7.</s><s id="id2785119"> Luglio 1783. <lb></lb>
unite le tre Accademie Fiorentina, della <lb></lb>
Crusca, e Apatisti, e levate dal loro antico <lb></lb>
luogo di via dello Studio, fu ordinato che <lb></lb>
una sola se ne formasse sotto il primo anti­<lb></lb>
co nome di R. <emph type="italics">Accademia Fiorentina</emph>, e che <lb></lb>
si adunasse nelle mattine di varj Giovedì <lb></lb>
non impediti in questa Librerìa, come si fa <lb></lb>
in tali mattine alle ore 11. con gran con­<lb></lb>
corso di Letterati, e Popolo, leggendovisi <lb></lb>
ogni volta da qualche Lettor Pubblico, o al­<lb></lb>
tro Accademico, o Letterato un&#039; erudita Dis­<lb></lb>
sertazione, e dipoi è data a chiunque liber­<lb></lb>
tà di recitarvi Poetiche Composizioni in qua­<lb></lb>
lunque lingua.</s><s id="id2797407"> Uscendo da queste verso il <lb></lb>
Palazzo alla penultima Porta trovasi la</s></p>
<p id="id2797415" type="foot"><s id="id2797419"><foot.target id="a151"></foot.target>L 2 LI-</s></p>

<p id="id2797426" type="foot"><s id="id2797430"><foot.target id="a152"></foot.target>più</s></p>

<p id="id2797438" type="main"><s id="id2796970">REALE GALLERIA.</s></p>
<p id="id2796973" type="main"><s id="id2796977">QUesta ha formato, e formerà sempre un <lb></lb>
grande oggetto d&#039; interesse non solo ai <lb></lb>
Toscani, e Forestieri più culti, ma ancora <lb></lb>
a qualunque Persona che si porti ad osser­<lb></lb>
varla, ancorchè poco intendente delle Bel­<lb></lb>
le Arti.</s></p>
<p id="id2797000" type="main"><s id="id2797004">Una rale pregevolissima, e copiosissima <lb></lb>
collezione ripete il suo principio dalla Ea­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a153"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(166)"></pb>

miglia de&#039; Medici avanti che fosse ricono­<lb></lb>
sciuta Sovrana della Toscana.</s><s id="id2797029"> Da Cosimo I. <lb></lb>
conobbe il suo presente maestoso colloca­<lb></lb>
mento.</s><s id="id2797038"> Tra le principali cure del Regno <lb></lb>
avendo quel magnanimo Principe risoluto <lb></lb>
di riunire le Magistrature della Capitale fe­<lb></lb>
ce por mano nel 1564. alla grandiosa fab­<lb></lb>
brica degli Ufizj, affidandone la direzione <lb></lb>
all&#039; abile Architetto, e Pittore Giorgio Va­<lb></lb>
sari; e così venne a formare nei vasti supe­<lb></lb>
riori corridoj la Gallerìa, ove fece dispor­<lb></lb>
re le raccolte preziose cose.</s></p>
<p id="id2791754" type="foot"><s id="id2791758"><foot.target id="a153"></foot.target>miglia</s></p>

<p id="id2791766" type="main"><s id="id2791770">Tutti i successori Sovrani della Toscana <lb></lb>
hanno procurato di arricchire, ed ingran­<lb></lb>
dire col massimo impegno, gusto, ed intel­<lb></lb>
ligenza questo magnifico Emporio de&#039; monu­<lb></lb>
menti più rari, e pregevoli della Pittura, e <lb></lb>
della Scultura, come si può più diffusamen­<lb></lb>
te leggere nella Descrizione della Gallerìa <lb></lb>
da me a parte stampata.</s><s id="id2791801"> Soltanto quì bre­<lb></lb>
vemente darò una notizia compatibile alla <lb></lb>
piccola mole del presente Libro, in cui ho <lb></lb>
descritto il più bello della nostra Firenze.</s></p>
<p id="id2783563" type="main"><s id="id2783566">Entrati nella porta che conduce alla Gal­<lb></lb>
lerìa, e salite tre scale si trovano in mar­<lb></lb>
mo un Bacco, e di contro un Puttino.</s><s id="id2783578"> Quin­<lb></lb>
di ascesa la quarta scala si trovano 8.</s><s id="id2783584"> Basti <lb></lb>
de&#039; sette Granduchi della Casa Medici, cioè <lb></lb>
<arrow.to.target n="a154"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(167)"></pb>

Cosimo I., Francesco I., Ferdinando I., Cosi­<lb></lb>
mo II., Ferdinando II., Cosimo III., e Giovan <lb></lb>
Gastone, e quello del Cardinal Leopoldo. <lb></lb>
Sopra il cornicione sono due Ecati trifor­<lb></lb>
mi, 4.</s><s id="id2783619"> Busti, e nelle pareti 4.</s><s id="id2783621"> Bassi rilievi <lb></lb>
esprimenti una Festa solenne.</s><s id="id2783627"> Potranno am­<lb></lb>
mirarsi un Marte, ed un Sileno col piccolo <lb></lb>
Bacco, ambedue di Bronzo, e due Sarcofagi <lb></lb>
esprimenti un Baccanale, e le Muse.</s><s id="id2786046"> Nel <lb></lb>
vestibolo ci sono le seguenti Statue: Un <lb></lb>
Marte, una Matrona, un Promoteo, e un <lb></lb>
Uomo con berretta frigia.</s><s id="id2786058"> Esistono due co­<lb></lb>
lonne con Trofei militari, sopra uno de&#039; <lb></lb>
quali stà un Giove, e sopra l&#039; altro una Ci­<lb></lb>
bele: un basso rilievo rappresentante un Sa­<lb></lb>
crifizio: il Busto del Gran Duca Leopoldo: <lb></lb>
due Cani, e due Sarcofagi esprimenti la Ca­<lb></lb>
dura di Frana, e la Corsa del Circo, e l&#039; al­<lb></lb>
tro Ippolito, e Fedra.</s></p>
<p id="id2786089" type="foot"><s id="id2786092"><foot.target id="a154"></foot.target>Cosi-</s></p>

<p id="id2786100" type="main"><s id="id2786104">Non sarà inopportuno l&#039; avvertire che è <lb></lb>
assai probabile che possa esser cangiata l&#039; at­<lb></lb>
tuale distribuzione specialmente dei Quadri, <lb></lb>
essendo stato eletto per nuovo Direttore il <lb></lb>
Nobile Sig. Abate Puccini.</s></p>
<p id="id2786123" type="main"><s id="id2759974">Io mi limiterò a descrivere Iaconicamen­<lb></lb>
te le cose più importanti, potendo ciascu­<lb></lb>
no che ama di essere precisamente a porta­<lb></lb>
ta delle ricchezze di questo nostro Emporio <lb></lb>
<arrow.to.target n="a155"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(168)"></pb>

di Pittura, e Scultura leggere la Descrizio­<lb></lb>
ne separatamente da me stampata.</s></p>
<p id="id2760007" type="foot"><s id="id2760011"><foot.target id="a155"></foot.target>di</s></p>

<p id="id2760018" type="main"><s id="id2760022">Tre spaziosi corridoj , e 20. stanze, ed <lb></lb>
un loggiato racchiudono questa copiosissima <lb></lb>
collezione.</s><s id="id2760032"> Enttando nel primo corridojo <lb></lb>
lungo braccia 251 1/2. e largo braccia 11 2/3. po­<lb></lb>
tranno osservarsi in linea, camminando so­<lb></lb>
pra il finestrone che guarda Palazzo Vec­<lb></lb>
chio e percorrendo dalla parte sìnistra, e <lb></lb>
destra di tutti tre i corridoj num. 530.</s><s id="id2760055"> Ri­<lb></lb>
tratti di diversi Sovrani, e di Uomini Illu­<lb></lb>
stri in Santità, nelle Scienze, e nelle Armi. <lb></lb>
Nel suddetto corridojo attualmente esisto­<lb></lb>
no 64.</s><s id="id409822"> Quadri, tra i quali Noè di Jacopo da <lb></lb>
Bassano, la Cena di Baldassarre del Marti­<lb></lb>
nelli, le Nozze di Perseo del Pontormo, <lb></lb>
Apollo che ha ucciso il Serpente Pitone del <lb></lb>
Sandrart, una Maddalena dell&#039;Allori, l&#039;An­<lb></lb>
nunziazione del Bronzino, S. Lorenzo del <lb></lb>
Cigoli: il Salvadore avanti Pilato, la Depo­<lb></lb>
sizione dalla Croce, e la Trasfigurazione sul <lb></lb>
Tabor di Luca Giordano: il casto Giusep­<lb></lb>
pe, e la casta Susanna del Biliverti, due <lb></lb>
Battaglie del Borgognone, Ercole al Bivio di <lb></lb>
Andrea del Sarto, Moisè tratto dal Nilo di <lb></lb>
Benedetto Luti, il ricco Epulone del Bassa­<lb></lb>
no, il Convito di Salomone d&#039; Andrea Vi­<lb></lb>
centino, il Tempio d&#039;Ercole del Francabi­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a156"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(169)"></pb>

gio, Erminia e Tancredi di Ottavio Vanni­<lb></lb>
ni, il ratto delle Sabine del Bassanino, il <lb></lb>
ratto d&#039; Elena di Raffaello Vanni, e Venere <lb></lb>
che pettina Cupido di Giovanni da S. Gio­<lb></lb>
vanni.</s></p>
<p id="id2789122" type="foot"><s id="id2789125"><foot.target id="a156"></foot.target>gio,</s></p>

<p id="id2789133" type="main"><s id="id2789137">Nel secondo corridojo a Mezzogiorno lun­<lb></lb>
go braccia 67 2/3, e largo brac. 11 2/3 si os­<lb></lb>
servano presentemente l&#039;Adorazione de&#039; Ma­<lb></lb>
gi del Ghirlandajo, altra di Sandro Botticel­<lb></lb>
li, i Santi Pietro, e Paolo condotti al mar­<lb></lb>
tirio, e la Decollazione di S. Paolo, ambe­<lb></lb>
due di Scuola oltramontana.</s></p>
<p id="id2789166" type="main"><s id="id2789170">Nel terzo corridojo a Ponente eguale al <lb></lb>
primo tra i 66.</s><s id="id2789176"> Quadri esistenti ci sono: Cri­<lb></lb>
sto col Fariseo dello Strozzi detto il Cappuc­<lb></lb>
cino Genovese, la caduta dell&#039;acque del Te­<lb></lb>
verone di Wuthy, Leandro annegato, ed <lb></lb>
Ero del Geminiani, Noè entro l&#039;Arca, e il <lb></lb>
Diluvio universale del Bassano, Didone sul <lb></lb>
Rogo di Pietro Testa, il Lazzaro resuscita­<lb></lb>
to di Paolo Veronese, il Sacrificio d&#039; Abra­<lb></lb>
mo del Mehus, S. Pietro dello Spagnoletto, <lb></lb>
Cosimo I. del Pontormo, l&#039; Adorazione dei <lb></lb>
Magi di Filippo Lippi, S. Filippo di Pietro <lb></lb>
da Cortona, una Cena di Hundorst, la S. Fa­<lb></lb>
miglia del Ghirlandajo, S. Luca del Volter­<lb></lb>
rano, il Ganimede del Gabbiani, Cristo in <lb></lb>
Emaus dell&#039;Albani, una Spora ritrosa di Gio <lb></lb>
<arrow.to.target n="a157"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(170)"></pb>

da S. Giovanni, una Cena di Napoletani di <lb></lb>
Gherardo della Notte, Faraone che s&#039; incon­<lb></lb>
tra col Padre, e fattura di Giuseppe del Pon­<lb></lb>
tormo, Adorazione de&#039; Magi, e una copia <lb></lb>
della Natività del Correggio di Subterman, <lb></lb>
S. Pietro liberato del Guercino, una Zinga­<lb></lb>
ra del Caravaggio: la Creazione d&#039; Eva, quan­<lb></lb>
do dà il Pomo a Adamo, la cacciata dei <lb></lb>
medesimi dal Paradiso, e Adamo che lavo­<lb></lb>
ra la terra, tutti quattro di Benedetto Ca­<lb></lb>
glieri: S. Antonio che fuga i Demonj di Sal­<lb></lb>
vator Rosa, la Vergine col Figlio, e S. Gio: <lb></lb>
Battista di Andrea del Sarto, una Natività di <lb></lb>
Santi di Tito, veduta di Gerusalemme, e <lb></lb>
del Calvario di Brughel, Venere con Amo­<lb></lb>
re di Guido Reni, Cristo morto del Pieri, e <lb></lb>
un Vecchio a fresco sul gusto, o sia della <lb></lb>
Scuola di Masaccio.</s></p>
<p id="id2751788" type="foot"><s id="id2751791"><foot.target id="a157"></foot.target>da</s></p>

<p id="id2751799" type="main"><s id="id2751802">Questi corridoj sono parimeate ornati da <lb></lb>
num. 55.</s><s id="id2751809"> Statue, tra le quali il gruppo del <lb></lb>
Lacoonte, e 6. altri, e num. 110.</s><s id="id2751815"> Busti, e <lb></lb>
nel corridojo di mezzo esistono un Oratore, <lb></lb>
un Idolo, e una Chimera di bronzo, come <lb></lb>
pure esistono ne&#039; detti corridoj diversi Sa­<lb></lb>
crifizi, Cippi ec., essendo il tutto esatta­<lb></lb>
mente notato nella suddetta descrizione a <lb></lb>
parte della Real Galleria.</s><s id="id411333"> Sono pare da os­<lb></lb>
servarsi un Cavallo, un Cinghiale, un Ca­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a158"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(171)"></pb>

nopo, un&#039;Ara Egizia di granito, un&#039;Aricola <lb></lb>
con varie Inscrizioni, e sono pure da os­<lb></lb>
servarsi le volte ec.</s></p>
<p id="id411362" type="foot"><s id="id411365"><foot.target id="a158"></foot.target>nopo,</s></p>

<p id="id411373" type="main"><s id="id411377">Dopo d&#039; avere osservate tutte queste belle <lb></lb>
cose esistenti nei corridoj passerò a sommi­<lb></lb>
nistrare all&#039; Osservatore una succinta notizia <lb></lb>
delle stanze annesse, adottando l&#039; ordine che <lb></lb>
è praticato comunemente cominciando dal­<lb></lb>
la stanza più prossima all&#039; ingresso.</s></p>
<p id="id411400" type="main"><s id="id2766333">Nella prima stanza detta della Scultura si <lb></lb>
osserveranno 9.</s><s id="id2766339"> Statue, 11.</s><s id="id2766342"> Busti, e 9. bassi­<lb></lb>
rilievi: tra le prime avvi un Ganimede di <lb></lb>
greco scalpello, restaurato dal Cellini, co­<lb></lb>
me pure una Minerva da alcuni creduta <lb></lb>
Greca, e da altri Etrusca.</s></p>
<p id="id2766360" type="main"><s id="id2766364">Si entra nella seconda stanza dell&#039; Amo­<lb></lb>
re, così denominata da Amore che dorme, <lb></lb>
opera Greca esistente a mano destra sopra <lb></lb>
una Tavola d&#039; alabastro orientale.</s><s id="id2766379"> Tra i di­<lb></lb>
versi ottimi quadri che adornano le pareti <lb></lb>
osserveremo S. Ivone protettore delle Vedo­<lb></lb>
ve, e dei Pupilli di Jacopo d&#039; Empoli, Ada­<lb></lb>
mo, e l&#039; altro d&#039; Eva col pomo di Luca Cra­<lb></lb>
nach, S. Maria Maddalena del Dolci, Ma­<lb></lb>
ria col Figlio di Santi di Tito, la medesi­<lb></lb>
ma col Figlio in braccio del Ghirlandajo, <lb></lb>
Maria in una grotta di Francesco Salviati, <lb></lb>
La Deposizione del Bronzino, il Fariseo che <lb></lb>
<arrow.to.target n="a159"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(172)"></pb>

mostra la moneta a Cristo del Caravaggio, <lb></lb>
la Presentazione al Tempio di Fra Barto­<lb></lb>
lommeo, Cristo morto di Andrea del Sarto, <lb></lb>
la Maddalena Penitente del Furino, Rug­<lb></lb>
giero presso la Fontana di Guido Reni, Giu­<lb></lb>
seppe condotto in carcere del Pontormo, e <lb></lb>
una Venere di Tiziano.</s></p>
<p id="id2791472" type="foot"><s id="id2791476"><foot.target id="a159"></foot.target>mo-</s></p>

<p id="id2791483" type="main"><s id="id2791487">Nella terza stanza esistono in certe nic­<lb></lb>
chie 21.</s><s id="id2791494"> Statuette, e 23. piccoli Busti e sul <lb></lb>
pavimento tra le statue osserveremo Ercole <lb></lb>
che uccide i Serpi, un Bacco, un Ermafro­<lb></lb>
dito, due Morini, e due Bambini, e da una <lb></lb>
parte nel mezzo avvi un Morfeo di marmo <lb></lb>
ossidiano.</s><s id="id2791514"> Num. 60.</s><s id="id2791517"> Quadri che comprendo­<lb></lb>
no molti ritratti in miniature adornano le <lb></lb>
pareti, e perciò dicesi la stanza delle mi­<lb></lb>
niature.</s></p>
<p id="id2758666" type="main"><s id="id2758670">Quindi si entra nella celebre stanza della <lb></lb>
TRIBUNA.</s><s id="id2758676"> Questa conserva i più bei pezzi <lb></lb>
di Scultura, e di Pittura.</s><s id="id2758681"> La Venere detta <lb></lb>
dei Medici è la Statua che primeggia le al­<lb></lb>
tre quattro, cioè: l&#039; Apollino, i Lottato­<lb></lb>
ri, l&#039; Arrotino, ed il Fauno.</s><s id="id2758695"> Quindi si os­<lb></lb>
serveranno quattro Quadri di Raffaello, <lb></lb>
che uno rappresentante Giulio II. e ne­<lb></lb>
gli altri tre si avrà una chiara idea delle <lb></lb>
di lui tre maniere di dipingere: la Tavo­<lb></lb>
la di Maria con un Libro in mano, e il <lb></lb>
<arrow.to.target n="a160"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(173)"></pb>

Figlio sulle ginocchia divertendosi con un <lb></lb>
Uccellino datogli da S. Gio: Battista è del­<lb></lb>
la sua prima maniera: l&#039; altra rappresen­<lb></lb>
tante Maria che siede col Figlio, e pres­<lb></lb>
so la medesima stà il Precursore è della se­<lb></lb>
conda maniera: S. Gio: Battista in atto di <lb></lb>
predicare nel Deserto in tela è della terza <lb></lb>
ottima maniera.</s><s id="id2765851"> Maria in Trono col Figlio <lb></lb>
avente da una parte S. Gio: Battista, e dall&#039; <lb></lb>
altra S. Sebastiano è Tavola di Pietro Peru­<lb></lb>
gino.</s><s id="id2765864"> Il riposo in Egitto colla Vergine, e il <lb></lb>
Figlio è di Gio: Lanfranchi.</s><s id="id2765871"> La Venere che <lb></lb>
volta le spalle a tre Satiri è di Annibale Ca­<lb></lb>
racci.</s><s id="id2765881"> S. Maria Maddalena di Lodovico Ca­<lb></lb>
racci.</s><s id="id2765888"> Le Tavole d&#039; Isaia, ed il Giobbe so­<lb></lb>
no di Fra Bartolommeo.</s><s id="id2765895"> La Visitazione di <lb></lb>
S. Elisabetta è Tavola di Mariotto Alberti­<lb></lb>
nelli.</s><s id="id2765905"> Ercole tra Minerva, e Venere di Pie­<lb></lb>
tro Rubens.</s><s id="id2765911"> La S. Famiglia di Michel&#039;Ange­<lb></lb>
lo Buonarroti.</s><s id="id2765918"> La Tavola della Strage degl&#039; <lb></lb>
Innocenti è di Ranieri Ricciarelli, detto il <lb></lb>
Vecchio Volterrano.</s><s id="id2765928"> La Vergine col Figlio, <lb></lb>
e S. Giovanni che lo vezzeggia è di Tizia­<lb></lb>
no, come pure del medesimo è la Venere <lb></lb>
nuda.</s><s id="id2819259"> Maria con veste rossa tenendo le ma­<lb></lb>
ni al petto è di Guido Reni.</s><s id="id2819266"> La Tavola <lb></lb>
esprimente la Vergine col Figlio nudo in <lb></lb>
braccio, e S. Giovanni con pelliccia che <lb></lb>
<arrow.to.target n="a161"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(174)"></pb>

l&#039; abbraccia, e dietro S. Maria Maddalena, <lb></lb>
e avanti Isaia con un Libro è del Parmigia­<lb></lb>
nino.</s><s id="id2819296"> La suberba Tavola della Pietà ove si <lb></lb>
vede Maria col Figlio morto sulle ginoc­<lb></lb>
chia, e S. Giovanni, e S. Maria Maddalena, <lb></lb>
S. Caterina, e i SS.</s><s id="id2819308"> Pietro, e Paolo è di An­<lb></lb>
drea del Sarto.</s><s id="id2819315"> La Capanna ove giacciono <lb></lb>
sulla paglia la Madre, e il Salvatore è del <lb></lb>
Correggio.</s><s id="id2819325"> La Sibilla Samia, e Endimio­<lb></lb>
ne che dorme sono di Guercino da Cento. <lb></lb>
S. Caterina delle Ruote di Paolo Verone­<lb></lb>
se.</s><s id="id2819339"> Maria che allatta il Figlio sedendo in <lb></lb>
una nicchia è Tavola di Leonardo da Vin­<lb></lb>
ci.</s><s id="id2808540"> Bassano colla sua Famiglia dello stes­<lb></lb>
so Bassano.</s></p>
<p id="id2808548" type="foot"><s id="id2808551"><foot.target id="a160"></foot.target>Figlio</s></p>

<p id="id2808559" type="foot"><s id="id2808563"><foot.target id="a161"></foot.target>l&#039; ab-</s></p>

<p id="id2808570" type="main"><s id="id2808574">Si passa nella stanza dei lavori di terra <lb></lb>
cotta, ove esistono diversi lavori, e Vasi <lb></lb>
Etruschi.</s></p>
<p id="id2808585" type="main"><s id="id2808589">Quindi si entra nella stanza ove esisto <lb></lb>
una superba e numerosa collezione di Dise­<lb></lb>
gni, e Stampe oltrepassando 300. volumi <lb></lb>
de&#039; primi, e 100. delle seconde situati in di­<lb></lb>
versi banchi, e scaffali oltre l&#039; essere le pa­<lb></lb>
reti coperte di ottimi originali, gli autori <lb></lb>
dei quali si leggono nella Descrizione a par­<lb></lb>
te di questa Real Gallerìa.</s></p>
<p id="id2808620" type="main"><s id="id2808624">Le due stanze appresso conosciute sotto <lb></lb>
il nome di stanze Fiamminghe contengono <lb></lb>
<arrow.to.target n="a162"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(175)"></pb>

una quantità di bellissime pitture buone, <lb></lb>
parte delle quali sono della Scuola Fiammin­<lb></lb>
ga.</s><s id="id2766264"> Sopra una Tavola di scagliola esistente <lb></lb>
nella prima stanza sono due Busti di Vitel­<lb></lb>
lio, e di Adriano, e le Statue di Venere <lb></lb>
che esce dal Bagno.</s><s id="id2766277"> Nella seconda vi sono <lb></lb>
quattro Tavole, due delle quali superbamen­<lb></lb>
te lavorate di pietre dure, e due Statue <lb></lb>
cioè, Venere che esce da un Bagno, e lo <lb></lb>
Spinario.</s></p>
<p id="id2766296" type="foot"><s id="id2766300"><foot.target id="a162"></foot.target>una</s></p>

<p id="id2766307" type="main"><s id="id2766311">La nona stanza comprende una ricchis­<lb></lb>
sima, e numerosa raccolta di Cammei dispo­<lb></lb>
sta in sei grandi Armadj, e non vi è un pez­<lb></lb>
zo che o per il travaglio, o per la materia <lb></lb>
non esiga ammirazione.</s></p>
<p id="id2793716" type="main"><s id="id2793718">Succedono le tre stanze delle Medaglie <lb></lb>
antiche, delle Pitture della fine del seco­<lb></lb>
lo XVI. e delle Monete, e Medaglie moder­<lb></lb>
ne, ma la X. e la XII. non si mostrano sen­<lb></lb>
za permissione.</s><s id="id2793737"> Onde passeremo alla</s></p>
<p id="id2793742" type="main"><s id="id2793745">Decimarerza, e decimaquarta stanza ove <lb></lb>
si osserverà l&#039; unica pregievole collezione <lb></lb>
dei Ritratti dei più eccellenti Pittori dipinti <lb></lb>
da loro medesimi, e nella seconda avvi la <lb></lb>
Statua del Cardinal Leopoldo de&#039; Medici che <lb></lb>
ideò ral cosa, come pure un Urna detta de&#039; <lb></lb>
Medici, e due vasi di Bucchero.</s></p>
<p id="id2793772" type="main"><s id="id2793776">La decimaquinta stanza contiene diverse <lb></lb>
<arrow.to.target n="a163"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(176)"></pb>

Inscrizioni Greche, e Latine, Cippi sepol­<lb></lb>
crali, e Bassirilievi, e Teste, e Busti di <lb></lb>
diversi Filosofi, ed Uomini insigni.</s><s id="id2793800"> Questo <lb></lb>
era l&#039; antico ricetto per cui si entrava nella <lb></lb>
Gallerìa avanti che dal Granduca Leopoldo <lb></lb>
fossero fatte fare le due ultime branche del­<lb></lb>
la scala per la quale adesso si ascende alla <lb></lb>
medesima.</s></p>
<p id="id2768734" type="foot"><s id="id2768738"><foot.target id="a163"></foot.target>Inscri-</s></p>

<p id="id2768745" type="main"><s id="id2768749">La stanza dell&#039; Ermafrodito è quella che <lb></lb>
succede, dandole il nome la Statua Greca <lb></lb>
dell&#039; Ermafrodito gracente sopra una pelle <lb></lb>
di Leone.</s><s id="id2768763"> In questa ci sono diverse Statue <lb></lb>
di sommo merito, cioè una Venere Celeste, <lb></lb>
e Venere vincitrice, un Ercole, Meloagro <lb></lb>
ferito col Cinghiale aì piedi del nostro Mi­<lb></lb>
chel&#039; Angelo, un Apollo, un Bacco, e nel <lb></lb>
mezzo un&#039; Arianna in atto di riposo.</s><s id="id2768784"> Qua­<lb></lb>
rantaquattro Quadri ornano le pareti, tra i <lb></lb>
quali S. Pietro in lacrime di Guido Reni, <lb></lb>
l&#039; Apparizione dell&#039; Angelo al Sepolcro di <lb></lb>
Pietro da Cortona, la Vergine sedente di <lb></lb>
Andrea del Sarto, la moltiplicazione dei pa­<lb></lb>
ni nel Deserto di Luigi Buti, la Tavola a <lb></lb>
chiaro scuro di Fra Bartolommeo rappresen­<lb></lb>
tante S. Anna con Maria e il Figlio, e in­<lb></lb>
ginocchioni S. Gio: Battista ed altri Santi: <lb></lb>
la Tavola delle Nozze di Cana di Alessandro <lb></lb>
Allori, Cristo che disputa co&#039; Dottori del Ca­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a164"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(177)"></pb>

ravaggio.</s><s id="id2813272"> La Tavola detta di Maria, che <lb></lb>
prega il Figlio Gesù a benedir le persone <lb></lb>
caritatevoli che in occasione della peste si <lb></lb>
occuparono al sollievo dei miseri, di Fede­<lb></lb>
rigo Baroccio.</s><s id="id2813289"> S. Maria Maddalena con un <lb></lb>
Libro sulle ginocchia di Lodovico Cigoli. <lb></lb>
L&#039; Assunzione Tavola del Montagna.</s></p>
<p id="id2813300" type="foot"><s id="id2813304"><foot.target id="a164"></foot.target>ravag-</s></p>

<p id="id2813311" type="main"><s id="id2813315">La decimasettima vasta stanza ci rappre­<lb></lb>
senta la Reggia di Niobe, nella quale si am­<lb></lb>
mirano le celebri 16.</s><s id="id2813326"> Statue Greche rappre­<lb></lb>
sentanti la favola di Niobe, che esistevano <lb></lb>
in Roma nella Villa Medici, fatte quì tra­<lb></lb>
sportare dal Gran-Duca Leopoldo.</s><s id="id2813341"> Ornano le <lb></lb>
pareti 4. gran Quadri che tre di Rubens rap­<lb></lb>
presentanti il trionfo di Giovanni d&#039;Austria <lb></lb>
dirigendosi a Anversa, la battaglia d&#039; Ipres, <lb></lb>
e l&#039; ingresso in Parigi di Enrico IV.</s><s id="id2790578"> Ferdi­<lb></lb>
nando II. che riceve l&#039; omaggio è di Subter­<lb></lb>
man.</s><s id="id2790587"> Un Sarcofago in basso rilievo espri­<lb></lb>
mente la vita d&#039; un Eroe è a mano sinistra <lb></lb>
nel mezzo di questo Salone.</s></p>
<p id="id2790599" type="main"><s id="id2790603">Nella decimottava stanza detta dei Qua­<lb></lb>
dri antichi esistono diverse Sculture, e Pit­<lb></lb>
ture.</s><s id="id2790614"> Tra le prime si vedono un David colla <lb></lb>
testa di Golìa ai piedi; e S. Gio: Battista del <lb></lb>
Donatello; altro S. Gio: Battista di Mino da <lb></lb>
Fiesole, un Bassorilievo di un Busto del sud­<lb></lb>
detto Santo di Donatello, e 6. altri Busti <lb></lb>
<arrow.to.target n="a165"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(178)"></pb>

fatti dagli Scolari dei predetti due Scultori. <lb></lb>
Tra le Pitture antiche vedonsi il trionfo <lb></lb>
della Morte, il trionfo d&#039; Amore, e quello <lb></lb>
della Fama, e Cristo in Croce tra le brac­<lb></lb>
cia dell&#039; Eterno Padre: il Calendario Greco <lb></lb>
messo in due Tavole: il Redentore con un <lb></lb>
libro nella sinistra in Mosaico: diversi pic­<lb></lb>
coli quadri con varie Immagini di pennelli <lb></lb>
Greci; un Tabernacolo di Fra Angelico Do­<lb></lb>
menicano; Maria e il Figlio e diversi An­<lb></lb>
geli, e negli sportelli vi sono S. Gio: Batti­<lb></lb>
sta, e S. Marco, e al di fuori i Santi Pie­<lb></lb>
tro, e Matteo; come pure del medesimo Fra <lb></lb>
Angelico il Transito di Maria: la Deposi­<lb></lb>
zione dalla Croce del Buffalmacco: I 6. qua­<lb></lb>
dri esprimenti la Fede, Speranza, Pruden­<lb></lb>
za, Carità, Giustizia, e Temperanza, sono <lb></lb>
di Antonio, e Piero del Pollajolo: alcuni <lb></lb>
fatti di S. Benedetto del Castagno; il Pro­<lb></lb>
feta Zaccaria di Giovanni Angelico, una <lb></lb>
Battaglia di Paolo Uccello: la Tavola nel <lb></lb>
tondo di Maria col Figlio in braccio, e ot­<lb></lb>
to Angeli di Sandro Botticelli: e la Tebaide <lb></lb>
d&#039;Egitto di Gherardo Starnina Fiorentino.</s></p>
<p id="id2797119" type="foot"><s id="id2797122"><foot.target id="a165"></foot.target>M fatti</s></p>

<p id="id2797130" type="main"><s id="id2797134">La stanza decimanona conserva una quan­<lb></lb>
tità di originali di Bronzi moderni; e molti <lb></lb>
bellissimi getti fatti sopra le forme ricavate <lb></lb>
dalle statue esistenti nella Tribuna.</s></p>
<p id="id2797150" type="foot"><s id="id2763851">Nella</s></p>

<pb pagenum="(179)"></pb><p id="id2763858" type="main"><s id="id2763862"> <lb></lb>
Nella stanza ventesima ci sono 14. ar­<lb></lb>
madj nei quali esistono molti bronzi antichi <lb></lb>
con cartelli indicanti ciò che in ciascuno si <lb></lb>
contiene.</s><s id="id2763879"> Nei primi 5. sono diversi Idoli, e <lb></lb>
Statuette favolose : nel 6. diversi Cesari, <lb></lb>
Filosofi, e Uomini antichi illustri: nel 7. di­<lb></lb>
versi Animali: nell&#039; 8. Are, Tripodi, e Fram­<lb></lb>
menti sacri: nel 9. diverse Lucerne, e Can­<lb></lb>
delabri: nel 10. una raccolta di Anelli, Ar­<lb></lb>
mille ec., nell&#039; 11. si osservano varie anti­<lb></lb>
che Inscrizioni incise in bronzo, e un ma­<lb></lb>
noscritto in cera che illustrò il Dottor Coc­<lb></lb>
chi: nel 12. e 13. vi sono diversi Vasellami, <lb></lb>
e un raro Disco d&#039; argento illustrato dall&#039; <lb></lb>
Abate Bracci.</s><s id="id2763925"> Nell&#039; ultimo ci sono racchiusi <lb></lb>
varj istrumenti di Arti, e Serrami.</s><s id="id2763931"> Fuori <lb></lb>
degli armadj sono osservabili varj altri bron­<lb></lb>
zi tra i quali un torso virile, la testa di Ti­<lb></lb>
berio, e d&#039;Omero, e d&#039;altri Greci illustri.</s></p>
<p id="id2763948" type="main"><s id="id2820945">Può inoltre nella Terrazza sopra la loggia <lb></lb>
dei Lanzi vedersi un piccolo Museo di an­<lb></lb>
tichità Etrusche, di Urne sepolcrali, Tego­<lb></lb>
li, Vasi cinerarj, e simili cose più diffusa­<lb></lb>
mente notate nella Descrizione separata di <lb></lb>
questa Real Gallerìa.</s><s id="id2820969"> Terminerò con dire <lb></lb>
che non ci è stanza che non sia arricchita <lb></lb>
da qualche pezzo singolare di Scultura, tan­<lb></lb>
to è la quantità che quivi conservasi.</s></p>
<p id="id2820986" type="foot"><s id="id2820989">M 2 Par-</s></p>

<pb pagenum="(180)"></pb><p id="id2820997" type="main"><s id="id2821001"> <lb></lb>
Partendo potrà osservarsi non molto di­<lb></lb>
stante la Chiesa di</s></p>
<p id="id2821012" type="main"><s id="id2821015">S. STEFANO e S. CECILIA, che nel 1640. fu <lb></lb>
restaurata dai Marchesi Bartolommei, e nel <lb></lb>
1787. dal Patrimonio Ecclesiastico.</s><s id="id2821025"> A mano <lb></lb>
destra trovasi la Tavola di S. Filippo che <lb></lb>
caccia il Demonio, opera di Francesco Bian­<lb></lb>
chi.</s><s id="id2821038"> Ne segue l&#039;Altare di S. Lorenzo, e quin­<lb></lb>
di la Cappella di S. Niccola , ove Matteo <lb></lb>
Rosselli con maestria rappresentò il detto <lb></lb>
Santo in Gloria; dipoi ne viene l&#039;Altare di <lb></lb>
S. Cecilia che era nella soppressa sua Chiesa <lb></lb>
in Piazza, dipinta dal Cav.</s><s id="id2767299"> Curradi.</s><s id="id2767302"> Niccolò <lb></lb>
Lapi dipinse a fresco la Vergine, e S. Gio­<lb></lb>
vanni, che si vedono nel prossimo Altare del <lb></lb>
Crocifisso.</s><s id="id2767315"> E` nella facciata una statua di le­<lb></lb>
gno colorito rappresentante S. Tommaso da <lb></lb>
Villanuova In una nicchia del Coro vedesi <lb></lb>
quella di S. Stefano fatta dal Gonnelli detto <lb></lb>
il Cieco da Gambassi.</s><s id="id2767332"> E` da vedersi per l&#039;Al­<lb></lb>
tar maggiore il celebre Paliotto di bronzo <lb></lb>
nel quale con moltissime, e ben disposte <lb></lb>
figure di alto, e bassorilievo, Ferdinando <lb></lb>
Tacca effigiò il Martirio di detto Santo, do­<lb></lb>
no fatto a questa Chiesa da Girolamo Bar­<lb></lb>
tolommei.</s><s id="id2767357"> Passato l&#039; Altar del Battesimo di <lb></lb>
Cristo, ammireremo all&#039;Altar della Madonna <lb></lb>
della Cintola la bellissima opera di Santi di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a166"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(181)"></pb>

Tito, ove effigiò Maria Vergine, S. Agosti­<lb></lb>
no, ed altri diversi Santi di quest&#039; Ordine. <lb></lb>
Trovasi nella susseguente da Mauro Soderi­<lb></lb>
ni espresso il Miracolo di S. Zanobi.</s><s id="id2789004"> Quindi <lb></lb>
la caduta di S. Paolo di mano di Francesco <lb></lb>
Morosino, e in ultimo lo Sposalizio di S. Ca­<lb></lb>
terina.</s><s id="id2789017"> Questa Chiesa fu modernamente re­<lb></lb>
staurata, e rifatto il pavimento tutto nuovo; <lb></lb>
e l&#039; inscrizioni, e memorie Sepolcrali che <lb></lb>
erano in questa sono state collocate con <lb></lb>
buon ordine nella muraglia del Chiostro. <lb></lb>
Riprendendo la strada degli Ufizj per di die­<lb></lb>
tro al Palazzo Vecchio si trova la</s></p>
<p id="id2789043" type="foot"><s id="id2789046"><foot.target id="a166"></foot.target>Tito,</s></p>

<p id="id2789054" type="main"><s id="id2789058">PIAZZA DEL GRANO, così chiamata, atte­<lb></lb>
sochè in un Loggiato fatto nel 1619. vendesi <lb></lb>
il grano, osservandosi sopra l&#039; arco di mez­<lb></lb>
zo il busto di Cosimo II. fatto da Chiarissi­<lb></lb>
mo Fancelli, essendo costata tutta questa <lb></lb>
fabbrica 5200. scudi; e di quì proseguen­<lb></lb>
do, e al primo canto volgendo a man sini­<lb></lb>
stra, trovasi l&#039; antichissima Chiesa Parroc­<lb></lb>
chiale di</s></p>
<p id="id2789094" type="main"><s id="id2789098">S. REMIGIO, quale ha tre navate, con ar­<lb></lb>
chi di sesto acuto.</s><s id="id2756241"> Fra Sisto, e Fra Ristoro <lb></lb>
presero da questa Chiesa l&#039;idea per far la <lb></lb>
Chiesa di S. Maria Novella.</s><s id="id2756250"> L&#039;Annunziazio­<lb></lb>
ne, che è al primo Altare a man destra è di <lb></lb>
Francesco Morosini, al secondo lo Sposali­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a167"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(182)"></pb>

zio della Madonna di Domenico Martinelli, <lb></lb>
al terzo vi è dal Sagrestani dipinta Maria <lb></lb>
Santissima, e alcuni Santi.</s><s id="id2756282"> Passato l&#039; Altar <lb></lb>
maggiore trovasi la Cappella che fu già di <lb></lb>
Dante Alighieri, e poi della Famiglia Gaddi <lb></lb>
ove è una Concezione dipinta con poetica <lb></lb>
invenzione da Jacopo da Empoli.</s><s id="id2756300"> Ne segue <lb></lb>
I&#039; Altare di S. Leonardo dipinto dal detto <lb></lb>
Morosini, del quale è ancora il Martirio di <lb></lb>
S. Sebastiano passato I&#039;Altare del SS.</s><s id="id2756314"> Croci­<lb></lb>
fisso.</s><s id="id2756320"> In Sagrestìa vi sono due antiche Ta­<lb></lb>
vole, ed è osservabile quella di una Annun­<lb></lb>
ziazione dipinta da Andrea Orcagna.</s><s id="id2756331"> Di quì <lb></lb>
partendo, e voltando a sinistra verso il Can­<lb></lb>
to a&#039; Soldani, si trova la Chiesa e Convento <lb></lb>
de&#039; Padri Agostiniani di</s></p>
<p id="id2792931" type="foot"><s id="id2792935"><foot.target id="a167"></foot.target>zio</s></p>

<p id="id2792942" type="main"><s id="id2792946">S. JACOPO tra&#039;Fossi.</s><s id="id2792949"> Anticamente ci abita­<lb></lb>
vano i Monaci Valombrosani.</s><s id="id2792956"> Di Andrea del <lb></lb>
Sarto si vede l&#039;apparizione di Cristo in for­<lb></lb>
ma d&#039;Ortolano alla Maddalena.</s><s id="id2792966"> Vi si vedo­<lb></lb>
no ancora le belle copie delle sue Tavole, <lb></lb>
che quì si trovavano, fatte da Ottavio Van­<lb></lb>
nini.</s><s id="id2792979"> II quadro della soffitta è del Gherar­<lb></lb>
dini rappresentante il Trionfo della Fede <lb></lb>
con S. Agostino estatico.</s><s id="id2792989"> Uscendo da que­<lb></lb>
sta Chiesa si vede a man destra il</s></p>
<p id="id2792997" type="main"><s id="id2793001">PONTE detto alle Grazie, per una Cappel­<lb></lb>
ia di grandissima devozione detta S. Maria <lb></lb>
<arrow.to.target n="a168"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(183)"></pb>

delle Grazie, di padronato dei Sigg.</s><s id="id2793022"> Alber­<lb></lb>
ti, dei quali è il Palazzo opposto.</s><s id="id2801285"> Chiamasi <lb></lb>
anche il Ponte a Rubaconte, dal nome di <lb></lb>
Messer Rubaconte da Mandella Potestà di <lb></lb>
Firenze, che diè mano a farlo edificare, e <lb></lb>
fu architettato da Lapo.</s><s id="id2801302"> Nel Lungarno da <lb></lb>
questa parte, e nelle strade quivi attorno <lb></lb>
sono le Tintorìe di Seta, e Lana, e nel Cor­<lb></lb>
so dei Tintori vi è una delle Scuole pubbli­<lb></lb>
che di diversi lavori per le Ragazze detta di <lb></lb>
S. Giorgio.</s><s id="id2801322"> Dalla suddetta Chiesa di S. Ja­<lb></lb>
copo si torna per due strade alla Piazza, e <lb></lb>
Chiesa di S. Croce, che una detta Via de&#039; <lb></lb>
Benci, dov&#039;è l&#039;antico Palazzo de&#039;Peruzzi, <lb></lb>
poi de&#039;Cellesi, dove abitò l&#039;Imperatore Pa­<lb></lb>
leologo, quando intervenne al Concilio Fio­<lb></lb>
rentino, e l&#039;altra detta Borgo S. Croce, nel­<lb></lb>
la quale sono buone Fabbriche, ed in spe­<lb></lb>
cie l&#039;antico</s></p>
<p id="id2801357" type="foot"><s id="id2801361"><foot.target id="a168"></foot.target>delle</s></p>

<p id="id2801369" type="main"><s id="id2801372">PALAZZO de&#039;Corsini, le abitazioni degli <lb></lb>
Spinelli, de&#039;Conti Bardi, e de&#039; Morelli, e <lb></lb>
de&#039; Dini ricca di Pitture, specialmente di <lb></lb>
Santi di Tito, ed una d&#039; Andrea del Satto.</s></p>
<p id="id2801387" type="foot"><s id="id2791192">QUAR-</s></p>

<pb pagenum="(184)"></pb><p id="id2791199" type="main"><s id="id2791203"> <lb></lb>
QUARTIERE S. MARIA NOVELLA.</s></p>
<p id="id2791210" type="main"><s id="id2791213">SANTA MARIA NOVELLA de&#039;Padri Domeni­<lb></lb>
cani.</s><s id="id2791220"> Doppo essere stati per poco tempo <lb></lb>
in S. Pancrazio i primi Religiosi, ottenne <lb></lb>
S. Domenico, essendo in Firenze, l&#039;antica <lb></lb>
Chiesa di S. Paolo.</s><s id="id2791233"> Ma posteriormente al <lb></lb>
B. Giovanni da Salerno essendo stata data <lb></lb>
l&#039;antica Chiesa, cì tornò co&#039;suddetti Reli­<lb></lb>
giosi nel 31.</s><s id="id2791246"> Ottobre 1221.</s><s id="id2791249"> Questa Chiesa <lb></lb>
per la sua bellezza Michelagnolo Buonarroti <lb></lb>
soleva chiamare la sua Sposa.</s><s id="id2791258"> Fu comin­<lb></lb>
ciata nel 1279. avendo posta la prima pie­<lb></lb>
tra nei 18 Ottobre il Cardinal Latino, col <lb></lb>
disegno di Fra Sisto, e Fra Ristoro Conversi <lb></lb>
di quell&#039;Ordine, e Fiorentini, intendentis­<lb></lb>
simi di Architettura, e perfezionata circa <lb></lb>
l&#039;anno 1350 governando il Convento Fra <lb></lb>
Jacopo Passavanti eloquente Scrittore.</s><s id="id2791286"> Pro­<lb></lb>
mosse la Fabbrica come ho detto il B. Gio­<lb></lb>
vanni da Salerno discepolo di S. Domenico. <lb></lb>
Questo Tempio è diviso in tre Navate so­<lb></lb>
stenute da pilastri, e colonne, sulle quali <lb></lb>
posano gli archi delle volte così ben rileva­<lb></lb>
te, che oltre la maestà, e vaghezza rendo­<lb></lb>
no molta luce alla Chiesa; la quale è lunga <lb></lb>
braccia 168, la crociata braccia 106, e la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a169"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(185)"></pb>

larghezza braccia 46.</s><s id="id2787928"> Nelle pareti delle Na­<lb></lb>
vate sono le Cappelle tutte d&#039;un ordine.</s><s id="id2787935"> In <lb></lb>
ciascuna di esse è una Tavola di Pitture <lb></lb>
eccellenti : incominciando dalla porta del <lb></lb>
mezzo sopra la quale evvi un Crocifisso di­<lb></lb>
pinto da Giotto, la prima a man destra è <lb></lb>
una Annunziazione dipinta da Santi di Ti­<lb></lb>
to.</s><s id="id2787961"> Segue il Martirio di S. Lorenzo effigia­<lb></lb>
to da Girolamo Macchietti: e dopo que­<lb></lb>
sto la Natività del Signore dipinta da Bati­<lb></lb>
sta Naldini, di cui sono l&#039;altre due seguen­<lb></lb>
ti; cioè quella della Purificazione di Maria, <lb></lb>
e l&#039;altra della Deposizione di Croce di No­<lb></lb>
stro Signore.</s><s id="id2787989"> E` ancor di Santi di Tito il <lb></lb>
Lazzero resuscitato, dopo la qual Cappella <lb></lb>
vedesi il bellissimo Sepolcro della B. Villa­<lb></lb>
na de&#039;Botti, scolpito da Desiderio da Setti­<lb></lb>
gnano.</s><s id="id2759142"> Del Ligozzi è la Tavola di S. Rai­<lb></lb>
mondo, che resuscita da morte un fanciul­<lb></lb>
lo.</s><s id="id2759152"> Voltando nella Crociata si vede il Depo­<lb></lb>
sito del Patriarca Giuseppe di Costantino­<lb></lb>
poli, che intervenuto con l&#039;Imperatore Gio. <lb></lb>
Paleologo al Concilio Ecumenico nel 1439. <lb></lb>
morì qui il dì 15.</s><s id="id2759171"> Giugno 1440. poco avanti <lb></lb>
che terminasse il Concilio, e fu in questa <lb></lb>
Chiesa sepolto.</s><s id="id2759180"> Salita una scala in testa alla <lb></lb>
Crociata si ammira una Tavola rappresen­<lb></lb>
tante il Martirio di S. Caterina opera di Giu­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a170"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(186)"></pb>

liano Bugiardini con molte figure disegnate <lb></lb>
da Michel&#039; Angelo Buonarroti .</s><s id="id2759208"> In questa <lb></lb>
Cappella osservasi un&#039;antichissima immagi­<lb></lb>
ne di Maria che fu la prima opera di Cima­<lb></lb>
bue data al pubblico, stata gran tempo all&#039;Al­<lb></lb>
tar maggiore.</s><s id="id2759227"> Il medesimo apprese la pittura <lb></lb>
da alcuni Pittori Greci che operavano in que­<lb></lb>
sta Chiesa; si vuole il primo che l&#039;insegnas­<lb></lb>
se agli altri Italiani.</s><s id="id2784197"> Ne segue la Cappella <lb></lb>
di S. Domenico ove la Tavola è di Jacopo <lb></lb>
Vignali, lo sfondo è di Piero Dandini, co­<lb></lb>
me ancora una delle due lunette; e l&#039;altra <lb></lb>
rappresentante la Pietà è di Benedetto Ve­<lb></lb>
lio: i due gran quadri laterali sono di Gio. <lb></lb>
Sagrestani ajutato da Giovanni Bonechi. <lb></lb>
Nell&#039;altra Cappella dipinta a fresco da Fi­<lb></lb>
lippo Lippi vi è rappresentato da una parte <lb></lb>
S. Gio.</s><s id="id2784233"> Evangelista, che resuscita Drusiana, <lb></lb>
e dall&#039;altra S. Filippo Apostolo che scaccia <lb></lb>
dall&#039;Idolo di Marte il Demonio; e la Ma­<lb></lb>
donna di marmo bianco posta sopra il Se­<lb></lb>
polcro di paragone dietro l&#039;Altare è opera di <lb></lb>
Benedetto da Majano.</s><s id="id2784256"> Dietro l&#039;Altar mag­<lb></lb>
giore bellissime sono le Pitture del Coro <lb></lb>
fatte dal Ghirlandajo.</s><s id="id2784265"> In sette Storie da <lb></lb>
una parte si rappresenta la vita di Maria <lb></lb>
Vergine, ed in altre sette dall&#039;altra, quella <lb></lb>
di S. Gio: Batista, ed in ciascuna furono ri­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a171"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(187)"></pb>

tratte da quel Pittore molte persone di quei <lb></lb>
tempi così bene, ed al vivo, che la natura <lb></lb>
vien superata dall&#039;arte: nella prima a man <lb></lb>
destra entrando in Coro , ove è espresso <lb></lb>
quando l&#039;Angelo apparisce a Zaccaria men­<lb></lb>
tre sacrifica, vi è Agnolo Poliziano, che <lb></lb>
alza una mano; Marsilio Ficino con veste da <lb></lb>
Canonico; Demetrio Greco che lo riguarda­<lb></lb>
va, e Cristoforo Landino che ha una becca <lb></lb>
nera al collo.</s><s id="id2784679"> In quella della Visitazione <lb></lb>
della Madonna è ritratta la Ginevera Benci <lb></lb>
bellissima fanciulla.</s><s id="id2784689"> Nell&#039;altra facciata, ove <lb></lb>
è dipinto Giovacchino cacciato dal Tempio <lb></lb>
per non aver figli, il Ghirlandajo ritrasse se <lb></lb>
stesso , che è quello che si tiene una mano <lb></lb>
sul fianco con veste azzurra, e mantello <lb></lb>
rosso.</s><s id="id2784710"> Quel vecchio raso con cappuccio ros­<lb></lb>
so è Alessio Baldovinetti suo maestro; quel­<lb></lb>
lo con la zazzera nera è Bastiano da S. Gi­<lb></lb>
mignano suo discepolo, e cognato, e l&#039;al­<lb></lb>
tro che volta le spalle col berrettino in ca­<lb></lb>
po è Davitte fratello di Domenico.</s><s id="id2784734"> E ap­<lb></lb>
piè della finestra vi è a man destra il Ri­<lb></lb>
tratto di Gio.</s><s id="id2784744"> Tornabuoni, e a sinistra quel­<lb></lb>
lo di sua Moglie e altri delle Famiglie Po­<lb></lb>
poleschi, e Tornaquinci; vi sono pure in <lb></lb>
queste Pitture i Ritratti di Piero, Giovanni, <lb></lb>
e Lorenzo de&#039; Medici, Monsignor Gentile <lb></lb>
<arrow.to.target n="a172"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(188)"></pb>

Vescovo di Arezzo, e altre persone di quei <lb></lb>
tempi.</s><s id="id2796172"> Le Pitture d&#039;avanti dell&#039;Altare fra­<lb></lb>
mezzate con intagli a oro rappresentanti Ma­<lb></lb>
ria, con i Santi Gio: Battista, e Domenico, <lb></lb>
ed accanto i Santi Stefano, e Lorenzo sono <lb></lb>
dell&#039;istesso Ghirlandajo, e quella dalla par­<lb></lb>
te del Coro della Resurrezione di Cristo è <lb></lb>
di Benedetto di Davidde Fratello di Dome­<lb></lb>
nico.</s><s id="id2796202"> Nella prima Cappella, proseguendo il <lb></lb>
giro della Chiesa, ammirasi il celebre Cro­<lb></lb>
cifisso (detto dell&#039;Uova) del Brunellesco fat­<lb></lb>
to per la famosa contesa che ebbe con Do­<lb></lb>
natello.</s><s id="id2796221"> Nella seconda fatta con disegno di <lb></lb>
Gio Antonio Dosio tutta lavorata di ricchi <lb></lb>
marmi osservasi la Tavola rappresentante <lb></lb>
Cristo che resuscita la figlia dell&#039; Archisina­<lb></lb>
gogo di Agnolo Bronzino, di cui pure è la <lb></lb>
Pittura della volta.</s><s id="id2796242"> I Sepolcri dei due Car­<lb></lb>
dinali Niccolò, e Taddeo Gaddi, e i Bassi­<lb></lb>
rilievi di marmo, che sono nelle pareti so­<lb></lb>
pra i depositi sono di Giovanni dell&#039; Opera. <lb></lb>
Salendo per una piccola scala nella terza <lb></lb>
Cappella, dipinta tutta a fresco da Andrea, <lb></lb>
e Bernardo Orcagna fratelli, ove espressero <lb></lb>
da una parte il Paradiso, e dall&#039;altra l&#039;In­<lb></lb>
ferno, nel quale ritrassero un certo Guardi <lb></lb>
Messo del Comune con un foglio sulla ber­<lb></lb>
retta per averlo una volta pegnorato, si ve­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a173"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(189)"></pb>

de ancora la Tavola dell&#039;Altare di mano <lb></lb>
del detto Andrea.</s><s id="id409710"> Le Pitture, che sono so­<lb></lb>
pra la Porta del Campanile sono di Buffal­<lb></lb>
macco.</s><s id="id409720"> Entrando nella Sagrestìa oltre i di­<lb></lb>
versi graziosi ornamenti osserveremo i quat­<lb></lb>
tro Quadri, il primo dei quali a mano de­<lb></lb>
stra esprime la Conversione di S. Paolo, ope­<lb></lb>
ra di Sebastiano da Verona scolare di Paolo <lb></lb>
Veronese; quindi il Battesimo di Gesù Cri­<lb></lb>
sto dello Stradano, il quale quadro stava <lb></lb>
anticamente in Chiesa all&#039;Altare di S. Cate­<lb></lb>
rina da Siena: Quello della Crocifissione è <lb></lb>
del Vasari, e il S. Vincenzo in atto di far ri­<lb></lb>
sorgere un morto è di Pietro Dandini.</s><s id="id409764"> I due <lb></lb>
Quadri semitondi sono del Vignoli, ed il <lb></lb>
Crocifisso è di Masaccio.</s><s id="id409774"> Ci è pure un anti­<lb></lb>
co Dittico d&#039;avorio con i fatti della Passio­<lb></lb>
ne.</s><s id="id2788695"> Quindi rientrando nella Navata al pri­<lb></lb>
mo Altare trovasi la Tavola di S. Giacinto <lb></lb>
lavorata da Alessandro Bronzino.</s><s id="id2788705"> La Pila in <lb></lb>
cantonata di granito è del Buonarroti: Di­<lb></lb>
poi trovasi il Deposito ove esiste il Corpo <lb></lb>
del B. Giovanni da Salerno Fondatore di <lb></lb>
questo Convento, e quindi nel secondo una <lb></lb>
S. Caterina di rilievo opera dell&#039;Attaccanti, <lb></lb>
e i quadretti, sono di Bernardino Poccetti, <lb></lb>
Potranno quì osservarsi i due Tabernacoli <lb></lb>
posti ai pilastri fatti con disegno di Pier <lb></lb>
<arrow.to.target n="a174"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(190)"></pb>

Francesco Silvani, e le due Tavole una del <lb></lb>
Cigoli rappresentante S. Pier Martire, e l&#039;al­<lb></lb>
tra dell&#039;Empoli.</s><s id="id2788757"> Ne segue nell&#039; ordine delle <lb></lb>
Cappelle due Tavole del Vasari, la prima <lb></lb>
rappresentante Cristo risorto, l&#039;altra la Ma­<lb></lb>
donna del Rosario; appresso a questa la bel­<lb></lb>
lissima Tavola della Samaritana di Alessan­<lb></lb>
dro Bronzino; ne viene poi il Sepolcro di <lb></lb>
Antonio Strozzi fatto da Andrea da Fiesole, <lb></lb>
ma la Madonna, e gli Angeli sono di Ma­<lb></lb>
so Boscoli.</s><s id="id2788790"> In ultimo della Navata, alla <lb></lb>
Cappella de&#039;Ricci, la Tavola di S. Caterina <lb></lb>
della stessa Famiglia è di mano di Gaetano <lb></lb>
Romanelli.</s><s id="id2788803"> E finalmente tra le due porte è <lb></lb>
effigiato S. Vincenzio Ferreri dal Pittore Ja­<lb></lb>
copo del Meglio.</s><s id="id2795729"> Uscendo di Chiesa, e con­<lb></lb>
siderata l&#039;antichissima facciata fatta fabbri­<lb></lb>
care da Giovanni di Paolo Ruccellai col <lb></lb>
disegno di Leon Batista Alberti terminata <lb></lb>
nel 1477. si vedrà l&#039; Armilla di Tolomeo <lb></lb>
per osservar l&#039;ingresso del Sole nel primo <lb></lb>
punto d&#039;Ariete fattavi collocare dal Gran­<lb></lb>
Duca Cosimo I., dall&#039;altra parte uno Gno­<lb></lb>
mone per comodo degli Studenti d&#039;Astrono­<lb></lb>
mia, opera di Fra Ignazio Danti dello stesso <lb></lb>
Ordine, e sopra la Porta maggiore vedesi <lb></lb>
espressa la Processione del <emph type="italics">Corpus Domini</emph>, <lb></lb>
dipinta da Ulisse Giocchi nell&#039;anno 1616.</s></p>
<p id="id2795784" type="foot"><s id="id2795788"><foot.target id="a169"></foot.target>lar-</s></p>

<p id="id2795796" type="foot"><s id="id2795799"><foot.target id="a170"></foot.target>liano</s></p>

<p id="id2795807" type="foot"><s id="id2795811"><foot.target id="a171"></foot.target>tratte</s></p>

<p id="id2795819" type="foot"><s id="id2795822"><foot.target id="a172"></foot.target>Vesco-</s></p>

<p id="id2795830" type="foot"><s id="id2789188"><foot.target id="a173"></foot.target>de</s></p>

<p id="id2789195" type="foot"><s id="id2789198"><foot.target id="a174"></foot.target>Fran-</s></p>

<p id="id2789206" type="foot"><s id="id2789210">Dalla</s></p>

<pb pagenum="(191)"></pb><p id="id2789218" type="main"><s id="id2789221"> <lb></lb>
Dalla Chiesa passeremo nel Convento fab­<lb></lb>
bricato con comode abitazioni.</s><s id="id2789231"> Primiera­<lb></lb>
mente si trova un Chiostro assai grande, le <lb></lb>
cui pareti lungo la Chiesa furono dipinte a <lb></lb>
verde terra di sacre Istorie della Genesi da <lb></lb>
Paolo detto degli Uccelli, Pittore antico, e <lb></lb>
da altri Pittori più vecchi, tutto il rima­<lb></lb>
nente del Chiostro, tra i quali Maestro <lb></lb>
Dello vi dipinse Isacco quando dà la bene­<lb></lb>
dizione ai Figliuoli.</s><s id="id2789262"> E` quivi situata la Cap­<lb></lb>
pella della Nazione Spagnuola, gia eretta <lb></lb>
dalla Famiglia Guidalotti, con pitture nelle <lb></lb>
pareti, e nella volta di mano di Taddeo <lb></lb>
Gaddi, e di Simone Memmi, i quali vi di­<lb></lb>
pinsero da una parte la Chiesa militante, e <lb></lb>
trionfante, dall&#039;altra la Crocifissione del Si­<lb></lb>
gnore; a Occidente S. Tommaso in Cattedra <lb></lb>
con Angeli, ed attorno diversi Profeti, ed <lb></lb>
Evangelisti, con varie virtù, e scienze in abi­<lb></lb>
to di femmine.</s><s id="id2766594"> Nella volta si vedono espres­<lb></lb>
se la navigazione di S. Pietro, la Resurrezio­<lb></lb>
ne di Cristo, la di lui Ascensione al Cielo, e <lb></lb>
la venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id2766608"> Questa gran <lb></lb>
Cappella fu fatta restaurare, ed abbellire <lb></lb>
dal Padre Maestro Salvadore di Ascanio Spa­<lb></lb>
gnuolo, stato Ministro in Firenze del Re <lb></lb>
Cattolico La Tavola di S. Jacopo Apostolo <lb></lb>
Titolare della Cappella è di mano del Bron­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a175"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(192)"></pb>

zino, e il Crocifisso di marmo è opera del <lb></lb>
Pieratti.</s><s id="id2766646"> Sono osservabili in questa Cappella <lb></lb>
varj ritratti, vedendosi a man destra all&#039; <lb></lb>
entrare quello di Cimabue vestito di bian­<lb></lb>
co, e allato ad esso vi è quello di Simone <lb></lb>
Memmi Pittore di quest&#039; opera che si ritras­<lb></lb>
se da se con due specchi.</s><s id="id2766668"> Il Soldato coper­<lb></lb>
to d&#039;Armi è il Conte Guido Novello Sig. di <lb></lb>
Poppi, e quella donna sedente vestita di <lb></lb>
verde è il ritratto di Madonna Laura.</s><s id="id2766682"> Pas­<lb></lb>
sando al secondo Chiostro, che è lungo 110. <lb></lb>
braccia, e largo 90, vi vedremo divisi in <lb></lb>
cinquanta lunette i fatti più singolari di <lb></lb>
S. Domenico, di S. Pier Martire, di S. An­<lb></lb>
tonino Arcivescovo di Firenze, e di S. Tom­<lb></lb>
maso d&#039;Aquino, lavorate da varj eccellenti <lb></lb>
Professori, i quali furono Santi di Tito, <lb></lb>
Bernardino Poccetti, il Cigoli, il Balducci, <lb></lb>
A essandro Fei detto del Barbiere, Gio.</s><s id="id2760374"> Ma­<lb></lb>
ria Butteri, Cosimo Gamberucci, Lodovico <lb></lb>
Buti, Marco Soderini, Antonio Pillori, Co­<lb></lb>
simo Sciorina, Benedetto Veglia, Alessan­<lb></lb>
dro Allori, Cosimo Gheri, Simone da Pog­<lb></lb>
gibonsi, Gregorio Pagani, Agostino Veraci­<lb></lb>
ni, il Bambocci, Gio Battista Paggi, Gio. <lb></lb>
Maria Casini ec.</s><s id="id2760403"> Vi si rimirano ancora varj <lb></lb>
Ritratti d&#039;Uomini Illustri in Santità di que­<lb></lb>
sto Convento.</s><s id="id2760413"> E` quì da osservarsi la Pare­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a176"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(193)"></pb>

te verso Ponente, con le Armi in pietra <lb></lb>
della Chiesa Romana, e della Repubblica <lb></lb>
Fiorentina, per esser questo uno de&#039;lati del <lb></lb>
gran Salone servito al General Concilio <lb></lb>
Ecumenico celebrato in Firenze nel 1439. <lb></lb>
con la presenza di Eugenio IV., e dell&#039; <lb></lb>
Imperator Paleologo ec., nel quale seguì <lb></lb>
l&#039;unione della Chiesa Greca con la Latina. <lb></lb>
Nel mezzo di questo Chiostro vi è la Statua <lb></lb>
del Beato Giovanni da Salerno scolpita da <lb></lb>
Girolamo Ticciati.</s><s id="id2760465"> Vicino è situata la ce­<lb></lb>
lebre Spezierìa, ove si fabbricano medica­<lb></lb>
menti Chimici d&#039;ogni sorte, olj, essenze, e <lb></lb>
odori di perfezione, venendo ricercate da <lb></lb>
più remoti paesi.</s><s id="id2781477"> Nel Refettorio vedesi ri­<lb></lb>
tratta di mano di Alessandro Allori detto <lb></lb>
il Bronzino la pioggia della Manna con <lb></lb>
molte figure bellissime, e vi è ancora un <lb></lb>
Cenacolo di Agnolo Bronzino.</s><s id="id2781494"> Salendo nel <lb></lb>
Dormentorio di Pitture abbellito colla serie <lb></lb>
di tutti i Pontefici, e Cardinali di questa Re­<lb></lb>
ligione, trovasi la Cappella detta del Papa, <lb></lb>
dipinta da Jacopo da Pontormo, e nella <lb></lb>
quale vi hanno celebrato quattro Pontefi­<lb></lb>
ci, cioè Martino V. Eugenio IV.</s><s id="id2781518"> Pio II. e <lb></lb>
Leone X. Presso questa è una copiosa Libre­<lb></lb>
rìa, e dipoi il Noviziato fatto fabbricare dal <lb></lb>
Padre Alessio Strozzi Benefattore di questo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a177"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(194)"></pb>

Convento.</s><s id="id2781545"> Nella Piazza vedonsi due Piramidi <lb></lb>
e rette sopra le loro Basi da quattro grosse <lb></lb>
Testuggini di bronzo, che sono state riattate <lb></lb>
nel 1792. con esservi stati aggiunti due im­<lb></lb>
basamenti.</s><s id="id2781562"> In questa Piazza divisa da dette <lb></lb>
due Piramidi ben distanti l&#039;una dall&#039;altra, <lb></lb>
nel giorno avanti la Festa di S. Giovanni <lb></lb>
Protettore di Firenze, con ben ordinati pal­<lb></lb>
chi per l&#039;immenso popolo a foggia di un An­<lb></lb>
fiteatro, si corrono quattro Cocchi all&#039;uso <lb></lb>
degli antichi Romani.</s><s id="id2781586"> La qual Festa fu isti­<lb></lb>
tuita da Cosimo I. nel 1563.</s></p>
<p id="id2784805" type="foot"><s id="id2784809"><foot.target id="a175"></foot.target>zino,</s></p>

<p id="id2784816" type="foot"><s id="id2784820"><foot.target id="a176"></foot.target>te</s></p>

<p id="id2784828" type="foot"><s id="id2784831"><foot.target id="a177"></foot.target>N Con-</s></p>

<p id="id2784839" type="main"><s id="id2784843">Sulla detta Piazza in faccia alla Chiesa <lb></lb>
avvi il soppresso Spedale di</s></p>
<p id="id2784850" type="main"><s id="id2784854">S. PAOLO de&#039;Convalescenti detto così per <lb></lb>
la Carità che vi si esercitava di dar ricetto <lb></lb>
per tre giorni ai poveri usciti dallo Spedale. <lb></lb>
Quando S. Francesco nel 1221. venne in Fi­<lb></lb>
renze esortò i più facultosi Cittadini a fon­<lb></lb>
dar questo Spedale, che in oggi è aggregato <lb></lb>
all&#039;Arcispedale di S. Maria Nuova; e in que­<lb></lb>
sto luogo d&#039;ordine di S. A. R. vi furono <lb></lb>
erette le nuove Scuole di Ragazze, per ap­<lb></lb>
prendervi diverse arti, e virtù; Il disegno <lb></lb>
della Loggia dicesi fatto dal Brunellesco: i <lb></lb>
Tondi nei peducci, e la Lunetta sopra la <lb></lb>
porta della Chiesa, son d&#039;Andrea della Rob­<lb></lb>
bia nipote di Luca.</s><s id="id2784908"> Il busto del Gran-Duca <lb></lb>
<arrow.to.target n="a178"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(195)"></pb>

Ferdinando I. di marmo collocato nel mez­<lb></lb>
zo è di Giovanni dell&#039;Opera.</s><s id="id2810954"> In poca di­<lb></lb>
stanza si trova per di dietro la Chiesa de&#039; <lb></lb>
Padri Carmelitani Scalzi di</s></p>
<p id="id2810964" type="foot"><s id="id2810967"><foot.target id="a178"></foot.target>Fer-</s></p>

<p id="id2810975" type="main"><s id="id2810979">S. PAOLO detto S. PAOLINO, ai quali fu <lb></lb>
concessa nel 1618 e quindi rimodernata con <lb></lb>
Architettura assai vaga nell&#039;anno 1669. col <lb></lb>
disegno del Balatri, mentre la Chiesa anti­<lb></lb>
ca fu fabbricata nel 335. a tempo di S. Teo­<lb></lb>
doro Vescovo di Firenze.</s><s id="id2811000"> Ella ha una sola <lb></lb>
Navata con due Cappelle per parte, e due <lb></lb>
gran Cappelle in faccia l&#039;una all&#039;altra, che <lb></lb>
fanno Crociata, e pongono in mezzo un am­<lb></lb>
pia Tribuna, e Coro con l&#039;Altare in isola. <lb></lb>
Nella prima Cappella a man dritta vi fu <lb></lb>
trasportata tutta la Cappella di marmi con <lb></lb>
gl&#039;istessi Depositi, e Tavola che era nella <lb></lb>
già rovinata Chiesa di S. Pier Maggiore del­<lb></lb>
la Famiglia Albizzi a spese del Senatore Lo­<lb></lb>
renzo degli Albizzi morto nel Settembre <lb></lb>
1786. ultimo di un ramo di tal Famiglia, <lb></lb>
la di cui Tavola rappresenta il Martirio di <lb></lb>
S. Cecilia di mano del Volterrano, la qual <lb></lb>
Cappella riceve sì bene il lume da una Cu­<lb></lb>
poletta, che meglio non si può desiderare; <lb></lb>
nella seconda è un antica Immagine dell&#039; <lb></lb>
Annunziazione di Raffaello del Garbo.</s><s id="id2811064"> Se­<lb></lb>
gue il magnifico Altare del Transito di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a179"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(196)"></pb>

S Giuseppe di Gio.</s><s id="id2797457"> Ferretti, e dai lati il <lb></lb>
Medaglione, ov&#039; è lo Sposalizio della Ma­<lb></lb>
donna, è opera di Vincenzio Meucci, e l&#039;al­<lb></lb>
tro ov&#039; è il riposo della S. Famiglia che và <lb></lb>
in Egitto, fu lavorato da Ignazio Hugford. <lb></lb>
All&#039;Altar maggiore evvi un bel Crocifisso di <lb></lb>
rilievo, e nella testata del Coro il rapimen­<lb></lb>
to di S. Paolo, opera del Cav.</s><s id="id2797486"> Curradi; Dai <lb></lb>
lati la conversione, e decollazione del San­<lb></lb>
to è di Fra Jacopo Carmelitano Scalzo.</s><s id="id2797497"> Ne <lb></lb>
segue la Cappella di S. Teresa, il di cui qua­<lb></lb>
dro all&#039; Altare è dello stesso Curradi, nei <lb></lb>
Medaglioni dai lati il Marchesini in uno <lb></lb>
effigiò la Santa, e nell&#039;altro il detto Ignazio <lb></lb>
Hugford espresse S. Giovanni della Croce. <lb></lb>
Alla prossima Cappella di S. Giovacchino, <lb></lb>
la Tavola del detto Santo è del medesimo <lb></lb>
Marchesini.</s><s id="id2797530"> E nell&#039; ultima fu fatta da Tom­<lb></lb>
maso Gherardini l&#039; Orazione nell&#039;Orto.</s><s id="id2797537"> Han­<lb></lb>
no questi Religiosi una scelta Librerìa.</s><s id="id2797544"> Di <lb></lb>
quì proseguendo per la strada di Palazzuolo <lb></lb>
trovasi la</s></p>
<p id="id2797555" type="foot"><s id="id2797559"><foot.target id="a179"></foot.target>N 2 S. Giu-</s></p>

<p id="id2768274" type="main"><s id="id2768278">CONGREGAZIONE di S. Francesco detta dei <lb></lb>
Bacchettoni fondata da Ipolito Galantini Fio­<lb></lb>
rentino.</s><s id="id2768288"> Questo Oratorio è da vedersi per <lb></lb>
l&#039;ecce lenti pitture che adornano la vasta <lb></lb>
soffitta, ove han gareggiato cinque illustri <lb></lb>
Pittori nei diversi spartimenti, che la com­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a180"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(197)"></pb>

pongono.</s><s id="id2768316"> E primieramente Gio: da S. Gio­<lb></lb>
vanni, dipinse l&#039;Assunzione con S. Francesco <lb></lb>
d&#039;Assisi, e il Ven.</s><s id="id2768326"> Ippolito fanciullo che <lb></lb>
predica sopra un Albero; e la di lui morte. <lb></lb>
Baldassar Volterrano dipinse i SS.</s><s id="id2768336"> Gio: Bat­<lb></lb>
tista, Gio: Evangelista, e Filippo Neri con <lb></lb>
varj Angeli in belle attitudini ; Fabbrizio <lb></lb>
Boschi, e Cecco bravo, fecero S. Antonino, <lb></lb>
S. Carlo, e altri Santi; e a Pietro Liberi da <lb></lb>
Padova toccò a far la Fama Volante, con <lb></lb>
l&#039;arme Granducale de&#039;Medici; la di cui ge­<lb></lb>
nerosa Pietà nella creazione di questo Luo­<lb></lb>
go diede tutta la mano.</s><s id="id2768368"> Modernamente fu­<lb></lb>
rono ornate le pareti di questa Chiesa con <lb></lb>
l&#039;architettura di Rinaldo Botti, e le figure <lb></lb>
di Niccolò Nannetti.</s><s id="id2768381"> L&#039;atrio della medesi­<lb></lb>
ma fu fatto dalla Granduchessa Maria Mad­<lb></lb>
dalena d&#039;Austria; le Tavole che vi sono ai <lb></lb>
due Altari furon dipinte da Piero Dandini. <lb></lb>
Ci sono pure due Busti di Donatello.</s><s id="id2768398"> Nell&#039; <lb></lb>
uscire di questa Chiesa, e prendendo la vi­<lb></lb>
cina opposta stradella rientreremo in via <lb></lb>
della Scala, ove trovasi il nobil Convento <lb></lb>
e Chiesa della Concezione detta del</s></p>
<p id="id2797858" type="foot"><s id="id2797861"><foot.target id="a180"></foot.target>pon-</s></p>

<p id="id2797869" type="main"><s id="id2797873">MONASTERO NUOVO, nel quale furono in­<lb></lb>
corporati il Salone del Concilio Fiorentino, <lb></lb>
e il vasto Quartiere ove abitarono i Pontefici <lb></lb>
Martino V., Eugenio IV., e Leone X., il tut­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a181"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(198)"></pb>

to essendo porzione del Convento di S. Ma­<lb></lb>
ria Novella, stantechè la Duchessa Eleono­<lb></lb>
ra moglie di Cosimo I., ad imitazione del <lb></lb>
Marito che creò la Religione de&#039;Cavalieri <lb></lb>
di S. Stefano, volle ancora essa formare in <lb></lb>
questo Monastero di Nobili Dame le Cava­<lb></lb>
lieresse sotto l&#039; istesso titolo ec.</s><s id="id2797924"> All&#039; Altar <lb></lb>
maggiore la Tavola de&#039;Magi è di Francesco <lb></lb>
Conti, e la gran lunetta che vi è sopra è <lb></lb>
d&#039; Antonio Franchi; Aurelio Lomi all&#039; Alta­<lb></lb>
re a man destra dipinse la Pietà, e le figu­<lb></lb>
re che adornano a sinistra il Taberna­<lb></lb>
colo della Madonna sono del Passignano, <lb></lb>
Trovasi poco distante un Ritiro che chia­<lb></lb>
masi delle</s></p>
<p id="id2797959" type="foot"><s id="id2797963"><foot.target id="a181"></foot.target>to</s></p>

<p id="id2754985" type="main"><s id="id2754988">MALMABITATE ove stanno rinchiuse Don­<lb></lb>
ne di ogni rango, le quali o si eleggono <lb></lb>
questo luogo da loro istesse per giusti mo­<lb></lb>
tivi, o al contrario fattevi porre dai Mariti <lb></lb>
o parenti per diverse cause, ma sempre pe­<lb></lb>
rò con l&#039; approvazione Sovrana.</s><s id="id2755011"> Fu eret­<lb></lb>
to questo Conservatorio nel 1579. dal Pa­<lb></lb>
dre Zoccolante Bonaventura Predicatore del <lb></lb>
Duomo.</s></p>
<p id="id2755025" type="main"><s id="id2755029">Dalla parte opposta è il Monastero di Re­<lb></lb>
ligiose Camaldolensi detto di</s></p>
<p id="id2755037" type="main"><s id="id2755041">S. MARTINO, la di cui Chiesa ornata di <lb></lb>
stucchi ha dae Cappelle laterali che una <lb></lb>
<arrow.to.target n="a182"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(199)"></pb>

dell&#039; Annunziazione, e l&#039; altra del Battesimo <lb></lb>
di S. Agostino, le di cui Tavole furono di­<lb></lb>
pinte da Batista Gidoni, e quella dell&#039; Al­<lb></lb>
tar maggiore è opera del Ferretti con l&#039; ado­<lb></lb>
razione de&#039; Magi.</s><s id="id2755077"> Questo fu il primo Spe­<lb></lb>
dale degl&#039; Innocenti fondato da Lapo Po­<lb></lb>
lini Cioni nel 17.</s><s id="id2755088"> Giugno 1313.</s><s id="id2755091"> Dipoi si tro­<lb></lb>
va il Palazzo, e Giardino fatto fabbricare, e <lb></lb>
abbellito dal Cardinale Gio: Carlo de&#039; Medi­<lb></lb>
ci, dipoi fu dei Marchesi Ridolfi, ora delli <lb></lb>
Stiozzi; ripieno di bellissimi Quadri, e nel <lb></lb>
Giardino è di Antonio Novelli una Statua <lb></lb>
Colossale il Polifemo.</s><s id="id2786943"> Quasi di contro si <lb></lb>
trova il Conservatorio di</s></p>
<p id="id2786951" type="foot"><s id="id2786954"><foot.target id="a182"></foot.target>dell&#039;</s></p>

<p id="id2786962" type="main"><s id="id2786966">S. JACOPO di Ripoli di Religiose dell&#039; Or­<lb></lb>
dine di S. Domenico.</s><s id="id2786973"> Sulla Porta della Chie­<lb></lb>
sa vedesi un bel lavoro di Luca della Rob­<lb></lb>
bia, e dentro parimente sono altri due de­<lb></lb>
gni di ammirazione sopra le due laterali <lb></lb>
Cappelle, ove stan collocate bellissime Ta­<lb></lb>
vole di Domenico del Ghirlandajo, che in <lb></lb>
una rappresentò l&#039; Incoronazione di Marià, <lb></lb>
e nell&#039; altra lo Sposalizio di S. Caterina, e <lb></lb>
molti Santi, Tavola tanto bella, che pare <lb></lb>
miniata; e all&#039; Altar maggiore vi è di mano <lb></lb>
di Ulisse Giocchi S. Jacopo con molti che <lb></lb>
restano attoniti per un prodigio del Santo. <lb></lb>
Per ordine del Real Granduca Leopoldo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a183"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(200)"></pb>

nel 1787. fu notabilmente ingrandito questo <lb></lb>
Conservatorio col disegno dell&#039; Architetto <lb></lb>
Giuseppe Salvetti, leggendosi sopra la Por­<lb></lb>
ta del medesimo:</s></p>
<p id="id2787046" type="foot"><s id="id2787049"><foot.target id="a183"></foot.target>nel</s></p>

<p id="id2787057" type="main"><s id="id2787060"><emph type="italics">Quod prisca Florentinorum pietas ad Sacras <lb></lb>
Dominicanae Familiae Virgines colligendas <lb></lb>
extruxerat, Providentia Petri Leopoldi Opt. <lb></lb>
Etr.</emph></s><s id="id2755868"> <emph type="italics">Principis ad nobilium Puellarum Insti­<lb></lb>
tutionem munifice ampliavit, perfecitque An. <lb></lb>
Sal. MDCCLXXXVII.</emph></s></p>
<p id="id2755884" type="main"><s id="id2755888">Poco più oltre si giugne alle mura della Cit­<lb></lb>
tà, di dove si arriva alla Porta al Prato.</s></p>
<p id="id2755898" type="main"><s id="id2755901">Usciti dalla medesima s&#039;incontra sulla si­<lb></lb>
nistra uno spazioso stradone, che secondan­<lb></lb>
do le mura della Città guida alle Cascine <lb></lb>
dell&#039; Isola.</s></p>
<p id="id2755918" type="main"><s id="id2755922">E` questa una deliziosissima pianura, fian­<lb></lb>
cheggiata dall&#039; Arno e da un Canale artefat­<lb></lb>
to, elegantemente variata di boschereccio, <lb></lb>
di praterìe, e di coltivazioni, divisa da lun­<lb></lb>
ghi viali di vario carattere, e di diversa di­<lb></lb>
sposizione, che offre il più ameno passeggio, <lb></lb>
ed abbondante divertimento di Caccia riser­<lb></lb>
vata a S. A. R. e specialmente di Fagiani.</s></p>
<p id="id2755955" type="main"><s id="id2755959">Alla distanza di circa un miglio in faccia <lb></lb>
ad uno spazioso Parterre arricchito di diver­<lb></lb>
ai ornati, e tramezzato da viali e pratelli <lb></lb>
<arrow.to.target n="a184"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(201)"></pb>

in parte arborati, ed a giuste distanze ripie­<lb></lb>
no di comodi sedili, fu nel 1787. inalzata <lb></lb>
dai fondamenti una grandiosa Fabbrica di­<lb></lb>
visa in tre distinte porzioni, eseguita sul <lb></lb>
disegno dell&#039; Architetto Giuseppe Manetti; <lb></lb>
mentre le due laterali di più semplice ca­<lb></lb>
rattere contengono vasti stalloni e fienili <lb></lb>
per le Mungane che vi si alimentano.</s><s id="id2788454"> Le <lb></lb>
logge che la cingono, arricchite d&#039; analoghi <lb></lb>
bassirilievi, somministrano il più gradito ri­<lb></lb>
poso, e la più amena veduta della Campa­<lb></lb>
gna e del concorso che nei giorni sereni, e <lb></lb>
specialmente festivi è solito esservi nume­<lb></lb>
roso.</s><s id="id2788479"> I tanti usi diversi ai quali è destinata <lb></lb>
la Fabbrica, per la sua disposizione, non <lb></lb>
cagiona la minima confusione.</s><s id="id2788490"> Oltra il som­<lb></lb>
ministrar tutti i comodi necessarj ad una <lb></lb>
copiosa Cascina ed all&#039; azienda rurale, com­<lb></lb>
prende un elegante Reale Casino, con quan­<lb></lb>
to abbisogna al più grandioso trattamento. <lb></lb>
L&#039; industria degli Artefici Fiorentini nella <lb></lb>
mobilia, negl&#039; intaglj, nelle dorature non <lb></lb>
ha da invidiare altre Nazioni, corrisponden­<lb></lb>
do alle graziose Pitture campestri espresse <lb></lb>
dai professori Gaetano Gucci, Giuseppe Sor­<lb></lb>
bolini, Giuseppe Castagnoli, e Luigi Muli­<lb></lb>
nelli, si nelle diverse stanze, come nella <lb></lb>
Gallerìa, in cui fanno un mirabile effetto le <lb></lb>
<arrow.to.target n="a185"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(202)"></pb>

statue modellate dallo Scultor Bolognese <lb></lb>
Luigi Acquisti, facendo così insieme trion­<lb></lb>
fare la magnificenza, ed il gusto.</s><s id="id2788560"> Dalla Mu­<lb></lb>
nificenza Reale fu accordata porzione di <lb></lb>
questa fabbrica per chi volesse sollevarsi <lb></lb>
portandosi quì a pranzo, e a far colazione <lb></lb>
per mezzo di un Vivandiere a cui <emph type="italics">gratis</emph> fu­<lb></lb>
rono dati per consegna diversi mobili, ed <lb></lb>
utensili per il suddetto uso pubblico.</s><s id="id2821076"> Ri­<lb></lb>
tornando in Città, presso questa Porta si <lb></lb>
trova il</s></p>
<p id="id2821087" type="foot"><s id="id2821090"><foot.target id="a184"></foot.target>in</s></p>

<p id="id2821098" type="foot"><s id="id2821101"><foot.target id="a185"></foot.target>statue</s></p>

<p id="id2821109" type="main"><s id="id2821113">CASINO de&#039; Principi Corsini, che era degli <lb></lb>
Acciajoli, nell&#039; atrio del quale esiste una <lb></lb>
bella raccolta di antiche inscrizioni.</s><s id="id2821123"> Il det­<lb></lb>
to Casino è situato in mezzo a due Chiese <lb></lb>
di Religiose, che la prima, venendo dalla <lb></lb>
Porta, è Santa Maria, e l&#039; altra S. Anna. <lb></lb>
Nella prima è osservabile all&#039; Altar maggio­<lb></lb>
re la Tavola de&#039; Magj, che è di Girolamo <lb></lb>
Macchietti, e i due Ovati sono di mano <lb></lb>
d&#039; Ignazio Hugfort, e oltre a quella vi è <lb></lb>
una Pietà di Santi di Tito, e il Battesimo <lb></lb>
di S. Agostino del Cav.</s><s id="id2821160"> Curradi.</s><s id="id2821163"> Nella se­<lb></lb>
conda vedesi alla maggior Cappella una <lb></lb>
Tavola di mano del Pontormo rappresentan­<lb></lb>
te Maria, S. Anna. e S. Benedetto; la soffit­<lb></lb>
ta è dipinta da Vincenzio Meucci, e l&#039; ar­<lb></lb>
chitettura da Giuseppe del Moro ove in una <lb></lb>
<arrow.to.target n="a186"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(203)"></pb>

espresse l&#039;Arcangiolo Raffaelle, e nell&#039; altra <lb></lb>
S. Vincenzio.</s></p>
<p id="id2768839" type="foot"><s id="id2768843"><foot.target id="a186"></foot.target>espres-</s></p>

<p id="id2768851" type="main"><s id="id2768854">Accanto al Terrazzino dei Principi, e in <lb></lb>
altre stanze contigue merita di vedersi lo <lb></lb>
Studio dei Fratelli Scultori Pisani dove si <lb></lb>
lavorano Statue, Vasi, Cammini, e tutt&#039; al­<lb></lb>
tro che appartiene all&#039; Arte della Scultura, <lb></lb>
e specialmente per quello che riguarda il <lb></lb>
lavorìo degli Alabastri dai medesimi intro­<lb></lb>
dotto in questa Città, sapendosi che la per­<lb></lb>
fezione degli Alabastri, e la miglior qualità <lb></lb>
è quella che si ritrova in Toscana, e parti­<lb></lb>
colarmente in Volterra, come ne fanno fede <lb></lb>
la quantità dei Monumenti antichi che si <lb></lb>
vedono fatti di tal genere dagli antichi Etru­<lb></lb>
schi, essendo falso ciò che molti credono <lb></lb>
che l&#039; Alabastro sia di poca durata.</s><s id="id2768911"> I sud­<lb></lb>
detti Scultori restano garanti di tutto quel­<lb></lb>
lo che si potesse rompere nel tratto del viag­<lb></lb>
gio, adempiendo le date loro commissioni. <lb></lb>
In vicinanza si trova la Chiesa di</s></p>
<p id="id2768931" type="main"><s id="id2768935">S. LUCIA, ove all&#039; Altar maggiore è una <lb></lb>
Tavola del Ghirlandajo rappresentante la <lb></lb>
nascita di Gesù Cristo.</s><s id="id2768946"> Due altre a tempera <lb></lb>
sono del Puglieschi, e un antica Immagi­<lb></lb>
ne dell&#039; Annunziazione di Pietro Cavallini. <lb></lb>
Di quì entrando in Borgo, si arriva alla <lb></lb>
Chiesa di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a187"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(204)"></pb>

OGNISSANTI, ove abitano i Frati Minori <lb></lb>
dell&#039; Osservanza di S. Francesco.</s><s id="id2751854"> La faccia­<lb></lb>
ta è di pietre forti con disegno del Nigetti <lb></lb>
Architetto.</s><s id="id2751864"> Il basso rilievo di terra cotta, <lb></lb>
situato sopra la porta di mezzo, è di Luca <lb></lb>
della Robbia.</s><s id="id2751874"> La prima Tavola che si trova <lb></lb>
entrando per la Porta principale rappresen­<lb></lb>
tante S. Giovacchino, S. Anna, e Maria è <lb></lb>
di Vincenzio Dandini Fiorentino discepolo <lb></lb>
di Pietro da Cortona.</s><s id="id2751892"> Nella seguente lungo <lb></lb>
la navata vi è da Lodovico Butteri espressa <lb></lb>
l&#039; Ascensione di Cristo; dopo questa vi è da <lb></lb>
Matteo Rosselli effigiata Santa Elisabetta Re­<lb></lb>
gina di Portogallo; ne segue la Madonna <lb></lb>
col Bambino Gesù, e altri Santi di mano di <lb></lb>
Santi di Tito.</s><s id="id2751918"> Tra questa, e la seguente <lb></lb>
Cappella vi è dipinto a fresco da Domenico <lb></lb>
del Ghirlandajo S. Agostino.</s><s id="id2751928"> La Gloria di­<lb></lb>
pinta a fresco nella Cappella della Capan­<lb></lb>
nuccia è d&#039; Agostino Veracini.</s><s id="id2751939"> Questa pit­<lb></lb>
tura nel 1566. e l&#039; altra di S. Girolamo che <lb></lb>
stà dall&#039; altra parte, furono segate dal mu­<lb></lb>
ro del tramezzo, che vi era in questa Chie­<lb></lb>
sa all&#039; uso antico, e inserite con gran dili­<lb></lb>
genza nelle pareti ove al presente si vedo­<lb></lb>
no; ma l&#039; altra di S Girolamo è di Sandro <lb></lb>
Botticelli.</s><s id="id2786516"> Ne viene la Tavola di S. Fran­<lb></lb>
cesco che è di mano di Niccodemo Ferruc­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a188"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(205)"></pb>

ci; Dipoi quella della Concezione di Vin­<lb></lb>
cenzio Dandini; accanto il Pugliani espres­<lb></lb>
se il Beato Salvatore da Orta, che risana in­<lb></lb>
fermi.</s><s id="id2786549"> Voltando verso la crociata, S. Diego <lb></lb>
è di Jacopo Ligozzi.</s><s id="id2786555"> All&#039; altro Altare vi è <lb></lb>
S. Pietro d&#039; Alcantara, e S. Teresa di Laz­<lb></lb>
zaro Baldi, i quadri laterali del Meucci, e <lb></lb>
la tribuna di Matteo Bonechi.</s><s id="id2786569"> In testa alla <lb></lb>
Crociata, la Tavola di S. Bernardino e <lb></lb>
S. Giovanni da Capistrano è di Vincenzio <lb></lb>
Dandini; i laterali d&#039;Andrea del Castagno, <lb></lb>
la tribuna con i due ovati di Giovanni Fer­<lb></lb>
retti, e l&#039;Architettura di Lorenzo del Moro. <lb></lb>
Nella prima Cappella che segue vi è S Eli­<lb></lb>
sabetta dipinta da Giuseppe Pinzani con la <lb></lb>
Cupolina di Ranieri del Pace, e dell&#039; istesso <lb></lb>
Pinzani è la S. Rosa, che si vede nella se­<lb></lb>
guente; l&#039; altre Pitture furono eseguite da <lb></lb>
Giovanni Cinqui.</s><s id="id2786612"> La Tavola che stà appesa <lb></lb>
sopra l&#039;arco è di Benedetto Veli.</s><s id="id2786619"> Nell&#039; altra <lb></lb>
la Tavola di S. Pasquale è di Pietro Dandi­<lb></lb>
ni, e i laterali del Ciceri.</s><s id="id2786629"> E` da ammirarsi <lb></lb>
la maggior Cappella arricchita di marmi, e <lb></lb>
la Cupola e i peducci di Giovanni da S. Gio­<lb></lb>
vanni; a questo Altare isolato vedesi un pa­<lb></lb>
liotto di pietre dure istoriato con alcuni <lb></lb>
fatti di S. Francesco, sopra di esso vi è un <lb></lb>
Crocifisso di bronzo, opera di Bartolommeo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a189"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(206)"></pb>

Cennini discepolo del Tacca; gli Angeli di <lb></lb>
marmo sopra le porte del Coro, sono di An­<lb></lb>
drea Ferroni di Fiesole; i quattro Santi del­<lb></lb>
la Religione nelle nicchie, di Francesco Gar­<lb></lb>
giolli da Settignano.</s><s id="id410359"> I due quadri laterali, <lb></lb>
che in uno Santa Chiara è opera di Cosimo <lb></lb>
Gamberucci, e nell&#039; altro S Bonaventura <lb></lb>
comunicato dagli Angioli è di Fabbrizio Bo­<lb></lb>
schi.</s><s id="id410376"> La facciata del Coro dipinta a fresco <lb></lb>
è del Pinzani, che vi ha espresso Cristo che <lb></lb>
caccia i Profani dal Tempio.</s><s id="id410387"> Passata la Cap­<lb></lb>
pella maggiore trovasi da Pier Dandini effi­<lb></lb>
giato S. Giovanni da Capistrano, del quale <lb></lb>
son pure i due laterali.</s><s id="id410400"> In faccia alla porta <lb></lb>
della Sagrestìa è la Cappella di S. Marghe­<lb></lb>
rita da Cortona, ov&#039; è la detta Santa dipinta <lb></lb>
da Pietro Marchesini.</s><s id="id410415"> Ritornando nella na­<lb></lb>
vata trovasi la prima Tavola di S. Bernar­<lb></lb>
dino da Siena, opera di Fabbrizio Boschi: <lb></lb>
nella seconda vi è un Crocifisso di legno, <lb></lb>
del quale non è noto l&#039; artefice.</s><s id="id410434"> La statua, <lb></lb>
che ne succede di S. Antonio da Padova è <lb></lb>
di Baldassar Bermoser Fiammingo; ed alcu­<lb></lb>
ni vogliono che sia del nostro celebre Ma­<lb></lb>
gni intagliatore in legno.</s><s id="id410452"> Nella quarta è <lb></lb>
l&#039; Assunta di Tommaso da S Friano e il co­<lb></lb>
ro di Angeli di sopra è di Santi di Tito. <lb></lb>
Segue il Martirio di S. Andrea opera di ma­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a190"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(207)"></pb>

no di Matteo Rosselli.</s><s id="id2790854"> La Tavola della <lb></lb>
Nunziata è lavoro di Bartolommeo Trabal­<lb></lb>
lesi, e l&#039; altra Nonziata antica accanto alla <lb></lb>
Porta di Pietro Cavallini.</s><s id="id2790868"> La soffitta è stata <lb></lb>
fatta recentemente, il di cui sfondo fu di­<lb></lb>
pinto da Giuseppe Romei, e l&#039; ornato d&#039; ar­<lb></lb>
chitettura da Giuseppe Renucci.</s><s id="id2790883"> Conser­<lb></lb>
vansi ancora in questa Chiesa molte Reli­<lb></lb>
quie, e fra queste la Tonaca di S. France­<lb></lb>
sco.</s><s id="id2790897"> Dopo la Chiesa ne viene il Convento, <lb></lb>
in cui vi è un Chiostro con le lunette di­<lb></lb>
pinte a fresco, cinque delle quali sono di <lb></lb>
Giovanni da S. Giovanni; cioè quella ove <lb></lb>
S. Francesco mette in pace gli Aretini, <lb></lb>
quella in cui resuscita una bambina caduta <lb></lb>
in caldaja, quella in cui sana una cieca, e <lb></lb>
l&#039; altra ove predica sopra un albero.</s><s id="id2790925"> Ne se­<lb></lb>
gue una di Giovanni Garzia suo scolare, e <lb></lb>
figliuolo.</s><s id="id2790934"> A sinistra dalla parte del Conven­<lb></lb>
to per due intere navate sono 17. lunette <lb></lb>
dipinte a sommo studio da Jacopo Ligozzi. <lb></lb>
Nella navata lungo la Chiesa sono Pitture <lb></lb>
eseguite da Nicodemo Ferrucci; e gli Uomi­<lb></lb>
ni illustri dell&#039; Ordine Serafico effigiati nei <lb></lb>
peducci delle volte, sono di Fabbrizio, di <lb></lb>
Francesco, e di Alessandro Boschi, prescin­<lb></lb>
dendo da quella che è sopra la Porta, che <lb></lb>
è del Meucci.</s></p>
<p id="id2786669" type="foot"><s id="id2786673"><foot.target id="a187"></foot.target>OGNIS-</s></p>

<p id="id2786680" type="foot"><s id="id2786684"><foot.target id="a188"></foot.target>ci;</s></p>

<p id="id2786691" type="foot"><s id="id2786695"><foot.target id="a189"></foot.target>Cen-</s></p>

<p id="id2786703" type="foot"><s id="id2786707"><foot.target id="a190"></foot.target>no</s></p>

<p id="id2786714" type="foot"><s id="id2786718">Nell&#039;</s></p>

<pb pagenum="(208)"></pb><p id="id2786725" type="main"><s id="id2786729"> <lb></lb>
Nell&#039; ingresso della Porta laterale vi è il <lb></lb>
Deposito del Dottor Agostino Veracini fat­<lb></lb>
to erigere da Vincenzio Gotti suo Scolare, <lb></lb>
e di cui è il ritratto.</s><s id="id2786747"> Le Pitture della Cap­<lb></lb>
pella del Chiostro sono di Carlo Portelli di <lb></lb>
Loro.</s><s id="id2786756"> Vi sono in questa contrada le abita­<lb></lb>
zioni de&#039;Buini, del Filicaja, de&#039; Martellini, <lb></lb>
de&#039; Grifoni, del Benino, de&#039; Cambi, e la</s></p>
<p id="id2786768" type="main"><s id="id2786772">CHIESA di S. Giovanni di Dio fatta col di­<lb></lb>
segno di Carlo Andrea Marcellini, a cui è <lb></lb>
annesso lo Spedale, tenuto da quei Reli­<lb></lb>
giosi con molta pulitezza, e carità concesso <lb></lb>
nel 1588 da Prancesco I. In questo luogo <lb></lb>
vi era la Casa di Amerigo Vespucci ritro­<lb></lb>
vatore del nuovo Mondo, come si legge in <lb></lb>
un&#039; Inscrizione sopra la Porta.</s><s id="id2801150"> Seguitando la <lb></lb>
via del Corso si vede in faccia il</s></p>
<p id="id2801157" type="main"><s id="id2801161">PALAZZO de&#039; Ricasoli fatto col disegno di <lb></lb>
Michelozzo, il quale gode mediante un pas­<lb></lb>
so sotterraneo un vago Giardinetto dalla <lb></lb>
parte opposta sull&#039; Arno, e quivi è il</s></p>
<p id="id2801177" type="main"><s id="id2801181">PONTE ALLA CARRAJA, stato fabbricato nel <lb></lb>
1218. architettato da Lapo.</s><s id="id2801187"> Dipoi per la <lb></lb>
Vigna è da osservarsi il</s></p>
<p id="id2801195" type="main"><s id="id2801198">PALAZZO, e LOGGIA de&#039;Rucellai, col dise­<lb></lb>
gno di Leon Batista Alberti.</s><s id="id2801206"> In poca distan­<lb></lb>
za si trova la Chiesa di</s></p>
<p id="id2801213" type="main"><s id="id2801217">S. PANCRAZIO de&#039; Monaci Vallombrosani, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a191"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(209)"></pb>

nella quale entrando a man destra si vede <lb></lb>
una magnifica Cappella della Famiglia Ric­<lb></lb>
cardi fatta col disegno di Giuseppe Broccet­<lb></lb>
ti, ov&#039; è un&#039; Immagine dell&#039; Annunziata di­<lb></lb>
pinta a fresco da Pietro Cavallini.</s><s id="id2801249"> Nella re­<lb></lb>
staurazione di questa Chiesa nel 1752. la <lb></lb>
detta Cappella rimase nell&#039; atrio, passata la <lb></lb>
quale si vede il Deposito del Duca di Nor­<lb></lb>
tumbria celebre per la di lui vasta Opera <lb></lb>
marittima, intitolata l&#039; Arcano del Mare; <lb></lb>
dopo la prima Cappella, ov&#039; è un Crocifisso, <lb></lb>
si trova la bella Tavola del Passignano rap­<lb></lb>
resentante S. Gio: Gualberto, che perdona <lb></lb>
all&#039; inimico; ne segue la terza nella quale <lb></lb>
si vede lavorata da Benedetto Baglioni al­<lb></lb>
lievo del Verrocchio una Pietà di terra cot­<lb></lb>
ta vetriata con S. Giovanni, e le Marie, e <lb></lb>
nelle pareti laterali in due nicchie S. Gio: <lb></lb>
Gualberto, e S. Verdiana; e sopra la me­<lb></lb>
desima vi è la Vergine Annunziata dall&#039;An­<lb></lb>
gelo di terra simile dell&#039; istesso artefice.</s><s id="id2793546"> Sa­<lb></lb>
liti nella Crociata si vede dipinto a fresco <lb></lb>
Gesù mostrato al Popolo di Giuliano Tra­<lb></lb>
ballesi.</s><s id="id2793559"> All&#039; Altare in testa della Crociata <lb></lb>
s&#039; ammira la Tavola di Santi di Tito rap­<lb></lb>
presentante S. Gio: Battista che predica alle <lb></lb>
Turbe.</s><s id="id2793573"> Dipoi nella Cappella de&#039; Minerbetti <lb></lb>
il sepolcro di Piero Minerbetti è di mano <lb></lb>
<arrow.to.target n="a192"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(210)"></pb>

di Simone Fiorentino allievo del Verroc­<lb></lb>
chio.</s><s id="id2793597"> Ne segue l&#039; Altar maggiore posto in <lb></lb>
isola; dietro al quale è il Coro dei Reli­<lb></lb>
giosi.</s><s id="id2793607"> La Tribuna fu dipinta da Sigismondo <lb></lb>
Betti.</s><s id="id2793613"> Passata la Cappella del Santissimo in <lb></lb>
testa all&#039; altra parte della Crociata vi è una <lb></lb>
Tavola di Andrea del Minga rappresentan­<lb></lb>
te Maria Vergine Assunta, con S. Girola­<lb></lb>
mo, e S. Caterina.</s><s id="id2793632"> Nella parete laterale vi <lb></lb>
è dipinta a fresco da Tommaso Gherardini <lb></lb>
una Madonna addolorata.</s><s id="id2793643"> Quindi trovasi la <lb></lb>
Porta di fianco nel di cui ricetto osservasi <lb></lb>
il Sepolcro del Vescovo di Fiesole Benozzo <lb></lb>
Federighi con sua statua giacente di mar­<lb></lb>
mo, con attorno un vago festone di fiori e <lb></lb>
frutte, lavorato da Luca della Robbia, e <lb></lb>
dipoi al primo Altare passata detta Porta <lb></lb>
vedesi la Tavola di S. Sebastiano dipinta da <lb></lb>
Alessandro del Barbiere.</s><s id="id2777620"> Al secondo di ma­<lb></lb>
no di Francesco del Brina una Tavola dov&#039; <lb></lb>
è dipinto S. Bernardo degli Uberti, S. Gio: <lb></lb>
Gualberto, S. Atto, e S. Benedetto; al ter­<lb></lb>
zo Altare è di mano di Santi Pacini S. Atto <lb></lb>
Vescovo di Pistoja, che riceve in abito Pon­<lb></lb>
tificale da due Pellegrini la Reliquia di <lb></lb>
S. Jacopo Apostolo Protettore di quella Cit­<lb></lb>
tà.</s><s id="id2777654"> Le statue che sono lateralmente all&#039; ar­<lb></lb>
co, sono di Domenico Poggini; e rientran­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a193"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(211)"></pb>

do nell&#039; atrio si trova la Cappella Rucellai, <lb></lb>
nella quale si vede il S Sepolcro fatto fare <lb></lb>
da Giovanni Rucellai col disegno di Leon <lb></lb>
Batista Alberti, esattamente eseguito, con <lb></lb>
le misure prese in Gerusalemme dal Sepol­<lb></lb>
cro di Nostro Signore.</s><s id="id2777692"> Eravi in antico al <lb></lb>
maggiore Altare una gran Tavola di Tad­<lb></lb>
deo Gaddi con molti spartimenti di Santi, <lb></lb>
e storiette diverse, quali divise in tanti qua­<lb></lb>
dretti stanno adesso nell&#039; appartamento del <lb></lb>
P. Abate di quel Monastero.</s><s id="id2777714"> Resta da am­<lb></lb>
mirare tra le due porte la Tavola di Miche­<lb></lb>
le di Ridolfo del Ghirlandajo, ove con ot­<lb></lb>
timo gusto, e fatica espresse i diecimila <lb></lb>
Martiri ai quali è dedicato questo Altare; e <lb></lb>
ritornando al Ponte alla Carraja per lungo <lb></lb>
l&#039; Arno si trova il magnifico</s></p>
<p id="id2777740" type="foot"><s id="id2777744"><foot.target id="a191"></foot.target>nella</s></p>

<p id="id2777752" type="foot"><s id="id2777755"><foot.target id="a192"></foot.target>O di</s></p>

<p id="id2764192" type="foot"><s id="id2764195"><foot.target id="a193"></foot.target>do</s></p>

<p id="id2764203" type="main"><s id="id2764206">PALAZZO de&#039; Principi Corsini, d&#039; Architet­<lb></lb>
tura Toscana, fatto per la maggior parte <lb></lb>
disegno di Pier Francesco Silvani e poste­<lb></lb>
riormente accresciuto di appartamenti dop­<lb></lb>
pj, scale, gallerìe, ed altre comode abita­<lb></lb>
zioni, essendo una delle fabbriche più co­<lb></lb>
spicue di questa Città.</s><s id="id2764234"> La Sala maggiore è <lb></lb>
lunga braccia 40, e larga 25, ed è ornata <lb></lb>
di varj colonnati, di statue antiche, e di <lb></lb>
busti di marmo di mano d&#039; eccellenti Scul­<lb></lb>
tori.</s><s id="id2764252"> La soffitta è di Anton Domenico Gab­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a194"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(212)"></pb>

biani, e tutto il composto non può essere nè <lb></lb>
più vago, nè più magnifico.</s><s id="id2764273"> Conduce a que­<lb></lb>
sta Sala, ed al piano nobile del Palazzo una <lb></lb>
scala fatta col disegno di Antonio Ferri, <lb></lb>
perchè cominciando con due grandi bran­<lb></lb>
che, che si uniscono in un bel ricetto, ov&#039; è <lb></lb>
la Statua sedente del Papa Clemente XII. <lb></lb>
Corsini, và a terminare in una, che è ar­<lb></lb>
ricchita di nobile architettura, di pietre e <lb></lb>
statue bellissime.</s><s id="id2764306"> Nel mentovato piano vi <lb></lb>
sono otto appartamenti liberi, dipinti da più <lb></lb>
valenti professori, e singolarmente dal me­<lb></lb>
desimo Gabbiani, e dal Gherardini, Dan­<lb></lb>
dini, e Puglieschi, Sono ancora arricchiti di <lb></lb>
scale segrete, gallerìe, gabinetti, el altri <lb></lb>
servizj; e per comodità de&#039; medesimi evvi <lb></lb>
una Cappella dipinta tutta dal Gherardini, <lb></lb>
colla Tavola dell&#039; Altare di Carlo Maratta. <lb></lb>
Il piano terreno è altresì dipinto da&#039; miglio­<lb></lb>
ri Maestri d&#039; Architettura.</s><s id="id2764347"> Oltre i preziosi <lb></lb>
mobili, molti sono i quadri antichi, e mo­<lb></lb>
derni de&#039; più illustri maestri.</s><s id="id2764358"> Di quì segui­<lb></lb>
tando il Lung&#039;Arno trovasi il Palazzo Gian­<lb></lb>
figliazzi, e dipoi il</s></p>
<p id="id2795868" type="foot"><s id="id2795872"><foot.target id="a194"></foot.target>O 2 biani,</s></p>

<p id="id2795879" type="main"><s id="id2795883">CASINO DE&#039;NOBILI, e quivi il</s></p>
<p id="id2795887" type="main"><s id="id2795891">PONTE S. TRINITA, fatto rifabbricare dal <lb></lb>
Granduca Cosimo I., col disegno di Barto­<lb></lb>
lommeo Ammannati, dopo l&#039;inondazione, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a195"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(213)"></pb>

che seguì nell&#039;anno 1557 con danno univer­<lb></lb>
sale della Città, e con rovina totale del Pon­<lb></lb>
te, che vedesi però dipinto in Chiesa nella <lb></lb>
Cappella Sassetti.</s><s id="id2795928"> E` adorno di quattro figu­<lb></lb>
re di marmo, che rappresentano le quattro <lb></lb>
stagioni dell&#039; Anno.</s><s id="id2795938"> Il Verno, nella perso­<lb></lb>
na di un Vecchio nudo, e tremante, è ope­<lb></lb>
ra di Taddeo Landini.</s><s id="id2795948"> L&#039;Autunno, e l&#039;Esta­<lb></lb>
te sono di mano di Giovanni Caccini, e <lb></lb>
quella della Primavera fu lavorata dal Fran­<lb></lb>
cavilla Fiammingo.</s><s id="id2795962"> Accanto ad esso vi è la <lb></lb>
Volta, e l&#039;antico</s></p>
<p id="id2795970" type="foot"><s id="id2795974"><foot.target id="a195"></foot.target>che</s></p>

<p id="id2795981" type="main"><s id="id2795985">PALAZZO DEGLI SPINI ora del Marchese Fe­<lb></lb>
roni, che fu architettato da Arnolfo di La­<lb></lb>
po.</s><s id="id2795996"> Quivi presso vi sono le Case dei Buon­<lb></lb>
delmonti, dei Torrigiani, degli Altoviti, e <lb></lb>
degl&#039;Alamanni, e de&#039; Minerbetti, nelle quali <lb></lb>
tutte vi sono ottime pitture, ed altre rarità, <lb></lb>
Nel mezzo della Via si vede una</s></p>
<p id="id2796016" type="main"><s id="id2796019">COLONNA di granito d&#039; ordine dorico qui­<lb></lb>
vi eretta nell&#039; anno 1564 da Cosimo I. con <lb></lb>
avervi fatta collocare sopra una statua di <lb></lb>
porfido rappresentante la Giustizia di mano <lb></lb>
di Romolo del Tadda di casa Ferrucci in <lb></lb>
memoria d&#039; avere ricevuta in questo luogo <lb></lb>
la nuova della presa di Siena.</s><s id="id2796043"> Dicesi, che <lb></lb>
fosse l&#039; ultima Colonna levata dalle Terme <lb></lb>
Antoniane, e donata al Granduca Cosimo I.</s></p>
<p id="id2758252" type="foot"><s id="id2758256">da</s></p>

<pb pagenum="(214)"></pb><p id="id2758263" type="main"><s id="id2758267"> <lb></lb>
da Pio IV.</s><s id="id2758272"> Dirimpetto alla Colonna appa­<lb></lb>
risce di vaga vista il</s></p>
<p id="id2758280" type="main"><s id="id2758284">PALAZZO de&#039;Bartolini, fabbricato col dise­<lb></lb>
gno di Baccio d&#039;Agnolo; dall&#039;altra parte vi <lb></lb>
è la Chiesa de&#039; Monaci Valombrosani, chia­<lb></lb>
mata</s></p>
<p id="id2758299" type="main"><s id="id2758303">S. TRINITA, disegno di Gio: Pisano fab­<lb></lb>
bricata circa al 1250. e la facciata fatta da <lb></lb>
Bernardo Buontalenti nel 1595.</s><s id="id2758314"> Nel mezzo <lb></lb>
sulla porta maggiore evvi un basso rilievo <lb></lb>
rappresentante la Santissima Trinità, e pres­<lb></lb>
so a mano sinistra S. Alessio in una nicchia, <lb></lb>
opere di Giovanni Caccini.</s><s id="id2758331"> Entrando trovasi <lb></lb>
a mano destra effigiato da Tommaso da San <lb></lb>
Friano S. Dionisio Areopagita, che medita <lb></lb>
la Resurrezione di Cristo, con adornamenti <lb></lb>
di marmi lavorati con somma maestrìa da <lb></lb>
Benedetto da Rovezzano.</s><s id="id2758351"> Nella prima Cap­<lb></lb>
pella della navata evvi un Crocifisso an­<lb></lb>
tico, creduto dei Bianchi.</s><s id="id2758361"> Nella seconda <lb></lb>
si vede effigiato S. Gio: Battista predicante <lb></lb>
alle turbe, opera di F. Francesco Curradi. <lb></lb>
Nella terza è del Passignano il Cristo mor­<lb></lb>
to retto dall&#039; Eterno Padre, ed a basso so­<lb></lb>
no S. Luca, S. Gio: Battista, ed altri Santi. <lb></lb>
Nell&#039; altre due Cappelle in una vi è una <lb></lb>
Tavola antica di D Lorenzo Monaco Ca­<lb></lb>
maldolense, con una Annunziazione, e nell&#039; <lb></lb>
<arrow.to.target n="a196"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(215)"></pb>

ultima vedesi una Madonna con i SS.</s><s id="id2758407"> Be­<lb></lb>
nedetto, e Bernardo della Scuola di An­<lb></lb>
drea del Sarto.</s><s id="id2758417"> Segue la Sagrestìa, dentro <lb></lb>
la quale vi sono varj quadri antichi, tra <lb></lb>
i quali all&#039; Altare la Nascita di Gesù Bam­<lb></lb>
bino, che è una delle singolari opere del <lb></lb>
Ghirlandajo; e sopra questa nella parete ri­<lb></lb>
mirasi l&#039;adorazione dei Magi di mano di <lb></lb>
Gentile da Fabriano; e dalla parte opposta <lb></lb>
all&#039; ingresso della Sagrestìa una Madonna di­<lb></lb>
pinta da Cimabue.</s><s id="id2790131"> Altra Tavola con Gesù, <lb></lb>
Maria, e i SS.</s><s id="id2790137"> Girolamo, e Zanobi, opera <lb></lb>
di Mariotto Albertinelli; una Pietà del Bea­<lb></lb>
to Gio: Angelico; una Trinità con S. Bene­<lb></lb>
detto, e S. Gio: Gualberto di Alessio Baldo­<lb></lb>
vinetti; ed alcuni altri Santi Vallombrosani <lb></lb>
dipinti da Piero Dandini.</s><s id="id2790159"> Presso la porta di <lb></lb>
essa in Chiesa stà appesa una Tavola di <lb></lb>
Agnolo Bronzino, nella quale dipinse una <lb></lb>
Pietà.</s><s id="id2790173"> Ne segue la Cappella dei Sassetti di­<lb></lb>
pinta a fresco dal predetto Ghirlandajo, con <lb></lb>
diversi fatti della Vita di S. Francesco d&#039;As­<lb></lb>
sisi; e la Pietà di marmo sull&#039; Altare è la­<lb></lb>
voro moderno di Vittorio Barbieri.</s><s id="id2790192"> Appres­<lb></lb>
so è la Cappella di S. Gio: Gualberto, alle <lb></lb>
pareti della quale sono due Tavole, ove è <lb></lb>
in una S. Pietro Igneo che passa per il fuo­<lb></lb>
co, opera di Taddeo Mazza, nell&#039; altra Do­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a197"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(216)"></pb>

menico Pestrini da Pistoja colorì la molti­<lb></lb>
plicazione del Pane, e Vino fatta da S. Gio: <lb></lb>
Gualberto; la Concezione in un quadretto <lb></lb>
sopra l&#039; Altare è d&#039; Ignazio Hugford, sup­<lb></lb>
plendo per Tavola un bel Tabernacolo in <lb></lb>
cui si conserva una Mascella del Santo. <lb></lb>
Contiguo a questa Cappella è l&#039; Altar mag­<lb></lb>
giore sopra il quale si venera l&#039;Immagine <lb></lb>
del Crocifisso, che chinò la testa a S. Gio: <lb></lb>
Gualberto; il Presbiterio fu disegnato dal <lb></lb>
Buontalenti con due scalette in due nicchie, <lb></lb>
che è degno d&#039;ammirazione.</s><s id="id2790265"> Quindi trovasi <lb></lb>
la Cappella degli Usimbardi incrostata di <lb></lb>
marmi Carraresi, e pietre di diversi colori; <lb></lb>
con due sepolcri di diaspro nero, sopra dei <lb></lb>
quali son ritratti al naturale due Vescovi <lb></lb>
di quella Famiglia lavorati da Felice Pal­<lb></lb>
ma, cioè Pietro Vescovo d&#039; Arezzo, e Usim­<lb></lb>
bardo Vescovo di Colle.</s><s id="id2790293"> Nell&#039;Altare in una <lb></lb>
nicchia di diaspro nero vedesi un Crocifisso <lb></lb>
di bronzo del sopraddetto Palma.</s><s id="id2790303"> Sono di <lb></lb>
grande stima le due Tavole nelle pareti, il <lb></lb>
S. Pietro naufragante è eccellentissimo lavo­<lb></lb>
ro di Cristofano Allori; l&#039;altra quando ri­<lb></lb>
ceve le Chiavi da Cristo, fu colorita da Ja­<lb></lb>
copo da Empoli.</s><s id="id2790324"> Le lunette a fresco sopra <lb></lb>
di esse sono di Gio: da S. Giovanni, e la <lb></lb>
Tribuna è di Fabbrizio Boschi, Il Paliotto <lb></lb>
<arrow.to.target n="a198"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(217)"></pb>

dell&#039;Altare, ove è espresso in alto rilievo di <lb></lb>
bronzo il Martirio di S. Lorenzo, è opera di <lb></lb>
Tiziano Aspetti Padovano nipote del cele­<lb></lb>
bre Pittor Tiziano.</s><s id="id2793162"> Al prossimo Altare è <lb></lb>
una Pietà di Giuseppe Perini, di cui late­<lb></lb>
ralmente è il quadro di S. Geltrude, di fac­<lb></lb>
cia al quale S. Ildefonso, che riceve una <lb></lb>
Pianeta dalle mani di Maria, lavoro d&#039;Igna­<lb></lb>
zio Hugford.</s><s id="id2793184"> Segue la Cappellina dipinta a <lb></lb>
fresco da Bernardino Poccetti, con varj fat­<lb></lb>
ti di S. Gio: Gualberto.</s><s id="id2793194"> Rientrando nella <lb></lb>
navata la prima Tavola di S. Umiltà è del <lb></lb>
Perini, la seconda di Lorenzo Bicci.</s><s id="id2793205"> La ter­<lb></lb>
za ove è effigiato lo Sposalizio di S. Cateri­<lb></lb>
na, è una copia di D. Alessandro Davan­<lb></lb>
zati, da Paolo Veronese, ed in questa Cap­<lb></lb>
pella è da notarsi il Sepolcro di Giuliano <lb></lb>
Davanzati.</s><s id="id2793227"> Nella quarta, da una parte il <lb></lb>
portar della Croce è del Vignali, dall&#039; altra <lb></lb>
l&#039; orazione all&#039; Orto è del Rosselli.</s><s id="id2793239"> Alla se­<lb></lb>
guente Cappella ornata di marmi e colonne <lb></lb>
è l&#039; Annunziazione dell&#039;Empoli, le due sta­<lb></lb>
tue rappresentanti la Pace, e la Mansuetu­<lb></lb>
dine, sono di Giovanni Caccini; la morte <lb></lb>
di S. Alessio è di Cosimo Gamberucci, ed il <lb></lb>
Martirio di S. Lucia è di Pompeo Caccini; <lb></lb>
la Cupola di Bernardino Poccetti è così bel­<lb></lb>
la che più non si può desiderare.</s><s id="id2793273"> Fra le due <lb></lb>
<arrow.to.target n="a199"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(218)"></pb>

Porte la statua di S. Maddalena, fu princi­<lb></lb>
piata da Desiderio da Settignano, e termi­<lb></lb>
nata da Benedetto da Majano.</s><s id="id2793297"> Di quì uscen­<lb></lb>
do si potrà vedere la vicina</s></p>
<p id="id2793305" type="foot"><s id="id2793309"><foot.target id="a196"></foot.target>ulti-</s></p>

<p id="id2793317" type="foot"><s id="id2793321"><foot.target id="a197"></foot.target>menico</s></p>

<p id="id2793328" type="foot"><s id="id410487"><foot.target id="a198"></foot.target>dell&#039;</s></p>

<p id="id410494" type="foot"><s id="id410498"><foot.target id="a199"></foot.target>Porte</s></p>

<p id="id410505" type="main"><s id="id410509">CHIESA DE&#039; SANTI APOSTOLI, una delle più <lb></lb>
antiche di Firenze, dalla quale il Brunelle­<lb></lb>
sco prese l&#039; idea per le fabbriche di S. Lo­<lb></lb>
renzo, e di S. Spirito.</s><s id="id410525"> Entrando si trova a <lb></lb>
mano destra la Tavola di mano del Gam­<lb></lb>
berucci, rappresentante S. Martino, che di­<lb></lb>
spensa elemosine .</s><s id="id410539"> Nella seconda il Cav. <lb></lb>
Roncalli dalle Pomarance vi ha dipinto <lb></lb>
S. Pietro, che alla porta del Tempio risana <lb></lb>
lo storpiato.</s><s id="id410552"> Alla terza vi è la celebre Ta­<lb></lb>
vola della Concezione, opera di Giorgio Va­<lb></lb>
sari.</s><s id="id410562"> Nella seguente vi è un antico quadro <lb></lb>
dell&#039; Annunziazione.</s><s id="id410569"> Passata la quinta Cap­<lb></lb>
pella di S. Antonio Abate trovasi il deposi­<lb></lb>
to di Oddo degli Altoviti, ammirabile per <lb></lb>
la finezza de&#039; fogliami, festoni, e rilievi in <lb></lb>
marmo, opera di Benedetto da Rovezzano, <lb></lb>
e quindi la Sagrestìa, e l&#039; Altare appresso <lb></lb>
ov&#039; è un&#039; antichissima Immagine di Maria; <lb></lb>
ne viene la Cappella maggiore rinnovata <lb></lb>
col disegno di Gio: Antonio Dosio.</s><s id="id410602"> I due <lb></lb>
busti laterali in marmo, che uno rappresen­<lb></lb>
ta Carlo Magno, che fece edificar questa <lb></lb>
Chiesa, e che fu consacrata dall&#039; Arcivesco­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a200"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(219)"></pb>

vo Turpino; e l&#039; altro l&#039; Arcivescovo Anto­<lb></lb>
nio Altoviti, sono di Giovanni Caccini.</s><s id="id410634"> Se­<lb></lb>
guita la Cappella degli Acciajoli dove sono <lb></lb>
lavori assai belli di Luca della Robbia.</s><s id="id410643"> Do­<lb></lb>
po questa, e un altro Altare appresso, tro­<lb></lb>
vansi cinque Cappelle, nella prima vi è di­<lb></lb>
pinto da Tommaso da S. Friano la Natività <lb></lb>
di Cristo, nella seconda vi è di Stefano Ma­<lb></lb>
rucelli S. Michel&#039; Arcangelo quando abbatte <lb></lb>
Lucifero.</s><s id="id410669"> Ne succede la Cappella di S. Fran­<lb></lb>
cesco di Sales, ove si ammira il Santo Ve­<lb></lb>
scovo inalzato alla Gloria, opera del cele­<lb></lb>
bre Anton Domenico Gabbiani.</s><s id="id410684"> La volta <lb></lb>
poi a fresco è del Bonechi.</s><s id="id410690"> Appresso la qua­<lb></lb>
le vedesi un Crocifisso che esisteva nella <lb></lb>
soppressa Chiesa di S. Biagio, e nell&#039; ultima <lb></lb>
è un S. Bartolommeo.</s><s id="id410704"> Accanto si trova il</s></p>
<p id="id410708" type="foot"><s id="id410712"><foot.target id="a200"></foot.target>vo</s></p>

<p id="id410719" type="main"><s id="id410723">PALAZZO già della Famiglia Borgherini, <lb></lb>
ora del Turco Rosselli, che è disegno di <lb></lb>
Baccio d&#039;Agnolo, e nella sala vi è un Cam­<lb></lb>
mino di pietra serena di gran mole, lavo­<lb></lb>
rato a bassirilievi da Benedetto da Rovezza­<lb></lb>
no.</s><s id="id410746"> Dipoi passato il Palazzo degli Acciajo­<lb></lb>
li, che corrisponde con buona facciata <lb></lb>
sull&#039; Arno, voltando a mano sinistra si <lb></lb>
giunge alla</s></p>
<p id="id410761" type="main"><s id="id410765">LOGGIA di Mercato nuovo fatta fabbricare <lb></lb>
dal Granduca Cosimo I. nell&#039; anno 1548. per <lb></lb>
<arrow.to.target n="a201"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(220)"></pb>

comodo di trattare i negozj della Seta, con <lb></lb>
disegno di Bernardo Tasso.</s><s id="id410788"> Sotto questa <lb></lb>
Loggia esiste nel pavimento una rota bian­<lb></lb>
ca, e turchina come erano appunto le rote <lb></lb>
dell&#039;antico carro detto il Caroccio sopra cui <lb></lb>
si poneva in tempo di guerra lo Stendardo <lb></lb>
Repubblicano bianco, e rosso.</s><s id="id410808"> Si vede la­<lb></lb>
vorato in bronzo un Cinghiale, che versa <lb></lb>
acqua per comodo pubblico, opera di Pietro <lb></lb>
Tacca, tratta dall&#039; antico della Gallerìa. <lb></lb>
Sopra questa Loggia in alcuni stanzoni vi <lb></lb>
si conservano tutti i Contratti originali che <lb></lb>
restano duplicati nei Protocolli de&#039; Notari <lb></lb>
esistenti nell&#039; Archivio Pubblico.</s><s id="id410835"> All&#039; intor­<lb></lb>
no, e vicinanza di essa Loggia vi sono le <lb></lb>
Botteghe, che servono alle manifatture e <lb></lb>
traffico delle Sete; e quì vicino esistono il <lb></lb>
Monte Comune, e il Magistrato della Co­<lb></lb>
munità di Firenze.</s><s id="id410857"> Seguitando il cammino <lb></lb>
per la via di Calimala si arriva al</s></p>
<p id="id410864" type="foot"><s id="id410868"><foot.target id="a201"></foot.target>como-</s></p>

<p id="id410876" type="main"><s id="id410880">MERCATO VECCHIO, che per ischerzo chia­<lb></lb>
masi il Giardino di Firenze, attese le molte <lb></lb>
delizie, che in abbondanza vi si trovano. <lb></lb>
Quivi si vedeva sopra una Colonna di gra­<lb></lb>
nito una statua di pietra di mano di Dona­<lb></lb>
tello, rappresentante la Dovizia; ma essen­<lb></lb>
do stata guastata dal tempo vi fu collocata <lb></lb>
altra statua simile, scolpita da Gio; Battista <lb></lb>
<arrow.to.target n="a202"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(221)"></pb>

Foggini.</s><s id="id410922"> Restano quivi appresso le abitazio­<lb></lb>
ni degli Ebrei dette il</s></p>
<p id="id410930" type="foot"><s id="id410934"><foot.target id="a202"></foot.target>Fog-</s></p>

<p id="id410942" type="main"><s id="id410946">GHETTO, ove per avanti era un postribo­<lb></lb>
lo, di cui fanno menzione diversi Scrittori <lb></lb>
citati dal Baldinucci nella Vita del Buonta­<lb></lb>
lenti.</s><s id="id410960"> Questo Ghetto è stato ampliato con <lb></lb>
abitazioni assai comode.</s><s id="id410967"> Riprendendo il <lb></lb>
cammino a Ponente per il Corso de&#039; Barberi <lb></lb>
è da osservarsi un Satiretto di bronzo di <lb></lb>
Gio: Bologna al Canto de&#039; Diavoli, e dipoi <lb></lb>
si giunge al</s></p>
<p id="id410985" type="main"><s id="id410989">PALAZZO del Duca Strozzi fatto fabbrica­<lb></lb>
re da Filippo Strozzi nel 1489.</s><s id="id410996"> II primo di­<lb></lb>
segno di questa fabbrica fu dato da Bene­<lb></lb>
detto da Majano, sebbene poi proseguito <lb></lb>
dal Cronaca, il quale nella parte interiore <lb></lb>
murò ordine di architettura, essendo per di <lb></lb>
fuori Toscano, con bozze di pietra forte, <lb></lb>
di grandezza non ordinaria, e per di den­<lb></lb>
tro è dorico e corintio, come si vede nel <lb></lb>
Cortile.</s><s id="id411028"> Rimane questo Palazzo da ogni par­<lb></lb>
te isolato, ed ha nella sommità un bel cor­<lb></lb>
nicione.</s><s id="id411039"> Dalla parte opposta è osservabile <lb></lb>
alla metà della strada la facciata di altro <lb></lb>
Palazzetto del medesimo Duca Strozzi, di­<lb></lb>
segno di Gherardo Silvani.</s><s id="id411054"> E sopra la Por­<lb></lb>
ta della Casa Uguccioni, vi è un busto del <lb></lb>
Granduca Francesco I. de&#039; Medici scolpito <lb></lb>
da Gio: Bologna.</s><s id="id411068"> Appresso è il <lb></lb>

<pb pagenum="(222)"></pb>

CANTO DE&#039; TORNAQUINCI dov&#039; è la Loggia <lb></lb>
di essa antica Famiglia, disegno del Cigoli, <lb></lb>
annessa al Palazzo fatto fabbricare da Gio: <lb></lb>
Tornabuoni col disegno di Michelozzo Mi­<lb></lb>
chelozzi, ove nacque Leone XI. spettante <lb></lb>
ai Marchesi Corsi, dai quali fu essa Loggia <lb></lb>
restaurata, nel qual Palazzo vi è un&#039; ampia <lb></lb>
Gallerìa con eccellenti Quadri; in faccia <lb></lb>
al quale si trova quello de&#039; Viviani, dopo <lb></lb>
quello dei Giacomini, la cui architettura è <lb></lb>
opera di Gio: Antonio Dosi assai singolare; <lb></lb>
quello dello Scalandroni dipinto in gran <lb></lb>
parte da Diacinto Fabbroni, quello degli <lb></lb>
Antinori, quello de&#039; Pasquali, con più altri <lb></lb>
dai quali è circondata la Chiesa di</s></p>
<p id="id411133" type="main"><s id="id411137">S. MICHELE BEBTELDI, detta dagli Antino­<lb></lb>
ri, dove già abitavano i soppressi Padri Tea­<lb></lb>
tini, ora Chiesa Parrocchiale ufiziata da&#039; Pre­<lb></lb>
ti Seco ari, chiamata comunemente S. Gae­<lb></lb>
tano, fatta da&#039; fondamenti restaurare dal <lb></lb>
Car linal Decano Gio: Carlo de&#039; Medici, col <lb></lb>
disegno di Matteo Nigetti Architetto, e di <lb></lb>
Gherardo e Pier Francesco Silvani.</s><s id="id411167"> Questa <lb></lb>
si può annoverare tra le più vaghe, e più <lb></lb>
adorne della nostra Città.</s><s id="id411178"> Sonovi quattro <lb></lb>
bellissime statue di marmo. una delle quali <lb></lb>
sopra la porta, è di Baldassar Bermosel <lb></lb>
Fiammingo, del quale è ancora il S. Gae­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a203"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(223)"></pb>

tano nella destra nicchia, nell&#039; altra il S. An­<lb></lb>
drea Avellino è opera dell&#039; Andreozzi.</s><s id="id411211"> Mag­<lb></lb>
giori però, e di vaga apparenza sono gl&#039; in­<lb></lb>
teriori ornamenti, imperciocchè divisati con <lb></lb>
architettura d&#039; ordine composito, ed arric­<lb></lb>
chiti di pietre serene, son lavorate con sin­<lb></lb>
golar pulitezza.</s><s id="id411233"> Osserveremo le Cappelle in­<lb></lb>
crostate di marmi, e adorne di belle pitture <lb></lb>
a fresco, e di Tavole molto stimate.</s><s id="id411244"> Nella <lb></lb>
prima all&#039; entrare a man destra vedremo la <lb></lb>
Tavola del martirio dell&#039; Apostolo S. An­<lb></lb>
drea, di mano di Antonio Ruggieri.</s><s id="id411257"> La se­<lb></lb>
conda, dov&#039; è dipinto l&#039; Arcangiolo S. Mi­<lb></lb>
chele, e i due quadri delle pareti sono del <lb></lb>
Vignali, e la volta è dipinta con molto ar­<lb></lb>
tifizio dal Colonna; e nella terza Matteo <lb></lb>
Rosselli dipinse S. Gaetano, ed un Beato suo <lb></lb>
Compagno.</s><s id="id411281"> Accanto a questa Cappella è il <lb></lb>
Sepolcro coll&#039; Inscrizione, e ritratto dell&#039; Av­<lb></lb>
vocato Agostino Coltellini Fondatore della <lb></lb>
celebre Accademia degli Apatisti.</s><s id="id411296"> In faccia <lb></lb>
poi della Croce, di mano d&#039; Ottavio Vannini <lb></lb>
è dipinta l&#039; adorazione de&#039; Magi, e alla Cap­<lb></lb>
pella che segue, vi è del detto Rosselli una <lb></lb>
Tavola della Natività di Nostro Signore. <lb></lb>
L&#039; Altar maggiore, posto nella Tribuna di <lb></lb>
mezzo tralle altre cose di pregio, ha un ric­<lb></lb>
chissimo Ciborio d&#039; argento, opera di Bene­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a204"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(224)"></pb>

detto Petrucci.</s><s id="id411474"> Bello è il Cristo di bro nzo, <lb></lb>
di mano di Francesco Susini, e vaga la Cu­<lb></lb>
pola della Tribuna, dipinta dal Padre Gal­<lb></lb>
letti Teatino, che dipinse la volta della det­<lb></lb>
ta Chiesa.</s><s id="id411494"> Seguitando dall&#039; altra parte, nella <lb></lb>
Cappella vicina all&#039; Altar maggiore, è una <lb></lb>
Tavola di S. Elena dipinta dal Rosselli, e in <lb></lb>
faccia alla Croce, un&#039; altra simile del Bili­<lb></lb>
verti di gran bellezza.</s><s id="id411512"> Nella Cappella di <lb></lb>
S. Andrea Avellino, Ignazio Hugford colorì <lb></lb>
la Tavola del detto Santo in atto di esser <lb></lb>
colpito dall&#039; accidente apopletico.</s><s id="id411525"> Nella <lb></lb>
Cappella di mezzo Pietro da Cortona dipin­<lb></lb>
se la Tavola del Martirio di S. Lorenzo. <lb></lb>
Nell&#039; ultima vi è una Concezione con varj <lb></lb>
Santi di mano di Diacinto Fabbroni.</s><s id="id411543"> Ador­<lb></lb>
nano ancor questa Chiesa 14 Statue di mar­<lb></lb>
mo, che dodici rappresentano gli Apostoli, <lb></lb>
con bassirilievi a piè di quelle, esprimenti <lb></lb>
il loro martirio.</s><s id="id411561"> Le statue di S. Pietro, e <lb></lb>
Paolo sono di Gio: Battista Foggini, sei so­<lb></lb>
no del Novelli, e le altre del Caccini, Pia­<lb></lb>
montini, Fortini, Pettirossi, Cateni, e Ba­<lb></lb>
ratta.</s><s id="id411579"> Camminando poi verso il Canto de&#039; <lb></lb>
Carnesecchi, si ritrovano a man sinistra i <lb></lb>
Palazzi del Cav.</s><s id="id411589"> Venturi disegno del Buon­<lb></lb>
talenti, ove è una sala dipinta da Bernardi­<lb></lb>
no Poccetti; e quello detto del Mandrago­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a205"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(225)"></pb>

ne celebre per il primo abboccamento ivi <lb></lb>
seguito del Granduca Francesco I. con la <lb></lb>
Bianca Cappello che poi divenne sua mo­<lb></lb>
glie; e a destra troveremo la Chiesa di</s></p>
<p id="id411626" type="foot"><s id="id411629"><foot.target id="a203"></foot.target>tano</s></p>

<p id="id411637" type="foot"><s id="id411641"><foot.target id="a204"></foot.target>detto</s></p>

<p id="id411649" type="foot"><s id="id411652"><foot.target id="a205"></foot.target>ne</s></p>

<p id="id411660" type="main"><s id="id411663">S. MARIA MAGGIORE dei Carmelitani ri­<lb></lb>
fabbricata con disegno di Arnolfo di Lapo, <lb></lb>
essendovi altra antica Chiesa, che era stata <lb></lb>
consacrata dal Pontefice S. Pelagio nel 556. <lb></lb>
Entrando a mano destra è la Tavola di ma­<lb></lb>
no del Cigoli, nella quale è dipinto S. Al­<lb></lb>
berto Carmelitano in atto di liberare uno, <lb></lb>
che pericolava nell&#039; acqua; ed anco quella <lb></lb>
del Pugliani, che rappresenta la Maddalena <lb></lb>
Penitente in atto di ricevere nella sua grot­<lb></lb>
ta da S. Massimino la Comunione.</s><s id="id411703"> Segue il <lb></lb>
martirio di S. Biagio d&#039; Ottavio Vannini, ed <lb></lb>
i laterali sono d&#039; Antonio Giusti.</s><s id="id411712"> Degna di <lb></lb>
lode è la Cappella de&#039; Carnesecchi, la volta <lb></lb>
della quale fu dipinta da Bernardino Poc­<lb></lb>
cetti, e le due statue di marmo di S Barto­<lb></lb>
lommeo, e S. Zanobi furono lavorate dal <lb></lb>
Caccini; La Tavola di S. Francesco in atto <lb></lb>
di ricever le Stimate è delle bell&#039; opere di <lb></lb>
Piero Dandini.</s><s id="id411741"> Nella quinta Cappella ado­<lb></lb>
rasi un Crocifisso di rilievo con alcuni San­<lb></lb>
ti.</s><s id="id411752"> La pittura nella Volta è di Giuseppe Ro­<lb></lb>
mei.</s><s id="id411759"> Passato l&#039; Altar maggiore è la Cappel­<lb></lb>
la del Sagramento, e quindi quella degli <lb></lb>
<arrow.to.target n="a206"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(226)"></pb>

Orlandini, nella volta della quale il Vol­<lb></lb>
terrano rappresentò il Ratto d&#039; Elìa, con bel­<lb></lb>
lissime figure, tramezzate da stucchi dora­<lb></lb>
ti; La Tavola dell&#039; Altare della Madonna è <lb></lb>
del Biliverti.</s><s id="id411794"> Ragguardevoli sono le due <lb></lb>
Tavole, che seguono, quella di S. Maria <lb></lb>
Maddalena de&#039; Pazzi di mano d&#039; Onorio Ma­<lb></lb>
rinari, e l&#039; altra di S. Francesco e Sacra Fa­<lb></lb>
miglia dipinta da Matteo Rosselli, sopra le <lb></lb>
quali Vincenzio Meucci dipinse li due sfon­<lb></lb>
di che vi si veggono.</s><s id="id411819"> Degna di grande sti­<lb></lb>
ma è la Tavola del Passignano rappresen­<lb></lb>
tante la venuta dello Spirito Santo.</s><s id="id411830"> Una sin­<lb></lb>
golar memoria era già in questa Chiesa, og­<lb></lb>
gi perita, cioè il Monumento stato fatto a <lb></lb>
Salvino di Armato degli Armati nel 1317. <lb></lb>
inventore degli Occhiali.</s><s id="id411848"> Nel Chiostro del <lb></lb>
Convento si vede in un canto una delle <lb></lb>
quattro Colonne che reggevano il Sepolcro <lb></lb>
di Ser Brunetto Latini maestro di Dante, la <lb></lb>
quale ha l&#039; Inscrizione che lo dimostra.</s><s id="id411864"> Ivi <lb></lb>
pure si vedono alcune Pitture a fresco fatte <lb></lb>
dal Poccetti, e da Nicodemo Ferrucci.</s><s id="id411874"> Pres­<lb></lb>
so questa Chiesa vi è il</s></p>
<p id="id411881" type="foot"><s id="id411885"><foot.target id="a206"></foot.target>P Orlan-</s></p>

<p id="id411893" type="main"><s id="id411896">PALAZZO del Beccuto Orlandini, moder­<lb></lb>
namente accresciuto.</s><s id="id411903"> Sulla Piazza vi è il</s></p>
<p id="id411908" type="main"><s id="id411912">PALAZZO Martini.</s><s id="id411915"> Sul Canto ove era il <lb></lb>
Seminario ed oggi la Locanda di Pio Lom­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a207"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(227)"></pb>

bardi vi è una Testa del Salvatore di mano <lb></lb>
del Caccini.</s><s id="id411939"> Non lontano da questo vi sono: <lb></lb>
il Palazzo de&#039; Marchesi Malaspina, del Balì <lb></lb>
Martelli, del Cav.</s><s id="id411949"> Ambra, e dipoi nella <lb></lb>
Piazza Madonna quello degli Aldobrandini <lb></lb>
ripieni di ottimi lavori di Pitture, e Scul­<lb></lb>
ture.</s><s id="id411962"> Quivi vicino rimirasi il Giardino, e <lb></lb>
Palazzo de&#039; Gaddi con statue, pitture, me­<lb></lb>
daglie, e altre antichità; Dipoi prendendo <lb></lb>
la strada a man destra in Via dell&#039; Amore <lb></lb>
osserveremo la Casa fatta fabbricare con gli <lb></lb>
onorifici donativi di Luigi XIV.</s><s id="id411984"> Re di Fran­<lb></lb>
cia da Vincenzio Viviani primo Mattemati­<lb></lb>
co del Granduca Cosimo III.</s><s id="id411994"> Scolare del Ga­<lb></lb>
lileo.</s><s id="id412000"> Nella facciata di questa Casa, eretta <lb></lb>
col disegno del Senator Gio: Battista Nelli <lb></lb>
il vecchio, alla qual Famiglia appartiene, <lb></lb>
vedremo sopra la Porta maggiore l&#039; effigie di <lb></lb>
bronzo in rilievo, gettata da Gio: Battista <lb></lb>
Foggini, e dall&#039; espresso ne&#039; Cartelloni late­<lb></lb>
rali, nei quali vengono indicate notizie in­<lb></lb>
teressanti le sue scoperte (1).</s><s id="id412029"> Entrando sulla <lb></lb>
<arrow.to.target n="a208"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id412039" type="foot"><s id="id412043"><foot.target id="a207"></foot.target>bardi</s></p>

<p id="id412051" type="foot"><s id="id412055"><foot.target id="a208"></foot.target>P 2 Piaz-</s></p>

<p id="id412062" type="main"><s id="id412066">(1) In questa Casa vi abita il vivente Sig. <lb></lb>
Senatore Cav. Gio: Battista Nelli Figlio del so­<lb></lb>
pradetto, il quale possiede tutti gli Scritti del <lb></lb>
Galileo, e una scelta Librerìa di materie Ar­<lb></lb>
chitettoniche, d&#039; Istoria, e Belle Lettere. <lb></lb>

<pb pagenum="(228)"></pb>

Piazza vecchia di S. Maria Novella osserve­<lb></lb>
remo a man destra il</s></p>
<p id="id412098" type="main"><s id="id412102">PALAZZO de&#039; Cerretani, dove è una Galle­<lb></lb>
rìa con antiche Statue, dipinta da Vincen­<lb></lb>
zio Meucci, e di pitture eccellenti possedu­<lb></lb>
ta in oggi dalla Marchesa Cassandra Cap­<lb></lb>
poni.</s><s id="id412122"> E volgendo dipoi per la via di Val­<lb></lb>
fonda è da vedersi la Getterìa delle Cam­<lb></lb>
pane, e altri lavori di bronzo del Moreni; <lb></lb>
e dipoi è da osservarsi il</s></p>
<p id="id412206" type="main"><s id="id412210">CASINO dei Marchesi Riccardi in Valfon­<lb></lb>
da, già dei Marchesi Bartolini, pieno di Sta­<lb></lb>
tue antiche e moderne, e di pitture eccel­<lb></lb>
lenti, tra le quali nella Cappella è la volta <lb></lb>
a fresco del Volterrano, con un Giardino <lb></lb>
vasto, e delizioso, in cui si vede la statua <lb></lb>
di Papa Bonifazio VIII., che prima era nella <lb></lb>
facciata del Duomo.</s><s id="id412240"> Uscendo dal Casino <lb></lb>
suddetto, e voltando in Via nuova, si vede <lb></lb>
alla metà di essa un Tabernacolo con pit­<lb></lb>
tura di Giovanni da S. Giovanni.</s></p>
<p id="id412255" type="main"><s id="id412259">QUARTIERE S. SPIRITO.</s></p>
<p id="id412263" type="main"><s id="id412267">LA CHIESA DI S. SPIRITO fu fabbricata col <lb></lb>
disegno di Filippo di Ser Brunellesco; <lb></lb>
l&#039; architettura di questo gran Tempio d&#039; or­<lb></lb>
dine corintio è con somma perfezione con­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a209"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(229)"></pb>

dotta.</s><s id="id412294"> La sua lunghezza a 160. braccia si <lb></lb>
estende, e di larghezza 54, e la crociata ha <lb></lb>
braccia 98.</s><s id="id412304"> Vien diviso in tre navate repar­<lb></lb>
tite da bellissime colonne di pietra bigia <lb></lb>
tutte d&#039; un pezzo, sopra le quali l&#039; architra­<lb></lb>
ve, il fregio, e il cornicione ricorrono.</s><s id="id412319"> So­<lb></lb>
no 38. le Cappelle adornate di bellissime <lb></lb>
Tavole.</s><s id="id412328"> A man destra vi è un&#039; antica Ta­<lb></lb>
vola rappresentante l&#039; Assunzione di Maria, <lb></lb>
con Adamo steso in terra sopra la vanga al­<lb></lb>
lato a un Fico, che credesi di un bravo al­<lb></lb>
lievo del Francabigio; dopo evvi un ammi­<lb></lb>
rabile copia in marmo del Gesù morto in <lb></lb>
grembo alla Madre, di Michelagnolo, che <lb></lb>
stà in S. Pietro di Roma, e che fece Nanni <lb></lb>
di Baccio Bigio suo Discepolo, in modo che <lb></lb>
tanto è il veder questa che l&#039; originale.</s><s id="id412366"> Ne <lb></lb>
viene l&#039; Altare di S. Niccola la di cui figura <lb></lb>
in legno si dice del Sansovino, e ne&#039; lati <lb></lb>
della Cappella vi sono due Angeli di mano <lb></lb>
del Francabigio, e quindi la Tavola dello <lb></lb>
Stradano, ove dipinse Cristo, che scaccia <lb></lb>
i Profanatori dal Tempio.</s><s id="id412389"> La Tavola di <lb></lb>
S. Agostino e S. Monaca sua Madre è di <lb></lb>
Alessandro Gherardini.</s><s id="id412399"> Quindi trovasi di Do­<lb></lb>
menico Passignani la lapidazione di S. Ste­<lb></lb>
fano.</s><s id="id412410"> Nell&#039; ultima Cappella vedesi egregia­<lb></lb>
mente scolpito in marmo l&#039; Arcangelo Raf­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a210"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(230)"></pb>

faello, e Tobia dal celebre Giovanni Barat­<lb></lb>
ta.</s><s id="id412434"> Voltando nella traversa a man destra, <lb></lb>
la seconda Tavola che si trova, è di Fra Fi­<lb></lb>
lippo Lippi.</s><s id="id412445"> Quindi l&#039;Altare della Madonna <lb></lb>
della Cintola, e quello appresso, ove si con­<lb></lb>
serva il Crocifisso de&#039; Bianchi, trovasi in al­<lb></lb>
tra Tavola di Fra Filippo, ove dipinse la <lb></lb>
Vergine col Bambino, e S. Caterina.</s><s id="id412463"> Ne se­<lb></lb>
guita l&#039; apparizione della Vergine a S. Ber­<lb></lb>
nardo, che fu lavorata da Pietro Perugino, <lb></lb>
ma trasferito l&#039; originale in Casa Capponi da <lb></lb>
S. Fridiano, vi si vede una perfettissima co­<lb></lb>
pia, fatta per mano di Felice Riposo, da <lb></lb>
cui pur son fatti dai lati S. Francesco, e <lb></lb>
S. Antonio da Padova.</s><s id="id412491"> Seguono dae Cap­<lb></lb>
pelle, che in una dipinse il Sagrestani lo <lb></lb>
Sposalizio della Madonna, e l&#039; altra Gaetano <lb></lb>
Gabbiani il S. Niccolò, che resuscita i tre <lb></lb>
fanciulli uccisi da un Oste.</s><s id="id412508"> Voltando dietro <lb></lb>
al Coro vi sono altre otto Cappelle, nella <lb></lb>
prima è di Aurelio Lomi Pisano la visita <lb></lb>
de&#039; Magi con belle storiette nel grado dell&#039; <lb></lb>
Altare: E appresso vi è la Vergine con al­<lb></lb>
cuni Santi di mano di Giotto, ove è sepolto <lb></lb>
il celebre Letterato Piero Vettori; contigua <lb></lb>
a questa viene una Tavola di Maria di San­<lb></lb>
dro Botticelli; appresso vedesi la Tavola dei <lb></lb>
Martiri di Alessandro Allori, di cui pure nel <lb></lb>
<arrow.to.target n="a211"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(231)"></pb>

seguente Altare è ammirabile quella dell&#039; <lb></lb>
adultera presentata a Cristo.</s><s id="id412561"> Vien poi di <lb></lb>
mano del Vignali la Beata Chiara da Mon­<lb></lb>
tefalco nell&#039; atto di ricever la Comunione <lb></lb>
per mano di Nostro Signore; ne seguono al­<lb></lb>
tre due Cappelle, con piccole Tavole anti­<lb></lb>
che credute di Sandro Botticelli; e voltan­<lb></lb>
do all&#039; altra Tribuna, e passate le altre tre <lb></lb>
Cappelle, è da osservarsi all&#039; Altar del Sa­<lb></lb>
cramento l&#039; architettura, le piccole statue, <lb></lb>
i bassirilievi, il tutto lavorato in marmo <lb></lb>
dal celebre Andrea Contucci da Monte San <lb></lb>
Savino; quindi dopo altre tre Cappelle tro­<lb></lb>
vasi di mano di Benedetto del Ghirlandajo <lb></lb>
il portar della Croce, e la Trasfigurazione <lb></lb>
del Signore di Piero di Cosimo.</s><s id="id412615"> E rientran­<lb></lb>
do nella navata, alla prima Cappella ornata <lb></lb>
di preziosi marmi, vedesi la bella Tavola <lb></lb>
di Agnolo Bronzino, ove figurò l&#039; apparizio­<lb></lb>
ne di Cristo alla Maddalena; e nella secon­<lb></lb>
da trovavasi di mano del Rosso la Vergine, <lb></lb>
il S. Bastiano, ed altri Santi, la quale Ta­<lb></lb>
vola essendo stata trasferita nel Palazzo <lb></lb>
Reale, fu quì posta la bella copia, che si <lb></lb>
vede di mano del Petrucci.</s><s id="id412651"> Passato l&#039; Orga­<lb></lb>
no, di Ridolfo del Ghirlandajo è la Tavola <lb></lb>
di S. Anna, con la Vergine, e varj Santi; <lb></lb>
dopo la quale da Rutilio Manetti si trova <lb></lb>
<arrow.to.target n="a212"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(232)"></pb>

effigiato S. Tommaso da Villanuova, che di­<lb></lb>
spensa limosine ai Poveri: ne segue la Ta­<lb></lb>
vola del Beato Giovanni da S. Facondo del <lb></lb>
Cav.</s><s id="id412690"> Nasini.</s><s id="id412693"> Nella penultima Cappella è un <lb></lb>
esattissima copia di Taddeo Landini del Cri­<lb></lb>
sto abbracciato alla Croce scolpito in mar­<lb></lb>
mo, il di cui originale di Michelagnolo Buo­<lb></lb>
narroti stà in Roma nella Chiesa della Mi­<lb></lb>
nerva; nell&#039; ultima è la Resurrezione di Cri­<lb></lb>
sto, della Scuola del Francabigio.</s><s id="id412721"> La Cap­<lb></lb>
pella maggiore, quanto bella per l&#039; architet­<lb></lb>
tura, altrettanto per la materia magnifica, <lb></lb>
e ricca resta in mezzo della Tribuna, da <lb></lb>
ogni parte isolata, ed ha la forma d&#039; un pic­<lb></lb>
colo Tempio, ergendosi sopra varie colon­<lb></lb>
ne una cupoletta, sotto la quale è situato <lb></lb>
l&#039; Altare lavorato di pietre dure, e preziose, <lb></lb>
come altresì il Ciborio dell&#039; istesso lavoro da <lb></lb>
Gio: Battista Cennini.</s><s id="id412758"> Resta dietro all&#039; Al­<lb></lb>
tare il Coro di figura ottagona, tutto di <lb></lb>
marmi Carraresi e ornato di statue di mar­<lb></lb>
mo scolpite da Giovanni Caccini, che diè il <lb></lb>
modello di tutta quest&#039; opera, nella quale <lb></lb>
dalla Famiglia Michelozzi, che ne fu la fon­<lb></lb>
datrice, grandissime somme furono impie­<lb></lb>
gate.</s><s id="id412787"> Dalla parte sinistra rimane la Sagre­<lb></lb>
stìa con un bel ricetto avanti, fabbricata <lb></lb>
col disegno del Cronaca, ed il ricetto è di­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a213"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(233)"></pb>

segno di Andrea Contucci di Montesansovi­<lb></lb>
no, nella cui Sagrestìa vedremo una bella <lb></lb>
Tavola di Fra Filippo Lippi, dove dipinse <lb></lb>
la Vergine col Figlio, e con Angeli e Santi <lb></lb>
d&#039; attorno.</s><s id="id412827"> Un&#039; altra se ne trova di un <lb></lb>
S. Friacrio Francese in atto di sanare infer­<lb></lb>
mi di mano di Alessandro Allori, con al­<lb></lb>
tra pittura a fresco dell&#039; apparizione che eb­<lb></lb>
be S. Agostino sulla riva del mare dell&#039; <lb></lb>
Angelo in forma di bambino, di Bernardi­<lb></lb>
no Poccetti.</s><s id="id412853"> Ammirasi il Campanile della <lb></lb>
Chiesa, condotto col modello di Baccio <lb></lb>
d&#039; Agnolo.</s><s id="id412862"> Le pitture del Chiostro sono di <lb></lb>
Atanasio Bimbacci, e nel Convento si tro­<lb></lb>
vano altre pitture di pregio.</s><s id="id412873"> Uscendo da <lb></lb>
questo Tempio vedesi sul Canto di questa <lb></lb>
Piazza il Palazzo dei Marchesi Guadagni, <lb></lb>
e volgendo a mano destra si arriva alla <lb></lb>
Chiesa di</s></p>
<p id="id412890" type="foot"><s id="id412894"><foot.target id="a209"></foot.target>dotta.</s></p>

<p id="id412901" type="foot"><s id="id412905"><foot.target id="a210"></foot.target>faello,</s></p>

<p id="id412913" type="foot"><s id="id412916"><foot.target id="a211"></foot.target>seguen-</s></p>

<p id="id412924" type="foot"><s id="id412928"><foot.target id="a212"></foot.target>effi-</s></p>

<p id="id412936" type="foot"><s id="id412939"><foot.target id="a213"></foot.target>segno</s></p>

<p id="id412947" type="main"><s id="id412951">S. CARLO già dei Padri Bernabiti ora d&#039; at­<lb></lb>
tenenza dell&#039; Auditor Gio: Benedetto Bri­<lb></lb>
chieri Colombi, che permise nel 1792. che <lb></lb>
facesse tutte le Sacre funzioni la Confrater­<lb></lb>
nita di S. Frediano, dipinta d&#039; architettura <lb></lb>
dallo Stagi, lo sfondo della soffitta da Si­<lb></lb>
gismondo Betti, e da Giuseppe Zocchi la <lb></lb>
tribuna della Cappella maggiore, al di cui <lb></lb>
Altare la Tavola rappresentante S. Carlo è <lb></lb>
<arrow.to.target n="a214"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(234)"></pb>

di Andrea Comodi.</s><s id="id412998"> Quella a destra, entran­<lb></lb>
do, ove è effigiato S. Giovanni Nepomuce­<lb></lb>
no, è d&#039; Ignazio Hugsfort, di cui pure sono <lb></lb>
li due medaglioni rappresentanti il marti­<lb></lb>
rio, e la morte di detto Santo, come ancor <lb></lb>
l&#039; Angelo Custode in un piccolo ovato sul <lb></lb>
grado dell&#039; Altare: in faccia a questo Pietro <lb></lb>
Marchesini lo dipinse il Beato Alessandro <lb></lb>
Sauli, e i due medaglioni sono del predetto <lb></lb>
Giuseppe Zocchi.</s><s id="id413034"> Di quì passando avanti <lb></lb>
nella via più vicina, a man destra vi sono <lb></lb>
i Palazzi degli Antinori, del Rosso, Baldo­<lb></lb>
vinetti, e quello dei Castelli, ora del Mar­<lb></lb>
chese Feroni stato assaissimo accresciuto di <lb></lb>
fabbrica, e giardino per avere in esso incor­<lb></lb>
porato il soppresso Monastero di S. Frediano, <lb></lb>
e proseguendo si trova la Chiesa delle Reli­<lb></lb>
giose Agostiniane di</s></p>
<p id="id413069" type="foot"><s id="id413072"><foot.target id="a214"></foot.target>di</s></p>

<p id="id413080" type="main"><s id="id413084">S. MONACA, al di cui Altare maggiore <lb></lb>
evvi una Tavola di Alessandro Gherardini <lb></lb>
rappresentante Maria che porge il Bambino <lb></lb>
Gesù alla detta Santa.</s><s id="id413097"> Lo sfondo della vol­<lb></lb>
ta è dell&#039; Ulivelli.</s><s id="id413104"> Poco distante si trova la <lb></lb>
Chiesa dei Padri Carmelitani detta il</s></p>
<p id="id413111" type="main"><s id="id413115">CARMINE. Questo vasto Tempio che fu <lb></lb>
cominciato fino dei 30.</s><s id="id413122"> Giugno 1268. era il <lb></lb>
più ricco di eccellenti Pitture che fosse in <lb></lb>
questa Città, sì a fresco sulle pareti, che a <lb></lb>
<arrow.to.target n="a215"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(235)"></pb>

olio nelle Tavole delle Cappelle.</s><s id="id413146"> Per vie più <lb></lb>
abbellirlo e ricoprirne i cavalletti della Tet­<lb></lb>
toja si risolverono i Religiosi di farvi una <lb></lb>
soffitta d&#039; intaglio in legno con tre sfondi di <lb></lb>
Pittura, col Disegno, e opera di Pietro Per­<lb></lb>
tici Intagliatore, al qual lavoro vi fu posto <lb></lb>
mano nel 1765.</s><s id="id413171"> Era già quasi il tutto ter­<lb></lb>
minato, e collocate le Pitture negli sfondi <lb></lb>
lavorati da tre valenti Pittori, Ferretti, Fer­<lb></lb>
ri, e Burci, quando nella notte anteceden­<lb></lb>
te al dì 29.</s><s id="id413190"> Gennajo 1771, fu nello spazio <lb></lb>
di poche ore tutto distrutto dal fuoco (1). <lb></lb>
Per tale deplorabil caso non poco si sbigot­<lb></lb>
tirono quei Padri, con tutto ciò animati da <lb></lb>
vero zelo si risolverono di dar di nuovo ma­<lb></lb>
no a questa grandiosa fabbrica, di cui non <lb></lb>
erano restate se non le mura danneggiate <lb></lb>
ancora esse dal fuoco, per la qual cosa col <lb></lb>
disegno dell&#039; Architetto Giuseppe Ruggieri, <lb></lb>
datasi quasi subito mano all&#039; opera, ne fu <lb></lb>
benedetta la prima pietra dall&#039; Arcivesco­<lb></lb>
vo Incontri ne&#039; 12.</s><s id="id413232"> Luglio dell&#039; istesso an­<lb></lb>
no 1771. essendone commesso l&#039; incarico per <lb></lb>
<arrow.to.target n="a216"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id413247" type="foot"><s id="id413250"><foot.target id="a215"></foot.target>olio</s></p>

<p id="id413258" type="foot"><s id="id413262"><foot.target id="a216"></foot.target>la</s></p>

<p id="id413269" type="main"><s id="id413273">(1) Chi desiderasse però la descrizione delle <lb></lb>
abbruciate Tavole ec., che rendevano sì ador­<lb></lb>
na questa Chiesa, la troverà nel Borghini, nel <lb></lb>
Brocchi, nel P. Richa, e nella prima edizione <lb></lb>
di guesto Libro. <lb></lb>

<pb pagenum="(236)"></pb>

la costruzione materiale della Fabbrica a <lb></lb>
F. Giovacchino Pronti Laico Carmelitano di <lb></lb>
Rimini, il quale con somma sollecitudine <lb></lb>
la condusse al suo compimento.</s><s id="id413310"> Terminata <lb></lb>
questa fabbrica furono prescelti a dipingere <lb></lb>
la volta, e gli sfondi della Crociata i due <lb></lb>
rinomati Pittori Domenico Stagi per l&#039; Ar­<lb></lb>
chitettura, e Giuseppe Romei per le figure, <lb></lb>
il quale parimente dipinse la Cupola effi­<lb></lb>
giandovi i personaggi più gloriosi del vec­<lb></lb>
chio, e nuovo Testamento, e nei tre sfondi <lb></lb>
laterali si vedono in quello del Coro il Pro­<lb></lb>
feta Elìa rapito sul carro di fuoco, in quel­<lb></lb>
lo dalla parte di S. Andrea, Maria che vela <lb></lb>
il capo a S. Maria Maddalena de&#039; Pazzi, e <lb></lb>
nell&#039; altro il Beato Angelo Mazzinghi in glo­<lb></lb>
ria; e nello sfondo della gran navata della <lb></lb>
Chiesa l&#039; Ascensione al Cielo del Nostro Si­<lb></lb>
gnor Gesù Cristo.</s><s id="id413369"> Terminato il lavoro, que­<lb></lb>
sta Chiesa fu consacrata dal vivente Ar­<lb></lb>
civescovo Antonio Martini nella mattina <lb></lb>
de&#039; 15.</s><s id="id413383"> Settembre 1782.</s><s id="id413386"> E facendomi a de­<lb></lb>
scrivere le Cappelle a destra dalla Porta <lb></lb>
maggiore osserveremo al primo Altare una <lb></lb>
Tavola rappresentante Tobia in atto di gua­<lb></lb>
rire il cieco suo Padre dipinta dal Ganbac­<lb></lb>
ciani, al secondo vedonsi di mano di Bernar­<lb></lb>
dino Monaldi i Funerali di S. Alberto Car­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a217"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(237)"></pb>

melitano; nel terzo il Cristo in Croce con <lb></lb>
Maria, e la Maddalena ai piedi è opera di <lb></lb>
Giorgio Vasari; Ne segue al quarto la Vi­<lb></lb>
sitazione della Vergine a S. Elisabetta di <lb></lb>
mano di Aurelio Lomi; nel quinto osservasi <lb></lb>
una Pietà dipinta da Antonio Guidetti.</s><s id="id413445"> Sa­<lb></lb>
lendo nella crociata accanto alla Sagrestìa <lb></lb>
vedesi la Cappella della SS.</s><s id="id413455"> Vergine del <lb></lb>
Carmine, in cui si godono le bellissime pit­<lb></lb>
ture rappresentanti la Vita di S. Pietro Apo­<lb></lb>
stolo, di Masolino da Panicale, e di Masac­<lb></lb>
cio suo Discepolo, che vinse di gran lunga <lb></lb>
il Maestro, e fu il primo che aprisse la stra­<lb></lb>
da alla buona maniera, e alla perfezione <lb></lb>
dell&#039; Arte, ed essendo morto Masaccio in <lb></lb>
età giovanile fu terminata da Filippo Lippi <lb></lb>
figlio di Fra Filippo; dalle quali pitture <lb></lb>
hanno appresa la perfezione dell&#039; Arte i più <lb></lb>
sublimi Maestri i quali studiarono in que­<lb></lb>
sta Cappella, cioè Leonardo da Vinci, Fra <lb></lb>
Bartolommeo di S. Marco, Michelagnolo <lb></lb>
Buonarroti, Andrea del Sarto, Raffaello da <lb></lb>
Urbino, e tanti altri rinomati Professori, <lb></lb>
come leggesi nel Vasari ec.</s><s id="id413518"> Nella Sagrestìa <lb></lb>
fu collocata sopra la Porta una Tavola rap­<lb></lb>
presentante il Martirio dell&#039; Apostolo S. Ja­<lb></lb>
copo, di mano di Lorenzo Lippi, che per <lb></lb>
l&#039; avanti esisteva nella Compagnìa di S. Ja­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a218"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(238)"></pb>

copo del Nicchio.</s><s id="id413550"> Usciti si trova la Cappel­<lb></lb>
la lavorata a Stucchi dal Portogalli colla <lb></lb>
Tavola in cui è figurato il B. Buonagiunta <lb></lb>
Manetti: il S. Gio: Battista in gloria nella <lb></lb>
cupolina, e i peducci sono opera di Cipriano <lb></lb>
Lensi, come pure sono dell&#039; istesso i due <lb></lb>
quadri laterali a fresco, nei quali vedesi la <lb></lb>
Predicazione, e Decollazione del Santo Pre­<lb></lb>
cursore.</s><s id="id413581"> Passando al magnifico Altar mag­<lb></lb>
giore circondato da un balaustro, e tribu­<lb></lb>
na, fu fatto senza risparmio di spesa costrui­<lb></lb>
re di finissimi marmi dal Marchese Lorenzo <lb></lb>
Niccolini con un gran Ciborio di marmi, <lb></lb>
pietre rare, e bronzi dorati con sportello, <lb></lb>
ove vedesi espresso il Salvatore lavorato in <lb></lb>
argento.</s><s id="id413609"> Nel Coro è un bellissimo Deposito <lb></lb>
di marmo lavorato con finissimi intagli, e <lb></lb>
animali da Benedetto da Rovezzano che era <lb></lb>
destinato per Piero Soderini Gonfaloniere <lb></lb>
perpetuo della Repubblica Fiorentina.</s><s id="id413627"> Il di­<lb></lb>
segno dell&#039; incassatura del nuovo Organo è <lb></lb>
dell&#039; Architetto Giulio Mannajoni, eseguito <lb></lb>
coll&#039; intaglio di Pietro Pertici; la gran tela <lb></lb>
del medesimo rappresentante Maria in atto <lb></lb>
di dare il sacro Abito a S. Simone Stock <lb></lb>
alta braccia 14. fu dipinta dal sopralodato <lb></lb>
Romei; l&#039; Organo poi è dei migliori che sie­<lb></lb>
no in questa Città, lavorato dal nobile, ed <lb></lb>
<arrow.to.target n="a219"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(239)"></pb>

abilissimo Sig. Alamanno Contucci di Mon­<lb></lb>
tepulciano.</s><s id="id413676"> Accanto all&#039; Altar maggiore ne <lb></lb>
segue dall&#039;altra parte la Cappella del SS.</s><s id="id413682"> Cro­<lb></lb>
cifisso della Provvidenza, ove si conserva la <lb></lb>
miracolosa Immagine; La cupoletta con i <lb></lb>
peducci, e due ovati laterali fu dipinta da <lb></lb>
Agostino Bosi rappresentante S. Alberto in <lb></lb>
gloria; I due quadri laterali dipinti a olio, <lb></lb>
quello dell&#039; Esaltazione della Croce in <emph type="italics">Cornu <lb></lb>
Evangelii</emph> è di Gesualdo Ferri, e l&#039; altro è <lb></lb>
di Gennaro Landi in cui copiò la famosa <lb></lb>
Tavola di Gregorio Pagani, rappresentante <lb></lb>
l&#039; Invenzione della Croce, che restò vittima <lb></lb>
dell&#039; incendio.</s><s id="id413731"> Ne segue ora la magnifica <lb></lb>
Cappella della Casa Corsini, ove è il Corpo <lb></lb>
incorrotto di S. Andrea già Priore di questo <lb></lb>
Convento, poi Vescovo di Fiesole, e Ante­<lb></lb>
nato di sì illustre Prosapia, quale restò il­<lb></lb>
leso dall&#039; incendio.</s><s id="id413754"> La qual Cappella, non <lb></lb>
ostante le fiamme, che vi furono, per il <lb></lb>
molto legname, oltre a due delle migliori <lb></lb>
Tavole di Chiesa che vi eran riposte, non <lb></lb>
restò tanto danneggiata da non potersi ri­<lb></lb>
mettere nella sua primiera bellezza, come <lb></lb>
dalla detta Famiglia Corsini fu riaccomoda­<lb></lb>
ta, ed abbellita.</s><s id="id413781"> Questa fu edificata col di­<lb></lb>
segno di Pier Francesco Silvani, incrostata <lb></lb>
di marmi bianchi di Carrara, e di misti di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a220"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(240)"></pb>

Seravezza, con pilastri, fregj, e cornicione <lb></lb>
d&#039; architettura composita.</s><s id="id413808"> In faccia sopra <lb></lb>
l&#039; Altare, è una Tavola di marmo bianco <lb></lb>
lavorata con grande eccellenza di alto ri­<lb></lb>
lievo da Gio: Battista Foggini, ove è figu­<lb></lb>
rato il Santo fra le nuvole in atto d&#039;es­<lb></lb>
ser rapito al Cielo da varj Angioletti.</s><s id="id413831"> So­<lb></lb>
pra questa si vede Iddio Padre, scolpito in <lb></lb>
marmo da Carlo Marcellini, ed in mezzo <lb></lb>
all&#039; Urna ove stà riposto il sacro Corpo, un <lb></lb>
bassorilievo d&#039; argento d&#039;eccellente lavoro. <lb></lb>
Anche nelle due bande laterali sono due Ta­<lb></lb>
vole dello stesso Foggini, in una è figurato <lb></lb>
il Santo disceso dal Cielo per assistere all&#039; <lb></lb>
esercito Fiorentino, quando nella battaglia <lb></lb>
d&#039; Anghiari messe in fuga, e superò quello <lb></lb>
di Filippo Visconti Daca di Milano con lot­<lb></lb>
to da Niccolò Piccinino suo Generale: e <lb></lb>
nell&#039; altra si rappresenta quan lo nel cele­<lb></lb>
brare la Messa gli comparve la Santissima <lb></lb>
Vergine con uno stuolo di Angeli, profe­<lb></lb>
rendo verso il Santo quelle parole: <emph type="italics">Servus <lb></lb>
meus es tu, quia elegi te, &amp; in te glori bar.</emph> <lb></lb>
La Cupola fu dipinta da Luca Giordano. <lb></lb>
Non passeremo sotto silenzio le memorie. <lb></lb>
che quivi si trovano degli Uomini illustri <lb></lb>
di questa Famiglia, e specialmente di Piero <lb></lb>
Corsini Vescovo di Volterra, e poi di Firen­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a221"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(241)"></pb>

ze, e di Neri Corsini Vescovo d&#039; Arezzo, Zio <lb></lb>
di Clemente XII.</s><s id="id413934"> Uscendo da questa Cap­<lb></lb>
pella a mano destra trovasi quella della <lb></lb>
Comunione (ove già esistevano le Pitture <lb></lb>
dello Starnina esprimenti la Vita di S. Gi­<lb></lb>
rolamo).</s><s id="id413952"> La Tavola che ora vi si vede rap­<lb></lb>
presentante la Deposizione dalla Croce di <lb></lb>
Nostro Signore è di mano di Gio: Domenico <lb></lb>
Ferretti; la cupolina ove è espresso il Re <lb></lb>
Melchisedech in atto di offerire a Dio il Pa­<lb></lb>
ne, e il Vino per la Vittoria di Abramo, fu <lb></lb>
dipinta dal sopradetto Romei.</s><s id="id2737298"> Descendendo <lb></lb>
nella navata si trova la prima Cappella con <lb></lb>
la Tavola rappresentante S. Maria Maddale­<lb></lb>
na de&#039; Pazzi in atto di ricevere il velo da <lb></lb>
Maria di mano di Giuseppe Antonio Fab­<lb></lb>
brini.</s><s id="id2737318"> Nella seconda vi è una Tavola di Gio: <lb></lb>
Maria Butteri, rappresentante il Centurione <lb></lb>
che chiede al Redentore la salute per il suo <lb></lb>
servo.</s><s id="id2737332"> Nella terza vi è la Natività di No­<lb></lb>
stro Signore dipinta da Francesco Gambac­<lb></lb>
ciani.</s><s id="id2737342"> Nella quarta si vede un&#039; Annunzia­<lb></lb>
zione di Maria di mano di Bernardino Poc­<lb></lb>
cetti.</s><s id="id2737353"> E nell&#039; ultima il Dottor Gio: France­<lb></lb>
sco Viligiardi a cui apparteneva, ci fece <lb></lb>
porre una Tavola rappresentante l&#039; Adora­<lb></lb>
zione dei Magi di mano del celebre Grego­<lb></lb>
rio Pagani.</s><s id="id2737372"> Alla bellezza, e grandezza di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a222"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(242)"></pb>

questa Chiesa corrisponde il Convento capa­<lb></lb>
cissimo di gran numero di Religiosi.</s><s id="id2737392"> Ha due <lb></lb>
Chiostri spaziosi, in uno de&#039; quali è dipinta <lb></lb>
dal Bettini, e dall&#039; Ulivelli la vita del gran <lb></lb>
Profeta Elìa, e di varj Santi Carmelitani; e <lb></lb>
nel secondo vi è una lunetta bellissima del <lb></lb>
Poccetti, che rappresenta il miracoloso fuo­<lb></lb>
co sceso dal Cielo per il Sacrifizio offerto <lb></lb>
da Elìa al vero Dio.</s><s id="id2737422"> Uscendo da questo <lb></lb>
Chiostro si trovano accanto alla Chiesa le <lb></lb>
Scuole pubbliche di S. Leopoldo, dirette da <lb></lb>
varj Sacerdoti.</s><s id="id2737435"> Trapassando la Piazza quasi <lb></lb>
in faccia di essa a destra vi è il Palazzo Cap­<lb></lb>
poni che oltre a varie belle pitture ha un <lb></lb>
Museo d&#039; Istoria Naturale, e quivi appresso <lb></lb>
l&#039; abitazione dei Soderini; e a sinistra per <lb></lb>
il Borgo S. Frediano si trova la Chiesa Par­<lb></lb>
rocchiale di</s></p>
<p id="id2737460" type="foot"><s id="id2737464"><foot.target id="a217"></foot.target>meli-</s></p>

<p id="id2737472" type="foot"><s id="id2737475"><foot.target id="a218"></foot.target>copo</s></p>

<p id="id2737483" type="foot"><s id="id2737487"><foot.target id="a219"></foot.target>abi-</s></p>

<p id="id2737495" type="foot"><s id="id2737498"><foot.target id="a220"></foot.target>Sera-</s></p>

<p id="id2737506" type="foot"><s id="id2737510"><foot.target id="a221"></foot.target>ze,</s></p>

<p id="id2737518" type="foot"><s id="id2737521"><foot.target id="a222"></foot.target>Q que-</s></p>

<p id="id2737529" type="main"><s id="id2737533">CESTELLO, E S. FREDIANO, ove già abita­<lb></lb>
vano sino dal 1628. i soppressi Monaci Ci­<lb></lb>
stercensi; Questa fu fabbricata col disegno <lb></lb>
del Colonnello Cerruti di Roma.</s><s id="id2737548"> Tutte le <lb></lb>
Cappelle furono decorate di stucchi dal Mar­<lb></lb>
cellini.</s><s id="id2737557"> Entrando dalla Porta a mano destra <lb></lb>
si trova la S Maria Maddalena de&#039; Pazzi <lb></lb>
opera di Giovanni Sagrestani, e la cupolet­<lb></lb>
ta e l&#039; altre figure che l&#039; adornano sono di <lb></lb>
Matteo Bonechi.</s><s id="id2737575"> La seconda è di mano di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a223"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(243)"></pb>

Antonio Puglieschi, essendo stato quivi po­<lb></lb>
sto il SS.</s><s id="id2737595"> Crocifisso dell&#039; Abito; la terza ove <lb></lb>
è nella Tavola espressa la Natività di Ma­<lb></lb>
ria, è d&#039; Alessandro Gherardini.</s><s id="id2737606"> Il quadro in <lb></lb>
testa alla crociata col martirio di S. Pietro <lb></lb>
viene da Guido Reni.</s><s id="id2737616"> L&#039; altro in faccia di <lb></lb>
S. Bernardo d&#039; avanti a Maria è di Fabbrizio <lb></lb>
Boschi.</s><s id="id2737626"> La Tavola che è situata nel Coro <lb></lb>
con Maria, ed altri Santi è del Cav.</s><s id="id2737633"> Cur­<lb></lb>
radi.</s><s id="id2737639"> La Cupola è del Gabbiani, e i peduc­<lb></lb>
ci furono più anni dopo dipinti da Matteo <lb></lb>
Bonechi.</s><s id="id2737650"> Restano le altre tre Cappelle tor­<lb></lb>
nando verso la porta, e principiando da <lb></lb>
quella della Comunione, quale è di S. Ber­<lb></lb>
nardo, che è nella Tavola celebrante all&#039; <lb></lb>
Altare per la liberazione dell&#039; Anime del <lb></lb>
Purgatorio con tutto il restante fu esegui­<lb></lb>
ta da Pietro Dandini, Vaghissima poi è la <lb></lb>
seguente opera d&#039; Antonio Franchi, ove <lb></lb>
espresse il Battesimo di Cristo al Giordano: <lb></lb>
I&#039;ultima Cappella è dipinta da Giovanni Cia­<lb></lb>
bili, nella quale rappresentò il martirio di <lb></lb>
S. Anastasio.</s><s id="id2737695"> Nel primo Chiostro di questo <lb></lb>
Monastero vi è eretta la statua di S, Maria <lb></lb>
Maddalena de&#039; Pazzi lavoro di Antonio Mon­<lb></lb>
tauti, e di Giuseppe Piamontini è quella di <lb></lb>
S. Bernardo nel secondo Chiostro.</s><s id="id2737714"> In questo <lb></lb>
Convento abitavano già le Monache degli <lb></lb>
<arrow.to.target n="a224"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(244)"></pb>

Angeli, che in oggi sono nel Monastero di <lb></lb>
Pinti, ed in questo prese l&#039; Abito, visse e <lb></lb>
morì S. Maria Maddalena de&#039; Pazzi, la cui <lb></lb>
Cella tuttavìa si tiene in gran venerazione. <lb></lb>
Questo Monastero serve di presente per uso <lb></lb>
del Seminario Fiorentino, provvisto di otti­<lb></lb>
mi Precettori, che la Filosofia, il Gius Ca­<lb></lb>
nonico, Teologia, e altre sacre Scienze in­<lb></lb>
segnano, non tanto ai Collegiali, quanto ad <lb></lb>
ogni Ecclesiastico, che v&#039; interviene.</s><s id="id2737768"> Sulla <lb></lb>
Piazza di questa Chiesa fu dal Granduca <lb></lb>
Cosimo III. fatto fabbricare col disegno di <lb></lb>
Giovanbattista Foggini un</s></p>
<p id="id2737781" type="foot"><s id="id2737785"><foot.target id="a223"></foot.target>Anto-</s></p>

<p id="id2737793" type="foot"><s id="id2737797"><foot.target id="a224"></foot.target>Q 2 An-</s></p>

<p id="id2737804" type="main"><s id="id2737808">GRANAJO pubblico, edifizio magnifico, e <lb></lb>
comodo per un tal uso; e quivi vicino vi <lb></lb>
sono le Fornaci del vetro; e riprendendo per <lb></lb>
il Borgo si arriva alla Porta S. Frediano, <lb></lb>
fuori della quale sull&#039; Arno esiste un nu­<lb></lb>
mero grande di Barche, e Navicelli che tra­<lb></lb>
sportano per il Fiume ogni sorte di mercan­<lb></lb>
zìe, robe, e persone a Pisa, e Livorno . <lb></lb>
Prendendo dipoi a mano sinistra si trova il <lb></lb>
Conservatorio delle Religiose di</s></p>
<p id="id2737846" type="main"><s id="id2737850">S. FRANCESCO DI SALES chiamato il Conven­<lb></lb>
tino, nella di cui Chiesa fatta con disegno <lb></lb>
di Anton Maria Ferri, si vede all&#039;Altar mag­<lb></lb>
giore la Tavola del detto Santo dipinta da <lb></lb>
Ignazio Hugford, e le due laterali sono di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a225"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(245)"></pb>

mano di Giuseppe Grifoni, in una rimirasi <lb></lb>
un Crocifisso con S. Andrea Corsini, e <lb></lb>
S. Francesco di Chantal, e nell&#039; altra la Vi­<lb></lb>
sitazione di Maria.</s><s id="id2737892"> Queste Religiose tengo­<lb></lb>
no con sommo zelo ed esemplarità in edu­<lb></lb>
cazione molte Ragazze civili, e insegnano <lb></lb>
loro oltre gli esercizj di pietà, il ricamo, <lb></lb>
cucito, ed altri lavori adattati alle respetti­<lb></lb>
ve età, e capacità; come pure danno lezio­<lb></lb>
ne di cimbalo, canto, e di qualche lin­<lb></lb>
gua estera.</s><s id="id2737922"> Uscendo da questo luogo, e <lb></lb>
volgendo per la prima strada a destra si tro­<lb></lb>
va la Chiesa di</s></p>
<p id="id2737934" type="foot"><s id="id2737937"><foot.target id="a225"></foot.target>mano</s></p>

<p id="id2737945" type="main"><s id="id2737949">S. SALVADORE detta di Camaldoli e volgar­<lb></lb>
mente dei Mendicanti.</s><s id="id2737956"> In antico era que­<lb></lb>
sto luogo Monastero dei Monaci Camaldo­<lb></lb>
lesi i quali essendo Padroni di quasi tutte le <lb></lb>
Case di quelle contrade, presero il nome di <lb></lb>
Camaldoli.</s><s id="id2737973"> Dopo varie vicende, serve adesso <lb></lb>
per Scuole di Ragazze per l&#039; Arte di tessere <lb></lb>
lana, lino, ed altro.</s><s id="id2737983"> E seguitando in faccia <lb></lb>
per la diritta strada lasciando la piccola <lb></lb>
Chiesa, e Convento delle Religiose Carme­<lb></lb>
litane della Nunziatina, e volgendo a destra <lb></lb>
si trova la Chiesa delle</s></p>
<p id="id2738001" type="main"><s id="id2738005">CONVERTITE dove vi è di mano del Poc­<lb></lb>
cetti la Natività del Signore, la deposizione <lb></lb>
della Croce, e un S. Michele Arcangelo in <lb></lb>
<arrow.to.target n="a226"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(246)"></pb>

Sagrestìa; e il Crocifisso all&#039; Altar maggiore <lb></lb>
è lavoro di Baldassar Vermosser Fiammin­<lb></lb>
go.</s><s id="id2738038"> Dirimpetto a questa Chiesa si trova <lb></lb>
quella delle Religiose Francescane di</s></p>
<p id="id2738046" type="foot"><s id="id2738049"><foot.target id="a226"></foot.target>Sagre-</s></p>

<p id="id2738057" type="main"><s id="id2738061">S. CHIARA, dove fra l&#039; altre vi sono due <lb></lb>
Tavole di molta stima; Il Cristo morto è <lb></lb>
di Pietro Perugino; e di Lorenzo di Credi è <lb></lb>
la Natività del Signore.</s><s id="id2738076"> Vago assai è l&#039; Al­<lb></lb>
tar maggiore con due statue di S. France­<lb></lb>
sco, e S Chiara di mano di Leonardo del <lb></lb>
Tasso, e oltre ai marmi osservansi ancora <lb></lb>
alcuni lavori in tutti tre gli Altari di terra <lb></lb>
della Robbia; lo sfondo della volta è dipin­<lb></lb>
to dal Ferretti.</s><s id="id2738101"> Questo Monastero fu fon­<lb></lb>
dato dal Cardinale Ottaviano Ubaldini, che <lb></lb>
fu il primo, che portasse il Cappello rosso, <lb></lb>
lo che seguì sotto Innocenzo IV. nel 1247. <lb></lb>
Proseguendo verso la Porta Romana ivi vi­<lb></lb>
cina è la Chiesa detta</s></p>
<p id="id2738124" type="main"><s id="id2738128">LA CALZA Chiesa antichissima stata abita­<lb></lb>
ta prima da Religiose Gerosolimitane, e <lb></lb>
quindi dai Gesuati, quali soppressi, fu ri­<lb></lb>
dotta Prebenda Abbaziale.</s><s id="id2738143"> In questa Chiesa <lb></lb>
oltre la bella Tavola del Ghirlandajo di Ma­<lb></lb>
ria circondata dagli Angeli con S. Zanobi, e <lb></lb>
S. Giusto, sono un Cristo, ed una Pietà, <lb></lb>
con i Santi Gio: Battista, Girolamo, Gio: <lb></lb>
Colombini, e la Maddalena del Vannino co­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a227"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(247)"></pb>

piata dall&#039; originale di Pietro Perugino che <lb></lb>
è nella Villa del Poggio; siccome un&#039; Ora­<lb></lb>
zione all&#039; Orto dello stesso, che dalla Chie­<lb></lb>
sa è stata trasferita nel Coro dove è l&#039; <emph type="italics">Ecce <lb></lb>
Homo</emph> di Santi Pacini, e una Vergine addo­<lb></lb>
lorata d&#039; Ignazio Hugford, del quale ancora <lb></lb>
è la Tavolina di Gesù buon Pastore, che stà <lb></lb>
all&#039; Altare di una Cappella de&#039;Preti, che fan­<lb></lb>
no gli Esercizj Spirituali.</s><s id="id2738216"> Essendo l&#039; antico <lb></lb>
Convento di presente Casa di Esercizj dei <lb></lb>
Sacerdoti della Congregazione di Gesù Sal­<lb></lb>
vatore, è stato da essi con la detta Chiesa <lb></lb>
rifatto quasi dai fondamenti.</s><s id="id2738234"> Vedesi nel Re­<lb></lb>
fettorio dipinto dal Gherardini, Zocchi, <lb></lb>
Gricci, e Mannajoni, un Cenacolo a fresco <lb></lb>
di mano del Francabigio, molto stimato. <lb></lb>
E prima di andare avanti per la strada di <lb></lb>
Borgo è da osservarsi in faccia alla Porta <lb></lb>
una singolarissima opera di Gio: da S. Gio­<lb></lb>
vanni, ove ha in una femmina vestita di <lb></lb>
Regio ammanto effigiata Firenze, con attor­<lb></lb>
no altre femmine che simboleggiano le Cit­<lb></lb>
tà Provinciali in atto di render tributo alla <lb></lb>
loro Regina; pittura di presente con sommo <lb></lb>
dispiacere degl&#039; Intendenti assai danneggia­<lb></lb>
ta, e guasta.</s><s id="id2738285"> E proseguendo per il detto <lb></lb>
Borgo trovasi la Chiesa Parrocchiale di</s></p>
<p id="id2738293" type="foot"><s id="id2738297"><foot.target id="a227"></foot.target>piata</s></p>

<p id="id2738304" type="main"><s id="id2738308">S. PIERO IN GATTOLINO detta volgarmente <lb></lb>
<arrow.to.target n="a228"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(248)"></pb>

Serumido, in cui è un quadro affisso alla <lb></lb>
muraglia a mano destra della Tribuna di <lb></lb>
una Crocifissione di mano del Passignano; e <lb></lb>
ivi accanto la Compagnìa del Sacramento, <lb></lb>
che fu nel 1776. tutta dipinta a fresco da <lb></lb>
Domenico Stagi, e le figure da Pietro della <lb></lb>
Nave; nello sfondo si vede Maria, e S. Fran­<lb></lb>
cesco d&#039; Assisi, e nelle pareti la Vigilanza, <lb></lb>
e le sette Virtù.</s><s id="id2738354"> La Tavola di Maria di <lb></lb>
questo Altare è di Alessandro Fei detto del <lb></lb>
Barbiere.</s><s id="id2738364"> Quivi fu sepolto il Pittore Gio: da <lb></lb>
S. Giovanni.</s><s id="id2738370"> Quindi vicino trovasi il</s></p>
<p id="id2738374" type="foot"><s id="id2738378"><foot.target id="a228"></foot.target>Seru-</s></p>

<p id="id2740707" type="main"><s id="id2740711">NOBILE MONASTERO di Religiose dell&#039; Or­<lb></lb>
dine di S. Domenico, nella cui Chiesa, che <lb></lb>
fu restaurata col disegno di Antonio Ferri <lb></lb>
nel 1701, vedesi la soffitta arricchita di uno <lb></lb>
sfondo di mano di Anton Domenico Gabbia­<lb></lb>
ni, adorno d&#039; architettura da Romualdo Bot­<lb></lb>
ti, ed il piccolo sfondo, sotto il Coro delle <lb></lb>
Monache, d&#039;Antonio Puglieschi, e la tribu­<lb></lb>
na della Cappella maggiore di Pietro Dan­<lb></lb>
dini.</s><s id="id2740748"> Sono di pregio le Tavole degli Alta­<lb></lb>
ri, fra le quali quella fatta da Fra Filippo <lb></lb>
Lippi della Natività di Cristo, con S. Ilario­<lb></lb>
ne che è il ritratto al naturale di Fra Ru­<lb></lb>
berto Malatesti, fratello di Annalena.</s><s id="id2740767"> Di <lb></lb>
quì uscendo, vicino a questa Chiesa è un <lb></lb>
Oratorio antichissimo detto dei Bini, e di­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a229"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(249)"></pb>

contro l&#039;antica abitazione già di questa No­<lb></lb>
bile Famiglia, acquistata dipoi dal Marche­<lb></lb>
se Torrigiani, nella quale di presente si am­<lb></lb>
mira il magnifico</s></p>
<p id="id2740805" type="foot"><s id="id2740808"><foot.target id="a229"></foot.target>contro</s></p>

<p id="id2740816" type="main"><s id="id2740820">MUSEO D&#039;ISTORIA NATURALE.</s></p>
<p id="id2740824" type="main"><s id="id2740828">èQuesto un ampio Palazzo, che il Gran­<lb></lb>
duca Leopoldo comprò dalla suddetta <lb></lb>
Casa Torrigiani, che in se racchiude quan­<lb></lb>
to può desiderare il Filosofo contemplato­<lb></lb>
re della natura.</s></p>
<p id="id2740848" type="main"><s id="id2740851">Apre l&#039; ingresso alla Storia Naturale una <lb></lb>
vastissima collezione di Anatomìa dell&#039;uomo <lb></lb>
eseguita in cera secondo lo stato naturale, <lb></lb>
e le descrizioni dei migliori Autori, e che <lb></lb>
è compresa in 16.</s><s id="id2740869"> Stanze, e due Gallerìe.</s><s id="id2740872"> In <lb></lb>
essa è una copiosa serie di tuttociò che con­<lb></lb>
cerne l&#039; Ostetricia, compresevi le operazioni <lb></lb>
più difficili, come per esempio la sezione <lb></lb>
della sinfisi, e il parto cesareo.</s><s id="id2740890"> Seguendo <lb></lb>
l&#039; incominciato regno animale si entra in <lb></lb>
altra Gallerìa, che da un lato offre una se­<lb></lb>
rie di uccelli, dall&#039; altra una di pesci pre­<lb></lb>
parati ciascuno ad imitazione del vivente, <lb></lb>
e corredati non solo del respettivo nome <lb></lb>
<emph type="italics">Linneano</emph>, ma di quello ancora, che offre la <lb></lb>
nostra lingua. (I quadrupedi unitamente ai <lb></lb>
<arrow.to.target n="a230"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(250)"></pb>

grossi pesci, e grandi volatili, sono custo­<lb></lb>
diti in due più ampli stanzoni al primo pia­<lb></lb>
no): si entra in seguito in una stanza de­<lb></lb>
stinata ai Rettili; indi in altra, che com­<lb></lb>
prende gl&#039; Insetti: si passa poi ad una nella <lb></lb>
quale sono i Vermi gelatinosi; poi in altra <lb></lb>
in cui sono i Testacei; e finalmente in un&#039; <lb></lb>
altra, che comprende una serie di Vermi <lb></lb>
Litofiti, con la qual termina il regno ani­<lb></lb>
male, e che dà adito ai due seguenti regni <lb></lb>
vegetabile, e minerale.</s></p>
<p id="id2740977" type="foot"><s id="id2740981"><foot.target id="a230"></foot.target>grossi</s></p>

<p id="id2740988" type="main"><s id="id2740992">Una stanza in cui sono raccolti i semi, <lb></lb>
fiori, foglie, radici, legni, gomme, resi­<lb></lb>
ne ec., apre l&#039; ingresso al regno vegetabile <lb></lb>
compreso in questa, ed in altre due conse­<lb></lb>
cutive, nelle quali si conservano frutte per­<lb></lb>
fettamente simili al vero, funghi, e piante <lb></lb>
grasse, imitate con cera, perchè non pos­<lb></lb>
sono prepararsi asciugandole come sogliono <lb></lb>
far delle altre piante i Botanici: evvi inol­<lb></lb>
tre un copioso erbario di effettive piante <lb></lb>
asciugate, e compresse tra fogli, decorate <lb></lb>
col respettivo nome <emph type="italics">Linneano</emph>, come ogni <lb></lb>
altra cose costituente il Museo, e coll&#039; Ana­<lb></lb>
tomia esattissima del proprio fiore</s></p>
<p id="id2741052" type="main"><s id="id2741055">Si scende in seguito nel regno minerale a <lb></lb>
cui dà principio una grande stanza nella <lb></lb>
quale sono ricchissime collezioni d&#039;Oro, Ar­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a231"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(251)"></pb>

gento, Platina, e Rame: la consecutiva com­<lb></lb>
prende il Ferro, e le Piriti; lo Stagno, <lb></lb>
Piombo, e Mercurio sono in quella che vie­<lb></lb>
ne appresso; essendo nella quarta disposte <lb></lb>
le Piriti, e le sostanze saline ed infiamma­<lb></lb>
bili, il tutto etichettato, e classato secondo <lb></lb>
il metodo di Cronstedt.</s></p>
<p id="id2741104" type="foot"><s id="id2741107"><foot.target id="a231"></foot.target>gento,</s></p>

<p id="id2741115" type="main"><s id="id2741119">Dai Minerali si passa ai Fossili propria­<lb></lb>
mente detti così, e s&#039; incomincia con le va­<lb></lb>
rie combinazioni della terra calcaria, poste <lb></lb>
nella precedente stanza, a cui ne seguono <lb></lb>
due altre le quali comprendono le altre ter­<lb></lb>
re Barite, Magnesia, Argilla, Silicea, nei <lb></lb>
diversi loro stati dal friabile e polveroso a <lb></lb>
quello di durissime pietre.</s><s id="id2741148"> L&#039; altra contigua <lb></lb>
stanza racchiude le pietre preziose, e le <lb></lb>
gemme, ed anco le pietre composte, come <lb></lb>
Porfidi, Graniti ec.</s></p>
<p id="id2741162" type="main"><s id="id2741165">Una stanza è aggiunta in appendice a tut­<lb></lb>
tociò per racchiudere i Bezoarri, e le petri­<lb></lb>
ficazioni di piante, e di animali.</s><s id="id2741177"> Finalmen­<lb></lb>
te un&#039;altra stanza, ove sono effigiate alcu­<lb></lb>
ne singolari mostruosità di vegetabili, chiu­<lb></lb>
de questa vastissima collezione.</s><s id="id2741192"> Restano <lb></lb>
molti fossili e minerali non ancor posti in <lb></lb>
vista, capaci di riempire parecchie stanze, <lb></lb>
e vanno ancora facendosi altre per render <lb></lb>
sempre più completo quell&#039; utile ramo di co­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a232"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(252)"></pb>

gnizioni umane.</s><s id="id2741222"> Avvi inoltre aperto agli <lb></lb>
occhi degli Studiosi un Giardino, in cui ve­<lb></lb>
getano circa tremila piante, ed un salone nel <lb></lb>
quale sono raccolti quasi tutti i minerali <lb></lb>
Toscani; ed in altro luogo sono chiuse le <lb></lb>
produzioni industriose degl&#039; Isolani del Mar <lb></lb>
Pacifico.</s></p>
<p id="id2741247" type="foot"><s id="id2741250"><foot.target id="a232"></foot.target>gni-</s></p>

<p id="id2741258" type="main"><s id="id2741262">L&#039;accesso è aperto indistintamente a tut­<lb></lb>
ti ogni mattina, eccettuate le Feste.</s><s id="id2741269"> Ivi il <lb></lb>
Filosofo specola, e contempla; il Curioso <lb></lb>
ritrova inaspettate cognizioni dalla sempli­<lb></lb>
ce osservazione, e l&#039; Artefice vi ravvisa le <lb></lb>
specie, e le varietà dei corpi che possono es­<lb></lb>
ser utili all&#039; arte sua; e finalmente tutti in <lb></lb>
generale vi acquistano nuove idee, impa­<lb></lb>
rano a conoscere la natura, ed a viepiù am­<lb></lb>
mirare il Creatore nella varietà immensa <lb></lb>
delle produzioni.</s><s id="id2741306"> Uscendo da questo luogo, <lb></lb>
si trova la Chiesa delle Monache di</s></p>
<p id="id2741314" type="main"><s id="id2741318">S. PIER MARTIRE, stato Convento di Mo­<lb></lb>
naci Camaldolensi.</s><s id="id2741325"> Osservisi la Colonna di <lb></lb>
marmo misto di Seravezza, fatta erigere da <lb></lb>
Cosimo I., per la vittoria di Marciano.</s><s id="id2741334"> Que­<lb></lb>
sta Chiesa è lunga braccia 90, e larga 25; <lb></lb>
Entrati a man destra al secondo Altare vi è <lb></lb>
un S. Rocco con S. Antonio, e S. Caterina <lb></lb>
di mano di Piero di Cosimo; dopo la Porta <lb></lb>
del fianco è da osservarsi la Tavola di S. An­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a233"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(253)"></pb>

tonio Abate, che risana alcuni infermi, ope­<lb></lb>
ra di Ottavio Vannini; e nel seguente vi è <lb></lb>
Maria con S. Domenico, S. Pier Martire, e <lb></lb>
S. Tommaso d&#039; Aquino di mano del Vigna­<lb></lb>
li.</s><s id="id2741385"> Qaindi lasciate le tre Cappelle di fron­<lb></lb>
te, in una delle quali è il deposito del ce­<lb></lb>
lebre Medico Giuseppe del Papa, e ivi ac­<lb></lb>
canto è la rarissima pittura a fresco di Gio: <lb></lb>
da S. Giovanni, fatta a Giulio Parigi celebre <lb></lb>
Architetto; In questa è dipinto S. Felice <lb></lb>
Prete in atto di soccorrere S. Massimo Ve­<lb></lb>
scovo di Nola moribondo per il freddo, e <lb></lb>
per la fame; con premergli in bocca un <lb></lb>
grappolo d&#039; uva miracolosamente trovato <lb></lb>
sopra la neve.</s><s id="id2741426"> Accanto di mano del Ghir­<lb></lb>
landajo vedonsi effigiati varj Santi; e dipoi <lb></lb>
nella Cappella delle Monache vi è espressa <lb></lb>
Maria con S. Giacinto, e S. Pier Martire di <lb></lb>
mano di Jacopo da Empoli.</s><s id="id2741444"> Seguitando ver­<lb></lb>
so la porta, sotto il Coro è degna di stima <lb></lb>
la Tavola di Salvator Rosa, nella quale <lb></lb>
figurò in tempo notturno Cristo sull&#039;onde <lb></lb>
del mare, che porge la mano a S. Pietro <lb></lb>
naufragante.</s><s id="id2741465"> In ultimo trovasi il Martirio <lb></lb>
di S. Cecilia, la cui Tavola fu dipinta da <lb></lb>
Jacopo Chiavistelli eccellente ancora nell&#039; <lb></lb>
architettura, e che è quì sepolto.</s><s id="id2741478"> Contiguo <lb></lb>
a questa è di mano del Ticciati il Deposito <lb></lb>
<arrow.to.target n="a234"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(254)"></pb>

del celebre Pittore Antonio Domenico Gab­<lb></lb>
biani, come pure dalla parte opposta si ve­<lb></lb>
de quello di Giuseppe Piamontini Scultore <lb></lb>
di gran merito.</s><s id="id2741510"> E` sepolto in questa Chiesa <lb></lb>
il rinomatissimo Gio: da S. Giovanni, la di <lb></lb>
cui lapida si legge dalla parte opposta alla <lb></lb>
di lui opera; come pure Antonio Franchi, <lb></lb>
e Lorenzo del Moro Pittori eccellenti, Pro­<lb></lb>
seguendo il cammino è osservabile la bella <lb></lb>
strada nominata via Maggio, ove sono le <lb></lb>
abitazioni de&#039; Guidi, Suarez, Ridolfi, d&#039; El­<lb></lb>
ci, Michelozzi, Firidolfi ec., e per l&#039; al­<lb></lb>
tra via a man destra si passa a vedere il <lb></lb>
grandioso</s></p>
<p id="id2741550" type="foot"><s id="id2741554"><foot.target id="a233"></foot.target>tonio</s></p>

<p id="id2741562" type="foot"><s id="id2741565"><foot.target id="a234"></foot.target>del</s></p>

<p id="id2741573" type="main"><s id="id2741576">PALAZZO DI S. A. R., che è uno de&#039; più fa­<lb></lb>
mosi edifizj, che si veggano in tutta l&#039; Ita­<lb></lb>
lia.</s><s id="id2741587"> Questo venne incominciato col disegno <lb></lb>
di Filippo di Ser Brunellesco a spese di Lu­<lb></lb>
ca Pitti Gentiluomo Fiorentino, e però co­<lb></lb>
munemente dicesi ancora Palazzo de&#039; Pitti, <lb></lb>
quantunque fino dal tempo del Granduca <lb></lb>
Cosimo I, e di Leonora di Toledo sua mo­<lb></lb>
glie, che lo comprò, divenisse abitazione <lb></lb>
de&#039; Granduchi Regnanti.</s><s id="id2741617"> Fu molto accre­<lb></lb>
sciuto dal Granduca Cosimo II. nel 1619, e <lb></lb>
dal Granduca Leopoldo.</s><s id="id2741627"> Di questo edifizio <lb></lb>
dovendo far parola brevemente descriverò <lb></lb>
le Statue, e le Pitture insigni, e l&#039; altre co­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a235"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(255)"></pb>

se di maggior pregio, che vi si trovano. <lb></lb>
Primieramente la facciata di questo Palaz­<lb></lb>
zo lunga braccia 250. in circa, ed alta a <lb></lb>
proporzione, è tutta incrostata di bozze di <lb></lb>
pietre forti d&#039; ordine rustico, ma così ben <lb></lb>
divisato, che vi risplende una maestosa bel­<lb></lb>
lezza.</s><s id="id2741674"> Più vaga però riesce la vista della <lb></lb>
Loggia, e del Cortile, fatto con disegno dell&#039; <lb></lb>
Ammannato, il quale cambiò l&#039; ordine della <lb></lb>
prima architettura, con tale avvedutezza <lb></lb>
però, che non disconvenisse all&#039; opera già <lb></lb>
cominciata, onde si vede il primo Apparta­<lb></lb>
mento di forma dorica, il secondo d&#039; ordine <lb></lb>
jonico, ed il terzo di corintio, tutti e tre <lb></lb>
adornati di varie colonne, di bellissimi fre­<lb></lb>
gi, e di un ricchissimo cornicione.</s><s id="id2741712"> In faccia <lb></lb>
del Cortile è una grotta, dentro la quale si <lb></lb>
trova una Peschiera di forma ovata con varj <lb></lb>
zampilli d&#039;acque, che scaturiscono dalla ter­<lb></lb>
ra al cenno di Mosè ivi rappresentato in una <lb></lb>
grande Statua di porfido.</s><s id="id2741733"> Adornano ancora <lb></lb>
la facciata due altre pile con sue fonta­<lb></lb>
ne vagamente intagliate; come altresì due <lb></lb>
grandi Statue di marmo, che una rappre­<lb></lb>
senta Pasquino, che sostiene Alessandro; <lb></lb>
l&#039;altra Ercole, che ha superato Anteo, amen­<lb></lb>
due di maniera Greca.</s><s id="id2741759"> Vedesi una Fonte so­<lb></lb>
pra la grotta al pari del primo piano di que­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a236"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(256)"></pb>

sto Regio Palazzo, con un gran Vivajo, nel <lb></lb>
quale scherzano alcuni Putti di marmo so­<lb></lb>
pra Cigni, e nel mezzo di esso una gran <lb></lb>
tazza di porfido scolpita da Francesco Fer­<lb></lb>
rucci (1), nella quale versano in copia le <lb></lb>
acque da varie bande.</s><s id="id2741866"> Sono le Stanze dell&#039; <lb></lb>
Appartamento Granducale, e molte altre <lb></lb>
tutte adorne di stucchi dorati, e gran parte <lb></lb>
sono dipinte di mano dei più rari, ed eccel­<lb></lb>
lenti Maestri, fra i quali principalmente <lb></lb>
s&#039;annoverano Pietro da Cortona, Ciro Ferri, <lb></lb>
Gio: da S. Giovanni, il Volterrano, Bernardi­<lb></lb>
no Poccetti, Giordano, il Gabbiani, ed al­<lb></lb>
tri.</s><s id="id2741898"> Non essendo stata fatta finora nelle <lb></lb>
precedenti edizioni di questo Libro veruna <lb></lb>
descrizione di questo Palazzo, spero sarà co­<lb></lb>
sa gradevole per compimento del medesimo <lb></lb>
di descrivere le Reali stanze che sono espo­<lb></lb>
ste all&#039; osservazione dei Forestieri, e degl&#039; <lb></lb>
Intendenti.</s><s id="id2741922"> Avanti di salir le scale avvi in <lb></lb>
qualche distanza a mano sinistra la Cappel­<lb></lb>
la Reale modernamente rifatta, le di cui <lb></lb>
pareti sono state dipinte dal Pittore Ade­<lb></lb>
mollo Milanese.</s></p>
<p id="id2741942" type="foot"><s id="id2741945"><foot.target id="a235"></foot.target>se</s></p>

<p id="id2741953" type="foot"><s id="id2741956"><foot.target id="a236"></foot.target>sto</s></p>

<p id="id2741964" type="main"><s id="id2741967">(1) Il segreto per lavoratla fu al medesimo <lb></lb>
dato da Cosimo I. che lo perpetuò nei Sovrani <lb></lb>
suoi descendenti. <lb></lb>

<pb pagenum="(257)"></pb>

Ascese le prime 4. branche della scala <lb></lb>
principale si entra in un ricetto, e quindi in <lb></lb>
una Sala.</s><s id="id2741993"> Quivi si osserveranno 10.</s><s id="id2741996"> Statue <lb></lb>
di marmo, alcune delle quali sono di qual­<lb></lb>
che merito.</s><s id="id2742006"> Ci sono due quadri grandi espri­<lb></lb>
menti due Marine di Salvator Rosa; e sopra <lb></lb>
la Porta d&#039;ingresso, e sopra quella di con­<lb></lb>
tro esistono due quadri, che uno della Scuo­<lb></lb>
la del Caravaggio; come pure i Busti del <lb></lb>
Granduca Leopoldo, e del Regnante Ferdi­<lb></lb>
nando III. il primo fatto dallo Spinazzi, e <lb></lb>
questo dal Belli.</s></p>
<p id="id2742036" type="main"><s id="id2742040">Si passa nel Salone che divide i due Quar­<lb></lb>
tieri principali, dipinto dal vivente Pittor <lb></lb>
Terreni.</s><s id="id2742050"> Esistono in 6 nicchie per ornamen­<lb></lb>
to 6.</s><s id="id2742057"> Statue, e lungo le pareti 12.</s><s id="id2742060"> Busti di <lb></lb>
marmo.</s></p>
<p id="id2742067" type="main"><s id="id2742071">A mano destra si entra nella</s></p>
<p id="id2742075" type="main"><s id="id2742079"><emph type="italics">Prima Camera detta di Venere.</emph></s></p>
<p id="id2742087" type="main"><s id="id2742090">Dipinta da Pietro Berrettini da Cortona. <lb></lb>
Nella volta si vede Pallade che toglie la gio­<lb></lb>
ventù da Venere, che resta nuda sul letto, <lb></lb>
e le fanno corteggio varie lascive femmine. <lb></lb>
Presso la medesima è pure Cupido.</s><s id="id2742109"> Mercu­<lb></lb>
rio accompagna Pallade mentre essa condu­<lb></lb>
ce la Gioventù ad Ercole, simbolo della Fa­<lb></lb>
tica, e della Virtù.</s></p>
<p id="id2742125" type="foot"><s id="id2742129">R Gli</s></p>

<pb pagenum="(258)"></pb><p id="id2742137" type="main"><s id="id2742140"> <lb></lb>
Gli stucchi dei 2.</s><s id="id2742146"> Pontefici, e de&#039; 6. pri­<lb></lb>
mi Granduchi Medici furono fatti dal Sal­<lb></lb>
vestrini.</s></p>
<p id="id2742158" type="main"><s id="id2742161">Sotto la volta ci sono 8.</s><s id="id2742164"> Lunette, nelle <lb></lb>
quali sono espressi diversi Eroi dell&#039; antichi­<lb></lb>
tà, che seppero preservarsi dalle passioni il­<lb></lb>
lecite.</s></p>
<p id="id2742180" type="main"><s id="id2742184">Seleuco che langue in letto disposto a mo­<lb></lb>
rire piuttosto che a palesare la sua passio­<lb></lb>
ne verso Stratonica sua matrigna.</s></p>
<p id="id2742197" type="main"><s id="id2742201">Alessandro per vincer la passione della li­<lb></lb>
bidine non volge gli sguardi verso la Sposa <lb></lb>
di Dario accompagnata da altre Concubine <lb></lb>
divenute sue prigioniere.</s></p>
<p id="id2742216" type="main"><s id="id2742219">Antioco che sprezzando i vezzi di bella <lb></lb>
giovine scioglie le vele ai venti in tempo di <lb></lb>
fiera burrasca.</s></p>
<p id="id2742230" type="main"><s id="id2742234">Crispo di Costantino che per non conta­<lb></lb>
minar l&#039; onor del Padre fugge aprezzando le <lb></lb>
lusinghe della matrigna.</s></p>
<p id="id2742246" type="main"><s id="id2742250">Augusto che chiude gli occhi all&#039; ingan­<lb></lb>
natrice Sirena del Nilo, e prudentemente <lb></lb>
se ne libera.</s></p>
<p id="id2742261" type="main"><s id="id2742265">Ciro che non si lascia vincere dalle lu­<lb></lb>
singhe di Pantea sua prigioniera, allonta­<lb></lb>
nandosene.</s></p>
<p id="id2742277" type="main"><s id="id2742281">Scipione che rifiuta la conversazione di <lb></lb>
bellissime donne sue prigioniere.</s></p>
<p id="id2742289" type="foot"><s id="id2742292">L&#039;Is-</s></p>

<pb pagenum="(259)"></pb><p id="id2742300" type="main"><s id="id2742304"> <lb></lb>
L&#039;Istoria di Massinissa, e Sofonisbe.</s></p>
<p id="id2742311" type="main"><s id="id2742314">Sei gran Quadri ornano le pareti di que­<lb></lb>
sta Camera (1).</s></p>
<p id="id2742323" type="main"><s id="id2742327">La Regina Saba che offre le sue ricchezze <lb></lb>
a Salomone del Pittor Tintoretto.</s></p>
<p id="id2742334" type="main"><s id="id2742338">Giuseppe Ebreo del Cav.</s><s id="id2742341"> Vanni Senese.</s></p>
<p id="id2742345" type="main"><s id="id2742349">Il sacrificio d&#039; Abramo di Stefano Pieri.</s></p>
<p id="id2742354" type="main"><s id="id2742357">Moisè, e Aronne del Cav.</s><s id="id2742361"> Perugino.</s></p>
<p id="id2742365" type="main"><s id="id2742369">La morte di Abel, copia dell&#039; originale del <lb></lb>
Tiarini esistente nella seguente Camera.</s></p>
<p id="id2742376" type="main"><s id="id2742380">La strage degl&#039; Innocenti del Cav.</s><s id="id2742384"> Nasini <lb></lb>
Senese.</s></p>
<p id="id2742390" type="main"><s id="id2742394">Quattro Tavole di giallo di Siena con so­<lb></lb>
pra diversi gruppi, e vasi fanno ornamento <lb></lb>
a questa Camera.</s></p>
<p id="id2742406" type="main"><s id="id2742410"><emph type="italics">Seconda Camera detta d&#039; Apollo.</emph></s></p>
<p id="id2742418" type="main"><s id="id2742421">Nella volta si vede Apollo, a cui vien pre­<lb></lb>
sentata la Gioventù da Pallade, e Mercurio, <lb></lb>
ed Egli le addita Ercole simboleggiato per <lb></lb>
la virtù, e l&#039;invita nel tempo stesso a con­<lb></lb>
templar la sfera colle stelle, ove distinguon­<lb></lb>
si i moti celesti, invitandola ad acquistar la <lb></lb>
virtù.</s></p>

<p id="id2742449" type="foot"><s id="id2742453">R 2 L&#039; Apol-</s></p>

<p id="id2742457" type="main"><s id="id2742461">(1) Il metodo che ho creduto di adottare è <lb></lb>
di voltar sempre a mano destra entrando nelle <lb></lb>
Camere. </s></p>

<pb pagenum="(260)"></pb><p id="id2742476" type="main"><s id="id2742480">

L&#039; Apollo, e l&#039; Ercole sono di Pietro da <lb></lb>
Cortona, e il restante di Ciro Ferri suo scola­<lb></lb>
re eseguito a norma del Cartone del detto <lb></lb>
Maestro.</s></p>
<p id="id2742495" type="main"><s id="id2742498">Nelle quattro Pareti sono effigiati i se­<lb></lb>
guenti fatti Istorici.</s></p>
<p id="id2742507" type="main"><s id="id2742511">Cesare per non perder il tesoro del tempo, <lb></lb>
stando in piedi ascolta la lettura dei libri.</s></p>
<p id="id2742518" type="main"><s id="id2742522">Augusto doppo d&#039; aver chiuso il Tempio <lb></lb>
di Giano attende alle Muse, essendovi Vir­<lb></lb>
gilio che gli legge un squarcio dell&#039; Eneide.</s></p>
<p id="id2742534" type="main"><s id="id2742538">Alessandro essendo per porsi in viaggio si <lb></lb>
fa dare da un Paggio l&#039; Iliade d&#039; Omero, che <lb></lb>
stima al pari dei suoi Trionfi.</s></p>
<p id="id2742549" type="main"><s id="id2742553">L&#039; Imperator Giustiniano con i suoi Con­<lb></lb>
siglieri forma il Codice delle Leggi.</s></p>
<p id="id2742562" type="main"><s id="id2742565"><emph type="italics">Quadri.</emph></s></p>
<p id="id2742573" type="main"><s id="id2742577">Diogene di Carlo Dolci.</s></p>
<p id="id2742581" type="main"><s id="id2742585">Livio Mehus dipinto da se stesso.</s></p>
<p id="id2742589" type="main"><s id="id2742593">Giuseppe venduto dai Fratelli, di Andrea <lb></lb>
del Sarto.</s></p>
<p id="id2742600" type="main"><s id="id2742604">Sotto esistono 3.</s><s id="id2742607"> Ritratti, che uno d&#039; un <lb></lb>
Vecchio <emph type="italics">di Olbens</emph>: un Principino della Casa <lb></lb>
Medici di Paolo Veronese, e un Ritratto di <lb></lb>
Femmina del suddetto Olbens.</s></p>
<p id="id2742696" type="main"><s id="id2742700">Gran Quadro espritnente Marte furibondo <lb></lb>
che va alla guerra, abbandonando Venere,, <lb></lb>
di Paolo Rubens.</s></p>
<p id="id2742711" type="foot"><s id="id2742714">Un</s></p>

<pb pagenum="(261)"></pb><p id="id2742722" type="main"><s id="id2742726"> <lb></lb>
Un paese dello stesso.</s></p>
<p id="id2742732" type="main"><s id="id2742736">Bacco di Guido Reni.</s></p>
<p id="id2742740" type="main"><s id="id2742744">Tre teste di Paris Bordone.</s></p>
<p id="id2742748" type="main"><s id="id2742752">Faraone che dichiara Giuseppe Ebreo Vi­<lb></lb>
cerè di Egitto di Andrea del Sarto.</s></p>
<p id="id2742761" type="main"><s id="id2742765">Sotto esistono tre quadretti, che uno di <lb></lb>
una S. Conversazione del Bassano: Principi­<lb></lb>
no della Casa Medici di Paolo Veronese: <lb></lb>
Ritratto d&#039;una femmina del Parmigianino.</s></p>
<p id="id2742780" type="main"><s id="id2742784">Filippo II.</s><s id="id2742787"> Re di Spagna di Tiziano.</s></p>
<p id="id2742791" type="main"><s id="id2742795">S. Agnese di Pietro da Cortona.</s></p>
<p id="id2742799" type="main"><s id="id2742803">Quadro grande esprimente Caino che uc­<lb></lb>
cide Abel del Tiarini.</s></p>
<p id="id2742811" type="main"><s id="id2742815">Tre quadretti sotto, che in uno il Baroc­<lb></lb>
cio dipinse nostro Signor che predica alla <lb></lb>
Maddalena.</s><s id="id2742825"> Ritratto di Leonardo da Vinci, <lb></lb>
che dicesi fatto dal medesimo; nel 3.</s><s id="id2742832"> Il Ba­<lb></lb>
roccio dipinse San Giovanni Evangelista.</s></p>
<p id="id2742839" type="main"><s id="id2742843">Quadro grande rappresentante S. Marco <lb></lb>
Evangelista di figura gigantesca, di Fra Bar­<lb></lb>
tolommeo della Porta.</s></p>
<p id="id2742855" type="main"><s id="id2742858">Altra Tavola grande di Maria Santissima <lb></lb>
con Gesù in braccio e due Angeli, che la so­<lb></lb>
stengono, con i santi Giovanni, e Francesco <lb></lb>
di Andrea del Sarto.</s></p>
<p id="id2742874" type="main"><s id="id2742877">Sotto esistono S. Maria Maddalena di Leo­<lb></lb>
nardo da Vinci, e un ritratto di una Giovine <lb></lb>
Veneziana del Morone.</s></p>
<p id="id2742889" type="foot"><s id="id2742893">S. Fa-</s></p>

<pb pagenum="(262)"></pb><p id="id2742901" type="main"><s id="id2742904"> <lb></lb>
S. Famiglia del Salimbeni.</s></p>
<p id="id2742911" type="main"><s id="id2742915">Paolo III. di Tiziano.</s></p>
<p id="id2742919" type="main"><s id="id2742923">L&#039; incantesimo di Circe del Castiglione.</s></p>
<p id="id2742927" type="main"><s id="id2742931">Paese del Rubens con veduta di Città.</s></p>
<p id="id2742936" type="main"><s id="id2742940">S. Famiglia copia di Raffaello del Coreggio.</s></p>
<p id="id2742944" type="main"><s id="id2742948">Ritratto di Wanderkelt del Wandich.</s></p>
<p id="id2742953" type="main"><s id="id2742956">Ritratto del Cardinale Ippolito di Tiziano</s></p>
<p id="id2742961" type="main"><s id="id2742965">Maria col S. Bambino e Angelo del Guercino</s></p>
<p id="id2742969" type="main"><s id="id2742973">Quattro Ritratti diversi di Monsieur Giusto</s></p>
<p id="id2742977" type="main"><s id="id2742981">Buffone del Caravaggio.</s></p>
<p id="id2742985" type="main"><s id="id2742989">Un Vecchio, ed altri tre ritratti del sud­<lb></lb>
detto Monsieur Giusto.</s></p>
<p id="id2742998" type="main"><s id="id2743001">Quadro grande rappresentante la Vergine <lb></lb>
con S. Sebastiano, ed altri Santi del Rosso <lb></lb>
Scolare d&#039; Andrea.</s></p>
<p id="id2743012" type="main"><s id="id2743016">Ritratto del Tintoretto.</s></p>
<p id="id2743020" type="main"><s id="id2743024">Ritratto di Monsieur Giusto.</s></p>
<p id="id2743028" type="main"><s id="id2743032">S. Iacopo del Guercino.</s></p>
<p id="id2743036" type="main"><s id="id2743040">Altro Ritratto di Monsieur Giusto.</s></p>
<p id="id2743044" type="main"><s id="id2743048">Ritratto di un Vescovo del Giorgione.</s></p>
<p id="id2743053" type="main"><s id="id2743056">Ritratto fatto da Tiziano della sua Favorita</s></p>
<p id="id2743061" type="main"><s id="id2743065">Ritratto di un Povero di Guido Reni.</s></p>
<p id="id2743069" type="main"><s id="id2743073">Esistono due Tavole grandi di Diaspro To­<lb></lb>
scano con 4.</s><s id="id2743080"> Urne di Pietra del Paragone di <lb></lb>
Fiandra con due Gruppi di Bronzo di Giro­<lb></lb>
lamo Ticciati fatti nel 1724. che uno rap­<lb></lb>
presentante la Samaritana al Pozzo, e l&#039; al­<lb></lb>
tro il figlio prodigo.</s></p>
<p id="id2743100" type="foot"><s id="id2743104">Tra</s></p>

<pb pagenum="(263)"></pb><p id="id2743111" type="main"><s id="id2743115"> <lb></lb>
Tra le due finestre avvi altra Tavola di <lb></lb>
Pietre dure con contorno di legno petrificato, <lb></lb>
e di contro altra Tavola di Scagliola con <lb></lb>
Apollo, e le nove Muse fatte da Stoppioni. <lb></lb>
Avvi ancor altro mezzo tondo, e intarsiato <lb></lb>
di Scagliola con disegno alla Raffaella fat­<lb></lb>
to dal Bartoli Livornese che abita in Lon­<lb></lb>
dra.</s></p>
<p id="id2743146" type="main"><s id="id2743150"><emph type="italics">Terza Camera detta di Marte.</emph></s></p>
<p id="id2743227" type="main"><s id="id2743230">Dipinta da Pietro da Cortona.</s><s id="id2743233"> Nel mez­<lb></lb>
zo della volta si osservano diversi combat­<lb></lb>
menti militari, e vi è figurato Marte in at­<lb></lb>
to di ricevere Ercole in età virile presenta­<lb></lb>
togli dalla Dea della Sapienza.</s></p>
<p id="id2743254" type="main"><s id="id2743257"><emph type="italics">Quadri.</emph></s></p>
<p id="id2743265" type="main"><s id="id2743269">Leone X. con due Cardinali, di Raffaello.</s></p>
<p id="id2743273" type="main"><s id="id2743277">La Madonna detta della seggiola della ter­<lb></lb>
za maniera del medesimo.</s></p>
<p id="id2743285" type="main"><s id="id2743289">Il Pittor Rubens coi Filosofi Giusto Lipsio, <lb></lb>
Grozio, e il fratello di Rubens, del sud­<lb></lb>
detto <emph type="italics">Rubens.</emph></s></p>
<p id="id2743306" type="main"><s id="id2743310">La S. Famiglia, di Andrea del Sarto.</s></p>
<p id="id2743314" type="main"><s id="id2743318">Quadro grande rappresentante la Deposizio­<lb></lb>
ne di nostro Signore, del Cigoli.</s></p>
<p id="id2743327" type="main"><s id="id2743330">Altro Quadro grande del Salvatore coll&#039; Apo­<lb></lb>
stolo S. Pietro, del suddetto Cigoli.</s></p>
<p id="id2743339" type="foot"><s id="id2743343">S. An-</s></p>

<pb pagenum="(264)"></pb><p id="id2743350" type="main"><s id="id2743354"> <lb></lb>
S. Andrea, di Simone Contarini.</s></p>
<p id="id2743361" type="main"><s id="id2743365">Giulio II. di Raffaello.</s></p>
<p id="id2743369" type="main"><s id="id2743373">Cristo col Fariseo che mostra la moneta, di <lb></lb>
Tiziano.</s></p>
<p id="id2743380" type="main"><s id="id2743384">La Trasfigurazione sul Tabor, di Annibale <lb></lb>
Caracci.</s></p>
<p id="id2743391" type="main"><s id="id2743395">La S. Famiglia, di Rubens.</s></p>
<p id="id2743399" type="main"><s id="id2743403">Cardinal Bentivoglio, di Wandick.</s></p>
<p id="id2743408" type="main"><s id="id2743411">Un Segretario della Casa Medici, di Paolo <lb></lb>
Veronese.</s></p>
<p id="id2743419" type="main"><s id="id2743422">Ritratto in grande, di Tiziano.</s></p>
<p id="id2743427" type="main"><s id="id2743430">S. Sebastiano, di Andrea Sacchi.</s></p>
<p id="id2743435" type="main"><s id="id2743439">Quadro grande, la Cena d` Emaus, del Guer­<lb></lb>
cino.</s></p>
<p id="id2743447" type="main"><s id="id2743450">Due ritratti del Pordonone.</s></p>
<p id="id2743455" type="main"><s id="id2743458">Quadro grande di S. Filippo Neri con Maria, <lb></lb>
di Carlo Maratta.</s></p>
<p id="id2743466" type="main"><s id="id2743470">Un Ritratto di Niccolò Cassano.</s></p>
<p id="id2743475" type="main"><s id="id2743479">Un Ritratto di Tiziano con barba.</s></p>
<p id="id2743483" type="main"><s id="id2743487">Un vecchio, e giovine del Volterrano.</s></p>
<p id="id2743491" type="main"><s id="id2743495">Esistono in questa Camera due Tavole di <lb></lb>
porfido intarsiate di pietre dare esprimenti <lb></lb>
diverse nicchie di mare.</s></p>
<p id="id2743506" type="main"><s id="id2743510"><emph type="italics">Quarta Camera detta di Giove.</emph></s></p>
<p id="id2743518" type="main"><s id="id2743522">Dipinta da Pietro da Cortona.</s><s id="id2743525"> Nella vol­<lb></lb>
ta si vede Giove che corona Ercole in età <lb></lb>
<arrow.to.target n="a237"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(265)"></pb>

senile simboleggiato per la Virtù con altre <lb></lb>
figure esprimenti la fatica.</s></p>
<p id="id2743550" type="foot"><s id="id2743554"><foot.target id="a237"></foot.target>senile</s></p>

<p id="id2743562" type="main"><s id="id2743565">Nelle 4.</s><s id="id2743568"> Lunette si vedono: Endimione, <lb></lb>
Pallade, Diana che dorme, Adone, Vulca­<lb></lb>
no, il Cavallo Pegaseo, il Carro del So­<lb></lb>
le, e Mercurio con l&#039; Astrolabio inventor <lb></lb>
dell&#039; ore.</s></p>
<p id="id2743587" type="main"><s id="id2743590"><emph type="italics">Quadri.</emph></s></p>
<p id="id2743598" type="main"><s id="id2743602">Santa Famiglia di Rubens.</s></p>
<p id="id2743606" type="main"><s id="id2743610">Altra del Palma il vecchio.</s></p>
<p id="id2743614" type="main"><s id="id2743618">S. Francesco di Rubens.</s></p>
<p id="id2743622" type="main"><s id="id2743626">La Fornarina di Raffaello.</s></p>
<p id="id2743630" type="main"><s id="id2743634">Ritratto del Cardinal Fedra Inghirami del <lb></lb>
suddetto.</s></p>
<p id="id2743641" type="main"><s id="id2743645">Federigo Duca d&#039; Urbino in fascie del <lb></lb>
Baroccio.</s></p>
<p id="id2743652" type="main"><s id="id2743656">Ritratto di Masaccio.</s></p>
<p id="id2743660" type="main"><s id="id2743664">Quadro grande dell&#039; Assunzione di Andrea <lb></lb>
del Sarto.</s></p>
<p id="id2743671" type="main"><s id="id2743675">S. Francesco del Ribera d. lo Spagnoletto.</s></p>
<p id="id2743680" type="main"><s id="id2743683">Ritratto del Cardinal Bibbiena di Raffaello.</s></p>
<p id="id2743688" type="main"><s id="id2743692">Il Salvadore di Tiziano.</s></p>
<p id="id2743696" type="main"><s id="id2743700">Piccolo quadretto della S. Famiglia dell&#039; <lb></lb>
Albano.</s></p>
<p id="id2743707" type="main"><s id="id2743711">Un Assunzione di Andrea.</s></p>
<p id="id2743715" type="main"><s id="id2743719">Ecce Homo del Cigoli.</s></p>
<p id="id2743723" type="main"><s id="id2743727">S. Famiglia di Tiziano.</s></p>
<p id="id2743731" type="main"><s id="id2743735">Altra della seconda maniera di Raffaello.</s></p>
<p id="id2743739" type="foot"><s id="id2743743">Al-</s></p>

<pb pagenum="(266)"></pb><p id="id2743750" type="main"><s id="id2743754"> <lb></lb>
Altra di Tiziano; ed altra di Paolo Ve­<lb></lb>
ronese.</s></p>
<p id="id2743765" type="main"><s id="id2743768">La Vergine di Carlo Dolci con cornice in­<lb></lb>
tarsiata di pietre dure</s></p>
<p id="id2743845" type="main"><s id="id2743849">Nostro Signore nell&#039; orto del sud.</s><s id="id2743852"> Dolci.</s></p>
<p id="id2743856" type="main"><s id="id2743860">L&#039; Assunzione di Dionisio Calvert.</s></p>
<p id="id2743864" type="main"><s id="id2743868">Il Salvadore del Baroccio.</s></p>
<p id="id2743872" type="main"><s id="id2743876">Amorino che dorme a fresco del Vol­<lb></lb>
terrano.</s></p>
<p id="id2743884" type="main"><s id="id2743888">Ritratto di un Principino di Danimarca <lb></lb>
del Wandick.</s></p>
<p id="id2743895" type="main"><s id="id2743899">Quadro grande, la Vergine e diversi San­<lb></lb>
ti di Fra Bartolommeo.</s></p>
<p id="id2743907" type="main"><s id="id2743911">Ritratto di un Vecchio del Cremonese.</s></p>
<p id="id2743915" type="main"><s id="id2743919">Altro di Rubens.</s></p>
<p id="id2743923" type="main"><s id="id2743927">Venere con Cupido, a fresco del Vol­<lb></lb>
terrano.</s></p>
<p id="id2743935" type="main"><s id="id2743939">Ecce Homo di Alberto Duro.</s></p>
<p id="id2743943" type="main"><s id="id2743947">Ritratto di Pietro Aretino di Tiziano.</s></p>
<p id="id2743951" type="main"><s id="id2743955">Ritratto di Andrea del Sarto fatto da se <lb></lb>
medesimo.</s></p>
<p id="id2743962" type="main"><s id="id2743966">Una Maddalena di Tiziano.</s></p>
<p id="id2743970" type="main"><s id="id2743974">Ornano pure le pareti 4. quadri con bassi <lb></lb>
rilievi con cristallo fatti da Massimiliano <lb></lb>
Soldani.</s></p>
<p id="id2743985" type="main"><s id="id2743988">Esiste una gran Tavola di Diaspro di To­<lb></lb>
scana con sopra un bell&#039; Orologio, e due <lb></lb>
Gruppi di due figure scolpiti dal vivente Ca­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a238"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(267)"></pb>

radori, che uno esprimente Bacco, e Arian­<lb></lb>
na, e l&#039; altro Caun, e Bibil.</s></p>
<p id="id2744018" type="foot"><s id="id2744022"><foot.target id="a238"></foot.target>rado-</s></p>

<p id="id2744030" type="main"><s id="id2744034">Altra Tavola, tra le due finestre, di pie­<lb></lb>
tre dure con il contorno di legno petrifica­<lb></lb>
to, e sopravi un gruppo di corallo nero.</s></p>
<p id="id2744046" type="main"><s id="id2744050">Due piccole Tavole di pietre dure, che <lb></lb>
una con fondo di Lapislazzuli, e intarsiata <lb></lb>
con imitar le nicchie di mare, e l&#039;altra d&#039;ala­<lb></lb>
bastro Orientale con farfalle.</s><s id="id2744064"> Come pure esi­<lb></lb>
stono due altre Tavole di scagliola, in una <lb></lb>
delle quali vedesi il Campo Vaccino, e nell&#039; <lb></lb>
altra il Porto di Livorno.</s></p>
<p id="id2744078" type="main"><s id="id2744082"><emph type="italics">Quinta Stanza detta di Ercole.</emph></s></p>
<p id="id2744090" type="main"><s id="id2744094">Nella volta dipinta da Ciro Ferri si ve­<lb></lb>
dono la Prudenza, e Marte che proteggono <lb></lb>
il povero, e lo sollevano al Cielo mediante <lb></lb>
la Virtù.</s></p>
<p id="id2744109" type="main"><s id="id2744113"><emph type="italics">Quadri</emph></s></p>
<p id="id2744120" type="main"><s id="id2744124">Ritratto di Giorgio Vasari del Tiziano.</s></p>
<p id="id2744129" type="main"><s id="id2744132">Calvino, Lutero, e Caterina, di Giorgione <lb></lb>
da Castel Franco.</s></p>
<p id="id2744140" type="main"><s id="id2744144">Quadretto di Gianbellino.</s></p>
<p id="id2744148" type="main"><s id="id2744152">Maria col piccolo Gesù, e S. Gio.</s><s id="id2744156"> Batista <lb></lb>
di Raffaello.</s></p>
<p id="id2744162" type="main"><s id="id2744166">Tavola grande esprimente l&#039; Apparizione <lb></lb>
del Signore di Fra Bartolommeo.</s></p>
<p id="id2744174" type="foot"><s id="id2744178">Due</s></p>

<pb pagenum="(268)"></pb><p id="id2744185" type="main"><s id="id2744189"> <lb></lb>
Due quadretti che in uno la Vergine del Ba­<lb></lb>
roccio, e dicontro l&#039; Angelo, copia del Cor­<lb></lb>
reggio dal Volterrano, esistendo l&#039; originale <lb></lb>
in Napoli a Capo di Monte.</s></p>
<p id="id2744207" type="main"><s id="id2744211">Giuditta colla testa d&#039; Oloferne di Mon­<lb></lb>
sieur Giusto.</s></p>
<p id="id2744219" type="main"><s id="id2744223">S. Giovannino del Correggio.</s></p>
<p id="id2744227" type="main"><s id="id2744231">Un ritratto di Tiziano, e una Sibilla del <lb></lb>
medesimo.</s></p>
<p id="id2744238" type="main"><s id="id2744242">La Maddalena, di Mr.</s><s id="id2744245"> Giusto.</s></p>
<p id="id2744249" type="main"><s id="id2744253">Ritratto del Cremonese.</s></p>
<p id="id2744257" type="main"><s id="id2744261">Due Fiamminghi, del Fedi.</s></p>
<p id="id2744265" type="main"><s id="id2744269">S. Caterina delle Ruote, e S. Giuseppe di <lb></lb>
Scuola Lombarda.</s></p>
<p id="id2744276" type="main"><s id="id2744280">La Carità, quadro grande del Parmigianino.</s></p>
<p id="id2744285" type="main"><s id="id2744289">Ritratto di Raffaello.</s></p>
<p id="id2744293" type="main"><s id="id2744297">Altro del Barroccio.</s></p>
<p id="id2744301" type="main"><s id="id2744305">Deposizione della Croce, di Lodovico Ca­<lb></lb>
racci.</s></p>
<p id="id2744313" type="main"><s id="id2744317">Una Pietà, di Andrea del Sarto.</s></p>
<p id="id2744322" type="main"><s id="id2744326">S. Giuliano che conduce allo Spedale un <lb></lb>
malato, di Cristofano Allori detto il Bronzino.</s></p>
<p id="id2744334" type="main"><s id="id2744338">Miracolo di Maria, di Benvenuto Garo­<lb></lb>
folo.</s></p>
<p id="id2744345" type="main"><s id="id2744349">Le Parche, di Michelangelo.</s></p>
<p id="id2744353" type="main"><s id="id2744357">L&#039; Adultera, di Ercole da Ferrara.</s></p>
<p id="id2744362" type="main"><s id="id2744365">La Carità, di Guido Reni.</s></p>
<p id="id2744370" type="main"><s id="id2744374">Ritratto di Rembrant.</s></p>
<p id="id2744378" type="foot"><s id="id2744382">Mosè</s></p>

<pb pagenum="(269)"></pb><p id="id2744390" type="main"><s id="id2744393"> <lb></lb>
Moisè, di Paolo Veronese.</s></p>
<p id="id2744401" type="main"><s id="id2744404">Il Padre Eterno, della terza maniera di <lb></lb>
Raffaello.</s></p>
<p id="id2744412" type="main"><s id="id2744415">Maria con 4.</s><s id="id2744418"> Santi, e due Putti che for­<lb></lb>
mano il più bello di questa gran Tavola del­<lb></lb>
la prima maniera di Raffaelle imitando il <lb></lb>
Maestro Pietro Perugino.</s></p>
<p id="id2744434" type="main"><s id="id2744437">Quadretto ovale della S. Famiglia con <lb></lb>
Gesù che dorme, di Carlo Dolci.</s></p>
<p id="id2744446" type="main"><s id="id2744449">Ballo delle Muse con Apollo, di Giulio <lb></lb>
Romano.</s></p>
<p id="id2744457" type="main"><s id="id2744460">Altra S. Famiglia in quadretto ovale dell&#039; Al­<lb></lb>
bano.</s></p>
<p id="id2744469" type="main"><s id="id2744472">Cleopatra, di Guido Reni.</s></p>
<p id="id2744477" type="main"><s id="id2744480">Balia della Casa Medici, di Paris Bordone.</s></p>
<p id="id2744485" type="main"><s id="id2744489">S. Famiglia, di Annibale Caracci dipinta <lb></lb>
sul rame.</s></p>
<p id="id2744496" type="main"><s id="id2744500">Altra di Raffaello; ed altra sulla porta, <lb></lb>
del Pordonone.</s></p>
<p id="id2744507" type="main"><s id="id2744511">Ritratto di un Vescovo, di Tiziano. <lb></lb>
S. Sebastiano, di Carlo Lotti.</s></p>
<p id="id2744518" type="main"><s id="id2744522">Adamo ed Eva, del Bassano.</s></p>
<p id="id2744526" type="main"><s id="id2744530">Quadro grande di Caino che uccide Abel, <lb></lb>
dello Schiavone.</s></p>
<p id="id2744538" type="main"><s id="id2744541">Quadretto di Scuola Fiamminga.</s></p>
<p id="id2744546" type="main"><s id="id2744549">Disputa del SS.</s><s id="id2744552"> Sacramento con S. Dome­<lb></lb>
nico, e altri Santi in grande di Andrea del <lb></lb>
Sarto.</s></p>
<p id="id2744563" type="foot"><s id="id2744567">Tem-</s></p>

<pb pagenum="(270)"></pb><p id="id2744575" type="main"><s id="id2744578"> <lb></lb>
Tempio Fiammingo, di Peter Neef.</s></p>
<p id="id2744585" type="main"><s id="id2744589">Ritratto di Monsieur Giusto.</s></p>
<p id="id2744593" type="main"><s id="id2744597">S. Maria Egiziaca di Pietro da Cortona.</s></p>
<p id="id2744602" type="main"><s id="id2744605">La Visitazione di S. Elisabetta, di Tiziano.</s></p>
<p id="id2744610" type="main"><s id="id2744614">Miracolo di S. Pietro che resuscita la ve­<lb></lb>
dova Tabita, del Guercino.</s></p>
<p id="id2744622" type="main"><s id="id2744626">Fanno pure ornamento di questa Stanza <lb></lb>
due Tavole intarsiate nel porfido esprimenti <lb></lb>
diversi vasi Etruschi, con contbrno alla Greca <lb></lb>
di giallo di Siena.</s></p>
<p id="id2744640" type="main"><s id="id2744644"><emph type="italics">Sesta Stanza detta dei Novissimi.</emph></s></p>
<p id="id2744652" type="main"><s id="id2744656">Nelle quattro Pareti di questa Camera fu­<lb></lb>
rono dipinte dal Cavalier Nasini di Siena i <lb></lb>
quattro Novissimi; il Paradiso, la Morte, il <lb></lb>
Giudizio, e l&#039;Inferno.</s></p>
<p id="id2744671" type="main"><s id="id2744675">Ornano questa Camera tre scarabattoli <lb></lb>
grandi, dentro i quali esistono diversi lavori <lb></lb>
di avorio, e di ambra, e ornati con statuette <lb></lb>
d&#039; argento, e in cima di quello di mezzo <lb></lb>
avvi un grosso Smeraldo non terminato.</s></p>
<p id="id2744693" type="main"><s id="id2744697">Altro stipo di Ebano intarsiato di pietre <lb></lb>
dure di rilievo con lo Stemma Mediceo Pa­<lb></lb>
latino con figura intera dell&#039;Elettor Palati­<lb></lb>
no sedente sopra trionfi militari con testa, <lb></lb>
braccia, e gambe di Calcedonio con scettro <lb></lb>
di Lapislazzuli, e ginocchi di amatista.</s></p>
<p id="id2744719" type="foot"><s id="id2744723">Al-</s></p>

<pb pagenum="(271)"></pb><p id="id2744730" type="main"><s id="id2744734"> <lb></lb>
Altro stipo di Ebano con colonne di ala­<lb></lb>
bastro orientale, con cassette ornate di la­<lb></lb>
vori d&#039; avorio, e sopra statuette simili.</s></p>
<p id="id2744749" type="main"><s id="id2744753">Altro stipo con piccole colonne di diver­<lb></lb>
si marmi con Orologio, e diverse statuette <lb></lb>
di bronzo dorato, e inargentato.</s></p>
<p id="id2744765" type="main"><s id="id2744769">Parimente otto busti stanno lungo le pa­<lb></lb>
reti di questa stanza.</s></p>
<p id="id2744777" type="main"><s id="id2744781"><emph type="italics">Settima Stanza detta della Stufa.</emph></s></p>
<p id="id2744789" type="main"><s id="id2744793">La volta di questa Stanza fu dipinta da <lb></lb>
Matteo Rosselli, e nelle Pareti furono rap­<lb></lb>
presentate le quattro età dai maravigliosi <lb></lb>
pennelli di Pietro da Cortona.</s></p>
<p id="id2744809" type="main"><s id="id2744813">Per servire alla propostami brevità di que­<lb></lb>
sto Libro mi sono per ora limitato alla de­<lb></lb>
scrizione delle suddette stanze, riservando­<lb></lb>
mi di pubblicar quanto prima una Descri­<lb></lb>
zione più dettagliata di tutte le cose pre­<lb></lb>
gievoli che si racchiudono in questo mae­<lb></lb>
stoso Reale Palazzo.</s></p>
<p id="id2744842" type="main"><s id="id2744845">Passerò adesso a far parola dell&#039; annesso <lb></lb>
Reale</s></p>
<p id="id2744854" type="main"><s id="id2744857">GIARDINO DI BOBOLI, il più amplo, vago, <lb></lb>
e delizioso di questa nostra Città.</s><s id="id2744865"> La sua <lb></lb>
circonferenza fino alle mura della Città per <lb></lb>
lungo tratto si stende, nella quale il colle, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a239"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(272)"></pb>

e il piano, il domestico, e il salvatico scher­<lb></lb>
zano gentilmente.</s><s id="id2744893"> E` divisato in boschetti, <lb></lb>
in prati, in lunghi viali, e fontane.</s><s id="id2744899"> Lo ador­<lb></lb>
nano moltissime Statue, ed è ripieno di al­<lb></lb>
beri, di fiori d&#039; ogni sorte, e d&#039; agrumi, es­<lb></lb>
sendo stato abbellito, e che di continuo <lb></lb>
d&#039; ordine Sovrano và rendendosi sempre più <lb></lb>
dilettevole con nuove delizie che all&#039; ameni­<lb></lb>
tà del luogo richiedonsi.</s><s id="id2744926"> Vedesi dunque in <lb></lb>
faccia alla porta che mette in esso dalla <lb></lb>
Piazza, in primo luogo una Grotta, fuori <lb></lb>
della quale le due statue cioè un Apollo, e <lb></lb>
una Cerere sono di mano di Baccio Bandi­<lb></lb>
nelli; nei quattro angoli di essa, col dise­<lb></lb>
gno del Buontalenti furono collocate quat­<lb></lb>
tro Statue di marmo di Michelagnolo Buo­<lb></lb>
narroti; ma però solamente abbozzate, le <lb></lb>
quali doveano servire per il sepolcro di Pa­<lb></lb>
pa Giulio II. e che dal Nipote di Michela­<lb></lb>
gnolo furono donate al Granduca France­<lb></lb>
sco.</s><s id="id2744976"> Vi sono alcune statue d&#039; altri famosi <lb></lb>
Maestri, che rendon più vaga la Grotta, <lb></lb>
che adornata di spugne lavorate in varie <lb></lb>
forme, nella rozzezza di quei materiali di­<lb></lb>
mostra una bellezza non ordinaria.</s><s id="id2744994"> La vol­<lb></lb>
ta fu dipinta da Bernardino Poccetti, con sì <lb></lb>
leggiadre, e bizzarre invenzioni, che in un <lb></lb>
medesimo tempo reca terrore e diletto, av­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a240"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(273)"></pb>

vegnachè quell&#039; ingegnoso Pittore, ajutato in <lb></lb>
parte da una naturale apertura, che resta <lb></lb>
nella volta, finse che la medesima volta sem­<lb></lb>
brasse di rovinare, e che da quelle fessure <lb></lb>
uscissero varj animali, i quali non dipinti, <lb></lb>
ma veri, e naturali rassembrano.</s><s id="id2745040"> Cosimo <lb></lb>
Lotti suo scolare dipinse diversi scherzi di <lb></lb>
Fontane.</s><s id="id2745049"> In faccia all&#039; entratura di questa <lb></lb>
Grotta vedonsi due belle statue di un Paride <lb></lb>
che ha rapito Elena con una Troja sotto ai <lb></lb>
piedi, opera di Vincenzio Rossi, e in fondo <lb></lb>
vi è una Femmina di mano di Gio: Bologna. <lb></lb>
Usciti da questa Grotta si sale con breve <lb></lb>
cammino ad un vago Anfiteatro, che rispon­<lb></lb>
de di faccia al Palazzo circondato da mura <lb></lb>
in forma di mezzo ovato, nel quale per i <lb></lb>
passati tempi, feste magnifiche sono state <lb></lb>
rappresentate.</s><s id="id2745087"> In faccia a questo per un am­<lb></lb>
pio Stradone si sale ad un altro bellissimo <lb></lb>
Teatro avente un gran Vivajo nel mezzo <lb></lb>
tutto rimodernato ed abbellito, al quale so­<lb></lb>
pra varj mostri marini di marmo fatti da <lb></lb>
Stoldo Lorenzi, vedesi un bel Nettuno di <lb></lb>
bronzo.</s><s id="id2745111"> E` da osservarsi alla metà del sud­<lb></lb>
detto Stradone nel Viale che conduce alla <lb></lb>
Fortezza di Belvedere un Caffeaus in forma <lb></lb>
di piccola Torretta, da cui con sorprenden­<lb></lb>
te colpo d&#039;occhio osservansi le adjacenti Col­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a241"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(274)"></pb>

line, e le Città di Prato, e Pistoja: a sini­<lb></lb>
stra di esso Teatro salendo una scala vi è <lb></lb>
un Palazzetto con vago Giardino, e dalla <lb></lb>
parte opposta si giunge in un vasto Prato; <lb></lb>
e di quì per due lunghi viali tutti coperti <lb></lb>
di piante, e per un largo e spazioso Strado­<lb></lb>
ne ornato di belle Statue, si scende ad una <lb></lb>
Fontana isolata, di cui nè più vaga, nè <lb></lb>
più dilettevol cosa si può vedere.</s><s id="id2745175"> Sopra una <lb></lb>
Tazza di granito larga dodici braccia per <lb></lb>
ogni verso cavata da un solo pezzo, si vede <lb></lb>
una Statua di marmo gigantesca figurata per <lb></lb>
l&#039;Oceano, a piè della quale tre altre Statue <lb></lb>
a sedere, significanti i tre Fiumi, Gange, <lb></lb>
Nilo, ed Eufrate, che versano gran copia <lb></lb>
d&#039; acqua nella Tazza; da cui per sotterranei <lb></lb>
condotti passa ad altre fonti, ed in varj <lb></lb>
scherzi per il Giardino si sparge.</s><s id="id2745208"> Questa bel­<lb></lb>
lissima opera fu dal celebre Giovanni Bolo­<lb></lb>
gna condotta con molta eccellenza.</s><s id="id2745219"> Dipoi <lb></lb>
si arriva in altro vasto Prato abbellito di va­<lb></lb>
rie statue, e due colonne di granito Orien­<lb></lb>
tale, in fondo al quale vi è altra uscita che <lb></lb>
resta accanto alla Porta Romana.</s><s id="id2745238"> Tornati <lb></lb>
alla Piazza de&#039; Pitti si trova la Via, e il</s></p>
<p id="id2745245" type="foot"><s id="id2745249"><foot.target id="a239"></foot.target>e il</s></p>

<p id="id2745257" type="foot"><s id="id2745260"><foot.target id="a240"></foot.target>vegna-</s></p>

<p id="id2745268" type="foot"><s id="id2745272"><foot.target id="a241"></foot.target>S line,</s></p>

<p id="id2745280" type="main"><s id="id2745284">PALAZZO de&#039; Guicciardini, che include <lb></lb>
l&#039;antica Abitazione, dove nacque S. Filippo <lb></lb>
Benizj, del che è la memoria nella facciata, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a242"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(275)"></pb>

ed in appresso si giunge al Palazzo dei Dra­<lb></lb>
gomanni, e quindi alla Chiesa di</s></p>
<p id="id2745313" type="foot"><s id="id2745317"><foot.target id="a242"></foot.target>ed</s></p>

<p id="id2745324" type="main"><s id="id2745328">S. FELICITA, sulla di cui Piazza esiste una <lb></lb>
Colonna di granito, sopra la quale vi è la <lb></lb>
statua di S. Pier Martire, eretta quivi ad <lb></lb>
onor suo dall&#039; antica Famiglia de&#039; Rossi nel <lb></lb>
1244. per aver esso in Firenze colla sua pre­<lb></lb>
dicazione, ed esempio fatto gran frutto; ed <lb></lb>
in segno delle vittorie avutesi da&#039; Cattolici <lb></lb>
contro gli Eretici Manichei.</s><s id="id2745356"> La detta sta­<lb></lb>
tua del S. Martire posta in luogo dell&#039; anti­<lb></lb>
ca stata disfatta dal tempo, è di mano di <lb></lb>
Antonio Montauti.</s><s id="id2745370"> Entrando nella Chiesa, <lb></lb>
rifatta col disegno di Ferdinando Ruggieri <lb></lb>
nel 1736, troveremo a mano destra la Ta­<lb></lb>
vola della Cappella de` Capponi, di mano di <lb></lb>
Jacopo da Pontormo, che molto vi dipinse, <lb></lb>
ed evvi un Ritratto somigliantissimo di San <lb></lb>
Carlo Borromeo d&#039; eccellente pennello, col­<lb></lb>
locato in un ornamento di pietre di gran <lb></lb>
pregio, fatto col disegno del famoso.</s><s id="id2745402"> Vigno­<lb></lb>
la.</s><s id="id2745408"> Dopo di detta Cappella si vede l&#039; antica <lb></lb>
Tavola di S Felicita con li sette Figliuoli <lb></lb>
martiri.</s><s id="id2745417"> Ne segue la Cappella di S. Grego­<lb></lb>
rio Papa, dipinta da Ferdinando Vellani da <lb></lb>
Modena.</s><s id="id2745427"> Contiguo è l&#039; Altare del Crocifisso <lb></lb>
scultura stimabile d&#039; Andrea da Fiesole.</s><s id="id2745434"> La <lb></lb>
Cappella maggiore è l&#039; istessa già fatta col <lb></lb>
<arrow.to.target n="a243"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(276)"></pb>

disegno del Cigoli, che fu unita con la nuo­<lb></lb>
va fabbrica, ed adorna con tre Tavole degne <lb></lb>
di stima, e specialmente quella della Nasci­<lb></lb>
ta di Cristo, che è di Gherardo Vanhonthourt <lb></lb>
Fiammingo, la Crocifissione è di Lorenzo <lb></lb>
Carletti, e la Resurrezione di Antonio Tem­<lb></lb>
pesti.</s><s id="id2745478"> Le pitture della volta, e pareti sono <lb></lb>
di Michelagnolo Cinganelli.</s><s id="id2745485"> Dopo questo <lb></lb>
alla prima Cappella della crociata, è di ma­<lb></lb>
no di Pietro Dandini lo Sposalizio della Ma­<lb></lb>
donna, e alla seconda Carlo Portelli dipinse <lb></lb>
la Trinità con alcuni Santi, Tavola che sta­<lb></lb>
va a un piccolo Altare dell&#039; antica Chiesa, <lb></lb>
poi da Ignazio Hugford notabilmente da <lb></lb>
ogni parte ingrandita.</s><s id="id2745513"> Appresso segue l&#039; Al­<lb></lb>
tare della Comunione, arricchito di marmi, <lb></lb>
e dalla stimatissima Tavola del Volterrano, <lb></lb>
ove dipinse l&#039;Assunzione, e genuflesse S. Mar­<lb></lb>
gherita da Cortona, e S. Maria Maddalena <lb></lb>
de` Pazzi, e in un pilastro vi è di Mosaico <lb></lb>
un bel ritratto di Alessandro Barbadori zio <lb></lb>
materno di Urbano VIII., opera di Marcel­<lb></lb>
lo Provenzale; dipoi nel Presbiterio sotto <lb></lb>
l&#039; Organo si trova la Cappella di S. Berta de&#039; <lb></lb>
Bardi con una Tavola di Vincenzio Dandi­<lb></lb>
ni, che tenne il Gabbiani al naturale per il <lb></lb>
volto della detta Santa mentre era allora suo <lb></lb>
scolare e giovanetto.</s><s id="id2745563"> Bellissima poi è la Ta­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a244"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(277)"></pb>

vola di S. Luigi Rè di Francia che ne suc­<lb></lb>
cede, opera di Simone Pignoni.</s><s id="id2745584"> Dopo la <lb></lb>
quale è di mano d&#039;Ignazio Hugford quella <lb></lb>
dell&#039; Arcangelo Raffaello in atto di far ren­<lb></lb>
dere la vista al buon Vecchio Tobia per <lb></lb>
mezzo del suo figliuolo.</s><s id="id2745601"> Vi è poi il Marti­<lb></lb>
rio di S. Bastiano di Fabbrizio Boschi.</s><s id="id2745608"> Si <lb></lb>
trova in ultimo la Cappella de&#039;Canigiani <lb></lb>
con Tavola e pareti di mano di Bernardino <lb></lb>
Poccetti, la qual Cappella con l&#039; altra dalla <lb></lb>
parte opposta restano sotto al Coretto delle <lb></lb>
LL. AA. RR., che dal Palazzo vengono in <lb></lb>
alcuni tempi ad assistere alle Sacre Funzioni <lb></lb>
per il corridore che resta sopra la Loggia di <lb></lb>
fuori, nella parete della quale a sinistra ve­<lb></lb>
desi collocata la memoria di Arcangela Pal­<lb></lb>
ladina celebre Pittrice, e Musica col di lei <lb></lb>
ritratto in marmo, Scultura di Agostino Bu­<lb></lb>
giardini.</s><s id="id2745653"> E quella a mano destra del Cardi­<lb></lb>
nale de&#039; Rossi nipote di Leone X., col di lui <lb></lb>
ritratto ed epigrafe ec.</s><s id="id2745663"> Dopo aver osservate <lb></lb>
molte antichissime Inscrizioni affisse nella <lb></lb>
parete entro il Cortile del Convento ritro­<lb></lb>
vate sottoterra nel rifacimento della Chiesa, <lb></lb>
proseguendo per la Costa, accanto al Palaz­<lb></lb>
zo del Marchese Tempi, trovasi la</s></p>
<p id="id2745686" type="foot"><s id="id2745689"><foot.target id="a243"></foot.target>S 2 dise-</s></p>

<p id="id2745697" type="foot"><s id="id2745701"><foot.target id="a244"></foot.target>vola</s></p>

<p id="id2745708" type="main"><s id="id2745712">CASA del Cav.</s><s id="id2745715"> Menabuoni già Menabuoi, <lb></lb>
che fu nei secoli addietro Monastero delle <lb></lb>
<arrow.to.target n="a245"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(278)"></pb>

Monache di S. Felicita, sotto il titolo di <lb></lb>
S. Maria Maddalena.</s><s id="id2745738"> Il di lui Museo è de­<lb></lb>
gno di vedersi.</s><s id="id2745745"> La maggior parte delle co­<lb></lb>
se, che possiede fu raccolta da esso in Pa­<lb></lb>
rigi, mentre colà dimorava.</s><s id="id2745756"> Sulla porta sì <lb></lb>
vede la testa d&#039; uno di quei Leoni, che era­<lb></lb>
no sopra il Portone di Palazzo Vecchio, e <lb></lb>
che secondo Matteo Villani, e Scipione Am­<lb></lb>
mirato furono fatti l&#039; anno 1353.</s></p>
<p id="id2745776" type="foot"><s id="id2745779"><foot.target id="a245"></foot.target>Mona-</s></p>

<p id="id2745787" type="main"><s id="id2745791">In altro appartamento di questa Casa con­<lb></lb>
servasi una doviziosa raccolta d&#039; Istoria Na­<lb></lb>
turale messa insieme dal Dottor Giovanni di <lb></lb>
lui Figlio, con un Laboratorio di Chimica <lb></lb>
ben corredato.</s><s id="id2745809"> Quindi uscendo da questo luo­<lb></lb>
go, si trova vicino il Monastero, e Chiesa di</s></p>
<p id="id2745817" type="main"><s id="id2745820">S. GIROLAMO ove sono osservabili due Ta­<lb></lb>
vole del Ghirlandajo, in una S. Girolamo in <lb></lb>
penitenza, e sopra in un tondo una S. Maria <lb></lb>
Maddalena che si comunica, e nell&#039; altra una <lb></lb>
Annunziazione, e sopra in altro tondo la <lb></lb>
Nativirà di Cristo.</s><s id="id2745841"> Alla Cappella maggiore <lb></lb>
vi è una Concezione con alcuni Santi Fran­<lb></lb>
cescani fatta dipingere in Roma dal Cardi­<lb></lb>
nal Bardi al Cav.</s><s id="id2745856"> Mazzanti d&#039; Orvieto.</s><s id="id2745859"> Quivi <lb></lb>
accanto vi è il Convento delle Nobili Reli­<lb></lb>
giose Valombrosane di</s></p>
<p id="id2745870" type="main"><s id="id2745874">S. GIORGIO detto lo Spirito Sante.</s><s id="id2745877"> La Chie­<lb></lb>
sa fu rinnovata, e abbellita nel 1705.</s><s id="id2745883"> Al pri­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a246"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(279)"></pb>

mo Altare a mano destra vedesi effigiata Ma­<lb></lb>
ria, e S. Domenico, di Jacopo Vignali; Il <lb></lb>
Cristo deposto dalla Croce è di Alessandro <lb></lb>
Gherardini, essendo del medesimo Artefice <lb></lb>
lo sfondo della volta.</s><s id="id2745914"> All&#039; Altar maggiore <lb></lb>
la venuta dello Spirito Santo è di Anton Do­<lb></lb>
menico Gabbiani; La Tavola di S. Gio: Gual­<lb></lb>
berto in atto di perdonare al nemico è del <lb></lb>
Cav.</s><s id="id2745933"> Passignano, vedesi all&#039; ultimo vicino <lb></lb>
alla Porta S. Benedetto che resuscita un Fan­<lb></lb>
ciullo di Tommaso Redi; Uscendo da questa <lb></lb>
Chiesa salendo la Costa avvi la Villa Mana­<lb></lb>
dori, oggi Cambiagi, non essendovi il più <lb></lb>
bel luogo per veder la nostra Città, e le di <lb></lb>
lei adiacenze.</s><s id="id2745959"> Quindi si trova la</s></p>
<p id="id2745963" type="foot"><s id="id2745967"><foot.target id="a246"></foot.target>mo</s></p>

<p id="id2745974" type="main"><s id="id2745978">FORTEZZA DI BELVEDERE fatta fabbricare <lb></lb>
dal Granduca Ferdinando I. nel 1590 sotto <lb></lb>
la direzione dell&#039; Architetto Bernardo Buon­<lb></lb>
talenti, e risedendo nella più alta parte <lb></lb>
della Città, vi si gode una sorprendente ve­<lb></lb>
duta.</s><s id="id2746000"> Esistono in essa una buona Armeria, <lb></lb>
e varj quartieri per la Truppa.</s><s id="id2746006"> Tornando <lb></lb>
a scendere la Costa, dirimpetto alla soprad­<lb></lb>
detto Chiesa dello Spirito Santo avvi la <lb></lb>
Chiesa di</s></p>
<p id="id2746020" type="main"><s id="id2746024">S. AGOSTINO e S. Cristina ove abitano gli <lb></lb>
Agostiniani, fatta fabbricare da Madama <lb></lb>
Cristina di Lorena, moglie del Granduca <lb></lb>
<arrow.to.target n="a247"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(280)"></pb>

Ferdinando I., Principessa di gran pruden­<lb></lb>
za, bontà, e vita esemplare.</s><s id="id2746052"> Nella scconda <lb></lb>
Cappella a mano dritta il S. Niccolò da To­<lb></lb>
lentino è opera di Gio: Battista Vanni.</s><s id="id2746063"> All&#039; <lb></lb>
Altar maggiore di marmi arricchito vedesi <lb></lb>
la Tavola di S. Agostino di Francesco Pe­<lb></lb>
trucci; è di Jacopo Vignali il S Francesco <lb></lb>
di Paola nella seconda Cappella a man sini­<lb></lb>
stra.</s><s id="id2746084"> Nel mezzo di questa Chiesa vi sono se­<lb></lb>
polti i due rinomati Fratelli Casaregi, cioè <lb></lb>
l&#039;Auditor Giuseppe Lorenzo dottissimo Giu­<lb></lb>
reconsulto, e il Conte Abate Gio: Bartolom­<lb></lb>
meo insigne Letterato e Poeta; come pure <lb></lb>
vi è seppellito il Dottor Gio: Targioni Toz­<lb></lb>
zetti Medico assai rinomato per i suoi Viag­<lb></lb>
gi, e per altre di lui Opere mediche, e <lb></lb>
d&#039; Istoria naturale.</s><s id="id2746119"> Di qui scendendo si <lb></lb>
trova l&#039;</s></p>
<p id="id2746126" type="foot"><s id="id2746130"><foot.target id="a247"></foot.target>Fer-</s></p>

<p id="id2746137" type="main"><s id="id2746141">AEITAZIONE della Famiglia de&#039; Mozzi, la <lb></lb>
quale essendo stata alzata nell&#039; antico a fog­<lb></lb>
gia di Palazzo, o sia di Torre con merli, <lb></lb>
mostra quella magnificenza, che fu capace <lb></lb>
di dar ricetto nel 1273. al Pontefice Grego­<lb></lb>
rio X., e dipoi nel 1279. al Cardinale Lati­<lb></lb>
no Orsini, Legato del Papa per stabilir la <lb></lb>
Pace trai Guelfi, e Ghibellini.</s><s id="id2746170"> Quindi prose­<lb></lb>
guendo il cammino per il Fondaccio si giunge <lb></lb>
alla Chiesa Parrocchiale e Collegiata di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a248"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(281)"></pb>

S. NICCOLò, nella cui facciata è colloca­<lb></lb>
ta una cartella di pietra, con inscrizione <lb></lb>
incisa, contenente la memoria della deplo­<lb></lb>
rabile inondazione, che fece l&#039; acqua d&#039; Ar­<lb></lb>
no nell&#039;anno 1557. nei seguenti versi Latini:</s></p>
<p id="id2746210" type="foot"><s id="id2746214"><foot.target id="a248"></foot.target>S. NIC-</s></p>

<p id="id2746222" type="main"><s id="id2746225"><emph type="italics">Fluctibus undivagis, Pelago, similisque pro­<lb></lb>
cellis,</emph></s></p>
<p id="id2746237" type="main"><s id="id2746241"><emph type="italics">Hunc tumidis praeceps irruit Arnus aquis, <lb></lb>
Prostravitque suae, spumanti gurgite, Florae <lb></lb>
Oppida, agros, fontes, moenia, Templa, viros.</emph></s></p>
<p id="id2746256" type="main"><s id="id2746260">e vi sono altre memorie di diverse inonda­<lb></lb>
zioni posteriori.</s><s id="id2746267"> Entrando in Chiesa trovere­<lb></lb>
mo a mano destra di Alessandro Allori l&#039; Abra­<lb></lb>
mo in atto di sacrificare il Figlio.</s><s id="id2746278"> Nella <lb></lb>
seconda Cappella, di Battista Naldini la Pre­<lb></lb>
sentazione al Tempio E` da osservarsi l&#039; Al­<lb></lb>
tare della Famiglia Cavalloni, dedicato al <lb></lb>
Santissimo Crocifisso, che per la sua struttura <lb></lb>
fa conoscere esser molto antico, e lavorato <lb></lb>
da buona mano.</s><s id="id2746302"> Accanto al Pulpito, da Ja­<lb></lb>
copo di Meglio è dipinta la Venuta dello <lb></lb>
Spirito Santo.</s><s id="id2746313"> Dal Poppi fu ben colorito lo <lb></lb>
Sposalizio di Maria Vergine alla Cappella <lb></lb>
dei Banchi.</s><s id="id2746322"> All&#039; Altar maggiore vedesi una <lb></lb>
Tavola dipinta da Gentile da Fabriano con <lb></lb>
Maria, e quattro Santi.</s><s id="id2746332"> Nella contigua Cap­<lb></lb>
pella dei Gianni il S. Gio: Predicante è dell&#039; <lb></lb>
<arrow.to.target n="a249"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(282)"></pb>

Empoli.</s><s id="id2746352"> L&#039; Annunziazione alla Cappella dei <lb></lb>
Guardini è opera di Alessandro Fei detto <lb></lb>
del Barbiere.</s><s id="id2746362"> Alla Cappella de&#039; Nasi trovasi <lb></lb>
altra Tavola del Poppi nella quale è effigia­<lb></lb>
to il Figlio della Vedeva di Naim resusci­<lb></lb>
tato da Cristo.</s><s id="id2746377"> Ne segue il Martirio di S. Ca­<lb></lb>
terina di Alessandro Allori.</s><s id="id2746384"> Accanto a que­<lb></lb>
sta dipinse l&#039; Empoli Iddio Padre con diversi <lb></lb>
Santi.</s><s id="id2746394"> E finalmente è del Curradi il S. Nic­<lb></lb>
colò che resuscita un Bambino arso dal fuo­<lb></lb>
co.</s><s id="id2746405"> Vi è una ben&#039; intesa Sagrestia ove esiste <lb></lb>
una Vergine che porge la Cintola a S. Tom­<lb></lb>
maso nei muro di mano di Domenico Ghir­<lb></lb>
landajo.</s><s id="id2746420"> Presso la medesima è il</s></p>
<p id="id2746425" type="foot"><s id="id2746429"><foot.target id="a249"></foot.target>Empo-</s></p>

<p id="id2746436" type="main"><s id="id2746440">PALAZZO dei Serristori molto magnifico. <lb></lb>
Di faccia a questo vedesi il Palazzo dei Ba­<lb></lb>
roni del Nero, alzato col disegno di Tom­<lb></lb>
maso del Nero; e quello degli Scarlatti con <lb></lb>
vaga facciata fatta col disegno di Alfonso <lb></lb>
Parigi.</s><s id="id2746461"> Quindi riprendendo per la v a de&#039; <lb></lb>
Bardi si trova la Chiesa di</s></p>
<p id="id2746469" type="main"><s id="id2746472">S. LUCIA DE&#039; MAGNOLI, ove sono alcune <lb></lb>
antiche Tavole, che una di Andrea del Ca­<lb></lb>
stagno presso la Sagrestia esprimente Maria <lb></lb>
con S. Gio: Battista, e altri Santi, e dirim­<lb></lb>
petto ad essa se ne vede una d&#039; Jacone Pit­<lb></lb>
tore; ne segue d&#039; Jacopo da Empoli un&#039; Im­<lb></lb>
magine di Maria, e altri Santi; e la Tavola <lb></lb>
<arrow.to.target n="a250"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(283)"></pb>

di S. Lucia che ha dai lati l&#039; Arcangelo Gab­<lb></lb>
briello, e la Vergine Annunziata è di Lo­<lb></lb>
renzo di Bicci.</s><s id="id2746520"> All&#039; ingresso di questa Chie­<lb></lb>
sa a destra vi è la Cappella della Madonna <lb></lb>
di Loreto simile in misura a quella della <lb></lb>
Città di Loreto, col cammino, armadj e al­<lb></lb>
tro, notando però che quì tutto è rappre­<lb></lb>
sentato in pittura.</s><s id="id2746543"> Accanto vi sono le abi­<lb></lb>
tazioni de&#039; Canigiani, e dirimpetto vedesi <lb></lb>
un Campo, ove per tre volte rovinarono tut­<lb></lb>
te le abitazioni, che quivi esistevano, per <lb></lb>
la qual cosa Cosimo I. ordinò che non vi si <lb></lb>
fabbricasse più, come si legge dalla quivi <lb></lb>
posta Inscrizione in marmo</s></p>
<p id="id2746570" type="foot"><s id="id2746574"><foot.target id="a250"></foot.target>di</s></p>

<p id="id2746581" type="main"><s id="id2746585"><emph type="italics">Huius .</emph></s><s id="id2746591"> <emph type="italics">Montis .</emph></s><s id="id2746599"> <emph type="italics">Aedes <lb></lb>
Soli . vitio . ter . collapsas <lb></lb>
Ne . quis . denuo . restitueret <lb></lb>
Cosmus Florent &amp; Senar. Dux.</emph></s><s id="id2746617"> <emph type="italics">II. <lb></lb>
Vetuit . X. Octobris MDLXV.</emph></s></p>
<p id="id2746629" type="main"><s id="id2746632">A gran fatica fu liberato dalle rovine il ce­<lb></lb>
lebre Architetto Bernardo Buontalenti al­<lb></lb>
lorchè aveva cinque anni, e dimorava la <lb></lb>
sua Famiglia in una di dette Case.</s><s id="id2746648"> Seguitan­<lb></lb>
do il cammino a destra vi è il</s></p>
<p id="id2746656" type="main"><s id="id2746660">PALAZZO del Senator Conte Capponi, fatto <lb></lb>
edificare dal famoso Niccolò da Uzzano col <lb></lb>
disegno di Lorenzo di Bicci, entro il qua­<lb></lb>
le si vede il busto di esso Niccolò, opera <lb></lb>
<arrow.to.target n="a251"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(284)"></pb>

di Donatello, con inscrizione adeguata a <lb></lb>
così potente Concittadino, siccome appiè <lb></lb>
della Scala un Leone di porfido, che è cre­<lb></lb>
duto opera singolare degli antichi Etruschi; <lb></lb>
e dipoi si trova a sinistra il</s></p>
<p id="id2746705" type="foot"><s id="id2746709"><foot.target id="a251"></foot.target>di</s></p>

<p id="id2746716" type="main"><s id="id2746720">PALAZZO del Marchese Tempi nobilmen­<lb></lb>
te adornato, in faccia alla Chiesa di S. Ma­<lb></lb>
ria sopr&#039;Arno, nella quale è un&#039; ammirabile <lb></lb>
Tavola dell&#039; Empoli, rappresentante un mi­<lb></lb>
racolo di Maria, ed all&#039; Altar maggiore un&#039; <lb></lb>
Annunziazione antica, e di gran bellezza. <lb></lb>
Avanzando si giunge al</s></p>
<p id="id2746747" type="main"><s id="id2746751">PONTE VECCHIO, rifabbricato nel 1345. col­<lb></lb>
la direzione dell&#039; Architetto Taddeo Gaddi, <lb></lb>
come nel Carrello affisso alla Loggia in mez­<lb></lb>
zo di esso a Ponente, nel muro che guarda <lb></lb>
Mezzogiorno si legge:</s></p>
<p id="id2746770" type="main"><s id="id2746774"><emph type="italics">Nel trentatrè dopo il mille trecento <lb></lb>
Il Ponte cadde per diluvio d&#039; acque, <lb></lb>
Poi dodici anni come al Comun piacque <lb></lb>
Rifatto fu con questo adornamento.</emph></s></p>
<p id="id2746792" type="main"><s id="id2746796">Appiè di esso Ponte osserveremo una</s></p>
<p id="id2746801" type="main"><s id="id2746805">STATUA di marmo greca, assai bella, <lb></lb>
chiamata abusivamente Alessandro Magno, <lb></lb>
uon essendo però che A,ace sostenuto da <lb></lb>
un Soldato.</s><s id="id2746818"> Dipoi si passi a vedere la <lb></lb>
Chiesa di</s></p>
<p id="id2746826" type="main"><s id="id2746829">S. JACOPO ove abitavano anticamente i Roc­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a252"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(285)"></pb>

cettini, e adesso i Padri della Missione, di an­<lb></lb>
tica buona Architettura, ed è stata rimoder­<lb></lb>
nata di stucchi, e di Tavole.</s><s id="id2746855"> La prima a man <lb></lb>
destra è di Sebastiano Galeotti, ove è S. Gen­<lb></lb>
naro Vescovo; la seguente del Crocifisso è <lb></lb>
di mano di Agnolo Bronzino, che fu donata <lb></lb>
da Alessandro Bonaccorsi; la terza di S. Vin­<lb></lb>
cenzio de&#039; Paoli è di Antonio Puglieschi; la <lb></lb>
quarta della Trinità è del medesimo Conti, <lb></lb>
e in ultimo di faccia alla Navata è del <lb></lb>
Gandi l&#039; Assunzione di Maria.</s><s id="id2746889"> All&#039; Altar <lb></lb>
maggiore Pier Dandini figurò Cristo, che de­<lb></lb>
stina S. Jacopo all&#039; Apostolato: La Tribuna <lb></lb>
con due Tondi laterali è di Matteo Bone­<lb></lb>
chi.</s><s id="id2746907"> In faccia all&#039; altra Navata il Ciocchi ha <lb></lb>
espressa la tentazione di S. Antonio.</s><s id="id2746913"> Quindi <lb></lb>
si trova la Sagrestia adorna di Tavole an­<lb></lb>
tiche: dopo la quale ne viene la Cappella <lb></lb>
di S. Francesco, il di cui quadro è d&#039; Ago­<lb></lb>
stino Veracini.</s><s id="id2746931"> Quindi è degna di stima <lb></lb>
quella di S. Liborio Vescovo di mano di Ja­<lb></lb>
copo Vignali.</s><s id="id2746941"> Ne segue la Cappella dell&#039; An­<lb></lb>
nunziazione, lavoro d&#039; Ignazio Hugford.</s><s id="id2746948"> In <lb></lb>
ultimo trovasi il Martirio di S. Cecilia di­<lb></lb>
pinto da Giovanni Casini.</s><s id="id2746958"> Presso il Ponte <lb></lb>
S. Trinita è l&#039; ingresso di questo Convento <lb></lb>
con nobil facciata, ove velonsi in marmo <lb></lb>
quattro Busti dei Granduchi Francesco I.</s></p>
<p id="id2746974" type="foot"><s id="id2746977"><foot.target id="a252"></foot.target>cet-</s></p>

<p id="id2746985" type="foot"><s id="id2746989">Cosi-</s></p>

<pb pagenum="(286)"></pb><p id="id2746996" type="main"><s id="id2747000"> <lb></lb>
Cosimo II., Ferdinando II. e Cosimo III.: ì <lb></lb>
primi tre scolpiti da Antonio Novelli, e <lb></lb>
l&#039; ultimo da Carlo Marcellini.</s><s id="id2747013"> Delizioso è il <lb></lb>
passeggio di questa porzione di Fiume, tan­<lb></lb>
to dalla destra che dalla sinistra riva, in <lb></lb>
fine della quale da questa parte, e presso <lb></lb>
al già divisato Ponte alla Carraja, oltre le <lb></lb>
altre belle fabbriche vedesi il Palazzo dei</s></p>
<p id="id2747036" type="main"><s id="id2747040">MEDICI, rifatto ed accresciuto.</s><s id="id2747043"> E nel Fon­<lb></lb>
daccio di S. Spirito vi sono le Abitazioni <lb></lb>
dei Vettori, de&#039;Conti Bardi, Frescobaldi, <lb></lb>
Rinuccini, e Pecori, ripiene ognuna di Pit­<lb></lb>
ture, e di altre rarità.</s></p>
<p id="id2747061" type="main"><s id="id2747065">Lusingandomi di aver con brevità sod­<lb></lb>
disfatto a quanto si era da me in principio <lb></lb>
promesso, quì pongo fine per ciò che riguar­<lb></lb>
da l&#039; interno della Città. <lb></lb>
<figure id="id2747083"></figure></s></p>
<p id="id2747085" type="main"><s id="id2747089">VIDI FUOR DI FIRENZE UN&#039; ALTRA ROMA.</s></p>
<p id="id2747093" type="main"><s id="id2747097">COminciando dalla PORTA ROMANA, detta <lb></lb>
volgarmente di San Pier Gattolini, vol­<lb></lb>
tando a mano sinistra, alla fine d&#039; uno stra­<lb></lb>
done coperto di Olmi si trova la Chiesa della</s></p>
<p id="id2747113" type="main"><s id="id2747117">MADONNA DELLA PACE, di buona Archi­<lb></lb>
tettura; già antico Oratorio delle Monache <lb></lb>
di S. Felicita, e quindi abitarono i soppressi <lb></lb>
<arrow.to.target n="a253"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(287)"></pb>

Monaci di S. Bernardo della Nazione Fran­<lb></lb>
cese Riformati, detti Fuliacensi.</s><s id="id2747146"> In questa <lb></lb>
è da osservarsi la Cupoletta dell&#039;Altar mag­<lb></lb>
giore dipinta da Livio Mehus Fiammingo. <lb></lb>
Vi era nella soffitta un bellissimo sfondo <lb></lb>
con la Madonna, S. Bernardo, e alcuni An­<lb></lb>
geli di Luca Giordano, che fu trasportato <lb></lb>
nella Reale Accademia delle Belle Arti. <lb></lb>
Tornando alla Porta della Città, si vede <lb></lb>
quasi incontro la</s></p>
<p id="id2747179" type="foot"><s id="id2747182"><foot.target id="a253"></foot.target>Mona-</s></p>

<p id="id2747190" type="main"><s id="id2747194">VILLA IMPERIALE.</s><s id="id2747197"> Al primo ingresso del <lb></lb>
lungo viale vi erano quattro Vivaj divisi <lb></lb>
da un Ponte, quali furono rinterrati, e ri­<lb></lb>
dotti a prato, e sopra due piedistalli vi stan­<lb></lb>
no erette l&#039; Aquile Imperiali, e nel corpo <lb></lb>
delle medesime l&#039;Arme della Casa Reale de&#039; <lb></lb>
Medici con quella della Granduchessa Ma­<lb></lb>
ria Maddalena, e in altre due basi, in quel­<lb></lb>
la a mano destra un Leone, il quale con <lb></lb>
una zampa tiene un globo, rappresenta lo <lb></lb>
Stato Fiorentino, e nella sinistra la Lupa, <lb></lb>
che allatta, figura lo Stato Senese, scolpite <lb></lb>
da Simone Cioli.</s><s id="id2747243"> In distanza vi erano due <lb></lb>
altri Vivaj che furono ancor essi rinterrati. <lb></lb>
Quivi si vedono sopra quattro piedistalli le <lb></lb>
Statue di Omero, di Virgilio, di Dante, e <lb></lb>
del Petrarca.</s><s id="id2747259"> Questo ornato dà ingresso al <lb></lb>
Viale sopraddetto, che dolcemente salendo <lb></lb>
<arrow.to.target n="a254"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(288)"></pb>

per poco men di un miglio, ombrato da <lb></lb>
Lecci, e Cipressi, conduce ad un grandis­<lb></lb>
simo Prato di figura semitonda, chiuso da <lb></lb>
balaustrate di pietra con statue, ove nell&#039; <lb></lb>
apertura di mezzo ne sono due di marmo, <lb></lb>
una delle quali rappresenta un Atlante col <lb></lb>
Globo sugli omeri, e l&#039; altra un Giove con <lb></lb>
fulmine alla mano degne di stima.</s><s id="id2747303"> In testa <lb></lb>
a detto Prato si erge l&#039; Imperial Villa, am­<lb></lb>
pliata o ornata dalla predetta Arciduchessa <lb></lb>
Maria Maddalena, poi dalla Granduchessa <lb></lb>
Vittoria accresciuta da Mezzogiorno di ap­<lb></lb>
partamenti; e posteriormente dal Granduca <lb></lb>
Leopoldo con molta magnificenza ampliata, <lb></lb>
con avervi formati due superbi appartamen­<lb></lb>
ti, il primo dei quali al piano del Giardino <lb></lb>
tutto pitturato dai più celebri Pittori del <lb></lb>
nostro tempo rappresentandovisi i più cele­<lb></lb>
bri fatti dell&#039; Istoria Romana.</s><s id="id2747415"> E l&#039; altro su­<lb></lb>
periore fu ornato di vaghissimi stucchi, la­<lb></lb>
vorati con la maggior sottigliezza dell&#039; Ar­<lb></lb>
te.</s><s id="id2747430"> Questa Villa ha due Saloni, ed è ripie­<lb></lb>
na d&#039; ogni sorte di ricca suppellettile, di <lb></lb>
quadri, e di altre galanterìe di porcellane, <lb></lb>
buccheri, e Idoletti, e simiglianti rarità an­<lb></lb>
tiche, che in diversi Gabinetti, e Mezzanini <lb></lb>
con ben inteso ordine poste s&#039; ammirano. <lb></lb>
Ivi sono annessi due Giardini con belli spar­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a255"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(289)"></pb>

timenti di fiori, agrumi, e fontane d&#039; acqua; <lb></lb>
vi sono molte antiche, e moderne statue, tra <lb></lb>
le quali un Adone ferito, opera di Michelan­<lb></lb>
gelo di straordinaria bellezza.</s><s id="id2747481"> Sopra il detto <lb></lb>
Palazzo in un Colle più rilevato in poca di­<lb></lb>
stanza si vede un antico Monastero di Reli­<lb></lb>
giose dell&#039; Ordine di S. Francesco, detto di</s></p>
<p id="id2747497" type="foot"><s id="id2747500"><foot.target id="a254"></foot.target>per</s></p>

<p id="id2747508" type="foot"><s id="id2747511"><foot.target id="a255"></foot.target>timen-</s></p>

<p id="id2747519" type="main"><s id="id2747523">S. MATTEO IN ARCETRI, il qual Territorio <lb></lb>
produce delicati vini, e particolarmente <lb></lb>
certo vino detto Verdea, e vi sono delizio­<lb></lb>
se Ville, tra le quali è stimabile quella ove <lb></lb>
stiede relegato per 10. anni per ordine dell&#039; <lb></lb>
Inquisizione il celebre Galileo, che adesso <lb></lb>
appartiene al Dottor Antonio Bonajuti.</s><s id="id2747615"> Tor­<lb></lb>
nando per la strada Romana si vedrà in pri­<lb></lb>
mo luogo a man sinistra altro Convento di <lb></lb>
Religiose dell&#039; Ordine di S. Agostino, detto di</s></p>
<p id="id2747630" type="main"><s id="id2747633">S. GAGGIO, ma in proprio significato San <lb></lb>
Cajo, fondato dalla Famiglia de&#039; Corsini, <lb></lb>
ove si conservano insigni Reliquie, e la Ta­<lb></lb>
vola dell&#039; Altar maggiore è di mano di Lo­<lb></lb>
dovico Cigoli.</s><s id="id2747651"> Vedesi in vicinanza l&#039; altro <lb></lb>
Convento detto del Portico di Religiose dell&#039; <lb></lb>
Ordine Agostiniano.</s><s id="id2747660"> In una discreta lonta­<lb></lb>
nanza di circa due miglia trovasi voltando <lb></lb>
verso la parte di Mezzogiorno la</s></p>
<p id="id2747672" type="main"><s id="id2747676">CERTOSA, fatta col disegno dell&#039; Orcagna, <lb></lb>
o come vuole il Vasari, di alcuno de&#039; suoi <lb></lb>
<arrow.to.target n="a256"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(290)"></pb>

discepoli.</s><s id="id2747695"> Nella Chiesa vedesi oltre più ec­<lb></lb>
cellenti pitture un nobile pavimento di mar­<lb></lb>
mi, e soffitta, e bello Altare, e a man sini­<lb></lb>
stra si entra in un altro grandi simo Chio­<lb></lb>
stro, il quale dà introduzione a molte Cel­<lb></lb>
le, e colle sue attenenze, secondo l&#039; istituto <lb></lb>
di questi Eremiti.</s><s id="id2747722"> Nel Chiostro lo Strada­<lb></lb>
no aveva fatte diverse Pitture, ma essendo <lb></lb>
perite potranno vedersi i di lui bozzetti a <lb></lb>
olio esistenti in una Cappella, ove sono tre <lb></lb>
Tavole dipinte dal vivente Giuseppe Sacco­<lb></lb>
ni.</s><s id="id2747742"> Sopra la porta, che và nel Chiostro di <lb></lb>
fuori, vi è una Pietà con due Angeli, e <lb></lb>
dalla parte di dentro S. Lorenzo, di mano <lb></lb>
del Bronzino.</s><s id="id2747757"> Nella stanza del Capitolo vi <lb></lb>
è sulla parete con data del 1506. il Crocifisso <lb></lb>
colla Madonna, e la Maddalena appiè della <lb></lb>
Croce, e diversi Angeli di Mariotto Alberti­<lb></lb>
nelli, come ancora vi dipinse Bernardino <lb></lb>
Poccetti un Tobìa, e Lodovico Caracci un <lb></lb>
S. Gio: Battista.</s><s id="id2747783"> Vi si conservano sopra 120. <lb></lb>
Reliquie, una gran parte delle quali furono <lb></lb>
donate da Niccola Acciajoli Fiorentino gran <lb></lb>
Siniscalco de&#039; Regni di Sicilia, e Gerusalem­<lb></lb>
me.</s><s id="id2747800"> Fu questo Niccola il Fondatore della <lb></lb>
Certosa intorno l&#039; anno 1364. ed accrebbe <lb></lb>
quella di Napoli.</s><s id="id2747810"> In una stanza sotterranea <lb></lb>
sono le Sepolture di Casa Acciajoli, la qua­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a257"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(291)"></pb>

le Famiglia alla distanza di quivi nove mi­<lb></lb>
glia in Valdipesa possiede una gran Tenu­<lb></lb>
ta, e un magnifico Palazzo detto Monte Gu­<lb></lb>
foni con un bel Giardino con Fontane, e <lb></lb>
scherzi d&#039; acque.</s></p>
<p id="id2747847" type="foot"><s id="id2747850"><foot.target id="a256"></foot.target>T disce-</s></p>

<p id="id2747858" type="foot"><s id="id2747862"><foot.target id="a257"></foot.target>le</s></p>

<p id="id2747870" type="main"><s id="id2747873">Rendono deliziosa questa Collina le varie <lb></lb>
Ville, e specialmente quella del Michelozzi <lb></lb>
detta di Bellosguardo, perchè di quì godesi <lb></lb>
tutta la Città, (e dove il Guicciardini scrisse <lb></lb>
la sua celebre Istoria d&#039; Italia (1)) de&#039; Bor­<lb></lb>
gherini, degli Strozzi, e de&#039; Franceschi.</s><s id="id2747896"> In <lb></lb>
vicinanza avvi la Chiesa di</s></p>
<p id="id2747903" type="main"><s id="id2747907">S. FRANCESCO DI PAOLA, ove abitavano <lb></lb>
Frati del suo Ordine soppressi; sù la di cui <lb></lb>
Piazza è la statua in marmo di detto San­<lb></lb>
to del Piemontini.</s></p>
<p id="id2747923" type="main"><s id="id2747927">Fuori della PORTA DI S. FRFDIANO a man <lb></lb>
sinistra trovasi il Monastero dei Monaci di</s></p>
<p id="id2747934" type="main"><s id="id2747938">MONTE ULIVETO.</s><s id="id2747941"> La Tavola dell&#039; Altar <lb></lb>
maggiore, in cui è figurato l&#039; ingresso di <lb></lb>
Nostro Signore in Gerusalemme, è di Santi <lb></lb>
di Tito; quella ove è il B. Bernardo Tolo­<lb></lb>
mei è del Pignoni, ed un&#039;Assunzione dirim­<lb></lb>
petto è del Passignano.</s><s id="id2747964"> Agli altri due Al­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a258"></arrow.to.target></s></p>
<p id="id2747975" type="foot"><s id="id2747979"><foot.target id="a258"></foot.target>T 2 tari</s></p>

<p id="id2747986" type="main"><s id="id2747990">(1) La più completa Edizione è quella fatta <lb></lb>
in Firenze colla data di Friburgo in quattro <lb></lb>
grossi Tomi in 4. con var e addizioni, che tro­<lb></lb>
vasi vendibile alla Stamperìa Granducale. <lb></lb>

<pb pagenum="(292)"></pb>

tari in uno vi è espresso l&#039;Apostolo titolare <lb></lb>
S. Bartolommeo, e nell&#039; altro S. Francesca <lb></lb>
Romana.</s><s id="id2748022"> Delle due statue di marmo la Ver­<lb></lb>
gine Vestale, che tiene in mano un vaglio <lb></lb>
per l&#039; Acqua santa, è di mano del Caccini, <lb></lb>
e l&#039;altra alla sinistra che rappresenta Clau­<lb></lb>
dia è di Scultore Fiammingo.</s><s id="id2748041"> Nella Cap­<lb></lb>
pella, che stà sotto la Chiesa, vi è una Ta­<lb></lb>
vola della Resurrezione di Raffaellino del <lb></lb>
Garbo, ben mantenuta.</s><s id="id2748054"> In vicinanza, si ve­<lb></lb>
de un delizioso Casino del Duca Strozzi, <lb></lb>
con un salvatico, che scende sino alla stra­<lb></lb>
da maestra, e dalla parte di Ponente vi è <lb></lb>
il Conservatorio di</s></p>
<p id="id2748074" type="main"><s id="id2748077">S. PIERO A MONTICELLI, di Religiose della <lb></lb>
Regola di S. Benedetto, in cui furono riu­<lb></lb>
nite nel 1786. le Monache del soppresso <lb></lb>
Monastero di S. Frediano di Firenze.</s></p>
<p id="id2748093" type="main"><s id="id2748096">Fuori della PORTA AL PRATO, veggasi <lb></lb>
uscendo prima dalla Porticciuola delle Mu­<lb></lb>
lina, a man sinistra, posta alla fine del Bor­<lb></lb>
go di Ognissanti un Giardino detto la Va­<lb></lb>
galoggia</s></p>
<p id="id2748116" type="main"><s id="id2748120">E` una deliziosa passeggiata quella dei <lb></lb>
Viali delle Cascine, ove esistono superbi, <lb></lb>
ed ameni prati, e boschetti avendone fatta <lb></lb>
parola a pag. 210.</s></p>
<p id="id2748134" type="main"><s id="id2748138">Può passarsi a vedere in qualche distanza <lb></lb>
<arrow.to.target n="a259"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(293)"></pb>

un antico Monastero di Monache Cister­<lb></lb>
censi detto S. Donato in Polverosa.</s><s id="id2748160"> Fuori <lb></lb>
di questa Porta è situata distante 10, miglia <lb></lb>
la Villa del</s></p>
<p id="id2748171" type="foot"><s id="id2748175"><foot.target id="a259"></foot.target>un</s></p>

<p id="id2748182" type="main"><s id="id2748186">POGGIO A CAJANO di S. A. R. ampliata di <lb></lb>
nuovi Quartieri, e comodi.</s><s id="id2748192"> Fu principia­<lb></lb>
ta dal Magnifico Lorenzo de&#039; Medici Pa­<lb></lb>
dre di Leone X. il quale la non terminata <lb></lb>
Fabbrica volle finire, e specialmente l&#039; or­<lb></lb>
nato, e le pitture del Salone grande in par­<lb></lb>
te, che poi il Granduca Francesco fece con­<lb></lb>
durre a fine, seguitando il primo modello <lb></lb>
di Giuliano da S. Gallo.</s><s id="id2748222"> Evvi un Salone <lb></lb>
con volta a mezza botte riccamente stucca­<lb></lb>
ta, o per meglio dire, dal suddetto da <lb></lb>
S. Gallo gettata di materie, invenzione da <lb></lb>
lui imparata a Roma.</s><s id="id2748239"> Il detto Salone è di­<lb></lb>
pinto da Andrea del Sarto, dal Francabi­<lb></lb>
gio, e da Jacopo da Pontormo.</s><s id="id2748249"> L&#039; Istoria è <lb></lb>
quando a Cesare furono presentati varj do­<lb></lb>
nativi in Egitto da molte Nazioni, alluden­<lb></lb>
do questo fatto al Magnifico Lorenzo de&#039; <lb></lb>
Medici, che fu di rari animali, e tra gli <lb></lb>
altri di una Giraffa regalato da Gaitbeto <lb></lb>
Soldano d&#039;Egitto nel 1487. e detta Giraffa è <lb></lb>
descritta dal Poliziano nelle sue mescolanze <lb></lb>
erudite: fu lasciata imperfetta da Andrea <lb></lb>
del Sarto, e terminolla Alessandro Allori.</s></p>
<p id="id2748286" type="foot"><s id="id2748290">Il</s></p>

<pb pagenum="(294)"></pb><p id="id2748297" type="main"><s id="id2748301"> <lb></lb>
Il Francabigio dipinse in altra facciata, <lb></lb>
quando Cicerone dopo l&#039; esilio fu in Campi­<lb></lb>
doglio chiamato Padre della Patria: allu­<lb></lb>
dendo questa Storia al ritorno in Firenze di <lb></lb>
Cosimo Medici il vecchio.</s><s id="id2748321"> Nell&#039; altra fac­<lb></lb>
ciata il Francabigio medesimo dipinse, quan­<lb></lb>
do Tito Quinzio Flaminio Console Roma­<lb></lb>
no, orando nel Consiglio degli Achei con­<lb></lb>
tro l&#039; Oratore degli Etoli, e del Re An­<lb></lb>
tioco, dissuase la lega, che disegnavano <lb></lb>
concludere gli Oratori con gli Achei mede­<lb></lb>
simi.</s><s id="id2748351"> Questo fatto pure allude alla Dieta di <lb></lb>
Cremona, in cui il Magnifico Lorenzo de&#039; <lb></lb>
Medici disturbò i disegni de&#039; Veneziani, <lb></lb>
bramosi di condursi al possesso dell&#039; Italia <lb></lb>
tutta.</s><s id="id2748368"> Ed Alessandro Allori fece la pittura, <lb></lb>
che rappresenta la Cena di Siface Re de&#039;Nu­<lb></lb>
midj, fatta a Scipione, dopo che egli ebbe <lb></lb>
rotto Asdrubale in Spagna: e questo pure <lb></lb>
allude al glorioso viaggio del Magnifico Lo­<lb></lb>
renzo al Re di Napoli, da cui fu generosa­<lb></lb>
mente convitato.</s><s id="id2748394"> Le due testate dove sono <lb></lb>
gli occhi che danno lume, furono dipinte <lb></lb>
da Jacopo da Pontormo, e vi è un Vertun­<lb></lb>
no co&#039; suoi Agricoltori, con un pennato in <lb></lb>
mano bello e naturale, e l&#039; Istoria di Po­<lb></lb>
mona, e Diana con altre Dee, che per esser <lb></lb>
pitture fatte a concorrenza de&#039; soprannomi­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a260"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(295)"></pb>

nati Pittori, sono delle più belle che uscis­<lb></lb>
sero dal suo pennello.</s><s id="id2748437"> Quindi si entra in <lb></lb>
due Gallerìe, ordinate dal Gran Principe <lb></lb>
Ferdinando, per formare per mezzo di que­<lb></lb>
ste riccamente ornate, la comunicazione ai <lb></lb>
quattro Appartamenti, de&#039; quali vien com­<lb></lb>
posta questa Real Villa.</s><s id="id2748458"> Dal detto Salone <lb></lb>
facendosi passaggio in un altro ornato a <lb></lb>
stucchi, si trova dipinta nella volta da An­<lb></lb>
ton Domenico Gabbiani la Toscana, che <lb></lb>
conduce davanti a Giove Cosimo Padre del­<lb></lb>
la Patria, mostrando d&#039;aver esso quietate le <lb></lb>
discordie, fugati i vizj, e introdotta la pa­<lb></lb>
ce; opera degna di somma stima.</s><s id="id2748487"> Altre ec­<lb></lb>
cellenti pitture ornano le stanze di questo <lb></lb>
Palazzo, in una delle quali vi è una rac­<lb></lb>
colta di piccoli quadri fattavi dal Gran Prin­<lb></lb>
cipe Ferdinando, consistente in un sol pez­<lb></lb>
zo per autore, de&#039; primi pittori del Mondo, <lb></lb>
sì antichi che moderni.</s><s id="id2748513"> La Tavola della <lb></lb>
Cappella, che è sul Prato, ove è una Pietà, <lb></lb>
è di Giorgio Vasari.</s><s id="id2748524"> Quivi si fanno copiose <lb></lb>
raccolte di squisiti Risi, e vi sono Edifizj <lb></lb>
per pulirli.</s><s id="id2748533"> Proseguendo verso Tramonta­<lb></lb>
na si giunge ad un luogo ameno, detto le <lb></lb>
Pavoniere, e serve per far correre i Daini, <lb></lb>
i quali in un Barco murato con boscaglia, <lb></lb>
e fossi d&#039; acqua conservansi.</s><s id="id2748550"> Rimettendosi <lb></lb>
<arrow.to.target n="a261"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(296)"></pb>

sulla strada maestra, a mano dritta trovasi <lb></lb>
altra Villa già di S. A. R. ora del Marchese <lb></lb>
Bartolommei detta di</s></p>
<p id="id2748574" type="foot"><s id="id2748578"><foot.target id="a260"></foot.target>nati</s></p>

<p id="id2748586" type="foot"><s id="id2748590"><foot.target id="a261"></foot.target>sulla</s></p>

<p id="id2748597" type="main"><s id="id2748601">ARTIMINO, stata da Ferdinando I. dai fon­<lb></lb>
damenti fabbricata col disegno di Bernardo <lb></lb>
Buontalenti l&#039; anno 1594.</s><s id="id2748612"> Vi sono due bei <lb></lb>
Saloni.</s><s id="id2748617"> E` situata nell&#039; ottima eminenza di <lb></lb>
un Colle a Levante; ed il divertimento mag­<lb></lb>
giore, che si ritrae in detta villeggiatura, <lb></lb>
è la Caccia, essendovi a tal fine un cir­<lb></lb>
cuito di muraglia di sopra 32. miglia, det­<lb></lb>
to il Barco Reale, distendendosi dalle falde <lb></lb>
del Poggio di Artimino sino a&#039; Poggi di Vin­<lb></lb>
ci nella Valdinievole.</s><s id="id2748647"> Due altre Ville pure <lb></lb>
di S. A. R. poco distanti l&#039; una dall&#039; altra, <lb></lb>
sono fuori di questa Porta, una detta la</s></p>
<p id="id2748658" type="main"><s id="id2748662">PETRAJA, di gratissimo soggiorno special­<lb></lb>
mente nel tempo della Primavera.</s><s id="id2748669"> Il suo <lb></lb>
ingresso principale è a Tramontana per un <lb></lb>
Prato chiuso da folti cipressi in difesa dei <lb></lb>
venti: ha nel mezzo un Cortile tutto dipin­<lb></lb>
to di fatti Militari; vi sono nelle due fian­<lb></lb>
cate due Logge, che introducono negli ap­<lb></lb>
partamenti nobili; queste furono dipinte da <lb></lb>
Baldassarre Franceschini detto il Volterra­<lb></lb>
no, e rappresentano alcune azioni di Cosi­<lb></lb>
mo I. e di Ferdinando II.</s><s id="id2748706"> Granduchi, opere <lb></lb>
certamente degne di sì valoroso Artefice.</s></p>
<p id="id2748715" type="foot"><s id="id2748719">Sono</s></p>

<pb pagenum="(297)"></pb><p id="id2748726" type="main"><s id="id2748730"> <lb></lb>
Sono poi da vedersi gli appartamenti di que­<lb></lb>
sto Palazzo arricchiti di buonissimi Quadri <lb></lb>
tra i quali più d&#039; ogni altro è da ammirarsi <lb></lb>
nella Cappella la Tavola d&#039;Andrea del Sar­<lb></lb>
to.</s><s id="id2748751"> L&#039;altra detta</s></p>
<p id="id2748755" type="main"><s id="id2748759">CASTELLO, Villa antica della Famiglia dei <lb></lb>
Medici, accresciuta dal Granduca Cosimo I. <lb></lb>
dalla parte di Levante, col disegno di Nic­<lb></lb>
colò detto il Tribolo, ed ampliata di quar­<lb></lb>
tieri dal Granduca Leopoldo, essendo sua <lb></lb>
Villa favorita.</s><s id="id2748780"> Nella volta della Loggia a <lb></lb>
man sinistra dentro il Cortile, alcune Isto­<lb></lb>
rie degli Dei antichi, e l&#039; Arti liberali la­<lb></lb>
vorate a olio sulla calcina secca, sono di <lb></lb>
mano di Jacopo da Pontormo, ma assai gua­<lb></lb>
ste dal tempo.</s><s id="id2748802"> Per gli appartamenti vi sono <lb></lb>
distribuite belle suppellettili, e pitture, e <lb></lb>
vi è a fresco di Baldassarre Franceschini nel­<lb></lb>
la volta del ricetto, salite le prime scale, <lb></lb>
uno sfondo di ottimo colorito.</s><s id="id2748819"> Da Tramon­<lb></lb>
tana si entra in un vasto e delizioso Giar­<lb></lb>
dino.</s><s id="id2748829"> La prima gran Fontana, ove è l&#039; Er­<lb></lb>
cole di marmo, che soffoga Anteo, dalla <lb></lb>
cui bocca esce in gran copia l&#039; acqua, è di <lb></lb>
mano di Bartolommeo Ammannati, essendo <lb></lb>
il restante della Fonte disegno, e fattura <lb></lb>
del Tribolo, come di lui ancora è l&#039; altra <lb></lb>
Fontana in mezzo al Boschetto de&#039; lauri, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a262"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(298)"></pb>

piena di finissimi intaglj e bassirilievi, nel­<lb></lb>
la cima della quale vi è una Statuetta di <lb></lb>
bronzo rappresentante una Venere, dalla <lb></lb>
cui chioma, che si tien raccolta entro le <lb></lb>
mani, cade acqua.</s><s id="id2748883"> Intorno alla detta Fonte <lb></lb>
vi sono occulte fistulette, dalle quali ven­<lb></lb>
gono zampilli gentilissimi d&#039; acqua.</s><s id="id2748893"> Questa <lb></lb>
Fontana è cinta d&#039; ogni intorno da un bel <lb></lb>
salvatico, che fa prospettiva all&#039; altra Fon­<lb></lb>
tana dell&#039; Ercole, e per di sopra ad una Por­<lb></lb>
ta, ove pure sono varj zampilli d&#039; acqua. <lb></lb>
Intorno alla Porta vi è una Grotta grande, <lb></lb>
e ricchissima di spugne, condotta anch&#039; essa <lb></lb>
dal Tribolo.</s><s id="id2748922"> Vi sono tre grandissime Pile <lb></lb>
scavate, e intagliate d&#039; un pezzo solo, una <lb></lb>
nella testata, e l&#039; altre due per fianco all&#039; <lb></lb>
entrare, sopra le quali vi sono scolpiti al <lb></lb>
naturale diversi Quadrupedi con buona di­<lb></lb>
sposizione, e da alcuni de&#039; medesimi cade <lb></lb>
acqua nelle suddette pile, ove sono intaglj <lb></lb>
di Pesci, e nicchi marini.</s><s id="id2748949"> La detta Grotta <lb></lb>
è chiusa da cancellate di ferro , le quali <lb></lb>
aperte, quando si vuol dar l&#039; acqua agli zam­<lb></lb>
pilli, che tra le spugne di sopra, nel pavi­<lb></lb>
mento, e da&#039; lati vi sono, serransi con vio­<lb></lb>
lenza anch&#039; esse per forza d&#039; acqua.</s><s id="id2748972"> Questa <lb></lb>
Grotta è in mezzo a due Fontane nel mede­<lb></lb>
simo muro collocate, che ribattono all&#039; altre <lb></lb>
<arrow.to.target n="a263"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(299)"></pb>

due del Giardino, ove è il boschetto a La­<lb></lb>
berinto.</s><s id="id2748999"> Dal suddetto Giardino si sale ad <lb></lb>
un gran Vivajo, in mezzo del quale vi è in <lb></lb>
un Vecchio di bronzo figurato il Monte Ap­<lb></lb>
pennino, fatto dall&#039; Ammannato, dalle cui <lb></lb>
chiome cade acqua: disegno, e lavoro del <lb></lb>
Tribolo, del quale è a Levante una Quer­<lb></lb>
cia molto artificiosa, e tutta giuochi d&#039; ac­<lb></lb>
qua, che è ben degna di vedersi.</s><s id="id2749029"> Ma pri­<lb></lb>
ma di rimettersi sulla strada per tornare in <lb></lb>
Firenze non rechi noja il salire, voltando <lb></lb>
a mano destra della detta Real Villa per <lb></lb>
una brevissima strada che conduce alla</s></p>
<p id="id2749047" type="foot"><s id="id2749051"><foot.target id="a262"></foot.target>piena</s></p>

<p id="id2749058" type="foot"><s id="id2749062"><foot.target id="a263"></foot.target>due</s></p>

<p id="id2749070" type="main"><s id="id2749073">VILLA della Sig. Teresa Grazini, moglie <lb></lb>
del Sig. Senatore Cav.</s><s id="id2749080"> Luigi Battolini Bal­<lb></lb>
delli, ove potrà osservarsi il Cortile della <lb></lb>
medesima tutto dipinto a fresco da Gio: da <lb></lb>
S. Giovanni.</s><s id="id2749093"> In questo vago lavoro si am­<lb></lb>
mirerà la vivacità, ed il gusto di questo sì <lb></lb>
illustre Maestro.</s><s id="id2749104"> Quindi riprendendo il cam­<lb></lb>
mino potrà tenersi la strada che passa sot­<lb></lb>
to la Villa della Petraja, e si vedranno di <lb></lb>
passaggio due</s></p>
<p id="id2749119" type="main"><s id="id2749123">CONVENTI, uno di Religiose Camaldolen­<lb></lb>
si, detto di Boldrone: e pochi passi inoltran­<lb></lb>
dosi, il Conservatorio delle Signore della <lb></lb>
Quiete, ove si tengono per educarsi Fan­<lb></lb>
ciulle Nobili.</s><s id="id2749142"> Questo luogo era per addietro <lb></lb>
<arrow.to.target n="a264"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(300)"></pb>

una Villa detta la Quiete della Granduches­<lb></lb>
sa Cristina.</s><s id="id2749162"> Pervenne in Donna Eleonora <lb></lb>
Ramirez di Montalvo, che fu la Fondatrice, <lb></lb>
e Institutrice.</s><s id="id2749171"> La Granduchessa Vittoria fe­<lb></lb>
cevi la Chiesa, che vi è, la Foresterìa, Ri­<lb></lb>
messe, e Stalle per renderlo comodo alle oc­<lb></lb>
casioni di trattenervisi, il di cui esempio <lb></lb>
seguendo la Principessa Anna Maria Luisa <lb></lb>
Elettrice Palatina, l&#039;ampliò di un nobile Ap­<lb></lb>
partamento, e di un delizioso Giardino, e <lb></lb>
dalla Granduchessa Maria Luisa (poi Impe­<lb></lb>
ratrice) fu ampliata di altre comode abita­<lb></lb>
zioni.</s><s id="id2749209"> Trovandosi in queste parti è degna <lb></lb>
di vedersi la Villa, e luogo della</s></p>
<p id="id2749217" type="foot"><s id="id2749221"><foot.target id="a264"></foot.target>una</s></p>

<p id="id2749228" type="main"><s id="id2749232">DOCCIA, ove dal Marchese Senator Car­<lb></lb>
lo Ginori fu introdotta in poca distanza da <lb></lb>
detta Villa la fabbricazione non solo di ogni <lb></lb>
qualità di Piatterìe, Vasi, e di altre Terra­<lb></lb>
glie, ma di finissime Porcellane di ogni sor­<lb></lb>
te con singolare industria, ed ottima riusci­<lb></lb>
ta, delle quali se ne vede una gran raccolta <lb></lb>
in una stanza disposta a forma di Gallerìa, <lb></lb>
stata accresciuta notabilmente dal Senator <lb></lb>
Marchese Lorenzo, e ridotta ad un&#039; ottima <lb></lb>
perfezione e bellezza, impiegandosi in que­<lb></lb>
sta manifattura circa 100. persone.</s><s id="id2749277"> In vici­<lb></lb>
nanza avvi un considerabile edifizio riguar­<lb></lb>
dante la manifattura e conduzione della Se­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a265"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(301)"></pb>

ta di questi Negozianti Luigi Burgagni, e <lb></lb>
Comp.</s><s id="id2749304"> Inoltre a Sesto evvi la Villa del Mar­<lb></lb>
chese Corsi; a Colonnata quella del Conte <lb></lb>
del Benino fabbricata dal Senatore Ferran­<lb></lb>
te Capponi, ove si veggono in una vaga Gal­<lb></lb>
lerìa i cartoni eccellentemente coloriti d&#039;una <lb></lb>
stanza d&#039; arazzi di quella di Versaglies.</s></p>
<p id="id2749329" type="foot"><s id="id2749332"><foot.target id="a265"></foot.target>ta</s></p>

<p id="id2749340" type="main"><s id="id2749343">Fuori della PORTA A S. GALLO, oltre l&#039; Ar­<lb></lb>
co Trionfale, e Parter, come ho detto in que­<lb></lb>
sto a car. 62, prendendo a sinistra passato <lb></lb>
il Mugnone è da osservarsi un Tabernaco­<lb></lb>
lo sulla strada, dipinto da Gil: Battista <lb></lb>
Vanni, presso al</s></p>
<p id="id2749367" type="main"><s id="id2749370">CONVENTO de&#039; Cappuccini a Montughi, i <lb></lb>
quali hanno una bella Chiesa, e un comodo <lb></lb>
Convento, ed Orto.</s><s id="id2749380"> Vicino avvi sul canto <lb></lb>
della Villa Capponi un Tabernacolo dipin­<lb></lb>
to da Gio: Francesco Penni scolare di Raf­<lb></lb>
faello soprannominato il Fattore.</s><s id="id2749395"> Quindi <lb></lb>
passando da diverse belle Ville, inoltran­<lb></lb>
dosi a destra si trova la Villa di</s></p>
<p id="id2749406" type="main"><s id="id2749410">CAREGGI, cioè Campo Regio che apparte­<lb></lb>
neva a S. A R., e adesso al Sig. Vincenzio <lb></lb>
Orsi.</s><s id="id2749420"> Questa fu fatta fabbricare col disegno <lb></lb>
di Michelozzo, da Cosimo Padre della Pa­<lb></lb>
tria.</s><s id="id2749431"> Quivi il Magnifico Lorenzo de&#039; Medi­<lb></lb>
ci, e Giovanni e Pietro suoi figli facevano <lb></lb>
le virtuose Accademie con Marsilio Ficino, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a266"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(302)"></pb>

detto il novello Platone, ed Angelo Polizia­<lb></lb>
no, Pico della Mirandola, l&#039; Argiropolo, <lb></lb>
Ermolao Barbaro, lo Scala, ed altri dotti <lb></lb>
Uomini dell&#039; età loro.</s><s id="id2749465"> Tornando sulla stra­<lb></lb>
da maestra trovasi cinque miglia distante <lb></lb>
dalla Città</s></p>
<p id="id2749476" type="foot"><s id="id2749480"><foot.target id="a266"></foot.target>detto</s></p>

<p id="id2749488" type="main"><s id="id2749492">PRATOLINO, Villa di somma amenità nel <lb></lb>
tempo di Estate appartenente a S. A. R. <lb></lb>
Questa gran Fabbrica col disegno di Bernar­<lb></lb>
do Buontalenti, e di Francesco suo figlio fu <lb></lb>
da&#039; fondamenti dal Granduca Francesco I. <lb></lb>
condotta quasi al finimento, come lo testi­<lb></lb>
fica una bella Inscrizione, che si legge nel <lb></lb>
mezzo della volta della gran Sala, del se­<lb></lb>
guente tenore:</s></p>
<p id="id2749525" type="main"><s id="id2749529"><emph type="italics">Fontibus, Vivariis <lb></lb>
Xystis has Aedes <lb></lb>
Franc. Med Magn.</emph></s><s id="id2749542"> <emph type="italics">Dux Etruriae II. <lb></lb>
Exornavit hilaritatique <lb></lb>
Et sui amicorumque suorum <lb></lb>
Remissioni animi dicavit <lb></lb>
Anno Dom. M. D. LXXV.</emph></s></p>
<p id="id2749563" type="main"><s id="id2749567">Eravi un&#039; antica Villa che Francesco I. com­<lb></lb>
prò da Benedetto Uguccioni.</s><s id="id2749575"> Per scale sco­<lb></lb>
perte si sale al primo, e nobile piano dalla <lb></lb>
parte di Tramontana, che per un Terraz­<lb></lb>
zino, o ripiano pure scoperto, si entra in <lb></lb>
un amplo Salone in volta a mezza botte, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a267"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(303)"></pb>

ed ornato in parte di stucchi, e di pitture; <lb></lb>
ed in un Salotto dipinto a fresco, dai quali <lb></lb>
si ha l&#039; ingresso in più appartamenti dipinti <lb></lb>
a fresco d&#039; architettura.</s><s id="id2749616"> Vi è un Organo <lb></lb>
Idraulico, che senza opera di mantici ha <lb></lb>
l&#039; ufizio del vento per mezzo dell&#039; acqua. <lb></lb>
In molta copia sono i lavori di Spugne <lb></lb>
marine, le Fontane, le Grotte, le Statue, <lb></lb>
fra le quali molte Colossali, e che in mille <lb></lb>
scherzose maniere versano acqua, molte al­<lb></lb>
tre sì fatte deliziose per l&#039; ampio, e ben di­<lb></lb>
sposto Salvatico, e per i Giardini sono spar­<lb></lb>
se, e sotto il Palazzo medesimo.</s><s id="id2749651"> Circa tre <lb></lb>
miglia distante da questa Villa si trova <lb></lb>
l&#039; Eremo di</s></p>
<p id="id2749660" type="foot"><s id="id2749664"><foot.target id="a267"></foot.target>ed</s></p>

<p id="id2749672" type="main"><s id="id2749675">MONTE SENAEIO, ove ebbe principio dai <lb></lb>
sette Beati Romiti Nobili Fiorentini la Re­<lb></lb>
ligione de&#039; Servi di maria Verg. l&#039; anno 1233. <lb></lb>
e dove S. Filippo Benizj lungo tempo stette <lb></lb>
a far penitenza sull&#039; alto giogo dell&#039; istesso <lb></lb>
Monte In mezzo di essa stà il Convento dei <lb></lb>
Religiosi dell&#039; Ordine de&#039; Servi di Maria; e <lb></lb>
vedonsi nel recinto le sette Grotte de&#039; Beati <lb></lb>
Fondatori, e quella del Santo Propagatore, <lb></lb>
ove fecero lunga dimora.</s><s id="id2749710"> In questo Santua­<lb></lb>
rio non mancano da vedersi varie buone <lb></lb>
pitture, ma sopra di ogn&#039; altra vi si ammira <lb></lb>
nella volta della Chiesa il bellissimo sfon­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a268"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(304)"></pb>

do, nel quale il Gabbiani rappresentò Ma­<lb></lb>
ria in Gloria con molti Angeli, che porge <lb></lb>
l&#039; abito ai sette Beati Fondatori.</s><s id="id2749745"> Il secon­<lb></lb>
do a piè del Monte Senario era l&#039; antico, <lb></lb>
e celebre</s></p>
<p id="id2749756" type="foot"><s id="id2749760"><foot.target id="a268"></foot.target>do,</s></p>

<p id="id2749768" type="main"><s id="id2749771">MONASTERO DI BUONSOLLAZZO, tutto rin­<lb></lb>
novato dalla Real Munificenza di Cosimo III. <lb></lb>
ove abitavano i Monaci della stessa osser­<lb></lb>
vanza detti della Trappa che sono stati sop­<lb></lb>
pressi, e che appartiene oggi ai Marchesi <lb></lb>
della Stufa.</s><s id="id2749793"> Nel ritorno a Firenze, quasi due <lb></lb>
miglia discosto dalla Città, sulla mano sinistra <lb></lb>
fuori della via maestra si vede presso la de­<lb></lb>
liziosa Villa del Duca Card.</s><s id="id2749808"> Salviati presso il <lb></lb>
Ponte alla Badìa, con bel Giardino, e scher­<lb></lb>
zi d&#039; acque.</s><s id="id2749818"> Quindi passato il Ponte di Mu­<lb></lb>
gnone si và alla soppressa</s></p>
<p id="id2749827" type="main"><s id="id2749830">BADìA di S. Bartolommeo, che servì lun­<lb></lb>
go tempo per Cattedrale di Fiesole, e fu poi <lb></lb>
ufiziata dai Monaci di S. Benedetto: ma es­<lb></lb>
sendo quasi dal tempo, e dalle guerre in po­<lb></lb>
situra di minacciar rovina, Cosimo de&#039; Me­<lb></lb>
dici Padre della Patria, a proprie spese, col <lb></lb>
disegno di Filippo di Ser Brunellesco, vi fab­<lb></lb>
bricò una bella Chiesa e Monastero per i <lb></lb>
Canonici Lateranensi, a contemplazione di <lb></lb>
un tal Padre Don Timoteo da Verona ec­<lb></lb>
cellente Predicatore di quell&#039; Ordine; e per <lb></lb>
<arrow.to.target n="a269"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(305)"></pb>

meglio godere la sua conversazione, vi fece <lb></lb>
un appartamento per proprio uso.</s><s id="id2749889"> Dopo la <lb></lb>
soppressione dei sopraddetti Canonici Late­<lb></lb>
ranensi fu questo luogo dal Granduca Leo­<lb></lb>
poldo dato per uso dell&#039; Arcivescovo di Firen­<lb></lb>
ze.</s><s id="id2749908"> Non dispiacerà che io ricordi come Salva­<lb></lb>
tor Rosa, e Lorenzo Lippi essendo amicissimi <lb></lb>
erano accostumati di far le loro passeggiate <lb></lb>
a questo luogo, e lungo il prossimo Torrente <lb></lb>
di Mugnogne comunicandosi le respettive <lb></lb>
idee, che il primo per le sue satire, l&#039; altro <lb></lb>
per il suo Malmantile.</s><s id="id2749932"> Volgendo a Tramon­<lb></lb>
tana vi è una</s></p>
<p id="id2749939" type="foot"><s id="id2749943"><foot.target id="a269"></foot.target>me-</s></p>

<p id="id2749950" type="main"><s id="id2749954">CHIESETTA, ove si conserva una miraco­<lb></lb>
losissima Immagine del Crocifisso, qual luo­<lb></lb>
go è detto Fonte Lucente, nominato dal Po­<lb></lb>
liziano nella Lamia; e da Levante vi è</s></p>
<p id="id2749972" type="main"><s id="id2749975">S. DOMENICO, Chiesa dell&#039; Ordine suo più <lb></lb>
stretto, ove è Noviziato, e vivono con gran­<lb></lb>
dissima esemplarità quei Religiosi, i quali <lb></lb>
hanno un comodo Convento fondato nell&#039; an­<lb></lb>
no 1406. dal Beato Fra Giovanni Domenici <lb></lb>
a spese della nobilissima Famiglia degli Agli. <lb></lb>
Quivi S. Antonino fu il primo, che vestisse <lb></lb>
l&#039; Abito Domenicano.</s><s id="id2750005"> Sono in questa Chiesa <lb></lb>
alcune pitture buone: tra le antiche, si ve­<lb></lb>
de la Coronazione della Madonna del Beato <lb></lb>
Giovanni Angelico, quella della Natività di <lb></lb>
<arrow.to.target n="a270"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(306)"></pb>

Pietro Perugino, e un&#039; altra del Sogliani; fra <lb></lb>
le moderne, quella dell&#039; Annunziazione di <lb></lb>
Jacopo da Empoli, e tutta la volta della Chie­<lb></lb>
sa dipinta da Lorenzo del Moro.</s><s id="id2750044"> Poco sopra <lb></lb>
salendo il Monte si vede una bella Villa fab­<lb></lb>
bricata già da Giovanni di Cosimo Medici col <lb></lb>
disegno di Michelozzo, la quale appartiene <lb></lb>
ora al Senator Cav.</s><s id="id2750062"> Giulio Mozzi; avendo <lb></lb>
l&#039; istesso Giovanni fatto col disegno del me­<lb></lb>
desimo Michelozzo fabbricare poco sopra <lb></lb>
la detta sua Villa una</s></p>
<p id="id2750077" type="foot"><s id="id2750080"><foot.target id="a270"></foot.target>V Pie-</s></p>

<p id="id2750088" type="main"><s id="id2750092">CHIESA e Convento a&#039; Frati di S. Girolamo, <lb></lb>
i quali ebbero principio in Firenze nell&#039; an­<lb></lb>
no 1407. da Carlo Conte di Montegranelli <lb></lb>
che ha culto di Beato.</s><s id="id2750106"> Quelli furono soppressi <lb></lb>
da Clemente IX., e questo luogo è posseduto <lb></lb>
adesso dal Conte Carlo de&#039; Bardi.</s><s id="id2750116"> Finalmen­<lb></lb>
te si giunge a Fiesole, ove sono la</s></p>
<p id="id2750124" type="main"><s id="id2750128">CATTEDRALE, la Canonica, ed il Palazzo <lb></lb>
del Vescovo, e si vedono alcuni frammenti <lb></lb>
della Rocca, e delle Mura antiche, avendo <lb></lb>
l&#039;anno 1010. i Fiorentini dato il sacco, come <lb></lb>
è noto per le Storie, e demolito il tutto.</s><s id="id2750145"> La <lb></lb>
Chiesa fu fabbricata l&#039;anno 1028. dal Vesco­<lb></lb>
vo Jacopo Bavaro, di disegno Gotico.</s><s id="id2750155"> Nella <lb></lb>
Tribuna o Altar Maggiore vi si conservano <lb></lb>
le Reliquie di Santo Romolo in una cassa di <lb></lb>
marmo misto, e la Testa del qual Santo con <lb></lb>
<arrow.to.target n="a271"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(307)"></pb>

un braccio si espone nel giorno consacrato <lb></lb>
al medesimo.</s><s id="id2750184"> Vi si conserva parte della Te­<lb></lb>
sta di San Donato di Scozia Vescovo di Fie­<lb></lb>
sole, e la Cattedra del Vescovo S. Andrea <lb></lb>
Corsini, che fu trasportata nella parete sini­<lb></lb>
stra in un ornato di pietra serena.</s><s id="id2750203"> La Tavo­<lb></lb>
la rappresentante il martirio di S. Tommaso <lb></lb>
Apostolo nella Cappella della Famiglia Gua­<lb></lb>
dagni è di mano del Volterrano, e tutto il <lb></lb>
bassorilievo di marmo della Cappella di Mon­<lb></lb>
signor Salutati col di lui Deposito, e ritrat­<lb></lb>
to, è opera di Mino da Fiesole, e il lavoro <lb></lb>
di marmi all&#039; Altare di mezzo tra le due scale <lb></lb>
è di mano di Andrea Ferrucci pure da Fie­<lb></lb>
sole.</s><s id="id2750241"> Di faccia al Duomo vi è il</s></p>
<p id="id2750246" type="foot"><s id="id2750250"><foot.target id="a271"></foot.target>un</s></p>

<p id="id2750257" type="main"><s id="id2750261">PALAZZO del Vescovo, che ha vasta Dio­<lb></lb>
gesi, presso il quale vi è un comodo, e ben <lb></lb>
regolato Seminario per i Cherìci.</s><s id="id2750273"> Sopra si <lb></lb>
trova la Chiesa di</s></p>
<p id="id2750280" type="main"><s id="id2750284">SANT&#039; ALESSANDRO, che in antico chiama­<lb></lb>
vasi di San Pietro in Gerusalemme, ove era <lb></lb>
il corpo di detto Santo, che fu Vescovo di <lb></lb>
questa Città, e martirizzato nel Territorio <lb></lb>
Bolognese intorno l&#039; auno 502.</s><s id="id2750302"> Il detto Cor­<lb></lb>
po fu nel 1785. translatato nella Cattedrale <lb></lb>
per essere stata destinata questa Chiesa, stata <lb></lb>
scoperta di tettoja, a uso di Camposanto .</s><s id="id2750315"> Nel <lb></lb>
più alto di Fiesole è posto il <lb></lb>
<arrow.to.target n="a272"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(308)"></pb>

CONVENTO dei Riformati di S. Francesco, <lb></lb>
fondato dalla Famiglia del Palagio, ove an­<lb></lb>
ticamente era la Rocca de&#039; Fiesolani.</s><s id="id2750342"> La Ta­<lb></lb>
vola della Concezione è di mano di Pietro <lb></lb>
di Cosimo, e ve ne sono altre buone.</s><s id="id2750353"> Nella <lb></lb>
Librerìa di questo Convento si conservano <lb></lb>
varie Bolle di Eugenio IV., tra le quali una <lb></lb>
firmata di propria mano dall&#039; Imperatore <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2750369"> Paleologo di Costantinopoli, riguardante <lb></lb>
l&#039; unione della Chiesa Greca, e Latina.</s><s id="id2750376"> Scen­<lb></lb>
dendo, in faccia alla Piazza vedesi la Chie­<lb></lb>
sa antichissima di</s></p>
<p id="id2750387" type="foot"><s id="id2750391"><foot.target id="a272"></foot.target>V 2 CON-</s></p>

<p id="id2750399" type="main"><s id="id2750402">S. MARIA PRIMERANA, ove esiste un&#039; Im­<lb></lb>
magine di Maria, che è una delle prime Im­<lb></lb>
magini della Toscana, e che perciò si chia­<lb></lb>
mi Primerana, la qual Chiesa, secondo l&#039; Am­<lb></lb>
mirato, veniva ad essere quasi nel mezzo del­<lb></lb>
la Città di Fiesole.</s><s id="id2750426"> Verso Levante, qualche <lb></lb>
tratto discosto dalla Cattedrale, vi è un altro</s></p>
<p id="id2750435" type="main"><s id="id2750438">CONVENTO di Zoccolanti detto la Doccia, <lb></lb>
fondato da Giuliano Davanzati nostro Citta­<lb></lb>
dino; e tanto in questo luogo che per l&#039;adìa­<lb></lb>
centi Colline non più di due miglìa discoste <lb></lb>
da Firenze, vi sono sparse Ville molto como­<lb></lb>
de e grandiose.</s><s id="id2750462"> Tutti questi Monti Fiesolani <lb></lb>
e di Settignano sono abbondanti di Cave di <lb></lb>
Pietra, e macigni per uso di qualunque siasi <lb></lb>
fabbrica, ein ciò consiste il maggior traffico, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a273"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(309)"></pb>

e sostegno di quegli Abitanti.</s><s id="id2750489"> Discenden­<lb></lb>
do il monte, e voltando a destra avanti S. Do­<lb></lb>
menico, passata la Badìa, e il Ponte, pren­<lb></lb>
dendo a sinistra si giunge ad altro Convento <lb></lb>
di Monache detto</s></p>
<p id="id2750508" type="foot"><s id="id2750512"><foot.target id="a273"></foot.target>e so-</s></p>

<p id="id2750520" type="main"><s id="id2750524">S. MARIA DEL FIORE DI LAPO, le quali so­<lb></lb>
no sotto la regola di S. Agostino, ed in an­<lb></lb>
tico nel 1334. avevano il loro Convento, dov&#039; <lb></lb>
è oggi quello de&#039; Riformati a Fiesole.</s><s id="id2750539"> Ci è <lb></lb>
una Tavola di mano d&#039; Alessandro Allori, <lb></lb>
ove è la Madonna con alcuni Santi, e il Pa­<lb></lb>
dre Eterno.</s><s id="id2750552"> E di quì ritornando verso Fi­<lb></lb>
renze si trova la Chiesa di S. Marco Vecchio, <lb></lb>
ove fu traslatata l&#039; Immagine di maria detta <lb></lb>
della Tossa, che era nella soppressa Chiesetta <lb></lb>
fuori la Porta S. Gallo.</s><s id="id2750570"> Passando alla</s></p>
<p id="id2750574" type="main"><s id="id2750577">PORTA A PINTI, fuori di essa vi è un Ta­<lb></lb>
bernacolo di mano di Andrea del Sarto, che <lb></lb>
per l&#039; ingiurie dei tempi è ridotto in catti­<lb></lb>
vo stato.</s><s id="id2750592"> Distante un miglio, nella Chiesa <lb></lb>
di S. Gervasio vi è una bella Tavola di Santi <lb></lb>
di Tito; e fuori della</s></p>
<p id="id2750604" type="main"><s id="id2750608">PORTA alla CROCE si trova un Convento <lb></lb>
di Monache detto</s></p>
<p id="id2750615" type="main"><s id="id2750619">SAN SALVI, da cui prende la denomina­<lb></lb>
zione l&#039; adiacente pianura.</s><s id="id2750626"> Questo fu già uno <lb></lb>
dei primi Monasterj de&#039; Vallombrosani, che <lb></lb>
lo cederono alle Monache dette di Faenza <lb></lb>
<arrow.to.target n="a274"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(310)"></pb>

l&#039;anno 1529. nel demolirsi un loro antico <lb></lb>
Convento, per piantarvi la fortezza di San <lb></lb>
Gio.</s><s id="id2750655"> Battista, volgarmente detta da Basso.</s><s id="id2750659"> Nel <lb></lb>
Refettorio di esso Monastero di San Salvi, di <lb></lb>
Andrea del Sarto si vedon dipinti in un arco <lb></lb>
San Benedetto, San Giovanni Gualberto, <lb></lb>
S. Salvi Vescovo, e S. Bernardo degli Uberti <lb></lb>
Monaco, e Cardinale, e nel mezzo in un ton­<lb></lb>
do è rappresentata la Trinità.</s><s id="id2751229"> In faccia vi <lb></lb>
è un Cenacolo che si reputa delle migliori <lb></lb>
pitture di Andrea, di cui se ne vede la stampa <lb></lb>
incisa da Teodoro Cruger; sul che è degno <lb></lb>
di memoria, che convenendo demolire per <lb></lb>
il detto assedio con molti suburbani Conven­<lb></lb>
ti, e Casamenti, anche la Chiesa di San Salvi <lb></lb>
con sue abitazioni, a contemplazione di così <lb></lb>
belle Pitture fu il Refettorio lasciato in piedi; <lb></lb>
ma per l&#039; introdotta clausura di Monache non <lb></lb>
si possono vedere senza speciale licenza. <lb></lb>
Nella Chiesa vi è una Tavola con Cristo in <lb></lb>
Croce, e alcuni santi di mano di Francesco <lb></lb>
Morandini da Poppi, e quella di S. Umiltà <lb></lb>
del Passignano, ove riposa il di lei corpo. <lb></lb>
Circa un miglio discosto si trova un altro <lb></lb>
Convento di Monache detto</s></p>
<p id="id2751292" type="foot"><s id="id2751295"><foot.target id="a274"></foot.target>V 3 l&#039;an-</s></p>

<p id="id2751303" type="main"><s id="id2751307">S. BALDASSARRE, le quali vivono sotto la <lb></lb>
Regola di S. Agostino; e salendo sulla sini­<lb></lb>
stra, se ne trova un altro dell&#039; Ordine di S. <lb></lb>
Benedetto, intitolato <lb></lb>

<pb pagenum="(311)"></pb>

S. MARTINO a Maiano, ove è la Tavola <lb></lb>
dell&#039;Altar maggiore dipinta dal Grillandajo.</s></p>
<p id="id2751334" type="main"><s id="id2751338">Fuori di questa Porta, e in lontananza <lb></lb>
l&#039; uno dall&#039;altro sono da vedersi tre celebri, <lb></lb>
e grandiosi Santuarj, cioè la Vallombrosa, <lb></lb>
il Sacro Eremo di Camaldoli, e il sacro Mon­<lb></lb>
te dell&#039;Alvernia, nel primo dei quali S. Gio: <lb></lb>
Gualberto, e nel secondo S Romualdo fon­<lb></lb>
darono i loro Conventi; e nel terzo S. Fran­<lb></lb>
cesco ricevè le sacre Stimate.</s><s id="id2751369"> In ciascuno <lb></lb>
di questi sono osservabili molte belle pittu­<lb></lb>
re, e passando in questi luoghi vi sono an­<lb></lb>
cora da osservare molte Terre, e Castelli del­<lb></lb>
la ricca, e bella Provincia del Casentino.</s></p>
<p id="id2751389" type="main"><s id="id2751392">Fuori della PORTA di S. NICCOLò, esiste <lb></lb>
una pianura abbondantissima di ottimi frut­<lb></lb>
ti, nominata Pian di Ripoli, e tale si <lb></lb>
chiama la</s></p>
<p id="id2751408" type="main"><s id="id2751412">BADìA di S. Bartolommeo de&#039; Monaci Val­<lb></lb>
lombrosani, che quasi nel centro di questo <lb></lb>
piano è posta con un comodo Monastero, <lb></lb>
ove fa la sua residenza il Generale di quell&#039; <lb></lb>
Ordine.</s><s id="id2751566"> Anticamente fu Monastero di Don­<lb></lb>
ne Un altro Convento si trova più sopra detto</s></p>
<p id="id2751575" type="main"><s id="id2751579">S. MARIA del Bigallo, poco fuori della stra­<lb></lb>
da maestra d&#039; Arezzo per levante, che sino <lb></lb>
al 1503. si mantenne a uso di Spedale, di <lb></lb>
padronato de&#039; Capitani allora del Bigallo, che <lb></lb>
<arrow.to.target n="a275"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(312)"></pb>

da esso presero un tal nome, e poi ceduto fu <lb></lb>
alle Monache dette di Casignano della Rego­<lb></lb>
la di S. Benedetto, minacciando rovina l&#039;an­<lb></lb>
tico loro Convento in quel luogo.</s><s id="id2751618"> Poco più di <lb></lb>
cinque miglia da Firenze discosto si arriva all&#039;</s></p>
<p id="id2751968" type="foot"><s id="id2751971"><foot.target id="a275"></foot.target>V 4 da</s></p>

<p id="id2751979" type="main"><s id="id2751983">APPEGGI Villa di S. A. R. e poco distante è <lb></lb>
la celebre Villa de&#039; Vecchietti detta il Ripo­<lb></lb>
so.</s><s id="id2751994"> Distante 3. miglia e 1/2. sopra un Poggio <lb></lb>
tra mezzogiorno, e Levante è situata la</s></p>
<p id="id2752003" type="main"><s id="id2752006">CHIESA di S. Maria dell&#039;Impruneta, assai <lb></lb>
frequentata per la gran devozione che si <lb></lb>
ha a quella sacra Immagine.</s><s id="id2752016"> Miracolosis­<lb></lb>
simo si è il ritrovamento della medesima <lb></lb>
secondochè riferisce Francesco Rondinelli <lb></lb>
nella Relazione dell&#039; ultimo Contagio di Fi­<lb></lb>
renze.</s><s id="id2752034"> Vi sono grandi Indulgenze, e Privi­<lb></lb>
legj conceduti da molti Pontefici, e nel gior­<lb></lb>
no di S. Luca vi è un gran concorso di Po­<lb></lb>
polo, facendosi una grossa Fiera.</s><s id="id2752050"> E` ufiziata <lb></lb>
la detta Chiesa da dieci Cappellani con un <lb></lb>
Pievano, che hanno l&#039; obbligo di dirvi quo­<lb></lb>
tidianamente il Divino Ufizio.</s><s id="id2752064"> Fu fondata <lb></lb>
dall&#039; estinta Famiglia de&#039; Buondelmonti, che <lb></lb>
fino al presente ha goduta la libera collazio­<lb></lb>
ne di quelle Cappellanie, e l&#039; elezione del <lb></lb>
Pievano.</s><s id="id2752080"> La Chiesa è riccamente adornata, <lb></lb>
con soffitta tutta dorata con tre sfondi di­<lb></lb>
pinti da tre eccellenti Pittori di Firenze, tra <lb></lb>
<arrow.to.target n="a276"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(313)"></pb>

i quali quello di mezzo è considerato essere <lb></lb>
il più insigne lavoro di Antonio Puglie­<lb></lb>
schi.</s><s id="id2752113"> Il primo degli altri due è opera di Tom­<lb></lb>
maso Redi , e l&#039; ultimo di Gio: Cammillo Sa­<lb></lb>
grestani Tra le Tavole è osservabile la Vo­<lb></lb>
cazione di S. Pietro, di Jacopo da Empoli. <lb></lb>
E&#039; degna di esser veduta la Sagrestia per la <lb></lb>
ricchezza de&#039; sacri Arredi, che ivi si conser­<lb></lb>
vano, chi volesse più minuta informazione <lb></lb>
potrà vedere le memorie del Pievano Ca­<lb></lb>
sotti stampate da Giuseppe Manni in Firen­<lb></lb>
ze l&#039; anno 1713.</s></p>
<p id="id2752153" type="foot"><s id="id2752157"><foot.target id="a276"></foot.target>i qua-</s></p>

<p id="id2752165" type="main"><s id="id2752168">Fuori della Porta S. Miniato, che è ser­<lb></lb>
rata, si trovano due Chiese, la prima è detta</s></p>
<p id="id2752178" type="main"><s id="id2752182">S. FRANCESCO al Monte, già de&#039; Frati Mi­<lb></lb>
nori Osservanti, ora de&#039; Padri Riformati di <lb></lb>
Toscana.</s><s id="id2752192"> Questa con disegno di Simone del <lb></lb>
Pollaiolo detto il Cronaca, fu fatta fabbrica­<lb></lb>
re intorno l&#039; anno 1350. da Castello Qua­<lb></lb>
ratesi, come ne fa fede un&#039; Inscrizione posta <lb></lb>
davanti l&#039; Altar Maggiore nel pavimento. <lb></lb>
Non ha che una sola navata con sei Cappel­<lb></lb>
le per parte, ed una di fianco all&#039; A tar mag­<lb></lb>
giore in dentro, con suoi archi per di ſuora <lb></lb>
di pietra rustica, e suo cornicione, che ri­<lb></lb>
corre intorno la Chiesa, e per l&#039; arco mag­<lb></lb>
giore della Tribuna .</s><s id="id2752234"> La Tavola dell&#039; Annun­<lb></lb>
ziazione è del Beato Fra Gio.</s><s id="id2752242"> Angelico Do­<lb></lb>
<arrow.to.target n="a277"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(314)"></pb>

menicano, e quella della Natività di Nostro <lb></lb>
Signore è di Gio: Antonio Sogliani, oltre di­<lb></lb>
verse Tavole di buoni Autori moderni che vi <lb></lb>
sono.</s><s id="id2752269"> Sopra la Porta della Sagrestìa la Pietà <lb></lb>
di terra cotta è di mano di Luca della Rob­<lb></lb>
bia: accanto alla Porta maggiore si osservi <lb></lb>
il Busto di marmo bianco di Marcello Virgi­<lb></lb>
lio Segretario della Repubblica Fiorentina, <lb></lb>
e gran Letterato, con un bello Epitaffio. <lb></lb>
Questa Chiesa è posta in tale eminenza, e vi­<lb></lb>
cinanza insieme alla Città, che di quivi con <lb></lb>
pittoresca prospettiva si gode Firenze con <lb></lb>
una gran parte de&#039; Villaggi.</s><s id="id2752306"> Uscendo per la <lb></lb>
Porta del fianco di detta Chiesa , e cammi­<lb></lb>
nando pochi passi a man dritta per una Por­<lb></lb>
ta della Fortezza , che intorno all&#039; anno 1526. <lb></lb>
con disegno di Michelangnolo Buonarroti fu <lb></lb>
fatta, benchè tirata a fine dal Tribolo , di cui <lb></lb>
è lavoro la bellissima statua di macigno non <lb></lb>
finita rappresentante una Vittoria che stà <lb></lb>
appoggiata accanto alla detta porta, si arri­<lb></lb>
va all&#039; altra antichissima</s></p>
<p id="id2752346" type="foot"><s id="id2752350"><foot.target id="a277"></foot.target>V 5 meni-</s></p>

<p id="id2752357" type="main"><s id="id2752361">CHIESA di S. Miniato, posta sopra, e nel <lb></lb>
mezzo di detta Fortezza , che per ogni par­<lb></lb>
te tutta si gode.</s><s id="id2752372"> Ma prima di descrivere co­<lb></lb>
me ella sta al psesente, mi piace di non pas­<lb></lb>
sare sotto silenzio qualche notizia di sua gran­<lb></lb>
de antichità, e origine.</s><s id="id2752456"> Nella persecuzione <lb></lb>
<arrow.to.target n="a278"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(315)"></pb>

de&#039; Cristiani sotto Decio, trovandosi San Mi­<lb></lb>
niato con alcuni Compagni a far penitenza <lb></lb>
nel Poggio, ove è oggi la sua Chiesa , e in <lb></lb>
quei tempi altro non v&#039; era, che un picco­<lb></lb>
lo Oratorio dedicato all&#039; Apostolo S. Pietro, <lb></lb>
e all&#039; intorno boscaglia, il Tiranno con do­<lb></lb>
ni ed offerte d&#039;ingrandimento condottolo in <lb></lb>
Firenze, lo tentò a rimuoversi dalla Reli­<lb></lb>
gione Cristiana , ma nulla valendo a frange­<lb></lb>
gere la fede del Santo, dopo diversi marti­<lb></lb>
rj, da&#039; quali per alcun tempo Iddio lo pre­<lb></lb>
servò, gli fece tagliare la testa in un luo­<lb></lb>
go detto fino a&#039; nostri giorni S. Candida , detta <lb></lb>
dal Candidato dei Martiri, ma il Santo pre­<lb></lb>
sala nelle mani passò l&#039; Arno, e salito in <lb></lb>
questo poggio, rese nel suddetto Oratorio <lb></lb>
l&#039; Anima a Dio: quivi fu seppellito il suo <lb></lb>
Corpo, e da&#039; Fiorentini Cristiani fu fabbrica­<lb></lb>
ta una Chiesa al suo Nome .</s><s id="id2752542"> Ma questa sì no­<lb></lb>
bile, e grande, che si vede al presente, fu <lb></lb>
alzata nell&#039; anno 1013. a 26. d&#039; Aprile con <lb></lb>
consiglio di Ildebrando Vescovo Fiorentino, <lb></lb>
e coll&#039; assenso di Sant&#039; Arrigo primo Impe­<lb></lb>
ratore , e secondo Re di Germania , e di Santa <lb></lb>
Cunegonda sua moglie, che la dotarono di <lb></lb>
molte tenute, e con solenne pompa vi fecero <lb></lb>
traslatare il Corpo di S. Miniato nell&#039; Altare, <lb></lb>
che è sotto le Volte della medesima Chiesa, <lb></lb>
<arrow.to.target n="a279"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(316)"></pb>

la quale da&#039; Fiorentini fu data allora in cu­<lb></lb>
ra a Consoli dell&#039; Arte dei Mercatanti.</s><s id="id2752595"> E` <lb></lb>
spartita questa in tre navate , e vi sono due <lb></lb>
scale di marmo quasi al mezzo della Chie­<lb></lb>
sa di 16. scalini l&#039; una, per dove si sale <lb></lb>
al Presbiterio, e Coro, fatto sull&#039; antica co­<lb></lb>
stumanza della primitiva Chiesa Questo è <lb></lb>
tutto di marmi e porfidi intagliati, e intra­<lb></lb>
mezzati; dietro all&#039; Altare vi sono cinque <lb></lb>
finestroni serrati di trasparentissimo mar­<lb></lb>
mo, e nella lunetta semirotonda di Mosaico <lb></lb>
col Padre Eterno si vede a destra effigiata <lb></lb>
Maria Santissima, e a sinistra l&#039; effigie di <lb></lb>
S. Miniato, e nel mezzo i simboli de&#039; quat­<lb></lb>
tro Evangelisti.</s><s id="id2752646"> Davanti le volte, e ove el­<lb></lb>
le terminano, pure isolata viè una Cappella <lb></lb>
di marmo, fatta fare da Pietro de&#039; Medici, <lb></lb>
ove nella volta è un partimento d&#039; ottangoli <lb></lb>
benissimo lavorato da Luca della Robbia, <lb></lb>
con un quadro di pittura antica diviso in <lb></lb>
18. spartimenti, nel quale Altare era collo­<lb></lb>
cato il Crocifisso che fu traslatato in S. Tri­<lb></lb>
nita.</s><s id="id2752679"> A man sinistra la Cappella che si ve­<lb></lb>
de dedicata a S. Jacopo, degna per ogni sua <lb></lb>
parte fu fatta in memoria del Cardinale <lb></lb>
Jacopo di Portogallo, con partimento tutto <lb></lb>
di marmi e porfidi, come sono la Cattedra <lb></lb>
Episcopale, e il Sepolcro di lui con tutta la <lb></lb>
<arrow.to.target n="a280"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(317)"></pb>

figura, e sopra Maria col S. Bambino e Angeli <lb></lb>
lavorati da Antonio Rossellini Scultor di quei <lb></lb>
tempi rinomatissimo , e vi è questo Epitafio:</s></p>
<p id="id2752722" type="foot"><s id="id2752726"><foot.target id="a278"></foot.target>de&#039;</s></p>

<p id="id2752733" type="foot"><s id="id2752737"><foot.target id="a279"></foot.target>che</s></p>

<p id="id2752744" type="foot"><s id="id2752748"><foot.target id="a280"></foot.target>figura</s></p>

<p id="id2752756" type="main"><s id="id2752760"><emph type="italics">Regia Stirps, Jacobus nomen, <lb></lb>
Lusitana propago, <lb></lb>
Insignis forma, summa pudicitia; <lb></lb>
Cardineus titulus, morum nitor, optima vita, <lb></lb>
Ista fuere mihi: mors juvenem rapuit. <lb></lb>
Vix. An. XXV. M. XI. D. X. Obiit Anno <lb></lb>
Salutis M. CCCC. LIX.</emph></s></p>
<p id="id2752787" type="main"><s id="id2752791">Nella volta, che è senza spigoli, l&#039; istesso <lb></lb>
Luca della Robbia fece in quattro tondi ne&#039; <lb></lb>
Cantoni i quattro Evangelisti, e in quello di <lb></lb>
mezzo lo Spirito Santo.</s><s id="id2752805"> Di mano di Antonio <lb></lb>
del Pollajolo è la Tavola a olio, rappresen­<lb></lb>
tante S. Jacopo, S. Eustachio, e S. Vincenzio; <lb></lb>
di Pietro suo fratello sono alcuni Profeti di­<lb></lb>
pinti a olio nel muro di detta Cappella di <lb></lb>
presente in assai cattivo stato, siccome in <lb></lb>
un mezzo tondo l&#039;Annunziazione; nella Sa­<lb></lb>
grestìa alcune azioni di S. Benedetto dipinte <lb></lb>
a fresco sono di mano di Spinello Spinelli, e <lb></lb>
accanto alla medesima vedesi un quadro con <lb></lb>
S. Miniato, con otto spartimenti, e presso <lb></lb>
la Porta a destra sonovi pure varie antiche <lb></lb>
Pitture.</s><s id="id2752851"> Questa Chiesa, di cui si è fatto ra­<lb></lb>
gionamento, e che ha servito di Sepoltura a <lb></lb>
più Martiri, fu negli antichi tempi ufiziata <lb></lb>
<arrow.to.target n="a281"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(318)"></pb>

da&#039;Monaci di S. Basilio, poi da quelli di <lb></lb>
S. Benedetto dell&#039; Ordine di Clugnì, o Clu­<lb></lb>
niacensi, e fra essi visse alcun tempo S. Gio: <lb></lb>
Gualberto Fiorentino de&#039; Signori di Petrojo, <lb></lb>
dopo d&#039; avere magnanimemente perdonato <lb></lb>
all&#039; inimico, uccisore di Ugo suo fratello, <lb></lb>
quale incontrò poco sotto a S. Miniato, ove <lb></lb>
è una memoria del generoso fatto già noto <lb></lb>
in un Tabernacolo con Inscrizione.</s><s id="id2752905"> Il Cro­<lb></lb>
cifisso che chinò la testa, il quale era in <lb></lb>
quei tempi nella suddetta Chiesa nella men­<lb></lb>
tovata Cappella di mezzo , fu trasportato con <lb></lb>
solenne pompa nel dì 25.</s><s id="id2752923"> Novembre 1671. <lb></lb>
in quella di Santa Trinita de&#039; Monaci del <lb></lb>
suo Ordine dentro la Città.</s><s id="id2752933"> L&#039; anno 1373. <lb></lb>
a&#039; 27. del mese di Agosto sotto Gregorio XI. <lb></lb>
usciti molto prima i Monaci Cluniacensi di <lb></lb>
detta Chiesa, vennero ad ufiziarla i Monaci <lb></lb>
bianchi di Monte Uliveto, i quali vi stette­<lb></lb>
ro fino al 1542. e partirono al tempo del­<lb></lb>
Granduca Cosimo I., e in detta occasione le­<lb></lb>
varono le ossa di S. Miniato.</s></p>
<p id="id2752963" type="foot"><s id="id2752966"><foot.target id="a281"></foot.target>da&#039;</s></p>

<p id="id2752974" type="main"><s id="id2752978">Ma chi desiderasse d&#039;essere instruito più <lb></lb>
diffusamente delle Chiese, e Ville adjacenti, <lb></lb>
potrà pienamente appagarsi leggendo le Let­<lb></lb>
tere del benemerito nostro Sig. Abate Dome­<lb></lb>
nico Moreni scritte con molta accuratezza; <lb></lb>
avendone pubblicati fin quì quattro Tomi.</s></p>
<p id="id2753002" type="foot"><s id="id2753006">IN-</s></p>

<pb pagenum="(319)"></pb><p id="id2753013" type="main"><s id="id2753017"></s></p>
<p id="id2753019" type="head"><s id="id2753023">INDICE</s></p>
<p id="id2753027" type="head"><s id="id2753031">DELLE COSE PIU&#039; NOTABILI</s></p>
<p id="id2753035" type="main"><s id="id2753039">Descritte nel presente Libro.</s></p>
<p id="id2753043" type="head"><s id="id2753047">A</s></p>
<p id="id2753050" type="main"><s id="id2753054">A<emph type="italics">Ccademia delle Belle <lb></lb>
Arti</emph> 73.</s></p>
<p id="id2753068" type="main"><s id="id2753071"><emph type="italics">S. Agata</emph> 61.</s></p>
<p id="id2753081" type="main"><s id="id2753084"><emph type="italics">S. Agostino, Chiesa, e <lb></lb>
Convento</emph> 279.</s></p>
<p id="id2753097" type="main"><s id="id2753100"><emph type="italics">S. Alessandro di Fieso­<lb></lb>
le</emph> 307.</s></p>
<p id="id2753180" type="main"><s id="id2753184"><emph type="italics">S. Ambrogio Chiesa, e <lb></lb>
Monastero</emph> 138.</s></p>
<p id="id2753196" type="main"><s id="id2753200"><emph type="italics">Angeli Chiesa</emph> 112.</s></p>
<p id="id2753210" type="main"><s id="id2753213"><emph type="italics">Angiolini Chiesa, e Mo­<lb></lb>
nastero</emph> 105.</s></p>
<p id="id2753226" type="main"><s id="id2753230"><emph type="italics">S. Anna Monastero</emph> 202.</s></p>
<p id="id2753240" type="main"><s id="id2753243"><emph type="italics">Annalena Monastero, e <lb></lb>
Chiesa</emph> 248.</s></p>
<p id="id2753256" type="main"><s id="id2753259"><emph type="italics">SS. Annunziata</emph> 86.</s></p>
<p id="id2753269" type="main"><s id="id2753272"><emph type="italics">S. Antonio Chiesa</emph> 54.</s></p>
<p id="id2753282" type="main"><s id="id2753286"><emph type="italics">SS. Apostoli Chiesa</emph> 213.</s></p>
<p id="id2753295" type="main"><s id="id2753299"><emph type="italics">Appeggi Villa di S. A. R.</emph> <lb></lb>
312.</s></p>
<p id="id2753311" type="main"><s id="id2753315"><emph type="italics">S. Apollonia Monastero, <lb></lb>
e Chiesa</emph> 57.</s></p>
<p id="id2753327" type="main"><s id="id2753331"><emph type="italics">Archivio Fiorentino</emph> 153.</s></p>
<p id="id2753341" type="main"><s id="id2753344"><emph type="italics">Artimino Villa</emph> 296.</s></p>
<p id="id2753354" type="head"><s id="id2753357">B</s></p>
<p id="id2753361" type="main"><s id="id2753365"><emph type="italics">Dei Bacchettoni Compa­<lb></lb>
gnia</emph> 196.</s></p>
<p id="id2753377" type="main"><s id="id2753381"><emph type="italics">Badìa di Fiesole</emph> 304.</s></p>
<p id="id2753391" type="main"><s id="id2753395">---- <emph type="italics">di Firenze</emph> 144.</s></p>
<p id="id2753406" type="main"><s id="id2753409">---- <emph type="italics">di Ripoli</emph> 311.</s></p>
<p id="id2753420" type="main"><s id="id2753424"><emph type="italics">S. Baldassarre Monaste­<lb></lb>
ro, e Chiesa</emph> 310.</s></p>
<p id="id2753437" type="main"><s id="id2753441"><emph type="italics">S. Barnaba Monasteto</emph> 55.</s></p>
<p id="id2753450" type="main"><s id="id2753454"><emph type="italics">Boldrone Monastero, e <lb></lb>
Chiesa</emph> 299.</s></p>
<p id="id2753466" type="head"><s id="id2753470">C</s></p>
<p id="id2753474" type="main"><s id="id2753478"><emph type="italics">Calza, Chiesa</emph> 246.</s></p>
<p id="id2753487" type="main"><s id="id2753491"><emph type="italics">Camaldolensi, Chiesa</emph> 112.</s></p>
<p id="id2753500" type="main"><s id="id2753504"><emph type="italics">Campanile del Duomo</emph> 29.</s></p>
<p id="id2753514" type="main"><s id="id2753517">---- <emph type="italics">di Palazzo Vecchio</emph> <lb></lb>
154.</s></p>
<p id="id2753531" type="main"><s id="id2753535">---- <emph type="italics">di S. Spirito</emph> 233.</s></p>
<p id="id2753546" type="main"><s id="id2753549"><emph type="italics">Cappella dei Principi in <lb></lb>
S. Lorenzo</emph> 51.</s></p>
<p id="id2753562" type="foot"><s id="id2753565"><emph type="italics">Cap-</emph></s></p>

<pb pagenum="(320)"></pb><p id="id2753577" type="main"><s id="id2753581"> <lb></lb>
<emph type="italics">Cappuccine</emph> 134.</s></p>
<p id="id2753594" type="main"><s id="id2753597"><emph type="italics">Cappuccini di Montu­<lb></lb>
ghi</emph> 301.</s></p>
<p id="id2753610" type="main"><s id="id2753614"><emph type="italics">Careggi Villa</emph> 301.</s></p>
<p id="id2753623" type="main"><s id="id2753627"><emph type="italics">S. Carlo già de&#039; Bernabi­<lb></lb>
ti</emph> 233.</s></p>
<p id="id2753639" type="main"><s id="id2753643"><emph type="italics">Carmine, Chiesa, e Con­<lb></lb>
vento</emph> 234.</s></p>
<p id="id2753656" type="main"><s id="id2753660"><emph type="italics">Casa del Viviani Matte­<lb></lb>
matico</emph> 53.</s></p>
<p id="id2753673" type="main"><s id="id2753676"><emph type="italics">Casa di Federigo Zac­<lb></lb>
cheri</emph> 103.</s></p>
<p id="id2753689" type="main"><s id="id2753693">-- <emph type="italics">del Dott. Targioni</emph> 141.</s></p>
<p id="id2753704" type="main"><s id="id2753707"><emph type="italics">Cascine di S. A. R.</emph> 292.</s></p>
<p id="id2753717" type="main"><s id="id2753721"><emph type="italics">Casino dei Principi Cor­<lb></lb>
sini</emph> 202.</s></p>
<p id="id2753734" type="main"><s id="id2753737">---- <emph type="italics">di S. Marco</emph> 71.</s></p>
<p id="id2753748" type="main"><s id="id2753752">-- <emph type="italics">de&#039; Marchesi Riccar­<lb></lb>
di</emph> 228.</s></p>
<p id="id2753765" type="main"><s id="id2753769">-- <emph type="italics">Dei Nobili</emph> 212.</s></p>
<p id="id2753780" type="main"><s id="id2753783"><emph type="italics">Castello , Villa di S. A.R.</emph> <lb></lb>
297.</s></p>
<p id="id2753795" type="main"><s id="id2753799"><emph type="italics">S. Caterina Monast.</emph> 72.</s></p>
<p id="id2753809" type="main"><s id="id2753812"><emph type="italics">S. Caterina in via delle <lb></lb>
Ruote</emph> 58.</s></p>
<p id="id2753825" type="main"><s id="id2753829"><emph type="italics">Cavallo della SS. Annun­<lb></lb>
ziata</emph> 85.</s></p>
<p id="id2753842" type="main"><s id="id2753845">-- <emph type="italics">di Piazza</emph> 162.</s></p>
<p id="id2753856" type="main"><s id="id2753860"><emph type="italics">Certosa , Chiesa, e Con­<lb></lb>
vento</emph> 289.</s></p>
<p id="id2753872" type="main"><s id="id2753876"><emph type="italics">Cestello , Chiesa</emph> 249.</s></p>
<p id="id2753886" type="main"><s id="id2753890"><emph type="italics">S. Chiara, Chiesa , e Mo­<lb></lb>
nastero</emph> 246.</s></p>
<p id="id2753902" type="main"><s id="id2753906"><emph type="italics">Chiarito Monastero</emph> 62.</s></p>
<p id="id2753916" type="main"><s id="id2753920"><emph type="italics">Cinghiale di Mercato nuo­<lb></lb>
vo</emph> 220.</s></p>
<p id="id2753932" type="main"><s id="id2753936"><emph type="italics">S. Clemente, Chiesa, e <lb></lb>
Monastero</emph> 61.</s></p>
<p id="id2753948" type="main"><s id="id2753952"><emph type="italics">Colonna di S. Felice in <lb></lb>
Piazza</emph> 252.</s></p>
<p id="id2753964" type="main"><s id="id2753968">-- <emph type="italics">di S. Felicita</emph> 275.</s></p>
<p id="id2753979" type="main"><s id="id2753982">-- <emph type="italics">di S. Giovanni</emph> 38.</s></p>
<p id="id2753993" type="main"><s id="id2753997">-- <emph type="italics">di Mercato Vecchio</emph> <lb></lb>
220.</s></p>
<p id="id2754010" type="main"><s id="id2754014">-- <emph type="italics">di S. Trinita</emph> 213.</s></p>
<p id="id2754024" type="main"><s id="id2754028"><emph type="italics">Compagnia della Miseri­<lb></lb>
cordia.</emph> 30.</s></p>
<p id="id2754041" type="main"><s id="id2754044">-- <emph type="italics">de&#039; Bacchettoni</emph> 213.</s></p>
<p id="id2754055" type="main"><s id="id2754059"><emph type="italics">Conservatorio dei Pove­<lb></lb>
ri</emph> 55.</s></p>
<p id="id2754071" type="main"><s id="id2754075"><emph type="italics">Convertite, Chiesa, e Mo­<lb></lb>
nastero .</emph> 245.</s></p>
<p id="id2754157" type="main"><s id="id2754160"><emph type="italics">S. Croce, Convento, e <lb></lb>
Chiesa</emph> 121.</s></p>
<p id="id2754172" type="main"><s id="id2754176"><emph type="italics">Crocetta Monastero</emph> 104.</s></p>
<p id="id2754185" type="main"><s id="id2754189"><emph type="italics">Cupola del Duomo</emph> 24.</s></p>
<p id="id2754199" type="head"><s id="id2754202">D</s></p>
<p id="id2754206" type="main"><s id="id2754210"><emph type="italics">Doccia, Chiesa, e Con­<lb></lb>
vento</emph> 308.</s></p>
<p id="id2754632" type="main"><s id="id2754636"><emph type="italics">Doccia Villa Ginori, e <lb></lb>
Fabbrica di Porcella­<lb></lb>
ne</emph> 300.</s></p>
<p id="id2754651" type="main"><s id="id2754655"><emph type="italics">S. Domenico nel Maglio</emph> <lb></lb>
63.</s></p>
<p id="id2754667" type="main"><s id="id2754671"><emph type="italics">S. Domenico di Fiesole, <lb></lb>
Chiesa, e Convento</emph> 305.</s></p>
<p id="id2754683" type="foot"><s id="id2754687"><emph type="italics">S. Do-</emph></s></p>

<pb pagenum="(321)"></pb><p id="id2754698" type="main"><s id="id2754702"> <lb></lb>
<emph type="italics">S. Donato in Polverosa, <lb></lb>
Chiesa, e Monastero</emph> 293.</s></p>
<p id="id2754718" type="main"><s id="id2754722"><emph type="italics">Duomo di Firenze</emph> 7.</s></p>
<p id="id2754731" type="head"><s id="id2754735">E</s></p>
<p id="id2754739" type="main"><s id="id2754742"><emph type="italics">S. Elisabetta di Capito­<lb></lb>
lo</emph> 133.</s></p>
<p id="id2754755" type="head"><s id="id2754759">F</s></p>
<p id="id2754763" type="main"><s id="id2754766"><emph type="italics">S. Felice in Piazza Chie­<lb></lb>
sa, e Monastero</emph> 252.</s></p>
<p id="id2754780" type="main"><s id="id2754783"><emph type="italics">S. Felicita, Chiesa, e <lb></lb>
Monastero</emph> 275.</s></p>
<p id="id2754796" type="main"><s id="id2754800"><emph type="italics">Fiesole Città</emph> 306.</s></p>
<p id="id2754809" type="main"><s id="id2754813"><emph type="italics">S. Filippo Neri , Chiesa, <lb></lb>
Oratorio, e Convento</emph> <lb></lb>
147.</s></p>
<p id="id2754828" type="main"><s id="id2754832"><emph type="italics">Fontana di Piazza del <lb></lb>
Gran-Duca</emph> 160.</s></p>
<p id="id2754844" type="main"><s id="id2754848"><emph type="italics">Fonte Lucente Chiesa</emph> 305.</s></p>
<p id="id2754857" type="main"><s id="id2754861"><emph type="italics">Fortezza da Basso</emph> 55.</s></p>
<p id="id2754871" type="main"><s id="id2754874">-- <emph type="italics">di Belvedere</emph> 279.</s></p>
<p id="id2754885" type="main"><s id="id2754889"><emph type="italics">S.Francesco Monast.</emph> 137.</s></p>
<p id="id2754898" type="main"><s id="id2754902"><emph type="italics">S. Francesco di Sales del <lb></lb>
Conventino</emph> 244.</s></p>
<p id="id2754914" type="main"><s id="id2754918"><emph type="italics">S.Francesco di Fiesole</emph> 308.</s></p>
<p id="id2754928" type="main"><s id="id2754932"><emph type="italics">S. Francesco al Monte</emph> <lb></lb>
313.</s></p>
<p id="id2754944" type="head"><s id="id2754947">G</s></p>
<p id="id2754951" type="main"><s id="id2754955"><emph type="italics">S. Gaetano</emph> 213.</s></p>
<p id="id2754964" type="main"><s id="id2754968"><emph type="italics">S. Gaggio , Chiesa , e Mo­<lb></lb>
nastero</emph> 289.</s></p>
<p id="id2755254" type="main"><s id="id2755257"><emph type="italics">Galleria di S. A. R.</emph> 165.</s></p>
<p id="id2755267" type="main"><s id="id2755271"><emph type="italics">S. Gervasio</emph> 309.</s></p>
<p id="id2755280" type="main"><s id="id2755284"><emph type="italics">Ghetto degli Ebrei</emph> 221.</s></p>
<p id="id2755293" type="main"><s id="id2755297"><emph type="italics">Giardino di Boboli</emph> 271.</s></p>
<p id="id2755307" type="main"><s id="id2755311">-- <emph type="italics">de&#039; Semplici</emph> 63.</s></p>
<p id="id2755321" type="main"><s id="id2755325"><emph type="italics">S. Gio. Bat. Chiesa</emph> 30.</s></p>
<p id="id2755334" type="main"><s id="id2755338"><emph type="italics">S. Gio. Evangelista dei <lb></lb>
PP.delle Scuole Pie</emph> 81.</s></p>
<p id="id2755351" type="main"><s id="id2755355"><emph type="italics">S.Gio. di Dio</emph> 208.</s></p>
<p id="id2755364" type="main"><s id="id2755368"><emph type="italics">S. Giovannino de&#039; Cava­<lb></lb>
lieri</emph> 58.</s></p>
<p id="id2755381" type="main"><s id="id2755384"><emph type="italics">S. Girolamo Chiesa</emph> 278.</s></p>
<p id="id2755394" type="main"><s id="id2755398"><emph type="italics">S.Girolamo di Fiesole</emph> 306.</s></p>
<p id="id2755407" type="main"><s id="id2755411"><emph type="italics">S Giuliano Monastero</emph> 54.</s></p>
<p id="id2755421" type="main"><s id="id2755424"><emph type="italics">Giuoco del Calcio</emph> 132.</s></p>
<p id="id2755434" type="main"><s id="id2755438"><emph type="italics">S. Giuseppe, Chiesa</emph> 133.</s></p>
<p id="id2755447" type="main"><s id="id2755451"><emph type="italics">Granaio pubblico</emph> 144.</s></p>
<p id="id2755461" type="main"><s id="id2755464"><emph type="italics">Guardaroba di S. A. R.</emph> <lb></lb>
158.</s></p>
<p id="id2755476" type="head"><s id="id2755480">I</s></p>
<p id="id2755484" type="main"><s id="id2755487"><emph type="italics">S. Iacopo sopr&#039; Arno Chie­<lb></lb>
sa, e Convento</emph> 284.</s></p>
<p id="id2755500" type="main"><s id="id2755504"><emph type="italics">S. Iacopo tra&#039; Fossi Chie­<lb></lb>
sa, e Convento</emph> 182.</s></p>
<p id="id2755517" type="main"><s id="id2755521"><emph type="italics">S. Iacopo Monast.</emph> 137.</s></p>
<p id="id2755530" type="main"><s id="id2755534"><emph type="italics">S. Iacopo in Campo Cor­<lb></lb>
bolini</emph> 53.</s></p>
<p id="id2755547" type="main"><s id="id2755551"><emph type="italics">S. Iacopo di Ripoli</emph> 199.</s></p>
<p id="id2755560" type="main"><s id="id2755564"><emph type="italics">Imperiale Villa di Sua <lb></lb>
Altezza Reale</emph> 287.</s></p>
<p id="id2755576" type="main"><s id="id2755580"><emph type="italics">Impruneta Chiesa</emph> 312.</s></p>
<p id="id2755658" type="foot"><s id="id2755662"><emph type="italics">Ls-</emph></s></p>

<pb pagenum="(322)"></pb><p id="id2755673" type="main"><s id="id2755676"></s></p>
<p id="id2755679" type="head"><s id="id2755683">L</s></p>
<p id="id2755686" type="main"><s id="id2755690"><emph type="italics">Lapo Chiesa , e Monaste­<lb></lb>
ro</emph> 309.</s></p>
<p id="id2755702" type="main"><s id="id2755706"><emph type="italics">Libreria di S. Lorenzo</emph> 47.</s></p>
<p id="id2755716" type="main"><s id="id2755720">-- <emph type="italics">del Magliabechi</emph> 164.</s></p>
<p id="id2755730" type="main"><s id="id2755734">-- <emph type="italics">del Marucelli</emph> 77.</s></p>
<p id="id2755744" type="main"><s id="id2755748"><emph type="italics">Loggia dei Lanzi</emph> 158.</s></p>
<p id="id2755758" type="main"><s id="id2755761">-- <emph type="italics">di Mercato nuovo</emph> 219.</s></p>
<p id="id2755772" type="main"><s id="id2755776"><emph type="italics">S. Lorenzo Collegiata R. <lb></lb>
Basilica</emph> 40.</s></p>
<p id="id2756130" type="main"><s id="id2756134"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2756140"> <emph type="italics">Lucia sul Prato</emph> 203.</s></p>
<p id="id2756150" type="main"><s id="id2756154"><emph type="italics">S. Lucia , Chiesa, e Mo­<lb></lb>
nastero</emph> 202.</s></p>
<p id="id2756167" type="main"><s id="id2756171"><emph type="italics">S. Lucia d&#039; Magnoli</emph> 282.</s></p>
<p id="id2756180" type="head"><s id="id2756184">M</s></p>
<p id="id2756188" type="main"><s id="id2756191"><emph type="italics">Madonna della Pace <lb></lb>
Chiesa</emph> 286.</s></p>
<p id="id2756477" type="main"><s id="id2756480">-- <emph type="italics">de&#039; Ricci Chiesa, e <lb></lb>
Convento</emph> 120.</s></p>
<p id="id2756494" type="main"><s id="id2756498">-- <emph type="italics">del Sacco</emph> 99.</s></p>
<p id="id2756508" type="main"><s id="id2756512"><emph type="italics">Maiano Monastero, e <lb></lb>
Chiesa</emph> 311.</s></p>
<p id="id2756524" type="main"><s id="id2756528"><emph type="italics">Malmaritate</emph> 198.</s></p>
<p id="id2756538" type="main"><s id="id2756541"><emph type="italics">S. Marco Convento, e <lb></lb>
Chiesa</emph> 64.</s></p>
<p id="id2756554" type="main"><s id="id2756557"><emph type="italics">S. Marco Vecchio</emph> 309.</s></p>
<p id="id2756567" type="main"><s id="id2756571"><emph type="italics">S. Margherita Chiesa</emph> <lb></lb>
149.</s></p>
<p id="id2756583" type="main"><s id="id2756586"><emph type="italics">S. Maria sul Prato</emph> 202.</s></p>
<p id="id2756596" type="main"><s id="id2756600"><emph type="italics">S. Maria in Campo</emph> 121.</s></p>
<p id="id2756609" type="main"><s id="id2756613"><emph type="italics">S. Maria di Candeli</emph> 110.</s></p>
<p id="id2756623" type="main"><s id="id2756626"><emph type="italics">S. Maria del Fiore</emph> 7.</s></p>
<p id="id2756636" type="main"><s id="id2756639"><emph type="italics">S. M. Maddalena</emph> 107.</s></p>
<p id="id2756649" type="main"><s id="id2756652"><emph type="italics">S. Maria Maggiore</emph> 225.</s></p>
<p id="id2756662" type="main"><s id="id2756666"><emph type="italics">S. Maria Novella</emph> 184.</s></p>
<p id="id2756675" type="main"><s id="id2756679"><emph type="italics">S. M. Primerana</emph> 308.</s></p>
<p id="id2756688" type="main"><s id="id2756692"><emph type="italics">S. M. sopr&#039; Arno Chie­<lb></lb>
sa</emph> 284.</s></p>
<p id="id2756704" type="main"><s id="id2756708"><emph type="italics">S. Martino Monast.</emph> 198.</s></p>
<p id="id2756718" type="main"><s id="id2756722"><emph type="italics">S. Martino Orat.</emph> 150.</s></p>
<p id="id2756731" type="main"><s id="id2756735"><emph type="italics">S.Matteo in Arcetri</emph> 289.</s></p>
<p id="id2756744" type="main"><s id="id2756748"><emph type="italics">Menabuoi Cav. suo Mu­<lb></lb>
seo</emph> 277.</s></p>
<p id="id2756761" type="main"><s id="id2756765"><emph type="italics">S. Michel Berteldi Chie­<lb></lb>
sa</emph> 222.</s></p>
<p id="id2756777" type="main"><s id="id2756781"><emph type="italics">S. Michel Visdomini <lb></lb>
Chiesa</emph> 84</s></p>
<p id="id2756793" type="main"><s id="id2756797"><emph type="italics">S. Miniato al Monte, <lb></lb>
Chiesa</emph> 314.</s></p>
<p id="id2756809" type="main"><s id="id2756813"><emph type="italics">S. Monaca Monast,</emph> 234.</s></p>
<p id="id2756822" type="main"><s id="id2756826"><emph type="italics">Monaster nuovo</emph> 197.</s></p>
<p id="id2756836" type="main"><s id="id2756839"><emph type="italics">Monasteri di Claustrali <lb></lb>
e Monache quanti</emph> 5.</s></p>
<p id="id2756852" type="main"><s id="id2756855"><emph type="italics">Monte Domini Mona­<lb></lb>
stero</emph> 135.</s></p>
<p id="id2756868" type="main"><s id="id2756872"><emph type="italics">Monte Senario Eremo , e <lb></lb>
Chiesa</emph> 303.</s></p>
<p id="id2756884" type="main"><s id="id2756888"><emph type="italics">Monte Uliveto Monaste­<lb></lb>
ro</emph> 291.</s></p>
<p id="id2756900" type="main"><s id="id2756904"><emph type="italics">Monticelli Monast.</emph> 134.</s></p>
<p id="id2756913" type="main"><s id="id2756917"><emph type="italics">Murate Manastero</emph> 136.</s></p>
<p id="id2756927" type="main"><s id="id2756930"><emph type="italics">Museo d&#039; Istoria Natu­<lb></lb>
rale</emph> 249 <lb></lb>
<arrow.to.target n="a282"></arrow.to.target>


<pb pagenum="(323)"></pb></s></p>
<p id="id2757022" type="foot"><s id="id2757026"><foot.target id="a282"></foot.target><emph type="italics">S. Nic-</emph></s></p>

<p id="id2757037" type="head"><s id="id2757041">N</s></p>
<p id="id2757045" type="main"><s id="id2757048"><emph type="italics">S Niccolò Oltr&#039; Arno <lb></lb>
Chiesa</emph> 281.</s></p>
<p id="id2757061" type="main"><s id="id2757065"><emph type="italics">Nunziatina Monas.</emph> 245.</s></p>
<p id="id2757074" type="head"><s id="id2757078">O</s></p>
<p id="id2757082" type="main"><s id="id2757086"><emph type="italics">Ognissanti</emph> 204.</s></p>
<p id="id2757095" type="main"><s id="id2757099"><emph type="italics">S. Onofria di Fuligno <lb></lb>
Monastero</emph> 54.</s></p>
<p id="id2757111" type="main"><s id="id2757115"><emph type="italics">Opera del Duomo</emph> 121.</s></p>
<p id="id2757124" type="main"><s id="id2757128"><emph type="italics">Orbatello</emph> 111.</s></p>
<p id="id2757137" type="main"><s id="id2757141"><emph type="italics">Orsanmichel Chiesa</emph> 150.</s></p>
<p id="id2757150" type="main"><s id="id2757154"><emph type="italics">S. Orsola Monast.</emph> 56.</s></p>
<p id="id2757164" type="head"><s id="id2757168">P</s></p>
<p id="id2757171" type="main"><s id="id2757175"><emph type="italics">Palazzo d S. A. R.</emph> 254.</s></p>
<p id="id2757184" type="main"><s id="id2757188">-- <emph type="italics">Arcivesovile</emph> 39.</s></p>
<p id="id2757199" type="main"><s id="id2757202">-- <emph type="italics">Buonarroti</emph> 141.</s></p>
<p id="id2757213" type="main"><s id="id2757217">-- <emph type="italics">Capponi</emph> 103.</s></p>
<p id="id2757432" type="main"><s id="id2757436">-- <emph type="italics">de&#039; Corsini</emph> 211.</s></p>
<p id="id2757446" type="main"><s id="id2757450">-- <emph type="italics">Martellini</emph> 208.</s></p>
<p id="id2757461" type="main"><s id="id2757464">-- <emph type="italics">del Potestà desto il <lb></lb>
Bargello</emph> 144.</s></p>
<p id="id2757478" type="main"><s id="id2757482">-- <emph type="italics">Riccardi</emph> 78.</s></p>
<p id="id2757492" type="main"><s id="id2757496">-- <emph type="italics">Strozzi</emph> 221.</s></p>
<p id="id2757507" type="main"><s id="id2757510">-- <emph type="italics">Vecchio</emph> 153.</s></p>
<p id="id2757521" type="main"><s id="id2757525"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2757531"> <emph type="italics">Pancrazio Monastero <lb></lb>
e Chiesa</emph> 108.</s></p>
<p id="id2757544" type="main"><s id="id2757548"><emph type="italics">S. Paolino , Convento , e <lb></lb>
Chiesa</emph> 195.</s></p>
<p id="id2757561" type="main"><s id="id2757564"><emph type="italics">S. Paolo</emph> 194.</s></p>
<p id="id2757574" type="main"><s id="id2757577"><emph type="italics">Petraia Villa di S. A. R.</emph> <lb></lb>
196.</s></p>
<p id="id2757589" type="main"><s id="id2757593"><emph type="italics">Piazza di S. Croce</emph> 132.</s></p>
<p id="id2757603" type="main"><s id="id2757606">-- <emph type="italics">del Granduca</emph> 153.</s></p>
<p id="id2757617" type="main"><s id="id2757621">-- <emph type="italics">del Grano</emph> 181.</s></p>
<p id="id2757836" type="main"><s id="id2757840">-- <emph type="italics">di S. Maria Novella</emph> <lb></lb>
194.</s></p>
<p id="id2757853" type="main"><s id="id2757857">-- <emph type="italics">della SS. Annunziata</emph> <lb></lb>
85.</s></p>
<p id="id2757870" type="main"><s id="id2757874"><emph type="italics">S. Piero in Gattolino</emph> 247.</s></p>
<p id="id2757883" type="main"><s id="id2757887"><emph type="italics">S. Piero e Monticelli Mo­<lb></lb>
nastero e Chiesa</emph> 292.</s></p>
<p id="id2757900" type="main"><s id="id2758041"><emph type="italics">della Pietà Monastero</emph> <lb></lb>
103.</s></p>
<p id="id2758053" type="main"><s id="id2758056"><emph type="italics">Poggio a Caiano Villa di <lb></lb>
S. A. R.</emph> 93.</s></p>
<p id="id2758069" type="main"><s id="id2758073"><emph type="italics">Ponte alla Carraia</emph> 208.</s></p>
<p id="id2758082" type="main"><s id="id2758086">-- <emph type="italics">alle Grazie</emph> 182.</s></p>
<p id="id2758096" type="main"><s id="id2758100">-- <emph type="italics">a S. Trinita</emph> 212.</s></p>
<p id="id2758111" type="main"><s id="id2758114">-- <emph type="italics">Vecchio</emph> 284.</s></p>
<p id="id2758125" type="main"><s id="id2758129"><emph type="italics">Portico Monast. e Chie­<lb></lb>
sa</emph> 289.</s></p>
<p id="id2758141" type="main"><s id="id2758145"><emph type="italics">Poverine Monastero</emph> 135.</s></p>
<p id="id2758155" type="main"><s id="id2758158"><emph type="italics">Pratolino Villa di S.A.R.</emph> <lb></lb>
102.</s></p>
<p id="id2758170" type="head"><s id="id2758174">Q</s></p>
<p id="id2758793" type="main"><s id="id2758796"><emph type="italics">Quiete, Conservatorio e <lb></lb>
Chiesa</emph> 299.</s></p>
<p id="id2758809" type="head"><s id="id2758812">R</s></p>
<p id="id2758816" type="main"><s id="id2758820"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2758826"> <emph type="italics">Remigio</emph> 181.</s></p>
<p id="id2758836" type="head"><s id="id2758840">S</s></p>
<p id="id2758844" type="main"><s id="id2758847"><emph type="italics">S.</emph></s><s id="id2758854"> <emph type="italics">Salvadore Chiesa</emph> 39.</s></p>
<p id="id2758864" type="foot"><s id="id2758868"><emph type="italics">S. Sal-</emph></s></p>

<pb pagenum="(324)"></pb><p id="id2758880" type="main"><s id="id2758883"> <lb></lb>
<emph type="italics">S. Salvadore di Camal­<lb></lb>
doli</emph> 245.</s></p>
<p id="id2758900" type="main"><s id="id2758903"><emph type="italics">S. Salvi Monastero, e <lb></lb>
Chiesa</emph> 309.</s></p>
<p id="id2758916" type="main"><s id="id2758919"><emph type="italics">S. Silvestro Monast.</emph> 106.</s></p>
<p id="id2758929" type="main"><s id="id2758933"><emph type="italics">Seminario Fiorent.</emph> 244.</s></p>
<p id="id2758942" type="main"><s id="id2758946">-- <emph type="italics">Fiesolano</emph> 307.</s></p>
<p id="id2758957" type="main"><s id="id2758960"><emph type="italics">S. Simone Chiesa</emph> 142.</s></p>
<p id="id2758970" type="main"><s id="id2758974"><emph type="italics">Spedale di S. Giovanni <lb></lb>
di Dio</emph> 208.</s></p>
<p id="id2758986" type="main"><s id="id2758990">-- <emph type="italics">di Ronifazio</emph> 60.</s></p>
<p id="id2759752" type="main"><s id="id2759755">-- <emph type="italics">degl&#039; Innocenti</emph> 101.</s></p>
<p id="id2759766" type="main"><s id="id2759770">-- <emph type="italics">di S. M. Nuova</emph> 114.</s></p>
<p id="id2759780" type="main"><s id="id2759784"><emph type="italics">S. Spirito</emph> 228.</s></p>
<p id="id2759793" type="main"><s id="id2759797"><emph type="italics">Spirito Santo</emph> 278.</s></p>
<p id="id2759806" type="main"><s id="id2759810"><emph type="italics">S. Stefano Chiesa</emph> 180.</s></p>
<p id="id2760093" type="main"><s id="id2760096"><emph type="italics">Stinche Carceri</emph> 142.</s></p>
<p id="id2760106" type="head"><s id="id2760110">T</s></p>
<p id="id2760113" type="main"><s id="id2760117"><emph type="italics">Targioni Tozzetti Mu­<lb></lb>
seo</emph> 141.</s></p>
<p id="id2760130" type="main"><s id="id2760133"><emph type="italics">Teatro di Via del Coco­<lb></lb>
mero</emph> 84.</s></p>
<p id="id2760146" type="main"><s id="id2760150">-- <emph type="italics">di Via della Pergo­<lb></lb>
la</emph> 114.</s></p>
<p id="id2760164" type="main"><s id="id2760168">-- <emph type="italics">della Palla a Corda</emph> <lb></lb>
118.</s></p>
<p id="id2760181" type="main"><s id="id2760184"><emph type="italics">S. Teresa Monast.</emph> 140.</s></p>
<p id="id2760194" type="main"><s id="id2760198"><emph type="italics">S. Trinita Chiesa</emph> 214.</s></p>
<p id="id2760207" type="head"><s id="id2760211">V</s></p>
<p id="id2760215" type="main"><s id="id2760218"><emph type="italics">S.Verdiana Monast.</emph> 138.</s></p>
<p id="id2760570" type="main"><s id="id2760573"><emph type="italics">Ufizj Fabbrica</emph> 163.</s></p>
<p id="id2760583" type="head"><s id="id2760586">Z</s></p>
<p id="id2760590" type="main"><s id="id2760594"><emph type="italics">Zecca</emph> 163.</s></p>
<p id="id2760603" type="main"><s id="id2760607"><emph type="italics">Zecca vecchio</emph> 135.</s></p>
<p id="id2760616" type="main"><s id="id2760620">FINE. <lb></lb>
</s></p></chap>

<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>

<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>
<pb></pb>

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</body><back></back></text>
</archimedes>